SCHOOL OF ECONOMICS
AND MANAGEMENT
Managemtna
coltä
GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DELLA
“RELAZIONE FINALE” PER I CORSI DI
LAUREA TRIENNALE
SCHOOL OF ECONOMICS
AND MANAGEMENT
DIPARTIMENTO DI ECONOMIA
POLITICA E STATISTICA
DIPARTIMENTO DI STUDI AZIENDALI
E GIURIDICI
A.A. 2014-2015
~ School of Economics and Management ~
SOMMARIO
1. PREMESSA ...........................................................................................1
2. CARATTERISTICHE DELLA RELAZIONE FINALE E DEFINIZIONE
DELL’ARGOMENTO...............................................................................2
3. COME SI PROGETTA E SI SCRIVE UNA RELAZIONE FINALE...............4
IDEAZIONE ............................................................................................4
Scelta e ruolo del docente relatore..............................................6
DOCUMENTAZIONE ................................................................................7
PROGETTAZIONE ....................................................................................9
STESURA DELLA RELAZIONE FINALE ...........................................................10
REVISIONE ..........................................................................................14
CONSIGLI PER LA REDAZIONE ..................................................................15
APPENDICE 1- PREPARAZIONE DELLA BIBLIOGRAFIA E DELLE
CITAZIONI DI OPERE NEL TESTO..................................18
PREPARAZIONE DELLA BIBLIOGRAFIA.........................................................18
CITAZIONI ..........................................................................................21
APPENDICE 2- RISORSE BIBLIOGRAFICHE PRESENTI PRESSO LA
BIBLIOTECA DI AREA ECONOMICA ...............................26
APPENDICE 3- REGOLAMENTO PER LA PROVA FINALE DEI CORSI
DI LAUREA .....................................................................31
PROMEMORIA DEL LAUREANDO…………………………………………………………36
PROMEMORIA DEL LAUREANDO PROCEDURA DI LAUREA SPERIMENTALE ................38
ESAMI DI LAUREA 2014-2015…………………………………………..……….40
Guida alla realizzazione della Relazione finale
1. PREMESSA
Al termine del percorso di studi triennale ciascuno studente deve
predisporre e presentare un lavoro di approfondimento che gli
consenta il conseguimento di 3 Crediti Formativi Universitari (CFU).
La realizzazione di quest’approfondimento si concretizza con la
redazione di una “Relazione finale”. Quest’ultima si contraddistingue
dal precedente lavoro di stesura della Tesi triennale nella misura in
cui la discussione finale assumerà una connotazione più simile ad un
colloquio orale in cui verranno richieste delle puntualizzazioni
riguardo all’elaborato piuttosto che una vera e propria discussione
pubblica dello scritto. Inoltre, la cerimonia di proclamazione non avrà
luogo alla fine della discussione della Relazione finale, ma verrà
effettuata collettivamente in occasione di apposite cerimonie
organizzate dalla School of Economics and Management.
Dato il numero dei CFU assegnati a questa Relazione e data
l’esigenza di completare il percorso in tempo utile per l’eventuale
accesso alle Lauree Magistrali si è ritenuto utile predisporre la
presente “Guida alla realizzazione della ‘Relazione finale’ per i corsi
di Laurea Triennale” della School of Economics and Management
(di seguito Guida).
Naturalmente la presente guida fornisce indicazioni di carattere
generale che potranno essere meglio specificate in relazione a ciascun
corso di laurea attraverso gli interventi del relativo Comitato della
Didattica.
1
Guida alla realizzazione della Relazione finale
2. CARATTERISTICHE DELLA RELAZIONE
FINALE E DEFINIZIONE DELL’ARGOMENTO
La Relazione finale con i suoi 3 CFU consente allo studente di
completare il percorso formativo della Laurea Triennale e presuppone
che lo studente compia un approfondimento personale dal quale si
evinca la sua capacità di sviluppare e approfondire autonomamente
un tema che risulti coerente con le conoscenze e competenze
acquisite all’interno della Laurea Triennale nei precedenti tre anni di
studio.
Il lavoro della Relazione finale deve essere personale e, quindi,
ogni comportamento che possa mettere in luce scorrettezze nella
redazione dello stesso (plagio, copiature o non adeguato ricorso alle
citazioni) sarà oggetto di provvedimenti sanzionatori da parte degli
organi competenti.
Le Relazioni finali possono essere sviluppate proponendo un
tema che è stato approfondito dal punto di vista descrittivo oppure
ricorrendo a una qualche verifica empirica. Nel primo caso la
descrizione può riguardare uno specifico fenomeno aziendale,
economico, giuridico, matematico-statistico, facendo riferimento alla
presentazione di un’impostazione teorica, oppure mettendo a
confronto più posizioni teoriche. La descrizione può, altresì,
riguardare la presentazione di un tema di attualità aziendale,
economico, finanziaria, giuridica. In tutti questi casi, nel proprio
lavoro lo studente deve dimostrare la propria capacità di cogliere i
collegamenti con quanto studiato e appreso nel corso di laurea. Se la
Relazione finale è sviluppata attraverso un’analisi empirica, essa deve
offrire la dimostrazione della fondatezza (o meno) di una o più
ipotesi. Per tale dimostrazione si può fare ricorso all’analisi statistica,
all’esame di uno o più casi aziendali, allo studio di diverse realtà
territoriali, ecc.
2
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Quale che sia il tipo di approfondimento che si vuole realizzare,
occorre comunque procedere alle scelte e definizione dell’argomento
che sarà oggetto della Relazione finale. In generale, tutti gli
argomenti studiati negli insegnamenti del percorso triennale possono
essere scelti per il proprio approfondimento personale. A questi si
possono aggiungere eventuali spunti derivanti dallo svolgimento di
un’esperienza di stage o di un periodo di studio all’estero (ad
esempio, Erasmus/Socrates), oppure dalla partecipazione a un corso a
crediti liberi, a un ciclo di seminari o a un convegno.
Se un dato spunto aiuta a definire su quale argomento si vuole
scrivere, occorre tuttavia definire come affrontarlo correttamente,
ovvero in modo coerente rispetto alle caratteristiche della Relazione
finale.
3
Guida alla realizzazione della Relazione finale
3. COME SI PROGETTA E SI SCRIVE
UNA RELAZIONE FINALE
La Relazione finale si snoda attraverso un percorso costituito da
diverse fasi, ciascuna delle quali richiede un impegno differente, sia
in termini di tempo sia di elaborazione. Nello schema che segue
vengono sintetizzate le varie fasi necessarie a espletare il lavoro.
Ideazione
Documentazione
Progettazione
Stesura
Revisione
IDEAZIONE
Questa fase è dedicata alla:




scelta dell’argomento e del materiale
scelta del docente relatore
stima del tempo disponibile e di quello necessario
raccolta delle idee e definizione di una scaletta del
lavoro che si vuole fare
4
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Nella scelta dell’argomento lo studente deve riuscire a elaborare una,
o più, domande di ricerca (research questions). Se queste domande
sono poco interessanti o sono ovvie, le risposte che troveremo
saranno altrettanto poco interessanti o ovvie. Dunque, scelto
l’argomento, bisogna che esso venga affrontato scegliendo domande
di ricerca interessanti capaci di spiegare perché si svolgerà un lavoro
di approfondimento su di esso.
