Aut.ne del Tribunale di Livorno n° 683 del 05/03/2001 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XII - n° 124 Luglio-Agosto 2012 Un articolo dell’On. Ivo Butini L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba Elogio a Mario Monti impegnato a salvare il Paese L’editoriale de IL CENTRO del maggio scorso aveva come titolo - chiaramente provocatorio - “Se fossi Monti me ne andrei”. In effetti, di fronte agli “urlatori” di varie provenienze politiche e sindacali che accusavano duramente il governo Monti di essere stato capace solo di tassare gli italiani ma di restare immobile sulle problematiche dello sviluppo, oltre ad una palese dimostrazione di insufficienza di leaderschip, non restava altro che “la rinuncia”: l’alternativa ad un evento così traumatico sarebbe stata lo scioglimento anticipato dei due rami del Parlamento ed il salto nel buio delle elezioni anticipate. A distanza di poco più di due mesi l’indubbio successo che Mario Monti ha ottenuto al Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno, dovrebbe almeno far riflettere questi superficiali accusatori. segue a pag. 2 Gli apostoli senza Pentecoste Fu nel giorno della Pentecoste ebraica. Tra gli apostoli, sconcertati per la crocifissione di Gesù, per la tomba vuota, per le Sue apparizioni, intimiditi e nascosti per paura dei giudei, irruppe lo Spirito e li trasformò in testimoni intrepidi della Risurrezione (Mathieu – Rosay). L’espressione apostoli senza Pentecoste è usata da Giuseppe De Rita, presidente del Censis, che la riferisce agli “ambiziosi colonnelli senza strategia, impegnati nella gestione di piccole competizioni all’interno dei gruppi intermedi” (Corriere della Sera). Penso che questi gruppi intermedi si possano riferire alle formazioni sociali, di cui all’art. 2 della Costituzione, nelle quali si svolge la personalità umana, integrandone l’individualità. Il tema dei gruppi intermedi è caro a De Rita e alla visione cattolica della democrazia. Il popolo resta formalmente sovrano. Vota. Secondo De Rita, però, oggi i cittadini verificano più uno stato di sudditanza che di sovranità perché la loro vita dipende da poteri sovra di loro lontani. Sono i poteri forti dei quali non è semplice l’individuazione parlamentare? Sono i burocrati europei? Sono le decisioni di organismi europei, inquadrati in un sistema di incertezze istituzionali? E’ stato Angelo Panebianco a definire “insostenibile” la distanza tra la élite europeista e la gente comune. Una distanza culturale. Questo indebolisce la democrazia. La democrazia è rappresentanza e partecipazione. I livelli di rappresentanza hanno conosciuto in Italia una crescita esasperata rispetto alla pertinente funzione democratica. ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ Il Centro, come di consueto, riprenderà le pubblicazioni il prossimo mese di Settembre. Ai lettori e agli inserzionisti auguriamo Buone Vacanze Pensiamo alla miriade di associazioni di interesse. C’è un processo di burocratizzazione della rappresentanza che sfianca la partecipa segue a pag. 2 Caffè Ginori Piazza della Vittoria - Castiglioncello Lunedì 16 Luglio, h. 18 Presentazione del libro Suor Lucia De Gasperi Disarmata di sè di Francesco Giovannini Relatore: dott. Angelo Montonati giornalista e vaticanista per le testate del gruppo San Paolo Moderatore: dott. Enrico Dello Sbarba direttore de IL CENTRO Sarà presente l’autore. Mercoledì 1 Agosto, h. 18 Presentazione del libro Amici Miei di Fabrizio Borghini (dal film di Mario Monicelli). Relatori: dott.ssa Silvia Menicagli giornalista - pubblicista dott. Matteo Pieracci critico cinematografico Moderatore: dott. Enrico Dello Sbarba Nel corso della serata il dott. Borghini racconterà le esperienze vissute nel mondo del cinema. 2 Politica dalla prima pagina Elogio a Mario Monti Questi signori, e l’elenco sarebbe lungo, dovrebbero oggi riconoscere che “chiunque al suo posto non avrebbe ottenuto di più della loro personale cortesia”. Quella, tanto per capire, che accolse Alcide De Gasperi, al Palazzo del Lussemburgo a Parigi nel corso della conferenza sulla pace nel 1946. Adesso, in Europa, abbiamo un’Italia più ascoltata, anche se ancora convalescente e questo per la prima volta, dopo tanti “summit” falliti, anche per la discutibile superba supremazia di Angela Merkel e dello sconfitto Nicolas Sarkozy. Un insolito asse mediterraneo tra Italia, Francia e Spagna, ha costretto la Germania a guardare le realtà statistiche ed economiche da una prospettiva diversa: quest’alleanza, questa nuova prospettiva, naturalmente ancora non priva di incognite e difficoltà, ha certamente trovato un partner eccellente in Mario Monti, il nostro tanto discusso, da parte degli ultras Periodico mensile del Circolo Culturale Autorizzazione del Tribunale di Livorno Redazione ed Amministrazione: Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno e.mail: [email protected] www.circoloilcentro-livorno.it DIRETTORE RESPONSABILE: Enrico Dello Sbarba COMITATO DI REDAZIONE: Daniela Armani, Fabrizio Burchianti, Massimo Cappelli, Laura Conforti Benvenuti Alberto Conti, Salvatore D’Angelo, Francescalberto De Bari, Davide Livocci, Mauro Paoletti, Marisa Speranza, Franco Spugnesi. Hanno collaborato a questo numero: Cristina Battagliani, Laura Conforti Benvenuti, Ivo Butini, Massimo Cappelli, Bartolo Ciccardini, Beniamino Franceschini, Nicola Graziani, Luca Lischi, Massimo Masiero, Giuseppe Mele, Maurizio Piccirillo, Matteo Pieracci, Franco Spugnesi, Letizia Villani. STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio», Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno Giornale chiuso in tipografia il 5/7/2012 e-mail: [email protected] di casa nostra, Presidente del Consiglio. E’ stata confermata la “ineluttabilità” della moneta unica, essenziale per garantire un auspicabile superamento della gravissima crisi che stiamo attraversando, sono stati messi “in un cantuccio” tutti quei “cantastorie italioti” (esponenti di partiti, dei sindacati, dei rappresentanti delle categorie economiche con in testa il neopresidente della Confindustria, alcuni dei quali suggerivano impunemente il miserando ritorno alla “liretta” senza minimamente valutare le tragiche conseguenze che ne deriverebbero specialmente per le categorie ed i ceti più disagiati. Insomma, cari lettori, il passo compiuto a Bruxelles, nelle infuocate giornate del 28 e 29 giugno, ha rappresentato, da qualunque parte si legga, un mutamento importante per il nostro Paese ma anche per la Comunità Europea. Anche gli analisti più “disincantati” e “critici” hanno riconosciuto in Monti (accusato di essere uno “sbiadito” tecnocrate, difensore delle banche, come veniva definito da alcuni “parvenus” della politica, un autentico “statista”: una risposta esauriente per tutti coloro che volevano “torgliegli la spina”. Monti ha trattato, con pari dignità, con il Presidente della Repubblica francese e con la Cancelliera tedesca! Non vogliamo apparire come “gli esaltatori” di Monti ma con questo editoriale abbiamo solamente voluto rendere testimonianza ad “un italiano vero”che sta faticosamente tentando, con grande impegno, determinazione e senso dello stato di salvare il nostro Paese dal più pericoloso baratro finanziario, economico e sociale della storia repubblicana. Una situazione provocata, in gran parte, da una delle più gravi crisi globali ma, nel caso nostro, resa più acuta anche dall’insipienza, dalla incapacità, dal pressapochismo con cui l’Italia è stata “governata” in questo fallimentare ventennio caratterizzato da un bipolarismo estremista, litigioso ed inconcludente che la mediocre classe politica ha preteso ed imposto, con l’avallo di falsi demiurghi, con i risultati che sono drammaticamente di fronte a noi. I lettori, a cui rivolgiamo l’augurio di buone vacanze (malgrado le difficoltà presenti), ci scuseranno per questa “orazione” che però abbiamo ritenuto necessaria, giusta e salutare nei confronti di tutti coloro che continuano ad “inveire” ed a utilizzare questo difficile momento per tutelare i loro discutibili interessi politici e non solo! Gli apostoli senza Pentecoste zione. Che fare? L’eliminazione della prima repubblica per via giudiziaria sboccò nella strana democrazia plebiscitaria antagonista che va sotto il nome di berlusconismo. Nel berlusconismo e nell’antiberlusconismo si manifestarono i limiti dei partiti storici che non seppero interpretare gli eventi del 1989 e del 1991. De Rita ricorda la capacità della DC e del PCI di gestire le loro appartenenze planetarie (USA e URSS), passando attraverso i circuiti intermedi e innervando circoli parrocchiali e sezioni di partito. Nella seconda repubblica un permanente conflitto giudiziario sostituì la competizione e, perché no?, la conflittualità sociale e politica. E nacque l’orizzonte della sudditanza. I “pochi apicali regolatori delle costellazioni” preparano, secondo De Rita, questo futuro di sudditanza. De Rita ritiene che si cominci ad avvertire l’esigenza del ritorno del padre, del prete, del maestro, a fronte di bisogni antropologici insoddisfatti. Sull’orizzonte delle classi dirigenti non si coglie però alcun segnale. Che fare? Chi non si adatta a questa prospettiva “cominci ad esplorare” invita De Rita “gli spazi di recupero di un lavoro verticale, anche politico”. Io dico, soprattutto politico. A cominciare dai cattolici che dovrebbero essere i primi interessati a ritrovare lo Spirito. Il Centro è in distribuizione anche presso le seguenti punti: a LIVORNO: Libreria Nino Belforte, Via della Madonna; Libreria Edizioni Paoline, Via Indipendenza; Libreria Gaia Scienza, Via di Franco; Edicola Nelli (piazza Cavour 39); Edicola P.zza Grande (lato Farmacia Ospedale), Edicola Bianchi (via del Porticciolo, di fronte Camera Commercio); Edicola Attias (corso Amedeo); Edicola piazza Matteotti; Edicola Fabbricotti (piazza A. Moro); Edicola Paolini (Baracchina Bianca) (piazza S. Jacopo); Edicola c/o Bar Oasi (Ardenza Mare); Tintoria Rossi (corso Mazzini). a CASTIGLIONCELLO: Edicola Rossi (Piazza della Vittoria); Edicola Tognotti, Stazione Ferroviaria. a ROSIGNANO SOLVAY: Edicola Giovannoni (via Allende); Edicola Vallini (via O. Chiesa); a ROSIGNANO MARITTIMO: Edicola “Il Punto” (via A. Gramsci). periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Politica 23 19 3 IL DIBATTITO SUI CATTOLICI Alla ricerca di un futuro perduto di Bartolo Ciccardini 1. Europa, primo amore Donato Palarchi, giovane che va verso il suo centesimo compleanno, mi invita a commemorare una sua antica assemblea giovanile, che io fui condannato a presiedere, del lontano 1952. Vado a ricercare le carte del discorso che vi tenne Alcide De Gasperi, che non ero in grado di ricordare, e mi trovo di fronte ad un documento essenziale, senza fronzoli e senza retorica, che ha più la forma di un ordine di servizio che di un’esortazione. De Gasperi che aveva in quegli anni la forza di dire ai giovani “Andate all’estero!”, espresse un solo concetto: l’unica idea da coltivare, l’unico programma da realizzare, l’unico entusiasmo da spendere, l’unica cosa in cui credere era l’Europa, senza alternative, senza ambiguità e senza ripensamenti. Rimango stupito della forza e della univocità di questo monito: l’anno dopo sarebbe fallita la CED per colpa dei soliti francesi; non sarebbe scattata la legge elettorale maggioritaria per colpa dei soliti comunisti; De Gasperi sarebbe stato bocciato in Parlamento per colpa dei soliti socialdemocratici; sarebbe stato rimosso da Segretario del Partito per colpa dei soliti democristiani e sarebbe morto, come ogni buon cristiano, con l’apparente fallimento delle sue imprese. Ma l’alta moralità inflessibile del suo insegnamento ai giovani mi colpisce ancora. 2. Non è vero che sia Monti, il peggior di tutti i mali… Che Monti debba salvare l’Italia è un assioma messo in archivio. Nella vita quotidiana Monti è il vampiro assatanato che succhia il sangue della povera gente. Immagine predicata a destra e a sinistra da quanti si esercitano contro Monti per acquistare voti scontenti. La televisione ac- cresce questo fenomeno di protesta enfatizzando le cattive notizie, evocando disastri, con crescente compiacimento. Leggo con apprensione l’analisi degli andamenti elettorali di Mannheimer. Sono da capogiro: la propensione all’astensionismo supera la maggioranza assoluta. Solo il PD resiste attorno a un 25% lontano da ogni maggioranza; crolla il PDL; piccoli aumenti ai partiti minori, che non riusciranno a formare nessuna maggioranza. Grillo non viene ritenuto una soluzione, tuttavia rappresenta meglio di ogni altro la disaffezione degli elettori dai vecchi partiti e la loro volontà di punirli. Sembra quasi che l’impaginatura dello “sciocchino” Giovanni Floris di Ballarò, che affidava il suo editoriale principale a Crozza e gli permetteva di schernire impunemente gli indegni rappresentanti del popolo, abbia raggiunto il suo risultato: Crozza au pouvoir. Mannheimer conclude melanconicamente che il panorama è da incubo: manca un soggetto politico completamente nuovo, con valori positivi, che possa raccogliere, più che lo scontento, la speranza dei cittadini. Che nome dareste voi a questo movimento completamente nuovo che non c’è? A noi un nome ci viene in mente. 