Strumento di condivisione della Parrocchia
San Martino in Villapizzone - Milano
Grest e Chiesa
Ridare dignità ai popoli dell’Africa
Festa... perché?
100 volte tanto!
Ci siamo... Si inizia!
Un anno difficile
Vi porto nel cuore
Anno 3 - n. 6 giugno 2009
Questo giornalino viene stampato
mensilmente per promuovere la
comunicazione all’interno della
Parrocchia; ne è responsabile il
Parroco attraverso il lavoro della
Redazione.
Redazione
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Paola Calò
Luca Diliberto
Andrea Raglio
Katia Sciarra
Alice Terreni
Pietro Diliberto
Davide Piantella
Pasquale Sciarra
Adrian Vasquez
[email protected]
don Erminio Pozzi
don Lorenzo Negri
02.32.72.621
347.77.38.981
[email protected]
02.33.00.12.50
347.79.23.764
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Apertura della chiesa
Orari Sante Messe
Tutti i giorni:
Giovedì:
Giorni feriali:
Giovedì:
9.00
Prefestiva (sabato):
Giorni festivi: 8.30 10.30
7.30 - 19.00
7.30 - 20.30
18.00
19.00
18.00
18.00
Segreteria parrocchiale
Centro Parrocchiale San Martino
Tutti i giorni:
18.30 - 19.00
Da lunedì a venerdì: 9.00 - 11.00
Tutti i giorni
Oratorio
Centro di Ascolto
Tutti i giorni
Catechismo
16.00 - 19.00
17.00 - 18.00
14.30 - 18.30
Giovedì CHIUSO
Mercoledì
Giovedì
Lunedì CHIUSO
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Patronato ACLI
Tutti i lunedì dalle
9.30 - 11.30
15.30 - 17.00
17.30
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Grest e Chiesa
Sole, colori, canzoni, giochi,
schiamazzi, gite, piscina... e
anche silenzio, stupore, sorrisi, servizio, preghiera, attenzione, tenerezza...
Nel grest ci sono tanti
“ingredienti” che permettono un’esperienza davvero
straordinaria! Tutti importanti. Di ciascuno si potrebbe dire molto. Ma ce n’è
uno che sembra ovvio e
che ha una grande importanza: la “convivenza”! Tutto questo accade perché ci
è data (o ci diamo) la gioia
del tempo, il tempo vissuto
insieme: tante ore della
Vi aspetto tutti alla Festa! …e al “grest” di tutto l’anno!!!
giornata passate insieme.
Cantiamo insieme, giochiamo insieme, mangiamo insieme, camminiamo insieme, ci divertiamo insieme... sudiamo insieme!
Ogni tanto, nella giornata, corre anche un grido (se mai il mio fischio non si fosse sentito!):
“adunata!!!” e tutti corrono (non sempre propriamente di corsa!) a ricomporre le squadre nel cortile
davanti alla tettoia. Se avessimo qualche ragazzo greco dovremmo gridargli “ecclesìa!!!”. “Chiesa”
vuol dir proprio così: chiamata, radunata, adunata... E, forse senza saperlo, nel grest “facciamo chiesa”
tante volte al giorno, in tanti modi diversi.
Spesso vedo adulti che percepiscono che in oratorio durante il grest accade qualcosa di molto più
bello e più grande di una semplice attività di animazione. Qualcuno fa trapelare un po’ di sana
“invidia”! Forse dopo un’ora di grest scapperebbe di già (!), ma c’è qualcosa che gli piacerebbe, qualcosa che davvero sarebbe bello anche per “i grandi”!
Forse è proprio la gioia del tempo (il Signore ce lo dona ogni giorno, e noi non ce l’abbiamo mai!).
Il grest è una straordinaria occasione per vivere il tempo che Dio ci dona. Ma non solamente il
“tempo libero” (che la nostra società ci induce a sognare di passare su un’isola deserta!), il tempo vissuto insieme, addirittura chiusi dentro ai cancelli dell’Oratorio! Quando il cancello si chiude ci sentiamo un po’ a casa! L’Oratorio diventa “nostro”, e – da tanti ragazzi iscritti – diventiamo “noi”!
Nel grest sperimentiamo l’essere “noi” nello spazio e nel tempo, radunati per vivere insieme tutto
quel che capita nella giornata. Questa esperienza è l’esperienza della “Chiesa”!
Hanno ragione “i grandi” di invidiare questa esperienza!!!
Forse la nostra Chiesa deve trovare delle occasioni anche per gli adulti per vivere questa esperienza
fondamentale. Forse ciascuno di noi dovrebbe desiderarle e sceglierle di più!
Forse anche l’esperienza della Festa altro non è che un modo per darsi questa occasione.
Forse, soprattutto, dovremmo davvero industriarci per inventare delle occasioni che rendano possibile in via più ordinaria questa esperienza straordinaria!
Torna ancora il tema della Festa della Comunità: che bella Chiesa! Ci possiamo permettere l’impegno
di fare bella la chiesa se prima di tutto abbiamo a cuore il fare bella la Chiesa! E al giorno d’oggi è una
sfida non da poco!
Vi aspetto tutti alla Festa! ...e al “grest” di tutto l’anno!!!
don Lorenzo
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VivaVoce _________________________________________
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da [email protected]
QUANTO VALE!
Da qualche tempo don Lorenzo ci parla dei
progetti che abbiamo nel nostro oratorio e nella nostra parrocchia.
Spesso ci sembrano cose più grandi di noi, delle nostre possibilità o altre volte, peggio ancora,
ci sembrano cose che ci toccano poco.
