ESTATE 2009
SARDEGNA
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VENERDI 17 LUGLIO Finalmente.... eccoci arrivati al giorno della partenza! Carichiamo la macchina di tutte le nostre borse (sono bellissime, tutte con il loro logo Vacirca Sailing Team) e si parte. Noi donne direttamente Milano – Scarlino dove arriviamo verso le 15, mentre il papà si fa Bari‐Roma‐
Mestre in aereo e Mestre‐Scarlino in auto a noleggio. L’idea è quella di partire subito per il we e quindi abbiamo prenotato ormeggio a Rio Marina e anche il ristorante...ma il papà è un po’ stanco e le previsioni non sono bellissime per cui ceniamo al porto e facciamo we tranquillo. Avevamo giurato di non farci il regalo per l’anniversario ma, dato che so che Fabio non manterrà la promessa, io gli ho fatto un piccolo “lavoretto” che gli ho messo sotto al cuscino: è una cartelletta con cerniera con all’interno i separatori per tenere tutti i documenti della barca che verrà. SABATO 18 LUGLIO Giorno di relax...sveglia tardi, colazione e giornale. Per il pomeriggio ci sono diverse opzioni ma alla fine facciamo contente le bimbe e andiamo ad Albero Vivo: il parco in mezzo alla pineta di Marina di Grosseto dove ci si arrampica e si cammina sugli alberi con le corde e i moschettoni. Le bimbe si divertono un sacco e alla fine anche il papà è contento. Facciamo un po’ tardi e Fabio non riesce ad andare a correre...ci cambiamo veloci e andiamo a cena in un agriturismo. DOMENICA 19 LUGLIO Giornata bellissima. Dopo la colazione (hanno finalmente aperto il bar nella nuova struttra del porto: fin troppo lussuoso! Ci lasceremo un sacco di soldi!) e il giornale andiamo a buttare l’ancora nella baietta dopo Cala Violina. Pucini e sonnellini. Al ritorno Fabio va a correre mentre noi ci facciamo la doccia. 3
Dato che è la sera dell’anniversario usciamo solo noi due a cena: preparo pasta al pesto per le bimbe che poi si vedono un film e noi andiamo in un posto carinissimo delle osterie d’Italia in un borghetto sulla cima di un monte dietro Vetulonia. Cena squisita deliziata anche dai racocnti di una cameriera molto competente. Le bimbe ci chiamano un bel po’ di volte e vogliono parlare con papà (gatta ci cova). Quando arriviamo al pontile c’è una sorpresa per me: una caccia al tesoro. Un susseguirsi di biglietti con indovinelli appiccicati con il nastro isolante nero. Una fantasia incredibile: sotto l’asse del water, sul soffitto, sulla colonnina della corrente e poi i regali .... i tesori infatti sono ben 3 penne bellissime che vanno a rifare la mia collezione (rubata dai i ladri n.d.r.). Che meraviglia. LUNEDI 20 LUGLIO Sveglia alle 6 ...papà deve partire presto per Roma. Un caffè, un bacio grande e papà parte per un’ultima settimana‐trottola in giro per l’europa. Aspetto che piano piano le bimbe si sveglino e poi decidiamo: ce ne andiamo 2 giorni all’Elba da sole. Prenotiamo il posto a Rio Marina e poi salpiamo. Alziamo le vele ma il vento cala presto e proseguiamo quindi a motore. Buttiamo dopo 2 ore l’ancora nella baietta dietro l’isolotto d’Ortano. dove pranziamo e facciamo un bel po’ di bagni e anche sonnellini. A Claudia è partito il trip della lettura ed è difficile staccarla dal suo libro da 1500 pagine. Verso le 4 andiamo al porto. C’è vento che soffia su una piccola banchina fronteggiata da banconi di cemento .... insomma ci provo di prua e di poppa ma non riesco a 4
raddrizzarmi sul pontile fino a che una raffica mi schiaccia orizzontale sulle trappe e una si incastra pure nell’elica. L’ormeggiatore (Max di Milano) si butta con le bombole e ci libera mentre poi finalmente a rriva un gommone.....alla fine ce la facciamo. Offro in pozzetto l’unica birra che c’è nel frigo ai 3 uomini che ci hanno aiutati. Prepariamo una buona cenetta (quello che c’è: wurster e frittata) e poi andiamo a prenderci un gelato e a fare un giretto in paese. Ovviamente ad una bancarella ci facciamo il regalino di rito (braccialettino). Torniamo in barca per vedere un film...pero’ continau a saltare corrente per cui non riusciamo a vederlo fino alla fine, ahime. MARTEDI 21 LUGLIO Ci svegliamo con calma e facciamo colazione. Poi andiamo a fare un giretto....il paese è davvero carino, stradine, archetti e portici vecchi. Andiamo al museo minerario e li scopriamo che alle 11 parte il trenino per il visitare le miniere e ci sono solo 5 posti....ma siamo qui! Corro in barca a recupere la macchina fotografica mentre le bimbe visitano il museo e poi partiamo sul trenino con le ruote da trattore. Si inerpica su stradine sterrate fino in alto sulle montagne vicino al monte Giove (dove c’è un castello). Arriviamo in una miniera (qui sono tutte a cielo aperto...non ci sono gallerie) e con picozza e sacchettino ci mettiamo a scavare anche noi e raccogliamo pirite ed ematite a volontà. Tornati in paese, facciamo un pic nic con focaccia e poi facciamo un po’ di spesa prima di ritornare in barca. L’uscita dal porto è perfetta...ma stavolta non ci guarda nessuno. Torniamo tranquille a Scarlino...doccia, compiti e cenetta. 5
MERCOLEDI 22 LUGLIO Oggi grande relax: colazione al nuovo bar del porto (finalmente hanno aperto!!) e poi andiamo a Cala Felice..... sdraio + sole. C’è parecchio scirocco e non è il caso di uscire a vela. Claudia non riesce a staccarsi dal suo libro e le altre incominciano a non sopportarla piu’. Compiti, cenetta e film ..... ce la stiamo proprio godendo! GIOVEDI 23 LUGLIO Oggi è il giorno destinato alla cambusa...andiamo alla Coop e riempiamo ben 3 carrelli !!! Il lungo scontrino con lo spesone rimane appeso per un bel po’ in barca. Inutile dire la fatica di caricare il tutto in barca. Porto la macchina al posto e mentre entro nel box per prendere la bici rimango chiusa dentro.....non ci posso credere!!! Per fortuna passa un signore che sente le mie grida e mi libera  Pomeriggio in spiaggia fino alle 7.30 di sera ... c’è la bassa marea e ci facciamo una lunga camminata fin quasi a Follonica. 6