3. Un dibattito che si pone il problema in modo chiaro e diretto. Il Corriere della Sera, guarda caso, apre un dibattito che ha per tema (cito letteralmente la dizione del più autorevole quotidiano italiano): “La nascita di un partito in grado di raccogliere il consenso dei cattolici in vista delle prossime elezioni politiche”. Una ricerca delle Acli ci ha avvertito che la delusione dei cattolici ha portato al 60% di loro la propensione all’astensionismo, Mannheimer scopre scientificamente che manca un soggetto politico alternativo ai partiti in crisi ed, in definitiva, l’assenza dei cattolici svolge il ruolo del Convitato di Pietra nella dram- matica caduta di Don Giovanni: presente, ma silenzioso, incombente, ma immobile, indifferente, ma catastrofico. Attraverso una breve sintesi riassumiamo gli interventi pubblicati dal Corriere della Sera che aveva aperto un dibattito avente per tema “ la nascita di un partito in grado di raccogliere il consenso dei cattolici in vista delle prossime elezioni politiche ed al quale hanno partecipato Dario Antiseri, Vittorio Possenti, Andrea Riccardi e Roberto Mazzotta. Antiseri si chiede ma “che ci stanno a fare i cattolici?”A che servono i loro valori se non diventano civili, utili per la comunità? Riccardi sembra contrastare le dichiarazioni rilasciate all’indomani della sua nomia a ministro allorchè affermò che non sarebbe rinata la DC ma che non sarebbe mai morta la tradizione della politica democratica cristiana. Ora sembra preoccupato di far convivere quella sua posizione teorica con queste esperienza di governo. Posenti denuncia l’assenza di una leadership ed auspica un leader a livello di don Luigi Sturzo. Ed infine Mazzotta chiede una maggioranza per dare continuità a Monti. Ripropone Todi, vale a dire un movimento prepolitico di associazioni cattoliche, unite se possibile ad altre associazioni laiche, che non facciano un partito ma presentino liste elettorali risolute e risolutive. Una proposta che potrebbe favorire Monti. Un Monti che scende in campo per realizzare il suo programma ed il movimento federativo fornisce una classe dirigente nuova per dare una maggioranza di un governo che non è più tecnico. Todi sarebbe il cannone e Monti il proiettile. Mi sembra, questa soluzione, molto elaborata e complessa nel testo scritto, sia una risposta abbastanza chiarificatrice alle impazienze di Antiseri, alle perplessità di Riccardi, alle richieste di leadrship di Possenti ed alla titubanze dei federatori. 4 Politica e-mail: [email protected] Un movimento che prima o poi (più prima che poi) sarà costretto a fare i conti con il proprio vuoto concettuale Forconi e computer: pericoli del grillismo di Nicola Graziani Lo sostengono tutti i sondaggi: è il terzo partito d’Italia, se non addirittura il secondo. Una volta il terzo partito d’Italia era il Psi di Pietro Nenni, che aveva fatto la Resistenza e subito il confino. Oggi è un movimento che ha – guarda caso – il nome che ricorda quello di una televisione locale e che parla ad un elettorato che fa della tecnologizzazione la propria cifra. Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo sgorga dal comprensibile malessere per l’esaurimento della Seconda Repubblica: nata malaticcia, cresciuta rachitica, agonizzante per consunzione. Mai stata entusiasmante per i palati fini della politica, contro di essa ora si scaglia lo stesso spezzone di elettorato che sarebbe facile immaginare sulle barricate già nel 1992, nel nome della lotta contro una classe dirigente accusata di non saper più immaginare il futuro del Paese, di essere avulsa dalla realtà. Di essere, infine, corrotta. Bene, non è un caso che una buona parte dell’opinione pubblica che ora si rivolge a Grillo sia stato in passato tra i più accaniti sostenitori di Umberto Bossi. È questo essere “antisistema” il primo elemento preoccupante del grillismo: non una rivoluzione morale contro la caduta di elementi etici comuni, tradizionale cemento di ogni convivenza, ma negazione della politica nel nome di un tecnicismo (un tecnicismo molto spicciolo) che ricorda da vicino quello di un altro italiano trascinatore di folle, quel tal Guglielmo Giannini che infiammava le piazze agli albori della Repubblica sostenendo che per reggere lo Stato sarebbe bastato un ragioniere incaricato di redigere una volta un bilancio preventivo, ed un’altra un bilancio consuntivo. Se però il Movimento Cinque Stelle fosse solo questo, lo si potrebbe liquidare come un altro di quegli sbocchi poujaidisti che appartengono alla fisiologia di ogni democrazia come l’acne a quella dell’adolescenza. E che, come l’acne, rende sì infelice qualsiasi ragazza tra i 13 e i 20 anni, ma poi passa. Purtroppo il grillismo contiene qualche elemento di novità. Nasce, infatti, da un’antipolitica che si nutre di insofferenza per i tempi della politica, per la pretesa che i problemi possano essere ri- FRATELLI NERI S.P.A. LIVORNO - ITALY solti e gestiti senza mediazione, attraverso le nuove tecnologie. A Parma il sindaco Pizzarotti ha vinto non solo sull’onda del disastro del centrodestra e per i voti di chi non voleva la vittoria del centrosinistra, ma sulla pretesa che tra governanti e governati possa stabilirsi un rapporto diretto, libero da ogni intermediazione basata sul confronto. Il programma politico si fa a colpi di twitter e face book, o sul blog, il candidato viene scelto in maniera assembleare, per la squadra di governo basta inviare un curriculum (pratica, questa, che il Pd non ha esitato a fare propria in occasione della nomina del Cda della Rai, a dimostrazione che la sinistra impara sempre dai propri errori a commetterne di altri). Insomma, la politica e la democrazia sono processi lenti, quindi di per sé negativi. I corpi intermedi sono strumenti della lentezza, quindi sono negativi. La mediazione è il momento del rallentamento del processo decisionale, quindi è da saltare. Ora, non è il caso di mettersi a ricordare la lentezza con cui Federico Pizzarotti ha faticato a cercare di mettere insieme una squadra di assessori per una città che ha la popolazione di un quartiere di Milano. È il caso, semmai, di riflettere su come ogni volta che ha pensato di avere finalmente trovato un nome, andasse a strombazzarlo su Youtube. Così facendo ha cercato di coprire con un appello al popolo un momento di oggettiva difficoltà. E questo, dai tempi dei Cesari, è l’anticamera dell’antidemocrazia. Come antidemocratico è il processo, già in corso all’interno del movimento, di scomuniche reciproche sulla base del maggiore o minore gradimento da parte del Capo. Un movimento a sfondo carismatico e tecnocratico, in cui il sapere è sostituito dalla tastiera del computer e che prima o poi (più prima che poi) sarà costretto a fare i conti con il proprio vuoto concettuale. A quel punto potremo aspettarci qualsiasi tipo di risposta. C’è solo da sperare che ci sia stato il tempo, intanto, per elaborare una nuova proposta da parte delle culture forti che, tra mille stenti, sono riuscite a sopravvivere al medioevo del berlusconismo. periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Politica 5 Aumentano gli attentati contro le comunità cristiane nigeriane: l’obiettivo è frammentare il Paese Nigeria, rischio Somalia col sangue dei cristiani di Beniamino Franceschini La Nigeria è un Paese drammaticamente complesso: con una superficie tre volte superiore a quella italiana e 160 milioni di abitanti, la sua storia è costellata di violenze e conflitti. Dall’indipendenza dal Regno Unito nel 1960, il tentativo di compensare le istanze delle circa 250 etnie che vivono nei suoi confini ha condotto a una costante balcanizzazione dell’assetto federale, che, adesso, conta trentasei Stati. In questo contesto è da inserirsi la scia di sangue che, a cadenza ormai settimanale, sta affliggendo la Nigeria da molto prima che i media occidentali se ne accorgessero. Il Paese, infatti, è storicamente diviso in due grandi regioni religiose: il nord, a prevalenza musulmana, e il sud, a mag- gioranza cristiana. Sebbene non esistano dati precisi in merito - dal 1963, la fede non può essere oggetto di statistiche - è probabile che il rapporto tra i due culti sia pressoché identico. Un altro grande baratro, inoltre, è la differenza tra il meridione, uno dei motori dell’economia africana, e il settentrione, prossimo al sottosviluppo - ed è noto che la povertà sia ottimale per gli estremisti. L’incremento delle stragi di cristiani al nord è collegato all’ascesa di Boko Haram, formazione islamista attiva dal 2002 e responsabile, sin qui, di oltre mille morti. L’obiettivo dei terroristi è l’imposizione della shari’a, ma, nel breve periodo, è fondamentale destabilizzare il Paese: il metodo più immediato è colpire i cristiani, affinché da un lato essi abbandonino la regione, dall’altro si scatenino rappresaglie che acuiscano il conflitto interetnico. Il piano dei gruppi islamisti prevede la completa anarchia violenta, condizione preliminare perché ogni parte in causa possa perseguire il proprio interesse, col beneplacito della classe dirigente locale. Tuttavia, Boko Haram e i suoi complici possono contare su tre straordinari aiuti. Il primo è la perenne inazione tendenziale della comunità internazionale. Il secondo è l’ideologizzazione del dibattito sulla sicurezza dei cristiani nel mondo, quasi essi rappresentassero la permanenza della mano coloniale occidentale, potendo così sempre contare, cattolici o protestanti, sulle “divisioni del Papa” di staliniana memoria. Infine, le semplificazioni di alcuni addetti all’informazione, i quali tendono a ricondurre il terrorismo islamico a manifestazione unitaria, senza entrare nel merito specifico. Intanto, però, il rischio che la Nigeria divenga una nuova Somalia passa dal sangue dei cristiani. 6 Cinquettare Sono in voga i social network, ovvero i luoghi su internet che mettono in relazione gli utenti. Ci si connette e si cinguetta, si buttano lì delle opinioni, quello che passa per la mente e quello che si vuole o si deve dire per stare al passo coi tempi. Anche noi vogliamo cinguettare, mettendo su carta alcune riflessioni prese dai tanti fatti quotidiani per riflettere e pensare un po’ di più a quello che ci accade e possibilmente non rimanere inermi a cinguettare e basta. e-mail: [email protected] Cinguettare di Luca Lischi ✖ La Provincia di Livorno con i Comuni del territorio, la Diocesi e la Comunità di Sant’Egidio alla presenza del Ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, ha conferito la cittadinanza simbolica a 18 ragazzi nati in Italia e figli di immigrati. Un gesto importante per favorire il convivere con gli altri, per comprendere la ricchezza del dialogo e delle differenze. E’ dall’incontro di una miriade di popoli, di razze, di lingue e di religioni che Livorno ha avuto il suo sviluppo, la sua crescita, la sua identità. Una piccola città anticipatrice dell’importanza dell’accoglienza, elemento indispensabile ancora di più oggi in una società sempre più multietnica. ✖ Giuseppe de Rita ha strigliato, con un’analisi dettagliata sull’economia livornese, le Istituzioni e tutti i soggetti coinvolti nel tessuto socio economico del territorio a superare l’orizzontalità in cui viviamo. Essere orizzontali significa appiattimento, controllo dell’altro, significa timore e mancanza di prospettiva. L’orizzontalità frena lo sviluppo, mantiene l’esistente, è apatia, insulto alla prospettiva, offesa alla crescita, alla proiezione nel futuro. E’ la verticalità che porta nuova linfa vitale che indirizza versi orizzonti nuovi. Ma una classe dirigente che tende a mantenere le proprie posizioni, i propri interessi consolidati che interesse ha ad abbandonare l’orizzontalità “sicura” e a rischiare la verticalità e magari fare anche un capitombolo? E’ preferibile “galleggiare in orizzontale”. ✖ Don Luigi Ciotti, un profeta dell’incontro, accolto a Livorno per ricordare Don Quilici, ha richiamato tutti ad essere profeti, ad abitare il tempo, questo tempo e a non tacere di fronte ai silenzi, alle marginalità, agli sprechi materiali e immateriali, di cibo e di tempo libero. Bisogna avere fame e sete di giustizia e una guida certa possono essere il Vangelo e la Costituzione: essere instancabili cercatori di Dio per cercare gli uomini e cercare gli uomini per cercare Dio. Con la speranza, nella fatica, di trovarlo. ✖ Padre Bartolomeo Sorge ha incontrato in Diocesi i giornalisti e gli operatori della comunicazione. “Questa crisi non è la via verso l’agonia, è la via invece verso un dolorosissimo parto che ha necessità continue di cura, ma la cura darà una nuova vita”. Ecco una visione positiva dei momenti difficili che viviamo. Parole di “un giornalista libero” che ha sottolineato la febbre alta che ha la politica ma la febbre si può curare con il cambio di una classe dirigente che sia proiettata a ridare un’anima etica alla vita e ad essere “glocali”, a pensare e ad avere come riferimento il planetario e quindi ad agire localmente. “L’importante non è essere tanti ma essere accesi. 