[MERATE E CASATESE 25] LA PROVINCIA DOMENICA 12 FEBBRAIO 2012 [ OSNAGO ] Incendio al distributore: danni enormi Duecentomila euro il bilancio del rogo per un corto circuito. I gestori: «Rischio di stop per mesi» OSNAGO Danni superiori a 200 mila euro e un possibile stop all’attività di circa tre mesi. È il pesante bilancio dell’incendio scoppiato venerdì sera al distributore Esso di Osnago lungo la provinciale 342 dir per Milano. Se n’è accorto per primo il gestore del chiosco ambulante che distribuisce panini al popolo della notte e che normalmente parcheggia in un angolo del piazzale del distributore. Ha sentito un gran botto che arrivava dal bar del distributore: vetri e lamiere sono praticamente esplose all’esterno per il gran calore dell’incendio interno. «Era ormai un’ora che l’incendio era scoppiato all’interno, ma non si notava nulla - ha raccontato uno dei gestori Giuseppe Craco -, perché non fuoriusciva fumo e non c’era bagliore delle fiamme. Semplicemente l’ambulante ha sentito uno scoppio, un gran boato e ha subito chiamato i vigili del fuoco. Neppure il tempo di fare la telefonata che erano già arrivati, proprio una manciata di minuti». L’origine dell’incendio è accidentale, c’è stato un corto circuito nel grosso quadro elettrico in dotazione all’impianto. Le fiamme hanno covato all’interno, si sono espanse verso il controsoffitto e da qui hanno invaso l’intero locale, formato da un bar, un negozio, il piccolo locale con attrezzi, oli, additivi per carburanti ed accessori per auto. Tutto distrutto in men che non si dica. Dalla caserma di Merate sono partite due autobotti con relative squadre pochi minuti dopo le dieci di sera, hanno lavorato fino all’una di notte per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza il distributore. Dopo una lunga notte di lavoro ieri i gestori del distributore, Craco e la collega Irene Frisenda hanno avvisato i dirigenti della Esso, proprietaria dell’impianto, che sono arrivati per esaminare il da farsi. È stata ipotizzata la costruzione di un gazebo provvisorio ripristinando i collegamenti tra i computer e le pompe per poter riprendere nel più breve tempo possibile l’attività: «Rischiamo altrimenti uno stop di tre o quattro mesi. I danni alla struttura sono coperti dall’assicurazione ma non il mancato guadagno. Cercheremo con la compagnia di trovare una soluzione migliore per tutti». Nel frattempo è intervenuto anche il Comune a spargere il sale sul piazzale inondato di acqua, altrimenti impraticabile. I pompieri hanno lavorato con una temperatura di -9 gradi e anche ieri non si è superato lo zero. Sono già intervenute delle squadre di operai per iniziare la rimozione delle macerie bruciate. Lorenzo Perego MERATE Caso Imu,Perego attacca «Troppi soldi dai cittadini» TUTTO DISTRUTTO Due foto che illustrano la situazione del locale andato in fumo nella notte di venerdì sulla provinciale IMBERSAGO Assicurazione contraffatta: denunciata IMBERSAGO - (f. alf.) Un’automobile sequestrata e una denuncia per contraffazione di tagliando assicurativo per una donna di 35 anni di Lecco. L’episodio si riferisce all’altro giorno quando, nel corso dei consueti controlli sui veicoli, gli agenti della polizia locale intercomunale di Brivio, Airuno e Imbersago hanno fermato una Seat Arosa in una via del centro cittadino a Imbersago. Al volante c’era una trentacinquenne lecchese che, appena visti gli agenti, ha comincia- to ad agitarsi. La sua agitazione si è quindi trasformata in autentico terrore quando i ghisa hanno controllato l’assicurazione, scoprendo che era stata contraffatta. «I caratteri utilizzati sul tagliando - ha spiegato il comandante Antonio Della Corte - non erano quelli normali. Abbiamo verificato e così abbiamo scoperto la contraffazione». Subito è scattato il sequestro del veicolo. Nei prossimi giorni saranno effettuati ulteriori controlli su patente di guida e libretto di circolazione del veicolo. MERATE - (f. alf.) «Ma siamo proprio sicuri che il Comune abbia davvero bisogno di 1,4 milioni di euro? È proprio necessario ottenere tutti questi soldi dai cittadini attraverso l’Imu?». A distanza di tre giorni dalla riunione della commissione bilancio, al termine della quale si era addirittura detto pronto ad approvare un aumento dell’aliquota base sulla prima casa da 0,4% a 0,5%, Cesare Perego, capogruppo di "Insieme", ci ripensa. Non perché abbia cambiato idea, ma perché ora «contesto la necessità di chiedere tutti quei soldi ai nostri concittadini». Il ragionamento di Perego è semplice. «A dicembre il bilancio poteva essere chiuso. Per farlo occorrevano 500 mila euro. Perché, a distanza di poco più di un mese, ora LA VICENDA ci vengono a dire che serve un mi- laprovinciadilecco.it lione e 400 mila euro? Forse non è Sul nostro sito i capitoli in merito vero che tutti quei soldi in più sa- precedenti al caso del ventilato ranno utilizzati solo per i servizi. aumento dell’Imu Forse potrebbero servire anche per che non convince finanziare opere