94° Stagione Concertistica 2015/2016 Giovedì 3 marzo 2016 Teatro Sperimentale, ore 21.00 Mendelssohn Experience ROBERTO PROSSEDA Pianoforte GABRIELE PIERANUNZI Violino FRANCESCO FIORE Viola SHANA DOWNES Violoncello 60121 ANCONA, Via degli Aranci 2 tel. e fax 071/2070119 www.amicimusica.an.it [email protected] P. IVA 00733590426 PROGRAMMA FELIX MENDELSSOHN BARTHOLDY (Amburgo, 1809 – Lipsia, 1847) Quartetto n. 1 in do minore op.1, MWV Q11 (1822), per pianoforte, violino, viola e violoncello Allegro vivace Adagio Scherzo: Presto Allegro moderato Tre Lieder ohne Worte (Romanze senza parole), trascrizione per viola e pianoforte Variations Serieuses per pianoforte Tema (Andante sostenuto) con diciassette variazioni ****** Trio in re minore n.1, op.49, per pianoforte, violino e violoncello Molto allegro ed agitato Andante con moto tranquillo Scherzo: leggiero e vivace Finale. Allegro assai appassionato Note al programma FELIX MENDELSSOHN BARTHOLDY, O IL ROMANTICISMO FELICE* Quartetto n. 1 in do minore MWV Q11 per pianoforte, violino, viola e violoncello op. 1 Genesi. Tra i tredici e i quindici anni d’età Mendelssohn compone quattro quartetti per pianoforte. Tra il primo in do minore, dell’ottobre 1822 e dedicato al principe Anton Radziwill, e il secondo in fa minore, scritto tra novembre e dicembre 1823, passa poco più di un anno. Ma, mentre il primo quartetto rimane sepolto nella casa di famiglia fino a ben dopo la morte del compositore nel 1847, gli altri tre sono i primi pezzi che Mendelssohn pubblica con il numero di opus 1, 2 e 3. Struttura. Nonostante la spedita familiarità con gli strumenti a corda, l’attenzione è qui ancora rivolta perlopiù al pianoforte. Nel primo movimento, Allegro vivace, le idee tematiche esposte dagli archi sono più brevi, in una o due misure, indipendenti tra loro e talvolta procedono a imitazione. Invece il piano “improvvisa” lungo l’ampiezza dell’intera tastiera: clima energico, con vigorose azioni cromatiche discendenti. Ancora il pianista è protagonista nel secondo movimento, Adagio, fino a quando il violino si unisce alla tastiera in ampi abbellimenti. Nella forma con da capo in tre parti arriva lo Scherzo (Presto). Quindi il finale, Allegro moderato, dominato dal piano tanto da sembrare quasi un movimento di concerto solistico. Ricezione. Considerata la giovane età dell’autore, questo Quartetto è innegabilmente un pezzo di bravura. Come abbiamo già scritto in una precedente occasione, la prova che un compositore affronta quando si accinge a scrivere un quartetto per pianoforte e archi è quella dell’equilibrio tra le parti. E conoscendo di certo i quartetti per pianoforte di Mozart e Beethoven, al giovanissimo Mendelssohn deve essere sembrata una sfida degna di essere raccolta. Seppure in questi suoi primi quartetti il predominio virtuosistico spetti spesso al pianista, gli archi hanno forse meno occasioni di primeggiare, ma quelle occasioni portano a volte il reale peso tematico dell’intero pezzo. Annus mirabilis. Nel 1822 Manzoni scrive gli Inni sacri, Leopardi l’Ultimo canto di Saffo, la chiesa cattolica toglie i Dialoghi di Galileo dall’indice dei libri proibiti, Young e Champollion decifrano i geroglifici grazie alla Stele di Rosetta, la pena di morte di Maroncelli e Pellico è commutata in carcere duro, nasce Henri Murger, autore delle Scene della vita di Bohème cui Puccini si ispira per La bohème, muore E.A.T. Hoffmann. Tre Lieder ohne Worte, trascrizione per viola e pianoforte Genesi. Per violoncello e pianoforte Mendelssohn compone le Variazioni concertanti op. 17 (1829) e le Sonate in si bemolle maggiore op. 45 (1838) e in re maggiore op. 58 (1841-43) scritte soprattutto per suo fratello, Paul, notevole violoncellista. Le Variazioni sono l’unica partitura che porta la dedica ad un familiare. Ultima sua opera per questa formazione, la Romance sans