• k OPERE ' ,. DEL GIAN Miraaino COIfSIGLIBRE ^BIANCONI LODOVICO BOLO GNESE deIìLa corte rilESSO VOLUME LA di S. Sassonia SEDE. SECONDO . \ s LETTERE IVIARCHESE AL HERCOLANI FILIPPO CJAMBERLANO DELLÌ Sopra LL. MM* RR. paesi della altri APP, ED della particolarità alcune ed n. Baviera y Germania. MILANO IfEIXA XIPOGBAFIA BB' CLASSICI contrada del Bocchette y ANNO ITALIANI 'SP 2t536. i8o:t. • \ 5^-^^l/v Digitizedby LjOOQ IC S. E Nel coff oprò tanto addolorato U , Demostene nudrito , f Quasi O cresciuto e Foro roman gentil Filetore Qualor aprì il Deponi V con ruine del ber plettro carte Mercè di spiranti quelle fonte meduséo , Cavallo ^ di e , puro il unghia d* erba e puoi non oprar odor onde ti vergar , Dotte tempo , che di , un , ^ stanco di or scuole greche superbo y ingegni sacri Che nelle f nel Di pallidaombre if Euridice sposo novello Tu le de etemo regno de* carmi armonia piace tulliano!* da Elba V Unta , Sin di or Fer le Dono porte mi Cose festi schiuse pia e che e non di Ciano , vidi? Vidi intese in pria e del tuo le pia non , lette non , non y E del mercè tuo stile a occhi gli altrui Qual britannico Vidi ignite contrade E benché a vetro T Istro lontane e in , cose,^ suole appressar ^ ; ingegno , Che chiara più tranquilla b or sangue y genti ignote; riva e ^ al piedol Reno , )( Di Del E mi scorrer Bavaro mirar marmi De la E , Grecia, molli Io guasi a Conobbi f del giardini ^uai già /uro , sole Di queirinvitto Olimpo V la Prence in cui a ^ benigna destra Oh! queste Pria che Me volte ^in vedrà V su V Ausonia Monaco gran E del Di Lei y Colei suol delizia sassone cui scherzi t o O sii inglesedestrier E or grave , ed or L àgilipianteAy O su Or fugga y i saltanti ed or il Ren , e , Germano eh' è Nume cura ; , . rida, o parli,o taccia, cacci le fere veloce in danza che riveggia in riva il gran di Germano io scrissi: vedrammi ^ amico margo e , . Bianconi^ , arena terra All' Iser "f Ermelinda H v dovea umil bacio un giuriapiùfiatey il sai Elba il sa^ lungo il cui V bella atto supplichevol Se il E e magnanim* alma ^ Stampar devoto^ e ricca Jan . pregi immensi schiera i a V Ossa e , vidi » che par la ; avanzi^ illustri di Roma e Al Su tele, industre scalpello 'schiera e , colorite e Tempe Jra Le parte a V sculti da i ridenti parte a Augusta Reggia^ palagi ed archi potei' Temp)^ E dato Signor vi Antichi fu )( VI il suol non y muova tocchi \ agitatibossi desti rieda,e meraviglia )" Sua eburnea mano le doln a regale Portamento Grazia "anor , Di Lei Che y d' ed Del labbro suo Now^ già, y è nata ma . fornita, sensi intemi ebbi io m* versar diss* io Ermelinday tutto per seguon peregriniaccenti; in ascoltarla qualor d* ; saper benigna i apre y note di e y Dischiude , atti cortesi ^ ingegno e spiranti leg^adria , clemente novi; » amor ^ accoppiarmoniose Soan E rime sue dita le maestre e , concenti inusitati ^ Formin O )( VII non sua nel suol del bel in sorte /avella y Germano Jiume in riva y irtigOye parte il.seduttor Parigi Che y O sponde del purissim*Arno le su Ond* è E Italia Così Ma In E Ah sì del che y onora un Dio quel i sì , bivio Dei Tu de un ! che' Dio da sì bella pure sette di e allor benché fanciullo e , assolse di e vergate antiche u , scritte f e , Colli V opre seno , leggiadra Ninfa ammirar in 0ÌuffMre vìnse infrànse. e ad che figli giorno: carte lusinghiere man , . un derise^ ponno dono i , fatai m* non cenni V Italia desire giuramenti miei , Tu e y favor fa suo giuraipien di Soavi E ilfavellarsoave; bebbe Saggia ne ne e neve la reina gisti , cieco , )( Del partenopeovlgevi in mar Di veder Di Sincero A nel la Sovrumano tomba, il ¥Ìcin e viscere per lavor entro coechi ai stranier te Città, da Vuol traessi Città io che per età ^ Tra E De 7 eh* Vessevo or Dalle A E ceneri Tito novo seco surgon 7 mar sepoltaed tempo ad E le E i De E tripodiaurate femminei la le vita . curvo illesi t eraclio da sculti,e Al vivo Le guai degne di Da fedel Da' Se i sacri e e regjtorchi dal e colorite al cedro , delineate a , le venture gievinFernando cure i bronzi Zeusi, y e e allora guanto e potea le , man vasi ^ ^ vaghe pareti salvia e fragilipapiri ornamenti addolcir , ^ ^ , Forse i Nume e , risorge vita il onta^ ; arsa Ispano, , Del ; giacque omai anfiteatroe Marmoreo vanto fronte e nova a mi Apollo V arti , . sorte Menarca estolle varco , si V altera sue il onde nome molte de e y il del per opra gli studi , la cui tra e y ^ chiamava pur Queir antica cV masso aperse , j . audace scalpello , passeggierie Erudito mente pensiergià Jittoa9evi le cui dure Ai )( viu y da vivo ; e i sassi Fidia . al Mondo sole , tratte etadi. in cui riposta )( Ha V Italia ^ speme sua Opra fu Colui di )( « in dono che , ottenni intento^e amko ^' liberali, e piiiseveri studf^ Di Partenopeamor Memore ^ual mente Del j Per la tenera Ma al Dio £ I , Telemaco che £ Di Dea tua sue IjU mia Al tedesco Chi del ZVè certo Era la amata sì h pregi nasconde , che ne f " • dal . mar lei , il $ai tUy-e sullo nacque, y e « . sorte y . pioveandal Oielo, la valle stessa impose ogni segreto vede e ben formata , graziein Superba di piume r bij,viso aduna Bianconi , vezzosa che Ueta desir le se nel tornar nostro Deuy ZVè tante Allor terren cuor j Irene, sospirata cotanto S* io r ho e y umili che tanti , V alma ne più gentili tmpéra Jìamme ineenée tuoi rirtii, di bellezza in Quanti fermo. le capanne piacquea* la vaga e , y troncar anco non , V alme a , aditetrù avvmOuros^ ardito etade regjalberghie Di '' saggio a regger gmti moderar a e pia Regni ugualmentedi che puote tributo ; il braccio e real suo § , -. ^aria D* indole La Ministra Re meritar lode jy immensa E di , i dritti altrui sostiene , Provido ' ^ del Ideuy suo vol^y DigitizQfJ by li. ' LjOOQ IC )( de* trionfi suoi Quasi presaga tryano PasUr Al Ma si voIsb Palla è la doUa Bella lo se E de £ mia )( X soffrain V arti , Che 5* io le Del tuo bella è Giano e Giano e pace sia la vittoria, Bgggie a SoiTanOt ^ ahhian del V ^ Palla ^ impero , sia il pomo mio e mi venerar e Sotto li cui disse : e , e V aria de e , , . trassi maggior Monarca, possentie sommi auspicjy Pili secoli nel del volgonsiin giro Dacché tffattori, e palme altera e corca j , De V U Aquilaregalea V ombra crebbe di cui io germe \ arbor , Fu per De la mia E Del gran Jè piitdegno; , V ne provaiallorché campo orrore , €p armi d* animai e speranza ritomo sua e e di y genti bellicoso Dio Jieriseguaci ; altre fumanti Cittadi infelici y Ancor Altre D* Uio Irene di sangue y altre d* assedio da ferreiaccesi 9 e era di mia E la memoria E la Di de la eh* io corsiy attonito Vidi natio nido Dea^ nevischi Che E /are al son soave Roma globistese imaginifuneste , , guida e mio conforto; de' passio giorni y y infiammataspeme ed rivederla y strette e favellarcon lei ^ , )( La A O Che gusti chi a fa col lento Pastori Venire M , Del sollecito mio Ma tu Del le Dietro chioma al Dimmi gli strali se Cupido avesse Saria pia grave A le vittorie y E sarian Gli nuda ogni e y De V r da indegno ruppe corso; templi i y y e Roma, prisco ovil richiami ed i fanciulli gli armenti che al , , i rivi Augusta Signor Tuo £ ornai Arcadia Chiudano -^ è , steril erba anfiteatri e gli archi tempo guardo Capua il trionfi polve io ? crudi scusa in che y Ma il y a^ suoi ^ incolparson severo d* e if Annibàl fallo vinto e possentie' men , luci azxHrre da men e , placidaElba per se y vài ten or incatenato Biancon y Che e ^ lieve. e eh* e Ifs carro suo , fosti pie voile , sponde 4^ aurea , pronto ritomo yincHor dei cori Per oblio amoroso in servitù che , Lungo H V fia la cagion debile Forse ^onte y y lejres^*as^ue a berne e H ' talora mormorai^ viandanti € . ^pettocinto il Binàldo come , dura m$n ha doppia cote M chi rendean mi lontananza )( XI , V alma , che Ermelinda suo bebie assai Consorte , e . t Immortale a umil regal crescente il prato ti Prole prostra , » Di GU Lam^ar ' «»«*• ^ eccelsi aus^ Ite! sossonito ci*U * «^ astro '* """*• "^'" Uu*nU, ' ''"^ •»''"»""? LETTERA L GEIfTlLISS. KIVERITIS», E i MARCHESE. SIGNOR li 2" Dresda M. Li rallegroinfinitamente che chese nnalmente Ottobre 1763. gentilissimoSig. Mar* y vi aiate detcrminato • nel no ritor- , fate in Italia, di passar» che , Svezia di Re averla dopo , augui^vasi poterleadattare bastassero che Monaco ha lo di . s' vano , vi dirò de* Bavari sanno , i lor nella quali non di , quello e vi e che voi c1ie della Città no piaccio- tant^ siete vi Non vi • sono molti , quai tesori Capitale^ percèìè avrete dappertutto,che i recchie pa- no possegga- veduto . sempre the tn^'erete ahre per maiavlgllerete quando , drete Ve. , quale , te quan- Slockholm a merito che viaggiatoricuriosi rotelle , , in , tante imaginano quelle cose cerchereste -Germania al più considerata e presa sotto più , fo Adol- Gustavo (juale istrascinarla sino per forestieriper alla quellaQttà, Vedi'etc viexa^ di B*a- per' Monato i forestieri eruditi 1 sono quasi me- )( glioìnforsMd dell» doH "f im i cittadini medesimi sono allevati Io . condussi ricordo la per di Marll visitateI Ad «crivendo giovine tere Acciocché H rischio di cadere a Monaco forse che «ienra di in , , , e che pena apcune al- borghinostri come ingredijtransmit'» positanegligimus , di andiate che , , miglialontano tante , vi vicende delia guerra sapete , portammo costoro frequaatipermettetemi^ sono a parte della mia una ove ( dice Plinio il uno altrove dimorare Real dalla Sassdhia oltre Corte la i neutri raminghiPenjati . adunque a Preparatevi lunghe d' io, benché ed i nostri partenza da di e | mano più che con mno glio me- conoscea non gentilissimo guidi,, giacchéle inudite questa Città fochi iter sub oculis ea , , un e , noscenda Gallo ) tri!obbUgarono ad y sapea Bologna cBttanti dai Marchese , in sono j^um a solemus mar$ , , pochisono quanto Cammeo d* antichi bagniroipani reliquie mente quiUi,che le hanno diligente- mediocri non Cltti di Versailles, pari fors« esservi poco Parigi a il famoso , zo all'antico PalazCappella Quanti eruditi vi . sanno e al nati quella^an le antichità di Roma Cormto e , , b iMm sono illustreFrancese ^ueil* pare tutte me Atene e ; esse clie essendo volta prima clic conservasi nella Santa dei Re tra dei dotti letterati di uno vedere a mi che "piese , che , ed \ )( A Vienna pii\«rie ricévere sino alla vosM wirie mia del solito, lettere alquantopiù nelle qualivi dirò 3 .)( the sopra Monaco, queHOy ^esentandoalla mente derk no almeno d' Prima di ai doTcri che Cortigianoe tuttavia r Elettore ed io a che vi e voi buon che Ereditaria-, una siale di siete e , che Troverete sarete Re vi in lui 41 Principe la un le farà parlerete , . tra L'aldi rentesi pa- • bito supresentatevi Ministro , Signore, che tostamente Cavaliere gentil al sol vederlo Io riconoscerete co-« egli qualeper Callemberg condurrà egH h delia Contessa , mio le Hcrcolani in Monaco di che dovendo quando di Baviera Signor Conte queste lettere . , il*Marchese mille saluti del nipotenziario , tutt' altro , al Sorella voltila, prima MaggiordonnaMaggiore Giuntò che lui per dappoi hammi Sorella pev per la Duchessa vi manda QutlU . ho ma clie quanto lui basterà dirle,che Lodron 1' onor quisi pensa amato non per P Elettrice ; »ru:he di voi mendone ho incafica salutarvi, volea anch' m' di che chiuse qui ac- , lui presentato a «oM'sfare come vi sitte concittadino , scrivere alla si me per le due che , Reale Principessa di dirvi mandato dirvi mostreranno come e y per altro canale darmene avrei d' ae* y raccomandazioni è della come c\m ^erViran* conviene mi , , ogni caso suppliscoquanto ogni altra cosa lettere sono di mandarvi Ih . sttm* mi impossibilità. questa a la Baviera e il desiderio mostrarvi a eompagnarviy e pilo )( per al pie* ve"|eredi alla Corte.. cortesissimo , ed Sassone,giacché, 4 )( fatto v' ho conw non so re, e , Nazione qui questa notar h* , qualeatticismo che )(• urbanità ed , lei a un panicoia* tanti agevolmentela distingue daglialtri abi- della Germania . Prima eh' io cominci però , permettetemi,eh* re, Baviera è io dica, che 1*Elettore di vi clemenza Principeaffabile pieno di un Ciceré» farvi da a , , e bontà Egliè destro mente che e grande., il Ha . cuore lo riconoscerete da assolutamente , esempio anch* forse potuto è esso sca rie- non giu^o , qviesto, che ha luto vo- più piccoli allegareche , V Elettorato ed fideiconunisso sagrosanto , un , tigli debiti , lascia- infinitamente di tant' allrl| dì lui avrebbe , tal* da* suoi antenati, benché per It passate guerre «ir generoso gì'immensi pagare e esercìibio, in cui v' è non , per eccellensa e fatto di persona, benissimo .«^ •incapaced' aggravi , in Indirizzategli pur la parola Italimno,giaceh' egli possiedeperfettamentela linguanostra, non che varie altre meno della Reale Principessa piacergliSi può di parente del Re mai dato asilo che questo alla Real onore della ^assonili Parlategli , che è anche Suocero suo , Principe di invitandola volle dare , a seguitarlaCrediatemi pure . non , quello , quanti ebbero che , , s' è più generoso FamigliaElettorale,ed di più amico che e , e sicuro sarete e y , più bobite gran Sorella sua dire . che r . in Mo- 6 .)( il piacere di conoscerla ir*avessi voluto torre medesimo ai in «fere è non Principi , voi . V d' es7 onore , lei vicino a voi formerete presenferciVe la quando avrete appresso quali^bbiam medesimo d^ qualchepreviaidea inutile 1' aver mai da che viiggiho provato, miei Ne' . K ben son e , la troverete che certo , maggiore di quella che or v* annunzio coisti ossequj che nel Fatti che avrete anche . , Mon» , di vedere domandate o soffrono non cortigianesco do Elettorale sia il Palazzo edificio, con r architetto d' Austria della Casa della Boemia tu il primo , Elettor dell*.Impero che , La f pessa che in , , queirorrida dovete che Pa- Federico re di vede- proccurar , è copertide' serie di glialtri che , , e Clemente medesimi . quaU ne' , il Principe alloggiato , una ra guerralo dichia- di questa Casa , Alberto Prìncipi voi vedrete stegno so- . di Sassofìia ancora d stato essere luogo di che ignoto , Reale fu spogliato cosa idtimamente ne , è non in dd principio appunto gliappartamenti quelli Minati ai sono fu ne prima sono hanno voi A , immenso un sul . Principe,in ricompensad* questo btioo Questa è . Massimiliano Duca dal , parte la Residenza a regialiberalitàinalzato passato secolo eglistessQ parte a indugio il menomo e Princi* furono Se i d^ prk"i arazzi d' allora , tappetibellissimi , principesclii Rappr^entano e mente vera- alcuni i dodici . mesi dell'anno in figureche pajono di Lodovii;o , K tanto sta elleno belle aono antiche di Otone K 7 di WiteUpach Sono . Pier CandKdo, ed eseguitocon tutti di varj maestri da fiamminghi , allora fatti venire furono dovete Se ragone mai in rame, le stampe ticamane che di codesti belle , , y Per lora i conoscitori. nel jaajr da intagliate furono delF £delkick Io perchè pierr Italia « compagne 9 la mia due c^ofiiprai che , nae , e se so ogni che in vedrete e in d' al*' Doppel- norimberghesi vo Ambling valoroso allie» ve di Pier Candido, alcuna sia ne quattro caso iit casa anni che parola fecero Bn vi sieno V opere sono mia a era .. le di di Wn ^ costui , trete po- io qiuili Saprete però nativo , Bruges in , bianco quellalinguasignifica Italiano , vista veder , chiama vasi Pietro poeticamentein in di pitture Bologna in Baviera quest'insigne artefice Fiandra an- , rappresentanti quattro fiumi, giorno un vedere Artefici Gustavo note non In di . se so non àé^ da asserisce il quanto trattato suo è ben arazzi furono ricercate ; e questo facciate il pa. ne che 'di questo lavoro la stima esse in co^ ; , rare suddetto cose intagliate prendetelesopra perchè sono quest'efletto fortuna' incontraste per . vura bra- dal Hercolani più d' ogni altro voi che , a quai belle . la Casa possegga genere che disegno somma Monaco a So Massimiliano Elettore aluì le ge«" ei grandiose , e , Ei . cognolo dusse tra- probabilmenteper - Digitizedby LjOOQ IC 8 )( )( ispavcntare i Fiorentini,quando passòin To^a*^ non na GiorgioVasari. sludiar sotto a Le^ soHlltc di questi appariamtnti glieruditi fregi lo che cor«i»no , del Candido e , che bene se si nel colorito ha sorpassato il Maestro iarmente Voglio nella entrasse è com' supporre , pre Egliha però sem- fare il a tne al torto ad bella posta un Vasari osserva che . Candido 1' e^iime dopo l' anno i568, non per Scrittore di sospettare che , tawito taciuto nel frattanto cìte suo ha ne librò il lodati no- tant* altri , inferiori s Ma certamente nostro massime e ììy ed. al il talvolta sono tale fu riconosciuto dal Duca e , nelle scienze in fermandolo non if»ndente Monaco , Massimiliano poi si scostò di k un valentuomo, Alberto la fine del fecelo suo interamente ntVì innalzare questa gran mai dal parere scultura,e, Suoi cliltettut'a. mini, uo- inesplical»- giudicenelle gran il quale verso ^ gK Virgilio Pier Candido , di Bfcssimiliano avo di purtroppo patiturmanes» siasi Comunque per Vasari, paridell* anime Quisque suos e dopo egliavesse di cofitoi si toscana probabile del cioè , nel , scuola Vite sue che , , delle , disegno . della scuola nell' opere veórett , secchezza, che paitico- di quel poco pnre tutti opeiie sono , il considererete lo scolile questa voka conservato coi^e , infatti il come sono i di costui Quinto arti e , regno euo , • ca fabbri- grand*in- Vasari, an"^ d' ar- di quasitutti i disegni )( bronzi dei. qualiè , deglistucchi , Candido M 9 dèh , volte 1* aUiellitore fu Palazzo, che fino seppuii , demburgo anche e annualmente vanno a è tanto i nostri buoni , vi si spargono che dì quelli ^ che in di buono quanto che essi yi che , , K Italiasi nostra tanto ,, al zi imbaraz- misero è gtiadagnanq di pa pom- porcellana in paragone spogliati So . i Francesi , da , non demolire ma che avevano , y altrettanto andiamo , perdendo quotidianamente cano fabbri- si , stati vero in questo genere vece on"amento , , 'Costaronto' più fanno poclietazae riflettiamo, eh* essi itnitandoli non poco per la qualisono questo imitiamo migliorgusto ed in loro , sopra de' ti colloca- sono , di specchio o uno di do incontran- più necessario focolari,che certi meschini d' di cosa camini antenati i camini anticaglie«d come , i bei distruggendo , farsi che presentemente , abr non dttpiaee aopra vi , può se più grandiosa.Gii guardiate mania Ger- ài Bran- Casa anderete camere che i butti poi ditemi e pariin attenzione con queste per , , di queito . che com' mi tanto Osservate, \i prego, marmo, ha non Fier somma quellodella "^e , biate veduto ora fotte non Berlino a ad In . 1' i^pamtore e , gran tane ornata, delle fon- estremameiite e che noi . v'^ò la questiappartamenti la gran sacomunicazione^ la qualechiamasi dell'Impera- In di dorè , mezzo ove a vedrete la sofEtta bravamente dipinta • )C mo prepoillodi a trattenermi di di Dresda qui a il discorso non ceano ^ della lo che porta burgo; verità che anni in un' Isola per Rnire col di Germania Ma Wheler, Levante protettore, a Dell' altro il non il torniamo a in Ham- Hamburgo ,'il periseco e piaceredi di nel fondo Monaco . lo veder- durar si da di venir sempre dine or- d' antichità grectf valea la pena e disabitata, diede e , perì miseramente, avuto e tore conosci- e Londra Bristol ', regalol- e , speditoda perdersi per . Mitridate il gentildono io abbia neppur . Re . da quel piede- a dell'antichilÀ me dì statue sepolti già- vicino questo preziosoavanzo che Li e fosse cui era, su eterno senza a giato viag- portato avea mezzo Spon, viaggidi nel mandarlo ma legno, in fece perchè mi , lo menzione Chìsterfeld gran ne e , Sig.Ric"^ bei tronchi di due un' inscrizione del delle beli' arti, Sig.Gaven nell* £gttto, tanti secoli ne' loro Milord a il , questieglitrovò di il Tournefort sono ha molto Ingleseche e , che colà da quale fanno anni quattr' fatto sovvenire Gentiluoìno , perdita • Uno alallo posao t'/Iiomai parlato,perchè dair laola di Delos , porfido non , fattay me n' ha per il Levante por/ìdo di ^tne non me cardo Gaven via or- poi rarisai- deplorarequidi passaggiouna da irreparabile ciH raro • Ma forae Virtù, in Germania troviai ; Ofonque di^ statua una aingoiare e f grandezs»naturale dioesi rappreaentarela porfido,che nameniOy è di V Sul camino )( IO tant* lontano del mar La di colè citante, ^andtosa^Acala, poco la vostra attenzione Biaognaindicarla ai fo« merita . reatierìy do perchè non tamenti Residen^ è £ssa me scala è divenuta adesso un d' capo eoa opera per le o , d' Italia si scea la una delle che « principali parti d' trebbe far buona dove a , belle scale d' scale ne' £uropa è edificj privati nella che si opponga Adriano non nostre , fossero voi sapete, a cui quest» veduta alcuna Voi vi . , se quellescale insieme reliquia , proposizione che casa di gran abbiamo le ruine d' ErcolanO Fra . direte tutta pia tettura poche parlidell' archi- troppo strette, che po-^ gna Bolole che di que'pochivestigi nella poi mi e , in certamente paMaggio, questa mia a Tivoli a ^ e principesca, moderni avrete non ricordate 1'angustiadi le Vedrete , vedonsi formano . sono delle una qualenoi che sicuro cono* . lunga superatiglianticlù son che figuradappertutto,anzi giudiziomio , , edificio un ha T aria sapete, sia detto di Voi ti quasinon , la scala di Monaco V abbelliscono , . che oo- soaten* ne , che dire può • , che statue appartata V ardiitettcora marmo magnificenzadelle vera esseit* della principale inutile ed per di grandicolonne gli ardii Fuori la ^ra , , per le tono che questa , chi di consiglio p^r cangiatoV ingressodegliappar* interamente stato mai so v' è per casa benché , se scala , che fabbricò mediocre fra imperatorie , ed incomode. Eppure la Villa Adriana do* eaMre rea un . piccolole copie di quanto perdbè rinchiudea , di belio lo spirito viaggiatore ^ifìcatorio , il chiamano e varj di questiedificj , che semiciffcokre , quellerovine che vasca sussiste il dato tradizione ancora osservai , additarvela sentata y nomi , se pio tem- un le un* immensa chiamano e a fece che cui Adriano piacere quando , ho non tamente cer- avea Questa fedele tanto giacchéT trovale sono ne f l^mpo per lettera non Sig.Marchese caro potuto occasione si è oggi di é che scrivere di pia , troppo lunga A . Voi ordinario . ricevete i Sassonia .' intanto amatemi complimentidi ho Non . tutti e meno a qui pre* né voglia , forse questa rivederci il prossimo , . a . Addio , grande e Canopo di Naumachia. nome rusticale mi luogo la non Lumachia e , , probabilmentecontenea egieie,delle/ qualimolte statue di •veramente oggidìglianticlii anche danno vignajuoli sul che ne', , avea tra in veduto avea lunghiviaggiquellMmperadore suot 1 d' opera capo btate gli amici sano , e vostri di i4' )( )( ^ che tosto .QniKì «(Iptrtaiiiett^ , «iiìamerete per Furono . volli costantemente seppe dimenticaraì del delia Patria ; si vede mefite Vi . come vita, né Non « di v* è quello arriva ad non ne amar- quotidiana- troppo pur conscr- sua più scusabile amore fino i difetti, per Torino suo felicecolui, che e della il tempo quale la , nostri costumi e , tutto ben fatte di per T Elettrice Adelaide accomodati fedelissima alle maniere neir anime ^ na alP Italiaogniragionedppartamenti Savojay moglie dell'E)eltorFerdinando mai li lì vedrete adunque camere troverete gran- llie dì, sofEtte artificiosamente intagliate' e dorate,co, da mi costumavasi , camini i muri incomparabile e , del , scagliolacon ed prospettiva che, me, mosaico lavorati e , li rieonoscerete, non ben da vicino ^bel un se , , die p spero gi£ che , in«verità vale rabeschi sono parrà a come cesse suc- voi toccati. Desidero,che e guardati, noi ilaliant abbiamo irte quest* vi tal con dopo averli non consideriate questo lavoro, che |Pmi ho belioakrove stranamente venuti , che gran torto nostra veduto cosi conchiudèrete meco d' pur di a dipinta diligenea e cagione del lor pulimento , a binetto ga- chiamiamo, lo Sono . prima vista vedere a , architettura , arre, amore sommo y un di gesso qualesono noi Lombardi Castrato,ò/come finalmente aver era , che suso in di- messa totalmente incomparabilmente megliodi e disegnati éompostt , alla tooda',i qualipoi non , e , certi che oghanno «5 )( altro mento che ^ deiroroy che e delie buone di , ^sìone8(m diceva li gtui^ quan"k"al Ippocrat^ ^ui , Atleti de^ hòniiàih summufn ipso dia tumin gr^um pervtn$riM me* a d^llalor perfe- colmo ad po pur trop- possono della salute cum , ^ vio sicuro dei' decli- non "piiie siccome , ricopre.Ma segno un nel arti , cadere non d* vfn'kicongroanoviti d'ordinario straraganteè il guslo no quelb )( non manere possMt^ mcfwse est, nf in pejusruant Cangiamento dimile patironogliornati in Roma al tempo di Vi* , Ledete "|ue9to ammirarle- «icrittorein xx^ luoghi e vi troverete una vera pitturadel gusto travio . y «he , fa strage in ora. terikus ex imquis moriims tetris rebus . mi, voìutis et sUnentia nus exse rum II» colummis Item . enim canàelahra smàemtia sine ratione se etiam coliculis ex exeuntia capiUhus mdicularum . Mmc su^ surgtntes ex piureshahen' sigilla non mi^ ^ Jimnani^, ^ similia crispis cum fioros dimidiata sigillaMa emia^ sfatmuniur voìutis caUculi. teneri cum U* rekus Jimtis ima* earum fìguras supra.fastigia radicihis tes ex mme , pinguntur striati fastigiis karpinetuli prò foliis Pro . l^mm v§r a qum sumeèmmtur exem^^ potius^qmam hmc , impnAantur, ctoriis momtra gines certtB Std Europa : autem me Ergo ita haòenies alia bésiimr sun^, me€. . fieripossunt coegerunt , fìum , nec fuenmt uti inertia mali virtutes. Vknw. « nwi wmres Judicesconniveant Lik.%Cap. V. mr^ Sicché spesso '6 •)( che veggiamo, Due ti ad twlte ieùmt im piccola è nero , ma , le^Cappelle d* Europa iiied06Ìma El^Lrice Buon per me, thè che fra alia più che in Monaco di ornata m iella Cappella,i'er, per ecceUenza la deUa fàrmos^ questiap("actamen- e , tlùama mulier piscem confluiranno da pa"sivi una )( fu questa ediécata. por 1^ vedrete molto aon \xm" Jii^ale lodMi» potreste altrimente credemn ger- , . . la Capp^a grande di Corte, oov^citzkniedi. questa nulla contiene colla la €on^deste Non in qude, , Tutto nella pròna è animìrabile .di* «ingolilre . eìoso, e di buMi dat^ iosa Oro . ottimnmente argento , genmie , dispostee collocale il pregio Non mancate . es^tamente che è a , ^* argenta bano j perchè tutto , d' , la d' altre e parte moderne \ e guardartutto no orgadegno -Quell' . vicino , Lascerò , e d' e- gen^ne intagliate^ parte antiche, ccm strate. incaprofusionedappertutto e sorprendente y . . di è ingiofeliato perclìè finèstre,e gran lastredi cristaUo lavorato «pesa è che e d' avorio lapislazzoli i vetri .delle Fino di , osservatelo da cammei, .sono di ne y , , che ricoprono sinistra nell* entrarvi mano oro è me gioiello un rare, pietre , , Psrmeno lonr quantunque ^sia bsn e moderivi , può chiamarsi esser pari senza gusto; pre- , starei a. delie mcchic ta, fiori sulla ruo- q^asiper dire cessiva ec- • al il divoto piaceredi Sagristsino mo- ^trar^^' "( )( «7 *8trarvi le mobe e RoUquieincastrale ne* pi4 b^ più prexbsiTabernacoli. Egli fra le molte altr*, , ?i presenteràla che dovrebbe destra di S. Gian mano ai Letterati 1'autentica Se . ha scritte le la aero omilie auree^ Re 6Ì Napoli di , grande solennità di che delle Decadi Vi ii braccio d* p che , , pure in la-^ lettera ori^nale una , abbia al''quale rispettosani^nte raccomandagli confessare portata con perchè,oltre air , «e essere in Baviera d' Ingolstad. che questa raccomandazione la benedinne la del Signore . compagnia di Gesù quasi direttricedi questa Università, nuta d* allora in qua stati della Baviera go to Alber- scritta al Duca la Teologia nell'Università insegnare Bisognapur della Germania , latata e . con forse memorabili cuni suoi Gesuiti, die il Santo mandava per avrebb' non l dell'Istoria Romana Ignaaiodi Lo)ola nella V. do liberto, creden- un eleganti e loro genere con , questa , che ha scritto cose si mostrerà tino di S. da Padova portò via , avere nel meno non ad commos- nelCostantinopoli quelgran Vescovo. Quel portarne la destra di Tito Livio eglipagato volte tante il 'popolodi Corte, ed V ascoltarle dalla bocca buon che qoeUa medesima, che , e » la troppa antichità per che è i^Kèglia, pensate, non , ai Cristiani egualmentecara esser Grisostomo rami che con in pochi o , in nessun più profonderadici più frondosi , essa ha germoglialo negli cori felicemente , dive* e 2 luo* è stabilita più fruttiferidi* d' Prtm i8 )( , K tutte noatrate arem qnetle cose al bdlitsimo volato còndurvi tmn ho che coli^ chianasi dell' Imperadore , VII. fu id^to oppuno sa, poche, e f^te della grandiositàe tan^ altri, od sono il restante; neglettotutto delle ricchezze , , antiche porcellane , specchi pitture ricami , desiderare. mere fate,o P che ricchesza 1*occhio altro che a 9 lasciando le favole forestiere,che fosse prezzo y antiche con ^ e sono io di ^ma . ed , Al più di queste i bel nell'Arioato ancora gabinetti 1*uno , ed , cosa «a-» dagnare gua. Ma nessun air uscirne fondo to tut- delie palazzi volle disperato ho veduto non alf entrarvi due A gusto sa non d* Anselmo egualmentesorpreso vi umano , gliate inta- argento , , buon e , dorati ^emme , oro , più fàvole parranno quellosciocco . broazi » Crediatemi,che sd rederc vi non pH\ , appressate le , moderne e , v* è distribuitocon y voi ma e » . y tal segno una i loro progressi marmi Tappetipreziosissimi i Se . qui alla bella prima condotto avrei statue in akr^ Corte d' £ur"^ lo come forse belle arti ed , perchèda Carlo troverete egualeprobabilmaute forse in nksim' io ?* avrei , appartionento » , che e * colla magnificenzache eseguilo f forestiere, un dama ed io t non ne di^* appartamento di porcellane \ V altro di belle miniature copiate specchi dai primi,e più bei spesa principésca quadrid* Europa . In quest'ultimo sul camino- queB*inimitabile Orfeo dipìntoda Giacomo vate osser- Ko- X )( 19 di Adriano scolaro nìog ?Noriilìberghese Vaiì dea , vi Velde, che, come fece in Roma Panno tao di i6i3. rarità somma Sarà sempre «io: olii habent Jamam che , è cetra cosi e , per la foresta Questa genere " fatica e Unita , lavoro meno conoscitori: vasta dal dirvi coni Rubens lontano , il Di di vasta parte più che vi prima guardo di Non . Rubens pure che burgo a Parigi e , nessun di temperare cerca con peratorie im- che siete , dell' opera io posso se volessi spensarmi però di- riconoscerete di non certo las9Ìain- quigliabbozzi sufdel Luxemgalleria , famosa certamente pittore una ? . troverete della finiti, pazier^ aiparticolarmente sono classe , chi lo stribuiti di- di galleria Voi . perchè questo grand'uomo ficientemenle capace , e veramente gli autori',ed la finirei mai non , maraviglia» bisogno qui «avete per indicar vene armo* dell'appartapreziosa mento ima non , dirsi una camere, e di cui forma , contiene degno d* ammirazione qsìo ornata , £arlo di gemme, alla sinistra ima troverete , , può questa serie di a pitture non mia reggio, del Cor- che in gran parte è ^ è anch* non , c^e Llp- Maddalena lavorati diUgentemenite , w-- Questoquadretto merentur. f guisadella nostra a di Giusto quasiinfinitad' animali,attiratidaU* nia della za, mlii di coUui nosciuto egliè quasisco- il detto vero angolo, lo un opere contornato giustamente serie una , Le per questo e , . ad scri^^o sta si bella era pia il doapoteosi )( kre delb teli beo bene, giacchénon non neUe stampe, veduta inimitabile iaroro che di della bellesta ' quel qaeiC poi rìcordaten, e un* ombra non se sono mai avete Osmrrm^ IV. deli' infeike Enrico Vcdoim opera fuorché essi )( ao Rubens con . di ma^ una rati, quando ha ha supr* particolare ma, voluto,i più eccellenti pittori; secondo Luxemburgo superase colorito , e me d' entusiasmo al , miracolo un degno che et Dopo pavimento , che qua pittura e , forme ne 1^ e qui a e , , volta n# , perché a che nel fondo Pare . . Le statue e le com' , statue e questa lo lerie gal- anche in Firen- sempre che , modo , sentito l'effetto • ove è poi non certo . é paruto , die s' osservi of, la delicatezza della che il getto , ai colori in strat- e offenderio senza ho me , troppa for«a con , s' imitasse nelle loro belle la vicinanza delle statue ienda nuove piuttosto che frammischiare Romani Signori altrove della monotonia vidi finora in alcun' altra galleria, vorrei, che pitture, da molti »e dall' estasi prima Quest'ornamento que^grandi, a con riguardanti richiamano sarete delF Indie, porcellane di bronzo, l'occhio de' per la , marmo • un' occhiata imagini date spani interromponola Simile artificionon e belle ce fe- e , dell'Europa Re più gran sulle tavole di e bei vasi 'di e del stesso ogn' intorno guardando, vi riempitolo girilodi sul lui a pittura , trice sedutsuperficie rimproveri scalpello una di cui il rilievo, sono pittureformano un» Digitiz^ by LjOOQ canti man- «Bsso- IC )C metallo fo Alberto . le raccolte V. ed mai Enea nostro m;inoscrftia foglio, Questo . in ogni sappiad' aver prete quando sasorpreso eh' io , Sarete . dal conserva scrigno in vita mia fece fai*e no , che nella guerra della successione di Carlo queste furono cose lasciate tutte senza , che e sono ove j bello più veduto f re latiniin inedita y colà si è il senso dottissima volumi VlcOy che in due ancora e , elegantedeacrizione una )( «a ersero non VI. timo* verun perìcolo , verun , vi facean rispettandole perchègliAustriaci medesimi la guardia L' Antiquario poi dee occuparviuna buona parte , , . della • in Roma neppure sua caglìe qualivi le la medesima non . Nella gran avvezza a , che appena si de' quantità tempo non busti , cKo presenteranno al da vi mano sotto leggerete to mol- , statue che v' è non note, e dateci traman- in questo abbia do mon- sogno bi- avuto adjiitrice per ripararei danni del , mano edace ma nell' istoria . di e conoscono serie delle di simili cose, si anti« serviti dai varj ristorati dalla bella arìlichilà Non raccolta mal pacità ca- poter dire queste , sono questo mestiere, poi nella meno vedrete ne e , . è non ampiezza Vorrei conservano collocati graziosamente , de* nomi si V di questa delle disposizione la.bella , sguardo vostro si per , della sceltezza di cosa loro commissarj là pie teatrale colpa de* Principise è sempre e stessa che per , , qua Vista giornata , e della barbarle degliignorantiAr-r . 33 )( duco cifCy CM ai movB 'ipMjttv in conosce )( pae«e meglio altrove Te verun perchècolà più che .^p€Cf9 vn che Roma in mai n' è sempre bisogno Io ho wdtttt larvi mirtee^ ri a quello die fece Fra Gu^ehno , nelle gambe dell'Ercole Farnese e che da MkbckgBolo Voleese ìàòk" della tics^Uedì esperte^ te. Vi e meno troverete che . ardile però molte per me capitatein batttzsaroe a altre cose Porta che le an- cosà mani le aconosciued singolari, di sufficiente compenso vi serviranno Se, tevele anche sano fossero Monaco to sta- fu approvato^ tanto , , ; inferìo- non . • vm^ eMpfjgn , quando vi sarete , e te sta- . LETTERA III. GBKTILI88. RIVEAITISft. E MARCHESE. SIGNOR Dresda Òi tlma tanti all' impegno abn«no In cosa cosi assopito; del mano che di tutto eccomi i^edere dovete V y Non che sono sgombrando ripostiglidella questi una chiavi antichi , Corte vecchia Nessuno . ogni troverete costo G"n8Ìste ' . pienidi ture minia- quali è troppo curiosa» pochissimianni alcuni tranquillo ^ . d' esservi meritare non per mente. regolar- Residenza ad de' istoria quasi voi y inimitabili breve è antichi manoscritti creduto nuovo a della custode ho di scrivervi , questa in alcuni e tunità impor- tante » preso che fortuna Per che fui* Dopo . spaventi questa fatai guerra oggi mancar una valeo , per o avuti abbiamo 17SS* 4 f^ovemVf quiiem i^aleSf bene est; ego mia il e che riferita qui . ricercando , , fino allora' inosservati in trovossi e fondo d* un di , ben di ferro cassa , dubitò y come potete serrata a pia imaginarvi , ^5 )( d* trovato 9Lvet teMto un quaiuloaltro antichi,e che , dorato d' buona cMusi e ) lavoro mi stati, saranno emrbonem Iddio ìntttoata. prò lo , ^ torto Svezia . Che dforo, che la alleato,a cui , guisse se- Adolfo fecero gran » toccò nen , alle per qUanlo spilla, una piaase , ed alle era Consistevano stato fatto gran far di . un eccellentemente in carta I pi\ belli pecora ,* di di foima e dì bel manoscritto in manoscritti di , . tornei illustridel Boceaccio figuremifùate tomi di questo pretesto tn Elettorale, degliuomini sonili stavo Gu- Heidelberga ; ma uso in pergamena cose mente danno, anai total- questilibri in volipni di della Casa rap- FederigoElettor Palatino,9110 degnossidi non gran no avran- Gustavo neppure queljempo, il Castello spogliato e da è co^ cosa Baviera favore di presa^iain , Fedro con il dirittodì Egliavrebbe potuto allegare . sica d'argento credettero,che ciò contentossi dì fare |a \91erra blasone e • fu preso se le storie di dicono armate superbamentelega* perchè,quantunque quei generoso guerriero, a della G0n"piistatore e solarli con- Come iw$mnnis tk^ssuro^ da qual tempo e {asse sUta Alcuni sa. allor che Monaco Re "bie bastò per diligentissìmo Quanti ita quella bella raccolta quesu Non bri li- . gente vi detto funtàildi una fossero con kftir^ fu la lora sa sorpre- che , tutti manoscritti! questivolumi ti in velluto Qual « videro non afettarono^ ^ e ^ la per paacer V avida rUta )( quesb*sono eoa mu- due i qua* atlantica, ^ )( i li contai^gofìo sette «ibni Orlando da pelladei gina di messi ptmtenaali I^asso cdeberrìmo Alberto Dnea siste nelle )( loro La y. Mastro miniat-ore,che in ogni, questidue imiiiensi volumi 9 e Testamento nuovo dellf knsighi tìtk di ritratd qua della Duchessa d' bellezza una anche i com* ^ istoria eccieftasticft , rapporto. Oltre hanno riempiono il ne , pa* r8{q["resentanotutti i fstlidel incomparabilee f Cap« quantunque margittespaiioeissime } k qualisono «Uo di con'* singolarità e ^ sica mu- in e Anna là v* è una qiKste a sparsidel d* Austria luoghifiik che profanay e gran vi quan^ Alberto Duca moglie, sua vec-*- , de' loro quellodel compoMtore Orlando^-quelkdel figliuoli» miniatore Mieltch Oiovanra mavàtì miche dipinto che ha , Vi se stesso sono . i , che ehta- e ritrattipure de^ allora nella Cappella pia insigniche fiorivano musici , di Corte , che parte , il ppi v* t ^ Ciprianodi a è tutta il Duèà e Parma che del fare, se Samuele Rote da lS6S. In V accon^gna istorief QuicheìbergoAvrei tutti volessi dirvi . Cappella e Otta- foglioa un che , fra Mali-»- di servigio Ducale» che Alberto e » l* orchestra delle imagini,delle esplicalore fu al menti stru- specie della Ducale Mastro scuna cia- di numero grandissimo Venezia, morì yio Hamese -sicaj in cantanti per la da fiato di vàrie fu dapoì qi^ale di S. Marco parte e " il ritrattiquellodi glialtri nes^ oltre corda da di composta era fo mu- . Lo menti degliorna- troppo che gliornamenti, e le cu- ^1 )( rìosità, che vi troverete nel V. chf nùk il Monaco dal come , coglieDi costui questi due ÌSbn in Universale Leonardo • traccia ne' libri ^ che V sarete curioso Orlando compositore fu innalzato uh bella copiaassai una ra Cancelliere di Bavie- volentieri di parlato ho che non , della pittura ; quantunque lo 'avesse merita^ di sapere Lasso chi aUa si monumento . fosae codesto del musica , volumi . tempo passava per menzipne ^onorata trattano degliuomini a sub Era 1' Orfeo quale glorioso come . j delf Europa i5oo. le Corti mastro i sono ta è fat- ùa in S. Gio. Laterano per alcuni anni, poi dopo fattivarjv'aggi con Cesare in chiesto ri- gusto del Cappellaa Brancacci quel a libri,che Costui di buon di ed , quasitutti illustridel Servì per che Fiammingo di lui in gara da tutte secolo un sto que- trover^e ne , questidue rac^ , trattano parid' ogni altro Voi a Michelagnolo la quale di perchè credo , mori .età'di cinquantasette al Famoso di Eck artefice tré costasse MieUcL Giovamù ce, di- cescani vedrete nella ChiflNidei Fran- pure éà monumentb al . binetto ga- del nozze Febbrajo i5^ 22. , del Giudizio nott di Alberto monco 'per le alla sinistra entrando , che tuttavia ésisteiftesi epitafio suo . pagina, NapoU li patriadel 1872 sua anni serte di più ornato cinquecentoscudi e da libro stampato suo Guglielmo celebrate Duca v* è in qualunquetcello pittura Trojano Massime . Non . possa servire 4i bella K Rom.i avere Inghilterra, Frandft fu ntl IP pelladi Ramerà che dilettanti da Mori Massimiliano in che versi latini p Trovansi ec^ il Padre xkni Voi Imperadore non d*an* verete tro- de^hi Chieaa esterno muro che ne • ,de' grazioso€pita£oin fa 1' elogio . le consistenti in Bologna a Martini , liere del titolo di Cava- leggereteun ne voi e to, Alber- Giugno del 1893 pubblicatecon musicali opere vi e quelli a onorato II. il sepolcM nel Francescani, Gap»* abbandonare, preferendosa* stato esaere del^Duca Chiesa . 