ESTRATTO DA ACER © IL VERDE EDITORIALE MILANO Guarda dove Numerosi gli elementi che, incastonati nei percorsi, aiutano qualsiasi utente a leggerne destinazione d’uso e articolazione. Raccordi e cordoli separatori, inserti decorativi e funzionali, segnaletica rimovibile e permanente come quella denominata Loges, che guida i non vedenti in contesti spesso difficili Testo e foto di Valerio Cozzi, architetto paesaggista In alto, sistemi d’illuminazione naturale di ambienti interrati a Berlino. u ACER 6/2009 sono stati introdotti quegli elementi extra, di natura e materiali diversi, che costituiscono una pavimentazione urbana, completandola o rimanendole estranei. Sono state affrontate le parti dei sottoservizi che affiorano in superficie, quali griglie e caditoie, giochi d’acqua ed elementi d’illuminazione. È ora il turno delle categorie (presenti nelle pavimentazioni) dedicate alla coerente articolazione e distinzione degli spazi urbani a seconda delle destinazioni d’uso, dei destinatari e all’integrazione con gli ambienti interrati. S Altri ruoli delle pavimentazioni Oltre agli elementi calpestabili o carrabili relativi alla parte affiorante dei sottoservizi, occorre considerare anche i seguenti: • elementi dedicati all’aerazione e all’illuminazio- ne naturale di ambienti interrati; • elementi di raccordo e separazione; • elementi di servizio ad altre attività di superficie; • inserti; • segni, segnali e segnaletica. Aerazione e illuminazione naturale di ambienti interrati Vaste superfici grigliate indicano spesso la presenza di ambienti interrati. La normativa vigente sulla prevenzione incendi stabilisce un’aerazione minima di 1/25 della superficie in pianta di un’autorimessa interrata. Ciò vuol dire che al crescere della superficie in pianta aumenteranno proporzionalmente i metri quadri di superficie grigliata. Quel che di primo acchito può sembrare una sciagura dal punto di vista estetico rappresenta invece, creatività e, budget permetACER 1/2010 • 52 ESTRATTO DA ACER PROGETTAZIONE metti i piedi Erica Kusterle gini. Una soluzione a queste esigenze viene data da griglie antitacco, un’appropriata classe d’uso (a carichi maggiori corrispondono griglie più solide) e griglie con alettature inclinate per consentire la percezione del piano sottostante solo per tratti minimi (vedi Jardin Atlantique, Parigi). 53 • ACER 1/2010 Funzione espletata da cordoli e cordoni, di qualsiasi natura e materiale ma, obbligatoriamente, a raso, giunti di dilatazione (in gomma o in acciaio e gomma) o da elementi di separazione tra una pavimentazione e l’altra, in genere in metallo. Oppure si tratta di quegli elementi che svolgono una funzione di raccordo o di separazione che non avviene direttamente su un unico piano quali le rampe prefabbricate (di solito in elementi di calcestruzzo) di raccordo tra strada e marciapiede, le rampe per disabili, o anche i dissuasori a scomparsa che, rientrati nel terreno, assumono le sembianze di un chiusino. Servizi ad altre attività di superficie Fanno parte di questa categoria tutti gli elementi che pavimentazioni non sono e che svolgono una particolare funzione di servizio. Un caso per ▼ tendo, un’occasione di progetto. Il disegno personalizzato di aree grigliate coniugato a una buona funzionalità può costituire uno dei tasselli determinanti il successo di un progetto. Alla categoria appartengono anche quegli elementi trasparenti o traslucidi che in varie forme e dimensioni consentono alla luce di filtrare in ambienti interrati. In superficie spesso si è costretti a camminare su elementi di vetro, scivolosi e poco interessanti dal punto di vista estetico. Anche su questo tema i progettisti hanno saputo proporre soluzioni appropriate alle linee generali del progetto. Banalmente, l’utente comune desidera non inciampare, non lasciare un tacco nelle maglie delle griglie, non dover temere per la propria incolumità camminando su elementi deboli e, in casi speciali, non percepire la distanza tra griglia e piano interrato per evitare l’insorgere di verti- Guida alla progettazione Raccordo e separazione 9. Accessori alle pavimentazioni In questa pagina, da sinistra in senso orario, segnaletica per disabili a Berlino (D), divieti indicati nei percorsi esterni in legno della biblioteca Francois