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Auditorium del
DVR Auditorium
conservatorio
Statale di Musica
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
“F. Venezze”
Conservatorio.doc
Rev. 00 del 17.02.10
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AUDITORIUM
Succursale
del Conservatorio Statale di Musica “F. Venezze”
Rovigo
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI
RISCHI
AI SENSI DEL D.Lgs. 81/08
Il presente documento è costituito da 69 pagine oltre gli allegati
Il presente documento è stato redatto
con la collaborazione di Studio B.S.A. s.r.l.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Venezze”
Denominazione dell’Istituto
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DEI RISCHI
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Succursale del Conservatorio Statale di
Musica “F. Venezze”
Presidente C.D.A.
Ilario Bellinazzi
Dirigente Scolastico
Luca Paccagnella
Indirizzo dell’Istituto
Via Casalini n. 25
Comune
Rovigo
Numero telefonico
0425 – 22273/22229
Numero fax
0425 - 29628
Numero addetti
Personale non
Anno 2010
docente
1
Pubblico presente
< 100
Orario di lavoro:
variabile
dalle 8:00 alle 18:00
Responsabile S.P.P.
Addetto del Servizio di
Prevenzione e Protezione
Rappresentante
dei lavoratori per la sicurezza
Medico Competente
Ugo Baldo
Linda Broggio
Cibin Emanuela
Bertoldi Antonella
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DEI RISCHI
Venezze”
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COADIUTORI
Identificazione
Identificazione
BELLETTATI MARIELLA
GARAVELLO CESARE
BELTRAME CLAUDIA
GIANNESE PATRIZIA
BRUSCHI ROBERTO
MONTONCELLO FRANCESCA
CALLEGARO ARMANDO
PIACENTINI ROBERTA
DI MANZO LOREDANA
SAGREDIN ELENA
FORMAGGIO MARIA
TOSINI LOREDANA
FURLANI SONIA
Addetti alla prevenzione incendi
Addetti designati
Qualifica
BELLETTATI MARIELLA
BELTRAME CLAUDIA
BRUSCHI ROBERTO
CALLEGARO ARMANDO
FORMAGGIO MARIA
GARAVELLO CESARE
MONTONCELLO FRANCESCA
SAGREDIN ELENA
COADIUTORI
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DEI RISCHI
Venezze”
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Addetti al primo soccorso
Addetti designati
Qualifica
BELLETTATI MARIELLA
BELTRAME CLAUDIA
BRUSCHI ROBERTO
CALLEGARO ARMANDO
FORMAGGIO MARIA
GARAVELLO CESARE
MONTONCELLO FRANCESCA
SAGREDIN ELENA
COADIUTORI
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Venezze”
0
DVR Auditorium Conservatorio.doc
DEI RISCHI
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CONSIDERAZIONi GENERALI
12
0.1
PREMESSA
12
0.2
Normativa di riferimento
13
0.3
Figure che hanno collaborato alla stesura del documento
15
0.4
Impostazione del DVR
15
0.5
Modalità di revisione ed aggiornamento del DVR
15
Dati Generali
16
Descrizione della struttura dell'edificio
16
DESCRIZIONE GENERALE DELL’ATTIVITA’
17
2.1
Descrizione dell’attività dell’Auditorium
17
2.2
Identificazione delle mansioni
17
1
1.1
2
2.2.1
Insegnanti
2.2.3
Studenti
2.2.2
Coadiutori (collaboratori scolastici)
17
18
18
2.3
Organizzazione del lavoro – Compiti e responsabilità
18
2.4
Materie prime, prodotti e sostanze impiegate nell’attività
19
2.5
Attrezzature di lavoro e macchine utilizzate nelle attività
19
2.6
Apparecchiature ed impianti soggetti a verifiche periodiche
19
2.7
Aree di stoccaggio e deposito
20
2.8
Servizi generali e mezzi per il trasporto interno
20
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Venezze”
3
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DEI RISCHI
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Pagina 6 di 95
ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE E SICUREZZA DELL’AUDITORIUM
21
3.1
Destinatari della normativa
21
3.2
Identificazione del Datore di Lavoro
21
3.3
Costituzione del servizio di prevenzione e protezione
21
3.4
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
22
3.5
Nomina del medico competente
22
3.6
Costituzione del Servizio di Primo Soccorso
22
3.7
Costituzione del Servizio di Prevenzione Incendi e Gestione Emergenze
24
3.8
Presidi di sicurezza presenti nell’auditorium
25
3.9
Gestione dei lavori in appalto
25
3.10
4
4.1
Gestione dei D.P.I.
CRITERI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
26
Modalità adottate per la valutazione
26
4.1.1
Valutazione dei rischi derivanti dai luoghi di lavoro
4.1.3
Vie di circolazione
4.1.2
4.1.4
4.1.5
4.1.6
4.1.6.1
25
27
Altezza, cubatura e superficie
27
Rischio di inciampo e scivolamenti
28
Microclima
28
Servizi igienici e spogliatoi
27
28
Aerazione nei luoghi di lavoro chiusi
28
4.1.6.2
Temperatura dei locali
29
4.1.6.3
Umidità
29
4.1.7
Illuminazione
29
4.1.9
Scale a pioli e a gradini
31
4.1.8
4.1.10
Vie di uscita e di emergenza
Zone di pericolo
30
31
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Venezze”
4.1.11
4.2
4.2.1
DEI RISCHI
Pagina 7 di 95
Valutazione dei rischi derivanti dalle mansioni
32
32
Movimentazione manuale dei carichi
33
Utilizzo di videoterminali
35
Movimenti ripetitivi
4.2.4
Valutazione dell’esposizione ad agenti fisici
4.2.4.1
Rev. 00 del 17.02.10
Aperture nel suolo e nelle pareti
4.2.2
4.2.3
DVR Auditorium Conservatorio.doc
34
35
Esposizione al rumore
35
4.2.4.2
Ultrasuoni e infrasuoni
35
4.2.4.3
Esposizione alle vibrazioni
36
4.2.4.4
Campi elettromagnetici
36
4.2.4.5
Radiazioni ottiche artificiali
36
4.2.4.6
Atmosfere iperbariche
37
4.2.5
4.2.5.1
Sostanze pericolose
37
Valutazione dell’esposizione ad agenti chimici
37
4.2.5.2
Esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni
41
4.2.5.3
Esposizione ad amianto
42
4.2.6
Esposizione ad agenti biologici
42
4.2.8
Rischi ulteriori derivanti dalla mansione
42
4.2.7
4.2.9
Rischi legati all’organizzazione del lavoro
Rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica
esperienza, adeguata formazione ed addestramento.
4.3
4.3.1
4.3.2
4.3.3
Valutazione dei rischi derivanti dalle attrezzature e dagli impianti
Attrezzature ed impianti utilizzati per lo svolgimento delle mansioni
Impianti elettrici
Impianti di riscaldamento
42
43
43
44
44
44
4.4
Valutazione del rischio di incendio
44
4.5
Valutazione del rischio
45
4.5.1
Definizione di valore di probabilità (P)
4.5.3
Definizione di valore di rischio ( R )
4.5.2
Definizione di valore di gravità del danno (D)
45
46
46
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DEI RISCHI
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VALUTAZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DAI LUOGHI DI LAVORO
48
5.1
Vie di circolazione - viabilità interna ed esterna
48
5.2
Zone e situazioni di pericolo
49
5.2.1
Armadi
49
5.3
Pavimenti
51
5.4
Servizi igienici e spogliatoi
52
5.5
Climatizzazione
52
5.6
Ventilazione
53
5.7
Illuminazione
53
5.8
Scale a gradini
54
5.9
Scale fisse a pioli
55
5.2.2
5.10
6
6.1
Palco
Aperture nel suolo e nelle pareti
50
55
VALUTAZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DALLE MANSIONI
56
Insegnanti
56
6.1.1
Movimentazione manuale dei carichi
56
6.1.3
Utilizzo di videoterminali
58
6.1.2
6.1.4
6.1.4.1
Rischi da movimenti ripetitivi
Agenti fisici
58
59
Rumore
59
6.1.4.2
Vibrazioni
60
6.1.4.3
Ultrasuoni/infrasuoni, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali, camere
iperbariche
61
6.1.5
61
6.1.5.1
Sostanze pericolose
Agenti chimici
61
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DEI RISCHI
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Pagina 9 di 95
6.1.5.2
Agenti cancerogeni e mutageni
62
6.1.5.3
Amianto
62
Agenti biologici
62
6.1.6
6.1.7
6.1.8
Rischi legati all’organizzazione del lavoro
Rischi ulteriori derivanti dalla mansione svolta (differenze di genere, all’età,
62
provenienza da altri paesi)
64
6.1.9
6.2
Rischi ulteriori derivanti dalla mansione svolta (sforzo vocale e postura)
Personale non docente (coadiutori)
64
65
6.2.1
Movimentazione manuale dei carichi
65
6.2.3
Utilizzo di videoterminali
68
6.2.2
Rischi da movimenti ripetitivi
6.2.4
67
Agenti fisici
6.2.4.1
68
Rumore
68
6.2.4.2
Vibrazioni
69
6.2.4.3
Ultrasuoni/infrasuoni, campi elettrom. , rad. ottiche artificiali, camere iperbariche
69
6.2.5
Sostanze pericolose
6.2.5.1
69
Agenti chimici
70
6.2.5.2
Agenti cancerogeni e mutageni
70
6.2.5.3
Amianto
71
Agenti biologici
71
6.2.6
6.2.7
6.2.8
Rischi legati all’organizzazione del lavoro
Rischi ulteriori derivanti dalla mansione svolta (differenze di genere, all’età,
72
provenienza da alti paesi)
72
7
7.1
VALUTAZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DALLE ATTREZZATURE
73
Rischi dovuti all’utilizzo di attrezzature
73
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DEI RISCHI
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7.1.1.1
Computer, stampanti, ecc.
74
7.1.1.2
Utensili manuali
75
8
VALUTAZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DAGLI IMPIANTI
76
8.1
Attrezzature di sollevamento
76
8.2
Recipienti a pressione
76
8.3
Impianti ed apparecchiature elettriche
77
8.3.1
Requisiti di sicurezza
77
8.3.2
Lavori sotto tensione
77
8.3.4
Protezione da fulmini
79
8.3.6
Verifiche e manutenzioni
79
8.3.3
8.3.5
8.4
9
9.1.1
9.1.2
9.1.2.1
Lavori in prossimità di parti attive
Protezioni di edifici, impianti, strutture ed attrezzature
78
79
Impianto termico di riscaldamento
80
VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO
81
Situazione documentale
Identificazione dei pericoli d’incendio
81
81
Materiali combustibili e/o infiammabili
81
9.1.2.2
Identificazioni delle sorgenti d’innesco
81
9.1.2.3
Prodotti di combustione
82
9.1.3
Organizzazione della sicurezza antincendio
82
9.1.5
Misure antincendio
83
9.1.4
9.1.5.1
Identificazione dei lavoratori e delle altre persone esposte ai rischi d’incendio
82
Misure di tipo tecnico
83
9.1.5.2
Attrezzature ed impianti di estinzione degli incendi
84
9.1.5.3
Percorsi di esodo verso il luogo sicuro
85
9.1.5.4
Misure organizzative e gestionali
85
9.1.5.5
Misure per l’allarme in caso di incendio
85
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10
PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO DI ESPLOSIONI
86
11
RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO
86
12
RISCHIO LAVORO SVOLTO IN SOLITARIO
86
13
RISCHIO LAVORO NOTTURNO
87
14
RISCHIO LAVORO IN AMBIENTI CONFINATI
87
15
RISCHIO LAVORO IN QUOTA
87
16
analisi del FENOMENO INFORTUNISTICO
88
16.1
Premessa
88
16.2
Analisi degli infortuni (2002-2010)
89
17
SORVEGLIANZA SANITARIA
91
18
PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE PROTEZIONE 91
19
SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA
91
20
INFORMAZIONE E FORMAZIONE
92
21
LAVORATRICI IN STATO DI GRAVIDANZA
92
22
PROTEZIONE DEI GIOVANI SUL LAVORO
93
23