Prima di iniziare la redazione della Relazione finale occorre porsi
queste due domande:
1. Perché è importante studiare/esaminare/osservare
quanto sto proponendo? (se l’argomento non è
rilevante o significativo non vale la pena
dedicare a esso la propria Relazione finale)
2. Che cosa voglio dimostrare con il mio lavoro?
Se siamo in grado di rispondere a questi due interrogativi possiamo
procedere con la definizione del progetto di Relazione finale e alla
sua conseguente stesura. La risposta alle precedenti domande
consente così di:
a) definire e delimitare il tema, ossia identificare cosa è centrale e
cosa deve essere considerato marginale;
b) scegliere su quali aspetti/profili/caratteri del tema s’intende
concentrare l’attenzione;
c) verificare attraverso un’adeguata rassegna della letteratura
esistente
se
il
tema
scelto
è
effettivamente
rilevante/interessante/significativo;
Date le caratteristiche della Relazione finale possiamo consigliare
di evitare la scelta di temi che:
a) risultino troppo generici o vasti
b) o che, al contrario, risultino troppo specifici
5
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Nel primo caso appare difficile affrontare in modo sufficientemente
approfondito un tema troppo ampio, risultando di fatto superficiali.
ESEMPI DI SCELTA DELL’ARGOMENTO
TROPPO GENERICO
PIÙ ADEGUATO
Area aziendale
Bilancio d’esercizio
Valutazione delle rimanenze
Area giuridica
La corporate governance
nelle società per azioni
Il divieto d’immistione
nelle sas
Il fair value nella nuova
disciplina del bilancio
assicurativo
Area economia
delle
assicurazioni
Area
economica
Area statistica
Il bilancio assicurativo
I fallimenti del mercato
Le esternalità ambientali
Analisi delle caratteristiche
delle misure di variabilità
La valutazione delle
caratteristiche della
“covarianza”
Se il tema è troppo specifico e avanzato il rischio è che non siano
disponibili in letteratura documenti che possano aiutare nella stesura
della propria Relazione finale.
Scelta e ruolo del docente relatore
Il relatore della Relazione finale deve essere un docente della School
of Economics and Management. In occasione dell’incontro con il
docente, durante il suo orario di ricevimento studenti, occorre che lo
studente esponga le motivazioni della scelta dell’argomento,
definendo con il docente ulteriori idee ed opportunità di sviluppo.
Occorre evitare che lo studente si presenti dal docente senza avere
alcuna idea sul tema che intende affrontare nella Relazione finale.
La realizzazione della Relazione finale richiede una frequente
interazione con il docente relatore allo scopo di rifinire il lavoro
6
Guida alla realizzazione della Relazione finale
svolto dallo studente e raccogliere consigli e indicazioni. Bisogna
assolutamente evitare di andare dal docente solo una volta all’inizio e
una volta alla fine con il lavoro già concluso.
Il rapporto con il docente relatore è un rapporto che presuppone la
piena responsabilità dello studente. È lo studente che si assume la
responsabilità sul controllo dei tempi e sula programmazione del
proprio lavoro rispetto alle scadenze previste dalla procedura di
Laurea con particolare riferimento ai tempi di consegna della
Relazione finale. Lo studente deve quindi prevedere di fornire al
proprio relatore la Relazione finale per la sua lettura/correzione finale
con congruo anticipo rispetto ai tempi di consegna della stessa alla
segreteria studenti.
 Data l’importanza della scelta dell’argomento dell’elaborato, è
consigliabile al momento della richiesta della tesi di arrivare al
colloquio con il relatore con un’idea ben precisa dell’area
tematica a cui siete interessati per lo svolgimento della
Relazione finale. Se fosse possibile, provate ad abbozzare:
a) uno o più titoli
b) cinque righe descrittive dell’obiettivo del lavoro di
ricerca
c) le research questions
 La relazione finale deve altresì essere contemporaneamente
consegnata dal laureando al relatore e agli altri componenti
della commissione.
DOCUMENTAZIONE
Concordato il tema oggetto della Relazione finale, lo studente potrà
dare avvio alla seconda fase preparando i materiali di lavoro. È una
fase essenziale e merita tutto il tempo e l’attenzione disponibile.
7
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Per definire la struttura del lavoro, in altre
parole la sua articolazione in paragrafi ed
eventualmente in sotto paragrafi, è necessario,
innanzitutto, comprendere di quali conoscenze si
dispone su quel tema. Occorre cioè procedere a una
ricognizione o rassegna della letteratura esistente, dei documenti
prodotti, delle precedenti analisi e osservazioni effettuate,
circoscrivendo la ricerca sulla base del livello di approfondimento
che si vuole raggiungere e del tempo disponibile e necessario.
È necessario quindi conoscere quali informazioni sono
disponibili affinché si possa dare una risposta compiuta alla domanda
di ricerca. Occorre quindi trovare e studiare i libri, gli articoli e i dati
recuperabili su banche dati o su internet. Le prime informazioni
possono essere fornite dal docente, ma è lo studente a dover
recuperare tutte le fonti e gli studi più inerenti all’argomento.
In questo senso, occorre avvalersi di tutte le risorse presenti presso
la Biblioteca di Area Economica. In Biblioteca oltre ai libri sono
disponibili anche le riviste scientifiche. Queste ultime sono
consultabili sia in formato cartaceo sia in formato elettronico. Data la
numerosità delle riviste esistenti per una buona selezione si
suggerisce di concordarne la ricerca con il docente relatore. Per una
breve rassegna sulle risorse disponibili presso la nostra Biblioteca e
sul loro utilizzo rinviamo alla lettura dell’Appendice 2.
 In alcune Relazioni finali si rende necessario il ricorso alla
raccolta o utilizzazione di dati. In questi casi occorre
raccogliere le analisi effettuate sul tema scelto dallo studente,
specificando i dati utilizzati e le fonti da cui essi derivano.
 Qualunque documento o materiale consultato e utilizzato per
la realizzazione della Relazione finale deve essere citato e
riportato all’interno della “Bibliografia”.
8
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Per questo motivo è consigliabile registrare sempre gli estremi
bibliografici delle fonti prese in esame appuntandosi:





Autore
Titolo
Casa editrice
Luogo di pubblicazione
Anno di pubblicazione
Ai fini della corretta preparazione della Bibliografia rinviamo ai
criteri proposti nell’Appendice 1, sia per le citazioni in bibliografia
sia per i rinvii nelle note a piè di pagina.
PROGETTAZIONE
La rassegna della letteratura e la raccolta dei dati presuppongono la
redazione di un progetto di tesi. Esso consiste in due-tre pagine nelle
quali lo studente propone una prima stesura. In tale progetto lo
studente identifica:
a)
LA MOTIVAZIONE DEL LAVORO
Perché il tema è interessante e si merita una Relazione finale?
Un tema può essere importante perché è attuale, perché è
significativo per la dimensione ed estensione del suo impatto (a
livello nazionale, europeo, mondiale), per la novità e
innovatività, per la sua frequenza o infrequenza (“storicità”).
b)
LA DOMANDA DI RICERCA
Identifica l’obiettivo del lavoro o cosa s’intende dimostrare; la
metodologia da adottare per dare una risposta compiuta alla
domanda di ricerca (quale analisi è stata effettuata? Analisi
9
Guida alla realizzazione della Relazione finale
descrittiva o analisi empirica? Ricorso a uno o più casi
aziendali oppure indagine che utilizza dati? Indagine con
statistiche descrittive, con modelli statistici o con modelli
econometrici?)
c)
I RISULTATI DEL LAVORO
Quali risultati ho ottenuto? Posso effettuare un confronto tra
risultati attesi e risultati ottenuti? I risultati attesi da quale
letteratura derivano? A quali conclusioni i risultati ottenuti
conducono?
Nel corso di questa fase lo studente elaborerà una scaletta di lavoro,
che al termine della redazione finale si trasformerà nell’indice, in
modo tale da potersi orientare tra le idee.
STESURA DELLA RELAZIONE FINALE
Definito e concordato il progetto preliminare, la Relazione finale
viene sviluppata dallo studente con il costante e frequente contributo
del docente relatore. Sulla base di tale attività si perviene così alla
redazione della versione definitiva di tale Relazione, ovvero della
versione che viene consegnata nei tempi previsti alla segreteria
studenti.
