CMYK PERIODICO DELLA PROVINCIA DI MILANO NUMERO 2 MARZO 2001 LA PROVINCIA IN CASA N.2 ANNO 1 • MARZO 2001 Scuola ■ Lavoro ■ Territorio ■ Tempo libero ■ Ambiente ■ Cultura TEATRO DAL VERME: SU IL SIPARIO! É CONTENTO SCUOLE PIÙ BELLE É CONTENTO EDdiventato EFFICIENTI D’essere D’essere diventato più ecumenico Trecento interventi più ecumenico d’essere diventato per migliorare il servizio AMBIENTE É CONTENTO L’energia D’essere diventato dai rifiuti più ecumenico VACANZA É CONTENTO IN FATTORIA D’essere diventato più Agriturismo ecumenico e prodotti genuini d’essere diventato I.P. Editoriale All’inizio erano solo fogli di carta D Ombretta Colli Presidente della Provincia di Milano. a gennaio, da quando abbiamo pubblicato il primo numero di questo periodico, i giorni, qui a Palazzo Isimbardi, sono trascorsi fra dibattiti, cifre e calcoli riguardanti il bilancio, adesso finalmente approvato. E poi ancora discussioni, delibere e provvedimenti: due mesi di lavoro particolarmente impegnativo e frenetico. Finché, obbligati dai tempi d'uscita di questo secondo numero, abbiamo rialzato gli occhi e ci siamo guardati intorno: tutte quelle ansie, tutti quei fascicoli, quei fogli e quei documenti, si erano tramutati in opere, in servizi e infrastrutture. In cose vere, rilevanti e utili, per la gente e il territorio. Certo: è al fine di conseguire risultati simili che ci adoperiamo assiduamente, con entusiasmo, serietà e senso del dovere. Ma, proprio per questo, non possiamo evitare un comprensibile attimo di meraviglia e di soddisfazione. La ristrutturazione del Teatro Dal Verme è stata portata a termine, ad esempio, grazie al decisivo intervento della Provincia: una tormentata e annosa impresa, ereditata da diverse e passate Amministrazioni, che sarà finalmente conclusa con l’inaugurazione nei prossimi giorni. Un antico e prezioso gioiello di famiglia, per i milanesi ma non solo, rimesso a nuovo e arricchito con sofisticate soluzioni organizzative e tecnologiche. Un importante spazio, restituito alla passione e all'interesse dei cittadini per la cultura e lo spettacolo. Ma non solo. Abbiamo varato una serie di significativi provvedimenti a favore della Scuola: contributi per i docenti, migliori condizioni operative, e cospicui investimenti per la costruzione di nuovi edifici. Si è provveduto a riqualificare e a dare ulteriore impulso al settore dell'agriturismo, che assume sempre maggior rilievo nell'economia locale e nella qualità dell'accoglienza. Nel totale rispetto per l’ambiente, abbiamo inaugurato un impianto che dai rifiuti recupera energia e calore per il teleriscaldamento di alcuni quartieri di Milano e diversi Comuni dell'hinterland. È stata approntata una speciale Carta Rosa, che permette opportunità e vantaggi per le donne residenti in provincia e di cui troverete spiegazioni nelle pagine successive; come di tutti gli altri temi a cui ho brevemente accennato. Buona lettura, dunque. Grazie per l'attenzione, e appuntamento al prossimo numero. On. Ombretta Colli Il Consiglio della Provincia di Milano 1 13 12 3 FOTO DI VITTORIO JANNUZZI 2 1 23 Ufficio di Presidenza I l Consiglio è il massimo organo istituzionale della Provincia, un vero e proprio “Parlamento” locale. Formato dal Presidente della Provincia e da 45 consiglieri, 27 della maggioranza, 18 dell’opposizione, rappresenta la collettività pro- UFFICIO DI PRESIDENZA Via Vivaio 1 Tel. 02/77402417-2473 Fax 02/77402805 e-mail: r.caputo@provincia. milano.it CONSIGLIERI PROVINCIALI 13 - Gian Luigi Alberto Cremaschi 14 - Mauro De Simone 1 - Massimo Turci 2 - Daniela Garnero Santanchè 3 - Michele Clerici 1 - Roberto Caputo, Presidente del Consiglio vinciale. Sono infatti i consiglieri ad avere un rapporto costante con i cittadini, com’è naturale che sia per chi è eletto direttamente dal popolo. A dirigere il Consiglio c’è un Ufficio di Presidenza composto dal presidente Roberto Caputo e da Paola 15 - Bruno Dapei 3 - Nora Radice, Vice Presidente 7 - Francesco Giordano 30 - Bruno Casati 31 - Marco Malinverno 32 - Roberto Borgio 19 - Alessandra Fontana 6 - Attilio Gavazzi 29 - Irma Dioli 17 - Massimo Cherubini 4 - Marco Di Valerio 2 - Paola Frassinetti, Vice Presidente vicario 28 - Pietro Mezzi 16 - Gian Mario Vitali 18 - Felice Caccavale 5 - Antonio Pizzarelli 35 20 - Silvio Butti 21 - Pietro Accame 33 - Emanuela Baio 34 - Livio Tamberi 35 - Gian Battista Rosa 36 - Claudio Fanchin 22 - Almina Bertolini 37 - Camilla Occhionorelli 8 - Fabio Nitti 23 - Ambrogio Fossati 38 - Giuseppe Foglia 9 - Paola Iannace 24 - Gianbattista Fratus 39 - Patrizia Bergami 10 - Antonio Matalon 25 - Mario Morelli 40 - Pier Luigi Angiuoni 11 - Angelo Menegatti 26 - Enrico Elli 41 - Renato Cipolla 12 - Flavio Nucci 27 - Gaspare Jean 42 - Paolo Matteucci La foto rispecchia l’esatta disposizione dei consiglieri. Non vi sono assenti. 2 4 3 25 24 36 26 27 28 29 10 30 39 11 20 19 38 37 9 8 18 17 16 15 14 7 6 5 21 34 31 33 32 40 41 42 Le forze politiche e i loro recapiti Forza Italia Tel. 02/77402780-2328 Fax 02/76006331 e-mail: [email protected] Alleanza Nazionale Tel. 02/77402878 Fax 02/76004565 e-mail: [email protected] Centro Sinistra Milanese Tel. 02/77402785 Fax 02/796516 e-mail: [email protected] Democratici di Sinistra Tel.02/77402782-2100 Fax 02/76008147 e-mail: [email protected] Verdi Tel. 02/77402786-2842 Fax 02/76020514 e-mail: [email protected] Partito della Rifondazione Comunista Tel. 02/77402312 Fax 02/794687 e-mail: [email protected] Comunisti Italiani Tel. 02/77402902 Fax 02/784420 e-mail: [email protected] 22 Partito Popolare Italiano Tel. 02/77402787 Fax 02/76022897 e-mail: [email protected] Lega Nord per l’indipendenza della Padania Tel. 02/77402273 Fax 783238 e-mail: [email protected] Gruppo Misto Tel. 02/77402361 Fax 02/77402982 e-mail: [email protected] FOTO DI VITTORIO JANNUZZI Il Consiglio della Provincia di Milano Frassinetti e Nora Radice, suoi vice. L’Assemblea svolge un ruolo da protagonista nell’amministrazione della Provincia: il suo compito principale è quello di dare l’indirizzo alle linee programmatiche della Giunta e del Presidente. Ma non finisce qui. Il Consiglio ha a disposizione uno strumento efficace di controllo politico-amministrativo sull’operato del Presidente, della Giunta nel suo insieme e su quello di ogni singolo Assessore. Proprio per questa sua specificità l’Assemblea è chiamata a votare i punti programmatici proposti dal governo di Palazzo Isimbardi, il Bilancio preventivo e il conto consuntivo, in altre parole l’ammontare delle spese necessarie sia per il funzionamento dell’ente stesso sia In alto, il tabellone dove vengono visualizzati i Consiglieri presenti e i votanti. In basso, così i Consiglieri prenotano l’intervento e votano. per il finanziamento dei progetti sul territorio della provincia, dalle strade alle scuole, dall’ambiente alle iniziative culturali. Il Consiglio si riunisce almeno una volta alla settimana. A convocarlo e, naturalmente, a presiederlo è il presidente del Consiglio stesso che, coadiuvato dai suoi vice, stabilisce l’ordine dei lavori. Gli strumenti usati dai consiglieri per svolgere il proprio ruolo sono le delibere, le mozioni e le interrogazioni. Nel primo caso si tratta di atti collegiali che hanno per oggetto materie strettamente legate alle competenze attribuite per legge al Consiglio. Nel secondo di documenti incentrati su argomenti di interesse locale o nazionale. Documenti che poi vengono discussi e Ufficio di Presidenza Roberto Caputo (FI) Paola Frassinetti (An) Nora Radice (Ds) Presidente Vice Presidente vicario Vice Presidente Gruppi Consiliari FORZA ITALIA Gian Mario Vitali (capogruppo) Pietro Accame Almina Bertolini Silvio Butti Felice Caccavale Massimo Cherubini Michele Clerici Bruno Dapei Mauro De Simone Marco Di Valerio Claudio Fanchin Alessandra Fontana Attilio Gavazzi Francesco Giordano Paola Iannace Antonio Matalon Angelo Menegatti Fabio Nitti Antonio Pizzarelli Gian Battista Rosa LEGA NORD PER L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA Mario Morelli (capogruppo) Enrico Elli Ambrogio Fossati Gianbattista Fratus DEMOCRATICI DI SINISTRA Paolo Matteucci (capogruppo) Pierluigi Angiuoni Patrizia Bergami Renato Cipolla Giuseppe Foglia GRUPPO MISTO Roberto Borgio (capogruppo) Marco Malinverno Camilla Occhionorelli RIFONDAZIONE COMUNISTA Irma Dioli (capogruppo) Bruno Casati CENTRO SINISTRA MILANESE ALLEANZA NAZIONALE Massimo Turci (capogruppo) Gian Luigi Alberto Cremaschi Daniela Garnero Santanchè Flavio Nucci Livio Tamberi (capogruppo) COMUNISTI ComunistiITALIANI Italiani Gaspare Jean (capogruppo) PARTITO POPOLARE ITALIANO Emanuela Baio (capogruppo) VERDI Pietro Mezzi (capogruppo) Il Consiglio della Provincia di Milano Le Commissioni consiliari • Fra la Giunta e il Consiglio c’è un passaggio intermedio: le Commissioni consiliari. Formate da 11 consiglieri, divisi proporzionalmente fra le forze politiche presenti, esse sono un’articolazione dell’Assemblea. Le Commissioni hanno il compito di esaminare i provvedimenti stabiliti dalla Giunta prima che approdino in Consiglio. In questo modo si ottimizzano i tempi della discussione, perché essi arrivano in aula pronti per la votazione. Quello delle Commissioni è quindi un lavoro prezioso. Per questo motivo il Consiglio ha deciso di attribuire loro un’importanza maggiore. Sono infatti passate da sei a dieci proprio per dare modo ai consiglieri di trattare con precisione tutte le materie. Inoltre le Commissioni per analizzare le problematiche legate al territorio, oltre a convocare in audizione i Sindaci dei Comuni della provincia e gli amministratori, fanno dei veri sopralluoghi là dove esistono situazioni di particolare proble- maticità. Ecco l’elenco delle Commissioni distinte in settori: 1a Commissione: Trasporti, Viabilità, Mobilità, Opere Pubbliche Stradali Presidente: Bruno Dapei Vice Presidente: Felice Caccavale 2a Commissione: Sport, Turismo, Idroscalo, Tempo libero, Cultura, Beni Culturali Presidente: Daniela Garnero Santanchè Vice Presidente: Almina Bertolini 3a Commissione: Personale, Organizzazione, Provveditorato, Economato, Polizia Provinciale, Sistema Informativo Presidente: Francesco Giordano Vice Presidente: Gian Luigi Alberto Cremaschi 4a Commissione: Ambiente, Risorse Natu- votati dall’Assemblea. Nel terzo caso di domande rivolte agli assessori e/o al presidente della Giunta per avere informazioni su un fatto preciso o per conoscere i provvedimenti che il governo provinciale ha preso su un determinato argomento. Oltre alle sedute classiche, ci sono Consigli straordinari su temi speci- rali, Idraulica, Parchi, Agricoltura, Cave, Caccia e Pesca, Protezione Civile Presidente: Claudio Fanchin Vice Presidente: Marco Di Valerio 5a Commissione: Pianificazione Territoriale, Demanio, Patrimonio, Edilizia, Programmazione Infrastrutture Presidente: Attilio Gavazzi Vice Presidente: Flavio Nucci 6a Commissione: Lavoro, Attività Economiche, Formazione Professionale Presidente: Angelo Menegatti Vice Presidente: Antonio Matalon 7a Commissione: Affari Istituzionali, Area Metropolitana, Statuti, Regolamenti, Comunicazione Istituzionale Presidente: Silvio Butti Vice Presidente: Gian Battista Rosa 8a Commissione: Istruzione, Edilizia Scolastica, Politiche Sociali Presidente: Alessandra Fontana Vice Presidente: Antonio Pizzarelli 9a Commissione: Bilancio, Programmazione Finanziaria, Progetti Speciali Presidente: Giuseppe Foglia Vice Presidente: Bruno Dapei 10a Commissione: Commissione consiliare permanente per lo sviluppo di Politiche di Parità Presidente: Paola Iannace Vice Presidente: Patrizia Bergami 11a Commissione (temporanea): Commissione Particolare per studiare, analizzare e valutare il fenomeno della criminalità diffusa in Milano e provincia Presidente: Antonio Matalon Vice Presidente: Gian Luigi Alberto Cremaschi fici, come per esempio quelli svolti sul futuro della Sea (la società che gestisce gli aeroporti di Milano, di cui la Provincia detiene il 14,5 per cento) alla presenza del presidente Giorgio Fossa. Le sedute sono sempre aperte ai cittadini che in questo modo possono assistere e seguire le attività di chi hanno eletto. Sommario La copertina: Numero 2 Marzo 2001 il prestigioso Teatro Dal Verme riapre i battenti. Più dignità per i disabili nel mondo del lavoro Teatro Dal Verme: su il sipario! Cinema, amore mio Vacanza in fattoria Per un milione di buone ragioni Mobilità, un problema gestito con... trasporto Una carta rosa per l’altra metà del cielo Ricaviamo energia dai rifiuti Trecento interventi per la scuola Monza più autonoma con gli uffici decentrati Con i giovani alla conquista del lavoro Il bilancio di previsione 2001 FOTO VITTORIO JANNUZZI CMYK Riapre un tempio della cultura milanese Teatro Dal Verme: su il sipario! Dieci gli anni per completare i lavori di ristrutturazione e farlo tornare in vita. Nella nuova sistemazione, due sale: una per concerti e una multiuso, dotate entrambe di sofisticate tecnologie di Carlo Maria Pensa Finalmente! Finalmente siamo arrivati all’inaugurazione del nuovo Teatro Dal Verme, come promesso. Provincia di Milano e Comune di Milano, rispettando i tempi, stanno consegnando alla cittadinanza un’istituzione culturale di grande prestigio e dalla storia ultracentenaria. Volontà di fare e un cospicuo investimento (23 miliardi, di cui 7 messi a disposizione direttamente da Provincia e Comune di Milano e 16 “prestati” dalla Regione, che le due Amministrazioni potranno però restituire in dieci anni a interesse zero) hanno avuto la meglio su grane e intralci d’ogni continua a pag. 13 PLATEA NEL VERDE Ecco come si presenta la platea del nuovo Dal Verme. Molto bella la tonalità di verde scelta per la copertura delle comode poltrone. CMYK Teatro Dal Verme: su il sipario! segue da pag. 8 Una storia in nove capitoli 1872 1946 1981 1987 1991 1994 1998 1999 2001 Viene inaugurato e destinato a spettacoli lirici. Danneggiato dalla guerra, viene ristrutturato. Comune e Provincia diventano proprietari del Teatro. Convenzione con la Rai: servirà per la sua orchestra. Ad aprile iniziano i lavori di ristrutturazione. Lavori interrotti, perché la Rai smantella l’orchestra. Comune e Provincia presentano un progetto da 23 miliardi. I lavori vengono ripresi. Il 5 aprile è prevista la nuova inaugurazione. tipo: lavori iniziati e poi sospesi, accordo con la Rai e successivo ritiro da parte dell’emittente di Stato, lavori ripresi e scadenze tecnico-burocratiche che intanto si avvicinavano ogni giorno di più. Un’odissea, quella di riportare il teatro agli antichi splendori, ma il lieto fine è arrivato. Come nelle favole più belle. È tutto nuovo, il Dal Verme. Rinnovata la struttura originaria, sono stati sostituiti tutti gli arredi interni e si sono realizzate due sale: una per circa 1.500 posti, con gradinata e due ordini di palchi, nella quale si terranno concerti, e una più piccola, da circa 270 posti, a carattere polifunzionale per la realizzazione di eventi artistico-culturali di vario interesse. Molto qualificato l’impiego della tecnologia più moderna e pratico l’innesto del complesso edilizio nella rete viaria che ruota attorno a Largo Cairoli, con parcheggio e collegamento stradale. Nelle pagine che seguono trovate una dettagliata e documentata cronistoria del Teatro, che nei suoi centotrenta anni di vita ne ha viste veramente di tutti i colori. Cimentandosi in ogni genere dello spettacolo, dall’opera lirica all’operetta, dalla commedia musicale al varietà comico. E persino – chi mai se lo sarebbe aspettato – ospitando affollate e contestate esibizioni della noble art, la boxe. LE FIBRE OTTICHE Qui sopra e nella pagina accanto: i disegni relativi al progetto di restauro condotto dal 1999 sotto la guida dell’ingegner Francesco Italiano in qualità di Direttore Centrale Patrimonio e Servizi generali della Provincia di Milano, e firmato dal defunto architetto Bacigalupo, il cui studio è ora l’Alberti-Matti-Ferrari. Il teatro è completamente insonorizzato, cablato con fibre ottiche e può essere collegato alla sede Rai con un’antenna satellitare. a riapertura del Teatro Dal Verme evoca piccoli e grandi personaggi, eventi, nomi della sua storia cominciata, curiosamente, da un cavallerizzo milanese, quel Gaetano Ciniselli acclamato sulle piste di tutta Europa e soprattutto in Russia dove morirà, settantacinquenne, nel 1890. Ma l’Italia gli era sempre rimasta nel cuore e spesso vi tornava: soprattutto a Torino, col titolo di “cavallerizzo onorario” di Sua Maestà il re d’Italia, a Firenze e, naturalmente, a Milano. Fu appunto per accoglierlo nella sua città che qui, nel 1864, fu eretto – dicono le cronache – un edificio (in realtà si trattava di un baraccone), insomma un circo, intitolato al suo nome, ceduto in affitto, però, quando il Ciniselli ripartiva per le sue tournées, a primarie Compagnie drammatiche. Dalla stagione 1866-67 il Circo Ciniselli, migliorato un poco nelle strutture, si chiamò Politeama e cominciò a ospitare perfino alcune opere liriche. Ciò non bastò, tuttavia, a farne un locale di lusso: degradato, anzi, a tal punto da sollevare le L FOTO AGENZIA ENRICO CASTRUCCIO Teatro Dal Verme: su il sipario! FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO 3 5 4 1 2 6 PALCOSCENICO DI CELEBRITÀ Qui sopra: alcuni artisti che hanno dato lustro al Dal Verme. 