http://www.pensemaravee.it [email protected] marzo 2008 65 Periodico bimestrale di cultura, informazione e dibattito Direttore responsabile Federico Rossi_ _Redazione: Sergio Gollino, Paolo Isola, Irma Londero, Piera Londero, Gianni Tonetto, Roberto Urbani_ _A questo numero hanno collaborato: Lorenzo Londero, Maria Copetti, Sandro Venturini, Sandro Cargnelutti e tanti altri amici_ _A tutti un sentito grazie! _ _Aut.Tribunale di Udine 10/92 del 6/4/1992_ _Stampato su carta riciclata presso: Rosso Grafica e Stampa via Osoppo 135 - Gemona del Friuli_ _Proprietà: Associazione culturale Pense e Maravee, via Sottocastello 81 - 33013 Gemona del Friuli - UD_ _Consegnato in Tipografia il 17/03/2008_ _Tiratura: 5.000 copie_ _Distribuzione: spedizione in a.p.- art. 1 D.L. 353/2003 - Poste Italiane spa - Udine_ PENSE EMARAVE E Anno 17 - n. 1 sommario L’inserto: David Maria Turoldo: testimonianze inedite Elezioni politiche e amministrative Facciamoci una bella passeggiata! Giovani talenti: Il Sfuei: Lucia e Ruben, glorie Amnesty: 8 marzo per il mondo il terrore dentro casa La solitudine della (vecchia) politica ELEZIONI 2 Il valore del voto ...contro la tentazione del non voto nutile negarlo, dopo la grande speranza del camIbiamento, di una politica “normale” dopo anni di populismo, dopo la doccia fredda del pareggio uscito dalle urne, dopo due anni di piccolo e faticoso cabotaggio, di mille compromessi che hanno soffocato la tensione ideale, di sostanziale rinuncia a tutti i grandi temi ideali (l’allargamento dei diritti civili, una nuova etica politica, il passaggio da una politica della paura ad una politica della speranza), di politici narcisi più attenti alla difesa della propria identità che a governare il paese, la voglia di votare è probabilmente ai minimi storici, la tentazione di “farsi da parte”, rinunciando a illudersi, è forte e giustificata. Però….., se non ci lasciamo sedurre dal “cupio dissolvi” che sempre si agita al fondo dell’idealismo deluso, le ragioni del voto sono sempre forti e convincenti. Innanzitutto il non voto, anche se animato dalle migliori intenzioni, è, nei risultati, inevitabilmente qualunquista: rinforza l’idea che “i politici sono tutti eguali”, che la politica può solo essere sporca (e sono proprio i politici “sporchi” a gongolare quando gli elettori rinunciano a fare distinzioni). L’indignazione è una potente molla di cambiamento, ma non quando diventa rinuncia a ragionare e a scegliere. La delusione per quello che non è stato fatto, non deve farci dimenticare che è, anche, ilfrutto di una brut- Manifesti pseudoelettorali: vogliono assicurarci o assicurarsi di farsi votare? tissima legge eletterola. Prodi aveva una macchina senza benzina. Ci siamo lamentati di Mastella e della Binetti? Ma in un governo con una maggioranza solida non avrebbero contato quasi nulla. La delusione per questi due anni non deve farci dimenticare l’indignazione per i cinque anni precedenti. Vogliamo, non votando, regalare alla destra populista non solo la vittoria (non sicura, ma certo possibile e forse probabile) ma anche una maggioranza tale da governare senza controlli e contrappesi? Questa maggioranza l’ha già avuta nella scorsa legislatura, e abbiamo visto che uso ne è stato fatto, un parlamento che per cinque anni ha votato quasi solo leggi per risolvere i problemi del premier (tanto che non ha trovato nemmeno il tempo di mantenere la promessa di abbassare le tasse), una legge elettorale fatta, dichiaratamente, al solo scopo di impedire al nuovo governo di governare, una nuova Costituzione che, se non fosse stata bocciata dai cittadini, avrebbe reso il paese ingovernabile. Chi era indignato allora, vuole altri cinque anni così? Infine, pur con molte ambiguità, per la prima volta dopo tanti anni negli ultimi mesi il panorama politico sta mutando profondamente, con nuove aggregazioni e con l’abbandono delle ammucchiate elettorali. Partecipare è la prima elementare regola per alimentare il cambiamento; la partecipazione al voto è dunque fondamentale se vogliamo cambiare la politica, ma in questo caso è altrettanto importane discernere a chi accordare la propria fiducia. Se la politica può cambiare, dipende anche da ciascuno di noi. Riflessioni sulle elezioni regionali ono alle porte anche le elezioni politiche regionali che vedono contrapposti il Presidente uscente Riccardo Illy (centro sinistra) e lo sfidante Renzo Tondo (centro destra). I gemonesi in lizza sono tre: Virgilio Disetti per il Partito Democratico e Moreno Casani per la Sinistra Arcobaleno che sostengono Illy e Claudio Sandruvi in lizza con Renzo Tondo. S Nel frattempo a Gemona, la giunta nata dalla crisi politica della maggioranza uscita vincitrice dalle elezioni, ha deciso con la verifica di febbraio di portare a termine il mandato fino alla naturale scadenza del 2009. ran movimento si è registrato inoltre in casa del neonato Partito Democratico: sabato 9 febbraio, si è tenuta l’assemblea del Partito a Gemona. Erano presenti 80 persone circa. Dopo la presentazione dei candidati, con le urne aperte fino a sera, in 280 hanno votato i 15 componenti del nuovo direttivo. Oltre ad alcune persone già attive in politica, in particolare nelle formazioni della Margherita e dei DS, si sono candidate e sono state elette anche persone nuove interessate forse a mettersi in gioco in un partito nuovo. I piu’ votati sono risultati: Bianca Marini, Sandro Venturini, Patat Luisa, Mauro Vale e D’Angelo Paola. Giacomino Dorotea è stato, successivamente, eletto Segretario dal nuovo direttivo all’unanimità. Tutti si sono dichiarati d’accordo sulla necessità di operare scelte di rinnovamento della politica nei metodi e nelle persone. Questo sentire è stato anche condiviso dai nuovi circoli del partito nel circondario. I primi problemi sono sorti con le candidatu- G re alle regionali: la maggior parte dei consiglieri uscenti della Margherita e dei DS sono stati confermati dal livello regionale, compreso Virgilio Disetti. Il circolo di Gemona del PD, unitamente ad altri circoli del circondario, aveva espresso invece la necessità di marcare un avvicendamento nelle candidature. Virgilio Disetti, ha dichiarato sul Gazzettino «Rispetto alle persone che si lamentano sulla mia candidatura, non so chi siano e non mi interessa. Quello che mi interessa è parlare alla gente di tutto quello che ho fatto in questi anni». Minor travaglio, almeno apparente, si è registrato con la nascita del Partito delle Libertà, nuovo partito deciso da Silvio Berlusconi in risposta alla nascita del PD. Su questo versante a rappresentare il PDL alle regionali, dopo 30 anni di attività trascorsa in Comune e in Provincia, sarà Claudio Sandruvi. due maggiori partiti di Gemona candidano pertanto due politici di lungo corso che insieme sommano più di 50 anni trascorsi in politica nelle Istituzioni. Ma perchè Gemona riesce ad esprimere solo Moreno Casani come nuovo candidato? Perché è così avara di nuove risorse? Perchè il ricambio è così difficile? Si sente quasi nostalgia delle vecchie scuole di partito che riuscivano a mediare tra i professionisti navigati e giovani leve che cercavano di emergere. I vecchi politici dovrebbero lasciare lo spazio ai giovani. La loro esperienza può tornare utile, ad esempio, al servizio del volontariato. I 3 LETTERE Il simbolo che manca ai gemonesi Dopo l’ennesimo centro commerciale entile redazione, vorrei condividere con voi alcune riflessioni e pensieri liberi che mi sto ponendo in merito a Gemona. In diverse occasioni mi è capitato di dover tracciare a grandi linee gli aspetti caratteristici o le particolarità di Gemona; alla domanda legittima di chi non la conosce: "Cosa c'è da vedere?" quello che posso rispondere è un triste: "Poco". Non voglio snocciolare semplicemente quello che mi sembra non funzioni, non ci sia, o si faccia finta di non vedere. Non voglio che queste parole risultino essere sterili lamentele circostanziali. Ma sento che è il momento di prendere coscienza del potere d'azione che ogni singolo cittadino può avere a partire da una realtà comunale. Quando decidiamo di andare da qualche parte del mondo e scegliamo una meta in genere lo facciamo sulla base di quello che questa stessa meta avrà da offrici. E molto spesso scegliamo la caratteristica. Scegliamo, cioè, quello che fa di un luogo G qualcosa di speciale. Ho avuto la fortuna di viaggiare e vedere come in molte altre realtà esista una valorizzazione e tutela del territorio, un orgoglio di appartenenza positivo e costruttivo. Sentito da tutti. Sono realtà in cui ci si ferma perché ci si sente appagati da una particolare atmosfera, perché unica... e ne resta il ricordo, a volte per una vita. Quello che mi chiedo è: ma perché a Gemona, pur essendoci le potenzialità per rendere questa cittadina unica, non si fa niente per valorizzarla? Perché nessuno (o quasi nessuno) si lamenta quando chi sceglie per noi commette clamorosi errori? Dove e chi sono i gemonesi? Pochi giorni fa è stato inaugurato l'ennesimo centro commerciale. A Gemona. Perché? Qualcuno ne sentiva la necessità? Sì, forse qualcuno. Ma non penso la maggior parte dei gemonesi. Per giustificare questo tipo di opere si parla di creazione di nuovi posti di lavoro, di riassorbimento, di dinamicizzazione del contesto cittadino. Questa è la grande e geniale soluzione che si è riusciti a trovare? Questo il lungimirante progetto? Sappiamo tutti che il destino dei negozi all'interno dei centri commerciali è solitamente di breve durata. A volte sono solo dei buchi neri dal punto di vista economico. Purtroppo molto spesso di questi tempi. E quindi le mie domande: non sarà semplicemente che di centri commerciali impersonali ce ne sono troppi per un mercato che è sempre lo stesso? Perché, se si vuole rischiare così tanto, non si rischia davvero su qualcosa di innovativo e soprattutto di lunga durata? Perché non riconvertire l'area in spazi di ricerca per le imprese locali (vedi il positivo esempio dell'area di Amaro), o destinare i locali a giovani imprese costrette a pagare affitti troppo alti? Per quanto ne so la manifattura è stato un simbolo di riscatto. E' stata spesso il fulcro lavorativo per molti gemonesi e un motivo di radicamento sociale. Per quello Rinnovamento: in attesa di evoluzione che posso immaginare questo complesso commerciale non sostituirà niente di tutto ciò. Non creerà nuova occupazione duratura e non renderà di certo Gemona più interessante. Non sarà altro che l'ennesimo, anonimo e triste simbolo di questa economia malata e della politica