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PERIODICO DELLA
PROVINCIA DI MILANO
NUMERO 2
MARZO 2001
LA PROVINCIA IN CASA
N.2
ANNO 1
• MARZO 2001
Scuola ■ Lavoro ■ Territorio ■ Tempo libero ■ Ambiente ■ Cultura
TEATRO
DAL VERME:
SU IL
SIPARIO!
É CONTENTO
SCUOLE PIÙ BELLE É CONTENTO
EDdiventato
EFFICIENTI
D’essere
D’essere diventato
più ecumenico
Trecento interventi più ecumenico
d’essere diventato
per migliorare il servizio
AMBIENTE
É CONTENTO
L’energia
D’essere diventato
dai rifiuti
più ecumenico
VACANZA
É CONTENTO
IN FATTORIA
D’essere diventato
più Agriturismo
ecumenico
e prodotti
genuini
d’essere
diventato
I.P.
Editoriale
All’inizio erano solo
fogli di carta
D
Ombretta Colli
Presidente
della Provincia
di Milano.
a gennaio, da quando abbiamo pubblicato il primo numero di
questo periodico, i giorni, qui a Palazzo Isimbardi, sono trascorsi fra dibattiti, cifre e calcoli riguardanti il bilancio, adesso
finalmente approvato. E poi ancora discussioni, delibere e provvedimenti: due mesi di lavoro particolarmente impegnativo e frenetico.
Finché, obbligati dai tempi d'uscita di questo secondo numero, abbiamo rialzato gli occhi e ci siamo guardati intorno: tutte quelle ansie,
tutti quei fascicoli, quei fogli e quei documenti, si erano tramutati in
opere, in servizi e infrastrutture. In cose vere, rilevanti e utili, per la
gente e il territorio.
Certo: è al fine di conseguire risultati simili che ci adoperiamo assiduamente, con entusiasmo, serietà e senso del dovere. Ma, proprio per
questo, non possiamo evitare un comprensibile attimo di meraviglia e
di soddisfazione. La ristrutturazione del Teatro Dal Verme è stata
portata a termine, ad esempio, grazie al decisivo intervento della Provincia: una tormentata e annosa impresa, ereditata da diverse e passate Amministrazioni, che sarà finalmente conclusa con l’inaugurazione nei prossimi giorni. Un antico e prezioso gioiello di famiglia, per i
milanesi ma non solo, rimesso a nuovo e arricchito con sofisticate soluzioni organizzative e tecnologiche. Un importante spazio, restituito
alla passione e all'interesse dei cittadini per la cultura e lo spettacolo.
Ma non solo. Abbiamo varato una serie di significativi provvedimenti a favore della Scuola: contributi per i docenti, migliori condizioni operative, e cospicui investimenti per la costruzione di nuovi
edifici.
Si è provveduto a riqualificare e a dare ulteriore impulso al settore
dell'agriturismo, che assume sempre maggior rilievo nell'economia
locale e nella qualità dell'accoglienza.
Nel totale rispetto per l’ambiente, abbiamo inaugurato un impianto
che dai rifiuti recupera energia e calore per il teleriscaldamento di alcuni quartieri di Milano e diversi Comuni dell'hinterland.
È stata approntata una speciale Carta Rosa, che permette opportunità e vantaggi per le donne residenti in provincia e di cui troverete
spiegazioni nelle pagine successive; come di tutti gli altri temi a cui ho
brevemente accennato.
Buona lettura, dunque. Grazie per l'attenzione, e appuntamento al
prossimo numero.
On. Ombretta Colli
Il Consiglio
della Provincia di Milano
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FOTO DI VITTORIO JANNUZZI
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Ufficio di Presidenza
I
l Consiglio è il massimo organo
istituzionale della Provincia, un
vero e proprio “Parlamento” locale. Formato dal Presidente della
Provincia e da 45 consiglieri, 27 della maggioranza, 18 dell’opposizione, rappresenta la collettività pro-
UFFICIO DI
PRESIDENZA
Via Vivaio 1
Tel. 02/77402417-2473
Fax 02/77402805
e-mail:
r.caputo@provincia.
milano.it
CONSIGLIERI
PROVINCIALI
13 - Gian Luigi Alberto
Cremaschi
14 - Mauro De Simone
1 - Massimo Turci
2 - Daniela Garnero
Santanchè
3 - Michele Clerici
1 - Roberto Caputo,
Presidente
del Consiglio
vinciale. Sono infatti i consiglieri ad
avere un rapporto costante con i cittadini, com’è naturale che sia per
chi è eletto direttamente dal popolo.
A dirigere il Consiglio c’è un Ufficio
di Presidenza composto dal presidente Roberto Caputo e da Paola
15 - Bruno Dapei
3 - Nora Radice,
Vice Presidente
7 - Francesco Giordano
30 - Bruno Casati
31 - Marco Malinverno
32 - Roberto Borgio
19 - Alessandra Fontana
6 - Attilio Gavazzi
29 - Irma Dioli
17 - Massimo Cherubini
4 - Marco Di Valerio
2 - Paola Frassinetti,
Vice Presidente
vicario
28 - Pietro Mezzi
16 - Gian Mario Vitali
18 - Felice Caccavale
5 - Antonio Pizzarelli
35
20 - Silvio Butti
21 - Pietro Accame
33 - Emanuela Baio
34 - Livio Tamberi
35 - Gian Battista Rosa
36 - Claudio Fanchin
22 - Almina Bertolini
37 - Camilla Occhionorelli
8 - Fabio Nitti
23 - Ambrogio Fossati
38 - Giuseppe Foglia
9 - Paola Iannace
24 - Gianbattista Fratus
39 - Patrizia Bergami
10 - Antonio Matalon
25 - Mario Morelli
40 - Pier Luigi Angiuoni
11 - Angelo Menegatti
26 - Enrico Elli
41 - Renato Cipolla
12 - Flavio Nucci
27 - Gaspare Jean
42 - Paolo Matteucci
La foto rispecchia
l’esatta disposizione
dei consiglieri.
Non vi sono assenti.
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Le forze politiche e i loro recapiti
Forza Italia
Tel. 02/77402780-2328
Fax 02/76006331
e-mail: [email protected]
Alleanza Nazionale
Tel. 02/77402878
Fax 02/76004565
e-mail: [email protected]
Centro Sinistra Milanese
Tel. 02/77402785
Fax 02/796516
e-mail: [email protected]
Democratici di Sinistra
Tel.02/77402782-2100
Fax 02/76008147
e-mail: [email protected]
Verdi
Tel. 02/77402786-2842
Fax 02/76020514
e-mail: [email protected]
Partito della Rifondazione
Comunista
Tel. 02/77402312
Fax 02/794687
e-mail: [email protected]
Comunisti Italiani
Tel. 02/77402902
Fax 02/784420
e-mail: [email protected]
22
Partito Popolare Italiano
Tel. 02/77402787
Fax 02/76022897
e-mail:
[email protected]
Lega Nord per l’indipendenza
della Padania
Tel. 02/77402273
Fax 783238
e-mail:
[email protected]
Gruppo Misto
Tel. 02/77402361
Fax 02/77402982
e-mail:
[email protected]
FOTO DI VITTORIO JANNUZZI
Il Consiglio della Provincia di Milano
Frassinetti e Nora Radice, suoi vice.
L’Assemblea svolge un ruolo da
protagonista nell’amministrazione
della Provincia: il suo compito principale è quello di dare l’indirizzo alle linee programmatiche della Giunta e del Presidente. Ma non finisce
qui. Il Consiglio ha a disposizione
uno strumento efficace di controllo
politico-amministrativo sull’operato del Presidente, della Giunta nel
suo insieme e su quello di ogni singolo Assessore. Proprio per questa
sua specificità l’Assemblea è chiamata a votare i punti
programmatici proposti dal governo di Palazzo Isimbardi, il Bilancio preventivo e il
conto consuntivo, in altre parole l’ammontare
delle spese necessarie
sia per il funzionamento dell’ente stesso sia
In alto, il tabellone
dove vengono
visualizzati
i Consiglieri presenti
e i votanti.
In basso, così
i Consiglieri
prenotano
l’intervento
e votano.
per il finanziamento dei progetti sul
territorio della provincia, dalle strade alle scuole, dall’ambiente alle iniziative culturali.
Il Consiglio si riunisce almeno una
volta alla settimana. A convocarlo e,
naturalmente, a presiederlo è il presidente del Consiglio stesso che,
coadiuvato dai suoi vice, stabilisce
l’ordine dei lavori.
Gli strumenti usati dai consiglieri
per svolgere il proprio ruolo sono le
delibere, le mozioni e le interrogazioni. Nel primo caso si tratta di atti collegiali che hanno per
oggetto materie strettamente legate alle competenze attribuite per
legge al Consiglio. Nel
secondo di documenti
incentrati su argomenti
di interesse locale o nazionale. Documenti che
poi vengono discussi e
Ufficio di Presidenza
Roberto Caputo (FI)
Paola Frassinetti (An)
Nora Radice (Ds)
Presidente
Vice Presidente vicario
Vice Presidente
Gruppi Consiliari
FORZA ITALIA
Gian Mario Vitali (capogruppo)
Pietro Accame
Almina Bertolini
Silvio Butti
Felice Caccavale
Massimo Cherubini
Michele Clerici
Bruno Dapei
Mauro De Simone
Marco Di Valerio
Claudio Fanchin
Alessandra Fontana
Attilio Gavazzi
Francesco Giordano
Paola Iannace
Antonio Matalon
Angelo Menegatti
Fabio Nitti
Antonio Pizzarelli
Gian Battista Rosa
LEGA NORD
PER L’INDIPENDENZA
DELLA PADANIA
Mario Morelli (capogruppo)
Enrico Elli
Ambrogio Fossati
Gianbattista Fratus
DEMOCRATICI DI SINISTRA
Paolo Matteucci (capogruppo)
Pierluigi Angiuoni
Patrizia Bergami
Renato Cipolla
Giuseppe Foglia
GRUPPO MISTO
Roberto Borgio (capogruppo)
Marco Malinverno
Camilla Occhionorelli
RIFONDAZIONE COMUNISTA
Irma Dioli (capogruppo)
Bruno Casati
CENTRO SINISTRA MILANESE
ALLEANZA NAZIONALE
Massimo Turci (capogruppo)
Gian Luigi Alberto Cremaschi
Daniela Garnero Santanchè
Flavio Nucci
Livio Tamberi (capogruppo)
COMUNISTI
ComunistiITALIANI
Italiani
Gaspare Jean (capogruppo)
PARTITO POPOLARE ITALIANO
Emanuela Baio (capogruppo)
VERDI
Pietro Mezzi (capogruppo)
Il Consiglio della Provincia di Milano
Le Commissioni consiliari
• Fra la Giunta e il Consiglio c’è un passaggio intermedio: le Commissioni
consiliari. Formate da 11
consiglieri, divisi proporzionalmente fra le forze
politiche presenti, esse sono un’articolazione dell’Assemblea. Le Commissioni hanno il compito di
esaminare i provvedimenti stabiliti dalla Giunta
prima che approdino in
Consiglio. In questo modo
si ottimizzano i tempi della discussione, perché essi
arrivano in aula pronti
per la votazione. Quello
delle Commissioni è quindi un lavoro prezioso. Per
questo motivo il Consiglio
ha deciso di attribuire loro
un’importanza maggiore.
Sono infatti passate da sei
a dieci proprio per dare
modo ai consiglieri di trattare con precisione tutte le
materie. Inoltre le Commissioni per analizzare le
problematiche legate al
territorio, oltre a convocare in audizione i Sindaci
dei Comuni della provincia e gli amministratori,
fanno dei veri sopralluoghi là dove esistono situazioni di particolare proble-
maticità. Ecco l’elenco
delle Commissioni distinte in settori:
1a Commissione:
Trasporti, Viabilità, Mobilità, Opere Pubbliche
Stradali
Presidente:
Bruno Dapei
Vice Presidente:
Felice Caccavale
2a Commissione:
Sport, Turismo, Idroscalo, Tempo libero, Cultura,
Beni Culturali
Presidente:
Daniela Garnero
Santanchè
Vice Presidente:
Almina Bertolini
3a Commissione:
Personale, Organizzazione, Provveditorato,
Economato, Polizia Provinciale, Sistema Informativo
Presidente:
Francesco Giordano
Vice Presidente:
Gian Luigi Alberto
Cremaschi
4a Commissione:
Ambiente, Risorse Natu-
votati dall’Assemblea. Nel terzo caso di domande rivolte agli assessori
e/o al presidente della Giunta per
avere informazioni su un fatto preciso o per conoscere i provvedimenti che il governo provinciale ha preso su un determinato argomento.
Oltre alle sedute classiche, ci sono
Consigli straordinari su temi speci-
rali, Idraulica, Parchi,
Agricoltura, Cave, Caccia e Pesca, Protezione
Civile
Presidente:
Claudio Fanchin
Vice Presidente:
Marco Di Valerio
5a Commissione:
Pianificazione Territoriale, Demanio, Patrimonio,
Edilizia, Programmazione Infrastrutture
Presidente:
Attilio Gavazzi
Vice Presidente:
Flavio Nucci
6a Commissione:
Lavoro, Attività Economiche, Formazione Professionale
Presidente:
Angelo Menegatti
Vice Presidente:
Antonio Matalon
7a Commissione:
Affari Istituzionali, Area
Metropolitana, Statuti,
Regolamenti, Comunicazione Istituzionale
Presidente:
Silvio Butti
Vice Presidente:
Gian Battista Rosa
8a Commissione:
Istruzione, Edilizia Scolastica, Politiche Sociali
Presidente:
Alessandra Fontana
Vice Presidente:
Antonio Pizzarelli
9a Commissione:
Bilancio, Programmazione Finanziaria, Progetti
Speciali
Presidente:
Giuseppe Foglia
Vice Presidente:
Bruno Dapei
10a Commissione:
Commissione consiliare
permanente per lo sviluppo di Politiche di Parità
Presidente:
Paola Iannace
Vice Presidente:
Patrizia Bergami
11a Commissione
(temporanea):
Commissione Particolare
per studiare, analizzare e
valutare il fenomeno della
criminalità diffusa in Milano e provincia
Presidente:
Antonio Matalon
Vice Presidente:
Gian Luigi Alberto
Cremaschi
fici, come per esempio quelli svolti
sul futuro della Sea (la società che
gestisce gli aeroporti di Milano, di
cui la Provincia detiene il 14,5 per
cento) alla presenza del presidente
Giorgio Fossa. Le sedute sono sempre aperte ai cittadini che in questo
modo possono assistere e seguire
le attività di chi hanno eletto.
Sommario
La copertina:
Numero
2
Marzo
2001
il prestigioso
Teatro
Dal Verme
riapre i battenti.
Più dignità
per i disabili
nel mondo
del lavoro
Teatro Dal Verme: su il sipario!
Cinema,
amore mio
Vacanza
in fattoria
Per un milione
di
buone ragioni
Mobilità, un
problema
gestito con...
trasporto
Una carta rosa
per l’altra
metà del cielo
Ricaviamo
energia
dai rifiuti
Trecento
interventi per
la scuola
Monza più
autonoma
con gli uffici
decentrati
Con i giovani
alla conquista
del lavoro
Il bilancio
di
previsione
2001
FOTO VITTORIO JANNUZZI
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Riapre un tempio della cultura milanese
Teatro
Dal Verme:
su il
sipario!
Dieci gli anni
per completare i lavori di
ristrutturazione e farlo
tornare in vita. Nella nuova
sistemazione, due sale:
una per concerti e una
multiuso, dotate entrambe
di sofisticate tecnologie
di Carlo Maria Pensa
Finalmente! Finalmente siamo arrivati all’inaugurazione
del nuovo Teatro Dal Verme, come
promesso. Provincia di Milano e
Comune di Milano, rispettando i
tempi, stanno consegnando alla
cittadinanza un’istituzione culturale di grande prestigio e dalla storia ultracentenaria. Volontà di fare
e un cospicuo investimento (23 miliardi, di cui 7 messi a disposizione
direttamente da Provincia e Comune di Milano e 16 “prestati” dalla
Regione, che le due Amministrazioni potranno però restituire in dieci
anni a interesse zero) hanno avuto
la meglio su grane e intralci d’ogni
continua a pag. 13
PLATEA
NEL VERDE
Ecco come si
presenta la platea
del nuovo
Dal Verme. Molto
bella la tonalità
di verde scelta per
la copertura
delle comode
poltrone.
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Teatro Dal Verme: su il sipario!
segue da pag. 8
Una storia in nove capitoli
1872
1946
1981
1987
1991
1994
1998
1999
2001
Viene inaugurato
e destinato
a spettacoli lirici.
Danneggiato
dalla guerra, viene
ristrutturato.
Comune e Provincia
diventano
proprietari del
Teatro.
Convenzione con
la Rai: servirà
per la sua
orchestra.
Ad aprile iniziano
i lavori di
ristrutturazione.
Lavori interrotti,
perché la Rai
smantella
l’orchestra.
Comune e Provincia
presentano
un progetto da
23 miliardi.
I lavori vengono
ripresi.
Il 5 aprile è prevista
la nuova
inaugurazione.
tipo: lavori iniziati e poi sospesi, accordo
con la Rai e successivo ritiro da parte dell’emittente di Stato, lavori ripresi e scadenze tecnico-burocratiche che intanto si avvicinavano ogni giorno di più. Un’odissea,
quella di riportare il teatro agli antichi
splendori, ma il lieto fine è arrivato. Come
nelle favole più belle.
