2 giugno:
sfila l'Italia solidale
Quest’anno le celebrazioni della festa della Repubblica si sono svolte in
tono minore, all'impronta dell'austerity, con il cuore rivolto ai terremotati dell'Emilia, come ha voluto il capo dello Stato
S
obrietà. Questa la parola più usata in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica a Roma, così come in molte
altre piazze italiane. Il clima non era dei più festosi, agitato dalle nuove priorità e dell'emergen-
za terremoto che ha colpito l’Emilia. Le celebrazioni iniziate a piazza Venezia, dove il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, accompagnato dal presidente del Consiglio Mario
Monti e dalle più alte cariche dello Stato e dai
“Nell'anniversario della sua nascita, la Repubblica
deve dare il segno della sua unità, della sua vitalità,
della serenità e fiducia con cui sta affrontando e
affronterà le sfide che ha davanti a sé, tra le quali
ora anche la sfida della nuova emergenza insorta
con il sisma che ha colpito l'Emilia e altri luoghi”
il capo dello Stato, Giorgio Napolitano
“La Parata del 2 giugno è un
simbolo e i paesi vivono di
simboli che non sono mai uno
spreco”
il ministro della Difesa,
Giampaolo Di Paola
vertici militari, ha deposto una corona
d'alloro al Sacello del Milite Ignoto in ricordo delle vittime del sisma e di tutti i
militari e civili che hanno servito lo Stato,
sino all'estremo sacrificio della vita.
Il capo dello Stato è quindi risalito a bordo della Lancia Flaminia per presenziare
alla sfilata ai Fori imperiali, preceduta
da un minuto di silenzio per commemorare le vittime del terremoto in Emilia.
Proprio al sisma è stata dedicata la rassegna di quest'anno. Presso la tribuna
d'onore erano presenti i gonfaloni delle
Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia
Romana e delle province di Bologna,
Ferrara, Mantova, Modena, Reggio Emilia e Rovigo, in rappresentanza delle comunità colpite.
Niente cavalli, nè carri armati. A terra le Frecce Tridiere delle Nazioni Unite, dell'Alleanza Atlantica e
colori. Meno divise a sfilare e meno gente dietro le
dell'Unione Europea, le rappresentanze di alcune
transenne. È la parata militare del 2 giugno. Ha
Nazioni amiche e alleate, con bandiera, e i vessilli
aperto la sfilata la banda dell'Arma dei carabiniedi alcuni Comandi e Forze multinazionali in cui il
ri; al passaggio dei reparti sotto la tribuna presinostro Paese è attivamente impegnato, in Italia e
denziale le bande e le
all'estero. Il terzo settofanfare hanno interrotto
re, dedicato a Enti e
Prima della fondazione della Repubblica, la festa nazionale
l'esecuzione delle musiCorpi, militari e non,
italiana cadeva nella prima domenica di giugno, in concoche marciando con il
impegnati nelle emermitanza con l'anniversario della concessione dello Statuto
solo rullare dei tamburi.
Albertino.
genze e nella coopeCon la legge 5 marzo 1977, n.54, a causa della congiuntura
Si sono poi susseguiti gli
razione.
economica, il 2 giugno cessò di essere considerato giorno
uomini e donne dei tre
Un momento molto
festivo e le celebrazioni per la Festa della Repubblica furono
settori previsti: il primo
toccante è stato sancispostate alla prima domenica di giugno fino al 2001, quandedicato alla formaziodo furono reintrodotte dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.
to dal passaggio dei
La parata, articolata su tre settori quest'anno fortemente
ne con il passaggio dei
Fucilieri del reggimencontenuta rispetto al passato, rappresenta l'omaggio che le
Reparti rappresentativi
to San Marco, quando
Forze Armate e i Corpi armati e non dello Stato rendono alla
della formazione militalo speaker ha ricordato
Repubblica Italiana e al suo Presidente.
re con compagnie inMassimiliano Latorre e
terforze delle Scuole MiSalvatore Girone, i due
litari, delle Accademie Ufficiali, delle Scuole Sotmarò fermati in India, facendo scattare l'applauso
tufficiali e degli Enti addestrativi del personale di
delle tribune.
Truppa. Il passaggio del secondo settore, compoLo sfilamento è stato chiuso da una simbolica rapsto da Reparti e Unità impegnate nelle missioni inpresentanza di tutte quelle componenti, militari e
ternazionali nel quale sono inserite anche le bancivili, ad oggi impegnate nelle operazioni di soc-
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della sicurezza del nostro Paese, spesso al prezzo
dell’estremo sacrificio”.
Alla fine il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha
ringraziato il ministro della Difesa, per la manifestazione svoltasi con i «toni
di sobrietà ed essenzialità che si impongono
nel difficile periodo che
sta attraversando il
Paese, colpito in questi
giorni da accadimenti
sconvolgenti e gravi
perdite di vite umane».
Una cerimonia sobria
ed essenziale, che quest’anno non è stata
chiusa dal consueto
sorvolo delle Frecce Tricolori, ma densa di significati, con il rinnovato appello a solidarietà e unità nazionale.
corso alle popolazioni colpite dal sisma.