VENERDI 24 LUGLIO Io mi sveglio prima e vado a Piombino a ritirare il motorino del tender che per fortuna hanno aggiustato per tempo. Faccio un rimpinguino di spesa e poi ritorno in barca...le bimbe intanto si sono svegliate con calma e hanno fatto i compiti ...tranne Flavia che è veramente lenta e svogliata .... fa venire i nervi a tutte. Andiamo poi nella baietta dopo Cala Violina ...viene con noi anche la barca di una nuova amichetta di Flavia (Giorgia) che si ormeggia proprio vicino e noi facciamo avanti e indietro a nuoto. Proviamo anche il motorino del tender: tutto ok. Intanto seguiamo il papà in tempo reale ...è finalmente partito anche lui da Milano. Torniamo in porto...doccia e sistemazione della barca e poi bellissime ci sediamo in fila sul marciapiede ad aspettare il nostro uomo. Finalmente alle 19.30 arriva. La macchina è piena di regali: da un grande scatolone di cartone esce... lo Sea‐doo che noi subito chiamiamo salsiccia .... ma che bel regalo! Le bimbe sono felicissime. Inoltre dal baule escono un po’ di scatole con scarpe Nike....sembra Natale. Siamo tutti davvero contenti. Come tradizione vuole, la cena prima della vacanza andiamo a farla all’agriturismo il Pino dove ordiniamo una fiorentina da 1,9 kg. Evviva! SABATO 25 LUGLIO Sveglia alle 9.30. E’ ormai tutto davvero pronto. Andiamo al bar a fare una super colazione e a salutare Giorgia e poi finalmente si salpa...con tutte le cime di ormeggio questa volta. Puntiamo sull’Elba...golfo di Lacona dove arriviamo dopo circa 3 ore a motore. Buttiamo l’ancora in un posto proprio carino. Subito proviamo lo Sea doo e facciamo tanti bagni. Quando la spiaggetta non attrezzata comincia a vuotarsi, ci mettiamo la ternica nuova del Vacirca Sailing Team e andiamo in esplorazione a terra. La spiaggia 7
non è un granchè ma ci sono degli scogli che creano delle verdissime piscinette. Io e Fabio torniamo in barca a nuoto mentre le bimbe rimangono a giocare sugli scogli. Sono proprio grandi ormai, sono autonome: accendono il tender e tornano felici da sole. Cenetta sotto le stelle ... siamo tutti molto contenti. DOMENICA 26 LUGLIO Il primo bagno in rada appena svegli ...questa è vacanza! Dopo un po’ di relax torniamo a terra sugli ascogli a vedere quello che hanno scoperto le bimbe ieri sera. Pranzetto sotto il nostro tendalino e poi partiamo per Fetovaia. Abbiamo il vento proprio sul naso per cui andiamo a motore. Quando arriviamo ci sono parecchie raffiche ma riusciamo a buttare l’ancora in un posto protetto. Non ci sono troppe barche e riusciamo a godercela comunque. Ceniamo presto e proprio al tramonto salpiamo: notturna verso la Corsica‐Baia di Santa Giulia. Vediamo calare il sole tutti insieme e quando sparisce applaudiamo per lo spettacolo. Apriamo le due canne nuove mettendo i popper (anche l’esca da 40 euro che hanno rifilato a noi donne a Rio Marina). Non peschiamo comunque nulla. Primo turno Fabio fino alle 3. LUNEDI 27 LUGLIO Secondo turno lo faccio io dalle 3 in poi...ho un libro da finire per cui non mi pesa assolutamente. All’alba ricalo le esche...ma nulla. La traversata scorre tranquilla: tutto a motore con il tendalino. 8
Alle 8 arrivamo nel Golfo di Santa Giulia. Sveglio Fabio e prendiamo una boa sul lato sud. L’acqua è verdissima....sembra di arrivare ai Caraibi. Si svegliano anche le bimbe: facciamo colazione e subito prendiamo il tender e andiamo fra gli scogli del lato sud. Io e Fabio siamo stati qui 9 anni fa ... è tutto rimasto uguale...siamo solo invecchiati noi . Ma che bello: ora siamo qui con le nostre bimbe. Facciamo foto e scaliamo gli scogli erosi dal vento. Poi andiamo sulla spiaggia, leghiamo il tender al pontile del Club Mediterranee e ci facciamo una lunghissima passeggiata lungo tutto il golfo. La spiaggia è bianca e l’acqua è sempre piu’ verde pero’ c’è anche sempre piu’ gente essendo spiaggia libera e poi ci sono anche tante alghe. Adocchiamo un carinissimo ristorantino con pergola in legno e allora papà va a prendere i soldi in barca e poi ci mangiamo la pizza al fresco. Poi le bimbe esprimono il desiderio di fare un giro in catamarano e papà ovviamente dice si. Io prendo il tender e faccio un po’ di foto. Si divertono tutti un sacco. La baia comunque durante il giorno è un po’ troppo rumorosa: ci sono motoscafi che fanno sci d’acqua, moto ad acqua, vele ecc ecc. Viene a trovarci la signora che gestisce le boe: 38 euro pero’ ci porta via tutta la spazzatura che è proprio un bel servizio. Verso sera la baia si svuota e ritorna calma e bellissima. Paola e Claudia si fanno una nuotatona al tramonto mentre noi prendiamo l’aperitivo. Cenetta enanna presto. Oggi è una giornata memorabile che le bimbe ricorderanno per sempre: io e papà abbiamo dato l’ok all’acquisto di un cane dopo un pressing da parte loro durato mesi e mesi. 9
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MARTEDI 28 LUGLIO Ci sveglaimo abbastanza presto e ci facciamo una buonissima colazione. Andiamo ancora a terra con il tender e facciamo un altro bagnetto nelle acque verdi. Le bimbe e il papà si tuffano anche da una grande roccia che ha la forma di un elefante e su cui ci si arrampica con una cima. Partiamo quindi alla volta di Bonifacio. Le previsioni sono ottime per i prossimi giorni: è la seconda volta che ci capita di fare le Bocche a motore. La costa incomincia ad alzarsi e a diventare bianca: le famose scogliere di calcare....proprio belle con la luce del primo pomeriggio. Entriamo in questo porto che è sempre magnifico e un po’ magico con le sue scogliere alte e il mare sempre chiaro chiaro. Non abbiamo trovato posto nel porto proprio in fondo ma su una banchina vicino al benzinaio. Troviamo posto anche perchè arriviamo alle 2 ...piu’ tardi sarebbe stato impossibile. Ci dobbiamo ormeggiare con l’ancora e poi si infila un’altra barca...di sicuro le catene si sono incrociate....ridermo domani mattina! Ce ne stiamo all’ombra del tendalino per far passare un po’ la calura: bucato, pulizia barca e un po di compiti. Alle 16 inziamo la scalata al paese...arriviamo grondanti di sudore. Le viette strette e i negozietti ci confortano molto. Prendiamo la guida e poi andiamo alla scala del re d’aragona....è una ripidissima scalinata scavata nella roccia calcarea che scende fino al mare sul lato esterno del paese. Lo spettacolo è mozzafiatao...la risalita pure! Cerchiamo un ristorantino per la cena....e intanto giriamo fra i vicoletti fino ad arrivare alla piazza in alto che da’ all’esterno con un campo da bocce in centro e alcuni baretti intorno. 11
