Anno 26
N. 3
Luglio
2015
***********************
pag 2-3-4 ASSEMBLEA
pag 5 Rendimento di
combustione: + 2 ?
pag 6 Diritto di passaggio
e servitù
pag 7 Sostituzione caldaia
tipo B
Rilascio D.C.
pag 8 Impianto autonomo
o C.T. ?
Dichiarazione Rispondenza
-------------------------------Corso Pratico
20 luglio 2015 ore 9,00
Gruppi Frigo
Pompe Calore
-------------------------------PATENTINO
FRIGORISTI
modulo di preiscrizione
-------------------------------pag 13 Angolo Elettrico
pag 14 15 Elettro dubbio
pag 16 Tecnica da Elettro
-------------------------------pag 17
SICUREZZA
pag 18
Corso Formazione
Addetto Primo Soccorso
-------------------------------Informativa ai sensi del D.Lgs.
196/2003
In ogni momento, ai sensi dell'art.7
del D.Lgs.196/2003, potrà esercitare
i Suoi diritti (accesso, cancellazione,
rettifica, opposizione) nei confronti
dell'A.B.I., titolare del trattamento.
Sabato 30 maggio 2015 ore 9,00
villa ELISA Clusane d’Iseo
In una sfolgorante giornata di sole, sabato 30 maggio 2015 si è tenuta
l’Assemblea Ordinaria degli Installatori Associati in Clusane d’Iseo nella villa
ELISA.
Davanti ad una settantina di invitati si è dato corso al programma previsto:
• Approvazione bilancio consuntivo 2014 (documento a disposizione su richiesta)
Dopo la lettura dei dati economici si è passato alla votazione.
Approvazione all’unanimità.
• Approvazione bilancio preventivo 2015 (documento a disposizione su richiesta)
Dopo la lettura dei dati economici si è passato alla votazione.
Approvazione all’unanimità.
Con nostro grande piacere erano presenti i rappresentanti di tutte le Associazioni
che compongono la Casa di EVO
• ABI - Associazione Bresciana Installatori
• AFIT - Associazione Formazione Idraulici Tigullio
• ACTIF - Associazione Categoria Termo Idraulici Formia
• AFI.GE - Associazione Formazione Idraulici Genova
• A.I.M.I. - Associazione Italiana Installatori Manutentori (Rona)
• LAA - Libera Associazione Artigiana (Crema)
• U.P.I.L.G. - Unione Principali Idraulici Lattonieri Gasisti (Torino)
• AFI.IM - Associazione Formazione Idraulici Imperia
Si inizia con l’espletamento della parte formale, necessaria per la regolarità e la
trasparenza della vita associativa, dando lettura del bilancio consuntivo 2014 e
del bilancio preventivo del 2015 che vengono approvati all’unanimità.
RELAZIONE del PRESIDENTE
Il Presidente Armando Dioni illustra sommariamente le attività svolte da ABI
nel corso dell’anno 2014.
Ringrazia i consiglieri per la loro attiva partecipazione alle 18 Riunioni del
Consiglio che nell’arco dell’anno si sono tenute.
Informa che ABI e ABISERVIZI hanno realizzato complessivamente n° 55
Corsi/Incontri ai quali hanno partecipato 1.200 associati.
Sottolinea la soddisfazione per la qualificazione ottenuta per n° 20 associati
che hanno superato l’esame tenuto dalla Provincia di Brescia, in sede ABI,
al termine del Corso di Abilitazione Conduzione impianti termici superiori a
232 kW
segue…
Ringrazia tutti i collaboratori per il buon esito dei servizi consegnati agli associati: il geom
Giorgio Gatti per la conoscenza tecnica di Norme e Leggi; Serena Boniotti che opera nel nostro
CAIT ed è di aiuto agli associati nella compilazione dei documenti da inviare al CURIT; Davide
Moglia che segue le pratiche Fgas e le tarature degli strumenti richiesti. Quest’ultimo servizio è
stato talmente apprezzato che la CNA di Como/Lecco ha richiesto ad ABI, e ottenuto, che questo
servizio di taratura fosse esteso anche ai suoi associati.
Il per. ind. Alessandro Redondi, ultimo collaboratore entrato a far parte di ABI, le cui competenze
daranno modo di ampliare le prestazioni tecniche da offrire agli associati; Ornella Pizzotti che da
oltre 20 anni opera in ABI ottenendo importanti risultati nei servizi di supporto agli associati e,
insieme a Davide, nell’organizzazione di corsi Fgas che hanno portato al conseguimento del
“Patentino Frigoristi” 350 installatori e alla Certificazione oltre 150 aziende.
Il Presidente informa inoltre che, come promesso durante l’assemblea del 2013, ABI si è
mobilitata in difesa degli associati e degli installatori in genere per quanto riguarda il rispetto della
normativa sugli Fgas ottenendo, da parte della quasi totalità dei grossisti, la garanzia della vendita
di apparecchiature contenenti Fgas e della vendita di gas fluorurati solo a ditte certificate.
Anche i Centri Commerciali vendono tali prodotti alle aziende certificate, ma anche ai privati che
sottoscrivono a quale azienda abilitata affideranno l’installazione, inoltre sono in corso accordi
con la Camera di Commercio e l’Asl di Brescia per creare un tavolo tecnico di lavoro e mettere in
atto azioni di controllo per monitorare che tutti gli operatori del settore rispettino le normative
vigenti.
Ricorda anche che sono attive in ABI, previo appuntamento, consulenze gratuite per gli associati
sia tecniche, con l’Ing. Berardi , che Legali che Assicurative. Informa che per quanto riguarda
consulenze tecniche per gli installatori elettrici è stato stipulato un accordo con l’Ing. Gringiani
per poter fornire supporto anche in questo settore.
Armando Dioni continua rammentando all’assemblea l’operato di ABI, unitamente ad altre 7
associazioni, nella costituzione della Federazione Nazionale Italiana “LA CASA di EVO”
avvenuta il 22 novembre 2014. Con orgoglio illustra lo scopo e il programma rimarcando che fare
gruppo significa riuscire a far valere la categoria e auspica il raggiungimento dell’obiettivo di
avere nella Federazione una associazione per ogni regione.
