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ll
appunti:
semestre barbaro
EÈ
n
guerra e pace: Due voci forti
tra Ie bandiere sbiadite deìl'autun-
8o
;,
-àE
no pacifista
n libri: ìl nuovo, il
ì comuni morta li
n società:
quanto costa
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fede:
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vecchio
e
la
pace?
dolore dell'uomo griDio
Tutta la verità suì soldi del
" Margine
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Obiezione fiscaìe:
da la debolezza di
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1984
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II Marglne
IL
MARGINE
n. 9
anno IV
novembre 1984
IL
úemile delhsocmzionc cultlMle
Drettore retport PaÒlo Gheui
Cordrrrror' ùlicheleNlcoletri
Afl b ìri t tnta re | Piemnselo Sandni
Redaziore. Gio\úni Bi^rcon\ Daruelo Giuhmi Gecrerólio) - Pao.
' Robero Ldbeldnì
Vincenzo Pas
serini Múi, Ter€sa Pontaú
Mari'no Prerri Flóvio Sa. ni lo Girnrella
Fabr9io
Una copia
Due vocl
L 2 000 ,bbo.anento annuo,
L 12000 - 'hh.n,ment. sÒsLÉri
tore, da L 2t000 in sú prezi
pù I'esÈùo: L 15.000 pù l'Eulopai L 20000 p.r sli rltl conI vesan€nri vmno efie!!ùati sul
ccF !. 1028518, inresraro a' a Il
M cine,, cp. 159, 18100 Tlenro
Tlibùnale di Trento
n, 126 del 101 1981
Reddione e anninisrrazione: (Il
M cineD cp 159, 1E100 TÉrto.
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Non dublrrnó lul! volFò r !p6*à lnchs pér i 19S5, menùe insusuriamó la
c!mp!gn! àbbonómùnl p ù riùrdEtÀr E é meno clamórósè d tutre e rivi5iè dé
qlóbo t.r!cqu@ Mài sl .ài ll voontórlèto cuturoe cóndito dè briclole dl uiopia
lollche manaseriali
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s.nzó chlldòr. port., mà fÀc.ndo.rco.ro
I Màrq h€ n 9 A stóto chiuso in tiposruna 'l I d.embro 1934
.ll Màrglné À n vond la è lrènro presó: (0sèdorir, vla s
và s Crco;' <PèoLlnor, vh Perni
ai giomaÌi che dcostrui.
tomiamo certamente sconcertati. Non
è solo l'abitÌrale \ezzo itaJiaîo di sollevare polv€roni di parole e dj
polemiche spesso inutili... E'qualcosa di più prcfondo e mdical€.
Assistiamo ad un verc e proprio imbarba mento della lotta politica
nel nostrc paese. Sullo sfondo di una conflittualità sociale difiusa
e determinata soprattutto dal problema fiscale incentE1o intomo al
cosidd€tto ( Pacchetto Visentini ", si sta in realtà esprimendo una
fase acutissima di confronto senza esclusion€ di colpi per t'occupazione del centro strategico delle fulure aÌleanze politiche.
In questo conresto tutto può servire, anche . . i colpi bassi.
Due appuntam€nti elettorali, ben diversi tra di loro, sembrano infat.
ti nel calcolo di tutti i partiti politici italiani assumere una rilevanza
non semplicemente tattica, ma per l'appunto strategca. Si tratta
delle eÌ€zioni amministrative della p mav€ra prcssima e sopÌattutto
della conclusione del settennato presidenziale di Pertini con la sùccessiva €lezione di un nuovo Presidente della Repubblica. Quest'ultimo appuntamento è poi preceduto da quella lunga immobilità isti.
tuzionale e sopmttutto politica che è il " semestre bianco ), durante
it quaÌe non possono essere sciolte le Camere. Per partiti ( cdsaioli ,
ad olttaîza come qu€lli italiani, la scadenza del semestre bianco è
condizionamenti,
di certo ùn lllngo ( buco nero ' atto
ricatti. Se a tùtto questo aggiungiamoi che nelle ultime elezioni eu
ropee il Partito comunista, di certo alaantaggiandosi dell'eftetto emo.
tiro della scomparsa improwisa di Enrico Berlinguer, ha raggiùnto
il ruolo di partito di mageioranza relativa; € ancom che iI golemo
Cra-Li e particolarmente il suo leader hanno conseguito ura certa crcdibilità dopo le incertezze iniziali soprattutto sul tereno della crisi
economica, possiamo facilmente costatare quali siano gli scenari foll.
damentali entro cui si compie la battaglia politica in Italia. Da una
parte ùna DC sospettosa e timorosa per la propda emarginazion€
che è tentata di rinchiude$i sempre più a riccio nella difesa ad oltranza della prcpria sopravr'1venza, dall'altra un PCI che tenta djspe.
ratamente di non disperdere completamente il lusinghiero sultato
delle elezioni europee facendone una vittoria di Ptro e finendo nel
ruolo scomodo det grande ed orgoglioso solitado della politica nazionale. Dall'altra ancora il PSI o megtio Craxi (con i distingrc di
Se gettiamo uno seuardo anche superficiale
fori ùa le
Marlevi
L. 1.200 ùn ùretraro,
SEMESTRE BARBARO
Vigilio,
),
ne
t
Fomica e magari di De Micbelis) che tenta di a$morbtdlrc il lono
agressivo ed ii Piglio muscoloso degli esordi Per coDqujstarc con'
s;nsi sulla base-dèi buoni risultati econoúici ed apProfittando del
di dconquistare la guida
Il
dell'esecutivo.
cavalleÌe solltarlo della molale nazionale
nei confronti della persona di P€rtini.
Quello che occoÍercbbe valutare è invece I'opportunità efiettiva di
una riconferma dell'attuale presidente. E su questo punto io mi
sento con tutta s€renità di esprimerc una foralata Prcoccupazione e
quindi una sostanziale contE età. Non tanto per l'età... Riproporre
Pertini starebbe a significare ùn demergerc nel nostro paese di ùna
sostanziale nostalgia ( monarchica, (quattordici anni di pr€sidenza
sono buoni per un re..), ma sopmttutto significherebbe vedere in
Pertini iL cavaliere solitario della momle nazionale. Credo che esi
stano nel parlamento e nel paese persone d€gnissime per quelfincarico appartenenti a tutte le ar€e politiche. Cattolici democratici come
Zaccagnini, la Anseìmi, Leopoldo Elia, socialisti etici com€ Norberto
Bobbio, comunisti come In$ao o la lotti... Irvece si sla procedendo
al massacro. Osni candidatùra che eme4e com€ possibile vi€ne sommersa. Pensiamo al caso emblematico della Ans€lmi che mentre denuncia i sottili tentativi di corrozione vissuti sulla propda pelle in
forma subdota quando era al Ministero della Sanità, viene immediatameÈte bollata ed in certo modo ( coinvolta in uno scandalo
'
Quanto basta per afiossare la candidatura scomoda di chi non ha
accettato i condizionam€nti di Gelli e delle sue trame ed ha conchr.
so con dìgnita e coraggio l'inchiesta sulla P2.
Se i primi segnali sono di questo tenore è chiarc che quello che cj
aspetta non sarà un semestrc bianco ma piuttosto
- come è stato
anche definito
un semestre . barbaro ,.
-
L'immorallta della
n
questione morale "
Ma l'elem€nto che sembra imporsi su tutti gli altri in questo periodo
è la cosiddetta ( questione morale D. Il Parlamento impegnato a r'ipetizione nei casi Andreotti, ora per le vicende del crack di Sindona
om per la nomina del generale Giudice a capo della Guardia di
Finanza; il Tribunale di Torino e l'opinione pubblica di un'i4tera città sconcertate datl'ampiezza dello scandalo d€lle tangenti e dalla fr.
gura del grande cornrttore pentito Zampini; le vicende di Roma e
di queÌla amministrazione collegate allo scandalo della costruzione
dell'universita a Tor Vergara su terreni acquisiti in odor di maîa;
le vicerde che colpiscono le d mani pulite, delle giunte rosse in
quel di Parma e poi la tragedia siciliana. I nomi degli intoccabili
che cominciano a caderer Ciancimino, i Salvo. La DC sconvolta dalle troppe connivenze dei Lima e dei Gioia. E soprathtto quella teîribile morte suicida di Rosano Nicoletti in un clima impazzito dai
sospetti che ormai lambiscono tutti. La r questione momle ' in Sici
lia diviene veramente tragedia.