1 - la soubrette Dorian Gray. 2 - il comico Tino Scotti. 3 - il direttore d’orchestra Arturo Toscanini. 4 - l’attore Pietro De Vico. 5 - la cantante Emma Vecla. 6 e 7 - i compositori Ruggero Leoncavallo e Giacomo Puccini. A destra: la locandina del 1908, illustrata da Marcello Dudovich, di un veglione in maschera. Nella pagina accanto: l’interno del teatro durante una rappresentazione del 1873. Si noti la caratteristica cupola realizzata in struttura metallica. FOTO AGENZIA ENRICO CASTRUCCIO proteste di chi abitava nella piazza, primo fra tutti il conte Francesco Dal Verme, erede dell’antica nobile famiglia che vantò, in quell’epoca, la figura del generale Luchino Dal Verme, deputato, ministro, scrittore e combattente nelle campagne per l’Indipendenza. Il conte Francesco si dichiarò disposto ad acquistare l’area del Politeama tra San Giovanni sul Muro e Foro Bonaparte, ma le richieste di Gaetano Ciniselli furono così alte che le trattative si protrassero per anni. Finalmente il 22 settembre 1872, come lo aveva progettato l’architetto Giuseppe Pestagalli, si inaugurò il nuovo teatro che Francesco Dal Verme volle intitolare al nome della propria famiglia. Il sipario si aprì, dunque, su Gli Ugonotti di Giacomo Meyerbeer: un grande successo e generale ammirazione per il teatro, nonostante le polemiche sollevate da chi avrebbe preferito veder realizzato il progetto di Gaetano Carnedi, uno degli architetti del Teatro della Commedia, diventa- 7 FOTO AGENZIA ENRICO CASTRUCCIO Teatro Dal Verme: su il sipario! to poi il Teatro Manzoni. Ancorché non collegato direttamente al centro della città, il Dal Verme appariva ben degno della Milano “moderna” di fine secolo: tremila posti, cinquantasei palchi, la platea trasformabile in una gradinata, un ampio palcoscenico pensato soprattutto per l’opera lirica. Memorabili, infatti, le “prime” di Le Villi, un atto di Giacomo Puccini (31 maggio 1884) e dei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo (21 maggio 1892). Le Villi, su libretto di Ferdinando Fontana ispirato al balletto Giselle, era la prima opera di un Puccini venticinquenne appena diplomato. Arturo Toscanini diresse Pagliacci per l’interpretazione del famoso baritono francese Victor Maurel. Una curiosità: Leoncavallo l’aveva composta, testo e musica, in cinque mesi, a Vacallo, in Svizzera, ospite d’una casa proprio di fronte alle stanze in cui abitava Giacomo Puccini, e i due CENT’ANNI OR SONO Qui sopra: una cartolina del 1902. A sinistra, oltre il monumento, si vede il Dal Verme, a destra il Teatro Eden. Sotto: cartoncino propagandistico degli illusionisti Allan e Charlotta (anni Trenta). Pagina accanto: sette teatri milanesi in una composizione del 1905. Si riconoscono Dal Verme, Lirico, Fossati, Olympia, Stabilini, Eden e Verdi. maestri, per non disturbarsi, s’eran dovuti mettere d’accordo sui rispettivi orari di lavoro. Memorabili, al Dal Verme, anche certe serate per la prosa. Nel settembre del 1878, ad esempio, arrivò in scena il milanese Tommaso Salvini. Altra serata storica, il 19 febbraio 1915, per l’addio alle scene di Ermete Novelli e di Virginia Reiter, interpreti di Goldoni e le sue sedici commedie nuove di Paolo Ferrari, lo scrittore deceduto venticinque anni prima FOTO AGENZIA ENRICO CASTRUCCIO FOTO DI FEDERICO BRUNETTI Teatro Dal Verme: su il sipario! LAVORI DENTRO E FUORI FOTO DI FEDERICO BRUNETTI Il cantiere in piena attività. Per la ristrutturazione erano stati stanziati dal Comune di Milano e dalla Provincia di Milano 23 miliardi, di cui 16 prestati a Milano dove era stato docente di storia all’Accademia scientifico-letteraria. C’erano, a salutare i due famosi attori, i più bei nomi del teatro italiano: da Ferruccio Benini a Lyda Borelli, da Emilio Zago a Emma Gramatica, da Febo Mari a Camillo Pilotto. Poi, per la verità, il Novelli e la Reiter continuarono le loro attività teatrali. dalla Regione a interesse zero, da restituire in 10 anni. Dal canto suo la Rai aveva messo a disposizione 17 miliardi. L’opera lirica e la prosa, dunque. Ma il Dal Verme fu tempio anche dell’operetta. Con Emma Vecla protagonista acclamata, La vedova allegra fu presentata il 27 aprile del 1907, cioè pochi mesi dopo le edizioni di Vienna e di Amburgo e prima di quelle di Londra, di New York e di Parigi, raggiungendo, nel 1910, le ottomila repliche in tutto il mondo per assistere alle quali era stato e continuava ad essere necessario, nei vari teatri, prenotarsi con un anno di anticipo. FOTO DI TONI NICOLINI Teatro Dal Verme: su il sipario! PIÙ ARTE E CULTURA Il Sindaco Albertini e il Presidente della Provincia Ombretta Colli. Si deve principalmente a loro se il Dal Verme può finalmente riprendere la sua attività nel quadro di un potenziamento generale delle sedi milanesi dove fare arte e cultura. Per l’inaugurazione sono stati interpellati i migliori nomi della musica classica. A sinistra e nella pagina accanto: l’esterno del Teatro durante i lavori e alcuni particolari architettonici dopo il recupero. 3 • FOTO DI FEDERICO BRUNETTI A questo punto, per completare il quadro dei vari generi di spettacolo ospitati al Dal Verme, cediamo la parola a Eligio Possenti, critico teatrale del Corriere della sera, che ricordava tempi in cui al Dal Verme “si sono dati perfino incontri di boxe. Anzi”, aggiungeva, “è proprio per essere capitato una sera in quel teatro durante una tenzone pugilistica che mi è scaduto di colpo quello sport. Non vi avevo mai assistito. Entrato nell’atrio del teatro ho avvertito un silenzio pieno di respiri sospesi e a tratti dei ciak sonori di violente percosse accompagnati da urli bestiali della folla. Sono uscito disgustato dal teatro. Tra me e la boxe, nulla di comune”. Il teatro, restaurato dopo le bombe della seconda guerra mondiale, ospitò in certe sere d’estate riviste con le “stelle” e i più popolari comici del momento: Dorian Gray, Pietro De Vico, Mario Carotenuto, e Pina Renzi interprete, con Tino Scotti, di Sotto i ponti del Naviglio di Alfredo Bracchi. Questo, solo per ricordare che il Dal Verme ebbe anche una stagione, per quanto breve, del teatro legge- Teatro Dal Verme: su il sipario! I tre binari della Dov’è e come arrivarci via San Giovanni sul Muro n° 2 ILLUSTRAZIONE DI ANTONIO MONTEVERDI Metropolitana 1: stazione Largo Cairoli Autobus: 50, 58 Tram: 1 Parcheggio, “Buonaparte Parking”, aperto 24 ore su 24: via Puccini fronte 5. • Venticinquemila chilogrammi di lastre in lamiera di rame, sessantamila chilogrammi di carpenterie in ferro, cinquecento metri quadrati di serramenti esterni per 146 finestre e porte-finestre, trecento porte interne, di cui 170 in legno e 130 in ferro. Sono solo alcuni dati dell'enorme quantità di materiale impiegato per la ristrutturazione del Teatro Dal Verme, ma danno un'idea sufficiente della complessità dei lavori. “Gli interventi eseguiti”, dice l’architetto Franco Alberti, “hanno privilegiato le esigenze intrinseche della nuova destinazione all'interno di un progetto che ha innestato nel vecchio involucro del fabbricato nuovi contenuti funzionali e tecnologici, muovendosi sempre lungo i binari di un'opera caratterizzata da materiali sobri e parsimoniosi, senza lussi e senza concessioni alla decorazione e agli sprechi”. ristrutturazione: sobrietà, qualità e tecnologia all’avanguardia All'edificio esistente è stato aggiunto solo il nuovo grande tetto in rame in sostituzione della precaria e informe copertura piana messa insieme in qualche modo nel 1946 dopo i bombardamenti della guerra, che aveva preso il posto della cupola originaria del Pestagalli. Il resto è stato "aggiustato" e ammodernato. Soddisfatto dell'intervento complessivo l'Assessore provinciale al demanio e al patrimonio e progetti speciali, Enrico Angelini, che ha preso in carico il Teatro dopo l'acquisto da parte della Provincia e ha seguito passo passo i lavori con grande impegno ed entusiasmo. E soddisfatto, naturalmente, il suo collega Gianni Verga, Assessore alla cultura e ai beni culturali, il quale dovrà “animare” un complesso architettonico strutturalmente funzionale, la cui rinascita ha comportato numerose e tutt'altro che lievi complicazioni. "Tra i nodi più impegnativi che abbiamo dovuto sciogliere", precisa l'architetto Alberti, "posso citare il risanamento delle condizioni statico-strutturali dell'edificio e delle sue murature, i sofisticati lavori di consolidamento delle fondazioni, la costruzione di un piano sotterraneo che prima non c'era, la laboriosa predisposizione dei passaggi Enrico Angelini Assessore al demanio, patrimonio e progetti speciali ro, come d’altronde vi si erano svolte singolari manifestazioni culturali al tempo del Teatro Futurista di Filippo Tommaso Marinetti. Dal 1930 diventò un cinema e, salvo le eccezioni cui appunto s’è appena accennato, cinema sarebbe rimasto. Così, sul Teatro Dal Verne calarono le ombre di un tramonto che minacciò d’essere definitivo, finché se ne tornò a parlare nel 1964 allorché si manifestò l’idea che su quell’area potesse sorgere, secondo un progetto degli architetti Marco Gianni Verga Assessore cultura, beni culturali @ Per saperne di più Tel.: 027740.3864-3866 E-mail: e.angelini@provincia. milano.it per le installazioni impiantistiche, la rete e i cablaggi". Senza parlare di ciò che si è dovuto fare per rispettare la normativa in materia di sicurezza, per creare – compatibilmente con le disponibilità di superficie – appositi spazi da destinare al pubblico, ai musicisti (camerini, spogliatoi, depositi degli strumenti), alla direzione tecnica e artistica. E, so- @ Per saperne di più Tel.: 027740.6307-6308 E-mail: g.verga@provincia. milano.it ALCUNI ALTRI DATI Superf. tot. dei piani: 11.000 mq. Passerelle portacavi: 6 km. Tubazioni in pvc: 20 km. Cavi e conduttori vari: 200 km. Punti di comando: 1500. Posti per i disabili: 8. Tutti gli spazi sono accessibili a portatori di handicap. prattutto, per dotare la sala concerti di un'acustica degna delle migliori orchestre del mondo. L'Auditorium del Dal Verme si pone così fra le realizzazioni più riuscite nel suo genere. Brahms e Mozart, Beethoven, Chopin, Mahler e tutti gli altri geni della musica d'ogni tempo verranno eseguiti in un "tempio" di circa 15 mila metri cubi, con quattro balconate aggettanti sul grande palco per l'orchestra e il coro, le cui pareti sono in parte rivestite da pannelli di faggio. Sobrietà, si diceva, ma anche qualità e tecnologia all'avanguardia: a Largo Cairoli, sparito il cantiere dentro il quale si è lavorato per anni, i milanesi possono oggi scoprire quanto armoniosamente questi tre elementi si siano coniugati. Ricomincia un'altra storia per il Dal Verme: il contenitore fisico c'è e funziona, adesso va riempito di idee, di vita, di musica. Zanuso ed Ernesto Rogers, la nuova sede del Piccolo Teatro. Alla memoria di attrici, attori, cantanti che avevano fatto la storia del Dal Verme si andarono sostituendo discussioni, contrasti, proposte di tecnici, di uomini politici, di pubbliche amministrazioni: il tutto aggravato dalle stesse difficoltà finanziarie che aveva dovuto affrontare, un secolo prima, il conte Francesco Dal Verme nelle lunghe trattative con il “cavallerizzo onorario” Gaetano Ciniselli. Ora non ci sarà spazio né per cavallerizzi né per pugili; ma soltanto musica, convegni, manifestazioni varie. Milano e la sua provincia potranno trarne vanto. I Vip della cultura scelgono i loro film Giorgio GASLINI (musicista jazz) LA NOTTE 1960 Cinema, amore mio Raccolte in un bel libro le “nominations” di 54 personalità dell’arte e della cultura. Dodici pellicole proiettate allo Spazio Oberdan F Lo Spazio Oberdan affollato di appassionati. ra le espressioni dell’ingegno il cinema è quella che ha dovuto faticare più a lungo per conquistarsi il pieno diritto di cittadinanza fra le arti. Arrivata per ultima sull’Olimpo dell’arte, la cosiddetta decima musa è diventata però di gran lunga la più popolare, e Gino VIGNALI (umorista) AMARCORD 1974 Renato MINETTO (editore) VIA COL VENTO 1939 Renato MANNHEIMER (politologo, sociologo) CASABLANCA 1942 Romeo GIGLI (stilista) BLOW-UP 1966 Gherardo AMADEI (psicanalista) LA FINESTRA SUL CORTILE ILLUSTRAZIONE DI ADELCHI GALLONI 1954 ha caratterizzato profondamente il secolo che si è appena concluso. Il cinema è entrato nella vita di tutti noi con le sue emozioni e le sue suggestioni, e tutti noi abbiamo almeno un film che abbiamo amato in modo particolare. Gianni Verga, Assessore alla cultura della Provincia di Milano, ha sposato l’idea di chiedere ad alcune personalità di spicco della cultura di segnalare le opere cinematografiche che hanno rappresentato un momento fondamentale della loro esistenza, fornendo – se volevano – le motivazioni della loro scelta. Le testimonianze sono state raccolte in un volume dal titolo La cineteca desiderata – I migliori film della nostra vita, curato da Massimo Cecconi. Scrittori come Carlo Castellaneta, Gina Lagorio, Fernanda Pivano, operatori culturali come Sergio Escobar e Carlo Fontana, attrici come Lella Costa e Giulia Lazzarini, e poi creatori di moda, giornalisti, musicisti, pittori hanno espresso le loro nominations in cui i giudizi di valore artistico si mescolano all’amarcord e alla nostalgia. La rassegna di film che ne è nata rappresenta un originale omaggio al cinema, considerato come parte integrante della nostra vita, e non solo come opera Ecco alcuni abbinamenti film-personaggio della cultura. Tutte le pellicole scelte hanno segnato una tappa nella storia della cinematografia. Gianni Verga Assessore cultura, beni culturali Per saperne di più @ Tel.: 027740.6307-6308 E-mail: g.verga@provincia. milano.it Filippo DEL CORNO (compositore) GUERRE STELLARI 1977 Fernanda PIVANO (scrittrice) QUARTO POTERE 1941 Federica OLIVARES (editrice) ODISSEA NELLO SPAZIO 1968 Carla CERATI (scrittrice) LADRI DI BICICLETTE ILLUSTRAZIONE DI ADELCHI GALLONI 1947 Da Chaplin a Ford quante emozioni • Sono estremamente varie le indicazioni date dai personaggi della cultura che hanno scelto il film o i film cui si sentono più legati. E poiché spesso le prime esperienze nella sala cinematografica sono indelebili, le pellicole citate coprono un arco temporale vastissimo: dall’epoca del muto agli anni più vicini a noi. Così Tempi moderni di Chaplin, del 1936, è il film più amato dalla scrittrice Paola Capriolo che lo preferisce “per la sua lucida satira di un mondo dominato dalla tecnologia e dal profitto e perché rappresenta uno dei massimi esempi di quanto fosse in grado di esprimere il cinema quando si affidava al mezzo che gli è più proprio, ossia all’immagine”. L’umorista e disegnatore Sergio Staino sceglie invece un titolo assai più moderno, Monty Python - Il senso della vita di Terry Jones, del quale ammira “l’intelligenza che riesce a trasformare in riso le mille ingiustizie della nostra esistenza”. L’attrice Ottavia Piccolo è legata a Roma città aperta di Roberto Rossellini, che vide a otto anni: “Capii che con un film si poteva raccontare la Storia a una bambina”. Il musicista Giorgio Gaslini ama in modo particolare La notte di Michelangelo