73 dopo ni di per Mastro padrone intendente un che erano poéciadi e , ToUe mai non viamente chiamato iSSy un Messe, sue drigali, mottetti, ma- potrete vedere presso ne numero gran varie stampe di varie edi- e , . Ma faceva mostrare trovato veggiate, che acciocché cantai sq|^imente un altro 13"ro nel medesimo Alberto i sahni di V. non David fatevi , questidissimile da poco ripostilo . Vi , e varj inni sono razio d'Oalcune ode latine, ecclesiastici, e particolarmente , tutte messe in musica , fra le qualiil bel che è il eapo dialogofra il Poeta d* opera d' Amore ^ questo vedrete , che gusto gliantichiTedeschi Da , aggiungendo V v^»08Ì mai OrMdo dal suddetto , che che da ^Ua tanto erano noi Lidia , Poesia . di cattivo crediamo ti incul- , armonia dell' antica Roma ^ulMtato non e e , ; del al Orazio canto qual non fine ai versi io non più ho fossero composte 3o )( Ma quante ciarle,mi )( direte voi della Città di Monaco? da Cicerone o^i mai sempre mio mestiere . ascoltatemi ed da render Voi sapete che , ci pare che e , de* fatti nostri conto mo sia- nes* a . Un'occhiata dee mai non Greci, forestiere un fra i e al ancora •ti edi^jj che fra noi i . di scriverci quel che d* accordo suno vi faccio qualitàdi costoro è stata loquacitàLasciatemi dunque fare il la abbiamo Si, Signore,io sito propo- la e , , non qui,à , rendono^ quelli( non Non a micata e tetra , e (orse più d* della lucido immaginasteperò mai passare per la non una sì accorga co^ scelta , rannicchiata in del buon , v' come concepìbile e , , vedere rinchiusa , za palchetti le Parigi peròhè questo alla Francia } dispiaccia a che»certo"dee V* è gno dise- tali che , d' £urop« gentile , che cese Fran- un , . è dorature dei uno inutile, eh' ia del qualità più assai,brillarle e ne Non • que- volta fra una stato essere allo moltissime fossero i teatri , E . ed medesima scena delle Città n' accorgerete dubito alla qualilo osservare passar delJbono per Ve , Corte, giacché^ che egualmente t arcliitcltodi questo vi^lca di di negligere Romani, ornamenti de' principali . teatro una è bello e , sono tissimi brut- ne quellaNazio- colta,e |apia piiH della mostruosità e numerosa , udien- cattiva sala afiu* nella residenza questo nel gran Parigi , gusto , e deMe ogni altro , belle arti , .amico nel paese spettacoli djegli . 3i )( Vorrei quasiscusarla le «parsiper occhi uso et mole il medesimo sica i che non di pari la soverchia j sua a può chiamarsi la dell'orecchio dispetto passare il Reno vecchi zelanti alla nostca in istante animata un ha anni ed , malìzzaste mai jdi questo mio voi pure solo la qùjoido cosi pensa la a esso in dai preferìscesi , dal Sole gona ed in loro la ed tragedie nostra ammirazione. sidcrerei, che dini , ai alle sentimento pochi vi foir^ sulla musica crediatemi ma , parte della Francia musica è stessa egualein par , , e che tino presen- beQezrza vedranno che bello trovar possibile commedie, Ma ha . ciò, che par fatto apposta pei^ annojare.G una » il Sàssone ,Non Mosca a e è il medesimo, che avrete che si dica il pop(4o. Non i Francesi qua abbia mai pò» non Europa, conoscerete più sana psalmodia» ragione; col Metastasio da Lisbona infkio francese. Kon dtUa e , . T tutta fatto ammirare il Vinci che mi»*- Parigi.Gnttinuasi i Pirenei o , loro da centovent' anni di nes-^ probabilmente dirigela quantunque malgradoognisforso tuto resta y Sarà . della metà glisbadigli questa Parma grandeseaquasi di lahmrmt nell* Opera Francese veramente cosa , quellodi sia musica ^vanti agli avesse fatale influsso,che seppure move teatri var} passabili « alle TuilUries Re che al in» oggidìper siin Prorincìe sue qaellode' reale , oltre s.e , )( aUe allora rivenire 'ai teatri de*- de' nostri rìgidi concilia-^ qnaleheduno qualipunto non piaceil nuovo editato in 3^ )( BdogQa, mcgUo ^udicareivedessero per buchi tutti cpiei con che quasisimile aÙe I sia y incapacedi conciliare i comodi / Malgrado però questi . svantag^ , £uropa , •erte chi ardirà mai che qualinon questidue avrò . del Pozzo fontana r uscire dal essere in damfio difettiessenziali , scritta dal stata essere so letterato Veronese di convertirnn di statue ornata ^ sa valiere Sig.Ca- certamente più . di bronzo , che nel- . leoni di metallo qual^siedono tutti ornamenti valoroso Pier , che su gran custodiscono le due principali porte di brG%igigantesche e residenza quellestMtue , le in è degna certamente incontrerete, palapM) delle nostro una migliori piazzed' Italia base di mamào sono ? Si rassomigli dotta dissertazione,che una Que' qi^ittroimmensi della sia il non altro qualunqu' o che hanno » d' ognialtro, capace La si fetti di- maio ihcorrigìbili' che bello , da , letta questo argomento , colie la dirtruzione senza correggersi Forse che cangeròsentimento pormo stessa cosa quando I nel Mondo cose della a dire ha forse e Manheim» di di Torino teatro zo ed , oggid]l necessar) /che quello che ottimo sia e Vttruvio, d* mostruoso stesso se combe cata- lasciateci pei teatri regoledell'architettura buone i ecK"cio in un teatro cfaiamiaiiM) noi y rendono palchettii qualilo son come creduto, che il ho fatticert' altri;Io sempre moderno )( si nobilmente ( Candido , tomo a cm su i loro fastigi y dal dirlo ) disegnati a la Baviera è ~ Digitizedby tanto LjOOQ bitrice de- IC ^.^ J" bilrlce di belte cose , quanto eglilo era e venustà fusto alP Italia e dell'eleganza K • - . del buca a , Vane altre retter^bero mi cose Firenze . da ancora vogtiolasciar ^laloheèosa da fare in giro Questo all'Inspettore quando meneravvi indicarvi, ' ma . , è un ,, vuole taluno si offendono solo nel gran Città,andar potrete dal palazzoper della ridore coperto QiA por viadi, vent' i"eUe dame v' aodava , varie troverete nuove ed^dtri cento cose d^ne "U bronzo statue omameiiti #ov- un della Corte vtmvami i , fi raccomandava éa ménte Livia , Ovidio bei quelportico lé diportpdefi. tempre in di portici , della Città e ?OMra fontane Considerate . della , ombroso archi, quotidiano sotto passeggiata mi^ntp mura . ciiriisità ,*cioè di di giardino sia fuori delle Corte, aè" quale,quantimque , mando racco- . farvi condurre a non costoro loro lÈBritti Vi nei entrare dsà for«ftieri che facilmente e irritarsi, dee mai se di persone genere Quand* io quellacelebre che calda- tanto a' suoi discepoli . nell'antica Roma, st com'io lo }a stagjlone ve racconiandereia voi questa, VaU permettessi^ . IV. LETTERA "?' GJOniLlSS. RtTEMTISS. n * S I G N MARCHESE. QVk * Dfwsds XioN sapreipiù che Resiiansay alaiwa l^^^ryivad' '# Iti^o che delle per la aU' la %^ che fUione eepivano certamente Francesco Petrarca e , sale, per funesta h de* In • la Bwmqrìa per atfe^e come Non Del Che ¥* ooataitmo tanfef queste medesinM qoali passerete^ Ghibellini^ in que' progetti per , i ft esse aHmei^ si havarico alzando ancora a inganno il dito tante di cele pro9C , colla morte con* qualiil buon e pieno affliggevasi, accorgete il è vefieran^ non air Italie : \ dì** Imperadove Lodovico kgrinie aUa travagliataItalia abbandonate in* poca ma percorsa, Tecekieaaa tua ooae, gran Bt* gà coUocaèai;Snella è q^e^^ta Castello . éot^j che dtlk parhm parte dell' antico CaateHo^il ^pi»" abitaaione Vedrete ijG^ Notmttre 8 dal non abbiami» ima cecina gli tràtteliermi bliOÉftca EktttMrrié'. fiasa . scherza? ceva di- 35 )( che eonfcsso il recOj Vi recinto quc^b sare tro orrore, mi ^miiri che amore, V d^ Italiay e che delle sovente più insigni benché più conosciuta sia guinose san- qui que' begli librerìe nostre nel Mondo letterario la custodirono bene han quello precedirto , collezione de* manoscritti ebraici gran latini, arabi , tedeschi è frutto la italiani che , e , le belle lettere Alberto da pertuttaEuropa ricerche V. , ed , . ci gre- rete trove- , ^èr fece quale ne a gran acquisti sono' stati I libri modernmimii M vi , che maggior parte ^eiramore avea ria libre- allavluce gloriosamente I'ha rimerà og^iifi La le ; tanto , prez- compratidall'E- in questo dlspendegnante, che particolarmente la ìliosissimo capo più doviziosa Il che , e di va scelta giornoin giornorendendo . "M Oefele Sig.Consigliere strerA le aemorn qua' a vederle preparatevi BibllotecarJdie qcte* Uttore te* mi,!' rimproverar- belli della pii\ sono , quasinon ao. veder precedono contraccambio . , fra notte bieche di aspettaste mai In istessa , un ragioniportar deggio tante d' ordinario atrj, che che ^^«ne patria. Non mia la traver*- d* incontrare l*ombre parea per potato neQe aentiim «enza de* Ghibeliinl Tedeschi alla mia mai ho non nel passare talvolu e malinconici )( ' cose più rare; anch' io IM ve cA ne si anderanno non Bibliotecario vi ostante indichi aicune mo- mi permettete^ pr^eatand», c"Mne alla acciocché 36 )( contribuisca io pure II Mardwse che dispiacere, badava non air , che , alle belle dame di conservava Voi . aglistadj più solidi ehe sia detto clie ^ y im* canzonette e che sapete » delia-letteratura italiana.non prinìarlo astro aver non gioventù ita* far versi , a Veronesi delia uso • ha mi biblioteca » che in eti troppo quando appunto , volta , e^liveduta codesta liana codesti tesori ilirviconoscere a Scipio» Maffti più d' una esagerato il matura^ )( questo si applicò ^ lo anni quarant* feracità di queiringegno. i verso » la per ranmentarvi ; Fatevi éà scritto moslnare secolo duodecimo nuovo antichi non I è come , gre9Ì di luminosamente ad purpuree , , secolo qual cosa caratteristichecosi sia non di molto ^no , anteriore contemporaneo la precìse,come per altro per fernu" dalle cl^ vi scrittiin Creda che per lo meno , dub* senza bella ardirei dirlo lettere corrente. e , , h^ non nete Te- listi Hgure degliEvange- dee per al decimo uso veramente perchèquesta foggiadi dipingerle , un più certamente in lettere d* oro ' . e , • argento si^ membrane singolare Di del aerto Pehtateuco un questo , Chiesa bio di qualcheinsigne e Crisostomo più tardi latino Evangeliario un in foglio greco , pure meno conservati e V d' ma Gian ài S. non diligenza, gran Testamento , t opere quasitutte con codice superilo un ogni ragioneessere secolo. In prova di ci^ a Carlo Mi^o d#e m- X.38 )( quctti che più d* ogni altro de' letterativiaggiatori essendo j^ùtk Metochìta di Teodoro sono thnenti le V è Cantica èue de* -Cantici, una e questa e dirvclo di Arcivescovo* volumi vi y pur di suo un Osservate che alcune Vi de* qualisono Una , ho e in runo ve- sparse in sono ed orazioni , varj epistò^ questo insignesofista fti fogliofra glialtrisuoi trattato scritti geometricoassai dlfiBoso • de* qualisul de' manuscritti il Fabricio nella di sua semr breria questa li- ca Bibliote- XIII. tomo conlati sino d* prei sa- • jjicecatalogostampato al glio. fo- non menzione , greca In più. que'^himici greci fece menzione tomi ia; Esa- codice lo chiama , editori di Jamblico un nulla di Lihanie ignote agliultimi In di due notizia. Il troverete pur sep- chisrmarsi Sna raccolta trovo ne Cipro, e r opere Fra Muzano, viresse questo Muzano, mìa scrittore a . di Nicola può perchenon , aulla d' varj antichi sposìtori di qual tempo A fogliocon* . suU' Ecclesiale catena vi filosofiche e riempiemeno non greci, di Polìcix"nlo Diacono semplicementecatena lunghiframmenti in due volami , comentario un fra'manoscritti fisiche opere Bellissima è v* è cor . Sapete adunque, che di U movano , un a certo cinquedizionai^ greciy CiriUo due . raccolta "1*avtori Poliorcetici benissimo scritti colle lore varj de' qualisono figure , inediti . 39 )( Un mi mi e sopra i n Cronico ) GiorgioAmartolo presentemente della Una ottima Cronica imperiodi Polluce congetturare , ) sperò , Tutti , , che e questa farassi uso , varjaltri,che possono se sì, co- sa* , . l' sino alGiulio scritta da come , U e qua tete po- ho fatto far cose copia^ giorno un questitrattati ne è cosa Mondo contiene che Ro-^ a chi^ssimo e Valentino e , Di degne d' attenzione. di cui netto del principio dal hi già quellodell'Onomastico ( non nur^ fogL'o ,- il torchio sotto il consultarlo cosa Valente in Propaganda.Sé questo codice èssendo ai^bbe stato i . colle stampe ma sopra legni di si dice sia Alessandrino di Didimo trattato )( . 'ish^b non , come re pu- essem|i sfuggici, sono ine-' molti di loro farebbero chi li a onore grand' ntile alia rept^blica delle lettere.' e "grand' pubblicasse, diti, e V'è pure la Cronica la funesta contiene stantinopoE di , la traduzione t»npo GiorgioFranze, storia delf ultima presa cui latina . non abbiamo Il Priore al B!seiMOiii , vi , d^imo luogo r ottenne il codice in aveva Pantano tratta. Per » "£ Co, mio verone nnota copiò, e ne pR\ compitadi quella che passato secolo il B^dre la quale pubUico fece fa la sarà assai di zio , diede che da questo traiscrivcria mo fino imprestito che si^ detto per mostrarvi la buona in che , che nel me- zio Bologna; lo fede, che gna re- fra i letteratitedeschi,e quanto sieno comuQt* 4o )( )( eabili le libreriedella Germania tre la lucerna nascondono non che impedisce di , si Monaco la seguente memorabile Ugge ^catalogo stampato espressamente, perchèa del chi bisognodi avesse catholjca qujsquis VOLBS buon Fivn COPIA le comparaUjt fuaimt Non a posso più m,odemo continente ., ^ che BESTITUEfiDIS meno , Eliodoro , un questiIre poco vi alcune bibliote-* sono sed in , benché ^ctaculum ed con . in membrana Eustazio , somma quintosecolo. romanzieri si trattidi còdice volume un Longo tutti dalla «medesintia mano che . * d' indicarvi nitore nel decimo WDMNm KSTO in studium qualinon y pbodemsm CODICMS NOXIA dice benissimo che la mostriate LITTBRAnVB TJBl SJNE sta te- la comunico ve f^^DJXUS CAKERIS Seneca impressaalla JNTMMPRETAIfDlr ^ US ^ esempio:. MANUSCniPTOS COUFKBMNm VE io A • inscrizione data occasione HKIPUBLICjB HQ3 8X ed i In . te fulminan- qualunquelibro estraroe anzi in lettere maiuscole la vedrete a moggio ordine un ceri* al* comt del sotto altri paesiv' è scrìtto alle porte , che ^ Sarebbe , scritti bellezza,^e le desiderabi- sero fosgrecieloquentissimi meglio esaminali su codesto, o qual-* 4« )( X eh* altro dftiileesemplare in fin ad Lie coli'aggiunta di , Lasciate . di fatte non ora Longo f puc nella ultimamente uscita coi air -occhio di bellezza è pure \* BoFogna indicato bclmente sarà comprò pure nel splendidissmm dal disegnati rami che potrete vedere libro principesca . terso che varj altri non come , catalogostampato acquisto posteriore Questa . tutti i codici del Ma parte di mantenea per mi e remi dall' edite Padre avrebbe lo che mi clie Germania scrìtti di ^ mano copiando i altre cose sono lettere di S. , \ sono le nominarvi a restringerò esemplaredelle Tubinga sio nazione, e che il Cru- farlo lavorare Fra' codici latirvi poivi rare, di greco • , della tempi il pn\ gran grecista GiorgioDarmario biblioteca Wiehmanstadio fu a* suoi questiultimi è perchèpfoba- , famoso. Martino' Crusio di di altro per y quellidel gran pa stam- bel codice delle vite di Plutarco un del secolo decima stato e ^ di errore ira 1' altre la biblioteca in mia ma c"^ìe della pri- qualchenuovo Orleans ecHdone* mtoTa che tono, andar Reggente di Duca A caso egualmente : seguenti Un difle Ciprianoalquanto fa , gran bisognod! credere, che questo essere un po' cato ritoc- . V è una latina trad\izione antichissima di Dio- scoride,scrittura del duodecimo secolo,al fià tardi, colorate delle colle finire , lavoro . piante Quitstaversione,che benché ceilo non di pessFmo è cctaoAcitt- "a X U dei tetto Un greco note con ed , \Jn Porfirio sopra Orazio diverso mente dallo stampato per la intidezza antl^ • che è consid«rabìl- , mo Viriliobellissi- Un . e*le miniature , Scoliaste ihio abbastanza dotto ma , grand*ajytone* luoghivÌEÌatt . Giovenale anoMno co A eatere potrebb*- , )( nano lo ador- che ^ . vpi pui-t sul fatto vedrete e , ' erano ordinariamente bri , che per bellezza , Fatevi anticamente passare ponno , per dittici sacri queste tavole che qui alcuni avorj Troverete che dei li-" custodie dentro lusso vi si legavano e qye' due mostrare , bellksimi • globidipinti qualial tempo d' Alberto V. che fé* fanoiosoAppiano Matematico d'Ingolstad, i , Heli fare al furono ptà grandi i certo fin allora meriterebbe £ aver " in . di quel diligentissima di cui vi ho Mìellch parlatoali*occasione , del Lass6 penitenziali . Gli astri vi oro cose massiccio non V* ho di , riserbato della,mensa che ricordo mi Quello piantativi sopra cut io condo se- tanti asterischi ii Ma de' salmi quant'altro qui? non «mi le confetture scorderò miai , ali*ultimo possiate sptrare , Giovanni indicati sono le loro differentigrandezzeda d* sero che si fos- piò belli i £uropa. Il globo celeste di pitture luogo in una galleria veduti pui^é opera esso ed , , ^ come che risérbansi al Rn è il pia bel di vederò e forse papiro» giammai. Qui non , si 43 )( d* tr^U fo^o un vi mostrano ed Sì tratta . d* un guarto , continente forte a noti me Giuseppe Flavio , conservate e , scrìtte» state , Questo è a' non capitato continente sapreidirvek) storia die Malfei papirose ?V copiain Monaco,. tarderà gum^inon del Sig.di Baviera,xhe lasci tenessi per non r aktore ne Oefele , fermo che , vedere che è conobbe sv9 la morte ne faceva questo bel- il giornoper de' uno nelle languire che piA parlerei ne pochi in eglipossibile, Rerum Scriptorts dell'opera più lungo tempo t^ il pregio.E conosca , qui più pregevoli ma che , Io a terre conseguenza averlo ; teii\po medesimo nel fossero della pubblicazione , avanzo che la diplomaticasospirsp^ per huigo se mezzo dopo non im sia non , allestirela a in e y vero di tesori' tanto sono sione esten- della Can« investitore smarriti sono Il Marchese lo prevenne sono SìqmH monumenti . di sì fresche sono poch'anni . questo in sono il quale come varj particolarì , quanto che rarissimi frammento btina registro un i secoli medj, riguardano I carte se come cellerì^di Ravenna concedute il famoso d' un fra^papiri e , le intermedie logore ma. e y pagine cento V ultime e , rose poco libro in forma in Milano, che lo sorpassi di prime Le . fra i crì^lK come , gran che v' è non , due Vaticana,nmff Inatituto a Bologna » nella altrove Si né ) K BoiaÉmm tenebri si bella ? reliquia Fra r altre còse mi ricorda,che in questo re* H 44 Utrtndo codice lessi il confine d' come Tasi . Chi . che sa se vi si troveranno, pur tierminare dar 1'onore abbiamo di loro GttÀ si forse unica Roi^agna debbasì giatchèai giorninostri d* istoria il licordarsi E che simil decidersi dal Tribimal mi scorso il Rubicone a Nel R^ma , che ricordò , , parideglialtri villani di re me antiquario, mondo di belle Il benché destinato li fece avvertire, e possa scriversi da amendue mente dar sempre a suo mi ne' le parti , . anche laghidell'Etrurìa diss^ un è finissimo^ insieme collate in- sti'eno forti , opistografo GiusU che , • papirodi questo b|| monumento giustail solko sieno due lamine libro quinto, -pare, Si , ^rudizioaida par cevasi anticamente vuta do- che feci 1* amio passarli ^ che il mio postiglione al era eglip^* quel viciniatO) colle fibroiincrociate acciocché e ha contesa della Ruota. supremo era e gna in verità de- 'cosa , da pensare secondati dalle fiera guerra letteraria, una. in questo genere. direbbe che lupghì^ , fatta sono cede* niegliode* potrebbesi che pretendenti veduti due chi so non citato , altri simili ed non tale \ esser a fiumicelli in qualede' a che , c[uesto, con Rubicone del nome campo un )( o di- come al Strabene , e nell'Italia, special* il crescesse che questo pure si portasse a Roma , papiro , come e vi si portava quellod* Egitto . Il dotto Plinio e' la tarta preparavasi insegnaminutamente fatta da questa , come pianta,e qui ri^ k i! 46 ìnUtlo/o fittrf^Ctamcnte dita Quai • /ov^ gU tatelm] , che gNfiano per di ^^ per semple V eccellente ^piascendo U puottt chiamare beir opere y die par dia , siano e n^pur di Cassio , e esso per o^i alcun' Ison . siasi perdutabuona che gii»- enarrile conservale sonosene che ingiustizia ? Oapella Codesta ma il ora , , di Livio ad , lui, e in edizioni nuove meritar^ quest' onore pajono. non un' aaach' eé- l^on t* è • é , integerrimoda che sonoai degliantichi che doveano aagjofic trionfare di abre forza di sospetto d^li Scrittori^ meno $* Ina* che' viver possa f tempo pare £no • ! Vivriimio moriranno conservarti perehèquelloa " ^ tas^e più^ma dovea che de* carte s' ingannano • ^^Uestogeiiere , che dice fortemente pervemitiali*isainortalkA essere colla carta anderà nelle sUnqpAto qualchelibro atere qualchesecok) vìftro , H dw y prossimai per* conservate gelosìa tanla con GonFessiarao-adunque, eoloro in sicuro dì Yeggìamo noi non benché )( vi parte siasi^conservata Mar- • biblioteca ^ come v* ho detto è , opera Alberto V, per ogni ragione parto del grand' in gran Oltre alP* essere rispettabile . adi' avere sìmo» ed stato un savfoPniw:ipe autorità grand^. anfto nel Corpo germanico era in que^tempi dìfRcìlìun prudente "buon padìfe di Conigliae econoBUO politicogfund' naeko più dotto di quedo che sono ^ ordinario i , f , , , va Signori.Egli(sfe detto per gloria nostra) aveda giovane studiate in Italia sotto i più ^IWnnip» gffin 47 )( )( portatoin Baviera ricca mesr* di jnembrane» 4li iiìm e di dottrine Morì a grta » e"l avea letterati la»igni I se . danno sua età ^ in assai fresca, avea le finestre cpn . buon sommo ed mgh^ tiivok^» le te 1579 compitii cinquanta Era questa bSìlioieca privata»e vi vedrete ancora presso perchè appena la ^* *nno 4tfé^^ '^i serviva8Ì« , intat* ed mente leggìi,de' quali ordinaria- , ha sempre Germania La i gusto laTonte tra' suoi svi^ Principi alle scienze^ applicati che voi, ed io tH^* Cosa direbbeso certi gentiluomini, dì non noscìan^, i qualisi "ano -onore saper nien-*- alcuni, che si te scritteal , che e a io di onore non so , cosa, numero coA di numerò gran la bi- formavano ora regnante di Sasso* libre^ nelfaiReal , , direb^ cosa della profonda qualeio fui tainlosorpreso, qmndo la corte a Schvezingen ? In {ÌEU*gli , se nella più dotto PrincipeReale difebbero qnelU,che del non Università sua , che «éi'aviete con ? Cosa m per lasciare i morti siavi alcun Professore del che , abbiamo centinaia deir Eleltor Palatino scienza del r dottisskne note Elettore Augusto Primo grand* ria di Dresda ? Ma bero seriamente margine de' vblumi del bUoteca nia le vedessero se y so«DO e deUa di di lui . ebbi verità Hei^lberga Cosa bero direb- mia Principessa tanta- awmirasione gnora Si- ti ascolta- PrincipeEnrico di Prussia ; haiuio sdegnatomettersi nel degliScrittori e che occupano un luogo distinto nella repubbKcadelle ietterà? Questi , gran X 4« Sgoorì certimente non ransn la ìtozio e 9 sta animo , Ma della e un eSmo avrei .- noi a hanno doluto è sempre quasidi due anni te Cor- R«al msk che , coinè , tesori di si beHa biblioteea Dif* deaUorato,ne' m' m' y lo inlemarmi possibile sia stato farentìviaggida ma l' del- corrwftne la ha soggiornato Capitale mi non f igno* di nobiltà , della moltissimo 9 dte nello flpa"o in questa -che V , più ijpaobil pigrixia fornace per credono oontraMegno un riguardanocome )( . latti per me ni ordine de^ miei Sovra- voler diijtolto senza , dal buon contare che dissyatoòtUe' vioande della guerra tuttavia pure ci va affiijg^do più che mai Credia che poco si può studiare e Marchese temi caro r «fiimo , - . vista la logorarsi la casa 9 dicea genze ed il letto. Melibeo dati sol- quando i ciano vi' bru, in simili coMin- : Carmna nulla eanàm . potreiaricL' io lui pure Con ì codici antichi , 9a contenti di desolar le campagne non 9 , , , , e con ragione rimo- st^ure ai Tedeschi quo dis€0riia PerduxÙ misèros * . . • én Credetemi di quelG , in casa . Vnle che pure, che fa , dvf ? n"m i'.u* v'è disistrp re maggio- lavare la guerra mequ^^ id : " s9Us, amare s'ha quando perge LET- . LETTERA* V. miVBMTISS. B GBlfXUlM» MARCHESE. SIGNOR Dresda O lò* servigio vorrei nuovo lenzkv. *Ma buon sia b peso per qui , altro corriere della corte chi a fcrmo per mi lontani firatelcarnale èX si querele , dalla uscire ae Tenete prossimo mi ft»icori fra Tutto il sHenzio fuorché » y dell' ol^ dire quasi per e «qua! il vostro. soffrire dì . che cosa dell'amor può starei nuovo faiPÒ lo si- vostro prova per vi sbarca , del , e , Ned' so porta qualche salute lattciaaao ie che nel siete cxmut lamentarmi che , gli amici ^ , n^ vostra voi per 1764. N^vtmkre ii tapessìcosi occupato vi non gli Ma . , torniamo a biUioteca Monaco • vedrete iiT mesto , della sttene piazza una di bronzo mostro statua una alla base ha di colonna bf^onso £ della anch* essi , che 4 . e^che , grandezza, ciascheduno di im so* , Madonna ucddono queste figuresono *che marmo quattro. Angeli di naturale Tutte . gran ottimo un dise« 5o )( grto^ che fieno non anch' Monumento idea del nostro esse trionfato di al y rli stati , quale , giorno . pte" la Fu in se rat^, casa dav' , «lato era co* privoUodell'alto Pa- e .di.Ba:viera. possiedeancora occasione quell* , che oggi questa otieime di cui fu , Federigo e la sua discen"fen£a ; decimaè oggidì nuovamente nePalatinfi , è di ciò debifrioealla ci«MÌeine d' Qb • Quantunque i Dio l un ouovo quantidisaslrikm di «pesta "tal divisioite prodottiin Genoanià eredenaa ! tutti , stelso la Caia Mas* religioneinvase Bptmia Elettorato nell* Impero saai di causa per iHÙna volta in cGgnttàElettorale lo spogliato f ia Can** di [ gr^ie alla Madonna dai malcontenti, ^he latinato, I4er latino cuginoFederigoElettor Pa- suo caceiidio dalU aronato Rte pCHHf è questo innalzato dal Duca ^imiliano in réndtmenlo A* aver idim mzVìmm hrttigt"»" ettMti 0: dido. )( siano predenti giorni forlndìyqtieUide' nostri antenati k^ì» assai pertunente più fimestiy9 lugubri. La ClBesa della Madonna, molto dalla non pia«*- edificato del Teiqpiog9ti"?o i468*dal Duca Sigismondo KeUe fabbridie non V è eke r*Mnpieaia la vastità,the possa fk parerle e magniftch"iOK ornamenti neifpoasono die aUndgrado malSrle; è fiieai$Chie^ ne è una prova» perchè , M è distinte , un gran • • che ncm ve ne sia akunó , Le ed inspirante rispetto. l^randiola IM , che la partono in tre navate , voi la trovertta colonna ottagD^ sono d* una ani* «Irata fuori di frdEssé^ea«bsk ^ iotsali.Se v'entrate per k iiO mtorno neppure no y ed cfuel punto in vedrete non , in ' ed , tutto iquelpunto moltissime , ogni Tempio vasto ve sie- ne perchè da adombrate perfettamente restailo tutte d' osservando quasi al paridelle "navate alte piedeurna- un questo fìlieslra, benchi una d* , Kitnatevi • gran pietrail c"mu"rno una c»- po porla, vedrete doal pavimento di marma pochi pas9Ìila meezo deljneatbia e proporsiofie , , e coperte dalle colonne Questo , giustaogni probabi. d' architettura litàyèttnaccidente sarebbe stato Neh T architetto , fatto tendere avesse so sarebbe altro per se il è in Germania che aUora y » disegnodi cosa gliaoa^aAimi le e , di stata passavano iche»superfluo qu»tto a , P edificio. tutto impossìbilethe m' in^ , perchè in quel tempo gannassi, «ime altrimenti ri"£celo , F ma»arclùtettiya^ liri desoggetta a somiglianti nello come allegorìe per , secc^ scorso isforzi e j praine grand'ingegno . Isolato nel' del mezzo coro innalzato alle ceneri Mmisoleo vedrete il saped"o dell' ImperadorLodovico Riposavano queste primieramente il Bavdro. ia minor Chiesa, che qui entro piccolatomba v'era anticamente, e nell' edificarsiSella presente iìi* rono con tanto che wrabile b^ bene gran nel una diligenzacustodite i6:t:^ fu per sepolcroSon . considerato , esse cierto parte costrutto che , a , qiiestdm- quando lo conchiaderete c«ì fina*a me avrete , "?I|e 5a X farebbe in 5. Pietro di Ottima comparsa Io . taate i certamente aono credo non di P^r cose cbe Vi si dica che^, dopo Candido, sapreidubitarne non singolele è queiridea •fMritosa cie guardiedel bronzo che , di ràdore che mandò ture tot , vedrete come Massimiliano la , , e soldati, t Bitte sono tutte quasi gettate disegno del mausoleo simile ad Alberto inutilmente , distratto di . k V. , racco- da figliuolo , altre all'Eletr Giustamente de' bronzi morte se di Lodovico mai vi la , , e deUe d' eseguirla gloria nel maravigliaste ^ magnifico |K"tcra ^pet un . vedere Imperadore , . lìnpe- un po anni dorisérbata, dugento settantaquattr' era Che il amatore grand' , atatue, naturale,e Guglielmo suo al Duca Bella di gran lan- e , grandiosai^ea morte bilmente proba- e . Inimltiòilipure monumento dalla fa statuario delP Elettore dell' Imperadore, al e , ne , di gigantesche corpo. un tutte che è so insegnecesaree Casa- fu prevenuto , in postiai quajttroangoU aver compiono L' innalzare potuto assicurare, quésti -paesi , statue maggioritutte statue ' di custodiscono le ceneri Fossero m di sepolcroquattro di varie . nel!' istoriadell' arti sconosciuto che muniti che Krumpler, Massimiliano, valentuomo del diiifcgno suo un riconoscendolo . fonditore^ Giovanni , y paiti Quello sue ropa dell'Eu- piùInsogno voi abbiate 1' abbia me ve do- , finora venite aver codesta pure essere Roi^ più^maesloùmausolei , Quantunque nessimo io K un «e- che nimico H X )( prtnio aitar lateralealla destra rappresentante V ìn^ , coronazione in Cielo* della Madonna di nuu ginereate Criato; ve come Sandmt, un sopra il e y Matti» conoacont Prima iori, €t dO) mmnièut della Baviera il V* quésto Tempio, ptenissulla Ulta la Egligiacesotto stim», spargete del tomba cappella gran^ La nel destino scritto, perdìè era , luce del più la (arsi a Bolognese nostro . che , non sotto Giuseppe. di* stucchi quantità die adornano , sino la anzi e " , , d' se non fosse Angeli sterminali^ le volte e , ingombrano i muri, nt* cupola obbiezione Nessuna Tempio questo magnifico la gran fregi ) e se , muse CKiesa de* T«atiffi è beli'architctluVa d* Ago. Barelln ne giorno di Massimiliano glorioso regno paò d» date rivedessero Slino anch' essi di degni di Croce fino ai giorninostri le .sego giacquero e non d^ 'alcmH . d'uscire Alberto W"df^ T LiTensìcne tutto , quandosi buon 'Naseitadf Gesà Giannandrea un autori Kagerer di quadro varj altri degni d'ossecrazione, tono ne v* ima* non betUtsimo Angeloda CaravaggioeoUa Michel L^th qui un tro¥«r Voi • i . Leggeretenella grand^inscririone internamente, ^ ca è sopra essere un k questa g^an (isJi"bri« porta principale, fatto , voto dalla pia/Elettrice dopo d* aver foèpùrato per Adelaide ottenuto lo e utì sciolto di principescamente Savoja figliuoleche spaziod' ^tio a S. Gaetano invano area ^ anni di sterlUtà. * • BS X A iP in estere bei M c^gm Signore d' bsciiindo posto di Mmdoy pali areré la bramata ottenuta diP campo circondati da Dame alia nero spi^uola quegliè. il Baron oolmoUo di viccheaae peste di La S. Gaetano tale pittorecodesta bizearro Simeoni £leitor F^srdi-^ le figureprìnci-» Medico primi nostri siderabile U che è teduto esso Quello, che Cignani . le sta è litudine, di Sandrait e , codesto Tedesco maestri , tanto pia tenttiV V Suonando una ddle die pà la con*^ permetteva inarrivabile e caldisrimo , è in faccia , V Non è è che è opera 1'arpa . . Immortale Guido, che abbia potuto f ii\ bèlle di qisesta; far Madonne ohe n^ e all'altare dipinta grandessade{ quadroglieb colorilo anch' del Testito de^ pò più grandiose,sarebbe pìjttura figureun gna de' gi pag- Italia, bello, né più qHritosoaltrove. Se egliavesse le da • del segnaktìssima mai e Pieimontèse, H secò d* onori e , ho non , cotor vedrete alla sinistra del quadro, Napoli h ^pera , che g . gionuie, che Elettrice condusse la buona che . Kon pi^ie di CorXm tutti in abiti sfo^^ijAi. Quel di del estro Elettrice,che tonammo sono d' Ueiie 2ianchi Veneetano» . r pamvn , Chiese egliA è ristretto a foro un V è T ritrattidiiigentissimi e e , sono ehe rìn^aziail Elettorale, Maniglia Tenin a^men^, tì è àA mag^ore k n^pr^enta ^jaà)ndie àrikt t"^ oeM)ri une QueHe deU'akar e )( ai e quel Davide piediin cos) bella piej^raatoseidee dell'arto . , at* S% 56 )( K qualchecosa a questo quadro vokfteii pure opporre U è la grandezzaquasicolossale .delle figinre. credette» che dovesse essere €lgmDÌ probabìlttienle , collocato più in alto , sarà mai sempre per" fondo £ co il luogo» di colore impaaiensadi P e , LotK air altare ) e La • gione ca- prima che asciugati • Avellino, che del Tintoretto è queUa.beUissima di Nostro Si^ore.V* è vicino alla porta 9 , d' Ca- un rie va- e vostra una . Gììesa delia pvoteeiene » poi de' Gesuiti è pietà de! che Duca accordò solamente Egli non a collegio segno, mi^ioricase fu r collegiocome ed innalzò a unillo per tuttavia , Max, palazzo ampliato e , p^ò che questo amore , ha che e della di Gesù liberalità, con passare per che ì Gesuiti abbiano » la Società, che se che mento monu- Compagnia fabbricata ma ^emo un GuglielmoV. atta V ha bellissima architettura1 per • p(f un stata essere degne pitturenella sagrestia altre zo optai sua situarlo suU' altare , valier Liberi assai buono occhiata fu détto Mi . a. i il 5. Andrea dì Croce deposisione Tanto conoscere posta la esser la calce fossero i^bbstansa Girlo Di loro non " smontato cade artefice il un cosa peccato , che questo gran quadro sia gran i muri . dee ove PerkokMa ingannò s' e in . e dotilo il una le del- Europa • Principeconcepìper lei vicino d' mezzo un un vasto corridore al vedrette Chiamasi . palaz-t questo il oltre dovete jpur visitare , perchè ^ 57 )( ad )( di bellitsimo gabinetto un beli' ornamenterà che ne una scella musica, unico trattenimento del Duca è mente ; ii più sappiate che ^ e Ma ihe f ai GuglielmoY. 9 Gesuiti,voi codesto dove collegio , condusse ed , di Massimtliaao a de' suoi quasialunno vita totalmente una nell' opere ftati dòpo diciot-» , de' suoi ritirossipel res^o e figtiuoto.9 •uo te ignorere- non rinonsiò le redini di r^no, t'anm ' To- aveva • • più occupato che nel governo pietà giorniin Ignazio , di S. privata ecdeuasti^ ^ ^ esemplare . Si abbia pretende , la ;faUbr]ca di cpiesU^Chiesa che tesori alla Nazione costato che b " f sapreidirvi qual Tempio Non . la fra'moderni Reale di Dresda, né Chiesa runa larga,e se sorpassi, , che peso, gettòessa si , e tutta ardiva clìe non cadere la la mai aiver abbia prop"Nrzione . una Cappella veduta la volta al mattina iiitpscoppiosi Città, che : lo che *pergran Ma seno approssimarvisii più strepi* iprir- tale spavento inspirò tempo la gente oenlo passati ' proprio dubitossi di vederla ben presto in ruina ve* Narrasi ih Mo- dopo finita,ed abbandonata die , ricordo la solidità e in Germania «coeUuate di questa appoggiata meno naco, toso a mi ne è Jbor non ^ 1» belleaza proposito se riguardasene di à serate tornare per 9 Gev ' di passare le mie nore » i^fgmttio dt ordinario io , ,* di Baviera è V troverete vi Duchessa vi dissi^) la principio da come pitture , e non set* 56 )( anni Uaf die dtb» «enea )C di de^ dato ukerior segno la ?edrete aolida, bplexea; anat aoatenirrf cpl perfettamente come broiwo un delia contnulo « propria gratili. Sello i il {teTunento tutto di marmi e glialtari cappelle, , {liadornano di Gesù lateralidella 1 due . inferkNrii non ma d' Antonio aono V è ttn Crocefisso gran eliC dee di ipiestovaloroso artefice lena un e , gran nella Chiesa sta Cristo in Céoce grande al , al che che naturate , aoaéene un . osservato ^ ehe Sua . è , , beli' opere Madda^ una v* è coro di ralro lavóro pure tale è vaso santa ch^ è meezo nel y gelo queH'An- coH' acqua vicino , Voi . mania. dei fili cattoliciin Ger- uno è l'aver vicino ai più , d' Ack del All' ingresso come un' al- della'Chiesa Giovanni pure di broneo sepolcroie^ fondatore avrete . ddk una die fo , In eseguirli da dipinto come riguai^arsi del licerne e Viviani separata dal corpo oappolbyche è tm per qOadriycito Trìmtà, Maria fatto venir d' Italia\ Monaco vaghe le , una sepoleri d'ao* condiiglia i o gliamici nel qua benedetta y colla quale parenti, divoto Asperges alla tonriia. un pasaere'danno La facciata di btfonio gelo S. , Michele /Preeisunente la è abbellita prineipale delle quali è piiperfetta la che ^ è fra le due in faccia che d^li Agoitiiianly ddle sue da moke beUiiane a io Bolognese , pillare era , l'Avcan- gran porle v* è questa Chiesa a tue sta- . quei** cagione' solilo chiamarla la 59 )C Maàonna àet Mendicanti esattamente è da essa cor^y vedere perchè nuli' altro ^ yì accennerè . Consideratele . che quelle ^ in itti ri* perchè potreste benissimo incapparein qual- cheduno, che sola di Moiiaco poi andatevene e , K non nominarvene sapesse neppur una • Quella dell'aitar grande è GrocefissiOlii pìi\belle Tfttoirettoargomento fatto II che abbia mai , delle una , nel , L' foco • hammer, Udalrìco qualepoteva 8vapor«e quel suo gran altare di S. Agostinoè de{ bravo Rotencome pure è suo Loth quellodi S.Caterina; il S. Niccok è da Tolentino e , ti S. Girolamo Saraceno dernostro Candido Rer vi maggior porta sona l'altra S. Giovani amore , lar attenzione y che , vi prego, tutta mente bei rano di di \k dalla , ' condotte . Fate con partico- all'altare della Trinità, abbiano ne que* buoni •Religiosi Madonna del buon di Bori, e di tapeti , forza di lampadi, e tinti «dtarìék con e da "^oprire i perta) 'co- im* una • di candele Germania. ed condata circonsiglio, ^irlande Pur ardenti si affumicherà in breve della quadripubblici rap« Giambattista, bellis^a del Rubens, opera del no so- assai grandi pitture dal Fischer bravura e loro magine del|| a e qua riflessk)|fie quasi la metà, , senza troppo, Di Evangelista, opere perchèil quadroè è peccato due • S. Orsoh e ^ la decollaifione di S. P una presentanti sommo 8. Anna . di Gran perpeflba- uno df' più dire ! V^e* ditidenr colla Mar 6o )( nità i ed donna del Rubens e f poi probità , che " v' pia di carità pò un finalmente loro Non . state sono custodia e intanto ' Mi nostro. in che da noi pure adesso £ori stato delle una finalmente spille apparare , la de|l'annO| lor che una che quale dopo; dall'aria y affumicati i è presentemente dal e po tem- più bei quadri di tant' altri, oltre che argento, sofferto le in cui sono o da e no so- voli appesi; più belle rite fe- le tavo- solennemente collocate . be Parreb- che i più bei quadri custoditi i giorniordinarj ra^one y la » disgraziavuoisi coperti non il y la buona e angolo; un , da stata ie Innumerabili rtàiproverarmi , stare Bo$co .d* corone cappella secondo dovessero » che hanno per è che y t quandoy y di candele ; compassionefu egualmente popolo Lodovio^e ingombratida di e di contornato d'£uropa, maraviglie quasitutti sono da altiuredi in oggetto di maltrattato dal dermi rispon- cAie abbiamo , pi^di guasta in e , S. Michel U9 e trave Ra"ello Cecilia di abbruciata il chiostro di ; che ^irlande , bellissùna Santa essere anch' essi la festuca hell' occhio della altaiùno ai di » da' dÌTOti confidate Mat » anch' esso^ di queste cose le quali parrebbesentirlirimproverarmi» no Bologna quasitutti glialtarihan- nuovo un , belle che. io vedo y altrui, ilon di' accorgo nel A a predicargliche e , Potrebbon . quellodella Tri'* aspettasteperòy che io intronar loro la testa "fÀ volessi abbiano «célto hanno Teolo^ } )(. y che ne'^empi di solen-. iscoprirsi, )( RaBaillo di OD TSbaldi cìji» , due da alcuni A^cmIìu , Pfctaro,BlaMw poiia mMtrare nnttrì malinoQnie da nostri come queste come piangerequelladella gran tant* altri , che qnadri , e qual^edonode' le direbbero mica narieni,se possedessero sti que- le diranno risioni corriamo e visioni, castelliin aria, sono . non , Guerciai-» Si- foal Monarca tanAi antiquarioNon posteri,quando pen£ta, i OoV queste ,- dirà altre savie visioni cede tesori y , Ma , Briazi, Lionello Tiarìiii, gallefUdi ma Licmi^ , dal Sole, Ctawpoieli» parlarde' aodcmi. valore ? , ImoU inimitaMt tanti Coidi ADmiì wM acoaa tanto t^J Fnn- , LodoTÌchi» rari mdUmm , Spada, Ggoam, di pcioM bcUc"u » Dpwtftiirhim noR )( PjfigiaMtai lottoce»^ da. Bagiao^gUo, FooUaa, AmubaEy fa m gran scuola ne vano , m la piangeranno di pericolo che giornoi gliavea dover fni prodotti • tgsssBsssasssmmmmagsmHmmm.: ' LETTERA VI. MARCHESE- ^lONOR Onsda jL mi UfALME^TB clie più mi a preparatevi voi pure . Le atrarW mie , f che t$y che ^he Monaeo con ed , H S|dAnnibale filaleguzst rr^m^ me d scriverlo cesia bastare precedentidovreU^efc^ ai ha coU dote « , legalo a mie et » ella è coA^ boona una ";be quello| scrjvea l' Ariosto ^gS^^^ o^ Giacché l'jf^ ,*5piUo nuovf m' amate , leggende rìceyeme dirò bene ^9tei » delle mie contento giuntevostra son piace i5 Noifimér» U è. pia ricco di ^Uo che dotto crede, e che abbtitln^a un occuparsiV . . per mo-^ chc^ comunemente » rìeggiatore ingannerei però di gran lunga, se ^creidesle)ch'io nulla avessi più da^moatrarvi la fii^i mai Non se tut'^ «te , . te io le v'indicaiejb Andate a cose instp^" che vedeire t Accademia ti ^ incontrane. deUe Scienae^ 64 )( eriAtai« neno non Aff se Regnante; artnl, che tanC! altre in appunto ne di sonetti fondano in Italia1 canzoni la e , motte 1' Elfttore di quelli , a lavorar bene la scuo- qufsta idea i nte quali coguirla degnamenteese- Baviera,possono , piuttòsto corpi lucrose alla società pròfes^oni paesi i qualihanno più bisognodi alcuni sono non che che certi altri fondassero d^onesti mestieri Vi se e , maggior Mastri di « , Sarebbe desiderabile , venisse in da qualche mai di beli' arti, come^ e parte dell^ Città, Castelli, Terre e , voglionoimitare Luigi XIV. qua accadetilie di acienee ; vedrete è aperta Quaate Città . fondare non qufthtunque e principi ^agKono|)iùdel compimento" della fine £ anno Elettor due non i suoi come e dòMM )( , « . , la terra ,' di attiraredanaro e straniero le C^Ué loro manifatture,che di calcol^e'Torbite del- Comete, piegaretalvolta in queste che , lodevole torre buon un dei«2janotti , e di buono altrove Per . cK francamente , è lo il cìttac^no , artefice all'aratro ^capacidi di qua non divertwi Una cosa dai moliti, s'è finora so stes- è Non . le Città produrredei dei Beccarì. d* accademia nome cose che fer questopcnsiere , hanno i semi L' imr delle'forze vìve. il momento o le quali , Manfredi , abbiamo meno, al- cioè, che il bel profanato , come va' farvi ^uì'kKpassaggio sovvenire ri- quellebande di oommedianti, d^ noi cMamansi che ii popolopagando, accademie , va « i qcfoli voi ad ascoltare le pete sa- sec- caggi- ? Digitizedby LjOOO IC 65 )( d' cagginiaccademiche mio giovaneamico con , avuto studiava di quando , armeggiare chiamansi le in che sovente gliamici to^^e, di mai Non vi che i concerti lo diranno ve che vorrei du Fresne un tesoro colare. Io ho Parigi y veduto ì le sue da lui e esagerazionevi senza , , le Signordi ma liberafi, codesta Oefele la biblioteca d* sigliere Conrete trove- parli- un de' più ricchi Signogallerie ri qualiin questo a supcriore mostrarvi , Monacb a fiamminghedel pitture superiorealla condizione estremamente n gidì og- altra volta avevi di vedere mancaste raccolta di la beUissima sono Pia- y y d? , bisognose ; ed facciasi in Rafia in Atene tu gli te sapen- capitano.Povero qual uso la sa- ! rispettabile così reso che y quel nome cantatrici finir V accademia a nostri vedessi se sieno o spesso come , , disse mi facevansi reci- Accademia . le sogliono vada che e , musicali veglie in Italiadar che un cioè alla , si riscaldavano simili scherzi procsmente u* col , , accademici me ammaccato sgraffiatee guance , y occhio un regaloali*accademia questo dove giornoda un d' o , y , aver VeAne . sanguinosocoUe naso cattivo Pantalone un Arlecchino sguajalo no )( d' ornamenti genere conosco ne non runa ve- • , quel medesimo vi Elettorale y le medaglie pitture, , raccolte giudiziosamente mostrerà le gemme e , e , ben che dee altresì intagliate, disposteFra . quest'^ukimemi ricorderò sempre 5 con grao piacerò 66 )( d* dì tetft ami TihtTÌo riMima le facciate delle , maestri era valentuomo un. ad di parere dler, pé in gran . Vof vedrete mia casa di costui Irosissimo di varie sul pittura L^ . Sa- stamr in rame rappresentaCristo,portante da popolonume- un naaioni,bizzarramente e mosso, . Questa maniera delle case che , alla nella CittÀ di ne capaci , air Italiani, Noi l'abbiamo abbandonata, per imbiancatura,ohe diamo più piccoli ; ^ tugurj ti vicoh* di fresco Marchese , non è a mio quando rìHet- adottare una indifferentemente alle volte , mas^me pareva Evangelo..Ma e§^ vero giudizio che produca allegria, massime e a Bologna mi abbelliti, dealbati dell* è convinto sarete vaghezzaed . fresco le facciata a dipingere sono ne voi ammirabile, e terete un regna nella raccolta di circondato e , poi dai intagliate una che " la Croce yes^o Hgura Bologna a ornati furono parte ottima fanno e mag- d' antichitii ammirabile savio e , troverete , delicati a segno seno suoi Ne' fre^ dipintea Cristoforo Schwarta tale lo e , che quan vissimi alcune di bra- sono ne freschi , che oUo. gusto modesto opere ve , di specialmente , giormenlene* suoi sue tingoU* , osservate, , civilisoiio case fra le antiche , Costui CittÀ la girareper anzi SCO canuneo • Nel tutte in gran , . )( che , sfacciata sino ditemi, a cer^ per vedere ai i polcri se- caro guiia delle 67 )( quaglie 9 delle ^iie o dai mavera vergiamo arrivare ogni Lombardia laghidella Italia d* uomini, che iutta nello y prt- un* irruzione per orrido pen* d*un armati di calce secchio d'un e )( bianca ajutatidai , barba e vanno discepoli, figliuoli, i flit imbrodolando begli edìfiajdeUe no- loro numerosi ramente belle contrade? più «tre Furono d* Padre cpialche senza dubbio col Abate di buon gusto imbiancarono,Pio ammirazione scoperte ì*anno «ilica di Santo Stefano tempio^d* Furon mente. un di bellissimo marmo, le colonne aervito al coi^nso qualipe^r colà con le coprironospietatamente pennello che facevano parer di Lionello eccellenti arleBci ; ài loro qualchegentilritocco dei Carracci , ! O qui si e , : è . come , o no Ninfemburgonon e beri sulla vi si va per sponda4' un ancora dei Bibiena , , per carità ma comparabili inprospettive tri d'al- e no talu- se con questo dove ? Nella un d| tratto un di rinfrescarle pare vedervi clie mi eglivero italiane, E , Umpofis adi; mi mercè gran d^ Colonna trattarmi antica- era studiatissime ombre, rilevate le si dà la pena non avevano Spada, del Dentone, e Ba- nostra certo v* con ^ che costoro, pure abbiamo che che Iside , quando, sa passato nella le , che costoro, pure « un patrà, di Maurino perderela importuno zienza pa- Imidator pensateci,e poi dit«- ? è distante che un viale tre sole miglia d* air fianche|j|;iato largocanale fatto a inant. 