ISTITUTO COMPRENSIVO - FUSCALDO Scuola dell’Infanzia – Primaria e Secondaria di 1° Cod. Mecc. CSIC87300X - Distretto Scolastico N. 23 - Paola – C.F. 96024910786 FUSCALDO Tel. e fax 0982.89276 REGOLAMENTO INTERNO DI ISTITUTO Indice: I Principi generali II Comportamento alunni IV Conservazione strutture e dotazioni VI Modalità di comunicazione con studenti e genitori VI Altri organi collegiali III Uso degli spazi scolastici V Modalità di accesso agli uffici di segreteria e di presidenza VII Consiglio di Istituto TITOLO I PRINCIPI GENERALI ART.1-Finalità-della-scuola. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza, di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, soprattutto quelle svantaggiate, nel ripudio di ogni barriera sociale e culturale. La scuola, nella sua impostazione educativa e didattica, nelle sue strutture e nei suoi contenuti programmatici, è diretta e ordinata al raggiungimento delle finalità di cui agli articoli n.3 e n.34 della Costituzione Italiana. “ La scuola, infatti, quale luogo di crescita civile e culturale della persona, rappresenta, insieme alla famiglia, la risorsa più idonea ad arginare il rischio del dilagare di un fenomeno di caduta progressiva sia della cultura dell’osservanza delle regole sia della consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto degli altrui diritti e nell’adempimento dei propri doveri” (cfr. direttiva ministeriale del 31/07/2008). Il compito della scuola, pertanto,non è solo far acquisire competenze ma trasmettere dei valori che formino i 1 futuri cittadini con senso di identità, appartenenza e responsabilità. ART. 2 - Obiettivi del regolamento. Scopo del regolamento è di consentire un ordinato ed organico svolgimento della vita della scuola secondo i principi generali fissati dall'art.1 in modo da favorire i momenti d'incontro e di colloquio fra i vari organi collegiali e fra questi e le altre rappresentanze delle componenti scolastiche (assemblea generale, assemblea di classe) ed attuare una reale gestione unitaria. Le norme del regolamento non prevedono solo sanzioni più rigide e adeguate a rispondere ad episodi di gravità eccezionali come bullismo, offesa alla dignità e al rispetto della persona umana, quanto a realizzare una alleanza educativa tra famiglie, studenti e operatori scolastici, affinché le parti assumano impegni e responsabilità tese a condividere regole e percorsi di crescita degli studenti. ART. 3 - Accesso, permanenza ed uscita dalla scuola. Il personale docente è incaricato della vigilanza degli alunni all'entrata a scuola, durante la permanenza nella stessa e all'uscita. Nei modi opportuni e secondo i criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto, esso è coadiuvato dal personale collaboratore scolastico. Al suono della campana gli alunni di scuola secondaria di primo grado accederanno all’edificio scolastico. L'ingresso a scuola degli insegnanti avviene 5 minuti prima dell'inizio delle lezioni. Durante i cambi d'ora gli alunni attenderanno in classe e non dovranno uscire dalle aule per nessun motivo, se non con il permesso dell'insegnante uscente o entrante.In casi eccezionali e in accordo tra loro gli insegnanti possono brevemente soffermarsi nelle rispettive classi di entrata e uscita garantendo comunque la vigilanza degli alunni in entrambe le classi. Durante i trasferimenti in aule speciali o laboratori gli alunni devono essere accompagnati da un insegnante. Per quanto concerne i cambi d'ora ordinari gli insegnanti provvederanno con la massima celerità ad effettuare il cambio d'aula, cercando di ridurre al minimo inevitabili momenti di non sorveglianza delle classi. Durante le ore di lezione, in caso di necessità, si lascerà uscire un solo ragazzo per volta; si cercherà tuttavia di limitare tali uscite nel corso della prima ora di lezione o dell'ora successiva all'intervallo. Gli alunni che per necessità devono recarsi in segreteria o presso la sala insegnanti dovranno essere accompagnati dal personale ausiliario. Al termine delle lezioni l'uscita degli alunni avverrà in modo ordinato e con la vigilanza del personale docente di turno. I bambini di scuola dell’infanzia e primaria verranno affidati all’entrata al docente o al collaboratore scolastico in servizio che vigilerà sul regolare flusso degli alunni e provvederà alla chiusura del portone d’ingresso. Gli alunni che usufruiscono del trasporto comunale e quelli non ritirati dai genitori al termine delle attività didattiche restano, sotto la sorveglianza dei collaboratori scolastici nell’ambito dei singoli plessi ,che vigileranno da buoni padri di famiglia . Considerato l’orario di servizio dei collaboratori scolastici e l’orario degli scuolabus detti brevi periodi di accoglienza all’inizio e al termine delle lezioni sono quantificati fino a 30 minuti. All’arrivo del mezzo di trasporto comunale ,sarà compito dei collaboratori scolastici aiutare a scendere e salire sullo scuolabus gli alunni viaggiatori. 