Riscendiamo passando dalla porta principale con la scalinata che arriva fino al porto. Anche qui ci sono un sacco di ristorantini e decidiamo di fermarci qui per la cena (cosi’ evitiamo un’altra scarpinata). Facciamo la spesa e poi torniamo in barca. Le bimbe che sono subito pronte vanno a farsi un giretto in autonomia (abbiamo avvistanto un negozio di caramelle scavato nella roccia con una quantità esorbitante di bidoni pieni di caramelle) mentre io e Fabio ci facciamo la doccia e sbrighiamo alcuni lavori (pompa doccia, acqua ecc ecc). Poi prendiamo un buon aperitivo (bimbe sempre a zonzo) e poi finalmente troviamo il nostro ristorante. Mangiamo molto bene e poi facciamo ancora due passi. La nostra barca è proprio sotto le mura illuminate ... che bello! Andiamo a dormire presto perchè abbiamo puntato la sveglia alle 5: dobbiamo fare 45 miglia e non vogliamo farle sotto il sole con le bimbe che si rompono. 12
MERCOLEDI 29 LUGLIO Ci svegliamo davvero alle 5. Anche il nostro vicino di barca perchè siamo praticamente sicuri che sua ancora sia sopra alla nostra...infatti è cosi. Fabio a prua riesce pero’ a tirarle su a mano e a liberarle senza fare altre manovre. Usciamo da questo magico posto proprio all’alba. Perseveranti caliamo le canne e ci prendiamo un buon cappuccio con pain au chocolat guardando il sole che sorge....proprio magia. Il mare è calmissimo e a motore arriviamo tranquillissimi a Cala del Bianco (a sud di Cala d’Oliva) sull’isola dell’Asinara. E’ una riserva naturale che ha aperto solo qualche anno fa: abbiamo telefonato ieri e prenotato una boa. Ci possiamo arrivare solo a vela e ovviamente non possiamo usare il tender nè pescare. E’ un posto completamente incontaminato e per 24 ore rimarremo praticamente noi da soli in questo paradiso verde. Prendiamo la boa numero 7. Ci buttiamo subito in acqua. Ci sono tantissimi pesci che ci seguono mentre nuotiamo: forse pensano che siamo dei balenotteri. Claudia sale con banzigo fino alla seconda crocetta per fare delle foto. Poi pacchia totale. Pranzo e sonnellini a ripetizione....snorkeling e tuffi a ripetizione. Cenetta e poi inizia il grande torneo a scala 40. Fabio rimane alzato fino a tardi: non ci si crederà ma durante la notte sentiamo gli asini ragliare sulla terra ferma...un po’ inquietanti. Gli asini (soprattutto albini) sono stati lasciati sull’isola nell’800 quando la popolazione è stata trasferita a Stintino per lasciare posto alla colonia penale ( ci sono le ossa di 5000 astro ungarici) e qui si sono moltiplicati allo stato selvatico. 13
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GIOVEDI 30 LUGLIO Nonostante un po’ di ondeggio riusciamo a dormire fino alle 10. Colazione lunga piena di chiacchiere e poi bagnetti e tuffi (Flavia migliora con quello di testa). Alle 12 alziamo le vele e partiamo e usciamo da questa riserva. Riusciamo finalmente a fare un po’ di bella vela...il mare è piatto e la brezza è decente. Buttiamo l’ancora nel verde dell’acqua di fronte all’Isola Piana, nel passaggio della Pelosa e facciamo ancora qualche tuffo. Fabio si è ricordato di un vecchio cliente di Illy che raccontava di avere casa a Stintino (Daniele Manara) e gli manda un messaggino...è proprio qui e ci vede molto volentieri. Abbiamo prenotato un posto al porto ma, appena entrati ci fanno buttare l’ancora nell’avanporto e ci mettono in attesa perchè dicono di avere dei problemi...i 10 minuti diventano mezz’ora e poi un ora e poi non ci rispondono nemmeno piu’ al VHF. Stanchi di aspettare buttiamo l’ancora nella rada e, tutti vestiti da perfetto equipaggio, facciamo due viaggi con il tender per arrivare a terra.Bisogna dire che ora che le bimbe sono grandicelle e autonome con il tender si sono prese felici il compito di fare Caronte e per noi va molto bene. Stintino ha 2 porti: uno vecchio molto profondo e Porto Mannu. E’ un vecchio paesino di pescatori...molto vero e sembra quasi poco turistico anche se l’edilizia è un po’ esagerata. Ci sediamo in un carinissimo baretto proprio sul porto e ci prendiamo un aperito. Ci raggiunge Daniele Manara e ci facciamo prendere da un po’ di chiacchiere. Poi Daniele insiste per portarci a vedere casa sua in cima ad un’area residenziale proprio di fornte al passaggio della Pelosa. A casa ci sono anche la moglie Paola, la figlia Silvia e il nipotino Tommaso. Non riusciamo a declinare l’invito (anche se avevamo prenotato in un ristorantino di pesce proprio sul porto...) e passiamo una 15
piacevolissima serata fatta di chiacchiere e chiacchiere e chiacchiere mentre le bimbe si scatenano correndo e rotolandosi nell’erba (forse gli manca un po’ la terra). Daniele ci riaccompagna al porto e con il tender ritorniamo in barca. Bella serata davvero! VENERDI 31 LUGLIO Sveglia abbastanza presto ... io e Fabio volevamo andare a terra per un cappuccino ma le bimbe fanno un po’ di capricci per cui...nisba. Partiamo subito quindi e andiamo a fare il passaggio dei Fornelli. I fondali sono davvero bassi e insidiosi...bisogna seguire un doppio allineamento per poter passare indenni...chissà quante barche si sono incagliate qui. Comunque anche questa volta abbiamo passato le Bocche di Bonifacio a motore. Usciamo dall’acqua verde ed entriamo nel Mar de Fora (il mare di fuori), come viene chiamato qui. C’è parecchia onda fastidiosa e balliamo parecchi. Alziamo la randa per stabilizzarci. Proseguiamo cosi fino a CapoCaccia, scogliera a picco sul mare con in cima un faro bianco. Troviamo un ridosso nella prima caletta verso ovest e diamo ancora. L’acqua non è verde ma il paesaggio è proprio bello. C’è parecchio vento e non possiamo montare il tendalino, ahime. Cenetta dentro a lume di candala ... poi tutti a nanna tranne papà che lavora fino alle 3. SABATO 1 AGOSTO Sveglia e lunga colazione. Poi facciamo esplorazioni a nuoto a terra dove ci sono delle grotte viola. Non c’è moltissimo pesce ma è comunque bello. Pranziamo ben tardi e poi andiamo davanti alla grotta di Nettuno che si trova sull’esterno di Capo Caccia. In realtà non si puo’ ormeggiare per cui papà si sacrifica e sta in barca mentre noi donne scendiamo con il tender. L’alternativa per arrivarci è una lunga scalinata di 654 gradini che parte da terra ma non sapevamo come fare ad arrivarci. A remi entriamo quindi nella grotta e aspettimo cha parta la nostra visita (ne parte una ogni ora e l’itinerario dura circa 30 minuti). 16
