SABATO 25 OTTOBRE 2014 In Italia (con “IO Donna”) EURO 1,90 www.corriere.it Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Via Campania 59/C - Tel. 06 688281 Servizio Clienti - Tel. 02 63797510 mail: [email protected] FONDATO NEL 1876 La sentenza Fisco, Dolce e Gabbana assolti dalla Cassazione Società Tempi liberi L’ultimo spazio senza connessione assediato dai social di Luigi Ferrarella e Daniela Monti a pagina 25 Partiti nature morte? IL VUOTO INTORNO AL LEADER U na correzione del deficit strutturale — quello depurato dall’effetto della congiuntura — pari allo 0,3% del Pil, +0,2 rispetto a quanto previsto dal governo: sarebbe questo il compromesso tra Italia e Ue dopo la lettera con cui l’eurocommissario Katainen aveva chiesto chiarimenti sulla legge di Stabilità. Soddisfatto Renzi: «Hanno capito che non scherziamo». La «sponda» di Napolitano al governo: «Grave accapigliarsi sullo 0,1%». IL MINISTRO PADOAN «Non cambia l’impronta» C Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano di Fabio Savelli a pagina 33 Renzi: sì dall’Europa alla manovra Ma l’Italia correggerà il deficit ● GIANNELLI di Ernesto Galli della Loggia di Mario Sensini S e davvero la partita con l’Europa si chiudesse con una correzione complessiva del deficit pubblico di 0,3 punti del Pil, per il governo sarebbe un risultato positivo: la manovra resterebbe espansiva. da pagina 2 a pagina 5 a pagina 5 Breda, Galluzzo, Meli Credito I test Bce sulla solidità degli istituti della Ue. Convocati i consigli di Montepaschi e Carige Esame verità per le banche italiane (domani i risultati): quasi tutti i 15 gruppi avrebbero raggiunto i limiti di capitale richiesti. Mps e Carige — probabilmente tra la decina di istituti bocciati, forse con una banca veneta — dovrebbero rafforzare il proprio patrimonio senza aumenti di capitale. a pagina 9 Massaro, Tamburini IL COMMENTO L’abbraccio di Obama contro la paura di Ebola di Massimo Gaggi rimo caso di Ebola a New York: riguarda un medico di 33 anni appena rientrato dall’Africa. Intanto Obama riceve alla Casa Bianca e, contro la paura della malattia, abbraccia Nina Pham ( foto), l’infermiera di Dallas dichiarata guarita dal virus. a pagina 15 P Una spinta all’economia di Francesco Daveri D omani la Bce renderà pubblici i risultati della valutazione sui bilanci di 130 banche europee. Sarebbe miope pensare che il test conti solo per gli istituti. Conta anche per imprese e famiglie: dai loro radar è scomparso il credito. Ed è solo con banche capitalizzate e con bilanci sicuri che tornerà ad aprirsi il rubinetto del credito. continua a pagina 31 a pagina 30 Così venne annunciata la strage Borsellino Ecco il documento del comandante dei carabinieri scritto un mese prima dell’attentato 9 771120 498008 41 0 2 5> SUI FONDI A BRUXELLES La rivolta di Cameron di Luigi Offeddu «N on firmeremo assegni»: il premier britannico Cameron ha giudicato «inaccettabile» la richiesta di 2,1 miliardi di euro in più di contributo al bilancio della Ue. a pagina 6 -a pagina 30 il commento di Luigi Ippolito ● SETTEGIORNI di Francesco Verderami Verdini e il no Borsa ottimista sul sistema italiano. Almeno tre a rischio, misure per rafforzarsi al nuovo patto del Nazareno: a Borsa scommette sul suL peramento degli stress test Il virus Il presidente e l’infermiera guarita potrei lasciare della Bce da parte delle banche ANSA / EPA / OLIVIER DOULIERY ome unico erede nonché unico sopravvissuto sia pure di secondo grado tra tutti i fondatori della Repubblica, era giusto che solo dal Pd potesse venire la parola fine all’intero universo ideologico del Novecento italiano e delle sue culture politiche. Cosa che sta per l’appunto avvenendo con Matteo Renzi. Ma che certo non poteva avvenire, per esempio, ad opera di Silvio Berlusconi: la fine della Prima Repubblica, del suo intero sistema politico e culturale, non poteva certo venire da uno che non aveva mai sentito neppure nominare «papà Cervi» (il padre dei sette fratelli fucilati nel 1943 dai fascisti). Proprio perché non sapeva praticamente niente del vecchio, delle sue radici, della sua narrazione, delle sue mitologie, Berlusconi non è stato in grado di dare inizio a nulla di nuovo, neppure per davvero alla Seconda Repubblica. Eterno dilettante «impolitico» della scena pubblica italiana, in vent’anni non è riuscito ad essere altro che l’uomo del «prendi i voti e scappa». La fine, invece, poteva venire solo da chi, seppure giovane d’età, sapeva bene (o abbastanza bene), però, che cosa sono stati Alcide Cervi, Gramsci, il Pci, la cultura cattolica, che cosa è stata la vicenda politica del Paese, la sua saga più o meno autentica, i suoi tabù e i suoi non detti. E naturalmente poteva venire solo da chi fosse in grado di abbattere la fortezza della Sinistra: perché era dietro queste mura che si era da tempo rifugiato tutto l’establishment repubblicano; perché, scomparsa la Democrazia cristiana e tutti gli altri, solo i lontani eredi dell’antico Partito comunista hanno custodito fino a oggi l’ultima fiammella dell’esarchia ciellenistica, origine del sistema. ANNO 139 - N. 253 di Giovanni Bianconi Lancette indietro T Stanotte l’ora solare ra le carte depositate nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia c’è una nota riservata con data 20 giugno 1992 del comandante generale dei carabinieri in cui si certifica che, un mese dopo l’omicidio di Giovanni Falcone e un mese prima della strage di via D’Amelio, c’erano segnali sul successivo bersaglio: il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Borsellino. Nell’attentato morirono anche 5 agenti. (Accanto, il documento) a pagina 23 Alle 3 le lancette dell’orologio dovranno essere portate sulle 2. L’ora legale tornerà nella notte tra il 28 e il 29 marzo 2015 I l patto del Nazareno somiglia sempre più a un accordo programmatico. E l’intesa che sembrava circoscritta alla legge elettorale e alle riforme costituzionali, si scopre in realtà più ampia, comprende anche le unioni civili e lo ius soli: due temi sui quali Renzi e Berlusconi si erano però limitati a un accordo sui «titoli». E allora come mai il Cavaliere ha deciso di aderire alle tesi del leader del Pd? La mossa ha provocato lo sconcerto tra i forzisti, che già vivono come un «tradimento» da parte del Cavaliere l’idea di accettare la proposta renziana per assegnare il premio di maggioranza della legge elettorale a un partito e non più a una coalizione. Perciò in molti hanno chiesto conto a Verdini, considerato il nume tutelare del «patto», e tutti sono rimasti stupiti quando gli hanno sentito dire: «Non chiedete a me. Io lascio». continua a pagina 13 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera 2 # Primo piano I conti pubblici Correzione del deficit allo 0,3%. Fitch conferma il rating: bene il governo Richiamo di Draghi: la speranza non è una strategia. E Merkel lo loda Compromesso tra Renzi e Bruxelles Il testo Il governo Renzi ha presentato la legge di Stabilità da 36 miliardi lo scorso 15 ottobre. Lo stesso giorno il testo è stato inviato a Bruxelles La lettera Giovedì è arrivata da Bruxelles una lettera in cui l’Unione europea chiede chiarimenti. Si rileva che l’Italia viola i vincoli europei del Patto di stabilità La replica Il governo pubblica la lettera suscitando la replica del presidente della Commissione José Barroso, che si è detto «contrario» alla pubblicazione Il vertice Ieri la mediazione al Consiglio Ue, oggi la risposta di Padoan ai rilievi europei DAL NOSTRO INVIATO «La Finanziaria, quella che riduce le tasse, è andata. Va bene anche all’Europa». Matteo Renzi lascia la capitale belga, rientra in Italia ed esulta. «Hanno capito che non scherziamo, ma ora dobbiamo fare quello che abbiamo promesso». L’accordo, ancora da definire nei dettagli, prevede una correzione dello 0,3% del deficit strutturale, 4,8 miliardi in tutto, il triplo di quanto aveva previsto l’Italia. Ma con una differenza che per il premier è alla stregua di dettagli tecnici, la sua impostazione sembra passata. Ed una mano, forse, gliel’ha data anche Mario Draghi. Alla fine del vertice, nonostante Hollande sia d’accordo con Renzi (quelle della Ue sono «letterine»), nonostante Cameron lo porti ad esempio di equilibrio (ovviamente contro i tecnocrati europei) il vero, involontario, alleato di Matteo Renzi è il presidente della Bce. Hanno passato, un po’ tutti, come sempre, due giorni a litigare sulle lettere, le procedure, sull’annoso dibattito fra crescita e austerity: le indiscrezioni hanno dipinto la solita Merkel in apparenza inflessibile, spalleggiata dai Paesi nordici, il nostro Renzi scoppiettante, anche dentro il Consiglio («non ci fermiamo davanti a nessuno»), un premier britannico furioso per la storia delle compensazioni, ma alla fine l’unico che fa scendere il silenzio sul vertice, con parole di allarme che forse non sono mai state tanto gravi, è proprio il BRUXELLES L’analisi di Luigi Offeddu DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES Non si è trasformato certo in tortora, o gallina prataiola. Ma alla fine, colui che in tanti dipingono come «falco» si è rivelato un mediatore pragmatico e posato, almeno quanto il suo interlocutore: per ore, ieri, il nordico Jyrki Katainen ha parlato con il «nordico» Pier Carlo Padoan (romano ma di padre torinese, e cresciuto in Canada), finché la soluzione che sembrava introvabile è stata trovata, le cifre che volteggiavano come lucciole nel buio sono tornate sulla terra, e l’euro- Il summit Il presidente francese François Hollande con il presidente della Bce Mario Draghi governatore della Bce: «L’eurozona ha perso slancio, gli investimenti sono deboli, rischiamo di ricadere in recessione, la credibilità è a rischio». E questa è solo la premessa: Draghi, rispetto al passato, punta anche l’indice. La Bce, aggiunge, «sta facendo la sua parte», ma ora, è la sintesi, tocca a voi: «Occorre che la loro parte la facciano anche i policy maker nazionali ed europei, dobbiamo tornare a crescere e la speranza non è una strategia». Figuriamoci se lo sono le incomprensioni sui decimali di correzione del deficit, lo scambio di epistole fra la Commissione e i governi. Insomma quello del banchiere centrale è come un fischio di fine partita e la Merkel sarà la prima a riconoscer- lo: «Dobbiamo ringraziare Draghi perché ci ha fatto guardare tutti allo specchio, dobbiamo prendere delle decisioni, non abbiamo mai deciso quali riforme fare». Renzi non può che essere soddisfatto: da mesi dice che la Ue non ha strategia, che deve cambiare. La questione del deficit, di un accordo che appare quasi fatto, viene trattata di passaggio, all’uscita del summit: «Nelle prossime ore sarà chiuso quello che dovrà essere chiuso, nessun problema o preoccupazione particolare, la discussione è stata come sempre accesa e tosta, il problema resta la burocrazia e la tecnocrazia». L’analisi allarmata di Draghi dà forza maggiore allo schieramento dei Paesi che chiedo- no politiche mirate per la crescita. Renzi prima di tornare in Italia, diretto alla sua Leopolda, ribadisce ciò che ha detto a porte chiuse: «A volte ci sono discussioni che farebbero diventare euroscettici anche Adenauer o De Gasperi, ma non ci fermiamo davanti a nessuno, c’è una situazione di difficoltà di tutta l’Unione che va affrontata». Vista l’atmosfera generale sembra che nessuno parli più di procedure di infrazione per Francia o Italia. Lo stesso commissario Katainen dice in modo conciliante: «Tutti vogliamo evitare lo scenario peggiore». A porte chiuse la Merkel ha promosso lo schema di riforme di Renzi, ma ha anche accusato l’Italia di non attuare mai i suoi programmi; il premier le ha ribattuto che le regole fiscali improntate all’austerity stanno compromettendo la ripresa, che la Ue, e dunque anche Berlino, «stanno sottovalutando la situazione, non capiscono che bisogna cambiare approccio». Poi, dopo tanti distinguo e incomprensioni, arriva il richiamo di Draghi: occorre «un’urgente strategia globale» e insieme «un calendario di attuazione, e un monitoraggio, di impegni forti e credibili sulle riforme». A fine giornata arriva anche il giudizio, in chiaroscuro, dell’agenzia di rating Fitch: stabile l’outlook, insieme alla valutazione sull’operato del governo. Che «sta facendo progressi con l’agenda di riforme strutturali e di bilancio». Anche se nella loro «attuazione ci sono rischi politici». Marco Galluzzo © RIPRODUZIONE RISERVATA Katainen e la Cancelliera I falchi si scoprono mediatori litigata con l’Italia sulla riduzione del deficit strutturale si è ricomposta in un accordo negoziato. I «capi», Matteo Renzi per il governo italiano e JeanClaude Juncker per la Commissione europea (testimone ormai in partenza, il suo predecessore José Manuel Barroso), hanno certo fornito le loro idee e apposto il sigillo finale, ma da una posizione in qualche modo defilata. E in questo fatto, si è manifestata un’altra caratteristica che sembra accomunare Katainen e Padoan: il finlandese, nomea da rigorista inflessibile ma tempra di mediatore che sa anche quando riporre l’elmetto, «scherma» Juncker nelle trattative più dure, proprio come Padoan scherma Renzi nelle stesse situazioni. Per ora, è solo un’impressione. Ma basteranno forse poche settimane o pochi mesi, per metterla alla prova. Nel frat- Profilo basso Hollande preferisce rimanere all’ombra della Germania: l’asse con Roma è ai minimi tempo, i «niente diktat» e le intemerate di Renzi hanno anche fatto da cartine di tornasole per gli «altri», i vari Paesi o le fazioni in cui si raggruppano. La reazione più interessante è forse quella della Francia: colpita anch’essa dalla lettera di richiamo, e solo pochi mesi fa definita come un’alleata sicura di Roma nel segno delle crescita e della comunanza socialista dei due leader, ora mantiene un profilo basso e soprattutto si tiene all’ombra di Angela Merkel: se mai c’è stato, oggi il patto Renzi-Hollande sembra soffrire di pres- Funzioni ● A novembre la nuova Commissione Juncker subentrerà alla squadra di Barroso ● Ha ricevuto il via libera del Parlamento Ue il 22 ottobre: i sì di popolari, socialisti, liberali sione bassa. Poi, c’è la sorpresa della Germania. Sempre vista da Roma come un mastino di pronta zanna, non si è smentita tenendo saldamente le posizioni nel dibattito della mattinata, ma alla fine Angela Merkel ha partecipato anche lei alla mediazione con Junker e Barroso per poi riferire a Renzi: «Caro Matteo, ora siete sulla strada giusta e dovete andare avanti». Infine, gli antichi compagni di sventura, cioè di debito pubblico, dell’Italia: Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda. Si limitano tutti a osservare dai bordi del campo: in parte sono usciti dalla bufera, non hanno interesse a riattirare l’attenzione su di sé, neanche per amore di un vecchio alleato. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Alessandro Tunno DAL MASTER IN GRAPHIC DESIGN A FONDATORE DI Madfactory BRAND STRATEGY AGENCY IED.IT Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 3 Insieme La Cancelliera tedesca Angela Merkel, 60 anni, con Matteo Renzi, 39, a Bruxelles durante il Consiglio Ue. «Ora siete sulla strada giusta e dovete andare avanti. Ma che brutti ricordi quelli relativi alla situazione dell’Italia di due, tre anni fa», avrebbe detto Merkel al premier (Imagoeconomica) Il retroscena di Maria Teresa Meli La soddisfazione del premier: non mollo, basta con i mandarini «Questo blocco va scardinato. O cambio l’Italia o cambio mestiere» DAL NOSTRO INVIATO L’agenda «Dopo 36 ore a Bruxelles finalmente respiro, qui sto veramente bene». Detta così da un presidente del Consiglio può suonare male. Detta da Matteo Renzi suona normale. «Loro — dice il presidente del Consiglio ai collaboratori — pensano che io sia alla stregua di tutti i burocrati e i funzionari dell’Europa, e quindi pensano che io taccia. Ma si sbagliano. Loro appena possono cercano di ammazzare l’Italia, non sto parlando dei leader politici, ovviamente, ma di quella pletora di gente che prende i soldi per fare quello che fa. Dei burocrati e dei funzionari. Capisco che faranno fatica a capire come sono fatto e soprattuto a comprendere che io non sono come loro. Ma con me non passano, affari loro». Il premier è contento perché alla fine ha portato a casa esattamente ciò che voleva, ma di «quella banda che vorrebbe ammazzare l’Italia» è ovvio che non ne può più. Ne farebbe volentieri a meno. E i loro nomi FIRENZE ● Dopo la partita con Bruxelles sulla legge di Stabilità, il governo si appresta ad affrontare ora i nodi Jobs Act e legge elettorale ● Il Jobs act, ottenuto il via libera del Senato, è ora incardinato in commissione Lavoro a Montecitorio ● Renzi vuole varare l’Italicum entro fine anno. Il testo, approvato a marzo alla Camera, sarà però rivisto ora in Senato non sono Barroso e nemmeno gli altri che in fondo non amano tanto l’Italia. I loro nomi in realtà non si conoscono perché «sono quei burocrati che in Italia e all’estero cercano di mettere alle corde il nostro Paese». «A me — insiste il premier — tocca difenderla, perché lo voglio fare sul serio, a costo di pubblicare gli sprechi di Bruxelles e di fargliene vedere delle belle». «Io non mollo», dice e ridice il presidente del Consiglio. Convinto com’è che, piazza San Giovanni o meno, il Jobs Act sia «la prima grande riforma strutturale del mio governo»: «Lo dicono tutti, Paesi stranieri o meno». E Renzi racconta che quella riforma che tutti volevano e che lui aveva annunciato sin dall’inizio, ancora prima che l’Europa glielo chiedesse, l’ha fatta. In un ramo del Parlamento almeno, nell’altro ci proverà con maggior fatica. Benché sia difficile che una minoranza pd che si fa trainare da Landini e Camusso possa opporgli degli ostacoli invalicabili. D’altra parte lo sa anche Renzi, con tutti gli applausi acritici che prende in questa Leopolda, dove nessuno, almeno ieri sera, gli ha fatto una domanda o un rilievo, che a Montecitorio sarà diverso. E più complicato. Non per l’esito della votazione, che è scontato, ma per la discussione che si scatenerà. Dopo la piazza e dopo gli appunti della minoranza. Il tavolo da gioco è diverso. The Economist La copertina sull’economia europea: un pappagallo riverso. E accanto Merkel dice: «Sta solo riposando» Pure in Europa, nonostante il punto segnato ieri: «O promuoviamo la crescita o l’euro è finito», avverte a Bruxelles e aggiunge: «Attenti a Marie Le Pen presidente». E in Italia: «Dobbiamo concludere le cose importanti entro aprile, così potremo finalmente parlare francamente». In Europa, in realtà, con chiarezza ci parla già, quasi non stesse a palazzo Chigi, tant’è vero che persino gli inglesi, che pure fanno il tifo per lui, si sono stupiti: «Se non cambio il Paese cambio lavoro». Affermazione impegnativa da parte di chi ormai al governo ci sta. Ma proprio perché Renzi ha cambiato palazzo e dalla ex stazione della Leopolda è passato al Chigi, ha scoperto che «le resistenze burocratiche sono più forti di quanto si immagini». E che quindi è guerra vera. Anche questa volta in Italia come in Europa: «Sono sempre loro, i mandarini, che non vogliono che nulla accada» e ora «occorre scardinare questo blocco», qui, come altrove. «Si possono fare 0,2 per cento del Pil (3,3 miliardi): su questa cifra potrebbe essere raggiunto il compromesso con Bruxelles sulla correzione aggiuntiva del deficit pubblico 7 miliardi diventerebbe così il valore della manovra netta positiva: l’effetto espansivo della legge di Stabilità si ridurrebbe solo marginalmente delle innovazioni, non dobbiamo averne paura», è il leit motiv del premier. E le innovazioni sono anche il rapporto con il sindacato. Ufficialmente Renzi è schierato contro la Cgil punto e basta. In realtà dalla Lombardia in giù i suoi uomini a cominciare dal vice segretario Lorenzo Guerini, stanno lavorando per aiutare chi nel sindacato vuole definire una linea autonoma rispetto a Susanna Camusso. E non sono pochi. Non c’è più un mondo sindacale compatto attorno alla leader della più importante organizzazione sindacale che paragona il presidente del Consiglio a Margaret Thatcher. E nel suo allargare il Partito democratico altrove, Renzi sta conquistando un altro territorio, un altro mondo. Quello del terzo settore. Due i suoi interlocutori principali, il direttore di «Vita», il giornale leader dell’area no profit, Bonacina, e il sottosegretario al Welfare Bobba (ex Acli). Per la prima volta nella legge di Stabilità vengono dati più soldi per il terzo settore. Un particolare apparentemente trascurabile. Se non fosse che Bonacina è uno dei coordinatori dei tavoli della Leopolda. E che Renzi sembra avere tutta l’intenzione di espandere la sua sfera d’influenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA TISSOT COUTURIER. MOVIMENTO CRONOGRAFO, CASSA IN ACCIAIO, VETRO ZAFFIRO ANTIGRAFFIO, IMPERMEABILE FINO A 10 BAR (100 M / 330 FT). INNOVATORS BY TRADITION. T I S S O T. 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Alza uno scudo sul governo, ragionando con gli studenti su come i cittadini percepiscono la Ue. «Dopo anni di politiche restrittive, disoccupazione giovanile dilagante e una recessione che rischia di diventare stagnazione, è giusto sollecitare uno spostamento di attenzione verso le esigenze della ripresa e dello sviluppo pur senza far venir meno gli equilibri di bilancio». Ecco la lancia che il capo dello Stato spezza in favore della manovra italiana, definendo «grave che ci si accapigli su uno 0,1 per cento» e «grave che non si parli» della costruzione europea come di una serie di successi. Polemiche, queste ultime, agitate da chi considera la Ue «qualcosa di nebuloso, ubicato dalle parti di Bruxelles», un moloch di tecnocrati, «un peso». Polemiche, aggiunge, cui partecipa gente «competente, poco competente, per nulla competente». Confida il presidente: «Ho dato una rapida lettura alla bozza di documento di Bruxelles e ho notato che il termine austerità stavolta non compare». Forse perché «è parso opportuno non dar spazio alle polemiche». O perché qualcuno aveva «complessi di colpa». E, rispetto al disorientamento dell’opinione pubblica, questo dipende dal fatto che «il tema è stato ridotto a un dilemma tra rigore e impegno per la crescita». Tanto che «ha preso piede un atteggiamento di estraneità, contestazione e rifiuto». Così, «sembra che l’Ue appartenga ad apparati tecnico-burocratici che farebbero calare dall’alto direttive di difficile comprensione a carattere economico». Ma, sentenzia l’europeista critico Napolitano, «l’Europa non è una strana creatura, un mostro che impone leggi inapplicabili». © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA La lettera di risposta al commissario Jirki Katainen la scriverà oggi, dopo aver visto il premier Matteo Renzi di ritorno da Bruxelles e ascoltato i termini del possibile accordo con Bruxelles sulla legge di bilancio. Ma già ieri sera il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in un incontro riservato presso l’editore Laterza, mostrava una certa soddisfazione. Se davvero la partita si chiudesse con una correzione aggiuntiva del deficit pubblico di 0,2 punti del Pil, 3,3 miliardi di euro, oltre al miliardo e mezzo di riduzione già prevista, dicevano ieri nei corridoi del ministero, per il governo sarebbe un risultato senz’altro positivo. L’impronta di fondo della manovra, nella sostanza, non cambierebbe, anche se si ridurrebbe di un terzo la spinta per la crescita. Resterebbe comunque una legge di bilancio espansiva, che dà all’economia parecchio di più di quello che toglie, cosa che non accadeva da un pezzo. E, soprattutto, il compromesso raggiunto a Bruxelles non modifica la filosofia complessiva con la quale Renzi e Padoan avevano impostato la manovra. «I tre pilastri su cui si fonda la legge di Stabilità» Il convegno A Napoli Quel dialogo con Squinzi Il ministro dell’Economia Pier Paolo Padoan e il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi hanno preso parte ieri insieme al convegno «Fatti in Italia» dei giovani di Confindustria a Napoli (nella foto). «Una politica di troppo rigore forse è proprio l’errore che stiamo facendo — ha detto Squinzi poi a Lamezia Terme —. Dobbiamo ritornare a investire su alcune cose ed io, in questo senso, vedo due priorità: investimenti su ricerca e sviluppo e poi sulle infrastrutture». © RIPRODUZIONE RISERVATA commentavano ieri al Tesoro, «restano intatti». Sarebbe garantita l’attenzione ai conti pubblici, sia con il rispetto del deficit nominale (che resta e continuerà a essere mantenuto sotto il tetto massimo del 3% del Pil), sia con la correzione del deficit strutturale (quello depurato dall’effetto della congiuntura, che è il parametro più importante per Bruxelles) che passerebbe da uno 0,1 allo 0,3% del Pil, con un riflesso positivo anche sul debito. Ci sarebbe lo spazio per il finanziamento delle riforme strutturali. E resterebbe anche un margine consistente per una riduzione strutturale delle tasse (con la conferma a regime del bonus di 80 euro e degli sgravi Irap). I soldi in più che servirebbero per ridurre il deficit strutturale e chiudere il compromesso con Bruxelles sono già stati accantonati nel bilancio, per cui non ci sarà bisogno di cancellare misure, o rivedere stanziamenti. Ci sono 3,3 miliardi appena appostati nel fondo per la riduzione della pressione fiscale, più un altro miliardo e mezzo che era già stato previsto per l’abbattimento del deficit. Se l’accordo con la Ue si chiudesse destinando in tutto 4-5 miliardi alla correzione dei conti, l’effetto espansivo della legge di Stabilità si ridurrebbe appunto di un terzo. Da una manovra netta positiva di 10 miliardi, che derivava da minori entrate e maggiori spese per Su Twitter Il ministro ha preso l’impegno di disinnescare gli aumenti dell’Iva 30 miliardi compensati solo da 20 miliardi di maggiori tasse e tagli di spesa, si scenderebbe a 7 miliardi. La spinta impressa all’economia dalla manovra, quindi, si ridimensiona, e molto probabilmente ci sarà anche un effetto negativo sulla crescita, anche se marginale. Ma è certamente meglio di dover fare una manovra correttiva compresa tra 15 e 40 miliardi, come chiedeva Bruxelles alla vigilia, tagli e tasse che avrebbero avuto un effetto depressivo «non sostenibile» dice il Tesoro. In attesa di chiudere la partita con Bruxelles, Padoan sembra, intanto, aver già voltato pagina. Ieri, con un messaggio su Twitter, il ministro ha preso «l’impegno politico» di disinnescare gli aumenti dell’Iva, che dovrebbero scattare nel 2016 per garantire la quadratura dei conti futuri. L’incremento, progressivo, dovrebbe essere molto consistente, 2 punti per l’aliquota del 10%, 2,5 punti per quella del 23. Insieme al taglio delle detrazioni Irpef, altra misura prevista nella legge di Stabilità che si cercherà di evitare, dovrebbe portare 16 miliardi nel 2016, 24 miliardi nel 2017 e 28 l’anno successivo. È un’ipoteca pesante sulla crescita del futuro, che il governo avrà un intero anno di tempo per cercare di evitare. Al posto dell’aumento delle tasse potrebbero essere decisi altri tagli alla spesa pubblica, ma anche in questo caso l’effetto negativo sul Pil non sarebbe trascurabile. Mario Sensini © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera 6 # Primo piano Vertice europeo «Non firmerò assegni» Cameron si ribella alla Ue e incassa il sì di Roma In collera Il premier britannico David Cameron ieri durante una conferenza stampa a Bruxelles (Ap) Budget ricalcolato: Londra deve 2 miliardi, noi 340 milioni ❞ Su Renzi Cito il premier italiano: ha detto che queste cifre sono un’arma letale DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES «Non pensateci nep- pure, che a dicembre io paghi questo supplemento. Se qualcuno si illude che io lo faccia, vedrà: non tireremo fuori il nostro libretto degli assegni». La richiesta dell’Ue è bella tosta, 2,1 miliardi di euro in più di contributo al bilancio della comunità, grazie al ricalcolo dei vari Prodotti interni lordi che oggi comprendono anche gli incassi della droga, del gioco d’azzardo e della prostituzione. Ma lo scatto di rimbalzo esibito da un fiammeggiante David Cameron, lo è ancora di più: il premier britannico chiede la convocazione di un Ecofin straordinario (il vertice dei ministri delle Finanze della zona euro, ndr), ha parole di apprezzamento per l’Italia che almeno in apparenza condivide la stessa trincea dei tartassati (da versare all’Ue nel ricalcolo 340 milioni), ottiene l’appoggio dell’Olanda. «Cito la reazione del premier italiano quando queste cifre sono state presentate: ha detto che questo non è un Italia La Ue potrebbe chiedere al nostro Paese versamenti extra pari a 340 milioni in base alla revisione del Pil Francia Per Parigi emergono sconti dai nuovi ricalcoli europei: allo Stato francese ritornerebbero 1,02 miliardi numero, ma un’arma letale», spiega Cameron (Renzi ha poi smentito di aver parlato di «arma letale»). Insomma, ricorda a Bruxelles che l’imperatore Adriano non può più mettere sull’attenti nessun britanno. Così il vertice slitta in zuffa. E quasi passa in seconda fila un segnale importante per l’eurozona, la «riconciliazione» preannunciata da Angela Merkel nei confronti del presidente della Banca centrale europea: «Stimo molto il lavoro di Mario Draghi, ottimo per l’eurozona». La «ribellione» di Cameron non è comunque una novità Germania Buone notizie anche per i conti di Berlino: Bruxelles rimborserà alla Germania 779 milioni esplosiva: si inserisce nell’eterna diatriba su chi contribuisce di più o di meno al bilancio dell’Ue, su chi gode di più dei suoi fondi o più la aiuta a rifornirli. Cameron ricorda a tutti che il suo Paese è un «net contributor», un contributore netto, cioè una nazione che dà all’Europa più di quanto riceva. E i numeri gli danno ragione, ma solo in parte. In Gran Bretagna l’Ue spende infatti 6,5 miliardi di euro, 105,12 euro per persona. Mentre la Gran Bretagna contribuisce al bilancio Ue con 11,2 miliardi, quasi il doppio, sbilancio del 42%. Ma poi scatta Regno Unito Salasso per Londra. La Ue chiede 2,125 miliardi L’Olanda dovrebbe pagare 642 milioni il noto meccanismo del «rebate», il rimborso versato dagli Stati per risarcire la Gran Bretagna di quasi la metà dei contributi versati, in base a complessi accordi politici. Morale, Cameron non è la vittima sacrificale di Bruxelles. E altri pagano quanto e più di lui. L’Italia, terzo contributore netto dell’Ue, versa il 33% in più di quanto riceve: 9,5 i miliardi in arrivo (157, 6 euro per abitante), e 14,3 quelli in partenza (235,8 euro per abitante). La Francia, pure nel mirino di Bruxelles, riceve 13,1 miliardi e ne versa 18. E se anche Hollande dovesse rifiu- tarsi di «tirar fuori il libretto degli assegni», l’onda di terremoto si sentirebbe ovunque. Poi ci sono gli altri, quelli in attivo proprio perché deboli: la Grecia riceve 6,5 miliardi e ricambia con 1,7 miliardi, attivo netto del 271%; il Portogallo intasca 4,7 miliardi e ne versa 1,5, attivo del 195%, e così via. È come se Cameron dicesse: «perché devo sussidiarli io?», intascando di nuovo il libretto degli assegni, ma non rifiutando poi i rimborsi che l’Europa gli accorda a piene mani. Luigi Offeddu © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Lo scenario «Noi non dialoghiamo con i tweet» Hollande si smarca da Renzi e abbassa i toni con Bruxelles di Stefano Montefiori I l commissario europeo Jyrki Katainen ha inviato la lettera a entrambi i Paesi ma Italia e Francia hanno reagito in modo molto diverso. Se Matteo Renzi l’ha subito resa pubblica non nascondendo l’irritazione, François Hollande ha cercato di sminuire la sua portata: si è rifiutato di diffonderla sostenendo che era «una lettera molto banale, una semplice richiesta di informazioni». Non solo, con una battuta il presidente francese ha sottolineato la differenza di atteggiamento con il premier italiano: «Con la Commissione dialoghiamo per telefono, non ancora attraverso i tweet (riferimento a Renzi, ndr), e per via epistolare». Nel pomeriggio di ieri poi, quando il giornale online Mediapart ha reso pubblica la comunicazione di Katainen alla Francia, si è scoperto che i toni erano più o meno gli stessi: «Vorrei sapere come la Francia prevede di conformarsi ai suoi obblighi di politica budgetaria nel 2015», chiede Katainen. La risposta è che Parigi non prevede affatto di conformarsi, perché il rapporto tra deficit pubblico e Pil sarà ancora del 4,3 % nel 2015, invece del 3 % richiesto, e il suo deficit strutturale ridotto dello 0,2 invece dello 0,8 per cento. E questo nonostante i due anni di proroga già ottenuti nel 2013. Forse per questo il governo di Parigi non ha interesse ad alzare i toni. A un presunto asse FranciaItalia, tante volte evocato in questi mesi, Hollande sembra preferire l’eterno rapporto privilegiato con Berlino, dove ha mandato in missione i suoi ministri Il rapporto L’Eliseo sembra preferire l’eterno rapporto privilegiato con Berlino Michel Sapin (Finanze) ed Emmanuel Macron (Economia) pochi giorni prima del summit di Bruxelles. E anche quanto al ricalcolo dei fondi per il budget europeo, Francia e Italia si trovano su fronti opposti: Hollande appoggia Merkel (perché a Parigi tornerebbero indietro dei soldi), mentre Renzi sta con il premier britannico Cameron e dice no alla richiesta di ulteriori pagamenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 7 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera 8 Primo piano La legge di Stabilità I punti della manovra Bonus bebè fino a 90 mila euro Meno Irap per le imprese Per tutti i nati (o adottati) dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2017 arriva un bonus da 960 euro l’anno, 80 al mese, con limite a 90 mila euro di reddito familiare. Il bonus passa da sgravio fiscale a prestazione sociale Tfr da marzo in busta paga Le imprese che assumono nel 2015 godranno dell’azzeramento dei contributi a loro carico per tre anni (tetto a 8.060 euro). E la componente lavoro diventerà deducibile dall’imponibile Irap La novità scatta da marzo 2015. Una volta optato per il Tfr in busta ogni mese, assoggettato a tassazione ordinaria, la scelta è irrevocabile. Esclusi i lavoratori pubblici, domestici e del settore agricolo Fondi pensione, più tasse Sale dall’11 al 20% la tassazione sui rendimenti di fondi pensione «dal periodo d’imposta 2015». Sulla rivalutazione dei fondi per il trattamento di fine rapporto la tassazione passa invece dall’11 al 17% Tagli ai ministeri per 2 miliardi di euro Dalla Difesa risparmi per 500 milioni La lista delle riduzioni: dai 100 milioni per i non autosufficienti ai 150 milioni l’anno per i patronati ROMA La legge di Stabilità 2015 è arrivata ieri alla Camera, in commissione Bilancio, ed è stata pubblicata sul sito del governo. Dalle tabelle riassuntive emergono i costi delle misure e le coperture trovate. Intanto l’importo della manovra 2015 è di 30,9 miliardi, poiché i 36 annunciati da Renzi comprendono interventi decisi nel 2014. Si conferma che una parte di essa, circa 11 miliardi, è finanziata in deficit e che proprio da qui, dalle risorse appostate nel Fondo per la riduzione della pressione fiscale, sarà attinto quello che dovrebbe servire a chiudere la trattativa con Bruxelles. 900 dalla stretta sui giochi. Reverse charge e split payement, portano 1,9 miliardi di maggior gettito Iva, ma se non saranno autorizzati dall’Ue, scatterà un aumento del costo della benzina entro il 30 giugno prossimo. I ministeri Organi costituzionali Da organi costituzionali (Corte dei conti e Csm) risparmi di 10 milioni Una piccola parte delle risorse necessarie verrà dai tagli ai ministeri. Considerando solo le spese «interne», l’anno prossimo la spending peserà sulle amministrazioni centrali un miliardo e 17 milioni di euro, che però arrivano a 2 considerando anche le sforbiciate ai contributi vari che vengono veicolate dagli stessi ministeri. Il sacrificio maggiore viene chiesto alla Difesa, che dovrà porta- re in dote mezzo miliardo di risparmi, quasi tutti presi dalla funzione «pianificazione e approvvigionamenti», in sostanza gli armamenti. Un effetto della scelta di ridurre la spesa per gli aerei F35, come da mozione approvata alla Camera. In fondo non è una sorpresa: secondo le proposte presentate dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli la Difesa poteva risparmiare ancora di più. Gli altri tagli Secondo una ricostruzione dei numeri fatta dall’economista Tito Boeri sulla Voce.info, la manovra presenterebbe maggiori spese per circa 20 miliardi e tagli di tasse per circa 11,4, la spending review si attesterebbe a 15,4 miliardi, mentre le maggiori tasse varrebbero 9,4 miliardi. Numeri un po’ diversi da quelli presentati dal premier Matteo Renzi, non tanto per la revisione della spesa, che fu ci- Quelli dei ministeri non sono tagli lineari perché vengono definite le riduzioni di spesa per singolo programma. Ma a scorrere le tabelle le sorprese non mancano: non c’è solo il taglio da 100 milioni al fondo per i non autosufficienti ma anche il ministero dello Sviluppo perde 5 milioni per la lotta alla contraffazione, quello dell’Interno che si vede tagliati 42 milioni per il contrasto al crimine, quello dei Beni culturali che ne perde 13 per la tutela del patrimonio artistico, quello degli Esteri che cede 467 mila euro alla voce promozione della pa- Entrate fiscali Attesi 2,2 miliardi di maggiori entrate fiscali per la tassazione della quota del Tfr in busta Lotta al crimine Il ministero dell’Interno dovrà fare a meno di 42 milioni di euro per il contrasto al crimine frata in 15 miliardi, quanto per il taglio delle tasse da 18 miliardi. C’è da dire però che Renzi comprendeva il bonus di 80 euro, che costa 9,5 miliardi nel 2015, ed è stato trasformato in credito d’imposta, tra i tagli delle tasse, mentre contabilmente va considerato, come fa Boeri, una maggiore spesa. ce e sicurezza internazionale. Nel grande capitolo della spesa non ministeriale dieci milioni verranno risparmiati dagli organi a rilevanza costituzionale, come la Corte dei conti o il Csm. Altri 25 milioni arriveranno dal taglio dei contributi ad organismi internazionali: 20 milioni in meno all’Onu, 150 mila all’Unesco, ma ci risparmieremo pure i 60 mila euro che giravamo all’Istituto internazionale del freddo e i 7.500 per il comitato consultivo del cotone, dai quali abbiamo deciso di uscire. Tagliato (di poco) anche il cofinanziamento nazionale ai progetti realizzati con i fondi europei: 50 milioni su un fondo da 5 miliardi, l’1%. I patronati perderanno 150 milioni l’anno. Altri 22 milioni vengono dalla riduzione dei trasferimenti a vari enti pubblici: 3 milioni in meno per l’Agea, l’agenzia per i contributi in agricoltura, che però ha sempre in mano un portafoglio da 100 milioni, 200 mila euro di taglio per la Consob, l’organismo di controllo sulla Borsa. Taglietto, 100 mila euro su un contributo di quasi 3 milioni, anche per l’Anac, la nuova Autorità anticorruzione. Antonella Baccaro Lorenzo Salvia Il bonus e le tasse Due miliardi dal Tfr Tra le altre misure, il taglio dell’Irap costa 2,7 miliardi nel 2015, mentre la decontribuzione delle assunzioni a tempo indeterminato, circa 1,9 e il regime agevolato per gli autonomi uno. Sul Tfr in busta-paga il conteggio è più complesso, secondo l’ipotesi del Tesoro, la misura, al netto dei 100 milioni messi dallo Stato nel Fondo di garanzia, si autofinanzierebbe. A fronte di più di due miliardi di minori entrate contributive al Fondo Tfr dell’Inps, sono attesi 2,2 miliardi di maggiore entrate fiscali per la tassazione ordinaria della quota del Tfr che finisce in busta-paga. Dall’aumento del prelievo sui Fondi pensione arrivano 340 milioni, altri 140 vengono dalla maggiore tassazione della rivalutazione del Tfr. Ben 920 milioni dall’aumento della ritenuta d’acconto sulle ristrutturazioni edilizie passata dal 4% all’8%, altri © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 9 Primo piano Gli esami della Bce Volano anche i grandi «sospettati»: rally del Montepaschi (+10%) Corre Carige. Ma avranno bisogno di nuovi interventi sul capitale Banche promosse, la Borsa ci crede Le tappe ● Domenica alle ore 12 saranno pubblicati i risultati degli esami della Banca centrale europea condotti sui 131 maggiori istituti dell’eurozona ● Il 4 novembre la Banca centrale europea assumerà i nuovi compiti di vigilanza sulle banche dell’eurozona, le banche centrali dei singoli Stati che hanno adottato la moneta unica faranno un passo indietro su questo fronte ● La valutazione complessiva della Bce viene realizzata su due fronti. Da un lato viene effettuata, con la partecipazione delle autorità nazionali competenti e l’ausilio di consulenti indipendenti, una revisione approfondita della qualità degli attivi. Dall’altro viene effettuato uno stress test che valuta la tenuta dei bilanci agli choc economicofinanziari La Borsa scommette sul superamento pressoché generalizzato delle banche italiane negli stress test della Bce, i cui risultati verranno svelati domani a mezzogiorno dopo essere stati comunicati giovedì in via riservata agli stessi istituti. Quasi tutti i 15 gruppi italiani avrebbero raggiunto i limiti di capitale richiesti, mentre le banche considerate più in difficoltà — come Montepaschi e Carige — dovrebbero riuscire a rafforzare ulteriormente il patrimonio senza ricorrere a nuovi aumenti di capitale ma grazie ad operazioni finanziarie come prestiti obbligazionari o cessioni di attività. Insomma non emergerebbe un «caso Italia» tra le banche dell’Eurozona. Il mercato l’ha fiutato e così ieri la banca presieduta da Alessandro Profumo ha guadagnato oltre il 10% tornando sopra 1 euro, e l’istituto genovese ha chiuso a +3,9%: forti recuperi dopo una settimana di cali e di forte volatilità sui mercati. Montepaschi e Banca Carige dovrebbero essere tra la decina di istituti che risulterebbe bocciata, sui 131 sottoposti ai test di Francoforte in vista del passaggio alla vigilanza unica il prossimo 4 novembre. Ieri Bloomberg citava una bozza di documento della Bce dalla quale risulterebbe che 25 istituti europei non hanno superato i due esami, l’analisi sulla qualità degli attivi (asset quality review, o aqr) e la simulazione di resistenza in uno scenario di L’intervista di Fabio Tamburini Le banche a Piazza Affari L’indice riassuntivo Ftse Italia degli istituti di credito Ieri +1,64% a 14.570,58 punti 16.514 15.176 13.839 12.501 nov dic gen feb mar apr 2013 mag giu lug ago set ott Ieri sui listini Le principali variazioni del settore Monte dei Paschi +10,68% Credito Valtellinese +5,56% Banca Pop. dell’Etruria +4,78% Carige +3,91% Credito Emiliano +3,15% 2014 Corriere della Sera crisi intensa (stress test). Insieme con Mps e Carige (e forse una terza banca veneta) ci sarebbe la irlandese Ptsb più altre banche minori, per circa 15 miliardi di capitale mancante. Proprio in vista del passaggio alla Vigilanza unica, da metà 2013 gli istituti dell’Eurozona hanno raccolto ben 203 miliardi di capitale. Tra le big, Deutsche Bank ha raccolto 8,5 miliardi, e per questo — secondo Reuters — dovrebbe aver passato il test. Gli esami della Bce presieduta da Mario Draghi si fermano ai bilanci 2013. Francoforte poi indicherà a parte il capitale aggiuntivo raccolto dalle banche nel 2014. In più ci sarà un terzo dato relativo alle altre operazioni avvenute nel 2014 — mancata distribuzione di divi- 15 gli istituti di credito italiani sottoposti agli stress test: Carige, Mps, Credito Valtellinese, Bper, Bpm, Popolare Sondrio, Popolare Vicenza, Banco Popolare, Credito Emiliano, Iccrea Holding, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit, Ubi, Veneto Banca dendi, eliminazione di richieste aggiuntive di capitale, valutazioni dei rischi — che toccherà alle singole autorità nazionali, dunque anche alla Banca d’Italia, valutare e indicare al mercato. Di conseguenza oltre che al numero finale della Bce il mercato guarderà al dato aggiornato che Palazzo Koch fornirà alle ore 12,05. Sotto questo profilo, la situazione degli italiani è meno grave di un anno fa. E non è un caso: nel 2014 solo di aumenti di capitale sono stati rastrellati oltre 10 miliardi (5 Mps, 1,5 Banco Popolare, 1 Popolare di Vicenza, 800 milioni Carige, 750 Bper, 490 Veneto Banca, 400 Creval, 350 Popolare di Sondrio). Secondo indiscrezioni, il Montepaschi potrebbe aver terminato l’esame Bce con un de- ficit patrimoniale (shortfall) di 600-700 milioni. Per coprirlo Siena ricorrerebbe all’emissione di bond cosiddetti «additional tier 1» (adottati nel 2014 già da Unicredit e Santander), a riduzioni di attivi e ad assicurazioni sul credito. Un consiglio sarebbe stato convocato per domenica, anche se non ci sono conferme. La banca genovese guidata da Piero Luigi Montani avrebbe convocato a sua volta due consigli, per la valutazione dei dati della Bce e per l’approvazione della vendita del ramo assicurativo al fondo Usa Apollo, sembra per 300 milioni, come misura immediata. Anche se qualcuno considera inevitabile un ulteriore aumento di capitale. Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA «Hanno scatenato la crisi ma ora sono più solide» David de Rothschild: dagli stress test nessuno sconvolgimento «Non prevedo sconvolgimenti e non andrà così male come qualcuno teme, anche se qualche istituto soffrirà». La previsione sui risultati delle verifiche europee che hanno esaminato la qualità dei bilanci bancari è di David de Rothschild, presidente del gruppo, uno dei pochi banchieri internazionali in un mondo di manager bancari. «Sono controlli necessari», aggiunge, «perché servono banche solide che diano solidità al sistema e che contribuiscano allo sviluppo economico». Nato 72 anni fa a New York ma cresciuto in Francia, sposato con un’italiana, è l’erede della dinastia fondata all’inizio dell’Ottocento. In questi giorni è a Milano, perché il gruppo Rothschild lancia anche in Italia le attività nella gestione dei grandi patrimoni. «L’entrata in Italia, dove abbiamo una presenza consolidata nel mergers and acquisitions, è un passo logico. Ci rivolgiamo a famiglie e imprenditori che vogliono preservare la loro ricchezza e lo facciamo grazie all’esperienza, alla visione di lungo termine MILANO ❞ Armonizzare la fiscalità Ue? Il sistema, in fondo, sopravvive ugualmente sui mercati e all’indipendenza». Gli esami alle banche eviteranno una nuova crisi come quella del 2008? «In effetti quella crisi è arrivata dal sistema bancario. Gli asset degli istituti di credito erano cresciuti troppo e i rischi erano troppo grandi e fuori controllo. Oggi le banche sono molto più capitalizzate e il rischio è decisamente inferiore, ma non sono ammesse distrazioni». Non ritiene che la loro attività e la fiscalità nei Paesi dell’Unione europea debbano essere armonizzate? «Sì, naturalmente» Verrà fatto? «Non lo so. Il sistema, in fondo, sopravvive ugualmente». Il presidente della Bce sta facendo le scelte giuste? «Sono, lo dico scherzando, un fanatico sostenitore di Mario Draghi. Le sue decisioni vanno nella direzione giusta. Sta resistendo alle pressioni della Germania e lo fa per il bene dell’Europa e del sistema bancario». La priorità assoluta al taglio del debito pubblico è un errore? «Tutto subito non funziona. Troppa austerità fa male. Il rischio è creare più disoccupati e più povertà, con effetti drammatici. La scommessa, per l’Italia e la Francia, è di avere e realizzare un piano di riforme decennale. Matteo Renzi e il premier francese, Manuel Valls, sono sulla strada giusta. Stanno andando verso un socialismo moderno in cui non cambia molto chi è al governo. La sostanza è che le scelte di fondo rimangano favorevoli al libero mercato. Ed è quanto basta. Sono preparati e determinati, vanno incoraggiati. Certo, sulle riforme, la Germania ha dieci anni di vantaggio». Come può essere favorita la ripresa economica? «Per esempio lanciando programmi d’investimento su larga scala». Con quali finanziamenti? «Anche aumentando un po’ il debito». Condivide la proposta di utilizzare eurobond? «L’idea è buona, ma l’argomento è complicato e in Europa manca l’accordo. Sul mercato, invece, c’è una liquidità enorme, disponibile per progetti interessanti». C’è da preoccuparsi per le sbandate delle Borse? «Fare previsioni è sempre molto difficile e, quando si rileggono, sono spesso disattese. Ma oggi mancano alternative e gli investimenti rimarranno sull’azionario». Perché è ottimista? «Le società quotate stanno molto meglio di tre, cinque anni fa e non ci sono segnali di crisi strutturale dei mercati». Perché avete nominato Paolo Scaroni, l’ex amministratore delegato Eni, in Rothschild group? «Sono stato diversi anni con lui nel board della banca olandese Abn Amro. E’ molto professionale, brillante, sofisticato, con un network di relazioni internazionali nell’energia che pochi hanno. Porterà un contributo importante alle nostre attività internazionali». © RIPRODUZIONE RISERVATA ● La parola/1 STRESS TEST Domani, domenica 26 ottobre, alle 12, saranno pubblicati i risultati degli esami della Banca centrale europea sui 131 maggiori istituti dell’eurozona in vista dell’assunzione, da parte della Bce, dei nuovi compiti di vigilanza a partire dal 4 novembre. Gli istituti italiani sotto esame sono 15. La valutazione complessiva della Bce riguarda da una parte la qualità degli attivi, dall’altra la tenuta dei bilanci a eventuali shock economico finanziari. È proprio a questo proposito che si parla di stress test. La Bce fa le proprie valutazioni in riferimento a uno scenario di base e a uno particolarmente avverso. ● La parola/2 SHORTFALL Lo shortfall è il deficit di patrimonio che una banca potrebbe registrare al termine degli stress test della Banca centrale europea. Secondo le regole fissate per l’esame, il patrimonio di vigilanza (cosiddetto common equity tier 1 ratio, o Cet1) deve essere almeno pari all’8% nella valutazione degli attivi di bilancio (sulla base del rischi). Per quanto riguarda lo stress test, nello scenario-base il Cet1 deve essere almeno pari all’8%; nello scenario peggiore deve essere almeno pari al 5,5%. Se il livello è inferiore, si verifica un ammanco o un’esigenza di capitale, appunto «capital shortfall» ● La parola/3 AQR Acronimo che sta per asset quality review. Tradotto: revisione della qualità degli attivi, riferito agli attivi degli istituti di credito. La Bce chiede che nell’Aqr il Common Equity Tier 1 ratio (Cet1 ratio) – espresso dal capitale ordinario versato, inclusi utili portati a nuovo e riserve, rispetto alle attività ponderate per il rischio – risulti superiore o uguale all’8%. Delle 131 banche sottoposte alla valutazione 15 sono italiane: Carige, Credito Valtellinese, Bper, Bpm, Popolare Sondrio, Popolare Vicenza, Banco Popolare, Credito Emiliano, Iccrea Holding, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Unicredit, Ubi, Veneto Banca, Mps. Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera 10 Politica Dietro le quinte La simulazione Come sarebbero assegnati i seggi alla Camera se si votasse oggi Le nozze gay fanno esplodere «Spazio azzurro» Alla «tedesca» o in qualsiasi altra versione le nozze gay non piacciono a una parte del popolo azzurro, che ha già dovuto digerire Vladimir Luxuria a cena ad Arcore. Il giorno dopo l’apertura di Berlusconi (che ancor ieri ribadiva: «In Germania ci sono, perché da noi no?») la bacheca online «Spazio azzurro», termometro web forzista, è stata presa d’assalto. C’è chi minaccia di non votare più FI, chi si dice «deluso dalla svolta del partito», chi è «addolorato per l’apertura del mio presidente ai gay». Molti se la prendono con la compagna Francesca Pascale, individuata come la «vera responsabile» di questo cambio di rotta. (M. Io.) © RIPRODUZIONE RISERVATA E a Palermo Grillo riparte da Di Maio Dopo Milano, dopo Roma, stavolta è il turno di Palermo. Domani, per lo Sfiducia Day al governatore siciliano Rosario Crocetta, Luigi Di Maio (nella foto) salirà sul palco prima di Beppe Grillo e passerà la parola al leader Cinque Stelle, tirandogli la volata. Uno schema che si ripete inesorabilmente e che comincia a suonare come una investitura nelle gerarchie dei pentastellati. Prima del capo del M5S e del vicepresidente della Camera interverranno anche alcuni fedelissimi, come Nicola Morra, Paola Taverna e Alessandro Di Battista. (Emanuele Buzzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuove bandiere davanti al Cnel prima di chiudere Il disegno di legge di Stabilità congela il Cnel, il Consiglio nazionale dell’Economia che il governo vuole chiudere. Dal primo gennaio, presidente e consiglieri non saranno più pagati e non avranno neanche i soldi per assegnare incarichi esterni. Una sorta di scioglimento anticipato. Proprio mentre il governo trasmetteva alla Camera il testo del ddl di Stabilità, il Cnel teneva la sua assemblea generale. Il consigliere Armando Zingales ha fatto mettere a verbale la richiesta di cambiare le bandiere esposte davanti alla sede: «Ne servono di pulite e sane, quelle che abbiamo adesso sono strappate». Almeno l’onore delle armi. (Lorenzo Salvia) © RIPRODUZIONE RISERVATA Simulazione elaborata sui sondaggi sulle intenzioni di voto, considerando 630 seggi (con quelli esteri acquisiti nei nazionali). Si suppone che non ci siano coalizioni. I partiti, anche se alleati, si presentano in una sola lista SCENARIO 1 Tutte le liste corrono da sole maggioranza=316 4% Sbarramento 121 60 296 630 seggi 153 PD M5S FI LEGA NCD Fratelli SEL UDC RIF Altri 39,4 20,4 16,1 8,0 3,7 3,5 3,2 1,5 1,0 3,2 SCENARIO 2 Ncd e Udc formano un’unica lista maggioranza=316 4% 35 114 57 280 630 seggi Sbarramento 144 Sondaggi condotti da Ipsos PA nelle ultime tre settimane (dal 6 al 23 ottobre 2014) per un totale di 5.087 interviste Il sistema ● Se si votasse prima del via libera alla nuova legge elettorale, il sistema sarebbe il Consultellum 39,4 20,4 16,1 8,0 4,9 3,5 3,2 1,0 3,5 Corriere della Sera Se si votasse ora solo larghe intese Il Consultellum applicato alla Camera con i sondaggi attuali: inevitabile l’asse FI-Pd Lo scenario non cambierebbe neppure nell’ipotesi che Ncd passasse la soglia del 4% Sarebbero comunque larghe intese, anche se si tornasse a votare oggi. Perché dalle urne il vincitore uscirebbe azzoppato, senza maggioranza. E pur sfiorando il 40%, al Pd, primo partito, servirebbe comunque la stampella di Forza Italia (vista la ritrosia degli altri MILANO ● È un proporzionale con sbarramento al 4% per chi corre da solo e senza premio di maggioranza PD M5S FI LEGA Ncd+Udc Fratelli SEL RIF Altri partiti di opposizione a dialogare con Renzi) per la fiducia. Coalizione ancor più grossa dell’attuale: l’appoggio di Ncd non basterebbe. Per governare da solo il Pd dovrebbe puntare alto, ben oltre il risultato delle Europee, al 45%. È l’effetto del sistema eletto- rale in vigore, il Consultellum, un proporzionale senza premio di maggioranza, con sbarramento al 4% per i partiti che corrono da soli. Secondo la simulazione elaborata da Ipsos e da Paolo Natale, professore alla Statale di Milano, su come sarebbero assegnati i seggi con il Consultellum sulla base delle intenzioni di voto rilevate nelle ultime settimane — che prende in considerazione solo la Camera —, il Pd di Renzi con il 39,4% si attesterebbe a 296 seggi. Addirittura uno in meno della «non vittoria» di Bersani, che però alle Politiche 2013 si fermò ben 14 punti giù (25,4%). E ben 20 in meno rispetto alla maggioranza in Aula, a 316 seggi. Solo altre tre liste supererebbero lo sbarramento: 5 Stelle, Forza Italia, Lega. E via alle larghe intese. Per varcare la soglia di Montecitorio infatti, stando ai sondaggi, Ncd dovrebbe allearsi con l’Udc: la lista di Alfano e Casini otterrebbe 35 seggi con il 4,9% (un po’ meno della somma delle due liste da sole, calo fisiologico). Seggi «sottratti» agli altri (come da grafico in pagina): il Pd si ritroverebbe a quota 280. Ma anche in questo scenario non basterebbe l’alleanza con Ncd: i dem dovrebbero bussare in casa azzurra. Per governare da soli, nella seconda simulazione, dovrebbero puntare alla metà dei voti (il 49,8%). Per farlo con Alfano e i centristi «basterebbe» il 39,8%. Ma c’è un terzo scenario disegnato da Ipsos. Che le forze di sinistra mettano da parte le divisioni e si alleino: Sel, Rifondazione, i sostenitori di Tsipras, Verdi. Insieme otterrebbero il 4,2%, oltre la tagliola dello sbarramento, per 29 seggi. Non basterebbero comunque al Pd (così a 267 seggi, perché la sinistra rosicchierebbe posti agli altri) come eventuali alleati. Per governare senza Forza Italia, servendosi o al forno di Ncd-Udc o a quello della sinistra, i democratici dovrebbero ottenere almeno il 44 per cento. E dovrebbero puntare al 49%, in questo scenario, per governare da soli: un risultato ben al di là anche delle più rosee aspettative di vocazione maggioritaria. Renato Benedetto © RIPRODUZIONE RISERVATA Il progetto La sfida di Salvini: entro l’autunno la Lega per il Sud La Lega Nord va alla conquista del Mezzogiorno con la «Lega dei popoli»: un partito gemello che raccoglierà malumore e voti di «tanta brava gente» del Sud, spiega Matteo Salvini. Avrà un proprio organigramma e statuto, ma in comune con il Carroccio il nome di Salvini nel simbolo. «Partiamo entro l’autunno. Senza fretta perché vogliamo fare le cose per bene», annuncia il segretario. Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 POLITICA Il premier alla Leopolda attacca la Cgil: non ci bloccano, quel tempo è finito Lo scontro sulla manifestazione di oggi. «Nel 2011 capii che questo Paese era scalabile» A Firenze DAL NOSTRO INVIATO A Roma Gli altri La minoranza Sfileranno oggi nella Capitale, al corteo della Cgil, alcuni esponenti della minoranza pd critici sul Jobs act: Cuperlo, Civati, Bindi (dall’alto), Damiano, Fassina. Andrà l’ex leader del sindacato Epifani, che non esclude di passare anche da Firenze La terza via Alcuni dem non andranno né alla Leopolda né al corteo Cgil. Tra questi (nelle foto, dall’alto), l’ex segretario Bersani; il capogruppo alla Camera, Speranza, che andrà a Matera, capitale europea della cultura 2019; e Orfini, che sarà a Pechino FIRENZE Si sono inventati perfi- La squadra Oltre a Boschi, tra gli organizzatori, alla Leopolda parteciperanno Franceschini, Orlando e Moretti (foto, dall’alto). Altri membri della squadra di governo a Firenze: Madia, Poletti, Pinotti. Ci saranno deputati e senatori renziani no la parete antigufi. Una serie di poster dedicati alle previsioni clamorosamente smentite dalla storia: da quello sui Beatles («Non ci piace il loro sound e la musica con le chitarre è in declino» parole della Decca Recording Company quando nel 1962 rifiutò di metterli sotto contratto) a quello del direttore di giornale che licenziò Walt Disney («Manca d’immaginazione e non ha idee originali»). Storia di incompresi, che hanno poi fatto la storia. E naturalmente ogni riferimento alla cosiddetta «rivoluzione» renziana è assolutamente voluto. La Leopolda numero 5, che si è aperta ieri sera nella ottocentesca ex stazione ferroviaria nella sua prima versione di governo (o di potere, come insinuano le solite malelingue), prima che «un’incubatrice di idee» o una sfilata di vip, vuole essere una risposta, e forte, alla piazza della Cgil che sfilerà oggi a Roma contro il Jobs Act. Matteo Renzi, sbarcato ieri sera a Firenze direttamente da Bruxelles, ha affrontato di petto la questione con toni volutamente duri: «La piazza della Cgil si caratterizza come protesta sindacale, ma anche politica contro di me e contro il mio governo». Chiaro lo schema messo in campo dal premiersegretario: loro e noi, due realtà distanti e diverse. «La Leopolda — ha proseguito — è un’altra cosa: qui non si protesta, ma si propone». Le parole di Vendola, che si è augurato che la piazza romana sia l’antipasto di uno sciopero generale, sono la conferma — agli occhi del premier — della deriva sempre più politica che ha assunto la manifestazione di piazza San Giovanni. E allora, pur esprimendo «grande rispetto per la Camusso e la Cgil», il capo del governo ha affondato il colpo: «È finito il tempo in cui una manifestazione blocca il go- verno e il Paese. Così come ascoltiamo il milione di persone che saranno in piazza, così ascoltiamo anche i 60 milioni di italiani che non ci saranno». È una Leopolda così, forse diversa da quella che sognava Renzi. Rottamato il rottamabile, ora il problema è portare il Paese fuori dalla secche. Lui fa 5 mila sono le iscrizioni online per la quinta edizione della Leopolda Il sindacalista amico del leader Il capo della Fiom di Firenze: io partecipo ma non gli mando prima il mio discorso Chi è ● Il segretario della Fiom di Firenze, Daniele Calosi, 45 anni, ha chiesto di intervenire alla Leopolda 5. Ma in realtà, non sa ancora se potrà salire sul palco: da regolamento, occorre presentare in anticipo il proprio intervento. Cosa che Calosi non ha fatto. E non farà. «Alla Leopolda andrò. Non so se per parlare dal palco o per ascoltare». Daniele Calosi, 45 anni, è il segretario della Fiom di Firenze. Non sa se domenica parlerà al parterre del renzismo (oggi è alla manifestazione gil di Roma), perché il regolamento prevede che per ogni intervento (4 minuti) sia necessario consegnare in anticipo il testo. Un po’ lontano dalle tradizioni della sinistra: «Sì, un po’ anomalo. E infatti io non presenterò nessun testo». Resta il fatto che la presenza del segretario della Fiom, il sindacato più severo con il governo, non sarebbe scontata. Anche se Calosi conosce Renzi da tanto tempo e in città ha organizzato iniziative a cui l’allora sindaco ha dato un sostegno non banale, concedendo location prestigiose. Calosi non ha apprezzato il fatto che «qualcuno» (la ministro Boschi) ha detto che alla Leopolda si ritroverà «un’altra Italia» rispetto alla Cgil: «Con noi c’è un pezzo di Paese vero, almeno altrettanto vero di quello che si troverà alla Leopolda. Io credo, spero, sia possibile farli dialogare. Arrivare a sintesi. Per questo ho chiesto di intervenire alla Leopolda». Eppure, il Jobs act e anche la legge di Stabilità sembrano lontani da quanto dice la Fiom (e la Cgil): «Non c’è dubbio. Ma credo che la Leopolda sia un luogo di discussione democratica. E dunque, ha senso esserci». Marco Cremonesi © RIPRODUZIONE RISERVATA professione di fede: «Eravamo un’allegra brigata di sognatori, ora siamo qui e non molliamo…». Volare alto è l’imperativo. Basta un’occhiata al palcoscenico in stile vintage — con tavoli da falegname, vecchie bici, tv anni 60, voliera e palloni — la cui ispirazione non è uno scantinato qualsia- Arrivi La registrazione degli iscritti alla Leopolda (Ansa) 11 si, ma il mitico garage di Steve Jobs e della sua Apple. Dal palco Renzi carica i suoi, anche se il pensiero resta fisso sulla Cgil: «Già nel 2010 c’era l’usanza, quando noi facevamo la Leopolda, di fare un evento di controprogrammazione. Quest’anno che siamo al vertice del Pd pensavamo non ci fosse nulla: e invece ecco la Cgil, che ringraziamo…». Quindi un pensiero per l’amico Civati, con il quale tutto ebbe inizio sotto queste volte: «Pippo, la Leopolda è comunque anche casa tua». Per la verità, di tracce di Pd, nell’ex ferrovia, non se ne vede una neanche per sbaglio. «La verità — obietta Renzi — è che la nostra gente crede nella politica in modo diverso rispetto al passato». Sarà. L’unico collegamento con la tradizione del partito è la passione dei 500 volontari che tanto ricorda le mitiche «rezdore» delle Feste dell’Unità. Renzi ripercorre le 4 passate edizioni: «Quella del 2011 mi ha fatto capire che questo Paese era scalabile. Quella del 2012, perse le primarie, è stata una palata in faccia, ma salutare». Quindi un passaggio sul patto del Nazareno: «Lo difendo in tutte le salse: se avete dei dubbi sulla sua bontà, ricordate che Minzolini, Razzi e Scilipoti non l’hanno votato…». Oggi sarà la giornata dei 100 tavoli. Renzi gigioneggia: «Un tempo venivo qui in bici, ora un po’ pomposamente dal vertice di Bruxelles: qualcosa la Leopolda ha davvero cambiato…». Francesco Alberti © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 ● La Nota di Massimo Franco LA DEBOLEZZA DELL’EUROPA AIUTA A TROVARE UNA VIA D’USCITA Settegiorni di Francesco Verderami POLITICA Il compromesso, forse, sta prendendo forma. E quando nelle prossime ore il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, spiegherà per iscritto all’Europa come pensa di correggere la legge di Stabilità, il problema potrebbe essere già quasi risolto. Per quanto azzardata, la «strategia della voce grossa» di Matteo Renzi sembra aver funzionato al Consiglio Ue. Il risultato non c’è ancora ma il presidente del Consiglio può tornare in Italia con l’aria del vincitore. Gli avvertimenti della Commissione sull’eccesso di spese rimangono; bilanciati, però, dalla volontà di trovare una via di mezzo tra la correzione dello 0,5 per cento chiesto da Bruxelles e lo 0,1 di Palazzo Chigi. Si parla di un salomonico 0,3, frutto di una trattativa ruvida. Le nazioni nordeuropee continuano a dichiarare che ogni Paese deve rispettare i vincoli imposti dai trattati. Il comandamento, però, è stato indebolito dal «no» esplicito della Francia e da un mezzo arretramento del fronte dell’austerità: almeno nell’immediato. La parola d’ordine della ripresa e della crescita, abbinata a 300 miliardi di euro di investimenti, ha reso lo sfondo diverso dal passato. Le concessioni che il governo starebbe per ottenere sono legate alla realizzazione delle riforme promesse. Padoan pensa probabilmente a questo, quando spera che in Parlamento la legge di Stabilità sia migliorata ma «non ci sia uno stravolgimento». D’altronde, quando ieri gli è stato chiesto se esiste una questione Italia in Europa, il premier ha risposto che «c’è anche una questione Europa in Italia». E il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha offerto di nuovo una sponda a Palazzo Chigi, sostenendo che «è grave ci si accapigli tutti quanti — competenti, meno competenti e per nulla competenti — sullo 0,1 per cento». È stato un invito a riprendere in mano le La voce grossa La strategia della voce grossa e l’appoggio del Quirinale aprono una breccia nel partito dell’austerità guidato dalla Germania ragioni dell’integrazione europea, senza sacrificarle sull’altare dei soli numeri. Il tentativo, pare riuscito, è di spostare la discussione dalle questioni tecniche a quelle politiche, perché «le risorse per trovare la soluzione sono ampiamente a portata di mano», ha ribadito Renzi. È in nome di questo primato politico che sono potuti passare in secondo piano il pasticcio del mancato «via libera» della Ragioneria generale dello Stato alla legge di Stabilità; e una certa confusione. Se il risultato sarà quello annunciato ieri, la stessa accusa a Napolitano di avere firmato un testo impresentabile, rivoltagli da FI, va ridimensionata. E la reazione di giovedì del presidente del Consiglio alla lettera della Commissione, apparsa scomposta ed eccessiva, riletta su questo sfondo. «La decisione sarà presa la settimana prossima», insiste il presidente della Commissione uscente José Manuel Barroso: come se nulla fosse ancora deciso sull’Italia. «Non si viene qui a prendere lezioni o reprimende», avverte Renzi. Forse, la trattativa non è ancora chiusa. © RIPRODUZIONE RISERVATA II nuovo patto del Nazareno che fa arrabbiare Verdini In una lettera il senatore indica la data di scadenza del suo incarico La vicenda ● L’Italicum approvato alla Camera prevede un premio di maggioranza (fino a 340 seggi) per la prima lista o la prima coalizione ● Renzi ha proposto modifiche all’Italicum: eliminate le coalizioni, premio al singolo partito, al primo o al secondo turno SEGUE DALLA PRIMA Era già accaduto che «l’uomo dei numeri» del Cavaliere fosse stato sul punto di mollare, ma dopo averlo minacciato era sempre tornato sui propri passi, cedendo agli appelli di Berlusconi. Stavolta però Verdini è andato oltre, perché non solo l’ha detto a voce al capo di Forza Italia, l’ha anche scritto in una lettera dove ha aggiunto la data di scadenza dell’incarico, così da dare tempo di organizzare l’avvicendamento. Da più di una settimana l’ex premier mostra la missiva e ne parla con apparente preoccupazione. Chissà se anche stavolta riuscirà a comporre lo strappo. Il fatto è che Verdini è stanco di fare il cireneo: lui che era stato additato in Forza Italia come «la tessera numero due del Pd» per la sua «eccessiva vicinanza» a Renzi, non accetta di essere usato nel rapporto con il premier e di vedersi poi delegittimato. Problemi di linea politica si intrecciano a questioni di credibilità personale, visto che agli occhi dei parlamentari forzisti ormai vale più un selfie della corte di Berlusconi che la parola di un dirigente incaricato di gestire la trattativa con Palazzo Chigi. «Speriamo che Silvio si svegli», ha sospirato Verdini, commentando la decisione. Le oscillazioni del Cavaliere a suo Il piano per ricandidarsi Berlusconi e i servizi sociali: possibile scadenza anticipata «La scadenza del mio affidamento ai compiti di servizio sociale dovrebbe essere anticipata al 15 febbraio. Questo potrebbe avvenire per il modo con cui ho accettato e condotto questo servizio»: Silvio Berlusconi annuncia così in collegamento con «la Telefonata» su Canale 5 il possibile sconto sulla pena. L’ex premier (nella foto, in una delle sessioni di servizi sociali a Cesano Boscone) lancia un messaggio ad alleati e avversari: «Appena la sciagurata sentenza sui diritti Mediaset verrà cancellata dalla Corte europea, sono assolutamente sicuro che mi ricandiderò». Intanto Mariarosaria Rossi, tesoriere di Forza Italia, sta studiando un piano di risanamento che prevede tagli e spazio al fundraising. © RIPRODUZIONE RISERVATA modo di vedere mettono a repentaglio il futuro del partito. L’approccio su temi sensibili quali le unioni civili e lo ius soli aprono una faglia con la Lega, dove rischiano peraltro di finire inghiottiti voti forzisti. E l’opzione del premio di maggioranza da assegnare a una lista e non a una coalizione per la futura legge elettorale «sarebbe per noi esiziale». Ma Berlusconi non sembra dargli retta. La proposta di Renzi, «con i dovuti accorgimenti su soglie di sbarramento e blocco delle preferenze», sa- 365 i voti con cui l’Italicum a marzo è stato approvato alla Camera. Anche FI ha detto sì. I no sono stati 156, 40 gli astenuti 13 rebbe secondo Berlusconi «utile al sistema»: «Meglio che governi un solo partito. L’ho sempre sostenuto. Se penso a quello che ho dovuto sopportare con Fini, Casini e Bossi quando ero a Palazzo Chigi...». Per certi versi è l’eterno alibi con cui il Cavaliere ha coperto le inadempienze del suo contratto con gli italiani: «Non mi hanno lasciato lavorare». Una tesi che può reggere sulla riforma della giustizia e su quella del fisco, sulla riforma della burocrazia e su quella dello Stato, ma che cade quan- do si parla del partito unico di centrodestra. Perché fu Berlusconi a promettere di voler «lasciare in eredità agli italiani la più grande forza moderata della storia». Ma fu lui che dopo esser salito sul predellino decise di scenderci e di tornare a Forza Italia. E oggi è consapevole che lo scontro con Renzi è impari: per numeri, per uomini, per struttura di partito e soprattutto per il fattore tempo, che non gioca a suo vantaggio. Così il Cavaliere sembra applicare la massima secondo la quale se non si può battere un nemico ci si allea. Il problema è se, alleandosi con il nemico, si perdono gli alleati: cioè il partito, attraversato da forti tensioni interne che vengono monitorate anche da Renzi, a cui stanno bene gli attuali equilibri di sistema, e che è preoccupato quindi dal rischio di una disgregazione di Forza Italia. In questo contesto è maturato il distacco tra Berlusconi e Verdini, che ha prodotto una novità. Nel gruppo dirigente del partito è infatti cresciuta l’impressione che si sia saldato un sodalizio tra lo stesso Verdini e Gianni Letta, che insieme gestiscono le trattative con Palazzo Chigi. Per quanto diversi per carattere e per approccio, hanno in comune la conoscenza della sintassi politica, laddove alla corte del Cavaliere (quasi) tutti sono digiuni di grammatica. Ma tant’è. E «Denis» non accetta più di assistere ad errori persino di ortografia. Non è chiaro quali siano le motivazioni che hanno indotto Berlusconi alle ultime svolte. In Forza Italia esistono due scuole di pensiero. C’è la tesi politica, secondo cui il leader si ritrova senza più bandiere: perso il vessillo delle riforme economiche per mano di Renzi, senza più lo stendardo dei temi etici che vuole intestarsi Ncd, lasciato per forza di cose il ruolo di forza anti-europeista alla Lega, l’immagine «liberal» servirebbe al Cavaliere per accreditarsi presso una parte di opinione pubblica che pure non lo vota. Ma con cui magari spera di avvicinarsi per allearsi con Renzi. C’è poi un’altra tesi, quella di chi dice che se Sky entrasse sul mercato italiano delle tv generaliste per Berlusconi sarebbe un problema. © RIPRODUZIONE RISERVATA UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON IMMUNO Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. La sua formula a doppia azione, con GLICINA, GLUTAMMINA, VITAMINE e ZINCO, è studiata per ATTIVARE e RINFORZARE le tue difese immunitarie. Disponibile in FARMACIA. 14 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 15 # Esteri Ebola, New York sfida la paura E Obama abbraccia l’infermiera Diplomazie di Davide Frattini Israele, l’omaggio di un leader-falco alle tombe arabe Primo caso nella metropoli Usa. Quarantena per tutti gli operatori di ritorno dall’Africa Altri casi R euven Rivlin è stato eletto presidente dopo il carismatico Shimon Peres, i capelli argento pacifisti che tutti riconoscono in Europa. In contrapposizione con il Nobel per la pace, Rivlin (irrobustito e irrigidito nella destra israeliana) non crede alla soluzione dei due Stati – i palestinesi non otterranno l’indipendenza da Israele – eppure continua a cercare soluzioni per quella che ormai considera una società «malata». Ha girato un video muto che commuove più di mille parole contro la violenza/bullismo a scuola assieme a un bambino arabo, ha ripetuto gli appelli contro il razzismo più di qualsiasi slogan nazionalista. Vuole provare a mettere insieme i cocci di un Paese e di una Storia fratturati, «tikkun olam» è l’espressione in ebraico. Uno dei vasi frantumati nel passato che il neopresidente vuole ricomporre è la memoria del massacro a Kfar Kassem, villaggio arabo dove nel 1956, primo giorno della guerra del Sinai, la polizia di frontiera israeliana (fa parte dell’esercito) uccise 47 persone, tra loro 9 donne e 17 bambini, non avevano rispettato il coprifuoco. Domani una cerimonia commemora la strage e Rivlin ha voluto esserci. Il Likud, il suo partito, lo ha attaccato. Non ha cambiato idea, ha voluto esserci, l’aveva promesso prima di ricevere l’incarico. Perché – gli riconosce Haaretz, da sempre quotidiano della sinistra israeliana – sta cercando di essere il presidente di tutti. Anche degli arabi israeliani, di quelli che vogliono essere chiamati palestinesi e hanno la cittadinanza (come minoranza) dello Stato ebraico. Sono loro ad aspettarsi che a Kfar Kassem nel discorso Rivlin dica «abbiamo sbagliato, chiediamo scusa». La diplomazia israeliana — proclama un detto confermato negli ultimi 35 anni — è fatta da politici di destra che firmano gli accordi di pace. Anche la pace con se stessi, quella che riconosce gli errori commessi, non solo i torti subiti. © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Prima di Craig Spencer (foto), sono 8 le persone risultate positive al virus Ebola negli Usa da agosto. Primo caso, il liberiano Thomas Duncan, morto l’8 ottobre a Dallas. Quattro giorni dopo è risultata infetta un’infermiera che lo aveva curato, Nina Pham. Ieri la donna è stata dimessa perché «guarita». Anche l’altra infermiera del paziente zero, Amber Vinson, contagiata, da ieri risulta negativa ● Ashoka Mukpo, cameraman di Nbc news in Liberia, guarito il 21 ottobre. Un americano (anonimo), contagiato in Sierra Leone e dimesso il 19 ottobre. In precedenza altri 3 americani contagiati in Liberia e curati negli Usa sono guariti: la volontaria Nancy Writebol e i medici Kent Brantly e Rick Sacra medico nelle ore precedenti l’insorgere della febbre infettiva sono stati ispezionati. Il Gutter club di Williamsburg, a Brooklyn, dove è andato a giocare a bowling è stato disinfettato e riaperto al pubblico. Nessun problema per metrò e taxi. Cessato allarme sull’High Line, la passeggiata sopraelevata dove era andato a prendere una boccata d’aria e, forse, a mangiare un gelato. Chiuso, invece, «Meatball Shop», il ristorante del West Village dove ha mangiato prima del ricovero. Le autorità sanitarie sono convinte di poter evitare il contagio: Spencer è stato ricoverato ai primi sintomi — nausea e febbre — e il personale del Bellevue, l’ospedale di riferimento per le malattie contagiose, non dovrebbe ripetere gli errori commessi a Dallas, anche perché ha appena effettuato nuovi DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK A Washington Barack Obama riceve alla Casa Bianca e abbraccia con insolito calore Nina Pham, l’infermiera di Dallas che si è ammalata di Ebola e che è stata appena dichiarata libera dal virus a Bethesda: l’ospedale alle porte della Capitale che l’ha curata. Ma per un’emergenza rientrata, ecco un nuovo allarme con la terribile patologia che colpisce per la prima volta New York: Craig Spencer, un medico 33 enne volontario di Medici senza Frontiere, tornato pochi giorni fa dall’Africa dove ha curato malati di Ebola, è stato ricoverato al Bellevue Hospital di Manhattan. Proprio quando negli Usa la crisi sanitaria sembrava andare verso una soluzione — nessun nuovo caso da parecchi giorni, tutte le persone a contatto col primo malato, il liberiano Thomas Duncan morto alcune settimane fa a Dallas, dichiarate fuori pericolo, come anche le due infermiere contagiate — il nuovo caso alimenta un nuovo allarme. Terrore a «Gotham city»? Il titolo è suggestivo, ma la situazione oggi sembra diversa rispetto allo smarrimento di qualche settimana fa. Dopo le incertezze e gli errori iniziali, la macchina della prevenzione e delle cure ora sembra funzionare e Obama ha qualche motivo per mostrarsi sollevato. Certo, è ancora tutto aleatorio: dopo la conferma del caso di Ebola a New York, la Borsa ha avuto un sussulto attribuito al timore degli operatori del diffondersi del contagio. E i governatori del New Jersey e di New York, Chris Christie e Andrew Cuomo, hanno deciso unilateralmente di mettere in quarantena medici e infermieri che sono andati volontari in Africa a curare i malati di Ebola quando tornano all’aeroporto Kennedy o a quello di Newark. Una misura già applicata a tre medici nelle ultime ore. E che fa discutere: secondo le organizzazioni filantropiche la quarantena farà crollare il numero di volontari disposti ad andare in Africa, dove Ebola ha colpito un altro Stato: primo caso con- In Mali Il virus ha colpito un altro Stato africano: in Mali è morta ieri una bimba di due anni fermato in Mali, una bimba di due anni. I governatori respingono il sospetto di una mossa preelettorale e replicano che il protocollo del Cdc di Atlanta (chiede a questi sanitari solo di misurare la temperatura per 21 giorni, senza limiti alla loro Alla Casa Bianca Nello Studio Ovale Obama con Nina Pham, l’infermiera contagiata dal paziente zero, ieri dichiarata guarita (Afp) mobilità) è inadeguato. New York, comunque, ha reagito con compostezza. L’abitazione di Spencer è stata, ovviamente, sigillata, mentre la fidanzata e altre due persone a lui vicine sono finite in isolamento. Tutti i luoghi visitati dal ● Gli spostamenti NEW JERSEY NEW YORK 7 Presbyterian Hospital 5 Harlem Bronx METRO Linea A Linea 1 Linea L MANHATTAN Queens High Line 3 Meatball Shop 4 Grand Central r 1 Herald Square Empire State Building 6 Bellevue Hospital 2 Gutter Hall km 2 Brooklyn C raig Spencer nei giorni precedenti il ricovero si è spostato più volte in città. 1 A Herald Square, col metrò 1 2 Al Gutter , locale di bowling di Brooklyn, con i metrò A e L 3 A Manhattan con un taxi Uber. Passeggiata sulla High Line, il parco di Chelsea 4 Cena al Meatball Shop, nel West Village 5 Giovedì 23 Spencer prelevato dalla sua casa ad Harlem 6 Trasportato al Bellevue Hospital Center 7 Non si è mai recato al lavoro, al Presbyterian Hospital cicli di addestramento. Certo, l’idea che un malato di Ebola venga curato a Manhattan e a poche decine di metri da un reparto di maternità, una certa sensazione la suscita. Ma i cronisti che chiedono ai newyorchesi nelle stazioni del metrò se sono allarmati per Ebola, spesso si sentono rispondere che fa più paura l’influenza che uccide molta più gente. Ieri il sindaco Bill de Blasio, sceso in campo insieme al governatore Andrew Cuomo per tranquillizzare la popolazione, ha usato proprio questo argomento: «Non c’è pericolo, l’Ebola non si trasmette con facilità: ci vuole un contatto diretto coi liquidi organici. Siate cauti ma non cambiate abitudini: continuate pure a usare la subway. Piuttosto vaccinatevi contro l’influenza: meno gente influenzata ci sarà, meno controlli dovremo fare su persone con una sindrome febbrile». Massimo Gaggi © RIPRODUZIONE RISERVATA L’aggressore con l’ascia era un aspirante jihadista Indagini a New York dopo l’attacco a 4 agenti mentre cresce l’allarme per i lupi solitari WASHINGTON Un altro lupo solitario. Un altro convertito trasformatosi in jihadista. Quello di Zale Thompson, l’uomo che ha attaccato a colpi di accetta 4 agenti in una strada di New York, è stato un atto terroristico. Lo scenario era già stato prospettato dopo l’agguato, avvenuto nella serata di giovedì, ma ha preso consistenza dopo che gli investigatori hanno interrogato familiari, amici ed hanno potuto controllare il computer dell’uomo. Thompson ha colto di sorpresa alcuni agenti in una strada del Queens. Erano uno a fianco all’altro per farsi una foto e lui li ha aggrediti branden- do un’accetta. Due sono rimasti feriti in modo serio, gli altri hanno reagito sparando contro l’assalitore. Zale Thompson, 32 anni, afroamericano, è rimasto sul marciapiede. Senza vita. Ferita anche una passante, centrata dai proiettili degli agenti. Il caso è stato affidato all’unità anti-terrorismo che ha scoperto elementi interessanti. Thompson è stato in Marina da dove lo hanno congedato per cattiva condotta, inoltre è sempre stato un fautore di «Potere nero». E su Facebook ha lasciato tes t i d ove p a r l a va d i l ot t a : «L’America è forte militarmente all’estero ma non ha mai af- frontato una rivolta di massa dentro i suoi confini. Loro sono deboli, noi siamo decentralizzati. Pensate ad uno sciame di vespe nere che circondano e attaccano un elefante (l’Ameri- Armato L’uomo con l’ascia in un’immagine tratta da una telecamera di sorveglianza ca) fino alla morte». Due anni fa si è convertito all’Islam e, secondo suo padre, si è auto-indottrinato. Successivamente si è avvicinato ai temi legati ad al Qaeda. E in questi giorni avrebbe svolto ricerche sul web sull’attentato di Ottawa. Poi è andato all’assalto con l’unica arma che aveva: l’accetta. Un terrorismo fai-da-te, facile da emulare e che rischia di diventare una tendenza. Purtroppo non serve molto, basta la determinazione. Come hanno detto tante volte gli ideologi dell’Isis. G.O. © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 ESTERI 17 LE ELEZIONI TUNISIA Simbolo Una gigantesca immagine di Mohammed Bouazizi, il tunisino che si diede fuoco il 17 dicembre 2010, domina la piazza centrale della posta nella cittadina di Sidi Bouzid. Con quel gesto è diventato il simbolo della rivoluzione dei gelsomini Primavera L’ambulante, la poliziotta, i parenti Che ne è stato della rivolta araba Ritorno a Sidi Bouzid, dove tre anni fa scoccò la scintilla delle primavere DAL NOSTRO INVIATO SIDI BOUZID (TUNISIA) Nemmeno i Bouazizi sanno se andranno a votare. «Ci fosse almeno Ben Ali... Con lui le cose andavano meglio…». A zio Rida spiace per suo nipote Basbusa, sia chiaro, e lo chiama con rispetto lo shahid, il martire: «Basbusa ci ha cambiato la storia». Ma dopo tutta questa rivoluzione a zio Rida Bouazizi, 42 anni e un piede torto, spiace soprattutto per sé: «Da allora, abbiamo solo la libertà di lamentarci». Dice che in famiglia la pensano come lui, si stava meglio quando si stava peggio: «Guarda quest’uva: ai tempi di Ben Ali, la compravo a mezzo dinaro e la vendevo a uno. Adesso la compro a tre e la vendo a tre e mezzo. Me ne andavano venti cassette al giorno: stasera, se va bene, ne ho venduta una». La famosa carriola che una gante, Fedia Hamdi, scontati quattro mesi di prigione è tornata al suo lavoro e, anzi, è stata promossa tenente colonnello. Il funzionario che aveva negato la licenza a Basbusa, sospeso quattro mesi, è di nuovo il segretario del Comune e ora se la ridacchia: «Bouazizi? Un ubriacone che s’è dato fuoco senza neanche rendersene conto… — è sprezzante Mohamed Salah Masoudi —. La sua famiglia? Spazzatura. La rivoluzione? Eccola qui: terroristi e disoccupazione. Ogni 17 dicembre organizziamo una cerimonia in piazza per ricordare "il grande gesto": ma lo sa che è una festa identica a quella che facevamo per Ben Ali?». Anche la casetta di calce grezza dell’ambulante è sbarrata. I vetri rotti a sassate, i vicini che sanno poco. «Era gente che non veniva nemmeno in moschea», liquida l’imam Mohaddin. ❞ Adesso abbiamo solo la libertà di lamentarci ma mio nipote è un martire Rida Bouazizi poliziotta della Tunisia centrale decise di confiscare all’ambulante Mohammed «Basbusa» Bouazizi, il rivoluzionario zero, spingendolo a darsi fuoco e ad accendere le rivolte fino in Yemen, quel carretto oggi è un banchetto un po’ più grande, senza ruote e senza clienti, gestito da zio Rida dietro la via principale di Sidi Bouzid. Il marciapiede dove Basbusa s’incendiò quattro anni fa è stato pavimentato: c’è un monumento alla carriola — «Tunisiens, tout le mond est fier de vous!» —, sopra il palazzo delle poste una gigantografia di Bouazizi con le foto delle piazze arabe che da quel 17 dicembre si sollevarono. La memoria però si ferma qui: intorno, tutto è cambiato perché nulla cambiasse. La poliziotta arro- Mamma Manoubia e i quattro fratelli Bouazizi vivono ormai fra un elegante residence di Tunisi e il Canada. Qui, li detestano: «Hanno fatto i soldi sfruttando la memoria del martire — dice Nizar, 33 anni, un ingegnere —, hanno avuto pensioni, case gratis. Li hanno portati da Ban Ki-moon. Un loro parente s’è costruito una villa con le iniziali sul cancello. Ma per la città non hanno fatto nulla. Se tornano, la gente li prende a calci». Sidi Bouzid è la cartolina dell’autunno tunisino. Invelenita, disoccupata, spaventata: in quattro anni, qui hanno visto insediarsi solo una fabbrica di yogurt, migliaia di profughi libici, decine di radicali islamici. Unica rivoluzione araba scampata alle piaghe d’Egitto, di Si- 23 anni, il periodo in cui è stato al potere il leader tunisino Ben Ali ria e di Libia, capace di darsi una Costituzione avanzata per i diritti delle donne, la primavera tunisina sta perdendo il dolce profumo del gelsomino: oggi fornisce al Califfato dei tagliagole più volontari di qualunque altro Paese al mondo. Ed è certo che molti di loro non andranno alle urne, né domani per eleggere il Parlamento, né il 23 novembre per il nuovo presidente. La campagna elettorale non s’è vista, con la polizia impegnata a sventare attentati all’ambasciatore americano ● Il 17 dicembre 2010 Mohammed Bouazizi (sopra), un commerciante ambulante, si dà fuoco dopo aver subito maltrattamenti da un’agente, Fedia Hamdi (nella foto) ● È l’avvio delle primavere arabe che si propagheranno in tutta l’area e a stanare cellule jihadiste: ieri, in una sparatoria alla periferia di Tunisi, ci sono andati di mezzo sei civili. Niente sondaggi, risultati imprevedibili: data per probabile la vittoria di Ennahda, onnipresente partito che gioca il ruolo dell’islamico moderato anti-Isis; scontata la sorpresa di Nidaa Tounes (Appello alla Tunisia) che si rifà alla tradizione laica del padre della patria Bourghiba, pur imbarcando vecchi arnesi del regime e puntando alla premiership con un giurassico leader, Beji Caid Essebsi, 88 anni suonati; possibile una grande coalizione che costringa Ennahda a mantenere un volto rassicurante, evitando quegli strappi da ultrà islamici che dopo Ben Ali hanno spaventato un Paese rimasto legato, comunque, a modelli di laicità francese. «Sarà un voto decisivo», s’appella il presidente uscente Moncef Marzouki. «Comincia il vero dopo-rivoluzione», dice Hassan Zahar, editorialista di Réalité: «Le domande sono: dopo la democrazia, arriverà lo sviluppo? O i tunisini dovranno pentirsi d’aver aperto questa strada?». A Sidi Bouzid, le risposte se le danno già. Francesco Battistini © RIPRODUZIONE RISERVATA PRODOTTO E DISTRIBUITO DA ICCAB® SRL, LICENZIATARIO UFFICIALE MARINA MILITARE • Tel. +39 055 375222 • www.marina-militare.it • www.marinamilitare-sportswear.com 18 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 ESTERI La hippy sedotta dall’agente segreto Così Scotland Yard scambiava le vite Il caso di Jacqui, che ebbe anche un bambino. Per lei risarcimento di 540 mila euro La vicenda ● Nel 1984 Bob Lambert fu incaricato da Scotland Yard di infiltrarsi nei gruppi ecologisti e animalisti. Sotto falso nome, iniziò una relazione con un’attivista che rimase incinta. Restò al suo fianco spiandola. Nel 1986 l’abbandonò ● Solo nel 2012 Jacqui ha appreso per caso la vera identità di Bob Lambert apprese per caso di un’inchiesta sulle infiltrazioni di Scotland Yard nei gruppi dell’ambientalismo. E chi ritrovò fra gli spioni? Il suo Bob «Robinson», o meglio Bob Lambert, che se l’era svignata dal 1986 e che si era riunito alla vera moglie e agli altri due figli. Sedotta e abbandonata per ragioni di Stato. Scotland Yard avrebbe tanto voluto tenere la vicenda sepolta sotto tonnellate di sabbia ma, un po’ perché il Guardian ha scoperchiato la rete degli infil- DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA Scotland Yard non può pensare di avere chiuso il caso pagando 425 mila sterline (540 mila euro) a Jacqui per risarcirla di quello che lei ha chiamato «uno stupro di Stato». La mitica polizia londinese ha presentato le sue scuse e ha promesso che non accadrà più ma ciò che i suoi «coraggiosi» infiltrati nei movimenti ambientalisti e di sinistra hanno combinato negli anni Ottanta e Novanta resta e resterà una pessima macchia nella storia delle operazioni «sotto copertura». Altro che medaglie. Vergogna. Che il sesso sia l’arma migliore per portare a casa qualche soffiata importante può anche essere vero (la realtà, il cinema e la letteratura insegnano). E pure normale. Ma Bob Lambert, ex agente delle «Special Demonstration Squad», le squadre speciali di Scotland Yard, è andato molto al dà dei doveri di (ex) novello James Bond. Nel 1984 gli fu chiesto di intrufolarsi nelle «formazioni ecologiste e animaliste». Lì dentro non c’erano pericolosi terroristi (che stavano altrove) però questo era l’ordine e lui, giovane coi capelli lunghi e l’armamentario estetico dell’attivismo politico, convintissimo passò all’azione. Presentandosi come Bob «Robinson» conobbe una ra- Inchiesta Altre 10 donne hanno rivelato storie simili: il ministero dell’Interno ha aperto un’inchiesta gazza, Jacqui (un nome di fantasia per non rivelare la vera identità) che, allora ventiduenne, militava nelle organizzazioni sotto osservazione. Finirono a letto (consenzienti) e lei rimase incinta. Bob recitava la parte dell’innamorato, presenziò pure al parto, ma il sabato e la domenica tornava in famiglia, la sua, e scriveva rapporti per Scotland Yard. La farsa (o peggio) proseguì fino a che Bob, un paio d’anni dopo, sparì. «Scappo all’estero — disse a Jacqui — mi cerca la polizia» (lo ha confermato). Rientrò invece nei ranghi, ottenendo la promozione a ispettore, fregandosene di Jacqui e del bambino, che era il suo bambino. Se non che, nel 2012, Jacqui Anni Ottanta L’attivista Jacqui (nome di fantasia, per non svelare la sua vera identità) con il figlio avuto dall’agente Bob Lambert trati e un po’ perché lo stesso Bob, una volta lasciata la polizia, ha spiegato tutto, ha ora dovuto risarcire Jacqui. Però non è calato il sipario. Il ministero dell’Interno ha un’inchiesta aperta: 10 donne accusano di avere subito, sempre anni Ottanta e Novanta, lo stesso trattamento dagli agenti in incognito. Letto. Finti amanti. Finti padri. Spioni. Se non è violenza, che cosa è? F. C. @fcavalera © RIPRODUZIONE RISERVATA 19 ● Le rivelazioni Osservati speciali anche gli storici Hobsbawm e Hill di Fabio Cavalera P oco importa che Eric Hobsbawn e Cristopher Hill, due fra i massimi storici inglesi (entrambi morti), nel 1956 avessero condannato l’invasione sovietica in Ungheria e preso le distanze dal regime di Mosca, dai «crimini di Stalin». Erano stati comunisti. Restavano comunisti. E dovevano essere spiati. Per decenni, almeno dal 1942 dalla loro adesione al partito comunista britannico, i due storici sono rimasti nel mirino dell’MI5, uno dei due rami dei servizi segreti britannici. Telefoni, corrispondenza, lezioni accademiche, viaggi. Tutto scrutinato. Lo rivelano i documenti pubblicati dallo stesso MI5. E non solo Eric Hobsbawm (al quale, su insistenza dei servizi segreti, fu sempre negata la cattedra di Cambridge) e Cristopher Hill. Ma anche colleghi di università, come AJP Taylor storico a Oxford, e scrittrici. Come Iris Murdoch. E Doris Lessing, Nobel della letteratura del 2007: firmò assieme a Hobsbawm e Hill l’appello ai vertici comunisti britannici per convincerli a distaccarsi da Mosca. E tanto le valse le attenzioni dell’intelligence. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 21 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera 22 Cronache Eni, altri indagati. «Tangenti da 197 milioni» Due manager chiamano in causa l’ex amministratore delegato Scaroni per i soldi versati a politici algerini L’accusa: «Saipem pagò il ministro dell’Energia e un manager petrolifero». Chiesto l’incidente probatorio L’ex ● L’ex amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, è anche indagato nell’ambito dell’inchiesta per corruzione internazionale su una presunta maxi tangente per l’acquisto della concessione di un giacimento in Nigeria MILANO Due indagati ex manager di Saipem puntano il dito contro l’ex amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni al punto che la Procura di Milano chiede al giudice delle indagini preliminari di cristallizzare le loro dichiarazioni accusatorie in un «incidente probatorio», cioè in una sorta di anticipazione di un segmento di dibattimento nel quale Pietro Varone e Tullio Orsi potranno essere controinterrogati dai difensori delle altre cinque persone — nonché delle due persone giuridiche Eni e Saipem, pure loro indagate — che anche sulla scorta delle loro parole, oltre che delle rogatorie internazionali, sono accusate dai pm milanesi di corruzione internazionale: e precisamente di aver tra il 2007 e il 2010 fatto pagare alla Saipem 197 milioni di tangenti a politici e burocrati dell’Algeria (su conti a Dubai, Libano e Svizzera) per assicurare alla società controllata dal cane a sei zampe contratti petroliferi del valore di 8 miliardi di euro, che alla fine del 2012 avevano fruttato un profitto netto (prima delle imposte) di un miliardo di euro. Assieme a Scaroni (e ovviamente a Orsi e Varone) risultano indagati Alessandro Bernini, direttore finanziario di Sai- pem sino all’agosto 2008 e poi di Eni sino a dicembre 2012; Antonio Vella, già responsabile Eni per il Nord Africa; Pietro Tali, tra il 2007 e 2012 presidente e amministratore delegato di Saipem; Farid Bedjaoui, il fiduciario algerino (con base a Dubai) dei politici algerini ritenuti corrotti; e il suo braccio destro Samyr Ouraied. Rogatorie condotte non solo in Algeria ma anche in Libano consentono ai pm Fabio De Pa- squale, Sergio Spadaro e Isidoro Palma di individuare, come destinatari delle tangenti intermediate da Bedjaoui, l’allora ministro dell’Energia algerino, Chekib Kelil; il capo di gabinetto dell’ente petrolifero 8 Miliardi Il valore dei contratti In un liceo a Seattle Spara sui compagni Un morto e cinque feriti Tutti con le mani in alto. In fuga da uno come loro che si è messo a sparare in un liceo americano, la Marysville-Pilchuck High School, a nord di Seattle (foto da Kirotv.com). Il bilancio è di almeno uno studente ucciso e altri cinque feriti (tre sarebbero in gravi condizioni). Secondo la polizia locale l’aggressore è uno studente (che si è poi tolto la vita) e che di recente, riferisce la Cnn, sarebbe stato vittima di bullismo: avrebbe aperto il fuoco nella mensa del liceo contro un gruppo di 4-6 giovani che erano tutti seduti allo stesso tavolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA statale algerino (Sonatrach), Rèda Hemce, al quale viene ricondotto ad esempio un conto con 1,7 milioni di dollari sulla Banque Privée Edmond Rothschild di Ginevra; e un soggetto qualificato dai pm come «faccendiere» per conto sempre dell’entourage del ministro, Omar Habour, di cui a Beirut è stato afferrato il filo di un conto da 34,3 milioni di dollari presso la Banca Audi Saradar. I pm stilano per la prima volta una formale imputazione di corruzione internazionale contro Scaroni, di cui vengono evidenziati gli «incontri informali» organizzati da Tali e Varone, grazie all’intermediazione di Bedjaoui, «a Parigi e Vienna con il ministro dell’Energia»; e sempre delle tangenti si sarebbe discusso anche in altri «incontri riservati all’Hotel Bulgari di Milano» con Bedjaoui, Bernini, Varone e Orsi. In questa inchiesta sulle tangenti Saipem in Algeria non è indagato l’attuale amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, che invece lo è nell’altra indagine aperta su tangenti Eni a politici della Nigeria. Luigi Ferrarella [email protected] Giuseppe Guastella [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA La sentenza Sea Assolto Gamberale «Non ci fu nessuna gara truccata» Chi è Vito Gamberale (sotto), 70 anni, è stato amministratore delegato del fondo per le infrastrutture F2i per 2 anni, dall’ottobre del 2012 ❞ Le accuse Ho sofferto per 2 anni il Comune mi ha voltato le spalle MILANO Può riflettersi sullo scontro tra il procuratore milanese Edmondo Bruti Liberati e l’aggiunto Alfredo Robledo l’assoluzione ieri di Vito Gamberale («perché il fatto non sussiste») dall’accusa di turbativa dell’asta di dicembre 2011 del Comune di Milano e sfociata nella vendita del 29,75% della Sea (la società aeroportuale milanese) al fondo F2i per un euro in più rispetto alla base di 385 milioni. La storia del fascicolo «dimenticato in cassaforte» da Bruti (indagato a Brescia), e dell’inchiesta che Robledo sia davanti al Csm sia ieri in aula ha sostenuto fosse stata penalizzata dalla dinamica iniziale, è infatti uno dei più aspri terreni di contenzioso tra i due. Per il giudice Anna Zamagni il proscioglimento secco dipende dal fatto che l’ipotesi di una gara truccata non ha proprio fondamento, smentita com’è da testimonianze e documenti. Partito dal sospetto che in Comune l’appalto fosse stato «cucito» addosso ad F2i, il pm aveva peraltro poi puntato su un successivo accordo «collusivo» tra il fondo F2i e quello indiano Srei, che avrebbe permesso al primo di vincere presentando la sua offerta in ritardo dietro promessa al secondo di una quota del 5/7% delle azioni. Ma per il gup l’invito a astenersi dalla gara fatto da Mauro Maia (manager di Gamberale difeso da Giampiero Biancolella) a Behari Vinod Sahai (rappresentante degli indiani assistito da Gian Alberto Elli) non è stato neppure preso in considerazione, in quanto il fondo indiano si ritirò perché puntava piuttosto alla maggioranza delle azioni in vendita, e non al solo 5/7%. «Ho sofferto per due anni e mezzo, dobbiamo ringraziare la giustizia se è venuto fuori il vuoto torricelliano», commenta Gamberale con i difensori Elisa Scaroina e Enrico Giarda dopo il proscioglimento anche di Maia e Sahai. E critica il Comune parte civile: «Il sindaco Pisapia è un pover’uomo, hanno voltato le spalle a chi si è offerto di aiutare il Comune». L.Fer. G. Gua. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 CRONACHE 23 I giudici: il legale di Riina può interrogare Napolitano Stato-mafia, domande lecite anche sull’allerta attentati del 1993. Necessaria la disponibilità del presidente L’udienza a porte chiuse del Quirinale diventa a porte blindate, sorde e silenziose, dal momento che a magistrati e avvocati ammessi sarà impedito di portare con sé personal computer, tablet, telefonini e ogni apparecchio adibito alla registrazione. La deposizione di Giorgio Napolitano al processo sulla cosiddetta trattativa Statomafia, fissata per martedì alle 10, si allarga negli argomenti da trattare, ma si restringe nella comunicazione immediata di ciò che verrà detto, dopo che gli uffici della presidenza della Repubblica hanno comunicato le regole con cui si potrà seguire l’udienza: presenti solo le parti processuali, senza gli imputati, e nessun collegamento audio né video con l’esterno del palazzo che per qualche ora ospiterà la ROMA corte d’assise di Palermo. Solo a fine udienza — chissà quando, normalmente ci vogliono giorni d’attesa — sarà disponibile il verbale con le domande di giudici, accusa e difese, e le risposte del capo dello Stato. La corte ieri ha deciso, dopo il deposito di nuovi atti tra cui l’informativa del Sismi su un ipotetico attentato allo stesso Napolitano nel 1993, di ampliare il tema della testimonianza. Si comincerà con la lettera inviata al presidente nel giugno 2012 da Loris D’Ambrosio, in cui l’allora consigliere giuridico esprimeva il timore (come «ipotesi, solo ipotesi») di «essere stato considerato solo un ingenuo e utile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi» nel periodo fra il 1989 e il ‘93. Napoli- tano ha già fatto sapere di non sapere nulla di più delle poche parole scritte da D’Ambrosio (morto un mese dopo), ma molte domande cercheranno di scavare intorno a questo argomento. E chissà se la corte le riterrà ammissibili, visti i limiti imposti dalla recente sentenza della Consulta su prerogative presidenziali e immunità connesse. Poi però si farà un salto indietro di vent’anni con i quesiti sulle minacce d’attentato riferite dal servizio segreto militare quando il capo dello Stato era presidente della Camera. I pubblici ministeri lo considerano un argomento collegato alla lettera di D’Ambrosio, poiché ricompreso nel periodo citato nella missiva, e dunque è prevedibile che chiedano lumi al testimone La lettera ● L’udienza al Quirinale di martedì prenderà le mosse dalla lettera inviata a Napolitano nel 2012 dall’allora consigliere giuridico Loris D’Ambrosio (foto sopra) anche su questo punto. Poi si passerà al controesame delle parti civili e quindi dei difensori. L’avvocato Luca Cianferoni, che assiste Totò Riina, non solo potrà tornare sui temi evidenziati dall’accusa, ma ha chiesto alla corte di interrogare il presidente della Repubblica sui pericoli evidenziati dal Sismi nel ‘93 (sebbene lo stesso Servizio, nelle informative acquisite nel processo, abbia specificato lo «scarso coefficiente di affidabilità» dell’informatore, e il fatto che avesse indicato Spadolini e Napolitano come obiettivi solo a titolo «esemplificativo»). La corte ha stabilito ieri che il difensore di Riina potrà porre quelle domande. Tuttavia il «capitolato di prova» della difesa, senza un accordo delle parti, potrebbe essere rinviato a un’udienza successiva. Inoltre nell’ordinanza con cui hanno ammesso le domande dell’avvocato Cianferoni, i giudici ricordano che la deposizione del capo dello Stato è legata alla sua «facoltà di revocare in qualunque momento la disponibilità a testimoniare», e in tal caso «la corte non potrà che prenderne atto». Per mancanza «di poteri coercitivi di sorta» nei confronti del presidente della Repubblica, e per via delle «prerogative costituzionali che in generale tutelano la persona che svolge detta funzione». Si prepara dunque un avvenimento storico, poiché senza precedenti nella storia giudiziaria, dove nulla o quasi può essere dato per scontato. Gio. Bia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il documento di Giovanni Bianconi Non c’è soltanto l’allarme per un eventuale attentato contro Giovanni Spadolini o Giorgio Napolitano, ipotizzato da una «sottofonte» del Sismi nell’estate 1993, tra le nuove carte depositate nel processo sulla presunta trattativa fra lo Stato e la mafia. C’è pure una nota riservata del comandante generale dell’Arma dei carabinieri, indirizzata al direttore del servizio segreto militare il 20 giugno 1992, che per l’accusa può forse rivelarsi più importante e significativa. Perché certifica che a quella data — un mese dopo la strage di Capaci in cui era stato ucciso Giovanni Falcone, e un mese prima di quella di via D’Amelio in cui sarà trucidato Paolo Borsellino — c’erano «Seri pericoli per il dottor Borsellino» L’allarme un mese prima della strage Ecco la nota riservata dei Carabinieri con i riferimenti al clima in cui nacque la trattativa I passaggi Lo scenario L’appunto lascia ● 1) trasparire l’idea di un Senza usare ricatto alle istituzioni da il termine «trattativa», parte di Cosa nostra precisi segnali sul successivo bersaglio di Cosa nostra: il procuratore aggiunto di Palermo Borsellino, per l’appunto, che «correrebbe seri pericoli per la sua incolumità a causa delle ultime inchieste sulla mafia trapanese che, fortemente colpita dai recenti successi investigativi, ha di molto ridotto la propria credibilità in seno ai vertici dell’organizzazione». Non solo. In quello stesso appunto si ribadisce che erano a rischio anche i politici siciliani Calogero Mannino e Salvo Andò, già segnalati nelle informative successive all’omicidio di Salvo Lima, bollate dall’allora capo del governo Giulio Andreotti come una «patacca». Pur senza usare il termine «trattativa», l’appunto del comandante dei carabinieri fa esplicito riferimento agli obiettivi perseguiti dalle bombe mafiose; e sembra collimare con l’idea del ricatto alle istituzioni ipotizzato dall’accusa nel processo che vede alla sbarra boss, ex ufficiali dei carabinieri ed esponenti politici dell’epoca. Tra i quali Mannino, che proprio temendo per la propria vi- l’appunto del generale Viesti al direttore del Sismi fa esplicito riferimento agli obiettivi perseguiti dalle bombe mafiose ● 2) Il documento è stato scritto il 20 giugno del 1992, ovvero un mese dopo l’assassinio di Falcone e un mese prima della strage di via D’Amelio che uccise Borsellino La bomba 1 2 ta avrebbe dato l’input per avviare i primi contatti tra investigatori e «uomini d’onore». Scriveva il generale Antonio Viesti al direttore del Sismi: «Nel quadro dell’attività informativa finalizzata a chiarificare le attuali direttrici operative di Cosa Nostra, sono state acquisite da più fonti fiduciarie notizie circa l’intendimento dei vertici dell’organizzazione criminale di opporsi con determinazione all’attuale azione di contrasto dello Stato, agendo contemporaneamente su due fronti». Con le seguenti finalità: «Indurre un clima di grave intimidazione nei confronti di politici, per flemmatizzare l’impegno contro la criminalità, ed eliminare fisicamente alcuni inquirenti evidenziatisi nella recente, proficua attività di repressione». Al di là della terminologia usata (il verbo flemmatizzare rientra nel linguaggio militare), al primo punto si può intravedere il presupposto della trattativa attraverso la minaccia ai politici; in particolare quelli siciliani, come Mannino e Andò, che secondo la vulgata poi riferita dai pentiti di mafia venivano considerati traditori di vecchi patti non rispettati, oppure «rami secchi» di un sistema dei partiti a cui Cosa nostra s’era appoggiata in passato e che non serviva più. Quanto agli inquirenti nel mirino, il nome di Paolo Borsellino scritto in maiuscolo continua a suscitare impressione anche a ventidue anni di distanza: un mese dopo quella informativa, trasmessa a tutti i ministeri e uffici competenti, il commando mafioso poté agire indisturbato davanti all’abitazione della madre del magistrato, dove Borsellino si recava regolarmente; non si riuscì nemmeno a imporre un divieto di sosta con rimozione automezzi per evitare che vi venisse parcheggiata l’autobomba utilizzata il 19 luglio ‘92 per uccidere lui e cinque agenti di scorta. L’appunto dei carabinieri indica come possibili vittime del- I destinatari L’informazione venne trasmessa ai ministeri competenti e agli organi di polizia la mafia anche due carabinieri all’epoca in servizio a Palermo: il capitano Umberto Sinico e il maresciallo Carmelo Canale, che lavorava con Borsellino. Nel processo di primo grado contro l’ex generale Mario Mori (ora imputato anche per la trattativa), nel 2012, proprio Sinico testimoniò che a fine giugno ‘92 lui stesso comunicò al magistrato di aver appreso da un confidente che il prossimo bersaglio sarebbe stato lui. Borsellino gli rispose di esserne consapevole, ma di voler affrontare il pericolo senza alzare troppo le misure di sicurezza per non mettere in pericolo i suoi cari: «Devo lasciare qualche spiraglio, altrimenti se la prendono con la mia famiglia». © RIPRODUZIONE RISERVATA Via d’Amelio, a Palermo, il 19 luglio 1992, dopo l’attentato in cui furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti della sua scorta. Così ha descritto l’esplosione l’unico sopravvissuto, il poliziotto Antonino Vullo: «Improvvisamente è stato l’inferno. Ho visto una grossa fiammata, ho sentito sobbalzare la blindata. L’onda d’urto mi ha sbalzato dal sedile» (Ansa) 24 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 CRONACHE 25 Chiuso il caso Dolce e Gabbana: assolti La Cassazione annulla la condanna per evasione fiscale: «Il fatto non sussiste». La reazione: viva l’Italia MILANO Ammesso che sia inquadrabile come reato di «omessa dichiarazione» l’aggressiva politica di ottimizzazione fiscale praticata dalla società di diritto lussemburghese Gado srl quando gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana le cedettero nel 2004 i propri marchi, è da verificare in un Appello-bis se sia reato riconducibile al legale rappresentante della società Alfonso Dolce (fratello di Domenico), mentre di certo «il fatto non sussiste» per i due stilisti e tre loro professionisti. Lo ha stabilito ieri la Cassazione che, all’esito di una altalena di verdetti dal 2011, ha annullato senza rinvio la condanna in primo e secondo grado a 1 anno e 6 mesi degli stilisti difesi dagli avvocati Dinoia, Simbari e Taglioretti; annullate anche le condanne del commercialista Luciano Patelli nonché dei direttori generale e finanziario Cristina Ruella e Giuseppe Minoni (difesi dai legali Coppi, Bana, Cagnola, Mucciarelli, Centonze); e ordinato un nuovo Appello per il solo Domenico Dolce, con cancellazione intanto dei 500.000 euro di danni all’Agenzia delle Entrate e prescrizione tra soli 7 giorni. Nel 2004 gli stilisti costituiscono la lussemburghese Gado alla quale cedono i marchi ad un prezzo ritenuto dall’accusa sottostimato, con il risultato che le royalties vengono tassate più favorevolmente in Lussemburgo. Nel 2007 i pm Laura Pedio e Gaetano Ruta contestano però che la Gado srl sia solo fit- L’inchiesta a Brescia Robledo indagato Parlò con il legale del Carroccio sul caso Albertini Il marchio Su Twitter ● Il marchio Dolce&Gabbana è uno dei gruppi leader nella moda e nel lusso. L’azienda viene fondata a Legnano nel 1985 dagli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana Il sollievo degli stilisti «Sempre stati cittadini onesti» ● Ad oggi il marchio è presente in 40 Paesi nel mondo e ha 251 punti vendita monomarca ● L’anno scorso il fatturato complessivo del marchio è stato di 970 milioni di euro, in crescita dell’1% rispetto al 2012 tiziamente in Lussemburgo, e che invece tutta in Italia sia la gestione dei marchi che genera reddito. Ma l’1 aprile 2011 il gup Simone Luerti proscioglie tutti perché giudica uno schema di elusione del tutto incompatibile con i principi di tassatività e determinatezza alla base delle responsabilità penali. I pm del pool di Francesco Greco ricorrono allora in Cassazione, puntando con questo caso-pilota ad affermare pure la responsabilità dei professionisti che costruiscono le architetture elusive del Fisco. E il 22 novembre 2011 la Cassazione, mentre conferma il proscioglimento dalla truffa allo Stato, annulla invece quello per omessa dichiarazione. Si celebra così il processo, dove il 19 giugno 2013 il Tribunale assolve gli imputati dall’accusa di avere sottratto base imponibile con la sottovalutazione delle plusvalenze prodotte dalla cessione dei marchi alla Gado, ma condanna per l’omessa dichiarazione. A sorpresa il 29 aprile 2014, nell’Appello, il pg Gaetano Santamaria chiede l’assoluzione condividendo le tesi difensive, ma i giudici confermano la condanna, ritenendo la Gado solo fittiziamente in Lussemburgo, e quindi l’omessa dichiarazione in Italia scientemente finalizzata a conseguire maxirisparmi fiscali. Ieri, però, la Cassazione riporta le lancette all’iniziale proscioglimento del gup. «Siamo persone oneste, W l’Italia», festeggiano gli stilisti per i quali resta aperto il fronte delle Commissioni Tributarie, dove, versati all’erario circa 40 milioni di omessa Iva, pendono ricorsi per circa 350 milioni. Luigi Ferrarella [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Insieme Gli stilisti italiani Stefano Gabbana (a sinistra), 51 anni, e Domenico Dolce, 56 Sono passati due minuti, i suoi avvocati hanno appena pronunciato la parola «assolti», spiegando che «abbiamo vinto su tutta la linea», e il telefono di Stefano Gabbana ricomincia a suonare. «Sono inondato di messaggi — dice —. Siamo in partenza per New York. Torneremo a parlarne, ma a bocce ferme». Un attimo prima su Twitter aveva scritto: «Eravamo certi!!! Siamo delle persone oneste!!! Viva l’Italia». La nota ufficiale inviata dalla casa di moda milanese resterà nella storia come uno dei comunicati più brevi di sempre:«La Cassazione assolve Domenico Dolce e Stefano Gabbana: non c’è stata evasione fiscale». Poi un virgolettato: «Siamo sempre stati delle persone oneste, finalmente la giustizia italiana l’ha riconosciuto e ne siamo molto fieri. W l’Italia» con le firme dei due stilisti. Sintetici, essenziali. Ieri, erano a Milano entrambi. Aspettavano. Poi è scoppiato il diluvio. Gabbana ha sfogato la tensione su Twitter (Dolce è poco tecnologico) ritwittando tutti gli articoli dei siti online che ❞ La solidarietà Stiamo ricevendo decine di messaggi, adesso partiamo per New York poi ne parleremo MILANO Il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, è indagato dalla Procura di Brescia dopo che la Procura di Reggio Calabria ha intercettato un anno fa sull’utenza dell’avvocato Domenico Aiello (non si sa se come indagato o come «terzo» non inquisito ma solo in contatto con indagati) telefonate tra il magistrato e il difensore della Lega e del segretario lumbàrd Maroni. Robledo, che aveva e ha in corso indagini sulla Lega, discuteva con Aiello della procedura e della tempistica con la quale la commissione giuridica dell’Europarlamento (dove la Lega aveva un membro) avrebbe proposto all’aula di concedere o negare all’ex sindaco di Milano ed ex eurodeputato Gabriele Albertini l’immunità che egli invocava contro una causa civile intentatagli a Brescia da Robledo (immunità poi non concessa). Nelle telefonate, trasmesse per competenza ai pm di Brescia che secondo l’Espresso sarebbero orientati a chiedere l’archiviazione, i due parlavano anche della plausibilità o meno della natura privatistica dei gruppi parlamentari, che Aiello propugnava (sinora senza esito) nell’indagine di Robledo sulla Lega per truffa allo Stato nei rimborsi elettorali senza rendiconti. L.Fer. [email protected] via via rilanciavano la notizia: Stati Uniti, Inghilterra, Spagna. Ai suoi 470 mila follower ha ritwittato tutte le breaking fashion news. Ha ritwittato la studentessa di giurisprudenza che scriveva «ho seguito il caso dall’inizio, sentenza più che giusta». Ha ritwittato l’ex onorevole Melania Rizzoli: «Nessuno vi ripagherà del dolore morale, danno d’immagine ed economico subìto #orgoglioferito». Ha ritwittato Oscar Giannino: «L’assoluzione #DolceGabbana faccia riflettere gli insultatori a gogo di chi come me, #Panorama e pochi altri li difendeva, carte alla mano».«E adesso fatevi ripagare», gli scrivono, «e adesso in tanti devono chiedervi scusa, anche nella giunta di Milano». E torna fuori l’episodio del luglio 2013 quando un assessore di Giuliano Pisapia disse che dal Comune i due potevano scordarsi di ottenere spazi in cui sfilare, «non abbiamo bisogno di farci rappresentare da due evasori fiscali». Gli stilisti se n’erano risentiti, chiudendo per tre giorni i loro negozi, il primo sciopero «per indignazione» mai visto nel magico mondo del lusso. Sette anni di indagini. Adesso che è finita, alla maison raccontano che «ci vengono le lacrime agli occhi per la felicità». Daniela Monti @danicorr © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 CRONACHE Il papà di Elena Ceste difende il genero «Per me è innocente, mi fido di lui» L’uomo da ieri è indagato per l’omicidio della donna, ritrovata a 9 mesi dalla scomparsa I volti Il compagno Per l’omicidio di Elena Ceste è indagato da ieri Michele Buoninconti, 44 anni, vigile del fuoco e marito della donna (sopra, nella foto Ansa) Il padre Franco Ceste (sotto), il padre della donna, ha difeso il genero insieme alla famiglia ❞ DALLA NOSTRA INVIATA COSTIGLIOLE D’ASTI Per il padre di Elena Ceste, Franco, non è cambiato nulla. Michele era e resta il brav’uomo che ha sposato sua figlia e il padre dei suoi quattro nipotini. Punto. Che facciano, gli inquirenti. Che indaghino pure su suo genero per omicidio volontario. A casa Ceste Michele è uno di famiglia, non un sospettato: «Per noi è innocente fino a prova contraria. Ci siamo sempre fidati di lui e non c’è una sola ragione per non farlo più adesso». Il signor Franco e la sorella di Elena, Daniela, affidano le loro convinzioni al marito di Daniela che da ieri mattina risponde ai loro cellulari e parla per conto loro: «Lo abbiamo detto e lo ripetiamo, finché non avremo una prova provata che Michele ha fatto questo o quello staremo vicino a lui e ai suoi bambini». Ieri mattina di buon’ora i carabinieri di Asti hanno consegnato al marito di Elena Ceste un avviso di garanzia per omicidio volontario, appunto, e per occultamento di cadavere. E non è chiaro se davvero come giurano gli inquirenti sia soltanto «un atto dovuto» oppure se ci sia qualche elemento nuovo — emerso in questi giorni, dopo il ritrovamento del cadavere — che li ha con- Non abbiamo motivo di dubitare di Michele Staremo vicini a lui e ai suoi bambini Fino a prova contraria per noi non è il colpevole della fine della nostra Elena Madre Elena Ceste , 37 anni, scomparsa il 24 gennaio a Costigliole d’Asti e ritrovata cadavere il 18 ottobre. Aveva 4 figli (Ansa) vinti ad aprire un’inchiesta contro di lui. Scomparsa il 24 gennaio 2014, Elena, 37 anni, è stata ritrovata sabato a 800 metri dalla sua casa, in un canale che i proprietari del terreno stavano ripulendo dopo le piene delle settimane scorse. Senza quelle operazioni di pulizia nessuno avrebbe notato il cadavere, impigliato fra rovi, rami e fango. Potenza Operata da morta, arrestati tre medici Avrebbero continuato a operare una donna anche dopo averne constatato la morte. Tre medici dell’ospedale San Carlo di Potenza sono stati arrestati con l’accusa di omicidio colposo in concorso di una 71enne morta nel 2013. Tra loro c’è il primario del reparto di cardiochirurgia, accusato anche di aver falsificato il registro operatorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA 27 Addosso nessun vestito o indumento, niente che potesse renderla riconoscibile fino alla conferma del dna. Ed è proprio dopo quella conferma che la procura di Asti ha deciso di iscrivere Michele Buoniconti, 44 anni, nel registro degli indagati. Dice un investigatore che sta seguendo il caso: «C’era il suo racconto, a volte un po’ contraddittorio. C’era la storia dei vestiti di lei che lui ha ritrovato asciutti davanti a casa e c’era la lite la sera prima della scomparsa. Ci ha detto che lei aveva ammesso di averlo tradito con due uomini. Tutto questo, però, da solo non sarebbe bastato a inquisirlo per omicidio. Con il corpo ritrovato le cose sono cambiate...». Strano tipo, Michele. Cattolico molto praticante, geloso, con quattro figli piccoli ma molto insistente per averne ancora anche se lei non voleva. Dopo la scomparsa di Elena lui ipotizza nel tempo mille possibili piste: dal ricatto alla setta, dall’esistenza di un video misterioso a quella di fotografie compromettenti. Dettagli di cui non si è mai avuta una sola conferma. I carabinieri hanno sentito ottanta persone che nell’ora presunta della scomparsa (fra e 8 e le 9) si trovavano da quelle parti: niente. Hanno rintracciato gli uomini che avevano avuto relazioni con Elena nel 2013: sempre niente di utile per ritrovarla. Avevano setacciato le case di amici e amiche, le parrocchie locali e perfino i conventi immaginando una possibile fuga: nessuna traccia. Fino a quel corpo nudo, a un passo da casa. Giusi Fasano © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 CRONACHE Terra-Marte (sola andata) La prima missione, la più complicata, l’ha portata a termine: convincere la moglie Anna ad accettare che lui possa essere il primo uomo a partire per il pianeta Marte. Viaggio di sola andata. «Intanto il primo lancio è previsto nel 2024. E poi sono sicuro che qualcosa cambierà, non credo che ci lasceranno morire lì su Marte». Giacinto De Taranto, 33 anni, candidato astronauta, è un sognatore ma con gran senso di pragmatismo. Non uno sprovveduto: napoletano, laurea in ingegneria aerospaziale Il progetto ● Giacinto De Taranto, 33 anni, (nella foto sotto, al centro) è uno dei candidati italiani in corsa per partecipare al progetto «Mars One» ● Ideato dall’olandese Bas Lansdorp, Un ingegnere aerospaziale è tra gli 11 italiani selezionati per colonizzare il pianeta: «Spero non ci lascino morire lassù» Il Pianeta Rosso Marte è il quarto pianeta del sistema solare, l’ultimo di tipo terrestre Mercurio Sole Terra Venere Distanza tra Terra e Marte circa 56 milioni di chilometri Viaggio stimato 200 giorni Rivoluzione attorno al Sole 687 giorni Giorno solare 24 ore, 39 minuti e 35 secondi Satelliti 2 (Fobos e Deimos) Giove Saturno Marte TEMPERATURA 30 20° 0 DIAMETRO EQUATORIALE Marte 6.804,9 km -30 -60 -90 -120 -150 Min. Plutone GRAVITÀ Accelerazione pari a 0,376 volte quella terrestre 26,3 kg su Marte «equivalgono» a Terra 12.756 km -140° LE MISSIONI Nettuno Urano 1964 1971 Mariner 4 della Nasa (primo passaggio in prossimità del pianeta) Mars 2 (sonda Urss, la prima a impattare il suolo di Marte) COMPOSIZIONE DELL’ATMOSFERA Anidride carbonica 96% Azoto 2,7% Argon 1,6% Ossigeno 0,13% 70 kg sulla Terra Acqua 0,03% Monossido di azoto 0,01% Mas. ❞ Corriere della Sera aeronautica, ha vinto una borsa di studio a Montreal ed è stato ricercatore in Kansas. Adesso è a Napoli, la sua città, in attesa di un lavoro e di una risposta da «Mars One», il progetto per colonizzare il Pianeta Rosso: primo equipaggio (due donne e due uomini) programmato tra dieci anni, 705 aspiranti ancora in corsa, 11 italiani, tra cui lui. «Ho saputo negli Stati Uniti «Mars One» prevede di stabilire una colonia su Marte. Il primo gruppo di 4 astronauti dovrebbe partire nel 2014 e arrivare dopo 200 giorni di viaggio che cercavano astronauti. Non ho esitato, anche se c’era quella clausola della sola andata». Prima un questionario con una quindicina di domande («Tipo: qual è stata l’esperienza più choccante? Ho risposto: un incidente in macchina, sono vivo per miracolo»). Poi un video di 60 secondi, nel quale convincere tutti di essere il candidato ideale e spergiurare di avere senso dell’umorismo. Richie- sta curiosa. «Evidentemente danno importanza alla capacità di essere allegri, non vogliono musoni». Il progetto della società dell’olandese Bas Lansdorp, sostenuto anche dal Nobel Gerard’t Hooft, è alla disperata ricerca di fondi (stime per il primo lancio intorno ai 5 miliardi di euro). La Endemol (quella che produce Il Grande fratello) si è fatta avanti. «Le troupe segui- ranno i prossimi test, le prove di intelligenza e di adattabilità in un ambiente ostile» spiega De Taranto. Alquanto dubbioso: «In verità sognavo di andare nello spazio, non in un reality». Nonostante questo, insiste. «Sin da piccolo è stato il mio sogno, da quanto a 12 anni i miei genitori mi hanno regalato un telescopio». A detta degli scienziati del Mit di Boston rischia però di trasformarsi in Il primo lancio è previsto per il 2024: mia moglie sa che voglio vivere lì incubo: secondo i loro studi nessuno può resistere su Marte per più di 68 giorni. E «Mars One» (per motivi economici, come onestamente ammettono gli organizzatori) non prevede biglietti di ritorno. «Nessuna sorpresa. È una materia che ho studiato e conosco bene — si mostra tranquillo De Taranto —. So che allo stato ci sono molti problemi da superare. Primo fra tutti, le radiazioni solari. Se non si trova il modo di schermarle è impossibile sopravvivere». Dunque? «Tutti gli esperti concordano che, se si vuole, l’uomo metterà presto piede su Marte. Non c’è solo questa iniziativa, altri privati e le agenzie spaziali internazionali stanno studiando come riuscirci. Adesso non abbiamo la tecnologia, ma io sono ottimista, tra dieci anni chissà». Per questo si è candidato e per questo Giacinto De Taranto spera di spuntarla. Nell’attesa, conduce una vita normalissima. «Ho un fisico quasi atletico, mi mantengo in forma con qualche corsetta. Mangio poca frittura e carne, ma questo da sempre». Con la moglie Anna assicura che va a gonfie vele. «Ho contatti per andare a lavorare in Francia o in Germania. Lei mi seguirà». Su Marte non potrà farlo. Ma ancora mancano dieci anni, se va bene. Riccardo Bruno © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Il ricordo Tullio Regge, dalla teoria della relatività alle battaglie per una scienza sociale di Edoardo Boncinelli T ullio Regge è stato una delle grandi menti dei nostri tempi. Fisico teorico di grande spicco, ha dato per anni lustro al nostro Paese in uno dei campi di studio più ostici, la teoria della Relatività soprattutto in un’epoca nella quale quella sembrava rappresentare solo un trastullo per menti eminentemente matematiche. La teoria è cresciuta e ha raggiunto un livello di tutto rispetto proprio grazie a ingegni come il suo, che ne hanno saputo penetrare i segreti e chiarire gli enigmi. Quando occuparsi di tali temi poteva spaventare qualsiasi cervello, Regge propose una teoria dello spazio tempo relativistico che si impose nel mondo. Il nocciolo di tale teoria, «i poli di Regge», ha dominato per anni il quadro fisico matematico della struttura dell’universo e del suo rapporto con i corpi celesti in esso immersi. Molti lo ricorderanno per quello, ma Regge non è stato solo quello. A partire da una certa età si è impegnato in questioni di applicabilità delle conquiste scientifiche e di etica sociale. Soprattutto in una rubrica della quale è stato titolare per anni sulla rivista Le Scienze, edizione italiana di Scientific American, Regge ha condotto mitiche battaglie per affermare le verità della scienza e il suo diritto a dire la sua nella programmazione della vita sociale e del suo progresso. Famose tra le tante sono le battaglie a favore degli Ogm e di altre proposte della scienza e della tecnica moderne. Io le conosco in prima persona, perché quando lui, in là con gli anni e fiaccato da una maligna infermità dovette lasciare la rubrica mensile, Enrico Bellone, allora direttore della rivista, mi chiamò a sostituirlo. In un senso molto particolare posso dirmi un suo continuatore, almeno nella divulgazione e nella polemica civile. Grande scienziato dunque, e voce dei diritti della scienza, Regge lascia un grande vuoto e ci lascia più soli e smarriti, orfani della luce del suo intelletto. La scienza può essere bellissima e illuminante nelle mani giuste. Non tutti però possono raggiungere tale altezza. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le borse delle meraviglie a cura di Fabiana Giacomotti Il volume celebrativo dei sessant’anni della illustre maison fiorentina 184 pagine, 191 illustrazioni a colori, cartonato Genio della fisica Tullio Regge, nato a Torino l’11 luglio 1931, laureato in fisica a 21 anni, ha lavorato a lungo a Princeton: da tempo malato, è morto giovedì sera 29 Presentazione martedì 28 ottobre 2014 alle ore 18.30 presso la libreria della Triennale di Milano viale Alemagna 6 In libreria e su braccialini.it segui Braccialini su 30 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera ● Supervisore unico Domani la Bce renderà pubblici tutti i risultati delle valutazioni di 130 istituti di credito È solo con bilanci più trasparenti che il rubinetto del credito tornerà ad aprirsi per imprese e famiglie ANALISI & COMMENTI D di Luigi Ippolito Le ottusità burocratiche di Bruxelles che portano la Gran Bretagna sull’orlo dell’euro-addio N on potrebbero essere due leader più diversi, David Cameron e Matteo Renzi, per temperamento personale e storia politica. Eppure il gesto malaccorto di Bruxelles, che ha chiesto all’improvviso a Gran Bretagna e Italia di staccare sostanziosi assegni per rimpinguare le casse europee, ha finito per rafforzare un asse potenziale rivolto contro le ottusità burocratiche della Commissione. Ma soprattutto ha dato fiato a quanti in Inghilterra chiedono a gran voce l’uscita di Londra dall’Unione. Lo stesso premier britannico ha ammonito ieri che le pretese della Commissione «non sono di aiuto sulla questione dell’appartenenza della Gran Bretagna alla Ue». E lo dice a ragion veduta, Cameron: sul suo fianco destro preme lo Ukip, lo United Kingdom Independence Party, che cavalca le paure per l’immigrazione (comunitaria, prima ancora che extra) e fa dell’uscita dall’Europa la propria bandiera. Lo Ukip ha da poco conquistato il primo seggio a Westminster, si appresta a strapparne un secondo e vola alto nei sondaggi nazionali. E nello stesso partito conservatore al governo le correnti euroscettiche hanno preso vigore come non mai. Per questo Cameron deve guardarsi le spalle, indurire i toni sugli immigrati e sui contributi alla Ue. Ma soprattutto deve riuscire a rinegoziare un rapporto con Bruxelles che sia «vendibile» agli elettori, ai quali ha promesso entro il 2017 un referendum sulla permanenza della Gran Bretagna in Europa. Ecco allora che non bastano le rassicurazioni di José Barroso, presidente uscente della Commissione, secondo cui «Bruxelles è stata attenta a non politicizzare il processo»: sembra invece che nelle stanze dell’Unione abbia prevalso quella miopia che sta spingendo sempre più Londra al largo della Manica. Ma se una Gran Bretagna fuori dall’Europa sarebbe una piccola Inghilterra, anche l’Unione senza gli inglesi, che siano Shakespeare o gli One Direction, sarebbe una piccola Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Su Corriere.it Puoi condividere sui social network le analisi dei nostri editorialisti e commentatori: le trovi su www.corriere.it opo mesi di lavori preparatori, domani la Banca centrale europea renderà pubblici i risultati della valutazione complessiva dello stato di salute dei bilanci di 130 grandi banche europee, l’82% degli attivi bancari di tutta l’Unione. Si avranno così informazioni più precise su quanto valgano davvero i crediti iscritti a bilancio dalle banche e, con i risultati degli stress test, anche quanto questi valori potrebbero scendere in condizioni macroeconomiche e di mercato particolarmente negative. Nelle due settimane successive alla pubblicazione, le banche con capitale insufficiente a sostenere le loro esposizioni dovranno presentare piani per colmare la loro carenza di capitale entro la metà del 2015. I risultati degli stress test saranno usati dalla Bce che, dal primo novembre, diventerà il supervisore unico dell’attività bancaria delle grandi banche in Europa. Arriva così finalmente a compimento un passo cruciale del processo di unione bancaria. L’idea di trasferire la supervisione alla Bce deriva da una presa d’atto: negli ultimi anni i bubboni finanziari che hanno messo in ginocchio il sistema bancario spagnolo (poi salvato con i soldi del fondo europeo Salva-Stati) come anche i più recenti scandali del portoghese Banco Espirito Santo e della banca austriaca Hypo Alpe Adria sono usciti dalla opacità dei bilanci bancari a sua volta consentita dalla frammenta- CHIARA DATTOLA ● Il corsivo del giorno DAI TEST SULLE BANCHE SPINTA ALL’ECONOMIA di Francesco Daveri zione delle regole e delle supervisioni nazionali. Prima di assumere la supervisione, in questi mesi Francoforte ha scritto corposi libri di istruzioni che hanno costretto le banche a intraprendere uno sforzo per uniformare le definizioni dei loro crediti poco liquidabili e di dubbia esigibilità. Uno sforzo che ha già prodotto risultati tangibili. Parlando di ripulitura dei bilanci bancari, molto è già avvenuto nell’ultimo anno. In Italia, già nel 2013 sono cominciate drastiche operazioni di pulizia dei bilanci. Unicredit ha concluso il 2013 con una maxi-perdita da 14 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo ha chiuso l’anno con perdite da oltre 4,5 miliardi e con rettifiche di valore per altri 6,8 miliardi. Varie manovre straordinarie hanno interessato anche le altre banche coinvolte dai test della Bce. Domani si saprà per chi queste operazioni sono state sufficienti e a chi sarà richiesto uno sforzo supplementare. Di sicuro le banche di tutta Europa hanno cominciato da tempo a rafforzare il proprio stato patrimoniale in vista di un esame che punta a restituire la fiducia degli investitori internazionali nella solidità del sistema finanziario della Ue. È solo con un recupero di trasparenza dei bilanci bancari che il capitale degli investitori ritornerà a premiare le banche e i banchieri che fanno bene il loro mestiere di reperire fondi e di allocare il credito all’economia, anziché riversarsi a pioggia nel settore bancario nella fondata speranza del prossimo salvataggio pubblico. Sarebbe però miope pensare che il test sui bilanci conti solo per banche e banchieri. Conta anche per imprese e famiglie europee. È dai loro radar che è scomparso il credito in questi anni. Ed è solo con banche finalmente capitalizzate e con bilanci più sicuri che il rubinetto del credito bancario tornerà ad aprirsi per famiglie e imprese. Ma quella di domani è anche una pagina importante per l’Europa politica, per riavviare la costruzione di un’Europa più multipolare e meno germanocentrica, basata su regole simmetriche e condivise. Solo in un’Europa in cui anche le banche tedesche (comprese le pubbliche) possano essere valutate ed eventualmente indotte alla ricapitalizzazione o alla fusione da un supervisore unico si può pensare che i governi nazionali come quello italiano e francese possano accettare di sottoporre i loro bilanci all’approvazione preventiva di Bruxelles. In ballo, da domani, non ci sarà solo il destino delle banche europee, ma un pezzo del futuro dell’Unione Europea. © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 CITTADINANZA IMMIGRAZIONE E IUS SOLI GLI ERRORI BIPARTISAN DI UN DIBATTITO SURREALE di Claudio Martelli Diritti Le proposte del premier porterebbero a conseguenze paradossali, le polemiche della Lega dimostrano mancanza di memoria. E Forza Italia è più interessata a spiazzare Ncd che ai migranti C aro direttore, a folate improvvise si accende e si spegne il dibattito sull’immigrazione. Questa volta protagonisti sono il premier Matteo Renzi, il leader della Lega Matteo Salvini e, a seguire, Silvio Berlusconi. Il primo vuole introdurre lo ius soli ma solo per i bambini stranieri che nati in Italia completano un ciclo di studi scolastici di almeno cinque anni. Il secondo vuole accogliere i profughi ed espellere gli immigrati clandestini. Il terzo più che alla materia sembra interessato a spiazzare Angelino Alfano scavalcandolo in progressismo. Andiamo con ordine. Il presidente del Consiglio sembra ignorare che lo ius soli è già previsto dalla legge sulla cittadinanza del 1992 tuttora in vigore e ritiene, erroneamente, che ius soli significhi solo diritto di essere cittadini là dove si è nati. Viceversa, nella stragrande maggioranza dei Paesi europei significa, anzitutto, diritto di essere cittadini là dove si occupa il suolo, dove si vive da un certo numero di anni: insomma, si tratta di un diritto che deriva dalla residenza, non dalla nascita. In Italia per diventare cittadini occorrono dieci anni di residenza, in Germania otto, in Francia cinque, nel Regno Unito quattro, eccetera. In ogni caso, in nessun Paese europeo la cittadinanza viene concessa ai bambini indipendentemente dalla condizione dei genitori, dalla durata della loro permanenza regolare nel territorio dello stato e, in Francia come in Italia, solo al raggiungimento dei 18 anni. Il perché è intuitivo. Se la proposta di Matteo Renzi diventasse legge potrebbe dar luogo a conseguenze surreali come le premesse da cui deriva. Qual è la ragione per cui dovremmo escludere dallo stesso diritto di diventare italiani, dopo cinque anni, gli adulti che, a differenza dei bambini, l’Italia l’hanno scelta, ci lavorano e pagano le tasse? Che senso avrebbe avere bambini italiani per diritto di nascita figli di genitori che restano invece stranieri? Perché, dunque, non seguire la strada maestra di una riduzione a cinque, sei, sette anni del periodo di residenza necessario perché tutti gli stranieri — adulti, genitori e bambini — ottengano il diritto di cittadinanza? Lo ius soli nella accezione assoluta in cui ne parla il nostro presidente del Consiglio esiste solo nel nuovo mondo e in particolare negli Stati Uniti dove — attenzione — aveva il senso e la funzione di distinguere i diritti dei nativi — born in the Usa — da quelli degli immigrati. Dunque una misura concepita per restringere i diritti, non per allargarli, tant’è che solo i nativi possono, per esempio, diventare presidenti mentre da questa possibilità restano esclusi coloro che pur essendo cittadini americani non sono nati negli Stati Uniti. È questa discriminazione l’obiettivo degli ignari imitatori italiani? Tra l’altro, dopo tante proposte e tanti rinvii, il presidente statunitense Barack Obama ha annunciato una riforma di questo aspetto della Costituzione americana. In Europa, originariamente e fino a Napoleone Bonaparte Primo console, lo ius soli fondava non un diritto dei cittadini ma quello del sovrano di annettere alla propria autorità e di trattare come sudditi gli uomini e le donne che abitavano nel territorio dello stato compresi i territori frutto di conquiste militari più o meno recenti. E veniamo alla Lega. Matteo Salvini ha riempito Piazza Duomo a Milano di una gran folla reclamando a gran voce: «I profughi vanno accolti, i clandestini vanno espulsi!». Parole salutate con grande entusiasmo dai presenti e contestate po- ❞ Proclami e Costituzione Salvini sui profughi ha detto parole in linea con la Carta: ma sino a ieri il Carroccio li respingeva in mare aperto lemicamente dai partiti di centro sinistra. E così è andato in scena un altro dibattito surreale. Le parole di Salvini sono del tutto in linea con la Costituzione della Repubblica (articolo 10) e con le leggi vigenti. Dunque il Partito democratico e la sinistra anziché polemizzare dovrebbero rallegrarsi di questo annuncio e di questo impegno che rovesciano come un guanto la politica a lungo seguita dalla Lega in materia di immigrazione. A protestare dovrebbero essere, semmai, i militanti leghisti che, viceversa, oggi applaudono Salvini evidentemente dimentichi che sino a ieri la Lega, col suo ministro dell’Interno Roberto Maroni, respingeva i profughi in mare aperto mentre, a botte di sanatorie, accoglieva sei, settecentomila clandestini alla volta. L’immigrazione è un problema serio ma ancora più serio è il problema della mancanza di memoria e di conoscenze dei nostri politici e l’abitudine ormai invalsa a polemizzare a prescindere da quel che ciascuno dice e, soprattutto, a prescindere dai fatti. Ex ministro della Giustizia, autore nel 1990 della Legge sull’immigrazione che porta il suo nome. 31 ●S LA TRASPARENZA ASIMMETRICA DEL GOVERNO SU UE E SPRECHI COMMENTI DAL MONDO La Francia rischia se rompe tutti i suoi tabù della crisi ● ❞ L’ampiezza economica giustifica forse la rottura di molti tabù, ammette Alexandra Schwartzbrod nel suo editoriale su Libération. Ma, attenzione: dopo aver aperto una breccia nel principio dell’universalità della protezione sociale, modulando gli assegni famigliari sul reddito, il primo ministro francese Valls intende liberalizzare il lavoro domenicale: «Buona idea, se resta volontario e viene equamente remunerato. Ma chi ci dice che un giorno non diventerà invece obbligatorio?» si chiede l’opinionista. Messico, il mondo parallelo del Presidente proposito di diritti ● ❞ Aumani, il Messico sta attraversando «la peggior crisi degli ultimi anni» avverte l’economista Gerardo Esquivel dalle pagine de El Universal. Otto militari sono accusati della mattanza di almeno 15 civili, tra cui 3 adolescenti, a Tlatlaya, sud ovest della capitale, e poliziotti di Iguala e Cocula sono inquisiti per 6 omicidi e la scomparsa di 43 studenti, dopo una protesta. Ciononostante il Presidente della Repubblica ha rinnovato la sua stima e la sua fiducia alle Forze Armate, come se vivesse «in un mondo parallelo dove tutto va bene e funziona». a cura di Elisabetta Rosaspina © RIPRODUZIONE RISERVATA Mart—Rovereto ul principio dovremmo essere tutti d’accordo: il rapporto di fiducia tra governo e cittadini non può che rafforzarsi se c’è trasparenza, cioè se il governo decide di fornire il maggior quantitativo di informazioni possibile su ciò che il governo stesso fa o non fa, e su quali vincoli esso debba fronteggiare. Bisogna però essere rigorosi nel mettere in pratica questa trasparenza, evitando di farne un’arma politica impropria, e alla lunga controproducente. Giovedì scorso il governo Renzi ha preso la decisione piuttosto forte di rendere disponibile sul sito del ministero dell’Economia la lettera del commissario europeo per gli affari economici e monetari Jyrki Katainen in cui si chiedono modifiche alla legge di Stabilità. Tutti hanno potuto leggere la clausola «strettamente confidenziale» stampigliata sulla lettera stessa, clausola evidentemente tenuta in scarsa considerazione dal governo. Poco dopo il presidente del Corso Bettini, 43 38068 Rovereto / TN Orari d’apertura Mar / Dom 10.00 / 18.00 Ven 10.00 / 21.00 Lunedì chiuso © RIPRODUZIONE RISERVATA IL VUOTO INTORNO AL LEADER PARTITI NATURE MORTE? SEGUE DALLA PRIMA I nfine perché se si vuole davvero cambiare l’Italia, la prima cosa è una rivoluzione culturale contro un insieme di stereotipi del passato che hanno il loro habitat elettivo proprio a sinistra. Questa rivoluzione dall’alto (l’ennesima «rivoluzione passiva» della nostra storia) è quella a cui si è dedicato Matteo Renzi smantellando virtualmente il Pd (hanno ragione i suoi avversari interni): gettandone via pezzi della storia, distruggendone i luoghi comuni della tradizione, le idee ricevute del suo «popolo». Lo fa quasi sempre con poco garbo, è vero, spargendo sulle ferite aceto anziché miele, ma si spiega: se in tanto tempo i padri, i vari D’Alema e Bersani — che avevano tutto il garbo necessario — non sono stati capaci di cambiare nulla, cercando invece di far sopravvivere tutto con la speranza che funzionasse ancora, allora è inevitabile che i figli procedano senza guardare troppo in faccia a nessuno. Ma proprio per le cose appena dette, smantellando il Pd, cioè smantellando la Sinistra esistente, Renzi manda all’aria tutto, perché era su quella Sinistra che storicamente ormai tutto si reggeva. Inevitabilmen- te, cioè, egli smantella anche la Destra. Mostrando l’obsolescenza dell’una mostra l’inconsistenza pure dell’altra, che in Italia è stata sempre priva di una vita propria. Accade così che per circostanze riguardanti in buona misura la vicenda italiana, e dunque indipendenti dalla sua volontà, Renzi abbia ben poche speranze di essere un ricostruttore. Per cercare di rimettere in moto la storia del Paese egli ha dovuto per forza sbarazzarsi del Pd: ma facendolo vede farsi il vuoto intorno a sé. Oggi infatti, vuoi nel sistema dei partiti, vuoi sul tavolo delle proposte politiche, vuoi in lizza per eventuali leadership alternative, oltre il Pd di Renzi — cioè oltre Renzi — non c’è più nulla: solo una tabula rasa. Non a caso al presidente del Consiglio arride un consenso plebiscitario che non conosce confini di Destra e Sinistra, avendoli egli cancellati virtualmente tutti ed essendo rimasto di fatto l’unico in campo. Il suo successo si accompagna dunque alla solitudine. È la solitudine di un giovane vincitore, certo. Ma proprio in quella solitudine, bisogna dirlo, c’è qualcosa che inquieta: l’ombra di un rischio, il sentore di un eccesso. Ernesto Galli della Loggia © RIPRODUZIONE RISERVATA 0 4 /1 0 .1 4 — 2 0 / 0 9 .1 5 2014 Mart Rovereto Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Consiglio ha rincarato la dose, rivendicando su Twitter l’esigenza della trasparenza anche a livello di bilancio dell’Unione Europea. Il presidente Renzi sembra però sottovalutare la memoria degli italiani, i quali ancora non hanno avuto il piacere — o il dispiacere — di leggere i 25 documenti finali relativi alla spending review dell’ex Commissario Carlo Cottarelli. Nella sua versione iniziale — presentata sotto forma di una serie di slide — la legge di Stabilità trova(va) risorse per 15 miliardi dalla revisione della spesa pubblica, mentre la versione depositata alla Camera sembra già rassegnarsi a più modesti tagli per 5 miliardi. Perché mai i cittadini che pagano le tasse non hanno il diritto di leggere le proposte fatte al governo proprio da Cottarelli per tagliare la spesa che queste tasse finanziano? Chi decide il confine fra la trasparenza buona e quella cattiva? Riccardo Puglisi Info e prenotazioni 800 397760 +39 0464 438887 [email protected] mart.trento.it/guerra twitter: @mart_museum 1914 In partnership con Media partner Partner tecnico 32 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 Tempi liberi Benessere Viaggi Food Moda Fonte Discovery Italia/ The Marketing Lab 33 SuperMan alla guida del carrello Fanno la spesa una o più volte la settimana, si fanno guidare dalla pubblicità, dai nuovi prodotti e si concedono quelli «fuori lista». Ecco gli uomini al supermercato 34% Funzionali 13% Entusiasti Esperti Design 14% Tecnologia 39% Distaccati Famiglia Il tempo trascorso in volo è l’unico in cui siamo davvero «sconnessi» da tutto. Ma le cose stanno cambiando: siamo assediati da start-up che vogliono farci lavorare (e socializzare) per forza anche lì L’ultimo spazio vuoto di Fabio Savelli ● L’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) ha dato il via libera il 26 settembre scorso all’utilizzo in modalità connessa degli apparecchi elettronici sugli aerei, eliminando l’obbligo di metterli in «modalità volo» e dunque concedendo la possibilità di avere connessioni wi-fi. ● Spetta ora a ciascuna compagnia di volo stabilire se ci sono le condizioni di sicurezza per permettere l’uso in volo di apparecchi elettronici connessi Single I l più lesto a fiutare il cambiamento è stato – anche stavolta – un italiano: Ugo. Di cognome fa Vanuzzi ed è un designer trapiantato a Parigi da diversi anni. Ha appena lanciato un’applicazione – acquistata già da diversi vettori – che incorpora giochi, film, musica, Facebook, prenotazione taxi, noleggio auto, quotidiani e riviste tramite connessione wi-fi a 10 mila metri di altezza. Il primo aereo con «Ugo» a bordo (sì, l’app si chiama come lui) decollerà entro la fine di quest’anno dopo il recentissimo via libera dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) che ha eliminato l’obbligo della «modalità in volo» per gli apparecchi elettronici sdoganando, di fatto, Internet in alta quota anche nella Vecchia Europa. Vueling, la compagnia di volo controllata da un holding paritetica tra Iberia e British Airways, attratta dal mantra dei servizi a valore aggiunto, ha invece agito sulla leva del marketing. Ha appena sponsorizzato un evento ideato da Assolombarda mettendo insieme 100 giovani imprenditori italiani e spagnoli cercando di liberare (su un aereo di linea) gli «animal spirits» del capitalismo. Tema: startup nel turismo. In filigrana c’era l’interesse a trovare nuove idee di business nel tempo perso – finora – del volo. La maieutica socratica ha così prodotto una sorta di LinkedIn aereo: la compagnia di volo condivide su una piattaforma social i nomi (e le professioni) dei passeggeri a bordo. I quali possono conoscere e presentarsi tra loro nel caso intravedano possibili sinergie lavorative. Il meeting sulla tratta Milano-Barcellona ha partorito anche un’applicazione basata sul