RELAIS MONACO HOTEL & COU NTRY CLUB Immerso nella tranquillità della campagna veneta, a Ponzano, alle porte di Treviso, Relais Monaco vi dà il benvenuto. Un ambiente C011(ortevole per cbi cerca un 'atmosfera elegante e raffìnata. Relais Monaco è inoltre l'ideale per meeting e manifestazioni grazie ad un attrezzato Centm Congressi. VJA POSTUMIA,63 31050 - PONZANO VENETO THEVISO - lTALY PEH JNFOHMAZIONI: TEL. ++/0422 9641 • FAX ++/0422 964500 E-MAIL: MAILBOX@RELAJSMONACO JT HTTP://WWW. HELAISMONACO. !T FOTOSTORICA © Gli archivi della Fotografia Sommario Nuova serie N. 11112 Marzo 2001 Cura scientifica di ITALO ZANNIER 2 Editoriale Direttore responsabile ADRIANO FAVARO Art director FRANCO GIACOMETTI RAFFAELLA VENIER CLAUDIA ZANETTI Giae<>mctti Associati 12 L'albero di Byron all'isola degli Armeni Itala Zannier lmpaginazicmc ALESSANDRA GUIDONE Segreteria di redazione S.V.E. Società Veneta Editrice via Pio X, nel Veneto: Carlo Cerato farmacista a Padova Itala Zannier Progetto grafico 3 l 040 8 Un pioniere della fotografia 6 14 Giuseppe Bruno, fotografo veneziano del Veneto Fiorenza Conti Volpago del Montello (T V) Tel. e Fax 042-i. 8""'0207 e-mail: fotostoricaC�Nihero.it Comitato scientifico 16 Ritrovamento di una lettera di Carlo Ponti Lisa Pisciella SILVIA BERSELl.l Centro per il Restauro c la Conservazione della fotografia, Milano ANNE C:ARTIER-BRESSON Atelier de Restauration et de C(>nservation dcs Photographies, Mairie de Paris 19 Dossier Struggenti bellezze Itala Zannier Adriano Favara Giovanni Comisso LAURA CORTI Carla Corso Storica dell'Arte Beppe Mora CHARLES-HENRI FAVROD Directcur1-lonorairc du Musés dc I'Eiyséc, Lausanne MICHAEL GRAY Curator l'ox Talbot Museum, Lacock Abbcy La responsabilità del contenuto degli articoli è dci singoli Autori. 34 Fabrica D. Latouche, B. Peterlin E. Sakelaris, M. Sheasby, F. Zuber 39 La Via Emilia è un aeropor to Franco Vaccari Si collabora alla rivista Rubriche solo su invito. Cocdizionc S.V.E. Società Veneta Editrice i;� \:.:i!!· 44 l contemporanei Amministrazione della conservano Provincia di Treviso Piergiorgio Branzi Copyright © 200 l Renato Meneghetti Auror.izzazionc del Marco Miré Tribunale di Treviso n. 962/95 "La Gondola" Stampa Grafiche Zoppelli, Dosson ·Treviso 50 La fotografi a all'Università In copertina Autore 11011 indicato Fotomontaggio 1930 ca. 52 Segnai azioni Libri Collotipia. Archivio Zannier, Venezia 54 F.A.S.T. Notizie Editoriale Per una corretta lettura del dossier sulla prostituzione e dell'intervento di "Fabrica" .... stato definito i l p i ù antico " mestiere" del mondo. Ci E riferiamo, come appare del resto evidente dal dossier che questo n umero d i " Fotostorica " gli dedica, a l tema " prostituzione " , un argomento di scottante attual ità che abbiamo vol uto affrontare non per com paci mento estetico come potrebbero far pensare le splendide e rare fotografie d ' epoca q u i pubblicate, d i giovan i d o n n e d i piccola virtù che popolavano non già i marciapiedi m a le maison della Belle Époque, o per nostalgia di una bohème lontana ormai anni l uce d a l l ' attuale realtà. Leggasi il ricordo di Com isso i l l ustrato dalle melanconiche immagin i d i un casino ormai in d isarmo, su cui la legge Merl i n d e l 2 0 settembre 1958 aveva fatto porre i sigi l l i d i chiusu ra . Svolgendo i l programma c h e si è data la nuova serie del l a nostra Rivista, il dossier, inserito di volta in volta nei vari numeri , vuoi trarre spunto da un tema di attua l ità (lo è stato con l ' i m m igrazione-emigrazione nel nu mero scorso), per confrontarlo con la "sua" storia fotografica. Attraverso la "fotografia della stori a " , si può più facilmente comprendere il fenomeno nelle sue man ifestazioni presenti e , confrontandolo c o n i l passato, vederne le più forti differenze e connotazio n i . Le poche prostitute che appena d ieci a n n i fa battevano i l marci apiede o , come si d iceva, i "viali del vizio" delle nostre città, erano " nostrane" e, a parte le personali storie che stavano dietro a ciascun a , appartenevano ancora al vecchio mondo della prostituzione tramandatoci d a l l a letteratura natural i sta o dal cinema neoreal ista. Il magnaccia, il pappone, lo sfruttatore , a ppariva ancora, come lo defi n ivano le "sue" donne, un " p rotettore" che garantiva gli spazi e tutelava l a sicu rezza sul lavoro. Lucrando s ' i ntende. Ma poco aveva da spartire con gli aguzzini e gli sch iavisti d i cui narrano le cronache della stampa nazionale e locale. / Dietro a l l a rutilante vetri na dove sfi lano sorridenti e ammiccanti giovani belle donne, inguainate nei loro succinti vestiti di scena, a l l ' a pparenza soddisfatte, come provocatoriamente ci ricorda l ' intervento di " Fabrica " , ci sono storie di donne sfruttate che pagano con l a sofferenza e l ' um i l iazione. Restando pur sempre donne. Si parla di veri e propri mercati di queste nuove sch iave , spesso rapite, violentate, trasbordate su gommoni o su cam i o n , d a l l ' Europa del l ' Est al ricco Occidente c o n i l m i raggio d i un l avoro onesto e che fin iscono in vend ita in qualche sordido bordello al m iglior offerente. Nessun sociologo o pol itico cred iamo potesse prevedere che i l crollo d e l m u ro di Berl ino e i l d i sfacimento del l ' i m pero sovietico avrebbero provocato un fl usso di imm igrazione n e l l ' altra Europa d i tali proporzion i , né che questo fenomeno trasformasse le nostre città i n bordel l i a l l ' a perto. Le fotografie " storiche" che riproduciamo si rivelano q u i n d i , a confronto, d i uno struggente candore, dove la nudità evoca atmosfere e costumi perduti . Lasciati i tem i scottanti del l ' i m m igrazione e della prostituzione, affronteremo nei prossi m i dossier tem i decisamente più l i evi anche se di notevole i nteresse. Pensiamo al design, alle m itiche firme che specialmente negl i a n n i Venti e Trenta hanno contrassegnato nuovi sti l i nel l 'arredamento, nel l ' industria automob i l i stica, nelle costruzioni. E ancor più stimolante , il dossier sul mondo della mod a , il passaggio d a l le i ndossatrici alle mannequins, sino alle top mode/ di oggi , autentiche star che hanno destituito dal piedista l l o della popolarità le grandi d ive del cinema e del teatro. Ma anche lo sport, nelle sue varie manifestazion i , dai romantici e pionieristici esord i a l l e esasperazioni attua l i , potrà offrire un ricchissimo confronto di i m m agini. E ancora i l paesaggio u rbano, i l mondo agricolo, l ' archeologia industriale ... Ai prossimi n umeri. Emanuele Candiago L 'Editore / Pietro Poppi La fontana delle.Sirene (part.) Bologna, Esposizione 1888 Collezioni d'Arte, Cassa di Risparmio, Bologna 2 Elogio di un collezionista N che i m pegnarono tutti gli spazi al lora d i s pon i b i l i , dal M useo Correr al Fortuny, dai Giard i n i della el 1979, a Venezi a , venne organizzata u n a gigantesca esposizione d i fotografie, in venti sei rassegne, Biennale ai Magazzini del Sale a l l e Zattere , dalla Casa dei "Tre Oci " a l l a Giudecca a San Samuele, e cosiwia. Probabilmente è stata la più ampia e chiassosa man ifestazione " s u l l a fotografia " realizzata nel Duemi la. S i i mpegnarono nell'im presa, a l l ora veramente pionieristica, I'U nesco, i l Comune di Venezia e soprattutto I ' I.C.P. ( l nternational Center of Photography) di New York, al lora di retto d a l vulcanico Cornell Capa, che la propose e ne consentì l a real izzazione, partendo dai grandi archivi e col lezioni american i . Ma n o n intendo rifare q u i la storia d i "Venezia 79. L a fotografia " , s e n o n per ricordare certe polem iche suscitate da quella man ifestazione; innanzitutto gli organizzatori e i curatori (tra gli ita l i a n i , il sottoscritto, Daniela Palazzoli e Vittorio Sgarbi per la cura del catalogo), vennero accusati d i essersi fatti " colonizzare dagl i american i " ( " benvenuti i colonizzatori " , risposi s u l l e pagine del "Giornale del l'Arte " , se i " colonizzatori " s i chiamano Stieglitz, Weston , Hine, ecc. ! Ma l ' a ntiamericanismo era ed è radicato in certi ita l i a n i , fino a l l ' insopportabi l e . . . ). Proced iamo: l ' a ltra accusa (anch'essa i n effetti pol itica e ancora i rrimediabi l mente di retorica sessantottesca e non soltanto cu lturale), fu di " awiare il col lezionismo " , quello privato s'intende, mentre la fotografia avrebbe dovuto esserne esclusa i n quanto patrimonio popolare, " d i tutti " , rispetto a l l a pittura ecc. Bah! Pagine d i rotocalch i , lettere e i nvettive vennero sprecate s u q uesto tem a , c h e sembrava " d i s i nistra " ( e forse lo era). Lontana da me e dai miei col legh i , certamente al lora, l ' intenzione d i " awiare i l collezionismo privato " , soprattutto i n senso commerc i a l e ; purtroppo, a ben pensarci, perché quella sarebbe stata u n ' ottima occasione per far crescere l ' attenzione verso la fotografia , la sua cu ltura specifica, tuttora underground i n Ita l i a , dove le fotografie sembrano soltanto souvenir da mercati no, acq u i sta b i l i per poche l i re. Comunque il col lezionismo non decol lò. E anche per questa mancanza, non si a l i mentò a sufficienza l'attività d i specifiche ga l lerie, u n 'ed itoria più scientifica del settore e tutto ciò che consegue ed esige un impegno collezionistico. ----- John Ruskin Dagherrotipo 1849 Venezia, Palazzo Bernardo 4 Gli Archivi, specialmente quelli pubbl ici , a loro volta non vennero nel contempo protetti e a l i mentati, com 'è necessario; alimentati con acqu isizioni non occasional i , ma orientate culturalmente. Fortunatamente, nel frattempo, una buona parte della fotografia ital iana del XIX secolo si salvò per merito di alcuni, poch i , "collezionisti " , come Piero Bechetti, Romano Rosati, Ferruccio Malandrini, Dario Reteuna, Daniela Palazzoli, o, infine, I 'Aiinari d i Firenze, per iniziativa d i Claudio d e Polo, che istituì n e l 1985 anche uno specifico Museo in Palazzo Rucellai e riportando i n Italia circa due m i l ioni di fotografie antiche, battute i n aste internazion a l i , tra la sorpresa dei grandi M usei, come il Getty di Malibu. Tra gli Enti pubblici e le U niversità, s i d i stinguono i l Gabinetto Fotografico Nazion a l e ( i n particolare s i i m pegnarono Carlo Berteli i, Marina M i ragl i a . . . ) , i l C . S .A . C . fondato da Arturo Carlo Q u i ntava l l e a Parma, l 'Archivio fotografico del Comune d i Roma, l 'Archivio della Provincia Autonoma d i Trento, la Biblioteca Comunale di Reggio E m i l i a , cui vanno aggi unti pochi altri esemp i ; spesso, q uesti " a ltri " , sono stati tardivi o avviati appena i n tempo per salvare i l salvabile. Qualche col lezionista " p rivato " , h a nel frattempo cercato d i approfittare d e l l a s ituazione, visto c h e la fotografia da n o i vale ancora poco, e qua lche erede d i grandi fotografi è spesso disponibile a cedere per q u attro soldi straord i narie i m magi n i . Ne hanno approfittato anche g l i stran ieri , c h e da q ua lche anno compiono scorri bande, con una mazzetta d i dollari da porre sotto il naso degl i sprovveduti , ignari persino che alle aste di Londra o di New York, certe fotografie valgono m i l io n i , anzi , centinaia di m i l io n i . L a fotografia storica, in Italia, è stata perlopiù considerata come " documento " , come iconografia e basta, indipendentemente d a l s u o "valore" oggettua l e , senza i l quale s i perde gran parte anche del suo significato culturale; centinaia d i B i b l ioteche, Soprintendenze, Archivi vari conservano (malamente?) m i l ioni d i fotografie, senza curarsene troppo, anche per d i s i nformazione e comu nque per molta ignoranza , sia della storia specifica della fotografia , sia dei modi d i tute l a e d i conservazione. È i l sol ito lamento, m a purtroppo va ripetuto, insistito fino al pi anto, se può servire a istituire u n a m igliore coscienza della fotografia come " bene cultura l e " ; sia della fotografia antica che di quella moderna . Quanti fotografi contemporane i , più o meno giova n i , s i preoccu pano dei loro archivi, che ben presto d iverranno storici? Il collezionismo colto, anche quello feticistico, potrebbe a i utare, sti molare a l l a conservazione, indurre a considerare le i mmagin i oltre la loro fisionomia iconografica. E c i ò vale a nche p e r i l fotogiorn a l ismo, c h e forse è i l meno attento a q ueste problematiche, s i a per l ' u rgenza del l ' informazione, sia per la necessaria "trascrizione" del l ' i mmagine s u l l e pagine dei giornali o dei libri, e oggi (con nuovi problemi anche semiologici), i n quelle d i I nternet e affin i , ossia n o n p i ù con l ' inchiostro m a con la pura luce, che quando s i spegne cance l l a l ' i mmagi ne. La fotografia "su carta " , d 'epoca o meno, ha la sua ri levanza storica, anche se a volte insiste troppo la retorica del vintage; sti amo attraversando u n ' epoca , dalla fotoch i m ica a l l a fotoelettronica, c h e a pre n uovi orizzonti a l l a comunicazione visiva, m a la fotografia classica, se nel frattempo non l a d i s perdiamo o distruggiamo, continuerà a conservare la sua "bellezza" , la sua identità estetica , i n d i pendentemente dai "modi" della sua veicolazione; continuerà a suscitare emozion i , i n chi l a saprà com prendere e apprezzare al di là del l ' iconografia, come " oggetto estetico " , come ci si può esaltare per u n d i p i nto , la sua " pel le" , la cosidetta " pittura-pittura " , a l d i l à del l ' iconografia . Anche l a fotografia h a u n a " pe l l e " , uno spessore d 'esile materia al itata dalla l uce, e lì sta la sua più intim a bellezza. Il pri mo collezionista è stato John Ruski n , negl i anni Quaranta del XIX secolo, m a già q ualche anno dopo - dal 1851 - la Regina Vittoria e i l consorte Alberto, acquistavano fotografie nelle Esposizion i , e amavano soprattutto i l preraffaell ita Reylander. Al l ' Esposizione di Manchester del 1857, venne presentata anche una fotografia d i Gustave Le Gray, " M are a cielo " , a l lora giudicata dai cronisti " la più bel l a fotografia prodotta a tutt'oggi " ; ebbene, quella stessa fotografia , u n sempl ice m a s uggestivo paesaggio di mare e cielo, d i onde e di nuvole messe assieme con un i ngegnoso fotomontaggio e non " a l vero " , è stata venduta a un 'asta di Londra, n e l l ' ottobre 1999, per un m i l iardo e seicento m i lioni di l ire. Cari amici lettori questo è un caso i perbol ico, m a la fotografia oggetto h a certamente u n futuro anche commerciale e spec u l ativo; n i e nte di male, se in questa attesa si cercherà d i tute l a re , conservare, ecc. questa " benedetta fotografia " , c o m e la chiamava Yorick a l l a fine d e l l ' 800. Per com inciare , nel prossimo nu mero d i " Fotostorica" saremo lieti d i pubbl icare offerte e richieste concrete, in u n ' i potesi di col lezionismo colto , e i n seguito, s i spera, p i ù organizzato e calibrato. ltalo Zannier 5 A propos de la \Jente publique de GenèiJe de juin 1961 Une vente est toujours à première librairie N. Rauch une vente publique de pho événement commerciai, tographies ancicnnes. Si nous rendons compte Pourtant, à chaque moment de l'histoire de un acte spéculatif. de cet événement avcc retard, c'est qu'un délai l'art, ont eu lieu de grandes ventes publiques, nous a paru nécessaire pour laisser s'apaiser don t les résultats furent d'une portée bien plus l'écho de!!