f < ~ » * io ,1 9 6 1 ■ -V t # '> - Il * “ ’ <W v■* « ■srì - 0 cinque Servitore in distanza gerito il cuore* ed essendo fi- parole tanto d a non po|er e? ‘conosco nulla clu-pohM^dar-^nuiscov iti e polacchi* che m non fu capace d i l e t t e l e in* sere più lette* e ciò ha dato* mi nè grande aìlegrtvza. nèt disponeva * entro quattro odierne unii r 'sl)nrl origine al mio dispiacere,dit grande tristezza ' * teiere a clji me ’la pòrte* ' jcinque settimane a partire • Fi* Si * si : allegi’o voi, e per terra alla volta della Aiof nalinentenu ricoKi a Ini do* nòn poter citare alcune sta zioni del mio presente viag malinconico me. sco via[ mandandogli ; — K perchè - malinconico gio.,' ^ Sono sienvo, aggiun] (Continua) voi Finalmente arrivammo J» ' u che pieefrirete di que* j* c Pekino. Io non avevo preso Perchè mf avete latto sta occasione* e mi lascerete '.v t'K. * j. •» c*-** * ■ •* *• « i« come altra persona* di'servi** fare un viaggio di 25 gioì ni [tornare addietro --ulti. 0‘fc*. caw/wto* brtp gjf zio che il giocane lasciatomi j fin qui }n*vostr.a* counpagtiia* , Non y^dirQ V* rimanessi Por *feritetwwl pii»», K e«rtti^X *lW b«*o. Bcimtic*, Qtìc Oy Works. th rim g h Ibo H o o d . F ir s t d o i» a tal One <|a mio nipote il l^a'.e mi lascerete'tornare indie [liact-volmeiiur-sorprcso a u xt k»»*l**4 ^ ihruidiy starla aUCYijfcttngpMn auV0^J*1* pitaod, allorché ci dovemmo tro solo. Coi»e|Tarò io, pqve na tale notizia jh» rimasi tan J E M S ' i ? «" M ìS separare- Nemmeno il mio ro diavolo* a raggiunsero to, che. per «falche :r-: ’Frr socio aveva altri che U> ser un’a ltra volta ri nvio pOrfp, >**♦• visse tranne un suo parente* senza un vascello, senza tìu Nondimeno ci: assumemmo cavallo, senza pecunia? *-*-■ entrambi le spese del viag* Egli non sapeva dire dena gio per vecchio piloto-porto- ro, e intercalava «li latino i ghese» che desidero di vede-«Sl,0j discorsi per farci stare re la corte della Cina» e, che ci fece da interprete* perchè, Ihsotnma mi raccontò co PAUL T. HENJSOI'f, INC. / conosceva la lingua cinese* e me si tr o v a la a Pekino una . 825 E. Geno»ee S t r e e t parlava anche if francese ed grande carovana di mercanti t un poco l’inglese- E davvero 0*m*rn questo vecchio ci fu utile etnirmlMew'gmrk** fmrjf€»t ri«(Af«r» anche in cose di maggiot «» portanza, come sentirete.. A r lM in k C aspettando anche» suppo-'nite*tutte le angosciose pernemnior il momento del loroj plessità di cu» vi ho già dato pasto* 'che per lo -meno non conto, potei meglio gustare sarà stato^plù £4a>tijjxfadi qelloj quanto v f f u di piacevole in del loro, padrone ' J questa traversata, durante la 41 g u a n to al matìdarìno cori1 quale noni mi accadde nulla c u f facevamo yenìvà ri un rcv seiupre circondató dai sotto di nie il* cavallo, che suoi e. servito mi fece, come ki suol dire» acon jtapti ^erimtm|e à ie noi cquistare -la cittadinanza del non^a&danto potuto vedere paese* cioè andare lungo di la dì%i\fàccìa> fuorché in'dì steso nell'acqua'* senza .nondi s t a u ^ t ju^a c o k ch en o tài meno farmi altro danno-ebe fu cfre nqn v’era» in tutto il* quello d ’inznpparmi dalla te* Sta ai piedi, poiché