94° Stagione Concertistica 2015/2016
Giovedì 3 marzo 2016
Teatro Sperimentale, ore 21.00
Mendelssohn Experience
ROBERTO PROSSEDA
Pianoforte
GABRIELE PIERANUNZI
Violino
FRANCESCO FIORE
Viola
SHANA DOWNES
Violoncello
60121 ANCONA, Via degli Aranci 2 tel. e fax 071/2070119 www.amicimusica.an.it [email protected] P. IVA 00733590426
PROGRAMMA
FELIX MENDELSSOHN BARTHOLDY (Amburgo, 1809 – Lipsia, 1847)
Quartetto n. 1 in do minore op.1, MWV Q11 (1822), per pianoforte, violino, viola e violoncello
Allegro vivace
Adagio
Scherzo: Presto
Allegro moderato
Tre Lieder ohne Worte (Romanze senza parole), trascrizione per viola e pianoforte
Variations Serieuses per pianoforte
Tema (Andante sostenuto) con diciassette variazioni
******
Trio in re minore n.1, op.49, per pianoforte, violino e violoncello
Molto allegro ed agitato
Andante con moto tranquillo
Scherzo: leggiero e vivace
Finale. Allegro assai appassionato
Note al programma
FELIX MENDELSSOHN BARTHOLDY, O IL ROMANTICISMO FELICE*
Quartetto n. 1 in do minore MWV Q11 per pianoforte, violino, viola e
violoncello op. 1
Genesi. Tra i tredici e i quindici anni d’età Mendelssohn compone quattro quartetti per pianoforte.
Tra il primo in do minore, dell’ottobre 1822 e dedicato al principe Anton Radziwill, e il secondo in
fa minore, scritto tra novembre e dicembre 1823, passa poco più di un anno. Ma, mentre il primo
quartetto rimane sepolto nella casa di famiglia fino a ben dopo la morte del compositore nel 1847,
gli altri tre sono i primi pezzi che Mendelssohn pubblica con il numero di opus 1, 2 e 3.
Struttura. Nonostante la spedita familiarità con gli strumenti a corda, l’attenzione è qui ancora
rivolta perlopiù al pianoforte. Nel primo movimento, Allegro vivace, le idee tematiche esposte dagli
archi sono più brevi, in una o due misure, indipendenti tra loro e talvolta procedono a imitazione.
Invece il piano “improvvisa” lungo l’ampiezza dell’intera tastiera: clima energico, con vigorose
azioni cromatiche discendenti.
Ancora il pianista è protagonista nel secondo movimento, Adagio, fino a quando il violino si unisce
alla tastiera in ampi abbellimenti.
Nella forma con da capo in tre parti arriva lo Scherzo (Presto). Quindi il finale, Allegro moderato,
dominato dal piano tanto da sembrare quasi un movimento di concerto solistico.
Ricezione. Considerata la giovane età dell’autore, questo Quartetto è innegabilmente un pezzo di
bravura. Come abbiamo già scritto in una precedente occasione, la prova che un compositore
affronta quando si accinge a scrivere un quartetto per pianoforte e archi è quella dell’equilibrio tra
le parti. E conoscendo di certo i quartetti per pianoforte di Mozart e Beethoven, al giovanissimo
Mendelssohn deve essere sembrata una sfida degna di essere raccolta. Seppure in questi suoi primi
quartetti il predominio virtuosistico spetti spesso al pianista, gli archi hanno forse meno occasioni di
primeggiare, ma quelle occasioni portano a volte il reale peso tematico dell’intero pezzo.
Annus mirabilis. Nel 1822 Manzoni scrive gli Inni sacri, Leopardi l’Ultimo canto di Saffo, la
chiesa cattolica toglie i Dialoghi di Galileo dall’indice dei libri proibiti, Young e Champollion
decifrano i geroglifici grazie alla Stele di Rosetta, la pena di morte di Maroncelli e Pellico è
commutata in carcere duro, nasce Henri Murger, autore delle Scene della vita di Bohème cui
Puccini si ispira per La bohème, muore E.A.T. Hoffmann.