Antonioni: di quella pellicola compose infatti la colonna sonora, per la quale fu premiato col Nastro d’Argento. Gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono affascinati dalle “suggestioni barocche e dagli amori passionali” del Gattopardo di Luchino Visconti. Il giornalista Guido Vergani cita un Tra i dodici film proiettati allo Spazio Oberdan, Quarto potere (qui sopra) ha richiamato il maggior numero di spettatori. titolo del 1942 Noi vivi - Addio Kira: “Avevo undici anni - ricorda - quando lo vidi mi innamorai di Alida Valli, che, credo, non fu mai così bella". Biancaneve e i sette nani resta nel cuore dello scrittore Alberto Arbasino. Un altro disegnatore satirico, Emilio Giannelli, ricorda la grande emozione che provò quando, a dieci anni, vide Ombre rosse di John Ford. Un’emozione mai dimenticata che gli ha dato più volte lo spunto per vignette ambientate nella vecchia America del Far West e che - spiega lui stesso - “ironizzano sul fatto che sin dall’inizio sappiamo che gli indiani perdono, ma non per questo la battaglia è meno appassionante“. “ Questa rassegna ha riscosso un notevole successo — ha commentato l Assessore Gianni Verga — le 12 proiezioni hanno fatto registrare il tutto esaurito ” Carlo CASTELLANETA (scrittore) SCIUSCIÀ 1946 da valutare astrattamente per i suoi valori artistici. Fra tutti i film segnalati ne sono stati selezionati 12, che sono stati proposti al pubblico dal 7 all’11 febbraio presso lo Spazio Oberdan, in viale Vittorio Veneto. La singolare rassegna (un minifestival di grande prestigio) ha stimolato il gioco dell’immedesimazione o della presa di distanza da parte degli spettatori che hanno avuto modo di confrontarsi con le scelte fatte paragonandole alle proprie preferenze. I film sono stati presentati dai personaggi della cultura che li avevano scelti. Carlo Verdone, ad esempio, ha parlato insieme a SPAZIO OBERDAN Allo Spazio Oberdan, dove si è svolto il minifestival promosso dall’Assessore alla cultura della Provincia di Milano, si tengono periodicamente rassegne cinematografiche di grande interesse (v.le Vittorio Veneto 2 tel. 02/77406300). Carlo Fontana de La dolce vita; Giorgio Gaslini ha presentato La notte; per Quarto potere si sono mossi in tre, Fernanda Pivano, Luca Ronconi e Bruno Bigoni. “Questa rassegna ha riscosso un notevole successo – ha commentato l’Assessore Gianni Verga – le 12 proiezioni hanno fatto registrare il tutto esaurito, e la sera di Quarto potere un centinaio di persone sono dovute restare fuori dalla sala. Sono convinto che sia il libro, sia la rassegna abbiano contribuito a far amare il grande cinema. Era questo, del resto, il nostro scopo”. Questa iniziativa ha rinsaldato la buona collaborazione fra la Provincia di Milano e la Fondazione Cineteca Italiana. Allo Spazio Oberdan dove ha trovato sede la Fondazione è stato ricavato un interessante spazio espositivo: vengono offerti una serie di servizi di qualità, fra i quali l’attività di restauro di vecchie pellicole, premiata – fra l’altro – da un finanziamento europeo. Ma torniamo alla rassegna dei “Migliori film della nostra vita”: visto il successo che ha riscosso, sarà ripetuta? “Stiamo pensando a una eventuale seconda edizione – ha risposto l’Assessore Gianni Verga – che dovrebbe coinvolgere altri personaggi della cultura”. Un sostegno concreto alle famiglie Per un milione di buone ragioni L’iniziativa sperimentale di solidarietà si è svolta all’insegna della rapidità e dell’efficienza. E sarà ripetuta decisa sul finire del 2000, ha avuto l’effetto di una ventata improvvisa di novità nel clima stantio dell’assistenza pubblica ottenendo un successo che è andato ben oltre le aspettative. FOTO DI AGENZIA ZEFA U n milione al mese per sostenere le coppie che si sposano, che hanno avuo un figlio o che ospitano in casa un congiunto anziano bisognoso di cure. L’iniziativa voluta dal Presidente Colli, FOTO DI AGENZIA ZEFA Non c’era modo migliore di cominciare il nuovo anno per il Settore Politiche Sociali della Provincia di Milano. All’attenzione che tradizionalmente la metropoli lombarda dedica ai bisognosi secondo il secolare adagio Milan cunt el coeur in man si è aggiunta in questa esperienza l’efficienza meneghina, non meno proverbiale. Il bando è stato presentato dal 7 gennaio. I cittadini di 187 Comuni – tutti quelli della Provincia di Milano, escluso il capoluogo – hanno potuto richiedere la documentazione agli Uffici o scaricarla direttamente dal sito Internet. A metà febbraio, erano già state esaminate e vagliate tutte le domande, da un’apposita “ Sono 134 le famiglie bisognose che in marzo hanno ricevuto l assegno mensile di 1 milione ” commissione. Nel mese di marzo i primi assegni sono stati spediti a 134 famiglie richiedenti in possesso dei requisiti. Questo primo bando rappresentava una sperimentazione. I fatti hanno dimostrato che la Provincia aveva visto giusto e che un intervento a sostegno della famiglia era atteso: ben 900 famiglie hanno chiesto informazioni. A questo punto, data la larga adesione, l’iniziativa sarà ripetuta con un secondo bando e magari con un terzo. Alla vigilia qualcuno si era chiesto se un provvedimento di questo tipo fosse giustificato in una zona come Milano e il suo hinterland, considerata fra le province più ricche d’Italia. Per quanto possa “ La rapidit e l efficienza dell intervento della Provincia hanno costituito una novit decisamente gradita agli abitanti dell hinterland milanese ” sembrare paradossale, anche in questo territorio sussistono situazioni precarie: famiglie che – per svariate cause – faticano a tirare avanti, vulnerabili dal punto di vista economico a ogni tappa fondamentale della vita, da quando si cerca di far fronte alle spese per “metter su famiglia” ai problemi connessi con la nascita dei figli, a quelli posti dai familiari dive- nuti anziani e ormai incapaci di badare a se stessi. Sono soprattutto le difficoltà connesse alla terza età quelle più sentite dalla popolazione. La maggior parte delle domande accolte (98/134) ha avuto per oggetto l’assistenza di uno o più congiunti anziani in famiglia. Sono state invece minori le domande di giovani che hanno chiesto un aiuto Un “buono” provvidenziale per quattro situazioni di disagio • Il reddito Il limite di reddito al di sopra del quale non è possibile godere di questo beneficio è di 32 milioni lordi, dopo aver sottratto le spese per l’affitto o per il mutuo. Facciamo un esempio: se una coppia guadagna 37 milioni e ne paga 6 per l’affitto o per il mutuo dell’appartamento, può comunque ottenere l’assegno (37 - 6 = 31). Inoltre, la pensione FOTO DI GRAZIA NERI • L’assegno I casi previsti per l’intervento sperimentale della Provincia a sostegno della famiglia (un milione al mese per 12 mesi) sono quattro: 1) le coppie che si sono sposate dopo il 30 giugno 2000 e che non hanno superato i 45 anni di età; 2) le coppie che abbiano avuto un figlio dopo la stessa data; 3) le famiglie che mantengono in casa un congiunto anziano totalmente o parzialmente non autosufficiente; l’assegno sale a un milione e mezzo nel caso di più congiunti; 4) coloro che si trovano in situazione di emergenza essendo stati colpiti da gravi e improvvisi eventi dannosi. dell’anziano non rientra nel conteggio. Nel calcolo del reddito si tiene però conto degli eventuali aiuti in denaro concessi da enti pubblici (esempio tipico: la cosiddetta indennità di accompagnamento). La famiglia richiedente, inoltre, non deve essere proprietaria di beni immobili, a parte la prima casa. • I residenti L’assegno è riservato ai residenti in uno dei Comuni della Provincia di Milano (escluso il capoluogo). Due i requisiti: avere la cittadinanza italiana e risiedere nella provincia di Milano da almeno dieci anni, anche se in modo non continuativo. • La domanda La somma stabilita a titolo sperimentale per questi interventi nel bando del novembre 2000 (che ammontava a un miliardo e 650 milioni) era stata interamente assegnata già nel febbraio del 2001. Per gli interventi successivi, da stabilire in appositi bandi, i moduli per la domanda potranno essere ritirati presso il Settore Politiche Sociali della Provincia, in viale Piceno 60, a Milano. FOTO DI AGENZIA ZEFA economico per costituire nuovi nuclei familiari o per far fronte a nuove nascite. Del resto, i dati statistici confermano questa tendenza: l’incremento della popolazione è stato di appena l’1% nel corso del 2000, e le famiglie risultano costituite da un numero via via decrescente di componenti; nella provincia di Milano le famiglie unipersonali costituiscono il 23,3% (nel 1961 erano appena il 12%): persone che, nel 48% dei casi, sono anziane. “Per una politica di questo genere – ha detto il Presidente Colli – l’unico sistema che funzioni davvero è quello di mettere mano al portafoglio”. Nell’espe- rienza di tutti i giorni ci imbattiamo fin troppo spesso con una solidarietà fatta di parole o vanificata dalle lungaggini burocratiche. Anche per questo la rapidità e l’efficienza dell’intervento della Provincia hanno costituito una novità decisamente gradita agli abitanti dell’hinterland milanese, e in primo luogo, alle famiglie beneficiarie delle somme stanziate. “Quest’anno stanzieremo altri fondi in Bilancio – ha aggiunto la Colli – una somma superiore a quella del 2000. Se alla fine della sperimentazione il risultato sarà positivo, proporrò alla Giunta di rendere definitivo il provvedimento”. Un servizio per tutte le donne Una Carta Rosa per l’altra metà del cielo Per circa un milione e mezzo di maggiorenni è oggi a disposizione una Carta tutta speciale ideata dalla Provincia e dalla Banca Popolare di Milano: ecco i vantaggi che dà FOTO DI LAURA RONCHI-TONY STONE D onne e quattrini non vanno molto d’accordo. Sembra assurdo, eppure è così. Lo dice una recente indagine demoscopica realizzata dalla Directa che frantuma senza appello un luogo comune profondamente radicato: quello che vuole madri, mogli e fidanzate spendere e spandere a più non posso. La mano bucata, si dice, è prerogativa tutta loro. Riportiamo qualche dato del sondaggio, e meditiamo. Due donne su dieci, in primo luogo, non varcano mai – o quasi mai – la porta della banca. Appena la metà è titolare di un conto personale. Soltanto il 23 per cento ha una sua carta di credito. E ancora: in famiglia, le decisioni finanziarie vengono prese esclusivamente dalle donne solo in un caso su quattro. Il 75 per cento delle volte decide l’uomo o, al più, si decide insieme. Infine, è raro imbattersi in una donna che curi direttamente il proprio patrimonio. Sconfortante, non c’è che dire: una situazione di forte disagio femminile verso la gestione di spese e risparmi che permane nel tempo nonostante la netta “scalata” alla carriera professionale da parte dell’altra metà del cielo, cui assistiamo da qualche anno a questa parte. Da tale difficoltà di “comunicazione” o, se vogliamo, di confidenza con il mondo del denaro e degli affari è nata l’idea di mettere a disposizione di tutte le donne di Milano e provincia un Per sapere tutto sulla Carta Rosa nuovo servizio: la • Per informazioni è possibile A partire dall’8 marzo Carta Rosa. L’inichiamare il n. verde 800097999 è possibile richiedere ziativa, voluta dal Osservatorio Servizi la Carta Rosa alla Direzione Presidente della per la Donna della Provincia progetto Politiche Provincia Ombretdi Milano o consultare Femminili della Provincia il sito Internet di Milano, dalle 9 ta Colli, è stata prowww.provincia.milano.it. alle 12 e dalle 14 alle 16. mossa da Ada Grecchi, Assessore provinciale al perper avere sconti e agevolazioni in settori sonale, organizzazione e politiche femdi particolare utilità e interesse per loro: minili unitamente alla Commissione spettacoli, manifestazioni artistiche, acconsiliare permanente per lo sviluppo di quisto di libri, esami clinici, visite spepolitiche di parità, con la consulenza cialistiche, assistenza infermieristica a della società Ambrosetti. domicilio, sedute di fitness, accesso a Di che cosa si tratta? La Carta Rosa è beauty center e impianti sportivi, pronto una sorta di fidelity card che consente alintervento, baby sitting, acquisti vari via le donne l’accesso agevolato a servizi e Internet. forme di assicurazione e di previdenza Questi i vantaggi della fase di avvio integrativa. Il partner individuato dalla dell’iniziativa, scelti fra quelli già eroProvincia, tramite bando di gara, per la gati dalla Provincia o da altri enti e orrealizzazione del progetto è la Banca Poganizzazioni con i quali l’amministrapolare di Milano, presente con 250 sporzione provinciale sta stipulando appotelli in 109 Comuni del Milanese. site convenzioni: un portafoglio di parLa Carta Rosa viene inizialmente ditenza destinato a essere incrementato stribuita alle donne maggiorenni della nel tempo sia sotto il profilo quantitatiprovincia (oggi sono un milione e mezvo sia per il valore delle agevolazioni zo) che ne facciano richiesta. Una volta disponibili. ottenuta la Carta, potranno avvalersene Ma l’offerta non si esaurisce qui. Sarà la singola donna a scegliere se fermarsi agli sconti e alle facilitazioni o proseguire invece e attivare una seconda tipologia di servizi: la Carta Rosa bancaria. E già si sa come andrà a finire: una ciliegia tira l’altra, e l’appetito non a caso vien mangiando. Presso gli sportelli della Banca Popolare di Milano le donne della provincia, oltre a richiedere la Carta Rosa, potranno aprire gratuitamente un conto corrente personale con tutta una serie di servizi correlati: Carta Bancomat, Carta di Credito, Polizza Assicurativa Base. Non solo: potranno accantonare punti per ogni cifra minima di spesa effettuata presso i distributori e i servizi convenzionati con la Carta Rosa. I punti così raccolti andranno ad alimentare, a seconda della scelta personale, una polizza assicurativa aggiuntiva (per esempio, contro gli scippi, le aggressioni, gli infortuni domestici), o una pensione integrativa. “ La Carta Rosa è una sorta di ‘fidelity card’ che consente alle donne l’accesso agevolato a servizi e forme di assicurazione e di previdenza integrativa ” Ada Grecchi Assessore al personale, organizzazione e politiche femminili @ Per saperne di più Tel.: 027740.2511-2554 E-mail: a.grecchi@provincia. milano.it A beneficio di studenti, docenti e collettività Trecento interventi per la scuola Un articolato piano di riqualificazione che comporta una spesa di 705 miliardi entro il 2004 “I l futuro di un Paese passa attraverso la sua scuola. Tre sono in particolare gli elementi necessari per una scuola di eccellenza: la qualificazione e la motivazione degli insegnanti, l’adeguatezza dei programmi, l’efficienza delle strutture. In primo luogo su questi punti avevo concentrato l’attenzione quando appena insediatomi nel giugno del 2000 resi pubblico il programma della mia futura attività amministrativa. Tutto quello che ho promesso ho mantenuto”. Così Giuseppe Valditara, Assessore all’istruzione ed edilizia scolastica, introduce la panoramica sui numerosi interventi realizzati in campo scolastico. FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO 1. La riqualificazione delle strutture Questa amministrazione ha ereditato un patrimonio scolastico degradato, caratterizzato da una assenza di investimenti che per molte scuole durava da almeno quarant’anni. La Provincia di Milano ha deciso di investire, entro il 2004, 705 miliardi per l’edilizia scolastica per far fronte a oltre 300 interventi. Il problema era innanzitutto quello di velocizzare al massimo le procedure di appalto così da garan- tire il recupero delle scuole nel più breve tempo possibile. Occorreva poi accelerare la chiusura dei cantieri. “L’obiettivo che mi ero prefisso – spiega Valditara – era realizzare 56 appalti negli ultimi sei mesi del 2000, laddove ne erano stati programmati 40. Siamo riusciti a farne 64”. Un dato significativo se si pensa che corrisponde in soli 6 mesi ad un terzo di tutte le opere appaltate negli ultimi 6 anni. Per il 2001 sono in programma altri 90 appalti per un importo complessivo di circa 200 miliardi: tutti i relativi progetti preliminari sono stati portati in Giunta ed approvati già nei primi 30 giorni del 2001. Da fine giugno 2000 al 31 gennaio 2001 sono state terminate opere per 22 miliardi e 500 milioni e sono stati chiusi 22 cantieri. Sono attualmente aperti 50 cantieri, e in apertura altri 53, anche qui si sono fatti passi avanti impressionanti: negli ultimi quindici anni la media dei cantieri aperti era infatti di 7-8 all’anno. Oggi quasi ogni scuola (sono 139 le autonomie scolastiche) della provincia è attualmente interessata o sta per esserlo da interventi di riqualificazione. Nel corso del 2000 sono stati realizzati ben 2000 interventi di manutenzione ordinaria di cui 1300 nel solo periodo da giugno a dicembre. Le scuole devono essere sicure: oltre alle normali verifiche vengono effettuati specifici controlli in tutti gli edifici ove gli intonaci siano a vista. Nel caso in cui si constatasse una vetustà del materiale l’Assessore ha stabilito di far applicare una rete di protezione con apposito controsoffitto. Si tornano a progettare e costruire nuove, grandi, moderne scuole: il complesso Bernocchi-Dell’Acqua a Legnano, il Cavalleri a Parabiago, il Rebora a Rho, l’Isa a Giussano, l’Istituto d’Arte a Monza, il Feltrinelli e il Giorgi a Milano, il Bellisario a Inzago. Sono tutte realtà che hanno visto la loro definizione o che sono state ulteriormente accelerate nella loro realizzazione durante i primi otto Trecento interventi per la scuola 2. La trasparenza degli interventi È fondamentale che un cittadino – docente, genitore, studente – sia informato dei lavori che si stanno facendo o che si faranno nella sua scuola: sul sito internet www.provincia.milano.it/scuola/istruzione è ora possibile per chiunque venire a sapere quanto investiamo per una certa scuola, quale tipo di lavori stiamo facendo o stiamo programmando di fare, quale ditta ha vinto l’appalto, quando sono stati appaltati i lavori e quando presumibilmente finiranno. 