Sottolinea che il direttivo della Casa di Evo si incontra tutti i giovedì in videoconferenza per
discutere e deliberare sui punti all’ordine del giorno e per questo ringrazia i rappresentanti delle
associazioni presenti all’assemblea ABI.
Presenta poi il per. ind. Cesare Speroni che illustrerà all’assemblea il Registro Nazionale Italiano
Professionale, la nuova associazione costituita dalle stesse associazioni componenti La Casa di
Evo.
Termina la sua relazione ringraziando calorosamente gli associati per la loro presenza.
Successivamente prendeva la parola il sig. Guido Bonometti, per aggiornarci sulla vita di
ABIservizi srl
• ABI servizi ha compiuto i quattro anni!
La società di consulenza fondata dall’ABI ad hoc per assistere gli associati riceve continui e
lusinghieri apprezzamenti. Nonostante ciò, con estremo rammarico ed una nota di disappunto
riusciamo comunque a scoprire che non tutti sono a conoscenza dei nostri servizi.
Anche ad un semplice sondaggio al convegno è emerso questa criticità.
Cari associati, noi siamo qui per voi e siamo ben lieti di rispondere ai vostri quesiti.
• Il 2015 per ABI servizi è iniziato in modo edificante per la quantità e da qualità del lavoro
svolto: importanti aziende multinazionali ci hanno notato e chiedo assistenza.
• Come è da nostra indole, non vogliamo mai fermarci e i l prossimo passo è quello di poter
offrire corsi di formazione autofinanziata: l’importante e prestigioso obiettivo è quello di
mettere in grado l’imprenditore di poter formare i propri lavoratori senza spese aggiuntive,
ma utilizzando quanto già esborsato. La partita ha una posta alta e quindi richiede un grande
sforzo di capacità ed organizzazione: noi siamo pronti e voi?
segue …….
Il Presidente del Registro Nazionale Italiano Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche,
il per. ind. Cesare Speroni illustrava ai presenti questa nuova realizzazione della Casa di Evo.
Il mondo dell'impiantistica e della manutenzione in questi ultimi anni è cambiato, e sta
cambiando tuttora, in modo sostanziale quanto frenetico anche a causa della crisi economica
che ha investito il sistema Italia.
Questo porta, per poter essere sempre competitivi e misurarsi con il mercato non sempre
corretto e trasparente, a dover fare il proprio lavoro con capacità sempre più affinate e con un
"occhio" più attento e vigile verso la clientela ed ai mutamenti sia tecnologici che legislativi e
normativi.
Per queste ragioni il 22 novembre 2014 un gruppo di persone e più precisamente i Sigg.
SPERONI CESARE, COLASANTI MARIO, SITA FAUSTO, ZANONI ALBERTO, LEONE
BIAGIO, ZANELLO LUCA, MIRESSI ELIO, DOLDI Ing. GIANPAOLO, BOITANO
FABRIZIO, SANGUINETI GIANCARLO, SALVAI MARIO, BERTUCCI ENRICO,
CALDERA GIANMARCO, DIONI Geom. ARMANDO, ZIGNAIGO GIANLUIGI GIUSEPPE,
facenti parte dei Direttivi delle Associazioni A.B.I., A.C.T.I.F., AFI.GE., AFI.T., A.I.M.I., L.A.A.
e U.P.I.L.G., hanno dato vita al Registro Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche ed
Elettriche, Associazione apartitica che non ha scopo di lucro ed è aperta a tutti coloro che
rivestono la qualifica di Responsabile Tecnico di un Impresa Installatrice e Manutentrice
degli impianti posti al servizio degli edifici in conformità a quanto prescritto dal D.M, n.° 37
del 22 gennaio 2008.
………………..
All'interno di questa molteplicità di obiettivi occorreva individuarne uno come base di
partenza che potesse, indirettamente e/o direttamente, racchiuderne altri e il Direttivo in
questo senso ha individuato il [punto e) degli obiettivi] e più precisamente:
"promuovere il sistema di attestazione previsto dall'articolo 7 della legge 4/2013". (legge 14
gennaio 2013 n. 4 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”
……………….
In merito alla qualificazione professionale degli iscritti [punto d) degli obiettivi], si sta
chiudendo la convenzione con la società di certificazione APAVE spa (accreditata da ACCREDIA
Ente Nazionale di Accreditamento) per i seguenti aspetti:
a) certificazione dei corsi di formazione a cui gli iscritti devono partecipare, secondo le
modalità contenute nel regolamento del Registro Nazionale Professionale delle Imprese
Idrauliche ed Elettriche;
b) acquisizione del Certificato di Qualificazione per gli operatori impianti gas in conformità
alla norma UNI 11554-2014;
■ a tale proposito nel contesto di questa convenzione, precisiamo che le sedi delle seguenti
Associazioni
• ABI Brescia,
• ACTIF Formia,
• AFI. T (Tigullio-Chiavari)
• AIMI Roma,
potranno diventare Organismo di Valutazione della certificazione degli operatori impianti gas
in conformità alla norma UNI 11554 - 2014 e ciò comporta l'accreditamento indiretto,
tramite Apave spa, da parte di ACCREDIA Ente Nazionale di Accreditamento.
Ciò comporta un'ulteriore crescita e valorizzazione sul territorio nazionale del Registro
Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche ed Elettriche.
…………………..
Qualcuno dice che siamo sognatori, qualcun altro dice che come Don Chisciotte
combattiamo contro i mulini a vento, ma noi siamo convinti che solo l'associativismo e la
professionalità possono far uscire da questa palude le figure professionali a cui il Registro
Nazionale Professionale delle Imprese Idrauliche si rivolge.
segue …….
Decano in ABI per le Assicurazioni il sig. Gianfranco Caliandro ha presentato un “prodotto” unico
in Italia, appositamente studiato per gli Installatori di ABI e della casa di EVO.
Si può definire una EVOluzione della copertura per la Responsabilità Civile dell’Installatore già
apprezzata dai Soci che l’hanno sottoscritta.
Studiando le necessità degli installatori e su “dolce pressione” del Presidente Dioni, abbiamo il
piacere di potervi presentare un prodotto unico nel mercato assicurativo italiano .