1000 candele spente non possono accendere alcuna candela. Ma una sola candela può accenderne molte!” ✖ “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita”. Questa frase di Paul Nizan è stata la proposta per il tema generale di maturità. Certo la crisi e il pessimismo colpiscono tutto, anche i giovani. Ma non sarebbe stato più utile e più costruttivo avere dai giovani indicazioni per qualche spiraglio di speranza e di avvenire per il loro futuro? E magari le tante cose che scrivono metterle a servizio della politica che straparla dei giovani ma che scarsamente opera per loro e per il loro avvenire? CONFINDUSTRIA LIVORNO Sezione Costruttori Edili periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Una volta venivano usate “per tirarsi su” Questo “evento”, chiamiamolo così, è sfuggito anche alla fervida fantasia di Davide Guadagni nelle sue “cento parole” giornaliere che dedica tutti giorni a IL TIRRENO. I nostri bravi ragazzi, al termine dell’anno scolastico, anzichè scambiarsi strette di mano, abbracci ed un arrivederci a settembre, si sono divertiti, normalmente lungo le vie di accesso agli istituti scolastici, a “uovate condite di farina (naturalmente dopo avere rotto il guscio) creando disagio, proteste da parte dei poveri cittadini che, per caso, si trovavano nei paraggi. Vi lasciamo immaginare i gradevoli residui lasciati nella zona con l’AMPS costretta servizi straordinari. In altri tempi, le nostre mamme ci davano le uova per crescere bene e tenersi sù: tutto è cambiato in peggio. La sfascia partiti La nostra Rosy Bindi - nota “pasionaria” -rimasta famosa per avere distrutto la Democrazia Cristiana del Veneto, durante la fallimentare segreteria di Nino Martinazzoli che provocò lo scioglimento di quel grande partito, continua a “far danni” attraverso i suoi “adepti”in periferia e nell’occasione esattamente a Livorno. “Pochi ma buoni”. Le truppe bindiane fanno tremare il PD livornese pubblica il Tirreno di venerdì 22 giugno. Guidati da un prodiano Doc -il consigliere provinciale Antonio Ceccantini, la piccola pattuglia bindiana del PD livornese sta letteralmente devastando i consigli di circoscrizione del capoluogo, tutti a maggioranza assoluta. Una maggioranza che rischia di essere messa in minoranza, come è già avvenuto in alcune circoscrizione in occasione della votazione sul bilancio comunale. Si esaltano, sono tutti professionisti i consiglieri bindiani e si rifiutano di obbedire agli ordini dei quello che fu “il partitone Via Aurelia 7 - Tel. 0586/940134 Stagno - Livorno e r u t la o g i Sp della sinistra livornese”. Incuranti della delicata situazione che sta attraversando la giunta comunale del capoluogo, con gli ex alleati dell’IdV passati all’opposizione, con quelli del SEL costantemente con “il mal di pancia” e con il crescere imponente delle proteste dei lavoratori del porto, con quelli della ex Delfhi dopo il patatrac della De Tomaso-Rossignol, hanno deciso di “uscire allora scoperto” preoccupati, dicono, dell’avvento dei grillini: Ed allora, suona la Rosy, avanti all’attacco! L’ex Ministrone nostalgico del Ponte di Messina Ogni tanto l’ex ministrone torna o tenta di tornare alla ribalta. Intanto assumndo le parti del duro nei confronti del governo Monti di cui preconizza ed augura una fine il più possibile vicina: Vuole votare con “ la legge vergogna, possibilmente ad ottobre” l’ex ministrone” preoccupato della caduta verticiale dei consensi del PdL. Ultimamente si è lamentato della rinuncia al progetto per la costruzione del ponte sullo “Stretto di Messina” che non sarebbe costato una euro al contribiente italiano. Se lo dice, lui, sarà sicuramente vero! Ma perchè non hanno provveduto a realizzarlo od almeno iniziarlo nei lunghi anni di governo berlusconiano? Nel frattempo,l’ex ministrone ci ha regalato, nientepopodimenochè” i primi quattro chilometri di autostrada tirrenica che hanno fatto la gioia di tanti automobilisti,dei residenti ed anche dei dieci dipendenti dell’Impianto ENI del Malandrone costretto a chiudere: l’unica operazione realmente compiuta! Complimenti!! Spigolature 77 Un suggerimento a don Reno Pisaneschi Ormai a Cecina sta divenendo quasi “una reliquia”. Guida la protesta contro il ridimensionamento dell’Ospedale di Cecina, organizza sit-in, marce,corteri, inalbera cartelloni coprivita, veste, naturalmente in abiti borghesi molto stravaganti. E’ contro la costruzione del nuovo ospedale a Livorno, ora sta trionfalmente entrando nel comitato No-SAT contro la costruzione della Tirrenica. Non si stanca mai ma forse firrà con lo stancare la gente visti i risultati che ottiene. Pubblichiamo con piacere questa “nota rapida” di Andrea Jardella. Voglio augurarmi che sia di monito anche per qualche autorevole dirigente dell’ex PCI che abbiamo visto”spavaldo” all’assemblea costitutiva del Movimento 5 Stelle del miliardario Beppe Grillo. Lassù qualcuno ci ama Qualche Santo, in Paradiso, ama l’Italia. Perché ha fatto dire a Grillo quanto ha dichiarato al giornale israeliano “Yediathg Ahronat”. E’ stato un grande dono l’avergli fatto dire che, in Siria, “non si sa quanto pesano gli agenti infiltrati” e che in Iran, (paese di origine della moglie), “la crisi non c’è”. Mentre, a suo dire, “Bin Laden veniva tradotto male”. Quei santi anonimi che lo hanno ispirato meritano, a mio parere, tante preghiere di ringraziamento perchè questa paradossale ed ennesima “Grillata” farà un gran bene ai tanti cittadini (infervorati dai lazzi e dagli sberleffi del comico), facendoli ravvedere. Andrea Jardella (Livorno) 8 Livorno e-mail: [email protected] Lettera aperta al Sen. Marco Filippi su quello che appare sempre più lo “scandalo” della falsa autostrada tirrenica Gentilissimo Senatore, voglio esprimerLe il mio apprezzamento per quanto da Lei evidenziato nell’articolo intitolato “Troppi dubbi sull’autostrada: e se cambiassimo tutto?” su Il Tirreno di Mercoledì 6 giugno. Sono l’Ing. Giuseppe Mele e sono stato per 23 anni l’Agente dell’Agip, Agip Petroli ed infine Eni spa per le province di Livorno - Pisa. Ho realizzato per la mia Azienda diverse Stazioni di Servizio lungo la variante SS 1Aurelia ed ho seguito, fino a Dicembre scorso, la penosa ed incredibile vicenda della chiusura da parte della SAT dell’impianto AGIP in località Malandrone di Rosignano Marittimo, oggetto dell’ultima trasmissione Report su Rai Tre. La mia viva preoccupazione per il progetto del Corridoio Autostradale Tirrenico è sostanzialmente basata sulla già annunciata chiusura di tutti e 36 Servizi esistenti (di ogni marchio da Rosignano fino a Civitavecchia) che sono stati già condannati dal suddetto progetto SAT. Tali chiusure creeranno ulteriori disapporti economici ai territori, perdita di centinaia di posti di lavoro, mancate entrate erariali locali, etc… L’esempio della Stazione di Servizio del Malandrone è il faro che dovrebbe far luce ed orientare la politica verso scelte positive e prevenire affarismi e lobbing. Negli incontri che ebbi a suo tempo con i vertici della SAT veniva da essi sempre invocata la disposizione normativa del Codice della Strada e dell’U.E. che vieta gli accessi privati dagli assi autostradali. Così sono classificati anche gli accessi rilasciati, negli anni, lungo la SS 1 Aurelia dall’ANAS agli operatori della distribuzione di carburanti e dei servizi di ristoro. Alcuni sindaci (vedere Campiglia) hanno tentato di difendere gli esercizi di distribuzione e di ristorazione esistenti nel loro territori lungo l’ Aurelia; l’esito finale è stato l’inesorabile preavviso di chiusura da parte della SAT alla scadenze dei vari disciplinari di concessione ANAS. Solo in pochissimi casi (per l’esattezza 8 da Livorno a Civitavecchia) sono state previste dalla SAT parziali procedure di esproprio degli attuali servizi di distribuzione. I danni sono enormi e vanno a sommarsi a quelli da Lei evidenziati nell’articolo. Ci sono esercenti che hanno acceso pesanti mutui e che non verranno in alcun modo indennizzati dalla SAT. Esistono veramente i requisiti della pubblica utilità per tale opera e il CIPE può avallare ciò che danneggia così tanto il territorio? Per risolvere i problemi delle stazioni di servizio e risparmiare costi ingenti si dovrebbe derogare dal principio che le stazioni di servizio (almeno quelle compatibili con le caratteristiche autostradali) siano considerate accessi privati, in quanto, come ricorderà, svolgono funzioni di interesse e utilità pubblica. Op- pure permettere almeno all’attuale operatore titolare di partecipare, con priorità stabilita, alla assegnazione in concessione degli accessi espropriati. Non è tollerabile l’approccio della SAT a questi problemi quando l’asse della nuova autostrada occupa il sedime di una preesistente Strada di Grande Comunicazione . Con stima e simpatia Giuseppe Mele Acli Labor SOCIETÀ COOPERATIVA Edilizia Pulizie civili e industriali Giardinaggio Via del Mondiglio 18, loc. Le Morelline Tel. 0586.790.751 - Fax 0586.790.604 www.aclilabor.it ROSIGNANO SOLVAY periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno 9 BILANCIO APPROVATO MA POCHE IDEE PER RIVITALIZZARE LA CITTÀ Cosimi = Monti di Franco Spugnesi Come ha scritto argutamente il quotidiano cittadino è stato approvato il bilancio del comune di Livorno ma è stata bocciata la maggioranza politica uscita dalle ultime elezioni. L’approvazione insomma sembra l’ultimo atto di una pesante eredita storica: da onorare per alcuni e da disconoscere per molti … e ciò non vale solo per Lamberto Giannini, teoricamente di Sinistra e Libertà, e per Andrea Romano sedicente leader cittadino dell’IDV ma anche per tanti del partito democratico: sia quelli che hanno negato l’approvazione del bilancio nelle circoscrizioni dove erano presenti (ed appartengono tutti alla corrente della Bindi) che tanti altri, di varia origine ed attuale appartenenza, che non nascondono la loro insoddisfazione nei confronti dell’amministrazione in carica. In ogni modo, malgrado i mal di pancia, il sindaco Cosimi ha incassato i 22 voti del PD più quello compiacente di Lamberti e l’altro, a malincuore, di Giannini e può continuare ad assicurare che in questo scorcio di legislatura, (mica tanto scorcio visto che di parla di quasi 2 anni) cercherà di attuare la versione ridotta del programma elettorale (i 10 punti), ma con quali forze? Appurato che soldi ce ne sono sempre meno, che, a sentir lui, la spesa corrente è incomprimibile, che le tariffe, l’IMU, e le addizionali comunali hanno raggiunto livelli da record, con chi concorderà i prossimi sacrifici imposti dalle minori risorse? Con il suo partito, l’unico che lo sostiene, sembrerebbe l’ovvia risposta, se solo non accadesse che in quel partito è gia iniziata la corsa dei pretendenti al suo posto, ed è difficile pensare che qualcuno, che ha serie aspirazioni, possa prendersi sulle spalle: aumento di tasse, rigore nella spesa e altre cose così senza neppure un bel risultato, che so, uno stadio nuovo o una nuova fabbrica. Il sindaco Cosimi si trova a fare un po’ il Monti della situazione, figurarsi che c’è stata anche una manifestazione anti PD (in effetti contro l’am- Una panoramica aerea del porto di Livorno. ministrazione) che scandendo – via il PD da Livorno- come una volta si faceva contro i fascisti voleva interrompere i lavori della conferenza programmatica, tentativo a dire il vero patetico sia per l’esiguo numero dei partecipanti, una cinquantina, che per l’imponente schieramento di polizia. In altri tempi il muscoloso servizio d’ordine del PCI avrebbe reso superflua la presenza delle forze dell’ordine se non per salvare i malcapitati dimostranti da una “grandinata di storcioni e cazzotti.”