Forse ristrutturare internamente la Chiesa per
renderla più rispondente ad una comunità unita
o rifare il campo da calcio dove i bambini e
ragazzi giocano in mezzo ai sassi, sono cose
poco importanti o troppo impegnative per i
nostri sforzi.
Allora mi viene in mente quello che commenta
spesso il don: “Domandiamoci cosa vale davvero, quanto vale quello che facciamo, cosa sono
le cose importanti per cui impegnarsi”.
Quando vengo in oratorio, quando vedo giocare i ragazzini della squadra di calcio dei piccoli,
vedo le prime comunioni, le cresime mi domando quanto valore abbia tutto questo!
Io vedo che il nostro oratorio, la nostra parrocchia possono dare molto alla crescita dei nostri
ragazzi e dotarsi anche dei luoghi adeguati ci
aiuti a svolgere meglio questi compiti.
Vedo l’entusiasmo con il quale i ragazzi e i giovani si dedicano a fare gli allenatori di calcio, a
preparare il campo per le partite del fine settimana; vedo le mamme che fanno le catechiste
dando il loro tempo durante l’anno per fare
crescere spiritualmente i più giovani.
Gli educatori del Gruppo Medie o Adolescenti
sono giovani appena più grandi che dedicano
le proprie energie per gli altri.
Ci sono adulti che stanno dedicando tanto tempo alla crescita dell’oratorio e della parrocchia
perché credono che questo sia un impegno
importante per la propria vita e per gli altri.
Tanti altri poi ritagliano dai propri impegni momenti di interesse chi nel Gruppo Sportivo, nel
Coro, nei momenti di aggregazione, nella preparazione dei materiali per la riflessione. Spinti
dall’amore e dalla passione.
Questo credo che valga, che abbia un grande
valore per noi singoli e per tutti.
LA CONFERENZA DI
S. VINCENZO PARROCCHIALE
Come ogni anno, prima delle vacanze estive,
desidera esprimere il suo sincero ringraziamen-
Come sempre pensieri
e riflessioni
mi si accompagnano a
testi di canzoni
che
vado a cercare
per
colorare
meglio
le
mie idee.
Pensando ai piccoli che si accostano al gioco
del calcio in oratorio e li vedo correre con tanto entusiasmo accompagnati dai loro allenatori/
educatori mi è tornata in mente un dolcissima
canzone di Francesco De Gregori:
“Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.
Ma Nino non avere paura
a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari
che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio,
dall’altruismo e dalla fantasia.”
(“La leva calcistica della Classe ’68”)
Lo sport in oratorio non è semplice sport ma un
momento di crescita. La nostra comunità poi
sia anche un luogo dove si parla e ci si ascolta:
“Parla con me, parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di più
quel malessere dentro che hai tu.
Parla con me, tu provaci almeno un po’
non ti giudicherò
perché una colpa se c’è
non si può dare solo a te.
Parla con me.”
(“Parla con me” E. Ramazzotti)
Queste sono le cose che credo valgano!
Andrea Raglio
to a tutti coloro che sentono vivo, soprattutto
nei momenti di difficoltà economiche, l’obbligo
morale di non dimenticare il dovere della solidarietà nei confronti dei fratelli più disagiati.
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VivaVoce _________________________________________
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da [email protected]
tempo e del suo automezzo.
Ad un “amico del Gruppo Sportivo” che ha
organizzato una splendida tombolata, che ha
reso ben 491 euro.
Ai sacerdoti che, da sempre, rispondono alle
numerose “sollecitazioni” della S. Vincenzo
quando si trova in “difficoltà di liquidi”.
In primo luogo alla Comunità Parrocchiale, per
la risposta data nel corso della “Giornata della
Carità” che ha fruttato con la vendita di fiori e
torte, un utile netto di 800 euro e per i vari
contributi in generi alimentari.
Ai ragazzi del gruppo medie ed ai loro educatori per il contributo dato nello scarico dei generi alimentari elargiti dal Banco Alimentare,
per la continuità e la precisione del servizio prestato.
A una generosa “persona” che sempre offre il
suo aiuto nella giornata destinata alla consegna
dei pacchi alle 45 famiglie che attualmente
vengono assistite, dando la disponibilità del suo
Un grazie sincero anche a chi, non potendo
contribuire economicamente, ci sostiene con le
preghiere perché per riuscire a far fronte ai bisogni, sempre crescenti, di tante famiglie, senza
l’aiuto del Signore non riusciremmo a fare nemmeno il nostro “poco”.
Alla fine una perorazione: cerchiamo nel futuro
di rispondere sempre, tutti e generosamente,
quando i nostri sacerdoti invitano a donare generi alimentari perché vuol dire che... la nostra
dispensa è vuota!
A tutti un sereno periodo di vacanze con l’augurio di un rientro pieno di “buone intenzioni”.
La S. Vincenzo Parrocchiale
BOLIVOLIAMO?!
sola per un paese lontano ma di avere con me
Villapizzone!
L’anno scorso: Bulgaria...
E quest’anno?? Bolivia!
Molti di voi sanno già che questa estate trascorrerò un intero mese a Cochabamba (che
nome simpatico, non vi sembra?!), una città
della Bolivia.
Sarò in “missione” con altri 10 giovani volontari.
Sarà un periodo bellissimo ma molto impegnativo, per la sua durata, per i costi che dovremo
sostenere (siamo infatti tutti studenti), per le
persone che incontrerò, per il fatto che partirò
con persone che non conosco, ma soprattutto
per l’importanza che questo momento riveste
per le nostre vite.
