Lo Sviluppo delle
Capacità Narrative
“Pensiero narrativo” Bruner
Forme comune di pensiero di tutti gli esseri umani che
realizza la tendenza a comunicare i significati che
cogliamo nell’esperienza, a mettere in relazione il
passato con il presente, a proiettare il presente nel
futuro, a rappresentare gli individui come dotati di
scopi, piani e valori.

La funzione del narrare è universale, ma le sue forme
sono culturalmente determinate.

Bruner: il linguaggio viene acquisito per riferirsi alla
propria esperienza soggettiva e intersoggettiva
Comprensione e produzione di una “storia”
Lo sviluppo delle capacità narrative, può essere analizzato considerando
due diversi aspetti:
•La comprensione del testo narrativo
•La produzione del testo narrativo
Entrambi gli aspetti sono collegati, è necessario che il bambino
comprenda determinate caratteristiche delle storie, prima di riuscire a
padroneggiarle nella produzione dei propri racconti
Lo sviluppo delle capacità narrative
La comprensione delle “storie”
La comprensione delle “storie”
La capacità di comprendere un testo è fondamentale, dato che ampia
parte della comunicazione umana è fondata sull’utilizzo di testi scritti o
orali
A partire dal terzo anno di vita il bambino mostra di saper comprendere
brevi sequenze di frasi
Comprendere un testo
cogliere i significati rilevanti
e tenerli in memoria in forma organizzata,
in modo da poterli rievocare
(solo ciò che è compreso può essere rievocato)
Lo sviluppo delle capacità narrative
La comprensione delle “storie”
Cosa succede quando si ascolta una storia?
•Le informazioni in entrata vengono codificate ed immagazzinate per il
tempo necessario all’elaborazione, poi l’informazione elaborata passa
nella memoria a lungo termine
•L’informazione non deve essere semplicemente immagazzinata, ma
anche rielaborata, occorre creare una rappresentazione semantica del
testo
le informazioni vengono integrate
con le conoscenze pregresse
Lo sviluppo delle capacità narrative
La comprensione delle “storie”
•Le conoscenze pregresse migliorano la comprensione del testo; ad
esempio, conoscere uno script consente di rievocare meglio la storia (gli
elementi chiave dello script vengono riportati)
•Mentre a 4 anni gli script sono rigidi, a partire dai 6 anni diventano più
flessibili
i bambini imparano ad adattarsi all’informazione, anche se è
incongruente con le proprie attese
solo con l’acquisizione della flessibilità il bambino può realmente
apprezzare le storie
perché sia interessante, una storia deve
contenere una violazione
Lo sviluppo delle capacità narrative
La
Lacomprensione
comprensionedelle
delle“storie”
“storie”
•La rappresentazione semantica è più completa del testo, perché
contiene tutte le informazioni implicite, che vengono estratte tramite
processi inferenziali
“Carlotta pedalò velocemente. Arrivò alla cena tutta sudata”
implica che Carlotta è andata alla cena in bicicletta
L’informazione “Carlotta parcheggiò l’auto vicino al ristorante”
verrebbe interpretata come incongruente
(violazione del principio di coerenza)
Lo sviluppo delle capacità narrative
La
Lacomprensione
comprensionedelle
delle“storie”
“storie”
Evoluzione della rappresentazione semantica
•A 3 anni:
sviluppo della coerenza
(ex. l’orsetto che compare sulle diverse pagine del libretto è
sempre lo stesso)
•Tra 3 e 4 anni:
comparsa della relazione temporale, gli eventi sono narrati
nell’ordine di comparsa e collegati da forme verbali
(ex. “… e poi …”, “… e dopo …”)
Lo sviluppo delle capacità narrative
La comprensione delle “storie”
La comprensione delle “storie”
•Dai 5 anni:
comparsa delle relazioni causali, che consentono al testo una
maggiore coerenza, dato che forniscono un legame più forte
(ex. 1.la bambina vende i giornaletti, 2.conta i soldi, 3.parte con la
bicicletta, 4.entra in un negozio, 5.ne esce con un pupazzo
 la comprensione della causalità consente di dare coerenza al
testo ricordando un numero ridotto di scene)
•Dai 6 anni:
aumenta la capacità di identificare le relazioni causali e, quindi,
l’abilità di distinguere informazioni rilevanti da informazioni non
rilevanti.