3. La qualificazione dei docenti L’Assessore Valditara ha fortemente voluto ed ottenuto un importante investimento volto a valorizzare la professionalità dei docenti. a) Ha messo a bilancio ed ottenuto l’approvazione dalla Giunta e dal Consiglio di un opportuno stanziamento per rimborsare sino a un ammontare di lire 300.000 le spese di aggiornamento fatte dai docenti della provincia di Milano per l’acquisto di libri, materiale informatico, corsi di lingue, corsi di aggiornamento e formazione. Il rimborso presuppone l’esibizione di una idonea certificazione fiscale. b) Gli insegnanti, come tutti coloro che lavorano, devono avere un luogo idoneo e decoroso dove poter esercitare al meglio la loro professione. È stata messa a bilancio e ottenuta l’approvazione dalla Giunta e dal Consiglio di uno stanziamento di somme necessarie per realizzare, prima volta in Italia, in tutte le scuole della provincia, studi per i docenti, entro il 2004. Ci sarà un ufficio ogni sei docenti. Saranno dotati di scrivania, libreria, computer, collegamento a internet, aria condizionata laddove non abbiano lo sbocco immediato su una finestra. L’idea è che i docenti abbiano spazi adeguati dove poter ricevere genitori e studenti, dove poter studiare e scrivere, perché possano tornare a essere la guida intellettuale della società, sviluppando idee e trasmettendo valori. I primi studi sono già stati FOTO DI AGENZIA FOTOGRAMMA mesi della attività amministrativa di Giuseppe Valditara. Tutte queste scuole sono state progettate in modo da avere auditori trasformabili in centri congressi, palazzetti dello sport, impianti sportivi esterni che saranno messi a disposizione del quartiere o della città. Si attua così il principio enunciato nel programma dell’Assessore secondo cui la scuola deve essere centro moltiplicatore dello sviluppo del territorio. Le scuole nuove dovranno rispondere ai requisiti più moderni per quanto riguarda qualità delle strutture e delle dotazioni, risparmio energetico, sicurezza contro gli incidenti. Al riguardo si è svolto un convegno internazionale sulla “Scuola intelligente”, che si è tenuto a Milano nel mese di dicembre con la partecipazione di esperti francesi, tedeschi, austriaci, belgi, messicani etc. Dal convegno è emerso fra l’altro che è possibile risparmiare fino al 40% dei costi con una serie di accorgimenti particolarmente innovativi che saranno proposti nelle future edificazioni. Nella foto, l’Assessore Valditara mostra il progetto del complesso scolastico di Legnano, ripreso nella pagina accanto. Partono i lavori per il “Bernocchi-Dell’Acqua” Gli studenti di Legnano avranno il loro campus • Primavera 2004: i cittadini di Legnano aspettano questa data da almeno quindici anni. È la data in cui verrà consegnato il nuovo Istituto “BernocchiDell’Acqua”, ampliato e ristrutturato da cima a fondo, un’opera imponente che non solo si collocherà tra le scuole superiori più belle e razionali d’Europa, ma farà cambiare aspetto a una parte consistente della città. Termina così un tormentone che sembrava non dovesse mai aver fine e che ha angustiato per tre lustri la vita di amministratori comunali e provinciali, di famiglie e generazioni di studenti. La costruzione del nuovo Istituto è stata voluta fortemente dall’Assessore provinciale all’istruzione ed edilizia scolastica, professor Giuseppe Valditara, il quale ha trovato nel Comune un interlocutore attento e collaborativo. Stanziata la somma da parte dell’amministrazione provinciale (47 miliardi) per finanziare i lavori, emesso il bando di gara europeo e proclamato il vincitore, lo Studio Valle di Roma, uno dei più rinomati della Capitale, si apre proprio in questi giorni il cantiere per la realizzazione di un prefabbricato a cavallo tra le vie Dell’Acqua e Cuttica (costo: 2 miliardi e mezzo) che ospiterà i laboratori provvisori del Bernocchi e, a rotazione, le classi che dovranno spostarsi per consentire la manutenzione dell’immobile. In dicembre, poi, prenderanno il via i lavori per l’esecuzione del progetto Valle. “Noi vogliamo assolutamente rispettare i tempi previsti”, ha dichiarato l’Assessore Valditara, “e certamente nel 2004 i legnanesi potranno contare su un complesso scolastico che ha pochi confronti. Per la realizzazione dell’opera è stata stipulata una convenzione fra Comune e Provincia. Queste, in sintesi, le norme-chiave: gli immobili scolastici restano di proprietà del Comune, che ne trasferisce alla Provincia l’uso gratuito. Quest’ultima si assume gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché quelli relativi agli interventi di ristrutturazione, ampliamento e adeguamento alle normative vigenti in materia di edilizia scolastica. Il Comune, inoltre, garantisce l’uso gratuito degli impianti sportivi da parte degli istituti che attualmente li utilizzano. L’obiettivo finale sarà la sistemazione degli studenti (oggi sono 2.640, ma nel prossimo quinquennio saliranno a 2.800) in tre sedi moderne e didatticamente funzionali invece che nelle tre sedi centrali e nelle quattro succursali in cui ora sono distribuiti. “Con la realizzazione di questo intervento”, ha precisato lo stesso Valditara, “si verrà a creare un complesso scolastico che diventerà parte integrante del contesto urbano, un pezzo di città in grado di favorire il rapporto dialettico tra gli istituti e l’insieme cittadino”. E c’è già chi lo ha definito un campus all’americana nel cuore di Legnano. Trecento interventi per la scuola realizzati nel mese di febbraio al liceo Beccaria di Milano, la più antica scuola del Milanese. Entro il 31 dicembre saranno appaltati tutti quelli programmati per il 2001. 4. Programmi adeguati La scuola deve garantire ai nostri ragazzi concrete e soddisfacenti prospettive lavorative così come una solida preparazione per chi prosegua gli studi a livello universitario. L’obiettivo dell’Assessore è dunque quello che le scuole tecniche e professionali siano in grado di fornire “chiavi in mano” al mondo della produzione operatori già adeguatamente qualificati in grado di rispondere alle esigenze del territorio così come i licei possano offrire una preparazione culturale di assoluta eccellenza. A tal fine sono stati proposti e conclusi con le associazioni imprenditoriali protocolli di intesa per avviare, sotto la regia della Provincia, una collaborazione molto stretta fra scuole e mondo della produzione. L’Assessore provinciale promuoverà la preparazione di progetti formativi che rispondano alle esigenze del territorio, variando il piano della offerta formativa, inserendo materie e tipologie di insegnamento confacenti ai bisogni della produzione. Le imprese dovranno investire risorse per dotare le scuole di laboratori di eccellenza, per consentire ai ragazzi di fare stages nelle imprese o magari anche all’estero, per contribuire alla formazione dei docenti. Si vuole arrivare a una certificazione di qualità delle singole scuole. La preparazione dei futuri tecni- ci non dovrà più essere prevalentemente teorica, ma si dovrà fare per una parte significativa direttamente nelle imprese, con il direttore della produzione o l’imprenditore che darà anche lui il voto finale. A livello sperimentale sono state avviate questo tipo di iniziative all’Hensemberger di Monza. Si stanno studiando progetti analoghi per il Cannizzaro di Rho, per il Feltrinelli e il Galilei di Milano, per il Bernocchi-Dell’Acqua di Legnano, per l’IPIA Meroni di Lissone. Gradualmente questo tipo di interventi si estenderà a tutte le scuole della provincia che vi vorranno aderire. Vi è la disponibilità a investire risorse e a offrire agli studenti opportunità di studio e di lavoro da parte di numerose associazioni imprenditoriali di categoria. Per questo l’Assessore ha chiesto ai dirigenti scolastici di preparare interessanti progetti formativi. Parallelamente si sta studiando con il Politecnico un accordo per riconoscere un certo numero di crediti nel triennio universitario a quei giovani che provengano da scuole che abbiano realizzato un adeguato percorso formativo: l’idea è quella di favorire una continuità didattica tra scuola e università. L’Assessore Valditara tra gli studenti dell’ITSOS di via S. Dionigi a Milano. FOTO DI AGENZIA FOTOGRAMMA FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO 5. La sicurezza a scuola a) Gli “ausiliari della sicurezza” A scuola i ragazzi devono poter andare senza pericolo. Per aiutare le forze dell’ordine a contrastare l’insidia dello spaccio di droga, i rischi derivanti da aggressioni, furti, minacce che in alcuni casi hanno messo a rischio l’incolumità dei nostri giovani, l’Assessore Valditara ha concluso un accordo con le associazioni dei poliziotti e dei carabinieri in congedo e con i city angels per inviare di fronte a quegli istituti che ne hanno fatto esplicita richiesta gruppi di “ausiliari della sicurezza”, in alcuni casi accompagnati anche da cani lupo antidroga. Questi professionisti hanno il compito di vigilare e riferire immediatamente alle forze dell’ordine, grazie a telefoni cellulari messi a disposizione appositamente dalla Provincia, tutto ciò che di sospetto venga riscontrato. Gli ausiliari hanno iniziato a girare anche per le vie adiacenti alle scuole, garantendo in tal modo una maggiore sicurezza all’intero quartiere. Il servizio è iniziato il 2 febbraio, così come promesso, di fronte a una quindicina di istituti e si sta progressivamente estendendo. Sono state già segnalate presenze sospette, malintenzionati sono stati allontanati. L’iniziativa vuole, più in generale, stimolare la partecipazione dei cittadini alla difesa del territorio, rafforzando il controllo sociale e sviluppando una collaborazione sempre più stretta con le forze dell’ordine. b) Vicinato solidale In via sperimentale, in accordo con i city angels, si è fatta partire attorno alla scuola Carlo Cattaneo di Milano una campagna di sensibilizzazione dei cittadini affinché sviluppino rapporti di collaborazione e di vigilanza reciproca nell’ottica di una più forte solidarietà degli onesti contro il crimine. Anche questo è un messaggio educativo che la scuola vuole dare al quartiere, chiedendo condizioni di sempre maggiore tranquillità per i luoghi frequentati dai nostri giovani. c) Il poliziotto “tutor” L’Assessore Valditara ha inoltre proposto al Prefetto e al Questore l’istituzione della figura del poliziotto o del carabiniere tutor, che dovrebbe essere rappresentato da personale particolarmente preparato e dovrebbe girare nelle scuole, in accordo con i presidi, mettendosi a disposizione dei ragazzi e diventando così un punto di riferimento altamente positivo. Potrebbe essere una figura in grado di trasmettere fra l’altro un più alto senso civico. Con questa serie di interventi si vuole, fra l’altro, che le forze dell’ordine siano sentite come un punto di riferimento stabile della vita del cittadino, non esclusivamente come riferimento di carattere emergenziale. d) Il tavolo interistituzionale Proprio partendo dal presupposto che la prevenzione e l’educazione dei giovani alla legalità cominciano dalle scuole, oltre che dalla famiglia, l’Assessore Valditara ha proposto al Prefetto di costituire un Tavolo interistituzionale con la partecipazione del Questore, del Presidente del Tribunale dei Minori, del Direttore Regionale del Ministero della Pubblica Istruzione nonché di esperti in scienze psicologiche e sociali. Questo Tavolo si dovrebbe riunire con una certa periodicità e dovrebbe decidere una serie di ulteriori iniziative che coinvolgano direttamente le scuole oltre a monitorare Trecento interventi per la scuola le varie realtà. Il tavolo si pone al servizio delle famiglie e dei cittadini per garantire ai giovani maggiore sicurezza. e) Gli impianti antiintrusione La Provincia di Milano spende ogni anno un miliardo e mezzo per danni vandalici alle strutture scolastiche di sua proprietà. Si è così deciso di dotare le scuole più a rischio di impianti antiintrusione, collegati ad agenzie di vigilanza che garantiranno in 10 minuti un pronto intervento in loco. A partire da marzo di quest’anno ben 31 istituti sono dunque protetti con questo sistema che opera dalle 6 di sera alle 8 del mattino. 6. Gli interventi di solidarietà sociale Lottare contro il bisogno e l’emarginazione è dovere primario di qualsiasi amministratore pubblico. Con apposito stanziamento nel bilancio 2001 sono sta- ti destinati due miliardi, oltreché per borse di studio di un milione e mezzo l’una in favore di studenti meritevoli che vivano in famiglie economicamente bisognose, anche per il pagamento di indennità di accompagnamento per disabili che frequentino scuole statali o non statali, ma legalmente riconosciute. 