a
rale,, cioè di
tivo della poli
ti politici, di lecupero at'
nario di servizio al bene
aPPare, di PeÌ:manente in'
parte
pnrato
di
o
di
clarÌ
o
teresse
Politica in atti ed in comporta'
menti che dovrebbero essere di pubbljca utilità Ma la ( questione
morale
non si affrcnta fuItanto che og4uno Predica l'immoralta
'
parte quela dell'altra parte E' terribilmente immoral€
ogtri
aftrui,
vedere ddumi un tema così delicato e decisivo come la ( questione
morale, a merce di scambio o di conflitto o di patleggiamento sul
dreotti, ma in qu€llo deue responsabilità o m€glio delle collesponsabilita con troppe cose discutibili, dai mafiosi siciliani a Sindona
alla nomina di Giudice. Non voglio qui giudicaÌe il comportamento
pamdossale di Bobbio, ma piultosto rccuperare e valutare quel suo
riprendere la distiDzione webedana tra etica della responsabilta ed
etica dell'intenzione. E' veÌo che entro un quailro politico possiamo
valutare solo le responsabilita e mai le intenzioni. lI problema dmm.
matico è quello di rcndere possibile un'etica della respoNabilità e
sopEttutto un controllo di €ssa. Ciò è afidato a nome € regofa.
menti e soprattutto alla lorc trasparenza. Finché Ie responsabilita di
etica civile dei politici saranno affrdate alta verifica ad un t bunale
politico come la Commission€ Inquirente o come 10 stesso Parlam
irùazione largamente ambigua.
II
di lasciare anche per i politici
aI
sulle loro responsabiuta fatta
eccezione per i reati conn€ssi alla libem espressione dei propri convircimenti politici ch€ deve sempre ess€re gamntira. Ma al di la
{ obbligata
genere? La morale è così ddotta entro la realtà angusta e stru_
mentale del gioco politico e i suoi appelli dsuonano tragicamente
tal
Il
paradosso
dl Norberto Bobblo
Ia moziorc comunista che toglieva la fiducia ad Andreotti come ministro. E ciò. motivava ancora Bobbio, facendo leva sulla distinzione
di Max Weber tra etica dell'intenzione ed etica della responsabifita'
Ebbene egli non intendeva entrare nel merito delle intenzioni di An'
6
'
etica della responsabilità con
it
conseguente coDtrollo.
Una rinnovata intenzlonalta etba
Ma se in prospettiva utopica potessimo anche owiare a questr inconvenienti abol€ndo ull tribunale politico e ignobilment€ assolurorio come l'Inquirente ed ampliando la maglia d€l conrrcllo legale che riduca I'arbitrio, crcdo che avremmo illuminato solo un vercante che
può determinare o almeno favo r€ un'erica politica.
L'altro rersante rimane appunto soggettivo, o in termini weberiani
( intenzionale !. E' questa inienzionalità etica ch€ va risvegliata e
dcostruita. Solo quando uomini 1'eri, attingendo al lorc baeaglio dr
valori autentici, r€ligiosi o laici che siano, faranno di nuovo politica
con passione ed intenzione etica, con ùna volontà autentica di sefti.
zio all'uomo ed al bene comune si potrà sciog.liere integralmente il
nodo della d questione morale,. Ne nasce quindi un duplice operare, sul terreno delle istituzioni e delle leggi e su quello delle cG
scienze. E solo la saldatura finale di questo operare potlà dporta.e
spemnza e ridarc alla politica la sùa dignità pienamente umana. I
DUE VOCI FORTI
TRA LE BANDIERE SBIADITE
DELL'AUTUNNO PACIFISTA
può ignoraÌe (e Becknann I'aveva già afiermato nel Dovembrc 1983 a)
conveeno { Immagini deua Pace,, cui parteciparono pacifrsti hdipenden.
ti dell'Est e dell'Ovest) che, se in Occidente i sovemi ottengono di fatto
un Ìelativo consenso alla loro politica di militarizaziore, all'Est quesio
è per nulla scontato. Ma è necessario alare roce aI possi
bile dissenso, che in quei paesi non può esp mersi compiutamente: fare
leva su questa possibiÌita può avere effetti positivamente destabilízzanti.
UDo alegli iDteDti principali della Fried€nsbeweeune, a tutt'oggi trascu'
rato, ateve essere quindi que[o di appoggiare pratiche di democrazia reale
all'Est, perché questo, per i movimenri indipendenti dell'Esr, è prio .
tùio (viene addirittura prima del problema armamenti). OÌa, pul rcrla
dive$ità delle condizioni geopolitiche e quhdi anche di ce e impostaziG
ni, è vitale p€l i pacifisti occidentali saper mostrare ura solidarieta aI
meno altrettanto taneibile di queùa cùe si Éscortra rci coDÈonti del
Nic-alagua, pel esempio. Dialoeo e collaboÈzione sorc dDnque importan.
tissimi, anche se (i movimenti o@identali Don hamo ancora compiuto
il pdmo passo in questa dirczione. Esso sisrficherebbe ir púmo luogo
un flusso di informazioni più intensivo per quanto dgùarda la rcalta
sociale negli Stati dell'Europa Orientale ed i concreti problemi delle per6one che ci vivono,
- ha badito BeclÌnann in seguito, durant€ una
breve intenista dlasciatami.
Paclfismo è nonvlolenza
AJ
<t la del luogo comune
le
persone, Piuttosto che
E
Lhpertura aÌle istanze provenienti dai movimenti peÌ la Pace dell'Est
noD porta con sé l'abbandono del pÈtrcipio della uilateralta (delte iniziative di pace, disarmo compreso) che costituisce l'odsinaìità e la forza dei movimenti per la Pace. In questa prospettira, BeckmanD crixica
fortemdte la FeseDza, alla Conferenza mondiale per il Disarmo di Pe.
rugia, di rappresentanti di gruppi . ufiicia-li , per la Pace. Net momento
in cui essi Don pÉndono distarìza da c€ntri di potere che non nunciano alla possibilità di utr f/st o secon.l stîike nucleare, €ssi non hanno,
secondo Beckm:u, diritto di cittadinanza tra i movimmti per la pace.
(Il che non comporta che essi non possaro voloDterosammte battere le
loro strade per rageiungere la pace). Rispondendo in seguito aal ura mia
domanda, eeli rincara ta dose: (per me ùn movimento per la pace può
avere una base di legittimdione, Ln quanto altenativa alÌa tradizionale
politica dela sicurezza, unicamente nella misura in cui è senza ambigÌdta
un movimento awerso ai blocchi e rcnviolento,. In questa dhezione si
colloca la sua apprcvazione pe. le ncerche di DiJesa Popolare Nonviolenta: noNrolenza ed appoggio ai movimenti dell'Est, nel'ambiro di un ri
pensammto deÌ Épporto tra pace e democrazia, sono alcune delle vie
che eAli addita al pacifrsmo europeo, e che si trovano coerentemente riunite neÌla aziotre di p.ot€sta a Bertino Est, cui egli ha paÍecipato di
le
lSùnlZ1Om.
Uu€sB !uov4
Il
paradosso della paura
vtale del Íamonto
Anzola può servjre da cifra, da crittogramD di ua situdione ben più
vasta; ad u osservatore attento non stugge quanto le dichia.dioDi di
BeckmanD e Faber siaro signicative sullo sfordo alel mutdento di ten,
ènza scontrabile nella nebulosa dei movimenti per la Pace. A solo ù
dno dalla erande manifestaziorc romana, I'atmosfera non può certo dir.
si pervasa di entusiasmo. Ed a Égione: I'installazione in Occid€nte è av.
vetruta, con I'ecc€zione d€lla piccoÌa Olanda; all'Bst sono comparsi nuovj
missili, che stazionano in GermaDia Orientale eal in Cecoslovacchia. Non
si ilanno segni di distensione, se non ahbigui e gestiti in prima persona
dai sigDo della Euerra fredda.
La temporarea scoDfitta ha forse rafireddato l'affetto coD cui l€ tradizionali agenzie politiche hafflo guardato alle forE che si agitarc attorno
a questi prcbÌemi. I comitati sorti affrettatameDte (opera di CL, ha anche
del PSI) in alteDativa al movimento per la Pace, che si vol€va sùumentalizato a senso uico, si sono volatilizzati. Ma anche i Comitali per
la Pace, @sì prcfondameDte segDati dall'ambigùo rapporto con il PCI,
mostrano sintomi di stuch%a. In si veale anche dal calo di energiÀ
salvo soprese
cui si prccede alla raccolta di firme per le nuove
- con
proposte di legge,
almeno in coDfronto a quella riscontrabile l'anno s@r.
so durante la generosa
almeno nelle intenzioni
campagla per il
referendum autoeestito.