- enchères retentissantes et tirer objer considérable que les enchères enregistrées. La tivement les conclusions qu'elles imposent. vente de Genève est, croyons-nous, de celles·là. Il faut d'ahonl préciser que cette collection Libre à chacun dc lui donner l'importance ne comportait pratiquement aucun cles élé qu'il désire en fonction de la piace qu'il assigne mcnts pittoresques tels que portraits de célé à la photographie dans le cadre général de l'art. brités, scènes cles temps passés, recueils topo La sanction officielle, publique cles enchères a graphiques ou documentaire!\ qui, aux yeux rlonc été donnée à la photographic pour elle clu grand public, font l'inténlt des photos ». <• vieilles mème et non pour ce qu'elle évoque. Cettc Sur 241 numéros dispcrsés, plus cles ventc a cristallisé brusquement les désirs, le� trois quarts étaient constitués par des daguer tendances, réotypes, calotypes, lithophotographies, hélio· musées d'Europc et d'Amérique. Il imporle gravures, appareils de toutes sortes, illustrant peu quc le portruit clu noble vieillard Sir Johu chaquc étapc de l'évolution de la photographie. Herschel, exécuté par Margaret·Julia Cumc· Ics goi1ts cles conscrvateurs de Le succt:s remarquable de cette vcnte, la pre· ron en 1867, ai t atteint 3500 fr. suisses. Ce qui mit:rc du genre, a clone été assuré par la valeur compte dans cctte enchi>re, c'est l'enthou historique et esthétique de cet ensemble et non siasme cles personnages qui lui ont fait attein· par son intérèt anecdotique. Ccci est nouveau, dre ce prix, c'est leur connaissance de l'his important et doit ètre souligné. Lcs enchère� toire de la photographie et le désir dc posséder les plus vive:; se sont concentrée:'l sur les spé· ce qu'ils pensent Ctre le plus beau portrait du cimens le:< plus rcprésentatifs cles différente:< monde. On a dit, à ce moment un peu solenncl, découvertes: !es essais de William Fox Talbot, que désormais Cameron valait aussi cher que papier Lautrec. li faut, croyons-nous, rectifìer ainsi: (calotype, 1839), le!' admirables portraits de par le courage de plusieurs conse•·vateur.� dc l'invcnteur de la photographie sur Oavi d Octaviu:-: Hill (1843-1848), les cl.iché: musées, la photographie originale se Lrouve uégatifl' sur papie1· exéculé:-: en France 1Jar placée à la hautcur dc l'estampe originale. Baldu;:, Nègre, Petiot-Groffìer (vers 1850 à Celte orientation nouvclle rcvicnt pour une 1855), le:- portraits au collodion de Julia-Mar part au libraire genevois Nicolas Rauch qui a garct Camcron, de Carjat et de Nadar, le:< suscité celte vente et risl.{ué la publication examples de procédés de rep•·oduction photo d'un cataloguc trè:ì onéreux. 11 faul ajouler mécaniques rle Fizcau (héliogravurc, 1841), de qu'il sut attendre ce sucCÌ!S pe1ulant vingt-cinq Lcmercier, Lerebours, Barresw-ill et Davanne ans. En efl"ct, clès 1939, il a vait introduit dau:< (phutolithographic, 1854). Mais Ics enchère! un catalogue rc�té célèbre tle:o calntypes négn· lc:o; plus élevécs clcvaient étre réscrvées à Llll appureil de Lumi('rc (Cinématugraphc, 1895) et au premicr apparci! panorum ÌifiiC de Gri muin-Suml'un (Cinéorama, 1897). 6 fut alors total, aucune pièce ne trouva preneur. Le 13 juin dernier s'est déroulé à Genève à la de compléter son fonds français, déjù considé Ce que Rauch avait entrepris sur un pian artis· rable, ou d'accroitre le champ de ses collcc tique, u n autre libraire, Pierre Lambert, à tions. Elle eut le honheur de réussir dans ces Paris, avait essayé de le mener à bien dans le deux domaines en emportant de remarquables domaine essais de Fizeau et surtout une collection cles scientifique. En Angleterre, mème époque, le D• Ernest à la et E.-P. toutes premières photographies de WiUiam Goldschmidt essayaient aussi de faire com Fox Talbot, provenant de la collection de Weil prendre l'intérét dcs premiers documents pho Herschel, signées et datées dc 1839, pour la tographiqucs. Après vingt-cinq années, ces plupart. efforts portent leurs fruits et il n'était pas Cette décision prise par plusicurs bibliotbèques inutile de mcttre en relief le ròle de précur · et musées d1Europe d'acquérir de rares spé· seurs joué par ces lihraires, en ce temps où cimens de photographies anciennes montre le l'art de Niepce était méprisé. vif intérét qu'on remarque depuis la dernière Il serait injuste de dire que Ics grands musées guerre furent totalement sourds à leurs appels, mais camme secondaire. La multiplication cles col seules quelques grandes institutions améri lections publiques, cles expositions à l'étranger caines, commc le Musée d'art moderne de et les projets de création d'un musée de la un sujet longtemps considéré photographieen Franccont ncttementinHuencé Rochester et le Musée de la photographie à celte vente genevoise. Mais la véritable cause la George Eastman House Philadelphie, comprirent à l'époque la néces de ce nouvcl enthousiasme est plus générule et sité de rechercher les premiers monuments de plus profonde. Elle réside surtout dans l'im la photograph.ie. En Europe, Ics offìciels sem· mense développement que la photographJe a blaient se désintéresser du sujet. pris dans le grand public depuis vingt ans. 11 Les Etats-Unis étaient évidemment présents est évideut que le nouvel art a atteint sa majo· à la compétition de juin dernier. La Biblio rité et qu'il recherche ses titres de noblesse. thèque du Congrès, la Smithsonian Institu C'est là un stade normai de son évolution, mais tion, la Georgc Eastman House, la Newberry il faut en prendre conscience au moment précis Library ont acquis un ccrtain nomhre de où ce phénnmCne se manifeste. pièces destinées à compléter leurs collections. }1ais ce sont surtout Ics musécs européens qui, celte fois, se so nt manifestés avec vigueur: le Folkwang Museum d'Essen et le musée Agfa ont montré un intérèt particulier pour Ics épreuves Ics plus caractéristiques des diH"é· rents 8ges dc la photographie. La France a su acquérir !es plu!' importants numéros de celle vcnte. C'est uin!'=i que la Cinémathèque Fran t;aisc, malgré :-:on p•·ix élevé, acheta le remar· livres tl'hcure.", d'éclitiuns ur iginulcs t!e Hon· blement le l'CIII duns le commerce) qui est sarrl et cl'euux -fo r tc :-: (le Gnya, mui:-: l'�che(· pour dc New-York, ti[r;, des éprt:u,·c:o micruscupiquc:< dt: Dagron. des portraits dc H ill, à la suitc d'un chuix de Bihliothèque Nationale se posait le dilemme Celte tentative n'était pas unique d'ailleurs. quuble appa rci! de Grimoin-Samson (proba l'origine du Ì1 cinéma panoramique. Pour la .-\:\"DHÉ JAM!IIES ASSOCIA-zio� PANINI �/' -� ESI ARCHIVF \.. L'Associazione L'Archivio Aeronautico è un Ente senza 1998 grazie L'Associazione Giuseppe Panini Documenta fotograficamente le vicende scopo di lucro nato nel marzo dell'aviazione, nazionale e internazionale, al sostegno di Edis S.r.l., Comune di Modena, dell'epoca pionieristica e le operazioni militari Associazione Industriali, Associazione Piccole sul fronte italiano durante la prima guerra È e Medie Industrie, Camera di Commercio, Banca mondiale. popolare di Verona- Banco S. Geminiano D'Ami (circa e S. Prospero, Fondazione Cassa di Risparmio, dell'Ottocento e il Banca Popolare dell'Emilia Romagna e Industrie pre- pionieristica, da documenti autografi, reperti Grafiche Nord Milano. L'Associazione si propone originali di aeromobili e cartoline. Esiste inoltre costituito principalmente dal fondo 20.000 immagini scattate tra la fine 1918), da stampe della sezione di salvaguardare, valorizzare e rendere fruibile una biblioteca specializzata sull'argomento al pubblico il grande patrimonio culturale raccolto formata da circa 500 volumi e riviste d'epoca. da Giuseppe Panini nella sua instancabile attività di collezionista e appassionato di "cose" modenesi. Le attività editoriali ed espositive Oltre alla catalogazione e alla salvaguardia La Raccolta Fotografica dei propri archivi l'Associazione Giuseppe Panini Le due raccolte più importanti e consistenti sono svolge un'importante attività editoriale, quelle degli studi fotografici Orlandini e Bandieri, continuando la pubblicazione della collana operanti a Modena tra il si è 1880 e il 1980 a cui 1998 quella dello studio Giberti, dal 1921 al 1990. Le immagini (sia positivi aggiunta nel attivo "Fotocronache Modenesi" iniziata da Giuseppe Panini nel 1993, in cui vengono proposte immagini antiche della città di Modena. che negativi su lastra e pellicola) documentano Ci sono state inoltre collaborazioni con studiosi, la storia locale con particolare riferimento alle giornalisti e fotografi, come Franco Fontana evoluzioni architettoniche (archivio Orlandini), per la realizzazione dei molti volumi fotografici la vita sociale durante il ventennio fascista (archivio realizzati con il materiale iconografico dell'Archivio. Bandieri), la ritrattistica e il secondo dopoguerra Altre volte l'Associazione (archivio Giberti). La raccolta fotografica locale insieme alla Galleria Civica di Modena di mostre è completata da un migliaio di immagini del è stata pro motrice, fotografiche di più ampio respiro, ricordiamo pittore- fotografo Zampighi (riproduzioni delle la più importante svoltasi da giugno sue opere su tela e immagini utilizzate come ad ottobre modelli per i ritratti) e da quelle del fotografo Benvenuti- Un Italiano nella Cina dei Boxer 2000 dal titolo "Giuseppe Messerotti 1900-1901" Ferruccio Testi che ha lasciato un fondo di circa Lettere e Fotografie 5.000 fotografie di soggetto sportivo modenese. le fotografie e le lettere di un ufficiale medico Sono presenti inoltre altre immagini realizzate da fotografi emiliani tra il 1860 e il 1950 e una collezione di ritratti di autori dell'Ottocento che raccoglieva modenese in servizio in Cina durante la terribile rivolta dei Boxer, di cui l'Archivio è stato editore e curatore del bel catalogo in due volumi. di fama internazionale. Il patrimonio fotografico dell'Associazione ammonta a circa 400.000 pezzi. Gli archivi Campagna associativa 2001 Chiunque (imprese o privati cittadini) può aderire Orlandini, Bandieri e Giberti comprendono oltre all'Associazione con un piccolo contributo che alle fotografie anche gli arredi situati nei rispettivi servirà alla valorizzazione di un patrimonio storico studi fotografici, le attrezzature impiegate per e culturale di grande importanza. l fondi raccolti le riprese dalla fine del secolo scorso agli anni saranno impiegati per il restauro, la conservazione sessanta circa e, nel caso del fondo Orlandini, e la catalogazione su supporto informatico di tutte la corrispondenza e i documenti dell'attività le raccolte fotografiche conservate negli archivi. è lavorativa. L'Associazione prevede la possibilità Ai sostenitori dell'Associazione di accogliere in deposito materiale fotografico semestrale "Foto Monografie", inoltre potranno riservata la rivista di altra proprietà ai fini della catalogazione e della usufruire di uno sconto sul prezzo dei libri editi corretta conservazione, nonché di duplicare dall'Associazione, sulle riproduzioni di immagini e catalogare raccolte giacenti presso altri Enti conservate presso i nostri archivi e sui biglietti o collezionisti privati. di ingresso alle mostre organizzate dalla Galleria Civica di Modena. Le Cartoline Anche le cartoline sono di interesse prevalentemente locale e costituiscono un punto di riferimento obbligato per gli appassionati del genere: si tratta infatti della più vasta raccolta per l'area di Modena Apertura al pubblico e provincia, con esemplari risalenti agli ultimi anni L'archivio dell'Ottocento, primo periodo di diffusione della (su appuntamento) da/lunedì al venerdì, è aperto alla consultazione 9,30 e dalle 15,30 Associazione Giuseppe Panini Archivi Modenesi 709, 41100 059-331269 alle 18,00. dalle ore è il fondo dell'editore Pini, che comprende anche alle 12,30 cartolina illustrata. Di particolare importanza i cataloghi e i campionari di vendita. Esiste anche Via Emilia Ovest una importante collezione di cartoline italiane ed Te/. e Fax Modena estere dei primi anni del secolo, pubblicitarie, Sito Internet: www.edis.it/agp. militari e paesaggistiche. Posta elettronica: [email protected] UN PIONIERE DELLA FOTOGRAFIA NEL VENETO: CARLO CERATO FARMACISTA A PADOVA lTALO ZANNIER "Tutti sanno che Daguerre è un pittor di Parigi. Il celebre Fernet (sic., ma sta probabilmente per Vernet Horace, pittore orientalista francese, pioniere della dagherrotipia) si servì del daguerrotipo per copiare alcune vedute dell'Algeria", si legge in una nota del breve ma singolare saggio di Carlo Cerato, farmacista a Sulla daguerrotipia, pubblicato nell'Almanacco per lo Stato Pontificio, edito a Bologna nel 1 846, con un programmatico motto Padova, in copertina: "Istruite, educate il popolo". La notizia dell'invenzione dagherriana era nota da tempo, e Padova, come Bologna, dopo Milano e Venezia, furono tra le prime città, non solo ad averne informazione, ma a impegnarsi nello studio del "nuovo trovato", lungamente libretto di dodici pagine, nel 1 840: Cenni sul Daguerrotipo, tecnica, egli scrive, che "ha menato da un anno a questa parte tanto rumore in Europa " . L'articolo d i Carlo Cerato è tuttora quasi sconosciuto e credo sia opportuno farlo conoscere, in facsimile, ai lettori di questa rivista, una pubblicazione che inevitabilmente tende a occuparsi, in primis, degli autori veneti, oltretutto assai precoci in questi studi. ( E sconosciuta, o quasi, è la versione che l o stesso Cerato, con qualche differenza rispetto al testo pubblicato nell'Almanacco, è quella sua in prima pagina de "Il Messaggero Bolognese. Foglio settimanale contenente materie di Fisica, Chimica, Industria, Belle Arti, e Teatri, con un'appendice di Annunzi Commerciali" del 1 9 novembre 1 84 5 , Anno Terzo, n . 3 3 ) . Carlo Cerato (Venezia, 1 8 1 3 - Padova, 1 8 8 6 ) , d i genitori vicentini e farmacista di professione, già un anno prima di laurearsi-nel 1 847, con una tesi sugli "Alimenti chimicamente considerati" -scrive il saggio che presentiamo, evidenziando il suo precoce interesse per le nuove tecnologie, delle quali la dagherrotipia era allora un emblema scientifico suggestivo, oltre che popolare. Impegnato anche politicamente (fu membro del Comitato Centrale Politico Veneto e Consigliere Comunale a Padova), si occupò frequentemente dei problemi chimici della fotografia, con vari saggi, alcuni dei quali pubblicati misterioso nella sua magia, che fece definire ne "Il Raccoglitore. Pubblicazione annuale della Società quelle lastrine di rame argentato, "specchi della meriterebbero di essere collazionati e ripubblicati, non memoria". A Padova, se ne occupa subito storico delle ricerche sui primi anni dell'invenzione della Francesco Zantedeschi (1787-1 873), all'Università, proseguendo vecchi studi sugli d'incoraggiamento nella Provincia di Padova"; studi che solo in omaggio a uno scienziato, ma come alimento fotografia, in particolare nel confronto con Luigi Borlinetto ( questi si laurea "ingegnere-architetto" nel 1 8 52, ma poi si rivela soprattutto come chimico, fisico e effetti della luce, che l'avevano reso noto fotografo, oltre che assistente alla cattedra di fisica dello soprattutto all'estero; l'abate Gaetano Sorgato, Del personaggio Carlo Cerato, gli scritti più recenti - se nel giugno 1 840, "per le felicissime nozze del Zantedeschi), saggista patavino, in parte coevo. si escludono sporadiche citazioni-risalgono al 1 9 5 7-59, soprattutto a cura di Giuseppe Maggioni, in pubblica nobile signor Domenico Carminati colla nobile zioni locali: Minerva farmaceutica e Padova. Il saggio del signora Marietta Molin", scrive addirittura un considerato inedito, data la rarità del vecchio Almanacco. 