. Purtroppo i due anni futuri saranno una sofferenza per Livorno e per il sindaco, non solo per l’appesantirsi delle condizioni generali della città ma anche per i sempre più numerosi distinguo provenienti da settori razionalmente vicini o addirittura organici al partito che sostiene (ormai l’unico) l’amministrazione Cosimi. Non vorrei annoiare i lettori con un elenco ma è utile mettere in fila le cose. Con la CGIL è esemplare il confronto legato alla possibile accoglienza della nave Costa Concordia a Livorno, le posizioni sono addirittura opposte come lo sono quotidianamente sulla politica di risanamento delle partecipate Aamps, Asa e Atl. La compagnia lavoratori portuali passa da un ruolo di sostegno, non solo nel consenso ma spesso anche di clientela e finanziamento, ad essere un problema per i debiti, per le ristret- te prospettive occupazionali per le posizioni spesso conservatrici su Piano regolatore del porto. Inoltre i prossimi dirigenti della Compagnia potrebbero non essere così organici al partito com’è stato fino ad ora. Si è incrinato il rapporto con la direttrice dell’Asl, particolarmente cara al governatore Rossi, ma ormai sopportata a malapena nella sede del PD livornese e meno ancora da quello in provincia. Anche Confesercenti e Confartigianato non esitano non risparmiano parole dure per l’immobilismo che attanaglia la città. Può tutto questo significare la fine di un’esperienza di governo della sinistra che ha una durata di oltre 65 anni? Andiamoci piano! Una cosa sono impressioni e sondaggi, altro accade quando si vota davvero, ma è certo che il PD se vuole restare egemone nella politica livornese non può più solo fidare nella fedeltà alla falce e martello e nella cronica insipienza della destra livornese, dovrà pensare ed argomentare nuove idee e valorizzare nuovi personaggi a differenza di quanto ha fatto nella tanto strombazzata conferenza programmatica di fine giugno. Se continua così c’è il rischio che il titolo della manifestazione “Livorno che guarda oltre” si avveri mostrando una città che realmente guarda oltre il PD liberandosi dal conformismo e dall’abitudine. 10 Livorno e-mail: [email protected] TRA IL CONSIGLIERE PROVINCIALE DEL PDL E IL NOSTRO DIRETTORE Querelle Corsinovi-Dello Sbarba Caro Dello Sbarba, sono nel PDL... come molti democristiani non pentiti e mi ci son ritrovato dopo aver tentao con Rotondi di rimettere in piedi qualcosa di democristiano.....anche dalle nostre parti qui in Toscana. Quel che aveva scritto qualcuno sui programmi elettorali dl PDL mi interessa assai poco (o punto) e chiunque l’avesse scritto fosse anche Berlusconi aveva scritto delle gran “fregnacce”. Oggi vediamo di misurarci su quella che è la realtà. C’è un governo di lor signori tecnici che saranno sicuramente bravi in teoria e tecnica dell’economia (anche se i risultati mi sembrano davvero poca roba) ma che dimostrano di aver studiato o compreso ben poco in quanto a Diritto Costituzionale. Basta rammentare le stupidaggini che qualcuno di loro si era inventato nel diecember scorso per trovare la “motivazioni” con le quali abolire le Province. Sono sempre stato, con molti dei mie amici, contro la abolizione delle Province. Non a caso quando con Rotondi abbiamo messo su quella “parvenza” di piccola Nuova DC la chiamammo “Democrazia Cristiana per le autonomie”, proprio perchè noi dc nel ruolo delle autonomie ci abbiamo sempre creduto. Molto prima che nascessero leghisti e federalisti di convenienza, anche perchè ad essere autonomisti e federelisti ce lo avevano insegnato i nostri padri fondatori e i leaders storici della DC che fecero consolidare e difendere le “autonomie” e costruirono l’Europa. Invece di cancellarti dagli indirizzi sono quindi a chiederti di voler “ospitare” questo mio articolo (che ti allego) scritto oggi da Roma dopo l’assemblea delle Province. Grazie e carissimi saluti Alessandro Corsinovi Il tentativo, per alcuni in buona fede, di sostegno al “sistema berlusconi” che ha concorso in maniera indiscutibile ad affossare ulteriormente il nostro paese anche sul piano del prestigio internazionale, è miseramente fallito. I vari Rotondi, Giovanardi ed anche Corsinovi vi hanno messo “la faccia”ma hanno ricevuto,in cambio, delle solenne ciaffate. Quella compagnia con gli ex colonnelli del MSI prima e di A.N poi, con i vari transfughi dal PSI ed altre provenienze “ occulte” ha rappresentato il più clamoroso fallimento nelle vicende, anche tragicomiche come questa, del degrado politico del nostro paese. No, caro Corsinovi, non siamo d’accordo su nulla tantomeno sul tentati- vo di modificare, in qualche modo, la vetusta struttura amministrativa . Non è pensabile non poter cambiare nulla in questo povera Italia. Debbono necessariamente sopravvivere la 104 province (le ultime venti volute ed imposte dal clientelismo berlusconiano rafforzato dai ricatti della Lega), non possono essere nemmeno consorziati i piccoli comuni, debbono sopravvivere Prefetture, Questure ed altri organi dello stato anche in ogni realtà secondarie. Non è possibile costruire infrastrutture di nessuna natura o realizzare importanti alternative nel settore energetico o costruire termovalorizzatori o insediare discariche attrezzate: i movimenti del “no” a tutto lo impediscono. Ci sono naturalmente responsabilità anche dei sindacati che non intendono “mollare su nulla” per cautelarsi e proteggersi di fronte a possibili modifiche dello “stato quo” che può indebolire il loro potere. Ed allora, caro Corsinovi, ti ricordo quello che ci disse Aldo Moro qualche tempo prima di essere assassinato: “Questo paese non potrà essere salvato se continuerà a prevalere la dittatura dei diritti contro la logica dei doveri”. Lo scrivente è rimasto legato a quei valori di autentica significanza cristiana. Penso proprio che tra noi non ci siano possibilità di incontro. La scomparsa dell’avv. Gabba (e.d.s.) - Nei giorni scorsi è venuto meno l’avv. Gianfranco Gabba, di cui fui grande amico. Era stato uno dei più qualificati dirigenti della D.C. negli anni Cinquanta e Sessanta, ricoprendo l’incarico di Segretario provinciale. Per molti anni è stato presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo contribuendo a sviluppare quell’importante comparto economico. Fu anche membro del Consiglio di amministrazione dell’Enit. E’ stata indubbiamente una figura di rilievo per la città. periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno 11 ALL’ASSEMBLEA DEGLI INDUSTRIALI LIVORNESI La relazione conclusiva del presidente uscente Gemignani di Massimo Masiero La relazione del Presidente uscente -Andrea Gemignani è stata, naturalmente ad ampio raggio, mettendo in rilievo le molte cose buone realizzate ma anche la criticità che l’economia nazionale e quindi anche quella livornese sta attraversando. Ha fatto una analisi approfondita mettendo anche il dito sulla piaga dei ritardi, delle inefficienze, della mancate realizzazioni, specialmente di carattere infrastruttuale che rendono ancora più difficile il superamento di una crisi che sta devastando l’economia del paese: ritardi ed inefficienze che non hanno certamente favorito ma anzi aggravato le dimensioni di questo momento così denso di preoccupazioni. Comunque ha giustamente rivendicato di avere portato avanti la proposta di lavorare “insieme” per lo sviluppo “condiviso” del territorio,proponendo ed attuando slogan “condividere per competere”, per favorire il consolidamento e lo sviluppo del patrimonio industriale e diffondere la “cultura industriale”, superare gli atteggiamenti pregiudizialmente ostili e favorire la creazione di un ambiente più favorevole all’attività d’impresa e agli investimenti. Importanti progetti e iniziative sono state realizzate, alcuni obiettivi sono stati raggiunti e rappresentano voci rilevanti dell’attivo del nostro bilancio di mandato. I freni allo sviluppoo ci sono stati e che debbono essere inseriti nella voce “passivo”. Questa la sintesi dell’importante relazione conclusiva del Presidente uscente che ha rivolto anche un vivo ringraziamento all’intero management della Confindustria livornese con in testa il direttore, il nostro antico amico dott. Umberto Paoletti. Confindustria Livorno Alberto Ricci neo presidente Nel corso dell’assemblea dei soci tenutasi lunedì 18 giugno, il dott. Alberto Ricci è stato eletto alla presidenza della Confindustria livornese per il quadriennio 2012.2016. Alberto Ricci (nel riquadro) ha 53 anni, è laureato in Economia Aziendale, coniugato con due figli. E’ titolare della Edilsab SrL, Programma Costruzioni srl, Anticorrosiva Industriale srl e Programma SrL che occupano circa 30 dipendenti. E’ Presidente Regionale dell’ANCE Toscana,è stato Vicepresidente di Confindustria Livorno oltre ad essere componente del Consiglio della Camera di ALMA PACE SOC. COOP. SOC. ONLUS Viale A. Vespucci, 50 - L I V O R N O Commercio, della Scuole Edile, della Cassa Edile ed altri incarichi in altre realà operative della nostra Provincia. Il Direttore de IL CENTRO e l’intera redazione rivolge al neopresidente le più vive congratulazioni e gli auguri di un proficuo lavoro nell’interesse dell’economia di Livorno e provincia in un momento così delicato e difficile, ripromettendosi di incontrarlo per l’ormai tradizionale intervista. I nuovi vertici 2012/14 L’Assemblea Generale di Confindustria Livorno ha rinnovato i vertici per i prossimi quattro anni, 2012/2016. Presidente: Alberto Ricci. Vicepresidenti: Maurizio Bozzi, Leandro Nannipieri, Piero Neri. Componenti eletti dall’Assemblea in Consiglio Direttivo: Alfredo Barbaro, Alberto Breschi, Anna Maria Francesca Lucchesi, Renzo Lunardi, Stefano Mansani, Michele Zucchetti. Tesoriere: Silvio Sardelli. Collegio dei Revisori dei Conti Effettivi: Ilio Tramonti. Ragioniere Revisore dei Conti: Giuseppina Paoletti, Patrizia Politi. Supplenti: Renato Galletta, Lorenzo Tamburini. Probiviri:Maria Yasmine Cipriani, Amerigo Danti. Past President: Giorgio Franceschi, Giovanni Giannone, Silvio Vagnozzi. 12 Livorno e-mail: [email protected] SE NE È PARLATO AL CONVEGNO SEATOLAND AUTORITA’ PORTUALE La risorsa delle crociere per Livorno e la Toscana Tutti questi saranno chiamati a sviluppare accordi e produrre intese di pianificazione congiunte, per intervenire nelle infrastrutture o nella loro gestione e per dialogare intorno agli strumenti della pianificazione settoriale. di Cristina Battaglini Si è svolto all’Autorità Portuale il convegno sul tema “Seatoland. La risorsa delle crociere per Livorno e la Toscana” al quale hanno presenziato tra gli altri il presidente dell’Autorità Portuale Giuliano Gallanti, il sindaco Alessandro Cosimi e il presidente della Camera di Commercio Roberto Nardi. Da tempo i porti delle medie città tendono a riposizionarsi nella scena internazionale attraverso processi di riconversione funzionale e riconfigurazione spaziale delle loro infrastrutture e dei waterfront urbani, sviluppando politiche di riorganizzazione della rete di trasporto marittimo passeggeri integrate con quelle di sviluppo regionale del settore turistico. L’obiettivo generale del progetto SeaToLand è sviluppare strategie di rafforzamento e miglioramento economico dei sistemi territoriali costieri basati sulla migliore strutturazione delle interconnessioni fisiche ed immateriali tra l’ambito portuale, la città e il territorio interno, condividendo esperienze consolidate e promuovendo il trasferimento delle tecniche nei contesti locali. Gli obiettivi specifici del partner locale (L’Autorità Portuale di Livorno) consistono nella produzione di un masterplan concernente lo studio degli effetti indotti sulle infrastrutture urbane dell’ultimo miglio, prodotti dalla riconversione dell’attuale porto passeggeri in terminal crocieristico specializzato e l’elaborazione di concrete azioni pilota che permettano di valorizzare le risorse ambientali e storico-culturali della città labronica, includendo, nella rete di connessioni a scala vasta, i territori ed i luoghi geograficamente prossimi, solitamente esclusi dalle dinamiche di pianificazione locale. Il piano d’azione prevede il coinvolgimento istituzionale delle Città della costa e dell’interno, dell’Autorità Portuale, degli Organismi di gestione delle infrastrutture pubbliche e private e degli attori economici implicati. DISTRIBUTORI STRADALI Benzina, Gasolio, Gpl e Metano Primo Semestre 2012 da record per il Galilei La Società Aeroporto Toscano Galileo Galilei informa che i dati relativi ai primi sei mesi del 2012 segnano un nuovo importante risultato di traffico per l’aeroporto Galilei: per la prima volta lo scalo pisano supera i 2 milioni di passeggeri transitati nei primi sei mesi dell’anno, con un incremento del +3,8% rispetto allo stesso periodo del 2011. Tali risultati consolidano il trend di crescita del Galilei, che nel 2011 ha visto transitare oltre 4,5 milioni di passeggeri, registrando una crescita dell’11,3% rispetto al 2010. Il mese di giugno si chiude con 470.383 passeggeri transitati, registrando dunque 19.640 passeggeri in più rispetto allo stesso mese del 201, pari a un incremento del 4,4%. I dati del primo semestre 2012 confermano il trend positivo del traffico passeggeri del Galilei. I dati Assaeroporti – al momento disponibili fino al 31 maggio 2012 – registrano una flessione del sistema aeroportuale italiano del -0,02% e una crescita dell’aeroporto Galilei di Pisa nei primi cinque mesi dell’anno pari al 3,6%. “Continuare a crescere nonostante il difficile contesto economico