Oltre alla RC dell’Installatore EVO con :
• Postuma di 10 anni dopo il termine dei lavori
• Danni alle cose su cui si eseguono i lavori
• Responsabilità civile verso i prestatori d’opera, lavoratori occasionali, subappaltatori
• Possibilità di ulteriore copertura fino a 5 anni dal termine del contratto per cessazione
dell’attività
ecco la novità , garanzia unica nelle polizze di RC dell’installatore: le Spese di Rimpiazzo
(danno a terzi provocato da errata installazione e rifacimento impianto non funzionante per
errata installazione dopo la consegna dei lavori ): sono compresi i danni agli impianti,
attrezzature o cose installate, e qualsiasi spesa inerente alla sostituzione o riparazione degli
stessi, entro 5 anni dal termine di ultimazione dei lavori.
INFORTUNI
Per gli installatori Evo abbiamo previsto un prodotto modulare e su misura che risolve le
spiacevoli conseguenze dovute ad un infortunio :copertura 24 ore su 24, invalidità permanente
senza franchigia fino a € 150.000,00, rendita vitalizia da Infortunio , applicazione tabella Inail
AGEVOLAZIONI TARIFFARIE
Gli installatori EVO potranno usufruire di uno sconto del 50% sulla polizza RC Auto Autocarri in
conto proprio, purché venga sottoscritta la polizza Dinamica Plus Impresa-RC dell’Installatore.
Certo di aver illustrato cose del massimo interesse per tutti gli installatori, il sig Caliandro dopo
queste novità assolute, si è dichiarato disponibile ad offrire la propria consulenza per esaminare
le coperture in corso dei singoli Associati garantendo come sempre massima trasparenza e
serietà.
Per prendere contatti si possono inviare mail ai seguenti indirizzi: [email protected] oppure a
[email protected] , telefonare ai numeri 030/49060-030304314, inviare un fax al
n. 030/2400406, oppure rivolgersi alla segreteria dell’ABI e delle altre Associazioni aderenti alla
Federazione Nazionale “La Casa di Evo”
A conclusione della prima parte della giornata la
DURAVIT, nella persona dell’Amministratore Delegato
Ivo Giachi, ci ha illustrato la Tecnica per l’installazione
corretta di apparecchi sanitari.
Rendimento di combustione : + 2 ?
D. Durante la verifica di un impianto con caldaia da kW 24 funzionante a gas metano, mi è
stato contestato la dichiarazione di idoneità che io avevo riscontrato,
Durante l’analisi, il rendimento di combustione misurato, ed anche successivamente
riscontrato, è stato di 89,8 % al quale io avevo aggiunto, come da voi insegnato, + 2 %
ottenendo 91,8 superiore a 91,76 rendimento minimo di legge.
R. Il generatore, come giustamente operato, confermiamo essere idoneo, anche se per il solo
0,04 % (comincerei ad avvisare l’utente !).
La UNI 10389-1:2009 al punto 6.1 Calcolo per il rendimento di combustione per caldaie non
condensanti, ma anche ripetuto per caldaie a condensazione, all’ultimo capoverso precisa:
Per quanto concerne l’incertezza di misura, sono in corso sperimentazioni per una sua
definizione strutturata. Allo stato attuale si ritiene accettabile riportare il valore di ηcomb con
un’incertezza di ± 2,0 salvo trattazione più accurata.
Nell’appendice A – Modello di rapporto di prova, ribadisce riportando alla nota 6) Calcolo con
la formula ηcomb = 100+ET+2
Per maggior chiarezza, nella cella “Rendimento di combustione” riporterei 89,8+2=91,8
La D.G. 11 giugno 2014 n. 5027 Disposizioni operative per l’esercizio, la manutenzione e
ispezione degli impianti termici in attuazione alla D.G.R. 1118 del 20.12.2013 nell’Allegato 2
alla scheda 11 Risultati della prima verifica effettuata dall’installatore e delle verifiche
periodiche successive effettuate dal manutentore come pure nell’allegato 3A , non viene ribadita
la possibilità questa operazione.
Sempre la D.G. 11 giugno 2014 n. 5027 riporta però nell’allegato 1A - Rapporto di ispezione
per impianti termici a combustione da compilare da parte dell’Ispettore durante le visite di
controllo, al punto 9 – RISULTATI dell’ISPEZIONE al comma c) un + 2 aggiunto al Valore
rilevato come sotto riprodotto.
Ad ulteriore conferma, il D.M.S.E. 10 febbraio 2014 “Modelli di libretto di impianto per la
climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al decreto del Presidente della
Repubblica n. 74/2013” nelle “Note per la compilazione dei rapporti di controllo di efficienza
energetica di cui agli allegati da II a V” dettaglia:
…………. (omissis)
9) Nella cella “Rendimento di combustione” va riportato il valore letto maggiorato dai 2 punti
previsti dalla norma UNI 10389-1, nella cella “Rendimento minimo di legge” va riportato il
valore limite previsto per il gruppo termico analizzato.
Diritto di passaggio e servitù
D.
Avendo spostato il contatore del gas
sull’esterno del muretto di cinta, dovrei eseguire
un tratto di tubazione esterna ancorato al muro di
confine proprietà per non rompere tutto un
piazzale in porfido, come da schizzo allegato.
E’ una cosa fattibile a norma ?
R. NO
In questo caso la norma, che consente l’esecuzione
di una tubazione gas a vista in ferro zincato, non
c’entra. E’ il Codice Civile, di cui riportiamo
integralmente l’art. 889 che ne regola la fattibilità.
Art.889 - Distanze per pozzi, cisterne, fosse e tubi. Chi vuole aprire pozzi, cisterne, fosse di latrina
o di concime presso i confine, anche se su questo si trova un muro divisorio, deve osservare la
distanza di almeno due metri tra il confine e il punto più vicino del perimetro interno delle opere
predette. Per tubi d'acqua pura o lurida, per quelli del gas e simili e loro diramazioni deve
osservarsi la distanza di almeno un metro dal confine.
Sono salve in ogni caso le disposizioni dei regolamenti locali.
SI
Se si ottiene il consenso del vicino di casa.
In tal caso quest’ultimo andrebbe a concedere un diritto di reale godimento sul proprio terreno,
mediante la costituzione di una servitù volontaria diretta a consentire il passaggio della tubazione in
deroga alla disciplina delle distanze. Per dare valenza legale al consenso prestato è necessario
procedere con la costituzione di una servitù che andrà a gravare definitivamente la proprietà
immobiliare del vicino, il quale a fronte di tale concessione potrebbe legittimamente chiedere un
corrispettivo in denaro, salvo i costi di costituzione e trascrizione del diritto reale di godimento. La
strada è onerosa e non immediata ma offre la sicurezza di non doversi trovare un domani contestata
l’opera a fronte di un mutamento di opinione o di proprietà..
