n ll appunti: semestre barbaro EÈ n guerra e pace: Due voci forti tra Ie bandiere sbiadite deìl'autun- 8o ;, -àE no pacifista n libri: ìl nuovo, il ì comuni morta li n società: quanto costa n fede: ll vecchio e la pace? dolore dell'uomo griDio Tutta la verità suì soldi del " Margine ì\ Obiezione fiscaìe: da la debolezza di n 6T " $ é : 5 9 ú 1984 = II Marglne IL MARGINE n. 9 anno IV novembre 1984 IL úemile delhsocmzionc cultlMle Drettore retport PaÒlo Gheui Cordrrrror' ùlicheleNlcoletri Afl b ìri t tnta re | Piemnselo Sandni Redaziore. Gio\úni Bi^rcon\ Daruelo Giuhmi Gecrerólio) - Pao. ' Robero Ldbeldnì Vincenzo Pas serini Múi, Ter€sa Pontaú Mari'no Prerri Flóvio Sa. ni lo Girnrella Fabr9io Una copia Due vocl L 2 000 ,bbo.anento annuo, L 12000 - 'hh.n,ment. sÒsLÉri tore, da L 2t000 in sú prezi pù I'esÈùo: L 15.000 pù l'Eulopai L 20000 p.r sli rltl conI vesan€nri vmno efie!!ùati sul ccF !. 1028518, inresraro a' a Il M cine,, cp. 159, 18100 Tlenro Tlibùnale di Trento n, 126 del 101 1981 Reddione e anninisrrazione: (Il M cineD cp 159, 1E100 TÉrto. ll bmdiere vshio i ónuni Duovo, iL e scono l'attuafita poftica Obiezione fscale: quanto cosra It dolore dell'ùomo cfldr la de Aù brizzazióne Tip.Arsenta!ìuD Trento 21 Tulla la vetita sui soldi del OUESIO NUMETO b.ns '.rlà di dèo lnchè div.Bs, nà t! . Èpp!e!lo^ól. P.r I d.!t no dol 'uomo Non dublrrnó lul! volFò r !p6*à lnchs pér i 19S5, menùe insusuriamó la c!mp!gn! àbbonómùnl p ù riùrdEtÀr E é meno clamórósè d tutre e rivi5iè dé qlóbo t.r!cqu@ Mài sl .ài ll voontórlèto cuturoe cóndito dè briclole dl uiopia lollche manaseriali mplrerÀ n! ^on s.nzó chlldòr. port., mà fÀc.ndo.rco.ro I Màrq h€ n 9 A stóto chiuso in tiposruna 'l I d.embro 1934 .ll Màrglné À n vond la è lrènro presó: (0sèdorir, vla s và s Crco;' <PèoLlnor, vh Perni ai giomaÌi che dcostrui. tomiamo certamente sconcertati. Non è solo l'abitÌrale \ezzo itaJiaîo di sollevare polv€roni di parole e dj polemiche spesso inutili... E'qualcosa di più prcfondo e mdical€. Assistiamo ad un verc e proprio imbarba mento della lotta politica nel nostrc paese. Sullo sfondo di una conflittualità sociale difiusa e determinata soprattutto dal problema fiscale incentE1o intomo al cosidd€tto ( Pacchetto Visentini ", si sta in realtà esprimendo una fase acutissima di confronto senza esclusion€ di colpi per t'occupazione del centro strategico delle fulure aÌleanze politiche. In questo conresto tutto può servire, anche . . i colpi bassi. Due appuntam€nti elettorali, ben diversi tra di loro, sembrano infat. ti nel calcolo di tutti i partiti politici italiani assumere una rilevanza non semplicemente tattica, ma per l'appunto strategca. Si tratta delle eÌ€zioni amministrative della p mav€ra prcssima e sopÌattutto della conclusione del settennato presidenziale di Pertini con la sùccessiva €lezione di un nuovo Presidente della Repubblica. Quest'ultimo appuntamento è poi preceduto da quella lunga immobilità isti. tuzionale e sopmttutto politica che è il " semestre bianco ), durante it quaÌe non possono essere sciolte le Camere. Per partiti ( cdsaioli , ad olttaîza come qu€lli italiani, la scadenza del semestre bianco è condizionamenti, di certo ùn lllngo ( buco nero ' atto ricatti. Se a tùtto questo aggiungiamoi che nelle ultime elezioni eu ropee il Partito comunista, di certo alaantaggiandosi dell'eftetto emo. tiro della scomparsa improwisa di Enrico Berlinguer, ha raggiùnto il ruolo di partito di mageioranza relativa; € ancom che iI golemo Cra-Li e particolarmente il suo leader hanno conseguito ura certa crcdibilità dopo le incertezze iniziali soprattutto sul tereno della crisi economica, possiamo facilmente costatare quali siano gli scenari foll. damentali entro cui si compie la battaglia politica in Italia. Da una parte ùna DC sospettosa e timorosa per la propda emarginazion€ che è tentata di rinchiude$i sempre più a riccio nella difesa ad oltranza della prcpria sopravr'1venza, dall'altra un PCI che tenta djspe. ratamente di non disperdere completamente il lusinghiero sultato delle elezioni europee facendone una vittoria di Ptro e finendo nel ruolo scomodo det grande ed orgoglioso solitado della politica nazionale. Dall'altra ancora il PSI o megtio Craxi (con i distingrc di Se gettiamo uno seuardo anche superficiale fori ùa le Marlevi L. 1.200 ùn ùretraro, SEMESTRE BARBARO Vigilio, ), ne t Fomica e magari di De Micbelis) che tenta di a$morbtdlrc il lono agressivo ed ii Piglio muscoloso degli esordi Per coDqujstarc con' s;nsi sulla base-dèi buoni risultati econoúici ed apProfittando del di dconquistare la guida Il dell'esecutivo. cavalleÌe solltarlo della molale nazionale nei confronti della persona di P€rtini. Quello che occoÍercbbe valutare è invece I'opportunità efiettiva di una riconferma dell'attuale presidente. E su questo punto io mi sento con tutta s€renità di esprimerc una foralata Prcoccupazione e quindi una sostanziale contE età. Non tanto per l'età... Riproporre Pertini starebbe a significare ùn demergerc nel nostro paese di ùna sostanziale nostalgia ( monarchica, (quattordici anni di pr€sidenza sono buoni per un re..), ma sopmttutto significherebbe vedere in Pertini iL cavaliere solitario della momle nazionale. Credo che esi stano nel parlamento e nel paese persone d€gnissime per quelfincarico appartenenti a tutte le ar€e politiche. Cattolici democratici come Zaccagnini, la Anseìmi, Leopoldo Elia, socialisti etici com€ Norberto Bobbio, comunisti come In$ao o la lotti... Irvece si sla procedendo al massacro. Osni candidatùra che eme4e com€ possibile vi€ne sommersa. Pensiamo al caso emblematico della Ans€lmi che mentre denuncia i sottili tentativi di corrozione vissuti sulla propda pelle in forma subdota quando era al Ministero della Sanità, viene immediatameÈte bollata ed in certo modo ( coinvolta in uno scandalo ' Quanto basta per afiossare la candidatura scomoda di chi non ha accettato i condizionam€nti di Gelli e delle sue trame ed ha conchr. so con dìgnita e coraggio l'inchiesta sulla P2. Se i primi segnali sono di questo tenore è chiarc che quello che cj aspetta non sarà un semestrc bianco ma piuttosto - come è stato anche definito un semestre . barbaro ,. - L'immorallta della n questione morale " Ma l'elem€nto che sembra imporsi su tutti gli altri in questo periodo è la cosiddetta ( questione morale D. Il Parlamento impegnato a r'ipetizione nei casi Andreotti, ora per le vicende del crack di Sindona om per la nomina del generale Giudice a capo della Guardia di Finanza; il Tribunale di Torino e l'opinione pubblica di un'i4tera città sconcertate datl'ampiezza dello scandalo d€lle tangenti e dalla fr. gura del grande cornrttore pentito Zampini; le vicende di Roma e di queÌla amministrazione collegate allo scandalo della costruzione dell'universita a Tor Vergara su terreni acquisiti in odor di maîa; le vicerde che colpiscono le d mani pulite, delle giunte rosse in quel di Parma e poi la tragedia siciliana. I nomi degli intoccabili che cominciano a caderer Ciancimino, i Salvo. La DC sconvolta dalle troppe connivenze dei Lima e dei Gioia. E soprathtto quella