il torren suo |^jpHitq* un cavalo al confronto il nosttt »4cavallo te era molto profdndo- Ri ti »pi ?no di pcpe da cjrpetta o da basto no& n* cordo questo incidente* per ra pianta indi vessa a«ujbp più b e lla a p p r chè fu in f|uell‘oecakìone che j* i -i» *- », ■ » li paesi simile al potevamo giudicare ciò con mi si guastò il mio libretto Non era passata una setti •»? * * * » »* * j i ro* ma eh* sa di renzaù F g l f I veró che non tascabile dove, come ho ac mana dacché eravamo a ’Pe è piazict cooinkì la pienjsi.ltnii cognizione di ca cennato più sopra io scrivevo bino* quando venne a trovar ty tto ciò andava tt usa* perchè quelle bestie era i nomi dei juoght e degli abi rpi tutto ridente : itùiQ di castra no coperte di tanti arnesi e tanti che In appresso mi sa — Ho, — d k s’cgli — da to anch’esso gualdrappe» che a mala pena rcfolve occorso commemora racco n taci una cosa che vi l i o talltà de potevamo dìscerneroe la te re. Siccome non feci atten farà u a r molto allegro. lèj!a ccctl* sta e le zampe quando cam* zione alfa pagina altre* quale — Mi farà star molto alle d ic v d itev a m o m inavano. l’um idità fece prendere la grò? — replicai, — Che co‘gli «wtRni o hàftm Io m f mentivo allesso alicg muffa* nc ne dileguarono lq! sn sarà? fn questo paese non •* • .M "T* «***»$# 4fc- IL POSTO MIGLIORE PER UN CARRO i • . and p r ic e d L O W E R LEA R B U RY C lo th e s o f f e r Ih e m o s l fo > | y o u r c b i h i n t j , d o llé r b s c a u s e sv sry penny you p a y g o e s In fo lin é r li* . ' P f/" f a b r ic s ... lin e r 1 la ilo rin g S A B A T O r a t ^ m m lO c •marnato W 4* Saluto* | CMimio k rata pMle k t (t*Ì<foeMpaèibkcl) fata aUI tek^ ,*aWùii to d*U* PuWic Scìnrice tó%delia * * rii#- couceaio lo è ip a o o • aumanto die! «efla stòriadd ftìdono Subiacono èolo la dwanut# fi Se. La cbiamte fi iamutata- Le nuove a'dì lOc-acchidonp qo«U« ' attuimi fiU'a- w v jf i*r *- »- , SiyÙMjto daUa Fatture Telafoniche * i ttempo Ù.%% *arà alinnnato dàlie i | d^wii fi aarviaio locale a fi fami* «unfiarfe fu «uAonnato dalla Té‘ €ote|>aiiìr Iftànn» Magete’ afièstr «|jb apale, tpaiMManl' per * cambia? ìci da||e chiamitte a cobi”■ * | « , * i *. % i r , fi Rata in Coin «oin faridota «A lue a 5c, e quel» di Se rimane hno a ora li coajto per il Mrvizio telefonico « tèmpre aumenUto- Cenando fu neceatario lo tcorào M ag gio « lip à ila r e lt ra ta , -perire, f iutto aurnentare la r « t | j p i telefoni pubblici a d uso coin ■ *’v’ "* E’ intereoante paragonare altri aumenti avve nuti zMÌ pas*ati 45 Mini di vita* Eccone alcuni 1 1 quarto di latte 1 I b d iro u n d s te a ic l 'p j | r p f t l dipèhè 5 lb*. di patàte I Jb di burro 23c 15c m i .■fih m r Sa--. 8c 29c ■ ?4$\ Fate attenzione « leggete le nuove iatruzioni Leggette atentàmehte le istruzioni poate «ut tutti i telefoni pubblico* come usare ìeYiuov» rato, , v»p , Z Ul$:M&ÌÌ TEtEPHONE COMPANY | : ..... 7c s a liti o v e r e o g ts Q u o lity , style a n d !ow price m o k e L E A R B U R Y C L O T H E S preferred c lo th e s by meri in Syracu se a n d C e n tra l N e w Y o r k . 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