-
-
continÉ ad impeBre nel ge.Ao oratorio d'occasione, Ie @se edisfomare quanto disponibile, nel bene e nel male,
ma il costante riferimento dschia di scadere a formula \.uota a caDsa
della sua petizione iÌriflessa, e si ha come la sensazione che pashi sià
meno di quanto non awenisse in tempi pur recentissimi. Certo, non si
può non parlame, úa 10 si fa orEai con un pmdente e dignitoso osse
quio. Non è difiicile vedere come questa tendeua possa preluderc ad
u calo progressivo dell'attenzione, anche se seùa stappi; si prova com€
u seNo ali soffocamento, quasi ch€ i Grandi (tardivi) Celebratori si 1lasformino * in dissolvenza hcrociata e quasi sena vole o
nei crandi
La pace
trici si impesnano a
Guera e politlca
CerimoDie.i
Funeb della
pace
-
Impotenza e rimodone
pù semprc afidci.
Sé la shrpefacente
contraddittoria
- talvolta
- ma
nante stagiotre pacifrsta
imboccare il viale del
dovesse jrrevocabilmeDte
tramonto, la sconfitta Dor sdebbe soggettivaEeÍte limitata ai protago.
nisti, ma significhe.ebbe oggettivaE€nte ùn ulteriore $osso colpo per la
nostra cultua. Non foss'altro perché si acrescerebbe il senso di impG
tellza e di frae ita che rec€ntemente anche Vincenzo Passerid indicava
come uIrc dei preoccupanti segni di questi primi anni 'm. In questa even
lualità, il movimento non veFebbe a mancare perché jncapace di sostenerc la . coDcorrer,za ' ah rD prosetto pl) costruttivo, ma
e questo è
-
l0
ll
srato fatto peÌ mostrame la propoDibilità politica. D'altra palte, e Beck.
mam l'ha ricordato, l'attuale sitwione chiede che l'ímpegìo pacifista
allarghi il propdo Eggio d'iDtercsse
e non solo con dichiarazioni di
interti
al di fuori deÌ.istretto, per- quanto determinante, campo della
- amdenti, per aftontee le problematiche economiche ed eco.
colsa agli
logiche che vi sono st.ettamenle conrcsse. La nostra cultùra è talmenle
compenetrata dal srstema della Cuerra da riuscime influenzata addbir
tura nei modi in cùi si preficura il raegiungimento della pace. La nfles.
sione dedicata in questi ultimi anni al nesso guena-politica lo h6 dimo'
strato upiamenie: ed è opporMo che ua vìsta come Bozze abbia
deciso di dedicare un conveeno alla possibihtà di u divozio, auspicabiÌe
awenuto, tra guerm e poÌitica, Cominciare a disegDare
u4a mappa di resisteDa costruttiva a questa sihldione è ben piir com
plicato che mdúare nasse sotto alcuni slogúj eppure il primo lavoro
è la condizione necessa a pù Ìa sensateza del secondo.
Una ahernativa lndlgesla
S€nr-a scorciatole
Questo autùnno pacifista, a dispetto o forse anche a causa di un certo
affievolirsi deÌÌa mobilitaziorc di massa, può esseÉ iI momento îalrorevole per iÌ salto di quaÌità che, da quanto emerge anche dalle dichiaraziori di Faber e Beckmù4 è un bisogno sentito. Il momento è paradossalmente favorevole perché chi ha voluto cavalcare la tigre la abbandona ìn quúto apparentemente ammansita, mentre continua sopnttutto
chi Don ha altra speranza che la pace. QÌresto cambiamento aiuEra iI pacifismo a svilùpparsi da rcaziorc in c€lta misura istintiva ad odginale
ed iDeúbtÀ sfida ai sisnori della suerra. L'episodio di A ola sugge sce
che questa noD è ua speraiza pereg na: anche tra le bandiere sbiadite
di ua serata appeentemente nient'altro che celebmtiva può suonare
la parcla, sofierta ma inequivocabile, di chi veramente cerca la pace, seD-
Abbonatevi subito
c.c
p
nurnéro 10285385
12 mil6 lirè anch€ ps.
Se siamo
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MARGINE
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1985
al quinto anno di yita, è solo pèrché ci siete voil
SOI,IO
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NOSIRA FONIE
DI
FINANZIAI'/I€NIO
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t€de, dal non credente che vorrebbe conoscerlo qu€sto aFab€to, dat
giovane che non l'ha trovato a scuola.
tL NUOVO, rL VECCHIO
E I COMUNI MORTATI
DI
questa alifiusa domanda la rccente indagine svolta dalla diocesi
messo in luce precisi contenuti e dimensioni,
Si
beto perduto (o mai avuto) !
si
La cerca continua, si espande
I'atfabero religioso agli adul.
di Milano ha
ti
Tft
CIASCUNO se ne può facilmente rendere conto: la Mondadori e la
Rizzoli, i due maggiori gruppi editodali italiani, stanno mostrando
da due, tre anni ún certo interess€ p i libri d'argomento retigioso.
Le due case editrici pubblicano, di solito, per vendere e non per acquisire meriti. E' €vidente allora che c'è da pafte dei l€ttod una do.
manda di libri di qu€sto tipo.
SI pensi che nella colana . Saggi, della Mondado , che da un paio
d'anni propone temi d'attualità e autori di presxigio (Fromm, Gal.
braith, Aron, Irrenz, I[ich), su una tr€ntina di titoli sei sono d'ar-
Eomento religioso. E dopo s Avere o essere? ) di Fromm, di gran
lùrga il più venduto, quelli che sono andati oltre la prima edizione
sono ( Note di catechismo per ignoranti colti, di Riches (3 ediz.) e
( Vita eterna? D di Kiing (3 ediz.). Sembrcrà stmno ma (I disturbi
del desiderio sessuale D di Kaplan sono mestameDte ancom alla pri-
ma edizione,
Adesso Mondadori lancia la collana economica < Uomini e religioni
":
si va dalle d Confessioni, di s. Agostino (a cum di Carena) a un:ì
Eccolta di scritti di Cado Bo, dall'ottimo " Buddha e il buddhismo '
di Botto agli . Esercizi di Ignazio di Loyola tradotti dal poeta Gic
' che sta pubblicando a fascicoli settima.
vanni Giùdici. E la Rizzoli,
nali una eccelent€ { Sto a di Cesil,, opem dei migliori studiosi ita'
liani, ha proposto ultimamente ( Un Dio simpatico, di Maria Fida
Moro e ( La dscoperta di Dio, di caspare Barbiellini Amidei
ILLUDE sui v€ri destini della fede qùesto dnnovato interesse? Illude per qùel tanto che una maggior cultura religiosa non è ancora
la fede. Ma questo vale non solo per il grand€ púbblico ma anche
per i teologi. M€glio veder le cose, allora, da un altro punto di vista:
il renÒmeno conferma l'esistenz di una ditrusa domanda di istruzione elenentare, di basilad approfondimenti, di sollecitazioni non
soflsticate né banali. Il tipo di libri proposti lo dice chiammente
Questa domanala viene dal cattolico che ha perduto I'alfabeto dellg
14
coloro ch€ sepperc parlare del Vangelo ai vicini e ai lontani in
e l'ha don Primo Mazzolari, parro.
Oltre all,editore catti, suo primo
Rìenzo Colla a far conosc€re i suoi
sc tti attraverso la piccola casa edirrice La Locusta fondata nel 1954.
cata
menticar
cattolico
Milani, (
UN
cui non possiamo di.
Leftera t un giovan€
di creppi, Matzohd,
ismo cattolico di Ri" crè
ghetti, ( Lettere a un eiovane poera D di Ritke, (Un cattotico
(
dente, di Bloy, Pensied disordinarì srjt'amore di Dio di Simone
"
Weil. Libretti piccoli e modesti, con poche pagine úa capaci
di su.
scitare pensie , creazioai, azioni più di tanti librcni.
MIRACOLO della fedeltà e dell'intelligenza, certamente. Cè da impamre Un gmzie e un augurio a Colla anche da parte del Margine
(Editrice La Locùsta, via del Castello, 20 - Vicenza).
DI M^zzolad Ie edizioni D€honiane di Bologna stanno pubblicaro tutte le opere, E' fresco di stampa il secondo volume del ( Diario (p.
800, L. 22.000) che contiene tutti gli scritti del periodo 1926-1934.'
Abbiamo gia citato nel Margine n. 7 ( Oscar Rom€ro fedele alla parola D (Cittadella, p. 41ó, L. 15.000) dell'americano J.R. Brockman.