Prima e durante la stesura è necessario organizzare, selezionare
e fissare i contenuti in un percorso ordinato, dividendo l’elaborato in
paragrafi, e sottoparagrafi. Pur nella variabilità e nelle specificità che
ciascun lavoro può richiedere, uno schema di massima della
Relazione finale può assumere la seguente sequenza di elementi o
punti:
d)
TITOLO
Mai troppo lungo e mai troppo vago, esso è il risultato di una
sintesi difficile ma che deve necessariamente essere trovata.
10
Guida alla realizzazione della Relazione finale
 Il titolo deve esprimere in poche parole il contenuto della
tesi, attirando l’attenzione del lettore e fornendo le parole
chiave essenziali.
e)
FRONTESPIZIO
È la pagina, riprodotta anche sulla copertina, che contiene le
principali informazioni riguardanti la vostra Relazione.
f)
INDICE
È l’elenco dei titoli di ciascuna delle sezioni (ripartizioni) in cui
può essere suddivisa una trattazione (vd. sezione Indice).
g)
ABSTRACT
Sintesi che, di norma, risulta compresa tra le 100 e le 200
parole che devono contenere riferimenti al tema scelto, alla
motivazione delle domande di ricerca, al metodo adottato e alle
conclusioni cui si è pervenuti.
 Il taglio da dare all’abstract della Relazione finale sarà
diverso da quello che avete dato all’introduzione in quanto
lo scopo non è quello di incuriosire il lettore a continuare a
leggere
l’elaborato,
bensì
quello
di
dare
una fotografia chiara e onesta di quello che si troverà a
leggere successivamente.
h)
INTRODUZIONE
È il primo paragrafo della Relazione finale; in esso è presentato
il tema del lavoro, le motivazioni per la sua scelta, la domanda
di ricerca, il percorso seguito per la realizzazione del lavoro.
 Esposizione schematica e riassuntiva per spiegare le
relazioni tra le varie parti che compongono l’elaborato
evidenziandone i punti di forza e originalità.
11
Guida alla realizzazione della Relazione finale
 Contrariamente a quanto si possa pensare, l’introduzione è
una delle ultime cose da redigere. Infatti, solo quando la
relazione sarà ultimata, è possibile avere una visione
d’insieme del lavoro svolto che l’introduzione deve fornire
a chi legge.
i)
METODOLOGIA
Definito l’obiettivo del lavoro, attraverso la metodologia si
deve spiegare in che modo è stato scelto di affrontare il
problema e quali sono stati gli strumenti utilizzati.
 Per lavori descrittivi essa consiste nella rassegna della
letteratura sul tema scelto e nella ricostruzione delle teorie
di riferimento.
 Per lavori empirici essa consiste anche nella
presentazione dei criteri di raccolta dei dati e dei criteri
con cui è stata effettuata la loro analisi.
j)
DISCUSSIONE
L’obiettivo principale in questa fase di lavoro è di commentare
ed esprimere le proprie interpretazioni sui principali risultati
ottenuti confrontandoli con quelli di altri autori per dar maggior
fondamento alle proprie implicazioni.
.
 Per lavori descrittivi essa consiste nei commenti e nei
ragionamenti sulla teoria esistente, nonché nel ricorso a
logiche di tipo comparativo.
 Per lavori empirici essa consiste nella analisi dei dati
raccolti e delle evidenze ottenute.
12
Guida alla realizzazione della Relazione finale
k)
CONCLUSIONI
È il paragrafo finale della Relazione finale e rappresenta la
"summa" del lavoro svolto. Con le conclusioni il lavoro ha
termine e tutte le ipotesi e gli obiettivi prefissati
nell’introduzione devono trovare compimento. Nelle
conclusioni occorre riportare le risposte trovate alla domanda di
ricerca, la loro portata, le loro conseguenze, le loro limitazioni,
il loro impatto sulla teoria esistente ed eventualmente anche
quello sulla prassi operativa.
 Rappresentano un compendio chiaro e completo dell’intero
lavoro svolto.
 Evidenziano gli elementi specifici e originali del lavoro.
 Devono mostrare il grado di rielaborazione personale
dell’argomento trattato e come i risultati raggiunti siano
avvalorati dalla teoria di partenza fornendo eventualmente
ulteriori spunti per la ricerca futura.
l)
BIBLIOGRAFIA
La bibliografia è la sezione che contiene l’elenco di tutto il
materiale bibliografico consultato per scrivere la Relazione
finale. Tutte le tipologie di opere citate devono essere elencate
in ordine alfabetico, secondo il cognome dell’autore e qualora
siano presenti più libri dello stesso autore, andranno ordinati a
partire dal più recente.
 Non deve essere l’ultima sezione delle Relazione redatta,
ma è qualcosa che va costruito in concomitanza con la
redazione del lavoro.
13
Guida alla realizzazione della Relazione finale
 È opportuno altresì inserire un elenco a parte per gli eventuali
articoli presi da siti internet. In questo caso è necessario
inserire l’URL completo della pagina consultata, specificando
la data dell’ultima consultazione.
 Valgono inoltre le considerazioni riportate nell’Appendice 1.
Dato che il lavoro che conduce alla preparazione della Relazione
finale utilizza lavori scientifici e segue un percorso che intende
seguire il medesimo rigore, occorre adottare un linguaggio consono e
adeguato. Tutte le forme espressive tipiche del linguaggio parlato e
delle conversazioni e tutti i linguaggi della comunicazione non scritta
sono pertanto inappropriati per una Relazione finale. Questo significa
che gli studenti sono invitati a mantenere un linguaggio coerente con
l’ambiente professionale presso cui la Relazione finale circola anche
nei ringraziamenti personali a amici o familiari.
Per quanto riguarda le specifiche di formato relative alla stesura
definitiva della Relazione finale, nonché gli aspetti procedurali
concernenti l’assegnazione, la consegna e la valutazione del lavoro
rinviamo a quanto contenuto nel Regolamento della Tesi delle Lauree
triennali della School of Economics and Management (Appendice 3).
REVISIONE
La fase di revisione della Relazione finale prevede il controllo di:








14
giustezza
interlinea
carattere
trattini e lineette
virgolette
numeri
spazi tipografici
elenchi puntati
Guida alla realizzazione della Relazione finale
CONSIGLI PER LA REDAZIONE
Nella redazione della tesi evitare il più possibile i toni
“giornalistici” o troppo “trionfali”.
Scrivere in modo piano, tecnico (inserendo in nota, laddove
necessario, la spiegazione dei tecnicismi) e, se possibile,
scientifico.
 Si raccomanda inoltre di utilizzare il meno possibile la
terminologia anglosassone (eccezion fatta per termini non
esattamente traducibili o tecnicismi d’uso consolidato).
 Ogni volta che il pensiero espresso appartiene ad altri, concetti
e affermazioni di terzi vanno riportati tramite virgolette.
 Nella redazione è bene compiere una verifica approfondita delle
informazioni raccolte e della loro credibilità, confrontando tutte
le fonti a disposizione.
La divisione del testo
COMPONENTI
PRELIMINARI
• frontespizio, indice,
abstract, introduzione
CORPO DEL TESTO
COMPONENTI
FINALI
• diviso in paragrafi e
sottoparagrafi
• conclusioni, appendici*,
bibliografia, sitografia*
Il testo deve essere articolato in PARAGRAFI (Introduzione,
Metodologia ecc.) e SOTTOPARAGRAFI, ovvero in livelli ciascuno
dei quali sarà identificato da un titolo e un numero. Deve esserci
equilibrio e coerenza tra le varie parti le quali devono essere
numerate e intitolate.