d'interesse. Mi dispiace profondamente leggere sul vostro periodico dei continui sprechi, delle inefficienze, dei folli progetti comunali, delle ingiustificate scelte urbane, ma ciò che più mi rattrista è l'indifferenza di tutti noi di fronte alle ingiustizie che la nostra città subisce. Il mio pensiero è che ai gemonesi manchi il simbolo sotto al quale unirsi e trovare forza. Ed è lo stesso simbolo che giace fra le erbacce da 31 anni... Forse la domanda giusta è: a chi conviene tutto ciò? In ogni caso, colgo l'occasione per augurare a tutti voi buone feste e, come sempre, buon lavoro! mandi, zàira 4 UNA CITTA’ A MISURA DI BAMBINO Alimentazione e stili di vita A Gemona su 1116 bambini/ragazzi tra i 5 e i 13 anni 146 (il 13%) sono in sovrappeso Quali sono le cause e quali i possibili rimedi? Abbiamo cominciato a parlarne insieme, insegnanti, genitori e operatori dell’ASS n.3 interrogandoci su alcuni aspetti che riportiamo. Perché fare educazione alimentare? Alcuni dati ci fanno riflettere. sproporzione di modi tra i fatti che cambiano lo stile di vita e le parole di una campagna informativa Inoltre viviamo in una sorta di eterno conflitto: accanto ad un continuo stimolo a consumare alimenti c’è un continuo martellamento di divieti, che alimenta questa psicosi nutrizionale. Rischi associati all’obesità Malattie cardiovascolari Diabete Problemi ortopedici Problemi psicologici Nel mondo occidentale accessibilità e disponibilità di cibo sono in aumento, mentre diminuiscono necessità e propensione a compiere attività fisica. L’obesità tende a manifestarsi nei contesti sociali più deboli accentuando in questo modo i dislivelli, anche perché le classi sociali meno abbienti hanno maggiore difficoltà ad avere accesso all’informazione sui corretti stili di vita e gli alimenti più economici sono quelli più ricchi di grassi e zuccheri. L’educazione alimentare è, nel mondo, la lotta di Davide contro Golia (finora Davide ha perso). tra il linguaggio “seduttivo” della pubblicità e il linguaggio “prescrittivo” dell’educazione alimentare E’ stato più volte analizzato il rapporto tra sovrappeso e televisione (pubblicità + sedentarietà). Prevalenza del fattore di rischio % Ore giornaliere passate davanti alla TV tra 5 e 15 anni e sovrappeso a 26 anni ragazzi in sovrappeso Nei paesi occidentali alimentarsi non è più una necessità ma uno “stile”, che segue mode e crea tendenze; tutto ciò è ben noto all’industria ed alla pubblicità. Il 30% dei bambini e dei ragazzi italiani è in sovrappeso. IL 15-16% ha già superato la soglia dell’obesità. Un bambino obeso ha una forte probabilità di mantenere questa condizione da adulto. Oltre il 60% dei bambini in sovrappeso sarà un giovane adulto con gli stessi problemi. La prevalenza dell’obesità è cresciuta di almeno 3 volte rispetto al 1980. sproporzione di forze sproporzione di mezzi tra le campagne pubblicitarie dei giganti dell’agro-alimentare, del fast-food, del soft-drink e le campagne istituzionali Nel mondo: * siamo in 6 miliardi di persone * produciamo cibo per 12 miliardi di persone * 800 milioni di persone muoiono di fame * 2 miliardi di persone sono sottoalimentate Perché parlare di obesità? C’è inoltre una notevole sproporzione in campo: Un’indagine europea ha evidenziato che se un adolescente guardasse la TV per 2 ore al giorno (in Italia lo fa ore <1 1-2 2-3 >3 per oltre 3) assorbirebbe 33500 spot dei quali 5200 riferiti ad alimenti e bibite (in Italia 7800). Sotto si riportano alcuni dati relativi a messaggi pubblicitari di prodotti alimentari andati in onda in orari in cui i bambini e ragazzi sono di fronte alla TV (cosiddetta “fascia protetta”) nell’arco di un mese. Questa guerra contro le multinazionali alimentari è una lotta impari, che vale comunque la pena di essere combattuta, perché qualche battaglia può essere vinta. Dobbiamo impegnare il maggior numero di risorse possibili per diminuire la sedentarietà e aumentare in tutti i modi l’attività fisica. E’ importante trovare il tempo di parlarne insieme per trovare insieme soluzioni. Il prossimo appuntamento che insegnanti, genitori, operatori ASS si sono dati, ma aperto naturalmente a tutte le persone interessate, è con la Dottoressa Silvana Cremaschi Neuropsichiatra infantile su “Alimentazione, comunicazione e affettività” martedì 22 aprile. Spot televisivi "alimentari" durante la fascia protetta (ore 16-19) In Italia, in un mese, 1256 spot, 77% trasmessi dalle reti commerciali, 23% trasmessi dalle reti pubbliche, uno spot ogni 5 minuti 416 spot 349 spot 206 spot 176 spot 67 spot 42 spot (I dati riportati sono stati forniti dal Dipartimento di prevenzione e dal Servizio di pediatria dell'ASS n. 3 Alto Friuli) 5 INTERVENTI Facciamoci una bella passeggiata! Una città può diventare un bel posto, basta porsi obiettivi un po' più elevati n giorno, mentre tornavo a casa in treno, mi è capitato di sedermi di fianco a due signore che stavano conversando. Non essendo un ficcanaso, in circostanze normali non mi sarei interessato al loro discorso, ma ero seduto lì e non ho potuto fare a meno di sentire quello che dicevano. Una delle due stava raccontando che, abitando sulla statale, lavorando durante il giorno, dovendo prendere la macchina anche per andare a prendere il pane, non uscendo la sera perché troppo stanca, non conosceva nessuno dei suoi vicini, che vita sociale poteva fare!? Non frequentava neanche le chiese! Doveva per forza stare davanti alla televisione! Questa asserzione mi ha fatto scattare una molla nel cervello (difatti mi sono perso il resto del discorso), e mi sono chiesto: ma cosa sta succedendo? L’uomo non era un animale sociale, almeno secondo piero angela? Perché la nostra vita sociale dev’essere la tv? Al di là delle strumentalizzazioni a riguardo, è innegabile che molti nostri comportamenti siano riconducibili a quel mezzo di comunicazione. A cosa mi riferisco? Guardiamoci attorno: ognuno di noi vuole dimostrare di essere “più” degli altri, “più” alla moda, “più” benvoluto, “più” importante, “più” ricco ecc. Se il nostro essere “sociali” U si riduce a fissare uno schermo, quando torniamo nella vita reale per forza di cose adottiamo i comportamenti visti lì. Secondo il dizionario, una “città” è un insediamento umano stabile, ma tale definizione non implica né la “legge della giungla”, né l’individualismo/isolamento. Anzi, si può dire che vivendo nella stessa zona, le persone che vi abitano potrebbero rapportarsi, anche per un fatto di sopravvivenza, in un modo più simile all’approccio proposto nelle comunità. Collaborare è più difficile, ma dà migliori risultati, piuttosto che sgomitare per arrivare primi. Esempio palese di quanto siamo indifferenti agli altri: decine di SUV (sembrano moltiplicarsi come conigli!), che trasportano quasi sempre solo l’autista, e servono alle mamme e ai papà per andare ad accompagnare il figlioletto a scuola (poco importa se questa si trova a due passi). A tutti sarà capitato di osservare all’uscita delle scuole l’incredibile agglomerato di veicoli che si forma nei cortili e dintorni. Questo comporta, oltre al fastidioso ingorgo, e quindi a una serie di tensioni tra gli autisti, un impressionante emissione di gas di scarico nell’aria, che è di tutti anche se per il momento non si paga. La cosa divertente è che siamo tutti in buona fede. Mi spiego: nes- suno vuole che il proprio figlio prenda freddo, o vada in macchina con sconosciuti che non si sa mai di sti tempi cosa può succedere, o che si ammali. Ma muovendo ognuno la propria macchina (che per procedimenti incredibilmente complessi sta diventando sempre più simile a un camion che a un’automobile), cadiamo in uno spaventoso circolo vizioso. Stiamo facendo ammalare i bambini (vedesi i casi di asma dilaganti o le influenze sempre più frequenti, chi ha a che fare con bambini lo sa), stiamo rendendo più pericoloso girare per le strade (+auto, +pericolo per la strada, -persone a piedi, men che meno bambini), siamo più nervosi (a tutti capita di incontrare gli imbecilli in macchina, e chissà perché sono sempre gli altri a guidare male), siamo più stanchi la sera e quindi viviamo di meno con gli altri e di più con la televisione, che ci propone un mondo verosimile in cui crediamo e dei modelli di comportamento che adottiamo più o meno volontariamente. Siamo ancora in tempo per fermare tutto questo? Perché non riusciamo a pensare a noi stessi come membri di una comunità, visto che comunque ogni nostra azione, seppur in minima parte, influisce anche sulle persone che ci stanno attorno? Perché non organizzare macchinate di bambini per il ritorno dalle scuole? O accompagnarli a piedi? Perché non cercare dei modi per stare in compagnia invece di stare ognuno in casa sua? C’è un po’ questa idea, che “gli altri vogliono mangiarmi, quindi o scappo o li mangio prima io”. Le numerose associazioni presenti a Gemona, che si impegnano per migliorare le cose, testimoniano che non è così. Che una città può diventare un bel posto, basta solo collaborare un po’ di più e porsi obiettivi un po’ più elevati del “sembrare migliore degli altri”. In due parole, Essere Umani. Allora, cosa state aspettando? Facciamoci una bella passeggiata! francesco patat vignetta di daniele missoni [e-mail: [email protected]] LICHTBILDFETISCHIMUS In mostra presso Le Monelle le opere del fotografo di Vienna Gregorius Grey Appuntamento con la fotografia e la moda nel centro storico di Gemona. "Lichtbildfetischismus - Feticismo per immagini o feticismo delle immagini?" è il titolo della mostra fotografica dell'artista viennese Gregorius Grey, che rimarrà in esposizione sino al 30 aprile 2008. Nella galleria di palazzo "Di Piazza-Crapiz" sono ospitati, nello stesso periodo, dei maniquen firmati dal negozio d'abbigliamento Sartor's di Tolmezzo. Nato a Vienna nel 1978, dove vive e lavora, questo giovane artista fa la sua prima comparsa sulla scena culturale austriaca alla fine degli anni '90 come attore, narratore e regista. Approdato alla fotografia nel 2003, dimostra una spiccata propensione per le persone, i nudi, i soggetti di moda fino alla sperimentazione surreale. SCUOLA 6 Progetto “Giro giro tondo” La pratica psicomotoria a sostegno della genitorialità are i genitori è forse uno dei compiti più impegnativi, una sfida continua nell’intento di crescere gli adulti di domani. Per sostenere la genitorialità, al termine dello scorso gennaio la Direzione Didattica di Gemona ha attuato il progetto “L’albero del fare Giro giro tondo, laboratorio sulla relazione genitori-figli attraverso il gioco”. Ciò