8 1 846 che pubblichiamo, che io sappia, va tuttora Luigi Bar/inetto Venezia, monumento a Colleoni 1867 Stampa all'albumina Archivio Zannier, Venezia 9 V11l!ET.l.' disperaYa di �;iunaerc, vo' di re a far ritratti . Ora aumenta di dì in dì il numero di coloro che, o per diletto o per mestie re, si dedicano alla fotoarafia, e se ne stampano manuali e tratta li. Nullamcno v' ha ancora buon numero di persone colle, ma non dedite a simil aenere di studi, che bramerebbero avere una chia ra idea di questo nuovo ramo di scienza c d' industrin, srnza an darla a cercare nelle opere che ne trattano lropp� diffusamente e con quel tecnico linauam;io che a tutti non è famit:liarc. Spero. perciò inopportuni non ri escano alcuni brevi cenni che io mi proverò scrivere su tale ar gomento, seguendo l' odiemo co stume di rendere popolare chcc chè esser· possa di utile o ame na cognizione. A tulli è nota l'azione eser citata dalla luce sui colori vcrre· tali. Le cortine azzu l'l'e o verdi sbiadiscono ovc il sole le per cuote: simile danno srnlono nn che p�r luce <lilfusa eli abiti di tinta delicata. Questa potenza di::;ll'll{ifTill'icc non Yicnc eserci tala dalla luce sui soli colori di ol'lrrinc or·rrnnicu; In sentono nn che molti composti rnincmli, l' forse piì1 Ò<•t:li a!lri le prepara zioni d. aq;cnl.o. Se p. es. del joduro d" at·u·ento l composto di SULLA DAGCERROTIPIA. Sono oramai cinque anni da che i (l'iornali ci annunziarono la bella scoperta a cui riusciva Da !J'tel'l'e dopo [re anni di tentativi c colla cooperazione di Nùpce. Compensati entrambi generosa mente da! (l"OVerno francese, Yen ne pubblica lo il processo da essi adoperato, e non andò rruari che la nuova arte , col tirata da uo mini istruiti nelle fisiche e chi miche dottrine, venne condotta pet• successivi perfezionamenti a quel punto cui Daguetre stesso (*) Dl mol li illustri italiani e I11ro ' sco pcl'lc: Cenni di �Idchiof �lisshiui. 170 nnmn' <li un tubo portante una o più lenti piano-convesse i cd acromaliebe ) 'e dal lato opposto un retre appannalo. Allungando o accot·ciando oppol'tunarneute il tubo, vedt•r!e dipinta nettamente sul vetro la chic.;a che vi sta innanzi . Ot•a levate il vetro n ppannato, e sostituite al suo posto preciso una lamina argentea jodut·ata. Quei t·agrri luminosi che la facciata della chiesa •·iflelte, conceult·ati dalle lenti, pet•cuoteranno la superficie di joduro d' ar rre u to , la quale sentita l'azione della luce si alterct·à n; ma dove il numero o l'intensi� là dei rarrrri riflettuti è magrriore p. es. da un corpo bianco (u), sarà maggiore l'alterazione prodotta; sarà minore ove una minor copia- di ragrri veniva riOettula (p. es_ da un corpo birrio ); c sarà nulla poi1' alterazione del- la stessa superficie joùurata in qut•i punti che corrispondono ai corpi neri es_ istenti sulla faccia la clelia chiesa, giacchè ùa qnel li ragrrio alcuno non venne cma nato; c ciò con tale precisione, che alle uradazioni ddle tinte più o meno chiare della facciata ri sponda perfettamente una grada zione di alterazioni più o meno complete su quel tcnuissimo stra to di joduro d'argento. Ora que sia lastra così impressionala le vatela dalla camera oscura, di� fendendola da una ulteriore azio ne della luce , e ponetela sovra del mercurio un po' riscaldato .. Il vapore · mercuriale che non s' altacca alla supet·ficie jodura ta, aderisce invece in quei pun ti ov' essa fu allerata dalla luce e ,.i depone un velo di mino tissirni globicini, de' quali sarà mac:rriore la copia ove più com- (*) Non sono ancora d' accordo i mero di ranai ' per esprimermi più bre� fisico-chimici nel d�Lerminare que· n men te j ma certo s arà diversa l'a sl' altet·a:ione. �Iolti ammett no l a for- zione dei \'ari ranr,i riflettuti, giacchi! mozione di un sotlo-jodurol c la più, fJUclli che nello spettro sol are sono i o meno completa riduzione a metallo. .-\Itri por ta no in campo anche in qucsto c:aso In soli la ipotesi della J i vcrsa J.i sp·osizione molccolare. Tale lp()� tesi, oltre all'essere cslrcrnamculc lar�p, e perc iò adultahile a mol Lis s i m i casi, Ì1a pur l'altro -rantnrmio di nun pQ ter essere smentita dnlr espcricuza. ("'*) DJssi maaci<lr inten:;ità o nu- lO l più ''ic i ni al v iol e l lo , ÙCYono avere ma ua ior potenza di ridurre iljoduro. Da ciì1 ne ricl'l.e (come ebbi spesso ad esperimentare ) cbe i corpi azzu r ro chiari non suno quasi distinti dai bianchi nel le immaBiui fotosenicbe i nè i rosso-bruni ù.ifferiscono gran faL to dai neri. 1 l l l t (�) Crctlo non confacente nlF indo� le tli CJUC5lo articulo minuziosi dctta r,li sul muti o Ji operare. Chi ne bra mosse, ]lOlrlt trontrnc a dovizia nel T1·allato ,{j F"tourafia del sir,nor Letcw bours} nei due opu s cllli di Ch.Chera ticr, nel traltnto Jcl sir,nor J'alico1trt �.:hc fa parte clcl :\Ianual c Ro1·et, non t:hc nei Technologiste dculi anni .:;cor �i, c n('uli Annali di fisica c chimica. V1ll!ET.I.1 pie la fu l'alterazione sofferta dal lo strato s�nsibile. Gua1·dando dopo tale operazione la lamina sotto un certo anu-olo, si trove rà ottenuta l' immaaine, forma to il bianco dalla parte a cui molti globicini di mel'curio ad erirono, �:h'� appunto quella cor rispondente alla pat·te bianca del la facciata Jclla chiesa; le tinte nere formale c.lalla supedìcie lu cida dell' arrrento a cui non ad eril'ono globuli me•·curiali, perchè difesa dallo strato sensibile inde composto , corrispondendo così alle pal'li oscure della facciata ; e le mezze tinte risultanti da parziale mercurìzzazionc , corri spondente alla parziale decom posizione dello stesso strato sen sibile operata dalle mezze tinte dell'ogGetto copiato. Ottenuta l'immagine, si lava la lastra metallica con opportu na soluzione ( di iposolfilo di so da ) che tolrra quanto resta di joduro d' araenlo l il quale non solo ha terminato d'esser utile, ma anzi colla ulteriore sua de� composizione nuocerebbe all' ef fetto ed alla stabilità del dise gno. Finalmente si lava con acqua pura e si lascia asciuaare. Questo a Il' incirca era il pro cesso di D"!J"Cl'l'e, al '[U" le in SPffuilo vennero falle utilissime modiucazioni. OsserYavasi nelle 16() arrrenlo c iodio ) si ponrra alla libera azione della luce , lo si vedrà a poco a poco osdurare e divenlar.e alfin quasi nero ; ciò che non anerrcbLe se lo stesso preparato si mantenesse all'oscu ro anche per fempo lunghissimo. Facendo a{lire dd iodio in vapo re sopra una lastra pulitissima di aru,'nlo, questa si copre d'un lerrgcro strato coloralo, che è ap punto joduro di arrrento, c que sto strato, capace di alterazione più o meno completa per l'azio ne della luce, chiamasi tecnica mente stmto sensibile, c viene ad operalo per ottenere le Jmma g'iui daguerriane . Ecco il mo do(*). Vuolsi ottenere una vedu la , p. es. la facciata di una chiesa? Dinanzi ad essa, c a qualche di stanza , disponete conveniente mente la camera ottica, la qua le non è, come tu lti sunno, cb e una cassetta di leuno internamen te annerila , fomita da un lato 171 immagini Jaguerrianc il difetto d'una certa lucentezza. come di specchio, che rendeva dilficile vedere il discrrno sotto certi an rroli di ''ista; ed inoltre vi si scorffeva il pericolo Ji offender le o cancellurle anche al più piccolo lacco, non essendo i rrlo bicini mercuriali amal1:amati al l' araento) ma solo lievemente aderenti. Il sirrnor Fi.::crm ideò a togliere tali difetti il metodo detto di (tSsan le immagini me· diante una lunga soluzione d'un sale d' oro l iposolfilo d'oro ) la quale riscaldata sulla lamina metallica stessa e propriamente sul disegno, vi lascia 1 per così dire 1 una specie di esilissima vernice d' oro. Con tale mezzo nssai facile, l'incomodo lucicca re è quasi interamente tolto, mentre acquista anche maagior forza il disegno e diviene più difficile la ac ciden ta le cancella zione. Inoltre per ottenere un' im marrine occorrevano col metodo di Dayuerre dai i:i ai ·IO minuti almeno, tempo in vero brevissi mo per chi copia una veduta, ma che t•iesce assai lunrro a chi per avere il proprio ritratto, dc ve stare immobile cogli occhi aperti ed in sito Len rischiara to. Si eet·cò di rendere più sen sibile lo slralo jodurato. Il si- 172 173 V!lliEU1 gnor Clawlet ol lenne per il pri mo l ' intento facendo aairc sul la s up el'fìcie aq�enlea jodurala dei v:1po ri di clorut·o di iodio. Poi i l si ano r Fi:::ew< adoperò al lo s tesso scopo una di l u itissima s ol uzio n e di liromo. Sì il clo ruro d i iodio c h e il bt·omo in soluzione sono generalmente im p ie ga li al dì d'orrrri c clJia m a n s i sostanze accelera trici. : e, a buon dirit to, pulendosi col lot•o mez zo avere un ri t rat to a l l ' o mbra in m ez zo minuto o anche meno. Queste sostanze accelera tl'ici hanno però lo svan tam;io di una applicazione al<juan lo difficile 1 per cui anche un buon pra ti co può essere di rado in caso di assicurare il b uo n esito d , .una prova (*). Nè convien c redere (*) Il cloruro di jodio in soluzio ne, bcnchè dia p·iù c os t an ti risultati, ha il J. ifcl to anch'esso Jj Jj,·o!nir sem pre più Je lwl e, dl."cum p oncnùosi a po co a poco con r i duz i o n e di ioùio e b c i n parlc resta nel l i rjuido. P e r rimc dio.rri) tro\'aÌ utile sopprimere i n lal caso Ja precedente ioJurazione, e col solo cloruro eli iodio portare In t i o tu ùcJla superficie sensibile al rosso o al riu l d to, o a n c h e al turch i n o . G uar ùantlo una lastra cloro-iodurata ,(i na n zi ad un roul i o scritlo :.i può n:iu dic:u fa cilmente della non tra�pare n za dello s trato sensibile, nd qual caso sarcLbc certo tristo Pcffc l l o tlcl Ia prova. Il vero punto della cloru- che anche le a l tre parli della o p era z i o ne non ab b i soan i no di molta e s at tez z a c d i l una a p t·a lic� , e forse più d' orroi al tra ne ha d' u opo la p u l i l u ra delle lamine, laYoro tanto i mpo r tante q u a n l o l u n ao e noioso . I ri t ra tti ottenuti co[ daauer ro tipo >anno sorrae t t i a vari in convenienti. Per lo p i ù la per s on a che siede i m mobile non conserva il solito po r ta m en to e la fi s on o m ia si fa p i ù seria del l' ot•dinario. La mancanza dei co lori t or;l i c molto a l l 'aHencnza : spesso l' dcchio riesce un poco •·istretlo per la fatica nel sop portare una bella l u ce. Inolll'e un piccolo d i fetto o un l crraero eccesso n e l tempo di esposizic ne alla camera oscura torrlie od a c c resce lo mezze ti n te ; ra spa rire o comparire più p ronuncia te le picahe del v o l to, e l e per sone app aion o p erc iò più grasse o più magre ccc. [sano alcuni coloral'c le im mar;ini d ar;uc r r ian e ; al tri non ne co l ora n o che le cnt•ni. Scm brami però che rare 1·o l te i ri tratti per lale mezzo ac q u i s ti no . Per lo p i ù si hanno faccie e ma- ro-ioduraziune è quello- che precede di un poco la. p�rdila della lraspn rcnza. n i rosee e non d i col o r carneo. carta preparata ( ch' io sa p p ia ) l e labbra spesso poco più ross � diede ali cirelli d e l l e l a mine. La rra lvanoplastica ci diede della fronte ; e t·isul lanuo le ombrc e ali s ba t l i m e n l i non da rip rod ot te in rame delle p rove ffradazioni di u n c ol ore · ma da da auerriane con bell' effetto ; s e u na linfa u ni for m e 1 s�tto c u i ne ottennero anche inc isi on i 1 da sta il chiam oscuro, assumono cui s eb b e ro col torc hio molle quelle i mma r;i ni colorale il aof- copie. fo aspetlo d" una stampa l itoal'a.I.J unta di tanti e così p ronti fica a c u i qualche mala c c ort o perl'czionamcnti che la daane r dia sop m i c o l ori. roti pia ottenne fino ad orrai ' esSpel'Ò a l c u no si pot esse ro o t· sa ancot•a ne spem ; per le len tenere le i m m a aini fo toaralìc h e ti 1 J.d fisic o che col li1•a spesso belle e colorale con q ua l c h e con piacct·e questa a pp l icazion e mezzo chimico-fisico. Temo pe t·ò delle legai dell'ottica , e ne h a .che ciò riesca assai difficile se rict·cazione d a s tu d i più scven : non impos sibi l e au a tte ne rs i. :'l'es- , per s o s tan z e accelera t rici più si suna so sta n z � �n or� nota possic- cure 1 e per l ? c arle sensibili 1� e . de l a propnela Òi assumct·e il sp c t·a eia [ chmnco, che s l udta c o l ore d i !lUCI rnm:io l u mi n o s o '!llCi falli m i t•abi [ i per darne poi che l a perc u o te ; ed al t rou de co- l mr;ionnta spierrazione ; n e spe ra me t·i u n i l'e n el l ' es i l i ssi mo strato per r a rti s tic o elfdto _e pet• l e s ensibile u n a collezione d i se:- u t i l i ap plic azioni dal pittore 1 i l s tanze Ya t'iamentc co[oral.i l i dal- <1uale n o n re spin acnd o c o m e ri vale a l l' a r te sua questa scopcrl a l uce ? A m e a l i o fonùalo e p iù uti l e ta d' u n suo conl't•alel l o , v o rt·à scopo rir o l Gono i [o t·n studi co- ami cercar in essa ta!r olta un'al \ J l loro c he téntano costituire l e !cala utilissima ncarte p t•ep:H·a te a l l e last.t·e me C. CEnno. talliche. Con ciò si a l'l'ebbe mol ta e c on om ia d i tempo e di spe sa ' e s p e c ia l m e n l o mnmriol' ;:;i c u rez za della riuscita. Dai laro (*) Tutti sanno che Dagt�errc � cn ri già fa tti a tale or;aello, spe pi ttuL' tli P:tri !:i. - Il- celebre Yernct cia l m en te da Talbot, s i puì> desu si sen·i •Id Jaguerroli p o per cop;arc a.lcu!lc vcJ.utc n el l' .\lgcria. mere una qualche sp.'rnnza di buon esito ; finora per0 nessuna J t 8 4 6. ALMANAC C O Jslrllilt, tducnh ;t ttopo/o. BOLO . N .\ rtrOf,fl.\l"l.\ GO\ I:Il'\ rt\ \ - �\1.1•.1 YOI.PJ:. A spese del (ompila lorc. 11 L'ALBERO DI BYRON ALL'ISOLA DEGLI ARMENI ITALO ZANNIER Venti fotografie originali, in stampe all'albumina, illustrano un raro volumetto dedicato all'isola veneziana di San Lazzaro, L'Isola degli Armeni, con un testo di P. Jacob Issaverdenz e stampato nella storica tipografia dell'isola. È Bertani e con l' intervento d i Carlo Jaco b j . Ma la fotografia "vera " , ossia stampata s u carta fotografica dal negativo originale, continuò ad essere utilizzata, soprattutto negli album souvenir. Il libro in questione, edito anche in lingua tedesca nel 1 8 8 0 e dedicato all'Isola degli Armeni, contiene venti fotografie incollate su cartoncino, del formato 1 0x 1 5 mm, che sono discretamente conservate; tra queste, la singolare un esempio precoce di fotolibro, quando era ancora conveniente, per piccole tirature, immagine che pubblichiamo, " Gli ulivi di Lord Byron " , i n u n angolo appartato dell'isola, dove i l poeta amava riflettere e scrivere. L'autore delle fotografie non è ricorrere all'immagine originale, che sembrò, indicato e varrà la pena di " indagare". soprattutto negli anni dell'invenzione, una P. S . Mentre " andiamo in macchina " ho "scoperto" soluzione pratica e relativamente economica per Tomaso Filippi (cfr. il catalogo della mostra Tomaso la sua diffusione. Altrimenti si doveva ricorrere l'autore delle fotografie che illustrano questo volume: è Filippi fotografo. Venezia fra Ottocento e Novecento, IRE, Venezia 2000 ) . alla "copia" manuale, all'acquaforte o in litografia, soprattutto trattandosi di D I E I N S E L S . LAZ Z A R O dagherrotipi. Il primo "fotolibro", in effetti, fu Excursions daguerriennes, con stampe all'acquatinta (1 841 -42) copiate da BE I VENED I G l'album di Lerebours, altrettante lastrine dagherrotipiche; poi Talbot propose il suo e il 1 846, The Pencil of Nature, tra il U N D DAS DARAUF BEFINDLIORE 1 844 ARME N I S C H E KLO S T ER. con stampe calotipiche. EINE HISTORJSC!ffi SK.JZZE In seguito si inventarono varie tecniche per trascrivere "ad inchiostro" le fotografie, in modo più economico, rapidamente e con VON P. JACOB ISSAVERDENZ Dr. 