Finanza ”spicciola” sottotitolo: come difendere i nostri soldi dalle banche . Vincenzo Vespri [email protected] Caffé della Scienza, Livorno 7 Aprile 2016 Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Perché solo adesso dobbiamo difenderci dalle banche? Perché prima i BOT garantivano ricchezza per tutti. Banche e risparmiatori. Con i tassi bassi, i risparmiatori hanno cercato interessi piú alti accettando piú rischi. Le banche non sempre offrono la dovuta assistenza. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Una banca é un istituto che esercita congiuntamente l’attivitá di raccolta del risparmio tra il pubblico e di esercizio del credito. Le funzioni di deposito e prestito hanno origini antichissime: i privati avevano manifestato il bisogno di affidare i loro beni ai sacerdoti giá tra i sumeri, popolazione dell’antica Mesopotamia, e tra i popoli della Grecia antica, dove accanto ai templi nacquero in un tempo successivo i trapeziti, banchi dietro i quali lavoravano i sacerdoti. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica L’origine delle banche moderne nacque nel Rinascimento con gli orafi che custodivano dai clienti oro e altri oggetti preziosi, rilasciando in cambio una ricevuta, la nota di banco, che certificava l’esistenza del deposito. Ben presto si capı́ che era fisicamente piú conveniente, per chi volesse viaggiare o fare acquisti, portarsi dietro queste note di banco piuttosto che l’oro vero e proprio, e col passare del tempo gli orafi ebbero sempre piú clienti, consolidando la fiducia nella nota di banco. I banchieri fiorentini perfezionarono questa attivitá diventando garanti dei pagamenti: firmando lettere di credito che li impegnavano a pagare somme per conto di chi le portava: fu la prima comparsa degli assegni, che liberavano mercanti e sovrani dalla necessitá di portare con sé grandi quantitá di contanti o merci preziose. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Infatti furono i banchieri fiorentini a inventare lettere di credito e buoni del tesoro. Quest’attivitá fece di Firenze una delle cittá piú ricche e potenti del mondo. All’inizio del XV secolo Firenze aveva un’ottantina di banche che facevano prestiti a Re, Imperatori e Papi, con un reddito superiore a quello dell’Inghilterra. La prima banca in senso moderno nacque nel 1406 a Genova con ”Banco di San Giorgio”. Poco per volta i banchieri si resero conto che i clienti erano disposti ad accettare ad esempio una quantitá di oro di un dato valore e non lo stesso oro che avevano depositato e inoltre compresero che i clienti non ritiravano tutto insieme i loro depositi. Il saldo tra depositi e ritiri, in condizioni economiche normali, era positivo e quindi si poteva lasciare a disposizione dei clienti solo una parte del denaro depositato, usando la parte restante per investimenti fruttiferi. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica In altre parole, la gente cominció ad utilizzare sempre piú le note di banco lasciando alla banca l’oro che le garantiva; la banca, accortasene, ne approfittó per lucrare con lo stampare e il prestare altre note di banco garantite dallo stesso oro in deposito che era contemporaneamente in garanzia di altre note di banco rilasciate ad altri clienti. Quindi la banca é in grado di creare nuova ricchezza mediante le note di banco emesse. Da qui nasce il meccanismo di creazione moderno della moneta da parte delle banche e la riserva frazionaria: la percentuale dei depositi bancari che per legge la banca é tenuta a detenere sotto forma di contanti o di attivitá facilmente liquidabili. Da notare che il rimanente é impegnato in altre attivitá che servono a pagare i costi della banca. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Da notare che la riserva frazionaria é un punto di estrema debolezza per una banca: la corsa agli sportelli é un fenomeno tipico di una crisi finanziaria. Avviene quando un elevato numero di clienti di una banca prelevano contemporaneamente tutti i loro depositi per paura che la banca diventi insolvente. Tale avvenimento destabilizza la banca stessa, che spesso fallisce. Il fallimento dipende dal fatto che la banca detiene solo una parte dei depositi mentre la maggior parte viene investita, o meglio, utilizzata per espletare la sua funzione creditizia. In Europa la legislazione appena introdotta, il bail in, facendo pagare il dissesto di una banca ai correntisti, spinge i risparmiatori a levare i loro depositi da una banca per metterli in una banca che loro ritengono piú sicura. Gli effetti sono stati disastrosi per i paesi periferici: nel 2015 il sistema bancario ellenico é fallito e la proprietá é passata al sistema tedesco. Nel modello capitalista avere il controllo del sistema bancario implica avere il controllo di tutto il sistema produttivo. Ossia il bail in ha permesso alla Germania di assumere ”legalmente” il controllo de facto della Grecia. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Infatti, l’economia nell’antichitá é evoluta da C-C (commodities to commodities , ossia baratto) a C-M-C (commodities to money to commodities, ossia il denaro serve a rendere piú efficiente lo scambio dei beni). Con l’avvento delle banche é stato reso possibile il modello M-C-M (ossia la produzione dei beni serve ad accumulare risorse finanziarie, base del modello capitalista) a M-M (la finanziarizzazione della societá, ossia il denaro che riproduce se stesso tipo Pinocchio che pianta nel terreno gli zecchini d’oro aspettando che crescesse l’albero). La pericolositá di una societá basata sulla finanza e non sul lavoro era chiara fin dall’antichitá. Il pensiero cristiano condannava gli ”usurai”. La moneta - diceva il teologo e dottore della Chiesa Tommaso d’Aquino - é stata in primo luogo inventata per gli scambi; il suo uso naturale, e primo, é dunque di essere utilizzata e spesa negli scambi. Pertanto é in sé ingiusto ricevere un prezzo per l’uso del denaro prestato; é in ció che consiste l’usura. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Gli elementi che definiscono la natura peccaminosa dell’usura sono due. In primo luogo essa é contro natura perché il denaro deve nascere dal lavoro e non dal denaro stesso. A questo proposito é interessante notare come Dante Alighieri, che nella Divina Commedia rispecchia esattamente il pensiero teologico del suo tempo, condanni nell’Inferno gli usurai alla stessa pena dei sodomiti e dei suicidi: tutti loro peccano infatti ”contro natura”. Il secondo peccato dell’usuraio é il furto: nulla in natura si genera da sé ma tutto deriva da Dio; ora l’usuraio fa nascere nuovo denaro dal denaro sfruttando lo scorrere del tempo; ma il tempo é creatura di Dio che Egli ha dato agli uomini perché provvedano alla loro salvezza. L’usuraio allora ruba il tempo a Dio per farlo proprio e lo vende per generare denaro. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Per queste ragioni all’usuraio era negata la sepoltura in terra consacrata. In un racconto medioevale si narra della morte di un usuraio e delle pressioni che i suoi amici avevano fatto sul prete perché lo seppellisse nel cimitero. Questi, dopo aver pregato, disse mettiamo il suo corpo su un asino e vediamo qual é la volontá di Dio e cosa ne fará: dovunque l’asino lo porti, che sia in una chiesa, in un cimitero o altrove, io lo seppelliró. Inutile dire che l’asino si diresse senza esitare fuori cittá fino al luogo dove venivano impiccati i ladri e, impennandosi, scaraventó il cadavere sotto il patibolo, in un letamaio. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Con la nascita delle banche questa condanna senza se e senza ma viene cancellata e si permettono investimenti finanziari non legati a beni reali. I primi esempi di bolle finanziarie eclatanti nascono nel XVII secolo, come ad esempio quello della bolla dei tulipani (1634-1637). La bolla dei tulipani o tulipomania é stata una bolla speculativa sui prezzi dei bulbi dei fiori scoppiata nell’economia olandese del Seicento, la prima documentata nella storia del capitalismo. l tulipano, introdotto in Europa nella metá del XVI secolo dalla Turchia, ebbe una crescente popolaritá nei Paesi Bassi, scatenando la ”gara” fra i membri della middle class a superarsi l’un l’altro nel possesso dei tulipani piú rari. I prezzi arrivarono a livelli insostenibili. La coltivazione del tulipano fu presumibilmente iniziata nei Paesi Bassi nel 1593. Questo fiore divenne rapidamente una merce di lusso e uno status symbol. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Nel 1623, un singolo bulbo di una specifica qualitá di tulipano poteva costare anche un migliaio di fiorini olandesi (il reddito medio annuo dell’epoca era di 150 fiorini). I tulipani erano scambiati anche con terreni, bestiame, e case. Presumibilmente, un buon negoziatore poteva anche guadagnare seimila fiorini al giorno. Nel 1635 fu registrata una vendita di 40 bulbi per 100.000 fiorini Un prezzo record fu pagato per il bulbo piú famoso, il Semper Augustus, venduto ad Haarlem per 6000 fiorini. Nel 1636 i tulipani erano scambiati nei ”collegi” ospitati in taverne di numerose cittá olandesi. Agli acquirenti era richiesto di pagare una commissione del 2,5 % chiamata ”soldo del vino”, fino a un massimo di tre fiorini per scambio. Erano, dunque, scambi al di fuori delle normali borse valori. Questo incoraggió tutti i membri della societá al commercio di tulipani, molte persone vendevano e compravano immobili o altri possedimenti per poter speculare sul mercato dei tulipani. Alcuni speculatori fecero grandissimi profitti. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Alcuni commercianti vendevano bulbi che erano stati appena piantati o quelli che avevano intenzione di piantare. Questa pratica fu soprannominata ”commercio del vento”. Un editto statale del 1610 fece diventare illegale questa vendita allo scoperto rifiutandosi di riconoscere carattere di coercibilitá legale a questo genere di contratti, ma la legislazione non riuscı́ a far cessare l’attivitá negoziale. Nel febbraio del 1637, non potendo piú spuntare prezzi gonfiati per i loro bulbi, i commercianti di tulipani cominciarono a vendere. La bolla speculativa scoppió. Si incominció a pensare che la domanda di tulipani non avrebbe potuto piú mantenersi a quei livelli, e questa opinione si diffuse man mano che aumentava il panico. Alcuni detenevano contratti per comprare tulipani a prezzi dieci volte maggiori di quelli di mercato (ormai crollato), mentre altri si trovarono a possedere bulbi che valevano un decimo di quanto li avevano pagati. Centinaia di olandesi, inclusi uomini di affari e dignitari, caddero in rovina finanziaria. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Tutti i tentativi esperiti per risolvere la situazione in modo da accontentare entrambe le parti si rivelarono un insuccesso. In sostanza, ciascuno rimase nella situazione finanziaria in cui si trovava alla fine del crollo: nessuna corte poteva esigere che i contratti venissero onorati, perché i giudici considerarono questi debiti alla stregua delle obbligazioni naturali contratte con il gioco d’azzardo, e quindi non esigibili attraverso un’esecuzione forzata sotto la giurisdizione della legge. Le bolle finanziarie erano favorite dalle banche che producevano prodotti finanziari ipervalutati e li piazzavano ai clienti ignari tramite l’attivitá di sportello. Cose che capitano ancora oggi: ad esempio la Banca Etruria che ha piazzato le pericolosissime obbligazioni subordinate ai propri clienti determinando la rovina finanziaria di molti correntisti. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica All’inizio del XX secolo, proprio per evitare questo conflitto d’interessi, il Glass-Steagall Act aveva introdotto una distinzione giuridica tra banche di commercio pubblico e banche d’investimento pubblico, attivitá che non potevano essere svolte dallo stesso soggetto giuridico per il conflitto di interessi esistente fra le due. Il Glass-Steagall Act proibiva alle banche commerciali, o a societá da esse controllate, di sottoscrivere, detenere, vendere o comprare titoli emessi da imprese private. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Questa separazione fu decisa dopo che un comitato d’inchiesta (noto come Pecora Committee), promosso dal Senato americano in seguito ai numerosi fallimenti conseguenza della crisi del ’29, verificó che alcune banche avevano collocato presso i propri clienti titoli emessi da imprese loro affidate e che queste avevano successivamente utilizzato i fondi cosı́ raccolti per rimborsare i prestiti precedentemente concessi dalla banca. In sostanza, le banche avrebbero trasformato potenziali sofferenze in emissioni collocate presso i propri clienti. In altri casi, gli istituti di credito emettono dei prestiti con la cosiddetta ”opzione convertendo”, che permette al debitore, in presenza di determinate condizioni economiche, di non rimborsare il prestito e cedere alla banca altrettante azioni di proprietá. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Il Glass Steagall, sotto la pressione della lobby finanziaria, fu revocato negli Stati Uniti, mentre era presidente Bill Clinton che nel corso del suo mandato ha sempre accondisceso a Wall Street. Il Gramm-Leach-Bliley Act del 1999 abrogava il Glass-Steagall Act. Questa abolizione del Glass-Steagall Act é considerata una delle maggiori cause della crisi dei mutui subprime del 2008. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Altro punto di debolezza della banca é che é facilmente manipolabile dal potere politico. Esempio storico é lo scandalo della Banca Romana. Con l’Unitá Italiana l’idea di Cavour di concentrare l’emissione in un solo istituto fu disattesa Inoltre la sorveglianza sull’operato degli istituti viene ridotta a poche azioni che si possono definire di circostanza. Nel 1888, approfittando degli scarsi controlli, a fronte di 60 milioni di lire autorizzati, la Banca aveva emesso per 113 milioni, fra cui banconote false per 40 milioni emesse in serie doppia. La banca risulta inoltre creditrice per cospicue aperture di credito e finanziamenti concessi al settore edilizio durante la grande speculazione ottocentesca per il risanamento di Roma e la costruzione di nuovi quartieri. Crediti che non saranno mai rimborsati. Possiamo fare il parallelo considerando le 4 banche fallite a fine 2015 (Banca delle Marche, Carife, Carichieti e Banca Etruria) dove mancanza di controlli da parte degli enti preposti (Banca d’Italia e Consob) e prestiti speculativi concessi ad amici hanno portato al fallimento queste quattro banche pessimamente gestite. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Nel corso degli anni venti la finanziarizzazione dell’economia era diventata sempre piúevidente: l’investimento in borsa era diventato un fenomeno di massa: sempre piú persone investivano i propri risparmi acquistando azioni per poi rivenderle poco dopo incassando la differenza. Nel 1925 nella Borsa di New York si trattavano 500.000 azioni salite a 1.100.000 nei primi mesi del 1929. Inoltre, fra il 1927 e il 1929, il valore delle azioni raddoppió. Mentre una parte della popolazione investiva fiduciosa in borsa, milioni di americani vivevano in condizioni di sofferenza: i salari degli operai crescevano ad un ritmo molto piú blando della produzione e gli agricoltori dell’est assistevano impotenti ad una drastica discesa dei prezzi dei prodotti agricoli, causata dalla forte sovrapproduzione. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica L’aumento del reddito e della prosperitá aveva coinvolto solo una parte della popolazione (ad esempio il 5% degli statunitensi possedeva un terzo dell’intero reddito nazionale), mentre il 71% della popolazione possedeva un reddito annuo inferiore a 2500 dollari l’anno, lo stretto necessario per vivere in maniera dignitosa. Ció significava che la maggioranza degli americani, pur avendo migliorato la propria condizione, non era ancora in grado di assorbire tutta la produzione industriale e agricola. Altro elemento che stava contribuendo a rendere instabile l’economia statunitense era la forte frammentazione del sistema bancario che rendeva le banche, quasi tutte piccole, vulnerabili nei periodi di crisi. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica L’euforia speculativa di Wall Street crolló improvvisamente il 24 ottobre 1929 (il ”giovedı́ nero”). La borsa aveva ormai perso ogni contatto con la realtá: improvvisamente furono vendute milioni di azioni con un ribasso delle quotazioni apparentemente inarrestabile. I guadagni di mesi scomparvero in poche ore, mandando sul lastrico centinaia di risparmiatori grandi e piccoli. Il forte periodo di depressione che seguı́ provocó un forte aumento della disoccupazione, il crollo dei consumi e della produzione industriale. Il tracollo delle importazioni, inoltre, colpı́ anche gli stati che esportavano materie prime negli Stati Uniti (ad esempio il Cile che forniva rame agli USA). Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Il governo statunitense, nonostante le buone intenzioni del presidente Herbert Hoover, non riuscı́ ad a risolvere o quantomeno a tamponare la forte depressione economica. I provvedimenti economici varati infatti si rivelarono inconsistenti e non all’altezza della situazione. Solo nell’inverno 1931-32, quando gli Stati Uniti avevano vissuto giá due anni di profonda crisi, Hoover autorizzó alcune misure economiche piú incisive (creazione di un ente per erogare prestiti alle banche in crisi, stanziamenti vari a sostegno delle attivitá produttive). Queste iniziative rinforzarono le strutture finanziarie ma non riattivarono l’economia: la disoccupazione arrivó a toccare punte del 20%, le industrie chiusero e licenziarono mentre migliaia di banche, non rimborsate dei prestiti concessi, fallirono, scatenando il panico fra i risparmiatori. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America del 1932 il candidato democratico Franklin Delano Roosvelt promise una serie di misure urgenti al fine di rilanciare l’economia statunitense, colpita da tre anni di dura depressione. Eletto presidente, Roosevelt affermó: ”Sono convinto che, se c’é qualcosa da temere, é la paura stessa, il terrore sconosciuto, immotivato e ingiustificato che paralizza. Dobbiamo sforzarci di trasformare una ritirata in una avanzata. Chiederó al Congresso l’unico strumento per affrontare la crisi. Il potere di agire ad ampio raggio, per dichiarare guerra all’emergenza. Un potere grande come quello che mi verrebbe dato se venissimo invasi da un esercito straniero.” Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Roosevelt in un suo celebre discorso avvenuto a Chicago durante la campagna elettorale aveva annunciato l’intenzione di dare un ”new deal” (nuovo corso) alla politica economica statunitense senza peró specificare nel dettaglio quali erano le sue intenzioni effettive. Durante i quattro mesi che passarono dall’elezione all’insediamento la crisi continuó a peggiorare a tal punto che il giorno dell’insediamento del presidente, il 4 marzo 1933, la maggior parte degli stati aveva chiuso a tempo indeterminato le banche al fine di evitare il collasso dell’intero sistema bancario che sembrava ormai imminente. Il presidente convocó d’urgenza il Congresso sottoponendogli un disegno di legge che fu approvato dopo poche ore di dibattito. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica L’Emergency Banking Act istituı́ una vacanza bancaria di alcuni giorni al fine di sondare la liquiditá e la soliditá degli istituti di credito, prima della riapertura. La legge bancaria di emergenza inoltre, assoggettó le banche al controllo federale, garantendo cosı́ maggiore sorveglianza contro speculazioni e azioni finanziarie sconsiderate. Il 12 marzo Roosevelt tenne la prima delle sue periodiche ”chiacchiere al caminetto”, dei messaggi radiofonici rivolti al popolo americano. Nel suo primo discorso al caminetto il presidente comunicó ai suoi concittadini che il peggio era passato, che le banche erano sicure e che la gente poteva tornare nuovamente a depositare il denaro. Gli americani gli credettero e il pericolo del collasso del sistema bancario fu superato. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Durante i primi cento giorni di amministrazione Roosevelt indusse il Congresso ad approvare una serie di provvedimenti al fine di rilanciare l’economia. Alla legge di emergenza bancaria fecero seguito altri importanti provvedimenti (le banche sono centrali in un sistema capitalista ma bisogna anche incidere sulla economia reale) - Lo stanziamento di 500 milioni di dollari per impiegare i disoccupati in programmi di lavori pubblici (costruzione e manutenzione di strade, scuole, parchi, campi gioco ecc). Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica - L’istituzione del Civilian Conservation Corps (CCC), la cui nascita fu chiesta espressamente da Roosevelt in un messaggio al Congresso del 21 marzo 1933. Il ”CCC” dal 1933 al 1942 assoldó oltre tre milioni di disoccupati che furono destinati a curare la manutenzione e la conservazione delle risorse naturali. I partecipanti a questo programma, in nove anni di lavoro, hanno piantato oltre tre miliardi di alberi, hanno migliorato la fruibilitá dei parchi nazionali e, infine, hanno contribuito a spegnere gli incendi boschivi e a migliorare le tecniche antincendio - La riforma monetaria portó ad abbandonare la paritá aurea del dollaro statunitense e consentı́ alla FED di aumentare la quantitá di moneta in circolazione nella speranza di far diminuire i prezzi nel mercato interno e di stimolare le esportazioni. Questa misura favorı́ anche la produzione industriale che aumentó del 25% entro il 1937 e del 50% entro il 1942. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica - La legge di bilancio approvata il 14 marzo 1933 taglió le spese del bilancio federale, gli stipendi pubblici e le pensioni ai veterani della prima guerra mondiale. Di fronte a questo provvedimento, apparentemente contraddittorio, Roosevelt si giustificó affermando che sosteneva l’esistenza di due bilanci separati: il bilancio ”normale” federale che doveva essere messo in pareggio, e il ”bilancio di emergenza” che serviva per sconfiggere la depressione. - L’abrogazione del proibizionismo portó alla fine del mercato nero della produzione e del commercio degli alcolici. - Il National Industrial Recovery Act, approvato dopo un non facile iter parlamentare, garantiva la protezione dei sindacati e la concorrenza leale fra le imprese. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica - La creazione di una apposita agenzia di elettrificazione per portare la luce elettrica in tutti gli Stati Uniti e ha favorito anche il miglioramento delle condizioni degli agricoltori. - Il Glass-Steagall Banking Act (1933) vietó alle banche commerciali di operare nel settore finanziario e assicuró i risparmi degli statunitensi fino alla cifra di 5000 dollari. - Il Securities and Exchange Act istituı́ una commissione di controllo sulle operazioni di borsa. Nella stessa legge era presente anche una norma che vietava le azioni speculative e la cessione di azioni senza il pagamento di almeno il 55% del valore della transazione. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Roosevelt intraprese anche una riforma del sistema fiscale ed in particolar modo delle imposte dirette. Con la legge sulle entrate del 1934 fu disposto l’aumento delle aliquote per i redditi piú alti. L’anno successivo con legge del 30 agosto 1935 furono aumentate le imposte sui redditi piú elevati: l’aliquota piú alta passó infatti dal 63% al 75%. Con la legge delle entrate del 1936 l’aliquota che colpiva i redditi piú alti subı́ un ulteriore aumento sino ad arrivare al 79%. Questi provvedimenti scatenarono le critiche dei conservatori e dei ricchi uomini della finanza americana che furono appellati da Roosevelt ”monarchici dell’economia”, portatori di aviditá e di egoismo. Nel 1935-1936 la Corte Suprema, che era in gran parte composta da giudici conservatori nominati dai vari presidenti repubblicani che avevano preceduto Roosevelt, dichiaró incostituzionali diversi provvedimenti del primo New Deal tra cui il National Industrial Recovery Act. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica La lunga controversia che nacque vide nascere una forte contrapposizione fra la Corte e la presidenza degli Stati Uniti. Roosevelt, forte anche della sua rielezione, si appelló agli americani indicando la Corte Suprema come l’organo rappresentante i ceti piú elevati che si opponeva ad una equa redistribuzione della ricchezza. Egli inoltre propose al Congresso un progetto di legge (il Judiciary Reorganization Bill of 1937) che, se fosse stato approvato, avrebbe permesso al presidente di nominare altri giudici aggiuntivi fino a un totale complessivo di quindici. Il piano fu respinto dal Congresso anche grazie all’opposizione di una parte dei Democratici, tuttavia ebbe alcuni effetti. Con una mossa cinicamente chiamata come ”il cambiamento giusto in tempo per evitarne nove” (in inglese the switch in time to save nine), uno dei giudici conservatori, Owen Roberts, spostó inesplicabilmente il suo voto nella causa West Coast Hotel Co. contro Parrish, cambiando l’equilibrio ideologico della Corte. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Le decisioni di incostituzionalitá della Corte Suprema limitarono fortemente l’effetto delle leggi contro la depressione approvate nel biennio 1933-34. Di fronte a tale situazione il Congresso approvó un nuovo pacchetto di riforme economiche e sociali meglio noto come ”Secondo New Deal”. Dopo la dichiarazione di incostituzionalitá del National Industrial Recovery Act, il Congresso varó una nuova legge destinata ad appoggiare i diritti dei lavoratori e dei sindacati. Il National Labor Relations Act del 1935 (chiamato familiarmente Wagner Act, dal nome del senatore che la ideó) riconosceva il diritto dei lavoratori di discutere l’ammontare dei salari e di organizzarsi in sindacati liberi e indipendenti. La legge creó anche un ente che doveva impedire il ricorso delle aziende a pratiche di lavoro irregolari. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Ben diversa é la storia fascista. Il Fascismo sosteva di rappresentare una terza via rispetto al socialismo internazionale ed al capitalismo liberale, fornendo un’alternativa economica alle due ideologie precedentemente esistenti. I caratteri fondamentali delle dottrine economiche fasciste sono rappresentati da: corporativismo, socializzazione, dirigismo e autarchia. Il corporativismo viene favorito in un’ottica di collaborazione di classe, in contrapposizione alla lotta di classe marxista ed all’individualismo capitalista, sostenendo che le differenze tra gli uomini sono feconde e positive (contrariamente a quanto sostenevano i socialisti), ma anche la necessitá di convogliare la forza delle singole classi sociali nell’alveo dell’interesse nazionale, conferendo allo Stato un ruolo di intermediario nelle relazioni tra esse Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Il dirigismo economico identifica invece un’economia in cui il governo esercita una forte influenza direttiva controllando produzione ed allocazione di risorse. In generale, eccetto la nazionalizzazione di alcune industrie, le economie fasciste inizialmente sono sempre state basate su proprietá ed iniziativa privata condizionate al servizio nei confronti dello Stato. L’autarchia fu uno degli obiettivi principali dei governi e dei movimenti fascisti. L’intenzione dei provvedimenti autarchici é quella di realizzare l’autosufficienza economica della nazione, eliminando il ricorso alle importazioni dall’estero e favorendo perció lo sviluppo del lavoro e della produzione nazionale interna. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Altra base concettuale della dottrina fascista fu la visione delle relazioni umane influenzata dal darwinismo sociale di tipo nazionale, per il quale esiste nel susseguirsi della Storia una ”lotta per la vita” tra le diverse comunitá e stirpi, nella quale le nazioni decadenti soccombono di fronte a quelle piú giovani e forti. Durante i primi quattro anni di governo, dal 1922 al 1925, Mussolini tenne una politica economica improntata al laissez-faire sotto il Ministero delle Finanze di Alberto De Stefani: incoraggió la libera concorrenza, ridusse le tasse, abbatté regolamentazioni economiche e restrizioni al commercio e ridusse inoltre la spesa pubblica riequilibrando il bilancio, privatizzando alcuni monopoli governativi (come la zecca di stato). Alcune leggi introdotte precedentemente dai socialisti, come la tassa sulle ereditá, furono abrogate. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Nel 1925 si inizió anche a distruggere la cartamoneta al fine di frenare l’inflazione. Complessivamente furono inceneriti 320 milioni di lire Durante questo periodo la ricchezza aumentó e la produzione industriale superó il picco raggiunto durante il periodo bellico alla metá degli anni venti, pur con un aumento dell’inflazione. Complessivamente, in questo primo periodo, la politica economica fascista seguı́ principalmente le linee del liberalismo classico, con l’aggiunta di tentativi di stimolo della produzione domestica e di equilibrio di bilancio. Il ministro De Stefani si dimise nel 1925: la sua politica di libero commercio lo aveva reso inviso ad ampi settori dell’industria pesante italiana e della proprietá terriera, inclini al protezionismo e contrari alle sue aperture doganali, fino ad alienargli il consenso dello stesso Mussolini. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Dissonante con il costume economico nazionale era anche la sua avversitá ai salvataggi bancari e industriali per mano statale, a cui pure si era dovuto inizialmente adeguare. La politica economica fascista cambió: con l’avvento del corporativismo fascista si ritornó alla repressione penale dello sciopero, attraverso la creazione di alcune figure di reato previste dalla L. n. 563/1926 (e dal relativo regolamento di esecuzione, il R.d. n. 1130/1926), le quali saranno poi trasfuse nel codice penale del 1930 (Codice Rocco). Difatti, il Codice Rocco, agli articoli da 502 a 508, sanzionava come delitti contro l’economia pubblica tutte le forme di lotta sindacale, dallo sciopero alla serrata, fino al boicottaggio, al sabotaggio e all’occupazione d’azienda. Agli articoli 330 e 333 ora abrogati dalla L. n. 146 del 12 giugno 1990 , invece, considerava delitti contro la Pubblica Amministrazione l’interruzione di un pubblico servizio o l’abbandono individuale di un pubblico servizio. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Nel 1929 l’Italia subı́relativamente poco, rispetto alle altre nazioni europee, gli effetti della Grande depressione, grazie al sistema bancario solido, all’economia protezionista e poco improntata agli scambi finanziari ed al commercio internazionale ed all’economia ancora principalmente improntata sul settore primario. Comunque sia, nella contingenza internazionale, i prezzi diminuirono, la produzione rallentó e la disoccupazione sal dai 300.787 individui del 1929 a 1.018.953 nel 1933. Fu in questo frangente che il Fascismo operó una svolta economica in senso nazionalistico e protezionista: nazionalizzó le holding delle grandi banche, che avevano accumulato notevoli quantitá di titoli industriali approfittando della crisi, emise nuovi titoli per garantire un credito alle banche e si garantı́ il controllo dei prezzi in conformitá con l’interesse nazionale. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Vennero costituiti enti pubblici, tra i quali il piú importante fu l’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) (1933). Questo andó a raccogliere tutte le partecipazioni statali in banche ed imprese private, divenendo proprietario delle maggiori banche italiane (tra cui il Banco di Roma, la Banca Commerciale, il Credito Italiano, il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia), e del 20% dell’intero capitale azionario nazionale (detenendo tra l’altro la propriet di Ansaldo, Ilva, Cantieri Riuniti dell’Adriatico, SIP, SME, Terni, Edison,...), tra cui il 75% della produzione di ghisa e il 90% dell’industria cantieristica navale. Tanto che nel 1935 Mussolini si vantó del fatto che tre quarti delle imprese italiane dipendessero dallo Stato. Una delle prime azioni in questo senso fu il salvataggio del complesso metallurgico Ansaldo con un finanziamento di 400 milioni di Lire. Il Fascismo italiano adottó inoltre una politica di spesa pubblica keynesiana per stimolare l’economia attraverso il settore pubblico. Tra il 1929 ed il 1934 la spesa per i lavori pubblici triplicó e superó la spesa per la difesa, diventando l’elemento di maggiore rilevanza del bilancio governativo. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Complessivamente il fascismo adottó molti provvedimenti sociali: In una visione politicamente orientata all’interventismo economico e all’organicitá ed inclusivitá nelle strutture dello Stato, furono varati numerosi provvedimenti in termini di legislazione sociale. I piú importanti furono: - nel 1923 le leggi per la tutela del lavoro di donne e bambini, l’assistenza ospedaliera per i poveri , l’assicurazione contro la disoccupazione, l’assicurazione contro l’invaliditá e la vecchiaia l’assistenza alla maternitá e all’infanzia, la Riforma Gentile della scuola pubblica - nel 1927 le leggi per l’assistenza agli illegittimi e abbandonati, l’assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi e la sistematizzazione ed organizzazione dell’attivitá lavorativa e sindacale nella Carta del Lavoro; - nel 1928 l’esenzione tributaria per le famiglie numerose Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica - nel 1929 l’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali e la costituzione dell’Opera nazionale orfani di guerra - nel 1933 la creazione Istituto nazionale fascista per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INFAIL, poi divenuto INAIL) ; - nel 1933 l’istituzione libretto di lavoro e dell’Istituto nazionale fascista della previdenza sociale (INFPS, poi divenuto INPS) - nel 1937 la riduzione settimana lavorativa a 40 ore, ma con proporzionale riduzione del salario, la costituzione degli enti comunali di assistenza E.C.A. , l’introduzione degli assegni familiari, il sostegno alle casse rurali ed artigiane l’estensione della tessera sanitaria per gli addetti ai servizi domestici e la creazione dell’Istituto nazionale per le assicurazioni contro le malattie I.N.A.M. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica La nazionalizzazione delle banche da una parte riduceva i rischi di default causati dalla corsa agli sportelli o da bolle finanziarie. Dall’altra metteva sotto il controllo politico le banche. Nel 1990 si decise che le banche pubbliche erano inefficienti e si decise di privatizzarle. La legge 30 luglio 1990, n. 218 é una norma della Repubblica Italiana, concernente disposizioni in materia di ristrutturazione e integrazione patrimoniale degli Istituti di credito di diritto pubblico, con la quale venne avviato un processo di cambiamento del sistema bancario italiano. La legge é comunemente conosciuta come legge Amato, dal nome del precedente Ministro del tesoro Giuliano Amato (1987-1989), promotore e relatore della suddetta norma, durante il successivo Governo Andreotti VI. Fino al 1990 il sistema bancario era largamente influenzato dal settore pubblico, infatti esistevano da una parte gli istituti di credito di diritto pubblico e dall’altro tre Banche di interesse nazionale che facevano capo all’IRI e quindi indirettamente allo Stato italiano. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica La legge, anche in vista della normativa Basilea I entrata in vigore nel 1990, era tesa a dare maggiore competitivitá alle banche italiane sui mercati nazionali e internazionali in una visione europea e globale. Il modello di riferimento era quello della societá per azioni, anche se le banche potevano scegliere la propria forma giuridica. Tale legge ha permesso alle banche italiane che erano istituti di credito di diritto pubblico (Banco di Napoli, Monte dei Paschi di Siena, Istituto Bancario San Paolo di Torino,Banco di Sicilia, Banco di Sardegna, Banca Nazionale del Lavoro) di trasformarsi in societá per azioni. La legge ha previsto per gli istituti bancari meridionali uno stanziamento di fondi in quanto la loro rivalutazione patrimoniale determinava un gap fra patrimonio contabile e patrimonio liquido. Una volta accontentate le lobby finanziarie avendo riprivatizzato le banche si doveva accontentare i politici permettendogli di dire la loro anche sulla gestione di banche non piú pubbliche nominando in posizione chiave i loro protetti. A tal fine sono state istituite le fondazioni bancarie. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Una fondazione bancaria é una persona giuridica non profit, privata e autonoma, che persegue esclusivamente scopi di utilitá sociale e di promozione dello sviluppo economico, appartenente all’ordinamento civile. Le fondazioni bancarie sono state introdotte per la prima volta nell’ordinamento italiano, sia pure con la dizione di ”Enti conferenti” ed un profilo all’inizio accentuatamente pubblicistico, con la legge n. 218 del 1990, la cosiddetta ”legge-delega Amato-Carli”. La legge-delega del 1990 configura le fondazioni bancarie come holding pubbliche che gestiscono il pacchetto di controllo della banca partecipata ma non possono esercitare attivitá bancaria; i dividendi sono intesi come reddito che deve perseguire ”fini di interesse pubblico e di utilitá sociale”. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Nella prima fase (1990-1997), prevale una ambiguitá di fondo: attivitá bancaria e finalitá istituzionali sono ancora piuttosto confuse, anche perché le fondazioni bancarie da un lato devono controllare la banca e dall’altro devono perseguire scopi non di lucro. La legge-delega n. 461 del 1998 e il Decreto legislativo n. 153 del 1999 affermano l’idea per cui le fondazioni devono operare nel mondo non-profit, pur potendo conservare una certa vocazione economica (ma sempre nell’ambito degli scopi non lucrativi). Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Il decreto, nel testo vigente, individua i settori ammessi (famiglia e valori connessi; crescita e formazione giovanile; educazione, istruzione e formazione, incluso l’acquisto di prodotti editoriali per la scuola; volontariato, filantropia e beneficenza; religione e sviluppo spirituale; assistenza agli anziani; diritti civili; prevenzione della criminalitá e sicurezza pubblica; sicurezza alimentare e agricoltura di qualitá; sviluppo locale ed edilizia popolare locale; protezione dei consumatori; protezione civile; salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa; attivitá sportiva; prevenzione e recupero delle tossicodipendenze; patologie e disturbi psichici e mentali; ricerca scientifica e tecnologica; protezione e qualitá ambientale; arte, attivitá e beni culturali) nell’ambito dei quali le fondazioni scelgono, ogni tre anni, non piú di cinque settori rilevanti. Le fondazioni bancarie possono cosı́ assumere la struttura di ”fondazioni grant-making” (erogare denaro ad organizzazioni non profit che operano neii settori individuati) oppure possono scegliere quella di ”fondazioni operative”, svolgendo direttamente attivitá d’impresa nei suddetti settori, attivitá strumentale al raggiungimento dello scopo di utilitá sociale. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Cosı́ le fondazioni esercitano una funzione clientelare erogando ”a pioggia” fondi in modo assolutamente discrezionale. Lo stesso Giuliano Amato, il creatore delle fondazioni bancarie, le defin mostro giuridico al momento di illustrare la legge approvata. La Corte Costituzionale si é dovuta esercitare in difficili equilibrismi per giustificare l’esistenza nell’ordinamento delle fondazioni bancarie. A partire dal 2001, la disciplina delle fondazioni registra ulteriori modifiche, non essendo ancora chiaro che cosa deve fare la fondazione una volta dismesso il controllo della banca conferitaria. Le fondazioni infatti hanno obiettivi di carattere sociale o umanitario o culturale, e la loro attivitá é resa possibile dal possesso di un capitale che genera delle rendite. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica In piú, quasi il 90% delle risorse economiche delle fondazioni deve essere, per la legge Tremonti, destinato ad iniziative di carattere locale, cioé nell’ambito della Regione di appartenenza. Chiaramente le fondazioni sono state oggetto di molti scandali. Le Fondazioni Bancarie sono infatti accusate di essere in mano a lobby di ex-politici e faccendieri. Sono anche criticate come a rischio di clientelismi e scambi di influenze. Un esempio il servizio di Report del 14/10/2012 sulla Cassa Depositi e Prestiti dove si denuncia una grave ingerenza della politica nei consigli di amministrazione (Cda) delle fondazioni. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Principio fondamentale: Non arbitraggio: ossia non é possibile ricavare soldi dal nulla. Prezzo di una casa X: Da una casa ricavo l’affitto annuale A. X per R(Tasso d’interesse) = A X = Vincenzo Vespri [email protected] A R Risparmi e Matematica Quando R tende a zero, X va a ∞. É capitato? Si in Giappone anni 80, in USA dopo il 2001. Sta capitando anche adesso... Ma vediamo le conseguenze nei casi storici... Prezzi vanno a ∞. Se uno trova che una casa normale costa 100 milioni di Euro, che fa? 1) se non possiede una casa, rinuncia alla possibilitá di comprarla (viaggi, vacanze..) 2) se possiede una casa, uno cerca di venderla per poi passare il resto della vita su una spiaggia caraibica mangiando aragoste, bevendo margarita, e facendosi flabellare da belle fanciulle ( o bei fanciulli) Ma chi é cosı́ pazzo da comprare case cosı́ sopravalutate? Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Le banche! Con i mutui... La crisi, sia Giapponese che Americana, nasce dai mutui. Tassi bassi aiutano le banche nel non svalutare in modo catastrofico l’immobiliare da loro posseduto, ma riduce i loro ritorni (le banche impegnano a lungo e prendono in prestito a breve..Ma adesso il tasso d’interesse a dieci anni é del 1.22%...) Perché R = 0? Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Domanda che gli economisti seri si sono posti negli ultimi 500 anni e che non si pongono piú.. Puó esistere una economia con un tasso d’interesse privo di rischio e positivo? Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Prima di rispondere si, facciamo un esperimento mentale. Galilea, anno zero. I Magi offrono un lingotto d’oro (oltre che l’incenso e la mirra) a un certo Giuseppe. Giuseppe lo deposita in una banca al 3 per cento d’interessi. Facciamo, nella tradizione degli emirati, fosse un kg d’oro (ci sono distributori automatici per strada, usati per la preparazione del Gold Cappuccino..). Supponiamo che la banca di Giuseppe sia sopravvissuta fino ad adesso..e che Papa Francesco, in qualitá di vicario del figlio di Giuseppe, vada a ritirare il deposito...e trova di dover ritirare una montagna d’oro dal peso 100 volte la Terra... Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Malthus dice che le risorse crescono linearmente, mentre le popolazioni (qui direi i debiti) crescono esponenzialmente. L’idea di un tasso di interesse é recente: L’Islam proibisce il tasso di interesse positivo (finanza islamica). Le banca etiche al pari delle cosiddette banche dei poveri, operano spesso anche nell’ambito del microcredito fornendo, a clientela particolarmente disagiata (in tipici casi ove tale clientela ha estrema difficoltá a usufruire dei canali finanziari tradizionali), prestiti di importo anche molto basso ed a interesse relativamente basso. Ovviamente forniscono alla propria clientela i normali servizi bancari muovendosi, peró, nell’ambito di particolari criteri (diversamente definiti da istituto ad istituto) nella selezione degli investimenti sui quali concentrare il risparmio raccolto. Ma noi siamo abituati al tasso d’interesse positivo ... Come puó esistere un tasso d’interesse negativo? Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica I mercati obbligazionari hanno inaugurato un’era di tassi d’interesse negativi, confutando la perdurante convinzione che lo zero costituisca una soglia sotto la quale i rendimenti non possono scendere. Quasi il 22% dei titoli di Stato dei paesi sviluppati presenta rendimenti negativi, e svariati altri trilioni per lo piú in Giappone evidenziano rendimenti di poco superiori a zero. Per ottenere un rendimento positivo in Germania, gli investitori devono privilegiare i titoli con scadenza quasi di dieci anni. In Svizzera, per sottrarsi ai rendimenti negativi, devono acquistare obbligazioni a 16 anni. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Gli investitori obbligazionari sono nel complesso usciti di senno? Pagare qualcuno per il privilegio di detenere il proprio denaro é certamente contrario alla logica. Vi sono tuttavia alcune valide ragioni per le quali gli acquirenti di titoli a reddito fisso potrebbero accettare tassi negativi: 1) la deflazione (o il timore della stessa), che contribuirebbe a produrre un rendimento reale positivo; 2) la speculazione sull’apprezzamento delle valute; 3) la repressione finanziaria, nella quale un investitore é costretto a detenere tali attivitá o scoraggiato dal detenere liquiditá; 4) l’insensibilitá ai prezzi, che potrebbe prodursi quando gli acquisti effettuati da una banca centrale sono dettati non dall’incentivo del profitto ma da motivazioni di politica economica; 5) l’arbitraggio, presente in alcuni mercati come la Danimarca o la Svezia, dove gli investitori sono molto fiduciosi che i tassi ufficiali rimarranno negativi per un periodo prolungato; 6) gli acquisti basati su regole, come nel caso dei fondi indicizzati. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica La ricerca di rendimento é uno dei nostri temi cruciali da diversi anni. I tassi negativi sui depositi e i rendimenti obbligazionari estremamente contenuti garantiranno una prosecuzione di questa tendenza. Molti investitori ricercheranno un rendimento abbinato alla sicurezza, molti altri un rendimento accompagnato da un elevato potenziale di performance, ma in qualche misura quasi tutti gli investitori privati necessiteranno di rendimento. Il contesto odierno dovrebbe risultare favorevole per altre attivitá generatrici di reddito di elevata qualitá Gli investitori obbligazionari si spingeranno sempre piú avanti lungo la curva dei rendimenti e sempre piú in basso lungo lo spettro creditizio, con un potenziale aggravio dei problemi quando i tassi di interesse finiranno per aumentare. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Tutti scommettono che i rendimenti in Europa e in Giappone rimangano relativamente depressi, ma nessun investitore oggi dovrebbe considerare i titoli di Stato a lunga scadenza alla stregua di ”attivitá sicure”. Solo un anno fa i bund decennali tedeschi rendevano l1,56%. Un ritorno a tali livelli nei prossimi 12 mesi genererebbe una performance del -15,8%. Un simile aumento dei rendimenti dei bund trentennali si tradurrebbe in una cospicua perdita del 30%. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Il dollaro dovrebbe rafforzarsi perché un mondo inondato di liquiditá in eccesso continuerá a considerare i Treasury USA un investimento redditizio. L’asimmetria delle performance rimane uno dei maggiori timori per gli investitori in titoli sovrani. La misura in cui si possono realizzare modesti guadagni ma subire perdite elevate produce un trade-off impegnativo tra rischio e rendimento. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Le incertezze a lungo termine per il reddito fisso sono in aumento. I cambiamenti radicali di politica monetaria non sono privi di effetti collaterali. Il quantitative easing, i tassi negativi sui depositi e il crollo dei rendimenti obbligazionari rappresentano un cocktail poderoso per i mercati globali. I tassi reali persistentemente contenuti penalizzano i risparmiatori, costringendoli a risparmiare di piú per un periodo prolungato allo scopo di conseguire i loro obiettivi finanziari. Inoltre, possono indurre altri investitori a privilegiare attivitá piú rischiose, aggravando il problema nel caso abbia inizio una fase ribassista. Ció potrebbe creare un circolo vizioso per contrastare il quale le banche disporrebbero di pochi strumenti. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Le implicazioni di rendimenti obbligazionari contenuti o negativi possono essere catastrofiche per gli sponsor degli schemi pensionistici a prestazioni definite, poiché il valore attuale delle passivitá a lungo termine viene calcolato di norma con riferimento al rendimento di un’obbligazione a lunga scadenza. I rendimenti bassi o negativi creano un dilemma per i fondi pensione dotati di risorse finanziarie insufficienti, che possono ridurre il gap di finanziamento tramite ulteriori acquisti di obbligazioni con rendimenti ai minimi storici, oppure incrementare le posizioni in attivitá rischiose, assumendo tuttavia una significativa esposizione a una grave correzione di mercato. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica La capacitá di spiegare i rendimenti negativi non li rende una valida fonte di valore. L’acquisto di obbligazioni a tassi negativi é garanzia di una perdita di denaro in termini nominali. Gli operatori di mercato sono abituati alla possibilitá di subire perdite: é un rischio che viene assunto nel perseguimento di rendimenti positivi. La certezza di incorrere in una perdita, invece, é tutta un’altra cosa. Viviamo in uno strano nuovo mondo. In questo nuovo paradigma, gli investitori dovrebbero domandarsi: Fino a che punto possono diminuire i rendimenti obbligazionari? Le attuali politiche saranno uno strumento efficace per dare impulso alla crescita? Come dovrebbero reagire gli investitori a tali sviluppi? Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Vi é un limite alla flessione dei rendimenti. Via via che i tassi d’interesse diventano sempre piú punitivi, ci attendiamo l’emergere di metodi piú o meno tecnologici per conservare i ”soldi sotto il materasso”. Il denaro contante é un mezzo terribilmente scomodo per regolare le transazioni di importo elevato, ma puó essere utilizzato nelle operazioni di ammontare minore. Le banche, che sono tenute a versare un interesse dello 0,20% sulle riserve libere, potrebbero decidere semplicemente di custodire il denaro nei propri caveau anziché depositarlo presso la banca centrale. Si potrebbero inoltre creare nuovi prodotti, come un ETF che tiene il denaro in cassaforte e paga un interesse privo di rischio prossimo allo zero. Riteniamo che ció manterrebbe i rendimenti negativi fra il -0,25% e il -0,30% per tutti i titoli tranne quelli a breve scadenza. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Le autoritá, naturalmente, potrebbero fissare i tassi a breve a livelli ancora piú contenuti. Se il -0,20% non sufficiente per rimettere l’Eurozona in carreggiata, il prossimo passo potrebbe essere un tasso del -0,50% o del -0,75%. Danimarca, Svezia e Svizzera hanno giá adottato questo approccio aggressivo. Riteniamo che la maggior parte delle banche centrali si asterrá dall’adottare tali misure draconiane, poiché é troppo difficile prevederne gli eventuali effetti indesiderati. La riduzione dei tassi ufficiali a livelli profondamente negativi distruggerebbe di fatto il settore dei fondi monetari che sono un’importante ruota nell’ingranaggio del sistema finanziario globale. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Pregiudicherebbe inoltre la redditivitá delle banche, provocando un esito perverso caratterizzato da un aumento dei prestiti speculativi volto a evitare gli oneri sulle riserve libere. Oscurerebbe i segnali e i feedback dei mercati, rendendo difficile per le autoritá comprendere le implicazioni dei loro interventi. Infine, equivarrebbe a un’imposta negativa sul risparmio e a un guadagno inatteso per i mutuatari, con importanti implicazioni a lungo termine per le economie che presentano giá livelli eccessivi di debito e un rapido invecchiamento della popolazione. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Nella crisi dei mutui sub prime alcune delle banche in crisi avevano impieghi superiori un paio di volte il PIL degli USA. Lasciar fallire queste banche implicava uno tsunami finanziario. Molto meno problematico far fallire singoli stati che far fallire una banca come la Goldman Sachs o la JP Morgan. Non é efficiente che il managemlent sia deresponsabilizzato. Quando l’FMI ha garantito i prestiti, ci sono sempre stati sprechi. Quando uno presta denaro, perché la cosa sia efficiente, deve essere concesso al debitore la possibilitá di non pagare. Non solo per motivi etici (debiti della Germania dopo la I Guerra mondiale, debiti di Haiti, debiti in Nepal) ma per motivi di efficienza. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Bail in, cos’ é? La direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) introduce in tutti i paesi europei regole armonizzate per prevenire e gestire le crisi delle banche e delle imprese di investimento. La crisi finanziaria ha dimostrato che in molti paesi dell’Unione gli strumenti di gestione delle crisi bancarie non erano adeguati, soprattutto di fronte alle difficoltá di intermediari con strutture organizzative complesse e con una fitta rete di relazioni con altri operatori finanziari. Per evitare che la crisi di una singola banca si propagasse in modo incontrollato sono stati necessari ingenti interventi pubblici che hanno peró comportato elevati oneri per i contribuenti. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica A titolo di esempio, per salvare le banche inglesi, la BCE ha garantito loro 3500 Miliardi di Euro (too big to fail). Cifra pari al debito Italiano + il debito Greco + il debito Spagnolo. Poi ha negato la garanzia del debito ai PIIGS (Portugal, Ireland, Italy, Greece, Spain). I banchieri inglesi si sono autoassegnati a fine anno premi fino a 100 Milioni di Sterline. Sottoporre una banca a risoluzione significa avviare un processo di ristrutturazione gestito da autoritá indipendenti per evitare interruzioni nella prestazione dei servizi essenziali offerti dalla banca (ad esempio, i depositi e i servizi di pagamento), per ripristinare condizioni di sostenibilitá economica della parte sana della banca e a liquidare le parti restanti. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Le autoritá di risoluzione possono sottoporre una banca a risoluzione se ritengono soddisfatte tutte le seguenti condizioni: a) la banca é in dissesto o a rischio di dissesto (ad esempio, quando, a causa di perdite, l’intermediario abbia azzerato o ridotto in modo significativo il proprio capitale); b) non si ritiene che misure alternative di natura privata (quali aumenti di capitale) o di vigilanza consentano di evitare in tempi ragionevoli il dissesto dell’intermediario Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Le autoritá di risoluzione potranno: applicare il bail-in, ossia svalutare azioni e crediti e convertirli in azioni per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in difficoltá o una nuova entitá che ne continui le funzioni essenziali. L’intervento pubblico é previsto soltanto in circostanze straordinarie per evitare che la crisi di un intermediario abbia gravi ripercussioni sul funzionamento del sistema finanziario nel suo complesso. L’attivazione dell’intervento pubblico, come ad esempio la nazionalizzazione temporanea, richiede comunque che i costi della crisi siano ripartiti con gli azionisti e i creditori Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Il bail-in (letteralmente salvataggio interno) é uno strumento che consente alle autoritá di risoluzione di disporre, al ricorrere delle condizioni di risoluzione, la riduzione del valore delle azioni e di alcuni crediti o la loro conversione in azioni per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in misura sufficiente a ripristinare un’adeguata capitalizzazione. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Sono completamente esclusi dall’ambito di applicazione e non possono quindi essere né svalutati né convertiti in capitale: i) i depositi protetti dal sistema di garanzia dei depositi, cioé quelli di importo fino a 100.000 euro; ii) le passivitá derivanti da una relazione fiduciaria, come ad esempio il contenuto delle cassette di sicurezza o i titoli detenuti in un conto apposito; iii) i debiti verso i dipendenti e i debiti commerciali Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Il bail-in si applica seguendo una gerarchia la cui logica prevede che chi investe in strumenti finanziari piú rischiosi sostenga prima degli altri le eventuali perdite o la conversione in azioni In primo luogo, si sacrificano gli interessi dei proprietari della banca, ossia degli azionisti esistenti, riducendo o azzerando il valore delle loro azioni. In secondo luogo, si interviene sugli obbligazionisti, le cui attivitá possono essere trasformate in azioni e quindi subire lo stesso trattamento degli azionisti. In terzo luogo i correntisti. Infine i possessori di depositi bancari. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica In Italia hanno quasi applicato il bail in per 4 banche Italiane: Banca Marche, Popolare dell’Etruria, CariFe e CariChieti. Non é stata applicato il bail in (hanno perso tutto gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati, non ha perso nulla l’obbigazionista e il correntista), perché se si fosse applicato il bail in una ondata di panico avrebbe creato problemi alle altre banche Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Il bail in é quindi nella direzione di rendere meno finanziario il sistema. Rendere piú responsabili i banchieri. Rendere piú attenti i clienti nello scegliere la banca giusta. Cambia il modo di investire. Meno investimenti finanziari, piú investimenti in economia reale. Tassi di interessi bassi implica necessitá per le banche di investire nell’economia reale per avere rendimenti positivi. Tassi bassi implica che il prezzo degli immobili smetteranno di decrescere, tassi bassi priviligeranno azioni di societá solide con dividendi . Ad esempio Generali ha un rating superiore all’Italia e ha un dividendo al 2% molto di piú di un BTP decennale. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Riassumendo il bail in cambierá il modo in cui la banca opererá in quanto banche che avranno comportamenti tali da perdere la fiducia dei propri clienti falliranno. Questo cambiamento capita in una profonda trasformazione dell’economia, un po’ meno finanziaria e un po’ piú legata all’economia reale. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Ad oggi, ci sono in circolo circa 200 miliardi di crediti in sofferenza ( credito nei confronti di soggetti in stato di insolvenza , o in situazioni sostanzialmente equiparabili) é tra gli 80 e i 100 netti di perdite nette. La stragrande maggioranza é detenuta dai 15 gruppi bancari italiani che hanno passato l’asset quality review (revisione della qualitá degli attivi o AQR) della BCE. La vendita di parte delle sofferenze di Monte Paschi per 1 miliardo (vicino a valore stimato dallAQR) é un segnale che l’aggiustamento delle provvigioni e delle valutazioni voluto dalla BCE era piú o meno accurato. Inoltre, si sta giá delineando un mercato per la cartolarizzazione dei crediti deteriorati che dovrebbe aiutare a ripulire i bilanci. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Quello che non sappiamo per ora é il valore netto reale e la concentrazione dei crediti deteriorati a livello di singola banca per tutte le banche che non hanno partecipato all’AQR, specialmente le piú piccole. Bankitalia dovrebbe procedere velocemente a una AQR di tutte le banche non incluse nell’AQR della BCE e valutare l’aggiustamento che queste dovranno fare come risultato di una valutazione indipendente degli attivi. Se il valore aggregato rimane nelle attuali proporzioni tra piccole e grandi, l’esposizione verso i crediti deteriorati dovrebbe essere facilmente gestibile. Con 4.000 miliardi di risparmio privato e circa 1.500 miliardi in depositi, il sistema bancario italiano ha una solida base che difficilmente avrá bisogno dinterventi pubblici disordinati con fondi statali o dello European Stability Mechanism (ESM). Per evitare inutile panico e restituire fiducia ai risparmiatori serve trasparenza sull’esposizione verso crediti deteriorati e maggiore vigilanza sulle pratiche di vendita delle banche. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Un’analisi aggregata del profilo di rischio medio del singolo investitore/cliente per banca, rispetto al valore storico o medio di settore, puó fornire segnali di potenziali pratiche aggressive di vendita di prodotti finanziari. Un valore molto superiore alla media o un cambiamento repentino nei profili di rischio a ridosso di emissioni obbligazionarie della banca potrebbe essere un segnale di misselling (vendita di prodotti finanziari non adatti al profilo di rischio dell’acquirente) che richiederebbe un intervento piú capillare della Consob. Solo 120 gruppi bancari europei (su oltre 1.200) sono sotto la vigilanza diretta del Single Supervisory Mechanism (SSM o meccanismo di vigilanza unico, MVU). Le banche restanti sono vigilate direttamente dal regolatore nazionale, con l’SSM che ha potere di indirizzo vincolante, soprattutto se le politiche di supervisione nazionale vanno contro le decisioni o il funzionamento dell’SSM. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Aver lasciato alla Germania la possibilitá di mantenere la supervisione delle Landesbanken al di fuori anche della supervisione indiretta dell’SSM é stata una decisione sbagliata, soprattutto per l’interazione con la vigilanza delle banche piú grandi in situazioni come condivisione d’informazioni o interventi per evitare insolvenza. Nei prossimi mesi, vedremo certamente un inasprimento del contenzioso legale tra SSM e il regolatore tedesco nel caso di conflitti con le pratiche di supervisione della giurisdizione SSM. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Detto questo, la procedura di aiuti di stato in vigore dal 2013 e le nuove regole europee sul bail-in si applicano allo stesso modo anche alle landesbanken e alle sparkassen tedesche. Non c’é nessun vantaggio rilevante per loro rispetto alle regole d’insolvenza e ristrutturazione bancaria. Non cambia nemmeno la possibilitá per lo stato di nazionalizzare le proprie banche, direttamente o tramite un prestito al fondo di risoluzione, dopo l’applicazione del bail-in e delle altre regole sugli aiuti di stato (tra cui l’approvazione della Commissione di un piano di ristrutturazione). In ogni caso, é difficile immaginare che il Governo italiano riesca a trovare risorse per una nazionalizzazione su larga scala. Il fondo di risoluzione, composto dai contributi delle altre banche o con un prestito statale, puó anche diventare azionista di maggioranza in attesa della vendita a un’altra banca, come avvenuto per Novo Banco in Portogallo. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Senza una revisione dei bilanci delle banche non soggette all’AQR della BCE sará difficile stabilire il grado di rischio e concentrazione dei crediti deteriorati (NPL) non performing loans. La gran parte degli NPL é nelle banche piú grandi che hanno superato (seppur a fatica) l’AQR. Tuttavia, non conosciamo il valore reale attuale delle perdite su questi crediti e la concentrazione dellesposizioni nette in banche piú piccole. Le 4 banche italiane che sono state di recente soggette al bail-in avevano crediti deteriorati per oltre 8,5 miliardi (al valore nominale), ma con un valore di mercato stimato solo intorno a 1 miliardo. Una moratoria di diciotto mesi servirebbe solo se ci fosse un rischio immediato per l’intero sistema bancario. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica É vero che le obbligazioni bancarie sono viste erroneamente da molti come equivalenti ai titoli di stato o depositi, ma non c’é ragione di pensare che nei prossimi diciotto mesi una delle grandi banche italiane possa diventare insolvente a causa del rischio bail-in. L’attuale stabilitá finanziaria, con il costante intervento della BCE sul mercato secondario del debito pubblico, dovrebbe aiutare a ripulire i bilanci delle banche dai NPL. i rischi concreti per obbligazionisti delle grandi banche italiane sono limitati poiché il sistema é solido. Gli investimenti in fondi comuni e il conto di appoggio relativo (conto titoli) non sono soldi della banca, quindi non entrano in alcun modo nella procedura di ristrutturazione o insolvenza (e quindi nel bail-in). Per quanto riguarda i depositi, sono rari i casi di crisi bancarie importanti, in passato, che abbiano causato una perdita per i correntisti. Anche in caso d’insolvenza totale della banca, bisogna esaurire prima tutte le altre fonti finanziarie della banca (azioni, capitale ibrido, obbligazioni e altre fonti finanziarie) per arrivare a toccare i depositi. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Inoltre, i conti correnti fino a 100 mila euro sono coperti dal fondo interbancario di garanzia dei depositi. Oltre i 100 mila euro, i depositi di persone fisiche e piccole e medie imprese sono esclusi dal bail-in, ma ovviamente non hanno il fondo di garanzia alle spalle che li protegge dall’insolvenza totale della banca Dopo la pessima esperienza di Cipro c’ é una forte determinazione a evitare con ogni mezzo che i depositi (anche quelli sopra i 100 mila euro) siano coinvolti, per gli effetti sulla tenuta dellintero sistema finanziario. Qualora queste rassicurazioni non fossero sufficienti, i correntisti possono sempre dividere i loro risparmi in depositi sotto i 100 mila euro in banche diverse o cointestare il proprio conto per raddoppiare la garanzia a 200 mila euro. La garanzia del fondo si applica al valore aggregato dei depositi di ogni individuo per banca. In aggiunta, ci sono dubbi sulla tenuta del fondo interbancario in caso di crisi sistemica, poiché basato su garanzie e non su reali esborsi. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Tuttavia, é difficile che si arrivi a una crisi sistemica generalizzata senza che i compartimenti stagni discussi sopra (inclusi quelli della BCE) siano attivati. Infatti, qualora si arrivasse a una crisi sistemica, non c’é alcun fondo interbancario che tenga e quindi si utilizzeranno sempre strumenti alternativi, come i controlli sui prelievi e sui movimenti di capitale (come avvenuto in Grecia) per evitare fallimenti disordinati e perdite per i correntisti. Sebbene improbabile, il fondo interbancario di garanzia dei depositi potrebbe essere attivato (in via temporanea) per eventi isolati, come il fallimento di alcune piccole banche. E cosa dire della cris del MPS? Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Il Monte dei Paschi di Siena deve essere acquisito. Da giorni il Tesoro, suo malgrado azionista con il 4,024%, sta sondando tutte le realtá finanziarie italiane per far spingerle alle nozze con la banca. In quest’ottica sono scesi in campo per gettare acqua sul fuoco Yoram Gutgeld (”Mps rappresenta soltanto il 3-4% del sistema creditizio italiano”) e lo speculatore piú famoso a Palazzo Chigi, Davide Serra. Il gestore di Algebris ha fatto sapere da Davos: ”Per la prima volta sto guardando e iniziando a investire sul credito del Monte dei Paschi, sui subordinati e sul debito senior”. Mps é piú solida di quanto la valuti il mercato: la banca é tornata allutile, la patrimonializzazione é tornata sopra la soglia di guardia (al 12%), ma ha ereditato oltre 23 miliardi di sofferenze. Ed é proprio questo che fanno notare tutti i possibili acquirenti contattati dagli advisor Citi e Ubs. E lo stesso avrebbero fatto presente i banchieri interpellati dal Tesoro. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Nelle ultime ore, infatti, il titolo che ha visto dimezzare il suo valore dall’inizio dell’anno ha scontato anche le smentite ufficiali, dopo le ipotesi di merger. L’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, interpellato sulla vicenda, ha chiarito che il governo non ha chiesto né sollecitato Unicredit a intervenire su Mps. Ancora piú duro il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina: Non siamo disponibili ad operazioni sulle banche italiane che distruggano valore. Non siamo interessati a nessuna banca italiana. É categorico. Poste Italiane ha persino smentito direttamente oggi con una nota ufficiale: Con riferimento a indiscrezioni e ipotesi di intervento di Poste in operazioni di salvataggio di istituti bancari Poste Italiane smentisce un suo coinvolgimento. Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Le due realtá piú interessate a Rocca Salimbeni sarebbero Ubi e Banco Popolare. Le quali peró hanno come preda prioritaria la Popolare di Milano. In quest’ottica non si disegnerebbe l’ingresso di Mps in una realtá piú grande per creare quel campione nazionale che al momento non sono né Unicredit né Intesa, chiamate in causa in piú occasioni per salvare la piú antica banca d’Italia. Eppure, nonostante i prezzi di realizzo, nessuno vuole il Monte dei Paschi. Almeno per ora. Infatti l’istituto potrebbe tornare interessante se l’Unione Europea sbloccherá la bad bank che dovrebbe smaltire buona parte dei 200 miliardi e piú di sofferenze in pancia del sistema creditizio. E in quest’ottica Mps, con i suoi 25 miliardi di Npl, potrebbe recuperare almeno un terzo dei soldi . Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Riassumendo: tassi negativi stanno mettendo a dura prova la tenuta delle banche il bail in sta cambiando la mentalitá del risparmiatore occorre cambiare le strategie di investimento occorre tenere conto del contesto internazionale (instabilitá in MedioOriente, prezzi del petrolio in caduta, crisi della Cina, instabilitá in Europa per il fenomeno della migrazione, invecchiamento della popolazione) per individuare la strategia giusta Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Europa e Italia Per l’Eurozona si prevede una espansione nel corso del 2016 dell’1,5% . Sará una ripresa guidata soprattutto dalla componente domestica, specialmente dei consumi privati che beneficeranno della ripresa del mercato del lavoro, in un contesto di inflazione che rimane comunque molto bassa, sotto il target della Banca centrale europea e questo ha spinto la Bce ad agire ampliando la dose di QE con un taglio del tasso dei depositi. Allora avremo tassi d’interesse bassi dollaro forte prezzo del petrolio basso difficile situazione internazionale inflazione bassa Per un paese manifatturiero e con un notevole debito interno votato all’esportazione i primi tre fattori sono positivi, mentre gli ultimi due sono negativi Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Quindi ripresa endogena obbligazioni con rendimenti praticamente nulli rischio di shock finanziario esterno (Crisi dei Paesi Emergenti e della Cina) problemi relativamente all’invecchiamento della popolazione problemi derivanti dalla migrazione sviluppi tecnologici (spesse volte inattesi) sistema bancario sotto stress Quale la strategia da adottare?? Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica Obbligazioni corte Azionario solido. Stare per il momento lontano dal settore bancario Immobiliario non entrerei adesso (se non per casa di proprietá) Vincenzo Vespri [email protected] Risparmi e Matematica