teorema della formazione a distanza: sei a bordo, clicchi sull’icona, ti metti la cuffia e migliori il tuo inglese attraverso una serie di esercizi à la carte. Ora immaginate di essere un direttore delle risorse umane di una multinazionale in volo per gli Stati Uniti. A bordo, grazie a questo nuovo LinkedIn, potreste scoprire di avere decine di potenziali candidati affascinati dall’idea di far parte della vostra realtà. Potreste ricevere decine di curricula cartacei all’istante se i dispositivi sono collegati via wi-fi con una stampante in Gli aerei e il wi-fi Dal LinkedIn che permette di intrecciare rapporti di lavoro con il vicino di fila all’app che unisce Facebook e prenotazione taxi ILLUSTRAZIONE DI ANNA RESMINI Le tappe facevano volare. Anche con la testa. Senza «scocciature». Senza dover lavorare anche tra le nuvole. Nell’ultimo spazio vuoto rimasto. Una situazione che potrebbe diventare ingestibile se siamo sul volo più lungo del mondo: Sydney-Dallas, compagnia Qantas, 13.804 chilometri di oceano Pacifico, 15 ore e 25 minuti di vuoto pneumatico ora coperto dal vicino di sedile a caccia di finanziamenti. I tuoi. Se questo è lo scenario sempre più realistico resta un’incognita: come funzionerà il modello di business ad alta quota. Che ci suggerisce una serie di domande: quanto ci faranno pagare la connessione? Verrà inserita nel costo del biglietto? I prezzi, quindi, saliranno? Scandagliando le offerte commerciali dei vettori che si stanno affacciando al nuovo che avanza si capisce subito che a diecimila metri Internet rischia di essere classista. Perché nella stragrande maggioranza dei casi il wi-fi è destinato solo ai passeggeri in classe business. Altre, come la russa Aeroflot, la Singapore Airlines e la Tap Portugal, hanno trovato una formula ibrida: paghi la connessione in proporzione al traffico dati consumato (quindi occhio ai video-tutorial: l’inglese può costarci caro anche in altitudine). Altre ancora – come Air Canada, American Airlines, Emirates, 3,2 miliardi di passeggeri viaggiano ogni anno su voli di linea. Secondo la Iata il numero è destinato a raggiungere i 7,4 miliardi nel 2035, con una crescita annua del 4% grado anche di sfornare biglietti da visita alla bisogna. O peggio: siete un gestore di grandi patrimoni sulla linea Londra-Singapore. Dopo qualche minuto calamiterete decine di startupper a caccia di finanziamenti per la loro straordinaria idea di business: un’applicazione social all’ultimo grido. Così potreste anche trovarvi a rimpiangere i voli offline. Anche se li trovate terribilmente noiosi e improduttivi. Almeno vi Etihad (socio di Alitalia), Japan Airlines, Lufthansa – propongono diversi tipi di abbonamento a seconda del tempo di utilizzo della connessione. British, Qatar e Tam Airlines sono più riluttanti a concedere il wi-fi e per ora hanno messo a disposizione solo il servizio Gsm a bordo. D’altronde il tema riguarda le economie di scala del servizio. Perché non per tutte risulta conveniente coprire i costi degli impianti (senza ovviamente inficiare sulla sicurezza delle trasmissioni) se il servizio viene utilizzato da un numero esiguo di passeggeri. Così il rischio semmai è che – una volta liberalizzato il wi-fi sui voli – le compagnie proveranno a venderci tutta la gamma di applicazioni/esperienze che nel frattempo avranno implementato sulle loro piattaforme. Potranno persino noleggiarci tablet e smartphone nel caso ne fossimo sprovvisti. Da qui il tema della privacy: dovremo fornire tutti i nostri dati? Verremo schedati con inevitabili pressioni di tipo commerciale? E se il telefono del compagno di viaggio suonerà ininterrottamente a causa della sua fastidiosa chat? @fabiosavelli © RIPRODUZIONE RISERVATA di Antonella Baccaro QUEL TERZO OCCHIO CHE FA VEDERE I TRAUMI ALTRUI (E A VOLTE I PROPRI) C apita quando si è single da un po’ di tempo e gli incontri alle spalle rischiano di diventare più di quelli venturi, di sviluppare quel «terzo occhio» che ci fa guardare gli altri come se fossero trasparenti, individuandone le crepe prodotte dal tempo e dalle esperienze. Si è seduti amabilmente con un calice in mano ma la mente già elabora una fotografia: «arrabbiato», perché la compagna lo ha lasciato male; «dissociato», perché è un’altra la vita che vorrebbe ma non sa come procurarsela; «sovraeccitato», per- ché ha scoperto che anche da adulto può vivere i sentimenti con la leggerezza (e l’irresponsabilità) di un ragazzino. Poi, man mano che si va avanti, affiorano brandelli di vita e la diagnosi si fa più precisa: ricordi di una mamma troppo presente, di un padre molto duro, di un’adolescenza ritardata. Passo dopo passo gli occhi scrutano e la mente registra dettagli che ricompone in una storia, quella di chi ci sta avanti, e magari desidera proprio liberarsi di quel passato che ci sta raccontando. Può essere che ci sfuggano le nostre com- plessità, ma quelle dell’altro le vediamo benissimo, proprio quando vorremmo dimenticarci di tutto e buttarci a capofitto in una storia. Ed è così, proprio durante una conversazione potenzialmente romantica, che può affiorare la domanda: «Ma tu l’hai mai fatta l’analisi?». Il fatto è che tutti a un certo punto perdiamo il filo di noi stessi e incontrare persone nuove può aiutare a guardarci dall’esterno. A patto di non restarci troppo male se qualcuno ci vede «ossessivi», «psicotici», insomma non «normali», ma soprattutto purché non si ❞ Passo dopo passo, si ricompone la storia segreta di chi abbiamo di fronte pensi che l’altro possa essere la cura dei nostri mali. A volte vedere con chiarezza i traumi altrui è scoraggiante, ma può esserlo ancor di più prendere coscienza dei propri nello sguardo altrui. Forse non c’è niente di meno eccitante che scoprire le nostre falle quando vorremmo apparire sublimi. Talvolta si fugge. Ma può succedere che le debolezze s’intreccino in un incastro perfetto. Fateci caso la prossima volta che anziché chiedervi di che segno sia, penserete: ma ci sarà andato in analisi? © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Moda I protagonisti Canale Moda Quando il pancione (e le altre rotondità) sono sexy www.corriere.it/moda L’azienda ● Fondato a Trivero (Biella) nel 1910, il gruppo Ermenegildo Zegna ha un fatturato (2013) di 1,27 miliardi di euro. Presente in 100 Paesi, l’export supera il 90 per cento della produzione. La Cina pesa per il 25% sui ricavi del gruppo: da due anni è il primo mercato per fatturato mentre l’Europa resta il secondo mercato, seguita dalle Americhe È tempo, anche, di bilanci qui a Shanghai, per Zegna. C’è un cortometraggio da festeggiare, «A rose, reborn» per la regia di Park Chan-wook, con l’ultimo episodio di quattro presentato a un pubblico di potenziali (o potenti) clienti cinesi, e un’estetica da portare avanti e su cui lo stilista Stefano Pilati sta facendo un lavoro preciso che dopo due anni, quattro s t a g i o n e e t r e s f i l a te h a un’identità già definita. «Mancavo dalla Cina dal 2005 e debbo dire — racconta — che quello che mi ha colpito è il feeling con la gente. Dal punto di vista estetico, sono talmente tanti (30 milioni solo a Shanghai ndr) che non puoi capire o catalogare. Però c’è qualcosa di sincero e vero nel loro modo di essere. Cammino senza paure. Non posso dire lo stesso di Tokyo: una città che mi inibisce perché mi chiede si essere sempre attento». La passione di Pilati per l’Oriente non è certamente un mistero: «Ma non è stato per questo che abbiamo scelto di presentare “A rose, reborn” qui, di ambientarlo in parte in Magra è (ancora) bello? Sembra proprio che l’aria stia cambiando, soprattutto dopo che Steven Meisel ha voluto Candice Huffine (foto) — 90 kg per un metro e ottanta di altezza, quinta di reggiseno — sul Calendario Pirelli 2015 accanto alle filiformi Adriana Lima, Natalia Vodianova, Isabeli Fontana, Raquel Zimmermann. E per le curvy apre anche un portale. Servizio di Maria Teresa Veneziani Seducenti con il pancione Ancora (dolci) rotondità sotto i riflettori: sono quelle di Blake Lively, che sul red carpet ha esibito il pancione fasciato da un abito Gucci. L’attrice è una delle «yummy mummy». A guidare la lista c’è Kate Middleton, che è apparsa all’Action on addiction Autumn Gala, con un abito nero e pancino in vista. Servizio di Michela Proietti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Stefano Pilati, designer di Zegna, in un corto presentato a Shanghai rilegge i codici della moda maschile e mixa i blu e le grisaglie per inediti abiti spezzati. «Bisogna rompere le regole, ma senza eccessi. Con personalità» L’eleganza «sbagliata» dei nuovi leader Il corto Un’immagine di «A rose reborn», il corto voluto da Zegna per la regia di Park Chan-wook Cina, di scegliere un regista coreano e uno dei protagonisti (Daniel Wu) fra i giovani attori emergenti nel Paese. La filosofia era di dare un re-bust a Zegna dopo oltre vent’anni di presenza. Ri-accendere in- somma una storia già forte per inserirla in un nuovo progetto di interscambio fra culture. Empatia, ecco quello che volevo ottenere. E solo i miei collaboratori sanno quanti scritti ho buttato via». Dal film parecchi messaggi di estetica e di contenuti, una sorta di manifesto di quella che Pilati chiama la New Generation Leadership: un ingegnere si lancia in un’avventura al buio, fra Londra, Shanghai e il cimitero monumentale di Milano, pur di incontrare un finanziatore che lo aiuti nella sua start up. «Innanzitutto volevo che fosse Zegna dall’inizio alla fine. Poi volevo che fosse definita la figura del nuovo leader, focalizzato sul trade ma anche con una profonda coscienza globale che è diventata un’attitudine spontanea, direi di pancia». Manager umani, è questo che si evince dal film: capaci di procedere al buio pur di portare avanti una giusta causa, anche se di business trattasi. «Ne conosco parecchi: avvocati, imprenditori, scienziati, ingegneri che comunque vivono in un mondo dove la formalità è importante, certo ma è una nuova formalità “vestita” anche d’altro». E si arriva all’abito: «La filosofia che sta dietro all’idea che ho lanciato del Broken Suit, che non è banalmente un completo spezzato, ma un’attitudine: sei un uomo che veste da anni il lusso, hai 35-40 anni , ti conosci e con personalità e originalità ti diverti a rompere le regole. Non chiedo di indossare la giacca rosa e il pantalone giallo, ma di mixare le grisaglie o le microstrutture o i blu, rispettando la formalità. Chiedo un atto di stile più che di moda». Le rivoluzioni non sono mai piaciute a Pilati, suo da sempre il principio che da giovani si seguono le mode poi si elimina e si elimina, e quel che resta è la personalità. Ma non teme danni estetici? Gli azzardi, insomma. «Innanzitutto ai nostri venditori stiamo facendo un training molto attento perché per primi imparino e sappiano consigliare». La moda «sbagliata» tanto invocata da Miuccia Prada: potrebbe essere questo il filone? «Sì, decisamente. Là dove “sbagliata” la percepisco come gesto spontaneo che nel formalismo non c’è, ma qui diventa qualcosa di sofisticato, che definisce la personalità che è poi la nuova e intrigante sfida di oggi». Pilati in Zegna ha ritrovato la grinta: «Non puoi fare questo lavoro se non c’è la passione sia che tu lavori per Zegna, Zigna o Zugna! Ma è vero che questa azienda mi ha permesso di esprimermi. Posso urlare, ridere, parlare, ascoltare e mi lasciano fare e questo mi permette di lavorare con una visione veramente unica». Paola Pollo © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 1 2 3 1 È nel giugno del 2012, al suo esordio in Zegna che Stefano Pilati (nella foto il suo look Zegna nella serata di gala a Shanghai) lancia l’idea del Broken Suit, letteralmente l’abito spezzato. Da non fraintendere con giacca blu e pantalone grigio. Il suggerimento è un altro: mixare giacche e pantaloni di abiti impercettibilmente diversi: grisaglie, gessati, finestrati, microstrutture, operati. Risultato (anche pratico): con due completi se ne ottengono quattro 2 Il nuovo Broken Suit ha la giacca un po' più lunga 3 Altro dettaglio importante è il pantalone un po' più corto 4 La personalizzazione arriva con l’accessorio: per cravatta una lunghissima sciarpa Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 TEMPI LIBERI 17 rubini Il (buon) senso di Longines per il passato di Augusto Veroni Rivisitare la propria storia ha senso se il passato viene ripreso senza nostalgia, ma piuttosto come base per creare il futuro in maniera armonica, coerente. È quel che sta facendo Longines con la collezione Heritage (ormai ci sono una quarantina di modelli in catalogo), utilizzata sia per riflettere sulla propria tradizione che per attualizzarli con evidenti vantaggi per le collezioni totalmente moderne. Il Longines Heritage Legend Diver si riferisce al passato soprattutto per quanto riguarda l’estetica del quadrante. Il resto, a partire dal moderno diametro di 42 millimetri, è tecnica attuale: la bella lunetta interna girevole (molti la considerano più sicura di quella esterna e la presenza di due corone costringe ad alloggiarle in posizione non fastidiosa per la pelle del polso) è eseguita con ottima cura, come pure è ottima l’impermeabilità garantita (30 «Il lusso non è spreco La bellezza purifica l’anima» Wei Lai, fotografo delle star cinesi, e la mostra a Pechino con Peuterey «Vorrei ritrarre la Bellucci, alle nostre artiste dico di ispirarsi a lei» A Chi è ● Wei Lai, 38 anni, ha una laurea in filologia cinese ed è il fotografo delle star cinesi: tra queste Ni Ni, protagonista dei «Fiori della Guerra» e Li Bingbing, attrice di «Transformers 4». Ha firmato la mostra con Peuterey rriva con un’ora buona di ritardo. Ha una giustificazione: oggi a Pechino si inaugura la sua prima grande mostra fotografica e all’ultimo momento ha avuto un ripensamento sulla qualità della stampa, che non rendeva bene il suo gioco di luci in bianco e nero. Nuova carta fatta arrivare dalla Germania e ristampa di tutti i cento ritratti. È un perfezionista Wei Lai, «il fotografo delle stelle», come lo chiamano in Cina, perché sotto la sua lente sono passate tutte le celebrità del cinema locale. Wei, 38 anni, ha una laurea in filologia cinese e lavora con attrici splendide, famose anche in Occidente, come Ni Ni, protagonista dei «Fiori della Guerra» di Zhang Yimou; Li Bingbing, che abbiamo visto in «Transformers 4»; Gao Yuanyuan. Perché si è specializzato in star? «In Cina crediamo al destino, forse sono le stelle che mi hanno scelto. Ma la verità è che io amo le immagini di bellezza classica e interiore e voglio mostrarle per quello che sono». Ha mai ritratto un’attrice italiana? «Mi piacerebbe Monica Bellucci perché è naturale, molto vera, rilassata. A volte consiglio alle attrici cinesi di essere come lei sul set». In Cina il presidente Xi Jinping ha lanciato una campagna contro la stravaganza e l’edonismo, sembra che i clienti di Wei Lai facciano Ritratti Due scatti di Wei Lai in mostra a Pechino: a sinistra l’attrice Ni Ni, a destra la collega Xiong Naijin con un coat Peuterey della collezione autunno inverno 2014/2015 Il primo lavoro «Da ragazzo ho fatto anche l’impiegato nella sede del partito» parte della categoria scomunicata dal partito. Wei non è d’accordo: «Io li conosco, si impegnano molto per migliorare le loro prestazioni, il lusso per loro è solo garanzia di qualità, non sprecano. Mi creda, io non frequento nessuno che abbia una stanza guardaroba riempita di cose assurde». Lucia vestiva così Che spettacolo i costumi dei «Promessi Sposi» Il trio Tullio Solenghi e Anna Marchesini nei panni di Renzo e Lucia nella parodia degli anni 90 filologici (una Lucia con camicia in popeline con colletto ricamato «come le allieve delle Marcelline di Piazza Tommaseo» scrive nel catalogo Fabiana Giacomotti, cocuratrice della mostra con Massimo Bernardini e Marina Messina) della versione tv di Sandro Bolchi con Paola Pitagora e Nino Castelnuovo che mostrano come l’Italia degli anni 60 interpretava il capolavoro nazionale. A quelli di Alessandro Lai per il musical di Michele Guardì che per anticare gli abiti dei suoi bravi sostiene di essersi ispirato a Martin Margiela più che alla filologia. Reinterpretazioni che creano un effetto straniante di riavvicinamento e nuovo interesse per il mondo dell’opera più amata/odiata dagli italiani. Sarà per questo che all’inaugurazione Gabriella Dompè, socialite dal vestire individualmente griffato, appena ha visto quel trompel’oeil fra ieri e oggi incarnato dal costume della tata dell’Innominato, ha detto: Lo voglio! Maria Luisa Agnese © RIPRODUZIONE RISERVATA atmosfere); il movimento, meccanico a carica automatica, è un affidabilissimo Eta, prodotto da una fabbrica appartenente, come Longines, allo Swatch Group. Notevole anche la qualità del cinturino in caucciù con una chiusura pieghevole che comprende le estensioni per indossare l’orologio sulla muta da sub. Il prezzo è in linea con la qualità di materiali e realizzazione: 1.810 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Wei Lai parla con competenza anche di moda. È sostenuto da Peuterey, il marchio italiano del soft luxury sportswear. E Peuterey si è fatta consigliare da lui Ni Ni come testimonial per il mercato cinese, quando l’anno scorso è sbarcata a Shanghai. Ora l’azienda toscana ha una dozzina di punti vendita nella Repubblica Popolare. Ieri ne ha inaugurato un altro a Wangfujing, la grande via dello shopping vicina alla Tienanmen. L’amministratore delegato e direttore artistico Riccardo Coppola è molto soddisfatto: «Il cliente cinese apprezza tutta la nostra collezione, non solo giacconi invernali e piumini. Ci piacciono i giovani talenti come Wei Lai, abbiamo una filosofia urbana nutrita di eventi, mo- La boutique L’azienda toscana ha una dozzina di negozi in Cina: ieri ne ha inaugurato un altro, sulla via dello shopping vicino a piazza Tienanmen La mostra La tata sadomaso dell’Innominato portata alla gloria dal Trio MarchesiniSolenghi-Lopez sfoggiava un abito nero di articolata fattura, pelle e pizzo plastificato sul davanti, tulle trasparente sul dietro, un insieme da far invidia alle pop star professioniste del twerking. Lo indossava Anna Marchesini nella parodia ultra nazional popolare dei Promessi Sposi da 17 milioni di spettatori negli anni 90 ma potrebbe tentare le Crudelie Demon del Duemila. L’abito ora tolto dall’oblio dei laboratori svetta su un imponente manichino nelle sale di Palazzo Morando a Milano insieme a tanti altri vestiti dei Promessi sposi rivisitati negli anni da tv, cinema e teatro, nella mostra «Lo spettacolo dei Promessi sposi», nata su idea di Duccio Forzano: iniziativa che con linguaggi diversi, vuole avvicinare alla grande opera. Riuscirà il web a fare il miracolo, togliendo i Promessi sposi dalle zone uggiose in cui l’avevano confinati le letture coatte della nostra infanzia? Intanto cominciamo proprio dai vestiti: da quelli più semplici e finto 35 MARC MÁRQUEZ MOTOGP™ WORLD CHAMPION WITH SARA SAMPAIO da, arte». Per questo Coppola ha deciso di collaborare con la mostra «Attraverso gli occhi di Lai». Xi Jinping dice (ordina) che gli artisti debbono servire il popolo. Lei pensa di servire il popolo signor Wei? «Non ci ho mai riflettuto, ma ho fatto cose sincere: il senso estetico è importante per la Cina, la bellezza può purificare l’anima». Poi si rifugia in una battuta: «Non ho fatto solo il fotografo, da ragazzo sono stato impiegato nell’ufficio del partito comunista a Urumqi, nello Xinjiang». Guido Santevecchi @guidasant © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Moda A New York Cabina armadio Brunello Cucinelli ha il suo bel da fare ad andare a ritirare premi. L’ultimo, giovedì sera a New York, il «Fashion Star Honoree Award 2014» assegnato all’imprenditore umbro dal Fashion Group International «per aver creato un’impresa che ha per fine la “dignità morale ed economica” dell’essere umano nel lavoro». «The Protagonists», Cucinelli pigliatutto, ancora premiato il suo «capitalismo umanistico» il titolo della cerimonia che si è svolta nella suggestiva cornice del ristorante Cipriani di Wall Street» davanti a un parterre di oltre 500 ospiti. A Cucinelli non è rimasto che riconfermare il suo impegno «a rinnovare il connubio tra creatività, qualità, artigianalità ed esclusività». © RIPRODUZIONE RISERVATA Stivaletti, il pezzo facile dell’autunno Rilanciati dai pantaloni alla caviglia, s’indossano anche con la gonna (e a gamba nuda) I più nuovi hanno tacco e decori texani o assomigliano agli scarponcini di montagna. La donna fa sentire il suo spirito libero anche così, con un paio di stivaletti. Più versatile e confortevole dello stivale al ginocchio, contraltare del cuissard assassino a metà coscia che in pochissime si possono permettere, il bootie si conferma la scarpa d’elezione dell’inverno 2015 e lo sarà anche nella stagione prossima, sull’onda del revival degli anni 60-70. «Lo stivaletto è un capo importante del guardaroba come il cappotto, non si compra mai per caso, si sceglie con cura in base alla personalità», com- menta Cesare Casadei. Per Casadei la scelta dell’inverno cade tra il biker — alternativa alla scarpa da ginnastica — «ma devi sentirlo perché ti sembra di camminare un po’ sulle uova» e lo stile Beatles, con l’elastico, che il designer propone con il tipico tacco a lancia in acciaio. «Con un blazer diventa l’emblema della sensualità contemporanea». Rilanciato anche dai nuovi pantaloni sopra la caviglia, lo stivaletto, da sempre guardato con sospetto sulla gamba nuda, oggi a sorpresa viene proposto abbinato alle gonne proprio dagli stilisti — Marc Jacobs, Max Mara, Louis Vuitton, Missoni, Lanvin, tra gli altri —. Nuovo simbolo Per non sbagliare 1 Il biker piatto resta il modello più scelto. Perfetto con i jeans e per chi ha le gambe sottili 2 Lo stivaletto con dettagli un po’ western è di gran tendenza. Basso alla caviglia slancia la gamba 3 Lo scarponcino è l’altra novità dell’inverno. Da portare con i calzettoni un po’ scesi, anche sopra ai collant di eleganza dinamica che si diverte a rompere gli schemi. Il segreto per portarlo con la gonna? «Sceglierlo basso alla caviglia, che slancia la gamba — risponde Giuseppe Zanotti —. Quelli al polpaccio richiedono gambe lunghe: se poi ti ritrovi il polpaccio romagnolo è un disastro...». Il tronchetto richiede uno studio iniziale per renderlo proporzionato e sinuoso. «L’errore è pensare di voler tagliare uno stivale alto». La scelta di Zanotti cade sul bootie nero, un po’ aggressivo, con grafiche western. «L’alternativa è quello con il tubo un po’ largo e zip all’esterno.... Con pantalone, elegante o un jeans, non sbagli mai». «Lo sti- valetto aggraziato è bello anche con l’abito corto. Ed è più facile da abbinare dello stivale lungo», interviene Gianvito Rossi che per l’inverno propone bootie vagamente texani dal tacco solido 8.5 cm. «Conferiscono un tocco un po’ ribelle a un abito in pizzo», spiega. Stivaletti ma anche mocassini alti e scarponcini similtrekking, quelli più di tendenza secondo Monica Ciabattini di Le Silla. Scarpe solide che hanno già conquistato tutte le donne. Gli uomini, si sa, hanno bisogno un po’ di tempo per abituarsi al cambiamento. Maria Teresa Veneziani © RIPRODUZIONE RISERVATA Missoni Lo stivaletto con la parigina: sport chic sensuale Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 TEMPI LIBERI Moda La mostra I protagonisti Ha stregato il mondo con la foto della ragazzina afghana dagli occhi verdi. Poi si è cimentato nel Calendario Pirelli. Ora la mostra di Steve McCurry, «Oltre lo sguardo», allestita alla Villa Reale di Monza dal 30 ottobre al 6 aprile 2015, offre un inedito viaggio. In esposizione 150 immagini spiegate dall’audioguida con la voce registrata dell’artista Dal calendario Pirelli all’Etiopia, il viaggio di McCurry «E così ho detto a Gimmo: metti alla prova Kean Non vedi come si veste?» La dinastia degli Etro, un libro racconta 30 anni di moda «Noi quattro fratelli, stipendio uguale per tutti» L o sfogliano con allegria, seduti attorno al grande tavolo dove, probabilmente, quel grande librone con in copertina «Neverending Supper» di Christopher Griffith (1997), lo hanno messo a punto fra ricordi, riflessioni, discussioni, decisione. Ragazzi in gamba questi Etro, Jacopo, Kean e Veronica, manca solo Ippolito perché si è preso una pausa o forse qualcosa di più, ma va bene cosi, spiegheranno. Trecentosettantacinque pagine (edito da Rizzoli con prefazione di Renata Molho) e più del doppio in foto (molte inedite) stanno li, senza un motivo apparente («gli anniversari? Per carità li detestiamo, se è per questo pensiamo che ogni giorno ci sia qualcosa da festeggiare») ma tanta voglia di raccontarsi: «Trent’anni 37 Il libro Famiglia I quattro fratelli Etro. Da sinistra Ippolito, Kean (il designer della linea uomo), Veronica (linea donna) e Jacopo mondo è il primo passo verso la nascita di un’idea». Ultimo capitolo, ma che è il primo di questa bella saga familiare, il dialogo di Gimmo Etro, il fondatore, con Monique Lévy Strauss, massima esperta di paisley, la tipica fantasia cashmere su cui l’azienda ita- Immagini tratte da «Etro», Rizzoli editore. A destra, la campagna per la collezione 97/98. Sopra, il motivo Paisley, simbolo di Etro americano che racconta anche molto del suo lavoro. Come nella foto in cui McCurry parla con un uomo della tribù Surma (Etiopia, 2012). «Se sei paziente le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te». La mostra (sponsor Jacob Cohen e Lavazza) è curata da Biba Giacchetti e Peter Bottazzi liana ha costruito parte della sua fortuna. «Ci sembrava giusto lasciare a Gimmo (Kean e Jacopo non lo chiamano papà ndr) la conversazione sul tessuto sul quale lui ha costruito il dna di famiglia». Stima, fiducia, rispetto, continuità: questo si percepisce chiacchierando con gli Etro, che svelano di riunirsi spesso nei Cdf (Consigli di famiglia) feste comandate incluse. Eppure dicono che in Italia le imprese familiari siano il problema della continuità di questo Paese. «Nessuna regola. Se ci sono persone valide all’interno di una famiglia ben vengano, così come sono ben accetti gli aiuti qualificati dall’esterno». Sempre uniti voi, anche da ragazzini? «Sempre, anche se noi maschi siamo cresciuti in collegio. Però uniti e con la capacità di darci il cambio l’un con l’altro nella leadership. Vedi ora con Ippolito (47 anni ndr), ha tirato avanti per anni: il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene, perché gli andava sì, ma non era felice. Ed era stanco, aveva bisogno si staccare e occuparsi delle cose gli piacciono», dicono mostrando la grande foto sul libro che li ritrae insieme. «Lo capisco — interviene Kean — anche io ad un certo punto non ce la facevo più ad andare avanti e chiamai Veronica che studiava a Londra ❞ ❞ ❞ ❞ di moda. Non è stato facile condensare tutto». Ecco Kean, 50 anni, il sognatore: «Volevamo qualcosa che rispecchiasse le diversità di ognuno di noi però in un abbraccio». Jacopo, 52 anni, il più «ancorato» al suolo: «Un libro globale che parlasse anche a popoli meno sofisticati». Veronica, 40 anni, la «piccola» saggia: «Nessuna casualità nei testi, ma la nostra storia a temi affrontati con persone speciali». Così Kean filosofeggia con Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, di economia sostenibile e con l’artista Katsumi Komagata di gioco («se non giochiamo la vita diventa noiosa»). E poi Veronica divertita dall’incontro con Liu Bolin, il camaleonte, l’uomo invisibile, nella chiacchierata sull’arte e poi con Leatrice Eiseman, massima esperta di cromie che rivela che un giorno «gli esseri umani vedranno effetti del colore mai sperimentati prima». Infine Jacopo prima in viaggio con Robert Penn, giornalista itinerante, e dopo in riflessione con il duo d’arte indiano Thukral & Tagra sulla globalizzazione: «L’osservazione del e le dissi che avevo bisogno di lei perché si occupasse delle collezione donna: ero esaurito, depresso, stanco. E lei arrivò ed ora guardatela: fantastica, e io da allora sono libero di giocare come piace a me». Mai pensato di fare qualcosa d’altro? Veronica: «Io ho sempre sognato qualcosa di manuale, creativo, artistico. E alla Saint Martins sono entrata in Paradiso. E ora posso spaziare: dal cinema, alla fotografia». Kean: «A me piacevano la storia, la ricerca, i libri e oggi racconto favole con gli abiti. All’inizio ero molto timido e non è sempre stato facile». Interviene Jacopo: «La colpa è mia. Gimmo cercava un designer e io gli dissi: “guarda Kean come si veste, è elegante ma originale e divertente, prendi lui è perfetto”! Gimmo mi rispose: “tu credi?” Ma avevo ragione! Per me, invece, era inevitabile che mi occupassi di stoffe e fornitori: ho passato l’infanzia negli scatoloni di tessuti». E con gli stipendi come ve la cavate? «Per tutti lo stesso, che domanda». Paola Pollo Jacopo, il maggiore Papà cercava uno stilista Ho avuto ragione a dirgli che doveva guardare in famiglia Veronica, la «piccola» Ho sempre sognato qualcosa di artistico. Alla Saint Martins sono entrata in Paradiso Kean, il poeta Ad un certo punto non ce la facevo più, ero esaurito. Ho chiamato Veronica: devi aiutarmi La «pausa» di Ippolito Sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. Aveva bisogno di staccare © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 TEMPI LIBERI Il corto Guida al benessere di Giancarla Ghisi Il siero esfoliante che fa «riparare» meglio la pelle di notte L © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Dalle extension ai super mascara Le nuove ragazze dalle ciglia extra lunghe L a cronobiologia per contrastare l’invecchiamento cutaneo. È il punto di partenza per i laboratori dell’Istituto Ganassini nella formulazione di Rilastil Re-Sleep, trattamento in due fasi per la notte. «L’attività biochimica dell’organismo — spiegano — opera sul ritmo circadiano, un ciclo che dura pressappoco 24 ore, regola molti fenomeni, come le fasi di sonno-veglia, il ritmo cardiaco, la pressione sanguigna e la difesa immunitaria. Questo ritmo, determinato da fattori dell’organismo, è anche soggetto a fenomeni quali la rotazione della terra o il campo magnetico. È stato scientificamente provato che le cellule della pelle lo regolano autonomamente attraverso precisi meccanismi molecolari. Quando le fasi circadiane sono regolari, le cellule cutanee funzionano correttamente, quindi nella notte i meccanismi di riparazione si attivano a pieno regime. Spesso, per diverse cause come stress, raggi UV, smog, make-up inadeguato, detergenti aggressivi, succede che si desincronizzano, influenzando le capacità di rigenerarsi. Per questo è importante l’utilizzo di un prodotto specifico la sera». Re-Sleep è un trattamento proposto in versione balsamo (nella foto) e siero con proprietà esfolianti e rigeneranti che vanno applicati prima di coricarsi. «Entrambi —spiegano i ricercatori — contengono un attivo (tetrapeptide-26) di concezione epigenetica, scienza che studia i meccanismi di attivazione dei geni, per aiutare a rinforzare i naturali sistemi di riparazione». Sia balsamo che siero sono privi di parabeni e derivati del grano, contengono profumi senza allergeni e sono dermatologicamente e microbiologicamente testati. al Pont des Arts con i suoi lucchetti d’amore. Una storia che comincia al tramonto, prosegue nella notte sino all’alba, i rumori dei tacchi sul pavé, le risate, la musica in sottofondo e il profumo di lei, mix di fiore d’arancio, cedro e gelsomino racchiuso in lucchetto, d’amore. Ma la notte finisce e dal barcone ormeggiato sotto il Pont des Arts esce lei splendida, libera. «Perché — spiegano da Chloé — Love story è il profumo della libertà». unghe, folte e voluminose. Tutte le donne sognano ciglia così: «La loro funzione è di proteggere l’occhio — spiega la visagista francese Nicole Estérelle —, ma sono (anche) un segno di femminilità, sensualità e seduzione. Troppo corte, poco incurvate, non abbastanza fitte, possono diventare un problema». La cosmetica ha la soluzione. Svegliarsi la mattina senza aver bisogno di truccar- ILLUSTRAZIONE DI NATALIA RESMINI ●Curiosando Parigi…Un incontro, gioco di seduzione, qualche parola sussurrata. L’obiettivo di Mélanie Laurent, questa volta in versione regista, racconta «Love story» l’ultima fragranza di Chloé. L’attrice, resa famosa da Quentin Tarantino in «Bastardi senza gloria» si trova a suo agio anche dietro la macchina da presa. Immagini romantiche e accattivanti con Clémence Poésy (foto), volto della maison, che si muove per la città: dal Moulin Rouge al mercato dei fiori, il Bois de Boulogne fino Parigi e il profumo in un lucchetto 39 si? Si può. Basta allungare o infoltire le ciglia in un lash bar. È l’ultima frontiera del salone di bellezza, un centro estetico specializzato in extension. «Si sceglie il tipo di set (e quindi di risultato) — spiega Maria La- 50 i minuti necessari per allungare o infoltire le ciglia rionova, titolare del centro milanese Lashbar LashDream, il p r i m o a d a p r i re i n I t a l i a (lashdream.it) —. L’effetto può essere naturale, ultravolume o XXL. Il trattamento dura dai 50 ai 90 minuti, il costo per un’applicazione completa di ciuffetti parte da 80 euro e arriva fino a 250. Dopo, sarà necessario eseguire dei ritocchi (25 euro) ogni due, quattro settimane (il tempo dipende dal ciclo di caduta e dal tipo di applicazione che si vuole avere)». «Le extension sono discrete ma hanno un grande effetto — racconta la visagista parigina —. Una moda da star nata negli Stati Uniti (Jennifer Lopez ha reso lo sguardo ammaliante con quelle di visone. Costano 200 euro e richiedono una serie di sedute da 100 euro ciascuna, ma durano tre mesi), diventata molto frequente in Italia, Spagna e Francia (le francesi sono le più restie a “confessare”)». L’esperimento Costano, ma il risultato si vede. L’occasione per provarle? Halloween Folte «effetto bambola» pure le ciglia disponibili in commercio in diverse misure e tonalità. Nei salotti Make Up For Ever (da Sephora) i truccatori «attaccano» archi ciliari dall’aspetto naturale o spettacolari (makeupforever.com). In vista di Halloween, Mac propone la versione ciglia finte Rocky Horror Picture show (maccosmetics.it). Chi non ha la fortuna di avere occhi grandi e luminosi ma ha molta pazienza «aspetterà un mese per vedere le ciglia rinascere — rivela Estérelle —. Le nuove formule di mascara e di sieri sono le migliori alleate: agiscono grazie a un mix di vitamine in grado di rinforzare, allungare, incurvare i fusti. Vanno applicati ogni giorno, meglio la sera prima di andare a letto. Mentre il siero si passa alla base con delicatezza». Ma le aspiranti cerbiatte puntano anche sul make up «e sanno districarsi tra i diversi tipi di mascara (allunganti, incurvanti e volumizzanti) e optare per un tipo facile da applicare», come il Noir Couture di Givenchy. Infine, le raccomandazioni: «Pettinare e spolverare le ciglia prima del trucco, picchiettare le punte con il pennellino dell’eyeliner nero per donare profondità. Struccare gli occhi con delicati movimenti circolari per evitare strappi e nutrire i fusti con l’olio di ricino». Rossella Burattino [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 40 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera TEMPI LIBERI Abitare su living.corriere.it Le idee Gli interni della nuova sede milanese di Facebook, 650 mq nel centro della città: graffiti, colori vitaminici, soffitti con tubi metallici a vista. Il senso della community si vede anche negli ambienti di lavoro in stile pop. Open space per le aree di lavoro e 5 aree break out. Il progetto dell’architetto Cristiana Cutrone ha utilizzato un mix di design italiano e vasce) internazionale (Foto Vito Corvasce) Facebook, si lavora tra dondoli e tinte pop Comodo, connesso, colorato Ufficio e casa, l’arredo è lo stesso ●Dietro il giardino Mobili conviviali ed efficienti: il design interpreta i nuovi stili di vita di Carlo Contesso Orchidee, è l’ora di rinvasare Tecniche, tattiche e rischi (in)evitabili uesta settimana riporto in casa le orchidee e, durante il controllo di frontiera, vedo che il vaso dell’ibrido di Cattleya è rotto. La pianta ha due germogli, uno lungo otto centimetri ancora senza radici, l’altro più di una spanna e corte radici con la punta verde: avendo cura di non danneggiarle è un buon momento per rinvasarla, poiché le radici in crescita garantiscono un attecchimento più facile e veloce. Dopo aver immerso il vaso in acqua, stacco le radici dalla terracotta, scarto radici morte, un lombrico vivo e vecchio substrato, riempio la base di un nuovo vaso con tre dita di lapillo lavato, poi una manciata di corteccia e lapillo, cautamente posiziono l’orchidea in modo che i due germogli si trovino al centro del vaso. Mentre le orchidee come le phalenopsis che hanno solo un punto di crescita, detta monopodiale, vanno posizionate al centro del vaso, per quelle a crescita simpoidale, che sviluppano più pseudobulbi da un rizoma corto e ramificato, bisogna che i germogli si trovino al centro del vaso per evitare trapianti troppo frequenti. Arrivo alla fine avendo danneggiato il meno possibile le nuove radici, da cui tanto dipende il successo dell’operazione, ed ecco che urto il germoglio più piccolo, lui si spezza e mi guarda con aria accusatoria… con lui, parte uno dei due futuri rami di fiori. [email protected] Q © RIPRODUZIONE RISERVATA D’ambiente Soggiorno o sala riunioni? Entrambi. Accanto, un ambiente livingufficio con il tavolo da riunione S8000, design Hadi Teherani per Thonet, con piano in varie finiture, base in metallo con elemento centrale in inox per le connessioni di rete e i sistemi multimediali. In alto a destra, il paravento Pli di Caimi Brevetti, design Marc Sadler: i pannelli sono in uno speciale materiale fonoassorbente brevettato D ivani e poltrone avvolgenti, pouf e tavolini di servizio, paraventi leggeri e maneggevoli, tavoli spaziosi: guardandoli, è impossibile classificarli con sicurezza tra i mobili da ufficio, eppure lo sono. Siamo sempre connessi, lavoriamo ovunque (anche a casa), quindi niente di strano se gli arredi «tecnici» si sono modificati per adeguarsi a questo scenario, come indica Orgatec, fiera internazionale dedicata ai mobili da ufficio che si conclude oggi a Colonia. Forme accattivanti, funzionalità multiple, dettagli ricercati, ovvero le stesse caratteristiche a cui ci siamo ormai abituati in casa: tutto concorre a far sì che questi due mondi siano sempre più vicini e comunicanti. «Da tempo siamo usciti da una visione del lavoro basata sul concetto di grande fabbrica e produzione di massa. Oggi domina il settore dei servizi avanzati, che richiede creatività, multitasking, lavoro di squadra, oltre a un elevato apporto di tecnologia. E questo ha rivoluzionato gli uffici: una volta contava solo la funzionalità, oggi si vuole comfort, piacevolezza e versatilità», afferma Maurizio Ferrera, docente di scienze politiche all’Università degli Studi di Milano ed esperto di welfare e lavoro. Luoghi ibridi, come lui stesso li definisce, proprio come le nostre case: «Persino nell’ufficio postale, descritto dai grandi sociologi come l’epitome del lavoro ripetitivo, oggi ci sono colori, espositori che movimentano lo spazio, zone d’attesa stile salotto». In questo scambio di ruoli, nelle nostre abitazioni aperte al telelavoro servono arredi belli sì, ma progettati per un uso professionale. Tema cardine l’ergonomia, non scontata in tempi in cui si spazia tra desktop, portatile, tablet e smartphone: «È stato il punto di partenza del progetto: un comfort morbido per la seduta, schienale e braccioli integrati in un’unica curva sottolineata dal cuoio per un sostegno lombare rigido come serve per la- Integrata Assaya di Poltrona Frau: guscio in cuoio con cuciture a vista, rivestimento in pelle in 140 colori Privacy La designer Patricia Urquiola con il sistema Openest per Haworth: sedute, pouf trasformabili e accessori vari vorare», spiega Satyendra Pakhalé, il designer indiano della nuova poltrona Assaya (nella sua lingua madre significa «sostegno piacevole»), lanciata da Poltrona Frau a Orgatec. Pelle e cuoio, alternanza funzionale di materiali che dalla seduta passa ai complementi ideati come supporto al lavoro: pouf, tavolino alto, un piano rigido da usare sulle ginocchia come appoggio per portatile e tablet (ma anche a un libro). «L’obiettivo è poter passare senza soluzione di continuità da una situazione di lavoro a una di relax», sottolinea il designer. Certo, se si parla di casa occorre prevedere anche uno spazio dove lavorare isolati. Pannelli e paraventi soddisfano bene lo scopo, ma c’è di più, come spiega Franco Caimi, amministratore delegato di Caimi: «Abbiamo ideato un nuovo materiale fonoassorbente a densità variabile, in grado di assorbire suoni e rumori in modo selettivo: il riverbero si elimina e l’acustica dell’ambiente migliora». Ma con un’attenzione a estetica e praticità: per il paravento Pli, colore, dettagli ricercati, la leggerezza da oggetto domestico. «Ricordiamoci che, in casa, lo spazio di lavoro deve essere giusto, e non arrangiato: negli Stati Uniti ci sono persino ispezioni a casa dei teleworkers per verificarlo», ammonisce Ferrera. Piani ampi, sedie regolabili, la luce corretta, contenitori per archiviare i documenti importanti: «Il doppio ruolo va bene, l’importante è che uno non sia a scapito dell’altro», sottolinea. Case come (piacevoli) luoghi di lavoro ma vale sempre di più il viceversa come testimonia il sistema Openest disegnato da Patricia Urquiola per il colosso di arredi da ufficio Haworth: se la tendenza si confermasse, senz’altro aumenterebbe la produttività. Silvia Nani © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 Abitare Questa è la mia casa 41 TEMPI LIBERI Design Martino Gamper in mostra alla Pinacoteca Agnelli Librerie e mobili raccontano la storia del design e il loro impatto sulle nostre vite. La mostra «Martino Gamper: design is a state of mind», (nella foto), alla Pinacoteca Agnelli di Torino fino al 22 febbraio 2015 (www.pinacotecaagnelli.it), ricostruisce questa narrazione con le creazioni di Franco Albini, Ercol, Charlotte Perriand, Gaetano Pesce, Giò Ponti, Ettore Sottsass. Tra i designer: Enzo Mari, Paul Neale, Max Lamb & Gemma Holt, Jane Dillon, Michael Marriott, Sebastian Bergne, Fabien Cappello, Adam Hills, Michael Anastassiades, Andrew Mc Donagh & Andreas Schmid, Daniel Eatock e Gamper stesso. Già ospitata alla Serpentine Sackler Gallery a Londra, l‘esposizione andrà poi anche al Museion di Bolzano. © RIPRODUZIONE RISERVATA Cambio quinta teatrale, ed ecco la natura Il regista Luca Ronconi e il suo buen retiro in Umbria: «Qui coltivo la passione per la botanica» Passioni Luca Ronconi nel suo buen retiro e l’esterno del casale in pietra. Nella foto grande, il soggiorno che si affaccia sul giardino con un antico busto. Foto di Luca Bergamin Luca Ronconi, nato a Sous, Tunisia, nel 1933, innaffia le sue amate piante: «Ho scoperto in età adulta di avere un dono naturale per far crescere le piante», racconta. «Ne intuisco le caratteristiche, i bisogni, specialmente per le rose mi piace far incontrare le qualità somiglianti, sposarle insieme come un sensale di petali» Attori e designer Con Franco Branciaroli ho piantato gli alberi. Gae Aulenti mi ha dato un sacco di idee ghiero Boetti, i tanti premi per le regie li tengo invece dentro un guardaroba. Meglio, infatti, godere il piacere di vedere le lampade disegnate e i mobili color ghianda progettati da Gae, che firmò anche la cucina. I bozzetti teatrali ovviamente non si contano…». Luca Bergamin © RIPRODUZIONE RISERVATA MGA GROUP Rose e... ture artistiche e di scoperta in giro per il mondo hanno un valore inestimabile per il Direttore del Piccolo Teatro di Milano: «In casa ci sono tante sculture, molte lignee, rappresentanti cavalli, un busto antico proveniente da Napoli e porta oggetti intarsiati e forgiati a mano che acquistai al mercato di Peshawar in Pakistan. A parte un manifesto in numeri decimali di Ali- Stufa a pellet modello Doroty colore bianco L uca Ronconi ama il teatro. E questo è noto trattandosi del regista italiano che dopo e insieme a Giorgio Strehler ha più «segnato» la storia del teatro italiano contemporaneo e nel suo «Piccolo», in questa nuova stagione, porterà in palcoscenico in due parti Lehman Trilogy, ovvero il racconto del sogno e del declino della dinastia finanziaria ahinoi più famosa d’America, seguito poi dalla rappresentazione de «Le Donne gelose» (www.piccoloteatro.org). Nato a Sous, in Tunisia, figlio di un insegnante di lettere che lo portò poi a vivere a Roma dove iniziò la carriera come attore, Luca ama anche le rose e gli animali. Per apprendere queste due passioni nascoste di quello che viene considerato il regista più «cattivo» — «Piuttosto mi definirei inconsciamente perfido e comunque a effetto ritardato, ma lasciamo che mi considerino così, mi rende più seduttivo nei confronti degli attori…» —, bisogna andare a Casa del Diavolo. Così si chiama il borgo più vicino alla casa poderale e all’uliveto sulle colline intorno a Gubbio, tra boschi di quercioli, aceri e carpini, dove Ronconi trascorre il tempo libero dagli impegni di palcoscenico. «Diciamo che cambio semplicemente la quinta teatrale. Se apro la finestra o mi siedo sotto il pergolato, infatti, davanti a me si staglia lo spettacolo della natura vergine e antropizzata. Quando ripenso — racconta — al modo fortuito in cui ho trovato questa casa di origini contadine, ovvero un annuncio sul quotidiano romano «Il Messaggero», e agli amici che mi hanno aiutato con le mani, ovvero piantando insieme a me gli alberi come fece l’attore Franco Branciaroli, e con le loro idee quali quelle di Gae Aulenti, che fu sempre mia gradita ospite in estate, sento sempre più questo un luogo di elezione. Oltre che di studio, visto che la mia collezione di testi teatrali e le opere di letteratura empiono le biblioteche». La facciata di pietra, tappezzata da rampicanti e dalle loro robuste radici, è inframmezzata da intervalli di ampie vetrate dalle bianche cornici che fanno entrare la luce naturale, mentre all’interno tre camini riscaldano i due piani collegati da una scalinata assai scenografica che pare tanto, per la sua ampiezza, una gradinata, frutto di un’intuizione di Gae Aulenti, dalla quale assistere a uno spettacolo domestico. «In questo luogo mi dedico alla mia passione sconfinata per la botanica—- continua Ronconi —; ho scoperto in età adulta di avere un dono naturale per far crescere le piante, ne intuisco le caratteristiche, i bisogni, specialmente le rose, mi piace far incontrare le qualità somiglianti, sposarle insieme come un sensale di petali. Prima avevo tanta più energia per curare tutte le specie di questo terreno attraversato da un piccolo torrente che poi sfocia in un laghetto, ora mi accontento del contatto con gli alberi più vicini e degli ulivi, godendo della compagnia dei gatti, degli asinelli, e di quella occasionale di un cinghiale». Anche gli oggetti che il viaggiatore Ronconi ha portato in Umbria di ritorno dalle sue avven- 42 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 TEMPI LIBERI Controcopertina Sul blog La27ora Famiglie Corpi di donna, stereotipi e pubblicità. In attesa di una legge nazionale, l’Italia continua ad affidarsi all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria. Manca una regia nazionale, anche per l’assenza nel governo Renzi di un ministro delle Pari opportunità. Sullo sfondo restano alcune domande chiave: fin dove può arrivare una legge? Qual è il confine fra diritti da difendere e censura? Cosa è realmente 43 Pubblicità sessista in Italia. E le ragazze americane sono invitate a non votare discriminatorio? Chi fissa i paletti? Intanto infuria la polemica negli Stati Uniti dopo la frase di Kimberly Guilfoyle, avvocato e conduttrice tv americana, che durante il suo show The Five, trasmesso da Fox News, ha detto: «Le ragazze non capiscono la politica, non hanno gli stessi problemi di una casalinga. Non sanno nulla sui mutui, bambini, sanità. Per questo è meglio che non perdano il loro tempo andando a votare». di Proust ●Ilperquestionario bambini Scaricare il questionario e la liberatoria (da far firmare ai genitori) dal blog 27ora di Corriere.it. Spedirle con una foto a [email protected] Sette figli A destra una scena del musical «Tutti insieme appassionatamente», ambientato nell’Austria degli anni 40. La novizia Julie Andrews arriva come governante in una casa dove ci sono 7 bambini che fanno scappare tutte le istitutrici. Il papà, vedovo e comandante di Marina, chiama i figli con il suono del fischietto: lei scardinerà l’educazione militare con affetto e amore Nome Età Dove abiti Che cosa ti piace della tua città E cosa non ti piace «Devi ubbidirmi» Sappiamo ancora dirlo? Il tuo migliore amico o amica Il tuo difetto Il difetto dei tuoi genitori L’ultima volta che hai pianto Il libro Nessuno si augura un figlio «zerbino». Ma la disciplina serve Dagli orari di rientro allo studio: consigli per negoziare, senza urla di Antonella De Gregorio ● «Urlare non serve a nulla» (Bur) è il libro (sopra la copertina) di Daniele Novara che offre una panoramica di comportamenti educativi e non. Pedagogista e fondatore del Centro Psico Pedagogico per la pace e la gestione dei conflitti, Novara è anche autore di «Litigare fa bene» I l copione è banale: «Alla decima volta che gli dico di andare a lavarsi, ci va, ma devo urlare per farmi sentire». Non solo il genitore violento, il caso limite: a urlare siamo un po’ tutti noi che cerchiamo di essere vicini ai figli, capirli, correggerli. A un certo punto, si urla perché non si sa che cos’altro fare per imporre una regola. «Un bel pasticcio – sostiene Daniele Novara, pedagogista e autore del best seller «Litigare fa bene» – perché un conflitto gestito con le urla fa male ai figli e ai genitori». È una strategia che invece di correggere i comportamenti scorretti, li peggiora. Lo dice anche lo studio di due ricercatori americani, Ming-Te Wang e Sarah Kenny, che seguendo per due anni un campione di quasi mille famiglie con figli tra i 13 e i 14 anni, hanno dimostrato che le urla minano il senso di fiducia dei ragazzi e inducono stati depressivi e antisociali. E non solo la voce che sale di tono: quando si perde la pazienza capita che ci scappi anche lo schiaffo: secondo Save the Children la pratica dello scappellotto – in gran parte d’Europa ritenuta vera violenza – in Italia resiste in almeno un quarto delle famiglie. Oggi si discute, ci si confronta, si condivide. E quando il figlio non si comporta secondo le aspettative dei genitori «si entra in conflitto». Nessuno si augura un figlio zerbino: la versione moderna di ciò che in passato si chiamava disciplina e obbedienza è un’educazione efficace, che liberi rispetto, lealtà, autono- mia. Obiettivi pedagogici sono la capacità di stare al mondo, di cavarsela da soli. L’alternativa all’urlo è la buona organizzazione, sostiene Novara nel suo libro: «Urlare non serve a nulla» (che verrà presentato a Milano lunedì, all’Auditorium Don Bosco), nel quale offre una panoramica di atteggiamenti efficaci e non. «Perché una buona educazione lascia i segni per sempre, così come il suo contrario», scrive. «Non ci si può affidare al ca- ●Tendenze di Costanza Rizzacasa d’Orsogna L’app che uccide la spontaneità Quand’è stata l’ultima volta che, gironzolando senza meta, avete scoperto un posto figo e siete entrati? Che avete ordinato il piatto del vicino, «per provare»? Con la nuova app di Starbucks, la più recente nel business miliardario dei pagamenti mobili, anche il caffè sarà pronto al nostro arrivo, evitando attese inutili e il brivido del nome storpiato sul bicchiere («Ho detto ‘Marc con la c’, hanno scritto Cark»). Perché Internet ha ucciso l’impulsivamente, la spontaneità. Certo, possiamo inviare emoji di dita medie, live-twittare vita e morte del bonus bebè, selezionare fidanzati in base al colore di mutanda. Ma che ne è stato dell’imbattersi in un vecchio amico al super, ritrovandosi ore dopo a passare la serata della vita in un locale sconosciuto, buste dell’Esselunga al seguito? Sarà colpa di Equitalia che «sorpresa» è diventato equivalente di «iattura»? Abbiamo perso il gusto dell’improvvisazione, di stupirci e in fondo divertirci. Googliamo tutto, e specie le persone; un algoritmo ci dice dove andare. Perché nella sman i a i p e r p r o d u t t i va e d i certezze, anche lo svago, anche il last-minute, sono iperpianificati, e non a caso, osservava il Sunday Times, cerchiamo inconsciamente di compensare tutto questo creando elementi falsi di casualità, come le app per il rimorchio random e i ristoranti temporanei. Odiamo i cambi di programma, abbiamo terrore della noia. Senza pensare che eliminando il rischio che qualcosa o qualcuno non ci piaccia, eliminiamo quello che ci piaccia per davvero. O non sarà questo il problema? so o all’emozione, per aiutare i nostri figli a diventare grandi – spiega il pedagogista –. Servono regole innanzitutto: a che ora si va a letto; il computer prima di dormire: si o no?». L’importante è mettere dei paletti. «Poi bisogna aver chiaro che i bambini sono consuetudinari. E organizzarli vuol anche dire non sommergerli di domande, non porli di fronte ad alternative che non sono in grado di valutare». Una parte del libro è dedicata ai bambini, con i quali i conflitti non esistono («almeno fino a 9 anni ambiscono solo ad adeguarsi alle aspettative di mamma e papà»); e una agli adolescenti, con i quali «è meglio litigare bene che abolire i contrasti». «La famiglia che punta tutto sulla compiacenza reciproca, non solo non funziona, ma può essere dannosa per i suoi membri». Chiare le regole di comunicazione: l’urlo mette in allarme, la sgridata lancia un messaggio di mortificazione, il tentennamento segnala incertezza, l’eccesso verbale manda in confusione i bambini e allontana gli adolescenti. E se si è urlato tanto nell’infanzia, si può rimediare? «Si può smettere. Subito. E poi cambiare: ascoltare le ragioni, negoziare». Su orari di rientro, ritmi di studio, corvée domestiche. Stando attenti a non confondere le strategie educative con l’atteggiamento impositivo ma neppure con il suo opposto: la «servizievolezza», che produce bambini tiranni. Per spiccare il volo serve una sponda, un argine che resista (il lato «paterno» dell’educazione, sostiene il pedagogista). E va abbandonata la sgridata, sintomo, come l’urlare, di fragilità emotiva. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Vacanze preferite Colore preferito Animale preferito Che cosa ti rende triste Che cosa non ti piace fare Che cosa ti fa paura Cosa vorresti fare da grande Libro o film preferito Gioco preferito I nomi che ti piacciono di più Bevanda preferita Piatto preferito Il tuo eroe o eroina Il peluche con cui dormi Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera 44 ANAS S.p.A. ANAS S.p.A. ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per l’Emilia - Romagna Compartimento della viabilità per l’Emilia - Romagna Compartimento della viabilità per il Piemonte AVVISO DI ESITO DELLA GARA N° BOLAV025-14 CIG 58231653C6 AVVISO DI ESITO DELLA GARA N° BOLAV027-14 CIG 5854082D47 PROCEDURA DI GARA: Procedura aperta ai sensi del DLgs 163/2006 e del DPR 207/2010 smi. Province Ferrara, Ravenna; Descrizione: Gara MSLAV025/14 SS.SS. 309 “ROMEA” - R.A.08 “RACCORDO FERRARA P.TO GARIBALDI” - lavori di rafforzamento della pavimentazione stradale in tratti saltuari; Importo lordo dei lavori: Euro 1.014.900,00 tutti a misura di cui per oneri della sicurezza Euro 19.900,00; Categoria prevalente: OG3 classifica III°; Data di aggiudicazione efficace: 23 settembre 2014; Numero delle offerte ricevute: 158; Impresa aggiudicataria: MASINI STRADE SRL con sede in POGGIBONSI (SI) verso l’importo complessivo di € 757.364,15 di cui € 737.464,15 al netto del ribasso del -25.883% e € 19.900,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. L’esito della gara è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (G.U.R.I.) ed è altresì disponibile in forma integrale sul sito Internet www.stradeanas.it. IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Dott. Paolo VENERI PROCEDURA DI GARA: Procedura aperta ai sensi del DLgs 163/2006 e del DPR 207/2010 smi. Provincia Forlì-Cesena; Descrizione: Gara MSLAV027/14 S.S. 3bis “TIBERINA” Lavori di ripristino del viadotto SAVIO al km 168+000; Importo lordo dei lavori: Euro 819.830,70 tutti a misura di cui per oneri della sicurezza Euro 76.548,88; Categoria prevalente: OG3 classifica III°; Data di aggiudicazione efficace: 06 ottobre 2014; Numero delle offerte ricevute: 123; Impresa aggiudicataria: GI.MA.CO. COSTRUZIONI SRL con sede in DELEBIO (SO) verso l’importo complessivo di € 607.170,34 di cui € 530.621,46 al netto del ribasso del -28.611% e € 76.548,88 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. L’esito della gara è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (G.U.R.I.) ed è altresì disponibile in forma integrale sul sito Internet www.stradeanas.it. IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Dott. Paolo VENERI VIALE A. MASINI, 8 - 40126 BOLOGNA Tel. 051/6301111 - Fax 051/244970 • sito internet www.stradeanas.it ESITO DI GARA D’APPALTO - LAVORI L’ANAS S.p.A. - Compartimento della viabilità per il Piemonte - corso G. Matteotti n. 8 10121 - TORINO (tel. 011.573911; fax 011.5660906), comunica che è stata esperita gara d’appalto con procedura aperta, ai sensi del D. Lgs. n. 163/2006 e s.m.i., per l’affidamento dei seguenti lavori: GARA: TOLAV028-13. Luogo di esecuzione: Provincia di Cuneo: S.S. n. 231 “di Santa Vittoria”. Lavori urgenti di consolidamento delle fondazioni in alveo denominate nn. 5, 6 e7 del ponte della S.S. n. 231 fra il km 16+200 ed il km 16+900. Categoria prevalente: OG 3 Classifica III - Categorie scorporabili: OS 21 Classifica II e OG 8 Classifica I. Importo dei lavori a b.a. € 1.626.839,50, di cui € 153.417,27 per oneri relativi alla sicurezza. Si rende noto che questo Compartimento ai sensi del D.Lgs. 163/2006 ha aggiudicato definitivamente i lavori sopraindicati al CONSORZIO STABILE MODENESE S.C.P.A., con sede in Modena, via P. Rizzotto, 90, che ha offerto il ribasso del 28,464%. Alla gara hanno partecipato n. 176 imprese, ne sono state ammesse n. 169. IL CAPO COMPARTIMENTO Ing. Raffaele CELIA CORSO G. MATTEOTTI, 8 - 10121 TORINO Tel. 011/5739202 - Fax 011/5162982 • sito internet www.stradeanas.it VIALE A. MASINI, 8 - 40126 BOLOGNA Tel. 051/6301111 - Fax 051/244970 • sito internet www.stradeanas.it ANAS S.p.A. ANAS S.p.A. ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per l’Emilia - Romagna Compartimento della viabilità per il Lazio Compartimento della viabilità per l’Emilia - Romagna AVVISO DI ESITO DELLA GARA N° BOLAV017-14 CIG 5753691005 ESTRATTO AVVISO DI GARA PROCEDURA DI GARA: Procedura aperta ai sensi del DLgs 163/2006 e del DPR 207/2010 smi. Provincia Forlì-Cesena; Descrizione: Gara MSLAV017/14 S.S. 3bis “TIBERINA” Lavori di ripristino del viadotto RIO TIZZOLA al km 213+913; Importo lordo dei lavori: Euro 799.074,78 tutti a misura di cui per oneri della sicurezza Euro 60.000,00; Categoria prevalente: OG3 classifica III°; Data di aggiudicazione efficace: 05 settembre 2014; Numero delle offerte ricevute: 194; Impresa aggiudicataria: RCS LAVORI SRL con sede in 81031 AVERSA (CE) verso l’importo complessivo di € 589.842,71 di cui € 529.842,71 al netto del ribasso del -28.310% e € 60.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. L’esito della gara è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (G.U.R.I.) ed è altresì disponibile in forma integrale sul sito Internet www.stradeanas.it. L’ANAS S.p.A. - Comp.to Viabilità Lazio - con sede in Roma - V.le Bruno Rizzieri, 142 (tel. 06/722911) rende noto che verrà esperita con procedura aperta, ai sensi dell’art. 55 D.lgs 163/2006 e s.m.i., la seguente gara: n° 10/2014 - S.S. N° 7 - 7 Dir/b di Terracina - 7 Dir/a del Tempio di Giove - 7 Racc./a di Porto Badino - 699 dell’Abbazia di Fossanova - 7 Var. Variante Formia Garigliano - 7 Quater Domiziana. - Gestione degli impianti tecnologici Importo a b.a. € 1.000.000,00 di cui € 150.000,00 oneri della sicurezza non soggetti a ribasso - CTG prevalente OG11 III class - Scadenza offerte: ore 12.00 del 21.11.2014 - Il bando di gara in edizione integrale è stato pubblicato sulla G.U.R.I. n° 122 del 24/10/2014 - sul sito internet www.stradeanas.it - sul sito del Ministero delle Infrastrutture, Albo pretorio Comune di Roma, Albo Comp.to. AVVISO DI ESITO GARA N° BOLAV026-14 CIG 58232211FD Prot. 25059 del 20.10.2014 IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Dott. Paolo VENERI IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Gualtiero Lombardo V.LE B. RIZZIERI, 142 - 00173 ROMA Tel. 06/722911 - Fax 06/72291412 • sito internet www.stradeanas.it VIALE A. MASINI, 8 - 40126 BOLOGNA Tel. 051/6301111 - Fax 051/244970 • sito internet www.stradeanas.it PROCEDURA DI GARA: Procedura aperta ai sensi del DLgs 163/2006 e del DPR 207/2010 smi. Province Ferrara, Ravenna, Rimini; Descrizione: Gara MSLAV026/14 SS.SS. 16 “ADRIATICA” - 67 “TOSCO-ROMAGNOLA” - 72 “DI SAN MARINO” lavori di rifacimento delle pavimentazioni ammalorate in tratti saltuari; Importo lordo dei lavori: Euro 1.303.372,88 tutti a misura di cui per oneri della sicurezza Euro 30.000,00; Categoria prevalente: OG3 classifica III°bis; Data di aggiudicazione efficace: 06 ottobre 2014; Numero delle offerte ricevute: 111; Impresa aggiudicataria: IMPRESA DELLA NOVA ROBERTO SRL con sede in LATINA (LT) verso l’importo complessivo di € 974.269,66 di cui € 944.269,66 al netto del ribasso del -25.845% e € 30.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. L’esito della gara è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (G.U.R.I.) ed è altresì disponibile in forma integrale sul sito Internet www.stradeanas.it. IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Dott. Paolo VENERI VIALE A. MASINI, 8 - 40126 BOLOGNA Tel. 051/6301111 - Fax 051/244970 • sito internet www.stradeanas.it ABBANOA S.p.A. ANAS S.p.A. Ufficio per l’Autostrada Salerno - Reggio Calabria ESTRATTO DI ESITO DI GARA AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA EFFICACE Sul foglio inserzioni della Gazzetta Ufficiale n. 122 del 24/10/2014 è pubblicato l’esito della procedura di gara n. UCLAV010-14 - CIG 5836778593. Oggetto: “Lavori di manutenzione straordinaria per il rifacimento della pavimentazione stradale in tratti saltuari tra il km 28+070 al km 36+000 della sede sud dell’Autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria. Legge Stabilità 2014”. Importo a base d’appalto: € 2.140.340,00 IVA esclusa, comprensivi di € 62.340,00 per oneri relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso. Categoria prevalente: OG3 Classifica IV; Termine per l’esecuzione dei lavori: Il termine per l’esecuzione dei lavori è di 150 giorni naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna dei lavori. Aggiudicataria: Nuova Logica Gestione & Progetti Srl con sede in Via Sandro Pertini 8/I - 84083 Castel San Giorgio (SA) con il ribasso del -28,163% e per l’importo netto di euro € 1.555.112,86 di cui € 1.492.772,86 per lavori e € 62.340,00 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Il presente avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, all’Albo Pretorio del Comune di Cosenza, all’Albo della Stazione Appaltante, Sito Internet ANAS S.p.A. www.stradeanas.it, Sito Internet del Ministero delle Infrastrutture Trasporti www.serviziocontrattipubblici.it, Sito Internet dell’Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici www.regione.calabria.it, per estratto su n.1 quotidiano a diffusione nazionale e n. 1 quotidiano a diffusione provinciale. Il Dirigente dell’Area Amministrativa Avv. Giuseppe SCISCI CONTRADA LIGIURI - 87100 Cosenza Tel. 0984/308311 - Fax 0984/36500 • sito internet www.stradeanas.it ESTRATTO BANDO DI GARA Per il giorno 20/11/2014 alle ore 09:30 è indetta una procedura aperta per l’appalto dei “Lavori di manutenzione conservativa degli impianti di potabilizzazione” - suddiviso in 3 lotti - RIF. APP. 69/2014. Importo complessivo presunto a base di gara € 7.000.000. Le offerte dovranno pervenire entro le ore 13:00 del giorno 18/11/2014. Il bando integrale è pubblicato sulla G.U.U.E. del 08/10/2014, sulla G.U.R.I. del 10/10/2014, sito internet www.abbanoa.it. e sito internet RAS - Eventuali informazioni possono essere acquisite presso il Settore Approvvigionamenti - Tel. 070-6032.412 - Fax 070340733 - Email [email protected]. Il Direttore Generale - Dott. Sandro Murtas ABBANOA S.p.A. ESTRATTO BANDO DI GARA Per il giorno 07/11/2014 alle ore 09:30 è indetta una procedura aperta per l’appalto del “Servizio relativo alla raccolta, carico, trasporto e smaltimento dei fanghi ed altri rifiuti prodotti negli impianti di potabilizzazione delle acque gestiti da Abbanoa SpA” suddiviso in 3 lotti - Rif. App. 63/2014. Importo complessivo presunto a base d’asta € 4.895.408,40. Le offerte dovranno pervenire entro le ore 13:00 del giorno 05/11/2014. Il bando integrale è pubblicato sulla G.U.U.E. del 30/09/2014, sulla G.U.R.I. del 10/10/2014, sito internet www.abbanoa.it. e sito internet RAS - Eventuali informazioni possono essere acquisite presso il Settore Approvvigionamenti Tel. 070-6032.412 - Fax 070-340733 - Email [email protected]. Il Direttore Generale - Dott. Sandro Murtas TRIBUNALE DI ROMA Sezione Fallimentare Concordato Preventivo n. 52/2012 della società Sapam Immobiliare s.r.l. in liq. Giudice delegato Dr. Fabio Miccio - Liquidatore giudiziale Dr. Leonardo Quagliata Avviso di Vendita di Immobili Il Liquidatore giudiziale del concordato preventivo n. 52/2012 della società Sapam Immobiliare s.r.l. in liq. avvisa che intende procedere alla vendita mediante gara competitiva dei seguenti beni in uno o più lotti: Lotto n. / Ubicazione del Bene Destinazione d’uso - Descrizione 1) Roma - Eur Tre Fontane Terreno edificabile Superficie lorda mq e/o n. parcheggi Dati catastali terreno mq. 140.000 lordi, pari a sup. sviluppata mq lordi 46.650; mq comm.li 33.570 (di cui resid. 28.125, Fg. 851 p.lle 145-147-191-192 commerc. 3.125, 2.320 posti auto res. e 0 posti auto commerc.) park residenz. n. 464 park comm.le n. 152 Prezzo base di gara in euro 14.733.900 2) Parco del Broletto - Lecco Park pubblico - interrato (1°, 2° e 3°) cat. D/8 n. 24 posti auto Fg. 3 p.lla 2370 sub 8 58.320 3) Parco del Broletto - Lecco Park pubblico - interrato (1°, 2° e 3°) cat. D/8 n. 97 posti auto Fg. 3 p.lla 2370 sub 12 235.710 4) Parco del Broletto - Lecco Dep.to-cantina (cat. C/2) 7 Fg. 3 p.lla 2369 sub 65 1.620 5) Parco del Broletto - Lecco Dep.to-cantina (cat. C/2) 125 Fg. 3 p.lla 2370 sub 702 29.970 6) Parco del Broletto - Lecco Dep.to-cantina (cat. C/2) 35 Fg. 3 p.lla 2370 sub 701 8.910 7) Parco del Broletto - Lecco Dep.to-cantina (cat. C/2) 12 Fg. 3 p.lla 2370 sub 704 3.240 8) Parco del Broletto - Lecco Dep.to-cantina (cat. C/2) 79 Fg. 3 p.lla 2370 sub 703 19.440 Appartamento uso ab. (cat.A/2) + posto auto (cat.C/6) 72 Fg. 17 p.lla 494 sub 38 e 78 46.170 10) Eur. Bus. Center (c. ZAI) Verona Appartamento uso ufficio (cat. A/10) 324 Fg. 318 p.lla 499 sub 106 473.040 11) Eur. Bus. Center (c. ZAI) Verona Deposito-magazzino (cat. C/2) 24 Fg. 318 p.lla 499 sub 124 5.832 12) Eur. Bus. Center (c. ZAI) Verona Deposito-magazzino (cat. C/2) 24 Fg. 318 p.lla 499 sub 125 5.832 13) Eur. Bus. Center (c. ZAI) Verona Deposito-magazzino (cat. C/2) 25 Fg. 318 p.lla 499 sub 126 6.075 14) Eur. Bus. Center (c. ZAI) Verona Deposito-magazzino (cat. C/2) 24 Fg. 318 p.lla 499 sub 129 5.832 15) Eur. Bus. Center (c. ZAI) Verona Deposito-magazzino (cat. C/2) 24 Fg. 318 p.lla 499 sub 128 5.832 16) Eur. Bus. Center (c. ZAI) Verona Deposito-magazzino (cat. C/2) 25 Fg. 318 p.lla 499 sub 127 6.075 9) Margara - Fubine Alessandria Previa istanza, da inviare elettronicamente con firma digitale a mezzo p.e.c. agli indirizzi: [email protected], [email protected] e [email protected], secondo il format esistente nel sito internet www.acquamarcia.it, sarà possibile accedere alla data room virtuale (ove sono contenuti il regolamento di vendita completo, i format per la richiesta di accesso alla data room e la proposta irrevocabile di acquisto cauzionata, le perizie di stima ed altri documenti rilevanti ai fini della vendita), esistente all’interno del medesimo sito internet, per lo svolgimento della due diligence. Anche in assenza di richiesta di accesso alla data room virtuale, sarà possibile presentare entro venerdì 28 novembre 2014 una proposta irrevocabile d’acquisto cauzionata avente ad oggetto uno o più beni (la “Proposta Vincolante di Acquisto”), secondo il format disponibile sul sito www.acquamarcia.it, che dovrà essere inviata con firma digitale a mezzo p.e.c. agli indirizzi [email protected] e francesco.rizzuti@postacertificata.notariato.it, nonché in formato cartaceo a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento al notaio Francesco Rizzuti, presso il suo studio in Roma corso Vittorio Emanuele II n. 251 Martedì 2 dicembre 2014, con inizio alle ore 10, dinanzi al medesimo notaio Rizzuti, presso il suo studio in Roma corso Vittorio Emanuele II n. 251, si svolgerà la gara competitiva prendendo come prezzo base di gara quello su indicato ovvero, se superiore, il prezzo della Proposta di Acquisto più alta; con rilancio minimo del 5% del prezzo base di gara. Per ulteriori informazioni contattare il Liquidatore Giudiziale Dr. Leonardo Quagliata all’indirizzo di posta elettronica certificata [email protected], inviando la medesima comunicazione per conoscenza agli indirizzi [email protected] e [email protected]. Il presente avviso non costituisce proposta irrevocabile, né offerta al pubblico, né sollecitazione al pubblico risparmio, né impegna in alcun modo il Liquidatore Giudiziale a contrarre con gli offerenti. Il Liquidatore Giudiziale - Dr. Leonardo Quagliata Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 - Fax 02 2588 6114 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 Via Campania, 59 - 00187 Roma Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682 Via Villari, 50 - 70122 Bari Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126 RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per la Lombardia AVVISO ESITO DI GARA PROCEDURA APERTA MILAV004-14 A LOTTI 11 LOTTO n. 1 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014 Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia. SS.SS. nn. 38 - 38Dir/B-301.SIL MIF3148998SO- CUP F76G130027270001 - CIG 562762925D Importo complessivo dell’appalto € 255.000,00 (di cui € 6.600,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 63, offerte ammesse n. 60 impresa aggiudicataria CO.GE.TRI. S.r.l.- con sede in Cedrasco (SO)con il ribasso del 31,75200%. Importo aggiudicazione € 176.128,03 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-0014645-P del 05.05.2014) all’offerta del prezzo più basso. LOTTO n. 2 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014 Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia. SS.SS. nn. 36-37-38-38/dir.A-38dir.B/39-301 SIL MIF314898SOA - CUP F76G13002740001 - CIG 562769372C. Importo complessivo dell’appalto € 185.000,00 (di cui € 4.300,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 58, offerte ammesse n. 56 impresa aggiudicataria GI.MA.CO. S.r.l.- con sede in Delebio (SO)con il ribasso del 33,12000%. Importo aggiudicazione € 125.152,16 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-0014653-P del 05.05.2014) all’offerta del prezzo più basso. LOTTO n. 3 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014 Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia. SS.SS. nn. 38-39.SIL MIF314898SOB - CUP F76G13002740001 - CIG 5627722F18 Importo complessivo dell’appalto € 200.000,00 (di cui € 4.300,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 66, offerte ammesse n. 64 impresa aggiudicataria Costruzioni Barri Marino di Barri Silvano - con sede in Dubino (SO)con il ribasso del 31,57300%. Importo aggiudicazione € 138.211,64 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-0014655-P del 05.05.2014) all’offerta del prezzo più basso. LOTTO n. 4 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014. Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia. SS.SS. nn. 9-9DIR. SIL MIF314896BAA1A2 - CUP F66G13002360001 - CIG 562782541B. Importo complessivo dell’appalto € 178.000,00 (di cui € 5.700,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 56, offerte ammesse n. 54 impresa aggiudicataria C.S.A. S.r.l. - con sede in Firenze (FI)con il ribasso del 32,13700%. Importo aggiudicazione € 122.627,95 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-0014646-P del 05.05.2014) all’offerta del prezzo più basso. LOTTO n. 5 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014 Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia. SS.SS. nn. 33-341-494-526.SIL MIF314896BB - CUP F66G13002360001 - CIG 56278432F6. Importo complessivo dell’appalto € 178.000,00 (di cui € 5.600,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 58, offerte ammesse n. 56 impresa aggiudicataria Della Bona Costruzioni. S.r.l. - con sede in Tirano (SO)con il ribasso del 33,14100%. Importo aggiudicazione € 120.864,92 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-0014630-P del 05.05.2014) all’offerta del prezzo più basso. LOTTO n. 6 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014. Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia. SS. SS. nn. 33-336- 336dir -336dir/A-629 SILMIF314896BC - CUP F66G13002360001-CIG56278600FE. Importo complessivo dell’appalto € 268.000,00 (di cui € 8.700,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 105, offerte ammesse n. 103 impresa aggiudicataria Bergamelli S.r.l. - con sede in Albino (BG)con il ribasso del 30,00000%. Importo aggiudicazione € 190.210,00 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-00146333-P del 05.05.2014 all’offerta del prezzo più basso. LOTTO n. 7 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014. Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia. SS.SS. nn. 38 - 38Dir/B-301. SIL MIF3148998SO - CUP F76G130027270001 - CIG 562762925D. Importo complessivo dell’appalto € 255.000,00 (di cui € 6.600,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 65, offerte ammesse n. 62 impresa aggiudicataria Curi Impresa Edile S.r.l. - con sede in San Siro (CO)con il ribasso del 34,60700%. Importo aggiudicazione € 131.824,21 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-0014635-P del 05.05.2014) all’offerta del prezzo più basso. LOTTO n. 8 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014. Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia S.S. n. 36. SIL MIF314895AB- CUP F76G13002730001 - CIG 5627897F82. Importo complessivo dell’appalto € 250.000,00 (di cui € 3.000,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 66, offerte ammesse n. 62 impresa aggiudicataria Carnazzola Geom. Camillo S.p.A. - con sede in Colorina (SO)con il ribasso del 35,03200%. Importo aggiudicazione € 163.470,96 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-0014636-P del 05.05.2014) all’offerta del prezzo più basso. LOTTO n. 9 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014. Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia SS. SS. n.39-42. SIL MIF314895AD - CUP F76G13002370001 - CIG 5627912BE4. Importo complessivo dell’appalto € 250.000,00 (di cui € 3.000,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 57, offerte ammesse n. 53 impresa aggiudicataria Legrenzi S.r.l. - con sede in Clusone (BG)con il ribasso del 23,48000%. Importo aggiudicazione € 130.788,40 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-0014639-P del 05.05.2014) all’offerta del prezzo più basso. LOTTO n. 10 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014. Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia SS. SS. nn. 340-340dir-708. SIL MIF3144897CA - CUP - F12C13000260001 - CIG 5627931B92. Importo complessivo dell’appalto € 255.000,00 (di cui € 6.600,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 65, offerte ammesse n. 64 impresa aggiudicataria Malacrida A.V.C. S.r.l. - con sede in Lesmo (MB)con il ribasso del 31,86700%. Importo aggiudicazione € 141.266,00 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-0014641-P del 05.05.2014) all’offerta del prezzo più basso. LOTTO n. 11 Lavori di Manutenzione Ordinaria 2014. Ripristino definitivo danni incidenti ed emergenze lungo le Strade Statali del Compartimento per la Lombardia SS. SS. nn. 233-342-344-712. SIL MIF314897CC - CUP - F12C13000260001 - CIG 56279478C7. Importo complessivo dell’appalto € 155.000,00 (di cui € 5.000,00 per oneri sicurezza). Si rendono noti i risultati dell’esperimento della gara d’appalto, a procedura aperta n. MI004 -14 offerte pervenute n. 63, offerte ammesse n. 59 impresa aggiudicataria S.A.I.M.P S.r.l. - con sede in Tradate Abbiate Guazzone (VA)con il ribasso del 30,48500%. Importo aggiudicazione € 109.272,50 compresi gli oneri per la sicurezza (aggiudicazione n. CMI-0014642-P del 05.05.2014) all’offerta del prezzo più basso. IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Avv. Nicola RUBINO VIA C. D’ASCANIO, 3 - 20142 MILANO Tel. 02/826851 - Fax 02/82685501 sito internet www.stradeanas.it TRIBUNALE DI L’AQUILA FALL. N. 5/12 R.F. Via Accolti Gil - zona industriale 70123 Bari ESTRATTO AVVISO DI GARA L’A.M.GAS S.p.A. di Bari intende esperire procedura negoziata per l’affidamento del servizio di rilevazione consumi di circa n. 120.000 gruppi di misura gas classe G4 e gestione delle informazioni accessorie. Il termine per la presentazione delle istanze di partecipazione scade alle ore 12.00 del 07/11/14. Per ogni informazione utile alla partecipazione alla gara, si rinvia al bando integrale, disponibile sul sito internet: www.amgasbari.it e presso l’A.M.GAS S.p.A., Divisione Tecnica Sezione Appalti - tel. 080.5390172/122. Il Direttore Generale ing. Vito Donato Bisceglia Vendita invito a offrire: 26/11/2014 ore 10.30: Lotto unico - Comune di L’Aquila - Zona industriale di Bazzano. Cessione di azienda avente per oggetto l’attività nel settore della produzione di semilavorati e verniciatura in alluminio. Prezzo base: €. 7.678.635 in caso di gara aumento minimo €. 100.000. Vendita per singoli lotti, solo qualora non pervengano offerte per l’intero complesso aziendale, al prezzo ribassato e rispettivamente pari a: €. 3.375.000 per il lotto A1; €. 3.000.000 per il lotto A2; €. 1.303.635 per il lotto A3. Vendita senza incanto e con incanto: 26/11/2014 ore 10.00: nel Lotto unico - Comune di Grassobbio (BG) via Lungoserio, 38. Piena proprietà di immobili Palazzina uffici e autorimessa con un piano interrato e n. 3 p. f. t., sviluppantesi su un’area di mq 2.510,00. Prezzo base: €. 525.000 in caso di gara aumento minimo Euro 10.000,00. Innanzi al curatore Dott. Omero Martella c/o lo studio in L’Aquila, Portici di S. Bernardino, 2. Deposito offerte entro le 12 del 25/11/2014 in Cancelleria Fallimentare. Maggiori info in Cancelleria Fallimentare e c/o il curatore Dott. Omero Martella tel. 0862 27142 e c/o il custode giudiziario IVG Istituto di Vendite Giudiziarie di Bergamo tel. 035 234967 su www.giustizia.abruzzo.it e www.astegiudiziarie.it (Cod. A255620,A262782). Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 45 Economia Energia e gas per la tua azienda axpo.com 800.199.978 bXk bkk ÂÅk @Î b "kÞ ; @~~Â@Î @k Âk Õæ±ææ 1/ ! ¤±|z`Êp æ`Ф° e Þ kÅ ¤Ê±É|æ`ÉÊ æ`Ðp° e "@Åb@¶ |±|ÊÐ`ÐÕ æ`Õ|° e /G, zææ ¤±zÉ`Ðp æ`Ð|° e bÂ@ ʱÐpp`ÉÐ æ`|ɰ Â@XxÂÎk p±pÉ`pæ æ`Êʰ ,@Â~® @X|æ¯ |±¤Õp`æ æ`ʰ !@bÂb ¤æ±ÐÐ`Ðæ æ`æz° e 1®"k¯ ¤z±Õ¤`Ê| ¤`椰 e @N ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤ k× ¤`ÕÊz ¤ÐÊ`Ê|ææ æ`ÉppÉ ¤`ÕæÊæ b@ àk ÅÎkÂk x± Åݱ æ`æÉ° æ`¤Ê° æ`Õ¤° æ`æz° e 1Î b /Î@Î 1Î kb± ά ¤|¤zˤÕË¤Ê -×α .kb± kxx± Õ|¤æ kÎÎ ° ¤`zææ° ¤æ¤`Ê| æ`z| ά ¤|æ¤Ëæpˤ ¤`zææ° ¤æ¤`ÐÐ ¤`æÐ ά pæ¤Ë¤¤ËÕ z`Õzæ° ¤Õz`|æ Õ`zÊ Î¬ ¤Ðæ¤ËæË|| |`Ézæ° ¤¤Ê`ÉÕ Ð`Õ La Lente di Fabio Savelli Partite Iva, i nuovi minimi e i rischi di evasione A nche stavolta la lente del fisco rischia di essere deformante. Sul banco degli imputati l’annunciata - da parte del governo - rivoluzione dei nuovi minimi. Operazione spiegata con una logica compensativa nei confronti delle partite Iva, escluse dal bonus Irpef da 80 euro, destinato soltanto ai lavoratori dipendenti. L’esecutivo modificherà il regime a fiscalità agevolata innalzando l’imposta sostitutiva al 15% (ora è fissata al 5%) in cambio di un aumento della soglia di fatturato a 40mila euro, asticella entro la quale si godrà di una minore imposizione tributaria. Secondo Acta, l’associazione dei consulenti del terziario (attenta nelle rivendicazioni del ceto autonomo professionale), la novità finirà per penalizzare i freelance e i cosiddetti «lavoratori della conoscenza», come i designer, i giornalisti, gli architetti, i copywriter (a partita Iva). Agevolando invece una platea indistinta di artigiani e commercianti, in gran parte esclusi dal vecchio regime dei minimi, allargando così l’area dell’esenzione dai (declinanti) studi di settore anche «ad attività tradizionalmente ad elevato rischio fiscale». L’affermazione è della presidente di Acta, Anna Soru, e colpisce perché avvalora la tesi di un Fisco forte con i più deboli e lassista nei confronti di chi guadagna di più. Una beffa per chi è obbligato a presentare la fattura al committente per farsi pagare (i professionisti). © RIPRODUZIONE RISERVATA Telecom rilancia sull’Argentina Trenta mesi in condominio con Fintech Subito il 17% a Martinez per 215 milioni più un bond a garanzia. Prevista una penale da 170 milioni La soluzione è piuttosto articolata e non dà certezze, ma diverse garanzie a Telecom Italia qualora non dovesse andare in porto la cessione di Telecom Argentina. Ieri notte il gruppo telefonico ha trovato un nuovo accordo con la Fintech di David Martinez, che un anno fa si era impegnata a comprare la controllata di Buenos Aires per 960 milioni di dollari, versandone subito 113. La cessione tuttavia non è stata ancora perfezionata per via dell’Antitrust, che ha chiesto a Martinez di sciogliere il conflitto che non gli consente di ottenere il via libera su Telecom Argentina in quanto azionista con il 40% della tv cavo del Clarin. L’intesa raggiunta dall’amministratore delegato, Marco Patuano, impegna le parti per cinque anni e fissa in 30 mesi il termine ultimo per il passaggio del controllo di Telecom Argentina a Fintech. Fino a quel momento, a meno che non arrivi il verdetto dell’authority, sarà ancora Telecom a comandare e a consolidare i conti della controllata, mantenendo il 51% in Sofora, la holding a monte della catena di controllo della società di Buenos Aires. Il primo passaggio A Piazza Affari 1,01 Ieri 0,83 euro +1,5% 0,95 0,89 0,83 0,77 0,70 0,64 Ott 2013 Ott 2014 d’Arco dell’accordo prevede che a Fintech venga girato entro la fine di quest’anno il 17% della holding, in cambio di 215 milioni di dollari mentre il secondo riguarda il restante 51%, che dovrebbe passare a Martinez entro il 2017 per 630 milioni. Le due tranche riconoscono a Telecom il valore concordato a suo tempo per Telecom Argen- tina, 960 milioni di dollari, ma se a novembre dell’anno scorso, quando era stato firmato il primo accordo, l’importo corrispondeva a circa 4 volte il margine operativo della società, con la svalutazione del peso rispetto al dollaro il valore ora è salito a 6 volte il margine. L’accordo ha assegnato al gruppo guidato da Giuseppe Del Vecchio: ora la guida ai manager «La famiglia non pesa su Luxottica» E’ un Leonardo Del Vecchio in versione appassionata, quello che ieri ha deciso di rivolgersi ai suoi 74mila dipendenti. Lo ha fatto con una lettera inviata ieri mattina, a due giorni di distanza dalla comunicazione del nuovo assetto di vertice che chiude uno dei periodi più difficili della sua storia di imprenditore. Scrive ai dirigenti e ai «suoi operai» di Luxottica che nella fabbrica di Agordo lo chiamano da sempre «il nonno», in una giornata che in Borsa non ha dato soddisfazioni al titolo (-0,67%). Subito il patron esprime il bisogno di chiarire che sull’avvicendamento al vertice «sono apparsi tanti, troppi, pettegolezzi e falsità sulla mia famiglia e sui miei più stretti collaboratori». Dopo la premessa, torna al suo stile: «Ho speso un’intera vita dedicata al lavoro, senza alcun desiderio di apparire». Ed espone i temi a lui più cari: «Luxottica è l’azienda che assieme a voi ho costruito, che amo profondamente e considero la mia vera eredità a questo Paese. In 50 anni abbiamo creato dal nulla un leader mondiale che i concorrenti hanno sempre invidiato, inseguito e imitato. Vorrei continuare così anche in futuro nell’interesse di tutti, azionisti e dipendenti». E aggiunge: «Dico questo non per vanto, chi mi conosce sa quanto parlare mi costi e sia lontano dalla mia natura, ma per ricordare a tutti la storia di 50 anni di serio lavoro». L’attenzione è rivolta anche a quanto succede sul mercato. «Mentre in Italia si svendevano pezzi della nostra economia, Luxottica conquistava marchi e aziende prestigiose, portava in Italia icone come Ray-Ban e Oakley». L’altro tema è l’orgoglio di avercela La vicenda ● Leonardo Del Vecchio (foto), patron di Luxottica, ha inviato una lettera ai suoi dipendenti per rassicurare sul riassetto del vertice. La società ha nominato come co-ceo Adil MehboodKhan e Massimo Vian fatta sempre da soli. «Mentre molti cercavano aiuti di stato o appoggi dalla politica, noi ci rimboccavamo le maniche e con le nostre forze ci facevamo valere nel mondo. Questo per me è motivo di grande orgoglio». Rialza la testa l’imprenditore, 79 anni, che è si è sentito messo in discussione. Infonde fiducia e rassicura che la nuova squadra di vertice è forte: «Adil Khan, manager internazionale di grande prestigio, ha accettato con entusiasmo di far parte della nostra squadra, affiancherà in modo perfettamente complementare Massimo Vian, avviando in questo modo la nuova governance del gruppo». Quanto al suo ruolo, dice che è tornato in azienda, ma temporaneamente,«esclusivamente per accompagnare e agevolare i cambiamenti in atto. Appena terminato e consolidato il nuovo assetto organizzativo, lascerò ai manager il compito di guidare il futuro di Luxottica». Perché, come ha ricordato nei giorni scorsi, Luxottica è diventata troppo complessa per essere gestita da una sola persona. Poi parla del ruolo della sua famiglia, in veste personale e in quella di azionista: «Vi vorrei rassicurare che in questo processo di cambiamento non ci sono state e non ci saranno mai influenze da parte della mia famiglia, numerosa e articolata, ma che proprio per questo amo tutta intensamente e allo stesso modo, e ringrazio per l’affetto e il sostegno che ogni giorno mi sta dimostrando». Del Vecchio conclude con il motto più noto in azienda: «Buon lavoro a tutti». La firma è «Il vostro fondatore». Daniela Polizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA 0,67 per cento è quanto ha perso, ieri in Borsa, il titolo Luxottica Recchi anche un’opzione «call» per ricomprare il 17% di Sofora al termine dei due anni e mezzo, qualora non fosse possibile procedere alla vendita. La società telefonica avrà inoltre una garanzia da Fintech: un bond emesso dallo stesso gruppo telefonico da circa 600 milioni di dollari che verrà sottoscritto dalla società argentina e rimborsato, nel caso, al momento del closing quando Fintech dovrebbe versare un importo identico per il 51% di Sofora in mano a Telecom Italia. Una garanzia che consente alla società di Recchi anche di aumentare la propria liquidità. Telecom si è riservata un ulteriore paracadute. Se entro 30 mesi la vendita non sarà perfezionata, il gruppo telefonico sarà infatti libero di vendere la propria partecipazione in Telecom Argentina, richiamando anche quel 17% in mano a Martinez esercitando l’opzione call, e se non dovesse riuscire a trovare un compratore entro i successivi due anni e mezzo per Fintech scatterà una penale di 170 milioni di dollari. Il percorso dunque è «blindato» e anche nel caso in cui l’Antitrust di Buenos Aires non dovesse rilasciare il nulla osta Telecom farebbe comunque cassa per circa 500 milioni, considerando la prima e la seconda tranche dei pagamenti di Fintech e includendo la penale. Nel frattempo Patuano manterrà il controllo in Argentina, esprimendo la maggioranza del consiglio e l’amministratore delegato, come prevedono gli accordi tra i soci. L’aus p i c i o d i Te l e c o m è c h e Martinez trovi la soluzione per sciogliere il conflitto che non gli consente di sommare al controllo di Telecom Argentina il 40% della tv del Clarin. Possibilmente prima di due anni e mezzo. Federico De Rosa I dossier ● Altro dossier aperto per Telecom in Sudamerica è quello della vendita delle torri di telefonia mobile in Brasile: le trattative sarebbero in fase avanzata e secondo indiscrezioni di stampa si potrebbe arrivare a un accordo nelle prossime settimane. Le offerte valorizzano l’asset 500-600 milioni di euro ma Telecom punterebbe a 900 ● Intanto Mediobanca e Banca Imi hanno inviato la documentazione su Persidera, la joint venture tra Telecom Italia Media e L’Espresso, ai possibili investitori © RIPRODUZIONE RISERVATA TRIBUNALE DI TEMPIO PAUSANIA Avviso di vendita ES. IMM. N. 12/08 Ol promossa da Banca Popolare di Novara e Verona (Avv. S. Pes) il G.E. ha ordinato la vendita senza incanto per il giorno 25/11/2014 ore 09.00 dei seguenti beni immobili: OLBIA Loc. Cugnana Lotto2: Unità immobiliare ad uso abitazione di vani 6 - Unità immobiliare ad uso abitazione di vani 3, Si rileva la non opponibilità al contratto di locazione serie 3. Prezzo base € 150.831,63 - Rilancio minimo € 3.000,00. Fissa termine al 19/05/2014 entro le ore 12:00 per il deposito delle offerte, con cauzione pari al 10% del prezzo offerto su assegno circolare non trasferibile intestato a: Cancelleria Esecuzioni Immobiliari. Nel caso in cui la vendita senza incanto abbia esito negativo una nuova vendita con incanto verrà effettuata il giorno 25/11/2014 ore 09.00. Perizie, planimetrie e ordinanze sul sito: www.astagiudiziaria.com o www.ivgtempiopausania.it. Custode: IVG Tempio. COMUNE DI CATANIA DIREZIONE RAGIONERIA GENERALE PROVVEDITORATO ECONOMATO A.P. FORNITURE BENI E SERVIZI E LAVORI Quest’Amministrazione indice per le ore 10,00 del giorno 12/12/2014 procedura aperta per l’acquisizione della copertura assicurativa RCA amministrata a libro matricola per gli automezzi comunali. CIG: 5970295B48. L’importo dell’appalto è pari a € 1.200.000,00 comprensivo di ogni onere, imposta e tassa. Termine di presentazione delle offerte: ore 12,00 del giorno 10/12/2014. I documenti di gara sono disponibili sul sito internet: www.comune.catania.it e visionabili presso la Direzione Ragioneria Generale Provveditorato Economato - Ufficio Forniture Beni e Servizi e Lavori, Via D. Tempio n. 62/64, tel 0957424535 fax 0957424567, email: [email protected]. La P.O. Responsabile F.to Avv. Leonardo Arcidiacono Per la pubblicità legale e finanziaria rivolgersi a: Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 - Fax 02 2588 6114 Via Campania, 59 - 00187 Roma Tel. 06 6882 8650 - Fax 06 6882 8682 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 - Fax 081 49 777 12 Via Villari, 50 - 70122 Bari Tel. 080 5760 111 - Fax 080 5760 126 RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano 46 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 L’accordo Terreni in disuso, il Demanio vende ai giovani agricoltori ECONOMIA (pa.pic) Le terre improduttive tornano agli agricoltori, e in particolare agli under 40. È stato firmato ieri il protocollo d’intesa tra il ministero delle Politiche agricole, le Regioni e i Comuni. La prima parte del bando per la vendita e la locazione dei terreni pubblici in disuso pubblicato è online sul sito del Demanio. «Grazie anche alle segnalazioni dei giovani il progetto Terrevive è entrato nella fase due nella quale sono direttamente coinvolte Regioni e Comuni. Le terre saranno riportate nelle disponibilità quotidiane degli agricoltori» ha detto il ministro Maurizio Martina (foto), firmando l’accordo ieri al Salone del gusto di Torino. «Terrevive» segue il pacchetto «Campolibero» che prevede, tra le misure, la detrazione del 19% del canone di affitto per gli «under 35», mutui a a tasso zero, incentivi all’assunzione a tempo indeterminato, credito d’imposta su innovazione e reti d’impresa, sanzioni per chi coltiva Ogm. 47 Mobilità per 1.634 lavoratori Esuberi Meridiana, duello con Poletti Meridiana ha riaperto la procedura di mobilità per 1.634 lavoratori (1.366 esuberi, 268 resteranno nel gruppo) scatenando la reazione del ministero del Lavoro guidato da Giuliano Poletti: la scelta di Meridiana «è un errore grave», che «rischia di compromettere i significativi passi in avanti compiuti». Per lunedì previsto un nuovo incontro. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA La nuova Fiat vara il «contratto di rete» Da Teksid a Ferrari l’accordo per mettere in comune i servizi tra le società del gruppo Il network aperto alle controllate estere, possibile il trasferimento di personale Lo scorso 26 settembre, pochi giorni prima la nuova Fiat Chrysler Automobiles sbarcasse a Wall Street, a Torino venti società italiane del gruppo hanno firmato un «contratto di rete» per legarsi reciprocamente su varie attività e servizi, sulla messa a disposizione di know how, sullo scambio di personale specializzato. All’accordo partecipano non solo le società satelliti come Teksid, Comau, Magneti Marelli, ma anche la casa editrice La Stampa, e Ferrari spa, che storicamente ha avuto una gestione autonoma da Torino. Il «contratto di rete» — nato nel 2009 soprattutto per favorire la «aggregazione dolce» tra piccole e medie imprese, in particolare di uno stesso distretto o in uno stesso settore industriale — sulla carta è molto ampio: prevede collaborazione tra le società del gruppo Fca «in più aree di intervento», tra le quali «a titolo esemplificativo, l’organizzazione contabile, i sistemi e le procedure di controllo interno», la «consulenza ed assistenza in campo amministrativo, giuridico e ge- stionale, il coordinamento e l’organizzazione delle attività di impresa ai fini dello sviluppo della stessa». In questi ambiti le varie società «metteranno a disposizione l’uno dell’altro il proprio know how, anche attraverso piattaforme tecnologiche condivise che verranno appositamente predisposte». All’accordo potranno partecipare «società estere» del gruppo, è scritto nel contratto. Particolare importanza riveste il trasferimento del personale da una società a un’altra: «Potrà essere altresì operato distacco di personale qualificato il cui apporto professionale [...] costituirà uno strumento di attuazione del programma». L’obiettivo è «ottenere una efficiente ottimizzazione delle sinergie esistenti e una migliore gestione delle proprie risorse, con conseguente semplificazione e potenziamento dei processi aziendali e miglioramento delle professionalità delle società nonché dei servizi». Il contratto di rete si innesta su un preesistente rapporto consortile tra le società attraverso Fiat Servizi per l’Industria Il riassetto Intesa, create tre nuove divisioni Nuove divisioni per tre rami di business: private banking, asset management e insurance. Intesa Sanpaolo incastra un tassello chiave del piano di impresa con la creazione dei nuovi poli che vanno ad aggiungersi a Banca dei territori, Corporate e investment banking e banche estere. «Abbiamo rafforzato i motori della crescita. Con la nuova struttura – ha detto il Ceo Carlo Messina – si conferma il modello di banca semplice e innovativa». La divisione private banking, affidata a Matteo Colafrancesco (al quale succederà dal 1° luglio 2015 Paolo Molesini), seguirà il segmento di clientela di fascia alta. A questo polo rispondono le controllate Banca Fideuram, Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sirefid, Fideuram Fiduciaria e Intesa Sanpaolo private banking Suisse. La divisione Asset management (che rappresenta il terzo polo più grande in Europa), invece, sarà affidata a Tommaso Corcos al quale rispondono le controllate Eurizon Capital e Fideuram Asset Management Ireland. La divisione insurance farà invece capo ad Antonio Nucci al quale a luglio subentrerà Nicola Maria Fioravanti, che sarà anche numero uno di Intesa Sanpaolo Vita. E’ stato inoltre rafforzato il Centro per l’innovazione guidato da Maurizio Montagnese. © RIPRODUZIONE RISERVATA La cordata Unicredit tratta con Fortress su Uccmb Unicredit ha assegnato alla cordata composta da Fortress e Prelios l’esclusiva per finalizzare la cessione di Uccmb, la società di recupero e gestione dei crediti deteriorati del gruppo. La vendita dovrebbe chiudersi nel giro di poche settimane. Si tratta di un’operazione complessa che prevede da un lato la dismissione della partecipazione di Unicredit in Uccmb (con la piattaforma operativa e una parte del portafoglio crediti) e dall’altro la costituzione di una partnership per la gestione dei servizi per i crediti deteriorati della banca per i prossimi dieci anni. La cordata formata dagli americani di Fortress (presente in Italia con Italfondiario) e dalla Prelios di Massimo Caputi, l’ha avuta vinta su Lone Star, l’altro soggetto sceso in campo per l’asset di Unicredit, valutato circa 1 miliardo. Si tratta dell’ultima delle grandi cessioni previste dal piano industriale dopo l’Ipo di Fineco e l’avvio delle procedure per l’esclusiva su Pioneer a Santander. In Germania Unicredit ha venduto la quota di maggioranza in Dab Bank mentre l’uscita dalla banca Ucraina fa i conti con la situazione nel Paese. La nascita del veicolo per i crediti ristrutturati di UniCredit e Intesa Sanpaolo sotto la gestione del fondo Usa Kkr, è invece slittata al prossimo anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA Lingotto Lo stabilimento Fiat di Pomigliano Scpa (al cui capitale Ferrari però non partecipa) e serve proprio a «rafforzare i rapporti» dentro il gruppo «così accrescendo la competitività e l’innovazione» di tutte le società. Da Torino spiegano che si tratta di un normale contratto di servizi e che la nuova formula del contratto di rete sistematizza e aumenta le relazioni dentro il gruppo. Per ora la società consortile ha gestito soprattutto servizi accessori come l’assistenza medica ai dipendenti o le vacanze-studio per i loro figli. Un riferimento al «passaggio di know how» da Ferrari ad altre società del gruppo Fca l’ha fatto di recente l’amministratore delegato Sergio Marchionne durante l’incontro stampa per l’uscita di Luca Cordero di Montezemolo da Ferrari, lo scorso 10 settembre. «Spero che il trapianto di know how da Ferrari dentro Fca vada avanti», aveva detto, «ovviamente senza rischiare le capacità operativa della Ferrari. Ma come scuola è una buona scuola». Fermo restando, come ha ribadito più volte, che Ferrari «avrà sempre la sua indipendenza e resterà nel sistema Fca come è sempre stata». Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera 48 CARPENTIERE metalmeccanico offresi. Ottima conoscenza disegno, saldatura. Costruzione macchine alimentari, farmaceutiche. Lavorazione inox, assemblatura, montaggio. Milano/hinterland 320.19.08.187 02.26.30.06.22 Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ADDETTA amministrazione del personale, assunzioni cessazioni, trasformazioni rapporti con enti programma presenze Word, Excel, posta elettronica. 