Lo dpÌendiamo per dire che si tratta della prima vera biograîa di
Romero, anche la più documeniata e obiettiva.
ORIGINAIITA'o particolari curiosi, fuori del comùne, non ce ne
sono in questo t€stimone dcl Vangelo davanti ai vicid e ai lontani.
Romero non è un personageio. P€l ó0 anni è stato uno dei tanti e
neanche dei migliori. Poi, improwisa, la svolta di front€ al corPo
s€nza vita di Rutilio Grande. Ou€sto accadeva nel 1977: a Romero
bastera Io 3 anni di vita per diventare il simbolo de]l'America Latina ulniliata ed ofiesa ma che nella fede trova coraggio e speranza.
La eratrlezza di Romero è tipicament€ cristiana: essa sta proprio
in quei 60 anni erigi e in quei 3 di annuncio del Vangelo.
ED è tutto qui, solamente qui Al di tuori di questo non c'è nulla
di atrascinante n€lla sua biografra.
prezzafe d^
to
tutti, credenti e
fede e politica parla anche un notevole, complesso, provocatorio
volume delio storico e sociologo francese Emile Polrlat, ( Chiesa con'
tro borghesia. Intrcdùzione al divenire del cattolicesimo contempo-
DI
2ó0,
L.
reazionaria, così a lungo repressiva contro i sùoi stessi innovatori, ha
potuto lasciar crescerc al suo intemo una fofia contestatrice e cedere di fronte a questa senza resisterc?, (p. 82).
QUALCHE cosa non runziona nella chiave di lettura destra-sinistra.
C'è ben altro che muove in profondità il cattolicesimo contempomneo ed è il rifiuto della modernià liberal-borghese. Chiesa € libemlismo borghes€ non si sono mai capiti, non vanno Per la stessa stra_
daj al di là delle appar€nze restano, dal . Sillabo, del 1864, awersari.
COSA sono, dice Poulat, l'anticapitalismo, I'anticonsumismo, I'oppo'
sizione all'individualismo, al materialismo, att'edonismo se non i figlr
diretti delf intransieentismo dell'Ottocento? Non sono foIse nati al.
Ì'interno dell'antiliberalismo, dell'intÉnsigentismo anche i partiti di
democmzia cristiana? A1 dì la detle divisioni, progressisti e conser'
vatori erano mossi spesso dalla stessa scella di foDdo, I'antiliberali.
smo, piil di qùanto essi siessi se ne rendessero conto. E' una con
clusione a cùi Poulat gimge come studioso del modeÍdsmo, del mo.
vimento dei preti operai e om di rlfl gmnde personaggio dell'intEnsi-
no
semplicemente esPresse.
mneo, (Marielti, p.
trarsi con inspiegabili contraddizioni: . Come si può pensar€ di vechiesa borghese, alleata dei poteri cc
valo conservatori, e nello stesso tempo rimproverarle il suo antiliberalismo innato e dichiarato, la sua awersione alla società moderna e ar sùoi ideali? E come una chiesa così
dere nella chiesa
stituiti e custode d€i
26.000)
izioni di Poùlat non è facile. Questo non è
stimola, ( aCgiunge ', che in definitiva cioè'
sue tesi (che nei libri va a cercare prcpdo
gentismo, Umberto Benigni, della biogúfia d€l quale questo libÌo
doveva essere la volumìnosa prefazione.
CHE sia un libro provocatorio non c'è dubbio: "Da ogni parte
innumerevoli conenti hanno opposto all'epop€a del mondo lnodelflo
il loro dfiuto piìì o meno Edicale dei slroi ideali, d€lle sue forme,
d€i suoi ukase opporcrdogli un'altra speranza o la loro dispemzio'
ne... Sono gli ambienti cattolici più ap€ i che hanno fatto il successo di Kirkegaard, il frlosofo del "Trattato della disperazione", e
di Léon Bloy, il romanzierc de "I1 disperato", di Bemanos e di BerdiaeF, e owiamente di Claudel.. " (P 230)
SI potrebbe legiltimamente aggiùngere: di Simone Weil, di Chersterton, di fedor Michailovich Dosroevskij...
sé la tentazion€ detle analisi semplicistiche chi vuol
capire i movimenti profondi della storia, le ( lunghe durate,, ammo'
nisce Poulat.
AILONTANI da
cattolicesimo consecondo la dialet'
piega i] senso prc
ché porta a scon_
il suo, appunto complesso, molto diverso anche nel lin_
guaggio dai soliti. In ogr caso da non lasciarsi stuggire.
UN libm,
POCO fa s'è timto in ballo Dostoevskij. Slrana coincidenzal Contem.
I7
al libro di Poulat, ma presso gli Editori Riùniti, è
uscito un bellissimo libretto del grande russo, ( Note invemali su
imprcssioni estive, (p. 104, L. 8.000) che costituisce un'insuperabile
appendice letieÉria alta ricerca storiccsociologica del francese. Pubblicato nel 18ó3 (un anno pdma det . Sillabo,...) questo librctto dj
Dostoevskij costituisce una mirabile analisi-denuncia dello spirito e
deÌ mondo borghesi dell'Euopa occidentale.
poraneamente
DALLT sua breve loumée €stiva in Europa lo scrittorc msso ha ri
portato ( impressioni, di tale acutezza che it suo attacco allo spi.
lito d fiero ' e ( arogant€ D del capitalismo, per quanto da posizioni
atrti-mandste, antisocialiste (è sempre stato ull { leazionario, p€r
gli ideologi del socialismo), viene ola di\ulgato dalla casa editrice
del Partito Comunista.
SOLJTA storia: i grandi scdttori afierrano la verità di un'epoca
meglio di tùtti.
VIA vai delle città, osterie, pedfede, folle d€i miserabili, dialoghi,
volti, occhi: Dostoevskij affeÍa il senso del tùtto in poche settimane.
E quesîa è la sentenza che pronùncìa davanti at palazzo dell'esposi.
zione universale: ( E non bisognerà dunque accettare hrtto ciò come
la completa verità, e tacete pel sempre? Tutto questo è a tal punto
solenne, vittorioso e fierc che cominciate a sentire un peso sul cuore
Guardate queste cetrtimia di migliaia, questi milioni di person€ che
docili sono affluit€ fin qui da tutte 1€ parti del globo terrestre; persone giunte con un unico pensiero, che si aFollano tranquiUamente,
con ostinazione e in silenzio in questo palazzo colossale, e percepite
che lì si è realizzato qùalcosa di defrnitivo, si è r€alizzato e si è con
cluso. E'una sofa di quadro biblico, ùn'evocazione di Babilonia, una
specie di prof€zia dell'Apocalisse quella che si va rcalizzando davantj
ai vostri occhi. Voi p€rc€pite che occorre molta Ì€sistenza spirituale
e un'eterlra capacita di negazione per non cedere, per non soggiacere all'efietto, per non inchinafti davanti al fatto € per Don deifl-
car€ Baal, e cioè per accettare quel che esiste come
id€ale... , (p. 5ó).
il
proprio
NON è forse detto ttLtto qui? E qu€ste sentenze.profezie, direbbe
Poulat, di che razza sono?
DI destra o di sinistra?
Spostandoci sul terreno meno universale e più ambiguo della politica concreta, la rccentissima pubbtc-azione del libro di LlJiEi Bazzoli
e Riccardo Renzi ( It miracolo Mattei. Sfrda e utopia del petrolio
italiano nel ritratto di un incorruttibiÌe coruttore ' (Rizzoli, p. 257,
L. 1ó.000) ci permette di incontrare la frgura di un grande personag.
18
gio che, senza troppe foÉature, potrebbe essere collocata all'interno
dell'antilibeÈlismo cattolico.
MENO noto di altri prctagonisti della rccent€ storia d'Italia, Enrico
Mattei, fondatore dell'E.N.L, morto nel 19ól in un incidente aereo,
riuscì rcgli anni '50 contro tutto e tutti (mioPie, lenlezz€, Confindustria, Stati Uniti) a dare all'€nte pubblico italiano un suo autonomo
ruoÌo nella ricerca e nello sfruttamento delte risorce energetiche (metano e p€trolio). Osò sfidare I'immenso potere delle multinazionali
che da un secoÌo cr€avano stati e d€cidevano vita e morte di interi
govemi ridiúensionandone il mo4opoÌio
rapporti coi paesi produtton coi quali s
che itraugurarono il prctagonismo det
mento delle sue stesse risorse. In Africa come in Medio Oriente, ma
anche in Venezuela, in Russia e in Cina Enrico Mattei è ancor oggi
ricordato con ammirazione come pochi altri personaggi della poli
tica e dell'economia italiane.