Nel suo messaggio, il ministro della Difesa Di Paola
ha ricordato: “il 2 giugno del 1946, gli Italiani sceglievano la Repubblica. Nasceva un Paese nuovo, democratico, animato da una forte volontà di cambiamento
in ossequio ai valori di
libertà, uguaglianza,
giustizia sociale e solidarietà, sui quali si sarebbe fondata, un anno e mezzo dopo, la
nostra Carta Costituzionale.
Valori antichi, eredità di
una storia nazionale
gloriosa e tragica allo
stesso tempo, testimonianza della determinazione
di un popolo che ha saputo superare i momenti
più drammatici per affermare la volontà di essere
Repubblica, unica ed indivisibile. Una storia della
quale le Forze Armate sono state protagoniste, erigendosi a presidio e garanzia dell’indipendenza e
Antonio Cosentino n
foto UCOM Cinefoto: Antonino De Francesco,
Antonio Morlupi, Massimo Stotani, Maurizio Flamini.
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va San Biagio; la giornata di studio presso l’Istituto di Studi Militari Marittimi all’interno dello storico arsenale di Venezia, dal titolo “Il Leone di Venezia, Francesco Morosini, uomo, condottiero
e doge. E ancora, la conferenza stampa di presentazione
delle celebrazioni del 151° anniversario della Marina, organizzata all’interno dell’istituto Morosini
dall’ufficio stampa della Marina
Militare, con gli interventi del
contrammiraglio Maurizio Ertreo,
comandante dell’Istituto di Studi
Militari Marittimi, del capitano di
vascello Sandro Palone comandante della Scuola Militare Morosini e del sig. Guido Sesani,
presidente dell’Assomorosini. Alle visite aperte al pubblico a
bordo di nave Vespucci, è seguito il concerto di beneficienza
della Banda musicale della Marina, presentato dalla conduttrice televisiva Eleonora Daniele.
Al termine del concerto, ha inoltre avuto luogo una raccolta
fondi per le popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal terre-
L’abbraccio di Venezia
alla Marina
VENEZIA
T
radizione, solidarietà, capacità organizzativa, senso di appartenenza: la
Marina Militare scende in “piazza” a Venezia, nel giorno della
sua festa, con tutti i suoi valori
identitari più forti, mettendoli a
disposizione delle popolazioni in
difficoltà dell’Emilia Romagna,
tuttora vittime del grave sciame
sismico, cominciato il 24 maggio
scorso.
Emozione e condivisione, pensieri e iniziative: questo il sentimento con cui l’8 giugno, a Venezia si è celebrata la Festa
della Marina 2012, in ricordo
dell’audace e straordinaria impresa navale del 10 giugno
1918, in cui il comandante Luigi
Rizzo e il guardiamarina Giuseppe Aonzo, a bordo dei MAS 15
e 21, attaccarono una formazione navale austriaca lungo la
costa dalmata, nei pressi di Premuda. Per la prima volta nel
corso della storia, due uomini
erano riusciti, da soli, ad affondare una corazzata: la Santo
Stefano.
Il ricordo della straordinaria impresa ha dato il via alla cerimonia d’apertura della Festa, nella
splendida piazza San Marco, alla presenza del presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano,
ricevuto dal ministro della Difesa
Giampaolo Di Paola, dal capo
di stato maggiore della Difesa
generale Biagio Abrate e dal
capo di stato maggiore della
Marina, ammiraglio di squadra
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Luigi Binelli Mantelli. Sulla tribuna
delle autorità, tra i tanti rappresentati delle Istituzioni nazionali e
locali, erano presenti anche il
presidente della Camera Gianfranco Fini, il presidente della regione Veneto Luca Zaia e il sindaco della città di Venezia Giorgio Orsoni.
Un’edizione davvero speciale,
quella di quest’anno, che ha visto celebrare tre ricorrenze in un
unico evento. Il 151° anniversario della costituzione della Marina Militare, il giuramento degli
allievi del primo anno della
Scuola Navale Militare Francesco Morosini e le celebrazioni
del 50° anniversario della scuola
stessa si sono ‘incontrate’ sotto il
Leone Alato della Serenissima,
dando luogo ad una fusione
Il capo dello Stato risponde al
“saluto alla voce” del Vespucci.
unica tra la Marina Militare e la
città di Venezia, per una manifestazione caratterizzata da una
intensa partecipazione emotiva
e, allo stesso tempo, in sintonia
con le linee di rigore adottate
dal Governo, in rispetto al delicato momento che il Paese sta
vivendo. Prova ne sono state le
celebrazioni romane della Festa
della Repubblica, dove il Capo
dello Stato, pur mantenendo
ferma la volontà di non sospendere la tradizionale parata militare, ne ha ridotto sensibilmente
i numeri dei mezzi e dei partecipanti.
Decisiva la macchina organizzativa, che ha permesso di otti-
mizzare risorse e sforzi del personale nella realizzazione di un
programma articolato di eventi.
Tra questi: la mostra istituzionale
della Marina Militare presso il
Museo Storico Navale e sulla ri-
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moto.