La grotta scavata nel calcare in realtà è lunga chilometri ma noi possiamo entrarci solo per 250 metri. C’è una prima stanza molto grande con il laghetto di La Marmora...qui piu’ volte ci è stato Carlo alberto re di Italia nel 1800 e qui ci faceva anche delle feste. La seconda stanza si chiama dei pizzi e dei merletti perche le stalattiti formano dei riccioli contrari ai principi di gravità. Le bimbe fanno un sacco di fotografie e filmini. 17
Torniamo a remi alla barca e quindi andiamo nel vicinissimo porto di Alghero. Abbiamo prenotato all’unico fra i pochi numeri che avevamo che ha risposto. La Marina di Sant’Elmo...proprio sotto le mura. Il servizio è impeccabile: vengono a prenderci con il tender fin fuori dal porto, ci portano via la spazzatura, ci prenotano il ristorante.....davvero gentili ...pagheremo infatti ben 170 euro!!! Ci ormeggiamo di fianco ad un Halber Rassy 48 e Fabio comincia a guardarlo per bene e a stringere amicizia con il proprietario (Tito). Dopo la doccia di tutti (sono già le 8) belli e profumati per uscire Tito ci invita a visitare la barca e stappa pure una bottiglia di chamapagne per festeggiare l’anniversario di fidanzamento con la moglie Paola....che carini!!! Davvero molto gentili. Andiamo quindi a cercare il nostro ristorante. Saliamo le mura e ne facciamo tutto il giro: ci sono tantissimi ristorantini all’aperto. Il nostro invece è in fondo alle mura ed è al chiuso pero’ mangiamo buon pesce (pagato salatamente). Diamo dei soldini alle bimbe che non vedevano l’ora di fare shopping fra le bancarelle e infatti comperano un regalino per tutti. Fumando il sigaro ci facciamo ancora tutti insieme le bancarelle e comperiamo un po’ di cosine (Fabio mi regala una collana di argento). Mentre le bimbe tornano in barca noi grandi e Paola preseguiamo il giretto fra le viuzze della vecchia citta’: c’è in giro tantissima gente, tutte le piazzette sono piene e i negozi pure. Torniamo in barca che è l’1 e mezza passata e le bimbe sono ancora tutte sveglie 18
DOMENICA 2 AGOSTO Sveglio tutti quanti abbastanza presto per poter fare un altro giretto in paese. Rassettiamo la barca e ci mettiamo tutti in divisa: ormai siamo un equipaggio perfetto. Troviamo un baretto in una piazzetta vicno alla Porta del Mare (quella che ovviamente dava al porto) e io intanto vado a fare due sacchetti di spesa. Giornale e brioche e poi partiamo (bhè, dopo aver saldato il porto...e pensare che avevo chiesto quanto costasse e mi avevano risposto che era meno caro della costa smeralda). Alle 11.30 partiamo verso Bosa. Dopo 2 ore e mezza a motore buttiamo l’ancora in una caletta dopo capo Marangiu. Acqua bellissima ma un bel po di vento. Pranzetto e relax. Io e Fabio andiamo a terra con il tender ma ci sono tanti sassi e non ci godiamo la spiaggia mentre le bimbe appendono decine di disegni all’interno della barca. Verso le 16 ci dirigiamo a Bosa. Avevamo prenotato ma nessuno ci risponde per cui entriamo....in realtà di porto c’è ben poco: una lunghissima spiaggia concava protetta da una diga foranea. Decidiamo di metterci all’ancora e non andare all’unico molo: sono tutti all’ancora. Abbiamo anche già prenotato in una Osteria d’Italia a Bosa (qui in realtà siamo a Bosa Marina). Bosa Marina sorge proprio alla foce del fiume Temo, l’unico fiume della Sardegna ed è sovrastato da una collina con il castello Malaspina intorno al quale è sorto il paese di Bosa costituito da casette color pastello. Siamo molto fortunati perchè la prima domenica del mese di agosto (oggi) è la festa della madonna comparsa dal mare e c’è una processione di barche sul fiume che portano la statua dal mare al paese e poi viceversa e stasera ci saranno i fuochi artificiali. Facciamo 2 viaggi per arrivare a terra: non si puo’ lasciare il tender nè in spiaggia nè al porto (si arrabbiano molto perchè non ci 19
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siamo messi al molo).. Fabio ha la fantastica idea di metterlo proprio di fianco a quelli che stanno preparando i fuochi artificiali ( e speriamo che quelli del porto non ce lo buchinio). Tutto il lungo mare e pieno di bancarelle di ogni tipo. Ci sono anche quelle con diversi maialini che girano per arrostirsi: grande festa di paese. Telfono ad un po’ di numeri e riesco a trovare il modo per arrivare a Bosa: arriva a prenderci il trenino! Fabio non c’è mai salito su un trenino turistico  pero’ apprezza molto l’arietta e il panorama. Entriamo in Bosa....sembra quasi (esagerando un po’) di essere a Miami: un filare di palme sul lungo fiume con barchini ormeggiati ai lati, lampioni deco’ e ponticelli....ma come facevamo a non sapere nulla di questo posto incantevole. Il trenino ci lascia in piazza e andiamo a piedi al ristorante....essendo festa sono un po’ ingolfati e ci fanno aspettare un sacco di tempo. Le bimbe si spazientiscono e l’attrazione delle bancarelle è troppo forte per cui finita la pizza vanno in piazza e prendono il primo trenino libero, mentre noi aspettiamo ancora un po e prendiamo il trenino successivo. Alle 11 in punto pero’, siamo come tutti gli altri (migliaia di persone) seduti in spiaggia ad aspettare i fuochi artificiali (non ci lasciano passare