è stato possibile grazie al finanziamento del Servizio Sociale dei Comuni dell’A.S.S. n. 3 “Alto Friuli” (il progetto fa parte del Piano di Zona triennale) e al contributo economico e di risorse umane e materiali messo a disposizione dalla scuola. Si è trattato di un percorso per trenta genitori e i loro bambini della scuola dell’infanzia del Circolo di Gemona, condotto dalla psicomotricista dott. Sandra Maran- F ex libris Non andare dove ti porta la strada. Va' piuttosto dove non c'è strada, e lascia una traccia. Ralph Waldo Emerson zana. I trenta bimbi iscritti sono stati divisi in tre gruppi omogenei per età. Il percorso è stato così strutturato: un primo incontro formativo per i soli genitori, tre incontri in palestra “genitori e figli”, un secondo appuntamento formativo, quattro incontri in palestra “genitori e figli” e un incontro conclusivo. Ai genitori è stata offerta la possibilità di giocare con i propri figli nella palestra della scuola dell’infanzia di Piovega, un’ora a settimana in orario extrascolastico, seguiti dalla psicomotricista. Questo tipo di esperienza è stata proposta per offrire ai genitori un nuovo modo di “leggere” i propri figli, imparando a comprenderli nella loro espressione più spontanea: il gioco e il movimento Può sembrare riduttivo sapere che durante le sedute si è semplicemente giocato, ma ciò è stato un significativo momento di crescita educativa per le ventisette mamme e i tre papà e un investimento relazionale molto forte. Adulti e bambini hanno apprezzato molto il progetto, che si è concluso alla fine dello scorso marzo. Dai questionari di gradimento compilati dai genitori, è chiaramente emersa la volontà di far proseguire questa esperienza e la proposta di attivare percorsi di psicomotricità anche durante il primo anno della scuola primaria, per accompagnare i bambini e le bambine nel delicato momento di passaggio e di inserimento nella nuova realtà scolastica. Dopo un’attenta lettura dei risultati dei questionari e considerato che nella prima attuazione del progetto sono stati esclusi una ventina di genitori con i loro figli, (i laboratori erano a numero chiuso e i fondi insufficienti per accogliere tutte le richieste), la scuola ha risposto preparando la seconda edizione di “Giro giro tondo” inoltrando una richiesta di contributo al Comune di Gemona. L’amministrazione comunale si è dimostrata sensibile e ha finanziato l’acquisto di cuscinoni in gomma piuma e materiali di psicomotricità per attrezzare uno spazio adeguato per la prosecuzione del progetto con la possibilità di estenderlo anche nella scuola primaria. Visto il positivo coinvolgimento dei partecipanti, l’i- 730/2008 dea è di seguire la strada intrapresa a sostegno della genitorialità, anche grazie all’attenzione del Servizio Sociale dei Comuni dell’A.S.S. che finanzierà anche il prossimo anno questo progetto. Lia Carlin Referente del progetto RED/2008 NON ASPETTARE! PRENOTA SUBITO IL TUO APPUNTAMENTO AL Alto Friuli GEMONA DEL FRIULI Via Roma, 148 - Tel. 0432 970499 dal lunedì a venerdì 8.30 - 12.30 e 14.00 - 18.00 TERRITORIO 7 Contis di mont Colezion di fùfignis e matetâs Ledis, anni ‘50. i racconta di questo fatto accaduto nello stavolo di Copetti in Ledis (quello già sepolto dalla valanga del 1909). Maleute, zia di Tilio Paschin, nubile e timorata di Dio, sentendo che uno dei Copetti proponeva di portare la manza alla monta col toro, che si trovava nella stalla presso lo stavolo di Scugjelars (Cuelams) o di Tichigne, intervenne subito “A no si insegne ches porcaris a manze” E andava avanti indietro pregando sul libri di Messe, affinché la manza rimanesse incinta (plene) e …vergine. I Copetti (Quartutis) mimavano spesso la scena facendosi grosse e grasse risate. S Ledis, anni ‘20. rima della prima guerra mondiale il P legname veniva trasportato a valle con la tecnica delle stue (la stua, dal tedesco Stauen, era un bacino artificiale d’acqua fatto con piccole costruzioni di sasso o di legname da potersi svuotare: vi si radunava il legname tagliato e aperto lo sbarramento, vi si faceva fluitare il legname a valle). Dopo la guerra la ditta Pittini introdusse l’uso della teleferica. Si racconta che un tal Michêl di Maiaron, tipo particolare che viveva a “modo suo”, aveva chiesto a Pittini di lavorare per loro, in bosco. Avendo ricevuto un diniego, per ritorsione tagliò la traente della teleferica mentre Pietro Pittini si trovava nel cestello. Pietro rimase appeso sopra l’avvalamento di Rio Moede alla confluenza della Venzonassa, per tutta la giornata e per tutta la notte, in attesa che venisse riparata la fune. Non solo, Michêl diede fuoco anche a delle cataste di legna. La misura fu ritenuta colma. Venne portato all’ospedale psichiatrico di San Daniele. Fuggì subito e, si dice, arrivò a casa prima di coloro che lo avevano accompagnato in Ospedale. La Direzione dell’Ospedale Psichiatrico decise di alzare di un metro il muro di cinta per evitare altre fughe. Da qui il detto famoso a Venzone: “Tu seis come chel cal a fat alzâ di un metro il mûr”. Alla fine la ditta Pittini, rassegnata, lo assunse. Renato Sachete, negli anni 80, si è prodigato a sistemare il Crist di Siere e il Crist che si trova agli inizi della strada per San Agnese. Ivo Boezio lo ha, ultimamente, sistemato e abbellito e, Rine (proprietaria del terreno) lo ringrazia moltissimo “per questo piacere che allieta la percorrenza del sentiero che porta a san Agnese”. Plan di Zucat i ricordate, cari lettori, l’articolo di PM che ricordava l’omicidio di Meni Nole? Negli articoli dell’epoca si nominavano sia il luogo dell’efferato delitto “il plan di Zucat” sia un sentiero nei pressi: il troi dal Predi. Infatti l’articolo della “Patrie” il 6 di febbraio del 1905 recitava: “Ad un’ora di cammino da Stallis, sur un fianco sinistro del Monte Glemine havvi il cosi detto Plan di Zucat, posizione per nulla pericolosa, circondata da piccoli boschi di noccioli, avente una estensione di circa 20 metri quadrati.” Ma dove si trovano? Li potete identificare nella foto accanto. Il plan di Zucat è ricoperto dal bosco e il Troi dal Predi, è presente solo in tracce. Il sentiero era molto frequentato nell’’800 e agli inizi del ‘900. Permetteva di salire rapidamente, da Godo, ,nella valle del Glemineit e in Siere. In diverse occasioni mentre percorrevo la valle ho potuto incontrare Renzo Tuti di Gemona intento a sistemare il vecchio sentiero che corre sotto la creste del Glemine. Da solo. Mi dicono che ha ripristinato anche altri sentieri. I vecchi sentieri, se risistemati con “buon senso”, aiutano a mantenere la memoria e le vecchie identità dei luoghi. V Le icone del Cristo n sella Foredor una volta c’era il “Crist” che si trovava, sotto la sella in direzione di Vedronza, in prossimità della così detta “strada comunale di Pers”. La quota più bassa era stata scelta probabilmente per proteggere dal vento i viandanti o i contadini che si fermavano sudati per ristorarsi, riposarsi o pregare. L’aveva messo lì e anche in Pozzolons, Zuan di Lor (Zonte), bisnonno di Velio Copetti e padre di Borec. Nel 1987 Renato Sachete lo ha restaurato. Recentemente il “Crist” è stato spostato dalla sua sede e collocato più vicino alla Sella. Perché? I COSE PUBBLICHE 8 Sistemazione via Dante La risposta dell’Assessore G.P. Londero reg.ma Redazione, dopo aver letto l'articolo "Sistemazione di via Dante, quanto ci costi" a firma di Lorenzo Londero "la talpa", debbo precisare quanto segue. Come riportato nell'articolo, nel maggio 2007 è stato approvato il progetto definitivo. Il quadro economico, allegato allo stesso, rispetto al progetto preliminare approvato il 26 maggio 2004 ovvero tre anni prima, riporta per lavori ad appalto € 807.031,33 in luogo di € 737.410,00, € 48.500,00 per espropri in luogo di € 13.160,00 inizialmente previsti, € 126.000,00 per forniture in Amm.ne diretta in luogo di € 21.840,00, ed € 116.605,47 per spese tecniche generali invece di € 105.814,68 previste nel progetto preliminare. Queste sono le cifre, e non solo l'estrapolazione di alcune voci, in quanto ritengo corretto fornire tutte le informazioni onde evitare equivoci fraintendimenti. La Giunta Comunale, dopo aver esaminato il progetto definitivo, che rispetto al progetto preliminare approvato nel 2004, contemplava maggiori spese per lavori e per forniture pari ad € 173.781,33, maggiori oneri per espropri per € P 35.340,00, maggiori spese tecniche per € 10.790,79 ha formalmente approvato il progetto. Le spese tecniche generali per i vari livelli di progettazione, per il coordinamento per la sicurezza, per la direzione dei lavori, contabilità e misura degli stessi, comprensive di IVA, ammontano quindi a circa il 14% dell'importo dei lavori ad appalto. I passaggi, quali la predisposizione del disciplinare di incarico, la verifica degli onorari, la validazione del progetto, sono attribuiti per Legge al R.U.P. (Responsabile Unico del Procedimento), evitando qualsiasi ingerenza da parte dell'organo politico che svolge funzioni di programmazione. Nel presente caso, l'ing. Edoardo Vales R.U.P., ha precisato alla Giunta Comunale nel dettaglio in proposito alla questione sollevata dall'articolista relativamente alle spese di progettazione. Per conto della Giunta Comunale tengo a ribadire il corretto svolgimento dell'approvazione del progetto, valutato l'aumento delle spese tecniche generali contenuto in € 10.790,79 a fronte del considerevole aumento delle somme per i lavori sopra riportato. Iob Silvano & C. Gemona del Friuli Non solo, con la presente, rendo partecipi i lettori nostri concittadini, della volontà già manifestata in Giunta e presso gli Uffici di non voler incrementare l'importo previsto per le spese tecniche, attribuendo possibilmente il compito della Direzione dei Lavori a personale interno, ottenendo in tal caso delle economie. Sulla lungaggine dei tempi, vista la programmazione dell'opera nel 2002 e l'approvazione del preliminare nel 2004, debbo anche ricordare che questa giunta è in carica solo dal febbraio 2007 e nel maggio 2007 è stato approvato il progetto definitivo. Nei mesi successivi sono stati compiuti tutti i passaggi per giungere all'approvazione del progetto esecutivo ed al conseguente appalto dell'opera. Per quanto riguarda la richiesta del parere alla SoprIntendenza, la scorsa estate c'è stato un incontro con il funzionario della stessa onde concordare modalità di intervento e tipologie dei materiali, ed è stato inoltrato il progetto definitivo per il necessario parere, giunto nel mese di gennaio 2008. Attualmente