'l.'t.. maggiore stabilità nel tempo; con la woodburytipia, ma soprattutto con la fotocollotipia (o eliotipia) si illustrarono specialmente libri d'arte. A Venezia risalta l'opera sublime dell'editore Ferdinando Ongania, dedicata alla Basilica di San Marco, redatta tra il 1 877 e il 1 8 88, con fotocollotipie ricavate dalle immagini al collodio di Oreste 12 YENEDIG. .>.RMENISCIIE BUCIIDRUOKERE! S. LAZZARO. i 3 8 o L es Oliviers de Lord Byron Lord Byron's O l i v e T rees 13 GIUSEPPE BRUNO, FOTOGRAFO V ENEZIANO DEL VENETO FIORENZA CONTI Un susseguirsi di immagini . . . Immagini edito nel 1999 da Biblos: I l Veneto (con testi d i M. Brusatin, illuminate dalla luce di una terra ricolma di Veneto" per il miglior libro stampato nella nostra regione. G. Barbieri, G.A. Cibotto), vincitore del "Premio Salotto Ad alcuni mesi dalla scomparsa del fotografo veneziano, la storia, tradizioni e ricordi . . . Immagini scandite casa editrice cittadellese Biblos gli ha dedicato la ristampa dai segni del passato, che si leggono nei gesti della raccolta di fotografie intitolata Al di là del Piave sulla strada del vino bianco (già uscita nel 1 9 8 1 a cura di quotidiani e ripetitivi degli anziani contadini, Fidesarte), accompagnandola con le poesie di Andrea negli usurati attrezzi da lavoro, nei casali diroc cati disseminati nella campagna, nelle architet Zanzotto dedicate ai paesi del Piave e con un testo di Adriano Màdaro. Giuseppe Bruno ha saputo fissare sapientemente i "sapori" del Veneto non solo in questo volume, ma anche in altre pubblicazioni nate dai suoi ture piranesiane retaggio della Serenissima, nei reportages sulla nostra regione, quali Venezia e un popolo campanili che spiccano dalle colline. Immagini della laguna ( Lon:ganesi), Cadore: un incontro (Nuovi scandite dai segni del tempo che scorre, lento e stati pubblicate le raccolte Il Sile, La Riviera del Brenta, Le inesorabile, come le acque dei suoi fiumi . . . rosso, Venezia. Il tempo e la memoria, Colli Euganei. Il Giorgione, Venezia. Arcipelago del leone. Viaggio nelle Giuseppe Bruno. Bruno nacque a Venezia nel e morì a Mestre nel settembre del Iniziò la sua attività fotografica nel Venezie. " Bepi Bruno ha pubblicato dei libri bellissimi: sulle Ville del Brenta, su Venezia . . . Era molto riservato, schivo, 1 999. '54 presso stagioni del tempo, Lungo il Piave, Sulla strada del vino canto ed il silenzio, Cittadella. Città murata, La Terra di Ecco cosa riservano i libri di fotografia di 1 926 Sentieri) , Una storia per Mestre; sempre dalla Biblos, sono modesto, un fotografo di grande bravura " . Lo ricorda così il circolo "La Gondola" e rapidamente ottenne la stima e l'amicizia di Paolo Monti, considerato un maestro della fotografia italiana. Presentò i suoi scatti in esposizioni personali in Italia e all'estero e partecipò a numerose manifestazioni ottenendo prestigiosi riconosci menti. Realizzò molti servizi per artisti, per ltalo Zannier, storico della fotografia e docente all'Università Ca' Foscari e all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. "Bruno, a differenza di Roiter, è rimasto legato al bianco e nero e non ha mai cercato di commercializzarsi; cioè non ha mai cercato la fotografia commerciale, che sarebbe stata più pagante anche come memoria dell'autore, però è andato avanti lo stesso. Con serenità ! " . "Spero gli dedicheranno presto una mostra importante - continua il professar Zannier - in quanto Bruno merita di essere evidenziato in maniera 'alta'! C'è un lavoro di Bruno sulla Carnia che aspetta ancora un editore ed una mostra . . . A Venezia, purtroppo, non ci sono sedi e non c'è molta attenzione per la fotografia, che si può quasi riviste culturali e per volumi d'architettura. dire sia nata a Venezia e che ha avuto episodi straordinari . . . Sue fotografie, raccolte da Ludovico Ragghianti, ha proposto ben 26 mostre ed è stata la più grande 'sagra' sono esposte all'Istituto di Storia dell'arte di Pisa. Fortuny non c'è stato nessuno che se ne sia occupato, se si basti pensare alla rassegna 'Venezia ' 7 9 . L a fotografia', che della fotografia che sia mai stata fatta. Ma dopo il Museo Per avere dimostrazione di come l'obiettivo di esclude Zira Kraus, con 'lkona' e, recentemente, Carmen Bruno abbia immortalato in maniera incantevole Venezia ha dimenticato la fotografia . . . C'è stata la chiusura i tesori e i capolavori veneti dell'arte e della Attisani con 'Imagina', o il circolo 'La Gondola'. Da allora completa nonostante io qui sia in effetti l'unico professore di ruolo di storia della fotografia nell'Università italiana, cui storia - il Veneto fu uno dei suoi soggetti si aggiunge, da poco, Claudio Marra a Bologna: la fotografici preferiti - basta sfogliare il volume, dialogo ! " 14 delusione è continua! Non c'è possibilità di confronto e di Foto tratte dal volume edito da Biblos Il Veneto di Giuseppe Bruno, premio "Salotto Veneto" per il miglior libro stampato nel Veneto 15 RITROVAMENTO DI UNA LETTERA DI CARLO PONTI LISA PISCIELLA Tra le documentazioni relative alla Cappella esclusiva proprietà, tendesi i l prezzo tanto elevato che il degli Scrovegni, conservate presso l'Archivio poteva approfittarne " . In quegli anni si stavano Storico di Padova, è stata ritrovata una ricevuta postale attestante la consegna di una risposta al fotografo Carlo Ponti inviata dal Municipio di Padova1 • Tale ricevuta rimandava ad un'istanza pubblico men facoltoso e principalmente artistico non concretizzando le trattative per l'acquisizione dell'Oratorio da parte del Comune di Padova e in quest'ottica il Ponti aggiunge: " Salutando ora con gioia il ritorno di proprietà alla Nobile Città di Padova - di questa gemma d'arte - tolta finalmente all'arbitrio ed incuria dei pretesi proprietarii, nel sottoscritto si risvegliò l'idea di pubblicare colla migliore riproduzione del Ponti riguardante la riproduzione fotografica fotografica tali preziose pitture, idea da più anni concetta degli affreschi di Giotto all'interno dell'oratorio Beneficiario d i tale esclusiva era i l fotografo Carlo Naya, dell'Arena. Fino ad oggi il nome di Carlo Ponti non era emerso nelle questioni riguardanti tale opera. Esaminando gli Atti Comunali del periodo 1 858-1 880 è e sempre impedita pel monopolio esclusivo su citato " . che nel 1 8 6 8 aveva iniziato in Tribunale una pionieristica querelle giudiziaria relativa al diritto d 'autore chiamando in causa tra gli altri anche Carlo Ponti. Carlo Naya fin dal 1 8 63 aveva eseguito riproduzioni fotografiche degli affreschi di Giotto; nel suo catalogo del 1 8 64 presentava stato ritrovato un estratto del protocollo verbale dell'assemblea della già tredici titoli relativi a queste fotografie. Durante gli interventi di restauro diretti da Pietro Estense Selvatico viene ripetutamente chiamato a documentare le fasi del restauro e lo stato degli affreschi prima e dopo gli Commissione Provinciale Conservatrice Dei interventi. Alla luce del contratto menzionato nella lettera Pubblici Monumenti in Padova nella quale viene del Ponti si può presumere che la scelta di Naya non sia dibattuta l'istanza del signor Carlo Ponti Ottico fotografo, riconosciuta a livello internazionale, ma anche indirizzata alla Giunta Comunale. Attraverso l'identificazione del numero del documento in allegato si è giunti infine a rintracciare la lettera originale del Ponti. In questa lettera, datata ottobre 1 8 69, 12 il fotografo chiedeva al Comune di pubblicare con "la migliore tecnica di riproduzione fotografica" una raccolta sugli affreschi di Giotto nella Cappella dell'Arena. Il da imputarsi esclusivamente alla indubbia bravura di consigliata se non imposta, da questa formula di esclusiva esistente tra il fotografo ed i Conti veneziani Gradenigo. Per convincere i membri della Giunta, Carlo Ponti si impegnava inoltre a regalare al Comune di Padova dieci Album della risultante raccolta, di riprodurla con la tecnica al carbone e di unirvi con l'aiuto di esperti d 'arte le illustrazioni necessarie allo scopo di ottenere non solo una maggiore conoscenza e diffusione dell'insigne opera ma anche un prezzo più accessibile. Questa istanza indirizzata alla Giunta Comunale venne trasmessa alla Commissione Provinciale Conservatrice Dei Pubblici Monumenti in Padova e discussa nell'assemblea del 25 ottobre 1 8 6 9 . Pur non avendo nulla da contrapporre alla Ponti scriveva: "La riproduzione fotografica richiesta del Ponti e condividendo il desiderio di veder finora fatta, oltre che per la mancanza di minor prezzo e con la massima diffusione, la confronto non possonzi giudicare se siano le convinzione attuale dei rapporti giuridici fra i Gradenigo pubblicata la riproduzione fotografica degli affreschi al Commissione aggiungeva: "Vedrà la Giunta se nella migliori, certo non giovarono a divulgare sia la ed il Comune, non si corra il pericolo di protesta dalla conoscenza di quella gemma come lo studio fra fede, diritti che, ove per avventura fossero giudizialmente gli artisti, perché quel monopolio speculativo parte del Naya per lesione dei diritti acquistati in buona tenuti in vigore davanti le vertenze attuali potrebbero procurare molestia al Comune stess o " . La Giunta tenuto che la famiglia Gradenigo accordò con altro conto del parere della Commissione inviò risposta a produttore, usufruttando ben largamente della riproduzione fotografica. 16 1 884; Carlo Ponti il 1 0 novembre 1 8 69, non autorizzando la 1 I documenti sono conservati presso: A.S.P. Atti Comunali Anni 1 805· Causa Arena l, Titolo X Fondo 9660. Arri comunali, b. IV, fig. 1 1 8 . La riproduzione dei documenti è stata eseguita dalla Sezione di Fotoriproduzione dell'Archivio di Stato di Padova su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, n. 1 6 del 22 dicembre 2000, pro t. 4 729/X.. l 17 Spettabile Giunta Municipale della Nobile Città di Padova IN PADOVA 25 Onobre 1 869 Quale tesoro d'arte sia la Cappellina degli Scrovegni, e quanto desiderata la riproduzione Protocollo Verbale Presenti i Signori March. Pietro Selvatico Pio Presidente Prof Andrea Gloria Segretario Stefano Piombin Prof. Giuseppe Dalla Vedova Augusto Caratri di quella preziosa pittura di cui il sommo Giotto la adornava, La è inutile qui il descrivere. riproduzione fotografica finora fatta, oltre che per la mancanza di confronto non possonzi giudicare se siano le migliori, certo non giovarono a divulgare sia la conoscenza di quella gemma come lo studio fra gli artisti, perché pel monopolio speculativo che la famiglia Gradenigo accordò con altro produttore usufruttando ben largamente della esclusiva proprietà, !ennesi il prezzo tanto elevato che il pubblico meno facoltoso e principalmente artistico non poteva approfittarne. Salutando ora con gioia il ritorno di proprietà alla Nobile Città di Padova, di questa gemma d'arte, tolta finalmente all'arbitrio ed incuria dei pretesi proprietarii, nel sottoscritto si risvegliò l 'idea di pubblicare colla migliore riproduzione fotografica tali preziose pitture, La presidenza legge l'istanza del Sig. Carlo Ponti ottico indirizzata alla Giunta Municipale, m CUI egh domanda d1 pubblicare con la migliore riproduzione fotografica le pitTure che sono nella Cappella dell'Arena, obbligandosi di regalare alla Giunta stessa dieci Album della risultante raccolta, e di riprodurre la stessa anche col migliore sistema al carbone, unendov1 le tllustraz10ru necessarie allo scopo di ottenere non solo una maggior diffusione per lo studio e per la conoscenza di quel tesoro dell'arte , ma anche la maggior mitezza di prezzo. La Commissione dichiara non aversi in massima alcuna difficoltà da contrapporre alla fana proposta, anzi desiderava essa pure che quell'opera insigne venga pubblicata al più modico prezzo e con la maggior diffusione possibile. Sembrando però dal contesto della istanza del Ponti esservi un contratTo fra i Gradenigo ed il Naya accordante a quest'ultimo il privilegio d'essere l'unico esecutore della fotografia nella dena Cappella, vedrà la Giunta se nella convinzio�e attuale dei rapporti giuridici fra i Gradenigo ed il Comune, non si corra il . pencolo d1 proteste dalla parte del Naya per lesione dei diritti acquistati in buona fede, dmttt che. ove per avventura fossero giudizialmente tenuti in vigore davanti le vertenza anuali potrebbero procurare molestia al Comune stesso. Su di ciò non può essere giudice competente la Commissione, e quindi si limita al voto che per l'avvenire non sia mai da accordare né al Ponti né ad altri un privilegio della progettata pubbhcaztone se a certe condtziom e seguatamente per un tempo determinato, mettendosi, nel caso, d'accordo con la fabbriceria degli Eremitani a cui l'anzidetTa chiesa fu consegnata. idea da più anni concetta e sempre impedita pel monopolio esclusivo su citato. E perciò il sottoscritto si rivolge a questa spettabile Giunta e pregandola perché voglia accordargli il permesso di farci tali riprodnzioni, ed intanto a titolo di saggio perché nonsiavi dubbio sulla riuscita possa riprodurne tre pezzi da presentarsi . Approvati i quali continuare il lavoro obbligandosi in ciò anche a dettagli qualora dalla commissione stabilita per la conservazione del monumento si trovassero necessari pel restauro intrapreso. E tutto senza alcun impegno o spesa di sorte da parte della spettabile Giunta, tutto pure restando a carico del sottoscritto. Accordato il permesso per l 'intera opera, il sottoscritto si obbliga di presentare a codesta Spettabile Giunta in segno di rispetto dieci album sulla raccolta completa di tali pitture, da destinarsi a suo grado. Dippiù seguendo i progressi della fotografia al carbone, il sottoscritto si obbliga pure di produrre altra raccolta completa degli egual i soggetti col migliore sistema al carbone, unendovi colla cooperagione di persone d'arte quelle illustrazioni necessarie perché riesca un'opera degna del soggetto e della Nobile Città che ha la fortuna di possederla . Se la gara in tutte le produzioni giova al miglior fare, in questo caso essa condurrebbe altresì allo scopo più importante quale è la maggior diffusione per lo studio e conoscenza di ·tanto tesoro d'arte; poiché tolta ad uno solo la speculazione arbitraria ed elevata come finora fu, subentrata la concorrenza e mitezza di prezzo, il men facoltoso e l'artista potranno goderne tutti i vantaggi. E perciò il sottoscritto osa sperare che codesta Spettabile Giunta vorrà prendere in considerazione la sua proposta, e ne porge i più rispettosi ringraziamenti. Venezia 12 ottobre 1869 Carlo Cf>on/i OHico 18 Strugge nti bellezze l ta l o Z a n n i e r I l dossier d i q uesto n u mero d i " Fotostorica " è ded icato a u n tema d i non fac i l e defi n izione " s u l l a don n a " - che fu s u b ito tra i soggetti p i ù fotografati , s i a a l dagherroti po c h e a l caloti po ; s pec i a l mente " n uda " , seco ndo u n ' i conografi a antica , m a q u i i nvece come " model l o " per a rtisti , o p p u re come i m m agine a rd ita , per i voyeurs del tem po . Ard ita e rea l i stica , soprattutto ; q u a s i toccab i le , n e l virtu a l ismo