paroles dédiée à Mlle Lise Cristiani, come si legge sull’autografo non datato, vede probabilmente la luce nell’ottobre 1845. In quell’anno la giovane musicista francese Elise Chrétien, nome d’arte italianizzato in Lisa Cristiani, tra le prime violoncelliste in un’epoca in cui il violoncello è ritenuto uno strumento inappropriato per una donna, si esibisce a Lipsia con grande successo. Morirà di colera in Russia nel 1853. Non vi è traccia di un’esecuzione in concerto della Romanza, pubblicata molto tempo dopo la morte di Mendelssohn, nel 1868 da B. Senff a Lipsia. Struttura. Una collezione di miniature affascinanti e intime, dalla struttura tripartita ABA. Il tema principale, tenero e onirico, è proposto dal violoncello nella prima parte, mentre il piano crea una base di accompagnamento senza scosse. Il clima cambia nella seconda, quando il violoncello si fa caloroso e la tastiera lo incita con i suoi arpeggi veloci. La canzone ha il suo “da capo” nella terza parte che riprende la prima ma solo per poco, allorché interviene la coda che porta a compimento la perfetta pagina musicale. Ricezione. Il violoncellista messicano Carlos Prieto, descrivendo i Lieder ohne Worte, li definisce “una composizione raffinata, degna dei più bei pezzi che Mendelssohn abbia mai composto per questo genere”. Annus mirabilis. Nel 1845 il Texas entra a far parte degli Stati Uniti, Poe pubblica i Racconti dell’incubo e del terrore e Il genio della perversione, scrive The thousand-and-second tale of Sheherazade, La lettera rubata, Quattro chiacchiere con una mummia, nasce Pietro Barilla, fondatore dell’omonima azienda, muore il compositore Giovanni Simone Mayr. Variations Serieuses per pianoforte op. 54 Genesi. Nel 1841 Mendelssohn scrive tre serie di variazioni per pianoforte. Tra queste, le Variations Serieuses sono le uniche pubblicate durante la sua vita. Composte a Lipsia nel giugno di quell’anno e edite da Mechetti a Vienna l’anno successivo, sono considerate tra le più belle e sono anche le più eseguite. Struttura. Il tema solenne iniziale, Andante sostenuto, è un omaggio alla musica per tastiera barocca come testimonianza dell’ammirazione del compositore verso Johann Sebastian Bach. Seguono diciassette variazioni della durata di poco più di dieci minuti. La prima evoca un’Invenzione per clavicembalo di Bach. Poi la trama si infittisce nella seconda, Un poco più animato, che introduce la terza, Più animato, la cui urgenza ricorda quasi Beethoven. Segue uno Scherzo in forma di canzone. Le variazioni seguenti sono agili e virtuosistiche o procedono a canone o ancora si tramutano in canto. L’umore del pezzo è quello annunciato: serio, senza alcuna traccia dello spirito giocoso che caratterizza molte delle opere più popolari di Mendelssohn. La pagina culmina in una breve serie di variazioni veloci che d’improvviso lasciano spazio ai tranquilli accordi conclusivi. Ricezione. Adagi, fughe, scherzi e canoni si alternano festosamente in una composizione che ha tutta l’aria di essere un manifesto di idee, di temi e scoperte musicali. Disegnate, previste e costruite, ma che riescono a mantenere un aspetto fresco e spontaneo. Annus mirabilis. Nel 1841 la Gran Bretagna occupa Hong Kong, alla Académie Royale de Musique di Parigi va in scena il balletto Giselle, Dickens scrive The Old Curiosity Shop, Poe The Murders in the Rue Morgue, Tolstoj Il Vampiro, Kierkegaard pubblica Sul concetto di ironia, Schumann compone Prima e Quarta Sinfonia, Berlioz Les nuits d’été, nascono Renoir e Dvořák, muoiono Rolla e William Henry Harrison, presidente degli Stati Uniti solo per un mese. Trio in re minore n. 1 op. 49 per pianoforte, violino e violoncello Genesi. Composto a Francoforte nel luglio 1839, la prima del Trio in re minore ha luogo alla Gewandhaus Saal di Lipsia il 1° febbraio 1840, preceduta da un’esecuzione privata