Con l’Europa investiamo nel vostro futuro ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI VERNOLE, CASTRI, CAPRARICA Via della Repubblica,s.n.c. – 73029 - Tel. 0832892032 Fax 0832269378 email [email protected] – codice fiscale 93025100756 ____________________ 24 maggio 2014 Visita guidata nel Parco Comunale della Serra Caprarica Alla scoperta del parco • Gli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado di Caprarica visitano il Parco della Serra. La prima parte della visita è dedicata alla descrizione del luogo mediante la produzione di testi descrittivi e grafico-pittorici. Alla fine dei lavori, gli alunni accompagnati dai docenti e dai genitori, sotto la guida della dott.ssa in tecniche erboristiche Rosanna Delle Donne, osservano le piante officinali presenti nel parco e ascoltano le informazioni relative alle loro caratteristiche terapeutiche. Ingresso al parco Vista panoramica Laboratori didattici – sc. sec. di primo grado Laboratori didattici – sc.primaria Incontro con l’esperto Osservazione e conoscenza delle piante Gli alberi L’eucalipto Scientificamente Eucaliptus globulus, viene dall’Australia ed è noto per il suo olio essenziale ad azione espettorante. Se ne può sentire l’odore stropicciando le foglie che, prima della fioritura, ne hanno il massimo della concentrazione. Si ottiene dalla distillazione ma anche in casa, dalle foglie, si può ricavare una tisana espettorante per alleviare i raffreddori stagionali. L’ulivo Si chiama Olea europea ed è noto per il prodotto ottenuto dai frutti che caratterizza la dieta mediterranea: l’olio d’oliva. Meno note sono le proprietà erboristiche delle foglie che hanno un’azione ipotensiva e ipoglicemizzante (facendo un semplice decotto in casa) a cui si aggiunge un’azione di miglioramento delle capacità mnemoniche (utile anche negli anziani). Il pino Nel nostro territorio crescono, in particolare, tre tipi di pino: il Pinus pinea (da pinoli), il Pinus halepensis (marittimo), il Pino d’Aleppo (che viene dal Medio Oriente). Il decotto degli aghi ha un’azione espettorante (seppur dal sapore sgradevole); in erboristeria e’ importante la corteccia del Pino marittimo per l’alto contenuto di un principio attivo fortemente antiossidante, il picnogenolo. L’acacia Dal latino Acacia Senegal, proviene dal dall’Africa e non è particolarmente nota in erboristeria quanto invece nell’industria cosmetica e farmaceutica perché, per incisione della sua corteccia, si ricava un essudato gommoso usato come emulsionante (eccipiente) in diversi preparati. Il corbezzolo Scientificamente Arbutus unedo, si usano principalmente i frutti e le foglie che hanno proprietà diuretiche, disinfettanti delle vie urinarie e antinfiammatorie su fegato e bile. Del consumo del decotto delle foglie e dei frutti freschi, non va fatto un uso prolungato e abbondante perché provoca stitichezza per via dei suoi straordinari principi attivi che sono, però, astringenti intestinali. Le altre piante La felce Il Polypodium vulgare è uno straordinario esemplare tra le piante più vecchie al mondo. Il decotto della radice, pur avendo proprietà benefiche sull’apparato sia respiratorio che gastro-intestinale non è usato in erboristeria per via di una sostanza tossica in esso contenuta che potrebbe avere controindicazioni. L’asparago L’Asparagus officinalis, è notoriamente usato in cucina ed è importante per le sue spiccate proprietà diuretiche e depurative dei reni grazie al contenuto in asparagina. In marzoaprile, si raccolgono i suoi getti che si chiamano turioni con i quali ci si può “sfiziare” a preparare, per esempio, delle squisite frittate dal retrogusto gradevolmente amarognolo. La carota selvatica Dal latino Daucus carota, la sua radice tipicamente a fittone, viene usata sia in cucina che per scopi officinali. Infatti, sia fresca che essiccata, si puo’ bollire 5 -10 minuti nell’acqua per ricavarne un decotto depurativo e drenante sulle vie urinarie in presenza di disturbi della minzione. La cicoria selvatica Cichorium inthybus è il suo nome scientifico ed è un’officinale con note proprietà di depurazione epato-biliare. Utilizzata sia in cucina (le foglie), che in erboristeria (la radice) soprattutto come surrogato del caffè (essiccata e tritata) ha lo stesso retrogusto amarognolo e si usa metterla nella moka per ricavarne la bevanda. Il cardo mariano Importantissima pianta originaria della nostra terra è il Cardo mariano, molto noto in erboristeria per le meravigliose proprietà antiepatotossiche dei semi (raccolti in agosto-settembre per scuotimento dei capolini). Il decotto dei semi viene quindi utilizzato come coadiuvante nei trattamenti per es. di epatiti, cirrosi, e, in dosi meno massicce, come semplice drenantedepurativo epato-biliare (la depurazione di fegato e bile,soprattutto per noi meridionali, è di fondamentale importanza!) Il rovo Rubus ulmifolius è il nome del rovo comune da cui in estate raccogliamo i suoi squisiti frutti: le more. Il decotto delle foglie ha proprietà antinfiammatorie su pelle, gengive (in caso di gengiviti), emorroidi e mucose intime. I frutti consumati freschi regolano il transito intestinale ed hanno proprietà protettive sui vasi sanguigni (come anche il decotto di foglie). La salvia selvatica La varietà presente nel parco è il ‘’salvione giallo’’ dal nome Salvia pratensis. E’ piu’ aromatico della Salvia officinalis che si usa generalmente in cucina e ha gli stessi utilizzi culinari. Tuttavia, vanta anche proprietà in erboristeria come per es. quella di alleviare i disturbi della menopausa (infuso di 2 foglie sminuzzate) ricordando di non farne un uso continuato! La rucola selvatica • Si chiama Eruca sativa ed appartiene alla stessa famiglia dei broccoli e dei cavoli. Ha un sapore ed un odore forti ed è molto usata in cucina (le foglie). Ha proprietà diuretiche e digestive, se consumata cruda si può approfittare anche del suo altissimo contenuto in vitamina C (va via con la cottura!) La fava selvatica Essendo una Leguminosa vanta proprietà soprattutto in cucina per via dei suoi frutti ricchi di amminoacidi (componenti base delle proteine), zuccheri, vitamine e minerali. Pare che in passato, venisse usata come ottimo concime per gli alberi per via della sua ricchezza nutrizionale! Il papavero Non è il Papavero da oppio ma è il Papaver rhoeas o rosolaccio che possiede proprieta’ blandamente narcotiche note fin dal passato per via della rhoeadina (non della morfina!); quindi tranquillamente utilizzabile (foglie e capsule) per produrre degli infusi rilassanti. Le foglie (paparine) invece sono tradizionalmente usate nella nostra cucina. Docenti, genitori e alunni si salutano, ringraziano l’esperto e rientrano a casa con un bagaglio più ricco di conoscenze e soddisfatti per aver avuto un rapporto diretto con la natura. • Si ringraziano i genitori per la collaborazione e l’erborista Rosanna Delle Donne per la sua preziosa guida in questo bellissimo viaggio alla scoperta delle piante officinali presenti nel parco.