2 Ai genitori non è consentito entrare nella scuola in orario scolastico se non per gravi e urgenti motivi, i quali saranno comunicati ai docenti tramite il collaboratore scolastico; è vietato, pertanto, presentarsi direttamente in classe, interferendo con le attività di apprendimento. I genitori dei soggetti disabili possono accedere alle scuole frequentate dai loro figli in qualsiasi momento. E’ vietato l’ingresso con le macchine nei cortili degli edifici scolastici. I docenti saranno a disposizione dei genitori per brevi comunicazioni al termine delle attività didattiche. La presenza di estranei nella scuola è ammessa eccezionalmente quando si tratta di persone inviate da enti socio-culturali o associazioni operanti sul territorio, le quali perseguono finalità a carattere educativo, previa autorizzazione della Direzione. ART. 4 - Uscite degli allievi dalla scuola per cause eccezionali o scioperi. In caso di sciopero, il Dirigente Scolastico seguirà la normativa da contratto. In caso di circostanze eccezionali (telefonate anonime di presenza all'interno dell'edificio di bombe, ecc.), il Dirigente Scolastico ne dà immediatamente comunicazione agli organi competenti e adotta tutti i provvedimenti necessari atti a garantire la sicurezza degli allievi. Pertanto può far uscire evacuare l'edificio scolastico senza preavviso alle famiglie, permanendo la vigilanza degli alunni da parte del personale scolastico. In caso di calamità naturali si fa riferimento alle norme di sicurezza previste dalla Legge e al piano di evacuazione predisposto dalla scuola. ART. 5 - Orario delle lezioni e intervallo. L'orario di inizio e di fine delle lezioni di ogni plesso e per ordine di scuola sono stabiliti dal Consiglio di Istituto all'inizio di ogni anno scolastico, con possibilità di diversificare detti orari per esigenze didattico/organizzative e per favorire il servizio scuolabus ,purtroppo, carente. L'orario di inizio e di fine dell’ intervallo è stabilito dal Consiglio di Istituto all'inizio di ogni anno scolastico. Durante l'intervallo gli alunni possono conversare e consumare la merenda. E' vietato passare da un piano all'altro, come pure intraprendere giochi pericolosi. Dopo la mensa sono possibili momenti di aggregazione negli spazi interni ed esterni all’edificio. La vigilanza durante l'intervallo è assicurata dai docenti presenti nell'ora. ART. 6 - Visite e viaggi di istruzione. Le visite e i viaggi di istruzione devono rientrare in una programmazione educativo - didattica e saranno portate a conoscenza dei membri del Consiglio di classe per il dovuto assenso. La loro attuazione avverrà nel rispetto delle proposte avanzate dal Collegio dei docenti ed il Regolamento di attuazione deliberato dal Consiglio di Istituto e, comunque, nell’ambito delle disposizioni legislative in materia e delle Istruzioni del MIUR. I viaggi di istruzione devono essere sottoposti per il parere all'esame del Consiglio di Istituto. Ai viaggi di istruzione devono partecipare, possibilmente, tutti gli alunni della classe. Gli alunni portatori di handicap dovranno essere accompagnati dal docente di sostegno se non autonomi 3 I docenti accompagnatori devono essere in numero tale da assicurare una adeguata vigilanza sugli allievi. Il numero degli accompagnatori dipenderà perciò dal numero degli alunni, dal loro grado di autonomia e di autocontrollo, dall'età, dalle loro condizioni socioculturali, dalla destinazione. ART. 7 - Alunni esterni, nulla-osta Gli alunni che entro il 15 marzo cessano di frequentare l'istituto perdono la qualifica di alunni di scuola pubblica (art. 15 del R.D. 4/5/1925 n. 635). Detti alunni potranno presentarsi come candidati esterni nella sessione estiva. Il nulla-osta per il passaggio ad altro istituto è chiesto al Dirigente dal genitore o da chi ne fa legalmente le veci con domanda scritta e con le motivazioni della richiesta. TITOLO II COMPORTAMENTO ALUNNI: Infrazioni - Uscite - Assenze - Ritardi - Giustificazioni. ART. 8 - Alunni. Ogni alunno deve essere accolto come persona con un proprio patrimonio culturale già acquisito nella famiglia, nella società, nelle scuole precedenti e come portatore di un diritto-dovere: il diritto di ricevere quanto la scuola deve dare per la sua crescita personale culturale e sociale e il dovere di contribuire egli stesso a realizzare con gli altri questi scopi. ART. 9 - Autodisciplina come fondamento della vita della scuola. La scuola è una comunità aperta ai valori e ai problemi sociali, che si avvale dell'impegno, dello studio e della ricerca per promuovere la formazione dell'alunno. Ciò impegna tutte le componenti della comunità scolastica (docenti, non docenti, alunni, genitori) ad una autodisciplina, che induca al rispetto delle persone e dei beni materiali di cui la scuola è dotata e generi reciproca comprensione e spirito di collaborazione. Tutta l'organizzazione della vita scolastica deve essere improntata ad una logica promozione che faccia dell'autodisciplina una conquista necessaria. A tale scopo si ritiene indispensabile la puntualità a scuola, come pure l'essere forniti di tutto il materiale scolastico ed essere preparati in tutte le materie. Per ottenere ciò è necessaria la responsabile collaborazione della famiglia, la quale è tenuta all'educazione ed alla formazione dei figli (art.30 della Costituzione Italiana). ART. 10 - Natura delle mancanze. E' da considerarsi mancanza il venir meno ai seguenti doveri previsti dallo Statuto degli Studenti e delle Studentesse (D.P.R. 249/1998): 1) frequenza regolare e assolvimento assiduo degli impegni di studio (a casa e a scuola senza turbare l'andamento delle lezioni ). 2) Comportamento rispettoso nei confronti del Capo d'Istituto, dei docenti, del personale della scuola, dei 4 compagni durante l'orario delle lezioni, in tutti gli spazi della scuola e all'esterno, durante le attività parascolastiche compresi i viaggi d'istruzione. 3) Utilizzo corretto delle strutture, degli strumenti, dei sussidi didattici per non arrecare danni al patrimonio della scuola. 