Corso di Istituzioni di Economia
prof. L. Ditta
IL MODELLO AD / AS
Facoltà di Giurisprudenza
Università di Perugia
Presentazione tratta dai materiali del prof. Rodano
Le fluttuazioni di breve periodo
•
Il livello di attività economica fluttua nel corso del tempo (vedi slide
su Pil per Italia e Usa).
• Una recessione è un periodo (almeno due trimestri successivi) in cui
il Pil reale diminuisce e la DIS (ciclica) cresce. Una depressione è
una recessione severa e prolungata.
• Capire per quale motivo avvengono le fluttuazioni è uno dei compiti
della macroeconomia. E’ il c.d. problema del ciclo economico.
• Il ciclo economico ha tre caratteristiche fondamentali:
1) non ha andamento regolare: le fluttuazioni sono irregolari ed
imprevedibili.
2) gli investimenti sono la variabile che più oscilla (molto meno, come
visto, i consumi), ma il riferimento é soprattutto al PIL reale.
3) Molte variabili macro fluttuano assieme .
- P.e. il PIL reale e la DIS si muovono assieme, in direzione inversa.
(a) PIL reale USA
Miliardi di
dollari (del1992)
$7,000
6,500
6,000
5,500
5,000
4,500
4,000
3,500
3,000
2,500
PIL reale
1965
1970
1975
1980
1985
1990
1995
(b) Spesa per investimenti USA
Miliardi di
dollari (del 1992)
$1,100
1,000
900
800
700
600
500
400
300
1965
Spesa per investimenti
1970
1975
1980
1985
1990
1995
(c) Tasso di disoccupazione USA
Pct. della
forza lavoro
12
10
Tasso di DIS
8
6
TND
4
2
0
1965
1970
1975
1980
1985
1990
1995
Come spiegare il ciclo economico?
• Il ciclo è un problema di breve periodo, quindi occorre
adottare l’orizzonte temporale di breve periodo
• La c.d. teoria macro “classica” descrive il funzionamento
delle economie nel LP, ma non nel BP.
• Tre ipotesi/concetti “classici” non adatti allo studio del BP:
- La dicotomia classica (moneta/ settore reale)
- Il tasso naturale di disoccupazione
- Il principio di neutralità della moneta
• Per spiegare le fluttuazioni di BP si usa una variante del
modello IS-LM, il modello della domanda aggregata /
offerta aggregata, o modello AD / AS.
Il modello AD / AS
• Il modello AD/AS incentra l’attenzione su due grandezze
macro: il PIL reale Y ed il livello generale dei prezzi P
(indicato p.e. con il CPI) fin qui ignorato per l’ipotesi P=k
• Le due variabili sono una reale ed una nominale: vedremo
quali le implicazioni per la dicotomia classica.
• La curva di domanda aggregata (curva AD) mostra la
quantità di beni e servizi che gli agenti economici
(famiglie, imprese e governo) vogliono acquistare per
ogni dato livello generale dei prezzi.
• La curva di offerta aggregata (curva AS) mostra le
quantità di beni e servizi che le imprese decidono di
produrre e vendere per ogni dato livello dei prezzi.
• N.b.: Il modello AD/AS non può essere analizzato con gli
strumenti della micro perché, essendo un modello macro,
non esiste possibilità di sostituzione tra beni.
Il modello AD / AS
P
AS
Livello dei
prezzi di eq.
AD
0
PIL di equilibrio
Y
La curva AD
P
Le 4 componenti della AD:
AD = C + I + G + NX
P1
P2
AD
0
Y1
Y2
Y
Perché la AD ha pendenza negativa?
• Non si può usare la teoria micro, cioè non
possiamo spiegare l’inclinazione negativa della
AD con l’idea di sostituzione tra beni.
• Due spiegazioni macroeconomiche:
– L’effetto ricchezza di Pigou
– L’effetto tasso di interesse di Keynes
• I due effetti sono accomunati dall’idea che una
riduzione del livello generale dei prezzi stimoli la
AD, a parità di offerta di moneta.
L’effetto ricchezza di Pigou
• Se, per effetto della riduzione di P, i consumatori si
sentono più ricchi, la loro domanda di beni di consumo
aumenta.
• Il meccanismo è un buon esempio di “catena logica” di
tipo macroeconomico:
 Una riduzione di P induce un aumento del valore reale
della moneta detenuta (se P, si ha M/P).
 Tale aumento del potere di acquisto della moneta fa sì
che con la stessa quantità di moneta ogni consumatore
possa comprare più beni e servizi.
