Dio dona qualcosa a tutti… chi sa scrivere, chi sa ballare… a
me ha dato il talento del calcio e faccio il meglio che posso!
[Ronaldinho]
Quando nessuno crede in te… sei tu
che devi credere in te stesso!
[Lionel Messi]
Non ascoltare le persone che ti giudicano,
devi semplicemente credere in te stesso
per quello che sei!
[Andrei Arshavin]
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità
[SPIDER MAN]
Non è tanto chi sono
quanto quello che faccio
che mi qualifica...
[BATMAN BEGINS]
In ognuno di noi c’è un talento
che aspetta di essere tirato fuori...
[BILLY ELLIOT]
MI FIDO DI TE
Don Bosco
L’attimo fuggente
Alla luce del sole
[…] Fletcher batteva ancora gli occhi, dopo quel rapido mutamento di scena. “Ma come hai fatto? Come siamo arrivati da là
a qui?” “Eri d’accordo, no, che si tagliasse la corda?” “Sì, ma
come hai fatto…” “Per tutte le cose, Fletcher, è questione
d’esercizio!” Quando fu la mattina seguente, lo Stormo aveva
già dimenticato la sua collera. Fletcher no. “Ti ricordi che una
volta mi dicesti, tu, Jonathan, che bisogna voler bene allo Stormo, perdonarli, tornare tra loro, e aiutarli a capire, imparare?”
“Certo.” “Ma di’ un po’, come fai ad amare una tale marmaglia
di uccelli che ha tentato addirittura d’ammazzarti?” “Oh,
Fletch, non è mica per questo che li ami! E’ chiaro che non ami
la cattiveria e l’odio, questo no. Ma bisogna esercitarsi a discernere il vero gabbiano, a vedere la bontà che c’è in ognuno, e
aiutarli a scoprirla da se stessi, in se stessi. E’ questo che io intendo per amore. E ci provi anche gusto, una volta afferrato lo
spirito del gioco.”
ogni ragazzo si identificherà con lo spezzone di film più appropriato. Una volta fatto questo, faranno una breve verifica personale del loro cammino durante l’ORMEST: Come sono partito, chi
ho incontrato, cosa ho imparato, cosa non mi aspettavo, in cosa
mi sono annoiato, dove sono arrivato, da dove riparto.
SI PUÒ FARE
Nello è un sindacalista dalle idee troppo avanzate per il suo tempo. Ritenuto scomodo all'interno del sindacato viene allontanato e "retrocesso" al ruolo di direttore della Cooperativa 180, un'associazione di malati di mente liberati dalla legge Basaglia e impegnati in
(inutili) attività assistenziali. Trovandosi a stretto contatto con i suoi nuovi
dipendenti e scovate in ognuno di loro delle potenzialità, decide di umanizzarli coinvolgendoli in un lavoro di squadra. Andando contro lo scetticismo
del medico psichiatra che li ha in cura, Nello integra nel mercato i soci della Cooperativa con un'attività innovativa e produttiva.
[…] La maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la
maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare.
A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il
cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan
Livingston piaceva librarsi nel cielo. Ma a sue spese scoprì che,
a pensarla n quel modo, non è facile poi trovare amici, fra gli
altri uccelli.
I ragazzi si dividono in due squadre. Vengono letti alcuni argomenti su cui si dovranno confrontare. Ciascuna squadra individua i concorrenti più adatti per svolgere i vari compiti (ad. Es.:
Barzellette squadra 1 = Tizio; Barzellette squadra2 = Caio, ecc.).
Dopo la sfida, ogni giocatore si recherà in un luogo appartato
dove troverà un cartello con su scritto: “Chi è il vero talentuoso?” Per scoprirlo sposta il foglio. E troverà uno specchietto. Poi
tornerà dai compagni, ma non potrà dire nulla.
Alla fine ci sarà la riflessione. Argomenti: Barzellette; Matematica; Velocità; Capacità Artistiche; Forza; Indovinelli; Canto
Fletcher sospirò e ricominciò daccapo. “Hm. Dunque…” E li
scrutò con occhio critico. “Allora cominceremo dal volo orizzontale.” E mentre pronunciava quelle parole, si rese conto,
così, d’un tratto, che il suo amico non era più divino di quanto
lui stesso, Fletcher, non fosse.