Ho deciso di scrivere questo intervento per
ringraziare la nostra comunità. Anche se è stata personale la decisione di intraprendere questo viaggio, ho ricevuto un sostegno e una
solidarietà davvero inaspettate da parte di tutta la parrocchia! Questa cosa è davvero molto
bella, e mi dà la sensazione di non partire da
E forse sarà così anche per i missionari che ci
ospiteranno: l’aiuto che porteremo loro sarà
esiguo, ma forse con la nostra presenza si sentiranno un pochino a casa...
Grazie ancora a tutti!
E magari ci risentiamo a settembre, così vi racconterò come è andata!
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Katia
Guarda più in là ___________________________________
à
Ridare dignità ai popoli dell’Africa
L’Africa, probabilmente, non è al centro dei
pensieri di molti; questo continente immenso,
abitato da poco meno di un miliardo di persone e dove di recente si è recato anche papa
Benedetto XVI, è in gran parte al di fuori dei
circuiti economici e culturali del mondo, perennemente segnato da un sottosviluppo (anche
se vi sono pure cospicue eccezioni) che genera
fame e morte, collegato all’Occidente solo grazie al flusso degli aiuti umanitari.
Diversamente da altre regioni del mondo – la
Cina e l’India, solo per fare gli esempi più evidenti - non pare in grado di uscire dalla sua
drammatica situazione; e tante soluzioni ventilate risultano alla fine solo belle idee, parole al
vento, buoni propositi ma senza seguito. In
questo quadro, mi ha sorpreso e scosso leggere
la bella intervista (pubblicata in maggio sul supplemento economico di “Repubblica”, a firma
di E. Occorsio) a una giovane donna, Dambisa
Moyo, nata in Zambia ma che ha studiato ad
Harvard ed Oxford, economista piuttosto famosa ed apprezzata, che invita noi occidentali a
guardare all’Africa con una mentalità completamente diversa da quella utilizzata sino ad ora;
la sua tesi, provocatoria ma che si basa su dati
difficilmente discutibili, è che alle popolazioni
africane non servano gli aiuti che, soprattutto
attraverso i governi, sono arrivati sino ad ora.
Si tratta, tanto per avere una idea, di una cifra
gigantesca: oltre mille miliardi di dollari; ma che
– come denuncia in un suo libro non ancora
pubblicato in Italia - sono in gran parte finiti
nelle tasche di governanti senza scrupoli, contribuendo così a mantenere inalterata la realtà
di coloro, e sono tantissimi, che non riescono a
sopravvivere alla povertà.
Anche molte iniziative benefiche, come le raccolte di fondi attraverso concerti o attività straordinarie, servono a suo parere solo a dare lustro a quanti le organizzano, senza incidere per
davvero. Ma c’è un ragionamento che Dambisa
Moyo propone, e che coglie certamente una
delle verità nascoste dietro i drammi dell’Africa:
“I governi sono demotivati dall' assumere iniziative di vero sviluppo, di vera crescita del tessuto industriale, agricolo e dei servizi, perché sanno che comunque verranno rifinanziati presto
dal generoso occidente. Pensano piuttosto a
creare intanto degli eserciti forti perché fanno
Dambisa Moyo, economista piuttosto famosa
ed apprezzata, invita noi occidentali a guardare
all’Africa con una mentalità completamente
diversa da quella utilizzata sino ad ora.
sempre comodo a chi è al potere, e poi delle
strutture burocratiche ameboidi che hanno il
solo scopo di conservare lo status quo, perché
la condizione attuale è quella che più conviene:
restare sottosviluppati perché così arriveranno
presto altri aiuti, e poi altri e poi altri. I governanti perdono tutto il loro tempo a corteggiare
i potenziali donatori, disinteressandosi delle
vicende interne. È un circuito diabolico di assistenzialismo che toglie dignità, non serve alla
crescita e occorre assolutamente spezzare”. Da
qui la sua, spiazzante, proposta: congelare,
cioè fermare, il flusso degli aiuti per cinque anni
(a partire dai paesi meno disperati), per attivare
forze vere e riavviare un serio sviluppo interno.
È una scommessa non priva di rischio, ma forse
meno assurda che continuare a guardare a questo straordinario continente da lontano, senza
però riuscire ad incidere sul suo futuro. Questa
voce, proprio perché porta dentro un vero amore per l’Africa, dovrebbe essere ascoltata un
po’ di più; la sua passione ha probabilmente
più valore di quella dei vip che usano continente africano come scioccante passerella per esaltare se stessi.
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Luca Diliberto
Il tema dell’anno __________________________________
Festa... perché?
à
La festa è nel disegno di Dio una sorgente
di riconoscenza, di gioia, di pace.
Questo mese vorremmo rendere attuale la riflessione sulla lettura della Lettera pastorale affiancandola a quanto stiamo per vivere come
parrocchia, lasciandoci guidare anche dalle parole dell’Arcivescovo per comprendere maggiormente il senso della prossima Festa della
Comunità.
La vita dell’uomo è scandita dal tempo del lavoro e dal tempo del riposo, tra ferialità e festività.
Ciò avviene in modo talvolta un po’ meccanico
o abitudinario. Inoltre il crescente ritmo lavorativo riduce il tempo del riposo e della festa che
spesso si trasforma in una rincorsa al divertimento senza neppure trovarne soddisfazione.
