DELIBERA DEL CONSIGLIO DELLA STRUTTURA DIDATTICA DI PSICOLOGIA DEL 18/12/2008 RIGUARDO LE TESI DI LAUREA Tesi di Laurea: criteri di assegnazione e valutazione Il Presidente espone al Consiglio i problemi che riguardano le tesi di laurea del triennio, in particolare ciò che attiene la procedura di assegnazione e quella della valutazione in seduta di laurea. Per quanto riguarda il primo aspetto, si registrano grandi numeri di tesi seguite dagli stessi docenti (fino ad oltre 40 per sessione), mentre d’altra parte pervengono sempre più frequentemente dagli studenti notizie sulla difficoltà ad ottenere l’assegnazione della tesi perché i docenti sarebbero troppo impegnati. Continuano infatti a registrarsi rilevanti sperequazioni nel carico di tesi fra i diversi docenti. Si pone pertanto il problema di regolamentare l’assegnazione delle tesi di laurea, soprattutto di primo livello. Il tentativo di censire le tesi effettivamente in carico a ciascun docente, e pubblicizzare il relativo elenco, non va a buon fine – specie per le tesi del triennio - perché spesso i laureandi non consegnano in segreteria, così come prescritto, la scheda di assegnazione tesi firmata dal docente. Il Consiglio, dopo ampio dibattito, concorda sulle seguenti regole applicative del regolamento didattico vigente. a) Relatore prova finale. Viene anzitutto messa in discussione la rilevanza assegnata, dagli studenti e dagli stessi docenti, alla prova finale di primo livello, comunemente (ma forse impropriamente) definita “tesi”. Si precisa in questo caso che, così come definito nell’ordinamento didattico, essa deve consistere in “un sintetico elaborato scritto concernente un argomento teorico, una esperienza pratica, o una ricerca empirica; elaborato che sarà concordato con un docente e discusso in una seduta di esame collettiva”. Il valore in crediti di questa prova è di soli 4 CFU, pari a 100 ore di lavoro dello studente. Questa prova pertanto, a differenza di quella prevista nella laurea di 2° livello (per un numero molto più elevato di CFU e dunque di ore di lavoro individuale) deve consistere in un elaborato non troppo complesso, sebbene originale e correttamente articolato sul piano metodologico. Il ruolo del relatore dovrebbe, dunque, consistere in un supporto alla scelta del tema e all’organizzazione del materiale, finalizzato alla redazione di una relazione a carattere teorico, oppure avente ad oggetto un’esperienza dedotta dal tirocinio pratico, oppure ancora consistente in una esercitazione di ricerca empirica. Solo dimensionando in tal modo il carico della prova finale sarà possibile che tutti i docenti – inclusi quelli di laboratorio – seguano dei laureandi, consentendo agli studenti di pervenire alla laurea in tempi ragionevoli e senza inutili aggravi di tempo. In conseguenza di questa premessa, ogni docente seguirà, di massima, non meno di tre e non oltre cinque elaborati per ogni insegnamento a lui attribuito per ogni sessione (quindi in totale fra 9 e 15 per anno per insegnamento). L’indicazione della sessione di laurea prevista è contenuta nella scheda di assegnazione dell’argomento della prova; scheda che è obbligatorio compilare all’atto della assegnazione e presentare in segreteria didattica entro un mese dalla firma. Nella scheda non può essere prevista un certa sessione se mancano meno di 3 mesi alla scadenza della consegna per quella sessione. In base al regolamento “La presentazione dell'elaborato scritto e del libretto deve avvenire, per ciascuna sessione, rispettivamente entro la fine di febbraio, il 5 di luglio e il 15 di ottobre. Solo ai fini dell’iscrizione alla laurea di 2° livello, quest’ultimo termine è prorogato al 31 ottobre.” I 3 mesi di anticipo scadono dunque rispettivamente - il 30 novembre (per la sessione primaverile) - il 5 aprile (per la sessione estiva) - il 15 luglio (per la sessione autunnale). Si ricorda che questi termini, per delibera del Consiglio di Facoltà, sono improrogabili, e devono essere preceduti dalla firma della richiesta di ammissione all’esame di laurea (c.d. scheda di dissertazione), che