Mitterand di Parigi (F), targa in ricordo del muro di Berlino; sotto, cordolo all’Oerlikon Park di Zurigo (CH). Erica Kusterle © IL VERDE EDITORIALE MILANO ESTRATTO DA ACER PROGETTAZIONE © IL VERDE EDITORIALE MILANO Glossario Barriera architettonica. “Per barriere architettoniche si intendono: la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi”. Articolo 1.2.c del DPR n. 503 del 24 luglio 1996, che specifica meglio quanto già enunciato nella “Legge quadro sull’handicap” n. 104 del 5 febbraio 1992, relativamente all’eliminazione delle barriere architettoniche. Sistema Loges. Ossia “Linea di orientamento guida e sicurezza”, brevetto n. 00237769, scaduto nel 1995. Sistema in uso da oltre 20 anni, in Italia e all’estero: consta di elementi modulari con apposite guide da aggiungere alla pavimentazione. Fornisce indicazioni sulla presenza di pericoli o servizi utili ai non vedenti o ipovedenti, permettendo loro di muoversi con autonomia grazie al bastone bianco, l’udito e studiati contrasti cromatici con la pavimentazione circostante (per gli ipovedenti). Basato su codici standard, i principali sono il codice di rettilineo, una pista larga 60 cm dotata di canalette per essere facilmente seguita, nei luoghi privi dei normali elementi-guida e il codice di arresto-pericolo, un modulo dotato di cupolette, che indica i punti da non oltrepassare. Seguono il codice di svolta obbligata, di incrocio e altri. Sistema Vettore. Sistema Indicatore tattile a terra (Itt) brevettato, frutto della collaborazione tra l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, l’Istituto di Chimica e tecnologia dei polimeri istituito presso il Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli e la Antonplast Srl di Nola (NA). Moduli costituiti da piastrelle in Pvc plastificato, basati su codici standard e sul contrasto cromatico. Mappa tattile. È la rappresentazione in rilievo e visivamente contrastata in alluminio, ghisa, gres, ottone, Pvc, ecc., per persone non vedenti e ipovedenti, che riporta elementi utili per agevolare la creazione di uno schema mentale di orientamento in luoghi pubblici, aree urbane ecc. Viene considerata strumento d’integrazione utile dai sistemi Loges e Vettore. ▼ tutti: i binari del tram. Non fanno propriamente parte della pavimentazione, sono disagevoli da calpestare e spesso insidiano la circolazione a due ruote. È difficile renderli parte di un progetto, specialmente nelle intersezioni tra più linee. Sarebbe però sbagliato dimenticarsene. Inserti decorativi Esistono elementi inseriti nella pavimentazione per motivi meramente estetici: inserti decorativi, targhette o lastre commemorative di metallo, pietra o cemento. Altre, che pur dotate di una grande valenza estetica svolgono una funzione fondamentale, sono le griglie di protezione attorno agli alberi. Senza Siti internet di riferimento E cco alcuni utili siti di riferimento per le soluzioni specifiche affrontate in queste pagine. Giunti di dilatazione e profili di finitura: www.profiliitalia.com www.cprgiunti.com www.fip-group.it Sistema Loges: www.cssionlus.it www.viverefacile.it www.superando.it www.progettarepertutti.org Chiusini: www.liquida.it www.fonderievenete.it www.fonderieviterbesi.it Disegno e tecnica: www.oppo.it entrare nel merito dello studio agronomico dell’apparato radicale e delle necessità di un albero, è chiaro quanto questo arredo rappresenti un elemento caratterizzante della città. In materia, il panorama commerciale si presenta vario, seppur divisibile in due filoni: il disegno di derivazione ottocentesca e i disegni più “moderni”. In quest’ultimo caso, è possibile assistere a interessanti soluzioni sia in termini di design sia in termini di materiali utilizzati (dal ferro zincato all’acciaio corten). Le prestazioni minime richieste a un tornello con griglia di protezione sono la facilità di venir smontato e rimontato dagli addetti alla manutenzione e il fatto di proteggere la pianta senza ostacolarne la normale crescita. Nel caso le condizioni lo consentano, il progettista trova in queste griglie, siano realizzate ad hoc o già sul mercato, un importante elemento di progetto: la loro particolare visibilità ne auspica una ragionata integrazione al disegno generale. Segni e segnaletica Non è raro che la città e