15
Guida alla realizzazione della Relazione finale
FRONTESPIZIO
Il frontespizio (cosi come la copertina) deve riportare le seguenti
informazioni:
 Nome e Cognome del candidato;
 Titolo della tesi ed eventuale sottotitolo;
 Anno Accademico;
 None e Cognome del Relatore;
 Nome e Cognome del Correlatore;
NUMERAZIONE
 I vari livelli del testo devono essere indicati con i numeri arabi
e in modo consequenziale
Primo livello:
Secondo livello:
Paragrafi
(1, 2, ecc.)
Sottoparagrafi (1.1, 1.2 ecc.)
TITOLI
 Hanno la funzione di indicare il contenuto delle singole
porzioni del testo
 Devono essere brevi, concisi, chiari e significativi
Esempio di formattazione
Formato
Testo
Font
Corpo carattere
Interlinea
Numero di pagine
Numero di righe per pagina
Numero max. parole
16
A4
Fronte/Retro
Times New Roman
12
1½
20/40
30/34
10.000
Guida alla realizzazione della Relazione finale
INDICE
Esso può essere considerato lo scheletro di tutto il vostro lavoro.
L’indice della Relazione finale, infatti, non ha solo il compito di
indicare la pagina cui corrisponde un certo argomento, ma deve
consentire a chi lo legge di avere una visione d’insieme di come
l’argomento di ricerca è stato sviluppato e della coerenza usata nel
farlo.
Va compilato a scrittura ultimata
Si riporta qui di seguito un esempio d’indice:
(Titolo della tesi)
x
1. Introduzione
1.1 Origine e obiettivi della tesi
1.2 Struttura della tesi
x
x
x
2. La rassegna della letteratura
2.1 Introduzione (..della sezione)
2.2
…
x
x
x
3. Sezione: (titolo…)
3.1 Introduzione (..della sezione)
3.2
…
Conclusioni
Bibliografia
x
x
x
x
x
 Può essere creato e aggiornato automaticamente dagli elaboratori
di testi. Basterà dare a ciascun titolo di paragrafo o sottoparagrafo nel
testo il formato Titolo1 o Titolo2 selezionandolo dalla casella di stile
sulla barra degli strumenti. A questo punto basterà cercare nel menu
“Riferimenti” la voce “Sommario” e inserirlo nella pagina
selezionata.
17
Guida alla realizzazione della Relazione finale
APPENDICE 1PREPARAZIONE DELLA BIBLIOGRAFIA E
DELLE CITAZIONI DI OPERE NEL TESTO
Perché è importante citare ? A cosa servono le note ?
 Le note sono un ottimo strumento per fornire le necessarie
argomentazioni evitando di appesantire il testo con continui incisi.
 Le citazioni permettono di usare argomentazioni altrui senza incorrere
nel pericolo di commettere plagio.
È stato acquistato da parte dell'Ateneo il software antiplagio
"TURNITIN", la cui utilizzazione sarà resa obbligatoria per
evitare comportamenti illegali nella redazione della Relazione
triennale (così come della Tesi di Laurea Magistrale).
In caso di gravi violazioni delle regole antiplagio, lo studente
non sarà ammesso all’esame finale, fatte salve eventuali altre
sanzioni stabilite dalla normativa di Ateneo (art. 4
Regolamento della prova finale, Appendice 3).
In quest’appendice presentiamo le principali linee guida e criteri da seguire
ai fini della preparazione della bibliografia di riferimento alla Relazione finale,
nonché ai fini della citazione delle opere.
Preparazione della bibliografia
a) Libri





Cognome e iniziali del nome dell’autore/i (se più autori, l’ultimo
è separato da una “e” di congiunzione)
Anno di pubblicazione (tra parentesi, seguito da lettere minuscole – a, b, c,
… - in caso di opere pubblicate nello stesso anno)
Titolo e sottotitolo del libro (in corsivo)
Luogo di pubblicazione
Nome della casa editrice
18
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Ad esempio:
Leuz C., Pfaff D., Hopwood A. (2004), The economics and Politics of
Accounting, International perspective in Research trends, Policy,
and Practice, Oxford, Oxford University Press.
b) Capitoli in libri curati da altri autori
 Cognome e iniziali del nome dell’autore/i del capitolo (se più
autori, l’ultimo è separato da una “e” di congiunzione)
 Anno di pubblicazione (tra parentesi, seguito da lettere
minuscole – a, b, c, … - in caso di opere pubblicate nello stesso
anno)
 Titolo del capitolo
 Cognome e iniziali del nome del/i curatore/i del libro (se più
autori, l’ultimo è separato da una “e” di congiunzione)
 Indicazione tra parentesi “a cura di” (o “editors” se volume in
inglese)
 Titolo del libro (in corsivo)
 Edizione
 Luogo di pubblicazione
 Nome della casa editrice
 Numeri di pagina del capitolo
Ad esempio:
Franceschi R. (1988), Aree funzionali e strategiche come aree di
ricerca di economia aziendale, in Aa., Vv. (a cura di), Scritti di
Economia aziendale per Egidio Giannessi, Pisa, Pacini, pp. 25-43.
Cameran M. (2008), Auditing in Italy. The development of a highlyregulated setting before and after the Parmalat case, in Auditing,
Trust and Governance. Developing regulation in Europe, Eds.
Reiner Quick, S. Turley, M. Willekens. London: Roudledge,
pp.144-167.
19
Guida alla realizzazione della Relazione finale
c) Riviste scientifiche
 Cognome e iniziali del nome dell’autore/i (se più autori, l’ultimo
è separato da una “e” di congiunzione)
 Anno di pubblicazione (tra parentesi, seguito da lettere
minuscole – a, b, c, … - in caso di opere pubblicate nello stesso
anno)
 Titolo dell’articolo
 Titolo della rivista (in corsivo)
 Volume
 Numero
 Numeri di pagina dell’articolo
Ad esempio:
Young J. J. (1994), Outlining regulatory space: agenda issue and the
FASB, Accounting, Organizations and Society, Vol. 19, No. 19,
pp. 83-109.
d) Working paper
 Cognome e iniziali del nome dell’autore/i (se più autori, l’ultimo
è separato da una “e” di congiunzione)
 Anno di pubblicazione (tra parentesi, seguito da lettere
minuscole – a, b, c, … - in caso di opere pubblicate nello stesso
anno)
 Titolo della collana di Working paper e numero del Working
paper
 Titolo e sottotitolo del Working paper (in corsivo)
 Luogo di pubblicazione
Ad esempio:
Di Pietra R. (1997b), Dalle diversità all’armonia: l’emanazione delle
norme contabili in alcuni Paesi dell’Unione Europea, Quaderni
Senesi di Economia Aziendale e di Ragioneria, Serie Monografie
n° 20, Siena.
20
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Citazioni
Le citazioni possono essere inserite all’interno del testo sotto forma
d’inserzioni “in corpo” e “fuori corpo”.
CITAZIONI IN CORPO
Nel caso di citazioni brevi i termini citati vengono integrati nel testo e
segnalati da virgolette di apertura e chiusura.
 immessa direttamente nel testo tramite virgolette
 riportando il cognome dell’autore tra parentesi seguito da una
virgola, spazio e anno oppure con nota a piè di pagina
CITAZIONI NELLE NOTE A PIÈ DI PAGINA
Per la citazione di opere nel testo della Relazione finale si consiglia
di seguire il criterio del richiamo con numero all’interno del testo e
nota a piè di pagina con il medesimo numero (la numerazione dei
rinvii alle note a piè di pagina deve essere continua all’interno della
Relazione finale).
All’interno della nota a piè di pagina la citazione deve riportare:
 Cognome e iniziali del nome dell’autore/i (se più autori,
l’ultimo è separato da una “e” di congiunzione)
 Anno di pubblicazione (tra parentesi, seguito da lettere
minuscole – a, b, c, … - in caso di opere pubblicate nello stesso
anno)
 Numero/i di pagina del libro, capitolo, o articolo.