Il Card. Tettamanzi esplicita il fine di questo
alternarsi - il tempo del lavoro è finalizzato a
quello del riposo e della festa - e ne motiva il
senso: “l’uomo se è originariamente chiamato
al lavoro, ultimamente è chiamato ad una vita
di comunione con Dio e con ogni fratello. La
festa è nel disegno
di Dio una sorgente di riconoscenza, di gioia, di pace”
(p.99
“Famiglia diventa
anima del mondo”).
Accanto all’aspetto fisico del recupero delle forze,
indubbiamente
necessario e dalla
natura stessa offertoci nel modello
del ciclo della coltivazione, il senso del riposo per l’uomo acquista significato nella prospettiva della cura delle
relazioni, a cui è essenzialmente chiamato per il
suo essere a immagine di Dio.
Alla luce del fine e del senso è possibile definire
il contenuto e lo stile del riposo e della festa. Il
divertimento, che viene giustamente ricercato
come momento di svago dal lavoro, non può
allora diventare una forma di fuga dalle relazioni o ulteriore frenesia, ponendo il fare, e non
l’essere, al centro.
Inoltre, se ciò ha senso per ogni uomo in quanto creato ad immagine di Dio, per il cristiano la
festa ha il suo centro nella celebrazione dell’Eucaristia, in quanto, memoria della Pasqua, rende possibile la comunione con Dio e con i fratelli.
Cosa può voler dire allora fare la Festa della
Comunità sulla base di questi pensieri? Pur trattandosi di un momento che si ripete ogni anno,
è possibile parteciparvi in modo nuovo e più
consapevole?
Sicuramente la Festa della Comunità deve avere al centro le persone e coinvolgere tutti... lo
dice il nome stesso!
Come è possibile parlare di comunità se non a
partire dalle persone?
Una Comunità parrocchiale non è data dalle
strutture, anche se necessarie; non è determinata dai gruppi, anche se diventano le modalità di
incontro e lavoro abituale; non è finalizzata alle
iniziative proposte, anche se interessanti e importanti.
Una parrocchia è data
dalle persone che abitano un determinato territorio, dalle relazioni che
coltivano e attraverso le
quali sanno far trasparire
e assaporare l’amore di
Dio per ogni uomo. Senza relazioni non si costruisce comunità!
Ogni momento proposto possa diventare occasione per incontrarsi
realmente, per scambiare quelle parole che la
fretta rischia di lasciare sempre non dette, per
soffermarci a ricordare occasioni vissute insieme.
Ma prima di tutto è necessario avere la consapevolezza che è il Signore a voler instaurare
con noi una relazione personale e profonda
che attende di essere vissuta, rinnovata e condivisa con tutti.
E che sia Buona Festa davvero per ognuno di
noi!
Paola Calò
il mantello - 7 - smartvilla
Crescendo ________________________________________
100 volte tanto!
à
“La mia lettera sei tu”: ecco la conclusione
del cammino della 100giorni a San Siro con
l’incontro con l’Arcivescovo.
Sono quasi le quattro del pomeriggio di martedì 2 giugno, il caldo comincia a farsi sentire e
c’è moltissima gente, ci sono moltissimi pullman e soprattutto moltissima serenità!
... Dove siamo?
I neo cresimati e i ragazzi del Gruppo Medie,
insieme a genitori e catechiste, si sono recati
allo stadio San Siro per concludere il cammino
della Cento Giorni, intrapreso durante l’anno,
con l’incontro con l’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi.
Il tema che ha fatto da filo conduttore a questo
cammino è stato ”La mia lettera sei tu”: attraverso l’utilizzo di quattro francobolli i ragazzi
hanno affrontato temi come la sapienza, il discernimento, la guarigione e la fede, tramite la
lettura delle lettere di San Paolo: figura importante che nella sua vita ha accolto tutti i doni
dello Spirito Santo , come ad esempio la scienza, la sapienza, l’intelletto, la fede...
Lo stadio era gremito, in mezzo al campo ragazzi intonavano canzoncine e ballavano, sullo
sfondo c’era uno striscione che invocava il tema della Fom (Fondazione Oratori Milanesi)
“100 Volte Tanto”...
L’atmosfera era speciale... Forse perché tutti i
ragazzi si sono resi conto che era una specie di
“festa dello spirito“,
era l’occasione per
partire
con
lo
“Spirito giusto“!
È in questa occasione che i ragazzi hanno dimostrato di
aver un carisma speciale, personale, ricevuto attraverso il
sacramento
della
Cresima. Tanta è
stata
l’attenzione
rivolta alla celebrazione, animata da
coreografie particolari. È stato proprio
partendo dalle letture o da brevi dialoghi messi in scena da alcuni ragazzi che l’Arcivescovo rifletteva, dialogava con i ragazzi, spiegava loro questo dono importantissimo. Dalle
parole dell’Arcivescovo è scaturito che essere
diversi tra noi non è un limite, ma una ricchezza. Inoltre ha paragonato la nostra vita a un
terreno: lo Spirito Santo ci aiuta a compiere
delle scelte per accogliere il seme della fede
con pazienza. Il seme della fede è stato ricevuto con la Cresima e produce un frutto che appartiene a noi e allo Spirito Santo.
Durante quest’incontro i ragazzi si sono impegnati a rispettare un patto con l’Arcivescovo:
essere testimoni della fede e dei doni con cui lo
Spirito Santo riempie la vita.
E che questa esperienza, questa semina che i
ragazzi hanno fatto, possa loro fruttare 100
VOLTE TANTO!
il mantello - 8 - smartvilla
Alice Terreni
Crescendo ________________________________________
à
Ci siamo... Si inizia!