I tre eventi si sono svolti in una
delle piazze più suggestive al
mondo: piazza San Marco, cuore della Serenissima, questo il
nome che si era guadagnata la
potente e ricca repubblica marinara di Venezia. Il presidente
Napolitano, imbarcato su nave
Argo ha defilato di controbordo
e passato in rassegna la nave
scuola Amerigo Vespucci, ormeggiata per l’occasione alle
boe dinanzi piazzetta San Marco. L’equipaggio del Vespucci
al comando del capitano di vascello Domenico La Faia ha reso
gli onori al Capo dello Stato con
le tradizionali 21 colpi di salve e
con il “saluto alla voce” effettuato dai nocchieri e dagli allievi della seconda classe dell’Accademia Navale. Il saluto del
Vespucci al Capo dello Stato ha
rappresentato simbolicamente il
saluto di tutte le navi della
Squadra Navale alla Nazione e
agli italiani. A Venezia era anche presente la nave da sbarco
San Marco in onore alla città.
Ammirando il Vespucci i nostri
cuori si sono stretti a quelli dell’equipaggio della nave e della
famiglia Nasta, il cui figlio Alessandro è deceduto a bordo durante la navigazione lo scorso
24 maggio.
Il Presidente è poi sbarcato da
nave Argo e salito su un’auto
elettrica, è giunto in piazza San
Marco dove ha passato in rassegna lo schieramento del personale della Marina e poi ha
raggiunto la tribuna per osserva-
Rassegna ai reparti schierati, alla Bandiera della Marina Militare e delle Forze
Navali e alla Bandiera della Scuola Navale Militare Morosini.
re lo svolgersi della cerimonia.
Dello schieramento, al comando del capitano di vascello Giuliano Biggi facevano parte: la
compagnia degli istituti di formazione composto dagli allievi
dell’Accademia Navale, della
Scuola Sottufficiali di Taranto e
del Centro Addestramento reclute di Taranto, tre compagnie
del Morosini (3° corso: “Hermes”,
2° corso: “Oceanus” e del 1°
corso: “Prometheus”), la compagnia del servizio d’Onori della
Capitale, la compagnia d’Ono-
re del Reggimento San Marco e
la compagnia degli stendardi
navali. Erano inoltre presenti alla
cerimonia i gonfaloni della regione Veneto, della provincia di
Venezia e della città di Venezia,
quest’ultimo decorato di medaglia d’oro al valor militare per gli
atti di valore con cui la città difese la nazionalità italica nel
1848-1849 ed infine le rappresentanze dell’A.N.M.I. (Associazione Nazionale Marinai d’Italia), di Assomorosini, delle scuole
militari Nunziatella, Teuliè e
Douhet, dell’Assodarma e Assocombattenti. Il Presidente raggiunta la tribuna d’onore ha potuto assistere al giuramento degli allievi del 1° corso “Prometheus” che hanno urlato all’unisono “ lo giuro” in risposta
alla formula del giuramento letta dal capitano di vascello Sandro Palone, comandante del
Morosini che ha chiuso il suo intervento con il tradizionale :
“per l’Italia” al quale gli allievi
hanno risposto “hurrà, hurrà,
hurrà”. Momento particolare
della cerimonia sono state la
consegna di tre onorificenze da
parte del Capo dello Stato: la
decorazione di cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia alla
bandiera della Marina Militare e
delle Forze Navali per la partecipazione alla crisi libica durante
l’operazione Unified Protector
(23 marzo - 31 ottobre 2011),
della medaglia al merito di Marina alla bandiera della scuola
Navale Militare Morosini e la medaglia d’argento al merito di
Marina al capitano di vascello
Gianluigi Reversi quale comandante della portaerei Cavour
impegnata negli aiuti umanitari
alla popolazione di Haiti colpita
duramente dal terremoto del
gennaio 2010.
Le allocuzioni che si sono succedute sono state effettuate dal
presidente dell’associazione degli ex allievi del Morosini, sig.
Guido Sesani che ha concluso
Gli Allievi del 1° corso “Prometheus” al
comando del tenente di vascello Marco Zanet.
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con il tradizionale “pale a prora!” dei morosiniani e dal capo
di stato maggiore della Marina:
“Signor Presidente, di fronte a
Lei, rappresentata dagli stendardi delle nostre Navi, è idealmente presente tutta la Marina,
che rinnova il suo impegno di
fedeltà alle Istituzioni repubblicane e rende omaggio alle
Bandiere e alle Associazioni
Combattentistiche, d’Arma e di
Istituto. Un omaggio riconoscente a quanti ci hanno preceduto,
soprattutto a coloro che, con
spirito di servizio portato fino all’estremo sacrificio, ci additano
la strada da seguire. I nostri uomini e donne, militari e civili, ne
hanno raccolto il testimone; sono una compagine unica, disciplinata e operosa, la migliore e
più preziosa risorsa della Marina:
dignità, spirito di servizio e coraggio sono i valori condivisi, oggi evidenti nel comportamento
dei nostri due sottufficiali della
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Il Comandante della Scuola Navale Militare Francesco Morosini, capitano di
vascello Sandro Palone pronuncia la
formula del giuramento.