 Se la nota fa riferimento a una specifica pagina, anteporre p. al
numero di pagina (ad esempio, p. XI);
21
Guida alla realizzazione della Relazione finale
 Se la nota intende fare riferimento a più pagine, anteporre pp. al
numero di pagine separando la prima e l’ultima con un trattino (ad
esempio, pp. 23-25);
 Se la nota rinvia alle pagine successive a una data pagina,
anteporre pp. e poi seguire con ss. il numero di pagina (ad
esempio, pp, 234 e ss.).
Ad esempio:
Bobbio chiarisce che, quando la correlazione fra diritti legali e
doveri legali sembra non essere verificata, questo avviene perché
si sono confusi diritti e doveri legali con diritti e doveri morali.
"Certo non si può pretendere che a un obbligo morale corrisponda
un diritto giuridico perché a un obbligo morale può corrispondere
soltanto un diritto morale" ¹
¹ Bobbio (1990), p. XVIII
CITAZIONI SECONDO LO STILE AMERICANO
A ogni citazione, così come a ogni riferimento a scritti altrui
(compresa la parafrasi del pensiero), sarà necessario indicare la
fonte nel seguente modo:
 Tra parentesi: cognome dell’autore che si sta citando
indirettamente, seguito dalla data di pubblicazione del testo
citato.
(Autore data)
 Qualora si riscriva pedissequamente il testo dell’autore, è
necessario aggiungere dopo la data di pubblicazione la virgola
(oppure due punti) e il numero della pagina dove si trova il
passo citato, racchiudendo il testo tra virgolette (“” o
«»).
(Autore data, p.X) oppure (Autore data: X)
22
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Ad esempio:
Smith (1986, p.4) ha argomentato “…non è mai possibile sapere
tutto… [ma] si può sostenere che un’approfondita conoscenza
dell’economia sia raggiungibile da tutti gli studenti”.
Per alcuni il benchmark rappresenta un fastidioso termine
anglosassone che aumenta il grado di confusione nel mercato
degli investimenti (Smart 2000).
Gli studi di Dow (1964), Musgrave (1968) e Hansen (1969) ci
portano ad affermare che…
 Nel sistema all’americana le note servono soltanto a veicolare
informazioni di carattere non bibliografico e per fornire
puntualizzazioni specifiche.
 Se gli autori del lavoro sono due, si mettono entrambi i
cognomi, uniti da «&» o da «e». Qualora gli autori del lavoro
siano più di due, si mette solo il cognome del primo, seguito
da «et al.» (abbreviazione del latino et alii, che significa «e
altri»)
 Qualunque sia lo stile prescelto, è fondamentale fare
riferimento a esso in maniera coerente in tutto il testo.
RIFERIMENTI NEL TESTO
Ogni affermazione fatta nell’elaborato richiede d’essere ben
argomentata e possibilmente in conformità a riferimenti bibliografici
di supporto.
 Se il riferimento è fatto utilizzando la nota a piè di pagina, si
può scrivere: “Sul problema (o sul punto…) si rinvia a Davis,
2002, p. 42”; oppure Cfr. Davis, 2002, p. 42.
23
Guida alla realizzazione della Relazione finale
CITAZIONI FUORI CORPO
Citazioni particolarmente lunghe vanno distinte dal testo seguendo i
seguenti criteri:
 spaziatura prima e dopo
 interlinea ridotto
 carattere del testo minore
Ad esempio (citazione con nota a piè di pagina):
… come sostiene infatti Garegnani¹:
Negando la tendenza concorrenziale al pieno impiego del lavoro,
Keynes negava di fatto il principio base di una teoria per cui la
tendenza all’uguaglianza tra domanda e offerta dei fattori produttivi,
e in particolare del lavoro, è quanto determina prezzi nonché
dimensioni, composizione e distribuzione del prodotto sociale.
¹ Garegnani (2007), p.180
CITAZIONI NELLE CITAZIONI
Se la citazione riportata contiene un’altra citazione è necessario
renderlo noto evidenziando la citazione interna con virgolette singole.
AGGIUNTE
Se si aggiunge del testo all’interno della citazione occorre inserirlo
tra parentesi quadre.
24
Guida alla realizzazione della Relazione finale
OMISSIONI
L’omissione si segnala con i tre punti di sospensione (inseriti tra
parentesi quadre qualora l’omissione non sia alla fine o all’inizio
della citazione).
ABBREVIAZIONI
Esistono uno serie di abbreviazioni di uso consolidato nell’ambito
delle citazioni bibliografiche che sono spesso utilizzate per evitare la
ripetizione di autori, titoli o altre informazioni già citate in
precedenza. Qui di seguito ne riportiamo alcune maggiormente usate:
a.
app.
cap.
cfr.
ed.
e.g.
et al.
fig.
ibid.
Id.
i.e.
Ivi, ivi
p., pp.
nota
trad.
tav.
vol.
anno
appendice
capitolo
confer (confronta, da non confondersi con “vedi”)
edizione (in inglese questa abbreviazione si usa anche
per indicare il curatore)
exempli gratia (per esempio)
et alii (e altri)
figura
ibidem (nello stesso punto), utilizzato nelle note per
riferirsi al testo appena citato.
per indicare lo stesso autore (è sempre con iniziale
maiuscola)
id est (cioè)
per indicare lo stesso luogo con pagina diversa
pagina-e
nota (sempre per esteso)
traduzione
tavola
volume
25
Guida alla realizzazione della Relazione finale
APPENDICE 2RISORSE BIBLIOGRAFICHE PRESENTI
PRESSO LA BIBLIOTECA
DI AREA ECONOMICA
La Biblioteca di Area Economica mette a disposizione degli studenti
una vasta serie di fonti bibliografiche e documentali, nelle varie
discipline che caratterizzano i nostri Corsi di Laurea, da quelle
aziendali a quelle economiche, da quelle giuridiche a quelle
matematico-statistiche.
Quali risorse interrogare ?
All’interno della Biblioteca
Fonti disponibili altrove
documenti cartacei, risorse elettroniche
locali e remote accessibili via web
prestito interbibliotecario (ILL) o
document delivery (DD)
RISORSE CONSULTABILI:
OPAC SBS
Quando non si possiede già una bibliografia di partenza e non si
conoscono uno o più autori di riferimento, si parte dalla consultazione
del catalogo SBS al fine di potersi creare una bibliografia di partenza
essenziale ma generale. La ricerca può essere condotta per parole
chiave o sul titolo, o sul soggetto o su tutti i campi del record.
26
Guida alla realizzazione della Relazione finale
ASBE – ASBE@HOME
Piattaforma per la consultazione delle risorse online bibliografiche e fulltext,
in abbonamento o gratuite, messe a disposizione dall’Università di Siena.
Permettono l’accesso anche dalla propria abitazione a:
 Banche dati bibliografiche
contenenti
spogli
di articoli
di
periodici
 Documenti elettronici in full-text
 Repertori di opac e metaopac di altre biblioteche italiane ed estere
Banche dati bibliografiche
Le banche dati sono archivi elettronici d’informazioni di tipo bibliografico
(citazioni di libri, riviste, atti di congressi, letteratura grigia, tesi etc.) o di tipo
fattuale (dati statistici, bilanci, analisi di mercato etc.). Esse sono utili per
effettuare ricerche su un particolare argomento, per verificare una citazione
bibliografica incompleta o incerta, per trovare dei dati etc., il tutto
compatibilmente con la copertura tematica, geografica e temporale che
ciascuna delle banche dati consultabili offre.
È possibile compiere una ricerca simultanea su più banche dati,
utilizzando il catalogo elettronico ASBe
su un gruppo di risorse
predefinite dai bibliotecari (Ricerca guidata) oppure crearne altri
personalizzati, autenticandosi, mediante la funzione Area personale.
