Valchiavenna 30 Sabato, 25 giugno 2011 Campodolcino I bambini della Primaria hanno trasformato in disegno le loro ricerche sul prossimo santo Don Luigi Guanella, uno di noi “D on Luigi Guanella, uno di noi”: con questo motto i bambini delle classi 3ª, 4ª e 5ª di Campodolcino si sono preparati a celebrare il grande evento della canonizzazione del “loro” Santo. I bambini, con l’aiuto della direttrice del Muvis, Enrica Guanella, e delle insegnanti Guglielmina Della Morte, Laura Mainetti e Rossella Fonatti, nel corso del corrente anno scolastico hanno sviluppato un progetto incentrato sulla figura di don Guanella, che li ha entusiasmati molto. È certamente un fatto importante festeggiare un personaggio nato e cresciuto nel proprio paese, ed i bambini non hanno voluto farsi trovare impreparati. I piccoli studenti dopo essersi documentati sulla vita del piccolo Luigi, soffermandosi soprattutto sugli anni dell’infanzia trascorsi in Valle Spluga, teresa de vasto: cento candeline per lei La signora, vive a Chiavenna con le figlie: con gli amici ha condiviso la bella festa Teresa De Vasto è nata a Castrovillari (in provincia di Cosenza) il 18 giugno 1911, ha vissuto nel paese natio per circa 30 anni dove si è sposata ed ha avuto 2 figlie. Ha vissuto successivamente a Trieste, poi a Villa di Chiavenna (dove il marito, finanziere, lavorava alla hanno tradotto le loro ricerche in un volumetto, che il Muvis (Museo della Via Spluga e della Val San Giacomo) si è premurato di stampare, intitolandolo appunto “Don Luigi Guanella, uno di noi”. Il libretto presenta indicazioni precise sull’ambiente della Valle Spluga, su come raggiungerla, esaminando in particolare il contesto socioculturale ed economico della valle, e i momenti importanti che hanno segnato la vita di Luigino: la famiglia, la religiosità, l’emigrazione e alcuni episodi personali che hanno caratterizzato la sua scelta di vita e hanno preparato la sua missione futura che si è allargata al mondo intero. Sono descritti in particolare tutti gli ambienti che hanno influito in qualche modo sulla sua formazione, sia dogana), per stabilirsi poi per circa 50 anni a La Spezia. Da alcuni anni vive a Chiavenna dove abitano le figlie Angela e Rosa. Ha sempre svolto una vita di profonda religiosità dedicando molto del suo tempo alla preghiera. Tutti gli anni si recava a San Giovanni Rotondo per incontrare padre Pio da Pietrelcina (finché il santo è rimasto in vita), dal quale si confessava. A Chiavenna è molto umana sia religiosa: Fraciscio, dove ancora si può visitare la casa natale, Campodolcino, con la chiesa di San Giovanni Battista, dove ha ricevuto il battesimo, Gualdera, dove il giorno della prima comunione ha avuto la visione della Madonna, Gallivaggio, Motta, Montespluga, Alpe Angeloga, Bondeno… fino alla partenza per il collegio Gallio a Como dove “ha studiato per diventare prete e fare del bene ai poveri”. Il testo è accompagnato in ogni pagina dai disegni dei bambini, molto chiari, significativi, vivaci. Come dice l’introduzione al volumetto: “Questo testo è stato realizzato dai bambini per i bambini: è molto semplice e colorato, facile da leggere e da seguire, adatto ai bambini ma utile anche ai più grandi”. conosciuta perché ogni mattina si reca, con la figlia Rosa, nella chiesa di Santa Maria per assistere alla celebrazione della Santa Messa. Il giorno del suo compleanno, ha invitato tutti “i fedeli di Santa Maria” presenti alla messa, per un momento di festa nel bar delle vicinanze, intrattenendo gli ospiti con brio e molta serenità. «È bello arrivare così ai 100 anni» è stato il commento della gente. Chiavenna San Luigi. In oratorio una serata interamente dedicata alle missioni. D avvero un momento “forte”, ricco di emozioni e di interrogativi quello vissuto sabato 11 giugno 2011 dal Gruppo missionario “Amici di Kombolo” presso l’Oratorio San Luigi di Chiavenna! Ad animare la serata erano presenti ben sette suore, di cui due africane e tre argentine - tutte giovani -, che hanno colto l’occasione del loro passaggio a Chiavenna per pregare sulla tomba di suor Maria Laura, nell’undicesimo anniversario della sua tragica morte, per