n. 41 Icone di origine Greca Russa-Rumena ARTICOLI SACRI a Senigallia Icone di origine Greca Russa-Rumena ARTICOLI SACRI a Senigallia via Andrea Costa 31 tel 071.60597 via Andrea Costa 31 tel 071.60597 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 15 novembre 2007 - € 1 Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia - Editoriale Immagini La cronaca non ci lascia in pace nemmeno per un attimo. Morti su morti, violente, folli, giovani, impreviste che avviliscono, creano un clima di grande incertezza, di paura. Non condivido questo tam tam mediatico asfiassante, quasi che la realtà sia soltanto questa. Nessuno ci aiuta più a ragionare con la testa, tv e giornali fanno appello soltanto alla pancia, agli umori, al nemico che si nasconde ovunque. Cronaca nera, nerissima che riempe teleschermi e paginate, menti e discorsi. Mi ha colpito l’intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, in visita nel Qatar, è rimasto sconvolto non solo dalla morte del giovane romano ucciso dal poliziotto, ma anche dalle immagini delle violenze che sono seguite a Roma e Bergamo e che hanno fatto il giro delle televisioni di tutto il mondo. Mi è venuto spontaneo collegare il giusto dolore del presidente nel vedere l’Italia rappresentata in questo modo al fatto di cronaca della scorsa settimana (sembra un mese fa...), quando l’uccisione della signora Giovanna Reggiani a Tor di Quinto, Roma, aveva praticamente condannato il popolo romeno alla gogna mediatica e come più pericoloso d’Europa. E’ molto probabile che nel tempo di messa in onda delle vergognose immagini dello ‘sport’ nostrano, gli Italiani siano stati sbrigativamente classificati come violenti, incapaci di rispettare le regole, menefreghisti e intolleranti verso ogni istituzione. E noi a dire, giustamente, che non siamo quegli Italiani, non abbiamo niente a che spartire con chi sceglie la distruzione sistematica di ogni convivenza umana. Ho avuto modo di visitare la Romania appena due mesi fa, in occasione dell’Assemblea ecumenica di Sibiu e quando in questi giorni sentivo parlare di Romeni non potevo non pensare ai volti incontrati in quell’occasione, all’accoglienza che abbiamo avuto, ai tanti che vogliono rendere più bello e vivibile il loro paese. Non avevano nulla in comune con quei disgraziati che fanno tanta paura, che abitano il degrado delle nostre periferie. Quanto è comodo chiudere gli occhi, incasellare le persone in uno schema che ci semplifica lo sforzo di ragionare, di andare al di là della superficie. Quanto è più faticoso approfondire, valutare, studiare, scegliere e sentirsi responsabili della comunità in cui si vive. Meglio dare la colpa agli altri, sempre e comunque. Gesualdo Purziani chiesa territorio La parrocchia di San Martino e gli immigrati di Sara Giuliodori Quando la musica alza i toni e sa educatre 8-9 L senigallia di Umberto Martinelli 11 idee In festa per la giornata dei diritti dei bambini di Federica Franceschini 4 Sentimenti a tempo di Romolo Paradiso Religioni tra i banchi ’integrazione degli straneri ha bisogno del dialogo tra le diverse religioni, a partire dai banchi di scuola. Eppure “la dimensione religiosa è rimasta, in Italia, abbastanza ai margini del dibattito sull”immigrazione”. E’ quanto ha affermato Franco Pittau, coordinatore del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes, intervenendo al convegno sul tema “L’insegnamento della religione cattolica a scuola. La via del dialogo per l’integrazione socio-culturale” organizzato dall’Adr (Associazione docenti di religione) e dallo Snadir (Sindacato nazionale autonomo insegnanti di religione). “Si può dire anzi che la multireligiosità sia stata ridotta all’Islam che, nel corso degli anni ’90, aumentando la sua visibilità a seguito dell’aumento degli immigrati, è apparso in una dimensione fortemente problematica rispetto ai canoni occidentali e dopo i deprecabili attentati dell’11 settembre 2001 è stato considerato pressoché irriducibile”. 12 Il poco interesse per la religione è d’altra presa facile. Lo dimostra anche il sondaggio parte un fenomeno europeo, come dimostra condotto nel 2006 da Channel, secondo cui il sondaggio condotto dal settimanale Stern un terzo dei giovani musulmani tra i 18-24 in Germania, “secondo cui circa un quinto anni nati in Gran Bretagna preferirebbe videi tedeschi non sa cosa sia la Pasqua, equi- vere sotto la shari’a anziché sotto la legge parata dal 16% degli intervistati alla fine del britannica. A ricordare questo dato è semcarnevale e dal 5% ad una festa germanica pre Pittau. per la fertilità”. Secondo il Dossier Caritas/Migrantes sui Ma quanti gruppi religiosi ci sono in Italia e 500.000 studenti con cittadinanza straniera quale consistenza hanno? Secondo il dossier iscritti nell’anno scolastico 2005-2006, sono Caritas/Migrantes, su una popolazione stra- cristiani 236.000 e musulmani 185.000, con niera regolare di 3.690.052 persone, il 49,1% la perdita per i primi di un punto percentuaè di fede cristiana. Di questi, il 22% è cattoli- le e il guadagno per i secondi di quasi cinque co, il 21,7% ortodosso e il 3.9% protestante. punti percentuali rispetto all’anno preceI musulmani rappresentano il 33,2% della dente. “Questo andamento – precisa Pittau popolazione straniera, mentre le grandi re- - è dovuto al fatto che diverse collettività, in ligioni orientali sono quasi il 5% e gli altri prevalenza di religione musulmana, sono gruppi religiosi e i non credenti sfiorano il maggiormente portate ai ricongiungimenti 12%. “La stabilità percentuale dei cristiani at- familiari (il Marocco e l’Albania sono due torno al 50% è dovuta agli ortodossi – spiega esempi tipici) o hanno un maggiore numePittau - aumentati nel 2006 di 259.000 unità ro di figli (ancora il Marocco è un esempio e diventati ormai più numerosi dei cattolici significativo), mentre molti paesi in pre(918.000 rispetto a 685.000, mentre i restanti valenza cristiani (dell’Est Europa, dell’Asia, cristiani sono 188.000 tra protestanti e altre dell’America Latina), spesso sono nuclei comunità)”. monoparentali”. I cristiani sono, nel loro insieme, 1.792.000: In ben 6 regioni italiane la presenza musulnon molto più numerosi dei musulma- mana tra gli studenti stranieri è più forte ni, dunque, che complessivamente sono di quella cristiana: Valle d’Aosta, Trentino, 1.202.000, con un aumento annuale di Emilia Romagna, Basilicata, Puglia, Sicilia. 103.000 unità. Se – come è prevedibile – Nelle Marche invece i due gruppi si equicontinueranno ad esserci consistenti ingres- valgono. Molto in crescita, dal 2000 a oggi, si dall’Est Europeo, non è escluso che la con- gli ortodossi, che nel 2000 erano il 21,5% infessione ortodossa da sola possa diventare la sieme ai protestanti, mentre ora sono divenprima comunità religiosa in Italia, numeri- tati da soli il 23,4%. In calo, al contrario, gli camente superiore agli stessi musulmani. alunni cattolici, che nel 2000 erano il 26,7% La convivenza religiosa è un obiettivo fonda- e oggi sono il 19,9%. mentale per l’integrazione. Ma non è un’imChiara Ludovisi cronaca di violenze annunciate, esaltazione di vandali, le responsabilità dei mass media e il calcio malato Quando è meglio tacere L a domenica sportiva e mediatica è stata segnata da un tragico fatto di sangue: un poliziotto ha ucciso un tifoso della Lazio, forse precedentemente coinvolto in un diverbio con alcuni tifosi della Juventus durante una sosta a un autogrill. L’evento ha evidentemente suscitato l’emozione popolare, provocando gli accorati interventi delle autorità del mondo del pallone e non solo. Si sono anche verificati numerosi atti di violenza e becero vandalismo dentro e fuori da molti stadi italiani, da parte dei sedicenti “ultras”, che hanno così voluto affermare le loro presunte ragioni e sfogare la loro rabbia. I media hanno subito reagito all’accaduto. Una trasmissione scherzosa e scanzonata come “Quelli che… il calcio” (Rai Due) non è andata in onda per decisione degli autori e della conduttrice Simona Ventura, altri programmi sono stati pesantemente occupati dalla cronaca dei fatti, si sono susseguiti gli speciali sulla morte del giovane e sugli altri episodi di violenza che si sono verificati. Nei notiziari televisivi e sulle pagine dei giornali hanno avuto ampio risalto, naturalmente, le ricostruzioni di quanto avvenuto all’autogrill, ma anche le cronache delle pessime gesta dei gruppi di esagi- tati che si sono scatenati. Lo spazio dedicato alla questi “momenti di gloria”. E l’esaltazione (anche morte del tifoso rientra nella logica giornalistica inconsapevole) di questi fattacci da parte dei meze si può ricondurre alla normale e quotidiana at- zi di comunicazione può provocare pesanti effetti tività delle testate informative; in troppi casi, però, di emulazione. si è assistito all’ennesima raccolta disordinata ed Bisogna riflettere sul modo in cui si raccontano eccessiva di dichiarazioni, opinioni, commenti e fatti simili, a partire dal linguaggio che si utilizza. critiche, che hanno finito per provocare una sorta Perché definire semplicemente “episodi di violendi discussione collettiva a voce alta in cui si non za” o “vandalismi” le azioni che possono essere sempre si è riusciti a distinguere i contenuti degni qualificate a pieno titolo come atti vera e propria di nota dalle chiacchiere inutili. delinquenza, per di più organizzata? Perché inseL’aspetto più delicato del discorso è quello che rire a tutta pagina le fotografie a colori di gruppi riguarda il modo in cui sono state raccontate le di scatenati che devastano automobili, lanciano gesta delinquenziali di gruppi di dissennati che bottiglie incendiarie, brandiscono armi di vario si presentano come tifosi e che sotto questa fal- genere? Perché soffermarsi a descrivere per filo e sa identità compiono sistematicamente atti di per segno tutti i particolari della strategia di guerviolenza gratuita e vigliacca. Fatto salvo il diritto- riglia di questi decerebrati, facendone quasi degli dovere di cronaca dei giornalisti, che impone di eroi (pur negativi)? raccontare anche le cattive notizie, resta aperto il Nel racconto della violenza – e della delinquenza nodo della quantità e della qualità di queste noti- – sarebbe opportuno rinunciare definitivamente a zie. Tacere non sarebbe corretto, rischierebbe ad- quel sensazionalismo e a quei registri emotivi che dirittura di qualificarsi come una sorta di censura. magari assicurano maggiori ascolti o vendite più Ma parlare delle azioni violente finisce comunque elevate, ma che possono provocare effetti disaper mettere sotto i riflettori i protagonisti. I quali, strosi sul piano sociale. In certi casi, addirittura, data la loro evidente incoscienza, probabilmente sarebbe meglio tacere. si sentono gratificati per l’attenzione ricevuta in Marco Deriu 2 15 novembre 2007 attualità SOCIETÀ Torna un fenomeno che sembrava chiuso, l’immigrazione interna dal Sud al Centro Nord Emigranti d’Italia con laurea N el 2004, a tre anni dalla laurea, il 46,4% dei gono i voti più bassi (solo il 14,7% si laurea con laureati meridionali che hanno studiato al il massimo dei voti). Sono inoltre soprattutto Sud e si sono laureati in corso è disoccupato. Di- i “figli di” a laurearsi nel Centro-Nord (20,9%) soccupato anche il 43,3% dei laureati con il mas- o a trasferirsi dopo aver studiato al Sud (24,2%), simo dei voti a fronte del 30,8% del Centro-Nord, favorendo così le migliori possibilità di crescita dove oltre l’80% dei laureati fuori corso da più di professionale. tre anni ha comunque trovato un’occupazione. È Sotto accusa per la scarsa mobilità sociale e inquesta la fotografia che emerge da una ricerca tergenerazionale, il sistema scolastico. La forbice della Svimez (Associazione per lo sviluppo del- sociale tra giovani dei ceti alti e bassi nel Mezzol’industria nel Mezzogiorno) appena pubblicata giorno infatti è frutto, si legge nello studio, di un sul quaderno “I laureati del Mezzogiorno: una “sistema di istruzione che contribuisce soprattutrisorsa sottoutilizzata o dispersa”. Condotta su to ad amplificare la distanza tra aree ricche ed dati Istat dai professori Mariano D’Antonio e aree povere” mentre invece “dovrebbe compenMargherita Scarlato dell’Università di Roma Tre, sare gli svantaggi di partenza portando allo stesin collaborazione con la Svimez, l’indagine pren- so livello figli di famiglie di diverso reddito/grado de in esame la mobilità territoriale, la condizione di istruzione”. professionale e occupazionale dei laureati meri- Emigrazioni in ripresa. Nel 1992 i giovani meridionali a tre anni dalla laurea. dionali che emigravano al Nord dopo la laurea Dallo studio emerge un quadro di luci e ombre, erano il 6%; nel 2001 sono diventati il 22%. In dove la mancanza di lavoro nel Mezzogiorno è valori assoluti, si è passati da 1.732 a 9.899 laufrutto “più degli ostacoli che incontrano i gio- reati. Riguardo alle discipline di studio, si sono vani nel mercato locale che di una libera scelta” trasferiti di più ingegneri ed economisti, mentre e dove “la condizione di nascita determina in la propensione a emigrare è stata più bassa tra i modo decisivo lo status economico e sociale de- laureati in legge. gli individui”. Crescita rilevante anche per i giovani che si Mettendo in relazione il rendimento scolastico sono trasferiti al Centro-Nord per frequentare e l’origine sociale, infatti, si evidenzia che fra i l’Università: in percentuale, erano un terzo (pari laureati meridionali sono soprattutto i figli di a 6.618 studenti) nel 1992, sono saliti al 60% dirigenti (22,7%) e di liberi professionisti (23,6%) (10.539 unità) nove anni dopo. a laurearsi in corso; i figli di quadri ottengono i Continua invece a essere bassissima la quota di voti più alti (29,1%), mentre i figli di coadiuvanti studenti che dal Centro-Nord si sposta al Sud si laureano fuori corso nel 100% dei casi e otten- per studiare: nel 2001 sono stati soltanto 779, a UN DOCUMENTO DEI VESCOVI CALABRESI PER PROMUOVERE DIRITTI E PACE La Chiesa dà voce alla giustizia testimonianza della bassa attrattività dell’area in termini di ricerca e occupazione. Trale regioni, è stata la Campania a subire l’emorragia più forte di neolaureati, con un valore nel 2001 pari al 21,3% del totale dei laureati (erano il 15,2 nel 1998), seguita da Calabria (18,3%), Puglia e Sicilia (pari entrambe a 17,4%). Meno propensi al trasferimento post lauream invece i molisani (12,9%, in crescita comunque rispetto all’8,5 del 1998) e gli abruzzesi (13,2%, contro il 10,2 del 1998). Chi rimane. Nella ricerca del primo lavoro, i giovani laureati che si affidano alla rete di conoscenze sono soprattutto figli di dirigenti, quadri e imprenditori, con percentuali comprese tra il 37 e il 41%, mentre lavoratori autonomi con basse qualifiche e soci di cooperative si rivolgono agli “amici” solo nel 22-25% dei casi. Una situazione “familista” che avvicina Nord e Sud; nel Mezzogiorno si rivolgono al canale “informale” soprattutto i figli di dirigenti, al Centro-Nord di imprenditori. Ma il lavoro che si ottiene, a Nord e a Sud, è atipico nel 36% dei casi. (37,7% Mezzogiorno, 35,7% Centro-Nord). Un lavoro atipico percepito molto diversamente: nel Centro-Nord i giovani “considerano in molti casi la loro collocazione professionale insoddisfacente ma transitoria”, mentre nel Sud viene vissuta “con scarse prospettive di miglioramento professionale. Si tratta quindi di persone frustrate R.S. I l trasferimento di mons. Bregantini? “Non c’è da - scrivono i vescovi - costituiscono un nemico per il sospettare nulla, i vescovi vengono spesso cambiati presente e l’avvenire della nostra Calabria. Noi dobdalle loro sedi e questa volta è toccato a lui”. Il segre- biamo contrastarle, perché nemiche del Vangelo e deltario generale della Cei, monsignor Giuseppe Betori, la comunità umana. In nome del Vangelo, dobbiamo getta acqua sul fuoco sulle polemiche che nei giorni tracciare il cammino sicuro ai figli fedeli e recuperare scorsi hanno accompagnato la nomina del vescovo di i figli appartenenti alla mafia’’. Locri a nuovo arcivescovo di Campobasso. “C’è una “Dinanzi alla progressiva perdita dei valori di solidacontinuità nella Chiesa”, chiarisce Betori, secondo il rietà - prosegue il testo - facciamoci strumenti di lotta quale, Bregantini “non è stato un vescovo d’eccezio- ai mercanti di morte, ovunque essi si annidino e quane”. Piuttosto, “è stato espressione di una Chiesa che è lunque panni indossino: siano essi mafiosi o detrattoattenta all’uomo e nella sua azione si è potuto avvalere ri della vita, che sono negazione di Dio e dell’uomo, di un forte sostegno da parte della Cei. Ha esercitato piaga sanguinante del corpo della Chiesa amante della in maniera mirabile il suo magistero in quel contesto. vita’’. Penso che non manchino nella Chiesa italiana - ha I vescovi chiamano anche in causa la questione moproseguito monsignor Betori - persone che possano rale nell’amministrazione pubblica, invocando traspacontinuare questo magistero, spero con altrettanta renza, “non precludendosi alcun tipo di intervento, capacità, come ha fatto lui”. quali ad esempio la confisca dei beni e la garanzia delCome dire, che le dietrologie su un presunto ridimen- la certezza della pena, che mini alla base l’iscrizione e sionamento dell’impegno antimafia della Chiesa della l’appartenenza mafiosa’’. “A quanti, in particolare nella Locride possono dirsi infondate. Ed è proprio in que- Magistratura e tra le forze dell’Ordine - spiegano ansta direzione che va la nuova presa di posizione dei cora i vescovi calabresi - sono chiamati a contrastare vescovi calabresi, contenuta in una lettera che sarà la mafia in campo aperto, esprimiamo vicinanza ed un diffusa in tutte le chiese il prossimo 25 novembre, sul plauso per l’impegno costante della loro opera, spesso tema “Se non vi convertirete perirete tutti allo stesso nascosta o travisata, e per una dedizione che non di modo’’. La ‘ndrangheta, si legge, è “la faccia più peri- rado li porta a mettere a repentaglio la propria vita’’. colosa della mafia”, parte di “quelle armate del diavolo” Quanto agli imprenditori, invece, l’invito è quello di che percorrono il mondo e contro cui la Chiesa, se- investire “con fiducia, vincendo la tentazione del puro guendo l’esempio del sacrificio di Cristo, deve battersi profitto e adottando logiche solidali con le legittime per “spezzare le catene del peccato”. ‘‘Le mafie, di cui aspettative di occupazione e giusta retribuzione”. la ‘ndrangheta è oggi la faccia piu’ visibile e pericolosa a cura di Mattia Bianchi Domenica 18 novembre 2007 ore 10.00 Più sport, più educazione… il calcio alla ricerca di se stesso Si moltiplicano i segnali che testimoniano come una parte significativa del mondo giovanile sia investita da una forte crisi di valori, figlia anche dell'emergenza educativa che caratterizza la nostra società. Altrettanto evidente è la deriva etica che attraversa settori ampi del mondo del calcio, i quali hanno così abdicato alla tradizionale mission di ogni sport: formare i giovani, essere per loro scuola positiva di vita. I due fenomeni si saldano nel rapporto che c'è tra giovani e calcio, oggi infruttuoso e talvolta deviante. Questa tavola rotonda si propone come ulteriore momento di riflessione all'interno del più articolato cammino del Progetto Soccer, per formulare proposte concrete e significative per rivitalizzare le ragioni di uno sport educativo da offrire alle nuove generazioni. Loggia dei mercanti - Via della Loggia - ANCONA Tavola rotonda: Interverranno: S.E. mons. Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona - Osimo S.E. mons. Carlo Mazza, vescovo di Fidenza Fabio Sturani, sindaco di Ancona Valeriano Balloni, docente della Università Politecnica delle Marche e vicepresidente ISTAO Santo Versace, imprenditore Caterina Di Bitonto, assessore allo sport e impianti sportivi - tutela dell'ambiente del Comune di Ancona Sergio Schiavoni, presidente AC Ancona Edio Costantini, presidente nazionale CSI Modera Massimo Achini Info: Centro Sportivo Italiano, via della Conciliazione, 1 - 00193 Roma - Tel. 06 68404550 e-mail: [email protected] www.csi-net.it CSI Communication, via Cuneo, 4 20149 Milano - Tel. 02 4982524 e-mail: [email protected] Asteriski * Il Papa alle Confraternite. “La Chiesa italiana ha bisogno anche di voi, per portare l’annuncio del Vangelo della carità a tutti, percorrendo vie antiche e nuove”, ha detto sabato 10 novembre a oltre 40.000 confratelli, in piazza San Pietro, il Papa ai rappresentanti delle Confraternite. Più di seimila, in tutta Italia, con un milione e 500 mila aderenti. Aggiunge il Papa : “Non siete semplici società di mutuo soccorso, ma un insieme di fratelli che si propongono di mettere in pratica il comandamento dell’amore”. * Violenza inaudita. Vedere le scene di violenza intorno agli stadi di Milano, Roma… ecc. fa vergogna allo sport, all’Italia e ai giovani. Sono quasi tutti concordi, tuttavia, che non si doveva sparare. * Don Benzi e la Risurrezione. E’ morto il 1 novembre 2007. Il Papa lo ha definito: “Infaticabile apostolo della Carità”. Qualche settimana prima di morire ha scritto : “Nel momento in cui chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà “è morto”. In realtà è una bugia. Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere, ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all’infinito di Dio… La morte è il momento dell’abbraccio col Padre, atteso intensamente nel cuore da ogni uomo, nel cuore di ogni creatura. La morte non è altro che lo sbocciare per sempre della mia identità, del mio essere con Dio” (cf cartella Testimoni, 1, 2007). * Biagi Enzo e la confessione. E’ morto a Milano il 6 novembre 2007. Scrive di lui il biblista Ravasi, amico di famiglia (Osservatore Romano 7 novembre 2007), “Il nostro riferimento più importante: la Messa che celebravo nella chiesa di San Sepolcro collegata alla biblioteca Ambrosiana. Era commosso tutto il tempo, non solo per il ricordo delle persone care, ma soprattutto per la celebrazione in quanto tale, l’elemento spirituale che era sempre presente… * Fondazione Opera Pia – Senigallia. Le Suore di Sant’Anna che prestano la loro opera presso il Mastai con tanta disponibilità e spirito di servizio, celebrano il loro bicentenario di fondazione (1858 – 2008). La Congregazione è stata istituita il 2 febbraio 1858, in India, dalla Madre Annai Annamal per soccorrere le vedove indiane trattate peggio delle schiave, disprezzate e allontanate perché considerate “portatrici di malattie”. Da allora la carità si è estesa agli ammalati, agli oppressi, agli emarginati. Giuseppe Cionchi 15 novembre 2007 attualità Agricolturai 3 milioni di voti sul modello agroalimentare Contro gli Ogm S ono stati 3.086.524 i voti raccolti, di di precauzione deve essere il criterio guida cui 3.068.958 “sì” (99,43%) e 17.566 per ogni tipo di sperimentazione. Scienza “no” (0,57%). Questo il verdetto dei citta- ed economia, se occorre, debbono fare un dini, chiamati a decidere per un modello passo indietro, a servizio dell’uomo”. agroalimentare di qualità e libero da Ogm, “E’ stata un’esperienza di mobilitazione nella consultazione nazionale promos- straordinaria – prosegue - sia per numero sa dal 15 settembre al 15 novembre dalla di firme raggiunte, sia per la rappresentaCoalizione “ItaliaEuropa - liberi da Ogm”, tività delle realtà coinvolte e presenti nelun’esperienza di democrazia partecipata la coalizione. Un esempio di democrazia inedita nel nostro Paese, che ha coinvolto partecipativa che contraddice nei fatti i 32 organizzazioni e milioni di cittadini in teorici dell’antipolitica. E’ chiaro che nelle oltre 2mila eventi in tutta Italia. questioni che toccano sempre più da viciDa una prima analisi del voto, emerge la no la vita delle persone, i cittadini voglionetta la prevalenza del Nord Italia, con il no essere ascoltati e la politica ha l’obbligo 52% dei voti, seguito da Centro (28%) e di farlo”. “E’ stata una battaglia d’avanguarSud (20%). Le 5 regioni con il maggior nu- dia – precisa Olivero - . L’orientamento di mero di prodotti di qualità certificati (ov- fondo della campagna è volto a coniugare vero Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, libertà e responsabilità, sviluppo ed etica Piemonte e Toscana) hanno espresso da del limite, secondo un principio di presole il 49% dei voti. Il 64% dei voti è sta- cauzione sul quale convergono ormai le to invece raccolto nelle regioni Ogm-free, diverse sensibilità laiche e religiose”. ovvero Valle D’Aosta, Piemonte, Emilia E a chi sostiene che gli ogm darebbero un Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Um- contributo determinante alla lotta contro bria, Abruzzo, Camla fame nel mondo, Olipania, Basilicata, vero replica: “E’ vero Puglia, Sardegna semmai il contrario. Un Sulla consultazione utilizzo estensivo di colintervengono le Acli: ture ogm provochereb“Nelle questioni ribe un impoverimento guardanti la biopodella biodiversità e incilitica – il rapporto derebbe negativamente sempre più stretto sulla tipicità e le produtra scienza e vita – zioni dei Paesi poveri. non si può passare Ma soprattutto, la fame sopra la testa dei citnel mondo si combatte tadini – scrive il precon la corresponsabilità sidente Andrea Olidei popoli e delle persovero - . La sensibilità ne, non con le deleghe popolare va sempre in bianco alla scienza e rispettata, come fu all’economia. Il cuore per il referendum delle sviluppo è sempre sulla procreazione l’uomo e il suo territorio, assistita. Il principio non la tecnologia”. film I fratelli Governatori in Francia Vita di Giacomo G entile Madame Papa, concorreranno dal 30 noabbiamo il piacere vembre al 7 dicembre 2007. di annunciarle che il film Tra questi dunque risulta “Vita di Giacomo” di Luca in concorso anche “Vita di e Diego Governatori, rea- Giacomo”, lavoro in 35 mm lizzato con il contributo di 30 minuti realizzato da della vostra comunità, è Luca e Diego Governatori stato inserito nella 11° se- con il sostegno di assessolezione europea di corti e rato alla cultura del Comumediometraggi all’interno ne di Senigallia, Mediateca del 16° “Festival du film delle Marche e Provincia di de Vendôme” (Francia)”. Ancona. “Vita di Giacomo” Organizzato dal Centre è di fatto il lavoro con cui i Images, Agence régionale fratelli Governatori si sono du Centre pour le cinéma diplomati alla scuola di ciet l’audiovisuel, si tratta di nema di Parigi “La Femis”, un Festival che da 16 anni che ne ha sostenuto la propunta l’obiettivo su prodot- duzione assieme appunto ti video e cinematografici a Comune di Senigallia e realizzati grazie al soste- Provincia di Ancona. Già gno di istituzioni e collet- selezionato al Festival di tività in ambito europeo. Cannes 2007 nella sezione Proiezioni, tavole rotonde, “Cinefoundation”, il lavoincontri tra autori e isti- ro dei due fratelli francesi tuzioni, il Festival di Ven- che firmano regia, scene, dome è un appuntamento sceneggiatura e montaggio, irrinunciabile per pubblico è infatti ispirato alle fotoe professionisti appassio- grafie di Mario Giacomelli nati di cinema e desidero- (indimenticabile artista che si di una vetrina per quei nacque, visse e lavorò a Segiovani talenti che, se non nigallia, segnando la storia sostenuti da una comuni- della fotografia italiana) e tà, non avrebbero mezzi in particolare alla celebre sufficienti a intraprende- serie dedicata ai preti. Amre e portare a termine un bientato interamente a Sepercorso cinematografico. nigallia, “Vita di Giacomo” Un riconoscimento dun- vede anche un giovane e que anche al territorio che entusiasta cast senigalliese: si attiva per alimentare e Massimo Del Moro, Enrico dare spazio a tale creatività Marconi, Raffaele Mandolie professionalità nell’au- ni, Andrea Maraschi, Maudiovisivo, come nel caso ro Pierfederici, Giovanni di Senigallia. I film europei Polito e Sergio Canneto. scelti quest’anno sono 19 e Alessandro Piccinini regione Una rete di supporto e di assistenza per le donne regione Sciolto l’Ersu di Macerata L L Contro ogni violenza Tempi moderni a violenza sulle donne è un fenomeno in continua crescita. Per fronteggiare il problema dilagante la regione Marche ha avviato, nella sede istituzionale, un confronto con il territorio aperto alle istituzioni e ai responsabili per la sicurezza. La volontà è delineare un protocollo antiviolenza che promuova “strategie di intervento e azioni specifiche per contrastare il grave problema”, ha detto l’assessore alle Pari opportunità della Regione, Loredana Pistelli. Come ha osservato l’assessore, la violenza contro le donne “è una grave questione sociale, sanitaria e inerente la sicurezza, oltre che culturale e simbolica, che richiede di essere fronteggiata da parte delle istituzioni pubbliche e del mondo associativo, con un impegno congiunto tanto sul piano politico quanto su quello operativo valorizzan- do le competenze e integrandole in un’ottica di rete”. E’ la rete sul territorio la chiave operativa al problema: le attività di assistenza e supporto saranno pertanto svolte dal Dipartimento per i Diritti e le pari opportunità attraverso interventi che prevedono l’attivazione di una “rete nazionale antiviolenza” e l’organizzazione di un servizio di call center che attivi un numero verde sperimentale a sostegno delle donne vittime di violenza dentro e fuori l’ambito familiare. All’incontro convocato dall’assessorato alle Pari opportunità, hanno partecipato rappresentanti istituzionali della Regione, delle Province e dei Comuni, responsabili della sicurezza, prefetti e questori del territorio, consigliere regionali. M.G. Si rischia come fumare troppo Troppo seduti E ssere troppo sedentari è rischioso tanto quanto fumare. L’indicazione arriva da due diversi studi - uno americano, l’altro australiano – che pongono l’accento sui pericolosi effetti che una vita trascorsa “da seduti” ha sul nostro organismo. E’ risaputo che l’immobilità causi problemi fisici di varia natura, ora, però, queste due ricerche non solo lo confermano, ma sono anche in grado di definire meglio i termini della questione, rimarcando che la vita sedentaria sarebbe dannosa quasi quanto le sigarette in termini di accresciuto rischio di andare incontro a malattie di cuore, diabete di tipo 2 e obesità. A rischiare sarebbero, dunque, le milioni di persone che svolgono un lavoro di tipo sedentario, che le obbliga a rimanere sedute per lunghe ore durante la giornata. “Il vero Ente in ritardo a Giunta regionale ha disposto lo scioglimento del Consiglio di amministrazione dell’Ersu di Macerata, nominando contestualmente come commissario straordinario l’avvocato Maurizio Natali. La decisione è avvenuta a seguito dell’attività di vigilanza, prevista dalla legge regionale, compiuta sull’Ente, che ha comportato prima una diffida e successivamente ha portato all’adozione del provvedimento di scioglimento. In particolare, dall’istruttoria è risultato come il Consiglio di amministrazione dell’Ersu di Macerata, nonostante i richiami, non si sia conformato agli indirizzi regionali, in primo luogo nell’adozione tardiva della delibera di assegnazione dei centri di responsabilità e degli obiettivi inseriti nel documento di budget 2007; secondariamente, sull’invito a non deliberare in contrasto con gli indirizzi urbanistici del Comune di Macerata riguardo alle scelte di individuazione di spazi da destinare a studentato; infine, sull’invito ad assumere una deliberazione in cui si evidenziasse in modo chiaro e coerente la razionalizzazione del proprio patrimonio immobiliare. Le controdeduzioni fornite dall’Ersu di Macerata non sono pertanto risultate sufficienti a giustificare il comportamento dell’organo. pericolo per il futuro – si legge nella rela- come i 30 canonici minuti di ginnastica poszione di Marc Hamilton, a capo dell’equipe sano poco se accompagnati a più di tre ore americana, pubblicata dalla rivista Diabetes di inattività totale. Ma nemmeno aumentadi novembre - resta legato al fatto che ci sia- re la permanenza in palestra a 2 ore sarebbe no ancora moltissime persone assolutamen- d’aiuto, perché - rilevano gli esperti - muote inconsapevoli dei rischi che comporta la versi per un tempo così limitato è comunque sedentarietà e la nostra indagine ha rivelato poco nell’arco di un’intera giornata (in molti un significativo impatto dell’inattività, para- casi parliamo anche di 22 ore) trascorsa nelgonabile agli effetti causati dal fumo”. l’immobilità pressoché assoluta. Il secondo studio, invece, svolto dall’Interna- Ovviamente questo non rappresenta affatto tional Diabetes Institute di Melbourne, è an- una buona ragione per rinunciare anche a cora più drastico e sottolinea come la classi- quei pochi momenti di attività, anzi, dovrebca mezz’ora di attività fisica, che una ricerca be essere un ulteriore stimolo per sforzarsi a del marzo scorso aveva indicato come arco fare del moto a ogni occasione utile, anche di tempo indispensabile per mantenersi in quando si è incollati alla propria scrivania.. buona salute, non sia probabilmente suffi- “E’ fondamentale rompere la monotonia delciente a scongiurare del tutto i problemi le- la sedentarietà – ha spiegato il medico augati alla sedentarietà, primo fra tutti il diabe- straliano – sfruttando ogni possibilità che ci te. Analizzando un campione di oltre 8mila viene offerta. Ad esempio, andare a parlare persone al di sopra dei 35 anni e senza pro- a un collega, anziché mandargli una mail o blemi di diabete, infatti, il professor David chiamarlo al telefono, ci permette di muoDunstan e la sua equipe hanno dimostrato verci e di sgranchirci le gambe”. 3 Block Notes Russia e Cina Con un interscambio di circa 337 milioni di euro al secondo trimestre 2007, le Marche crescono del 24,8% nei suoi rapporti commerciali con la Cina rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; l’import è pari a quasi 293 milioni di euro, l’export supera i 45 milioni, entrambi in crescita rispettivamente del 23,6% e del 33,7%. A u m e n t a n o ver tiginos amente, dunque, il numero di imprenditori marchigiani alla ricerca di opportunità in Cina, basti pensare che in Italia la crescita è del 19,6% dove l’import è quasi pari a 10,5 miliardi di euro, mentre l’export supera i 3 miliardi, entrambi in crescita rispettivamente del 22,8% e del 9,7%. Davvero un ottimo risultato, considerando che le missioni imprenditoriali rappresentano un mezzo concreto per aiutare la competitività e per portare le imprese del territorio ad essere più protagoniste anche su un mercato importante come quello cinese. Questo quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat, al secondo trimestre 2007, in un confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, i cui dati per la regione Marche sono stati rielaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V. Stilando un quadro a livello nazionale risulta che i prodotti italiani più esportati sono macchinari e materiali da trasporto che costituiscono il 55,4% del totale italiano, mentre nell’import prevalgono i prodotti finiti diversi (33,8% delle importazioni dalla Cina). Nella prestigiosa sede della Camera di Commercio della Federazione Russa, nel cuore di Mosca, di fronte al Cremlino, le Marche si presentano, illustrano il proprio modello, spiegano le loro strategie di internazionalizzazione. Si è aperta così la “due giorni” in Russia della delegazione marchigiana guidata del presidente Gian Mario Spacca: molti gli incontri, che vanno a rafforzare un rapporto ormai consolidato, molto importante per la nostra regione, che vede crescere l’export verso il gigante russo. La due giorni si inserisce in un Progetto finanziato dal Documento di Programmazione comunitario. 15 novembre 2007 senigallia città Il sistema di mobilità riparte grazie ad un nuovo contratto di servizio con al Provincia la scuola marchetti e la lirica al ‘pergolesi’ Cresce il trasporto pubblico S i è chiuso con esito positivo il confronto tra la Provincia di Ancona e il Comune di Senigallia, aperto ormai da alcuni mesi, sul riequilibrio chilometrico a servizio del trasporto pubblico locale. “Nel voler ringraziare la Presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande e l’Assessore competente Carla Virili – sottolinea l’Assessore comunale alla Mobilità, Simone Ceresoni – si può dichiarare che ora sono tutti presenti i tasselli per avviare la riforma del trasporto collettivo nella nostra città”. La Giunta Municipale ha infatti approvato nell’ultima seduta il nuovo schema di contratto di servizio, che una volta siglato con le controparti rimarrà in vigore fino al 30 giugno 2013. La Provincia ha accolto la richiesta di riconoscere 139.000 ulteriori chilometri di trasporto interurbano da realizzarsi all’interno del territorio comunale. A questo proposito un tavolo tecnico è stato istituito tra le parti (comune e provincia), alla presenza anche di rappresentanti della società Atma (nuovo soggetto che gestirà il servizio di trasporto), per definire le modalità operative di questo “travaso” chilometrico e più in generale la programmazione Ragazzi all’Opera del trasporto pubblico locale extra urbano ed urbano nel bacino di riferimento della città di Senigallia per i prossimi sei anni. La decisione della Giunta Provinciale, definita insieme all’Amministrazione Comunale, concorre a ridefinire l’intero quadro del trasporto pubblico locale nella città di Senigallia, determinando una maggiore disponibilità chilometrica complessiva e permettendo un consistente risparmio di spesa per la parte finanziata dal Comune di circa 200.000 euro. Il nuovo modello organizzativo fondato su questi parametri chilometrici ed economici sarà presentato, prima di essere messo su strada, ai portatori di interessi diffusi che compongono il Forum sulla Mobilità Urbana, i quali entro il più ampio processo di agenda 21 stanno partecipando ai processi decisionali dell’Amministrazione comunale su questo delicato tema. Una rete capace di servire tutto il territorio comunale, offrendo orari cadenzati e attenzione alla possibilità di favorire gli scambi modali bus-treno (stazione ferroviaria), bus-auto (parcheggi scambiatori) e bus-bici (bike – sharing): questi saranno gli elementi della nuova riforma che prenderà avvio da gennaio 2008. L a scuola Marchetti, an- zioso approfondimento che quest’anno è stata di due ore in ogni classe scelta per il progetto ‘Ra- coinvolta. gazzi all’Opera’. Ed è motivo di soddisfaLe opere proposte que- zione ed emozione, in st’anno all’ascolto sono tempi in cui i ragazzi venstate: “La Bohème” di gono rappresentati come Puccini e “Lucia di Lam- bulli e vilenti, per chi li mermoor” di Donizetti. ha preparati vedere quasi Le classi quest’anno coin- 100 alunni (che solitamenvolte nel progetto, pro- te riescono a rimanere mosso dal Teatro Pergo- attenti, fermi e silenzio si lesi stesso, sono la 2a A, la per un tempo non troppo 2a B, la 2a D e la 2a F per lungo)) tutti composti per la visione de “La Bohè- più di due ore, in silenzio, me” di Puccini e le classi quasi immobili ad ascol3a A, 3a B, 3a D e 3a E per tare, come rapiti dall’atla visione della “Lucia di mosfera che aleggia in un Lammermoor”. La scelta teatro “vivo” da quasi tredelle opere e il lavoro di cento anni, “persi” in quei preparazione antecedente palchetti rossi, sovrastati all’uscita sono state indi- da un lampadario enorrizzate alla lettura dram- me (che li lascia sempre a matizzata del libretto, bocca aperta) che illumina fornito per ogni alunno in un pomeriggio diverso dal Teatro stesso, l’analisi le loro menti giovani. delle arie e dei brani più Così ha commentasignificativi della musica, to un’alunna al ritorno: l’approfondimento della “…l’autobus ci ha lasciati vicenda umana ed artisti- un po’ distanti, pioveva, ca di Puccini, il suo rap- avevamo ancora il pranzo porto con la Scapigliatura, sullo stomaco; abbiamo la pittura dei macchiaioli e aspettato addirittura un l’ambiente musicale italia- quarto d’ora prima di enno di fine ‘800, il suo rap- trare, sotto la pioggia, al porto con l’editore Ricordi, freddo. Siamo poi saliti, l’analisi delle voci liriche e accompagnati da una radella strumentazione con gazza vestita di nero, per particolare riferimento ai delle scale strette, buie ed colori timbrici usati dal anguste, ogni gruppetto è compositore toscano. Le poi entrato attraverso deluscite a Jesi sono state le porticine grigie, lungo programmate per l’11ot- un corridoio lungo e strettobre e per il 29 novembre. to. Poi, una volta dentro i Al termine di ogni attività palchetti, ci siamo girati gli alunni svolgeranno una e lo spettacolo che si è breve relazione per ferma- presentato davanti ai nore le emozioni e le nozioni stri occhi era di un altro acquisite. mondo. Il mondo fuori Un apprezzamento parti- e quello di là dal nostro colare per questo progetto palco erano talmente dipromosso dal Teatro Per- versi. Ci si è quasi fermato golesi che, al prezzo di soli il respiro. Il lampadario, i 5 €, allestisce uno spetta- colori, gli stucchi, le pittucolo appositamente per i re, l’orchestra che accorragazzi delle scuole me- dava gli strumenti con un die e superiori (Antepri- suono lungo e fermo; poi ma giovani) comprensivo il buio, l’orchestra inizia i dei libretti per i ragazzi e primi accordi e il tempo si di una lezione tenuta da è come fermato. Il tempo un’esperta sul teatro lirico della musica batteva al(il soprano Elena Cervigni) l’unisono con quello del che, nei giorni precedenti nostro cuore”. all’uscita svolge un preMario Cavallari interventi Lanfranco Bertolini e qualche idea sul futuro dell’area Sacelit - Italcementi La piazza sul mare A rea Sacelit-Italcementi: dopo “la notizia”del passaggio di proprietà dell’area, tutti parlano di progetto di qualità, tutti chiedono tempi veloci. Bene! I tempi veloci hanno bisogno di reali ed ampie convergenze tra Amministrazione Comunale e la proprietà in termini di norme e organizzazione urbanistica del comparto; la qualità è la condizione unica per consensi non conflittuali, per rendere la parte pubblica forte e capace di scelte ferme e tempestive. Da un’oggettiva posizione di distanza, ritengo utile condividere qualche ricordo sulla storia urbanistica di quell’area centrale dismessa e chiusa, dove sorgevano le industrie Sacelit e Italcementi, a ridosso del porto e del centro storico. Lasciata nel 2003 la responsabilità dell’Assessorato, non ho chiare le fasi di definizione del Piano d’Area o, meglio, dello Studio Preliminare d’Area che rinvia il disegno degli spazi urbani e delle architetture al Piano Attuativo d’Area. In una serata organizzata dal Lions Club di Senigallia per la presentazione del libro del dott. Pietro Invernizzi, “’l ciment a Senigallia (origini e vicende tecnico-storiche)”, si sviluppò in modo spontaneo ed immediato un dibattito sul destino di quell’area, presenti il Sindaco Angeloni e l’Assessore ai LL.PP. Mangialardi. Nel ricordare i caratteri e valori del Progetto Bohigas che apriva significativi spazi nel fronte mare, mi avventurai a parlare dei caratteri