il professionista sta redigendo il progetto esecutivo. Ringraziando per l'ospitalità che vorrete riservare porgo distinti saluti. Gemona, febbraio 2008 Arch. GianPaolo Londero Assessore Opere Pubbliche Comune di Gemona pprezziamo le precisazioni dell'Assessore volte a "rendere partecipi i lettori nostri concittadini" della volontà di informarli sull'uso trasparente dei soldi pubblici. Prendiamo atto che la responsabilità dei tempi lunghi fra la programmazione dell'opera (anno 2002: Giunta Disetti) e l'approvazione del progetto definitivo (maggio 2007) va attribuita non all'attuale Assessore alle Opere Pubbliche, ma ad altre Giunte e ad altri Assessori. Prendiamo altresì atto che, pur tenendo conto del giustificato aumento di € 10.790,79 delle spese tecniche, l’Assessore non chiarisce i motivi del restante incremento fino a € 53.600,00 delle spese di progettazione non comprensive, peraltro, della Direzione dei lavori. Resta, infine, immutata e improcrastinabile l'esigenza di riorganizzare l'apparato tecnico progettuale del settore comunale Opere Pubbliche al fine di ridurre sensibilmente i tempi di esecuzione delle stesse e, di conseguenza, i relativi costi. La Redazione (d'intesa con Lorenzo Londero) A COSE PUBBLICHE 9 Lorenzo la talpa di Lorenzo Londero “flec” 1 A.S.S. n. 3 sarà soppressa? Gemona convochi i nuovi Consiglieri regionali dell'Alto Friuli! L’accorpamento delle elezioni politiche e regionali, anticipate al 13 e 14 aprile, non ha consentito al Consiglio regionale di approvare la riforma del Servizio sanitario che prevedeva, fra l’altro, la riduzione a tre delle attuali sei Aziende sanitarie operanti in Regione. La Conferenza dei Sindaci dell’Alto Friuli e il Consiglio comunale di Gemona hanno più volte espresso posizioni critiche su questa riforma perché la stessa: 1) non modifica il limite dei 250 posti letto, né altri parametri minimi di dotazione per l’esistenza di un ospedale, parametri che non si ritrovano in diversi ospedali di rete della nostra Regione; 2) non abroga l’articolo 21 della legge 13/1995, col quale si era definita la sostanziale chiusura degli ospedali di Gemona, Cividale, Maniago e Sacile; 3) non affronta in modo efficace il problema delle liste di attesa; a tal proposito non si prevede né la fissazione periodica di un minimo di prestazioni sanitarie gratuite prima che i medici possano svolgere la libera attività nell’ospedale, né si incentiva il funzionamento delle diagnostiche (TAC, RMN, ecc.) su più turni compreso il sabato; 4) viene limitato il ruolo di indirizzo e di controllo attualmente svolto dalla Conferenza dei Sindaci di ogni Azienda sanitaria. Per questi e altri motivi il Consiglio comunale di Gemona, in data 25.10.2007, votò all’unanimità un documento in cui: confermò la contrarietà alla creazione di un’Azienda sanitaria provinciale unica, che presuppone la soppressione dell’Azienda n. 3 dell’Alto Friuli con sede a Gemona; impegnò altresì il Sindaco a convocare un Consiglio comunale aperto con la presenza di tutti i Consiglieri regionali dell’Alto Friuli, in tempi brevi. Quest’ultimo impegno non è stato mantenuto; sollecitiamo il Sindaco a convocare i nuovi eletti Consiglieri regionali dell’Alto Friuli invitandoli a pronunciarsi pubblicamente sulla prossima riforma sanitaria regionale. 2 Troppo lenti i lavori pubblici comunali: urgono interventi! Dalla stampa locale del Marzo 2007 si era appreso che: entro il Settembre 2007 partiranno i lavori di via Dante, di piazzetta Silans e di piazza del Ferro; entro il 2007 via S. Pietro sarà completamente ristrutturata, con la sistemazione anche dell’area da destinare a sagre. Nessuna di queste promesse è stata mantenuta. Recentemente la Giunta comunale: ha prorogato al 20.03.2009 il termine dei lavori di ristrutturazione di via Cjampon (il cui progetto definitivo fu approvato nel Maggio 2000); ha approvato il progetto esecutivo dei lavori di asfaltatura delle strade di penetrazione del P.I.P. (Piano Insediamenti Produttivi); questa asfaltatura era stata prevista e finanziata nel 2003. Il Consiglio comunale di Gemona, nella seduta del 18.02.2008, ha approvato, fra l’altro, il programma di incarichi di studio, di ricerca e di consulenza per l’anno 2008; vi si prevede anche la nomina di un esperto in materia di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani; questi dovrà redarre uno studio di fattibilità atto a razionalizzare il servizio e i relativi costi. Visti i tempi (estremamente lunghi) di esecuzione delle opere pubbliche, la Giunta non può sottovalutare questo problema e dovrà adottare provvedimenti che migliorino l’efficacia dell’apparato tecnico comunale. Inoltre, nel programma di incarichi di consulenze a soggetti estranei all’Amministrazione, pare urgente inserire la figura di un tecnico che coordini e acceleri l’esecuzione dei lavori pubblici programmati dal Comune. 3 Ex G.M.: il bowling non è attività produttiva! L’area industriale dell’ex Gemona Manifatture è ancora vuota. Dopo oltre due anni e mezzo dalla chiusura della fabbrica tessile, l’impegno allora assunto dalla Regione e dal dott. Carlo Burgi (amministratore delegato della G.M.) di “ favorire nuovi insediamenti produttivi nel sito” non è stato mantenuto. Dalla Regione non è pervenuta nessuna motivazione su quell’impegno disatteso; neppure il concittadino Consigliere regionale Disetti ha risposto alle nostre ripetute sollecitazioni. Il dott. Burgi, invece, ha avanzato l’ipotesi di destinare gli oltre 20 mila metri quadri di area industriale dismessa a “uffici, residenze e attività ludiche (un cinema multisala e un bowling)” (Messaggero Veneto del 2 e 9 marzo 2008). Con l’impegno di nuovi insediamenti produttivi si era espressa la volontà di creare nuovi posti di lavoro (per donne e giovani) per produrre ricchezza, non per consumarla giocando al bowling. Ci permettiamo di ricordarlo anche ai Consiglieri comunali di Gemona quando saranno chiamati a decidere dell’utilizzazione futura di quest’area. 10 CINETECA L’archivio cinema del Friuli V. G. Il 29 marzo l’inaugurazione e un convegno delle cineteche a Cineteca del Friuli e il Friuli Venezia Giulia hanno il nuovo archivio dei film. La struttura, situata nella zona artigianale del Comune di Gemona, è tra le più all'avanguardia in Europa. Con l'inaugurazione ufficiale sono previsti due incontri - tra le maggiori cineteche nazionali e con le cineteche dei paesi europei più vicini - entrambi volti a rafforzare la collaborazione e gli scambi tra le varie istituzioni. Realizzato con un contributo decennale della Regione di 1 milione e 200 mila Euro (cui si è aggiunto un ulteriore finanziamento di 250 mila Euro per l'ultimazione dei lavori), il deposito potrà contenere e conservare nelle migliori condizioni cinquantamila pellicole, incluse quelle su L supporto particolarmente instabile o facilmente deteriorabile. Questo significa che oltre a custodire gli attuali ottomila titoli acquisiti in trent'anni di attività dalla Cineteca del Friuli (più di 4000 film di finzione di corto e lungometraggio, in 16mm e 35mm, e 3500 documentari e cinegiornali), l'archivio darà alloggio - come previsto dalla recente legge regionale sul cinema a tutti i materiali filmici della Regione precedentemente sistemati nell'ex sede della Cineteca Regionale a Trieste. Potrà inoltre ospitare film appartenenti ad archivi pubblici e privati, della regione e delle regioni limitrofe, che non dispongono di un luogo dove mantenerli in sicurezza. Cari lettori i dati del vostro indirizzo sono stati tratti dalle liste elettorali del 2008 regolarmente richieste al Comune di Gemona del Friuli. Informiamo voi e tutti gli elettori di Gemona, come previsto dal D.Lgs. n. 196/2003, che i vostri dati verranno utilizzati soltanto per la spedizione del periodico Pense e Maravee. In caso di non assenso all’utilizzo di questi dati e, quindi, per la loro cancellazione o per usufruire degli altri diritti previsti dal decreto citato potete scriverci o mandare un'e-mail a: [email protected]. Batteria abbandonata sul Tagliamento. Si legge: “Tenere lontano dai bambini... acido corrosivo...gas esplosivi...”. E’ da criminali abbandonare ancora rifiuti così, anche perché lo smaltimento è gratuito (basta portarli presso la ricicleria di Via S.Daniele) e il piombo è pienamente riciclabile. Dopo l'accordo sottoscritto da tempo con la Regione Veneto, in base al quale sono già stati trasferiti circa duecento titoli appartenenti alla Mediateca di Mestre-Venezia, sono in corso contatti e trattative con altre istituzioni. Si tratta dunque di un passo avanti estremamente importante per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio cinematografico, di quello regionale in particolare ma non solo. "Strutture di questo tipo non nascono tutti i giorni" precisa il direttore della Cineteca Livio Jacob, "in Italia ve ne sono solo un paio di simili e siamo all'avanguardia anche in Europa. Per la Cineteca si tratta di un traguardo e allo stesso tempo di un ulteriore impegno, anche in ragione della funzione di "polo di riferimento regionale per le attività di ricerca, raccolta, catalogazione, studio, conservazione, valorizzazione e deposito legale del patrimonio filmico e audiovisivo del Friuli Venezia e Giulia" che le è stata riconosciuta e affidata dalla legge regionale sul cinema. Motivo di orgoglio sono anche il progetto del nuovo deposito, realizzato dagli architetti pordenonesi Michele De Mattio e Giuliana Raffin, a cui hanno partecipato in qualità di consulenti alcuni tra i maggiori esperti al mondo in materia di conservazione quali Paolo Cherchi Usai e David Francis, e l'eco-compatibilità della struttura, dotata di un sistema di riscaldamento geotermico e di pannelli fotovoltaici. INVERNO 16 Gemona sotto l’albero... pagina a cura di Maria Copetti Come ogni anno Gemona è stata protagonista di numerosi eventi organizzati dal Comune, dalla Pro Glemona, dalle diverse associazioni, dalle Parrocchie, dagli esercenti… in programma concerti, presentazioni di libri, mostre, momenti dall'atmosfera natalizia rivolti ai bambini, ma non solo … e talune novità! Ecco solo alcune di queste strenne trovate sotto l'albero! ...omaggio a Pre Toni Beline emona ha voluto tributare un intero pomeriggio a G don Antonio Bellina (19412007) e alla sua opera letteraria. E’ successo sabato 15 dicembre. Questo omaggio a Pre Toni Beline, insigne sostenitore della cultura e della lingua friulana, è stato proposto dall’Associazione S.A.C. Valentino Ostermann e curato da Gianfrancesco Gubiani. Al di là del convegno, a