MANUTENZIONE PROGRAMMATA
93
24
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
93
25
CONCLUSIONI
94
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DEI RISCHI
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0 CONSIDERAZIONI GENERALI
0.1 PREMESSA
Il D.Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008, in attuazione dell’art. 1 della Legge n. 123 del 3
Agosto 2007, in materia di tutela
della
salute
e
della
sicurezza nei luoghi di lavoro,
prevede all’art. 28 la necessità di procedere alla valutazione dei rischi, elaborando,
secondo quanto previsto dal comma 2 del medesimo articolo, un documento
che deve
avere data certa e contenere:
 una relazione
sulla
valutazione
di
tutti
i rischi per la sicurezza
e
la
salute
durante l'attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la
valutazione stessa;
 l'indicazione
dispositivi
di
delle
misure
protezione
di
prevenzione
e di protezione attuate
individuali adottati, a seguito
della
e
dei
valutazione di
cui
all'articolo 17, comma 1, lettera a);
 il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo
dei livelli di sicurezza;
 l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei
ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere
assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
 l'indicazione
protezione,
del
nominativo
del
responsabile
del
servizio
di
del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
prevenzione
o
di
e
quello
territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio;
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Pagina 13 di 95
 l'individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a
specifici
che
rischi
richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza,
adeguata formazione e addestramento.
La valutazione dei rischi è un’attività non delegabile dal Datore di Lavoro.
0.2 Normativa di riferimento
Nell'elaborazione del documento previsto dall'art. 28, comma 2 del D. Lgs. 81/2008, le
norme cui è necessario fare riferimento, oltre ovviamente al D.Lgs. stesso relativo alla
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, sono tra l’altro:
 D.P.R. n. 462 del 22 ottobre 2001, relativo al regolamento di semplificazione per la
denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di
dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi;
 D.M. n. 37 del 22 gennaio 2008, relativo al Regolamento concernente l'attuazione
dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre
2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli
impianti all'interno degli edifici;
 D.M. 2 ottobre 2000 - Linea guida d'uso dei videoterminali;
 D.Lgs. 14 marzo 2003, n. 65: Attuazione delle direttive 1999/45/CE
e 2001/60/CE
relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi testo vigente;
 D.P.R.
24
luglio
1996
n.
459:
Regolamento
per
l'attuazione
delle
Direttive
89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle
legislazioni degli Stati membri relative alle macchine;
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Pagina 14 di 95
 D.Lgs n. 285 del 16 luglio 1998, sull'attuazione delle direttive comunitarie in materia di
classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi;
 D.Lgs. 17 marzo 1995 n. 230 sull’attuazione delle direttive Euratom 80/836, 84/467,
84/466, 89/618, 90/6441 e 92/3 in materia di radiazioni ionizzanti;
 D.M.S. 6 settembre 1994, sulle normative e metodologie tecniche di applicazione della
legge 27 marzo 1992, n. 257 relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto;
 D.M. 16 febbraio 1982, relativo all’identificazione delle attività soggette alle visite di
prevenzione incendi;
 Provvedimento
del
30/10/2007,
relativo
all’accertamento
dell’assenza
di
tossicodipendenza;
 D.M.I. 10 marzo 1998, concernente "Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro";
 D.Lgs. 151 del 26 marzo 2001, pubblicato sulla G.U. S.O. n. 93/L del 26 aprile 2001,
relativo alle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e
della paternità;
 D.Lgs. n. 66 dell’8/4/2003, relativo ad aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro
(lavoro notturno);
 Legge n. 977 del 14/10/1967 relativa alla tutela del lavoro dei bambini e degli
adolescenti (coordinata con
modifiche di cui al D.Lgs. 4.08.99 n. 345 e
D.Lgs.
18.08.2000 n. 262);
 D.M. 16/01/1997, relativo ai contenuti minimi della formazione dei lavoratori, dei
rappresentanti per la sicurezza e dei datori di lavoro;
 D. I. n. 388 del 15/07/2003, relativo al Regolamento per il pronto soccorso aziendale.
Oltre alle norme citate, sono state utilizzate a seconda della necessità od opportunità,
Norme Tecniche e di buona prassi, specificatamente richiamate.
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Venezze”
0.3
DEI RISCHI
DVR Auditorium Conservatorio.doc
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Pagina 15 di 95
Figure che hanno collaborato alla stesura del documento
Secondo quanto previsto dall’art. 29 del D.Lgs. 81/08, la valutazione dei rischi è stata
effettuata in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
(R.S.P.P.).
Il Rappresentante per i lavoratori per la Sicurezza è stato preventivamente consultato in
ordine alla stesura del D.V.R.
0.4 Impostazione del DVR
La presente relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante
l’attività lavorativa è suddivisa in alcune parti fondamentali:
 criteri adottati per la valutazione;
 valutazione dei rischi derivanti dai luoghi di lavoro;
 valutazione dei rischi derivanti dalle mansioni;
 valutazione dei rischi derivanti dalle attrezzature e dagli impianti.
0.5 Modalità di revisione ed aggiornamento del DVR
Il Documento di Valutazione dei Rischi (d’ora in poi D.V.R.) viene rielaborato in occasione
di modifiche dell’organizzazione del lavoro significative, aggiornando di conseguenza, se
necessario, le misure di prevenzione e adottate.
Ogni revisione del documento viene registrata con la modifica dell’indicazione “Rev. xx “,
partendo dal numero 00 e la data di aggiornamento.
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1 DATI GENERALI
L’Auditorium del Conservatorio Statale di Musica “F. Venezze” è posto in adiacenza agli
ambienti utilizzati dalla Scuola Media Statale Annessa al Conservatorio di Musica in via
Casalini n. 25 (ex Vescovado), nel centro storico della città di Rovigo.
Gli spazi interni dell’edificio sono raggiungibili da via Casalini e da via Pighin.
1.1 Descrizione della struttura dell'edificio
Dall’interno
dell’area
di
pertinenza
dell’auditorium,
utilizzando
la
scala
interna
e/o
l’ascensore è possibile accedere al primo piano dell’edificio posto in adiacenza, utilizzato
dalla Scuola Media Statale Annessa al Conservatorio di Musica ed al secondo piano del
medesimo edificio, utilizzato dal Conservatorio di Musica “F. Venezze” ed in parte dalla
Scuola Media Statale Annessa al Conservatorio di Musica.
I locali interni di pertinenza esclusiva dell’auditorium sono:
Seminterrato
Vano
tecnico
Piano terra
(impianto
di
riscaldamento/climatizzazione)
Ingresso principale
Guardaroba
Centrale emergenze
Vano tecnico (quadri elettrici)
Palco teatrale
Aula prove
Camerini
W.C.
Primo Piano
Secondo Piano
Platea
Locali della
Locali del
Scuola Media
Conservatorio di
annessa al
Musica
Conservatorio di
Musica
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Statale di Musica “F.
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DEI RISCHI
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2 DESCRIZIONE GENERALE DELL’ATTIVITA’
2.1 Descrizione dell’attività dell’Auditorium
Il Conservatorio è una Scuola destinata allo studio professionale della Musica; mira, cioè,
alla preparazione organica ed approfondita di coloro che della musica vogliono fare
l'oggetto della loro attività nel mondo del lavoro.
L’auditorium viene utilizzato per le esibizioni musicali degli allievi e degli insegnanti, in
modo da far conoscere al pubblico gli obbiettivi raggiunti dalla struttura.
L’auditorium viene utilizzato essenzialmente per l’attività concertistica, ad eccezione di un
locale posto al piano terra, il quale può essere utilizzato per attività di insegnamento da
parte degli insegnanti del conservatorio di musica.
I coadiutori (collaboratori scolastici) sono responsabili dell'igiene e della cura degli
ambienti e della struttura; collaborano con gli insegnanti per la vigilanza degli alunni
eventualmente presenti.
2.2 Identificazione delle mansioni
2.2.1 Insegnanti
Per svolgere la propria mansione, gli insegnanti oltre ad utilizzare i normali strumenti di
insegnamento, utilizzano a seconda della materia gli strumenti musicali appropriati.
All’interno dell’auditorium le attività vengono svolte in un locale posto al piano terra o sul
palco stesso dell’auditorium.
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2.2.2 Coadiutori (collaboratori scolastici)
Gli addetti per svolgere le mansioni di pulizia dei diversi ambienti utilizzano attrezzature
manuali e prodotti normalmente impiegati anche nella sede del Conservatorio di Musica.
2.2.3 Studenti
Gli studenti a seconda del percorso di formazione intrapreso, utilizzano strumenti musicali
specifici, inerenti al corso svolto.
2.3
Organizzazione del lavoro – Compiti e
responsabilità
Dall’organigramma si identificano le seguenti figure responsabili/preposti:
Mansione
Identificazione
Vicedirettore
Vincenzo Soravia
Direttore Amministrativa
Graziella Groppo
Per i preposti, secondo quanto previsto dall’art. 37 comma 7 del D.Lgs. 81/08, è stata
programmata la necessaria formazione riguardo ai compiti e alle responsabilità in materia
di sicurezza e salute.
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2.4 Materie prime, prodotti e sostanze impiegate nell’attività
I prodotti e le sostanze impiegate nell’effettuazione delle varie attività di pulizia sono i
seguenti:
Identificazione prodotti
Utilizzo
Simboli di pericolosità
Nuncas Winto Parquet
detergente
--
WC Net Candeggina Gel
detergente
Xi
Glade Neutrafresh spray
deodorante
Xi, F+, N
Lysoform Casa
detergente
--
Alcool etilico 90 %
disinfettante
--
Candeggina
detergente
--
Ammoniaca profumata
detergente
Xi
Sanitec - Crystal vetri
detergente
--
Sanitec - Detergente Mani
sapone
--
2.5 Attrezzature di lavoro e macchine utilizzate nelle attività
Nel corso delle esibizioni musicali vengono utilizzati diversi strumenti musicali.
Per le attività di pulizia, vengono utilizzate attrezzature manuali.
2.6 Apparecchiature ed impianti soggetti a verifiche periodiche
Le
apparecchiature che richiedono verifiche periodiche sono costituite da:

Centrale Termica

presidi antincendio (estintori portatili, manichette, luci emergenza, rilevatori di fumo,
ecc);

impianti elettrici;

ascensori.
Per le situazioni, si veda il paragrafo specifico.
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2.7 Aree di stoccaggio e deposito
Lo stoccaggio dei prodotti utilizzati per la pulizia degli ambienti è posto in un locale
situato in prossimità dell’ingresso principale (locale seminterrato).
2.8 Servizi generali e mezzi per il trasporto interno
L’attività svolta all’interno dell’auditorium non prevede l’utilizzo di mezzi di trasporto.
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3 ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE E SICUREZZA
DELL’AUDITORIUM
3.1 Destinatari della normativa
I destinatari delle norme relative alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di
lavoro sono identificati dai lavoratori nell’accezione più ampia prevista dall’art. 2 del
D.Lgs. 81/08.
3.2 Identificazione del Datore di Lavoro
Ai sensi dell’art. 2 comma 1 lett. b del D.Lgs. 81/08 il Datore di Lavoro è identificato con
il Presidente del Consiglio di amministrazione Prof.. Ilario Bellinazzi.
3.3 Costituzione del servizio di prevenzione e protezione
Il datore di lavoro ha provveduto all’organizzazione della sicurezza nei luoghi di lavoro,
mediante la costituzione del servizio di prevenzione e protezione. Esso è costituito da:
 Dr. Ugo Baldo, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (consulente
esterno),
 Dr.ssa Linda Broggio, Addetta del Servizio di Prevenzione e Protezione.
I componenti del Servizio di Prevenzione e Protezione sono in possesso dei titoli
necessari all’adempimento delle specifiche funzioni, sono stati formati ai sensi dell’art. 32
commi
2 e 4 del D.Lgs. 81/08 come dagli attestati e dalle lettere di nomina allegati al
presente documento di Valutazione dei rischi (Allegato 5).
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3.4 Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Secondo quanto previsto dall’art. 47 del D.Lgs. 81/08, i lavoratori hanno proceduto
all’elezione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (allegato 4).
E’ risultata eletta la Sig.ra Cibin Emanuela la quale ha partecipato al corso di formazione
per “il rappresentante per la sicurezza dei lavoratori” ultimato in data 12 gennaio 2010
(allegato 6)
3.5 Nomina del medico competente
Secondo quanto stabilito dall’art. 18 comma 1 lettera a), il datore di lavoro ha nominato il
Dott.ssa Bertoldi Antonella come Medico Competente per l’effettuazione della sorveglianza
sanitaria prevista dal decreto 81/08.
Il Medico Competente è in possesso dei requisiti previsti dall’art. 38 comma 1 del decreto
81/08.
La lettera di nomina del Medico Competente è riportata in allegato (allegato 3).
3.6 Costituzione del Servizio di Primo Soccorso
Il datore di lavoro secondo quanto previsto dall’art. 45 del D.Lgs. 81/08 ha preso i
provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di
emergenza.
Ai sensi dell’Art. 1 del
D.M. 15 luglio 2003, n. 388 Il Conservatorio di Musica “F.
Venezze” è classificato nel gruppo B.
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Sono stati designati i seguenti addetti;
Addetti al primo soccorso
Addetti designati
Qualifica
BELLETTATI MARIELLA
BELTRAME CLAUDIA
BRUSCHI ROBERTO
CALLEGARO ARMANDO
FORMAGGIO MARIA
COADIUTORI
GARAVELLO CESARE
MONTONCELLO FRANCESCA
SAGREDIN ELENA
E’ stata effettuata la formazione prevista dal D.M. 388. La formazione viene ripetuta,
almeno per la parte pratica, con cadenza triennale.
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3.7 Costituzione
del
Servizio
di
Prevenzione
Incendi
e
Gestione
Emergenze
Il datore di lavoro, secondo quanto previsto dall’art. 46 comma 2 del D.Lgs. 81/08, ha
preso i provvedimenti necessari in materia di prevenzione incendi e per la tutela
dell’incolumità dei lavoratori. In particolare sono stati designati i seguenti addetti alla
prevenzione incendi:
Addetti alla Prevenzione Incedi
Addetti designati
Qualifica
BELLETTATI MARIELLA
BELTRAME CLAUDIA
BRUSCHI ROBERTO
CALLEGARO ARMANDO
FORMAGGIO MARIA
COADIUTORI
GARAVELLO CESARE
MONTONCELLO FRANCESCA
SAGREDIN ELENA
E’ stata effettuata la formazione prevista dal D.M. 10/3/98 per addetti a rischio medio. La
formazione viene ripetuta periodicamente.
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3.8 Presidi di sicurezza presenti nell’auditorium
Per il numero e l’identificazione dei presidi antincendio attualmente disponibili, si rimanda
al piano di evacuazione redatto ai sensi del D.M. 10/3/98 ed alla pratica di ottenimento
del Certificato di Prevenzione Incendi. Per la verifica dei controlli avvenuti sui presidi
antincendio si rimanda al registri controlli delle attrezzature antincendio.
Ai sensi del D.M. 388/03, è prevista la presenza di una cassetta di pronto soccorso, il
cui contenuto risponde a quanto previsto dall’Allegato 1 del citato D.M. 388/03.
3.9 Gestione dei lavori in appalto
Secondo quanto previsto dall’art. 26 del D.Lgs. 81/08, per i lavori affidati a ditte
appaltatrici e a lavoratori autonomi viene elaborato un unico documento di valutazione sui
rischi da interferenze (d’ora in poi DUVRI), nel quale, sulla base delle attività prevista
dall’oggetto dell’appalto, vengono evidenziati i rischi interferenziali.
Il DUVRI, che viene allegato al contratto di appalto (o all’incarico formale di intervento)
sarà oggetto di revisione a seguito dell’aggiornamento del D.V.R.
Il contratto di appalto riporterà, secondo quanto previsto dal comma 5 dell’art. 26 del
D.Lgs. 81/08, i costi per la sicurezza.
3.10 Gestione dei D.P.I.
Le attività connesse allo svolgimento della mansione richiedono l’utilizzo di dispositivi di
protezione individuale, secondo le risultanze della presente relazione.
Essi sono indicati nella tabella allegata (Allegato 8).
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4 CRITERI ADOTTATI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
4.1 Modalità adottate per la valutazione
L’analisi dei pericoli e la valutazione dei rischi sono state effettuate dal Datore di lavoro
con la collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e del
Medico Competente, tenendo conto delle attività effettivamente svolte, dei compiti
assegnati ai lavoratori e dell’ambiente di lavoro.
La valutazione è suddivisa nelle seguenti parti:
 valutazione dei rischi derivanti dai luoghi di lavoro;
 valutazione dei rischi derivanti dalle mansioni;
 valutazione dei rischi derivanti dalle attrezzature;
 valutazione dei rischi derivanti dagli impianti;
 valutazione del rischio incendio;
 valutazione del rischio esplosione.
 valutazione del rischio chimico.
Il rischio da esplosione e dall’uso di agenti chimici viene valutato in documenti separati
ai quali si fa riferimento.
Il documento comprende, inoltre, una valutazione specifica dei seguenti aspetti:
 rischio da stress di lavoro correlato;
 rischio da lavoro svolto in solitario;
 rischio da lavoro effettuato nel periodo notturno;
 rischio da lavoro svolto in ambienti confinati;
 rischio da lavoro in quota.
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4.1.1 Valutazione dei rischi derivanti dai luoghi di lavoro
I luoghi di lavoro sono stati valutati sulla base di quanto previsto dall’Allegato IV del
D.Lgs. 81/08.
Vengono sommariamente descritti gli aspetti valutati e i criteri adottati.
4.1.2 Altezza, cubatura e superficie
Per questi aspetti si è fatto riferimento ai certificati di agibilità.
4.1.3 Vie di circolazione
Con tale definizione si intendono scale, banchine e rampe di carico, per le quali si
deve considerare l’aspetto stabilità. Le dimensioni delle vie di circolazione sono state
verificate in relazione al potenziale numero degli utenti e al tipo di attività svolta
nell’ambiente in cui si trovano.
E’ stata considerata la possibilità di contemporaneo passaggio di mezzi e persone,
prevedendo per i pedoni una distanza di sicurezza sufficiente, la segnaletica orizzontale
ed il percorso utilizzabile al fine di garantire la tutela degli operatori.
Si è tenuto conto inoltre della presenza di sporgenze o spigoli vivi su pareti, infissi,
arredamenti o altro, che, in caso di normale passaggio o caduta possano arrecare
danno alle persone.
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4.1.4 Rischio di inciampo e scivolamenti
Per la valutazione dei pavimenti si è fatto riferimento a quanto previsto dall’Allegato IV
del D.Lgs. 81/08, in particolare per quanto riguarda la presenza di buche, irregolarità o
sporgenze pericolose. E’ stato inoltre valutato il rischio di inciampo causato dalla
presenza sui pavimenti, di fili di alimentazione delle apparecchiature elettriche, tubazioni,
materiale versato per incidenti o anomalie e di caduta per pavimenti scivolosi o bagnati.
4.1.5 Servizi igienici e spogliatoi
Per la valutazione di questo aspetto si è fatto riferimento a quanto previsto dall’Allegato
IV del D.Lgs. 81/08, in particolare per quanto riguarda la presenza di idonei locali di
volumi adeguati al numero dei lavoratori presenti tenendo conto del sesso degli stessi e
della
necessità
particolari
derivanti
dalle
attività
svolte
(acqua
calda
e
fredda,
asciugamani e sapone, tipo di ventilazione presente, separazione per sesso, numero di
servizi).
4.1.6 Microclima
4.1.6.1
Aerazione nei luoghi di lavoro chiusi
Per questo aspetto si è valutato la disponibilità di aria salubre da aperture naturali ed
eventualmente, quando necessario, mediante l’uso di impianti di aerazione, adeguati alle
tipologia di lavorazioni esistenti nell’area.
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4.1.6.2
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Temperatura dei locali
Per la valutazione si è tenuto conto, oltre della presenza di sistemi di riscaldamento e
in generale di climatizzazione, anche dai metodi di lavoro applicati e dagli sforzi fisici
richiesti ai lavoratori.
4.1.6.3
Umidità
La valutazione di questo aspetto ha tenuto conto dell’umidità derivanti dalle specifiche
attività svolte e dei possibili interventi di mitigazione.
4.1.7 Illuminazione
La valutazione della luminosità in ambiente di lavoro è stato effettuata utilizzando
quando necessario la sonda luxmetrica BSR001 abbinata alla centralina Babuc M, con
condizioni di visibilità determinate da luce naturale in combinazione con luce artificiale;
nei casi in cui la luminosità è apparsa assolutamente sufficiente non sono state
effettuate misurazioni.
Le misure rilevate sono state confrontate con i valori minimi di illuminamento consigliati
dalle norme di buona tecnica, in particolare dalla norma DIN 5035, in funzione
dell’utilizzazione dei locali e del tipo di lavoro.
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Risultano raccomandabili i seguenti valori di illuminamento in lux:
Area considerata
Valori di
illuminamento (lux)
Deposito di materiali grossi
30
Orientamento, passaggio saltuario
30
Servizi
70 - 100
Illuminazione generale
150 – 300
Lavori grossolani
Uffici, lavori fini
Uffici per videoterminali
Sale riunioni
100
250 - 500
< 300
150 - 250
Qualora nel corso delle verifiche siano stati rilevati nella stessa area livelli di luminosità
diversi, sono stati riportati il valore minimo e massimo rilevati.
4.1.8 Vie di uscita e di emergenza
Relativamente alle vie ed uscite di emergenza, si è verificato:

numero e dimensioni delle stesse, in funzione delle specifiche situazioni;

presenza di porte sempre sgombre al fine di consentire di raggiungere, in caso di
fuga, il più rapidamente possibile un luogo sicuro;

apertura delle porte nel senso dell’esodo

presenza di segnaletica adeguata e collocata in posizione tale da renderla sempre
visibile
Tali aspetti sono stati considerati all’interno del capitolo “valutazione del rischio
incendio”.
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4.1.9 Scale a pioli e a gradini
Per la presenza di scale a pioli e a gradini, si è verificato il rispetto dei criteri
costruttivi delle scale destinate ai normali ambienti di lavoro, comprese quelle che
permettono l'accesso a solai e soppalchi e le scale che sono asservite a vie ed uscite
di emergenza.
In particolare, è stato controllato che pedata ed alzata dei gradini abbiano le condizioni
previste.
Per quanto riguarda le scale portatili sono state considerate le condizioni di impiego e
la rispondenza ai requisiti normativi (UNI EN 131 o ex DPR 547/55).
4.1.10 Zone di pericolo
Per tale aspetto si è considerata la presenza di:

stoccaggi di materiale e scaffalature prospicienti i passaggi e le postazioni di lavoro;

posti di lavoro, con rischi derivanti da eventuali cadute di materiale sito in quota;

certificazione della portata delle scaffalature e dei locali destinati a deposito, come
solai e soppalchi, espressa in kg/m2.
E’ stata valutata anche la presenza di particolari situazioni di pericolo per le quali
possano derivare rischi specifici pei i lavoratori.
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4.1.11 Aperture nel suolo e nelle pareti
Per
questi
aspetti
si
è
verificata
la
necessità
di
parapetti
e
quando
presenti
verificandone la rispondenza alle norme.
4.2 Valutazione dei rischi derivanti dalle mansioni
I rischi derivanti dalle mansioni sono stati valutati sulla base di quanto previsto dal
D.Lgs. 81/08 e dalle altre normative citate in premessa.
Sono stati presi in considerazione in particolare gli aspetti legati a:
 Movimentazione manuale dei carichi
 Movimenti ripetitivi
 Utilizzo di videoterminali
 Agenti fisici, con riguardo al rumore, ultrasuoni e infrasuoni, vibrazioni, campi
elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali e atmosfere iperbariche
 Sostanze pericolose, con riguardo ad agenti chimici, agenti cancerogeni e mutageni,
amianto
 Agenti biologici
 Rischi ulteriori derivanti dalla mansione
 Rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica
esperienza, adeguata formazione ed addestramento.
Per ogni mansione esaminata è stata inoltre verificata se vi era presenza di lavoratori
portatori di handicap. Nel caso si evidenziassero problematiche particolari, di esse se
ne è tenuto conto, sentito anche il Medico Competente, in particolare per quanto
riguarda le procedure di evacuazione.
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Vengono di seguito indicati nello specifico i criteri di valutazione utilizzati.
4.2.1 Movimentazione manuale dei carichi
Per la valutazione del rischio connesso alla movimentazione manuale dei carichi si è
fatto ricorso, quando possibile, al modello proposto da Occhipinti – Colombini dell’ULSS
75/VI di Milano utilizzando la scheda riportata nell’Allegato A, aggiornata con i pesi
indicati dalla Norma UNI 11228 (25 kg per addetti di sesso maschile e 20 kg per
addetti di sesso femminile) relativi alla fascia d’età dai 18 ai 45 anni.
Per fasce di età diverse è lasciata al Medico Competente la valutazione di ulteriore
fattori demoltiplicativi.
Applicando la procedura a tutti gli elementi considerati, utilizzando opportuni fattori
demoltiplicativi inferiori a 1, si perviene al peso limite raccomandato e quindi, sulla base
del
peso
effettivamente
sollevato,
all’indicatore
sintetico
del
rischio
(indice
sollevamento) riassumibile in:
Indice di
sollevamento
< 0,85
0,86 ÷ 1,00
> 1,01
Zona
Verde
Gialla
Rossa
Rischio
accettabile
ai limiti
presente
formazione
Intervento
non
necessario
formazione
sorveglianza sanitaria
interventi per ridurre il
rischio
di
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Gli interventi da attuare sono stati determinati dall’indice di sollevamento calcolato.
Il rischio è stato stimato facendo riferimento ad una scala di identità del danno e
ad
una scala di probabilità caratterizzata da:
 esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la carenza riscontrata ed il
danno ipotizzato;
 esistenza di dati statistici noti a livello di azienda
4.2.2 Movimenti ripetitivi
Per la valutazione del rischio da movimenti ripetitivi si è fatto riferimento in via
preliminare alla presenza possibile del fattore di rischio considerato.
Nei casi in cui la semplice osservazione delle modalità di lavoro ha permesso di negare
la presenza di movimenti ripetitivi, non si è dato corso ad ulteriori approfondimenti.
In altri casi, in cui la presenza di movimenti ripetitivi era palese, si è valutato in via
cautelativa il rischio presente, utilizzando il modello di check – list
dell’indice
di
esposizione
OCRA
(Occupational
Ripetitive
per la stima rapida
Actions),
proposta
Colombini, Occhipinti e Greco, rimandando se necessario ad ulteriore verifica.
Lo schema di check – list utilizzato è riportato in allegato (Allegato B).
da
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4.2.3 Utilizzo di videoterminali
Per la valutazione del rischio da utilizzo di videoterminali si fa riferimento a quanto
indicato dall’allegato XXXIV al D.Lgs. 81/08.
A tal fine sono state analizzate le caratteristiche di monitor, tastiera, tavolo, sedia,
illuminazione e posto di lavoro.
4.2.4 Valutazione dell’esposizione ad agenti fisici
4.2.4.1
Esposizione al rumore
Il rischio rumore è stato valutato sulla base di quanto previsto dal Titolo VIII – Capo II
del D.L.gs. n. 81/08 art.190. Tale rischio è oggetto di uno specifico documento di
valutazione. I risultati della valutazione, con riferimento alle mansioni svolte, vengono
riportati nella valutazione dei rischi delle specifiche mansioni.
4.2.4.2
Ultrasuoni e infrasuoni
Il rischio derivante da ultrasuoni e infrasuoni è stato valutato tenendo conto in via
preliminare dell’accertata presenza di macchine ed attrezzature che possano emettere
ultrasuoni e infrasuoni.
In seconda istanza e quando necessario si è proceduto alla valutazione con riferimento
al libretto di uso e manutenzione delle attrezzature possibili fonti del pericolo e di dati
bibliografici.
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4.2.4.3
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Esposizione alle vibrazioni
Il rischio derivante da vibrazioni meccaniche è stato valutato sulla base di quanto
previsto dal Titolo VIII – Capo III del D.Lgs. n. 81/018 – art. 202.
Tale rischio, se presente, è oggetto di uno specifico documento di valutazione.
I risultati della valutazione, con riferimento alle mansioni svolte, vengono riportati nella
valutazione dei rischi delle specifiche mansioni.
4.2.4.4
Campi elettromagnetici
Il rischio dovuto alla presenza di campi elettromagnetici è stato valutato in via generale
in attesa delle linee guida per la valutazione.
4.2.4.5
Radiazioni ottiche artificiali
Il rischio derivante da radiazioni ottiche artificiali è stato valutato tenendo conto in via
preliminare dell’accertata presenza di macchine ed attrezzature con possibile emissione
di radiazioni nel campo definito dall’art. 214 del D.Lgs. 81/08.
In seconda istanza e quando necessario si è proceduto alla valutazione con riferimento
al libretto di uso e manutenzione delle attrezzature possibili fonti del pericolo e di dati
bibliografici.
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4.2.4.6
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Atmosfere iperbariche
Il pericolo derivato dall’utilizzo di atmosfere iperbariche non risulta normalmente presente
nei luoghi di lavoro.
4.2.5 Sostanze pericolose
4.2.5.1
Valutazione dell’esposizione ad agenti chimici
Per la valutazione del rischio chimico si è ricorso alle Linee Guida, formulate dal gruppo
di lavoro costituito dalla Regione Veneto, utilizzando il modello di algoritmo di Valutazione
del rischio Chimico (Movarisch), predisposto dalle Regioni Emilia Romagna, Marche,
Toscana e Lombardia, che consente la valutazione senza misurazioni, in attesa della
definizione, ai sensi dell’art. 232 del D.Lgs. 81/08, dei criteri di valutazione del rischio
basso per la sicurezza e irrilevante per la salute,
In particolare, nella valutazione del rischio chimico, si è tenuto conto:

delle proprietà pericolose degli agenti chimici;

delle informazioni riportate nelle schede di sicurezza;

del livello, della durata e del tipo di esposizione;

delle circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di questi agenti;

dei valori limite di esposizione professionale;

degli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare;

delle conclusioni da eventuali azioni di sorveglianza;