teîribile morte suicida di Rosano Nicoletti in un clima impazzito dai sospetti che ormai lambiscono tutti. La r questione momle ' in Sici lia diviene veramente tragedia. a rale,, cioè di tivo della poli ti politici, di lecupero at' nario di servizio al bene aPPare, di PeÌ:manente in' parte pnrato di o di clarÌ o teresse Politica in atti ed in comporta' menti che dovrebbero essere di pubbljca utilità Ma la ( questione morale non si affrcnta fuItanto che og4uno Predica l'immoralta ' parte quela dell'altra parte E' terribilmente immoral€ ogtri aftrui, vedere ddumi un tema così delicato e decisivo come la ( questione morale, a merce di scambio o di conflitto o di patleggiamento sul dreotti, ma in qu€llo deue responsabilità o m€glio delle collesponsabilita con troppe cose discutibili, dai mafiosi siciliani a Sindona alla nomina di Giudice. Non voglio qui giudicaÌe il comportamento pamdossale di Bobbio, ma piultosto rccuperare e valutare quel suo riprendere la distiDzione webedana tra etica della responsabilta ed etica dell'intenzione. E' veÌo che entro un quailro politico possiamo valutare solo le responsabilita e mai le intenzioni. lI problema dmm. matico è quello di rcndere possibile un'etica della respoNabilità e sopEttutto un controllo di €ssa. Ciò è afidato a nome € regofa. menti e soprattutto alla lorc trasparenza. Finché Ie responsabilita di etica civile dei politici saranno affrdate alta verifica ad un t bunale politico come la Commission€ Inquirente o come 10 stesso Parlam irùazione largamente ambigua. II di lasciare anche per i politici aI sulle loro responsabiuta fatta eccezione per i reati conn€ssi alla libem espressione dei propri convircimenti politici ch€ deve sempre ess€re gamntira. Ma al di la { obbligata genere? La morale è così ddotta entro la realtà angusta e stru_ mentale del gioco politico e i suoi appelli dsuonano tragicamente tal Il paradosso dl Norberto Bobblo Ia moziorc comunista che toglieva la fiducia ad Andreotti come ministro. E ciò. motivava ancora Bobbio, facendo leva sulla distinzione di Max Weber tra etica dell'intenzione ed etica della responsabifita' Ebbene egli non intendeva entrare nel merito delle intenzioni di An' 6 ' etica della responsabilità con it conseguente coDtrollo. Una rinnovata intenzlonalta etba Ma se in prospettiva utopica potessimo anche owiare a questr inconvenienti abol€ndo ull tribunale politico e ignobilment€ assolurorio come l'Inquirente ed ampliando la maglia d€l conrrcllo legale che riduca I'arbitrio, crcdo che avremmo illuminato solo un vercante che può determinare o almeno favo r€ un'erica politica. L'altro rersante rimane appunto soggettivo, o in termini weberiani ( intenzionale !. E' questa inienzionalità etica ch€ va risvegliata e dcostruita. Solo quando uomini 1'eri, attingendo al lorc baeaglio dr valori autentici, r€ligiosi o laici che siano, faranno di nuovo politica con passione ed intenzione etica, con ùna volontà autentica di sefti. zio all'uomo ed al bene comune si potrà sciog.liere integralmente il nodo della d questione morale,. Ne nasce quindi un duplice operare, sul terreno delle istituzioni e delle leggi e su quello delle cG scienze. E solo la saldatura finale di questo operare potlà dporta.e spemnza e ridarc alla politica la sùa dignità pienamente umana. I DUE VOCI FORTI TRA LE BANDIERE SBIADITE DELL'AUTUNNO PACIFISTA può ignoraÌe (e Becknann I'aveva già afiermato nel Dovembrc 1983 a) conveeno { Immagini deua Pace,, cui parteciparono pacifrsti hdipenden. ti dell'Est e dell'Ovest) che, se in Occidente i sovemi ottengono di fatto un Ìelativo consenso alla loro politica di militarizaziore, all'Est quesio è per nulla scontato. Ma è necessario alare roce aI possi bile dissenso, che in quei paesi non può esp mersi compiutamente: fare leva su questa possibiÌita può avere effetti positivamente destabilízzanti. UDo alegli iDteDti principali della Fried€nsbeweeune, a tutt'oggi trascu' rato, ateve essere quindi que[o di appoggiare pratiche di democrazia reale all'Est, perché questo, per i movimenri indipendenti dell'Esr, è prio . tùio (viene addirittura prima del problema armamenti). OÌa, pul rcrla dive$ità delle condizioni geopolitiche e quhdi anche di ce e impostaziG ni, è vitale p€l i pacifisti occidentali saper mostrare ura solidarieta aI meno altrettanto taneibile di queùa cùe si Éscortra rci coDÈonti del Nic-alagua, pel esempio. Dialoeo e collaboÈzione sorc dDnque importan. tissimi, anche se (i movimenti o@identali Don hamo ancora compiuto il pdmo passo in questa dirczione. Esso sisrficherebbe ir púmo luogo un flusso di informazioni più intensivo per quanto dgùarda la rcalta sociale negli Stati dell'Europa Orientale ed i concreti problemi delle per6one che ci vivono, - ha badito BeclÌnann in seguito, durant€ una breve intenista dlasciatami. Paclfismo è nonvlolenza AJ <t la del luogo comune le persone, Piuttosto che E Lhpertura aÌle istanze provenienti dai movimenti peÌ la Pace dell'Est noD porta con sé l'abbandono del pÈtrcipio della uilateralta (delte iniziative di pace, disarmo compreso) che costituisce l'odsinaìità e la forza dei movimenti per la Pace. In questa prospettira, BeckmanD crixica fortemdte la FeseDza, alla Conferenza mondiale per il Disarmo di Pe. rugia, di rappresentanti di gruppi . ufiicia-li , per la Pace. Net momento in cui essi Don pÉndono distarìza da c€ntri di potere che non nunciano alla possibilità di utr f/st o secon.l stîike nucleare, €ssi non hanno, secondo Beckm:u, diritto di cittadinanza tra i movimmti per la pace. (Il che non comporta che essi non possaro voloDterosammte battere le loro strade per rageiungere la pace). Rispondendo in seguito aal ura mia domanda, eeli rincara ta dose: (per me ùn movimento per la pace può avere una base di legittimdione, Ln quanto altenativa alÌa tradizionale politica dela sicurezza, unicamente nella misura in cui è senza ambigÌdta un movimento awerso ai blocchi e rcnviolento,. In questa dhezione si colloca la sua apprcvazione pe. le ncerche di DiJesa Popolare Nonviolenta: noNrolenza ed appoggio ai movimenti dell'Est, nel'ambiro di un ri pensammto deÌ Épporto tra pace e democrazia, sono alcune delle vie che eAli addita al pacifrsmo europeo, e che si trovano coerentemente riunite neÌla aziotre di p.ot€sta a Bertino Est, cui egli ha paÍecipato di le lSùnlZ1Om. Uu€sB !uov4 Il paradosso della paura vtale del Íamonto Anzola può servjre da cifra, da crittogramD di ua situdione ben più vasta; ad u osservatore attento non stugge quanto le dichia.dioDi di BeckmanD e Faber siaro signicative sullo sfordo alel mutdento di ten, ènza scontrabile nella nebulosa dei movimenti per la Pace. A solo ù dno dalla erande manifestaziorc romana, I'atmosfera non può certo dir. si pervasa di entusiasmo. Ed a Égione: I'installazione in Occid€nte è av. vetruta, con I'ecc€zione d€lla piccoÌa Olanda; all'Bst sono comparsi nuovj missili, che stazionano in GermaDia Orientale eal in Cecoslovacchia. Non si ilanno segni di distensione, se non ahbigui e gestiti in prima persona dai sigDo della Euerra fredda. La temporarea scoDfitta ha forse rafireddato