È tutto nuovo, il Dal Verme. Rinnovata la
struttura originaria, sono stati sostituiti tutti
gli arredi interni e si sono realizzate due sale:
una per circa 1.500 posti, con gradinata e due
ordini di palchi, nella quale si terranno concerti, e una più piccola, da circa 270 posti, a carattere polifunzionale per la realizzazione di eventi artistico-culturali di vario interesse. Molto
qualificato l’impiego della tecnologia più moderna e pratico l’innesto del complesso edilizio
nella rete viaria che ruota attorno a Largo Cairoli, con parcheggio e collegamento stradale.
Nelle pagine che seguono trovate una dettagliata e documentata cronistoria del Teatro,
che nei suoi centotrenta anni di vita ne ha viste veramente di tutti i colori. Cimentandosi
in ogni genere dello spettacolo, dall’opera lirica all’operetta, dalla commedia musicale al varietà comico. E persino – chi mai se lo sarebbe
aspettato – ospitando affollate e contestate esibizioni della noble art, la boxe.
LE FIBRE
OTTICHE
Qui sopra e nella
pagina accanto:
i disegni relativi
al progetto di
restauro condotto
dal 1999 sotto
la guida dell’ingegner
Francesco Italiano
in qualità di Direttore
Centrale Patrimonio
e Servizi generali
della Provincia
di Milano, e firmato
dal defunto
architetto
Bacigalupo, il cui
studio è ora
l’Alberti-Matti-Ferrari.
Il teatro è
completamente
insonorizzato,
cablato con fibre
ottiche e può
essere collegato alla
sede Rai
con un’antenna
satellitare.
a riapertura del Teatro Dal Verme evoca piccoli e grandi personaggi, eventi, nomi della sua
storia cominciata, curiosamente, da
un cavallerizzo milanese, quel Gaetano Ciniselli acclamato sulle piste di
tutta Europa e soprattutto in Russia
dove morirà, settantacinquenne, nel
1890. Ma l’Italia gli era sempre rimasta nel cuore e spesso vi tornava: soprattutto a Torino, col titolo di “cavallerizzo onorario” di Sua Maestà il
re d’Italia, a Firenze e, naturalmente,
a Milano.
Fu appunto per accoglierlo nella
sua città che qui, nel 1864, fu eretto
– dicono le cronache – un edificio
(in realtà si trattava di un baraccone), insomma un circo, intitolato al
suo nome, ceduto in affitto, però,
quando il Ciniselli ripartiva per le
sue tournées, a primarie Compagnie
drammatiche.
Dalla stagione 1866-67 il Circo Ciniselli, migliorato un poco nelle
strutture, si chiamò Politeama e cominciò a ospitare perfino alcune
opere liriche. Ciò non bastò, tuttavia, a farne un locale di lusso: degradato, anzi, a tal punto da sollevare le
L
FOTO AGENZIA ENRICO CASTRUCCIO
Teatro Dal Verme: su il sipario!
FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO
3
5
4
1
2
6
PALCOSCENICO
DI CELEBRITÀ
Qui sopra: alcuni
artisti che hanno dato
lustro al Dal Verme.
1 - la soubrette Dorian
Gray. 2 - il comico Tino
Scotti. 3 - il direttore
d’orchestra Arturo
Toscanini. 4 - l’attore
Pietro De Vico.
5 - la cantante
Emma Vecla.
6 e 7 - i compositori
Ruggero Leoncavallo
e Giacomo Puccini.
A destra: la locandina
del 1908, illustrata
da Marcello Dudovich,
di un veglione in
maschera. Nella pagina
accanto: l’interno del
teatro durante una
rappresentazione del
1873. Si noti la
caratteristica cupola
realizzata in struttura
metallica.
FOTO AGENZIA ENRICO CASTRUCCIO
proteste di chi abitava nella piazza,
primo fra tutti il conte Francesco Dal
Verme, erede dell’antica nobile famiglia che vantò, in quell’epoca, la figura del generale Luchino Dal Verme,
deputato, ministro, scrittore e combattente nelle campagne per l’Indipendenza.
Il conte Francesco si dichiarò disposto ad acquistare l’area del Politeama tra San Giovanni sul Muro e
Foro Bonaparte, ma le richieste di
Gaetano Ciniselli furono così alte che
le trattative si protrassero per anni.
Finalmente il 22 settembre 1872, come lo aveva progettato l’architetto
Giuseppe Pestagalli, si inaugurò il
nuovo teatro che Francesco Dal Verme volle intitolare al nome della propria famiglia.
Il sipario si aprì, dunque, su Gli
Ugonotti di Giacomo Meyerbeer: un
grande successo e generale ammirazione per il teatro, nonostante le polemiche sollevate da chi avrebbe preferito veder realizzato il progetto di
Gaetano Carnedi, uno degli architetti
del Teatro della Commedia, diventa-
7
FOTO AGENZIA ENRICO CASTRUCCIO
Teatro Dal Verme: su il sipario!
to poi il Teatro Manzoni. Ancorché
non collegato direttamente al centro
della città, il Dal Verme appariva
ben degno della Milano “moderna”
di fine secolo: tremila posti, cinquantasei palchi, la platea trasformabile in una gradinata, un ampio
palcoscenico pensato soprattutto
per l’opera lirica.
Memorabili, infatti, le “prime” di Le
Villi, un atto di Giacomo Puccini (31
maggio 1884) e dei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo (21 maggio 1892).
Le Villi, su libretto di Ferdinando
Fontana ispirato al balletto Giselle,
era la prima opera di un Puccini venticinquenne appena diplomato.
Arturo Toscanini diresse Pagliacci
per l’interpretazione del famoso baritono francese Victor Maurel. Una curiosità: Leoncavallo l’aveva composta, testo e musica, in cinque mesi, a
Vacallo, in Svizzera, ospite d’una casa proprio di fronte alle stanze in cui
abitava Giacomo Puccini, e i due
CENT’ANNI
OR SONO
Qui sopra: una
cartolina del 1902.
A sinistra, oltre il
monumento, si vede
il Dal Verme,
a destra il Teatro
Eden. Sotto:
cartoncino
propagandistico
degli illusionisti
Allan e Charlotta
(anni Trenta).
Pagina accanto:
sette teatri
milanesi in una
composizione
del 1905.
Si riconoscono
Dal Verme, Lirico,
Fossati, Olympia,
Stabilini, Eden
e Verdi.
maestri, per non disturbarsi, s’eran
dovuti mettere d’accordo sui rispettivi orari di lavoro.
Memorabili, al Dal Verme, anche
certe serate per la prosa. Nel settembre del 1878, ad esempio, arrivò in
scena il milanese Tommaso Salvini.
Altra serata storica, il 19 febbraio
1915, per l’addio alle scene di Ermete Novelli e di Virginia Reiter, interpreti di Goldoni e le sue sedici commedie nuove di Paolo Ferrari, lo scrittore deceduto venticinque anni prima
FOTO AGENZIA ENRICO CASTRUCCIO
FOTO DI FEDERICO BRUNETTI
Teatro Dal Verme: su il sipario!
LAVORI DENTRO
E FUORI
FOTO DI FEDERICO BRUNETTI
Il cantiere in piena
attività. Per la
ristrutturazione erano
stati stanziati
dal Comune di Milano
e dalla Provincia
di Milano 23 miliardi,
di cui 16 prestati
a Milano dove era stato docente di
storia all’Accademia scientifico-letteraria.
C’erano, a salutare i due famosi attori, i più bei nomi del teatro italiano:
da Ferruccio Benini a Lyda Borelli, da
Emilio Zago a Emma Gramatica, da
Febo Mari a Camillo Pilotto. Poi, per
la verità, il Novelli e la Reiter continuarono le loro attività teatrali.
dalla Regione
a interesse zero,
da restituire
in 10 anni.
Dal canto suo
la Rai aveva messo
a disposizione
17 miliardi.
L’opera lirica e la prosa, dunque.
Ma il Dal Verme fu tempio anche
dell’operetta. Con Emma Vecla protagonista acclamata, La vedova allegra fu presentata il 27 aprile del
1907, cioè pochi mesi dopo le edizioni di Vienna e di Amburgo e prima di quelle di Londra, di New
York e di Parigi, raggiungendo, nel
1910, le ottomila repliche in tutto il
mondo per assistere alle quali era
stato e continuava ad essere necessario, nei vari teatri, prenotarsi con
un anno di anticipo.
FOTO DI TONI NICOLINI
Teatro Dal Verme: su il sipario!
PIÙ ARTE
E CULTURA
Il Sindaco Albertini
e il Presidente
della Provincia
Ombretta Colli. Si
deve principalmente
a loro se il
Dal Verme può
finalmente
riprendere la sua
attività nel quadro
di un potenziamento
generale delle sedi
milanesi dove fare
arte e cultura.
Per l’inaugurazione
sono stati
interpellati i migliori
nomi della
musica classica.
A sinistra e nella
pagina accanto:
l’esterno del Teatro
durante i lavori
e alcuni particolari
architettonici dopo
il recupero.
3 • FOTO DI FEDERICO BRUNETTI
A questo punto, per completare il
quadro dei vari generi di spettacolo
ospitati al Dal Verme, cediamo la
parola a Eligio Possenti, critico teatrale del Corriere della sera, che ricordava tempi in cui al Dal Verme “si
sono dati perfino incontri di boxe.
Anzi”, aggiungeva, “è proprio per
essere capitato una sera in quel teatro durante una tenzone pugilistica
che mi è scaduto di colpo quello
sport. Non vi avevo mai assistito.
Entrato nell’atrio del teatro ho avvertito un silenzio pieno di respiri
sospesi e a tratti dei ciak sonori di
violente percosse accompagnati da
urli bestiali della folla. Sono uscito
disgustato dal teatro. Tra me e la
boxe, nulla di comune”.
Il teatro, restaurato dopo le bombe della seconda guerra mondiale,
ospitò in certe sere d’estate riviste
con le “stelle” e i più popolari comici del momento: Dorian Gray, Pietro De Vico, Mario Carotenuto, e Pina Renzi interprete, con Tino Scotti,
di Sotto i ponti del Naviglio di Alfredo Bracchi.
Questo, solo per ricordare che il
Dal Verme ebbe anche una stagione,
per quanto breve, del teatro legge-
Teatro Dal Verme: su il sipario!
I tre binari della
Dov’è e come arrivarci
via San Giovanni sul Muro n° 2
ILLUSTRAZIONE DI ANTONIO MONTEVERDI
Metropolitana 1:
stazione
Largo Cairoli
Autobus: 50, 58
Tram: 1
Parcheggio,
“Buonaparte
Parking”, aperto
24 ore su 24:
via Puccini
fronte 5.
• Venticinquemila chilogrammi di lastre in lamiera di rame, sessantamila
chilogrammi di carpenterie in ferro, cinquecento
metri quadrati di serramenti esterni per 146 finestre e porte-finestre,
trecento porte interne, di
cui 170 in legno e 130 in
ferro. Sono solo alcuni dati dell'enorme quantità di
materiale impiegato per la
ristrutturazione del Teatro Dal Verme, ma danno
un'idea sufficiente della
complessità dei lavori.
“Gli interventi eseguiti”,
dice l’architetto Franco
Alberti, “hanno privilegiato le esigenze intrinseche della nuova destinazione all'interno di un
progetto che ha innestato
nel vecchio involucro del
fabbricato nuovi contenuti funzionali e tecnologici,
muovendosi sempre lungo i binari di un'opera caratterizzata da materiali
sobri e parsimoniosi, senza lussi e senza concessioni alla decorazione e agli
sprechi”.
ristrutturazione: sobrietà, qualità e tecnologia all’avanguardia
All'edificio esistente è
stato aggiunto solo il
nuovo grande tetto in rame in sostituzione della
precaria e informe copertura piana messa insieme
in qualche modo nel 1946
dopo i bombardamenti
della guerra, che aveva
preso il posto della cupola
originaria del Pestagalli.
Il resto è stato "aggiustato" e ammodernato. Soddisfatto dell'intervento
complessivo l'Assessore
provinciale al demanio e
al patrimonio e progetti
speciali, Enrico Angelini,
che ha preso in carico il
Teatro dopo l'acquisto da
parte della Provincia e ha
seguito passo passo i lavori con grande impegno ed
entusiasmo. E soddisfatto,
naturalmente, il suo collega Gianni Verga, Assessore alla cultura e ai beni
culturali, il quale dovrà
“animare” un complesso
architettonico strutturalmente funzionale, la cui
rinascita ha comportato
numerose e tutt'altro che
lievi complicazioni.
"Tra i nodi più impegnativi che abbiamo dovuto
sciogliere", precisa l'architetto Alberti, "posso
citare il risanamento delle
condizioni statico-strutturali dell'edificio e delle
sue murature, i sofisticati
lavori di consolidamento
delle fondazioni, la costruzione di un piano sotterraneo che prima non
c'era, la laboriosa predisposizione dei passaggi
Enrico Angelini
Assessore al demanio,
patrimonio
e progetti speciali
ro, come d’altronde vi si erano svolte singolari manifestazioni culturali al
tempo del Teatro Futurista di Filippo Tommaso Marinetti. Dal 1930
diventò un cinema e, salvo le eccezioni cui appunto
s’è appena accennato, cinema sarebbe rimasto.
Così, sul Teatro Dal Verne
calarono le ombre di un tramonto
che minacciò d’essere definitivo, finché se ne tornò a parlare nel 1964 allorché si manifestò l’idea che su
quell’area potesse sorgere, secondo
un progetto degli architetti Marco
Gianni Verga
Assessore
cultura,
beni culturali
@
Per saperne di più
Tel.: 027740.3864-3866
E-mail:
e.angelini@provincia.
milano.it
per le installazioni impiantistiche, la rete e i cablaggi". Senza parlare di
ciò che si è dovuto fare per
rispettare la normativa in
materia di sicurezza, per
creare – compatibilmente
con le disponibilità di superficie – appositi spazi
da destinare al pubblico,
ai musicisti (camerini,
spogliatoi, depositi degli
strumenti), alla direzione
tecnica e artistica. E, so-
@
Per saperne di più
Tel.: 027740.6307-6308
E-mail:
g.verga@provincia.
milano.it
ALCUNI
ALTRI DATI
Superf. tot. dei piani:
11.000 mq.
Passerelle
portacavi: 6 km.
Tubazioni
in pvc: 20 km.
Cavi e conduttori
vari: 200 km.
Punti di comando:
1500.
Posti per i disabili: 8.
Tutti gli spazi sono
accessibili a
portatori di handicap.
prattutto, per dotare la
sala concerti di un'acustica degna delle migliori
orchestre del mondo.
L'Auditorium del Dal
Verme si pone così fra le
realizzazioni più riuscite
nel suo genere. Brahms e
Mozart, Beethoven, Chopin, Mahler e tutti gli altri geni della musica d'ogni tempo verranno eseguiti in un "tempio" di
circa 15 mila metri cubi,
con quattro balconate aggettanti sul grande palco
per l'orchestra e il coro, le
cui pareti sono in parte rivestite da pannelli di faggio. Sobrietà, si diceva,
ma anche qualità e tecnologia all'avanguardia: a
Largo Cairoli, sparito il
cantiere dentro il quale si
è lavorato per anni, i milanesi possono oggi scoprire
quanto armoniosamente
questi tre elementi si siano coniugati. Ricomincia
un'altra storia per il Dal
Verme: il contenitore fisico c'è e funziona, adesso
va riempito di idee, di vita, di musica.
Zanuso ed Ernesto Rogers, la nuova
sede del Piccolo Teatro. Alla memoria
di attrici, attori, cantanti che avevano
fatto la storia del Dal Verme si andarono sostituendo discussioni, contrasti, proposte di tecnici, di uomini politici, di pubbliche amministrazioni:
il tutto aggravato dalle stesse difficoltà finanziarie che aveva dovuto affrontare, un secolo prima, il conte
Francesco Dal Verme nelle lunghe
trattative con il “cavallerizzo onorario” Gaetano Ciniselli.
Ora non ci sarà spazio né per cavallerizzi né per pugili; ma soltanto
musica, convegni, manifestazioni
varie. Milano e la sua provincia potranno trarne vanto.
I Vip della cultura
scelgono i loro film
Giorgio GASLINI
(musicista jazz)
LA NOTTE
1960
Cinema,
amore mio
Raccolte in un bel libro
le “nominations” di 54 personalità
dell’arte e della cultura.
Dodici pellicole proiettate
allo Spazio Oberdan
F
Lo Spazio Oberdan
affollato di appassionati.
ra le espressioni dell’ingegno il cinema è quella che ha dovuto faticare più a lungo per conquistarsi il
pieno diritto di cittadinanza fra le arti.
Arrivata per ultima sull’Olimpo dell’arte, la cosiddetta decima musa è diventata però di gran lunga la più popolare, e
Gino VIGNALI
(umorista)
AMARCORD
1974
Renato
MINETTO
(editore)
VIA COL
VENTO
1939
Renato MANNHEIMER
(politologo, sociologo)
CASABLANCA
1942
Romeo GIGLI
(stilista)
BLOW-UP
1966
Gherardo AMADEI
(psicanalista)
LA FINESTRA
SUL CORTILE
ILLUSTRAZIONE DI ADELCHI GALLONI
1954
ha caratterizzato profondamente il secolo che si è appena
concluso.
Il cinema è entrato nella vita di
tutti noi con le sue emozioni e le sue
suggestioni, e tutti noi abbiamo almeno
un film che abbiamo amato in modo particolare. Gianni Verga, Assessore alla cultura della Provincia di Milano, ha sposato l’idea di chiedere ad alcune personalità
di spicco della cultura di segnalare le
opere cinematografiche che hanno rappresentato un momento fondamentale
della loro esistenza, fornendo – se volevano – le motivazioni della loro scelta. Le
testimonianze sono state raccolte in un
volume dal titolo La cineteca desiderata – I
migliori film della nostra vita, curato da
Massimo
Cecconi.