che avrebbe dovuto avere a mio parere La Piazza del mare e del lavoro. Offro al dibattito di questo momento sulla qualità del Piano Attuativo dell’Area Sacelit-Italcementi le riflessioni che proposi allora. Eccole in breve. La Piazza sul mare è una prospettiva reale e possibile, richiede solo convincimenti e atti di coraggio. Per far nascere una nuova grande Piazza sul mare, è necessario un disegno del Piano Area Sacelit- Italcementi che dia forma in spazi arretrati ad architetture di qualità che la definiscano, occorre che la piazza per dimensioni e geometrie dia respiro alla costipata area portuale e che apra inquadrature ed orizzonti verso il mare e il centro storico. Non un’opera di urbanizzazione governata dal puro calcolo di indici e dalle logiche che dominano il mercato edilizio, realizzata con materiali al risparmio, ma un’opera che segua i canoni dell’arte di costruire la città. Una Piazza che viaggi tra passato e memoria, che dimostri come la cultura di questo nostro tempo possa essere di nuovo volta al futuro. che sia degna di affiancarsi alle altre grandi piazze senigalliesi, rendendo giustizia al dovere civico di ben costruire a lungo trascurato dalla modernità, una Piazza che abbia per contenuto un autentico sistema di relazioni umane e dia serenità e senso di armonia e bellezza alle persone. E’ una grande occasione di interrogarsi sull’ urbano, in una realtà ormai consapevole che la realizzazione acritica ed indiscriminata di edifici, la destinazione di strade e frammenti di spazi pubblici a ridotti bagagliai di automobili e motocicli può essere solo motivo di infelicità. Per que- sto un corretto intervento di recupero dovrebbe saper ben distinguere i sistemi dei parcheggi e viabilità di scorrimento dal sistema piazza e della mobilità lenta. Troppe piazze nelle nostre città sono diventati parcheggi, rotatorie, aree di fuoriuscita da sottopassi ferroviari, troppe piazze hanno perso visibilità e classicità, cioè la capacità di coniugare quelle funzioni di comodità, bellezza ed armonia che l’Alberti nel ’400, il Palladio nel ’500, il Sitte nell’800 seppero proporre e realizzare. A cosa l’Amministrazione e la cultura di una Città (che negli ultimi anni hanno provato a correggere un’espansione edilizia eccessiva, spesso occasionale e disordinata) possono aspirare di più bello della possibilità di creare l’opera, l’opera pubblica per eccellenza, nell’ultima area da ristrutturare in una posizione così significante e strategica, a ridosso del mare e del centro-storico? L’integrazione nel progetto d’intervento tra le ex aree industriali e quella del Cantiere e i moli possono aprire percorsi pedonali e risolvere il problema di quel difficile incrocio urbano che è tra un lungomare e l’altro, tra litorale e centro storico, avvicinandoli . Si tratta solo di rendere veramente centrale il piano delle mobilità e la nuova Piazza: oggi, sembrano scemate le garanzie che erano affidate a prestigiosi architetti internazionali, ma confronti, dialettiche positive e la difficile ricerca di condivisioni possono solo far bene. E’ prassi che costruttori e lottizzatori calzino freno e acceleratore per ottenere il massimo profitto, che posticipino e mettano in ombra natura e caratteri delle opere di urbanizzazione, ma un intervento di così rilevante importanza deve puntare su obiettivi irrinunciabili e non essere in balìa della casualità di alcune scelte imprenditoriali. Non è di buon auspicio il silenzio partecipativo, dopo il gridare degli anni passati. Anche se non si potrà contare solo sugli oneri di urbanizzazione, se per avere la grande Piazza del Mare con preziosi caratteri di arte urbana saranno necessari investimenti aggiuntivi e magari tempi lunghi, è tempo di assumere scelte coraggiose e volontà,di manifestare condivisione ed orgoglio civico. Quella solitaria ciminiera restata in piedi dopo la demolizione, decontestualizzata, apparirà un non senso, un documento smarrito della storia industriale della città oppure può divenire l’anima di un Monumento al Lavoro che in questa sperata Piazza testimoni il rispetto e l’amore per quanti hanno lavorato in terra e in mare, per far crescere Senigallia, spesso pagati con malattie e morte. Anche di monumenti degni se ne elevano sempre meno in questo tempo: un concorso di idee e una chiamata di grandi artisti potrebbero pacificare la Città con la sua coscienza e la sua storia in questo primo decennio del 2000. Lanfranco Bertolini dialetto A Senigallia lla XII edizione del concorso promosso dal centro sociale ‘Molinello 2’ Il dialetto si fa poesia P romosso dal Centro sociale Moli- tino) con “Parole e radici”. Per la poesia nello 2, domenica scorsa all’Audi- delle Marche, al primo posto Cesarina torium di San Rocco si è tenuta la pre- Castignani di Montesanvito con “El miazione del dodicesimo Concorso di scojo”; al secondo posto Fiorina Pierpoesia dialettale e del primo Concorso gigli di Chiaravalle con “El viaggio”; al di racconti dialettali. Per la poesia na- terzo posto Piero Anderlini di Cuprazionale si è classificato al primo posto montana con “In dialetto te dico che”. Lucio Lucioli (dialetto romano) con la Segnalati nella stessa sezione: Anna poesia “Le lucciole”; al secondo posto Maria Castignani di Collemarino con Giuseppe Mina (dialetto piemontese) “L’improvvisa bufera” e Cesare Catalacon la poesia “Sogn d’amor”; al terzo ni di Ostra con “Il tempo”. Per la poesia posto Roberto Paggetta (dialetto ve- senigalliese al primo posto Franco Patneto) con la poesia “La vita”. Segnala- tonico con “Garbin”; al secondo posto ti nella stessa sezione: Nella Urciullo Carmen Tomassetti con “Tre piccul (dialetto siciliano) con “U mandulinu… dulcezz”; al terzo posto Maria Pia Silcunta” e Gino Crispiani (dialetto spole- vestrini con “Vuria ‘ess”. Segnalata nella stessa sezione Mafalda Portinari Glori con “Brunori e Mafalda”. Per il concorso dedicato ai racconti, a livello nazionale: Giuseppe Mina con “Tam tam”. Per la sezione Marche: al primo posto Mirella Di Pietro Sturba con “Fulì el ca’ marinaro”; al secondo posto Cesarina Castignani con “L’Ultimo desiderio”; terzi a pari merito Anna Paola Lo Savio con “Passetto d’istate: passato, presente e futuro (speramo …!)” e Roberto Antonelli con “le ‘nguille”. Per la sezione dedicata a Senigallia: Rolanda Bruciatelli Fratesi con “L. zuch d. la futura socera”. Giulietta Bettini 5 trasferta piemontese per il progetto senigalliese Mobility game I l 10 novembre l’Age di da traffico, stanno andando Senigallia è stata invitata sempre più a braccetto con a Varallo Sesia, Vercelli, per le strategie educative della portare la sua esperienza scuola. e la sua testimonianza sul Impegnarsi con i bambini Mobility Game, il gioco sul- in termini di nuovi approcci la mobilità scolastica, inven- educativi, come appunto il tato a Senigallia e attuato Mobility Game ha insegnato già da un paio d’anni nella a Senigallia (l’ultima edizioscuole della città. ne ha contato ben 900 parIl Convegno dal titolo “Per tecipanti), si sta rivelando andare a scuola io prendo una strategia efficace perché il piedebus” era organizza- ha la capacità di favorire anto dall’Istituto Compensivo che il cambiamento di certe di Varallo. Erano presenti, comode abitudini dei grandi. in un centro Congressi gre- Infatti, il primo progetto mitissimo di genitori, inse- “Io a scuola ci vado da solo” gnanti e ragazzi, il Sindaco, in un passaggio affermava: l’Assessore alla mobilità, il “…oltre a formulare soluPresidente della Provincia di zioni organizzative, bisoVercelli e tutti i dirigenti del- gna affrontare la questione le scuole del territorio. educativa, attivandoci per la Ormai, le scelte politiche sensibilizzazione e il coinin tema di mobilità che ri- volgimento degli insegnanti, guardano tutte le comunità, dei genitori e dei bambini, piccole e grandi, assillate obiettivo più lungo e sfidanda questo enorme proble- te da raggiungere”. ma del congestionamento Alberto Di Capua 6 15 novembre 2007 Chiesa C’è vita in parrocchia Castelleone di Suasa, la tela restaurata La Chiesa Parrocchiale “S.S. Pietro e Paolo” di Castelleone di Suasa si arricchisce di una tela del XVII secolo, di autore ignoto, raffigurante Sant’Antonio Abate, dalle dimensioni di 246 x 130 cm. Il Santo è raffigurato all’interno di una grotta, in posizione eretta, con la mano destra alzata in gesto di benedizione. La tela, di alto significato spirituale e di indubbio valore artistico, da anni era riposta in una stanza della casa parrocchiale, perché rovinata dal tempo. In maggio il Consiglio Pastorale, interpretando la volontà dell’intera comunità, aveva preso l’iniziativa di far restaurare l’opera, affidando l’incarico alla dottoressa Silva Cuzzolin, che già aveva dato prova di maestria nel restauro di altre opere, sia di proprietà del comune, che della stessa parrocchia. L’opera, giunta a termine del lavoro di restauro, verrà esposta nella navata laterale di destra della suddetta chiesa parrocchiale. Il restauro è stato possibile, grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Jesi, che anche in questa occasione, come in precedenza era avvenuto, si è dimostrata sensibile alle iniziative di questa parrocchia. Lamberto Toderi Il Giubileo di padre Rolando “Padre Rolando Maffoli, dell’ordine dei frati minori, attuale superiore della comunità francescana di Santa Croce e del santuario di San Pasquale, ha celebrato a Ostra Vetere la sua messa giubilare. E’ stato ordinato sacerdote nel 1957. Da allora, caso quasi unico per un francescano, ha fatto initerrottamente parte della famiglia dei frati minori di Ostra Vetere, perfettamente inserito nella vita della comunità cittadina, in un rapporto simbiotico caratterizzato da un valoroso servizio religioso, pastorale e civile. Oltre che superiore della comunità e santuarista per diversi mandati, padre Rolando Maffoli collabora oggi con l’abate parroco di Santa Maria di Piazza don Giancarlo Cicetti, occupandosi in particolare -come viceparroco- della comunità parrocchiale di Santa Maria della Fiducia a Pongelli. Per lunghi ed operosi anni ha inoltre lavorato alle dipendenze del comune quale direttore della Biblioteca e dell’archivio storico, garantendo tra l’altro -come ha ricordato un comunicato del Centro di Cultura Popolare diffuso di recente ad Ostra Vetere- un servizio di assistenza e preparazione pre e post-scolastica per tanti giovani. Notevole anche la sua attività di studioso (portano la sua firma, in collaborazione con Alberto e Renzo Fiorani, vari titoli della collana di testi monografici di argomento locale diffusi a cura dello stesso Centro di Cultura Popolare). La festa è stata nobilitata dalla partecipazione del ministro provinciale dei frati minori padre Ferdinando Campana, che ha sottolineato nel corso dell’omelia la ricchezza e la varietà dei doni che padre Rolando ha offerto alla sua comunità. Padre Giovanni Desideri, cittadino benemerito di Ostra Vetere e lui stesso presente nella vita cittadina da ben 44 anni come santuarista e membro della comunità di Santa Croce, ha a sua volta posto l’accento sulla aperta e costruttiva collaborazione instauratasi con padre Rolando nel comune intento di valorizzare il culto di San Pasquale e di assicurare nuove strutture e servizi al santuario, oggi mèta ogni anno di migliaia di fedeli. Nel corso della cerimonia hanno pronunciato indirizzi di saluto anche i rappresentanti dei giovani francescani laici e del Gruppo Eucaristico, mentre il grazie della comunità cittadina è stato espresso a padre Maffoli dallo stesso sindaco di Ostra Vetere Massimo Bello, intervenuto unitamente agli assessori Aquili, Saturni e Massi. Raoul Mancinelli gemellaggi A colloquio con mons. Pero Sudar, vescovo ausialiare di Sarajevo, Bosnia La Chiesa che osa sperare D a venerdì 17 novembre, per una settimana, i giovani sacerdoti don Tadija e don Ilija Ivoš (nella foto) saranno a Senigallia, su invito dell’Azione Cattolica e della Caritas diocesane legate alla loro parrocchia di Solakova Kula, Bosnia Erzegovina, da un gemellaggio decennale. Un legame forte che continua, nato dall’esigenza di non abbandonare a loro stesse le parrocchie cattoliche devastate dal conflitto che ha sconvolto il paese balcanico dal 1991 al ‘95. Fu mons. Pero Sudar a lanciare i gemellaggi: dieci anni dopo, il vescovo ausiliare di Sarajevo risponde alle nostre domande. Come sta la Bosnia del 2007, specialmente sul versante politico ed istituzionale? Abbiamo saputo proprio in questi giorni da Bruxelles che la Bosnia ed Erzegovina è ancora molto lontana dall’Unione Europea a causa della mancata riforma della polizia. Lo “sforzo” dei nostri politici e le pressioni dell’Ufficio dell’Alto Rappresentante (della comunità internazionale) - appoggiato dal Consiglio per l’implementazione della pace - non hanno dato i risultati attesi. Anzi, la crisi diviene sempre più profonda e le tensioni sempre più evidenti. La colpa, come sempre, viene ascritta ai partiti nazionali e al linguaggio nazionalistico. Ci dicono che nelle ultime settimane la crisi politico-costituzionale della Bosnia ed Erzegovina ha raggiunto il suo culmine. Il parlamento è bloccato perché i parlamentari dalla Repubblica serba non vogliono più partecipare; il governo pure, a causa delle dimissioni del primo ministro. Tutto ciò a causa di alcuni provvedimenti dell’Alto Rappresentante che i partiti della Repubblica serba hanno interpretato come restrizioni di competenze della loro entità (la Repubblica Srpska, appunto). Vengono, addirittura, sparse le voci della divisione definitiva del nostro Paese. Da tutte le parti ascoltiamo libri e religione un’indagine I vangeli? Sono tutti uguali... analisi “sagge” che cercano di spiegarci le ragioni e i motivi dell’agonia di questo Paese. Pochi, però, hanno il coraggio e l’onestà di dire la realtà che da tempo è sotto gli occhi di tutti, e cioè che la “pace” di Dayton è tanto ingiusta da non poter essere implementata e che proprio a causa di ciò questo Paese si trova in crisi da ben quindici anni. Rimane l’unica domanda: fino a quando? E chi avrà il coraggio di restare a vivere in questo Paese aspettando i tempi normali? E la Chiesa cattolica, quali sfide sta affrontando? Questa domanda tocca nel vivo la realtà quotidiana della Chiesa cattolica. Essendo minoranza (13-15 %), i cattolici sono i primi ad essere colti dalla paura di un futuro incerto in un Paese che è stato diviso a seguito di una terribile guerra e che ora viene governato come se essi non esistessero. Le statistiche raccolte dalla Chiesa di anno in anno confermano questa paura. Da circa 950000 prima della guerra i cattolici, come la più grande vittima della pulizia etnica dell’ultima guerra, sono ridotti a 460000. L’unico modo di andare controcorrente rispetto a tale situazione è l’impegno a favore dei più bisognosi, realizzando qualche piccolo progetto che miri ad offrire prospettive e a procurare il lavoro. In questo senso la Caritas della Croazia ha promosso una campagna per sostenere le iniziative caritative delle nostre diocesi. Oltre a ciò, la Chiesa, per la missione che le è propria, cerca di promuovere iniziative caratterizzate dallo spirito di tolleranza e riconciliazione. Il progetto più incisivo da questo punto di vista sono sicuramente le Scuole per l’Europa, pensate e volute come laboratori in cui gli alunni di tutte le etnie e religioni potessero vivere quella convivenza che nella realtà sociale veniva negata. Nonostante si registri un crescente calo del numero degli alunni in tutte le scuole del Paese, le Scuole per l’Europa sono ancora piene di studenti. Collocate in sette città delle diocesi di Sarajevo e Banja Luka con 4500 iscritti, queste scuole continuano ad essere un vero cantiere di umanità e convivenza (in tutti i sensi della parola), ma anche un prezioso segno di speranza per la Chiesa e per il Paese. Quale significato hanno oggi i gemellaggi tra le parrocchie di Bosnia Erzegovina e quelle italiane? La Chiesa di Bosnia ed Erzegovina è stata soccorsa in tanti modi dalle Chiese d’Europa. In modo particolare da quella italiana. Di ciò siamo profondamente grati. Il progetto delle Scuole per l’Europa e molti altri progetti della rianimazione della vita in questo Paese non sarebbero pensabili senza l’appoggio di molte Caritas diocesane, dell’Azione Cattolica e, in modo particolare, della Conferenza Episcopale Italiana. Tante nostre parrocchie sono state aiutate ed incoraggiate nella difficile fase della ricostruzione anche tramite l’esperienza dei gemellaggi con le diocesi, parrocchie e anche associazioni diocesane di AC. Alcuni gemellaggi, dopo oltre dieci anni, sono ancora vivi, come quello tra la diocesi di Senigallia e la nostra parrocchia di Solakova Kula. Il valore e l’importanza dei gemellaggi oggi si verifica nel fatto che i cattolici di questo Paese si sentono, prima di tutto, compresi e moralmente aiutati nel loro tentativo di resistere alla prove della speranza e alla tentazione di andarsene via. a cura di Laura Mandolini G li italiani che hanno letto per intero i “comportarsi bene nella vita” e il 5% “vivere quattro Vangeli sono il 16%. Lo rivela una vita di preghiera”. Il 90% si dichiara d’acFamiglia Cristiana che nel numero in edico- cordo con l’insegnamento della religione a la la scorsa settimana pubblica il sondaggio scuola e il 66% ritiene sufficiente un’ora setdal titolo “Gli italiani e i libri religiosi”. Alla timanale di insegnamento della religione. domanda “Nel corso della sua vita ha mai Il sondaggio, condotto da Coesis Research letto i quattro Vangeli per intero?”, il 69% ha viene presentato in occasione dell’avvio delrisposto “no” e il 15% “solo in parte”. Un’in- la nuova collana “I classici della spiritualità”. dagine dai risultati sorprendenti, secondo Gli intervistati (803) hanno un’età media cui, il 30% degli italiani giudica i Vangeli di 48 anni, un titolo di studio mediamen“tutti uguali”. Il 18% afferma di aver letto nel- te elevato (15 per cento laurea; 44 diploma l’ultimo anno un libro religioso: soprattutto superiore) e appartengono a nuclei familiari biografie di santi (28%). Il 61% non legge li- in cui 46 genitori su 100 dichiarano di avere bri religiosi perché “non interessato all’argo- almeno un figlio convivente. mento”. Il pubblico del sondaggio, se conferma di La maggioranza degli italiani si dice “cre- non leggere quotidiani (33 per cento) e andente” (68%) ma solo il 17% si dichiara “pra- cor meno riviste (47), con i libri sembra aveticante”, mentre il 26% afferma di andare a re un po’ più di dimestichezza. Il 58 per cenmessa tutte le domeniche. Alla domanda to ha letto almeno un libro nell’ultimo anno: “Cos’è per lei la spiritualità?” il 46% risponde nel 2006 era del 44,1 . regione Il Movimento dei Focolari Marche ha presentato alla regione una raccolta firme Quindicimila per la famiglia L padre Rolando Maffoli con alcuni amici São Luis, Brasile: se ne parla in Duomo Domenica 18 novembre ore 16.30 presso i locali parrocchiali del Duomo don Carlo Paolucci e Francesca Angeletti racconteranno la loro esperienza del viaggio missionario di quest’estate a Sãão Luis in Brasile dove la nostra diocesi ha avviato da alcuni anni un gemellaggio con la parrocchia di Vila Embratel. Attraverso parole e immagini di un video presenteranno il contesto sociale in cui svolgono la loro missione i padri Comboniani e le suore della Redenzione e illustreranno l’andamento del progetto Coloriamo la vita rivolto a bambini e adolescenti di quel quartiere. e Marche sono tra le Regioni in Italia in cui si vive meglio anche perché i marchigiani sanno essere da sempre una famiglia e soprattutto credono che questa sia tra i valori più importanti della società”. Il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Bucciarelli ha accolto con queste parole i rappresentanti del Movimento dei Focolari delle Marche che hanno presentato la loro “Petizione per una nuova politica familiare”. Forte di ben 15.000 firme, raccolte in tutte le province della regione, la petizione, già consegnata all’Ente Regione, conclude un percorso di impegno sociale e riflessioni che il Movimento sta portando avanti da anni in tutto il territorio regionale. “E’ un vincolo importante – ha detto Bucciarelli – che la Regione condivide pienamente. Per questo nel suo più importante atto di programmazione, il Bilancio di Previsione 2008, che è di imminente approvazione, l’unico settore che, da subito l’impegno, non sarà scalfito, ma che invece sarà implementato, è proprio quello relativo al sociale ed agli aiuti alla persona.” La petizione, che il Presidente Bucciarelli si è impegnato a trasmette a tutti i Capi Gruppo presenti in Consiglio regionale, scaturisce dal bisogno del Movimento dei Focolari, di voler stabilire anche con le istituzioni un rapporto di costruttiva collaborazione. L’obiettivo principale della Petizione è che la Famiglia infatti non è solo oggetto di politiche ma può divenire soggetto e preziosa risorsa per la Società. Il riconoscimento reale della cittadinanza sociale ed economica della famiglia può essere attivato tramite la promozione di una nuova cultura della famiglia, il sostegno al suo formarsi. Servono anche interventi di supporto, di politiche del lavoro, di impulso alle reti di solidarietà famigliare, di creazione di tavoli di confronto tra l’associazionismo in rete e le istituzioni pubbliche. Questa Petizione rappresenta una occasione di stimolo e ispirazione per tutte quelle iniziative che la Regione Marche intenderà assumere su questa tematica. Proposta pienamente