Tra poco inizia il Grest!
Vi siete accorti che la scuola ormai è in dirittura
d’arrivo anche quest’anno?
Siamo già nel mese di giugno e per tutte le persone, ragazzi e adulti, che bazzicano l’oratorio,
inizia un periodo bellissimo di comunione, accoglienza e fratellanza.
Inizia il GREST!
La preparazione è frenetica per tutti coloro che
si occupano di tanti bambini: don Lorenzo in
prima fila è una presenza costante e sicura nell’organizzazione, indosserà i suoi pantaloncini
corti e guiderà con entusiasmo questa macchina di giochi, gite, divertimento e preghiera.
Gli animatori si stanno preparando da un paio
di mesi con corsi e incontri per imparare come
avvicinarsi nel miglior modo a tutti i bambini.
Per questi ragazzi è molto faticoso occuparsi di
tutto questo contemporaneamente alla scuola
che in quest’ultimo periodo richiede verifiche e
interrogazioni a raffica.
Vedo però che la voglia di “fare” li fa proseguire ugualmente con entusiasmo!
Come forse tanti sapranno io, ormai da un po’
di tempo, sono entrata a fare parte stabilmente
di questa iniziativa estiva. I miei due figli sono
ormai animatori e in queste settimane di Grest
la nostra giornata si riempie di giochi, di strilli,
soprattutto di gioia per i bellissimi momenti che
trascorriamo in oratorio.
La presenza degli adulti è necessaria e
fondamentale: alcune
donne e mamme cucinano primi piatti golosi; altre seguono e
realizzano con i bambini lavoretti con materiali di riciclo; mamme e papà puliscono
l’oratorio alla fine della giornata (e vi assicuro che i resti delle
attività sono pazzeschi!).
Le bariste il pomeriggio sono letteralmente sommerse dai bambini e dalle loro richieste; Katia e Sara pre-
Ecco cosa ci racconta una delle mamme
che sono sempre presenti in oratorio!
parano turni, orari e varie organizzazioni degli
animatori. Tra gli altri ci sono anch’io che oltre
ad essere sempre presente a consolare, medicare le piccole “sbucciature”, coccolare, controllare i bambini, dall’anno scorso mi occupo
in particolare dei più piccoli di 6 e 7 anni.
Questo è il mio momento preferito!
Dopo il pranzo ed il relax i bambini vengono
con me e con alcuni animatori per entrare in
un mondo magico fatto di favole, storie e racconti.
Quest’anno il Grest parlerà di stelle, pianeti,
sole, luna e cielo da dove Gesù ci guarda e ci
segue in tutti i momenti della giornata.
Cercheremo tutti di rilassarci e allo stesso tempo di divertirci disegnando o mimando le storie
che io leggerò.
Vorrei che i bimbi scoprissero che è bellissimo
dimenticare i videogiochi, televisione, e computer per scoprire la fantasia.
Forse al giorno d’oggi ci stiamo scordando che
la mente dei bambini va stimolata e abituata
anche a sognare...
Il nostro quartiere vive una realtà variegata e
spesso complicata. Molte famiglie si trovano in
situazione di disagio e difficoltà economiche, fanno fatica a gestire i
figli e contemporaneamente a lavorare.
Allora la proposta della Diocesi è
quella proprio di porsi con i “nasi in
su” per soffermarci a guardare il
cielo e respirare l’aria di nuove prospettive più ampie, a cercare di scoprire ciò che Dio ha creato per tutti
noi tanto che ci considera come
stelle del cielo capaci di illuminare
tutto ciò che ci circonda.
Aspettiamo con gioia ed allegria
tutti i bimbi del quartiere.
Vi assicuriamo: sarà bellissimo!
il mantello - 9 - smartvilla
Franca Saglia Raglio
Crescendo ________________________________________
à
Un anno difficile
Si chiude un nuovo anno sportivo ricco di impegni e con risultati altalenanti delle nostre
squadre. Otto lunghi mesi vissuti tra difficoltà e
incomprensioni, obiezioni rivolte a chi impegna
tempo e passione all’attività sportiva dei ragazzi e a chi crede fermamente nella valenza educativa dello sport praticato in oratorio. Tutto
quanto accaduto in questi otto mesi trascorsi
non ha fatto certo piacere agli allenatori, ai dirigenti delle squadre, a me personalmente. Le
contrapposizioni ci vogliono ma che siano costruttive e non disfattiste. Se gli apprezzamenti
sono mirati a distruggere quanto di buono tentiamo di fare per i ragazzi che praticano l’attività sportiva, allora non ci sto. Si è eccepito su
tutto, il possibile e l’impossibile, da quello che
facciamo, dal nostro impegno verso chi ha meno fortuna di noi, ai metodi di allenamento,
all’organizzazione, al gioco delle squadre, al
comportamento di alcuni ragazzi, ai dirigenti
arbitri; ma non ho mai sentito nessuno di queste persone dire: se c’è bisogno per l’Associazione sportiva io ci sono. Noi continueremo,
convinti di quello che facciamo e consapevoli
di non essere perfetti in nessun campo. Certamente ciò non è facile, perché le soddisfazioni
spesso tardano ad arrivare e l’impegno profuso
non viene ripagato immediatamente ma soprattutto in quest’anno sportivo non ci è stato da
una parte riconosciuto. Non voglio dilungarmi
troppo nell’accentuare comportamenti vissuti
che faccio fatica ad ignorare, trovo giusto però
portare a conoscenza di quanto accade. Il mio
pensiero e i miei ringraziamenti più sentiti, al
termine dell’attività sportiva ufficiale, va agli
allenatori che hanno seguito costantemente sul
campo i ragazzi loro affidati durante gli allenamenti e le gare, per la passione che hanno dimostrato nell’insegnare quanto possibile sotto il
profilo sportivo e educativo; ai dirigenti delle
squadre, per la loro collaborazione con gli allenatori e l’impegno profuso nell’organizzazione
e nei rapporti con i genitori; ai dirigenti arbitri
per la loro passione verso una attività sempre
maltrattata ma indispensabile per la disputa di
una gara, mi scuso con loro per le critiche ricevute da bordo campo, per non aver mai ricevuto una stretta di mano e un grazie da coloro
che avevano i figli in campo. Ringrazio i componenti del consiglio direttivo che con modalità
diverse hanno portato il loro contributo. Il mio
augurio è ritrovarvi tutti a settembre per ripartire insieme con lo stesso spirito, conservando il
significato della propria azione quotidiana, continuando a considerare il proprio ruolo come
un’insostituibile funzione di servizio in oratorio
e alla comunità. Un grazie ai genitori che ci
hanno scelto per l’attività sportiva dei loro figli,
con l’invito affinché ci aiutino ad affrontare e a
superare i momenti difficili che viviamo quotidianamente... sia economici sia organizzativi.