ha come scadenze: il 20 gennaio - il 20 maggio – il 20 settembre. In riferimento a quelle date il docente deve attestare, attraverso la sua firma, che con ragionevole probabilità il laureando completerà nella relativa sessione il lavoro relativo alla prova finale. Se uno studente non si laureerà entro la sessione prevista, slitterà (in soprannumero) alla sessione successiva, restando sempre in carico al docente. Anche l’argomento della prova può essere cambiato sulla base del solo accordo fra docente e candidato, senza dunque rifare la relativa scheda. La sollecita consegna della scheda consente di inserire il candidato nell’elenco ufficiale dei laureandi che viene riepilogato in un apposito avviso inserito all’albo e nel sito, così che tutti gli aspiranti possono sapere a quale docente è possibile rivolgersi come relatore in base al numero di laureandi che ha al momento. Il docente stesso controllerà periodicamente nel sito il numero di laureandi a lui assegnati, verificherà se ci sono delle incongruenze (comunicandole subito alla segreteria), e accoglierà nuovi laureandi in funzione di quelle già seguite in relazione al numero massimo totale. Ciascun docente potrà fissare, comunicandolo alla segreteria didattica perché lo pubblicizzi nel sito, un numero minimo di crediti conseguiti dallo studente perché la tesi possa essere richiesta nella sua materia. Se un laureando per un lungo periodo (tre mesi o più) non dimostra di procedere al lavoro della prova finale, può essere depennato dall’elenco su richiesta del docente. Qualunque docente del triennio o del biennio (anche se appartiene ad altra Facoltà rispetto alle tre che compartecipano al corso) può seguire laureandi; in ogni caso il docente deve essere disponibile a partecipare come relatore nelle date in cui saranno fissate le sedute di laurea. Lo studente può chiedere di essere seguito da qualunque docente del corso, titolare di insegnamento ufficiale o di laboratorio, a prescindere dall’aver sostenuto esami con lui, ovvero dalla suddivisione per lettera se si tratta di materia collocata al primo anno. b) Tesi con Relatore designato. Se uno studente, consultato l’elenco dei carichi di laureandi dei singoli docenti, dopo essersi rivolto ai docenti con carico inferiore al minimo, trova comunque difficoltà ad ottenere un tutor di sua scelta, può fare richiesta alla segreteria didattica di avere assegnato un relatore. Le richieste vanno presentate al presidente entro 3 mesi dalla sessione prevista per la laurea (secondo le scadenze sopra indicate), e devono essere corredate: a) dall’elenco dei docenti contattati con esito negativo; b) dalla scheda con l’argomento (o più argomenti) proposti. Come relatore sarà assegnato un docente-tutor con carico inferiore al minimo previsto, e del settore scientificodisciplinare più prossimo ad uno degli argomenti indicati dallo studente. La Commissione Didattica, con scadenze periodiche, si occuperà dell’istruzione delle richieste. Gli elaborati con relatore così assegnato non avranno alcuna specifica ‘penalizzazione’ al momento della valutazione; si tratta solo di un modo di razionalizzare e rendere omogeneo il percorso di assegnazione del relatore. c) Criteri per l’assegnazione del voto di laurea. Il Regolamento del corso di studi afferma che la valutazione della prova finale “deve tener conto dell'intera carriera dello studente all'interno del Corso di studi, delle valutazioni sulle attività formative precedenti e sulla prova finale, nonché di ogni altro elemento rilevante.”