per prendere il tender e andarein barca). Alle 11.30 il primo botto...a seguire grandioso spettacolo e tanti applausi....noi siamo un po’ preoccupati perchè il nostro tender è proprio nel punto da cui partono i fuochi piu’ grandi e già ce lo immaginiamo bucherellato e bruciacchiato. Alle 12...gran finale. E soprattutto grande gioia perchè ritroviamo il tender sano e salvo! LUNEDI 3 AGOSTO Colazione e poi partiamo.... dietro la poppa lasciamo questo carinissimo paese con la sua grandiosa festa e ci dirigiamo ancora a sud. A motore con mare abbastanza tranquillo. Arriviamo nel primo poeriggio all’isola del Mal di Ventre: è un isolotto piattissimo riserva naturale e noi buttiamo l’ancora nell’unica baietta abilitata. Mancano solo 2 palme per sembrare di essere su un’isola sperduta del Pacifico. L’acqua è verde smeraldo, la spiaggia è bianca. Le bimbe scoprono un nuovo gioco: lanciarsi in acqua dalla tuga attacate ad una drizza! Dopo un bel po’ di tuffi ci pigiamo tutti sul tender e andiamo a terra in esplorazione. La spiaggià in realtà è di ghiaietta e al centro dell’isolotto c’è pure una meda: probabilmente quando c’è tanto mare qui viene tutto ricoperto dall’acqua...infatti troviamo parecchi rifiuti. Troviamo anche penne di gabbiano e scheletri di conigli oltre a tantissime piante di aglio selvatico. Ripartiamo e alziamo le vele...poche miglia pero’ fino al ridosso della penisola di Sini s nord del golfo di Oristano, vicino ai resti della vecchia città di tharros fondata dai fenici. 21
Ci ormeggiamo ad una boa proprio sotto al faro che di notte fa ovviamente il suo lavoro. Cenetta e poi grande partita a scopone scientifico. 22
MARTEDI 4 AGOSTO Ci svegliamo alle 7.30 perchè oggi abbiamo parecchia navigazione. C’è maestrale per cui alziamo subito le vele e scendiamo che è una meraviglia. Ad un certo punto alziamo anche lo spi e per un bel po’ di tempo stiamo sopra gli 8 nodi. Verso le 2 del pomeriggio arriviamo del canale dell’isola di S.Pietro e ci fermiamo a fare il bagno nell’acqua verde sotto all’isola piana... frittata e zucchine. Alle 16 entriamo in porto dove abbiamo prenotato per tempo. Le bimbe si lanciano subito a fare il tour delle bancarelle che si trovano all’ombra del vial elungo il mare, mentre Fabio estrae la bicicletta e mi porta dietro in piedi a fare un giro turistico del paese: le viuzze interne sono fiancheggiate da casette tutte uguali: color pastello, 2 piani, balconcino con ringhiera bianca...davvero carinissime. Vediamo anche lo stagno con fenicotteri rosa che si trova nell’estremità sud ed è fiancheggiato da un fiumiciattolo con barchini bianchi candidi. Gelatone tutti insieme seduti ad un baretto del lungo mare.Torniamo in barca e facciamo tutti la doccia ...fino a che si rompe la pompa doccia per cui bisogna andare a comperarne un altra. Per fortuna abbiamo la bici e facciamo facilmente i viaggi che servono per recuperare tutti i pezzi, alla fine Fabio iresce a far partire una potentissima pompa. Per cena volevamo andare al famoso Nicolo ma non c’era posto per cui siamo andati nel vicino ristorante di un albergo dove pero’ abbiamo cenato benissimo e abbiamo famigliarizzato con il proprietario che è anche un giovane giudice nazionale di regata per cui le chiacchere si sono sprecate. Proprio due passi e e poi torniamo in barca un bel po’ stanchi. 23
MERCOLEDI 5 AGOSTO Mi sveglio per prima alle 9 e decido di andare quatta quatta al Conad a fare la spesa. Verso le 10, con il carrello già pieno fino all’orlo mi raggiunge con gran sorpresa Fabio che è venuto ad aiutarmi...meno male! Portiamo il carrello fino alla barca e insieme alle bambine sistemiamo tutto lo spesone. Poi andiamo ad un baretto per la colazione. Ci incontriamo anche con i genitori di Sebastiano (comapgno di vela delle bimbe)...ieri sera non siamo riusciti ad organizzare la cena per cui solo caffe stamattina. Dopo gli ultimi acquisti (magnete, giornale e materassino matrimoniale) torniamo in barca e partiamo. Fabio riesce a ripare una piccola anomalia al motore che pero’ ogni tanto non faceva partire l’alternatore...siamo tutte molto contente. Non c’è il maestrale di ieri ma alziamo comunque le vele ed apriamo spi.... dobbiamo fare due bordi e andiamo abbastanza piano... dopo un bel po’ desistiamo...ammainiamo e andiamo a motore. Facciamo un po’ di compitini (espressioni) in traversata e finalmente arriviamo a Cala Zafferano. C’eravampo stati anche 2 anni fa ma c’era troppo maestrale e non teneva nemmeno l’ancora. Oggi invece è una giornata perfetta....ci sono solo un po’ troppe barche per i nostri gusti...comunque riusciamo a trovarci un buon posto e ....subito in acqua. Ancora tuffi con la drizza e poi ... abbiamo il materissino nuovo. Io e Fabio andiamo a terra a nuoto...l’acqua è calda e limpidissima mentre la spiaggia è chiarissima e deserta. Questa è ancora zona militare per cui è rimasta veramente incontaminata. Le colline tutt’intorno sono verdissime e dolcissime...quasi delle grandi dune verdi. Aperitivo al tramonto e poi grande cena a lume di candela (patate al forno, cotolette e melanzane fritte). Stasera c’è la luna piena che rende ancor piu’ magica l’atmosfera. Dopo cena ancora partitone a scopone scientifico. 24
GIOVEDI 6 AGOSTO Sveglia in questo posto incantevole, colazione e ancora tanti tanti bagni. Fabio fa lezione di immersione e le 3 grandi scendono con bombola ed erogatore fino a 5 metri. Silvia si spaventa un po (e ci fa spaventare) perchè sul fondo molla l’erogatore e sale in apnea. Nel primo pomeriggio ci muoviamo a malincuore...abbiamo proprio poche miglia per arrivare nella baia di Capo Malfatano che ha 2 isolotti nel centro. Facciamo un po’ fatica a trovare il posto dove ormeggiare anche perchè si è alzato un bel venticello e i fondali sono abbastanza bassi. Troviamo il nostro angolino un poco prima della spiaggia di Tuaredda (un po’ troppo affollata...siamo proprio viziati). Le bimbe improvvisano un rudimentale gioco ... una sul tender e le altre al traino sul materassino. Sono buffissime ... fanno un sacco di tentativi fino a che capiscono che è impossibile planare. Aperitivo e pasta buona per cena. Ormai la partita a scopone scientifico è diventata un must. 25