Forza da Sbarco, trattenuti illegalmente nello stato del Kerala.
I nastrini gialli che ciascuno di
noi, insieme a moltissimi italiani,
porta sull’abito civile, sono il segno della nostra coesione, della
forza aggregante che è propria
della nave e che ci ha sempre
consentito di superare con onore le prove più difficili. La Nazione sa di poter contare su di noi,
per una risposta tempestiva,
flessibile, consapevolmente capace ad ogni emergenza.
E’ stato detto che i nostri figli sono frecce che lanciamo verso il
futuro, questi giovani sono le nostre frecce, l’investimento migliore che l’Italia può fare per il
suo futuro. Gli esempi vengono
dagli ex-allievi, qui convenuti da
ogni parte d’Italia per testimoniare fedeltà ai valori ed all’eti-
Il presidente della Repubblica conferisce la decorazione di cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia alla Bandiera
della Marina Militare e delle Forze Navali per la partecipazione alla crisi libica durante l’operazione Unified Protector (23 marzo - 31 ottobre 2011).
ca che la scuola ha trasmesso
loro; primo fra tutti il nostro ministro, Giampaolo Di Paola. Valori
ed etica che non hanno mai
mancato di guidare il loro impegno sociale e professionale e
che segnano per la vita l’appartenenza alla grande famiglia
marinara, unitamente ai nostri
colleghi non più in servizio dell’Associazione Nazionale Marinai. Signor Presidente, in questo
momento difficile per il Paese la
Marina mette in campo la sua
migliore risorsa: la coesione e la
dedizione del proprio personale.
La consuetudine con il mare
abitua all’essenzialità e alla
concretezza. Ecco perché affrontiamo serenamente l’ulteriore sforzo di razionalizzazione che
ci è richiesto. Il mio riconoscente
apprezzamento va quindi al nostro personale, militare e civile,
per la generosità del loro quotidiano impegno umano e professionale, per l’appassionata
attenzione che dedicano alle
nostre navi: una cura che fa essere sempre affascinanti ed efficienti anche le più datate,
pronte a rispondere senza mai
mancare un appuntamento.
Signor Presidente, con questi
sentimenti e con il Suo permesso
invito ora il Comandante della
Scuola Navale Militare Francesco Morosini a procedere con il
giuramento.
Viva la Marina! Viva le Forze Armate! Viva l’Italia”!
Dopo il giuramento degli allievi
del Morosini ci sono state le allocuzioni del capo di stato maggiore della Difesa e del ministro
della Difesa; quest’ultimo ha ribadito e sottolineato come i militari italiani “sono sempre a di-
sposizione della Nazione”. Il ministro Di Paola ha inoltre affermato come:
“In questa storica ricorrenza, il
nostro pensiero riconoscente e
commosso va a tutti i Caduti, in
pace ed in guerra, che hanno
sacrificato la propria vita nell’assolvimento del dovere.
Il nostro pensiero va anche ai fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone trattenuti impropriamente in India, nel
Kerala. La famiglia delle Forze
Armate e tutti gli italiani sono loro vicini nel superamento di
questo difficile momento.
Oggi la Marina, insieme alle al-
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tre Forze Armate, è fortemente
impegnata fuori dal territorio
nazionale, in missioni per la pace, il mantenimento della sicurezza e della stabilità internazionale.
Per rispettare questi impegni
che l’Italia ha assunto con la
Comunità Internazionale, il nostro Paese deve poter disporre
di uno Strumento Militare efficiente e finanziariamente sostenibile. Questa è l’essenza della
profonda revisione in atto.
Una revisione che la Marina,
componente fondamentale
dello Strumento Militare, ha av-
Il presidente della Repubblica conferisce la medaglia d’argento al merito di
Marina al capitano di vascello Gianluigi Reversi.
viato con perizia e professionalità, confermando di essere un’istituzione straordinariamente
flessibile e capace di garantire
al Paese ciò che più conta: Forze Navali moderne e capaci di
operare nei sempre più complessi contesti operativi marittimi, interforze e multinazionali.
Ufficiali, sottufficiali, marinai,
personale civile, celebrate con
entusiasmo ed orgoglio questa
ricorrenza e siate fieri di appartenere ad una grande Famiglia
“Il nostro pensiero va anche
ai fucilieri di Marina Massimiliano La Torre e Salvatore Girone trattenuti impropriamente in India, nel Kerala. La famiglia delle Forze Armate e
tutti gli italiani sono loro vicini
nel superamento di questo
difficile momento”.
il ministro della Difesa,
Giampaolo Di Paola
di uomini e donne capaci, determinati, sempre pronti a servire
l’interesse collettivo.
Nel rivolgere a tutti Voi il mio più
vivo compiacimento per il Vostro operato, in Patria e all’estero, desidero porgerVi gli auguri
più sentiti.
Viva la Marina Militare! Viva le
Forze Armate! Viva l’Italia”!