i suoi pavimenti ospitino segni e segnaletica. Se quest’ultima appare scontata nel caso delle strade carrabili, non altrettanto scontato è l’uso della pavimentazione, del marciapiede, della piazza come luoghi sui quali tracciare ACER 1/2010 • 54 ESTRATTO DA ACER PROGETTAZIONE © IL VERDE EDITORIALE MILANO Manutenzione: attività oltre il momento, nel tempo I ntervista a Vittorio Angeleri, geometra, responsabile del Settore tecnico infrastrutture del Comune di Milano. Occuparsi di manutenzione viene spesso inteso in modo riduttivo, come un rimediare ai problemi mano a mano che insorgono. Qual è il punto di vista di un responsabile del settore? Il manutentore deve essere capace di osservare il comportamento dei materiali nel tempo, cercare di capire le cause dei fenomeni di deterioramento per porvi rimedio e, nei casi nei quali sia possibile, intervenire preventivamente. I dati raccolti servono per pianificare un’attività di mantenimento? I dissesti non nascono improvvisamente: un monitoraggio sistematico evidenzia i segnali premonitori, agevolando gli interventi di ripristino delle condizioni ottimali. Non solo: può anche fornire importanti indicazioni progettuali, laddove evidenzia le soluzioni riuscite e quelle meno. La manutenzione accompagna l’intera vita di un manufatto, e va quindi prevista in fase progettuale. Il sistema Loges Sempre più spesso le pavimentazioni urbane vengono arricchite di particolari elementi-guida: piastrelle, elementi adesivi o inserti in materiali vari (Gres, pietra naturale, Pvc) studiati per consentire a non vedenti e ipovedenti di muoversi in autonomia. Il sistema Loges e le versioni da esso derivate o assimilabili si basano su elementi modulari, componibili a creare percorsi a seconda delle necessità, dotati di apposite scanalature e rilievi per segnalare in modo univoco agli utenti la via da seguire, le linee di arresto, gli ostacoli, i servizi, sfruttando il senso tattile plantare e manuale (tramite il bastone 55 • ACER 1/2010 Cosa può facilitare il compito del manutentore e cosa può fare in concreto il progettista per lui? La conoscenza di tutte le componenti del manufatto è di fondamentale importanza per chi deve occuparsi poi della manutenzione. Spesso i progetti vengono modificati in corso d’opera, rendendo oggettivamente difficile il reperimento delle informazioni necessarie sui materiali utilizzati, sulla disposizione degli elementi. A lavori ultimati sarebbe, dunque, auspicabile redigere un libretto contenente tutte le indicazioni utili per la società o l’ente che dovrà effettuare la manutenzione, da aggiornare via via con le variazioni e le integrazioni di quella determinata porzione di V.C. strada: un vero passaporto per il futuro. bianco), l’udito, e il contrasto di luminosità fra le superfici (per gli ipovedenti). Gli elementi possono venire inseriti nella pavimentazione al momento della posa, o dopo, oppure, se in materiale plastico, incollati sopra alle superfici finite, con l’accortezza di non creare fughe e di realizzare una perfetta complanarità fra gli elementi. È possibile farsi assistere, nella definizione dei percorsi e nella posa, dalle stesse aziende produttrici, così come dagli esperti di orientamento e mobilità delle associazioni dei disabili o direttamente dall’Ufficio autonomia dell’Unione italiana ciechi (www.uiciechi.it). I sistemi-guida tattili rappresentano un’integrazione degli input naturali forniti dai segnali sonori, olfattivi, tattili (muri degli edifici, siepi ecc.), e vanno utilizzati dove i punti di riferimento sono carenti (come nelle piazze e negli spazi aperti), in situazioni ambientali particolarmente complesse (come negli atri di stazioni, e negli aeroporti), per segnalare un pericolo (banchine delle stazioni ferroviarie, metropolitane, attraversamenti stradali). Sui normali marciapiedi di città, dove esistono le guide naturali sono sufficienti “segnali tattili” che indichino gli attraversamenti, le fermate dei mezzi di trasporto, gli accessi ai servizi (uffici comu▼ in scala 1:1 la mappa di un percorso tematico (come il percorso Cézanne, che ad Aix-En-Provence ne ripercorre i luoghi della vita tramite borchie di ottone decorate inserite nella pavimentazione), culturale (come il tracciato del muro di Berlino) o di un evento