VENERDI 7 AGOSTO Colazione poi io e le bimbe andiamo verso terra a fare snorkeing e raccogliamo tanti sassi bellissimi, tondi e bianchi. Ci raggiunge anche il papà in una spiaggetta deserta. Mangiamo l’insalata di riso preparata ieri e partiamo: oggi attraversiamo il golfo di Cagliari e puntiamo verso il porto di Villassimius. Partiamo a motore ma verso il centro del golfo si alza una bella brezza e allora alziamo la randa e lo spi. Per un bel po di tempo rimaniamo su una media sopra gli 8 nodi. Fa caldissimo con il vento da poppa e quindi dobbiamo farci tante secchiate e stare a prua all’ombra dello spi dove fa freschetto e sembra di andare velocissimo. Ci inventiamo anche una gitarella sul bombresso  Entriamo in porto verso le 16.30 e per fortuna hanno posto. Facciamo un po’ di coda per fare rifornimento di gasolio e intanto vediamo Akuna Matata: una barca a vela con due simpaticissimi proprietari che è stata per un bel po’ ormeggiata vicino a noi sul molo B a Etrusca Marina. Le bimbe grandi vanno da sole a fare la spesa in bici (in questo porto è fondamentale) mentre noi rassettiamo e sciaquiamo la barca. Ci vengono a trovare i 2 ragazzi di Akuna Matata e beviamo una birretta fra i racconti delle vacanze prima di andare a prendere un serio aperitivo al bar del porto. Cena nell’unico ristorante e poi 2 passi. 26
SABATO 8 AGOSTO Fa veramente caldo e non tira un’alito di vento. Io e Fabio andiamo in bici al bar per un serio cappuccino davanti al giornale... che pacchia. Un po’ di spesa e poi andiamo a salutare Mauro del cantiere che l’anno scorso ci ha salvato la vacanza quando ci ha aiutato a trovare l’elica rotta e ha prestato l’auto per andare a Canniggione a prenderla (vedi altro libretto). Beviamo un altro caffe e facciamo altre chiacchiere. Un poco di spesa e poi ripartiamo. Oggi percorso breve. Giriamo la punta di Villasimius e ci fermiamo davanti alla spiaggia di Cala Sinzias. Facciamo un veloce pranzetto e poi subito in acqua a fare snorkeing anche perchè le 3 grandi hanno le pinne nuove. Sugli scogli organizziamo una gara di corsa fra tutti i paguri che abbiamo trovato. Arriva papà con il tender e io e lui andiamo sulla spiaggia a fare due passi. Ci sono dei colori incredibili: sfumature dal verde, al turchese a l blu intenso sulla riga dell’orizzonte. Ritorniamo tutti in barca (anche alcuni paguri) e partiamo ... abbiamo appuntamento nella parte nord di Costa Rei, vicino a Capo Ferrato, con Daniele Ferrari (collega di Fabio). Troviamo il punto giusto dove ormeggiarci ma aspettiamo un po’ a lasciare la barca anche perchè si è alzato un bel venticello. Alle 7 e mezza siamo tutti a terra. Daniele ci viene a prendere e andiamo a casa sua per un aperitivo... è una di quelle villette a schiera che si mimetizzano nella macchia mediterranea e non vedi dal mare. Conosciamo anche le sue due bimbe che sono nella fascia di età della nostre. Sono tutte quante un po’ troppo timide e faticano a socializzare fra di loro. Andiamo poi tutti insieme a piedi al ristorante a mangiare la granseola e un occhione (pescione con occhio grande). Piacevolissima serata piena di chiacchiere. Torniamo al tender calpestando la sabbia fredda sotto la luna piena ed è una bellissima sensazione. Alla 1 siamo in barca e ... partiamo! Abbiamo davanti una tappa lunga fino al Golfo di Orosei e preferiamo farla di notte. Come sempre Fabio fa il primo turno e mi lascia dormire (anche se in realtà mi alzo ogni ora) fino alle 6. Le canne sono in acqua ma niente pesce nemmeno all’alba. 27
DOMENICA 9 AGOSTO Arriviamo a cala Sinise verso le 10.30 avendo: perso un’esca da una delle due canne e mentre rollavamo il fiocco si è inaspettatamente scucito sulla parte della balumina. Cala Sinise sembra un posto dimenticato dal resto del mondo poichè appena arriviamo è isolata, sulla spiaggia non c’è nessuno e l’acqua dove siamo noi è fantastica. Appena verso mezzogiorno iniziano ad arrivare barconi colmi di turisti urlanti e pigiati che occupano il nostro piccolo paradiso. Noi andiamo a fare snorkeling in una delle tre grotte che ci sono li vicino. L’acqua , purtroppo vicino a riva è molto sporca e il fondale è pieno di legni e tronchi rilasciati da un’alluvione di quest’inverno. Verso il tardo pomeriggio andiamo proprio a cala di luna che troviamo puntualmente affollata. Paola, papà, silvia e flavia vanno a terra in tender per prenotare il ristorante che da tre anni ci sazia durante la nostra permanenza a cala di luna. Poi la mamma e claudia ci raggiungono a nuoto e insieme scopriamo che in fondo alla spiaggia si stava tenendo un S.Messa e quindi partecipiamo. Verso le 8.05 siamo davanti al ristorante lavate e ancora un po’ bagnate per la cena. E verso le 11.00 siamo nel tender per andare a nanna. 28
LUNEDI 10 AGOSTO Partiamo da cala di luna di mattina con la rotta verso la tavolara. Poi vicino a capo Comino contattiamo Patrizia che ci dice che loro sono nella spiaggia a sud del capo. Ci fermiamo con loro che sono su una barca gialla di 39 piedi. L’equipaggio era formato da tre adulti e tre ragazzi: patrizia , laura e suo marito, pietro, tommaso e alessandro detto sasha. Facciamo un’aperitivo tutti insieme per poi dividerci e ognuno proseguire per la propria strada. Bello incontrare cosi’ tanti amici lungo il nostro viaggio. Noi facciamo 15 miglia con spi toccando anche gli 8 nodi. Poi il vento scende e ci tocca accendere il motore per arrivare alla Tavolara, nell’unica baia accessibile, che pero’ è molto affollata. Le bimbe vanno a prenotare il ristorante, il re della tavolara: titolo dato da Carlo Alberto re d’Italia all’unico abitante che vi aveva trovato e che poi ha lottato per mantenersi il titolo. Alle 8.30 gambe sotto al tavolo mangiando piatti essenzialmente di pesce... gnam gnam. Torniamo in barca e dormiamo cullati dalle onde. L’isola è Tavolara.