Nel corso dell’età scolare si sviluppa la capacità di creare una
rappresentazione semantica gerarchica
Lo sviluppo delle capacità narrative
La comprensione delle “storie”
?
Quali fattori possono essere legati alla comprensione del testo?
Cosa può contribuire a determinare le differenze individuali nella
comprensione del testo?
Lo sviluppo delle capacità narrative
La comprensione delle “storie”
Fattori legati alla comprensione del testo:
1. Intelligenza
2. Ampiezza del vocabolario
3. Conoscenza delle “espressioni figurate”
4. Competenze morfosintattiche (grammatica e struttura della frase)
5. Memoria
6. Capacità di inibire le informazioni non rilevanti
7. Abilità inferenziali
8. Abilità metacognitive
Lo sviluppo delle capacità narrative
Fattori legati
alla comprensione
testo
La comprensione
delledel
“storie”
1. Intelligenza
• Alcuni studi hanno individuato una relazione tra QI e comprensione del
testo
• La relazione riguarda soprattutto i subtest di Vocabolario e di
Somiglianze della Scala Verbale (WISC III)
• Non ci sono correlazioni con la Scala di Performance (WISC III)
MA
• Un alto livello di QI non è sempre indice di buona comprensione
Lo sviluppo delle capacità narrative
Fattori legati
alla comprensione
testo
La comprensione
delledel
“storie”
2. Conoscenze lessicali
• Una maggiore ampiezza del vocabolario facilita il processo di
comprensione
• Conoscere il lessico psicologico aiuta a comprendere le azioni dei
personaggi
• La difficoltà di recupero lessicale
negativamente sulla comprensione
in
memoria
può
influire
Lo sviluppo delle capacità narrative
Fattori legati
alla comprensione
testo
La comprensione
delledel
“storie”
3. Conoscenza delle espressioni figurate
• La conoscenza delle espressioni idiomatiche di una lingua è
fondamentale per comprendere il significato di testi anche molto
semplici
“Susanna era sempre disponibile a dare una mano a tutti”
vs
“Il vecchio Tom diede un calcio al secchio”
Lo sviluppo delle capacità narrative
Fattori legati
alla comprensione
testo
La comprensione
delledel
“storie”
4. Competenze morfosintattiche
• La conoscenza delle strutture morfosintattiche è indispensabile per
comprendere un testo
• E’ possibile che si verifichino difficoltà di comprensione sia a livello di
frase che di testo
• E’ anche possibile che la comprensione delle frasi sia preservata, ma
non quella del testo (difficoltà di integrazione delle informazioni)
Lo sviluppo delle capacità narrative
Fattori legati
alla comprensione
testo
La comprensione
delledel
“storie”
• E’ possibile che il bambino abbia difficoltà con un particolare tipo di
struttura sintattica, ma non con semplici testi
Ad esempio
La mela è stata mangiata dalla scimmietta che era scappata dal circo
vs
Una scimmietta era scappata dal circo. Lì vicino aveva trovato un
albero di mele. La scimmietta ha preso una mela dall’albero e l’ha
mangiata.
