•
k
OPERE
'
,.
DEL
GIAN
Miraaino
COIfSIGLIBRE
^BIANCONI
LODOVICO
BOLO
GNESE
deIìLa
corte
rilESSO
VOLUME
LA
di
S.
Sassonia
SEDE.
SECONDO
.
\
s
LETTERE
IVIARCHESE
AL
HERCOLANI
FILIPPO
CJAMBERLANO
DELLÌ
Sopra
LL.
MM*
RR.
paesi della
altri
APP,
ED
della
particolarità
alcune
ed
n.
Baviera
y
Germania.
MILANO
IfEIXA
XIPOGBAFIA
BB'
CLASSICI
contrada del Bocchette
y
ANNO
ITALIANI
'SP 2t536.
i8o:t.
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S.
E
Nel
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tanto
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Demostene
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,
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cresciuto
e
Foro
roman
gentil
Filetore
Qualor
aprì
il
Deponi
V
con
ruine
del
ber
plettro
carte
Mercè
di
spiranti
quelle
fonte
meduséo
,
Cavallo
^
di
e
,
puro
il
unghia
d* erba
e
puoi
non
oprar
odor
onde
ti
vergar
,
Dotte
tempo
,
che
di
,
un
,
^
stanco
di
or
scuole
greche
superbo
y
ingegni
sacri
Che
nelle
f
nel
Di
pallidaombre
if Euridice
sposo
novello
Tu
le
de
etemo
regno
de* carmi
armonia
piace
tulliano!*
da
Elba
V
Unta
,
Sin
di
or
Fer
le
Dono
porte
mi
Cose
festi
schiuse
pia
e
che
e
non
di
Ciano
,
vidi?
Vidi
intese
in
pria
e
del
tuo
le
pia
non
,
lette
non
,
non
y
E
del
mercè
tuo
stile
a
occhi
gli
altrui
Qual
britannico
Vidi
ignite contrade
E
benché
a
vetro
T Istro
lontane
e
in
,
cose,^
suole
appressar
^
;
ingegno
,
Che
chiara
più tranquilla b
or
sangue
y
genti ignote;
riva
e
^
al
piedol
Reno
,
)(
Di
Del
E
mi
scorrer
Bavaro
mirar
marmi
De
la
E
,
Grecia,
molli
Io
guasi a
Conobbi
f
del
giardini ^uai già /uro
,
sole
Di
queirinvitto
Olimpo
V
la
Prence
in
cui
a
^
benigna destra
Oh!
queste
Pria
che
Me
volte ^in
vedrà
V
su
V Ausonia
Monaco
gran
E
del
Di
Lei
y
Colei
suol delizia
sassone
cui scherzi t
o
O
sii
inglesedestrier
E
or
grave
,
ed
or
L
àgilipianteAy
O
su
Or
fugga y
i saltanti ed
or
il Ren
,
e
,
Germano
eh' è Nume
cura
;
,
.
rida, o parli,o taccia,
cacci
le
fere
veloce in danza
che
riveggia
in riva
il gran
di
Germano
io scrissi:
vedrammi
^
amico
margo
e
,
.
Bianconi^
,
arena
terra
All' Iser "f Ermelinda
H
v
dovea
umil bacio
un
giuriapiùfiatey il sai
Elba il sa^
lungo il cui
V
bella
atto
supplichevol
Se il
E
e
magnanim* alma
^
Stampar devoto^ e
ricca
Jan
.
pregi immensi
schiera i
a
V Ossa
e
,
vidi » che
par
la
;
avanzi^
illustri
di Roma
e
Al
Su
tele,
industre
scalpello
'schiera
e
,
colorite
e
Tempe Jra
Le
parte
a
V
sculti da
i ridenti
parte
a
Augusta Reggia^
palagi ed archi
potei'
Temp)^
E
dato
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vi
Antichi
fu
)(
VI
il suol
non
y
muova
tocchi \
agitatibossi
desti
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)"
Sua
eburnea
mano
le doln
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regale
Portamento
Grazia
"anor
,
Di
Lei
Che
y
d'
ed
Del
labbro
suo
Now^
già,
y
è
nata
ma
.
fornita,
sensi intemi
ebbi
io m*
versar
diss* io
Ermelinday
tutto
per
seguon
peregriniaccenti;
in
ascoltarla
qualor d*
;
saper
benigna i
apre
y
note
di
e
y
Dischiude
,
atti cortesi ^
ingegno
e
spiranti
leg^adria
,
clemente
novi;
»
amor
^
accoppiarmoniose
Soan
E
rime
sue
dita
le maestre
e
,
concenti inusitati ^
Formin
O
)(
VII
non
sua
nel
suol
del
bel
in
sorte
/avella
y
Germano
Jiume
in riva
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irtigOye parte il.seduttor Parigi
Che
y
O
sponde del purissim*Arno
le
su
Ond*
è
E
Italia
Così
Ma
In
E
Ah
sì del
che
y
onora
un
Dio
quel
i
sì
,
bivio
Dei
Tu
de
un
! che'
Dio
da
sì bella
pure
sette
di
e
allor
benché
fanciullo e
,
assolse
di
e
vergate
antiche
u
,
scritte f
e
,
Colli V opre
seno
,
leggiadra Ninfa
ammirar
in
0ÌuffMre
vìnse
infrànse.
e
ad
che
figli
giorno:
carte
lusinghiere
man
,
.
un
derise^
ponno
dono
i
,
fatai m*
non
cenni
V Italia
desire
giuramenti miei
,
Tu
e
y
favor fa
suo
giuraipien di
Soavi
E
ilfavellarsoave;
bebbe
Saggia ne
ne
e
neve
la reina
gisti
,
cieco ,
)(
Del
partenopeovlgevi in
mar
Di
veder
Di
Sincero
A
nel
la
Sovrumano
tomba,
il ¥Ìcin
e
viscere per
lavor
entro
coechi
ai
stranier
te
Città, da
Vuol
traessi
Città
io
che
per età
^
Tra
E
De
7
eh*
Vessevo
or
Dalle
A
E
ceneri
Tito
novo
seco
surgon
7
mar
sepoltaed
tempo ad
E
le
E
i
De
E
tripodiaurate
femminei
la
le
vita
.
curvo
illesi
t eraclio
da
sculti,e
Al
vivo
Le
guai degne di
Da
fedel
Da'
Se
i sacri
e
e
regjtorchi
dal
e
colorite al
cedro
,
delineate
a
,
le venture
gievinFernando
cure
i bronzi
Zeusi,
y
e
e
allora
guanto
e
potea le
,
man
vasi
^
^
vaghe pareti
salvia
e
fragilipapiri
ornamenti
addolcir
,
^
^
,
Forse
i
Nume
e
,
risorge
vita il
onta^
;
arsa
Ispano,
,
Del
;
giacque
omai
anfiteatroe
Marmoreo
vanto
fronte
e
nova
a
mi
Apollo
V arti
,
.
sorte
Menarca
estolle
varco
,
si
V altera
sue
il
onde
nome
molte
de
e
y
il
del
per opra
gli studi
,
la
cui
tra
e
y
^
chiamava
pur
Queir antica
cV
masso
aperse
,
j
.
audace
scalpello
,
passeggierie
Erudito
mente
pensiergià Jittoa9evi
le cui dure
Ai
)(
viu
y
da
vivo
;
e
i sassi
Fidia
.
al Mondo
sole
,
tratte
etadi.
in cui
riposta
)(
Ha
V Italia
^
speme
sua
Opra fu
Colui
di
)(
«
in dono
che
,
ottenni
intento^e amko
^'
liberali, e piiiseveri studf^
Di
Partenopeamor
Memore
^ual
mente
Del
j
Per
la tenera
Ma
al Dio
£
I
,
Telemaco
che
£
Di
Dea
tua
sue
IjU
mia
Al
tedesco
Chi
del
ZVè certo
Era
la
amata
sì
h
pregi
nasconde
,
che
ne
f
"
•
dal
.
mar
lei
,
il $ai tUy-e sullo
nacque,
y
e
«
.
sorte
y
.
pioveandal Oielo,
la valle
stessa
impose
ogni segreto vede
e ben formata
,
graziein
Superba di
piume r
bij,viso aduna
Bianconi
,
vezzosa
che Ueta
desir le
se
nel
tornar
nostro
Deuy
ZVè tante
Allor
terren
cuor
j
Irene,
sospirata
cotanto
S* io r ho
e
y
umili
che tanti
,
V alma
ne
più gentili
tmpéra
Jìamme ineenée
tuoi
rirtii, di bellezza in
Quanti
fermo.
le capanne
piacquea*
la vaga
e
,
y
troncar
anco
non
,
V alme
a
,
aditetrù
avvmOuros^
ardito
etade
regjalberghie
Di
''
saggio a regger gmti
moderar
a
e
pia Regni
ugualmentedi
che
puote
tributo ;
il braccio
e
real
suo
§
,
-.
^aria
D* indole
La
Ministra
Re
meritar
lode
jy immensa
E
di
,
i dritti altrui sostiene ,
Provido
'
^
del
Ideuy
suo
vol^y
DigitizQfJ
by
li.
'
LjOOQ
IC
)(
de* trionfi
suoi
Quasi presaga
tryano PasUr
Al
Ma
si voIsb
Palla
è la doUa
Bella
lo
se
E
de
£
mia
)(
X
soffrain
V arti ,
Che
5* io le
Del
tuo
bella è
Giano
e
Giano
e
pace
sia la vittoria,
Bgggie a
SoiTanOt
^
ahhian
del
V
^
Palla
^
impero
,
sia il pomo
mio
e
mi
venerar
e
Sotto li cui
disse :
e
,
e
V aria
de
e
,
,
.
trassi
maggior Monarca,
possentie sommi auspicjy
Pili secoli nel del
volgonsiin giro
Dacché tffattori, e palme altera e corca
j
,
De
V
U
Aquilaregalea
V ombra
crebbe
di cui
io germe
\
arbor
,
Fu
per
De
la mia
E
Del
gran
Jè piitdegno;
,
V
ne
provaiallorché
campo
orrore
,
€p armi
d* animai
e
speranza
ritomo
sua
e
e
di
y
genti
bellicoso Dio
Jieriseguaci
;
altre fumanti
Cittadi
infelici
y
Ancor
Altre
D* Uio
Irene
di
sangue y altre d* assedio
da ferreiaccesi
9
e
era
di
mia
E
la memoria
E
la
Di
de la
eh* io corsiy
attonito
Vidi
natio nido
Dea^
nevischi
Che
E
/are al
son
soave
Roma
globistese
imaginifuneste
,
,
guida e mio conforto;
de' passio giorni
y
y
infiammataspeme
ed
rivederla y
strette
e
favellarcon
lei
^
,
)(
La
A
O
Che
gusti
chi
a
fa
col lento
Pastori
Venire
M
,
Del sollecito mio
Ma
tu
Del
le
Dietro
chioma
al
Dimmi
gli strali
se
Cupido avesse
Saria
pia grave
A
le vittorie y
E
sarian
Gli
nuda
ogni
e
y
De
V
r
da
indegno
ruppe
corso;
templi
i
y
y
e
Roma,
prisco ovil richiami
ed i fanciulli
gli armenti
che
al
,
,
i rivi
Augusta
Signor
Tuo
£
ornai
Arcadia
Chiudano
-^
è
,
steril erba
anfiteatri e gli archi
tempo
guardo
Capua
il
trionfi
polve
io ?
crudi
scusa
in
che
y
Ma
il
y
a^ suoi
^
incolparson
severo
d*
e
if Annibàl
fallo
vinto
e
possentie'
men
,
luci
azxHrre
da
men
e
,
placidaElba
per
se
y
vài
ten
or
incatenato
Biancon
y
Che
e
^
lieve.
e
eh*
e
Ifs
carro
suo
,
fosti pie voile
,
sponde 4^
aurea
,
pronto ritomo
yincHor dei cori
Per
oblio
amoroso
in servitù
che
,
Lungo
H
V
fia la cagion debile
Forse
^onte
y
y
lejres^*as^ue
a
berne
e
H
'
talora
mormorai^
viandanti
€
.
^pettocinto
il
Binàldo
come
,
dura
m$n
ha
doppia cote
M
chi
rendean
mi
lontananza
)(
XI
,
V alma
,
che
Ermelinda
suo
bebie
assai
Consorte
,
e
.
t Immortale
a
umil
regal crescente
il prato
ti
Prole
prostra
,
»
Di
GU
Lam^ar
'
«»«*•
^
eccelsi aus^
Ite! sossonito ci*U
*
«^
astro
'*
"""*•
"^'"
Uu*nU,
'
''"^
•»''"»""?
LETTERA
L
GEIfTlLISS.
KIVERITIS»,
E
i
MARCHESE.
SIGNOR
li 2"
Dresda
M. Li
rallegroinfinitamente
che
chese
nnalmente
Ottobre
1763.
gentilissimoSig. Mar*
y
vi aiate detcrminato
•
nel
no
ritor-
,
fate in Italia, di passar»
che
,
Svezia
di
Re
averla
dopo
,
augui^vasi poterleadattare
bastassero
che
Monaco
ha
lo
di
.
s'
vano
,
vi dirò
de* Bavari
sanno
,
i
lor
nella
quali non
di
,
quello
e
vi
e
che
voi
c1ie
della
Città
no
piaccio-
tant^
siete
vi
Non
vi
•
sono
molti
,
quai
tesori
Capitale^ percèìè avrete
dappertutto,che
i
recchie
pa-
no
possegga-
veduto
.
sempre
the
tn^'erete
ahre
per
maiavlgllerete quando
,
drete
Ve.
,
quale
,
te
quan-
Slockholm
a
merito
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viaggiatoricuriosi
rotelle
,
,
in
,
tante
imaginano
quelle cose
cerchereste
-Germania
al
più
considerata
e
presa
sotto
più
,
fo
Adol-
Gustavo
(juale
istrascinarla sino
per
forestieriper
alla
quellaQttà,
Vedi'etc
viexa^
di B*a-
per' Monato
i forestieri eruditi
1
sono
quasi
me-
)(
glioìnforsMd
dell» doH
"f
im
i cittadini medesimi
sono
allevati
Io
.
condussi
ricordo
la
per
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Marll
visitateI Ad
«crivendo
giovine
tere
Acciocché
H
rischio di cadere
a
Monaco
forse
che
«ienra
di
in
,
,
,
e
che
pena
apcune
al-
borghinostri
come
ingredijtransmit'»
positanegligimus
,
di
andiate
che
,
,
miglialontano
tante
,
vi
vicende delia guerra
sapete ,
portammo
costoro
frequaatipermettetemi^
sono
a
parte della mia
una
ove
( dice Plinio il
uno
altrove
dimorare
Real
dalla Sassdhia
oltre
Corte
la
i neutri
raminghiPenjati
.
adunque a
Preparatevi
lunghe
d'
io, benché
ed i nostri
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di
e
|
mano
più che
con
mno
glio
me-
conoscea
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gentilissimo
guidi,,
giacchéle inudite
questa Città
fochi
iter
sub oculis
ea
,
,
un
e
,
noscenda
Gallo )
tri!obbUgarono
ad
y
sapea
Bologna
cBttanti dai
Marchese
,
in
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j^um
a
solemus
mar$
,
,
pochisono
quanto
Cammeo
d* antichi bagniroipani
reliquie
mente
quiUi,che le hanno diligente-
mediocri
non
Cltti
di Versailles,
pari fors«
esservi poco
Parigi
a
il famoso
,
zo
all'antico PalazCappella
Quanti eruditi vi
.
sanno
e
al
nati
quella^an
le antichità di Roma
Cormto
e
,
,
b
iMm
sono
illustreFrancese
^ueil*
pare
tutte
me
Atene
e
;
esse
clie essendo
volta
prima
clic conservasi nella Santa
dei Re
tra
dei dotti letterati
di
uno
vedere
a
mi
che
"piese ,
che
,
ed
\
)(
A
Vienna
pii\«rie
ricévere sino alla vosM
wirie mia
del solito,
lettere alquantopiù
nelle
qualivi
dirò
3
.)(
the sopra Monaco,
queHOy
^esentandoalla mente
derk
no
almeno
d'
Prima
di
ai doTcri
che
Cortigianoe
tuttavia
r Elettore
ed
io
a
che vi
e
voi
buon
che
Ereditaria-,
una
siale
di
siete
e
,
che
Troverete
sarete
Re
vi
in lui
41
Principe
la
un
le farà
parlerete
,
.
tra
L'aldi
rentesi
pa-
•
bito
supresentatevi
Ministro
,
Signore, che
tostamente
Cavaliere
gentil
al sol vederlo Io riconoscerete
co-«
egli
qualeper
Callemberg
condurrà
egH
h delia Contessa
,
mio
le
Hcrcolani
in Monaco
di
che
dovendo
quando
di Baviera
Signor Conte
queste lettere
.
,
il*Marchese
mille saluti
del
nipotenziario
,
tutt' altro
,
al
Sorella
voltila,
prima
MaggiordonnaMaggiore
Giuntò che
lui
per
dappoi hammi
Sorella pev
per la Duchessa
vi manda
QutlU
.
ho
ma
clie quanto
lui
basterà dirle,che
Lodron
1' onor
quisi pensa
amato
non
per P Elettrice ;
»ru:he di voi
mendone
ho
incafica salutarvi, volea anch'
m'
di
che
chiuse
qui ac-
,
lui presentato
a
«oM'sfare
come
vi sitte
concittadino
,
scrivere alla
si
me
per
le due
che
,
Reale
Principessa
di dirvi
mandato
dirvi
mostreranno
come
e
y
per altro canale
darmene
avrei d' ae*
y
raccomandazioni
è della
come
c\m
^erViran*
conviene
mi
,
,
ogni caso
suppliscoquanto
ogni altra cosa
lettere sono
di mandarvi
Ih
.
sttm*
mi
impossibilità.
questa
a
la Baviera
e
il desiderio
mostrarvi
a
eompagnarviy e
pilo
)(
per
al
pie*
ve"|eredi
alla Corte..
cortesissimo , ed
Sassone,giacché,
4
)(
fatto
v' ho
conw
non
so
re,
e
,
Nazione
qui questa
notar
h*
,
qualeatticismo
che
)(•
urbanità
ed
,
lei
a
un
panicoia*
tanti
agevolmentela distingue
daglialtri abi-
della Germania
.
Prima
eh' io cominci
però
,
permettetemi,eh*
re,
Baviera
è
io
dica, che 1*Elettore di
vi
clemenza
Principeaffabile pieno di
un
Ciceré»
farvi da
a
,
,
e
bontà
Egliè
destro
mente
che
e
grande.,
il
Ha
.
cuore
lo riconoscerete da
assolutamente
,
esempio
anch*
forse potuto
è
esso
sca
rie-
non
giu^o
,
qviesto, che
ha
luto
vo-
più piccoli
allegareche
,
V Elettorato
ed
fideiconunisso sagrosanto ,
un
,
tigli
debiti , lascia-
infinitamente
di tant' allrl|
dì lui avrebbe
,
tal*
da* suoi antenati, benché
per It passate guerre
«ir
generoso
gì'immensi
pagare
e
esercìibio, in cui
v' è
non
,
per eccellensa
e
fatto di persona,
benissimo
.«^
•incapaced' aggravi
,
in
Indirizzategli
pur la parola Italimno,giaceh'
egli possiedeperfettamentela linguanostra, non
che varie altre
meno
della
Reale
Principessa
piacergliSi può
di
parente del Re
mai
dato asilo
che
questo
alla Real
onore
della ^assonili
Parlategli
,
che è anche
Suocero
suo
,
Principe
di
invitandola
volle dare
,
a
seguitarlaCrediatemi pure
.
non
,
quello
,
quanti ebbero
che
,
,
s' è
più generoso
FamigliaElettorale,ed
di
più amico
che
e
,
e
sicuro
sarete
e
y
,
più bobite
gran
Sorella
sua
dire
.
che
r
.
in Mo-
6
.)(
il piacere di conoscerla
ir*avessi voluto torre
medesimo
ai
in
«fere
è
non
Principi
,
voi
.
V
d' es7
onore
,
lei vicino
a
voi
formerete
presenferciVe la
quando avrete
appresso
quali^bbiam
medesimo
d^
qualchepreviaidea
inutile 1' aver
mai
da
che
viiggiho provato,
miei
Ne'
.
K
ben
son
e
,
la troverete
che
certo
,
maggiore di quella che or v* annunzio
coisti ossequj che nel
Fatti che avrete
anche
.
,
Mon»
,
di vedere
domandate
o
soffrono
non
cortigianesco
do
Elettorale
sia il Palazzo
edificio,
con
r architetto
d' Austria
della Casa
della Boemia
tu il primo
,
Elettor dell*.Impero
che
,
La
f
pessa
che
in
,
,
queirorrida
dovete
che
Pa-
Federico
re
di vede-
proccurar
,
è
copertide'
serie di
glialtri
che
,
,
e
Clemente
medesimi
.
quaU
ne'
,
il Principe
alloggiato
,
una
ra
guerralo
dichia-
di questa Casa
,
Alberto
Prìncipi
voi vedrete
stegno
so-
.
di Sassofìia
ancora
d
stato
essere
luogo di
che
ignoto
,
Reale
fu
spogliato
cosa
idtimamente
ne
,
è
non
in
dd
principio
appunto
gliappartamenti quelli
Minati ai
sono
fu
ne
prima
sono
hanno
voi
A
,
immenso
un
sul
.
Principe,in ricompensad*
questo
btioo
Questa è
.
Massimiliano
Duca
dal
,
parte la Residenza
a
regialiberalitàinalzato
passato secolo
eglistessQ
parte
a
indugio
il menomo
e
Princi*
furono
Se i
d^
prk"i
arazzi d' allora ,
tappetibellissimi ,
principesclii
Rappr^entano
e
mente
vera-
alcuni i dodici
.
mesi
dell'anno
in
figureche
pajono
di Lodovii;o ,
K
tanto
sta
elleno belle
aono
antiche di Otone
K
7
di
WiteUpach
Sono
.
Pier CandKdo, ed eseguitocon
tutti di
varj maestri
da
fiamminghi
,
allora
fatti venire
furono
dovete
Se
ragone
mai
in rame,
le stampe
ticamane
che
di codesti
belle
,
,
y
Per
lora i conoscitori.
nel
jaajr
da
intagliate
furono
delF £delkick
Io
perchè
pierr
Italia
«
compagne
9
la mia
due
c^ofiiprai
che
,
nae
,
e
se
so
ogni
che in
vedrete
e
in
d' al*'
Doppel-
norimberghesi
vo
Ambling valoroso allie»
ve
di Pier Candido,
alcuna
sia
ne
quattro
caso
iit casa
anni
che
parola
fecero Bn
vi sieno V opere
sono
mia
a
era
..
le
di
di
Wn
^
costui
,
trete
po-
io
qiuili
Saprete però
nativo
,
Bruges in
,
bianco
quellalinguasignifica
Italiano ,
vista
veder
,
chiama vasi Pietro
poeticamentein
in
di
pitture
Bologna
in Baviera
quest'insigne artefice
Fiandra
an-
,
rappresentanti
quattro fiumi,
giorno
un
vedere
Artefici
Gustavo
note
non
In
di
.
se
so
non
àé^
da
asserisce il
quanto
trattato
suo
è ben
arazzi furono
ricercate ;
e
questo
facciate il pa.
ne
che 'di questo lavoro
la stima
esse
in
co^
;
,
rare
suddetto
cose
intagliate
prendetelesopra
perchè sono
quest'efletto
fortuna' incontraste
per
.
vura
bra-
dal
Hercolani
più d' ogni altro
voi
che
,
a
quai belle
.
la Casa
possegga
genere
che
disegno
somma
Monaco
a
So
Massimiliano
Elettore
aluì le ge«"
ei
grandiose
,
e
,
Ei
.
cognolo
dusse
tra-
probabilmenteper
-
Digitizedby
LjOOQ
IC
8
)(
)(
ispavcntare i Fiorentini,quando passòin To^a*^
non
na
GiorgioVasari.
sludiar sotto
a
Le^ soHlltc di questi appariamtnti
glieruditi fregi
lo
che
cor«i»no
,
del Candido
e
,
che
bene
se
si nel
colorito ha sorpassato il Maestro
iarmente
Voglio
nella
entrasse
è
com'
supporre
,
pre
Egliha però sem-
fare il
a
tne
al
torto
ad
bella posta
un
Vasari
osserva
che
.
Candido
1' e^iime
dopo
l' anno
i568,
non
per
Scrittore di sospettare che
,
tawito
taciuto nel
frattanto cìte
suo
ha
ne
librò il
lodati
no-
tant* altri
,
inferiori s Ma
certamente
nostro
massime
e
ììy ed. al
il
talvolta
sono
tale fu riconosciuto dal Duca
e
,
nelle scienze
in
fermandolo
non
if»ndente
Monaco
,
Massimiliano
poi
si scostò
di
k
un
valentuomo,
Alberto
la fine del
fecelo
suo
interamente
ntVì innalzare questa gran
mai
dal parere
scultura,e,
Suoi
cliltettut'a.
mini,
uo-
inesplical»-
giudicenelle
gran
il quale verso
^
gK
Virgilio
Pier Candido
,
di Bfcssimiliano
avo
di
purtroppo
patiturmanes»
siasi
Comunque
per
Vasari,
paridell* anime
Quisque suos
e
dopo
egliavesse
di cofitoi
si
toscana
probabile
del
cioè
,
nel
,
scuola
Vite
sue
che
,
,
delle
,
disegno
.
della scuola
nell' opere
veórett
,
secchezza, che paitico-
di
quel poco
pnre
tutti opeiie
sono
,
il considererete
lo scolile questa voka
conservato
coi^e
,
infatti
il
come
sono
i
di costui
Quinto
arti
e
,
regno
euo
,
•
ca
fabbri-
grand*in-
Vasari, an"^
d'
ar-
di quasitutti i
disegni
)(
bronzi
dei. qualiè
,
deglistucchi
,
Candido
M
9
dèh
,
volte
1* aUiellitore
fu
Palazzo, che fino
seppuii
,
demburgo
anche
e
annualmente
vanno
a
è tanto
i nostri buoni
,
vi si spargono
che
dì
quelli
^
che
in
di buono
quanto
che
essi yi
che
,
,
K
Italiasi
nostra
tanto
,,
al
zi
imbaraz-
misero
è
gtiadagnanq
di
pa
pom-
porcellana
in paragone
spogliati So
.
i Francesi
,
da
,
non
demolire
ma
che
avevano
,
y
altrettanto andiamo
,
perdendo
quotidianamente
cano
fabbri-
si
,
stati
vero
in questo genere
vece
on"amento
,
,
'Costaronto'
più fanno
poclietazae
riflettiamo, eh* essi
itnitandoli non
poco
per la
qualisono
questo imitiamo
migliorgusto
ed in loro
,
sopra
de'
ti
colloca-
sono
,
di
specchio o
uno
di
do
incontran-
più necessario
focolari,che
certi meschini
d'
di
cosa
camini
antenati
i camini
anticaglie«d
come
,
i bei
distruggendo
,
farsi
che presentemente
,
abr
non
dttpiaee
aopra vi
,
può
se
più grandiosa.Gii
guardiate
mania
Ger-
ài Bran-
Casa
anderete
camere
che
i butti
poi ditemi
e
pariin
attenzione
con
queste
per
,
,
di queito
.
che
com'
mi
tanto
Osservate, \i prego,
marmo,
ha
non
Fier
somma
quellodella
"^e
,
biate veduto
ora
fotte
non
Berlino
a
ad
In
.
1' i^pamtore
e
,
gran
tane
ornata, delle fon-
estremameiite
e
che
noi
.
v'^ò la
questiappartamenti
la
gran sacomunicazione^ la qualechiamasi dell'Impera-
In
di
dorè
,
mezzo
ove
a
vedrete
la sofEtta bravamente
dipinta
•
)C
mo
prepoillodi
a
trattenermi di
di
Dresda
qui a
il discorso
non
ceano
^
della
lo
che
porta
burgo;
verità
che
anni in un' Isola
per Rnire col
di Germania
Ma
Wheler,
Levante
protettore,
a
Dell' altro il
non
il
torniamo
a
in Ham-
Hamburgo ,'il
periseco
e
piaceredi
di
nel fondo
Monaco
.
lo
veder-
durar
si da
di venir
sempre
dine
or-
d' antichità grectf
valea la pena
e
disabitata,
diede
e
,
perì miseramente,
avuto
e
tore
conosci-
e
Londra
Bristol
',
regalol-
e
,
speditoda
perdersi
per
.
Mitridate
il
gentildono
io abbia neppur
.
Re
.
da
quel piede-
a
dell'antichilÀ
me
dì
statue
sepolti
già-
vicino
questo preziosoavanzo
che
Li
e
fosse
cui era,
su
eterno
senza
a
giato
viag-
portato
avea
mezzo
Spon,
viaggidi
nel mandarlo
ma
legno,
in
fece
perchè mi
,
lo
menzione
Chìsterfeld gran
ne
e
,
Sig.Ric"^
bei tronchi di
due
un' inscrizione del
delle beli' arti,
Sig.Gaven
nell* £gttto,
tanti secoli
ne' loro
Milord
a
il
,
questieglitrovò
di
il Tournefort
sono
ha molto
Ingleseche
e
,
che colà da
quale fanno
anni
quattr'
fatto sovvenire
Gentiluoìno
,
perdita
•
Uno
alallo
posao
t'/Iiomai parlato,perchè
dair laola di Delos
,
porfido non
,
fattay
me
n' ha
per il Levante
por/ìdo
di
^tne
non
me
cardo Gaven
via
or-
poi rarisai-
deplorarequidi passaggiouna
da
irreparabile
ciH
raro
•
Ma
forae
Virtù,
in Germania
troviai ;
Ofonque
di^
statua
una
aingoiare
e
f
grandezs»naturale
dioesi rappreaentarela
porfido,che
nameniOy
è di
V
Sul camino
)(
IO
tant*
lontano
del
mar
La
di colè
citante,
^andtosa^Acala,
poco
la vostra
attenzione
Biaognaindicarla ai fo«
merita
.
reatierìy
do
perchè non
tamenti
Residen^
è
£ssa
me
scala
è divenuta
adesso
un
d'
capo
eoa
opera
per le
o
,
d' Italia si
scea
la
una
delle
che
«
principali
parti d'
trebbe
far buona
dove
a
,
belle scale d'
scale
ne'
£uropa
è
edificj
privati
nella
che
si opponga
Adriano
non
nostre
,
fossero
voi sapete,
a
cui
quest»
veduta
alcuna
Voi
vi
.
,
se
quellescale
insieme
reliquia
,
proposizione
che
casa
di gran
abbiamo
le ruine d' ErcolanO
Fra
.
direte
tutta
pia
tettura
poche parlidell' archi-
troppo strette,
che
po-^
gna
Bolole
che
di
que'pochivestigi
nella
poi mi
e
,
in
certamente
paMaggio,
questa mia
a
Tivoli
a
^
e
principesca,
moderni
avrete
non
ricordate 1'angustiadi
le
Vedrete
,
vedonsi
formano
.
sono
delle
una
qualenoi
che
sicuro
cono*
.
lunga superatiglianticlù
son
che
figuradappertutto,anzi
giudiziomio
,
,
edificio
un
ha T aria
sapete, sia detto di
Voi
ti
quasinon
,
la scala di Monaco
V abbelliscono
,
.
che
oo-
soaten*
ne
,
che
dire
può
•
,
che
statue
appartata
V ardiitettcora
marmo
magnificenzadelle
vera
esseit*
della
principale
inutile ed
per
di
grandicolonne
gli ardii
Fuori
la
^ra
,
,
per le
tono
che
questa
,
chi
di
consiglio
p^r
cangiatoV ingressodegliappar*
interamente
stato
mai
so
v' è
per
casa
benché
,
se
scala
,
che
fabbricò
mediocre
fra
imperatorie
,
ed
incomode.
Eppure
la Villa Adriana
do*
eaMre
rea
un
.
piccolole copie
di quanto
perdbè rinchiudea
,
di
belio
lo
spirito
viaggiatore ^ifìcatorio
,
il
chiamano
e
varj di questiedificj
,
che
semiciffcokre
,
quellerovine
che
vasca
sussiste
il
dato
tradizione
ancora
osservai
,
additarvela
sentata
y
nomi
,
se
pio
tem-
un
le
un* immensa
chiamano
e
a
fece
che
cui Adriano
piacere quando
,
ho
non
tamente
cer-
avea
Questa fedele
tanto
giacchéT
trovale
sono
ne
f
l^mpo
per
lettera
non
Sig.Marchese
caro
potuto
occasione
si è
oggi di
é che
scrivere di
pia
,
troppo lunga A
.
Voi
ordinario
.
ricevete
i
Sassonia .'
intanto amatemi
complimentidi
ho
Non
.
tutti
e
meno
a
qui pre*
né
voglia
,
forse
questa
rivederci il prossimo
,
.
a
.
Addio
,
grande
e
Canopo
di Naumachia.
nome
rusticale mi
luogo la
non
Lumachia
e
,
,
probabilmentecontenea
egieie,delle/ qualimolte
statue
di
•veramente
oggidìglianticlii
anche
danno
vignajuoli
sul
che
ne',
,
avea
tra
in
veduto
avea
lunghiviaggiquellMmperadore
suot
1
d' opera
capo
btate
gli amici
sano
,
e
vostri di
i4' )(
)(
^
che
tosto
.QniKì «(Iptrtaiiiett^
,
«iiìamerete per
Furono
.
volli costantemente
seppe dimenticaraì del
delia Patria ;
si vede
mefite
Vi
.
come
vita, né
Non
«
di
v* è
quello
arriva ad
non
ne
amar-
quotidiana-
troppo
pur
conscr-
sua
più scusabile
amore
fino i difetti,
per
Torino
suo
felicecolui, che
e
della
il tempo
quale
la
,
nostri
costumi
e
,
tutto
ben fatte
di
per T Elettrice Adelaide
accomodati
fedelissima alle maniere
neir anime
^
na
alP Italiaogniragionedppartamenti
Savojay moglie dell'E)eltorFerdinando
mai
li
lì vedrete
adunque camere
troverete
gran-
llie
dì, sofEtte artificiosamente intagliate'
e
dorate,co,
da
mi costumavasi
,
camini
i muri
incomparabile
e
,
del
,
scagliolacon
ed
prospettiva
che,
me,
mosaico
lavorati
e
,
li rieonoscerete,
non
ben da vicino
^bel
un
se
,
,
die
p spero
gi£
che
,
in«verità vale
rabeschi
sono
parrà a
come
cesse
suc-
voi
toccati. Desidero,che
e
guardati,
noi ilaliant abbiamo
irte
quest*
vi
tal
con
dopo averli
non
consideriate questo lavoro, che |Pmi ho
belioakrove
stranamente
venuti
,
che
gran
torto
nostra
veduto cosi
conchiudèrete
meco
d'
pur
di
a
dipinta
diligenea
e
cagione del lor pulimento
,
a
binetto
ga-
chiamiamo,
lo
Sono
.
prima vista vedere
a
,
architettura
,
arre,
amore
sommo
y
un
di gesso
qualesono
noi Lombardi
Castrato,ò/come
finalmente
aver
era
,
che
suso
in di-
messa
totalmente
incomparabilmente
megliodi
e
disegnati
éompostt
,
alla tooda',i qualipoi non
,
e
,
certi
che oghanno
«5
)(
altro
mento
che
^
deiroroy che
e
delie buone
di
,
^sìone8(m
diceva
li
gtui^
quan"k"al
Ippocrat^ ^ui
,
Atleti
de^
hòniiàih
summufn
ipso dia
tumin
gr^um pervtn$riM
me*
a
d^llalor perfe-
colmo
ad
po
pur trop-
possono
della salute
cum
,
^
vio
sicuro dei' decli-
non
"piiie
siccome
,
ricopre.Ma
segno
un
nel
arti ,
cadere
non
d* vfn'kicongroanoviti
d'ordinario
straraganteè
il guslo
no
quelb
)(
non
manere
possMt^ mcfwse est, nf in pejusruant
Cangiamento
dimile patironogliornati in Roma
al tempo di Vi*
,
Ledete "|ue9to ammirarle- «icrittorein xx^
luoghi e vi troverete una vera pitturadel gusto
travio
.
y
«he
,
fa strage in
ora.
terikus
ex
imquis
moriims
tetris rebus
.
mi,
voìutis
et
sUnentia
nus
exse
rum
II»
colummis
Item
.
enim
canàelahra
smàemtia
sine ratione
se
etiam
coliculis
ex
exeuntia
capiUhus
mdicularum
.
Mmc
su^
surgtntes ex
piureshahen'
sigilla non
mi^
^
Jimnani^,
^
similia
crispis
cum
fioros dimidiata
sigillaMa
emia^
sfatmuniur
voìutis caUculi. teneri
cum
U*
rekus Jimtis ima*
earum
fìguras supra.fastigia
radicihis
tes
ex
mme
,
pinguntur
striati
fastigiis karpinetuli
prò
foliis
Pro
.
l^mm
v§r
a
qum
sumeèmmtur
exem^^
potius^qmam
hmc
,
impnAantur,
ctoriis momtra
gines certtB
Std
Europa :
autem
me
Ergo
ita
haòenies
alia
bésiimr
sun^,
me€.
.
fieripossunt
coegerunt
,
fìum
,
nec
fuenmt
uti inertia mali
virtutes. Vknw.
«
nwi
wmres
Judicesconniveant
Lik.%Cap.
V.
mr^
Sicché spesso
'6
•)(
che
veggiamo,
Due
ti ad
twlte
ieùmt
im
piccola è
nero
,
ma
,
le^Cappelle d* Europa
iiied06Ìma El^Lrice
Buon
per me,
thè
che fra
alia
più
che
in Monaco
di
ornata
m
iella Cappella,i'er,
per ecceUenza la
deUa
fàrmos^
questiap("actamen-
e
,
tlùama
mulier
piscem
confluiranno da
pa"sivi
una
)(
fu
questa ediécata.
por
1^ vedrete
molto
aon
\xm"
Jii^ale
lodMi»
potreste altrimente credemn
ger-
,
.
.
la
Capp^a grande di Corte,
oov^citzkniedi. questa nulla contiene
colla
la €on^deste
Non
in
qude,
,
Tutto nella pròna è animìrabile
.di*
«ingolilre
.
eìoso, e di buMi
dat^
iosa
Oro
.
ottimnmente
argento , genmie
,
dispostee collocale
il pregio
Non
mancate
.
es^tamente
che
è
a
,
^* argenta
bano
j
perchè tutto
,
d'
,
la
d' altre
e
parte moderne
\
e
guardartutto
no
orgadegno -Quell'
.
vicino
,
Lascerò
,
e
d'
e-
gen^ne intagliate^
parte antiche,
ccm
strate.
incaprofusionedappertutto
e
sorprendente
y
.
.
di
è ingiofeliato
perclìè
finèstre,e
gran lastredi cristaUo lavorato
«pesa
è
che
e
d' avorio
lapislazzoli
i vetri .delle
Fino
di
,
osservatelo da
cammei,
.sono
di
ne
y
,
,
che
ricoprono
sinistra nell* entrarvi
mano
oro
è
me
gioiello
un
rare,
pietre
,
,
Psrmeno
lonr
quantunque ^sia bsn
e
moderivi , può chiamarsi
esser
pari
senza
gusto;
pre-
,
starei
a.
delie
mcchic
ta,
fiori sulla ruo-
q^asiper
dire
cessiva
ec-
•
al
il divoto piaceredi
Sagristsino
mo-
^trar^^'
"(
)(
«7
*8trarvi le mobe
e
RoUquieincastrale ne* pi4 b^
più prexbsiTabernacoli. Egli fra le molte altr*,
,
?i
presenteràla
che dovrebbe
destra di S. Gian
mano
ai Letterati
1'autentica
Se
.
ha scritte le
la
aero
omilie
auree^
Re
6Ì
Napoli
di
,
grande solennità
di
che
delle Decadi
Vi
ii braccio d*
p
che
,
,
pure
in la-^
lettera ori^nale
una
,
abbia
al''quale
rispettosani^nte
raccomandagli
confessare
portata
con
perchè,oltre air
,
«e
essere
in Baviera
d' Ingolstad.
che questa raccomandazione
la benedinne
la
del
Signore
.
compagnia di Gesù
quasi direttricedi questa Università,
nuta
d* allora in qua
stati della Baviera
go
to
Alber-
scritta al Duca
la Teologia
nell'Università
insegnare
Bisognapur
della Germania
,
latata
e
.
con
forse
memorabili
cuni suoi Gesuiti, die il Santo mandava
per
avrebb'
non
l
dell'Istoria Romana
Ignaaiodi Lo)ola
nella
V.
do
liberto, creden-
un
eleganti e
loro genere
con
,
questa , che ha scritto cose
si mostrerà
tino di S.
da Padova
portò via
,
avere
nel
meno
non
ad
commos-
nelCostantinopoli
quelgran Vescovo. Quel
portarne la destra di Tito Livio
eglipagato
volte
tante
il 'popolodi
Corte, ed
V ascoltarle dalla bocca
buon
che
qoeUa medesima,
che
,
e
»
la troppa antichità
per
che è
i^Kèglia,
pensate,
non
,
ai Cristiani
egualmentecara
esser
Grisostomo
rami
che
con
in
pochi
o
,
in
nessun
più profonderadici
più frondosi
,
essa
ha
germoglialo
negli
cori felicemente
,
dive*
e
2
luo*
è stabilita
più fruttiferidi*
d'
Prtm
i8
)(
,
K
tutte
noatrate
arem
qnetle cose
al bdlitsimo
volato còndurvi
tmn
ho
che
coli^ chianasi dell' Imperadore
,
VII.
fu
id^to
oppuno
sa,
poche,
e
f^te
della
grandiositàe
tan^ altri, od
sono
il restante;
neglettotutto
delle ricchezze
,
,
antiche
porcellane
,
specchi pitture ricami
,
desiderare.
mere
fate,o P
che
ricchesza
1*occhio
altro
che
a
9
lasciando le favole
forestiere,che
fosse
prezzo
y
antiche
con
^
e
sono
io
di
^ma
.
ed
,
Al
più
di queste
i bel
nell'Arioato
ancora
gabinetti 1*uno
,
ed
,
cosa
«a-»
dagnare
gua.
Ma
nessun
air uscirne
fondo
to
tut-
delie
palazzi
volle
disperato
ho veduto
non
alf entrarvi
due
A
gusto
sa
non
d* Anselmo
egualmentesorpreso
vi
umano
,
gliate
inta-
argento ,
,
buon
e
,
dorati
^emme
,
oro
,
più fàvole
parranno
quellosciocco
.
broazi
»
Crediatemi,che sd rederc
vi
non
pH\
,
appressate le
,
moderne
e
,
v* è distribuitocon
y
voi
ma
e
»
.
y
tal segno
una
i loro
progressi
marmi
Tappetipreziosissimi
i
Se
.
qui alla bella prima
condotto
avrei
statue
in
akr^ Corte d' £ur"^
lo
come
forse
belle arti ed
,
perchèda Carlo
troverete
egualeprobabilmaute
forse in nksim'
io ?* avrei
,
appartionento »
,
che
e
*
colla magnificenzache
eseguilo
f
forestiere,
un
dama
ed
io
t
non
ne
di^* appartamento
di
porcellane
\ V altro di belle miniature copiate
specchi
dai primi,e più bei
spesa principésca
quadrid* Europa
.
In
quest'ultimo sul camino-
queB*inimitabile Orfeo
dipìntoda
Giacomo
vate
osser-
Ko-
X
)(
19
di Adriano
scolaro
nìog ?Noriilìberghese
Vaiì
dea
,
vi
Velde, che,
come
fece in Roma
Panno
tao
di
i6i3.
rarità
somma
Sarà
sempre
«io: olii habent
Jamam
che
,
è
cetra
cosi
e
,
per la foresta
Questa genere "
fatica
e
Unita
,
lavoro
meno
conoscitori:
vasta
dal dirvi
coni
Rubens
lontano
,
il
Di
di
vasta
parte
più
che vi
prima
guardo di
Non
.
Rubens
pure
che
burgo a Parigi e
,
nessun
di temperare
cerca
con
peratorie
im-
che siete
,
dell' opera
io
posso
se
volessi
spensarmi
però di-
riconoscerete di
non
certo
las9Ìain-
quigliabbozzi sufdel Luxemgalleria
,
famosa
certamente
pittore
una
?
.
troverete
della
finiti,
pazier^
aiparticolarmente
sono
classe ,
chi lo
stribuiti
di-
di
galleria
Voi
.
perchè questo grand'uomo
ficientemenle
capace
,
e
veramente
gli autori',ed
la finirei mai
non
,
maraviglia»
bisogno qui
«avete
per indicar vene
armo*
dell'appartapreziosa
mento
ima
non
,
dirsi una
camere,
e
di cui forma
,
contiene
degno d* ammirazione
qsìo
ornata
,
£arlo
di gemme,
alla sinistra ima
troverete
,
,
può
questa serie di
a
pitture non
mia
reggio,
del Cor-
che in gran parte è
^
è anch*
non
,
c^e
Llp-
Maddalena
lavorati
diUgentemenite
,
w--
Questoquadretto
merentur.
f
guisadella nostra
a
di Giusto
quasiinfinitad' animali,attiratidaU*
nia della
za,
mlii
di coUui
nosciuto
egliè quasisco-
il detto
vero
angolo, lo
un
opere
contornato
giustamente
serie
una
,
Le
per questo
e
,
.
ad
scri^^o
sta
si bella
era
pia
il doapoteosi
)(
kre
delb
teli beo
bene, giacchénon
non
neUe
stampe,
veduta
inimitabile
iaroro
che
di
della bellesta
'
quel
qaeiC
poi rìcordaten,
e
un* ombra
non
se
sono
mai
avete
Osmrrm^
IV.
deli' infeike Enrico
Vcdoim
opera fuorché
essi
)(
ao
Rubens
con
.
di
ma^
una
rati, quando ha
ha supr*
particolare
ma,
voluto,i più eccellenti pittori;
secondo
Luxemburgo superase
colorito ,
e
me
d' entusiasmo
al
,
miracolo
un
degno
che et
Dopo
pavimento
,
che qua
pittura e
,
forme
ne
1^
e
qui
a
e
,
,
volta n#
,
perché a
che
nel fondo
Pare
.
.
Le
statue
e
le
com'
,
statue
e
questa
lo
lerie
gal-
anche in Firen-
sempre
che
,
modo
,
sentito l'effetto
•
ove
è
poi non
certo
.
é
paruto , die
s' osservi
of,
la delicatezza della
che il getto
,
ai colori in
strat-
e
offenderio
senza
ho
me
,
troppa for«a
con
,
s' imitasse nelle loro belle
la vicinanza delle statue
ienda
nuove
piuttosto che frammischiare
Romani
Signori
altrove
della
monotonia
vidi finora in alcun' altra galleria,
vorrei, che
pitture,
da molti
»e
dall' estasi
prima
Quest'ornamento
que^grandi,
a
con
riguardanti
richiamano
sarete
delF Indie,
porcellane
di
bronzo,
l'occhio de'
per la
,
marmo
•
un' occhiata
imagini date
spani interromponola
Simile artificionon
e
belle
ce
fe-
e
,
dell'Europa
Re
più gran
sulle tavole di
e
bei vasi 'di
e
del
stesso
ogn' intorno guardando, vi
riempitolo girilodi
sul
lui
a
pittura
,
trice
sedutsuperficie
rimproveri
scalpello
una
di cui
il rilievo,
sono
pittureformano
un»
Digitiz^ by
LjOOQ
canti
man-
«Bsso-
IC
)C
metallo
fo
Alberto
.
le raccolte
V.
ed
mai
Enea
nostro
m;inoscrftia
foglio,
Questo
.
in
ogni
sappiad' aver
prete
quando sasorpreso
eh' io
,
Sarete
.
dal
conserva
scrigno
in vita mia
fece fai*e
no
,
che nella guerra della successione di Carlo
queste
furono
cose
lasciate
tutte
senza
,
che
e
sono
ove
j
bello
più
veduto
f
re
latiniin
inedita y colà si
è il
senso
dottissima
volumi
VlcOy che in due
ancora
e
,
elegantedeacrizione
una
)(
«a
ersero
non
VI.
timo*
verun
perìcolo
,
verun
,
vi facean
rispettandole
perchègliAustriaci medesimi
la guardia
L' Antiquario
poi dee occuparviuna buona parte
,
,
.
della
•
in Roma
neppure
sua
caglìe
qualivi
le
la medesima
non
.
Nella gran
avvezza
a
,
che appena
si
de'
quantità
tempo
non
busti ,
cKo
presenteranno al
da
vi
mano
sotto
leggerete
to
mol-
,
statue
che
v' è
non
note,
e
dateci
traman-
in questo
abbia
do
mon-
sogno
bi-
avuto
adjiitrice
per ripararei danni del
,
mano
edace
ma
nell' istoria
.
di
e
conoscono
serie delle
di simili cose,
si
anti«
serviti dai
varj ristorati
dalla bella arìlichilà Non
raccolta
mal
pacità
ca-
poter dire
queste ,
sono
questo mestiere,
poi nella
meno
vedrete
ne
e
,
.
è
non
ampiezza
Vorrei
conservano
collocati
graziosamente
,
de* nomi
si
V
di questa
delle
disposizione
la.bella
,
sguardo
vostro
si per
,
della sceltezza di
cosa
loro commissarj
là
pie teatrale
colpa de* Principise
è sempre
e
stessa
che per
,
,
qua
Vista
giornata
,
e
della barbarle
degliignorantiAr-r
.
33
)(
duco cifCy CM
ai
movB
'ipMjttv
in
conosce
)(
pae«e
meglio
altrove
Te
verun
perchècolà più che
.^p€Cf9 vn
che
Roma
in
mai
n' è sempre
bisogno Io ho wdtttt larvi mirtee^
ri a quello die fece Fra
Gu^ehno
,
nelle gambe dell'Ercole Farnese
e che
da MkbckgBolo
Voleese ìàòk"
della
tics^Uedì
esperte^
te.
Vi
e
meno
troverete
che
.
ardile
però molte
per
me
capitatein
batttzsaroe
a
altre
cose
Porta
che
le
an-
cosà
mani
le aconosciued
singolari,
di sufficiente compenso
vi serviranno
Se,
tevele anche
sano
fossero
Monaco
to
sta-
fu approvato^
tanto
,
,
;
inferìo-
non
.
•
vm^
eMpfjgn
,
quando
vi
sarete
,
e
te
sta-
.
LETTERA
III.
GBKTILI88.
RIVEAITISft.
E
MARCHESE.
SIGNOR
Dresda
Òi
tlma
tanti
all' impegno
abn«no
In
cosa
cosi
assopito;
del
mano
che
di
tutto
eccomi
i^edere
dovete
V
y
Non
che
sono
sgombrando
ripostiglidella
questi una
chiavi
antichi
,
Corte
vecchia
Nessuno
.
ogni
troverete
costo
G"n8Ìste
'
.
pienidi
ture
minia-
quali è troppo curiosa»
pochissimianni
alcuni
tranquillo
^
.
d' esservi
meritare
non
per
mente.
regolar-
Residenza
ad
de'
istoria
quasi
voi
y
inimitabili
breve
è
antichi
manoscritti
creduto
nuovo
a
della
custode
ho
di scrivervi
,
questa in alcuni
e
tunità
impor-
tante
»
preso
che
fortuna
Per
che
fui*
Dopo
.
spaventi
questa fatai guerra
oggi
mancar
una
valeo
,
per
o
avuti
abbiamo
17SS*
4 f^ovemVf
quiiem
i^aleSf bene est; ego
mia
il
e
che
riferita
qui
.
ricercando
,
,
fino
allora' inosservati
in
trovossi
e
fondo
d*
un
di
,
ben
di ferro
cassa
,
dubitò
y
come
potete
serrata
a
pia
imaginarvi
,
^5
)(
d*
trovato
9Lvet
teMto
un
quaiuloaltro
antichi,e
che
,
dorato d'
buona
cMusi
e
)
lavoro
mi
stati,
saranno
emrbonem
Iddio
ìntttoata.
prò
lo
,
^
torto
Svezia
.
Che
dforo,
che
la
alleato,a cui
,
guisse
se-
Adolfo
fecero gran
»
toccò
nen
,
alle
per qUanlo
spilla,
una
piaase
,
ed alle
era
Consistevano
stato
fatto gran
far
di
.
un
eccellentemente
in carta
I
pi\ belli
pecora
,*
di
di foima
e
dì
bel manoscritto
in manoscritti di
,
.
tornei
illustridel Boceaccio
figuremifùate
tomi
di questo pretesto
tn
Elettorale,
degliuomini
sonili
stavo
Gu-
Heidelberga
; ma
uso
in pergamena
cose
mente
danno, anai total-
questilibri in volipni di
della Casa
rap-
FederigoElettor Palatino,9110
degnossidi
non
gran
no
avran-
Gustavo
neppure
queljempo,
il Castello
spogliato
e
da
è co^
cosa
Baviera
favore di
presa^iain
,
Fedro
con
il dirittodì
Egliavrebbe potuto allegare
.
sica
d'argento
credettero,che ciò
contentossi dì fare |a \91erra
blasone
e
•
fu preso
se
le storie di
dicono
armate
superbamentelega*
perchè,quantunque
quei generoso guerriero,
a
della
G0n"piistatore
e
solarli
con-
Come
iw$mnnis
tk^ssuro^
da qual tempo
e
{asse sUta
Alcuni
sa.
allor che Monaco
Re
"bie
bastò per
diligentissìmo
Quanti ita quella
bella raccolta
quesu
Non
bri
li-
.
gente vi
detto
funtàildi
una
fossero
con
kftir^
fu la lora
sa
sorpre-
che
,
tutti manoscritti!
questivolumi
ti in velluto
Qual
«
videro
non
afettarono^
^
e
^
la per paacer V avida rUta
)(
quesb*sono
eoa
mu-
due
i qua*
atlantica,
^
)(
i
li contai^gofìo
sette «ibni
Orlando
da
pelladei
gina di
messi
ptmtenaali
I^asso cdeberrìmo
Alberto
Dnea
siste nelle
)(
loro
La
y.
Mastro
miniat-ore,che in ogni,
questidue
imiiiensi volumi
9
e
Testamento
nuovo
dellf
knsighi
tìtk di ritratd qua
della Duchessa
d'
bellezza
una
anche i
com*
^
istoria eccieftasticft
,
rapporto. Oltre
hanno
riempiono il
ne
,
pa*
r8{q["resentanotutti i fstlidel
incomparabilee
f
Cap«
quantunque
margittespaiioeissime
} k qualisono
«Uo
di
con'*
singolarità
e
^
sica
mu-
in
e
Anna
là
v* è una
qiKste
a
sparsidel
d* Austria
luoghifiik
che
profanay
e
gran
vi
quan^
Alberto
Duca
moglie,
sua
vec-*-
,
de' loro
quellodel compoMtore Orlando^-quelkdel
figliuoli»
miniatore
Mieltch
Oiovanra
mavàtì
miche
dipinto
che ha
,
Vi
se
stesso
sono
.
i
,
che ehta-
e
ritrattipure
de^
allora nella Cappella
pia insigniche fiorivano
musici
,
di Corte
,
che
parte ,
il
ppi v*
t
^
Ciprianodi
a
è tutta
il Duèà
e
Parma
che
del
fare,
se
Samuele
Rote
da
lS6S. In
V accon^gna
istorief
QuicheìbergoAvrei
tutti volessi dirvi
.
Cappella
e
Otta-
foglioa
un
che
,
fra
Mali-»-
di
servigio
Ducale» che
Alberto
e
»
l* orchestra
delle imagini,delle
esplicalore
fu
al
menti
stru-
specie
della Ducale
Mastro
scuna
cia-
di
numero
grandissimo
Venezia,
morì
yio Hamese
-sicaj
in
cantanti per
la
da fiato di vàrie
fu dapoì
qi^ale
di S. Marco
parte
e
"
il
ritrattiquellodi
glialtri
nes^
oltre
corda
da
di
composta
era
fo
mu-
.
Lo
menti
degliorna-
troppo che
gliornamenti,
e
le
cu-
^1
)(
rìosità, che vi
troverete
nel
V.
chf
nùk
il
Monaco
dal
come
,
coglieDi
costui
questi due ÌSbn
in
Universale
Leonardo
•
traccia ne' libri ^ che
V
sarete
curioso
Orlando
compositore
fu innalzato uh
bella
copiaassai
una
ra
Cancelliere di Bavie-
volentieri di
parlato
ho
che
non
,
della
pittura
; quantunque
lo 'avesse merita^
di sapere
Lasso
chi
aUa
si
monumento
.
fosae codesto
del
musica
,
volumi
.
tempo passava per
menzipne
^onorata
trattano
degliuomini
a
sub
Era
1' Orfeo
quale
glorioso come
.
j
delf
Europa
i5oo.
le Corti
mastro
i
sono
ta
è fat-
ùa
in S. Gio. Laterano
per alcuni anni, poi dopo
fattivarjv'aggi
con
Cesare
in
chiesto
ri-
gusto del
Cappellaa
Brancacci
quel
a
libri,che
Costui
di buon
di
ed
,
quasitutti
illustridel
Servì per
che
Fiammingo
di lui in
gara da tutte
secolo
un
sto
que-
trover^e
ne
,
questidue
rac^
,
trattano
parid' ogni altro
Voi
a
Michelagnolo la quale
di
perchè credo
,
mori
.età'di cinquantasette
al Famoso
di Eck
artefice
tré
costasse
MieUcL
Giovamù
ce,
di-
cescani
vedrete nella ChiflNidei Fran-
pure
éà monumentb
al
.
binetto
ga-
del
nozze
Febbrajo i5^
22.
,
del Giudizio
nott
di Alberto
monco
'per le
alla sinistra entrando
,
che
tuttavia ésisteiftesi
epitafio
suo
.
pagina,
NapoU
li
patriadel 1872
sua
anni
serte
di
più ornato
cinquecentoscudi
e
da
libro stampato
suo
Guglielmo celebrate
Duca
v* è
in qualunquetcello
pittura
Trojano
Massime
.