Scrittori come Carlo Castellaneta, Gina Lagorio, Fernanda Pivano,
operatori culturali come Sergio Escobar
e Carlo Fontana, attrici come Lella Costa e Giulia Lazzarini, e poi creatori di
moda, giornalisti, musicisti, pittori
hanno espresso le loro nominations in
cui i giudizi di valore artistico si mescolano all’amarcord e alla nostalgia.
La rassegna di film che ne è nata rappresenta un originale omaggio al cinema, considerato come parte integrante
della nostra vita, e non solo come opera
Ecco alcuni
abbinamenti
film-personaggio
della cultura.
Tutte le pellicole
scelte hanno
segnato una tappa
nella storia
della cinematografia.
Gianni Verga
Assessore cultura,
beni culturali
Per saperne di più
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Tel.: 027740.6307-6308
E-mail:
g.verga@provincia.
milano.it
Filippo DEL CORNO
(compositore)
GUERRE STELLARI
1977
Fernanda PIVANO
(scrittrice)
QUARTO POTERE
1941
Federica OLIVARES
(editrice)
ODISSEA
NELLO SPAZIO
1968
Carla CERATI
(scrittrice)
LADRI
DI BICICLETTE
ILLUSTRAZIONE DI ADELCHI GALLONI
1947
Da Chaplin a Ford
quante emozioni
• Sono estremamente varie
le indicazioni date dai personaggi della cultura che hanno scelto il film o i film cui si
sentono più legati. E poiché
spesso le prime esperienze
nella sala cinematografica
sono indelebili, le pellicole
citate coprono un arco temporale vastissimo: dall’epoca del muto agli anni più vicini a noi. Così Tempi moderni di Chaplin, del 1936,
è il film più amato dalla
scrittrice Paola Capriolo che
lo preferisce “per la sua lucida satira di un mondo dominato dalla tecnologia e dal
profitto e perché rappresenta uno dei massimi esempi
di quanto fosse in grado di
esprimere il cinema quando
si affidava al mezzo
che gli è più proprio, ossia
all’immagine”.
L’umorista e disegnatore Sergio Staino sceglie invece un
titolo assai più moderno,
Monty Python - Il senso
della vita di Terry Jones, del
quale ammira “l’intelligenza
che riesce a trasformare in riso le mille ingiustizie della
nostra esistenza”.
L’attrice Ottavia Piccolo è legata a Roma città aperta di
Roberto Rossellini, che vide a
otto anni: “Capii che con un
film
si poteva raccontare la Storia a una
bambina”.
Il musicista Giorgio Gaslini
ama in modo particolare La
notte di Michelangelo Antonioni: di quella pellicola
compose infatti la colonna
sonora, per la quale fu premiato col Nastro d’Argento.
Gli stilisti Domenico Dolce e
Stefano Gabbana sono affascinati dalle “suggestioni
barocche e dagli amori passionali” del Gattopardo di
Luchino Visconti. Il giornalista Guido Vergani cita un
Tra i dodici film
proiettati allo Spazio
Oberdan,
Quarto potere (qui
sopra) ha
richiamato il
maggior numero
di spettatori.
titolo del 1942 Noi
vivi - Addio Kira:
“Avevo undici anni
- ricorda - quando lo
vidi mi innamorai di
Alida Valli, che, credo, non
fu mai così bella". Biancaneve e i sette nani resta nel
cuore dello scrittore Alberto
Arbasino.
Un altro disegnatore satirico, Emilio Giannelli, ricorda
la grande emozione che provò
quando, a dieci anni, vide
Ombre rosse di John Ford.
Un’emozione mai dimenticata che gli ha dato più volte lo
spunto per vignette ambientate nella vecchia America
del Far West e che - spiega lui
stesso - “ironizzano sul fatto
che sin dall’inizio sappiamo
che gli indiani perdono, ma
non per questo la battaglia è
meno appassionante“.
“
Questa rassegna ha riscosso
un notevole successo
— ha commentato l Assessore
Gianni Verga — le 12 proiezioni
hanno fatto
registrare il tutto esaurito
”
Carlo CASTELLANETA
(scrittore)
SCIUSCIÀ
1946
da valutare astrattamente per i suoi valori artistici.
Fra tutti i film segnalati ne sono stati
selezionati 12, che sono stati proposti al
pubblico dal 7 all’11 febbraio presso lo
Spazio Oberdan, in viale Vittorio Veneto. La singolare rassegna (un minifestival di grande prestigio) ha stimolato il
gioco dell’immedesimazione o della
presa di distanza da parte degli spettatori che hanno avuto modo di confrontarsi con le scelte fatte paragonandole alle proprie preferenze. I
film sono stati presentati dai
personaggi della cultura
che li avevano scelti.
Carlo Verdone, ad
esempio, ha parlato insieme a
SPAZIO
OBERDAN
Allo Spazio Oberdan,
dove si è svolto
il minifestival promosso
dall’Assessore alla
cultura della Provincia
di Milano, si tengono
periodicamente
rassegne
cinematografiche
di grande interesse
(v.le Vittorio Veneto 2
tel. 02/77406300).
Carlo Fontana de La dolce vita; Giorgio
Gaslini ha presentato La notte; per
Quarto potere si sono mossi in tre, Fernanda Pivano, Luca Ronconi e Bruno
Bigoni. “Questa rassegna ha riscosso
un notevole successo – ha commentato
l’Assessore Gianni Verga – le 12 proiezioni hanno fatto registrare il tutto
esaurito, e la sera di Quarto potere un
centinaio di persone sono dovute restare fuori dalla sala. Sono convinto che
sia il libro, sia la rassegna abbiano contribuito a far amare il grande cinema.
Era questo, del resto, il nostro scopo”.
Questa iniziativa ha rinsaldato la buona collaborazione fra la Provincia di Milano e la Fondazione Cineteca Italiana.
Allo Spazio Oberdan dove ha trovato sede la Fondazione è stato ricavato un interessante spazio espositivo: vengono
offerti una serie di servizi di qualità, fra i
quali l’attività di restauro di vecchie pellicole, premiata – fra l’altro – da un finanziamento europeo.
Ma torniamo alla rassegna dei “Migliori film della nostra vita”: visto il successo che ha riscosso, sarà ripetuta?
“Stiamo pensando a una eventuale seconda edizione – ha risposto l’Assessore Gianni Verga
– che dovrebbe coinvolgere altri personaggi della
cultura”.
Un sostegno concreto alle famiglie
Per un
milione
di buone ragioni
L’iniziativa sperimentale di solidarietà
si è svolta all’insegna della
rapidità e dell’efficienza. E sarà ripetuta
decisa sul finire del 2000, ha avuto l’effetto
di una ventata improvvisa di novità nel
clima stantio dell’assistenza pubblica ottenendo un successo che è andato ben oltre le aspettative.
FOTO DI AGENZIA ZEFA
U
n milione al mese per sostenere le
coppie che si sposano, che hanno
avuo un figlio o che ospitano in casa un congiunto anziano bisognoso di cure. L’iniziativa voluta dal Presidente Colli,
FOTO DI AGENZIA ZEFA
Non c’era modo migliore di cominciare il nuovo anno per il Settore Politiche
Sociali della Provincia di Milano. All’attenzione che tradizionalmente la metropoli lombarda dedica ai bisognosi secondo il secolare adagio Milan cunt el
coeur in man si è aggiunta in questa esperienza l’efficienza meneghina, non meno proverbiale.
Il bando è stato presentato dal 7 gennaio. I cittadini di 187 Comuni – tutti
quelli della Provincia di Milano, escluso
il capoluogo – hanno potuto richiedere
la documentazione agli Uffici o scaricarla direttamente dal sito Internet. A metà
febbraio, erano già state esaminate e vagliate tutte le domande, da un’apposita
“
Sono 134
le famiglie
bisognose
che in
marzo
hanno
ricevuto
l assegno
mensile
di 1 milione
”
commissione. Nel mese di marzo i primi
assegni sono stati spediti a 134 famiglie
richiedenti in possesso dei requisiti.
Questo primo bando rappresentava
una sperimentazione. I fatti hanno dimostrato che la Provincia aveva visto
giusto e che un intervento a sostegno
della famiglia era atteso: ben 900 famiglie hanno chiesto informazioni. A questo punto, data la larga adesione, l’iniziativa sarà ripetuta con un secondo
bando e magari con un terzo.
Alla vigilia qualcuno si era chiesto se
un provvedimento di questo tipo fosse
giustificato in una zona come Milano e il
suo hinterland, considerata fra le province più ricche d’Italia. Per quanto possa
“
La rapidit e l efficienza dell intervento
della Provincia hanno costituito
una novit decisamente gradita
agli abitanti dell hinterland milanese
”
sembrare paradossale, anche in questo
territorio sussistono situazioni precarie:
famiglie che – per svariate cause – faticano a tirare avanti, vulnerabili dal punto
di vista economico a ogni tappa fondamentale della vita, da quando si cerca di
far fronte alle spese per “metter su famiglia” ai problemi connessi con la nascita
dei figli, a quelli posti dai familiari dive-
nuti anziani e ormai incapaci di badare a
se stessi. Sono soprattutto le difficoltà
connesse alla terza età quelle più sentite
dalla popolazione. La maggior parte delle domande accolte (98/134) ha avuto
per oggetto l’assistenza di uno o più congiunti anziani in famiglia.
Sono state invece minori le domande
di giovani che hanno chiesto un aiuto
Un “buono” provvidenziale per quattro situazioni di disagio
• Il reddito
Il limite di reddito
al di sopra
del quale non è
possibile godere
di questo beneficio
è di 32 milioni lordi,
dopo aver sottratto
le spese per l’affitto
o per il mutuo.
Facciamo un esempio:
se una coppia
guadagna 37 milioni
e ne paga 6 per l’affitto
o per il mutuo
dell’appartamento,
può comunque
ottenere l’assegno
(37 - 6 = 31).
Inoltre, la pensione
FOTO DI GRAZIA NERI
• L’assegno
I casi previsti per
l’intervento sperimentale
della Provincia
a sostegno
della famiglia
(un milione al mese
per 12 mesi) sono quattro:
1) le coppie che
si sono sposate
dopo il 30 giugno 2000
e che non hanno
superato i 45 anni di età;
2) le coppie che abbiano
avuto un figlio
dopo la stessa data;
3) le famiglie che
mantengono in casa
un congiunto anziano
totalmente o parzialmente
non autosufficiente;
l’assegno sale
a un milione e mezzo
nel caso di più congiunti;
4) coloro che si trovano
in situazione
di emergenza
essendo
stati colpiti
da gravi e improvvisi
eventi dannosi.
dell’anziano non rientra
nel conteggio.
Nel calcolo del reddito
si tiene però conto
degli eventuali aiuti
in denaro concessi
da enti pubblici
(esempio tipico:
la cosiddetta indennità
di accompagnamento).
La famiglia richiedente,
inoltre, non deve
essere proprietaria
di beni immobili,
a parte la prima casa.
• I residenti
L’assegno è riservato
ai residenti in uno
dei Comuni
della Provincia
di Milano
(escluso il capoluogo).
Due i requisiti: avere
la cittadinanza
italiana e risiedere
nella provincia
di Milano da almeno
dieci anni,
anche se in modo
non continuativo.
• La domanda
La somma stabilita
a titolo sperimentale
per questi interventi
nel bando del novembre
2000 (che ammontava
a un miliardo
e 650 milioni) era stata
interamente assegnata
già nel febbraio del 2001.
Per gli interventi
successivi,
da stabilire in appositi
bandi, i moduli
per la domanda potranno
essere ritirati presso
il Settore Politiche Sociali
della Provincia, in viale
Piceno 60, a Milano.
FOTO DI AGENZIA ZEFA
economico per costituire nuovi nuclei
familiari o per far fronte a nuove nascite. Del resto, i dati statistici confermano
questa tendenza: l’incremento della popolazione è stato di appena l’1% nel
corso del 2000, e le famiglie risultano
costituite da un numero via via decrescente di componenti; nella provincia
di Milano le famiglie unipersonali costituiscono il 23,3% (nel 1961 erano appena il 12%): persone che, nel 48% dei
casi, sono anziane.
“Per una politica di questo genere –
ha detto il Presidente Colli – l’unico sistema che funzioni davvero è quello di
mettere mano al portafoglio”. Nell’espe-
rienza di tutti i giorni ci imbattiamo fin
troppo spesso con una solidarietà fatta
di parole o vanificata dalle lungaggini
burocratiche.
Anche per questo la rapidità e l’efficienza dell’intervento della Provincia
hanno costituito una novità decisamente
gradita agli abitanti dell’hinterland milanese, e in primo luogo, alle famiglie beneficiarie delle somme stanziate.
“Quest’anno stanzieremo altri fondi in
Bilancio – ha aggiunto la Colli – una
somma superiore a quella del 2000. Se
alla fine della sperimentazione il risultato sarà positivo, proporrò alla Giunta di
rendere definitivo il provvedimento”.
Un servizio per tutte le donne
Una
Carta
Rosa per l’altra
metà del cielo
Per circa un milione e mezzo
di maggiorenni è oggi
a disposizione una Carta
tutta speciale ideata
dalla Provincia e dalla Banca
Popolare di Milano:
ecco i vantaggi che dà
FOTO DI LAURA RONCHI-TONY STONE
D
onne e quattrini non vanno molto
d’accordo. Sembra assurdo, eppure è così. Lo dice una recente indagine demoscopica realizzata dalla Directa che frantuma senza appello un luogo comune profondamente radicato:
quello che vuole madri, mogli e fidanzate spendere e spandere a più non posso.
La mano bucata, si dice, è prerogativa
tutta loro. Riportiamo qualche dato del
sondaggio, e meditiamo.
Due donne su dieci, in primo luogo,
non varcano mai – o quasi mai – la porta della banca. Appena la metà è titolare di un conto personale. Soltanto il 23
per cento ha una sua carta di credito. E
ancora: in famiglia, le decisioni finanziarie vengono prese esclusivamente
dalle donne solo in un caso su quattro.
Il 75 per cento delle volte decide l’uomo o, al più, si decide insieme. Infine, è
raro imbattersi in una donna che curi
direttamente il proprio patrimonio.
Sconfortante, non c’è che dire: una situazione di forte disagio femminile verso la gestione di spese e risparmi che
permane nel tempo nonostante la netta
“scalata” alla carriera professionale da
parte dell’altra metà del cielo, cui assistiamo da qualche anno a questa parte.
Da tale difficoltà di “comunicazione”
o, se vogliamo, di confidenza con il
mondo del denaro e degli affari è nata
l’idea di mettere a disposizione di tutte
le donne di Milano
e provincia un
Per sapere tutto sulla Carta Rosa
nuovo servizio: la
• Per informazioni è possibile
A partire dall’8 marzo
Carta Rosa. L’inichiamare il n. verde 800097999
è possibile richiedere
ziativa, voluta dal
Osservatorio Servizi
la Carta Rosa alla Direzione
Presidente della
per la Donna della Provincia
progetto Politiche
Provincia Ombretdi Milano o consultare
Femminili della Provincia
il sito Internet
di Milano, dalle 9
ta Colli, è stata prowww.provincia.milano.it.
alle 12 e dalle 14 alle 16.
mossa da Ada
Grecchi, Assessore
provinciale al perper avere sconti e agevolazioni in settori
sonale, organizzazione e politiche femdi particolare utilità e interesse per loro:
minili unitamente alla Commissione
spettacoli, manifestazioni artistiche, acconsiliare permanente per lo sviluppo di
quisto di libri, esami clinici, visite spepolitiche di parità, con la consulenza
cialistiche, assistenza infermieristica a
della società Ambrosetti.
domicilio, sedute di fitness, accesso a
Di che cosa si tratta? La Carta Rosa è
beauty center e impianti sportivi, pronto
una sorta di fidelity card che consente alintervento, baby sitting, acquisti vari via
le donne l’accesso agevolato a servizi e
Internet.
forme di assicurazione e di previdenza
Questi i vantaggi della fase di avvio
integrativa. Il partner individuato dalla
dell’iniziativa, scelti fra quelli già eroProvincia, tramite bando di gara, per la
gati dalla Provincia o da altri enti e orrealizzazione del progetto è la Banca Poganizzazioni con i quali l’amministrapolare di Milano, presente con 250 sporzione provinciale sta stipulando appotelli in 109 Comuni del Milanese.
site convenzioni: un portafoglio di parLa Carta Rosa viene inizialmente ditenza destinato a essere incrementato
stribuita alle donne maggiorenni della
nel tempo sia sotto il profilo quantitatiprovincia (oggi sono un milione e mezvo sia per il valore delle agevolazioni
zo) che ne facciano richiesta. Una volta
disponibili.
ottenuta la Carta, potranno avvalersene
Ma l’offerta non si esaurisce qui. Sarà
la singola donna a scegliere se fermarsi
agli sconti e alle facilitazioni o proseguire invece e attivare una seconda tipologia di servizi: la Carta Rosa bancaria. E
già si sa come andrà a finire: una ciliegia
tira l’altra, e l’appetito non a caso vien
mangiando. Presso gli sportelli della
Banca Popolare di Milano le donne della provincia, oltre a richiedere la Carta
Rosa, potranno aprire gratuitamente
un conto corrente personale con tutta
una serie di servizi correlati: Carta Bancomat, Carta di Credito, Polizza Assicurativa Base. Non solo: potranno accantonare punti per ogni cifra minima
di spesa effettuata presso i distributori
e i servizi convenzionati con la Carta
Rosa. I punti così raccolti andranno ad
alimentare, a seconda della scelta personale, una polizza assicurativa aggiuntiva (per esempio, contro gli scippi, le aggressioni, gli infortuni domestici), o una pensione integrativa.