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CGM Opport Corp Bd AZ F. CGM Opport European AZ F. CGM Opport Global AZ F. CGM Opport Gov Bd AZ F. Commodity Trading AZ F. Conservative AZ F. Core Brands ACC AZ F. Core Brands DIS AZ F. Corporate Premium ACC AZ F. Corporate Premium DIS AZ F. Dividend Premium ACC AZ F. Dividend Premium DIS AZ F. Emer. Mkt Asia AZ F. Emer. Mkt Europe AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. AZ F. European Dynamic ACC AZ F. European Dynamic DIS AZ F. European Trend AZ F. Formula 1 Absolute ACC AZ F. Formula 1 Absolute DIS AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS AZ F. Formula Target 2015 ACC AZ F. Formula Target 2015 DIS AZ F. Formula 1 Conserv. AZ F. Global Curr&Rates ACC AZ F. Global Curr&Rates DIS AZ F. Global Sukuk ACC AZ F. Global Sukuk DIS AZ F. Hybrid Bonds ACC AZ F. Hybrid Bonds DIS AZ F. Income ACC AZ F. Income DIS AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS AZ F. Institutional Target ACC AZ F. Institutional Target DIS AZ F. Italian Trend ACC AZ F. Italian Trend DIS AZ F. Lira Plus ACC AZ F. Lira Plus DIS AZ F. Macro Dynamic AZ F. Opportunities AZ F. Pacific Trend AZ F. Patriot ACC AZ F. Patriot DIS AZ F. Qbond AZ F. Qinternational AZ F. QProtection AZ F. Qtrend AZ F. Renminbi Opport AZ F. Reserve Short Term AZ F. Short Term Gl High Yield ACC AZ F. Short Term Gl High Yield DIS AZ F. Solidity ACC AZ F. Solidity DIS AZ F. Strategic Trend AZ F. Top Rating ACC AZ F. Top Rating DIS AZ F. Trend AZ F. US Income Data Valuta Quota/od. 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 30/09 30/09 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 6,137 6,375 6,279 5,656 3,818 6,503 5,595 5,592 5,720 5,327 5,703 4,945 6,362 3,044 4,972 5,112 5,111 3,196 5,047 5,034 5,600 5,526 6,134 5,531 4,960 4,516 4,181 5,398 5,204 5,361 5,148 6,319 5,753 4,756 4,381 5,613 5,531 3,231 3,229 4,998 4,712 6,153 4,817 4,276 6,940 6,283 5,317 5,162 5,255 4,833 5,356 6,301 5,070 4,905 6,165 5,657 5,975 5,105 5,105 6,455 5,814 Quota/pre. 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East M Multiman.Target Alpha A SB Bond B SB Equity B SB Flexible B DB Platinum Agriculture Euro R1C A Comm Euro R1C A Currency Returns Plus R1C DB Platinum IV Croci Euro R1C B Croci Japan R1C B Croci US R1C B Paulson Global R1C E Sovereign Plus R1C A Systematic Alpha R1C A Fondi Unit Linked Flex Equity 100 Global 100 Global Equity Maximum Progress Quality 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 1518,567 1661,484 1596,514 1451,195 1387,314 1358,622 1283,487 1238,401 1195,284 118,085 117,968 75,695 78,923 104,224 1072,240 1146,962 1018,240 1518,538 1660,730 1595,807 1449,072 1385,301 1358,126 1283,039 1238,394 1195,288 117,680 117,561 75,095 78,318 102,890 1071,681 1141,743 1015,712 22/10 23/10 23/10 EUR EUR EUR 54,650 96,420 929,090 54,940 95,880 930,410 23/10 23/10 23/10 15/10 23/10 22/10 EUR JPY USD EUR EUR EUR 114,980 8554,280 167,180 4518,990 106,800 10753,850 114,010 8604,610 164,450 4903,610 106,920 10777,280 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 10,352 5,000 5,606 5,177 6,483 7,198 EUR EUR EUR EUR EUR EUR Data ABSOLUTE RETURN EUROPA BOND-A BOND-B EQUITY- I PRINCIPAL FINANCE 1 17/10 29/08 29/08 29/08 30/06 Valuta Quota/od. 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Structured Equity A-Dis Glob. Targeted Ret. A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis Greater China Eq. A India Bond A India Equity E Japanese Eq. Advantage A Pan European Eq. A Pan European Eq. A-Dis Pan European Eq. Inc. A-Dis Pan European High Inc A Pan European High Inc A-Dis Pan European Struct. Eq. A Pan European Struct. Eq. A-Dis Renminbi Fix. Inc. A Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis US Equity A EH US High Yield Bond A US High Yield Bond A-Dis M US Value Equity A US Value Equity A-Dis 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 24/10 USD USD USD USD USD USD EUR EUR USD USD USD EUR EUR EUR EUR USD USD USD USD USD EUR EUR EUR USD USD EUR JPY EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR USD USD USD USD 24,770 15,910 14,090 13,710 14,190 10,372 14,990 9,770 14,561 9,078 12,620 17,067 12,862 11,008 5,834 5,708 57,640 14,350 11,563 41,770 10,550 13,120 11,904 45,720 10,172 35,390 3064,000 16,930 15,280 11,430 18,940 13,630 14,280 13,580 10,862 10,416 13,970 11,741 10,416 31,660 30,260 24,780 15,920 14,140 13,760 14,180 10,368 14,940 9,750 14,592 9,097 12,608 17,062 12,858 11,004 5,822 5,708 57,290 14,260 11,544 41,450 10,574 13,099 11,885 46,050 10,171 35,220 3041,000 16,780 15,150 11,330 18,880 13,590 14,170 13,480 10,846 10,388 13,880 11,779 10,450 31,310 29,940 Data Valuta Quota/od. KIS - Europa D KIS - Europa P KIS - Europa X KIS - Global Bond P KIS - Italia P KIS - Italia X KIS - Key KIS - Key X KIS - Liquidity D KIS - Liquidity P KIS - Multi-Str. UCITS A USD KIS - Multi-Str. UCITS D KIS - Multi-Str. UCITS P KIS - Multi-Str. UCITS X KIS - Selection D KIS - Selection P KIS - Selection X KIS - Sm. Cap D KIS - Sm. Cap P KIS - Target 2014 X 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 22/10 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR USD EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 117,510 120,090 120,620 102,630 130,060 130,070 133,580 136,590 103,480 107,100 150,080 110,130 113,130 114,190 120,250 122,540 123,100 93,190 97,990 100,260 116,670 119,230 119,760 102,610 129,590 129,700 133,600 136,600 103,470 107,100 149,860 109,970 112,960 114,020 119,730 122,010 122,670 92,280 97,030 100,260 ASIAN OPP CAP RET EUR ADWISE L/S CAP RET EUR FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR HIGH GROWTH CAP RET EUR ITALY CAP RET A EUR SELECTED BOND DIS RET EUR SELECTED BOND CAP RET EUR VALUE OPP CAP RET EUR 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 12,549 107,346 114,946 110,797 24,397 5,712 119,580 91,720 12,605 106,491 115,085 109,567 24,268 5,701 119,349 91,655 31/08 31/08 31/08 31/08 23/10 23/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 22/10 RICHIESTE SPECIALI Data Fissa: +50% Data successiva fissa: +20% Per tutte le rubriche tranne la 21, 22 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40% Neretto riquadrato negativo: +40% Colore evidenziato giallo: +75% In evidenza: +75% Prima fila: +100% Tablet: + € 100 Tariffa a modulo: € 110 Quota/pre. Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com [email protected] 23/10 114,370 PS - Absolute Return A EUR 23/10 120,840 PS - Absolute Return B EUR 23/10 109,050 PS - Algo Flex A EUR 23/10 104,420 PS - Algo Flex B EUR 23/10 85,870 PS - BeFlexible A EUR 23/10 84,390 PS - BeFlexible C USD 21/10 100,760 PS - Best Global Managers A EUR 21/10 104,860 PS - Best Global Managers B EUR 23/10 107,350 PS - Best Gl Managers Flex Eq A EUR 23/10 164,010 PS - Bond Opportunities A EUR 23/10 122,470 PS - Bond Opportunities B EUR 23/10 102,200 PS - Bond Opportunities C USD 21/10 115,830 PS - EOS A EUR 23/10 91,630 PS - Equilibrium A EUR 23/10 98,360 PS - Fixed Inc Absolute Return A EUR 23/10 98,390 PS - Global Dynamic Opp A EUR 23/10 99,080 PS - Global Dynamic Opp B EUR 23/10 112,060 PS - Inter. Equity Quant A EUR 23/10 114,610 PS - Inter. Equity Quant B EUR 23/10 125,180 PS - Liquidity A EUR 23/10 100,410 PS - Liquidity B USD 23/10 96,430 PS - Opportunistic Growth A EUR 23/10 102,230 PS - Opportunistic Growth B EUR 21/10 95,620 PS - Prestige A EUR 21/10 101,950 PS - Quintessenza A EUR 21/10 106,750 PS - Target A EUR 21/10 106,930 PS - Target B EUR 21/10 103,020 PS - Target C USD 21/10 103,610 PS - Titan Aggressive A EUR 23/10 101,250 PS - Total Return A EUR 23/10 95,280 PS - Total Return B EUR 23/10 112,340 PS - Valeur Income A EUR 21/10 104,460 PS - Value A EUR 21/10 106,780 PS - Value B EUR 21/10 102,340 PS - Value C USD 114,020 120,460 108,450 103,840 85,540 84,060 101,420 105,530 105,990 163,760 122,290 102,080 115,400 92,320 98,260 98,490 99,180 111,270 113,800 125,160 100,420 96,240 102,030 95,690 102,800 107,390 107,560 103,620 104,690 100,990 95,040 112,130 104,630 106,950 102,490 www.multistarssicav.com [email protected] T. +41 (0)91 640 37 80 Orazio Conservative A Sparta Agressive A WM Biotech A WM Biotech I 23/10 23/10 23/10 23/10 EUR EUR EUR EUR 101,810 100,930 165,820 1694,620 101,640 100,650 162,500 1660,620 www.pegasocapitalsicav.com 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 Strategic Bond Inst. C Strategic Bond Inst. C hdg Strategic Bond Retail C Strategic Bond Retail C hdg Strategic Trend Inst. C Strategic Trend Retail C EUR USD EUR USD EUR EUR 107,350 107,510 105,730 105,930 101,610 99,290 107,370 107,540 105,750 105,950 101,490 99,170 www.newmillenniumsicav.com Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 NM Augustum Corp Bd A NM Augustum High Qual Bd A NM Balanced World Cons A NM Euro Bonds Short Term A NM Euro Equities A NM Global Equities EUR hdg A NM Inflation Linked Bond Europe A NM Italian Diversified Bond A NM Italian Diversified Bond I NM Large Europe Corp A NM Market Timing A NM Market Timing I NM Q7 Active Eq. Int. A NM Q7 Globalflex A NM Total Return Flexible A NM VolActive A NM VolActive I 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 23/10 17/10 17/10 23/10 23/10 EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR EUR 191,960 146,300 136,800 139,060 46,160 72,110 105,760 111,530 114,200 137,490 103,920 105,160 57,610 104,450 121,460 100,890 101,750 AUGUSTUM EQUITY EUROPE I AUGUSTUM G.A.M.E.S. A AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 23/10 23/10 23/10 EUR EUR EUR 106,310 109,290 145,830 191,750 146,300 136,510 139,100 45,720 71,320 105,870 111,320 113,980 137,500 103,690 104,930 57,590 104,710 121,700 100,920 101,780 www.sorgentegroup.com Fondo Donatello-Michelangelo Due Fondo Donatello-Tulipano Fondo Donatello-Margherita Fondo Donatello-David Fondo Tiziano Comparto Venere Caravaggio di Sorgente SGR 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 31/12 EUR 51470,165 52927,939 EUR 46691,916 47475,755 EUR 27926,454 27116,197 EUR 58259,864 57863,932 EUR 468728,464 477314,036 2451,889 2506,583 EUR www.vitruviussicav.com Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com Kairos Multi-Str. A Kairos Multi-Str. B Kairos Multi-Str. I Kairos Multi-Str. P Kairos Income Kairos Selection KAIROS INTERNATIONAL SICAV KIS - America A-USD KIS - America P KIS - America X KIS - Bond A-USD KIS - Bond D KIS - Bond P KIS - Bond Plus A Dist KIS - Bond Plus D KIS - Bond Plus P KIS - Dynamic A-USD KIS - Dynamic D KIS - Dynamic P KIS - Emerging Mkts A KIS - Emerging Mkts D n. 1 Offerte di collaborazione: € 2,08; n. 2 Ricerche di collaboratori: € 7,92; n. 3 Dirigenti: € 7,92; n. 4 Avvisi legali: € 5,00; n. 5 Immobili residenziali compravendita: € 4,67; n. 6 Immobili residenziali affitto: € 4,67; n. 7 Immobili turistici: € 4,67; n. 8 Immobili commerciali e industriali: € 4,67; n. 9 Terreni: € 4,67; n. 10 Vacanze e turismo: € 2,92; n. 11 Artigianato trasporti: € 3,25; n. 12 Aziende cessioni e rilievi: € 4,67; n. 13 Prestiti e investimenti: € 9,17; n. 14 Casa di cura e specialisti: € 7,92; n. 15 Scuole corsi lezioni: € 4,17; n. 16 Avvenimenti e Ricorrenze: € 2,08; n. 17 Messaggi personali: € 4,58; n. 18 Vendite acquisti e scambi: € 3,33; n. 19 Autoveicoli: € 3,33; n. 20 Informazioni e investigazioni: € 4,67; n. 21 Palestre saune massaggi: € 5,00; n. 22 Chiromanzia: € 4,67; n. 23 Matrimoniali: € 5,00; n. 24 Club e associazioni: € 5,42. Nel testo dell’inserzione è obbligatorio indicare la classe energetica di appartenenza dell’immobile e il relativo indice di prestazione energetica espresso in kWh/mqa o kWh/mca a seconda della destinazione d’uso dell’edificio. Nel caso di immobili esenti dall’indicazione, riportare la dicitura “Immobile non soggetto all’obbligo di certificazione energetica”. Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it Dividendo Arancio Convertibile Arancio Cedola Arancio Borsa Protetta Agosto Borsa Protetta Febbraio Borsa Protetta Maggio Borsa Protetta Novembre Inflazione Più Arancio Mattone Arancio Profilo Dinamico Arancio Profilo Equilibrato Arancio Profilo Moderato Arancio Top Italia Arancio TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: Rubriche Compravendite immobiliari Piccoli Annunci Quota/pre. Nome Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport con le edizioni stampa e digital offrono quotidianamente agli inserzionisti una audience di oltre 8 milioni di lettori, con una penetrazione sul territorio che nessun altro media è in grado di ottenere. La nostra Agenzia di Milano è a disposizione per proporvi offerte dedicate a soddisfare le vostre esigenze e rendere efficace la vostra comunicazione. 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Com. Crescita EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Equilibrato EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Garantito EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Protetto EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Obbli. EUR 30/09 Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C EUR 22/10 Azimut Reddito Euro EUR 22/10 Azimut Reddito Usa EUR 22/10 Azimut Scudo EUR 22/10 Azimut Solidity EUR 22/10 Azimut Strategic Trend EUR 22/10 Azimut Trend America EUR 22/10 Azimut Trend Europa EUR 22/10 Azimut Trend Italia EUR 22/10 Azimut Trend Pacifico EUR 22/10 Azimut Trend Tassi EUR 22/10 Azimut Trend EUR AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811 22/10 AZ F. Active Selection ACC EUR 22/10 AZ F. Active Selection DIS EUR 22/10 AZ F. Active Strategy EUR 22/10 AZ F. Alpha Man. Credit EUR 22/10 AZ F. Alpha Man. Equity EUR 22/10 AZ F. Alpha Man. Them. EUR 22/10 AZ F. American Trend EUR 22/10 AZ F. Asia Absolute EUR 22/10 AZ F. Asset Plus EUR 22/10 AZ F. Asset Power EUR 22/10 AZ F. Asset Timing EUR 22/10 AZ F. Best Bond EUR 22/10 AZ F. Best Cedola ACC EUR 22/10 AZ F. Best Cedola DIS EUR 22/10 AZ F. Best Equity EUR 22/10 AZ F. Bond Target 2015 ACC EUR 22/10 AZ F. Bond Target 2015 DIS EUR 22/10 AZ F. Bond Target 2016 ACC EUR 22/10 AZ F. Bond Target 2016 DIS EUR 22/10 AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC EUR 22/10 AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS EUR 22/10 AZ F. Bond Target 2018 Eq Op ACC EUR AZ F. Bond Target 2018 Eq Op CLD DIS 22/10 EUR 22/10 AZ F. Bond Target 2018 Eq Op DIS EUR 22/10 AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC EUR 22/10 AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS EUR 22/10 AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC EUR 22/10 AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS EUR 22/10 AZ F. Cash 12 Mesi EUR 22/10 AZ F. Cash Overnight EUR 22/10 AZ F. Carry Strategy ACC EUR 22/10 AZ F. Carry Strategy DIS EUR 14/10 AZ F. Cat Bond ACC EUR 14/10 AZ F. Cat Bond DIS EUR •HOTEL CHARME: 35 stanze, am- BUSTO ARSIZIO (VA) zona Madonna Regina vendesi terreno fabbricabile 5612 mq lottizzato per 14 villette a schiera - Tel. 335.20.75.86 MONFERRATO: Immobiliare Adorno vende aziende agricole vitivinicole, agriturismo, possibilità finanziamenti. 348.82.60.397/6 Su troverai proposte per le tue vacanze da sogno! ABILE magazziniere custode, ottima presenza, referenziatissimo, libero subito, automunito, non fumatore. 347.13.25.443 AUTISTA esperienza ventennale referenziato cerca lavoro anche part-time. NCC iscritto ruolo. 333.95.76.523 AUTISTA per consegne. Carico-scarico cerca urgentemente. 389.53.70.985 AUTISTA privato libero impegni familiari, lingue francese-inglese, disponibilità trasferimento, professionalità. 340.91.61.792 Nome VAL GARDENA, SCILIAR Numero verde 800 124811 EUR 874712,613 873974,630 EUR 570753,978 570591,037 [email protected] EUR 590447,998 589705,032 EUR 536380,732 536171,250 Nextam Bilanciato 23/10 6,906 EUR 6,809 6,810 Nextam Obblig. Misto EUR 23/10 7,613 EUR 10,327 10,310 BInver International A EUR 23/10 5,727 EUR 23/10 5,724 Cap. Int. Abs. Inc. Grower D EUR 271,230 273,230 CITIC Securities China Fd A USD 23/10 5,886 EUR 190,720 192,100 Fidela A EUR 23/10 5,339 EUR 192,270 193,660 EUR 23/10 5,707 A EUR 173,850 173,730 Income USD 23/10 7,381 International Equity A EUR 124,180 124,090 Italian EUR 23/10 6,217 Selection A EUR 128,700 128,600 EUR 23/10 5,330 Liquidity A EUR 127,040 126,780 EUR 23/10 5,123 EUR 131,760 131,490 Multimanager American Eq.A EUR 23/10 4,789 EUR 134,220 133,940 Multimanager Asia Pacific Eq.A EUR 23/10 4,407 EUR 176,400 176,280 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A USD 23/10 4,349 EUR 122,710 122,630 Multimanager European Eq.A EUR 23/10 5,149 EUR 125,110 125,030 Strategic A EUR 23/10 6,150 EUR 126,000 125,480 Usa Value Fund A EUR 123,950 123,440 Ver Capital Credit Fd A 23/10 5,488 EUR EUR 23/10 93,180 93,660 Asian Equity B EUR 23/10 130,820 131,500 Asian Equity B USD 105,510 Emerg Mkts Equity 23/10 427,200 427,900 USD 108,260 Emerg Mkts Equity Hdg 23/10 417,480 418,150 EUR 144,450 European Equity 23/10 268,040 267,010 EUR 23/10 330,470 329,220 European Equity B USD 23/10 110,510 110,790 Greater China Equity B EUR 23/10 157,280 157,670 Greater China Equity B USD 23/10 75,710 74,540 Growth Opportunities USD 23/10 82,890 81,600 Growth Opportunities Hdg EUR 23/10 127,970 128,200 Japanese Equity JPY 23/10 126,770 127,030 Japanese Equity B USD 23/10 166,220 166,510 Japanese Equity Hdg EUR 23/10 130,270 129,380 Swiss Equity CHF 23/10 98,960 98,290 Swiss Equity Hdg EUR 23/10 168,560 166,730 US Equity USD 23/10 185,550 183,540 US Equity Hdg EUR 6,881 7,602 5,707 5,688 5,899 5,335 5,704 7,311 Tel 0332 251411 6,160 www.ottoapiu.it 5,331 5,120 8a+ Eiger 23/10 5,819 5,747 EUR 4,780 8a+ Gran Paradiso 23/10 5,170 5,177 EUR 23/10 5,722 5,704 EUR 4,407 8a+ Latemar 17/10 EUR 709649,798 718153,573 4,321 8a+ Matterhorn 5,135 6,051 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 13353EB www.kneip.com 5,481 Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 ECONOMIA/MERCATI FINANZIARI ● Piazza Affari 49 Sussurri & Grida F2i, l’esordio di Ravanelli con la partita delle torri Wind di Giacomo Ferrari Rialzo per Ferragamo Passo indietro di Saipem G li stress test delle banche, attesi per domani alle 12, hanno condizionato l’ultima seduta della settimana. Gli indici hanno chiuso prevalentemente in calo, con l’eccezione di Piazza Affari (+0,31%), sostenuta proprio dai titoli bancari. Ma non è stato l’ottimismo a spingere gli acquisti, bensì le ricoperture speculative alla vigilia dei verdetti della Bce. È il caso, per esempio, di Mps, rimbalzata del 10,68% nonostante l’istituto sia tra quelli a rischio bocciatura. In rialzo anche Ferragamo (+2,26%) grazie al giudizio positivo di Goldman Sachs, oltre a Banco Popolare (+1,99%), Unipolsai (+1,81%) e Mediobanca (+1,63%). Giù invece Saipem (3,61%), colpita dal taglio del target-price (da 22,9 a 20,4 euro) da Mediobanca Securities. © RIPRODUZIONE RISERVATA $./ 1" "k 1Î 1k± (d.pol.) Primo dossier importante per Renato Ravanelli, l’ex manager di A2A, ora alla prova sul business infrastrutturale in qualità di amministratore delegato del fondo F2i al posto di Vito Gamberale. Appena arrivato, è già in partita nell’asta per le torri per le tlc messe in vendita da Wind. Nella società in via di cessione la russa Vimpelcom, proprietaria di Wind, farà confluire 6mila torri che valgono il 53% del mercato degli operatori indipendenti. Un boccone ghiotto per chi vuole aggregare un business frammentato tra molti operatori. Ma anche impegnativo, valutato attorno a 500 milioni per la maggioranza. Forse un po’ troppi per il secondo fondo di F2i che ha raccolto 760 milioni (1,8 miliardi il primo). Ma il team ha trovato la sponda americana, a Providence (Rhode Island) sede dell’omonimo private equity con 40 miliardi di dollari di asset gestiti. Un colosso che nelle torri ha già investito e che si appresta svolgere il socio di minoranza di F2i. I partner dovranno competere con Ei towers e Abertis, pronti in due diligence. Al lavoro c’è Carlo Michelini, l’ex capo degli investimenti di F2i ora promosso a direttore generale. (f.d.r.) È l’arma segreta di Larry Ellison (nella foto) per la prossima Coppa America. Un accordo tenuto finora nascosto in grado di cambiare non tanto l’esito della regata più prestigiosa del mondo, di cui Ellison è stato vincitore nelle ultime due edizioni, ma una svolta nel mondo della vela hi-tech. Lo scafo di Oracle che scenderà in acqua nel 2017 uscirà non da un cantiere ma dagli hangar Airbus. Il colosso aeronautico francese sta progettando lo scafo applicando la tecnologia degli aerei alle barche a vela. Per il ceo di Airbus, Fabrice Brégie, vele e aerei «hanno un Dna comune. La forza del vento sulle alle e sulle vele hanno la stessa importanza» e dunque si tratta solo di adattare la tecnologia e sposarla con creatività. Cosa che Airbus ha già fatto introducendo per prima sulle ali degli aerei una trama zigrinata simile alla pelle di squalo, per migliorare il flusso d’aria. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Coppa America, Airbus con Oracle 8@± .x± ® °¯ æ`p| ´¤`ÕÊ ´¤`Ð| ´¤`ææ Õ`Õ ´¤`zæ r ´Õ`ÕÊ æ`|Ê r Ð`æ¤ ´æ` ¤`æÕ ¤`Ðp ´æ`É r æ`ÊÊ r ¤`æ| ´æ`É| ´æ`zÕ æ` ´¤`zÉ ´æ`Êæ ´æ`Ð Õ`æÐ ´¤`z ´Õ`æ¤ ´¤` r ´æ`|É æ`Ðæ ´æ`ÊÐ ´Ð`¤ ´æ`ÕÊ ´¤`Êæ æ`æÊ ´|`Ép ´¤`zp r æ`æ æ`ÐÕ r æ`zæ æ`Õp æ`ÕÐ ´¤`Ðæ ´æ`ÉÕ ´æ`ÊÐ ´æ`ÊÉ ´¤`Ðæ æ`Õæ ´Õ`ÊÐ r ´Õ`p æ`Ðz æ`æÊ r ´æ`¤z ´æ`|Ð ¤`¤É æ`¤p æ`|É ¤`Õp ´¤`¤É ´Õ`zÊ ´Ð`ÊÐ ´æ`Õ æ`p¤ ´Õ`pÊ ´Õ`| æ`|æ ´¤`¤p æ`É ´Ê`¤Õ ¤`zÕ ´¤`zp æ`p¤ ´¤`| ¤`¤Õ Ð`æ æ`Õ| ¤`Éæ r ´¤`ÕÉ r ¤`zp r ´Ð`¤z ´z`zÊ r æ`æÉ ´æ`zÉ r ¤`¤Ð ´Õ`pÕ æ`|É ´¤`ÉÕ Õ`Õ| Õ`Õp ´æ`|Õ ´æ`æÉ ¤`zp æ`p æ`ÐÕ ´¤`¤p 8@± ! !@ß @¬Î@ä æÕËæ¤ËÕæ¤| ® ® °¯ ®kׯ ®kׯ b kׯ |`Ðp æ`|Ê æ`pz¤ Õz`Ð p`É æ`Éæ¤ ¤`æÕ ÕÐÉÕ`É ´¤Ð`Ê É`z ¤¤`Õææ ¤pz`Ð Õ|`Ð ¤Ð`p¤æ ÕÐ`¤Êæ ÊÕ`Ð ´Õ¤`æÐ æ`É| ¤`|Ð ÐÐ`æ ´Ð`ÐÐ ¤`æÐ¤ ¤`ÐÉz pÐ`æ ´ÐÊ`æÐ `zz ¤|`æææ ¤¤z`É z|`Éz æ`æ¤É æ`æzÉ ¤` ´¤||`Ðp æ`Éæ¤ ¤`Éæ Õ¤Õ`É r r r r ¤Ð`ÕÐ Õ`pææ Ð`zp ¤Õz`z ¤¤`| æ`|Õz æ`Êpz |æ`¤ ´¤æ`¤Õ Ð`Ê |`pæ ¤æ¤Ð`æ r Ð`Éææ |`zp ¤Õz¤`| ´ÕÉ`z Ê`zÕz `¤ææ ¤ÉÉ`É r r r r ´¤`É| ¤`Éæp Õ`ÐÕÊ |Ф`É Õz`Ê z`zææ p`Ðpæ zzÊ`z ´`æÕ ¤Ê`Фæ Õ¤`Ð¤æ ¤|pÐp`æ ¤¤`æÐ z`æÐæ É`ÊÉz ¤ÐÉÕ`Ê ¤z`ÕÕ `|Ðæ ¤Õ`zæ pÊÐ`Ð z`æÊ ¤|`Ézæ ¤É`ÐÐæ ÊÊ`¤ z`ÊÕ ¤Ê`|¤æ Õz`p|p ÕzÉÕ`¤ `|æ z`zpæ p`Ê|æ Êz`Õ `¤| ¤p`zpæ Õz`¤¤æ ÕÐp|`z ´z`pæ ¤¤`zÉæ ¤Ê`Ðzæ ÉÐz`æ ´Õ`zÐ z`æÊz p`ÉÊÕ ÐæÕæ`| ´æ`Ð Ð`æ|p |`|Êz ¤z|¤`É ´¤p`pÊ p`ÉÕ ¤z`Épæ ||Ð|`z r r r r Ê`pÕ Õ`æpæ Õ`z|Ê ¤ÐÕ`| ´¤|Ð`ÕÊ æ`pÕÐ Ð`pÉæ Ðz`z ´Ðp`zÐ ¤æ`¤ææ ¤Êæ`æææ r |`Ðp æ`æp æ`ÕÉ| |Õ`p ´¤Ê`zz æ`æ¤ ¤`| Õ` ´¤¤`ææ æ`Ð¤É æ`z ¤Ê¤`æ ´¤¤`Éæ Ð`æp Ð`Êæ z|Õ` ´¤¤`ÊÉ æ`z¤æ ¤`æ|æ ¤ÕÐ`Ð ´Ê¤`zÊ æ`Ðp| æ`ÉÕÉ Õp¤æ`¤ r r r r ´ÊÕ`ÊÕ æ`¤ æ`|ÉÊ ÕÕÐ`| ´¤|`æ Õ`¤| Ð`Ðp Õ|`¤ ´¤æ`|æ Õ`æÐp Ð`¤z| Ðæ`Õ ´p` Ê`Õ|z É`pæ r ´`|Õ `zÐæ ¤¤`Épæ ɤ`æ ´p|`ÊÉ æ`Õz æ`Ê|Õ Ê|`| z`¤É æ`ÐpÉ æ`Êz| pæ`¤ ´¤z`Ð æ`|Éz æ`ÊÉÕ ¤æÊz`p ´Õp`|¤ ¤`|p Õ`ÕÐÊ ¤É`É ´¤æÕ`æz æ`ÕÕ| æ`Ðæ Ð|`Ð ´`p| æ`|z æ`p|z ¤p`| ´Ðp`æ| z`¤Ðæ `zz Õæ|`æ Ð|`¤¤ æ`ÕÐÊ æ`|zæ `æ r r r r æ`z Õ`Épæ |`¤Ðæ É|` Õæ`Ð Õp`æææ Ðp`pæ ¤z`æ `¤Õ æ`ÉÐp æ`Ð| Ðæ`z ¤æ`ÐÕ æ`pÊæ ¤`¤Éæ æ`p ´Õp`Õ¤ ¤p`ppæ Õ`ÊÊæ ¤ÉÐp`| ´¤`¤æ æ`æÉÊ æ`¤|É ÉÕ`z Ðp`pÊ ¤|`pæ ÕÊ`Õzæ ¤æ|`É ¤É`æ `ÊÊz ¤z`¤zæ ¤pæz`æ ¤æ`ÐÊ z`Éz p`æzæ ÕÊÕ`¤ Õæ`Êæ Ð`ÊÉæ z`Ðææ ÐÐ`| ¤Õ`Õ |`É| É`ÉÕæ |æÕ`Ê ´æ`ÉÉ ¤`Ðʤ ¤`ÊÉæ ¤É`z Ð`¤æ ¤`pÉæ Ð`æææ ÕÐÕ`¤ z`|p æ`ÉÕ ¤`Ð|p ¤ÕÐ`æ `zÊ z`¤pæ Ê`|Õæ ФpÉ`Ê ´Õp`Õ| ¤`ÉÊæ Õ`ÉÉ ÕÕ`z |¤`ÊÐ ¤`ÊÐ Ð`ÐÐÕ p|`Ê ÐÊ`|Ð ¤Õ`æææ ¤`Êpæ ÊÉÐ`Õ ´Õp`ɤ ¤`ÐÐÉ Ð`¤¤æ r ´¤¤`ÊÐ p`Êææ ¤Õ`Õ|æ ¤Éæ`| ´¤z`p¤ |`¤ÊÕ É`||æ ÉÉÉ`æ ´É¤`Ð ¤`ÉÕÊ z`Ðz Ðæ`¤ ´|Õ`æÐ æ`¤p| æ`Ðp¤ Õ¤`| r |`|¤| z`æææ pÊÊ`æ É`ÕÉ æ`æÐÉ æ`æÊ¤ ` Ð`¤| æ`ÕÐæ æ`Фæ ÕÕ`p ¤Ð`pæ æ`Õ| æ`|¤z |Ê` ÕÊ`É æ`ɤ ¤`ÕÕæ Êʤ`Õ ´Ê`pÐ æ`¤ÉÉ æ`|¤| pÊ`Ð ÕÐ`Éz z`¤z p`pææ p|ÉÐ`æ Õ`Ð| æ`ÐÊÊ æ`zɤ Õpæ`Ð r r r r zp`Õ¤ æ`Õzz æ`Ê|p ¤Õ`¤ r r r r ´¤Ð`ÕÕ z`Ê|æ É`Épæ Õ¤zp`| z`æ| æ`Éæ| ¤`Õæ ÊÉ` r r r r ´¤Õ`Êæ ¤`Фæ Õ`æ|p |p`| |Õ`|z æ`Ðzæ æ`ÉÐ| ¤zz`É ÐÉ`Õæ æ`æÊ¤ æ`¤Õp r ¤p`ÕÊ Õ`ÊÊ| |`Õææ |É`Ê ´Õ`¤ ¤`¤ÐÊ ¤`pææ ¤æ|`¤ Õ|`ææ ¤É`ÉÊæ ÕÊ`pÐæ ÉÉÊ`Õ p`ÕÉ ¤Ð`Ê|æ ¤p`æÉæ zÐ`æ ´z`¤p É`Éææ ¤æ`æææ z¤`z ´ÕÊ`Õæ ¤¤`pÊæ ¤É`æææ ÕÕÊp` ´¤z`ÊÊ ¤`ÕæÉ ¤`zÕ ||Ð`É ´¤z`Éz ¤`¤pæ ¤`zæ Õ¤p`z ¤Ê`|z ÕÉ`Êæ Ðz`Êæ ¤Êzæ`| ´|¤`æ Õ`¤pæ Ð`pæÕ ||`| ÐÉ`ÐÉ Õ`ÐÕÕ |`Êæ Ð`p ´¤p`|Õ ÐÐ`|zæ ||`æææ ¤¤Ðz`z "k 1Î 1k± bб±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®".¯ !/±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!/¯ ±± K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ X@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ @ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ k ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ k Âkk ,Þ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,9¯ kÂÝα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"8¯ ~kkÂ~ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Â~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Â~à @¬Î@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Â~à @¬Î@ ¤ÊÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9 ¤Ê¯ ŬÂkÎ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.1¯ ×kbű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ ×ÂÎkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ß±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:$¯ ߬ÂÝ@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®:,.¯ @X .kkÞ@NkÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ @Î ÂàÅk ×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ kÂÂ@~@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ b@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kÂ@ !@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ X@Îk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® 1¯ kX@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ kXX@X@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®" ¯ "! 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±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.;¯ zp`pææ .kÎkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`ÊÕæ .Å@@kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®."¯ æ`¤¤É .ÅÅÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.$/¯ ¤`Ф / /@N@x /±¬±@± K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ¤Õ`ææ /@kÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ z`pæ /@kÅ ÂX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ |`Êæ| /@x Â׬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ ¤æ`zzæ /@¬k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!¯ ¤|`|æ /@¬k ÂŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,!.¯ r /@ ¬Âk~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ Õ`Ê|| /@ ¬Âk~ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ r /@Â@Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/./¯ æ`pÐÊ /@α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ ¤Õ`Õzæ /@Ýk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/8¯ ¤Õ`pææ /XÂkk /kÂÝXk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ r /k@Î ,±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ æ`ææ¤ /k@Î , ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.¯ æ`ÉÊÕ /kÂÝä Î@@ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ |`¤Ê /kÂÝä Î@@ ¤z Þ@ K ±±±±±±±±±±±®9/.¤z¯ æ`Õzæ /kÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ ¤Õ`p|æ //±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ É`Épæ /ÎkÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/¯ æ`æÉ /@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/"¯ ¤`ÐÊæ /@ @Å ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ |`¤Éæ /~kx K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/$¯ Õ`¤Õ / ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/$¯ Ê`¤¤z / ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/."¯ ¤`ÉÐÉ /¬@Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,¯ ¤æ`æææ /¬@Xk Þ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9/,¯ r /Îkx@k K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ æ`Õæ /Îkx@k ÂŬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1.¯ r /1!XÂkkXα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1!¯ z`zæz 1 1@N× ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1,¯ Õ`ÐÉp 1@N× ¤ÐÞ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®91,¤z¯ æ`|Êæ 1/±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`|Éæ 1kkX 1 ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®11¯ æ`pÐ 1kkX 1 !kb@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!¯ ¤`ææ| 1kkX 1 !kb@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1!.¯ æ`zzÉ 1kkX 1 ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®11.¯ æ`ÊÊÊ 1k@ÂÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1"¯ ¤z`ÐÐæ 1kÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1."¯ Ð`ÕÕ 1kÂkÂ~@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1.¯ ¤`zÉæ 1kÅkX K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`Êz| 1ÅX@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1/¯ æ`æ|Ð 1ÅX@ ¤|Þ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®91/¤|¯ æ`æææ 1bÁű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1$¯ ɤ`Õzæ 1ÂkÝ ±b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ Ð`¤ææ 1:1 kÅ×Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1:1¯ p`¤æ 3 3 @X@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3¯ Ê`Ðæz 3XÂkbα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3 ¯ z`ppz 3XÂkbÎ ÂŬ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3 .¯ É`ææ 3¬±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3"¯ Ð`ÉÉÊ 3¬ ¬Âݱ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3",¯ Ð`zÐæ 3¬/@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/¯ Õ`¤ÐÕ 3¬/@ ÂŬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/.¯ ÕÕÕ`pææ 3¬/@ ÂŬ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®3/.¯ Õ`¤Õæ 8 8@Å@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8/¯ ¤Õ`pæ 8@ b×ÅÎÂ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8"¯ ¤`¤Ê¤ 8@ @ݱ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8¯ |`Õæ 8ÎÎÂ@ Åű K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®8/¯ p`zæ 9 9Âb ×Îà Âkk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9¯ Ê`pÊz ; ;ß K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®;$$:¯ ¤|`Êææ > >~@~ 8kΠK±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>8¯ z`ÕÕz >×XX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3 ¯ æ`æzÊ >×XX ¤| Þ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®9>3 ¤|¯ r >×XX ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3 .¯ æ`¤Éz 8@± .x± ® °¯ ¤`ÕÕ ´¤`ÊÐ æ`Ð æ`¤ r ¤`pÕ r ´¤`¤ æ`zz æ`æ æ`ÊÕ æ`æÐ ´¤æ`Êp ´æ` æ`Ê ´æ`æÉ ´æ`zÊ r r ´¤`pæ ´¤`¤¤ æ`Éz Õ`p ´¤`|æ æ`Õ r ´æ`¤Ð æ`æÊ ¤`pp ¤`æÕ r ¤`ÊÐ ´¤`ÊÐ ¤`Ð| æ`ÊÊ ¤`|æ ´¤`pÊ ¤`Êæ ´¤`zÊ ´æ`ÕÐ æ`Ð ´¤`æÊ ´æ`Ê ´æ`ʤ r ´æ`Ð ´¤`ÐÉ ¤`z Ð`ʤ r æ`zÐ r ´æ`ÉÕ ´Õ`ææ r r ´p`ÐÐ ´|`p ´æ`|Ð ¤Ð`ÉÕ ´Õ`pæ ¤`zÕ ´¤`Ð Õ`¤Ê æ`|p ´æ`Õ ´¤`Õ æ`¤ ´Õ`æ| r ´Ð`¤æ r æ`æ ´¤`¤ r r ´¤`z¤ æ`|æ É`ÐÐ ´¤`ÕÕ æ`ÕÊ ´æ`æz ´Ð`Õ ´Ð`æp ¤`¤| r Õ`|Ê ´Ð`Ê ´Ð`æÕ ´æ`pp ´æ`Ð| r ´Ð`æÊ ´|`p¤ ´¤`p¤ ´¤`ÐÕ ´Õ`ÐÕ ´æ`Éæ ¤`¤ ´æ`É| ´Õ`pÉ r ¤`Êp ´Ð`|É ¤`ÕÐ r ´æ`pÊ 8@×Î@ @ Õp¤æ¤| ° ¤|±¤¤±¤| ¤Õ±¤Õ±¤| ¤|±æ¤±¤z ¤Ð±æÕ±¤z ¤Ð±æÐ±¤z ¤|±æ|±¤z ¤É |z Ép ¤æp ¤ÐÊ ¤Êp *À° iÌÌ ,i`° `É `¤ `Éæ `Õ `pæ `pÐp æ`æz æ`¤z æ`ÕÕ æ`Õp © RIPRODUZIONE RISERVATA 8@± ! !@ß æÕËæ¤ËÕæ¤| ® °¯ ®kׯ ®kׯ Õæ`ÉÐ Õ`zÐp |`ÐÐÕ ´p`pæ z`¤z p`|¤æ ¤z`| |`zÕ É`¤|z ´Ð¤`Êz æ`æÉÉ æ`¤pp r r r ÕÐ`ÕÕ ¤`ÕÊ ¤`pÕ¤ Õ`p 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Nei «Viaggi di Gulliver» di Jonathan Swift il protagonista visita la famosa Lilliput e la molto meno nota Brobdingnag. Quest’ultima è un’isola abitata solo da giganti. Parlando di startup potrebbe essere la Silicon Valley. Ora, il rischio è che Lilliput sia proprio in Italia. Secondo lo studio «The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who», condotto da Italia Startup e dalla School of Management del Politecnico di Milano, nel nostro paese sono più che raddoppiate le startup innovative, che registrano un incremento del 120% da 1.227 nel 2013 a 2.716 nel 2014. Mettendo da parte il fatto che anche 2.716 non è onestamente un gran numero, ci potremmo accontentare dello sprint. Peccato che andando più a fondo si scopre che i finanziamenti passeranno dai 129 milioni di euro del 2013 ai 110 milioni attesi nel 2014. Sempre più aziende ma sempre meno soldi. smarteconomy.corriere.it -×Î@ä bÂkÎÎ@ Å× Îkkx_ Ý@ -3$1 Å~@ ÎÎ` @b kÅk¬_ -3$1 @ ×k |pÕÕ|Õ± ÅÎ æ`z × ¬k /!/ ÂXkÝ×α x Å× ÞÞÞ±XÂÂkÂk±ÎËkX@ ,Âkää .x± ®kׯ ±/± .@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.¯ æ`Êz¤ Õ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®Õ¯ æ`ÉÊÐ Xk@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ `|Õz XÎk Â׬ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® $¯ ¤z`¤ææ X¶×k ,Î@N ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ,¯ æ`¤z XÅ~@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® /¯ ¤`æpz bk¬±Âkäk±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Ð`¤ææ kbkÅ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`æ¤p kxxk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤`zz £ .kkÞ@NkÅ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ r k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®."¯ Õ`pp NkÎkÅű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`|Ð ¬x ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!,¯ |`|pÕ @ b~ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"!¯ |`¤zÕ Å@b /ÎÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1/¯ p`æz Âk@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ r ÅX¬@Ýk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/ ¯ ¤`p¤Õ ÅÎ@b K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ z`ÊÉz Î@Î@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ ¤p`æ¤æ ×Î~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ z`||z ×ÎÅÎÂ@b@ 1!±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ `Ézæ ×ÎÅÎÂ@bk !k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®31!¯ ¤z`æææ ä×α±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>!¯ ¤p`¤Ðæ G /¬k@kÂÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`ppæ @X@ kkÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Õæ`Êpæ @X@ xÅ K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Ð`zææ @X@ ,¬± @ .±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ Ê`Ðpz @X@ ,¬± /b±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,/$¯ Ð`||Ê @X ,¬@Âk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ ¤Õ`ÐÕæ @X ,¬@Âk Þ¤æ ±±±±±±±±±±±±±±±®9,¤æ¯ r @ÅXkα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"¯ Õ`¤Êæ @ÅÎ~±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`ææÕ ÎkX K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ ¤Êæ`æææ X@ @Â~k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® .¯ æ`æÐ X@ @Â~k  ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ..¯ ¤`¤|p X@ @Î K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`||| X@ ÎkÂN@Âk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®!¯ Ð`|ÉÊ X@ ,¬±ÎÂ×Â@ k @ä K±±±±±±±±±±±±±±±®,¯ æ`zÉæ X@ ,¬±!@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,!¯ æ`Ê|| X@ ,¬±/¬kα±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/,$¯ r X@ ,Âx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®,.$¯ æ`ÐÕÉ X kÅÂ@ä@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õ`z¤æ X kÅÂ@ä@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ Õ`Õzæ X /@Î@bk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/"1¯ É`æÐæ X /@Âbk~@ ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/.,¯ ¤æ`pææ kk 1k@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®1¯ æ`|pÐ k~k±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`|æ| k /Î@N ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®"/¯ æ`zzp kÅÎ 3 ± ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®/1¯ ¤`¤Õ @kÎÎ b×ÅÎÂk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`|zÐ @X@@ K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® !¯ æ`z|É kÅÅk K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®//¯ É`|Éz kÂ@±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ æ`Õ| k @Âα ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ r ä K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>¯ Õ`ÕÕ ±kÂÂ@Âkű±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®¯ Õp`¤zæ Â~ÅkÅ@ ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$¯ æ`p¤É Â~ÅkÅ@ ÂX±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®$.¯ æ`pÊæ ÂkN K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ ÕÊ`æææ ÂÅX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®.¯ æ`æÐ Â×k ×Xk K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤Ê`æzæ ×ää 3Xk ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3¯ ¤æ`pÉæ ×ää 3Xk ÂX ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±®>3.¯ Ê`|ææ @b Î K ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ Ð`Éææ @ ± K±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ z`¤Éz @kxx ±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±±® ¯ ¤`||æ 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Quest’anno quindi cade un doppio anniversario, che l’Università «Carlo Bo» di Urbino, la Soprintendenza per i Beni artistici delle Marche e il Teatro Cust 2000 ricordano con un convegno di studi dal 29 al 31 ottobre. L’appuntamento è a Urbino, città natale dello scrittore, presso la sala convegni del Palazzo Ducale. Il titolo dell’incontro è «Volponi estremo»: vuole sottolineare la radicalità insita nell’opera di un autore che, nei romanzi come nella produzione saggistica, insisteva sulle contraddizioni della storia e anche nelle poesie si esprimeva in modo particolarmente sofferto. Al convegno partecipano 41 studiosi da tutto il mondo, soprattutto giovani che stanno conducendo ricerche innovative su Volponi. Testimoni Paura, coraggio, speranza: Michael Cunningham legge «Trevor» e racconta se stesso di Michael Cunningham Scrittore DEBORAH KASS (1952), RITRATTO DELL’ARTISTA COME UN GIOVANE UOMO (1994) A nni fa, un omosessuale di colore che conobbi a una festa mi raccontò questa facezia. Domanda: qual è la differenza tra essere nero ed essere omosessuale? Risposta: che non ti tocca dire a tuoi genitori che sei nero. Come la maggior parte delle facezie, ammesso che siano argute, questa riguardava in fondo qualcosa di serio. Se il mondo è particolarmente duro per molta gente — si pensi, fra gli altri, agli immigrati e alle minoranze etniche — è specialmente difficile per gli omosessuali, le lesbiche, i bisessuali, e soprattutto per i transgender. Molti di noi hanno capito già da bambini di non essere diversi soltanto dalla maggioranza delle altre persone, ma anche dai propri genitori. Alcuni genitori condanneranno la nostra condotta. Altri magari ci maltratteranno e puniranno. Altri ancora potrebbero smettere del tutto di rivolgerci la parola. Sono rari gli immigrati infastiditi perché i loro figli sono degli immigrati, così come le persone di colore arrabbiate e turbate perché i figli sono di colore. È dunque difficile immaginare un libro per ragazzi più importante di quello in grado di rassicurare i giovani lettori omosessuali sul fatto che non sono perversi, e nemmeno sgradevoli, e che non c’è niente di male nell’essere quello che sono. Gli scrittori (tanto omosessuali che eterosessuali) vogliono credere che i libri sono di vitale importanza. In certe giornate storte, però, alcuni di noi si ritrovano a rifletterci su, dato che il numero dei lettori continua a diminuire e i nostri romanzi non sembrano aver contribuito granché a promuovere quell’umana comprensione che aiuterebbe a porre fine alle guerre, al terrorismo e alla barbarie. Ciò, ovviamente, capita soltanto nelle giornatacce. Se noi scrittori non credessimo nell’importanza fondamentale dei libri, non ci sobbarcheremmo tutte le fatiche che scriverli Papà, devo dirti una cosa Scoprirsi diversi dai genitori Un ragazzino di fronte alla propria omosessualità comporta. Il compito della letteratura non è mai stato quello di esercitare un influsso diretto sulle vicende di attualità, per quanto sia convinto che abbia un effetto a lungo termine, anche quando non affronta esplicitamente temi politici. La letteratura aiuta a creare empatia. I libri sono dei compagni di viaggio. Aiutano i lettori a ricordare che non sono soli, a capire che hanno molte cose in comune con gli altri, sebbene in apparenza le loro vite siano radicalmente diverse da quelle dei personaggi dei libri. Di recente, il «New York Times» ha pubblicato i risultati di uno studio secondo cui i lettori di romanzi sono solitamente più empatici di chi non ama la lettura. Detto ciò, un libro benevolo, commovente e divertente su un ragazzo omosessuale destinato a un pubblico giovane può avere un impatto più incisivo di quanto la maggior parte dei libri, o degli autori, possano sperare di avere. Trevor, di James Lecesne, è un libro benevolo, commovente e divertente su un ragazzo omosessuale destinato a un pubblico giovane. È un’opera importante e significativa. Anche nel relativamente illuminato 2014, i ragazzini omosessuali sono sovente le vittime preferite del bullismo. Dato ancora più inquietante: gli adolescenti gay si suicidano molto più spesso degli adole- Trevor. Non sei sbagliato: sei come sei di James Lecesne è pubblicato da Rizzoli (traduzione Giordano Aterini, pp. 108, 11) scenti di qualunque altro genere. Trevor apparve per la prima volta nel 1994, all’interno di un acclamato e premiato one man show recitato magistralmente da Lecesne, che è sia attore che scrittore. Nello spettacolo, James Lecesne interpreta il ruolo di sei personaggi diversi, tutti adulti a eccezione dello sketch su Trevor, un giovane omosessuale che attira gli insulti dei compagni di classe, sconcerta i genitori e, con un pizzico di fortuna e la forza di volontà, rivendica la propria identità e infine si dimostra superiore a coloro che vogliono farlo sentire inferiore. Questo sketch venne trasformato in un cortometraggio che si aggiudicò un Oscar nel 1995. Il corto contribuì a ispirare il «Progetto Trevor», un numero verde attivo 24 ore su 24 per dare sostegno ai ragazzini omosessuali, alle lesbiche, ai bisessuali e transgender. Attualmente, il «Progetto Trevor» conta più di mille volontari. L’iniziativa ha finito per comprendere una chat room online per adolescenti gay e lesbiche, a cui si sono registrati oltre 100 mila utenti. Offre consulenze alle scuole su come affrontare i problemi degli studenti omosessuali e altri servizi di cui c’è un urgente bisogno. Si sta attualmente lavorando nella direzione di un adattamento di Trevor per un musical di Broadway. E oggi la sua vita continua, nella parole di un romanzo breve scritto in inglese dallo stesso James Lecesne e adesso tradotto in italiano da Rizzoli. C’è una ragione per la quale la storia di Trevor non è solamente sopravvissuta, ma ha avuto anche successo. Trevor, il personaggio, la magnifica creatura di Lecesne, è tragica, divertente, e decisamente affascinante. La vicenda di Trevor è una storia seria e triste, ma raccontata senza sentimentalismi. E fin dall’inizio Lecesne sa ciò che Trevor finirà per scoprire: che essere diversi non costituisce un problema, a meno che ci lasciamo convincere del contrario dagli altri. In realtà, essere diversi può essere fantastico. ( traduzione di Andrea Silvestri) © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Michael Cunningham (Cincinnati, 1952; sopra, foto Fabrizio Villa), romanziere, ha scritto Una casa alla fine del mondo (1990) e Dove la terra finisce (2003); è autore del bestseller Le ore (Premio Pulitzer 1999) da cui è stato tratto un film con Nicole Kidman e Meryl Streep. Il suo ultimo libro è La regina delle nevi (2014), nel quale, come in molti suoi libri, affronta il tema dell’omosessualità e della sua evoluzione nella famiglia americana. I suoi romanzi sono editi da Bompiani ● James Lecesne (1954) è un attore e scrittore del New Jersey. Con la storia di Trevor ha vinto nel 1995 l’Oscar come Miglior cortometraggio. L’edizione italiana esce con prefazione dell’attore Carlo G. Gabardini Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 ● In pagina CULTURA tu m’amavi per le mie sventure/ e io t’amavo per la tua pietà» canta Otello a Desdemona nel melodramma verdiano. L’amor-passione d’un moro ipervirile e d’una lei da far girare la testa parlano al cuore. Tutto va. Se la pietà e la sventura alimentano l’amor-passione d’un «E L’amore segreto di Leopardi di Antonio Debenedetti La visita di Franceschini La Domus Aurea riapre le porte E cerca sponsor Segna libro giovanotto favorito nella sua eterosessualità dall’aspetto gradevole e d’un poeta immenso, condannato a una verginità coatta dalla sua bruttezza fisica, tutto però si complica. A ricostruire il sentimento estremo che unì Leopardi ad Antonio Ranieri, pur senza fare di loro due amanti, si è adoperato Renè de Ceccatty. L M La Domus Aurea riaperta (foto Benvegnù-Guaitoli) con le spettacolari pitture ricoperte da sali naturali o alla sala dalla volta gialla dove Pinturicchio lasciò la sua firma — renderanno ancora più vivo il viaggio sotterraneo nell’edificio imperiale. Giunto quasi intatto grazie alla damnatio memoriae voluta da Traiano, che costruì un impianto termale interrando l’edificio neroniano per farlo dimenticare al mondo. Ma contribuendo così alla sua conservazione. «Questa è una storia straordinaria, tenace e silenziosa — commenta il ministro Dario Franceschini —. Qui sotto il centro di Roma lavorano da anni decine di persone che hanno proseguito il restauro, affrontando difficoltà operative ed economiche». E la presentazione del sito (visitabile da domani) è l’occasione per rilanciare una richiesta già fatta qualche mese fa, quando si presentò una parte del restauro completato. «Con 31 milioni di euro si recupera in 4 anni la Domus Aurea — continua il ministro —, c’è un cronoprogramma preciso. Questo è un progetto ideale per l’Art Bonus, mi aspetto che molte grandi imprese italiane vogliano legare il proprio nome a questo patrimonio dell’umanità». I 31 milioni di euro serviranno soprattutto per recuperare il giardino sovrastante che con tutte le infiltrazione d’acqua ha causato i danni più gravi agli affreschi e alle volte, grazie a un sistema integrato di protezione curato dalla direttrice Fedora Filippi e dall’architetto paesaggista Gabriella Strano. Il progetto di recupero del monumento ha già la collaborazione di Sky Arte Hd: che ha realizzato uno spot, con cui invita alla donazione a favore della Domus Aurea, e il documentario Domus Aurea. Il sogno di Nerone, presentato dal direttore di Sky Arte Hd Roberto Pisoni. Proprio la televisione satellitare partecipa alla corsa al crowdfunding. «Il fatto che un’azienda privata decida di collaborare al progetto è importante. Dico alle altre televisioni — sottolinea Franceschini — di fare una virtuosa concorrenza nel settore dei beni culturali. Fate come e più di Sky». © RIPRODUZIONE RISERVATA Abu Nuwas, «quello che ha il ricciolo», fu un poeta persiano morto alla fine del secondo secolo dell’ègira (fra l’806 e l’813 d.C.). Il saggio fondamentale che gli ha dedicato Ewald Wagner, Abu Nuwas. Uno studio sulla letteratura araba della prima epoca abbaside, è stato tradotto da Giovanna Graziani per l’editore Ariele (pp. 464, 46). Poeta licenzioso e mai servile, cantò le sue passioni di libertino testimoniando lo «stil novo» arabo. a cura di Armando Torno © RIPRODUZIONE RISERVATA Man Ray, il genio surrealista si toglie la maschera da pittore di Sebastiano Grasso A duecento anni dalla morte di Sade (2 dicembre 1814), escono a cura di Antonio Veneziani le Storielle (Elliot, pp. 64, 8,50), autentiche chicche che restituiscono l’inquietante marchese; autore che si burla senza requie di ogni senso morale. Da L’inganno felice a Il maestro filosofo, dal Fantasma a Il serpente queste pagine stupiscono il lettore e sbugiardano l’ipocrisia. Sade è un libertino impenitente che gioca con ogni limite. documentare con obbiettività fotografica dà tuttavia modo di immaginare la lunga convivenza, che inventava continuamente la sua creativa castità, di Giacomo e Antonio. Preziosi i pur rapidi riferimenti alla filosofia leopardiana, De Sade compreso. L’antiretorica trionfa, il libro è da leggere. Trecento opere in mostra a Villa Manin di Passariano (Udine) di Maria Rosaria Spadaccino a casa di Nerone, la sua Domus Aurea, torna visitabile. Una superficie immensa di uno scintillio che neanche i secoli e le infiltrazioni d’acqua sono riusciti a intaccare: 30 mila metri quadri di pitture, affreschi e stucchi e 16 mila metri quadri di estensione monumentale. Godibile per i visitatori, nonostante i cantieri di restauro (o grazie a loro). «Ci sarebbero voluti ancora molti anni per presentare ai cittadini, che con le tasse contribuiscono al suo restauro, il ripristino completo — spiega Mariarosaria Barbera, Soprintendente ai beni archeologici di Roma —, per questo abbiamo scelto di farla conoscere durante, e nonostante, i cantieri. Così abbiamo voluto interrompere il silenzio che circondava questo spettacolare sito e mostrarlo a tutti con i ponteggi di lavoro. L’alternativa sarebbe stata tenerlo chiuso al pubblico ancora per altro tempo». La residenza romana di Nerone sarà visitabile ogni fine settimana (dalle 9.15 alle 15.45 con prenotazione, tel 06.39.96.77.00; www.coopculture.it). E durante le visite la presenza dei restauratori — che frammento dopo frammento restituiscono fascino alla sala della Volta dorata, al grande Criptoportico Benemerito italianista in Francia, in questo suo Amicizia e passione (Archinto, pp. 281, € 20) modula il saggio con la ricostruzione storica non senza affidare a motivazioni autobiografiche i perché della sua simpatia nei confronti di Ranieri. Da scrittore, qual è, de Ceccatty affida poi a un suggestivo gioco di detto e non detto quanto non potendosi 51 an Ray (1890-1976) si chiamava Emmanuel Radmitzky. Troppo lungo. E così dal nome viene estratta la parte centrale (man) e dal cognome le due lettere iniziali (Ra) e l’ultima (y). Che vuol dire: uomo raggio o uomo della luce. Se ogni mostra di Man Ray è un avvenimento, ci sarà pure qualche ragione. Probabilmente il fatto che avendo l’artista mille sfaccettature, ogni visitatore si confronta con quella in cui si riconosce di più. E così, anche questa di Passariano (Villa Manin, sino all’11 gennaio 2015), a cura di Guido Comis, Janus, Antonio Giusa e Carlo Montanaro, racconta le invenzioni di un genio surrealista che è stato pittore, fotografo, regista e inventore di oggetti vari. Alla base di tutto, fantasia e ossessioni, senza le quali Man Ray non sarebbe esistito. In mostra , oltre 300 opere delle varie stagioni della sua perenne inventiva. Dalle prime esperienze americane, comprese quelle dadaiste (l’artista nasce a Filadelfia da padre ucraino — che nel 1886 viene negli Usa a cercare fortuna — e da madre bielorussa) al viaggio a Parigi del 1921; da Montmartre agli esperimenti fotografici e pittorici («Dipingo ciò che non è possibile fotografare e fotografo ciò che non voglio dipingere»); dall’abbandono della Francia occupata al rientro in America (Hollywood), al ritorno a Parigi, nel ’51, dove rimane per sempre. Verrà seppellito a Montparnasse. Nella Ville Lumiére, Man Ray — che s’è portato dietro, in valigia, una boccia di vetro con alcune biglie d’acciaio immerse nell’olio — si stabilisce in rue Férou: casa e bottega. Proprio qui, il gallerista milanese Giorgio Marconi va a trovarlo per la prima volta, nel ’68. Il sodalizio dura otto anni, sino alla morte dell’«uomo raggio». L’incontro è rievocato da Marconi nel catalogo di Passa- A Forlì e Predappio Guerra e tirannie a «900 fest» «Guerre, totalitarismi, democrazia» è il tema della prima edizione di «900 fest», il festival europeo di storia del Novecento che si tiene a Forlì e Predappio dal 28 ottobre al 1° novembre, su iniziativa di vari enti e associazioni, sotto la direzione scientifica di Marcello Flores. Al centro della manifestazione, che comprende dibattiti, conferenze e proiezioni cinematografiche, c’è il legame tragico tra la Grande guerra, di cui ricorre il centenario, e l’ascesa dei regimi totalitari che poi si diffusero in Europa. Per info www.900FEST.com. Sopra: Man Ray, Autoritratto (1934). A sinistra: Man Ray, Noire et blanche (1926) in mostra a Passariano riano (Skira, pp. 274, € 36). Lo studio? Un grande locale con soppalco che prendeva luce dal tetto di vetro, ricavato da un cortile sul quale si affacciavano tre case. In una visita successiva, Man Ray regala a Marconi un portfolio del 1922. Quando il gallerista va via ed è a una cinquantina di metri dallo studio, l’«uomo raggio» lo richiama indietro. «Dammi cento dollari. Porta sfortuna regalare opere d’arte». Questa richiesta del surrealista Man Ray non ha nulla di surrealista. Surrealista, invece, il gesto di Giorgio che gli molla i cento dollari senza fiatare. In mostra, i lavori «classici» dell’artista, ma anche le prime prove del 1912, i carboncini su carta con i nudi di donna; il primo autoritratto (1914); paesaggi, nature morte e sculture di ispirazione cubista; le foto di Marcel Duchamp (comprese quelle col cranio rasato a forma di stella); scacchi in alluminio (sculture e fotografie). Ed ancora: Tristan Tzara seduto in cima a una scala; la costruzione di appendiabiti. Curiose e talvolta divertenti le foto degli amici artisti: Picabia al volante della sua auto; Breton sdraiato davanti all’Enigma d’una giornata di De Chirico; Picasso davanti a un portacenere pieno di mozziconi; Brancusi che fuma; Dora Maar (ritratto a china e foto); ritratto «solarizzato» di Max Ernst, un pensoso James Joyce. Ci sono anche Harp, Giacometti, Dalí, Buñuel, i gruppi dada e surrealista, Eluard, Ara- gon e Cocteau in tutte le salse. Oltre alle fotografie sperimentali e agli autoritratti (con mezza faccia rasata, con solo pizzo o barba intera) — in cui talvolta pare di vedere Italo Calvino — la rassegna abbraccia anche alcuni film sperimentali anni Venti (Ritorno alla ragione, Emak Bakia, I misteri del castello del dado, Stella marina). Straordinaria la galleria delle compagne e muse ispiratrici: dalla Kiki del Violon d’Ingres a Meret Oppenheim; da Natasha a Lee Miller, a Nush, moglie di Paul Eluard. «Io cerco l’oro del tempo», aveva detto André Breton. Enigmatico e ironico, Man Ray lo aveva già trovato nel corpo femminile. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 52 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 SPETTACOLI Concerto a Milano Troppo recente la storia di Damien Rice (esploso nel 2002-3 con «O») per spiegare il sold out di martedì a Milano (nella foto un momento del concerto) con l’effetto-nostalgia. Quello arriva quando la star è spompata e pure il pubblico si tiene in piedi (sentimentalmente) ricordando il tempo che fu. Era effetto speranza. Che le nuove canzoni di «My Favourite Faded Fantasy», album che rompe 8 anni di silenzio, abbiano la stessa intensità di quelle dei primi due. Quel paio svelate Damien Rice seduce con le nuove canzoni solo voce e chitarra dal vivo hanno le stesse atmosfere introspettive di allora. Ancora più rarefatte perché l’irlandese era solo sul palco. E con solo una chitarra acustica e la voce ha tenuto tutti inchiodati alle sedie due ore. Il meglio? «Volcano» con la platea divisa in tre cori, «Cannonball» in unplugged totale (microfono spento), «Cold Water» con madre e figlio (spagnoli) pescati nel pubblico e nei bis «Blower’s Daughter» in cui Rice inserisce un passaggio di «Creep» dei © RIPRODUZIONE RISERVATA Radiohead. (A. Laf.) L’intervista Al Piccolo con un testo dal suo «Moscerine» Il professor Cirino Pascarella è un pensionato. Vive solitario e ingenuo la sua vita incolore in una locanda, la Pensione Smeraldo in un imprecisato luogo di mare, gestita dalla signora Olimpia che è obesa e che ha una figlia, Marilda, spilungona e con i baffi. Un’esistenza monotona, sempre uguale, quella di Cirino, che deve pure difendersi dalle avances ingombranti della signora Olimpia, decisa a fargli sposare la figlia ormai quarantenne. Cirino e Marilda non si può fare è lo spettacolo-reading con cui Anna Marchesini, dopo sei anni di assenza, torna in palcoscenico con la grinta di sempre: al Piccolo Teatro di Milano dal 4 novembre. Un ritorno in grande stile, dopo aver combattuto con coraggio e determinazione la sua malattia. Un ritorno da solista, dopo gli anni del felice sodalizio artistico nel Trio con Solenghi e Lopez. Un ritorno non solo da attrice ma anche da autrice dello spettacolo: «Il testo è tratto dal mio libro di racconti, Moscerine (Rizzoli) dove, attraverso vari personaggi e situazioni, mi diverto a raccontare le vite degli altri», dice la Marchesini che in scena sarà accompagnata solo dalle musiche del trio Aire de Mar. «La storia del povero pensionato — continua — è simile a tante altre: lui non vive ma si lascia vivere senza capire neanche il perché. Non ha una casa, infatti vive in una pensione, non è sposato, non ha amici, né parenti. È uno che “non ha”. Sono quelle vite, insomma, che scorrono piane, senza scosse, senza sogni né desideri... Ma basta uno scivolone, oppure una inaspettata carezza, o un incontro speciale, insomma, una minima increspatura dell’ordinarietà, che la vita può cambiare direzione. E infatti ROMA Profilo Il caso a X Factor ● Anna Rita Marchesini (nella foto a sinistra in una scena di «Le due zitelle»), è attrice, regista e scrittrice. Dal 1982 al 1994 ha fatto parte del celebre Trio, poi ha intrapreso la carriera solista Fedez contesta i «pugni chiusi» La Rete lo attacca e lui: mai fascista ● Protagonista del reading è un solitario professore la cui vita è travolta dalle turbolenze emotive che ha sempre cercato di tenere a distanza Il ritorno di Anna Marchesini in scena dopo sei anni (e la malattia) «La vita sa sorprendere, mi sento donna del ’900» un giorno succede l’imprevisto: una presenza inquietante, che si materializza all’improvviso, trasformerà il triste percorso del pensionato in qualcosa di eccezionale». Protagonista della vicenda è la solitudine: «Quella che viviamo tutti in questa nostra società numericamente molto affollata, iper stimolata, super tecnologizzata e globalizzata, ma che alla fine risulta solo la somma di tante solitudini. Sì perché, nonostante siamo tutti in contatto continuo, tra cellulari, e-mail, blog, chat e quant’altro, in una dissennata iper comunicazione che non comunica niente, ci ritroviamo in realtà orfani di attenzioni, di rapporti interpersonali, di un confronto vero con l’altro, quindi dell’ascolto dell’altro». Però scattiamo tante fotografie e i selfie ❞ Nell’era tecnologica siamo tutti in continuo contatto ma orfani di attenzioni Stare davanti a uno schermo mi mette ansia, scrivo i libri a penna impazzano: «Una vera e propria mania! — commenta la Marchesini —. È il sintomo di una sorta di bulimia dell’immagine che riflette l’anoressia di sé, la totale mancanza di senso, il rinsecchimento del contenuto a favore del contenente... Nel virtuale non c’è più sostanza, ma solo apparenza». La grigia esistenza del professor Cirino si riflette e nel contempo si ritrae da questo affollamento: «C’è un po’ di me Con il Trio Anna Marchesini (oggi 60 anni), Tullio Solenghi (66) e Massimo Lopez (62): hanno dato vita al celebre Trio comico tra il 1982 e il 1994 53 nel personaggio — ammette l’attrice-autrice —. Rifuggo da iPhone, iPad, web, persino dai computer! Stare davanti allo schermo mi dà l’ansia, mi fa venire caldo... Basti dire che non uso nemmeno la macchina da scrivere, i miei libri li scrivo ancora a penna!». Un atteggiamento snobistico? «No! La mia è totale incapacità, dovuta dalla mancanza d’attrazione per il mezzo. Non sono e non voglio essere aggiornata, non voglio conoscere i segreti di internet, io sono una donna del Novecento, anzi direi a cavallo tra ‘800 e ‘900. Non ho voglia di imparare questo genere di comunicazione che, ripeto, non comunica nulla. Desidero morire senza sapere nulla». Emilia Costantini © RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO Dopo la polemica con Maurizio Gasparri (ex Msi, nero per davvero), ora tocca a Fedez sentirsi dare del fascista. Il rapper (nella foto con Cattelan) paga le conseguenze della sua uscita giovedì sera a X Factor quando, parlando della canzone di Lucio Dalla «E non andar più via», ha commentato in diretta: «È un brano fortemente connotato dal punto di vista storico, politico e sociale. Sentir parlare di pugni chiusi sul palco di X Factor nel 2014 è svilente». Detto dall’autore dell’inno per il raduno romano del Movimento 5Stelle pare un’opinione ancor più stonata. Così se una volta i commenti sarebbero rimasti chiusi in casa, ora il dissenso è montato via social network. Ieri Fedez si è difeso: «Tutto sono meno che un fascista. Chiunque è libero di criticare le mie canzoni, ma non dite che sono un fascista, io che delle tematiche sociali ho fatto la mia bandiera di vita. Ho semplicemente fatto un’osservazione. Odio chi strumentalizza una canzone con dei significati di quell’importanza, come quella di Lucio Dalla, in un contesto che nulla ha a che fare con la politica». Il rapper rimpiange le prime puntate (fatte solo di montaggio) del talent show: «La diretta è difficile per chi fa televisione da sempre, lo è stato ancora di più per me, se spari una c...ta nessuno la può modificare in montaggio». Appunto. R. Fra. © RIPRODUZIONE RISERVATA 54 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 SPETTACOLI Il film sul poeta Il giovane favoloso di Mario Martone non piace all’Osservatore Romano che, con un titolo che lascia poco spazio a fraintendimenti, sintetizza: «Mica tanto favoloso». In particolare, il quotidiano della Santa Sede, dopo aver registrato che «i grandi film biografici sono merce davvero rara», osserva che «di capolavori il genere non ne conta probabilmente nessuno. Non c’è da stupirsi o scandalizzarsi, allora, se Martone non è riuscito nell’intento di rendere giustizia alla vita di uno dei più grandi poeti italiani». Promosso invece il protagonista Elio Germano, con un solo appunto: «Inciampa nell’enunciazione integrale de L’infinito, recitata in modo rigido». L’Osservatore boccia il Leopardi di Martone: non è tanto favoloso Costner e il destino da eroe sul set: lo faccio per i figli Kevin Costner non è Robert De Niro, che si trasforma fisicamente. Così, vederlo al Festival del cinema in Black and White di Mike Binder con le borse sotto gli occhi, i capelli sul rosso e 15 chili di troppo, fa sobbalzare le tante fans. Lo aspettano al varco nell’incontro pubblico moderato da Mario Sesti, dove a volo d’uccello si è tracciato il suo itinerario artistico. Ma a 59 anni è in splendida forma, a parte l’inquietante sfumatura alta che lo apparenta al calciatore Ribéry. È l’attore che ha riverniciato la figura dell’eroe e rinverdito il sogno americano; è l’attore che sa andare a cavallo stringendo la bandiera Usa e tenere la colt in mano. «Sì, sono quello che salva le situazioni e dice la cosa giusta al momento giusto, e voglio continuare a fare film western. Ma arriva il momento in ROMA ● Kevin Costner è protagonista del film «Black and White», diretto da Mike Binder. È la storia di un uomo che si batte per l’affido della nipotina di colore ● Oggi il Festival di Roma decreterà i vincitori. La cerimonia di premiazione è in programma alle 19 cui torni a casa e sei un padre. Ho fatto due ruoli nella vita: per uno, al cinema, mi pagano; per l’altro, quello di padre, sarò ricompensato per tutta la vita. Sono stato strafortunato. Nei film ho imparato anche a baciare. Sono consapevole che non potrò trascorrere tutta la vita con i miei tre figli più piccoli, sono grato ai miei film: daranno loro l’opportunità di conoscermi quando ero giovane. Non sapete quanto è bello rivedersi qui a Roma in Gli intoccabili con la musica del vostro Ennio Morricone». Il film, genere strappalacrime, è tratto da una storia vera vissuta dal regista, una battaglia giudiziaria per la custodia di una bambina; Kevin Costner è un uomo distrutto, ha perso sua moglie e ha sofferto un’altra perdita enorme, sua figlia, che aveva avuto quella bambi- Debutto a Venezia La comicità di Balasso tra discorsi storici e falsità Prima nazionale stasera per Natalino Balasso: il comico veneto debutta con Velodimaya al Teatro Goldoni di Venezia (in replica anche domani). «È un monologo sulla contemporaneità che parte da due discorsi pubblici — anticipa Balasso —. Il primo è quello che Colin Powell fece nella sede dell’Onu per provare il possesso di armi chimiche dell’Iraq; il secondo è quello del presidente dell’Uruguay Pepe Mujica su ambiente e sviluppo sostenibile. Due momenti di teatro che rivelano come spesso i potenti manipolano la realtà». Maggio Fiorentino na da un uomo di colore, devastato dalla droga, che nella vita ha fatto solo del male. La bimba contesa vive col nonno, Kevin Costner, ma viene reclamata dalla parte di famiglia afroamericana. Il padre è un balordo, Kevin ha problemi di alcol. «Tutti noi abbiamo difficoltà sul razzismo, spesso lo confondiamo col semplice disaccordo, che non ha nulla a che fare con i bianchi e con i neri. Quando gli studios non hanno mostrato interesse per questo film, mi sono fatto avanti io, e l’ho pagato di tasca mia». Ha avuto saliscendi, Kevin Costner. È uno che non ha rimpianti, non ha il suo film preferito in tasca: «Mi piace guardare avanti». Però la legge spietata del suo Paese, innamorato di «domani» e non di «ieri», si può ritorcere anche contro il divo epico che ha ballato coi lupi. «Sono romantico per quello che Hollywood è stata e potrà essere. La gente è presa dai film d’azione in cui mangi popcorn in sala. Credo che ci sarà spazio per i piccoli progetti. Il cinema può offrire momenti e parole che non si dimenticano mai. I film valgono di più di quanto non incassino al botteghino. Mi auguro che questa possibilità la abbia Black and White». Valerio Cappelli Il divo al festival di Roma in «Black and White» Cerimonia Passerella Kevin Costner (59 anni) con la figlia Lily sul tappeto rosso del Festival di Roma ment non è un posto reale, ma un luogo del pensiero. Per scrutare i meandri della mente umana, Peter Brook e MarieHélène Estienne hanno scandagliato le vicende umane di persone affette da patologie psichiatriche, realizzando lo spettacolo che ha debuttato al Teatro Cucinelli di Solomeo e sarà al Teatro Il Funaro di Pistoia il 20 novembre. Non si tratta di teatro patologico tout court, bensì di patologie che, per la loro curiosa e a volte sorprendente manifestazione, diventano arte scenica. In palcoscenico un decoro essenziale: un paio di sedie e un tavolino. Due attori in camice bianco (interpretati da Marcello Magni e Jared McNeill), una paziente vestita di nero (Kathryn Hunter). La storia personale, e vera, di quest’ultima si palesa diventando il perno centrale dell’azione teatrale: è una donna che non riesce a trovare lavoro perché considerata un «fenomeno» troppo speciale quindi ingombrante. È dotata di una memoria eccezionale, grazie alla quale è in grado di © RIPRODUZIONE RISERVATA Maggio musicale? «Andrò via solo se me lo chiederà l’orchestra» aveva detto pubblicamente il maestro dopo le voci circolate su un possibile avvicendamento alla direzione dell’orchestra fiorentina. E ora, con una lettera aperta inviata a Mehta e alla cronaca di Firenze della Nazione, i musicisti rispondono al maestro invitandolo a restare. «Avremo il piacere di lavorare ancora con lei molto a lungo — scrivono tra l’altro i musicisti —. Lei non è solo il nostro direttore principale da quasi trent’anni e guida indiscussa dell’orchestra, ma è anche il nostro direttore onorario a vita e la nostra stima è rimasta negli anni immutata e la lealtà non è mai stata, per noi, una parola vuota». Infine un ultimo elogio, il più bello: «Il cuore dell’orchestra del Maggio rimarrà con forza e vigore sempre con lei, maestro Mehta». Marco Gasperetti © RIPRODUZIONE RISERVATA Con un lascito testamentario a EMERGENCY i tuoi valori possono continuare a vivere nel lavoro dei nostri medici e dei nostri infermieri. Fai continuare il futuro anche dopo di te. Volti Kathryn Hunter, Jared McNeill e Marcello Magni in una scena di «The Valley of Astonishment» di Peter Brook e Marie-Hélène Estienne PERUGIA The Valley of Astonish- FIRENZE Zubin Mehta lascia il Guarda al futuro anche dopo di te Sul palco le patologie diventano arte scenica ricordare, in tempi da record, sfilze di numeri e/o di parole sconnesse, che le vengono velocemente elencate. Viene sottoposta a vari test dagli specialisti che restano stupiti dalle capacità mnemoniche della «malata». «Non uso trucchi!», si difende lei dai sospetti che intercetta negli sguardi attoniti dei dottori. Ma è proprio a causa di un talento non riconosciuto che la poveretta non riesce a ritagliarsi un’esistenza normale. La superdotata viene allora ingaggiata dalla tv, dove è ben presto tramutata in un fenomeno, sì, ma da baraccone. È la «valle dello stupore», un viaggio all’interno del cervello umano nei recessi labirintici di pazienti neurologici che un tempo erano considerati pazzi, ma di fronte ai quali la scienza non trova risposte esaurienti. È l’imprevedibilità del comportamento di queste persone ad allarmare chi entra in contatto con loro. Il non poterle riportare a una rassicurante normalità spalanca un ampio spettro di interrogativi, quelli che nello spettacolo restano aperti. E. Cos. L’Orchestra scrive a Zubin Mehta: «Resti con noi» © RIPRODUZIONE RISERVATA Brook esplora la mente tra disagio e superpoteri DAL NOSTRO INVIATO 55 EMERGENCY w w w. e m e r g e n c y. i t Per avere maggiori informazioni sulle nostre attività e per conoscere le modalità di destinazione di un lascito a EMERGENCY compila questo coupon e spediscilo via fax allo 02/86316336 o in busta chiusa a EMERGENCY - UFFICIO LASCITI: via Gerolamo Vida 11 — 20127 Milano - T +39 02 863161 - F +39 02 86316336 via dell'Arco del Monte 99/A — 00186 Roma - T +39 06 688151 - F +39 06 68815230 email: [email protected] NOME COGNOME INDIRIZZO CITTÀ CAP email* TEL. PROVINCIA *Il tuo indirizzo email ci permetterà di inviarti informazioni più velocemente e di risparmiare i costi di carta, stampa e spedizione. FIRMA (per presa visione e accettazione dell’informativa sotto riportata) Informativa ai sensi del D. Lgs. 196/2003 I dati personali raccolti sono trattati, con strumenti manuali e informatici, per finalità amministrative conseguenti la richiesta di invio del materiale oggetto della presente campagna informativa, per la comunicazione di informazioni relative all’attività della associazione e per la promozione e la diffusione di proprie iniziative. Il conferimento dei dati è facoltativo; il mancato conferimento o il successivo diniego al trattamento dei medesimi non consentirà di effettuare le operazioni sopra indicate. I dati personali raccolti potranno essere conosciuti solo da personale specificamente incaricato delle operazioni di trattamento e potranno essere comunicati a terzi ai quali sono affidati la predisposizione e l’invio del materiale. I dati trattati non saranno diffusi. Titolare del trattamento è EMERGENCY – Life Support for Civilian War Victims ONG ONLUS, Via Gerolamo Vida 11 - 20127 Milano, in persona del Presidente e legale rappresentante pro tempore. Responsabile del trattamento è Alessandro Bertani, al quale è possibile rivolgersi, all’indirizzo sopra indicato o ad [email protected], per esercitare i diritti di cui all’art. 7 del D. Lgs. 196/2003, tra i quali quelli di consultare, modificare, cancellare, opporsi al trattamento e conoscere l’elenco aggiornato degli altri responsabili. Con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato codice lotto numero 805 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera 56 Augusto Bianchi ci ha lasciati, in silenzio, dopo aver tanto intensamente vissuto.- Rosanna "la sua Willy" e i figli Valeria, Lorenzo e Arianna. - Milano, 24 ottobre 2014. Partecipano al lutto: Mariagrazia Meriggi. Emanuela Portalupi e Gigi Bellavita. Vanna de Angelis con Eva, Camilla e Roberto. Gabriella Fuschini e Ettore Lariani. Paola Mattioli. Silvia Palombi. Mario Agostinelli. Noi tutti, partners, associates e dipendenti dello Studio Legale Bonelli Erede Pappalardo, siamo vicini con affetto e partecipazione alla famiglia per la scomparsa dellamico e collega Avvocato Augusto Bianchi Augusto era con noi alla nascita dello studio e ci ha accompagnato in questi anni crescendo e seguendo paternamente i nostri migliori giovani.- Lascia un vuoto incolmabile. - Milano, 24 ottobre 2014. Baci rossi Augusto Augusto Simona e tutto il dipartimento di diritto amministrativo dello Studio Bonelli Erede Pappalardo. - Milano, 24 ottobre 2014. ed io ti voglio accompagnare con un abbraccio molto, molto affettuoso.- Laura. - Milano, 24 ottobre 2014. Franco e Carla Bonelli partecipano commossi al grande dolore di Rosanna e della famiglia per la perdita di Sei scomparso troppo presto, caro Augusto Bianchi Ciao Augusto che ti sia lieve il viaggio.- Con affetto, rimpianto e tenerezza, Lella. - Cortona, 24 ottobre 2014. Alberto e Madelyn partecipano con tutto il loro affetto al dolore di Willy e della famiglia per la scomparsa di Augusto Bianchi Augusto amico, avvocato, letterato, artista, un personaggio unico che resterà nel cuore di tutti. - Milano, 24 ottobre 2014. Piergaetano e Ada con Giulia e Carlo sono vicini con grande affetto a Valeria, Lorenzo, Arianna e Rosanna nel ricordo di Augusto uomo di eccezionale e versatile intelligenza. - Milano, 24 ottobre 2014. Daniela e Carlotta Marchetti ricordano con affetto e nostalgia lamico Augusto Bianchi Rizzi - Milano, 24 ottobre 2014. Stefano e Giuseppina abbracciano con affetto Rosanna nel ricordo del caro Augusto - Milano, 24 ottobre 2014. Laura e Matteo desolati abbracciano Willy ricordando Augusto amico indimenticabile. - Milano, 24 ottobre 2014. Partecipano al lutto: Gisella Rossi. Simona e Massimo Alberizzi. Luisa Espanet. Alessandra Fanelli. Ada Lucia De Cesaris e Aldo Bottini ricordano con affetto lamico e collega Augusto Bianchi e sono vicini nel dolore alla moglie Willy e ai figli Valeria, Lorenzo e Arianna. - Milano, 24 ottobre 2014. Stefano Nespor ricorda il suo caro amico Augusto con cui ha condiviso lavoro, viaggi, avventure, progetti per tanti anni. - Milano, 24 ottobre 2014. I soci e collaboratori del dipartimento di privato e giudiziale dello Studio Bonelli Erede Pappalardo partecipano commossi al dolore dei familiari per la perdita del caro amico e collega Avv. Augusto Bianchi - Milano, 24 ottobre 2014. Augusto Giovanna e Paolo, Franca e Andrea. - Milano - Genova, 25 ottobre 2014. Mario e Francesca Fezzi ricordano con affetto Augusto Bianchi e partecipano al dolore dei familiari. - Milano, 24 ottobre 2014. Dolore, commozione e tanta malinconia.- Rimarrai sempre nel nostro cuore, Augusto carissimo.Sergio e Paola Erede con Carola, Guido e Matteo partecipano al lutto di Rosanna, Valeria, Lorenzo, Arianna e di tutti i familiari per la perdita incolmabile di Augusto Bianchi - Milano, 24 ottobre 2014. Renato Mannheimer con Maria piange il grande amico Augusto Bianchi Rizzi Giorgio e Anna Alpeggiani sono affettuosamente vicini a Paolo e alla sua famiglia nel dolore per la morte di Giorgio Talso - Milano, 23 ottobre 2014. Ceci ed Ernesto, Pepi e Cesi, Marika e Gianni, Margherita abbracciano forte Vichi e tutta la famiglia Bertola, ricordando con grande rimpianto il caro cugino Giovanni Giovanni - Milano, 24 ottobre 2014. Luigi Vita Samory, Alberto e Cristina, Giuliana e Paolo sono vicini con tanto affetto a Vichi, Renata, Alessandra, Monica e Giorgio per la morte del carissimo amico Giovanni Bertola - Milano, 24 ottobre 2014. - Stresa, 24 ottobre 2014. Con profondo affetto Gian Piero e Lucia con Annabella abbracciano Vichi e la sua grande famiglia, nel ricordo dellindimenticabile Paolo e Alessandra, con Ottavia e Alessandro, Luca e Maria Vittoria abbracciano commossi Vichi e figli per la perdita di Maria e Tina con Luciano e Ferdinando abbracciano Vichi e i ragazzi nel ricordo di le sue eccezionali qualità professionali e i profondi valori sociali, culturali e umanitari. - Milano, 24 ottobre 2014. Paolo e Cristina, Silvia, Gaia e Tommaso sono vicini alla moglie Rosanna e ai figli Lorenzo, Valeria e Arianna nel ricordo di Augusto - Milano, 24 ottobre 2014. Fiorenza Mursia e i collaboratori della casa editrice si stringono alla moglie e alla famiglia di Augusto Bianchi Rizzi Nei libri la memoria. - Milano, 24 ottobre 2014. Mi mancherai Augusto Lacrime come uno tsunami.- Mi stringo a Rosanna e alla famiglia.- Lorenza. - Milano, 24 ottobre 2014. Altroconsumo partecipa al lutto per la scomparsa dell Marialuisa con Alberto, Giovanni e Paolo è vicina con affetto a Silvana e figli per la scomparsa di Dopo le luci e le ombre di sessantatré anni di matrimonio Giuliana Giuliana mia amica da sempre, tutto il mio dolore.- Abbracciati a Fabio.- Resi con un ultimo bacio. - Milano, 24 ottobre 2014. Giuliana che non cè più. - Milano, 24 ottobre 2014. Paolo e Betty con Nino ed Anna partecipano commossi al dolore di Silvana, Luca e Barbara per la perdita del caro Carlo Dott. Daniele Campana Le dipendenti e collaboratrici dello Studio Campana e Associati si stringono con commozione a Luca e Alessandra Campana partecipando al lutto per la scomparsa del caro papà Dott. Daniele Campana e lo ricordano con riconoscenza e affetto.- Antonella Carnelli, Fiorenza Ghezzi, Antonella Madori, Manuela Poli, Simona Masiero, Manuela Bergogni, Eliana Verga e Lucy Cerbasi. - Milano, 24 ottobre 2014. Partecipano al lutto: Maria Luisa Corbari. Enza Labate. Michela Bianchi. Massimo Gragnano. Allegra e Paolo Mondello sono vicini ai familiari del Il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale della società Costacurta S.p.A.-VICO partecipano al dolore della famiglia del Dott. Daniele Campana per oltre ventanni stimato Presidente del Collegio Sindacale della società. - Milano, 25 ottobre 2014. Gli amici Angelo, Carlo, Federico, Gildo, Gabriella, Gigi, Johnny, Mina, Oreste, Pucci sono vicini a Alessandra e Luca nel ricordo di Lele con tanto affetto. - Milano, 24 ottobre 2014. Giovanni - Milano, 24 ottobre 2014. Abbiamo perso un caro amico Giovanni Abbaticola I compagni di tante veleggiate Giovanna, Marco e Rina, Nino e Licia, Odillo e Margherita con Martina e Francesca, Mario e Claudia, Lalo, Carlo e Renata si stringono con particolare affetto e con sentita partecipazione allamico Gianni e alle figlie nel ricordo di il cui ricordo sarà per loro indelebile e abbracciano, commossi, Patrizia e Michele. - Milano, 24 ottobre 2014. Daniele Campana uomo e professionista daltri tempi. - Milano, 24 ottobre 2014. Daniele Campana - Monza, 24 ottobre 2014. Daniele ciao.- Gli amici della "buca".- Giulio, Gianpaolo, Paolo, Vittorio, Alberto, Giuseppe, Gianfranco, Angelo, Giuseppe, Mimmo, Angelo, Paolo, Franco, Paolo, Marco, Carlo. - Monza, 24 ottobre 2014. Clara e Giovanni Camera, Nennele Ongaro, Marisa e Gigio Viani, colpiti per la scomparsa dellamico Daniele - Milano, 24 ottobre 2014. Giovanni Bertola Partecipano al lutto: Paolo e Alessandra Giulini di Vialba. Paola De Vecchi con Mattia, Lucia, Leonardo e Margherita. Gabriella, Raffaella con Antonio, Elisabetta con Walter e Laura ricordano con infinito affetto la cara Nicoletta e si stringono in un commosso abbraccio ai suoi cari in questo momento di grande dolore. - Milano, 24 ottobre 2014. Alfredo e Anna, Nanni e Maria, Sergio e Titti, Mino e Ornella abbracciano con affetto Millo e figlie nel ricordo di Nicoletta - Monza, 24 ottobre 2014. avv. Augusto Bianchi Rizzi Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione, la Direttrice, i dipendenti dellAsilo Infantile di Affori si stringono con affetto alla famiglia Longhi per la scomparsa della nostra cara marito di Rosanna Massarenti, direttore della nostra rivista.- Amico e sostenitore di tante nostre battaglie, lascia un vuoto incolmabile.- A Rosanna e alla famiglia le condoglianze di tutta la nostra organizzazione. - Milano, 24 ottobre 2014. Indimenticabili per noi restano il suo sorriso ed il grande affetto per la nostra scuola. - Milano, 24 ottobre 2014. Nicoletta Bo dott. Alessandro Filippi Franco, Roberta, Antonella, Alessio, sono vicini con affetto al grande dolore di Gianni, Paola e Rossana per la perdita della cara indimenticabile medico di famiglia e scienziato. - Firenze, 24 ottobre 2014. Il Presidente Nazionale A.N.M.C.O., Dottor Michele Gulizia, insieme al Consiglio Direttivo ed al Consiglio Nazionale partecipano con profonda commozione al dolore della famiglia e degli amici e colleghi della S.I.M.G. per la tragica scomparsa dello stimatissimo Dott. Alessandro Filippi e ne ricordano limpegno profuso con generosità nella cura e nellinteresse dei malati. - Firenze, 25 ottobre 2014. LAccademia Nazionale dei Lincei annuncia con profondo dolore la scomparsa del socio della classe di Scienze Fisiche Matematiche e Naturali Prof. Tullio Regge - Legnano, 24 ottobre 2014. Renato e Caterina ricordando con affetto Giuliana Livio Schejola sono vicini al caro Gianni, a Rossana e Paola che di lei hanno avuto una cura straordinaria. - Milano, 24 ottobre 2014. Il Presidente, il Consiglio Direttivo e tutti i soci del Rotary Club Milano Ca Granda si stringono con dolore e con grande affetto ed amicizia al fianco della loro amica e socia Silvana Pagella esprimendo le più sentite condoglianze per la scomparsa del caro marito Carlo Sacchi Gli amici dello "strombo" Paolo Emilio Amadio, Giancarlo Zonghi Lotti, Mario Casale, Franco Gregori, Sergio Fontana Castelli, Paolo Moretti, Giorgio Perletti, Vittorio Riccio, Fausto Rotti, Claudio Signini, Federico Sinicato, Giuseppe Tansini, abbracciano Gianni nel ricordo di Giuliana Maria Pia Novelli Noè Per la perdita di Carlo Sacchi Lino De Vecchi, Andrea De Vecchi, Sebastiano DellArte e lo Studio De Vecchi tutto partecipano al lutto della famiglia. - Milano, 24 ottobre 2014. Gli amici del Gruppo editoriale Mauri Spagnol sono vicini a Silvana Pagella nel dolore per la scomparsa del marito Carlo Sacchi Umberto Rangoni con i suoi collaboratori partecipa al dolore della Dottoressa Silvana e dei famigliari per la scomparsa del e ne ricorda a quanti la conobbero e le vollero bene le doti grandissime di coraggio, dedizione e dignità.- Per i funerali telefonare al n. 02.4531056. - Milano, 24 ottobre 2014. Cara Fausto Vicinanza con i collaboratori di Italbond partecipa al lutto della Dottoressa Silvana Pagella per la scomparsa del marito - Milano, 24 ottobre 2014. Partecipiamo al dolore della famiglia per limprovvisa scomparsa dellamato Carlo Sacchi Medavita S.p.A. - Milano, 24 ottobre 2014. Enzo, Franca, Luca, Silvia, Eliseo e Cornelia partecipano al dolore della famiglia per la perdita del caro Geremia Orio Allievi e colleghi fisiologi dellUniversità "La Sapienza" esprimono cordoglio alla famiglia per la scomparsa del Prof. Antonio Urbano in passato Direttore dellIstituto di Fisiologia Umana e Presidente della Società Italiana di Fisiologia. - Roma, 23 ottobre 2014. Fabrizio Rindi profondamente commosso ed addolorato per la scomparsa dellamico lo ricorda con molto affetto ed è vicino alla famiglia in questo tristissimo momento. - Milano, 24 ottobre 2014. Cara Carlo Mozzi Lo Studio Marsaglia partecipa con affetto al lutto di Anna per la perdita del padre Arturo Brambilla il tuo affetto grandissimo per noi ci resterà sempre nel cuore.- Marialidia, Cristiano, Carolina. - Milano, 24 ottobre 2014. Piero Lupieri, con Jole, Beatrice e Giulia, e Mariatullia Lupieri Orlandi con Vittorio, Tania e Caterina e con Laura ed Eugenio, sono vicini alla cognata Anna, al fratello Paolo e alla nipote Marialidia nel loro dolore per la perdita inaspettata e tristissima della sorella, cognata e zia Maria Pia Novelli Noè con la promessa di restare sempre accanto al suo amato marito Pino, ancor più bisognoso da oggi di affetto e vicinanza nel ricordo della sua cara sposa scomparsa. - Milano, 24 ottobre 2014. Carlo Sacchi Tullio - Milano, 24 ottobre 2014. Maria Pia zia Pia Carlo Sacchi Didi Gnocchi e la redazione di 3D Produzioni abbracciano forte Marta e le sono vicini per la perdita del papà la vita non è stata benevola con te in questi ultimi anni.- Ma tu hai affrontato tutto questo con grande senso di sacrificio.- Hai dato tutta te stessa nellaccudire il tuo adorato marito Pino e far sì che niente gli mancasse.- Il ricordo di te mi accompagnerà per sempre.- Ora riposa in pace.- Tua sorella Anna. - Milano, 24 ottobre 2014. Dott. Carlo Sacchi Le società del gruppo Mittel partecipano al dolore della dottoressa Silvana Pagella e dei figli per la perdita del marito e padre - Roma, 25 ottobre 2014. e si uniscono con molto affetto alla moglie Giovanna ed ai figli Elena e Francesco ed ai nipoti tutti. - Pesaro, 24 ottobre 2014. - Milano, 24 ottobre 2014. La sorella Anna con Paolo, Marialidia, Cristiano e Carolina piange limprovvisa scomparsa di - Milano, 25 ottobre 2014. Roberto e Patrizia ricordano con grande affetto il carissimo Partecipano al lutto: Laffezionata Elena. Ninni e Luisa Baratto. Antonietta e Andrea Silvestrelli. Piersanto e Maria Pizzamiglio con famiglia. - Milano, 24 ottobre 2014. I colleghi di Rcs Pubblicità sono vicini a Luca in questo triste momento per la perdita del caro papà Giuseppe Caré - Milano, 24 ottobre 2014. Pierino Angelo Novati di 81 anni ci ha lasciato.- I parenti. - Monza, 25 ottobre 2014. 2013 - 2014 Ad un anno dalla scomparsa del nostro Roberto Catella Giorgina, Vittorio, Sara, Matteo e Anna lo ricorderanno con una Santa Messa oggi alle ore 18 nella Basilica San Magno. - Legnano, 25 ottobre 2014. RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano Lele SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE - Monza, 24 ottobre 2014. di Armando Borghi è vicino alla famiglia nel ricordo Daniele Campana Lele Giovanni Bertola SIMG si stringe alla famiglia nel dolore per limprovvisa e prematura scomparsa dellamico sono vicini ai figli Alessandra e Luca. - Milano, 24 ottobre 2014. e ne ricorderà sempre la signorilità, la cultura ed i tanti preziosi consigli ricevuti. - Milano, 24 ottobre 2014. Gli amici di Rothschild si stringono con affetto a Giorgio e alla sua famiglia, esprimendo le più sentite condoglianze per la scomparsa del loro caro Giuliana Giuliana Partecipano al lutto: Carlo Rossi. Marco Valtorta. Enrico Vago. Augusto Ferrero. Giuliano Schiatti. Tonino Giberti. Giuseppe Renaldin. Pietro Torriani. Gianfranco Premarini. Pietro Conti. Carlo Rodini. - Milano, 25 ottobre 2014. Partecipa al lutto: Giorgio Lupieri. Dott. Ing. Giovanni Bertola Ing. Giovanni Bertola - Milano, 24 ottobre 2014. - Bologna, 24 ottobre 2014. Luisa Martini abbraccia i figli Alessandra e Luca condividendo il dolore per la morte del padre già stimato Amministratore Delegato di ABB, ricordandone limpegno professionale, sociale ed umano. - Milano, 24 ottobre 2014. e si uniscono al cordoglio della famiglia nel ricordare un manager di grande esperienza e successo che ha portato nel gruppo la sua grande motivazione nel porsi nuovi ambiziosi traguardi.- Le doti umane di simpatia e affidabilità ne facevano un collega di lavoro piacevole e competente, sempre pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno. - Milano, 24 ottobre 2014. Giuliana Schejola Liucci con Elena e Benedetta è vicinissima a Gianni, Paola e Rossana. - Milano, 24 ottobre 2014. Giuseppe e Zanze si stringono a Gianni con grandissimo affetto nel ricordo della cara Geom. Carlo Sacchi Avv. Ninetto Abbaticola Giuliana Schejola Livio Luciano, Rita, Stefano e Renata Crespi insieme a tutti i collaboratori dellimpresa Grassi & Crespi sono vicini a Silvana e a tutti i famigliari per la perdita del caro - Milano, 24 ottobre 2014. Antonio e Clelia con Annapaola e Alessandra abbracciano con tanto affetto Patrizia, Michele, Chiara e Andrea nel ricordo del caro Renato e Guido Pigliasco hanno perso lamico di sempre - Milano, 24 ottobre 2014. - Milano, 24 ottobre 2014. Alessandro Mainardi e Giovanni Leoni salutano il caro amico Giovanni Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione e lamministratore delegato del gruppo Carlo Gavazzi partecipano alla perdita del Presidente Onorario Carlo Avv. Ninetto Abbaticola - Milano, 24 ottobre 2014. ricordo i bei tempi degli incontri conviviali delle vacanze passate insieme e della tua passione per il mare.- È con molta tristezza che ora ti saluto.- Marina. - Milano, 24 ottobre 2014. Un forte abbraccio. - Tortona, 24 ottobre 2014. Valentina Sabbion è vicina a Silvana nel ricordo del suo Alfredo e Giovanna Bernardini de Pace, con Isabella, Nicola, Filippo e Caterina, partecipano commossi al dolore di Patrizia e del marito Michele per la scomparsa del papà - Milano, 24 ottobre 2014. Giuliana Carlo Annamaria Bernardini de Pace, e la mamma Isabella abbracciano forte Patrizia nel ricordo del suo grande papà Cara Carlo Abbracciamo con affetto Silvana con Barbara e Luca nel ricordo dellamico Partecipa al lutto: La famiglia Olea. con la nostalgia di un tempo indimenticabile. - Milano, 24 ottobre 2014. A Paolo e Resi abbracciano Gianni, amico fraterno, Paola e Rossana e piangono con loro - Milano, 24 ottobre 2014. Lo comunicano la figlia Patrizia con Michele, Chiara e Andrea e i fratelli Maria Letizia e Sergio con le famiglie.- Il funerale avrà luogo oggi sabato 25 ottobre alle ore 9 nella parrocchia Santa Maria del Rosario Milano. - Milano, 25 ottobre 2014. Avv. Giovanni Abbaticola Partecipano al lutto: Grazia Parrino e figli con affetto. - Milano, 24 ottobre 2014. Chantal, Marco e i ragazzi partecipano al grande dolore di Silvana e dei suoi cari per lincolmabile perdita di Giovanni Mario Abbaticola Avvocato - Milano, 24 ottobre 2014. Caro ricorderò per sempre il suo esempio di correttezza e onestà nella professione, con riconoscenza per tutto quello che mi ha insegnato in questi anni.- Mi mancherà molto.- Un forte abbraccio a Luca e Alessandra.- Patrizia Monti. - Milano, 24 ottobre 2014. Giovanni Mario, Bea e ragazzi abbracciano Vichi e la sua grande famiglia nel ricordo dolcissimo di - Milano, 24 ottobre 2014. Augusto Bianchi Carlo grazie per la tua amicizia, per le nostre chiacchierate, le partite a carte, i viaggi e i ritrovi a Nizza.Ti ricorderemo sempre e come promesso saremo vicini a Silvana, Luca e Barbara con tutto il nostro affetto.- Mariella, Franco, Silvia e Stefania. - Milano, 24 ottobre 2014. Dopo una vita lunga e intensamente vissuta ha raggiunto la sua amata Isa Carlo Sacchi che amava i fiori, mi ha lasciato con grande sofferenza.- Gianni con Paola, Nicola e Lorenzo, con Rossana, Vasco e Giacomo, con Linda e Lisa, la ricorda ai tanti che le hanno voluto bene.- Per il funerale chiamare 338.5837986. - Milano, 24 ottobre 2014. Luisa, Giorgio, Simone ed Elena. - Milano, 24 ottobre 2014. Caro - Milano, 24 ottobre 2014. Il Presidente, lAmministratore Delegato ed i componenti del Consiglio di Amministrazione di ABB S.p.A. partecipano con profondo cordoglio al lutto della famiglia per la scomparsa del Patrizia e Bruno Miranda costernati ricordano lamico il senso di smarrimento per la perdita di una persona cara, silenziosa, diligente e premurosa.- Ed esprime sentimenti di affetto, gratitudine e riconoscenza per chi lo ha guidato con incomparabile maestria nella difficile arte della professione di dottore commercialista. - Milano, 24 ottobre 2014. Giovanni Bertola - Milano, 24 ottobre 2014. - Milano, 25 ottobre 2014. ricordandone la gioia di vivere, limpegno sociale, le qualità professionali, le opere letterarie e abbraccia Willy e i figli. - Milano, 24 ottobre 2014. Dott. Daniele Campana Giovanni - Trieste, 24 ottobre 2014. Anna e Carlo, con i figli Andrea e Martina, ricordano i tempi felici delle vacanze con lamico di sempre Augusto Bianchi Pierpaolo Grisetti condivide con i familiari del e ne ricordano le grandi qualità umane e professionali. - Milano, 25 ottobre 2014. Giovanni Umberto Nicodano piange la scomparsa di Con affetto Pina, Francesca, Raffaella. - Monza, 25 ottobre 2014. Giovanni Avv. Augusto Bianchi gli amici Cristina Pariset, Delia Airaghi, Emilia e Nando Dalla Chiesa, Francesca e Giorgio Galli, Donata Righetti, Valeria Gandus si stringono a Rosanna e ai figli. - Milano, 24 ottobre 2014. Partecipano al lutto: Corrado, Luisa Pani. Mario e Teri Vignali. Paolo e Marisa Candiago. Carlo Daniele Dott. Daniele Campana Marco e Francesca con Carlo Toia Pietro Martina si stringono affettuosamente a Vichi e ai suoi figli nel ricordo del caro amico Augusto e abbracciano Alessandra e Luca. - Monza, 25 ottobre 2014. Lodo e Silvana sono affettuosamente vicini a Vichi e famiglia nel ricordo del caro Ettore e Viviana Drago increduli e con infinita tristezza si uniscono al dolore della famiglia nel ricordo dellamico di una vita Addolorati per la perdita dellinsostituibile e indimenticabile Lele - Milano, 23 ottobre 2014. Francesco e Barbara, Franco ed Eva con i figli tristissimi abbracciano Vichi e famiglia ricordando con affetto Pietro e Barbara, Edo e Antonietta, Vincenzo e Umberta, Giulio e Miki con i loro figli abbracciano Vichi e la sua famiglia. - Milano, 24 ottobre 2014. Augusto Bianchi Rizzi Franco, Giuliana, Francesca ed Alessandro piangono lamico Giorgio te ne sei andato con tanta serenità senza perdere il tuo gusto per la vita.- Con questo ricordo, insieme ad Alessandra, sono e sarò vicino a Renata, Micol, Roberto e Paolo.- Gianni Nardozzi. - Milano, 23 ottobre 2014. grato anche per i tanti meravigliosi giovedì, che hanno cambiato la sua vita. - Milano, 25 ottobre 2014. - Milano, 24 ottobre 2014. Sei stato un esempio di vita per tutti noi.- I funerali si svolgeranno sabato 25 alle ore 11 presso la chiesa di Santa Maria alle Grazie.- In suo ricordo sono gradite offerte a Una Mano alla Vita, vedi sito www.unamanoallavita.it. - Milano, 24 ottobre 2014. I condomini e lAmministratore di via Fratelli Ruffini 8/10 Milano, partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa del signor - Milano, 24 ottobre 2014. Giovanni Augusto Bianchi ci manchi già.- Alessandra e Luca. - Monza, 25 ottobre 2014. Dott. Daniele Campana Piercarlo e Marina abbracciano forte Vichi ricordando il carissimo e partecipano al dolore dei suoi familiari. - Milano, 24 ottobre 2014. Carlo Sacchi Ciao "zio" è stato per me un Maestro di vita e nella professione.- Il suo stile e la sua nobiltà danimo resteranno per sempre nei miei ricordi.- Manlio Spanu. - Milano, 24 ottobre 2014. Caro Con profondo dolore la moglie Silvana, i figli Barbara e Luca annunciano la morte di papà Augusto Augusto Nerio e Giovanna Diodà ricordano con grande affetto Ciao uomo di grande sensibilità e figura di riferimento per molte realtà culturali. - Milano, 24 ottobre 2014. Liliana Cantone, Francesca e Michele Cavuoti abbracciano Rosanna e si stringono ai familiari nel ricordo di del suo impegno civile e della sua generosità. - Milano, 24 ottobre 2014. Partecipano al lutto: Marco Reboa. Società del Quartetto di Milano. Roberto e Simonetta Rezzonico. Gianna Pessina. Il Teatro e lAccademia dei Filodrammatici si stringono intorno alla famiglia di - Milano, 24 ottobre 2014. Ci stringiamo a Rosanna per la perdita del caro amico e compagno indimenticabile di tanti viaggi Dott. Daniele Campana - Milano, 24 ottobre 2014. Michela e Armando Massarenti, il "cognato", ricordano la generosità e la grandezza danimo di abbracciano Rosanna "Willy" e i figli Arianna, Valeria e Lorenzo e tutti gli amici del giovedì. - Milano, 24 ottobre 2014. È mancato allaffetto dei suoi cari il di 73 anni.- Ne danno lannuncio i figli Alessandra e Luca con Emilia e Giacomo, la sorella Genny ed i parenti tutti.- Il funerale avrà luogo nella chiesa di Santa Maria degli Angeli sita in via Zucchi oggi, sabato 25 ottobre alle ore 10.45. - Monza, 25 ottobre 2014. ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it e-mail: [email protected] ci addolora molto la tua perdita.- Ci consola saperti con Terri.- Federica, Stefania e Camilla unitamente a Marina. - Monza, 24 ottobre 2014. Profondamente colpiti per la perdita del caro e stimato Daniele Campana partecipiamo al cordoglio della famiglia.- Stefania Annunziata e Repico S.p.A. - Cinisello Balsamo, 24 ottobre 2014. SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ Il Presidente, i Consiglieri, i soci e i dipendenti del Golf Club Milano porgono le più sentite condoglianze alla famiglia per la scomparsa di TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: Corriere della Sera Gazzetta dello Sport PER PAROLA: Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 A MODULO: Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 300,00 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Daniele Campana - Parco di Monza, 24 ottobre 2014. Il Consiglio di Amministrazione, la Presidenza, la Direzione, i dirigenti e i collaboratori tutti della società ORI Martin SpA di Brescia e Ceprano partecipano al grande dolore della famiglia Campana per la perdita del Presidente del Collegio Sindacale Dott. Daniele Campana - Brescia, 24 ottobre 2014. Il Collegio Sindacale della società C.M.S. Real Estate S.p.A. nelle persone dei signori dottor Mario Piantanida e dottor Fabrizio Lecchi partecipa con profondo cordoglio al grave lutto che ha colpito i familiari per la perdita dello stimato collega dott. Daniele Campana - Bergamo - Milano, 24 ottobre 2014. Partecipa al lutto: Il Dottor Mauro Bagini. Il personale del Residence Zara e il Dottore Luca Musso sono affettuosamente vicini ad Alessandra nel triste momento della scomparsa del papà Daniele Campana - Milano, 24 ottobre 2014. Franco Godi, Giorgio Perris, Gabriella Aluisetti e Best Sound tutta, piangono la scomparsa del Dott. Daniele Campana e partecipano al dolore della famiglia. - Milano, 24 ottobre 2014. Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 - fax 02 25886632 e-mail: [email protected] Servizio sportello da lunedì a venerdì: Milano: Via Solferino 36 orario continuato dalle 9 alle 17.45 Informativa ai sensi dell’art. 13 D.Lgs. 196/2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”). Conformemente all’impegno e alla cura che la nostra società dedica alla tutela dei dati personali, La informiamo sulle modalità, finalità e ambito di comunicazione e diffusione dei Suoi dati personali e sui Suoi diritti, in conformità all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003. Per permetterle di usufruire dei servizi offerti da RCS MediaGroup S.p.A., la stessa deve trattare alcuni Suoi dati. I dati personali che Lei fornirà al Titolare, verranno registrati e conservati su supporti elettronici protetti e trattati con adeguate misure di sicurezza. I dati saranno trattati da RCS MediaGroup S.p.A. esclusivamente con modalità e procedure necessarie per fornirLe il servizio da Lei richiesto. I dati non saranno diffusi ma potranno essere comunicati, sempre per la predetta finalità, a RCS MediaGroup S.p.A., oltre che a società che svolgono per nostro conto compiti di natura tecnica od organizzativa strumentali alla fornitura del servizio richiesto, e che sono stati nominati Responsabili del Trattamento. Lei ha diritto di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati e come essi sono utilizzati. Ha anche il diritto di farli aggiornare, integrare, rettificare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento. Ricordiamo che questi diritti sono previsti dal Art.7 del D. Lgs 196/2003. Per ogni informazione riguardo ai diritti può rivolgersi, a tal fine, al Responsabile del trattamento dei dati personali di RCS MediaGroup S.p.A. scrivendo allo stesso c/o RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità - Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano. Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 57 ● Risponde Sergio Romano BOSNIA ERZEGOVINA E KOSOVO DUE REBUS EX JUGOSLAVI Caro Romano, il 26 ottobre 1954 unità italiane entravano a Trieste, ricongiungendola all’Italia, dopo la parentesi del Governatorato militare alleato. Domenica prossima, per ricordare quel momento, l’amministrazione comunale del capoluogo giuliano conferirà la cittadinanza onoraria all’ 8° reggimento bersaglieri che quel giorno entrò in città. Significativo e condivisibile gesto. Mi consenta però di ricordare come quel giorno un gesto più importante che non l’ingresso in città delle truppe fu compiuto da un altro reparto: alle ore 5.20, sotto una pioggia battente e persistente, i reparti dell’ 82° reggimento di fanteria «Torino» si dispiegarono lungo le rotabili dell’Altopiano per rilevare i soldati britannici dal presidio dei valichi confinari con la Jugoslavia. Questo era certamente il fatto più rilevante di quella giornata ma, evidentemente, non è conosciuto né dalle autorità triestine né dallo Stato Maggiore dell’Esercito. Col. Lorenzo Cadeddu centrostudigg@ gmail.com La riconquista della frontiera era ovviamente meno spettacolare del ritorno della città all’Italia. Ma era giusto ricordarlo e lo facciamo qui con la sua lettera. MANIFESTAZIONI Minoranza del Pd Alcuni esponenti della minoranza del Partito democratico dovrebbero partecipare alla manifestazione in piazza organizzata dalla Cgil e dalla Impegnati, dal caso ucraino, ci siamo dimenticati dei Balcani. Il Kosovo, separatosi dalla Serbia, risulta essere un «territorio amministrato dall’Onu». Non si capisce che cosa significhi e che prospettive abbia. A Belgrado, la partita di calcio tra Serbia e Albania è stata sospesa, a causa dei tafferugli innescati dall’arrivo sopra il campo di gioco di un drone al quale era stata appesa la bandiera della «Grande Albania» (includente il Kosovo). Non sarebbe la soluzione più logica? La Bosnia Erzegovina è teoricamente uno Stato indipendente, con tre etnie (bosniaci, croati e serbi) che si sono massacrati a vicenda, fino agli accordi di pace di Dayton. Basta una scintilla, per accendere un fuoco distruttore. Come può stare in piedi uno Stato in queste condizioni? Attilio Lucchini [email protected] Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 @ [email protected] www.corriere.it [email protected] La tua opinione su sonar.corriere.it Massimo Moratti ha rinunciato alla carica di presidente onorario dell’Inter, forse in polemica sui conti della squadra . Ha fatto bene ? Caro Lucchini, li accordi negoziati a Dayton, nell’Ohio, in una base dell’Aeronautica militare americana, fra il 1° e il 21 novembre 1995, ebbero il merito di mettere fine alla sanguinosa guerra di Bosnia. Ma contenevano un impegno difficilmente realizzabile e una sorprendente dimenticanza. L’impegno era la costruzione di un fragile edificio composto da tre Stati: una Repubblica per i serbi che è nota da allora come Repubblica Srpska e comprende il 49% del territorio; una Federazione croato-musulmana; una sorta di contenitore statale che comprende entrambe. Il risultato è un complicato intreccio di istituzioni: un Parlamento unicamerale per la Repubblica Srpska; un Parlamento bicamerale per la Federazione croato-musulmana; una Camera dei rappresentanti composta da G SUL WEB Risposte alle 19 di ieri Sì 42 deputati di cui 28 eletti nella Federazione e 18 nella Repubblica Srpska; una Camera dei popoli composta da 5 croati, 5 serbi e 5 musulmani. Al vertice di questo ziggurat (la piramide babilonese disposta su tre piani) siede un organo collegiale composto da un croato, un serbo e musulmano che si alternano alla presidenza ogni otto mesi. Nelle elezioni ciascuno vota per il gruppo etnico-religioso a cui appartiene e la Bosnia, dalla firma degli accordi ad oggi, è raramente riuscita a esprimere una politica unitaria. Il solo dato positivo per il suo futuro è rappresentato dalla firma nel 2007 di un trattato di associazione con l’Unione Europea. La dimenticanza, nei trattati di Dayton, fu il Kosovo, la provincia storicamente serba che era divenuta, nel corso degli ultimi decenni, demograficamente albanese. Il presidente serbo Milosevic credette che il silenzio gli desse il diritto di agire a suo piacimento per impedire la secessione della provincia; e l’esercito di liberazione del Kosovo (Uck) trasse dal silenzio la conclusione che l’indipendenza si sarebbe conquistata soltanto con le armi. Il resto è noto: una spietata guerra di guerriglia sul territorio kosovaro, l’espulsione forzata dei kosovari verso l’Albania, la guerra della Nato contro la Serbia e infine la nascita di un piccolo Stato balcanico formalmente indipendente, ma amministrato dall’Onu, custodito dalla Nato, contestato dalla sua minoranza serba, costretto a vivere di assistenza internazionale e di contrabbando. La Grande Albania potrebbe essere una soluzione se gli albanesi fossero in grado di ereditare le funzioni dell’Onu e della Nato. Ma non credo che Tirana, desiderosa di avvicinarsi all’Europa, voglia davvero sobbarcarsi queste responsabilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA 87% 13% No La domanda di oggi La decisione di Renzi di rendere pubblica la lettera della Ue non è piaciuta a Barroso. Voi la condividete? Fiom. Sembra proprio di rivedere Bertinotti e Ferrero alle manifestazioni di protesta al governo di cui facevano parte. Dobbiamo ancora una volta prendere atto che la politica dovrebbe dotarsi di un poco di buon senso. Carlo Rovina, Mantova PADOVA Ordinanza del sindaco Vorrei chiedere a Beatrice Lorenzin, in qualità di ministro della Salute, di intervenire per chiarire che un’ordinanza come quella voluta dal sindaco di Padova, Massimo Bitonci (vietare la dimora anche occasionale nella sua città di persone provenienti dall’area africana prive di certificato di buona salute), non ci azzecca nulla contro il virus Ebola e fra i residenti provoca soltanto un inutile e ingiustificato allarme. Gigi Tarzia, Padova SOLLECITI Bruxelles e Renzi Sollecitato da Bruxelles ad inserire nella manovra economica ancora un paio di miliardi di euro, Renzi avrebbe dichiarato che non ci sono problemi. Ha perfettamente ragione: ci sono infatti 100 miliardi di evasione fiscale che ogni anno aspettano di essere recuperati! Giorgio Mazzola [email protected] INTERVENTI E REPLICHE Sale cinematografiche: la programmazione L’articolo «Concerti, opere liriche, documentari/ Al cinema non si vedono più solo film» di Laura Zangarini (Corriere, 20 ottobre ) suscita riflessioni e pensieri non tutti positivi. La programmazione differenziata dei cosiddetti «contenuti complementari» ha provocato incrementi consistenti di spettatori e di incassi rispetto ai numeri ottenuti nelle giornate corrispondenti occupate dai film dello specifico cinematografico. Giornate che, si sottolinea, sarebbero quelle individuate all’interno della settimana quando l’affluenza è più ridotta. In effetti, più che assistere a un nuovo corso, pare di tornare indietro di una sessantina d’anni quando, con l’ancora scarsa diffusione dei televisori, le sale cinematografiche creavano il loro «evento» montando un apparecchio tv in bianco e nero davanti allo schermo per CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger CONDIRETTORE AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli [email protected] - fax 02-6205.8011 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 Tel. 02-62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582.1 - Fax 02-2582.5306 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 - www.rcspubblicita.it D alla deriva autoritaria del renzismo al comando spunta ora — dopo l’assurda abolizione del Senato — l’idea del Partito della nazione, inquietante assonanza col nazionalsocialismo. I partiti, storici, che si confrontano in Parlamento, farebbero solo perdere tempo. Renzi non nasconde di pensarlo. Era anche l’opinione di Berlusconi, quand’era al governo e che ora coltiva per interposta persona sostenendo Renzi che, a sua volta, interpreta, «da sinistra» — dove tutto è, per definizione, lecito — il populismo berlusconiano fra gli applausi di una borghesia priva di cultura politica. Se, in politica, le parole sono pietre, ecco, allora, che sul futuro della nostra democrazia è stata già posta, con l’idea del Partito della nazione, una bella pietra. Non è ancora il caso di fasciarsi la testa. Ma, prima che sia troppo tardi, di discutere razionalmente l’andazzo, certamente è il caso. L’autoritarismo ha una sua naturale inerzia. Basta se ne metta in moto la prospettiva ed è fatta. Nel Novecento lo si è constatato sia in Italia sia in Germania. Oggi, al terzo capo di governo non eletto, gli italiani stanno entrando nell’ordine di idee che si possa rinunciare alle elezioni per scegliere i propri rappresentanti se al governo c’è chi si dà da fare. Renzi, col suo (apparente) attivismo, contribuisce a confermare l’opinione. La deriva autoritaria della quale è la causa e sarebbe, forse, anche la soluzione, nasce dalla repulsione per tutto quello che sono stati i partiti storici: ricettacolo di clientelismi, corporativismi, di corruzione. Che ci fosse bisogno di una riforma del sistema era evidente. Ma i partiti sono anche lo strumento della democrazia rappresentativa….Se si aboliscono quelli, si cancella anche la democrazia. Che ci sia una obiettiva esigenza di accelerare i processi legislativi è un fatto incontrovertibile, del quale sono prova le difficoltà che incontra il Parlamento persino a nominare due giudici costituzionali. Ma non sono giustificabili scorciatoie. Il Partito della nazione sarebbe, secondo di chi lo propone, il Partito di un capo di governo che soddisferebbe contemporaneamente l’aspirazione all’eguaglianza e il desiderio di ordine diffusi fra la gente. Ha scritto Tocqueville che molti amano la libertà, ma meno dell’eguaglianza. Da noi, la cultura di sinistra ha indotto molti a pensare «che se l’eguaglianza non la possono ottenere nella libertà, la vogliono anche nella schiavitù». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA trasmettere «Lascia o raddoppia?», alternativa catodica ai film, nata al sabato per essere spostata, non a caso, al giovedì. Oggi la programmazione «altra» assume contorni differenti e mediologicamente significativi in un panorama modificato in modo radicale: dove l’industria cinematografica, scomponendo i suoi segmenti di produzione, distribuzione ed esercizio, non viaggia necessariamente su un binario comune all’interno di un mercato nervoso e schizofrenico, dove le regole, anche quando ci sono, vengono spesso disattese. Come è avvenuto nel caso di un altro fra i citati «contenuti complementari», il film/concerto «Where We Are» con gli One Direction protagonisti. Se ne è magnificata la perfomance al botteghino ma andrebbe sottolineato come e quanto questo risultato sia stato frutto di un «colpo di mano» da parte delle © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI FONDATO NEL 1876 Luciano Fontana di Piero Ostellino La naturale inerzia dell’autoritarismo LETTERE AL CORRIERE ANNIVERSARI Restituzione di Trieste ● Il dubbio sale che lo hanno diffuso: non durante i giorni commercialmente più deboli, ma in pieno weekend, danneggiando materialmente e «filologicamente» lo specifico cinematografico, anche e soprattutto sul suo versante italiano. E con l’erosione di un pubblico altrimenti destinato a film di preciso riferimento generazionale. Non è certo questo il modo di risolvere una crisi del cinema reale o presunta, penalizzando o mortificando quegli sforzi creativi, produttivi e distributivi che ancora intendono sostenere le qualità del cinema italiano: almeno fino a quando la programmazione nelle sale lo consentirà nelle sue giornate elettive. O i produttori e gli autori, sempre molto sensibili alle minacce del mercato, non prenderanno una posizione più incisiva. Giampaolo Letta, vicepresidente Staino e amministratore delegato Medusa Film EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • RCS Produzioni Padova S.p.A. 35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. 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In Veneto, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. A Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. A Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. 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Viaggio nel tempo” € 8,80; con “I capolavori dell’Arte” € 7,80; con “Ufo Robot” € 11,89; con “James Bond collection” € 11,89; con “Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni” € 11,89 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera 58 Sport Oggi con la Samp La Roma in campo per ritrovarsi Ferrero: «Tre gol e li salutiamo» «Il risultato non è la prima cosa che cerchiamo. Il risultato è quasi sempre una conseguenza di come lo ottieni. Dobbiamo ritrovare il nostro gioco nella fase offensiva e difensiva». Parole di Rudi Garcia (foto), il miglior allenatore possibile per la Roma che è ancora lontana dal top europeo, come l’1-7 contro il Bayern Monaco ha fatto vedere in modo crudele, ma che non cerca scorciatoie nella strada che la può portare a grandi livelli e grandi traguardi. Una sconfitta, neppure la peggiore, non può far cambiare un progetto e una mentalità: «Anche perché a volte le vittorie possono nascere da grandi sconfitte». Questo non vuol dire che stasera, contro una Samp in Calcio agitato Il Coni mette in ansia la Figc per i tagli Felici gli altri sport ROMA Circa un terzo dei 62 milioni di euro irrogati l’anno scorso, il Coni taglia il contributo al calcio (seppure con possibile correzione attraverso i 15 milioni di «tesoretto» nelle disponibilità del presidente Malagò) e le altre federazioni, soprattutto quelle con ambizioni olimpiche, si fregano le mani. Più per lo smacco politico alla Figc che per il reale ritorno economico (a tutti toccherebbe un rinforzo di circa mezzo milione). In ogni caso lunedì la commissione tecnica che da un anno è a lavoro sulla questione definirà i criteri della sforbiciata, il piano sarà presentato in Giunta il giorno successivo per l’approvazione prima di un passaggio in Consiglio Nazionale. E i piani, mai celati da Malagò, dicono che la Figc avrà meno soldi, restano da stabilire con esattezza il come e il quanto. Se i nuovi criteri di ripartizione terranno conto dei parametri specifici della Figc oppure se i tagli saranno lineari in funzione dell’Olimpiade di Rio. Il duo Lotito-Tavecchio adesso reclama dal Coni una considerazione direttamente proporzionale all’importanza (e ai numeri) della Figc: «Siamo in apprensione — ha detto Carlo Tavecchio, presidente Figc — non ho elementi per dare risposte, lo farò solo martedì. Però dico che meritiamo l’attenzione che ci compete, che il Coni sappia che la seconda federazione italiana ha un milione di tesserati in meno di noi». Quasi a sorpresa, ma neanche troppo, è preoccupato pure Damiano Tommasi, numero uno dell’Aic che a giugno era seduto in Consiglio Nazionale mentre erano in discussione proprio i criteri della spending review. Allora non c’era alcuna preoccupazione, però era un’altra Figc. Andrea Arzilli © RIPRODUZIONE RISERVATA Strade diverse A sinistra Massimo Moratti, ex presidente onorario dell’Inter, 69 anni, e a destra Erick Thohir, presidente nerazzurro e magnate indonesiano di 44 anni (Ansa) Conti in sospeso Come nasce la crisi tra Moratti e Thohir I debiti non li paga Erick ma l’Inter Il 20 ottobre Massimo Moratti afferma: «San Siro fischia Mazzarri? Il calcio è legato ai risultati, o svolta o lo vedo nei guai». Mazzarri: «Moratti? Non ho tempo da perdere per rispondere a questo o a quest’altro». E il ceo Michael Bolingbroke : «Ci sono norme che eviteranno che il club venga gestito come in passato» MILANO Gli antichi romani lo hanno provato sulla loro pelle: la diarchia raramente funziona e spesso sfocia in una sanguinosa guerra civile. Ne è piena la storia della Repubblica romana. Ma al finanziere indonesiano Erick Thohir la Repubblica piace (ha chiamato così anche il suo quotidiano di Giacarta) e quindi, dopo aver rilevato il 70% delle quote, ha deciso di «governare» l’Inter lasciando a Massimo Moratti la carica di presidente onorario ma anche di punto di riferimento storico ed emotivo per il popolo nerazzurro. Undici mesi è durata la diarchia tra passato e presente, Italia e Indonesia, cuore e ragione. Infatti Moratti ha deciso di rassegnare le sue dimissioni da presidente onorario. Non è un mistero che l’entourage indonesiano abbia ripetutamente ricordato a tutti che l’Inter fos- se piena di debiti e sull’orlo del baratro. Una situazione non del tutto serena anche perché l’ambiente interista da Thohir si attende molto: un rilancio economico ma anche (anzi soprattutto) sportivo. Il tycoon indonesiano ha costruito il suo impero gestendo i media e ha sempre usato la finanza nelle sue «avventure sportive»: è uno dei membri di una cordata che nel 2011 acquistò i Philadelphia 76ers, squadra militante nella Nba ed è anche il proprietario del Washington D.C. United del calcio Usa. I risultati sportivi, finora, non Il finanziamento L’indonesiano ha investito 75 milioni, con le banche un accordo da 230 milioni sono stati esaltanti però Thohir ha sempre ribadito che prima bisogna risanare i bilanci e dopo si può pensare a una grande Inter. Ma quanto è stato fatto finora per colmare il gap? La International Sports Capital HK Ltd, società che fa capo allo stesso Erick Thohir, è diventata il nuovo azionista di controllo sottoscrivendo un numero di azioni pari al 70% del capitale sociale di Fc Internazionale Milano a un prezzo complessivo di sottoscrizione di 75 milioni di euro. Questo è quanto Thohir ha investito per rilevare l’Inter che però, secondo fonti della vecchia proprietà, avrebbe un valore di almeno 500 milioni di euro. Sì però, obiettano i nuovi proprietari, abbiamo fronteggiato i debiti. In che modo? Nel mese di maggio di quest’anno viene creata la Inter Media and Communication srl, un sogget- 500 milioni di euro sarebbe il valore della società nerazzurra 6% il tasso del finanziamento di 230 milioni delle banche a Thohir to che gestirà gli incassi provenienti dal valore del marchio, dagli sponsor e dai diritti televisivi (compresi i contratti relativi al canale tematico Inter Channel). Tra fine maggio e inizio giugno, Inter Media sottoscrive con Goldman Sachs e UniCredit (in qualità di fronting bank, vale a dire l’intermediario) un finanziamento per 230 milioni complessivi, di cui 200 milioni per finanziare i debiti esistenti e 30 milioni per finanziare il circolante. Un debito che dovrà essere restituito in cinque anni a un tasso di circa il 6% e che ha (in parte) come garante lo stesso Moratti. Così è arrivata un’iniezione di liquidità che ha cambiato il bilancio d’esercizio che nel 2014 chiude con uno stato patrimoniale positivo di circa 33 milioni di euro. In pratica i debiti dell’Inter li paga... l’Inter. Domanda: questa operazione non l’avrebbe potuta realizzare lo stesso Moratti? Forse sì. Ma lui è il presidente dei sogni, della gloria e dei trionfi. Non voleva vivacchiare facendo accordi con le banche. E poi era convinto che il magnate indonesiano avrebbe dato forza e slancio economico per ricostruire la grande Inter. Se si è sbagliato lo scoprirà da semplice tifoso e non da presidente onorario. Isidoro Trovato © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 SPORT gran forma, Garcia non farà cambiamenti: «Tra il primo e il secondo tempo contro il Bayern ho fatto due sostituzioni anziché undici perché le regole non lo permettono. Ma la sconfitta di martedì non cancella nulla di quello che abbiamo fatto da inizio stagione. Metterò in campo la squadra che avrà più chance di vincere la partita. Servono i giocatori più in forma». Fuori Cole, dentro Cholevas. Fuori Iturbe, dentro Ljajic o Florenzi. Ballottaggio Totti-Destro, l’unico sicuro in attacco è Gervinho. A centrocampo c’è poca scelta, Strootman rientrerà a dicembre, Uçan e Paredes sono giovani da non bruciare. «La squadra di Garcia è quella che gioca il miglior calcio d’Italia — ha detto Sinisa Mihajlovic —, ma il Bayern ha dimostrato che dietro è perforabile. Prendere gol in tanti modi diversi è indicativo di una certa difficoltà difensiva. Per questo possiamo far loro male». Ne è convinto il presidente Massimo Ferrero, detto «Er viperetta», ex tifoso romanista e ora giustamente spavaldo ultrà blucerchiato: «C’è un ospite ambizioso — ha scritto su Twitter — e voglio lo stadio pieno. Come il nostro stile sampdoriano: gli facciamo 3 gol e li salutiamo. Tutti allo stadio». Luca Valdiserri © RIPRODUZIONE RISERVATA Moratti resta azionista Thohir dà la sveglia a Mazzarri e alla squadra Come ai vecchi tempi. Massimo Moratti ha (ri)fatto gol. La decisione di lasciare la carica di presidente onorario dell’Inter, accompagnata dalle dimissioni del figlio Angelomario, vicepresidente, di Rinaldo Ghelfi e di Alberto Manzonetto, che era stato designato dalla famiglia, ha riportato l’Inter al centro del mondo pallonaro. È stato come lanciare un sasso nello stagno, per scuotere un ambiente ormai incapace di reagire alle sollecitazioni, un gesto non più differibile, fatto anche per ricordare che l’Inter è scarica adrenalinica, ansia propositiva, fantasia, progettualità, forza di trascinamento, voglia di lavorare. È lo spirito di Milano, come l’hanno sempre inteso i Moratti. Aprirsi e non chiudersi, guardare al futuro e non al passato, pensare in grande e per questo la battuta di Mazzarri resta fuori luogo e incommentabile. Quando il presidente onorario ha capito che Erick Thohir e la sua squadra avevano idee opposte alle sue; che si divertivano a fare sempre il contrario di quanto gli era stato consigliato (su richiesta); che continuavano a disattendere gli accordi di un anno fa, ha scelto di fare un passo indietro. I motivi dell’addio sono chiarissimi e ieri Moratti, assediato dai cronisti come una volta, ha liquidato la vicenda con un dribbling: «Non è finita male, sono cose che succedono, è un cambiamento normale. Ma credo di avere fat- Tecnico Walter Mazzarri, 53 anni, all’Inter dal 2013 (Canoniero) to il mio tempo». Una frase che non corrisponde al vero, ma che ricorda quella di Angelo Moratti nel giorno dell’addio all’Inter (18 maggio 1968): «Ho sempre pensato che nello sport l’atleta e i dirigenti devono essere giovani, freschi, entusiasti». L’ex presidente avrebbe ancora molto (troppo) entusiasmo, ma tocca a Thohir pedalare e si vedrà fin dove può arriva- La battuta Amara Milly per quella notizia mai data sul sito nerazzurro Milly Moratti, al lavoro nella sede della sua associazione ChiamaMilano, è gentile come sempre, ma risoluta: «Non voglio commentare adesso. Lasciamo che si esprimano gli altri e poi magari ne parleremo». Il giorno dopo la tempesta, l’amarezza resta dentro e viene condivisa con il resto della famiglia. Un attimo. E una battuta: «Be’, però posso dire che c’è una cosa davvero incredibile. La notizia di quanto è accaduto all’Inter è in prima pagina sul Corriere, mentre sul sito della società non c’è neppure una riga. A proposito di censura...». © RIPRODUZIONE RISERVATA re e qual è la qualità della squadra che lavora con lui. Come ha confermato lo stesso Moratti, «mi tengo la parte delle mie quote», pari al 29,5%. Ora designerà i tre nuovi consiglieri, professionisti di grande competenza e solida fede interista. Oggi Thohir riparte. Dopo giorni in cui ha discusso con gli uomini della finanza della possibilità di emettere bond, si è occupato della parte sportiva, che in una società di calcio non dovrebbe essere attività secondaria. Insieme con il ceo Bolingbroke e con il cfo Williamson, ha incontrato Ausilio (pronto il rinnovo per Kovacic), Fassone e Zanetti e ha parlato con Mazzarri. L’Inter assicura che ha confermato piena e cieca fiducia nel lavoro di tutti, allenatore in testa, ma è più credibile pensare che il presidente abbia chiesto a Mazzarri un cambio di passo, perché 9 punti in sette partite portano a una quota finale di 49 punti e niente Europa. O forse gli ha fatto capire che fra Cesena (domani), Samp (mercoledì) e Parma (sabato) si aspetta un miglioramento generale. Quello che non si è visto contro il St. Etienne, in una delle partite più noiose dell’ultimo quadriennio. Per non essere costretto a cambiare allenatore (gira il nome di Leonardo). Che poi è quanto aveva detto Moratti lunedì, dopo l’assemblea nella quale l’Inter era diventata un gioco contabile. Fabio Monti ❞ Tavecchio Bastasse solo scrivere un foglietto per ottenere le riforme… noi abbiamo scritto un libro Avanti piano Nelle ultime 5 partite, tra campionato ed Europa League, l’Inter ha ottenuto una sola vittoria (2-0 al Qarabag), due pareggi (entrambi a San Siro, 2-2 con il Napoli e 0-0 con il St. Etienne) e due sconfitte, 4-1 in casa con il Cagliari e 3-0 a Firenze con i viola. 5 i gol segnati, 9 quelli subiti La situazione I nerazzurri si trovano al nono posto in serie A con 10 punti di distacco dalla Juventus capolista, mentre sono in testa al girone in Europa League con 7 punti in 3 gare © RIPRODUZIONE RISERVATA Presidente Andrea Agnelli, 38 anni, numero uno della Juventus, all’assemblea dei soci chiamati ad approvare il bilancio (LaPresse) un foglietto per ottenere le riforme... noi abbiamo scritto un libro»). La revisione di Calciopoli non è abbandonata. «Nessun ripensamento. La Cassazione è fissata per gennaio». Su Massimo Moratti omaggio all’imprenditore, ma sul 2006 stilettata. «Gli va riconosciuto il Oggi 1 X 2 Ore 15 EMPOLI-CAGLIARI 2,15 3,30 3,40 (Pairetto) Ore 18 PARMA-SASSUOLO 1,80 3,40 4,75 (Tagliavento) UDINESE-ATALANTA 1,90 3,30 4,25 (Tommasi) Ore 18 CESENA-INTER 5,75 3,50 1,65 (Mazzoleni) LAZIO-TORINO 1,83 3,30 4,75 (Giacomelli) «Avete accettato uno scudetto non vinto». «Voi in B anche come reputazione» Bundesliga, poco meno di quelli della Liga e circa un terzo della Premier League. Già allora eravamo una tartaruga, oggi siamo un gambero. Il calcio italiano sarà presto moribondo se non coglierà la sfida». Stadi, questo il crocevia. L’anomalia della nuova Juve, rispetto a quella affossata dalla bolletta telefonica del 2006 è che allora i successi sul campo si saldavano all’esercizio del potere, in Lega e Federcalcio. Questa Juve è «contro», i nemici sono i «satrapi» al potere. «L’elezione di Tavecchio? Una sconfitta per il calcio italiano che ha dato di sé un’immagine stantia, contraria alle riforme. L’Uefa ci guarda con circospezione e perfino il governo italiano non ha trovato un valido interlocutore sulla sicurezza degli stadi. A proposito della tassa, si guarda il dito e non la luna. Non ci sarebbe tassa con stadi più sicuri» (la replica di Tavecchio: «Bastasse scrivere Le quote Snai Domani Ore 15 CHIEVO-GENOA 2,50 3,10 3,00 (Di Bello) JUVENTUS-PALERMO 1,22 6,00 13,00 (Calvarese) Agnelli attacca, l’Inter replica furiosa «Solo negli anni 30 del Novecento, la Juventus ha vissuto un periodo paragonabile a questo». Abbandonati i colori tenui da cambio di stagione delle ultime due Assemblee dei soci, Andrea Agnelli accende nuovamente la questione Juventus, da presidente di governo (calcistico) e di lotta (politica). Nel ventre dello Stadium si approva il primo bilancio di sostenibilità dove appaiono voci come l’antidoping, il fair play, la lotta al razzismo. I conti bianconeri stanno tornando in ordine: il fatturato ha superato quota 300 milioni (315,8, primo club italiano oltre la soglia); la perdita ridotta a 6,7 milioni (contro i precedenti 15,9); ricavi in crescita (32%), risultato operativo più 8,9 milioni. Tutto bene? No, perché il Real Madrid fattura 603,9 milioni, Manchester U. 543, il Barcellona, 530, il Bayern Monaco 528. «Dieci anni fa la Serie A generava gli stessi ricavi della 8ª giornata Ore 20.45 SAMPDORIA-ROMA 4,00 3,30 1,95 (Rizzoli) Per presidente, staff e allenatore sono finiti gli alibi MILANO Serie A 59 grandissimo amore verso l’Inter. A volte l’amore porta a fare follie come quella di accettare uno scudetto che non aveva vinto». In tarda serata la replica rabbiosa nerazzurra: «F.C. Internazionale prende atto dell’ennesimo tentativo del presidente Agnelli di mistificare i fatti e di cambiare il corso della storia. Purtroppo per lui e per tutto il calcio italiano il 2006 è stato un anno disastroso, in cui lo scudetto è stato assegnato legittimamente all’Inter dalla Figc, e la Juventus è stata retrocessa in serie B insieme alla sua reputazione. Questi sono i fatti». Più dolce il finale su JuveRoma: sintonia con James Pallotta. «Il dialogo è continuo per lo sviluppo del calcio italiano. Sagge le parole con cui ha corretto i suoi tesserati». Ciliegina di Beppe Marotta: la firma di Paul Pogba, 4 milioni e mezzo più bonus fino a 2019. Roberto Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA NAPOLI-VERONA 1,47 4,25 7,00 (Gervasoni) Ore 20.45 MILAN-FIORENTINA 2,10 3,30 3,50 (Banti) Fonte: Snai - Dati: Monica Colombo CdS EMPOLI CAGLIARI 4-3-1-2 4-3-3 28 Bassi 27 Cragno 23 Hysaj 14 F. Pisano 26 Tonelli 15 Rossettini 24 Rugani 33 Capuano 21 Mario Rui 8 Avelar 88 Vecino 16 Dessena 4 Crisetig 6 Valdifiori 20 Ekdal 11 Croce 23 Ibarbo 18 Verdi 25 Sau 10 Tavano 7 Cossu 7 Maccarone Arbitro: PAIRETTO di Nichelino Tv: ore 15 Sky Calcio 1 PARMA SASSUOLO 4-3-3 3-4-3 47 Consigli 83 Mirante 5 Antei 4 Mendes 28 Terranova 19 Felipe 15 Acerbi 6 Lucarelli 18 Gobbi 11 Vrsaljko 4 Magnanelli 30 Acquah 21 Lodi 8 Biondini 8 J. Mauri 3 Longhi 10 Belfodil 25 Berardi 88 Coda 10 Zaza 17 N. Sansone 10 Cassano Arbitro: TAGLIAVENTO di Terni Tv: ore 18 Sky Calcio 1 SAMPDORIA ROMA 4-3-3 4-3-3 33 Romero 26 De Sanctis 29 De Silvestri 35 Torosidis 3 Romagnoli 2 Yanga-Mbiwa 26 Silvestre 23 Astori 19 Regini 25 Cholevas 21 Soriano 15 Pjanic 17 Palombo 16 De Rossi 14 Obiang 4 Nainggolan 11 Gabbiadini 8 Ljajic 9 Okaka 10 Totti 27 Gervinho 23 Eder Arbitro: RIZZOLI di Bologna Tv: ore 20.45 Sky Sport 1, Sky Supercalcio, Premium Calcio Classifica JUVENTUS ROMA SAMPDORIA MILAN UDINESE LAZIO NAPOLI VERONA INTER GENOA 19 18 15 14 13 12 11 11 9 9 Serie B FIORENTINA TORINO EMPOLI ATALANTA CESENA PALERMO CAGLIARI CHIEVO SASSUOLO PARMA 9 8 7 7 6 6 5 4 4 3 10ª giornata Ieri MODENA-BOLOGNA TERNANA-TRAPANI Oggi, ore 15 AVELLINO-LANCIANO (Abbattista) CATANIA-VICENZA (Pezzuto) CROTONE-CITTADELLA (Ripa) ENTELLA-FROSINONE (Candussio) LATINA-BRESCIA (Abisso) LIVORNO-SPEZIA (Gavillucci) PESCARA-CARPI (Pinzani) PRO VERCELLI-PERUGIA (Melchiori) VARESE-BARI (Manganiello) 0-0 1-2 Classifica FROSINONE 18 TRAPANI* 18 BOLOGNA* 18 LIVORNO 17 BARI 15 CARPI 15 PERUGIA 15 AVELLINO 15 LANCIANO 14 PRO VERCELLI 13 SPEZIA 13 *una partita in più MODENA* 12 TERNANA 10 BRESCIA 10 VICENZA 10 PESCARA 9 ENTELLA** 8 CITTADELLA 8 VARESE (-1) 8 LATINA 7 CATANIA 6 CROTONE 6 **una partita in meno 60 Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera SPORT Caso drone Sconfitta a tavolino l’Albania, -3 punti alla Serbia Curva aperta La novità Sospese le sanzioni al Verona per i cori anti Muntari Un socio pakistano in arrivo per il Varese Sconfitta 3-0 a tavolino per l’Albania e Serbia penalizzata di 3 punti in classifica: così ha deciso la Disciplinare Uefa dopo gli incidenti durante il match valido per le qualificazioni a Euro 2016, del 14 ottobre. Incidenti innescati da un drone che ha sorvolato lo stadio con una bandiera inneggiante «la Grande Albania» e con una scritta «Kosovo autoctono». La Serbia dovrà anche disputare le prossime due partite casalinghe a porte chiuse. L’Albania è stata punita dalla Uefa per essersi rifiutata di tornare in campo dopo la sospensione. La Corte sportiva d’appello della Figc ha sospeso le sanzioni del giudice sportivo al Verona (chiusura per un turno della curva Sud e 50 mila euro di multa) per cori razzisti contro Muntari nella gara di domenica scorsa con il Milan. Incarico poi alla Procura Federale di disporre un supplemento di indagini «in ordine alla dimensione ed effettiva percepibilità dei presunti cori». Contro la decisione del giudice sportivo sui fatti non solo il ricorso de Verona, ma anche la vivace protesta del presidente Setti con una lettera aperta. Il «clasico» miliardario con il rientro di Suarez Oggi in campo Real Madrid, Barça e un pizzico d’Italia In mancanza d’altro, si accontenta di mordere il freno. Quattro mesi e un giorno dopo aver addentato la spalla succulenta di Giorgio Chiellini, Luis Suarez arriva a dare ulteriore sapore (se ce ne fosse bisogno) alla partita, anzi alla Partita. Signore e signori, el clásico. Alle sei della sera, ultimi barlumi di ora legale, Real Madrid e Barcellona scenderanno in campo per definire chi comanda da queste parti, almeno fino alla partita di ritorno. Una rivalità che travalica i confini di un campo di calcio e persino quelli di due città, capitale reale (letteralmente) contro capitale morale, centralismo contro voglia di indipendenza. Pragmaticamente, i due club più ricchi del mondo messi (emme minuscola) l’uno contro l’altro. Cristiano Ronaldo contro Leo Messi (emme maiuscola), per capirci i vincitori degli ultimi sei Palloni d’oro (4-2 per l’argentino del Barça), ma non solo loro: ci saranno tanti di Stelle Cristiano Ronaldo, Real, 29 anni, e Luis Suarez, Barça, 27 (Ap, Afp) quei fenomeni in campo — da James a Neymar, da Benzema a Iniesta —, in panchina e persino in tribuna — l’infortunato Bale — che, se si mettessero insieme, con una valutazione spannometrica di 1 miliardo e 300 milioni di euro non varrebbero molto meno del Pil di uno stato del Sudamerica. E poi ci sono i due allenatori, italiano a tutti gli effetti Carlo Ancelotti, italiano come prima vera esperienza in panchina Luis Enrique. Entrambi eccitati all’idea di confrontarsi nella partita più attesa del calendario. «Dovremo giocare secondo le nostre idee, attaccando e difendendoci al meglio delle no- Due proprietari americani: uno a Roma e uno a Bologna; oltre a un indonesiano a Milano, l’interista Thohir. Ma il calcio italiano si appresta a salutare un nuovo ingresso dall’estero: un pakistano, l’imprenditore Shik che opera nella grande distribuzione alimentare, è in procinto di entrare nel Varese, presumibilmente con un pacchetto di maggioranza. Il club lombardo, che è nella zona «calda» della B (ha 8 punti) e che a breve subirà un -3 che si sommerà al -1 di partenza, ha il futuro a rischio. Ma mister Shik potrebbe rilanciarlo. Il quotista Snai stre possibilità, per vincere dovremo fare una grande partita» la dichiarazione d’intenti di Ancelotti, che alla guida del Real insegue ancora la prima vittoria nel clasico, dopo le due sconfitte della scorsa stagione; «Sarà una partita incandescente e divertente, c’è un arbitro chiamato a giudicare quello che succede in campo e i calciatori sono tutti maggiorenni» replica Luis Henrique, al debutto in panchina nella Partita. Debutterà anche l’attaccante dai denti aguzzi? Il peccatore Suarez, neo acquisto del Barça, ha annunciato solennemente che nel momento stesso in cui ha finito di assaggiare Chiellini ha sollevato per l’ultima volta la bocca dal fiero pasto. Aveva detto più o meno la stessa cosa dopo aver morso il collo di Bakkal (20 novembre 2010) e il braccio di Ivanovic (21 aprile 2013) ma trattasi di particolare irrilevante. Dice di aver fame soltanto di gol, dopo 4 mesi di squalifica, e di non vedere l’ora di rimettere piede in campo. Luis Enrique gli ha promesso qualche minuto, non sa ancora se da titolare o da subentrante. Prima di gettarlo nella mischia, verificherà il suo livello di appetito. Giusto per evitare che diventi più famoso di Dracula. Roberto De Ponti © RIPRODUZIONE RISERVATA Le quote Così per Snai Vittoria Real 1 2,30 1-0 7,50 2-0 7,50 3-0 11 4-0 20 2-1 8 3-1 10 4-1 20 3-2 20 4-2 33 4-3 75 Pareggio X 3,60 0-0 15 1-1 6,50 2-2 10 3-3 30 4-4 100 Vittoria Barça 2 2,90 0-1 11 0-2 17 0-3 35 0-4 100 1-2 9,50 1-3 22 1-4 50 2-3 25 2-4 50 3-4 80 Altro Under 2,50 Over 1,47 Goal 1,40 Nogoal 2,70 Tv: ore 18 Fox Sports «Partita speciale, saltano le regole delle scommesse» Somma gol ha quote mai viste Magie del Clasico. Quando il 2-2 è più probabile dello 0-0 è fantacalcio o è Real-Barcellona, che è la stessa cosa. Se finisce senza reti la posta si moltiplica magicamente per 15 (giochi 10 euro e te ne ritrovi 150, Messi e Ronaldo permettendo), quando per gare normali — vedi UdineseAtalanta di domani — si concede la metà. «Fuori mercato» tutte le combinazioni che prevedono poche reti e le giocate canonicamente più misere schizzano alle stelle e viceversa. Una curiosità: il 4-4 che normalmente vale una quota di 250 (cioè ha lo 0,40% di probabilità di avverarsi), qui si ferma a 100, difficile ma non impossibile. «Per una partita così i parametri saltano», assicura Antonio Saikali, quotista riferimento di Snai, autore de «I segreti del bookmaker» (ebook Sperling & Kupfer). «È un match a parte, devastante, senza confronti. Una “scommessa” anche per le agenzie». La voce «somma gol finale» rivela quote mai viste: è più probabile che vengano realizzate 5 o più reti (quota 3,80) piuttosto che 1 (5,80), 2 (3,90), 3 (3,80) o 4 (4,60). Per capirci, un Milan-Fiorentina di domani vale 6,50 per un risultato oltre i 4 gol, mentre molto inferiori sono le quote da 0 a 4 reti. «Sull’esito finale c’è equilibrio anche se gli scommettitori italiani preferiscono il Real Madrid, per tre motivi: gioca al Bernabeu, deve recuperare punti ed è allenato da Ancelotti». Un consiglio da bookmaker? «Mi stuzzica lo 0-1 quotato 11. Anche se poi finirà in goleada». Federico Pistone © RIPRODUZIONE RISERVATA Milan e pubblicità Silvio torna giovane Agli investitori una foto di lui 16enne Visita Barbara, 30 anni, e il padre Silvio Berlusconi, 78, hanno incontrato investitori del gruppo a Milanello MILANO Un presidente tornato a occuparsi di Milan a 360°, come ricorda solo chi vanta una lunga militanza a Milanello, e un allenatore «manager» (di campioni), coinvolto anche nelle strategie commerciali del club. Chissà che tra un po’ nel museo voluto dalla figlia Barbara (a proposito, Silvio ribadisce che «Casa Milan è la più bella sede di club del mondo») non debbano aggiungere una tappa e che il 2014 non passi alla storia minima della società come l’anno in cui Silvio Berlusconi tornò a occuparsi della squadra avviando un nuovo ciclo. Quanto vincente vedremo. Ieri la consueta (era la nona) visita a Milanello, questa volta accompagnato da Barbara, non è servita a Berlusconi solo per parlare con Pippo Inzaghi della sfida di domani sera a San Siro contro la Fiorentina (Abbiati e Torres rispettivamente in vantaggio su Diego Lopez e Ménez), o per sincerarsi delle condizioni di Montolivo, ma è stata soprattutto un’occasione di lavoro. Tema: comunicazione e pubblicità. Erano ospiti infatti due dirigenti di Publitalia e una decina di manager di aziende interessate a investimenti pubblicitari nel gruppo (reti Mediaset) e, chissà, in futuro magari anche nel club. Il Milan può aiutare gli affari, ma può anche aiutare se stesso. Era dal 2010 (un incontro a Villa Gernetto) che Berlusconi non parlava a possibili investitori del Milan, un’attività abituale vent’anni fa. Ma evidentemente ora ritiene di sostenere la figlia Barbara, ad del settore commerciale. E sarà perché questo suo rinnovato impegno gli ricorda i vecchi tempi, ma Berlusconi agli ospiti ha regalato una foto di lui, sedicenne, con la maglia rossonera, intento (pare) a sostenere un provino con il Milan. Al pranzo e alle riunioni (durate quattro ore) era presente anche Inzaghi, che Berlusconi ha definito un «manager di campioni». È chiaro che il tecnico (di cui Barbara ha più volte sottolineato la disponibilità) si stia ritagliando un ruolo sempre più centrale. Arianna Ravelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere della Sera Sabato 25 Ottobre 2014 SPORT 61 Volley MotoGp Piacenza-Busto per la Supercoppa femminile Marquez urta Iannone ma viene perdonato Basket Eurolega, Sassari battuta in casa dall’Efes Oggi si assegna il primo trofeo femminile: è la Supercoppa, in palio a Monza (20.30, RaiSport1) tra Rebecchi Piacenza e Unendo Yamamay Busto Arsizio. Nella Superlega maschile, anticipo della seconda giornata tra Cmc Ravenna e Top Volley Latina (17.30, RaiSport1). SCHERMA A Legnano, finali del Trofeo Carroccio, classica della Coppa del mondo di spada: oltre all’iridata Fiamingo, esentata dalle eliminatorie, tireranno la Del Carretto, la Boscarelli, la Di Franco, la Batini e la Carpegna. Gli spadisti, invece, sono di scena a Berna. Dopo due turni e quattro partite, l’Italia rimane a secco nell’Eurolega. Come Milano, battuta dal Barcellona, anche Sassari, che faceva la prima apparizione casalinga nel torneo e che regalava anche alla Sardegna «la prima volta» nel massimo torneo continentale, non ce l’ha fatta a rompere il ghiaccio nel girone A della fase iniziale: l’Efes Istanbul si è imposto per 75-82. Dyson (21) il migliore dei sardi. Oggi torna il campionato con l’anticipo della 3ª giornata tra Openjobmetis Varese e Grissinbon Reggio Emilia. L’intervista Strano episodio nelle prove libere del Gp della Malesia (la qualifica è cominciata alle 8 italiane): Andrea Iannone, dopo essere stato penalizzato di un punto sulla patente per aver fatto cadere Pedrosa in Australia, è stato buttato a terra da Marc Marquez. L’iridato si è scusato, ma non ha ricevuto sanzioni. Due pesi e due misure. TENNIS A Singapore, semifinali del Masters femminile HalepRadwanska e Wozniacki-Williams. A Basilea, Nadal (prossimo a operarsi di appendicite), eliminato nei quarti da Coric per 6-2, 7-6. Marsaglia: «Mi riprendo lo sci e sarò divertente come Tomba» Dagli infortuni al piano di rilancio: «Provo a essere un personaggio» Matteo Marsaglia, lo sa che Bode Miller ha messo i cavalli nel suo futuro? «Lascia lo sci e si dà all’ippica?» No, è escluso che faccia il fantino. Ha comperato una fattoria con dieci purosangue e uno, Steep’s Deep, è arrivato secondo nel Kentucky Derby: Bode farà il proprietario-manager, quando smetterà. «Beato lui. Io, invece, resto tra le nevi: qualche soddisfazione l’ho già avuta, ma conto che non sia finita qui». Comincia la nuova stagione, lei che cosa le chiede? «Meno sfiga. Sfortuna e infortuni hanno devastato il mio anno olimpico». Ricapitoliamo: una vittoria e un podio nell’annata 20122013, poi guai in sequenza. «Un dolore al ginocchio in autunno, lo stop e la ripresa, gli affanni, un brutto tonfo in Val Gardena e infine, ad Adelboden, la caduta che ha colpito il bacino nel punto dell’infortu- Oggi il via ● La Coppa del mondo avvia la stagione a Sölden con un gigante femminile (9.15 e 12.30). Domani gigante maschile ● Tv: diretta su RaiSport1 ed Eurosport, che per la gara maschile avrà come ospite Manfred Moelgg ● Annuncio della Fis: problemi tecnici rinviano l’uso dell’air bag nelle prove veloci Talento Matteo Marsaglia, 29 anni, prepara i piani di rilancio (Ansa) nio originario: col senno del poi avrei dovuto fermarmi, ma come può un atleta rinunciare ai Giochi? Ci ho provato, non mi sono qualificato per Sochi: ma nel finale della stagione ho ritrovato risultati e fiducia». Le Olimpiadi le ha fatte commentando per Sky. «Ho dovuto sforzarmi per nascondere il nervosismo: il superG era adatto a me. E ho sofferto per chi ha vinto la medaglia di legno, a cominciare dal mio amico Stefano Gross: noi non siamo come una Maze che ha più chance e se arriva quarta, amen, la volta dopo è sul podio; per noi italiani, una gara spesso è tutto». Lei era un talento quasi affermato; oggi, a 29 anni, è un progetto in rilancio. «Ogni atleta ha un reset personale dopo un problema fisico. Io sono ottimista perché esco sempre bene dagli infortuni e non ho mai paura di rifarmi male: lo sci è prima di tutto uno sport di sensazioni». Sta studiando per diventare un gigantista-supergigantista di alto profilo. «Ma non abbandono le discese! Tra l’altro non mi annoiano più, ho imparato a divertirmi. Più gigante che nel passato? È un piano logico, utile per il superG». Quindi domani a Sölden, sfracelli in arrivo. «Calma, in gigante i risultati me li aspetto più avanti: domani mi basterebbe qualificarmi alla seconda manche. Per ora puntate su Nani e De Aliprandi- ❞ Provo a migliorare il gigante e a essere più forte in quattro specialità: la polivalenza mi tenta ❞ Alberto era popolare anche perché faceva delle cavolate? Sono pronto a imitarlo ni. E magari sui veterani». All’Italia manca sempre il grande polivalente. Sarà Marsaglia quello che un Aamodt fu per la Norvegia? «A me piace pure lo slalom e con la combinata mi dedico a quattro specialità: l’idea di essere un Aamodt, mi tenta». Perché non abbiamo mai un campione completo? «Per la troppa specializzazione che si infligge ai giovani. Restando ai norvegesi, un Kristoffersen da noi farebbe solo slalom e gigante». Lo sci italiano ha urgenza di volti noti. Alla Innerhofer, che è sulla buona strada. «I risultati non bastano, occorre investire sull’immagine. Come Rossi o come la Pellegrini? Ecco. O come Alberto Tomba: sarebbe un onore copiare da lui ed essere ricordato come personaggio e non solo per due o tre gare vinte qua e là». Alberto era popolare anche per le cavolate extra sci. «Se è per quello sono pronto a farle pure io. E come lui sono un po’ “cittadino”». L’Italia ha «segato» il d.t. Ravetto. Nei limiti di quello che può dire, che cosa si sente di dichiarare? «Che mi spiace, che è una grossa perdita, che è il miglior tecnico che io ho avuto. Spero di ritrovarlo presto in pista». Flavio Vanetti © RIPRODUZIONE RISERVATA Sabato 25 Ottobre 2014 Corriere della Sera 62 Tv .¤ .Õ p±ææ 1 ¤± p±Õæ 1¤ $$± ÎÎ×@ÎF p±Õz 3"$!11" " !± 8@ÂkÎF ±ææ 1 ¤± 1 ¤ ±±/± ¤æ±|z 1!,$ ± ¤æ±zæ " 8. $.>>$"1 ± ÎÎ×@ÎF ¤¤±|z /1$ $" ,.$8 3$ $± 8@ÂkÎF ¤Ð±Ðæ 1$."± ¤|±ææ " 3± ÎÎ×@ÎF ¤z±Ðz !± /@¬ $¬kÂ@ ¤Ê±Ðæ - ¿/1.$ -3"1$ /1± ÎÎ×@ÎF ¤É±ææ 1 ¤± ¤É±¤z /3 !!"± Îα ¤É±|z ,//$ "$. $8/1± ÎÎ×@ÎF ¤p±zæ ¿.1± -×ä± Õæ±ææ 1$."± Õæ±Ðz . 13$± 8@ÂkÎF± Õ¤±¤æ .$/$ .$± X×kÎ Õ¤±¤z "$ $" /1± 8@ÂkÎF± b×Xk !à @Â×XX± ,@ k æ±Ðæ /¿ 11 "$11± 1@ ÅÞ ¤±æz 1¤ "$11± 1!,$ ± ¤±Ðæ "!1$.$ /, /18 "1.">$" ! .$!± ÎÎ×@ÎF ±ææ /3 8 !/ $± Îα ±Õæ . ,.!"1$ ,3"1$ 3.$,± ¤æ±ææ ,./$ /-3 .± X ¤æ±|z .$" "!± Îα ¤¤±Ðæ !>>$$."$ " !± 8@ÂkÎF ¤Ð±ææ 1 Õ $."$± ¤Ð±Õz ."± .×NÂX@ ¤|±ææ 11$. ±±±± ÎÎ×@ÎF ¤z±|æ /-3. /, $$"± 1kkx ¤Ê±Õz /-3. /, /1$ .± 1kkx ¤É±¤æ /."$ 8.± Îα ¤p±ææ 1 Õ / ±±/± ¤p±æz æe !"31$± .×NÂX@ ¤p±zæ / ,1.$± 1kkx ¤±Ðz /-3. /, $. ¤¤± 1kkx Õæ±Ðæ 1 Õ Õæ±Ðæ± Õ¤±æz /1± 1kkx± "@Î@ ` /Î@@ @ÎX` /×Å@ /×Ý@ Õ¤±zæ !"1.;± 1kkx± à kk !kÂ` ×Xà ×` b@ -× ÕÕ±|æ 1 Õ± ÕÕ±zz . ,;.± ÎÎ×@ÎF± b×Xk Â@XkÅX@ @X ÕÐ±ææ /1$ /,."1± .×NÂX@ ŬÂÎÝ@± b×Xk !X@ !@Î@ .| !18 TELERACCOMANDO .Ð .1| "z 1¤ É di Maria Volpe Storia del treno dal vapore all’Alta velocità Q uanti momenti belli (e brutti), quanti ricordi, quanta letteratura, quanti film. Parliamo del treno. È una delle creazioni dell’ingegno umano che ha trasformato il nostro modo di spostarci, lavorare, viaggiare. Ne parla stasera Alberto Angela che comincia a bordo di una locomotiva a vapore ancora funzionante e della carrozza reale utilizzata dai Savoia e prosegue tra treni sbuffanti del passato e vagoni futuristici a levitazione magnetica. Ulisse Rai3, ore 21.30 Riotta ospita Emma Bonino O gni sabato in prima serata Gianni Riotta incontra in studio un esperto per raccontare e approfondire il tema scelto. Ospite di questa settimana Emma Bonino, ex Commissario europeo. Tema di stasera: «Dal Petrolio alla Jihad». Eco della Storia Rai Storia ore 21.35 Nuovi processi con Petrelluzzi A l via la nuova stagione della trasmissione di Roberta Petrelluzzi. Stasera l’imputato è Angelo Stazzi, con l’accusa di omicidio volontario. La vicenda è quella della scomparsa di Maria Teresa Dell’Unto, avvenuta nel marzo 2001. Un giorno in Pretura Rai3, ore 24 ¤Ð±|z ! /"$. ¤Ê±ææ ¤Ê±Õz ¤É±zz ¤p±ææ ¤±Ðæ ¤±|æ Õ¤±¤æ ÕÕ±|æ "± 9$"."± ÎÎ×@ÎF $"1"33!± /kÂk . "9/ $."$± .$1./ G //1./± /kÂk . ,;.± ÎÎ×@ÎF ¿. 3" 8$1± /kÂk $/1 9/,..± /kÂk ! .± ¤Ð±Ðæ ! /,± ¤z±Ðæ .$ 3" ". ¤Ê±Õæ ¤p±¤æ ¤±¤æ Õæ±¤æ ÕÕ±Ðæ $ ¤Õ±|z ¤Ð±|z ¤|±ææ ¤Ê±ææ ¤p±Ðæ Õæ±¤z Õ¤±¤æ .1 " .± 8@ÂkÎF /; 1 $."$± !/1. 1 б 8@ÂkÎF !/1. /,"± 8@ÂkÎF : 1$. Õæ¤|± 8@ÂkÎF . !± 8@ÂkÎF ! , 1 !! $8.;± ÕÐ±ææ .$3/_ ,$."$/1. " "1!1± X×kÎ@ /3,./1.± 1kkx 1" !$! Õ± 8@ÂkÎF !$1$.$! ,$1 !± 8@ÂkÎF /,1± 8@ÂkÎF !$." !;± 1kkx . 3$3/"//_ 8. !. 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A Mika (il più bravo) e Morgan si sono aggiunti il rapper Fedez (deve abituarsi alla diretta, nelle puntate di casting il montaggio l’aveva aiutato) e Victo- CHE DIO CI AIUTI 3 Elena Sofia Ricci Vince la fiction di Rai1: gli spettatori per la suora sono 6.931.000, 25,1% di share ZELIG Claudia Gerini Perde il cabaret di Canale5: 3.382.000 spettatori, 13,7% di share )/! %% 1*6 176 1 = 1 = 12 176 167 /&)'5 %% *1 **2 ** **2 *7 *=( ** 1* 1= 16 *77 *7 **= 8/ # (se Morgan definisce i suoi commenti delle «piccole Wikipedia»…) che di reale discussione sulla gara. Per continuare a essere «l’edizione più bella del format», come l’ha definita a ragione il suo inventore Simon Cowell, forse qualche aggiustamento è necessario. Per il resto, la messa in scena del programma è spettacolare e il meccanismo della gara mantiene una sua grande potenza narrativa: gli assi nella manica delle squadre di ciascun giudice sembrano già evidenti, ma bisognerà vedere come sapranno gestirli e indirizzarli i loro mentori. ria Cabello, che dovrebbe essere quella più a suo agio con i ritmi e i tempi tv. Proprio il ritmo è stato uno degli aspetti in cui la prima puntata in diretta ha mostrato qualche debolezza: è vero, i cantanti a esibirsi in queste prime fasi sono molti, ma oltre tre ore di programma sono troppe. L’arrivo del format su Sky aveva coinciso con l’abbandono dei tempi slabbrati tipici della tv generalista: X Factor ne aveva molto guadagnato in secchezza narrativa, in tensione del racconto. Stavolta invece le presentazioni e i lunghi commenti dei giudici sono sembrati più segno di esibizionismo © RIPRODUZIONE RISERVATA /#&) -8/5) %5#&) -8/5) 76 )55)/ 1 '):&/ 8): #' 6* )55)/ * '):&/ '"*# '(* #(* "# "0 #'"# # #" "#, "#" '"0 '+ &+#) 0)%!!#&'5) 08%%.5%# '% ;$' !/<# %%.%%)'5'&'5) # 55#% :/0) %.05 8/)+, /#%:/ 5855:# +#9 '8# -8%" +#):0) ')/ 08% &#) /#5#) )&'# '" % )/ :05, / # +/#&# !#)/'# %% +/)00#& 055#&' 0# #'5'0#') % )//'5# 05 )' +#9 '8# +#)!! 08%% #0)% &!!#)/# '8# -8%" +#)!!# )% '" 08%% / #)'#" 8 ++''#') &#) /#5#) +#9 0)% %5/):, &%+ !$#((# ' :05 +/00#)' .0%' #'%8'< )' '8# +#)!! % / 055'5/#)'%# % !') 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