4) Rispetto e cura dell'ambiente scolastico inteso come l'insieme dei fattori che qualificano la vita della scuola. Inoltre, è proibito portare a scuola oggetti estranei all'insegnamento e pericolosi. Il comportamento degli alunni, anche nelle adiacenze dell'edificio scolastico, deve sempre essere rispettoso dei principi di buona educazione nei confronti di persone e cose. Non è permesso vestirsi in maniera non consona all’Istituzione. E’ assolutamente vietato, ai docenti (circ. n. 362 del 25/08/1998) e agli alunni, l’uso del telefonino, durante lo svolgimento delle attività didattiche. Nel caso di infrazione da parte degli alunni, si procederà al sequestro temporaneo del telefonino, che sarà consegnato ai genitori. Il Consiglio di classe potrà prevedere, inoltre, la strutturazione di percorsi formativi, atti a prevenire, durante le attività didattiche, il verificarsi del fenomeno di un utilizzo scorretto del telefonino. Nel caso di recidiva, gli studenti saranno sottoposti all’ammonizione privata e, se necessario, all’allontanamento dalle lezioni. E’ altresì vietato fumare durante l’orario scolastico. ART. 11 - Applicazione delle sanzioni. Agli studenti che manchino ai doveri scolastici di cui all’art. 9 sono inflitte le seguenti sanzioni disciplinari, in base alla gravità delle infrazioni: 1. Ammonizione privata. Essa può essere orale o scritta tramite annotazione sul registro e/o sul diario dell'interessato e può essere inflitta dall'insegnante e/o dal Preside per inadempienza ai doveri scolastici, per negligenza abituale, per ripetute assenze ingiustificate, per fatti non gravi che turbino il regolare andamento delle lezioni. 2. Censura formale. .Essa viene irrogata dal Consiglio di Classe e comunicata alla famiglia mediante lettera raccomandata, in caso di infrazioni di una certa gravità, reiterate e non corrette a seguito dell'ammonizione di cui al punto precedente, ovvero quando la situazione richieda un intervento disciplinare più grave di quello previsto al punto 1. 3.Sospensione dalle lezioni. Viene irrogata dal Consiglio di classe e comunicata alla famiglia, la quale deve esprimere il suo consenso. L’alunno, sospeso dalle lezioni, pur permanendo all’interno della scuola, deve “risarcire” il danno attraverso l’esecuzione di attività specifiche di aiuto per la comunità scolastica. 4.Allontanamento dalla comunità scolastica. Esso è disposto dal Consiglio di Classe ed è previsto: · fino a 5 giorni per gravi o ripetuti motivi che turbino il regolare andamento delle lezioni e comunque sempre dopo che il docente o i docenti interessati abbiano affrontato il problema attraverso il dialogo diretto con lo studente e la famiglia. · oltre i 5 giorni e fino a 15 per gravi offese alle persone (azioni violente, bullismo), alla religione di qualunque confessione essa sia, alla morale. Nel caso di danneggiamenti al patrimonio scolastico risponderanno in solido lo studente o gli studenti responsabili. 5 Se non è possibile accertare l'autore del danno la spesa sarà divisa all'interno della classe, del corso o della sede della comunità interessata, a seconda della tipologia del danno. Nel caso in cui dovessero verificarsi episodi di bullismo, il Consiglio di classe può richiedere l’aiuto dell’équipe socio-psico-pedagogica di competenza, al fine di riequilibrare le dinamiche di interazione all’interno delle classi. Prima dell’applicazione delle sanzioni sopra menzionate, il Consiglio di classe cercherà di agire sui comportamenti scorretti degli alunni tramite strategie e interventi condivisi, coinvolgendo, dove possibile, anche i genitori. Strategie Si cercherà, ad esempio, di: 1) impostare delle attività per controllare la voce, i movimenti, la gestualità e l’emotività; 2) sperimentare dei laboratori che affrontino temi come il rispetto per l’altro, l’autocontrollo, comportamenti meritevoli ed equilibrati; 3) offrire momenti di dialogo e di riflessione su argomenti problematici; 4) affrontare temi specifici all’interno dell’ora di Cittadinanza e Costituzione; 5) creare dei percorsi per educare ai comportamenti virtuosi; 5) premiare comportamenti corretti con note di merito anche sul registro; Interventi Si cercherà altresì di attuare degli interventi mirati, come: 1) usare più spesso il diario per comunicare ai genitori le mancanze non gravi anche se abituali dei loro figli, pretendendo che le comunicazioni vengano controfirmate; 2) passare alle note sul registro solo dopo diverse comunicazioni sul diario; 3)maggior carico di lavoro disciplinare ed esclusione dalle gare sportive/visite guidate se i comportamenti scorretti non fanno percepire alcun miglioramento; 4) sospensioni dalle attività didattiche solo nei casi in cui il regolare svolgimento delle attività è turbato da gravi e ripetuti motivi (comportamenti che manifestano un rifiuto sistematico delle regole dell’istituto, atteggiamenti ed azioni che manifestano grave o totale mancanza di rispetto nei confronti dei compagni, degli insegnanti e di altre figure operanti nella scuola) accompagnati da consistenti note disciplinari e comunque sempre dopo che il Consiglio di classe ha applicato le strategie e gli interventi sopra esposti; Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte delle famiglie entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione a un apposito organo di garanzia, interno alla scuola, costituito da due docenti, che si identificano nei docenti collaboratori del Dirigente Scolastico, da due genitori, che si identificano nel Presidente e nel Vicepresidente del Consiglio d'Istituto e in un rappresentante del personale ATA che si identifica nel membro eletto in seno alla giunta esecutiva. presente regolamento. L'organo di garanzia decide su richiesta dei genitori o di chiunque vi abbia interesse anche su conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del Il Dirigente dell'Amministrazione Scolastica Periferica (Provveditore agli Studi) decide in via definitiva sui reclami proposti dai genitori o da chiunque vi abbia interesse contro le violazioni del presente regolamento. Questo regolamento di disciplina, che è parte integrante del regolamento d'Istituto, è adottato o modificato sentito il parere del Consiglio d'Istituto. 