“
La Carta
Rosa è una
sorta
di ‘fidelity card’
che consente
alle donne
l’accesso
agevolato
a servizi
e forme di
assicurazione
e di previdenza
integrativa
”
Ada Grecchi
Assessore al personale,
organizzazione e
politiche femminili
@
Per saperne di più
Tel.: 027740.2511-2554
E-mail:
a.grecchi@provincia.
milano.it
A beneficio di studenti, docenti e collettività
Trecento
interventi per la
scuola
Un articolato piano di
riqualificazione che comporta
una spesa di 705
miliardi entro il 2004
“I
l futuro di un Paese passa attraverso la sua scuola. Tre sono in particolare gli elementi necessari per una
scuola di eccellenza: la qualificazione e la
motivazione degli insegnanti, l’adeguatezza dei programmi, l’efficienza delle
strutture. In primo luogo su questi punti
avevo concentrato l’attenzione quando
appena insediatomi nel giugno del 2000
resi pubblico il programma della mia futura attività amministrativa. Tutto
quello che ho promesso ho mantenuto”. Così Giuseppe Valditara,
Assessore all’istruzione ed edilizia scolastica, introduce la panoramica sui numerosi interventi realizzati in campo scolastico.
FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO
1. La riqualificazione
delle strutture
Questa amministrazione ha ereditato un
patrimonio scolastico degradato, caratterizzato da una assenza di investimenti
che per molte scuole durava da almeno
quarant’anni. La Provincia di Milano ha
deciso di investire, entro il 2004, 705 miliardi per l’edilizia scolastica per far fronte
a oltre 300 interventi. Il problema era innanzitutto quello di velocizzare al massimo le procedure di appalto così da garan-
tire il recupero delle scuole nel più breve
tempo possibile. Occorreva poi accelerare
la chiusura dei cantieri. “L’obiettivo che
mi ero prefisso – spiega Valditara – era
realizzare 56 appalti negli ultimi sei mesi del 2000, laddove ne erano stati programmati 40. Siamo riusciti a farne 64”.
Un dato significativo se si pensa che corrisponde in soli 6 mesi ad un terzo di tutte le opere appaltate negli ultimi 6 anni.
Per il 2001 sono in programma altri 90
appalti per un importo complessivo di
circa 200 miliardi: tutti i relativi progetti
preliminari sono stati portati in Giunta
ed approvati già nei primi 30 giorni del
2001. Da fine giugno 2000 al 31 gennaio
2001 sono state terminate opere per 22
miliardi e 500 milioni e sono stati chiusi
22 cantieri. Sono attualmente aperti 50
cantieri, e in apertura altri 53, anche qui
si sono fatti passi avanti impressionanti:
negli ultimi quindici anni la media dei
cantieri aperti era infatti di 7-8 all’anno.
Oggi quasi ogni scuola (sono 139 le autonomie scolastiche) della provincia è attualmente interessata o sta per esserlo
da interventi di riqualificazione. Nel
corso del 2000 sono stati realizzati ben
2000 interventi di manutenzione ordinaria di cui 1300 nel solo periodo da giugno a dicembre.
Le scuole devono essere sicure: oltre alle normali verifiche vengono effettuati
specifici controlli in tutti gli edifici ove gli
intonaci siano a vista. Nel caso in cui si
constatasse una vetustà del materiale
l’Assessore ha stabilito di far applicare
una rete di protezione con apposito controsoffitto.
Si tornano a progettare e costruire
nuove, grandi, moderne scuole: il complesso Bernocchi-Dell’Acqua a Legnano,
il Cavalleri a Parabiago, il Rebora a Rho,
l’Isa a Giussano, l’Istituto d’Arte a Monza, il Feltrinelli e il Giorgi a Milano, il
Bellisario a Inzago. Sono tutte realtà che
hanno visto la loro definizione o che sono state ulteriormente accelerate nella
loro realizzazione durante i primi otto
Trecento interventi
per la scuola
2. La trasparenza
degli interventi
È fondamentale che un cittadino – docente, genitore, studente – sia informato
dei lavori che si stanno facendo o che si
faranno nella sua scuola: sul sito internet
www.provincia.milano.it/scuola/istruzione
è ora possibile per chiunque venire a sapere quanto investiamo per una certa
scuola, quale tipo di lavori stiamo facendo o stiamo programmando di fare, quale ditta ha vinto l’appalto, quando sono
stati appaltati i lavori e quando presumibilmente finiranno.
3. La qualificazione
dei docenti
L’Assessore Valditara ha fortemente voluto ed ottenuto un importante investimento volto a valorizzare la professionalità dei docenti.
a) Ha messo a bilancio ed ottenuto l’approvazione dalla Giunta e dal Consiglio di un opportuno stanziamento per
rimborsare sino a un ammontare di lire
300.000 le spese di aggiornamento fatte
dai docenti della provincia di Milano
per l’acquisto di libri, materiale informatico, corsi di lingue, corsi di aggiornamento e formazione. Il rimborso presuppone l’esibizione di una idonea certificazione fiscale.
b) Gli insegnanti, come tutti coloro che
lavorano, devono avere un luogo idoneo e decoroso dove poter esercitare al
meglio la loro professione. È stata messa a bilancio e ottenuta l’approvazione
dalla Giunta e dal Consiglio di uno
stanziamento di somme necessarie per
realizzare, prima volta in Italia, in tutte
le scuole della provincia, studi per i docenti, entro il 2004. Ci sarà un ufficio
ogni sei docenti. Saranno dotati di scrivania, libreria, computer, collegamento
a internet, aria condizionata laddove
non abbiano lo sbocco immediato su
una finestra. L’idea è che i docenti abbiano spazi adeguati dove poter ricevere genitori e studenti, dove poter
studiare e scrivere, perché possano tornare a essere la guida intellettuale della
società, sviluppando idee e trasmettendo valori. I primi studi sono già stati
FOTO DI AGENZIA FOTOGRAMMA
mesi della attività amministrativa di Giuseppe Valditara.
Tutte queste scuole sono state progettate in modo da avere auditori trasformabili in centri congressi, palazzetti dello sport, impianti sportivi esterni che saranno messi a disposizione del quartiere
o della città. Si attua così il principio
enunciato nel programma dell’Assessore secondo cui la scuola deve essere centro moltiplicatore dello sviluppo del territorio.
Le scuole nuove dovranno rispondere
ai requisiti più moderni per quanto riguarda qualità delle strutture e delle dotazioni, risparmio energetico, sicurezza
contro gli incidenti. Al riguardo si è
svolto un convegno internazionale sulla
“Scuola intelligente”, che si è tenuto a
Milano nel mese di dicembre con la partecipazione di esperti francesi, tedeschi,
austriaci, belgi, messicani etc. Dal convegno è emerso fra l’altro che è possibile
risparmiare fino al 40% dei costi con una
serie di accorgimenti particolarmente
innovativi che saranno proposti nelle future edificazioni.
Nella foto,
l’Assessore
Valditara
mostra il progetto
del complesso
scolastico
di Legnano,
ripreso
nella pagina
accanto.
Partono i lavori per il “Bernocchi-Dell’Acqua”
Gli studenti
di Legnano
avranno il loro
campus
• Primavera 2004: i cittadini di Legnano aspettano
questa data da almeno
quindici anni. È la data in
cui verrà consegnato il
nuovo Istituto “BernocchiDell’Acqua”, ampliato e ristrutturato da cima a fondo, un’opera imponente che
non solo si collocherà tra le
scuole superiori più belle e
razionali d’Europa, ma farà
cambiare aspetto a una parte consistente della città.
Termina così un tormentone che sembrava non dovesse mai aver fine e che ha angustiato per tre lustri la vita di amministratori comunali e provinciali, di famiglie e generazioni di studenti.
La costruzione del nuovo
Istituto è stata voluta fortemente
dall’Assessore
provinciale all’istruzione
ed edilizia scolastica, professor Giuseppe Valditara,
il quale ha trovato nel Comune un interlocutore attento e collaborativo. Stanziata la somma da parte
dell’amministrazione provinciale (47 miliardi) per
finanziare i lavori, emesso
il bando di gara europeo e
proclamato il vincitore, lo
Studio Valle di Roma, uno
dei più rinomati della Capitale, si apre proprio in
questi giorni il cantiere per
la realizzazione di un prefabbricato a cavallo tra le
vie Dell’Acqua e Cuttica
(costo: 2 miliardi e mezzo)
che ospiterà i laboratori
provvisori del Bernocchi e,
a rotazione, le classi che dovranno spostarsi per consentire la manutenzione
dell’immobile. In dicembre,
poi, prenderanno il via i lavori per l’esecuzione del
progetto Valle. “Noi vogliamo assolutamente rispettare i tempi previsti”,
ha dichiarato l’Assessore
Valditara, “e certamente
nel 2004 i legnanesi potranno contare su un complesso scolastico che ha pochi confronti.
Per la realizzazione dell’opera è stata stipulata una
convenzione fra Comune e
Provincia. Queste, in sintesi, le norme-chiave: gli immobili scolastici restano di
proprietà del Comune, che
ne trasferisce alla Provincia
l’uso gratuito. Quest’ultima si assume gli oneri di
manutenzione ordinaria e
straordinaria, nonché quelli relativi agli interventi di
ristrutturazione, ampliamento e adeguamento alle
normative vigenti in materia di edilizia scolastica. Il
Comune, inoltre, garantisce l’uso gratuito degli impianti sportivi da parte degli istituti che attualmente
li utilizzano.
L’obiettivo finale sarà la sistemazione degli studenti
(oggi sono 2.640, ma nel
prossimo quinquennio saliranno a 2.800) in tre sedi
moderne e didatticamente
funzionali invece che nelle
tre sedi centrali e nelle
quattro succursali in cui
ora sono distribuiti. “Con
la realizzazione di questo
intervento”, ha precisato lo
stesso Valditara, “si verrà
a creare un complesso scolastico che diventerà parte
integrante del contesto urbano, un pezzo di città in
grado di favorire il rapporto dialettico tra gli istituti
e l’insieme cittadino”. E c’è
già chi lo ha definito un
campus all’americana nel
cuore di Legnano.
Trecento interventi
per la scuola
realizzati nel mese di febbraio al liceo
Beccaria di Milano, la più antica scuola
del Milanese. Entro il 31 dicembre saranno appaltati tutti quelli programmati per il 2001.
4. Programmi
adeguati
La scuola deve garantire ai nostri ragazzi
concrete e soddisfacenti prospettive lavorative così come una solida preparazione per chi prosegua gli studi a livello
universitario. L’obiettivo dell’Assessore
è dunque quello che le scuole tecniche e
professionali siano in grado di fornire
“chiavi in mano” al mondo della produzione operatori già adeguatamente
qualificati in grado di rispondere alle esigenze del territorio così come i licei possano offrire una preparazione culturale di
assoluta eccellenza. A tal fine sono stati
proposti e conclusi con le associazioni imprenditoriali protocolli di intesa per avviare, sotto la regia della Provincia, una
collaborazione molto stretta fra scuole e
mondo della produzione. L’Assessore
provinciale promuoverà la preparazione
di progetti formativi che rispondano alle
esigenze del territorio, variando il piano
della offerta formativa, inserendo materie
e tipologie di insegnamento confacenti ai bisogni della produzione. Le imprese dovranno
investire risorse per dotare le
scuole di laboratori di
eccellenza, per consentire
ai ragazzi di fare stages
nelle imprese o magari
anche all’estero, per
contribuire alla
formazione dei
docenti. Si vuole
arrivare a una
certificazione di
qualità delle
singole scuole. La preparazione dei
futuri tecni-
ci non dovrà più essere prevalentemente teorica, ma si dovrà fare per una parte
significativa direttamente nelle imprese,
con il direttore della produzione o l’imprenditore che darà anche lui il voto finale. A livello sperimentale sono state avviate questo tipo di iniziative all’Hensemberger di Monza. Si stanno studiando
progetti analoghi per il Cannizzaro di
Rho, per il Feltrinelli e il Galilei di Milano,
per il Bernocchi-Dell’Acqua di Legnano,
per l’IPIA Meroni di Lissone. Gradualmente questo tipo di interventi si estenderà a tutte le scuole della provincia che
vi vorranno aderire. Vi è la disponibilità a
investire risorse e a offrire agli studenti
opportunità di studio e di lavoro da parte
di numerose associazioni imprenditoriali
di categoria. Per questo l’Assessore ha
chiesto ai dirigenti scolastici di preparare
interessanti progetti formativi.
Parallelamente si sta studiando con il
Politecnico un accordo per riconoscere
un certo numero di crediti nel triennio
universitario a quei giovani che provengano da scuole che abbiano realizzato
un adeguato percorso formativo: l’idea è
quella di favorire una continuità didattica tra scuola e università.
L’Assessore
Valditara
tra gli studenti
dell’ITSOS
di via S. Dionigi
a Milano.
FOTO DI AGENZIA FOTOGRAMMA
FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO
5. La sicurezza
a scuola
a) Gli “ausiliari della sicurezza”
A scuola i ragazzi devono poter andare
senza pericolo. Per aiutare le forze
dell’ordine a contrastare l’insidia dello
spaccio di droga, i rischi derivanti da aggressioni, furti, minacce che in alcuni casi
hanno messo a rischio l’incolumità dei
nostri giovani, l’Assessore Valditara ha
concluso un accordo con le associazioni
dei poliziotti e dei carabinieri in congedo
e con i city angels per inviare di fronte a
quegli istituti che ne hanno fatto esplicita
richiesta gruppi di “ausiliari della sicurezza”, in alcuni casi accompagnati anche da cani lupo antidroga. Questi professionisti hanno il compito di vigilare e
riferire immediatamente alle forze
dell’ordine, grazie a telefoni cellulari
messi a disposizione appositamente dalla
Provincia, tutto ciò che di sospetto venga
riscontrato. Gli ausiliari hanno iniziato a
girare anche per le vie adiacenti alle scuole, garantendo in tal modo una maggiore
sicurezza all’intero quartiere. Il servizio è
iniziato il 2 febbraio, così come promesso,
di fronte a una quindicina di istituti e si
sta progressivamente estendendo. Sono
state già segnalate presenze sospette, malintenzionati sono stati allontanati. L’iniziativa vuole, più in generale, stimolare la
partecipazione dei cittadini alla difesa del
territorio, rafforzando il controllo sociale
e sviluppando una collaborazione sempre più stretta con le forze dell’ordine.
b) Vicinato solidale
In via sperimentale, in accordo con i city
angels, si è fatta partire attorno alla scuola
Carlo Cattaneo di Milano una campagna
di sensibilizzazione dei cittadini affinché
sviluppino rapporti di collaborazione e
di vigilanza reciproca nell’ottica di una
più forte solidarietà degli onesti contro il
crimine. Anche questo è un messaggio
educativo che la scuola vuole dare al
quartiere, chiedendo condizioni di sempre maggiore tranquillità per i luoghi frequentati dai nostri giovani.
c) Il poliziotto “tutor”
L’Assessore Valditara ha inoltre proposto
al Prefetto e al Questore l’istituzione della figura del poliziotto o del carabiniere
tutor, che dovrebbe essere rappresentato
da personale particolarmente preparato e
dovrebbe girare nelle scuole, in accordo
con i presidi, mettendosi a disposizione
dei ragazzi e diventando così un punto di
riferimento altamente positivo. Potrebbe
essere una figura in grado di trasmettere
fra l’altro un più alto senso civico.
Con questa serie di interventi si vuole,
fra l’altro, che le forze dell’ordine siano
sentite come un punto di riferimento
stabile della vita del cittadino, non
esclusivamente come riferimento di carattere emergenziale.
d) Il tavolo interistituzionale
Proprio partendo dal presupposto che
la prevenzione e l’educazione dei giovani alla legalità cominciano dalle scuole, oltre che dalla famiglia, l’Assessore
Valditara ha proposto al Prefetto di costituire un Tavolo interistituzionale con la
partecipazione del Questore, del Presidente del Tribunale dei Minori, del Direttore Regionale del Ministero della
Pubblica Istruzione nonché di esperti in
scienze psicologiche e sociali. Questo Tavolo si dovrebbe riunire con una certa
periodicità e dovrebbe decidere una serie di ulteriori iniziative che coinvolgano
direttamente le scuole oltre a monitorare
Trecento interventi
per la scuola
le varie realtà. Il tavolo si pone al servizio
delle famiglie e dei cittadini per garantire
ai giovani maggiore sicurezza.
e) Gli impianti antiintrusione
La Provincia di Milano spende ogni anno
un miliardo e mezzo per danni vandalici
alle strutture scolastiche di sua proprietà.
Si è così deciso di dotare le scuole più a
rischio di impianti antiintrusione, collegati ad agenzie di vigilanza che garantiranno in 10 minuti un pronto intervento
in loco. A partire da marzo di quest’anno
ben 31 istituti sono dunque protetti con
questo sistema che opera dalle 6 di sera
alle 8 del mattino.
6. Gli interventi
di solidarietà sociale
Lottare contro il bisogno e l’emarginazione è dovere primario di qualsiasi amministratore pubblico. Con apposito
stanziamento nel bilancio 2001 sono sta-
ti destinati due miliardi, oltreché per
borse di studio di un milione e mezzo
l’una in favore di studenti meritevoli che
vivano in famiglie economicamente bisognose, anche per il pagamento di indennità di accompagnamento per disabili che frequentino scuole statali o non
statali, ma legalmente riconosciute.
7. Provincia
e autonomie scolastiche
a) Il rapporto diretto con i presidi
Rispettando l’impegno preso di amministrare confrontandosi sempre con i protagonisti della vita scolastica e in primo
luogo con coloro che di questa hanno la
diretta responsabilità, l’Assessore Valditara ha instaurato un dialogo costante
con le dirigenze scolastiche che ha portato a calendarizzare incontri individuali di
circa un’ora ciascuno con tutti i 139 presidi delle scuole della provincia di Milano.