Senza limiti, eh, Jonathan? Pensò. E va bene. Giorno verrà che
ti comparirò davanti, all’improvviso io, sulla tua spiaggia, per
insegnarti una cosetta o due, in materia di volo, amico mio!
E quantunque cercasse di mostrarsi tutto serio e severo ai suoi
allievi, il gabbiano Fletcher, a un tratto, per un attimo, li vide
come veramente erano, e sorrise: non soltanto gli piacevano, li
amava. Quello che vide era molto bello. Nessun limite, eh, Jonathan? Pensò, e sorrideva. Era come l’inizio di una gara: aveva cominciato a imparare.
I ragazzi riceveranno una scheda con diverse cose che loro hanno imparato nel corso della loro infanzia o primissima adolescenza: parlare, andare in bicicletta, allacciarsi le scarpe, utilizzare il
computer, scrivere, leggere, giocare a calcio; dovranno individuare chi è stato il loro maestro. Una volta finita la fase “ricordo”
attraverso quotidiani e riviste dovranno indicare chi sono i loro
maestri di oggi, le loro guide, i loro modelli e le cose che da loro
apprendono e perché.
L’umanità teme sempre quello che non riesce a capire!
[X - MEN]
IL MAESTRO
TUTTI VOGLIONO VIAGGIARE IN PRIMA
Non t’insegnerò quello che già sai
io scommetto che li straccerai
il maestro è qua ti benedirà puoi esibirti, sbizzarrirti,
è il momento tuo, lanciati così
butta fuori il meglio adesso sì
l’anima ce l’hai, conta su di lei
puoi sfidare il mondo adesso, o mai!
la mia vita scorre mentre guardo te
quella voglia di riscatto so cos’è
e nessuno può comprenderti di più
nessun’altro prova ciò che provi tu
io ti guardo e sento che puoi farcela...
maledetta sorte puoi sconfiggerla
non ti lascerò senz’alibi io no
punta in alto credi a me... guarda avanti!
ti trasformerai, tu ti evolverai
sulla scena il segno lascerai
mentre io vivrò silenziosa scia
tu seme della mia pazzia
prenditi i segreti questa eredità
altrimenti il mio lavoro sfumerà
c’è bisogno di talenti come te
troppa volontà che resta lì dov’è... muta
nuovi stimoli si aspettano da noi
non possiamo né dobbiamo indietreggiare mai
ascolta il tuo maestro il mondo è questo
prima l’arte, la passione e dopo il resto...
premiami se puoi un bel saggio e poi
un applauso a tutti noi che impariamo...
Quelli come me si svegliano alle tre
e dicono che i giorni sono corti
e poi quelli come me si svegliano a metà
rimangono coi sogni mezzi aperti
Avrai ragione te a fare come fai
a stare con chi vince cambiarti le camice
sta a vedere che sappiamo già com'è
ci riposiamo solo dopo morti
Tutti vogliono viaggiare in prima
l'hostess che c'ha tutto quel che vuoi
Tutti quanti con il drink in mano
sotto come va fuori come va? Fuori come va?
Quelli come me si va finchè ce n'è
ma è come non venisse mai il momento
Con quei progetti lì e quei difetti lì
che ci fanno stare più contenti
Avrai ragione te a fare come fai
a startene da furbo nel mondo dei più furbi
sta a vedere che sappiamo già com'è
non ci teniamo a togliere il disturbo
Tutti vogliono viaggiare in prima ...
Tutti vogliono viaggiare in prima
e che il viaggio non finisca mai
Tutti con il posto finestrino
sotto come va, fuori come va?
Fuori come va ,fuori come va?
Siamo quelli che da quelli come te
non si fanno mai pagar da bere
perchè siamo quelli che
è meglio se lo sai con quelli come te son sempre pari
di qua tutti vogliono viaggiare in prima
tutti quanti con il drink in mano
sotto come va,fuori come va?