Si precisa, tuttavia, che se nel caso in esame ci si trovasse in una situazione di proprietà condominale
(che potrebbe anche essere limitata a parti degli edifici), la questione potrebbe avere diversa
soluzione. Infatti, la Corte di Cassazione, con sent. n. 12520/2010 ha affermato il principio secondo
cui “in materia condominiale le norme relative ai rapporti di vicinato, tra cui quella dell'art. 889
cod. civ., trovano applicazione rispetto alle singole unità immobiliari soltanto in quanto compatibili
con la concreta struttura dell'edificio e con la particolare natura dei diritti e delle facoltà dei singoli
proprietari; pertanto, qualora esse siano invocate in un giudizio tra condomini, il giudice di merito è
tenuto ad accertare se la loro rigorosa osservanza non sia nel caso irragionevole, considerando che
la coesistenza di più appartamenti in un unico edificio implica di per sè il contemperamento dei vari
interessi al fine dell'ordinato svolgersi di quella convivenza che è propria dei rapporti condominiali:
dunque, la concreta impossibilità di installare altrove la tubazione, conseguente alla peculiarità
dell'ubicazione degli appartamenti facenti parte del condominio, costituiva il presupposto necessario
per verificare se nella specie potessero trovare o meno applicazione le norme sulle distanze [..].”
Quindi, in caso di bene condominiale, il divieto di cui all’art. 889 c.c. viene meno a fronte
dell’oggettiva impossibilità di posizionare altrove la tubazione.
Diversamente è consigliabile procedere secondo la prima modalità descritta.
Alleghiamo la planimetria di una villetta bifamiliare.
I due bagni adiacenti sono a norma perché costruiti con la casa.
Il servizio aggiunto in un secondo tempo nella camera con gli
apparecchi sanitari installati nel muro divisorio è stato rimosso su
richiesta della proprietà BIANCHI perché i tubi dell’acqua pura e
gli scarichi non erano a distanza di almeno
un metro dal confine.
Sostituzione caldaia tipo B
D. Devo sostituire una caldaia di tipo B da 24 kW in un appartamento di un condominio dove vi sono
collegate alla canna fumaria ramificata altre utenze a camera aperta.
Sono ”affezionato” a certe case costruttrici, ma non riesco a trovare in queste modelli con il
rendimento minimo richiesto dalla DGR.
Come posso risolvere ?
R. In effetti, data l’esiguità della richiesta di mercato, esistono solo poche case che hanno caldaie con
la resa minima stabilita dalla DGR e le commercializzano.
Comunque è prevista dalla DGR 1118 del 20-12-2013 un’altra possibilità all’art. 9 Requisiti degli
impianti termici comma 3:
3. Qualora nella sostituzione del generatore di calore di un impianto termico individuale non fosse
possibile rispettare, per garantire la sicurezza, i livelli di rendimento di cui al comma 2, è possibile
installare generatori di calore che abbiano un rendimento termico utile, a carico parziale, pari al 30%
della potenza termica utile nominale, maggiore o uguale a 85 + 3logPn (dove logPn è il logaritmo in
base 10 della potenza utile nominale del generatore al servizio del singolo impianto termico, espressa
in kW) a condizione che:
− il sistema di l’evacuazione dei fumi sia al servizio di più utenze e sia di tipo collettivo ramificato;
− sussistano motivi tecnici o regolamenti locali che impediscano di avvalersi della deroga prevista
all’articolo 5, comma 9 del Decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412 e ss.
mm. ii.,
Deve comunque essere predisposta una dettagliata relazione in cui si riportino i motivi della deroga,
da allegare alla Relazione tecnica alla dichiarazione di conformità, ai sensi del Decreto
Ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 e successive modifiche ed integrazioni.
Considerando la nota familiarità dell’artigiano installatore con i “logaritmi in base 10” riportiamo sotto
una tabella con indicato i rendimenti minimi che devono essere garantiti ad un generatore a carico
parziale del 30 % per essere idoneo:
Rendimento termico utile a carico del 30 % della potenza termica utile nominale ≥ 85 + 3 log Pn
10,00 kw
15,00 kw
20,00 kw
25,00 kw
30,00 kw
34,8 kw
88,00 %
88,52 %
88,90 %
89,19 %
89,43 %
89,62 %
Rilascio Dichiarazione di Conformità
D. Abbiamo rimontato dei climatizzatori a due clienti diversi.
I climatizzatori erano i loro, uno tolto da un appartamento e messo in un altro, l’altro tolto per dei
lavori e rimontato, devo fare la conformità in questi casi?
R. La legge 46/90 come il D.M. 37 del 2008 all’art. 7 “Dichiarazione di conformità” dice “ Al termine
dei lavori, ….. l’impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli
impianti realizzati nel rispetto delle norme ….” ; il legislatore si preoccupa “degli impianti realizzati
nel rispetto delle norme” e non si interessa mai della provenienza dei materiali.
Si dovranno pertanto compilare le D.C. in entrambi i casi, dettagliando i lavori eseguiti ed i materiali
forniti, specificando bene i materiali non forniti, comunque idonei e , se necessario, marcati CE, perché
l’impresa installatrice ne risponde della idoneità nella specifica installazione.
Impianto autonomo o C.T. ?
D. In una villetta, nel locale ove è installata dal 2000 una caldaia a gasolio da 34 kW per il
riscaldamento, mi hanno chiesto di installare, per ricavarne una tavernetta, un piano cottura a
GPL.
Il locale non è sotto il piano campagna ed è possibile ricavare aerazione e ventilazione a filo
pavimento.
Anche in questo caso, come per gli impianti alimentati con combustibile gassoso, posso non
sommare la potenzialità degli apparecchi installati o il mio locale diventa una C.T. ?
R. Normative per impianti a gasolio inferiori a 35 kW non esistono.
Il problema non è comunque la somma delle potenzialità che sarebbe concessa, ma la coesistenza
dei due tipi di combustibili.