accolta dal Presidente del Consiglio che si è reso sin da subito disponibile a presentare queste istanze a tutta l’Assemblea legislativa regionale. C.D. 15 novembre 2007 Chiesa mondolfo La parrocchia annuncia la partenza delle suore della Sacra famiglia Un saluto alle care suore L e Suore della Sacra Famiglia di del loro ingresso in città era ancora ci dicono Suor Onelia, Suor Ada, Suor Spoleto lasciano definitivamente vivo il padre fondatore, il Beato Pietro Livia, con una certa visibile ed umana Mondolfo. Il saluto alla Comunità reli- Bonilli (1841-1935) da Spoleto. Dal commozione. Dalla scorsa estate la giosa avverrà da parte dei parrocchiani 1946 avevano inaugurato una seconda notizia del termine della permanenza di S.Giustina domenica prossima 18 casa, sempre su richiesta dell’Ammi- delle Suore a Mondolfo aveva indotto novembre, nel corso di una solenne nistrazione comunale, per dirigere la non solo la Parrocchia a ripetuti viaggi celebrazione liturgica officiata alle ore locale scuola materna, a cui era stato a Roma per cercare di risolvere la que11,15 nella Insigne Collegiata. “E’ un annesso pure un piccolo orfanotrofio stione, ma anche il Sindaco Cavallo, a momento di dolore, senz’altro, per la per far fronte alle tragiche situazioni nome dell’Amministrazione, era internostra Comunità – ci dice il Parroco derivanti dalla Seconda Guerra Mon- venuto per chiedere che le Suore rimaDon Mauro – in quanto perdiamo un diale. “Siamo state bene a Mondolfo nessero a Mondolfo. prezioso e valido ausilio, un esempio, – hanno detto le ultime tre Suore pre- La Madre Generale, personalmente, ha un luogo fisico ed ideale di riferimento. senti in Città, dopo che già era termi- dato la notizia della definitiva chiusura, Ma è anche occasione per dire grazie; nato il servizio alla casa di riposto ed in un incontro pubblico a Mondolfo. come ho scritto sul giornalino parroc- alla scuola materna negli anni passati, “Nella celebrazione di domenica – ha chiale in questi giorni in distribuzione e che lasceranno ora la Parrocchia en- voluto sottolineare Don Mauro – rina tutte le famiglie, credo proprio che tro fine novembre – apprezzate ed aiu- grazieremo il Signore ed il Beato Bonon ci sia mondolfese che non abbia da tate dall’intera comunità cittadina così nilli per il bene dato attraverso la Codire grazie alle Suore, silenziosamente come dalle istituzioni. Dobbiamo la- munità delle Suore, ed inviteremo ogni presenti prima all’Ospedale Bartolini sciare per motivi di numeri, e non per parrocchiano laico della comunità ad ed alla Casa di Riposo Ciavarini-Doni, altro, ponendo fine ad una esperienza impegnarsi attivamente nella pastorale quindi alla Scuola Materna, e poi nella insieme di vita, nel sostegno alle fami- parrocchiale. Dovunque, andranno, ne Comunità per i servizi parrocchiali”. Le glie, alle persone anziane, ai bambini ed siamo certi, le Suore avranno MondolSuore della S.Famiglia erano arrivate ai giovani, nella cura della liturgia. Rin- fo nel loro cuore, e pure noi non le dia Mondolfo nel 1926 per prestare ser- graziamo davvero ogni singolo mon- menticheremo”. vizio al nosocomio cittadino: all’epoca dolfese per l’affetto sempre mostratoci” Alessandro Berluti 7 in agenda La settimana del Vescovo Giovedì 15 novembre ore 21.00: Visita pastorale Parrocchia del Porto Consiglio Affari Economici e Consiglio Pastorale Venerdì 16 novembre ore 11.00: S.Messa a Serra de’ Conti (Beato Gherardo) ore 18.00: Visita pastorale Parrocchia del Porto: incontro - assemblea con parrocchiani ore 21.00: Riunione Catechisti Duomo e Porto Sabato 17 novembre ore 9.30: Consiglio Diocesano Affari Economici ore 15.00: Inizio Visita pastorale Parrocchia del Duomo Domenica 18 novembre ore 10 – 11,30 – 18: Ss.Messe in Duomo Lunedì 19 novembre ore 20,45: Consiglio Affari Economici (Duomo) ore 21,15: Consiglio pastorale parrocchiale (Duomo) Martedì 20 novembre ore 21.00: Consiglio Pastorale Diocesano Mercoledì 21 novembre ore 15.30: Commissione Episcopale Seminario Regionale ore 21.15: Circolo Acli Duomo Giovedì 22 novembre ore 9.30: Incontro Sacerdoti giovani 0re 21.15: Preghiera in Duomo Venerdì 23 novembre ore 18.00: incontro giovani/giovanissimi (Duomo) ore 21.00: Conferenza con G.Carpi (Chiesa dei Cancelli) Sabato 24 novembre ore 16.00: Inizio Visita pastorale Parrocchia di S.Martino ore 18.30: Inaugurazione Auditorium a Castelleone di Suasa Domenica 25 novembre ore 11.00: S.Messa a S.Martino ore 15.00: Apostolato della Preghiera (Curia) ore 18.00: Ordinazione Diaconi Permanenti in Cattedrale (Filonzi Marco, Girolimini Giancarlo, Di Sarra Bernardino, Di Ventura Giovanni) FISC I settimanali dioecsani verso la loro XV assemblea nazionale elettiva Voci da difendere D al 22 al 24 novembre, la Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc) celebrerà a Roma la XV assemblea nazionale elettiva per il rinnovo del Consiglio nazionale. “L’assemblea - spiega don Giorgio Zucchelli , presidente della Fisc - farà il punto della situazione associativa, proporrà gli obiettivi per i prossimi tre anni ed eleggerà il nuovo Consiglio nazionale. Durante l’incontro, i responsabili amministrativi delle singole testate eleggeranno, per la prima volta, il proprio Comitato tecnico consultivo”. I tre anni trascorsi dall’ultima assemblea elettiva, dice Zucchelli, “hanno registrato un dinamismo notevole della Federazione, concretizzatosi con l’approvazione del nuovo Statuto, con la preparazione e la presenza al Convegno di Verona, con la partecipazione - da protagonisti - ad alcuni eventi storici, quali il referendum sulla Legge 40 e il Family Day. In questi anni, abbiamo anche intessuto un dialogo continuo con le Istituzioni nella preparazione di un nuovo disegno di legge di riforma dell’editoria”. E ancora: “Abbiamo lavorato per avvicinarci all’obiettivo di un giornale per ogni diocesi. Grazie ai progetti regionali, sono già stati ottenuti significativi risultati e le prospettive sono buone, anche se dobbiamo purtroppo registrare alcune sofferenze, come la recente chiusura di alcuni giornali”. Tante e significative, dunque, le novità che hanno interessato e continuano a interessare i settimanali. Nella regione Marche ci sono segnali di vitalità, grazie soprattutto al progetto promosso dalla Cei che ha riguardato La Voce Misena, Voce della Vallesina (Jesi), Il nuovo amico (Fano, Pesaro e Urbino) e la Voce delle Marche (Fermo), quest’ultima, purtroppo in una fase molto delicata della sua giovane ed intensa storia editoriale. Ora è in dirittura d’arrivo la seconda parte del ‘progetto Marche’ che coinvolgerà l’Azione (Fabriano) e soprattutto Emmaus, il periodico della diocesi di Macerata che da quindicinale diventerà settimanale. Restano più che mai necessari il sostegno e l’interesse della comunità diocesana verso strumenti di una comunicazione diversa e che ha bisogno di tutti. FORMAZIONE E LITURGIA “ Ti sposerà il tuo creatore” (Is. 62,5) Incontro di formazione per operatori nella liturgia (ministri ausiliari della Comunione, musicisti e cantori, lettori, accoliti e ministranti, addetti al decoro della chiesa) a Senigallia, presso il Seminario vescovile, domenica 18 novembre 2007. Ecco il programma: ore 16.00 - Arrivi e accoglienza Meditazione tenuta dal Direttore dell’Ufficio Liturgico della Diocesi di Senigallia, don Emanuele Lauretani - Approfondimento in assemblea ore 17.30 - Adorazione eucaristica ore 18.00 - Suggerimenti per il Tempo di Avvento ore 19.00 - Ritorno a casa Diocesi di Senigallia Educare ancora si può LA FAMIGLIA E LE ALTRE AGENZIE EDUCATIVE 23 novembre venerdì Giulio Carpi presidente di Creativ (servizi per la persona e i gruppi) Reggio Emilia ore 21.00 Senigallia 2007 Auditorium Chiesa dei Cancelli 15 novembre 2007 il paginone 15 novembre 2007 il paginone Famiglie dell’Est e la gioia di stare insieme Una parrocchia del centro storico di Senigallia, San Martino, ha saputo farsi coinvolgere dai cambiamenti del mondo e della città. In pochi anni è diventata un riferimento per tanti stranieri che qui trovano ospitalità e soprattutto la possibilità di vivere comunitariamente la propria fede in Gesù Cristo. Sentirsi a casa P uò capitare, quando si va all’estero per un po’ di tempo, che molte cose ci manchino del nostro Paese, anche cose a cui non abbiamo mai dato troppa importanza. Dopo un po’ ci viene la nostalgia di un paesaggio che eravamo abituati a vedere, del pane comprato in un certo negozio, o soltanto del fatto che quando vogliamo vedere un amico ci basta chiamarlo e fissare un appuntamento. Poi, chi è religioso inizia a cercare una Chiesa, vi entra, prega e magari vorrebbe confessarsi o seguire la Messa nella propria lingua ma sa di non poterlo fare. Può essere una sensazione abbastanza sgradevole per chi va lontano dal proprio Paese per qualche settimana, molto per chi parte e non sa quando tornerà. P. Giuliano con sensibilità e coraggio ha iniziato ad aprire le porte della Chiesa di S. Martino alle Comunità straniere residenti nella nostra zona e di religione cattolica che gli chiedevano un luogo dove poter celebrare una funzione nella propria lingua. Attualmente nella sua parrocchia trovano accoglienza due Comunità, quella nigeriana e quella ucraina, che una volta al mese possono riunirsi per ascoltare la Parola di Dio, confessarsi e mangiare il Pane della Vita. La Messa può durare un’ora o anche più. Noi diremmo che è troppo lunga ed inizieremmo a guardare l’orologio ma per chi ha a disposizione una sola Celebrazione Eucaristica al mese, nella lingua che si capisce meglio, non è affatto così. Ogni momento viene gustato lentamente, in sacro silenzio, cercando di ascoltare il più possibile le parole del celebrante per ricordarsele, una volta a casa e continuare a rifletterci durante il mese che li separa dal prossimo appuntamento. Sono momenti che scaldano il cuore e fanno sentire i nostri fratelli lontani da casa un po’ più accolti e ben accetti. E lena ha 27 anni, è nata a Nalcik ma ha vissuto e studiato a Mosca ed è arrivata in Italia nel 2000. Anche lei come Alina è venuta per studiare, perché le avevano promesso che avrebbe potuto prendere una seconda laurea in Italia, dopo la prima in Design conseguita a Mosca. Arrivata qui invece le dissero che la sua laurea non era riconosciuta e che avrebbe dovuto diplomarsi di nuovo per continuare gli studi. Quindi è tornata sui banchi delle superiori, con ragazzi molto più giovani di lei, ed in tre anni ha ottenuto il Diploma di Geometra. Oggi è sposata con Pietro, un giovane di Siracusa che attualmente lavora a Novara e torna a Senigallia ogni 15 giorni, ed ha un bambino di 4 anni. Per lei è molto difficile trovare un lavoro perché non ha parenti in città ed anche quelli del marito sono lontani. Vorrebbe lavorare in uno studio di geometra sebbene il suo sogno sia quello di diventare una stilista. Nel 2006 ha partecipato al concorso “I vestiti d’arte” per giovani stilisti a Vercelli ed il suo abito è stato scelto, insieme ai più belli, realizzati nei materiali più svariati, per fare una sfilata a Torino. Elena, pur essendo una ragazza sempre sorridente, ammette di sentirsi molto isolata qui, specialmente perché vive lontana dal marito e fa fatica a stringere amicizie. La sua vita è totalmente dedicata al suo bambino, che ricolma d’affetto. Le piacerebbe tornare in Russia per trovare lavoro come traduttrice, visto che ha imparato bene l’italiano ma suo figlio è nato qui e non si troverebbe bene nel suo Paese, visto che parla solo in italiano. Nel Gruppo famiglie “gioia di stare insieme” Elena insegna a disegnare e dipingere ai bambini. Un convento dalla clausura all’accoglienza P adre Giuliano Grassi è un uomo mite, esile e sorridente ma con un gran carattere. Nato l’8 novembre 1932 ad Ancona, è sacerdote da 51 anni e appartiene all’Ordine dei Servi di Maria. Da giovane ha compiuto gli studi di teologia tra Roma, Reggio Emilia e Bologna, grandi città dalla mentalità aperta e dinamica che lo hanno forgiato. Arrivato per la prima volta a Senigallia come Vice Parroco nel 1956, trovò un ambiente che lui definisce chiuso, gretto, che difficilmente ti accoglie e si apre alle novità. Per questo chiese ai suoi superiori di essere trasferito e per 10 anni girò l’Italia come cappellano negli Ospedali, Collegi e Manicomi. Poi venne riassegnato a Senigallia e, maturo di forti esperienze che ne avevano temprato lo spirito, vi si stabilì definitivamente e qui risiede ormai da 40 anni, come parroco di S. Martino, nel centro storico. S. Martino di Tours, nato nel 316 o 317 proveniva dall’attuale Ungheria e visse la sua vita da emigrante. Incarna la figura dell’aiuto al bisognoso poiché offrì parte del suo mantello ad un povero incontrato per strada. La sua figura è venerata da cattolici, ortodossi e copti. Non sembra essere un caso quindi che questa Parrocchia porti il suo nome. Abbiamo intervistato Padre Giuliano per illustrarci la realtà in cui opera da tanti anni, una realtà aperta, dinamica e molto attenta ai bisogni dei più deboli, sradicati dalle loro terre, specialmente in un periodo di grande sfiducia e diffidenza verso gli stranieri che vengono a cercare una vita migliore nel nostro Paese. Quella di S. Martino è una realtà molto aperta alle esigenze dei bisognosi, specialmente stranieri. Si potrebbe definire un po’ come una Missione in Patria? No, io non la definirei così. E’ una realtà che presta attenzione alle persone in difficoltà, che hanno necessità di un supporto. E’ giusto che ciascuno abbia la sua cultura e che, venendo in Italia, possa mantenere le proprie tradizioni, altrimenti si rischia di mandare le persone allo sbando. Se un senigalliese va a Milano e trova un’altra realtà, quello che aveva imparato di buono nel suo ambiente lo perde, lo tralascia perché magari si vergogna. Non trovo giusto per chi viene da fuori Italia debba perdere le proprie tradizioni culturali e festive. Per esempio i Cristiani Ortodossi celebrano il Natale 15 giorni dopo la festività cattolica e sarebbe bello che ci fosse, nella Chiesa di Senigallia, un posto dove possano celebrare il rito secondo la loro lingua e tradizione, rievocando la loro Patria. Ce ne sono alcune qui in centro quasi sempre chiuse perché non ci sono più sacerdoti. Si pagine a cura di Sara Giuliodori La seconda domenica del mese alle 15 viene celebrata la Messa per i cattolici ucraini. A farlo è un sacerdote che viene appositamente da Roma, invitato da P. Giuliano. Partecipano circa 60 persone, nonostante in città e nei dintorni ce ne siano molte di più. Pur avendo scelto un giorno ed un orario in cui molte di queste persone, per la maggior parte badanti, sono libere, capita che alcune non abbiano la possibilità di venire o approfittino delle poche ore libere settimanali per fare una passeggiata o due chiacchiere con le amiche. La generosità di P. Giuliano è comunque premiata dall’affetto della comunità ucraina che lo ringrazia e lo benedice per averle permesso di poter continuare a praticare la religione cristiana. L e persone provenienti dalla ex Unione Sovietica sono da sizione le proprie capacità. C’è chi insegna a dipingere e dimolti anni presenti nel nostro Paese. A Senigallia vivono segnare, chi suona la chitarra e canta filastrocche russe e chi, più di 200 russi, per lavoro o perché si sono creati una fami- invece, insegna la lingua ai bambini più grandi. glia con cittadini del posto. Mercoledì 24 ottobre è stato inaugurato ufficialmente l’iniProprio da alcune amiche russe, che fino all’anno scorso si zio delle attività del Gruppo famiglie “Gioia di stare insieme”, incontravano con i loro bambini in Piazza del Duca, nel cen- che per festeggiare hanno organizzato una cena. P. Giuliano, tro di Senigallia, è nata l’idea di creare il Gruppo famiglie, che da subito aveva appoggiato il progetto, è intervenuto per dedicato ad italiani e stranieri che vogliono ritrovarsi insie- la benedizione delle famiglie e cenare insieme alla comunità, me, amano la cultura russa e credono nell’unità. una ventina di persone. Il simbolo del Gruppo famiglie è il Da allora è iniziato un lungo iter, durato quasi un anno, per Teremok, che nella cultura russa rappresenta una casetta di trovare un luogo disponibile ed alla fine don Paolo Gasperini legno fiabesca, simbolo di accoglienza. ha dato loro la possibilità di usare temporaneamente i locali “Attraverso l’unità si può convivere pacificamente. La comuparrocchiali del Duomo di Senigallia. nione è nella diversità - dice Natalia Chikova, una delle trenIl Gruppo ha così iniziato la sua attività il 17 ottobre di que- ta organizzatrici – Ognuno di noi prega a modo suo ed ha st’anno e tutti i mercoledì, dalle 17 alle 20, le famiglie dell’ex rispetto della religione dell’altro. Noi ringraziamo don Paolo Unione Sovietica possono ritrovarsi per parlare russo, inse- per averci dato la possibilità di riunirci e ci appelliamo alla gnarlo ai propri bambini e farli giocare insieme. Il Gruppo comunità cristiana di Senigallia, alle famiglie che crescono famiglie è nato per aiutare le persone provenienti dall’Est a i loro figli in modo cristiano e le invitiamo a venire e contrascorrere momenti conviviali, parlare nella propria lingua dividere con noi momenti di convivialità. Tante persone del e scambiare le idee ma è, di fatto, aperto a tutti. Possono in- Gruppo famiglie hanno battezzato i loro figli e sono parte fatti partecipare italiani e non, senza distinzione di religione, della società ma non hanno vissuto in passato un’esperienza anche se l’idea è nata da famiglie cristiane che vedono nel- di vita cristiana perché provenienti da Paesi della ex Unione l’unione e solidarietà un modo di vivere la vita in aderenza Sovietica. Sarebbe molto bello se anche altre famiglie italiaagli insegnamenti di Dio. ne venissero per testimoniare la loro fede e parlarci di come Durante gli incontri vengono organizzate attività ludiche e loro crescono i figli cristianamente, come affrontano le diffiricreative per i più piccoli con giochi e canzoni. Ognuno da coltà, stando insieme e creando una rete di relazione, di amispunti per trattare tematiche da sviluppare o mette a dispo- cizia e fiducia”. Comunità nigeriana La terza domenica del mese alle 16.00 la Comunità nigeriana presente nella Provincia di Ancona si riunisce per partecipare ad una Celebrazione Eucaristica in lingua inglese aperta a tutti, anche italiani. A celebrarla è Don Patrik, parroco nigeriano di Ponte Rio. La Prof.ssa Catherine Iheme, Presidente della consulta regionale dell’immigrazione, è una signora nigeriana che da 44 anni vive a Senigallia. In un’intervista ci ha detto: “Dal 2005 celebriamo la Messa a S. Martino perché P. Giuliano, quando glielo abbiamo chiesto, ha subito accolto la nostra proposta. Alcuni si stavano allontanando dalla Chiesa o stavano perdendo la fede perché non coltivata bene. Invece ora molti si sono riavvicinati a Dio perché possono partecipare ad una Celebrazione nella lingua che capiscono meglio. Facciamo canti in latino o nelle varie lingue della Nigeria, che sono più di 300, accompagnati da strumenti africani. Per tutti noi è una grande festa perché ci sentiamo veramente a casa. Molti in quella domenica vengono da Jesi, Moie, Falconara, Ancona, Ostra e Arcevia per partecipare e i fedeli vanno dalle 50 alle 80 persone in media. Non sappiamo come ringraziare P. Giuliano per la grande possibilità che ci ha dato”. A lina ha 24 anni. Venuta da Mosca 6 anni fa per motivi di studio, ha conosciuto Lorenzo, suo attuale marito, quando lavorava come cameriera in un ristorante di Senigallia. Hanno avuto una bambina che oggi ha 5 anni e lei è riuscita a diplomarsi in Dirigente di Comunità, nonostante avesse già la figlia piccola. Vorrebbe trovare un’occupazione part-time e sarebbe disposta a fare lavori molto umili, per contribuire all’economia familiare e continuare a curare la sua famiglia, ma non sembra essere facile. Tutti le chiedono il tempo pieno e lei non può accettare perché il marito lavora e non saprebbe dove lasciare la sua bambina. E’ una ragazza molto solare, simile ad altre giovani, con tante aspettative dalla vita, con gli occhi pieni di sogni.Al Gruppo famiglie “gioia di stare insieme” è lei ad insegnare russo ai bambini, con libri illustrati in cirillico e tanta buona volontà. O E gli ortodossi? xana, una giovane donna ucraina di 35 anni ospite nel Convento di S. Martino. Da meno di due mesi ha dato alla luce un bambino, il piccolo Giulio che è diventato la mascotte di “casa”. Arrivata in Italia nel 2000 Oxana, che nel suo Paese si è laureata in Psicologia e Pedagogia ed ha lasciato momentaneamente il figlio che oggi ha 12 anni ed il marito, ha iniziato a lavorare come assistente agli anziani ed ha svolto questo lavoro per quattro anni e mezzo, abitando nella loro stessa casa. Poi ha perso quel lavoro ed ha iniziato a fare pulizie e a lavorare come assistente per alcune ore, senza avere più una casa in cui abitare. A quel punto ha chiesto aiuto a P. Giuliano che l’ha ospitata nel Convento, in una delle stanze una volta adibite ai frati, dove vive da tre anni. “La vita è difficile per tutti - dice Oxana - ma per chi vive lontano dalla sua Patria e dalla famiglia lo è ancora di più. Ho conosciuto P. Giuliano nel 2000 quando venivo a Messa a S. Martino, anche se ancora capivo poco l’italiano e da subito ha accolto me e altri ucraini a braccia aperte. Ha dato la possibilità di riunirci, con altre donne ucraine, in una stanza del Convento, per trascorrere dei momenti insieme e parlare quando fuori era freddo, in inverno. Nel Natale 