Ad oggi ne sono stati incontrati un’ot-
Sette progetti per potenziare le strutture scolastiche
• Dalla Provincia di Milano sono partite iniziative importanti
per lo sviluppo del “sistema scuola” del nostro territorio che nei
prossimi anni si arricchirà in modo considerevole, cambiando
letteralmente faccia. Eccole in dettaglio.
Liceo Scientifico
“C. Cavalleri”
di Parabiago
Fra la testata orientale del Liceo e l’Istituto Maggiolini si
verrà a creare una connessione con spazi di uso comune,
come un bar e un auditorium,
che costituirà il primo centro
congressi cittadino al servizio
della collettività di Parabiago.
Il complesso si sviluppa su
quattro piani: il piano terra
ospiterà un bar con circa 150
posti a sedere; al primo piano
ci saranno il foyer e la platea
dell’auditorium con una ca-
pienza di 740 posti; il secondo
e il terzo piano, destinati
esclusivamente alla didattica,
avranno ciascuno dieci aule e
sette studioli riservati al corpo docente.
Nella realizzazione dell’opera
si terrà conto della normativa
vigente in materia di superamento delle barriere architettoniche. L’impegno di spesa è
di 8 miliardi; l’appalto è stato
programmato per i primi del
mese di aprile. Superficie coperta: 1.890 metri quadrati;
volume totale: 25.330 metri
cubi.
Nuova costruzione
a Rho per il
Liceo Classico “Rebora”
L’Assessore Valditara e il
sindaco di Rho hanno concordato di dare una soluzione definitiva all’annoso problema del Liceo Classico
“Rebora” e delle sue succursali. Si costruirà così lungo
la Via Padre Vaiani e la Via
XXV Aprile, nelle immediate vicinanze dell’Istituto
Tecnico “Mattei”, un complesso edilizio per il quale
sono previste una superficie
ai piani di circa 16 mila metri quadrati e una superficie
coperta di circa 5.300. Il Comune di Rho si è impegnato
a cedere gratuitamente alla
Provincia metà dell’area occorrente. L’ipotesi di parten-
za considera una necessità
di 65-70 spazi per la didattica (aule, laboratori, studi
per i docenti), spazi di servizio, segreteria, palestra, palazzetto dello sport con relativi spogliatoi e uno spazio
polivalente che potrà essere
ideato come centro congressi
e sarà funzionale al futuro
insediamento della Fiera
sull’area rhodense.
Nell’orario extra-scolastico
le strutture non riservate
alla didattica potranno essere usufruite dalla cittadinanza. Si prevede che il costo complessivo dell’opera
sia di 15 miliardi, di cui 3
già contemplati nelle proposte del bilancio provinciale 2001-2003. Entro la
fine del prossimo anno si
procederà all’appalto della
costruzione, che è già inse-
FOTO DI MARIO DOTTI
Il Presidente
Colli incontra
gli studenti.
tantina. Con un’iniziativa mai prima
d’ora realizzata si è così potuto venire a
diretta conoscenza dei vari problemi delle singole scuole, individuando insieme a
loro specifiche soluzioni. In alcuni casi
già il giorno successivo si sono così risolti
problemi che erano rimasti insoluti da
mesi o addirittura da anni.
b) L’associazione territoriale delle scuole
È interesse della Provincia avere di
fronte un interlocutore scolastico forte e
rita nell’elenco triennale
delle opere pubbliche della
Provincia.
Razionalizzazione
e ampliamento
dell’Isa di Giussano
L’Istituto d’Arte di Giussano è diviso attualmente
in due strutture distanti
tra loro: la sede centrale, in
Via Domenico Savio, è un
ex-oratorio riadattato alle
funzioni scolastiche (i laboratori sono ricavati all’interno della chiesa sconsacrata); la succursale, in
Via delle Rimembranze, è
ospitata in un vecchio edificio dei primi del Novecento. L’obiettivo dell’Assessore Valditara, considerato anche lo sviluppo del
numero degli studenti
(circa 850), era di accor-
pare in un’unica sede tutte le strutture della scuola, dotandola delle più moderne attrezzature per poter esprimere al meglio le
sue potenzialità a beneficio del territorio dell’Alta
Brianza.
Il nuovo Istituto si articolerà così in parte sulla vecchia sede di Via delle Rimembranze, che verrà completamente ristrutturata, in
parte sul nuovo edificio attiguo alla succursale appena
completato dal Comune e
sulla ex-scuola media, anch’essa da ristrutturare, e
per una parte consistente su
una struttura di nuova realizzazione che ospiterà gli
uffici amministrativi, i nuovi laboratori e una grande
palestra coperta con spogliatoi.
rappresentativo. D’altra parte il rafforzamento dell’autonomia scolastica passa attraverso la costituzione di una associazione che sia in grado di rappresentare tutte le scuole, coordinandole,
rappresentando una camera di compensazione dei loro problemi, capace di
fornire alla Provincia e allo Stato proposte unitarie. “Perché nasca – ha spiegato Valditara – ho messo a disposizione
una sede e i fondi necessari per la costituzione presso notaio. Lo statuto è ora
pronto, numerosi consigli di istituto
hanno già approvato l’adesione”.
c) La programmazione della rete
Proprio per meglio realizzare i compiti
di programmazione è stata svolta dal
Cisem (Centro di ricerca della Provincia), uno studio (Progetto Indago) che
ha fornito i dati relativi al successo formativo, al funzionamento del dimensionamento e dell’esito dell’estensione dell’obbligo scolastico.
Il plesso, una volta completato, potrà disporre di
28 aule didattiche, 17 aule
speciali, 2 aule di informatica, 5 laboratori, oltre a
spazi per la segreteria e la
presidenza, la biblioteca,
un’aula multimediale, lo
stoccaggio dei materiali.
Vi sarà anche un campo
sportivo polivalente con
pista di 100 metri. Costo
stimato: circa 13 miliardi.
Entro la fine dell’anno si
prevede di avviare le procedure di appalto per la ristrutturazione dell’exscuola media, mentre l’appalto per la costruzione
dell’ampliamento dovrebbe essere iniziato entro la
fine del 2002. Il tutto allo
scopo di poter completare i
lavori entro il primo semestre del 2004.
Nuova sede dell’Istituto
Professionale
“Maria Bellisario”
di Inzago
L’attuale Istituto, che offre
percorsi formativi su tre indirizzi professionali (servizi
commerciali, turistici e sociali), è collocato in un vecchio edificio ospedaliero nel
comune di Inzago e in due
sezioni staccate a Trezzo
sull’Adda e a Gorgonzola:
tutte strutture inidonee dal
punto di vista della destinazione, obsolete e insufficienti, specie a fronte di un forte
incremento delle domande
di iscrizione. L’intervento
dell’Assessorato provinciale
permetterà di riunire le attuali sedi in un unico complesso, dimensionato corret(continua a pag. 42)
FOTO DI AGENZIA FOTOGRAMMA
Trecento interventi
per la scuola
Sette progetti
(segue da pag. 41)
tamente e dotato delle attrezzature più moderne.
L’area individuata per la
costruzione del nuovo complesso è stata messa a disposizione dal Comune di Inzago nelle adiacenze della
sede storica dell’Istituto ed
è facilmente raggiungibile
in quanto collocata lungo la
Padana Superiore e nei
pressi della stazione della
metropolitana di Gessate. A
intervento ultimato si
avranno due edifici: uno a
destinazione
didattica
(comprensivo di 30 aule
normali e 10 speciali per un
totale di 750 studenti diurni, ai quali teoricamente potrebbero aggiungersene altrettanti serali) e uno adibito a palestra-palazzetto dello sport per un totale di 200
posti a sedere. Il vecchio edificio non sarà abbattuto ma
riadattato per ospitare attività scolastiche complementari (biblioteca, segreteria,
presidenza, eccetera).
La cifra complessiva messa a
bilancio dalla Provincia è di
10 miliardi e 100 milioni,
dei quali 2 miliardi e 600
milioni garantiti dal Comune di Inzago che partecipa al
finanziamento per la costruzione del palazzetto sportivo. L’intervento verrà attuato per lotti successivi
nell’arco del triennio 20012003.
Il progetto per l’Istituto
Tecnico
“Giorgi” di Milano
L’Assessorato provinciale ha
discusso con il Settore Urbanistica del Comune di Milano i criteri di intervento per
rilanciare qualitativamente
l’importante Istituto milane-
d) L’orientamento delle famiglie
Il Cisem è stato incaricato da Valditara
di realizzare un’indagine volta a chiarire quali siano gli indirizzi scolastici che
garantiscano le migliori e più rapide
condizioni di impiego area per area,
quali siano le retribuzioni relative e il
successo lavorativo, quali i settori imprenditoriali che più siano scoperti sotto il profilo della offerta formativa.
Questi dati, non appena pronti, saranno
comunicati alle famiglie dei ragazzi che
si iscriveranno all’ultimo anno della
media.
8. Le iniziative a favore
della parità scolastica
La libertà di educare i propri figli sancita
dalla Costituzione comporta, per poter
essere effettiva, la possibilità di scelta della scuola ritenuta più idonea da parte dei
se mediante un progetto edilizio che soddisfi le necessità
della scuola della riforma e
delle autonomie. Lo studio di
fattibilità prevede la conservazione e il pieno recupero
della palazzina storica, soggetta a vincolo, situata a est
dell’area di intervento e la
demolizione dei rimanenti
edifici dell’Istituto, in quanto
ritenuti di scarso valore storico-architettonico. Al loro
posto saranno costruiti nuovi edifici che contengano spazi a funzione didattica, laboratori specialistici, un auditorium e impianti sportivi.
I lavori di abbattimento delle
strutture in abbandono e di
bonifica dell’area sono programmati per la fine di quest’anno e finanziati per 500
milioni con un apposito fondo di bilancio. La seconda
parte del progetto, che riguarda le nuove costruzioni,
comporterà un investimento
L’Assessore
Valditara in un
laboratorio
di informatica.
complessivo di 20 miliardi,
suddiviso in tre annualità, e
potrà essere appaltata entro
la fine del 2002.
Nella palazzina oggetto di
recupero si avranno spazi ricreativi e di ristoro per studenti e insegnanti e si ricaverà l’alloggio per il custode.
I nuovi edifici, invece, che
complessivamente copriranno una superficie di circa
8.800 metri quadrati, ospiteranno, al piano rialzato,
l’atrio di ingresso, i laboratori, l’auditorium e la palestra polifunzionale; al primo
piano, le aule, gli uffici di segreteria e presidenza, la biblioteca e sale di lavoro per i
professori; il secondo piano
avrà soltanto aule.
Una nuova sede
per l’Isa di Monza
L’Istituto d’Arte di Monza è
attualmente ospitato in
strutture edilizie che fanno
genitori. Da qui la necessità di incoraggiare una effettiva parità: sono state confermate le 500 borse di studio – ha spiegato l’Assessore – già istituite lo scorso anno, per ragazzi frequentanti scuole legalmente riconosciute che appartengano a
famiglie di modeste condizioni economiche e che abbiano un buon andamento
scolastico. Sono stati finanziati per la prima volta corsi di aggiornamento e formazione specificamente per docenti di scuole non statali. È stata prevista, infine,
un’indennità di accompagnamento anche
per quei ragazzi disabili frequentanti
scuole pubbliche legalmente riconosciute.
9. La Provincia per l’educazione
del cittadino
Una società ordinata e matura richiede cittadini responsabili. Per favorire
una maggiore responsabilizzazione
parte del complesso della
Villa Reale, di proprietà del
Comune. La situazione logistica è andata negli ultimi
anni ad aggravarsi fino a
rendere inagibili i locali della ex-Borsa, parte consistente dell’originaria sede della
scuola. In prospettiva, poi,
potrebbe anche peggiorare
poiché, nel progetto generale di sistemazione della Villa
Reale, la Sovrintendenza alle Belle Arti dovrà richiedere la restituzione dei locali
della ex-Cavallerizza, dove
oggi si trovano diversi laboratori dell’Isa.
Con la piena collaborazione
dell’amministrazione comunale, l’Assessore provinciale
Valditara lancia l’idea di dare nuova dignità all’Istituto
di Monza e all’Accademia di
Brera, individuando nel territorio comunale una “città
degli artisti” che ospiti mostre, musei, luoghi di sosta
per i cittadini, capace di fondere le funzioni della didattica, della cultura e della socializzazione.
L’area che il Comune sarebbe disponibile a concedere si trova all’interno
dell’ex-macello, un terreno
di circa 20 mila metri quadrati. Qui verrebbe realizzata una struttura di circa
9 mila metri quadrati di
superficie calpestabile, dotata dei più moderni laboratori di arte applicata alla
fotografia, al cinema, alla
tv, alle tecniche grafiche,
alla fotoincisione, modellistica ed ebanisteria. Sono
previsti anche una palestra
coperta e campi di atletica
all’aperto. Le procedure di
appalto potrebbero essere
avviate entro la fine del
2002 con uno stanziamento di 13 miliardi e mezzo
già inserito nel bilancio
triennale.
dei giovani, un attaccamento alla propria scuola, un più forte rispetto delle
strutture scolastiche e più in generale
dei beni pubblici, l’Assessore ha messo a disposizione delle scuole contributi che verranno versati a quegli
istituti che nel piano dell’offerta formativa inseriranno, come se si trattasse di esercitazioni, piccole manutenzioni (imbiancature, pulizie, sostituzione di vetri rotti) fatte direttamente dai ragazzi.
La prevenzione è l’arma vincente
contro ogni malattia. Al riguardo è stata avviata con esperti dell’Ospedale S.
Raffaele una campagna di prevenzione
contro il cancro e le malattie cardiovascolari indotte da agenti ambientali come il fumo. Con un esperimento, il primo in Italia, duemila ragazzi saranno
seguiti stabilmente da psicologi e
Grandi lavori
per il “Feltrinelli”
di Milano
La riqualificazione del prestigioso istituto milanese,
una delle scuole di eccellenza della metropoli destinata a formare tecnici di
avanguardia, è iniziata. Il
progetto provinciale, infatti, è stato diviso in due fasi,
la prima delle quali è già in
atto. Sono infatti in corso i
lavori di ristrutturazione e
adeguamento normativo
della palazzina d’ingresso,
per un importo complessivo di 7,6 miliardi. La seconda fase, che riguarda la
sistemazione complessiva
dell’Istituto per un investimento di 19 miliardi, potrà
essere appaltata entro la fine dell’anno.
Nella palazzina ci saranno
gli uffici delle segreterie, i
laboratori, le aule, la biblioteca, le sale di lavoro per i
Giuseppe Valditara
Assessore
all’istruzione
e edilizia
scolastica
Per saperne di più
@
Tel.: 027740.4834-4835
E-mail:
Valditara@provincia.
milano.it
professori, mentre nel seminterrato saranno ospitati
un locale bar e una zona
museale, dove la scuola potrà collocare le attrezzature
e i macchinari più significativi legati alla sua storia e al
percorso storico-culturale
della didattica dell’Istituto.
Il progetto prevede una
superficie ai piani di circa
12.800 metri quadrati e
una superficie coperta di
circa 5.100. La riqualificazione del “Feltrinelli” sarà
inoltre l’occasione per dotare la Zona 5 di Milano
di nuovi servizi: saranno
realizzati palestre, impianti sportivi all’aperto,
un centro congressi con
capienza superiore ai 300
posti e una nuova biblioteca. Questi servizi potranno essere utilizzati dalla
cittadinanza sia nell’orario scolastico sia in quello
extra-scolastico.
pneumologi. Il numero sarà poi progressivamente esteso.
L’informazione è lo strumento vincente per prevenire incidenti. In collaborazione con i Vigili del fuoco partirà nelle
scuole una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza: a scuola, a casa, in vacanza, in discoteca, e più in generale nei
posti frequentati dai giovani.
La musica è un elemento essenziale
per raffinare l’animo: è stata potenziata la decennale iniziativa che coinvolgeva già numerose scuole provinciali e che si intitola “La musica nella
didattica”.
10. Bicentenario
di Carlo Cattaneo
La Provincia è stata il primo Ente in Italia a celebrare il bicentenario della nascita di Carlo Cattaneo.
Formazione nell’apprendistato
Con i
giovani
alla conquista
del lavoro
Una serie di corsi per chi,
assolto l’obbligo scolastico,
vuole inserirsi subito
nel mondo della produzione
U
no dei compiti più importanti e
complessi che fanno capo alla
Provincia è quello della formazione professionale, una realtà didattica
con un percorso alternativo a quello delle scuole superiori che si prefigge di portare i giovani allievi a uno sbocco diretto
nel lavoro. Si tratta di un’impresa non
solo delicata, ma anche di portata molto
vasta, visto che – per effetto
delle disposizioni contenute
nel Decreto Ministeriale del
Lavoro e della Previdenza Sociale 5 agosto 1999 e della conseguente deliberazione della
Giunta Regionale – la Provincia di Milano ha ricevuto la delega completa in materia di organizzazione dei corsi di formazione esterna per gli apprendisti.
L’Assessore provinciale alla
formazione professionale, Giuseppe Marzullo, si è trovato alle prese con un impegno deci-
samente gravoso. L’Amministrazione
Provinciale non solo si è vista attribuire i
compiti relativi alla raccolta e alla registrazione dei dati degli apprendisti e alla
messa a punto dei corsi, ma anche il
compito di reperire le risorse finanziarie
per l’organizzazione dei corsi stessi.
A questo proposito, sono giunte all’Ufficio Apprendistato circa 35.000 comunicazioni, di cui circa 29.000 riguardanti il
Mod. Ap1 (comunicazione dei dati
dell’apprendista e del tutore aziendale) e
6.000 concernenti il Mod. Ap2 (cessazione del rapporto di apprendistato).