Tre Lieder ohne Worte, trascrizione per viola e pianoforte
Genesi. Per violoncello e pianoforte Mendelssohn compone le Variazioni concertanti op. 17 (1829)
e le Sonate in si bemolle maggiore op. 45 (1838) e in re maggiore op. 58 (1841-43) scritte
soprattutto per suo fratello, Paul, notevole violoncellista. Le Variazioni sono l’unica partitura che
porta la dedica ad un familiare. Ultima sua opera per questa formazione, la Romance sans paroles
dédiée à Mlle Lise Cristiani, come si legge sull’autografo non datato, vede probabilmente la luce
nell’ottobre 1845. In quell’anno la giovane musicista francese Elise Chrétien, nome d’arte
italianizzato in Lisa Cristiani, tra le prime violoncelliste in un’epoca in cui il violoncello è ritenuto
uno strumento inappropriato per una donna, si esibisce a Lipsia con grande successo. Morirà di
colera in Russia nel 1853. Non vi è traccia di un’esecuzione in concerto della Romanza, pubblicata
molto tempo dopo la morte di Mendelssohn, nel 1868 da B. Senff a Lipsia.
Struttura. Una collezione di miniature affascinanti e intime, dalla struttura tripartita ABA. Il tema
principale, tenero e onirico, è proposto dal violoncello nella prima parte, mentre il piano crea una
base di accompagnamento senza scosse.
Il clima cambia nella seconda, quando il violoncello si fa caloroso e la tastiera lo incita con i suoi
arpeggi veloci.
La canzone ha il suo “da capo” nella terza parte che riprende la prima ma solo per poco, allorché
interviene la coda che porta a compimento la perfetta pagina musicale.
Ricezione. Il violoncellista messicano Carlos Prieto, descrivendo i Lieder ohne Worte, li definisce
“una composizione raffinata, degna dei più bei pezzi che Mendelssohn abbia mai composto per
questo genere”.
Annus mirabilis. Nel 1845 il Texas entra a far parte degli Stati Uniti, Poe pubblica i Racconti
dell’incubo e del terrore e Il genio della perversione, scrive The thousand-and-second tale of
Sheherazade, La lettera rubata, Quattro chiacchiere con una mummia, nasce Pietro Barilla,
fondatore dell’omonima azienda, muore il compositore Giovanni Simone Mayr.
Variations Serieuses per pianoforte op. 54
Genesi. Nel 1841 Mendelssohn scrive tre serie di variazioni per pianoforte. Tra queste, le
Variations Serieuses sono le uniche pubblicate durante la sua vita. Composte a Lipsia nel giugno di
quell’anno e edite da Mechetti a Vienna l’anno successivo, sono considerate tra le più belle e sono
anche le più eseguite.
Struttura. Il tema solenne iniziale, Andante sostenuto, è un omaggio alla musica per tastiera
barocca come testimonianza dell’ammirazione del compositore verso Johann Sebastian Bach.
Seguono diciassette variazioni della durata di poco più di dieci minuti. La prima evoca
un’Invenzione per clavicembalo di Bach. Poi la trama si infittisce nella seconda, Un poco più
animato, che introduce la terza, Più animato, la cui urgenza ricorda quasi Beethoven. Segue uno
Scherzo in forma di canzone. Le variazioni seguenti sono agili e virtuosistiche o procedono a
canone o ancora si tramutano in canto. L’umore del pezzo è quello annunciato: serio, senza alcuna
traccia dello spirito giocoso che caratterizza molte delle opere più popolari di Mendelssohn. La
pagina culmina in una breve serie di variazioni veloci che d’improvviso lasciano spazio ai tranquilli
accordi conclusivi.
Ricezione. Adagi, fughe, scherzi e canoni si alternano festosamente in una composizione che ha
tutta l’aria di essere un manifesto di idee, di temi e scoperte musicali. Disegnate, previste e
costruite, ma che riescono a mantenere un aspetto fresco e spontaneo.
Annus mirabilis. Nel 1841 la Gran Bretagna occupa Hong Kong, alla Académie Royale de
Musique di Parigi va in scena il balletto Giselle, Dickens scrive The Old Curiosity Shop, Poe The
Murders in the Rue Morgue, Tolstoj Il Vampiro, Kierkegaard pubblica Sul concetto di ironia,
Schumann compone Prima e Quarta Sinfonia, Berlioz Les nuits d’été, nascono Renoir e Dvořák,
muoiono Rolla e William Henry Harrison, presidente degli Stati Uniti solo per un mese.
Trio in re minore n. 1 op. 49 per pianoforte, violino e violoncello
Genesi. Composto a Francoforte nel luglio 1839, la prima del Trio in re minore ha luogo alla
Gewandhaus Saal di Lipsia il 1° febbraio 1840, preceduta da un’esecuzione privata nella residenza
di Robert Schumann a Dresda, il 23 settembre 1839.