UN " incoffuttibile cornrttore D, aDche. Per vincere la sua pazza sfr_
da contlo la potentissima indusiria privata italiana (siamo n€gli anni Cinquaita!) e l'onnipotenza delte multinazionali Mattei comprò
spr€giudicatamente tutti quelli che poteva comPrar€
CONTINUO, senza soste fu il linciaggio cui lo sottopose la $ande
stampa firanziata daÌla Confrndustria. Mattei rispose creando un suo
giomaÌe, ( Il Giorno che sostenn€ anche la rova stagione del cen'
",
tresinistra. La tragica conclúsione della sua vita suscita ancora la
ipotesi dell'assassinio. Ma nulla di ntrovo a questo Proposito dice il
bel librc di Renzi e Bazzolì.
Su demoùazia e libeÈlismo, giustizia e libeÍà, pubblico e privato,
irdividuo e coÌlettività I'associazione . O. Romero, sta awiando una
riflessiorc intomo al recente libro di Norberto Bobbio .Il tuturo
della democrazia, (Einaudi, p. 170, L. 12.000). Ne úparleremo.
IRREQUIETO inventore, costruttore e distntttore di modelù di con'
viverza politica che dovrebbero CalaniirgÌi la maggior felicità col
lettiva possibile, ì'uomo moderno è anche un insoddisfatto cacciatore di ricette p€r la felicità privata. Finisce così per rcvinarsi la
vita, dice Paùl Watzlavick, psichiatra, che ha scritto un libretto di
successo amalamente spiritoso e inteligente, . Istruzioni per render_
si infelici D (Feltrinelli, p. 105, L. 10.000).
DESIDERIO di felicità e felicità ron vanno d'accordo: ( TroPpo a
tungo ci è stato fatto credere, e noi ingenuamente abbiamo creduto
che la ricerca della felicita conduca inflne alla f€licita ,. Pamdossale?
Sì, ma tutt'altro che banale. Parola di Dostoevskij (ancora lui!):
19
( L'uomo è inf€lice perché nor sa di essere felice Nel nome del
'. librerto. Ma
grande nrsso si apre e si chiude qu€sto modemissimo
non è ancora finita. Concludiamo con Heinrich Biill.
DEL Nobel 1972 pet la letteratura, Einaudi pubblica ( che cosa fa.
remo di quesio îagazzo?, (p.76, L.6.500). É'il Ecconto dei suoi
( anni dell'apprendistato ,, una piccola storia detta sua follnaziore_
Bóll narra la sua giovinezza ( irragionevole ) nell'oÌganizzata, effi
ciente, entusiasta, ( mgionevole D G€rmania che marciava verso la
OBIEZIONE FISCALE:
OUANTO COSTA LA PACE?
catastrofe. Cattolico antiboryhese, dissacratore di miri e autorità,
antinazista fino at midollo, in anni di povertà €conomica e confolmismo cultural€, ( irragionevol€ , compratore e lettore di tanti e srrani
libli: Mauriac, Bernanos, Bloy, Chesterton, Dickens, Dostoevskij.,.:
nell'autoritra1to giovadle Bòll è dassuDt^ 1lA,atutica ricorrente storia
a
on lo-
di
to: 'Il Margifle " non
nno strunento .1ì lotta
nplicemente inJotmarc
darc.
game.
NUOVO e vecchio giocano spesso a scambiaÌsi la maschem pr€ndendosi così gioco d€i comuni mortali, appunto ( incapaci di dtro
valsi in qùalche cosa che si allonrad un poco dalla nostra solita
via , (coerhe). r
Si è teDuta a Parma, in settembrc, la terza
assemblea nazionale degli
la lussuosissima sala della camera di
coltando, inte enendo, e votùdo con
un ritmo molio sostenuto, hanno vivacizzato quel dibattito che solo da
pochi aDni in Italia si articola attomo alla possibilità di non sostmere
le sDese militari del nostro stato.
Un'"nuovo movimento di resisrcnza si consolida in ìlalia' reciLava il
ma.nifesto appeso un po' dappertutto a Pa.ma e utilizzato p€r iI lancio
della campasna per I'obiezione fiscale
.Come vói ìiete stati resisÈenti aI fascismo, così noi siamo iesisterti
la vl! alè ljberta Pot.sl lllonranore h
mssi! dèl cammino, dihèntcarè d€l tuito e formulo maqLchèl Porèssi, o Na.
turE, slarli innanzL @me uoÒo e null'alro, allora varrèbbé la p.nà di èsse.e
ui uomol Tàlo eb un lèmpo, prima ch'io er.a$i n.lÌ'e.uro è che m.le
dlcèssi, cÒn sè.rilega parola, hè èd I rcndo. Ora Iarla a cod pen. di tali
.Non mi
sono ancora 6nquktato
lantEsmi che ne$uno sa cone
e
20
sènsatÒ,
la nolte
.i
avvolq€
I
possa
evitaro E 3è iL qiorno ci srride chhrc
nela 5ua trèmè di sognll
piere atti di disobbedienza cjvile Donviolenta
Ùna politica stmda, nuova, ma già matum che vat Ia Pena
di
essere
Oblettori in sordina
,
2l
ril tatlo non costituisce reato'. La seconda vicenda Siudiziùia
rilerisce allo stesso ùno e si è a.nch'essa @nclusa a favore desli obiet'
tori. In ultimo il 24 ottobre a V€rona si è tenuto il terzo processo alla
D€rché
;i
obiezione fiscale che vedeva imputati due resPonsabili della rivista { AziG
tipografa dove è stata stamPata la
De Nonviolenta, e due impiegati della
{ Guida Pratica all'obiezione fiscale,, pe! s aver istigato pubblicamente i
@ntribuenli ad omettere il pagamento di imPoste, mediante la Pubblica
zione e la distribuzione di opuscoli per l'obiezione fiscal€ alte sPese rìi-
litari
>.
il terzo processo all'obiezioDe frscale ha avuto il suo coronamento
nela classica enunciazione: ( assolti perché il fatto non costituisce reato D
Mao VaÌpiana, del Movimento NonvioleDto, ha commeDtato il successo
evidenziaDdo che la sfida dell'aÌtrc ( slato, (quello degÌi obiettori fiscali
Anche
nismo giuridi@ per
il
quale
il
reato resta
u
reato, ma per
il fatto che
commesso con grande onestà di intenti, diventa suscettibile di
mitisazione della peDa, se Don addirittura della assoluzione piena, @me
rci fatti è poi stato. Lo stesso awocato poftaya queste impressioDi de
po il processo: " Da nonviolenti, da ùomini di coscieDza, @piajno il dr€m'
;a dei rappresentarti della pubblica accusa. Li abbiamo sentiti, a Son'
è stato
dio
e a Milano, sl, formalmente, contro di noi chiedere la nostm cordanú. Ma li abbiamo sentiti come uomini sempre al nostro fianco,
A livello piìr locale la contropùte degli obiettoÌi è la figùa del pretore,
che emette petute so[ecitazioni di pagamento fino ad ùrivare nell'arco
di due anni alla esecuzione del pigllo.mento sugli immobili dell'obietto
re Ouest'anno ci sono stati infatti i primi tre casi di pieroramento
_
spettivamente scattati a Modena, Padova e Trieste. Da citare il caso del
I'obiettole di Padova a cui hanno pignorato il televisore che poi si è ri
comprato all'asta per centottantamilalire. Si è ris@ntrato che il valore
delÌ'oggetto piForaio corrisponde a due-tle volte la cifÈ obieúata.
NeI 1984 gli obie ori sono srari 25tg per
xle da deslin e a progerti ancora da sceeliere,
" Il
fatto non costltulsce reato
'
di
t5s.748.0t?
Il
nocclolo duro dell'lntransigenza antlmtlltarlsta
Frarcesco Rùtelli, del Partito Radicale, definisce sli obiettori fiscali come
il nocciolo duro dell'intraDsigeEa antimiliiarista, che si colloca in una Pc
sizione levante, anche se minoritaria, all'interno del piir vasto movimen_
Il
hovimento pe.r la pace rappresentato dai Comitati per la pace, attua
uDa politica pacifista m
qualsiasi fofl a politica
p
vilegiati sono infatti
DeDti pro$ammatici.