Elenco delle banche dati
 Aida
 Darwinbooks –













ebooks Il Mulino
EconLit Full Text
Essper
Heinonline
Il Foro italiano
Il Sole 24 Ore
27
IPSOA Wolters Kluwer
Ius Explorer - Giuffrè
JSTOR
Lexis - Nexis
OECD iLibrary
Pluris – Wolters Kluwer
SCOPUS
Web of science-ISI
Guida alla realizzazione della Relazione finale
ESSPER
Catalogo collettivo e spoglio di circa 500 periodici italiani di
economia, diritto e scienze sociali, utilissimo per cercare
direttamente la citazione bibliografica di articoli su un certo
argomento.
Mentre, infatti, nell’opac SBS è possibile unicamente
verificare la presenza nelle biblioteche dell’Ateneo e cittadine di
libri (monografie) e riviste ma non effettuare ricerche su singoli
articoli contenuti all’interno di periodici, ESSPER può proprio
essere usata per fare ricerche per parole del titolo dell’articolo o per
nome dell’autore. Si tratta di una ricerca già più specifica che
consente di accedere a informazioni bibliografiche non contenute
nei normali cataloghi.
Come si accede a ESSPER ?
attraverso ASBe  scelta risorse  browsing alfabetico
Online-Journals
Per consultare i periodici in versione elettronica disponibili attraverso
la rete d’Ateneo si rimanda alla pagina http://www.sba.unisi.it/
selezionando la sezione “Scelta Riviste" dal catalogo
elettronico ASBe.
Oltre alla lista alfabetica unica per titolo (A-Z) è possibile fare
una ricerca anche per editore o per ambito disciplinare cui la rivista
appartiene. Il pulsante SFX accanto a ciascun titolo consente di
attivare una serie di servizi aggiuntivi alla consultazione della rivista.
28
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Periodici elettronici
Dell’elenco fanno parte unicamente i periodici online. Per
informazioni sui periodici a stampa consultare il Catalogo SBS.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Cambridge Journals Online
Elsevier Science Direct
IPSOA Wolters Kluwer
Emerald
Giuffrè - periodici
Sole24OreQuotidiano e
guide
IPSOA – Wolters Kluwer
Kluwer Law
Oxford University Press
Rivisteweb (Edizioni Il Mulino)
JSTOR
Springer
Wiley
Banche dati numeriche e statistiche
Direttamente dal sito della Biblioteca è possibile accedere a una serie
di risorse statistiche prodotte da fonti istituzionali, italiane e
internazionali, liberamente accessibili sul web, cui si aggiungono
risorse sottoscritte dalla Biblioteca riservate ai soli utenti
dell’Università di Siena.
29
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Proponiamo qui di seguito una rassegna delle principali banche
dati numeriche e statistiche:
AIDA
La banca dati contiene gli ultimi 6/7 anni di bilancio di 200.000
Società di capitale in Italia con un Totale Valore della Produzione
nell’ultimo bilancio depositato pari ad almeno 850.000 Euro.
Accesso: banca dati online, per la cui consultazione occorre
rivolgersi all’Ufficio di Consulenza Bibliografica.
Eurostat
Le Banche Dati Eurostat, prodotte dall’Ufficio statistico dell’Unione
Europea, contengono dati statistici che ricoprono vari aspetti della
vita sociale ed economica dei paesi dell’Unione Europea.
Accesso: Sito consultabile liberamente.
Istat
(Sito istituzionale dell’ Istituto Nazionale di
Statistica)
I dati sono organizzati per argomento (popolazione, famiglia e
società, sanità e previdenza, istruzione e lavoro, industria e servizi
etc.) oppure sono ricercabili in specifiche banche dati (censimenti
della popolazione, statistiche congiunturali, statistiche sul commercio
estero etc.).
Accesso: Sito consultabile liberamente.
OECD iLibrary
Il servizio consente l’accesso online alle seguenti tipologie di
materiale di fonte OECD: Studies (reports), periodici e statistiche.
Non siamo abbonati al materiale: Books e IEA Databases.
Accesso: banca dati on-line, consultabile da tutti i PC dell’Ateneo.
Informazioni dettagliate sulle risorse disponibili in Biblioteca e sui
servizi
offerti
sono
reperibili
alla
pagina
web:
http://www.unisi.it/sbs/biblio/bec/.
30
Guida alla realizzazione della Relazione finale
APPENDICE 3 –
REGOLAMENTO PER LA PROVA FINALE
DEI CORSI DI LAUREA DELLA SCHOOL OF
ECONOMICS AND MANAGEMENT
Articolo 1
Oggetto e contenuto della prova finale
1. La prova finale consiste nella predisposizione di un breve elaborato
scritto (non oltre 10.000 parole) redatto sotto la supervisione di un
docente relatore, che sarà valutato dalla Commissione della prova
finale anche attraverso un breve colloquio con il candidato.
2. Il lavoro finale (tesi) ha per oggetto la trattazione di un tema
specifico inerente ad una disciplina del corso di studio, che lo studente
può sviluppare anche traendo spunto dall’attività svolta nell’ambito di
uno stage o di un periodo di studio all’estero.
3. L’impegno richiesto allo studente e gli obiettivi di apprendimento
del lavoro finale devono essere coerenti con i crediti formativi ad esso
attribuiti, pari a 3 per tutti i corsi di laurea.
4. La tesi può essere scritta in italiano o in inglese, d’accordo con il
relatore.
5. Per corsi di laurea o curricula erogati in lingua inglese, il lavoro
finale (tesi) deve essere redatto in lingua inglese e il colloquio deve
essere svolto in lingua inglese.
Articolo 2
Assegnazione del lavoro per la prova finale
1. Il titolo, i contenuti e la struttura del lavoro finale devono essere
concordati dallo studente con il docente supervisore almeno un mese
prima dell’inizio della sessione prevista per la prova finale.
31
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Articolo 3
Ammissione alla prova finale
1. Per essere ammesso alla prova finale, lo studente deve aver acquisito
e registrato integralmente i crediti formativi previsti nel piano di studio
dal regolamento didattico del suo corso di laurea, al netto di quelli
attribuiti alla prova finale; deve altresì aver presentato la domanda di
laurea e depositato la tesi presso l’Ufficio Didattica della School of
Economics and Management entro i termini fissati dal calendario
didattico.
2. Lo studente deve consegnare l’elaborato scritto della tesi (in
formato cartaceo ed elettronico) al docente relatore e agli altri due
componenti della Commissione dell’esame finale nei termini e con le
procedure stabiliti dall’Ufficio Didattica della School of Economics
and Management. Qualora lo studente non adempia a tale obbligo, la
prova finale non potrà essere sostenuta e sarà rinviata alla prima data
utile, possibilmente nella stessa sessione, sentite le disponibilità dei
Commissari. La nuova data della prova finale sarà decisa su
disposizione del Direttore del Dipartimento titolare o di riferimento del
corso di studio.
Articolo 4
Regole antiplagio
1. La tesi deve essere il frutto del lavoro personale dello studente,
secondo quanto previsto dall’art. 25 dal Codice Etico dell’Università di
Siena. Il docente supervisore ha la responsabilità di verificare
l’originalità dell’elaborato.
2. Qualora sia disponibile specifico software antiplagio, il testo della
tesi presentato in formato elettronico sarà controllato dall’Ufficio
Didattica della Ufficio Didattica della School of Economics and
Management; la relativa certificazione sarà trasmessa a cura
dell’Ufficio al relatore e al Presidente della Commissione di laurea.
3. In caso di gravi violazioni, lo studente non sarà ammesso all’esame
finale, fatte salve le eventuali altre sanzioni stabilite dalla normativa di
Ateneo.
32
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Art. 5
Voto di laurea e valutazione della prova finale
1. La valutazione della prova finale è espressa in 110 (centodecimi). La
votazione minima complessiva per il superamento della prova finale è
pari a 66/110 con giudizio non negativo assegnato alla tesi e alla sua
discussione.