Si trova in Sardegna, nel golfo di Olbia, di fronte alla località di Porto San Paolo.
Guardandola dalla terraferma Tavolara si offre, nelle sue diverse prospettive, ora come una piramide, ora come una
montagna dalle pareti di roccia bianca a picco sul mare, o ancora come una collina coperta dalla vegetazione. Sotto il
livello del mare si trova un mondo ricchissimo e di particolare interesse per subacquei.
A Sud-Ovest, in direzione di Porto San Paolo, la montagna degrada fino a formare uno stretto istmo, chiamato
“Spalmatore di terra”, con una splendida lunga spiaggia. E’ qui che oggi si può incontrare il “Re” di Tavolara e la sua
famiglia.
Ma torniamo al principio di questa storia raccontataci da Tonino Bertoleoni, attuale “regnante” dell’isola.
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I Bertoleoni diventano casa regnante
Sul finire del 1700 Giuseppe Bertoleoni, trisavolo di Tonino, parte da Genova con la famiglia su una piccola nave da diporto. Passando dalla
Corsica raggiunge l’arcipelago della Maddalena e in particolare l’isola di Santa Maria, dove si stabilisce parte della famiglia Bertoleoni. Giuseppe
prosegue verso Sud e trova la splendida e disabitata isola di Tavolara. Qui si stabilisce, costruisce la sua casa e pone alcuni pastori a guardia
delle numerose capre selvatiche.
La magia di quest’isola si manifesta ai suoi nuovi abitanti proprio attraverso questi animali: alcune delle capre appartengono ad una razza
particolare, caratterizzata dal colore dorato dei denti. Queste capre dai denti d’oro, come ci racconta Tonino, giocheranno un importante ruolo
nella storia del regno di Tavolara.
I Bertoleoni sono gli unici abitanti dell’isola. In base a ciò Paolo, figlio di Giuseppe, avanza dei ricorsi presso la casa reale di Savoia perché gli
venga riconosciuta la proprietà e la sovranità sul suolo di Tavolara.
Il re sabaudo vuole le capre dai denti d’oro
Carlo Alberto di Savoia, salito al trono sabaudo nel 1831 al posto di Carlo Felice, nel 1836 si reca personalmente a Tavolara con il panfilo reale
per una battuta di caccia e per conoscere personalmente l’autore dei tanti ricorsi. Il ricordo di questo incontro è stato tramandato dalla famiglia
Bertoleoni e giunge fino a noi dalla voce di Tonino: “è proprio vero! Si incontrarono e Carlo Alberto si presentò come il Re di Sardegna. Paolo
Bertoleoni allora si presentò come il Re di Tavolara”. Carlo Alberto resta per alcuni giorni ospite della casa reale di Tavolara.
Avendogli Paolo parlato delle eccezionali capre dai denti d’oro che popolano l’isola, il re sabaudo, dopo essere tornato a Torino, invia il generale
La Marmora con una corvetta sull’isola dei Bertoleoni per prenderne alcuni esemplari. Il generale giunge sull’isola recando doni (uno spillo ed un
anello d’oro) per la moglie di Paolo Bertoleoni e assieme al Re di Tavolara si spinge sulla montagna alla ricerca delle capre. In tre giorni di caccia
cattura quattro capre dai denti d’oro.
Dopo questo leggendario incontro con il Re di Sardegna la famiglia Bertoleoni si fregia dello stemma reale e si considera a tutti gli effetti sovrana
dell’isola, benché non ci sia ancora alcun documento a sostegno del loro diritto.
Qualche anno più tardi, però, il demanio tenta di espropriare i Bertoleoni della loro isola, sostenendo che su di essa non esiste alcun titolo di
proprietà. Paolo Bertoleoni decide allora di recarsi personalmente a Torino da Carlo Alberto, passando da Porto San Paolo e quindi da
Civitavecchia. Dal re in persona ottiene rassicurazioni e dopo alcuni giorni gli viene recapitata, dalla citta di Tempio, una pergamena che lo
riconosce come padrone assoluto e re di Tavolara.
Tonino Bertoleoni difende la storia della sua famiglia da chi sostiene che sia solo una leggenda. Purtroppo non può portare come prova la
pergamena che documenta la sovranità dei Bertoleoni perché questa è andata perduta, ma mostra con orgoglio nel suo ristorante, che si
affaccia sulla spiaggia dello “Spalmatore di terra”, una copia della fotografia dei regnanti di Tavolara.Verso la fine dell’Ottocento, infatti, la regina
Vittoria d’Inghilterra, saputo dell’esistenza di questo piccolo regno di fronte alla costa sarda, manda con una nave, la Vulcan, i suoi fotografi
personali a ritrarre la famiglia dei sovrani di quel luogo. Nel museo di Buckingham Palace, a Londra, è conservata la foto della famiglia reale di
Tavolara, all’interno della collezione di ritratti delle famiglie reali di tutto il mondo, voluta dalla stessa regina Vittoria. Sotto la foto vi è la dicitura:
“La famiglia reale di Tavolara, nel golfo di Terranova Pausania, il più piccolo regno del mondo”.