cui sono intervenuti, oltre al magnifico Rettore dell’Università di Udine, prof. Furio Honsell, anche esimi rappresentanti della cultura friulana, è stata inaugurata, presso il Museo della Pieve, la mostra delle 70 opere scritte da don Antorio Bellina ed è seguita in duomo l’audiodiffusione della supplica E Madone de pietât, dedicata al Vesperbild di Venzone, paese nativo di Pre Toni; questo brano poetico, letto dall’attore Massimo Somaglino, fu trasmesso alla radio nel 1996 dalla RAI di Trieste nel programma Cuant che la tiere a trime. Il pomeriggio si è concluso con una Messa officiata in friulano dal Parroco di Venzone. E’ da sottolineare l’impegno con cui l’Associazione sta portando avanti i suoi propositi statutari con, ad esempio, la catalogazione dei reperti archeologici ritrovati sul colle del castello, con lo scavo nel sito della chiesa di Santa Maria la Bella (Sant’Anna), con delle interessantissime conferenze-dibattito, come quella su La chiesa ed il controllo del dissenso, con per tema l’Inquisizione in Italia e in Friuli (relatore Andrea Del Col – 31/10/2007), e I templari in Friuli (relatore Pier Carlo Begotti – 19/12/2007), quest’ultima in collaborazione con il Gruppo per la ricostruzione della Chiesa di Santa Maria la Bella. ...il Medîli di Taboghe ell’ambito di Seradis Nostranis, l’AssociaN zione Taboga 13 ha presentato la farsa in friulano L’avocat e la lujanie e, per la sera dell’Epifania, il Presepe vivente con l’arrivo dei Re Magi, animato dai bambini della borgata, dagli artigiani nelle loro botteghe, da un piccolo gregge di pecore e da un simpatico asinello. E’ poi seguita l’accensione del Medîli, antica usanza molto diffusa in tutti il Friuli, chiamata anche Pignarûl, Pan e Vin, la Femenate, la Foghera… L’Epifania è l’ultimo di quel ciclo di giorni noto come il ciclo dei dodici giorni, che inizia il 25 dicembre per finire il 6 gennaio. E’ questo un periodo, che vede il continuo sovrapporsi di arcaiche tradizioni pagane ad altre, più recenti, cristiane. Il sapere popolare vuole questo periodo quale vera e propria proiezione anticipata dell’anno entrante. Questi tipici rituali di passaggio hanno per comune denominatore il fuoco purificatore e liberatore, che distrugge quanto c’è di più vecchio e inutile, cancellando così simbolicamente il vecchio anno e permettendo alla comunità di cominciare purificata un nuovo ciclo annuale. Dalla direzione del fumo si traggono gli auspici: se ‘l fum al và a sorêli jevât, cjape ‘l sac e và al marcjât, ma se ‘l fum al và a sorêli a mont, cjape ‘l sac e và pal mont. Se il Pignarûl Grant di Tarcento ha visto il fumo andare in ogni dove, che sta ad indicare un’annata turbolenta, al Medîli di Taboga il fumo è andato decisamente a sorêli jevât, segno che il 2008 sarà un anno ricco e fecondo. Tra il numeroso pubblico girava pure una spiritosa Befana! ...la cultura in sagra uesta è la prerogativa, che l’Associazion Borc di Plovie si è data per la Fieste di Sante Lussie. Il programma si è presentato molto vario con iniziative di ogni tipo (teatro, musica, gare sportive, il mercatino di Santa Lucia,…). Una serata è stata riservata al cinema friulano con la proiezione dei filmati della serie Farcadice, diari di viaç di Carlo Della Vedova e Luca Peresson: Charleroi (2006) e Umkomaas (2007), cioè l’emigrazione dei friulani nelle miniere del Belgio e nelle fabbriche del Sudafrica, raccontata dagli stessi protagonisti e dai loro discendenti. Questa serie è iniziata con un documentario sull’Argentina (Colonia Caroya) ed è in fase di montaggio quello realizzato in Canada. Questi filmati fanno rivivere appieno tutti i sentimenti contrastanti del- Q l’emigrazione: i sacrifici, le difficoltà, a volte le umiliazioni, …, ma anche la gioia di ritrovarsi tra compaesani, la nostalgia del paese, il piacere di parlare la propria lingua… In una sala gremita di pubblico, la serata di multivisione, curata dal Gruppo Fotografico Gemonese, è stata un vero successo. E’ incredibile come questo dissolversi di immagini sulle note di una qualche melodia possa regalare vera poesia. Infine, gustosissimo è stato lo spettacolo pomeridiano con i burattini di Pierpaolo Di Giusto. Magicamente dei pupazzi di pezza prendono vita, coinvolgendo i piccoli spettatori nelle loro avventure tra brividi di paura e acclami, tra risate e consigli. Un plauso all’Associazion Borc di Plovie per il lavoro svolto e un invito a perseverare su questa strada! … Chocolando in Tour n’Epifania diversa questa del 2008! I figuranti U del corteo storico della Messa del Tallero hanno sfilato tra gli stand di Chocolando in Tour. Per la prima volta è approdata a Gemona La Festa del Cioccolato Artigianale, patrocinata dal Comune e dalla Pro Glemona, ad animare con golose bancarelle il Centro Storico gemonese nel week end dell’Epifania. Seppur il tempo piovoso non sia stato molto clemente (anche il Mercatino delle Pulci e del Libro Usato ha contato la presenza di appena un paio di espositori), la partecipazione a questa manifestazione è stata discreta, soprattutto la domenica pomeriggio, quando il sole ha fatto capolino. E’ simpatico e giusto ricordare che lo stand di Molfetta (BA) aveva coniato per l’occasione dei “cioccolatosissimi” talleri di Maria Antonietta, mentre in qualche altro si potevano trovare impressionati su tavolette di cioccolato i principali monumenti di Gemona. In questi tre giorni c’è stata anche l’occasione di ascoltare dell’ottima musica nella loggia del Palazzo Botòn. Ma anche la cultura non è mancata con la presentazione del documentario Nûfcent di Dorino Minigutti (già proiettato a Gemona nel dicembre 2005 proprio dal Borc di Plovie e lo scorso marzo dalla Cineteca del Friuli, nell’ambito di un ciclo di incontri e proiezioni sul Friuli). A fare da testimonial dell’evento è stata invitata la nota campionessa di sci di fondo Gabriella Paruzzi. Questa prima edizione è partita un po’ in sordina, ma è pur sempre lodevole il tentativo di proporre nuovi eventi, nuove idee, nuove iniziative. UN CJANTON PAI CONTADINS 17 Colture ogm, opportunità o imbroglio? In questi ultimi mesi stiamo assistendo al braccio di ferro tra gli schieramenti opposti sulla liberalizzazione delle colture OGM. Nel frattempo, le case sementiere produttrici, accusano di demagogia i sostenitori contrari l settore primario, da quando è storia, risulta il più succube alle leggi di domanda e offerta del mercato, impossibilitato ad adeguare i ricavi ai continui rincari del costo di produzione sostenuto. Basti solo pensare che le quotazioni dei cereali e altre “commodities”, fino all’anno scorso, risultavano pressoché in linea con quelle di vent’anni fa, seppur accompagnate da costante crescita dei costi d’impresa, quali concimi, gasolio, contributi previdenziali e tutto il resto. Un andamento a forbice del bilancio, dove il divario tra costi e ricavi risulta sempre più sottile e solo con i “numeri” si resiste, ma gli investimenti costano e se troppo azzardati, mandano l’azienda con “i piedi all’aria”. Rimane quindi una sola alternativa: produrre di più, a parità di superficie. L’utile d’impresa si azzera sotto i 120 q.li per ettaro di mais, guai se non si raggiungono rese di 35-40 q.li ad ettaro per la soja o 55-60 q.li/ha per il frumento. A questo punto verrebbe da dire: benvenuti OGM. Con il mais btk, resistente alla piralide, non sarà più necessario l’intervento con inquinanti e costosi trattamenti insetticidi o la rinuncia di una parte di produzione. E si potrà dire addio anche al martellante problema delle aflatossine, terribili sostanze cancerogene, conseguenza di questa patologia. Si potrà poi seminare la soja resistente al gliphosate (un dissecante non selettivo ndr.), che permetterebbe il contenimento delle malerbe con maggior praticità e costi decisamente inferiori all’utilizzo delle tradizionali I tecniche di controllo delle infestanti. Una favola..... Proprio ciò che adesso serve per ottenere un ridimensionamento dell’ utile conseguibile. E in più, se le cose vanno bene, ci si potrà accontentare di prezzi inferiori, perché si produrrà con minori costi. Mi hanno insegnato che non tutto ciò che luccica è oro e che ogni medaglia ha il suo rovescio. Un esempio: molte aziende conservano parte della produzione di soja dell’anno precedente come semente per le semine di secondo raccolto. Non si potrà fare. Il caso risulta simile a quello di un agricoltore canadese, condannato in seguito a querela da parte di una importante casa produttrice di sementi OGM, per aver riseminato un “pò di soja”, recuperata dalla produzione nei suoi fondi, che però risultavano contaminati da colture OGM, coltivate in zone limitrofe. Le sementi OGM sono protette da una specie di “copyright”: più o meno come una canzone di Lucio Battisti, chi vuole usarla, deve pagare la SIAE, cioè i diritti d’autore. Alcuni movimenti ambientalisti condannano dal punto di vista etico, l’etichettatura e la proprietà di una forma di vita, anche se a mio parere, questo sarebbe il minore dei mali rispetto a quello che potrebbe succedere. Il governo Indiano si sta preoccupando per la tutela dei suoi agricoltori. Sta studiando un metodo per brevettare le varietà di riso attualmente coltivate in India, prima che i contadini indiani si trovino costretti a dover utilizzare (e pagare) sementi di riso OGM, in quanto con il tempo diverrebbero le uniche disponibili. Dobbiamo tener presente anche un particolare. I migliori tecnici e ricercatori vengono ingaggiati proprio dalle grandi imprese produttrici, mentre quelli che lavorano per gli organi di controllo, sono sottopagati e spesso privi di strutture per svolgere in modo adeguato il loro lavoro. A titolo di esempio: ci sono voluti decenni prima che si potesse dimostrare che vari prodotti fitosanitari risultavano cancerogeni e quindi si rendeva necessaria la revoca. Ma nel frattempo, quanto hanno incassato le industrie che li producevano? Non mi risulta che parte di questi introiti sia finito in un “fondo di solidarietà” a titolo di risarcimento, per quelli che ne hanno subito le conseguenze... Nel caso venisse concessa la coltivazione di OGM vengono promessi alcuni obblighi per gli utilizzatori, ad esempio la stipula di contratti assicurativi per danni verso terzi. Infatti la vicinanza di tali colture a chi effettua coltivazioni tradizionali o, peggio ancora, biologiche, potrebbe creare Fioreria Emidia Manzano Via Roma, 252 tel. 0432 970692 33013 Gemona del Friuli e-mail: [email protected] seri problemi di inquinamento genetico e determinare, quindi, la perdita