68 )( Osservate passerete , è e , che una ben guardando . Eppure riconoscerete il letto abbwcidona* per conget^ ostante, non , mio giudizio a , i gran e v' hanno e rotte loro , non Italia; e le montagne, nel Tirolo catena giacchélungo le alcuni pel mezzo r occhio Voi nel oculari la per amico mio, conosciuto rive dell' Adige vi passerete ordine della gendo vol- , perchè vi que*fianchi alpestri a ranno di- , della che voi ne' , una farete in giornidi seguitoandate osservazioni teorica la mostrano che tornar spezzate^ vedrete ne . d' istoria naturale più di qualunque libro deste che , struttura l'accidente o , sapplam da qual foi^za ci organicaintema bellissima T afte , e di della terra viaggila superficie cangiamentiche apportato, s^ni guarderete , ne' vostri sti Que- . sì confermerà grande antichità ; ed una tale idea vi osservatore più se collo spirito sempre costantemente che certi di secoli lunga serie sono , vazione V ele- ancora V istoria siamo tale è da Signor Marchese volta 1*I- è dall'opposta parte delia Ciò , viatile flu- arena una , per , quale è oggi , correva V Iser adesso geograficliee ture d* e , cui per , spondeed Città,e lontanissimo. terreno ghìara certamente delle antiche to di congene costà il tutto , Per . ser là e qua )( di sono terra , Repubblicadi tanta che , dovreste viaggi Co* . che conseguenza il Conte Carburi avere' costi in Vienna attualmente vuol Venezia quanto prima in Norvegia,solamente , per fa per passare osservare )( )( 7^ seppure le felazionimandateci se domandaste mi vieta I ed ad voi a poltiinsieme In clima un tanto è la Siberia ? Voi com* r argomento d* una del Cavaliere a delle , montagna composta , incastrati in oggidì bellissime colà poco gna pesce Di scoperto, una simi bianchiscui si fanno di comie trovarsi un na compósto d'u- e potrete veder dottissimo cose sinuli certamente natura ma singolai'ità e impenetrabile; , e uno non Bolo* a amico comune cui lo diedi , a . di maraviglia IJomande-* , nostro lia co- gran molto ignoto é che rassomiglia il solito abbia te il qualecontro , ? possa , SIg.Gaetano Monti Ma altre anni quant* domandarvi di Ducato ? di nero, Boemia questine H e net d' Ammone marmo in come , un impietrito di comi nuovamente presso al , cioè voi a , crostaceo, natatorie? dissertazioni tavole ? Domanderovvi , speeiedi un un lont^o altro monte, ad ro agliElefanti stranieessere ignorate sto que- nelF alto Palatiaato si trovi come io , 90^ migliaja .trovino nella real collezione di Dresda yci, a Elefante un ,'che qui %on codrillo,quel medesimo Ba- sepoltoin stato più curiose Baviera Ch» . Domanderò . siasi ritrovato Wjrtemberg rò non Sloanc Hans poche migliadalla vedeste ne se *' sissi EieCante montagna una come , è mai come in cima domanderò , giuste, mi sono questo lo scheletro d' un esser curano - due saranno potreiio qui è bella , e condissima fe- è misteriosa altrettanto, , il crederla soggetta a ' siste- laf, che « , conoscerla non Benché il esteso gran lunga in lo veduto , 1 occhi, supera della giardini JM^chese ne : di Germania oltre che piacered* esserne soi'preso Due L' è una . sole dell' Imperadrice Amalia Consorte strutto in un , so et veduto la voluttà i e di Citerà dì altrove comodamente . La vasca nuotare cosa qaest*esercizio , v* è è tanto , e re ono- l'ahra è che , fu la moUelxa e ad e , dalT questigiardini . ideata vogHo m, ; tutti i comodi con Emanuele, ba^o Amore, d* avere sua altr^ angolodi Ma^imitiano cronica che bagno , voi il a , per delizia, il lusso inspirare caro , gissero premendomi che non vi sfugd' ottimo Amaltenburgo , palazzina gusto , edificato da Carlo VII. il bellissimo tutti descrizio* una io torrti , per delizie d^ Europa lungasupera cose . indicarvi^ moho esso V hanno , farvene lungo sarei troppo pari col mai isperaste qm , a%n'' Versailles gran Non Ho . non le di supera del . tutte • io v^essi che noi di molto Ninfemburgo di come gasto costoro o ma si burlan o , in buon ardirò , lo giardino voglionomettere Versailles , mente somma- omadssimo il bellezza ed tito alcuni y che giardinodi é!* lo Hesto, . internamente e franchezza, che con chi ha abbastanxa che , palazzodi Ninfemburgosia y dirvi mai credo to sfnegaitioni a )( 1t K se luogoove assah Io più elegante e , , co-^ tore Elet- celebre nella quel tempo. grande può non glio me- che vi ,^ipuò a vogUonsispettatori collocarii . I bagni )( éOAo dair Italia è che e era sanità la r o loro la con edificazione del vicinato poca , • al contrario per di cui , fuggivanoa .come , intesa destia, mo- si laburno mai, fanno non donzelle mal una , al dir di Catullo , da Roma correa , Valle ì^on ' ne alcu- dell' America, guisade' selvaggi a per indolenza fuggirele voce alla e , popoloin , queltal Rufo da del corpo » giornoal fiume od al canale non sa*potendofar meglio Ecco la ragione , per pendo né che cui quelli} 9 ria Impe- anticamente venne cui il per , estate lavare di a noi a ragione -Città deir Italia, va passata colP poco utile alla nettezza tanto £cco • dove , tro^ disgrazia per ^ a poco a da Levanto IR che óeìle delizie umane una 6tra )( 7^ sub alarum credeste hahitare trux eh' io già',' caper \ volessi qui, che si ri- de' nostri anreali terme tichi, quelleimmense nelle quali si ripulivano i cittadini a miglia ja Siamo anzi lo intere Città troppo poveriper tanta a magnificenzané io sono antiquario questo segno novassero , . , un stre • 'solamente, che in Italia 1' uso Vorrei che per quesl,onelle nò* e pò pia ijmiversale, Città vi fossero piò comodi a quest'oggetto . v' è Non casa civile in Germania , in Olanda in Ingliilterra stanza una p^ bagno ; , ma , e;ome 1^ di lavarsi fosse e y quasi sconosciuta tant' altri malanni Russia e , in la bia qualenon abricompensa rarissi^- in è in in Frància * , , que'paesi la rogna di e^te , così , da famigliari 73 )( noi didezza più da negUgeàza che d* e ben avrete bene considerato ogn' intorno giralo lo che , lare certamente il a , è sti^ , ii^rataaveva natura ricusati quasitutti cosi ajuti Il piantar giardini vasti . ad mezzo grande di quello, che Quando Luigi XIV. volle vedere la si sternùiata profusione Non • schi, che in in ogni arte quest*arte il è perfetto confessare, che i Francesi in più oltre sta che di noi, benché stati i loro siamo avrebbero non Gran gitodal , . minora che credo studio che , o essa sogna Bi- • andati sonO/ anch«^n que^. però , , le Notre fu il Palladio al le Notre Marli T incantato al Palladio i bei costassero , non e dilEcile progressise incosag-, nascer'Mr. Luigi non no so- giardine-* Io suppongo . fattitanti sorprendente giardiniIo anticamente maestri una eccellenti, perchè stato sempre accioc* d' architetti stati sono foco, fu ne delle spese meno degni di grandestima que^i e , Monarchia nella memoria restasse non spese conti al gettòi imaginando. e Versailles, Marli, total delle che m impresapiù. sempre finito ebbe gli. cosi ornati e noi ci andiamo somma cosi spaventato, , fu mai campagna i^ia sailles, Ver- a , ìa dino giar- potrete non piedi pendale che tutto eseguitodall* ^rte perchè qui pure, come che wot^ e , . Dopo , Io provenienti per e , K 4i della portici il piazzo Chiericato , e ne gegno in, de* loro abbia stato co- quello , die curia di Vicenza appelloa chi , 74 )( óì captce ha , di breve e r iia fatti 1**interna , sa d Vorrei . che vedeste , ap-» se che intanto moltìs* delie disposizione de' pargokti delle eleganza, tane alle- cose , * deir architettura ci- romana , ne a è mirabile non rU» ha fattiA scarsi a^nsmmenti s'ymi i*altro e , inclinata alata durata; cosi preséo di lei la maestà 1'uno veduto Francia è sempre La gre, ^dtcame X fronde e , delle fon- e , case il giardinodella Marche, di Pompadour disegnato,e piantatoa Bellevua ; vedreste m la piccolofin dove la beUa natura e , delicatezza del buon fra'r altre delixte boschetto un colori rampicate intomo né potevano mezzo , stentano so- nascosti e , le , piùgrata e d' palazzino quattro ristorano;e viali di in cima ottima Gnido, ^d -una fabbrica , e migliad' di VOI , 4^ Pesto verde ornato la Senna 1(10 delle nostre • dice pen- tutto , e della China . Di di là vedete Italia torreggiare T immenso d* ogn'intorno serpeggiar fioritapianura,quasinuovo e grandissima, , non bronzi, busti, vasi, porcellane, peti tap- di sotto vi questi,e più odorosi di an^ , finissimi di Siam una coperti più deliziosa cosa i sacri essere nel e sono pii!^ a che , profumi celesti,che di bei marmi, a fusti di ferro a esse più ridenti certamente un rose , nembo Sorge di tutto è V . vi perdete passeggiandoper que'bei rigiri , un da vedersi possa Voi . in se so che ma , arrivare gusto possano • Giudicate voi medesimo serietà,benehè cosa rigi Pa- per andro Medica- i Franmagnifiche, 75 )( quàiid»pieni£ cesi y Possiam gnoto T altre rarità della villa le.qrne, e ciò che questo : tempata y abbiano matrona Giulio le , v^tite sieno Marti y rughe della di liCon ali* usanza dicano a Ver ne • le ville vedute adesso della o d*at. guisa vecchiezza declino , o y di . ^ Addìo poco ora anticamente dr Frascati ; benché o Albani, , avessero non mostrargli e . avrebbero . di Poli- statue y Roma a Ma rallegrarli a , di Tivoli Papa basta non vogliano non se sailles, e delle de' bassi rib'evid' Atenodoro o Pinciana idee vengono queM loro la bellezza vantar y )( y caro di Monaco Tout nostro ng£ abbiamo ; in questa lettera ! Non un' altra voka del MarcViese più savio amico y retroussé : /ut paiììard , Et tout médecin dubitate ; rò sa- ricordatevi il proverbio ma Soaron parlalopur habtllard . VII. LETTERA RlVJEillTISS* E GEN.T1LIS3. MARCHESE. SIGNOR \ li Dresda OcHLElHIEIM Ninfemburgo di secolo» questo V è di numero cam* Emanuele al cipio prin- ,. anche Qui colonne più è di bei di il marmi gran quale insptrercb-' mente soverchia- le volte se , lo facessero so bas- comparire troppo raccolta di Baviera casa di parlai , peradore che e chiamarsi dee di cui è unita ^ che è non ^ e pitture che siede pos- dopo quella del , Quella . scorrere grandezza la bellissima Signore un d^ sostenuto , la mio zato innal- architettura ottima con y . che di , piattenon vi superbo palazzo spazioso vestìbulq uno . un in la in più scelta vasti tut^e coperte di della delle mie una comparazione di appartamenti dell* Im- , a le , quadri insigni , e mania Ger- Schleisheim le sale , Re precedenti ali* appartamento piccol saggio^.Io voglio lasciarvi i da italiane miglia Massimiliano dair Elettor pgna, bo Questo k . dieci lontano è 17624 Novembre i8 v* invidio vosti' agio gallerie 1 il piace- 7» )( die tutti non )( incomparabile queliav eguali Osservate . Innocenti del Rubens degl' stampe, nella qualeil dolore, e strage va pure la rabbia delle è forse troppo e disperate inviperite drì alle ma'^ caldamente 9 caridata e espressa, Giordana Luca imitato G"stui n^e Si . si è ferita una sangue Vedrete il , a spumoso misura pallordella e confuse Domenichino , di Lucrezia , , , o , Non ferita un vi ^ torrente quadro . so guardate crescerle in vile sue e sbigottite damigelle , Non . Cagnacciavessero maggior calore so se il potuto rappresentare forza la fermezza e , la desolazione della casa di Collatino , Tarquinio . parlo dell' opere conciUadini , né di il lutto in isvenimento Guido crezia pugnaleLu- nei torace, per* la dtel delittodi orror col che macchia morte avea dalle mani gliscappavano capisceche che che il foco del Vesuvio, grandearteria cadere con r , impetuosamentedalla sgorga di pittore un vene in tempo quadriquasidivini che era • e zqjlfo, sicché di tempo di Romana Lucrezia una qualeegliha perfettamente io non ho mai potuto guardare che e ribrezzo ki petto il è V • nella , Guido, tenta e che , inunortali de' nostri quelledell' altre scuole d' Italia, perchési faranno sentire da loro stesse. Troverete di piccoli colà un gabinetto Fiamminghi,che a nulr altro la Padrone, latto ciò 9 cede il in quale Europa , in questo che v^ é,di che a quello del ha genere pia sublime , e di mio certamente più scelto* )( è V moderni y cUe dipinti y mamente Molli da di codesto un cosi ricco luttuoso istante , tesoro • quante belle Italia» che d' Gran di Francia v' è in 9 lezione col- , il cosa Palatino ! Conabbiamo, , di colori ci hanno Italia tante "k»ve sto re- solamente non qui quale obbligazione ora nel di Orleans il Duca ha l'Elettor , e , della parlarvi vedeste cos' ha se cos' ha , noi a* nostri buoni Ma Dio ! Sema Inghilterracos' ùderate un Schieisheim a sparso in Germania . di Dresda Re danno parte injBnitamentf piccoladel una Europa un quotidianameitfe che sappiate ^ e trovereste , danneggiare pò qui per un escano cose mni^ Tana in verità sarebbe e , che » col tempo luogo possa v' è che molto , Considerate' irreparabile dalla nostra non . ragionetemono con e y negligere dovete non e otti* Casa Principesfedi di Principi e ^ di ritratti antichi9 bellissima serie una di )( 79 e y son alla antenati fornito si inmiense ora nostra che » che con d' somme di tela y forza a e far circolare in oro straniero • que'molti pittori che forbir potranno y discendenza^ che con ritrarne altrettanto ? Gb* è di queste il dirvi giusto , pitturefurono r Elettor Massimiliano secolo y nel tempo a gran cbe larmaggior parte di comprate prezzo Emanuele al di principio che esule da' suoi . Se in tempo sito que- stati y bandito dall'Imperiotrovavasi Governatore Bassi dal- d' oppressione e y e de' Paesi ne' disastri 8o )( grandiosoegliaveva animo un' altra lasciato r animo naturale e , Sig.Marchese di tali mi quelleche parvero volta guardaila prima .€ che in Monaco delle statue ; bscerò ma te pure dopo che lo , conosciute «tile colla , avran , d* ottimo un di buona parlanola benissimo dir la francese. La amore v* hanno e di Dresda. , e gran Corte Non ve- e , un contrassegno Molte lingua,ma quelladelle Corti di Baviera è tutte , regnato al la un* essa neralmente, ge- voglio da stata Germania in conseguenza ne . nostra , vi tutte richiede perchèin galanteria sempre credia- niassimamen- vedrete Le fra le Cattoliche della scuola dì nobile r Corte marne for- , cultura educazione, e di gentile e , piaceredi favorevole gusto , lo /che è sempi'e troverete, che tempo una , , . dignità che pitture poche quelle trattate e il voi saranno . belle paridelle a ali*età che e , al beUé delle ammirerete giudizioNon ?emelo vuto do- e gentile, giovaneCavah'ere, avrei a importanoalmeno vostra con ché giac- E . o , quando y agglugnerequalche parola ancora , le parte del- , voi incontrerete in Baviera scrivo Dame sero gliaves- che sin|plari forestiere le oechio se e . amabilissimo , «Imeno stali rovinati agitato meno j cose to fat- avrebbe non , assai più forte pasMone Eccovi cosa e , da* suoi r allontanamento se f qual Principe imma^iiatevi , quel gran f«ce tanto )( la go lunma ottitesìa cor- vogliadi piacere pari di Versailles di questa maravigliaste distin- zione , 9i^ K che trofia , seàibra dorreste Voi grandÌMimaè la foste curioso , non se vi piace d* di Cark" "Germania» la ^umi eletto gravitàe , y CortJjche , che y . rimmo , tanto una col ie nome Imperadore egli portò , cMl' le maniere Europa i co^ , dichiararonsi quasi adottarono la rietà se- talia le Corti d'I- ancora sino ai nostri conservata in spagnoole Quelle imitandolo fecero corno spagnuola, passa crederla, d'Austria pel resto ed che le Protestimti voi starà il a Cattoliche , restarono per Carlo tutte y sapreiqualaltra incoi* non clie Carlo sparse e io , fu V. vIa|^ìo vostro di indagarela iragione questa ^ Dopo . . e Beligtone nostra 8lm^bile"stravaganza, parne nel quasieccbajiatica che snellemaniere difiEermuta, •fra4^ Coiti iielk Se V aria aver osservato aver K ^omi. Quelle,che abbracciarono il cangiamentodi Religione fecero , quasieonfratiernitafra ^i unirono Biente faòili ) emólo me e di Carlo fu mai intanto che alcuni Duchi pi\piccoli vola sotto incontro gelosa- amico ha durato per secoli,cioè altiere le prime, mangiavanoal juono loro sempre . soli e agliantichi cosltmii nazionali le maniere di Francesco I. ,- il qaak c"^ galanti collegatoQuesta dìAerenza ed loro y e quasidue disinvolte le de; secon- della «Germania Principi di tetra musica , e dell'Italia facevansi^ servire al Baldacchino e , dalle Dame queste alla Corte di Carlo di e a all'Inghilterra, quella Dresda 6 ' , che i a ìa^ vedevansi all' comandare 11.^ far nascere le - po»ìf% «d dui Re tdmei t , gi cangiared' aspetto di o^' piiVobbliando delia Corte •osrenutesaa di di Gufo le etidtette Borgogna,come voi alla ^ avete V presentemente lo ^raire, su nei bella resto sia nseiiuità ventura I Francesi che , a secoli troppo Italia in non y, le nostri. Romam' mode, e in Germania conti»biiitoa pooo mo fossi- che -il " più felicidèi invasioni firquenti colle hanno l'allegria , che , degliantichi gmsa Spiale liveUo almeno a Iddio pur pare a «am pertutto la lorp Kngua » portano da ed ma , desimo me- • Voleise . la appartenere Giova pockian|iiWto che in questo articolo anehe d' onore V* *e , costi tielia Corte veduto avrete cominciano cose colia memoria e " ranno le Presentemente Augusto . a farsi cort€||;br« pia splendidi e €|uetto cangbimento.Le^ Corti ecclesiastiche anch'esse di ingentilirsi , qua dai monti pajonoal secol nostro ho ed io ne conosciute alcune, oAie in galantena*. . ed gusto la cedevano non quanto secolare si Cosse , per da buon in v* ho e ve^un* altra a veduto feste balio reali. Potreste forse un^ giornodolervi tE vi raccoihandassi qui di far di Francia églimezzo il Cai^allere di nostro e d'Avignolie, pa ed , che la sua allevato casa Oltre . da in all'esser nel fon- nazionale,perchènato tado non coU' Inviato conoscensa Folard sé me, eonsegiienzasuddito del Ì^a- giovanein Toscmia , vedrete , èjV albergodella cortesia , ed ospi- dìgitizedby » K lui il nipotedel itamoftalt ca?iientator lalltà Conoscerete In . valiere e "£ Fotacd • m'accorderete, che per br cui,è fornito , egU di ne I è irnnom) mille Faretegli , bella,e dotta erudiaio» , se , o mongana" di lago sono altrove sp^ie cento , e di quella a dd Non . vi nascono, forestiere Non a credeste .dall'industria fertilitàdel commercio terreno prezzo de^ e Soriento tsdì che sono pesciiji I , tella vi- ho mai non duto ve- invldiaiiealla deji* da Garda Vienna II pane . che dei stfsssó dire lo posso non passa per il , |K^ete aver-* ragionevole però che " vi eami in [scambio ma , aero , nulla hanno migliored' Europa che potrei non nulla cedorlo alla dunosa o di b^Uodi cpielio m"o. io , Le agtatisi»ma. quellidel lago di ^ eatezza ricchezze sue dejl*interno notisie obe questa Profvincia è assai pingue, non ^ squisitissime, poco ne . , delle e quasiin ogni cosa vim militare t , poi mi (^mandaste so della Bìhàera e no-» un eternamente. Che dirvi , d' degnoerede da parte mia ed aarispetti che gli con* e/ gratitudine teneri sicur^itelodella stima serverò Car 4i Foiihio si illustrenella repubMica letteraria, me è )( . codesti comodi derivas* abitanti piuttoito cjie dalla ^ delle acque che fasslin Baviera né , • f^odmsimo è il naro altrpda- v* entra ch^ quelloche prodaeela vendita del straniero, ^et legnaiiii , ni| che sale , dei cuoj crudi quasispontaneamente e conci , sorgono e da dei gra* uno de' 84 )( ?^lion «noli ddh qua s*è cominciato ai e .Gtrmania a Da . alcune miniere scavare in qualeheanno di talli, me- vantaggi».I fiumi portano fra le loro arene indi*purissimo pretendecon alcuni granid' oro aio ,0fik» nelle montagne Avrete veduto . K , vicine vi miniere sono ziose pre- talvoltaalcuni Un^eri di Ba-» yiera coli*aiscrisione Aurum Tsara, ex Au^ ovvero piccolafabbrica di porcellane in piedia NinfembiU'goe que*lapure s* é messa che ho veduti i pia belliin Tori sono certamente Misnia. QueGeraafua dopo le noabce poroellane.di rum Tyyco ex . Una , , , savjstabilimentisono ati due delta destressa del jne che e 9 conoscere di voi , con a imparerete piacere sommo sarebbe altra èoaa la resto Ilaclone fosse Considerando a , un più attiva poqo che questo Stato dell*luUa, pcArtifta , . Baviera, se la Giudicatele voi pienodi della e stria Francia, dell' Au- deir dalle porte di Monaco ancbr Mar Mero in legati poi navi . e da e vane case a Vienna , e dal che altre Gtti potrete fabbricano questi con gliAustriaci . ai arricchisci^coi soli naaioiuli L , sino al stcureesa per iicqna , e eoo i loro legni Le foreste bavere, mandano cattare , , , Gc- buone ImpeHa^ che è bagnatodall'Iser dal Danubio; e Leck, dall'Inn, e traversato , che Haymhausen . Del ti, è Conte Sg. e , ed erudito Cavadirettore, gentile è il supremo Bere frutto dello selo In somma il paese terrestri « prodotti , 86 )( «licre far riceverebbe non masaiaie delle del diranno ,che a , nate parevano creduto,che , cui per Falerno •tr' uve ^chi Romani in riposti nO| Orazio ma ^ istaslea dirmi , bevevano sotto alle loro solenni i Consoli dei lon" noi Ma , , glianì vini ceOt avi Pietroburgoe tete Riflet- . capo a , artimi* tinopoli Costan- mente bisognaostinata- non x:he il metodo y no« di fare il praticabile ; ec. per finir questa lettera con tanlcp gati il suo industre mancRt il stio a vi«- che le , deJ"nostri vecchi castaidi sia il solo vino mai un , ricordatevi, che per far questo cacciarsi in da produr vini a dimenticherebbe certo cap/KÌ e canttniL : dai paesi delle tavole dei Re fino il carmignana e , il vino oggidì Ungheriaprodurrebbe V che la Toscana f Speranza Qual de* nostri antenati avrebbe . la Reno,ifc onelle altigofHiorchè , Ve . il Porto* , somme le fredde rive del tutt' sono non Spa^a immense ed il Chio ? Non , là , il Capo di Buona piò delisioso e ^iù cara no, , il cangiamentodei climi e , ma settentrionali; dèir £lba , di *$ostenertf ilJtucaperci annualmente cavano prodottie tam^altri Isole Canarie y de* suoi ì Si farebbero solo la Francia non gallo r che mare , st/peme cKa foise in y più durabili,"* come midto porti sé copiasoverchio da noi' alloca vinipiùgenerosi uve si vendemmiano V Ttalìay seno m de' suoi uso miglior )( da lui un* altra ci siamo , «osi cagioneancora nOn Monaco volendo , che giacdilun^ , potreifui indicarvi )( èàià 87 )( itiaaoT ncdhezasti^tì'^p^àlàKrotteia dire la gran i Eédetiaitici quantità tidumamente alimentati dallo Stato piac^ 9 ciie io i , qualisono Ma .. vogliaqcdtiiibare roglo ; il di tanti ricchissiniianticiùMonasteri,e a sacro Db quasifarrim, , • Vali ^ . • non silenzio proTerìd* ina/jone a quo*Buoni Solitarj che colle loio preghierae la patria almano y loro salmi quo- stono assicoi mm LETTERA Vili. MARCHESE. SIGROR Dresda XJenchÌ Voi tacere crédeste non però, m' avvertite . Novembre ai i7pa. di condurvì piÀvai^lia ubbia non Monaco, per di io li che mio con io in avessi giro quella piacere , somnK) sarà difiPerita probabilmentela partenza vostra alcura gk)rni|e questo mi servirà;^ pretesto per che d* scrivervi a seguitare Vicina Siate ben • sia lo Vienna , stesso o in che parlargli che a me , che , che tanto dimorerete la materia . , non lettere;pure Benché Hercolani per tutto ragionarecon voi . Lasciatemi questa dolce illusione, le mie nello scrivervi mi e , e leggende . per sia in potendo in ogni modo in Germakiia, mi sembra, soggiornate tuttavia vicino in il tempo piuttosto che , ''che il Marchese Bologna per a persuaso per^mancare sarammi me fino il tempo, che par sis^e quasi adunque godere ^i soi"ite per alcun poco cora an- «9 )( # "( ^ Qtnbra pardreteda prego quanto strada d' , Augusta , qualedirkto rato so ; , voi eviterete il Kuokel- , berg y ingratapericolosa mimtagna dice il la Qt^ illustre Colonia da cui più belle presso al una il nome, di TVickau patizzo almeno y d' ed , V occupa sentemente' pietà importail m' nel e . . Sarete ^i , pre* , PrincipeGiuseppe"Lan- ho infinite per ogni la sua obbligazioni , acciocché farete per bella una Quegli che maggiormente Io contento . ha Hassia, Signore ^r dirvelo che baciargli riiano quale v* d' , , il y Episcopale il ma ragionerispettabile rettitudine , è , di quasin^letta sapete , i Sede gravio della réal Casa perchè . ^lendida Corte una ; qualevi farà, gran piacere Principeecclesiastko un Residcnsa e benché , come passerete qualcheistante illustri la , Augusta poi \ tore appartenente all'Elet- y ^r serie numerosa . posta da Monaco una delle al pr^enta^ima ed ' ritrattid' uomini - dell'Imp^ad"ne Augusto» giomo . v' è . Città dell'Imperio £stratevi » , Alla ^distanzad' * buona lunga Vedile m ri* della Svevia Augusta Gipitale d* un trasse- ne Strada . fu mai proveri)io ^ non compensa consid^. hen Tutto sap|^erbuon grado dL queperchè oltrfal non aliun- sole poste due gada cl;^ di Tirol^ in traviamento •sto breve la "pielh)benché più brete, che che mi , U prenderepiuttoslo a posso conduce certo son e /p^ I*ftaliir, jr" Monaco i^ dell' onor glie lo ridiciate profondamentela di conoscerlo , e K K ^ m , • tror«rete hi un particolare aiEe|U"pe^a di'^egli , è stante Italia" dott nostra dcète braro un Gisti pure • concktaditto noitro Paaai Decano aÙevalo del cioè , , Questi dovete patrianostra le ha dai monti di qna amica grand' sua Hie per per T y no- specialment«« e abbracciare strettamente tutta la buona per de* Bianchì db' amore ,. SignoraGintessa MonaignQr S* Blanrìek",, di coi C|pitelòdi pentitoparlareeigo volte con avreti^ fitti e suoi conoscenti in Bologna dalla ve- sua EHto^colla^ onore . e » che , dottrina, e col stto-taknto. I Anticamente della Germania mercio , impadronitaT Olanda, opulend oltre tadini La sola l' Imperio, ha altra me Chiese nel borgp ) con mura , slati sono , divenuti ne con^ fosse volta cit* una dappoi Conti del-* che quapossedutoft"rsepiù'ncchesse lunque d* Europa particolare e del d* vaf pardcolare. la condizione Monasteri porte una Chiesa , Vedrete • mottissi* colà da lei fendati. Vedrete di S. GiaciMno chian^islla \ e piccolaCittA separata h qual^CittJI piazza , Fuggeraja Fu questa ediffeatà dai Fug» pei^abitazione ger vi emporio che di lui se prona e* 'dei Fug^ casa T Augusta era che dei vedbhi servidori , e benaffetti v* al giorno alloggiano gratisancora idee non possono venir in d* oggi limili grandiose ed eseguirsi^ non*da chi ha tesori"d* a* mente se ^ di casa 9 . Vànzo . della loro 13)eridità, Quanti altii^pmumenti o pietànon s' inoontmno in Roma in , Venezia , un Trento in Vieni» IFugger, della Fiandra? in Grecia rico Roberto Stefano Non . molto quésta-conl avea che mare, dopo Augustavedrete maronlo : * ^i af"ri di nome che si a gran vede", che Narrasi , , alle porte d* che delf furono Augusta , fkre « di marmo h^peradore, daj qttell' fattiin non un in Bn^^erioPer i camini sei'bosehi come che , . Micora lettere di tinuamente con- qimiidocolà chi^ , che cannella»per ^rascelliin veniirano e V. Reiigiofiee sono s* è dichiarato , pidazioFugger Carlo alloggM^ y gliappartamentivi col Nel . re stampato- imj»^ narra , dall' Indie YeUin- a la scoperta dell'America imdavano s^ta conto a oggi àmcora «uo lui quanto% si per ^ fb- dtUdalprotezione per tale in alcuni libri ^ e , la » fin« e ' gloriad' essere facevasi Fugger j Mèdici marmi, , campagna sotto , tuogki antioamente di questa vedreste pslaszldi dei loro uno bufgo. della Casa gara manoaerìiti raccogliere a •crlxioni;anzi purte ornare a akri in e , tettere|*e mandarono le fayorifono in l^mamm , y di • fossero Cejlan in essi allora altro arse foco occasione quell' d^no del paimo del Alla Cappellan^ggioredella dfir Europa*. Principi Chiesa di Sant'Anna glialutti di marmo, sono e i s^fcri dì dai bassi rilievi , • scorgerete il secol d' oroLa • Chiesa, protestante , i Conti ^ bei sepolcri,. » e essemlo ora Fugger hanno f«»no dei questa fami-/ e dalle inscrizioni gusta d' An- Medici i^iata dal "l€ro abbandonati que- sciterrare qua e là nei Ftfudi. Kirclieim k^ io pattata ,, àmu aono, viUeggl^ra, vm)ì una è nel lievi colossale e , e " Castello in cima fassi che , dopo*avere fontana I. per gretamente disse L* il v«ero casa ticolare par- nessun mancando questo d' acqua macchine di statiche idro- tale abbondanza con ^ , della e spruzzi yai^ getti , . che ordinò , teghe loirobot- accortosi ,di questa-Jiompa Ifiperadore ^ che suo volta senm perchè gliavea v* chiamato . a , dino, citta- un be, sareb- cui queste magnificenze V incomodarsi un ttgalstio Augusta Fugger, tutte incomodarsi senz» in era • se- Parigifacessero preziosonelle di avevano facile il coniare " di tutti i mercanti , un' con cesco Franpatria^ sua e CargiTonore abbagliarlo , servidor , sdegnatoandava allorché , , stato una e mezzo per sim^mità, e pubWicamente e in degna d' un dino. copiosamenteun gran giariri'igare tanta Carlo V. passòcon magnificen- di quanto • collina y d' una ri* grandezza altrett^^. Essendo rovinare la Città di Gant ^ mostm bassi di- che , mar-" cortile v*è veramente credere a servito ai la Francia armata di steid^ che passa ad , Quando per di bronzo di con del gran opera : Augusta superbalomba una statue quésta accendere sino alla d* della Chiesa % mesEO messo mostrar possa Serénisaìmo , bellissime Principe gran col dei Ìoto ai^^aati due con di , Nel incomparabili. foi^ana una aTenclcf quetti^^oVe uno nel palazzomedesimo destinata ad* uno mo za è Imperadoredicea il Fugger , milione di fiorini, tapo^ som- Fgu gfm^ tie cose ìjutx ntl mosaico venustà scannellato marmo in 4i colonne si de' , . collocato piedestallo ^padiUto di il qoti»serviva dì alla porta di sedile Gegingeo » votiva al Dio ad cui su Yotiano )|n Principe Un . forn^jo vicino certamente ^ no, gior- un scolpitaun' ^^ * ' " compilo Volli lo ricusò Turcki scosto y , ianno dubitando sempre . eh» fatto Beai il "piale ne ma s* è della Gttà alla , dettesi £u al nal so pia tanto che rirocata in dubbio "m^ m essa mio te ResidenForse . (juesta riche spero, mi un basta. VI cito dui Tomasino , e dal "qutstadeità éì Vo^ a Nantes, equivocodi • Signore,, rinvenire di na- coli* àu- nostro qual c^ per un' altra inécrìzione che , Sassonia avvertito luce*,e questo,fatto ^ perchè nota qualchetesòt'o dappoi anche potuto mai T ha^baacosto giorno riamerà limno di cercare me in Grecia viaggiatori . Principedi no ^[ualcbedf Relaesio ai ostibatamenfe diede la comraisMme non lynrci, costui ma , forse eim^ L* ho . tprltàdel ^ scrizione in^ sciuta scono- . i ìhA memoria io .scopersi iotfumio ro vi fosse- ki «piali per ntccfaio all'atrio «delle scale del un reti* dissotteirali sono insigniuno vedrete che varie altre Bisogna,die • aix Unte eoa assai beilo y come tdìBfleopsìderabilìy pefcbi ffammend fa y Velsen» della, romana quie secoli due , pavimento di alle stampe y« colà travato e scrittura erecon 9» K da Questo «uurmo ca )( chiaram^e rae letto, dea togliere sbaglio ogni incerteiza,e aUa difigensalo copiaieon anni di molto in ma , ho vano de*^ ^aggi indispeniabile l"ioaisstmaguerra le cW io il , , e • gusta, n* ve che avete come neUe pigna ora qual indolenxa sta ed stre^ ^oni 9 ora lei prese . e che giace , h- consè* " de' tumulti • de"- e , Posso dirp qui on* ommem una gran pigna probabiknente edificioinsigne rne coi, serviva . o ^ è doralo sulla mole veduta nel Adria* cano Vati- del giardino stemma avrete monete la GttÀ osservato non quasidtmenticata.^ d'Acr* . so Qi^per ed esposta ai aòrdidi insulti de' pas- L' atrio della ora carte per troraiio dappoi la sue Tatto . di bronzo Da seggteri coee bianoo \ che era . indamo qualchearmine iq"ice"a una 9 angolo della pìaacav* un antica di paarmo na ncMlre Anora ma , Aie esposte in questa rd^ state proverbiolatino lapiiem In di nlilione di un a' qualisono gl'ineendj, mopi che raccolte iìh* mie? altre ^ eon , fece ne adesso questa oercato mancycr^e presso é conkwo guenza che , caao vista. ultiim jglr su rita al Maroliete Maffei fioi viaggiconservo nora coUBunkai « intecifMNiié ^ra le molte d' appello ne tornerà^ in i quando il féedestatlo pottrakÀ XiL" tm^ e estinta , "migh» Pteitlinger ca«a è ormito di bassi rìdevi , auguftane dal Yekevo^ tutto ilkn- d'antiche inscri- pubUicaticolf »ttre antichità Nella biblioteca di queéta la celebre tavola antica cpnservavasi famiglia itineraria 96 )( chiamata che PiUtifgerimnae , béUi ornamenti io )( mi deUa s"mo biblioteca è ora àé \mù Vienna Imperlalaa . il Senato «taravìghatooome sempre pia , in m^^numenti Augusta latoi qaesliprezìoei di particolari li compri per coUocarti wol e d' mano , indirne in qualchepubblicoluogo, *aUe vicende le priv^e.Ad cose kìà ai qoali som) periooiT, solAopfiiate pò* CHierfayis^, pure villaggio ed ai y sottrarlioo^ e passidistante dalla Gttà, vi d' bassi rilievi» che meriterebbero ìxmmAQm sono eo«a questa mqndo a di Cristoforo le Chiese e , moi-i , V Orlandi . . . sono qu% nel che morisse Abecedario. r Assunta Lanfranco Galilea dell*opere Varie , e all'akar del sue stico Ecclesia- grande è opera insignedel Chiesa le nozze TintorettOybenché non di Canna sia una più felici^ facciate di in Monaco e in' V^- Nella Chiesqide' Domenicani nella medesima sono là per che fare chi vpieese av«^ glierrori sfumitia quel buon suo e Quest'ultimo artefice vi ci dica troppo avrebbe ina Darer, Schvarz, del Roten- , Tertire tutti ttcbi, la Qttà per benché ne^ia; che dello , no so- o^ che ,e ^e suo vi non «atiohe.d'Alberto d' altri valent' uomini e , Amberger il aver massime pitture Belle* hammer dee volta " una e curo. messi ia si- esser Questo vuol dire, che nel Senato più que*dotti Patrizid' , moderni 9 sono . casa in Augusta, egualiìiente dipnte da Badate buoni maestri an* a quelle particolarmente del- )" dell' Hohzer tu facciata della k di la £avola di Castore del grappo e ha' alcune gran csHriatidi , delia scuola dei Carracci osteiria 1' Uoltzer Tederà Io non , in verità degni Sulla facciata d' un' fresco ka rappresentato, a , vedete la bella coi piediin paionovive , e natura . che , Vi nel volto r animo che loro nascer «aitano è dal staccate muro Ballano • della bettola , contento in soglk"no perciòda' : assai Euripide,le corte tutto , sieri pen- avrete portavan- come coseie . Imaginatevi loro balli , e quale questo è vivam^ige rappresentato pitturadell'Holtzer garotti eertamente i bei fanciulle spartane chiamate Greci mostratrici di e espresso simililuoghi. Voi adunque qual allegria regnine' orgMmA e cen desche parte delle contadine Te- portano le gonne dir d' voi le , sgambettarealla tedesca, aria osservato, ohe la maggior le, al alcune sono loro alcuni giovanotti, ci» hanno mirabilmente non unn , villanellevestite i^a sVeva nella la quale grande^ naturale la qvoAfa talento aveva coctui. quanta feracità,e qjoaì credo che V imaginazione umana possa co« piarepiù fedelmente che uva di di conudim danza d' e ce Pollu- e , , termini • ahra le altre notatf a fresco dipinta «nperbamente quelladell'osteria e , giofen- in in appartenente all'intagliatore casa carattere gran un morto Fra gì^ maraviglie. Pfofel j or* è rame fa pittortrcnt' aimi , facea c^ e , )( 97 Il Conte . giustoesttmiàtore potea d^sene pace un Francesco delle beli'arti giorno che fummo , 7 Al, in. 98 )( •teme eomnief aria « di Pretcndeai . r Holtzer che I^Mfta 9 K ifiAir volgarmente coai .momae fg^awu^ a for^ che di trìncare^ e e libertinaggio fosse da vuto queirosteria a atudìo in pagaaiento di dq"inta lui chv fassi a questa è Ma . pand' uomo pittoresca par ch'abbiano 9 ai del 9 di Guido M dì Pier , di Rembrand l Pare vero 9 , . Tisiano Dio e dì fondo Fu passi»,e in quesu pi di Cm'Io rio 9 e . e di Citti^ 9 sa dV 9 delle due chedono niere si • Agostino quanto tane lon- sono m avece sema viijsingolari. che ai sapete f come nuova lem- dell'Imper ponfesskm^ fede de' e T* i • metà sono Magistrato dell'' altra9 metà più|Mce ma Rarissimo • una qual seguitare però è Alla ciera 4' chevolmente passa ami- tutto intera lU"ertà di dei nostri dóerti conosce più per ciò chiamata confessione d* Auga^ , 9 racr , (u presentau alla Dieta I Cittadini9 ed il .Religionee storia d^ che taltanos' fanagini, promulgatala Protestanti 9 sta V. puè faello gran Raf- eccellafitemente il dipìngere impossibile un* forza 4i Quante stravagan- Perugino» dd Parmigianino di 9 . questo ai senza de* primi maestri ledono a forse per rendere 9 non 9 bella posta voluto a simili voci popolari cogliere bizsarra la fama ia^»i4tÌ2Ìa una Alcuni scrittori deUa tanto. saper rìfiobe^ tanto Eglimori . d' ostinatafatica né 9 e 9 d un giungerea se questa facciata y 9, 9 die ed aUe qualma* tadino subttodi qude delle due sia il cit- Il protestante, sia detto per amor del vero. )( ba V aria infinitamente ta vale neU' d* uopo più coxnpoala il dirlo y . y doltiséima gente ^ Ci^tà CiUadini .. PeUtiiigerAdolfo Veliero Marco Occohe fchely e lo passato £u per il , Giaconfb il famoso celebre erudito de' nostri Conrado Velschio , conoscete altri, de'ijuali tanti T Vedrete , ^GuglielmoXilandio , il Marzio ^ Auguftiaè Augustanierano , ed giorni, la della bel- autore Oltre ad molti bm bella una im* ottima €^e, chiamato manoscritti biblioteca,che ha il Prinquesta lisclla Da • , € ricca di prima volta vedrete colà jl faihoso ne Vari de* manoscrittiGreci anticamente • il Senato possiede ne pure la biblioteca di Fozia codice. Eómtmorum nonssimus V Hoq- Bruker, amìco mio, . Bruto , ti gliscrit- certo istoria filosofica Questi potrebbeessere come Taiv* . ed è pur , Cattolici in "{ueUade* negletta ed ig^bile Patria di cotta e y la diffeM^ente educazione uomo estremamente quAita X 99 che vi sono, , al Cardinal Bessarione partenevano ap- La* . dei Fugger è quella che da Venewa (amiglia pordi tutti toHi in Augusta. £ stampato un catalogo questicodici al qualepotete ricorrere se voleste , , , informazione Il ulteriore . Capitoloanch' esso della Cattedrale ha biblioteca di mianoscritti ; numerosa qualragbne sia Con essa piacerev' invisibile , ho ho non quasinascosta parlato , lungod* Augusta perchèT , e ma e una so per - • forse troppo sempre teneramente a )( Alla «nata Corte )( i«o di qiiclPrincipeho . arni! della einqucinigliori gioventùallora quando mìa , fece l'onore di chiamarmi mi Non . V* imaginyteperò i divertimenti dell'Imperio come alle Corti sono d' Italia Tutto . , sere balli solenni né Le . che vi aare ottime serate L' . si dice fa diventar di jne^giardini . Tanto le sono siete non amore , pia forestiere " e aglischiavi , un' valido qmmdo dee esserlo in Borghesi della Fugger,la predica. le catene centiiHija. Dopo quest'ultima più, che non andiate a veder la , alla per quanto qualunquepaese più facilmente Holtjjer Vale, vi ^ Non . quegliche sino leggiere più belle respira tutto caàe, v*è luogo a pas^ a là patriadei , vadano Tunisi, fu mai sempre la noja in c(*ntro primarie©ttà nostre mai paspubbliche, seggi belle che vogliono es* aperte le buone sono strepitosi, , subito che ostante, vigio ser- feste bisogna,che vagheggiate, Non *dove fossero così de' dttadini Tedeschi né spettacoli^ mai suo re che nelle Città libe- V aria seria cólk ha r antico costume vedono d' Italia al , nelle e , i passato madre vane gio- Augusta , Germania, notizia Colonia dei s' è ajuto non e dubito d'Augusto, l' e delLetterati, )( poche ^e leggereancora per gna K 102 righe potete scorrerle per cammino. pure sul peserebbero Voi notte la Germania per guerra inondate t" , da della tempo volte soto voi mai corso in fedte . pericolo?.V è francamente di succedono é la y Bench' no quando di , va , qu^l è quando andavano Avete di in Italk tutta ster* In prò*- • rebbe che ardi, Dresda che ucSto del V ho voUe Regina belle nostra sole da a qui , y tanto , uso perchèin altrove ^ tredid ricche , altrove In Germania o soggiornositai comikies- vostro pure e io Varsavia? pur " in quecento cin- veduto que*neri omìtidjproditoriche ? Qui superchierìa , sieno interamente tante come voi mai net tempo no parlaper ne straordinaria; anzi il Governo cosa quellaDama della fare alle Dame di se » , sono sì , questicasi volte di quatót) un vis^^gto o intraprendere miglia pò ardisco dirvi della pubblicasicurezza perturbatori di ciò uno che petulanza y sola so sappia avete succeduto o , : , riposa finché non non i lo non perchèrarissime , provincia come minati io late deso- vostra mai alcun sinistro accidente pet Y audacia degliabitanti? più rabbiosa reste disertori, per fo- vagabondi da verun po trop- e , contrade per , solitarie Ditemi e mente viagguito giornoe , orride , dì presentarvi traila le tacesse. avete , nel più delle il ^ A citore Marchese caro , in riflessionivenutemi alcune mi ^ Queste e , una violenza , io suppongo anni oramai che una trop^ le vi- fermamente sto m Sa»- io3 K Sonia, h';\Ma potreicitare qui Im doi^ cte ne non donde ) ditemi desta inalterabile paeii,e )( vi prego, donde , tanto tranquillità nasce soco*^ sospkatain necessaria all'umaiai tanto una società? Non altri so^ qinndeUastessa speciedeglialtri? Non tede^ che^ quando colle armate que' znedeMmi gB no sono uomini , sche calane in Italia portan , lo spavento v* è né alcun* lunga , a y* è non ?