di eventuali effetti combinati degli agenti chimici.
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Non sono state comprese le sostanze cancerogene o mutagene in quanto oggetto di
disposizioni specifiche contenute nel titolo IX -
Capo II del D.Lgs. 81/08 (Protezione da
agenti cancerogeni e mutageni).
A tutti i suddetti parametri secondo quanto previsto dal modello, è stato assegnato un
peso, che, inserito in una relazione matematica, ha fornito un indice numerico necessario
per individuare la gravità del rischio, su una scala numerica predisposta.
Il rischio R derivante dall’esposizione ad agenti chimici pericolosi è stato quindi
determinato utilizzando la seguente relazione:
R = P x E
dove P rappresenta l’indice di pericolosità intrinseca di una sostanza o di un preparato,
identificato con le frasi di rischio R, alle quali sono stati assegnati dei valori numerici,
mentre E rappresenta il livello di esposizione dei soggetti nella specifica attività lavorativa.
R è stato calcolato per ogni mansione lavorativa e per ogni sostanza e preparato
pericoloso utilizzato, distinguendo quanto necessario l’esposizione inalatoria e cutanea:
R
R
inal
= P x E
inal
cute
= P x E
cute
Nel caso fossero presenti contemporaneamente entrambe le vie di assorbimento, il rischio
R cumulativo è stato ottenuto tramite il seguente calcolo:
Rcum = (Rinal2 + Rcute2)½
Gli intervalli di variazione di R sono:
0.1
R
inal
100
1
R
cute
100
1
R
cum
141
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Criteri per l’identificazione dell’indice P
Sulla base delle frasi di rischio (che descrivono i rischi intrinseci delle sostanze e dei
preparati pericolosi) singole o combinate, attribuite alle proprietà pericolose, sono stati
assegnati al preparato o alla sostanza indici numerici di pericolo (uno per ogni frase).
E’ stato scelto tra questi il valore più elevato.
Criteri per la determinazione dell’indice di esposizione per via inalatoria (Einal)
L’indice di esposizione per via inalatoria Einal è stato determinato dal prodotto di un Subindice I (intensità dell’esposizione) per un Sub-indice d (distanza del lavoratore dalla
sorgente di intensità I):
Einal = I x d
Il calcolo di I comporta la valutazione di 5 variabili:

le
proprietà
chimico-fisiche,
per
individuare
la
disponibilità
in
aria
della
sostanza/preparato chimico;

la quantità in uso dell’agente chimico effettivamente presente e destinato all’uso
nell’ambiente di lavoro su base giornaliera;

la tipologia d’uso della sostanza e cioè la sorgente dell’esposizione;

la tipologia di controllo e cioè le misure che possono essere previste e predisposte
per evitare l’esposizione del lavoratore alla sostanza;