6 Tutto quanto fin qui espresso relativo al TITOLO II riguarderà gli alunni di scuola secondaria di primo grado, nella scuola dell’infanzia e primaria , data la diversa fascia d’utenza ogni comportamento non corretto deve essere affrontato dal punto di vista strettamente educativo. Possono essere adottati rimproveri e piccole punizioni, chiaramente escluse quelle proibite dalla legge, da parte delle insegnanti commisurate all’età ed attente alla delicata e sensibile fase evolutiva del bambino. In caso di particolari problematiche va sviluppato il rapporto con le famiglie per una reciproca informazione e una comune strategia di intervento formativo e verrà investito il consiglio di classe in sede tecnica (solo componente docente). ART. 12 - Ritardi - Permessi - Assenze - Giustificazioni. I ritardi occasionali sono giustificati dall’ insegnante di classe. I ritardi continuativi dovranno essere giustificati per iscritto o personalmente dai genitori al Dirigente che ne dà comunicazione ai docenti. E' proibito allontanarsi dall'aula senza il permesso dell'insegnante e per nessuna ragione gli alunni possono uscire da Scuola prima dell'orario fissato senza essere accompagnati dal genitore o senza autorizzazione scritta dello stesso (tagliandi sul libretto delle giustificazioni). Le assenze sono giustificate con apposita annotazione sul libretto delle assenze consegnato ad inizio di ogni anno scolastico dalla segreteria ( scuola secondaria di primo grado), previa firma del genitore o dall'esercente la patria potestà. Qualunque assenza ritenuta poco valida deve essere comunicata dagli insegnanti all'Ufficio del Dirigente Scolastico per le opportune decisioni. Le assenze non verranno giustificate se la scheda di giustificazione porterà una firma diversa da quella depositata all'atto dell'iscrizione dal genitore o da chi ne fa legalmente le veci (stessa firma di quella apposta sul frontespizio del libretto delle giustificazioni). Il libretto delle giustificazioni è strettamente personale e deve essere attentamente controllato dalla famiglia; in caso di smarrimento o di deterioramento potrà essere sostituito con un altro a richiesta del genitore dell'alunno o da chi ne fa legalmente le veci. I periodi di assenza superiori a 5 giorni devono essere giustificati con certificato medico. Nei casi di assenze prolungate e frequenti, dovrà essere ricercata con attenta analisi la causa al fine di garantire un rapporto corretto tra scuola e famiglia. TITOLO III USO DI SPAZI - LABORATORI – PALESTRA ART. 13 - Biblioteche e videoteca. Nella scuola sono istituite delle biblioteche. Deve essere tenuto uno schedario aggiornato delle opere in dotazione. Per un efficace controllo del materiale sono previsti, a fine anno scolastico, inventari da parte di docenti responsabili. Le delibere sugli acquisti e sulle norme particolareggiate regolanti il funzionamento della biblioteca, competono in ogni caso al Consiglio di Istituto. ART. 14 - Laboratori e altri spazi. Per quanto riguarda l'uso e l'accesso ai laboratori e alle aule speciali vedi art.3 ed art.11. 7 TELEFONINO Gli alunni possono telefonare gratuitamente alle famiglie, utilizzando il telefono della segreteria, solo per segnalare malessere fisico. E' quindi loro vietato l’uso del telefonino anche durante la “ricreazione”. Gli alunni non possono essere contattati dai familiari durante le lezioni se non per casi di importante e urgente necessità e sempre tramite il personale della scuola. La fotocopiatrice è intesa come attrezzatura d'ufficio e perciò utilizzata dal personale preposto. TITOLO IV CONSERVAZIONE STRUTTURE E DOTAZIONI ART. 15 - Conservazione delle strutture e delle dotazioni. Ogni laboratorio ha un responsabile. Gli utenti devono operare in modo da mantenere integro il materiale in dotazione. Nell'eventualità di un danno ritenuto doloso e di una certa entità a strutture e dotazioni si provvederà alla richiesta di risarcimento nei confronti degli alunni responsabili. In caso di non accertamento delle responsabilità individuali si valuterà l'ipotesi di un contributo da parte dell'intero gruppo. TITOLO V MODALITA’ DI ACCESSO AGLI UFFICI DI SEGRETERIA E DI PRESIDENZA ART. 16 – Accesso al pubblico Il pubblico può accedere agli uffici di Segreteria e di Presidenza soltanto per motivi scolastici e che, comunque, tendono a fini educativi connessi con il ruolo che la scuola interpreta nella realtà sociale. Tale accesso sarà regolato da apposita disposizione ratificata agli interessati mediante l’avviso affisso all’albo. ART. 17 – Accesso al personale docente Il personale docente accederà agli uffici di Presidenza e di Segreteria osservando le disposizioni che saranno comunque notificate. ART. 18– Rilascio dei certificati I certificati di studio, di servizio, gli attestati o altri documenti vanno richiesti direttamente al personale di Segreteria e saranno rilasciati da parte dell’ufficio entro tre giorni dalla data di richiesta, fatti salvi impedimenti obiettivi e causa di forza maggiore. Eventuali casi di pressante urgenza saranno presi in particolare considerazione. ART. 19 – Permessi brevi E’ fatto divieto al personale di segreteria, ausiliario e docente di allontanarsi dal posto di lavoro, sia pure per breve tempo, senza autorizzazione specifica, salvo i casi e le modalità previste dalle disposizioni urgenti. Per 8 quanto attiene ai collaboratori scolastici dislocati nei plessi esterni alla sede dell’ufficio, potranno fruire di permessi brevi, previa autorizzazione dei responsabili di plesso e con annotazione sul registro delle presenze. Potranno, inoltre, mandati per servizio nella sede della Direzione dagli stessi Responsabili. ART. 20 – Utilizzazione del personale ATA L’utilizzazione del personale ATA verrà disposta negli orari pomeridiani dal DSGA secondo le esigenze e sempre in attinenza alle norme vigenti. TITOLO VI MODALITA' Dl COMUNICAZIONE CON STUDENTI E GENITORI