Recensioni > Arte > Cultura - Giovedì 21 Giugno 2012, 20:30
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L’economia in mostra al Museo
E’ stato inaugurato il 24 Maggio scorso a Torino il Museo del risparmio, 600 metri quadri in un
excursus sulla storia dell’ economia mondiale. "
Irene Bianchi
Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo letto o sentito parlare della favola della cicala e
della formica. La celebre fiaba di Esopo, la cui morale si adatta benissimo in questi difficili
tempi di magra, è stata riletta nel corso dei secoli da autori del calibro di La Fontaine e Gianni
Rodari.
Simbolo di operosità, ingegno e sapienza, proprio una formica, o per la precisione due, è
diventata la mascotte del nuovissimo Museo del Risparmio, inaugurato il 24 Maggio scorso
a Torino in Via San Francesco d’Assisi 8/a. Questo innovativo ed interattivo museo,
sostenuto da Intesa San Paolo, sorge in un luogo particolarmente emblematico, sede nel 1519,
del primo storico monte di pietà.
L’allestimento, su una superficie di 600 metri quadri è articolato in 5 sale con percorsi
differenziati per bambini e adulti.
Formi e Mika, mascotte del museo, ci accompagnano in un percorso a ritroso nella memoria,
dai tempi del baratto ai primi istituti di credito fino ad arrivare ai nostri giorni. In mezzo gli
scossoni e i sussulti del secolo breve, la Prima guerra mondiale, il Venerdì nero di Wall Street
con la conseguente e drammatica crisi del 1929, la Seconda guerra mondiale e gli accordi di
Bretton Woods che stabilirono, nel 1994, la conversione del dollaro in oro. Un viaggio “virtuale”
nella storia della moneta e i suoi diversi strumenti finanziari.
L’iniziativa è nata con l’obiettivo di aiutare il risparmiatore ad acquisire concetti base
per muoversi nel campo degli investimenti, e per compiere scelte finanziarie
consapevoli. Non è un caso infatti che questo museo sia stato aperto proprio in questi giorni di
crisi economiche e di prospettive incerte.
Un occhio particolare è rivolto anche ai bambini, la sala finale è un tripudio di giochi
interattivi in cui i piccoli investitori del domani possono mettere alla prova le loro
capacità di risparmio, contrattazione e chi più ne ha più ne metta.
“ Il museo” ha spiegato Andrea Beltratti, Presidente del consiglio di gestione di Intesa San
Paolo, “Intende contribuire in maniera rilevante e originale a diffondere l’educazione finanziaria
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Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale reperibile al link http://www.lindro.it/cultura/2012-06-21/9352-leconomia-in-mostra-al-museo
L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.
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in Italia, creando un luogo unico in cui le persone potranno acquisire elementi legati al denaro e
al suo utilizzo in maniera attiva. Il museo è aperto a tutti ed in particolare a quelle persone che
non vengono raggiunte da altre iniziative pubbliche e private, quali quelle in atto nelle scuole a
cui è aperto, naturalmente con un programma di visite guidate”. Lo stesso Beltratti ha poi
aggiunto che fra gli altri obiettivi del Museo c’è anche quello di creare “curiosità ed interesse sul
tema e divulgare in modo chiaro concetti più o meno semplici che possono consentirci di
programmare meglio le nostre scelte economiche. Troppo spesso i risparmiatori sono spiazzati
dalle tecnicalità finanziarie. Occorre abbassare le soglie d’ingresso, aiutando il pubblico prima
a capire e poi a fare bene”.
Al di là di paroloni complicati, di spread, percentuali ecc. infatti, scopriamo attraverso un
accurato excursus storico, quanto la nostra epoca attuale rifletta in modo particolare, scelte e
accordi presi in un recente passato. Constatiamo con malcelata nostalgia, quanto siano lontani i
tempi del boom economico e della lira e quanto siano terribilmente vicine le epoche di miseria e
di carestia; così le immagini degli operai in fila per un tozzo di pane, nella storica crisi del 1929,
assomigliano a certi reportage televisivi di oggi.
Nonostante le attuali sindromi passatiste, il museo del risparmio nasce appunto con
l’intento di creare un ponte verso il futuro, un futuro che vede i cittadini e soprattutto i
piccoli risparmiatori ed i giovanissimi investitori in primo piano.
Il percorso espositivo, carico di esperienze audiovisive, permette un ampio coinvolgimento
sensoriale ed intellettuale. In una delle ultime sale ci accolgono ologrammi di personaggi del
passato, nomi altisonanti della letteratura mondiale del calibro di Dante Alighieri, Molière,
William Shakespeare, Ernest Hemingway.