* è pugnale , qualunqueora , che minuto sono benché popolosi e Aon corta» nessuno beve bondantemente ab- plebes^e grossolani^ conosciuti egualmente Qid ballasi altrove. , possiate tare por- non , qui gliamori felli caussay né pistola 'dovunque e Qui dal . , la teterrima ceft ? In Germanie non proibita, arme portimai ne ne' lor burberi loro il terrore con , vogliad' obettole quiparlaognuno gnuno tutta la notte Qelle si piò àke^ die glisbirri, talento. Non i bargelli a suo in timore h plebe» perchéquesta specw ten^no e forse più che a , ^ é conosciuta in Germania. de Donn"ni galantùoìnini ^curesaa T adisttquevi replico^"desta pid)blica , , Ve lo dirò^ io volta d' , SignorMarchese , e non temo sta que- ingannanm • adunque, che qui non é penaeaso ia Sappiate i vae modo aUa gotfa^iadi vivere in osio veRoi gaboncKs"mo indifferentemente arrestati ed esigKati , , Potrebbe é portar armi vigikccavocazione che ardisse di /ame vero , uso d» ctóunquearesse Sferro i» L' . , ma . sta que- guaia cphn omicidio,anche sem* » K né v' è , sia )( irremis«ib3mehte punito di è tentato plicemeiite morte 104 , di danaro ^omma quante grande per riscattar la vita d' per cui- possasi y simil delitto. £ chi V non è be vede, che altrioientisareb- non lécito ai ricchr V dì reo un patente, v* è ? Non ammaeeare livrea , Ve non ne; proteziov' è non condizione,che possa infecmare la santità delle le^- gi Le . La vana nimicbe die giustizia y^ somma sono è il nerbo è non e me fttn so torto e sta, che ubbidire alle leggi,e farebbe è in a se che turberebbe stesso c|iedi vergognoso, £ . la vita , restano ar- dell» più colpe* conseguenza protettrice compagna ^ e altrimenti facendo e soldati,che i savente , V ani" Magistrati In V esecuzione , cittadino, per quanto nobile e . commessa gentagliache lor , fra loro, i Principi, i sono medesimi delinquenti quasitempre le Po-» proiezionedella in guerra Qui un Nem* . sospendono fra in guerra mai comuiib. certa a giustizia gloriad' ceda non che offendono l'^unanità delitti, i rei , dei altro f:er- della loro autorità Saranno sono qui càusa vole più;vive rati agliscelle- offeso que#ta vicendevole ? non 1 che PHncipe naturale Sovrano le Signore salvarsi in , v^ è suo della sodetà. ma ài ricovero e , , le guerre tenze Ina Non le 'Qiiese del o fuggire e . straniero al pieno asilo di speranza ritorio è reo potenti, qui d* servono non de' case . Non . V è non facciasiuna non conosca la pace dello 4C0* tóre sta- manifesto esservi un di vile a voler proteggere io6 K )( la scellei^ggìiie ha e Tingiuatiaa L'esperienza , . nfostrato j che Taver compas^onèd'un che sottoscrivere l'arrestodi rd"be 1' Principe,facendosi render. 4el cont» violenza,e privataautorità con . . trovate dunque i se soddisfazione, sento , ? Non Tedeschi,impeccabili stesso da per tutto, gastigovale a . e ragione domanAirmi E .- , ? Son eglino Signore;l'uomo un del è lo più severa noi piacereper que'malviventi restieri fo- medesimi , i quali dappoi per qualchedelitto sonosi rifuggiti Voi sapete la Sassonia che qui egualmente, nell' Hannovarese nel , quellaspuma cogliesi vanno alleggerirsi che , assisteoù? qui diventati trattabilique' facinorosi indomiti Italiani , in Germania al fianco del Principe la sicurezza ma raffrenarlo il veder e con e dugio in- senza adunque prendersi delittiin Germania si fanno non gione, pienara- ad la giustizia vigilante sempre qui vi Bla vorrebbe che le^, Le aggravio meninno e puniti Chi respinti, vile de-^ il diritto del usurpare difesa del cittadino,gU danno a vegliano 1' insolenza sono o e l'aggravio, una . si £a* , sareUbe litto imperdonabile , dì gloria intesa |^uatiaiae qui ognuno Dall' altro canto palesarlo. di dovere un mal una della celarlo a danno reo, fu lo stesso d'alcuni innocenti ìnorte Altrove i cittadini si fanno sovente veggiamo ,. essere che nel Luneburgo che , ed di tempo fuggiaschie ^ , tà, liber- Brahdeburgo" viomitando 1' Italia, i di paese in e altroferactempo la per Francia, apostati per , io6 "" pe^io,divenir qìà tuttiad pttfCa di na» f civili Chi fa il Maestro e balio y o e lìngue chi di V editore di Ebri chi forse vedete nascondere ftggio^nm tutti alla talento" quel reo la fortuna Mi . , rìdere che . Li possono costui una e , , fare volta in una frate certo un narrandomi e meglio ozioso bare tur- ogni dal« galantuomini perseguitati da venne parlandocon , ardisce nessuAo che qui li condusse sforzo per darsi aria di correttore diere, osceni, chi il locan- violenzela società, né vivere con lalio- tratto il soldato,chi il I o uh di ftcherma , chi d" . di stampa, che )( Lipsia " scito romagnuolofuorulite, che avea c€Ì le lielle vendette del padron di casa auguravasi d'fin qui a far SL^ paese, e pentivasi esser venuto ei diceva com' de* suoi peccati Biso-"' Aza penit da vero l' che si pentisse perchèuna notte algna suo , , , . , , fatto un improvviso, tigianoche , , solenne furto ad divoto ar« lo proteggeva sua Pa* proselita Reverenda spari né se ne è mai più , comne temità molto un , , saputa novella. Del si sentono, benché poi quiancora omicidjaccidentali o rissosi e resto rissime volte , , tredici anni, che due e a mia memoria che furono fo, benché fraudolenti; ma • in in , Sassonia,potreicitarvene de' ancora qualiforse parlasi immediatamente Si ruba,* è ve* puniti. di pf oponione Y éono ra« , , fallimenti rado,si fanno contrabbandi, "]elitti sono questi Avrete in anch' essi fatti veduto a puniti lavorare per )( condannati piedei Inesco dì far servire al comodo institiito ed al de' buoni che regna tutto àò la vi mostrerà 8* donde macchiati miseramente Sotto il Pontificato di tìempltolo citta* erasi ribaldi,e traditori; lo ridusse tale, pochimesi in di sangue GregorioXIII, Stato ecclesiastico di Sisto V. qualiso* e paesiben governati cioè tranquillo , sicuro , L' unica che cosa quel talvolu , . del al^govemo Sassonia,e che non la mania estirparevogliodire funesto delirio è qi:dforse siasi in Londra . lo portarono non Isola quell' i Romani , Chi in g'acchèi signoria , non felice troppo qualenulla v! s' è mai altrettanto sa , se . tuto po- sto Que- frequente, dalla Bassa sonia Sas- i conquistatori Inghilterra Sassoni costumi , certissimo forse del suicidio , quamo e . è in male po' leiiti un quanto ne' gravi Ma paese, fosse da opporre Un ne' quali giudjcj,i la sollecitudine ne' incorrotti , Sard^be mania, da desiderarsi in Ger- resterebbe delittisono piccoli tanto • , sarebbe di che- sonò , e che , in alcuni altri paesi osserva dinesco i T opposto ài il tumulto nasca , • tranquilliti , Tedeschi, come nei Governi troppo della ragionea8S|ichiara sì spesso ho cittadinif delitti scan^lewato. con Eccoti ma è V ottimo esempio del popolo coloro, che quotidiano i*hanno pur giaccM , del GoYemo delle massime tuia al cella catena Dresda )( 107 che ìk gente si dk , vi portarono dopo GK è linguaggio*? qtiìfacilmente b i^or^ e io8 )C te ed lo , pittore f panche me tono che in che il mio veramente d' alla moglie venne dere congedo amendue , per come eglile mangiato,tagliò Andò per finire di vivere dopo,avere j della canne , , di stento , sulla e Fu subitamente al ruota rotte sue q\iella parte alla dicendo membra, Un r alla ed che io passare sua non fece una madre che figliuola, voler ottenne Avvocato ne piòvivere pari del pittoredomandò e per terra. com* , var leturale na- pio^iasono ho guardate sovente che , è , ho fatto da • Ì.A} Stesso , esaudito vento nel compassione con gola con voler lui pure ^ le ancora . tamente squisi- ^' accordo perchècosà erano e pregò divotaniente , e con grand'eloquenzail Magistratoa al alla Chiesa insieme, alla giustizia dosi accusan, costui immediatamente d* averla uccisa preii- Vendettero rasojoalla moglie,e lascjoUasvenuta un a allontanarsi Dresda. ove y me voluto mobili, andarono per. » Unitaniente • costui da pochigiornida cì^e alUevi, migliori memorabile avessero se le » e y Capugnano de' suoi di là alla campagna e conoscete da giorno Quel . dipintole porte voi uno esempio un i loro d" accordo che Zanino parea servirà in ciò ha mìa casa , chiamava io volte tettùnonìo molte stato pancali i e , )( da la ben me te, pregò istantemen- in questo contro sciuta cono- se mondo, ed stessa zia giusti- • notissimo ^d ognuno di noi s'uc- K . rka G"stui . guisadi a )( no .ragioni de* loro piee tosi ringraziatigli istante dalla ferita golale agliamici e circostanti in un iUficj strappossi , , f fasce I fini d' ammazzarsi e fu nessuno Un nel di e ventre bibliotecasenza dii*ne motto Io dopo. tempo settimane sensati ni' famigUa assicurandomi vivere piùlungo tempo , faceva ogni anno coi termini e che sapea , Questi, . le conosce lipsia,qualedi queste due ha ^iere di pp , , poco lontano da fronte in pistola anzi nella con a , numerosa egliper esser ragazzo, rò lasce- e a gentilifigliuole mia , dro-r mercante si diede un col- settimana , giovaneordinario fipl . sapete , che in faccia alla mia la prossimaestate ì» era e sua Nella medesima G)rte chiamjts»la racchetta che cune lui al- esso guisadel Cujaccìo, comodo ciò^mossi giuoco della palladi , che qual- glisia meglioriuscita. casa . mori aPa gola; ni s' è penetrata mai qual fanone gliabbia Voi non e sua e più patetici^ la un co^ un a sue contrada,nn stessa lacdo un che gu^ri , parlatocon libro,ed un clu a giudicare Non veruho egliraccomandata aveva coltello m famìglia ^sua a aveva prima,, provviso all'im- più d* urt giornonella cosi Passò . della nascosto « Lipsiadied^si celebre Professor di , sue celerità,che tanta con di trattenerlo tempo a disse le Seneca alla . , che Vidi , ' e v* è casa volgarmentein saranno il custode di questo . lia Ita- ni anquattr' , intanto dal più ako del finestra, gettarsi rompersiil collo il to tet- )( Un )( III scodi Còr^e di cf ntd mib andò anni lr« lanaa. •asso 9 che Bisogna , percbè , potuto si ad gela il sangue lunatici dovrei ancora parlalri di Sassonia casa altri casi volesM non "!'un ppcbi sti , di la pena delb oculare giorno far^ al ciò . che fra qucs|i strettissitte mio naUt li|gi;^re basti Ma . quanti Io . qualisono che ricordo mi # , suiBcienti^qoe* saranno de' mi , prin^ Ministro m differenti partidi qu^to stato vidi «• volta una Elettorato . Ho notato minore eppui^ mai sukidj . ra s' è nostro da rapporti dì soli ma maggior parte io testimonio otto sut rimettermeli alla mente ? assai illustri citarvi nonù tanlo e fatta la se stravaganti potreicitarvi, meno dare » un cadavere suo pensando, , al collo non , parente, la cui mi^noria sarà sempre nostra fi^iuo"- abbia diligenze Haxnburgo caat una numerosa niet tesse alcuna- del contezza aver Mi costai si per quante ^migliada qui sino «4*^^^i^ ^ getf a , nell'Elba,abbandonando tarsi ali'improvviso accomodata aignoritmeate ^ tono , , tièèè Coite del Re didla di|"eiKknte uomo , che nel tempo fatta questa mania strage del solito ha affli^oni, parmi potere e esteme, impressioni da quella distolgano cupa siofiiy che io hanno non disagi conchiudere della presente guei» , mancino che le fortiy occupando malinconia dulAto pnnt« , e T Da . e » ferenti dif- animo, lo dalle fissa- sempre la sola cagionedi questfrmalattia dello spirito 11 Sassone non esser », )( lit*le i pas5Ìonl e , )( ila dekiderj estremamente p«!ilotto portato al metodo tazione , al contrario di uno o y s^lamedi* altre nazioni raviglia adunque Catone in -altro modo preda alla cupa de facilm^ìte in di delirj ed , che , in sono silenzio tante , in te lunatici del tempo cili Es- svaporarsi e»'*' , a tristezza Qual . ma-^ parosismosoccumbe un ài Bruto , ed forti , di tant'altristoici, e , ai Tale antico,e moderno? in e fat^ bbogna, che sia uomo capace di attaccar dogma qufUa nazione , che ha fatto cannar "lifac* sistèma politico dell* Imperio quella' nazione che ha prodotto il grand* Elettor AugustoL, al da ha quellanazione, che solo di fronte V antico e , un prodotto , , in "ne , 9n Leibnizìo un Tschimhaussen, che r Archimede nosissfmi Voi potete striloumano fe- chi da lugubreistoria Io per noi a Bologna me nell'ad- mostrarvi non solo paese, che noi . preteso se il Inghilterra verun menti sicurezza questitraviaa simili,e oggidì^tragedie che non somministri ipd non ne ciamo fac- caso. Ma lasciamo Di parlard Voi , chiamarsi tant* ahri uomini e , con narrare c"arveli nuli'altro ho T Fabricio un , ragionedovrebbe della Sassonia tesserne la essere a di Guertch • dello ama Ottone un , adesso per dio ira avete, e , , Signore ài cantar , H ormai^ morte altro da penìuuìe., che frenesie. State sano, ed amatemi. . a ste que- LETTERA X E CEMTUUSS. SIGNOR AIVSaiTISS. MARCHESE. Dres4if veramente JjfiLLJjSSisio mandato, il costui y del quale dettatura d* Amore. mettendo T animo uscire dal in tempesta e , la passione se loderà Colonnesi, scuoterà e L* Italia y Messer che stésso , pietà a AUe In somala Madonna , lagrime gr da in e le di Rienzo guai è innamorati talento senta non a : st* chiede amore d* aflanno allarga per i o , superare deliquiod' gemendo suo che par veramente u» triste a rezza tene- trarca Il Pe- chi la septe. trecce l' e^ scrivere ingegno pu" non per o , puossispiegareJa non* quando desiderio non suoi che Fran"ìesco del gli piace Cola quanto pia sap- , , ha ma , avete v'è, che Non dolore . il subhme m' certi aflettuosi pen* umano cuore piacere Chiunque f che , figliprimogeniti del xoico il sonetto è 17^. Novembre. 2Q , far sieri è ed ^" fa^si il /reno conoscere 8 . non hdn«- x "4 )( no r aprirla bocca, che ad , aperta avete )( Chi è . voi » di questi mar pratico lettura di poche righe. subito alla n'accorge Varj luoghisruggid^ua. e Ik . Che il male calma maggiorparte poi deglialtri nostri antichi,massime sospiroso y nel cuore di che v* , di coro voluto imitare tormento Volesse il Cielo ra Lau- una meno al- avessero Apollo, e Calliope.So che sempre alcuni adoratorì dell'antichiti^ che pensano , e quello che , magis sono in trovano . loro pmce Voi , vedrete almeno pari della greca , , e versamente, di- godano pure y mi- die i# da questo , , come potuto dubitare . che sopra che il vantaggio , però r altre nazioni abbiamo si temporisceti forse avreste precedenti dirò bene Ma . vi indifib- tutto costerò eqtùdmn invidio non laudator un sempre dalle mie Vi che divino , inimitabile rentemente non qualihanno il bel avere freddo un y . scrittori secolo quellidel cinquecento^ poetico formano e 8en2a avuto ror di tersi smorfiosi i , e il Petrarca sono in/inoair osso ; qualche breve intervallo di é La y confessa sinceramente , è penetrato . dotti il quandoscriveva stato uomo pii\,che ha non , pessimo In fattiilpover Furioso che Messer credere fatto fermamente fosse in Lodovico che al divino Ariosto ',e no m'hane compassionevoli affannosi, originali sono sempre e Mac||ese, caro poco un Ianni,se che , è , forse , che la nostra linguaal pii della latina par latta DigitizedbyCjjOOQlC ii5 )( per r armonia, ^ue che ^ tempo e ) di , aduQ*" ì"erle grazie.Quale seiagiura e gliscrittoriItaHani abbiano nel tanti beg^' ingegni cantare frécMe aecoU bugìeamorose che e d( poesia che ^è b y il solo popolo f e correggalo nfif suoi trovano di reh'quie virtuosi traviamenti di Grecia ne nelle quan , teatro che fatti da neglige questa specie . Parigifra . abbia A questo, e T è la importanza , dalla del buon demtrìce al resa gusto teatro cotanto ed in ne dubitaste mai, sono cui si plebe,dell' eleganzadelle maniere, , come di che all'altre vea prima spettacolo quotidianamente. avuto non si riconoscano non obitori i Francesi della bella precisionecon , e Cosi opsipensarono , le moderne conoscmta ha molt* anni fino palala a\ , latine si Cittàf che italiano? Ha teatro in fatti poche ruine d' antichità greche e y , ncii e^i^lmenteperitifossero sentimenti d'inspirare pensò la parte più colta i Romani progressihan- degliani* sorgente della coltura, mezzo di o tanti quai capi d* opera parti del tortoqueHa nazione gi:an mi| artefici le altre trattate state IVIetastasio , da se , sarebbero assai poche diQ ha con^ficialo a maneg^ da " r inmi9rtal gìarli avremmo il Goldoni ! Se soppoitabili fatto i drammi te perpetuamen- dopo qckattro zionale naqualchetragedia abbiamo senza tanto {perduto intanto che , poesiaappena le commedie ii# )( io c?edo , che quellaurbanità, e Repubblichedella superioreOsservate . di Atei» di fosse ticismo, quell'at- Grecia T a- grazia quap* la differenza fira le èaenifinle lo Ciltà, che sono provvedute di questa scuola , e le allfe^che appena (a conoscono, e poche volt^ in i||ezzo allo itr^to del carnevale fiorirein queste Possono . beli' arti^e Le scienze e colonne incollo pre dove che libri Nella - Caro vi dissi, ricordaci fece nascere che invano avea 1' inscrizioneÀugustana del carte quando meno . posso scm* Domandevei . voi dovete ma ^ . Finalmente Voltano I0 apologie penultimamia fra le nùe , graziaguardatefin sonetto d' Annihal ed , popolo resterà ! di garmlitA canzono una anch'essa .^io Deh . , , cercata del coi^ottoil vostro della mia ^rdono vi ha m* feroce e , vero faranno vedere. archi si il costume' ma , vi e , è , Evrica dire anch* io Enrica dunque copiatacertaiùènte 1'aspettava me (*) £ccoveIa . ^ esattezza: con DEOVOLIANO MARCIA IVL. NVS. I. M. R. L. V. VOTO EX. vi sarebbe S' io fosjùantiquario delle sigle,che spiegazione no insoUte chi vuole y ed , o oscufe chi (*) Favola Gli.Edit. ; ma per si vergognasidi greca che luogo a meditare quanto mi pare la S4»- prenda questa briga confessare significa: ho y che * trovato. vi K ||ft,o ' »r8 )( e coA la caaiera, meno, ai ha inrerao- un egualevmlgnde le incottanse del Lombardia a e «pectalmente Bolognane ckìo^ tempre ' avramao , perchè a cagionedfgU Appennini, bisogno'; gran il measo die ei cuopono rigidissimi ; eppure freschi V osate òi mere quaK finestre mal e grandeaea,e strana ascende fumo, c"h di^edi , star at^ custodite, sovente t^pezza- non il calor de^ colle favilleal e deld, scar^ pj^sare fra i tormenti ci fanno peiliccie di «so so , kivemi aono nuli*altro si ^udia Porte • gkmno ,'vi pavimentidi pietra,camini, gelidi te, In la del piacere. e stsgiondell'allegria, Quantunquenati fra il e Riissi quando , ne^ nostri verno lo diranno* i ghiaccio j^ ve per loro paesiper nell'inr disgrazia capitano divertirsi Al loro ritomo . pascano quasitutti per Dresda, e il paese del freddo • Strana non probabilmente mani Sveaaesì^ viaggiatori dicono che Tltalia è Gli antichi Ger-* ! cosa stufe, perchè allo avevano scoperto scaldavanaì intorno al focolare,irUeeittotOT iuxtmfQcuf^aique igMm apint àies ce ne quegli "per cui , , case , ho non avesse la viaggiato per sia testimonio . un e le sti, ve- fino la birra ia precisione la Goonania oculare di quanto chi Tedéschi sHilfe,e , dubitato, che questo pruderne istorìco mai non che Tadto €om"scÌMno i costunn, religione, la sua questipopoli ; ed al vedere le dt è assicura . l Romam racconta ali*opposto luogo neirEp;$t(^ che non deglianti* conoscevano di Seneca • . e , le secondo è decUvo me memorim scmus^ tejtsim, clarum /averet aqualiter mbiitus cmnationes , Seneca temperat^it. le stufe Adesso non ti Tedeschi di freddo si Abate della de* nostri Ì3mo . se cora, mo ne sono ^' . nuova, ai trovate , e le rovine Fra le fe stu- mez- per altresì le d' Erco^ . varie intatte colla Pare . su menti pavi- qualipo«. conoie paretiscaldavano le ceneri, ed il caii)one, stati accertati in da erano i sotto dentro il sotto i muri . di«* , che queste , ed mia per costrutto da inverno incastrati àelle vedono e degliantictiiRoma^ , fornaj cioè mavera pri- una erudito Tedesco in volta , lano , , che i ed alla Kant- Queste scaldavansi quan contigue stanze gambe, vi dirà , , di tuH le Vincheimaan camere nevasì il foco IV« tre«gì'italiani loro camere, scoperta ?oi conosciuto in Roma speciedi Cup. intanto Ceansjo di dubitaste delle stufe mai ^ si guastano la faccia camino fesa il Sg* tio Fromi$nt. , scottano ni, giacchéio* le credo una ' de mese i fiori rjAe germoeliare Sa Epìst.XC. placidamente giuocandoin stanno tm simula parUtibus circomfu-^ tt focolari pia ^e artificialenel d' Seneca « passate in Germania, ed in Ita* sono sono susp$M- qui una ^ . color ma ut impressòg pmrietihusiuhos 9t » 4Uìhmm mando psrìuctn^ ^ drctmjundtretur ^er sus proJnsm lumai pios Cujuf ita transmitUntium , /vr iemim nùsfra spiundariùrumusmn, ut balméorum mra0 H i^tmiam . e da dal suddetto caligine an.- queste ne luogo di sìa- Sene- ' )( )( lao . die fossero «a" che quellacostmaione Ika Del io resto solamente «so ho V ignoro k non ai non ma , che i catarri,le in Germania e , uòmo Dite che v* è non nimico che Dite , . comincìlno già pregiudizioDite . ho che , più raii molto maggior intenso Città della Lombardia alcuno a stufe , e che guarirecK a veduti fosse incomodato ne aneh' avere i Romaiii benché vere Ora2Ìo ce , siensi ostinati freddo in Roma eh* essi, stufe avranno e le d* argento , e che a Dame chi le che , concfsceranno le seguono piedi , e an^ dèlie quando o , sappiacostruire che portatili rovmatrlci de* fa non contei^te allora dalle conversazioni , seri* di quanto di* sostenere saranno il di Francia che i nòstri concittadini giornole Bologna Sbandiranno cine , nostre quando un in Dite ; ho veduto memorì i non , in Guastalla da gabinetto suo fa tempo sentito,che Ambasciadore stufa nel egliuna mai In Ronfo . Cardinale di Rochechovart ho non l' del- in varie della defunta Duchessa tu|0 gliappartamenti messi , e pleurìtidi» gli altri malanni, che , questo francamente pur . il freddo che «tu- per i Te* buone lungopatirfreddo,sono dal nascono noi per le m qualipotrestemostrar y questo scritto,dinri,qhe éarapno deschi . obbiezioni,che da alcuni coatro sentire coloro parmi e y qiù descrìtta , Italia presentemente si fanno fe memoria a Hypocaust"f che appunto signi- chiamaTano Le sua. In messe a re. dove- quellefu* da del capo per to tut- guastano )( )( WI . ordÌQsràmente dò candido. questa montagne V ma vi toi . y , voi lato a . volte , e , qua e si tarate a forca di scalpellò della forza latina. vestigi Francescani, che Chiesa de' quando colà colossali che y " d' divenuta che , fa un in e provinciale, lo conoscono del Tirolo. quasi e pochi rilevate queste some Il Mausoleo sono lasdd simile in mano di Pausania . Io quasine-^ tesoro . i lode mia Città una qua'buoni nella ilracasso terribile per talvolta un inferiori,e Córte d'Austria, le quali sono come maravigliato dimenticato non nella entrare cipesse e Prinrappresentano antichi Principi , sempre, gletto,e i ancora bellissime , ad ogni capi d' opera superiori sono monta* quella di era di bronzo statue attinenti alla Casa mi vedono gli Arciduchi risiedevano ventisei sono tor- e , là nelle tralasciate mai Insprugnon perchè , eserciti dell'Imperio Romano gi^ In * bellissimo Mitra un dr vedere mancar Ggemania chll'Italianella là vi «e queste vie andarono Per ^ qua varie inscrizioni e Sterzingen potete non cento tutti pia cui ho. dimenticato il nome, villaggiodi peserete Vi di e j"aisefete fra le e migllarì distante da che narono strada,che colonne un' poco , pia bello ; di è strada antica romana, y ancora è 'in v' ha * Tutta sono che cia Gre- sua cose che viaggiatori, ti Fra- molto abbiano meritano . ^ anch' esso di Massimiliano I. , che K )( "j Chieti della medettma è nel mesco strana bellezza per i moki ru marr costretto mente inutil- v* è stato Imperadorenon questa perciiè sepolto ma |^acein una tomba mai , assai 9 neUa Cattedrale di Praga il palazzodi Ambras d' Austria alcune antiche statue uhime quest' e formano sono , e molte moderne vi acriaioni delle vie adesso molte sono • e che bras In Am- migliaricolle colonne . in-* 11 desiderio di conservarle le ha* inutili; perchè,non distanze dei rame, distanzeraccolte dalle suddette pubbliche romane rese Bolo^a f Varie £ . atlantico assai raro, potrete vedete nella mia biblioteca a pure con-' cc^na nugnitecamenlestampate in gran volume un in gran intagliate genmie , Ivi . pittured^' fróni come riffitA, medaglie , alla,casa esso distante dalla Città ora bella men altresì a vedere Andate spettante anch' moltissime senrànsi Maestri mezz* e , • di qiera basai rilievi ia bel bianco, die lo circondano, mo è , luo^ dalla loro notando che le esse, collocazione, cosa uti*- lissìma ndla antica perdono queste di pre-^ geografia gìotostamente die elogianodi sito Colonia Romana "^no ad Inspni^V era una , . clùamata e che è Veldidena di cui trevansi ancora v^tigi, negliantichi itinerarj notata . Rare volte i forestierivanno d' Ambras , perchè^ a custodi . vedere Oltre all'essere campagna e fuor di strada , v' molti impegni, e spese proposito XoìSi a , il Castello in mezzo ad abbisognanomal considerabiliai laS K Giunto Verona a le belle co^e rar fermateTÌ antiche . prc ^ellavaga anmu- yì tro^^' di tcience fu mai e rìdente Città e , alquanto per moderne, che e , di belle arti , Madre rete )( La . seQt- di patria Gi- toUo, del Fracostoro,di Paolo Veronese, dd Pan- vinio Maf- , Monsignor Bianchini,e di colà per n' ho riguardo Abbracciate particolar gliamici , ed i padronimiei y che v« bene fei merita me molti Alla un . eom^ , spero ; nostra cara che pur francamente, 4 vivi sossopra , Ditele io V che , tenete e patriaceifto belle vi , allegricome avete , teneramente sempre amo priego , piÀ del bisogno , io abbia e se il ma non e pure, nuove e cor an- veduto , . voi e di prova. di piacere abbastanza mai trattenermi cento cose tento qualcon- provato nel rivedervi qui in Sassonia^' quanto io vi slimi , ed ami me che Ditele cose. voi m' ha £itto dire in queste lettere con y malgradola guerra, siamo « potete servire di testimionio insieme Scusate per fermo di.loro. contento sarete del Marchese ' sopra tutto Andate . state felice , sano,'e datemi che per istradagli più spesso, 7 I K B . te amastre vo- potrete • STORICO ELOGIO DML CArALlERE PIRANESl. GIAMBATTISTA potesse scrìvere VJHi di Gitobattista tumultuosa ta libro non che di si potr^ nel sia vero né quale y meno darne se , se Avea a un ma sono alla , dove^ giustele questiSiciotto venire «rohitetlo e me saggia co- tutte le rità, ve- dire- anni essere lodi die appena fonte delle bdP quanto egli per nel 1721. Veneaa ne Scaifarot^ certo che , Scarpellinoin uno Invogliossfdi fÌEMrr nosciuto Cd- . dicea, da da Benvenuto quelloche Nacque questo singoiaruomo stesso uà lo quel- diremo tutto ti- ghiotto£ breve un non almeno, che si cercherà mO| , , a . k farebbe Puranesi scrisse il famoso stesso se ci limiteremo Noi Uni gustoso meno y decenza e b'berta., con i prese noi a Roniani di uomo quando il Pirapesi. determinostt cioè , • V sco* nto, qualcheme- glidava alti dimenti primi ro- alla gran 1^8 )( Madiò 'BtsmAf ave la Maestri y lasciarono non perchèben presto e^i dietro tenergli in istato di molto qui e j saggiode y ilquale, non varie il suo plausibile, che credere ciò , curandosi Infuriatosi che maestno la adunque con . far r , fatiche non sue dal Vasi che per , giorno volle un lo maniere V ar^itettoTale tnegHo del primo ; alla a , a Venezia secondo . potè da tentar nuova un polo disce- di cuòre ebbe veruna le . umore ivi lermarsi p^ strada il rò libe- di mal sue e danari*, meglio per raccoglierne a forte. ma placò vendere gelosia airìmaazare tentativo non perchè ^n quindilimitossi a Roma era acqua , che più presto ritornò e qual Accorgendosidappoi il Partì allora co' |uoi rami molto il Piranest so per bandonato presto ab- ben cosi pericoloso, ringraziandone Iddio pararla im- naturale ^sospettoso glifece buone scuola il sua un onori questi di dar segveto..di vero nOn a |- quindifu ben nascesse il glinascondesse ad prospettivee dedicolle Piranesi,che T incisione di queste molto a , Cliente. suo ^lò. tutt' andò e ai • ricompensòpunto dal Fare passigrandissimiPer dare valido Mecenate ricco Muratore gressi pro- si trovarono non Innamorossi . studjincile suoi un acquistarsi lo fece pure da ^ Sicilianodomiciliato in Ro- dal Cavaller Vasi non I celeri dell' arte d' incidere in rame, tratto m;) i Valeriani sotto prospettiva in qualche voga. teatraliallora pittori del Piranesi )( a gliriuscì missione com- tive prospetsene ritornar- Qui giunto si )( )X 1^9 tmì eoi celebr« Poleikani Venire ^oco prima in per. incidere certe Roma noti delle belle arti di^udiare invogliato da chi sokmen^ so U PeJenzam . la intanici s' figura «e la p^ia óre. di che in casa. nelle tale In più grandiangusta il Pirancisi , «tlidiare il nudo ^he abbiamo le e , "|uì che e " piò belle che storpi e gobbi^ y ciò in che Europa Amava ga'tebraccia rotte . d* avdF pareva , o un , e cudrbni il giornoper . tittto , la e 9 di canie a casa meditazione , e dèlie darsi /come mangiative da macello 9 a raccolta singolare , innalzarsi voleva quasiall'eroico disegnavacose Apollo di Befr tosto correva più salutare Quando umane. nuovo un d'egli quan- questi spettacoli, di ha veduta questa asserisce gssere es^ rdldbero pez» di magagnati, e uno trovato Laocoonte Chi disegnarselo miserie strada gambe impia« disegnare a per le Chiese trovava di vece della Grecia . ancora ) vedere in questo genere produce di più elegante ^ h Im egli caritatevole noeviti|ice*maisempre , a che , ma statue vedeva , Roma di i più sgandisegimre gherali a , sacco 1^ sola Buona sono imparare eglisi. mise p^r prendea, non qualchetempo visse stato do disegnan- misero m sopra i fb^e il migliormobile era , avesse sonno notte efa lui comin- seco , improbamente quasitutta poche vivesse qualunquealtra parte studiare «nche *flPiranesi , il quale, óoiHidL a che latto benché geografiche^ carte disposizioni maravigliose p^ ancora Venexi«io incisore , teste sa- di porco | i3o )( 10 hÌÈOffUi perà étaAssare, di «fffttto ; db^m pra6ia fl.Senatore consarraso fi PrincipeEessonico ^finoagliultimi gìooudella In Venesia.per mettete a polettOydi cui dalla istimava Pat" che ^p^ndo più non y , presto in Roma. s*annojò, andò e o , il jSoLméne e y Rafaello • Napoli in né ed Qui pure niiòvamente N)apoli, dano Gior- , breve gH piùdi Tiziano divenne anch' Piranesi pkfear divenir . fe studio e , in- essp "rlo a di e , nato «ra non scuola capace y da ciò seriamente non a pensare , che all'indsione in studj per nuove • v . Nap"£ paftidel disine far eccocelp e svilupparli perfiszionarli Ritornato tertmaò ; co^ era i Pittori nascono ^ fa che v* valessero v* ,era I Poeti aUfì eglinon tant' giovanePittore Luc^ un il aepportalde ^ perchè figure , tornare ri- bito quasisuCeòejrìp^rtire studiare la Pittura in a quasiclieiper filmare fuì Artefice. celebre Tic- U sotU) che- come sua ritornato ben . onore laso^9a e ^ustamente, gran fittceva, la naturale sufi iacostansa lo tale il Astro ^nta aoa ed , di voglia ^ fruttavano, venoe^ improvvisa molla -di Roma queste occu^asionkyche poco a messo di aulooivole proteakme cut gcandissimo vmtagpo tratto «eoipce di^ , fiieern cbe Alcuni^ quesU manmgLkMamtate bene. tftii GOM ha )( in Roma il Ptfanesi a* casi suoi egliavea rame riuscire dal , e , di comiR- tutte le si deassaggiali^ ^ dui svila qualefece assi- ocmiune " L' ottima riuscita, che e per ^li trovare vi feee , t3« )( gU MÈOstrò cbe questa y qael ittomento Uao, Roma e direnile la si antiche ohe la era lasciò non )( pia T moderne il soggetto, che egliscelse di chiarì oscuri che fesca, stampe ine di e^^ che prima non sapremmo antiche rovine nuovo si r interesse , Infinito fu lo ^ eglisapea che lui da oggetti • dai lontani , fiempreche al , opere sue , dare sino ai , prima vpltasi perchè ehi anche ^ benché luogo upn bastò al.nostro . nescare co- Dico • trovava infinitamente piacesse . Non a corrispoa* sì bella infedeltà una tutti, a parve questo interesse, questo calore vero p^ piùpiccoli cominciassero sul era ebbero che dai lontani le Antichità Romane bene pupe specie una 6e coiyMciuta spaccio rappresentatisicché la aHoitt*per dessero mai pitto« dare alle a anzi , era ca for- A onore'. franchezsa certa subito per 1' Europa queste che bu- o altriifnrona introdurvi,arrivò seppe a dotte descrizioni , e nel-* arlefice il prifaieggiare , e nuQve far questo, , se. e, r»- alle quali ricerche antiquarie , servire d'alimento dovevamo noi , . di aggiugnere.a' cbe invogUossi l'incisione, #upt m di altro artefice^ non a ooaq)aitrlo qualc^ie delle dire,se non che egliè il Remhrand dovessimo 0 pet farsi una eflSetto tutto un magbiy d' e , aoG[ua fori^, volte incise da cento quantunque e , dute patria.Le belle vepitale Cadì questa si:^"4rba soa y , vocaziotte sua le più ^e^so gliloancavano idee sue spesso visionarie . i Ma regrine peme co- capitali nm%^%rj i3a )( ai )( tant'uopo^e la cognizione delle due lingoedofte, le seiìza qualinoii solida v* è erudizione? dttivQSsi eglidestramente varjinsigni etterati,i^qiall^nnt« morati dèi di gaarono ingegno suo lavorare del e , luì per col suo nome Non . Monsig. Bottarì mero va^j altri, e y Vedeva volumi tempo maniera PiranesI,ora ed zespa, per in era le alla illustri penne accoVdato^ avesse anton sempre , m^esimi U .. « eccettuando solo che Monsig.Biminaldi di Nettuno che , e i lo è auditor di Rota. con uh venti,colla colpo di sua toi scrit- teramente opera inposti com- avevano alcuno guai se freno sino aUa morte, a Eolo, non , roz- ArrìvÀ final* erano che per lui y lunga11 quei dotti persuadersiche que'libri sua tante volevano » (piasi intoUera^ira e , . a conto . visioni stravaganti sue U Firanesi mente naturale sua in istato dt parlavaCon glien^ perchè non ora adottare la minare. guì no- ^buoa poi pendcfk'ne chi a suita Ge- di dissertazioni • e vasi però questiletterati disgusta tutti lo , nu^ fiscire di tempo iloma di chi apperm potesse , alla sua inutile di crediamo dunque leggerle benché ma ohe nome Contucci il.dotto Padre ' y la pubblicasi in tale mettere atlanticidi slampe, col dottissime li che , dubiti di ^ ebbero ed bei rami, di permettergli sino generosità isda» non componendo insigni y sì a {fattati corrispondenti bulino suo non glie qui neppur ^i abbia stato jtenuto il nobilissimo Questi, Tridente erudizione mai , e a guisa fa re tace- modera- i34 )( «èrto moki a nésìf ch« li riguardòmai péra iadioyse in tornassero Roix^ Quando pass^ davanti lui a ma Quanto , stif e tempre il Ma a* noitri sto .antichi «tato dappoifelice , tutta nonf , dirà tutta Ro*' la vita sua saperloil frettoloso che an- imma^na"' da^so^ttiingiù**, naiKrale'vocazione d' iaquielartf argomento «dii^oro lasciamo tali cose come e d^asi di fogli ^ vólo . ebbe del bel e qualchedata che disputeletterarie, sostenne , inopinatamen* • che quella , autore piedifra prossiùio sopra le vamente due lacerato contìnuamente qudla Àia da designatore depose lo l'Antologia per voleva non rio marito il egual fnuw qiè su' lo ha detto durante chi a ella £ francamenle concluse a sia esso argomento come 9 . del seco! d*OF0, questo singoiar ma* te, e»all'usan^ trìmonio. il y ed il bestiame glialberi , essendo A il Iapis"e e rovine, soretta sua con Essendoglistato risposto la cartella, dito* a At giovanegiardiniere un^ fanciulla dalia fanciulla che tosto Vaccino campo questa giovane? domandò chezza al Ra)^ .v da maritar . o^ . di Piranesi né , compagnia vezzosa d' -capo queste VeiieraRde quale di so un per Vitruvio a giornoin Stav|iegliun gn.flre non sempre piacerebbené non ma , al Pira*^ piaceràsommamenle come 9 "( Degna con trattato gran Mr. : il Pirane^ bra*^ menzione paitfeolar di Manette Delle conosltore piatto*- erudito di stampe Parigino incèse Gemme , e fu degli disegni . ^retyMicbail Mmlte, opìmMie, e 0 iilt magni0ti$n€a^ pét^albica , Roiaa, alla Oitocia. La impastò di tanto ilise esea ne I ed , Gred Pessecfettero grado, fino da quando i , decisive autorità ancora , degliScrkton qnestioReessendo stata iaqpré^ sapremo ri barba- ancora dalle antichissime e statue, da dalle « , Maffei rimettere nesi , cke a Mens. ed e , una snir. certa carattere e , GuarnneeT, non è, che tutti ftwwno m bea*. di*Nicandro . assai dòHamente ormai Se . aeU* Italia,iKm sempre, sul tappeto,essendo Il fatto • sino ma Latini e agitata letterati condiiciando dal Italiani Yarf insignf , chese 1^ quegli poche d, Gfed, più che gliomaiiiaati nei lavori ,*pregbmai in ei^o d' Onderò posteriore ; della patria che da Greci è passato dalla Grecia qualchecosa La Etruschi dalle loro ^enune, diu'ano le . ^ certa«i«ate che edifizj , tezsa cai Storia nei Remo le belle arti , conke vediamo fu tuttofai Latini do"- Etruschi,la da^Ii impetimégnànimi monete tatto aveasero che'hanyio volilo portar al ciato solamente ro. debitrico -^oftuacata dalP adulasiocfe degU iKrittprì , ci è- alata , . datti fuori dal Piranesì era^ tostanaa mii^uiHior Italia,cioè Dfii area ^ cke quanto nelle belle arti «ep*- ItaUaai,die prima dei qoegl' da Dellm opefa sin ée' Romani "rchiUttura 1 Romttni pittitelo che die nella , mettiÉo il Piraneti V inTtienita camuM' B%modo dò contro •)( «35 )( Mtt* deesr decisa per qqfc- pre sem- favore*del Pira- al Marktte,la fa** puUJi^ò forte risposta a^guìsaH sappìementova le suddetta JtUa scere ec«. ch^ mmgnìfietnjut^ hìtta Ute • da Maitin Gap seria men uniu aU';pperfl 1*avea fat^ «Icune toccante fedeiti de' tuoi rami ebbe date alla poca te oggi na« e^se^iooi coU' Mli^ indefesso indagatore d^lia fChetipy da lui "ulniente troirafta dopo codopo 1 più penoso via|^ di tre . Villa d* Orazio piotisadori , e » pienidi grossiTomi eirudisione benché ,eoi|fiisa, e nella più aiogolarlinguaFrancese s^lHtta mai da ^Rabelais in qua Haippata iscritti. Akre . ^ potrebbe!