arcaico d e l d aghe r roti po , esplorato eventualmente con l a lente d i ingrandimento, come s i confaceva per l ' h i-fi di quel genere d i i mmagi ne. La fotografia di fronte al suo " realismo " , che nel nudo va dal casto a l l ' osceno, perlomeno secondo "il comune (?) senso del pudore " . E com unque s i i nfiltra nel l ' i m maginario erotico, come ness u n ' altra i m magine (ma quale? ) , altrettanto "vero-s i m i l e " . D a l l a dagherrotipia a l l a oleografi a , passando p e r l a stereografia , a l l a ricerca d e l doppio del l a realtà, c h e i n immagi ne è forse p i ù affasci nante , magica, m itica infine, del l a terrestre corporeità. Con questo dossier non si i ntende fare la storia di q uesto "genere " fotografico, d ' altronde risaputa e scontata, ma suggerire qualche riflessione sul tem a , preferibil mente a l d i l à del l ' i m patto sociologico, soffermandosi in primis s u l la " Fotografia " , come medi u m della realtà. È un excursus emblematico: dal nudo osée dagherrotipico agl i interni newyorkesi di Riis, ai fotomontaggi degli anni Trenta, a l l ' audacia paparazzesca, allo sperimenta l ismo d i " Fabrica " , fino al concettualismo di Franco Vaccari sul notturno della Via E m i l i a . M a c o n u n i ned ito eccezionale: a l c u n e fotografie d ' i nterno del l ' u ltima "casa di tol leranza" di Treviso, ritrovate da Adriano Favara e q u i commentate da u n testo d i Giovanni Comisso. E poi i testi sign ificativi d i Carla Corso e di Franco Vaccari , mentre le i mmagi n i van n o , come tutte , lette "tra le righe " , oltre il documento che la fotografia sembra sempre proporre programmaticamente; ci sono le atmosfere della cu ltura del nostro tem po. Autore non indicato (Francia) Dagherrotipo 1855 ca. cm 5,9 x 6 , 7 i n : S . Richter, L 'arte della dagherrotipia Rizzo l i , M i lano 1989 Autore non indicato (Francia) Dagherrotipo colorato a mano 1855 ca. i n : S. Richter, L 'arte della dagherrotipia Rizzo l i , M i lano 1989 20 Autore non indicato Nudo colorato a mano 1930 ca. Archivio Zannier, Venezia 23 Autore non indicato (Francia) Dagherrotipo 1855 ca . cm 6 , 9 x 7 , 4 i n : S. Richter, 24 L 'arte della dagherrotipia Rizzo l i , Milano 1989 G iovan n i Comisso e le ultime fotografie de l cas ino di Treviso Ad ri a n o Fava ro Venti d ue a n n i fa moriva la sen atrice Li n a M e rl i n c h e si era guadagnata memoria pere n n e con l a legge s u l l a c h i u s u ra d e l l e case d i to l le ra nza che porta il suo nome, l a L. 7 5 d e l 20 feb bra i o 1958. Era d u n q ue i l 1958 q u ando a nche a Treviso per i cos idetti " casotti " fi n iva u n ' e poca . A testi m o n i a re l a l o ro fi ne c i fu u n cro n i sta d ' eccezione : lo scritto re G i ovan n i Com isso, i l q u a l e , facendosi accompagn a re d a Bepi Fi n i , maestro d e l l a fotografi a , e rede d i u n o degl i stu d i trevig i a n i d i m aggior fam a , e d a Rem igio Forco l i n , d i rettore d e l peri odico trevigi a n o " Cagna n " , s i reca a vis ita re per l ' u lti m a volta u n o d e i " l u pa na ri " p i ù i n vista d i Treviso, l a c a s a Dozzo i n vi a M arzo l o , l atera l e d i via Rogg i a , posta i n u n a p a l azz i n a d i tre p i a n i , p e r l ' e poca assai modern a . Accom pagnati d a l proprietario d e l c as i n o , i l s ignor M ario , Com i sso, Fi n i e Forcol i n , osservano per l ' u lt i m a volta quel tem pi o d e l l ' a m o re merce n a ri o . N e i suoi u lti m i a n n i d i vita Fi n i aveva ancora viviss i m o i l ricord o d e l 20 febbraio 1958 q u a n d o , assieme a Com i ssò , si recò al cas i n o a l l o scadere del tem po p e r l a s u a defi n itiva c h i us u ra . Per Comisso e Fi n i era c h i a ro che si trattava di un momento sto rico ed il fotografo fi ssa s u l l e sue l astre fotografiche q uegl i a m b ienti i rri peti bi l i , l etti in ferro e c l assici d i pi nti erotici a l l e pareti , che ritrove remo esattame nte descritti poi da Comisso nel l a s u a o pe ra Satire Italiane, ed ita d a l l ' ed ito re Lo nga n es i , c u ri o s a m e nte possessore d i u n a vasti s s i m a raccolta d i i m m agi n i d i p rostitute . Scrive C o m isso c h e " . . . a d ogni stanza il padrone vantava la perfezione dei servizi igienici, ma tutto era freddo, pietrificato, congestionato, come se l ' acqua si fosse ghiacciata nelle tubature e sbavature di ferro macchiavano le porcellane. l materassi stavano rivoltati a ogni letto che scopriva i l traliccio elastico di acciaio. Lo squallore e d il freddo che veniva dalle finestre aperte sulle imposte chiuse rendevano quelle stanze più antiche ancora dei postriboli di Pompei. .. " . Comisso cercò di calcolare quanti piedi avessero salito q uelle scale dal lontano 1913 in cui venne aperto, fino alla chiusura. A fare i l conto per lui fu l 'am ico Remigio Forco l i n , che garantì almeno sette milioni e mezzo di ascese di quelle scale del l ' amore mercenario. Di quel mondo rimane oggi testimonianza solo nel registro del casino, un album fotografico (oggi proprietà d i un anziano editore trevigiano), dove accanto alla fotografia di ognuna delle prostitute venivano annotate anche le generalità: si trattava non solo di profession iste, come testimoniava i l fotografo Bepi Fin i , ma anche di commesse, impiegate e signore della Treviso borghese che di tanto in tanto, su chiamata, s i recavano al casino di via Marzolo. Lo studio che, tra le due guerre mond i a l i , aveva eseguito i tanti ritratti presenti in quel l 'album, era proprio quello dei Fin i , U mberto prima e Giuseppe Fini poi, e l 'attività di quest'ultimo proseguì sino alla fine degli anni '80. Per una prostituta , un ritratto artistico era necessario per presentarsi adeguatamente e nello studio Fin i , lontano poche decine di metri dal casino di via Marzolo, trovava esperienza nel ritratto e abi l ità nel dissimulare fotograficamente eventuali difetti del volto: quando l 'archivio dello studio Fini passò al Foto Archivio Storico Trevigiano, Giuseppe Fin i non volle concedere la parte di archivio che riguardava i ritratti, in particolare quel l i delle prostitute: per giorni i suoi dipendenti e lui stesso frantumarono sotto ai piedi centinaia di lastre fotografiche , anche di grande formato, per poi gettarle nella spazzatura. Uno dei tanti ritratti eseguiti nello studio, particolarmente curioso, è ricordato dai dipendenti di Fin i : si trattava d i una signorina che si volle far ritrarre c o n in mano u n vassoio col quale sosteneva i suoi prosperosissimi seni . Delle tante lastre fotografiche negative, relative a ritratti d i prostitute e accumulate n e i decenn i , solo una pervenne a l l 'Archivio: si tratta di una lastra fotografica b/n , formato 13x19 cm, che ritrae probabilmente Maria "orbetta " (il condizionale è d ' obbl igo) notissima a Treviso nel primo dopoguerra. Ad una delle tante prostitute che esercitarono nel casino di via Marzolo, una formosa ragazza proveniente da un paesino vicino a Maserada sul Piave e soprannomi nata " Gemma del ristoro" , Remigio Forcol i n , a nome anche dei suoi amici, il 27 maggio 1943 dedicò un lungo componimento poetico che terminava con un inno in suo onore: " Dal cas i no di Madama; Canteremo tutti in coro/ Viva Gemma del ristoro " . 25 Prostituta trevigiana anni '30 Foto negativa, cm F.A.S .T. Lastra 26 G. Fini 13x18 COMISSO D ESCRIVE L'ALBUM FOTOGRAFICO DELLE PROSTITUTE DEL CASINO DI TREVISO guardingo occultando con la mano aperta il centro della pagina, però si riuscì in qualche punto a vedere quello che ci voleva nascondere. Erano annotazioni particolari come: "raccomandata Gli chiesi di farci vedere il grosso libro che aveva portato. Questo è come il mio libro di bordo, disse, ma non posso mostrarvi tutto. Qui, da quando mia madre aperse la casa nel dal federale di Milano " oppure "raccomandata, dal seniore della millenovecentotredici, vi sono elencate tutte le signorine che vi ànno lavorato. Istantaneamente fummo attratti da quel libro aperto e ci alzammo per metterei accanto al signor Mario. Era un 'eccezionale documentazione. Vi erano scritte le generalità di ogni signorina, col rispettivo nome di battaglia, nomi che ricordavano anni lontani. Wanda, Sonia e Maruska in omaggio ai romanzi russi che si leggevano allora negli anni della prima guerra, quando ufficiali e soldati venivano in quella casa, che era nelle retrovie del fronte, per cogliere forse t 'ultima ebbrezza della loro vita. Accanto erano incollate le fotografie delle signorine, acconciate secondo la moda di allora, languide negli occhi cerchiati d 'azzurro e coi capelli tagliati corti. Alcune di queste fotografie le rappresentavano ignude, altre vestite succinte. Interposte alle pagine vi era qualche lettera, scritta da loro per presentarsi e per vantare le loro abilità. Qua/cuna dichiarava, con una calligrafia infantile, d 'essere "di tipo bolognese ", altra, "una cavallona in stanza " e molte altre, "tipo triestina ". Si sentiva battere il ritmo della storia. Trieste era stata liberata da poco. Il dopoguerra ispirò altri nomi: La Russa, La Viennese, ma quando si giunse all 'epoca della marcia su Roma il signor Mario si fece più milizia di Brescia " e altre ancora. La storia d 'Italia seguiva il suo corso nelle pieghe più segrete. Si giunse ai nomi di battaglia aderenti alla nuova epoca: La Balilla e Moschettiera, fino a quelli di Negretta, Beduina e La Negus che awertivano della conquista dell 'impero. Poi vi fu l 'intermezzo della guerra di Spagna con tante Carmen e Lolite, per precipitare negli anni della seconda guerra mondiale, dell 'invasione tedesca, dei bombardamenti aerei, ma la casa continuò a funzionare sempre e le donne si chiamarono Lilì Marlen e Frida. All 'arrivo degli alleati si dipinse accanto alla porta un marchio inusitato: Out of bonds, che vietava l 'ingresso a quei soldati in divisa, i quali come per vendicarsi si appoggiavano al muro di quella casa per singu/tare nel vomito, provocato dal pessimo vino bevuto in una bettola attigua. Le donne allora si chiamarono Mary e Miss, ma infine la vita riprese il suo passo regolare, per arrivare a questi anni ultimi in cui circolarono i nomi semplici e cristiani di Rita e Pia. Il libro venne chiuso e il signor Mario vi posò un braccio sopra come per preservar/o dalla nostra curiosità che non voleva cessare. da G . Comisso, Satire Italiane, Ed . Longanes i , M ilano 1961, pag. 192-95 27 U na riflessione Carl a C o rso Presidente del Comitato per i diritti civili delle prostitute Posso n o l e prostitute essere d iverse d a come la fotografi a l e restitu i sce? M agari senza c a lze a uto regge nti , sca rpe con i tac c h i a lti , pizzi c h e copro n o carn i u n po ' fl acc i d e i n pos i z i o n i sco ntate? U n ' i nti m a so l i d arietà si i stitu i sce tra p rostituta e fotografi a fi n d a l l e o rigi n i , fi n d e i tem pi di H i l l e d i C a m e ron , d i H ugo e d i N a d a r. La p rostituta è l ette ra l me nte c o l e i che si pone d i n a nzi , c h e mostra i l proprio co rpo ; l a concupiscienza oculorum, c h e tanti prob l e m i so l l eva n e l l e re l i- g i o n i rivelate, parte da q u i , da q uesta esposizione. Wa lter Benj a m i n h a ragi one q u a n d o affe r m a c h e l ' u o m o scopre attraverso l a fotografia q uesto i nconscio ottico, come , attrave rso l a p s i ca n a l i s i , scop re l ' i nc o n s c i o i sti ntivo. M a q u a l è la sua effettiva posta in gioco? D i n u ovo Benj a m i n c i soccorre c o n l ' ese m p i o d e l l a pescive n d o l a d i N e w H ave n : c o n i l s u o sguardo tra l ' i n do l ente e il seduce nte , resta q u a lcosa, seco n d o B e nj a m i n , c h e n o n s i riso lve n e l l a testi m o n i a nza d e l l ' a rte d e l fotografo H i l l , q u a lcosa che non può ve n i r messo a tacere e che i n e q u ivocabi l m e nte e s i ge i l n o m e d i c o l e i che lì ha vi ssuto . Oggi , c o n i l seco l o d i B e nja m i n o r m a i a l l e s p a l l e , d ovremo cerc a re a l posto d i u n n o m e proprio i l nome comune per d i re l o status e s i stenzi a l e , l a particol a re c o n d iz i o n e i n c u i versa c h i per sorte o per sce lta s i trova es posto i n q u a l c h e m o d o . Disegno di Beppe Mora 30 --------·····-- I KO NA P H OTO GALLE RY N e w Yo r k Ve n i c e J o i n t C o l l e c t i o n , . I KCNJ\ I'I·ICTC GJ\1.1. 151��( d i Ziva Kraus 30123 VEN EZ I A - Dorsod u ro 48 Te l . 041 5200428, 041 5 205854 - fax 041 5205854 e-m a i l : m a i l @ i ko n avenezi a . com www. i ko n ave nez i a . co m Berenice Abbott Magnetiom with key 1930 william s . burroughs and madonn a , new york 1 987 galleria wowephotography v. lo j acopo da ponte · • 30 · 36061 bassano del grappa (vi) wowe®wowe . it · Dopo 25 anni dall)ultima edizione e nel ventennale della morte dell)Autore ritorna il libreria il libro-evento di Giuseppe Mazzotti Ville Venete edito da Canova con la collaborazione della Provincia di Treviso/Assessorato e Foto Archivio Storico Trevigiano promosso dall1Istituto Regionale Ville Venete a cura di Lionello Puppi e Ruggero Rugolo ---·- ---., . r . ,;-� alla Cultura �-·'!>-;" ( \ '\. ( l\ \ Formato 24 x 32 cm su carta patinata 664 pagine, 890 illustrazioni in nero e a colori Rilegato con impressioni in oro e sovracoperta N elle migliori librerie Distribuzione: Cierre Distribuzione Editoriale Via Ciro Ferrari, 5 - 3 7 060 Caselle di Sommacampagna - Verona tel. 045185 8 1 820 fax 045/85 89609 - www. cierrenet.it E mail: [email protected] Per informazioni : Canova Edizioni, tel e fax 0422/3 823 83 e-mail: edizionicanova@zoppelli -canova .i t La Via Emi l ia è u n aero porto Franco Vaccari Mi era stato pro posto di parteci pa re ad u n a mostra fotografi ca s u l l a Via Em i l i a c h e si proponeva d i vedere q u a l i c a m b i amenti si fossero prodotti a q u i n d ici anni d i d i sta nza d a u n ri l evamento a n a l ogo . C ' era l a sensazione cond ivisa c h e q uesta strada , d a l u ogo ese m p l a re d i ge nerazi one d i identità , si fosse trasfo r m ata i n u n l u ogo dove l e ide ntità van n o a confonders i , a d i s perders i , a omogeneizzars i . R igu a rd a n d o u n d oc u m e ntari o , che era stato trasmesso d a l l a tel evisione u n a vent i n a d i a n n i fa , ho p o i constatato come q uesta i m pressione fosse fon d ata o ltre ogn i as pettativa . Era d iffi c i l e i m m agi n a re d i essere stati conte m pora n e i ad u n paesaggio c h e sem b rava appartenere p i ù a l te m po del m ito che a q u e l l o d e l l a stori a , con tutte q u e l l e b i c i c l ette fo rse messe lì da Zavatti n i (a ltro person aggio ri succ h i ato d a l tem po a profond ità i ncred i bi l i ) . Posto d i fronte a l pro b l e m a d i restitu i re u n ' i m m agi ne d i u n a rea ltà d iventata c aotica m i è semb rato che i l mezzo fotografico fosse d iventato pateticamente i n adegu ato e così ho deciso di p rovare con una te l ecamera d igita l e . I n q uesta sce lta forse si p u ò i ntravedere u n fondo d i pen s i e ro magico : l a com p less ità tecnologica del mezzo garantiva una risonanza con la complessità di ciò che volevo riprendere . Sentivo anche c h e avevo bisogno d i raccogl iere molta i nformazione pri m a di operare le scelte defi n itive. Ho deciso poi di restringere l ' attenzione alle immediate vicinanze d i Modena e , invece di andare a l l a ricerca d i q uanto poteva ancora soprawivere d e l l a V i a E m i l i a della tradizione, ho guardato a ciò che sembrava negarl a . Soprattutto ho seguito l e suggestioni destate da u n titolo c h e m i s i e r a presentato s u bito come quello definitivo: La Via Emilia è u n aeroporto. I l fatto è che tra Modena e Bologna c ' è un sorprendente n umero di aerei parcheggiati ai lati della strada; sono residuati bellici - fra i q u a l i un idrovolante - oppure piccol i aerei da turismo. In nessuna altra parte del l ' Italia c ' è qualcosa di simile, se si eccettua il Museo dell 'Avi azione a San Marino, anche questo, praticamente, s u l l a Via Emilia. U n a s i m i le presenza non può essere casuale, m a deve avere un sicuro legame con quella "fol l i a e m i l i a n a " che s i man ifesta nelle forme più d iverse e che ha nel culto dei motori uno dei sintomi più ricorrenti . La d i mensione di fol l i a traspare anche dal fatto che gli e m i l i a n i , che tradiscono in modo così plateale la loro ansia d i evasione, in realtà sono una delle popo l azioni più sedentarie e più legate alle proprie radi c i . A suggerire l ' idea del l ' aeroporto concorre l a molteplicità di etnie che vi si possono incontrare, come si può notare dalla quantità di donne, o presu nte ta l i , che sostano appoggiate ai cartel loni pubb licitari esoticamente svestite. E poi ci sono tutte q u e l l e parabole che, come enormi zecche, i nvadono le case fatiscenti che costeggiano la strada: non seguono le rotte degl i aere i , ma captano voci e i mmagin i di paesi lonta n i . L a Via E m i l i a è d iventata " u n luogo d e l l 'altrove " , dove le identità rimangono sospese i n attesa che i desideri si real izzino. Forse è per questo che, mentre gli extracomunitari s i sintonizzano s u l l e loro televisioni e le belle d i notte pensano alle case che hanno dovuto lasciare, gli e m i l iani mettono aerei nei cort i l i sognando d i evadere. 