Come da “Nota prot. P914/4134 sott. 58 del 27 novembre 2000” una Centrale Termica che
volesse dotarsi di bruciatore funzionante a gasolio e a GPL può risolvere il problema con i sotto
elencati provvedimenti:
• accesso dall’esterno;
• realizzazione all’esterno del locale di una vasca di contenimento con soglia rialzata di
altezza non inferiore a 20 cm. ad almeno 60 cm. dall’apertura di ventilazione;
• installazione di un rilevatore di GPL a pavimento collegato ad un allarme e ad una
elettrovalvola per intercettazione del gas GPL all’esterno del locale.
La realizzazione di quanto elencato può essere giustificato in una C.T. di una certa dimensione o
per necessità particolari, ma non certo per un piano cottura in una tavernetta; si può suggerire il
alternativa un apparecchio elettrico.
Dichiarazione di Rispondenza
D. In mancanza della Dichiarazione di Conformità mi hanno chiesto di compilare una
Dichiarazione di Rispondenza per un appartamento con un impianto a metano.
L’unica probabile anomalia riscontrata è che la tubazione del gas interrata in polietilene, quando
esce dal terreno con il giunto di transizione, dopo 30 cm a vista, il tubo di rame sparisce nel muro
perimetrale esterno ……… per alimentare l’impianto al 1° piano.
A vista non vi è più nulla; in cucina, ubicata perpendicolarmente sopra l’uscita della tubazione,
sotto il lavello esce dal muro con un rubinetto di intercettazione generale, per poi dividersi per la
caldaia ed il piano cottura con i relativi rubinetti di intercettazione.
Con UNI 11137:2012 ho verificato la tenuta con esito positivo.
La UNI 10738:2012 che ho usato, alla sezione 2, analizza l’idoneità delle “tubazioni a
vista/ispezionabili” sia all’esterno che all’interno dell’edificio; altre situazioni non le contempla.
Nelle anomalie che determinano l’idoneità temporanea o la non idoneità, art. 5.3.1, nelle
numerose elencazioni, non ho trovato nulla che mi indichi la non idoneità della situazione
descritta.
Debbo far rifare tutta la tubazione esternamente ?
R. Per sanare la situazione bisogna rifare la tubazione esterna.
Quanto lei osserva è giusto, ma la UNI 10738:2012 all’art. 5.2 dice:
Il controllo deve essere effettuato tenendo in considerazione le prescrizioni e gli specifici divieti
riportati nelle diverse parti della UNI 7129, UNI 7131, UNI/TS 11147, UNI/TS 11340, UNI TS
11343.
E la UNI 7129-1:2008 al punto Divieti 4.4.2.2 prescrive:
Non è consentito posare le tubazioni del gas direttamente sotto traccia, anche se con guaina, nel
lato esterno dei muri perimetrali dell’edificio e delle sue pertinenze.
ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI
Via Paolo Cuzzetti n° 15 - 25136 Brescia - Tel. 030-2001836 Fax 030-2092793
www.abiweb.it - e-mail: [email protected] - C.F.80046810174 - P.I. 03571250178
e
Corso Pratico
Lunedì 20 luglio 2015 dalle ore 9:00 alle ore 12:00
Sede del corso: ABI - Via Paolo Cuzzetti, 15 - Brescia
Il corso pratico è volto a fornire agli installatori e manutentori:
• indicazioni circa procedure e modalità per rilevare le misure necessarie a redigere il rapporto di
controllo di tipo 2 del nuovo libretto di impianto
• istruzioni operative circa l’utilizzo delle attrezzature/strumenti di misurazione per il controllo e la
verifica del gruppo frigo/pompa di calore
• conoscenze di base sul funzionamento delle attrezzature/strumenti di misurazione (manometri,
termometri, multimetri ecc.)
Il corso, essendo di formazione pratica, si svolgerà con un numero massimo di 10/12 partecipanti.
Chi fosse interessato è pregato di compilare il modulo e restituirlo via fax 030 2092793 oppure via e-mail
[email protected]
Costo: □ Socio ABI
€ 75,00
□ Non Socio ABI € 100,00
MODULO DI ADESIONE:
Ditta ………………………….............................…………..……....……………....................…… P.I. ……...………..........................……..……
Via …………………………….……................................................…… Cap ……….………. Comune ………..............……………
Telefono ………….………....….....................…… E-mail: …...…………….....………....................................…………………………
Partecipanti:
Sig……....................……….…………………………......….................. Sig……………...............................…………………………......…....
Sig……....................……….…………………………......….................. Sig……………...............................…………………………......…....
SI AUTORIZZA, ai sensi del D.Lgs 196/2003 il trattamento dei dati contenuti nella presente dichiarazione esclusivamente nell’ambito e per i fini
istituzionali dell’Ente.
Data............................................
Firma ……………………………………………………
ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI
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MODULO DI PREISCRIZIONE
Corso di 2 giorni
Martedì 14 Luglio 2015 - dalle 8,30 alle 12,30 - dalle 14,00 alle 18,00
Mercoledì 15 Luglio 2015 - dalle 8,30 alle 12,30 - dalle 14,00 alle 16,00
Esame teorico
Mercoledì 15 Luglio 2015 - ore 17,00
Esame pratico
Giovedì 16 Luglio - su appuntamento
Sede:
ABI - Via Paolo Cuzzetti, 15 - Brescia
Docenza Corso:
APAVE ITALIA CPM
Organismo di Certificazione: APAVE ITALIA CPM
Ditta ……………………………………………………….…………...…… P.I. ………………………..
via………………………………………….……… Comune ………………....…..…...... Cap …………
Tel …………………..… Fax ………...…………..
e-mail …………….…………….......……………
Cellulare .............................................................
Partecipanti al Corso:
Sig. ………………………................………… nato a …………………...…….….il ……….......……
Sig. …………………….………...................... nato a ………………….…...……..il …........…………
Sig. …………………….…............................. nato a ………………….…...……..il …................……
Costo del Corso:
□ Socio ABI
Primo partecipante € 200,00
Ulteriori partecipanti € 170,00
□ NON Socio ABI
+ IVA
+ IVA
Primo partecipante
Ulteriori partecipanti
€ 300,00
€ 270,00
+ IVA
+ IVA
Il costo del Corso a persona è comprensivo della frequenza al Corso, della documentazione,
dell’attestato e di due pranzi di lavoro.