l'affetto coD cui l€ tradizionali agenzie politiche hafflo guardato alle forE che si agitarc attorno a questi prcbÌemi. I comitati sorti affrettatameDte (opera di CL, ha anche del PSI) in alteDativa al movimento per la Pace, che si vol€va sùumentalizato a senso uico, si sono volatilizzati. Ma anche i Comitali per la Pace, @sì prcfondameDte segDati dall'ambigùo rapporto con il PCI, mostrano sintomi di stuch%a. In si veale anche dal calo di energiÀ salvo soprese cui si prccede alla raccolta di firme per le nuove - con proposte di legge, almeno in coDfronto a quella riscontrabile l'anno s@r. so durante la generosa almeno nelle intenzioni campagla per il referendum autoeestito. - - continÉ ad impeBre nel ge.Ao oratorio d'occasione, Ie @se edisfomare quanto disponibile, nel bene e nel male, ma il costante riferimento dschia di scadere a formula \.uota a caDsa della sua petizione iÌriflessa, e si ha come la sensazione che pashi sià meno di quanto non awenisse in tempi pur recentissimi. Certo, non si può non parlame, úa 10 si fa orEai con un pmdente e dignitoso osse quio. Non è difiicile vedere come questa tendeua possa preluderc ad u calo progressivo dell'attenzione, anche se seùa stappi; si prova com€ u seNo ali soffocamento, quasi ch€ i Grandi (tardivi) Celebratori si 1lasformino * in dissolvenza hcrociata e quasi sena vole o nei crandi La pace trici si impesnano a Guera e politlca CerimoDie.i Funeb della pace - Impotenza e rimodone pù semprc afidci. Sé la shrpefacente contraddittoria - talvolta - ma nante stagiotre pacifrsta imboccare il viale del dovesse jrrevocabilmeDte tramonto, la sconfitta Dor sdebbe soggettivaEeÍte limitata ai protago. nisti, ma significhe.ebbe oggettivaE€nte ùn ulteriore $osso colpo per la nostra cultua. Non foss'altro perché si acrescerebbe il senso di impG tellza e di frae ita che rec€ntemente anche Vincenzo Passerid indicava come uIrc dei preoccupanti segni di questi primi anni 'm. In questa even lualità, il movimento non veFebbe a mancare perché jncapace di sostenerc la . coDcorrer,za ' ah rD prosetto pl) costruttivo, ma e questo è - l0 ll srato fatto peÌ mostrame la propoDibilità politica. D'altra palte, e Beck. mam l'ha ricordato, l'attuale sitwione chiede che l'ímpegìo pacifista allarghi il propdo Eggio d'iDtercsse e non solo con dichiarazioni di interti al di fuori deÌ.istretto, per- quanto determinante, campo della - amdenti, per aftontee le problematiche economiche ed eco. colsa agli logiche che vi sono st.ettamenle conrcsse. La nostra cultùra è talmenle compenetrata dal srstema della Cuerra da riuscime influenzata addbir tura nei modi in cùi si preficura il raegiungimento della pace. La nfles. sione dedicata in questi ultimi anni al nesso guena-politica lo h6 dimo' strato upiamenie: ed è opporMo che ua vìsta come Bozze abbia deciso di dedicare un conveeno alla possibihtà di u divozio, auspicabiÌe awenuto, tra guerm e poÌitica, Cominciare a disegDare u4a mappa di resisteDa costruttiva a questa sihldione è ben piir com plicato che mdúare nasse sotto alcuni slogúj eppure il primo lavoro è la condizione necessa a pù Ìa sensateza del secondo. Una ahernativa lndlgesla S€nr-a scorciatole Questo autùnno pacifista, a dispetto o forse anche a causa di un certo affievolirsi deÌÌa mobilitaziorc di massa, può esseÉ iI momento îalrorevole per iÌ salto di quaÌità che, da quanto emerge anche dalle dichiaraziori di Faber e Beckmù4 è un bisogno sentito. Il momento è paradossalmente favorevole perché chi ha voluto cavalcare la tigre la abbandona ìn quúto apparentemente ammansita, mentre continua sopnttutto chi Don ha altra speranza che la pace. QÌresto cambiamento aiuEra iI pacifismo a svilùpparsi da rcaziorc in c€lta misura istintiva ad odginale ed iDeúbtÀ sfida ai sisnori della suerra. L'episodio di A ola sugge sce che questa noD è ua speraiza pereg na: anche tra le bandiere sbiadite di ua serata appeentemente nient'altro che celebmtiva può suonare la parcla, sofierta ma inequivocabile, di chi veramente cerca la pace, seD- Abbonatevi subito c.c p nurnéro 10285385 12 mil6 lirè anch€ ps. Se siamo I MARGINE " 1985 al quinto anno di yita, è solo pèrché ci siete voil SOI,IO t2 il a " lL L4 NOSIRA FONIE DI FINANZIAI'/I€NIO l3 t€de, dal non credente che vorrebbe conoscerlo qu€sto aFab€to, dat giovane che non l'ha trovato a scuola. tL NUOVO, rL VECCHIO E I COMUNI MORTATI DI questa alifiusa domanda la rccente indagine svolta dalla diocesi messo in luce precisi contenuti e dimensioni, Si beto perduto (o mai avuto) ! si La cerca continua, si espande I'atfabero religioso agli adul. di Milano ha ti Tft CIASCUNO se ne può facilmente rendere conto: la Mondadori e la Rizzoli, i due maggiori gruppi editodali italiani, stanno mostrando da due, tre anni ún certo interess€ p i libri d'argomento retigioso. Le due case editrici pubblicano, di solito, per vendere e non per acquisire meriti. E' €vidente allora che c'è da pafte dei l€ttod una do. manda di libri di qu€sto tipo. SI pensi che nella colana . Saggi, della Mondado , che da un paio d'anni propone temi d'attualità e autori di presxigio (Fromm, Gal. braith, Aron, Irrenz, I[ich), su una tr€ntina di titoli sei sono d'ar- Eomento religioso. E dopo s Avere o essere? ) di Fromm, di gran lùrga il più venduto, quelli che sono andati oltre la prima edizione sono ( Note di catechismo per ignoranti colti, di Riches (3 ediz.) e ( Vita eterna? D di Kiing (3 ediz.). Sembrcrà stmno ma (I disturbi del desiderio sessuale D di Kaplan sono mestameDte ancom alla pri- ma edizione, Adesso Mondadori lancia la collana economica < Uomini e religioni ": si va dalle d Confessioni, di s. Agostino (a cum di Carena) a un:ì Eccolta di scritti di Cado Bo, dall'ottimo " Buddha e il buddhismo ' di Botto agli . Esercizi di Ignazio di Loyola tradotti dal poeta Gic ' che sta pubblicando a fascicoli settima. vanni Giùdici. E la Rizzoli, nali una eccelent€ { Sto a di Cesil,, opem dei migliori studiosi ita' liani, ha proposto ultimamente ( Un Dio simpatico, di Maria Fida Moro e ( La dscoperta di Dio, di caspare Barbiellini Amidei ILLUDE sui v€ri destini della fede qùesto dnnovato interesse? Illude per qùel tanto che una maggior cultura religiosa non è ancora la fede. Ma questo vale non solo per il grand€ púbblico ma anche per i teologi. M€glio veder le cose, allora, da un altro punto di vista: il renÒmeno conferma l'esistenz di una ditrusa domanda di istruzione elenentare, di basilad approfondimenti, di sollecitazioni non soflsticate né banali. Il tipo di libri proposti lo dice chiammente Questa domanala viene dal cattolico che ha perduto I'alfabeto dellg 14 coloro ch€ sepperc parlare del Vangelo ai vicini e ai lontani in e l'ha don Primo Mazzolari, parro. Oltre all,editore catti, suo primo Rìenzo Colla a far conosc€re i suoi sc tti attraverso la piccola casa edirrice La Locusta fondata nel 1954. cata menticar cattolico Milani, ( UN cui non possiamo di. Leftera t un giovan€ di creppi, Matzohd, ismo cattolico di Ri" crè ghetti, ( Lettere a un eiovane poera D di Ritke, (Un cattotico ( dente, di Bloy, Pensied disordinarì srjt'amore