Non
.
possa servire 4i bella
K
Rom.i
avere
Inghilterra,
Frandft fu ntl
IP
pelladi Ramerà
che
dilettanti
da
Mori
Massimiliano
in
che
versi latini
p
Trovansi
ec^
il Padre
xkni
Voi
Imperadore
non
d*an*
verete
tro-
de^hi Chieaa
esterno
muro
che
ne
•
,de'
grazioso€pita£oin
fa 1' elogio
.
le
consistenti in
Bologna
a
Martini
,
liere
del titolo di Cava-
leggereteun
ne
voi
e
to,
Alber-
Giugno del 1893
pubblicatecon
musicali
opere
vi
e
quelli
a
onorato
II.
il sepolcM nel
Francescani,
Gap»*
abbandonare, preferendosa*
stato
esaere
del^Duca
Chiesa
.
73 dopo
ni
di
per Mastro
padrone intendente
un
che
erano
poéciadi
e
,
ToUe mai
non
viamente
chiamato
iSSy
un
Messe,
sue
drigali,
mottetti, ma-
potrete vedere presso
ne
numero
gran
varie
stampe
di varie edi-
e
,
.
Ma
faceva
mostrare
trovato
veggiate, che
acciocché
cantai
sq|^imente
un
altro 13"ro
nel medesimo
Alberto
i sahni
di
V.
non
David
fatevi
,
questidissimile
da
poco
ripostilo
.
Vi
,
e
varj inni
sono
razio
d'Oalcune ode latine,
ecclesiastici,
e particolarmente
,
tutte
messe
in musica
,
fra le qualiil bel
che
è il eapo
dialogofra il Poeta
d* opera
d' Amore
^
questo vedrete , che
gusto gliantichiTedeschi
Da
,
aggiungendo V
v^»08Ì
mai
OrMdo
dal suddetto
,
che
che
da
^Ua
tanto
erano
noi
Lidia
,
Poesia
.
di cattivo
crediamo
ti
incul-
,
armonia
dell' antica Roma
^ulMtato
non
e
e
,
;
del
al
Orazio
canto
qual
non
fine
ai versi
io
non
più
ho
fossero composte
3o
)(
Ma
quante ciarle,mi
)(
direte voi
della Città di Monaco?
da Cicerone
o^i
mai
sempre
mio
mestiere
.
ascoltatemi
ed
da render
Voi
sapete
che
,
ci pare
che
e
,
de* fatti nostri
conto
mo
sia-
nes*
a
.
Un'occhiata
dee mai
non
Greci,
forestiere
un
fra i
e
al
ancora
•ti edi^jj che fra noi
i
.
di scriverci quel che
d* accordo
suno
vi faccio
qualitàdi costoro è stata
loquacitàLasciatemi dunque fare il
la
abbiamo
Si, Signore,io
sito
propo-
la
e
,
,
non
qui,à
,
rendono^
quelli( non
Non
a
micata
e
tetra
,
e
(orse più d*
della
lucido
immaginasteperò
mai
passare per la
non
una
sì accorga
co^ scelta ,
rannicchiata in
del buon
,
v'
come
concepìbile
e
,
,
vedere
rinchiusa ,
za
palchetti le
Parigi peròhè questo
alla Francia }
dispiaccia
a
che»certo"dee
V* è
gno
dise-
tali
che
,
d' £urop«
gentile
,
che
cese
Fran-
un
,
.
è
dorature dei
uno
inutile, eh' ia
del
qualità
più assai,brillarle e
ne
Non
•
que-
volta fra
una
stato
essere
allo moltissime
fossero i teatri
,
E
.
ed
medesima
scena
delle Città
n' accorgerete dubito alla
qualilo
osservare
passar delJbono per
Ve
,
Corte, giacché^
che
egualmente
t arcliitcltodi questo
vi^lca
di
di
negligere
Romani,
ornamenti
de' principali
.
teatro
una
è bello
e
,
sono
tissimi
brut-
ne
quellaNazio-
colta,e |apia
piiH
della mostruosità
e
numerosa
,
udien-
cattiva sala afiu*
nella residenza
questo nel gran Parigi
,
gusto ,
e
deMe
ogni altro
,
belle arti ,
.amico
nel paese
spettacoli
djegli
.
3i
)(
Vorrei
quasiscusarla
le
«parsiper
occhi
uso
et
mole
il medesimo
sica i
che
non
di
pari
la soverchia
j
sua
a
può
chiamarsi la
dell'orecchio
dispetto
passare il Reno
vecchi zelanti alla nostca
in
istante animata
un
ha
anni
ed
,
malìzzaste mai jdi questo mio
voi pure
solo
la
qùjoido
cosi pensa la
a
esso
in
dai
preferìscesi
,
dal Sole
gona
ed
in
loro
la
ed
tragedie
nostra
ammirazione.
sidcrerei, che
dini
,
ai
alle
sentimento
pochi
vi foir^
sulla musica
crediatemi
ma
,
parte della Francia
musica
è
stessa
egualein
par
,
,
e
che
tino
presen-
beQezrza
vedranno
che
bello
trovar
possibile
commedie,
Ma
ha
.
ciò, che par fatto apposta pei^ annojare.G
una
»
il Sàssone ,Non
Mosca
a
e
è il medesimo, che avrete
che si dica il pop(4o. Non
i Francesi
qua
abbia mai pò»
non
Europa,
conoscerete
più sana
psalmodia»
ragione;
col Metastasio
da Lisbona infkio
francese. Kon
dtUa
e
,
.
T
tutta
fatto ammirare
il Vinci
che
mi»*-
Parigi.Gnttinuasi
i Pirenei
o
,
loro
da centovent' anni
di
nes-^
probabilmente
dirigela
quantunque malgradoognisforso
tuto
resta
y
Sarà
.
della metà
glisbadigli
questa
Parma
grandeseaquasi di
lahmrmt
nell* Opera Francese
veramente
cosa
,
quellodi
sia
musica
^vanti agli
avesse
fatale influsso,che
seppure
move
teatri
var} passabili
«
alle TuilUries
Re
che al
in»
oggidìper
siin
Prorincìe
sue
qaellode'
reale ,
oltre
s.e
,
)(
aUe
allora
rivenire 'ai teatri de*-
de' nostri rìgidi
concilia-^
qnaleheduno
qualipunto non piaceil nuovo editato in
3^
)(
BdogQa,
mcgUo ^udicareivedessero
per
buchi
tutti cpiei
con
che
quasisimile aÙe
I
sia
y
incapacedi
conciliare i comodi
/
Malgrado però questi
.
svantag^
,
£uropa
,
•erte
chi ardirà mai
che
qualinon
questidue
avrò
.
del Pozzo
fontana
r uscire dal
essere
in
damfio
difettiessenziali
,
scritta dal
stata
essere
so
letterato Veronese
di convertirnn
di statue
ornata
^
sa
valiere
Sig.Ca-
certamente
più
.
di bronzo
,
che nel-
.
leoni di metallo
qual^siedono
tutti ornamenti
valoroso Pier
,
che
su
gran
custodiscono le due
principali
porte
di brG%igigantesche
e
residenza
quellestMtue
,
le
in
è degna certamente
incontrerete,
palapM)
delle nostro
una
migliori
piazzed' Italia
base di mamào
sono
? Si
rassomigli
dotta dissertazione,che
una
Que' qi^ittroimmensi
della
sia il
non
altro
qualunqu'
o
che hanno
»
d' ognialtro,
capace
La
si
fetti
di-
maio
ihcorrigìbili'
che bello
,
da
,
letta
questo argomento
,
colie
la dirtruzione
senza
correggersi
Forse che cangeròsentimento
pormo
stessa
cosa
quando
I
nel Mondo
cose
della
a
dire
ha
forse
e
Manheim»
di
di Torino
teatro
zo
ed
,
oggid]l
necessar)
/che
quello
che ottimo sia
e
Vttruvio,
d*
mostruoso
stesso
se
combe
cata-
lasciateci pei teatri
regoledell'architettura
buone
i
ecK"cio in
un
teatro
cfaiamiaiiM)
noi
y
rendono
palchettii qualilo
son
come
creduto, che il
ho
fatticert' altri;Io sempre
moderno
)(
si nobilmente
(
Candido ,
tomo
a
cm
su
i loro
fastigi
y
dal
dirlo ) disegnati
a
la Baviera è
~
Digitizedby
tanto
LjOOQ
bitrice
de-
IC
^.^ J"
bilrlce di belte cose , quanto eglilo era
e venustà
fusto alP Italia e dell'eleganza
K
•
-
.
del buca
a
,
Vane
altre
retter^bero
mi
cose
Firenze
.
da
ancora
vogtiolasciar ^laloheèosa da fare
in giro Questo
all'Inspettore quando meneravvi
indicarvi,
'
ma
.
,
è
un
,,
vuole
taluno
si offendono
solo
nel gran
Città,andar potrete dal palazzoper
della
ridore coperto
QiA por
viadi,
vent'
i"eUe dame
v' aodava
,
varie
troverete
nuove
ed^dtri
cento
cose
d^ne
"U bronzo
statue
omameiiti
#ov-
un
della Corte
vtmvami
i
,
fi raccomandava
éa
ménte
Livia
,
Ovidio
bei
quelportico
lé
diportpdefi.
tempre in
di
portici
,
della Città
e
?OMra
fontane
Considerate
.
della
,
ombroso
archi, quotidiano
sotto
passeggiata
mi^ntp
mura
.
ciiriisità
,*cioè
di
di
giardino
sia fuori delle
Corte, aè" quale,quantimque
,
mando
racco-
.
farvi condurre
a
non
costoro
loro lÈBritti Vi
nei
entrare
dsà for«ftieri
che
facilmente
e
irritarsi,
dee mai
se
di persone
genere
Quand* io
quellacelebre
che
calda-
tanto
a' suoi
discepoli
.
nell'antica Roma,
st
com'io
lo
}a stagjlone
ve
racconiandereia voi questa,
VaU
permettessi^
.
IV.
LETTERA
"?'
GJOniLlSS.
RtTEMTISS.
n
*
S
I G
N
MARCHESE.
QVk
*
Dfwsds
XioN
sapreipiù
che
Resiiansay
alaiwa
l^^^ryivad'
'#
Iti^o
che
delle
per
la
aU'
la
%^
che
fUione
eepivano certamente
Francesco
Petrarca
e
,
sale, per
funesta
h
de*
In
•
la Bwmqrìa
per
atfe^e
come
Non
Del
Che
¥*
ooataitmo
tanfef
queste medesinM
qoali passerete^
Ghibellini^ in
que' progetti
per
,
i
ft
esse
aHmei^
si
havarico
alzando
ancora
a
inganno
il dito
tante
di cele
pro9C
,
colla
morte
con*
qualiil buon
e
pieno
affliggevasi,
accorgete
il
è vefieran^
non
air Italie :
\
dì**
Imperadove Lodovico
kgrinie aUa travagliataItalia
abbandonate
in* poca
ma
percorsa,
Tecekieaaa
tua
ooae,
gran
Bt*
gà coUocaèai;Snella
è
q^e^^ta Castello
.
éot^j che
dtlk
parhm
parte dell' antico CaateHo^il ^pi»"
abitaaione
Vedrete
ijG^
Notmttre
8
dal
non
abbiami»
ima
cecina
gli
tràtteliermi
bliOÉftca EktttMrrié'. fiasa
.
scherza?
ceva
di-
35
)(
che
eonfcsso il recOj
Vi
recinto
quc^b
sare
tro
orrore,
mi
^miiri
che
amore,
V
d^ Italiay
e
che
delle
sovente
più insigni benché
più conosciuta
sia
guinose
san-
qui que' begli
librerìe
nostre
nel Mondo
letterario
la custodirono
bene
han
quello
precedirto
,
collezione de* manoscritti ebraici
gran
latini, arabi , tedeschi
è frutto la
italiani che
,
e
,
le
belle lettere
Alberto
da
pertuttaEuropa ricerche
V.
,
ed
,
.
ci
gre-
rete
trove-
,
^èr
fece
quale ne
a gran
acquisti
sono' stati
I libri modernmimii
M
vi
,
che
maggior parte ^eiramore
avea
ria
libre-
allavluce
gloriosamente
I'ha rimerà
og^iifi
La
le
; tanto
,
prez-
compratidall'E-
in questo dlspendegnante, che particolarmente
la
ìliosissimo capo
più doviziosa
Il
che
,
e
di
va
scelta
giornoin giornorendendo
.
"M Oefele
Sig.Consigliere
strerA le
aemorn
qua'
a
vederle
preparatevi
BibllotecarJdie
qcte*
Uttore
te*
mi,!'
rimproverar-
belli della
pii\
sono
,
quasinon
ao.
veder
precedono
contraccambio
.
,
fra
notte
bieche
di
aspettaste mai
In
istessa
,
un
ragioniportar deggio
tante
d' ordinario
atrj, che
che
^^«ne
patria.
Non
mia
la
traver*-
d* incontrare l*ombre
parea
per
potato
neQe
aentiim
«enza
de* Ghibeliinl Tedeschi
alla mia
mai
ho
non
nel passare talvolu
e
malinconici
)(
'
cose
più rare;
anch' io
IM
ve
cA
ne
si anderanno
non
Bibliotecario vi
ostante
indichi aicune
mo-
mi
permettete^
pr^eatand»,
c"Mne
alla
acciocché
36
)(
contribuisca
io pure
II Mardwse
che
dispiacere,
badava
non
air
,
che
,
alle belle dame
di
conservava
Voi
.
aglistadj più solidi
ehe
sia detto
clie
^
y
im*
canzonette
e
che
sapete »
delia-letteratura
italiana.non
prinìarlo
astro
aver
non
gioventù ita*
far versi ,
a
Veronesi
delia
uso
•
ha
mi
biblioteca » che in eti troppo
quando appunto
,
volta
,
e^liveduta codesta
liana
codesti tesori
ilirviconoscere
a
Scipio» Maffti più d' una
esagerato il
matura^
)(
questo
si
applicò
^
lo
anni
quarant*
feracità di queiringegno.
i
verso
»
la
per ranmentarvi
;
Fatevi
éà
scritto
moslnare
secolo
duodecimo
nuovo
antichi
non
I
è
come
,
gre9Ì
di
luminosamente
ad
purpuree
,
,
secolo
qual
cosa
caratteristichecosi
sia
non
di molto
^no
,
anteriore
contemporaneo
la
precìse,come
per altro per fernu" dalle
cl^ vi
scrittiin Creda
che
per lo
meno
,
dub*
senza
bella
ardirei dirlo
lettere
corrente.
e
,
,
h^
non
nete
Te-
listi
Hgure degliEvange-
dee per
al decimo
uso
veramente
perchèquesta foggiadi dipingerle
,
un
più
certamente
in lettere d* oro
'
.
e
,
•
argento si^ membrane
singolare Di
del
aerto
Pehtateuco
un
questo
,
Chiesa
bio di qualcheinsigne
e
Crisostomo
più tardi
latino
Evangeliario
un
in foglio
greco
,
pure
meno
conservati
e
V
d'
ma
Gian
ài S.
non
diligenza,
gran
Testamento
,
t opere
quasitutte
con
codice
superilo
un
ogni ragioneessere
secolo. In prova di ci^
a
Carlo
Mi^o
d#e
m-
X.38
)(
quctti che più d* ogni altro
de' letterativiaggiatori
essendo
j^ùtk
Metochìta
di Teodoro
sono
thnenti le
V
è
Cantica
èue
de* -Cantici,
una
e
questa
e
dirvclo
di
Arcivescovo*
volumi
vi
y
pur
di
suo
un
Osservate
che
alcune
Vi
de*
qualisono
Una
,
ho
e
in
runo
ve-
sparse
in
sono
ed
orazioni
,
varj
epistò^
questo insignesofista
fti
fogliofra glialtrisuoi
trattato
scritti
geometricoassai dlfiBoso
•
de*
qualisul
de' manuscritti
il Fabricio nella
di
sua
semr
breria
questa li-
ca
Bibliote-
XIII.
tomo
conlati sino
d*
prei
sa-
•
jjicecatalogostampato
al
glio.
fo-
non
menzione
,
greca
In
più.
que'^himici
greci
fece menzione
tomi
ia;
Esa-
codice lo chiama
,
editori di
Jamblico
un
nulla
di Lihanie
ignote agliultimi
In
di due
notizia. Il
troverete
pur
sep-
chisrmarsi Sna raccolta
trovo
ne
Cipro, e
r opere
Fra
Muzano,
viresse questo Muzano,
mìa
scrittore a
.
di Nicola
può
perchenon
,
aulla
d'
varj antichi sposìtori
di
qual tempo
A
fogliocon*
.
suU' Ecclesiale
catena
vi
filosofiche
e
riempiemeno
non
greci,
di Polìcix"nlo Diacono
semplicementecatena
lunghiframmenti
in
due volami
,
comentario
un
fra'manoscritti
fisiche
opere
Bellissima è
v* è
cor
.
Sapete adunque, che
di
U
movano
,
un
a
certo
cinquedizionai^
greciy
CiriUo
due
.
raccolta "1*avtori Poliorcetici benissimo scritti
colle lore
varj de' qualisono
figure
,
inediti
.
39
)(
Un
mi
mi
e
sopra i
n
Cronico
)
GiorgioAmartolo
presentemente
della
Una
ottima
Cronica
imperiodi
Polluce
congetturare , )
sperò
,
Tutti
,
,
che
e
questa
farassi uso
,
varjaltri,che possono
se
sì,
co-
sa*
,
.
l'
sino alGiulio
scritta da
come
,
U
e
qua
tete
po-
ho fatto far
cose
copia^
giorno
un
questitrattati
ne
è
cosa
Mondo
contiene
che
Ro-^
a
chi^ssimo
e
Valentino
e
,
Di
degne d' attenzione.
di cui
netto
del
principio
dal
hi
già quellodell'Onomastico
( non
nur^
fogL'o
,-
il torchio
sotto
il consultarlo
cosa
Valente
in
Propaganda.Sé
questo codice èssendo
ai^bbe stato
i
.
colle stampe
ma
sopra
legni
di
si dice sia
Alessandrino
di Didimo
trattato
)(
.
'ish^b
non
,
come
re
pu-
essem|i sfuggici,
sono
ine-'
molti di loro farebbero
chi li
a
onore
grand'
ntile alia rept^blica
delle lettere.'
e "grand'
pubblicasse,
diti,
e
V'è
pure la Cronica
la funesta
contiene
stantinopoE di
,
la traduzione
t»npo
GiorgioFranze,
storia delf ultima
presa
cui
latina
.
non
abbiamo
Il Priore
al
B!seiMOiii
,
vi
,
d^imo
luogo r
ottenne
il codice in
aveva
Pantano
tratta.
Per
»
"£ Co,
mio
verone
nnota
copiò, e ne
pR\ compitadi quella che
passato secolo il B^dre
la quale
pubUico
fece
fa la
sarà assai
di
zio
,
diede
che da questo
traiscrivcria
mo
fino
imprestito
che si^ detto per mostrarvi la buona
in
che
,
che
nel
me-
zio
Bologna; lo
fede,
che
gna
re-
fra i letteratitedeschi,e quanto sieno comuQt*
4o
)(
)(
eabili le libreriedella Germania
tre
la lucerna
nascondono
non
che
impedisce di
,
si
Monaco
la seguente memorabile
Ugge
^catalogo
stampato
espressamente, perchèa
del
chi
bisognodi
avesse
catholjca
qujsquis
VOLBS
buon
Fivn
COPIA
le
comparaUjt fuaimt
Non
a
posso
più m,odemo
continente
.,
^
che
BESTITUEfiDIS
meno
,
Eliodoro
,
un
questiIre
poco
vi
alcune bibliote-*
sono
sed
in
,
benché
^ctaculum
ed
con
.
in membrana
Eustazio
,
somma
quintosecolo.
romanzieri
si trattidi còdice
volume
un
Longo
tutti dalla «medesintia mano
che
.
*
d' indicarvi
nitore nel decimo
WDMNm
KSTO
in studium
qualinon
y
pbodemsm
CODICMS
NOXIA
dice benissimo
che
la mostriate
LITTBRAnVB
TJBl
SJNE
sta
te-
la comunico
ve
f^^DJXUS
CAKERIS
Seneca
impressaalla
JNTMMPRETAIfDlr
^
US
^
esempio:.
MANUSCniPTOS
COUFKBMNm
VE
io
A
•
inscrizione
data occasione
HKIPUBLICjB
HQ3
8X
ed
i
In
.
te
fulminan-
qualunquelibro
estraroe
anzi in lettere maiuscole la vedrete
a
moggio
ordine
un
ceri* al*
comt
del
sotto
altri paesiv' è scrìtto alle porte
,
che
^
Sarebbe
,
scritti
bellezza,^e
le
desiderabi-
sero
fosgrecieloquentissimi
meglio esaminali
su
codesto, o qual-*
4«
)(
X
eh* altro dftiileesemplare
in
fin ad
Lie
coli'aggiunta
di
,
Lasciate
.
di
fatte non
ora
Longo
f
puc
nella
ultimamente uscita coi
air -occhio di bellezza
è pure
\*
BoFogna
indicato
bclmente
sarà
comprò
pure
nel
splendidissmm
dal
disegnati
rami
che
potrete vedere
libro
principesca
.
terso
che
varj altri non
come
,
catalogostampato
acquisto
posteriore Questa
.
tutti i codici del
Ma
parte di
mantenea
per
mi
e
remi
dall' edite
Padre
avrebbe
lo che
mi
clie
Germania
scrìtti di
^
mano
copiando
i
altre cose
sono
lettere di S.
, \
sono
le
nominarvi
a
restringerò
esemplaredelle
Tubinga
sio
nazione, e che il Cru-
farlo lavorare
Fra' codici latirvi
poivi
rare,
di
greco
•
,
della
tempi il pn\ gran grecista
GiorgioDarmario
biblioteca
Wiehmanstadio
fu a* suoi
questiultimi
è
perchèpfoba-
,
famoso. Martino' Crusio di
di
altro
per
y
quellidel
gran
pa
stam-
bel codice delle vite di Plutarco
un
del secolo decima
stato
e
^
di
errore
ira 1' altre la
biblioteca in
mia
ma
c"^ìe della pri-
qualchenuovo
Orleans
ecHdone*
mtoTa
che
tono,
andar
Reggente di
Duca
A
caso
egualmente
:
seguenti
Un
difle
Ciprianoalquanto
fa
,
gran bisognod!
credere, che questo
essere
un
po'
cato
ritoc-
.
V
è
una
latina
trad\izione
antichissima
di Dio-
scoride,scrittura del duodecimo
secolo,al fià tardi,
colorate delle
colle finire
,
lavoro
.
piante
Quitstaversione,che
benché
ceilo
non
di
pessFmo
è cctaoAcitt-
"a
X
U
dei
tetto
Un
greco
note
con
ed
,
\Jn Porfirio sopra Orazio
diverso
mente
dallo stampato
per la intidezza
antl^
•
che è consid«rabìl-
,
mo
Viriliobellissi-
Un
.
e*le miniature
,
Scoliaste
ihio
abbastanza dotto
ma
,
grand*ajytone* luoghivÌEÌatt
.
Giovenale
anoMno
co
A
eatere
potrebb*-
,
)(
nano
lo ador-
che
^
.
vpi pui-t sul fatto vedrete
e
,
'
erano
ordinariamente
bri , che per bellezza ,
Fatevi
anticamente
passare
ponno
,
per dittici sacri
queste tavole
che
qui alcuni avorj
Troverete
che
dei li-"
custodie
dentro
lusso vi si legavano
e
qye' due
mostrare
,
bellksimi
•
globidipinti
qualial tempo d' Alberto V. che fé*
fanoiosoAppiano Matematico d'Ingolstad,
i
,
Heli fare al
furono
ptà grandi
i
certo
fin allora
meriterebbe
£
aver
"
in
.
di quel
diligentissima
di cui vi ho
Mìellch
parlatoali*occasione
,
del Lass6
penitenziali
.
Gli astri vi
oro
cose
massiccio
non
V* ho
di
,
riserbato
della,mensa
che
ricordo
mi
Quello
piantativi
sopra
cut
io
condo
se-
tanti asterischi
ii
Ma
de' salmi
quant'altro
qui?
non
«mi
le confetture
scorderò
miai
,
ali*ultimo
possiate
sptrare
,
Giovanni
indicati
sono
le loro differentigrandezzeda
d*
sero
che si fos-
piò belli
i
£uropa. Il globo celeste
di pitture
luogo in una
galleria
veduti
pui^é opera
esso
ed
,
,
^
come
che
risérbansi al Rn
è il pia bel
di vederò
e
forse
papiro»
giammai. Qui
non
,
si
43
)(
d*
tr^U
fo^o
un
vi mostrano
ed
Sì tratta
.
d*
un
guarto , continente forte
a
noti
me
Giuseppe Flavio
,
conservate
e
,
scrìtte»
state
,
Questo è
a'
non
capitato
continente
sapreidirvek)
storia
die
Malfei
papirose
?V
copiain Monaco,.
tarderà
gum^inon
del
Sig.di
Baviera,xhe
lasci
tenessi per
non
r aktore
ne
Oefele
,
fermo
che
,
vedere
che
è
conobbe
sv9
la morte
ne
faceva
questo bel-
il
giornoper
de'
uno
nelle
languire
che
piA
parlerei
ne
pochi in
eglipossibile,
Rerum
Scriptorts
dell'opera
più lungo tempo
t^
il pregio.E
conosca
,
qui
più pregevoli
ma
che
,
Io
a
terre
conseguenza
averlo ;
teii\po medesimo
nel
fossero
della
pubblicazione
,
avanzo
che
la
diplomaticasospirsp^
per
huigo se
mezzo
dopo
non
im
sia
non
,
allestirela
a
in
e
y
vero
di
tesori' tanto
sono
sione
esten-
della Can«
investitore
smarriti
sono
Il Marchese
lo prevenne
sono
SìqmH monumenti
.
di
sì fresche
sono
poch'anni
.
questo
in
sono
il quale come
varj particolarì
,
quanto che
rarissimi
frammento
btina
registro
un
i secoli medj,
riguardano
I
carte
se
come
cellerì^di Ravenna
concedute
il famoso
d' un
fra^papiri
e
,
le intermedie
logore ma.
e
y
pagine
cento
V ultime
e
,
rose
poco
libro in forma
in
Milano, che lo sorpassi
di
prime
Le
.
fra i crì^lK
come
,
gran
che
v' è
non
,
due
Vaticana,nmff Inatituto a Bologna
»
nella
altrove
Si
né
)
K
BoiaÉmm
tenebri si bella
?
reliquia
Fra
r altre còse
mi
ricorda,che
in questo re*
H
44
Utrtndo codice lessi il
confine d'
come
Tasi
.
Chi
.
che
sa
se
vi si troveranno,
pur
tierminare
dar 1'onore
abbiamo
di
loro GttÀ
si
forse unica
Roi^agna debbasì
giatchèai giorninostri
d* istoria il licordarsi
E
che
simil
decidersi dal Tribimal
mi
scorso
il Rubicone
a
Nel
R^ma
,
che
ricordò
,
,
parideglialtri villani di
re
me
antiquario,
mondo
di belle
Il
benché
destinato
li fece
avvertire, e
possa scriversi da amendue
mente
dar sempre
a
suo
mi
ne'
le
parti
,
.
anche
laghidell'Etrurìa
diss^ un
è
finissimo^
insieme
collate
in-
sti'eno forti ,
opistografo GiusU
che
,
•
papirodi questo b|| monumento
giustail solko sieno due lamine
libro quinto,
-pare,
Si
,
^rudizioaida par
cevasi anticamente
vuta
do-
che feci 1* amio
passarli
^
che
il mio postiglione
al
era
eglip^*
quel viciniatO)
colle fibroiincrociate acciocché
e
ha
contesa
della Ruota.
supremo
era
e
gna
in verità de-
'cosa
,
da pensare
secondati dalle
fiera guerra letteraria,
una.
in questo genere.
direbbe che
lupghì^
,
fatta
sono
cede*
niegliode*
potrebbesi
che
pretendenti
veduti due
chi
so
non
citato
,
altri simili
ed
non
tale \
esser
a
fiumicelli in
qualede'
a
che
,
c[uesto,
con
Rubicone
del
nome
campo
un
)(
o
di-
come
al
Strabene
,
e
nell'Italia,
special*
il
crescesse
che questo pure si portasse a Roma
,
papiro
,
come
e
vi si portava
quellod* Egitto
.
Il dotto
Plinio e'
la tarta
preparavasi
insegnaminutamente
fatta da questa
,
come
pianta,e qui ri^
k
i!
46
ìnUtlo/o
fittrf^Ctamcnte
dita
Quai
•
/ov^
gU tatelm]
,
che
gNfiano
per
di
^^
per semple
V eccellente
^piascendo U
puottt chiamare
beir opere
y
die
par dia
,
siano
e
n^pur
di Cassio
,
e
esso
per
o^i
alcun'
Ison
.
siasi perdutabuona
che
gii»-
enarrile
conservale
sonosene
che
ingiustizia
?
Oapella
Codesta
ma
il
ora
,
,
di Livio
ad
,
lui, e
in
edizioni
nuove
meritar^ quest'
onore
pajono.
non
un'
aaach' eé-
l^on t* è
•
é
,
integerrimoda che sonoai
degliantichi che doveano
aagjofic trionfare di
abre
forza di
sospetto d^li Scrittori^
meno
$* Ina*
che' viver possa
f
tempo pare £no
•
!
Vivriimio
moriranno
conservarti
perehèquelloa
"
^
tas^e
più^ma
dovea
che
de*
carte
s' ingannano
•
^^Uestogeiiere , che
dice
fortemente
pervemitiali*isainortalkA
essere
colla carta
anderà
nelle
sUnqpAto qualchelibro
atere
qualchesecok)
vìftro ,
H
dw
y
prossimai
per*
conservate
gelosìa
tanla
con
GonFessiarao-adunque,
eoloro
in sicuro dì
Yeggìamo noi
non
benché
)(
vi
parte
siasi^conservata Mar-
•
biblioteca ^
come
v* ho
detto
è
,
opera
Alberto V, per ogni ragione
parto del grand'
in gran
Oltre alP*
essere
rispettabile
.
adi' avere
sìmo» ed
stato
un
savfoPniw:ipe
autorità
grand^.
anfto
nel
Corpo
germanico era in que^tempi dìfRcìlìun prudente
"buon padìfe
di Conigliae
econoBUO
politicogfund'
naeko
più dotto di quedo che sono ^ ordinario i
,
f
,
,
,
va
Signori.Egli(sfe detto per gloria
nostra) aveda giovane
studiate in Italia sotto i più
^IWnnip»
gffin
47
)(
)(
portatoin Baviera ricca mesr*
di jnembrane» 4li iiìm e di dottrine Morì a grta
»
e"l avea
letterati
la»igni
I
se
.
danno
sua
età ^
in assai fresca,
avea
le finestre cpn
.
buon
sommo
ed
mgh^ tiivok^»
le
te
1579
compitii cinquanta Era questa
bSìlioieca privata»e vi vedrete ancora
presso
perchè appena
la
^* *nno
4tfé^^ '^i
serviva8Ì«
,
intat*
ed
mente
leggìi,de' quali ordinaria-
,
ha sempre
Germania
La
i
gusto laTonte
tra' suoi
svi^
Principi
alle scienze^
applicati
che voi, ed io tH^*
Cosa direbbeso certi gentiluomini,
dì non
noscìan^, i qualisi "ano -onore
saper nien-*-
alcuni, che si
te
scritteal
,
che
e
a
io
di
onore
non
so
,
cosa,
numero
coA
di
numerò
gran
la bi-
formavano
ora
regnante
di Sasso*
libre^
nelfaiReal
,
,
direb^
cosa
della
profonda
qualeio fui tainlosorpreso, qmndo
la corte a Schvezingen
? In
{ÌEU*gli
,
se
nella
più dotto
PrincipeReale
difebbero
qnelU,che
del
non
Università
sua
,
che «éi'aviete con
? Cosa
m
per lasciare i morti
siavi alcun Professore
del
che
,
abbiamo
centinaia
deir Eleltor Palatino
scienza del
r
dottisskne
note
Elettore Augusto Primo
grand*
ria di Dresda ? Ma
bero
seriamente
margine de' vblumi
del
bUoteca
nia
le
vedessero
se
y
so«DO
e
deUa
di
di lui
.
ebbi
verità
Hei^lberga
Cosa
bero
direb-
mia
Principessa
tanta- awmirasione
gnora
Si-
ti
ascolta-
PrincipeEnrico di Prussia ;
haiuio sdegnatomettersi nel
degliScrittori e che occupano un luogo
distinto nella repubbKcadelle ietterà? Questi
,
gran
X
4«
Sgoorì certimente
non
ransn
la
ìtozio
e
9
sta
animo
,
Ma
della
e
un
eSmo
avrei
.-
noi
a
hanno
doluto
è sempre
quasidi
due
anni
te
Cor-
R«al
msk
che
,
coinè
,
tesori di si beHa biblioteea Dif*
deaUorato,ne'
m'
m'
y
lo inlemarmi
possibile
sia stato
farentìviaggida
ma
l'
del-
corrwftne
la
ha soggiornato
Capitale
mi
non
f
igno*
di nobiltà ,
della
moltissimo 9 dte nello flpa"o
in questa
-che V
,
più ijpaobil
pigrixia
fornace
per
credono
oontraMegno
un
riguardanocome
)(
.
latti per
me
ni
ordine de^ miei Sovra-
voler diijtolto
senza
,
dal buon
contare
che
dissyatoòtUe' vioande della guerra
tuttavia pure ci va affiijg^do
più che mai Credia
che poco si può studiare e
Marchese
temi
caro
r
«fiimo
,
-
.
vista
la
logorarsi
la
casa
9
dicea
genze
ed
il letto. Melibeo
dati
sol-
quando i
ciano
vi' bru,
in simili coMin-
:
Carmna
nulla
eanàm
.
potreiaricL' io
lui pure
Con
ì codici antichi ,
9a
contenti di desolar le campagne
non
9
,
,
,
,
e
con
ragione
rimo-
st^ure ai Tedeschi
quo
dis€0riia
PerduxÙ
misèros
*
.
.
•
én
Credetemi
di
quelG
,
in
casa
.
Vnle
che
pure,
che fa
,
dvf
?
n"m
i'.u*
v'è
disistrp
re
maggio-
lavare la guerra
mequ^^
id
:
"
s9Us, amare
s'ha
quando
perge
LET-
.
LETTERA*
V.
miVBMTISS.
B
GBlfXUlM»
MARCHESE.
SIGNOR
Dresda
O
lò*
servigio vorrei
nuovo
lenzkv. *Ma
buon
sia b
peso
per
qui
,
altro
corriere
della
corte
chi
a
fcrmo
per
mi
lontani
firatelcarnale
èX
si
querele
,
dalla
uscire
ae
Tenete
prossimo
mi
ft»icori
fra
Tutto
il sHenzio
fuorché
»
y
dell' ol^
dire
quasi per
e
«qua!
il
vostro.
soffrire
dì
.
che
cosa
dell'amor
può
starei
nuovo
faiPÒ
lo
si-
vostro
prova
per
vi sbarca
,
del
,
e
,
Ned'
so
porta qualche
salute
lattciaaao ie
che
nel
siete
cxmut
lamentarmi
che
,
gli amici
^
,
n^
vostra
voi
per
1764.
N^vtmkre
ii
tapessìcosi occupato
vi
non
gli
Ma
.
,
torniamo
a
biUioteca
Monaco
•
vedrete
iiT mesto
,
della
sttene
piazza una
di bronzo
mostro
statua
una
alla base
ha
di
colonna
bf^onso
£
della
anch* essi ,
che
4
.
e^che
,
grandezza,
ciascheduno
di
im
so*
,
Madonna
ucddono
queste figuresono
*che
marmo
quattro. Angeli di naturale
Tutte
.
gran
ottimo
un
dise«
5o
)(
grto^
che
fieno
non
anch'
Monumento
idea del nostro
esse
trionfato di
al
y
rli stati
,
quale
,
giorno
.
pte" la
Fu
in
se
rat^,
casa
dav'
,
«lato
era
co*
privoUodell'alto Pa-
e
.di.Ba:viera.
possiedeancora
occasione
quell*
,
che
oggi
questa otieime
di cui fu
,
Federigo e la sua discen"fen£a ;
decimaè oggidì
nuovamente
nePalatinfi
,
è di ciò debifrioealla ci«MÌeine d'
Qb
•
Quantunque
i
Dio l
un
ouovo
quantidisaslrikm
di
«pesta "tal divisioite
prodottiin Genoanià
eredenaa !
tutti
,
stelso
la Caia
Mas*
religioneinvase
Bptmia
Elettorato nell* Impero
saai
di
causa
per
iHÙna volta in cGgnttàElettorale
lo
spogliato
f
ia
Can**
di [ gr^ie alla Madonna
dai malcontenti,
^he
latinato,
I4er
latino
cuginoFederigoElettor Pa-
suo
caceiidio dalU
aronato Rte
pCHHf
è questo innalzato dal Duca
^imiliano in réndtmenlo
A* aver
idim
mzVìmm
hrttigt"»" ettMti
0:
dido.
)(
siano
predenti
giorni
forlndìyqtieUide' nostri antenati k^ì»
assai
pertunente
più fimestiy9 lugubri.
La ClBesa della Madonna,
molto dalla
non
pia«*-
edificato del
Teiqpiog9ti"?o
i468*dal Duca Sigismondo KeUe fabbridie non V è
eke r*Mnpieaia
la vastità,the possa fk parerle
e
magniftch"iOK ornamenti neifpoasono die aUndgrado
malSrle; è fiieai$Chie^ ne è una prova» perchè
,
M
è
distinte
,
un
gran
•
•
che
ncm
ve
ne
sia
akunó
,
Le
ed inspirante
rispetto.
l^randiola
IM
,
che la partono in
tre
navate
,
voi la trovertta
colonna ottagD^
sono
d*
una
ani*
«Irata
fuori di
frdEssé^ea«bsk
^
iotsali.Se v'entrate per k
iiO
mtorno
neppure
no
y
ed
cfuel
punto
in
vedrete
non
,
in
'
ed
,
tutto
iquelpunto
moltissime
,
ogni
Tempio
vasto
ve
sie-
ne
perchè da
adombrate
perfettamente
restailo
tutte
d'
osservando
quasi al paridelle "navate
alte
piedeurna-
un
questo
fìlieslra, benchi
una
d*
,
Kitnatevi
•
gran
pietrail c"mu"rno
una
c»-
po
porla, vedrete doal pavimento di marma
pochi pas9Ìila meezo
deljneatbia
e
proporsiofie
,
,
e
coperte dalle colonne Questo , giustaogni probabi.
d' architettura
litàyèttnaccidente
sarebbe
stato
Neh
T architetto ,
fatto tendere
avesse
so
sarebbe
altro
per
se
il
è
in Germania
che
aUora
y
»
disegnodi
cosa
gliaoa^aAimi
le
e
,
di
stata
passavano
iche»superfluo
qu»tto
a
,
P edificio.
tutto
impossìbilethe
m'
in^
,
perchè in quel tempo
gannassi,
«ime
altrimenti ri"£celo
,
F
ma»arclùtettiya^
liri
desoggetta a somiglianti
nello
come
allegorìe
per
,
secc^
scorso
isforzi
e
j
praine
grand'ingegno
.
Isolato nel'
del
mezzo
coro
innalzato alle ceneri
Mmisoleo
vedrete
il
saped"o
dell' ImperadorLodovico
Riposavano queste primieramente
il Bavdro.
ia
minor
Chiesa, che qui
entro
piccolatomba
v'era
anticamente, e nell' edificarsiSella presente iìi*
rono
con
tanto
che
wrabile
b^
bene
gran
nel
una
diligenzacustodite
i6:t:^ fu per
sepolcroSon
.
considerato
,
esse
cierto
parte
costrutto
che
,
a
,
qiiestdm-
quando lo
conchiaderete
c«ì
fina*a
me
avrete
,
"?I|e
5a
X
farebbe in 5. Pietro di
Ottima comparsa
Io
.
taate
i
certamente
aono
credo
non
di P^r
cose
cbe Vi si dica
che^, dopo
Candido,
sapreidubitarne
non
singolele
è queiridea
•fMritosa
cie
guardiedel
bronzo
che
,
di
ràdore
che
mandò
ture
tot
,
vedrete
come
Massimiliano
la
,
,
e
soldati,
t Bitte
sono
tutte
quasi
gettate
disegno del mausoleo
simile ad
Alberto
inutilmente
,
distratto
di
.
k
V.
,
racco-
da
figliuolo
,
altre
all'Eletr
Giustamente
de' bronzi
morte
se
di Lodovico
mai
vi
la
,
,
e
deUe
d' eseguirla
gloria
nel
maravigliaste
^ magnifico
|K"tcra
^pet un
.
vedere
Imperadore
,
.
lìnpe-
un
po
anni dorisérbata,
dugento settantaquattr'
era
Che
il
amatore
grand'
,
atatue,
naturale,e
Guglielmo suo
al Duca
Bella
di gran lan-
e
,
grandiosai^ea
morte
bilmente
proba-
e
.
Inimltiòilipure
monumento
dalla
fa
statuario delP Elettore
dell' Imperadore,
al
e
,
ne
,
di
gigantesche
corpo.
un
tutte
che
è
so
insegnecesaree
Casa- fu
prevenuto
,
in
postiai quajttroangoU
aver
compiono
L' innalzare
potuto assicurare,
quésti
-paesi
,
statue
maggioritutte
statue
'
di
custodiscono le ceneri
Fossero
m
di
sepolcroquattro
di varie
.
nel!' istoriadell' arti
sconosciuto
che muniti
che
Krumpler,
Massimiliano, valentuomo
del
diiifcgno
suo
un
riconoscendolo
.
fonditore^ Giovanni
,
y
paiti Quello
sue
ropa
dell'Eu-
piùInsogno
voi abbiate
1' abbia
me
ve
do-
,
finora venite
aver
codesta pure
essere
Roi^
più^maesloùmausolei
,
Quantunque nessimo
io
K
un
«e-
che nimico
H
X
)(
prtnio aitar lateralealla destra
rappresentante V ìn^
,
coronazione in Cielo* della Madonna
di
nuu
ginereate
Criato; ve
come
Sandmt,
un
sopra il
e
y
Matti»
conoacont
Prima
iori, €t
dO)
mmnièut
della Baviera
il
V*
quésto Tempio,
ptenissulla
Ulta
la
Egligiacesotto
stim»,
spargete
del
tomba
cappella
gran^
La
nel destino
scritto,
perdìè era
,
luce del
più la
(arsi
a
Bolognese
nostro
.
che
,
non
sotto
Giuseppe.
di* stucchi
quantità
die
adornano
,
sino la
anzi
e
"
,
,
d'
se
non
fosse
Angeli sterminali^
le volte
e
,
ingombrano i muri,
nt*
cupola
obbiezione
Nessuna
Tempio
questo magnifico
la gran
fregi
) e
se
,
muse
CKiesa de* T«atiffi è beli'architctluVa d* Ago.
Barelln
ne
giorno
di Massimiliano
glorioso
regno
paò
d»
date
rivedessero
Slino
anch' essi di
degni
di
Croce
fino ai giorninostri le
.sego giacquero
e
non
d^
'alcmH
.
d'uscire
Alberto
W"df^
T LiTensìcne
tutto
,
quandosi
buon
'Naseitadf Gesà
Giannandrea
un
autori
Kagerer
di
quadro
varj altri degni d'ossecrazione,
tono
ne
v* ima*
non
betUtsimo
Angeloda CaravaggioeoUa
Michel
L^th
qui un
tro¥«r
Voi
•
i
.
Leggeretenella grand^inscririone internamente,
^
ca
è sopra
essere
un
k
questa g^an (isJi"bri«
porta principale,
fatto ,
voto
dalla
pia/Elettrice
dopo
d*
aver
foèpùrato
per
Adelaide
ottenuto
lo
e
utì
sciolto
di
principescamente
Savoja
figliuoleche
spaziod' ^tio
a
S. Gaetano
invano
area
^
anni
di sterlUtà.
*
•
BS
X
A
iP
in
estere
bei
M
c^gm
Signore d'
bsciiindo
posto di
Mmdoy
pali
areré
la bramata
ottenuta
diP
campo
circondati da Dame
alia
nero
spi^uola
quegliè. il Baron
oolmoUo
di viccheaae
peste di
La
S. Gaetano
tale
pittorecodesta
bizearro
Simeoni
£leitor F^srdi-^
le
figureprìnci-»
Medico
primi nostri
siderabile
U
che
è
teduto
esso
Quello, che
Cignani
.
le
sta
è
litudine,
di
Sandrait
e
,
codesto Tedesco
maestri
,
tanto
pia
tenttiV
V
Suonando
una
ddle
die
pà
la
con*^
permetteva
inarrivabile
e caldisrimo
,
è in faccia ,
V
Non
è
è che
è opera
1'arpa
.
.
Immortale
Guido, che abbia potuto
f ii\ bèlle di qisesta;
far Madonne
ohe
n^
e
all'altare
dipinta
grandessade{ quadroglieb
colorilo anch'
del
Testito
de^
pò più grandiose,sarebbe pìjttura
figureun
gna de'
gi
pag-
Italia,
bello, né più qHritosoaltrove. Se egliavesse
le
da
•
del
segnaktìssima
mai
e
Pieimontèse,
H
secò
d* onori
e
,
ho
non
,
cotor
vedrete alla sinistra del quadro,
Napoli
h ^pera
,
che
g
.
gionuie, che
Elettrice condusse
la buona
che
.
Kon
pi^ie
di CorXm
tutti in abiti sfo^^ijAi.
Quel
di
del
estro
Elettrice,che tonammo
sono
d' Ueiie
2ianchi Veneetano»
.
r
pamvn
,
Chiese
egliA è ristretto a foro un
V è T
ritrattidiiigentissimi
e
e
,
sono
ehe rìn^aziail
Elettorale,
Maniglia
Tenin
a^men^,
tì
è àA
mag^ore
k
n^pr^enta
^jaà)ndie
àrikt t"^ oeM)ri
une
QueHe deU'akar
e
)(
ai
e
quel Davide
piediin cos) bella
piej^raatoseidee
dell'arto
.
,
at*
S%
56
)(
K
qualchecosa a questo quadro vokfteii pure opporre
U
è la grandezzaquasicolossale .delle figinre.
credette» che dovesse essere
€lgmDÌ probabìlttienle
,
collocato
più in
alto ,
sarà mai
sempre
per"
fondo
£
co
il
luogo»
di colore
impaaiensadi
P
e
,
LotK
air altare )
e
La
•
gione
ca-
prima che
asciugati
•
Avellino, che
del Tintoretto è
queUa.beUissima
di Nostro
Si^ore.V*
è
vicino alla porta 9
,
d'
Ca-
un
rie
va-
e
vostra
una
.
Gììesa
delia
pvoteeiene
»
poi
de' Gesuiti è
pietà de!
che
Duca
accordò
solamente
Egli non
a
collegio
segno,
mi^ioricase
fu r
collegiocome
ed
innalzò
a
unillo per
tuttavia
,
Max,
palazzo
ampliato e
,
p^ò
che questo
amore
,
ha
che
e
della
di Gesù
liberalità,
con
passare per
che ì Gesuiti abbiano
»
la Società, che
se
che
mento
monu-
Compagnia
fabbricata
ma
^emo
un
GuglielmoV.
atta
V ha
bellissima architettura1
per
•
p(f
un
stata
essere
degne
pitturenella sagrestia
altre
zo
optai
sua
situarlo suU' altare ,
valier Liberi assai buono
occhiata
fu détto
Mi
.
a.
i il 5. Andrea
dì Croce
deposisione
Tanto
conoscere
posta la
esser
la calce fossero i^bbstansa
Girlo
Di
loro
non
"
smontato
cade
artefice il
un
cosa
peccato , che questo gran quadro sia
gran
i muri
.
dee
ove
PerkokMa
ingannò
s'
e
in
.
e
dotilo il
una
le
del-
Europa
•
Principeconcepìper
lei vicino
d'
mezzo
un
un
vasto
corridore al
vedrette Chiamasi
.
palaz-t
questo il
oltre
dovete jpur visitare
, perchè
^
57
)(
ad
)(
di
bellitsimo gabinetto
un
beli' ornamenterà
che
ne
una
scella musica, unico trattenimento del Duca
è
mente
;
ii
più
sappiate che ^
e
Ma
ihe
f
ai
GuglielmoY.
9
Gesuiti,voi
codesto
dove
collegio
,
condusse
ed
,
di
Massimtliaao
a
de' suoi
quasialunno
vita totalmente
una
nell' opere
ftati
dòpo diciot-»
,
de' suoi
ritirossipel res^o
e
figtiuoto.9
•uo
te
ignorere-
non
rinonsiò le redini
di r^no,
t'anm
'
To-
aveva
•
•
più occupato
che nel governo
pietà
giorniin
Ignazio
,
di S.
privata ecdeuasti^
^
^
esemplare
.
Si
abbia
pretende
,
la ;faUbr]ca di cpiesU^Chiesa
che
tesori alla Nazione
costato
che
b
"
f
sapreidirvi qual Tempio
Non
.
la
fra'moderni
Reale
di
Dresda, né
Chiesa
runa
larga,e
se
sorpassi,
,
che
peso,
gettòessa
si ,
e
tutta
ardiva
clìe non
cadere
la
la
mai
aiver
abbia
prop"Nrzione
.
una
Cappella
veduta
la volta
al
mattina iiitpscoppiosi
Città, che
:
lo
che
*pergran
Ma
seno
approssimarvisii
più
strepi*
iprir-
tale spavento
inspirò
tempo
la gente
oenlo
passati
'
proprio
dubitossi di vederla ben presto
in ruina
ve*
Narrasi ih Mo-
dopo finita,ed abbandonata
die
,
ricordo
la solidità
e
in Germania
«coeUuate
di questa
appoggiata
meno
naco,
toso
a
mi
ne
è Jbor
non
^
1» belleaza
proposito se riguardasene
di
à
serate
tornare
per
9
Gev
'
di passare le mie
nore
»
i^fgmttio
dt ordinario io
,
,*
di Baviera
è
V
troverete
vi
Duchessa
vi dissi^)
la
principio
da
come
pitture
,
e
non
set*
56
)(
anni
Uaf
die dtb»
«enea
)C
di de^
dato ukerior segno
la ?edrete aolida,
bplexea;
anat
aoatenirrf
cpl
perfettamente
come
broiwo
un
delia
contnulo
«
propria
gratili.
Sello i il {teTunento tutto di marmi
e glialtari
cappelle,
,
{liadornano
di Gesù
lateralidella
1 due
.
inferkNrii
non
ma
d' Antonio
aono
V
è
ttn
Crocefisso
gran
eliC dee
di ipiestovaloroso artefice
lena
un
e
,
gran
nella Chiesa
sta
Cristo in Céoce
grande al
,
al
che
che
naturate
,
aoaéene
un
.
osservato
^
ehe
Sua
.
è
,
,
beli' opere
Madda^
una
v* è
coro
di ralro lavóro
pure tale è
vaso
santa
ch^ è
meezo
nel
y
gelo
queH'An-
coH' acqua
vicino
,
Voi
.
mania.
dei fili cattoliciin Ger-
uno
è l'aver vicino ai
più
,
d' Ack
del
All' ingresso
come
un' al-
della'Chiesa
Giovanni
pure
di broneo
sepolcroie^ fondatore
avrete
.
ddk
una
die fo
,
In
eseguirli
da
dipinto
come
riguai^arsi
del licerne
e
Viviani
separata dal corpo
oappolbyche è
tm
per
qOadriycito
Trìmtà,
Maria
fatto venir d' Italia\ Monaco
vaghe le
,
una
sepoleri
d'ao*
condiiglia
i
o
gliamici nel
qua benedetta y colla quale parenti,
divoto Asperges alla tonriia.
un
pasaere'danno
La
facciata
di btfonio
gelo S.
,
Michele
/Preeisunente
la
è abbellita
prineipale
delle quali
è
piiperfetta
la
che
^
è fra le due
in faccia
che
d^li Agoitiiianly
ddle
sue
da moke
beUiiane
a
io
Bolognese
,
pillare era
,
l'Avcan-
gran porle
v* è
questa Chiesa
a
tue
sta-
.
quei**
cagione'
solilo chiamarla
la
59
)C
Maàonna
àet Mendicanti
esattamente
è da
essa
cor^y
vedere
perchè nuli' altro
^
yì accennerè
.
Consideratele
.
che
quelle
^
in
itti ri*
perchè potreste benissimo incapparein qual-
cheduno, che
sola
di Moiiaco
poi andatevene
e
,
K
non
nominarvene
sapesse neppur
una
•
Quella dell'aitar grande è
GrocefissiOlii
pìi\belle
Tfttoirettoargomento
fatto II
che abbia mai
,
delle
una
,
nel
,
L'
foco
•
hammer,
Udalrìco
qualepoteva 8vapor«e quel suo gran
altare di S. Agostinoè de{ bravo Rotencome
pure è
suo
Loth
quellodi S.Caterina;
il S. Niccok
è
da Tolentino
e
,
ti S. Girolamo
Saraceno
dernostro
Candido
Rer
vi
maggior porta
sona
l'altra S. Giovani
amore
,
lar attenzione
y
che
,
vi prego,
tutta
mente
bei
rano
di
di \k dalla
,
'
condotte
.
Fate
con
partico-
all'altare della Trinità,
abbiano
ne
que* buoni •Religiosi
Madonna
del buon
di Bori, e di
tapeti
,
forza di
lampadi, e
tinti «dtarìék
con
e da
"^oprire
i
perta)
'co-
im*
una
•
di candele
Germania.
ed
condata
circonsiglio,
^irlande Pur
ardenti si affumicherà in breve
della
quadripubblici
rap«
Giambattista,
bellis^a del Rubens,
opera
del
no
so-
assai grandi
pitture
dal Fischer
bravura
e
loro
magine del||
a
e
qua
riflessk)|fie
quasi la metà,
,
senza
troppo,
Di
Evangelista,
opere
perchèil quadroè
è peccato
due
•
S. Orsoh
e
^
la decollaifione di S.
P una
presentanti
sommo
8. Anna
.
di
Gran
perpeflba-
uno
df' più
dire ! V^e*
ditidenr colla Mar
6o
)(
nità
i
ed
donna
del Rubens
e
f
poi
probità
,
che
"
v'
pia di carità
pò
un
finalmente
loro
Non
.
state
sono
custodia
e
intanto
'
Mi
nostro.
in
che da noi pure
adesso
£ori
stato
delle
una
finalmente
spille
apparare
,
la
de|l'annO|
lor
che
una
che
quale dopo;
dall'aria y
affumicati i
è presentemente
dal
e
po
tem-
più bei quadri
di tant' altri, oltre che
argento,
sofferto le
in cui
sono
o
da
e
no
so-
voli appesi;
più belle
rite
fe-
le
tavo-
solennemente
collocate
.
be
Parreb-
che i
più bei quadri
custoditi i
giorniordinarj
ra^one
y
la
»
disgraziavuoisi
coperti
non
il
y
la buona
e
angolo;
un
,
da
stata
ie Innumerabili
rtàiproverarmi
,
stare
Bo$co
.d*
corone
cappella
secondo
dovessero
»
che hanno
per
è
che
y
t
quandoy
y
di candele ;
compassionefu egualmente
popolo
Lodovio^e
ingombratida
di
e
di
contornato
d'£uropa,
maraviglie
quasitutti
sono
da altiuredi
in
oggetto di
maltrattato dal
dermi
rispon-
cAie abbiamo
,
pi^di
guasta in
e
,
S. Michel
U9
e
trave
Ra"ello
Cecilia di
abbruciata
il chiostro di
; che
^irlande
,
bellissùna Santa
essere
anch' essi
la festuca hell' occhio
della
altaiùno ai
di
»
da' dÌTOti confidate Mat
»
anch' esso^
di queste
cose
le quali
parrebbesentirlirimproverarmi»
no
Bologna quasitutti glialtarihan-
nuovo
un
,
belle
che. io vedo
y
altrui, ilon di' accorgo
nel
A
a
predicargliche
e
,
Potrebbon
.
quellodella Tri'*
aspettasteperòy che io
intronar loro la testa
"fÀ volessi
abbiano
«célto
hanno
Teolo^
}
)(.
y
che ne'^empi di solen-.
iscoprirsi,
)(
RaBaillo di
OD
TSbaldi
cìji»
,
due
da
alcuni
A^cmIìu
,
Pfctaro,BlaMw
poiia
mMtrare
nnttrì
malinoQnie
da
nostri
come
queste
come
piangerequelladella
gran
tant* altri
,
che
qnadri
,
e
qual^edonode'
le
direbbero
mica
narieni,se possedessero
sti
que-
le diranno risioni
corriamo
e
visioni, castelliin aria,
sono
.
non
,
Guerciai-» Si-
foal Monarca
tanAi
antiquarioNon
posteri,quando
pen£ta,
i
OoV
queste ,- dirà
altre savie
visioni cede
tesori y
,
Ma
,
Briazi, Lionello
Tiarìiii,
gallefUdi
ma
Licmi^
,
dal Sole,
Ctawpoieli»
parlarde' aodcmi.
valore ?
,
ImoU
inimitaMt
tanti Coidi
ADmiì
wM
acoaa
tanto
t^J Fnn-
,
LodoTÌchi» rari
mdUmm
,
Spada, Ggoam,
di
pcioM bcUc"u
»
Dpwtftiirhim
noR
)(
PjfigiaMtai lottoce»^ da.
Bagiao^gUo, FooUaa,
AmubaEy
fa
m
gran
scuola
ne
vano
,
m
la
piangeranno
di
pericolo
che
giornoi
gliavea
dover
fni
prodotti
•
tgsssBsssasssmmmmagsmHmmm.:
'
LETTERA
VI.
MARCHESE-
^lONOR
Onsda
jL
mi
UfALME^TB
clie
più
mi
a
preparatevi
voi pure
.
Le
atrarW
mie
,
f
che
t$y che
^he Monaeo
con
ed
,
H
S|dAnnibale filaleguzst
rr^m^
me
d
scriverlo
cesia
bastare
precedentidovreU^efc^
ai
ha coU
dote
«
,
legalo
a
mie
et
»
ella è coA^
boona
una
";be
quello|
scrjvea l' Ariosto
^gS^^^
o^
Giacché
l'jf^
,*5piUo
nuovf
m' amate
,
leggende
rìceyeme
dirò
bene
^9tei
»
delle mie
contento
giuntevostra
son
piace
i5 Noifimér»
U
è. pia ricco di
^Uo
che
dotto
crede,
e
che abbtitln^a
un
occuparsiV
.