Nell’Associazione sportiva si ha sempre bisogno di gente disposta a sacrifici, disposta a un
forte e costante impegno, onesto per il pieno
rispetto delle regole e per la tutela dello sport
dilettantistico e giovanile. L’augurio è che la
prossima stagione sportiva, che partirà da settembre e che ci porterà a festeggiare il cinquantesimo anniversario di fondazione dell’Associazione sportiva, non sia solo occasione di confronto sportivo, ma anche momenti di formazione per tutti, di fair play e rispetto degli avversari e della classe arbitrale, sia in campo che
fuori.
Franco Virivè
Presidente SLV
XVI° MEMORIAL GIOVANNINO MONTESANO
Martedì 16 giugno inizio ore 20,00
Calcio a7 categoria Under 10
Mercoledì 17 giugno inizio ore 20,00
Calcio a7 categoria. Under 12
Giovedì 18 giugno inizio ore 20,00
Calcio a7 categoria Allievi
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diariAgenda ______________________________________
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SACRAMENTI
Domenica 10 maggio:
PRIMA CONFESSIONE
Domenica 24 maggio:
PRIMA COMUNIONE
Domenica 17 maggio:
CRESIMA
il mantello - 11 - smartvilla
diariAgenda ______________________________________
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FINE DEL MESE MARIANO
Venerdì 29 maggio
Piazza Villapizzone 2: ultimo appuntamento per la recita
dei rosari. Questa volta è in strada, davanti all’icona della
Madonna che caratterizza la zona di Villapizzone. L’edificio davanti al quale sostiamo ora è malandato ma tra poco inizieranno i lavori per la ristrutturazione e verrà adibito a centro di accoglienza per persone senza fissa dimora. Lavori annunciati da tempo ma che non richiederanno
solo una ristrutturazione edile e un cambiamento di destinazione. Il lavoro più grosso sarà nelle coscienze e nel
cuore di ogni parrocchiano perché la parrocchia
non è data dall’insieme di muri ma dalla capacità
delle persone di testimoniare l’amore di Dio attraverso gesti di accoglienza e di amore. È questo ciò
che don Lorenzo ci trasmette con passione durante
la tradizionale messa celebrata nel cortile della Villa, a conclusione del mese mariano. A Maria, che
ha saputo con tutta se stessa fare spazio all’accoglienza e al dono dell’amore di Dio, abbiamo affidato la nostra parrocchia, i muri che verranno trasformati e i cuori che ci lasciamo plasmare perché la
carità diventi sempre più lo stile della nostra comunità.
VEGLIA ECUMENICA DI PENTECOSTE
Mercoledì 27 maggio, ore 21,00
C’è un braciere al centro dell’atrio poligonale della chiesa di S.
Maria Assunta in Certosa. Si accordano due chitarre. Arrivano cristiani di diverse chiese, dalle Parrocchie della zona e dalla Chiesa
Evangelica Battista di via J. Da Tradate, da soli o in compagnia,
giovani, adulti, anziani, laici, alcuni preti, una pastora. Scout del
gruppo Milano XX di via Plana consegnano a ciascuno un lumino,
un nastro colorato e un libretto, poi accendono nel braciere un
fuoco vivo e lo “accudiscono”. Non c’è fretta, si fanno le cose
con calma. Tutti cantano mentre si accendono i lumini, con voce
chiara e forte, come forte è il desiderio di invocare insieme lo Spirito. Si entra in chiesa e i lumini vengono posti ai lati dell’altare. Si prega a cori alterni con il salmo
147, si ascolta un brano di S. Paolo (Rm 8, 12-17) e la preziosa riflessione di Lidia Maggi. Spunti
per riconoscere la voce dello Spirito, non confonderla con la voce dell’egoismo e insieme vivere
non schiavi ma liberi, figli di Dio. È importante il silenzio che segue, così come le invocazioni. Prima di uscire un gesto: annodiamo il nostro nastro con quello del vicino. Si forma un unico lungo
nastro multicolore, piccolo segno di una Chiesa che vuole sentirsi una, e non ha paura delle differenze tra i singoli e tra le comunità, anzi le considera un valore. La benedizione e un canto concludono la veglia. Poi ci si ferma, per chiacchierare ancora un po’.