dei requisiti. Ok, ma quale assicurazione riuscirebbe a risarcire un danno di questo tipo se ciò avvenisse durante un lungo processo di recupero di un vecchio genotipo? Questa vicenda non ricorda forse quelle famose coperture per capannoni dal nome pressoché “eterno”, che oggigiorno risultano un palla al piede, il cui solo smaltimento costa più del ripristino con materiali tradizionali? Ma anche se lo volessimo, come si potrà dire “no” alle colture OGM se Paesi terzi li consentiranno spiazzando i mercati dei Paesi contrari con prezzi inferiori? Sarà resa disponibile al consumatore una tracciabilità che consenta di poter rinunciare all’acquisto di un prodotto di derivazione OGM? A questo punto risulta giustificato fare demagogia, non per creare conflitti, ma solo per rendere più chiaro ciò a cui andiamo incontro. Ricordiamoci che con la genetica non si scherza, non si torna più indietro, ma forse c’è qualcuno che ha già in mano l’antidoto per farlo e rimarrà latitante fino a quando si prospetterà l’occasione per trarne lauti profitti. Come sempre, mettendo le mani nelle tasche degli agricoltori, dopo averli illusi per l’ennesima volta. Zamolo Pierantonio GIOVANI TALENTI 18 Giovani gemonesi, glorie per il mondo La violinista Lucia Zazzaro e il ballerino classico Ruben De Monte Questa volta mi concedo una piccola digressione dalla mia solita rubrica di arti figurative Giovani Artisti. Parlerò comunque di giovani e comunque di arte: la musica e la danza nelle loro forme più classiche. Si tratta di due giovani gemonesi che con il loro talento, la loro tenacia, la loro disciplina, stanno portando con orgoglio il nome di Gemona in giro per il mondo. ucia Zazzaro è nata a Gemona nell’agosto del 1986 e abita nella campagna della Taviele. Lucia è una ragazza semplice, acqua e sapone, che da più di dieci anni vive in simbiosi con il suo violino, con quelle sette note che l’hanno conquistata fin dall’età di nove anni, quando in terza elementare, nella scuola primaria di Piovega, la sua insegnante propose un laboratorio musicale. Lucia rimase rapita dal violino, da quello strumento che più di ogni altro si avvicina alle tonalità della voce umana, uno strumento, si potrebbe dire, che “parla” al cuore. Impara le prime nozioni da Cristina Zanolla a Gemona. In seguito, vista la sua grande passione, la famiglia la iscrive al Conservatorio Statale J. Tomadini di Udine, dove ha così la possibilità di frequentare le scuole medie e il conservatorio nella stessa struttura. Lucia mi dice che non è stato per lei un grosso sacrificio andare a Udine tutti i giorni già dal- L l’età di undici anni, sebbene le sia dispiaciuto perdere le amicizie dell’infanzia e il contatto con il territorio, che tuttavia ha recuperato in questi ultimi anni. Ha poi frequentato il liceo classico J. Stellini, proseguendo nel contempo gli studi al conservatorio. E’ stato difficile conciliare liceo e musica, soprattutto nel biennio del ginnasio, ma ce l’ha fatta ed ora è iscritta al terzo anno del corso di scienze e tecnologie dell’ambiente e della natura della Facoltà di Agraria dell’Università di Udine. Attualmente frequenta il secondo anno del triennio sperimentale del conservatorio, significa cioè che è ad un passo dalla Laurea di Primo Livello, che spera di conseguire entro l’anno; poi le mancheranno ancora due anni per la Laurea in Conservatorio vera e propria. Il suo strumento è il violino, ma suona anche il pianoforte e la viola. Collabora attivamente con l’orchestra del conservatorio. Ha suonato al teatro G. Verdi di Trieste nell’opera Rigoletto, diretta dal M° D. Oren, con i cori Musicanova di Magnano in Riviera, Lis Vilis di Coia di Tarcento e dell’Accademia Musicale Culturale Harmonia di Cividale del Friuli. Ha all’attivo numerosi saggi con quartetti, formazioni da camera, concerti aperitivo e pomeriggi musicali. Nel dicembre 2006 è risultata vincitrice del concorso, indetto dal conservato- rio, per il prestito, della durata di un anno, del prestigioso violino Sergio Peresson, costruito da questo famoso liutaio friulano. Grazie ad una collaborazione tra il conservatorio e la scuola di musica di Houston, superate le audizioni, nel mese di giugno 2007 con altri tre italiani è volata negli Stati Uniti dove ha partecipato al Texas Music Festival, frequentando importanti stage orchestrali con maestri internazionali, unendo quindi studio e concerti sia da camera sia con un’orchestra di ben cento elementi (età media 25 anni) provenienti da tutto il mondo, ad un livello altissimo di preparazione: “E’ stato il top, un’esperienza bellissima, che può succedere una sola volta nella vita e a me è capitata”. Grazie al Progetto Erasmus AZIENDA AGRICOLA FELICE VENDITA INSACCATI E CARNI BOVINE DI PRODUZIONE PROPRIA E LATTICINI COSPALAT Buja - Campo Garzolino Via Meries, 16 tel.: 0432.963914 Affiliato LATTERIA DI VENZONE Lunedì: Martedì e Mercoledì: Giovedì, Venerdì e Sabato: Domenica: Chiuso 8.30 - 12.30 8.30 - 12.30 15.30 - 19.30 9.00 - 12.30 alla fine del 2007 ha trascorso 3 mesi di studio a Vilnius in Lituania, dove ha colto soprattutto la determinazione e l’applicazione ferrea con cui in quel Paese i giovani si dedicano alla musica. Lucia suona in media 4/5 ore al giorno, ma: “Non c’è mai la perfezione, il traguardo è sempre molto lontano. Le difficoltà del violino sono nell’uso dell’arco e della mano sinistra, ma anche nell’interpretazione storica, epocale di un autore. Ho molti autori preferiti da Bach a Brahms, per non parlare di Beethoven, che ha composto un concerto per violino eccezionale. Ma alla fine suonando i pezzi colgo la bellezza di ognuno e mi emoziono.” E il futuro? “Non si può vivere di sola musica o meglio in Italia succede a pochi, perché s’investe poco in questo settore, non come nei Paesi dell’Est, in Germania e in Austria, per rimanere in Europa. Il mio sogno sarebbe suonare in una bella orchestra; da sola ancora non me la sento per una questione di tensione, che devo impegnarmi a vincere. Mi piacerebbe insegnare musica, perché trovo inconcepibile che le persone non sappiano suonare uno strumento musicale: ascoltare è bello, ma conoscere ciò che si ascolta lo è anco- GIOVANI TALENTI 19 ra di più. Spero che a Gemona ci possa essere un giorno una struttura adeguata, un auditorium, anche per concerti di musica classica senza dover andare in duomo o al Glemonensis, che vanno benissimo, ma non è la stessa cosa…”. Con la speranza che tutto ciò accada… Intanto si possono ascoltare Lucia e il suo violino anche nel gruppo Sonoro, che propone cover italiane e straniere: teneteli d’occhio, sono proprio bravi! ltimamente molti gemonesi hanno imparato a conoscerlo leggendo della sua bravura e dei suoi sogni sia sulla stampa locale quanto su quella nazionale, dal Corriere della Sera a Famiglia Cristiana, e pure in tv, sia sulle reti RAI quanto su quelle di Mediaset. Sto parlando di Ruben De Monte, nato a Gemona nel febbraio del 1991 e abitante tal Borc di Vile. All’età di quattro anni Ruben frequenta già i corsi della Società Ginnastica Gemonese, attività che pratica con passione e, tra qualche gara, anche a livello interregionale, e la scuola, frequentata sempre con profitto, a undici anni Ruben giunge ad un bivio, influenzato anche dalla trasmissione televisiva Amici di Maria De Filippi: la ginnastica o la danza? Opta per la seconda e s’iscrive alla Scuola di Danza di Marina Forgiarini. Marina lo prende sotto la sua ala protettrice forse perché sente che in quel bambino c’è qualcosa in più e se lei gli dedica tempo e attenzione, Ruben ricambia con impegno e tenacia. Ecco quindi che Ruben termina la scuola media inferiore e deve scegliere un indirizzo scolastico. Marina gli suggerisce di provare l’audizione per entrare alla Scuola di Danza Il Balletto di Castelfranco Veneto, che gli dà l’opportunità di frequentare le regolari lezioni al Liceo Scientifico la mattina e la scuola di danza il pomeriggio. Nel 2004 infatti si è avuta la creazione del Liceo Scientifico della Comunicazione ad Opzione U Coreutica (= dell’arte della danza), nato dalla convenzione tra Il Balletto e il Liceo Parificato Maria Assunta di Castelfranco. Gli studenti di fuori città sono alloggiati in un internato e seguiti a tempo pieno da una “governante”, mentre Susanna Plaino, direttrice da sempre della scuola di ballo, ricopre il ruolo di tutor. Ruben supera l’audizione e nel settembre del 2005 inizia la sua avventura tra libri e teoremi, scarpette e calzamaglia. Il sacrificio è enorme, come si può ben pensare, ma la passione è tale che la fatica diventa cosa secondaria; davanti ci sono mete, spettacoli, soddisfazioni… E di soddisfazioni Ruben ne sta raccogliendo parecchie. A Faenza si è tenuta lo scorso dicembre la selezione europea del Youth America Grand Prix, uno dei contest di danza classica e contemporanea più ambiti e difficili a livello internazionale. Oltre ad un elenco lunghissimo di premi e menzioni, Il Balletto ha vinto il primo e il secondo premio della categoria ensemble, tra i cui interpreti c’è anche Ruben De Monte. Quindi dal 16 al 21 aprile Ruben sarà a New York a ballare davanti ad un’importante giuria, con il desiderio di vincere il primo premio assieme ai suoi compagni. A Ruben però sono state assegnate anche quattro borse di studio per: la Hamburg Academy di Amburgo, la Royal Ballet School di Londra, la John Cranko School di Stoccarda, ma più che altro per la American Ballet School di New York (Summer Intensive Course). Stoccarda e New York sono le mete più ambite. Sorge però il problema delle spese, in quanto la borsa di studio copre solo quelle dei corsi presso queste prestigiose scuole, mentre tutte le altre (viaggio A/R, vitto e alloggio) sono a carico della famiglia. La direttrice della scuola di ballo si è prodigata in tutti i modi in un’ardua opera di sensibilizzazione, mandando comunicati stampa a varie testate, spe- rando in qualche sponsorizzazione da parte di grosse ditte private, e invitando gli enti pubblici (anche il Comune di Gemona) ad istituire borse di studio speciali, perché “…Ruben è venuto a Castelfranco per potersi preparare e così realizzare il suo sogno di diventare un ballerino professionista… Ruben ha un grande talento, è serio, “pulito”, rispettoso ed è bravo sia a danza che a scuola…”. A quanto pare, Ruben potrà rincorrere il suo sogno in parte grazie ad uno sponsor privato, ma anche a varie iniziative locaRuben De Monte ne "Il Corsaro" li. fotografia di Stefano Silingardi Ho chiesto a Ruben quali sono i suoi articolo: “Ci terrei molto a sogni: “Intanto