nella residenza di Robert Schumann a Dresda, il 23 settembre 1839. Struttura. Il violoncello espone una tranquilla idea tematica in apertura del primo movimento, Molto allegro e agitato. Tema di cui subito si impossessano violino e pianoforte. Sorge il secondo tema che intraprende con il primo un dialogo intenso ma cantabile. Nel finale è il piano a prendere la parola e l’atmosfera si fa luminosa. Un Lied melodico sembra il secondo movimento, Andante con moto tranquillo. Mentre estro e fantasia caratterizzano lo Scherzo. Leggero e vivace successivo, in cui i tre strumenti giocano e si inseguono allegri. Il Finale. Allegro assai appassionato si presenta in forma-sonata, fino a quando il violoncello canta la sua appassionata melodia che, accennando al tema iniziale, giunge ad una sorta di rondeau popolare. Ricezione. La testimonianza più entusiasta nei confronti di questo lavoro è quella di Schumann, che ne esegue la prima versione revisionata e che, in un articolo pubblicato sulla «Neue Zeitschrift für Musik», scrive: «Questo è il trio di un maestro, come quelli di Beethoven in si bemolle e in re e quello di Franz Schubert in mi bemolle lo erano nel loro tempo». Annus mirabilis. Nel 1839 Doubleday inventa il baseball, l’Accademia delle scienze francese consacra la scoperta della fotografia, si inaugura la Napoli-Portici, prima linea ferroviaria italiana, l’ottico napoletano Raffaele Sacco compone la canzone Te voglio bene assaje, Poe scrive La caduta della casa degli Usher, Stendhal pubblica La Certosa di Parma, de Balzac il romanzo a puntate Il curato del villaggio, nasce Cézanne, muore Aloysia Weber, cognata di Mozart. Anna Cepollaro 10 febbraio 2016 *da Massimo Mila, Breve storia della Musica ROBERTO PROSSEDA Roberto Prosseda (Latina, 1975) ha guadagnato una notorietà internazionale in seguito alle sue incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Felix Mendelssohn, tra cui quella con il Concerto in mi minore con Riccardo Chailly e la Gewandhaus Orchester. Nel 2013 ha completato, sempre per Decca, la prima integrale completa della musica pianistica di Mendelssohn in 9 CD. Ha suonato come solista con la London Philharmonic, la Gewandhaus Orchester, la Filarmonica della Scala, l‘Orchestra Santa Cecilia di Roma, la New Japan Philharmonic, la Royal Liverpool Philharmonic, la Moscow State Philharmonic, la Bruxelles Philharmonic, e ha tenuto concerti alla Wigmore Hall di Londra, alla Philharmonie di Berlino, al Gewandhaus di Lipsia, al Teatro alla Scala di Milano. Dodici sue incisioni sono state incluse nei cofanetti “Piano Gold” e “Classic Gold” della Deutsche Grammophon (2010). Attivo nella promozione della musica italiana del Novecento e contemporanea, ha inciso l’integrale pianistica di Petrassi, Dallapiccola e Aldo Clementi. Dal 2011 suona in pubblico anche il piano-pédalier, avendo riscoperto e presentato in prima esecuzione moderna il Concerto di Charles Gounod per piano-pédalier e orchestra con la Filarmonica Toscanini di Parma, e che ha rieseguito con i Berliner Symphoniker, la Staatskapelle di Weimar, l’Orchestra della Radio Svizzera Italiana, la Netherlands Symphony Orchestra, la Lahti Symphony Orchestra. Nel 2012 ha inciso l'integrale di Gounod per piano-pédalier e orchestra per l'etichetta Hyperion con l'Orchestra della Radio Svizzera Italiana diretta da Howard Shelley. Roberto Prosseda è anche attivo come saggista e autore televisivo. Ospite regolare di Radiotre, ha curato alcune delle “Lezioni di Musica”, dedicate a Mozart, Mendelssohn, Schumann, Chopin. È autore e coproduttore di tre documentari per RAI Educational, dedicati rispettivamente a Mendelssohn, Chopin e Liszt, pubblicati in DVD per Euroarts. È autore del volume “Guida all'ascolto del repertorio pianistico”, in uscita per le Edizioni Curci. È coideatore e coordinatore artistico della rete di musicisti “Donatori di Musica”, presidente dell'Associazione Mendelssohn Italia e consulente artistico di Cremona Pianoforte e Cremona Mondomusica. www.robertoprosseda.com GABRIELE PIERANUNZI Per il talento precoce e per le non comuni doti naturali di strumentista e di interprete, Gabriele Pieranunzi si è imposto presto all’attenzione del pubblico e della critica come uno dei migliori violinisti della sua generazione. Tra le numerose affermazioni in concorsi internazionali che hanno caratterizzato il suo ingresso sulla scena musicale spiccano due premi al Concorso “N. Paganini” di Genova (rispettivamente nel 1988 e 1990) e altri riconoscimenti in competizioni di grande prestigio come “Tibor Varga” di Sion, il “L. Spohr” di Friburgo, il “R. Romanini” di Brescia, il “G. B. Viotti di Vercelli, il “R. Lipizer” di Gorizia ed il “Biennale di Vittorio Veneto”. Diplomatosi a sedici anni, si è poi perfezionato con il Maestro Stefan Gheorghiu. Nel corso della sua brillante carriera di solista Pieranunzi ha suonato con direttori come Aldo Ceccato, Alun Francis, Lu Jia, Jeffrey Tate, Piero Bellugi, Mattias Barnet, U. Benedetti Michelangeli, Anton Nanut, Julian Kovatchev, Nicolas Cleobury, Gianandrea Noseda, e ha collaborato, in ambito cameristico, con Boris Belkin, Bruno Canino, Alfons Kontarskij, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Nelson Goerner, Alain Meunier, Laura de Fusco, Rainer Kussmaul. Invitato più volte dal Comune di Genova a suonare il famoso Guarneri del Gesù “Il Cannone”, appartenuto a N. Paganini, è ospite regolare delle più importanti istituzioni concertistiche italiane come Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Accademia Chigiana di Siena, Teatro Regio di Torino, Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra Sinfonica “Verdi” di Milano, Teatro Comunale di Bologna, Teatro di San Carlo di Napoli (suonando sotto la bacchetta del M° J. Tate il Concerto di K. Weill e la Tzigane di Ravel), Festival dei Due Mondi di Spoleto, Settimane Internazionali di Musica da Camera a Villa Pignatelli di Napoli e Settimane Musicali di Stresa nell’ambito delle quali, nel 2000, ha eseguito l’integrale delle sonate per violino e pianoforte di Beethoven. È inoltre ospite di istituzioni estere quali Herculeesaal di Monaco di Baviera, Baden Baden Philarmonie, Rtsi di Lugano, Festival Bemus di Belgrado, Filarmonica G. Enescu di Bucarest, Wigmore Hall di Londra (Canino and friends), City of Birmingham Symphony Orchestra (Paganini, Concerto n. 2 “La Campanella”, dir. G. Noseda), Bournemouth Symphony Orchestra (Paganini, Concerto n. 1), Franz Liszt Chamber Orchestra di Budapest, Malmoe Symfony Orchestra (Beethoven, Concerto per violino, dir. G. Noseda), Opera City Hall di Tokyo. Nel 2002 ha effettuato una tournée in Sud America nel corso della quale ha suonato tra l’altro a Buenos Aires (Teatro Colisseum). Dal 2004, con incarico conferitogli per chiara fama, è Primo Violino di spalla dell’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli. Raffinato interprete di musica da camera, Pieranunzi ha al suo attivo su CD: L’integrale dei Quartetti per pianoforte ed archi di Gabriel Fauré con il pianista Maurizio Baglini (allegato al numero di Febbraio 2006 della rivista italiana “Amadeus”); I Quintetti per clarinetto ed archi di Mozart e Brahms con il clarinettista A. Carbonare (allegato al numero di aprile 2007 della rivista italiana “Amadeus”); Il primo volume dei Quartetti per pianoforte ed archi di Mendelssohn con Roberto Prosseda al pianoforte (Decca/Universal) “Early Chamber Works”. E’ stato recentemente pubblicato, per l’etichetta “Concerto”, un CD registrato dal vivo al Teatro San Carlo di Napoli comprendente il Concerto di Kurt Weill per violino e fiati con la direzione di J. Tate e due brani per violino, pianoforte e clarinetto con A. Carbonare ed E. Pieranunzi, L’Histoire