Maria Fiscon
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GRUPPO FAMIGLIA
Sabato 30 maggio
La chiusura dell’anno, si è
caratterizzata e concretizzata, con lo stare insieme un intero sabato al
convento francescano di
Monte Mesma in Ameno. È stata anche l’occasione per dimostrare gratitudine e riconoscenza a
Don Erminio, che ci ha
spiritualmente accompagnato nel corso dei precedenti incontri mensili.
Ci siamo lasciati dandoci
di nuovo appuntamento
nel mese di ottobre 2009
(incontri aperti a tutte le
famiglie della Parrocchia).
GRUPPO ANIMATORI
Domenica 31 maggio - Martedì 2 giugno
25 + 13 = 38 siamo gli animatori di Villapizzone +
GMG che hanno partecipato alla “tregiorni” presso il
Santuario
di
Soviore
(Cinqueterre!).
Clima ovviamente animato!
Abramo ci ha ancora una
volta
guidati
con
le
“magiche” parole: distacco,
dono, accoglienza, fiducia,
obbedienza.
Ora non ci resta che partire
per l’avventura insieme a
tutti i bambini e i ragazzi
che parteciperanno al Grest
‘09… seguendo la stella!
(di più non vi possiamo anticipare!!!)
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Effatà ____________________________________________
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Vi porto nel cuore
Nel mese di maggio alcuni avvenimenti straordinari hanno coinvolto la nostra parrocchia.
La vita parrocchia è come “esplosa” e ha manifestato la grande ricchezza che porta nel cuore.
Gruppi di ragazzi e ragazze hanno vissuto
celebrazioni particolari, hanno toccato con mano il “mistero”, hanno scoperto che esiste un
“altro linguaggio” per comunicare, quello della
“fede”.
Abbiamo celebrato la “Festa del Perdono”.
In questa domenica i più piccoli (bambini e
bambine di terza elementare) hanno iniziato a
scoprire che il volto di Dio è quello di un
“Padre Buono”, di una “Madre Buona”, che legge i nostri cuori e ci aiuta a raccontare con fiducia i nostri sbagli perché il suo amore e il suo
perdono ci precedono e rendono possibile il
pianto del nostro cuore.
Questi bambini non si rendono conto ancora della “bellezza” e della “potenza” di questo
“sacramento” (che noi, riduttivamente, chiamiamo “Confessione”).
Con la “Festa del Perdono” viene dato a loro
un “numero verde” che potranno adoperare nei
giorni difficili della vita, quando cercheranno la
medicina che sana le ferite profonde del cuore.
Il Sacramento della Riconciliazione (la
“Confessione”) è il “numero verde” che mette
in contatto con il Signore Gesù, maestro, medico, guida, amico.
Altri ragazzi e ragazze, di quarta elementare,
hanno celebrato la “Messa di Prima Comunione”. Essi vivevano già la vita della comunità cristiana partecipando alle attività dell’oratorio.
Anche nella celebrazione eucaristica domenicale avevano un loro “posto”. Ma qualcosa ancora mancava a loro.
“Prendete e mangiate...” non era per loro;
“bevetene tutti...” era un desiderio, un’attesa.
Hanno celebrato la “Messa di Prima Comunione”: la comunità cristiana li ha invitati a ricevere il Corpo di Cristo e a bere il Sangue di Cristo.
Il celebrante, a nome dell’assemblea liturgica, a “consegnato” il “pane consacrato” ad ogni
ragazzo dicendo: “Il corpo di Cristo”. Ognuno
di loro ha risposto: “Amen. Grazie, credo.”
Questo Pane è “tutto” perché è Gesù.
Questo Pane è “sorgente di vita” perché è Gesù.
“Quando prego per tutti voi,
lo faccio con gioia...
Rendo grazie a Dio
ogni volta che mi ricordo di voi.
Sono persuaso che colui
il quale ha iniziato in voi
questa opera buona,
la porterà a compimento
fino al giorno di Cristo Gesù,
… vi porto sempre nel cuore ”.
(Lettera ai Filippesi 1,4 - 6)
Questo Pane “sostiene” il cammino della vita
perché è Gesù.
Questo Pane “fa passare” dalla morte alla vita
perché è Gesù.
Questo Pane aiuta a compiere “l’ultimo passo”
nella direzione giusta perché è Gesù.
Per quanto ben prepararti, anche questi ragazzi e ragazze non possono comprendere la
grandezza di quanto viene posto nelle loro giovani mani. Ma la comunità cristiana adulta, che
li accolti alla mensa del Signore, continuerà con
loro a spezzare il Pane per comprendere meglio il “mistero della fede” nell’attesa della venuta del Signore.
Questo Pane, infine, ha una “grande pretesa”: fare dell’umanità un unico “Pane Buono”.
Ecco perché l’eucaristia viene celebrata insieme, da tutti; il celebrante, il presbitero, svolge il
suo ministero perché l’assemblea liturgica possa offrire Gesù a Dio e il Padre renda Cristo
Signore il “cuore” del mondo.
L’eucaristia che celebriamo rende i fedeli cristiani che vi prendono parte “Pane Buono” per
la famiglia che stanno edificando, per il quartiere nel quale vivono, per gli ambienti di lavoro
dove svolgono i loro servizi e professioni, nelle
scuole che i ragazzi e i giovani frequentano,
negli ospedali dove gli anziani e gli ammalati
sono curati, negli stadi dove gli adolescenti tifano la squadra del cuore o ascoltano il concerto
preferito.