[…] i suoi genitori arano afflitti a vederlo così: che passava
giornate intere tutto solo, dietro i suoi esperimenti, quei suoi
voli planati a bassa quota, provando e riprovando. “Ma perché,
Jon, perché?” gli domandò sua madre. “Perché non devi essere
un gabbiano come gli altri, Jon? Ci vuole tanto poco! Ma perché non lo lasci ai pellicani il volo radente? agli albatri? E perché non mangi niente? Figlio mio, sei ridotto penne e ossa!”
“Non m’importa se sono penne e ossa, mamma. Ame importa
soltanto imparare che cosa si può fare su per aria, e cosa no:
ecco tutto. A me preme soltanto di sapere.” “Sta’ un po’ a sentire, Jonathan” gli disse suo padre, con le buone. “Manca poco
all’inverno. E le barche saranno pochine, e i pesci nuoteranno
più profondi, sotto il pelo dell’acqua. Se proprio vuoi studiare,
studia la pappatoria e il modo di procurartela! ‘Sta faccenda del
volo è bella e buona, ma mica puoi sfamarti con la planata, dico
bene? Non scordarti, figliolo, che si vola per mangiare.” Jonathan assentì, obbediente. Nei giorni successivi cercò quindi di
comportarsi come gli altri gabbiani.
I ragazzi dovranno preparare il proprio personaggio su “Second
Life”. Terminata questa prima parte, i ragazzi vengono bendati
tutti. L’unica regola fondamentale è non parlare. In caso di necessità la parola d’ordine per chiedere l’intervento di un educatore è: Spider. L’attività ha come scopo quello di far riscoprire la
bellezza di provare emozioni vere, all’inizio brutte (tramite
l’audio si potrebbero far ascoltare rumori forti improvvisi, tuoni,
parti di film horror, urla, ecc), poi piacevoli (suono del mare, del
vento, degli uccelli, ecc), fino ad arrivare al contatto umano: seguendo le istruzioni della voce guida, dovranno sfiorare la mano
di un compagno vicino (che non vedranno mai, per cui non sapranno con chi stanno interagendo), fare una carezza, ecc. Alla
fine si condividerà il proprio lavoro e si rifletterà sull’inganno e
su cosa si perde a non essere se stessi, facendo uscire fuori anche le emozioni provate nella seconda parte dell’attività.
i bambini del film “Mary Poppins” hanno imparato dalla loro tata
a guardare le cose da un altro punto di vista, a vivere le loro giornate con più allegria e spensieratezza senza rinunciare ai loro
doveri di figli e studenti. A loro volta hanno insegnato questo al
padre che al termine del film sveste i panni dell’austero impiegato di banca per indossare quelli di un padre che costruisce un
aquilone e ci gioca con i suoi figli. Per fare questo però c’è bisogno di allenamento: i ragazzi scriveranno su un bigliettino un loro problema o una situazione difficile che stanno affrontando.
Questi bigliettini verranno chiusi, mescolati e ridistribuiti a caso.
Ognuno verrà chiamato a vedere il lato positivo e a risolvere in
base alle proprie capacità e talenti scoperti nelle settimane scorse la situazione.
Anche la persona più piccola
può cambiare il corso del futuro...
[IL SIGNORE DEGLI ANELLI]
Sei quello che sei,
e non c’è niente di meglio al mondo!
[TRE METRI SOPRA IL CIELO]
MARY POPPINS
George Banks, integerrimo banchiere di
Londra, fa pubblicare un annuncio sul giornale per cercare una governante; si presenta allora la "supertata" Mary Poppins, la quale gli comunica
che metterà alla prova tutta la famiglia per una settimana, dopo di che deciderà se accettare o no il posto. Durante il periodo di prova, con grande
gioia dei due bambini, capitano ogni sorta di disavventure culminanti nel
licenziamento del signor Banks. Paradossalmente in tale situazione ben
presto la famiglia impara quale sia il giusto tono della quiete e della serenità: tutto si sistemerà nel migliore dei modi e Mary Poppins tornerà da dove
è venuta.