^qui piuiUi^ parlar*. ad^ altri ne • In ^ mezzo a spegliEbrei la no y l^iuoli per y le menerò, mata " la via ddle una Dopo opere s^tìe, anzi avere aver data » guisa di *a . con ma^ una eoli* altra , .diiendevasi ^ altresì i suoi .AUevUva lui dlRi a fi- \ gale obbli- incide el^^anteiQeafigliola del. Padre . Proporzionata- ckJla.famiglia etano aumaito "ue tenevano belle arti sua una ed i rami , de' , un iocisay dell'antichità di dopo . tj^acce singolari air a^e cose lavorava e ed jAsino sulle te il Piranesi la cucchiara e y y tante cha fabbricsmdo spada hmfémttAt dicarsi in- il eommercio lasceremo libti^che la letterat^ura, do' suoi cbe parole con eoriirottraie interessando ma » siasi PiraBesl IrSiUÒ . «{ueata questionepiù boriando con U che 9 ocesciute in (Jualiha toc- capkalerìspet"abittsdmo • e noma, iìiori la la maggior parpubblicata te e dell' agro. t 'Romito^ migliar parte f ^Ml' opere ti7 )( ){ •iie Cioè 1 Fasti j imeCapitolini ^ Baarmì Carlo III. ^ quasiXYII. naacoaH^ temite Napolipt a f^^*^^ il magnaimap le ceneri dei Veóivb e , TÌa^ le quali le secoli «v^Tano £gli osservò « toitiariniainente le siijur», la forma , la scMlo e terra artificiosi può «ttraviglk)so palmi in 70 vedere tó** pianta , la "]^3tribu£Ìonedel Teatro d* Circolanoy che tonqtiscoperto , la idalle Spagn^sCopA«otto Monarca ora- Tito^R^i ftui 4m e alcuni quellaCdUàr,che o9setmre kva C€(molm%9 j e quan^- circa y con intatto aneùra^a fj^rsiteÀi tiranesicome praticodi queste cose .uii pii\ che. le raisqarepiù fatt** • ad cose è valeva d' occhio co^ un altro sinorà stato y Prese . le anco» scoperto detta intattaGttà di di pubblicare tutte queste intenzione^ lo non prevaniva y lare delle beBe arti ed figliuoli y suo» y Dura, che eredi* Fu fitìo nella T.y;caima a andò clmsima Cittitdi Possidonia sa pò o testimon)anche . d^ incidere magwficamente y e le jrovine y di del i^prorazione Slava pure i rsuppliiomo e ha che noi " le y ^xAì^ y e ne di fprandn^ egli"avcUo e "h» y e , Temp) antica indsyni pdbbhco e geniotute-* s%*diPesto 4bW €89e morto le ruine deU' vedere degl'Itali prìimtiviQueste v^uto r y k se qudl'occasi— ci4oiinate £»egnò quellesingolari Basiliche " il ciò a m , cose ehe ^periamo ma Ponqpej»; Pare, che egliavesse inesausta di erudiamo. minora piantedi quanto il lemp abbiamo certi i)eK- starno ^ £actnd6 «Idmamente dwm cieevcho Digitizedby . LjOOQ IC dooo pia é%gne del Grco è I §GÌo^ nostra veati^ di tqi Pettino diitettura circense mmf^ dMtìto fooda meneion re , nostro che y chità dismitta. ctó tutto se j gli antu £glia vest^ y che Vito ad. ornare die «x»! nwiiFy fé k che , e k , • di barbarle o dopo che affinehè m aU^ «eno Pittore y ed i in qnwta non ce avessot) ne va ave- copiad que' potht che il resto accelerata ha ser«" la sua restatituritidisegni , essere eccelkntisAmo V3b"' che e^ V fatica opera cod ingegnosingolare dd^IaqperoRomnno Scultore Tiburii^ bello T anti«* un' pubblicata Adriano^ohre alT \x\r^ e""sÈ^.Sk pretende, i nostri moderni y * itecompà*' più j improbo kvoro occupava ViUa diligenza e vi' si vedono mist«K" un monumento , nel governo stato immensa aveva forza di vogliaDio interessante. y fatto "gB p^ ogni abra d' generale pianta, bastme quiriti tetto ci nen qiuddi« ànfuAoie ci fosse più j sc"^peru k nn de^ circhi qui gmstisiaagli stud; del deli' Imperad"»« Adriano rabile dk che conoscente era timainentè ilPiranesii na di quelloche si è Avendo • qiKstinon di se impresa La l cosa conienti di rendere Pifanesi , ricerche sopra queste rovihe» saremmo inddisse hen questo il Mbndo in lutto più coniposu e , che sufteienti pes darci tdtia deU'ar- Viiniirio arti antiche dd' nolizk Strana . , poUUieo; quanto tmu» r"B^ Gipena rovine liiorì 4ddla porta mtg^ due a 4|tto é" Caraeallà, che si àgi Ckco •idle forine fu Archi-- , y Mt^ieo, ec. volle lasciar miemoria ; i39 H K " Aioìéliidf CU tanti r arciuteMra no trovando ) Adriano precia mezzo e il cadavere per ora in Chiesa in » cin di sui dice, che Scultori deHa di trovasi per e y rotolo un della sua Fu tutto La crederi^ stampe e era e perchè è pato stam- j che le rie memo- che . no piuttosto grande, brunon e , mai benchi aggradevole^ la . , ddi Pittoria di siasi rinvenuto desideriamo piuttonoserio e riflessivo Se vedere la sua figurain un busto all'accademia . le opere, occhi vivacissimi di lui fisonomia la marmo contenenti lui, di persona . uomo fogH vfta scritti da carnagionecon y Sentiamo . , tutte di lo Scid- figlie naturale grand'uomo di molti il Piranesi giustotributo fiare in htì catalogodi colle pubblicati vengano di il la sepolcrocom* egli i di lui più grandedel di questo tutti i rami bel di incaricato ptw- sapà determinata questo gloriapensano diamo iNon che A questa ove* resta , a . passò da delle Fratte S. Andrea a del defunto fermi ci '^^^^'* solennemente Fu 1778. glisi eriggaun Angeliniè statua sta del desiderato e malattra breve depositosino sempre amore» di dopo novembre talo tore ^^ ^' inprese s'jftmmalèil now belle tante a artefice y vita li 9 ha Vittore più-Alaste ai cedeva ch^^^^ , site opera . In atro Aurelio che U non atatufe ^ ne qoaicbed^aancora n*i Ve è le tra «e non Certo ? nnno e ^ '«•'Mn •* . S. , posterità che |fartina , di lui a' innn- X i4o )( perdiènon glirafaomij^'a pimto Fu parlaf^ atentando t spieCora pìÀabbondante che eloquente, t\^ però a iliaravigiia fvai con chiarecaa Concepiva aera , . . idee del bello neU^ ta aomma ne* suoi rami un uomo arte con ima disegno , nra singolaree belle ani il di lui nome V del - le e felicità É . sarà nel , immoitàle . esprìmestato iii regno delle STORICO ELOGIO DI • pallate del più foemoralnle de' Pit^o* io OLENDO ri del secolo nostro Ral"ieie ton la fu è da lei qual è 4aUa |;ffnnogliatoTrattandosi piacciono(;aIvoltaaiicor^ f di mi Si aniciva alla teiera anni mi in legò mai d' uomini donisi e alcun che da' luì «eco iti suoi primi 3a"fonia ed , ItaiiàL» U contagia, che al principiodi npieslò secoli qpasi spopoli la Danimarca di gran* ^ amtcuia, sempre , le- pi"^eofe. notisie ; qum^ perdoru(|ualchefhmute^za poco Air* bei*fnittOyelite • di terato, .let- edftpaziooe sua singolaredd men Cavaliere U staio | »d'^ stesso tempo conuncisi Mengs egualenon ne filosofo d'un nel e , e MfiNGS. RAjmAELE ANTON y • j^^no» ventitré,che egli finp.dalla laseiò etano sua Copa^ag^n, città di in vita taa che irateUt faneiollesaa e. capitaledelh Ismaele Mengt socefie . Avendi^ imparalo a d^ingeM i44 )( )C stillosmalto, valore,' e paKìcotarmente con doiiò funesta patriacosi, una Sassonia m di Polonia celebre nell'Europarper ed rositiif clemenza S.*M. di smalto massime pittore ' ingegno , # Ismaele nel e , di Sassonia in Dresda casa tuna for- tentar alle belV arti amore , servizio di al a regnava allora Augusto II. Re ore , venire per abban- in Fu . cettato ac- di qualità dell'augusta tesoro tuttaviamol- vedono ne gene* . lui fatti , ti da uomo alto di bruno tirante al feiconioo BkA statura bcaae in ma lo ha mai i bei di quadridel corte allora era stupende . parlarcol si mailtò egualeritiratezza , alla dopo prima un lui eglinato luterano andava una e sìImzìo in Carlotta con pativa di Zittau città della Lusazia lei visse in cino vi- , problematica', perchènon il 1720 fVe , mente immancabil- creduto lo avrebbe . , erano nel teatro vedi^ di- assai suonava . chiesa. Circa di Bormànn e meditare , cosa ma- si facesse nel paese , che all'opere, Danimarca ognuno la ma più lo o rallegrarsi applaudireDall' essere vervma con a che che che , aperto il teatro correva " traverso migliorbirra quando era Nessuno di color ma , diellecose Una . Andava ancRe spesso e bello piuttosto , il.flauto era é^la , S* immaginiun . benché parlasimeglio d*^ogni taciturno, e , al mondo pallido,onoratissimo sì, quando voleva vivano Ismaele • forse unico carattere un e tutti incomparabiliAveva Ne , e be eb- . mascjiiochiamato Carlo Maurizio, femmkia, a «cui diede nome Teresa Con-, i45 )( Concordia Essendo . tìel«17J18 a andato sulle frontiere'della Sassonia ,*Carlotta li marzo 12 RstUHe tonio d' Antonio Non tardò quattro ndla la che grande stima egliaveva Cdl-reg^o e di Raffiirie da Uii"uio molto a nascergKla quarta ed ultima figliuola da , nominò . Giulia il severo in mano; a la maschio, che chiamò Aa* A . Carlottay misura padre li metteva con casa in in Dresda re. disegna- a spia serva una quartiere appartato, un ooUa frusta in fanciulli, alla quale{«esiedeva e col nell' altra come lapis il tetrico padre Il . pani funestume di casa una principe ed andò no ma- zino aguz- , di ta}iV" primogenitostanco , e di quattro pittorica un' Accademia poteva chiamarsi . can- nascenti. Efa regolare questi quattro disegnatori sua f que^ la tenere poter restò Ismaele e che , giugnevanoa ragazzini MoA là coglipartorì il secoildo per che , vtllé^iare ciuà della Boemia malinconica e Aìxsùgpiccola y ad )( in Boemia si fece , cattolico,e studiò le lettere per quanta potevano permettere le . riaverlo il padre , andata coglialtri. Giacché Gesuita in passo per tre , che ma che è parlerà più non col tempo Pra{^ cl)esi ammogliò,e un figliuoli battiture quotidianeche al fuggitose fosse restato di lui , di di toccando scritto, dicasi che fece solo distribuì sui ma quelladose rimastigli sarebbe Non angusde sue Carlo ne morto in Austiw lintgua . ben presto , ha molto I iri^ tnbolati IO si fece Maurizia usci non questo fessore pro- fi^fuoK i46 )( rìmaeti impararan»4ai tacito padre a. disegnare e Nìmì daUa loquaceaerva a leggeri^ a parlare ed )( , , mai questi ufpivano di se casa • non Isiiiaele per con ed il loro pophi momenti a prender «ria la notte ne' iupghi deltacitera so|ilRrj più ^egra paèseggio , tà nuova aiiHe areAoi^ o , l'Elba, sponde del- più nm^t^ e la luna ^etaQuella aotti"nelle splendeva no quali carnovale per un questipoverifEuiciuIU V è chi •• che ignorasaeto fino in qual^citti^esotto pretende ) è però certo che non Sovrano vivesiero; fpial vano sapedi qual'religbne fossero, perchè il pad(Ppon V loro fece mai di onor» di coodnrE in Chiesa e dirglielo ». moka iiieno • , 1741 tredic«sinu"di Anton L'anno determinò Ismaele a Roma e conoscerò per y Aiignstoin, ^en« e die , non diede la capivano che fu mai che in quel tempo cedeva era ccMsl un questa novità, né «amane a di al • al padre, triennio . Parti fi^uolii quali in qual sapevano eoi e serva idolo suo già assunto geneio^ in parte fossero condotti. Fu, in,Roma comhìeiò famiglia sua sempre il permissione per Ismaele da Dresda non tutta la eoa com' eglidiceva,le idee., ingrandire, in questa capitale delle beli' arti,i Ja* veri di Rachele regno, venire a Raffaele si , /che Ismade parlar^mostrando loro le logge,e le Ra"ele la cappella Sistinadi BCcfaee , lagnolo JNon . .srugasse seco si evedesse però l«ro la fronte , . che Tre ne{^Mare allora anni soggiornò 48 )( Italiano'. Il in Sassonia sul teaUK" bali andava d'Ismaele altro più "f ogni- già avvezzo non Mengs padre di era in Dresda , un Aveva Roma^ che , ne fatta confidenza al avea che molk» aveva contribuito far callolico a S. giovaneil Re Augusto III; quintdi aDr^a, lo amò e , in sera disinteresse Cantò . di Sil^stre casa lo volle M. fino che visse per constantemente qualitàe sue auree una il grandeamico d'AnhibaU. Era quésti de' Daèhi dì Buedella casa pugliese Gesuita , le da ma , teatro. Guerini Ciardo da e ali*impenetrabil* cuore i qualifacevano figliuoli tre prodigineBa pittura dell'Aam^ canto sentirlo in a eglisaputo Padre )( , ov* Amiibali Ismaele era - un* , • pateticache piacquea aria tutti , sempfequalchearia unisona .bilihanno' ritrovare d* Ismaele Scosse .. che per , pregò colla la questa potentemente il cuore prima volta aprìla bocca e il cantante lentieri, Voa replicarla . disse scaltramente a casa nite si , là mostteretcì . kniaele b^e mi e , famigliaRise brava ma Annibali, ma voi 'in ri- permetterete di venire domani mi comptnsa alle loro fi-* , maniera sua sensi perla e basta il sapossono resistere, lire,alla qualenon . anime Le . tutta la s"liT,p^hè non .Ecco naf^liàgallonata e incognita, vagli9nesfwio bò tur- , , e tate : canrispose domani* v* tipetto, un si compagnia la fronte stropicciò qtiestasera, vostra varvi ritro- a di t^e- ma questa pìccolsaggiodel ca- rio frasa- s'mteneri il Mengs, cfIsmaele. Cantò l'Annibali, i49 )( )C pianse , finita i*aria e sbabrdito partì . Annibali,cbe ad Yolg^^ a riverenze prima da, maCdna bue, di ai aperta , staffilidì alzar in a x^anaiera forestiere, ? die Nessuno gliocchi ne non di nerba un , a miniar^^ e ad che chi dipingevanon diede loro la so ardi il solito entrasse contro l'etemo un eapeiti con questitaciti accadeoud silenzio^ Li salute il il salutò , finché il pa-* glirese nessuno gran Bih* sedici anni inxirca per veder romperne ma tav"Ja'nu« giovinette semplicemente tavolino un gran cnojo di differentiinvenzio* , . di birra brocca una An« dopo paglia,una e sparsisulle spalle lung]|ii qual cosa rì- a dall' altra parte vide nella e , e , pippa, del thè, una una di giovinetto un cpioindà Mengs sedie di vestite,e sedenti ad ^tro Orfeo di nella ^seconda due Vide . era due e ^lon pota^fùàresister^ Ismaele casa a, poche camera bia Tedesca mezzo potere deilarMusica ! da c"mie dall' una mnte^ cìù Vi su nessuno talento questo danese Radanuuito. suo eglila dò Qfa gran il sabatico quel^nomento saiutar sensa Vide pemùssìone l' An^ . due .e bellissimi, appesial inuro varj pastelli che pienidi vita rappresentavaAratti fra gliaftrì, no nibalì 1' uno ottimamente stava vmetto,*che questierano di se su lavorando . , e V altro Sef^e dal quel gio- padre, che lay"Mro dell' incognito fancMrilo , domandogli quasi per maraviglia gliavrebbe tratto Ismaele dato V animo quelgusto. Lo di fare guardòben a e ischerzo lui pure bene , presa sor- rì^ ijL fissamene Digitizedby LjOOQ IC i5o )( che il giovinetta e rispose , in faccia te £ato il padre* glielo se non comandato avesse ai più ricusai?niente posso ^vane volete Lo . turchina carta piediii su' due la porta ritratto e , durante tisò mai gliocchi figliuole .si proffsri parola^a nessuno alla presentossi domandò . Perchè poteva se Convien vedere il foglio il il lavoro dal . nessuna tavolino " suo Dopo un' Sì . che , gh*disse il figUuo- il , siderava i lavori finiti Entrò • ad. Annibali che dalla celerìti^ beD^zxa, , Ismaele momento che 9 se non schermì alla fa dolcemente somiglianzaPortò Bibbia , detta io avesse, eon** e ma pittura , e sorpre^ in . di questa gitorasse 1*autore nessuiio morto su una e mai guardò il ritratto, , , e ^ padrenoii voleva quando dipingevae soltimto fighuolo mostroUo in ora fessura della porta Ismàék entrare sapere se e giovkietto , mbali l no solo Coimihciò . delle lo qoan* Ai^toa Raffiiele» lo diede ad y usci» chiudendo circa e qua risposeil , qiA il padre porteun e , ne in sig.Annibah': ? disse Ismaele. ora vo* . .Annibali rispose di Lo . potrete farlo ? dipendedal sìg.Padre do né Io avrebbe Ismaele,perchèda jerisera disse gUo bene, )( dalP pretendea* quel An» palesarmai non a egli che sarebtò , detto al^ Padre Guerini si , megliodal giuramento, e impose eo^ silenzio ad Ismaele che mortificato raggiosamcntt , riportòla Bibbia al luogo suo j U giornodi^ coi| egualeprestezza cornice « il ritrattofu finito , « adomato cristaUo. Ift di i5i )( Senti grande'^rpresaìi Re coli che l^nsibal» , neUa avea^scoperta all' incc^piila fatiM|^, che qcuttdo seppe, * forte pittore die hanm" tsnito il so se di ricercare , in to . dica il che segpo, ^oelFistante ^ in giovmeito , liberatore d' Ismaele corpo a casa nome però delP Annibali ', secondo subito , ordine il ritrat-^ la guardia, si riscaldarono le mani il costume suonar VolÀ . con respinsearditamente per mettersi fosse fatto dei avea bugiarda,e gli ànimi 11 messaggero fece sanno , , stavano , , vicino -i Rè scopritoreò , giani da di veder S^ turbi Ismaele chian^Ua a era giovinetto / e impazienti benighissimì j curiosi^ guardiadel una più maraviglìoaM ^^ poruto il ritratto,che non ni Gueri- "f lamaele casa benché fi^a"4o, / che egliadanc(i]e Comanda , molto ma dal P. valente,«piantòil padre Quelli, l' onore ehe tutti soiio suo H addosso. di tuttfi corti* del Re alto il nome , e la portòvia intanto che Ismaele se strappatala pittura dalla finestra gliguardavacBetro , Giunse imprecaziojrii pochi di ignaro dr . F AraiibaU Mengs mandavàglim^ e momenti dopo a casa l' accaduto tutto . Ognuno può immaginarsiqualeesemplar passò dialogo ' tra GP K)ro^. donati innocenti che figliuoli j all*Ann3"air, piagnevanoa ed impararonoforse in . Annibali g^ugnesse 3 ritratto in persona; tanto erano remore, aflfemavano, tre- quell'occasione che qualle sapea dire quando ignotafrase, perchèIsmaele bisognava Venne si a corte tanto era , e parve che Il parlante. ne nel suo merito, lo contemplò, il conóbbe Re è t* gabinetto poi restato del primo MmiAtro measo vedere questo fargli air de' suoi ^ran giungono pochi pena )"ure'che di casa mer^gH" "3ove il la alla era dalla e gualdrappa, starei e mensa, da che , Monarca le che anche qcd seppe Parlò . Fini coir ordinare Raffaele nisse Anton che • innamorato vederli voleva ^vinetto voleva S. M. com' , fa ben sorpreso anzi vide , e quellod* ehe Annibali il mio. di si bel colorito , » Se , quando già prqparat^ la sul cavalletto , suo intimata il senti ritratto-a pastello cartA turchina sul potete ben « che , fatto su' due avete disse il Re e mente superba- , il quelmomentp, , dopo ve* giorno^ de' pasteUi per, padrieall'ora col in il eglidiceva Venne , telaro che era fice arte- loro dell' arte con scatola . ma , colk , che dotto miniavano figliuole . che , infinita cle- con più da dire quasiper da mo- passare, Il Re, pettinatura. li ricevè intenden^sskno di pittura , , necetsa* d^Ue persone merito non prima volta capo Gò . ^rchè , qui per e assettato giudicaredel sogliono* dalla * faoi^ta fra* qualidovevamo rio, perchè» cortigiani, non a Coniando • T intei^ tutta polvereodorosa sparso ^i e «U' An*" novello artefice, che pieditutta , si videro figliuole le due al . bisognòvestirla (rettdosaa capo abiti da che , da nuovo M. già pervenuto venisse l"f che per , avevano lui 5eco d' Ismaele mente giorniera Per «emfK'e " comandò nibali di aurora per postolo e piedi fare an- i53 )( )( si Dopo grand'kielunp in^razzarsi, za Eaccia . Ognuno cominciò e aeii* ^ovinetib il dipingere a fisononùa re»"fanre una . era gustatili, d' Europa do dubbio senza Non la ^i^arono Regina, di il Conte Elellprali y Guerini P. In maraviglia . condotto Volle pure . sorelle, 3oo ed scudi primo Bilinistro il , un' esclamazione de' pù bei cui a di d' un' oggi si del padelli vedere S. M. vede nostro , e tefice ar- to date subi- jtonsionedi 600 annua di il ritrattofu doppiedi regaloglifurono Cento ed il brevetto , Brùhl sessioni consecutive tre uno piùbe|^ uomini Principe,e Principessa in quellaperfezicme , a que^o è forse . il Au". che layoravasiqua|i, ore si sentì che non e. | de' uno due erano • IVe in quanto questo piutfo sia difficile , sa trattandosi di massóne 3 assuie qualcheminiatura di scu- delle ciascheduna d^ loro furono assegriati . pensione per' incoraggiarle e perchè , cos' capissero nascente soreUé Chi ha coi«"sciuto quelgnui . si non , non si parlavapiù nella Mengs , perchèeran lav^o lavorare quasi giuntoa famiglia ; ^' intendenti del , , studjera ^on di questo il di tanta generosità; maravi^'erà Baffiiele il qua}e fu Anton che maravigliossene probi perchèa forza d* imcapivadi meritar tanto , solo d* esser Apelle sassone Monarca l' xmore era con corte, trovavano tal»,ma fatica senza • cl^edi questa nuova le bellissime opere f^ adulaUnri ne par^ maggior entusiasmo deglialtri 'perché piacevanoal Re. , Oh grai) virtù delle corti,giacché *^4 )( Avaniare m 'bnno prìnuLrte ittant^mtendenti coloro tm ben arano die lainaele a paatéUodel figMo,se pitture altre Gfftcchè questa raccolta è poco della Sassonia,non essendosene fica descrizione £ quellaReal to , sìa lecito il dame che pn!^ . luminosissima guardasopra f che dai al fcmdo cima usciti dalle mani più di saranno reggia , si vede date lateraH , In sono glorìadel stre no- piazea . è~ una mezzo a V se una La locati i tutti pastelli Mr. I^Tour de tìs^mi hm^ ^ 9 e lieno mai pittricee loro , , forse nella come di sua questa im- Nelle due fac- in faccia dell'altra le , sono còl- di Ciotard, di quelli tutti eiccèlien- altrì,ma pòcl\} del nostro pastel|ist» che , ciata lungafac- che , stessa. "fi Mengs, di de gran- finestre, è coperta dalla il ntratto primeggiare ove tan* Rosalba di questa valorosa loo* idea , gfah porte dorate,per le qualis'entra due ka aUa pvikbet ^tetU Venestiuna fatto da moital * bella alle dirimpetto è breve aOd va tàpezeata di* verde largae una che , qui una camera fio* finora inori nota Gallerìa della Gabinétto i$Ua parlalonella magni* contribmrà pi^ essa pittore17 e casa le fece portar il Gabinetto in Dresda chiamato ^d"»ietto * in avfva nei \e ripose, generosamente 'rìcompensatdU 9 tutte, e stampe che , lontani ! saputo S. M. Avendo )( secolo 'La qiiarta,6 facciata dirimpetto delta Rosalba non a quella finestre di . larghieristalH,e negP fnterfcne-^ i56 )( )( di Piacenza, che trionifaiite venne iuo^«» che onorato quell' dappoia prender mava lungo tèmpo lo chia- da ' . . . In tanti che applausi , tentò gki9tizia, di uscire fra mezzo a- al devano Mengs renglialtri lodatori ^aelU ii#idi«aulica piùperEda dell*altre , de' Poeti pittore La che Guninciò deVe e f dire al Re a ospizio gli occhi putti: torse non comune ^^ dalV mmi , Cesare Morte che dal è chiamata meretrice Di e vizio*: corti ed ai ministri , che migliorritrattistaa pastellodel Mengs ma e^ non doveva mai uscire da'"questo genere di Y* era che , si vedeva che pittura, figuremassime qu^ disegno , rende die di fòrza nel quadria acciocché per dal Re per andare aUora divenuto mezzo la diceva del . le sorelle e la di storia : ancora genio tutelare, desse Guerini gì'interce- il suo Padre ottenne ritornare in a Roma d' ItaUa nel , cu^si può facilmente da colla Sovrano, e col {yadre^ partialla volta di malignità gli bolliva il solo paese, impararea dipingereL' adorabil olio , avanti,si raccomandò, permissionedi essere |era hisagnodi che e acquistarsi, Baicele seicitendo quanto cuore ze mez- in cui limitata atmolFera, sua Capì Anton • che per V non ad che è à. difficile e ad Annibali egU mani senza ogni artefice ha la queste lodi , il suo: e»i%Te rari,i buoni tanto dee contenersi che jion serva, li' quele col^ 1746. Andò i57 )( P^ma prima a ed Coreggìo , Venezia a . colà crebbero al molto di e '? . Tiziano in che ma y renitenti mi Bologna si In ééi Carractti^ df , 1*Europa tanto sieno più noti queglialtrivalentuomini tutta a gnano veQerare di Nicdlimo assaissimo compiacqii^ , il che quc'Valorosi pittori , terebbero che merie tempo, degli"Kstenri , d' essere Guido per £asa sua in Ferrara Ammirò grande quasineUa trovare per )( inse* palali i , ora si non insegnareai chè per- sa loro prò- nipot^. Pieno d* idee calde,è |HÙ',.'che sgomentato, giunsea questa metropoli bèli' àcH riaolttto di non non se più udirne delle pittore Con . Coreggioin nelle camere*, la meditelo a ^minciò copiarloSì provò a , Raffaele ha lasciata ove quasidii^na , co- e facendo modo a ed suo figure mezza una a il ritratto di , deboli saggi ma padre Egli diceva che erano in capo di Gli venne co^ dicevano gl'intendenti. alla Raffiielesca una sagra famiglia la per mandar- suo . non ^e al Re , che tanto mai dal , si raccomandavano past«lb per fare Livia , la , Gli mancava-.ìin modello Madoi^ia testi^della delle Giulie manca que'suoi amorevoli perchè eglinon uscisse affinchè la vedessero . non sì chiuse che a dipingerlo, phittosto oHo m» , , Tiziano e anima sua e . della Maddalena mente, del Tatieano que'ntud su suo j"ittoriche, giato incorag- tutte , di di bellezze Poppea , e oggidìancoca La • a modo patria" delle Faustino , ma qualun- i58 K di bellezze que genera desta bito; onorati che bellissima emo-^ una tanto ^co Menjp nostro veiine mm , alla ed che intanto il il vecchùi cdil' occhialino tacitamente La commciossi . de' suoi lo co-^ figliuolo £id com* cosa hm. era V sotto tra voce acconsenó T lo templava con- naturale;Anton Rafiaele, e la giovane s' innanomrono nozze stanca • . e bi« avesse non V accon^pa^amento , , Quantun- . mai essa su* savjparenti Ismaele trovò aneh' eg(ibeU e lissimo it modello piava vero. " senza dipinta esser per dal copiarla e fermatosi,disse giovinetta pudpre^^ di custodi sogno dre alla Ma- èonvenire volevi istrada la Madonna ecco il raro ^e * povei^a ma 9 ^li giornoper un può non del Redentore, ed Incontrò )( fieramenre" di I^ro a parlaredì addomesdca|p Ismaele , ma non co4 il padre della fanciulla,* £"fhiarandosi che non poteva darla ad ^ui giudizi sono un ^ovanjeprotestante.Dio» un abisso,si jservi di queste tualità per condurrje alla fice. Le qu^i ^ i il . pensici del però a far ssqpere la . avrebbe creduto ? Ismaele loro in co^ volontà al J)i"beticopadre immutarle even-*- giovane arte^ h4 i^ unirono anche risoluzione Tremavano santa lofo adoravano Hno sóreDe fratelli, caro Chiesa sua i vi aceonsenti Chi lo facilisBimar bene purché" "^^ ^U diceva,dipingessero I giovinetti atteo^Qne e con ^pm^asaroftoil eatto*bcissìme li i€ luglio 1749 e alcune settimane do^ mente, * , , pò Anton IMM^ Guaazi ^poaò Margheritta , che »59 )( )( cuti,chiamavasi la beUa DreMk |U»na a EanciuSa. .Per"- oxm^^ conqpleu la che la festa fo6«e da ed fortuna fece V Annibali quel fraUempo m die fu bea sorpreso irovmdo in càpiuyre v qfiùiomflcsus H cmUuUrim *Nil 0go gaudia quami0. fu"riadì jwsmtb itmm amico • Qisestafu la prola vdiui " che in ttdesse dì . e facm a lAonlo M^^ e - . d' Anton reti|pone colla beUissìna Gmim contratta V ecoèUenai dell» ma y amabile pklurejlstf la tutta Qi»mte vistose offerte non ^ spettafaii ^ lui o il ritrattoveramente per ottenere . la sagra o ^ ultimali ? Roma fu mai benché famiglia suo ma* , perione ri* furono fatte parlante nofi ancora ed YOgUesa sempre sopra loquaceRi"ma attirarono in easa^dello sposa laohe d' lunarie si matrir l'inaspettato delle sorelle ^ ri0 9 diedero da ridonar»a ,ed di d' Ismaele casa sepperta can^maito isopensato^ L' Rafiaele tutto cuore . ^' suoi Mengs casa . iantj can^amenU.» O ^ amica , delle nutriti . Dopo tre Dres«^ da amii di kmtananaa comiA* di ritorno in Sassonia " a iCj^Itsmae^e parlare die piCi lubaU 9 menti imf^y scorsa ph era vi749 1*0 era ed avea F tanto. penaissioneL* accojrdatagli Àn- . ritornato alia corte prevenuta succeduti nella che Anton casa S. M. dei dei gran Mengs » Rafiìaeb conduceim seguitòpoco ten^ dc^o la fine "M verso I^naelè cangia^* della beUk e a con D«esda. tutta la i6o )" itamj^ 8tMi abbracctancb figiisioli emulare 1' «^aanpio d^ eglicon gran «orfresa di cattoliciamo che novità fu la aùtii, ad diAotU serva donne Le • tutti,e impensatamenteil dire per lenéér ragione di , die e famig^a . vof^no, non coMviiite Rividbro . la e Regina 9 massime ed rassomiglianza , sposa del forza che f gliordinò che nel 9 nuovo avendo e •ono, esse il Re ritratto e piedi in , di Germania rettissima cor- meno Vergine novena desta mo- hitfino tanta ferma sua . 9 e piace. avea quaiprogressi olio Anton Raffieiele , quellodteUa Regina vegrandezzamrf^uraie fiAto ]^nma glistessitir ed in avea bello stileddla coaaie ad • saputo tale ordinazione lamentarsi della ma ebbe Silvestre , che de Beau vive beUeeze dipingerea il suo allareale .etiti , i ma , cra sa- • ogni rappoelo Conoscivi fatti in «Roma in lei la i bei tnUjd della pittore Le cioè la , lodare ndla con quando-presentò Gii iuttndend riconobbero a pia Mengs olio a primisie romane sue intendenti si fermavano tratti sa ca- le sono il scuola di RaflERfe d* Ufkino Mr. in guastòquetia umforv"oUe nm mtender ragione non quando esser loro le che , 9 piacereil Re^ la dee^mm voleva sckmi non tal sola che ottniatam««le La . opmìom ancK* f npn famig^aben regolata una , due avere Solca « vc^ viaggio metlersi in prìaui£ tùM 9 K sacra , e , M cominciò feniiglia, rovinata salute,e del I medici vedendo che anche a ciprigido in Sassoaiia fecero tutti altrove, compiaoenlissimi 9 gli gli i6i )C )( attestati eliquesta verità , gK Parìgicoli'intera ritirarsi a di pèMoiasiQne la Qtlenne vigorede' qualiegU in pensione sua • L' ordine della narrazione richiede che nili qui doallamagnifica real , da. me qualcheperiodoanche Cattolica di Dresda giacchéessa Chiesa al onore giovaneMengs molti anni restata per farlo dal nelle entrare 1735 fattigettare fabbrica ed , y corte , ni deglian- Avea fino di questa gran . di Sassonia dal casa non Cappelladentro precaria e Di questo . il , Varsavia in Dresda ritrovoUo fondatore trovò all'antico ponte il Chiave- varj anoi ai Pietro il Grande del aglistipendj burgo, ia Pietro- Re Augustoin sulla Vistola . Mengs di teatro ^architetto stato servito per si fece. Ritrovò poi non troppo angusta una chiamato Gaetano avere edificare un per cattoUci- nuovo tempio era nuovo quale d(^K"di suo che avuta aveva ^era passato che • cose. i fondamenti architettonici di caprioci ma più gran Romàno spiritosissimo rì incompleta , in qua uno ed se for- ba Augusto UI. in una bella piazzafra 1'Elun lungo fianco del palazzoElettoraU Au^ta smo . inutile» ancora grand' il qualesarebbe senza , potè la C^rtunaaspettare il lento corso Non L' fa , al quasiche compito questo suo , ma no ritor- edifizio» e alla pia magnificenzia èel corrispondente ed , alT altresìcon i lavori erano da enorme sua spesa che aveva grande sorprésa" costato che tutti qualchetempo sospesiErasI . ; spar- i€a )( la prima poco éì noji , sa che la volta della granimminente rovina falKbiimente caduta al armature Ogni , che Torribil fracasso di cuppola del mondo Basiliche di questa ciò sì minaccia vasta e che quasimai Voleva . disordine , r arti r^ farlo le essa no so- pia e abbia dòpo eccettuano ha / che poi prime tempio di im alle andare rare ^ i se corti guardie dd trono candore suo bisognoper a si fa corpo , dei Re, al Monarca visitare tanto nelle belcogsiziòni tri; ciò deglioech^ d' al- piantidella Regir^,quelli le piaforti rape figli, presentanze de' .prihcipatli lo tratteministri di corte nevano timore se Tròppo grande era il comun de* loro numerosi 7 e teneri , vita si Invano piùbella può giugnereal egli medesimo giacchéle sue come ma una verità non avevano vai) anni Chiesa cattolica di Dresda. nel poteva presentarsi non 9Ì difficilmente fra le strida tanto sostenendo dello spavento univei*salea La . mense im- aspettava di sentire benché non capitale, giudichi ognuno in- . Se . maggior grandezzadella Da 1*andavano , inutil timore suo sardbbe le togliersi la caduta della Roma aspettatasi riso del che rovkia, come tanta voce , mmacciava messo nel pia tardi V atterrita città s* notte gran di navata tuttora la qoal motivo per lutti dicevano e , )( cara anche corresse giurava sulla die non v'era sua il pii\ rimoto rischio . l*addolorato testa ed pericolo, pietàai primi mJTrisiri; eglinon invano sentiva tetto, archi- domandava rispondersi. i64 )( il liberatore, il sao ripigliò ca il pul^)licamente architetto, che lo chiamava canuto suo )( corso ardiva improvvisamefìte copertida polo d' artefici , , a imme^iso un di vedere più piccoli che , principi.Tutti dei del valore al suo lavoro d' anni , I due . Raffaele in minori internamente fu mai fare per V aitar so il Furono condotti , , della Madonna, Giuseppe. In non ed il Re da Mengs tanto che maggiore un chi , avesse due' quei , pienamentecontento la Concezione e Mengs ma essi voleva aprir»la sua nostro così volle più in^pr- in assegnati furono tre i in Eeicciaalle^tribù* sono poche settimane compiacereil Re che sta que- , lateralie S. la real eonsecrata " ne po^ . grand'opera ma vi mancavano tre quadri, che aneora potevano dirsi tanti,quellocioè dell'aitar madore un quali si videro accostarisi, pochimesi condussero glorioso compimento il Re impaziente sua ne ai che in Chiesa di Dresda Eira £d"bri- muri que'gran e , pochi giorni prima nessuno L' abbandonata padre! suo mio preèrano sa Chie- fine da Anton a giacchéla Regina per Raffaele non RappresentaV uno Anton ma . e F altro il sogno di fecesi eglidipingevali , gran quadro a tempera riempiereil vacuo Per compito il suo per . finattanto- gli altri' lateraliessi erano giàstati prequadridelle Cappelle parati le notizie pittoriche e sogliono ^oggi giacché , ben essere ricevute,dicaciqid che quellodell'altare d^l Santissimo N , e che. rappresenta la sacra cena, è i65 )( Silvestre,quellodella Gippelladestinata de di Mr. al S. Sepolcronella le Marie aenta ultimo quando annegato , con lo sa, nella fatica gran maniera sua La è ; tutta chièsa nuova Archinto allora,a nunzio di popolo infinito si bella una , questa la fumare vansl volta prima SantìssimaTrinità , fizìo quellacorte le , e seco luì Anton tempio,ma, la crediamo il luogo di correndone cosa vi accorse due vedere funzione nuova secoli, che con, Raffaele e religioni per tanto e con Monsig.Alberico Era . vede- incensi ,aila digi^ità questo sicuramente ringraziò Qui sarebbe bel veramente Dio Tutt' i cattoliciringr^arono . r Architetto lo , . consecrata da è foco e cui è dedicato a non tanto , macchia dopo in Sassonia Chi del Piazzetta tutte per loro e ne vie- . l'anno lySi magnificenza reale un fu Nepomu- dalla Moldava opera , giovaneallora , grondanteacqua tutto e cavato che direbbe Boemo figura Bolognese. rappresenta S. Giovanni e prò- diocesi sua Torelli Stefano Palko certo un foco, gran ceno è di S. Benone predica ai pagani deUa ^ , di spiritosissima opera di e è ed , di Meissen Vescovo niore se- rapare- piagnentia piéìdelia Croc^ che il Santo e , della Sassonia, lettore è di Hutin santa Quello della Cappelladì bellissimo. L' settimana al servizio di S. M; pittore pure , )( di edì- santo cuore , ma tri più d' ogai al- . dare un' idea di questo pubblicamentele imitile. Diremo pe, stam- solamente che, i66 )( T Architetto nel siccome del clie le colonnate Gallo le Palladiam piuttosto però a nelle e e dei c^miufiarsi col popolo speciedi vi vuole deUc le le Dame valieri pei Ca- , chiese sacri le loro die guar- per per devono non delle corti chiesa Una lari seco- gallerie ^pe- gran Sovranie ac- sono cattolica in . . costituzioni della Sassonia pubblichestrade nulla che per farvi esteso al manca la gran , sarebbe A noi compimento del di tutti lui il Re a già fatta le se , impedito . Raffaele aveala merito non in questo poco la m , Germania tempo ^ paragone dei anni,non ma mill"e scudi re^di e come non che Anton per per S. M. di prìmo pittore pensione di non Anton per favore di donne, fu dichiaralo fugliaccresciuta il Qiiaveri e destinata, all'età di soli 28 benché quéstioggetti dipintada della disgrazie , cabale di corte,, però fu ru farsi per se edjHzio, suo sia mezzo cagione a possono . navata come avessero vero da come non soddisfatto ingegnosissimamente Raffaele e delle cprti spaziosuccessivamente uno ha suo perfettamente adempiti che dignitàquellesolenni processioni, con lo Teatri casi Di- poi ha bisogno d* ulteriore ispezione, perché Dresda e ha Le . gliornamenti Boromineschì che glialtri iDrtiglani per rabile deside- . intorno ringhiere gran , una che , qualiv' è bisognodi riori per le tribune , sarebbe , chiese scopinecessarilììelle i molti j lode che siia dità imitata la soli- finestre e , fossero ha fondarlo del San Vignolao )( • sto Que- dell'axnQ" , i67 )( re che , avevano la il Re 2 il oh tar), erediPrincipe e Principessa la intera città. e ^ delle caduche incostanza , Chi da .Raffaele di Anton sorte qui detto il fin tutto il destino la Mengs pia forte la cassiere imiversale della incassava la a ai che Tenace quando casa e , senza tutta padre . non economo, romanesca prodigalità la figliale modestia , fu ascoltato RaHaele e colla tanto necessairlaad le , a nimento mantevezza av- parlare essa del marito nome ' poco non un , e al la sposa glimostrò medesimo tutto inutilmente che quella pace giacchéle pjttt^re, . è , sono pitture poesie,le quali Proveniunt forse animo deducta sarebbe dispiacente le convulsioni domestiche lanza rale libe- sempre Fec^ . solita taciturnità contegno turbò e era ta tut- aaoo. di maggioreassistenza; bisognosa Tale Lungo di ed in particolare alla«nuora figliuoli, gravida ... mento compli- di fornire il nGcessario trattayasi Anton come stes^ se verun la somi^a faceva alla con da creato era su- riconoscente e , le pensioni di disposizione sua famiglia,lo scudi annui. si gftpreparava di cui sia tenera • invidiata la Eppure sonarezza, Ismaele sua ? l cose umane avrebbe non scetty^ileun' anin^.oiforata , qual era degne sorelle sue , tutta la Colte Ma lui, e per le per Regina, K taluno . il di questa buona' alle quali non poco che la d'Ismaele serva a sereno coritribuivaancora aveva re narra- figliuoV dente, ascen- sugl'animodel i68 .)