Lo sviluppo delle capacità narrative
Fattori legati
alla comprensione
testo
La comprensione
delledel
“storie”
5. Memoria
• Non sono state individuate relazioni con la memoria fonologica a breve
termine (ad esempio, compiti di span)
• La memoria di lavoro è risultata correlata alla comprensione del testo
Ad esempio,
nei compiti di Listening Span test (giudicare la veridicità di due frasi e
rievocare l’ultima parola di ciascuna)
“il fumo fa male alla salute”
Sì
“il sole tramonta a est”
No
Salute / Est
Lo sviluppo delle capacità narrative
Fattori legati
alla comprensione
testo
La comprensione
delledel
“storie”
6. Capacità di inibizione delle informazioni irrilevanti
• Le informazioni non rilevanti devono essere inibite
• Mantenere troppe informazioni può causare un sovraccarico della
memoria
• Possono andare perse informazioni rilevanti e quindi la comprensione
globale del testo può risultare compromessa
Lo sviluppo delle capacità narrative
Fattori legati
alla comprensione
testo
La comprensione
delledel
“storie”
7. Abilità inferenziali:
• Non tutto ciò che va compreso è esplicitato nel testo
• E’ necessario che il bambino compia dei processi di inferenza
A. Inferenze a ponte
Ad esempio, ricollegare i pronomi al nome di riferimento
(maggiore distanza = maggiore difficoltà)
“Matilde salì sulle scale in cerca di Sara e la trovò subito”
“Il bambino va a trovare il nonno. Bussa alla porta, ma lui non sente
perché è un po’ sordo”
Lo sviluppo delle capacità narrative
Fattori legati
alla comprensione
testo
La comprensione
delledel
“storie”
B. Inferenze da integrazione
Nel testo manca una informazione (occorre compensarla ricorrendo ad
una conoscenza pregressa)
“Appena si alzò andò a vedere le scimmie nel vaso”
“Appena si alzò andò a vedere i regali sotto l’albero”
Lo sviluppo delle capacità narrative
Fattori legati
alla comprensione
testo
La comprensione
delledel
“storie”
8. Abilità metacognitive
• Consapevolezza della propria abilità nel comprendere un testo
• Se il bambino è consapevole delle proprie competenze può controllare
e migliorare la propria prestazione al compito
• Utilizzo di “strategie”  prestare maggiore attenzione, fare domande se
non ha compreso un passaggio
• Particolarmente evidente l’utilizzo di strategie nella comprensione del
testo scritto  rilettura di passaggi, scorrere il testo, utilizzo del
dizionario
Lo sviluppo delle capacità narrative
La
Lacomprensione
comprensionedelle
delle“storie”
“storie”
Riconoscimento della struttura di un testo
•Per comprendere una storia è fondamentale sapere che questa sarà
costituita da un inizio, un intreccio, un finale e che in essa compariranno
dei personaggi e avranno luogo delle azioni  struttura della storia
•Un modello della storia chiaro dà luogo ad una rievocazione del testo più
coerente e meno confusa
Lo sviluppo delle capacità narrative
La produzione
di “storie”
La produzione
delle
Hudson & Shapiro: capacità narrativa come risultato della convergenze di
competenze di diversa natura:
1. Competenza cognitiva e sociale: generale conoscenza del mondo,
delle persone, degli oggetti e come essi si muovono, si relazionano e
interagiscono. Include la rappresentazione della struttura degli eventi in
senso generale, la memoria di episodi specifici e la conoscenza delle
interazioni sociali.
2. Conoscenza linguistica: espedienti linguistici necessari alla stesura orale
del testo - uso di pronomi, connettivi, tempi verbali e lessico
appropriato.
3. Conoscenza pragmatica: si riferisce alla prospettiva del narratore sugli
eventi narrati e sul contesto della narrazione
Lo sviluppo delle capacità narrative
La produzione
di “storie”
La produzione
delle
Quali generi narrativi il bambino è in grado di produrre?
•Script
•Narrazioni di eventi personali
•Storie fantastiche
Lo sviluppo delle capacità narrative
La produzione delle “storie”
•SCRIPT: rappresentazioni schematiche di eventi sociali, appresi molto
precocemente dall’esposizione ripetuta a routine.
Dal punto di vista narrativo sono resoconti di azioni e di eventi che
definiscono abitualmente una situazione.