7. Provincia e autonomie scolastiche a) Il rapporto diretto con i presidi Rispettando l’impegno preso di amministrare confrontandosi sempre con i protagonisti della vita scolastica e in primo luogo con coloro che di questa hanno la diretta responsabilità, l’Assessore Valditara ha instaurato un dialogo costante con le dirigenze scolastiche che ha portato a calendarizzare incontri individuali di circa un’ora ciascuno con tutti i 139 presidi delle scuole della provincia di Milano. Ad oggi ne sono stati incontrati un’ot- Sette progetti per potenziare le strutture scolastiche • Dalla Provincia di Milano sono partite iniziative importanti per lo sviluppo del “sistema scuola” del nostro territorio che nei prossimi anni si arricchirà in modo considerevole, cambiando letteralmente faccia. Eccole in dettaglio. Liceo Scientifico “C. Cavalleri” di Parabiago Fra la testata orientale del Liceo e l’Istituto Maggiolini si verrà a creare una connessione con spazi di uso comune, come un bar e un auditorium, che costituirà il primo centro congressi cittadino al servizio della collettività di Parabiago. Il complesso si sviluppa su quattro piani: il piano terra ospiterà un bar con circa 150 posti a sedere; al primo piano ci saranno il foyer e la platea dell’auditorium con una ca- pienza di 740 posti; il secondo e il terzo piano, destinati esclusivamente alla didattica, avranno ciascuno dieci aule e sette studioli riservati al corpo docente. Nella realizzazione dell’opera si terrà conto della normativa vigente in materia di superamento delle barriere architettoniche. L’impegno di spesa è di 8 miliardi; l’appalto è stato programmato per i primi del mese di aprile. Superficie coperta: 1.890 metri quadrati; volume totale: 25.330 metri cubi. Nuova costruzione a Rho per il Liceo Classico “Rebora” L’Assessore Valditara e il sindaco di Rho hanno concordato di dare una soluzione definitiva all’annoso problema del Liceo Classico “Rebora” e delle sue succursali. Si costruirà così lungo la Via Padre Vaiani e la Via XXV Aprile, nelle immediate vicinanze dell’Istituto Tecnico “Mattei”, un complesso edilizio per il quale sono previste una superficie ai piani di circa 16 mila metri quadrati e una superficie coperta di circa 5.300. Il Comune di Rho si è impegnato a cedere gratuitamente alla Provincia metà dell’area occorrente. L’ipotesi di parten- za considera una necessità di 65-70 spazi per la didattica (aule, laboratori, studi per i docenti), spazi di servizio, segreteria, palestra, palazzetto dello sport con relativi spogliatoi e uno spazio polivalente che potrà essere ideato come centro congressi e sarà funzionale al futuro insediamento della Fiera sull’area rhodense. Nell’orario extra-scolastico le strutture non riservate alla didattica potranno essere usufruite dalla cittadinanza. Si prevede che il costo complessivo dell’opera sia di 15 miliardi, di cui 3 già contemplati nelle proposte del bilancio provinciale 2001-2003. Entro la fine del prossimo anno si procederà all’appalto della costruzione, che è già inse- FOTO DI MARIO DOTTI Il Presidente Colli incontra gli studenti. tantina. Con un’iniziativa mai prima d’ora realizzata si è così potuto venire a diretta conoscenza dei vari problemi delle singole scuole, individuando insieme a loro specifiche soluzioni. In alcuni casi già il giorno successivo si sono così risolti problemi che erano rimasti insoluti da mesi o addirittura da anni. b) L’associazione territoriale delle scuole È interesse della Provincia avere di fronte un interlocutore scolastico forte e rita nell’elenco triennale delle opere pubbliche della Provincia. Razionalizzazione e ampliamento dell’Isa di Giussano L’Istituto d’Arte di Giussano è diviso attualmente in due strutture distanti tra loro: la sede centrale, in Via Domenico Savio, è un ex-oratorio riadattato alle funzioni scolastiche (i laboratori sono ricavati all’interno della chiesa sconsacrata); la succursale, in Via delle Rimembranze, è ospitata in un vecchio edificio dei primi del Novecento. L’obiettivo dell’Assessore Valditara, considerato anche lo sviluppo del numero degli studenti (circa 850), era di accor- pare in un’unica sede tutte le strutture della scuola, dotandola delle più moderne attrezzature per poter esprimere al meglio le sue potenzialità a beneficio del territorio dell’Alta Brianza. Il nuovo Istituto si articolerà così in parte sulla vecchia sede di Via delle Rimembranze, che verrà completamente ristrutturata, in parte sul nuovo edificio attiguo alla succursale appena completato dal Comune e sulla ex-scuola media, anch’essa da ristrutturare, e per una parte consistente su una struttura di nuova realizzazione che ospiterà gli uffici amministrativi, i nuovi laboratori e una grande palestra coperta con spogliatoi. rappresentativo. D’altra parte il rafforzamento dell’autonomia scolastica passa attraverso la costituzione di una associazione che sia in grado di rappresentare tutte le scuole, coordinandole, rappresentando una camera di compensazione dei loro problemi, capace di fornire alla Provincia e allo Stato proposte unitarie. “Perché nasca – ha spiegato Valditara – ho messo a disposizione una sede e i fondi necessari per la costituzione presso notaio. Lo statuto è ora pronto, numerosi consigli di istituto hanno già approvato l’adesione”. c) La programmazione della rete Proprio per meglio realizzare i compiti di programmazione è stata svolta dal Cisem (Centro di ricerca della Provincia), uno studio (Progetto Indago) che ha fornito i dati relativi al successo formativo, al funzionamento del dimensionamento e dell’esito dell’estensione dell’obbligo scolastico. Il plesso, una volta completato, potrà disporre di 28 aule didattiche, 17 aule speciali, 2 aule di informatica, 5 laboratori, oltre a spazi per la segreteria e la presidenza, la biblioteca, un’aula multimediale, lo stoccaggio dei materiali. Vi sarà anche un campo sportivo polivalente con pista di 100 metri. Costo stimato: circa 13 miliardi. Entro la fine dell’anno si prevede di avviare le procedure di appalto per la ristrutturazione dell’exscuola media, mentre l’appalto per la costruzione dell’ampliamento dovrebbe essere iniziato entro la fine del 2002. Il tutto allo scopo di poter completare i lavori entro il primo semestre del 2004. Nuova sede dell’Istituto Professionale “Maria Bellisario” di Inzago L’attuale Istituto, che offre percorsi formativi su tre indirizzi professionali (servizi commerciali, turistici e sociali), è collocato in un vecchio edificio ospedaliero nel comune di Inzago e in due sezioni staccate a Trezzo sull’Adda e a Gorgonzola: tutte strutture inidonee dal punto di vista della destinazione, obsolete e insufficienti, specie a fronte di un forte incremento delle domande di iscrizione. L’intervento dell’Assessorato provinciale permetterà di riunire le attuali sedi in un unico complesso, dimensionato corret(continua a pag. 42) FOTO DI AGENZIA FOTOGRAMMA Trecento interventi per la scuola Sette progetti (segue da pag. 41) tamente e dotato delle attrezzature più moderne. L’area individuata per la costruzione del nuovo complesso è stata messa a disposizione dal Comune di Inzago nelle adiacenze della sede storica dell’Istituto ed è facilmente raggiungibile in quanto collocata lungo la Padana Superiore e nei pressi della stazione della metropolitana di Gessate. A intervento ultimato si avranno due edifici: uno a destinazione didattica (comprensivo di 30 aule normali e 10 speciali per un totale di 750 studenti diurni, ai quali teoricamente potrebbero aggiungersene altrettanti serali) e uno adibito a palestra-palazzetto dello sport per un totale di 200 posti a sedere. Il vecchio edificio non sarà abbattuto ma riadattato per ospitare attività scolastiche complementari (biblioteca, segreteria, presidenza, eccetera). La cifra complessiva messa a bilancio dalla Provincia è di 10 miliardi e 100 milioni, dei quali 2 miliardi e 600 milioni garantiti dal Comune di Inzago che partecipa al finanziamento per la costruzione del palazzetto sportivo. L’intervento verrà attuato per lotti successivi nell’arco del triennio 20012003. Il progetto per l’Istituto Tecnico “Giorgi” di Milano L’Assessorato provinciale ha discusso con il Settore Urbanistica del Comune di Milano i criteri di intervento per rilanciare qualitativamente l’importante Istituto milane- d) L’orientamento delle famiglie Il Cisem è stato incaricato da Valditara di realizzare un’indagine volta a chiarire quali siano gli indirizzi scolastici che garantiscano le migliori e più rapide condizioni di impiego area per area, quali siano le retribuzioni relative e il successo lavorativo, quali i settori imprenditoriali che più siano scoperti sotto il profilo della offerta formativa. Questi dati, non appena pronti, saranno comunicati alle famiglie dei ragazzi che si iscriveranno all’ultimo anno della media. 8. Le iniziative a favore della parità scolastica La libertà di educare i propri figli sancita dalla Costituzione comporta, per poter essere effettiva, la possibilità di scelta della scuola ritenuta più idonea da parte dei se mediante un progetto edilizio che soddisfi le necessità della scuola della riforma e delle autonomie. Lo studio di fattibilità prevede la conservazione e il pieno recupero della palazzina storica, soggetta a vincolo, situata a est dell’area di intervento e la demolizione dei rimanenti edifici dell’Istituto, in quanto ritenuti di scarso valore storico-architettonico. Al loro posto saranno costruiti nuovi edifici che contengano spazi a funzione didattica, laboratori specialistici, un auditorium e impianti sportivi. I lavori di abbattimento delle strutture in abbandono e di bonifica dell’area sono programmati per la fine di quest’anno e finanziati per 500 milioni con un apposito fondo di bilancio. La seconda parte del progetto, che riguarda le nuove costruzioni, comporterà un investimento L’Assessore Valditara in un laboratorio di informatica. complessivo di 20 miliardi, suddiviso in tre annualità, e potrà essere appaltata entro la fine del 2002. Nella palazzina oggetto di recupero si avranno spazi ricreativi e di ristoro per studenti e insegnanti e si ricaverà l’alloggio per il custode. I nuovi edifici, invece, che complessivamente copriranno una superficie di circa 8.800 metri quadrati, ospiteranno, al piano rialzato, l’atrio di ingresso, i laboratori, l’auditorium e la palestra polifunzionale; al primo piano, le aule, gli uffici di segreteria e presidenza, la biblioteca e sale di lavoro per i professori; il secondo piano avrà soltanto aule. Una nuova sede per l’Isa di Monza L’Istituto d’Arte di Monza è attualmente ospitato in strutture edilizie che fanno genitori. Da qui la necessità di incoraggiare una effettiva parità: sono state confermate le 500 borse di studio – ha spiegato l’Assessore – già istituite lo scorso anno, per ragazzi frequentanti scuole legalmente riconosciute che appartengano a famiglie di modeste condizioni economiche e che abbiano un buon andamento scolastico. Sono stati finanziati per la prima volta corsi di aggiornamento e formazione specificamente per docenti di scuole non statali. È stata prevista, infine, un’indennità di accompagnamento anche per quei ragazzi disabili frequentanti scuole pubbliche legalmente riconosciute. 9. La Provincia per l’educazione del cittadino Una società ordinata e matura richiede cittadini responsabili. Per favorire una maggiore responsabilizzazione parte del complesso della Villa Reale, di proprietà del Comune. La situazione logistica è andata negli ultimi anni ad aggravarsi fino a rendere inagibili i locali della ex-Borsa, parte consistente dell’originaria sede della scuola. In prospettiva, poi, potrebbe anche peggiorare poiché, nel progetto generale di sistemazione della Villa Reale, la Sovrintendenza alle Belle Arti dovrà richiedere la restituzione dei locali della ex-Cavallerizza, dove oggi si trovano diversi laboratori dell’Isa. Con la piena collaborazione dell’amministrazione comunale, l’Assessore provinciale Valditara lancia l’idea di dare nuova dignità all’Istituto di Monza e all’Accademia di Brera, individuando nel territorio comunale una “città degli artisti” che ospiti mostre, musei, luoghi di sosta per i cittadini, capace di fondere le funzioni della didattica, della cultura e della socializzazione. L’area che il Comune sarebbe disponibile a concedere si trova all’interno dell’ex-macello, un terreno di circa 20 mila metri quadrati. Qui verrebbe realizzata una struttura di circa 9 mila metri quadrati di superficie calpestabile, dotata dei più moderni laboratori di arte applicata alla fotografia, al cinema, alla tv, alle tecniche grafiche, alla fotoincisione, modellistica ed ebanisteria. Sono previsti anche una palestra coperta e campi di atletica all’aperto. Le procedure di appalto potrebbero essere avviate entro la fine del 2002 con uno stanziamento di 13 miliardi e mezzo già inserito nel bilancio triennale. dei giovani, un attaccamento alla propria scuola, un più forte rispetto delle strutture scolastiche e più in generale dei beni pubblici, l’Assessore ha messo a disposizione delle scuole contributi che verranno versati a quegli istituti che nel piano dell’offerta formativa inseriranno, come se si trattasse di esercitazioni, piccole manutenzioni (imbiancature, pulizie, sostituzione di vetri rotti) fatte direttamente dai ragazzi. La prevenzione è l’arma vincente contro ogni malattia. Al riguardo è stata avviata con esperti dell’Ospedale S. Raffaele una campagna di prevenzione contro il cancro e le malattie cardiovascolari indotte da agenti ambientali come il fumo. Con un esperimento, il primo in Italia, duemila ragazzi saranno seguiti stabilmente da psicologi e Grandi lavori per il “Feltrinelli” di Milano La riqualificazione del prestigioso istituto milanese, una delle scuole di eccellenza della metropoli destinata a formare tecnici di avanguardia, è iniziata. Il progetto provinciale, infatti, è stato diviso in due fasi, la prima delle quali è già in atto. Sono infatti in corso i lavori di ristrutturazione e adeguamento normativo della palazzina d’ingresso, per un importo complessivo di 7,6 miliardi. La seconda fase, che riguarda la sistemazione complessiva dell’Istituto per un investimento di 19 miliardi, potrà essere appaltata entro la fine dell’anno. Nella palazzina ci saranno gli uffici delle segreterie, i laboratori, le aule, la biblioteca, le sale di lavoro per i Giuseppe Valditara Assessore all’istruzione e edilizia scolastica Per saperne di più @ Tel.: 027740.4834-4835 E-mail: Valditara@provincia. milano.it professori, mentre nel seminterrato saranno ospitati un locale bar e una zona museale, dove la scuola potrà collocare le attrezzature e i macchinari più significativi legati alla sua storia e al percorso storico-culturale della didattica dell’Istituto. Il progetto prevede una superficie ai piani di circa 12.800 metri quadrati e una superficie coperta di circa 5.100. La riqualificazione del “Feltrinelli” sarà inoltre l’occasione per dotare la Zona 5 di Milano di nuovi servizi: saranno realizzati palestre, impianti sportivi all’aperto, un centro congressi con capienza superiore ai 300 posti e una nuova biblioteca. Questi servizi potranno essere utilizzati dalla cittadinanza sia nell’orario scolastico sia in quello extra-scolastico. pneumologi. Il numero sarà poi progressivamente esteso. L’informazione è lo strumento vincente per prevenire incidenti. In collaborazione con i Vigili del fuoco partirà nelle scuole una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza: a scuola, a casa, in vacanza, in discoteca, e più in generale nei posti frequentati dai giovani. La musica è un elemento essenziale per raffinare l’animo: è stata potenziata la decennale iniziativa che coinvolgeva già numerose scuole provinciali e che si intitola “La musica nella didattica”. 