.
per
mo-^
chc^ comunemente
»
rìeggiatore
ingannerei
però di gran lunga, se ^creidesle)ch'io nulla
avessi più da^moatrarvi
la fii^i mai
Non
se tut'^
«te
,
.
te
io
le
v'indicaiejb
Andate
a
cose
instp^" che
vedeire t Accademia
ti
^ incontrane.
deUe
Scienae^
64
)(
eriAtai«
neno
non
Aff
se
Regnante;
artnl, che
tanC! altre
in
appunto
ne
di sonetti
fondano
in Italia1
canzoni la
e
,
motte
1' Elfttore di
quelli
,
a
lavorar bene
la
scuo-
qufsta idea
i
nte
quali coguirla
degnamenteese-
Baviera,possono
,
piuttòsto
corpi
lucrose alla società
pròfes^oni
paesi i qualihanno più bisognodi
alcuni
sono
non
che
che certi altri fondassero
d^onesti mestieri
Vi
se
e
,
maggior
Mastri di
«
,
Sarebbe desiderabile ,
venisse in
da qualche
mai
di beli' arti, come^
e
parte dell^ Città, Castelli, Terre
e
,
voglionoimitare Luigi XIV.
qua
accadetilie di acienee
;
vedrete
è aperta
Quaate Città
.
fondare
non
qufthtunque
e
principi
^agKono|)iùdel compimento"
della fine £
anno
Elettor
due
non
i suoi
come
e
dòMM
)(
,
«
.
,
la terra ,'
di attiraredanaro
e
straniero
le
C^Ué loro manifatture,che di calcol^e'Torbite del-
Comete,
piegaretalvolta in queste
che
,
lodevole
torre
buon
un
dei«2janotti ,
e
di buono
altrove
Per
.
cK
francamente
,
è lo
il cìttac^no
,
artefice all'aratro
^capacidi
di
qua
non
divertwi
Una
cosa
dai moliti,
s'è
finora
so
stes-
è
Non
.
le Città
produrredei
dei Beccarì.
d* accademia
nome
cose
che fer
questopcnsiere
,
hanno i semi
L' imr
delle'forze vìve.
il momento
o
le quali
,
Manfredi
,
abbiamo
meno,
al-
cioè, che il bel
profanato
,
come
va' farvi ^uì'kKpassaggio
sovvenire
ri-
quellebande
di
oommedianti,
d^ noi cMamansi
che ii popolopagando,
accademie
,
va
«
i
qcfoli
voi
ad ascoltare le
pete
sa-
sec-
caggi-
?
Digitizedby
LjOOO
IC
65
)(
d'
cagginiaccademiche
mio
giovaneamico
con
,
avuto
studiava
di
quando
,
armeggiare
chiamansi le
in che sovente
gliamici
to^^e,
di
mai
Non
vi
che
i concerti
lo diranno
ve
che
vorrei
du Fresne
un
tesoro
colare.
Io ho
Parigi
y
veduto
ì
le
sue
da lui
e
esagerazionevi
senza
,
,
le
Signordi
ma
liberafi,
codesta
Oefele
la biblioteca
d*
sigliere
Conrete
trove-
parli-
un
de' più ricchi Signogallerie
ri
qualiin questo
a
supcriore
mostrarvi
,
Monacb
a
fiamminghedel
pitture
superiorealla condizione
estremamente
n
gidì
og-
altra volta
avevi
di vedere
mancaste
raccolta di
la beUissima
sono
Pia-
y
y
d?
,
bisognose
; ed
facciasi in Rafia
in Atene
tu
gli
te
sapen-
capitano.Povero
qual uso
la
sa-
!
rispettabile
così
reso
che
y
quel nome
cantatrici
finir V accademia
a
nostri
vedessi
se
sieno
o
spesso
come
,
,
disse
mi
facevansi reci-
Accademia
.
le
sogliono
vada
che
e
,
musicali
veglie
in Italiadar
che
un
cioè alla
,
si riscaldavano
simili scherzi
procsmente
u*
col
,
,
accademici
me
ammaccato
sgraffiatee
guance
,
y
occhio
un
regaloali*accademia
questo
dove
giornoda
un
d'
o
,
y
,
aver
VeAne
.
sanguinosocoUe
naso
cattivo Pantalone
un
Arlecchino
sguajalo
no
)(
d' ornamenti
genere
conosco
ne
non
runa
ve-
•
,
quel medesimo
vi
Elettorale
y
le medaglie
pitture,
,
raccolte
giudiziosamente
mostrerà
le gemme
e
,
e
,
ben
che
dee
altresì
intagliate,
disposteFra
.
quest'^ukimemi ricorderò sempre
5
con
grao
piacerò
66
)(
d*
dì
tetft
ami
TihtTÌo
riMima
le facciate delle
,
maestri
era
valentuomo
un.
ad
di parere
dler,
pé
in gran
.
Vof vedrete
mia
casa
di costui
Irosissimo di varie
sul
pittura
L^
.
Sa-
stamr
in
rame
rappresentaCristo,portante
da
popolonume-
un
naaioni,bizzarramente
e
mosso,
.
Questa maniera
delle case
che
,
alla
nella CittÀ
di
ne
capaci
,
air
Italiani,
Noi
l'abbiamo abbandonata, per
imbiancatura,ohe
diamo
più piccoli
; ^
tugurj
ti vicoh* di fresco
Marchese
,
non
è
a
mio
quando rìHet-
adottare
una
indifferentemente
alle volte , mas^me
pareva
Evangelo..Ma
e§^
vero
giudizio
che produca
allegria,
massime
e
a
Bologna
mi
abbelliti,
dealbati dell*
è
convinto
sarete
vaghezzaed
.
fresco le facciata
a
dipingere
sono
ne
voi
ammirabile, e
terete
un
regna
nella raccolta di
circondato
e
,
poi
dai
intagliate
una
che
"
la Croce
yes^o
Hgura
Bologna
a
ornati
furono
parte
ottima
fanno
e
mag-
d' antichitii ammirabile
savio
e
,
troverete
,
delicati a segno
seno
suoi
Ne'
fre^
dipintea
Cristoforo Schwarta
tale lo
e
,
che quan
vissimi
alcune di bra-
sono
ne
freschi , che
oUo.
gusto modesto
opere
ve
,
di
specialmente
,
giormenlene* suoi
sue
tingoU*
,
osservate,
,
civilisoiio
case
fra le antiche
,
Costui
CittÀ
la
girareper
anzi
SCO
canuneo
•
Nel
tutte
in gran
,
.
)(
che
,
sfacciata
sino
ditemi,
a
cer^
per
vedere
ai
i
polcri
se-
caro
guiia delle
67
)(
quaglie
9
delle ^iie
o
dai
mavera
vergiamo arrivare ogni
Lombardia
laghidella
Italia d* uomini, che
iutta
nello y
prt-
un* irruzione
per
orrido pen*
d*un
armati
di calce
secchio
d'un
e
)(
bianca
ajutatidai
,
barba
e
vanno
discepoli,
figliuoli,
i flit
imbrodolando
begli edìfiajdeUe no-
loro numerosi
ramente
belle contrade?
più
«tre
Furono
d*
Padre
cpialche
senza
dubbio
col
Abate
di buon
gusto imbiancarono,Pio
ammirazione
scoperte ì*anno
«ilica di Santo
Stefano
tempio^d*
Furon
mente.
un
di bellissimo marmo,
le colonne
aervito al
coi^nso
qualipe^r
colà
con
le
coprironospietatamente
pennello
che
facevano
parer
di Lionello
eccellenti arleBci ;
ài loro
qualchegentilritocco
dei Carracci
,
! O
qui si
e
,
:
è
.
come
,
o
no
Ninfemburgonon
e
beri sulla
vi
si
va
per
sponda4' un
ancora
dei Bibiena
,
,
per carità
ma
comparabili
inprospettive
tri
d'al-
e
no
talu-
se
con
questo dove ? Nella
un
d|
tratto
un
di rinfrescarle
pare vedervi
clie mi
eglivero
italiane,
E
,
Umpofis adi;
mi
mercè
gran
d^ Colonna
trattarmi
antica-
era
studiatissime ombre,
rilevate le
si dà la pena
non
avevano
Spada, del Dentone,
e
Ba-
nostra
certo
v*
con
^
che
costoro,
pure
abbiamo
che
che
Iside ,
quando,
sa
passato nella
le
,
che
costoro,
pure
«
un
patrà,
di Maurino
perderela
importuno
zienza
pa-
Imidator
pensateci,e poi dit«-
?
è distante che
un
viale
tre
sole
miglia
d* air
fianche|j|;iato
largocanale
fatto
a
inant.
68
)(
Osservate
passerete , è
e
,
che
una
ben
guardando
.
Eppure
riconoscerete
il letto abbwcidona*
per conget^
ostante,
non
,
mio
giudizio
a
,
i gran
e
v' hanno
e
rotte
loro
,
non
Italia;
e
le montagne,
nel Tirolo
catena
giacchélungo le
alcuni
pel mezzo
r occhio
Voi
nel
oculari
la
per
amico
mio,
conosciuto
rive dell' Adige vi passerete
ordine
della
gendo
vol-
,
perchè vi
que*fianchi alpestri
a
ranno
di-
,
della
che
voi
ne'
,
una
farete in
giornidi seguitoandate
osservazioni
teorica
la
mostrano
che
tornar
spezzate^
vedrete
ne
.
d' istoria naturale
più di qualunque libro
deste
che
,
struttura
l'accidente
o
,
sapplam da qual foi^za ci
organicaintema
bellissima
T afte
,
e
di
della terra
viaggila superficie
cangiamentiche
apportato,
s^ni
guarderete
,
ne' vostri
sti
Que-
.
sì confermerà
grande antichità ; ed una tale idea vi
osservatore
più se collo spirito
sempre
costantemente
che
certi
di secoli
lunga serie
sono
,
vazione
V ele-
ancora
V istoria siamo
tale è da
Signor Marchese
volta 1*I-
è dall'opposta parte delia
Ciò
,
viatile
flu-
arena
una
,
per
,
quale è oggi
,
correva
V Iser adesso
geograficliee
ture
d*
e
,
cui
per
,
spondeed
Città,e lontanissimo.
terreno
ghìara
certamente
delle antiche
to
di
congene
costà
il
tutto
,
Per
.
ser
là
e
qua
)(
di
sono
terra
,
Repubblicadi
tanta
che
,
dovreste
viaggi
Co*
.
che
conseguenza
il Conte
Carburi
avere' costi in Vienna
attualmente
vuol
Venezia
quanto prima in Norvegia,solamente
,
per
fa
per
passare
osservare
)(
)(
7^
seppure le felazionimandateci
se
domandaste
mi
vieta I ed
ad
voi
a
poltiinsieme In
clima
un
tanto
è la Siberia ? Voi
com*
r argomento d* una
del Cavaliere
a
delle
,
montagna
composta
,
incastrati in
oggidì bellissime
colà poco
gna
pesce
Di
scoperto,
una
simi
bianchiscui si fanno
di
comie
trovarsi
un
na
compósto d'u-
e
potrete veder
dottissimo
cose
sinuli
certamente
natura
ma
singolai'ità
e
impenetrabile;
,
e
uno
non
Bolo*
a
amico
comune
cui lo diedi
,
a
.
di
maraviglia
IJomande-*
,
nostro
lia
co-
gran
molto
ignoto é che rassomiglia
il solito abbia te
il qualecontro
,
?
possa
,
SIg.Gaetano Monti
Ma
altre
anni
quant*
domandarvi
di
Ducato
?
di
nero,
Boemia
questine
H
e
net
d' Ammone
marmo
in
come
,
un
impietrito
di comi
nuovamente
presso al
,
cioè
voi
a
,
crostaceo,
natatorie?
dissertazioni
tavole ? Domanderovvi
,
speeiedi
un
un
lont^o
altro monte,
ad
ro
agliElefanti stranieessere
ignorate
sto
que-
nelF alto Palatiaato
si trovi
come
io
,
90^
migliaja
.trovino
nella real collezione di Dresda
yci,
a
Elefante
un
,'che qui %on
codrillo,quel medesimo
Ba-
sepoltoin
stato
più curiose
Baviera
Ch»
.
Domanderò
.
siasi ritrovato
Wjrtemberg
rò
non
Sloanc
Hans
poche migliadalla
vedeste
ne
se
*'
sissi
EieCante
montagna
una
come
,
è
mai
come
in cima
domanderò
,
giuste, mi
sono
questo lo scheletro d' un
esser
curano
-
due
saranno
potreiio qui
è bella ,
e
condissima
fe-
è misteriosa altrettanto,
,
il crederla soggetta
a
'
siste-
laf,
che
«
,
conoscerla
non
Benché
il
esteso
gran
lunga in
lo
veduto
,
1
occhi, supera
della
giardini
JM^chese
ne
:
di
Germania
oltre che
piacered* esserne
soi'preso Due
L'
è
una
.
sole
dell' Imperadrice
Amalia
Consorte
strutto
in
un
,
so
et
veduto
la voluttà
i
e
di Citerà dì
altrove
comodamente
.
La
vasca
nuotare
cosa
qaest*esercizio ,
v* è
è tanto
,
e
re
ono-
l'ahra è
che
,
fu
la moUelxa
e
ad
e
,
dalT
questigiardini
.
ideata
vogHo m,
;
tutti i comodi
con
Emanuele, ba^o
Amore,
d* avere
sua
altr^ angolodi
Ma^imitiano
cronica
che
bagno
,
voi il
a
,
per delizia,
il lusso
inspirare
caro
,
gissero
premendomi che non vi sfugd' ottimo
Amaltenburgo
, palazzina
gusto , edificato da Carlo VII.
il bellissimo
tutti
descrizio*
una
io torrti
,
per
delizie d^ Europa
lungasupera
cose
.
indicarvi^ moho
esso
V hanno
,
farvene
lungo
sarei troppo
pari col
mai
isperaste
qm
,
a%n''
Versailles
gran
Non
Ho
.
non
le
di
supera
del
.
tutte
•
io v^essi
che
noi
di molto
Ninfemburgo di
come
gasto
costoro
o
ma
si burlan
o
,
in buon
ardirò
,
lo
giardino
voglionomettere
Versailles ,
mente
somma-
omadssimo
il
bellezza ed
tito alcuni y che
giardinodi
é!* lo Hesto,
.
internamente
e
franchezza, che
con
chi ha
abbastanxa
che
,
palazzodi Ninfemburgosia
y
dirvi
mai
credo
to
sfnegaitioni
a
)(
1t
K
se
luogoove
assah
Io
più elegante e
,
,
co-^
tore
Elet-
celebre nella
quel tempo.
grande
può
non
glio
me-
che vi ,^ipuò
a
vogUonsispettatori
collocarii
.
I
bagni
)(
éOAo
dair Italia è
che
e
era
sanità
la
r
o
loro
la
con
edificazione del vicinato
poca
,
•
al contrario per
di cui
,
fuggivanoa
.come
,
intesa
destia,
mo-
si laburno mai, fanno
non
donzelle
mal
una
,
al dir di Catullo
,
da
Roma
correa
,
Valle
ì^on
'
ne
alcu-
dell' America,
guisade' selvaggi
a
per indolenza
fuggirele
voce
alla
e
,
popoloin
,
queltal Rufo
da
del corpo
»
giornoal fiume od al canale non sa*potendofar meglio Ecco la ragione
, per
pendo né
che
cui quelli}
9
ria
Impe-
anticamente
venne
cui il
per
,
estate
lavare di
a
noi
a
ragione
-Città deir Italia,
va
passata colP
poco
utile alla nettezza
tanto
£cco
•
dove
,
tro^
disgrazia
per
^
a
poco
a
da
Levanto
IR
che
óeìle delizie umane
una
6tra
)(
7^
sub
alarum
credeste
hahitare
trux
eh' io
già','
caper \
volessi qui, che si ri-
de' nostri anreali terme
tichi,
quelleimmense
nelle quali
si ripulivano
i cittadini a miglia
ja
Siamo
anzi lo intere Città
troppo poveriper tanta
a
magnificenzané io sono antiquario
questo segno
novassero
,
.
,
un
stre
•
'solamente, che in Italia 1' uso
Vorrei
che per quesl,onelle nò*
e
pò pia ijmiversale,
Città vi fossero piò comodi
a
quest'oggetto
.
v' è
Non
casa
civile in Germania
,
in Olanda
in
Ingliilterra
stanza
una
p^ bagno ;
,
ma
,
e;ome
1^
di lavarsi fosse
e
y
quasi sconosciuta
tant' altri
malanni
Russia
e
,
in
la
bia
qualenon abricompensa rarissi^-
in
è in
in Frància
*
,
,
que'paesi la rogna
di e^te
,
così
,
da
famigliari
73
)(
noi
didezza
più da negUgeàza
che
d*
e
ben
avrete
bene
considerato
ogn' intorno giralo
lo che
,
lare certamente
il
a
,
è sti^
,
ii^rataaveva
natura
ricusati quasitutti
cosi
ajuti Il piantar giardini
vasti
.
ad
mezzo
grande di quello, che
Quando Luigi XIV.
volle vedere
la
si sternùiata
profusione
Non
•
schi, che
in
in
ogni arte
quest*arte
il
è
perfetto
confessare, che i Francesi in
più oltre
sta
che
di noi, benché
stati i loro
siamo
avrebbero
non
Gran
gitodal
,
.
minora
che
credo
studio
che
,
o
essa
sogna
Bi-
•
andati
sonO/
anch«^n
que^.
però
,
,
le Notre
fu il Palladio
al le Notre
Marli
T incantato
al Palladio i bei
costassero
,
non
e
dilEcile
progressise incosag-,
nascer'Mr.
Luigi non
no
so-
giardine-*
Io suppongo
.
fattitanti
sorprendente
giardiniIo
anticamente
maestri
una
eccellenti,
perchè
stato
sempre
accioc*
d'
architetti
stati
sono
foco,
fu
ne
delle spese
meno
degni di grandestima que^i
e
,
Monarchia
nella
memoria
restasse
non
spese
conti al
gettòi
imaginando.
e
Versailles,
Marli,
total delle
che
m
impresapiù.
sempre
finito
ebbe
gli.
cosi ornati
e
noi ci andiamo
somma
cosi spaventato,
,
fu mai
campagna
i^ia
sailles,
Ver-
a
,
ìa
dino
giar-
potrete
non
piedi pendale che tutto
eseguitodall* ^rte perchè qui pure, come
che
wot^
e
,
.
Dopo
,
Io
provenienti
per
e
,
K
4i
della
portici
il piazzo Chiericato
,
e
ne
gegno
in,
de* loro
abbia
stato
co-
quello
,
die
curia di Vicenza
appelloa
chi
,
74
)(
óì
captce
ha
,
di breve
e
r
iia fatti 1**interna
,
sa
d
Vorrei
.
che
vedeste
,
ap-»
se
che
intanto
moltìs*
delie
disposizione
de' pargokti delle
eleganza,
tane
alle-
cose
,
*
deir architettura ci-
romana
,
ne
a
è mirabile
non
rU» ha fattiA scarsi a^nsmmenti
s'ymi
i*altro
e
,
inclinata
alata
durata; cosi
preséo di lei la maestà
1'uno
veduto
Francia è sempre
La
gre,
^dtcame
X
fronde
e
,
delle fon-
e
,
case
il giardinodella Marche,
di
Pompadour disegnato,e piantatoa Bellevua ;
vedreste m
la
piccolofin dove la beUa natura
e
,
delicatezza del
buon
fra'r altre delixte
boschetto
un
colori rampicate intomo
né
potevano
mezzo
,
stentano
so-
nascosti
e
,
le
,
piùgrata
e
d'
palazzino
quattro
ristorano;e
viali di
in cima
ottima
Gnido,
^d
-una
fabbrica
,
e
migliad'
di
VOI
,
4^ Pesto
verde
ornato
la Senna
1(10 delle nostre
•
dice
pen-
tutto
,
e
della China
.
Di
di
là vedete
Italia torreggiare
T immenso
d* ogn'intorno
serpeggiar
fioritapianura,quasinuovo
e
grandissima,
,
non
bronzi, busti, vasi, porcellane,
peti
tap-
di
sotto
vi
questi,e più odorosi
di
an^
,
finissimi di Siam
una
coperti
più deliziosa
cosa
i sacri
essere
nel
e
sono
pii!^
a
che
,
profumi celesti,che
di
bei marmi,
a
fusti di ferro
a
esse
più ridenti
certamente
un
rose
,
nembo
Sorge
di
tutto
è
V
.
vi perdete
passeggiandoper que'bei rigiri
,
un
da
vedersi
possa
Voi
.
in
se
so
che
ma
,
arrivare
gusto possano
•
Giudicate voi medesimo
serietà,benehè
cosa
rigi
Pa-
per
andro
Medica-
i Franmagnifiche,
75
)(
quàiid»pieni£
cesi y
Possiam
gnoto
T altre rarità della villa
le.qrne, e
ciò che
questo
:
tempata
y
abbiano
matrona
Giulio
le
,
v^tite
sieno
Marti
y
rughe della
di liCon
ali* usanza
dicano
a
Ver
ne
•
le ville
vedute
adesso
della
o
d*at.
guisa
vecchiezza
declino
,
o
y
di
.
^
Addìo
poco
ora
anticamente
dr Frascati ; benché
o
Albani,
,
avessero
non
mostrargli
e
.
avrebbero
.
di Poli-
statue
y
Roma
a
Ma
rallegrarli
a
,
di Tivoli
Papa
basta
non
vogliano non
se
sailles,
e
delle
de' bassi rib'evid' Atenodoro
o
Pinciana
idee vengono
queM
loro la bellezza
vantar
y
)(
y
caro
di Monaco
Tout
nostro
ng£
abbiamo
;
in questa lettera ! Non
un' altra voka
del
MarcViese
più savio
amico
y
retroussé
:
/ut paiììard
,
Et
tout
médecin
dubitate ;
rò
sa-
ricordatevi il proverbio
ma
Soaron
parlalopur
habtllard
.
VII.
LETTERA
RlVJEillTISS*
E
GEN.T1LIS3.
MARCHESE.
SIGNOR
\
li
Dresda
OcHLElHIEIM
Ninfemburgo
di
secolo»
questo
V
è
di
numero
cam*
Emanuele
al
cipio
prin-
,.
anche
Qui
colonne
più
è
di bei
di
il
marmi
gran
quale insptrercb-'
mente
soverchia-
le volte
se
,
lo facessero
so
bas-
comparire troppo
raccolta
di Baviera
casa
di
parlai
,
peradore
che
e
chiamarsi
dee
di
cui
è
unita
^
che
è
non
^
e
pitture
che
siede
pos-
dopo quella del
,
Quella
.
scorrere
grandezza
la bellissima
Signore
un
d^
sostenuto
,
la
mio
zato
innal-
architettura
ottima
con
y
.
che
di
,
piattenon
vi
superbo palazzo
spazioso vestìbulq
uno
.
un
in
la
in
più
scelta
vasti
tut^e coperte
di
della
delle mie
una
comparazione
di
appartamenti
dell* Im-
,
a
le
,
quadri insigni
,
e
mania
Ger-
Schleisheim
le sale
,
Re
precedenti
ali* appartamento
piccol saggio^.Io voglio lasciarvi
i
da
italiane
miglia
Massimiliano
dair Elettor
pgna,
bo
Questo k
.
dieci
lontano
è
17624
Novembre
i8
v* invidio
vosti'
agio
gallerie
1
il
piace-
7»
)(
die
tutti
non
)(
incomparabile
queliav
eguali Osservate
.
Innocenti del Rubens
degl'
stampe, nella qualeil dolore, e
strage
va
pure
la rabbia delle
è forse troppo
e
disperate
inviperite
drì
alle
ma'^
caldamente
9
caridata
e
espressa,
Giordana
Luca
imitato
G"stui
n^e
Si
.
si è ferita una
sangue
Vedrete
il
,
a
spumoso
misura
pallordella
e
confuse
Domenichino
,
di Lucrezia
,
,
,
o
,
Non
ferita un
vi
^
torrente
quadro
.
so
guardate crescerle in vile sue
e
sbigottite
damigelle
,
Non
.
Cagnacciavessero
maggior calore
so
se
il
potuto rappresentare
forza la fermezza
e
,
la desolazione della
casa
di Collatino
,
Tarquinio
.
parlo dell' opere
conciUadini , né di
il
lutto
in isvenimento
Guido
crezia
pugnaleLu-
nei torace, per*
la
dtel delittodi
orror
col
che macchia
morte
avea
dalle mani
gliscappavano
capisceche
che
che
il foco del Vesuvio,
grandearteria
cadere
con
r
,
impetuosamentedalla
sgorga
di
pittore
un
vene
in tempo
quadriquasidivini
che
era
•
e
zqjlfo,
sicché di tempo
di
Romana
Lucrezia
una
qualeegliha perfettamente
io non
ho mai potuto guardare
che
e
ribrezzo
ki petto il
è
V
•
nella
,
Guido,
tenta
e
che
,
inunortali de' nostri
quelledell' altre scuole
d' Italia,
perchési faranno sentire da loro stesse. Troverete
di piccoli
colà un gabinetto
Fiamminghi,che a nulr altro la
Padrone,
latto
ciò
9
cede
il
in
quale
Europa
,
in questo
che v^ é,di
che
a
quello del
ha
genere
pia sublime
,
e
di
mio
certamente
più scelto*
)(
è
V
moderni
y
cUe
dipinti
y
mamente
Molli
da
di codesto
un
cosi ricco
luttuoso
istante ,
tesoro
•
quante belle
Italia»
che
d'
Gran
di Francia
v' è in
9
lezione
col-
,
il
cosa
Palatino ! Conabbiamo,
,
di colori ci hanno
Italia tante
"k»ve
sto
re-
solamente
non
qui quale obbligazione
ora
nel
di Orleans
il Duca
ha l'Elettor
,
e
,
della
parlarvi
vedeste cos' ha
se
cos' ha
,
noi a* nostri buoni
Ma
Dio ! Sema
Inghilterracos'
ùderate
un
Schieisheim
a
sparso in Germania
.
di Dresda
Re
danno
parte injBnitamentf piccoladel
una
Europa
un
quotidianameitfe
che
sappiate
^
e
trovereste
,
danneggiare
pò qui per
un
escano
cose
mni^
Tana
in verità sarebbe
e
,
che
»
col tempo
luogo possa
v' è che
molto
,
Considerate'
irreparabile
dalla nostra
non
.
ragionetemono
con
e
y
negligere
dovete
non
e
otti*
Casa
Principesfedi
di
Principi e
^
di ritratti antichi9
bellissima serie
una
di
)(
79
e
y
son
alla
antenati
fornito
si inmiense
ora
nostra
che
»
che
con
d'
somme
di tela y
forza
a
e
far
circolare in
oro
straniero
•
que'molti pittori che forbir potranno
y
discendenza^
che
con
ritrarne altrettanto
?
Gb* è di
queste
il dirvi
giusto
,
pitturefurono
r Elettor Massimiliano
secolo
y
nel tempo
a
gran
cbe larmaggior parte di
comprate
prezzo
Emanuele
al
di
principio
che esule da' suoi
.
Se
in
tempo
sito
que-
stati
y
bandito dall'Imperiotrovavasi Governatore
Bassi
dal-
d'
oppressione e
y
e
de' Paesi
ne' disastri
8o
)(
grandiosoegliaveva
animo
un' altra
lasciato r animo
naturale
e
,
Sig.Marchese
di
tali mi
quelleche
parvero
volta
guardaila prima
.€
che in Monaco
delle
statue
;
bscerò
ma
te
pure
dopo
che lo
,
conosciute
«tile colla
,
avran
,
d*
ottimo
un
di buona
parlanola
benissimo
dir la francese.
La
amore
v* hanno
e
di Dresda.
,
e
gran
Corte
Non
ve-
e
,
un
contrassegno
Molte
lingua,ma
quelladelle Corti
di Baviera
è
tutte
,
regnato al
la
un*
essa
neralmente,
ge-
voglio
da
stata
Germania
in conseguenza
ne
.
nostra
,
vi
tutte
richiede
perchèin
galanteria
sempre
credia-
niassimamen-
vedrete
Le
fra le Cattoliche della
scuola dì nobile
r
Corte
marne
for-
,
cultura
educazione, e di gentile
e
,
piaceredi
favorevole
gusto , lo /che è sempi'e
troverete, che
tempo
una
,
,
.
dignità che
pitture
poche quelle
trattate
e
il
voi
saranno
.
belle
paridelle
a
ali*età
che
e
,
al
beUé
delle
ammirerete
giudizioNon
?emelo
vuto
do-
e
gentile,
giovaneCavah'ere, avrei
a
importanoalmeno
vostra
con
ché
giac-
E
.
o
,
quando
y
agglugnerequalche parola ancora
,
le
parte del-
,
voi incontrerete in Baviera
scrivo
Dame
sero
gliaves-
che
sin|plari
forestiere le
oechio
se
e
.
amabilissimo
,
«Imeno
stali rovinati
agitato
meno
j
cose
to
fat-
avrebbe
non
,
assai più forte
pasMone
Eccovi
cosa
e
,
da* suoi
r allontanamento
se
f
qual
Principe
imma^iiatevi
,
quel gran
f«ce
tanto
)(
la
go
lunma
ottitesìa
cor-
vogliadi piacere
pari di
Versailles
di questa
maravigliaste
distin-
zione
,
9i^
K
che
trofia ,
seàibra
dorreste
Voi
grandÌMimaè
la
foste curioso
,
non
se
vi
piace
d*
di
Cark"
"Germania»
la
^umi
eletto
gravitàe
,
y
CortJjche
,
che
y
.
rimmo
,
tanto
una
col
ie
nome
Imperadore egli portò
,
cMl'
le maniere
Europa
i co^
,
dichiararonsi quasi
adottarono la
rietà
se-
talia
le Corti d'I-
ancora
sino ai nostri
conservata
in
spagnoole Quelle
imitandolo
fecero
corno
spagnuola,
passa
crederla,
d'Austria
pel resto
ed
che
le Protestimti
voi starà il
a
Cattoliche ,
restarono
per Carlo
tutte
y
sapreiqualaltra incoi*
non
clie Carlo
sparse
e
io
,
fu
V.
vIa|^ìo
vostro
di
indagarela iragione
questa ^
Dopo
.
.
e
Beligtone
nostra
8lm^bile"stravaganza,
parne
nel
quasieccbajiatica
che snellemaniere
difiEermuta,
•fra4^ Coiti iielk
Se
V aria
aver
osservato
aver
K
^omi.
Quelle,che abbracciarono il cangiamentodi Religione
fecero
,
quasieonfratiernitafra ^i
unirono
Biente
faòili
)
emólo
me
e
di Carlo
fu mai
intanto che alcuni
Duchi
pi\piccoli
vola
sotto
incontro
gelosa-
amico
ha durato per
secoli,cioè altiere le prime,
mangiavanoal juono
loro
sempre
.
soli
e
agliantichi cosltmii nazionali le maniere
di Francesco I. ,- il qaak c"^
galanti
collegatoQuesta dìAerenza
ed
loro y
e
quasidue
disinvolte le
de;
secon-
della «Germania
Principi
di tetra
musica
,
e
dell'Italia facevansi^ servire
al Baldacchino
e
,
dalle Dame
queste alla Corte
di Carlo
di
e a
all'Inghilterra,
quella
Dresda
6
'
,
che i
a
ìa^
vedevansi all'
comandare
11.^
far nascere
le
-
po»ìf% «d
dui Re
tdmei
t
,
gi
cangiared' aspetto
di
o^'
piiVobbliando
delia Corte
•osrenutesaa
di
di Gufo
le etidtette
Borgogna,come
voi
alla
^
avete
V
presentemente
lo ^raire,
su
nei
bella
resto
sia nseiiuità
ventura
I Francesi
che
,
a
secoli
troppo
Italia
in
non
y,
le
nostri.
Romam'
mode,
e
in Germania
conti»biiitoa
pooo
mo
fossi-
che -il
"
più felicidèi
invasioni
firquenti
colle
hanno
l'allegria
,
che
,
degliantichi
gmsa
Spiale
liveUo almeno
a
Iddio
pur
pare
a
«am
pertutto la lorp Kngua »
portano da
ed
ma
,
desimo
me-
•
Voleise
.
la
appartenere Giova
pockian|iiWto
che in
questo articolo
anehe
d'
onore
V*
*e
,
costi tielia Corte
veduto
avrete
cominciano
cose
colia memoria
e
"
ranno
le
Presentemente
Augusto
.
a
farsi cort€||;br«
pia splendidi e
€|uetto
cangbimento.Le^ Corti ecclesiastiche anch'esse di
ingentilirsi
,
qua dai monti pajonoal secol nostro
ho
ed io ne
conosciute alcune, oAie in galantena*.
.
ed
gusto
la cedevano
non
quanto secolare si Cosse ,
per
da
buon
in
v* ho
e
ve^un* altra
a
veduto
feste
balio reali.
Potreste
forse
un^
giornodolervi tE
vi
raccoihandassi
qui di far
di
Francia
églimezzo
il Cai^allere di
nostro
e
d'Avignolie,
pa
ed
,
che la
sua
allevato
casa
Oltre
.
da
in
all'esser
nel fon-
nazionale,perchènato
tado
non
coU' Inviato
conoscensa
Folard
sé
me,
eonsegiienzasuddito del Ì^a-
giovanein
Toscmia
,
vedrete
,
èjV albergodella cortesia , ed ospi-
dìgitizedby
»
K
lui il
nipotedel
itamoftalt
ca?iientator
lalltà Conoscerete
In
.
valiere
e
"£ Fotacd
•
m'accorderete, che per br
cui,è fornito , egU
di
ne
I
è
irnnom)
mille
Faretegli
,
bella,e dotta erudiaio»
,
se
,
o
mongana"
di
lago sono
altrove
sp^ie
cento
,
e
di
quella
a
dd
Non
.
vi nascono,
forestiere
Non
a
credeste
.dall'industria
fertilitàdel
commercio
terreno
prezzo
de^
e
Soriento
tsdì che
sono
pesciiji
I
,
tella
vi-
ho mai
non
duto
ve-
invldiaiiealla deji*
da
Garda
Vienna
II pane
.
che
dei
stfsssó
dire lo
posso
non
passa per il
,
|K^ete
aver-*
ragionevole
però che
"
vi
eami
in [scambio
ma
,
aero
,
nulla hanno
migliored' Europa
che
potrei
non
nulla cedorlo alla dunosa
o
di
b^Uodi cpielio
m"o.
io
,
Le
agtatisi»ma.
quellidel lago di
^
eatezza
ricchezze
sue
dejl*interno
notisie
obe questa Profvincia è assai pingue,
non
^
squisitissime,
poco
ne
.
,
delle
e
quasiin ogni cosa
vim
militare
t
,
poi mi (^mandaste
so
della Bìhàera
e
no-»
un
eternamente.
Che
dirvi ,
d'
degnoerede
da parte mia
ed aarispetti
che gli con*
e/ gratitudine
teneri
sicur^itelodella stima
serverò
Car
4i Foiihio
si illustrenella repubMica letteraria,
me
è
)(
.
codesti comodi
derivas*
abitanti piuttoito
cjie dalla
^
delle acque
che fasslin Baviera
né
,
•
f^odmsimo
è il
naro
altrpda-
v* entra
ch^ quelloche prodaeela vendita del
straniero,
^et
legnaiiii
,
ni| che
sale , dei
cuoj crudi
quasispontaneamente
e
conci ,
sorgono
e
da
dei gra*
uno
de'
84
)(
?^lion
«noli ddh
qua s*è cominciato
ai
e
.Gtrmania
a
Da
.
alcune miniere
scavare
in
qualeheanno
di
talli,
me-
vantaggi».I fiumi portano
fra le loro arene
indi*purissimo
pretendecon
alcuni
granid' oro
aio ,0fik»
nelle montagne
Avrete veduto
.
K
,
vicine vi
miniere
sono
ziose
pre-
talvoltaalcuni Un^eri di Ba-»
yiera coli*aiscrisione Aurum
Tsara,
ex
Au^
ovvero
piccolafabbrica di porcellane
in piedia NinfembiU'goe que*lapure s* é messa
che ho veduti
i pia belliin
Tori
sono
certamente
Misnia. QueGeraafua dopo le noabce poroellane.di
rum
Tyyco
ex
.
Una
,
,
,
savjstabilimentisono
ati due
delta destressa del
jne
che
e
9
conoscere
di
voi
,
con
a
imparerete
piacere
sommo
sarebbe altra èoaa la
resto
Ilaclone fosse
Considerando
a
,
un
più attiva
poqo
che questo Stato
dell*luUa,
pcArtifta
,
.
Baviera, se la
Giudicatele voi
pienodi
della
e
stria
Francia, dell' Au-
deir
dalle porte di Monaco
ancbr
Mar
Mero
in
legati
poi
navi
.
e
da
e
vane
case
a
Vienna
,
e
dal
che
altre Gtti potrete
fabbricano
questi
con
gliAustriaci
.
ai arricchisci^coi soli naaioiuli
L
,
sino al
stcureesa
per iicqna , e eoo
i loro legni
Le foreste bavere, mandano
cattare
,
,
,
Gc-
buone
ImpeHa^ che è bagnatodall'Iser
dal Danubio; e
Leck, dall'Inn, e traversato
,
che
Haymhausen
.
Del
ti, è
Conte
Sg.
e
,
ed erudito Cavadirettore,
gentile
è il supremo
Bere
frutto dello selo
In
somma
il paese
terrestri «
prodotti
,
86
)(
«licre
far
riceverebbe
non
masaiaie delle
del
diranno
,che a
,
nate
parevano
creduto,che
,
cui
per
Falerno
•tr'
uve
^chi Romani
in
riposti
nO|
Orazio
ma
^
istaslea dirmi
,
bevevano
sotto
alle loro solenni
i Consoli dei lon"
noi
Ma
,
,
glianì vini
ceOt
avi
Pietroburgoe
tete
Riflet-
.
capo
a
,
artimi*
tinopoli
Costan-
mente
bisognaostinata-
non
x:he il metodo
y
no«
di fare il
praticabile
;
ec.
per finir questa lettera con
tanlcp
gati
il suo
industre mancRt il stio
a
vi«-
che le
,
deJ"nostri vecchi castaidi sia il solo
vino
mai
un
,
ricordatevi, che
per far questo
cacciarsi in
da
produr vini
a
dimenticherebbe
certo
cap/KÌ e
canttniL
:
dai paesi
delle tavole dei Re
fino
il carmignana
e
,
il vino
oggidì
Ungheriaprodurrebbe
V
che la Toscana
f
Speranza
Qual de* nostri antenati avrebbe
.
la
Reno,ifc onelle
altigofHiorchè
,
Ve
.
il Porto*
,
somme
le fredde rive del
tutt'
sono
non
Spa^a
immense
ed il Chio ? Non
,
là
,
il Capo di Buona
piò delisioso e ^iù cara
no,
,
il cangiamentodei climi
e
,
ma
settentrionali;
dèir £lba
,
di *$ostenertf
ilJtucaperci
annualmente
cavano
prodottie
tam^altri
Isole Canarie
y
de* suoi
ì Si farebbero
solo la Francia
non
gallo r
che
mare
,
st/peme
cKa foise in
y
più durabili,"* come
midto
porti
sé
copiasoverchio da noi'
alloca vinipiùgenerosi
uve
si vendemmiano
V Ttalìay
seno
m
de' suoi
uso
miglior
)(
da lui
un* altra
ci
siamo
,
«osi
cagioneancora
nOn
Monaco
volendo
,
che
giacdilun^
,
potreifui indicarvi
)(
èàià
87
)(
itiaaoT ncdhezasti^tì'^p^àlàKrotteia
dire la gran
i Eédetiaitici
quantità
tidumamente
alimentati dallo Stato
piac^
9
ciie io
i
,
qualisono
Ma
..
vogliaqcdtiiibare
roglo
;
il
di tanti ricchissiniianticiùMonasteri,e
a
sacro
Db
quasifarrim,
,
•
Vali
^
.
•
non
silenzio
proTerìd* ina/jone a quo*Buoni Solitarj che
colle loio preghierae
la patria almano
y
loro salmi
quo-
stono
assicoi
mm
LETTERA
Vili.
MARCHESE.
SIGROR
Dresda
XJenchÌ
Voi
tacere
crédeste
non
però,
m' avvertite
.
Novembre
ai
i7pa.
di condurvì
piÀvai^lia
ubbia
non
Monaco,
per
di
io
li
che
mio
con
io
in
avessi
giro
quella
piacere
,
somnK)
sarà difiPerita
probabilmentela partenza vostra
alcura gk)rni|e questo mi servirà;^
pretesto per
che
d*
scrivervi
a
seguitare
Vicina
Siate ben
•
sia lo
Vienna
,
stesso
o
in
che
parlargli
che
a
me
,
che
,
che
tanto
dimorerete
la materia
.
,
non
lettere;pure
Benché
Hercolani
per
tutto
ragionarecon
voi
.
Lasciatemi
questa dolce illusione,
le mie
nello scrivervi mi
e
,
e
leggende
.
per
sia in
potendo in ogni modo
in Germakiia, mi sembra,
soggiornate
tuttavia vicino
in
il tempo
piuttosto
che
,
''che il Marchese
Bologna
per
a
persuaso
per^mancare
sarammi
me
fino
il
tempo,
che
par
sis^e
quasi
adunque godere ^i
soi"ite per
alcun
poco
cora
an-
«9
)(
#
"(
^
Qtnbra pardreteda
prego quanto
strada d'
,
Augusta
,
qualedirkto
rato
so
;
,
voi eviterete il Kuokel-
,
berg y ingratapericolosa
mimtagna
dice
il
la
Qt^
illustre Colonia
da
cui
più belle
presso al
una
il nome,
di TVickau
patizzo
almeno
y
d'
ed
,
V occupa
sentemente'
pietà
importail
m'
nel
e
.
.
Sarete
^i
,
pre*
,
PrincipeGiuseppe"Lan-
ho
infinite
per
ogni
la
sua
obbligazioni
,
acciocché
farete per
bella
una
Quegli che
maggiormente
Io
contento
.
ha
Hassia, Signore ^r
dirvelo
che
baciargli
riiano
quale v*
d'
,
,
il
y
Episcopale
il
ma
ragionerispettabile
rettitudine
,
è
,
di
quasin^letta
sapete , i Sede
gravio della réal Casa
perchè
.
^lendida Corte
una
;
qualevi farà,
gran piacere
Principeecclesiastko
un
Residcnsa
e
benché
,
come
passerete
qualcheistante
illustri
la
,
Augusta poi
\
tore
appartenente all'Elet-
y
^r
serie
numerosa
.
posta da Monaco
una
delle
al pr^enta^ima
ed
'
ritrattid' uomini
-
dell'Imp^ad"ne Augusto»
giomo
.
v' è
.
Città dell'Imperio
£stratevi
»
,
Alla ^distanzad'
*
buona
lunga Vedile m ri*
della Svevia
Augusta Gipitale
d*
un
trasse-
ne
Strada
.
fu mai
proveri)io
^ non
compensa
consid^.
hen
Tutto
sap|^erbuon grado dL queperchè oltrfal non aliun-
sole poste
due
gada cl;^ di
Tirol^
in
traviamento
•sto breve
la
"pielh)benché più brete,
che
che mi
,
U
prenderepiuttoslo
a
posso
conduce
certo
son
e
/p^ I*ftaliir,
jr"
Monaco
i^
dell' onor
glie lo ridiciate
profondamentela
di conoscerlo
,
e
K
K
^
m
,
•
tror«rete
hi un particolare
aiEe|U"pe^a
di'^egli
,
è stante
Italia" dott
nostra
dcète
braro
un
Gisti pure
•
concktaditto
noitro
Paaai Decano
aÙevalo
del
cioè
,
,
Questi dovete
patrianostra
le ha
dai monti
di qna
amica
grand'
sua
Hie
per
per T
y
no-
specialment««
e
abbracciare
strettamente
tutta la buona
per
de* Bianchì
db'
amore
,.
SignoraGintessa
MonaignQr
S* Blanrìek",, di coi
C|pitelòdi
pentitoparlareeigo volte con
avreti^
fitti e suoi conoscenti in Bologna
dalla
ve-
sua
EHto^colla^
onore
.
e
»
che
,
dottrina,
e
col stto-taknto.
I
Anticamente
della Germania
mercio
,
impadronitaT Olanda,
opulend oltre
tadini
La
sola
l' Imperio, ha
altra
me
Chiese
nel
borgp
)
con
mura
,
slati
sono
,
divenuti
ne
con^
fosse
volta cit*
una
dappoi Conti
del-*
che quapossedutoft"rsepiù'ncchesse
lunque
d* Europa
particolare
e
del
d* vaf pardcolare.
la condizione
Monasteri
porte
una
Chiesa
,
Vedrete
•
mottissi*
colà da lei fendati. Vedrete
di S. GiaciMno
chian^islla
\
e
piccolaCittA separata
h qual^CittJI
piazza
,
Fuggeraja Fu questa ediffeatà dai Fug»
pei^abitazione
ger
vi
emporio
che di lui se
prona
e*
'dei Fug^
casa
T
Augusta era
che
dei vedbhi servidori
,
e
benaffetti
v*
al giorno
alloggiano
gratisancora
idee non possono venir in
d* oggi limili grandiose
ed eseguirsi^
non*da
chi ha tesori"d* a*
mente
se
^
di
casa
9
.
Vànzo
.
della loro 13)eridità,
Quanti altii^pmumenti
o
pietànon
s' inoontmno
in Roma
in
,
Venezia
,
un
Trento
in Vieni»
IFugger,
della Fiandra?
in Grecia
rico
Roberto
Stefano
Non
.
molto
quésta-conl
avea
che
mare,
dopo
Augustavedrete
maronlo
:
*
^i
af"ri di
nome
che
si
a
gran
vede",
che
Narrasi
,
,
alle porte d*
che
delf
furono
Augusta
,
fkre
«
di
marmo
h^peradore, daj
qttell'
fattiin
non
un
in
Bn^^erioPer
i camini
sei'bosehi
come
che
,
.
Micora
lettere di
tinuamente
con-
qimiidocolà chi^
,
che
cannella»per
^rascelliin
veniirano
e
V.
Reiigiofiee
sono
s* è dichiarato
,
pidazioFugger
Carlo
alloggM^
y
gliappartamentivi
col
Nel
.
re
stampato-
imj»^
narra
,
dall' Indie
YeUin-
a
la scoperta dell'America
imdavano
s^ta conto
a
oggi àmcora
«uo
lui
quanto% si
per
^
fb-
dtUdalprotezione
per tale in alcuni libri ^
e
,
la
»
fin«
e
'
gloriad' essere
facevasi
Fugger j
Mèdici
marmi,
,
campagna
sotto
,
tuogki
antioamente
di questa vedreste
pslaszldi
dei loro
uno
bufgo.
della Casa
gara
manoaerìiti
raccogliere
a
•crlxioni;anzi purte
ornare
a
akri
in
e
,
tettere|*e mandarono
le
fayorifono
in l^mamm
,
y
di
•
fossero
Cejlan
in essi allora altro
arse
foco
occasione
quell'
d^no
del
paimo
del
Alla Cappellan^ggioredella
dfir Europa*.
Principi
Chiesa
di Sant'Anna
glialutti di
marmo,
sono
e
i
s^fcri dì
dai bassi rilievi
,
•
scorgerete il secol d' oroLa
•
Chiesa,
protestante , i Conti
^
bei sepolcri,.
»
e
essemlo
ora
Fugger hanno
f«»no
dei
questa fami-/
e
dalle inscrizioni
gusta
d' An-
Medici
i^iata dal
"l€ro
abbandonati que-
sciterrare
qua
e
là nei
Ftfudi. Kirclieim
k^
io pattata ,, àmu
aono,
viUeggl^ra, vm)ì
una
è nel
lievi
colossale
e
,
e
"
Castello in cima
fassi
che
,
dopo*avere
fontana
I. per
gretamente
disse
L*
il
v«ero
casa
ticolare
par-
nessun
mancando
questo
d' acqua
macchine
di
statiche
idro-
tale abbondanza
con
^
,
della
e spruzzi
yai^ getti
,
.
che
ordinò
,
teghe
loirobot-
accortosi ,di questa-Jiompa
Ifiperadore
^
che
suo
volta
senm
perchè
gliavea
v*
chiamato
.
a
,
dino,
citta-
un
be,
sareb-
cui
queste magnificenze
V
incomodarsi
un
ttgalstio
Augusta
Fugger,
tutte
incomodarsi
senz»
in
era
•
se-
Parigifacessero
preziosonelle
di
avevano
facile il coniare
"
di
tutti i mercanti
,
un'
con
cesco
Franpatria^
sua
e
CargiTonore
abbagliarlo
,
servidor
,
sdegnatoandava
allorché
,
,
stato
una
e
mezzo
per
sim^mità, e
pubWicamente
e
in
degna d' un
dino.
copiosamenteun gran giariri'igare
tanta
Carlo V. passòcon
magnificen-
di quanto
•
collina y
d' una
ri*
grandezza
altrett^^. Essendo
rovinare la Città di Gant
^
mostm
bassi
di-
che
,
mar-"
cortile v*è
veramente
credere
a
servito ai
la Francia
armata
di
steid^
che
passa ad
,
Quando
per
di bronzo
di
con
del gran
opera
:
Augusta
superbalomba
una
statue
quésta accendere
sino alla
d*
della Chiesa %
mesEO
messo
mostrar
possa
Serénisaìmo
,
bellissime
Principe
gran
col
dei Ìoto ai^^aati
due
con
di
,
Nel
incomparabili.
foi^ana
una
aTenclcf
quetti^^oVe
uno
nel
palazzomedesimo
destinata ad* uno
mo
za
è
Imperadoredicea
il
Fugger
,
milione di fiorini,
tapo^
som-
Fgu
gfm^
tie
cose
ìjutx
ntl
mosaico
venustà
scannellato
marmo
in
4i colonne
si
de'
,
.
collocato
piedestallo
^padiUto di
il qoti»serviva dì
alla porta di
sedile
Gegingeo
»
votiva
al Dio
ad
cui
su
Yotiano
)|n
Principe Un
.
forn^jo vicino
certamente
^
no,
gior-
un
scolpitaun'
^^
*
'
"
compilo
Volli
lo ricusò
Turcki
scosto
y
,
ianno
dubitando
sempre
.
eh»
fatto
Beai
il "piale
ne
ma
s* è
della Gttà
alla
,
dettesi
£u
al
nal
so
pia
tanto
che
rirocata in dubbio
"m^
m
essa
mio
te
ResidenForse
.
(juesta riche
spero,
mi
un
basta. VI cito
dui Tomasino
,
e
dal
"qutstadeità éì Vo^
a
Nantes,
equivocodi
•
Signore,,
rinvenire
di
na-
coli* àu-
nostro
qual c^
per un' altra inécrìzione
che
,
Sassonia
avvertito
luce*,e
questo,fatto ^ perchè
nota
qualchetesòt'o
dappoi anche
potuto mai
T ha^baacosto
giorno riamerà
limno
di
cercare
me
in Grecia
viaggiatori
.
Principedi
no
^[ualcbedf
Relaesio
ai
ostibatamenfe
diede la comraisMme
non
lynrci,
costui
ma
,
forse eim^
L* ho
.
tprltàdel
^
scrizione
in^
sciuta
scono-
.
i
ìhA
memoria
io
.scopersi
iotfumio
ro
vi fosse-
ki
«piali
per
ntccfaio all'atrio «delle scale del
un
reti*
dissotteirali
sono
insigniuno
vedrete
che
varie altre
Bisogna,die
•
aix
Unte
eoa
assai beilo y
come
tdìBfleopsìderabilìy pefcbi
ffammend
fa
y
Velsen»
della, romana
quie
secoli
due
,
pavimento di
alle stampe
y«
colà
travato
e
scrittura
erecon
9»
K
da
Questo «uurmo
ca
)(
chiaram^e
rae
letto,
dea togliere
sbaglio
ogni incerteiza,e
aUa
difigensalo
copiaieon
anni di
molto
in
ma
,
ho
vano
de*^ ^aggi
indispeniabile
l"ioaisstmaguerra le
cW io il
,
,
e
•
gusta,
n*
ve
che
avete
come
neUe
pigna ora
qual indolenxa
sta
ed
stre^
^oni
9
ora
lei prese
.
e
che
giace
,
h-
consè*
"
de' tumulti
•
de"-
e
,
Posso dirp
qui on*
ommem
una
gran pigna
probabiknente
edificioinsigne
rne
coi,
serviva
.
o
^
è
doralo sulla mole
veduta nel
Adria*
cano
Vati-
del
giardino
stemma
avrete
monete
la GttÀ
osservato
non
quasidtmenticata.^
d'Acr*
.
so
Qi^per
ed esposta ai aòrdidi insulti de' pas-
L' atrio della
ora
carte
per troraiio
dappoi la
sue
Tatto
.
di bronzo
Da
seggteri
coee
bianoo \ che
era
.
indamo
qualchearmine
iq"ice"a
una
9
angolo della pìaacav*
un
antica di paarmo
na
ncMlre
Anora
ma
,
Aie
esposte in questa rd^
state
proverbiolatino
lapiiem
In
di
nlilione di
un
a' qualisono
gl'ineendj,
mopi
che raccolte iìh* mie?
altre ^
eon
,
fece
ne
adesso questa
oercato
mancycr^e presso
é conkwo
guenza
che
,
caao
vista.
ultiim
jglr
su
rita al Maroliete Maffei
fioi
viaggiconservo
nora
coUBunkai
«
intecifMNiié
^ra le molte
d'
appello
ne
tornerà^ in
i quando il féedestatlo
pottrakÀ
XiL"
tm^
e
estinta
,
"migh»
Pteitlinger
ca«a
è ormito
di bassi rìdevi
,
auguftane dal Yekevo^
tutto
ilkn-
d'antiche inscri-
pubUicaticolf
»ttre antichità
Nella biblioteca di queéta
la celebre tavola antica
cpnservavasi
famiglia
itineraria
96
)(
chiamata
che
PiUtifgerimnae
,
béUi ornamenti
io
)(
mi
deUa
s"mo
biblioteca
è
ora
àé
\mù
Vienna
Imperlalaa
.
il Senato
«taravìghatooome
sempre
pia
,
in
m^^numenti
Augusta latoi qaesliprezìoei
di particolari
li compri per coUocarti
wol
e
d'
mano
,
indirne in qualchepubblicoluogo,
*aUe vicende
le
priv^e.Ad
cose
kìà
ai qoali
som)
periooiT,
solAopfiiate
pò*
CHierfayis^,
pure villaggio
ed ai
y
sottrarlioo^
e
passidistante dalla Gttà,
vi
d'
bassi rilievi» che meriterebbero
ìxmmAQm
sono
eo«a
questa mqndo
a
di Cristoforo
le Chiese
e
,
moi-i
,
V Orlandi
.
.
.
sono
qu%
nel
che
morisse
Abecedario.
r Assunta
Lanfranco
Galilea
dell*opere
Varie
,
e
all'akar
del
sue
stico
Ecclesia-
grande è
opera
insignedel
Chiesa le
nozze
TintorettOybenché
non
di Canna
sia
una
più felici^
facciate di
in Monaco
e
in' V^-
Nella Chiesqide' Domenicani
nella medesima
sono
là per
che fare chi vpieese av«^
glierrori sfumitia quel buon
suo
e
Quest'ultimo artefice vi
ci dica
troppo avrebbe
ina
Darer,
Schvarz, del Roten-
,
Tertire tutti
ttcbi,
la Qttà
per
benché
ne^ia;
che
dello
,
no
so-
o^
che
,e
^e
suo
vi
non
«atiohe.d'Alberto
d' altri valent' uomini
e
,
Amberger
il
aver
massime
pitture
Belle*
hammer
dee
volta "
una
e
curo.
messi ia si-
esser
Questo vuol dire, che nel Senato
più que*dotti Patrizid'
,
moderni
9
sono
.
casa
in
Augusta, egualiìiente
dipnte da
Badate
buoni
maestri
an*
a
quelle
particolarmente
del-
)"
dell' Hohzer
tu
facciata della
k
di
la £avola
di Castore
del grappo
e
ha' alcune gran csHriatidi
,
delia scuola dei Carracci
osteiria 1' Uoltzer
Tederà
Io
non
,
in verità degni
Sulla
facciata d' un'
fresco
ka rappresentato,
a
,
vedete
la bella
coi
piediin
paionovive
,
e
natura
.
che
,
Vi
nel volto r animo
che loro
nascer
«aitano
è
dal
staccate
muro
Ballano
•
della bettola
,
contento
in
soglk"no
perciòda'
:
assai
Euripide,le
corte
tutto
,
sieri
pen-
avrete
portavan-
come
coseie
.
Imaginatevi
loro balli
,
e
quale
questo è vivam^ige rappresentato
pitturadell'Holtzer
garotti eertamente
i bei
fanciulle spartane chiamate
Greci mostratrici di
e
espresso
simililuoghi.
Voi
adunque qual allegria
regnine'
orgMmA
e
cen
desche
parte delle contadine Te-
portano le gonne
dir d'
voi le
,
sgambettarealla tedesca,
aria
osservato, ohe la maggior
le, al
alcune
sono
loro alcuni giovanotti,
ci» hanno mirabilmente
non
unn
,
villanellevestite i^a sVeva
nella
la quale
grande^ naturale la qvoAfa
talento aveva
coctui.
quanta feracità,e qjoaì
credo
che V imaginazione
umana
possa co«
piarepiù fedelmente
che
uva
di
di conudim
danza
d'
e
ce
Pollu-
e
,
,
termini
•
ahra
le altre notatf
a fresco
dipinta
«nperbamente
quelladell'osteria
e
,
giofen-
in
in
appartenente all'intagliatore
casa
carattere
gran
un
morto
Fra
gì^ maraviglie.
Pfofel j or* è
rame
fa
pittortrcnt' aimi
,
facea
c^
e
,
)(
97
Il Conte
.
giustoesttmiàtore
potea d^sene pace
un
Francesco
delle beli'arti
giorno che fummo
,
7
Al,
in.
98
)(
•teme
eomnief aria
«
di
Pretcndeai
.
r Holtzer
che
I^Mfta
9
K
ifiAir
volgarmente
coai
.momae
fg^awu^ a for^
che
di trìncare^
e
e
libertinaggio
fosse da
vuto
queirosteria
a
atudìo
in pagaaiento di
dq"inta
lui
chv fassi a
questa è
Ma
.
pand' uomo
pittoresca
par
ch'abbiano
9
ai
del
9
di Guido
M
dì Pier
,
di Rembrand
l Pare
vero
9
,
.