39 Asolo Golf Club Alle spalle, la rassicurante presenza delle prime pendici delle Prealpi Venete, davanti le inconfondibili ondulazioni delle Colline Asolane. Asolo Golf Club, immerso nell'incantevole Valcavasia, è l'ambiente perfetto per i golfisti e gli sportivi alla ricerca di servizi di livello superiore. Asolo Golf Club è inoltre perfetto per incontri aziendali di alto livello, per una nuova raffinata strategia di pubbliche relazioni. I SERVIZI: Campo golf a 2 7 buche Scuola Golf Campo pratica _[, Campi da tennis _, Piscina scoperta _u Sauna __!,., Fitness � Campo calcetto _v Foresteria � Appartamenti _L; Sala Convegni Ristorante _v Bar ( Club House di 4000 mq � Golf & FashionStore Via dei Borghi, l 3 1 034 - Cavaso del Tomba Treviso - ltaly Per informazioni: Tel. 0423 942241 Fax 0423 543226 E-mail: club@asologolf. it http://www.asologolf.com Franco Fontana Nudo 1983 Da fotografia a colori c o n t e m p o ra n e i conservano P iergiorgio Bra n z i A l l ' inizio degl i anni Ottanta lessi da q ua lche parte che ogni anno venivano scattate oltre quattordici m i l i ardi d i fotografie. Dopo quella data sono arrivati i giapponesi con le raffiche di otto fotogram m i al secondo, e per fortun a non conosco i dati recenti, nel caso qualcuno abbia avuto i l cattivo gusto d i calcolarli. O ltretutto non va trascurato i l fatto che assieme a l le im magi n i fotografiche traci m ano n e l quotidiano anche quelle cinematografiche e televisive, dato che la memoria (a mio giud izio) trattiene sempre e soltanto " im magini fisse " . Sono notizie che potrebbero spi ngere qualcuno a fru l l a re la macchina fotografica d a l l a finestra e passare ad a ltra attività. Al contrario, sono considerazion i che a me danno grande consolazione ogni q u alvolta mi riprometto d i mettere ordine nei negativi , avviare una qualche forma di archivio orga n ico. Preferisco affidarmi ad una registrazione sostanzia l mente m nemonica. Mi conforta, i nfatti, la constatazione che nonostante tutto a lcune i mmagi ni riescano, per qualche misterioso motivo, a tirare fuori la testa d a l l a piena mediatica che monta giorno dopo giorn o , rimanere a ga l l a , farsi ricordar e e diven i re com une patri monio figurativo. Sono questi i negativi che m i i nteressano, che non perdo d i vista. E non è necessario che il soggetto costituisca sorpresa, sia sconvolgente, abbia un contenuto drammatico. Guardate ad esempio questa immagine (è qui che volevo arrivare, naturalmente, con il tortuoso preambolo) del " salotto buono" di casa Pasol i n i a Casarsa della Delizi a . È una i mmagine che nessuna scena e nessun personaggio anima. È, né più né meno, che una silente stanza spoglia e d isabitata, i l disegno d i una scatola da scarpe vuota (ma fotografare " è " d isegnare). Ma dice a sufficienza sulla personalità e sulla vicenda del personaggio che vi ha vissuto, sul la sua collocazione sociale, sul suo costume di vita. I l divano, ad esempio - elemento d i arredo inconcepibile in una casa contad ina - pretenzioso seppur l iso, i ndica chiaramente una condizione di piccola borghesia, in d ignitosa parsimonia di mezzi. Le due finestre sul Corso principale (una è rimasta fuori d a l l ' i mmagi ne) suggeriscono un vi l l ino a due piani e quanto i l padre , ufficiale d i carriera , tenesse a d u n a posizione d i prestigio e di perben ismo nel l ' ambito paesano. Il piccolo lampadario e le tende a l l e finestre, rivalsa da parte dell 'amata madre s u l l ' arido schematismo anche mentale paterno, inondano la scatola-salotto d i quella particolare luce fi ltrata che sembra animare le cose inanimate. È un ambiente severo, che a suo tempo, da ragazzo, avrei potuto frequentare per qualche ripetizione di latino. Il negativo d i q uesta i m m agine _lo conservo con particol are attenzione, non lo perdo certo di vista. Se andasse perduto sarebbe un fatto estremamente ri provevole, ma poco o n iente d i p i ù : q u e l lo c h e l ' i m m agine d ice, o cercato di d i re a c h i ha vol uto leggere , lo ha gi à detto. L ' u n ica conseguenza sicura è che non potrei certo evitare d i ven i r cacciato a l l ' inferno per " accid i a " . 44 Un autoritratto di Piergiorgio Branzi a Kiihn (2000) Piergiorgio Branzi, fiorentino, comincia a fotografare nei primi anni Cinquanta ottenendo immediata notorietà in Italia e all 'estero. Partecipa all'intensa e innovativa esperienza dell'editoria giornalistica del dopoguerra, registrando la nascita convulsa della società di massa, il formalismo dei comportamenti della nuova borghesia, il graduale processo di omo/ogazione consumistica. Negli anni Sessanta passa al giornalismo. La sua attività professionale lo porta a vivere alcuni anni a Mosca, quale primo corrispondente occidentale nell 'Unione Sovietica, e poi a Parigi. Commentatore al Telegiornale e "inviato speciale" realizza inchieste in Europa, Asia, Africa. Sulla sua opera sono state ordinate numerose mostre personali, in Gallerie private e Musei pubblici. Una rassegna antologica è stata organizzata presso / "'Istituto Italiano di Cultura" di Colonia, nella primavera del 2000. Una selezione delle sue opere fotografiche è stata inserita nella mostra "ltalian Metamorphosis", ordinata ne/ 1995 al "Guggenheim Museum " di New York. Ha partecipato alla "Biennale di Venezia " nella sezione "Cento anni del ritratto italiano". Un ampio portfolio delle sue immagini è stato esposto a Parigi, al "Carrousel du Louvre", nell 'ambito del "Mais de la Photographie 1998". Sue fotografie sono state acquisite dal "Fine Art Museum " di Houston (Texas) e dal "Museum of Modern Art" di San Francisco. Piergiorgio Branzi Casa di Pier Paolo Pasolini a Casarsa 1995 Mario Giacomel l i ( 1925-2000) Un grande fotografo, un amico, in un ritratto inedito di Piergiorgio Branzi del 1956 Re nato Me neghetti L a conservazione delle opere: i l mio ricorrente incubo. Motivato del resto, perché il problema mi perseguita da più di mezzo secolo nel corso del quale ho dipinto in med ia venti opere a l l ' an n o e oggi sono veramente tante da conservare. Come non bastasse per necessità interiore, ho ricomprato quasi tutto quello che avevo venduto e ora sono centinaia i metri di scaffa l i che si parano davanti ai mal capitati visitatori del mio studio. Studio è u n eufemismo, d i struttura industriale si tratta. U n po' la warhol iana factory. Il problema si è acutizzato dal 1979, anno in cui ho dato avvio al periodo " Radiografie " , quindi ad una tecnica m ista tra fotografi a e pittura. Questa particolare tecnica richiede l ' uso di sofisticati colori e specia l i vern ici che restitu iscono la l u m i n escenza della origi naria lastra. Benedetto Roentgen maledetto Roentgen. Proprio perché l u m inescenti temono la l uce solare. Le " Radiografi e " : creature nottu rne che vanno oscurate d i giorno. Q u asi oggetti d i Moldoviana memoria che per fortuna non temono la l uce artificiale e q u i nd i possono essere tra n q u i l lamente esposte in i ntern i . Come scrive Zannier " a caccia di ombre " e d i ombra devo aggi ungere. Ecco a l lora che in grandi sacchi d i naylon nero (come quelli della spazzatura) vengono i nfi late le opere, operazione resa d ifficile d a l l a grande d i mensione che abitualmente uso, preventivamente protette da uno strato di morbida ovatta che l asci respirare e non strisci l a delicata vernice finale e poi grandi scatole d i cartone (quello grosso e d uro, da nove) che le protegga da colpi e ancora una sigi l l atura finale perché non entri l a polvere che tutto d ivora. E ancora la catalogazione e la foto esterna al b l i ndato orpello per poter riconoscere l ' opera e fi nalmente sullo scaffale. A ben analizzare tutta q uesta l aboriosa serie d i operazioni ancora non basterebbe. Ecco i l mio incubo ricorrente. Renato Meneghetti Renato Meneghetti nasce nel 194 7 a Rosà di Vicenza e la sua opera di artista si compie entro cinque chilometri da qui, ora nella fortezza di Romano d'Ezzelino, dove è vissuto in giovinezza, ora nelle diverse ville palladiane che ha restaurato e abitato. Ha passato un terzo della vita viaggiando per curiosità del mondo. Parla solo attraverso le sue opere. Dopo i primi interventi, presentati negli anni Sessanta da amici e artisti come Munari, de Chirico, Fontana, e una sequela di concorsi ed esposizioni giovanili, ha interrotto ogni rapporto con il "sistema dell'arte ", ha riacquistato pressoché tutti i suoi lavori e non presta opere se non a istituzioni pubbliche o musei. Predilige la pittura, non ama esibirla. Si è impegnato senza regolarità anche in altre espressioni, come la musica (Biennale di Venezia, 1982) e il cinema (Biennale di Venezia, 1983). Renato Meneghetti Ritratto di Proserpina nella luce 1997 alcool su tela, 143x87 cm Marco M iré Conse rva re l e i m m agi n i d igita l i U n a volta digitized, una fotografia cambia completamente q u a l ità rispetto a l l ' origi nale fotoch i mico. L ' i mmagine viene sudd ivisa i n punti (pixeD colorati e la quantità d i questi per centimetro (o megl io, per inch), stabil isce la risoluzione (la nitidezza) e con q uesta la lettura dei dati informativi , in dettaglio. Fisicamente l ' immagine d iventa una formula matematica che richiede uno spazio reale misurato in bytes e ogni byte contiene informazioni per creare i n s i ntesi i l documento, come molecole in sta s i , in attesa di essere richiamate da un programma per ricom pors i . lo lavoro c o n la fotografia trad izionale e i l video d igita l e , nel l ' ambito d i progetti d i a n imazione tridi mensionale. Per sicurezza si creano " specchi" del l 'arch ivio su C D per back up, oltre a l l ' arch iviazione su hard drive. L ' i mmagi ne d igitale è poi sottoposta a variazioni e a i nterventi artistic i , creando versioni nuove del docu mento, a loro volta i ngorde d i spazio nel l ' hard disk. Nel prossimo futuro prevedo che tutte le nostre i m m agi n i , documenti visivi e parole, verranno i ncise in blocchi d i RAM ; non avendo parti mob i l i , agisce come un information capacitar, dove gli arch ivi sono organizzati in una form ula a densità l i m itata solo d a l l a Tecnologia. Marco Miré Autoritratto 1994 da immagine a colori È nato a Las Angeles, dove vive e lavora, nel 1967. Dopo un corso di pittura e scultura all 'Accademia di Beffe Arti di Venezia, ha studiato animazione tradizionale presso il California College of the Art di Oakiand e si è specializzato presso l 'Art College of Design di Pasadena, California. Come progettista, disegnatore, mode/latore e animatore ha collaborato alfa Sony fmagesoft di Santa Monica nello sviluppo interno Pfaystation. Lavora come animatore 3D in tempo reale per trasmissioni televisive e per fa Spine Cycfe Entertainment, Universa/ Studios, California, come mode/latore e animatore di personaggi 3D, concept design, creatore story-board. Ha collaborato al film My Favorite Martian e lavorato come animatore di personaggi e per fa creazione di sincronia /abiafe e di tracce di movimento per fa Avai/ab/e Light, Burbank, California. Marco Miré Fotogramma da un film digitale Las Angeles 1994 da i mmagine a colori 47 L ' arc h ivio de l circolo " La Gondola " " La Gondola " , uno dei sodalizi di maggior tradizione, possiede un Fondo Fotografico che per qualità e compattezza storica può essere considerato fra i più interessanti del nostro Paese. Esso s i è costituito nel tempo grazie a u n ' i l l u m inata d i s posizione statutaria che i mponeva ai soci vincitori d i concorsi , naziona l i o i nternazion a l i , di donare al Circolo una copia delle loro i m magi n i . Con i l tempo la d i s posizione divenne prassi abituale anche per i soci che com unque avessero su perato positivamente il giud izio critico del C i rcolo, in genere particolarmente severo. A questo n ucleo " storico" composto dai vintages dei grandi maestri della Gondola - Monti , Berengo, Roiter, Del Pero , Bruno, Del T i n , ecc . - si sono aggiunte le foto dei soci più recenti oltre ad un consistente nucleo di opere di fotografi terzi che, specie negl i a n n i '50, i ntratten nero rapporti di amicizia e scambio con " La Gondo l a " . Fan parte di questa sezione fotografie di G i acome l l i , Branz i , Balocch i , Giova n n i n i , Farri e molti altri . A partire dal '94, i nfi ne, il C i rcolo ha i ntensificato l ' azione d i recupero d i fondi fotografici degli e x soc i , indi pendentemente dalla celebrità dei nom i , i ntendendo in tal modo porre a l sicuro un patrimonio qu anto meno di conoscenza, desti nato in molti casi a l l a dispersione. Oggi , rispetto al n ucleo origi nale, l ' a rch ivio si è più che tri pl icato contando più di seim i l a stampe, prevalentemente in bianco e nero, come si è detto molto selezionate e storicamente omogenee coprendo in pratica l ' evol uzione fotografica italiana dalla n ascita del l a " Gondola" (1948) ai giorni nostri. Se, dunque, sotto il profilo delle acquisizioni l ' azione della " Gondola" può essere ritenuta soddisfacente , surrogando in modo esemplare la carenza istituzionale, non poca preoccu pazione desta la conservazione e la gestione di un simile patrimonio. C ' è da considerare innanzitutto che " La Gondola" s i muove i n assoluta assenza d i mezzi e di risorse finanziarie (tutti i fondi sono stati acq u i s iti a titolo gratuito) e anche la m ateriale collocazione del l ' archivio ha costitu ito sino a poco tempo fa u n notevole problema. C i s i è subito resi conto c h e l 'adesione anche ridotta ai normali