10. Bicentenario di Carlo Cattaneo La Provincia è stata il primo Ente in Italia a celebrare il bicentenario della nascita di Carlo Cattaneo. Formazione nell’apprendistato Con i giovani alla conquista del lavoro Una serie di corsi per chi, assolto l’obbligo scolastico, vuole inserirsi subito nel mondo della produzione U no dei compiti più importanti e complessi che fanno capo alla Provincia è quello della formazione professionale, una realtà didattica con un percorso alternativo a quello delle scuole superiori che si prefigge di portare i giovani allievi a uno sbocco diretto nel lavoro. Si tratta di un’impresa non solo delicata, ma anche di portata molto vasta, visto che – per effetto delle disposizioni contenute nel Decreto Ministeriale del Lavoro e della Previdenza Sociale 5 agosto 1999 e della conseguente deliberazione della Giunta Regionale – la Provincia di Milano ha ricevuto la delega completa in materia di organizzazione dei corsi di formazione esterna per gli apprendisti. L’Assessore provinciale alla formazione professionale, Giuseppe Marzullo, si è trovato alle prese con un impegno deci- samente gravoso. L’Amministrazione Provinciale non solo si è vista attribuire i compiti relativi alla raccolta e alla registrazione dei dati degli apprendisti e alla messa a punto dei corsi, ma anche il compito di reperire le risorse finanziarie per l’organizzazione dei corsi stessi. A questo proposito, sono giunte all’Ufficio Apprendistato circa 35.000 comunicazioni, di cui circa 29.000 riguardanti il Mod. Ap1 (comunicazione dei dati dell’apprendista e del tutore aziendale) e 6.000 concernenti il Mod. Ap2 (cessazione del rapporto di apprendistato). La Provincia di Milano, in sostanza, deve gestire sul piano tecnico e su quello finanziario 211 corsi. A questi si devono aggiungere i 60 corsi (già realizzati) previsti dal Piano Ordinario della formazione professionale 1999 - 2000. Dei 211 corsi del Piano Provinciale della formazione esterna ne sono già stati avviati 158. Fra passato e presente L’apprendistato ha una antica tradizione in Italia, visto che affonda le sue radici nelle botteghe artigiane del Medioevo. Soltanto di recente, però, nel 1995, gli sono state riconosciute le caratteristiche “ 2 • FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO Chi pu diventare apprendista? Tutti i giovani che abbiano assolto l obbligo scolastico, fra i 15 e i 24 anni di un vero e proprio contratto di lavoro. In questo modo il nostro Paese si è allineato a collaudate esperienze europee, in particolare a quella tedesca. Il vantaggio è evidente: viene data l’opportunità di qualificazione per tutti coloro che si immettono prematuramente nel mondo del lavoro. Dal punto di vista giuridico l’apprendistato si configura come un contratto misto che prevede, accanto al lavoro vero e proprio, un impegno da parte delle aziende a fornire all’apprendista una preparazione atta ad arricchire la sua formazione. Il contratto ha una durata minima di 18 mesi per un massimo di quattro anni, o di cinque nel settore dell’artigianato. Le ore di formazione esterna previste dalla legge sono 120 all’anno e si svolgono in strutture individuate dalle Regioni o dalle Province competenti e devono essere certificate. Competenze e salario Quali sono le competenze che vengono acquisite in questa formazione esterna? Da una parte si tratta di conoscenze generali di organizzazione del lavoro e di economia, di diritti e doveri nel lavoro, Giuseppe Marzullo Assessore alla formazione professionale. @ Per saperne di più Tel.: 027740.3188-3222 E-mail: g.marzullo@provincia. milano.it ” di sicurezza individuale e ambientale; dall’altra vanno aggiunte a queste le competenze “professionalizzanti”, cioè quelle abilità di base, linguistiche e matematiche, che consentono la comprensione dei processi lavorativi. Chi può diventare apprendista? Tutti i giovani che abbiano assolto l’obbligo scolastico, fra i 15 e i 24 anni. Da indagini recenti è emerso che il nuovo apprendista è per lo più (69% dei casi) un giovane di sesso maschile, di circa 20 anni, che ha abbandonato gli studi generalmente prima dei 17 anni. Soltanto un quarto è composto da giovani in età di obbligo formativo. Il salario dell’apprendista è pari a una percentuale – crescente ogni sei mesi – del salario di un lavoratore qualificato di uguale livello. Oltre a quello della retribuzione, l’azienda ha nei confronti degli apprendisti il dovere di impegnarsi a formare il giovane sul lavoro. Questo compito viene svolto dal tutor aziendale, che rappresenta l’elemento di raccordo fra il percorso formativo svolto sul lavoro e quello esterno. L’azienda che assume un apprendista ha un risparmio notevole in termini di contributi, che sono stabiliti in cifra fissa, attualmente circa 6.000 lire settimanali. Nuova frontiera della solidarietà sociale Più dignità per i disabili nel mondo del lavoro Dal collocamento obbligatorio all’inserimento mirato: è questo il criterio adottato dalla Provincia C ambia il mondo del lavoro e cambiano i modi con cui l’Ente pubblico affronta l’emergenza occupazione. Un compito che diventa delicato e urgente quando il problema tocca le fasce più deboli, a cominciare dai disabili. La legge del 12 marzo 1999 ha offerto agli enti pubblici possibilità nuove per promuovere l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro: servizi di sostegno e, soprattutto, collocamento mirato. Facendo riferimento al termine “collocamento mirato”, la legge fa un salto di qualità importante rispetto al concetto di “collocamento obbligatorio”. Da oggetto dell’azione di solidarietà, inserito coattivamente nel lavoro, il disabile diventa soggetto fino a sentirsi parte integrante e attiva nel mondo del lavoro e della produzione. E proprio questa è l’interpretazione che la Provincia di Milano ha voluto dare a questa importante legge. “Oltre la Qui sotto, il marchio della campagna promozionale. cultura dell’obbligo e dell’imposizione c’è una vera gestione sussidiaria del lavoro”, spiega l’Assessore al lavoro Cosma Gravina. “È necessario andare oltre un’idea di persona svuotata e impoverita, restituendo al disabile la propria dignità e centralità sociale, aiutandolo così a trasformarsi da peso sociale a vera e propria risorsa per la società”. La Provincia di Milano è stata la prima in Italia a sperimentare e a sviluppare un progetto concreto di inserimento mirato attraverso il monitoraggio dei bisogni e delle esigenze di tutti i soggetti: da un lato i portatori di handicap in cerca di collocazione, dall’altro le aziende che devono inserirli. Si tratta di un programma decisamente innovativo, che si avvale – fra l’altro – di un moderno software di gestione predisposto dalla Fondazione Don Gnocchi. Questa operazione, assai complessa, ha preso il via da alcuni mesi. È stata ini- Un successo l’iniziativa “Finanziamo il • New economy e imprenditori milanesi. Un matrimonio possibile, secondo l’Assessore al lavoro, Cosma Gravina, che tre mesi fa propose al sistema produttivo provinciale un “Bando per l’innovazione e la qualità” su cui furono investiti 13 miliardi. Un finanzia- mento variabile tra i 2 e i 50 milioni a fondo perduto, per costruire siti web, progettare strategie di commercio elettronico, certificare la qualità dei processi produttivi. La risposta delle aziende non si è fatta attendere, tanto che in poche settimane i soldi a disposizione sono stati immediatamente utilizzati, ed è stato quindi necessario un ulteriore finanziamento di 7 miliardi. FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO “ Dei 14.382 disabili iscritti nelle liste del Collocamento obbligatorio, ben 11.409 si sono dichiarati disponibili al programma di collocamento mirato ziata in forma sperimentale nella zona del Legnanese ed è stata poi allargata progressivamente agli altri Centri per l’Impiego della provincia. Oggi siamo ormai all’ultima fase di applicazione: quella che coinvolgerà il Centro per l’Impiego di Milano, numericamente il più consistente e anche il più impegnativo in termini organizzativi. Dei 14.382 disabili iscritti nelle liste del Collocamento obbligatorio, ben 11.409 si sono dichiarati disponibili al program- tuo futuro” E per i prossimi mesi è già stato previso un rifinanziamento ancora più consistente. Ecco sinteticamente i dati aggiornati: Misura 1 (piccola impresa web) 2000 domande pervenute (era previsto il finanziamento di 330 progetti) Misura 2 (piccola-media impresa net) 1000 domande pervenute (era previsto il finanziamento di 250 progetti) Misura 3 (piccola impresa quanty) 700 domande pervenute (era previsto il finanziamento di 330 progetti) Misura 4 (piccola-media impresa CE) 200 domande pervenute (era previsto il finanziamento di 100 progetti) ” ma di collocamento mirato. Si tratta in maggioranza di persone di età inferiore ai 55 anni, il cui titolo di studio non supera la licenza media inferiore; non mancano, peraltro, casi più complessi, fra i quali quelli di quasi 700 analfabeti. E le aziende, come hanno reagito? Circa 3.000 hanno risposto alla proposta di inserimento mirato. Risposta convinta: anche gli imprenditori hanno evidentemente interesse a ricercare la persona giusta da impiegare nel posto giusto e a evitare situazioni imbarazzanti di parcheggio coatto dei disabili. In un solo anno le aziende che hanno compilato il prospetto informativo sono aumentate del 128%, mentre le adesioni alle convenzioni sono aumentate del 107%. L’operazione ha coinvolto tutti i servizi territoriali per l’integrazione al lavoro, indispensabili sia nella fase della selezione di massa, sia in quella dell’avviamento al lavoro. In tutto, 48 servizi fra pubblici e privati convenzionati, che si fanno carico di più di 2.700 disabili oltre che di 200 soggetti cosiddetti “a rischio emarginazione”, fra cui ex detenuti ed ex tossicodipenCosma Gravina denti. Ben 19 operatoAssessore al lavoro e alle attività ri qualificati hanno economiche prestato la loro opera Per saperne di più in questo progetto. Tel.: 027740.2719-2887 I risultati sono stati E-mail: c.gravina@provincia. incoraggianti. “Credo milano.it che in questa, come in altre applicazioni in tema di servizi alla persona – ha osservato l’Assessore Gravina – la Provincia di Milano stia dimostrando con concretezza e senza trionfalismi come sia possibile creare le sinergie migliori fra ente pubblico, aziende e il cosiddetto ‘privato sociale’ per una gestione più efficace dei problemi che emergono sul territorio”. @ Le opportunità del nostro agriturismo Vacanza in fattoria Nel territorio della provincia, a quattro passi da Milano, operano 36 aziende rurali che offrono ospitalità e specialità gastronomiche. L’accoglienza è eccellente, il contatto con la natura garantito di Guido Re E chi l’avrebbe mai pensato? Tutt’intorno a Milano, sparse nella campagna, vi sono moltissime cascine e aziende rurali perfettamente attrezzate per offrire relax e una breve vacanza, con tanto di attività sportive all’aria aperta per adulti e bambini. Una simpatica quanto inattesa scoperta che si può fare sfogliando la Guida alle aziende agrituristiche e ai prodotti tipici della provincia di Milano diffusa in occasione della Borsa Internazionale del Turismo tenutasi a metà febbraio. Scrive nella prefazione l’ingegner Novo Umberto Maerna, Assessore provinciale all’agricoltura e ai parchi, che ha voluto realizzare il volumetto: “Per una realtà territoriale quale quella della provincia di Milano, che evoca immediatamente FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO VOGLIA DI PACE E DI RELAX Di corsa, incontro al sole, in un campo di grano maturo: un’immagine che da sola evoca la suggestione della campagna. Vacanza in fattoria FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO città affollate, grandi velocità, inquinamento, non è così immediato pensare a una vacanza o a un itinerario agrituristico. Con questa pubblicazione abbiamo voluto interpretare le esigenze di tutti i potenziali ospiti cercando di predisporre A CAVALLO NEL VERDE Alcune fattorie agrituristiche praticano l’allevamento equino e organizzano per i loro ospiti facili escursioni a cavallo nei dintorni. uno strumento di consultazione originale, utile e immediato, con l’obiettivo di contribuire alla fruibilità effettiva delle nostre aree verdi, anche attraverso l’agriturismo, la valorizzazione di prodotti tipici, la riscoperta delle identità e delle tradizioni della nostra terra”. La guida, di formato tascabile, con bei disegni e piacevoli testi di Gemma Cavallo Perin, è bilingue (italiano e in- glese): si rivolge infatti anche a quei molti stranieri che vengono in Lombardia non solo per ammirarne il ricco patrimonio artistico-culturale, ma altresì per gustare le bellezze di una campagna che avvolge la metropoli in un abbraccio di quiete e di storia antica. In tutto il territorio della provincia operano già 36 aziende agrituristiche, ognuna diversa dall’altra per storia, attività, servizi messi a disposizione del pubblico, caratteristiche architettoniche. Sì, perché anche l’architettura è differente da zona a zona, basta dare uno sguardo per accorgersene: ed è interessante studiarla. Nella parte settentrionale i cascinali sono costituiti da un unico edificio a più piani, con le stanze che si affacciano su lunghi ballatoi in legno. In quella meridionale, invece, sono disposti sui quattro lati, con una o più corti. La guida li indica uno per uno, consigliando il percorso migliore per raggiungerli dalle principali arterie di traffico. In pratica, volendo visitarli tutti, uno per ogni week-end, se ne va via quasi un anno intero: niente male per chi, al termine di una settimana di lavoro, voglia trascorrere qualche ora di assoluto riposo con la famiglia e gli amici facendo vacanza. Una vacanza vera, a gustare specialità enogastronomiche sempre più rare, alloggiare in casette indipendenti, fare campeggio, vedere da vicino allevamenti di ovini, bovini, suini, praticare l’equitazione o il tiro con l’arco, la pesca o il jogging. Il tutto spendendo molto meno che in un albergo o in un villaggio turistico. Il che non è affatto trascurabile di questi tempi. Ma che cos’è l’agriturismo? È l’integrazione piena fra le due attività, disciplinata dalla Legge regionale n. 3 del 1992 e dal Regolamento n. 3 di due anni dopo. Inizialmente era previsto che fosse la Regione a gestire questo settore, ma nel 1998 la competenza è stata continua a pag. 53 FOTO DI TONI NICOLINI FOTO DI TONI NICOLINI Per richiedere la Guida all’agriturismo e avere altre notizie ci si può rivolgere al Settore Agricoltura e Parchi della Provincia, Viale Piceno 60 20129 Milano tel. 02/77403057 fax 02/77403017 e-mail: agricoltura@ provincia.milano.it FOTO DI TONI NICOLINI FOTO DI TONI NICOLINI Vacanza in fattoria trasferita alle Provincie. Lo scopo della legge regionale è cosi definito: “rivitalizzare e valorizzare sotto l’aspetto sociale, territoriale ed economico le comunità rurali attraverso l’integrazione dei redditi aziendali, per un più armonico sviluppo dell’intera comunità lombarda”. A garanzia degli ospiti sono fissate a carico del titolare dell’azienda agrituristica alcune norme vincolanti: la produzione agricola e gli eventuali allevamenti non devono essere sacrificati all’attività “alberghiera”, così che il tempo dedicato al lavoro agricolo deve essere prevalente rispetto a quello utilizzato per l’ospitalità e le attività ricreative e culturali. L’ospitalità per la notte è limitata a trenta persone in quindici camere al massimo. Nelle aree destinate al campeggio non possono essere allestite più di quindici piazzole. Quanto ai pasti, si possono servire fino a ottanta persone al giorno, e le materie prime per preparare i cibi devono essere per almeno il 36 per cento prodotte dall’azienda stessa e per FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO segue da pag. 50 almeno il 35 per cento provenienti da aziende agricole della zona. Infine, si deve assicurare la sicurezza personale dei clienti rispettando le norme igieniche, il regolamento edilizio sulle civili abitazioni, le norme per la vendita e la somministrazione dei prodotti alimentari. Quello dell’alimentazione è indubbiamente il momento principale di una vacanza in cascina. E la nostra regione ne offre in quantità. Sono piatti tradizionali, semplici, dai sapori di un’infanzia continua a pag. 56 GUSTI E SAPORI ANTICHI Nei cascinali si trovano molte specialità enogastronomiche assolutamente genuine: sono prodotte dalle stesse aziende con metodi e ingredienti della migliore tradizione lombarda. Le aziende agrituristiche della provincia Ecco dove trascorrere qualche ora o qualche giorno in piena campagna: prima di andarci, però, telefonate 1 Beretta Gianni Cascina Magana Burago Molgora tel. 039-6084196 2 Bianchi Andrea Cascina Calcaterra Via C. Battisti, 12 - Ozzero tel. 02-9407814 3 Bocchiola Antonio Via Guarnerio, 120 Trezzo d’Adda tel. 02-90938353 4 Borgonovo Giuseppe Cascina Mirabello Gorgonzola tel. 02-9511077 5 Borgonovo Lara Cascina Fogliana Cassina de’ Pecchi tel. 02-9513652 6 Bossi e Quattri Cascina Gaggioli Via Selvanesco, 25 - Milano tel. 02-57408357/57408479 7 Campi Carlo Via F.lli Rizzardi, 15 Milano tel. 02-48203061 8 Cascina Cortenuova Via Fontanile, 7 Truccazzano tel. 02-9583007 9 10 11 15 12 16 18 13 17 19 Cascina Pioltino Zibido San Giacomo tel. 02-90005067 Casorati Imelda Cascina S. Antonio Paullo - tel. 02-90632350 CO.A.FRA. Cooperativa Agricola Fraternità - Cascina Nibai Cernusco sul Naviglio tel. 02-9249433 Corti Gabriele Cascina Caremma Via Cascina S. Rocco, 2 - Besate tel. 02-9050020 Fiordaliso Irene Cascina S. Francesco Via Cascina S. Francesco, 1 Busto Garolfo tel. 0331-567408 14 Floricoltura Colombi Barbara Fondo Brugarolo Via Manzoni, 15 Sulbiate Superiore tel. 039-623735 Forni Francesco Cascina Lasso Via Lasso, 1 - Morimondo tel. 02-945215 Groppelli F. e figli Cascina Rosina Strada provinciale Rivoltana Truccazzano tel. 02-9583012 Il Sentiero Coop. Agr. Via Dante, 108 Cesate tel. 02-99069037 Massari Giuseppe Cascina Riazzolo Albairate tel. 02-9406603 Melchiori Nadia Cascina Oggioni Gorgonzola tel. 02-95302799 Negri ArmandoDossena Maria Cascina Crivella