2001, che noi greco-cattolici festeggiamo il 7 gennaio, ha celebrato una Messa in italiano facendoci preparare le preghiere ed i canti in ucraino e per noi è stata una grande festa.” Oxana, che appena arrivata in Italia ha lavorato per due anni mezzo 12 ore al giorno senza giorno di riposo, è tornata a casa due volte in sette anni. In una di queste occasioni è rimasta incinta di Giulio, il piccolo neonato di due mesi. Quando la giovane lo ha scoperto aveva appena ricevuto la risposta affermativa dall’Italia alla richiesta di Permesso di soggiorno, su cui non sperava più e coraggiosamente ha deciso di tornare ed affrontare la gravidanza da sola, pur di non perdere il tanto agognato documento. Oxana oggi spera con il ricongiungimento familiare di poter riunire la sua famiglia, di dare un futuro migliore ai suoi due bambini, sperando che la loro vita sia meno faticosa e piena di sacrifici di quella che ha vissuto lei. potrebbero affidare alle comunità di immigrati per celebrare i loro riti. Non bisogna sradicare le Quante sono le persone che oggi trovano ospitalità qui? persone. Purtroppo oggi a causa della mobilità molti si spostano, perdono le tradizioni buone del Attualmente sono circa 20, tra cui 4 famiglie complete e dei singoli. Poi ci sono state anche due proprio Paese e imparano quelle sbagliate del Paese che li ospita. Ad esempio, capita che chi viene nascite e vedere dei fiocchi, uno rosa e l’altro azzurro, fuori dalle stanze, è di sicuro insolito ma dall’Africa perda l’essenzialità del suo Paese e faccia propri i valori consumistici occidentali. molto bello. Dona una certa vitalità ad una struttura vecchia ma viva come questa. Piuttosto che Lei è parroco di S. Martino dal 1967 ed è un grande difensore della Parrocchia nonostante ridurre il Convento ad un uso commerciale, trovo più giusto che venga usato per uno scopo benequalche tempo fa il Provinciale dell’Ordine dei Servi di Maria le avesse espresso la sua in- fico. Del resto venne costruito così grande, nel 1740, proprio per ospitare gratuitamente i pellegritenzione di voler chiudere il Convento. ni. Il piano terra era il piano giorno, il primo piano era dedicato agli ospiti soprattutto per la fiera Il fatto è che il numero di frati e sacerdoti diocesani tendono sempre più a diminuire di numero e di S. Agostino, il secondo piano era adibito ai frati così come il terzo che oggi non c’è più perché è ad aumentare di età. Bisogna allora ridimensionare le attività e i Conventi per cui il mio superiore andato distrutto nel terremoto del 1930. aveva pensato di chiudere questo Convento che di fatto oggi non c’è più. Quando rimasi solo io Che rapporti hanno tra loro gli ospiti che vivono qui e di quali nazionalità sono? come frate proposi di legare il nostro Convento ad un altro senza chiuderlo. Dopo tre anni la mia Hanno religioni e culture diverse. Tra loro c’è un rapporto di amicizia anche se non un rapporto di proposta è stata accettata ed oggi questo Convento dipende dalla comunità dei Servi di Maria di famiglia completa, perché tutti lavorano ed hanno orari diversi, di uscita, di ingresso e di pasti. A Ancona ed io sono diventato un frate della comunità di Ancona dislocato a Senigallia per attività volte si ritrovano insieme a mangiare nella cucina in comune, altre volte mangiano nelle loro stanapostolica. Il Convento dipende dai frati mentre la Chiesa dalla diocesi e finché potrò farlo la ge- ze perché molto stanchi. In maggioranza le persone passate di qui sono state ucraine. Poi c’è stata stirò io, poi ci penserà il Vescovo. Per il momento riesco a gestire tutto da solo soprattutto perché una famiglia brasiliana, una del Bangladesh, persone dal Marocco, Romania, Moldavia e Polonia. ho l’aiuto fondamentale di alcuni parrocchiani, sia per il mantenimento della struttura muraria, Qui c’è un regolamento per gli ospiti? sia nell’attività della Parrocchia. Ad esempio la sera, finito di celebrare la Messa, alcuni fedeli si Certamente. Dietro alla porta d’ingresso del Convento c’è il regolamento che ho scritto per loro occupano di spegnere le candele, riordinare e chiudere la Chiesa. Così pure quando si verificano e che va rispettato. Poi ogni tanto, quando vedo che qualcuno non lo segue, li richiamo con dei dei problemi all’impianto elettrico o idraulico, ho degli ucraini che sanno fare tutto e mi riparano “pizzini”, dei foglietti che attacco nei corridoi per invitare a comportarsi correttamente. Avere un il danno gratuitamente senza che io chiami una ditta esterna. In questo modo c’è, oltre ad una im- numero fisso di ospiti ed un rapporto di conoscenza e fiducia mi permette di avere un controllo portante limitazione delle spese, anche una collaborazione tra parrocchiani italiani e non. maggiore della situazione. Ed in questo modo loro hanno la possibilità di avere un’abitazione fissa Quando non c’erano più frati, lei con molto coraggio decise di aprire le porte del Convento per il permesso di soggiorno. alle persone bisognose e di ospitarle gratuitamente. Quando le venne questa idea? Per quanto tempo possono rimanere gli ospiti? Intorno al 2000, 2001. Si è trattato di un percorso naturale. Prima che arrivasse il Decreto di chiu- Non hanno un tempo massimo di rimanenza. Restano finché vogliono. Alcuni sono qui dall’inizio, sura da parte del mio Ordine, ero rimasto da solo per un po’ di tempo e allora decisi, di testa mia, altri hanno trovato un’abitazione esterna, in affitto o di proprietà. Altri ancora si sono spostati per di utilizzare questi spazi per ospitare, prima nei locali della Parrocchia, poi in Convento, queste motivi di lavoro. persone bisognose. Certo fa effetto pensare che in un Convento ci siano uomini e donne, perché Pensando male... non è che qualcuno, sapendo che qui non ha spese di affitto, si approfitta una volta qui c’era la clausura. dell’ospitalità? Comunità ucraina il mdondo a San Martino Anche le comunità cristiane ortodosse sperano in futuro di poter essere accolte per celebrare i loro riti. Leggere il Vangelo in italiano per gli stranieri è molto difficile. Le persone provenienti dall’est poi, oltre ad essere sradicate dalle proprie tradizioni culturali, non hanno potuto vivere una vera e propria realtà religiosa a causa dei lunghi anni di comunismo, che lo vietavano. Per alcuni di loro è come ricominciare da zero, per altri vuol dire continuare a coltivare una tradizione religiosa, una formazione spirituale. Le persone soffrono perché non possono confessarsi e fare la comunione nella loro lingua. Molti di loro vengono per lavorare e offrire una vita migliore ai familiari rimasti a casa. Imparano l’italiano ma fanno fatica ad aprirsi spiritualmente in una lingua diversa. Sarebbe importante per loro avere qualcuno che li segua, che li faccia crescere nella fede per superare i momenti difficili come la malattia o la morte di un caro. Ognuno può avere dei problemi e per gli stranieri è sempre più difficile affrontarli perché lontani da casa. Ecco che diventa importante avere un luogo di culto, un punto di riferimento, perché è molto facile perdere la fede di fronte alle difficoltà se non la si coltiva nel tempo. Senz’altro per loro è economico stare qui perché pagano solo un contributo di 15-20 euro mensili per il consumo elettrico della luce, la lavatrice ed i televisori. Bisogna pensare che le loro famiglie in Patria sono in disagio. Loro dividono il loro stipendio per i loro consumi e per inviare qualcosa alle famiglie a casa. Se dovessero pagare l’affitto e mangiare non riuscirebbero a mandare niente a casa. Facendo questa attività è come se il mio Ordine inviasse in beneficenza 5-6000 euro al mese, che sono i soldi risparmiati dagli ospiti per gli affitti ed inviati ai loro Paesi di origine. E’ vero che in Convento c’è una terrazza coltivabile? Sì, è vero. E’ grande 16 x 5 metri e viene coltivata dagli ospiti che poi usano i prodotti. Un ucraino ha realizzato l’impianto di irrigazione per annaffiare le piante. Ci sono 14 ulivi che quest anno ci hanno dato 5 Kg di oliva, ci sono i pomodori per tutta l’estate, il basilico, i peperoncini e piante ornamentali. Poi abbiamo tre gatti per tenere lontani i piccioni che sporcherebbero ovunque. Già da diversi anni, inoltre, effettuiamo la raccolta differenziata e i rifiuti della cucina vengono utilizzati per concimare il terreno. S. Martino ha aperto le porte della Chiesa alle comunità di stranieri che desiderano venire qui a celebrare la messa nella loro lingua. Quali sono le attività religiose e ricreative svolte in tal senso? Con il permesso del nostro Vescovo, la seconda domenica del mese viene un sacerdote ucraino da Roma, pagato da me, per celebrare la liturgia nella sua lingua per la comunità ucraina che vive a Senigallia. La terza domenica del mese invece Don Patrik, parroco della nostra diocesi, celebra l’Eucarestia in inglese per la comunità nigeriana. C’è anche un corso di inglese settimanale per bambini e adulti tenuto da Natalia, una signora russa molto attiva in Parrocchia. Inoltre siamo anche impegnati nelle Missioni delle nostre Monache Serve di Maria Contemplative che operano da anni a Lichinga e Serve di Maria del Cenacolo a Xai-Xai, rispettivamente nel nord e nel sud del Mozambico. Quest anno i bambini della Prima Comunione e i ragazzi della Cresima hanno fatto delle donazioni alle due Missioni, che si occupano di circa sessanta orfani, tra cui alcuni malati di Aids. Ultimamente abbiamo donato 700 euro, il ricavato dalle offerte raccolte al funerale della nonna di un bambino della nostra Parrocchia. Ecco, una parrocchia che non ha paura di aprirsi ritrova vitalità. La Chiesa si è rinnovata nel Concilio: è necessario che anche i cristiani si rinnovino. 10 15 novembre 2007 Territorio arcevia Al teatro ‘Misa’ una tavola rotonda per i 600 anni dell’assedio scampato da Arcevia A Roccacontrada la storia è da scoprire “Braccio subito giunto gli furono aperte le porte e con una voce da tutto il popolo fu chiamato Signore. Roccacontrada fu il primo fondamento della sua futura grandezza ed il primo ridotto del grande imperio ch’egli s’acquistò poi”. Gianantonio Campano (De Vita et Gestis Braciii Perusini) Lungo questa valle, detta dei mulini, nel giugno 1407, Braccio Fortebraccio dei Conti di Montone, chiamato in soccorso di Roccacontrada, ora Arcevia, ruppe il lungo assedio posto con 2000 cavalieri ed altrettanti fanti da Ludovico Migliorati, già Signore di Fermo, Rettore della Marca e da Agnolo dal Foco della Pergola. Narra infatti Giovanni Simonetta nei suoi Rerum Gestarum Francisci Sfortiae Ducis Commentarii : “Roccacontrada non era per forza povera ma per assedio o carestia d’acqua”. La Città di Arcevia a Braccio Conte di Montone, 1407 – 2007 Questo il testo inciso su una elegante epigrafe posta su una imponente stele di calcare bianco. “Braccio Signore di Roccacontrada” è stato il titolo della conferenza al Teatro Misa organizzata dall’Amministrazione comunale e dall’Associazione Pro-Loco di Arcevia, in collaborazione e partecipazione con il Comune e la Pro-Loco di Montone e l’Università di Perugia, vivacizzata da un numeroso gruppo di figuranti in splendidi e fastosi costumi medioevali che ha sfilato anche lungo il corso principale del Centro Storico. Alla solenne ricorrenza del seicentesimo anniversario dell’assedio spezzato da Braccio, hanno partecipato anche gli alunni delle scuole medie e gli studenti dell’Ipsia ai quali il Sindaco Silvio Purgatori ed il Presidente dell’Associazione ProLoco hanno rivolto l’invito a conoscere gli avvenimenti, degni di essere tramandati, per rendere vivo il passato che, concluso nel suo divenire, resta presente in eterno, fino a quando ci sia qualcuno a ricordarlo. La stora dell’assedio mancato I l Cardinale Cosimo Migliorati da Sulmona, il 17 ottobre 1404, viene eletto Papa con il nome di Innocenzo VII. Il nuovo Pontefice nel 1405 nomina suo nipote Ludovico che si era reso famoso per l’uccisione di undici delegati inviati dal popolo romano a trattare con Innocenzo VII, Vicario di Fermo, di Ascoli e Rettore della Marca. Alla sua morte, però, Gregorio XII eletto nel Conclave del novembre 1406, scomunica Ludovico Migliorati e lo solleva da Alfiero Verdini ogni incarico nella Marca. a serra de’ conti la consegna delle civiche benemerenze Il Migliorati con l’aiuto di Ladislao, Re di Napoli, ostile a Gregorio XII si ribella e riconquista molte città. Nell’aprile 1407, insieme alla Compagnia di Agnolo Dal Foco Della Pergola, pone l’assedio a Roccacontrada. Gli abitanti avendo già due mesi sopportato l’assedio, oppressi gravemente dalla fame e mancando di tutte le cose necessarie al vitto, volevano nondimeno sopportare tutti i pericoli della guerra che rendersi. Onde fatto consiglio, ordinarono di mandare ambasciatori a Braccio, i quali dimostrandogli in quanto pericolo essi fossero, gli domandarono aiuto con qualunque condizione fosse proposta da lui e lo pregassero che, con le sue genti, quanto prima potesse gli liberasse dall’assedio, promettendogli che ciò fatto si sarebbero dati in poter suo.” Braccio Fortebraccio dei Conti di Montone, cresciuto alla scuola del famoso condottiero Alberico Da Barbiano, in quel tempo stava organizzando una sua compagnia anche per vendicarsi dei Perugini che avevano esiliato la sua famiglia e confiscato tutti i beni. Braccio avendo promesso di dar loro aiuto, disse agli Ambasciatori che stessero di buona voglia, in ciò che egli infra due o tre giorni, sarebbe andato a quella volta e che gli avrebbe del tutto liberati dall’assedio o almeno vi avrebbe messo genti dentro, vettovagliando la Terra. Il di da poi, inviò il campo verso la Marca ed essendosi avvicinato a sei miglia dalla Rocca, mandò innanzi uno che lungi dal campo dei nemici, per non conosciute strade passando, entrasse dentro la Terra e desse nuova agli assediati ch’egli (Braccio) era già con l’esercito venuto”. Non appena Ludovico Migliorati viene informato dell’arrivo della Compagnia di Braccio, fortemente preoccupato di non aver forze sufficienti per affrontare il temibile avversario in aperta battaglia campale, chiamati tutti i capitani nel suo accampamento, avendo fatto suo luogotenente Agnolo Dal Foco Della Pergola sopra tutte le terre e presidi dei soldati sui, se n’andò quasi fuggendo nell’ultima parte della Marca. A.V. Un murale di natale patrizi racconta colori e paesaggi Cittadini esemplari Arte a Stacciola I l 16 novembre la comunità civile e la comunità cristiana di Serra de’ Conti celebrano congiuntamente la solennità del patrono del paese, Beato Gheardo. Nella occasione il Comune consegnerà alcune benemerenze civiche a personalità che si sono particolarmente distinte o in gesti di generosità o in attività dalle quali l’intera comunità cittadina ha tratto beneficio. L’Amministrazione Comunale ha deciso di conferire quest’anno i riconoscimenti al Prefetto di Ancona dott. Giovanni D’Onofrio, a Francesco Briguglio dell’Archivio Nazionale “Corrado Cagli” di Roma, ed ai due cittadini serrani Juri Bittoni e Renato Ramazzoti. L’attribuzione della civica benemerenza al Prefetto di Ancona va posta in relazione alla attenzione e alla disponibilità sempre mostrate nei confronti delle esigenze della comunità locale dal dottor D’Onofrio, che sin dal suo arrivo nel capoluogo dorico segue con pari assiduità e con competenza le problematiche di tutti i comuni della provincia. A Francesco Briguglio il riconoscimento è stato invece conferito per il consistente contributo professionale ed organizzativo assicurato alle prestigiose rassegne d’arte contemporanea che si svolgono a Serra de’ Conti a cadenza biennale. Juri Bittoni e Renato Ramazzotti ricevono, infine, la civica benemerenza per un gesto di coraggio che è valso a trarre in salvo da un grave pericolo un bambino, nell’estate 2006. Queste, nel dettaglio, le motivazioni dei singoli riconoscimenti: Dott. Giovanni D’Onofrio, Prefetto di Ancona: “per aver dimostrato in ogni occasione ed ad ogni richiesta di questa Amministrazione sensibilità, disponibilità, collaborazione e supporto contribuendo a risolvere importanti problematiche della Comunità locale”, Francesco Briguglio: “per aver I l pittore Agrà (Natale Patrizi) ha affrescato, con la tecnica di Giotto, un muro della Stacciola, titolato : “Racconto rurale” di metri 11,55 x 2. Estasiato dalle nostre terre, scrive così di Stacciola e accompagna la presentazione del suo lavoro con una riflessione dal titolo ‘L’Infinito verde di Stacciola’. prestato una preziosa, fattiva e generosa collaborazione in occasione delle grandi rassegne biennali che il Comune di Serra dè Conti ha dedicato ai Maestri del novecento”; Juri Bittoni e Renato Ramazzotti: “per essere intervenuti con prontezza e coraggio in aiuto di un bambino che caduto in piscina rischiava di annegare, traendolo in salvo”. Oltre ai quattro insigniti degli attestati di civica benemerenza, saranno premiati con medaglia d’oro, con riguardo al lodevole e prezioso servizio prestato nella amministrazione cittadina, i dipendenti -di recente collocati a riposo- dott. Giuliano Grasselli, segretario comunale, e Luigi Pasquini. La cerimonia di consegna, che sarà presieduta dal Sindaco Bruno Massi alla presenza del Consiglio Comunale, formalmente convocato per l’occasione, avrà luogo presso la residenza civica alle ore 10,00. Alla sua conclusione si formerà un corteo, con il Gonfalone e le Autorità Municipali, che si porterà nella chiesa parrocchiale dove il vescovo di Senigallia mons. Giuseppe Orlandoni ed il parroco don Severino Sebastianelli accoglieranno la delegazione del Comune, che assisterà poi alla solenne liturgia in onore del Beato Gherardo. Se la mano di Dio ti coprisse gli occhi, per farti vedere solo un dettaglio… in quel dettaglio c’è Stacciola dentro un cratere di tufo con tutti i suoi campi d’erba e frumento, e degli infiniti verdi sfumati, che gli stanno attorno. Da quassù puoi sentire le voci del “vicinato”, scoprire le cose da vicino, senza affannarti a guardar lontano come se zumassi ogni particolare… ogni cosa generale la portassi in primo piano : tutto vedi dall’alto, come un’aquila che si slancia in volo, o come avessi una lente e ingrandisse le cose. “E’ un mondo proprio” : qui comincia e là finisce; basterebbe sollevarla di qualche metro e scopriresti il Catria e il San Vicino, l’Adriatico e gli affluenti del Cesano… ma sarebbe tutt’altra cosa ! Avresti contro tutti i venti impetuosi dei conti Fanelli, l’inferno che c’è sopra…! Al posto dei giuggioli, del sole, degli anziani sulle panche e sui davanzali e dell’assiduo giocherellare dei bambini, attratti dal fuori, da ciò che non è computer; si corre per le strade, come mezzo secolo fa a Mondolfo, grazie ai suoi spazi legati alle necessità più vere. Ciascuna casa è legata alla storia, del piccolo borgo rurale, di chi ha conosciuto la durezza della vita! Ogni mattone porta con sé le voci, il “racconto” di chi vi ha vissuto… come un CVD. I soffitti sono bassi, gli scalini alti… ma vale più una casa quassù, che una villa al mare! Alle mille cresce (sagra della crescia: 1 settimana di agosto) che offre il borgo d’estate, ciascuna famiglia (delle 24 che ci sono) cuoce per sé, grigliate di pesce, melanzane, pomodori, braciole; riempendo di odori le vie, richiamando verso quel bene l’appetito soprattutto dei forestieri, e non solo dei 71 stacciolani, contati e ricontati, casa per casa, da Cionchi dell’Università di Urbino, anche lui di qui, come Michelino (architetto militare, autore di vertiginose mura, tra cui quelle di Cartoceto, nel ‘400). G.C. Cioccolato per l’Oikos Domenica 11 novembre ’07 in occasione del Chocolate Day ad Osimo l’Associazione Oikos Centro di Solidarietà ONLUS ha venduto, in cambio di un’offerta libera, dolcetti di cioccolato realizzati da numerosi volontari. Sono state ricavate offerte pari a 511,79 euro, che verranno interamente devolute alla comunità educativa di Osimo, a favore dei bambini che non possono contare su una famiglia, e mamme ospiti. L’Associazione ringrazia in particolar modo Annarita, Teresa, Armando, Marcello, Gianna, Bruna, Luciana e Peppe per essersi impegnati domenica con orario continuato. Ogni bambino ospite della comunità dell’Oikos viene tutelato con un progetto di valutazione, sostegno e accompagnamento, chiamato Progetto Educativo Individualizzato. Se il bambino è ospite insieme alla propria mamma, il progetto viene sviluppato a favore del genitore e nell’interesse del piccolo, facendo sì che lo stesso tragga benefici e non disagi dal lavoro svolto in comunità dalla sua mamma. Contestualmente, un’equipe composta da psicologi, educatori e assistenti sociali si attiva per svolgere il compito educativo e migliorare le condizioni del bambino, per reinserirlo presto nella sua famiglia. Elena Pesaresi Imprese sempre più verdi Sono quasi 300 le imprese marchigiane che hanno ottenuto la certificazione ambientale Iso 14001 ed Emas, più del doppio rispetto ad un anno fa, segnale inequivocabile di una crescente sensibilità ambientale del sistema produttivo regionale. Precisamente sono 271 le aziende certificate Iso 14001 e 17 quelle con la certificazione Emas. Questi dati sono stati diffusi in occasione del convegno conclusivo del progetto Quambart, promosso da Regione Marche e Cna regionale per promuovere la certificazione ambientale delle piccole imprese. “Quambart” ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente Marco Amagliani “rientra in un più ampio accordo di collaborazione stipulato dalla Regione con le associazione artigiane nel 2004 a cui ha fatto seguito la firma di un protocollo con la Cna che ha portato alla realizzazione del progetto che si conclude oggi. Ai dieci “Sportelli Ambiente”, attivati dalla Cna nelle Marche, si sono rivolte 852 imprese, soprattutto dell’edilizia 221. 