( suo ha Basterà padrone il dire . mai dato )( che , di disinteresse segnidì prudenza freddo che egli dalla natura, fu in quel- , certamente ìivuto aveva lui è , nel tranquillità la d* speciedi , d* Anton dalla avuto tempo Reali per cui a ch« , mai • sempre era bligato ob- mal ganizzate or- tanto le anime Ecco pera tem- in pochi divisa d* interessi ameftdue che d'afflizione, lui Principe , naturate,opera .Fu che in però le mostra non in di e ch' an- questo fece i bei ritratti dei ereditarj Principeésa 6 ma no do- dì natura divisa dì domicilio, situazione non , Raffaele lui parca , tormento difficilissimaper essa A padre Un dèi Mengs giornila famiglia tavola,ma pasa , conosceranno non in apparènte pace . ingratoverso essere . sensibile e , Tornò pensione corrente cuore difficilein chi lo ha coàl buona che , • un* vero , pei contentaronsi e rispettabile i giovanidella sola loro in tal modo fatti in , sorelfe incominciati,lo somma una in cose ceduti tvilt* i proventi de'la- dalle due e ascendeva^ ad non lui gran ed educazione sua quietovivere glifurono . da . ricompensa della vori da , Ismaele Pretendeva r occasione di y ^ di quelsangue e figliale rispetto non RafiaeU Anton se grandezza critiche circostanze dell'artefice , Era il nato a questireali spòsialla fine che primogenitodella Sasisonia, giorno, dono veramente 'desiderato. Pochi mesi dopo è l'Elettore del cielo , i¥i del dono 1766 gi d'ogtanto si fausto avvenimen- 1.69 X )( to i reali bramarono grandezzanaturale soUecitudine un sopra né cosa dalle mani egU H del fece .Per Mengs assicura considerato^ più vaga né , giore mag- sederne e pastello, a di velluto cremesi cuscino gran ha mille volte veder genitoridi averli^il ritrattoin. che ,^ chi lo e , puossl non^ più galante Volea . il in camìsda, quindiné piUore farlo fanciullescai^ente né il volto se r abito né , 9 ed o Principessa Principe fosse padre ne . teneva mossa, che U real suo questa pur troppo ha Svetonio,ad che , Aveva ritratto bacio ne usciva dalla sua a olio di suo dava uno sonico Annibali assediato da vi mettendo mano Angusto , che , Men^a. una dalla oopia in sotto al Re; ma era poteva andar- non che inCerottamente denderò fin Mengs indennità di per ritenuto il era altri lavori Regina intanto Concordia si d'un . grandezza naturale che quelloa pastello, me, co- imma^nè incominqii^o intanto ilriconoscente ginocchioal La simile una tura pit- passato lo portavano nella camera, che di Germanico figlii^olino ogni volta •COSI • un parte de' suoi brevi giorni,e davagli al dire di un che , cui canapé, su quasiogni volta bel contento tanto era vicino al gran posto in tal luogo ad equivocoveruno resta non ambiguoque vuliu lo ha bìzzaramente so^tto, d'Orazio ileaso del luogo, e d^U ofifendere^la dignità senza ^ poteano indicare era , Solutis crinibus , Mengs la chioma . sa SignoraTere- miniatura della )( lampu del notte Coreggio Dopo condotta compiaciUlbdi si.sarebbe felicemente in sì piccolama , che spiegarsi $ . per dire per RafEsiele da tutti, gioringegno nello abbiamo ministeriale d' tutti è nota la Europa in piantoda sue sua non di casa , a^nza poco e . fare il parea di Fui . il nella e giorni ma , Dopo la ria stonon minosa più luih sostenuta che , Inghilterra, lento Viopochissimi. campagna , , è ab* vivacità, rinchiuso sua , e^ in nell'amicizia non potesse straeva Qutstò importunoaffetto di- nostro A lui lo-*inquietava convenne . di mag- nome compatitoda passioni lo era anche . più vivere suo amore tutti Rafiaele d' Anton d' allora più impetuoso lui.ultimamente da una U de' nostri logoratodalla morì y Uomo . lugubrefine sua Ministro tempo veduto. mai ambasciata nelle stesso nelle croniche noto furibondo di Dresda corte ma , Russia Williams Hambury ^ starei concepì caldissima amicizia per y In^lterraalla bastanza . disgrazia yna sua lui il Cavaliere kù| non vaghezzaegualmentedifficilea imitarsi ad Anton Amato e tanto , da tutti f^ìartefici: a Careggio nite com* apcbe le infimaravigliosamente e quellavanezza, che lo distingue grazie | sue di il vedersi ridotto è conservato d* che , Il bel statura gentile ed allegro pittorevi queltondeggiante " colorito di « lavoro ià molftt vai . mesi fu (juestacosi ben steMO )( 170 pure occupatiasìmo giovane , j ritratto^ ma per timóre per di e peggio la sollecita sua , im- )( Ì8cri$ione, tenera Finlllo la angolo . memoria per vi in pose un precedentealla partono notte stessa avendoglicomandato ed f che )( 172 il preventivamente Raftostpchè fosse finito Anton portarglielo bàe portò la mattina a cogH stivaliin piedi glielo buon* ora e quand* erano giàattaccati i cavalU RqfJiaelemio glidisse S. M. y io tro90 in questa tua Re di , . , , pìUuff^ un non da nelT altre BSengSy v^ è rnm che di so piitJino /atteper te V ^Amieo f , ch^ il Sì, Sire, rispose me. di persone genere che Gli nùse Augustoridendo la baciare glidi^e : e a datagliela spalle) hanno . mio , quadro quando sarai clemenza tanta a commosso ihoB yolta che padre umane nel patria e seno che , non Ismaele e le sul- mano Hai ben anche nel si Mengs mosse com- sarebbe molto più si che quellaera V nie , non pei avrebbe . veduto U quadro negherà che Chi mortali. V mai sia Àon ignorareil futuro delle ? cose Parti ma i Re adorabile padrone parlavaa quell' che tanto^desiderava fortuna , , il Re che e , Rotna a , V Amico preveduto avesse se . una metti viaggiò buon ragione; trovo non Anton quasipiàngelido di settembre mese seeo lui le due V Rà£Eaele dalla anno pard la mogliecon sorelle Teresa allora la pff«na volt^ colla talia, l'I- verso una' bambina G)ncordia veliero staccarsi• dall* amato restò soletto in Dresda 17 Sa sua , Giulia e al , loro fratello . serva quellaspeciedì , e vò pro- dolore che 173 )( padripossono concepire quando soH 1 j piò vicini che questo amavaU desolò lóro a partenza di La antico che intorno ritornavano^ a dì di£Ferenti persone, lamentarsi d' essere gran ritratti Sei Re giacchénon y Rivide davala "per madre Poco dopo d* da chi è tale ^ Lord stima per determinò famose far sì nessuno pò* fino i due zati abboz- appena finito che la testa Raffaele da e di di di lei . che amato , anhi Persy Duca , Affinchè Regina almeno , . . lo annoverò Luca tra* insolita trattandosi cosa L' età che nudrice amorosa per s. numerasi non pittore figlio com' eglirìguar- di merito Mengs . di r Accademia giovane di 2Ì un varj subl^', v'erano preterito, per o , suoi Accademici da e egli onoratamente Anton seno ormai considerato e da seguitata piacere1' augusta Roma, gran le ritornasse nel fu l' ^di gessipresidal, della e soni Sas- bellissimi ritratti Roma avevano con gliamanti RaB"elè prometteva ài finire in Roma tesse e avere che e fé-' alla sua rotolate le incominciate qualierano a- di di modelli carico carriaggio per fu improvvisa, Mejrig? d' Anton carrozza ' non ma benché mariti quasitutt' i giovani da luì. La un , , perchètutti contavano f data egliavea vedonsi non fierissima certo stata teneramente meno maniera. roce Era figliuoli. i loro r educazione e )( degliuonuni dal sapere Northumberland cognizione per dipingerele copie dotti . pieno H le belT àrd delle quattro pid di |Voin9in grandezza eguale9gliori^ pittvufe 174 )( voleale dai quattro gìnaliie Accadeaùa ^piftst' e La . prima di Annihafó d' Arianna le )( più insanip^naelKdi fu il T altra P Aurora » di P«|ìchecol convitto , nozze trìonFpdi Bacco e la come al Mengs nostro Il e ed , mano . Fu premio, che messa com- quanta 1* opere di Raf- Fra tutte mai è stata sem- RaflBuele favorita d'Anton ragipne, la con tima, Qucf t' ul- h incredibileCon la scuola d' Atene ài Urbiito préy . d' Ateae più dii"cile e più composta, vi mettesse allegria bude di Guido ;. la scuola amend(ie di Raffaela furono V altre due ^ . alia ricevette,fu proporzionato le speranze ài bellezza della copia, che sorpassò Mjlgrd, ne alla ed che singolare, sua Par generosità. comune non l' Inghilterra .paese di -producasì gr^ la pittura e si ne' munifici rimuneratori tempi almeno passati storia,che meriti di tissimi. Si direbbe ingegno di conoscitori nell'arte del* numero , mai tant' che e tra abb^a non prodottoun messo es^re , di pittore gU ec«elfenfacile lo agi'Inglesiè più i piùprofondi che il segretidella .natura scoprire copiare col pennellole azioni degliuomini. Sia , detto senza ne' vanità , all'Italiasola secoli passali Cominciò , l'onore era di far 1'uno Raf"ele allora Anton meno riserbato, al- anche e^ l'altro. il gran qi"dro per la.CJùesa di Dresda, e lavoravalo c^ attenzione e calore quando vidoyi compone grand' Ismaele che eglicredeva in Sassonia ìimprovvisaineRte , . L' della ioagustia casa , in cui abitava Anton •)(• 175 Bfif"ele «olja )( colte sorelle , fu mogliee tivo giustomo- trove, alprendesse alloggio tinuò coned m tal modo, malgrado tanto pericolo '.- Non la pace nella famìglk era già che il perchè il novèllo arrivato , , padre e caro volta maestro lo ancora accompagnato aveva ìdtre donne fra tante Perchè Rispettisi questo verso son , delie beli' arti , amico d/ eglimoltissimo del anni salute , egliavrebbe però della per loro hanno , timi quegliuldi incomodi pensierinon potè impiegarlo desiderato. Per contrassegno , che i Pontefici stinata de- oggidìhanno mai dì- L' eccellenza nelle belle arti ha . ricompensata , e i gran non Principi negletta . ritòiuiato poco lunganunziiatura di incaricato in an , essere Era grand* stimava e . mohi . gliarteficiche si distinguonocome per oggidì destinata quelladi san Michele 'i ^i Francia r banno Distratto che , stimagliconferì spontaneamente quella sua equestre croce ritto d' , Mengs . sesso XIV. Benedetto da pontificata suo feimnineo degliartefici da mille faticosi e com' Re il e risse son del gran Poeta il devoto quel tempo in questa istava bene non , sempre , perchèè più d' ogni altriconobbe Regnava che , ; dùnne ove quellaserva ma , volentieri il suo' vedesse non giovane pittore noftro del Polonia governo fautore di Anton prima in Roma dalla Monsig. Aft^hinto di questa Rafi"ele da Metropoli . , sua e fu Gran lui confiden^mente . rivedono in piacerecoloro molto paesiesteri)ma testimonidella loro fortuna di Sassonia lui la di lui Prelato mann.) e questipure AafE^ele Cominciarono • Greche» statue e , così poco che è alla •f erudito tedesco , e veduto veduto aveva ed capitale . Giovanni strettamente 'Winkel- comunicarsi V antico insieme oggidìda da loro imitate tutl' i .- strale che sua Storia deWArti^ anche inediti . Raffaele Anton re greche scultu- grand'ingegninon le loro idee Alessandro quel- antiquaria ti insegnamenper gì' I pratica, che tissimi cer- di mqlti di que'bei lumi , . ed erudirsi proies- che , , nelle- Siamo di Mengs penetrazione della bella severità nelle I Anton con semplicifisonomie è debitore del Winkelmann tare ecci- gliauspicjdel sotto meditare delle della erudizione ti sta- sono ai Monumenti nelU dottissima prefazione innamoroséi sciuti cono- aveva della e Roma a Bisogna però confessare * , egliha sparsidappoi nella che e corte lodate poi patria , unissi tanto , Mengs . il celebre anche la bellezEa massime più quando giorno in giorno giunsea suddetto «ori di della maraviglia Dopo hanno Monsig. Archinto è , in valore crescere che dalla fare le delizie della real Prelato quell' impareggialMle casa trattcnerai a dopo lunga aaseniia gran "^n moltasimo amava , Gli uomini luì eoa Dresda in trattato senza loro A . possono chirsele reciprqcamentearricsi aggiunsela magi- nell' antico il buon aveva Albani al , quale solevaiio nale Cardincorrere amen- K amendue al come In . s' accordavano Mengs somma \ e reciprocamente, della T qualenon aveva si formarono «ultimo quesl' che pedantesca, scorza derna mo- e ne' loro sentimen--^ Winkelmann e y se dalla solitudine il bellezza antica della P^Mr^ie quando non ti )( 177 mente finalspòglie si aveva seco tata por- di.Netnitz,è bene«l Mengs mak è obbli* avuta , che eglin' gato. Chi ha l'onore di scrivere queste memorie volte ^qualche è trovato e è ne • che presente vivente testin[io|uo S' innamorò • Raflaèle, anc]|eg(Ai ^ande con||^iò raccogliere a quantivasi si tali loro discorsi , a dell'antico Anton tanto, , spesa etruschi^dipinti Oltre all'eegliscopriva i loro leganzadelle Forme, diceva, che vi trovava talvolta bellissimitratti e segnatisopra mosse di» cissime feli- di figure dalle qualipoteva tnoltpimparare che queprofessore Sia detto qui di passiaggio sta , un . , bella raccolta è Vatio^ia la , qualeanche possiedefesoro dappoinella Biblioteca entrata immeiiso , d' ornamenti in tal genere vi è e entrata in« isodo , ' ohe la sia stata maggiore' se probléoiatico che la cedette del raccoglitore della o generosità sarà sempre , Biblioteca che la ricevette*^ Ismaele che de' suoi la coann aveva ^gliuoli a , , abbramo qualesino 'all'anno al suo detto , sjl'esempio abbracciato^ Ilcattolicismo, minciò co- benché catechizzare, attaccata ' va maniera,la*ser- alla sua i755 luteranismo era . stata mente tenace- Il catechista riu* 178 X sci che la persuase efficace, tanto trò nel della seno anche y per si uid finalmente Chiesa vera perchèin premié di fede )( • ed ^ Ciò eaia pure non bastogli y docilità e della tanta tnr buona sua Ecclesiastico conigliodi qu^Jche , lei in mitrimomo con ^ ed la ecco diventare la Signora Catterina Mengs, proséltta ai figliuoli Ip i^e guanto piacesse d' Ismaele facile sarik V indovinarlo 'Queste nozze ebbero un^ -ottima perj^ conseguenza per lo sposcT,perchè dbpo qual^ nuoTa . , che eglistatto essendo tempo da attaccato una la signoraCatterina glifu ap^Iettica, ajutoe consoh"ionei^ Poco y la pittura piena di'^ventù casa qualeveniva Non ricusò . richiese,ma Farvesse facealo di gfàn4' -0 tempo dopo cominciò vedersi la lisi para- Raffaele Anton massime ' tana oltramon- istruzioninella domandargli eglimai assistenze a ohi ne lo a coi^ saputo avrebbe tale modestia , iche chi detto,che eglinon era upvloro condis^polo,o per dir meglio, eh» studiavano insieme sti scolari dalla sua dare con do Egli avea . cote d' vanno Fra il vedére era lui la sera ben molti di tutti di quei a Campidoglio copiareil rag^ne perchècostui come nu-^ la , saper è disegnare 11 migli(»re che disegno,^ guai^aque'pittori scuola da lui i molti che vederli tutti an* al senza non pendere tutti , Oifazio ^ a maestro pìA bello molto ma di t'utt'imaestri non Bello . pii^attempatidel bo^, a scolariera . Antonio il sig« predifetto i8o )( fece ed )( che gK riuscirono benis^mo varjesperiménti , allora t* accorse mai il savio permesso facesse lucidare i gliera quanto padre, che Erasi disegni. gli aver- non quando della 'dannosa facilitàdi uso diava stu- calcare,o di allora edificsfta in nuovo Celestini de' Monaci la Chiesa di S. Eusebio Roma utile il , , ed eglila credette luogoopportuno un del primo esperimento sorpreso 1* Abate Fu ben pò celebre ~ la giovane/ che umilmente venne Chiesa. ritardo il lavoro che , fece la gì'intendentr,perchèveramente che Abate ancora preg" a fargli nistero ^ quasicon e y cose Sulmona che y Era non e quanto di casa lo , aliastepel Motardo ri- egualegenerosità Queste son . dirsi che. #'un I teneri desideravano dalla sono , "per lo dre Pa- umiltà Mengs XIV. , ed . a lui Nipotidi generosi sol^ di Mengs mano più lavoro di pittori fece due . ed grandezza naturale; , in Venezia sedere a f ^ i ritrattidei giacche altrettanto me")iocri Ne solleciti , Rezzonico tatti fu fatto,senza questo pure XIII. in Roma za sen- olip.Il a tanta a quadro da il ritratto del loro ottimo Zio Pontefici infinita di maraviglia frattanto Benedetto Clemente questo Sovrano , possono morto successe un^ gratis e con pare preso gusto avea dargli doman- cominciossi e , a fresco Condiscese il Padre Reverendissimo benignità pktura. vide, questo trop- quando graziadi poter dipingerea volta deUa la gran genere di nuova suo fare il ^per ed , uno uno cioè per la per di quella i8i )( Rema degno delia più bella questo fa giudicato, e " d'argentodorato, che ricca cornice e )( fatta,perchè»dtre ali*essere di d' "^ra capo , , che sud^'to9 Re eccellentissime cose a y un il Monarca quadro grandeper ria al che . suddito un £ . • , sovrana per r augusta casa-, #ve veniva dalla di presentazione Regina unir incredibil calore fine dell' n^ra . GU nacque in persona 4i . onore , , , uomini , ma granAi sono non si grandi Ida* vi fosse che , sua quella morte tutt"f ciò che il s( Mengs accinse lo che le LL. per MM. Io la con ritardò la cre« più lenti lusingassero poi per Il un allievo del un per e ansi nobile vanita , Penetra Regina farle e , piùdi quello che nelle loro opere tutt'i lenti d' d' piuttosto bella patena sua sonia Sas- commettergli a sino all'immatura mantenne di casa cappelladi Caserta, o segreta intenzione della devano fosse il Mengs, incredibile 1*amore real mano saputo dal più bella residenzadel monda padre suo la Faceasi la tempio quadro d* Re avendo sposo il soggetto della dare nella suo luogo messa iattiper la real ritrattiavea impcj^ò gliCece avrebbe Vi sima bellis- sua si dava valente padre€[ua)rilo Augusto suo quaibei . nella non Regina di Napoli$ la ma cui Salara,in -villa di porta . determinossi allora Albani della volta commetterglila pittura ii e è nn somigliantissii](ie di colorito pitturae Alessandro Il Card. siasiforse mai ciò Mengs volle portare il quadroalla Regina, ma giunsepochi essere . che gionu prima^ ereditato dUa col Re ad allora S. M. dalla . disae , avrebbe Lo il ritratto mano seguitarci» eh' del Re, nuovo restò in egU e , fatti, avreU"e che , r non la fece,e in compagnia delle vi d' dì una di o Dama Lung0^ ed è nel quadro di la sarebbe uno capitale.La il ritrito essere di ne^, Melpome- de^ soli^ capricci dei -Caserta egliavea pinto di- % . noverare Apcdlo con per moglie il Venne, il lavoro jnèrilò 1*approvazione .piùbella romana . e al Card. Alessandro Parnaso è ceRbre Calliope,ed stessi», nella,v^ galleria "[ue8ta dilEcilisskna quelleMuse pittori Anohe se , tutte più ne . ijdiiamato a' Roma. Muse e Molti rara prpmessa il monte rappresentò di iutta più belli aveva avesse Ma-- il ritratto di corte, la volta delb se AUnini in Roma, assai cosa desiderato sviare Napoli,'fece di alcime Dame contentissime furono tai^dane», console,p$r^hèM^ngs tenderà a la JattU JiKt%a . aH' augusta Intanto , clemenza somma rato dichia- dall'avergH la Regina e , drid, disse il Re non vojka.di occupare Pittore suo ^ come sua iJU partiase quel Irono che ai Re il Quanto piaced9era dro qua- con rimpr'overata perchè, )( ti congetturi dall'averlo dipintore li e y i8a andavano Spagna, ove avevano )( "fà tutti ^ akri quadrid^ Mengs spintitn questo spaziodi ten^ da noi so ]^rcof opei;e del nostro Vedasi . Mengs non ostante la nòta d^Ie che porrmaam nel fine di qu*- i83 )( '^o • ^ da Francia ordinazioni qhe di bene ^ che 9 le y oltre quaH rimasero giornoin j^orno questo sia benché , Tutte pensieri . universale dispiacere «on sospese ravano gloria gliassicu- molta a de' «loi V ultimo sèmpre ' dallVInghilterra glivenivano grandi* lucro considerabile on mai Diremo libretto K Madrid ih giunlfprosperamente i nuovi , stato jperò perchè Sovroai marono chia- sòUeipitamentecolà il Mengs coli'annua di scudi Godo ed 9 nostri ionici, moderni per ottenerlo ma di meritarlo ed onori» Noi altri comodi aiugfbhmoaltrettanto ai done pen- di.pittura professori basta non essere suasi per- • . ^ augurjsi fkuSti partìda Con dell'amata aUa consorte, sua ) il Vaticano Cominciate cuore y e lasciò in ma • Lo fra le ahre il gran guerra , ^oni mai da nel Augusto III. Se . Spagna la Bieginasua poco dopo -con varie ban^ini il sue quadro per nostro Dresda y sellici- rai"eddarono quel buon Mengs nel e opere continue aveva more l'a- sovrano ritrovò nella non protettiiceche mente immatura- , ^unia Carlo impazienteclemenza « genero^tàspagnuola, aveva di d* esservi Monarca l'augusto 1761 I disastri non magnanimo cuore delle beli'^rti , gnia' compa- Gampido^io, ^gi^tarono pel quale malgrado k in de' suoi e nell'agosto del volt» di Madrid Anton4iaffaele Roma JIL morta era suo . portalo Qe' sturi nuovi vò tro- Consòrte, che lo aspettava deHa vi ^ Erede della Borbonica magnificenza regni quelledecisa e )( [Proiezione per valida 'lettere che y. le«bell' arti sorelle , secolo da lui innalzate nostro DetetmìnÀ di Ardìitettura di Madrid n' è sempre umane cose slata nel medésimo Quel rlgno, in ogni altra 11 Re, non li richiede alla avendo florido ascendente • in un' corte le lia vedute del Monarca, fondamentali ci assicura dell'estensore. e mostrava la il impossibile umane figuremassime le forme loro , questa una e de* ie ossa le' fare perchè , idee sue dleno ha umano un si ed muscoli, gli ufficj, alle , quistione fuor oose pit- do esten- , verità non e , de^e le altre Fra spoglisAese più d'uHa pittori e giustezza mostrare forse artroce, in come gran del corpo aver . .che necessità^ di studiare V anatomia può dìligKntis«mi un essere . Velasquez,'i che , improbi, e Spagna i Mengs in carta iU Stese arte fiducia^glidomandò tanta chi tore i formati nuova sua ve regno rìmtnere possono rinascessero nella volta qaé. ed , la condizione delle e sono studjmetòdici d* aveva si in maggior tainf altri illustri artefici, non Murillos, e di cui co- -. mettefe in per simili adunanze , costantemente mancato ma una, li Napo- a ,' Scultura pittura ^cchè ^ le per stampe da lui e Cattolica«di S. M. r Accademia moto e più grandiose sopra le antichità à* Ercolano mandate cui colle colle eruditissime ricerche , e 9 )( fatto vedere avea fabbriche del i84 neàe scono cono- zioni altera- qualis' appoggiano^£' dr qu^tlon^, ma che i85 )( terminata tare|)bQ maiggiormente ^e* con )( valorosi scultori greci, che il Gladiatore di.Borghese , dell' antichità, gnolp di Kaf£aele 9 dei Carracci ammiriamo tanto . Chi non capi Michels^ i morti prima clie operazioni loro la natura, sa in Essi ci "£reb- ec. fatto sopra animate 4e vedere farci tanti altri parlare di , quantistudj hanno ,bero .di senza* rono disegna- quellomoriente^ l'Ercole. Farnese ,!te Can^ido^o, d' opera potessimoparlare te può non altri. mostridrla ad ^ fu scelto fu persuasa valente un . l simili vecchi che pittori, per di Men^ , e , che minciasse co- mai avevano offesi, e aitavano prova evidentissima della inutilità 11 bello è lezioni . che , Mengs a|^"unto le pitturedi questiarteficiper necessità dell*anatomia, prwsa s^met- gnatori giovanidise- ai non crédettero , di tali nuove piano nuovo nazionale Chìi*urgo studj si loro medesimi , lasciò, che lezioni d' aniAomia dar a ùiid ne esecuzione il in «tesse che M. S. e citava mostrare qui gli.animi la si straordinariamente'. U Chirurgoanche rìs^|Idarono "lì dare lezioni nei principiperchè in vece eglisbagliò della miologia della osseologia e piùestema , , , che le sole sono volle fare partinecessarie per lezioni scientifiche anche un piloro, neir anatomia I giovani di farsi onore lari scopretendendo ma piò.di loro s'ancoi^ndaronoa sbadigliare intema . , , rìojòdi tanto , benché dotto cicaleccio, il Meng9 • i«6 K Ecco i.vecchi pktqri , K il Clnrurgiovaiytéolarìy i ed il Moigs tutti riscaldati, gQ ** intenebrano Ognuno può tiy Ji finirono contro ^loy tedesco • i vecchi |ion vi prese in punto IVaAele fresco ed ^ lui la il ecco i re il troncare più,che delle U . il di e non si re came- Mengs noi a cidere de- vokò pu^ strerebbe mo- non lenti, di fantasie bol- però il perchè sentiva qualcheaiftisione, ragioneegliavesse, dqpinP reali quale niancò . minai di- Anton per sue» riscaldamento un Spa* cui dovrebbero , di strani deiirj Non di 'averne aveva "qui sia lecito racconto questo tuai non ma gli comandò i Monarchi spalleall'Accademia, e e parte, f le giovane , dilettantiddla linguaggiocon disputesimili qua- sulle braccia che stima le volte tutte * aver • avan- le che Mengs gran fervore Ih tanto . a si vedeva y andarom" cose , nostro ro lo- la confusione nàcqueroscritture lurtefici, quasi tutt' Il Re gna. del bra se la letteratura pre- e , ben credere che le il peggi*fu die ma gore nazione chi ù " disputa,e qui crebbe parte alla «e La . e Mengs qqpnta^ sfogò,che radjop^ lavoro. Fu fatica nel nuovo e piandola diligenza dal Re, che gli fece un tanto esso regalo gradito cui lo ticcunpensò con straqfrdinario largamentedei ciò non 'Cuocenti dispiaceri avrà fatto, sofferti, e la Ucita e pdlidainvìdia àie accrescere , . Nel nome 1764* morì Ismaele in Dresda, Jasdando di valentissóao pittore nome , ' che dura an- DigitizedbyLjOOQlC i88 X conforme gome|ftjO%notab quellarìdente vanessa 9 ii carattere del suo prìncìpakQeiite costituisce che a il ritealto del Re» pennello Fece . felicemente tanti akrì Iniamd Dovette . stin^taal Granduca la bambina kvòrì di Toscana .^ tri deglial- e , S. M. cose e , tanti Da fra queste corte un riposod' Egitto ed quella s. Antonio piccoli qoa^ che sieguono; sempre vada e^ in Aranquez o a s. Idelfonsa Re o ' , , di gran ^livo* argomento , "le*- il fr"tellodel'Re pronipotedi Gmceeione eione per lavcurato^ quelli Asome altre -eccellenti un' immacolata quale poca F Infaùta «dipingere pure «Carlotta nacquero nel avevano pitton delle Prtnctpee Principessa del e )( ui| ' , il y " , al Pardo Soddisfatto eh' • rimise Monarca, e no all'Escuriide o , Celicemente lo gli stessi suor »nuU giacchefu pubblicavista per varie settimane in un salone del real alla Madrid mentile mano ottimo Re e^ dappoi fu che il . re per da- alle volte dei reali appartamenti, Attribuirono allo star molto aU' umidita,ed già morto arteficestava nostra dito spe- troppo ma , Augusto era gravemente ammalato. . , destma^ione in Sassonia mia r ultima tanto palauo di perchèV Nel ^mbe lo^ammiraro- e , ^espMto alla cadde quadro per Dresda, videro Lo • primi desiderjitel forza sino per tardi, ai al gran com{^ • . egliebbe mano , , e le glisi gonfiarono incomodo "piest' in piedinel i mAici lavorare j a§)^alitidella calce , su cui non quante dipingeva i89 X i freschi . troppo freddo' nefl'inverno , lo erano tuttavìa da sono custodite poco sunciàròno aria come , colà incaricati di mectjcarlo prófessoi*i glimorisse nelle loro mani, co, che il solilo il mutar consigliargli a egU-scelse quelladi nativa come Roma qdiasi benignamente3 Accordò . che , col , patto però, anzi rlto^àsse a finire i lavori incammkiati; si levassero i volle die aiO^è il a vedesse Mengs Barcellona Monarca dalle liberalità venne iW Dovendo aspettato. era a piccole giornate fendoatsi per . tare aspet- imbarcp per T Italia, oc«upossi , malgrado sicuro i suoi incomodi r unico dipingere, giacchéquesto a , sollievo nelle Monaco passò a sue fino al basso ventre, «e delle , gambe minacciava suo nati medico "rono perchè a di tanto merito raro d* la averne più era a poco d' Italia comii^ciòa asce- pisia prossimaidro- ricettori di^degli ospite,ed gran i tentativi di questo poco cellona Bar- bisognò ove di quelloStato,non Grimaldi Sigilore Principe il mai or- . infinita amorevolezza Con era Da malinconie di Provenza prenderterra perchè 1' enfiore . 4he , de^ dispiacere dal non pingeva, dipalchidalle volte,ov'egli famiglia ed accompagnato Parti colla so case quel tentpo a ^questa necessaria partenza Monarca e , perchè le , ed " noi secondo , considerava cha I . for^ temendo il clìnfa di Madrid anche incolpalo' Fu . )( T enfiore cura rando igno- ordinò al Più . fortu-* £8CuIapio nuovo , diminuissi, e produr buoni 1' ama eftetti Per rico-* • )( H igo dellt cordiale bontà di notcensa il nostro quel Principe artefice glifece il ritratto, che coaa " alla volta di Genova, del de' suoi . giunsealla fine di marco la corte-" di quellacapitale, bei quadride' pittori molti^iitti ove bellessa 1769.La da patria e , genovesipiù valorosi di quella, che dal si crede i,bei pabxzidisegnati mente comune- Rubens , e finalmente la scuòla di Haffiiele colà in gran porU^ta da Pierino del ha pittore Nessun del Mengs consolò nel vederlo , fosse in lei ascritto il giprcèremoniale , che e suo . Il vide tutta in partire fretta avvertita dello Monaco pregò nome con . , e che Questo . è il mag^ onore era Camhìaso «Tomasina signora sua quantilo Volea non S. M. T avesse di salute del suo era passato a Genova ben glifece coiisorte videro , e ^ lo fatti, se a obbligato regobMiente e viaggiatore, ia migliorato essere piacere quanto era u permettere che questa volta V Cattoh'co stato sommo a di Genova Molti altrilavori avrebbe Genova. ordine del Re s^pe lo 1' originale incantò come professione pidr dì Pittura «ig.Giambattista fare il ritratto della che la |ua • tali corpipossano fare ai loro stranieri confratelli , ma vicendevole parte ammalato stato essere amata m» L' Accademia . ,- a Vaga,lo rallegrarono segno, dmenticossi quasi d' che nn ria-' esaere e de|^ del Mengt aingolariasiaia Lieto ) e quasiguarito pimio pard da Monaco verso quellacorte , e inÉiò la prora obbligaeiom actto d' aento . Gli fece adun* \ )( ordinare^che passasse .que di madre ^. e lo . que* Sovrani duca» ilon i suoi il felice e fecondo virtù imeneo per i Sovrani tesori..Fece Cuper sempre che il mandate tutte d' intor^* conoscea . più ònportantedi figurail ritrattò di Questi • , I figliuoli tutt'f di Milord che quatt tenzione bella Firenze coir in- restituirsia partirne per jEacessein Toscana e òa Re, all'oso di tutti SignoreInglese , viene gliammirassero, quel tempo quasischerzanti soggiornanella il mese tratti che tjni a Prin- " sono nobilÌMÌmo però Londra il ed in.mezza ancora da trent' anni d» Dipinseil Gran*' . eh' eglinon qu(' pronipoti , lui sona per- fu ricevuto Furono . gliavoli,s' inteneii vedendo a e , nati fino Madrid, a queste pjfture . Mengs*^ in ^rompotini" Mengs alla vera erano , no che sicuro , Sposa, e dipinsei quattro sua che cipifigliuoli ^ ben quellacordiide degnazione,eh» la reale e Augusta i ritratticKpinli da vedere ^on accordasi se non il Re , Par^. da Genova P . poi il vederne che stesso famiglia, crescente di faccia che conoscea Era figliuola. ^ua dalla yitain era n^n ne affi- per Fifernie ancora reale tutta quella dipingere di cui S."M. ' )( '91 furono abbenchè i soli ri-" tutt"i Fiorep il valore del"- ponosoessero r artefice . . . * Subito che seppe che il Italia9 in con P Aceademia nostfo An^on di s. Raffaele «ra faisolito esempiolo dichiarò quell' a^mo . Tal onore*non era di Luca mai Roma' ritornato in suo Principe stato confe-o )( nto assente yenuìo a le Brun Carlo )( iga eccettuasi se , primo pittore àel Re il solo celebre . di Francia Lui-* di e Sappiami dalla storia pittorica arcana elezione non fu fatta a pieni que' giorni che quell' gì XIV. , voti fu questa del unanime ma f r Accademia ed la e^^per sera dT Firenze mostrare che .* AnJUi/engs nostro lo volle per quanto ne^ fosse socio suo y degno^ andava il nudo cogliscolari lo che dovette disegnare come* che umiliare que'*professori certamente a , , in altre città ^ tante s'immaginanoessere questa un* studiosi. In oceupazbneriserbata soltanfo agli* il fu rea viaggioda Madrid in Italiadel trionfo per un piuttosto^ eglimedesimo che Giunse quantiamplessidati e impazienzalo aspettavano ! Si consolarono ed allegro quando T avevano sanQ sua al morto tutti trovò che , quasi d' Oxford ne commissiouna generosissima aspettavalo noli Non me un gran quadroda tangere da mettersi in vi hanno voluto . meno interi alla jpensanteInghilterra per è idolatria T compì con l'abbiamo Appena giunto di Provenza. dall*. In^iterraper tavola d* un dendolo ve- sparso per V Itaha ideila romore in Monaco idropisìa . che con"* , piantoper pa-- ed oh 1771, dagliamici, ricevuti ; e tanti onori a febbrajòdel nel Mengs nostro ogni generf bastasse non Roma a lui in ma som- avere somma pitturejacre bravura considerato ^ y ed in pafbdi altare in Chiesa una di due secoK capire , che non nelle Chiese Lo . vero* a noi poter dire, che che y quasi nulla * 193 )( ceda, alfcr«tesso nuUa per la Boilvisi in Lucca casa cke è « , in ad ammirarlo lavoraio avevalo dal Barocci trattato argomento de* uiio G"rse quadridi quelgrand*Urbinate bei ma Ro- tutta . sala di villa Medici, una più ove . dalla Appena *lo ebbe compito che gli venne di Spagna V ordine di fare pel Re una scita nacorte del Bambino Gesù, con varie figure^e questa sua riuscì pure a maravi^iosa cosa Spagna il Mengs anche gio,parte in che iUtunina , come un ohe del notte G"reg~ sole il quadro',ma un beIlisdii|o contrasto 9 soggiorno . fiaccola portata^ di una Le Elettrice vedova allora trovatasi in Roma tantissbfiia di {Mttura, e aite stimava dalla ed Mengs, alla cort^ sua , che è dilet- e in cui ella stessa , , che giacchénon che era .^on tamente sotto mente egregia- potèa avere c^vRe le di adolescenza fu alti'oper vari questo medesimo Sps^a suo perchè il stro no- in Presda crescere i sodi occhi t Ne parlòd* ron Raffaele prima sua avario veduto e un di Sassonia lavora , 1* Elettrice,' dico, volle vederlo , amaii^ ne differenti splendori producono questidue e tutti dispero che ^ bino questa la luce òdi celeste Bam- parte altresìun' abra da paatòre , nella Cqme . segno in «valore nel cresciuto eitremamente di )( cantata in- tanto giorni , e quadro , cognato y impegnò che eglifiefargUeneuiia reptiq^i a , promise subilo che ||yapo in libertà Noi siamo . avesse* un poco di testimoni, che 1* artéi3 194 )( lice non Roma vide ^ più^* ogniaUrf il valore ^1 v^ro, dolore sperare di mai senti la ne Cardinale sino da * • con partire quadrisenza che Mengs chiostro era Teologi Sfere, ascesa stato era al trono , cluararseBeamatore no e , dir a vefo belle arti, sempre nelle co^ e pò. rivederli coxliiaciatcf ad aveva Non . questi fu Clemente perdita Principe gran giudicedelle suo giudiziodì fu punto indifferente al sensato (Questaaugusta conoacìtrice gran )( XI V*^ onorare questo , nel . neglistudi ^ assorto creduto Chi • perchè dòp"^d' e^ monasdcbe, ma, avea dua dovere suo protettole.Molto il d^ contribuirò» i sitggerimei^ che pure* a siZelicicangiamento , andava poigendo al ]fì qi^estogenerp di cose Papa Monsig.Giann^Ai^toArascbi Tesorìeie die anche , ì\ felicedestino di Rom^ tp preparava alla sino da allora tacitamene- all'abbelUmenèo di tanta felicità della .Chiesa «Gli . capitaleed , suggerìadunque che negliantichi appartamentiÌ Innocenzo Vili. al Vaticano ,, i quali per lontani dall'ot t$$tte inutili, ai da lungo tempo ditrno abitato / erano statue facesse un degno ripetto per quelleinsigni , . y «he sparse per h cktà il Papa andava a graiipresso Malvolentieri Monsig.Braschi vedeva raccogliendo. starM eosì s6^da due secoli in qua V ci^nte , r Antyioo y e r antichità ^làìe rendono , il conile ctiBelvedere altribei gU Apollo^ capid' opera del- celebre per ivi il Laor tutto il mondo contìguo Meditava gfà * 196 )( )( eeterì qoe*leggitori fornuuBtone di duri di lei è di marmi mtarsiate bronzo e ^ le paretisono in metallo dorato, intomo lari di metallo èi porfidorosso di granito scanalati pflastri incomiciatl. coperte di^cristalli sotto qualià ai ii crtstaMiandi' essi , sono mento pavi- grandistelle ,- con d* ogni -vedono Papiriantichi manoscritti tesi i il che , lo zoccolo è' tutto di massi^ìo,gliangolièono » kaa* non "jutli ricchezze del Vaticano le vedute no 1 , le finestre e , incassatiin gran ma parimentidorato Gli . te- di ornamenti * nuffmo' delle eeoetie porte La volta , s^ttorArchinto allora . si bel dal Sacra f anche di Mon- am^he peirconsigtìo Maggiordomo fu destinata ai che si credette il solo da recipiente lui ideato , Papa Monsig« Ràainiddi degno dì e fu incaricato Uditore della fice Rota, grand'imiico delfe beU' arti e dell'arte- affinchè se scoprisse Mengs questt altro Vpi^nzanon bella egvileaccompagnamento ^ di Meogs, pennello abbellire un it aono meno avrebbe gdosisskno impegno La . che , il accettato elo- sua della zelo per la gloria suo Roma, determinarono Ra£Eaele in Anton podii ed allora il Papa, MonsignorArchinto -istanti, Monsignor Braschi- lietidecisero,che Papiridel Fu Vaticano data ia scelta al non Mengs luogo,giacchéegU non tore. Chi l*ba ad ógm avr^be' P la meno analogoài erudita,che pit- ve^ta, potràdire quanto descrizione Intanto chi . dei camera al mondo. ègualp. del soggetto era e , essala supcriore non la co- )( gura volta v*.^ la più^ntile fisappia) che ideila eie 3Ìa inai stata dipintad'una donna rappresentante nd^e la la Storia , umiliato a' suoi pò to piedi* ed il ed queglich^ daU' altro Iato dei in aria do e Papiri ^ il Museo dementino gran Biblioteca ^ da che y sta il passar ella dee re scrive- del parte essa che 'indicane vecksi in lontananza bdlezza k luogo y Sopiràle . in faccia dell'altra una scherzano spiali ì y e , "deUa nestre fi- due vi , graziosissimi puttinT uccelli che , dove V sono le di altri volumi àianoscritli, edt colla tromba annunzia che , vede volante "Fama, leggerissmia una essa Genio quasi belti$sijsto im . emtodè eiò che , mentre bifronte Giano un le detta presente^ è y* quél v$. , come facda, il-.quale , , del Tem- qualescrive.sul dorso maestosàmeme guarxfii in )(• 197 sono grandi con indicanti glistagnine' quali cresce palustri la , piantadel papfro Uno^degli uccelli è . nelle paludid'EgittQ,e vive in quelledi luoghicresce è non porte, che che 'è il su rOnocrotalo, cui a principalmente questa pianta, sono una primo Idea anch' la esse che no so- più gentileo più simil luogo ^ Sopra le . come due gran tra l'/una in faccia dell' al- intera figiu'a di Mosè sedente , scrittore d'istoria,e nell'atraquella Pietro, custode dei libri del cui abitante giacchéin questidue il colorirla megUo possibile v* è in , , ilbn potea collocarsi in , di S. Ravenna debitrici le lettere. tanto erudita 1* akro è l'Ibi è «fondata la 41omana nuovo to Testamen- cattoL'ca Chiesa . «9» )( volta è Questa fatfcm, cui su giacchiil Pittore sapea, che in filosofia «leandro un le gf^ii dorato, metallo qualiegli , no sqiggettoalla pioggiaso- T architettont- inutile ed offendente Gli omamenli . dr vi volle cornici jnon luo^non seiiq["recosa 'ca eoiifuna dalle^pareti Mparata ^ra )( alcune bdle ed , tidi caria- egizieposte neglian|^9 ébn9 disino anch' esse del Mengs Unterbeigsud* Cristofàno ne che f questa a bada non artefice i sotto cose addolorato molto lavoro .q^el dell' artefice amava moltissimo andava, Il pregiudicevoleQui . de' I^pirr )ion appendice; ma ancora ha , n«n sarebbe Tanta il , è stato cosi si' sarebbe benché , che an- fresco che egli sommamente sempre accennare il gran da de' qualila Lapic^arìo» finalmente che oltre che avuto crescere lute patirela preziosasa- a mai sarebbe ed dementino Museo dersi ven- XIV., Clemente dipingerea gli fu , cheti prevedutoquanto avesse . sorto, as- gloriadi ve^r occhi suoi ae , da come nel dilettava^ jnokissimo belle da sorpreso resta tempo, la è essa dovr^be- ne , voka obl^ezio* Ae ne ai Papiri che psili qiddipingevaebbe più d^una che è chi la vede Nel l'oggettoprincipale. essere nostro L' unica • può ùniy che , e allievo camera sorprendente tanto ro did febeissimo pennellodi eseguiti ma » essi non una sono mera ca- piccola completi in loro parte alcuna ilMengs , desiderabile. era^ la fiducia ', che nell'ingegnomitlti- K del forme dovendosi Mengi coniare secondo quarto del ^ eglisolo cke r iscrizione. La testa nresdo in a le mezzo cosi fu coniata la in Vaticano fare Pittore conoscendola nel andò solo non jmente il Re ancora 9vea , il , beir opere a Roma iritimiritocchialla camera suo, noii dlpingei^il ritratto Spagnuolo il , ancora, mal desiderava vederla. concio quale,dopo f^to fisonomia tutta * cuor Raffaele fare Monarca passato dalla era piacenza com- camera di dipinsequellabeila Sovrana, real Padre ed in ro d'o- . volle Anton 1773 benché S. Pietro *sua gran asciugavasi questa portarloal e , altare per piA^ che per che tal segno, desiderato a apjisdizione Napoli Regina gusto anti- chiamarsi il Toson tanto , però cpmpita, quale,non V può sempre che mentre anche ^la "£STITUTIS a prpmise con Railaele , Nel un' Lo avealo dirlo senza che . Anton Mengs quadroda , col loco , di un onore , un per ben atteggiatee medaglia. fu contnHo impiegòa ro- arphi di grandioso edificio moki . Papa , dritto,e nel . Il lo nel Papa iscrizione sul sémpMce, ed elegante e co, an« , furoncf il pensiero Artibus •Itributine tak la del una aiM^ sorelle noldmente tre che, mcdagb'a volle il j^segno F emblema e , Eaeesse ne | il solftonelll entrante Pontificato suo XlV. Qemeate riposta. avea , no • X ^«99 ma nuova- la partenza del alla gioventù pueVizìa , nuova Ritornò con . Anton Raffiiele, de* salute,e e ste que- dati gh' il CarPapiri j dipinse • • )( dtiialed« Zebda, Spaglia, e shéim y Cavalier ^batii^mo il Governo còlla vorando Colà . giacchéil che da \noU' e salito La^ vi si che , dipinsenuovamente pqre raccolta in Firenze servano con- sestesso per era palchii terzane a rea^ , alla voja verso meglio e che rebbe a che rivederlo a lentamente , avevano as^ gligiunseV dine or- per- di ^lirazzàre , veder e la Roma finite famiglia, per la via della Sa- ^la Spagna nuovi ma , in Torino . Cattolico , ed il reale farlo lavorare alla lor si contentassero lo , anche quasilo fermjji^ono volevano che appartamenti la Francia sorella del Re , incompleU restituirsia Madrid, le volte incominciata. tUmandò andò fosse Mengs impazientedi suoi credendo , ed in tempo , più tardare non il Re che lo desiderava , . nojosisssimefebbri di e cose altri,passò vafjmm, sd^omò sulle belle ì\ ^ritrattod^ quella rara dai Ivi reale Granduca senza Fu » Boma^^carie* £ nella celebre Galleria dei ritratti dei Pittori essere * Firenze. lo fratel- Austriaca,cke finamente dal Papa regali studiando e Lombardia liasciata a famiglia finsdmente e Pienipot^Azisurio presso . di e di Edel* Lattanzio de Firmian d^ Centrale lo desiderava onorì, Tedesco, Carilo Ministro del G)nte Ministro di il Barone amico stesso se pélGmte dipinse* * di Azzara il Cavaliere intmo suo )( aoo corte della proméssa . , coli osta- gina Quella Resuo Sposo Bisognò però che rit0me"" cempiacerli quando fossero compitigì'inco- )( . lavori mincia^ Madrid a Nob . e j che pai^a innamorarsene Non dargM il fieto molto fu Mengs intrapreseda la memoria valo della , in e più tiranno di tutVi tormentatori pak ancora e che quelli per per restano ta soffer¥-ani-* consorte Il . partmo co' tuoi che , timorì più viep- eh* egli andavasi leon / angustiavaa misura che ogni passo viepdall'Italia avvisandol%, lo , stando , più allontanavalo l malinconici da coloro molto sono ^ che e^i portatia tanto amava. simili rifle^iòni • ' rkchissimo egli lasciato alla moglie un Avea aUo more^ Tift|mai.senqpre quelliche Questi . nostro accompagna- deSìà £amigliae senza il glicrudava 9 ^- . terzane interrndone senza cara sua al alato Oltre • ostinate Lombardia che ) Madrid a dalle capponatogli in.Toscana, ma Torino commÌMione viaggio che . sfinimento inai paj^^i potessero non senza e ) v* è dai più del Mengs ricercato^ nn^ Pittore mondo vrani )( aoi . asse- . anche mensuale gno cosi ben solarlo il He Ih . , un soddisfare proveduta,ma tale stato nel perla sa- basti per con-* giugnere alla corte non lo vide sestesso ed sano quando sperava ricuperarlo di quelle ficenze beneconfortarlo rkolmoHo Cattolico allegro.Per gran per "^he S. M. sapea bene cuore Padre tutto Gli accordò schaduna per una delle tenerezza la naturale essere le la per bontà deV più consolanti suo per propriafamiglia . pensione di 200 scudi per «ia- e glipromise, che cinquefigliuole " • due aaxù di mascki, ch^ buon r# padre Ecco V valea di questo na oh Dio artefice. inanEtpflorabile per gratitudine eguiiii^nte, da notti Le ancqrt Pliltdws . più ma quali avrebbero le 9 , queste frescd a dipingersi mfervoràvasi eglidipingeva 9 pia va« ne ve- suo dell' arti disgrasia { per tutte ^pasi. erano nelle ayare compiaientodelle #eali .