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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI VERNOLE, CASTRI, CAPRARICA
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24 maggio 2014
Visita guidata nel Parco Comunale della Serra
Caprarica
Alla scoperta del parco
• Gli alunni della scuola primaria e della scuola
secondaria di primo grado di Caprarica visitano
il Parco della Serra. La prima parte della visita è
dedicata alla descrizione del luogo mediante la
produzione di testi descrittivi e grafico-pittorici.
Alla fine dei lavori, gli alunni accompagnati dai
docenti e dai genitori, sotto la guida della
dott.ssa in tecniche erboristiche Rosanna Delle
Donne, osservano le piante officinali presenti nel
parco e ascoltano le informazioni relative alle
loro caratteristiche terapeutiche.
Ingresso al parco
Vista panoramica
Laboratori didattici – sc. sec. di primo grado
Laboratori didattici – sc.primaria
Incontro con l’esperto
Osservazione e conoscenza delle piante
Gli alberi
L’eucalipto
Scientificamente Eucaliptus globulus, viene
dall’Australia ed è noto per il suo olio
essenziale ad azione espettorante. Se ne
può sentire l’odore stropicciando le foglie
che, prima della fioritura, ne hanno il
massimo della concentrazione. Si ottiene
dalla distillazione ma anche in casa, dalle
foglie, si può ricavare una tisana
espettorante per alleviare i raffreddori
stagionali.
L’ulivo
Si chiama Olea europea ed è noto per il
prodotto ottenuto dai frutti che caratterizza la
dieta mediterranea: l’olio d’oliva. Meno note
sono le proprietà erboristiche delle foglie
che hanno un’azione ipotensiva e
ipoglicemizzante (facendo un semplice
decotto in casa) a cui si aggiunge un’azione
di miglioramento delle capacità mnemoniche
(utile anche negli anziani).
Il pino
Nel nostro territorio crescono, in particolare,
tre tipi di pino: il Pinus pinea (da pinoli), il
Pinus halepensis (marittimo), il Pino d’Aleppo
(che viene dal Medio Oriente). Il decotto degli
aghi ha un’azione espettorante (seppur dal
sapore sgradevole); in erboristeria e’
importante la corteccia del Pino marittimo per
l’alto contenuto di un principio attivo
fortemente antiossidante, il picnogenolo.
L’acacia
Dal latino Acacia Senegal, proviene dal
dall’Africa e non è particolarmente nota in
erboristeria quanto invece nell’industria
cosmetica e farmaceutica perché, per
incisione della sua corteccia, si ricava un
essudato gommoso usato come
emulsionante (eccipiente) in diversi
preparati.
Il corbezzolo
Scientificamente Arbutus unedo, si usano
principalmente i frutti e le foglie che hanno
proprietà diuretiche, disinfettanti delle vie
urinarie e antinfiammatorie su fegato e bile.
Del consumo del decotto delle foglie e dei
frutti freschi, non va fatto un uso prolungato
e abbondante perché provoca stitichezza
per via dei suoi straordinari principi attivi che
sono, però, astringenti intestinali.
Le altre piante
La felce
Il Polypodium vulgare è uno straordinario
esemplare tra le piante più vecchie al
mondo. Il decotto della radice, pur avendo
proprietà benefiche sull’apparato sia
respiratorio che gastro-intestinale non è
usato in erboristeria per via di una sostanza
tossica in esso contenuta che potrebbe
avere controindicazioni.
L’asparago
L’Asparagus officinalis, è notoriamente usato
in cucina ed è importante per le sue spiccate
proprietà diuretiche e depurative dei reni
grazie al contenuto in asparagina. In marzoaprile, si raccolgono i suoi getti che si
chiamano turioni con i quali ci si può
“sfiziare” a preparare, per esempio, delle
squisite frittate dal retrogusto gradevolmente
amarognolo.
La carota selvatica
Dal latino Daucus carota, la sua radice
tipicamente a fittone, viene usata sia in
cucina che per scopi officinali. Infatti, sia
fresca che essiccata, si puo’ bollire 5 -10
minuti nell’acqua per ricavarne un decotto
depurativo e drenante sulle vie urinarie in
presenza di disturbi della minzione.
La cicoria selvatica
Cichorium inthybus è il suo nome scientifico
ed è un’officinale con note proprietà di
depurazione epato-biliare. Utilizzata sia in
cucina (le foglie), che in erboristeria (la
radice) soprattutto come surrogato del caffè
(essiccata e tritata) ha lo stesso retrogusto
amarognolo e si usa metterla nella moka per
ricavarne la bevanda.
Il cardo mariano
Importantissima pianta originaria della
nostra terra è il Cardo mariano, molto noto
in erboristeria per le meravigliose proprietà
antiepatotossiche dei semi (raccolti in
agosto-settembre per scuotimento dei
capolini). Il decotto dei semi viene quindi
utilizzato come coadiuvante nei trattamenti
per es. di epatiti, cirrosi, e, in dosi meno
massicce, come semplice drenantedepurativo epato-biliare (la depurazione di
fegato e bile,soprattutto per noi meridionali,
è di fondamentale importanza!)
Il rovo
Rubus ulmifolius è il nome del rovo comune
da cui in estate raccogliamo i suoi squisiti
frutti: le more. Il decotto delle foglie ha
proprietà antinfiammatorie su pelle, gengive
(in caso di gengiviti), emorroidi e mucose
intime. I frutti consumati freschi regolano il
transito intestinale ed hanno proprietà
protettive sui vasi sanguigni (come anche il
decotto di foglie).
La salvia selvatica
La varietà presente nel parco è il ‘’salvione
giallo’’ dal nome Salvia pratensis.
E’ piu’ aromatico della Salvia officinalis che
si usa generalmente in cucina e ha gli stessi
utilizzi culinari. Tuttavia, vanta anche
proprietà in erboristeria come per es. quella
di alleviare i disturbi della menopausa (infuso
di 2 foglie sminuzzate) ricordando di non
farne un uso continuato!
La rucola selvatica
• Si chiama Eruca sativa ed appartiene alla
stessa famiglia dei broccoli e dei cavoli.
Ha un sapore ed un odore forti ed è molto
usata in cucina (le foglie). Ha proprietà
diuretiche e digestive, se consumata cruda
si può approfittare anche del suo altissimo
contenuto in vitamina C (va via con la
cottura!)
La fava selvatica
Essendo una Leguminosa vanta proprietà
soprattutto in cucina per via dei suoi frutti
ricchi di amminoacidi (componenti base
delle proteine), zuccheri, vitamine e minerali.
Pare che in passato, venisse usata come
ottimo concime per gli alberi per via della
sua ricchezza nutrizionale!
Il papavero
Non è il Papavero da oppio ma è il Papaver
rhoeas o rosolaccio che possiede proprieta’
blandamente narcotiche note fin dal passato
per via della rhoeadina (non della morfina!);
quindi tranquillamente utilizzabile (foglie e
capsule) per produrre degli infusi rilassanti.
Le foglie (paparine) invece sono
tradizionalmente usate nella nostra cucina.
Docenti, genitori e alunni si salutano, ringraziano l’esperto e
rientrano a casa con un bagaglio più ricco di conoscenze e
soddisfatti per aver avuto un rapporto diretto con la natura.
• Si ringraziano i genitori per la
collaborazione e l’erborista Rosanna
Delle Donne per la sua preziosa
guida in questo bellissimo viaggio alla
scoperta delle piante officinali
presenti nel parco.
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