Il pagamento del Corso dovrà essere effettuato a ricevimento fattura emessa da ABI.
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ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI
Via Paolo Cuzzetti n° 15 - 25136 Brescia
Tel. 030-2001836 Fax 030-2092793
P.I. 03571250178 - C.F. 80046810174
Esame teorico e pratico
Addetti da certificare n° ……....…………
Indicare la categoria scelta:
CATEGORIA
TIPOLOGIA ATTIVITA’
I
Qualsiasi attività su qualunque tipo di impianto di refrigerazione, condizionamento
dell'aria e pompa di calore
□
II
Qualsiasi attività su qualunque tipo di impianto con carica inferiore a 3 kg (6 kg se
l'impianto è ermeticamente sigillato)
Ricerca delle fughe negli impianti con 3 kg o più (6 kg se l'impianto è ermeticamente
sigillato) a condizione che ciò non richieda un intervento sul circuito frigorifero
□
III
Eseguire il recupero del gas da impianti con meno di 3 kg di carica (6 kg se l'impianto è
ermeticamente sigillato)
□
IV
Eseguire la ricerca delle fughe su impianti che contengono 3 kg o più di carica (6 kg se
l'impianto è ermeticamente sigillato) a condizione che ciò non richieda un intervento sul
circuito frigorifero
□
Costo certificazione degli addetti
- Esame teorico e pratico più certificazione del personale:
Categoria I € 650,00 + iva cad.
Categoria III € 380,00 + iva cad.
Categoria II € 550,00 + iva cad.
Categoria IV € 380,00 + iva cad.
Sorveglianza annuale (per tutte le categorie) € 30,00 + iva cad.
Prezzo con sconto quantità Categoria I e II (per le Categorie III e IV chiamare in ABI):
N° Addetti
Categoria I
Categoria II
per 1 - 2 addetti
€ 650,00 + IVA cad.
€ 550,00 + IVA cad.
per 3 addetti
€ 640,00 + IVA cad
€ 540,00 + IVA cad.
per 4 addetti
€ 630,00 + IVA cad
€ 530,00 + IVA cad.
per 5 o più addetti
€ 615,00 + IVA cad
€ 515,00 + IVA cad.
Il pagamento dell’Esame dovrà essere effettuato ad APAVE ITALIA CPM - Banco Posta
IBAN: IT60 P076 0111 2000 0001 3958 251 - Causale: Nome persona e denominazione azienda
L’esame pratico prevede anche una prova di brasatura. Si consiglia, pertanto, di fare esperienza
con tubo di rame ø 12.
A seguito dell’iscrizione, sarete da noi contattati per la compilazione dei documenti per istituire la
pratica. Chi lo desidera, può ritirare per tempo il libro di testo.
Data.....................................
Firma ..........................................................
Prego compilare e restituire via fax 030 2092793 o via e-mail [email protected].
N.B. Le imprese iscritte alla CCIAA di Brescia potranno richiedere il finanziamento del 50% sui costi sostenuti per corsi di
formazione professionale
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ANGOLO ELETTRICO
a cura dello Studio Tecnico
N. 67
Filippini Per. Ind. Alessandro
[email protected]
tel. 3286657839
Quando le norme si fanno troppo spigolose…
SEI IN ARRESTO
La valutazione della necessità di arresto e
sezionamento
sono
una
delle
questioni
sempre aperte. Forse perché le disposizioni
vengono sia dalla norma impianti 64-8 che
dalla normativa macchine CEI EN 60204-1.
sezionamento,
essendo
pensato
per
eseguire lavori in sicurezza, non richiede un
tempo rapido
di azionamento. Per
tale
ragione possono essere utilizzati:
-
interruttore di manovra-sezionatore;
-
interruttore automatico;
-
fusibili;
-
presa a spina;
-
barrette e morsetti.
Ovviamente, se il sezionamento può essere
richiesto frequentemente, si preferiranno i
componenti
più
comodi
rispetto
ad
un
morsetto o barretta.
manutenzione non elettrica da parte di
persone comuni, l’interruzione deve avvenire
tramite uni dei seguenti componenti protetti
da richiusura accidentale:
-
interruttore di manovra;
-
interruttore automatici.
-
presa a spina;
-
contattore.
invece
si
desidera
-
interruttori automatici.
-
contattori.
Le prese a spina non sono ammesse perché
non considerate “facilmente accessibili”.
Il dispositivo di emergenza deve essere di
preferenza di colore rosso su sfondo giallo.
Il sezionamento per una macchina ha finalità
manutentiva
e
per
intervenire
su
parti
pericolose, anche sotto carico e da persone
comuni. Per tali ragioni possono essere
utilizzati i seguenti componenti protetti da
richiusura accidentale:
-
interruttore di manovra-sezionatore;
-
interruttore automatico;
-
sezionatore
interbloccato
con
interruttore di manovra;
-
presa a spina.
Il dispositivo di sezionamento deve essere di
preferenza di colore nero o grigio. Non può
essere di colore rosso su sfondo giallo, a
Se tale dispositivo serve anche per eseguire
Se
interruttori di manovra;
Equipaggiamento macchine
Impianti elettrici di distribuzione
Il
-
un
meno che lo stesso dispositivo abbia anche la
funzione di arresto di emergenza. La ragione
è che il sezionamento può riguardare solo
una parte della macchina, senza mettere fuori
servizio l’intera macchina.
L’arresto di emergenza, sempre rosso su
sfondo
giallo
e
facilmente
accessibile
all’operatore, può essere:
comando di
emergenza (eliminare un pericolo) o un
arresto di emergenza (fermare parte in
movimento), si possono utilizzare:
-
un pulsante a fungo;
-
un pedale;
-
una corda;
Per concludere: quando siete nel dubbio,
sempre meglio abbondare a favore della
sicurezza.
elettro dubbio
chiedi e ti sarà detto
a cura di Angelo Baggini
Università degli Studi di Bergamo
Dipartimento Ingegneria Industriale
Elettro 04/2015, ed. Tecniche Nuove
MA UN IMPIANTO CONFORME ALLA NORMA TECNICA RIMANE VALIDO PER SEMPRE ?
D. Un verificatore contesta il fatto che un impianto non è stato adeguate all'ultima edizione della norma.
Preciso che l'impianto non è state oggetto di modifiche dopo la pubblicazione dell'edizione della norma in
questione. Chi ha ragione ?