du soldat di Stravinsky e la Suite Concertante di Milhaud. E’ di imminente pubblicazione il secondo volume dell’integrale dei Quartetti per pianoforte ed archi di Mendelssohn con Roberto Prosseda al pianoforte (Decca/Universal). FRANCESCO FIORE Francesco Fiore, nato a Roma, ha compiuto i suoi studi presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma, sotto la guida dei maestri Lina Lama e Massimo Paris. Si è successivamente perfezionato con il Maestro Bruno Giuranna presso la fondazione W. Stauffer di Cremona. Vincitore di numerosi premi si è presto imposto come uno dei musicisti più interessanti dell’ultima generazione, intraprendendo una intensa attività concertistica quale ospite regolare delle più prestigiose Associazioni e Festival italiani: Roma, Accademia Nazionale di S. Cecilia, Istituzione Universitaria dei Concerti, Accademia Filarmonica; Milano, Società del Quartetto, Serate Musicali; Torino, Unione Musicale; Accademia Chigiana di Siena; Spoleto, Festival dei Due Mondi; Festival di Brescia e Bergamo; Settimane Musicali di Stresa; Bologna, Musica Insieme; Firenze, Venezia, Verona, Palermo, Padova e Perugia, Amici della Musica; G.O.G. di Genova; Vicenza e Vercelli, Società del Quartetto; Festival delle Nazioni di Città di Castello; Vicenza, Settimana musicale del Teatro Olimpico; Napoli, Settimane Internazionali di Villa Pignatelli, Teatro S. Carlo e Ass. Scarlatti; Festival Pontino di Sermoneta; Estate Musicale sul Garda; Bemus di Belgrado, settimo Festival Internazionale di Cartagena. La sua attività solistica e cameristica lo ha portato a collaborare con artisti come Salvatore Accardo, Boris Belkin (con i quali ha eseguito numerose volte la “Sinfonia Concertante” di W. A. Mozart), Uto Ughi, Pierre Amoyal, Renata Scotto, Bruno Canino, Alfons Kontarskij, Alexander Mazdar, Michele Campanella, Andrea Lucchesini, Rocco Filippini, Alain Meunier, Bruno Giuranna, Franco Petracchi, Gabriele Pieranunzi, Rainer Kussmaul, Pavel Vernikov, David Lively. E’ membro del Quartetto Accardo, con il quale ha recentemente riscosso vivissimi consensi di critica e pubblico con la prima esecuzione assoluta del Quartetto n. 5 di F. Vacchi, presso la Società del Quartetto di Milano. Ha inciso numerosi CD per RCA, ASV, FONIT CETRA, FONÉ e MUSIKSTRASSE. Per quest’ultima ha realizzato la prima incisione mondiale del Quartetto di Mercadante per viola solista ed archi, brano del quale aveva effettuato la prima esecuzione moderna al San Carlo di Napoli. Nel febbraio 2006 e nell’aprile 2007 sono stati pubblicati dalla rivista Amadeus due CD con l’integrale dei Quartetti con pianoforte di G. Fauré e con i Quintetti con clarinetto di Mozart e Brahms. I recenti CD DECCA comprendenti l’integrale delle composizioni cameristiche giovanili di Mendelsshon, realizzati da G. Pieranunzi, F. Fiore, S. Downes, G. Geminiani assieme al pianista R. Prosseda, hanno ottenuto i più lusinghieri riconoscimenti sulle principali riviste specializzate italiane ed internazionali. Ha partecipato alla registrazione televisiva di due Quartetti di L. Boccherini assieme al maestro Salvatore Accardo, suonando la celebre viola Stradivari custodita presso il Palazzo Reale di Madrid, per un programma realizzato dalla NHK di Tokio, dedicato all’unico quartetto di strumenti Stradivari esistente al mondo. Dal 1991 è prima viola dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma: il medesimo ruolo ha ricoperto anche presso l’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano, presso l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, presso l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino e, invitato da Salvatore Accardo, nell’Orchestra da Camera Italiana. Nel quadro dei Corsi Superiori Biennali è stato docente presso vari Conservatori (Santa Cecilia di Roma, Latina, Fermo, ecc.). Attualmente è titolare di