temporaneo (tramite, per esempio, elementi rimovibili o vernici). Le stesse pavimentazioni possono ospitare l’indicazione di divieti, prescrizioni: a terra si trovano indicazioni circa la direzione da prendere in caso di incendio, i tracciati riservati alle biciclette o quelli dedicati ai portatori di handicap. Le pavimentazioni in esterno sono attraversate da innumerevoli canali di servizio. Come si governa un sistema così complesso? I sottoservizi rappresentano elementi critici, da tenere ben presente. Una parte importante del loro governo avviene a livello progettuale: ogniqualvolta è possibile, è necessario prevedere la realizzazione di polifore sovradimensionate rispetto alle esigenze del momento, in previsione di integrazioni o manutenzioni future: anziché cercare affannosamente di riparare o aggiungere un elemento, sarà possibile usare un canale parallelo. Da sinistra, in senso orario, esempi di elementi che conferiscono a un tratto di percorso pedonale un compito decorativo, di memoria storica e culturale: una targa commemorativa al museo dell’Olocausto di Berlino, stelle di titanio a Roma, borchie di ottone che testimoniano i luoghi della vita di Cezanne ad Aix en Provence e una meridiana a terra, sempre a Roma. ESTRATTO DA ACER PROGETTAZIONE © IL VERDE EDITORIALE MILANO A 15 B 125 C 250 D 400 C 250 B 125 A 15 CLASSI DI CARICO DELLE AREE PAVIMENTATE IMPIEGATE NELLA MARCATURA Classe di riferimento Classe A 15 Classe B 125 Classe C 250 Classe D 400 Classe E 600 ▼ Sotto, da sinistra, segnaletica stradale realizzata con vernice speciale e tratto di sistema Loges alla fermata di un mezzo pubblico: evidenti le cupolette che indicano la necessità di arresto per possibile pericolo. Zone d’impiego Carico di rottura kN 15. Zone esclusivamente pedonali e ciclistichesuperfici paragonabili quali spazi verdi. Carico di rottura kN 125. Marciapiedi - zone pedonali aperte occasionalmente al traffico - aree di parcheggio e parcheggi a più piani per autoveicoli. Carico di rottura kN 250. Cuneette ai bordi delle strade che si estendono al massimo fino a 0,5 m sulle corsie di circolazione e fino a 0,2 m sui marciapiedi - banchine stradali e parcheggi per autoveicoli pesanti. Carico di rottura kN 400. Vie di circolazione (strade provinciali e statali) aree di parcheggio per tutti i tipi di veicoli. Carico di rottura kN 600. Aree speciali per carichi particolarmente elevati quali porti e aeroporti. nali, postali, sanitari, di polizia ecc.). Abbattere le barriere architettoniche rappresenta un obbligo di legge: rimuovere gli ostacoli significa anche favorire la riconoscibilità dei luoghi per chi non può fare affidamento sul senso della vista, attraverso una progettazione degli spazi all’insegna dell’inclusione di tutte le possibili categorie di utenti e l’uso di percorsi-guida e mappe tattili. Il sistema Loges viene utilizzato da oltre vent’anni in Giappone, negli Stati Uniti e in Europa (è il più impiegato in Belgio, Grecia, Italia, Portogallo), rappresentando così un linguaggio universale, una sorta di esperanto per i non e gli ipovedenti di tutte le nazionalità. Due possibili strade d’integrazione Ci sono due modi per integrare pavimentazioni e non pavimentazioni. Il primo tenta di modificare il tracciato dell’impianto adeguandolo alle necessità del sistema di posa pensato. È praticabile solo in rari casi, e forse lo sarà sempre meno vista la congiuntura economica, giacché richiede la collaborazione fra progettisti e impiantisti fin dalle prime fasi di ideazione, con costi comprensibilmente elevati. Il secondo, di più facile attuazione, prevede la scelta di sistemi di pavimentazione flessibili, capaci di raccordare tutti gli elementi fra loro e di adattarsi alla loro variazione nel tempo: aggiunte, modificazioni, manutenzioni. Per esempio i tappeti d’asfalto urbani punteggiati dalle caditoie di ghisa: per quanto queste rappresentino elementi di interruzione, di irregolarità nel manto continuo, che alla lunga possono causare rotture e deformazioni dell’asfalto, ciò che si percepisce in modo prevalente è la caratteristica dell’asfalto di adeguarsi plasticamente a qualsiasi disegno. ■ Si ringrazia Erica Kusterle, per la collaborazione alla realizzazione di quest’articolo e Vittorio Angeleri. ACER 1/2010 • 56