^oaiiiere ; il genb per al lo- cuore sul^grand'amico d* onore protettórede* a quanto Intraprese egU adunque eke stavano tanto • quel.Monarca il «uigae il benefico sarebbe egli io. arvenure s'indebolii dovuto r^parai^ riposok diume fatiche, gli raddoppiavanola scrivere con a debolesEa, perdièimpiegavale egual ed le opere fervore * pubblicare.Tre conato di sti ti^ anni delle Regni, de' in comandi, a di . dir S. M. meglio que^ accorgendosi , volle giorno per giorno , beli' opere ad eh' y egU lasciava ansi accordargli, in ItaUft per soUedjto ritomo suo di così micidkle un o, per , lui a egli meditava in determinossi eh' Prima $tixdi di Spagna e* . titolo glorioso 3ooo di tarpo decadeva il ordinargli servarlo fpnsumò consuonarono contentarsi ne' suoi ad anni e spirito *che il Mengs ben pktoriche che ^ ^li pzftisse, con- il conrerm" primarioPittore, gliaccordò pensioneperpetua, e rumiinollo rettore Di- della regi studenti di pttura pensionar} GÌ' infume solo il più dolce de' lUmia . che Madrid per lui potesse éarf^y cioè di dare man- que' quadri, de' quali potesse ve* artii il qpale fu in Roma ^o4 )( • molto di Imperadrice tati,giacchéil lui un Salvatore. Ne fece anchdidall' ui}Andromeda del bozzetto, anzi Cavaliere mai creabile che ardore in le. pennellodi j^ton Raffelui seducente) sospeso quindi, fosse uscita dal fu fare sollecitamente Inghilterra per era per qualunqu'altro lavoro Corse . vi mise , gitta Roma compila,ed il ^azzo speciedi che ^spettatori, , non vi teatro per mancÀ 11 dietro la tavola giudizjcome , congiunturae , Conciso vera tra ridendo altri chi gli. edacazlonè' più d* una per , ne folla volta lo degli tutti Tammi- sentirono gli scolari scrive a varie settimane artefice di sentire nostro su- de* Barbarini la gran Benché accorsero. in- con vederla a , una mano . Pietro^ove. Mengs alloggiavafu *rassero ne turale grandezzanache mostrava prezzo promessogli , la più bella opera voleva Iif^lese Il soggetto s. bellissimo liberata da Perseo Il gran . Uto risurreàene rìu« che prometteva maravigliosa pittusB, sione commisquelfrattempogiiihse premurosa scita. In che altare cdUa un da la commciò quel da quadro gran di Sa- desiderava ordinarie non PoIq- ^briosamente per Fino 1*Arcives^vo . offerte di di -iltripoteri- e , volava le corti d' Europa ^sburgo con del Re Russia nonie suo nuovamente lo aspettavano diverse assai luminose commissioni tutte d'avere Leto Raffaele. Qui Anton nia y della K udì ni stra- in mile si- d' Apelle . allora con risponderedpke- ^o5 X mente * ed che Calimi , a insulse' =j Prelati , , Krati, e {Ailazzo-ove fama, lo straordmario lo lo, iroka di Londra della nave cui Armatqr porto di Francia il ma le presenti s* impadroì^ francese quadro in aBa mare per per aperta la ove , allora vide si Al* . giornidi Mjchelagno- l'Andromeda, condusse e , piacere suo Parti finalmente fortunato vAi in ritornati i bei parevano . guerre sommd con orgasma, ffiRafiaelè e desimo^ me- vedére «il qua^: volle godettequalche tempo , , , . in Roma Preti forestieri , , partironosor|^esi Il Papa ne fii portato gU e , li Cardina- accorsero , sentendo tanta dro Vi . strane ranza compatisceV igno- virtù vera Principi Dame tatti domande gli facevaiTO la deride nùn «e , La K qual so non fece V cassa am- Il MengS allorché i^iraztonedi^uttì gH fl[)ettatori . lo rse^pene perchè dóv«va che ella suo malgradogran sarò Per * ma ^altra, consolarlo cominckta r antichità una nella squilliiio Erane terreno le mùrs^ cava oHerta oro un ritava, me- però stato il liberarla al niAico G)r' glienepromise il Mengs nel un* disponeà. 1777 albaniamatori ffa il colle vmiinale villa Negroni,/ d' è Non . il destino tutt*altro Àveano pian éf somma . mare britannico Perseo nuovo lo Andromeda imparatoda lungotempo, aver sfortunata sul era al possibile disse che rise, e quando , e delF scopersero e- il '. elegantepahzzinoi^ sepolto delle essere tutte dipnte con kto- ao6 )( )( rie, ed emblemi di Venera, d**Amore, con Bacco, d'Ariajnna, di bissimi ma , V servato accorse . d' , pitture«ntiche , i tori , ridevaai clell^ aria , grandiscol-^ -pittoriAffin*' al ttuovo come appalto perissero , succedere malgrado V umidità dd non esse h dì coloro ragbne con stati certsuskenti essere gliarteficiGreci, che moltiséimo Napoli amava a e qdhlidicono ornameiid si d^'ntianch' esil tutto sul"cientemei^e e con** che dopo ^subito Antoi^Raf"ele stato essere d' Ad"me, suol mediocri ma . ^ in c\n stavano., si mise eg|Ua di-, luogo profondo Le pitture,ed i lora segnarleattentissimamente ch« grazibsi', disegnicobriti furono trovs^t^to , . anche gF interessati in questa cava si determinarono Mqngs i3 sibile diligenzaDi . si ne , r che facciatp applauso universale diedesi allora al è farli incider^ coUa forse il uscito alh . pò»* copiar^ poterono pubblicalequattro finora sono riscosso a dd consiglio per hanno' ed , Il manifesto che , pubblicocolla piantadel palazzinoy più dotto che luce è ed in questo genere sia mar Rafiae-^ dettatura di Anton , le Si trovò r di statuetta marmo gamba di piccola una scultura, ma, rara Quantunque IMtengsnon ristorarla per sue scultore, a egli intraprese fosse piacere , non quelle rovine tra in Venere d' un^ mancante mo pure è si ora sa lo fece e con^ . tal felicità , 4 il lavoro distinguere ^lale delle dae gambe che greco sh dìfficìlistidal la suo , più bella e • )( Quando )( ^1 braramente pittorepossiede un la scultura è per lui planae fs^ vedere \m ed Lodovico , forma Ora del gabinetto Spagna ed ognuno del qd permesso A Faustina « che NeM Oltre y delle porte , non occasione lo sia MarcaArelio ed v* comune , era i litostratiora indicanti tutte in dr piti glisti- eleganzadella pianta , camera una di e frammenti .ornavano ne , pitture cQée mìo inpresti ne gran ragio- tut-^ alla ed , finìlezza ddle sesaer di delizia di Lucilla di figlia e si vede oltre aU' Mùibtro ci si vi una zoccoli ^ ornamenti edifiziomi all'esservisi trovati , ti rovinati ^ che , fcrase preziosi che marmi giacché V ^ pa^ ^^ Luéio beUi questo antico su me • credere di filovie p^k che però pretendere sospetto,senza per . vederla. può porta » H proporre didMtata M» de' uno fatica scultori senza Cavaliere dì Azzara 9 Siami , altri eccellenti Pittori si fecero , statuetta disegno facile assai; così Ra£- quando loro piacque , il un pos^ pit* una *tura^ che è la copiaesattissima del rovescio d' un ins^e medaglionedi questa PrincipessaNeil' uno in piediun su e nell'altra v' è un' ara, amo^ éipi'sta . riao alaU", ed colla destra ìm 4in lei vioma a scuote amorino arbore un quasiche goUritàdi "pw8t'emblema te dedicato Teruna a , lo stolata, nelle pomo che cap^of da cui cade ibsse jun Lucilla , ed il non -che epigrafe | donna una . 'La siti** medaglieunidamenavere il medaglione spieghi y ci fa sospettarees- ao8 )( questo sere allora mente simbolo un Par . che Duchi di ed , Francia,che altro è un ?. è inciso dal Vaiilant. Ciò ed già pubblicataNon è Monsig.Caetani . , dei quésto raro del Re nel Museo di che qui accennato sia faccia di attinge acqib, Mengs il remora la , per quale si , nqn quellapjccda donnina trovasi in questa stampa inocchiata e in Roma cofla stampa chi vedesse confrontarb che ^ ali'Abate des Camps a{^partenuto aveva in- vedft Io tengo per fermo medSiglione che la {Atura in quel luogo fosse logorata in fattiMengs nel suo disegnoha lasciato quasi vicino, all'esergo del . , ed » questa parte della stampa vota stp essa, £iio ' poi cillay ed il medaglione sono può non p^chè in essere lo che In anteriore molto* di dell* era delle tardarono sembrerà molto essere pittiu*ee de^ , strano) che divozione per questa Venere , e il comune , posteriore pel buon , che imbarbarirsi . avesse Principessa che Lu- Servianq, ornamenti epoc^ ad dopo qu^st* a v* è muro a]||ràh»oi34 corrisponde che possa re- simiiissimi^L'^dt* III. di , il tutto Consolato né pare ^sm . de' zoattoni del uno bollo della fornace col ta ' avere sospettarsi partenuto apanche quel palazzino • medaglione total- noi ignoto a dipiMf tal quale ha qui Sermon^a è esso forse noto e y possa " alla stessa Lucilla ove prc^rio ora ma , dunque lei a Roma tutta a )( colle masi non ISii tan* Eacesse fino suglialberi gli axBorì, quasi germogliare ci se K d]» ci ricordÙHdlO" di Faustina la ^ di ri^rl»ata fu a Meta- volo indiaprkna giovinezza sua ai soli esorcismi di GerapoU degènere devesi credere Se giovane'. .corpp , ed ptì non fig^uola fu^ essa Lucillanella firasteebbe )( 509 con scovo Ve- santo un giojat^ gran io lascerà gloriadi liberarla ^ ma agU Storici £cclesiastici gia"^è questo racconto di villa Ne-; nulla ha che fare boli'antico ^palazzino M. Aurelio la , groni nu^to e , delle congetture, il secolo mento AlBnchè . erasi y che? due , di Villa inutile il fa Tivoli a subito y per sentime il sicuro dei : fiémpid parere ^omi •tata quale , , esclamò baissima Alessandro , . ma tutt"i non . AAE3ANAP02 da enna , lesse in belle vi si lavoro , , professori . (urono presenti, da Tivoli V e a quale mandolht dello (^al grata sorpresa quando da . miezza e ad Anton Ba"e-* gii||iiùo chio quel suo ocegU guar4atacon Lavora* arrivò r"^ busta, il , di marmo portata ^1 essa suo vi si trovarom romaniche dal rovine della in testa una di Àzzarra Appena €M"ela . narrar rotta Fu . al Cavallai Roma le tartaro anticl^e o^e^ziom' il qui di passag- trovossi fra Je grandezza naturale,ma ricopertadi nugiiorfonda^ forsa di simili anni Bisoni è nostro, questa mia anche vada e U » vedasi quanto delle maniere sar^ non Mengs haniao forse nòh padrone a reso Mengs ^o. che tant' altre, coiì poi con m"ao cui la B a testa se stestre era attere antiche . ^lAinnOY MAKEA... i4 % K scafecU è "^ ffànà*imfort^nm Tale le ranastme col nóme eh» ho ornala Pericle di tesu e , più belli doveva miUnnO,* beUissime* tutte ipreche de' quaU k la venata Tanao passato, del Museo di la ìràlla ^ingoiare, al.pubbUco: che fa t dì Pio quegliamici ora uno Così VI. d' Oraijo eglicredette dcgd ^elF iadirisao della 9#ioè deUa P"^tica epistola di. cte quella si vede cjiifu CJ^Mnicsto ornamenti esseve in esser li pure di » sentimento il mio £ fercbè 90no" cpiestala prona dei Pìsoni è divenuta dappoi cata poeU gfecì , era dire di teste nioiera f d' AkiaandcQ io posso vechilo. La filosofi e villa antiche teUe ad , una de* )( aio che , più dotta s«a . Non cont^nto Barbarini a s. il Pietro danesi ivi vidna , ed , abbandonata^y ed Mengs "£ abitare nel palaszo prese ia affitto, anche la villa oggidìCavalieri benché quasi cattiva. riputata in aria pefthèalcune voltey spintedal Lanfranco e rossene Ao , poca buona laaioni , sa e era da aria Annibale da , La . i' tot sua esjsi- Éwlignaandava peggiorando sea-* suoi stud; I3b|idelle . varf pensieripel Pietro,dal qualeegli,e teasi che ivi si tvovano salute originata appunto da.cattive pe(ò impedirlone' Mni Innamor ben gran occupa? quadro $ s. giustamente, promet- madore che daglialtri;ed in immortalità, lattiil bossetto, che ne fece, era cosa stupendaper ogni ragione Rappresentava Gesù . Cristo quando^in presenta di tatti glialtriAppostoli con#gQ« la cu- ?. )( il nostra veruna )( aia Anton IVa£Eaele in "' perdita tanta glisarebbe pamto un t(tHo alla defunta,se avesse Senza cibo dato luògo al più piccoloconforto e . ne non riposo che que'due giorni, goliia pregar Dio sensa abbandonò stette per e , inai il cadavere p«r sopra terra, lei nella impie^ ed ov* camera era . fgli stesso volte vestirla ed irri"re.intal modo il suo dolore quasiche per si cara xnaggiotinente Nulla valsero le abbastanza moglie non ne avesse , , . dei figliuoli non preghiere quelledegliamici accorsi maschera per y 6lò éhe . che con un bile questa fle- neppure gli accordò la sorte',perchè in Mar^M^rìtaMengs all'età di 4® compitifu sepoltain s. Michele glisi gua- anni no% parrocchiae fu depostain il maritò qualche tempo prima aveva sua mani' testimonio d' amore eterno , an- Magno e in tomba una , , iatta preparare le voltò spalle che quando la lapidasepolcrale dolente vedovo levò pei^ sempre dagli funesto rimbombo gliela per il che per di spirito lia maschera 'agitatone Borgo gesso la . porlesul sepolcro ma coHsoiaziorie tanta volle mai ^i formarne ed colle sue quindiscolpiriie busto di Hlàrmo voleva in folla. Non Pensò»- lei allontanarsi da alHRti di luì , nulla meno se j per lei. Non e le , occhi. Nd render giacchéin sentono riferiretanti dolorosi eccessi io ho al giustizia suo sehsibiHssimo cuore di buona tali circostanz"fi soli spiriti una speciedi soUlévo,bevendo teso pre, pera tem- l'amaro ai3 X )( fu la del dolpre sino alla feccia*. GiaiicEissima tuilice. aiSioione)ma sua lacrima. -Non una gli vide gettale neppure nessuno il è dei dolori magare lo sfogo del pianto fi^rmette che che o , quello, lievo sol- cerca . allora ammalato Ricadde Rai"ele r indebolito Anton , , tutt' a la . Incisore in e die gli furono , 'in rame e , che fosse né la malinconia re dipinge- a si§.Carmona comoda* di An- un stato padre,lo capace, le giuntefrattanto farle quadro un di di Gesù per servire df compagno che ha xnp disegno.a lapisnero ad vedersi in quale/le casa di .Ne era una molto Croce iajnai^SL sacra , fece un bellissi- grandezzadel pitturadegna destinata , Rinuccini IV^onsig. fa il conto grjmevole era una della st^sa , cui depostodalla Cristo quadro jl quale prometteva a erano Firenze, perchèvolesse d' Urbino. di Raffaele gran paragone, dal dalla famiglia più forti prej^iiere Rinuccmi de' Marchesi ^i , . , bero avreb- ma perchèglistaccarono lui troppi^ Gli a care figliuole due mane setti- Questi avvenimenti lietiper tanto consolato, se fianco vàrie chieste In matri-^ assai civile . accrebbero le natura- del Re, Ispagna,e*pensionario nel territorio d' Asìdoli soglionoessere ben per dal celebre una figliuole r altra da persona carano e altro dovette pensare, questo tempo due monio è com' , e del questo può in Roìna , il merita.' L'argomento la- conveniente ali*attuale circo- che K v' è gure fatti il doloi"e 'delle fi-* in . puossiesprimerebene non è addolorato Sarà sempre maranglia a espresso X^ ' dell' artefice/ ed stanza che ai4 : il dolore,se vero si non • . . , vis 5i . • . . , dpsitibi Prìmtm Allorchévolta Re di d' AranquezVAd cappella ?o benefico e y j la solita benché vivacità. sua suddetto Caetani Énatori ed imiid ^i , i de* s^ seppe in ed dire di no in breve opera condusse del rovinata salute andavalo co se alzarsi dal estf- voleva Ietto , tutto suo , nel ,che mai , a ritira^ maestro. Rai"ele • gentili e tanto in* momenti del Re abbandonos^ si al"ettasse rato Ono- avessero di sì gran prestosn y quasia coifpimento; ma 1» Nunziata tutta con moUissimi di Sermoneta futuri^^dvichi y cuore kVot- figurail suo mezza lun^nose istanze, benché an^sti ce*- di temidimchè in qualcheritaglio po incredibile cortesia di Anton non e reii Im a ogni akro pane infermiccio, uim , un Ja per tanto nome palazzoqualche men^orìa loro La , aver« per PregoUo Monsig. Don fecessé almeno onde to Spa^u^ un lasciato dà lo *mtraprese, roy colorirlo gligiunsero a adtare célia Nunziata da quadro est . còminciace del le premare giran fiere me dolendum , per lui éosà tura pitquesta bellissima stavagKsul troppo. Signore, (l tanto più , sì che la tacitamenteavvisando finirla. Non camera sua che , potendo che (ìeceÀ poftare nella cara pò* il ^i5 )( ed quadro| intomo foiise di ti , % impiegavatntt'i momeiir ne' qualipoteva di notte lui a giorno a , , ^Isar^i . Quantunque da r alHisione della vedovanza alla «are 4ontana io fui , premuiia , a ritrovarlo per/ invero ilasse la tavolozza parea, dalle noÉni e lo egli più che morendo presto, parte; che sorprendenteB^'sogna pur . si vedeva del eglisapea fra 1'altre ^imi cose la in mezzo angioletti, il e- tran- ile ^i che , Spar / lui ^lisperarvi in verp mi Mi . caé distoriò da non Mmigs, . liberi glica* tro te- la Nun^ non ne paresse opera confessarlo ; V ultmto quadro precedenti Gradi essere dir- reggesse moltissimo lodargli a , che per ^iata, cheterà quasi intimata , ed veruna cià corrispóndere', mono io per ma pensiere,«ominciai in ài persona come costanza, cir- aria assai risposein penheUo parlò "fellamo^e hello de' essere con non polea altrimenti non coV rivedere ben , dal grs^iefattegli tante a gna che «non pen-* epidav^ pregaia riposarsi, vita ! W^ sua ccmsideravo nel alBare di jon^na un qualchevolta pennello.Oh quanto stilla,che e , testimonio dello slento, pingeva,ed della lavoro che lo vidi in queste lamentevoli Io . sono cura nel- ancora egligii sentiva che fine sua nel , vedette pKk imiaerso /perchè tutto estero nessuno si laaoias»e ormai non paurea sempre i miei sinceri,e in gloria ai saitin^nti, mi fece alto di quali?' è pn\ KJbe vare osser- le^iadris - for^ il più bello da cui è Dio . prodigiosaanche cosa ^dipintoperchè , Padre gdio è non lo vela , di cJìe guello cielo in ^ùì a délV umanità mi # mi pensiere, con pittori, quel è celeste, che leg* quasi, rispos* eglicon niente un che in zione compara- . Jra non tutti gif altri spiriti che molto vedere spere he , alla adombrici Jorme . mefzo il uscisse tanto spirito; .lume un questo è , in né corpo . , mai v^rlf^ , con per «d ;aissorke Eppure fermezza gran né che , il solito de' contro , incorporatoin e y etemo Gli dissi pennello lunsmo pareva Padre maestoso e f meglio che , .ifc tali . ho coU^ potuto parolenoi! potei non ii)tenerirmi perchè capivo, che " i suoi tròppoandavano io che voleva pur verificarsi, ed a presagipur confortlrlo,ebbi quasibisognod'essere da lui* Non pi confortato che di Salvator intesi.essere giugno mi ad Io e. quellacasa., mia con sombia che sul fuigià cohsolazicme , sopra un*affiuredi qualche importanza parlavamìneppure qualenon la conserverò - verso gratitudine 1' Augusta dl'q)ieU%iftano , del suo carissima finché cosa come v^vo, perchè,oltre all'essere^un "^fa andato sep^ a6 egliivi alquantosollevato, ll^sabbato scrisse di sua una mano lunga e ben nella n^le. abitare in Rosa, ragionatalettera , pochi giorni,quando miglior aria egliera avere per Pinob monte che passarono argomento dellasua casa che di Sassonia è 1'ultima , io direi quasidi- K K ai? Tjna^ ed i pi«nadi^queU'oaocalenA e il ^Ke ùi BMÌ- sempre menici «ieguentepeggiorò, mokissimo 2I0É dì in a più ad#dÌHle ve e Jfengs amasse fihe di ore lo la qualefu alla sua sacra V ^ugno in vita abbia mandasse ed infattirari celebrare a egliin ali*età di 5i persona anni , y e ma af gipmì sua, di beli*anima dovessm^ ^ua pieno spirito quasiche , i ni, gior- quando poteva, mesi mori di presenza erano Mori •della si, suo giontòta,la • Sassonia della dal qualchemessa ; anri nel Vaticano tomba M^ngs , floriadelta Spagna, e di Roma, e e e^ avuto •RaHaele , queste pò- gliaotorda^se là gr|nel giornodi s. Pietro,del qualedal cattolìciono egliera. stato senfjpre, suo interveniva 1779 nostro Parv^ proprio di questa fausta diyolo; particoLi/rmente non gra** altresì, che Dio zisP di morire che VI. PIO 3 aveva- incrediUle quant» il che Roma , del principio terra affinchè sentisse anch' più lieta Parve nostri. prima volta della Chinea della conservasse, evviva popolari letto i la V ambasciata Venerasse e piùy fra le acclama- che , do^ «i consolò laneA^sera dstfeeso per pianto.£ ^ La Pqntefici 4^^«lun^i^8Ìma,e de' icbe la Provvidènza e seppe era xicevere il ma msdattia, per cui'tutt'i buoni jM^ tremato . quando Roma, tutta Pietro s. , , carattere. vero suo d^ainleretse ai S9 di Antonio patria , gione di relile potenze potessero climinuir- non spegnessiin un solo istante. II . * quadrodella Num^ta rimase nop. interamente finì'^ • a*8 )( io bencM f )( vi manchi poco ed « troppo imitato il gran Raffaele, glitdtimt 4bva Fu Borgo , che cadarere suo Michèle s. dal Magno • ed in presenza Pindo parroAlìia aoa y di s. Litica, ceI#irarone ^lisi che le circostanzepermisero. A i Medici di sotterrarlo bramarono Brima mentre monte degliAccademici quelladecenza i funerali con moti TraafiguraKione de* ai»"iniunefoit scuolari • In ciò ha . portato il alla Gìiefla di in tocchi alb anche cagionedella sua. aprirlo per rodere la controversa morte pecchea ragione d* un* acei1"issima tosse ^ moki lo cre^ che éà lungo tempo lo tormentava ed i poi» devano pulmoniaco Si apriil cadavere y , » in ottimo erano mom , viscere trofossi leso tro sempre va ^orte tanto ave«- dolore medico le dell'animo di alimenitarslgiraveano gliumori, che, e , la vita, depostond avea in , vece di lunghe tanto finitala storia di Anton la sua troncate RaSade. la morte . me co- le fortune Mengs , fama,^ che aqpparensa sari immortale. 6iami permesso ora di ir- la Bar mantenergli sepolcrovicino iallacara, mo^e ecco . terali talmente al- leMamen^e gU produssero desiderato, ed finita certamente . mortalmente, e ed il suo firesco, le studiolovigilie, r^olar modo e aK come le infinitefatiehe, massima nel sofferte, dipingerea FvL nessun , SDstenub il Dott. Panicpni suo che ì^intenso terzane Iute pure stato ma , non fecondo ogni a te rivolgentii , anima • )( dmarìoy che portava i^ tradko. v'era Non v'eéa non etruBco Yay" . «tiAtta, disegnodi buon lesse possederleed il , voka ^e egli ha figlhioli, venti de' qualiperò lui a eglinon che non istam* non , vor domandavano, ne Aggiungansia dalla sus^ avuto restati in glienesono npn sua amicò, virgli, ser- che tal* esorbitante, ^la compra. ritardò mai ne , prezzo gli scaltrìvenditorì non gesso deir maestro hanno die potesse libro dell' arte non , o. straor- lo professione, sua betf ntrumento, o pa, l'amore piccolespese, frequenti le curante )( aao ci" moglie, che vita i frequenti viaggidi Germania aggiungansi , pre Spagna, e d' Itidìa ed accompagnato quasisemdalla sua fjanùglia; e aggiungansi gliajuti segreti, •ette; di , mensoalmente ad un' ii^finità di bisognosi somministrata , ansi sino ad alcuni de' suoi scolari, le limosine accidentali la , cducaxione dispendiosa anzi nobile trattamento che col scudi fasto; ed il liberale, figliuoli , comodo datasi piiVcol poi dicasi, se e *da lui coli'arte , de' peteano bastar^ La su^ tirati in tavola , sua . più e 2too però, pochi benché mila anni , eccé^ non la ^ un diventava comodo artefice, frugalità anch'essa di quegli pel ifùmero dispendiosissima desse camici,che ^namente non n6 e / rò è abusavano. ha IMengs; non al andata ma invitati, In ben ricevuti tal modo l'eredità de^ al bi^o^io coi'risposto de^eriode' m^io di verì amici. quellosi quotldia* gliuoli, de' suoi fi- La dovea cosa pe- aspettare la mediante Bota, a costìtuilo dal quale 1*amore per amici ed di , Essi Spagna ad -mezzo un salvate molte naufragio hanno cose , di senza andate loro verificata la detto il ecclesiasdci avanzamenti felicementef ^g. sposata Vincenzo -magro. . ' Cardinale altre due Le scritta in Fu diocre il miglioriminutai Papa Anton e il cielo , Ra£Paele giusto, e Nella sarebbero i conferito ma che èua^ventù, reso al ca* con in* era . ^ capace Delle ti^e gli scorsi giorni assai conveniente Pallavicino la dettatura è diventato di Stato Segretaria aspettano la sorte, che che Mengs di anche suoi eserciti qualesotto "klla ha morte ^agna.* dote con , de' loro è stato nella Fllion dell' Ejninentissimo del è , è stata nubiii^^rlnyiste'una femmine che , la Chiesa per inopinato , primogenito , camminato ha gì*ingegneride' ed tanto* questa , insignestipendio uno * padri di proteggendo , superstitiperchè posto fra un di nuova reale promessa sua maschi due al sue grandisstfl^ aperse ceictameiAe Cattolicaalla S. M. suoi tuttavia i sono . in ed questi^rfani del generoso Ministro di Azzara estimatori ^ altre dillgentissimamen^ tìoa Nie^ Cayiliere vi attende occùpa^dom y cola molte le y laboriose te, é dt regolatóre Papa patrimonio malgrado questo ék U"ore Monsig. HbaìmMi di ciora Bxiota di Atura corporatura benché ignorano M . fra il me^ tendente colore al piut- brunoi tosto beilo di "coìa àMai era coli*andare ma y deglianni perdettegran p«rte di queito pre^ cosa logora più gli uomini " giO| perchè nessuna quanto, lo studio» le fatiche indefes^p,ed i pensieri di vivacità dell*animo La «moroso è ma}ràie-quandosi fami^y . nMl mai coli' andar alla padre sentite si dimi-^ non svio ed cilissimo fa- itisempre degliani4} percliè sdegno ; simile Jn ciò anche ad ma Oraeto FaciUs ir0sciy s^d che dursvaglt, non plmcàbiUsesset^ ut istante un «dtre al quales"tegnav»si, perchèy . egU scusa il monìentb stetto proporzionedel tende che " naturalo andava molto. deva Delie i cuori sogglBtti la, che vedere £inno come re che ben con lo il povero almeno monete acoidentabaNile e àjutarlo, e , Non non piocoielimosino bisognoso Le • d' ai^nto^ ho perciòneUa spesso scuoteva. il piuttosto quell'istante in tal-*^ ingmuio suo era fatti,la c^Smp^ssione infelice senza taluni as^ abbia speir- passionionorate^^iUe. qualisono più d'ogni altra un e y f Si pre-* . domestico conosciuto in collera reg^va iatto avea o » lo # questo profittata d* averla dbpo ^tansa su^ qualchescolare eoi ^ domandargliene dopo y che rumore scaltramente volta felice colui Ma * veduto e io loro talora potea ajutavà per solleva** sensibile , limosiae sue più cuore Io quei-^ erano come asecchini, li^una volta . . ^ )" Oltre alla musica moltisaimo A va )t dì cui , (etteratura , ama"]|iletunte^ era particolannente gli e Greci. Erodoto antichi Storici maxime Senofonte, ^ la. sua Plutarco fecero^ inai sempre 6 • ddizia, *ma. Pausania ; libro, era ^ello^ che egliprediligeva, che i pittori / ^U scultori e gli architettidovreb-^ y bcro continuamente, per le mani. avere riottosamente falche leijggea i«" cui diceva Ina» da «. vi della BSk. "^po consolazione in^ ritrarre sempre Ardisco dire che finita .Ogni gior. pochi sono , che piidi lai la Iiltendea si;(fficient»i9ent^ b"noseesserc^. il k-^ tino e , padava il lo qpse spagnuolo i ed , trattato np satta in stampato francese,e appetta la Antonio , il fran-" V italiani , al;d»astan2àV inglese in tedesco è stat» pubblicato sue BtlUz^Oj che fu ppi nuovamente Dell' opere ÙA tedesco suo che ora . tradotto in Italia* pubblicaluce. J^cbiesto Pons del suo parere dall'Ab. i sopra Don quadridel r^al palazzodi Madrid, glienescrisse,una relazìcxno piena d' in^gno di nlosofia e di {»ttura la quale , lii stampata in , , ispa^uolo nel Tomp s"^rUti gio , non tardersuano ad e e s(xao questivarie là tradijùdone in isqNreasi pe^ essere del Cavaliere di Azzara note liano ita- Altri trattati mano- colle staa^pe di Tónno. vati , gia viag- Spagna.Rivide questa lettera la 1u%b in di Olirai del VL , che ^ ha alla vita del la conser-- Gereg-* 4ì qadÌA di ì^eoIqpagguolo ^ nardo ^ X • Molte Vinci. .artimeriterebbero d' meritato d* essere avrebbero è il egli contratta cui 9i può sentito parlatore più vivace dire ^e 9 hann# ucmiini V loro idee/ ed fare il mestiere Mèngs ! , lui di della parolaper stava Dete- die , j^ tuttipensassero il nostro come ^ dono raro di quellecose, che 08cusame#te s* intendono ha mai ed aborriva d' dà si persona i maldicenti » erano . spiegano loro medesime almeno che biasimalo una quanto fossero mediocri ed dall' intendere le persone, che crècBfmiopoter asserire» potea dir bene » qualipariava,perchè ten- g^i'per fermo» eglinon arti tal chiarezza " ciò Nascea delle non belle con spiegarsi capivano » le quanto silenzio Oh papagalli. se gli comunicarsi istruirsij^ecipròcaittente non ^e dei' msti . inutili «dicendo , . f dotto delle volentierìssiAio" tatti lo nostra e per si è non • Parlava il eloquenza | quando volea, uso sarebbevi nel mondo scorso a' suoi questiesercizj Da naturale una ì»discorsi'oziosi ed npn comunicando poèta del Pittori. aveva Noi pittorici , " veramente bene lett^»Ame simile anche in e poesiaitatiana^, Midìelagholòfaceagran caso éì Dante, che a che sulle bdle la . aveva lettere pure estemporaneamente Siglàri Amava ciò sue raccolti gT infinitiassiomi essere che* sudava ìi nessuno , I ne ^ . . notizia Quando evitava il eli, pittori poi, sicuri kU non per .essé- re aa5 )£ r« Iiu lOiS da StfreUtó è vaùtarte tors 9i contrario della stima Corvi quattro altri bene di dire suno la ritano pfimogemta me- quaK stodìandolnnon i , alla medioÉrità Gran"£ssima . i qualinomi romani pittori qfà chi viventi fossero per d'essane . Mi guarderò torre non sere es- chi niente del anche non credesse. del quest*arte eglipotuto alle cedesse neppure io ho stima fare più belle del d' Agrippa, Nel Panteon può chiamarsi locato in busto non una oso e vota , , essa sono ma fìaffiie- qui contraddirlo Romff, è in d' Annibale sta te- . oggidì la Rotonda, il Peèile di nicchia di Raffaele per facea . assai bene presente questa pittura pel pennellod' Ismaele in ae Coreggio d' Anton troppo pien di stima pel giudizio e una pretendevache e ne d' Ismaele olio vedesi , , dicendo padre, giugnerea ad nella Galleria di Dresda non buon suo suo poi so Grandissima mai che una non ma , eglilo essere veduto ingannato restato in mai avesse eguale ad ma nes? a Si dichiarava ^ uno. ' o lo dicea in modo, suo che tre amava l'ultimo Pittore di tutti,e cuor le y del stg. dg. Potapeo Battoni,e dopo ^ luAnga sarebbe non del egB Domenico che che difficile , , avea la ptt- che , tanto e j sorella coloro gìnghere che possono . poesiasua stima anche . dire Soka nobile tanto • )( poca il , col* distanza dal suo che sia abbastanza assicurar, i5 stato di bronzo ^ somigliane te . Non defunto è akra y " e ergergliil più d' .del Cavaliere monumenU) lun^ una • e smero , il solo di Aszara, Nómi U iscrizione . nome che ha della FIN rame più tenera « del £atto si illustrivalgono di sto questo bu- al presente librettop servirà di ornamento dolente I che Ucmione amicizia. figliQ ^^8 )( reggio che , )( real possedutadalla e di casa nia Sasso- tmendue vicine nella sua Quel Re le teneva da che letto»,e lepidamentesolca dire carnee^ . , quelladel Mengs non era camiscia di un sopra in gallonato j . deir Elettore bambino ancora due oggidìregnante incirca anni , ma sedente , in ouseino ài velluto cremesi gcan grandezzanaturale Il Ritratto di . pastello A Il Ritratto davvero pentita' ancora . in abito da padre Il suo pittorescamente disegnato e giù per le spalle sparsi ^aibaU Quella del sig.Domenico suo casa col , . capelli . Quello di IVIr. Hoffioaann cameriere . (avoriiodel Re. ' Quello d' d* Isinaele uh amico , e ccunpagno ad che veniva spesso tuo aiutarlo padre, per £nire U fo9se che di Borpiù presto, possibile bottìglie QueUp amico Thul di Mr. di paesi suo pittore bravo . Quello delk Signora Regina Mingotticelebre virtuoa» del Re di Polonia sospirantiLa giovaneartefice poae cento che . eglipure fosse , allora .fiamma e di che il nostro , gran diligenza nel dipingerla, fece sospettare, uno dei cento , ma certamente lo ha mai confessato In questo stupendopa~ stello si vede espresso a maravi^ia re, quel beli' ardile occhiate, e quei veszi, che accompagnano le bocca donne sul fuorila delle e quali , non . teatr^e seno per ora professione mai hmamorate Tutte di Dresda. regine , spesso tirailne ^ e . quesU epere sono Galleria nella Remi . )( Pitture )( ^^9 esistenti in Ispagna . olio A • Nella camera, deposkionedi Croce Nella parte il Re ove cattolico dorme, figuregrandi al con una naturale. collo Spirito superioreil Padre eterno Angeli che guardanoquesto uigu- molti Santo , e bre mistero. , Alto quattro braccia e mezzo, largo e proporzione. a Nella sopra le quattro porte vi cioè colla sono quattro fatti della redenzione , uno nell' orto , il secondo colla Aagellazione orazkMiè stessa camera , col te, Signore porta la Croce al mon, il quarto quando risuscitato apparisce alla dalena Mad- terzo un che . Due braccio e , di s. Giovanni alte un giovinetto pitture te larghea proporzioneQueste furono fat« in Roma . gioenteéul Maddalena Una che Coreggio è Una Altra braccio un Concezione quelladel s. donna della Ma- palmi.* larga tre e , figuradi mezza di . figuradeUa mezza alta Dresda a , fare Antonio da Padova Queste ilue pitture seguono egual grandezza . di pre sem- il iVe ne* suoi viaggipel regno S. M. Nella stanza , che passa alla camera ove , nostra dimora, v' è una Signora col Bambino , s. . Giuseppe,0 braccia NeUa 5. Giovanni quasi quadrato due di . Natività di N. e Principed' del camera S. G. C. alta tre braccia la v* è Asturias e mezzo, largadue. Quella bellissimaNslivitA dipinsein due e mezzo Roma , alta più di N. di /sta nella camera, tre S., che il Men^ braccia , dove il Re .e larga dorme' - # 23o )( S, Aranguez gaaìgrandezza insigne in . )( cristallo d* eun quadro si ha fatto fare un cui è custodito M. da » . medesima Nella in camera è Aran^uezv' un aitodue braccia grandezzaquasinaturale, largo,quasi due e atezzo e sol quadro alto in un camera Nella medesima ritratto del a proporzioneil due braccia, e largo di Napelli Re e Regina della d* Aranguez vi soim" Nel palazzo pure dì Na-. crocifissodi . , . due misura stessa Re^na della uno ritratti, sorella poli ca, , v? è il ritratto del GranduIn Aranguez pure alto un braccio e di Toscana Granduchessa e altrettanto ed altri quattro Arciduchessa r altro d' un' mezzo quasi lar^ e , sua • , coi mezzo larghi braccia , quadrialti due loro figliuoli. ritrattidi alcuni princìpi Carlotta GioaDonna ritratto dell'Infanta Un Oltre braccio , e largotre palmi china alto un real fam^ha. e uno e . ciò vi del varjaltri ritiiitti Re, sono alti più di Quattro quadri due i , un braccia di bussole nelF qualiservono braccio d' Asturias e che mezzo se e , larghi appartamento duno ciasche- rappresentanti partidel giorno s. Giuseppe e Bambino in quadro per il Principe d' Atturias delIjEiPrincipessa delle quattro una col Madonna Una d* tre e . , Io porta sempre seco ne' suoi , viag^. nell' appartamento pal^zo dell' £scuriale alto v* è un quadro allegorico del suddetto Principe d'un braccio, in più e largo e braccio mezzo, un ì interesse un giovane che disprezzàndo vedesi cui V onore e seguita si rivolge 9 figura, mezza Idelfonso una Nel palazzodi s. e poco Nel , • della Maddalena meno alta un larga braccio e . Per V Infante Don Luigi una mezzo, Madonifia col ^^l )( Bambino e tavola Giuseppein largapiù d'un s. e e me2»o, )( alta , braccio un braccio. Regio (Convento di s. PasqualeBaylon in Aranguez un quadro rappresentante questo Santo Nel , . alto sei braccia, Infante Il Real nelP Orto largo e che ma mezzo. è Isellavolta delF ha un' Orazione compita . /atte a. frescoper Pitture Nel e Gabriele Don non , degliDei tre il Re. di S. M. anticamera coli'apoteosid' Ercole palazzo la medesimo . volta della dell' Aurora chiamata per esservi questa della medesima camera quattro facciate il Concilio camera dipinta Le . hanno dell'anno,e nel fregiovi sono quattro stagioni vasi, erbe e fiori vagamente combinati con le putti . volta La della sala , ove mangia di Trajano, l'apoteosi gloria ed il il Re rappresenta Tempia della , . nascita di Gesù S. M. lAia la qualefu fatta à fresco perchè il riflesso , Neil' Oratorio Cristo , della luce olio v' non di lasciava ben prima, e che era ora vedere è in quella,che una ad del camera Principed'Asturias,e che sopra è stata indicala. v' è il di Aranguez nella volta Nel Teatro il Piacere. distrugge Tempo, che con bella allegoria Altre Mengs fatte in Tspagna pel Re, e tutte a olio. di Pitture ma , non Fece il ritratto di S. M. pel Re di Danimarca Cattolica in piedi e sotto al baldachino con tutti di Spagna, alto quattro brac* gliattributidei regni , eia le mezzo, Per e poco la Chiesa di men s. largo. Isidoro il gran quadro alto ^?a )( largo dodici )C e » dUasette piedi Damalo s. la Madonna , tutti della altri Santi ed Tt'wbà colla SS. y , Spagnuo- grandezzanaturale. maggiori li.» quadro quasi di .Rivadaria fece un aito y e largo tre coli'Ànnunziazione cinquebraccia il Padre Eterno , e molti Angeli , dtlla Madonna , naturale. figuretuttte di grandezza "^he Signoreun s. Giovambattista , Pel medesimo alto quf^itre braccia , e largo deserto Pd^ Conte predicanel » stiletutto particolare , due Questo cniadro è d* uno finestra, collocato sotto una perchè, dovendo essere caricarlo un podovette to cui entra gran lume, per colori nei chiaroscuri^ e usar più del suo solito . più forti. Al duca figivaako men largo. più, che un brac"ÉD,e poco duchessa di AIU^ duchessa di Huescar, oggidì Arcos re il ritrattoun Alla Duchessa 9 braccio alto , mesza poco men di Medinaceli il ritratto a palmi sette alto y il ritratto in d*Aiba largocinque Alla,Marchesa di Liano lareo . sede* mezzo e e , e . ritratto intera di gran* golare cht é cosa sin- u maschera, dezza naturale in abito da . Alla stessa dejua naturale* in ritratto un figura,gran- mei^a za di naturale grandezcdebre D. Pietro di fece béliissinio ritratto del In Campomanes non figurapure metxA di Filippo k compita 4 Beata P^^ diteitore qu"dre S. Pietro , testa Castro , di cui però . . tela, alta palmi VergineAddolorata in Velalargaper Don Antonio ineno ^ t e • II ritrattodi Don che è , Una , generaledelle che sta a Poste sedere , regalatoal suq Varj ritrattidi che suoi lUDoici y se di , del Re." turale grandezza na- Martinez soddisfare ad barbiere Pietro stesso per dom9ji4avano glieli . . cuni al- Un è K ^p )( ritratto di Don Antonb Pinì^ma che Sì può aggiungere,come relativa alla Spa« cosa giui) cKle la medagliaconiata per la festa di dell'anno Irò 1772, anno disegnosuo del primogenitoCarlo il di Asturias con Prìncipi Reali , , FOEDERA NOVA REVS neir esergo: PON.. HISPAN. SV^CEPTVS. Rokia , e A ^ La Clemente nato ai molto A. UH. MDCCLXXIL. t4 esistenti parte parte altrove . Jreseo volta della chiesa di Eusebio ad Pala-* rappreaentaiiteil Sant^in glorìa Ueimammf moke con rappresenta il e . . , tium Pie- SANCIT INFANS, ^halia^ m Offerejatte in " IlII. del Pontificato di» fu XIV. Cleoiente battesimo e non terminate». s. figure. La voka della Galleria di Villa Albani fuori di Porta Salara rappresentante il Monte Parnaso con Apollo, e le Muse, una delie qualiè il rìtn^o della Marchesa Vittoria Lepri nata Contessa Cherofini Ai . lati vi sono due ovati , uno de' qualiespri* il Genio , che sostiene i simboli delle tre Arti sorelle coronate T immagine d'un dal Merito sotto giovane alato ; nel secondo uifa donna riccamente d' oro in mano che movestita con statuetta una , sH^'di premiarele Arti con bel putto vicino,che un me distribu'^e monete. La . ticana alla Biblioteca Vastorico. descrision^ di questa è nell'Elogio stan^ La de' Papiriannessa ritrattiin Due V altro , • dello merlengo in uno pel ginocchio-, pel PrincipeSenatore nipoti su^i Ritrauo XIII. al tela fino Camerlengo di Roma . di Clemente varj prospetti in Papaflezsonico Cardinal * olio A tela Ca*- Rezzonico Cardinale stesso . berigo del Cardinale AlRitratto, figura quasi intera, Archinto tela ^ m ora nipote il Cardinale presso suo . di de 2ielada in tela , misura dei Cardinale Ritratto 4 P^^i* Ritratto Roma in di stèsso, se sua suo padre d' Ismaele il sedente S. Pietro figura presso di di in data Moglie Varese, borgo sua che , che V ha del ducato doveva servire per fessore Con- e , regalato al di in tela di chiaroscuro a amico suo , Milano. 4 palmi pel Altare un vento Con- in tro Pie- s. delle chiavi la rappresenta potestà primo Apostoloda Gesù Cristo Vaticano, questo S. Benedetto a nella Chiesa La , Riform. Osserv. Il Bozzetto quadro . , , di testa Papa regnante. bino coi Bamfigura Vergine in mezza di tre palmi mezza figura tavola in Cristo glorificato per un una Giovanni Minor Padre tela. . di Cartone Una mogliein . della e Ritratto s. gna Spa- , Ritratto è di del Cavalière di Azzara Ministro figurain tavola mezza Beata e . da gran quadro Celestini in Sulmona nei deserto de' Monaci Vergine al altare , tempio con molte . figure alto palmi i8. in tela nella real Cappelladi Caserta , donna i il ritratto suo , e la MaUno degfiSpettatori è il ritratto di sua moglie . Ritrattodel eti Re Ferdinancb figuraintera fanciullesca, in Napoli, ma teia^ a N^ipoii. di in ^ )( U morte sua vivente ancora Una di tela 7 Una in tela £a venduto a V artefice Parigiper sei mila Seudi^ . tacra e X andò che Fanùgiia) in b Inghilterra, 5. Sibillapure meeea Ingjbiltenra, per figura . Pa"tdli Due che c)ìerappreienta k aitarono Vanità i e in Francia , uno l'altro un filosofo te- , dente, alti palmi 4* I cartoni dei «uddstti di Baden il Barone gliebbe di Durlao Ritratto del suddetto Cavaliere di Eddshemiy in tavola ^ messa figura Ottaviano e Cleopatracon molte figure , per Edelsheim • . Maddalena Una ^kerra In^i"tem. Hoorch,di pahni i4 in toh, in Moniieiir , figuradi mezsa palan in 4 In- . Up Redentor noGckio tavob f m risuscitato colla Maddalena alte ''^ (f '^ ^ ' ^" ^ m gi!