“Sono le chiacchiere della vita quotidiana a fare andare
avanti il mondo, più che le perle di sapienza che possono
cadere dalle labbra degli Aristotele, degli Einstein”
Robin Dunbar
La vita sociale degli esseri umani è caratterizzata
dall’intenso interesse che ognuno manifesta per ciò
che fanno i suoi simili.
Le scimmie sono altrettanto sociali di noi e sono
altrettanto interessati al turbinio della vita sociale
La socialità è in effetti il cuore stesso dell’esistenza
dei primati essa è la loro principale strategia
evoluzionistica
Robin Dunbar: i comportamenti sociali dei primati e la
nascita del linguaggio
Gli animali sociali si trovano in una situazione di perpetuo equilibrio
fra due forze:
le forze centripete, connesse al timore dei predatori, che hanno
prodotto i sentimenti di socievolezza che ci fanno cercare la
compagnia
le forze centrifughe, generate dal sovraffollamento, che ci inducono a
preferire la serenità di una vita solitaria
L’equilibrio viene raggiunto per mezzo di coalizioni fra piccoli
gruppi di animali con accordi di tipo: “se tu aiuti me, io aiuto te”
Il collante che assicura la
saldezza delle alleanze è
la pulizia sociale.
Quanto più tempo si dedica alle
cura del proprio alleato tanto
più efficace sarà l’alleanza.
La pulizia sociale stimola la produzione di oppiati endogeni
(encefaline, endorfine)
Il sistema delle endorfine risponde nel modo migliore alla
ripetizione “monotona” di stimoli di basso livello
Negli anni ’80 fu proposto che il cervello insolitamente grande dei
primati avesse qualche attinenza con il loro comportamento sociale
particolarmente complesso
D. Byrne e A. Whiten sostennero che la
differenza dei gruppi di primati sociali da quelli
di altre specie dipende dal fatto che i primati
sanno usare forme di conoscenza reciproca
molto complesse.
Essi sfruttano questa conoscenza del
comportamento degli altri per prevedere come
potrebbero comportarsi loro stessi in futuro,
dopo di che usano queste previsioni per
strutturare i loro rapporti.
Correlazione fra grandezza della neocorteccia e quella dei
gruppi
Babbuini 50 – 55
carnivori
Uomo 150 individui
Le società umane contengono, sepolto in esse, un
raggruppamento naturale di circa 150 persone.
L’esistenza di questi gruppi è causata dal fatto che il cervello
umano non può sostenere in ogni tempo dato più di un certo
numero di relazioni di una data intensità.
Il numero di 150 persone sembra rappresentare la
quantità massima con cui possiamo avere un rapporto
autenticamente sociali
Psicologicamente parlando noi siamo cacciatori-raccoglitori del
Pleistocene integrati in un’economia politica del XXI secolo
Il tempo dedicato dai primati alla pulizia
sociale è in relazione diretta alla grandezza
del gruppo, svolgendo un ruolo fondamentale
alla coesione del gruppo
Per un gruppo di 50-55 individui il tempo
dedicato è del 10%
Per gruppi molto grandi, tipo 150 persone
come per la razza umana, il tempo da dedicare
alla pulizia sociale per poter mantenere i
legami sociali sarebbe stato eccessivo (40%)
Come risolvere il problema?
Attraverso l’uso del linguaggio
Il linguaggio come surrogato della
pulizia sociale?
Noi usiamo il linguaggio sia nel formare sia nel conservare
le nostre relazioni
Inizio circa 2 milioni di anni fa con l’apparizione
dell’ Homo erectus
Richiamo di contatto (tipo scimmie del vecchio mondo)
Quando la grandezza dei gruppi superò i livelli abituali di
oggi per le scimmie antropomorfe, la socializzazione vocale
cominciò a sostituire la pulizia sociale.
Esso svolge la funzione di pulizia sociale a distanza .
Anche questa forma di comunicazione dovette esaurire col
tempo la sua capacità legante sociale dei gruppi. A questo
punto le vocalizzazioni cominciarono ad acquisire un significato
(protolinguaggio). Il loro contenuto era in gran parte sociale:
era nata la chiacchiera
Una volta che gli ominidi cominciarono a comunicare usando un
protolinguaggio, la comunicazione potrebbe essere diventata il
fattore di selezione dominante ai fini dell’ulteriore sviluppo del
loro cervello.
Elemento esclusivo del linguaggio umano è la produzione di
suoni vocalici. Le vocali ci permettono di dividere il flusso dei
suoni in segmenti facilmente discriminabili (sillabe) e quindi di
formare parole
L’evoluzione della capacità linguistica è stata il risultato della
combinazione di varie componenti anatomiche e neurologiche
avvenuta nel corso di un lungo tempo.
