Liceo Artistico Preziosissimo Sangue via Lecco 6 - Monza - MI www.liceoartisticomonza.net Liceo Artistico Preziosissimo Sangue via Lecco 6 - Monza - Mi - sr Stefania Sono venuto a Kumasi senza una ragione precisa. Di solito si pensa che muoversi con uno scopo preordinato sia positivo nel senso che si propone un certo fine e lo si persegue. D’altro lato è anche una situazione che impone fatalmente dei paraocchi, perché si finisce per vedere solo e unicamente quel certo scopo. E invece la marcia in più offerta da un modo di guardare più libero e profondo, può rivelarsi molto interessante e rivelatrice. Entrare in un mondo nuovo significa penetrare in un mistero denso di labirinti, vicoli, interrogativi e incognite a non finire. Ryszard Kcapuscinski Con Metabole (che significa trasferimenti di senso) inizia una nuova serie di quaderni – Sprung1 – che hanno lo scopo di favorire la divulgazione della didattica creativa già in atto nel nostro liceo artistico. La sollecitazione ci è giunta da varie scuole e dai consensi ricevuti dalle mostre con i rispettivi cataloghi Il volto in una scarpa, Birdman, Animal Farm. crescere, ma di una didattica che tenga presente ed evidenzi l’individualità di chi apprende, e l’individualità dell’insegnante, come mentore ed esempio. Le esperienze dell’arte difficilmente si possono programmare a tavolino come esperimenti scientifici o impostare per moduli anticipatori, ma devono vivere dinamicamente, in divenire. Il salto o il tuffo (sprung) che vogliamo proporre nasce dalla convinzione che l’individuo in formazione non abbia bisogno di una gabbia per Invitando gli studenti a percorrere l’avventura del combinare, cambiare, sviare i segni che incontriamo nella vita quotidiana, intendiamo opporci ai criteri oggettivi e omologanti della società in cui viviamo e coltivare nelle giovani generazioni il valore dell’intuizione, dell’istinto, dell’errore, e del caso, ritenendo che le differenti personalità dei docenti e degli studenti siano un valore, anziché un disordine. Questo non significa che la creatività sia priva di regole ed ordine, anzi, semplicemente occorrono e valgono categorie, linguaggi e strumenti perché sia liberata e trovi spazio di azione dentro e fuori la persona. In un libro molto noto agli addetti ai lavori: Il sapere dell’immagine; esperienze d’arte a scuola, scritto dall’artista Mauro Staccioli, si legge: “L’artista anche quando è in formazione, fonda la sua esperienza sulla pra- tica esecuzione dell’opera come riflessione-elaborazione della quantità dei dati raccolti durante il processo evolutivo, si interroga sul suo rapporto con le cose, con le idee che incontra sul suo cammino operativo. Si avvolge di ipotesi possibili…di aperture, di campi aperti, e chi lo guida favorisce il manifestarsi delle sue naturali disponibilità, coltivandone l’intelligenza, la sensibilità. L’arte in fondo non si insegna, si favorisce, a patto di esperirla a pieni polmoni e non chiusi in una grotta”. Abbiamo per questo respirato l’aria un po’ bizzarra e folle di Giuseppe Arcimboldo per rinnegare l’ovvio, il già conosciuto, il già visto e insegnare finalmente a vedere oltre, l’unico vero insegnamento di cui l’uomo ha bisogno. Sprung = il termine significa il salto (il tuffo)lo abbiamo trovato citato in U.Galimberti, Il gioco delle opinioni, pag. 58, quando,parlando dell’esegesi simbolica l’autore fa riferimento ad una via di lettura che anziché accumulare pagine per accumulare senso, tende all’implosione del senso, perchè nel vuoto che così si crea l’anima del lettore si faccia produttiva e quindi “poetica”....”Questa letteratura percorre quello spazio vuoto che Kant aveva indicato tra le intuizioni sensibili e le categorie dell’intelletto e su cui aveva lavorato con quelle tormentate pagine sullo “schematismo trascendentale” che ancora oggi si offrono con difficoltà alla decifrazione. Anche Heidegger vi aveva alluso quando, oltrepassando d’un balzo i percorsi dell’ermeneutica, dove sembra arrestarsi la produzione più avanzata della filosofia italiana, aveva indicato “quella regione totalmente diversa a cui per accedere non basta proseguire il cammino (weg), ma occorre il salto (sprung)”... 1 Cesare Biratoni La mostra presenta una serie di lavori di una classe del terzo anno di Liceo Artistico incentrati sulla figura di Arcimboldo. Il percorso si prefiggeva di indagare le costruzioni retoriche del pittore cinquecentesco e di riproporle secondo un’ottica di laboratorio che permettesse allo studente di comprenderne le potenzialità linguistiche. Le immagini di Arcimboldo sono come frasi; le parole che compongono queste frasi sono immagini di cose e oggetti legati tra loro da rapporti di senso, di provenienza d’uso, d’ambiente, affinità tematiche e biologiche. Le parole/immagini non costruiscono frasi di uso comune ma si relazionano secondo ordini metaforici, retorici; suggeriscono invece di raccontare; si raggruppano in forme innaturali, slegate da funzioni d’uso o di provenienza per suggerire appunto, grazie al titolo, una figura retorica presentata in forma di testa. Indagare il linguaggio significa costruire i presupposti per lo studente di comprendere i meccanismi di senso dell’opera, l’architettura semantica di un prodotto che si presenta come una metafora aperta e misteriosa allo stesso tempo. È possibile progettare dei percorsi che, più di altri, stimolino la fantasia e la creatività? Si può insegnare la creatività? Esiste un metodo che favorisca i processi creativi? Forse esistono delle costanti sulle quali si può fare leva, con le quali giocare come se fossero regole di un gioco dalle possibilità di sviluppo infinite. Esistono sicuramente degli autori, che più di altri, favoriscono questi giochi proprio perché ci si sono cimentati essi stessi, e dei quali è possibile svelare le costruzioni di senso, la grammatica segreta, grazie all’apporto di diversi strumenti di indagine. Si tratta forse di smontare la macchinina, come si faceva da bambini, con la differenza che, da studenti della creatività, una volta smontata, la macchinina viene ri-assemblata per ottenere un oggetto personale dalle qualità nuove, con l’unica regola che la macchinina funzioni. Il risultato del percorso ha portato gli studenti a confrontarsi con diverse tipologie di lavoro: collage, ricerca e catalogazione di oggetti, invenzione di personaggi rappresentati dalla costruzione di una testa a tutto tondo, trasposizione illustrativa e progettazione grafica di un libretto di istruzioni che illustra le fasi del lavoro. la, ta, 1 pento ore, s a p la o c s it 2 Materiali: 1 cestino, 1 conten glioli, va i, n to li a to rt n o 2 pe ,2p a tt e li g a p 1 lla 2 spugne, avatappi, 2 filtri de c 1 frusta, 2 2 scola-insalata. , caffettiera truire scire a cos u ri i d o ll e qu tti Lo scopo è ltura con degli ogge o u ss c s te s a n o u ti ad un appartenen mantico. pera campo se rre quest’o Per compo i utilizzare ho scelto d si trovano in e oggetti ch hè ritengo che rc e p , a ere cucin ssante ved re te in o lt sia mo tti che iversi ogge nte. d i h c c o n co me quotidiana utilizziamo