Abbiategrasso tel. 02-94966848 25 Oldani Natale e Massimo Cascina Barcella Località Casterno Robecco sul Naviglio tel. 02-94970555 26 Piolanti Piersante e figli Fattoria di Piero Via Vittorio Emanuele, 150 Località Battù - Lazzate tel. 02-96720050 27 Pirola Roberto Cascina di Mezzo Liscate tel. 02-95350372 28 Porta Enrico e Oreste Cascina Cascinetta Via Cascinetta, 1 Vittuone tel. 02-9024340/90111821 29 30 Ranzani Angelo Cascina Rosio Albairate - tel. 02-94920659 Rossignoli Giorgio Cascina S. Rocco Via Cascina S. Rocco, 2 Casarile - tel. 02-9054137 31 S. Rocco Coop. Agr. Via Manin, 12 Magenta tel. 02-9794740 32 Strigazzi Enrico Frazione S. Rocco, 7 Casarile tel. 02-9055877 33 Vallieri Aurelio Via Roma, 48 Pogliano Milanese tel. 02-9342073 34 Viganò Stefano Cascina Bullona Strada Valle, 32 Pontevecchio - Magenta tel. 02-97292091 20 Il Melone s.r.l. Cascina Melone Agriturismo Il Mulino Casarile - tel. 02-90093596 21 Meraldi Antonio e Simone Via Marconi, 32 Località Gudo Gambaredo Buccinasco tel. 02-45708540 22 Monti Cornelio Cascina Guzzafame Frazione Vigano Certosino Gaggiano tel. 02-9086659 23 Moretti Clotilde Cascina S. Carlo Frazione S. Pietro all’Olmo Cornaredo tel. 02-93566131 35 Grazioli Giuseppe Cascina S. Giuseppe Frazione Torrazza Caponago - tel. 02-95345038 (solo in alcuni periodi) 36 Crespi Giuseppe Roberto Invernizzi Gianfranco Cascina Nuova Sedriano tel. 02-90319262 (solo in alcuni periodi) ILLUSTRAZIONE DI AMALIA AROSIO 24 FOTO DI TONI NICOLINI Gli allevamenti dei bovini sono condotti in queste aziende secondo i criteri rigorosi dell’agricoltura biologica: così carne e latte provengono da animali nutriti con mangimi assolutamente naturali. La stessa cura viene riservata ai vecchi attrezzi per il lavoro dei campi (a destra), magari oggi non più utilizzati ma degni di figurare in un museo. segue da pag. 53 lontana che non si ricordano quasi più, leccornie perdute nel ritmo frenetico cui la vita di lavoro ci costringe, tra fast food, un panino in piedi, un toast e via: sono risotti gialli e alle erbe, pasta fatta in casa, ravioli di carne e di verdura, cassoela, grigliate miste di carne e verdure, rustin negaa, busecca, brasati, arrosti, bolliti. E ancora: salumi e salamelle, formaggi, sottaceti, torte al cioccolato e alle nocciole, crostate e pan de mei. Pranzi che non si scorderanno facilmente. Poi, sostare sui tavolati di campagna nella giornata di sole con un bel bicchiere di rosso davanti e, dopo il caffè, farsi una partitina a briscola, scopone o tressette: che cosa volere di più? Oppure mettersi comodi e ascoltare il racconto dei contadini che ti parlano di sé e dei loro animali, che ti spiegano di che cosa è fatto l’ambiente nel quale sudano e faticano da generazioni, che ti indicano con il dito quell’albero secolare o quella pieve dimenticata lassù sul poggio, ma dal fascino ancora intatto e che, dentro, ha un crocifisso portato in processione ogni anno nella festa del patrono... continua a pag. 59 FOTO DI TONI NICOLINI LA MUCCA È SAVIA Vacanza in fattoria Latte e formaggi, vino, riso e marmellata • Sono molti i prodotti tipici delle aziende agrituristiche della provincia, a cominciare dal latte e suoi derivati. Si tratta di prodotti genuini nel vero senso della parola, perché ottenuti da un’agricoltura attenta ai dettami igienico-sanitari. Molte fattorie della zona hanno adottato per le loro coltivazioni e nei loro allevamenti il sistema biologico, che bandisce l’uso di qualsiasi componente chimico e si affida a sistemi esclusivamente naturali, spesso sopportando costi produttivi più alti. Ma i risultati finali non deludono: specialmente oggi che la gente cerca sui banchi del mercato soprattutto la qualità. L a Lombardia da sola assicura con i suoi allevamenti di bovini circa il 40 per cento della produzione italiana di latte. Le mucche migliori sono quelle di razza frisona, riconoscibili dal mantello pezzato bianco e nero, che danno circa 35 litri al giorno. Ognuna di loro consuma qualcosa come venti chili di mais, otto di mangime e altrettanti di fieno, e beve fino a cento litri di acqua al giorno. La mungitura avviene nelle prime ore del mattino mediante apparecchiature automatiche. Il latte raccolto subisce poi processi accurati di pastorizzazione, omogeneizzazione e sterilizzazione prima di essere confezionato e immesso nel circuito commerciale. Una parte di esso viene utilizzata, spesso dalle stesse aziende rurali, nella trasformazione in formaggi, burro e altri latticini gustosi e dall’alto valore energetico poiché conservano in quantità concentrata molti princìpi nutritivi del latte: proteine, grassi, vitamine, sali minerali. La varietà dei formaggi lombardi è notevole: fra i tanti sono molto apprezzati il gorgonzola (il formaggio italiano certamente più conosciuto al mondo insieme con il parmigiano reggiano), il quartirolo, il taleggio, il grana padano, la crescenza, la robiola. N el campo dei salumi, tipici del Milanese sono il verzin, la luganiga e naturalmente il salame Milano. Provengono dalla macellazione dei suini allevati nelle porcilaie e nei recinti all’aria aperta e sono ottenuti aggiungendo alla carne di maiale ingredienti particolari che ne determinano il sapore, oltre al sale, che non manca mai. Così, ad esempio, il Milano contiene carne bovina, infuso di aglio pestato e vino bianco. Il verzin è insaporito con pepe, aglio e polvere di latte. La luganiga ha un impasto condito con brodo di manzo e formaggio grana. in autunno, quando entrano in azione le mietitrebbie che tagliano le piantine e raccolgono il risone. Nelle riserie esso viene mondato e lavorato fino a ricavarne tre prodotti diversi: il riso raffinato, quello integrale (cioè non raffinato) e quello trattato a vapore. Altro momento delicato è la confezionatura, che molte aziende ormai fanno sotto vuoto. U n altro elemento che giganteggia nella gastronomia tradizionale lombarda è il riso. Lo si coltiva nella zona meridionale della provincia, dove prevalgono i terreni argillosi ricchi di fontanili spontanei. Le varietà sono molte, ciascuna con una precisa destinazione culinaria: come ben sanno le padrone di casa, c’è il riso per le insalate e quello per i risotti, il riso per le minestre e quello da cuocere a vapore o pilaf. Il ciclo del riso è piuttosto lungo: si comincia a marzo, con la preparazione della terra; in aprile si immette l’acqua nei campi e si seminano i chicchi (che non vanno interrati); poi, quando la temperatura si fa più dolce, si abbassa il livello dell’acqua e si fa riposare la risaia fino I nfine, non si possono dimenticare i vini, bianchi e rossi, che hanno nelle colline di San Colombano al Lambro (nel Lodigiano, una quarantina di chilometri da Milano) il loro maggiore centro di produzione; le marmellate di frutta adoperate dalle donne della campagna per preparare squisite crostate e croccanti biscotti; il miele di acacia, tiglio, castagno, raccolto nelle arnie da apicoltori appassionati che si tramandano di padre in figlio i segreti della loro arte antica. Vacanza in fattoria FOTO DI VITTORIO PIGAZZINI I Consorzi di tutela • A garanzia del consumatore, i produttori di salami, formaggi e vini tipici hanno dato vita a Consorzi di tutela che controllano le lavorazioni e ne certificano la genuinità. Ecco i loro indirizzi: Consorzio di tutela del provolone Piazza Marconi, 3 26100 Cremona tel. 0372-30598 fax 0372-457078 Consorzio di tutela del salame Brianza Via Bergamo, 35 22055 Merate (LC) tel. e fax 039-9909577 Consorzio di tutela del grana padano 25015 Desenzano del Garda (BR) tel. 030-9910481 fax 030-9910487 Consorzio di tutela dei vini d.o.c. di S. Colombano Via Sforza, 24 20078 S. Colombano al Lambro (MI) tel. e fax 0371- 898830 Consorzio di tutela del formaggio quartirolo lombardo Viale Molise, 62 20137 Milano tel. 02-55188563 fax 02-55193153 Consorzio di tutela del formaggio gorgonzola Via P. Azario, 3 - 28100 Novara - tel. 0321-626613 fax 0321-390936 Consorzio di tutela del formaggio taleggio Viale Molise, 62 20137 Milano tel. 02-55188563 fax 02-55193153 FOTO DI VITTORIO PIGAZZINI segue da pag. 56 L’ospitalità del contadino italiano è proverbiale. Da noi, nelle 36 aziende agrituristiche della provincia, è al massimo livello sia in termini di qualità del servizio offerto sia di esigenze economiche dei singoli clienti. Oltre alla possibilità di pernottare in camera (ma attenzione, per non correre rischi conviene sempre prenotare, perché i posti a disposizione sono limitati, lo impone la legge), in tenda o nel proprio camper, si può partecipare a visite guidate alle strutture, ai metodi di coltivazione e di lavorazione dei prodotti per comprendere i cicli stagionali della campagna, per conoscere da vicino gli animali della fattoria, per assistere alla mungitura e alla trasformazione del latte in latticini. Sarà un’esperienza dal vivo che vale mille lezioni, mille pagine di libro. E chi ha figli piccoli ne approfitti. È tutto compreso nel prezzo. Gli studenti sono naturalmente i benvenuti: ne prendano nota gli insegnanti della scuola dell’obbligo, sempre alla ricerca di “novità” da inserire nelle gite scolastiche per renderle più proficue, meno inutili o ripetitive. Alle scolaresche, infatti, sono riservati itinerari adeguati alle diverse fasce d’età. In alcune aziende si possono seguire persino corsi di educazione ambientale, ma anche di cucina e di ceramica. In altre sono disponibili grandi sale dove organizzare festicciole e incontri. Nella cartina pubblicata alle pagine 5455 trovate l’ubicazione delle 36 aziende agrituristiche della provincia. ACQUA: LA RICCHEZZA Risaie e canali irrigui caratterizzano la parte meridionale della provincia. A sinistra: una garzetta. Novo Umberto Maerna Assessore parchi, agricoltura, edilizia varia, cave, protezione civile. @ Per saperne di più Tel.: 027740.3495-3496 E-mail: maerna@provincia. milano.it Risposte nuove per la pianificazione del traffico Mobilità, un problema gestito con... trasporto Sono numerose le iniziative della Provincia: dal “car sharing” ai combustibili poco inquinanti, dagli scooter alimentati a GPL all’integrazione ferro-gomma S i fa presto a dire sviluppo urbano. Nelle città del terzo millennio non si può pensare di sviluppare un’attività pubblica senza tenere ben presente una serie di variabili. Prendiamo, per esempio, il sistema dei trasporti: non si può incrementarlo e renderlo più articolato senza prescindere dai problemi di impatto ambientale, inquinamento, traffico, sicurezza, coesistenza con i mezzi privati, solo per citare i temi più rilevanti. Gli amministratori devono dare oggi risposte nuove, con iniziative e soluzioni articolate. Queste iniziative non potevano mancare nell’ambito di “Progetto Città”, una manifestazione di rilievo na- zionale tenutasi presso la Fiera di Milano lo scorso febbraio, che ha messo in mostra le varie attività sviluppate in tema di architettura urbana. La Provincia, con l’Assessore ai trasporti, mobilità, viabilità e opere pubbliche stradali Dario Vermi, ha presentato diverse iniziative. Fra le più importanti, la nuova impostazione per la pianificazione del traffico (per esempio il Coordinamento intercomunale del Vimercatese e la stesura del Piano del traffico e della viabilità extraurbana, PTVE), la campagna di sensibilizzazione per una mobilità sostenibile con iniziative innovative come il car sharing e la proposta di utilizzare combustibili alternativi a basso impatto ambientale. Nello spazio dedicato alla Provincia è stato esposto, fra l’altro, il prototipo di uno scooter alimentato a GPL, a dimostrazione del fatto che esistono – basta volerle – concrete possibilità di avviare programmi di trasformazione di svariati tipi di veicoli, dagli autobus alle autovetture, ai motocicli. FOTO DI AGENZIA FOTOGRAMMA 4 • FOTO OLYMPIA-PUBLIFOTO FOTO DI AGENZIA FOTOGRAMMA In funzione da luglio l’impianto di termovalorizzazione “Silla 2” Dai rifiuti energia e calore Un passo avanti secondo criteri di efficienza e di economicità nella difesa dell'ambiente L Nella foto, le “cabine di regia”degli impianti di smaltimento dei rifiuti. a Provincia di Milano ha sempre considerato di estrema importanza l’ambiente e, fin dal suo insediamento, si è posta l’obbiettivo di modificare e caratterizzare le metodologie d’approccio ai vari problemi, a cominciare da quello spinoso dei rifiuti urbani. In questo campo si è cercato di realizzare – nel rispetto delle norme in vigore – impianti integrati per risolvere la pesante e urgente impasse dovuta alla carenza di impianti di smaltimento. Il criterio adottato è stato quello di concepire i rifiuti come una vera risorsa in termini di materia e di energia. Dai rifiuti solidi, cioè, è possibile ricavare energia, e dunque alleggerire il peso economico necessario per eliminarli. In questa ottica, in linea con le tendenze più avanzate, l’Assessore all’ambiente, risorse naturali e idraulica Luigi Cocchiaro ha cercato di dare il massimo impulso da un lato alla raccolta differenziata e al compostaggio – facendo ricorso, a questo scopo, anche a ingenti risorse economiche – dall’altro al recupero energetico, da attua- re con adeguati impianti di termovalorizzazione. Una volta tracciata la strada per realizzare un vero sistema integrato per la gestione dei rifiuti, è stato raggiunto un importante traguardo: l’accordo di programmi stipulato lo scorso 6 febbraio 2001 sotto il coordinamento della Provincia di Milano che ha visto i Comuni di Milano, Rho, Pero, Settimo Milanese e Cornaredo nonché l’azienda AMSA collaborare per il raggiungimento di un comune risultato di grande importanza che prevede la realizzazione e l’utilizzo del termovalorizzatore Silla 2 in località Milano-Figino. Si tratta di un avvenimento che ribadisce e concretizza i criteri dell’impostazione data dalla Provincia di Milano: l’avvio di un termovalorizzatore, che non ha soltanto come fine il corretto smaltimento dei rifiuti, ma che diviene una risorsa pre- ziosa di energia e di calore. Questo tipo di impianto si unisce a quello di compostaggio di Milano-Muggiano, già esistente in quest’area. Vale la pena a questo punto dare uno sguardo al passato. Il Piano Rifiuti in vigore è stato elaborato in un periodo caratterizzato dall’emergenza. Poiché persisteva una grave situazione di crisi nello smaltimento dei rifiuti, si era resa necessaria una fase di commissariamento conclusasi nel dicembre del 1996. La gestione commissariale, pur non riuscendo ad accelerare la realizzazione di impianti, ha comunque indicato un percorso utile e nuovo. Si è compreso, infatti, che andava incrementata al massimo la raccolta differenziata e che bisognava smettere di ricorrere alla discarica come unico sistema di smaltimento finale. I risultati previsti all’epoca per la raccol- Megawatt preziosi da “Silla 2” • L’impianto di termovalorizzazione Silla 2 entrerà in piena funzione dal luglio del 2001, con una potenzialità massima di smaltimento a bocca di forno di 900 tonnellate al giorno per 310 giorni l’anno. L’elemento innovativo è dato dallo sfruttamento dell’energia elettrica e sotto forma di calore generato dall’impianto. La disponibilità prevista è di 112 MW (Megawatt) termici totali, con la cessione di 50 MW a favore dei Comuni firmatari dell’accordo e la parte restante utilizzata dal quartiere Gallaratese di Milano. L’energia prodotta riscalderà 4000 appartamenti. Con l’entrata in esercizio di Silla 2 il vecchio forno verrà dismesso. Il monitoraggio “in continuo” dei dati di emissione consentirà una verifica costante agli organismi di controllo. Per garantire il buon funzionamento dell’impianto e dei sistemi di rilevamento verrà nominato un comitato tecnico con rappresentanti di tutti i Comuni per quattro anni. Dai rifiuti energia e calore ta sono stati raggiunti: 1.948.231 tonnellate nel 2000 (stima sui dati del primo semestre 2000) per una percentuale del 38,59% di raccolta differenziata. Il Piano indicava come obiettivo per l’anno 2000 il 39%. Per quanto riguarda la realizzazione del sistema impiantistico ipotizzato le indicazioni riguardavano 15 impianti di compostaggio e 8 impianti di termovalorizzazione (fra quelli esistenti e quelli di nuova realizzazione) allo scopo di raggiungere l’autosufficienza dell’ambito provinciale. La situazione attuale, sia pure in grosso ritardo sui tempi previsti dal Piano, presenta uno scenario impiantistico in via di definizione, che darà certamente maggiori garanzie per il futuro. Tre gli impianti di termovalorizzazione: quello di Milano Silla 2, quello di Trezzo sull’Adda e quel- Un decalogo da rispettare per salvaguardare • Intervenire sulle tariffe applicate dagli impianti: questa sarà la grossa scommessa della Provincia di Milano, che ha come obbiettivo la definizione di una tariffa unica per filiera impiantistica. In tal modo si intende risolvere il problema delle differenze tariffarie a cui sono assoggettati i Comuni del territorio, riportando il ciclo di gestione dei rifiuti a un approccio più corretto da parte di tutti i Comuni. Il Piano Rifiuti che la Provincia di Milano si prepara a elaborare sarà improntato ai criteri di efficienza, compatibilità ambientale ed economicità, elementi che si inseriscono nel quadro generale strategico ambientale che può essere sintetizzato nei seguenti dieci punti, un “decalogo” da tenere ben presente per la sicurezza dell’ambiente in cui viviamo: 1. Identificare tutte le fonti di contaminazione impegnandosi a ridurre l’inquinamento nell’aria (emissioni), in acqua (scarichi), e nel suolo (rilasci e sversamenti). 