mi piacereb- ringraziare i miei genitori, be raggiungere il professio- Marina Forgiarini, che mi ha nismo e poi si vedrà.” E le spinto a frequentare questa sue paure? “E’ troppa la scuola, Susanna Plaino e il voglia di andare avanti; certe mio insegnante Elias Garcia volte ho paura di non riusci- Herrera. E’ grazie a loro che re, ma sono determinato con sto vivendo queste belle emome stesso e devo provare e zioni.” riprovare finché non sono Ruben è un ragazzo schivo, è soddisfatto. Ballare per me è perfino imbarazzato da quanuna continua sfida a supera- to gli sta capitando in questi re le difficoltà e ne sono ripa- ultimi mesi. Personalmente gato dalle soddisfazioni che gli auguro di realizzare questi provo poi sul palcoscenico.” sogni, di volare negli U.S.A., Questo ragazzo si concede di diventare un professionista poco, solo qualche week end della danza, di rendere orgoa casa, sempre che non ci gliosi i gemonesi di questo siano spettacoli da provare o loro concittadino, ma gli da rappresentare, e qualche auguro anche di rimanere uscita con gli amici della sempre sé stesso, quello che è scuola. Il tempo libero è sempre stato, perché è sopratpochissimo, lo studio è rele- tutto questo che stimo di lui, gato alle ore serali e notturne. oltre al suo indiscutibile Gli ho chiesto cosa desidera talento. Maria Copetti che io scriva di lui in questo LETTERE&LIBRI 20 LETTERE: EMIGRAZIONE ANCORA SUL LIBRO DELLA PELLEGRINI Dalla lontana Australia Contis dal prât incjantât … è giunta questa lettera di Mariute la Miole. Tre poesie di Maria Marchetti in Sabot erano state inserite nel Lunari 2007 di P&M, mentre la sua biografia è stata pubblicata nel numero 61 - maggio 2007. atale 2007 - Gent. Sig.a Maria, siamo a Natale e il mio pensiero ripassa veloce le tappe più significative dell’anno 2007, tra le quali, con un senso di gioia, vedo e rileggo sul libretto di Pense e Maravee la biografia della mia vita. Mi ha fatto piacere l’esser N Solidarietà Con la vendita dei libri La profuga e Conche Glemone ‘a ere… di Lea Nicli D’Andrea (P&M n°60 – marzo 2007), messi a disposizione dal figlio Alessandro D’Andrea, sono stati raccolti 280,00 €, che verranno devoluti alle missioni delle Suore Francescane nella Repubblica Centrafricana, a ricordo dell’affetto che legava l’autrice alle suore. Si ringrazia per la collaborazione Nerina Londero della cartolibreria Il Papiro e Anna Maria Campana della libreria Il Pensiero. stata ricordata, così, senza accorgermi, sono rientrata nel ricordo di tante persone, che mi furono amiche, compagne di lavoro o solo conoscenti. Quando ricevo Pense e Maravee, leggo e assorbo ogni novità su Gemona, cercando nella mia memoria di ricordare luoghi, persone, strade, ma alle volte mi rendo conto che è difficile retrocedere nelle tracce del passato. Ammiro il vostro lavoro e mi congratulo con Lei e il suo team per tutte le informazioni, che portate all’emigrante. Per un momento ci sembra di respirare l’aria di Gemona e ci ritroviamo in mezzo a voi, ancora giovani, ancora festosi, ancora con tante speranze… e tra queste c’è il rivedere il nostro castello ricostruito in tutta la sua magnificenza, simbolo e orgoglio dei Gemonesi. Assieme a Lei mi permetto di salutare tutti i Gemonesi con l’augurio di un Buon Natale e un prosperoso Anno Nuovo. RicordandoLa affettuosamente Maria Marchetti in Sabot lla presentazione del libro Contis dal prât incjantât (1/12/2007 - vedi anche P&M n°64 del dicembre 2007)), l’autrice, Giuliana Pellegrini, dopo i ringraziamenti ai vari collaboratori e all’amministrazione comunale, nella persona del Vicesindaco Mariolina Patat, si espresse in questo modo. “… O vuei ben a nestre tiere, ogni clap al fevele, ogni troi; ogni cjanton mi conte des animis che a son passadis, dai siums che son restâts ingredeâts intai arbui, intes niulis, intai mûrs de fature dal vivi di ognidun. Lant atôr pe l’Italie o ai discurvierzût che un grum di lôr a pensin al Friûl come a un puest là vie insom, dongje dai confins, lontan. Cualchidun s’impense dal taramot. Ju lassi dî, daspò o tâchi a fevelâ la marilenghe. O conti dai suns profonts, antics, dal sisteme di scrivi, dal fat che marilenghe nol è dome scrivi in maniere diferente, ma al è un codiç di vite, une regule regalade dai nestris vons. Cemût puedistu fâ di mancul di pensâ a sagece di tancj dets furlans; mi ven cumò il prin colp di manarie nol fâs colâ l’arbul, la scjele no va lontane dal A çoc, vivint s’impare a vivi, sarà ce che Diu volarà… Cussì, vinars passât a Varese, il president dal Fogolâr Furlan mi dîs: “Fevele di ce che tu vûs, ma fevelimi par furlan” e alore o ai dit dal timp, des stradis, … di ce vuelistu cjacarâ cuntun che no si cognòs? Daspo o sin lâts indenant cui discors. Non vevi mai pensât a ce tant afiet che a àn i nestris fradis furlans ator pal mont pe nestre lenghe, pe nestre culture, culture che no fâs bocjis, che si vistis scuasit simpri di umiltât. Jo o sei braurose di jessi furlane. Dutis lis mês contis a son leadis a nestre tiere, ai nestris lûcs. O sai che dulà che al è un prât a son ancje lis sôs creaturis, ma chestis a son plui bielis: a son furlanis. E a viodin intune altre maniere, a vivin cun rispiet, come che o fasin nô. Mi plâs pensâ che a puedin puartâ un moment di serenitât, un lamp di contentece, un fregul di gjonde. Mi àn domandât se mi risulte miôr scrivi par talian o par furlan. O ai rispuindût che no cjâti dificoltât a scrivi par talian, ma che o preferis esprimimi in marilenghe, parcè che la marilenghe e je la lenghe de anime e dai siums.” Onoranze Funebri Ospedaletto di Gemona - Reperibilità continuata al 0432 983517 Appalto comunale recupero salme Comprendendo le complicazioni dovute ad un continuo aumento dei prezzi, vogliamo portare a conoscenza dei cittadini di Gemona che la nostra azienda si vuole impegnare a garantire un servizio funebre completo e decoroso a EURO 1950,00 21 METEOROLOGIA Il 2007, l’anno più caldo ra abbiamo la conferma: la media delle temperature massime di tutto il 2007 è stata di 19,95°, mai così alta dal 1938. Nel grafi- O sia ad un sensibile aumento, mentre la tendenza delle temperature minime sia verso la diminuzione: la differenza tra le minime e le massime tende quindi ad aumentare. Un grazie ad Andrea Venturini e Massimo Marchetti per la collaborazione. Temperature minime e massime Media climatica temperature '77-'06 Piogge giornaliere T. C° 19 co che riporta la media annuale delle temperature degli ultimi 70 anni possiamo notare come la tendenza delle temperature massime 16 P. mm 180 160 140 13 120 10 100 7 4 80 1 60 -2 40 -5 20 -8 1 4 7 10 13 16 19 22 25 28 31 Dicembre 2007 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 Gennaio 2008 2 5 8 11 14 17 20 23 26 0 Febbraio 2008 Auguri Pieri Media annuale delle temperature 1938 - 2007 Gii 22 20 18 16 14 temperature minime temperature massime 12 tendenza temp. minime tendenza temp. massime 10 8 6 1938 1943 1948 1953 1958 1963 1968 1973 1978 1983 1988 1993 1998 2003 uguri a Pieri Gii per i suoi 80 anni e grande simpatia per il A suo aiutante Andrea, cinque anni e mezzo, appassionato di animali e molto amico della mucca "Maschera” che si intravvede nella foto. La mamma di Andrea è contenta della passione del figlio e la ritiene molto piu' utile e salutare della televisione. Pieri è il contadino gemonese piu' anziano: ta stale al à ancjemò 8 vacjis e un torel. Contenitore di integratori energetici abbandonato sulla strada per Sant’Agnese. Spiace constatare che chi ha assunto “energia rapida” non abbia assunto anche una buona dose di “buon senso a lento rilascio”! 22 LETTERE TRA DOLORE E SPERANZE Riflessioni da un letto di ospedale N el suo “De Profundis” il compianto Pre Antoni Beline (mancato proprio quest’anno [nel 2007]) ha scritto che prima o poi ognuno di noi si dovrà confrontare con la morte e con la malattia che di solito la precede. E’ una realtà cui nessuno può sfuggire. Ma Pre Antoni ha scritto anche che non si deve pensare che la malattia sia la cosa peggiore di questo mondo. Spesso è la salute che fa emergere il peggio di noi, come la prepotenza, l’invidia, la bramosia, la violenza. La malattia fa emergere il meglio di noi come la pazienza, la solidarietà, la spiritualità, la sensibilità….. Anche se ogni malato è povero. Qualche volta di amici, qualche volta di speranza. Però è anche ricco di tempo per riflettere, per pregare e per intraprendere quel viaggio lungo e impegnativo verso il suo profondo e ultimo destino. E, per ironia della sorte, proprio mentre stavo leggendo il “De Profundis”, lo scorso mese di agosto mi è stato diagnosticato (e in seguito eradicato, dopo due delicati interventi chirurgici) un tumore maligno. Durante la mia lunga degenza in ospedale ho riflettuto sul fatto che ogni cultura ha il suo modo di affrontare la malattia, la sofferenza e il dolore. Alla fine il viaggio alla ricerca di una cura risolutiva si trasforma in un viaggio interiore alle radici divine dell’uomo. E’ questo che ci comunica Tiziano Terzani nel suo “Un altro giro di giostra”, ma lui ci insegna anche che niente succede per caso nelle nostre vite e che la cura di tutte le cure è quella di cambiare punto di vista, di cambiare se stessi e dare in tal modo il proprio contri- buto alla speranza in un mondo migliore, ma anche ci insegna a credere che i miracoli esistono veramente, solo che ognuno deve essere l’artefice del proprio. E leggere “La città della gioia”, il grande romanzo di Dominique Lapierre, ha avuto per me l’effetto di un farmaco antidolorifico. Le sofferenze di Hasari Pal (l’uomo cavallo) hanno fatto sì che i miei dolori fossero più sopportabili. E ha lenito i miei dolori anche il solo fatto di pensare a tutti gli abitanti della “Città della gioia”, una bidonville di Calcutta, vero e proprio inferno di miseria e degradazione, nel quale cercano di sopravvivere in mezzo a fame e malattie, tra la merda che scorre a fiumi, ma soprattutto solidali gli uni con gli altri. Non voglio dilungarmi oltre, né approfittare dell'ospitalità concessami gentilmente da Pense e Maravee per esternare e rendere pubblici i soliti ringraziamenti di rito (anche se doverosi), ma vorrei tanto mi fosse consentito qui ricordare la giovane infermiera dell'ospedale San Michele di Gemona che --dopo avermi sorpreso in lacrime, accarezzandomi e senza dire una parola, ma con un grande slancio di empatia-ha saputo alleviare non solo i miei dolori, ma soprattutto le mie paure e la mia solitudine. Vorrei tanto citarne il nome, ma preferisco custodirlo nel mio cuore. Mandi