Il profumo del “Pane Buono” si diffonde, fa
venire appetito anche a chi non lo conosce an-
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cora e a quanti ne hanno dimenticato il sapore.
Il profumo del “Pane Buono” chiama soprattutto i poveri, quanti sono soli, disperati, emarginati, poco raccomandabili, perché non è Pane per i “degni” ma per coloro che si sentono
“indegni”.
Quanto più siamo “Pane Buono” nella vita,
meglio celebriamo l’eucaristia domenicale;
quanto più celebriamo l’eucaristia della domenica con fede e concordia, tanto più siamo conservati “Pane Buono” senza perderne il fragore
e la freschezza.
Ed infine altri ragazzi e ragazze, preadolescenti, hanno celebrato il Sacramento della Cresima conferita a loro dal vescovo Carlo Redaelli
a nome del nostro arcivescovo.
Questa celebrazione, per la presenza del
vescovo e per l’età stessa dei cresimandi, è stata uno dei momenti più “forti”
di questo mese di maggio.
Per parecchi ragazzi e ragazze la cresima diventa quasi
come “l’ultimo sacramento”
perché, dopo averla ricevuta,
si staccano dalla vita della comunità cristiana. Solo più tardi,
negli anni della maturità giovanile, fiorirà un “ritorno” e una
ripresa del cammino di fede.
Gesù Cristo, pur consapevole di questo, “scommette”
su questi preadolescenti e
mette nel cuore di ciascuno di
loro il suo stesso “Spirito”.
Un cresimato, una cresimata,
potrà allontanarsi dalla strada
di Gesù, ma lo Spirito di Gesù continuerà a dimorare in lui, in lei.
Un cresimato, una cresimata, potrà crescere e
attraversare la sua adolescenza e giovinezza
come se nulla di grande fosse avvenuto nella
sua vita, ma la grandezza di Dio, la sapienza di
Dio, l’amore di Dio, la guida di Dio saranno
sempre “per” loro.
Dio rimane sempre fedele alle sue promesse e
ai suoi impegni!
La nostra comunità parrocchiale, consapevole del grande potenziale umano/cristiano che
sono questi preadolescenti cresimati, dedica
una particolare attenzione ai “preadolescenti”,
curando con fantasia e amore il loro cammino
di fede mediante il “gruppo medie”, presenza
vivace nel nostro oratorio.
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Raramente i cresimati e le cresimate si renderanno conto della presenza dello Spirito Santo nella loro vita. A loro sembrerà di essere
sempre gli stessi, con qualità e difetti, con momenti di generosità e di pigrizia, con attimi di
profonda interiorità e giorni di superficialità.
Ma loro sono, in modo definitivo, “abitati”.
Il Dio che cercano, o che inizieranno a cercare,
abita in loro; lo Spirito che ha guidato Gesù e
lo ha condotto ogni giorno a compiere la volontà di Dio, è nel loro cuore.
Lo Spirito Santo, ricevuto e accolto, è, e sarà
sempre, la guida interiore, il maestro buono e
saggio, il consigliere, il consolatore, il difensore.
Lo Spirito Santo, ricevuto e accolto, attende
e suscita la loro partecipazione alla vita della
comunità cristiana; li “abilita” a costruire la
Chiesa nel mondo; li “promuove” testimoni di
Gesù nella storia.
Questi
giovanissimi
cresimati devono “colorare” la nostra parrocchia e il nostro
quartiere con i colori
di una vita cristiana
simpatica,
bella,
schietta, trasparente,
sana, coerente, aperta
a tutto e a tutti e nello
stesso tempo capace
di opporsi con decisione al male, al peccato che non portano
alcun bene alla vita
del mondo.
Anche se i fatti ricordati avvengono ogni anno, non perdono la loro
straordinarietà ed unicità.
La comunità parrocchiale è sollecitata a ripartire con slancio nuovo, rinnovata interiormente
dalla grazia di questi “avvenimenti”, per annunciare con più decisione il vangelo di Gesù sino
“ai confini della terra” diventati così vicini, e per
tenere viva la Sua memoria proponendo uno
stile di vita cristiana.
La Vergine Maria, figlia e madre della Chiesa, che ci ha accompagnati nel mese a Lei dedicato, conservi viva in noi e nei nostri giovani
amici e amiche la memoria che “grandi cose ha
fatto il Signore per noi”.
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don Erminio
“In mezzo a loro
sarà la mia dimora:
io sarò il loro Dio
ed essi saranno
il mio popolo”
FESTA
DELLA COMUNITA’
Giovedì 11
15.30 16.30 21.00 Messa Terza età Adorazione (fino alle 21) preghiera comunitaria e benedizione eucaristica Sabato 13
18.00 21.30 stand gastronomico concerto Domenica 14
10.30 Messa Solenne INIZIO GREST pranzo! ‐ squadre!! ‐ magliette!!! 18.00 21.00 22.00 stand gastronomico spettacolo ragazzi estrazione lotteria Le offerte (libere) saranno il primo incoraggiamento per i nuovi lavori!!! Archivio Parrocchiale ______________________________
BATTESIMI DI MAGGIO
Ruiz Tupayachi Michela – via Varesina 98
Ruiz Tupayachi Camila – via Varesina 98
Ruiz Tupayachi Marycielo – via Varesina 98
DEFUNTI DI MAGGIO
Piazzi Elisa Caterina – anni 68 – via Console Marcello 21
Mazzoccoli Grazia Maria – anni 91 – Genzano di Lucania
Morselli Valentina – anni 95 – via Fiamminghino 9
Todaro Francesca – anni 82 – via Varesina 98
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