attuale e superare per la prima volta i 2 milioni di passeggeri nel primo semestre dell’anno è motivo di grande soddisfazione – ha dichiarato Gina Giani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di SAT –. Questo nuovo record di traffico e i dati di crescita superiori a quelli della media degli aeroporti italiani confermano ancora una volta la validità e la resilienza del modello di business di SAT”. I speciale Bolgheri Melody AL VIA LA TERZA EDIZIONE IN PROGRAMMA DAL 18 LUGLIO AL 16 AGOSTO Bolgheri Melody gran belle serate! Lo scorso mese di giugno abbiamo incontrato presso lo storico ‘Hotel Bambolo “collocato nel cuore della Costa Etrusca , un perfetto punto di partenza per esplorare la bellezza, la cultura e la storia di questo “pezzo di Paradiso” della Costa Toscana, Sauro Scalzini - un castagnetano doc - anche se non rinuncia a precisare di essere nato a Vecchiano, il paese che ha dato i natali al notissimo scrittore Tabucchi scomparso pochi mesi fa. E’ la musica che caratterizza la vicenda Non c’è due senza tre (l.l.) - Bolgheri Melody, “non c’è due senza tre”: un grande evento che offre uno spiraglio verso il futuro: non possiamo rinunciare agli eventi culturali, patrimonio della nostra Italia. Proprio nella crisi occorrono proposte serie e di elevato spessore culturale e Bolgheri Melody è all’altezza della situazione. La location è in uno dei luoghi più apprezzati al mondo. Il vino di queste terre è sempre al top dell’eccellenza e fa sicuramente da traino ad un contesto ambientale che inebria per la pace e le bellezze, semplici ed autentiche che ciascuno può liberamente cogliere ed ascoltare. Complimenti a chi continua a scommettere, con competenza e coraggio su Bolgheri, vera perla della provincia di Livorno. E complimenti a chi trascorrerà il suo tempo a godersi le melodie ai piedi del viale di San Guido. umana del maestro Sauro Scalzini che, fin dalla tenera età di 8 anni, inizia il percorso musicale presso la Filarmonica “G.Puccini” di Vecchiano. Poi presso l’Istituto Mascagni di Livorno studia clarinetto e dal 1965 al 1969 continua gli studi al Conservatorio “L:Cherubini” di Firenze. Durante gli studi dirige la Corale di Filettole (Pi), la Filarmonica “G. Puccini” di Vecchiano e la “G. Rossini” di Pontasserchio. Nel 1967 inizia l’attività di compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra tralasciando, per un breve periodo, la musica classica per quella leggera. Organizza diversi Festival ed entra in rapporti professionali con il noto presentatore Daniele Piombi organizzando, insieme importanti eventi musicali. Nel 1969 ritorna allo stile classico ed insieme ad un quintetto di celebri musicisti esegue (con il clarinetto) numerosi concerti. Finalmente, dopo avere svolto il servizio militare presso la Banda Esercito di Roma, si diploma al Conservatorio di S, Cecilia. Dal 1973 viene assunto dal Comune di Castagneto C. come organista e Maestro della Filarmonica Comunale. Da qui, perchè il curriculum di Sauro non finisce mai, ha inizio la sua avventura castagnetana densa di progetti ed iniziative che ne esaltano la preparazione ma anche una capacità organizzativa di rilievo eccezionale. Oltre alla direzione del Centro di Formazione e Diffusione Musicale, (1982-2009) progetta la “Settimana Castagnetana”, il Festival della “Canzone Carnevalesca Donotaticense”, “Paese in musica”, “I concerti estivi di musica: MedioevaleRinascimentale-Barocca”, “Festival Musicale della Gioventù Europea” (Caleidoscopio), scrive e produce spettacoli popolari e di socializzazione come “Ca- stagneto sei tu”, “Siamo fatti ‘osì e ‘un ci si po’ fa’ nulla”, “Il ritorno dell’avanspettacolo” e molti altri. Dal 2005 forma e dirige L’Ensemble “G.M. Rossi - Nuova Musica Sacra”. Ecco, questa è una sintesi del glorioso “curriculum” di Sauro Scalzini che, ai giorni nostri, parlo dell’estate 2010, ha ideato, insieme a pochi altri, il Bolgheri Melody, giunto, quest’anno, alla terza edizione ed ormai incoronato come uno degli eventi più “in” della nostra zona. Abbiamo chiesto a Sauro come nacque l’“idea”. E’ stata l’antica amicizia con Massimo Guantini (siamo nel 1969), musicista lisegue a pag. IV Onore e meriti a Sauro Scalzini IL CENTRO, un periodico conosciuto anche fuori dalla nostra provincia, con questo servizio, ha voluto rendere testimonianza a Sauro Scalzini un vecchianese già amico del compianto scrittore, nonché compaesano, Antonio Tabucchi - da anni castagnetano doc, l’autentico inventore ed il costruttore di questa affascinante avventura divenuta, quasi per scommessa, “una grande realtà”. Per il secondo anno consecutivo, pur nelle difficoltà finanziarie in cui tutti, più o meno, ci troviamo, abbiamo voluto offrire “uno speciale” per la 3° Edizione di Bolgheri Melody, per dare nobile significanza a questo grande evento che vede il maestro Sauro Scalzini (unitamente a Guantini e Giorgerini) in cima, ma proprio in cima alla graduatoria dei meriti. Enrico Dello Sbarba II speciale Bolgheri Melody speciale Bolgheri Melody III IV speciale Bolgheri Melody da pag. I vornese, amante della musica leggera e del jazz con il quale organizza i “Festival della Canzone Inedita” con la grande orchestra. Poi i due si dividono perchè Guantini parte per l’Inghilterra e Scalzini prende servizio a Castagneto Carducci. Occasionalmente, racconta Sauro, ci siamo incontrati proprio davanti alla Scala e dopo un simpatico “revival” abbiamo pensato di riprendere l’antica collaborazione “nel sorriso ritrovato” pensando di organizzare qualcosa di “grosso” per Castagneto. Il primo problema che si è posto è stato “da dove partire” ma se “partenza doveva essere” doveva essere “da schioppo”. L’evento è sorto come naturale conseguenza di quello che ormai rappresenta “l’oro di Bolgheri” e cioé “i grandi vini bolgheresi, di questa terra toccata dal Signore: Abbiamo allora convocato “i cinque grandi” che hanno concorso, in maniera determinante, a valorizzare questo splendido lembo di terra ed eccoli, in ordine sparso: - il Sindaco Fabio Tinti - il Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, l’ing: Pierfrancesco Guarguaglini, già Presidente di Finmeccanica, il rag.Fabio Mannari mitico direttore della storica Banca di Credito Cooperativo di Castagneto C. e l’ arch.Massimo Piccin del “Podere Sapaio”. A questo “ghota” racconda ancora Scalzini, abbiamo esposto il nostro progetto accolto subito con grande entusiasmo. Emerse subito l’esigenza di dare al Comitato una veste legale attraverso la costituzione di una S.r.L. presieduta da Luciano Giorgerini personaggio noto ed apprezzato nella zona. L’entusiasmo fu subito “trascinante” e fin dalla prima edizione, quella del 2010, questa incredibile avventura si trasformò in un eccezionale successo superiore a tutte le più rosee aspettative, un successo impreziosito dallo strabiliante spettacolo di esordio con la Filarmonica della Scala diretta da Daniel Harding, uno dei più famosi direttori di orchestra viventi. La serata dell’esordio non ebbe però alleato il tempo perchè “un ventaccio” costrinse i tecnici della BM a preparare quella che in linguaggio tecnico si chiama “portatura d’orchestra con I-PAD: il primo esperimento di tal genere che venne riportato sui più importanti organi di informazione mondiali. Seguirono le esaltanti serate di Roberto Bolle e di Massimo Ranieri e quella “devastante” di Benigni. Quella prima edizione rappresentò un segnale, Bolgheri Melody era divenuta una realtà, un’autentica eccellenza per un territorio, quello della fascia meridionale della Toscana Costiera (quella a Nord è naturalmente la Versilia) che da tempo era alla ricerca di un “evening” che ne determinasse il definitivo decollo, la cui “porta d’ingresso” era rappresentata dall’esaltante prodigio dei vini di Bolgheri, conosciuti, ormai, in tutto il mondo. La seconda edizione, quella del 2011, confermò il successo con l’esibizione del Balletto della Scala con “Sogno di una notte di mezza estate” arricchita dalla partecipazione straordinaria della Scuola di Danza del Teatro Goldoni di Livorno, oltre alla performance della Nannini ed altri spettacoli di prima qualità. La terza si aprirà mercoledì 18 luglio con l’attesissimo ritorno di Roberto Bolle; a seguire il 27, 28 e 29 luglio la Triologia verdiana (Rigoletto, Trovatore e Traviata ). In chiusura, il 18 agosto, un evento eccezionale, una serata riservata alla Fondazione ARPA (www.arpafund.org) ente senza fini di lucro creato per promuovere le attività di ricerca e aggiornamento in campo medico chirurgico. periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Livorno 13 Nell’ambito del programma di periodiche conferenze organizzate dal nostro Circolo Il sen. Marco Filippi a Il Centro di Massimo Cappelli Nell’ambito del programma di periodiche conferenze organizzate del nostro Circolo con esponenti della politica e della società a fine Giugno si è tenuto, presso la Chiesa degli Armeni,un incontro con il senatore del Partito Democratico Marco Filippi sulla attuale situazione politica e sui futuri scenari. Dopo il saluto di benvenuto del prof. Panessa,console onorario degli Armeni e di Grecia,che sempre sostiene le iniziative del Circolo mettendo a disposizione la Chiesa sconsacrata degli Armeni ed al quale va il ringraziamento di noi tutti, hanno introdotto il sen. Filippi il nostro direttore Enrico dello Sbarba e il prof. Francescalberto De Bari che hanno anche posto una serie di quesiti sulla situazione attuale. L’intervento del sen. Filippi ha riguardato il giudizio sull’operato fino ad oggi del governo Monti,la recente prospettiva di un asse politico tra il Partito Democratico e l’Unione di Centro per dare stabilità e credibilità al Paese, il ruolo dei partiti in questo periodo di crescente antipolitica qualunquista,un giudizio sul Movimento 5 Stelle che sta interpretando questo malcontento. Dal dibattito che ne è scaturito ne è derivato che a giudizio del sen. Filippi ma anche di gran parte dei presenti, non è immaginabile una vera democrazia senza partiti che svolgano il ruolo di cerniera tra le istanze della popolazione ed il lavoro delle istituzioni,questo almeno in Europa. Il momento non è certamente il più favorevole,dietro le urgenze della crisi economica le persone pretendono soluzioni “sbrigative” verso le quali gli apparati di partito mostrano una storica lentezza,a ciò si aggiunga la perdita di autorevolezza a seguito dei numerosi scandali che hanno visto coinvolti singoli esponenti politici e che portano gli elettori a fare di ogni erba un fascio senza approfondire e distinguere. Ecco allora che nuovi movimenti populisti e qualunquisti hanno buon gioco nel proporsi e raccogliere consensi. Questa non è la strada giusta, occorre che le persone di buon o (foto R. Onorati) senso non si stanchino di svolgere il loro ruolo, oggi più necessario di sempre ,per contrastare una sorta di “tanto peggio tan- Il sen. Marco Filippi to meglio” che sta coinvolgendo parti significative di elettorato. Al di là di aspetti di dettaglio la visione politica che è scaturita dall’incontro è stata quella della necessità di sostenere il governo Monti che ha ridato credibilità al Paese in ambito internazionale ed oggi è ascoltato come propositore autorevole di soluzioni in un contesto fortemente problematico. Per il futuro viene seguita con estrema attenzione la possibilità di giungere ad un governo che veda alleati il Partito Democratico e l’Unione di Centro,forze politiche che stanno dimostrando maggiore responsabilità ed hanno a cuore le sorti del Paese. Questa ipotesi appare ancora più realistica alla luce delle recenti esternazioni del Cavaliere che mira a proporsi futuro ministro dell’Economia in un fantomatico governo di destra. Invito il lettore ad immaginare le reazioni dei partners europei e d’oltre oceano. Tutto questo la dice lunga sulla necessità di una unione delle forze del buon senso davanti al “grillismo” nascente e al berlusconismo non ancora del tutto morto. Premiati sei diplomati particolarmente meritevoli dell’Istituto Nautico La borsa di studio “Tito Neri” È giunto ormai alla quarta edizione la cerimonia per l’assegnazione delle borse di studio “Tito Neri”svoltasi sabato 23 giugno presso l’Istituto Nautico “Alfredo Cappellini”nel corso della quale si è proceduto alla premiazione di sei diplomati particolarmente meritevoli. Si tratta dei capitani Stefano Oro, Mirko Oresti e Simone Pattume, dei macchinisti Simone Genchi, Giorgio Martinelli ed Alessandro Salvi. Alla cerimonia, oltre naturalmente, il dott. Piero Neri, erano presenti tutte le più importanti autorità delle istituzioni livornesi con il Vescovo Mons. Simone Giusti. La borsa di studio ha una sua particolarità regala “una importante opportunità”e cioè quella di “staccare”il libretto di navigazione” attraverso l’imbarco per un periodo di tre mesi sui rimorchiatori della flotta Neri, regolarmente retribuiti. Si tratta di una scelta intelligente e molto Il Dott. Piero Neri e i sei diplomati-modello pratica che conferma la serietà, di “un’azienda eccellente” iscritta a carattere cubitali nella storia della imprenditoria portuale livornese: un’eccellenza spledidamente confermata nella recente vicenda della Costa Concordia allorchè ha partecipato alle operazioni di bonifica che hanno raccolto un unanime consenso mondiale. La redazione de IL CENTRO invia le più vive felicitaziomi al dott.Piero Neri ed all’intero management che offrono un’immagine, finalmente positiva, della città di Livorno. 