di Dio di Simone " Weil. Libretti piccoli e modesti, con poche pagine úa capaci di su. scitare pensie , creazioai, azioni più di tanti librcni. MIRACOLO della fedeltà e dell'intelligenza, certamente. Cè da impamre Un gmzie e un augurio a Colla anche da parte del Margine (Editrice La Locùsta, via del Castello, 20 - Vicenza). DI M^zzolad Ie edizioni D€honiane di Bologna stanno pubblicaro tutte le opere, E' fresco di stampa il secondo volume del ( Diario (p. 800, L. 22.000) che contiene tutti gli scritti del periodo 1926-1934.' Abbiamo gia citato nel Margine n. 7 ( Oscar Rom€ro fedele alla parola D (Cittadella, p. 41ó, L. 15.000) dell'americano J.R. Brockman. Lo dpÌendiamo per dire che si tratta della prima vera biograîa di Romero, anche la più documeniata e obiettiva. ORIGINAIITA'o particolari curiosi, fuori del comùne, non ce ne sono in questo t€stimone dcl Vangelo davanti ai vicid e ai lontani. Romero non è un personageio. P€l ó0 anni è stato uno dei tanti e neanche dei migliori. Poi, improwisa, la svolta di front€ al corPo s€nza vita di Rutilio Grande. Ou€sto accadeva nel 1977: a Romero bastera Io 3 anni di vita per diventare il simbolo de]l'America Latina ulniliata ed ofiesa ma che nella fede trova coraggio e speranza. La eratrlezza di Romero è tipicament€ cristiana: essa sta proprio in quei 60 anni erigi e in quei 3 di annuncio del Vangelo. ED è tutto qui, solamente qui Al di tuori di questo non c'è nulla di atrascinante n€lla sua biografra. prezzafe d^ to tutti, credenti e fede e politica parla anche un notevole, complesso, provocatorio volume delio storico e sociologo francese Emile Polrlat, ( Chiesa con' tro borghesia. Intrcdùzione al divenire del cattolicesimo contempo- DI 2ó0, L. reazionaria, così a lungo repressiva contro i sùoi stessi innovatori, ha potuto lasciar crescerc al suo intemo una fofia contestatrice e cedere di fronte a questa senza resisterc?, (p. 82). QUALCHE cosa non runziona nella chiave di lettura destra-sinistra. C'è ben altro che muove in profondità il cattolicesimo contempomneo ed è il rifiuto della modernià liberal-borghese. Chiesa € libemlismo borghes€ non si sono mai capiti, non vanno Per la stessa stra_ daj al di là delle appar€nze restano, dal . Sillabo, del 1864, awersari. COSA sono, dice Poulat, l'anticapitalismo, I'anticonsumismo, I'oppo' sizione all'individualismo, al materialismo, att'edonismo se non i figlr diretti delf intransieentismo dell'Ottocento? Non sono foIse nati al. Ì'interno dell'antiliberalismo, dell'intÉnsigentismo anche i partiti di democmzia cristiana? A1 dì la detle divisioni, progressisti e conser' vatori erano mossi spesso dalla stessa scella di foDdo, I'antiliberali. smo, piil di qùanto essi siessi se ne rendessero conto. E' una con clusione a cùi Poulat gimge come studioso del modeÍdsmo, del mo. vimento dei preti operai e om di rlfl gmnde personaggio dell'intEnsi- no semplicemente esPresse. mneo, (Marielti, p. trarsi con inspiegabili contraddizioni: . Come si può pensar€ di vechiesa borghese, alleata dei poteri cc valo conservatori, e nello stesso tempo rimproverarle il suo antiliberalismo innato e dichiarato, la sua awersione alla società moderna e ar sùoi ideali? E come una chiesa così dere nella chiesa stituiti e custode d€i 26.000) izioni di Poùlat non è facile. Questo non è stimola, ( aCgiunge ', che in definitiva cioè' sue tesi (che nei libri va a cercare prcpdo gentismo, Umberto Benigni, della biogúfia d€l quale questo libÌo doveva essere la volumìnosa prefazione. CHE sia un libro provocatorio non c'è dubbio: "Da ogni parte innumerevoli conenti hanno opposto all'epop€a del mondo lnodelflo il loro dfiuto piìì o meno Edicale dei slroi ideali, d€lle sue forme, d€i suoi ukase opporcrdogli un'altra speranza o la loro dispemzio' ne... Sono gli ambienti cattolici più ap€ i che hanno fatto il successo di Kirkegaard, il frlosofo del "Trattato della disperazione", e di Léon Bloy, il romanzierc de "I1 disperato", di Bemanos e di BerdiaeF, e owiamente di Claudel.. " (P 230) SI potrebbe legiltimamente aggiùngere: di Simone Weil, di Chersterton, di fedor Michailovich Dosroevskij... sé la tentazion€ detle analisi semplicistiche chi vuol capire i movimenti profondi della storia, le ( lunghe durate,, ammo' nisce Poulat. AILONTANI da cattolicesimo consecondo la dialet' piega i] senso prc ché porta a scon_ il suo, appunto complesso, molto diverso anche nel lin_ guaggio dai soliti. In ogr caso da non lasciarsi stuggire. UN libm, POCO fa s'è timto in ballo Dostoevskij. Slrana coincidenzal Contem. I7 al libro di Poulat, ma presso gli Editori Riùniti, è uscito un bellissimo libretto del grande russo, ( Note invemali su imprcssioni estive, (p. 104, L. 8.000) che costituisce un'insuperabile appendice letieÉria alta ricerca storiccsociologica del francese. Pubblicato nel 18ó3 (un anno pdma det . Sillabo,...) questo librctto dj Dostoevskij costituisce una mirabile analisi-denuncia dello spirito e deÌ mondo borghesi dell'Euopa occidentale. poraneamente DALLT sua breve loumée €stiva in Europa lo scrittorc msso ha ri portato ( impressioni, di tale acutezza che it suo attacco allo spi. lito d fiero ' e ( arogant€ D del capitalismo, per quanto da posizioni atrti-mandste, antisocialiste (è sempre stato ull { leazionario, p€r gli ideologi del socialismo), viene ola di\ulgato dalla casa editrice del Partito Comunista. SOLJTA storia: i grandi scdttori afierrano la verità di un'epoca meglio di tùtti. VIA vai delle città, osterie, pedfede, folle d€i miserabili, dialoghi, volti, occhi: Dostoevskij affeÍa il senso del tùtto in poche settimane. E quesîa è la sentenza che pronùncìa davanti at palazzo dell'esposi. zione universale: ( E non bisognerà dunque accettare hrtto ciò come la completa verità, e tacete pel sempre? Tutto questo è a tal punto solenne, vittorioso e fierc che cominciate a sentire un peso sul cuore Guardate queste cetrtimia di migliaia, questi milioni di person€ che docili sono affluit€ fin qui da tutte 1€ parti del globo terrestre; persone giunte con un unico pensiero, che si aFollano tranquiUamente, con ostinazione e in silenzio in questo palazzo colossale, e percepite che lì si è realizzato qùalcosa di defrnitivo, si è r€alizzato e si è con cluso. E'una sofa di quadro biblico, ùn'evocazione di Babilonia, una specie di prof€zia dell'Apocalisse quella che si va rcalizzando davantj ai vostri occhi. Voi p€rc€pite che occorre molta Ì€sistenza spirituale e un'eterlra capacita di negazione per non cedere, per non soggiacere all'efietto, per non inchinafti davanti al fatto € per Don deifl- car€ Baal, e cioè per accettare quel che esiste come id€ale... , (p. 5ó). il proprio NON è forse detto ttLtto qui? E qu€ste sentenze.profezie, direbbe Poulat, di che razza sono? DI destra o di sinistra? Spostandoci sul terreno meno universale e più ambiguo della politica concreta, la rccentissima pubbtc-azione del libro di LlJiEi Bazzoli e Riccardo Renzi ( It miracolo Mattei. Sfrda e utopia del petrolio italiano nel ritratto di un incorruttibiÌe coruttore ' (Rizzoli, p. 257, L. 1ó.000) ci permette di incontrare la frgura di un grande personag. 