Tisiano
Dio
e
dì
fondo
Fu
passi»,e
in quesu
pi di Cm'Io
rio
9
e
.
e
di
Citti^
9
sa
dV
9
delle due
chedono
niere si
•
Agostino
quanto
tane
lon-
sono
m
avece
sema
viijsingolari.
che ai
sapete f
come
nuova
lem-
dell'Imper
ponfesskm^
fede de'
e
T* i
•
metà
sono
Magistrato
dell''
altra9
metà
più|Mce
ma
Rarissimo
•
una
qual
seguitare
però è
Alla ciera
4'
chevolmente
passa ami-
tutto
intera lU"ertà di
dei nostri dóerti
conosce
più
per ciò chiamata confessione d* Auga^
,
9
racr
,
(u presentau alla Dieta
I Cittadini9 ed il
.Religionee
storia
d^
che taltanos' fanagini,
promulgatala
Protestanti 9
sta
V.
puè
faello
gran Raf-
eccellafitemente
il dipìngere
impossibile
un*
forza 4i
Quante stravagan-
Perugino» dd
Parmigianino di
9
.
questo ai
senza
de* primi maestri
ledono
a
forse per rendere
9
non
9
bella posta voluto
a
simili voci popolari
cogliere
bizsarra la fama
ia^»i4tÌ2Ìa
una
Alcuni scrittori deUa
tanto.
saper
rìfiobe^
tanto
Eglimori
.
d' ostinatafatica né
9
e
9
d
un
giungerea
se
questa facciata
y
9,
9
die
ed aUe
qualma*
tadino
subttodi qude delle due sia il cit-
Il protestante, sia detto per
amor
del vero.
)(
ba V aria infinitamente
ta
vale neU'
d* uopo
più coxnpoala
il dirlo y
.
y
doltiséima
gente
^
Ci^tà
CiUadini
..
PeUtiiigerAdolfo
Veliero
Marco
Occohe
fchely e
lo passato £u
per
il
,
Giaconfb
il famoso
celebre erudito de' nostri
Conrado
Velschio
,
conoscete
altri,
de'ijuali
tanti
T Vedrete
,
^GuglielmoXilandio
,
il Marzio
^
Auguftiaè
Augustanierano
,
ed
giorni,
la
della bel-
autore
Oltre ad
molti bm
bella
una
im* ottima
€^e,
chiamato
manoscritti
biblioteca,che ha il Prinquesta lisclla
Da
•
,
€
ricca di
prima volta
vedrete colà jl faihoso
ne
Vari de* manoscrittiGreci
anticamente
•
il Senato
possiede
ne
pure
la biblioteca di Fozia
codice.
Eómtmorum
nonssimus
V Hoq-
Bruker, amìco mio,
.
Bruto
,
ti
gliscrit-
certo
istoria filosofica Questi potrebbeessere
come
Taiv*
.
ed è pur
,
Cattolici in
"{ueUade*
negletta ed ig^bile
Patria di
cotta
e
y
la diffeM^ente
educazione
uomo
estremamente
quAita
X
99
che vi sono,
,
al Cardinal Bessarione
partenevano
ap-
La*
.
dei Fugger è quella che da Venewa
(amiglia
pordi tutti
toHi in Augusta. £ stampato un catalogo
questicodici al qualepotete ricorrere se voleste
,
,
,
informazione
Il
ulteriore
.
Capitoloanch'
esso
della Cattedrale ha
biblioteca di mianoscritti ;
numerosa
qualragbne sia
Con
essa
piacerev'
invisibile
,
ho
ho
non
quasinascosta
parlato
,
lungod* Augusta perchèT
,
e
ma
e
una
so
per
-
•
forse troppo
sempre
teneramente
a
)(
Alla
«nata
Corte
)(
i«o
di
qiiclPrincipeho
.
arni! della
einqucinigliori
gioventùallora quando
mìa
,
fece l'onore di chiamarmi
mi
Non
.
V*
imaginyteperò
i divertimenti
dell'Imperio
come
alle Corti
sono
d' Italia
Tutto
.
,
sere
balli solenni
né
Le
.
che vi
aare
ottime
serate
L'
.
si dice fa diventar
di
jne^giardini
.
Tanto
le
sono
siete
non
amore
,
pia forestiere "
e
aglischiavi
,
un'
valido
qmmdo
dee esserlo in
Borghesi della
Fugger,la
predica.
le catene
centiiHija.
Dopo quest'ultima
più, che non andiate a veder la
,
alla
per quanto
qualunquepaese
più facilmente
Holtjjer Vale,
vi ^
Non
.
quegliche
sino
leggiere
più belle
respira
tutto
caàe, v*è luogo a pas^
a
là patriadei
,
vadano
Tunisi, fu mai sempre
la noja in
c(*ntro
primarie©ttà
nostre
mai paspubbliche,
seggi
belle
che vogliono
es*
aperte le buone
sono
strepitosi,
,
subito che
ostante,
vigio
ser-
feste
bisogna,che
vagheggiate,
Non
*dove
fossero così
de' dttadini Tedeschi
né
spettacoli^
mai
suo
re
che nelle Città libe-
V aria seria
cólk ha
r antico costume
vedono
d' Italia al
,
nelle
e
,
i
passato
madre
vane
gio-
Augusta
,
Germania,
notizia
Colonia
dei
s' è
ajuto
non
e
dubito
d'Augusto,
l'
e delLetterati,
)(
poche ^e
leggereancora
per
gna
K
102
righe
potete scorrerle per cammino.
pure
sul
peserebbero
Voi
notte
la Germania
per
guerra
inondate
t"
,
da
della
tempo
volte soto
voi mai
corso
in fedte
.
pericolo?.V
è
francamente
di
succedono
é
la
y
Bench'
no
quando
di
,
va
,
qu^l
è
quando andavano
Avete
di
in Italk
tutta
ster*
In prò*-
•
rebbe
che ardi,
Dresda
che
ucSto
del
V ho
voUe
Regina belle
nostra
sole da
a
qui
,
y
tanto
,
uso
perchèin
altrove
^
tredid
ricche
,
altrove In Germania
o
soggiornositai comikies-
vostro
pure
e
io
Varsavia?
pur
"
in
quecento
cin-
veduto
que*neri omìtidjproditoriche
? Qui
superchierìa
,
sieno interamente
tante
come
voi mai
net tempo
no
parlaper
ne
straordinaria; anzi il Governo
cosa
quellaDama
della
fare alle Dame
di
se
»
,
sono
sì ,
questicasi
volte
di quatót)
un vis^^gto
o
intraprendere
miglia
pò
ardisco dirvi
della pubblicasicurezza
perturbatori
di ciò
uno
che
petulanza
y
sola
so
sappia
avete
succeduto
o
,
:
,
riposa finché non
non
i
lo
non
perchèrarissime
,
provincia come
minati
io
late
deso-
vostra
mai
alcun sinistro accidente pet Y audacia
degliabitanti?
più rabbiosa
reste
disertori, per fo-
vagabondi da
verun
po
trop-
e
,
contrade
per
,
solitarie Ditemi
e
mente
viagguito
giornoe
,
orride ,
dì presentarvi
traila
le tacesse.
avete
,
nel
più delle
il
^
A
citore
Marchese
caro
,
in
riflessionivenutemi
alcune
mi
^
Queste
e
,
una
violenza
,
io suppongo
anni oramai
che
una
trop^
le
vi-
fermamente
sto
m
Sa»-
io3
K
Sonia,
h';\Ma
potreicitare qui Im doi^ cte
ne
non
donde
)
ditemi
desta inalterabile
paeii,e
)(
vi
prego, donde
,
tanto
tranquillità
nasce
soco*^
sospkatain
necessaria all'umaiai
tanto
una
società? Non
altri
so^
qinndeUastessa speciedeglialtri? Non
tede^
che^ quando colle armate
que' znedeMmi
gB
no
sono
uomini
,
sche calane in Italia
portan
,
lo
spavento
v* è
né
alcun*
lunga
,
a
y* è
non
?* è
pugnale
,
qualunqueora
,
che
minuto
sono
benché
popolosi
e
Aon
corta»
nessuno
beve
bondantemente
ab-
plebes^e grossolani^
conosciuti
egualmente
Qid ballasi
altrove.
,
possiate
tare
por-
non
,
qui gliamori
felli caussay
né
pistola
'dovunque
e
Qui dal
.
,
la teterrima
ceft ? In Germanie
non
proibita,
arme
portimai
ne
ne' lor burberi
loro il terrore
con
,
vogliad' obettole quiparlaognuno
gnuno tutta la notte Qelle
si piò àke^ die glisbirri,
talento. Non
i bargelli
a suo
in timore h plebe»
perchéquesta specw
ten^no
e
forse
più che
a
,
^
é conosciuta in Germania.
de
Donn"ni
galantùoìnini
^curesaa T
adisttquevi replico^"desta pid)blica
,
,
Ve
lo dirò^ io
volta d'
,
SignorMarchese
,
e
non
temo
sta
que-
ingannanm
•
adunque, che qui non é penaeaso ia
Sappiate
i vae
modo
aUa gotfa^iadi vivere in osio
veRoi
gaboncKs"mo indifferentemente arrestati ed esigKati
,
,
Potrebbe
é
portar armi
vigikccavocazione
che
ardisse di /ame
vero
,
uso
d»
ctóunquearesse
Sferro
i»
L'
.
,
ma
.
sta
que-
guaia cphn
omicidio,anche
sem*
»
K
né v' è
,
sia
)(
irremis«ib3mehte punito di
è
tentato
plicemeiite
morte
104
,
di danaro
^omma
quante grande
per
riscattar la vita d'
per cui- possasi
y
simil delitto. £
chi
V
non
è
be
vede, che altrioientisareb-
non
lécito ai ricchr V
dì
reo
un
patente,
v* è
? Non
ammaeeare
livrea ,
Ve
non
ne;
proteziov' è
non
condizione,che possa infecmare la santità delle le^-
gi
Le
.
La
vana
nimicbe
die
giustizia
y^
somma
sono
è il nerbo
è
non
e
me
fttn
so
torto
e
sta, che
ubbidire alle leggi,e
farebbe
è
in
a
se
che
turberebbe
stesso
c|iedi vergognoso,
£
.
la vita
,
restano
ar-
dell»
più colpe*
conseguenza
protettrice
compagna
^ e
altrimenti facendo
e
soldati,che
i
savente
,
V ani"
Magistrati In
V esecuzione
,
cittadino,
per quanto nobile
e
.
commessa
gentagliache
lor
,
fra loro, i Principi,
i
sono
medesimi
delinquenti
quasitempre
le Po-»
proiezionedella
in guerra
Qui
un
Nem*
.
sospendono fra
in guerra
mai
comuiib.
certa
a
giustizia
gloriad'
ceda
non
che offendono l'^unanità
delitti,
i rei
,
dei
altro f:er-
della loro autorità
Saranno
sono
qui càusa
vole
più;vive
rati
agliscelle-
offeso
que#ta vicendevole
?
non
1
che
PHncipe
naturale Sovrano
le
Signore
salvarsi in
,
v^ è
suo
della sodetà.
ma
ài ricovero
e
,
,
le guerre
tenze
Ina
Non
le 'Qiiese del
o
fuggire e
.
straniero al
pieno
asilo
di
speranza
ritorio è
reo
potenti,
qui d*
servono
non
de'
case
.
Non
.
V è
non
facciasiuna
non
conosca
la pace
dello
4C0*
tóre
sta-
manifesto esservi un
di vile a voler proteggere
io6
K
)(
la scellei^ggìiie
ha
e Tingiuatiaa
L'esperienza
,
.
nfostrato
j
che Taver
compas^onèd'un
che sottoscrivere l'arrestodi
rd"be
1'
Principe,facendosi
render.
4el
cont»
violenza,e privataautorità
con
.
.
trovate
dunque
i
se
soddisfazione,
sento
,
? Non
Tedeschi,impeccabili
stesso
da
per tutto,
gastigovale
a
.
e
ragione domanAirmi
E
.-
,
? Son
eglino
Signore;l'uomo
un
del
è lo
più severa
noi
piacereper
que'malviventi
restieri
fo-
medesimi
,
i
quali
dappoi per qualchedelitto sonosi rifuggiti
Voi
sapete la Sassonia
che
qui egualmente,
nell' Hannovarese
nel
,
quellaspuma
cogliesi
vanno
alleggerirsi
che
,
assisteoù?
qui diventati trattabilique' facinorosi
indomiti Italiani ,
in Germania
al fianco del Principe
la sicurezza
ma
raffrenarlo
il veder
e
con
e
dugio
in-
senza
adunque prendersi
delittiin Germania
si fanno
non
gione,
pienara-
ad
la giustizia
vigilante
sempre
qui vi
Bla
vorrebbe
che
le^,
Le
aggravio
meninno
e puniti Chi
respinti,
vile
de-^
il diritto del
usurpare
difesa del cittadino,gU danno
a
vegliano
1' insolenza sono
o
e
l'aggravio,
una
.
si £a*
,
sareUbe
litto imperdonabile
,
dì
gloria
intesa
|^uatiaiae qui ognuno
Dall' altro canto
palesarlo.
di
dovere
un
mal
una
della
celarlo a danno
reo, fu lo stesso
d'alcuni innocenti
ìnorte
Altrove i cittadini si fanno
sovente
veggiamo
,.
essere
che
nel
Luneburgo
che
,
ed
di tempo
fuggiaschie ^
,
tà,
liber-
Brahdeburgo"
viomitando 1' Italia,
i
di
paese
in
e
altroferactempo
la
per
Francia,
apostati
per
,
io6
""
pe^io,divenir qìà tuttiad
pttfCa di
na»
f
civili Chi fa il Maestro
e
balio y
o
e
lìngue chi
di
V editore di Ebri
chi forse
vedete nascondere
ftggio^nm
tutti alla
talento"
quel reo
la fortuna
Mi
.
,
rìdere
che
.
Li
possono
costui
una
e
,
,
fare
volta in
una
frate
certo
un
narrandomi
e
meglio
ozioso
bare
tur-
ogni
dal«
galantuomini
perseguitati
da
venne
parlandocon
,
ardisce
nessuAo
che qui li condusse
sforzo per darsi aria di
correttore
diere,
osceni, chi il locan-
violenzela società, né vivere
con
lalio-
tratto
il soldato,chi il
I
o
uh
di ftcherma , chi d"
.
di stampa,
che
)(
Lipsia
"
scito
romagnuolofuorulite,
che
avea
c€Ì
le lielle vendette del
padron di casa
auguravasi
d'fin qui a far
SL^ paese, e pentivasi esser venuto
ei diceva
com'
de* suoi peccati Biso-"'
Aza
penit
da vero
l'
che si pentisse
perchèuna notte algna
suo
,
,
,
.
,
,
fatto un
improvviso,
tigianoche
,
,
solenne furto ad
divoto
ar«
lo proteggeva sua Pa*
proselita
Reverenda spari
né se ne è mai più
,
comne
temità molto
un
,
,
saputa novella.
Del
si sentono, benché
poi quiancora
omicidjaccidentali o rissosi e
resto
rissime volte ,
,
tredici anni, che
due
e
a
mia
memoria
che furono
fo,
benché
fraudolenti;
ma
•
in
in
,
Sassonia,potreicitarvene
de'
ancora
qualiforse parlasi
immediatamente
Si ruba,*
è ve*
puniti.
di
pf oponione
Y
éono
ra«
,
,
fallimenti
rado,si fanno contrabbandi,
"]elitti
sono
questi
Avrete
in
anch' essi
fatti veduto
a
puniti
lavorare per
)(
condannati
piedei
Inesco
dì far servire al comodo
institiito
ed
al
de' buoni
che
regna
tutto
àò
la
vi mostrerà
8*
donde
macchiati
miseramente
Sotto il Pontificato di
tìempltolo
citta*
erasi
ribaldi,e traditori;
lo ridusse tale,
pochimesi
in
di sangue
GregorioXIII,
Stato ecclesiastico di
Sisto V.
qualiso*
e
paesiben governati cioè tranquillo
,
sicuro
,
L' unica
che
cosa
quel
talvolu
,
.
del
al^govemo
Sassonia,e che
non
la mania
estirparevogliodire
funesto delirio è
qi:dforse
siasi in Londra
.
lo portarono
non
Isola
quell'
i Romani
,
Chi
in
g'acchèi
signoria
,
non
felice troppo
qualenulla
v!
s' è mai
altrettanto
sa
,
se
.
tuto
po-
sto
Que-
frequente,
dalla Bassa
sonia
Sas-
i conquistatori
Inghilterra
Sassoni
costumi
,
certissimo
forse
del suicidio
,
quamo
e
.
è in
male
po' leiiti
un
quanto ne' gravi Ma
paese,
fosse da opporre
Un
ne'
quali
giudjcj,i
la sollecitudine ne'
incorrotti ,
Sard^be
mania,
da desiderarsi in Ger-
resterebbe
delittisono
piccoli
tanto
•
,
sarebbe
di
che- sonò
,
e
che
,
in alcuni altri paesi
osserva
dinesco
i
T opposto ài
il tumulto
nasca
,
•
tranquilliti
,
Tedeschi, come
nei Governi
troppo
della
ragionea8S|ichiara
sì spesso
ho
cittadinif
delitti scan^lewato.
con
Eccoti
ma
è V ottimo
esempio del popolo coloro, che
quotidiano
i*hanno
pur
giaccM
,
del GoYemo
delle massime
tuia
al
cella catena
Dresda
)(
107
che ìk gente si dk
,
vi portarono
dopo
GK è
linguaggio*?
qtiìfacilmente b i^or^
e
io8
)C
te
ed lo
,
pittore
f
panche
me
tono
che
in
che
il mio
veramente
d'
alla
moglie venne
dere
congedo
amendue
,
per
come
eglile
mangiato,tagliò
Andò
per finire di vivere
dopo,avere
j
della
canne
,
,
di
stento
,
sulla
e
Fu
subitamente
al
ruota
rotte
sue
q\iella
parte
alla
dicendo
membra,
Un
r
alla
ed
che
io
passare
sua
non
fece
una
madre
che
figliuola,
voler
ottenne
Avvocato
ne
piòvivere
pari del pittoredomandò
e
per
terra.
com*
,
var
leturale
na-
pio^iasono
ho guardate
sovente
che
,
è
,
ho
fatto da
•
Ì.A} Stesso
,
esaudito
vento
nel
compassione
con
gola con
voler lui pure
^
le
ancora
.
tamente
squisi-
^' accordo
perchècosà erano
e
pregò divotaniente , e con
grand'eloquenzail Magistratoa
al
alla Chiesa insieme,
alla giustizia
dosi
accusan,
costui immediatamente
d* averla uccisa
preii-
Vendettero
rasojoalla moglie,e lascjoUasvenuta
un
a
allontanarsi
Dresda.
ove
y
me
voluto
mobili, andarono
per.
»
Unitaniente
•
costui da
pochigiornida
cì^e
alUevi,
migliori
memorabile
avessero
se
le
»
e
y
Capugnano
de' suoi
di là alla campagna
e
conoscete
da
giorno
Quel
.
dipintole porte
voi
uno
esempio
un
i loro
d" accordo
che
Zanino
parea
servirà in ciò
ha
mìa
casa
,
chiamava
io
volte tettùnonìo
molte
stato
pancali
i
e
,
)(
da
la
ben
me
te,
pregò istantemen-
in questo
contro
sciuta
cono-
se
mondo, ed
stessa
zia
giusti-
•
notissimo
^d ognuno
di noi s'uc-
K
.
rka
G"stui
.
guisadi
a
)(
no
.ragioni
de* loro piee
tosi
ringraziatigli
istante dalla ferita golale
agliamici e circostanti
in un
iUficj
strappossi
,
,
f
fasce I
fini d' ammazzarsi
e
fu
nessuno
Un
nel
di
e
ventre
bibliotecasenza
dii*ne motto
Io
dopo.
tempo
settimane
sensati ni'
famigUa assicurandomi
vivere piùlungo tempo
,
faceva
ogni anno
coi termini
e
che sapea
,
Questi,
.
le
conosce
lipsia,qualedi queste due
ha
^iere
di
pp
,
,
poco
lontano da
fronte
in
pistola
anzi nella
con
a
,
numerosa
egliper
esser
ragazzo,
rò
lasce-
e
a
gentilifigliuole
mia
,
dro-r
mercante
si diede
un
col-
settimana
,
giovaneordinario fipl
.
sapete , che in faccia alla mia
la
prossimaestate
ì»
era
e
sua
Nella medesima
G)rte
chiamjts»la racchetta
che
cune
lui al-
esso
guisadel Cujaccìo,
comodo
ciò^mossi
giuoco della palladi
,
che
qual-
glisia meglioriuscita.
casa
.
mori
aPa gola; ni s' è penetrata mai qual
fanone gliabbia
Voi
non
e
sua
e
più patetici^
la
un
co^
un
a
sue
contrada,nn
stessa
lacdo
un
che
gu^ri
,
parlatocon
libro,ed
un
clu
a
giudicare
Non
veruho
egliraccomandata
aveva
coltello
m
famìglia
^sua
a
aveva
prima,,
provviso
all'im-
più d* urt giornonella
cosi
Passò
.
della
nascosto
«
Lipsiadied^si
celebre Professor di
,
sue
celerità,che
tanta
con
di trattenerlo
tempo
a
disse le
Seneca
alla
.
,
che
Vidi
,
'
e
v* è
casa
volgarmentein
saranno
il custode di questo
.
lia
Ita-
ni
anquattr'
,
intanto
dal più ako del
finestra,
gettarsi
rompersiil collo
il
to
tet-
)(
Un
)(
III
scodi
Còr^e di cf ntd mib
andò
anni
lr«
lanaa.
•asso
9
che
Bisogna
,
percbè
,
potuto
si
ad
gela il sangue
lunatici dovrei
ancora
parlalri
di Sassonia
casa
altri casi
volesM
non
"!'un
ppcbi
sti
,
di
la pena
delb
oculare
giorno far^
al
ciò
.
che fra
qucs|i
strettissitte
mio
naUt
li|gi;^re
basti
Ma
.
quanti
Io
.
qualisono
che
ricordo
mi
#
,
suiBcienti^qoe*
saranno
de'
mi
,
prin^ Ministro m
differenti partidi qu^to
stato
vidi
«•
volta
una
Elettorato
.
Ho
notato
minore
eppui^
mai
sukidj
.
ra
s' è
nostro
da
rapporti
dì soli
ma
maggior parte
io testimonio
otto
sut
rimettermeli alla mente
?
assai illustri
citarvi nonù
tanlo
e
fatta la
se
stravaganti
potreicitarvi,
meno
dare
»
un
cadavere
suo
pensando,
,
al collo
non
,
parente, la cui mi^noria sarà sempre
nostra
fi^iuo"-
abbia
diligenze
Haxnburgo
caat
una
numerosa
niet tesse
alcuna- del
contezza
aver
Mi
costai si
per quante
^migliada qui sino
«4*^^^i^
^
getf
a
,
nell'Elba,abbandonando
tarsi ali'improvviso
accomodata
aignoritmeate
^
tono
,
,
tièèè
Coite del Re
didla
di|"eiKknte
uomo
,
che nel tempo
fatta questa mania
strage del solito ha
affli^oni,
parmi potere
e
esteme,
impressioni
da quella
distolgano
cupa
siofiiy che io
hanno
non
disagi
conchiudere
della presente guei»
,
mancino
che le fortiy
occupando
malinconia
dulAto pnnt«
,
e
T
Da
.
e
»
ferenti
dif-
animo,
lo
dalle fissa-
sempre
la sola
cagionedi questfrmalattia dello spirito 11
Sassone
non
esser
»,
)(
lit*le
i
pas5Ìonl e
,
)(
ila
dekiderj
estremamente
p«!ilotto portato al
metodo
tazione
,
al contrario di
uno
o
y
s^lamedi*
altre nazioni
raviglia
adunque
Catone
in -altro modo
preda alla cupa
de facilm^ìte in
di
delirj
ed
,
che
,
in
sono
silenzio
tante
,
in
te
lunatici del tempo
cili
Es-
svaporarsi
e»'*'
,
a
tristezza Qual
.
ma-^
parosismosoccumbe
un
ài Bruto
,
ed
forti ,
di tant'altristoici,
e
,
ai
Tale
antico,e moderno?
in
e
fat^
bbogna, che
sia
uomo
capace
di attaccar
dogma
qufUa nazione , che ha fatto cannar "lifac*
sistèma politico
dell* Imperio quella'
nazione
che ha prodotto
il grand*
Elettor AugustoL,
al
da
ha
quellanazione, che
solo
di fronte V antico
e
,
un
prodotto
,
,
in "ne
,
9n
Leibnizìo
un
Tschimhaussen, che
r Archimede
nosissfmi
Voi
potete
striloumano
fe-
chi da
lugubreistoria
Io
per
noi
a
Bologna
me
nell'ad-
mostrarvi
non
solo paese,
che
noi
.
preteso se
il
Inghilterra
verun
menti
sicurezza questitraviaa
simili,e
oggidì^tragedie
che
non
somministri
ipd non
ne
ciamo
fac-
caso.
Ma
lasciamo
Di
parlard
Voi
,
chiamarsi
tant* ahri uomini
e
,
con
narrare
c"arveli nuli'altro ho
T
Fabricio
un
,
ragionedovrebbe
della Sassonia
tesserne la
essere
a
di Guertch
•
dello
ama
Ottone
un
,
adesso
per dio
ira
avete,
e
,
,
Signore
ài cantar
,
H
ormai^
morte
altro da penìuuìe.,
che
frenesie. State sano,
ed amatemi.
.
a
ste
que-
LETTERA
X
E
CEMTUUSS.
SIGNOR
AIVSaiTISS.
MARCHESE.
Dres4if
veramente
JjfiLLJjSSisio
mandato,
il
costui
y
del
quale
dettatura
d* Amore.
mettendo
T animo
uscire dal
in tempesta
e
,
la
passione se
loderà
Colonnesi,
scuoterà
e
L* Italia
y
Messer
che
stésso
,
pietà a
AUe
In somala
Madonna
,
lagrime
gr
da
in
e
le
di Rienzo
guai
è
innamorati
talento
senta
non
a
:
st*
chiede
amore
d* aflanno
allarga
per
i
o
,
superare
deliquiod'
gemendo
suo
che
par
veramente
u»
triste
a
rezza
tene-
trarca
Il Pe-
chi la septe.
trecce
l' e^
scrivere
ingegno pu"
non
per
o
,
puossispiegareJa
non*
quando
desiderio
non
suoi
che
Fran"ìesco
del
gli piace Cola
quanto
pia
sap-
,
,
ha
ma
,
avete
v'è, che
Non
dolore
.
il subhme
m'
certi aflettuosi pen*
umano
cuore
piacere Chiunque
f
che
,
figliprimogeniti del
xoico
il sonetto
è
17^.
Novembre.
2Q
,
far
sieri
è
ed
^"
fa^si
il /reno
conoscere
8
.
non
hdn«-
x
"4
)(
no
r
aprirla bocca,
che ad
,
aperta
avete
)(
Chi è
.
voi
»
di questi
mar
pratico
lettura di poche righe.
subito alla
n'accorge
Varj luoghisruggid^ua. e Ik
.
Che
il male
calma
maggiorparte poi deglialtri nostri
antichi,massime
sospiroso
y
nel
cuore
di
che v*
,
di
coro
voluto imitare
tormento
Volesse il Cielo
ra
Lau-
una
meno
al-
avessero
Apollo, e Calliope.So che
sempre
alcuni adoratorì dell'antichiti^
che pensano
,
e
quello che
,
magis
sono
in
trovano
.
loro pmce
Voi
,
vedrete
almeno
pari della
greca
,
,
e
versamente,
di-
godano pure
y
mi-
die i#
da questo ,
,
come
potuto dubitare
.
che sopra
che il vantaggio
,
però
r altre nazioni abbiamo
si
temporisceti
forse
avreste
precedenti
dirò bene
Ma
.
vi
indifib-
tutto
costerò
eqtùdmn invidio
non
laudator
un
sempre
dalle mie
Vi
che
divino , inimitabile
rentemente
non
qualihanno
il bel
avere
freddo
un
y
.
scrittori
secolo
quellidel cinquecento^
poetico formano
e
8en2a
avuto
ror
di
tersi smorfiosi i
,
e
il Petrarca
sono
in/inoair osso ;
qualche breve intervallo di
é
La
y
confessa sinceramente ,
è penetrato
.
dotti
il
quandoscriveva
stato
uomo
pii\,che
ha
non
,
pessimo
In fattiilpover
Furioso
che Messer
credere
fatto fermamente
fosse in
Lodovico
che
al divino Ariosto ',e
no
m'hane compassionevoli
affannosi,
originali
sono
sempre
e
Mac||ese,
caro
poco
un
Ianni,se
che
,
è
,
forse
,
che la
nostra
linguaal
pii della latina par
latta
DigitizedbyCjjOOQlC
ii5
)(
per r armonia,
^ue
che
^
tempo
e
)
di
,
aduQ*"
ì"erle grazie.Quale seiagiura
e
gliscrittoriItaHani
abbiano
nel
tanti beg^'
ingegni
cantare
frécMe
aecoU
bugìeamorose
che
e
d( poesia
che ^è b
y
il solo
popolo
f
e
correggalo nfif suoi
trovano
di
reh'quie
virtuosi
traviamenti
di Grecia
ne
nelle quan
,
teatro
che
fatti da
neglige
questa specie
.
Parigifra
.
abbia
A
questo,
e
T
è la
importanza
,
dalla
del buon
demtrìce al
resa
gusto
teatro
cotanto
ed
in
ne
dubitaste
mai,
sono
cui
si
plebe,dell' eleganzadelle maniere,
,
come
di
che all'altre
vea
prima
spettacolo
quotidianamente.
avuto
non
si riconoscano
non
obitori i Francesi della bella precisionecon
,
e
Cosi
opsipensarono
,
le moderne
conoscmta
ha
molt* anni
fino
palala
a\
,
latine si
Cittàf
che
italiano? Ha
teatro
in fatti poche ruine d' antichità greche
e
y
,
ncii
e^i^lmenteperitifossero
sentimenti
d'inspirare
pensò la parte più colta
i Romani
progressihan-
degliani*
sorgente della coltura,
mezzo
di
o
tanti
quai capi d* opera
parti del
tortoqueHa nazione
gi:an
mi|
artefici
le altre
trattate
state
IVIetastasio
,
da
se
,
sarebbero assai poche
diQ ha con^ficialo
a maneg^
da
"
r inmi9rtal
gìarli
avremmo
il Goldoni
! Se
soppoitabili
fatto i drammi
te
perpetuamen-
dopo qckattro
zionale
naqualchetragedia
abbiamo
senza
tanto
{perduto
intanto che
,
poesiaappena
le commedie
ii#
)(
io c?edo
,
che
quellaurbanità,
e
Repubblichedella
superioreOsservate
.
di
Atei»
di
fosse
ticismo,
quell'at-
Grecia
T
a-
grazia
quap*
la differenza fira le
èaenifinle
lo
Ciltà, che
sono
provvedute di questa scuola , e le allfe^che appena
(a conoscono,
e
poche volt^ in i||ezzo allo itr^to
del carnevale
fiorirein queste
Possono
.
beli' arti^e Le scienze
e
colonne
incollo
pre
dove
che
libri
Nella
-
Caro
vi dissi,
ricordaci
fece
nascere
che
invano
avea
1' inscrizioneÀugustana del
carte
quando meno
.
posso
scm*
Domandevei
.
voi dovete
ma
^
.
Finalmente
Voltano
I0
apologie
penultimamia
fra le nùe
,
graziaguardatefin
sonetto
d' Annihal
ed
,
popolo resterà
! di
garmlitA
canzono
una
anch'essa
.^io
Deh
.
,
,
cercata
del
coi^ottoil vostro
della mia
^rdono
vi
ha
m*
feroce
e
,
vero
faranno vedere. archi
si
il costume'
ma
,
vi
e
,
è
,
Evrica
dire anch* io Enrica
dunque copiatacertaiùènte
1'aspettava
me
(*) £ccoveIa
.
^
esattezza:
con
DEOVOLIANO
MARCIA
IVL.
NVS.
I. M.
R. L.
V.
VOTO
EX.
vi sarebbe
S' io fosjùantiquario
delle sigle,che
spiegazione
no
insoUte
chi vuole
y
ed
,
o
oscufe
chi
(*) Favola
Gli.Edit.
;
ma
per
si
vergognasidi
greca
che
luogo
a
meditare
quanto mi
pare
la
S4»-
prenda questa briga
confessare
significa: ho
y
che
*
trovato.
vi
K
||ft,o
'
»r8
)(
e
coA
la caaiera,
meno,
ai ha
inrerao-
un
egualevmlgnde le incottanse del
Lombardia
a
e
«pectalmente
Bolognane
ckìo^
tempre
'
avramao
,
perchè a cagionedfgU Appennini,
bisogno';
gran
il measo
die ei cuopono
rigidissimi
; eppure
freschi V
osate
òi
mere
quaK
finestre mal
e
grandeaea,e
strana
ascende
fumo,
c"h
di^edi
,
star
at^
custodite,
sovente
t^pezza-
non
il calor de^
colle favilleal
e
deld,
scar^
pj^sare fra i tormenti
ci fanno
peiliccie
di
«so
so
,
kivemi
aono
nuli*altro si ^udia
Porte
•
gkmno ,'vi
pavimentidi pietra,camini,
gelidi
te,
In
la
del piacere.
e
stsgiondell'allegria,
Quantunquenati
fra il
e
Riissi
quando
,
ne^ nostri
verno
lo diranno* i
ghiaccio
j^ ve
per loro
paesiper
nell'inr
disgrazia
capitano
divertirsi Al loro ritomo
.
pascano
quasitutti per Dresda, e
il paese
del freddo
•
Strana
non
probabilmente
mani
Sveaaesì^
viaggiatori
dicono che Tltalia è
Gli antichi Ger-*
!
cosa
stufe, perchè allo
avevano
scoperto scaldavanaì intorno al focolare,irUeeittotOT
iuxtmfQcuf^aique igMm apint
àies
ce
ne
quegli "per cui
,
,
case
,
ho
non
avesse
la
viaggiato
per
sia testimonio
.
un
e
le
sti,
ve-
fino la birra
ia
precisione
la Goonania
oculare di quanto
chi Tedéschi
sHilfe,e
,
dubitato, che questo pruderne istorìco
mai
non
che
Tadto
€om"scÌMno
i costunn,
religione,
la sua
questipopoli
; ed al vedere
le
dt
è
assicura
.
l Romam
racconta
ali*opposto
luogo neirEp;$t(^
che
non
deglianti*
conoscevano
di Seneca
•
.
e
,
le
secondo
è decUvo
me
memorim
scmus^
tejtsim,
clarum
/averet aqualiter
mbiitus
cmnationes
,
Seneca
temperat^it.
le stufe
Adesso
non
ti
Tedeschi
di freddo
si
Abate
della
de* nostri
Ì3mo
.
se
cora,
mo
ne
sono
^'
.
nuova,
ai
trovate
,
e
le rovine
Fra
le
fe
stu-
mez-
per
altresì le
d' Erco^
.
varie intatte colla
Pare
.
su
menti
pavi-
qualipo«.
conoie
paretiscaldavano
le ceneri, ed il caii)one,
stati accertati
in
da
erano
i
sotto
dentro
il sotto
i muri
.
di«*
,
che queste
,
ed
mia
per
costrutto
da inverno
incastrati àelle
vedono
e
degliantictiiRoma^
,
fornaj cioè
mavera
pri-
una
erudito Tedesco
in volta
,
lano
,
,
che i
ed alla Kant-
Queste scaldavansi quan
contigue
stanze
gambe,
vi dirà
,
,
di tuH
le
Vincheimaan
camere
nevasì il foco
IV«
tre«gì'italiani
loro camere,
scoperta
?oi conosciuto in Roma
speciedi
Cup.
intanto
Ceansjo
di
dubitaste delle stufe
mai
^
si guastano la faccia
camino
fesa il Sg*
tio
Fromi$nt.
,
scottano
ni, giacchéio* le credo
una
'
de
mese
i fiori rjAe
germoeliare
Sa
Epìst.XC.
placidamente
giuocandoin
stanno
tm
simula
parUtibus circomfu-^
tt
focolari
pia ^e
artificialenel
d'
Seneca
«
passate in Germania, ed in Ita*
sono
sono
susp$M-
qui una
^
.
color
ma
ut
impressòg pmrietihusiuhos
9t
»
4Uìhmm
mando
psrìuctn^
^
drctmjundtretur ^er
sus
proJnsm
lumai
pios
Cujuf
ita
transmitUntium
,
/vr
iemim
nùsfra
spiundariùrumusmn,
ut
balméorum
mra0
H
i^tmiam
.
e
da
dal suddetto
caligine
an.-
queste
ne
luogo di
sìa-
Sene-
'
)(
)(
lao
.
die fossero
«a"
che
quellacostmaione
Ika
Del
io
resto
solamente
«so
ho
V
ignoro k
non
ai
non
ma
,
che i catarri,le
in Germania
e
,
uòmo
Dite
che
v* è
non
nimico
che
Dite
,
.
comincìlno già
pregiudizioDite
.
ho
che
,
più raii
molto
maggior
intenso
Città della Lombardia
alcuno
a
stufe ,
e
che
guarirecK
a
veduti
fosse incomodato
ne
aneh'
avere
i Romaiii
benché
vere
Ora2Ìo
ce
,
siensi ostinati
freddo in Roma
eh* essi,
stufe
avranno
e
le
d* argento
,
e
che
a
Dame
chi le
che
,
concfsceranno
le seguono
piedi
,
e
an^
dèlie
quando
o
,
sappiacostruire
che
portatili
rovmatrlci de*
fa
non
contei^te
allora dalle conversazioni
,
seri*
di quanto di*
sostenere
saranno
il
di Francia
che i nòstri concittadini
giornole
Bologna
Sbandiranno
cine
,
nostre
quando un
in
Dite
;
ho veduto
memorì
i non
,
in Guastalla
da
gabinetto
suo
fa
tempo
sentito,che
Ambasciadore
stufa nel
egliuna
mai
In Ronfo
.
Cardinale di Rochechovart
ho
non
l'
del-
in varie
della defunta Duchessa
tu|0 gliappartamenti
messi
,
e
pleurìtidi»
gli altri malanni, che
,
questo
francamente
pur
.
il freddo
che
«tu-
per i Te*
buone
lungopatirfreddo,sono
dal
nascono
noi
per
le
m
qualipotrestemostrar
y
questo scritto,dinri,qhe éarapno
deschi
.
obbiezioni,che
da alcuni coatro
sentire coloro
parmi
e
y
qiù descrìtta
,
Italia presentemente si fanno
fe
memoria
a
Hypocaust"f che appunto signi-
chiamaTano
Le
sua.
In
messe
a
re.
dove-
quellefu*
da
del capo
per
to
tut-
guastano
)(
)(
WI
.
ordÌQsràmente dò
candido.
questa
montagne
V
ma
vi
toi
.
y
,
voi
lato
a
.
volte
,
e
,
qua
e
si
tarate a forca di scalpellò
della forza latina.
vestigi
Francescani, che
Chiesa
de'
quando
colà
colossali
che
y
"
d'
divenuta
che
,
fa
un
in
e
provinciale,
lo
conoscono
del Tirolo.
quasi
e
pochi
rilevate queste
some
Il Mausoleo
sono
lasdd
simile in
mano
di
Pausania
.
Io
quasine-^
tesoro
.
i
lode
mia
Città
una
qua'buoni
nella
ilracasso terribile per
talvolta un
inferiori,e
Córte
d'Austria, le quali sono
come
maravigliato
dimenticato
non
nella
entrare
cipesse
e Prinrappresentano antichi Principi
,
sempre,
gletto,e
i
ancora
bellissime
,
ad ogni
capi d' opera superiori
sono
monta*
quella di
era
di bronzo
statue
attinenti alla Casa
mi
vedono
gli Arciduchi
risiedevano
ventisei
sono
tor-
e
,
là nelle
tralasciate mai
Insprugnon
perchè
,
eserciti dell'Imperio Romano
gi^
In
*
bellissimo Mitra
un
dr vedere
mancar
Ggemania
chll'Italianella
là vi
«e
queste vie andarono
Per
^
qua
varie inscrizioni
e
Sterzingen
potete
non
cento
tutti
pia
cui ho. dimenticato il nome,
villaggiodi
peserete
Vi
di
e
j"aisefete fra le
e
migllarì
distante da
che
narono
strada,che
colonne
un'
poco
,
pia bello ;
di
è strada antica romana,
y
ancora
è 'in
v' ha
*
Tutta
sono
che
cia
Gre-
sua
cose
che
viaggiatori,
ti
Fra-
molto
abbiano
meritano
.
^
anch'
esso
di Massimiliano I.
,
che
K
)(
"j
Chieti
della medettma
è nel
mesco
strana
bellezza per i moki
ru
marr
costretto
mente
inutil-
v* è
stato
Imperadorenon
questa
perciiè
sepolto ma
|^acein una tomba
mai
,
assai
9
neUa
Cattedrale di
Praga
il palazzodi Ambras
d' Austria
alcune
antiche
statue
uhime
quest'
e
formano
sono
,
e
molte
moderne
vi
acriaioni delle
vie
adesso
molte
sono
•
e
che
bras
In Am-
migliaricolle
colonne
.
in-*
11 desiderio di conservarle le ha*
inutili; perchè,non
distanze dei
rame,
distanzeraccolte dalle suddette pubbliche
romane
rese
Bolo^a
f
Varie £
.
atlantico assai raro,
potrete vedete nella mia biblioteca a
pure
con-'
cc^na
nugnitecamenlestampate in
gran volume
un
in gran
intagliate
genmie
,
Ivi
.
pittured^' fróni
come
riffitA,
medaglie
,
alla,casa
esso
distante dalla Città
ora
bella
men
altresì a vedere
Andate
spettante anch'
moltissime
senrànsi
Maestri
mezz*
e
,
•
di
qiera
basai rilievi ia bel
bianco, die lo circondano,
mo
è
,
luo^
dalla loro
notando
che le
esse,
collocazione,
cosa
uti*-
lissìma ndla
antica perdono queste di pre-^
geografia
gìotostamente die elogianodi sito
Colonia Romana
"^no
ad Inspni^V era
una
,
.
clùamata
e
che è
Veldidena
di cui trevansi
ancora
v^tigi,
negliantichi itinerarj
notata
.
Rare
volte i forestierivanno
d' Ambras
,
perchè^
a
custodi
.
vedere
Oltre all'essere
campagna e fuor di strada , v'
molti impegni, e spese
proposito
XoìSi
a
,
il Castello
in mezzo
ad
abbisognanomal
considerabiliai
laS
K
Giunto
Verona
a
le belle co^e
rar
fermateTÌ
antiche
.
prc
^ellavaga
anmu-
yì tro^^'
di tcience fu mai
e
rìdente Città
e
,
alquanto
per
moderne, che
e
,
di belle arti
,
Madre
rete
)(
La
.
seQt-
di
patria
Gi-
toUo, del Fracostoro,di Paolo Veronese, dd
Pan-
vinio
Maf-
,
Monsignor Bianchini,e
di
colà per
n' ho
riguardo Abbracciate
particolar
gliamici , ed i padronimiei y che v«
bene
fei merita
me
molti
Alla
un
.
eom^
,
spero ;
nostra
cara
che
pur francamente,
4
vivi
sossopra
,
Ditele
io V
che
,
tenete
e
patriaceifto belle
vi
,
allegricome
avete
,
teneramente
sempre
amo
priego
,
piÀ del bisogno
,
io abbia
e
se
il
ma
non
e
pure,
nuove
e
cor
an-
veduto
,
.
voi
e
di prova.
di
piacere
abbastanza
mai
trattenermi
cento
cose
tento
qualcon-
provato nel rivedervi qui in Sassonia^'
quanto io vi slimi , ed ami
me
che
Ditele
cose.
voi m' ha £itto dire in queste lettere
con
y
malgradola guerra, siamo
«
potete servire di testimionio insieme
Scusate
per fermo
di.loro.
contento
sarete
del Marchese
'
sopra
tutto
Andate
.
state
felice ,
sano,'e datemi
che
per istradagli più spesso,
7
I K
B
.
te
amastre
vo-
potrete
•
STORICO
ELOGIO
DML
CArALlERE
PIRANESl.
GIAMBATTISTA
potesse scrìvere
VJHi
di Gitobattista
tumultuosa
ta
libro
non
che
di
si
potr^
nel
sia
vero
né
quale
y
meno
darne
se
,
se
Avea
a
un
ma
sono
alla
,
dove^
giustele
questiSiciotto
venire
«rohitetlo
e
me
saggia co-
tutte
le
rità,
ve-
dire-
anni
essere
lodi die
appena
fonte delle bdP
quanto egli
per
nel 1721.
Veneaa
ne
Scaifarot^
certo
che
,
Scarpellinoin
uno
Invogliossfdi fÌEMrr
nosciuto
Cd-
.
dicea, da
da
Benvenuto
quelloche
Nacque questo singoiaruomo
stesso
uà
lo
quel-
diremo
tutto
ti-
ghiotto£
breve
un
non
almeno, che
si cercherà
mO|
,
,
a
.
k
farebbe
Puranesi
scrisse il famoso
stesso
se
ci limiteremo
Noi
Uni
gustoso
meno
y
decenza
e
b'berta.,
con
i
prese
noi
a
Roniani
di
uomo
quando
il Pirapesi.
determinostt
cioè
,
•
V
sco*
nto,
qualcheme-
glidava
alti
dimenti
primi ro-
alla
gran
1^8
)(
Madiò
'BtsmAf ave
la
Maestri
y
lasciarono
non
perchèben presto e^i
dietro
tenergli
in istato di
molto
qui
e
j
saggiode
y
ilquale,
non
varie
il suo
plausibile,
che
credere
ciò
,
curandosi
Infuriatosi
che
maestno
la
adunque
con
.
far r
,
fatiche non
sue
dal Vasi
che per
,
giorno volle
un
lo
maniere
V
ar^itettoTale
tnegHo del primo
;
alla
a
,
a
Venezia
secondo
.
potè da
tentar
nuova
un
polo
disce-
di
cuòre
ebbe
veruna
le
.
umore
ivi lermarsi
p^
strada
il
rò
libe-
di mal
sue
e
danari*,
meglio per raccoglierne
a
forte.
ma
placò
vendere
gelosia
airìmaazare
tentativo non
perchè ^n
quindilimitossi a
Roma
era
acqua
,
che
più presto
ritornò
e
qual
Accorgendosidappoi il
Partì allora co' |uoi rami molto
il Piranest
so
per
bandonato
presto ab-
ben
cosi pericoloso,
ringraziandone
Iddio
pararla
im-
naturale ^sospettoso glifece
buone
scuola il
sua
un
onori
questi
di
dar
segveto..di
vero
nOn
a
|- quindifu ben
nascesse
il
glinascondesse
ad
prospettivee
dedicolle
Piranesi,che T incisione di queste
molto
a
,
Cliente.
suo
^lò.
tutt'
andò
e
ai
•
ricompensòpunto
dal
Fare
passigrandissimiPer dare
valido Mecenate
ricco Muratore
gressi
pro-
si trovarono
non
Innamorossi
.
studjincile
suoi
un
acquistarsi
lo
fece
pure
da
^
Sicilianodomiciliato in Ro-
dal Cavaller Vasi
non
I celeri
dell' arte d' incidere in rame,
tratto
m;)
i Valeriani
sotto
prospettiva
in qualche
voga.
teatraliallora
pittori
del Piranesi
)(
a
gliriuscì
missione
com-
tive
prospetsene
ritornar-
Qui giunto si
)(
)X
1^9
tmì eoi celebr« Poleikani
Venire ^oco
prima in
per. incidere
certe
Roma
noti
delle belle arti
di^udiare
invogliato
da chi sokmen^
so
U
PeJenzam
.
la
intanici s'
figura «e
la
p^ia
óre. di
che
in casa.
nelle
tale
In
più grandiangusta il Pirancisi
,
«tlidiare il nudo
^he abbiamo
le
e
,
"|uì
che
e
"
piò belle
che
storpi e gobbi^
y
ciò
in
che
Europa Amava
ga'tebraccia rotte
.
d* avdF
pareva
,
o
un
,
e
cudrbni
il
giornoper
.
tittto
,
la
e
9
di
canie
a
casa
meditazione
,
e
dèlie
darsi
/come
mangiative
da macello
9
a
raccolta
singolare
,
innalzarsi
voleva
quasiall'eroico disegnavacose
Apollo di Befr
tosto
correva
più salutare
Quando
umane.
nuovo
un
d'egli
quan-
questi
spettacoli,
di
ha veduta questa
asserisce gssere es^
rdldbero pez»
di
magagnati, e
uno
trovato
Laocoonte
Chi
disegnarselo
miserie
strada
gambe impia«
disegnare
a
per le Chiese
trovava
di
vece
della Grecia
.
ancora
)
vedere
in
questo genere produce di più elegante
^
h
Im
egli
caritatevole noeviti|ice*maisempre
,
a
che
,
ma
statue
vedeva
,
Roma
di
i più sgandisegimre
gherali
a
,
sacco
1^ sola Buona
sono
imparare eglisi. mise
p^r
prendea,
non
qualchetempo
visse
stato
do
disegnan-
misero
m
sopra
i
fb^e il migliormobile
era
,
avesse
sonno
notte
efa
lui comin-
seco
,
improbamente quasitutta
poche
vivesse
qualunquealtra parte
studiare «nche *flPiranesi , il quale,
óoiHidL
a
che
latto
benché
geografiche^
carte
disposizioni
maravigliose
p^
ancora
Venexi«io
incisore
,
teste
sa-
di porco
|
i3o
)(
10
hÌÈOffUi
perà étaAssare,
di «fffttto ;
db^m
pra6ia fl.Senatore
consarraso
fi
PrincipeEessonico
^finoagliultimi gìooudella
In
Venesia.per mettete
a
polettOydi
cui
dalla
istimava
Pat"
che
^p^ndo più non
y
,
presto in Roma.
s*annojò,
andò
e
o
,
il jSoLméne
e
y
Rafaello
•
Napoli in
né
ed
Qui pure niiòvamente
N)apoli,
dano
Gior-
,
breve
gH
piùdi
Tiziano
divenne
anch'
Piranesi
pkfear
divenir
.
fe studio
e
,
in-
essp
"rlo
a
di
e
,
nato
«ra
non
scuola capace
y
da
ciò seriamente
non
a
pensare
,
che
all'indsione in
studj per
nuove
•
v
.
Nap"£
paftidel disine
far
eccocelp
e
svilupparli
perfiszionarli
Ritornato
tertmaò
; co^
era
i Pittori nascono
^
fa che
v*
valessero
v* ,era
I Poeti
aUfì eglinon
tant'
giovanePittore Luc^
un
il
aepportalde
^ perchè
figure
,
tornare
ri-
bito
quasisuCeòejrìp^rtire
studiare la Pittura in
a
quasiclieiper filmare
fuì
Artefice.
celebre Tic-
U
sotU)
che- come
sua
ritornato ben
.
onore
laso^9a
e ^ustamente, gran
fittceva,
la naturale sufi iacostansa lo
tale
il Astro
^nta
aoa
ed
,
di
voglia
^ fruttavano,
venoe^ improvvisa
molla
-di
Roma
queste occu^asionkyche poco
a
messo
di
aulooivole proteakme
cut
gcandissimo
vmtagpo
tratto
«eoipce
di^
,
fiieern
cbe
Alcuni^ quesU
manmgLkMamtate bene.
tftii
GOM
ha
)(
in Roma
il Ptfanesi
a* casi suoi
egliavea
rame
riuscire dal
,
e
,
di
comiR-
tutte
le
si deassaggiali^
^
dui
svila qualefece assi-
ocmiune
"
L' ottima riuscita, che
e
per
^li
trovare
vi feee
,
t3«
)(
gU
MÈOstrò
cbe questa
y
qael ittomento
Uao,
Roma
e
direnile la
si antiche
ohe
la
era
lasciò
non
)(
pia T
moderne
il soggetto, che
egliscelse
di chiarì oscuri
che
fesca,
stampe
ine
di
e^^
che
prima non
sapremmo
antiche rovine
nuovo
si
r interesse
,
Infinito fu lo
^
eglisapea
che
lui
da
oggetti
•
dai lontani ,
fiempreche
al
,
opere
sue
,
dare sino ai
,
prima vpltasi
perchè ehi
anche
^
benché
luogo upn
bastò al.nostro
.
nescare
co-
Dico
•
trovava
infinitamente
piacesse
.
Non
a
corrispoa*
sì bella infedeltà
una
tutti,
a
parve
questo interesse, questo calore
vero
p^
piùpiccoli
cominciassero
sul
era
ebbero
che
dai lontani le Antichità Romane
bene
pupe
specie
una
6e
coiyMciuta
spaccio
rappresentatisicché
la
aHoitt*per
dessero
mai
pitto«
dare alle
a
anzi
,
era
ca
for-
A
onore'.
franchezsa
certa
subito per 1' Europa queste
che
bu-
o
altriifnrona
introdurvi,arrivò
seppe
a
dotte descrizioni
,
e
nel-*
arlefice il prifaieggiare
,
e
nuQve
far questo,
,
se.
e,
r»-
alle quali
ricerche antiquarie
,
servire d'alimento
dovevamo
noi
,
.
di aggiugnere.a'
cbe invogUossi
l'incisione,
#upt
m
di
altro artefice^
non
a
ooaq)aitrlo
qualc^ie
delle
dire,se non che egliè il Remhrand
dovessimo
0
pet farsi
una
eflSetto
tutto
un
magbiy
d'
e
,
aoG[ua fori^,
volte incise da
cento
quantunque
e
,
dute
patria.Le belle vepitale
Cadì questa si:^"4rba
soa
y
,
vocaziotte
sua
le
più ^e^so
gliloancavano
idee
sue
spesso
visionarie
.
i
Ma
regrine
peme
co-
capitali
nm%^%rj
i3a
)(
ai
)(
tant'uopo^e la cognizione delle due lingoedofte,
le
seiìza
qualinoii
solida
v* è
erudizione? dttivQSsi
eglidestramente varjinsigni
etterati,i^qiall^nnt«
morati
dèi
di
gaarono
ingegno
suo
lavorare
del
e
,
luì
per
col
suo
nome
Non
.
Monsig. Bottarì
mero
va^j altri,
e
y
Vedeva
volumi
tempo
maniera
PiranesI,ora
ed
zespa,
per
in
era
le
alla
illustri penne
accoVdato^
avesse
anton
sempre
,
m^esimi
U
..
«
eccettuando
solo che
Monsig.Biminaldi
di Nettuno
che
,
e
i
lo
è
auditor di Rota.
con
uh
venti,colla
colpo di
sua
toi
scrit-
teramente
opera inposti
com-
avevano
alcuno
guai se
freno sino aUa morte,
a
Eolo,
non
,
roz-
ArrìvÀ final*
erano
che per lui
y
lunga11
quei dotti
persuadersiche
que'libri
sua
tante
volevano
»
(piasi
intoUera^ira
e
,
.
a
conto
.
visioni
stravaganti
sue
U Firanesi
mente
naturale
sua
in
istato dt
parlavaCon
glien^
perchè non
ora
adottare
la
minare.
guì no-
^buoa
poi pendcfk'ne
chi
a
suita
Ge-
di dissertazioni •
e
vasi però
questiletterati disgusta
tutti
lo
,
nu^
fiscire di tempo
iloma
di chi apperm
potesse
,
alla sua
inutile di
crediamo
dunque
leggerle benché
ma
ohe
nome
Contucci
il.dotto Padre
'
y
la
pubblicasi
in tale
mettere
atlanticidi slampe,
col
dottissime
li
che
,
dubiti di
^
ebbero
ed
bei rami,
di permettergli
sino
generosità
isda»
non
componendo insigni
y
sì
a
{fattati
corrispondenti
bulino
suo
non
glie
qui neppur ^i
abbia
stato
jtenuto
il nobilissimo
Questi,
Tridente
erudizione
mai
,
e
a
guisa
fa
re
tace-
modera-
i34
)(
«èrto
moki
a
nésìf ch« li riguardòmai
péra
iadioyse
in
tornassero
Roix^
Quando pass^ davanti
lui
a
ma
Quanto
,
stif
e
tempre
il
Ma
a* noitri
sto
.antichi
«tato
dappoifelice
,
tutta
nonf
,
dirà tutta Ro*'
la
vita
sua
saperloil frettoloso
che
an-
imma^na"'
da^so^ttiingiù**,
naiKrale'vocazione d' iaquielartf
argomento «dii^oro
lasciamo tali cose
come
e
d^asi di
fogli
^
vólo
.
ebbe
del bel
e
qualchedata
che
disputeletterarie,
sostenne
,
inopinatamen*
•
che
quella
,
autore
piedifra
prossiùio
sopra le
vamente
due
lacerato contìnuamente
qudla Àia
da
designatore
depose
lo
l'Antologia
per
voleva
non
rio marito
il
egual fnuw
qiè su'
lo ha detto durante
chi
a
ella
£
francamenle
concluse
a
sia
esso
argomento
come
9
.
del seco! d*OF0, questo singoiar
ma*
te, e»all'usan^
trìmonio.
il
y
ed il bestiame
glialberi ,
essendo
A
il Iapis"e
e
rovine,
soretta
sua
con
Essendoglistato risposto
la cartella,
dito*
a
At
giovanegiardiniere
un^
fanciulla
dalia fanciulla che
tosto
Vaccino
campo
questa giovane? domandò
chezza
al Ra)^
.v
da maritar
.
o^
.
di
Piranesi
né
,
compagnia
vezzosa
d'
-capo
queste VeiieraRde
quale di
so
un
per
Vitruvio
a
giornoin
Stav|iegliun
gn.flre non
sempre
piacerebbené
non
ma
,
al Pira*^
piaceràsommamenle
come
9
"(
Degna
con
trattato
gran
Mr.
:
il Pirane^
bra*^
menzione
paitfeolar
di
Manette
Delle
conosltore
piatto*-
erudito
di stampe
Parigino
incèse
Gemme
,
e
fu
degli
disegni
.