 Questo fa sentire il consumatore più ricco, e quindi lo
induce ad accrescere i consumi (M/P  C) ovvero la
principale componente della AD.
L’effetto tasso di interesse di Keynes
• La riduzione di P induce le famiglie a detenere meno
moneta per acquistare un dato paniere di beni e servizi.
– Occorre meno moneta perché ogni unità monetaria ora ha un
potere d’acquisto maggiore.
• Questo riduce la domanda di moneta per transazioni.
– Le famiglie offrono la moneta in eccesso sul mercato Att.F.
• Questo a sua volta riduce il tasso di interesse reale,
stimolando la spesa per investimenti, ovvero un’altra
componente della AD.
• La catena logica è:
P  M/P  Ld  PAttFd   i  I
Le componenti autonome della AD
• Tre delle quattro determinanti della AD, cioè C, I e NX,
sono composte da una parte dipendente (direttamente od
indirettamente) da P e/o Y e da una parte c.d. autonoma,
cioè indipendente dalle grandezze macro poste sugli assi.
– N.b. la spesa pubblica G è considerata interamente autonoma.
– Per es., se indichiamo con C0 i consumi autonomi, possiamo dire
che C = C0 + f (P,Y). Lo stesso vale per I e NX.
• Una variazione in una delle determinanti della AD può
quindi comportare uno spostamento lungo la curva nel caso
sia dovuta ad una variazione della componente dipendente
da P e/o Y, oppure uno spostamento della curva nel caso sia
dovuta ad una variazione della componente autonoma.
• L’andamento delle componenti autonome dipende spesso da
fattori extraeconomici (aspettative, tradizioni, mode, ecc.)
che non sono mai nel pieno controllo del policy-maker.
Spostamenti della AD
Gli spostamenti della AD sono indotti da due cause:
- Mutamenti nei comportamenti privati, cioè variazioni delle
componenti autonome della spesa di famiglie (C), imprese
(I) ed operatori esteri (NX).
P
- Azioni del policy-maker, cioè variazioni della politica
monetaria (Ms) e/o fiscale (G e/o T).
P1
AD2
AD1
0
Y1
Y2
Y
La curva AS di lungo periodo
• La relazione macro tra livello dei prezzi e quantità offerta
(cioè prodotta: il PIL) dipende dall’orizzonte temporale.
• Nel lungo periodo la curva AS è verticale.
• Questo perché l’offerta aggregata di LP dipende soltanto da
fattori reali, quali le risorse produttive e la tecnologia.
• In base alla dicotomia classica, quindi, il livello generale dei
prezzi non ha alcun effetto sulla AS nel LP.
• Pertanto, la AS di LP è una retta verticale in corrispondenza
del livello ‘naturale’ di output, detto anche produzione
potenziale o produzione di pieno impiego (YPo).
– YPo è il livello di PIL determinato, tra le altre cose, dal TND.
• Nel breve periodo, invece, la curva AS è inclinata
positivamente perché Y e P non sono più indipendenti.
La curva AS di lungo periodo
P
AS di LP
P1
P2
0
Ypo
Y
Spostamenti della AS di LP
• La curva AS di LP si sposta a destra o a sinistra per
effetto di qualsiasi mutamento in uno o più dei fattori
reali che la determinano, ovvero da cui dipende la
produzione potenziale YPo.
• In particolare, la produzione di pieno impiego dipende
dal TND. Un più efficiente funzionamento del mercato
del lavoro riduce il TND e quindi sposta verso destra la
AS di LP.
• Analogamente, importanti innovazioni tecnologiche
incrementano il prodotto potenziale.
La curva AS di BP
• Nel breve periodo un aumento nel livello
generale dei prezzi induce un aumento della
quantità offerta di beni e servizi.
• La curva AS di BP ha dunque un’inclinazione
positiva.
• Questo significa che nel BP la dicotomia
classica non vale: le decisioni reali di offerta
dipendono da una grandezza monetaria, P.
La curva AS di breve periodo
P
AS
P1
P2
0
Y2
Y1
Y
La pendenza positiva della AS di BP
• Anche tale pendenza va spiegata senza usare la
teoria micro: a livello macro non esiste infatti
possibilità di sostituzione per i produttori.
• Abbiamo tre spiegazioni, tutte basate sulle
imperfezioni di BP nel funzionamento dei mercati,
ed in particolare sulla differenza tra prezzi
effettivi e prezzi attesi (P  Pe)
– La teoria dell’informazione imperfetta della nuova
macroeconomia classica (NMC).
– La teoria keynesiana dei salari vischiosi.
– La teoria neo-keynesiana dei prezzi vischiosi.