Scoprire il mondo della finanza con un linguaggio accattivante e concreto? Oggi lo si può fare
grazie a questo nuovo ed interessante museo unico nel suo genere. Il progetto ha già ricevuto
l’apprezzamento del ministro dell’ Istruzione Francesco Profumo ed è piaciuto anche al
sindaco di Torino Piero Fassino, il quale ha recentemente dichiarato “Il museo arricchisce
l’offerta culturale della città e nasce a proposito, in un momento in cui la crisi economica
investe le famiglie e chiede loro maggiore formazione ed informazione per gestire al meglio il
loro patrimonio”.
Intesa San Paolo, promotrice del progetto per il Museo ha recentemente curato un’ "Indagine
sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2012” secondo la quale solo il 38,7%
delle famiglie riesce a risparmiare, rispetto al 47,2% del 2011, e la percentuale di chi ritiene il
proprio reddito sufficiente scende al minimo storico del 45,7% rispetto al 53,4% del 2011. Infine
secondo i dati dell’Istat il potere d’acquisto delle famiglie italiane è sceso di circa il 5%.
Per il Codacons, il 40% delle famiglie versa ormai in condizioni di difficoltà. Numeri e percentuali
che rafforzano l’idea della difficoltà, sempre più ampia nell’intero sistema Paese, del percorso
di sviluppo economico e sociale.
Per quanto riguarda l’excursus espositivo, nella quarta e penultima sala, anche il mondo del
cinema viene coinvolto con spezzoni di film dedicati alla moneta e all’economia in genere, dallo
storico e divertentissimo ’La banda degli onesti’ protagonista un indimenticabile Antonio de
Curtis in arte Totò, al più recente ’Il gioiellino’ che racconta con estrema perizia,
l’emblematico nonché drammatico caso del crac Parmalat.
Passato, presente, futuro, l’excursus tematico ci mostra, con linguaggio chiaro, comprensibile
ma anche accattivante, non solo la storia degli scambi e dei commerci, ma anche i dati dell’
economia mondiale, cartoline e riproduzioni di resoconti “dare-avere” della seconda metà del
XVI secolo dai quali si evince quanto siano cambiati, pensandoci poi forse non più di tanto, i
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tempi.
Imparare l’economia divertendosi, impresa apparentemente impossibile, traguardo ambizioso
in un momento come questo ma sicuramente raggiungibile grazie alla creazione di questo
progetto. Nel corso della presentazione della struttura è stato fatto notare quanto sia importante
per il singolo risparmiatore e per la collettività imparare a gestire in modo consapevole il proprio
patrimonio.
Iniziativa importante, quella del Museo, per l’Italia ed in primo luogo per Torino che vede
riconfermare il proprio ruolo cruciale nell’ambito culturale nazionale. Torino come primissima
capitale politica e sede di istituti di credito nati nel lontano XV secolo. Particolare
attenzione alle giovani generazioni, foriere di concetti sperimentali ed alternativi in un
futuro ormai prossimo. I bambini possono divertirsi con videogiochi, multimedialità, e una
sorta di Monopoli on-line che mette alla prova le varie abilità nel campo della finanza, del
risparmio, degli investimenti.
L’economia, nonostante la sua apparenza astratta, si basa su principi basilari, utili per l’ intera
società, per i popoli ed innanzitutto per le famiglie.
Il motto è…..risparmiare divertendosi!!!.
La fiaba di Esopo insegna chiaramente quanto sia meglio tutelare il proprio domani piuttosto
che cantare allegramente, impavidamente ed impunemente per un’estate intera.
Grazie a questo Museo, ci si può mettere nei panni di un trader, di un investitore, di un
imprenditore. Ai bambini è dato il modo di conquistarsi virtualmente una paghetta che poi
decideranno di spendere o mettere in un libretto.
Il museo ha anche un intento informativo-formativo, offre infatti la possibilità di
sottoporsi ad un vero e proprio test d’ingresso che misura il livello di conoscenza
finanziaria e permette di misurare il valore aggiunto della visita.
L’idea di un museo di tale portata, già sperimentata all’estero ma inedita per il panorama
italiano, ha un proposito quanto mai d’attualità visto i tempi, e nasce in un momento di crisi, in
cui per le famiglie, come si è detto, risparmiare diventa un miraggio. Per il ministro del
lavoro Elsa Fornero, che il 24 Maggio scorso ha inaugurato la sede espositiva “Non si deve
guardare solo ai tempi brevi, bisogna pensare anche al domani. Risparmiare è un esercizio di
pazienza, astenersi dal consumo oggi per qualcosa che si può ottenere nel futuro”. Il progetto
museale vuole proporre una nuova idea di finanza, non grigia e negativa ma propositiva,
rivoluzionaria, audace. Una sfida da cogliere in tempi difficili come i nostri, una sfida portata alla
ribalta dalle cronache odierne.
Il futuro sa di passato? Come diceva Paolo Mantegazza nell’ anno domini 1852 “Tra l’avarizia
e la prodigalità sta l’economia, ed è questa una virtù che l’uomo onesto deve praticare”.
Dedicato a chi si sente un po’ cicala, chi un po’ formica.
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