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MARTEDI 11 AGOSTO Ci svegliamo al solito orario (10.00‐11.00) e saliamo tutti sul tender tranne il papà che rimane in barca a leggere. Noi andiamo in fondo alla spiaggia dello Spalmatore su una lingua di terra che si immerge nel mare per poi riemergere in uno scoglio sabbioso. È un po’ affolato ma noi ci divertiamo lo stesso. Poi torniamo in barca e partiamo alla volta di budelli, un’isola dell’arcipelago della maddalena famosa per la sua spiaggia rosata. La traversata è lunga, 6 ore di bolina sempre inclinati. Arrivati a budelli siamo rimasti impressionati dalla quantità di barche presenti... ma riusciamo ad acciuffare una boa gialla. La serata è tranquilla con una cena a base di pasta alla cow boy e frittatona di patate e partita a scopone scientifico che ormai è di routine. 31
MERCOLEDI 12 AGOSTO Ci svegliamo e, in 6 su gino il gommoncino (il tender) raggiungiamo una bellissima spiaggia che 2 anni fa avevamo scoperto. Questa spiaggietta è molto affollata ma l’acqua è stupenda e anche il papà riesce a sopportare questo casino per un attimo di goduria. Dopo aver fatto un viaggio terribile e dopo aver riempito fino all’orlo il tender riusciamo ad arrivare in barca e ad accorgerci di che “autostrada” sia diventata quella baietta. I barconi con i turisti scaricano un sacco di gente anche al largo. Partiamo nel primo pomeriggio e facciamo una bella veleggiatona scoprendo un nuovo gioco: si prende il banzigo e si lega alla drizza sottovento e ci si butta... è bellissimo e le bimbe si divertono un sacco. Poi Fabio ha l’idea del secolo ... o meglio gli prende un raptus e si butta a mare per vedere come noi donne lo salviamo. Premetto che abbiamo fatto un sacco di errori, che avevo dimenticato un po’ la procedura e che ci siamo fatte prendere dall’agitazione, comunque sia lo abbiamo ripreso pero’ ci siamo beccate una solenne sgridata per inefficienza. Sbagliando si impara. Arriviamo in corsica, nella baia di santa giulia che quest’anno ha fatto da casello per la nostra vacanza. Qui è come sempre un posto magnifico... anche se è sempre affollato (ma non come Budelli). Con il tender (e due viaggi) arriviamo in spiaggia e facciamo l’aperitivo in un posto tres chic che si chiamava moby dick parte del complesso del club mèditernee. Poi ceniamo in un posto un po’ più sgrunch ma molto piacevole. Arriviamo in barca pieni di sabbia e dopo esserci lavati e sgrullati andiamo a nanna. 32
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GIOVEDI 13 AGOSTO Oggi ci svegliamo e facciamo subito il bagno nell’acqua fredda per svegliarci mentre la mamma prepara delle tartine con nutella o con la marmellata per colazione. Dopo aver fatto colazione siamo andate (noi donne) su una piattaforma a fare i tuffi mentre il pap stava in barca a leggere o a rispondere alle mail. Poi pero’ ci ha raggiunte sulla piattaforma con il tendere dopo avergli fatto vedere alcune creazioni artistiche delle bimbe siamo tornati in barca pronti per mangiare una pasta (grande gioia..oggi niente proscitto). Un po’ di relax e poi verso le 16.30 partiamo.... dobbiamo arrivare fino a Marciana e la strada è davvero lunga. Buttiamo immancabilmente le lenze dando un’ultima chance al pesce e sperando in un bel tonno che pero’ non arriva. Alziamo le vele e per un po’ di miglia andiamo benissimo poi dobbiamo pero’ accendere il motore e lasciamo solo la randa. Il mare è tranquillissimo e abbiamo vento di lasco che ci aiuta per cui possiamo permetterci un aperitivo all’aperto al tramonto con le ultime cose avanzate e una cena seria all’interno con wurster e verdure, sempre avanzate. Ancora partita a scopone scientifico e poi io vado a dormire mentre Fabio fa il primo turno. 34
VENERDI 14 AGOSTO Alle 2 do’ il cambio a Fabio. La notte è bellissima e piena di stelle. Non fa nemmeno troppo freddo per cui posso leggere e pensare molto. In questo tratto di mare si incontrano sempre tanti traghetti e navi grandi che vanno velocissime e in men che non si dica te le ritrovi vicine. Sveglio Fabio e alle 5.30 buttiamo l’ancora vicino all’isola della Paolina nella baia di Procchio e poi torniamo a dormire fino alle 11. Colazione seria e calma con tartine burro e marmellata e poi bagni e bagni fino a che non arriva Umberto in barca con dei suoi amici. Vengono tutti quanti da noi a bere del vino ...io tiro fuori proprio tutto quello che c’è di commestibile. Gli amici sono molto simpatici e ce ne è pure uno di Gallarate che abitava proprio vicino a me (pero’ ha 11 anni in meno per cui non ci conoscevamo). Tuffi e bagni e anche un giro di snorkeling intorno all’isolotto prima di andare in porto dove il mitico Marco del Circolo della Vela ci ha trovato un posto in banchina...cosa piu’ unica che rara essendo ferragosto (bisogna anche ringraziare la mancia di Umberto); in rada ci sono un centinaio di barche. Dopo tanti giorni di sola barca tocchiamo terra e le bimbe corrono a prendersi un gelato mentre noi finiamo di assettare la barca. Poi Fabio mi porta in piedi sul retro della bici ... ci incontriamo con le bimbe e poi facciamo un bel giretto. Che bello. Fabio va a correre mentre io e Paola facciamo un po’ di shopping che tanto ci è mancato. Torniamo in barca un po’ tardi dalle altre ragazze che intanto hanno giocato a carte. Facciamo la doccia e ci mettiamo belle belle per andare a cena a casa Andreozzi dove Umberto ha cucinato un tonno benissimo. A dir la verità noi volevamo uscire a cena per non gravare ancora, ma lui ci ha detto che aveva pescato del pesce, invece lo aveva prenotato dal pescatore e poi lo ha inseguito perchè era stato mandato in un negozio. A mezzanotte portiamo le cenerentole in barca che tranquille rimangono da sole e vanno a dormire mentre noi facciamo parte di un gruppo di 20 persone per cui Umberto ha prenotato posti speciali e da vip da Giannino. Giannino è un locale da anni molto famoso all’isola d’Elba; niente di pretenzioso ma con bellissima musica dal vivo fino all’alba. Noi siamo su un palchetto da cui vediamo benissimo tutto. La musica è proprio quella dei nostri tempi per cui è difficile non cantare e non ballare, perfino per Fabio. 35
Alle 3.30 finalmente sale sul palco Nicola Mei, l’amico di Umberto grande star del locale. In effetti è bravvissimo e io ballo....quasi fossi una cubista. Sulla strada del ritorno al porto ci fermiamo a comperare le brioches fresche...proprio roba da giovani, ci eravamo dimenticati che si faceva cosi’. Andiamo a dornire alle 5.30 .... buon ferragosto. SABATO 15 AGOSTO Nonostante le ore piccole ci svegliamo a metà mattina e andiamo a prenderci un cappuccino...le vacanze in barca stanno proprio finendo ma noi siamo tanto contenti perchè ci siamo coccolati tantissimo. Alle 12 si salpa per l’ultimo tragitto. Il mare è calmo per cui possiamo approfittare della traversata dello stretto di Piombino per fare tutti i bagagli ... pero’ ci scappa anche una lunga traina refrigerante. Arriviamo e....per due ore lavoriamo come matti, ma dato che siamo in tanti riusciamo a fare tutto e poi a prenderci un gelato e una birretta nel bar del porto salutando il mare, il sole e le barche. Una volta eravamo tutti e 6 sul tender e a Claudia, pensierosa, è scappato un “siamo proprio una bella famiglia” ..... ed è proprio questo che ci ricorderemo di questa bellissima vacanza. 36
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