[…] E seguitò: “Mi ricordo per esempio di un bellicoso uccello
che, di nome, si chiamava Fletcher. Era giovane. E l’avevano
esiliato, era un Reietto. E aveva giurato vendetta, era pronto a
combattere contro lo Stormo all’ultimo sangue. E così si accingeva a fabbricarsi il suo piccolo inferno privato, là, alle Scogliere Remote. Ed eccolo qua oggi, invece, intento a edificare un
paradiso, e a guidare tutto quanto lo Stormo verso questa mèta”. Fletcher si volse verso il suo istruttore, e nei suoi occhi
passò lo sgomento: “Guidarli io? Che cosa intendi dire? Io guidarli? Sei tu, qui, l’istruttore, il maestro. E mica puoi andartene così”. “Non posso, eh? Ma di’, non pensi che potrebbero esserci altri stormi, altri Fletcher, altrove, dove potrebbe esserci
più bisogno di un maestro che non qui? Qui, voialtri avete già
iniziato il cammino verso al luce.” “Ma io, Jon, sono un semplice gabbiano mentre tu …” “… sarei l’unico Figlio del Grande Gabbiano, vuoi dire?” Jonathan sospirò e guardò l’orizzonte.
“Tu non hai più bisogno di me. Devi solo seguitare a conoscere
meglio te stesso, ogni giorno un pochino di più, trovare il vero
gabbiano Fletcher Lynd. E’ lui, il tuo maestro. E’ lui, che tu
devi capire. E’ in lui che tu devi esercitarti: a esser lui.”
LA RICERCA DELLA FELICITÀ
Nello è un sindacalista
dalle idee troppo avanzate per il suo tempo. Ritenuto scomodo all'interno
del sindacato viene allontanato e "retrocesso" al ruolo di direttore della
Cooperativa 180, un'associazione di malati di mente liberati dalla legge
Basaglia e impegnati in (inutili) attività assistenziali. Trovandosi a stretto
contatto con i suoi nuovi dipendenti e scovate in ognuno di loro delle potenzialità, decide di umanizzarli coinvolgendoli in un lavoro di squadra.
Andando contro lo scetticismo del medico psichiatra che li ha in cura, Nello
integra nel mercato i soci della Cooperativa con un'attività innovativa e
produttiva.
[…] Quel che aveva sperato per lo Stormo, se lo godeva adesso
da sé solo. Egli imparò a volare, e non si rammaricava per il
prezzo che aveva dovuto pagare. Scoprì ch’erano la noia e la
paura e la rabbia a render così breve la vita d’un gabbiano. Ma,
con l’animo sgombro da esse, lui, per lui, visse contento, e visse
molto a lungo.
Proiezione immagini tipo: corsa su moto, lancio sassi cavalcavia,
ecc, con riflessione sulla libertà vera che è sempre in relazione
all’altro.
Tutti gli uomini muoiono…
ma solo pochi vivono veramente!
[BRAVEHEART]
Non importa la meta,
ma quello che provi durante la corsa
[NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI]
Le indagini sono partite da una segnalazione fatta ai poliziotti di quartiere, relativa ad
un’aggressione da parte dell’arrestato nei confronti di un altro studente. I poliziotti hanno
acquisito successivamente una notizia confidenziale da un alunno della scuola, il quale
ha riferito che il minore nascondeva nei pantaloni un coltellino e lo vessava con continue
richieste di denaro. In base a dichiarazioni rese da alcuni compagni di scuola, convinti
dagli investigatori a superare il timore di ritorsioni da parte dell’indagato, si è accertato
che questi, più grande d’età rispetto alla media degli studenti dell’istituto e grazie alla
sua fama di violento, vantata anche per l’appartenenza a un gruppo ultras, dall’inizio
dell’anno scolastico aveva ripetutamente vessato alcuni alunni con continue richieste di
danaro e con ripetuti episodi di violenza. In alcune di queste occasioni avrebbe posto in
essere anche atti di discriminazione razziale nei confronti di studenti della scuola con
origini etniche diversa da quella italiana. Nonostante la giovane età, l’imputato è già stato arrestato nel febbraio 2008 per violenza sessuale su tre minori di 10 anni (per tale
procedimento nel marzo 2008 era stato collocato in una comunità) e indagato
nell’ottobre 2008 in stato di libertà per violenza privata e molestie presso una casa famiglia dove era stato collocato.