14 Rosignano e-mail: [email protected] In merito all’area cosidetta H5 ROSIGNANO FA CENTRO? (e.d.s.) - Era il 1982 quando un imprenditore livornese acquistò dalle proprietarie - le sorelle Foraboschi - una vasta porzione di terreno compresa tra Via della Cava e la variante Aurelia tra Rosignano Solvay e Caletta. All’epoca, il costo dell’operazione fu di circa 180 milioni (si, proprio quella cifra per coloro intendessero sgranare gli occhi!)., copre 19 ettari pari a circa 195.000 mq. Sono perciò trascorsi esattamente 20 anni, a parte un insediamento di edilizia residenziale su terreno con diritto di superfice, e quell’area su cui doveva sorgere il “nuovo e moderno centro di Rosignano 2, è rimasta, fino ad oggi, un deserto. Alcuni anni fa quei terreni furono acquistati da Unicoop Tirreno che recentemente ha presentato un progetto definitivo a cui l’Amministrazione guidata dal Sindaco Alessandro Franchi ha espresso parere favorevole. Vogliamo veramente augurarci che questa lunga “historia” che è emblematica dei guasti di un Paese - l’Italia - che ha fatto dei ritardi biblici “una autentica tragedia moderna”, sia arrivata finalmente alla fase conclusiva. Dopo questo necessario “cappello” entriamo in cronaca diretta. Il Comune di Rosignano ha pubblicato un pieghevole intitolato “Rosignano fa centro” giù utilizzato, senza troppo successo (ma facciamo subito gli scongiuri) dall’UDC, allora guidata da Marco Follini, nel quale viene indicato “un percorso di partecipazione” discusso prima in Consiglio Comunale e poi distribuito alla stampa ed ai cittadini e nel quale sono contenute le previsioni di sviluppo per l’area 3t2, conosciuta meglio come H5. L’ipotesi progettuale prevede la costruzione di nuovi edifici che ospiteranno funzioni pubbliche, la realizzazione di un grande parco pubblico, lo spostamento in quest’area dell’attuale grande struttura di vendita Coop, la costruzione di nuove abitazioni, uffici e negozi, la realizzazione di un nuovo accesso viabilistico a Rosignano dalla Variante Aurelia e delle opere di urbanizzazione necessarie a rendere funzionale e vivibile l’area. La metà circa della superfice verrà trasformata in parco urbano che costituirà il cuore del nuovo complesso. Per quest’area il regolamento urbanistico vigente prevede le seguenti destinazioni e quantità: -31.500 mq. di edilizia residenziale (il 20% destinata a sociale e convenzionata). - 8.000 di spazi commerciali e direzionali per ospitare negozi di vicinato, uffici e centro congressi. - 7.000 di grande struttura di vendita. - 5.000 destinati alla realizzazione di un polo turistico ricettivo (hotel e/o residence). Nella discussione, che coinvolgerà enti e cittadini, e che riguarderà oltre al parco urbano sarà discussa anche l’ipotesi di un nuovo Polo Scolastico, di una piscina e di una torre civica nel quale riunire gli uffici comunali. Superfluo aggiungere che tutti i nuovi edifici saranno progettati e realizzati all’insegna della qualità secondo i principi dell’architettura bioclimatica con l’utilizzo di materiali eco-compatibili. L’iter urbanistico sarà attuata per parti e in lotti funzionali: in una prima fase si darà la precedenza a quello che sarà il cuore pulsante di tutto il comparto che potrebbe essere costituito dalla Piazza ed il Parco Urbano, il Polo Scolastico (se confermato nelle priorità dai cittadini), la nuova struttura commerciale ed i due principali assi viari (quello tra la Variante Aurelia e la città ed il nuovo collegamento tra Rosignano e Castiglioncello. Ecco, noi ci fermiamo qua anche per non costringere i lettori “a tagliarci”. Vogliamo limitarci ad una raccomandazione rivolta al Sindaco: Caro Alessandro se vuoi veramente lasciare ai posteri una buona immagine: - 1°: devi “tagliare i tempi” cominciando dalla consultazione con i cittadini che deve avere un percorso rapido e sicuro. 2°: Non farti condizionare dai comitati (quelli del contro a tutto), 3°: Stabilire tempi tecnici precisi circa le varie fasi dell’approvazione. Questa tappa può costituire una “pietra miliare” per lo sviluppo di un territorio in grave crisi. Cerca di non farti “imbrigliare” dalle solite manovre ritardatrici non possiamo rischiare di perdere l’ultimo treno, l’ultima occasione per garantire lo sviluppoUn augurio ed un saluto da un rosignanese doc che, aldilà, delle differenze ideologiche (roba di altri tempi però decisamente migliori di quelli di oggi) si è sempre battuto per lo sviluppo ed il benessere del nostro Comune. Una nota del Sindaco Franchi “L’area H5 sotto - ha dichiarato il Sindaco Alessandro Franchi - è l’ultima grande zona libera rimasta, l’ultimo “vuoto urbano”, che potrebbe costituire una cerniera tra Rosignano Solvay e Castiglioncello, da utilizzare per sviluppare una porzione importante di territorio in un’ottica di riqualificazione complessiva di Rosignano Solvay con la creazione di un vero centro urbano. Proprio perché si tratta di un’area strategica, vogliamo che vi sia la massima trasparenza. Abbiamo così avviato un percorso di partecipazione che, tengo a sottolineare, è un atto non dovuto, ma voluto dall’Amministrazione Comunale nell’ambito della strumentazione urbanistica. D’altra parte noi, Giunta e Consiglio Comunale insieme, abbiamo la responsabilità di non sbagliare”. periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Isola d’Elba 15 ISOLA D’ELBA: Oltre a Barbetti, Alessi e Peria hanno relazionato anche gli altri sindaci dell’isola Il Comitato per il Comune Unico si prepara al Referendum Buon successo dell’iniziativa del Comitato per il Comune Unico che ha convocato venerdì 22 giugno gli stati generali per presentare il programma e ricevere proposte e indicazioni per la prossima campagna referendaria. Presenti i tre sindaci storici che da sempre hanno appoggiato il Comitato, pur nelle loro specifiche impostazioni, Barbetti, Alessi e Peria che saranno sentiti in audizione alla 1ª Commissione del Consiglio regionale il prossimo 29 giugno insieme ovviamente agli altri sindaci dell’Elba, ai sindacati e alle forze sociali. Dopo l’ampia relazione di Orsini sulle prospettive per la campagna referendaria e la relazione economico finanziaria della Rosso, i sindaci hanno riaffermato la necessità di salvaguardare le identità locali con l’istituzione dei Municipi pur senza lasciarsi condizionare dai vecchi stereotipi delle rivalità e tradizioni locali che, come ha ribadito Di Pirro, non fanno più parte del sentire comune soprattutto dei giovani e non costituiscono certo la vera tradizione culturale dell’isola d’Elba. Alessi ha rimarcato la necessità di parlare alla gente dato che per il referendum sarà più facile avvicinarla da parte di tutti i membri del Comitato senza bisogno dei pubblici ufficiali come per le firme evidenziando anche la necessità della presa di posizione anche dei partiti mentre Peria ha raccomandato di insistere non solo e non tanto sui risparmi della spesa publica e sui pericoli dei tagli ai bilanci, quanto alla riqualificazione e potenziamento dei servizi su tutta l’isola con il sostegno degli incentivi della Regione. Barbetti ha voluto sottolineare che il Co- mune Unico non è di destra né di sinistra ma è un’operazione di buon senso che tutti gli Elbani dovrebbero apprezzare senza aver paura di perdere i piccoli privilegi che le piccole corti comunali offrivano agli elettori amici migliorando i servizi e dando maggiore efficienza e snellimento alla macchina burocratica. “Libertà è partecipazione”, hanno ribadito gli esperti convocati per l’occasione, il dr. Iossa del comitato Figline/Incisa Valdarno e il dr. Vangi esperto di fusioni dei piccoli comuni del Piemonte che hanno appunto raccomandato il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini al processo di fusione e ricordato come sia possibile ottenere incentivi economici molto interessanti con le leggi regionali che appunto stimolano queste fusioni. Ha poi concluso i lavori , dopo gli interessanti interventi di Mazzei , che ha parlato di battaglia storica per l’Elba, Berti e Vuoso il consigliere regionale Gianfranco Venturi che ha coniato per l’occasione lo slogan “Se non all’Elba, dove?”. In effetti , dopo aver sentito la relazione di Orsini e apprezzato le slides con i dati significativi socio economici dell’Elba nonché gli appassionati interventi succedutisi , ha rimarcato che l’Elba è proprio il luogo ideale e il tempo più adatto all’operazione Comune Unico, anche come modello per altre analoghe iniziative perchè la creazione di un Comune di 30 000 abitanti da otto piccoli comuni su un territorio naturalmente delimitato, costituerebbe un importante esempio di buona amministrazione in analogia a quanto si richiede in Europa ma non solo per gli enti locali ma anche per le piccole aziende e per le stes- se società di servizi e di volontariato, per fare sistema e per creare una “governance” al passo coi tempi. Venturi ha poi garantito tutto il sostegno possibile della Regione, pur nel rispetto delle volontà popolari che si esprimeranno col referendum previsto nella primavera dell’anno prossimo e che dovrà garantire comunque una larga partecipazione popolare. Egidio Petrini rieletto Sindaco di Zeri Il nostro amico - on. Egidio Petrini - nell’ultima tornata elettorale - è stato riletto Sindaco di Zeri, la ridente località toscana in provincia di Massa Carrara dove prevale il turismo montano. Si tratta di un felice “ritorno” perchè fu già primo cittadino di Zeri negli anni 2004-2006. All’amico Egidio le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro da tutto IL CENTRO che ripetutamente ha usufruito della sua disponibilità per lo svoglimento di importanti manifestazioni culturali/politiche. dal 1952 Impresa Generale di Costruzioni di Pizzi Ing. Andrea e C. s.a.s. B-PIZZI Piazza della Vittoria 5 - Castiglioncello (LI) Tel. 0586/752489 - Fax 0586/759456 Internet: www.pizzib.it e-mail: [email protected] Via E. Mattei, 11 57013 Rosignano Solvay Tel. +39 0586 727111 - Fax +39 0586 727134 [email protected] - www.progeco.net ENGINEERING - IMPIANTI INDUSTRIALI - APPLICAZIONI SPECIALI - SKID & PACKAGES - SERVICE - OFFSHORE 16 Cultura e-mail: [email protected] E’ USCITO UN BEL VOLUME PUBBLICATO DAGLI AMICI DEI MUSEI I Fabbricotti a Livorno di Marisa Speranza “Un tributo ad uno dei più significativi esponenti dell’ottocentesca imprenditoria locale”. Così Roberto Nardi, presidente della Camera di Commercio livornese, ha introdotto la presentazione, presso l’Hotel Palazzo, del bel volume di Paola Bosio Bua su “I Fabbricotti a Livorno” (Edizione ETS). Del giovane Ente camerale, ha ricordato Nardi, fu infatti presidente (1880-82) quel Bernardo Fabbricotti di cui il libro racconta la straordinaria ascesa imprenditoriale. Gli Amici dei Musei e dei Monumenti livornesi, così sensibili all’arte nelle sue varie espressioni, hanno voluto dare alle stampe una ricerca importante sotto il profilo socio-economico e culturale, che ci restituisce uno spaccato della società livornese nella seconda metà dell’Ottocento di cui i più non hanno memoria. Il saluto della presidente degli Amici, Annamaria Pecchioli Tomassi, ha dato il via ad un incontro affollatissimo, segno di un forte interesse conoscitivo per un argomento finora poco esplorato. “Una lettura da raccomandare”, ha osservato Lucia Frattarelli Fischer, che ha definito il libro “bello, elegante, piacevole, da potersi leggere a più livelli”. Intanto, ci sono loro: i Fabbricotti. Il tema della grande famiglia, prolifica e intraprendente, si dipana a partire dalla fine del Settecento a Carrara dove il mercato del marmo è egemonizzato dallo strapotere di pochi. Presto scavalcati, con un’abile strategia, dai vari componenti della famiglia Fabbricotti che “da cavatori diventeranno imprenditori”. Una vera saga familiare con al centro due geniali mercanti: Domenico Andrea e il figlio Carlo che porteranno il marmo dalle loro cave in Italia nelle capitali europee e negli Stati Uniti, aprendo case commerciali di altissimo livello. Alla fine del ‘700 i Fabbricotti mettono piede a Livorno, considerata piazza ideale dove aprire una “Casa di Commercio per il “negozio” di marmi. La città, primo porto del Mediterraneo, esprimeva all’epoca un eccezionale dinamismo, ben in linea con quello irrefrena- bile degli