^retyMicbail Mmlte,
opìmMie, e
0 iilt
magni0ti$n€a^
pét^albica
,
Roiaa,
alla Oitocia. La
impastò
di
tanto
ilise esea
ne
I
ed
,
Gred
Pessecfettero
grado, fino
da
quando i
,
decisive autorità
ancora
,
degliScrkton
qnestioReessendo
stata
iaqpré^
sapremo
ri
barba-
ancora
dalle antichissime
e
statue, da
dalle
«
,
Maffei
rimettere
nesi
,
cke
a
Mens.
ed
e
,
una
snir.
certa
carattere
e
,
GuarnneeT, non
è, che tutti ftwwno
m
bea*.
di*Nicandro
.
assai dòHamente
ormai
Se
.
aeU* Italia,iKm
sempre,
sul tappeto,essendo
Il fatto
•
sino
ma
Latini
e
agitata
letterati
condiiciando dal
Italiani
Yarf insignf
,
chese
1^
quegli
poche d,
Gfed,
più che gliomaiiiaati
nei lavori ,*pregbmai
in
ei^o
d' Onderò
posteriore
; della patria
che
da
Greci
è passato dalla Grecia
qualchecosa
La
Etruschi
dalle loro ^enune,
diu'ano
le
.
^
certa«i«ate
che
edifizj
,
tezsa
cai Storia
nei Remo
le belle arti , conke vediamo
fu tuttofai
Latini do"-
Etruschi,la
da^Ii
impetimégnànimi
monete
tatto
aveasero
che'hanyio volilo portar al ciato solamente
ro.
debitrico
-^oftuacata
dalP adulasiocfe degU iKrittprì
,
ci è- alata
,
.
datti fuori dal Piranesì era^
tostanaa
mii^uiHior Italia,cioè
Dfii
area
^
cke quanto nelle belle arti «ep*-
ItaUaai,die prima dei
qoegl'
da
Dellm
opefa
sin
ée' Romani
"rchiUttura
1 Romttni
pittitelo
che
die nella
,
mettiÉo il Piraneti
V inTtienita camuM'
B%modo
dò
contro
•)(
«35
)(
Mtt*
deesr
decisa per
qqfc-
pre
sem-
favore*del Pira-
al Marktte,la fa**
puUJi^ò forte risposta
a^guìsaH sappìementova
le
suddetta JtUa
scere
ec«. ch^
mmgnìfietnjut^
hìtta Ute
•
da
Maitin
Gap
seria
men
uniu
aU';pperfl
1*avea
fat^
«Icune
toccante
fedeiti de' tuoi rami ebbe
date alla poca
te
oggi
na«
e^se^iooi
coU' Mli^
indefesso indagatore
d^lia
fChetipy
da lui "ulniente
troirafta dopo codopo 1 più penoso via|^ di tre
.
Villa d* Orazio
piotisadori
,
e
»
pienidi
grossiTomi
eirudisione benché
,eoi|fiisa,
e
nella più aiogolarlinguaFrancese
s^lHtta
mai
da ^Rabelais in
qua
Haippata
iscritti. Akre
.
^
potrebbe!^qui
piuiUi^
parlar*.
ad^ altri
ne
•
In
^
mezzo
a
spegliEbrei
la
no
y
l^iuoli
per
y
le
menerò,
mata
"
la via ddle
una
Dopo
opere
s^tìe, anzi
avere
aver
data
»
guisa di
*a
.
con
ma^
una
eoli* altra , .diiendevasi ^
altresì i suoi
.AUevUva
lui dlRi
a
fi-
\
gale
obbli-
incide el^^anteiQeafigliola
del. Padre
.
Proporzionata-
ckJla.famiglia
etano
aumaito
"ue
tenevano
belle arti
sua
una
ed
i rami
,
de'
,
un
iocisay
dell'antichità di
dopo
.
tj^acce
singolari
air
a^e
cose
lavorava
e
ed jAsino
sulle
te
il Piranesi
la cucchiara
e
y
y
tante
cha fabbricsmdo
spada
hmfémttAt
dicarsi
in-
il eommercio
lasceremo
libti^che la letterat^ura,
do' suoi
cbe
parole
con
eoriirottraie
interessando
ma
»
siasi
PiraBesl IrSiUÒ
.
«{ueata questionepiù
boriando
con
U
che
9
ocesciute in
(Jualiha
toc-
capkalerìspet"abittsdmo
•
e
noma,
iìiori la
la maggior parpubblicata
te
e
dell' agro. t 'Romito^
migliar parte
f
^Ml' opere
ti7 )(
){
•iie
Cioè 1 Fasti
j
imeCapitolini
^
Baarmì
Carlo III.
^
quasiXYII.
naacoaH^
temite
Napolipt
a
f^^*^^
il magnaimap
le ceneri dei Veóivb
e
,
TÌa^
le
quali le
secoli
«v^Tano
£gli osservò
«
toitiariniainente le siijur», la forma
,
la
scMlo
e
terra
artificiosi può
«ttraviglk)so
palmi in
70
vedere
tó**
pianta
,
la "]^3tribu£Ìonedel Teatro d* Circolanoy che
tonqtiscoperto ,
la
idalle Spagn^sCopA«otto
Monarca
ora-
Tito^R^i ftui 4m
e
alcuni
quellaCdUàr,che
o9setmre
kva
C€(molm%9
j
e
quan^-
circa
y
con
intatto aneùra^a
fj^rsiteÀi tiranesicome
praticodi queste cose .uii
pii\ che. le raisqarepiù fatt**
•
ad
cose
è
valeva
d' occhio
co^
un
altro
sinorà stato
y
Prese
.
le
anco»
scoperto detta intattaGttà di
di pubblicare
tutte queste
intenzione^
lo
non
prevaniva
y
lare delle beBe
arti
ed
figliuoli
y
suo»
y
Dura, che
eredi* Fu
fitìo nella T.y;caima a
andò
clmsima
Cittitdi Possidonia
sa
pò
o
testimon)anche
.
d^ incidere
magwficamente
y
e
le jrovine y
di
del
i^prorazione
Slava pure
i
rsuppliiomo
e
ha
che
noi
"
le
y
^xAì^
y
e
ne
di
fprandn^
egli"avcUo
e
"h»
y
e
,
Temp)
antica
indsyni
pdbbhco
e
geniotute-*
s%*diPesto
4bW
€89e
morto
le ruine deU'
vedere
degl'Itali prìimtiviQueste
v^uto
r
y
k
se
qudl'occasi—
ci4oiinate
£»egnò quellesingolari
Basiliche
"
il
ciò
a
m
,
cose
ehe
^periamo
ma
Ponqpej»;
Pare, che egliavesse
inesausta di erudiamo.
minora
piantedi quanto
il lemp
abbiamo
certi i)eK-
starno
^
£actnd6 «Idmamente
dwm
cieevcho
Digitizedby
.
LjOOQ
IC
dooo
pia é%gne
del
Grco
è I §GÌo^
nostra
veati^
di tqi Pettino
diitettura circense
mmf^
dMtìto
fooda
meneion
re
,
nostro
che
y
chità
dismitta.
ctó
tutto
se
j
gli antu
£glia
vest^ y
che
Vito ad.
ornare
die
«x»!
nwiiFy
fé
k
che
,
e
k
,
•
di
barbarle
o
dopo
che
affinehè
m
aU^
«eno
Pittore
y
ed i in qnwta
non
ce
avessot)
ne
va
ave-
copiad que' potht
che
il resto
accelerata
ha
ser«"
la
sua
restatituritidisegni
,
essere
eccelkntisAmo
V3b"' che e^
V
fatica
opera
cod
ingegnosingolare
dd^IaqperoRomnno
Scultore
Tiburii^
bello T anti«*
un'
pubblicata
Adriano^ohre alT
\x\r^
e""sÈ^.Sk pretende,
i nostri moderni
y
*
itecompà*'
più
j
improbo kvoro
occupava
ViUa
diligenza e
vi' si vedono
mist«K"
un
monumento
,
nel governo
stato
immensa
aveva
forza di
vogliaDio
interessante.
y
fatto "gB p^
ogni abra
d'
generale
pianta,
bastme
quiriti
tetto
ci
nen
qiuddi« ànfuAoie
ci fosse
più
j
sc"^peru k
nn
de^ circhi
qui gmstisiaagli stud; del
deli' Imperad"»« Adriano
rabile dk
che
conoscente
era
timainentè ilPiranesii
na
di quelloche si è
Avendo
•
qiKstinon
di
se
impresa
La
l
cosa
conienti di rendere
Pifanesi
,
ricerche sopra queste rovihe» saremmo
inddisse
hen
questo
il Mbndo
in lutto
più coniposu
e
,
che
sufteienti pes darci tdtia deU'ar-
Viiniirio
arti antiche
dd'
nolizk
Strana
.
,
poUUieo; quanto
tmu»
r"B^
Gipena rovine
liiorì 4ddla porta
mtg^
due
a
4|tto é" Caraeallà, che si
àgi Ckco
•idle forine
fu
Archi--
,
y
Mt^ieo,
ec.
volle lasciar miemoria
;
i39 H
K
"
Aioìéliidf CU
tanti
r arciuteMra
no
trovando
)
Adriano
precia
mezzo
e
il cadavere
per
ora
in
Chiesa
in
»
cin
di sui
dice, che
Scultori deHa
di
trovasi per
e
y
rotolo
un
della
sua
Fu
tutto
La
crederi^
stampe
e
era
e
perchè è
pato
stam-
j
che
le
rie
memo-
che
.
no
piuttosto
grande, brunon
e
,
mai
benchi
aggradevole^
la
.
,
ddi Pittoria
di
siasi rinvenuto
desideriamo
piuttonoserio e riflessivo Se
vedere la sua
figurain un busto
all'accademia
.
le opere,
occhi vivacissimi
di lui fisonomia
la
marmo
contenenti
lui,
di persona
.
uomo
fogH
vfta scritti da
carnagionecon
y
Sentiamo
.
,
tutte
di
lo Scid-
figlie
naturale
grand'uomo
di molti
il Piranesi
giustotributo
fiare in htì
catalogodi
colle
pubblicati
vengano
di
il
la
sepolcrocom* egli
i di lui
più grandedel
di questo
tutti i rami
bel
di
incaricato
ptw-
sapà determinata
questo
gloriapensano
diamo
iNon
che
A
questa
ove* resta
,
a
.
passò da
delle Fratte
S. Andrea
a
del defunto
fermi
ci
'^^^^'*
solennemente
Fu
1778.
glisi eriggaun
Angeliniè
statua
sta
del
desiderato
e
malattra
breve
depositosino
sempre
amore»
di
dopo
novembre
talo
tore
^^
^'
inprese s'jftmmalèil now
belle
tante
a
artefice y
vita li 9
ha
Vittore
più-Alaste
ai
cedeva
ch^^^^
,
site
opera
.
In
atro
Aurelio
che
U
non
atatufe
^
ne
qoaicbed^aancora
n*i
Ve
è
le
tra
«e
non
Certo
?
nnno
e
^
'«•'Mn
•*
.
S.
,
posterità
che
|fartina
,
di lui
a' innn-
X
i4o
)(
perdiènon glirafaomij^'a
pimto Fu parlaf^
atentando t spieCora pìÀabbondante che eloquente,
t\^
però a iliaravigiia
fvai con chiarecaa Concepiva
aera
,
.
.
idee del bello neU^
ta
aomma
ne* suoi rami
un
uomo
arte
con
ima
disegno
,
nra
singolaree
belle ani il di lui nome
V
del
-
le
e
felicità É
.
sarà nel
,
immoitàle
.
esprìmestato
iii
regno delle
STORICO
ELOGIO
DI
•
pallate del più foemoralnle de' Pit^o*
io
OLENDO
ri del
secolo
nostro
Ral"ieie
ton
la
fu
è
da
lei
qual
è
4aUa
|;ffnnogliatoTrattandosi
piacciono(;aIvoltaaiicor^
f
di mi
Si
aniciva alla teiera
anni
mi
in
legò mai
d' uomini
donisi
e
alcun
che
da'
luì
«eco
iti
suoi
primi
3a"fonia
ed
,
ItaiiàL»
U
contagia, che al principiodi npieslò secoli
qpasi spopoli la
Danimarca
di
gran*
^
amtcuia,
sempre
,
le- pi"^eofe.
notisie ; qum^
perdoru(|ualchefhmute^za
poco
Air*
bei*fnittOyelite
•
di
terato,
.let-
edftpaziooe
sua
singolaredd
men
Cavaliere
U
staio
|
»d'^
stesso
tempo
conuncisi
Mengs
egualenon
ne
filosofo
d'un
nel
e
,
e
MfiNGS.
RAjmAELE
ANTON
y
•
j^^no»
ventitré,che
egli finp.dalla
laseiò
etano
sua
Copa^ag^n,
città di
in vita
taa
che
irateUt
faneiollesaa
e.
capitaledelh
Ismaele
Mengt
socefie
.
Avendi^
imparalo a d^ingeM
i44
)(
)C
stillosmalto,
valore,'
e
paKìcotarmente
con
doiiò
funesta
patriacosi,
una
Sassonia
m
di Polonia celebre nell'Europarper
ed
rositiif clemenza
S.*M.
di smalto
massime
pittore
'
ingegno
,
#
Ismaele
nel
e
,
di Sassonia in Dresda
casa
tuna
for-
tentar
alle belV arti
amore
,
servizio di
al
a
regnava allora Augusto II. Re
ore
,
venire
per
abban-
in
Fu
.
cettato
ac-
di
qualità
dell'augusta
tesoro
tuttaviamol-
vedono
ne
gene*
.
lui fatti
,
ti da
uomo
alto di
bruno
tirante al
feiconioo
BkA
statura
bcaae
in
ma
lo ha
mai
i bei
di
quadridel
corte
allora
era
stupende
.
parlarcol
si mailtò
egualeritiratezza
,
alla
dopo
prima un
lui
eglinato
luterano
andava
una
e
sìImzìo
in
Carlotta
con
pativa di Zittau città della Lusazia
lei visse in
cino
vi-
,
problematica',
perchènon
il 1720
fVe ,
mente
immancabil-
creduto
lo avrebbe
.
,
erano
nel teatro
vedi^
di-
assai
suonava
.
chiesa. Circa
di Bormànn
e
meditare
,
cosa
ma-
si facesse nel paese
,
che
all'opere,
Danimarca ognuno
la
ma
più lo
o
rallegrarsi
applaudireDall' essere
vervma
con
a
che
che
che
,
aperto il teatro
correva
"
traverso
migliorbirra
quando era
Nessuno
di color
ma
,
diellecose
Una
.
Andava ancRe spesso
e
bello
piuttosto
,
il.flauto
era
é^la
,
S* immaginiun
.
benché parlasimeglio d*^ogni
taciturno,
e
,
al mondo
pallido,onoratissimo sì,
quando voleva
vivano
Ismaele
•
forse unico
carattere
un
e
tutti incomparabiliAveva
Ne
,
e
be
eb-
.
mascjiiochiamato Carlo Maurizio,
femmkia,
a
«cui diede
nome
Teresa
Con-,
i45
)(
Concordia
Essendo
.
tìel«17J18
a
andato
sulle frontiere'della Sassonia ,*Carlotta
li
marzo
12
RstUHe
tonio
d' Antonio
Non
tardò
quattro
ndla
la
che
grande stima
egliaveva
Cdl-reg^o e di Raffiirie da Uii"uio
molto a nascergKla quarta ed ultima figliuola
da
,
nominò
.
Giulia
il severo
in mano;
a
la
maschio, che chiamò Aa*
A
.
Carlottay
misura
padre li metteva
con
casa
in
in Dresda
re.
disegna-
a
spia serva
una
quartiere
appartato,
un
ooUa frusta in
fanciulli, alla quale{«esiedeva
e
col
nell' altra come
lapis
il tetrico padre
Il
.
pani
funestume
di
casa
una
principe ed
andò
no
ma-
zino
aguz-
,
di ta}iV"
primogenitostanco
,
e
di quattro
pittorica
un' Accademia
poteva chiamarsi
.
can-
nascenti. Efa
regolare
questi
quattro disegnatori
sua
f
que^
la
tenere
poter
restò Ismaele
e
che
,
giugnevanoa
ragazzini
MoA
là
coglipartorì
il secoildo
per
che
,
vtllé^iare
ciuà della Boemia
malinconica
e
Aìxsùgpiccola
y
ad
)(
in Boemia
si fece
,
cattolico,e studiò le lettere per quanta potevano
permettere le
.
riaverlo il padre ,
andata
coglialtri.
Giacché
Gesuita in
passo per
tre
,
che
ma
che è
parlerà
più
non
col tempo
Pra{^
cl)esi ammogliò,e
un
figliuoli
battiture quotidianeche
al fuggitose fosse restato
di lui
,
di
di
toccando
scritto, dicasi che
fece
solo distribuì sui
ma
quelladose
rimastigli
sarebbe
Non
angusde
sue
Carlo
ne
morto
in Austiw
lintgua
.
ben
presto ,
ha molto
I iri^ tnbolati
IO
si fece
Maurizia
usci
non
questo
fessore
pro-
fi^fuoK
i46 )(
rìmaeti impararan»4ai tacito padre a. disegnare e
Nìmì
daUa loquaceaerva
a leggeri^
a parlare ed
)(
,
,
mai
questi
ufpivano
di
se
casa
•
non
Isiiiaele
per
con
ed il loro
pophi momenti a prender «ria la notte
ne' iupghi
deltacitera
so|ilRrj
più ^egra paèseggio
,
tà
nuova
aiiHe areAoi^
o
,
l'Elba,
sponde del-
più nm^t^
e
la luna ^etaQuella aotti"nelle
splendeva
no
quali
carnovale per
un
questipoverifEuiciuIU V
è chi
••
che ignorasaeto
fino in qual^citti^esotto
pretende
)
è però certo che non
Sovrano vivesiero;
fpial
vano
sapedi qual'religbne
fossero, perchè il pad(Ppon
V
loro
fece mai
di
onor»
di coodnrE in Chiesa
e
dirglielo
».
moka
iiieno
•
,
1741 tredic«sinu"di Anton
L'anno
determinò
Ismaele
a
Roma
e
conoscerò
per
y
Aiignstoin,
^en«
e
die
,
non
diede la
capivano
che fu mai
che in
quel tempo
cedeva
era
ccMsl
un
questa novità, né
«amane
a
di
al
•
al
padre,
triennio
.
Parti
fi^uolii quali
in qual
sapevano
eoi
e
serva
idolo
suo
già assunto
geneio^
in
parte fossero condotti. Fu, in,Roma
comhìeiò
famiglia
sua
sempre il
permissione
per
Ismaele da Dresda
non
tutta la
eoa
com' eglidiceva,le idee.,
ingrandire,
in questa capitale
delle beli' arti,i Ja*
veri di Rachele
regno,
venire
a
Raffaele si
,
/che Ismade
parlar^mostrando loro le logge,e le
Ra"ele
la cappella
Sistinadi BCcfaee
,
lagnolo JNon
.
.srugasse
seco
si evedesse
però
l«ro la fronte
,
.
che
Tre
ne{^Mare allora
anni
soggiornò
48
)(
Italiano'. Il
in Sassonia sul teaUK"
bali andava
d'Ismaele
altro
più "f ogni-
già avvezzo
non
Mengs
padre di
era
in Dresda
,
un
Aveva
Roma^
che
,
ne
fatta confidenza al
avea
che
molk»
aveva
contribuito
far callolico
a
S.
giovaneil Re Augusto III; quintdi
aDr^a,
lo amò
e
,
in
sera
disinteresse
Cantò
.
di Sil^stre
casa
lo volle
M.
fino che visse per
constantemente
qualitàe
sue
auree
una
il
grandeamico d'AnhibaU. Era quésti
de' Daèhi
dì Buedella casa
pugliese
Gesuita
,
le
da
ma
,
teatro.
Guerini
Ciardo
da
e
ali*impenetrabil*
cuore
i qualifacevano
figliuoli
tre
prodigineBa pittura
dell'Aam^
canto
sentirlo in
a
eglisaputo
Padre
)(
,
ov*
Amiibali
Ismaele
era
-
un*
,
•
pateticache piacquea
aria
tutti
,
sempfequalchearia unisona
.bilihanno'
ritrovare
d* Ismaele
Scosse
..
che
per
,
pregò colla
la
questa potentemente il cuore
prima volta aprìla bocca e
il cantante
lentieri,
Voa replicarla
.
disse scaltramente
a
casa
nite
si
,
là
mostteretcì
.
kniaele
b^e
mi
e
,
famigliaRise
brava
ma
Annibali, ma
voi 'in ri-
permetterete di venire domani
mi
comptnsa
alle loro fi-*
,
maniera
sua
sensi
perla
e basta il sapossono resistere,
lire,alla qualenon
.
anime
Le
.
tutta
la
s"liT,p^hè
non
.Ecco
naf^liàgallonata
e
incognita,
vagli9nesfwio
bò
tur-
,
,
e
tate
: canrispose
domani* v* tipetto,
un
si
compagnia
la fronte
stropicciò
qtiestasera,
vostra
varvi
ritro-
a
di
t^e-
ma
questa
pìccolsaggiodel
ca-
rio
frasa-
s'mteneri il Mengs,
cfIsmaele. Cantò l'Annibali,
i49 )(
)C
pianse
,
finita i*aria
e
sbabrdito
partì
.
Annibali,cbe
ad
Yolg^^ a
riverenze
prima
da,
maCdna
bue,
di
ai
aperta ,
staffilidì
alzar
in
a
x^anaiera
forestiere,
?
die
Nessuno
gliocchi
ne
non
di
nerba
un
,
a
miniar^^ e ad
che
chi
dipingevanon
diede loro la
so
ardi
il solito entrasse
contro
l'etemo
un
eapeiti
con
questitaciti accadeoud
silenzio^ Li
salute il
il salutò , finché il pa-*
glirese
nessuno
gran Bih*
sedici anni inxirca
per veder
romperne
ma
tav"Ja'nu«
giovinette
semplicemente
tavolino
un
gran
cnojo di differentiinvenzio*
,
.
di birra
brocca
una
An«
dopo
paglia,una
e
sparsisulle spalle
lung]|ii
qual cosa
rì-
a
dall' altra parte vide nella
e
,
e
,
pippa, del thè, una
una
di
giovinetto
un
cpioindà
Mengs
sedie di
vestite,e sedenti ad
^tro
Orfeo
di
nella ^seconda due
Vide
.
era
due
e
^lon pota^fùàresister^
Ismaele
casa
a,
poche
camera
bia Tedesca
mezzo
potere deilarMusica ! da
c"mie
dall' una
mnte^
cìù Vi
su
nessuno
talento questo danese Radanuuito.
suo
eglila
dò
Qfa gran
il sabatico
quel^nomento
saiutar
sensa
Vide
pemùssìone
l' An^
.
due
.e
bellissimi,
appesial inuro varj pastelli
che pienidi vita rappresentavaAratti fra gliaftrì,
no
nibalì
1' uno
ottimamente
stava
vmetto,*che
questierano
di
se
su
lavorando
.
,
e
V altro
Sef^e
dal
quel gio-
padre, che
lay"Mro dell' incognito
fancMrilo ,
domandogli quasi per
maraviglia
gliavrebbe
tratto
Ismaele
dato V animo
quelgusto.
Lo
di fare
guardòben
a
e
ischerzo
lui pure
bene
,
presa
sor-
rì^
ijL
fissamene
Digitizedby
LjOOQ
IC
i5o
)(
che
il giovinetta
e
rispose
,
in faccia
te
£ato
il padre*
glielo
se
non
comandato
avesse
ai
più ricusai?niente
posso
^vane
volete
Lo
.
turchina
carta
piediii
su' due
la porta
ritratto
e
,
durante
tisò mai gliocchi
figliuole
.si proffsri
parola^a nessuno
alla
presentossi
domandò
.
Perchè
poteva
se
Convien
vedere
il
foglio
il
il lavoro
dal
.
nessuna
tavolino "
suo
Dopo
un'
Sì
.
che
,
gh*disse
il
figUuo-
il
,
siderava i lavori finiti
Entrò
•
ad. Annibali
che
dalla celerìti^
beD^zxa,
,
Ismaele
momento
che
9
se
non
schermì alla
fa dolcemente
somiglianzaPortò
Bibbia
,
detta
io
avesse,
eon**
e
ma
pittura
,
e
sorpre^
in
.
di
questa gitorasse
1*autore
nessuiio
morto
su
una
e
mai
guardò il ritratto,
,
,
e
^
padrenoii voleva
quando dipingevae soltimto
fighuolo
mostroUo
in
ora
fessura della porta Ismàék
entrare
sapere
se
e
giovkietto
,
mbali
l
no
solo
Coimihciò
.
delle
lo
qoan*
Ai^toa Raffiiele»
lo diede ad
y
usci» chiudendo
circa
e
qua
risposeil
,
qiA il padre porteun
e
,
ne
in
sig.Annibah':
? disse Ismaele.
ora
vo*
.
.Annibali
rispose
di
Lo
.
potrete farlo ? dipendedal sìg.Padre
do
né
Io avrebbe
Ismaele,perchèda jerisera
disse
gUo bene,
)(
dalP
pretendea*
quel
An»
palesarmai
non
a
egli che sarebtò
,
detto al^ Padre
Guerini
si
,
megliodal giuramento, e impose
eo^
silenzio ad Ismaele
che mortificato
raggiosamcntt
,
riportòla Bibbia al luogo suo j U giornodi^ coi|
egualeprestezza
cornice
«
il ritrattofu finito
,
«
adomato
cristaUo.
Ift
di
i5i
)(
Senti
grande'^rpresaìi Re
coli
che l^nsibal»
,
neUa
avea^scoperta
all' incc^piila
fatiM|^,
che
qcuttdo
seppe,
*
forte
pittore
die hanm"
tsnito
il
so
se
di ricercare , in
to
.
dica
il
che
segpo,
^oelFistante ^
in
giovmeito
,
liberatore
d' Ismaele
corpo
a
casa
nome
però delP Annibali
', secondo
subito
,
ordine
il ritrat-^
la guardia,
si riscaldarono
le mani
il costume
suonar
VolÀ
.
con
respinsearditamente
per mettersi
fosse
fatto dei
avea
bugiarda,e gli ànimi
11 messaggero
fece
sanno
,
,
stavano
,
,
vicino -i Rè
scopritoreò
,
giani
da
di veder
S^ turbi Ismaele
chian^Ua
a
era
giovinetto
/
e
impazienti
benighissimì
j curiosi^
guardiadel
una
più maraviglìoaM
^^
poruto il ritratto,che
non
ni
Gueri-
"f lamaele
casa
benché
fi^a"4o,
/ che
egliadanc(i]e
Comanda
,
molto
ma
dal P.
valente,«piantòil padre Quelli,
l' onore
ehe tutti soiio
suo
H
addosso.
di tuttfi corti*
del Re
alto il nome
,
e
la portòvia intanto che Ismaele
se
strappatala pittura
dalla finestra gliguardavacBetro
,
Giunse
imprecaziojrii
pochi
di
ignaro dr
.
F AraiibaU
Mengs
mandavàglim^
e
momenti
dopo
a
casa
l' accaduto
tutto
.
Ognuno può immaginarsiqualeesemplar
passò
dialogo
'
tra
GP
K)ro^.
donati
innocenti
che
figliuoli
j
all*Ann3"air,
piagnevanoa
ed
impararonoforse
in
.
Annibali
g^ugnesse
3 ritratto
in persona;
tanto
erano
remore,
aflfemavano,
tre-
quell'occasione
che
qualle sapea dire quando
ignotafrase,
perchèIsmaele
bisognava Venne
si
a
corte
tanto
era
,
e
parve che
Il
parlante.
ne
nel
suo
merito, lo contemplò,
il
conóbbe
Re
è
t*
gabinetto
poi restato
del primo MmiAtro
measo
vedere questo
fargli
air
de' suoi
^ran
giungono pochi
pena
)"ure'che
di
casa
mer^gH"
"3ove
il
la
alla
era
dalla
e
gualdrappa,
starei
e
mensa,
da
che
,
Monarca
le
che anche
qcd seppe
Parlò
.
Fini coir ordinare
Raffaele
nisse Anton
che
•
innamorato
vederli
voleva
^vinetto
voleva
S. M.
com'
,
fa ben
sorpreso
anzi vide
,
e
quellod*
ehe
Annibali
il mio.
di si bel colorito
,
»
Se
,
quando
già prqparat^ la
sul cavalletto
,
suo
intimata il
senti
ritratto-a pastello
cartA turchina sul
potete ben
«
che
,
fatto su' due
avete
disse il Re
e
mente
superba-
,
il
quelmomentp,
,
dopo ve*
giorno^
de' pasteUi
per,
padrieall'ora
col
in
il
eglidiceva
Venne
,
telaro
che
era
fice
arte-
loro dell' arte
con
scatola
.
ma
,
colk
,
che
dotto
miniavano
figliuole
.
che
,
infinita cle-
con
più da
dire
quasiper
da
mo-
passare,
Il Re,
pettinatura.
li ricevè
intenden^sskno di pittura
,
,
necetsa*
d^Ue persone
merito
non
prima volta
capo
Gò
.
^rchè
,
qui per
e
assettato
giudicaredel
sogliono*
dalla
*
faoi^ta
fra* qualidovevamo
rio, perchè» cortigiani,
non
a
Coniando
•
T intei^
tutta
polvereodorosa
sparso ^i
e
«U' An*"
novello artefice, che
pieditutta
,
si videro
figliuole
le due
al
.
bisognòvestirla (rettdosaa
capo
abiti da
che
,
da
nuovo
M.
già pervenuto
venisse
l"f che
per
,
avevano
lui
5eco
d' Ismaele
mente
giorniera
Per
«emfK'e
"
comandò
nibali di
aurora
per
postolo
e
piedi
fare
an-
i53
)(
)(
si
Dopo grand'kielunp
in^razzarsi,
za
Eaccia
.
Ognuno
cominciò
e
aeii*
^ovinetib
il
dipingere
a
fisononùa re»"fanre
una
.
era
gustatili,
d'
Europa
do
dubbio
senza
Non
la
^i^arono
Regina,
di
il Conte
Elellprali
y
Guerini
P.
In
maraviglia
.
condotto
Volle pure
.
sorelle,
3oo
ed
scudi
primo
Bilinistro il
,
un' esclamazione
de'
pù
bei
cui
a
di
d' un'
oggi si
del
padelli
vedere
S. M.
vede
nostro
,
e
tefice
ar-
to
date subi-
jtonsionedi 600
annua
di
il ritrattofu
doppiedi regaloglifurono
Cento
ed il brevetto
,
Brùhl
sessioni consecutive
tre
uno
piùbe|^ uomini
Principe,e Principessa
in
quellaperfezicme
,
a
que^o è forse
.
il
Au".
che layoravasiqua|i,
ore
si sentì che
non
e.
|
de'
uno
due
erano
•
IVe in
quanto questo piutfo sia difficile
,
sa
trattandosi di
massóne
3
assuie
qualcheminiatura
di
scu-
delle
ciascheduna d^ loro furono assegriati
.
pensione per' incoraggiarle
e perchè
,
cos'
capissero
nascente
soreUé
Chi ha coi«"sciuto quelgnui
.
si
non
,
non
si
parlavapiù nella
Mengs , perchèeran
lav^o
lavorare quasi
giuntoa
famiglia
; ^' intendenti
del
,
,
studjera
^on
di questo
il
di tanta generosità;
maravi^'erà
Baffiiele il qua}e
fu Anton
che maravigliossene
probi
perchèa forza d* imcapivadi meritar tanto
,
solo
d* esser
Apelle
sassone
Monarca
l' xmore
era
con
corte,
trovavano
tal»,ma
fatica
senza
•
cl^edi questa nuova
le
bellissime
opere
f^ adulaUnri ne
par^
maggior entusiasmo deglialtri 'perché
piacevanoal Re.
,
Oh
grai) virtù delle
corti,giacché
*^4
)(
Avaniare m
'bnno
prìnuLrte
ittant^mtendenti coloro
tm
ben
arano
die lainaele
a
paatéUodel figMo,se
pitture
altre
Gfftcchè questa raccolta è poco
della Sassonia,non
essendosene
fica descrizione £
quellaReal
to
,
sìa lecito il dame
che
pn!^
.
luminosissima
guardasopra
f
che
dai
al fcmdo
cima
usciti dalle mani
più di
saranno
reggia
,
si vede
date lateraH
,
In
sono
glorìadel
stre
no-
piazea
.
è~ una
mezzo
a
V
se
una
La
locati i
tutti
pastelli
Mr.
I^Tour
de
tìs^mi
hm^
^
9 e
lieno mai
pittricee
loro
,
,
forse
nella
come
di
sua
questa im-
Nelle due
fac-
in faccia dell'altra le
,
sono
còl-
di Ciotard, di
quelli
tutti eiccèlien-
altrì,ma
pòcl\}
del nostro
pastel|ist»
che
,
ciata
lungafac-
che
,
stessa.
"fi Mengs,
di
de
gran-
finestre, è coperta dalla
il ntratto
primeggiare
ove
tan*
Rosalba
di questa valorosa
loo*
idea ,
gfah porte dorate,per le qualis'entra
due
ka
aUa
pvikbet ^tetU
Venestiuna fatto da
moital
*
bella
alle
dirimpetto
è
breve
aOd
va
tàpezeata di* verde
largae
una
che
,
qui una
camera
fio*
finora inori
nota
Gallerìa
della
Gabinétto
i$Ua
parlalonella magni*
contribmrà
pi^
essa
pittore17
e
casa
le fece portar
il Gabinetto
in Dresda
chiamato
^d"»ietto
*
in
avfva
nei
\e ripose,
generosamente 'rìcompensatdU
9
tutte, e
stampe
che
,
lontani !
saputo S. M.
Avendo
)(
secolo
'La
qiiarta,6
facciata dirimpetto
delta Rosalba non
a quella
finestre di
.
larghieristalH,e negP fnterfcne-^
i56
)(
)(
di Piacenza, che trionifaiite
venne
iuo^«» che
onorato
quell'
dappoia prender
mava
lungo tèmpo lo chia-
da
'
.
.
.
In
tanti
che
applausi
,
tentò
gki9tizia,
di uscire fra
mezzo
a-
al
devano
Mengs renglialtri lodatori
^aelU ii#idi«aulica piùperEda dell*altre
,
de' Poeti
pittore
La
che
Guninciò
deVe
e
f
dire al Re
a
ospizio
gli occhi putti:
torse
non
comune
^^
dalV
mmi
,
Cesare
Morte
che dal
è chiamata
meretrice
Di
e
vizio*:
corti
ed ai ministri , che
migliorritrattistaa pastellodel Mengs
ma
e^ non doveva mai uscire da'"questo genere di
Y* era
che
,
si vedeva
che
pittura,
figuremassime
qu^ disegno
,
rende
die
di fòrza nel
quadria
acciocché per
dal Re
per andare
aUora
divenuto
mezzo
la
diceva
del
.
le sorelle
e
la
di storia :
ancora
genio tutelare,
desse
Guerini gì'interce-
il suo
Padre
ottenne
ritornare
in
a
Roma
d' ItaUa
nel
,
cu^si può
facilmente da
colla
Sovrano, e col {yadre^
partialla volta
di
malignità
gli bolliva
il solo paese,
impararea dipingereL'
adorabil
olio ,
avanti,si raccomandò,
permissionedi
essere
|era hisagnodi
che
e
acquistarsi,
Baicele
seicitendo quanto
cuore
ze
mez-
in cui
limitata atmolFera,
sua
Capì Anton
•
che per
V
non
ad
che è à. difficile
e
ad Annibali
egU
mani
senza
ogni artefice ha la
queste lodi ,
il suo:
e»i%Te
rari,i buoni
tanto
dee contenersi
che
jion
serva,
li'
quele
col^
1746. Andò
i57
)(
P^ma
prima a
ed
Coreggìo
,
Venezia
a
.
colà crebbero
al
molto
di
e
'?
.
Tiziano
in
che
ma
y
renitenti mi
Bologna si
In
ééi Carractti^ df
,
1*Europa
tanto
sieno
più noti
queglialtrivalentuomini
tutta
a
gnano
veQerare
di Nicdlimo
assaissimo
compiacqii^
,
il
che
quc'Valorosi pittori
,
terebbero
che merie
tempo, degli"Kstenri
,
d' essere
Guido
per
£asa
sua
in Ferrara
Ammirò
grande
quasineUa
trovare
per
)(
inse*
palali
i
,
ora
si
non
insegnareai
chè
per-
sa
loro
prò-
nipot^.
Pieno
d* idee
calde,è
|HÙ',.'che
sgomentato, giunsea questa metropoli
bèli' àcH riaolttto di non
non
se
più udirne
delle
pittore Con
.
Coreggioin
nelle camere*,
la
meditelo
a
^minciò
copiarloSì provò a
,
Raffaele ha lasciata
ove
quasidii^na
,
co-
e
facendo
modo
a
ed
suo
figure
mezza
una
a
il ritratto di
,
deboli saggi ma
padre Egli diceva che erano
in capo di
Gli venne
co^ dicevano gl'intendenti.
alla Raffiielesca una sagra famiglia
la
per mandar-
suo
.
non
^e
al Re
,
che
tanto
mai
dal
,
si raccomandavano
past«lb
per fare
Livia
,
la
,
Gli mancava-.ìin
modello
Madoi^ia
testi^della
delle Giulie
manca
que'suoi amorevoli
perchè eglinon uscisse
affinchè la vedessero
.
non
sì chiuse
che
a
dipingerlo,
phittosto
oHo
m»
,
,
Tiziano
e
anima
sua
e
.
della Maddalena
mente,
del Tatieano
que'ntud
su
suo
j"ittoriche,
giato
incorag-
tutte
,
di
di bellezze
Poppea
,
e
oggidìancoca
La
•
a
modo
patria"
delle Faustino
,
ma
qualun-
i58
K
di bellezze
que genera
desta
bito;
onorati
che
bellissima emo-^
una
tanto
^co
Menjp
nostro
veiine
mm
,
alla
ed
che
intanto
il
il vecchùi cdil' occhialino tacitamente
La
commciossi
.
de' suoi
lo co-^
figliuolo
£id com*
cosa
hm.
era
V
sotto
tra
voce
acconsenó
T
lo
templava
con-
naturale;Anton
Rafiaele, e la giovane s' innanomrono
nozze
stanca
•
.
e
bi«
avesse
non
V accon^pa^amento
,
,
Quantun-
.
mai
essa
su*
savjparenti Ismaele trovò aneh' eg(ibeU
e
lissimo it modello
piava
vero.
"
senza
dipinta
esser
per
dal
copiarla
e
fermatosi,disse
giovinetta
pudpre^^
di custodi
sogno
dre
alla Ma-
èonvenire
volevi
istrada
la Madonna
ecco
il raro
^e
*
povei^a
ma
9
^li
giornoper
un
può
non
del Redentore, ed
Incontrò
)(
fieramenre"
di I^ro
a
parlaredì
addomesdca|p Ismaele
,
ma
non
co4 il padre della fanciulla,* £"fhiarandosi che
non
poteva darla ad
^ui giudizi
sono
un
^ovanjeprotestante.Dio»
un
abisso,si jservi di queste
tualità per condurrje alla
fice. Le
qu^i
^
i
il
.
pensici del
però
a
far ssqpere la
.
avrebbe creduto ? Ismaele
loro
in co^
volontà al J)i"beticopadre
immutarle
even-*-
giovane arte^
h4 i^ unirono anche
risoluzione Tremavano
santa
lofo
adoravano Hno
sóreDe
fratelli,
caro
Chiesa
sua
i
vi aceonsenti
Chi lo
facilisBimar
bene
purché" "^^ ^U diceva,dipingessero
I giovinetti
atteo^Qne
e
con
^pm^asaroftoil eatto*bcissìme li i€ luglio
1749 e alcune settimane do^
mente,
*
,
,
pò
Anton
IMM^
Guaazi
^poaò Margheritta
,
che
»59 )(
)(
cuti,chiamavasi la beUa
DreMk
|U»na
a
EanciuSa. .Per"-
oxm^^
conqpleu la
che la festa fo6«e
da
ed
fortuna fece
V Annibali
quel fraUempo
m
die fu bea sorpreso irovmdo
in
càpiuyre
v
qfiùiomflcsus H
cmUuUrim
*Nil 0go
gaudia quami0. fu"riadì
jwsmtb itmm amico
•
Qisestafu la prola vdiui " che in
ttdesse dì
.
e
facm
a
lAonlo
M^^
e
-
.
d' Anton
reti|pone
colla beUissìna Gmim
contratta
V ecoèUenai
dell»
ma
y
amabile
pklurejlstf
la
tutta
Qi»mte vistose offerte non ^
spettafaii
^ lui o il ritrattoveramente
per ottenere
.
la sagra
o
^
ultimali ? Roma
fu mai
benché
famiglia
suo
ma*
,
perione ri*
furono fatte
parlante
nofi
ancora
ed
YOgUesa
sempre
sopra
loquaceRi"ma
attirarono in easa^dello sposa laohe
d' lunarie
si
matrir
l'inaspettato
delle sorelle ^
ri0 9 diedero da ridonar»a
,ed
di
d' Ismaele
casa
sepperta
can^maito
isopensato^
L'
Rafiaele
tutto
cuore
.
^' suoi Mengs
casa
.
iantj
can^amenU.»
O
^
amica
,
delle nutriti
.
Dopo
tre
Dres«^
da
amii di kmtananaa
comiA*
di ritorno in Sassonia "
a
iCj^Itsmae^e
parlare
die
piCi
lubaU
9
menti
imf^y
scorsa
ph
era
vi749
1*0
era
ed
avea
F
tanto.
penaissioneL*
accojrdatagli
Àn-
.
ritornato alia corte
prevenuta
succeduti nella
che Anton
casa
S. M.
dei
dei gran
Mengs
»
Rafiìaeb conduceim
seguitòpoco ten^
dc^o
la fine "M
verso
I^naelè
cangia^*
della beUk
e
a
con
D«esda.
tutta
la
i6o
)"
itamj^
8tMi
abbracctancb
figiisioli
emulare
1' «^aanpio
d^
eglicon
gran «orfresa di
cattoliciamo
che
novità
fu la
aùtii,
ad
diAotU
serva
donne
Le
•
tutti,e impensatamenteil
dire per
lenéér
ragione di
,
die
e
famig^a
.
vof^no,
non
coMviiite
Rividbro
.
la
e
Regina
9
massime
ed
rassomiglianza
,
sposa del
forza
che
f
gliordinò
che
nel
9
nuovo
avendo
e
•ono,
esse
il Re
ritratto e
piedi
in
,
di Germania
rettissima
cor-
meno
Vergine
novena
desta
mo-
hitfino tanta
ferma
sua
.
9
e
piace.
avea
quaiprogressi
olio Anton
Raffieiele
,
quellodteUa Regina vegrandezzamrf^uraie
fiAto ]^nma glistessitir
ed in
avea
bello stileddla
coaaie
ad
•
saputo tale ordinazione
lamentarsi della
ma
ebbe
Silvestre , che
de
Beau
vive beUeeze
dipingerea
il suo
allareale
.etiti
,
i
ma
,
cra
sa-
•
ogni rappoelo
Conoscivi
fatti in «Roma
in lei la
i bei tnUjd della
pittore Le
cioè la
,
lodare ndla
con
quando-presentò
Gii iuttndend riconobbero
a
pia
Mengs
olio
a
primisie
romane
sue
intendenti si fermavano
tratti
sa
ca-
le
sono
il
scuola di RaflERfe d* Ufkino
Mr.
in
guastòquetia umforv"oUe nm
mtender ragione
non
quando
esser
loro le
che
,
9
piacereil Re^
la
dee^mm
voleva sckmi
non
tal
sola che ottniatam««le
La
.
opmìom
ancK*
f
npn
famig^aben regolata
una
,
due
avere
Solca
«
vc^
viaggio
metlersi in
prìaui£
tùM
9
K
sacra
,
e
,
M
cominciò
feniiglia,
rovinata salute,e del
I medici
vedendo
che anche
a
ciprigido
in Sassoaiia
fecero tutti
altrove,
compiaoenlissimi
9 gli
gli
i6i
)C
)(
attestati eliquesta verità ,
gK
Parìgicoli'intera
ritirarsi
a
di
pèMoiasiQne
la
Qtlenne
vigorede' qualiegU
in
pensione
sua
•
L' ordine della narrazione
richiede
che
nili
qui doallamagnifica
real
,
da. me
qualcheperiodoanche
Cattolica di Dresda
giacchéessa
Chiesa
al
onore
giovaneMengs
molti anni
restata
per farlo
dal
nelle
entrare
1735 fattigettare
fabbrica
ed
,
y
corte
,
ni
deglian-
Avea
fino
di questa gran
.
di Sassonia dal
casa
non
Cappelladentro
precaria
e
Di
questo
.
il
,
Varsavia
in Dresda
ritrovoUo
fondatore
trovò
all'antico
ponte
il
Chiave-
varj anoi ai
Pietro il Grande
del
aglistipendj
burgo,
ia Pietro-
Re
Augustoin
sulla Vistola
.
Mengs
di
teatro
^architetto
stato
servito per
si fece. Ritrovò
poi non
troppo angusta
una
chiamato Gaetano
avere
edificare un
per
cattoUci-
nuovo
tempio era
nuovo
quale d(^K"di
suo
che
avuta
aveva
^era passato
che
•
cose.
i fondamenti
architettonici di
caprioci
ma
più gran
Romàno
spiritosissimo
rì
incompleta
,
in qua
uno
ed
se
for-
ba
Augusto UI. in una bella piazzafra 1'Elun
lungo fianco del palazzoElettoraU
Au^ta
smo
.
inutile»
ancora
grand'
il qualesarebbe
senza
,
potè la C^rtunaaspettare il lento corso
Non
L'
fa
,
al
quasiche compito questo
suo
,
ma
no
ritor-
edifizio»
e
alla pia magnificenzia
èel
corrispondente
ed
,
alT
altresìcon
i lavori erano
da
enorme
sua
spesa
che
aveva
grande sorprésa"
costato
che tutti
qualchetempo sospesiErasI
.
;
spar-
i€a
)(
la
prima
poco
éì
noji
,
sa
che la volta della granimminente
rovina
falKbiimente caduta al
armature
Ogni
,
che
Torribil fracasso di
cuppola del
mondo
Basiliche di questa
ciò
sì
minaccia
vasta
e
che
quasimai
Voleva
.
disordine
,
r arti r^
farlo
le
essa
no
so-
pia
e
abbia
dòpo
eccettuano
ha
/ che
poi
prime
tempio di
im
alle
andare
rare
^
i
se
corti
guardie dd
trono
candore
suo
bisognoper
a
si fa
corpo
,
dei Re,
al Monarca
visitare
tanto
nelle belcogsiziòni
tri;
ciò deglioech^ d' al-
piantidella Regir^,quelli
le piaforti rape
figli,
presentanze
de' .prihcipatli
lo tratteministri di corte
nevano
timore
se
Tròppo grande era il comun
de* loro numerosi
7
e
teneri
,
vita si
Invano
piùbella
può giugnereal
egli medesimo
giacchéle sue
come
ma
una
verità
non
avevano
vai) anni
Chiesa cattolica di Dresda.
nel
poteva presentarsi
non
9Ì
difficilmente fra le
strida tanto
sostenendo
dello spavento univei*salea
La
.
mense
im-
aspettava di sentire
benché
non
capitale,
giudichi
ognuno
in-
.
Se
.
maggior grandezzadella
Da
1*andavano
,
inutil timore
suo
sardbbe
le
togliersi
la caduta della
Roma
aspettatasi
riso del
che
rovkia, come
tanta
voce
,
mmacciava
messo
nel
pia tardi
V atterrita città s*
notte
gran
di
navata
tuttora
la
qoal motivo
per
lutti dicevano
e
,
)(
cara
anche
corresse
giurava sulla
die
non
v'era
sua
il pii\
rimoto rischio
.
l*addolorato
testa
ed
pericolo,
pietàai primi mJTrisiri;
eglinon
invano
sentiva
tetto,
archi-
domandava
rispondersi.
i64
)(
il
liberatore,
il sao
ripigliò
ca
il
pul^)licamente
architetto, che lo chiamava
canuto
suo
)(
corso
ardiva
improvvisamefìte
copertida
polo d' artefici
,
,
a
imme^iso
un
di vedere
più piccoli che
,
principi.Tutti
dei
del
valore al
suo
lavoro
d' anni
,
I
due
.
Raffaele in
minori
internamente
fu mai
fare per V aitar
so
il
Furono condotti
,
,
della Madonna,
Giuseppe. In
non
ed il Re
da
Mengs
tanto
che
maggiore un
chi
,
avesse
due'
quei
,
pienamentecontento
la Concezione
e
Mengs ma essi
voleva aprir»la
sua
nostro
così volle
più in^pr-
in
assegnati
furono
tre
i
in Eeicciaalle^tribù*
sono
poche settimane
compiacereil Re
che
sta
que-
,
lateralie
S.
la real
eonsecrata
"
ne
po^
.
grand'opera ma vi mancavano
tre quadri, che
aneora
potevano dirsi
tanti,quellocioè dell'aitar madore
un
quali
si videro
accostarisi,
pochimesi condussero
glorioso
compimento
il Re
impaziente
sua
ne
ai
che in
Chiesa di Dresda
Eira
£d"bri-
muri
que'gran
e
,
pochi giorni
prima
nessuno
L' abbandonata
padre!
suo
mio
preèrano
sa
Chie-
fine da Anton
a
giacchéla Regina per
Raffaele
non
RappresentaV
uno
Anton
ma
.
e
F altro il sogno
di
fecesi
eglidipingevali
,
gran
quadro a tempera
riempiereil vacuo
Per
compito il suo
per
.
finattanto-
gli altri'
lateraliessi erano
giàstati prequadridelle Cappelle
parati
le notizie pittoriche
e
sogliono
^oggi
giacché
,
ben
essere
ricevute,dicaciqid che quellodell'altare
d^l Santissimo
N
,
e
che. rappresenta la
sacra
cena,
è
i65
)(
Silvestre,quellodella Gippelladestinata
de
di Mr.
al S.
Sepolcronella
le Marie
aenta
ultimo
quando annegato
,
con
lo sa,
nella
fatica
gran
maniera
sua
La
è
; tutta
chièsa
nuova
Archinto
allora,a
nunzio
di
popolo infinito
si bella
una
,
questa la
fumare
vansl
volta
prima
SantìssimaTrinità ,
fizìo
quellacorte
le
,
e
seco
luì Anton
tempio,ma,
la crediamo
il
luogo di
correndone
cosa
vi
accorse
due
vedere
funzione
nuova
secoli, che
con,
Raffaele
e
religioni
per
tanto
e
con
Monsig.Alberico
Era
.
vede-
incensi ,aila
digi^ità
questo
sicuramente
ringraziò
Qui sarebbe
bel
veramente
Dio
Tutt' i cattoliciringr^arono
.
r Architetto lo
,
.
consecrata
da
è
foco
e
cui è dedicato
a
non
tanto
,
macchia
dopo
in Sassonia
Chi
del Piazzetta
tutte
per loro
e
ne
vie-
.
l'anno lySi
magnificenza
reale
un
fu
Nepomu-
dalla Moldava
opera
,
giovaneallora
,
grondanteacqua
tutto
e
cavato
che
direbbe
Boemo
figura
Bolognese.
rappresenta S. Giovanni
e
prò-
diocesi
sua
Torelli
Stefano
Palko
certo
un
foco,
gran
ceno
è di
S. Benone
predica ai pagani deUa
^
,
di
spiritosissima
opera
di
e
è
ed
,
di Meissen
Vescovo
niore
se-
rapare-
piagnentia piéìdelia Croc^
che
il Santo
e
,
della Sassonia,
lettore
è di Hutin
santa
Quello della Cappelladì
bellissimo.
L'
settimana
al servizio di S. M;
pittore
pure
,
)(
di
edì-
santo
cuore
,
ma
tri
più d' ogai al-
.
dare
un' idea
di questo
pubblicamentele
imitile. Diremo
pe,
stam-
solamente che,
i66
)(
T Architetto nel
siccome
del
clie le colonnate
Gallo
le
Palladiam
piuttosto
però
a
nelle
e
e
dei
c^miufiarsi col
popolo
speciedi
vi vuole
deUc
le
le Dame
valieri
pei Ca-
,
chiese
sacri
le loro
die
guar-
per
per
devono
non
delle
corti
chiesa
Una
lari
seco-
gallerie
^pe-
gran
Sovranie
ac-
sono
cattolica in
.
.
costituzioni della Sassonia
pubblichestrade
nulla
che
per farvi
esteso
al
manca
la gran
,
sarebbe
A
noi
compimento del
di
tutti
lui il Re
a
già fatta
le
se
,
impedito
.
Raffaele
aveala
merito
non
in questo
poco
la
m
,
Germania
tempo
^
paragone
dei
anni,non
ma
mill"e scudi
re^di e
come
non
che Anton
per
per
S. M.
di
prìmo pittore
pensione di
non
Anton
per favore di donne,
fu dichiaralo
fugliaccresciuta
il Qiiaveri
e
destinata,
all'età di soli 28
benché
quéstioggetti
dipintada
della
disgrazie
,
cabale di corte,,
però fu
ru
farsi per
se
edjHzio,
suo
sia
mezzo
cagione
a
possono
.
navata
come
avessero
vero
da
come
non
soddisfatto
ingegnosissimamente
Raffaele
e
delle cprti
spaziosuccessivamente
uno
ha
suo
perfettamente
adempiti
che
dignitàquellesolenni processioni,
con
lo
Teatri
casi
Di-
poi ha bisogno d* ulteriore ispezione,
perché
Dresda
e
ha
Le
.
gliornamenti
Boromineschì
che
glialtri iDrtiglani
per
rabile
deside-
.
intorno
ringhiere
gran
,
una
che
,
qualiv' è bisognodi
riori per le tribune
,
sarebbe
,
chiese
scopinecessarilììelle
i molti
j
lode che
siia
dità
imitata la soli-
finestre e
,
fossero
ha
fondarlo
del San
Vignolao
)(
•
sto
Que-
dell'axnQ"
,
i67
)(
re
che
,
avevano
la
il Re
2
il
oh
tar),
erediPrincipe e Principessa
la intera città.
e
^
delle caduche
incostanza
,
Chi da
.Raffaele
di Anton
sorte
qui detto
il fin
tutto
il destino la
Mengs
pia forte
la
cassiere imiversale della
incassava
la
a
ai
che
Tenace
quando
casa
e
,
senza
tutta
padre
.
non
economo,
romanesca
prodigalità
la figliale
modestia
,
fu ascoltato
RaHaele
e
colla
tanto
necessairlaad
le
,
a
nimento
mantevezza
av-
parlare
essa
del marito
nome
'
poco
non
un
,
e
al
la sposa
glimostrò
medesimo
tutto
inutilmente
che
quella pace
giacchéle
pjttt^re,
.
è
,
sono
pitture
poesie,le quali
Proveniunt
forse
animo
deducta
sarebbe
dispiacente
le convulsioni domestiche
lanza
rale
libe-
sempre
Fec^
.
solita taciturnità
contegno turbò
e
era
ta
tut-
aaoo.
di maggioreassistenza;
bisognosa
Tale
Lungo
di
ed in particolare
alla«nuora
figliuoli,
gravida
...
mento
compli-
di fornire il nGcessario
trattayasi
Anton
come
stes^
se
verun
la somi^a
faceva
alla
con
da
creato
era
su-
riconoscente
e
,
le pensioni
di
disposizione
sua
famiglia,lo
scudi annui.
si
gftpreparava
di cui sia
tenera
•
invidiata la
Eppure
sonarezza,
Ismaele
sua
?
l
cose
umane
avrebbe
non
scetty^ileun' anin^.oiforata
,
qual era
degne sorelle
sue
,
tutta la Colte
Ma
lui, e per le
per
Regina,
K
taluno
.
il
di questa buona'
alle quali
non
poco
che la
d'Ismaele
serva
a
sereno
coritribuivaancora
aveva
re
narra-
figliuoV
dente,
ascen-
sugl'animodel
i68
.)(
suo
ha
Basterà
padrone
il dire
.
mai
dato
)(
che
,
di disinteresse
segnidì prudenza
freddo
che
egli
dalla natura, fu in
quel-
,
certamente
ìivuto
aveva
lui
è
,
nel
tranquillità
la
d*
speciedi
,
d* Anton
dalla
avuto
tempo
Reali
per
cui
a
ch«
,
mai
•
sempre
era
bligato
ob-
mal
ganizzate
or-
tanto
le anime
Ecco
pera
tem-
in
pochi
divisa d* interessi
ameftdue
che
d'afflizione,
lui
Principe
,
naturate,opera
.Fu
che
in
però le
mostra
non
in
di
e
ch'
an-
questo
fece i bei ritratti
dei
ereditarj
Principeésa
6
ma
no
do-
dì
natura
divisa dì domicilio, situazione
non
,
Raffaele
lui parca
,
tormento
difficilissimaper
essa
A
padre
Un
dèi Mengs
giornila famiglia
tavola,ma
pasa
,
conosceranno
non
in
apparènte pace
.
ingratoverso
essere
.
sensibile
e
,
Tornò
pensione
corrente
cuore
difficilein chi lo ha
coàl buona
che
,
•
un*
vero
,
pei
contentaronsi
e
rispettabile
i giovanidella sola loro
in tal modo
fatti
in
,
sorelfe
incominciati,lo
somma
una
in
cose
ceduti tvilt*
i proventi
de'la-
dalle due
e
ascendeva^ ad
non
lui gran
ed
educazione
sua
quietovivere glifurono
.
da
.
ricompensa della
vori da
,
Ismaele
Pretendeva
r occasione
di
y
^
di quelsangue
e
figliale
rispetto
non
RafiaeU
Anton
se
grandezza
critiche circostanze
dell'artefice
,
Era
il
nato
a
questireali spòsialla fine
che
primogenitodella Sasisonia,
giorno,
dono
veramente
'desiderato. Pochi mesi
dopo
è l'Elettore
del cielo ,
i¥i
del
dono
1766
gi
d'ogtanto
si fausto avvenimen-
1.69 X
)(
to
i reali
bramarono
grandezzanaturale
soUecitudine
un
sopra
né
cosa
dalle mani
egU H
del
fece
.Per
Mengs
assicura
considerato^
più vaga
né
,
giore
mag-
sederne
e
pastello,
a
di velluto cremesi
cuscino
gran
ha mille volte
veder
genitoridi averli^il ritrattoin.
che
,^
chi lo
e
,
puossl
non^
più galante
Volea
.
il
in camìsda, quindiné
piUore farlo fanciullescai^ente
né
il volto
se
r abito
né
,
9
ed
o Principessa
Principe
fosse
padre ne
.
teneva
mossa,
che
U
real
suo
questa
pur troppo ha
Svetonio,ad
che
,
Aveva
ritratto
bacio
ne
usciva dalla
sua
a
olio di
suo
dava
uno
sonico Annibali
assediato da
vi mettendo
mano
Angusto
,
che
,
Men^a.
una
dalla
oopia in
sotto
al
Re;
ma
era
poteva andar-
non
che inCerottamente
denderò
fin
Mengs
indennità di
per
ritenuto il
era
altri lavori
Regina intanto
Concordia
si
d'un
.
grandezza naturale
che
quelloa pastello,
me,
co-
imma^nè
incominqii^o intanto ilriconoscente
ginocchioal
La
simile
una
tura
pit-
passato
lo portavano nella camera,
che
di Germanico
figlii^olino
ogni volta
•COSI
•
un
parte de' suoi brevi giorni,e davagli
al dire di
un
che
,
cui
canapé, su
quasiogni volta
bel
contento
tanto
era
vicino al
gran
posto in tal
luogo ad equivocoveruno
resta
non
ambiguoque vuliu
lo ha bìzzaramente
so^tto,
d'Orazio
ileaso
del luogo, e d^U
ofifendere^la
dignità
senza
^
poteano indicare
era
,
Solutis crinibus ,
Mengs
la chioma
.
sa
SignoraTere-
miniatura
della
)(
lampu
del
notte
Coreggio Dopo
condotta
compiaciUlbdi
si.sarebbe
felicemente in sì
piccolama
,
che
spiegarsi
$
.
per dire per
RafEsiele da tutti,
gioringegno
nello
abbiamo
ministeriale d'
tutti è nota
la
Europa
in
piantoda
sue
sua
non
di
casa
,
a^nza
poco
e
.
fare il
parea
di Fui
.
il
nella
e
giorni
ma
,
Dopo
la
ria
stonon
minosa
più luih
sostenuta
che
,
Inghilterra,
lento
Viopochissimi.
campagna
,
,
è ab*
vivacità, rinchiuso
sua
,
e^
in
nell'amicizia
non
potesse
straeva
Qutstò importunoaffetto di-
nostro
A lui
lo-*inquietava
convenne
.
di mag-
nome
compatitoda
passioni lo era anche
.
più vivere
suo
amore
tutti
Rafiaele
d' Anton
d'
allora
più impetuoso
lui.ultimamente
da
una
U
de' nostri
logoratodalla
morì
y
Uomo
.
lugubrefine
sua
Ministro
tempo
veduto.
mai
ambasciata
nelle
stesso
nelle croniche
noto
furibondo
di Dresda
corte
ma
,
Russia
Williams
Hambury
^ starei
concepì
caldissima amicizia per
y
In^lterraalla
bastanza
.
disgrazia
yna
sua
lui il Cavaliere
kù| non
vaghezzaegualmentedifficilea
imitarsi
ad
Anton
Amato
e
tanto
,
da tutti f^ìartefici:
a
Careggio
nite
com* apcbe le infimaravigliosamente
e
quellavanezza, che lo distingue
grazie
|
sue
di
il
vedersi ridotto
è conservato
d*
che
,
Il bel
statura
gentile
ed allegro
pittorevi
queltondeggiante
"
colorito di
«
lavoro ià molftt
vai
.
mesi fu (juestacosi ben
steMO
)(
170
pure
occupatiasìmo
giovane
,
j
ritratto^
ma
per timóre
per
di
e
peggio
la sollecita sua
,
im-
)(
Ì8cri$ione,
tenera
Finlllo la
angolo
.
memoria
per
vi
in
pose
un
precedentealla partono
notte
stessa
avendoglicomandato
ed
f
che
)(
172
il
preventivamente
Raftostpchè fosse finito Anton
portarglielo
bàe
portò la mattina a
cogH stivaliin piedi glielo
buon* ora
e quand*
erano
giàattaccati i cavalU RqfJiaelemio
glidisse S. M. y io tro90 in questa tua
Re
di
,
.