parametri d i conservazione avrebbe comportato un i m pegno fi nanziario del tutto sproporzionato a l l e risorse del C i rcolo ; ne è conseguita una pressante ricerca d i sostegno presso organismi pubblici c h e s i nora h a n n o risposto i n m isura d iscreta. È stata trovata s i stemazione del l ' archivio presso i Civici Musei venezia n i , s i sono awiate grazie a fi nanzi amenti della Fondazione Carive e Provi ncia di Venezia le procedure di i nformatizzazione, la duplicazione degli originali, l 'acquisto di buste e scatole a norma, ecc. 48 " La Gondola" in u n a recente formazione U n lavoro, come si può intuire, di q uantità e q u a l ità rilevanti svolto d a i soci con i m pegno e ded izione ma che comunque richiederà tempi pi uttosto l u ngh i . Si porrà successivamente il problema della gestione e del l ' util izzo del l ' arch ivio che com unque verrà posto, con tutte le cautele del caso, a d isposizione della comu nità. È i m pensabile che vi s i possa far fronte con l e risorse umane del Circolo di cui sinora s i sono evidenziati tutti i vantaggi (nessun costo, flessibi l ità d ' i m piego, ampia dispon i b i l ità) ma delle q u a l i n o n s i possono ignorare i l i m iti ( precarietà del l ' im pegno, d i somogeneità della preparazione culturale e cosi via). Sarà d u nque necessario pensare a un organismo composito che accolga le migliori q u a l ità della gestione pubblica e privata e garantisca oltre a l l a a m m i n i strazione e valorizzazione del Fondo attuale anche il suo progressivo incremento; le opportun ità al riguardo non mancano. Pur nella parzi alità dei risu ltati s inora raggi unti , q uesto della " Gondo l a " rimane, per quanto a nostra conoscenza, un episodio del tutto i nedito nel panorama fotografico n azionale. U n esempio cui altri sodalizi potrebbero far riferimento i n attesa di uno (sperabile) i ntervento organico di sostegno e d i coord inamento da parte degl i orga n i istituzion a l i , s e n o n altro tenendo conto del l ' i nteresse che la fotografia italiana sta suscitando negl i operatori e nei col lezion isti anche i nternazionali che, peraltro, si muovono secondo u n ' ottica s pecu l ativa ben lontana dalle fi n a l ità che animano i l nostro Circolo. Manfredo Manfroi , Presidente del Circolo La Gondola. L a fo t o g r a f i a a l l ' U n iversità Su lla sogl ia dell ' immagi ne . Wim We nders fotografo Fra ncesca Del l a Toffo l a Essere Sulla soglia dell 'immagine è come essere davanti ad un i m m agine reale, quella della finestra, o veros i m i l e , quella della fotografia o del fotogram m a fi l m ico, o ancora immaginaria e i mmaginata , q u e l l a del d igitale o dei sogni . Quando guardo le i mmagin i di Wim Wenders siano esse fotografiche o c i nematografiche m i sembra di essere come davanti ad una finestra ad amm i rare u n paesaggio: sono i m magin i calme, statiche, immob i l i da non destare altro coinvolgimento se non uno sguardo l ungo, forse alla ricerca d i un i m previsto, un cane d i passaggio o u n fi lo d 'erba in movimento. Osservando Scritto nel West' il paesaggio, vero protagon ista, appare desolato, non compaiono esseri umani ma solo strade, edifici e negoz i . Non traspare un giudizio ma solo un 'evidente volontà d i registrare qualcosa che da un momento a l l 'a ltro potrebbe scom parire. Con uno sguardo frontale, il più obbiettivo poss i b i l e il fotografo si fa custode di l uoghi per la maggior parte abbandonati e deserti registrandone colori , luci, forme e . . . scritte, che riempiono l o spazio vuoto "come u n triste epitaffio"2• Descrittive ed essenzia l i , le immagini d i Wim Wenders rivelano una certa d i pendenza verso la fotografia americana di paesaggio, in particolare on the road ma non solo. Ecco mostrarsi i distributori di benzina e i cartelloni pubbl icitari cari a Walker Evans, le strade desolate e i juke-boxe di Robert Frank e ancora i colori a l l uc i n ati e le luci nottu rne esplorati dai New Topographics. Nel l ' i m m aginario "wendersiano " i l paesaggio si mostra così come appare senza m a n i polazioni con il suo nuovo volto triste, quasi romantico, perché sta per scomparire. Il canone della bel lezza3 del paesaggio come l uogo incontaminato non ha p i ù va lore, ciò che conta , ora, è la verità•. Ma l a verità non è mai uguale per tutti. Anche le fotografie d i Wim Wenders s o n o una d e l l e molte i nterpretazioni della realtà. "Ogni fotografo scatta le fotografie che ha già dentro d i sé; vede ciò che vuole vedere; scopre ciò che vuole scopri re " 5 afferma l ' a utore. La percezione è d ifferente per ognuno, cambia i l punto di vista visivo ma soprattutto inte l l ettivo. La fotografia "documentaria " preferita a q u e l l a " artistica" rivela il suo impasse: l ' i mmagine rivelata rimane sem pre e comunque il documento d i u n ' a ltra realtà, quella vista con gli occhi e con il cuore del fotografo . Di fronte a tale concl usione Wi m Wenders propone un 'etica del l ' i mmagi ne, un rispetto per ciò che s i vede, per il l uogo, per l ' atmosfera e ancora per le persone stesse. Stare s u l l a soglia del l ' i mmagi ne, a l lora, significa rispetto per ciò che vediamo, amore per ciò che ci circonda ; oltrepassare la sogl ia senza q ueste emozioni è come rompere la fi nestra con un pugn o , s paccare l a cornice su d i un tavolo o sempl icemente fotografare chi non vuoi essere fotografato. " La fotografia può essere un atto di violenza "•. 1 Written in the West (Scritto n e l West) è i l primo l i b ro di fotografie d i Wim Wenders, Jaka Book, 1987 ' Cit. Wim Wenders, The Act of Seeing (L' atto di vedere), U b u l i b r i , Milano 1998, p. 117. ' Vedi Robert Adams, ' Vedi 5 Vedi L a bellezza in fotografia, Bol l ati Boringhieri , Torino 1995. Intervista a Wim Wenders, cap. 4 , p. 61-66 della tesi in questione. Intervista a Wim Wenders, cap. 4 , p. 61-66. ' Ci ( Wim Wenders, L 'atto di vedere, p. 120. Francesca Della Toffola si è laureata in lettere, presso l 'Università Ca' Foscari di Venezia nell'anno accademico 1999/2000 con il prof Itala Zannier (correlatore il prof. Fabrizio Borin) ed ha presentato uno studio dal titolo S u l l a soglia del l ' i m magine. Wim Wenders fotografo . Wim Wenders da Scritto nel West 1987 50 Wim Wenders da Scritto nel West 1987 51 Segna l azi o n i L ib ri N . G . Smeri l l i , Puglia. Fra Terra e Aria, Aeronautica M i litare Ita l i a n a , 111 Regione Aerea, Bari 2000. Questo ultimo fotol ibro di N icola G i useppe Smeri l l i , mi sembra il più bel l ibro fotografico pubbl icato i n Ita l i a nel 2000. Raccoglie c i rca centocinquanta fotografie aeree, riprese a bassissima quota nella regione di Pugl i a ; immagini non soltanto spettacolari , m a che i l l ustrano c o n inte l l igenza sorprendente, vari b r a n i d i . paesaggio, d i arch itetture e d i vita, secondo un iti nerario u rbanistico e sociologico, che compone un autentico saggio s u l l a morfologia geografica e u m a n a d e l l a regione. Contiene coerenti s aggi di Maria Gorti e Carlo Ossola. nel l ' am bito amatoriale. Questo libro ospita una serie suggestiva di i mmagi ni della val l e del Biois, eseguite negl i a n n i Sessanta , e che oggi "valgono" anche come testimonianza di un paesaggio natura le ancora i ntaccato, avvolto dal profumo del l ' a ntico, e q u i osservato come l uogo d i serenità . F. Roiter, Venezia. 1891-2001, Vianel l o , Treviso 2000. Uno s pettacol are foto l i bro, che mette a confronto cinquanta i m magi ni del l a storica pubblicazione in fotocol l otipia edita da Ferdi nando Ongan i a , Calli e Canali in Venezia tra il 1890 e il 1891, con a ltrettante fotografie a colori , rea l izzate appositamente da Fulvio Roiter, dagli stessi punti d i vista. U n testo di ltalo Zannier i l l ustra l 'opera d i Onga n i a , che fu il più i m portante editore di i mmagin i del secolo scorso, non soltanto a Venezia . W. Von Gloeden, Fotografie, Alinari, Firenze 2000. "Capolavori d a l l e col lezioni Alinari " , è il sottotitolo di questo raffinato catalogo ded icato a l l a pri ma ampia rassegna sul " barone-fotografo di Taorm i na " , ospitata a Palazzo Vecchio a Firenze. Un l ibro di l i m itate d imensioni (fi nalmente) m a ricco ed esaustivo, sia per il numero delle im magi n i pubblicate, spesso sconosciute, sia per il saggio i ntroduttivo di Charles-Henri Favrod. M ichele Falzone del Barbarò, tra i prim i in Ita l i a a studiare questo sign ificativo fotografo tedesco, non è potuto essere presente a l l a vern ice del l a rassegna; è scomparso nella notte precedente, per u n improvviso malore. Tra i pochi i n Ita l i a a "capire " la fotografia , rimane n e l nostro più vivo ricordo, e credo questa mostra e q uesto l i bro debbano essere dedicati a l l a sua memoria. S . Berseli i - L. Gaspa rin i , L 'archivio fotografico, Zaniche l l i , Bologna 2000. Com p i l ato da Si lvia Bersel l i (che in Ita l i a è la più i m pegnata, da a n n i , nello studio delle problematiche relative a l l a conservazione e al restauro della fotografia) e da Laura Gaspari n i , conservatrice d e l l ' Archivio fotografico della Bibl ioteca Civica di Reggio Emi l ia , questo manuale s i aggiunge a poche altre opere s u l l ' argomento consulta b i l i in Ital i a (è recente anche il volume di l . Zannier e D. Tartagl ia, La fotografia in archivio, Sanson i 2000). È u n 'opera valida sotto il profilo scientifico ma anche quello pratico. I l vol u m e , a m piamente i l l u strato, v a raccomandato a chi s i occupa d i archivi fotografici e a i col lezionisti. AA.VV. , Via Emilia. Fotografie, luoghi e non luoghi 2. Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, Ed. Comune d i Rubiera Linea di Confi ne, 2000. La fotografia è fi losofi a , lo diceva a nche Stri ndeberg. lo lo ripeto da a n n i , senza molta fortu n a , tra gli ascoltatori , che i n s istono nel pensare che l a fotografia sia una mera tecnica " riprod uttiva " . S e volete una prova, leggete questo l ibro esempl are; leggete i testi (Antone l l a Russo, Roberta Valtorta, M arco Fincardi) e le i m magi n i (Gui d i , Baltz, Barbieri, Vaccari , De Pietr i , Niedermayr), magari nel ricordo d i Paolo Costanti n i , che per primo avviò da noi, con fatica, questo percorso. L. Monti , American Landscape - Paesaggio americano, Amadeus , Sol igo 2000. Questa volta Luciano Monti , del quale è noto un mega l ib ro d i ritratti d i n o b i l i veneti , s i è dedicato c o n eguale i m pegno, anche formale, al paesaggio; a l paesaggio m itico dell 'America, rivivendo gli spazi esplorati dai Watkins e dagli Adams o dai Weston , q u i spesso presenti i n emozionanti immagini d a l l ' i ntenso e calibrato chiaroscuro. l testi introd uttivi sono di Douglas Kirkland, Lanfranco Colombo, Enrico Guse l l a . P. More l l o , Gli Incorpora. 1860-1940, Istituto Su periore per la Storia della Fotografia - Alinari , Firenze 2000. È u n 'opera esem plare di fi lologia e storia della fotografia ; la vicenda degl i I ncorpora, fotografi a Palermo, è stata anal izzata con si ngolare puntual ità da Paolo More l l o , che mi sembra essere attualmente lo studioso più dotato in Ita l i a per q uesti studi specifici, "sulla fotografia " , invece troppo spesso affidati o affrontati con superficial ità giornal istica, o , ben che vad a , con accattivante m a marginale concettuosità letteraria. Questo monu mentale volume, di trecentotrenta pagi ne, è un modello editori a l e , che copre o ltretutto uno spazio poco noto della fotografia ita l i ana nel Sud d ' Ita l i a . Altri testi, coerenti per scientificità, sono d i Monica Maffiol i , Salvatore e Mati lde I ncorpora, Alessandro Uccello, Alessandra Ferrighi e U rs u l a Mazzola. E . Q u i re s i , La valle del Biois, Nuovi Sentieri , Falcade 2000. La collana " Fotografi di montagna " , recentemente avviata da Be p i Pellegri non , si arricchisce, dopo il volume ded icato a La l lo Gadenz, di u n 'opera antologica rea l izzata dal fotografo d i Cremona Ezio Q u i resi , attivo fi n dagli a n n i Cinquanta, n o n solo 52 53 Foto Arc h ivio Storico Trevigiano Notizie via San Liberale, 8 3 1 1 00 Treviso Tel. 0422. 656139 Fax 0422. 4 10749 a c u ra d i Ad r i a n o Favara RESTITUZJONI Segreteria: Foto Archivio Storico Trevigiano e-mail: [email protected] fondale ap,posita fragile ed in vari punti è logora. Lungo i convenzione, è stato depositato presso il quindi, tramite una margini di chiodatura si è variamente sfi La Provincia di Treviso - Assessorato alla Foto Archivio Storico Trevigiano. brata, lacerata, sfilacciata . . . La pittura non Cultura, ha provveduto nello scorso anno Dipinto su tela di cm 250x250, reca dipinta sembra presentare fissativi o vernici di fini ad affidare al dott. Dinetto di Treviso, noto su un bordo la scritta M. Moro. Leggiamo tura, sia perché effettivamente nella pittura restauratore di opere d'arte, il recupero di dalla relazione Dinetto di scenografia si preferisce generalmente un importante fondale fotografico otto (Nuova Alleanza Cooperativa) all'atto della non applicarne, sia anche perché il colore centesco, opera del pittore Marzio Moro', valutazione di intervento sull'opera pitto denuncia una marcata ossidazione " . autore di numerosissimi fondali eseguiti con rica: " Eseguito presumibilmente a tempera L'opera è stata successivamente montata su l a tecnica dell'encausto, già appartenuto su tela di cotone, presenta la tipica materia un apposito telaio, quindi è stata pulita, allo primo studio fotografico di Treviso, lo pittorica opaca e luminosa dei dipinti da sono stati suturati gli strappi e le lacerazioni, Studio Ferretto, poi passato in proprietà scenografia. L'opera è conservata arroto è stato consolidato il colore ed infine il allo Studio " Fotografia Paggiaro" sito, fino lata, colore verso l'interno e senza telaio. dipinto è stato foderato a doppia tela di lino a pochi anni fa, in piazza San Leonardo Questo tipo di disposizione è di per sé puro e messo definitivamente in telaio. Il dove esisteva ancora il lucernaio protetto da pregiudizievole ed ha contribuito in parte al dipinto è stato poi collocato in parete nel tendaggi per l'esposizione a luce naturale. Il degrado dell'opera . . .la tela di supporto è l'atrio del Foto Archivio Storico Trevigiano. stesa dal dott. ' v. Fotografia e fotografi nel Veneto di !taio Zannier Il fondale fotografico ottocentesco del pittore Marzio Moro, già appartenuto allo studio Ferretto di Treviso, poi dello Studio Paggiaro. 