Comprendono abitudini, regolarità di comportamenti, sequenze di azioni
tipiche, oggetti, persone e ruoli (routine di andare al parco o a una festa
di compleanno)
La produzione delle “storie”
SCRIPT
Dal punto di vista strutturale:
•Eventi riportati in ordine cronologico
•Tempo verbale usato al presente
•Protagonista del copione è un soggetto generico (utilizzo del sì
impersonale)
Ex. “Si riempiono gli alberi di ciliegie. Si comprano nei negozi. Prima le
raccolgono e poi le vendono” (Andrea, 6 anni)
La produzione delle “storie”
SVILUPPO DELLO SCRIPT
• Dai 3 anni aumentano il numero e la complessità dei dettagli della
narrazione anche se mantengono il riferimento alle proprie esperienze
personali (commistione tra script e narrazione personale). Ordine di
presentazione è rigorosamente cronologico.
“ Ci si sveglia”
“ Si fa colazione”
“ Ci si veste”
“e poi vi va a scuola”
La produzione delle “storie”
• 6-8 anni: si passa da un ordine cronologico a uno di natura causale. Gli
eventi ora si susseguono seguendo nessi causali e temporali.
“Si va alle giostre”
“si deve comprare il biglietto perché senza il biglietto non si può andare”
“ se si prende la coda si fa un altro giro perché si è più bravi”
• 8 anni: script diventano complessi e completi strutturalmente. Si
arricchiscono di informazioni opzionali e impersonali.
La produzione delle “storie”
•8 anni: script diventano complessi e completi strutturalmente. Si
arricchiscono di informazioni opzionali e impersonali.
“quando si va a fare la spesa bisogna prima prendere il carrello usando
una moneta”
“poi si gira e si prende tutto quello che c’è sulla lista della spesa”
“ finito il giro si deve andare alla cassa per pagare”
“ poi si fanno i pacchetti, li si carica in macchina e si va a casa!”
La produzione delle “storie”
NARRAZIONE DI STORIE PERSONALI
Narrazione di resoconti e cronache di episodi singolari e specifici di cui si è
avuta esperienza diretta.
• richiedono conoscenze episodiche (memorie)
• caratterizzate da verbi al passato e da nomi e pronomi personali
• Hanno una struttura tipica:
Introduzione (espediente linguistico “sai che…”)
Riassunto (info sul racconto)
Sfondo (info di carattere generale sul racconto)
Eventi salienti (sequenza eventi accaduti)
Valutazione del narratore sull’accaduto
Risoluzione (conclusione degli avvenimenti)
Coda (info che legano passato al presente)
La produzione delle “storie”
SVILUPPO NARRAZIONE DI STORIE PERSONALI
Esempi di narrazioni personali compaiono verso i 2 anni e mezzo, quando i
bambini ricordano o fanno riferimento a eventi passati (no struttura
coerente). In età prescolare compaiono elementi strutturali quali il
riassunto e l’introduzione mentre gli aspetti valutativi vengono tralasciati.
Verso i 4-5 anni i bambini introducono le conclusioni. Solo a 8 anni
appaiono le code e sono capaci di produrre narrazioni autobiografiche
complete.
Maria (5 anni):” A me mi è successa un’altra cosa: una volta sono andata per
giocare un po’ coi pattini. Un micino stava camminando, aveva paura che io stavo
andando veloce coi pattini, poi mi ha graffiato. Ma io non volevo passargli sopra: io
volevo girare!”
La produzione delle “storie”
STORIE FANTASTICHE
Narrazioni di eventi che si riferiscono a luoghi, personaggi, tempi
che non hanno relazione con la situazione attuale. Per il loro
carattere fittizzio implicano la capacità di costruirsi delle
rappresentazioni degli eventi, di distinguerli in principali e secondari
e collegarli. Richiedono conoscenze delle interazioni sociali e la
capacità di fare riferimento al punto di vista dell’ascoltatore.
La storia è organizzata in una successione di episodi, collegati
secondo nessi causali e temporali.