22
I
21
tuzionale di un moviherto che si è distinto atrche peî altrc @se e in
Beppe Mùasso, del Movimento NonvìoÌenro,
si augura che it piccoÌo
cleo degli obiettori fiscaÌi, il noccioto duro, scopri
tuo al punto in cui 10 stato non possa più ieno;.e
nu.
a li!€lto di massa,
it fenomeno.
Il popolo degli obiettod fiscali
fic
ne fiscate sono
quelle delÌa Caritas nu
det pdtùo Radicale, di Pd Ch sti e
delta Dace, te.
nurosi alla ciraadella d
E'con questo popolo che gli obietrori fiscali vogÌiono inizia.e a costruire
la pace, che, rispetto alla pace delt'equìlibrio dei terrore accetrata dal nG
stro stato, assue neessariametrte la definizione di ( alrra Dae,.
Le adesioDi piir sig
che itrdivìduò Ia soluzioDe det male nel tavoro con le persone o net cam-
biamento detle abitudini sociali, e non nel farmaco. La vira comuftada
veue scopeÍa come ta dimensione vemmente riscattanie per la persona
nonnalmente chiusa Del proprio individuarismo. lt volonraiaro si ;ssunse
su di sé l'inca co di ricosrniE un intero settore della società per Ia
24
25
La difesa dello stato, secondo Antonjno Draso, @sì come è concepira
ancora og8i, è tipica .li uno srato assotutista che comanda ai suoi ciìtatico, di opinione e di stampa,
Io stato assolutista e a isrilo stesso passaggio e la stee
IL
DOLORE DELL'UOMO
GRIDA LA DEBOLEZZA
La Cadtas, assieme ad altri enti, nel Aiugno det 1982, propose .Ii di\,ialere
il bilucio della difesa in due: IlE parte per la difesà a;mara volura da
DI
DIO
Questa è Lw'affipia sittesi della rela.zione tenuta da Sergio Quin'
zio aI conwseo Ae'Bsociazione toscat Ronerc, srolîosi LeI'
I'aqile scorso a Trcnto sul tema (1984: trc incubo e utopia,.
la rce.,
cenluale
irca diei miliardi di ljre I':Ùo;
per ta djfesa non armaîa la periano at servirio mitirare, tareibe
tre
ù
Civil
Ouesti sono
che preveda
hotezione
da una Dormativa
a nel setrore delta
modo di pdsare
chiave fiduciosa. D'alt.a parte la fede cristiana si accomPagna necessariameDte ad una sper@a positiva, al'attesa di qualche cosa di positivo: si
tatta di vedere dove ardarlo a cer@rc, 6no a che Punto s@vare per
Nel Drimo numero del Marsine la84 Paolo Giuntella ficorda che in Fran_
cia riei mesi scorsi e uscito un libro 'Sislema Arisroîeler, che protetiz?a
per il f99s limpulimenro di ur cerueUo elelrronico con consegumre ca'
iaslrofiche per Iudarirà. E scnve Giutelta: .ci saremo noi nel l9s0 a
ore profezia? Cresce il dubbio, ma prorompe
attivismo qistiano, quello della Profezia solare
il
vangelica sùammatizzante di Bachelet, del sogno
di
E allora, quanto costa la pace?
Ma nessuno wole rivendicare niente. D,auronde
mente: (la disùbbidienza per
mai provocarte, deve basarsi
capricciosa e soprarlu o non
I titoli der miei Ìibd - ( Dalla gola d€l leone,, * Il silenzio di Dio,, . La
poco adatto a Parlare in
il nulla " - dicono che
cro@ e
cddhi Io dice
chiara.
contenuta,
dev,essere
io".
lo tibere*! dalla úorle, aIIa fine delta storia Questa è chiararìente una
dtropolosia necativa, non dà frducia alle possibilità storiche dell'uomo
2n
n
PeIò nel cristiúesimo crè stata anche un'antropotogia positiva: I,idea che
I'Incanazione in c€sì) Cristo di Dio ha irrmeaso;eú sroria unana ù
dimismo di salvezza, dal quale è implicito attendersi a.nche una trasfo.haziore profonda della realta sociale e storica. detta ftaltà di .oÌoro che
vivono nel mondo.
do 3ó m6trl, muoro nel cunicolo Profondo 3ó met.i
Qual è I'antropologla pltr adeguata alla fede
cris
ana?
Quindi ecco che si pone la domaDda: quaL è larLropotog,a piir adegùala,
pú pro'oodamenre comparibile con jorizonte defia fede crisriana? La
Abramo contro Ullsse
e di Com Nuovi Tem
tivarla spie
aDtropolosia positiva
che abban.
di
ha come sottotitolo
evàdérc
storica
coD
Ci sono posizioni diverser ù conÌo è la posizione, supponiamo, del mio
aDico Guido lceroDetti? N.d.R.] il quale dinaDzi a.t doióÌe dell'uomo non
natù.rale J'uomo ch€
della sua Ésione, Ì'Domo greco Ulisse sa dove va, vuole
I lumi
riórnare ad ltaca, sa qùello che sPera di trovare tomando a casa: la
moglie Penelope, il cane Areo, gri ulvi, la sua tera.
Invece Abramo è l'ebreo, lîomo chiamato da Dio, che fà l'esperienza
sesue
deua fede e non della lagione. Abramo è chiamato da Dio a uscire dalla
sua telra e ad aDdare... Va e noD sa dove va, è I'uomo che crede, che !a
avarti allo sbalaglio, senza nessùDa delle ealanzie che caratterizano I'uo
mo greco ( raziorale
librc '.racconta
ed Abmmo. Gentiloni è nato
conosciuto Dio come ùn Dio
cose. Era un Dio che diceva:
Ébbene, questo
Pensate al finale dei
fÉtelli
stor
cePisce Ia
nosÙa
il bambino viene poÍaro
susciieremo, e ci racconterèmo b
Non dnuncia dunque alla spe
rna sp€rafìza forte che si DeF
Karamazov. Menrre
a seppetliE, Arioscia di@: ma
tutri
Piemont€si e lra
e e morale delle
stamo così e tu
sare desli anni, GetrtiloDi ha caPito che quelo era ùn Dio elitùio, un
Dio che metteva l'uomo al riparc dal confrontarsi con le realtà storiche'
con la condizione dei suoi fratelli.
inone che la @nfaddi.e. chi
crede, insoDma, soffre di più dell'ineiusrizia det mondo, del mate, delta
sofferenza inutile del bambino innocenre che non merirava nutta.
Si patisc€ di più, proprio qumdo si ha fede che it mondo sia sraÌo clea.
Da un Dlo borghese a un Dlo sociallsta
l'ordine morale del
2E
oscilla tra Ulisse
mo
o
29
Notr più iD un svolto individuale intimistico, ma da un puro di visra
sociale, colleDtivo. Quindi, questo dio ideologico è in conrúuaione più o
mrno omoeenea coD il Dio totalizzente dell'espúienza borghese. E così
l'autoE dice di essere masto nellbrizronre di
cbe garaDtisce e rassicum.
ùr
di
E
Lutcrc. L'uoEo è iotalmente dannato, I'umanità è massa darmata,
Dio forre. di un Dio
stata con la mo e, che quindi aleve asPettarsi tutto soltanto da Dio.
Ma
gia
Si opera qui ùna (rcttular nei confioDti dell'uoúo modemo: l,uomo che
ha scoperto la sua alisnita, h sua autonomia, la sua aurosufiicituza, non
accetta di esse.e uD naufrago disperalo, non accetta di essere aEetto da
u bisogno strutturale di aiulo dal di tuori e dal di sopra, non accena
in
foDdo
di essere
bisosnoso
di un Dió
salvatore.
rcgativa: l'uomo contemaccetta più di esse.e una
sapeva soltanlo che doveva lasciare. Gli
ranza piatta del deserto, non la mappa
croce urla disperato perché tutti, persino
L'awentura della fede non si inscrive nel cerchio alell'etemo dtomo, ma
nelta linea retta di un cammino senza appieli e seúa sicur€zze. Credo,
Signore, aiuta
la mia bcreddità.
Dto cl ha dato tutto e noi abblamo ancota bisogno dl lui?
culrura
L'lrnpotenza dell'uomo secondo l'atrtropologia negafiva
Tutti noi abbiamo alle spalle, io creilo, il vecchio Dio bo4hese, €ritario,
di cui abbiamo sentito l'insu-fficienza. Tutti noi abbiamo cercato di sosti'
tutlo con ú Dio dell'impegllo per ù plossimo, p€t oPemre rcllè storia.