Ogni domenica puoi vincere o perdere...
La questione è:
sei capace di fare entrambe le cose da uomo?
[OGNI MALEDETTA DOMENICA]
In te c’è più di quanto vuoi far vedere,
perché di meno non può esserci...
[HULK]
MEN OF HONOR - L’onore degli uomini
Figlio di un agricoltore del Kentucky, Carl se ne va di casa in cerca
di quella che si aspetta sia una vita migliore. "Non mollare mai... sii sempre
il migliore", gli aveva detto suo padre. Dopo essersi arruolato in Marina,
che da poco si è aperta alle minoranze etniche, per due anni Carl scrive
oltre cento lettere prima che l'arma lo accetti nel programma di Scuola
Sub. L'ufficiale istruttore di Carl, Billy, lo perseguita e lo sfida senza pietà
aspettandosi che egli getti la spugna e molli. Ma Carl è di un'altra stoffa. Il
suo scopo è chiaro, la sua determinazione incrollabile. Niente ostacolerà il
suo sogno di diventare un subacqueo della Marina.
[…] Sicché questo è il paradiso, egli pensò, e gli venne da sorridere fra sé. Non era mica molto rispettoso, criticare il paradiso, quando ancora non ci sei manco arrivato. Provenienti
dalla Terra, oltre le nubi, lui e gli altri due gabbiani volavano
in formazione compatta, e d’un tratto, egli si accorse che il
suo corpo si era fatto splendente come il loro. Sì sì, lui era
sempre il gabbiano Jonathan, era lo stesso giovane gabbiano
che sempre si era sentito, dentro di sé, di essere: solo che la
forma esteriore era cambiata, adesso. Il suo pareva sempre un
corpo di gabbiano, ma già volava molto molto meglio di quello
di prima. Guarda qua, disse a se stesso, ora con metà fatica
vado il doppio più veloce: due volte tanto, rispetto ai miei migliori risultati sulla terra! Le sue penne splendevano adesso
d’un candore soave, le sue ali erano lievi, lisce come d’argento
polito, perfette. Si mise subito, tutto contento, a provarle, a
imparare a usarle, a imprimere potenza alle sue nuove ali. A
duecentocinquanta miglia all’ora, capì che era vicino al limite
massimo di velocità per volo orizzontale. A duecentosettanta-
tré, si rese conto che più di così non sarebbe riuscito a forzare, e ne fu un attimo deluso. V’era un limite oltre il quale, anche col suo nuovo corpo, non si andava. E benché fosse molto superiore al suo antico primato, era pur sempre
un limite anche quello. E avrebbe durato fatica, a superarlo. In paradiso – pensò – non dovrebbero esserci limiti .
i ragazzi avranno sul proprio libretto l’immagine con l’alfabeto
dei segni. Verranno scelti alcuni di loro che a turno dovranno mimare una parola attraverso i gesti e tutti gli altri dovranno capire
cosa sta dicendo! Naturalmente il tempo impiegato per parlare
attraverso i gesti sarà maggiore rispetto ad un parlare a parole:
questo innesca la riflessione sui propri limiti. Facendo riferimento allo spezzone del film i ragazzi condivideranno la propria riflessione personale parlando dei propri limiti (fisici, caratteriali,
mentali, imposti dagli altri…)
BOLOGNA, 3 GENNAIO 2008 - CERTI RAGAZZINI confessano di risparmiare sulla paghetta per comprare cocaina. «Nei casi estremi si
può arrivare anche allo scambio. Ci sono adolescenti che si vendono,
per la droga o altro. La cosa più grave è che lo fanno senza averne consapevolezza. Di solito l’altro è un adulto. Cerca favori sessuali. La
‘ricompensa’ è quel che ti piace». Fabiana Forni, psicologa che lavora
per il Comune, si occupa di adolescenti da dieci anni. Lavora soprattutto
nei locali. Avvicina i ragazzi per informarli sui rischi di alcol e droga.