,
,
pìUuff^ un
non
da
nelT altre
BSengSy v^ è
rnm
che di
so
piitJino
/atteper
te
V ^Amieo
f
,
ch^
il
Sì, Sire, rispose
me.
di persone
genere
che
Gli nùse
Augustoridendo la
baciare glidi^e :
e
a
datagliela
spalle)
hanno
.
mio
,
quadro quando sarai
clemenza
tanta
a
commosso
ihoB
yolta che
padre
umane
nel
patria
e
seno
che
,
non
Ismaele
e
le
sul-
mano
Hai
ben
anche
nel
si
Mengs
mosse
com-
sarebbe
molto
più si
che
quellaera
V nie
,
non
pei
avrebbe
.
veduto
U quadro
negherà che
Chi
mortali. V
mai
sia
Àon
ignorareil futuro
delle
?
cose
Parti
ma
i Re
adorabile padrone
parlavaa quell'
che tanto^desiderava
fortuna
,
,
il Re
che
e
,
Rotna
a
,
V Amico
preveduto
avesse
se
.
una
metti
viaggiò
buon
ragione;
trovo
non
Anton
quasipiàngelido
di settembre
mese
seeo
lui
le due
V
Rà£Eaele dalla
anno
pard la mogliecon
sorelle Teresa
allora la pff«na volt^
colla
talia,
l'I-
verso
una' bambina
G)ncordia
veliero staccarsi• dall* amato
restò soletto in Dresda
17 Sa
sua
,
Giulia
e
al
,
loro fratello
.
serva
quellaspeciedì
,
e
vò
pro-
dolore che
173
)(
padripossono concepire quando
soH
1
j
piò vicini
che
questo amavaU
desolò
lóro
a
partenza di
La
antico che
intorno
ritornavano^ a
dì di£Ferenti persone,
lamentarsi d'
essere
gran ritratti Sei Re
giacchénon
y
Rivide
davala "per madre
Poco
dopo
d*
da chi è tale
^
Lord
stima
per
determinò
famose
far
sì
nessuno
pò*
fino i due
zati
abboz-
appena
finito che
la
testa
Raffaele da
e
di
di
di
lei
.
che
amato
,
anhi
Persy Duca
,
Affinchè
Regina
almeno
,
.
.
lo annoverò
Luca
tra*
insolita trattandosi
cosa
L' età
che
nudrice
amorosa
per
s.
numerasi
non
pittore
figlio com' eglirìguar-
di merito
Mengs
.
di
r Accademia
giovane di 2Ì
un
varj subl^',
v'erano
preterito,
per
o
,
suoi Accademici
da
e
egli onoratamente
Anton
seno
ormai
considerato
e
da
seguitata
piacere1' augusta Roma,
gran
le ritornasse nel
fu
l'
^di gessipresidal,
della
e
soni
Sas-
bellissimi ritratti
Roma
avevano
con
gliamanti
RaB"elè
prometteva ài finire in Roma
tesse
e
avere
che
e
fé-'
alla sua
rotolate le incominciate
qualierano
a-
di
di modelli
carico
carriaggio
per
fu improvvisa,
Mejrig?
d' Anton
carrozza
'
non
ma
benché
mariti
quasitutt' i giovani
da luì. La
un
,
,
perchètutti contavano
f
data
egliavea
vedonsi
non
fierissima certo
stata
teneramente
meno
maniera.
roce
Era
figliuoli.
i loro
r educazione
e
)(
degliuonuni
dal sapere
Northumberland
cognizione
per
dipingerele copie
dotti
.
pieno H
le belT àrd
delle quattro
pid
di |Voin9in grandezza
eguale9gliori^
pittvufe
174
)(
voleale dai quattro
gìnaliie
Accadeaùa
^piftst'
e
La
.
prima
di Annihafó
d' Arianna
le
)(
più insanip^naelKdi
fu il
T altra P Aurora
»
di P«|ìchecol convitto ,
nozze
trìonFpdi Bacco
e
la
come
al
Mengs
nostro
Il
e
ed
,
mano
.
Fu
premio, che
messa
com-
quanta
1* opere
di Raf-
Fra
tutte
mai
è stata
sem-
RaflBuele
favorita d'Anton
ragipne, la
con
tima,
Qucf t' ul-
h incredibileCon
la scuola d' Atene
ài Urbiito
préy
.
d' Ateae
più dii"cile e più composta,
vi mettesse
allegria
bude
di Guido ;.
la scuola
amend(ie di Raffaela furono V altre due
^
.
alia
ricevette,fu proporzionato
le speranze ài
bellezza della copia, che sorpassò
Mjlgrd,
ne
alla
ed
che
singolare,
sua
Par
generosità.
comune
non
l' Inghilterra
.paese di
-producasì gr^
la pittura e si
ne'
munifici rimuneratori
tempi almeno
passati
storia,che meriti di
tissimi. Si direbbe
ingegno
di conoscitori nell'arte del*
numero
,
mai
tant'
che
e
tra
abb^a
non
prodottoun
messo
es^re
,
di
pittore
gU
ec«elfenfacile lo
agi'Inglesiè più
i piùprofondi
che il
segretidella .natura
scoprire
copiare col pennellole azioni degliuomini. Sia
,
detto
senza
ne'
vanità ,
all'Italiasola
secoli
passali
Cominciò
,
l'onore
era
di far 1'uno
Raf"ele
allora Anton
meno
riserbato, al-
anche
e^
l'altro.
il gran
qi"dro per la.CJùesa di Dresda, e lavoravalo c^
attenzione e calore
quando vidoyi compone
grand'
Ismaele che eglicredeva in Sassonia
ìimprovvisaineRte
,
.
L'
della
ioagustia
casa
,
in cui
abitava Anton
•)(• 175
Bfif"ele «olja
)(
colte sorelle , fu
mogliee
tivo
giustomo-
trove,
alprendesse
alloggio
tinuò
coned m
tal modo, malgrado tanto pericolo
'.- Non
la pace nella famìglk
era
già che il
perchè il novèllo arrivato
,
,
padre e
caro
volta
maestro
lo
ancora
accompagnato
aveva
ìdtre donne
fra tante
Perchè
Rispettisi
questo
verso
son
,
delie beli' arti ,
amico
d/
eglimoltissimo
del
anni
salute ,
egliavrebbe
però della
per
loro hanno
,
timi
quegliuldi
incomodi
pensierinon
potè impiegarlo
desiderato. Per
contrassegno
,
che i Pontefici
stinata
de-
oggidìhanno
mai
dì-
L' eccellenza nelle belle arti ha
.
ricompensata
,
e
i gran
non
Principi
negletta
.
ritòiuiato poco
lunganunziiatura di
incaricato
in
an
,
essere
Era
grand*
stimava
e
.
mohi
.
gliarteficiche si distinguonocome
per
oggidì destinata quelladi san Michele 'i
^i Francia
r banno
Distratto
che
,
stimagliconferì spontaneamente quella
sua
equestre
croce
ritto d'
,
Mengs
.
sesso
XIV.
Benedetto
da
pontificata
suo
feimnineo
degliartefici
da mille faticosi
e
com'
Re
il
e
risse
son
del gran Poeta
il devoto
quel tempo
in
questa
istava bene
non
,
sempre
,
perchèè
più d' ogni altriconobbe
Regnava
che
,
;
dùnne
ove
quellaserva
ma
,
volentieri il suo'
vedesse
non
giovane pittore
noftro
del
Polonia
governo
fautore di Anton
prima
in
Roma
dalla
Monsig. Aft^hinto
di questa
Rafi"ele da
Metropoli
.
,
sua
e
fu
Gran
lui confiden^mente
.
rivedono
in
piacerecoloro
molto
paesiesteri)ma
testimonidella loro fortuna
di Sassonia
lui
la
di lui
Prelato
mann.)
e
questipure
AafE^ele
Cominciarono
•
Greche»
statue
e
,
così poco
che
è alla
•f erudito tedesco
,
e
veduto
veduto
aveva
ed
capitale
.
Giovanni
strettamente
'Winkel-
comunicarsi
V antico
insieme
oggidìda
da loro imitate
tutl' i
.-
strale
che
sua
Storia
deWArti^
anche
inediti
.
Raffaele
Anton
re
greche scultu-
grand'ingegninon
le loro idee
Alessandro
quel-
antiquaria
ti
insegnamenper gì'
I
pratica, che
tissimi
cer-
di mqlti di que'bei lumi
,
.
ed erudirsi
proies-
che
,
,
nelle-
Siamo
di Mengs
penetrazione
della bella severità nelle
I
Anton
con
semplicifisonomie
è debitore
del Winkelmann
tare
ecci-
gliauspicjdel
sotto
meditare
delle
della erudizione
ti
sta-
sono
ai Monumenti
nelU dottissima prefazione
innamoroséi
sciuti
cono-
aveva
della
e
Roma
a
Bisogna però confessare
*
,
egliha sparsidappoi nella
che
e
corte
lodate
poi
patria
,
unissi
tanto
,
Mengs
.
il celebre
anche
la bellezEa
massime
più quando
giorno in giorno
giunsea
suddetto
«ori
di
della
maraviglia
Dopo
hanno
Monsig. Archinto
è
,
in valore
crescere
che
dalla
fare le delizie della real
Prelato
quell'
impareggialMle
casa
trattcnerai
a
dopo lunga aaseniia
gran
"^n
moltasimo
amava
,
Gli uomini
luì
eoa
Dresda
in
trattato
senza
loro
A
.
possono
chirsele
reciprqcamentearricsi
aggiunsela magi-
nell' antico il buon
aveva
Albani
al
,
quale solevaiio
nale
Cardincorrere
amen-
K
amendue
al
come
In
.
s' accordavano
Mengs
somma
\ e
reciprocamente,
della
T
qualenon
aveva
si formarono
«ultimo
quesl'
che
pedantesca,
scorza
derna
mo-
e
ne' loro sentimen--^
Winkelmann
e
y
se
dalla solitudine
il
bellezza antica
della
P^Mr^ie
quando non
ti
)(
177
mente
finalspòglie
si
aveva
seco
tata
por-
di.Netnitz,è bene«l
Mengs
mak
è obbli*
avuta
,
che
eglin'
gato. Chi ha l'onore di scrivere queste memorie
volte
^qualche
è trovato
e
è
ne
•
che
presente
vivente
testin[io|uo
S' innamorò
•
Raflaèle,
anc]|eg(Ai ^ande
con||^iò raccogliere
a
quantivasi
si
tali loro discorsi
,
a
dell'antico Anton
tanto,
,
spesa
etruschi^dipinti
Oltre all'eegliscopriva
i
loro
leganzadelle
Forme, diceva, che
vi trovava
talvolta bellissimitratti e
segnatisopra
mosse
di»
cissime
feli-
di
figure dalle qualipoteva tnoltpimparare
che queprofessore Sia detto qui di passiaggio
sta
,
un
.
,
bella raccolta è
Vatio^ia
la
,
qualeanche
possiedefesoro
dappoinella Biblioteca
entrata
immeiiso
,
d' ornamenti
in tal genere
vi è
e
entrata
in« isodo
,
'
ohe
la
sia stata maggiore'
se
probléoiatico
che la cedette
del raccoglitore
della
o
generosità
sarà sempre
,
Biblioteca che la ricevette*^
Ismaele che
de' suoi
la
coann
aveva
^gliuoli
a
,
,
abbramo
qualesino 'all'anno
al
suo
detto
,
sjl'esempio
abbracciato^ Ilcattolicismo,
minciò
co-
benché
catechizzare,
attaccata
'
va
maniera,la*ser-
alla sua
i755
luteranismo
era
.
stata
mente
tenace-
Il catechista riu*
178
X
sci
che la persuase
efficace,
tanto
trò nel
della
seno
anche
y
per
si uid finalmente
Chiesa
vera
perchèin premié di
fede
)(
•
ed
^
Ciò
eaia
pure
non
bastogli
y
docilità e della
tanta
tnr
buona
sua
Ecclesiastico
conigliodi qu^Jche
,
lei in mitrimomo
con
^
ed
la
ecco
diventare la Signora
Catterina Mengs,
proséltta
ai figliuoli
Ip i^e guanto piacesse
d' Ismaele facile
sarik V indovinarlo 'Queste nozze
ebbero un^ -ottima
perj^
conseguenza per lo sposcT,perchè dbpo qual^
nuoTa
.
,
che
eglistatto
essendo
tempo
da
attaccato
una
la signoraCatterina glifu
ap^Iettica,
ajutoe consoh"ionei^
Poco
y
la
pittura
piena di'^ventù
casa
qualeveniva
Non
ricusò
.
richiese,ma
Farvesse
facealo
di
gfàn4'
-0
tempo dopo cominciò
vedersi la
lisi
para-
Raffaele
Anton
massime
'
tana
oltramon-
istruzioninella
domandargli
eglimai assistenze a ohi ne lo
a
coi^
saputo avrebbe
tale modestia
,
iche chi
detto,che eglinon
era
upvloro condis^polo,o per dir meglio, eh»
studiavano insieme
sti scolari
dalla
sua
dare
con
do
Egli avea
.
cote
d'
vanno
Fra
il vedére
era
lui la
sera
ben
molti
di
tutti
di quei
a
Campidoglio
copiareil
rag^ne perchècostui come
nu-^
la
,
saper
è
disegnare
11
migli(»re
che
disegno,^ guai^aque'pittori
scuola da lui
i molti
che
vederli tutti an*
al
senza
non
pendere tutti
,
Oifazio
^
a
maestro
pìA bello
molto
ma
di t'utt'imaestri
non
Bello
.
pii^attempatidel
bo^,
a
scolariera
.
Antonio
il sig«
predifetto
i8o
)(
fece
ed
)(
che gK riuscirono benis^mo
varjesperiménti
,
allora t* accorse
mai
il savio
permesso
facesse
lucidare
i
gliera
quanto
padre,
che
Erasi
disegni.
gli
aver-
non
quando
della 'dannosa facilitàdi
uso
diava
stu-
calcare,o
di
allora edificsfta
in
nuovo
Celestini
de' Monaci
la Chiesa di S. Eusebio
Roma
utile il
,
,
ed
eglila
credette
luogoopportuno
un
del
primo esperimento
sorpreso 1* Abate
Fu
ben
pò
celebre
~
la
giovane/
che
umilmente
venne
Chiesa.
ritardo il lavoro
che
,
fece la
gì'intendentr,perchèveramente
che
Abate
ancora
preg" a fargli
nistero ^
quasicon
e
y
cose
Sulmona
che
y
Era
non
e
quanto
di
casa
lo
,
aliastepel Motardo
ri-
egualegenerosità Queste
son
.
dirsi che. #'un
I teneri
desideravano dalla
sono
,
"per lo
dre
Pa-
umiltà
Mengs
XIV.
,
ed
.
a
lui
Nipotidi
generosi
sol^ di Mengs
mano
più lavoro
di
pittori
fece due
.
ed
grandezza naturale;
,
in
Venezia
sedere
a
f
^
i ritrattidei
giacche
altrettanto me")iocri Ne
solleciti
,
Rezzonico
tatti
fu fatto,senza
questo pure
XIII.
in Roma
za
sen-
olip.Il
a
tanta
a
quadro da
il ritratto del loro ottimo Zio
Pontefici
infinita
di
maraviglia
frattanto Benedetto
Clemente
questo Sovrano
,
possono
morto
successe
un^
gratis
e
con
pare
preso gusto
avea
dargli
doman-
cominciossi
e
,
a
fresco
Condiscese
il Padre Reverendissimo
benignità
pktura.
vide, questo trop-
quando
graziadi poter dipingerea
volta deUa
la gran
genere di
nuova
suo
fare il
^per
ed
,
uno
uno
cioè per la
per
di
quella
i8i
)(
Rema
degno delia più bella
questo fa giudicato,
e
"
d'argentodorato, che
ricca cornice
e
)(
fatta,perchè»dtre ali*essere
di
d' "^ra
capo
,
,
che
sud^'to9
Re
eccellentissime
cose
a
y
un
il Monarca
quadro grandeper
ria al
che
.
suddito
un
£
.
•
,
sovrana
per
r augusta casa-, #ve
veniva
dalla
di
presentazione
Regina unir
incredibil
calore
fine dell' n^ra
.
GU
nacque
in persona
4i
.
onore
,
,
,
uomini
,
ma
granAi sono
non
si
grandi
Ida*
vi fosse
che
,
sua
quella
morte
tutt"f ciò che
il
s(
Mengs
accinse
lo che
le LL.
per
MM.
Io
la
con
ritardò la
cre«
più lenti
lusingassero
poi per
Il
un
allievo del
un
per
e
ansi
nobile vanita ,
Penetra
Regina
farle
e
,
piùdi quello che
nelle loro opere
tutt'i lenti d'
d'
piuttosto
bella patena
sua
sonia
Sas-
commettergli
a
sino all'immatura
mantenne
di
casa
cappelladi Caserta,
o
segreta intenzione della
devano
fosse il Mengs,
incredibile 1*amore
real
mano
saputo dal
più bella residenzadel monda
padre
suo
la
Faceasi la
tempio
quadro d*
Re
avendo
sposo
il soggetto della
dare
nella
suo
luogo
messa
iattiper la real
ritrattiavea
impcj^ò
gliCece
avrebbe
Vi
sima
bellis-
sua
si dava
valente
padre€[ua)rilo
Augusto suo
quaibei
.
nella
non
Regina di Napoli$
la
ma
cui
Salara,in
-villa di porta
.
determinossi allora
Albani
della volta
commetterglila pittura
ii
e
è nn
somigliantissii](ie
di colorito
pitturae
Alessandro
Il Card.
siasiforse mai
ciò
Mengs volle portare
il quadroalla Regina, ma
giunsepochi
essere
.
che
gionu prima^
ereditato
dUa
col Re
ad
allora S. M.
dalla
.
disae
,
avrebbe
Lo
il ritratto
mano
seguitarci»
eh'
del
Re,
nuovo
restò in
egU
e
,
fatti,
avreU"e
che
,
r
non
la
fece,e
in
compagnia delle
vi
d'
dì
una
di
o
Dama
Lung0^
ed
è
nel
quadro di
la
sarebbe
uno
capitale.La
il ritrito
essere
di
ne^,
Melpome-
de^ soli^ capricci
dei
-Caserta
egliavea
pinto
di-
%
.
noverare
Apcdlo
con
per
moglie
il
Venne,
il lavoro jnèrilò 1*approvazione
.piùbella
romana
.
e
al Card. Alessandro
Parnaso
è ceRbre
Calliope,ed
stessi»,
nella,v^
galleria
"[ue8ta dilEcilisskna
quelleMuse
pittori Anohe
se
,
tutte
più ne
.
ijdiiamato a' Roma.
Muse
e
Molti
rara
prpmessa
il monte
rappresentò
di iutta
più belli
aveva
avesse
Ma--
il ritratto
di corte,
la volta delb
se
AUnini in Roma,
assai
cosa
desiderato sviare
Napoli,'fece
di alcime Dame
contentissime
furono
tai^dane»,
console,p$r^hèM^ngs
tenderà
a
la
JattU JiKt%a
.
aH' augusta
Intanto
,
clemenza
somma
rato
dichia-
dall'avergH la Regina
e
,
drid, disse il Re
non
vojka.di
occupare
Pittore
suo
^
come
sua
iJU
partiase
quel Irono che
ai Re il
Quanto piaced9era
dro
qua-
con
rimpr'overata
perchè,
)(
ti congetturi
dall'averlo
dipintore
li
e
y
i8a
andavano
Spagna, ove
avevano
)(
"fà
tutti
^
akri
quadrid^ Mengs spintitn questo spaziodi ten^
da
noi
so
]^rcof
opei;e del
nostro
Vedasi
.
Mengs
non
ostante
la nòta d^Ie
che porrmaam nel fine di qu*-
i83
)(
'^o
•
^ da Francia
ordinazioni
qhe di
bene
^
che
9
le
y
oltre
quaH
rimasero
giornoin j^orno
questo sia
benché
,
Tutte
pensieri
.
universale
dispiacere
«on
sospese
ravano
gloria
gliassicu-
molta
a
de' «loi
V ultimo
sèmpre
'
dallVInghilterra
glivenivano grandi*
lucro considerabile
on
mai
Diremo
libretto
K
Madrid
ih
giunlfprosperamente
i nuovi
,
stato
jperò
perchè
Sovroai
marono
chia-
sòUeipitamentecolà il Mengs coli'annua
di scudi Godo
ed
9
nostri ionici,
moderni
per ottenerlo
ma
di meritarlo
ed onori» Noi
altri comodi
aiugfbhmoaltrettanto ai
done
pen-
di.pittura
professori
basta
non
essere
suasi
per-
•
.
^
augurjsi fkuSti partìda
Con
dell'amata
aUa
consorte,
sua
)
il
Vaticano
Cominciate
cuore
y
e
lasciò in
ma
•
Lo
fra le ahre il gran
guerra
,
^oni
mai
da
nel
Augusto III.
Se
.
Spagna la Bieginasua
poco
dopo
-con
varie
ban^ini
il
sue
quadro per
nostro
Dresda
y
sellici-
rai"eddarono
quel buon
Mengs
nel
e
opere
continue
aveva
more
l'a-
sovrano
ritrovò nella
non
protettiiceche
mente
immatura-
,
^unia
Carlo
impazienteclemenza
«
genero^tàspagnuola,
aveva
di
d* esservi
Monarca
l'augusto
1761
I disastri non
magnanimo cuore
delle beli'^rti
,
gnia'
compa-
Gampido^io,
^gi^tarono
pel quale malgrado k
in
de' suoi
e
nell'agosto del
volt» di Madrid
Anton4iaffaele
Roma
JIL
morta
era
suo
.
portalo Qe' sturi nuovi
vò
tro-
Consòrte, che
lo aspettava
deHa
vi
^
Erede
della
Borbonica
magnificenza
regni quelledecisa e
)(
[Proiezione
per
valida
'lettere
che
y.
le«bell' arti sorelle ,
secolo da lui innalzate
nostro
DetetmìnÀ
di
Ardìitettura di Madrid
n' è sempre
umane
cose
slata
nel medésimo
Quel rlgno, in
ogni altra
11
Re,
non
li richiede
alla
avendo
florido ascendente
•
in un'
corte
le lia vedute
del
Monarca,
fondamentali
ci
assicura
dell'estensore.
e
mostrava
la
il
impossibile
umane
figuremassime
le forme
loro ,
questa
una
e
de*
ie
ossa
le'
fare perchè
,
idee
sue
dleno
ha
umano
un
si
ed
muscoli, gli ufficj,
alle
,
quistione fuor
oose
pit-
do
esten-
,
verità
non
e
,
de^e
le altre
Fra
spoglisAese
più
d'uHa
pittori
e
giustezza
mostrare
forse
artroce, in
come
gran
del corpo
aver
.
.che
necessità^
di studiare V anatomia
può
dìligKntis«mi
un
essere
.
Velasquez,'i
che
,
improbi, e
Spagna i
Mengs in carta
iU
Stese
arte
fiducia^glidomandò
tanta
chi
tore
i
formati
nuova
sua
ve
regno
rìmtnere
possono
rinascessero nella
volta
qaé.
ed
,
la condizione delle
e
sono
studjmetòdici
d*
aveva
si
in maggior
tainf altri illustri artefici,
non
Murillos, e
di
cui
co-
-.
mettefe
in
per
simili adunanze
,
costantemente
mancato
ma
una,
li
Napo-
a
,' Scultura
pittura
^cchè
^
le
per
stampe da lui
e
Cattolica«di
S. M.
r Accademia
moto
e
più grandiose
sopra le antichità à* Ercolano
mandate
cui
colle
colle eruditissime ricerche ,
e
9
)(
fatto vedere
avea
fabbriche del
i84
neàe
scono
cono-
zioni
altera-
qualis' appoggiano^£'
dr
qu^tlon^, ma
che
i85
)(
terminata
tare|)bQ
maiggiormente
^e*
con
)(
valorosi scultori
greci, che
il Gladiatore di.Borghese
,
dell' antichità,
gnolp
di Kaf£aele
9
dei Carracci
ammiriamo
tanto
.
Chi
non
capi
Michels^
i morti
prima
clie
operazioni
loro
la natura,
sa
in
Essi ci "£reb-
ec.
fatto sopra
animate
4e
vedere
farci
tanti altri
parlare di
,
quantistudj hanno
,bero
.di
senza*
rono
disegna-
quellomoriente^
l'Ercole. Farnese ,!te
Can^ido^o,
d' opera
potessimoparlare
te
può
non
altri.
mostridrla ad
^
fu
scelto
fu persuasa
valente
un
.
l
simili
vecchi
che
pittori,
per
di
Men^
,
e
,
che
minciasse
co-
mai
avevano
offesi,
e
aitavano
prova evidentissima della inutilità
11 bello è
lezioni
.
che
,
Mengs
a|^"unto le pitturedi questiarteficiper
necessità dell*anatomia,
prwsa
s^met-
gnatori
giovanidise-
ai
non
crédettero
,
di tali nuove
piano
nuovo
nazionale
Chìi*urgo
studj si
loro medesimi
,
lasciò, che
lezioni d' aniAomia
dar
a
ùiid
ne
esecuzione il
in
«tesse
che
M.
S.
e
citava
mostrare
qui gli.animi
la
si
straordinariamente'. U Chirurgoanche
rìs^|Idarono
"lì dare lezioni
nei principiperchè in vece
eglisbagliò
della miologia
della osseologia
e
piùestema
,
,
,
che
le sole
sono
volle
fare
partinecessarie
per
lezioni scientifiche anche
un
piloro,
neir anatomia
I giovani
di farsi onore
lari
scopretendendo
ma
piò.di loro s'ancoi^ndaronoa sbadigliare
intema
.
,
,
rìojòdi
tanto
,
benché
dotto cicaleccio, il Meng9
•
i«6
K
Ecco
i.vecchi
pktqri
,
K
il Clnrurgiovaiytéolarìy
i
ed il Moigs tutti riscaldati,
gQ
** intenebrano
Ognuno può
tiy
Ji finirono contro
^loy
tedesco
•
i vecchi
|ion vi prese
in
punto
IVaAele
fresco
ed
^
lui la
il
ecco
i
re
il troncare
più,che
delle
U
.
il
di
e
non
si
re
came-
Mengs
noi
a
cidere
de-
vokò
pu^
strerebbe
mo-
non
lenti,
di fantasie bol-
però
il
perchè sentiva
qualcheaiftisione,
ragioneegliavesse,
dqpinP
reali
quale
niancò
.
minai
di-
Anton
per
sue»
riscaldamento
un
Spa*
cui dovrebbero
,
di strani deiirj Non
di 'averne
aveva
"qui sia lecito
racconto
questo
tuai
non
ma
gli comandò
i Monarchi
spalleall'Accademia, e
e
parte,
f
le
giovane
,
dilettantiddla
linguaggiocon
disputesimili
qua-
sulle braccia
che
stima
le volte
tutte
*
aver
•
avan-
le
che
Mengs
gran
fervore
Ih tanto
.
a
si vedeva
y
andarom"
cose
,
nostro
ro
lo-
la confusione
nàcqueroscritture
lurtefici,
quasi tutt'
Il Re
gna.
del
bra
se
la letteratura
pre-
e
,
ben credere che le
il peggi*fu die
ma
gore
nazione
chi ù
"
disputa,e qui crebbe
parte alla
«e
La
.
e
Mengs
qqpnta^
sfogò,che radjop^
lavoro. Fu
fatica nel nuovo
e
piandola diligenza
dal Re, che gli fece un
tanto
esso
regalo
gradito
cui lo ticcunpensò
con
straqfrdinario
largamentedei
ciò non
'Cuocenti dispiaceri
avrà fatto,
sofferti,
e
la Ucita e pdlidainvìdia
àie accrescere
,
.
Nel
nome
1764* morì
Ismaele
in
Dresda, Jasdando
di valentissóao pittore nome
,
'
che
dura
an-
DigitizedbyLjOOQlC
i88
X
conforme
gome|ftjO%notab
quellarìdente vanessa 9
ii carattere
del suo
prìncìpakQeiite
costituisce
che
a
il ritealto del Re»
pennello Fece
.
felicemente tanti akrì
Iniamd
Dovette
.
stin^taal Granduca
la bambina
kvòrì
di Toscana
.^
tri
deglial-
e
,
S. M.
cose
e
,
tanti
Da
fra queste
corte
un
riposod' Egitto ed
quella
s. Antonio
piccoli
qoa^ che sieguono;
sempre
vada e^ in Aranquez o a s. Idelfonsa
Re
o
'
,
,
di gran ^livo*
argomento
,
"le*-
il fr"tellodel'Re
pronipotedi
Gmceeione
eione per
lavcurato^
quelli
Asome
altre -eccellenti
un' immacolata
quale poca
F Infaùta
«dipingere
pure
«Carlotta
nacquero
nel
avevano
pitton
delle
Prtnctpee Principessa
del
e
)(
ui|
'
,
il
y
"
,
al Pardo
Soddisfatto eh'
•
rimise
Monarca,
e
no
all'Escuriide
o
,
Celicemente lo
gli stessi suor »nuU
giacchefu
pubblicavista per varie settimane in un
salone del real
alla
Madrid
mentile
mano
ottimo Re
e^
dappoi fu
che
il
.
re
per da-
alle volte dei reali appartamenti,
Attribuirono
allo star molto
aU' umidita,ed
già morto
arteficestava
nostra
dito
spe-
troppo
ma
,
Augusto era
gravemente ammalato.
.
,
destma^ione in Sassonia
mia
r ultima
tanto
palauo di
perchèV
Nel
^mbe
lo^ammiraro-
e
,
^espMto alla
cadde
quadro per Dresda,
videro
Lo
•
primi desiderjitel
forza sino
per
tardi,
ai
al gran
com{^
•
.
egliebbe
mano
,
,
e
le
glisi gonfiarono
incomodo
"piest'
in
piedinel
i
mAici
lavorare j
a§)^alitidella calce ,
su
cui
non
quante
dipingeva
i89
X
i freschi
.
troppo freddo' nefl'inverno
,
lo
erano
tuttavìa da
sono
custodite
poco
sunciàròno
aria
come
,
colà
incaricati di mectjcarlo
prófessoi*i
glimorisse nelle loro mani, co,
che
il solilo
il mutar
consigliargli
a
egU-scelse quelladi
nativa
come
Roma
qdiasi
benignamente3
Accordò
.
che
,
col
,
patto però,
anzi
rlto^àsse a finire i lavori incammkiati;
si levassero i
volle die
aiO^è
il
a
vedesse
Mengs
Barcellona
Monarca
dalle liberalità
venne
iW
Dovendo
aspettato.
era
a
piccole
giornate
fendoatsi per
.
tare
aspet-
imbarcp per T Italia,
oc«upossi
, malgrado
sicuro
i suoi incomodi
r unico
dipingere,
giacchéquesto
a
,
sollievo nelle
Monaco
passò a
sue
fino al basso
ventre,
«e
delle
,
gambe
minacciava
suo
nati
medico
"rono
perchè a
di tanto
merito
raro
d*
la
averne
più
era
a
poco
d' Italia comii^ciòa
asce-
pisia
prossimaidro-
ricettori
di^degli
ospite,ed
gran
i tentativi di questo
poco
cellona
Bar-
bisognò
ove
di quelloStato,non
Grimaldi Sigilore
Principe
il
mai
or-
.
infinita amorevolezza
Con
era
Da
malinconie
di Provenza
prenderterra perchè 1' enfiore
.
4he
,
de^
dispiacere
dal
non
pingeva,
dipalchidalle volte,ov'egli
famiglia ed accompagnato
Parti colla
so
case
quel tentpo
a
^questa necessaria partenza
Monarca
e
,
perchè le
,
ed
"
noi
secondo
,
considerava
cha
I
.
for^
temendo
il clìnfa di Madrid
anche
incolpalo'
Fu
.
)(
T enfiore
cura
rando
igno-
ordinò al
Più
.
fortu-*
£8CuIapio
nuovo
,
diminuissi,
e
produr buoni
1' ama
eftetti Per rico-*
•
)(
H
igo
dellt cordiale bontà di
notcensa
il nostro
quel Principe
artefice glifece il ritratto, che
coaa
"
alla volta di Genova,
del
de' suoi
.
giunsealla fine di marco
la corte-"
di quellacapitale,
bei quadride' pittori
molti^iitti
ove
bellessa
1769.La
da
patria e
,
genovesipiù valorosi di quella, che
dal
si crede
i,bei pabxzidisegnati
mente
comune-
Rubens
,
e
finalmente la scuòla di Haffiiele colà in gran
porU^ta da Pierino del
ha
pittore
Nessun
del
Mengs
consolò nel vederlo
,
fosse in lei ascritto il
giprcèremoniale
,
che
e
suo
.
Il
vide
tutta
in
partire
fretta
avvertita dello
Monaco
pregò
nome
con
.
,
e
che
Questo
.
è il mag^
onore
era
Camhìaso
«Tomasina
signora
sua
quantilo
Volea
non
S. M.
T
avesse
di salute del
suo
era
passato a Genova
ben
glifece
coiisorte
videro
,
e
^
lo
fatti,
se
a
obbligato
regobMiente
e
viaggiatore,
ia
migliorato
essere
piacere quanto
era
u
permettere che
questa volta V
Cattoh'co
stato
sommo
a
di Genova
Molti altrilavori avrebbe
Genova.
ordine del Re
s^pe
lo
1' originale
incantò
come
professione
pidr
dì Pittura
«ig.Giambattista
fare il ritratto della
che
la |ua
•
tali corpipossano fare ai loro
stranieri confratelli
, ma
vicendevole
parte
ammalato
stato
essere
amata
m»
L' Accademia
.
,-
a
Vaga,lo rallegrarono
segno,
dmenticossi quasi d'
che
nn
ria-'
esaere
e
de|^ del Mengt
aingolariasiaia
Lieto ) e quasiguarito
pimio
pard da Monaco
verso
quellacorte , e inÉiò la prora
obbligaeiom
actto
d'
aento
.
Gli fece adun*
\
)(
ordinare^che passasse
.que
di
madre
^.
e
lo
.
que*
Sovrani
duca»
ilon
i suoi
il
felice e fecondo
virtù
imeneo
per i Sovrani
tesori..Fece
Cuper
sempre
che
il
mandate
tutte
d' intor^*
conoscea
.
più ònportantedi
figurail ritrattò
di
Questi
•
,
I figliuoli
tutt'f
di Milord
che quatt
tenzione
bella Firenze coir in-
restituirsia
partirne
per
jEacessein Toscana
e
òa
Re, all'oso di tutti
SignoreInglese
,
viene
gliammirassero,
quel tempo
quasischerzanti
soggiornanella
il mese
tratti che
tjni
a
Prin-
"
sono
nobilÌMÌmo
però
Londra
il
ed
in.mezza
ancora
da trent' anni
d»
Dipinseil Gran*'
.
eh' eglinon
qu(' pronipoti
,
lui
sona
per-
fu ricevuto
Furono
.
gliavoli,s' inteneii vedendo
a
e
,
nati fino
Madrid,
a
queste pjfture
.
Mengs*^
in
^rompotini"
Mengs
alla vera
erano
,
no
che
sicuro ,
Sposa, e dipinsei quattro
sua
che
cipifigliuoli
^
ben
quellacordiide degnazione,eh»
la reale
e
Augusta
i ritratticKpinli
da
vedere
^on
accordasi se
non
il Re
,
Par^. da Genova
P
.
poi il vederne
che
stesso
famiglia,
crescente
di faccia che
conoscea
Era
figliuola.
^ua
dalla yitain
era
n^n
ne
affi-
per Fifernie
ancora
reale
tutta quella
dipingere
di cui S."M.
'
)(
'91
furono
abbenchè
i soli ri-"
tutt"i Fiorep
il valore del"-
ponosoessero
r artefice
.
.
.
*
Subito
che
seppe che il
Italia9
in
con
P Aceademia
nostfo
An^on
di
s.
Raffaele
«ra
faisolito
esempiolo dichiarò
quell'
a^mo
.
Tal onore*non
era
di
Luca
mai
Roma'
ritornato in
suo
Principe
stato
confe-o
)(
nto
assente
yenuìo
a
le Brun
Carlo
)(
iga
eccettuasi
se
,
primo pittore àel
Re
il solo celebre
.
di Francia Lui-*
di
e
Sappiami dalla storia pittorica
arcana
elezione non
fu fatta a pieni
que' giorni che quell'
gì XIV.
,
voti
fu questa del
unanime
ma
f
r Accademia
ed
la
e^^per
sera
dT Firenze
mostrare
che
.* AnJUi/engs
nostro
lo volle per
quanto
ne^
fosse
socio
suo
y
degno^
andava
il nudo cogliscolari lo che dovette
disegnare
come*
che
umiliare que'*professori
certamente
a
,
,
in
altre città ^
tante
s'immaginanoessere
questa un*
studiosi. In
oceupazbneriserbata soltanfo agli*
il
fu
rea
viaggioda
Madrid
in Italiadel
trionfo per
un
piuttosto^
eglimedesimo
che
Giunse
quantiamplessidati
e
impazienzalo aspettavano ! Si consolarono
ed allegro quando T avevano
sanQ
sua
al
morto
tutti
trovò
che
,
quasi
d' Oxford
ne
commissiouna
generosissima
aspettavalo
noli
Non
me
un
gran
quadroda
tangere da mettersi in
vi hanno
voluto
.
meno
interi alla jpensanteInghilterra
per
è
idolatria T
compì
con
l'abbiamo
Appena giunto
di Provenza.
dall*.
In^iterraper
tavola d* un
dendolo
ve-
sparso per V Itaha ideila
romore
in Monaco
idropisìa
.
che con"*
,
piantoper
pa--
ed oh
1771,
dagliamici,
ricevuti
; e
tanti onori
a
febbrajòdel
nel
Mengs
nostro
ogni generf
bastasse
non
Roma
a
lui in
ma
som-
avere
somma
pitturejacre
bravura
considerato ^
y
ed in
pafbdi
altare in
Chiesa
una
di due secoK
capire
,
che
non
nelle Chiese
Lo
.
vero*
a
noi
poter dire, che
che
y
quasi
nulla
*
193
)(
ceda, alfcr«tesso
nuUa
per la
Boilvisi in Lucca
casa
cke è
«
,
in
ad ammirarlo
lavoraio
avevalo
dal Barocci
trattato
argomento
de*
uiio
G"rse
quadridi quelgrand*Urbinate
bei
ma
Ro-
tutta
.
sala di villa Medici,
una
più
ove
.
dalla
Appena *lo ebbe compito che gli venne
di Spagna V ordine di fare pel Re una
scita
nacorte
del Bambino
Gesù, con varie figure^e questa
sua
riuscì
pure
a
maravi^iosa
cosa
Spagna
il
Mengs
anche
gio,parte
in
che iUtunina
,
come
un
ohe
del
notte
G"reg~
sole il quadro',ma
un
beIlisdii|o
contrasto
9
soggiorno
.
fiaccola portata^ di
una
Le Elettrice vedova
allora trovatasi in Roma
tantissbfiia
di {Mttura,
e
aite
stimava dalla
ed
Mengs,
alla
cort^
sua
,
che è dilet-
e
in cui ella stessa
,
,
che
giacchénon
che
era
.^on
tamente
sotto
mente
egregia-
potèa avere
c^vRe
le
di
adolescenza
fu
alti'oper vari
questo medesimo
Sps^a
suo
perchè
il
stro
no-
in Presda
crescere
i sodi occhi t Ne
parlòd*
ron
Raffaele
prima
sua
avario veduto
e
un
di Sassonia
lavora , 1* Elettrice,'
dico, volle vederlo ,
amaii^
ne
differenti splendori
producono
questidue
e
tutti dispero
che
^
bino
questa la luce òdi celeste Bam-
parte altresìun' abra da
paatòre ,
nella
Cqme
.
segno
in «valore nel
cresciuto
eitremamente
di
)(
cantata
in-
tanto
giorni
,
e
quadro
,
cognato y
impegnò
che eglifiefargUeneuiia reptiq^i
a
,
promise subilo che
||yapo in libertà Noi siamo
.
avesse*
un
poco
di
testimoni, che 1* artéi3
194
)(
lice
non
Roma
vide
^
più^* ogniaUrf
il valore
^1
v^ro, dolore
sperare di mai
senti la
ne
Cardinale
sino da
*
•
con
partire
quadrisenza
che
Mengs
chiostro era
Teologi
Sfere, ascesa
stato
era
al
trono
,
cluararseBeamatore
no
e
,
dir
a
vefo
belle arti,
sempre
nelle co^
e
pò. rivederli
coxliiaciatcf
ad
aveva
Non
.
questi
fu Clemente
perdita
Principe
gran giudicedelle
suo
giudiziodì
fu punto indifferente al sensato
(Questaaugusta conoacìtrice
gran
)(
XI
V*^
onorare
questo
,
nel
.
neglistudi ^
assorto
creduto
Chi
•
perchè
dòp"^d' e^
monasdcbe, ma,
avea
dua
dovere
suo
protettole.Molto
il d^
contribuirò»
i sitggerimei^
che
pure* a siZelicicangiamento
,
andava poigendo al
]fì
qi^estogenerp di cose
Papa Monsig.Giann^Ai^toArascbi Tesorìeie die
anche
,
ì\ felicedestino di Rom^
tp
preparava
alla
sino da
allora tacitamene-
all'abbelUmenèo di tanta
felicità della .Chiesa «Gli
.
capitaleed
,
suggerìadunque
che
negliantichi appartamentiÌ Innocenzo Vili.
al Vaticano ,, i quali per
lontani dall'ot
t$$tte
inutili, ai
da lungo tempo
ditrno abitato / erano
statue
facesse un degno ripetto per quelleinsigni
,
.
y
«he sparse per h
cktà il
Papa andava
a
graiipresso
Malvolentieri Monsig.Braschi vedeva
raccogliendo.
starM
eosì s6^da due secoli in qua V
ci^nte , r Antyioo
y
e
r antichità ^làìe rendono
,
il conile ctiBelvedere
altribei
gU
Apollo^
capid' opera del-
celebre per
ivi
il Laor
tutto
il mondo
contìguo Meditava gfà
*
196 )(
)(
eeterì
qoe*leggitori
fornuuBtone di
duri
di lei è di marmi
mtarsiate
bronzo
e
^
le
paretisono
in metallo
dorato,
intomo
lari di metallo
èi
porfidorosso
di granito scanalati
pflastri
incomiciatl.
coperte di^cristalli
sotto
qualià
ai
ii crtstaMiandi' essi ,
sono
mento
pavi-
grandistelle
,- con
d* ogni
-vedono
Papiriantichi manoscritti
tesi i
il
che
,
lo zoccolo è' tutto di
massi^ìo,gliangolièono
»
kaa*
non
"jutli
ricchezze del Vaticano
le
vedute
no
1
,
le finestre
e
,
incassatiin gran
ma
parimentidorato
Gli
.
te-
di
ornamenti
*
nuffmo'
delle eeoetie porte
La
volta ,
s^ttorArchinto
allora
.
si bel
dal
Sacra
f
anche
di Mon-
am^he
peirconsigtìo
Maggiordomo
fu destinata ai
che si credette il solo
da
recipiente
lui ideato ,
Papa Monsig« Ràainiddi
degno dì
e
fu incaricato
Uditore
della
fice
Rota, grand'imiico delfe beU' arti e dell'arte-
affinchè
se
scoprisse
Mengs
questt altro
Vpi^nzanon
bella
egvileaccompagnamento
^
di Meogs,
pennello
abbellire un
it
aono
meno
avrebbe
gdosisskno
impegno
La
.
che
,
il
accettato
elo-
sua
della
zelo per la gloria
suo
Roma, determinarono
Ra£Eaele in
Anton
podii
ed allora il Papa, MonsignorArchinto
-istanti,
Monsignor Braschi- lietidecisero,che
Papiridel
Fu
Vaticano
data ia scelta al
non
Mengs
luogo,giacchéegU non
tore.
Chi l*ba
ad
ógm
avr^be'
P
la
meno
analogoài
erudita,che pit-
ve^ta,
potràdire quanto
descrizione Intanto chi
.
dei
camera
al mondo.
ègualp.
del soggetto
era
e
,
essala supcriore
non
la
co-
)(
gura
volta v*.^ la più^ntile fisappia) che ideila
eie 3Ìa inai stata dipintad'una donna rappresentante
nd^e
la
la Storia
,
umiliato a' suoi
pò
to
piedi* ed
il
ed
queglich^
daU' altro Iato
dei
in aria
do
e
Papiri
^
il Museo
dementino
gran Biblioteca ^ da
che
y
sta
il passar
ella dee
re
scrive-
del
parte
essa
che 'indicane
vecksi in lontananza
bdlezza
k
luogo
y
Sopiràle
.
in faccia dell'altra
una
scherzano
spiali
ì
y
e
,
"deUa
nestre
fi-
due
vi
,
graziosissimi
puttinT
uccelli
che
,
dove
V
sono
le
di altri volumi àianoscritli, edt
colla tromba
annunzia
che
,
vede
volante "Fama,
leggerissmia
una
essa
Genio quasi
belti$sijsto
im
.
emtodè
eiò che
,
mentre
bifronte Giano
un
le detta
presente^
è
y*
quél
v$.
,
come
facda, il-.quale
,
,
del Tem-
qualescrive.sul dorso
maestosàmeme
guarxfii
in
)(•
197
sono
grandi
con
indicanti glistagnine' quali
cresce
palustri
la
,
piantadel papfro Uno^degli uccelli è
.
nelle
paludid'EgittQ,e
vive in
quelledi
luoghicresce
è
non
porte,
che
che 'è il
su
rOnocrotalo,
cui
a
principalmente
questa pianta,
sono
una
primo
Idea
anch'
la
esse
che
no
so-
più gentileo più
simil
luogo ^
Sopra le
.
come
due gran
tra
l'/una in faccia dell' al-
intera
figiu'a
di
Mosè
sedente
,
scrittore d'istoria,e nell'atraquella
Pietro, custode dei libri del
cui
abitante
giacchéin questidue
il colorirla megUo
possibile
v* è in
,
,
ilbn potea collocarsi in
,
di S.
Ravenna
debitrici le lettere.
tanto
erudita
1* akro è
l'Ibi
è «fondata la 41omana
nuovo
to
Testamen-
cattoL'ca Chiesa
.
«9»
)(
volta è
Questa
fatfcm,
cui
su
giacchiil Pittore
sapea, che
in
filosofia
«leandro
un
le
gf^ii
dorato,
metallo
qualiegli
,
no
sqiggettoalla pioggiaso-
T architettont-
inutile ed offendente
Gli omamenli
.
dr
vi volle cornici
jnon
luo^non
seiiq["recosa
'ca
eoiifuna
dalle^pareti
Mparata
^ra
)(
alcune bdle
ed
,
tidi
caria-
egizieposte neglian|^9 ébn9 disino anch' esse
del
Mengs
Unterbeigsud*
Cristofàno
ne
che
f
questa
a
bada
non
artefice
i
sotto
cose
addolorato
molto
lavoro
.q^el
dell' artefice
amava
moltissimo
andava,
Il
pregiudicevoleQui
.
de'
I^pirr
)ion
appendice;
ma
ancora
ha
,
n«n
sarebbe
Tanta
il
,
è
stato
cosi
si' sarebbe
benché
,
che
an-
fresco
che
egli
sommamente
sempre
accennare il gran
da
de' qualila
Lapic^arìo»
finalmente che
oltre che
avuto
crescere
lute
patirela preziosasa-
a
mai
sarebbe
ed
dementino
Museo
dersi
ven-
XIV.,
Clemente
dipingerea
gli fu
,
cheti
prevedutoquanto
avesse
.
sorto,
as-
gloriadi
ve^r
occhi
suoi
ae
,
da
come
nel
dilettava^ jnokissimo
belle
da
sorpreso
resta
tempo,
la
è
essa
dovr^be-
ne
,
voka
obl^ezio*
Ae
ne
ai Papiri
che
psili
qiddipingevaebbe
più d^una
che
è
chi la vede
Nel
l'oggettoprincipale.
essere
nostro
L' unica
•
può ùniy
che
,
e
allievo
camera
sorprendente
tanto
ro
did febeissimo pennellodi
eseguiti
ma
»
essi
non
una
sono
mera
ca-
piccola
completi
in loro parte alcuna ilMengs
,
desiderabile.
era^ la fiducia ', che
nell'ingegnomitlti-
K
del
forme
dovendosi
Mengi
coniare secondo
quarto del
^
eglisolo
cke
r iscrizione. La
testa
nresdo in
a
le
mezzo
cosi fu coniata la
in
Vaticano
fare
Pittore
conoscendola
nel
andò
solo
non
jmente
il Re
ancora
9vea
,
il
,
beir opere
a
Roma
iritimiritocchialla camera
suo,
noii
dlpingei^il
ritratto
Spagnuolo
il
,
ancora,
mal
desiderava vederla.
concio
quale,dopo
f^to fisonomia tutta
*
cuor
Raffaele fare
Monarca
passato dalla
era
piacenza
com-
camera
di
dipinsequellabeila Sovrana,
real Padre
ed
in
ro
d'o-
.
volle Anton
1773 benché
S. Pietro
*sua gran
asciugavasi
questa
portarloal
e
,
altare per
piA^ che
per
che
tal segno,
desiderato
a
apjisdizione
Napoli
Regina
gusto anti-
chiamarsi il Toson
tanto
,
però cpmpita,
quale,non
V
può
sempre
che
mentre
anche
^la
"£STITUTIS
a
prpmise con
Railaele
,
Nel
un'
Lo
avealo
dirlo
senza
che
.
Anton
Mengs
quadroda
,
col loco
,
di
un
onore
,
un
per
ben
atteggiatee
medaglia.
fu contnHo
impiegòa
ro-
arphi di grandioso edificio
moki
.
Papa
,
dritto,e nel
.
Il
lo
nel
Papa
iscrizione sul
sémpMce, ed elegante
e
co,
an«
,
furoncf il pensiero Artibus
•Itributine
tak la
del
una
aiM^ sorelle noldmente
tre
che,
mcdagb'a volle
il j^segno F emblema
e
,
Eaeesse
ne
|
il solftonelll entrante
Pontificato
suo
XlV.
Qemeate
riposta.
avea
,
no
•
X
^«99
ma
nuova-
la partenza del
alla gioventù
pueVizìa
,
nuova
Ritornò
con
.
Anton Raffiiele,
de*
salute,e
e
ste
que-
dati
gh'
il CarPapiri
j dipinse
•
•
)(
dtiialed«
Zebda,
Spaglia,
e
shéim
y
Cavalier
^batii^mo
il Governo
còlla
vorando
Colà
.
giacchéil
che
da \noU'
e
salito
La^
vi si
che
,
dipinsenuovamente
pqre
raccolta
in Firenze
servano
con-
sestesso
per
era
palchii
terzane
a
rea^
,
alla
voja verso
meglio e
che
rebbe
a
che
rivederlo
a
lentamente
,
avevano
as^
gligiunseV
dine
or-
per-
di ^lirazzàre
,
veder
e
la
Roma
finite
famiglia,
per la via della Sa-
^la Spagna
nuovi
ma
,
in Torino
.
Cattolico , ed il reale
farlo lavorare alla lor
si contentassero
lo
,
anche
quasilo fermjji^ono
volevano
che
appartamenti
la Francia
sorella del Re
,
incompleU
restituirsia Madrid,
le volte incominciata. tUmandò
andò
fosse
Mengs
impazientedi
suoi
credendo
,
ed in tempo
,
più tardare
non
il Re
che
lo desiderava
,
.
nojosisssimefebbri
di
e
cose
altri,passò
vafjmm,
sd^omò
sulle belle
ì\ ^ritrattod^
quella rara
dai
Ivi
reale Granduca
senza
Fu
»
Boma^^carie* £
nella celebre Galleria dei ritratti dei Pittori
essere
*
Firenze.
lo
fratel-
Austriaca,cke
finamente
dal Papa
regali
studiando
e
Lombardia
liasciata
a
famiglia
finsdmente
e
Pienipot^Azisurio
presso
.
di
e
di Edel*
Lattanzio de Firmian
d^
Centrale
lo desiderava
onorì,
Tedesco,
Carilo Ministro
del G)nte
Ministro di
il Barone
amico
stesso
se
pélGmte
dipinse*
*
di Azzara
il Cavaliere
intmo
suo
)(
aoo
corte
della proméssa
.
,
coli
osta-
gina
Quella Resuo
Sposo
Bisognò però
che
rit0me""
cempiacerli
quando fossero compitigì'inco-
)(
.
lavori
mincia^
Madrid
a
Nob
.
e
j
che
pai^a
innamorarsene
Non
dargM
il
fieto
molto
fu
Mengs intrapreseda
la memoria
valo
della
,
in
e
più tiranno di tutVi tormentatori
pak ancora
e
che
quelli
per
per
restano
ta
soffer¥-ani-*
consorte
Il
.
partmo
co' tuoi
che
,
timorì
più
viep-
eh* egli andavasi leon /
angustiavaa misura
che ogni passo viepdall'Italia avvisandol%,
lo
,
stando
,
più allontanavalo
l malinconici
da
coloro
molto
sono
^
che
e^i
portatia
tanto
amava.
simili rifle^iòni
•
'
rkchissimo
egli lasciato alla moglie un
Avea
aUo
more^
Tift|mai.senqpre
quelliche
Questi
.
nostro
accompagna-
deSìà
£amigliae
senza
il
glicrudava
9
^-
.
terzane
interrndone
senza
cara
sua
al
alato
Oltre
•
ostinate
Lombardia
che
)
Madrid
a
dalle
capponatogli
in.Toscana,
ma
Torino
commÌMione
viaggio che
.
sfinimento
inai
paj^^i
potessero
non
senza
e
)
v* è
dai
più del Mengs ricercato^
nn^ Pittore
mondo
vrani
)(
aoi
.
asse-
.
anche
mensuale
gno
cosi ben
solarlo
il He
Ih
.