Struttura. Il violoncello espone una tranquilla idea tematica in apertura del primo movimento,
Molto allegro e agitato. Tema di cui subito si impossessano violino e pianoforte. Sorge il secondo
tema che intraprende con il primo un dialogo intenso ma cantabile. Nel finale è il piano a prendere
la parola e l’atmosfera si fa luminosa.
Un Lied melodico sembra il secondo movimento, Andante con moto tranquillo. Mentre estro e
fantasia caratterizzano lo Scherzo. Leggero e vivace successivo, in cui i tre strumenti giocano e si
inseguono allegri.
Il Finale. Allegro assai appassionato si presenta in forma-sonata, fino a quando il violoncello canta
la sua appassionata melodia che, accennando al tema iniziale, giunge ad una sorta di rondeau
popolare.
Ricezione. La testimonianza più entusiasta nei confronti di questo lavoro è quella di Schumann, che
ne esegue la prima versione revisionata e che, in un articolo pubblicato sulla «Neue Zeitschrift für
Musik», scrive: «Questo è il trio di un maestro, come quelli di Beethoven in si bemolle e in re e
quello di Franz Schubert in mi bemolle lo erano nel loro tempo».
Annus mirabilis. Nel 1839 Doubleday inventa il baseball, l’Accademia delle scienze francese
consacra la scoperta della fotografia, si inaugura la Napoli-Portici, prima linea ferroviaria italiana,
l’ottico napoletano Raffaele Sacco compone la canzone Te voglio bene assaje, Poe scrive La caduta
della casa degli Usher, Stendhal pubblica La Certosa di Parma, de Balzac il romanzo a puntate Il
curato del villaggio, nasce Cézanne, muore Aloysia Weber, cognata di Mozart.
Anna Cepollaro
10 febbraio 2016
*da Massimo Mila, Breve storia della Musica
ROBERTO PROSSEDA
Roberto Prosseda (Latina, 1975) ha guadagnato una notorietà internazionale in seguito alle sue
incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Felix Mendelssohn, tra cui quella con il Concerto in
mi minore con Riccardo Chailly e la Gewandhaus Orchester. Nel 2013 ha completato, sempre per
Decca, la prima integrale completa della musica pianistica di Mendelssohn in 9 CD.
Ha suonato come solista con la London Philharmonic, la Gewandhaus Orchester, la Filarmonica
della Scala, l‘Orchestra Santa Cecilia di Roma, la New Japan Philharmonic, la Royal Liverpool
Philharmonic, la Moscow State Philharmonic, la Bruxelles Philharmonic, e ha tenuto concerti alla
Wigmore Hall di Londra, alla Philharmonie di Berlino, al Gewandhaus di Lipsia, al Teatro alla
Scala di Milano.
Dodici sue incisioni sono state incluse nei cofanetti “Piano Gold” e “Classic Gold” della Deutsche
Grammophon (2010). Attivo nella promozione della musica italiana del Novecento e
contemporanea, ha inciso l’integrale pianistica di Petrassi, Dallapiccola e Aldo Clementi.
Dal 2011 suona in pubblico anche il piano-pédalier, avendo riscoperto e presentato in prima
esecuzione moderna il Concerto di Charles Gounod per piano-pédalier e orchestra con la
Filarmonica Toscanini di Parma, e che ha rieseguito con i Berliner Symphoniker, la Staatskapelle di
Weimar, l’Orchestra della Radio Svizzera Italiana, la Netherlands Symphony Orchestra, la Lahti
Symphony Orchestra. Nel 2012 ha inciso l'integrale di Gounod per piano-pédalier e orchestra per
l'etichetta Hyperion con l'Orchestra della Radio Svizzera Italiana diretta da Howard Shelley.
Roberto Prosseda è anche attivo come saggista e autore televisivo. Ospite regolare di Radiotre, ha
curato alcune delle “Lezioni di Musica”, dedicate a Mozart, Mendelssohn, Schumann, Chopin. È
autore e coproduttore di tre documentari per RAI Educational, dedicati rispettivamente a
Mendelssohn, Chopin e Liszt, pubblicati in DVD per Euroarts. È autore del volume “Guida
all'ascolto del repertorio pianistico”, in uscita per le Edizioni Curci. È coideatore e coordinatore
artistico della rete di musicisti “Donatori di Musica”, presidente dell'Associazione Mendelssohn
Italia e consulente artistico di Cremona Pianoforte e Cremona Mondomusica.
www.robertoprosseda.com
GABRIELE PIERANUNZI
Per il talento precoce e per le non comuni doti naturali di strumentista e di interprete, Gabriele
Pieranunzi si è imposto presto all’attenzione del pubblico e della critica come uno dei migliori
violinisti della sua generazione.