18 gio che, senza troppe foÉature, potrebbe essere collocata all'interno dell'antilibeÈlismo cattolico. MENO noto di altri prctagonisti della rccent€ storia d'Italia, Enrico Mattei, fondatore dell'E.N.L, morto nel 19ól in un incidente aereo, riuscì rcgli anni '50 contro tutto e tutti (mioPie, lenlezz€, Confindustria, Stati Uniti) a dare all'€nte pubblico italiano un suo autonomo ruoÌo nella ricerca e nello sfruttamento delte risorce energetiche (metano e p€trolio). Osò sfidare I'immenso potere delle multinazionali che da un secoÌo cr€avano stati e d€cidevano vita e morte di interi govemi ridiúensionandone il mo4opoÌio rapporti coi paesi produtton coi quali s che itraugurarono il prctagonismo det mento delle sue stesse risorse. In Africa come in Medio Oriente, ma anche in Venezuela, in Russia e in Cina Enrico Mattei è ancor oggi ricordato con ammirazione come pochi altri personaggi della poli tica e dell'economia italiane. UN " incoffuttibile cornrttore D, aDche. Per vincere la sua pazza sfr_ da contlo la potentissima indusiria privata italiana (siamo n€gli anni Cinquaita!) e l'onnipotenza delte multinazionali Mattei comprò spr€giudicatamente tutti quelli che poteva comPrar€ CONTINUO, senza soste fu il linciaggio cui lo sottopose la $ande stampa firanziata daÌla Confrndustria. Mattei rispose creando un suo giomaÌe, ( Il Giorno che sostenn€ anche la rova stagione del cen' ", tresinistra. La tragica conclúsione della sua vita suscita ancora la ipotesi dell'assassinio. Ma nulla di ntrovo a questo Proposito dice il bel librc di Renzi e Bazzolì. Su demoùazia e libeÈlismo, giustizia e libeÍà, pubblico e privato, irdividuo e coÌlettività I'associazione . O. Romero, sta awiando una riflessiorc intomo al recente libro di Norberto Bobbio .Il tuturo della democrazia, (Einaudi, p. 170, L. 12.000). Ne úparleremo. IRREQUIETO inventore, costruttore e distntttore di modelù di con' viverza politica che dovrebbero CalaniirgÌi la maggior felicità col lettiva possibile, ì'uomo moderno è anche un insoddisfatto cacciatore di ricette p€r la felicità privata. Finisce così per rcvinarsi la vita, dice Paùl Watzlavick, psichiatra, che ha scritto un libretto di successo amalamente spiritoso e inteligente, . Istruzioni per render_ si infelici D (Feltrinelli, p. 105, L. 10.000). DESIDERIO di felicità e felicità ron vanno d'accordo: ( TroPpo a tungo ci è stato fatto credere, e noi ingenuamente abbiamo creduto che la ricerca della felicita conduca inflne alla f€licita ,. Pamdossale? Sì, ma tutt'altro che banale. Parola di Dostoevskij (ancora lui!): 19 ( L'uomo è inf€lice perché nor sa di essere felice Nel nome del '. librerto. Ma grande nrsso si apre e si chiude qu€sto modemissimo non è ancora finita. Concludiamo con Heinrich Biill. DEL Nobel 1972 pet la letteratura, Einaudi pubblica ( che cosa fa. remo di quesio îagazzo?, (p.76, L.6.500). É'il Ecconto dei suoi ( anni dell'apprendistato ,, una piccola storia detta sua follnaziore_ Bóll narra la sua giovinezza ( irragionevole ) nell'oÌganizzata, effi ciente, entusiasta, ( mgionevole D G€rmania che marciava verso la OBIEZIONE FISCALE: OUANTO COSTA LA PACE? catastrofe. Cattolico antiboryhese, dissacratore di miri e autorità, antinazista fino at midollo, in anni di povertà €conomica e confolmismo cultural€, ( irragionevol€ , compratore e lettore di tanti e srrani libli: Mauriac, Bernanos, Bloy, Chesterton, Dickens, Dostoevskij.,.: nell'autoritra1to giovadle Bòll è dassuDt^ 1lA,atutica ricorrente storia a on lo- di to: 'Il Margifle " non nno strunento .1ì lotta nplicemente inJotmarc darc. game. NUOVO e vecchio giocano spesso a scambiaÌsi la maschem pr€ndendosi così gioco d€i comuni mortali, appunto ( incapaci di dtro valsi in qùalche cosa che si allonrad un poco dalla nostra solita via , (coerhe). r Si è teDuta a Parma, in settembrc, la terza assemblea nazionale degli la lussuosissima sala della camera di coltando, inte enendo, e votùdo con un ritmo molio sostenuto, hanno vivacizzato quel dibattito che solo da pochi aDni in Italia si articola attomo alla possibilità di non sostmere le sDese militari del nostro stato. Un'"nuovo movimento di resisrcnza si consolida in ìlalia' reciLava il ma.nifesto appeso un po' dappertutto a Pa.ma e utilizzato p€r iI lancio della campasna per I'obiezione fiscale .Come vói ìiete stati resisÈenti aI fascismo, così noi siamo iesisterti la vl! alè ljberta Pot.sl lllonranore h mssi! dèl cammino, dihèntcarè d€l tuito e formulo maqLchèl Porèssi, o Na. turE, slarli innanzL @me uoÒo e null'alro, allora varrèbbé la p.nà di èsse.e ui uomol Tàlo eb un lèmpo, prima ch'io er.a$i n.lÌ'e.uro è che m.le dlcèssi, cÒn sè.rilega parola, hè èd I rcndo. Ora Iarla a cod pen. di tali .Non mi sono ancora 6nquktato lantEsmi che ne$uno sa cone e 20 sènsatÒ, la nolte .i avvolq€ I possa evitaro E 3è iL qiorno ci srride chhrc nela 5ua trèmè di sognll piere atti di disobbedienza cjvile Donviolenta Ùna politica stmda, nuova, ma già matum che vat Ia Pena di essere Oblettori in sordina , 2l ril tatlo non costituisce reato'. La seconda vicenda Siudiziùia rilerisce allo stesso ùno e si è a.nch'essa @nclusa a favore desli obiet' tori. In ultimo il 24 ottobre a V€rona si è tenuto il terzo processo alla D€rché ;i obiezione fiscale che vedeva imputati due resPonsabili della rivista { AziG tipografa dove è stata stamPata la De Nonviolenta, e due impiegati della { Guida Pratica all'obiezione fiscale,, pe! s aver istigato pubblicamente i @ntribuenli ad omettere il pagamento di imPoste, mediante la Pubblica zione e la distribuzione di opuscoli per l'obiezione fiscal€ alte sPese rìi- litari >. il terzo processo all'obiezioDe frscale ha avuto il suo coronamento nela classica enunciazione: ( assolti perché il fatto non costituisce reato D Mao VaÌpiana, del Movimento NonvioleDto, ha commeDtato il successo evidenziaDdo che la sfida dell'aÌtrc ( slato, (quello degÌi obiettori fiscali Anche nismo giuridi@ per il quale il reato resta u reato, ma per il fatto che commesso con grande onestà di intenti, diventa suscettibile di mitisazione della peDa, se Don addirittura della assoluzione piena, @me rci fatti è poi stato. Lo stesso awocato poftaya queste impressioDi de po il processo: " Da nonviolenti, da ùomini di coscieDza, @piajno il dr€m' ;a dei rappresentarti della pubblica accusa. Li abbiamo sentiti, a Son' è stato dio e a Milano, sl, formalmente, contro di noi chiedere la nostm cordanú. Ma li abbiamo sentiti come uomini sempre al nostro fianco, A livello piìr locale la contropùte degli obiettoÌi è la figùa del pretore, che emette petute so[ecitazioni di pagamento fino ad ùrivare nell'arco di due anni alla esecuzione del pigllo.mento sugli immobili dell'obietto re Ouest'anno ci sono stati infatti i primi tre casi di pieroramento _ spettivamente scattati a Modena, Padova e Trieste. Da citare il caso del I'obiettole di Padova a cui hanno pignorato il televisore che poi si è ri comprato all'asta per centottantamilalire. Si è ris@ntrato che il valore delÌ'oggetto piForaio corrisponde a due-tle volte la cifÈ obieúata. NeI 1984 gli obie ori sono srari 25tg per xle da deslin e a progerti ancora da sceeliere, " Il fatto non costltulsce reato ' di t5s.748.0t? Il nocclolo duro dell'lntransigenza antlmtlltarlsta Frarcesco Rùtelli, del Partito Radicale, definisce sli obiettori fiscali come il nocciolo duro dell'intraDsigeEa antimiliiarista, che si colloca in una Pc sizione levante, anche se minoritaria, all'interno del piir vasto movimen_ Il hovimento pe.r la pace rappresentato dai Comitati per la pace, attua uDa politica pacifista m qualsiasi fofl a politica p vilegiati sono infatti DeDti pro$ammatici. 