La cerimonia si è conclusa con il
defilamento dei reparti armati,
della rappresentanza A.N.M.I. e
degli ex allievi del Morosini, tra le
cui fila si sono potuti vedere tra i
molti militari in servizio, anche
numerosi ammiragli e generali
delle altre FF.AA. attualmente in
servizio guidati dall’ex capo di
stato maggiore della Marina
ammiraglio Paolo La Rosa.
I numerosissimi ospiti intervenuti
tra le tribune, nonché gli spettatori acccorsi nella piazza, tra i
quali i familiari dei 65 allievi che
hanno prestato giuramento di
fedeltà alla Repubblica, hanno
salutato con uno scrosciante
applauso l’uscita dei reparti
schierati e la conclusione della
cerimonia. Una giornata quella
dell’8 giugno che rimarrà indelebilmente nelle memorie di tutti
i presenti.
La festa della Marina però non
è stata solo una celebrazione
vissuta con emozione dalla gente intervenuta in piazza San
Marco, ma grazie alla diretta su
RaiUno e sul sito web della Marina Militare (in video streaming),
anticipata da un’intervista al
TGUno dell’ammiraglio Roberto
Camerini, capo della comunicazione della Marina, anche
tantissime persone da casa, in
Italia e nel mondo, hanno potuto condividere le emozioni di chi
era presente.
Il bilancio mediatico è stato lusinghiero grazie ai molteplici servizi televisivi trasmessi sui telegiornali Rai, Mediaset, emittenti
locali, giornali nazionali (prima
pagina del Giornale, Il Sole 24
ore, Il Tempo, Il Secolo XIX, Libero, ecc.) e locali (il Gazzettino,
la Nuova Venezia, La Gazzetta
del Mezzogiorno) che hanno
permesso anche nei giorni precedenti la cerimonia un’ottima
informazione e diffusione mediatica.
Celebrare l’anniversario della
Marina è stato un modo per dire
grazie ai nostri uomini e donne
che da sempre lavorano con
grande passione, dedizione e
altissima professionalità al servizio dello Stato e che rappresentano il fondamentale valore della Forza Armata, fulcro di ogni
capacità evolutiva. Per questo
motivo è doveroso che la Nazione tutta, una volta all’anno si sia
stretta e si stringa in un abbraccio sia alla nostra Marina che al-
“La Nazione sa di poter contare su di noi, per una risposta tempestiva, flessibile,
consapevolmente capace
ad ogni emergenza”.
il capo di stato maggiore della Marina
ammiraglio di squadra
Luigi Binelli Mantelli
Vessillo dell’associazione Nazionale scuola Navale militare “ F. Morosini”, i vessilli dei corsi 1961-63; 1961-64; 1962-65; 1963-66; Barracuda; Altair; Poseidon; Orsa Minore; Sagittario; Pegaso; Albatros; Antares; Aldebaran; Polaris; Phoenix; Alphard; Hidra; Orion; Mizar; Fomalhaut; Hyades; Alkaid; Akernar; Azzurra; Alamak; Halley; Alshain; Gemini; Maestrale; Hurricane; Excalibur; Maelstrom; Hyperion; Nemesis; Leviathan; Naumacos; Sirio; Andromeda; Espero; Alpherat; Ares; Perseus; Deimons;
Chiron; Daidalos; Iason; Theseus; Eracles; Ulixes.
A tutti il tradizionale incitamento degli allievi del Morosini: “pale a prora”, incitamento a vogare tutti insieme e verso la stessa meta.
in fondo” è quanto ha rilasciato
in un’intervista l’ammiraglio Binelli Mantelli, che ha poi aggiunto: “i rapporti tra Stati sono
spesso complessi e lenti, non li
lasceremo mai soli“. Al capo di
stato maggiore della Marina, si
è unita l’intera famiglia marinara.
Le centinaia e centinai di nastrini gialli con al centro il jack della
Marina visti in piazza San Marco,
appuntati sugli abiti di uomini e
donne di tutte le età intervenuti
alla cerimonia, sono stati un'altra testimonianza di come i cittadini, insieme al personale militare vogliano essere compatti e
vicini a Massimiliano e Salvatore
e sono convinto che anche loro
dall’India abbiano detto nel
giorno a noi dedicato: “viva la
Marina Militare, viva le Forze Armate, viva l’Italia.
Alessandro Busonero n
le altre Forze Armate, che rappresentano l’espressione di
identità ed unità nazionale, indissolubile legame con l’Italia, le
sue istituzioni e il suo popolo.
In questa giornata così particolare, i nostri pensieri e i testi dei
messaggi augurali letti dalle alte
autorità presenti, non potevano
non andare ai due fucilieri del
reggimento San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone da più di tre mesi trattenuti in
India. L’auspicio nostro e che
vogliamo giunga loro in questa
particolare ricorrenza, è che
non vediamo l’ora che tornino
in Italia, ai loro affetti familiari e
tra i loro colleghi marinai. Le istituzioni e la Marina in testa non
hanno risparmiato in questi mesi
sforzi ed iniziative affinché ciò
possa avvenire al più presto.