Cerca il contatto. Difficile. A volte sbatte contro situazioni scabrose. E
non gira la testa dall’altra parte. I ragazzi la chiamano anche la droga
della ‘bonanza’, dello stare bene con gli altri. «Perché sembra che ti
stordisca meno delle canne. Invece distrugge i neuroni e altera la personalità». I ragazzi intervistati hanno confidato: la compriamo quando
possiamo, magari una volta al mese. «Il problema è che il limite non
dura».
TREVISO, 24 SETTEMBRE 2008 - La Squadra Mobile della Polizia di
Treviso, dall'alba di stamani, sta eseguendo una serie di perquisizioni
nell'ambito di una delicata indagine che riguarda il traffico di droga nelle
scuole. Nel blitz coinvolti anche minorenni: tre abitazioni di questi sono
state perquisite. A dare avvio alle indagini la scomparsa di denaro denunciata da una madre che poi la Polizia ha ricondotto ai prelievi abusivi fatti dalla figlia, di soli quindici anni, che con quei soldi si pagava droga e feste in locali da ballo. Individuati altri furti in famiglie trevigiane
dove i figli facevano sparire monili per poi rivenderli. Lo spaccio, che
avveniva oltrechè nelle discoteche anche nelle scuole, constava in cocaina e altre sostanze: tra queste anche la chetamina, medicinale utilizzato in veterinaria.
Roma, 6 aprile 2009 - La polizia di Viterbo ha notificato una misura cautelare in carcere presso l’istituto penale minorile nei confronti di un minore di 16 anni, responsabile di estorsione, violenza privata e reati inerenti alla discriminazione razziale.
Il giovane nel periodo compreso tra settembre 2008 e marzo 2009, in
alcuni casi in concorso con un altro minore non imputabile purché con
un’età inferiore ai 14 anni, si è reso protagonista di una serie di episodi
di violenza nei confronti di suoi coetanei all’interno di una scuola del
centro cittadino di Viterbo.
che l’ha portata al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Orsola dove è
arrivata anche la madre che, ora, chiede più controlli nei supermercati
per evitare che altri minori possano correre lo stesso rischio della figlia.
Una ragazza che, prima di questa brutta esperienza, non aveva mai
bevuto un goccio d’alcol.
«E’ STATA la prima volta che mi sono ubriacata ma sarà anche l’ultima.
Ho capito che i problemi vanno affrontati e che, solo così, possono davvero essere risolti». Anche Milena, con il senno di poi, ammette di aver
commesso un grave errore ma, sul momento, ha visto nell’alcol l’unica
soluzione per stare un po’ meglio. I suoi problemi sono i ‘soliti’, quelli
degli adolescenti. Problemi che per un adulto possono sembrare cosa
da poco ma che per un giovane possono diventare quasi insormontabili.
Un bambino di 11 anni è stato aggredito da un branco di ragazzini di 13
anni, capeggiati da uno di 16, a Spino d'Adda (Cremona). Un componente del branco si sarebbe recato a casa della vittima e l'avrebbe convinta a seguirlo. Gli altri, in un parco vicino, attendevano il malcapitato
armati di coltellini, nastro adesivo e macchina fotografica. Il piccolo, immobilizzato contro un albero con il nastro adesivo, avrebbe subito umiliazioni e violenze.
I contorni della vicenda restano ancora misteriosi e gli investigatori non
ne parlano, perché la denuncia è avvenuta attraverso una donna che
abita nella zona del parco di Spino d'Adda, che ha visto quanto stava
accadendo e ha avvertito sia i carabinieri, sia il parroco.
Una volta entrato nel parco, per il bambino di 11 anni non c'è più stato
scampo: il branco, che avrebbe già agito altre volte, lo stava aspettando. Secondo quanto riferito, il piccolo è stato circondato e immobilizzato
contro un albero con il nastro adesivo. Brandendo i coltellini e una bottiglietta, la baby-gang avrebbe infierito sul bambino, al quale sarebbero
stati anche calati i pantaloni. Non paghi, l’umiliazione finale: il branco
avrebbe anche urinato su di lui.
Ricordati: la cosa più brutta nella vita è il talento sprecato!