La Provincia di Milano, in sostanza,
deve gestire sul piano tecnico e su quello finanziario 211 corsi. A questi si devono aggiungere i 60 corsi (già realizzati) previsti dal Piano Ordinario della
formazione professionale 1999 - 2000.
Dei 211 corsi del Piano Provinciale della formazione esterna ne sono già stati
avviati 158.
Fra passato
e presente
L’apprendistato ha una antica tradizione
in Italia, visto che affonda le sue radici
nelle botteghe artigiane del Medioevo.
Soltanto di recente, però, nel 1995, gli
sono state riconosciute le caratteristiche
“
2 • FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO
Chi pu
diventare
apprendista?
Tutti i giovani
che abbiano
assolto
l obbligo
scolastico,
fra i 15
e i 24 anni
di un vero e proprio contratto di lavoro.
In questo modo il nostro Paese si è allineato a collaudate esperienze europee,
in particolare a quella tedesca. Il vantaggio è evidente: viene data l’opportunità
di qualificazione per tutti coloro che si
immettono prematuramente nel mondo
del lavoro.
Dal punto di vista giuridico l’apprendistato si configura come un contratto
misto che prevede, accanto al lavoro vero e proprio, un impegno da parte delle
aziende a fornire all’apprendista una
preparazione atta ad arricchire la sua
formazione. Il contratto ha una durata
minima di 18 mesi per un massimo di
quattro anni, o di cinque nel settore
dell’artigianato.
Le ore di formazione esterna previste
dalla legge sono 120 all’anno e si svolgono in strutture individuate dalle Regioni
o dalle Province competenti e devono
essere certificate.
Competenze
e salario
Quali sono le competenze che vengono
acquisite in questa formazione esterna?
Da una parte si tratta di conoscenze generali di organizzazione del lavoro e di
economia, di diritti e doveri nel lavoro,
Giuseppe Marzullo
Assessore
alla formazione
professionale.
@
Per saperne di più
Tel.: 027740.3188-3222
E-mail:
g.marzullo@provincia.
milano.it
”
di sicurezza individuale e ambientale;
dall’altra vanno aggiunte a queste le
competenze “professionalizzanti”, cioè
quelle abilità di base, linguistiche e matematiche, che consentono la comprensione dei processi lavorativi.
Chi può diventare apprendista? Tutti i
giovani che abbiano assolto l’obbligo
scolastico, fra i 15 e i 24 anni. Da indagini recenti è emerso che il nuovo apprendista è per lo più (69% dei casi) un giovane di sesso maschile, di circa 20 anni, che
ha abbandonato gli studi generalmente
prima dei 17 anni. Soltanto un quarto è
composto da giovani in età di obbligo
formativo.
Il salario dell’apprendista è pari a una
percentuale – crescente ogni sei mesi –
del salario di un lavoratore qualificato
di uguale livello.
Oltre a quello della retribuzione,
l’azienda ha nei confronti degli apprendisti il dovere di impegnarsi a formare il
giovane sul lavoro. Questo compito viene
svolto dal tutor aziendale, che rappresenta l’elemento di raccordo fra il percorso
formativo svolto sul lavoro e quello esterno. L’azienda che assume un apprendista
ha un risparmio notevole in termini di
contributi, che sono stabiliti in cifra fissa,
attualmente circa 6.000 lire settimanali.
Nuova frontiera della solidarietà sociale
Più dignità per i
disabili
nel mondo
del lavoro
Dal collocamento obbligatorio
all’inserimento mirato:
è questo il criterio adottato
dalla Provincia
C
ambia il mondo del lavoro e cambiano i modi con cui l’Ente pubblico affronta l’emergenza occupazione. Un compito che diventa delicato e urgente quando il problema tocca le fasce più deboli, a cominciare dai
disabili. La legge del 12 marzo 1999 ha
offerto agli enti pubblici possibilità
nuove per promuovere l’inserimento
dei disabili nel mondo del lavoro: servizi di sostegno e, soprattutto, collocamento mirato.
Facendo riferimento al termine “collocamento mirato”, la legge fa un salto di
qualità importante rispetto al concetto
di “collocamento obbligatorio”. Da oggetto dell’azione di solidarietà, inserito
coattivamente nel lavoro, il disabile diventa soggetto fino a sentirsi parte integrante e attiva nel mondo del lavoro e
della produzione.
E proprio questa è l’interpretazione
che la Provincia di Milano ha voluto dare a questa importante legge. “Oltre la
Qui sotto,
il marchio della
campagna
promozionale.
cultura dell’obbligo e dell’imposizione
c’è una vera gestione sussidiaria del lavoro”, spiega l’Assessore al lavoro Cosma Gravina. “È necessario andare oltre
un’idea di persona svuotata e impoverita, restituendo al disabile la propria dignità e centralità sociale, aiutandolo così
a trasformarsi da peso sociale a vera e
propria risorsa per la società”.
La Provincia di Milano è stata la prima
in Italia a sperimentare e a sviluppare un
progetto concreto di inserimento mirato
attraverso il monitoraggio dei bisogni e
delle esigenze di tutti i soggetti: da un lato i portatori di handicap in cerca di collocazione, dall’altro le aziende che devono
inserirli. Si tratta di un programma decisamente innovativo, che si avvale – fra
l’altro – di un moderno software di gestione predisposto dalla Fondazione
Don Gnocchi.
Questa operazione, assai complessa,
ha preso il via da alcuni mesi. È stata ini-
Un successo l’iniziativa “Finanziamo il
• New economy e imprenditori milanesi. Un matrimonio possibile, secondo
l’Assessore
al lavoro, Cosma Gravina, che tre
mesi fa propose al sistema produttivo provinciale un “Bando
per l’innovazione e la qualità” su cui furono investiti
13 miliardi. Un finanzia-
mento variabile tra i 2 e i
50 milioni a fondo perduto,
per costruire siti web, progettare strategie di commercio elettronico, certificare la qualità dei processi
produttivi.
La risposta delle aziende
non si è fatta attendere,
tanto che in poche settimane i soldi a disposizione sono stati immediatamente
utilizzati, ed è stato quindi
necessario un ulteriore finanziamento di 7 miliardi.
FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO
“
Dei 14.382
disabili iscritti
nelle
liste del
Collocamento
obbligatorio,
ben 11.409
si sono
dichiarati
disponibili al
programma di
collocamento
mirato
ziata in forma sperimentale nella zona
del Legnanese ed è stata poi allargata
progressivamente agli altri Centri per
l’Impiego della provincia. Oggi siamo
ormai all’ultima fase di applicazione:
quella che coinvolgerà il Centro per
l’Impiego di Milano, numericamente il
più consistente e anche il più impegnativo in termini organizzativi.
Dei 14.382 disabili iscritti nelle liste del
Collocamento obbligatorio, ben 11.409 si
sono dichiarati disponibili al program-
tuo futuro”
E per i prossimi mesi è già
stato previso un rifinanziamento ancora più consistente.
Ecco sinteticamente i dati
aggiornati:
Misura 1
(piccola impresa web)
2000 domande pervenute
(era previsto il finanziamento di 330 progetti)
Misura 2
(piccola-media impresa net)
1000 domande pervenute
(era previsto il finanziamento di 250 progetti)
Misura 3
(piccola impresa quanty)
700 domande pervenute
(era previsto il finanziamento di 330 progetti)
Misura 4
(piccola-media impresa CE)
200 domande pervenute
(era previsto il finanziamento di 100 progetti)
”
ma di collocamento mirato. Si tratta in
maggioranza di persone di età inferiore
ai 55 anni, il cui titolo di studio non supera la licenza media inferiore; non
mancano, peraltro, casi più complessi,
fra i quali quelli di quasi 700 analfabeti. E
le aziende, come hanno reagito? Circa
3.000 hanno risposto alla proposta di inserimento mirato. Risposta convinta: anche gli imprenditori hanno evidentemente interesse a ricercare la persona
giusta da impiegare nel posto giusto e a
evitare situazioni imbarazzanti di parcheggio coatto dei disabili. In un solo anno le aziende che hanno compilato il prospetto informativo sono aumentate del
128%, mentre le adesioni alle convenzioni sono aumentate del 107%.
L’operazione ha coinvolto tutti i servizi
territoriali per l’integrazione al lavoro, indispensabili sia nella fase della selezione
di massa, sia in quella dell’avviamento al
lavoro. In tutto, 48 servizi fra pubblici e privati convenzionati,
che si fanno carico di
più di 2.700 disabili
oltre che di 200 soggetti cosiddetti “a rischio emarginazione”, fra cui ex detenuti ed ex tossicodipenCosma Gravina
denti. Ben 19 operatoAssessore al lavoro
e alle attività
ri qualificati hanno
economiche
prestato la loro opera
Per saperne di più
in questo progetto.
Tel.: 027740.2719-2887
I risultati sono stati
E-mail:
c.gravina@provincia.
incoraggianti. “Credo
milano.it
che in questa, come in
altre applicazioni in
tema di servizi alla persona – ha osservato l’Assessore Gravina – la Provincia di
Milano stia dimostrando con concretezza
e senza trionfalismi come sia possibile
creare le sinergie migliori fra ente pubblico, aziende e il cosiddetto ‘privato sociale’ per una gestione più efficace dei problemi che emergono sul territorio”.
@
Le opportunità del nostro agriturismo
Vacanza
in fattoria
Nel territorio della provincia, a quattro passi
da Milano, operano 36 aziende rurali
che offrono ospitalità e specialità gastronomiche.
L’accoglienza è eccellente,
il contatto con la natura garantito
di Guido Re
E
chi l’avrebbe mai pensato?
Tutt’intorno a Milano, sparse
nella campagna, vi sono moltissime cascine e aziende rurali perfettamente attrezzate per offrire relax e una breve vacanza, con tanto
di attività sportive all’aria aperta
per adulti e bambini. Una simpatica quanto inattesa scoperta che si
può fare sfogliando la Guida alle
aziende agrituristiche e ai prodotti
tipici della provincia di Milano diffusa in occasione della Borsa Internazionale del Turismo tenutasi a
metà febbraio.
Scrive nella prefazione l’ingegner
Novo Umberto Maerna, Assessore
provinciale all’agricoltura e ai parchi, che ha voluto realizzare il volumetto: “Per una realtà territoriale
quale quella della provincia di Milano, che evoca immediatamente
FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO
VOGLIA DI PACE
E DI RELAX
Di corsa, incontro
al sole, in un campo
di grano maturo:
un’immagine
che da sola evoca
la suggestione
della campagna.
Vacanza in fattoria
FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO
città affollate, grandi velocità, inquinamento, non è così immediato pensare a
una vacanza o a un itinerario agrituristico. Con questa pubblicazione abbiamo
voluto interpretare le esigenze di tutti i
potenziali ospiti cercando di predisporre
A CAVALLO
NEL VERDE
Alcune fattorie
agrituristiche praticano
l’allevamento
equino e organizzano
per i loro ospiti facili
escursioni a cavallo
nei dintorni.
uno strumento di consultazione originale, utile e immediato, con l’obiettivo di
contribuire alla fruibilità effettiva delle
nostre aree verdi, anche attraverso
l’agriturismo, la valorizzazione di prodotti tipici, la riscoperta delle identità e
delle tradizioni della nostra terra”.
La guida, di formato tascabile, con
bei disegni e piacevoli testi di Gemma
Cavallo Perin, è bilingue (italiano e in-
glese): si rivolge infatti anche a quei
molti stranieri che vengono in Lombardia non solo per ammirarne il ricco patrimonio artistico-culturale, ma altresì
per gustare le bellezze di una campagna che avvolge la metropoli in un abbraccio di quiete e di storia antica.
In tutto il territorio della provincia
operano già 36 aziende agrituristiche,
ognuna diversa dall’altra per storia, attività, servizi messi a disposizione del
pubblico, caratteristiche architettoniche. Sì, perché anche l’architettura è
differente da zona a zona, basta dare
uno sguardo per accorgersene: ed è interessante studiarla. Nella parte settentrionale i cascinali sono costituiti da un
unico edificio a più piani, con le stanze
che si affacciano su lunghi ballatoi in
legno. In quella meridionale, invece,
sono disposti sui quattro lati, con una o
più corti. La guida li indica uno per
uno, consigliando il percorso migliore
per raggiungerli dalle principali arterie di traffico. In pratica, volendo visitarli tutti, uno per ogni week-end, se ne
va via quasi un anno intero: niente male per chi, al termine di una settimana
di lavoro, voglia trascorrere qualche
ora di assoluto riposo con la famiglia e
gli amici facendo vacanza. Una vacanza vera, a gustare specialità enogastronomiche sempre più rare, alloggiare in
casette indipendenti, fare campeggio,
vedere da vicino allevamenti di ovini,
bovini, suini, praticare l’equitazione o
il tiro con l’arco, la pesca o il jogging. Il
tutto spendendo molto meno che in un
albergo o in un villaggio turistico. Il che
non è affatto trascurabile di questi tempi.
Ma che cos’è l’agriturismo? È l’integrazione piena fra le due attività, disciplinata dalla Legge regionale n. 3 del
1992 e dal Regolamento n. 3 di due anni
dopo. Inizialmente era previsto che
fosse la Regione a gestire questo settore, ma nel 1998 la competenza è stata
continua a pag. 53
FOTO DI TONI NICOLINI
FOTO DI TONI NICOLINI
Per richiedere la Guida
all’agriturismo e avere
altre notizie ci si può
rivolgere al Settore
Agricoltura e Parchi della
Provincia, Viale Piceno 60
20129 Milano
tel. 02/77403057
fax 02/77403017
e-mail: agricoltura@
provincia.milano.it
FOTO DI TONI NICOLINI
FOTO DI TONI NICOLINI
Vacanza in fattoria
trasferita alle Provincie. Lo scopo della
legge regionale è cosi definito: “rivitalizzare e valorizzare sotto l’aspetto sociale, territoriale ed economico le comunità rurali attraverso l’integrazione
dei redditi aziendali, per un più armonico sviluppo dell’intera comunità
lombarda”.
A garanzia degli ospiti sono fissate a
carico del titolare dell’azienda agrituristica alcune norme vincolanti: la produzione agricola e gli eventuali allevamenti non devono essere sacrificati all’attività “alberghiera”, così che il tempo dedicato al lavoro agricolo deve essere prevalente rispetto a quello utilizzato per
l’ospitalità e le attività ricreative e culturali. L’ospitalità per la notte è limitata a
trenta persone in quindici camere al
massimo. Nelle aree destinate al campeggio non possono essere allestite più
di quindici piazzole. Quanto ai pasti, si
possono servire fino a ottanta persone al
giorno, e le materie prime per preparare
i cibi devono essere per almeno il 36 per
cento prodotte dall’azienda stessa e per
FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO
segue da pag. 50
almeno il 35 per cento provenienti da
aziende agricole della zona. Infine, si deve assicurare la sicurezza personale dei
clienti rispettando le norme igieniche, il
regolamento edilizio sulle civili abitazioni, le norme per la vendita e la somministrazione dei prodotti alimentari.
Quello dell’alimentazione è indubbiamente il momento principale di una vacanza in cascina. E la nostra regione ne
offre in quantità. Sono piatti tradizionali, semplici, dai sapori di un’infanzia
continua a pag. 56
GUSTI E SAPORI
ANTICHI
Nei cascinali si trovano
molte specialità
enogastronomiche
assolutamente
genuine: sono prodotte
dalle stesse aziende
con metodi e
ingredienti
della migliore
tradizione lombarda.
Le aziende agrituristiche della provincia
Ecco dove trascorrere qualche ora
o qualche giorno in piena campagna:
prima di andarci, però, telefonate
1
Beretta Gianni
Cascina Magana
Burago Molgora
tel. 039-6084196
2
Bianchi Andrea
Cascina Calcaterra
Via C. Battisti, 12 - Ozzero
tel. 02-9407814
3
Bocchiola Antonio
Via Guarnerio, 120
Trezzo d’Adda
tel. 02-90938353
4
Borgonovo Giuseppe
Cascina Mirabello
Gorgonzola
tel. 02-9511077
5
Borgonovo Lara
Cascina Fogliana
Cassina de’ Pecchi
tel. 02-9513652
6
Bossi e Quattri
Cascina Gaggioli
Via Selvanesco, 25 - Milano
tel. 02-57408357/57408479
7
Campi Carlo
Via F.lli Rizzardi, 15
Milano
tel. 02-48203061
8
Cascina Cortenuova
Via Fontanile, 7
Truccazzano
tel. 02-9583007
9
10
11
15
12
16
18
13
17
19
Cascina Pioltino
Zibido San Giacomo
tel. 02-90005067
Casorati Imelda
Cascina S. Antonio
Paullo - tel. 02-90632350
CO.A.FRA.
Cooperativa Agricola
Fraternità - Cascina Nibai
Cernusco sul Naviglio
tel. 02-9249433
Corti Gabriele
Cascina Caremma
Via Cascina S. Rocco, 2 - Besate
tel. 02-9050020
Fiordaliso Irene
Cascina S. Francesco
Via Cascina S. Francesco, 1
Busto Garolfo
tel. 0331-567408
14
Floricoltura Colombi
Barbara
Fondo Brugarolo
Via Manzoni, 15
Sulbiate Superiore
tel. 039-623735
Forni Francesco
Cascina Lasso
Via Lasso, 1 - Morimondo
tel. 02-945215
Groppelli F. e figli
Cascina Rosina
Strada provinciale Rivoltana
Truccazzano
tel. 02-9583012
Il Sentiero Coop. Agr.