15 novembre 2007 Territorio barbara Quando la musica educa l’ascolto e fa più bella la vita La musica alza i toni L ’infinito itinerario musicale “Dalla parte dell’ascoltatore” ha ripreso a fare tappe e proseliti, per la cura (senza fine) del professor Luigi Livi. Tutto molto semplice, purché ogni volta si lasci libera corda al silenzio e si attivi (ri-attivi) quel senso e quell’organo (spesso in disuso o quantomeno poco esercitati) che si chiamano udito e orecchio. Il nostro instancabile docente-divulgatore-scrittore (luminare del Conservatorio “Rossini” di Pesaro) è vero prestigiatore dell’attenzione, ma non fa sfoggio delle proprie armi, limitandosi a sussurrare: “Si ascolta musica e sapete in che modo: lasciandola parlare.” Livi è però troppo modesto per sentenziare ed allora chiede aiuto, citan- do (“La musica esprime Vedi: “La banda, questa sconosciuta: ciò che non può essere il giradischi di piazza con la puntina detto e su cui è impossibi- compromessa” e “Tono, tonica, tonale tacere”: Victor Hugo). lita’: con applicazioni, implicazioni e I musicofili miseni da complicazioni”. tempo hanno imparato L’incontro inaugurale non si è certo ad apprezzare e (soprat- voluto complicare la vita, anche se tutto) gustare le iniziative ognuno si è volentieri applicato ed è di quello che è diventato stato pienamente implicato nonché l’amico Luigi, condividen- premiato (i più attenti e reattivi sono done lo spirito della mis- stati introdotti al Circolo Culturale sione, che sfocia nel civile “Un punto macrobiotico”, con esito e nel sociale (meglio dire: “alla romana”). è vera operazione etico- Non essendo programmaticamente culturale). una lezione (“nessuno vuole insegnaCosì, si è partiti dai piani re nulla a nessuno, è la musica stessa bassi (ma solo in quanto a comunicare i suoi messaggi”) e non ad età) della Scuola Pri- pretendendosi “nessuna conoscenza maria “Fiorini” di Barbara (Progetto tecnica né teorica”, ecco lo scatto del “Viaggiando con le note”) per arrivare meccanismo del gioco. al vertice accademico del Montefel- Livi si è limitato a tradursi in (amatro, ospiti della Cappella Musicale di bilissimo) catalizzatore, facendo Urbino (suggestiva Sala “Vecchiotti”) apprendere moltissimo a tutti, con in stretta consonanza con il Circolo le “musiche scelte in modo rigorosadella Musica. mente onnivoro”, pretendendo solo lo Il primo incontro si è mosso sul pen- sfruttamento della personale “buona tagramma di un piacevolmente pro- scorta di aggettivi, sensazioni, imvocatorio trinomio “Indagare, rico- pressioni” nel dibattito e nel duello noscere, memorizzare: in cammino aperto tra gli interlocutori fieramente verso la comprensione musicale”. coinvolti. L’itinerario autunno-inverno-prima- Risultato auspicabile: comprensione, vera proseguirà fino a maggio. penetrazione, apprezzamento e fruiI Pomeriggi musicali al Circolo an- zione della produzione artistica, il cui dranno ad affrontare-sviluppare-svi- senso intimo va tradotto-esportatoscerare temi altrettanto avvincenti riconvertito in quotidiana azione vitae sempre accompagnati dalla sottile le, creando coro - concerto - sinfonia ironia leggermente divertente e diver- in cui ognuno dà e riceve il meglio. tita. Umberto Martinelli Difensore civico ad Ostra Vetere In seguito al decesso dell’ex Difensore civico Giannino Belbusti, con un atto dell’ottobre scorso la Giunta Comunale ha inteso avviare la procedura per il rinnovo dell’ufficio approvando lo schema di avviso pubblico. Gli eventuali interessati alla carica di Difensore civico del Comune di Ostra Vetere potranno presentare domanda, in carta libera, indirizzata alla segreteria dell’ente, che dovrà pervenire entro le ore 13 del giorno 21 novembre prossimo. La domanda dovrà essere accompagnata da una dichiarazione attestante l’inesistenza delle cause di ineleggibilità ed incompatibilità previste dall’apposito regolamento per l’esercizio delle funzioni del difensore civico comunale, oltre al curriculum personale da cui risulti il possesso dei requisiti richiesti. La dichiarazione ed il curriculum devono essere sottoscritti dal candidato ed hanno valore e forma di autocertificazione esente da bollo. Per qualsiasi informazione è possibile contattare la segreteria del Comune di Ostra Vetere 071-965053. Chiaravalle, scuola montessoriana Dopo che il consiglio comunale di Chiaravalle, con delibera del 29 ottobre 2007, aveva approvato, per quanto di propria competenza, la proposta dell’istituzione, nel territorio chiaravallese, di un secondo istituto comprensivo ad indirizzo montessoriano, il complesso iter necessario per dare concreta attuazione all’iniziativa, a partire dall’anno scolastico 2008/09, ha fatto un altro significativo passo in avanti. Su proposta dell’assessore provinciale alla pubblica istruzione Maurizio Quercetti, la giunta provinciale, ha preso atto dell’unanime volontà di tutti i soggetti coinvolti, e ha deciso di trasmettere la pratica alla Regione Marche affinché la stessa valuti la possibilità di includerla nel piano regionale della rete scolastica che sarà oggetto di un apposito atto del consiglio regionale. “La ristrettezza dei tempi dovuti al ritardo con il quale l’istanza è pervenuta - dice l’assessore Quercetti - ha impedito alla Provincia di svolgere tutto l’iter previsto per formalizzare l’assenso all’iniziativa. Sono convinto comunque che questa sia finalmente l’occasione, anche alla luce della condivisione espressa sulla proposta dal ministero della Pubblica istruzione e dall’Ufficio scolastico regionale, per chiudere definitivamente un’annosa questione e, da parte mia, garantirò il massimo impegno affinché la Regione Marche valuti positivamente l’istanza del Comune includendola nel piano regionale della rete scolastica”. Assistenza all’Alzheimer a Ripe il commosso ricordo a mondolfo di un episodio della prima guerra mondiale La storia rivive tra noi C 11 il riconoscimento ai comuni agricoli Bandiera verde I l premio ‘Bandiera Verde’ Giardini. Nell’occasione è stato presentato a livel- sono stati resi pubblici i vinlo nazionale dal presidente citori del premio Bandiera della Cia Giuseppe Politi e Verde Agricoltura 2007, che dal responsabile di Bandie- riceveranno la bandiera il 21 ra Verde Agricoltura, Marco novembre in occasione delGiardini (nella foto), in una la cerimonia nazionale che Conferenza stampa tenutasi avrà luogo a Corinaldo presa Roma, presso il Ministero so il teatro ‘C. Goldoni’ alle delle Politiche agricole, il 6 ore 10.30 . novembre 2007. I premiati marchigiani 2007 L’agricoltura italiana avrà il sono: il comune di Cossisuo riconoscimento per la gnano (Ap), l’agriturismo il qualità delle produzioni, per “Cadabò” di Montecarotto e la tutela dell’ambiente e la l’azienda vitivinicola Vicari valorizzazione del territorio di Morro D’Alba. Per ultee del paesaggio. Un “mar- riori informazioni inviatiachio” identificativo per chi, mo a visitare il sito www. azienda agricola e comune, bandieraverde.it ha avuto un comportamento virtuoso, guardando alla salvaguardia dell’habitat naturale ed alla garanzia di un prodotto genuino e sano, sotto tutti gli aspetti, al quale il consumatore si può rivolgere con tranquillità. Sono questi gli elementi sui quali è nata (nella provincia di Ancona, nel 2003) “Bandiera verde”, un premio attraverso il quale si costruisce una prima “mappa qualità” dell’agricoltura e del territorio del nostro Paese. L’iniziativa è stata illustrata dal presidente della Cia Giuseppe Politi e dal responsabile nazionale Premio Bandiera Verde Agricoltura, Marco E’ stato riattivato nel comune di Ripe il “Progetto Alzheimer” volto a fornire assistenza ai nuclei familiari dei quali facciano parte soggetti colpiti da questa malattia, oggi assai più frequente che nel passato a causa del progressivo elevarsi dell’età media. Già gestito nel 2006/2007, l’intervento, attivato dall’Area Sociale del Comune. coordinata dalla dottoressa Sabrina Secchiaroli- e che si avvale del prezioso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, prevede la fornitura di assistenza domiciliare alle famiglie dei malati di Alzheimer. Cinque, complessivamente, i nuclei familiari che, per il 2007/2008, saranno assistiti nel comune dell’hinterland. In ciascuno di essi gli operatori della società cooperativa “Progetto Lavoro”, incaricata del servizio dal comune di Ripe, presteranno settimanalmente due ore di assistenza. I casi da seguire sono stati segnalati dai medici di base o dalle competenti strutture socio-sanitarie. Contestualmente al “Progetto Alzheimer”, l’Area Sociale del Comune ha attivato anche una serie di altri interventi per sovvenire specifiche situazioni di bisogno, a partire dalla gestione delle domande finalizzate ad ottenere i benefici della legge regionale 30 (contributi a famiglie che si trovino in situazioni di difficoltà o disagio sociale ed economico, con particolare riguardo a famiglie numerose, monoreddito, o che vivano in alloggi in locazione o abbiano anziani, malati o invalidi da assistere). R.M. le scuole d’infanzia paritarie da noi sono sei Le scuole costano I on profondo orgoglio e grande Ancona, dopo aver lasciato gli or- ché non fosse trascinato dalla tempecosti di gestione delle commozione sabato 17 novem- meggi di Venezia dove rischiavano di sta”. Per l’eroicità del gesto il Ministro scuole dell’infanzia aubre ricordiamo il 90° anniversario dei cadere in mano nemica”. Ed è a que- della Marina concedeva la medaglia mentano mentre i contribufatti eroici del Fàa di Bruno”. sto momento che avviene la trage- di bronzo a queste impavide donne e, ti dello Stato, delle Regioni Con queste parole esordisce la presi- dia. “Proprio al largo di Marotta una negli anni ’60, un monumento com- e degli Enti Locali restano dentessa della Sezione di Mondolfo violentissima tempesta – prosegue memorativo veniva dapprima inaugu- invariati da anni, sebbene il dell’Associazione Nazionale Famiglie con emozione Tombari - colse il con- rato in Piazza Kennedy, per essere poi ministro Fioroni abbia reCaduti e Dispersi in Guerra, Rosi- voglio. Costretto al taglio dei cavi di trasferito negli attigui giardini. cuperato il taglio lasciato in na Tombari, nel rivivere l’epico fatto traino, l’Ammiraglio Cappellini tragi- “Come Associazione vogliamo qui eredità dal precedente goche vide protagoniste undici giovani camente affondava innanzi alle coste evidenziare due aspetti; innanzitut- verno”: lo scrive Luigi Morragazze del Comune nei tragici fran- di Montemarciano, mentre il Fàa di to l’apporto che pure i civili, i fami- gano, segretario nazionale genti della Prima Guerra Mondiale. Bruno si arenò a 200 metri dalla riva gliari rimasti a casa, con i loro rischi della Fism (Federazione ita“Si era nel pieno dei cruenti eventi di Marotta”. e le loro sofferenze, diedero per il liana scuole materne) in una della disfatta di Caporetto quando il A questo punto, con le lacrime agli compimento dell’unità nazionale. Va nota diffusa alla stampa, in fronte italiano – racconta con certa occhi, la presidentessa aggiunge: poi particolarmente messo in risalto cui si riferisce dei lavori del emozione la presidentessa - era stato “Qui, i 120 uomini di equipaggio, stre- il fatto che furono delle donne, del- consiglio nazionale svolto a investito da una massiccia offensiva mati dalla tempesta, chiesero aiuto le giovani ragazze, a trarre in salvo i Roma nei giorni scorsi. austro-prussiana che aveva compor- e viveri agli abitanti del posto donne, marinai del Fàa di Bruno. La Grande Ai lavori hanno preso partato, in soli 15 giorni, l’arretramen- bambini, e vecchi (essendo gli uomi- Guerra, infatti, segnò un importante te anche il presidente Fism to del fronte di ben 140 chilometri, ni al fronte). Undici giovani ragazze, momento nell’emancipazione della provincia di Ancona, don riuscendo a stento a contenere sulle rischiando esse stesse di affondare donna, come i fatti di Marotta dimo- Gesualdo Purziani e la coorrive del Piave un esercito nemico di- per la violenza dei flutti, riempirono strano, riconoscimento della dignità dinatrice provinciale Danielagante. Ora, nelle operazioni di riti- le loro barche da pescatori del cibo e femminile che sarà definitivamente la Fenocchi. rata, erano state coinvolte pure le due vino che poterono trovare, e incuran- sancito nella successiva Costituzione “Se i contributi resteranno unità simili i pontoni armati “Fàa di ti della tempesta giunsero a bordo del della Repubblica, allorché le donne ancora invariati, il costo Bruno” e “Alfredo Cappellini” i quali, Fàa di Bruno; da qui trassero pure un nella Resistenza diedero il loro im- dell’aumento – continua a rimorchio e scortati da cacciatorpe- cavo sino alla spiaggia col quale or- portante decisivo contributo”. Morgano nella nota – sarà diniere, stavano trasferendosi verso meggiarono il pontone armato, affinAlessandro Berluti ovviamente ed unicamente a carico delle famiglie. Nel prossimo anno l’aumento medio della retta mensile non potrà essere, infatti, inferiore a 15 euro”. La nota sottolinea che “il servizio reso dalle scuole Fism sgrava lo Stato, nel suo complesso, di enormi oneri di spesa. E’ tempo di riconoscere in modo concreto questa realtà!”. Nella nota si sottolinea poi che il consiglio nazionale ha dedicato parte rilevante dei suoi lavori alla discussione relativa al rinnovo del contratto nazionale di lavoro, che è stato approvato all’unanimità. “In tale sede – si dice nel testo - si è riconosciuta anche l’alta professionalità degli insegnanti delle scuole dell’infanzia Fism”. Nella diocesi di Senigallia le scuole associate alla Fism sono a Senigallia, Chiaravalle, Monte San Vito, Montale, e Monteporzio. 12 15 novembre 2007 Cultura pensieri Investire su rapporti duraturi spaventa e non conviene: parola di giovani e quarantenni Sentimenti a tempo U n recente servizio televisivo sui bisogni primari dell’uomo d’oggi ha evidenziato che, oltre a un lavoro stabile e redditizio, quello che più si cerca è la possibilità di non avere troppe responsabilità, soprattutto a livello affettivo, di potersi divertire e soddisfare i bisogni materiali che di volta in volta stuzzicano la voglia di piacere e di possesso, e, naturalmente, la cura della fisicità. Il sentimento è ritenuto importante, ma deve essere “snello”, non troppo impegnativo o problematico. Quanto ai figli, chi è sposato, e ancor più chi convive, ritiene che questi, se proprio debbono venire, è meglio che arrivino dopo un periodo di tranquillità e svago. Naturalmente non tutti la pensano così, ma tale tendenza è più spiccata nei giovani, e, soprattutto, nelle persone che sfiorano i quarant’anni. Ed è questo l’aspetto più preoccupante, perché investe quella parte di società che guarda al domani e che il domani rappresenta. Un’umanità troppo proiettata verso la soddisfazione dei bisogni materiali, o dedita a evitare il senso di responsabilità, è un’umanità estremamente egoista, fondata sull’individualismo, sulla difesa e sul favoreggiamento del “particolare”. Ne scaturisce una società chiusa, non comunicante, dove hanno ragione l’indifferenza e l’ipo- fotografia Anniversario per Mario Giacom L’artista vicino A nche quest’anno, per il 25 novembre, il Museo comunale d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia ha programmato e sta predisponendo l’organizzazione di un incontro e di iniziative varie, come proiezioni ed esposizioni per ricordare adeguatamente Mario Giacomelli nell’anniversario della scomparsa. Nell’incontro è prevista la presenza di familiari di Giacomelli, di artisti, studiosi e fotografi, che hanno conosciuto o collaborato con il grande fotografo. Tra questi Paolo Mengucci, Sofio Valenti, Enzo Carli, Stefano Schiavoni, Riccardo Gambelli, Giorgio Pegoli, Alberto Angelini, Alfonso Napolitano, Simona Guerra. Per l’occasione sarà allestita una mostra che presenterà alcune fotografie recentemente ritrovate dal pittore Mauro Marinelli, figlio di Enzo Marinelli, che Mario Giacomelli crisia, il sospetto, e nella quale non trovano posto il senso della comunità, il valore dell’altro, il desiderio di condivisione, di conoscenza, di solidarietà e la forza del sentimento che è il valore portante dell’uomo. Che sentimento può essere quello confinato in un rapporto estraneo alla voglia di dedicare attenzione e tempo all’altro, all’assunzione di sacrifici, di rinunce, al sentire il bisogno di scoprire insieme con chi ci sta accanto, la forza, il valore di un rapporto, la capacità di superare, per questo, ca ratterialità che sembravano immutabili? Un sentimento “a tempo”, solo da consumare, come qualsiasi bene. Fin quando fa comodo, fin quando non ruba spazio e momenti agli interessi personali e non tenta di modificare la visione che si ha del mondo e delle cose. Un’umanità incapace di offrire e ricevere sentimento è un’umanità cieca alla bellezza e al segreto insiti nell’uomo e nella natura, insensibile al palpito che da questi proviene e al senso da attribuire loro, che elude lo stupore, la poesia, il significato del mistero, il sogno. Un’umanità arida, inabile a seminare per il futuro, o solo in grado di produrre un frutto avvizzito nell’intimo, poco disposta a essere vita per la vita. Un’umanità nella quale alberga facilmente la diffidenza verso l’altro, l’aggressività, la continua insoddisfazione, il senso d’insicurezza, di solitudine e di precarietà. Una freddezza interiore che tutto distrugge, in una reazione al nulla che del nulla è invece il trionfo. spettacoli La Regione per lo spettacolo da vivo Romolo Paradiso teatro Magia del teatro per bambini Futura memoria Piccolo teatro aveva ritratto in numerose occasioni. Uno dei ritratti del giovane Marinelli è annoverato tra le fotografie più famose di Giacomelli. La suite recentemente ritrovata da Marinelli comprende una serie di ritratti, sinora inediti, di notevole qualità ed assai significativa per approfondire la conoscenza della tecnica e della poetica giacomelliana. Il 25 novembre al Musinf verrà proiettata anche l’edizione del video del regista Massimo Angelucci Cominazzini, predisposto per la mostra della civica collezione Giacomelli a Los Angeles e Chicago, contente una breve, ma significativa intervista di Rita Giacomelli. Nell’incontro del 25 al Musinf verrà fatto anche il punto sull’itinerario statunitense della mostra di Giacomelli, che ha sollevato un rinnovato interesse verso l’opera del fotografo senigalliese in varie istituzioni specialistiche americane. arte “Monumenti da scoprire” a Serra San Quirico E ’ un’aria frizzante quella che si respira nel settore culturale della regione’. Questo il commento dell’assessore ai Beni e attività culturali, Luigi Minardi, alla presentazione di ‘Futura memoria’, segmento dedicato al teatro e alla danza di Palcoscenico Marche. Dal 14 novembre in tutto il territorio regionale con produzioni, ospiti, incontri e progetti di formazione. Si tratta di un progetto integrato per lo spettacolo dal vivo nato, su input del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, tra Regione Marche, Sistema Teatro Marche (Associazione temporanea d’impresa tra Amat, Teatro Stabile delle Marche, Inteatro e Teatro del Canguro) in collaborazione con le Province di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata e Pesaro-Urbino ed i Comuni di Ancona, Ascoli Piceno, Civitanova Marche, Fabriano, Fano, Fermo, Jesi, Macerata, Pesaro, San Benedetto del Tronto, Senigallia e Urbino. ‘Le Marche - ha osservato Minardi - stanno dimostrando un dinamismo formidabile, di grande qualità e capacità progettuale. Un lavoro di squadra che ci ha permesso di vincere la sfida col Ministero dei beni culturali. Smentito quindi - ha aggiunto l’assessore, chi ancora crede che i marchigiani siano individualisti, il progetto per lo spettacolo dimostra il contrario: è stata la formula della collaborazione, della sinergia e del buon senso tra i soggetti a siglare la vittoria: le Marche sono l’unica regione ad aver sottoscritto un accordo col ministro Melandri ed una tra quelle che lo hanno sottoscritto con il Ministro Rutelli. Mancano all’appello molte Regioni anche quelle considerate particolarmente virtuose ed innovative’. E bbene sì, anche Dracula ha i suoi problemi familiari! Sua figlia Cinderella non ne vuol proprio sapere di tenebre, pipistrelli, castelli e sangue da bere, ma sogna una vita da casalinga in una bella casa moderna arredata di tutto punto. Come se non bastasse, c’è sua moglie, la dispotica Matrigna cattiva che vorrebbe liberarsi di lei. E poi c’è il gobbo Igor, zotico servitore dal cuore tenero che riuscirà a sottrarre l’adorata Cinderella dalle grinfie della Matrigna facendola scappare verso un mondo sconosciuto popolato da mostri. Qui la Vampirella farà l’incontro della sua vita: Grill, musica Carovana itinerante ‘Musicultura’ a Ostra Grill,un dolce drago dall’alito pestilenziale si innamorerà perdutamente di lei, “Cinderella Vampirella” è uno spettacolo prodotto dal Teatro Pirata, con testo e regia di Francesco Mattioni, Diego Pasquinelli, Silvano Fiordelmondo, musiche originali Lorenzo Soda, scenografie e burattini Marina Montelli con Francesco Mattioni, Pamela Sparapani. Lo spettacolo, teatro di figura e di attori per un pubblico dai 3 ai 10 anni, verrà proposto domenica 18 novembre, alle ore 17, al Teatro ‘Alfieri’ di Montemarciano. Per