- zione propor- per l'Università di Oalbrd La copia deUa Spoola d* Atene . " tela grande come tumberlaad in di Raf"ele m l* originale Nor, {Hresso Mjlord Ing^henm. Il go proprioritrattoper T Arcivescovo di Salisburdel vivente. predecessore AnAx"Biedi|,e Perseo per un cavaliere Inglese, ' figureintiere in tela alla palmi fo, Qi^to quadro fa predatoda im corsaro e 7? larga firancese, de Sartine IVfr. nàr ultimamente ha e comprato nistro in Francia della marma in cMaro della Risia^rezione di Abbesso scuro N. S. 9 che doveva servare pel gran quadro della ako 3o palmi,che è stato Catlediale di Salnburgo, • cominciato , ma iiterrottodalla morte Alcune hivole di* Venere copiatein miniatura antico sco-* dalle rovine d^ un palazzino diligentissima . ? Digitizedby LjOOQ IC ^7 )( perto Uo villa Negroni, del a neU' Ebg» di che è ancor finita , ha fatto tcrivtre testa Monsignore ingegnesa^ teguentiparoledette cominciata pkaHi Msngs , hmc grati verha e sue- invtfttus ami€0 et ^ am'mi ^ui nec frms^rifialimtanunia Cajetaniimmortali Honoratus belui,inache sottc» k propostodella Venere compita da ApeUe: Invidit mors mi atiest'opera, . a etèiret ofm è par- Gaetani de' A dcU'ultìneycdaasaì interamente é da Plinio non MonsignoreOnorato di Sermoneta» in tela é» Ducly non sì qual palazzino • Il Ritratto mente )( est . Mm- Ma potìiit, Annunciazione delta Madonna, dì coi si è iieU'£loda, quadro da ahare pei Ble di Spaparlato gna chiamarsi forse k quasi che finito,e che dee Non è ancora più heir opera «la pnrUtoda Roma U • per Madrid » piccolo, col figura, n^ sino falle moke copieir^ , , MSano A se e Bi|^*auna eoae: Baadbino,^prìme in Madama, casa ed «n mefisa Gio. Battista s. in terra, di ottimo gusto , e ambidne donali in tavole* Furono finiteaza, sedente giovinetti» s"»nma dal Cardinale Arckinto amieo rale di Menga al GeneQerici , padre della signora G"ntes8a Clerici Bi- gUa vivente Molte ded . altre cose ^ sig.Cavaliere Don questo si pittore Niccola " Spagioain Roma , delle limo informerà il pid)blico quanto atro Moltissime , le ma nessuna no conserva- di 'Azzara mini^ qaah eglimede^ pròna. • meno o poi cominciate, e jm i suoi finita, sono presso zate 'avan- figliuoli, è parti* de' quadri grandi di dezza colarmente un giudEzio di Paride con figure grannaturale,che doveva riuscire cosa belMssmiar, ma questo pure fìi invidiato dalla morte. tra qualivi sono . V ^ )( Incisioni S. Giovanni Battista, noi a , note ^ • . e » dal Re posseduti di gna Spa- incisidal Cannona. , 11 : lena appare alla Maddadel suddetto incisore Noi cke "gnore risuscftalo, anch' si crede Vogato lettere senza Bambino in . tondo, incisa un . di figuraper Inghilterra | Sibilla mezza La . che f col Madonna La esso veduto r abbiamo non dal sue opere Maddalena Maria Sanu di )( indicata,incisa da pra so- Mosman. di passag^ che col disegnodel Mengs inciso dal celebre Gioanni Volpato il quastato dretto in asse del Corego possedutodal Re di nelP Orto orante Spagna rappresentante4i Noteremo è Signore angeloin con incisione che gloria ec. nella va pnbbUeate dal Pittore Gavino inglese già "Mmorante in R"»na,'sotte di stampe : Schola Italica Picturm milton Hail titolo Come pure essere antichi ritrovad nella già dipinti state indsi vani Villa Negroni, che come da Mengs disegnati Il Monte colta rac- Parnaso . si è detto rono funell'Elogio . Apollo e le Muse, in delta volta traverso pittura con fogliograndissimoper ddla (Pileriaalla Villa Albani, di cui è fatta giusta Raf"ele è di menzione L' incisione neir Ek^o detto^ Gio. Volpato sudcol suocero Morghen dedicau a GiuseppeNicola Aczara Ministro Plenipoy tenziario'del Re di Spagna presso la Santa Sede, , • . col motto LtUdunt sotto: Aoniae Pammssi Questa stampa accompagna in colle la caccia etc. sorores di Diana del veva DoMorghen del insigne per ogni ragione un' opera cotanto dal primo pittorede°giorninostri essere intagliata Domenichino incisa , dallo stesso . a39 )C prima incisore,che vanti V )( anzi Italia, tutto, e che accompagnasse invenzioni del sublime pittore nichino do direi il Mon- delle più belle degliaffettiDomeuna • volta della camera de' Papiriin Vaticano è descritta neir Elogio, distinta in cinque foglj , La ^k incisa assai bene U ora , ed solo è dedicata a Pio Vi. fu varie volte dipinto ora ragionevolmente passabilmente ritratto da suo inciso , se stesso , bene. , casa li San Gio. Battista giovinetto sedente in terra in menzionato Milano le in fra esistenti pitture da Vincenzo Bigliafu inciso in rame listi Vangenel di però prima Vangelisti sgraziato dei ao Giugno 17^8,guastando tutti i raini dar lui incisi collo sfregiarli diante me, forte boUno, rovinò anche questo un 1797. Lo ammazzarsi, la notte « ELOGIO MEDICO DBL LUPACCHINI. VENANZIO vTli grandi uommi-Ttracemente diritlo di e^mo dare tallone, ri V cui se Elogio del dottor vi hanno non per opere ohe altro , Venansio Nacque G^ltmento . di onesti e , alh cara sporto al ^- se di ne pubblicatemehteitebbero LupaccUni ai Casa dell' Aquila in comodi genitori . . di 19 "kUo pnncipal Villa if M molte PnbUico, la Città aveva di dar Liqpacdiini f Venanzio studj delle 16 Mag^ Stato di Lu- Barberini poche Abruaao Ultm Destinilo degliaffari domestici, per àie y pregio un la Ecco produsioni coli* spettante all'ecceUentissima Biigtia sopra tenuti lon* sono Storia Letteraria ept"ca neUa di formar in ci facciamo ed si hamip quanto , le loro alia luce per conservano 1780 al Pubblice conoscere soyerdiia loro modestia per lani dal fatti essere più tanto da soddisfare Lettere , questi al Ica» bg^ di ^4* )( casa genio 500 . betiizze del Maestrine p«r guitareU r Arlotto roUe d' minor i Lucani. Né vi forz» , intendere la necetsità,e per saperti triche Geomepiù sublimi cognizioni to^ dai suoi Professori di Pilo- invischii^o nelle tenuto era i Presti minor e peartrasione Fisiche,mentre e e di di Catullo , Claudiani,ed i y fare strada alle se Petrarca,del- , , acutezza ingegno per da autorità xlei Viriliodi Orazio proponeangli quelli pier modelli gliAchiUinì e , di del Tasto , mentre , la forza àt\ superiorealla renderli per volte tutta Aquila VI ritiro"slin e f )( dell' Araba sozzure dovea spèCosa non filpsofia* Peripatetica da quMo genio gsàdmo da altri Maestri ? della rtrr^ , EgliAbe MfdicHia fa , solo la fortana V lUostre Frwoesco sotto v^rtatitràno neUa che Li^cGfaim cke mvidbre breve m idioma , riff^kmone delle Europa éjfetedi Gahno, sempre , Qoeali insimiÀ al . ebbe LapaccMù mm più squisita cegidzione idioiiia, aeienze , coi dobbiamo a e £glistu"£j»con (pmifitii pia grandi Medici, Senofonte e«ano la delle lettere in profendU , f 4d il d'IppecrateneBe qualiti e mesleieBy 'Rioiéide la scorta impegno sotto ad aleieio nella quel dìAcile in f leMo celebre MartorelH batta f ed favella Greca . imprenderequellahnfgm in quella Professiene originabnenfte con Occopitorisi Miee Senno NapoitUt la necessità di per intendere di in di «tdKare e Omero, le sue le eeno l"e? delm • ^ )( ^naroento Avrebbero anche nel tdy e aUe lettere , cosi acerbo dotto , , la la sua di r^ider volgare e ed il eterno , quanta il degniveracemente suoi Consulti (a) Di con Pkrio la tua^, stanza co- sua suo a a rare ripa- re procura- degno nome lettere racemente ve- . Lupacchinileggiadramente scrivesse in varj Trattati , che cono* la umanità fortuna,ed in latina Poesia. acutezza dovuta tutti impegnar» Con , con fìne scere accre- hanno scritto nei (nstì deHe nostro Non menti negliultimi funestissimimo- avversa essere Compose in sua noto di che quegli, vita, devon i torti della hanno , nelle avversità,e sua meritavi df rassegnazionee sua an- . che quelli dei suoi costumi ^ sua Non , spietatail catalogodegli Tutti . , religionela della . de^ gloria un Lupacchini, virtuoso dottrina sua il candore •cmto e re ono- fortune involato sue ed aUa , cosi morte una infeliciLetterati («) ammirare delle cosi crudele e , eccolo nel fior , corso alle acienze tu con bel blime su- meritava come , nazioni pn\ all'Italiafatto e , famoso nome estere venicenirìiìte produrrequei frutti,che a Patria sua il tuo alle meritavi inteao alia e reso e uomo qutado queli' tutto era , Ma • )( di lui quanto Prosa, ne conservan» , lìervo , fanno fede di Medicina, dellapubblica luce, e molti alcune lettere scritteai Vohtiano , primiMe- ^5 )( dicJ d' Italia, E • stima di e ben si scorge dalle loro Non . fondo suo il gli antichi Autori che , e dei profondacognizione li9 dei e auoi viaggi secondo che alla pochi sfuggivano La Storia nare con r con ajuto di questa edizioni di Cornelio F ardito tore e con ; con delle una e rarissime famose ancora seppe Celso, che le , le varianti di tutte avere sue mag-^. dizioni dell'e- qualinon , e tante niccogliere glifecero concepir aureo l'edizioni, e si , Biblioteche disegnodella ristampadi questo confrontare, o ^ . molte di tutti i manosfcritti,che averne ajutodi questa seppe adu** , in mohe nei vigilanza tua parimentecitate ai vedono egliraccolta libri citatidalla Crusca di quantità una pregiuna questi fatto di glivenne V Lai^dì Toscani, dei qua* fece era Tipografica gloricognizioni ; dàglie di Me- Lapidi,e a libri rari MSS. più pregievoli , e Univa . da nell' Antiqua* corresio/iida lui fatte alle del Muratori a di ciò fede la fanno scelta raccolta di molte esatte Bino . , doviziosa e egliintendesse quali delieiaTasi nei gnor si- délb Italica Ma*- quanto , , alta precìpuamenteil ^ Morgagni, lumi dire cio commer- risposte quanto egliera distingueree ne ria si seppe y sapere occorre quel grand'uomo poco qualiebbe coi , Serfao,ed sua Europa facessero del dicina )( con potessero mai confrontati da e prolegomeni aggiungervi Scrii-* qutUe da lui altri valentuomini dissertazioni per riKhiarare i luoghidubbj, ed oscuri , ed in fine con :46 K )( . Hi(Kce eialti«simo di un ad esempio del ipedalmente ma , , odnfroQto di che , trasse pnre Codici sette molto ma . incorai^atodalla , il In tutta mente la rarissime mptte mano, sua e ma sua ^i un notandone dal con questo so^ le impresa fu s^. consi^iere inviato di Sassonia in Ro* la con sua- inohfe comunicò vole prege- generosa* Celsiana preziosasuppellettile edisionì «£ questo Autore di altri celebri felice riuscita di questa ; postillate Letterati;ed il fronto con- sollecitare la per grand*intrapresaS' . imbattè della celeberrima due deputati con Lupacchini d' Edimburgo spediti Accademia getto per V ogil medesimo di confrontar Celso della Biblioteca Vaticana r Accademia e£cione. y ancora quest'ardua umaniti . fatica im* » piMito medesimo dei Codici tutti di flrenae» in Roma 90* far il per pochimesi a applicato solo c""nfortoUo qualenon amicizia, di in Lodorico Bianconi come vide antìchissimr^ dilEerenze minutissime fine in a chiunquelo laboriosissbxio confronto pra Rom« Codici delta Vaticana sette di ommiraeioaMS Brottko««ien moltissimo stimava not« qnesU idea si portò m Co» mensa di cui h Properzio pra «let; nofina Drakemborchj , Oudendor- l'«db'2iom dei Burmaani) pj pamle, a le tutta i materiali d' una Codici i per , nuova Questi, udito appena la riconosciuta l'importanza , fèxione de* suoi confronti , e Cornelio indi fornire al- splendidissima T illustreDefunto esattezza somma del di suo e , per- abtravi»gKo , a47 )( kaDdonarono subito l'impresa , della loro Àcoademia me che fosse V opera Glascoiy ì Era forse a e ae corso per altro che vero le dovere Associati ; quclfopetra ma a sua , e petua perlo non V hanno tra tf. tenuta occupazioni sopravvermtegli , le distrazioni inseparabili dal mestiere I e lettere Io sollecitarono. così immakira morte una proEttoin suo uscita alla luce ora quest" rapilo,E più del più bel per no** terminata scriUj , tuoi più volte nel ^à memoria) avesse Io rìchi^s^d a oHerendogli più centinaiad' poi ritornati in Iscozia aarebbe e a imprimerla per , dei ^ )( soprattuttola lo faceva camminare con sua estrema d' e"nitezza pie di piombo ed , dico Me- un che , ì suoi eccessivi si di questi in ogni minima : cosa e scrupoli lagnavacon ragion^ perchèdefraudavano il pub, blico di tanto tesoro , e di isue belle produzioni . Digitizedby LjOOQ IC " msaSBSBBBBBSaSSasaBSSBBBSSB I STORIA MEDICA IDROFOBIA SULU cui Per è il dottor morto LuPACCHiNl questo male 0 JLiATEOCE zìo e y b e e siamo ed , cooperava questifogli , ben dopo contribuito mancheranno certi i che morte, zelo che qualcheaffetto per sì anzi del presente al felice all'anime se le basse all^istruzione , sue d^ mento prosegui- caduche cose aver , an« medesime sventure nostri stro no- de' defunti compiacerebbedi colle ^ lugubre egli grand*amico . tanto con Aqui* sul fiore dell'età sono Era Venan*- Medko onorato fiHtuna^saràil soggetto di restasse funesta fine dìD. settimane inutile articolo non , che malattia poche rapitoci della ma . Lupacchinidcmissmio lano Anzio intorno riflessioni con , P^en leggitoriNon . questifoglidi giustoelogioletterario, darne unica "quanto prima ricompensa , che un dopo )( ^9 possiamotributare rdigìone )( i doveri della ad sfogoad breve incomparabilePerdonisi questo . dolore un e inlanto TAntolo^ restringasi ria delle miserie umane in Abruzzo Aquilad' autorizzato credette medesimo il cane da ventato • malgradoV con torpore, di , mente franca- dici gliscrittoriMerabbiosa. essere La perchè quelgiorno amico nostro fu , il solito si efa cui altrimesi aveva seguente lune£ marchese. fece però non quando , domenica , difficoltànelP accidente allorché , provare *nelle membra inquietoe gliparve ne nel to, prova- sicurezza , ed in ottima affatto deC giornodi un una non indecisa , Avendo • tutti mai intero anno così due te e al* domestico mangiava, e altri,a' qualicontro Iute dimentico tttato da potesse , sto- mazzato amav^ felice Saldate in debito teifipole ferite passòl'in- un parve piede suo amava che , più che restò cane un la bestia il morso beveva, cosa del " dopo non eglimorsicato maleolo un da polsodella sinistramano e che eglistraordinariamente che ciò la con . neli' agosto del 1774 fu Fino lungo^ filosofica* parlare a di questo disastro j accrescendo niente r che pur troppo in noi sarà assai , co ami- un al verun « gli ino* rò Du- tordicesimo quat- si trovò straordinariamen* di sentire Al qualcheleggiera Torres Pei • suo cibi solicB. del Sole nel tramontare avvisato di ciò andò Gasparede caso. del compiersi le .bevande inghiottire nessuna certo sa* a amico trovarlo il sig. , nobilissimo aSo K òi eavvUere lui r accidente mente che mi , morsicò, ef^ aY^ti ; ed dorè cbiero , risposee|^ poteva non ucciso immaturamente t , «d , al gli fu portato Aotte egli prese in àie sciolse in boeca /glisi mano It 1^ ohe Si ordinò . con bicil cerne , ar^ gran a . tmnare, egli di ttd Iato uscirne convenne gran attriboivata il Lupacchiniai tosto celiate per e a^ . todto tremori , lusognòlevar^lo da- ba^oo per un , ma sOlEerse nel toffiurvtsi , ben mfretta amici Allora . , morso Queste né prima, nò ed fu aven^ gli fu* pres^titi, loro istanza strofinate le cicatrici dell* antico mercuriide piacere;ma, riconobbe Idrofobo detto due gelato, ^cbt cemmciarQao , che j sorbetto un , f'rk dis* e Dolevasi aMe fauci , ed stetso se grapdiSiimesmanie dolo francamente rono con dà fa Quamlo però volle in^ sbattimenti cosi fieri^ che yaxAì , e , di {Mralisi nell' esofago*Alle principio un dèlia e un dire , coa^dava suo fino pri^iagavró e cane rabbioso 1'accarezzava ischer^ tiratura, cbe , È assolila-* perchè^ lietamente in fattiordmatone quasiper a quel-* su per V acqua, la desiderava orrore ed , Soggiunse,che, lun{^dal* . qualchesorso cominciò ghiottirne il farlo non se poesibile essergli destro , essere amabile di tirttiglielementi. una se ^ "piak)^timor*. avesse non eqcnvoco un gliantidii all'infermo domandò mora flospetti vista Non . , mai perduto di questi avendo amorevolezza ed coltura tomma )( coU* dopo quasi can-unguento Cecero la a5* )( assopimentoe kk toAìdo di tanto adunque degno ta di mansueto natura tua fini di vivere. sera verso y amico Ahi )( eri non ? Chi più umana morte , dopo scherzare, potrà più tranquIBamente quella tragedia che non lapera ? convivere Ma , essendo non Io che abbiano filosofi, varia , e sincere che per , te coloro rarismni Non . . per avenflo , avuta che alcune istrana , veduto, ed ce grazia del Uno benché cielo esamma- Pochi sono . occasione di ne abbiano flessioni ri- gtae- , osser-» lasciate è questo il solo de* mali le medesime descritto nei libri fo^ per definito s* accorse stesso i veri memorie ad ora Qua! so spavento- pare finora abbastanza non frequente, come Passiamo . cod veleno un cani ? con dubbj sopra questo stupendomale e r Idrofobia tanto ta basti tanto , die cela qual cerasta , dormire o , ni uma- ragionisiaci inFelicemen*^ de' non compositoridi questi lieta , combinazione in dilFerenti volte osservato con cito qualcheattenzione firfoa tredici Idrofobi, siaci ler esporre quiquello che su le sue osservazioni , d si alla mente presenterà . Dubbi iL nel IDROFOBIA togli Cane- sano rabbia « ? è Gii da Dunque aimeno infetto un in il quale prima questo temente è necessario £' II. generare r aria d' che colà in Agosto rifica. ^pure questione il fira c"miune cani la che il , l' ira straordinaria o , popolo , ardentissima sete rabbia Questo » In i so** sano pos- ha certi climi neli' Àfrica gran diventare Chi quasi tutti , quantità per opera dovrebbero nel , ahmentMio, , r precedett* • ^ esempio si intesa la Cane, tutta simi caldis- . per 9 il se altro ? un pregiudiaiovolgare un jhA i'IdrofoUa sia ^tata da Canicola, la nei io per caso legare, decidere pasto di carogna cerchio un dall' altra parte chi non , egli per opinione caldi deMa gran morso ioicl^ morso questo affermare) o lo ha che contrae Ma comunicatogli sicuresza con eomunka* certis«mò . potrà male essa ^ morsicato male sembra è cane spontaneo oppure y la riflessionisult Idrofobia^ e ndìbiosi, lo che potrebbe «llora vivere i Cani y meritoria mal Luglio, e nel* eerto in rmi si v»^ quelle Ckti^ ^54 )( diventerebbero che ce Yiaggittore Gnne IIL tina furibondi y ignora, sono non e entrano aeUe i Cani loro alcuno era irabbiodifuggono contrade, e fino il peso morti sotto uccisi, corrono come spa« talvolta e , tfom nmpte primoL apportatore di qneito a della i loro saniis , Città altaeoindo thftinoonlrano? redono n' ve non in altro paese smarriti d'uno ventati y y che cadono non maL^tia^o che BonMiì dove . talvolta la rabbia in contrae ^ Nessun paesi notissimi sono e y lontani dalle e ìatìtOf che fie Cane un chi Ma avverte dunque campagna pria» ? specie"f inferno? una ne )( gB o il C»*» si vede «ui flagello » s* ne le vitiiine« IV. Perchè f otreW ixmi della rabbia io etatre Itetsa» che del vi^uolo, il quale ormai 4t pie iiasoere epootaneamente in und akro in o , modo , si non kiyi «nere comonicalo? ere-* sempre Chi potdi provare il cantnnrio ? V. no ben laUo, U «oio eotMKio, Q Ètebbt e che gmmbo della sua àmtà qualehokn»e questo caso ndibioso cani* un si aia scostato non dal Ma i|^atÌDne" pm di diventare icaao mai ddi solitariapadrona»pò*in beft tanlo una intralciala verì"caifeOy quando i 6|icooAito? VI. «(mntnle Che 40 poloiie iMseece ^pne^tomaio vimer siiiieo"} O^gow Imi p^gttmmìà " «hi " nei Cani ^^màotm in casa aponta, puri vede» diiB iaMiopiicneacereb^ il pencolo oo^vivtendo di buona le-* ' ^S5 J( àe queste bestie , con )( à' ori]mark" tool farsi come • Voglia dunque Iddio, che, siavi altra rabbia non garcid' essere soltanto ? No qoe come 9 certamente il vajuòloumano analo^e , raUna non cara. Persona , si è mai , «d e abbandonato ; tanto Eosse aii» per egU era di morto confi^ cui roce, divtentaio fela bestia apparteneva pecmetleee ^ die come archibugiato , coi avere e appuntellare , Villano,a volle mai Mìoa altri animali stalla,in cui Taveano spaventoso. U , h Idrofobo Bove un a ai comunica morso ma oonuf^ scimie eòa di fede ci assicurà degna Cane qualun-^ potuto aUe neppure intanto c^e col veduto lusin«^ lo è il vajuoloall' uo^ fsAtiaglianimali .di , le porte deUa e Mestre proprioal Abbisogni fortissimamento . laorave 1^0 male «n solo all'w"nio propri occhi cane essa specienon o almeno . In . co^ e , potremo esempio, per , genere, ntcare 9Èi rabbia è La VII. salvo in probj^ulei pare la comunicata custodia piùscrupolosa coUa mo come che ^ . taluno lo dalle fr* consiglia» che guarirebbe,ma m perchè kiaingai(asi , orrendi :mAig^ o capo a pochi giornimori con flKoi tutto afigMtttOi e insanguittato, per esserci fu*^ va; . , riosamtnte rotte le coma, e il muso i conteo mvht ri» e le mangiatoieJEaempjdf altriininulicahbioai . difFerentidal Cane Vnr. V troppo tale , Uomo coinè sono al noli abbastatua pari dai abbiamo . cani diventa por veduto » pm non aaf"-« *56 )( piuno in lui un preceduto alcuni che bene caso rerun fìno che veduto Perchè la pre che che rabbia, co^ il ne bocca, e in conversi a £' noto se , in tempo . sul sea- e , Gli giungono a lo sapeva, uomini stessi, che a U ro pove- . gassero avverti,che lo leocchi vedemmo legato quantunque potendo non !) mordacissimi» morderli , di mordere mirarlo, rose vicine alla bocca ed a rilasciatele^ funi al^pianto la parte , comunicano feroci, co* nostri , agii^ non orrore inesplicabile mastini Noi cumento no- verun . Cani, diventando letto aveva conati essendosi wwrdersi precisa* tutti, che si aprono adunque strano questisvei^irati che sola contrarre pare che stavano lontani «stanti, , propaga, e , arnu a senza guisadi che l4ipacchini, striatamente T coi denti attaccati ( sono ad altri il male di quale è • si animali, cutaneamente , loro umori ed avventandosi uno sa L' Idrofobia colla pajono " chiara* La dei veleni tri al- j^ i loro degl'Idrofobi, si .maneggiano, i cadaveri . sciape piì!i e ragionepar pronta fra i Cani i comunica, si fra maggiorparte Visceri,e V abbiamo non Cani, che col morso, mente noi pure noi a fra i questo male quanto fiiu"ra sì per ignoriamo, • dunque animali ? La me Non canino. m non persuasidel contrario,ma sono chiaramente facilmente cui Terìficata,in morso sia lecito il dubitarne IX. )( zuola le lenforza di arrivò superioredelle braccia,e sirac- a ^57 )( spettacolo atfoce, sanguinolente cìaxne le carni , ch« vremo vi- finché presenta allo spirito avremo troppo pur )( . X. di morso comincia Quando animale un lamente bevette nel B^ mangia dopo e , padrone suo Chi . tardato in lui se , nuovo di disgrazia la avuta Guic più succede, XL dopo V £' il mistico ormai che casi se , dt uno . Quanto dopo il morso fuggendo,come per quaranta verun sopravviene non sicuro e , • Il it b» qui con può abbiamo e ingannatrice, non esser giorni accidente^f di quaranta pare numero consegrato mille volte noi , amici chi ha poco , Ma contagio. di da un si sia in uomo per morsicato perdedi vist^? opinionevolgare che morso alla bevanda di timore se , se o cora an- pur troppo , ucciso, viene Ecco essere il timore crescerà il male avrebbe orrore e traditori lusinghieri codesti troppb più ? motivo legittimo e omicida comunicato dichiararsi V so-*- l' del- orrore il Cane dirci quanto l'ammazzavano non , a dichiarasi V avere può tale esser insegnato .dell'amico caso ? fino potrà deciderlo quando nell'animale , acqua. al ci hanno gliAutori ora il fermento nel sangue abbia che il mortifero esserle , Questo chi rabbioso ? ad ad tutti i dissipare a pace di mori ti- ro, queslo nume- fallace anche in altri imesi di tregua quattordici è questo per noi p4ue il solo esempio di sì lungo Intervallo'. Bisognajperòrender 17 aS8 )( )( f^iMlukaUa maggiorparte degliScrìUoriinon estardiuisa tendo ad essi afu{;giu queila possìbile benché nra come quotidianamente sfugge e sfug» v* è di più Vi al volgo Me alcuni sono girii , ^ • • Autori ci fanno che I «noi dopo il morto Ah! no Opinionepure volgareè rabbioso morda Ma padrone • t' awpoti o , ora chi che , il Cane pia lo dirà al dopo il caso • £' XllL quasiuniversale canone neU* dk^iarala uomo-I* fra i . è , nostro , come Medici, Idrofobia,prima di gli sì riapranole ferite deir morso aach* esso ìrN"t^^^"'iH peachèood non t amico sette fuori che tolti » a nostro? xìm a per carità. Xil. tuo fino questisi dovrà prestar fede ? A . in timore sUr^ lo è non stato rire mo- Canone nel- suto k tanti altri . in alcuni ; Coree )ioi però le abbiamo vedute liifmcsi che ti qnalB,nei qualiT éopo ^iTinn soltanto in etserai riaperte potrebbe£re il Idrofobia t'era morto , essendosi non coi^minate, ed timane pocheset- accesa mcamale. ab- ancora Pare che in tfibrino tutti gliumori e ^pMtlo mnle ti colligeino , n aegnn )Ma Mn tctogbereancora dal corpo ti ««atnae M^" db In . questa la compagine medesi- chi tupposìiione apriatetgujiotmàm qualunquealtra ì La tuppoau «vendo *•«»* ^aaao, sa se , lecente celBquaaione pere più prò- noi vediti aknni Idrafobi» dalla daglioraechi, o dag^ occhi cut sdì. non era case i qualunquealtro essi è per V Se de* dotti dice^ che ve sia ne è ]Kon sempre tale ai prima certo suppone V di quello istante le eccone il rarissinft volte cuno al- n' è ve raM"ioso essere e ^ non nime una- ragioni. che cane se noi a , , viene ne chiaro, perchè ad* ogni piccol sospetto viene Ma ammaisato , sempre quando . non è certa cosa la rabbia • Se trapassare , che giuMierealla cute si riduce morso non ìnseguensa col ferita , dente se da , che , morde d* le vesti fanno una , essa ne sgorga lasciarlo unirsi alla nei nervi. In e molto prevenirela rabbia massa del di qualunque sarA stato prima che il ecco secca anche di in e , se mordes- lo innoculasse nella ciascheduno accreditai ìssimo ed puntura awelej^ata Quand* stillante veleno comunichi parte vestita , una asciug^ranno; allora ad bioso fosse rab- cane mordendo su i denti si il anche l"e questo trasportar fuori il veleno non feno-* sì terrìbil disastro ? a il deciderlo,ed impotltibile pare r ha e dichiaraci, V esperienza , la rabbi# è . rimèdio alcun è consento nel male ^ XV, in specchio di questo ? pii\stravUgantipiù inesplicabili meni Se a , Qual insopportabile. coaa ed , Uno risplendente. 0|^tto stes-. alla fiamma alla luce hanno aborrimento ao delle dalla parte logorati piò il canale avea Lo vestimenti quaai fino alla nuda cute. sangue potreb- e introdottovi, sangue, nuarsi insi- o questi casi rimedio che , propinato air verrà diper uomo a6i H difeso tpesiìnon peirchè ) radocinio la rovina della composta di pepe Era , di canUridi di Galeno dèi averla aia segno di sicura netta saranno veduto urine Idrofoba parenti , jpermolti giomi questa pure rimedj di il suddetto comparve si XVI. in essa tri Al- V ^ore meritano • Che si ha fa Francese? con a credere la rabbia da Breve è la insensibili i , dell'im^ione fasto tanto edifizio sulla lepidateom certi vermelti il morso, noi rifutati àcuffo per suo dopo la tutta con polvere,e non Noi giovi-, . prescrivono ma varj anni s$aux misera sanguignoriscjontro , da essere famosa in sufficiente . cui fu data a la vede non sai^uigne una diligenzaimmediatamente possibile e tempi ilkiminatp,che cai^ridi sono sempre morire a' suoi cara • dal sofe non chi ^larigione Ma fallacia di questo segno ? Ove abbiamo , di Po/^ nome poco . dose vi gambaa di urine sanguigne c"mipariscano se , sotto Sì crede qualcheMedico presa lebri, ce- poi- ceru fino ai erriamo, non capitano Parenti^ da , pia d' altri inizili ingre^ntt e , pare ed è risorta ai nostri , volgo, ma dopo mi quanto neggiato ma- sempre de' Uno la rabbia è rìmedj per per , male mai stato Il tatnere. hoc ex . accreditata,se essa vete hocy trgo Terapeutica savia antichi ed nulla da avea cattivi osservatori è da vei^e Post comune )( riale mercu- medio ri- come suggerita un^ Da- Mr, certo risposta.Egli fonda , che la rabbia qualidopo da nasca il Q}orso " il che ,, Digitizedby LjOOQ IC *6^ K nel tangoe ì"tn"Art gT ' alf infinko cagìoMiiola rabbìi luco rimedio akMTo miti ititemibii di aiaili libri? Si si è aen aKNrte apavtearrole è "ioco pienaA giano, questi ver* sig.Deseaux, Qual . date sono » nei dolorosa la Icnro nen del sig.Deaeaux nmnaginaliva ma ha non , quellaponderazione, quelradie grave, andie in quel felice i veri dalli, pei qualinoi abbiano distingue la venennone Che dir dunque delle felici vragne lotla . che esperieme , die le ha VM di ^dei^ rebbe egli ci vedale; XVn. o e esaere alcuni Idrofili fino naaioné dP e » resa La «aita aenqpre dTealfo siodnio aè . , saliyaaione,ma precipitosa in eisi ritardala» , forti ad frìaioni pU eecitare ad veduti è egli né li vedranno caao " Ma che né il , mai i^ hanno adunalefare , . né akri presenti le • all'Idrofobia «noorm tauHo aono die' Il mercuclo gì*incetti: dunque deve contro specìfico UBO noìotsepun* interrolte uon ^ moltiplicano ù col ^^ofo , colle loro e , )( pure rivi il «angue iare seco certesea hi l La e^' , orederle emettere- qoslokebarliune di speransa sa* nella scarificanone dopo il morso ferita,ovvero aione, ossia succhiainento a creda Ve neil'ustione della rere per Le • Se appena noi ? racconla usoke . La nella di lei prima vicino al morso, andie il vdeno ^pidandole nei qealipuò capiUaHferiti, essere siiz- scor- potrebbeforse . seconda facendo , Ma qual in- fibre , ed entrato t vasi il vde^ 263 )( no bruciando potrebbe, , cace , 9 veleno che ciò nei mostra morsi dei serpenti • a coraggiocK prestarsi questo dice elegantemente come , y ci as^cura, che Chi ragione? contrario di uffi« il dotto Celso è , daWust}, eénftrmatmpiuttosto un'audacim A ìi san- fino degb*antiche l'esperiènza Egitto ci cKi arra Ma cioè , . eome 9 Psilli "r , propagazione La terza potrebbe forse attirar fuori col lisucckhmento ^e meffi* renderlo luì pure la arrestarne e , )( il veleno ehi dalla idrpfoblco quellode^ serpenti non sia mortale , anche preso bocca? per Q)i P^lloy che nell'azione di succhiare eglimedesimo liberare altrui? Una applicatasubito forse di essere , in fl cola forte irentosa scarificata sul quale neir , sparso benché e di cui cerca potrebbe moiw ie ferite Ma . no so- medesimo ciò un ficiente suf- tempo che esso non pari cff quellodel va*- quantitàinfinitamente pic« in in , guisa di soi"o per a , atto non replicatamente ei dice, , al ecelttte , , è , partisuscettibilidi questa operazione imperciocchéchi sia volatifissimo , , cerasse la- glisi non male laècia per Questc^eleno ? juob e quel maggiore speranza elleno sempre f ben l'audace delle genpve qualchepiccolvaso contraesse assicurerebbe eut tutte s' insinua , pare pà le vene? La scarificazione della parte morsIcaCa gatura leche y dagl'ignoramiChirurgi si* propone nella ptftitura della vipera,è rimedio puerile, e degno di toro. Se la è legatura fbrtè abbastim^a per separam egni ^64 )( cadrà diiBcili'ssimOy ca9o la mortale iMi dì totalmente è f XVIII. al ì cani vede die è stato più di ferito da in anno ? in vece tempo , che hanno , custodito si lo non «e luogo, decidesse sono , col sari^nno coloro, che stati morsicati, giacchénon darà i^iai la che tanto inon l'ha. li.solo è terribilenon a noi esser curo si- piccolvantaggio. Se è lecito ai Moralisti il creare casi talvolta Che Se dall'ambascia caso sia lecito ben se tormentosa XIX. . a solleeitamor* sospètti dopo « quel cane, in i cani infetti sieno se sono ,grav^ ima meno , vivere abneno. 'angoscioM"che tanto apertura nutrendoli una liberi almeno rabbia , si chiudessero,in ) per dio timore incertezze colui dovrà cane un , Imperciocchéchi tante a rabbia aduncpe assai più opportimo, d* uccidere morsicato eoìk di , Sembrerebbe le mazzare am- . mezzo parrebbeforse taluno ne in 9 un sìa» grand'imprudenza V non si eostimia. che non darà stessa più piccolosospetto comunemente "^me ella » te for- Se • ìnutiW che cor« in «gangre- tosto ed del retfto è abbastanza morte Par« ben separata parte altro genere un , ^eiU parte offeta col eemunlca£Ìone pò, )( per istu- o difficili, parentideir impossibile , il sarà d' m crearne uno , che è mo possibilissi- Baiiibino generato 4a un dre, Pa- nelMadre concepito,e paitorito da una intervallò più o men lu^^igoche suol passare fra o . r li morso , , d'un cane rabbioso ^ e della l'esplosione a65 ){ rabbia ? Questidee idrofobiciy mi ha finora istruito di vede, che ignota , succeduto essere li qualchecaso ? Concludasi sa dunque che , chi i mali Idrofobìasembra f che' pare Jinora pel morfo qual ragione è piikcomune frequente , ad animali che pare se sia e if altra il impossibile Poeta curarla Nec nodosam si dichiari, , pare come Cosi dichiarata. Ovidio medicina nescit deva cre- dottissimo podagràm , formidatisauxiUatux nquis. Idrofobìa h oscurità d , orrore pieno di è , timore quellodeir è neir iracondia , che tutto pieno ancora y essere ^ dopo finalmente concludasi V : decidere impossibileil che prima uomo dice decisivamente Solvere £ ali* , la dotta antichità ancora comunicarsi massime specie per , animale cane^ puh però non se difficile, curabile n^l che mordace: Chi tale in stato , la non ereditar] ; e piuttosto contagioso che spontaneo; comunicarcisolamente si- più volte? questo sia mai che , di sappia,ci simile;eppure caso sono frequentissimi perchè non male un dovrebb' che ch'io medica, stona i se* butici, gliScor- o parenliinfeUi da , Nessuna i Celtici, hanno ne quelli che,nascono mil male. nel sangue certamente aver come )( uomo . di eiò , che di dubbiezze maranglia , qualunque morso, medesimo Celso da riguar- , dice, che come senza massime non v*è di ^ deve cettuar ec- do quan- quati )( eh% nono, A« abbia man in )( 9tf di gualchecoea ve^ nefico. Dopo questa terrìbiliverità, die giusteeguabnentecKe ? •egoirÀ Lx" prìma come le rt, noi diremo coi , un a n« vivere cani, anzi alcune di quelleSigno* al vedere qualisvengono pistrelloo continuerà ranno trove- che ftpvrentose, Si . tutti innocentissimo loro vita tenendo in grembo un ragno e , nel sorcio, , pi* un gasseranno casto la loro letto Mirtillo. Cosi è fatto il più perfetBrillantina, o to il , pia ingegaoso , a i mondi il solo questa terra, che possibili . è il raziocinante dei venti vi- più p^fettodi tutti i68 )( immediatamente necessarie precauzioni le tutte profondamentela la immergere finché vino in mano gli fece ferita ^ di cura furono soli ì in strofinarlo ordinate dissolutone, e si alcuni sen^ della minerale, tenerla *per si viveva al , la sicurezza nuare i , o dieci a dere (Ru- di farla strofinare con la suppurazione . tale polveredi In taridi Can- gamente più lunstato questo , da del malato se che rimedj per quante di oggetto incontro non istanze lo , T inùna- , • Arrivò glifossero la avesse a tale volle conti*- egli non combattere acciocché lo spavento che credere prodottoquel ma-' stessa andare , darglia con ad ancora voleva si ardi alcuno Non andasse piaga si uso si ebbe il Religioso e tranquillo , avesse quale à V otto viva, e mantenerla di conservarlo cane la con aspergerla sempre conservossi ^nazione non le ostriche per pensò , in istatodi il etiopeanti- fatto succedere fu che grossa tela, ed che alcuni di . troppo preHo premura furono salivazione straordi-^ una di' polveredi scaglie cose di cura gH , altrettanto e osservarsi . di ebbe Religiososi questirimedj A . giorni pozionibolari giorni Sembrando, una il tratto unguento mercimale V moniale . Questi si pot^erono allora mettere torbil Ilaria in rimedj , che grani di , una tratto con, per ma- di rìbagnarla Ritornato uso. seguite» lasciorvi sopra coi^ressa bagnatanella medesima ebbe in nificò Scar. dissoluzione di sai una Uscir sangue; potè , )( sua fatte . ne ostinazio- sorpreso Do« ^ )( dici foli cHira di inghiottireche Il . questo incomodo che alcun sollievo seguente il malato notte e quindiin agitazione, che fu segno de suoi passi . senza lo né questo e di dolore fu assalito da Questo ; il liquore , gridandoche , orrore per il piede,^i con liquido si ebbe si lo tempo dì usare Gli • quale si ritirò immediatamente quella lasciò dubitare immediatamente lAcune ed , dì lagnavaper poteva soSrir Fece vandolo tro- . ordinò , , tire inghiot- morso non liquore zuccaro , alla vista della non due/ ^ieno naso Non . i si cane Restò sorpreso luogodel nel Chirurgodella malattia salassarlo dal non del impetuoseconvulsioni,e , vista di tazza . don* , che , eglidiceva alcuno liquido presentòuna Chirurgo come , ma estre- una Convento il stralunati, solido né alcun ripugnanza , del moi*so vederlo a potere senza gli non dirigerdovesse ove stesso curato aveva portòimmediatamente con gliocchi , ne alcu- a speciedi delirio,' una sapere Avvertitone an^i prima lo mocco che fu in alla porta del trovato voleva uscire nuando conti, ordinate , un faceva rigettare quel liquore,gliele per Nella lagnarti a presh ptr la perchè , mostrava . gliFurono , Religioso giorno vegnente leggiermentediaforetiche decozioni procurarono fu , gola ordinano di male il questicominciò di termine difEcoltà d* una Chirurgo per queste qualipassòprosperamente i aniii. Nel due il potè ottenere giorni dopo , )( dano gocce di lau- altri rimedj che perchèspiròil malato )( àèie^o tre dopo ore U dedurre la ritardò a ragione , il rabbioso svilupparsi immediate rimedj, i qualitemperarono forza del veleno quando se ne , egliciò : in fosse continuato V tanto i^aso né festò mani- si nelle fobie idro- I. all'* uso dei affatto uso , émorzata come , niva; conve- al temperamento matico flem- non mederemo aflatto solo qualchedubbio e ^L'gioso.Noi questa osservazione. Nasce ,- ne poter- parte sul principiola V avrebbero e II. all'etàavanzata, del veleno cui^imanife^ Attribuisce . Chirurgodi per cui in questo quel furore,con con le clrcostan- tutte di questa storia è sendl"rato al luto vo- aver senta , Considerando prendernulla* Ee H, sanguigna ^70 su i lato segnidella idrofobia L' orrore , che mostrò il macibo liquidoo solido potè anche per qualunque . , essere tormentosa un effetto o angina, onde deUa era , o immaginazione , oppresso • della di straniisimo Caso cui in Donna una y ad cominciarono solamente Idrofobìa dell' ella di seppe sintomi i che allora , morsicata stata essere da rabbioso Cane un apparire . .^LsPETXANBO che autenticata Tenga replicate ed irrefragabili rienze espe- da efficacia del £itto e PruMia» non rimedio modo gualche idrofobico dobbiamo effetti che , la non , ignota tuttora funesto y una la , quale idrofobico • , se , non Ne #embn che riferiremo, provare d^"ende in cumulando ac- gran che , te par- • febbrajo adunque d^ che scorreva mone ^oa meccanismo . Nel y veleno orribile ne' tuoi le osserrasioni e 4all'imma^nazione Contea del natura ed questo punto i'efficacia del veleno y in , a i fatti sovrano disconoscere procurare nel suo inesplicabile brevemente dal prato, com- rallentarci dal £are tutti i per meno accostarci potremo la rabbia contro pubblicarerecentenotente sfor» possibili nostri ora dell' umaniU , r di vantaggio per , i contorni cinque di 1772 mi Beeanfon pessoitty fra cane to ambia- nella Franca** le quali tm* )( che vogliam riferire , di lettoy fu e un Il . eh' sig.Oudot egliavea e Gonus , vi uni mai accordare da morsa , per piaga , più dopo Quattro mesi visitata da donna con lei del il grave una suo quel punto la volle la T avea stata di lo spurgo d' idrofobia . fu la guarigione dosi quale, rallegranre conosce- che dicendole corso, sempre però avvertenza stato, le fece insieme tutte la morsicatura , cosi la. continuando ogni segno avea cura clie fosse , me no- morsicate giorni aperto amica il sotto , l' apparente sig. parossismodi nel e erano persoìme giornidopo a sua rischio,che le altre quattro sino di i^o lontano tenne nota avendo ed , mento tratta- quellapianta Egli non , leno ve- del Durante ammalata settimane di uso moite arrabbiato fu di solito le altre persone ^ano alla' sua cane, tre mantenere dieci V caratterizzata. ben un per deUa che uno che , il metodo e preconizzata, cane ràbbia strap* avea dose gran ancora e , subito dalla relazione una salata, sig.Oudot, una usciva braccio Besangon . il je perciò del , Medici dal medesimo cura di flore phceniceo anagallis di seppe Medico comprese , cioè T acqua molli da , combattere a mercuriale che , partidel addentamento contentandosi non Neil' atto . vazione osser- bicipitedella larghezzadi per curarla chiamato , del pezzo scudo , T ultimo e , soggètto deli' in varie morsicata essa del cubilo pato il Donna, la quale è una vos»i ){ ^72 La otto morte che donna . dubitato o , se il cane fosse ^73 )( fosse rabbioso, cadde stato abbattimento,e Air , indomani ; il mente mise il solo P influenza ma , sinora usati darsi al pi" come della rabbia , , o di ma andò piagalole la veder- a dolea forte-- giorni dopo in d' idrofobìa, accesso un provare immaginazionesul 1' inefficaciadi tutti i esso . Potranno veleno rimedj questirìguar-* capacidi sopireil veleno palliativi non già come ad assimilarlo FINE giorno. slesso Questo fatto sembra dell' ancora contro specie di una diede varie provo due . idrofobico sig.Oudot giornoappresso di rabbia dichiaratissima non Ietto lo che il braccio mori finalmente e subito in a quando , glidisse , si )( DEL rimedj atti a distruggerlo aglialtriumori SECONDO VOLUME l8 . . Itècishnt del Elogio Opere di Medico il ^Dottor noi a note Lupacchini Vemanzio Idrofobìa per suir Medica Storia sue Venanzio Lupacchini con , intomo 'Dubbi e a Ì due anni dopo "» ^x sioni rifleszàJfi n Idrofobìa Idr^oUa una 2^9 morto questo male suW riflessioni Osservazione è cui ?» aSi "t manifestatasi 267 » ^^^ '^aso stranissimo ad f solamente stata di Doma una apparire i allora morsicata da un yi evi minciarono co- fobìa siniomi delt Idro- che , , ella seppe di Cane rabbioso, sere es- v 271 ^gitized by e. BERKELEY ,*i, li LIBRARIES i i UNIVERSITY FORM NO. DD6. 40ni. 3/78 OF CALIFORNIA, BERKELEY BERKELEY. CA %t^MCjOOgle «