viola e musica da camera presso l’Istituto “Monteverdi” di Cremona. Suona una viola Joseph Hill, Londra 1774, ed una viola d’amore Raffaele Fiorini, Bologna 1894. SHANA DOWNES Lodata dalla critica in Europa ed nel Nord America, riconosciuta come un’eccellente solista e camerista, la violoncellista americana Shana Downes ha iniziato ad affascinare le platee fin da bambina. Intraprende gli studi musicali, sia con il violoncello che con il pianoforte, all’età di 4 anni a San Francisco, sua città natale. Un anno più tardi ha l’occasione di suonare per il maestro Rostropovich, il quale, entusiasta del suo talento, la incoraggia a proseguire gli studi di violoncello. Debutta quattordicenne come violoncello solista alla San Francisco’s Davies Symphony Hall, quale vincitrice del concorso San Francisco Symphony Pepsi-Cola Young Musician’s Award. Nel 1988 riceve il premio della “United States National Foundation for the Arts”, al quale hanno fatto seguito numerosissimi premi in concorsi internazionali quali l’“A.R.D. Musikwettbewerb” di Monaco di Baviera, il “Maria Canals” di Barcellona, il “Vittorio Gui”, il Concorso di Trapani ed il “Premio Trio di Trieste” in Italia, nonché il premio per la musica da camera al Concorso Rostropovich di Parigi. Shana Downes si esibisce nelle sale da concerto più famose al mondo, come la Queen Elizabeth Hall a Londra, il Concertgebouw ad Amsterdam, il Musikverein a Vienna, la Salle Gaveau a Parigi, la Sala Verdi a Milano e il Teatro Coliseo di Buenos Aires. La sua partecipazione a Festival Internazionali come il Pablo Casals, lo Schleswig-Holstein, Verbier, la Corinthischer Sommer, l’Hindemith Foundation in Svizzera, l’Accademia Musicale Chigiana, il Festival di Riva del Garda, le Settimane di Musica d’Insieme a Napoli, il Festival di Musica di Asolo, il Festival dei Due Mondi di Spoleto e il Festival di Tanglewood negli Stati Uniti ha favorito collaborazioni con colleghi eccellenti, quali V. Repin, P. Vernikov, M. Quarta, R. Kussmaul, D. Kashimoto, Itamar Golan, B. Giuranna, F. Petracchi, A. Meunier, C. Ivaldi, A. Carbonare, M. Bagliniù; suona inoltre regolarmente in duo con la sorella pianista, Avi Downes. Numerose le incisioni come primo violoncello dell'Orchestra Verdi di Milano (direttore Chailly, per la Decca), in Quartetto con pianoforte (cd distribuito da Amadeus) e in duo con Avi (cd per il “Premio Trio di Trieste” e per Assicurazioni Generali-Roma). La presentazione del CD di Quartetti di G. Faurè, inciso per la Decca, la porta in tournée, nella stagione 2014/2015, in Italia e in Europa (Madrid, Varsavia, Tirana), in quartetto con il pianista Roberto Prosseda, il violinista Gabriele Pieranunzi e il violista Francesco Fiore, con cui collabora da anni. Da qualche anno si è stabilita in Italia con la sua famiglia e, più precisamente, a Milano, dove ha modo di vivere anche l’altra sua grande passione, quella per l’Interior Design. *** ABBONAMENTI: Concerto compreso nell’abbonamento alla Stagione 2015/2016 degli Amici della Musica BIGLIETTI INTERI: € 22.00 RIDOTTI: € 13.50 (Riservato a: Palchettisti, Amici delle Muse, ARCI, UNITRE, studenti universitari, giovani da 19 a 26 anni, invalidi e disabili – un biglietto omaggio per l’accompagnatore) RIDOTTI EXTRA: € 4.00 (Gruppi di allievi di Scuole Medie Inferiori e Superiori; bambini e ragazzi fino a 19 anni) Ingresso gratuito riservato a n. 10 studenti dell’Università Politecnica delle Marche: per ritirare il biglietto gratuito, presentarsi muniti di libretto universitario presso la biglietteria del Teatro delle Muse nel giorno del concerto, fino ad esaurimento dei posti disponibili. BIGLIETTERIA: Tel. 071 52525 – Fax 071 52622 [email protected] PER INFO: Società Amici della Musica “Guido Michelli” Via degli Aranci, 2 Tel. – fax: 071/2070119 (Lun. – ven. 9.30 - 16.30) [email protected] www.amicimusica.an.it