22 I 21 tuzionale di un moviherto che si è distinto atrche peî altrc @se e in Beppe Mùasso, del Movimento NonvìoÌenro, si augura che it piccoÌo cleo degli obiettori fiscaÌi, il noccioto duro, scopri tuo al punto in cui 10 stato non possa più ieno;.e nu. a li!€lto di massa, it fenomeno. Il popolo degli obiettod fiscali fic ne fiscate sono quelle delÌa Caritas nu det pdtùo Radicale, di Pd Ch sti e delta Dace, te. nurosi alla ciraadella d E'con questo popolo che gli obietrori fiscali vogÌiono inizia.e a costruire la pace, che, rispetto alla pace delt'equìlibrio dei terrore accetrata dal nG stro stato, assue neessariametrte la definizione di ( alrra Dae,. Le adesioDi piir sig che itrdivìduò Ia soluzioDe det male nel tavoro con le persone o net cam- biamento detle abitudini sociali, e non nel farmaco. La vira comuftada veue scopeÍa come ta dimensione vemmente riscattanie per la persona nonnalmente chiusa Del proprio individuarismo. lt volonraiaro si ;ssunse su di sé l'inca co di ricosrniE un intero settore della società per Ia 24 25 La difesa dello stato, secondo Antonjno Draso, @sì come è concepira ancora og8i, è tipica .li uno srato assotutista che comanda ai suoi ciìtatico, di opinione e di stampa, Io stato assolutista e a isrilo stesso passaggio e la stee IL DOLORE DELL'UOMO GRIDA LA DEBOLEZZA La Cadtas, assieme ad altri enti, nel Aiugno det 1982, propose .Ii di\,ialere il bilucio della difesa in due: IlE parte per la difesà a;mara volura da DI DIO Questa è Lw'affipia sittesi della rela.zione tenuta da Sergio Quin' zio aI conwseo Ae'Bsociazione toscat Ronerc, srolîosi LeI' I'aqile scorso a Trcnto sul tema (1984: trc incubo e utopia,. la rce., cenluale irca diei miliardi di ljre I':Ùo; per ta djfesa non armaîa la periano at servirio mitirare, tareibe tre ù Civil Ouesti sono che preveda hotezione da una Dormativa a nel setrore delta modo di pdsare chiave fiduciosa. D'alt.a parte la fede cristiana si accomPagna necessariameDte ad una sper@a positiva, al'attesa di qualche cosa di positivo: si tatta di vedere dove ardarlo a cer@rc, 6no a che Punto s@vare per Nel Drimo numero del Marsine la84 Paolo Giuntella ficorda che in Fran_ cia riei mesi scorsi e uscito un libro 'Sislema Arisroîeler, che protetiz?a per il f99s limpulimenro di ur cerueUo elelrronico con consegumre ca' iaslrofiche per Iudarirà. E scnve Giutelta: .ci saremo noi nel l9s0 a ore profezia? Cresce il dubbio, ma prorompe attivismo qistiano, quello della Profezia solare il vangelica sùammatizzante di Bachelet, del sogno di E allora, quanto costa la pace? Ma nessuno wole rivendicare niente. D,auronde mente: (la disùbbidienza per mai provocarte, deve basarsi capricciosa e soprarlu o non I titoli der miei Ìibd - ( Dalla gola d€l leone,, * Il silenzio di Dio,, . La poco adatto a Parlare in il nulla " - dicono che cro@ e cddhi Io dice chiara. contenuta, dev,essere io". lo tibere*! dalla úorle, aIIa fine delta storia Questa è chiararìente una dtropolosia necativa, non dà frducia alle possibilità storiche dell'uomo 2n n PeIò nel cristiúesimo crè stata anche un'antropotogia positiva: I,idea che I'Incanazione in c€sì) Cristo di Dio ha irrmeaso;eú sroria unana ù dimismo di salvezza, dal quale è implicito attendersi a.nche una trasfo.haziore profonda della realta sociale e storica. detta ftaltà di .oÌoro che vivono nel mondo. do 3ó m6trl, muoro nel cunicolo Profondo 3ó met.i Qual è I'antropologla pltr adeguata alla fede cris ana? Quindi ecco che si pone la domaDda: quaL è larLropotog,a piir adegùala, pú pro'oodamenre comparibile con jorizonte defia fede crisriana? La Abramo contro Ullsse e di Com Nuovi Tem tivarla spie aDtropolosia positiva che abban. di ha come sottotitolo evàdérc storica coD Ci sono posizioni diverser ù conÌo è la posizione, supponiamo, del mio aDico Guido lceroDetti? N.d.R.] il quale dinaDzi a.t doióÌe dell'uomo non natù.rale J'uomo ch€ della sua Ésione, Ì'Domo greco Ulisse sa dove va, vuole I lumi riórnare ad ltaca, sa qùello che sPera di trovare tomando a casa: la moglie Penelope, il cane Areo, gri ulvi, la sua tera. Invece Abramo è l'ebreo, lîomo chiamato da Dio, che fà l'esperienza sesue deua fede e non della lagione. Abramo è chiamato da Dio a uscire dalla sua telra e ad aDdare... Va e noD sa dove va, è I'uomo che crede, che !a avarti allo sbalaglio, senza nessùDa delle ealanzie che caratterizano I'uo mo greco ( raziorale librc '.racconta ed Abmmo. Gentiloni è nato conosciuto Dio come ùn Dio cose. Era un Dio che diceva: Ébbene, questo Pensate al finale dei fÉtelli stor cePisce Ia nosÙa il bambino viene poÍaro susciieremo, e ci racconterèmo b Non dnuncia dunque alla spe rna sp€rafìza forte che si DeF Karamazov. Menrre a seppetliE, Arioscia di@: ma tutri Piemont€si e lra e e morale delle stamo così e tu sare desli anni, GetrtiloDi ha caPito che quelo era ùn Dio elitùio, un Dio che metteva l'uomo al riparc dal confrontarsi con le realtà storiche' con la condizione dei suoi fratelli. inone che la @nfaddi.e. chi crede, insoDma, soffre di più dell'ineiusrizia det mondo, del mate, delta sofferenza inutile del bambino innocenre che non merirava nutta. Si patisc€ di più, proprio qumdo si ha fede che it mondo sia sraÌo clea. Da un Dlo borghese a un Dlo sociallsta l'ordine morale del 2E oscilla tra Ulisse mo o 29 Notr più iD un svolto individuale intimistico, ma da un puro di visra sociale, colleDtivo. Quindi, questo dio ideologico è in conrúuaione più o mrno omoeenea coD il Dio totalizzente dell'espúienza borghese. E così l'autoE dice di essere masto nellbrizronre di cbe garaDtisce e rassicum. ùr di E Lutcrc. L'uoEo è iotalmente dannato, I'umanità è massa darmata, Dio forre. di un Dio stata con la mo e, che quindi aleve asPettarsi tutto soltanto da Dio. Ma gia Si opera qui ùna (rcttular nei confioDti dell'uoúo modemo: l,uomo che ha scoperto la sua alisnita, h sua autonomia, la sua aurosufiicituza, non accetta di esse.e uD naufrago disperalo, non accetta di essere aEetto da u bisogno strutturale di aiulo dal di tuori e dal di sopra, non accena in foDdo di essere bisosnoso di un Dió salvatore. rcgativa: l'uomo contemaccetta più di esse.e una sapeva soltanlo che doveva lasciare. Gli ranza piatta del deserto, non la mappa croce urla disperato perché tutti, persino L'awentura della fede non si inscrive nel cerchio alell'etemo dtomo, ma nelta linea retta di un cammino senza appieli e seúa sicur€zze. Credo, Signore, aiuta la mia bcreddità. Dto cl ha dato tutto e noi abblamo ancota bisogno dl lui? culrura L'lrnpotenza