Messo @ninciamo a sentire che qu€sti due modi di cotrcePire Dio in
qualche modo sono insoddisfacenti, in quanto sono tutte coDcezioni di
Dio che ce lo presentano come qulche cosa che ci sostiene, che ci earantisce, rìa che non è veramente parte della nostra esperienza più
púfoDd4 di un'espe enza fatta di delusioni, di coDùaddizioni, di falli
menti. Resta aperta questa domanda: antroPologia negativa o antropolc
gia positiva? Che @sa deve fare il c stiano?
Ricordo un libro di Eùgenio Corcini di qDatche almo fa dedicato all?Pocatisse: si fatta di ù'interpretazione in chiave non proferica in cui si
sosriene che il racconto dell'Apocalisse, sebbene sia presentato in forma
di descrizione di u tuturo, in realta descriva ciò che si è sia toralmente
la dsùrezione di C sto. Le ultime pùole dd
que o che Dio doveva fare per noi l'ha fatto,
nelle nostre mani,. Questo pone ua domatrda discriminante a Foposito del discorso sul tempo presente tra ircubo
tanzialmente che quetlo che Dio doveva e poteva
e
e che quindi per il futuro, pe. la nosta vita.
d
p
storica, per la nostra societa non ci sia piir
niente da attenderc dalle mani di Dio e dunque dobbiamo andare avanti
a carico nostrc, oppure dobbjamo pensarc che Dio ci debba dare ancora
Il problema che lratta Cenliloni è dúque un probtem che coinvotge
Ianlropologia neeativa e l'anrropolosia p;siriva. pmsaLe alte formulazio.
ni piìl Edicali di un s. Agostino e alle resj naturalmente radicalizzate
. Tutto ci ha dato,, ( Sta a noi fare D, " Àbbimo tutto quelo che serve "
e a-llora siaDo uomini con úD'dtropologia positiva. Oppure siamo arcolq
in rDa @ndizione di bisosDo, di poverta, non usciamo a sarvarci con
ogDo semPre
di ù
aiuio
ita piìr un Dio ( tappabu-
ruolo, della nosta responsabi[ta. B' sempre
ù
( deus ex machina, che
in defnitiva resto
centiloni
di una
- secordo
- nelt'orizzonte
borshese, di ulla cultum
di ciò che è urile,
di ciò che ci serve.
30
31
le nostre mani, non riusciamo a venir tuori dalle nostr€ contmddizioni,
pasticciamo anche mentre abbiamo intenzione di far€ quaÌcosa e abbiamo
un'antropologia neeativa, non possiamo far a.ltlo che aprirci ad ula nnovata speranza che Dio ci dia quaÌclsa. Quando dico (Dio ci dia qualcosa penso evidentemente ad un ( dare " €scatoloeico, ad un Dio che ri'
suscita dai morti: è Lm Dio che, come dice lîpocalisse, con le sue mani
risusciterà i corpi dei suoi fedeti, non ci sarà più né lutto né pianto né
doÌore. Ir ogni caso Don possiaEo asciugare le lacrime che soDo state
versate ala chi è morto p Da di roi. Lîomo conos@ i suoi limiti, il suo
fatale scac@ sto @, questa è la mia posizioDe. Riconoscere questo scacco e il fallimetrto storico significa DoD credere che la speroza possa @nsesuùe il successo Della storia del mondo.
La stoda della speranza: dalla fede iperuanlca al nichlltsmo
Nel mio ultiúo libro ho ce.cato di vederc la
storia della spemnza a par-
tire da-Ua fede biblica fino ad arnvare atle delusioni contenrpomîee.
Sono convinto che I'esperienza dell'uomo contemporaneo sia u'esperienza di delusione, ciò vale a dire che Ìa cuÌtura contemporanea è Ìa delusione delle derusioni delÌa cultùa modema, Dei miei amici la meta sono
finifi in gÀÌera e la meta si sono ammazzati. B poi ci soDo quelìi clrc
hamo studiato per fare g1ì ingegneri, pù fare tratto e dopo vedoDo
.iversarc addosso la rcsponsabilita del'inquinamenro, di tutti i problemi
e@logici. Tutte le cose in cui l'uomo modemo ha speEto, nella scieua,
rclla tecnica, nel pmgresso della storia, rclla dvoluzione politica, tutte
hanno arîrto un ìmpatto neeativo. Dove si è rcalizata la rivoluione cG
muista si soDo allrte consegùenze non esalteti, ma eche dove noD si
è realizzata, dove siamo arrìvati, che cosa abbiamo fatto? Mi sembE
che si può percoFere la strada che Ìa dal'annuncio di salveza cistimo
fno ad affivare asli esiti nichilistici contemporanei piir o meno in que
sto modo. L'uomo delle civiltà precristiane, I'uomo classico, non aveva
nessuna speranza di sa-lvare ra sua vila. Nell'orizzonle del mondo clas.
sico l'iperuranio è la vera reaÌtà, le vie iperuraniche sono eteme, non
cr.mbiam mai il tempo e sono Ia vera real$, mentre invece la vita del
I'uomo lede Ìe cose come ombre prciettale sulla p6rete delÌa cavema iD
cui vive. La lera realta rcn è quelÌa della vita dell'uomo, ma quella dell'etemità delle idee, è quella della necessità dell'essere.
Io (uìa concezione del genere non cè nessuno spazio per penrare una
salrezza della viia dell'uomo. In lulte l€ reljsioni dell'India e dell'Est.e.
mo Oriente sostdziaÌmdte la vita del mondo è iÍeale, mentre la vera
realtà è qDella etema, quella che tmscende, non coniingente, ma necee
Invece l'o zzonte biblico ci presetrta un Dio che è u Dio personale, un
Dio vivente il quale Ga, fa @n le sue mani, si lega iD ulr pano di aIÌeaMa @n I'uomo e si fa cari@ della vita dell'uomo e gli promette Ia
salvezza. QuiDdi mentre in ua cultùa pEcristiana la salveza non è la
salveza ( della D vita, ma.dalla, Uta, da questo carcere che è la vita
32
una salvezza
è entata nel
vita:
qualche
Dio la salva,
Dio salverA la sua vita, E' etrtrato in questa sPeranza Se noi súdiaDo
a vederc la storia di questa sPeranza cristiam vedido che le P me se
nerezjoni dl cristiani ÀsPettavaDo una salveza tisibile, perché se Cristo
ci ha r€denti con la sua morte, ci ha liberati dal peccato, troi siamo liberati da tutto ciò che è pena e asPettiamo quhdi iI manifestarsi pieno
di quel Dio. Non ci sara piir lutto, noD ci saranno Piir lac me, p€rché
sia;o salvati. InJatti s. Paolo dice ( poiché molti di noi Partecipalo al
l'Eucaristia in cattiva coscienza, per questo ci
Presso ali lor
dei malati, pe! questo cj sono ùcora pr€sso di voi i morti'
L'esperierza cdstlana come I'esperienza dl uno { scacco "
este: {ec@
generazioDi
io torned Presto, il
c stiane hanno Patito
morte e la riffirezione di ùisto
a salvezza, la libemzione dal male,
è una P ma lorma di delusione
che si è accumulata in Doi perché non c'è secolo della sto a della Chiesa
o delle Clliese c stiane in sui non sia derca in forme diverse qùesta ten_
sione escatologica.
Il mondo distiano proprio perché animato da una speranza di concEta
rcdenzioDe patisce stodcamenîe iI tallimento, la delusione delle sue asPet'
tative: l'ha-o-oo patita le priúe eeneraziod qistiane, lha patita jl ùistia_
no medievale, quando all'inteÌno di una societa medievale, di una sG
cieta armoniosa che doveva essere l'anticamera del regno di Dio, soDo
emerse vistose contraddizioni: Ia lotta t.a iI PaPato e I'ImPerc, il pul
hdare di sette e.etiche. E'questa ua profoÍda detusione che emerge an'
che in san Francesco: esli si rcnde cotrto che dobbiamo idetrtiîcarci con
questo crocifrsso, ricominciare da capo, percÌìé non cè salveza nella
semplice partecìpazione aIIa (res publica christiaDa,, la cui struttula
si è rivelata úa semplice struttura monalalla arche se sacmlizzaia nel
suo vertice pontificale, Da povera struttura. Allo.a ecc! che si passa da
dall'escatologia all'uto
quste forme di
un mondo che a diffe
pia. In fondo iI
ieúa della cult
è tùtto animaio da a
di redrmere la condizione dell'uomo.