altre informazioni: www.teatrodelcanguro.it M.B. musica Serata a Montemarciano Barocco ritrovato Il bus musicale I ‘Vincanto’ C on ‘Monumenti da Scoprire’ sulle tracce de ‘Il Barocco ritrovato’. Domenica 18 novembre la rassegna turistico-culturale, gestita dalla società cooperativa ‘Artes’ in sinergia con l’Associazione Sistema Museale della Provincia di Ancona, porterà i ‘turisti dell’anima’ a Serra San Quirico per conoscere ed apprezzare uno degli edifici simbolo della sorridente cittadina e dello stile barocco nel territorio provinciale: la chiesa di Santa Lucia. Di origini medioevali, nel corso dei secoli subì numerosi interventi e cambiamenti; l’aspetto odierno è quello assunto verso la metà del secolo XVII. L’edificio sacro, che rappresenta il monumento più ricco e interessante di Serra San Quirico, si articola su un’unica navata; su di essa si affacciano sei altari laterali dalle cornici lignee sommamente decorate, collocati in nicchie dall’arco a tutto sesto ed adornati da paliotti in scagliola lavorati ad intarsi a più colori. L’altare maggiore, in marmi policromi, è stato realizzato da Giovanni Fabbri di Sant’Ippolito. Tutto l’interno è sontuosamente lavorato e dipinto, dal catino absidale al soffitto a botte. Un aggettante cornicione, su cui è posta una ringhiera in ferro battuto, percorre tutta la navata. Nella facciata interna un bellissimo organo barocco sovrasta l’entrata principale. Come di consueto l’itinerario si concluderà con un appuntamento conviviale (presso il ristorante ‘Le Copertelle’) ove lo storico dell’arte e della cultura gastronomica Tommaso Lucchetti dispenserà curiosità e segreti della tavola, strettamente connessi al ‘viaggio’ effettuato in mattinata. Per prendere parte all’evento, che prevede un costo di € 25,00, sarà necessario prenotarsi entro venerdì 16 chiamando il numero verde 800.439392. S i svolgerà dal 16 Novembre all’8 Dicembre la prima edizione di Musicultura Tour. Il Festival della Canzone Popolare e d’Autore, in attesa della XIX edizione (Macerata, febbraio-giugno 2008) si fa in due e dà vita ad una carovana itinerante: una tournèe autunnale in alcuni dei più bei teatri delle Marche, con protagonisti i vincitori 2007 accompagnati da un “collega” illustre. La compagnia salirà a bordo di un variopinto “bus della musica” che porterà nelle province marchigiane uno show inedito, incentrato sul fascino e la coralità della forma canzone. L’ingresso agli spettacoli, in linea con le finalità del progetto, sarà gratuito. Musicultura Tour è il primo progetto a partire tra quelli finanziati dal Ministero per le Politiche Giovanili e Attività sportive e la Regione Marche, grazie all’Accordo di Programma Quadro “Giovani Ri-cercatori di senso” siglato lo scorso luglio tra il ministro per le politiche giovanili Giovanna Melandri e l’assessore alla cultura Luigi Minardi per la Regione Marche. L’iniziativa firmata Musicultura rientra infatti nell’asse Arrivi e Partenze, espressamente dedicato alla valorizzazione dei giovani talenti nelle arti contemporanee nonchè dei piccoli teatri storici che tornano a essere protagonisti della vita culturale dei comuni interessati e ad aprirsi alle giovani generazioni nel segno della musica. Musicultura Tour propone otto date-concerto distribuite in quattro week end (venerdì e sabato) per sottolineare il patrimonio storico architettonico dei piccoli teatri storici marchigiani e vivacizzare il clima culturale dell’entroterra. I comuni che il tour toccherà in questo primo anno (il progetto ha respiro triennale) sono: Amandola, Caldarola, Cantiano, Montecarotto, Montelupone, Ostra, Pennabilli e Ripatransone. L.M. I l Teatro Alfieri di Montemarciano il 17 novembre ospita un’iniziativa di grande spessore, non solo culturale, ma anche sul versante della solidarietà. Si tratta di un concerto del noto gruppo “I Vincanto”, durante il quale verrà presentato il loro ultimo Cd. La serata è di particolare importanza perchè servirà a raccogliere fondi per l’Associazione Freewoman con la quale il Comune di Montemarciano (insieme ai Comuni del proprio Ambito territoriale Sociale) da anni ormai sta realizzando il progetto “Opportunity” a favore delle ragazze schiave della tratta a scopo di prostituzione. Durante la serata, infatti, verrà presentato il report del lavoro delle unità di strada e delle numerose altre azioni svolte dall’Associazione e dai Comuni. 15 novembre 2007 Spettacolo cultura La lezione ‘Sergio Anselmi’ con Aymard Il mare nostro R iflettere insieme sul ruolo della storia locale come laboratorio della ricerca. Mettere in evidenza che la storia locale, quella regionale, come Anselmi le ha praticate, e la storia dell’Adriatico, sono stati per lui e sono per noi una scelta molto efficace per affrontare i problemi di grande respiro del Mediterraneo”. Così il professor Maurice Aymard ha iniziato la quarta “Lezione Sergio Anselmi”, soffermandosi sulla “Storia locale e storia del Mediterraneo”. Temi carissimi al professor Sergio Anselmi, che ha fatto della storia locale e della storia regionale una sorta di banco di prova per delineare una storia di molto più ampio respiro, aperta a tutto il bacino del Mediterraneo. L’insigne storico francese professore di storia moderna e contemporanea dei Paesi mediterranei nella École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, nato a Tolosa nel 1936, laureatosi alla Sorbona di Parigi, che ha studiato e insegnato nelle università di Venezia, Palermo, Napoli, Roma, Madrid, ha tenuto la sua speciale relazione di fronte ad un attento pubblico, tra cui erano i familiari del professor Anselmi. Moderatore il professore Ercole Sori, docente di Storia economica nella Università Politecnica delle Marche e condirettore di Proposte e ricerche”, che ha spiegato: “Nella lezione di quest’anno, c’è un importante elemento che lega Sergio ed Aymard, e si tratta dello storico Fernand Braudel, uno degli immortali della Accademia di Francia. Profonda era la stima che lo legava a Sergio Anselmi, e fondamentale è stato il ruolo che Braudel ha avuto nell’indirizzare Maurice Aymard, suo allievo, verso la ricerca storico-economica. Il sindaco Luana Angeloni , ha sottolineato così la sua più viva soddisfazione: Non posso che compiacermi di poter ascoltare, con questa lezione che promuoviamo con vivo interesse e mantenendo l’impegno di invitare a Senigallia personalità di grande rilievo, un importante storico che fa della ricerca uno strumento di conoscenza e collaborazione tra i popoli del Mediterraneo. Le “Lezioni”, organizzate a Senigallia dal Comune e dalla rivista “Proposte e ricerche”, in collaborazione con Regione Marche e Università Politecnica, sono svolte a cadenza annuale e rendono omaggio, a un grande uomo di cultura quale era il professore Sergio Anselmi. Hanno fatto gli onori di casa, la professoressa Ada Antonietti direttrice del Museo “Anselmi” e l’ingegner Remo Morpurgo presidente dell’Associazione per la storia dell’agricoltura marchigiana. Giulietta Bettini Spigolature band Concorso musicale giovane Scorribande S ono aperte le iscrizioni a “Scorribande”! La 12a edizione dei concerti- gara per band di qualsiasi genere musicale si svolgerà dal 1° dicembre 2007 al 5 aprile 2008 al Gratis di Senigallia. Iscrizioni gratuite e direttamente online sul sito www.scorribande.it entro le 12 del 30 novembre 2007. In premio ai 6 vincitori la registrazione della finale e la realizzazione di un cd. Tutti i dettagli, i moduli e i parametri di valutazione su www.scorribande. com. Info Musikè 071.7927776 [email protected] Come sempre, sono previste due categorie: brani propri e cover. La giuria è composta da 3 esperti nominati dall’organizzazione (musicisti, giornalisti, fonici, ecc.) che ogni sera attribuiranno un punteggio ai gruppi in gara. Per saper quali sono i criteri di valutazione della giuria per ogni categoria, è possibile consultare il sito del concorso online www.scorribande.it, dove sono disponibili tutti i dettagli e le informazioni utili. Il premio per i 6 vincitori consiste nella registrazione dell’intera serata e nella realizzazione di un cd (1.000 copie a distribuzione gratuita) contenente 12 tracce audio (2 brani per ogni gruppo). Alcune copie saranno date ai gruppi vincitori, altre verranno distribuite gratuitamente tramite l’Informagiovani del Comune di Senigallia a chi ne farà richiesta, altre saranno a disposizione dell’Informagiovani della Regione Marche, case discografiche, riviste specializzate, ecc. Inoltre, tra le novità di questa edizione, ci sono le collaborazioni multimediali. Alessandro Piccinini 13 Catechesi, parola greca che vuol dire “istruzione”. Ho qualche ricordo da raccontare, che riguarda alcuni momenti del mio apprendimento cristiano, in tempi in cui non c’era la grande libertà di iniziativa che c’è oggi. Quand’ero ragazzo al mio paese (Camerano) la domenica c’era la messa cantata: tutti cantavano (gli uomini nel coro, dietro l’altare) la messa degli Angeli, un canto gregoriano. Da allora il credo non l’ho più dimenticato. E qualche volta mi sorprendo a canticchiare qualche passo (con tante note per una sola vocale : iubilatio diceva sant’Agostino). Passano alcuni anni. A Senigallia nel ritrovo studenti di via Testaferrata diretto da don Allegrezza, alcuni di noi tenevano miniconferenze sui viaggi di San Paolo. Di questi impegni oratori ho ancora alcuni miei appunti e quelli di Sandro Pichi. Il terzo ricordo mi riporta al 1943. L’assistente diocesano della Giac, don Corrado Balducci, convinse me e l’amico Curio Spinaci di Morro d’Alba a partecipare al concorso nazionale per studenti di Azione Cattolica sulla “Chiesa corpo mistico di Gesù Cristo”. Ci preparò don Vincenzo Martinelli, un vecchio insegnante di seminario, molto ammalato di cuore che non usciva più di casa. Io studiai i passi in latino, Spinaci quelli in greco. Da Roma venne a farci l’esame don Primo Vannutelli, che girava mezza Italia (ancora, ma per poco, le ferrovie funzionavano) per le diocesi che avevano studenti concorrenti. L’esame ci andò bene. A me il Vannutelli consigliò di volgermi alle fonti in lingua greca : lui era un noto studioso della Bibbia e dei Padri della Chiesa. Di lui conservo ancora una antologia patristica. Elvio Grossi Silvia vegetti finzi indaga sulle separazioni matrimoniali Libro aperto letto e presentato da Stefano Perini Le emozioni dei figli “Quando i genitori si dividono. Le emozioni dei figli” - ed. Mondadori, euro 9,80 Silvia Vegetti Finzi , docente di psicologia dinamica all’Università di Pavia ed inoltre curatrice di due rubriche sulle riviste “Io donna” e “Insieme”, affronta uno dei problemi più importanti che in questi ultimi anni attanaglia la nostra società: la separazione di due genitori. È senz’altro un testo di fondamentale importanza poiché studia il fenomeno mettendo in rilievo non tanto le conseguenze che un divorzio ha su coloro che lo attuano quanto su coloro che, involontariamente ma attivamente, lo subiscono, cioè i figli, giacché si deve tener presente costantemente che, come l’autrice sottoscrive: “Là dove una famiglia si separa c’è un bambino che soffre”. Oltre alle ampie ed approfondite introduzioni ai vari capitoli ed oltre ai commenti così puntuali, riflessivi e propositivi dell’autrice, nel libro si dà voce in prima persona proprio a coloro che sono state le vittime innocenti di una separazione e che hanno subito inoltre un grande trauma a prescindere dell’età che avevano quando quest’ultima è avvenuta. I protagonisti, loro malgrado, di queste storie hanno potuto, proprio grazie ad una rubrica curata dalla dottoressa Vegetti Finzi, raccontare le proprie esperienze così apparentemente simili ed invece così profondamente diverse, ma tutte comunque incredibilmente intrise di un insopprimibile dolore. Un libro dove, tra l’altro, si spiega come per i figli la già difficile situazione portata da un divorzio sia spesso ulteriormente turbata e resa con la Libreria Mastai - Senigallia via Cavallotti, 15 - tel. 071 7926628 il taccuin MOSTRE Ancona - Georges Rouault. Il Miserere, ore 10.00-20.00, fino al 18 novembre 2007- chiuso lunedì. Ostra Vetere - Museo Beata Crocifissa Satellico ‘I segreti dellla medicina attraverso i secoli’, mostra libri antichi. Fino al 8 gennaio, orario: 16/19 lun-mart-merc-giov-sab - 9/12 martedì. Ostra Vetere - Palazzo De Pocciantibus, Walter Bastari, antologica, ore 16/19. Fino al 6 gennaio 2008. Ostra Vetere - Palazzo De Pocciantibus ‘L’Oasi di Scanno’, ore 16/19 fotografie di Renzo Tortelli. Fino al 6 gennaio. TEATRO Ostra Vetere - 27 ottobre, ore 21.30, teatro ‘A . Sordi’, ‘Pignasecca, Pignaverde’, una brillante commedia dialettale con l’adattamento in dialetto anconetano, la regia di Giam- ancora più angosciosa a causa di un atteggiamento egoistico, presuntuoso ed infantile da parte dei genitori che, stupidamente, si interessano più delle proprie abitudini, dei propri interessi, della carriera e del denaro che della salute psichica e fisica dei propri figli. Scorrendo le numerose pagine si possono trovare parole di conforto per coloro che già sono costretti a vivere sulla propria pelle il trauma di una separazione e che comunque cercano in tutti i modi di “mostrare che è possibile vivere e condividere la separazione familiare senza smarrire il senso della vita”. Tanti i consigli per tutti coloro che svolgono una funzione educativa (in primo luogo i genitori) sui bambini e sugli adolescenti che sono vittime di un divorzio. Le parole dell’autrice possono servire da monito per tutti quelli che si sono già avviati o che si avvieranno nella difficile ma stupenda strada della costruzione di una famiglia, perché: “I genitori sanno, o meglio credono di sapere, perché si lasciano, ma i figli no. Per loro si tratta di un evento inconcepibile e a lungo, talora per sempre, inaccettabile. All’improvviso un mondo finisce e il bambino non sa che ce ne sono altri; per lui è l’unico e, fino a prova contraria, insostituibile. Proprio per quanto risulta imprevisto e imprevedibile, il crollo della famiglia costituisce un «trauma», un evento minaccioso ed eccitante che, finché non viene inscritto nella propria storia, rimane un taglio che lacera il tessuto vitale dell’esistenza”. Stefano Perini di Tullio Piersantelli piero Piantadosi e la rappresentazione a cura del “Teatro del Sorriso” di Ancona. Jesi - Giovedì 15 novembre 2007 Teatro Studio Valeria Moriconi ore 21 ‘Resurrezione’ di Lev Tolstoj, sceneggiatura televisiva di Oreste Del Buono, Franco Enriquez e Aldo Nicolaj con Valeria Moriconi, regia di Franco Enriquez ,selezione critica, proiezione e collegamento in rete a cura di Carlo Infante EVENTI Senigallia - Giovedì 15 novembre, Auditorium San Rocco, ‘Vivere il ‘900’, ore 21.30 II volume di Giovanni Martines Augusti. Ostra Vetere - “Pane, olio e… fantasia” nelle giornate di sabato e domenica 17 e 18 / 24 e 25 novembre (per degustare i menù prenotarsi entro ogni giovedì precedente all’evento, dopo le ore 17.00, telefonando al numero 3394966281) Cinema multisala Gabbiano www.gabbiano.senigallia.biz [email protected] - tel. 071.65375 da venerdì 16 novembre L’ABBUFFATA Regia di Mimmo Calopresti. Con Diego Abatantuono, Donatella Finocchiaro, Nino Frassica, Paolo Briguglia, Elena Bouryka, Lele Nucera, Mimmo Calopresti, Gérard Depardieu . Italia, 2007, 100’. Calabria, borgo di Diamante. Quattro giovani amici vogliono tentare la fortuna nel cinema e realizzare un lungometraggio. I ragazzi riusciranno a coinvolgere nel loro progetto una serie di persone che non potranno sottrarsi alla loro carica di energia positiva. E quando un celebre attore accetta di apparire nel film, tutto il paese si mobilita per preparare una grande festa. Venerdì - sabato: 20.30 - 22.30; domenica: 16.30 - 18.30 - 20.30 - 22.30; lunedì - martedì - mercoledì: 21.15 I VICERE’ Regia di Roberto Faenza. Con Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Cristiana Capotondi, Guido Caprino, 120’, Italia 2007. Sicilia, metà dell’Ottocento. La dominazione borbonica sta per terminare e con essa tutto un mondo è in dissoluzione e deve fare i conti con l’imminente nascita dello Stato italiano. Consalvo, ultimo erede degli Uzeda, la famiglia dei Vicerè di Spagna, dalle esequie della zia Teresa all’età adulta è testimone e protagonista della perpetua guerra della sua casata nella corsa al potere e alla ricchezza. Venerdì - sabato: 20.20 - 22.30; festivi: 16.00 - 18.10 - 20.20 - 22.30; lunedì - martedì - mercoledì: 21.15 MERCOLEDI’ D’ESSAI 21 novembre - ore 21.15 SOFFIO Un film di Kim Ki-Duk. Con Chang Chen, Park Ji-a, Ha Jung-woo, Hang In-Hyung, Kim Ki-duk, Lee Joo-Seok. Genere Drammatico, colore 84 minuti. - Produzione Corea del sud 2007. Una giovane madre in crisi coniugale (il marito la tradisce) si innamora di un detenuto condannato a morte che ha tentato di suicidarsi. Riesce a incontrarlo nel parlatorio sconvolgendo i suoi sentimenti e suscitando reazioni nei suoi compagni di cella uno dei ne quali ne è geloso. Il marito scopre quanto sta accadendo e cerca di recuperare il rapporto. 14 15 novembre 2007 Sport vigor Brutto momento per la Vigor Senigallia che al massimo porta a casa pareggi, pochi i punti Trasferta da dimenticare L VIS MACERATA 1 – VIGOR 0 a classifica si fa sempre più precaria. Le sconfitte si susseguono a pareggi che non danno alcun beneficio. Camilletti, il vice capo cannoniere dello scorso campionato con ben 24 reti, non riesce a sbloccarsi, anche se pure a Macerata ha avuto buone occasioni, ma mai sfruttate a dovere, per andare in gol. I rossoblu sono scesi in campo con ben cinque Under, causa la contemporanea squalifica dei due difensori titolari: Bertoccetti e Montanari, così pure l’infortunato Goldoni. La Vigor è in piena emergenza, ma non per questo votata fin dal fischio d’inizio alla sconfitta. Nulla di tutto ciò. E’ mancato un pizzico di fortuna e tanta esperienza che, al contrario, avrebbero supplito ai tanti errori commessi. L’inizio, come sempre, è guardingo sia da una parte che dall’altra. Il gioco si svolge prevalentemente al centrocampo, mentre le difese fanno buona guardia. Raramente i portieri vengono chiamati in causa se non per le normali rimesse da fondo campo. Col passare del tempo le due squadre si affidano al solito contropiede, che a volte crea pericolose situazioni. La prima ad essere eseguita vie- ne effettuata dal vigorino Candelaresi, al 18°, ma con scarso risultato. Ci prova il locale Tonici al 21°, ma completamente fuori bersaglio. Grossa occasione capita al 28°, quando Bertozzini dal fondo centra in pieno la traversa a portiere battuto. Controreplica di Verazzo al 34°, ma Argentati fa buona guardia parando in due tempi. Al 39°, di nuovo Argentati si oppone al tiro di Verazzo. Si va al riposo in perfetta parità, con i rossoblù - se pure in emergenza – consapevoli di poter realizzare qualcosa di utile per come si stà svolgendo l’incontro. Inizio ripresa coi padroni di casa più attivi, ma con i vigorini pronti a rispondere con uguale pericolosità. Al 50°, Lorenzetti cerca di sorprendere da lontano l’attento Argentati, ma senza esito. Al 56°, Camilletti, scattato in contropiede, si fa anticipare al momento del tiro dall’estremo Aquilani. 