“Ad oggi si sono ottenuti risultati
positivi e ora dobbiamo avere
la ferma fiducia di arrivare fino
foto di Fabio Trisorio
Omaggio ai 50 anni del Morosini:
i vessilli dei corsi presenti alla cerimonia
Vespucci e gondolieri,
nel nome della tradizione marinara
A
confidato che quella cerimonia li ha emozionati
facendoli tornare indietro nel tempo, quando
anch’essi in Marina avevano prestato il servizio di
leva. La visita è volata via, tra domande che
spaziavano nell’uno e nell’altro mondo: il mare e
la laguna. Eccezionale è stato lo spirito dell’incontro, quello spirito che forse pochi altri mestieri
oltre a quello dei marinai possiede. Il marinaio,
per il suo particolare lavoro che lo conduce in
porti e terre lontane e diverse dalla propria, in
poco tempo riesce a socializzare e quindi a far
nascere nuove amicizie e simpatie che sovente
rimangono inossidabili al trascorrere del tempo.
I gondolieri sempre ammirati, in quest’occasione
sono diventati ammiratori del Vespucci e dei loro
“colleghi” marinai. Sul ponte del veliero più bello
del mondo l’incontro dei due simboli d’italianità
nel mondo ha fatto nascere un sodalizio che ha
consolidato e reso ancor più suggestiva l’unione
tra la Marina Militare e la città di Venezia, culla
della storia e della tradizione della marineria del
mediterraneo e del mondo intero.
Viva la Marina, Viva Venezia, Viva l’Italia.
l Vespucci e al suo equipaggio si sa che
non mancano ammiratori sia in Italia che
nel mondo, ma a Venezia di ammiratori il
Vespucci ne ha avuti di straordinari: i gondolieri.
Durante le celebrazioni della Festa della Marina
che si è tenuta a Venezia lo scorso 8 giugno, si
sono incontrati due miti che rappresentano l’Italia nel mondo. E’ così infatti, che un gruppo di
gondolieri ha chiesto e ottenuto di poter visitare
l’Amerigo Vespucci; qui sono stati accolti dal comandante della nave, capitano di vascello Domenico La Faia, e dall’equipaggio. Due bellissime gondole di cui una con il jack a prora, hanno
lasciato le “briccole” davanti a piazzetta San
Marco e si sono dirette sotto bordo al Vespucci.
Saliti a bordo, gli amici gondolieri sono stati accolti dai colleghi marinai e con sincero stupore e
meraviglia hanno appreso la storia, le curiosità e
le descrizioni, di un mondo quello dei velieri che
ormai appartiene al passato. I gondolieri prima
di lasciare il barcarizzo hanno assistito all’ammaina bandiera sul cassero alla presenza dei nocchieri di servizio che hanno accompagnato con i
loro inconfondibili fischi gli ordini dell’ufficiale di
guardia: tenente di vascello Massimo Marchese.
Al “volta e rientra”, gli amici gondolieri ci hanno
Una stretta di mano simbolica: l’unione
della grande famiglia marinara, il capo
di stato maggiore e il veneziano, iscritto
all’ANMI Marco Trevenzoli.
12
Alessandro Busonero n
13
Nel tempio della musica
Come consuetudine anche quest’anno la cerimonia solenne
della Festa della Marina è stata preceduta dal tradizionale concerto
della Banda Musicale della Marina Militare che, per l’occasione,
si è tenuto al Gran Teatro La Fenice.
E
ntrando in quello, che alla fine del ‘700, acquisì lo “status symbol” di teatro dell’aristocrazia veneziana, nella sua elegante apparenza architettonico- decorativa, si viene assaliti
da un senso di estasi e di impotenza insieme.
Il Gran Teatro La Fenice, inaugurato nel 1792 con
il dramma per musica “I giuochi di Agrigento” di
Giovanni Paisiello su libretto di Alessandro Pepoli
e il balletto “Amore e Psiche” di Onorato Viganò
musicato da Giulio Viganò, ha ospitato la sera
del 7 giugno il concerto della Banda Musicale
della Marina Militare. Uno dei più belli teatri del
mondo, dalla straordinaria acustica, protagonista da sempre della vita operistica, musicale e
culturale italiana, europea e mondiale che ha
mantenuto intatto il suo fascino nonostante le
numerose vicissitudini affrontate nel corso della
sua vita, ultima il devastante incendio che lo distrusse nel non lontano 1996. E come “l’araba fenice”, l’uccello mitologico noto per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte, così
il teatro ci è apparso ancor più bello per nulla
macchiato dalla tragedia di oltre 15 anni fa.
Emozionati dal fatto di calcare il palcoscenico
che ha visto esibirsi i maggiori maestri della storia
della musica e determinati vista importanza dell’appuntamento, così il maestro Antonio Barbagallo, direttore della Banda della Marina, e tutti i
musicisti hanno affrontato consapevolmente il
concerto.
Madrina della serata è stata una radiosa Eleonora Daniele, una delle più amate conduttrici del
palinsesto RaiUno e attualmente impegnata nel
programma Linea Verde, che ha condotto lo
spettacolo con un apprezzato stile sobrio, ma al
tempo stesso coinvolgente che ha sicuramente
conferito un elevato valore aggiunto alla serata.