,
un
soddisfare
proveduta,ma
tale
stato
nel
perla
sa-
basti per
con-*
giugnere alla
corte
non
lo vide
sestesso
ed
sano
quando sperava ricuperarlo
di quelle
ficenze
beneconfortarlo rkolmoHo
Cattolico
allegro.Per
gran
per
"^he S. M.
sapea bene
cuore
Padre
tutto
Gli accordò
schaduna
per
una
delle
tenerezza
la naturale
essere
le
la
per
bontà
deV
più consolanti
suo
per
propriafamiglia
.
pensione di
200
scudi per
«ia-
e
glipromise, che
cinquefigliuole
"
•
due
aaxù
di
mascki, ch^
buon
r#
padre
Ecco
V
valea
di questo
na
oh
Dio
artefice.
inanEtpflorabile
per
gratitudine
eguiiii^nte,
da
notti
Le
ancqrt
Pliltdws
.
più
ma
quali avrebbero
le
9
,
queste
frescd
a
dipingersi
mfervoràvasi
eglidipingeva
9 pia
va«
ne
ve-
suo
dell' arti
disgrasia
{ per
tutte
^pasi.
erano
nelle
ayare
compiaientodelle #eali .^oaiiiere ;
il
genb
per
al lo-
cuore
sul^grand'amico
d*
onore
protettórede*
a
quanto
Intraprese
egU adunque
eke
stavano
tanto
•
quel.Monarca
il «uigae
il benefico
sarebbe
egli io. arvenure
s'indebolii
dovuto
r^parai^
riposok diume fatiche, gli raddoppiavanola
scrivere con
a
debolesEa, perdièimpiegavale
egual
ed
le opere
fervore
*
pubblicare.Tre
conato
di
sti ti^
anni
delle
Regni,
de'
in
comandi,
a
di
.
dir
S. M.
meglio que^
accorgendosi
,
volle
giorno per giorno
,
beli' opere
ad
eh'
y
egU
lasciava
ansi
accordargli,
in ItaUft per
soUedjto ritomo
suo
di
così micidkle
un
o, per
,
lui
a
egli meditava
in
determinossi
eh'
Prima
$tixdi di
Spagna
e*
.
titolo
glorioso
3ooo
di tarpo
decadeva
il
ordinargli
servarlo
fpnsumò
consuonarono
contentarsi
ne' suoi
ad
anni
e
spirito
*che il Mengs
ben
pktoriche che
^
^li pzftisse,
con-
il
conrerm"
primarioPittore, gliaccordò
pensioneperpetua,
e
rumiinollo
rettore
Di-
della
regi studenti di pttura pensionar}
GÌ' infume solo il più dolce de'
lUmia
.
che
Madrid
per
lui potesse
éarf^y
cioè di
dare
man-
que' quadri, de' quali potesse
ve*
artii il qpale fu
in Roma
^o4
)(
•
molto
di
Imperadrice
tati,giacchéil
lui
un
Salvatore.
Ne
fece
anchdidall'
ui}Andromeda
del
bozzetto, anzi
Cavaliere
mai
creabile
che
ardore
in
le.
pennellodi j^ton Raffelui seducente)
sospeso
quindi,
fosse uscita dal
fu
fare sollecitamente
Inghilterra
per
era
per
qualunqu'altro
lavoro
Corse
.
vi mise
,
gitta Roma
compila,ed
il ^azzo
speciedi
che
^spettatori,
,
non
vi
teatro
per
mancÀ
11
dietro la tavola
giudizjcome
,
congiunturae
,
Conciso
vera
tra
ridendo
altri chi
gli.
edacazlonè'
più
d*
una
per
,
ne
folla
volta
lo
degli
tutti Tammi-
sentirono
gli scolari
scrive
a
varie settimane
artefice di sentire
nostro
su-
de* Barbarini
la gran
Benché
accorsero.
in-
con
vederla
a
,
una
mano
.
Pietro^ove. Mengs alloggiavafu
*rassero
ne
turale
grandezzanache
mostrava
prezzo promessogli
,
la più bella opera
voleva
Iif^lese
Il soggetto
s.
bellissimo
liberata da Perseo
Il gran
.
Uto
risurreàene
rìu«
che prometteva maravigliosa
pittusB,
sione
commisquelfrattempogiiihse
premurosa
scita. In
che
altare cdUa
un
da
la
commciò
quel
da
quadro
gran
di Sa-
desiderava
ordinarie
non
PoIq-
^briosamente
per
Fino 1*Arcives^vo
.
offerte
di
di -iltripoteri-
e
,
volava
le corti d' Europa
^sburgo con
del Re
Russia
nonie
suo
nuovamente
lo aspettavano diverse
assai luminose
commissioni
tutte
d'avere
Leto
Raffaele. Qui
Anton
nia y della
K
udì
ni
stra-
in
mile
si-
d' Apelle
.
allora
con
risponderedpke-
^o5
X
mente
*
ed
che
Calimi ,
a
insulse' =j
Prelati ,
,
Krati, e
{Ailazzo-ove
fama,
lo
straordmario
lo
lo,
iroka di Londra
della
nave
cui
Armatqr
porto di Francia
il
ma
le
presenti
s* impadroì^
francese
quadro in
aBa
mare
per
per
aperta la
ove
,
allora
vide
si
Al*
.
giornidi Mjchelagno-
l'Andromeda,
condusse
e
,
piacere
suo
Parti finalmente
fortunato
vAi
in
ritornati i bei
parevano
.
guerre
sommd
con
orgasma,
ffiRafiaelè
e
desimo^
me-
vedére «il qua^:
volle
godettequalche tempo
,
,
,
.
in
Roma
Preti
forestieri ,
,
partironosor|^esi Il Papa
ne
fii portato
gU
e
,
li
Cardina-
accorsero
,
sentendo tanta
dro
Vi
.
strane
ranza
compatisceV igno-
virtù
vera
Principi Dame
tatti
domande
gli facevaiTO
la deride
nùn
«e
,
La
K
qual
so
non
fece V
cassa
am-
Il MengS allorché
i^iraztonedi^uttì gH fl[)ettatori
.
lo
rse^pene
perchè dóv«va
che
ella
suo
malgradogran
sarò
Per
*
ma
^altra,
consolarlo
cominckta
r antichità
una
nella
squilliiio
Erane
terreno
le mùrs^
cava
oHerta
oro
un
ritava,
me-
però
stato
il liberarla
al niAico G)r'
glienepromise il Mengs
nel
un*
disponeà.
1777
albaniamatori
ffa il colle vmiinale
villa Negroni,/
d'
è
Non
.
il destino tutt*altro
Àveano
pian
éf
somma
.
mare
britannico Perseo
nuovo
lo
Andromeda
imparatoda lungotempo,
aver
sfortunata sul
era
al
possibile
disse che
rise, e
quando
,
e
delF
scopersero
e-
il
'.
elegantepahzzinoi^ sepolto
delle essere
tutte
dipnte con
kto-
ao6
)(
)(
rie, ed emblemi di Venera, d**Amore,
con
Bacco, d'Ariajnna,
di
bissimi
ma
,
V
servato
accorse
.
d'
,
pitture«ntiche ,
i
tori
,
ridevaai
clell^
aria
,
grandiscol-^
-pittoriAffin*'
al ttuovo
come
appalto
perissero
,
succedere
malgrado V umidità dd
non
esse
h
dì coloro
ragbne
con
stati certsuskenti
essere
gliarteficiGreci,
che
moltiséimo
Napoli amava
a
e
qdhlidicono
ornameiid
si
d^'ntianch' esil tutto sul"cientemei^e
e
con**
che dopo
^subito
Antoi^Raf"ele
stato
essere
d' Ad"me,
suol
mediocri
ma
.
^
in c\n
stavano., si mise eg|Ua di-,
luogo profondo
Le pitture,ed i lora
segnarleattentissimamente
ch«
grazibsi',
disegnicobriti furono trovs^t^to
,
.
anche
gF interessati in questa cava
si determinarono
Mqngs
i3
sibile diligenzaDi
.
si
ne
,
r
che
facciatp
applauso universale
diedesi allora al
è
farli incider^ coUa
forse il
uscito alh
.
pò»*
copiar^
poterono
pubblicalequattro finora
sono
riscosso
a
dd
consiglio
per
hanno'
ed
,
Il manifesto
che
,
pubblicocolla piantadel palazzinoy
più dotto
che
luce
è
ed
in
questo genere
sia
mar
Rafiae-^
dettatura di Anton
,
le
Si
trovò
r
di
statuetta
marmo
gamba
di
piccola
una
scultura,
ma,
rara
Quantunque IMtengsnon
ristorarla per sue
scultore,
a
egli intraprese
fosse
piacere
,
non
quelle rovine
tra
in
Venere
d' un^
mancante
mo
pure
è
si
ora
sa
lo fece
e
con^
.
tal felicità
,
4
il lavoro
distinguere
^lale
delle dae
gambe
che
greco
sh
dìfficìlistidal
la
suo
,
più bella
e
•
)(
Quando
)(
^1
braramente
pittorepossiede
un
la scultura è per lui planae
fs^
vedere
\m
ed
Lodovico
,
forma
Ora
del
gabinetto
Spagna ed ognuno
del
qd
permesso
A
Faustina
«
che
NeM
Oltre
y
delle porte ,
non
occasione
lo
sia
MarcaArelio
ed
v*
comune
,
era
i litostratiora
indicanti
tutte
in
dr
piti
glisti-
eleganzadella pianta
,
camera
una
di
e
frammenti
.ornavano
ne
,
pitture cQée
mìo
inpresti
ne
gran ragio-
tut-^
alla
ed
,
finìlezza ddle
sesaer
di
delizia di Lucilla
di
figlia
e
si vede
oltre aU'
Mùibtro
ci si
vi
una
zoccoli
^
ornamenti
edifiziomi
all'esservisi trovati
,
ti rovinati ^
che
,
fcrase
preziosi che
marmi
giacché V
^
pa^
^^
Luéio
beUi
questo antico
su
me
•
credere
di
filovie
p^k
che
però pretendere
sospetto,senza
per
.
vederla.
può
porta » H proporre
didMtata M»
de'
uno
fatica scultori
senza
Cavaliere dì Azzara
9
Siami
,
altri eccellenti Pittori si fecero
,
statuetta
disegno
facile assai; così Ra£-
quando loro piacque
,
il
un
pos^
pit*
una
*tura^ che è la copiaesattissima del rovescio
d'
un
ins^e medaglionedi questa PrincipessaNeil' uno
in piediun
su
e nell'altra v' è un' ara,
amo^
éipi'sta
.
riao
alaU", ed
colla destra
ìm
4in
lei vioma
a
scuote
amorino
arbore
un
quasiche
goUritàdi "pw8t'emblema
te
dedicato
Teruna
a
,
lo
stolata,
nelle
pomo
che
cap^of
da cui cade
ibsse jun
Lucilla , ed il non
-che
epigrafe
|
donna
una
.
'La
siti**
medaglieunidamenavere
il medaglione
spieghi
y ci fa sospettarees-
ao8
)(
questo
sere
allora
mente
simbolo
un
Par
.
che
Duchi
di
ed
,
Francia,che
altro è
un
?.
è inciso dal Vaiilant. Ciò
ed
già pubblicataNon
è
Monsig.Caetani
.
,
dei
quésto
raro
del Re
nel Museo
di
che
qui accennato
sia
faccia
di
attinge
acqib,
Mengs
il
remora
la
,
per
quale si
,
nqn
quellapjccda donnina
trovasi in questa stampa
inocchiata e
in Roma
cofla stampa
chi vedesse confrontarb
che
^
ali'Abate des Camps
a{^partenuto
aveva
in-
vedft
Io tengo per fermo
medSiglione
che la {Atura in quel luogo fosse logorata
in fattiMengs nel suo
disegnoha lasciato quasi
vicino, all'esergo
del
.
,
ed
»
questa parte della stampa
vota
stp
essa,
£iio
'
poi
cillay
ed
il
medaglione sono
può
non
p^chè
in
essere
lo che
In
anteriore
molto*
di
dell* era
delle
tardarono
sembrerà
molto
essere
pittiu*ee de^
,
strano) che
divozione
per
questa
Venere
,
e
il
comune
,
posteriore
pel buon
,
che
imbarbarirsi
.
avesse
Principessa
che
Lu-
Servianq,
ornamenti
epoc^ ad
dopo qu^st*
a
v* è
muro
a]||ràh»oi34
corrisponde
che possa
re-
simiiissimi^L'^dt*
III. di
,
il
tutto
Consolato
né pare
^sm
.
de' zoattoni del
uno
bollo della fornace col
ta
'
avere
sospettarsi
partenuto
apanche quel palazzino
•
medaglione
total-
noi
ignoto a
dipiMf tal quale
ha qui
Sermon^a
è
esso
forse
noto
e
y
possa
"
alla stessa Lucilla
ove
prc^rio
ora
ma
,
dunque
lei
a
Roma
tutta
a
)(
colle masi
non
ISii
tan*
Eacesse
fino suglialberi gli axBorì,
quasi germogliare
ci
se
K
d]»
ci ricordÙHdlO"
di Faustina la
^
di
ri^rl»ata
fu
a
Meta-
volo
indiaprkna giovinezza
sua
ai soli esorcismi di
GerapoU
degènere
devesi credere
Se
giovane'.
.corpp , ed
ptì
non
fig^uola
fu^
essa
Lucillanella
firasteebbe
)(
509
con
scovo
Ve-
santo
un
giojat^
gran
io lascerà
gloriadi liberarla ^ ma
agU Storici £cclesiastici gia"^è
questo racconto
di villa Ne-;
nulla ha che fare boli'antico ^palazzino
M.
Aurelio
la
,
groni
nu^to
e
,
delle congetture,
il secolo
mento
AlBnchè
.
erasi
y
che? due
,
di
Villa
inutile il
fa
Tivoli
a
subito
y
per sentime
il
sicuro
dei
:
fiémpid
parere
^omi
•tata
quale
,
,
esclamò
baissima
Alessandro
,
.
ma
tutt"i
non
.
AAE3ANAP02
da
enna
,
lesse in belle
vi si
lavoro
,
,
professori
.
(urono
presenti,
da Tivoli V
e
a
quale mandolht
dello
(^al grata sorpresa quando da
.
miezza
e
ad Anton Ba"e-*
gii||iiùo
chio
quel suo ocegU guar4atacon
Lavora*
arrivò
r"^
busta,
il
,
di
marmo
portata ^1
essa
suo
vi si trovarom
romaniche
dal
rovine della
in
testa
una
di Àzzarra
Appena €M"ela
.
narrar
rotta
Fu
.
al Cavallai
Roma
le
tartaro
anticl^e
o^e^ziom' il
qui di passag-
trovossi fra Je
grandezza naturale,ma
ricopertadi
nugiiorfonda^
forsa di simili
anni
Bisoni
è
nostro,
questa mia
anche
vada
e
U
»
vedasi quanto delle maniere
sar^
non
Mengs
haniao forse
nòh
padrone a
reso
Mengs
^o.
che
tant' altre,
coiì
poi con
m"ao
cui la
B
a
testa
se
stestre
era
attere antiche
.
^lAinnOY
MAKEA...
i4
%
K
scafecU è "^ ffànà*imfort^nm
Tale
le
ranastme
col
nóme
eh»
ho
ornala
Pericle
di
tesu
e
,
più belli
doveva
miUnnO,*
beUissime* tutte
ipreche
de'
quaU
k
la
venata
Tanao
passato,
del Museo
di
la ìràlla
^ingoiare,
al.pubbUco:
che fa
t
dì Pio
quegliamici
ora
uno
Così
VI.
d' Oraijo
eglicredette dcgd ^elF iadirisao della
9#ioè deUa P"^tica
epistola
di.
cte quella
si vede
cjiifu CJ^Mnicsto
ornamenti
esseve
in
esser
li pure
di
»
sentimento
il mio
£
fercbè 90no"
cpiestala prona
dei Pìsoni è divenuta dappoi
cata
poeU gfecì
,
era
dire
di teste
nioiera
f
d' AkiaandcQ
io posso
vechilo. La
filosofi e
villa
antiche
teUe
ad
,
una
de*
)(
aio
che
,
più dotta
s«a
.
Non
cont^nto
Barbarini
a
s.
il
Pietro
danesi ivi vidna
,
ed
,
abbandonata^y ed
Mengs
"£ abitare nel
palaszo
prese
ia affitto,
anche
la villa
oggidìCavalieri benché quasi
cattiva.
riputata
in aria
pefthèalcune voltey
spintedal Lanfranco
e
rossene
Ao
,
poca
buona
laaioni
,
sa
e
era
da aria
Annibale
da
,
La
.
i'
tot
sua
esjsi-
Éwlignaandava peggiorando
sea-*
suoi
stud; I3b|idelle
.
varf pensieripel
Pietro,dal qualeegli,e
teasi
che ivi si tvovano
salute originata
appunto da.cattive
pe(ò impedirlone'
Mni
Innamor
ben
gran
occupa?
quadro $
s.
giustamente,
promet-
madore
che daglialtri;ed in
immortalità,
lattiil bossetto,
che ne fece, era
cosa
stupendaper
ogni ragione Rappresentava
Gesù
.
Cristo
quando^in
presenta di tatti glialtriAppostoli
con#gQ« la
cu-
?.
)(
il nostra
veruna
)(
aia
Anton
IVa£Eaele in
"'
perdita
tanta
glisarebbe pamto un t(tHo alla defunta,se avesse
Senza cibo
dato luògo al più piccoloconforto
e
.
ne
non
riposo
che
que'due giorni,
goliia pregar Dio
sensa
abbandonò
stette
per
e
,
inai il cadavere
p«r
sopra terra,
lei nella
impie^
ed
ov*
camera
era
.
fgli stesso volte vestirla ed irri"re.intal modo
il suo
dolore
quasiche per si cara
xnaggiotinente
Nulla valsero le
abbastanza
moglie non ne avesse
,
,
.
dei figliuoli
non
preghiere
quelledegliamici accorsi
maschera
per
y
6lò
éhe
.
che
con
un
bile
questa fle-
neppure
gli accordò
la
sorte',perchè in
Mar^M^rìtaMengs all'età di 4®
compitifu sepoltain s. Michele
glisi
gua-
anni no%
parrocchiae fu depostain
il maritò qualche
tempo prima aveva
sua
mani'
testimonio d' amore
eterno
,
an-
Magno
e
in
tomba
una
,
,
iatta preparare
le voltò
spalle
che quando la lapidasepolcrale
dolente vedovo
levò pei^ sempre dagli
funesto rimbombo
gliela
per
il
che per
di spirito
lia maschera
'agitatone
Borgo
gesso la
.
porlesul sepolcro ma
coHsoiaziorie
tanta
volle mai
^i formarne ed
colle sue
quindiscolpiriie
busto di Hlàrmo
voleva
in folla. Non
Pensò»-
lei allontanarsi
da
alHRti di luì , nulla
meno
se
j
per lei. Non
e
le
,
occhi.
Nd
render
giacchéin
sentono
riferiretanti dolorosi eccessi io ho
al
giustizia
suo
sehsibiHssimo
cuore
di buona
tali circostanz"fi soli spiriti
una
speciedi soUlévo,bevendo
teso
pre,
pera
tem-
l'amaro
ai3
X
)(
fu la
del dolpre sino alla feccia*. GiaiicEissima
tuilice.
aiSioione)ma
sua
lacrima. -Non
una
gli vide gettale
neppure
nessuno
il
è
dei dolori
magare
lo sfogo del pianto
fi^rmette
che
che
o
,
quello,
lievo
sol-
cerca
.
allora ammalato
Ricadde
Rai"ele
r indebolito Anton
,
,
tutt'
a
la
.
Incisore in
e
die
gli furono
,
'in
rame
e
,
che
fosse
né
la malinconia
re
dipinge-
a
si§.Carmona
comoda*
di An-
un
stato
padre,lo
capace,
le
giuntefrattanto
farle
quadro
un
di
di Gesù
per
servire df compagno
che
ha
xnp
disegno.a lapisnero
ad
vedersi in
quale/le
casa
di
.Ne
era
una
molto
Croce
iajnai^SL
sacra
,
fece
un
bellissi-
grandezzadel
pitturadegna
destinata
,
Rinuccini
IV^onsig.
fa il conto
grjmevole era
una
della st^sa
,
cui
depostodalla
Cristo
quadro jl quale prometteva
a
erano
Firenze, perchèvolesse
d' Urbino.
di Raffaele
gran paragone,
dal
dalla famiglia
più forti prej^iiere
Rinuccmi
de' Marchesi
^i
,
.
,
bero
avreb-
ma
perchèglistaccarono
lui troppi^
Gli
a
care
figliuole
due
mane
setti-
Questi avvenimenti
lietiper
tanto
consolato, se
fianco
vàrie
chieste In matri-^
assai civile
.
accrebbero
le
natura-
del Re,
Ispagna,e*pensionario
nel territorio d' Asìdoli
soglionoessere
ben
per
dal celebre
una
figliuole
r altra da persona
carano
e
altro dovette pensare,
questo tempo
due
monio
è
com'
,
e
del
questo può
in Roìna
,
il
merita.'
L'argomento la-
conveniente
ali*attuale circo-
che
K
v' è
gure
fatti il doloi"e 'delle fi-*
in
.
puossiesprimerebene
non
è addolorato
Sarà sempre
maranglia
a
espresso
X^
'
dell' artefice/ ed
stanza
che
ai4
:
il dolore,se
vero
si
non
•
.
.
,
vis
5i
.
•
.
.
,
dpsitibi
Prìmtm
Allorchévolta
Re
di
d' AranquezVAd
cappella
?o
benefico
e
y
j
la solita
benché
vivacità.
sua
suddetto
Caetani
Énatori ed imiid
^i
,
i
de* s^
seppe
in
ed
dire di
no
in breve
opera
condusse
del
rovinata salute andavalo
co
se
alzarsi dal
estf-
voleva
Ietto
,
tutto
suo
,
nel
,che mai
,
a
ritira^
maestro.
Rai"ele
•
gentili e
tanto
in* momenti
del Re
abbandonos^
si al"ettasse
rato
Ono-
avessero
di sì gran
prestosn
y
quasia coifpimento; ma
1» Nunziata
tutta
con
moUissimi
di Sermoneta
futuri^^dvichi
y
cuore
kVot-
figurail suo
mezza
lun^nose istanze, benché
an^sti
ce*-
di temidimchè in qualcheritaglio
po
incredibile cortesia di Anton
non
e
reii
Im
a
ogni akro
pane
infermiccio,
uim
,
un
Ja
per
tanto
nome
palazzoqualche men^orìa
loro
La
,
aver«
per
PregoUo Monsig. Don
fecessé almeno
onde
to
Spa^u^
un
lasciato dà
lo *mtraprese,
roy
colorirlo gligiunsero
a
adtare célia Nunziata
da
quadro
est
.
còminciace
del
le premare
giran
fiere
me
dolendum
,
per
lui éosà
tura
pitquesta bellissima
stavagKsul
troppo.
Signore, (l
tanto
più
,
sì
che la
tacitamenteavvisando
finirla. Non
camera
sua
che
,
potendo che
(ìeceÀ poftare nella
cara
pò*
il
^i5
)(
ed
quadro|
intomo
foiise di
ti ,
%
impiegavatntt'i momeiir
ne' qualipoteva
di notte
lui
a
giorno
a
,
,
^Isar^i
.
Quantunque
da
r alHisione della vedovanza
alla
«are
4ontana
io fui
,
premuiia
,
a
ritrovarlo per/
invero
ilasse la tavolozza
parea,
dalle noÉni
e
lo
egli più
che
morendo
presto,
parte; che
sorprendenteB^'sogna
pur
.
si vedeva
del
eglisapea
fra 1'altre
^imi
cose
la
in mezzo
angioletti,
il
e-
tran-
ile ^i
che
,
Spar /
lui
^lisperarvi
in verp
mi
Mi
.
caé
distoriò da
non
Mmigs,
.
liberi
glica*
tro
te-
la Nun^
non
ne
paresse opera
confessarlo ; V ultmto quadro
precedenti Gradi
essere
dir-
reggesse
moltissimo
lodargli
a
,
che
per
^iata, cheterà quasi intimata , ed
veruna
cià
corrispóndere',
mono
io per
ma
pensiere,«ominciai
in
ài persona
come
costanza,
cir-
aria assai
risposein
penheUo
parlò "fellamo^e
hello de'
essere
con
non
polea altrimenti
non
coV
rivedere ben
,
dal
grs^iefattegli
tante
a
gna
che
«non
pen-*
epidav^
pregaia riposarsi,
vita ! W^
sua
ccmsideravo
nel
alBare di jon^na
un
qualchevolta
pennello.Oh quanto
stilla,che
e
,
testimonio dello slento,
pingeva,ed
della
lavoro
che lo vidi in queste lamentevoli
Io
.
sono
cura
nel-
ancora
egligii sentiva
che
fine
sua
nel
,
vedette
pKk
imiaerso
/perchè tutto
estero
nessuno
si laaoias»e ormai
non
paurea sempre
i miei
sinceri,e
in
gloria
ai
saitin^nti,
mi
fece
alto di
quali?'
è
pn\
KJbe
vare
osser-
le^iadris
-
for^ il più
bello
da
cui è
Dio
.
prodigiosaanche
cosa
^dipintoperchè
,
Padre
gdio
è
non
lo vela
,
di
cJìe
guello
cielo in
^ùì
a
délV umanità
mi
#
mi
pensiere, con
pittori,
quel
è
celeste, che
leg*
quasi,
rispos*
eglicon
niente
un
che
in
zione
compara-
.
Jra
non
tutti
gif altri spiriti che
molto
vedere
spere
he
,
alla
adombrici
Jorme
.
mefzo
il
uscisse
tanto
spirito;
.lume
un
questo è
,
in
né
corpo
.
,
mai
v^rlf^ ,
con
per
«d ;aissorke Eppure
fermezza
gran
né
che
,
il solito de'
contro
,
incorporatoin
e
y
etemo
Gli dissi
pennello
lunsmo
pareva
Padre
maestoso
e
f
meglio
che
,
.ifc tali
.
ho
coU^
potuto
parolenoi!
potei non
ii)tenerirmi
perchè capivo, che
"
i suoi
tròppoandavano
io che voleva
pur
verificarsi, ed
a
presagipur
confortlrlo,ebbi quasibisognod'essere
da
lui*
Non
pi
confortato
che
di Salvator
intesi.essere
giugno
mi
ad
Io
e.
quellacasa.,
mia
con
sombia
che
sul
fuigià
cohsolazicme
,
sopra
un*affiuredi qualche importanza
parlavamìneppure
qualenon
la conserverò
-
verso
gratitudine
1' Augusta
dl'q)ieU%iftano
,
del
suo
carissima finché
cosa
come
v^vo, perchè,oltre all'essere^un
"^fa
andato
sep^
a6
egliivi alquantosollevato, ll^sabbato
scrisse di sua
una
mano
lunga e ben
nella
n^le.
abitare in
Rosa,
ragionatalettera
,
pochi giorni,quando
miglior aria egliera
avere
per
Pinob
monte
che
passarono
argomento dellasua
casa
che
di Sassonia
è 1'ultima
,
io
direi
quasidi-
K
K
ai?
Tjna^ ed i pi«nadi^queU'oaocalenA e
il
^Ke ùi BMÌ- sempre
menici «ieguentepeggiorò,
mokissimo
2I0É dì
in
a
più ad#dÌHle
ve
e
Jfengs amasse
fihe
di
ore
lo
la
qualefu
alla sua
sacra
V
^ugno
in vita
abbia
mandasse
ed infattirari
celebrare
a
egliin
ali*età di 5i
persona
anni
,
y
e
ma
af gipmì
sua,
di
beli*anima
dovessm^
^ua
pieno
spirito quasiche
,
i
ni,
gior-
quando poteva,
mesi
mori
di presenza
erano
Mori
•della
si,
suo
giontòta,la
•
Sassonia
della
dal
qualchemessa
; anri
nel Vaticano
tomba
M^ngs , floriadelta
Spagna, e di Roma, e
e
e^
avuto
•RaHaele
,
queste pò-
gliaotorda^se là gr|nel giornodi s. Pietro,del qualedal
cattolìciono egliera. stato senfjpre,
suo
interveniva
1779
nostro
Parv^ proprio
di questa fausta
diyolo;
particoLi/rmente
non
gra**
altresì, che Dio
zisP di morire
che
VI.
PIO
3
aveva-
incrediUle quant» il
che Roma
,
del
principio
terra
affinchè sentisse anch'
più lieta
Parve
nostri.
prima volta
della Chinea
della
conservasse,
evviva
popolari
letto i
la
V ambasciata
Venerasse
e
piùy
fra le acclama-
che
,
do^
«i consolò
laneA^sera
dstfeeso per
pianto.£
^
La
Pqntefici
4^^«lun^i^8Ìma,e
de'
icbe la Provvidènza
e
seppe
era
xicevere
il
ma
msdattia,
per cui'tutt'i buoni
jM^ tremato
.
quando
Roma,
tutta
Pietro
s.
,
,
carattere.
vero
suo
d^ainleretse
ai S9
di
Antonio
patria
,
gione
di relile potenze
potessero climinuir-
non
spegnessiin
un
solo istante. II
.
*
quadrodella Num^ta
rimase
nop. interamente
finì'^
•
a*8
)(
io
bencM
f
)(
vi manchi
poco
ed
«
troppo imitato il gran Raffaele,
glitdtimt
4bva
Fu
Borgo
,
che
cadarere
suo
Michèle
s.
dal
Magno
•
ed in presenza
Pindo
parroAlìia
aoa
y
di s. Litica,
ceI#irarone
^lisi
che le circostanzepermisero.
A
i Medici
di sotterrarlo bramarono
Brima
mentre
monte
degliAccademici
quelladecenza
i funerali con
moti
TraafiguraKione
de* ai»"iniunefoit scuolari
•
In ciò ha
.
portato il
alla Gìiefla di
in
tocchi alb
anche
cagionedella sua.
aprirlo
per rodere la controversa
morte
pecchea ragione d* un* acei1"issima tosse ^
moki lo cre^
che éà lungo tempo lo tormentava
ed i poi»
devano pulmoniaco Si apriil cadavere
y
,
»
in ottimo
erano
mom
,
viscere trofossi leso
tro
sempre
va
^orte
tanto
ave«-
dolore
medico
le
dell'animo
di alimenitarslgiraveano
gliumori, che,
e
,
la vita,
depostond
avea
in
,
vece
di
lunghe
tanto
finitala storia di Anton
la
sua
troncate
RaSade.
la morte
.
me
co-
le fortune
Mengs ,
fama,^ che
aqpparensa sari immortale.
6iami permesso ora
di
ir-
la Bar
mantenergli
sepolcrovicino iallacara, mo^e
ecco
.
terali
talmente al-
leMamen^e
gU produssero
desiderato, ed
finita certamente
.
mortalmente, e
ed il suo
firesco, le studiolovigilie,
r^olar modo
e
aK
come
le infinitefatiehe,
massima nel
sofferte,
dipingerea
FvL
nessun
,
SDstenub il Dott. Panicpni suo
che ì^intenso
terzane
Iute
pure
stato
ma
,
non
fecondo ogni
a te
rivolgentii
,
anima
•
)(
dmarìoy che
portava i^
tradko.
v'era
Non
v'eéa
non
etruBco
Yay"
.
«tiAtta,
disegnodi buon
lesse possederleed il
,
voka
^e
egli ha
figlhioli,
venti
de'
qualiperò
lui
a
eglinon
che
non
istam*
non
,
vor
domandavano,
ne
Aggiungansia
dalla sus^
avuto
restati in
glienesono
npn
sua
amicò,
virgli,
ser-
che tal*
esorbitante,
^la compra.
ritardò mai
ne
,
prezzo
gli scaltrìvenditorì
non
gesso deir
maestro
hanno
die potesse
libro dell' arte
non
,
o.
straor-
lo
professione,
sua
betf ntrumento,
o
pa,
l'amore
piccolespese,
frequenti
le
curante
)(
aao
ci"
moglie,
che
vita
i frequenti
viaggidi Germania
aggiungansi
,
pre
Spagna, e d' Itidìa ed accompagnato quasisemdalla sua fjanùglia;
e
aggiungansi
gliajuti
segreti,
•ette;
di
,
mensoalmente
ad un' ii^finità
di bisognosi
somministrata
,
ansi sino ad alcuni de' suoi scolari, le limosine accidentali
la
,
cducaxione
dispendiosa
anzi nobile trattamento
che
col
scudi
fasto;
ed il liberale,
figliuoli
,
comodo
datasi piiVcol
poi dicasi, se
e
*da lui coli'arte
,
de'
peteano bastar^ La
su^
tirati in
tavola ,
sua
.
più
e
2too
però,
pochi
benché
mila
anni
,
eccé^
non
la
^ un
diventava
comodo artefice,
frugalità
anch'essa
di quegli
pel ifùmero
dispendiosissima
desse
camici,che
^namente
non
n6
e
/
rò è
abusavano.
ha
IMengs; non
al
andata
ma
invitati,
In
ben
ricevuti
tal modo
l'eredità de^
al bi^o^io
coi'risposto
de^eriode'
m^io
di
verì amici.
quellosi
quotldia*
gliuoli,
de' suoi fi-
La
dovea
cosa
pe-
aspettare
la
mediante
Bota,
a
costìtuilo dal
quale
1*amore
per
amici
ed
di
,
Essi
Spagna
ad
-mezzo
un
salvate molte
naufragio hanno
cose
,
di
senza
andate
loro
verificata la
detto
il
ecclesiasdci
avanzamenti
felicementef
^g.
sposata
Vincenzo
-magro.
.
'
Cardinale
altre due
Le
scritta in
Fu
diocre
il
miglioriminutai
Papa
Anton
e
il
cielo ,
Ra£Paele
giusto, e
Nella
sarebbero
i
conferito
ma
che
èua^ventù,
reso
al
ca*
con
in*
era
.
^
capace
Delle
ti^e
gli scorsi giorni
assai conveniente
Pallavicino
la
dettatura
è
diventato
di Stato
Segretaria
aspettano la sorte, che
che
Mengs
di
anche
suoi eserciti
qualesotto
"klla
ha
morte
^agna.*
dote
con
,
de'
loro è
stato
nella
Fllion
dell' Ejninentissimo
del
è
,
è stata
nubiii^^rlnyiste'una
femmine
che
,
la Chiesa
per
inopinato
,
primogenito
,
camminato
ha
gì*ingegneride'
ed
tanto*
questa
,
insignestipendio
uno
*
padri di
proteggendo
,
superstitiperchè
posto fra
un
di
nuova
reale promessa
sua
maschi
due
al
sue
grandisstfl^
aperse
ceictameiAe
Cattolicaalla
S. M.
suoi
tuttavia i
sono
.
in
ed
questi^rfani
del
generoso
Ministro
di Azzara
estimatori
^
altre
dillgentissimamen^
tìoa Nie^
Cayiliere
vi attende
occùpa^dom
y
cola
molte
le
y
laboriose
te, é
dt
regolatóre
Papa
patrimonio malgrado
questo
ék
U"ore
Monsig. HbaìmMi
di
ciora
Bxiota
di
Atura
corporatura
benché
ignorano
M
.
fra il
me^
tendente
colore
al
piut-
brunoi
tosto
beilo di "coìa
àMai
era
coli*andare
ma
y
deglianni perdettegran p«rte di queito pre^
cosa
logora più gli uomini "
giO| perchè nessuna
quanto, lo studio» le fatiche indefes^p,ed i pensieri
di
vivacità dell*animo
La
«moroso
è
ma}ràie-quandosi
fami^y
.
nMl mai coli' andar
alla
padre sentite
si dimi-^
non
svio
ed
cilissimo
fa-
itisempre
degliani4} percliè
sdegno ;
simile Jn ciò anche ad
ma
Oraeto
FaciUs
ir0sciy s^d
che
dursvaglt,
non
plmcàbiUsesset^
ut
istante
un
«dtre al
quales"tegnav»si,
perchèy
.
egU
scusa
il monìentb
stetto
proporzionedel
tende
che
"
naturalo
andava
molto.
deva
Delie
i cuori
sogglBtti
la, che
vedere
£inno
come
re
che
ben
con
lo
il povero
almeno
monete
acoidentabaNile
e
àjutarlo,
e
,
Non
non
piocoielimosino
bisognoso Le
•
d' ai^nto^
ho
perciòneUa
spesso
scuoteva.
il
piuttosto
quell'istante
in
tal-*^
ingmuio
suo
era
fatti,la c^Smp^ssione
infelice senza
taluni
as^
abbia
speir-
passionionorate^^iUe.
qualisono
più d'ogni altra
un
e
y
f
Si pre-*
.
domestico
conosciuto
in collera
reg^va
iatto
avea
o
»
lo
# questo
profittata
d* averla
dbpo
^tansa
su^
qualchescolare
eoi
^
domandargliene
dopo y
che
rumore
scaltramente
volta
felice colui
Ma
*
veduto
e
io
loro
talora
potea
ajutavà
per solleva**
sensibile
,
limosiae
sue
più
cuore
Io
quei-^
erano
come
asecchini,
li^una
volta
.
.
^
)"
Oltre
alla musica
moltisaimo A
va
)t
dì cui
,
(etteratura
,
ama"]|iletunte^
era
particolannente
gli
e
Greci. Erodoto
antichi Storici maxime
Senofonte,
^
la. sua
Plutarco fecero^ inai sempre
6
•
ddizia, *ma.
Pausania ; libro,
era
^ello^ che egliprediligeva,
che i pittori
/ ^U scultori e gli architettidovreb-^
y
bcro
continuamente,
per le mani.
avere
riottosamente falche
leijggea
i«"
cui diceva
Ina» da
«.
vi
della BSk.
"^po
consolazione in^
ritrarre sempre
Ardisco dire che
finita
.Ogni gior.
pochi
sono
,
che
piidi
lai la
Iiltendea si;(fficient»i9ent^
b"noseesserc^.
il k-^
tino
e
,
padava il
lo
qpse
spagnuolo
i ed
,
trattato
np
satta
in
stampato
francese,e
appetta la
Antonio
,
il fran-"
V italiani
,
al;d»astan2àV
inglese
in tedesco
è stat» pubblicato
sue
BtlUz^Oj che fu ppi nuovamente
Dell' opere
ÙA
tedesco
suo
che
ora
.
tradotto in Italia*
pubblicaluce. J^cbiesto
Pons
del
suo
parere
dall'Ab.
i
sopra
Don
quadridel
r^al
palazzodi Madrid, glienescrisse,una relazìcxno
piena d' in^gno di nlosofia e di {»ttura la quale
,
lii stampata in
,
,
ispa^uolo nel Tomp
s"^rUti
gio
,
non
tardersuano ad
e
e
s(xao
questivarie
là tradijùdone in
isqNreasi
pe^
essere
del Cavaliere di Azzara
note
liano
ita-
Altri trattati mano-
colle staa^pe di Tónno.
vati ,
gia
viag-
Spagna.Rivide questa lettera la 1u%b in
di
Olirai
del
VL
,
che
^
ha
alla vita del
la
conser--
Gereg-*
4ì qadÌA di ì^eoIqpagguolo
^
nardo
^
X
•
Molte
Vinci.
.artimeriterebbero d'
meritato d*
essere
avrebbero
è il
egli contratta
cui 9i
può
sentito
parlatore
più vivace
dire
^e
9
hann#
ucmiini
V
loro
idee/ ed
fare
il mestiere
Mèngs
!
,
lui
di
della
parolaper
stava
Dete-
die
,
j^
tuttipensassero
il nostro
come
^
dono
raro
di
quellecose,
che
08cusame#te
s* intendono
ha mai
ed aborriva
d'
dà
si
persona
i maldicenti
»
erano
.
spiegano
loro medesime
almeno
che
biasimalo
una
quanto fossero mediocri
ed
dall' intendere
le persone, che
crècBfmiopoter asserire»
potea dir bene
»
qualipariava,perchè ten-
g^i'per fermo»
eglinon
arti
tal chiarezza "
ciò
Nascea
delle
non
belle
con
spiegarsi
capivano
»
le
quanto silenzio
Oh
papagalli.
se
gli
comunicarsi
istruirsij^ecipròcaittente
non
^e
dei'
msti
.
inutili
«dicendo
,
.
f
dotto
delle
volentierìssiAio"
tatti lo
nostra
e
per
si è
non
•
Parlava
il
eloquenza
|
quando volea,
uso
sarebbevi nel mondo
scorso
a' suoi
questiesercizj
Da
naturale
una
ì»discorsi'oziosi ed
npn
comunicando
poèta del Pittori.
aveva
Noi
pittorici
,
"
veramente
bene
lett^»Ame
simile anche in
e
poesiaitatiana^,
Midìelagholòfaceagran caso éì Dante, che
a
che
sulle bdle
la
.
aveva
lettere pure
estemporaneamente
Siglàri Amava
ciò
sue
raccolti gT infinitiassiomi
essere
che* sudava
ìi
nessuno
,
I
ne
^
.
.
notizia
Quando
evitava il eli,
pittori
poi,
sicuri kU non
per
.essé-
re
aa5
)£
r«
Iiu
lOiS da
StfreUtó
è vaùtarte
tors
9i contrario della
stima
Corvi
quattro altri
bene
di dire
suno
la
ritano
pfimogemta me-
quaK stodìandolnnon
i
,
alla medioÉrità
Gran"£ssima
.
i
qualinomi
romani
pittori
qfà chi
viventi
fossero per
d'essane
.
Mi
guarderò
torre
non
sere
es-
chi
niente del
anche
non
credesse.
del
quest*arte
eglipotuto
alle
cedesse neppure
io ho
stima
fare
più
belle del
d' Agrippa,
Nel
Panteon
può
chiamarsi
locato in
busto
non
una
oso
e
vota
,
,
essa
sono
ma
fìaffiie-
qui contraddirlo
Romff, è
in
d' Annibale
sta
te-
.
oggidì la Rotonda,
il Peèile di
nicchia
di Raffaele
per
facea
.
assai bene
presente questa pittura
pel pennellod' Ismaele
in
ae
Coreggio
d' Anton
troppo pien di stima pel giudizio
e
una
pretendevache
e
ne
d' Ismaele
olio vedesi
,
,
dicendo
padre,
giugnerea
ad
nella Galleria di Dresda
non
buon
suo
suo
poi
so
Grandissima
mai
che
una
non
ma
,
eglilo
essere
veduto
ingannato
restato
in
mai
avesse
eguale ad
ma
nes?
a
Si dichiarava ^
uno.
'
o
lo dicea in modo,
suo
che
tre
amava
l'ultimo Pittore di tutti,e
cuor
le y
del stg.
dg. Potapeo Battoni,e
dopo
^
luAnga
sarebbe
non
del
egB
Domenico
che
che
difficile
,
,
avea
la ptt-
che
,
tanto
e
j
sorella
coloro
gìnghere che
possono
.
poesiasua
stima anche
.
dire
Soka
nobile
tanto
•
)(
poca
il
,
col*
distanza dal
suo
che sia abbastanza
assicurar,
i5
stato
di bronzo
^
somigliane
te
.
Non
defunto
è akra
y
"
e
ergergliil
più d'
.del Cavaliere
monumenU)
lun^
una
•
e
smero
,
il solo
di Aszara,
Nómi
U
iscrizione
.
nome
che
ha
della
FIN
rame
più tenera
«
del
£atto
si illustrivalgono
di
sto
questo bu-
al presente librettop
servirà di ornamento
dolente I
che
Ucmione
amicizia.
figliQ
^^8
)(
reggio
che
,
)(
real
possedutadalla
e
di
casa
nia
Sasso-
tmendue
vicine nella sua
Quel Re le teneva
da
che
letto»,e lepidamentesolca dire
carnee^
.
,
quelladel Mengs
non
era
camiscia
di
un
sopra
in
gallonato
j
.
deir Elettore
bambino
ancora
due
oggidìregnante
incirca
anni
,
ma
sedente
,
in
ouseino ài velluto cremesi
gcan
grandezzanaturale
Il Ritratto di
.
pastello
A
Il Ritratto
davvero
pentita'
ancora
.
in abito da
padre
Il suo
pittorescamente
disegnato e
giù per le spalle
sparsi
^aibaU
Quella del sig.Domenico
suo
casa
col
,
.
capelli
.
Quello di
IVIr. Hoffioaann cameriere
.
(avoriiodel
Re.
'
Quello d'
d* Isinaele
uh
amico , e ccunpagno
ad
che
veniva spesso
tuo
aiutarlo
padre,
per £nire
U
fo9se
che
di Borpiù presto,
possibile bottìglie
QueUp
amico
Thul
di Mr.
di paesi
suo
pittore
bravo
.
Quello delk Signora Regina Mingotticelebre
virtuoa» del Re
di Polonia
sospirantiLa
giovaneartefice poae
cento
che
.
eglipure
fosse
,
allora
.fiamma
e
di
che il nostro
,
gran diligenza
nel dipingerla,
fece sospettare,
uno
dei
cento
,
ma
certamente
lo ha mai confessato
In questo stupendopa~
stello si vede espresso a maravi^ia
re,
quel beli' ardile occhiate,
e
quei veszi, che accompagnano
le
bocca
donne
sul
fuorila
delle
e
quali
,
non
.
teatr^e
seno
per
ora
professione
mai hmamorate
Tutte
di Dresda.
regine
,
spesso
tirailne ^
e
.
quesU
epere
sono
Galleria
nella Remi
.
)(
Pitture
)(
^^9
esistenti in
Ispagna
.
olio
A
•
Nella camera,
deposkionedi Croce
Nella parte
il Re
ove
cattolico
dorme,
figuregrandi al
con
una
naturale.
collo Spirito
superioreil Padre eterno
Angeli che guardanoquesto uigu-
molti
Santo , e
bre mistero.
,
Alto
quattro braccia
e
mezzo,
largo
e
proporzione.
a
Nella
sopra le quattro porte vi
cioè colla
sono
quattro fatti della redenzione , uno
nell' orto , il secondo
colla Aagellazione
orazkMiè
stessa
camera
,
col
te,
Signore
porta la Croce al mon,
il quarto quando risuscitato apparisce
alla dalena
Mad-
terzo
un
che
.
Due
braccio
e
,
di s. Giovanni
alte un
giovinetto
pitture
te
larghea proporzioneQueste furono fat«
in Roma
.
gioenteéul
Maddalena
Una
che
Coreggio
è
Una
Altra
braccio
un
Concezione
quelladel
s.
donna
della Ma-
palmi.*
larga tre
e
,
figuradi
mezza
di
.
figuradeUa
mezza
alta
Dresda
a
,
fare
Antonio
da
Padova
Queste ilue pitture
seguono
egual grandezza
.
di
pre
sem-
il iVe ne* suoi viaggipel regno
S. M.
Nella stanza , che passa alla camera
ove
,
nostra
dimora, v' è una
Signora col Bambino , s.
.
Giuseppe,0
braccia
NeUa
5.
Giovanni
quasi quadrato
due
di
.
Natività di N.
e
Principed'
del
camera
S.
G.
C.
alta
tre
braccia
la
v* è
Asturias
e
mezzo,
largadue.
Quella bellissimaNslivitA
dipinsein
due
e
mezzo
Roma
,
alta
più
di N.
di
/sta nella camera,
tre
S., che il Men^
braccia
,
dove
il Re
.e
larga
dorme'
-
#
23o
)(
S,
Aranguez
gaaìgrandezza
insigne
in
.
)(
cristallo d* eun
quadro si
ha fatto fare un
cui è custodito
M.
da
»
.
medesima
Nella
in
camera
è
Aran^uezv'
un
aitodue braccia
grandezzaquasinaturale,
largo,quasi due
e
atezzo
e
sol quadro alto
in un
camera
Nella medesima
ritratto del
a
proporzioneil
due braccia, e largo
di Napelli
Re e Regina
della
d* Aranguez vi soim"
Nel
palazzo pure
dì Na-.
crocifissodi
.
,
.
due
misura
stessa
Re^na
della
uno
ritratti,
sorella
poli
ca,
,
v? è il ritratto del GranduIn Aranguez pure
alto un braccio e
di Toscana
Granduchessa
e
altrettanto ed altri quattro
Arciduchessa
r altro d' un'
mezzo
quasi lar^
e
,
sua
•
,
coi
mezzo
larghi
braccia ,
quadrialti due
loro
figliuoli.
ritrattidi alcuni princìpi
Carlotta GioaDonna
ritratto dell'Infanta
Un
Oltre
braccio , e largotre palmi
china alto un
real fam^ha.
e
uno
e
.
ciò vi
del
varjaltri ritiiitti Re,
sono
alti più di
Quattro quadri
due
i
,
un
braccia
di bussole nelF
qualiservono
braccio
d' Asturias
e
che
mezzo
se
e
,
larghi
appartamento
duno
ciasche-
rappresentanti
partidel giorno
s.
Giuseppe
e
Bambino
in quadro per il Principe
d' Atturias
delIjEiPrincipessa
delle quattro
una
col
Madonna
Una
d*
tre
e
.
,
Io porta
sempre
seco
ne' suoi
,
viag^.
nell' appartamento
pal^zo dell' £scuriale
alto
v* è un
quadro allegorico
del suddetto Principe
d'un braccio, in
più
e
largo
e
braccio
mezzo,
un
ì interesse
un
giovane che disprezzàndo
vedesi
cui
V onore
e
seguita
si rivolge
9
figura,
mezza
Idelfonso una
Nel
palazzodi s.
e
poco
Nel
,
•
della Maddalena
meno
alta
un
larga
braccio
e
.
Per
V Infante
Don
Luigi una
mezzo,
Madonifia col
^^l
)(
Bambino
e
tavola
Giuseppein
largapiù d'un
s.
e
e
me2»o,
)(
alta
,
braccio
un
braccio.
Regio (Convento di s. PasqualeBaylon in
Aranguez un quadro rappresentante questo Santo
Nel
,
.
alto sei braccia,
Infante
Il Real
nelP Orto
largo
e
che
ma
mezzo.
è
Isellavolta delF
ha un' Orazione
compita
.
/atte a. frescoper
Pitture
Nel
e
Gabriele
Don
non
,
degliDei
tre
il Re.
di S. M.
anticamera
coli'apoteosid' Ercole
palazzo la
medesimo
.
volta della
dell' Aurora
chiamata
per esservi questa
della medesima
camera
quattro facciate
il Concilio
camera
dipinta Le
.
hanno
dell'anno,e nel fregiovi sono
quattro stagioni
vasi, erbe e fiori
vagamente combinati con
le
putti
.
volta
La
della sala ,
ove
mangia
di Trajano,
l'apoteosi
gloria
ed
il
il Re
rappresenta
Tempia della
,
.
nascita di Gesù
S. M.
lAia
la qualefu fatta à fresco
perchè il riflesso
,
Neil' Oratorio
Cristo
,
della luce
olio v'
non
di
lasciava ben
prima, e che
era
ora
vedere
è
in
quella,che
una
ad
del
camera
Principed'Asturias,e che sopra è stata indicala.
v' è il
di Aranguez nella volta
Nel Teatro
il Piacere.
distrugge
Tempo, che con bella allegoria
Altre
Mengs fatte in Tspagna
pel Re, e tutte a olio.
di
Pitture
ma
,
non
Fece
il ritratto di S. M.
pel Re di Danimarca
Cattolica in piedi e sotto al baldachino con
tutti
di
Spagna, alto quattro brac*
gliattributidei regni
,
eia
le mezzo,
Per
e
poco
la Chiesa di
men
s.
largo.
Isidoro il gran quadro alto
^?a )(
largo dodici
)C
e
»
dUasette piedi
Damalo
s.
la Madonna
,
tutti della
altri Santi
ed
Tt'wbà
colla SS.
y
,
Spagnuo-
grandezzanaturale.
maggiori
li.»
quadro quasi
di .Rivadaria fece un
aito y e largo tre coli'Ànnunziazione
cinquebraccia
il Padre Eterno , e molti Angeli ,
dtlla Madonna
,
naturale.
figuretuttte di grandezza
"^he
Signoreun s. Giovambattista ,
Pel medesimo
alto quf^itre braccia , e largo
deserto
Pd^
Conte
predicanel
»
stiletutto particolare
,
due
Questo cniadro è d* uno
finestra,
collocato sotto una
perchè, dovendo essere
caricarlo un podovette
to
cui entra
gran lume,
per
colori
nei chiaroscuri^ e usar
più del suo solito
.
più
forti.
Al duca
figivaako
men
largo.
più, che un brac"ÉD,e poco
duchessa di
AIU^ duchessa di Huescar, oggidì
Arcos
re
il ritrattoun
Alla Duchessa
9
braccio alto ,
mesza
poco men
di Medinaceli il ritratto a
palmi sette
alto
y
il ritratto in
d*Aiba
largocinque
Alla,Marchesa di Liano
lareo
.
sede*
mezzo
e
e
,
e
.
ritratto intera di gran*
golare
cht é cosa sin-
u
maschera,
dezza naturale in abito da
.
Alla stessa
dejua naturale*
in
ritratto
un
figura,gran-
mei^a
za
di naturale grandezcdebre D. Pietro di
fece béliissinio ritratto del
In
Campomanes
non
figurapure
metxA
di
Filippo
k
compita
4
Beata
P^^
diteitore
qu"dre
S. Pietro
,
testa
Castro
,
di cui
però
.
.
tela, alta palmi
VergineAddolorata in
Velalargaper Don Antonio
ineno
^
t
e
•
II ritrattodi Don
che
è
,
Una
,
generaledelle
che
sta
a
Poste
sedere
,
regalatoal
suq
Varj ritrattidi
che
suoi lUDoici
y
se
di
,
del Re."
turale
grandezza na-
Martinez
soddisfare ad
barbiere Pietro
stesso
per
dom9ji4avano
glieli
.
.
cuni
al-
Un
è
K
^p
)(
ritratto di Don
Antonb
Pinì^ma
che
Sì
può aggiungere,come
relativa alla Spa«
cosa
giui) cKle la medagliaconiata per la festa di
dell'anno
Irò
1772,
anno
disegnosuo
del primogenitoCarlo
il
di Asturias con
Prìncipi
Reali
,
,
FOEDERA
NOVA
REVS
neir esergo:
PON..
HISPAN.
SV^CEPTVS.
Rokia
,
e
A
^
La
Clemente
nato
ai
molto
A.
UH.
MDCCLXXIL.
t4
esistenti parte
parte altrove
.
Jreseo
volta della chiesa di
Eusebio ad Pala-*
rappreaentaiiteil Sant^in glorìa
Ueimammf
moke
con
rappresenta il
e
.
.
,
tium
Pie-
SANCIT
INFANS,
^halia^
m
Offerejatte
in
"
IlII. del Pontificato di»
fu
XIV.
Cleoiente
battesimo
e
non
terminate».
s.
figure.
La voka della Galleria di Villa Albani fuori di
Porta Salara rappresentante il Monte
Parnaso
con
Apollo, e le Muse, una delie qualiè il rìtn^o
della Marchesa
Vittoria Lepri nata Contessa Cherofini Ai
.
lati vi
sono
due
ovati ,
uno
de'
qualiespri*
il Genio , che sostiene i simboli delle tre Arti
sorelle coronate
T immagine d'un
dal Merito
sotto
giovane alato ; nel secondo uifa donna riccamente
d' oro
in mano
che movestita con
statuetta
una
,
sH^'di premiarele Arti con
bel putto vicino,che
un
me
distribu'^e
monete.
La
.
ticana
alla Biblioteca Vastorico.
descrision^ di questa è nell'Elogio
stan^
La
de' Papiriannessa
ritrattiin
Due
V altro
,
•
dello
merlengo in
uno
pel
ginocchio-,
pel PrincipeSenatore
nipoti
su^i
Ritrauo
XIII.
al
tela fino
Camerlengo
di Roma
.
di Clemente
varj prospetti
in
Papaflezsonico
Cardinal
*
olio
A
tela
Ca*-
Rezzonico
Cardinale
stesso
.
berigo
del Cardinale AlRitratto, figura quasi intera,
Archinto
tela ^
m
ora
nipote
il Cardinale
presso
suo
.
di
de 2ielada in tela , misura
dei Cardinale
Ritratto
4 P^^i*
Ritratto
Roma
in
di
stèsso,
se
sua
suo
padre
d' Ismaele
il
sedente
S. Pietro figura
presso
di
di
in
data
Moglie
Varese, borgo
sua
che
,
che
V ha
del
ducato
doveva
servire
per
fessore
Con-
e
,
regalato al
di
in tela di
chiaroscuro
a
amico
suo
,
Milano.
4 palmi pel
Altare
un
vento
Con-
in
tro
Pie-
s.
delle chiavi
la
rappresenta potestà
primo Apostoloda Gesù Cristo
Vaticano,
questo
S. Benedetto
a
nella Chiesa
La
,
Riform.
Osserv.
Il Bozzetto
quadro
.
,
,
di
testa
Papa regnante.
bino
coi Bamfigura
Vergine in mezza
di tre palmi mezza
figura
tavola
in
Cristo glorificato
per un
una
Giovanni
Minor
Padre
tela.
.
di
Cartone
Una
mogliein
.
della
e
Ritratto
s.
gna
Spa-
,
Ritratto
è
di
del Cavalière di Azzara Ministro
figurain tavola
mezza
Beata
e
.
da
gran quadro
Celestini in Sulmona
nei deserto
de' Monaci
Vergine al
altare
,
tempio
con
molte
.
figure
alto palmi i8.
in tela nella real Cappelladi Caserta ,
donna
i il ritratto suo , e la MaUno
degfiSpettatori
è il ritratto di sua
moglie
.
Ritrattodel
eti
Re
Ferdinancb
figuraintera
fanciullesca,
in
Napoli, ma
teia^ a N^ipoii.
di
in
^
)(
U
morte
sua
vivente
ancora
Una
di
tela
7
Una
in tela
£a venduto a
V artefice
Parigiper
sei mila
Seudi^
.
tacra
e
X
andò
che
Fanùgiia)
in
b
Inghilterra,
5.
Sibillapure
meeea
Ingjbiltenra,
per
figura
.
Pa"tdli
Due
che
c)ìerappreienta k
aitarono
Vanità
i
e
in
Francia , uno
l'altro un
filosofo te-
,
dente, alti palmi 4*
I
cartoni
dei «uddstti
di Baden
il Barone
gliebbe
di
Durlao
Ritratto del suddetto Cavaliere di Eddshemiy in
tavola ^ messa
figura
Ottaviano
e
Cleopatracon molte figure
,
per
Edelsheim
•
.
Maddalena
Una
^kerra
In^i"tem.
Hoorch,di pahni i4 in toh, in
Moniieiir
,
figuradi
mezsa
palan in
4
In-
.
Up
Redentor
noGckio
tavob
f
m
risuscitato colla Maddalena
alte
''^
(f
'^
^
'
^"
^
m
gi!-
zione
propor-
per l'Università di Oalbrd
La copia deUa Spoola d* Atene
.
"
tela
grande come
tumberlaad
in
di Raf"ele m
l* originale
Nor, {Hresso Mjlord
Ing^henm.