Via Dante, 108
Cesate
tel. 02-99069037
Massari Giuseppe
Cascina Riazzolo
Albairate
tel. 02-9406603
Melchiori Nadia
Cascina Oggioni
Gorgonzola
tel. 02-95302799
Negri ArmandoDossena Maria
Cascina Crivella
Abbiategrasso
tel. 02-94966848
25
Oldani Natale
e Massimo
Cascina Barcella
Località Casterno
Robecco sul Naviglio
tel. 02-94970555
26
Piolanti Piersante e figli
Fattoria di Piero
Via Vittorio Emanuele, 150
Località Battù - Lazzate
tel. 02-96720050
27
Pirola Roberto
Cascina di Mezzo
Liscate
tel. 02-95350372
28
Porta Enrico e Oreste
Cascina Cascinetta
Via Cascinetta, 1
Vittuone
tel. 02-9024340/90111821
29
30
Ranzani Angelo
Cascina Rosio
Albairate - tel. 02-94920659
Rossignoli Giorgio
Cascina S. Rocco
Via Cascina S. Rocco, 2
Casarile - tel. 02-9054137
31
S. Rocco Coop. Agr.
Via Manin, 12
Magenta
tel. 02-9794740
32
Strigazzi Enrico
Frazione S. Rocco, 7
Casarile
tel. 02-9055877
33
Vallieri Aurelio
Via Roma, 48
Pogliano Milanese
tel. 02-9342073
34
Viganò Stefano
Cascina Bullona
Strada Valle, 32
Pontevecchio - Magenta
tel. 02-97292091
20
Il Melone s.r.l.
Cascina Melone
Agriturismo Il Mulino
Casarile - tel. 02-90093596
21
Meraldi Antonio
e Simone
Via Marconi, 32
Località Gudo Gambaredo
Buccinasco
tel. 02-45708540
22
Monti Cornelio
Cascina Guzzafame
Frazione Vigano Certosino
Gaggiano
tel. 02-9086659
23
Moretti Clotilde
Cascina S. Carlo
Frazione S. Pietro all’Olmo
Cornaredo
tel. 02-93566131
35
Grazioli Giuseppe
Cascina S. Giuseppe
Frazione Torrazza
Caponago - tel. 02-95345038
(solo in alcuni periodi)
36
Crespi Giuseppe Roberto Invernizzi
Gianfranco
Cascina Nuova
Sedriano
tel. 02-90319262
(solo in alcuni periodi)
ILLUSTRAZIONE DI AMALIA AROSIO
24
FOTO DI TONI NICOLINI
Gli allevamenti
dei bovini sono
condotti in queste
aziende secondo
i criteri rigorosi
dell’agricoltura
biologica: così carne
e latte provengono
da animali nutriti
con mangimi
assolutamente
naturali. La stessa
cura viene riservata
ai vecchi attrezzi
per il lavoro dei campi
(a destra), magari
oggi non più utilizzati
ma degni di figurare
in un museo.
segue da pag. 53
lontana che non si ricordano quasi più,
leccornie perdute nel ritmo frenetico cui
la vita di lavoro ci costringe, tra fast
food, un panino in piedi, un toast e via:
sono risotti gialli e alle erbe, pasta fatta
in casa, ravioli di carne e di verdura,
cassoela, grigliate miste di carne e verdure, rustin negaa, busecca, brasati, arrosti,
bolliti. E ancora: salumi e salamelle, formaggi, sottaceti, torte al cioccolato e alle
nocciole, crostate e pan de mei. Pranzi che
non si scorderanno facilmente. Poi, sostare sui tavolati di campagna nella
giornata di sole con un bel bicchiere di
rosso davanti e, dopo il caffè, farsi una
partitina a briscola, scopone o tressette:
che cosa volere di più?
Oppure mettersi comodi e ascoltare il
racconto dei contadini che ti parlano di sé
e dei loro animali, che ti spiegano di che
cosa è fatto l’ambiente nel quale sudano e
faticano da generazioni, che ti indicano
con il dito quell’albero secolare o quella
pieve dimenticata lassù sul poggio, ma
dal fascino ancora intatto e che, dentro,
ha un crocifisso portato in processione
ogni anno nella festa del patrono...
continua a pag. 59
FOTO DI TONI NICOLINI
LA MUCCA
È SAVIA
Vacanza in fattoria
Latte e formaggi, vino, riso e marmellata
• Sono molti i prodotti tipici
delle aziende agrituristiche
della provincia, a cominciare
dal latte e suoi derivati. Si
tratta di prodotti genuini
nel vero senso della parola,
perché ottenuti da un’agricoltura attenta ai dettami
igienico-sanitari. Molte fattorie della zona hanno adottato per le loro coltivazioni e
nei loro allevamenti il sistema biologico, che bandisce
l’uso di qualsiasi componente chimico e si affida a sistemi esclusivamente naturali,
spesso sopportando costi
produttivi più alti. Ma i risultati finali non deludono:
specialmente oggi che la
gente cerca sui banchi del
mercato soprattutto la qualità.
L
a Lombardia da sola
assicura con i suoi allevamenti di bovini circa il 40
per cento della produzione
italiana di latte. Le mucche
migliori sono quelle di razza frisona, riconoscibili dal
mantello pezzato bianco e
nero, che danno circa 35 litri al giorno. Ognuna di loro consuma qualcosa come
venti chili di mais, otto di
mangime e altrettanti di fieno, e beve fino a cento litri
di acqua al giorno. La mungitura avviene nelle prime
ore del mattino mediante apparecchiature automatiche. Il
latte raccolto subisce poi processi accurati di pastorizzazione, omogeneizzazione e
sterilizzazione prima di essere confezionato e immesso nel
circuito commerciale.
Una parte di esso viene utilizzata, spesso dalle stesse
aziende rurali, nella trasformazione in formaggi, burro
e altri latticini gustosi e
dall’alto valore energetico
poiché conservano in quantità concentrata molti princìpi nutritivi del latte: proteine, grassi, vitamine, sali minerali. La varietà dei formaggi lombardi è notevole: fra i
tanti sono molto apprezzati
il gorgonzola (il formaggio
italiano certamente più conosciuto al mondo insieme
con il parmigiano reggiano),
il quartirolo, il taleggio, il
grana padano, la crescenza,
la robiola.
N
el campo dei salumi,
tipici del Milanese sono
il verzin, la luganiga e naturalmente il salame Milano.
Provengono dalla macellazione dei suini allevati nelle
porcilaie e nei recinti all’aria
aperta e sono ottenuti aggiungendo alla carne di
maiale ingredienti particolari che ne determinano il
sapore, oltre al sale, che
non manca mai. Così, ad
esempio, il Milano contiene
carne bovina, infuso di
aglio pestato e vino bianco.
Il verzin è insaporito con
pepe, aglio e polvere di latte.
La luganiga ha un impasto
condito con brodo di manzo
e formaggio grana.
in autunno, quando entrano in azione le mietitrebbie
che tagliano le piantine e
raccolgono il risone. Nelle
riserie esso viene mondato e
lavorato fino a ricavarne
tre prodotti diversi: il riso
raffinato, quello integrale
(cioè non raffinato) e quello
trattato a vapore. Altro
momento delicato è la confezionatura, che molte
aziende ormai fanno sotto
vuoto.
U
n altro elemento che
giganteggia nella gastronomia tradizionale lombarda è il riso. Lo si coltiva
nella zona meridionale della
provincia, dove prevalgono i
terreni argillosi ricchi di fontanili spontanei.
Le varietà sono molte, ciascuna con una precisa destinazione culinaria: come ben
sanno le padrone di casa, c’è
il riso per le insalate e quello per i risotti, il riso per le
minestre e quello da cuocere
a vapore o pilaf. Il ciclo del
riso è piuttosto lungo: si
comincia a marzo, con la
preparazione della terra;
in aprile si immette l’acqua
nei campi e si seminano i
chicchi (che non vanno interrati); poi, quando la temperatura si fa più dolce, si
abbassa il livello dell’acqua
e si fa riposare la risaia fino
I
nfine, non si possono
dimenticare i vini, bianchi e rossi, che hanno nelle
colline di San Colombano al
Lambro (nel Lodigiano, una
quarantina di chilometri da
Milano) il loro maggiore
centro di produzione; le
marmellate di frutta adoperate dalle donne della
campagna per preparare
squisite crostate e croccanti
biscotti; il miele di acacia,
tiglio, castagno, raccolto
nelle arnie da apicoltori appassionati che si tramandano di padre in figlio i segreti
della loro arte antica.
Vacanza in fattoria
FOTO DI VITTORIO PIGAZZINI
I Consorzi di tutela
• A garanzia del consumatore, i produttori di salami, formaggi e vini tipici hanno dato vita a Consorzi di tutela
che controllano le lavorazioni e ne certificano la genuinità. Ecco i loro indirizzi:
Consorzio di tutela
del provolone
Piazza Marconi, 3
26100 Cremona
tel. 0372-30598
fax 0372-457078
Consorzio
di tutela
del salame Brianza
Via Bergamo, 35
22055 Merate (LC)
tel. e fax 039-9909577
Consorzio
di tutela
del grana padano
25015 Desenzano
del Garda (BR)
tel. 030-9910481
fax 030-9910487
Consorzio di tutela
dei vini d.o.c.
di S. Colombano
Via Sforza, 24
20078 S. Colombano
al Lambro (MI)
tel. e fax 0371- 898830
Consorzio di tutela
del formaggio
quartirolo lombardo
Viale Molise, 62
20137 Milano
tel. 02-55188563
fax 02-55193153
Consorzio di tutela
del formaggio
gorgonzola
Via P. Azario, 3 - 28100
Novara - tel. 0321-626613 fax 0321-390936
Consorzio di tutela
del formaggio taleggio
Viale Molise, 62
20137 Milano
tel. 02-55188563
fax 02-55193153
FOTO DI VITTORIO PIGAZZINI
segue da pag. 56
L’ospitalità del contadino italiano è proverbiale. Da noi, nelle 36 aziende agrituristiche della provincia, è al massimo livello sia in termini di
qualità del servizio
offerto sia di esigenze economiche dei
singoli clienti. Oltre alla possibilità di
pernottare in camera (ma attenzione,
per non correre rischi conviene sempre prenotare, perché i posti a disposizione sono limitati, lo impone la legge), in tenda o nel proprio camper, si
può partecipare a visite guidate alle
strutture, ai metodi di coltivazione e
di lavorazione dei prodotti per comprendere i cicli stagionali della campagna, per conoscere da vicino gli animali della fattoria, per assistere alla
mungitura e alla trasformazione del
latte in latticini. Sarà un’esperienza
dal vivo che vale mille lezioni, mille pagine di libro. E chi ha figli piccoli ne approfitti. È tutto compreso
nel prezzo.
Gli studenti sono
naturalmente i benvenuti: ne prendano nota gli insegnanti della
scuola dell’obbligo,
sempre alla ricerca di “novità” da inserire nelle gite scolastiche per renderle
più proficue, meno inutili o ripetitive.
Alle scolaresche, infatti, sono riservati
itinerari adeguati alle diverse fasce
d’età. In alcune aziende si possono seguire persino corsi di educazione ambientale, ma anche di cucina e di ceramica. In altre sono disponibili grandi
sale dove organizzare festicciole e incontri.
Nella cartina pubblicata alle pagine 5455 trovate l’ubicazione delle 36 aziende
agrituristiche della provincia.
ACQUA:
LA RICCHEZZA
Risaie e canali irrigui
caratterizzano
la parte meridionale
della provincia.
A sinistra: una
garzetta.
Novo Umberto Maerna
Assessore
parchi, agricoltura,
edilizia varia, cave,
protezione civile.
@
Per saperne di più
Tel.: 027740.3495-3496
E-mail:
maerna@provincia.
milano.it
Risposte nuove per la pianificazione del traffico
Mobilità,
un problema
gestito con...
trasporto
Sono numerose le iniziative della
Provincia: dal “car sharing”
ai combustibili poco inquinanti,
dagli scooter alimentati a GPL
all’integrazione ferro-gomma
S
i fa presto a dire sviluppo urbano.
Nelle città del terzo millennio non
si può pensare di sviluppare
un’attività pubblica senza tenere ben
presente una serie di variabili. Prendiamo, per esempio, il sistema dei trasporti: non si può incrementarlo e renderlo
più articolato senza prescindere dai
problemi di impatto ambientale, inquinamento, traffico, sicurezza, coesistenza con i mezzi privati, solo per citare i
temi più rilevanti.
Gli amministratori devono dare oggi
risposte nuove, con iniziative e soluzioni articolate. Queste iniziative non potevano mancare nell’ambito di “Progetto
Città”, una manifestazione di rilievo na-
zionale tenutasi presso la Fiera di Milano lo scorso febbraio, che ha messo in
mostra le varie attività sviluppate in tema di architettura urbana.
La Provincia, con l’Assessore ai trasporti, mobilità, viabilità e opere pubbliche
stradali Dario Vermi, ha presentato diverse iniziative. Fra le più importanti, la
nuova impostazione per la pianificazione
del traffico (per esempio il Coordinamento intercomunale del Vimercatese e la stesura del Piano del traffico e della viabilità
extraurbana, PTVE), la campagna di sensibilizzazione per una mobilità sostenibile con iniziative innovative come il car
sharing e la proposta di utilizzare combustibili alternativi a basso impatto ambientale. Nello spazio dedicato alla Provincia
è stato esposto, fra l’altro, il prototipo di
uno scooter alimentato a GPL, a dimostrazione del fatto che esistono – basta volerle – concrete possibilità di avviare programmi di trasformazione di svariati tipi
di veicoli, dagli autobus alle autovetture,
ai motocicli.
FOTO DI AGENZIA FOTOGRAMMA
4 • FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO
FOTO DI AGENZIA FOTOGRAMMA
In funzione da luglio l’impianto di
termovalorizzazione “Silla 2”
Dai rifiuti
energia e
calore
Un passo avanti secondo
criteri di efficienza
e di economicità nella
difesa dell'ambiente
L
Nella foto,
le “cabine
di regia”degli
impianti di
smaltimento
dei rifiuti.
a Provincia di Milano ha sempre
considerato di estrema importanza
l’ambiente e, fin dal suo insediamento, si è posta l’obbiettivo di modificare e
caratterizzare le metodologie d’approccio ai vari problemi, a cominciare da quello spinoso dei rifiuti urbani.
In questo campo si è cercato di realizzare – nel rispetto delle norme in vigore
– impianti integrati per risolvere la pesante e urgente impasse dovuta alla carenza di impianti di smaltimento. Il criterio adottato è stato quello di concepire
i rifiuti come una vera risorsa in termini
di materia e di energia. Dai rifiuti solidi,
cioè, è possibile ricavare energia, e dunque alleggerire il peso economico necessario per eliminarli.
In questa ottica, in linea con le tendenze
più avanzate, l’Assessore all’ambiente, risorse naturali e idraulica Luigi Cocchiaro
ha cercato di dare il massimo impulso da
un lato alla raccolta differenziata e al compostaggio – facendo ricorso, a questo scopo, anche a ingenti risorse economiche –
dall’altro al recupero energetico, da attua-
re con adeguati impianti di termovalorizzazione.
Una volta tracciata la strada per realizzare un vero sistema integrato per la gestione dei rifiuti, è stato raggiunto un importante traguardo: l’accordo di programmi
stipulato lo scorso 6 febbraio 2001 sotto il
coordinamento della Provincia di Milano
che ha visto i Comuni di Milano, Rho, Pero, Settimo Milanese e Cornaredo nonché
l’azienda AMSA collaborare per il raggiungimento di un comune risultato di
grande importanza che prevede la realizzazione e l’utilizzo del termovalorizzatore
Silla 2 in località Milano-Figino.
Si tratta di un avvenimento che ribadisce e concretizza i criteri dell’impostazione data dalla Provincia di Milano: l’avvio
di un termovalorizzatore, che non ha soltanto come fine il corretto smaltimento
dei rifiuti, ma che diviene una risorsa pre-
ziosa di energia e di calore. Questo tipo di
impianto si unisce a quello di compostaggio di Milano-Muggiano, già esistente in
quest’area.
Vale la pena a questo punto dare uno
sguardo al passato. Il Piano Rifiuti in vigore è stato elaborato in un periodo caratterizzato dall’emergenza. Poiché persisteva una grave situazione di crisi nello
smaltimento dei rifiuti, si era resa necessaria una fase di commissariamento conclusasi nel dicembre del 1996. La gestione
commissariale, pur non riuscendo ad accelerare la realizzazione di impianti, ha
comunque indicato un percorso utile e
nuovo. Si è compreso, infatti, che andava
incrementata al massimo la raccolta differenziata e che bisognava smettere di ricorrere alla discarica come unico sistema
di smaltimento finale.
I risultati previsti all’epoca per la raccol-
Megawatt
preziosi
da “Silla 2”
• L’impianto di termovalorizzazione
Silla 2 entrerà in
piena funzione dal
luglio del 2001, con
una potenzialità
massima di smaltimento a bocca di
forno di 900 tonnellate al giorno per
310 giorni l’anno.
L’elemento innovativo è dato dallo
sfruttamento
dell’energia elettrica
e sotto forma di calore generato dall’impianto. La disponibilità prevista
è di 112 MW (Megawatt) termici totali, con la cessione
di 50 MW a favore
dei Comuni firmatari dell’accordo e la
parte restante utilizzata dal quartiere
Gallaratese di Milano. L’energia prodotta
riscalderà
4000 appartamenti.
Con l’entrata in
esercizio di Silla 2 il
vecchio forno verrà
dismesso. Il monitoraggio “in continuo” dei dati di
emissione consentirà una verifica costante agli organismi di controllo. Per
garantire il buon
funzionamento
dell’impianto e dei
sistemi di rilevamento verrà nominato un comitato
tecnico con rappresentanti di tutti i
Comuni per quattro
anni.