imprenditori carraresi che detenevano la produzione, la spedizione (commista alle balle di stracci) e la vendita dei blocchi di marmo il cui utilizzo avrà così tanta fortuna nel gusto del tempo. Che Bernardo, uno dei figli di Domenico Andrea, saprà ben esprimere a Villa Fabbricotti , acquistata nel 1881. “La dimora è anche la storia di un’architettura, di uno stile, di una presenza”, ha spiegato la Fischer, soffermandosi sull’aspetto di elegante accoglienza e modernità che essa esprimeva: “Le belle fotografie inserite nel testo non ci possono restituire nella sua interezza lo splendore della villa”. Quello che è rimasto ci parla del modo di vivere di Bernardo e Healen Murray, la moglie scozzese conosciuta nei lunghi anni di permanenza in Inghilterra. Generosi mecenati, i Fabbricotti regalano i loro marmi per realizzare opere importanti (vedi “la madre educatrice”) e istituiscono premi per giovani scultori. Nel 1884 Bernardo assiste all’inaugurazione dell’Hotel Palazzo, da lui commissionato e ideato come struttura ricettiva moderna destinata ad un target di lusso ( vi furono ospitati regnanti e personalità illustri). Fu il suo contributo allo sviluppo turistico della città, all’epoca prima stazione balneare d’Italia. Una storia complessa, quella dei Fabbricotti, che si possono considerare “un modello di imprenditorialità ottocentesca” connotata non solo dalle fortune economiche. La Villa e il Palazzo esprimono infatti raffinatezza e cultura. Così come gli impegni sociali e le frequentazioni (la regina Vittoria fu ospite dei Frabbricotti a Firenze) ci restituiscono l’immagine di un uomo con una visione della realtà aperta e internazionale che ha contratto gusti e abitudini dalla familiarità con una committenza colta e sensibile all’arte. Per la scrittrice Sandra Berresford, “il pun- to forte dell’ascesa dei Fabbricotti è stata la famiglia stessa” : tutti autonomi, ma forti insieme. L’integrazione livornese trova un punto di appoggio in Giuseppe (fratello di Bernardo) che sposa Giulia Micali, figlia di Giacinto (discendente del fondatore del negozio “detto del Veneziano”) e della nobildonna Rosa Bastogi. Giuseppe stesso fu insignito del titolo di Conte per la sua munificenza (sono in parte suoi i marmi che ornano la facciata del Duomo di Firenze). A dare ulteriore lustro alla famiglia due importanti committenze : il marmo per il monumento alla regina Vittoria e al marito Albert. Del resto, in casa Fabbricotti “si respirava inglese”: “dalle tate alla bandiera”, il gusto britannico imponeva le sue regole. Da ultimo, il saluto di Paola Bosio Bua, l’autrice di questa appassionante ricerca che si legge tutto d’un fiato. “Livorno va vista con occhio straniero nella sua diversità”, ha commentato in chiusura. Poi l’applauso: per la socia degli Amici dei Musei che ha mostrato intraprendenza e bella scrittura. periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Cultura 17 FIDAPA - UNA PERFORMACE TEATRALE DI NOTEVOLE SPESSORE CON I BRANI DEL GRANDE POETA SICILIANO PREMIO NOBEL Pirandello a Castiglioncello e… oltre! di Laura Benvenuti La Fidapa, presieduta da Margherita Mazzelli, quest’anno, per la seconda volta dopo “Le Amanti Imperiali”, ha offerto alla cittadinanza una performance teatrale di notevole spessore. Si è parlato di Luigi Pirandello e sono stati recitati brani tratti da sue novelle e commedie. Interpreti sono state le socie attrici, tutte, in tempi diversi, ex allieve della regista e insegnante di dizione e recitazione Enzina Conte, past presidente della sezione. La manifestazione si è tenuta il 13 giugno scorso in una delle accoglienti sale dell’Hotel Palazzo gremita di pubblico plaudente. Liafranca Pardelli, che ha proposto l’evento e l’ha organizzato insieme a Laura Conforti, ha riunito le interviste che le hanno concesso alcuni abitanti di Castiglioncello sui soggiorni del “Maestro”, che scendeva sempre nella camera 24 all’Hotel Miramare (recentemente ha festeggiato i 100 fortunati anni di at- Nuova vita al Tennis Club di Castiglioncello Nei giorni scorsi, ha riaperto lo storico locale costiero grazie a Marco Neri, noto ristoratore già gestore da anni del Ristorante Senza Nome all’interno del Circolo Canottieri di Rosignano Solvay. L’intento suggestivo è quello di riportare la location allo splendore di un tempo dove tra gli ospiti si potevano scorgere i grandi nomi del cinema e non solo che l’hanno reso celebre. Ebbene, un primo riscontro lo abbiamo avuto con l’arrivo del mondo del calcio, e precisamente con la manifestazione che si è tenuta in concomi- Luigi Pirandello (Agrigento 1867 - Roma 1936): Premio Nobel per la letteratura nel 1934. tività). Ne è scaturita una visione inedita delle abitudini pratiche di Pirandello come uomo, padre e nonno. Liafranca ha saputo descrivere con garbo le risultanze delle sue “indagini” ed ha messo in luce anche la Castiglioncello dell’epoca con i suoi ospiti illustri, e il due pezzi leopardato di Marta Abba, musa ispiratrice del Maestro (sbalorditivo per quei tempi! era il 1932…). Dopo la lettura a cinque voci dell’“indagine”, le attrici hanno inter- tanza a Villa Celestina riguardante il calciomercato. Nomi come Claudio Pasqualin e Andrea d’Amico, procuratori importanti, ma anche direttori sportivi, calciatori e giornalisti sportivi e allenatori. Come spiegava Neri, nella rinnovata struttura ha voluto ricordare i grandi attori e registi del passato, fungendo così da preziosa memoria storica, attraverso gigantografie ed altro materiale che faranno sicuramente piacere alla comunità e non solo. L’auspicio è quello che, grazie a questa nuova gestione, si possa rendere merito ad un luogo che a tutti noi e caro e che deve essere di stimolo per un nuovo sviluppo economico e turistico del nostro bel territorio. Un plauso, dunque a Marco Neri ed il suo staff. Maurizio Piccirillo pretato i brani scelti: Gabriella Guastalla si è cimentata sulle riflessioni di Micuccio e zia Marta in “Lumie di Sicilia”, attraverso le quali si arguisce come crollino le illusioni al cospetto della realtà della vita che cambia inesorabilmente. Silvana Urru con “Ciaula scopre la luna” ha trasmesso i momenti di pathos del povero minatore che, alla visione della luna ne rimane strabiliato, si commuove e scoppia a piangere. Laura Conforti con “La signora Morli uno e due” ha fatto conoscere i profondi contrasti dell’io ed i sentimenti che possono albergare in una stessa persona fino al punto di farla sentire due persone diverse. Dora Finis ha commosso interpretando “Felicità”, una novella che schernisce la nobiltà e mette in risalto l’appagamento di tutti i desideri col raggiungimento dell’agognata maternità. Liafranca Pardelli si è calata nel personaggio di Donata Genzi in “Trovarsi”, un dramma dedicato a Marta Abba. Donata, attrice di successo, costretta ad assumere l’identità di vari personaggi, quando cala il sipario “non si trova più”, si sente persa e non sa come vivere la vita quotidiana. Preferisce però rinunciare alla propria vita per vivere quella più reale dei suoi personaggi. Un bel pomeriggio da ricordare. 18 Cultura e-mail: [email protected] In occasione della sesta edizione del Querceto International Piano Festival & Masterclasses Musicisti di fama internazionale al Castello Ginori di Querceto L’Accademia Libera Natura e Cultura di Querceto – Montecatini Val di Cecina, organizza la sesta edizione 2012 del “Querceto International Piano Festival & Masterclasses” presso la bellissima location del Castello Ginori di Querceto. Abbiamo incontrato Elena Capone addetta dell’ufficio stampa della Associazione che ci ha ribadito “Una manifestazione oramai stabile, ma che si rinnova ogni anno, attraverso importanti sinergie internazionali, come conferma il direttore artistico Paolo Francese, sottolineando l’importanza della componente formativa delle Masterclasses in una manifestazione improntata alla valorizzazione dei giovani anche, e soprattutto, attraverso l’incontro con i grandi artisti, maestri consolidati sulla scena internazionale”. L’iniziativa è patrocinata dalla Provincia di Pisa, dal Comune di Montecatini VC e dalla Camera di Commercio di Pisa, la rassegna, che coniuga spettacolo, degustazioni ed alta formazione, prevede come di consueto, l’introduzione di ogni concerto con un banchetto di degustazione dei pregiati vini della Cantina Marchesi Ginori Lisci. Quest’anno, il palcoscenico internazionale dei concerti-evento e dell’alta formazione composizioni immortali e contemporanee è dedicato al pianoforte ed alla grande classica. Nelle “stanze” riscoperte di un antichissimo castello, saranno protagonisti paesi come l’America Latina, Stati Uniti, Italia. Gli artisti musicisti di fama mondiale ed i giovanissimi talenti dalle più prestigiose scuole europee, saliranno sul palco della sesta edizione 2012 del Festival Pianistico internazionale, dal 15 luglio al 2 agosto. Fra la natura sovrana e l’eco potente della storia, attraverso lo spazio acustico dell’antica sala “Il Granaione”, dalla gentile messa a disposizione dei proprietari Mar- Il magnifico Castello Ginori a Querceto chesi Ginori Lisci, la musica classica immortale e quella contemporanea si interfacciano nell’appuntamento annuo con i concerti-evento della rassegna, dotata anche di prestigiose Masterclasses interne in pianoforte, chitarra, flauto e violino, diretta da Paolo Francese ed organizzata da Accademia Libera Natura e Cultura (Associazione Marco Polo), in collaborazione con l’Azienda Vinicola Marchesi Ginori Lisci. Di seguito, la Dottoressa Capone ci illustra gli appuntamenti: Domenica 15 luglio, ore 21, il concerto di apertura con il pianista italiano Alessandro Gagliardi in un concerto che esordisce con le “Polacche” di Fryderyk Chopin: “Polacca in Do diesis minore op. 26 n° 1”; Polacca in La maggiore op. 40 n° 1; “Militare”e Andante spianato e grande polacca brillante op. 22. A seguire “Inno del fanciullo al suo risveglio” (da “Armonie poetiche e religiose”) e la Rapsodia ungherese n° 12 del rivoluzionario genio ungherese Franz Liszt. Conclusione con i timbri spagnoli di Tre danze fantastiche - Exaltacion, Ensueno, Orgìa - di Joaquín Turina. Giovedì 19 luglio sarà la volta dell’ensemble strumentale dei docenti: il pianoforte di Paolo Francese, insieme alla chitarra di Alberto delle Piane, al flauto di Luigi Bisanti ed al violino di Andrea Bertino. Domenica 22 luglio gli archi incontrano il pianoforte nello spettacolo del Trio statunitense “The InterHarmony Trio” che conta la presenza di Misha Quint al violoncello, di Andrzej Grabiec al violino e con il pianoforte di Svetlana Gorokhovich. In programma: Trio élégiaque No.1 in G Minor di Sergei Rachmaninoff; Prolitheus Suite for Piano, Violin and Cello di Tommy Fortmann; Piano Trio in A Minor, Op. 50 di P.I. Tchaikovsky. Seguiranno i concerti Premio dei migliori allievi delle Master (2627 luglio) e domenica 29, l’arpa e pianoforte del “Duo Sinestesia”, rispettivamente con Alessandra Ziveri e Raffaella Zagni. Formazione inedita che richiede grande abilità per armonizzare “i suoni di pianoforte ed arpa” che si rincorrono “vicendevolmente tra corde e tasti, tra accordi ed arpeggi, tra scale e glissati”, attraverso un repertorio che si muove dalla seconda metà del ‘700 fino ai primi del ‘900. In esecuzione al castello, opere di: F.J. Naderman, “Duo op 25”; P. Bazelaire, Fantasiestuck Op. 87; M. Ravel, Introduction et Allegro; C. Debussy, Danse Sacrée et Danse Profane e J. Thomas, Carmen Fantasy. Con la performance che ritorna al piano solo sovrano con il carismatico performer messicano Rodolfo Ritter Arenas, giovedì 2 agosto, il Querceto Festival saluta il pubblico. Un concerto conclusivo dal programma vasto, con contrappunti di musiche antiche: il Prelude and Fugue on theme by Haendel di M. M. Ponce; - Concerto for oboe in D minor BWV.974 di A. Marcello J.S Bach; Prelude and Fugue in C Major di G. Enescu; D.Buxtehude - S. Prokofiev Prelude and Fugue for organ in d minor; M. M. Ponce Introduction, Prelude and Fugue on a theme by Bach; Fantasie and Fugue on B.A.C.H di F. Liszt; J.S. Bach-F. Busoni., Prelude and Fugue in D major for organ BWV.532. Non c’è che dire, un appuntamento imperdibile. Inizio spettacoli Querceto International Piano Festival: ore 21. Ingresso: 15 E. – prenotazione richiesta ai concerti, contattando i recapiti: +39 333 6405250, +39 329 8826391, [email protected], www.association-marcopolo.org. Maurizio Piccirillo periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Cultura 19 77 Quel gran genio di Charles Chaplin… di Matteo Pieracci Se ci chiedessero poche parole per definire Charles Chaplin, potremmo descriverlo così: “riusciva a parlare, pur restando in silenzio..”