dell'uomo secondo l'atrtropologia negafiva Tutti noi abbiamo alle spalle, io creilo, il vecchio Dio bo4hese, €ritario, di cui abbiamo sentito l'insu-fficienza. Tutti noi abbiamo cercato di sosti' tutlo con ú Dio dell'impegllo per ù plossimo, p€t oPemre rcllè storia. Messo @ninciamo a sentire che qu€sti due modi di cotrcePire Dio in qualche modo sono insoddisfacenti, in quanto sono tutte coDcezioni di Dio che ce lo presentano come qulche cosa che ci sostiene, che ci earantisce, rìa che non è veramente parte della nostra esperienza più púfoDd4 di un'espe enza fatta di delusioni, di coDùaddizioni, di falli menti. Resta aperta questa domanda: antroPologia negativa o antropolc gia positiva? Che @sa deve fare il c stiano? Ricordo un libro di Eùgenio Corcini di qDatche almo fa dedicato all?Pocatisse: si fatta di ù'interpretazione in chiave non proferica in cui si sosriene che il racconto dell'Apocalisse, sebbene sia presentato in forma di descrizione di u tuturo, in realta descriva ciò che si è sia toralmente la dsùrezione di C sto. Le ultime pùole dd que o che Dio doveva fare per noi l'ha fatto, nelle nostre mani,. Questo pone ua domatrda discriminante a Foposito del discorso sul tempo presente tra ircubo tanzialmente che quetlo che Dio doveva e poteva e e che quindi per il futuro, pe. la nosta vita. d p storica, per la nostra societa non ci sia piir niente da attenderc dalle mani di Dio e dunque dobbiamo andare avanti a carico nostrc, oppure dobbjamo pensarc che Dio ci debba dare ancora Il problema che lratta Cenliloni è dúque un probtem che coinvotge Ianlropologia neeativa e l'anrropolosia p;siriva. pmsaLe alte formulazio. ni piìl Edicali di un s. Agostino e alle resj naturalmente radicalizzate . Tutto ci ha dato,, ( Sta a noi fare D, " Àbbimo tutto quelo che serve " e a-llora siaDo uomini con úD'dtropologia positiva. Oppure siamo arcolq in rDa @ndizione di bisosDo, di poverta, non usciamo a sarvarci con ogDo semPre di ù aiuio ita piìr un Dio ( tappabu- ruolo, della nosta responsabi[ta. B' sempre ù ( deus ex machina, che in defnitiva resto centiloni di una - secordo - nelt'orizzonte borshese, di ulla cultum di ciò che è urile, di ciò che ci serve. 30 31 le nostre mani, non riusciamo a venir tuori dalle nostr€ contmddizioni, pasticciamo anche mentre abbiamo intenzione di far€ quaÌcosa e abbiamo un'antropologia neeativa, non possiamo far a.ltlo che aprirci ad ula nnovata speranza che Dio ci dia quaÌclsa. Quando dico (Dio ci dia qualcosa penso evidentemente ad un ( dare " €scatoloeico, ad un Dio che ri' suscita dai morti: è Lm Dio che, come dice lîpocalisse, con le sue mani risusciterà i corpi dei suoi fedeti, non ci sarà più né lutto né pianto né doÌore. Ir ogni caso Don possiaEo asciugare le lacrime che soDo state versate ala chi è morto p Da di roi. Lîomo conos@ i suoi limiti, il suo fatale scac@ sto @, questa è la mia posizioDe. Riconoscere questo scacco e il fallimetrto storico significa DoD credere che la speroza possa @nsesuùe il successo Della storia del mondo. La stoda della speranza: dalla fede iperuanlca al nichlltsmo Nel mio ultiúo libro ho ce.cato di vederc la storia della spemnza a par- tire da-Ua fede biblica fino ad arnvare atle delusioni contenrpomîee. Sono convinto che I'esperienza dell'uomo contemporaneo sia u'esperienza di delusione, ciò vale a dire che Ìa cuÌtura contemporanea è Ìa delusione delle derusioni delÌa cultùa modema, Dei miei amici la meta sono finifi in gÀÌera e la meta si sono ammazzati. B poi ci soDo quelìi clrc hamo studiato per fare g1ì ingegneri, pù fare tratto e dopo vedoDo .iversarc addosso la rcsponsabilita del'inquinamenro, di tutti i problemi e@logici. Tutte le cose in cui l'uomo modemo ha speEto, nella scieua, rclla tecnica, nel pmgresso della storia, rclla dvoluzione politica, tutte hanno arîrto un ìmpatto neeativo. Dove si è rcalizata la rivoluione cG muista si soDo allrte consegùenze non esalteti, ma eche dove noD si è realizzata, dove siamo arrìvati, che cosa abbiamo fatto? Mi sembE che si può percoFere la strada che Ìa dal'annuncio di salveza cistimo fno ad affivare asli esiti nichilistici contemporanei piir o meno in que sto modo. L'uomo delle civiltà precristiane, I'uomo classico, non aveva nessuna speranza di sa-lvare ra sua vila. Nell'orizzonle del mondo clas. sico l'iperuranio è la vera reaÌtà, le vie iperuraniche sono eteme, non cr.mbiam mai il tempo e sono Ia vera real$, mentre invece la vita del I'uomo lede Ìe cose come ombre prciettale sulla p6rete delÌa cavema iD cui vive. La lera realta rcn è quelÌa della vita dell'uomo, ma quella dell'etemità delle idee, è quella della necessità dell'essere. Io (uìa concezione del genere non cè nessuno spazio per penrare una salrezza della viia dell'uomo. In lulte l€ reljsioni dell'India e dell'Est.e. mo Oriente sostdziaÌmdte la vita del mondo è iÍeale, mentre la vera realtà è qDella etema, quella che tmscende, non coniingente, ma necee Invece l'o zzonte biblico ci presetrta un Dio che è u Dio personale, un Dio vivente il quale Ga, fa @n le sue mani, si lega iD ulr pano di aIÌeaMa @n I'uomo e si fa cari@ della vita dell'uomo e gli promette Ia salvezza. QuiDdi mentre in ua cultùa pEcristiana la salveza non è la salveza ( della D vita, ma.dalla, Uta, da questo carcere che è la vita 32 una salvezza è entata nel vita: qualche Dio la salva, Dio salverA la sua vita, E' etrtrato in questa sPeranza Se noi súdiaDo a vederc la storia di questa sPeranza cristiam vedido che le P me se nerezjoni dl cristiani ÀsPettavaDo una salveza tisibile, perché se Cristo ci ha r€denti con la sua morte, ci ha liberati dal peccato, troi siamo liberati da tutto ciò che è pena e asPettiamo quhdi iI manifestarsi pieno di quel Dio. Non ci sara piir lutto, noD ci saranno Piir lac me, p€rché sia;o salvati. InJatti s. Paolo dice ( poiché molti di noi Partecipalo al l'Eucaristia in cattiva coscienza, per questo ci Presso ali lor dei malati, pe! questo cj sono ùcora pr€sso di voi i morti' L'esperierza cdstlana come I'esperienza dl uno { scacco " este: {ec@ generazioDi io torned Presto, il c stiane hanno Patito morte e la riffirezione di ùisto a salvezza, la libemzione dal male, è una P ma lorma di delusione che si è accumulata in Doi perché non c'è secolo della sto a della Chiesa o delle Clliese c stiane in sui non sia derca in forme diverse qùesta ten_ sione escatologica. Il mondo distiano proprio perché animato da una speranza di concEta rcdenzioDe patisce stodcamenîe iI tallimento, la delusione delle sue asPet' tative: l'ha-o-oo patita le priúe eeneraziod qistiane, lha patita jl ùistia_ no medievale, quando all'inteÌno di una societa medievale, di una sG cieta armoniosa che doveva essere l'anticamera del regno di Dio, soDo emerse vistose contraddizioni: Ia lotta t.a iI PaPato e I'ImPerc, il pul hdare di sette e.etiche. E'questa ua profoÍda detusione che emerge an' che in san Francesco: esli si rcnde cotrto che dobbiamo idetrtiîcarci con questo crocifrsso, ricominciare da capo, percÌìé non cè salveza nella semplice partecìpazione aIIa (res publica christiaDa,, la cui struttula si è rivelata