Tra le numerose affermazioni in concorsi internazionali che hanno caratterizzato il suo ingresso
sulla scena musicale spiccano due premi al Concorso “N. Paganini” di Genova (rispettivamente nel
1988 e 1990) e altri riconoscimenti in competizioni di grande prestigio come “Tibor Varga” di Sion,
il “L. Spohr” di Friburgo, il “R. Romanini” di Brescia, il “G. B. Viotti di Vercelli, il “R. Lipizer” di
Gorizia ed il “Biennale di Vittorio Veneto”.
Diplomatosi a sedici anni, si è poi perfezionato con il Maestro Stefan Gheorghiu. Nel corso della
sua brillante carriera di solista Pieranunzi ha suonato con direttori come Aldo Ceccato, Alun
Francis, Lu Jia, Jeffrey Tate, Piero Bellugi, Mattias Barnet, U. Benedetti Michelangeli, Anton
Nanut, Julian Kovatchev, Nicolas Cleobury, Gianandrea Noseda, e ha collaborato, in ambito
cameristico, con Boris Belkin, Bruno Canino, Alfons Kontarskij, Rocco Filippini, Franco Petracchi,
Nelson Goerner, Alain Meunier, Laura de Fusco, Rainer Kussmaul.
Invitato più volte dal Comune di Genova a suonare il famoso Guarneri del Gesù “Il Cannone”,
appartenuto a N. Paganini, è ospite regolare delle più importanti istituzioni concertistiche italiane
come Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Accademia Chigiana di Siena, Teatro Regio di Torino,
Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra Sinfonica “Verdi” di Milano, Teatro Comunale di
Bologna, Teatro di San Carlo di Napoli (suonando sotto la bacchetta del M° J. Tate il Concerto di
K. Weill e la Tzigane di Ravel), Festival dei Due Mondi di Spoleto, Settimane Internazionali di
Musica da Camera a Villa Pignatelli di Napoli e Settimane Musicali di Stresa nell’ambito delle
quali, nel 2000, ha eseguito l’integrale delle sonate per violino e pianoforte di Beethoven. È inoltre
ospite di istituzioni estere quali Herculeesaal di Monaco di Baviera, Baden Baden Philarmonie, Rtsi
di Lugano, Festival Bemus di Belgrado, Filarmonica G. Enescu di Bucarest, Wigmore Hall di
Londra (Canino and friends), City of Birmingham Symphony Orchestra (Paganini, Concerto n. 2
“La Campanella”, dir. G. Noseda), Bournemouth Symphony Orchestra (Paganini, Concerto n. 1),
Franz Liszt Chamber Orchestra di Budapest, Malmoe Symfony Orchestra (Beethoven, Concerto per
violino, dir. G. Noseda), Opera City Hall di Tokyo. Nel 2002 ha effettuato una tournée in Sud
America nel corso della quale ha suonato tra l’altro a Buenos Aires (Teatro Colisseum).
Dal 2004, con incarico conferitogli per chiara fama, è Primo Violino di spalla dell’Orchestra del
Teatro di San Carlo di Napoli.
Raffinato interprete di musica da camera, Pieranunzi ha al suo attivo su CD:
 L’integrale dei Quartetti per pianoforte ed archi di Gabriel Fauré con il pianista Maurizio
Baglini (allegato al numero di Febbraio 2006 della rivista italiana “Amadeus”);
 I Quintetti per clarinetto ed archi di Mozart e Brahms con il clarinettista A. Carbonare
(allegato al numero di aprile 2007 della rivista italiana “Amadeus”);
 Il primo volume dei Quartetti per pianoforte ed archi di Mendelssohn con Roberto Prosseda
al pianoforte (Decca/Universal) “Early Chamber Works”.
E’ stato recentemente pubblicato, per l’etichetta “Concerto”, un CD registrato dal vivo al Teatro
San Carlo di Napoli comprendente il Concerto di Kurt Weill per violino e fiati con la direzione di J.
Tate e due brani per violino, pianoforte e clarinetto con A. Carbonare ed E. Pieranunzi, L’Histoire
du soldat di Stravinsky e la Suite Concertante di Milhaud.