Dai rifiuti
energia
e calore
ta sono stati raggiunti: 1.948.231 tonnellate
nel 2000 (stima sui dati del primo semestre
2000) per una percentuale del 38,59% di
raccolta differenziata. Il Piano indicava come obiettivo per l’anno 2000 il 39%.
Per quanto riguarda la realizzazione del
sistema impiantistico ipotizzato le indicazioni riguardavano 15 impianti di compostaggio e 8 impianti di termovalorizzazione (fra quelli esistenti e quelli di nuova
realizzazione) allo scopo di raggiungere
l’autosufficienza dell’ambito provinciale.
La situazione attuale, sia pure in grosso
ritardo sui tempi previsti dal Piano, presenta uno scenario impiantistico in via di
definizione, che darà certamente maggiori garanzie per il futuro. Tre gli impianti
di termovalorizzazione: quello di Milano
Silla 2, quello di Trezzo sull’Adda e quel-
Un decalogo da rispettare per salvaguardare
• Intervenire sulle tariffe
applicate dagli impianti:
questa sarà la grossa
scommessa della Provincia
di Milano, che ha come obbiettivo la definizione di
una tariffa unica per filiera impiantistica. In tal
modo si intende risolvere il
problema delle differenze
tariffarie a cui sono assoggettati i Comuni del territorio, riportando il ciclo di
gestione dei rifiuti a un
approccio più corretto da
parte di tutti i Comuni.
Il Piano Rifiuti che la Provincia di Milano si prepara a elaborare sarà improntato ai criteri di efficienza,
compatibilità ambientale
ed economicità, elementi
che si inseriscono nel quadro generale strategico
ambientale che può essere
sintetizzato nei seguenti
dieci punti, un “decalogo”
da tenere ben presente per
la sicurezza dell’ambiente
in cui viviamo:
1. Identificare tutte le fonti di contaminazione impegnandosi a ridurre l’inquinamento nell’aria (emissioni), in acqua (scarichi),
e nel suolo (rilasci e sversamenti).
2. Ottimizzare la gestione
dei rifiuti passando dal
criterio del semplice smaltimento a quello secondo il
quale le materie seconde
vanno riutilizzate e valorizzate come fonte di energia.
3. Promuovere le tecnologie di risparmio energetico
e favorire l’uso delle energie rinnovabili.
4. Razionalizzare la ge-
Hanno detto:
• “Questo impianto attesta
il vantaggioso risultato di
una politica intesa come metodo che partendo da una necessità vi pone rimedio trasaformandola in risorsa comune. Mi preme sottolineare
la rilevanza, il pregio e il significato di questa struttura:
aspetti che vanno oltre le
funzioni specifiche per le
quali è stata pensata e sarà
destinata. E che riguardano
il senso di responsabilità e il
rispetto per le persone e la
natura che hanno connotato
ogni scelta preliminare e che
hanno motivato i notevoli
sforzi organizzativi”.
Ombretta Colli
Presidente
della Provincia di Milano
•“La realizzazione di Silla 2
permette di migliorare i valori relativi alla termovalorizzazione in Italia. Attualmente viene trasformato in
energia utilizzabile solo il
7% dei rifiuti urbani, contro il 40% della Francia, il
23% della Germania e il
37% della Svezia, mentre è
altissima la percentuale del
prodotto che finisce in discarica: circa l’82% rispetto
al 45% della Francia, 50%
della Germania, 30% della
Svezia”.
Giuseppe Bencini
Presidente Amsa
•“La sottoscrizione del Protocollo costituisce per il Comune di Milano un impegno
concreto in linea con le indicazioni previste dalla normativa nazionale e definite
l’ambiente
stione del sistema idrico,
sia sotto il profilo della tutela idraulica, sia ottimizzando il ciclo integrato distribuzione-raccolta-depurazione.
5. Impedire l’ulteriore
consumo di territorio anche grazie a strumenti finanziari e incentivi che favoriscano il riutilizzo di
aree dismesse impedendo
lo sfruttamento di aree
vergini (greenfields).
6. Razionalizzare il sistema dei trasporti favorendo
forme di efficiente mobilità
integrata che spingano
verso una progressiva e
spontanea diminuzione
dell’uso dei mezzi privati e
un minore impatto ambientale da parte dei mezzi
pubblici.
7. Promuovere la ricerca
scientifica per la tutela
dell’ambiente affiancandosi alle strutture universitarie e ai centri di ricerca
dell’industria e sviluppando progetti pilota.
8. Sviluppare l’educazione
al rispetto dell’ambiente
nella formazione dei giovani.
9. Passare da una logica di
repressione punitiva a una
cultura di tutela responsabile della produzione industriale realizzando anche
in Italia l’approccio basato
sul cosiddetto Audit ambientale (ISO e EMAS).
10. Utilizzare appieno i
fondi messi a disposizione
dall’Unione Europea realizzando progetti da sviluppare in stretta connessione con validi partner
europei.
dalla pianificazione provinciale in materia”.
Riccardo De Corato
Vicesindaco di Milano
zioni e gruppi spontanei o
guidati di popolazione”.
Angela Fioroni
Sindaco di Pero
•“Dopo questi sforzi iniziali
bisognerà vigilare affinché
quello che è stato concordato
sul fronte dei controlli venga
mantenuto. Visto l’impegno
e la serietà con cui questo accordo è stato improntato non
abbiamo dubbi”.
Claudio Croci
Sindaco di Cornaredo
•“Siamo riusciti a coniugare
l’attenzione all’ambiente e le
garanzie dei cittadini con la
necessità di avere impianti di
smaltimento.”
Arianna Cavicchioli
Sindaco di Rho
•“È fondamentale la metodologia affrontata per definire il
Protocollo di accordo: è stata
attivata un’esperienza di
grande confronto democratico
tra istituzioni diverse governate anche da amministrazioni diverse, e tra amministra-
•“Non abbiamo subìto in
modo acritico le scelte rispetto alla realizzazione di
questi impianti ma ci siamo
attivati con senso di responsabilità per la ricerca di un
confronto costruttivo a salvaguardia della vita delle
nostre comunità”.
Emilio Bianchi
Sindaco di Settimo Milanese
lo di Sesto San Giovanni. Sei gli impianti
di compostaggio per la frazione organica:
è già funzionante quello di Milano Muggiano, mentre gli altri sono quelli di Mediglia, di Lacchiarella, del Consorzio Est
Milanese, di Melegnano-San Giuliano, di
Albairate.
Quest’ultimo è frutto di un importante
accordo, concluso di recente fra il Comune di Albairate, la Società Ladumer titolare dell’impianto e la Provincia di Milano, che è intervenuta con
un finanziamento di 500
milioni, finalizzato alla
compensazione ambientale derivante dalla particolare collocazione dell’impianto e di calmierazione
tariffaria a beneficio dei
Comuni utenti.
La strada da percorrere è
Luigi Cocchiaro
ancora
lunga, ma è quella
Assessore
all’ambiente, risorse
giusta, una volta portati a
naturali e idraulica
compimento tutti questi
Per saperne di più
impianti, sarà possibile daTel.: 027740.3509-3603
E-mail:
re una risposta adeguata all.cocchiaro@provincia.
le necessità del territorio.
milano.it
@
Inaugurata la sede della Provincia in Brianza
Monza
più autonoma
con gli uffici
decentrati
Scopo: ottimizzare il raccordo fra le esigenze
del territorio brianteo e la macchina
istituzionale che fa capo a Milano.
Un decentramento che rappresenta una
tappa concreta nel percorso di autonomia
S
apessi com’è strano inaugurare a
Monza gli uffici di Milano... In effetti il Presidente Ombretta Colli ha
confessato di avere provato il 26 febbraio
una sensazione insolita nell’inaugurare,
nel capoluogo della Brianza, la sede decentrata della Provincia di Milano. Il disorientamento è durato poco per lasciare
spazio alla soddisfazione. “Sono particolarmente lieta e orgogliosa – ha detto
Ombretta Colli – di presiedere a un evento così significativo. Questa sede testimonia la nostra particolare attenzione per i
cittadini che vivono e lavorano a Monza
e in Brianza, in una realtà così importante
e attiva sul piano economico-sociale.”
L’organizzazione degli uffici della Provincia nel capoluogo brianteo, in piazza
Cambiaghi, dovrebbe ottimizzare il raccordo fra le esigenze del territorio della
Brianza e la macchina istituzionale che fa
capo alla Provincia di Milano.
Il Presidente, rendendo omaggio alla
grande importanza sociale ed economi-
ca di Monza, una “realtà tanto attiva e
creativa”, ha espresso l’augurio che in
un futuro prossimo il centro brianzolo
“si possa definitivamente nominare,
considerare e attivare con proprie e autonome competenze”. Un decentramento vero, insomma, non a parole, fatto
“nell’ottica di una corretta applicazione
del concetto di federalismo, troppo spesso abusato o evocato a sproposito”.
Del resto il “sistema Brianza” meritava
questa attenzione. “Monza e gli altri 62
Comuni della Brianza – ha spiegato Vittadini, Assessore al bilancio e programmazione finanziaria con delega speciale
per Monza e Brianza – costituiscono un
territorio che, per numero di abitanti e
per ricchezza prodotta, si colloca entro il
primo quarto nella scala delle Province
italiane. La Brianza ‘profuma’ di Europa
come poche altre realtà in Italia, e proprio per questo motivo ha saputo, nel
corso degli anni, assumere un ruolo trainante per tutta la provincia di Milano.
Sopra, l’ingresso
della nuova
sede. Nella pagina
accanto, alcuni
momenti
dell’inaugurazione.
Uffici
di Monza
Aprire uffici a Monza, dunque, significa
anzitutto un migliore coordinamento
dei Comuni, una più efficace pianificazione del territorio, più attenzione alle
richieste dei Sindaci”.
Che la Brianza sia una realtà a livello
europeo lo dicono le cifre. Monza è la
città non capoluogo di provincia più popolata d’Italia. In Brianza risiedono 770
mila abitanti e ha un territorio omogeneo per antiche e solide basi comuni di
storia, cultura e imprenditorialità. Qui,
nel 1902, nacque la prima associazione
industriale italiana con il nome di Associazione Industriali di Monza e Brianza.
Per non parlare di istituzioni come il Tribunale che ha competenza su un territorio di oltre un milione di residenti.
Ma vediamo in concreto quali sono i
compiti dei nuovi uffici.
La nuova sede distaccata vuole essere
il punto di riferimento di tutti i 62 Comuni del circondario di Monza e Brianza: particolare attenzione deve essere infatti rivolta alla raccolta e al trasferimento delle istanze provenienti da Comuni,
Enti, associazioni e singoli cittadini. Nella prima fase troveranno collocazione gli
uffici di: Polizia Provinciale, Trasporti,
Pianificazione territoriale, Agricoltura e
Istruzione.
Vi è anche una migliore possibilità di pianificare i corsi di formazione professionale
in modo consono alle
esigenze del mercato
del lavoro delle realtà
produttive locali.
La Provincia di Milano intende inoltre promuovere sul territorio
brianteo eventi che ne
valorizzino il patrimonio artistico-culturale,
facendo in modo che
le numerose Associazioni trovino un valido supporto alla propria azione.
• Polizia
provinciale
039/2358771-731
• Istruzione,
edilizia
scolastica
039/2358734-735
• Settore
trasporti
039/2358737-736
• Pianificazione
territoriale
039/2358732-733
• Agricoltura
U.M.A.
039/2358742
• Settore
agricoltura
039/2358739
Francesco Vittadini
Assessore al bilancio,
programmazione
finanziaria, delega
speciale per Monza
e Brianza
@
Per saperne di più
Tel.: 027740.2206-2423
E-mail:
f.vittadini@provincia.
milano.it
Imposte e tariffe immutate
il
di previsione 2001
bilancio
Quasi 900 miliardi nel triennio
destinati alle opere
pubbliche e agli investimenti vari
al di là delle fanfare federaliste e delle trombe
inneggianti alla semplificazione.
Presentazione
del Presidente
della Provincia
di Milano,
On. Ombretta Colli
L’
L
a discussione e
l’approvazione del
Bilancio di Previsione, per i Comuni, le
Province e le Regioni,
rappresenta il momento più alto dell’impegno amministrativo e
del confronto politico
sulla vita istituzionale.
L’ottimismo delle nostre volontà e il realismo
delle disponibilità finanziarie e legislative:
questo richiamo pare a
me indispensabile per
cogliere le luci e le ombre del bilancio.
A
nche per il
2001, il moto di insofferenza e di critica verso
il Governo centrale accomuna l’insieme dei
poteri locali al di là delle
maggioranze politiche.
Alcune cose sono cambiate in questi anni nel
nostro Paese, molte altre sono rimaste invariate: tra queste, sicuramente, la contrapposizione tra Enti locali e
Governo centrale sulla
finanza pubblica. Permane, quando non si
aggrava, l’incertezza
delle risorse e delle
competenze.
C
ontinua
il
vecchio andazzo: si
trasferiscono mezze
competenze e non si
trasferiscono intera-
mente le risorse, con il
risultato che la burocrazia aumenta a discapito della linearità e
qualità dei servizi da
erogare e delle funzioni pubbliche da assolvere.
Anche per il 2001 siamo quindi costretti a
presentare un “bilancio
delle compatibilità”:
compatibilità tra le domande della collettività
e gli effetti del centralismo statale, che continua ad autoalimentarsi
ottimismo
delle nostre volontà ha
dovuto dunque misurarsi con il realismo
delle risorse, ma non
abbiamo ceduto alla
tentazione di rimanere
costretti in una sorta di
giustificazionismo dell’immobilismo, trincerandoci dietro il lamento e dietro il rinvio
ai macrosistemi della
finanza pubblica. Abbiamo agito, viceversa,
per cogliere tutte le possibilità esistenti, utili ad
alimentare, nonostante
tutto, una politica di
bilancio della Provincia di Milano.
A
bbiamo deciso di non fare leva
sull’imposizione fiscale: non aumenteranno
le tariffe dell’I.P.T. e
l’addizionale sui consumi di energia, nella
provincia di Milano.
Ombretta Colli,
Presidente
della Provincia
di Milano.
diamo per il prossimo
triennio l’emissione di
un prestito obbligazionario di oltre 300 miliardi di lire da utilizzare secondo la cantierabilità
delle opere, per concludere la fase di emergenza-sicurezza che abbiamo pesantemente ereditato, e con il contestuale
risultato di una riduzione del ricorso ai mutui
ordinari.
Abbiamo scelto di privilegiare le famiglie rispetto alle spese correnti della Giunta.
• Non aumento delle
imposizioni.
• Razionalizzazione
delle disponibilità finanziarie.
• Affermazione del criterio delle priorità nella
distribuzione delle risorse.
• Interventi concreti, e
non libro dei sogni.
Queste, in sin-
tesi, sono le linee guida
che riconfermiamo nel
Bilancio 2001 e nel Bilancio Triennale, con
l’obiettivo, permanente,
di porre la Provincia di
Milano al centro delle
dinamiche politiche e
sociali del territorio.
Proseguirà la politica
di riassetto finanziario
per liberare risorse a favore degli investimenti
attraverso la gestione
delle liquidità di cassa,
con una nuova operazione di oltre 100 miliar-
di, congiuntamente alla
ristrutturazione del debito contratto con gli
istituti di credito per ridurre il costo annuo
dell’indebitamento sia
sul fronte degli interessi
passivi che sul residuo
debito capitale. Preve-
Relazione tecnica
• Il bilancio della Provincia ammonta a 1.688
miliardi, dei quali 1.026
miliardi rappresentano
la gestione operativa, ossia il funzionamento dei
servizi, le iniziative delle
Direzioni Centrali e le
spese per il programma
delle opere pubbliche
compresi gli investimenti diversi, mentre 662
miliardi riguardano i
servizi per conto terzi e
le “partite finanziarie”.
All’interno della gestione corrente, che
coinvolge 727 miliardi,
le entrate tributarie (Imposta RC Auto, Imposta
Provinciale di Trascri-
zione dei veicoli - I.P.T.,
addizionale sui consumi
di energia elettrica, ecc.)
raggiungono il 76% e
hanno assorbito la totalità dei contributi statali
ordinari.
Le spese correnti e per
rimborso di prestiti comprendono il personale
che assorbe il 20%, gli
oneri finanziari sui mutui (14%), il rimborso
virtuale allo Stato di
maggiori entrate (12%)
e, per il 54%, le spese di
funzionamento e di gestione.
Le spese di investimento raggiungono l’importo
di 299 miliardi, che ver-
ranno finanziati con entrate proprie per 108 miliardi e per 191 miliardi
con nuovi prestiti o il
riutilizzo di mutui già
in ammortamento.
La Giunta, per il 2001,
non ha aumentato le aliquote delle imposte provinciali e ha mantenuto
ai livelli del 2000 tutte le
tariffe di propria competenza.
Il bilancio pluriennale
2001-2003 assorbe una
spesa complessiva di
4.943 miliardi, dei quali
892 miliardi da destinare al Programma delle
opere pubbliche e agli investimenti vari.
D
opo un sonno
interminabile, un incubo, il Teatro Dal Verme
finalmente riaprirà i
battenti.
Nel 2000 sono state
espletate 94 gare d’appalto per un totale di
142 miliardi. I miliardi
rimasti colpevolmente
sulla carta per qualche
anno, finalmente sono
giunti alla loro naturale
destinazione. Entro il
luglio prossimo, 38
progetti già approvati
concluderanno l’iter,
per un importo di 73
miliardi.
I
l Bilancio di
Previsione, del resto, è
anche la sede nella quale si anticipano i consuntivi: nella sua formazione siamo partiti
dalle esperienze compiute in questo anno,
dagli impegni assunti e
non ancora completamente assolti, dalle cose
nuove che sono andate
rivelandosi strada facendo.
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TEATRO DAL VERME: SU IL SIPARIO!