Il programma offerto dalla Banda della Marina
ha sapientemente riunito tutti i generi musicali e
ha voluto offrire un omaggio alla città di Vene-
zia, ai Veneziani e alla Marineria in genere. Sulle
note musicali sapientemente selezionate, infatti,
sono stati proiettati nel corso del concerto tre video che hanno offerto agli spettatori l’immagine
di una Marina impegnata nella salvaguardia degli interessi nazionali e della comunità internazionale sul mare e non solo.
La serata è iniziata con un doveroso pensiero alla popolazione colpita dal recente terremoto
dell’Emilia, a tutti i familiari delle vittime e a coloro che hanno perso le proprie case; Eleonora
Daniele ha esortato tutti i presenti a contribuire
generosamente alla raccolta fondi in loro aiuto
con le modalità che sono state riportate all’interno delle “brochure” del concerto.
Dopo l’inno di Mameli orgogliosamente intonato
ospitare tutti gli eventi legati alla Festa della Marina confermando quelle tradizioni marinare che
da secoli fanno grande l’Italia sul mare. Dopo
questo breve intermezzo si è entrati nel vivo del
concerto.
E’ andato così in scena la melodia dell’Adagio
dal concerto in re minore di Alessandro Marcello,
musicista veneziano della fine del seicento, nella
struggente interpretazione dell’oboe solista Luca
Cervoni. Il brano utilizzato come colonna sonora
in molti film, fra cui Anonimo Veneziano del 1970,
è stato interpretato nella trascrizione per banda
e oboe in do minore del maestro Barbagallo.
Successivamente è stata la volta dell’Inno dei
sommergibili di Mario Ruccione che ha visto l’esordio alla Fenice del tenore Claudio Minardi,
sottocapo della Marina attualmente imbarcato
su nave Bersagliere, che visibilmente emozionato
ha intonato alla perfezione il brano regalando
momenti di intensa emozione a tutto il pubblico.
Successivamente il maestro Barbagallo ha offerto un omaggio al Gran Teatro La Fenice proponendo una sua trascrizione per banda del Preludio, dall’opera Attila di Giuseppe Verdi che de-
da tutto il pubblico, la Banda della Marina ha intonato una versione arrangiata per banda di Highland Cathedral, un inno di grande diffusione
divenuto famoso per essere suonato in Scozia
prima delle più importanti gare di rugby a livello
mondiale. Sul brano è stato sincronizzato un video con immagini suggestive che testimoniano
l’impegno degli uomini e delle donne dalla Marina a favore della sicurezza nelle varie aree di crisi mondiali. Con l’occasione Eleonora Daniele ha
rivolto un deferente pensiero al sottocapo Alessandro Nasta deceduto in servizio a bordo del
Vespucci due settimane prima e ai due sottufficiali del Reggimento San Marco, Massimiliano
Latorre e Salvatore Girone, ancora trattenuti in
India.
L’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, capo di Stato
Maggiore della Marina, dopo avere salutato il
pubblico, ha sottolineato i motivi che hanno
spinto la Marina nel voler celebrare la propria festa proprio nella laguna; motivi legati al mare e
alle tradizioni marinare custodite da Venezia. Il
sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha ribadito
come la città di Venezia sia stata onorata di
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buttò proprio alla Fenice di Venezia il 17 marzo
del 1846, non ottenendo sul momento il successo
desiderato, ma che solo successivamente venne
rivalutata e considerata per i suoi contenuti storici e drammatici l’archetipo del melodramma risorgimentale con spunti musicali di assoluto valore e di intensa passionalità.
E’ stata poi nuovamente la volta del tenore
Claudio Minardi che ha cantato orgogliosamente l’Inno del Battaglione San Marco di Luigi Musso.
Con vivo interesse il pubblico ha poi accolto un
quintetto d’archi formato da musicisti diplomati
nei conservatori di Venezia e Padova che hanno
proposto il brano del compositore e violoncellista
Luigi Boccherini La musica notturna delle strade
di Madrid. Questa “Passacaglia”, forma musicale
di origine spagnola, di provenienza popolare
proposta da musicisti girovaghi, è diventata famosa grazie al film del 2003 Master and Commander con Russell Crowe. Un video rappresentante le attività svolte sul veliero più bello del
mondo, l’Amerigo Vespucci, ha accompagnato
il primo violino Germana Pinarello, il secondo vio-
La presentatrice del concerto Eleonora Daniele;
a sinistra: il tenore Claudio Minardi.
lino Lorenza Padoan, la viola Enrica Pozzi, il primo
violoncello Roberta Dell’Orco e il secondo violoncello Antonio Galligioni.
E’ stata poi la volta de La boda de Luis Alonso
del 1897 di Geronimo Gimenez, una delle poche
“Zarzuelas” rimaste nel repertorio concertistico.
La “Zarzuela” è l’opera più tipica del teatro spagnolo, un genere lirico drammatico in cui alle
parti cantate si alternano scene parlate e balli
concertati.