pubbliche». Per Perego, insomma, «l’assessore la racconta» perché «deve giustificare l’aumento delle aliquote Imu». Ciononostante, Perego si è detto maggiormente favorevole a un’equilibrata suddivisione delle tasse su prima casa e altri immobili piuttosto che far pesare tutta la manovra solo su negozi e industrie. «Se dovessero dimostrarmi che servono tutti quei soldi, dico subito che non mi sembra giusto alzare al massimo (1,06%) l’aliquota sugli altri immobili. Sarebbe più giusto ritoccare all’insù anche l’aliquota della prima casa». Solo lunedì, però, al termine di una riunione di gruppo che si preannuncia molto lunga e durante la quale sarà analizzato il bilancio presentato e ritirato a dicembre, si saprà esattamente quale sarà la posizione di "Insieme" nell’ambito di una vicenda che continua a far discutere. [ AIRUNO ] Raccolta firme per spostare il mercato Barbieri degli ambulanti: «In periferia gli affari sono magri, torniamo in centro» PADERNO Il gruppo dell’Aido si divide in due Direttivo rinnovato PADERNO - (l. per.) Il gruppo intercomunale Aido di Paderno, Imbersago, Robbiate e i due Verderio si divide in due. Nasce infatti quello di Verderio Inferiore e Superiore che potrà contare 231 iscritti sugli 823 dell’attuale intercomunale. Al vertice di quello di Paderno, Imbersago e Robbiate è stato rieletto Daniele Sorzi, mentre del direttivo fanno parte Roberto Airoldi, Giuseppe Brambilla, Mauro Corno, Cristina Debortoli, Emanuele Magni, Loretta Magni, Riccardo Oltolini, Danilo Sinigaglia, Elena Sorzi, Simona Magni, i revisori dei conti sono Davide Belotti, Regina Salomoni e Alessandro Valtolina. Il gruppo ha promosso molte attività di formazione nelle scuole: «Il 12 maggio saranno premiati i sei ragazzi che hanno meglio presentato il tema della donazione e avranno in premio un buono di 50 euro da spendere in librerie e cartolerie convenzionate». AIRUNO (f. alf.) «Mentre il comune cerca la cura, che significa un’altra sistemazione, il paziente-mercato muore». Con una battuta Rino Barbieri, vice presidente della federazione italiana venditori ambulanti di Lecco, sintetizza quello che sta accadendo al mercato rionale di Airuno. «Oggi le bancarelle si trovano in una posizione periferica rispetto al paese. Per questo motivo la gente non ci viene e gli ambulanti non vendono. Gli affari sono magri. Per questo molti dei dieci che hanno resistito sino a oggi mi stanno insistentemente domandando di trovare loro un’altra sistemazione». La distanza delle bancarelle dal centro è soltanto uno dei problemi che affliggono il mercato airunese. L’elenco fornito da Barbieri è lungo. «Gli ambulanti sono costretti a lavorare sotto i tralicci dell’alta tensione, a ridosso della strada provinciale, lontano dal centro e senza la possibilità di avere servizi igienici. I più vicini sono quelli del bar, che tuttavia apre solo attorno alle 8,30. A rendere ancora più complessa la questione, il fatto che da un po’ e ancora per molto le messe vengono celebrate in oratorio. Così, quando ci sono funerali, i clienti che vengono al mercato si trovano a dover fare i conti anche con i cortei funebri. Per non parlare dei costi. Mentre nella maggior parte dei comuni agli ambulanti viene chiesto un affitto di circa 200 euro all’anno, ad Airuno ne pretendo- no 450». Per cercare di trovare al più presto una soluzione alternativa («che non può che essere quella di riportare il mercato in centro»), Barbieri e gli ambulanti stanno pensando di promuovere una raccolta firme. «Partiremo al più presto perché si tratta di un’esigenza non soltanto degli ambulanti ma anche dei clienti». MISSAGLIA Due alpini nel Lazio per l’emergenza neve MISSAGLIA - (f. alf.) Nella neve e nel ghiaccio del Lazio ci sono anche due missagliesi. Da sabato sera a prestare aiuto alla popolazione di Capranica Prenestina sono infatti arrivati anche due alpini. Si tratta di Gilberto Sala capogruppo delle penne nere e di Danilo Cattaneo (nella foto). «La richiesta di aiuto è arrivata giovedì sera. Venerdì mattina ci siamo alzati molto presto per preparare tutto il materiale necessario e partire alla volta di Roma insieme ad altri quattordici alpini delle sezioni di Milano, Como, Monza e Varese. Dovevamo fermarci a Roma ma ci hanno indirizzato molto più a sud, a poco meno di un centinaio di chilometri dalla ca- pitale». Arrivati a Capranica Prenestina, con il loro prezioso carico di pale, motoseghe e attrezzatura per spalare la neve, i missagliesi sono stati alloggiati in una scuola e da ieri stanno ripulendo le strade, cercando di spostare ai margini il metro di neve caduto negli ultimi giorni. «Per le strade non circola nessuno. Sono tutti rintanati in casa. Quei pochi mezzi che si muovono hanno le catene. Le strade sono piccole e ingombre di neve. Stamattina, dopo la tempesta di questa notte, sembrava volgere al bello. Prima di mezzogiorno però è diventato tutto grigio». Secondo i piani, Sala e Cattaneo dovrebbero restare in Lazio fino a questa sera, per poi rientrare.