Fine prima parte
Una valutazione d’insieme dei tre motivi
• Tutte e tre le spiegazioni riconducono i movimenti
dell’offerta alla differenza tra prezzi effettivi e prezzi attesi.
• La curva di offerta di Lucas:
Y = Ypo + a (P – Pe)
(dove: a  coefficiente di reattività dell’output)
In forma esplicita: P = Pe + 1/a (Y – Ypo)
• Tale curva ha la caratteristica che: se P < Pe  Y < Ypo
• La discrepanza tra P e Pe ha natura temporanea: nel LP gli
errori di percezione scompaiono, mentre prezzi e salari
nominali si aggiustano completamente.
• Segue che nel LP la curva AS è verticale:
se P = Pe  Y = Ypo
Spostamenti della curva AS di BP
Esistono vari fattori che possono far spostare la curva AS di BP:
– una variazione delle aspettative sul livello dei prezzi: Pe
P
– cambiamenti nei prezzi e/o nella produttività dei fattori
– modificazioni del contesto legale/istituzionale
AS1
AS2
P1
0
Y2
Y1
Y
La variazione delle aspettative e gli altri fattori
• Prezzi e salari correnti dipendono dalle aspettative sul
livello generale dei prezzi.
– P.e. il salario nominale W è fissato per contratto ad un livello tale
da ottenere, data l’aspettativa Pe, un certo salario reale W/Pe.
– Un incremento dei prezzi attesi (ovvero: aspettative più
inflazionistiche) sposta la AS di BP a sinistra (cfr. curva di offerta
di Lucas).
• Una variazione nel prezzo degli input modifica i costi di
produzione.
– P.e. uno shock petrolifero sposta a sinistra la AS di BP
• Un miglioramento dell’efficienza produttiva consente di
produrre di più a costi inferiori.
– P.e. il progresso tecnologico sposta a destra la AS di BP
• Tasse, regolamenti e vincoli burocratici aumentano i costi e
disincentivano la produzione.
L’equilibrio macro di LP
• L’equilibrio macro di lungo periodo si ottiene nel punto di
intersezione tra la curva AD e la curva AS di LP.
– Si ottiene così la coppia (Y*,P*) di equilibrio
• L’output di equilibrio di LP è pari al livello naturale YFE.
• Quindi nel caso della macro “classica” l’equilibrio di LP
assicura sempre il pieno impiego delle risorse (e di
conseguenza una DIS pari al TND)
• N.b.: anche la curva AS di BP passa per il punto di
equilibrio macro.
P
AS di LP
AS di BP
P*
AD
0
YFE
Y
Due tipi di equilibrio macro
• Condizione di equilibrio macro di LP:
• Ypo = AD  Ypo = C + I + G +NX
• Hp: economia chiusa
• Ypo – C – G = I  S = I
• Per la macro “classica”: S = I si ottiene sempre, ma
solo come equilibrio di LP con Y = Ypo.
• Per Keynes: S = I può aversi anche in un equilibrio
con Y < Ypo (equilibrio di sottoccupazione).
Recessione ed equilibrio di sottoccupazione
• Una recessione è una situazione in cui Y è
temporaneamente minore di Ypo.
• Un equilibrio di sottoccupazione è una situazione in cui il
PIL di equilibrio Y è minore di Ypo.
• Vi possono essere due cause fondamentali di recessione:
 Una riduzione della AD (shock negativo sulla domanda)
 Una riduzione della AS (shock negativo sull’offerta)
• La distinzione tra macro “classica” e keynesiana verte in
sostanza sulla risposta a questa domanda:
 Una recessione indotta dalla AD può essere un equilibrio
(ovviamente di sottoccupazione), cioè una situazione da cui il
sistema non ha tendenza endogena a muoversi?
Uno shock negativo riguardo alla AD
• Qualsiasi fattore che riduca una o più componenti
autonome della domanda aggregata sposta la curva AD
in basso a sinistra.
– P.e. un’ondata di pessimismo sul futuro dell’economia
riduce le componenti autonome di C ed I.
• Si ottiene un equilibrio recessivo di BP nell’intersezione
tra la nuova AD con la AS di BP: avremo infatti un
nuovo equilibrio con Y1 < Ypo, DIS maggiore e livello
dei prezzi inferiore.
• Self-confirming expectations: il pessimismo iniziale si
auto-conferma perché il PIL di equilibrio si riduce.
Una recessione da shock riguardante la AD
P
AS di LP
AS1
A
P*
B
P1
AD2
0
Y1
Ypo
AD1
Y
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IL MODELLO AD / AS