54 ÈA DISPOSIZIONE IL CD-ROM CON MILLE rapidi processi di trasformazione della so cietà che hanno reso inevitabilmente obso FOTOGRAFIE SULL'ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE leti, non solo tecnologicamente, i modi di DEL TREVIGIANO produzione propri della fase del cosiddetto È disponibile presso il F.A . S . T. - Foto Alla base della realizzazione, sia della mostra l' Archeologia Industriale del trevigiano che fotografica sia del presente sussidio infor vecchie matico attinenti l'archeologia industriale, sta industrie del territorio, nonché il numero la campagna di recupero dei documenti monografico di "Fotostoric a " sul tema. Il fotografici relativi alle vecchie fabbriche, CD-Rom è stato duplicato a cura di Unin tuttora in corso, promossa dal F.A.S.T. per dustria-Treviso. E' in corso l'invio di copia evitare che del CD-Rom alle Scuole e Biblioteche del ancora, irrevocabilmente perduto un patri- propone 1000 immagini delle territorio: le Associazioni e gli studiosi pos sono eventualmente richiederne copia direttamente al F.A.S.T (te!. 0422 6 5 6 1 3 9 - . andasse disperso o, peggio monio insostituibile di informazioni. Molti sono i titolari di industrie e i collezionisti che hanno risposto all'appello, rendendo pos sibile la costituzione di un fondo fotografico fax. 0422 4 1 0749 ) . Il fondale fotografico con balaustra e colonna nella originale disposizione dello Studio fotografico Paggiaro "capitalismo paternalista" veneto. Archivio Storico Trevigiano il CD-Rom sul I l tema dell'archeologia industriale è im dedicato al tema, che potrà essere ulterior portante in termini culturali sia per i richiami mente implementato in futuro con la colla alla storia dell'evoluzione delle nostre im borazione di quelle persone che decideranno prese e dei loro modi di produzione, sia per le di offrire a loro volta un aiuto alla crescita suggestive ipotesi di recupero e riutilizzo che del database dell'archivio, consentendo la ri da più parti vengono suggerite per edifici che produzione digitale delle immagini attinenti hanno un valore architettonico autonomo e edifici non ancora rappresentati. caratterizzano con la loro presenza il ter L'iniziativa della Provincia di Treviso ha ot ritorio. La Provincia interviene nel dibattito tenuto un notevole riscontro di interesse da attualmente in atto, con questo contributo parte di studiosi, architetti, storici, editori e informativo multimediale che riprende ed studenti universitari, ma anche, in modo approfondisce i contenuti dell'apprezzata inaspettato, ha destato la curiosità e l'entu mostra fotografica itinerante realizzata dal siasmo del pubblico in genere. Foto Archivio Storico Trevigiano. Nella Marca trevigiana sono numerosi gli edifici degni di interesse: le filande di Motta a Mogliano e dei Collalto a Susegana, il ca napificio di Crocetta, l a fonderia di Santa Maria del Rovere e il molino Mandelli alla Fiera in Treviso, le fornaci da calce (calche . re) di Spresiano e Crocetta o, ancora, le antiche fornaci degli Appiani e dei Guerra Gregari : quest'ultima, sorta nel primo ' 8 0 0 , f u tra le prime ad attrezzarsi c o n i forni Hoffmann e da essa uscirono i mattoni im piegat5 per ricostruire il campanile di San Marco, dopo il suo crollo. Proprio le foto storiche, che testimoniano le condizioni di vita e lavoro in fabbrica tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, Ritratto di bambino Studio Ferretto, Treviso 1 907 Il fondale è lo stesso qui presentato costituiscono oggi una fonte di docu mentazione insostituibile per studiare quei 55 PASSAGGI FOTOGRAFICI Comune di Mestre-Venezia, responsabile COMUNE DI PADOVA TREVISO, MAGGIO 200 1 dei progetti fotografici Venezia-Marghera, ASSESSORATO ALLA CULTURA del CENTRO NAZIONALE DI FOTOGRAFIA Dottor Adriano Favara, Direttore Arei Educazione Permanente di Treviso dell'Archivio Fotografico della Provincia di presenta la Treviso, e di Guido Guidi, fotografo. LA REALTÀ FOTOGRAFICA IN ITALIA. fotografici" che si terrà a Treviso dall' l l al Il terzo incontro, venerdì 25 maggio alle ore Istituzioni, fondazioni e gallerie a confronto 2 7 maggio 200 1 . La rassegna viene dedicata 2 1 . 00, presenterà i lavori più recenti di nuova edizione di "Passaggi alla fotografia di paesaggio, Gabriele Basilico e Olivo Barbieri; i due Padova, ex Fornace Carotta, attraverso una serie di incontri pubblici e di autori illustreranno alcune recenti campagne Via Siracusa - Piazza Napoli quest'anno esposizioni, con la presenza di alcuni tra i fotografiche alle quali hanno partecipato. 7 febbraio - 30 marzo 2 0 0 1 principali critici e fotografi europei. Le La ore 2 1 . 00 conferenze, tenute presso l'Aula Magna presenterà dell'Istituto Magistrale Duca degli Abruzzi collaterali. Presso la di cinque autori contemporanei ( Guido Guidi, Treviso, offriranno l ' occasione per rassegna, curata da inoltre Marco due Zanta, esposizioni Galleria Vanzella, conoscere e confrontare diverse esperienze Gabriele Basilico, legate alla rappresentazione del territorio, Giovanni Chiaramonte, Luigi Ghirri) a Vincenzo Castella, PROGRAMMA FEBBRAIO con l'aiuto di curatori e critici, ed inoltre, confronto con cinque autori dell'Ottocento Mercoledì 7, ore 2 1 . 00 attraverso alcune proiezioni, i lavori più ( Giacomo Caneva, Carlo Naya, Giorgio Photology (Milano ) : recenti di tre figure di spicco della fotografia Sommer, Robert Mac Pherson, italiana. Alinari ) . Fratelli Il primo incontro, venerdì 1 1 maggio alle esposti i lavori di cinque fotografi italiani Alla Galleria Paraggi verranno ore 2 1 .00, sarà con Emmanuel Hermange, della critico noramica sulle nuove direzioni linguistiche francese, già vice-direttore della generazione più recente; una pa " Dell'arte di collezionare fotografie " . Interverrà: Davide Facciali Venerdì 9, ore 2 1 . 00 Il Centro Etnografico Ferrarese: Recherche Photographique; Maria Anto da parte di autori formatisi all'interno della " 3 0 anni, o quasi, di ricerche, produzioni e nella Pelizzari, del Diparti tradizione paesaggista, ma oggi orientati provocazioni fotografiche " . mento di fotografia presso il Centre Cana verso altre tematiche. I fotografi presenti Interverranno: dienne d'Architecture di Montreal (Cana saranno: William Guerrieri, Walter Nie Roberto Roda ( Centro Etnografico Ferrarese ), da); William Guerrieri, fotografo e respon dermayer, Piero De Lucca, Moreno Gentili, Livio Bolzonella, Laura Magni, Debora sabile del progetto fotografico Linea di Francesco Raffaelli. Pelatti, Patrizia Pieri, Andrea Samaritani, responsabile Giancarlo Zuin Confine, Reggio Emilia. Venerdì 1 8 maggio alle ore 2 1 . 00, la serata Per informazioni: sarà dedicata alle committenze pubbliche Arei Educazione Permanente Treviso, Venerdì 1 6, ore 2 1 . 00 del Veneto con la presenza del Dottor te!. 0422/4 1 0590, fax 0422/4 1 1 62 Photometropolis. Sandro Mescola, Assessore alla Cultura del e-mail, treviso. [email protected] "Per una sociologia visuale della città " . 56 Interverranno: Archivio della Comunicazione, Università Nicolò Leotta, Università di Milano Bicocca di Parma. Renato Stella, Università di Padova Interverrà: S a lvatore La Mendola, Università di Presiede: Enrico Gloria Bianchino, direttore Gusella, coordinatore Centro Nazionale di Fotografia C.S.A.C. Segreteria organizzativa: Padova Mercoledì 1 4, ore 2 1 . 00 Simone Paiaro, Deborah Zinato Mercoledì 2 1 , ore 2 1 . 00 "Fabric a " , Centro di ricerca sulla comuni tel. 049/8204543-4542 Moreno Segafredo. Ritratti 1 9 92-200 0 . cazione Benetton. tel. e fax 049/6 8 0 622 Presentazione d e l catalogo della mostra Interverrà: Ornar Vulpinari - fax 049/8204545 e-mail: [email protected] Via Porciglia, 3 5 - 3 5 1 2 1 Padova - Italia Mercoledì, 28 ore 2 1 . 00 Mercoledì 2 1 , ore 2 1 . 00 Il Museo Ken Damy di fotografia contem Lipanjepuntin arte contemporanea (Trieste): poranea di Brescia: 25 anni di attività " Still in motion " . Interverrà: Ken Damy, direttore artistico Interverranno: Elio Caredda, Marco Puntin, MARZO Toffolutti Silvano Rubino, Stefano Scheda, Paolo Venerdì 2, ore 2 1 . 00 Venerdì 23, ore 2 1 . 00 Estetiche. La fotografia tra le altre arti. Padova. Le gallerie per la fotografia. Presentazione del 2 a quaderno (serie Saggi) Estro e Perugi artecontemporanea. del Centro Nazionale di Fotografia. Interverranno: Caroline Bachmann, Marco Interverranno: Baroncelli, Guido Bartorelli, Max Boldrin, Piotr Barbarewicz, Università I.U.A.V. di Gea Casolaro, Flavio Favelli, Elena Nem Venezia kova, Francesca Semeria Caterina Limentani Virdis, Università di Padova Venerdì 3 0, ore 2 1 . 00 Marcello Pecchioli, Università di Bologna L'archivio fotografico storico della Provin Luciano Testa, Università I.U. A.V. di cia di Treviso. Venezia Adriano Favaro presenta i fondi fotografici Venerdì 9, ore 2 1 . 00 pe Gnocato, Giulio Marino e dell'Istituto Gli archivi fotografici del Centro Studi e Jacopo Riccati Giuseppe Fini, Giuseppe Mazzotti, Giusep 57 IMMAGINI CONCESSE DAI PRIVATI Sono così pervenute a l F.A . S .T., perçhé ne Non fosse effettuata la riproduzione in digitale, fotografie la dimensione e l'importanza dei grandi Fondi Fotografici, può accadere che Ad arricchire la raccolta di immagini del immagini che documentano l'attività delle Foto Archivio Storico Trevigiano, sono Crocerossine giunte, anche Mondiale, del lavoro in fabbrica, nonché nel corso degli anm, durante la Prima Guerra avendo queste la loro valorizzazione piccole sene di sia messa, invo lontariamente, in secondo ptano: inten fotografie gentilmente messe a disposizione momenti di vita cittadina, del mercato della diamo pertanto, da questo numero di " Fo da tanti privati cittadini, che hanno inteso, frutta agli inizi del secolo, dell'attivìta di tostorica", proporre ai lettori alcune delle con la loro disponibilità, contribuire alla esercizi commerciali, ma anche di bonifiche immagini che provengono dagli album di salvaguardia della memoria storica del loro delle zone paludose, del lavoro e della vita famiglia o in genere estratte da collezioni territorio. nel mondo contadino ecc. private. I bovi anni '30 collezione privata G.Favaretto 58 Località non identificata. Motociclisti in gara nel primo circuito della Postumia 1 925 collezione privata L.Marton Luciano Marton sulla fedele Moto Guzzi 500 1 927 collezione privata L. Marton Treviso. Partenza in Viale Passeggi di una gara di cicli a motore fine anni '20 collezione privata L.Marton Treviso. Luciano Marton dopo il ritiro nel secondo circuito della Vittoria 1 924 collezione privata L. Marton 59 Meolo. Paesaggio prima della bonifica ante 1 93 0 collezione pr iva ta F. Grosso Roncade. Scavo del colatore S. Giovanni nei pressi di Ca' Tron 1932 collezione privata F. Grosso Roncade. Sottopassante il collettore delle acque alte 1 930 collezione privata F. Grosso Roncade. Paratoia sul colatore S. Giovanni presso Ca' Tron 1 930 ca., collezione privata F. Grosso Roncade. Inaugurazione dell'idrovora di Portesine 1 932 collezione privata F. Grosso Roncade. Interno dell'idrovora di Portesine 1 932 collezione privata F. Grosso Roncade. Opere per l'irrigazione l �ngo la strada da Ca' Tron al Sile 1 93 0 ca., collezione privata F. Grosso Meolo. Allagamenti prima della bonifica in Marteggia ante 1 93 0 collezione privata F. Grosso Musile di Piave. Allagamenti prima delle opere di bonifica ante 1 930, collezione privata F. Grosso 60 Roncade, Ca' Tron. Collettore delle acque alte 1 932 collezione privata F. Grosso Roncade. Ricalibratura di un colatore 1 930 ca. collezione privata F. Grosso Treviso. Particolare della facciata del vecchio Ospedale civile anni '20 collezione privata Perissinotto Treviso. Via S. Chiara e nello sfondo la Cappella degli Innocenti trasformata anni '20 collezione privara Perissinotto Treviso. Piazza Indipendenza anni '20 collezione privata Perissinotto Treviso. Lavandaie al canale dei Buranelli anni '20 collezione privata Perissinotto Treviso. Via Castelmenardo anni '20 collezione privata Perissinotto Treviso. Case sul Cagnan di Mezzo anni '20 collezione privata Perissinotto Treviso. Lavandaie sul rio Cantarane anni '20 collezione privata Perissinotto Treviso. La riviera Garibaldi nel tratto tra la barriera e il ponte Dante anni '20, collezione privata Perissinotto Treviso. TI canale delle Convertite anni '20, collezione privata Perissinotto Treviso. Uno dei canali che attraversano la città anni '20 collezione privata Perissinotto 61 LIBRERIE DOVE SI PUÒ ACQUISTARE "FOTOSTORICA" Libreria La Bassanese Via J. da Ponte, 4 1 , 3606 1 Bassano del Grappa (VI) Libreria Einaudi Via Coroneo, 8, 3 4 1 3 3 Trieste Libreria Minerva Via S . Nicolò, 20, 3 4 1 2 1 Trieste Libreria Ghelfi Barbato Via Mazzini, 2 1 , 37 1 2 1 Verona Libreria Antonini Via Mazzini, 1 6, 34170 Gorizia Libreria Rinascita Corso Porta Borsari, 32, 37 1 2 1 Verona Libreria Tarantola Via Vittorio Veneto, 20, 3 3 1 00 Udine Libreria Cortina Via A. Mario, 1 0, 37 1 2 1 Verona Libreria Moderna Udinese Via Cavour, 1 3 , 3 3 1 00 Udine Libreria Goldoni Calle dei Fabbri, 4742/43, 30 1 24 Venezia Libreria Friuli Via dei Rizzani, 1 /3 , 3 3 1 00 Udine Libreria Feltrinelli Via Ugo Foscolo, 113, Milano Libreria Rinascita Via G. Verdi, 48, 34074 Monfalcone (GO) Libreria Feltrinelli Corso Buenos Aires, 20, Milano Libreria Tarantola Via Roma, 27/A, 3 2 1 00 Belluno Libreria Feltrinelli Via Manzoni, 1 2, Milano Libreria Sovilla Corso Italia, 1 1 8, 32043 Cortina d 'Ampezzo (BL) Libreria Feltrinelli Via Mazzini, 20, Brescia Libreria Pilotto Via Tezze, 1 8, 32032 Feltre (BL) Libreria Leggere Via Don L. Palazzolo, 2 1 , Bergamo Libreria Minerva Piazza XX Settembre, 22/A, 3 3 170 Pordenone Libreria Feltrinelli Via Cerretani, 30, Firenze Libreria Al Segno Via del Forno, 2, 3 3 1 70 Pordenone Libreria Marzocco Via Martelli, 6, Firenze Libreria Canova Via Calmaggiore, 3 1 , 3 1 100 Treviso Libreria Feltrinelli Via Banchi di Sopra, 64/66, Pisa Libreria Marton Corso del Popolo, 40, 3 1 1 00 Treviso Libreria Feltrinelli Piazza Ravegnana, l , Bologna Libreria Canova Via C avour, 6/B, 3 1 0 1 5 Conegliano (TV) Libreria Feltrinelli Via Battisti, 1 7 , Modena Libreria Quartiere Latino Via 1 1 Febbraio, 34, 3 1 0 1 5 Conegliano (TV) Libreria Fiaccadori Via Al Duomo, 8, Parma Libreria Mondadori Piazza Insurrezione, 3, 35 1 3 9 Padova Libreria Feltrinelli Via XX Settembre, 233/r, Genova Libreria Feltrinelli Via S . Francesco, 7, 35 1 2 1 Padova Libreria Feltrinelli Piazza Castello, 1 7 , Torino Libreria Pangea Via S . Martino e Solferino, 1 06, 35 1 4 1 Padova Libreria Feltrinelli Via V. Emanuele Orlando, 75, Roma Libreria Draghi Via Cavour, 1 7/ 1 9 , 35 1 3 9 Padova Libreria Montecitorio Piazza Montecitorio, 59, Roma Libreria Galla 1880 Corso Palladio, 1 1 , 3 6 1 00 Vicenza Libreria Feltrinelli Via S . Tommaso d' Acquino, 70, Napoli Libreria Palazzo Roberti Via J . da Ponte, 34, 3606 1 Bassano del Grappa (VI) Libreria Guida A Via Port' Alba, 20/22, Napoli Libreria Il Manifesto Via Tomacelli, Roma Cierre Distribuzione Editoriale Via Ciro Ferrari, 5 - 37060 Caselle di Sommacampagna - Verona tel. 045/85 8 1 820 fax 045/8589609 - www.cierrenet.it - E mail: distribuzione @ cierrenet.it Per abbonarsi Si può sottoscrivere l ' abbonamento a 6 numeri della Rivista, a partire dal numero di dicembre 2000, versando L. 95.000 a mezzo assegno bancario/circolare o con bonifico sul c/c n. 1 90339 presso Banca Popolare di Vicenza, ABI 5728 - CAB 1 2003 . Per informazioni SVE - Tel. e Fax 0423.870207 - Indirizzo e-mail: fotostorica@ libero.it - http : \\www.fotostorica.it ------ - --- -- P a re nth e s i ? N o n c ' è sto ri a . P a re nth e s i Offi c i n a C re ativa 3 1 1 0 0 Tr e v i s o V i a A l z a i a , 5 te i . 0 4 2 2 . 5 6 5 3 3 r. a . f a x 0 4 2 2 . 5 6 0 2 9 e - m a i l : p a r e n t h @t i n . i t BANCA DI MONASTI ER E DEL S I LE C REDITO COOPERATIVO Proprio la banca che ti serve . . . al servizio della comunità locale FACILE DA MONTARE E SMONTARE SU P P O RTO I N D E F O RMAB I LE , --- - l 7 mm .....-- ' ' �: �: 6mn PROFILO CORNICE & NAJBO S.R.L - 31 053 Pieve di Soligo (lV} - via degli Artigiani, 42 - tel. 0438.98045 1 r.a. - fax 0438.841 620 hllp://www. bubalaenoibo.com - e-mail: [email protected] da 1 5 0 an n t • al servizio delle aziend dell'editoria Il reparto stampa negli anni '30 zoppeni ZO P P E L L I S . r. l . 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