. Il voto-base per la laurea si calcola partendo anzitutto dalla media aritmetica dei voti ottenuti, escluse le lodi. A questo voto-base si aggiungeranno al termine della seduta da 0 a 11 punti, senza minimi o massimi stabiliti a priori, né senza alcuna differenze fra prove finali a contenuto teorico o di ricerca sul campo (sperimentale). A tal proposito, si conviene di escludere a priori “tabelle” rigide di riferimento tra media di presentazione e voti relativi alla prova finale (come avviene in altre facoltà), in modo da permettere anche a chi ha una media bassa una sorta di recupero della qualità della propria carriera mediante una buona prova finale; tuttavia, sempre al fine di mantenere un livello minino di qualità della prova finale, anche chi ha conseguito una media alta a conclusione della propria carriera è necessario che dimostri di mantenere tale livello anche in sede di prova finale. Sarà compito della commissione di laurea dunque tener conto comparativamente delle votazioni medie di base dei candidati, al fine di applicare con buon senso tali generali principi di valutazione. Nel dettaglio, invece, l’attribuzione dei voti avverrà sulla base della valutazione complessiva che la commissione elaborerà tenendo conto principalmente della: - validità metodologica dell’elaborato presentato, nonché l’aggiornamento e la completezza della bibliografia utilizzata e citata, su indicazione del relatore e del correlatore; - capacità del laureando di esporre chiaramente e sinteticamente scopi e metodi del proprio lavoro, nonché dei principali risultati ottenuti. La capacità espositiva e di sintesi è ritenuta essenziale per la valutazione. Nella valutazione complessiva la commissione può tener conto anche della presenza di lodi nel curriculum, anche se le stesse non vengono conteggiate nella media aritmetica. La valutazione massima (9-11 punti) sarà data solo in casi del tutto eccezionali nella laurea triennale, nella considerazione che per questo livello la votazione della prova finale si riferisce a pochi CFU. Pur utilizzando il “buon senso” a cui si faceva riferimento in precedenza, sopravalutare la prova finale in relazione ai pochi crediti assegnati, potrebbe squilibrare l’assetto generale del curriculum, cosi come evidenziato dalla media, principale indicatore per una oggettiva valutazione della carriera dello studente. Relativamente al conferimento della Lode il Regolamento prevede: a) la valutazione “con merito” sullo svolgimento del tirocinio; b) una carriera brillante, testimoniata da una media di almeno 28/30, effettiva e non arrotondata, pari ad un voto-base di 102,67/110. Sulla base di quanto convenuto precedentemente, il voto-base di 102,67/110 è una condizione necessaria ma non sufficiente per il conseguimento della Lode, che va invece assegnata in base alla dimostrazione di originalità del lavoro prodotto e delle capacità argomentative manifestate dal candidato nell'esposizione e con il parere unanime di tutti i componenti della Commissione di Laurea. Il Consiglio concorda di attuare un monitoraggio delle valutazioni delle prove finali, mediante registrazione dei voti aggiuntivi assegnati a ciascun candidato, da parte dei presidenti di commissione alle prossime sessioni di lauree. Su questa base potrà essere verificata in un prossimo Consiglio l’omogeneità dei criteri seguiti. d) Partecipazione alle sedute di laurea. I docenti che sanno di essere relatori dovranno tenersi liberi per il periodo delle lauree, programmato sempre in largo anticipo. Le date vengono comunicate per tempo per via telefonica dalla segreteria didattica ma – poiché non sempre è possibile raggiungere tutti tempestivamente per telefono – sarà cura degli stessi docenti accertarsi su quando è calendarizzata la loro presenza ritirando l’avviso che viene lasciato nella sede della Facoltà, nonché le copie degli elaborati di cui si è relatori o correlatori. L’avviso con gli elenchi delle commissioni e le relative date viene inoltre pubblicizzato nel sito, strumento che i docenti dovrebbero consultare per accertare la loro presenza come relatore o correlatore. I docenti, sia in qualità di relatori che di correlatori (indispensabili per formare le commissioni nei minimi regolamentari), devono assicurare la loro presenza puntuale alle sedute, poiché assenze o ritardi ingiustificati pregiudicano il normale svolgimento delle stesse. Si ricorda infine che la partecipazione alle sedute di laurea è uno degli obblighi dei docenti sia di ruolo che a contratto, e che è necessario evitare spiacevoli ritardi o altri disguidi che purtroppo si sono verificati nelle ultime sessioni.