e ogni ben a ducj Claudio Gobbi A proposito di don Giuseppe Marchetti … Lussemburgo agosto 1956 Carlo Venturini ha fatto pervenire alla redazione di P&M una serie di fotografie, che lo riproducono nelle varie fasi della realizzazione del busto in bronzo di Pra Bepo Miôl, collocato nell’atrio d’ingresso dell’Istituto G. Marchetti. Era l'anno 1990. Carpentieri, muratori e falegnami tutti di Gemona al lavoro in Lussemburgo nello stesso mese della tragedia diMarcinelle. Si riconoscono diversi Forgiarini (Vale), Bizi, Patat, Piemonte, e altri. Foto di Patat Emilio CARTOLIBRERIA COCCINELLA Cartolibreria Coccinella sas di Marina Lepore & C. Via Dante Alighieri 213 Gemona del Friuli tel/fax 0432.981305 [email protected] PAGINA DEL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI CULTURALI E DI VOLONTARIATO SOCIALE DI GEMONA Associazioni aderenti al Coordinamento: A.C.A.T. (sezione di Gemona), A.T.Sa.M. - Associazione Tutela Salute Mentale, A.V.U.L.S.S. (sezione di Gemona), Amici del Laboratorio Internazionale della Comunicazione, Amnesty International - Gruppo Italia 143, Associazione Musicologi, Buteghe dal Mont - Glemone, Gruppo Caritas della Parrocchia di S. Maria Assunta, Centro Giovanile Parrocchiale Glemonensis, C.A.V. - Centro Aiuto alla Vita, C.I.D.I. della Carnia e del Gemonese, Clape di Culture Patrie dal Friûl, Comitato per la Costituzione, Comitato per la Solidarietà di Osoppo, Friûl Adventures - Fiore (Osoppo), Gruppo Scout AGESCI Gemona 1, Gruppo Special - Amici si può, Gruppo “Un blanc e un neri“, Pense e Maravee Associazione Culturale., A.U.S.E.R., Associazione SAC V.Osterman. Amnesty International: 8 marzo 2008 “Il terrore dentro casa - La violenza domestica nel mondo” roppo a lungo la violenza contro le donne, in modo particolare la violenza domestica, è rimasta nascosta, ignorata ed esclusa dall’agenda dei diritti umani nonostante la sua preoccupante diffusione. Troppo a lungo è stata considerata una questione privata da nascondere, per vergogna, tra le mura domestiche. Al contrario, essa rappresenta una grave violazione dei diritti umani di donne e ragazze e come tale deve essere affrontata. Per questo Amnesty International (AI), nell’ambito della sua campagna mondiale “Mai più violenza sulle donne”, richiama gli Stati ai propri obblighi internazionali di agire per prevenire, reprimere e punire la violenza domestica e per garantire una riparazione adeguata alle vittime. Al tempo stesso, AI sostiene il lavoro fondamentale e insostituibile svolto ormai da decenni dalle associazioni, dai centri antiviolenza, dalle case rifugio, dai servizi medici e legali e da tutte le donne e gli uomini che con coraggio e dedizione lottano contro la violenza sulle donne e per l’affermazione dei loro diritti in tutto il mondo. La situazione mondiale è assai variegata e per un approfondimento rimandiamo al rapporto: “Il terrore dentro casa. La violenza domestica nel mondo” EGA editore, che può essere richiesto al n. 0432 974179. er quanto riguarda l’Italia AI segue con attenzione gli sviluppi normativi e monitora i dati sulla violenza domestica in Italia. Secondo il rapporto EuresAnsa 2006 su L’omicidio volontario in Italia, «la famiglia continua (…) a costituire per la donna il luogo a più elevato rischio di omicidi (…)» e «tra tutte le donne uccise in Italia, in media sette su 10 trovano la T morte proprio per mano di un familiare o di un partner (ben il 71,5% nel 2005, il 69,9% nel 2004)». Secondo l’indagine campionaria conclusa dall’Istat nel febbraio 2007 su Violenza e maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia, in Italia un terzo delle donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni (il 31,9%, ossia sei milioni e 743 mila) ha subito “violenza fisica” o “violenza sessuale” nel corso della propria vita. Il 14,3% delle donne che hanno un rapporto di coppia in corso o ne hanno avuto uno in precedenza, è stato vittima almeno una volta di violenza fisica o sessuale commessa dal partner o ex partner. Nella loro vita, circa il 4,8% delle donne ha subito uno stupro o un tentato stupro, di cui il partner o ex partner è responsabile nella maggioranza dei casi (69,7%). Nei restanti, l’autore della violenza è quasi sempre un amico, un parente, un collega o comunque un conoscente e solo il 6,2% degli stupri è opera di uno sconosciuto. “Dai tre ai novantatre anni.... P le donne subiscono stupri” Secondo lo stesso rapporto oltre due milioni e 77 mila donne (il 18% del totale) hanno subito qualche forma di stalking, cioè, nella definizione dell’Istat, “comportamenti persecutori” tenuti dal partner che hanno colpito le donne “al momento della separazione” e che le hanno “particolarmente spaventate”; come i casi in cui il partner o ex partner ha cercato insistentemente di parlare con la donna contro la sua volontà, ha chiesto ripetutamente appuntamenti per incontrarla, l’ha aspettata fuori casa, scuola o lavoro, l’ha seguita o spiata. Nel 92,5% dei casi le violenze domestiche non vengono denunciate. Oltre un terzo delle donne che hanno subito abusi da parte del partner o ex partner non ne ha parlato con nessuno; inoltre risulta che solamente il 2,8% delle donne che hanno subito episodi ripetuti di abusi si sia rivolto a un centro antiviolenza. Soltanto il 18,2% delle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale in ambito familiare la considera un reato e solo il 44% “qualcosa di sbagliato”. A livello normativo, la legge 5 aprile 2001 n. 154, Misure contro la violenza nelle relazioni familiari, prevede una serie di azioni per tutelare tutti quei soggetti che nell’ambito domestico subiscono sottomissioni e violenze, non solo fisiche ma anche morali, quali minacce, intimidazioni, pressioni e molestie psicologiche. Sia in ambito penale che civile è previsto “l’allontanamento dalla casa familiare” del soggetto violento, laddove «la condotta del coniuge o di altro convivente è causa di grave pregiudizio all’integrità fisica o morale ovvero alla libertà dell’altro coniuge o convivente». Associazione culturale PENSEE MARAVEE Prepariamoci al futuro del Friuli Venezia Giulia - onlus I rifiuti Scenari futuri: finalità, principi e gestione nella bozza di testo Unico approvato dal Parlamento Europeo. Laboratorio delle buone pratiche: come ridurre, a livello locale, la produzione di rifiuti e imballaggi (principio di prevenzione); come fare bene il compostaggio domestico, come riconoscere le plastiche e gestirle correttamente. Confrontiamoci: seminario aperto su “La gestione dei rifiuti nella provincia di Udine, a un anno di distanza dalla crisi. Cosa è cambiato?” I TEMI Il paesaggio della pedemontana L’Europa Approccio normativo all’ambiente osservando l’Eu- Escursione guidata con lettura integrata del territorio ropa; il VI° programma di azione ambientale; i mille sotto il profilo paesaggistico, geo-morfologico e naturalistico, con particolare attenzione alle reti d’acqua. volti dello sviluppo sostenibile. Sporchiamoci le mani L’Italia Il nuovo Codice dell’ambiente: principi, struttura e Intervento sul territorio realizzando anche a Gemona contenuti. Le novità per cittadini, Pubbliche Ammini- l’iniziativa “Puliamo il mondo”, il più grande appuntamento mondiale di volontariato ambientale. strazioni e imprese. Il Friuli V.G. La pianificazione territoriale in FVG: dal Piano Ter- Il programma verrà presentato a Gemona giovedì 24 apriritoriale Regionale (PTR) alla pianificazione comu- le presso la sala della Comunità Montana alle h.20.30. I singoli interventi, alcuni dei quali aperti al pubblico, si nale: aspetti metodologici e di contenuto, criticità. La effettueranno nel mese di maggio e giugno e si concludevalutazione ambientale strategica al PTR. Il ruolo del- ranno a settembre; i relatori sono esperti dei temi trattati ed l’informazione ambientale e della partecipazione. è stata inoltre assicurata la partecipazione di Edo Ronchi L’energia già Ministro dell’Ambiente. Politiche energetiche e ambiente: dal protocollo di Chi è interessato a partecipare o collaborare trasmetta una Kyoto a …. m’illumino di meno. Le scelte locali: il mail a [email protected] e [email protected] ruolo degli Enti Locali e dei cittadini nella promozio- oppure telefoni a Sandro Cargnelutti ore serali (0432 970307). ne dell’efficienza e delle fonti rinnovabili. L’Associazione culturale Pense e Marvee e Legambiente del FVG organizzano, a Gemona, un corso di avvicinamento alle tematiche dell’ambiente e della sostenibilità. L’iniziativa, gratuita, è finalizzata a migliorare la conoscenza delle persone e promuovere una partecipazione attiva e consapevole alla tutela e gestione delle risorse del territorio. Non solo trasmissione di conoscenze, quindi, ma confronto, laboratori pratici, uscite, l’organizzazione di un seminario e, per concludere, un intervento sul territorio. 5 x mille Iniziative del Coordinamento delle Associazioni Culturali e di Volontariato Sociale - Gemona del Friuli Sostenerci non ti costa nulla! “I COLORI DEL VENTO” 2008 SUL MOD. 730 PUOI DARE IL 5 PER MILLE A P&M Con la prossima dichiarazione dei redditi (730 e mod. Unico) potete sostenere Pense e Maravee senza spendere nulla: basta indicare la nostra come associazione a cui dare il 5 per mille scrivendo nell’apposita casella il codice fiscale di P&M 91002600301 A voi non costa nulla, a noi un piccolo aiuto. Tutti i fondi raccolti saranno devoluti in progetti di solidarietà. Infine, poiché l'Associazione Pense e Maravee è una ONLUS, tutte le sottoscrizioni effettuate dal 28/11/2005 sono deducibili dal reddito complessivo. Informate di tutto questo chi vi fa la dichiarazione dei redditi. Per maggiori informazioni consultate il sito www.pensemaravee.it. Filo conduttore della manifestazione: la Costituzione in occasione del 60° anniversario GIORNATE DEL VOLONTARIATO incontri a tema sulla legalità/giustizia, vecchie e nuove povertà, responsabilità, violazione dei diritti umani in Cina, a cura delle associazioni. FESTA DEGLI AQUILONI 4 maggio - caratterizzazione dei banchetti delle associazioni che “adotteranno” anche un principio/articolo della Costituzione; - sostegno al Progetto Bolivia (collaborazione tra la Diocesi di Cochabamba e la Parrocchia di S. Maria Assunta); - mostra Energeticamente a cura di Pense&Maravee; - svolgimento di giochi per i bambini a cura dei volontari della Parrocchia di S. Maria Assunta.. Pense e Maravee è una voce libera e pluralista: sostieni la sua autonomia con il tuo contributo compila il bollettino di c.c. postale n. 16895336 . Qualsiasi importo va bene!