ART. 21 - Uso del diario scolastico. Si fissa il principio del diario scolastico personale come mezzo di comunicazione privilegiato tra Scuola e Famiglia, in modo che ciascun genitore o chi ne fa le veci sia coinvolto alla vita della scuola. Il diario scolastico deve essere visionato e firmato quotidianamente dalle famiglie degli alunni poiché esso costituisce il libretto personale dello studente nei rapporti scuola-famiglia. Deve inoltre essere tenuto in modo ordinato, serio e consono alla sua funzione. ART. 22 - Rapporti con le famiglie. I genitori degli alunni sono una componente essenziale nella vita della scuola, la loro attiva partecipazione si concretizza in questi precisi momenti: a) nel consiglio di classe b) nell'assemblea di classe c) nel consiglio di Istituto I genitori attuano il rapporto quotidiano con la scuola mediante il controllo costante del diario scolastico. In ogni caso gli insegnanti e il Dirigente Scolastico auspicano di poter avere contatti personali con i genitori, soprattutto quando si denota uno scarso profitto o un comportamento scorretto al fine di attuare un’azione educativa comune e condivisa. I rapporti scuola-famiglia sono regolati nel POF al fine di garantire massimamente la continuità scuola famiglia. TITOLO VII CONSIGLIO DI ISTITUTO. ART. 23 - Consiglio di Istituto. Il Consiglio d'Istituto viene eletto ed è composto secondo quanto previsto dal D.L. 16/4/94 n.297. Per quanto riguarda le competenze si fa esplicito riferimento agli art.8-10. 9 ART. 24 - Modalità di elezione del Presidente e del Vicepresidente. Nella prima seduta il Consiglio elegge tra i rappresentanti dei genitori, membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti (50% + 1) dei componenti del Consiglio di Istituto. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano presenti alla seduta almeno la metà + 1 dei componenti in carica. A parità di voti è eletto il più anziano di età. Il Consiglio elegge anche un Vice-Presidente fra i genitori componenti il Consiglio, secondo le stesse modalità previste per l'elezione del presidente. Il Vice-Presidente sostituisce il Presidente in caso di assenza e/o impedimento del medesimo. Il Presidente, infine, individua tra i membri del consiglio chi avrà la funzione di segretario verbalizzante delle sedute consiliari. ART. 25 - Giunta esecutiva. La Giunta Esecutiva, è composta ed eletta secondo le modalità previste dall'art.10 del DL 297 del 16/4/94. Istruisce i lavori del Consiglio di Istituto, predisponendo l’ordine del giorno della seduta dello stesso, fermo restando il diritto di iniziativa del consiglio di Istituto. Prepara la relazione che accompagna il programma annuale predisposto dal Dirigente Scolastico e il conto consuntivo predisposto dal DSGA; fa delle proposte da sottoporre alla delibera del Consiglio di Istituto su quanto concerne l’organizzazione e la programmazione dell’attività della scuola, nei limiti delle disponibilità di bilancio; cura l’esecuzione delle delibere adottate dal consiglio di Istituto.Non ha mai potere deliberante; deve essere convocata dal Preside ogni qualvolta lo ritenga opportuno, oppure su richiesta di almeno due membri. L'avviso di convocazione deve essere comunicato ai membri almeno 3 giorni prima della seduta o 24 ore prima in caso d'urgenza. Ai membri della Giunta devono essere forniti in tempo i documenti necessari per aggiornarsi sull'O.d.G. ART. 26 - Modalità di convocazione del Consiglio: seduta ordinaria. Il Consiglio è convocato dal Presidente, sentita la Presidenza della Giunta Esecutiva, ogni qualvolta lo ritenga opportuno e comunque almeno una volta ogni due mesi nel periodo delle lezioni scolastiche, una volta prima dell'inizio e una volta a conclusione delle medesime, in seduta ordinaria (possibilmente in orario compatibile con gli impegni di lavoro dei membri). Nel restante periodo dell'anno, la convocazione Ordinaria avviene solo su richiesta della maggioranza dei membri. ART. 27 - Seduta straordinaria. Il Consiglio deve essere convocato ogni qualvolta venga fatta richiesta 1. da almeno 1/3 dei suoi membri 2. dalla Giunta Esecutiva 10 3. dal Collegio degli insegnanti, a maggioranza dei membri effettivi 4. dall'assemblea dei rappresentanti genitori eletti in seno ai Consigli di classe 5. dal 25% dei genitori aventi il diritto di voto nelle elezioni degli organismi collegiali a durata annuale La richiesta di convocazione del Consiglio deve indicare la data e l'O.d.G. E' facoltà del Presidente, sentiti i richiedenti, di anticipare o dilazionare la convocazione che comunque non può essere rinviata per più di 10gg. oltre il termine indicato nella richiesta. ART. 28 - Avviso di convocazione del Consiglio. L'avviso di convocazione del Consiglio, firmato dal Presidente, deve contenere l'ordine del giorno, la data e l'ora della seduta e deve essere diramato a cura degli uffici di segreteria ai membri almeno 5gg. prima della riunione tramite i figli frequentanti la scuola o posta semplice; solo in caso d'urgenza la convocazione è ammessa fino a 24 ore prima. Nel periodo di sospensione delle lezioni gli avvisi potranno essre fatti anche telefonicamente. In ogni caso l’affissione all’albo è adempimento sufficiente per la regolare convocazione del consiglio. ART. 29 - Ordine del giorno. L'O.d.G., formulato dal Presidente, d'intesa con la Giunta, deve sempre tenere conto di ciò che è emerso nel corso dell'ultimo Consiglio e delle istanze presentate per iscritto, in tempo utile, dai singoli Consiglieri, nonché degli argomenti proposti da tutti gli organi presenti nell'Istituto.Un consigliere può proporre il mutamento dell’ordine di discussione dei punti dell’o.d.g. che si ritiene accettato salvo opposizione di altro consigliere, in tal caso la proposta sarà sottoposta al voto del consiglio. E’ ammessa la discussione e deliberazione su argomenti non figuranti all’o.d.g. se il consiglio lo delibererà ad unanimità dei presenti ad inizio di seduta. ART. 30 - Sedute del Consiglio di Istituto. Il Consiglio si riunisce normalmente, nella sede della scuola. Qualora non si riescano ad esaurire i punti all'ordine del giorno, il Consiglio può autoconvocarsi in seduta stante nel giorno e nell'ora concordati. Di regola il Consiglio si riunisce per non più di tre ore per seduta, saranno gli stessi presenti a decidere a maggioranza il proseguimento della seduta o l'aggiornamento o il rinvio ad altro Consiglio da programmarsi. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti espressi (il voto "espresso" non tiene conto degli astenuti). In caso di parità prevale il voto del Presidente. All'inizio di ogni seduta, il Presidente o il segretario dà lettura del verbale precedente, mettendolo poi in approvazione per la ratifica. ART.31 - Diritti e doveri dei membri del Consiglio. I membri del Consiglio di Istituto possono accedere agli uffici di segreteria, durante l'orario di servizio, per avere tutte le informazioni e farsi copia degli atti relativi alle materie di competenza del Consiglio. Ogni membro del Consiglio può richiedere al Presidente, o al Dirigente Scolastico, informazioni o spiegazioni sulla esecuzione da parte della Giunta delle deliberazioni validamente adottate. 11 Dopo 3 assenze consecutive non giustificate, ai sensi del DPR 416/1974, il consigliere decade dall'incarico su delibera del Consiglio che provvede alla sua sostituzione, secondo le norme di Legge. Il consigliere decade, inoltre, per dimissioni o per perdita dei requisiti di eleggibilità. ART. 32 - Prerogative del Presidente. Il presidente ha diritto di libero accesso nei locali della scuola, durante il normale orario di servizio, di usufruire dei servizi di segreteria, di avere dagli uffici della scuola e dalla Giunta Esecutiva tutte le informazioni concernenti le materie di competenza del Consiglio e di avere in visione tutta la relativa documentazione. ART. 33 - Pubblicità degli atti. Gli atti del Consiglio d'Istituto sono pubblicati, nel rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali (D. L.vo 196/2003 e L. 45/2004), mediante affissione in un apposito albo della scuola. La pubblicità riguarda i pareri e le deliberazioni nella loro veste di documenti conclusivi, che rappresentano manifestazioni di volontà o di giudizio del Consiglio. Ai sensi della L.241/90, gli interessati,a proprie spese, possono ottenere dalla segreteria della scuola copia degli atti pubblicati. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti le singole persone, salvo contrarie richieste dell'interessato. ART. 34 - Commissioni di studio. Il Consiglio di Istituto può nominare una commissione di studio o di indagine per la conoscenza di dati di fatto, di diritto, tecnici e regolamentari, utili alla determinazione di successive deliberazioni. La Commissione è formata da tre o cinque membri scelti fra i componenti del Consiglio, uno dei quali assume la funzione di coordinatore. La Commissione presenta la propria relazione alla Giunta esecutiva e/o al Consiglio, possibilmente entro il termine fissato, quindi cessa la sua attività. ART. 35 - Mozioni e proposte conclusive. Uno o più Consiglieri possono presentare mozioni, intese a stabilire criteri e modalità per la trattazione di un determinato argomento o proposte conclusive sull'argomento discusso che vanno redatte per iscritto, firmate e fatte pervenire al Presidente. Il Presidente incarica quindi il proponente o uno di essi a leggere e illustrare brevemente la mozione e le proposte conclusive secondo l'ordine di presentazione e le allega al verbale. Ciascuna mozione o proposta conclusiva viene infine posta in votazione con le modalità predette e secondo l'ordine di presentazione. Il risultato delle votazioni sulle mozioni va riportato nel verbale mentre il testo delle proposte conclusive va trascritto nelle delibere con l'esito dei voti conseguiti. ART. 36 - Invito ad esperti esterni. Il Consiglio, qualora ne ravvisi la necessità, ha facoltà di invitare uno o più esperti nella materia da trattare, rappresentanti delle Istituzioni di enti socio-culturali e delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti 12 e autonomi operanti nel territorio, nelle riunioni del Consiglio o in incontri di altro genere, al fine di approfondire le soluzioni ai problemi riguardanti il funzionamento della scuola. Alle sedute del Consiglio d'Istituto, inoltre, possono essere invitati a partecipare, a titolo consultivo, gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola, con compiti medico, psico-pedagogico, di orientamento (art.10 DL 297 del 16/4/94). Per quanto riguarda l'invito di esperti per attività didattiche da svolgersi nelle singole classi, la competenza è dei rispettivi Consigli di Classe. Le richieste dei Consigli di classe vanno presentate al Preside. Il parere del Consiglio d'Istituto sarà vincolante solo nel caso che l'attività in programma comporti un onere finanziario per la scuola. ART.37 - Uso dei locali e delle attrezzature scolastiche. Il Consiglio d'Istituto può consentire l'utilizzo delle attrezzature e dei locali della scuola anche al di fuori dell'orario scolastico normale in ottemperanza alla vigente normativa valutando volta per volta le situazioni. ART. 38 - Pubblicità delle sedute. La pubblicità delle sedute del Consiglio di Istituto prevista dagli art.2-3-4-5 della Legge n.748/1977, deve avvenire nel rispetto delle seguenti norme: alle sedute possono assistere: a) gli elettori delle componenti rappresentate nel Consiglio stesso b) i membri del Consiglio di Circoscrizione di cui all'art.3 della L.n.273/76 Alle sedute non è ammesso il