R. Argomento senza dubbio interessante che, anticipo, forse non avrà un risposta così netta da
soddisfare tutti. Fino a qualche anno fa avrei detto che senza ombra di dubbio un impianto conforme
alla norma tecnica (ovvero alla regola dell'arte) vigente nel momento della costruzione (o della
modifica), finché non fosse stato oggetto di interventi rimaneva a regola d'arte per sempre. Dello stesso
parere era ad esempio esplicitamente anche la Norma CHI 64-8 che nella sezione 710 Locali ad uso
medico, nell'edizione 2007, riportava "Gli impianti già realizzati, o in corso di realizzazione,
secondo la Norma GEI 64-4 (già abrogata all'epoca) sono ritenuti egualmente idonei agli effetti della
sicurezza".
E' cambiato l'approccio del problema
Più recentemente tuttavia l'approccio generale al problema è cambiato in una direzione certamente di
maggior maturità, ma anche potenzialmente fonte di maggiore incertezza per i soggetti coinvolti. Ad
esempio anche la citata precisazione della Norma GEI 64-8 è stata abrogata con la VI del 2008. In
effetti la prescrizione legislativa (o meglio le diverse prescrizioni legislative dalla Legge 186/68 al
DM 37/08 e così via) richiede il semplice rispetto della regola dell'arte. La regola dell'arte è definita
dalla Norma UNI GEI 45020 come lo "stadio dello sviluppo raggiunto in un determinato momento
dalle capacità tecniche relative a prodotti, processi o servizi, basate su scoperte scientifiche
tecnologiche e sperimentali pertinenti". Ovvero essendo la regola dell'arte un concetto variabile nel
tempo viene richiesto, all'avanzamento delle conoscenze (nel nostro caso ad esempio alla pubblicazione
di una nuova norma) perlomeno il riesame della situazione. Alla luce delle nuove norme il livello di
sicurezza del vecchio impianto (realizzato in conformità alle vecchie norme) è ancora accettabile ? In
caso affermativo non sarà necessario alcun adeguamento, in caso di risposta negativa il livello di
rischio dovrà essere riportato entro i limiti di accettabilità adeguando l'impianto (ad esempio, ma non
necessariamente) alla nuova norma.
A chi spetta l'onere della rivalutazione del rischio ?
Un impianto logico assolutamente ineccepibile che purtroppo non è esente da una certa serie di
problemi di carattere pratico: a chi spetta l'onere/diritto della rivalutazione del rischio ? Chi paga in
caso di necessità di adeguamento ? A parere del sottoscritto l'onere della rivalutazione del rischio
spetta al responsabile dell'impianto (che potrebbe essere il proprietario, il conduttore o il datore di
lavoro a seconda del contesto) che, se non è in grado di farlo da solo, incaricherà un esperto. E in caso
di necessità di adeguamento ovviamente si dovrà fare anche carico dell'onere economico conseguente.
Ma il quesito iniziava parlando di un verificatore. Al verificatore l'onere dì verificare che la logica
descritta sia stata rispettata (anche in modo formale documentato) ma non quello di assumersi
surrettiziamente quello della rivalutazione del rischio concludendo autonomamente che un certo
impianto deve o non deve essere adeguato alla nuova norma.
E in caso dì infortunio ?
In caso di infortunio a ciascuno le sue responsabilità. Il responsabile dell'impianto ha dato risposta al
lecito dubbio "ma il mio impianto è sempre sufficientemente sicuro ?", il responsabile della
rivalutazione del rischio ha esaminato la situazione secondo scienza e coscienza ? Oppure si è limitato ad
una pedissequa compilazione di un modulo ? O peggio ancora ha nascosto dei problemi ? Se ognuno ha
fatto bene la sua parte e a parer mio dovrebbe essere tranquillo. E' vero che la giurisprudenza riserva
sempre delle sorprese fantasiose, ma proprio perché estranee talvolta alla nostra logica ferrea dì
tecnici, atteniamoci almeno alla logica.
RETI LAN E DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
D. Visto che ai sensi del DM 37 anche gli impianti elettronici ricadono sotto l'obbligo previsto, siamo a
richiedere quale è la norma tecnica da indicare nella Dichiarazione di Conformità, nello specifico
per l'installazione di reti LAN.
R. In generale, anche se non unicamente, le reti LAN utilizzano l'infrastruttura di
telecomunicazioni rappresentata dal cablaggio strutturato. Se questa è la realizzazione da
certificare, la sintesi del quadro normativo per la progettazione e realizzazione di questa
infrastruttura con tutti i riferimenti specifici applicabili è contenuto nella Guida CEI 306-10.
In particolare le Norme relative ai criteri di installazione sono la EN 50174-2 (CEI 306-5) e la
EN 50174-3 (CEI 306-9) (quest'ultima è da considerare nei limiti del campo di applicazione del
DM 37/08).
Nella prospettiva della sicurezza può essere utile anche il riferimento alla norma EN 50310 (CEI
306-4) (Prescrizioni per il collegamento equipotenziale) e poiché la produzione della Dichiarazione
di Conformità ai sensi del DM 37/08 presuppone l'esito positivo di verifiche, anche la EN 50346
(Prova del cablaggio installato) (CEI 306-7) può essere utile.
UPS, NORME E SOVRATENSIONI
D. Ho installato un UPS non protetto contro le Sovratensioni,è fuori norma?
R. Normalmente un sistema statico di continuità in accordo alla norma di prodotto EN 62040-1-1
è adatto all'installazione in categoria 2.
Qualora fosse prevista l'installazione in ambienti di categoria 3, ad esempio in ambiente industriale,
è sufficiente prevedere sistema di protezione contro le sovratensioni (scaricatori) che riporti le
sollecitazioni dielettriche ammissibili entro i limiti tollerati dal sistema statico.
Nell'installazione degli scaricatori è ovviamente poi opportuno rispettare le prescrizioni dei
costruttori sia in termini di collegamenti che di distanze minime dall'apparato protetto.
L’USO DEL COLLETTORE O NODO DI TERRA
D. A cosa serve il nodo di terra?
R. II nodo (o collettore) principale di terra è l'elemento previsto per il collegamento al
dispersore dei conduttori di protezione, inclusi i conduttori equipotenziali e di terra, nonché i
conduttori per la terra funzionale, se esistente (art. 24.8 della Norma GEI 64-8/2).