úa semplice struttura monalalla arche se sacmlizzaia nel suo vertice pontificale, Da povera struttura. Allo.a ecc! che si passa da dall'escatologia all'uto quste forme di un mondo che a diffe pia. In fondo iI ieúa della cult è tùtto animaio da a di redrmere la condizione dell'uomo. Il nondo è un mondo tutto calato nella storia, da Bacone a Múntzer: caDbiamo iI mondo, reDdido il mondo leramente ftatemo, trasformia' mo le condizioni di vita dell'ùomo. Ma questo si è trasformato in ua delùsione ancom più erande. L'uomo contemporaneo che ha alle sPale il fallimento sia delle aspettalive religiose antiche e medrevali, sia del la lorc tlascrizione in termini secolarizzati, laicizzari, profei, è erivato vemmente ad una posizione nichilistica, p€rché è nmasto in lui il biso speEnza 33 ua salveza, il bisogDo di conquistare ura vita liberata, però non sa più che via perseguire perché tutte le vie dre ha tentato di persegùire si soDo rivelate vie fallimeÍtari. L unica possibilità che rcsta, per me che vivo alf intemo di questo modo dj p€nsare, è questai Èstare all'iÌìtemo di un'adtropologia rcgativa perché cledo che Lantopologia biblica sia un'antrcpologia sostarzialmenÉ negativa, L'uomo lontano da Dio qualcosa può fare, ma può fare poco, ir deffritiva si dwe asp€ttare qualcosa da Dio. sno di BTLANCTO CONSUNTTVO llpogrólì! (sl!mp! Io @ncluderei dicendo che I'uomo deve avere il @.aggio di dire per me tm croe T:'*1#:J'ì"lt e restiamo total. aziotri miÉcolose? Ouando mi trcvo con questi siovani che faùo quarcosa con le loro mani per gli handicappati e per i droeati, io mi vergogno úr po', perché con le mie mani tron faccio nienxe. Ma non saÈ certo io a dire di non fare. Ma I'ideale sarebbe che qualcuno facesse, ma faceÍdo con le sue mani la consapevolezza che più imdicesse siamo servi inutilij portdte ancora di quelo che può Mterialmente e spiritualmente dare al suo prossimo è l'iDvocazione che nasce daÌla corsapevoleu di poter dare infinitammte poco rispetto ale esieetze. É questa è ùn'atterEiono cristiana: fare, ma faÉ partendo dalla consapevoleza che non si fa at! bastanza, e quindi aprendosi all'invocazione di Dio che faccia qualcosa. Io cledo che sia essenziale anche oggi pe. la fede ùistiana aspettare qualcosa dalle mani di Dio, perché se iDvece Doi pensiamo che tutto quello che Dio aveva dato ce l1la sià dato e siamo quelto che siamo, avendo ceruto questi doni, a[o.a usciamo dall'orizzonte della fede. . mente pairsivi, perché Gesrì ha fatto 34 pff tutti noi Convèqni . mÀn n va € varlè) f€nàzionl cónùlbut àd r tró asÒ.iazioni che aspetta ancora qualcosa dalle mani dr Dio; ed è chiaro ch€ dalle mani di Dio ci si può aspettare soltanto le realÈ escatologiche che sono state promesse 2000 anni fa e che la teologia per la veÉta stenta molto a maDipolare a manovrare. Per cui se io devo Euard@ ad un tuturo storico le mie impressioni e le mie aspettative sono quele di lIJl pessimista. Un grande studioso dell'ebmismo del nosto secolo ha detto che il cuore di tutta la tradizione biblica e della successiva tradizione ebraica e giudai@ è nel messianismo apocalitti@, cioè in un totale pessllfúsmo pd quello che riguarda le possibilità sto co-mondane dell'uomo e in un totale aspet. tarc il giomo del Sisnore che è il siorno in cui le cose che si famo úon sono le cose che fa I'uomo Ea sono quelle che fa Dio NoD il Gisto ch€ percoFe Ie vìe della Palestina facendo mirscoli, suarcndo, consolando, non quel Cristo è quello che ci ha salvalo, ma cr ha salvato il Crisio ch€ è fallito €d è morto sulla croce come uno schiavo crocifisso, così io cre do, e questa è ùa úia professione di Fede, ulì sesro di pessimismo sto rico mondano Èdicale, cosl io credo che soltanto I'Apoc-alisse, cioè il termilEe in naniera totalmmte negativa della storia del mondo apra arla a s2A 73a spos. Sp€$ o.nèràl (.mm Anche l'uomo del 2000 deve aspettarsl qualcosa dalle manl dl IXo rlvhrà) p*ról rlvlst! Sposo pó!t! rssÒciàz:on. t9S3/r994 Pord t. go I 244 90 2ó3 0ó4 42a 000 250 010 |.10.83 - 30 9.84) Abbonamè.ti alir ènn' Provènti vèndlté rivisb ofiede (abb so enÌ.ri) prècsdèntj Ritraienze a rvè qesr prec lú . l. Erirl 3ui !.ldi d.l {Mlrsin.' lneeoNrnrevrr Non sèppiamo se vèrgcanèrcenó o e$èrne orgog io5, fèilo sb .hé l'€s€rczio €conom co 33/3.r deIA$ociazione OSCAR A RO/ùEdo si è .hluso pósìtlvarsnte alalcuno hè dèlto che questo fóroé non ò i hlsiÒr hodo per hre canpasns abbonómènti, che bkosnerebbe sono próprlÒ queste mp ètÒs re i è or .on plangonti disrvènzi, ma le citrè èhlnè - Ci dlcono - ad es€mp o comè la non vè o nasconderlo € sono eoquènti dl per sé da soB (qu*l !n record dè Gu nness nèl no*ro paese), no*ra rvÈlnò rles.è è sosténeisi ale quote .légli abbonènonii o hodo,. quèli ché invece d 12000 lrè hanno.reduio ne wléssè per oró 13000 o 15000 o 2o0o0 E sono tsnr La somnè dele dlfierenze fra la 12000 lre riche{è e qùanro hannó invèc€ ve*ató da prcprio que 'importo, I 344 913, che ha lascjaro siupito tutti e .ho, nèlè sua mèschlna rumerè iiA, è pur semprè un !esno di quanto i nósúi ettori 5iiùino a noslÈ rlv:tina lnfait sono proprlo loró che fanno sì che e$r possd dl visù înanzrrlo, h. anc.ri dr pitr da q!èlo d3la motvazone E s ors un dovere m.ròe nel cchhonti di tutr qu6ti am.l mèntsrè anchó pèr I 1935 a 12000 lre i prezzo dè'abh.nèmenio, spèrendo chs . I Mèrglnè ) po$a contère èncore 3u Ènla simpètè e sempre sul 5uói s70 èbbonaii; àbbonati che, va déito, iono iutti pereonè n .arné ed ossa, perché, a pafre -1 Ò 5 biblóreche, nón cl sónÒ ahb.nB ) n.sl s.hediri dal < Milg ne > Per quanro risusrds pol ló scandà osó saldó s ivó del a qesione è b€n€ chkr re suhitÒ, spdsnéndo sl èntus èsml de p ù reègan ènl rra I nonrl óm cl, che que sold avanzèt è lne anno non sono cèrto un ut le véro o propro, mà rfetiono solo qué l'mpodó svanzaro da è gestione precedenré (snzi, un pÒ inra(.ro, infa n€ l'esercizjÒ 33/34 icÒsi hannó peBti i r cv ) e vla viò que la somh. con a qua e ! aho partiti NÒ^s può csrto d,re di avercl 9uÀdègnaro C da 30 tanto què ( faro fnènziàrio, che ci permètte d inlzlère ll quinio ènno de 'A*o. azionè é de ( Msrsi.e, con qus chè iro ln .asa n alièsè 35 a EeiiLentefiente si potrebbe stabilirc che ness no possegga al di Ià dí una determinata quantitò d.I terÍa, e frssare ler legge Ia ricchezza in iLafiaro di ogn&no; come si potrebbe per legge elritarc che n prìncipe sia ttoppo potente o un popolo ttoppo insolente, poi che non si aspiri aIIe m(igístrature pet mezzo di btogli o di ilanaro, né che sí rcndano necessarie gr.tnd.i spese a chi le occupa, giacché diversamente gli si porge occasiol|e a rifarsi economicamente per mezzo ili frodi e rapine, e si sente poi ìl bísogno di dar quelle cariche a ricchi, mentre doprebbero esset ùlestite dai saggi. Con tali leggi, allo stesso moilo come corpi sfigurati aLa malattie sí f.istofafto un po' pef me|zo ili conîiftui palliati|i, si potrebberc addolcire anche q esti fiali e attenuate; ma d.i guarirli del tufto, riducendoli in buona cornplessione, non c'è speranza assolutarnente, fnche ognuno possíede Ie cose in proptio,. (TOMMASO MORo, { Utopta ,)