Il nondo è un mondo tutto calato nella storia, da Bacone a Múntzer:
caDbiamo iI mondo, reDdido il mondo leramente ftatemo, trasformia'
mo le condizioni di vita dell'ùomo. Ma questo si è trasformato in ua
delùsione ancom più erande. L'uomo contemporaneo che ha alle sPale
il fallimento sia delle aspettalive religiose antiche e medrevali, sia del
la lorc tlascrizione in termini secolarizzati, laicizzari, profei, è erivato
vemmente ad una posizione nichilistica, p€rché è nmasto in lui il biso
speEnza
33
ua salveza, il bisogDo di conquistare ura vita liberata, però non
sa più che via perseguire perché tutte le vie dre ha tentato di persegùire
si soDo rivelate vie fallimeÍtari. L unica possibilità che rcsta, per me che
vivo alf intemo di questo modo dj p€nsare, è questai Èstare all'iÌìtemo
di un'adtropologia rcgativa perché cledo che Lantopologia biblica sia
un'antrcpologia sostarzialmenÉ negativa, L'uomo lontano da Dio qualcosa può fare, ma può fare poco, ir deffritiva si dwe asp€ttare qualcosa
da Dio.
sno di
BTLANCTO CONSUNTTVO
llpogrólì! (sl!mp!
Io
@ncluderei dicendo che I'uomo deve avere
il
@.aggio
di dire
per me tm croe
T:'*1#:J'ì"lt
e restiamo total.
aziotri miÉcolose?
Ouando mi trcvo con questi siovani che faùo quarcosa con le loro mani
per gli handicappati e per i droeati, io mi vergogno úr po', perché con
le mie mani tron faccio nienxe. Ma non saÈ certo io a dire di non fare.
Ma I'ideale sarebbe che qualcuno facesse, ma faceÍdo con le sue mani
la consapevolezza che più imdicesse siamo servi inutilij
portdte ancora di quelo che può Mterialmente e spiritualmente dare
al suo prossimo è l'iDvocazione che nasce daÌla corsapevoleu di poter
dare infinitammte poco rispetto ale esieetze. É questa è ùn'atterEiono
cristiana: fare, ma faÉ partendo dalla consapevoleza che non si fa at!
bastanza, e quindi aprendosi all'invocazione di Dio che faccia qualcosa.
Io cledo che sia essenziale anche oggi pe. la fede ùistiana aspettare
qualcosa dalle mani di Dio, perché se iDvece Doi pensiamo che tutto quello che Dio aveva dato ce l1la sià dato e siamo quelto che siamo, avendo
ceruto questi doni, a[o.a usciamo dall'orizzonte della fede. .
mente pairsivi, perché Gesrì ha fatto
34
pff tutti noi
Convèqni
.
mÀn
n
va €
varlè)
f€nàzionl
cónùlbut àd r tró asÒ.iazioni
che
aspetta ancora qualcosa dalle mani dr Dio; ed è chiaro ch€ dalle mani
di Dio ci si può aspettare soltanto le realÈ escatologiche che sono state
promesse 2000 anni fa e che la teologia per la veÉta stenta molto a maDipolare a manovrare. Per cui se io devo Euard@ ad un tuturo storico
le mie impressioni e le mie aspettative sono quele di lIJl pessimista. Un
grande studioso dell'ebmismo del nosto secolo ha detto che il cuore di
tutta la tradizione biblica e della successiva tradizione ebraica e giudai@
è nel messianismo apocalitti@, cioè in un totale pessllfúsmo pd quello
che riguarda le possibilità sto co-mondane dell'uomo e in un totale aspet.
tarc il giomo del Sisnore che è il siorno in cui le cose che si famo úon
sono le cose che fa I'uomo Ea sono quelle che fa Dio NoD il Gisto ch€
percoFe Ie vìe della Palestina facendo mirscoli, suarcndo, consolando,
non quel Cristo è quello che ci ha salvalo, ma cr ha salvato il Crisio ch€
è fallito €d è morto sulla croce come uno schiavo crocifisso, così io cre
do, e questa è ùa úia professione di Fede, ulì sesro di pessimismo sto
rico mondano Èdicale, cosl io credo che soltanto I'Apoc-alisse, cioè il termilEe in naniera totalmmte negativa della storia del mondo apra arla
a s2A 73a
spos.
Sp€$ o.nèràl (.mm
Anche l'uomo del 2000 deve aspettarsl qualcosa dalle manl dl IXo
rlvhrà)
p*ról rlvlst!
Sposo pó!t! rssÒciàz:on.
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- 30 9.84)
Abbonamè.ti alir ènn'
Provènti vèndlté rivisb
ofiede (abb so enÌ.ri)
prècsdèntj
Ritraienze a rvè qesr prec
lú . l. Erirl 3ui !.ldi d.l {Mlrsin.'
lneeoNrnrevrr
Non sèppiamo se vèrgcanèrcenó o e$èrne orgog io5, fèilo sb .hé l'€s€rczio €conom co
33/3.r deIA$ociazione OSCAR A RO/ùEdo si è .hluso pósìtlvarsnte alalcuno hè dèlto
che questo fóroé non ò i hlsiÒr hodo per hre canpasns abbonómènti, che bkosnerebbe
sono próprlÒ queste
mp ètÒs re i è or .on plangonti disrvènzi, ma le citrè
èhlnè
- Ci dlcono
- ad es€mp o comè la
non vè o nasconderlo
€ sono eoquènti dl per sé
da soB (qu*l !n record dè Gu nness nèl no*ro paese),
no*ra rvÈlnò rles.è è sosténeisi
ale quote .légli abbonènonii o
hodo,. quèli ché invece d 12000 lrè hanno.reduio ne wléssè per oró 13000
o 15000 o 2o0o0 E sono tsnr La somnè dele dlfierenze fra la 12000 lre riche{è
e qùanro hannó invèc€ ve*ató da prcprio que 'importo, I 344 913, che ha lascjaro siupito
tutti e .ho, nèlè sua mèschlna rumerè iiA, è pur semprè un !esno di quanto i nósúi
ettori 5iiùino a noslÈ rlv:tina lnfait sono proprlo loró che fanno sì che e$r possd
dl visù înanzrrlo, h. anc.ri dr pitr da q!èlo d3la motvazone
E s ors un dovere m.ròe nel cchhonti di tutr qu6ti am.l mèntsrè anchó pèr I 1935
a 12000 lre i prezzo dè'abh.nèmenio, spèrendo chs . I Mèrglnè ) po$a contère èncore 3u Ènla simpètè e sempre sul 5uói s70 èbbonaii; àbbonati che, va déito, iono
iutti pereonè n .arné ed ossa, perché, a pafre -1 Ò 5 biblóreche, nón cl sónÒ ahb.nB
) n.sl s.hediri dal < Milg ne >
Per quanro risusrds pol ló scandà osó saldó s ivó del a qesione è b€n€ chkr re suhitÒ,
spdsnéndo sl èntus èsml de p ù reègan ènl rra I nonrl óm cl, che que sold avanzèt è
lne anno non sono cèrto un ut le véro o propro, mà rfetiono solo qué l'mpodó svanzaro
da è gestione precedenré (snzi, un pÒ inra(.ro, infa n€ l'esercizjÒ 33/34 icÒsi hannó
peBti i r cv ) e vla viò que la somh. con a qua e ! aho partiti NÒ^s può csrto d,re
di avercl 9uÀdègnaro C da 30 tanto què ( faro fnènziàrio, che ci permètte d inlzlère
ll quinio ènno de 'A*o. azionè é de ( Msrsi.e, con qus chè iro ln .asa n alièsè
35
a EeiiLentefiente si potrebbe stabilirc che ness no
possegga al di Ià dí una determinata quantitò d.I
terÍa, e frssare ler legge Ia ricchezza in iLafiaro di
ogn&no; come si potrebbe per legge elritarc che n
prìncipe sia ttoppo potente o un popolo ttoppo insolente, poi che non si aspiri aIIe m(igístrature pet
mezzo di btogli o di ilanaro, né che sí rcndano necessarie gr.tnd.i spese a chi le occupa, giacché diversamente gli si porge occasiol|e a rifarsi economicamente per mezzo ili frodi e rapine, e si sente
poi ìl bísogno di dar quelle cariche a ricchi, mentre
doprebbero esset ùlestite dai saggi. Con tali leggi,
allo stesso moilo come corpi sfigurati aLa malattie
sí f.istofafto un po' pef me|zo ili conîiftui palliati|i,
si potrebberc addolcire anche q esti fiali e attenuate; ma d.i guarirli del tufto, riducendoli in buona cornplessione, non c'è speranza assolutarnente,
fnche ognuno possíede Ie cose in proptio,.
(TOMMASO MORo, { Utopta
,)
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