Al termine del brano, sulla Fenice è scesa la notte! Le luci del teatro si sono lentamente spente
ed una voce fuori campo, accompaganta da
un video suggestivo, ha recitato con intensità e
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Il Leone di Venezia
Francesco Morosini: uomo, condottiero, doge
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commozione la Preghiera del Marinaio regalando ai presenti un momento di intenso raccoglimento ed emozione. Luca Zingaretti, il famoso interprete del commissario Montalbano, invitato
dalla Marina, ma impossibilitato ad intervenire a
Venezia proprio per le registrazioni della serie TV,
non ha voluto mancare all’appuntamento ed ha
inviato per l’appunto una registrazione con una
sua versione della Preghiera del Marinaio. Recitata su tutte le navi della nostra Marina dal più
giovane ufficiale di bordo in navigazione prima
dell’ammaina bandiera, tutti i marinai presenti
alla Fenice, e non solo, hanno potuto apprezzare
ed emozionarsi sull’interpretazione di Luca Zingaretti.
Dopo questo intenso momento la Banda della
Marina ha offerto un omaggio ad uno dei più famosi ed affermati musicisti viventi italiani, Ennio
Morricone. Per un quarto d’ora è andato in onda
un grande affresco che ha ripercorso la carriera
musical-cinematografica di Ennio Morricone riproponendo con fantasia e libertà musicale celebri melodie legate ai film Nuovo cinema Paradiso, Giù la testa, Per un pugno di dollari, Mission.
Giunti al termine del concerto Eleonora Daniele
ha nuovamente invitato sul palco l’ammiraglio
Binelli Mantelli che ha ringraziato tutti gli artefici
di questo storico concerto della Banda della Marina al Gran Teatro La Fenice di Venezia, ed ha
offerto un splendido bouquet di fiori alla condut-
trice.
Ma non poteva finire così, il pubblico dapprima
sobrio e compassato, ma successivamente nel
corso del concerto sempre più preso dalle avvincenti note musicali della nostra Banda ha richiesto a gran voce il bis.
Dapprima è stato eseguito Un amore così grande che ha visto nuovamente il nostro acclamato
“tenore con le stellette” Claudio Minardi esibirsi
splendidamente in un brano interpretato nel corso degli anni da artisti di fama mondiale come
Mario del Monaco, Claudio Villa, Luciano Pavarotti e Andrea Bocelli.
Successivamente la Banda, nel centesimo anniversario dalla nascita, ha eseguito un omaggio a
Nino Rota, autore tra l’altro della colonna sonora
del film di Fellini 8 e mezzo, coinvolgendo l’ormai
scatenato pubblico.
Gli scroscianti applausi hanno sancito il successo
di questo storico concerto, che si è chiuso con le
tradizionali note della Ritirata di Tommaso Mario.
E mentre calava il sipario nel tempio della musica ed il pubblico soddisfatto tornava alle proprie
dimore, noi, che abbiamo organizzato e condotto questo concerto, venivamo nuovamente assaliti da quel senso di estasi e di impotenza che
solo luoghi magici e speciali sanno dare.
Infine è stata analizzata la sua
azione politica che si presenta
particolarmente interessante, in
considerazione del fatto che fu
chiamato a ricoprire il ruolo di
Doge proprio nel momento in
cui la politica della Serenissima
era oramai segnata da una
grande incertezza.
All’evento hanno partecipato
numerose Autorità civili e militari; sono stati espressi giudizi di vivo interesse e apprezzamento
per la professionalità e l’accuratezza dei relatori.
servizio fotografico degli eventi della Festa della Marina
a cura di Cinefoto - ufficio per la comunicazione della
Marina: Bernardo Tortora, Antonino De Francesco,
Antonio Morlupi, Massimo Stotani, Maurizio Flamini.
Fe
Il capo di stato maggiore della Marina ammiraglio Luigi
Binelli Mantelli e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni con la
presentatrice Eleonora Daniele.
“Leone di Venezia”. Si è esaminata, prima, la sua relazione
personale con il suo tempo ed
il contesto storico e sociale nel
quale si formò ed operò; di seguito si è passati ad un’analisi
del suo operato quale Condottiero, focalizzando l’attenzione
sui complessi scenari delle
guerre di Candia e della Morea per porre in evidenza le originalità che hanno caratterizzato il suo pensiero che furono
poi di riferimento allo sviluppo
del pensiero navale britannico
e possono essere ritrovate anche nel concetto di operazioni
“Dal mare – Sul mare” adottato
dalla Marina Militare Italiana.
M
S
i è tenuta presso l’Istituto
di Studi Militari Marittimi,
polo culturale della Marina nella storica sede dell’Arsenale, la XXX giornata di studio
che ha aperto le manifestazioni
per la Festa della Marina.
L’evento è stato configurato
come un’esclusiva occasione
per esaminare, sotto una triplice prospettiva, la figura di Francesco Morosini, ovvero il più importante patrizio veneto della
seconda metà del seicento,
del quale la Scuola Navale della Marina Militare porta il nome.
L’analisi è stata finalizzata a
porre in evidenza le specificità
del pensiero e dell’azione del
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2 giugno: sfila l`Italia solidale