pubblico quando siano in discussione argomenti concernenti persone. Le persone che assistono alle sedute come uditori devono prendere posto nello spazio ad esse riservato, senza ostacolare i lavori del Consiglio stesso,diversamente il presidente può disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pibblica. TITOLO VIII ALTRI ORGANI COLLEGIALI. ART. 39 - Consigli di classe. Il Consiglio di classe è convocato dal Dirigente Scolastico di propria iniziativa o su richiesta scritta e motivata dalla maggioranza dei suoi membri. Il Consiglio di Classe si riunisce, di regolarmente. Le attività del Consiglio di classe sono quelle previste dalla attuale normativa. Il Consiglio di Classe è presieduto dal Dirigente Scolastico ed in sua assenza dal Coordinatore del Consiglio di Classe o da altro delegato. ART. 40 - Assemblea di classe. All'inizio dell'anno scolastico, la prima convocazione dei genitori delle singole classi è disposta dal Dirigente Scolastico. Ogni genitore dovrà essere avvisato mediante comunicazione scritta che può attuarsi anche tramite gli alunni. ART. 41 - Revisione delle norme del Regolamento 13 Le norme del presente Regolamento di Istituto possono essere rivedute, corrette, ampliate e ridotte in qualsiasi momento su richiesta: del Dirigente scolastico; della Giunta Esecutiva; di almeno un terzo dei consiglieri del Consiglio di Istituto. ART. 42 - Norme di rinvio Per quanto non previsto dal presente Regolamento di Istituto si rinvia alle norme ministeriali e di legge, che trovano applicazione prioritaria in caso di contrasto con il Regolamento stesso. Il presente Regolamento di Istituto è composto da 42 articoli. TITOLO IX PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ (Art. 5 bis D.P.R. 249/98 come inserito dall’Art. 3 D. P. R. 21 n. 235/2007) - Visto l’art. 3 del DPR 235/2007; - Premesso che: L’Istruzione, la formazione e l’educazione sono processi complessi e continui che richiedono la cooperazione, dello studente, della scuola, della famiglia e dell’intera comunità scolastica. La scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza l’apprendimento ma una comunità organizzata dotata di risorse umane, materiali e immateriali, tempi e organismi che necessitano di interventi complessi di gestione, ottimizzazione, conservazione, partecipazione e rispetto dei regolamenti. Le norme del regolamento non prevedono solo sanzioni più rigide e adeguate a rispondere ad episodi di gravità eccezionali come bullismo, offesa alla dignità e al rispetto della persona umana,quanto a realizzare una alleanza educativa tra famiglie, studenti e operatori scolastici, affinché le parti assumano impegni e responsabilità tese a condividere regole e percorsi di crescita degli studenti. Scuola e famiglia sottoscrivono il seguente patto educativo di corresponsabilità: 1) IL RAPPORTO SCUOLA-ALUNNO-FAMIGLIA Il rapporto scuola - alunno - famiglia costituisce uno dei fondamenti su cui si sostiene il sistema formativo ed educativo. Alla promozione ed allo sviluppo di questo rapporto, i genitori, gli studenti e tutti gli operatori della scuola dedicano impegno particolare nella convinzione della necessità di condividere i nuclei fondanti dell’azione educativa. 2) REGIME DI RECIPROCITA’ NEI DIRITTI E DOVERI Le carte fondamentali d’istituto (Regolamento d’Istituto, Piano dell’Offerta Formativa, Carta dei Servizi) contengono una o più sezioni nelle quali sono esplicitati i diritti e doveri dei genitori/affidatari, diritti e doveri degli studenti e diritti e doveri degli operatori scolastici. Il diritto/dovere allo studio rappresenta il cardine fondamentale del patto educativo. 14 Le carte fondamentali d’istituto sono adeguatamente pubblicizzate (consegna all’atto di iscrizione, presentazioni assembleari, presentazioni e discussioni in classe, sito internet, albo di Istituto) e a disposizione di chiunque ne abbia interesse. 3) IMPEGNI DI CORRESPONSABILITA’ Il genitore, sottoscrivendo l’istanza d’iscrizione, si impegna a: a) osservare le disposizioni contenute nel presente patto di corresponsabilità e nelle carte fondamentali di Istituto qui richiamate con particolare riferimento al Regolamento di Istituto; b) tenere in considerazione le norme comportamentali stabilite nel Regolamento scolastico e soprattutto le azioni punitive che la Scuola prevede. c) sostenere l’azione educativa della scuola con spirito collaborativo e propositivo; d) controllare e verificare il diario personale dello studente per accertarsi del suo andamento didattico e disciplinare e venire a conoscenza di eventuali comunicazioni della Scuola; e) compilare tempestivamente sul libretto dello studente le giustificazioni per le assenze e i ritardi; f) rendersi disponibile in presenza di difficoltà e problemi, prendendo immediati contatti con il coordinatore o con i singoli insegnanti o con il Dirigente,per coordinare un comportamento comune. g) A chi esercita la potestà dell’alunno, la Scuola chiede di rendersi reperibile in ogni momento durante le ore di attività scolastiche per beneficiare di comunicazioni e/o convocazioni urgenti del Dirigente, dell’insegnante, ecc. h) Per risolvere problemi, pur restando fermo il principio di sinergia per ottenere risultati sempre positivi nell’azione educativa della Scuola, il genitore deve dare massima disponibilità operando anche fuori dalle ore di attività scolastiche con la stessa incisività della Scuola perché si rispettino le regole e le strategie stabilite in accordo con il Consiglio di Classe. i) qualora un genitore ravvisi la necessità di render noto un avvenimento del quale è venuto a conoscenza o ne è stato principale testimone, riguardante atti riconducibili a violenza, lesioni della dignità umana, bullismo e altro atto di inciviltà riferito a un minore da parte del