il tempo di esposizione su base giornaliera;
Successivamente, attraverso un sistema di matrici a punteggio, le cinque variabili
individuate permettono la determinazione del sub-indice I, mentre il sub-indice d tiene
conto della distanza tra una sorgente di intensità I e il lavoratore esposto.
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Criteri per la determinazione dell’indice di esposizione per via cutanea (Ecute)
In questo caso l’indice di esposizione per via cutanea (Ecute) è stato determinato sulla
base di una matrice che tiene conto di due variabili:
 la tipologia d’uso della sostanza, e cioè la sorgente dell’esposizione
 i livelli di contatto cutaneo
R
cute
= P x E
cute
Valutazione del rischio da esposizione ad agenti chimici pericolosi derivanti da attività
lavorative.
Il modello è stato applicato anche alle esposizioni di agenti chimici pericolosi che
derivano da un’attività lavorativa. Il valore di E inal è stato valutato sulla base di un
sistema di matrici ed il valore di R è stato così calcolato:
R = P x E
inal
Classificazione del livello di rischio
Il rischio R è stato calcolato per ogni mansione e per ogni sostanza e preparato
utilizzato;
la classificazione in rischio moderato o superiore al moderato è stata effettuata sulla base
dei dati riportati nella tabella che segue:
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VALORI DI
RISCHIO
0.1
R ‹ 15
CLASSIFICAZIONE
Rischio moderato
Intervallo di incertezza (è necessario, prima della
RISCHIO
IRRILEVANTE
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15
R‹ 21
classificazione in rischio moderato, rivedere con scrupolo
l’assegnazione dei vari punteggi e rivedere le misure di
prevenzione e protezione adottate)
21
R
40
40 ‹ R
80
Rischio superiore al moderato (applicare artt. 225, 226 e
227 del D.Lgs. 81/08)
Zona di rischio elevato
RISCHIO
Zona di grave rischio (riconsiderare il percorso
PRESENTE
dell’identificazione delle misure di prevenzione e protezione
R › 80
ai fini di una loro eventuale implementazione; intensificare i
controlli quali la sorveglianza sanitaria, la misurazione degli
agenti chimici e la periodicità della manutenzione)
Il rischio incidentale e infortunistico può derivare da errori di conferimento e stoccaggio,
da spandimento e da contatti tra prodotti incompatibili.
4.2.5.2
Esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni
La valutazione del rischio da esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni è stata
eseguita sulla base della definizione di agente cancerogeno/mutageno indicata dall’art.
234 del D.Lgs. 81/08 (Protezione da agenti cancerogeni e mutageni) e delle schede di
sicurezza delle sostanze e dei preparati eventualmente usati durante le varie attività; sono
state prese in esame modalità di stoccaggio, movimentazione ed utilizzo.
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4.2.5.3
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Esposizione ad amianto
La valutazione del rischio da esposizione all’amianto è stata eseguita sulla base di
quanto previsto dal Titolo IX – Capo 3 del D.Lgs. 81/08.
4.2.6 Esposizione ad agenti biologici
La valutazione del rischio da esposizione ad agenti biologici è stata effettuata sulla base
delle definizioni riportate agli artt. 267 e 268 del D.Lgs. 81/08, analizzando le singole
attività lavorative con possibilità di esposizione a batteri, virus e funghi.
4.2.7 Rischi legati all’organizzazione del lavoro
Per rischi legati all’organizzazione del lavoro si intendono quei rischi per i quali possono
determinarsi situazioni particolari di stress, difficoltà di rapporti tra addetti
preposti, ecc.
e tra addetti e
Per queste situazioni, la valutazione di un eventuale rischio risulta di
difficile valutazione in quanto coinvolgono aspetti relazionali, gestionali, di organizzazione
od ergonomici non legati ad una valutazione sufficientemente oggettiva.
4.2.8 Rischi ulteriori derivanti dalla mansione
In questo paragrafo sono stati valutati eventuali altri rischi legati alla mansione, non
compresi nella valutazione “standard”.
Di volta in volta, in funzione della situazione si è ricorsi alle idonee metodologie di
valutazione.
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4.2.9 Rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale,
specifica esperienza, adeguata formazione ed addestramento.
Secondo quanto previsto dall’art. 28 comma 2 lett. f, sono stati individuati
rischi specifici
che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata
formazione ed addestramento.
4.3 Valutazione dei rischi derivanti dalle attrezzature e dagli impianti
I rischi derivanti dalle attrezzature e dagli impianti sono stati valutati sulla base di quanto
previsto dal D.Lgs. 81/08 e dalle altre normative specifiche legate alla presenza degli
impianti via via esaminati. Sono stati presi in considerazione in particolare gli aspetti
legati a:
 attrezzature utilizzati per la normale attività.
 impianto elettrico;
 impianto di riscaldamento.
Data la specifica attività svolta nell’Auditorium non vengono considerati, in quanto
palesemente assenti, i rischi dovuti a:
 apparecchi a pressione;
 apparecchi di sollevamento;
 carrelli elevatori.
Il rischio dovuto alla presenza di atmosfere esplosive è stato valutato sulla base di
quanto previsto dal Titolo XI del D.Lgs. n. 81/08.
Vengono di seguito indicati nello specifico i criteri di valutazione utilizzati.
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4.3.1 Attrezzature ed impianti utilizzati per lo svolgimento delle mansioni
E’ stato considerato il rischio residuo derivante dall’utilizzo di macchine e attrezzature a
norma del D.Lgs 81/08, di norme tecniche o di buona prassi.
Una lettura corretta del documento di valutazione dei rischi prevede che, durante l’uso,
tutte le protezioni necessarie, attive e passive installate sulle macchine e attrezzature,
siano presenti e regolarmente installate.
4.3.2 Impianti elettrici
E’ stata valutata la presenza della documentazione prevista dalle norme vigenti (D.M. n.
37 del
22 gennaio 2008, relativo al Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-
quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante
riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno
degli edifici).
4.3.3 Impianti di riscaldamento
E’ stata valutata la presenza di centrali termiche e di caldaie, verificando, in base alla
potenzialità termica, gli obblighi di manutenzione e di controllo.
4.4 Valutazione del rischio di incendio
La valutazione del rischio di incendio costituisce parte integrante del Documento di
valutazione dei rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori di cui all’art. 29, comma 1
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del decreto legislativo n. 81/08; essa
è redatta in applicazione dell’art. 2, comma 1, del
DM 10/03/1998 in attuazione di quanto disposto dall’art. 46 del D.Lgs. 81/08.
Essa non è da ritenersi sostitutiva della relazione tecnica progettuale di prevenzione
incendi, se necessaria, ma solo integrativa.
La valutazione dei rischi di incendio e
l’individuazione delle necessarie misure preventive, protettive e precauzionali è stata
effettuata, ove possibile, in conformità ai criteri fissati dallo stesso D.M. 10/03/1998.
4.5 Valutazione del rischio
Il rischio è stato stimato facendo riferimento ad una scala di probabilità caratterizzata da:
 esistenza di una correlazione più o meno diretta tra la mancanza riscontrata ed il
danno ipotizzato;
 esistenza di dati statistici noti a livello di azienda e ad una scala di entità del danno
che tiene conto dei parametri probabilità e danno.
4.5.1 Definizione di valore di probabilità (P)
VALORE DI
PROBABILITA’
DEFINIZIONE
INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE
 Il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di più eventi poco
1
Improbabile
probabili;
 Non si sono mai verificati fatti analoghi;
 Il suo verificarsi susciterebbe incredulità.
 Il suo verificarsi richiederebbe circostanze non comuni e di poca
2
Poco probabile
probabilità;
 Si sono verificati pochi fatti analoghi;
 Il suo verificarsi susciterebbe grosse sorprese.
3
Probabile
4