2. Il voto attribuito alla prova finale è calcolato come somma dei
seguenti elementi:
a) media ponderata rispetto ai crediti delle votazioni espresse in
trentesimi, rapportata in 110 (centodecimi), alla quale sono aggiunte
le maggiorazioni calcolate in funzione dei seguenti profili curriculari:
- studi all’estero (Erasmus/Socrates): 1 punto qualora lo studente abbia
acquisito almeno 8 crediti formativi in un periodo di studio
all’estero; 2 punti qualora lo studente abbia acquisito almeno 16
crediti formativi in un periodo di studio all’estero;
- competenze linguistiche avanzate (limitatamente alle lingue inglese,
francese, tedesco e spagnolo): 1 punto qualora lo studente abbia
acquisito una certificazione internazionale, fra quelle riconosciute
valide dall’Ateneo o una idoneità rilasciata dal Centro Linguistico di
Ateneo di livello B2; 2 punti, per il livello C1.
- tempo di laurea: 3 punti se lo studente discute la tesi entro la sessione
aggiuntiva autunnale del terzo anno di corso; 2 punti, se lo studente
discute la prova finale entro il terzo anno. Il termine per usufruire
della maggiorazione di 2 punti viene prorogato alla prima sessione
dell’anno accademico successivo (sessione di giugno) per gli studenti
che abbiano svolto un periodo di studio all’estero di durata pari ad
almeno un semestre;
- attività di stage e tirocini: 1 punto qualora lo studente abbia svolto
uno stage approvato dal competente Comitato per la Didattica ai fini
del riconoscimento di crediti formativi;
b) un voto assegnato alla prova finale, compreso fra zero (minimo per
la sufficienza) fino a un massimo di 5 punti, che la Commissione
assegnerà avuto riguardo, in particolare, alla padronanza
dell’argomento, alla chiarezza espositiva e alla capacità di
argomentare correttamente dimostrate dal candidato.
33
Guida alla realizzazione della Relazione finale
3. Su proposta del relatore e all’unanimità la Commissione può
concedere la lode quando si verifichino entrambe le seguenti
condizioni: a) la media ponderata rispetto ai crediti delle votazioni è
non inferiore a 28/30; b) la somma degli elementi che concorrono al
voto finale è pari almeno a 111. L’arrotondamento del voto finale è
fatto per difetto se la parte decimale è minore di 0,5, per eccesso se è
maggiore.
4. Ai fini del calcolo della media ponderata rispetto ai crediti è
assegnato valore 31 alle votazioni 30 e lode. Non si tiene conto delle
votazioni conseguite nelle attività formative “Altre” (crediti a libera
scelta dello studente, abilità linguistiche e informatiche) né degli
esami svolti in sovrannumero.
Articolo 6
Commissioni delle prove finali
1. Le Commissioni delle prove finali sono composte da tre commissari,
dei quali almeno uno è il supervisore di una tesi di laurea.
2. Possono far parte delle Commissioni docenti di ruolo (anche di altri
Dipartimenti e di altri Atenei) e docenti a contratto. Almeno due
commissari, fra cui il Presidente, devono essere docenti di ruolo della
School of Economics and Management.
3. La nomina delle Commissioni spetta al Direttore del Dipartimento
titolare o, per i corsi di studio in contitolarità, al Direttore del
Dipartimento di riferimento.
4. È dovere dei docenti essere presenti puntualmente nelle
Commissioni delle prove finali per cui siano stati nominati. In caso di
gravi motivi, un Commissario può chiedere al Direttore del
Dipartimento di riferimento di essere sostituito, proponendo il nome di
un docente disponibile a svolgere le sue funzioni nella Commissione
dell’esame finale.
5. La prova finale non può essere tenuta se non sono presenti i tre
Commissari, nominati secondo quanto previsto dai commi precedenti.
In tal caso, la prova finale sarà rinviata ad altra data, possibilmente
nella stessa sessione, sentite le disponibilità dei Commissari. La nuova
data sarà decisa su disposizione del Direttore del Dipartimento
34
Guida alla realizzazione della Relazione finale
competente.
6. Al fine di garantire un’equa ripartizione del carico di lavoro legato
alla partecipazione alle commissioni di laurea, almeno uno dei membri
di ogni commissione deve essere scelto con criteri che garantiscano
una corretta rotazione dei docenti. A tale scopo, Ufficio Didattica della
School of Economics and Management predisporrà e aggiornerà
sistematicamente un apposito registro della partecipazioni alle
commissioni di laurea.
Articolo 7
Comunicazione dei risultati
1. Il voto di laurea conseguito, nonché la data ed i dettagli organizzativi
delle cerimonie di proclamazione di cui al successivo art. 8 saranno
resi pubblici nei giorni immediatamente successivi alla discussione
della tesi.
2. Lo studente può ottenere certificati di laurea anche nel periodo che
precede la cerimonia di proclamazione.
Articolo 8
Proclamazione
1. Le cerimonie di proclamazione sono presiedute dal Direttore del
Dipartimento titolare (o da suo delegato), ovvero dai Direttori dei
Dipartimenti contitolari (o da loro delegati), alla presenza di laureati,
familiari ed amici.
Articolo 9
Sessioni di laurea e calendario delle cerimonie di proclamazione
1. Il calendario delle sessioni di laurea è approvato dai Consigli dei
Dipartimenti titolari e contitolari dei corsi di laurea.
2. I Consigli dei Dipartimenti titolari e contitolari dei corsi di laurea
approvano altresì il calendario annuale delle cerimonie di
proclamazione.
35
Guida alla realizzazione della Relazione finale
PROMEMORIA DEL LAUREANDO
1) CONSEGNA DOCUMENTI
Nei termini indicati dal calendario “sessioni esami di laurea” affisso presso
le Segreterie dei Dipartimenti (DEPS,DISAG) e visionabili sui rispettivi siti
Web, il laureando dovrà consegnare allo sportello della segreteria studenti i
seguenti documenti scaricabili dalle pagine della modulistica on line
dell’Ufficio Studenti e Didattica:
DOCUMENTI DA CONSEGNARE
 MODULO DI RICHIESTA TESI (firmato dal Relatore e vistato dal
Dott. Stabile – Sett. Ricerca entro 15 giorni dalla richiesta di Tesi al
Relatore, soltanto se il Relatore scelto afferisce al Dipartimento di
Studi Aziendali e Giuridici1)
 MODULO DI ASSEGNAZIONE TESI E COMUNICAZIONE
DATA DI
LAUREA (firmato dal Docente Relatore, con
l’indicazione del giorno della discussione)
 MODULO DI DOMANDA DI LAUREA (con marca da bollo del
valore di €16, compilato dal laureando e firmato dal Docente
Relatore). Al momento della presentazione della domanda di
laurea, che deve avvenire 15 giorni prima della data della
discussione della tesi, la carriera deve essere chiusa
 LIBRETTO UNIVERSITARIO
 MODULO DI ADESIONE ALLA BANCA DATI “NETWORK
ALUMNI”
 EVENTUALI DOMANDE DI ISCRIZIONE MANCANTI E
RELATIVE RICEVUTE DI AVVENUTO PAGAMENTO DELLE
TASSE UNIVERSITARIE DOVUTE
1
Su delibera del DISAG del 19 aprile 2013, per le Lauree Triennali, è stato fissato a 20 il numero
massimo di tesi per anno solare che ciascun docente può seguire in qualità di relatore.
36
Guida alla realizzazione della Relazione finale
2) PRESENTAZIONE DEGLI ELABORATI
Entro 5 giorni dalla discussione della tesi, il laureando dovrà
presentare presso la segreteria studenti:
 n. 4 copie degli elaborati della tesi (con rilegatura a caldo).
 Una delle copie, obbligatoriamente stampata fronte-retro, deve
essere depositata presso l’Ufficio Studenti e Didattica.