Il cervello elabora il linguaggio attraverso tre gruppi di
strutture interagenti
1) Un grande gruppo di sistemi neurali che rappresenta
le interazioni non linguistiche fra il corpo e
l’ambiente (sistemi sensitivi e motori) si trova in
parte nell’emisfero destro e in parte nel sinistro.
2) Aree specifiche neocorticali per la rappresentazione
dei fonemi, delle combinazioni fonemiche, delle
regole sintattiche. Esse sono localizzate
prevalentemente a sinistra.
3) Un gruppo di strutture che media fra i primi due: può
prendere un concetto e stimolare la produzione di
parole, oppure può ricevere parole ed evocare i
concetti corrispondenti
Area premotoria
Area motoria
Area
prefrontale
Giro
angolare
Area di
Broca
Area uditiva
primaria
Area visiva
primaria
Fascicolo arcuato
Area di Wernicke
area di Broca: combinazione dei fonemi in
una sequenza verbo-motoria unitaria
la lesione dà un discorso faticoso e lento,
l’articolazione delle parole risulta menomata,
difficoltà nell’uso delle congiunzioni, dei
pronomi, nella coniugazione dei verbi:
discorso telegrafico
area di Wernicke: specializzata
Aree prefrontali:
associazioni semantiche
nella identificazione e nella selezione di
consonanti e vocali, ha un ruolo importante
anche nella comprensione della parola
parlata, nella lettura e nella scrittura
Nell'afasia di Wernicke il discorso è foneticamente e persino
grammaticalmente corretto, ma è semanticamente deviante. La frase
pronunciata ha la giusta intonazione ed ha una struttura riconoscibile,
tuttavia la scelta delle parole è spesso inappropriata e vengono incluse
sillabe o parole prive di significato
Secondo un modello, elaborato da
Wernicke ma i cui principi sono
ancora validi, la struttura
profonda della frase nasce
nell'area di Wernicke.
Successivamente viene
trasferita attraverso il fascicolo
arcuato all'area di Broca dove
evoca un programma dettagliato
e coordinato per l'espressione
fonetica.
Il programma viene passato
all'area adiacente della corteccia
motoria, che rappresenta la
faccia, la quale provvede ad
attivare i muscoli interessati
della bocca, delle labbra, della
lingua, della laringe e così via.
Strutture sottocorticali: gangli
basali (apprendimento per
abitudine)
Nucleo caudato: interruttore per
il passaggio da una lingua ad
un’altra
Strutture perisilviane:
apprendimento associativo
Sneocdo uno sdtiuo dlel'Untisveria' di
Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo sctrite le
plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al
pstoo sbgalaito, e' ipmtortane sloo che la
prmia e l'umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo,
il rteso non ctona. Il cerlvelo e' comquune
semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso
coas, pchere' non lgege ongi silngoa ltetrea,
ma lgege la palroa nel suo insmiee... cihrao?
Terminato il lungo periodo di sviluppo dimensionale del
cervello, in momento imprecisato tra 75000 e 200000 anni
fa …..
Quando al protolinguaggio si aggiunse la sintassi:
nacque il linguaggio
Esiste un’ Eva linguistica?
Dene-caucasico
nostratico
Nilotico-sahariano
Nigerkordofan
austroasiatico
amerindio
protoaustraliano
khoisan
Si può sovrapporre benissimo l’albero genealogico dei gruppi
linguistici a quello dei gruppi etnici, secondo la teoria del
DNA mitocondriale
Caratteristica del cervello umano è la capacità di
pensare ad entità astratte
Quattro livelli di pensiero astratto:
1) Gli oggetti del pensiero sono tutti
oggetti reali presenti nell’ambiente
circostante accessibili alla percezione.
In realtà non c’è astrazione. Molte
specie animali sembrano capaci di questo
livello.
2) Implica oggetti reali familiari a chi
pensa, ma non sono direttamente
accessibili alla percezione nell’ambiente
circostante. Le scimmie antropomorfe ne
sono capaci.
3) L’individuo può pensare ad oggetti
reali dei quali abbia in qualche modo
appreso l’esistenza pur senza averli mai
incontrati nella realtà. Solo gli esseri
umani.
4) Pensiero matematico-filosofico
Gli oggetti sono completamente astratti
non hanno alcun legame con il mondo
reale.
La capacità di staccarsi dall’immediatezza della
propria esperienza è condizione indispensabile
per due fenomeni unici del comportamento
umano:
Sono due fenomeni praticamente identici .