2. Ottimizzare la gestione dei rifiuti passando dal criterio del semplice smaltimento a quello secondo il quale le materie seconde vanno riutilizzate e valorizzate come fonte di energia. 3. Promuovere le tecnologie di risparmio energetico e favorire l’uso delle energie rinnovabili. 4. Razionalizzare la ge- Hanno detto: • “Questo impianto attesta il vantaggioso risultato di una politica intesa come metodo che partendo da una necessità vi pone rimedio trasaformandola in risorsa comune. Mi preme sottolineare la rilevanza, il pregio e il significato di questa struttura: aspetti che vanno oltre le funzioni specifiche per le quali è stata pensata e sarà destinata. E che riguardano il senso di responsabilità e il rispetto per le persone e la natura che hanno connotato ogni scelta preliminare e che hanno motivato i notevoli sforzi organizzativi”. Ombretta Colli Presidente della Provincia di Milano •“La realizzazione di Silla 2 permette di migliorare i valori relativi alla termovalorizzazione in Italia. Attualmente viene trasformato in energia utilizzabile solo il 7% dei rifiuti urbani, contro il 40% della Francia, il 23% della Germania e il 37% della Svezia, mentre è altissima la percentuale del prodotto che finisce in discarica: circa l’82% rispetto al 45% della Francia, 50% della Germania, 30% della Svezia”. Giuseppe Bencini Presidente Amsa •“La sottoscrizione del Protocollo costituisce per il Comune di Milano un impegno concreto in linea con le indicazioni previste dalla normativa nazionale e definite l’ambiente stione del sistema idrico, sia sotto il profilo della tutela idraulica, sia ottimizzando il ciclo integrato distribuzione-raccolta-depurazione. 5. Impedire l’ulteriore consumo di territorio anche grazie a strumenti finanziari e incentivi che favoriscano il riutilizzo di aree dismesse impedendo lo sfruttamento di aree vergini (greenfields). 6. Razionalizzare il sistema dei trasporti favorendo forme di efficiente mobilità integrata che spingano verso una progressiva e spontanea diminuzione dell’uso dei mezzi privati e un minore impatto ambientale da parte dei mezzi pubblici. 7. Promuovere la ricerca scientifica per la tutela dell’ambiente affiancandosi alle strutture universitarie e ai centri di ricerca dell’industria e sviluppando progetti pilota. 8. Sviluppare l’educazione al rispetto dell’ambiente nella formazione dei giovani. 9. Passare da una logica di repressione punitiva a una cultura di tutela responsabile della produzione industriale realizzando anche in Italia l’approccio basato sul cosiddetto Audit ambientale (ISO e EMAS). 10. Utilizzare appieno i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea realizzando progetti da sviluppare in stretta connessione con validi partner europei. dalla pianificazione provinciale in materia”. Riccardo De Corato Vicesindaco di Milano zioni e gruppi spontanei o guidati di popolazione”. Angela Fioroni Sindaco di Pero •“Dopo questi sforzi iniziali bisognerà vigilare affinché quello che è stato concordato sul fronte dei controlli venga mantenuto. Visto l’impegno e la serietà con cui questo accordo è stato improntato non abbiamo dubbi”. Claudio Croci Sindaco di Cornaredo •“Siamo riusciti a coniugare l’attenzione all’ambiente e le garanzie dei cittadini con la necessità di avere impianti di smaltimento.” Arianna Cavicchioli Sindaco di Rho •“È fondamentale la metodologia affrontata per definire il Protocollo di accordo: è stata attivata un’esperienza di grande confronto democratico tra istituzioni diverse governate anche da amministrazioni diverse, e tra amministra- •“Non abbiamo subìto in modo acritico le scelte rispetto alla realizzazione di questi impianti ma ci siamo attivati con senso di responsabilità per la ricerca di un confronto costruttivo a salvaguardia della vita delle nostre comunità”. Emilio Bianchi Sindaco di Settimo Milanese lo di Sesto San Giovanni. Sei gli impianti di compostaggio per la frazione organica: è già funzionante quello di Milano Muggiano, mentre gli altri sono quelli di Mediglia, di Lacchiarella, del Consorzio Est Milanese, di Melegnano-San Giuliano, di Albairate. Quest’ultimo è frutto di un importante accordo, concluso di recente fra il Comune di Albairate, la Società Ladumer titolare dell’impianto e la Provincia di Milano, che è intervenuta con un finanziamento di 500 milioni, finalizzato alla compensazione ambientale derivante dalla particolare collocazione dell’impianto e di calmierazione tariffaria a beneficio dei Comuni utenti. La strada da percorrere è Luigi Cocchiaro ancora lunga, ma è quella Assessore all’ambiente, risorse giusta, una volta portati a naturali e idraulica compimento tutti questi Per saperne di più impianti, sarà possibile daTel.: 027740.3509-3603 E-mail: re una risposta adeguata all.cocchiaro@provincia. le necessità del territorio. milano.it @ Inaugurata la sede della Provincia in Brianza Monza più autonoma con gli uffici decentrati Scopo: ottimizzare il raccordo fra le esigenze del territorio brianteo e la macchina istituzionale che fa capo a Milano. Un decentramento che rappresenta una tappa concreta nel percorso di autonomia S apessi com’è strano inaugurare a Monza gli uffici di Milano... In effetti il Presidente Ombretta Colli ha confessato di avere provato il 26 febbraio una sensazione insolita nell’inaugurare, nel capoluogo della Brianza, la sede decentrata della Provincia di Milano. Il disorientamento è durato poco per lasciare spazio alla soddisfazione. “Sono particolarmente lieta e orgogliosa – ha detto Ombretta Colli – di presiedere a un evento così significativo. Questa sede testimonia la nostra particolare attenzione per i cittadini che vivono e lavorano a Monza e in Brianza, in una realtà così importante e attiva sul piano economico-sociale.” L’organizzazione degli uffici della Provincia nel capoluogo brianteo, in piazza Cambiaghi, dovrebbe ottimizzare il raccordo fra le esigenze del territorio della Brianza e la macchina istituzionale che fa capo alla Provincia di Milano. Il Presidente, rendendo omaggio alla grande importanza sociale ed economi- ca di Monza, una “realtà tanto attiva e creativa”, ha espresso l’augurio che in un futuro prossimo il centro brianzolo “si possa definitivamente nominare, considerare e attivare con proprie e autonome competenze”. Un decentramento vero, insomma, non a parole, fatto “nell’ottica di una corretta applicazione del concetto di federalismo, troppo spesso abusato o evocato a sproposito”. Del resto il “sistema Brianza” meritava questa attenzione. “Monza e gli altri 62 Comuni della Brianza – ha spiegato Vittadini, Assessore al bilancio e programmazione finanziaria con delega speciale per Monza e Brianza – costituiscono un territorio che, per numero di abitanti e per ricchezza prodotta, si colloca entro il primo quarto nella scala delle Province italiane. La Brianza ‘profuma’ di Europa come poche altre realtà in Italia, e proprio per questo motivo ha saputo, nel corso degli anni, assumere un ruolo trainante per tutta la provincia di Milano. Sopra, l’ingresso della nuova sede. Nella pagina accanto, alcuni momenti dell’inaugurazione. Uffici di Monza Aprire uffici a Monza, dunque, significa anzitutto un migliore coordinamento dei Comuni, una più efficace pianificazione del territorio, più attenzione alle richieste dei Sindaci”. Che la Brianza sia una realtà a livello europeo lo dicono le cifre. Monza è la città non capoluogo di provincia più popolata d’Italia. In Brianza risiedono 770 mila abitanti e ha un territorio omogeneo per antiche e solide basi comuni di storia, cultura e imprenditorialità. Qui, nel 1902, nacque la prima associazione industriale italiana con il nome di Associazione Industriali di Monza e Brianza. Per non parlare di istituzioni come il Tribunale che ha competenza su un territorio di oltre un milione di residenti. Ma vediamo in concreto quali sono i compiti dei nuovi uffici. La nuova sede distaccata vuole essere il punto di riferimento di tutti i 62 Comuni del circondario di Monza e Brianza: particolare attenzione deve essere infatti rivolta alla raccolta e al trasferimento delle istanze provenienti da Comuni, Enti, associazioni e singoli cittadini. Nella prima fase troveranno collocazione gli uffici di: Polizia Provinciale, Trasporti, Pianificazione territoriale, Agricoltura e Istruzione. Vi è anche una migliore possibilità di pianificare i corsi di formazione professionale in modo consono alle esigenze del mercato del lavoro delle realtà produttive locali. La Provincia di Milano intende inoltre promuovere sul territorio brianteo eventi che ne valorizzino il patrimonio artistico-culturale, facendo in modo che le numerose Associazioni trovino un valido supporto alla propria azione. • Polizia provinciale 039/2358771-731 • Istruzione, edilizia scolastica 039/2358734-735 • Settore trasporti 039/2358737-736 • Pianificazione territoriale 039/2358732-733 • Agricoltura U.M.A. 039/2358742 • Settore agricoltura 039/2358739 Francesco Vittadini Assessore al bilancio, programmazione finanziaria, delega speciale per Monza e Brianza @ Per saperne di più Tel.: 027740.2206-2423 E-mail: f.vittadini@provincia. milano.it Imposte e tariffe immutate il di previsione 2001 bilancio Quasi 900 miliardi nel triennio destinati alle opere pubbliche e agli investimenti vari al di là delle fanfare federaliste e delle trombe inneggianti alla semplificazione. Presentazione del Presidente della Provincia di Milano, On. Ombretta Colli L’ L a discussione e l’approvazione del Bilancio di Previsione, per i Comuni, le Province e le Regioni, rappresenta il momento più alto dell’impegno amministrativo e del confronto politico sulla vita istituzionale. L’ottimismo delle nostre volontà e il realismo delle disponibilità finanziarie e legislative: questo richiamo pare a me indispensabile per cogliere le luci e le ombre del bilancio. A nche per il 2001, il moto di insofferenza e di critica verso il Governo centrale accomuna l’insieme dei poteri locali al di là delle maggioranze politiche. Alcune cose sono cambiate in questi anni nel nostro Paese, molte altre sono rimaste invariate: tra queste, sicuramente, la contrapposizione tra Enti locali e Governo centrale sulla finanza pubblica. Permane, quando non si aggrava, l’incertezza delle risorse e delle competenze. C ontinua il vecchio andazzo: si trasferiscono mezze competenze e non si trasferiscono intera- mente le risorse, con il risultato che la burocrazia aumenta a discapito della linearità e qualità dei servizi da erogare e delle funzioni pubbliche da assolvere. Anche per il 2001 siamo quindi costretti a presentare un “bilancio delle compatibilità”: compatibilità tra le domande della collettività e gli effetti del centralismo statale, che continua ad autoalimentarsi ottimismo delle nostre volontà ha dovuto dunque misurarsi con il realismo delle risorse, ma non abbiamo ceduto alla tentazione di rimanere costretti in una sorta di giustificazionismo dell’immobilismo, trincerandoci dietro il lamento e dietro il rinvio ai macrosistemi della finanza pubblica. Abbiamo agito, viceversa, per cogliere tutte le possibilità esistenti, utili ad alimentare, nonostante tutto, una politica di bilancio della Provincia di Milano. A bbiamo deciso di non fare leva sull’imposizione fiscale: non aumenteranno le tariffe dell’I.P.T. e l’addizionale sui consumi di energia, nella provincia di Milano. Ombretta Colli, Presidente della Provincia di Milano. diamo per il prossimo triennio l’emissione di un prestito obbligazionario di oltre 300 miliardi di lire da utilizzare secondo la cantierabilità delle opere, per concludere la fase di emergenza-sicurezza che abbiamo pesantemente ereditato, e con il contestuale risultato di una riduzione del ricorso ai mutui ordinari. Abbiamo scelto di privilegiare le famiglie rispetto alle spese correnti della Giunta. • Non aumento delle imposizioni. • Razionalizzazione delle disponibilità finanziarie. • Affermazione del criterio delle priorità nella distribuzione delle risorse. • Interventi concreti, e non libro dei sogni. Queste, in sin- tesi, sono le linee guida che riconfermiamo nel Bilancio 2001 e nel Bilancio Triennale, con l’obiettivo, permanente, di porre la Provincia di Milano al centro delle dinamiche politiche e sociali del territorio. Proseguirà la politica di riassetto finanziario per liberare risorse a favore degli investimenti attraverso la gestione delle liquidità di cassa, con una nuova operazione di oltre 100 miliar- di, congiuntamente alla ristrutturazione del debito contratto con gli istituti di credito per ridurre il costo annuo dell’indebitamento sia sul fronte degli interessi passivi che sul residuo debito capitale. Preve- Relazione tecnica • Il bilancio della Provincia ammonta a 1.688 miliardi, dei quali 1.026 miliardi rappresentano la gestione operativa, ossia il funzionamento dei servizi, le iniziative delle Direzioni Centrali e le spese per il programma delle opere pubbliche compresi gli investimenti diversi, mentre 662 miliardi riguardano i servizi per conto terzi e le “partite finanziarie”. All’interno della gestione corrente, che coinvolge 727 miliardi, le entrate tributarie (Imposta RC Auto, Imposta Provinciale di Trascri- zione dei veicoli - I.P.T., addizionale sui consumi di energia elettrica, ecc.) raggiungono il 76% e hanno assorbito la totalità dei contributi statali ordinari. Le spese correnti e per rimborso di prestiti comprendono il personale che assorbe il 20%, gli oneri finanziari sui mutui (14%), il rimborso virtuale allo Stato di maggiori entrate (12%) e, per il 54%, le spese di funzionamento e di gestione. Le spese di investimento raggiungono l’importo di 299 miliardi, che ver- ranno finanziati con entrate proprie per 108 miliardi e per 191 miliardi con nuovi prestiti o il riutilizzo di mutui già in ammortamento. La Giunta, per il 2001, non ha aumentato le aliquote delle imposte provinciali e ha mantenuto ai livelli del 2000 tutte le tariffe di propria competenza. Il bilancio pluriennale 2001-2003 assorbe una spesa complessiva di 4.943 miliardi, dei quali 892 miliardi da destinare al Programma delle opere pubbliche e agli investimenti vari. D opo un sonno interminabile, un incubo, il Teatro Dal Verme finalmente riaprirà i battenti. Nel 2000 sono state espletate 94 gare d’appalto per un totale di 142 miliardi. I miliardi rimasti colpevolmente sulla carta per qualche anno, finalmente sono giunti alla loro naturale destinazione. Entro il luglio prossimo, 38 progetti già approvati concluderanno l’iter, per un importo di 73 miliardi. I l Bilancio di Previsione, del resto, è anche la sede nella quale si anticipano i consuntivi: nella sua formazione siamo partiti dalle esperienze compiute in questo anno, dagli impegni assunti e non ancora completamente assolti, dalle cose nuove che sono andate rivelandosi strada facendo.