. Saranno state forse quelle grandi scarpe un po’ bucate, lo sguardo perennemente malinconico dell’eterno innamorato, o le farse ai danni dei potenti in una sorta di lotta infinita contro le ingiustizie sociali. Un artista talmente poliedrico e camaleontico da riuscire a passare dal cinema muto al sonoro senza veder diminuire la propria notorietà. Certo, gli inizi furono in quel cine- Scali del Corso 11 - Livorno Tel. 058686211000 - Fax 058686210000 ma muto che lo ricorda ancora nei panni del timido e disadatto Charlot. Nel 1915 Chaplin interpretò e dette vita al personaggio del “vagabondo” Charlot, un omino, quasi una macchietta, dai pantaloni larghi, la bombetta, il bastone e le grandi scarpe che amava prendersi gioco della società, smascherandone le ipocrisie e le ingiustizie. Si contano poco più di cinquanta interpretazioni nelle vesti di Charlot, da giornalista spiantato a boxeur fifone, fino a finto dentista senza niente togliere alle altre apparizioni cinematografiche. Se in parte la bravura mimica era innata, altresì aver lavorato in ambiente circense fu per Chaplin un incentivo al perfezionamento della propria arte attoriale. I film di Chaplin che rimangono nell’immaginario collettivo sono molti, al punto che non basterebbe una rivista intera per raccontarli tutti. “La febbre dell’oro” (1925) è fra i capolavori del cinema (disponibile in versione muta o sonoro), un cenno storico alla dura corsa all’oro legata al mito americano della frontiera. Mito americano che in tal caso è raccontato attraverso le bizzarre avventure del vagabondo cercatore interpretato da Chaplin. La pellicola più apprezzata dalla critica sarà però “Luci della città” del 1931, di cui è impossibile non ricordare l’incontro di boxe del protagonista Charlot e le costanti disavventure sentimentali e non del personaggio dalle grosse scarpe. Nel 36’ in “Tempi moderni” vi è il rimando ad una società civile che attraverso l’industrializzazione ha sostituito il pensiero umano con l’alienazione indotta dai meccanicismi della fabbrica. Parte della critica vide (e vede..) nel film accenni al marxismo. Marxismo o no, è comunque un film da amare per il coraggio con cui racconta la società senza mai perdere il giusto humour. Solo Chaplin nel 1940 poteva interpretare Hitler ne “Il grande dittatore”, riuscendo proprio negli anni del conflitto più atroce della storia mondiale ad imprimere una valenza caricaturale al dittatore tedesco. La satira sociale viene ripresentata nel 1947 in “Monsieur Verdoux”, di cui ricordo una delle più belle frasi del cinema: “Un omicidio è delinquenza, un milione è eroismo. Il numero legalizza, mio caro amico”. Una stoccata contro gli eserciti e gli Stati in guerra, contro i bigotti e i colpevolisti. Uno degli ultimi capolavori fu “Luci della ribalta” (1952), un inno romantico ma disincantato, di cui si ricorda uno strepitoso duetto Chaplin-Keaton. Successivamente ci fu l’avvento del maccartismo e la conseguente dipartita per l’Europa dello “scomodo” genio Chaplin. Ma questa è un’altra storia che il cinema e la vita in generale non avrebbero mai voluto raccontare. 20 sponsor 11 e-mail: [email protected] SEDE e OFFICINA: Rosignano Solvay Via dell’Industria - Tel. 05867675500 - Fax 0586792299 Loc. Cotone, 75 - Rosignano Solvay Tel/Fax 0586.792464 dei F.lli Costantini s.n.c. Manutenzione impianti industriali Via della Villana 160 - Tel. 0586/793768 - Fax 0586/792998 R O S I G N AN O S O L VAY GUIDI Soc. SECOS srl Costruzioni Edili e Industriali Via Modigliani, 21 - Rosignano Solvay Tel. 0586.760153 - Fax 0586.760414 COSTRUZIONI EDILI GEOM. LUONGO ANTONIO Via Risiera San Saba 19 - Castiglioncello (LI) Tel. 0586.764080 - Cell. 347.7683628 ETRURIA NORD Soc. Coop a rr.l. .l. Imballaggio industriale - Trasporti - Facchinaggio - Servizi Piazza Monte alla Rena, 5 - Rosignano Solvay Tel. 0586.793288 - Fax 0586.793304 Erogazione del servizio di manutenzione di aree verdi S.C.R.L. Via della Repubblica 118 ROSIGNANO SOLVAY Tel. 0586/794962 - Fax 0586/764026 e-mail: [email protected] Recupero e vendita materiali derivanti da demolizioni costruzioni in generale Via Mare Adriatico 33 - tel. 0586759025, fax 0586019051 - Castiglioncello www.panicucci.it [email protected] Rosignano Solvay Via Guido Rossa 64 Tel. 0586.790597 Fax 0586.790696 [email protected] www.tecnogasket.com Di Gabbia A. & Figlio SRL COSTRUZIONI - stradali - fognature - acquedotti PRODUZIONE - emulsioni bituminose - conglomerati bituminosi MEZZI PROPRI Sede Legale Uffici, Impianto: Via dello Struggino 24, Tel. 0586/428121 Livorno (loc. Picchianti) e-mail: [email protected] www.soaquadrifoglio.it [email protected] L’attestazione. Più conveniente, più edificante O.M.P. S.r.l. ROSIGNANO SOL VAY SOLV Via G. Rossa 24 Tel. 0586.791174 Fax. 0586.791173 E.mail: [email protected] (LTI group) Via della Villana 154 - Rosignano M.mo (LI) Tel. 0586 769092 Fax 0586 766894 www.elestarimpianti.it - [email protected] Attualità periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 21 IL MUSEO DELLE MINIERE DI MONTECATINI VAL DI CECINA Il sito minerario di Caporciano di Letizia Villani Montecatini Val di Cecina è conosciuto in particolar modo per la sua miniera di rame sfruttata sino alla seconda metà dell’800. Oggi il sito minerario di Caporciano A “In disp rte” Personale di Vincenzo Greco alla Galleria “In Villa” di Castiglioncello (LI) dal 28 luglio al 12 agosto 2012 è stato ristrutturato, messo in sicurezza ed aperto al pubblico: al piano terra della miniera è possibile visitare una sezione espositiva dedicata all’attività estrattiva ed alle gallerie, al piano superiore invece, è possibile vedere i vecchi uffici tecnici ed amministrativi del complesso industriale. All’interno dello stesso edificio si trova, inoltre, l’accesso alle gallerie con le diverse tipologie di sostegno ancora intatte ed possibile visitarne un tratto. Pozzo Alfredo, pozzo di estrazione del minerale rame, è ugualmente visitabile è situato l’interno di una torre dove è conservato il materiale di eduzione, la caratteristica più singolare di questa struttura è rappresentata oltre che dagli enormi ingranaggi metallici anche dal meccanismo del sollevamento originale, prevalentemente in legno e quindi sarà interessante capire come funzionava. Esiste presso questa struttura anche la possibilità di prenotare un laboratorio didattico nato per i bambini che fa conoscere le dinamiche della miniera giocando. Nel centro storico del paese, nel trecentesco Palazzo Pretorio, è stato allestito il Museo delle Miniere dove si possono vedere una ricchissima gamma di risorse del sottosuolo che sin dall’antichità sono state estratte in val di Cecina come il rame, salgemma, alabastro, la lignite, il calcedonio e molte altre, vi è anche un laboratorio multimediale situato al piano terra dove è possibile consultare materiale storico e documentario.. Vengono inoltre svolte visite guidate dell’intero sito dal mercoledì alla domenica dalle ore 15 alle ore 18. 22 11 Attualità e-mail: [email protected] Due dinamiche realtà della nostra Provincia Le aziende Petra e Tua Rita di Massimo Cappelli Le due tenute di Petra e Tua Rita nella Val di Cornia, vicine a Suvereto, costituiscono, pur nella differenza di dimensioni, due esempi di grande capacità imprenditoriale. La bellissima cantina di Petra è unica. Al visitatore appare in lontananza come un ultramoderno castello che si erge con la sua torre centrale sulla collina di S.Lorenzo Alto, circondato dalle vigne che arrivano a coprire parzialmente la struttura, in una scenografia da togliere il fiato. Opera del celebre architetto elvetico Mario Botta non è solo bella a vedersi,ma costituisce un esempio di organizzazione e razionalizzazione della lavorazione del vino dove tutto è sapientemente curato, dalla raccolta delle diverse uve,alla loro lavorazione sino all’affinamento ed invecchiamento nelle gallerie scavate nella roccia sotto la vigna. Vino di punta il Petra ,altri vini eccellenti l’Alto, il Potenti, il Quercegobbe, sino all’ultimo nato destinato al grande consumo, ma comunque di buona qualità, lo Zingari. Proprietari della tenuta la famiglia Moretti giunta in Toscana dal bresciano. Vittorio Moretti,titolare delle industrie La tenuta di Petra Moretti, specializzate nella costruzione di prefabbricati industriali e componenti in legno lamellare, già si era cimentato con successo nella produzione di vino, sua la famosa tenuta Bellavista in Franciacorta con una produzione tra le più importanti e rinomate della zona. Il gruppo Moretti riunisce nella holding Terra Moretti bel 11 aziende che comprendono le Costruzioni Industriali,le cantine di Petra e Bellavista, altre due tenute: Contadi Castaldi anche questa in Franciacorta e La Badiola nella ma- remma toscana,i cantieri nautici Maxi Dolphin e i resort de l’Albereta in Franciacorta e l’Andana in maremma. Come si vede una presenza importante nella nostra Provincia e in Toscana dove sono stati effettuati rilevanti investimenti esempio della imprenditorialità che ha reso importante il nostro Paese nel mondo. Se parliamo di Tua Rita ci troviamo in un contesto dimensionale diverso. Una tenuta familiare,una delle prime della Val di Cornia,nata nel 1984 per iniziativa di Rita Tua e Virgilio Bisti che inizia la commercializzazione dei propri vini tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90. Caratteristica di questa azienda la ricerca continua della qualità favorita da un eccezionale terroir. Ecco allora che i vini prodotti da questa azienda raggiungono le vette della eccellenza italiana ed internazionale. Il Redigaffi è considerato un merlot tra i migliori del mondo, il Syrah un vino eccezionale. Vini citati con punteggi altissimi dalla prestigiosa rivista Wine Spectator, in competizione nelle aste internazionali con i più rinomati vini francesi. Due esempi diversi di imprenditorialità, due diverse dimensioni, due positive storie di aziende presenti nella nostra Provincia da conoscere e valorizzare. periodico online www.circoloilcentro-livorno.it Attualità 19 23 Giorgio Niccolai ancora in campo Giorgio Niccolai, uno tra gli assistenti più bravi del nostro campionato, ha avuto la deroga. Il collaboratore di linea potrà scendere in campo anche il prossimo anno nonostante il raggiungimento dei limiti di età. Su proposta del designatore di Serie A Stefano Braschi, la redoga è stata accolta e ratificata dal presidente dell’AIA Marcello Nicchi. Per Niccolai, che rappresenta una garanzia non solo in campo nazionale ma anche in quello internazione, si tratta dell’11° anno di attività, festeggiati quest’anno con il raggiungimento del traguardo delle 150 gare nella massima serie A Giorgio - che tiene alto il nome della Livorno sportiva - i complimenti di tutta la redazione. CENTRO PER L’ARTE DIEGO MARTELLI | GALLERIA LA VIRGOLA 14 LUGLIO 2012 | 12 AGOSTO 2012 Castiglioncello ospita la mostra personale di Guido Scarabottolo dedicata alle immagini realizzate per le copertine dei libri. Guido Scarabottolo, classe 1947, è attivo da tempo come illustratore e grafico. Oggi è un artista assai noto non solo agli addetti ai lavori, ma anche al grande pubblico grazie alle copertine delle edizioni Guanda. La mostra, curata dall’associazione Tapirulan e composta da circa 70 opere, sarà inaugurata - alla presenza dell’artista - venerdì 13 Luglio alle ore 18:00 presso la Limonaia nel parco del castello Pasquini. ORARI DI APERTURA: Centro per l’arte Diego Martelli - piazza della Vittoria, 1 Castiglioncello (LI) da martedì a domenica dalle 17 alle 24. Chiusa lunedì. Ingresso libero. Vieni alla CISL troverai Cortesia, Competenza, Convenienza I nostri servizi: Fiscali, RED, ISEE, Successioni, Vertenze e cause di lavoro, Colf e Badanti, Permessi di soggiorno, Pensioni, Infortuni, Affitti, Tutela Consumatori. Per ogni esigenza rivolgiti con fiducia alle sedi della CISL Per informazioni degli orari telefona alla UST-CISL Livorno n° 0586-899732 Servizi s.r.l. Via del Tempio 8 - Livorno Tel. 0586/1868747 - e-mail: [email protected] Aepis Servizi Srl in collaborazione con Aepis, Associazione Europea Professionisti e Impresa per la Sicurezza, fornisce a coloro che si associano, tutti quei servizi necessari ad una corretta gestione aziendale ai sensi del Decreto 81/08 – Testo Unico per la Sicurezza e Salute nei luoghi di lavoro. Ha come fine ultimo quello di dare maggior attenzione e importanza a tutto ciò che riguarda la sicurezza e il miglioramento di essa. · Auditing gratuito per la valutazione fattori di rischio · Stesura Documento Valutazione dei Rischi · Stesura del Piano di emergenza · Servizi Tecnici (misurazione Rumore, Vibrazioni, Polveri, Rischio Chimico) · Assistenza Ispezione da parte degli Enti preposti · Assistenza Legale specialistica · Serivizio RSPP esterno · Formazione RSPP ed RLS con valore legale su tutto il territorio nazionale · Formazione Primo Soccorso ed Antincendio Formazione Specialistica (Lavori in Quota, Spazi Confinati, Lavori su Fune, Autoprotezione Acquatica, Amianto, Carrellisti, Evacuazione Disabili)