E’ di imminente pubblicazione il secondo volume dell’integrale dei Quartetti per pianoforte ed
archi di Mendelssohn con Roberto Prosseda al pianoforte (Decca/Universal).
FRANCESCO FIORE
Francesco Fiore, nato a Roma, ha compiuto i suoi studi presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma,
sotto la guida dei maestri Lina Lama e Massimo Paris. Si è successivamente perfezionato con il
Maestro Bruno Giuranna presso la fondazione W. Stauffer di Cremona.
Vincitore di numerosi premi si è presto imposto come uno dei musicisti più interessanti dell’ultima
generazione, intraprendendo una intensa attività concertistica quale ospite regolare delle più
prestigiose Associazioni e Festival italiani: Roma, Accademia Nazionale di S. Cecilia, Istituzione
Universitaria dei Concerti, Accademia Filarmonica; Milano, Società del Quartetto, Serate Musicali;
Torino, Unione Musicale; Accademia Chigiana di Siena; Spoleto, Festival dei Due Mondi; Festival
di Brescia e Bergamo; Settimane Musicali di Stresa; Bologna, Musica Insieme; Firenze, Venezia,
Verona, Palermo, Padova e Perugia, Amici della Musica; G.O.G. di Genova; Vicenza e Vercelli,
Società del Quartetto; Festival delle Nazioni di Città di Castello; Vicenza, Settimana musicale del
Teatro Olimpico; Napoli, Settimane Internazionali di Villa Pignatelli, Teatro S. Carlo e Ass.
Scarlatti; Festival Pontino di Sermoneta; Estate Musicale sul Garda; Bemus di Belgrado, settimo
Festival Internazionale di Cartagena. La sua attività solistica e cameristica lo ha portato a
collaborare con artisti come Salvatore Accardo, Boris Belkin (con i quali ha eseguito numerose
volte la “Sinfonia Concertante” di W. A. Mozart), Uto Ughi, Pierre Amoyal, Renata Scotto, Bruno
Canino, Alfons Kontarskij, Alexander Mazdar, Michele Campanella, Andrea Lucchesini, Rocco
Filippini, Alain Meunier, Bruno Giuranna, Franco Petracchi, Gabriele Pieranunzi, Rainer Kussmaul,
Pavel Vernikov, David Lively.
E’ membro del Quartetto Accardo, con il quale ha recentemente riscosso vivissimi consensi di
critica e pubblico con la prima esecuzione assoluta del Quartetto n. 5 di F. Vacchi, presso la Società
del Quartetto di Milano.
Ha inciso numerosi CD per RCA, ASV, FONIT CETRA, FONÉ e MUSIKSTRASSE. Per
quest’ultima ha realizzato la prima incisione mondiale del Quartetto di Mercadante per viola solista
ed archi, brano del quale aveva effettuato la prima esecuzione moderna al San Carlo di Napoli. Nel
febbraio 2006 e nell’aprile 2007 sono stati pubblicati dalla rivista Amadeus due CD con l’integrale
dei Quartetti con pianoforte di G. Fauré e con i Quintetti con clarinetto di Mozart e Brahms.
I recenti CD DECCA comprendenti l’integrale delle composizioni cameristiche giovanili di
Mendelsshon, realizzati da G. Pieranunzi, F. Fiore, S. Downes, G. Geminiani assieme al pianista R.
Prosseda, hanno ottenuto i più lusinghieri riconoscimenti sulle principali riviste specializzate
italiane ed internazionali.
Ha partecipato alla registrazione televisiva di due Quartetti di L. Boccherini assieme al maestro
Salvatore Accardo, suonando la celebre viola Stradivari custodita presso il Palazzo Reale di
Madrid, per un programma realizzato dalla NHK di Tokio, dedicato all’unico quartetto di strumenti
Stradivari esistente al mondo.
Dal 1991 è prima viola dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma: il medesimo ruolo ha
ricoperto anche presso l’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano, presso l’Orchestra
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, presso l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di
Torino e, invitato da Salvatore Accardo, nell’Orchestra da Camera Italiana.
Nel quadro dei Corsi Superiori Biennali è stato docente presso vari Conservatori (Santa Cecilia di
Roma, Latina, Fermo, ecc.). Attualmente è titolare di viola e musica da camera presso l’Istituto
“Monteverdi” di Cremona.