65°, la rete maceratese. Casoni indovina il tiro della domenica (anche se si è giocato di sabato). La sfera colpisce il palo finendo in rete; un vero peccato che punisce oltremodo i rossoblù. La Vigor non demorde e cerca con forza la rete del pareggio. Più volte l’occasione capita, ma non viene sfruttata. La più clamorosa al 92°, a tempo scaduto, quando sia Nobilini che Camilletti basket, goldengas, serie b2, girone b L a Goldengas affonda il Monfalcone con questa vittoria esterna sul difficile campo del Monfalcone. I biancorossi senigalliesi restano in vetta alla classifica in coabitazione col Trento. E’ stata una partita giocata alla pari per i primi tre quarti, poi la svolta, che sta diventando una caratteristica della squadra di Simoncioni, la “botta” finale per far suo l’incontro. Parlare dei singoli non è giusto perché tutta la squadra ha dato il meglio di se stessa per tutto l’arco dell’incontro. Incomincia Pierantoni con tiri precisi quanto mai efficaci, poi Martinelli e Romagnoli completano il quadro. Primo quarto 26-26. Nel secondo, un incontenibile Esposito fa la differenza: 44-52. Alla ripresa del terzo quarto, i senigalliesi si rilassano dando la possibilità ai locali di rimettersi in corsa: 7069. Nell’ultima frazione, Simoncione richiama i suoi ragazzi ad una più attenta difesa e ad una più efficace offensiva. Ci pensa un Bici ed epopea misena incontenibile Gnaccarini a dare la vittoria alla Goldengas. Domenica 18 alle ore 18, al Palazzetto dello Sport, il Mestre. Sarà un incontro difficile, in quanto la sopra citata squadra vorrà ripetere la precedente impresa, ottenuta in trasferta a spese del Civitanova, vinta per 55 a 81. Monfalcone: Laezza 18, Piani, Tomasini 7, Braidot 4, Pizziga ne, Benigni 14, Ogrisek 17, Vidani 8, Budin 18. Allenatore : Montena. Goldengas: Gnaccarini 17, Pierantoni 12, Candelaresi ne, Bigi 11, Martinelli 18, Esposito 19, Maggiotto, Romagnoli 18, Tagnani ne, Catalani 7. Allenatore: Simoncioni. Arbitri : Chersicla e Poletti di Como. Note - Tiri liberi : Monfalcone 11/18; Goldengas 28/34. Classifica: Trento 8, Goldengas 8, Mestre 6, Marostica 6, Atri 6, San Donà di Piave 6, Gorizia 6, Oderzo 6, Bolzano 4, Ancona 4, Chieti 4, Monfalcone 2, Civitanova 2, Trieste 2. Giancarlo Mazzotti basket marzocca, serie c2 Poche e scarse idee MARZOCCA 60 – S.BENEDETTO 74 L a Società Miu J’Adore, guidata dal presidente Enzo Monachesi, lunedì scorso ha esonerato il coach Reggiani, constatati gli scarsi risultati ottenuti dalla squadra, e l’ha affidata al senigalliese Paialunga. Anche questo nuovo cambio non ha dato il risultato sperato; la squadra è stata di nuovo battuta in casa dal San Benedetto. Un calvario che si protrae da ben quattro sconfitte consecutive, che diventano sei su nove incontri disputati. Col San Benedetto, l’inizio è stato favorevole. Primo quarto: 18-14; poi le cose si sono messe male. Al riposo si va sul 30 a 34. Alla ripresa del gioco, la squadra – presa in mano da un Nobile in serata felice – (5 le sue bombe consecutive), ha tenuto in piedi la squadra. Terzo quarto: 48-50. Nell’ultimo, la difesa del Miu J’Adore è scomparsa; così pure l’attacco, con la conseguenza di rimediare un ennesima, bruciante sconfitta. Il nuovo coach Paialunga alla fine dice: “la squadra è molto slegata; si perde facilmente sulle difficoltà che di volta in volta si presentano. Non mi basterà una sola settimana per dare una nuova fisionomia alla squadra; dovrà passare un po’ di tempo”. Sabato prossimo trasferta ad Urbino. Marzocca: Nobili 25, Papa 2, Paolini, Riccardi 9, Mangialardi 6, Durazzi, Testasecca 2, Ganzetti, Bartoli 9, Alessandroni 7. All. Paialunga. S.Benedetto : Ciardelli 2, Cameli, Camerana, Martinez 21, Valori 2, Ciccorelli 6, Falà 9, Mattioli 10, Bolognesi, Zattin 24. All. De Santis. Arbitri : Cingolani – Belletti di Jesi. Classifica : Cagli 18, Adriatica 16, Don Leone Ricci 14, S.Benedetto 12, Tolentino 12, Stella Maris 10, Urbino 8, Fabriano 8, Pisaurum 7, Loreto 6, Marzocca 6, Pedaso 6, Jesi 6, Victoria 5, Ascoli 4, Maceratese 4. G.M. le ragazze del ‘vicoletto senigallia’ fanno poker Pallavolo vincente Q uarta partita e quarta vittoria per il Vicoletto Senigallia nel campionato di Prima Divisione femminile di pallavolo. Le nerazzurre sono andate a cogliere un importante successo per 3-1 sul campo delle anconetane della Pro Patria. Eppure le premesse non erano delle migliori visto che le senigalliesi avevano dovuto rinunciare alle loro due “Glorie” (Gloria Vitali e Gloria Maroni) entrambe alle prese con problemi fisici. Non stavano meglio altre giocatrici, prima fra tutte il capitano Laura Paternoster che ha stretto comunque i denti ed è riuscita a scendere stoicamente in campo. Giancarlo Mazzotti ciclismo Partita entusiasmante MONFALCONE 94 – GOLDENGAS 102 non sanno approfittare della facile realizzazione. Non sarà facile risalire la china, però ci si può sempre provare, incominciando da domenica prossima nell’incontro casalingo con la Vis Pesaro. Vis Macerata: Aquilanti, Passarini, Tomassini, Lorenzetti, Liberti, Patacchini, Casoni, Pandolfi, Tonici (79° Agostinelli)), Verazzo, Canesini (64° Cirilli)). All. Pierantoni. Vigor: Argentati 7, Rosi 6,5, Morbidelli 6, De Filippi 6, Bertozzini 6,5, Savelli 6, Paupini 6 (73° Nobilini 6,5), Guerra 6, Vici 6, Candelaresi 6 (77° Paniconi sv), Camilletti 6,5. All. Giuliani. Arbitro: Mancini di Fermo. Rete: 65° Casoni. Note: spettatori 200 circa; ammoniti Vici, Candelaresi, Patacchini, De Filippi. Classifica: Elpediense 21, Cingolana 18, Montegiorgio 17, P.S.Lazzaro 17, Vis Macerata 16, Pergolese 16, Urbino 16, Chiaravalle 16, Osimana 15, Fermignanese 15, Civitanova 14, Castelfrettese 13, Jesina 12, Fossombrone 11, P.S.Elpidio 11, Vigor 10, Vis Pesaro7, Monturanese 7. I tanti problemi sembravano aver preso il sopravvento quando nel primo set la squadra di Paradisi ha dovuto soccombere per 25-16. Dal secondo parziale però la musica è cambiata e le nerazzurre, trascinate da una fantastica Caterina Sagrati (di gran lunga la migliore in campo) e ben guidate in regia da un’ottima Caterina Rinaldi, hanno ribaltato le sorti del match imponendosi nei tre successivi parziali per 25-19, 25-23 e 25-12. Con questo successo la squadra del presidente Greganti continua a guidare a punteggio pieno il proprio girone. D al “Barbarino” Americo Severini al Enrico Paolini, Vincenzo Santoni, Michele corinaldese Rodolfo Massi. Il “Cicli- Scarponi. smo nelle Marche” annovera molto di mi- Del “Rodolfo da Corinaldo”, Malaigia eviseno. La fatica letteraria a pedali porta la denzia soprattutto l’eccezionalità reattiva, firma del professor Mario Malaigia. Sinte- che si traduce in trionfo, a dieci anni dal tizza Ivo Stimilli, presidente federciclistico terribile incidente di Santa Maria Capua marchigiano: “Una ricerca pazientemente Vetere, nel 1988. fatta, uno spaccato di storia, le radici del- “Massi vive un’incredibile giornata con una l’agonismo marchigiano”. fuga iniziata sulle cime storiche dei Pirenei E’ un bel tuffo nel passato remoto e pros- per arrivare tutto solo dopo 133 chilomesimo: “Dall’epoca eroica al Gran Premio tri a Luchon. Pantani sul Pejresourde parte - Corsa per la Solidarietà di Capodarco” e stacca Ulrich. Il campione di Corinaldo (sottotitolo esplicito del tracciato, percorso conquista anche la maglia a pois”. con religiosa passione puristica ed ineviUmberto Martinelli tavile seppur vitale nostalgia propositiva). A salutare fortemente il lavoro editoriale sono Michele Gismondi (che nel 18° capitolo è scolpito nella sua potente singolarità generosa), ed il profeta della pedivella colta, Antonio Romagnoli (presidente dell’associazione Ruote e Cultura). Caldeggia l’attenta e fruibile lettura l’attuale inossidabile pluricampione italiano dei supergentlemen Pietro Roscioli, che è il protagonista del 16° capitolo, così come del 25° lo è il figlio Fabio Roscioli (“l’uomo delle fughe”). Il gioco delle “Generazioni a confronto” (28° capitolo), inizia con i Pionieri del ciclismo marchigiano (Introduzione) per chiudersi con i “valori espressi dai corridori: quelli veri”. L’autore Mario Malaigia modestamente si defila, parlando del “dovere” di lasciare il proscenio ai grandi faticatori ed ai loro compagni di strada: passione, amore per la bici e per la fatica. Così che “la corsa diventa per tutti, corridori e spettatori, il mistero della vita”. Ecco Luigi Ferretti, Ubaldo Pugnaloni (biancoceleste della Bianchi), Giuseppe Petrocchi (il “Bartali marchigiano”), Livio Isotti e Fausto Marini, Rolando Verdini (“Barbetto”), Ernesto Ciarrocchi, Carlo Rodolfo Massi (primo a destra) nel giorno Mancini, Mario Rosario, Giorgio Mancini. della festa d’addio all’agonismo Testimone raccolto da Giancarlo Polidori, in vista dei trent’anni di vita dell’atletica senigallia Atletica, si festeggia E ’ il momento delle celebrazioni per la società Atletica Senigallia. Il prossimo anno compirà trent’anni di vita e ha deciso di dare il via alla festa con una giornata interamente dedicata ai suoi soci. L’appuntamento è fissato per domenica 18 novembre presso il campo delle Saline, dove al mattino si consumerà il primo atto della celebrazione. I soci saranno prima immortalati in alcune foto ricordo che costelleranno il calendario 2008 dedicato alla ricorrenza, che sarà realizzato entro la fine dell’anno e poi si confronteranno nella gara sociale, una staffetta svedese (1000, 800, 600, 400 m) a squadre di quattro atleti ciascuna, che si svolgerà nella pista di atletica, di cui è stato da poco rinnovato il manto sintetico. La competizione rappresenta quindi anche un’occasione per riconoscere l’attenzione e l’impegno del Comune di Senigallia verso quanti praticano un’attività sportiva che è definita come la regina di tutti gli sport, ma che è sempre più trascurata dai media e quindi poco attraente per gli sponsor e poco utile per ottenere consenso popolare. La festa si sposterà poi presso un hotel del litorale della spiaggia di velluto, dove si terrà il pranzo annuale organizzato dall’Atletica Senigallia. Pranzo che non sarà solo un momento conviviale, ma anche l’occasione per il presidente e socio fondatore della società, Osvaldo Perini, di fare il bilancio dell’annata e ricordare le tappe più importanti dei tre decenni di attività del sodalizio. Tra una portata e l’altra si procederà anche alla premiazione della squadra vincitrice della gara sociale svoltasi al mattino e degli atleti della speciale classifica Top Ten, stilata in base ai piazzamenti ottenuti in occasione delle varie competizioni svoltesi nel corso del 2007. Giancarlo Mazzotti 15 novembre 2007 penultima LA PAROLA Le fatiche dei tempi DI DIO N 18 NOVEMBRE 2007 XXXIII domenica del Tempo ordinario Ml 3,19-20 Salmo 97 2Ts 3,7-12 Lc 21,5-19 di don Paolo Curtaz on vi terrorizzate È proprio che non va, buoni vecchi stereotipi della Chiesa reaziolo sapete bene. L’altro giorno, per dilet- naria e cloroalclero e il potere del Vaticano to, mi chiedevo se questa sensazione è le- (e basta!). Ma, a livello più profondo, emerge gata al mio fortunato invecchiamento o alle birichina la domanda: e se ci fossimo davvicissitudini della vita. Ho concluso che, da vero sbagliati? E se Dio si fosse sbagliato? E quando ho memoria, è sempre stato così. se la vita fosse davvero un coacervo inestriInsomma: l’aria che si respira è pesante. Da cabile di luce e di tenebre che mastica e trisempre. Le vicende del mondo inquietano, tura ogni emozione e ogni sogno? E se Dio un poco rimpiango la beata ignoranza dei – tenero! – avesse esagerato con l’idea della tempi che furono e il rassegnato fatalismo libertà degli uomini e del fatto che l’uomo di chi, ad esempio, riceveva a mezzo posta può farcela da solo? la notizia di dover andare a morire sul Car- Alzate lo sguardo. No, dice Gesù, state sereso per una guerra pensata da qualche genio ni. Non sono questi i segni della fine, come della politica e cultore del nazionalismo. qualche predicatore insiste nel dire. Non Oggi, invece, se sei proprio sadico ti invia- sono questi i segnali di un mondo che preno le notizie anche sul cellulare: il Medio cipita nel caos. Oriente è in fiamme, la folle avventura in Già il Signore ha dovuto confrontarsi con Iraq è una catastrofe, il clima impazzisce, questa follia, in un mondo – il suo – ben più l’economia stagna, i tuoi risparmi da difen- aggressivo del nostro. E, sorridendo, ci dice: dere come se fossi assediato a Fort Alamo. Il cambia il tuo sguardo. piccolo villaggio globale ormai incide anche Guarda alle cose positive, al tanto amore che sulla pelle del singolo cittadino: dalle mie l’umanità, nonostante tutto, riesce a proparti il dieci novembre fa 21 gradi, alla pom- durre, allo stupore che suscita il Creato (Si pa di benzina devi arrivare col libretto degli vede che sono reduce da una passeggiata nel assegni, la stragrande maggioranza dei miei vallone del Menouve con vento a 70 km e la coetanei non ha un lavoro degno di questo neve sotto i piedi?) e che tutto ridimensiona, nome e vorrebbero imbracciare un fucile se al Regno che avanza nei cuori, timido, disolo sapessero a chi sparare... screto, pacifico, disarmato. Guarda a te stesEppoi le vicende personali. Ricevo decine di so, fratello mio, a quanto il Signore è riuscimail ogni giorno, Rispondo a tutti, in ma- to a compiere in tutti gli anni della tua vita, niera insufficiente, vi chiedo scusa, ma tutti nonostante tutto. A tutto l’amore che hai porto nella mia povera preghiera di prete. donato e ricevuto, nonostante tutto. Guarda E allora divento una discarica di disgrazie: a te e all’opera splendida di Dio, alla sua maaffido al Signore il cancro di Sandra che ha nifestazione solare, al bene e al bello che ha la mia età, l’ansia di G. e M. per il loro figlio creato in te. Guarda e non ti scoraggiare. che manifesta sofferenza psichica, lo scorag- Di più: la fatica può essere l’occasione di cregiamento di G., grande artista, che vede il scere, di credere. La fede si affina nella prosuo figlio adottivo, ormai adulto, completa- va, diventa più trasparente, il tuo sguardo si mente folle. rende più trasparente, diventi testimone di È proprio che non va, diciamocelo. Eppoi Dio quando ti giudicano, diventi santo davChi vive con un minimo di consapevolezza vero (Non quelli zuccherosi della nostra mae magari si sta convertendo (non tutto di lata devozione!) e non te ne accorgi, ti scopri colpo che ha delle pesanti controindicazio- credente. ni!), dopo anni passati a combattere per il Se il mondo ci critica e ci giudica, se ci atVangelo, è ancora più stordito. Le cose non tacca, non mettiamoci sulle difensive, non vanno nella Chiesa: lentezze, rigidità, incoe- ragioniamo con la logica di questo mondo: renze dei cristiani. E questo sport che d’ogni affidiamoci allo Spirito. Quando il mondo tanto emerge della caccia al cattolico (Noi parla troppo della Chiesa, la Chiesa deve prestiamo molto il fianco!) ripercorrendo i parlare maggiormente di Cristo! RUBRICA DI STORIA E CULTURA DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MARIA MASTAI Pio IX e la civiltà cattolica A termine della mattinata dello scorso 17 febbraio, nella Sala dei Papi del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza il Collegio degli Scrittori, la Comunità religiosa e i collaboratori de “La Civiltà Cattolica”. Questa Rivista è stata pensata e voluta da Papa Pio IX, il quale con il Breve Gaudissimum Supremi le ha dato un particolare Statuto e l’ha posta alle dirette dipendenze del Superiore generale della Compagnia di Gesù. Così il Pontefice Benedetto XVI si rivolgeva agli scrittori di “La Civiltà Cattolica”: “Sono lieto di accogliervi insieme con tutti coloro che in varie forme collaborano con voi. Conosco e apprezzo l’opera che la Rivista svolge a servizio della Chiesa dal 1850, quando il mio Predecessore di venerata memoria, il beato Pio IX, la istituì “in modo perpetuo” dotandola di un particolare Statuto, nel quale è stabilito uno speciale legame con la Santa Sede. Vi è in ciò l’espressione di una particolare fiducia nei confronti della Rivista da parte dei Pontefici miei predecessori, ma vi è anche l’appello alla vostra fedeltà nei confronti delle direttive della Santa Sede. Pur nel tumultuoso mutare delle contingenze storiche, tale legame non è mai venuto a meno, come mostrano gli attestati di benevolenza che i Romani Pontefici hanno espresso alla Rivista nei suoi 155 anni di Vita. In tali documenti, emerge l’interesse con cui essi hanno seguito e seguono il lavoro de “La Civiltà Cattolica” riconoscendone l’utilità per il bene della Chiesa e apprezzandone la costante fedeltà alle direttive del Magistero. La missione della Rivista è certamente quella di partecipare al dibattito culturale contemporaneo, sia per proporre, in modo serio e nello stesso tempo divulgativo, le verità della fede cristiana, in maniera chiara e insieme fedele al Magistero della Chiesa…”. Le cronache de “La Civiltà Cattolica” dell’ottocento e del primo novecento sono oggi una fonte preziosa per gli studiosi di Storia del Risorgimento e dell’epoca giolittiana. Non è però una rivista specializzata in un particolare settore. Vi sono presenti tutti i settori culturali dalla teologia e dalla filosofia, alla storia, alla sociologia, all’economia, alla politica, alla scienza, alla letteratura, alle arti, al ci- nema. Tutto viene visto e giudicato alla luce della fede cristiana e della dottrina dogmatica e morale insegnata dalla Chiesa. La rivista rimane un periodico di alta divulgazione rivolta in particolare agli specialisti, ove la trattazione è per quanto possibile scientificamente rigorosa e seriamente approfondita ; tuttavia gli argomenti sono sempre trattati con un linguaggio accessibile anche al grande pubblico ! Papa Pio IX volle questa rivista nel periodo in cui era esule a Gaeta, benché il Generale dei Gesuiti del tempo, P. Joannes Philippe Roothaan non fosse entusiasta di questa iniziativa, temendo che, se, la rivista fosse entrata in questioni politiche, la Compagnia potesse uscirne danneggiata. Per il Pontefice Pio IX “La Civiltà Cattolica” diveniva uno strumento adatto a difendere il pensiero cattolico e costruire un’apologia dal giornalismo dell’epoca, sempre più diffusore di nuove idee anticlericali, antireligiose e agnostiche. a cura di Luigi Mignoli Notizie dall’Opera Pia Serata sempre brillante presso il grande salone polivalente con castagne cotte in cucina, bevande non alcoliche, musiche dei “nonni” con Lino e la sua band, il 31 ottobre 2007. Un modo simpatico per festeggiare i colori ed i gusti dell’autunno, ascoltare i motivi che scaldano il cuore, fare due chiacchiere. In attesa delle prossime feste di compleanno. 15 IN BREVE MONTERADO •Il calendario 2008 per le famiglie, che verrà consegnato nei primi giorni di dicembre, è ormai in fase di stampa. Ci hanno lavorato giorno e notte don Paolo e Letizia, con grande passione e creatività. Due pagine sono riservate a Monterado (mesi di agosto e settembre). Contiene un promemoria pastorale per l’anno 2008 relativo al Catechismo e all’ACR; ai Genitori catechisti, alla Quaresima – Avvento; Feste delle Messe di Prima Comunione e Cresima; del Patrono san Paterniano; attività dell’Oratorio e sagre paesane. Brilla lo slogan catechistico: “Io rispetto te; tu rispetti me”; “Fai all’altro quello che vuoi fatto a te stesso”. Mentre in settembre, accanto all’immagine della Madonna della Misericordia, abbiamo la frase “clou”: “Santa Maria proteggi sempre la famiglia mia e in ogni casa la pace sia”. Le foto riproducono Monterado; la recita quaresimale con l’episodio di Abramo; uno squarcio del Presepio famoso nelle Marche; i ragazzi/e della Prima Comunione con il pievano, Lamberto e i genitori (Giuliana, Alessia, Nicolò, Francesco, Alex, Daniele); la sala concerti del gruppo giovanile all’Oratorio; il concerto di Natale; l’Alleluia dei ragazzi/e del Catechismo (foto Oreste); la visita a Monte Giove. Anche quest’anno lo sponsor è la BCC di Corinaldo che ci permette di fraternizzare in Vicaria, ogni giorno e per tutto l’anno. PREMIATO IL COLONNELLO TOMASSETTI Il Ministero della Difesa ha conseguito il premio “Qualità” nell’ambito della sua partecipazione a COM-PA 2007, il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese che si è appena concluso a Bologna. Il premio, consegnato dal ministro per le Riforme e le Innovazioni nella PA, Luigi Nicolais, durante la cerimonia di chiusura della manifestazione, è stato ritirato in rappresentanza della Difesa dal colonnello pilota (di origine corinaldese), la sua famiglia abita a Corinaldo, Giacomino Tomassetti, Capo Ufficio Coordinamento Centro Alti Studi per la Difesa. Proprio l’area dedicata al CASD, il principale polo di cultura militare in Italia, è stata una delle novità dello stand della Difesa nell’edizione di quest’anno. Il col. Tomassetti è stato uno dei piloti, per lungo tempo, di Papa Giovanni Paolo II. Il sindaco di Corinaldo, Livio Scattolini, ha inviato a nome suo personale e dell’intera Amministrazione comunale, un telegramma di rallegramenti e felicitazioni per il prestigioso riconoscimento ottenuto dall’illustre concittadino. Il Col. Tomassetti premiato dal ministro Luigi Nicolais. ACLI A CORINALDO Si è svolta domenica 11 novembre l’Assemblea dei soci del Circolo Acli di Corinaldo centro, nella quale si è proceduto all’elezione sia del Consiglio Direttivo sia del Collegio dei Revisori dei conti. Durante la seduta, cui hanno partecipato anche il Sindaco di Corinaldo Livio Scattolini, il Vicesindaco Cesare Morganti e l’Assessore Ferdinando De Iasi, il Presidente uscente Walter Carbini ha illustrato l’attività svolta nei quattro anni del suo primo mandato. Il Segretario Provinciale Giuseppe Pierangeli ha ricordato anche il contributo del Circolo Acli di Corinaldo al “Progetto Monzambico” promosso dalle Acli nazionali. Risultano pertanto eletti, oltre al Presidente uscente Walter Carbini, i consiglieri Carlo Lenci, Vinnico Vitali, Donato Ciceroni, Anna Paolini, Giorgio Cervasi, Giuseppe Barazzoni, Giorgio Tarsi e Antonio Gradoni. Membri del Collegio dei Revisori dei conti sono stati confermati Felice Saccinto, Giancarlo Galli e Gabriele Aucone. Settimanale della Diocesi di Senigallia P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia (An) Tel. 071 64578 - Fax 071 7914132 Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi Redazione: Laura Mandolini, Tullio Piersantelli, Rosaria Cenerelli, Giancarlo Mazzotti. Collaboratori: Alessandro Berluti, Fabrizio Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi, Simone Mandolini, Roberto Mancini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe Nicoli, Leonardo Pasqualini, Michele Pinto, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano Sole, Federica Spinozzi, Ilario Taus, Raoul Mancinelli, Umberto Martinelli. Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti, Mariannina Puerini, Pietro Scattolini Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. - Imola (www.galeati.it) Abbonamento annuo ordinario: € 35 da versare sul cc.postale n. 10514602 Tiratura: 4000 copie Associato alla Fisc - Federazione italiana settimanali cattolici La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 250. www.vocemisena.it - [email protected] Diocesi di Senigallia Parrocchie di S. Gregorio Magno (Pianello di Ostra) - S. Croce (Ostra) Madonna della Neve (Marina di Montemarciano) - S. Pietro Apostolo (Belvedere O.) Il Vescovo � Mons. Giuseppe Orlandoni e la Chiesa che è in Senigallia con gioia annunciano l’Ordinazione Diaconale di Bernardino Di Sarra Giovanni Di Ventura Marco Filonzi Simone De Magistris - Matelica, Cappella della Passione in San Francesco Giancarlo Girolimini Cyan Magenta Giallo Nero per il servizio al Vescovo e alla Chiesa nell’Evangelizzazione, nella Liturgia e nella Carità Domenica 25 novembre 2007 ore 18.00 Cattedrale di Senigallia � La Comunità Diocesana è invitata