[BRONX]
GLORY ROAD - Vincere cambia tutto
Nella stagione 1965-66 la squadra di basket dei Miners, formata da
una maggioranza di afroamericani e allenata dal bianco Don Haskins, si
aggiudicò la partecipazione alla finale nazionale di lega (NCAA) e vinse,
mettendo in campo soltanto giocatori neri, contro la squadra di soli bianchi
del Kentucky. Era la prima volta che succedeva nella storia della pallacanestro USA.
[…] Nei giorni che seguirono, Jonathan si avvide che c’eran
tante cose da imparare, sul volo, in quel luogo, quante cose ce
n’eran state nella vita che si era lasciata alle spalle. Ma una
differenza c’era. Qui, gli altri gabbiani la pensavano come lui.
Per ciascuno di loro, la cosa più importante della vita era tendere alla perfezione in ciò che più importava, cioè nel volo. Erano uccelli magnifici, tutti quanti, e ogni giorno
passavano ore e ore a esercitarsi nel volo, a cimentarsi in
acrobazie sempre più difficili. Passò parecchio tempo e Jonathan pareva proprio essersi scordato dell’atro mondo, donde era
venuto, del luogo natìo dove lo Stormo campava la sua magra
vita, incurante della gioia di volare, adoprando le ali solamente
per ricercare e procacciarsi il cibo. Però di tanto in tanto, per
un attimo, se ne ricordava.
Su un foglio a forma di ala ognuno scrive un discorso di incoraggiamento per un amico in difficoltà (i ragazzi stessi devono immaginare il tipo di difficoltà dell’amico!)
Per superare le paure abbiamo bisogno degli altri che ci aiutano
a spiccare il volo, ma tutto dipende dalla nostra volontà.
Voglio ringraziarti Signore,
per il dono della vita;
ho letto da qualche parte
che gli uomini hanno un'ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che tu abbia un'ala soltanto,
l'altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
Perché io fossi tuo compagno di volo,
insegnami, allora, a librarmi con Te.
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all'ebbrezza del vento,
vivere è assaporare l'avventura della libertà,
vivere è stendere l'ala, l'unica ala,
con la fiducia di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore,
tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello
e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi,
non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala,
inesorabilmente impigliata
nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,
o Signore, un'ala di riserva.
UNA SETTIMANA DA DIO
Bruce Nolan (Jim Carrey),
famoso reporter televisivo di Buffalo è scontento di tutto nella vita nonostante la popolarità e l'amore della sua ragazza Grace (Jennifer Aniston).
Alla fine della peggior giornata di tutta la sua vita Bruce si rivolge arrabbiato e con frasi di scherno contro Dio, e Dio risponde. Gli appare in forma
umana (Morgan Freeman), e donando a Bruce tutti i suoi poteri divini, lo
sfida a compiere il suo grande lavoro.
[…] “Ciascuno di noi è, in verità, un’immagine del Grande
Gabbiano, un’infinita idea di libertà, senza limiti” spiegava
loro Jonathan, la sera, sulla spiaggia. “E il volo di precisione è
un passo avanti verso l’espressione della nostra più vera natura. Noi dobbiamo lasciar perdere, scavalcare tutto ciò che ci limita. Ecco il perché di questi nostri esercizi di volo rallentato,
volo veloce, volo acrobatico.”
“Il fatto è, Fletcher, che bisogna superarli un po’ alla volta, i
nostri limiti, con un po’ di pazienza. Qui sta il trucco.”
il delirio dell’onnipotenza. I ragazzi ricevono degli articoli di giornale che riportano notizie su alcol - droga – violenza – velocità
sulla strada… e si innesca la discussione.
Bologna, 8 maggio 2010. "Pensavo di dimenticare almeno per un po’ i
miei problemi, di stare meglio. Invece ho vissuto momenti bruttissimi
che non auguro a nessuno". Milena (è un nome di fantasia) non ha ancora 15 anni, fa la studentessa e abita in periferia a Bologna. L’altra
mattina, dopo aver deciso di saltare le lezioni, è andata alla Coop di
San Lazzaro, ha comprato una bottiglia di vodka e se l’è scolata praticamente tutta arrivando quasi a perdere i sensi. Poi è intervenuto il 118
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Sussidio Educatori Ormest 2010 - Parrocchia Santi Lorenzo e