Suona una viola Joseph Hill, Londra 1774, ed una viola d’amore Raffaele Fiorini, Bologna 1894.
SHANA DOWNES
Lodata dalla critica in Europa ed nel Nord America, riconosciuta come un’eccellente solista e
camerista, la violoncellista americana Shana Downes ha iniziato ad affascinare le platee fin da
bambina. Intraprende gli studi musicali, sia con il violoncello che con il pianoforte, all’età di 4 anni
a San Francisco, sua città natale. Un anno più tardi ha l’occasione di suonare per il maestro
Rostropovich, il quale, entusiasta del suo talento, la incoraggia a proseguire gli studi di violoncello.
Debutta quattordicenne come violoncello solista alla San Francisco’s Davies Symphony Hall, quale
vincitrice del concorso San Francisco Symphony Pepsi-Cola Young Musician’s Award. Nel 1988
riceve il premio della “United States National Foundation for the Arts”, al quale hanno fatto seguito
numerosissimi premi in concorsi internazionali quali l’“A.R.D. Musikwettbewerb” di Monaco di
Baviera, il “Maria Canals” di Barcellona, il “Vittorio Gui”, il Concorso di Trapani ed il “Premio
Trio di Trieste” in Italia, nonché il premio per la musica da camera al Concorso Rostropovich di
Parigi. Shana Downes si esibisce nelle sale da concerto più famose al mondo, come la Queen
Elizabeth Hall a Londra, il Concertgebouw ad Amsterdam, il Musikverein a Vienna, la Salle
Gaveau a Parigi, la Sala Verdi a Milano e il Teatro Coliseo di Buenos Aires. La sua partecipazione
a Festival Internazionali come il Pablo Casals, lo Schleswig-Holstein, Verbier, la Corinthischer
Sommer, l’Hindemith Foundation in Svizzera, l’Accademia Musicale Chigiana, il Festival di Riva
del Garda, le Settimane di Musica d’Insieme a Napoli, il Festival di Musica di Asolo, il Festival dei
Due Mondi di Spoleto e il Festival di Tanglewood negli Stati Uniti ha favorito collaborazioni con
colleghi eccellenti, quali V. Repin, P. Vernikov, M. Quarta, R. Kussmaul, D. Kashimoto, Itamar
Golan, B. Giuranna, F. Petracchi, A. Meunier, C. Ivaldi, A. Carbonare, M. Bagliniù; suona inoltre
regolarmente in duo con la sorella pianista, Avi Downes. Numerose le incisioni come primo
violoncello dell'Orchestra Verdi di Milano (direttore Chailly, per la Decca), in Quartetto con
pianoforte (cd distribuito da Amadeus) e in duo con Avi (cd per il “Premio Trio di Trieste” e per
Assicurazioni Generali-Roma).
La presentazione del CD di Quartetti di G. Faurè, inciso per la Decca, la porta in tournée, nella
stagione 2014/2015, in Italia e in Europa (Madrid, Varsavia, Tirana), in quartetto con il pianista
Roberto Prosseda, il violinista Gabriele Pieranunzi e il violista Francesco Fiore, con cui collabora
da anni.
Da qualche anno si è stabilita in Italia con la sua famiglia e, più precisamente, a Milano, dove ha
modo di vivere anche l’altra sua grande passione, quella per l’Interior Design.
***
ABBONAMENTI:
Concerto compreso nell’abbonamento alla Stagione 2015/2016 degli Amici della Musica
BIGLIETTI
INTERI: € 22.00
RIDOTTI: € 13.50
(Riservato a: Palchettisti, Amici delle Muse, ARCI, UNITRE, studenti universitari, giovani da 19 a 26
anni, invalidi e disabili – un biglietto omaggio per l’accompagnatore)
RIDOTTI EXTRA: € 4.00
(Gruppi di allievi di Scuole Medie Inferiori e Superiori; bambini e ragazzi fino a 19 anni)
Ingresso gratuito riservato a n. 10 studenti dell’Università Politecnica delle Marche: per ritirare il
biglietto gratuito, presentarsi muniti di libretto universitario presso la biglietteria del Teatro delle Muse
nel giorno del concerto, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
BIGLIETTERIA:
Tel. 071 52525 – Fax 071 52622
[email protected]
PER INFO:
Società Amici della Musica “Guido Michelli”
Via degli Aranci, 2
Tel. – fax: 071/2070119 (Lun. – ven. 9.30 - 16.30)
[email protected]
www.amicimusica.an.it
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