ringraziare personalmente il Gruppo che da oltre venticinque anni aiuta le Suore Figlie della Croce nelle loro Missioni. di promozione umana e di evangelizzazione in quartieri periferici della capitale. Lì, dove la povertà abbruttisce le persone, il rispetto per la persona umana fatica a trovare spazio, i diritti più elementari non sono di casa, esse si spendono soprattutto perché i più piccoli e i più deboli possano sperimentare l’Amore di Dio nostro Padre. Hanno poi preso la parola suor Giovanna e suor Silvia, italiane, per aggiornare la situazione in merito ai progetti seguiti anche dal Gruppo “Amici di Kombolo” e precisamente: A dare il via alla serata il la cooperativa dei disabili suono ritmato di un tam-tam con l’allevamento di galline come base per un canto in a Bonieré, il Centro don lingua francese di suor Sylvie Orione per la cura dei e di suor Hélène, seguito da disabili e il Centro San una preghiera in spagnolo Camillo per il sostegno ai delle suore argentine. Poi le La serata, proposta dal Gruppo “Amici di Kombolo” ha aiutato ad aprire malati mentali a Korohgo. testimonianze. Ha cominciato Tutti i presenti, tra cui suor Sylvie, nativa della il proprio sguardo sugli orizzonti del mondo, dall’Africa al Sud America alcuni dei giovani della Costa d’Avorio, raccontando Valchiavenna che nel con emozione le cause della 2009 sono stati in Burkina recente guerra civile nel suo Paese e cristiana e poi suora, lo scontro prima e prima capanna/cappella si è passati alle Faso presso la Missione dove è presente i momenti tragici dello scontro tra i poi l’accettazione da parte dei familiari semplici ma più accoglienti strutture anche suor Hélène, hanno fatto un ideale “ribelli” e le truppe filo-governative della sua scelta, fino a diventare per attuali, rese possibili anche grazie viaggio in quei Paesi lontani, ne hanno del Presidente uscente, che non voleva tutti un punto di riferimento, sia per all’aiuto di tante persone sensibili e conosciuto meglio i problemi ma anche riconoscere l’esito delle libere elezioni quelli rimasti mussulmani, sia per quelli attente alle richieste della Missione. Il le note umane positive e le speranze per favorevole al suo avversario. Quante come lei diventati cattolici. Da ultimo farsi carico dei bisogni primari di tanti un futuro più giusto, più dignitoso, più sofferenze! La comunità cristiana da suor Sylvie ha illustrato il suo attuale poveri, il condividere la vita con loro, il cristiano. Ci si è anche interrogati sul parte sua non ha ceduto all’odio, le impegno per la promozione umana e la favorire il loro sviluppo, apre la strada senso del nostro cooperare alle necessità suore e i missionari sono rimasti vicini formazione cristiana della comunità a lei ad accogliere il messaggio evangelico. delle missioni e si è rafforzato il nostro alla gente favorendo la riconciliazione. affidata con le consorelle a Korhogo. Nella comunità di suor Hélène, a impegno a continuare. Del resto più volte Suor Sylvie, nata in una famiglia Con suor Hélène, nativa del Burkina Faso, Ouagadougou, oggi vengono formate gli applausi - al di là di qualche piccolo mussulmana, ha poi raccontato come i presenti hanno invece conosciuto le cinque giovani africane novizie Figlie problema a motivo della traduzione è sbocciata la sua vocazione: l’incontro varie fasi della nascita, su richiesta del della Croce. simultanea dal francese e dallo spagnolo con la piccola comunità cristiana di Vescovo locale, delle prime due Missioni - hanno fatto capire che davvero l’affetto Kombolo, la sua “sete” di conoscere delle Figlie della Croce nel suo Paese, alla Dall’Africa all’Argentina! Anche le tre e la stima per chi è in prima linea sono meglio quel Gesù che veniva invocato periferia di Ougadougou, e nel villaggio suore di quel Paese, Gabriela, Ana Ester grandi. Il “grazie” e la gioia sono stati nelle preghiere, il coraggio di comunicare di Bogandé a prevalenza mussulmana. e Susana, hanno reso la loro toccante reciproci! alla famiglia la sua decisione di farsi Dal primo provvisorio alloggio e dalla testimonianza circa il loro impegno GRUPPO “AMICI DI KOMBOLO” Un incontro davvero forte!