Altri eventuali nodi secondari di terra sono utili per la gestione ordinata dei collegamenti dei
conduttori di protezione, inclusi i conduttori equipotenziali e i conduttori per la terra funzionale.
In alternativa tutti i collegamenti citati dovrebbero essere infatti:
• portati indipendentemente al nodo principale di terra moltiplicando la lunghezza dei
collegamenti
• gestiti attraverso entra ed esci con evidenti problemi di affidabilità.
La disponibilità dei nodi di terra permette o facilita anche la verifica funzionale dell'impianto di
terra.
tecnica
Il dettaglio che fa la differenza
a cura di Daniele Vetrucci
Studio ing. Vetrucci (PC)
Elettro 05/2015, ed. Tecniche Nuove
Trasformatori e applicazioni, l’uso corretto dei segni grafici
Spesso si fa confusione tra trasformatore di isolamento, trasformatore di sicurezza e trasformatore di
isolamento per uso medicale, nel disegno sono riportati i relativi segni grafici.
Il trasformatore d'isolamento
II trasformatore d'isolamento serve per separare galvanicamente due circuiti per cui occorre essere
certi che questa separazione sia robusta, infatti per fregiarsi di questo titolo esso deve essere dotato di
una "separazione di protezione", oltre al normale isolamento funzionale presente in tutti i
trasformatori.
La separazione di protezione può essere ottenuta in tre modi, mediante un isolamento doppio,
mediante un isolamento maggiorato detto isolamento rinforzato o mediante uno schermo metallico tra
primario e secondario, collegato a terra. Lo schermo metallico è a mio avviso preferibile nel caso di
posa fissa del trasformatore, mentre non è adatto per i trasformatori non fissi in quanto non sempre è
possibile un sicuro collegamento di terra.
Il trasformatore di sicurezza
II trasformatore di sicurezza deve riportare il segno grafico del trasformatore d'isolamento all'interno
di uno scudo, esso è di fatto un trasformatore d'isolamento con tensione al secondario minore o uguale
a 50V e, come noto, serve per alimentare i sistemi di sicurezza a bassissima tensione come il SELV
(Safety Extra Low Voltage) o il PELV (Protective Extra Low Voltage).
Il trasformatore d'isolamento per uso medicale
Un altro trasformatore simile al trasformatore d'isolamento è il trasformatore d'isolamento per uso
medicale, segno grafico formato da un trasformatore d'isolamento entro un ospedale stilizzato. Un
trasformatore d'isolamento per uso medicale deve avere corrente di dispersione verso terra non
superiore a 0,5mA, perché è destinato ad alimentare apparecchi elettromedicali con parti applicate a
pazienti che potrebbero essere cateterizzati e quindi vulnerabili anche a correnti di pochi mA.
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ASSOCIAZIONE BRESCIANA INSTALLATORI
Via P. Cuzzetti n. 15 - 25136 Brescia
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CIRCOLARE n.E19 21 23 25 sett Primo
soccorso._ABI
CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO
(E19_PSN16)
D.M. 388/03 e D.Lgs 81/2008 e suoi successivi aggiornamenti
Sede
ABI - via P. Cuzzetti, 15 – Brescia - Durata del corso: ore 4/6/12/16
Argomenti trattati
Accenni al Titolo I D.Lgs 81/08 e D.M. 388/03
Come allertare il sistema di soccorso
Riconoscere un’emergenza sanitaria e attuare gli interventi di primo soccorso
Acquisizione conoscenze generali
Acquisizione capacità di intervento pratico
Al termine del corso sarà rilasciato l’attestato di partecipazione con il contenuto del corso.
Tipologia corso
data
Lunedì 21 sett. 15
Mercoledì 23 sett. 15
Venerdì 25 sett 15
durata
dalle 14:00 alle 18:00
dalle 14:00 alle 20:00
dalle 14:00 alle 20:00
Aggiornamento addetti gruppo A (6h)
Venerdì 25 sett 15
Formazione addetti gruppo B e C (12h)
Aggiornamento addetti gruppo B e C (4h)
Formazione addetti gruppo A (16h)
Associati
Non associati
€ 230,00 +iva
€ 250,00+iva
dalle 14:00 alle 20:00
€ 75,00+iva
€ 100,00+iva
Mercoledì 23 sett. 15
Venerdì 25 sett 15
dalle 14:00 alle 20:00
dalle 14:00 alle 20:00
€ 150,00 +iva
€ 175,00+iva
Venerdì 25 sett 15
dalle 16:00 alle 20:00
€ 75,00+iva
€ 100,00+iva
Pagamento:
bonifico bancario almeno una settimana prima dell’inizio del corso
Banca cooperativo di Brescia filiale Collebeato IBAN: IT26 H086 9254 3700 1600 0541 966
Per ragioni organizzative e numero limitato dei posti, è indispensabile inviare l’adesione il più presto
possibile tramite fax 030 2092793 oppure e-mail: [email protected]
Impresa ……………………….................……………………… P.I. …………………………….………
Via………………………….……...……Cap……….……….Comune ……………………………….
Telefono………….……………… E-mail: …...………………….……………………………………
Sig…………….…………………………......…....nato a.……....…...…………..…….…il ……...……
Sig…………….…………………………......…....nato a.……....…...…………..…….…il ……...……
Sig…………….…………………………......…....nato a.……....…...…………..…….…il ……...…
Sig…………….…………………………......…....nato a.……....…...…………..…….…il ……...……
Dichiarazione accettazione punti sottostanti (la documentazione per esteso è disponibile sul sito www.abiweb.it sezione incontri e corsi
-
Consenso al trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. N.196 del 30.06.03 e s.m.i. (necessario per procedere alla richiesta)
Dichiarazione di conoscenza delle disposizioni art. 37, comma 12 del D.Lgs 81/2008 e s.m.i. (necessario per procedere alla richiesta)
Dichiarazione di accettazione del regolamento (necessario per procedere alla richiesta)
Luogo e data ……………………………………………………
Timbro e firma……………………………………………………………………………………
Scarica

Sabato 30 maggio 2015 ore 9,00 villa ELISA Clusane d`Iseo