Il
go
proprioritrattoper T Arcivescovo di Salisburdel vivente.
predecessore
AnAx"Biedi|,e Perseo per un cavaliere Inglese,
'
figureintiere in tela alla palmi fo,
Qi^to quadro fa predatoda im corsaro
e
7?
larga
firancese,
de
Sartine
IVfr.
nàr
ultimamente
ha
e
comprato
nistro in Francia della marma
in cMaro
della Risia^rezione di
Abbesso
scuro
N.
S. 9 che doveva servare
pel gran quadro della
ako
3o palmi,che è stato
Catlediale di Salnburgo,
•
cominciato , ma
iiterrottodalla morte
Alcune hivole di* Venere
copiatein miniatura
antico sco-*
dalle rovine d^ un palazzino
diligentissima
.
?
Digitizedby
LjOOQ
IC
^7
)(
perto
Uo
villa Negroni, del
a
neU' Ebg»
di
che è
ancor
finita ,
ha fatto tcrivtre
testa
Monsignore ingegnesa^
teguentiparoledette
cominciata
pkaHi Msngs
,
hmc
grati
verha
e
sue-
invtfttus
ami€0
et
^
am'mi
^ui
nec
frms^rifialimtanunia
Cajetaniimmortali
Honoratus
belui,inache
sottc» k
propostodella Venere
compita da ApeUe: Invidit mors
mi
atiest'opera,
.
a
etèiret ofm
è par-
Gaetani de'
A
dcU'ultìneycdaasaì
interamente
é
da Plinio
non
MonsignoreOnorato
di Sermoneta» in tela é»
Ducly
non
sì
qual palazzino
•
Il Ritratto
mente
)(
est
.
Mm-
Ma
potìiit,
Annunciazione
delta Madonna,
dì coi si è
iieU'£loda, quadro da ahare pei Ble di Spaparlato
gna
chiamarsi
forse
k
quasi che finito,e che dee
Non
è ancora
più heir opera «la
pnrUtoda Roma
U
•
per
Madrid
»
piccolo,
col
figura,
n^
sino
falle moke
copieir^
,
,
MSano
A
se
e
Bi|^*auna
eoae:
Baadbino,^prìme
in
Madama,
casa
ed
«n
mefisa
Gio. Battista
s.
in terra, di ottimo gusto , e
ambidne
donali
in tavole* Furono
finiteaza,
sedente
giovinetti»
s"»nma
dal Cardinale Arckinto amieo
rale
di Menga al GeneQerici , padre della signora
G"ntes8a Clerici Bi-
gUa
vivente
Molte
ded
.
altre
cose
^
sig.Cavaliere Don
questo
si
pittore
Niccola
"
Spagioain Roma , delle
limo informerà il pid)blico
quanto
atro
Moltissime
,
le
ma
nessuna
no
conserva-
di 'Azzara
mini^
qaah eglimede^
pròna.
•
meno
o
poi cominciate, e jm
i
suoi
finita, sono
presso
zate
'avan-
figliuoli,
è parti*
de' quadri grandi
di dezza
colarmente un giudEzio
di Paride con
figure
grannaturale,che doveva riuscire cosa belMssmiar,
ma
questo pure fìi invidiato dalla morte.
tra
qualivi
sono
.
V
^
)(
Incisioni
S. Giovanni
Battista,
noi
a
,
note
^
•
.
e
»
dal Re
posseduti
di
gna
Spa-
incisidal Cannona.
,
11
:
lena
appare alla Maddadel suddetto incisore Noi
cke
"gnore risuscftalo,
anch'
si crede
Vogato
lettere
senza
Bambino
in
.
tondo, incisa
un
.
di
figuraper Inghilterra
|
Sibilla mezza
La
.
che
f
col
Madonna
La
esso
veduto
r abbiamo
non
dal
sue
opere
Maddalena
Maria
Sanu
di
)(
indicata,incisa
da
pra
so-
Mosman.
di passag^ che col disegnodel Mengs
inciso dal celebre Gioanni Volpato il quastato
dretto
in asse
del Corego possedutodal Re di
nelP Orto
orante
Spagna rappresentante4i
Noteremo
è
Signore
angeloin
con
incisione che
gloria
ec.
nella
va
pnbbUeate dal Pittore Gavino
inglese
già "Mmorante in R"»na,'sotte
di stampe
:
Schola
Italica
Picturm
milton
Hail titolo
Come
pure essere
antichi ritrovad nella già
dipinti
state
indsi vani
Villa
Negroni, che come
da Mengs
disegnati
Il Monte
colta
rac-
Parnaso
.
si è detto
rono
funell'Elogio
.
Apollo e le Muse, in
delta volta
traverso
pittura
con
fogliograndissimoper
ddla (Pileriaalla Villa Albani, di cui è fatta giusta
Raf"ele
è
di
menzione
L' incisione
neir Ek^o
detto^
Gio. Volpato sudcol
suocero
Morghen dedicau
a
GiuseppeNicola Aczara Ministro Plenipoy
tenziario'del Re
di Spagna presso la Santa Sede,
,
•
.
col
motto
LtUdunt
sotto:
Aoniae
Pammssi
Questa stampa accompagna
in
colle
la caccia
etc.
sorores
di
Diana
del
veva
DoMorghen
del
insigne
per ogni ragione un' opera cotanto
dal
primo pittorede°giorninostri essere
intagliata
Domenichino
incisa
,
dallo
stesso
.
a39
)C
prima incisore,che
vanti V
)(
anzi
Italia,
tutto, e che accompagnasse
invenzioni del sublime pittore
nichino
do
direi il Mon-
delle più belle
degliaffettiDomeuna
•
volta della camera
de' Papiriin Vaticano
è
descritta neir Elogio, distinta in cinque foglj
,
La
^k
incisa assai bene
U
ora
,
ed
solo
è
dedicata
a
Pio
Vi.
fu varie volte
dipinto
ora
ragionevolmente
passabilmente
ritratto da
suo
inciso
,
se
stesso
,
bene.
,
casa
li San Gio. Battista giovinetto
sedente in terra
in
menzionato
Milano
le
in
fra
esistenti
pitture
da Vincenzo
Bigliafu inciso in rame
listi
Vangenel
di
però prima
Vangelisti
sgraziato
dei ao Giugno 17^8,guastando
tutti i raini dar lui incisi collo sfregiarli
diante
me,
forte boUno, rovinò anche questo
un
1797. Lo
ammazzarsi, la
notte
«
ELOGIO
MEDICO
DBL
LUPACCHINI.
VENANZIO
vTli
grandi
uommi-Ttracemente
diritlo di
e^mo
dare
tallone,
ri
V
cui
se
Elogio
del
dottor
vi hanno
non
per
opere
ohe
altro
,
Venansio
Nacque
G^ltmento
.
di onesti
e
,
alh
cara
sporto
al
^-
se
di
ne
pubblicatemehteitebbero
LupaccUni
ai
Casa
dell' Aquila in
comodi
genitori
.
.
di
19
"kUo
pnncipal Villa
if M
molte
PnbUico,
la Città
aveva
di dar
Liqpacdiini
f
Venanzio
studj delle
16
Mag^
Stato di Lu-
Barberini
poche
Abruaao
Ultm
Destinilo
degliaffari domestici, per
àie
y
pregio
un
la
Ecco
produsioni
coli* spettante all'ecceUentissima
Biigtia
sopra
tenuti lon*
sono
Storia Letteraria
ept"ca neUa
di formar
in
ci facciamo
ed
si
hamip
quanto
,
le loro
alia luce
per
conservano
1780
al Pubblice
conoscere
soyerdiia loro modestia
per
lani dal
fatti
essere
più
tanto
da
soddisfare
Lettere
,
questi
al Ica»
bg^
di
^4*
)(
casa
genio
500
.
betiizze del
Maestrine p«r guitareU
r Arlotto
roUe
d'
minor
i Lucani.
Né
vi
forz»
,
intendere la
necetsità,e per saperti
triche
Geomepiù sublimi cognizioni
to^
dai suoi Professori di Pilo-
invischii^o nelle
tenuto
era
i Presti
minor
e
peartrasione
Fisiche,mentre
e
e
di
di Catullo
,
Claudiani,ed
i
y
fare strada alle
se
Petrarca,del-
,
,
acutezza
ingegno per
da
autorità xlei
Viriliodi Orazio
proponeangli
quelli
pier modelli
gliAchiUinì
e
,
di
del Tasto
,
mentre
,
la forza àt\
superiorealla
renderli
per
volte tutta
Aquila VI
ritiro"slin
e
f
)(
dell' Araba
sozzure
dovea spèCosa
non
filpsofia*
Peripatetica
da quMo
genio gsàdmo da altri Maestri ?
della
rtrr^
,
EgliAbe
MfdicHia
fa
,
solo la fortana
V lUostre Frwoesco
sotto
v^rtatitràno neUa
che
Li^cGfaim
cke mvidbre
breve
m
idioma
,
riff^kmone
delle
Europa
éjfetedi Gahno,
sempre
,
Qoeali
insimiÀ al
.
ebbe
LapaccMù mm
più squisita
cegidzione
idioiiia,
aeienze
,
coi dobbiamo
a
e
£glistu"£j»con
(pmifitii pia grandi Medici,
Senofonte
e«ano
la
delle lettere in
profendU
,
f
4d
il
d'IppecrateneBe qualiti
e
mesleieBy 'Rioiéide
la scorta
impegno sotto
ad aleieio nella
quel dìAcile
in
f
leMo
celebre MartorelH
batta f ed
favella
Greca
.
imprenderequellahnfgm
in quella
Professiene
originabnenfte
con
Occopitorisi
Miee
Senno
NapoitUt
la necessità di
per intendere
di
in
di «tdKare
e
Omero,
le
sue
le
eeno
l"e?
delm
•
^
)(
^naroento
Avrebbero
anche
nel
tdy
e
aUe
lettere ,
cosi acerbo
dotto
,
,
la
la
sua
di r^ider
volgare e
ed
il
eterno
,
quanta
il
degniveracemente
suoi Consulti
(a) Di
con
Pkrio
la
tua^,
stanza
co-
sua
suo
a
a
rare
ripa-
re
procura-
degno
nome
lettere
racemente
ve-
.
Lupacchinileggiadramente
scrivesse in
varj Trattati , che
cono*
la umanità
fortuna,ed
in latina Poesia.
acutezza
dovuta
tutti impegnar»
Con
,
con
fìne
scere
accre-
hanno
scritto nei (nstì deHe
nostro
Non
menti
negliultimi funestissimimo-
avversa
essere
Compose
in
sua
noto
di
che
quegli,
vita, devon
i torti della
hanno
,
nelle avversità,e
sua
meritavi df
rassegnazionee
sua
an-
.
che
quelli
dei suoi costumi
^
sua
Non
,
spietatail catalogodegli
Tutti
.
,
religionela
della
.
de^
gloria
un
Lupacchini,
virtuoso
dottrina
sua
il candore
•cmto
e
re
ono-
fortune involato
sue
ed aUa
,
cosi
morte
una
infeliciLetterati («)
ammirare
delle
cosi crudele
e
,
eccolo nel fior
,
corso
alle acienze
tu
con
bel
blime
su-
meritava
come
,
nazioni
pn\
all'Italiafatto
e
,
famoso
nome
estere
venicenirìiìte
produrrequei frutti,che
a
Patria
sua
il tuo
alle
meritavi
inteao
alia
e
reso
e
uomo
qutado queli'
tutto
era
,
Ma
•
)(
di lui
quanto
Prosa, ne
conservan»
,
lìervo
,
fanno fede
di Medicina,
dellapubblica
luce, e molti
alcune lettere scritteai
Vohtiano
,
primiMe-
^5
)(
dicJ d' Italia,
E
•
stima
di
e
ben si scorge dalle loro
Non
.
fondo
suo
il
gli antichi
Autori
che
,
e
dei
profondacognizione
li9
dei
e
auoi
viaggi
secondo
che
alla
pochi sfuggivano
La
Storia
nare
con
r
con
ajuto di questa
edizioni di Cornelio
F ardito
tore
e
con
;
con
delle
una
e
rarissime
famose
ancora
seppe
Celso,
che
le
,
le varianti di tutte
avere
sue
mag-^.
dizioni
dell'e-
qualinon
,
e
tante
niccogliere
glifecero concepir
aureo
l'edizioni,
e
si
,
Biblioteche
disegnodella ristampadi questo
confrontare, o
^
.
molte
di tutti i manosfcritti,che
averne
ajutodi questa seppe adu**
,
in mohe
nei
vigilanza
tua
parimentecitate
ai vedono
egliraccolta
libri citatidalla Crusca
di
quantità
una
pregiuna
questi
fatto di
glivenne
V
Lai^dì
Toscani, dei qua*
fece
era
Tipografica
gloricognizioni
;
dàglie
di Me-
Lapidi,e
a
libri rari
MSS.
più pregievoli
,
e
Univa
.
da
nell' Antiqua*
corresio/iida lui fatte alle
del Muratori
a
di ciò fede la
fanno
scelta raccolta di
molte
esatte
Bino
.
,
doviziosa
e
egliintendesse
quali delieiaTasi
nei
gnor
si-
délb Italica Ma*-
quanto
,
,
alta
precìpuamenteil
^
Morgagni, lumi
dire
cio
commer-
risposte
quanto
egliera
distingueree ne
ria si seppe
y
sapere
occorre
quel grand'uomo
poco
qualiebbe
coi
,
Serfao,ed
sua
Europa
facessero del
dicina
)(
con
potessero mai
confrontati da
e
prolegomeni
aggiungervi
Scrii-*
qutUe
da lui
altri valentuomini
dissertazioni per
riKhiarare i luoghidubbj, ed oscuri , ed in fine
con
:46
K
)(
.
Hi(Kce eialti«simo di
un
ad esempio del
ipedalmente
ma
,
,
odnfroQto
di
che
,
trasse
pnre
Codici
sette
molto
ma
.
incorai^atodalla
,
il
In
tutta
mente
la
rarissime
mptte
mano,
sua
e
ma
sua
^i
un
notandone
dal
con
questo
so^
le
impresa fu
s^. consi^iere
inviato di Sassonia in Ro*
la
con
sua-
inohfe
comunicò
vole
prege-
generosa*
Celsiana
preziosasuppellettile
edisionì «£ questo Autore
di altri celebri
felice riuscita di questa
;
postillate
Letterati;ed
il
fronto
con-
sollecitare la
per
grand*intrapresaS'
.
imbattè
della celeberrima
due deputati
con
Lupacchini
d' Edimburgo spediti
Accademia
getto
per V ogil
medesimo
di confrontar
Celso della Biblioteca Vaticana
r Accademia
e£cione.
y
ancora
quest'ardua
umaniti
.
fatica im*
»
piMito medesimo
dei Codici tutti di flrenae»
in Roma
90*
far il
per
pochimesi
a
applicato
solo c""nfortoUo
qualenon
amicizia,
di
in
Lodorico Bianconi
come
vide
antìchissimr^
dilEerenze
minutissime
fine in
a
chiunquelo
laboriosissbxio confronto
pra
Rom«
Codici delta Vaticana
sette
di
ommiraeioaMS
Brottko««ien
moltissimo stimava
not«
qnesU idea si portò m
Co»
mensa
di cui
h
Properzio
pra
«let;
nofina
Drakemborchj , Oudendor-
l'«db'2iom dei Burmaani)
pj
pamle, a
le
tutta
i materiali d'
una
Codici
i
per
,
nuova
Questi, udito appena
la
riconosciuta l'importanza
,
fèxione de* suoi confronti
,
e
Cornelio
indi fornire al-
splendidissima
T illustreDefunto
esattezza
somma
del
di
suo
e
,
per-
abtravi»gKo
,
a47
)(
kaDdonarono
subito l'impresa
,
della loro Àcoademia
me
che
fosse V opera
Glascoiy ì
Era
forse
a
e
ae
corso
per altro che
vero
le
dovere
Associati ;
quclfopetra
ma
a
sua
,
e
petua
perlo
non
V hanno
tra tf.
tenuta
occupazioni
sopravvermtegli
,
le distrazioni inseparabili
dal mestiere
I
e
lettere Io sollecitarono.
così immakira
morte
una
proEttoin
suo
uscita alla luce
ora
quest"
rapilo,E
più del
più bel
per
no**
terminata
scriUj ,
tuoi
più volte
nel
^à
memoria)
avesse
Io rìchi^s^d a
oHerendogli
più centinaiad'
poi ritornati in Iscozia
aarebbe
e
a
imprimerla
per
,
dei
^
)(
soprattuttola
lo faceva camminare
con
sua
estrema
d'
e"nitezza
pie di piombo
ed
,
dico
Me-
un
che
,
ì suoi
eccessivi
si
di questi
in ogni minima
:
cosa
e
scrupoli
lagnavacon ragion^ perchèdefraudavano il pub,
blico di
tanto
tesoro
,
e
di
isue
belle
produzioni
.
Digitizedby
LjOOQ
IC
"
msaSBSBBBBBSaSSasaBSSBBBSSB
I
STORIA
MEDICA
IDROFOBIA
SULU
cui
Per
è
il dottor
morto
LuPACCHiNl
questo male
0
JLiATEOCE
zìo
e
y
b
e
e
siamo
ed
,
cooperava
questifogli
,
ben
dopo
contribuito
mancheranno
certi i che
morte,
zelo
che
qualcheaffetto per
sì
anzi
del presente
al felice
all'anime
se
le basse
all^istruzione
,
sue
d^
mento
prosegui-
caduche
cose
aver
,
an«
medesime
sventure
nostri
stro
no-
de' defunti
compiacerebbedi
colle
^
lugubre
egli grand*amico
.
tanto
con
Aqui*
sul fiore dell'età
sono
Era
Venan*-
Medko
onorato
fiHtuna^saràil soggetto
di
restasse
funesta fine dìD.
settimane
inutile articolo
non
,
che
malattia
poche
rapitoci
della
ma
.
Lupacchinidcmissmio
lano
Anzio
intorno
riflessioni
con
,
P^en
leggitoriNon
.
questifoglidi
giustoelogioletterario,
darne
unica
"quanto prima
ricompensa
,
che
un
dopo
)(
^9
possiamotributare
rdigìone
)(
i doveri della
ad
sfogoad
breve
incomparabilePerdonisi questo
.
dolore
un
e
inlanto TAntolo^
restringasi
ria delle
miserie
umane
in
Abruzzo
Aquilad'
autorizzato
credette
medesimo
il cane
da
ventato
•
malgradoV
con
torpore, di
,
mente
franca-
dici
gliscrittoriMerabbiosa.
essere
La
perchè quelgiorno
amico
nostro
fu
,
il solito si efa
cui
altrimesi
aveva
seguente lune£
marchese.
fece
però non
quando
,
domenica
,
difficoltànelP
accidente
allorché
,
provare *nelle membra
inquietoe gliparve
ne
nel
to,
prova-
sicurezza , ed in ottima
affatto deC
giornodi
un
una
non
indecisa ,
Avendo
•
tutti
mai
intero
anno
così due
te
e
al*
domestico
mangiava, e
altri,a' qualicontro
Iute dimentico
tttato
da
potesse
,
sto-
mazzato
amav^
felice
Saldate in debito teifipole ferite passòl'in-
un
parve
piede
suo
amava
che
,
più che
restò
cane
un
la bestia
il morso
beveva,
cosa
del
"
dopo
non
eglimorsicato
maleolo
un
da
polsodella sinistramano
e che
eglistraordinariamente
che
ciò la
con
.
neli' agosto del 1774 fu
Fino
lungo^
filosofica*
parlare
a
di questo disastro j accrescendo
niente
r
che pur troppo in noi sarà assai
,
co
ami-
un
al
verun
«
gli
ino*
rò
Du-
tordicesimo
quat-
si trovò straordinariamen*
di sentire
Al
qualcheleggiera
Torres
Pei
•
suo
cibi solicB.
del Sole nel
tramontare
avvisato di ciò andò
Gasparede
caso.
del
compiersi
le .bevande
inghiottire
nessuna
certo
sa*
a
amico
trovarlo il sig.
,
nobilissimo
aSo
K
òi
eavvUere
lui
r accidente
mente
che
mi
,
morsicò,
ef^
aY^ti
; ed
dorè
cbiero
,
risposee|^
poteva
non
ucciso
immaturamente
t
,
«d
,
al
gli fu portato
Aotte
egli prese
in
àie
sciolse in boeca
/glisi
mano
It
1^
ohe
Si ordinò
.
con
bicil
cerne
,
ar^
gran
a
.
tmnare,
egli di
ttd Iato
uscirne
convenne
gran
attriboivata
il
Lupacchiniai
tosto
celiate
per
e
a^
.
todto
tremori
,
lusognòlevar^lo
da-
ba^oo
per
un
,
ma
sOlEerse nel toffiurvtsi
,
ben
mfretta
amici
Allora
.
,
morso
Queste né prima, nò
ed
fu
aven^
gli fu*
pres^titi,
loro istanza strofinate le
cicatrici dell* antico
mercuriide
piacere;ma,
riconobbe Idrofobo
detto
due
gelato,
^cbt
cemmciarQao
,
che
j
sorbetto
un
,
f'rk
dis*
e
Dolevasi
aMe fauci , ed
stetso
se
grapdiSiimesmanie
dolo francamente
rono
con
dà
fa
Quamlo però volle in^
sbattimenti cosi fieri^ che
yaxAì
,
e
,
di {Mralisi
nell' esofago*Alle
principio
un
dèlia
e
un
dire , coa^dava
suo
fino
pri^iagavró
e
cane
rabbioso
1'accarezzava
ischer^
tiratura, cbe
,
È assolila-*
perchè^
lietamente
in fattiordmatone
quasiper
a
quel-*
su
per V acqua, la desiderava
orrore
ed
,
Soggiunse,che, lun{^dal*
.
qualchesorso cominciò
ghiottirne
il farlo
non
se
poesibile
essergli
destro
,
essere
amabile di tirttiglielementi.
una
se
^
"piak)^timor*.
avesse
non
eqcnvoco
un
gliantidii
all'infermo
domandò
mora
flospetti
vista
Non
.
,
mai perduto di
questi
avendo
amorevolezza
ed
coltura
tomma
)(
coU*
dopo
quasi can-unguento
Cecero
la
a5*
)(
assopimentoe
kk toAìdo
di
tanto
adunque degno
ta
di
mansueto
natura
tua
fini di vivere.
sera
verso
y
amico
Ahi
)(
eri
non
? Chi
più umana
morte
,
dopo
scherzare,
potrà più tranquIBamente
quella
tragedia
che
non
lapera
?
convivere
Ma
,
essendo
non
Io
che abbiano
filosofi,
varia ,
e
sincere
che
per
,
te
coloro
rarismni
Non
.
.
per
avenflo
,
avuta
che
alcune
istrana ,
veduto, ed
ce
grazia del
Uno
benché
cielo
esamma-
Pochi
sono
.
occasione di
ne
abbiano
flessioni
ri-
gtae-
,
osser-»
lasciate
è questo il solo de* mali
le medesime
descritto nei libri
fo^
per
definito s* accorse
stesso
i veri
memorie
ad
ora
Qua!
so
spavento-
pare finora abbastanza
non
frequente,
come
Passiamo
.
cod
veleno
un
cani ?
con
dubbj sopra questo stupendomale
e
r Idrofobia
tanto
ta
basti
tanto
,
die
cela
qual cerasta
,
dormire
o
,
ni
uma-
ragionisiaci inFelicemen*^
de'
non
compositoridi questi
lieta
,
combinazione
in dilFerenti volte
osservato
con
cito
qualcheattenzione firfoa tredici Idrofobi, siaci ler esporre quiquello che su le sue osservazioni
,
d
si
alla mente
presenterà
.
Dubbi
iL
nel
IDROFOBIA
togli
Cane-
sano
rabbia
«
?
è
Gii
da
Dunque
aimeno
infetto
un
in
il
quale prima
questo
temente
è
necessario
£'
II.
generare
r aria d'
che
colà
in
Agosto
rifica.
^pure
questione
il
fira
c"miune
cani
la
che
il
,
l' ira straordinaria
o
,
popolo ,
ardentissima
sete
rabbia
Questo
»
In
i
so**
sano
pos-
ha
certi climi
neli' Àfrica
gran
diventare
Chi
quasi tutti
,
quantità
per
opera
dovrebbero
nel
,
ahmentMio,
,
r
precedett*
•
^
esempio
si
intesa
la
Cane,
tutta
simi
caldis-
.
per
9
il
se
altro ?
un
pregiudiaiovolgare
un
jhA
i'IdrofoUa
sia ^tata
da
Canicola, la
nei
io
per
caso
legare,
decidere
pasto di carogna
cerchio
un
dall' altra parte chi
non
,
egli
per
opinione
caldi deMa
gran
morso
ioicl^
morso
questo
affermare) o
lo ha
che
contrae
Ma
comunicatogli
sicuresza
con
eomunka*
certis«mò
.
potrà
male
essa
^
morsicato
male
sembra
è
cane
spontaneo
oppure
y
la
riflessionisult Idrofobia^
e
ndìbiosi, lo che
potrebbe «llora
vivere
i Cani
y
meritoria
mal
Luglio, e
nel*
eerto
in
rmi
si
v»^
quelle Ckti^
^54
)(
diventerebbero
che
ce
Yiaggittore
Gnne
IIL
tina
furibondi y
ignora,
sono
non
e
entrano
aeUe
i Cani
loro
alcuno
era
irabbiodifuggono
contrade, e
fino
il peso
morti
sotto
uccisi,
corrono
come
spa«
talvolta
e
,
tfom nmpte
primoL apportatore di qneito
a
della
i loro saniis ,
Città altaeoindo
thftinoonlrano?
redono
n'
ve
non
in altro paese
smarriti d'uno
ventati y
y
che
cadono
non
maL^tia^o che
BonMiì
dove
.
talvolta la rabbia in
contrae
^
Nessun
paesi notissimi
sono
e
y
lontani dalle
e
ìatìtOf che
fie
Cane
un
chi
Ma
avverte
dunque
campagna
pria» ?
specie"f inferno?
una
ne
)(
gB
o
il C»*»
si vede
«ui
flagello
»
s*
ne
le vitiiine«
IV.
Perchè
f otreW
ixmi
della rabbia io
etatre
Itetsa» che del
vi^uolo, il quale ormai
4t
pie iiasoere
epootaneamente
in
und
akro
in
o
,
modo
,
si
non
kiyi «nere
comonicalo?
ere-*
sempre
Chi
potdi
provare il cantnnrio ?
V.
no
ben
laUo,
U
«oio
eotMKio,
Q
Ètebbt
e
che
gmmbo della sua
àmtà
qualehokn»e
questo
caso
ndibioso
cani*
un
si aia scostato
non
dal
Ma
i|^atÌDne"
pm
di diventare
icaao
mai
ddi
solitariapadrona»pò*in
beft
tanlo
una
intralciala
verì"caifeOy
quando i
6|icooAito?
VI.
«(mntnle
Che
40
poloiie iMseece
^pne^tomaio
vimer siiiieo"}
O^gow
Imi p^gttmmìà
"
«hi
"
nei Cani
^^màotm
in
casa
aponta,
puri
vede» diiB iaMiopiicneacereb^
il pencolo oo^vivtendo di buona le-*
'
^S5
J(
àe
queste bestie ,
con
)(
à' ori]mark" tool farsi
come
•
Voglia dunque Iddio, che,
siavi altra rabbia
non
garcid' essere
soltanto
? No
qoe
come
9
certamente
il vajuòloumano
analo^e
,
raUna
non
cara.
Persona
,
si è
mai
,
«d
e
abbandonato
; tanto
Eosse
aii»
per
egU
era
di
morto
confi^
cui
roce,
divtentaio fela bestia apparteneva
pecmetleee ^ die
come
archibugiato
,
coi
avere
e
appuntellare
,
Villano,a
volle mai
Mìoa
altri animali
stalla,in cui Taveano
spaventoso. U
,
h
Idrofobo
Bove
un
a
ai comunica
morso
ma
oonuf^
scimie eòa
di fede ci assicurà
degna
Cane
qualun-^
potuto
aUe
neppure
intanto c^e col
veduto
lusin«^
lo è il vajuoloall' uo^
fsAtiaglianimali .di
,
le porte deUa
e
Mestre
proprioal
Abbisogni fortissimamento
.
laorave
1^0
male
«n
solo all'w"nio
propri occhi
cane
essa
specienon
o
almeno
.
In
.
co^
e
,
potremo
esempio,
per
,
genere,
ntcare
9Èi
rabbia è
La
VII.
salvo
in
probj^ulei
pare
la comunicata
custodia
piùscrupolosa
coUa
mo
come
che
^
.
taluno lo
dalle fr*
consiglia»
che guarirebbe,ma
m
perchè kiaingai(asi
,
orrendi :mAig^
o
capo a pochi giornimori con
flKoi tutto afigMtttOi
e
insanguittato,
per esserci fu*^
va;
.
,
riosamtnte
rotte
le coma,
e
il muso
i
conteo
mvht
ri» e le mangiatoieJEaempjdf altriininulicahbioai
.
difFerentidal Cane
Vnr.
V
troppo tale ,
Uomo
coinè
sono
al
noli abbastatua
pari dai
abbiamo
.
cani diventa por
veduto
»
pm
non
aaf"-«
*56
)(
piuno
in lui
un
preceduto
alcuni
che
bene
caso
rerun
fìno che
veduto
Perchè
la
pre
che
che
rabbia, co^
il
ne
bocca,
e
in
conversi
a
£' noto
se
,
in tempo
.
sul
sea-
e
,
Gli
giungono a
lo sapeva,
uomini
stessi,
che
a
U
ro
pove-
.
gassero
avverti,che lo leocchi vedemmo
legato
quantunque
potendo
non
!)
mordacissimi»
morderli
,
di
mordere
mirarlo, rose
vicine alla bocca
ed
a
rilasciatele^ funi
al^pianto
la parte
,
comunicano
feroci,
co* nostri
,
agii^
non
orrore
inesplicabile
mastini
Noi
cumento
no-
verun
.
Cani, diventando
letto
aveva
conati essendosi
wwrdersi
precisa*
tutti, che si aprono
adunque
strano
questisvei^irati
che
sola
contrarre
pare
che stavano lontani
«stanti,
,
propaga,
e
,
arnu
a
senza
guisadi
che
l4ipacchini,
striatamente
T
coi denti
attaccati (
sono
ad altri il male
di
quale è
•
si
animali,
cutaneamente
,
loro umori
ed avventandosi
uno
sa
L' Idrofobia
colla
pajono
"
chiara* La
dei veleni
tri
al-
j^
i loro
degl'Idrofobi, si .maneggiano,
i cadaveri
.
sciape piì!i
e
ragionepar
pronta fra i Cani
i
comunica,
si
fra
maggiorparte
Visceri,e
V abbiamo
non
Cani, che
col morso,
mente
noi pure
noi
a
fra i
questo male
quanto fiiu"ra sì
per
ignoriamo,
•
dunque
animali ? La
me
Non
canino.
m
non
persuasidel contrario,ma
sono
chiaramente
facilmente
cui
Terìficata,in
morso
sia lecito il dubitarne
IX.
)(
zuola
le lenforza
di
arrivò
superioredelle braccia,e
sirac-
a
^57
)(
spettacolo
atfoce,
sanguinolente
cìaxne le carni
,
ch«
vremo
vi-
finché
presenta allo spirito
avremo
troppo
pur
)(
.
X.
di
morso
comincia
Quando
animale
un
lamente
bevette
nel
B^
mangia dopo
e
,
padrone
suo
Chi
.
tardato in lui
se
,
nuovo
di
disgrazia
la
avuta
Guic
più succede,
XL
dopo
V
£'
il
mistico
ormai
che
casi
se
,
dt
uno
.
Quanto
dopo il morso
fuggendo,come
per
quaranta
verun
sopravviene
non
sicuro
e
,
•
Il
it
b»
qui
con
può
abbiamo
e
ingannatrice,
non
esser
giorni
accidente^f
di quaranta
pare
numero
consegrato
mille volte
noi
,
amici
chi ha
poco
,
Ma
contagio.
di
da
un
si
sia in
uomo
per
morsicato
perdedi vist^?
opinionevolgare che
morso
alla bevanda
di timore
se
,
se
o
cora
an-
pur troppo
,
ucciso,
viene
Ecco
essere
il timore
crescerà
il male
avrebbe
orrore
e traditori
lusinghieri
codesti troppb
più
?
motivo
legittimo
e
omicida
comunicato
dichiararsi V
so-*-
l'
del-
orrore
il Cane
dirci quanto
l'ammazzavano
non
,
a
dichiarasi V
avere
può
tale
esser
insegnato
.dell'amico
caso
? fino
potrà deciderlo
quando nell'animale
,
acqua.
al
ci hanno
gliAutori
ora
il fermento
nel sangue
abbia
che
il
mortifero
esserle
,
Questo chi
rabbioso ?
ad
ad
tutti i
dissipare
a
pace
di
mori
ti-
ro,
queslo nume-
fallace anche
in
altri
imesi di tregua
quattordici
è
questo per
noi
p4ue il solo
esempio di sì lungo Intervallo'.
Bisognajperòrender
17
aS8
)(
)(
f^iMlukaUa maggiorparte degliScrìUoriinon estardiuisa
tendo
ad essi afu{;giu
queila possìbile
benché nra
come
quotidianamente
sfugge e sfug»
v* è di più
Vi
al volgo Me
alcuni
sono
girii
,
^
•
•
Autori
ci fanno
che
I
«noi
dopo il morto
Ah!
no
Opinionepure volgareè
rabbioso morda
Ma
padrone
•
t' awpoti
o
,
ora
chi
che
,
il Cane
pia lo
dirà
al
dopo il caso
•
£'
XllL
quasiuniversale
canone
neU*
dk^iarala
uomo-I*
fra i
.
è
,
nostro
,
come
Medici,
Idrofobia,prima di
gli sì riapranole ferite deir morso
aach* esso
ìrN"t^^^"'iH
peachèood non
t amico
sette
fuori che
tolti
»
a
nostro?
xìm
a
per carità.
Xil.
tuo
fino
questisi dovrà prestar fede ?
A
.
in timore
sUr^
lo è
non
stato
rire
mo-
Canone
nel-
suto
k tanti altri
.
in alcuni ; Coree
)ioi però le abbiamo vedute liifmcsi
che
ti
qnalB,nei qualiT
éopo
^iTinn
soltanto in
etserai riaperte
potrebbe£re
il
Idrofobia t'era
morto
,
essendosi
non
coi^minate, ed
timane
pocheset-
accesa
mcamale.
ab-
ancora
Pare
che
in
tfibrino tutti gliumori
e
^pMtlo mnle ti colligeino
,
n
aegnn
)Ma
Mn
tctogbereancora
dal corpo
ti
««atnae
M^"
db
In
.
questa
la
compagine medesi-
chi
tupposìiione
apriatetgujiotmàm
qualunquealtra
ì La
tuppoau
«vendo
*•«»* ^aaao,
sa
se
,
lecente
celBquaaione
pere più prò-
noi vediti aknni
Idrafobi» dalla
daglioraechi, o dag^ occhi
cut
sdì.
non
era
case
i
qualunquealtro
essi è
per
V
Se
de* dotti dice^ che
ve
sia
ne
è
]Kon sempre
tale ai
prima
certo
suppone
V
di
quello istante
le
eccone
il
rarissinft
volte
cuno
al-
n' è
ve
raM"ioso
essere
e
^
non
nime
una-
ragioni.
che
cane
se
noi
a
,
,
viene
ne
chiaro, perchè ad* ogni piccol sospetto viene
Ma
ammaisato
,
sempre
quando
.
non
è
certa
cosa
la rabbia
•
Se
trapassare , che
giuMierealla cute
si riduce
morso
non
ìnseguensa
col
ferita ,
dente
se
da
,
che
,
morde
d*
le vesti
fanno
una
,
essa
ne
sgorga
lasciarlo unirsi alla
nei nervi.
In
e
molto
prevenirela
rabbia
massa
del
di
qualunque
sarA
stato
prima
che il
ecco
secca
anche
di
in
e
,
se
mordes-
lo innoculasse nella
ciascheduno
accreditai ìssimo
ed
puntura
awelej^ata Quand*
stillante veleno
comunichi
parte vestita ,
una
asciug^ranno;
allora ad
bioso
fosse rab-
cane
mordendo
su
i denti
si
il
anche
l"e questo trasportar fuori il veleno
non
feno-*
sì terrìbil disastro ?
a
il deciderlo,ed
impotltibile
pare
r
ha
e
dichiaraci, V esperienza
,
la rabbi# è
.
rimèdio
alcun
è
consento
nel
male
^
XV,
in
specchio
di questo ?
pii\stravUgantipiù inesplicabili
meni
Se
a
,
Qual
insopportabile.
coaa
ed
,
Uno
risplendente.
0|^tto
stes-.
alla fiamma
alla luce
hanno
aborrimento
ao
delle
dalla parte
logorati
piò il canale avea
Lo
vestimenti quaai fino alla nuda cute.
sangue
potreb-
e
introdottovi,
sangue,
nuarsi
insi-
o
questi casi
rimedio
che
,
propinato air
verrà
diper
uomo
a6i
H
difeso
tpesiìnon
peirchè
)
radocinio
la rovina
della
composta
di pepe
Era
,
di canUridi
di Galeno
dèi
averla
aia segno
di sicura
netta
saranno
veduto
urine
Idrofoba
parenti
,
jpermolti giomi questa
pure
rimedj
di
il suddetto
comparve
si
XVI.
in
essa
tri
Al-
V ^ore
meritano
•
Che
si ha
fa
Francese?
con
a
credere
la rabbia da
Breve
è la
insensibili i
,
dell'im^ione
fasto
tanto
edifizio sulla lepidateom
certi vermelti
il morso,
noi rifutati
àcuffo per
suo
dopo
la
tutta
con
polvere,e
non
Noi
giovi-,
.
prescrivono ma
varj anni
s$aux
misera
sanguignoriscjontro
,
da
essere
famosa
in sufficiente
.
cui fu data
a
la
vede
non
sai^uigne
una
diligenzaimmediatamente
possibile
e
tempi
ilkiminatp,che
cai^ridi
sono
sempre
morire
a' suoi
cara
•
dal sofe
non
chi
^larigione Ma
fallacia di questo segno ? Ove
abbiamo
,
di Po/^
nome
poco
.
dose vi
gambaa
di
urine sanguigne
c"mipariscano
se
,
sotto
Sì crede
qualcheMedico
presa
lebri,
ce-
poi-
ceru
fino ai
erriamo,
non
capitano Parenti^
da
,
pia
d' altri inizili ingre^ntt
e
,
pare
ed è risorta ai nostri
,
volgo, ma
dopo
mi
quanto
neggiato
ma-
sempre
de'
Uno
la rabbia è
rìmedj per
per
,
male
mai
stato
Il
tatnere.
hoc
ex
.
accreditata,se
essa
vete
hocy trgo
Terapeutica
savia
antichi
ed
nulla da
avea
cattivi osservatori è
da
vei^e
Post
comune
)(
riale
mercu-
medio
ri-
come
suggerita
un^
Da-
Mr,
certo
risposta.Egli fonda
,
che la rabbia
qualidopo
da
nasca
il Q}orso
"
il
che
,,
Digitizedby
LjOOQ
IC
*6^
K
nel tangoe
ì"tn"Art
gT
'
alf infinko
cagìoMiiola rabbìi
luco
rimedio
akMTo
miti
ititemibii
di aiaili libri? Si
si è
aen
aKNrte
apavtearrole
è
"ioco
pienaA
giano,
questi ver*
sig.Deseaux,
Qual
.
date
sono
»
nei
dolorosa la Icnro
nen
del
sig.Deaeaux
nmnaginaliva ma
ha
non
,
quellaponderazione,
quelradie
grave,
andie
in
quel felice
i veri dalli, pei qualinoi abbiano
distingue
la venennone
Che
dir dunque delle felici
vragne
lotla
.
che
esperieme
,
die
le ha
VM
di ^dei^
rebbe
egli ci
vedale;
XVn.
o
e
esaere
alcuni Idrofili fino
naaioné
dP
e
»
resa
La
«aita
aenqpre dTealfo
siodnio
aè
.
,
saliyaaione,ma
precipitosa
in eisi
ritardala»
,
forti ad
frìaioni pU
eecitare
ad
veduti
è
egli
né li vedranno
caao
"
Ma
che né il
,
mai
i^ hanno
adunalefare
,
.
né akri
presenti le
•
all'Idrofobia
«noorm
tauHo
aono
die'
Il mercuclo
gì*incetti: dunque deve
contro
specìfico
UBO
noìotsepun*
interrolte
uon
^
moltiplicano
ù
col ^^ofo
,
colle loro
e
,
)(
pure
rivi il «angue
iare
seco
certesea
hi
l
La
e^'
,
orederle emettere-
qoslokebarliune di speransa sa*
nella scarificanone
dopo il morso
ferita,ovvero
aione, ossia succhiainento
a
creda
Ve
neil'ustione della
rere
per
Le
•
Se
appena
noi
?
racconla
usoke
.
La
nella di lei
prima
vicino al morso,
andie
il vdeno
^pidandole
nei qealipuò
capiUaHferiti,
essere
siiz-
scor-
potrebbeforse
.
seconda
facendo
,
Ma
qual in-
fibre , ed
entrato
t
vasi
il vde^
263
)(
no
bruciando
potrebbe,
,
cace
,
9
veleno
che
ciò
nei
mostra
morsi
dei
serpenti
•
a
coraggiocK prestarsi
questo
dice
elegantemente
come
,
y
ci as^cura, che
Chi
ragione?
contrario di
uffi«
il dotto Celso
è
,
daWust},
eénftrmatmpiuttosto
un'audacim
A
ìi
san-
fino degb*antiche
l'esperiènza
Egitto ci
cKi arra
Ma
cioè
,
.
eome
9
Psilli "r
,
propagazione La terza
potrebbe forse attirar fuori col
lisucckhmento
^e
meffi*
renderlo
luì pure
la
arrestarne
e
,
)(
il veleno
ehi dalla
idrpfoblco
quellode^ serpenti non
sia mortale
,
anche
preso
bocca?
per
Q)i
P^lloy che nell'azione di
succhiare
eglimedesimo
liberare altrui? Una
applicatasubito
forse
di
essere
,
in
fl
cola
forte irentosa
scarificata sul
quale
neir
,
sparso
benché
e
di cui
cerca
potrebbe
moiw
ie ferite
Ma
.
no
so-
medesimo
ciò
un
ficiente
suf-
tempo
che
esso
non
pari cff quellodel
va*-
quantitàinfinitamente pic«
in
in
,
guisa di soi"o per
a
,
atto
non
replicatamente
ei dice, ,
al
ecelttte
,
,
è
,
partisuscettibilidi questa operazione
imperciocchéchi
sia volatifissimo ,
,
cerasse
la-
glisi
non
male
laècia per
Questc^eleno
?
juob
e
quel
maggiore speranza
elleno sempre
f
ben
l'audace
delle genpve
qualchepiccolvaso
contraesse
assicurerebbe
eut
tutte
s' insinua
,
pare pà
le vene?
La
scarificazione della parte morsIcaCa
gatura
leche
y
dagl'ignoramiChirurgi si* propone nella ptftitura
della vipera,è rimedio puerile,
e
degno di toro.
Se
la
è
legatura
fbrtè
abbastim^a
per separam
egni
^64
)(
cadrà
diiBcili'ssimOy
ca9o
la
mortale
iMi
dì
totalmente
è
f
XVIII.
al
ì cani
vede
die
è stato
più
di
ferito da
in
anno
?
in
vece
tempo
,
che hanno
,
custodito
si
lo
non
«e
luogo,
decidesse
sono
,
col
sari^nno
coloro, che
stati morsicati, giacchénon
darà i^iai la
che
tanto
inon
l'ha.
li.solo
è
terribilenon
a
noi
esser
curo
si-
piccolvantaggio.
Se è lecito ai Moralisti il creare
casi talvolta
Che
Se
dall'ambascia
caso
sia lecito
ben
se
tormentosa
XIX.
.
a
solleeitamor*
sospètti
dopo
«
quel cane,
in
i cani
infetti
sieno
se
sono
,grav^
ima
meno
,
vivere abneno.
'angoscioM"che
tanto
apertura nutrendoli
una
liberi almeno
rabbia
,
si chiudessero,in
)
per
dio
timore
incertezze colui
dovrà
cane
un
,
Imperciocchéchi
tante
a
rabbia
aduncpe assai più opportimo,
d* uccidere
morsicato
eoìk
di
,
Sembrerebbe
le
mazzare
am-
.
mezzo
parrebbeforse
taluno
ne
in
9
un
sìa» grand'imprudenza V
non
si eostimia.
che
non
darà
stessa
più piccolosospetto
comunemente
"^me
ella
»
te
for-
Se
•
ìnutiW
che
cor«
in «gangre-
tosto
ed
del
retfto
è abbastanza
morte
Par«
ben
separata
parte
altro genere
un
,
^eiU parte offeta col
eemunlca£Ìone
pò,
)(
per
istu-
o
difficili,
parentideir impossibile
,
il
sarà d' m
crearne
uno
,
che
è
mo
possibilissi-
Baiiibino generato 4a
un
dre,
Pa-
nelMadre
concepito,e paitorito da una
intervallò più o men
lu^^igoche suol passare fra
o
.
r
li morso
,
,
d'un
cane
rabbioso
^
e
della
l'esplosione
a65
){
rabbia ?
Questidee
idrofobiciy
mi
ha finora istruito di
vede,
che
ignota
,
succeduto
essere
li
qualchecaso
?
Concludasi
sa
dunque
che
,
chi
i mali
Idrofobìasembra
f
che' pare
Jinora pel morfo
qual ragione è piikcomune
frequente
,
ad
animali
che pare
se
sia
e
if altra
il
impossibile
Poeta
curarla
Nec
nodosam
si
dichiari,
,
pare
come
Cosi
dichiarata.
Ovidio
medicina
nescit
deva
cre-
dottissimo
podagràm ,
formidatisauxiUatux nquis.
Idrofobìa
h
oscurità
d
,
orrore
pieno di
è
,
timore
quellodeir
è neir iracondia
,
che
tutto
pieno ancora
y
essere
^
dopo
finalmente concludasi
V
:
decidere
impossibileil
che
prima
uomo
dice decisivamente
Solvere
£
ali*
,
la dotta antichità
ancora
comunicarsi
massime
specie
per
,
animale
cane^
puh però
non
se
difficile,
curabile
n^l
che
mordace:
Chi
tale in
stato
,
la
non
ereditar]
; e
piuttosto
contagioso che spontaneo;
comunicarcisolamente
si-
più volte?
questo sia mai
che
,
di
sappia,ci
simile;eppure
caso
sono
frequentissimi
perchè non
male
un
dovrebb'
che
ch'io
medica,
stona
i se*
butici,
gliScor-
o
parenliinfeUi
da
,
Nessuna
i Celtici,
hanno
ne
quelli che,nascono
mil male.
nel sangue
certamente
aver
come
)(
uomo
.
di
eiò , che
di dubbiezze
maranglia
,
qualunque morso,
medesimo
Celso
da
riguar-
,
dice, che
come
senza
massime
non
v*è
di
^
deve
cettuar
ec-
do
quan-
quati
)(
eh%
nono,
A«
abbia
man
in
)(
9tf
di
gualchecoea
ve^
nefico.
Dopo
questa terrìbiliverità, die
giusteeguabnentecKe
?
•egoirÀ
Lx"
prìma
come
le
rt,
noi
diremo
coi
,
un
a
n«
vivere
cani, anzi alcune di quelleSigno*
al vedere
qualisvengono
pistrelloo
continuerà
ranno
trove-
che
ftpvrentose,
Si
.
tutti
innocentissimo
loro vita tenendo
in
grembo
un
ragno
e
,
nel
sorcio,
,
pi*
un
gasseranno
casto
la
loro letto
Mirtillo. Cosi è fatto il più perfetBrillantina,
o
to
il
,
pia ingegaoso
,
a
i mondi
il solo
questa terra, che
possibili
.
è
il
raziocinante dei
venti
vi-
più p^fettodi
tutti
i68
)(
immediatamente
necessarie
precauzioni
le
tutte
profondamentela
la
immergere
finché
vino
in
mano
gli fece
ferita
^
di
cura
furono
soli
ì
in
strofinarlo
ordinate
dissolutone, e si
alcuni
sen^
della
minerale,
tenerla
*per
si
viveva
al
,
la sicurezza
nuare
i
,
o
dieci
a
dere
(Ru-
di farla strofinare con
la
suppurazione
.
tale
polveredi
In
taridi
Can-
gamente
più lunstato
questo
,
da
del malato
se
che
rimedj per quante
di
oggetto
incontro
non
istanze
lo
,
T inùna-
,
•
Arrivò
glifossero
la
avesse
a
tale
volle conti*-
egli non
combattere
acciocché lo spavento
che
credere
prodottoquel ma-'
stessa
andare
,
darglia
con
ad
ancora
voleva
si ardi alcuno
Non
andasse
piaga si
uso
si ebbe
il Religioso
e
tranquillo
,
avesse
quale à
V
otto
viva, e mantenerla
di conservarlo
cane
la
con
aspergerla
sempre
conservossi
^nazione non
le
ostriche per
pensò
,
in istatodi
il
etiopeanti-
fatto succedere
fu
che
grossa tela, ed
che
alcuni
di
.
troppo preHo
premura
furono
salivazione straordi-^
una
di'
polveredi scaglie
cose
di
cura
gH
,
altrettanto
e
osservarsi
.
di
ebbe
Religiososi
questirimedj
A
.
giorni pozionibolari
giorni Sembrando,
una
il
tratto
unguento mercimale
V
moniale
.
Questi
si pot^erono allora mettere
torbil
Ilaria
in
rimedj , che
grani di
,
una
tratto
con,
per
ma-
di
rìbagnarla
Ritornato
uso.
seguite»
lasciorvi sopra
coi^ressa bagnatanella medesima
ebbe
in
nificò
Scar.
dissoluzione di sai
una
Uscir sangue;
potè
,
)(
sua
fatte
.
ne
ostinazio-
sorpreso
Do«
^
)(
dici foli
cHira
di
inghiottireche
Il
.
questo incomodo
che
alcun
sollievo
seguente il malato
notte
e
quindiin
agitazione,
che fu
segno
de
suoi
passi
.
senza
lo
né
questo
e
di
dolore
fu assalito da
Questo
;
il
liquore
,
gridandoche
,
orrore
per il
piede,^i
con
liquido
si ebbe
si
lo
tempo
dì
usare
Gli
•
quale
si ritirò immediatamente
quella
lasciò dubitare
immediatamente
lAcune
ed
,
dì
lagnavaper
poteva soSrir
Fece
vandolo
tro-
.
ordinò
,
,
tire
inghiot-
morso
non
liquore
zuccaro
,
alla vista della
non
due/
^ieno
naso
Non
.
i
si
cane
Restò sorpreso
luogodel
nel
Chirurgodella malattia
salassarlo dal
non
del
impetuoseconvulsioni,e
,
vista
di
tazza
.
don*
,
che
,
eglidiceva
alcuno
liquido
presentòuna
Chirurgo
come
,
ma
estre-
una
Convento
il
stralunati,
solido né
alcun
ripugnanza
,
del moi*so
vederlo
a
potere
senza
gli
non
dirigerdovesse
ove
stesso
curato
aveva
portòimmediatamente
con
gliocchi
,
ne
alcu-
a
speciedi delirio,'
una
sapere
Avvertitone
an^i prima lo
mocco
che
fu in
alla porta del
trovato
voleva uscire
nuando
conti,
ordinate
,
un
faceva rigettare
quel liquore,gliele
per
Nella
lagnarti
a
presh ptr
la
perchè
,
mostrava
.
gliFurono
,
Religioso
giorno vegnente
leggiermentediaforetiche
decozioni
procurarono
fu
,
gola ordinano
di
male
il
questicominciò
di
termine
difEcoltà d*
una
Chirurgo per queste
qualipassòprosperamente
i
aniii. Nel
due
il
potè ottenere
giorni
dopo
,
)(
dano
gocce di lau-
altri
rimedj che
perchèspiròil malato
)(
àèie^o
tre
dopo
ore
U
dedurre la
ritardò
a
ragione
,
il rabbioso
svilupparsi
immediate
rimedj, i qualitemperarono
forza del veleno
quando se
ne
,
egliciò :
in
fosse continuato V
tanto
i^aso
né
festò
mani-
si
nelle
fobie
idro-
I. all'* uso
dei
affatto
uso
,
émorzata
come
,
niva;
conve-
al temperamento
matico
flem-
non
mederemo
aflatto
solo
qualchedubbio
e
^L'gioso.Noi
questa osservazione. Nasce
,-
ne
poter-
parte sul principiola
V avrebbero
e
II. all'etàavanzata,
del
veleno
cui^imanife^
Attribuisce
.
Chirurgodi
per cui in questo
quel furore,con
con
le clrcostan-
tutte
di questa storia è sendl"rato al
luto
vo-
aver
senta
,
Considerando
prendernulla*
Ee
H,
sanguigna
^70
su
i
lato
segnidella idrofobia L' orrore , che mostrò il macibo liquidoo solido potè anche
per qualunque
.
,
essere
tormentosa
un
effetto o
angina,
onde
deUa
era
,
o
immaginazione
,
oppresso
•
della
di
straniisimo
Caso
cui
in
Donna
una
y
ad
cominciarono
solamente
Idrofobìa
dell'
ella
di
seppe
sintomi
i
che
allora
,
morsicata
stata
essere
da
rabbioso
Cane
un
apparire
.
.^LsPETXANBO
che
autenticata
Tenga
replicate ed irrefragabili
rienze
espe-
da
efficacia del
£itto
e
PruMia»
non
rimedio
modo
gualche
idrofobico
dobbiamo
effetti
che
,
la
non
,
ignota
tuttora
funesto
y
una
la
,
quale
idrofobico
•
,
se
,
non
Ne
#embn
che
riferiremo,
provare
d^"ende in
cumulando
ac-
gran
che
,
te
par-
•
febbrajo adunque d^
che
scorreva
mone
^oa
meccanismo
.
Nel
y
veleno
orribile ne' tuoi
le osserrasioni
e
4all'imma^nazione
Contea
del
natura
ed
questo punto
i'efficacia del veleno
y
in
,
a
i fatti
sovrano
disconoscere
procurare
nel suo
inesplicabile
brevemente
dal
prato,
com-
rallentarci dal £are tutti i
per
meno
accostarci
potremo
la rabbia
contro
pubblicarerecentenotente
sfor»
possibili
nostri
ora
dell' umaniU
,
r
di
vantaggio
per
,
i contorni
cinque
di
1772
mi
Beeanfon
pessoitty
fra
cane
to
ambia-
nella Franca**
le
quali tm*
)(
che
vogliam riferire
,
di lettoy fu
e
un
Il
.
eh'
sig.Oudot
egliavea
e
Gonus
,
vi uni
mai
accordare
da
morsa
,
per
piaga
,
più
dopo
Quattro mesi
visitata da
donna
con
lei del
il grave
una
suo
quel punto
la
volle
la
T
avea
stata
di
lo spurgo
d' idrofobia
.
fu la
guarigione
dosi
quale, rallegranre
conosce-
che
dicendole
corso,
sempre
però
avvertenza
stato, le fece insieme
tutte
la morsicatura
,
cosi la.
continuando
ogni segno
avea
cura
clie fosse
,
me
no-
morsicate
giorni aperto
amica
il
sotto
,
l' apparente
sig.
parossismodi
nel
e
erano
persoìme
giornidopo
a
sua
rischio,che
le altre quattro
sino
di i^o
lontano
tenne
nota
avendo
ed
,
mento
tratta-
quellapianta
Egli non
,
leno
ve-
del
Durante
ammalata
settimane
di
uso
moite
arrabbiato
fu
di
solito
le altre persone
^ano
alla' sua
cane,
tre
mantenere
dieci
V
caratterizzata.
ben
un
per
deUa
che
uno
che
,
il metodo
e
preconizzata,
cane
ràbbia
strap*
avea
dose
gran
ancora
e
,
subito dalla relazione
una
salata,
sig.Oudot,
una
usciva
braccio
Besangon
.
il
je
perciò del
,
Medici
dal medesimo
cura
di
flore phceniceo
anagallis
di
seppe
Medico
comprese
,
cioè T acqua
molli
da
,
combattere
a
mercuriale
che
,
partidel
addentamento
contentandosi
non
Neil' atto
.
vazione
osser-
bicipitedella larghezzadi
per curarla
chiamato
,
del
pezzo
scudo
,
T ultimo
e
,
soggètto deli'
in varie
morsicata
essa
del cubilo
pato
il
Donna, la quale è
una
vos»i
){
^72
La
otto
morte
che
donna
.
dubitato
o
,
se
il
cane
fosse
^73
)(
fosse
rabbioso, cadde
stato
abbattimento,e
Air
,
indomani
; il
mente
mise
il
solo P influenza
ma
,
sinora usati
darsi al
pi" come
della rabbia
,
,
o
di
ma
andò
piagalole
la
veder-
a
dolea forte--
giorni
dopo in
d' idrofobìa,
accesso
un
provare
immaginazionesul
1' inefficaciadi tutti i
esso
.
Potranno
veleno
rimedj
questirìguar-*
capacidi sopireil veleno
palliativi
non
già come
ad assimilarlo
FINE
giorno.
slesso
Questo fatto sembra
dell'
ancora
contro
specie di
una
diede varie provo
due
.
idrofobico
sig.Oudot
giornoappresso
di rabbia dichiaratissima
non
Ietto lo
che il braccio
mori finalmente
e
subito in
a
quando
,
glidisse ,
si
)(
DEL
rimedj atti a distruggerlo
aglialtriumori
SECONDO
VOLUME
l8
.
.
Itècishnt
del
Elogio
Opere
di
Medico
il ^Dottor
noi
a
note
Lupacchini
Vemanzio
Idrofobìa per
suir
Medica
Storia
sue
Venanzio
Lupacchini
con
,
intomo
'Dubbi
e
a
Ì
due
anni
dopo
"»
^x
sioni
rifleszàJfi
n
Idrofobìa
Idr^oUa
una
2^9
morto
questo male
suW
riflessioni
Osservazione
è
cui
?»
aSi
"t
manifestatasi
267
»
^^^
'^aso stranissimo
ad
f
solamente
stata
di
Doma
una
apparire i
allora
morsicata
da
un
yi evi
minciarono
co-
fobìa
siniomi delt Idro-
che
,
,
ella seppe di
Cane
rabbioso,
sere
es-
v
271
^gitized
by
e. BERKELEY
,*i,
li
LIBRARIES
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FORM
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