personale scolastico, dei compagni di classe o comunque appartenenti alla scuola deve denunciare il fatto al docente dell’ora, al coordinatore della classe in cui è avvenuto, onde informare il D.S. che, operando le dovute strategie d’intervento, si potrà avvalere anche dei provvedimenti punitivi previsti dagli artt.11 Reg. Scol. e 4 DPR 249 e successive integrazioni. Lo studente si impegna: a) a frequentare regolarmente le lezioni, applicarsi con serietà e continuità per assolvere agli impegni di studio, comunicare sempre in famiglia l’andamento degli studi e i relativi risultati; b)a rispettare le regole della scuola, i tempi, le cose, le persone, i principi della buona educazione e della vita civile, cosciente che non adempiendo a tali doveri potrebbe incorrere nelle punizioni previste dal Reg. Scolastico con ammonizione privata e successiva censura formale (art.11 punti 1 e 2): è necessario partecipare con la dovuta attenzione alle lezioni evitando di disturbare le stesse: NON si canta, NON si fischia, NON ci si alza dalla sedia, NON si picchiano , lanciano oggetti e dicono parolacce ai compagni o comunque nell’ambito scolastico; NON è consentito allontanarsi dalla classe senza il permesso dell’insegnante; 15 NON saranno consentiti atteggiamenti violenti nei confronti dei compagni di classe e nei locali della Scuola d) a mantenere in ogni momento della vita scolastica un comportamento serio, educato e corretto nei confronti del capo d’istituto, dei docenti, di tutto il personale della scuola e dei compagni; e) a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danno al patrimonio della Scuola; f) a osservare le disposizioni organizzative, di sicurezza e di igiene g) risolvere le difficoltà, i problemi, le incomprensioni in modo rispettoso leale e democratico, chiarendosi direttamente fra compagni, con l’insegnante interessato, con il coordinatore della classe e, infine, in caso d’insoddisfazione personale, ricorrendo all’autorità del capo d’istituto h) assumersi onestamente le proprie responsabilità in caso di danni arrecati a persone o cose. i ) a rispettare quanto indicato nel Regolamento d'Istituto. Il dirigente scolastico, i docenti e tutto il personale della scuola, ciascuno per le proprie competenze, si impegnano: a) Alla realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa e della Carta dei Servizi in tutti i vari aspetti (didattici, organizzativi, gestionali) con l’obiettivo di offrire agli studenti una formazione culturale e professionale qualificata; b) A spiegare agli studenti gli obiettivi, i contenuti, i metodi e i criteri di valutazione adottati nella programmazione delle diverse discipline, secondo le linee guida fornite dal Piano dell’offerta formativa e formalizzati nel Piano di lavoro ; c) A rispettare e a far rispettare il Regolamento di Istituto, ponendo particolare attenzione ai doveri di sorveglianza e vigilanza, responsabilizzando gli studenti riguardo al rispetto delle regole e all’assolvimento dei propri doveri; d) Ad adeguare nel miglior modo possibile, nei limiti delle disponibilità di bilancio, le strutture, le attrezzature tecniche e didattiche e i macchinari della scuola; e) Ad informare gli studenti e le famiglie delle attività e delle iniziative della scuola, curricolari ed integrative; ad informare gli studenti e le famiglie dell’andamento didattico - disciplinare e formativo. Le modalità di informazione e comunicazione (diario personale dello studente, comunicazioni orali e scritte, colloqui, assemblee, posta elettronica, sito internet, ecc.) sono riportate nelle carte fondamentali dell’Istituto; 4) DISCIPLINA Il genitore/affidatario, nel sottoscrivere il presente patto è consapevole che: a) il compito educativo compete prioritariamente alla famiglia, come previsto dalla legge (art. 30 della Costituzione, artt. 147, 155, 317 bis del Codice Civile) con la conseguente responsabilità da parte del genitore di aver impartito al figlio minore un’educazione adeguata a prevenire comportamenti illeciti (culpa in educando); b) le infrazioni disciplinari da parte degli studenti possono dar luogo a sanzioni disciplinari; c) nell’eventualità di danneggiamenti a cose e/o lesioni a persone la sanzione è ispirata al principio della riparazione del danno (art. 4, comma 5 del DPR 249/1998, come modificato dal DPR 235/2007) ed è commisurata alla gravità del danno stesso secondo un principio di gradualità; 16 d) danneggiamenti ai beni comuni non attribuibili a provate responsabilità individuali dovranno essere risarciti in modo collettivo. e) il Regolamento d’Istituto disciplina le modalità d’irrogazione delle sanzioni disciplinari e d’impugnazione. f) il voto di condotta insufficiente comporta la non ammissione alla classe successiva. g) Ove il fatto costituente violazione disciplinare sia anche qualificabile come reato in base all’ordinamento penale, si ricorda che il Dirigente Scolastico sarà tenuto alla presentazione all’autorità giudiziaria penale in applicazione dell’art. 361 c.p.. 5) SEGNALAZIONI Sia la scuola che la famiglia esercitano il loro diritto di rispetto del presente patto e delle carte fondamentali dell’Istituto con particolare riguardo al POF. In caso di parziale o totale inosservanza dei diritti-doveri previsti o implicati nel presente patto, sia la scuola che la famiglia hanno diritto a produrre segnalazioni e istanze nelle forme e nei modi previsti dalle carte fondamentali sopracitate con particolare riferimento al Regolamento di Disciplina e alle diverse forme di comunicazione scuola-famiglia. Il presente Regolamento viene approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del __________________________ ed entrerà in vigore trascorsi 15 (quindici) giorni dalla sua pubblicazione all’Albo della scuola. FIRME DEI PRESENTI 17