Entrambi sono infatti tentavi di spiegare il mondo in
cui viviamo
La religione
Prima testimonianza di riti, sepolture regolari si
hanno nei Cro-Magnon.
Esempio più importante nel sito Sungir in Russia
datato 28000 anni fa
Qui abbiamo la prima testimonianza
incontrovertibile di un’esperienza religiosa.
Esisteva una grandissima varietà locale di
pratiche funerarie
Le religioni di tutto il mondo forniscono sicurezza e
conforto aiutando i credenti nelle difficoltà e nei
pericoli della vita quotidiana
Nelle società tradizionali il ricorso al
soprannaturale può a volte fare la differenza
tra equilibrio mentale e pazzia
Essa opera come gli oppiati endogeni lenendo le irritazioni
meno gravi della vita quotidiana in misura sufficiente a
permettere di continuare a vivere
La scienza
Anche la scienza ci fornisce un sistema di riferimento
per l’esistenza e ci permette di controllare il mondo ma lo
fa in modo radicalmente diverso
Non poggia su interpretazioni arbitrarie della realtà
bensì sulla deduzione accurata di ipotesi e su una loro
verifica rigorosa
I nostri progenitori hanno cominciato ad usare il
linguaggio come una forma di cura della pelle metaforica,
in modo da poter continuare ad esercitare tale pratica
sociale a distanza
Ma il linguaggio, per quanto ricco pieno di concetti
astratti, non ha la proprietà di liberare oppiati endogeni.
Dobbiamo supporre che allo svilupparsi del linguaggio
altri segnali associati a esso cominciano a stimolare la
produzione di oppiati
canto musica danza
sorriso riso
sono attività che suscitano
emozioni e liberano endorfine
“Il cacciatore deve continuare a cacciare
per dimostrare di essere ancora il migliore
della comunità: così il maschio moderno
deve continuare a far ridere la propria
compagna”
Selezione sessuale
Il corteggiamento verbale è il
cuore della selezione sessuale
umana
La complessità del linguaggio potrebbe
essersi evoluta attraverso una
combinazione di selezione sessuale a
cascata, predisposizioni mentali per il
pensiero e di indicatori di fitness
La scelta sessuale permea la vita sociale umana perché qualsiasi
cosa faccia crescere lo status sociale tende a migliorare le
prospettive di accoppiamento
Il linguaggio mette le menti in piazza, dove la scelta
sessuale può analizzarle con chiarezza per la prima volta
nella storia dell’evoluzione
La selezione sessuale plasma il contenuto
più che la forma del linguaggio.
La difficoltà reale di un corteggiamento
verbale non è nel costo di muovere le
nostre lingue, ma nel costo di dover
pensare qualcosa di esprimibile in modo
verbale che impressioni un altro essere
umano.
Il costo dipende interamente dal
livello che bisogna raggiungere per
catturare l’attenzione del ricevente:
gli ascoltatori intelligenti richiedono
discorsi intelligenti ed è difficile
fare discorsi intelligenti
La gente tende a socializzare con
amici e partner sessuali che mostrano
approssimativamente lo stesso livello
di abilità verbale, e un vocabolario
comune.
Il linguaggio ci permette di conoscere
molte più cose sui potenziali partner,
con maggior efficienza e in maniera
molto più interattiva di quanto possa
fare qualsiasi altra specie.
Il linguaggio trasforma nel
corteggiamento ciascuna storia
individuale in una parte del
proprio “fenotipo esteso”.
Come i nostri ornamenti, il
nostro passato diviene parte
delle nostre manifestazioni
sessuali.
“Mentre con Rovina gareggia devastatore il Tempo
per deturpare in notte il Vostro giorno giovanile;
e, per amore vostro, dichiaro guerra a oltranza al Tempo
e via via quanto esso vi toglie, di nuovo in voi s’innesta.”
Shakespeare, XV sonetto
L’ampio spettro della nostra
comunicazione, dalla percezione alla
trasmissione verbale articolata,
attraverso la coscienza e la
memoria, sembra una caratteristica
unica, propria degli esseri umani
“Solo nel momento in cui la scelta sessuale ha cominciato a favorire la
capacità di riportare verbalmente le nostre esperienze soggettive, con
l’emergere di quella sorta di stanza di compensazione mentale che
chiamiamo coscienza, abbiamo cominciato a maturare quella nostra strana
abilità di introspezione che ci permette di avere accesso istantaneo a un
ampio spettro di impressioni, idee e sentimenti. “
Organizzazione
sociale
Evoluzione del
linguaggio
Neurofisiologia
del linguaggio
Eva linguistica
Pensiero simbolico
Religione
scienza
Il corteggiamento
verbale
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