La produzione
di “storie”
La produzione
delle
L’episodio è la struttura fondamentale delle narrazioni, è caratterizzato da:
•Situazione iniziale
•Rottura data da un evento problematico/inaspettato
•Tentativi di risoluzione da parte di uno o più personaggi
•Risoluzione finale
A partire dai 4-5 anni, il bambino è in grado di narrare “episodi minimi” in
cui un “evento intermedio” collega “stato problematico” e “risoluzione”
PROBLEMA
evento intermedio
RISOLUZIONE
Lo sviluppo delle capacità narrative
La produzione
di “storie”
La produzione
delle
Prima dei 4 anni:
“Fu attaccato da un mostro e volò via con l’astronave”
A partire dai 4-5 anni:
“C’è tanto vento, sta arrivando un temporale. Vanno dentro una caverna
piena di pipistrelli e di ragni. I pipistrelli li aiutano a trovare l’uscita. Poi
rivanno nel prato”
Cappuccetto rosso “ Cappuccino andò a prendere la mela alla nonna, e
poi arriva il lupo, e dice, toc toc, chi è il lupo? Sì sono il lupo e
Cappuccetto Rosso entra, allora entra, e disse il lupo e mangiò la nonna di
Cappuccetto Rosso. E poi arriva il cacciatore e poi spara al lupo e dopo il
lupo va via e dopo uscì tutto”
Lo sviluppo delle capacità narrative
La produzione
di “storie”
La produzione
delle
Evoluzione delle abilità di narrazione (Orsolini, 1995):
1. CRONACHE
manca un evento problematico, viene riportata una sequenza di
eventi collegati temporalmente
“Il bambino sta sulla macchina con il papà e poi andò al mare. E poi
vedeva tanti pesci. E poi ha visto un ombrellone. Poi mangiò e la
mamma gli disse – Ti sei divertito? – E poi gli disse – Ho visto tanti pesci”
2. EPISODI INCOMPLETI
c’è un evento iniziale seguito da una risposta (ma mancano eventi
intermedi)
“Il bambino cadeva dall’albero, poi arrivava il papà e stavano sul
trenino”
Lo sviluppo delle capacità narrative
La produzione
di “storie”
La produzione
delle
3. EPISODI MINIMI
sono narrati degli episodi intermedi che collegano la situazione iniziale
problematica alla sua risoluzione
“Si rompeva la moto. La doveva aggiustare il poliziotto, perché era sua.
Lo aiutavano il robot e i bambini. Dopo la moto andava più veloce”
4. EPISODI COMPLETI
sono caratterizzati dalla sequenza problemi-tentativi-risoluzione, ma
anche dalla presenza di reazioni e risposte emotive dei personaggi
“Andavano sopra al treno e poi il ponte si rompeva e poi andavano giù
spaventati dentro al mare. Poi veniva un pescatore e li pescava con
fatica e diceva – Quanto pesano! – e li mette sulla barca e li fa andare
dove stavano prima”
Lo sviluppo delle capacità narrative
La produzione
di “storie”
La produzione
delle
Caratteristiche di un buon racconto:
•Struttura
Presenza delle unità basilari che costituiscono la storia
(livello di completezza della storia)
•Coesione
Livello di integrazione del testo
(continuità fra una frase e l’altra)
•Coerenza
Mantenimento della trama
(assenza di contraddizioni)
Lo sviluppo delle capacità narrative
La produzione
di “storie”
La produzione
delle
•Come evolve la STRUTTURA?
- dai 5 anni, sviluppo cruciale: si passa dalla “cronaca” alla “storia”
Lo sviluppo delle capacità narrative
La produzione
di “storie”
La produzione
delle
•Come evolve la COESIONE?
- dai 4 anni uso dei connettivi (anche se non sempre appropriati)
“Il bimbo c’ha tanta fame e quindi si mangia una ciambella. Il
cane c’ha tanto sonno e quindi riposa”
“C’era un rumore forte perché Martino aveva paura”
- dai 5 agli 8 anni aumenta l’uso dei pronomi
“Il bimbo e la bimba si siedono. Dopo lui mangia una ciambella e
lei disegna”
Lo sviluppo delle capacità narrative
La produzione
di “storie”
La produzione
delle
•Come evolve la COERENZA?
- dai 4 anni migliora, soprattutto in riferimento a una storia di vita
vissuta o alla narrazione di sequenze di immagini che raffigurano
eventi familiari
Lo sviluppo delle capacità narrative
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La produzione delle “storie”