 Le altre tre, dopo essere state timbrate come copie conformi,
saranno consegnate direttamente dal laureando al Relatore e
agli altri due componenti della Commissione d’esame finale.
Insieme agli elaborati, il laureando dovrà presentare:
 LIBERATORIA
BIBLIOTECA
DELLE
PENDENZE
DELLA
 RICEVUTA DELLA COMPILAZIONE ON LINE DEL
QUESTIONARIO
“ALMALAUREA”
(da
www.unisi.it/percorsi/studente). La mancata presentazione
della ricevuta dell’avvenuta compilazione non consente di
portare a conclusione le procedure della domanda di laurea)
37
Guida alla realizzazione della Relazione finale
A. NON VERRANNO ACCETTATE DOMANDE DI LAUREA INVIATE
PER POSTA
B. NON VERRÀ ACCETTATA DOCUMENTAZIONE INCOMPLETA O
PRIVA DEI SEGUENTI DATI:
I.
II.
III.
FIRMA DEL DOCENTE RELATORE/CORRELATORE;
INDICAZIONE DELLA MATERIA DELLA TESI;
TITOLO DEFINITIVO DELLA TESI.
C. IL LAUREANDO CHE INTENDE RINUNCIARE A PRESENTARSI
ALLA SESSIONE DI LAUREA, DOPO AVER PRESENTATO
DOMANDA, DEVE DARNE TEMPESTIVA COMUNICAZIONE
SCRITTA ALLA SEGRETERIA STUDENTI TRAMITE POSTA
ELETTRONICA ALL’INDIRIZZO [email protected]
OPPURE
PRESENTANDOSI DIRETTAMENTE IN SEGRETERIA
D. NEL CASO DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA DI LAUREA
PER SESSIONI SUCCESSIVE, IL LAUREANDO DOVRÀ
PRESENTARE
DI
NUOVO
LA
DOCUMENTAZIONE
SOPRAINDICATA
38
Guida alla realizzazione della Relazione finale
EGNARE
PROMEMORIA DEL LAUREANDO PROCEDURA DI LAUREA SPERIMENTALE
Dal novembre 2014 gli studenti iscritti ad un corso di laurea
possono scegliere, per il conseguimento del titolo, la procedura di
laurea sperimentale.
La procedura di laurea sperimentale consiste nella presentazione della
domanda di valutazione dell’elaborato finale (chiamata da questo
momento “ domanda di laurea sperimentale”) e dell’elaborato stesso,
senza discussione della tesi: la commissione di laurea valuterà
l’elaborato, attribuendo il voto finale di laurea, senza che lo studente
debba discutere la tesi di fronte ad una commissione.
La domanda di laurea sperimentale può essere presentata in qualsiasi
giorno lavorativo e di apertura al pubblico dell’Ufficio Studenti e
Didattica.
Il giorno di conseguimento del titolo di laurea viene fissato al
ventesimo giorno lavorativo successivo alla presentazione della
domanda di laurea sperimentale (devono essere calcolati venti giorni
lavorativi, considerando non lavorativi i giorni di chiusura
programmata dell’Ateneo).
Dal 2 novembre 2014 la scelta della modalità di laurea non è
revocabile: gli studenti che scelgono di laurearsi con la modalità
sperimentale non potranno più accedere alla modalità di laurea
tradizionale e viceversa.
La scelta della modalità di laurea è definita con la presentazione della
domanda di laurea sperimentale.
39
Guida alla realizzazione della Relazione finale
MODALITÀ PER LA PROCEDURA DI LAUREA SPERIMENTALE
 Carriera
chiusa. Tutti gli insegnamenti, necessari al
conseguimento del titolo, devono essere stati sostenuti ed il voto
ottenuto deve risultare nel libretto elettronico dello studente
 Solo a carriera chiusa lo studente può inviare copia della tesi, in
formato pdf, all’indirizzo [email protected] allegando copia di
un documento di identità in corso di validità, tramite l’indirizzo
mail istituzionale (……[email protected]). Non si accettano tesi
inviate da indirizzi privati.
 Il primo giorno utile di apertura dello sportello al pubblico, lo
studente deve consegnare:
1. la domanda di laurea sperimentale
2. una copia cartacea della tesi ( la copia cartacea della tesi
deve essere stampata fronte/retro e rilegata a caldo )
3. il modulo “Network Alumni”
4. il modulo “attestazione assenza pendenze con la
biblioteca”
5. il modulo di “richiesta tesi di laurea”, a firma del Dott.
Stabile, soltanto se il relatore è un Docente afferente al
Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici.
Al momento della presentazione della domanda di laurea
sperimentale, verrà fatto un controllo immediato dell’avvenuta
ricezione della tesi in pdf e della effettiva chiusura della carriera.
40
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Lo studente è tenuto alla compilazione del questionario Almalaurea e
all’invio della ricevuta dello stesso all’Ufficio Almalaurea come da
regole pubblicate al seguente link:
http://www.unisi.it/sites/default/files/allegati/nuove_istruzioni_questio
nario_almalaurea1.pdf
L’inserimento dei dati Almalaurea è condizione necessaria per la
chiusura della carriera e per la registrazione del voto di laurea.
NON POTRANNO ESSERE ACCETTATE DOMANDE DI LAUREA
SPERIMENTALE :
- Compilate parzialmente
- Senza allegati (mod. Network alumni/mod. richiesta tesi di laurea
/attestazione assenza pendenze con la biblioteca)
- Senza la firma del relatore
- Se la carriera non è chiusa perfettamente
- Se la tesi in formato pdf non è stata ricevuta dall’Ufficio studenti e
didattica tramite mail istituzionale all’indirizzo : [email protected]
41
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Lo studente può rinunciare, entro quattro giorni dalla consegna della
domanda di laurea.
In questo caso la lettera motivata della rinuncia alla laurea deve essere
inviata dal Relatore, all’Ufficio Studenti e Didattica, all’indirizzo
[email protected]
Il Relatore è tenuto, altresì, ad informare i membri della Commissione
di Laurea, se nominata.
La procedura di Laurea Sperimentale dovrà essere fatta nuovamente.
42
Guida alla realizzazione della Relazione finale
Esami di laurea 2014/2015- Corsi di laurea
Prolungamento sessione autunnale a.a.
2013-2014 : dal 18 al 3dal 16 febbraio al 28
febbraio 2015*
assegnazione tesi e comunicazione data laurea
entro il 13 gennaio
Sessione invernale a.a. 2013-2014: dall’8
aprile al 17 aprile 2015*
assegnazione tesi e comunicazione data laurea
entro il 9 marzo
Sessione estiva: dal 15 al 27 giugno 2015*
assegnazione tesi e comunicazione data laurea
entro l’11 maggio
Sessione estiva: dal 13 al 25 luglio 2015*
assegnazione tesi e comunicazione data laurea entro il 3 giugno
Prolungamento sessione estiva: dal 21 settembre al 5 ottobre 2015*
assegnazione tesi e comunicazione data laurea entro il 13 luglio
Sessione autunnale: dal 26 ottobre al 6 novembre 2015*
assegnazione tesi e comunicazione data laurea entro il 14 settembre
Prolungamento sessione autunnale: dal 15 febbraio al 1 marzo
2016
assegnazione tesi e comunicazione data laurea entro il 13 gennaio
Sessione invernale: dal 18 al 29 aprile 2016*
assegnazione tesi e comunicazione data laurea entro il 21 marzo
Carriera chiusa: 15 gg prima della data di discussione della tesi
Consegna elaborati: 5 gg prima della discussione
(*) Per ogni candidato la data dell’esame di laurea verrà stabilita in
ciascun periodo su indicazione del relatore. Il calendario verrà
pubblicato sia sul sito, sia in bacheca.
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guida alla realizzazione della “relazione finale” per i corsi di laurea