Molto probabile
 Si sono verificati altri fatti analoghi;
 Il suo verificarsi susciterebbe modesta sorpresa.
 Si sono verificati altri fatti analoghi;
 Il suo verificarsi è praticamente dato per scontato.
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4.5.2 Definizione di valore di gravità del danno (D)
VALORE DI
DANNO
DEFINIZIONE
1
Lieve
2
Medio
3
Grave
INTERPRETAZIONE DELLA DEFINIZIONE
 Infortunio con assenza dal posto di lavoro < 8 gg.
 Infortunio con assenza dal posto di lavoro da 8 gg. a 30 gg.
 Infortunio con assenza dal posto di lavoro > 30 gg. senza
invalidità permanente.
 Malattie professionali con invalidità parziale.
4
Molto grave
 Infortunio con assenza dal posto di lavoro > 30 gg. con
invalidità permanente.
 Malattie professionali con totale invalidità permanenti.
4.5.3 Definizione di valore di rischio ( R )
Definiti probabilità e danno come descritto ai successivi punti 1.4.1 e 1.4.2, il rischio R
è stato valutato con:
R = P x D
Danno
ed è raffigurabile con una rappresentazione matriciale del tipo:
4
4
8
12
16
3
3
6
9
12
2
2
4
6
8
1
1
2
3
4
1
2
3
4
Probabilità
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La valutazione numerica permette di identificare una scala di priorità degli interventi.
VALORE STIMATO
DI RISCHIO
R
9
6, 8
VALUTAZIONE
Alto
Medio
2, 3, 4
Basso
R = 1
Limitato
NECESSITÀ DI INTERVENTI
azioni correttive indilazionabili
azioni correttive da programmare con urgenza
azioni correttive da programmare nel breve –
medio termine
azioni correttive da valutare in fase di
programmazione
La valutazione numerica permette di identificare una scala di priorità degli interventi.
Per l’esposizione al rischio da agenti chimici, la valutazione è stata limitata alla
differenziane tra “rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute” e “rischio non
moderato” , sulla base delle indicazione emerse dall’algoritmo di calcolo Movarisch.
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5 VALUTAZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DAI LUOGHI DI
LAVORO
Vengono esaminati in questa sezione i fattori di rischio derivanti dalle strutture, intese
come l’insieme delle caratteristiche costruttive dell’intero edificio, già oggetto di verifica da
parte
degli
organi
di
controllo
al
momento
della
richiesta
di
agibilità
iniziale
o
successivamente a seguito di interventi di ristrutturazione o di ampliamento.
La struttura, di proprietà dell’Amministrazione Comune di Rovigo, ospita l’auditorium del
Conservatorio Statale di Musica “F. Venezze”.
5.1 Vie di circolazione - viabilità interna ed esterna
La via principale d’accesso all’auditorium è costituita da via Pighin, sulla quale si affaccia
l’ingresso
alla
struttura
riservato
al
pubblico.
E’
possibile
accedere
all’interno
dell’auditorium anche da via Casalini, dall’ingresso principale della Suola Media Annessa
al Conservatorio.
Le vie di circolazione interne ed esterne, comprese le scale a gradini, vengono
mantenute libere e prive di ostacoli. Nelle condizioni normali di esercizio delle attività i
passaggi pedonali sono sufficienti per permettere un agevole passaggio del personale.
Il personale è stato informato e formato sui rischi specifici presenti, in particolare
sull’obbligo di mantenere libere e prive di ostacoli le vie di circolazione interne ed
esterne.
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L’auditorium è dotato delle seguenti uscite comunicanti con l’area esterna:
 Ingresso principale (accesso a Via Pighin);
 Platea (accesso a Via Pighin o al cortile interno della Scuola Media annessa al
Conservatorio di Musica);
 Corridoio a servizio dei camerini (accesso al cortile interno della Scuola Media annessa
al Conservatorio di Musica, o a Via Pighin).
Stima del rischio:
P
D
R
1
3
3
Gestione del rischio residuo:
 Vigilanza da parte degli addetti sulla necessità di far rispettare le condizioni di
sicurezza necessarie per una corretta viabilità interna e esterna;
 Il percorso destinato al transito delle persone all’interno degli ambienti viene mantenuto
libero da materiale d’ingombro posizionato a terra.
5.2 Zone e situazioni di pericolo
5.2.1 Armadi
Spesso vi è la possibilità che gli armadi in dotazione all’interno degli spazi di pertinenza
dell’auditorium siano utilizzati, nella parte superiore, come stoccaggio provvisorio di
materiale didattico vario, anche pesante, con rischio di caduta dello stesso e possibilità di
infortunio agli arti inferiori e al capo. Il rischio può derivare da: errato posizionamento dei
materiali sui ripianti, eccessivo carico dei singoli ripiani, procedure non adeguate per il
prelievo dei materiali depositati.
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Stima del rischio:
P
D
R
1
2
2
Gestione del rischio residuo:
 Il personale è stato informato e formato sulle corrette manovre da adottare per il
posizionamento e prelievo del materiale dalle scaffalature e dagli armadi, al fine di
ridurre il rischio di errato posizionamento del carico al fine di evitare la caduta dello
stesso.
 controllo visivo periodico dello stato di conservazione delle scaffalature.
5.2.2 Palco
Il palco è posto ad un’altezza inferiore ad un metro rispetto al piano di calpestio. Per
accedervi
sono
presenti
alcuni
gradini
che
consentono
di
raccordarlo
con
la
pavimentazione adiacente. Per consentire un’agevole trasporto dei vari strumenti o
attrezzature di scena, sul retro dello stesso è presente una rampa di accesso. Il rischio
può derivare da: Inciampo/caduta dal palco stesso, caduta di materiale dal palco.
Stima del rischio:
P
D
R
1
2
2
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Gestione del rischio residuo:
 Il personale è stato informato e formato sulle corrette manovre da adottare per il
posizionamento e prelievo del materiale da disporre sul palco.
5.3 Pavimenti
Le aree esterne sono costituite da marciapiedi pubblici (via Pighin) e dal giardino interno
(Via Casalini).
Le aree interne sono costituite da pavimenti ricoperti da superfici piastrellate. Sono
presenti possibili situazioni di scivolosità che possono creare rischi per la normale
circolazione delle persone, causate dagli interventi di pulizia degli stessi.
Stima del rischio:
P
D
R
1
3
3
Gestione del rischio residuo:
 Durante gli interventi di pulizia dei
pavimenti, viene applicata una segnaletica
provvisoria “pericolo pavimento bagnato” per limitare il rischio di scivolamento.
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5.4 Servizi igienici e spogliatoi
Al piano terra in prossimità dell’ingresso principale, sono presenti i servizi igienici destinati
al pubblico.
I servizi igienici destinati ai concertisti sono dislocati in prossimità dei camerini.
I servizi sono dotati di antibagno e correttamente illuminati e ventilati. I lavabi sono
normalmente dotati di acqua calda e fredda e di dispositivi per asciugarsi le mani. E’
assicurata la periodica pulizia dei servizi igienici a cura del personale non docente.
Stima del rischio:
P
D
R
1
1
1
Gestione del rischio residuo:
 I locali adibiti a servizi igienici sono periodicamente sottoposti a pulizia.
5.5 Climatizzazione
Gli ambienti dell’auditorium sono dotati di impianti di riscaldamento/climatizzazione che
consente di raggiungere un buon grado di climatizzazione.
Stima del rischio: assente.
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5.6 Ventilazione
All’interno degli ambienti dall’auditorium, come evidenziato dal certificato di agibilità,
vengono rispettati i valori di ventilazione richiesti.
Stima del rischio: assente.
5.7 Illuminazione
I luoghi di lavoro dispongono di illuminazione sufficiente per consentire una buona visione
ed un corretto svolgimento del lavoro in tutte le ore del giorno lavorative e in tutte le
stagioni.
Stima del rischio:
P
D
R
1
1
1
Gestione del rischio residuo:
 Per una corretta gestione del rischio residuo viene effettuata la pulizia periodica delle
superfici vetrate e dei corpi illuminanti.
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5.8 Scale a gradini
A servizio dell’auditorium sono presenti alcune scale a gradini che pongono in
collegamento i diversi piani del fabbricato.
In particolare:

una scala in muratura posta a servizio dell’ingresso principale, che consente di
raccordare il piano terra con il primo piano dell’auditorium (accesso alla platea).
Essa è dotata di corrimano, mentre sulle pedate sono stati ricavati dei dispositivi
antiscivolo;

una scala in muratura posta a servizio di un ingresso secondario, che consente di
raccordare il piano terra con il primo ed il secondo piano dell’edificio posto in
adiacenza all’auditorium (accesso camerini). Essa è dotata di corrimano, mentre
sulle pedate sono stati ricavati dei dispositivi antiscivolo;

due rampe di scale interne, che consentono di accedere ai diversi posti a sedere.
Sulle pedate sono state ricavate dei dispositivi antiscivolo;

una scala in muratura posta a servizio del piano seminterrato, che consente di
accedere al locale in cui è installato l’impianto termico e di climatizzazione. Essa è
dotata
di
corrimano,
mentre
sulle
pedate
sono
stati
ricavati
dei
dispositivi
antiscivolo;

una scala metallica che consente di accedere al giardino interno della scuola Media
Annessa al Conservatorio, dotata di corrimano.
Stima del rischio:
P
D
R
1
4
4
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Gestione del rischio residuo:
 installazione del corrimano a servizio delle rampe di accesso ai posti a sedere
dell’auditorium;
 Vengono sottoposte a periodico controllo visivo le scale a gradini, assicurando gli
interventi di manutenzione necessari a mantenere un idoneo stato di conservazione.
5.9
Scale fisse a pioli
All’interno dell’auditorium non sono presenti scale a pioli.
Stima del rischio: assente.
5.10
Aperture nel suolo e nelle pareti
All’interno dell’auditorium non sono presenti aperture nel suolo o nelle pareti che possono
generare un rischio.
Stima del rischio: assente.
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6 VALUTAZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DALLE MANSIONI
Nelle seguenti sezioni sono stati valutati i rischi derivanti dalle mansioni svolte dal
personale con riferimento alla mansione svolta.
In base all’attività svolta dagli addetti, si può escludere inoltre che gli addetti risultino
esposti a rischi specifici che richiedano:

riconosciuta capacità professionale;

specifica esperienza;

adeguata formazione;

addestramento.
6.1
Insegnanti
Per la valutazione dei rischi a cui gli insegnanti possono essere esposti, durante lo
svolgimento della propria mansione all’interno dell’auditorium, si rimanda a quanto già
elaborato nel Documento di Valutazione dei rischi (Revisione 01 del 18/11/2008) per la
sede del Conservatorio di Musica “F. Venezze”.
6.1.1 Movimentazione manuale dei carichi
E’ presente per gli insegnanti un possibile rischio dovuto alla necessità di sollevare
strumenti musicali da posizionare sul palco. Vengono di seguito riportati i dati riportati
all’interno del documento di valutazione dei rischi redatto per la sede del Conservatorio
statale di musica “F. Venezze”, in quanto la mansione svolta dagli insegnanti presso
l’auditorium è equiparabile per fattori di rischio, all’attività svolta presso la sede.
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Sollevamento di oggetti (strumenti musical di peso
Identificazione atti di sollevamento
20 kg)
Fattore di
Valore
riduzione
Costante di peso (uomini)
25
--
Costante di peso (donne)
20
--
Altezza da terra delle mani [cm]
60
0,96
Dislocazione verticale [cm]
155
0,87
Distanza orizzontale [cm]
0
1
Dislocazione angolare [°]
0
1
Giudizio presa
D
0,95
[B, D o S]
Frequenza [n. atti al min.]
1
Durata sollevamento [min]
1
Arti superiori in azione contemporanea
2
1
Numero operatori coinvolti
2
0,85
N
1
Presenza di compiti supplementari
e fisicamente gravosi [S o N]
Peso oggetto sollevato [kg]
0,94
20
Peso limite raccomandato uomini (kg)
15,7
Indice di sollevamento (IS) uomini
0,64
Peso limite raccomandato donne (kg)
12,6
Indice di sollevamento (IS) donne
0,80
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Stima del rischio:
P
D
R
1
2
2
Gestione del rischio residuo:
 Formazione ed informazione sul rischio da movimentazione manuale dei carichi.
6.1.2 Rischi da movimenti ripetitivi
Come indicato nel documento di valutazione dei rischi redatto per la sede del
Conservatorio di Musica, gli insegnanti non sono esposti al “rischio da movimenti
ripetitivi”.
Stima del rischio: assente.
6.1.3 Utilizzo di videoterminali
All’interno
dell’auditorium
non
sono
presenti
postazioni
fisse
per
l’utilizzo
videoterminali, in quanto non utilizzati per il normale svolgimento della mansione.
Stima del rischio: assente.
dei
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6.1.4 Agenti fisici
Secondo quanto previsto dall’art. 180 del D.Lgs. 81/08 gli agenti fisici di cui tener conto
nella valutazione sono:
 rumore
 ultrasuoni
 infrasuoni
 vibrazioni meccaniche
 campi elettromagnetici
 radiazioni ottiche di origine artificiale
 microclima
 atmosfere iperbariche.
6.1.4.1
Rumore
Sulla base delle attività effettuate dal personale docente, tenendo conto delle attrezzature
utilizzate
e
dei
dati
riportati
dall’indagine
fonometrica
elaborata
per
la
sede
Conservatorio di Musica, è possibile riportare i seguenti dati:
Tipologia dell’esercitazione
LEX
Caso 1 – esercitazioni con il clarinetto
88,8
Caso 3 – esercitazione di conto con l’ausilio del pianoforte
87,9
Caso 4 – esercitazione con il pianoforte
84,6
Caso 5 – esercitazione con i sassofoni
89,8
del
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Statale di Musica “F.
DVR Auditorium Conservatorio.doc
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Rev. 00 del 17.02.10
DEI RISCHI
Venezze”
Pagina 60 di 95
Stima del rischio:
P
D
R
1
3
3
Gestione del rischio residuo:
 Formazione e informazione sui rischi da rumore;
 Messa a disposizione e obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuali;
 Controllo sanitario;
 Programma di misure tecniche ed organizzative miranti a ridurre l’esposizione al
rumore.
6.1.4.2
Vibrazioni
Sulla base delle attività effettuate dal personale docente e da quanto indicato all’interno
del documento di valutazione dei rischi elaborato per la sede del Conservatorio di
Musica, è possibile escludere l’esposizione ai rischi da vibrazioni trasmissibili al sistema
mano/braccio ed al corpo intero.
Stima del rischio: assente.
Cod. file:
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Statale di Musica “F.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
Venezze”
6.1.4.3
DVR Auditorium Conservatorio.doc
Rev. 00 del 17.02.10
Pagina 61 di 95
Ultrasuoni/infrasuoni, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali,
camere iperbariche
L’attività svolta dagli addetti porta a considerare come assenti i rischi di esposizione ad
ultrasuoni/infrasuoni, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali, camere iperbariche.
Stima del rischio: assente.
6.1.5 Sostanze pericolose
Secondo quanto previsto dal Titolo IX le sostanze pericolose di cui tener conto nella
valutazione sono:
 Agenti chimici
 Agenti cancerogeni e mutageni
 Amianto.
6.1.5.1
Agenti chimici
Il personale docente non risulta esposto a rischi per la salute dall’uso di agenti chimici,
in quanto l’attività degli stessi non li porta a contatto con prodotti chimici.
Stima del rischio: assente.
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Statale di Musica “F.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Venezze”
6.1.5.2
DEI RISCHI
DVR Auditorium Conservatorio.doc
Rev. 00 del 17.02.10
Pagina 62 di 95
Agenti cancerogeni e mutageni
L’analisi delle operazioni eseguite dagli addetti esclude l’esposizione degli operatori ad
agenti cancerogeni e mutageni.
Stima del rischio: assente
6.1.5.3
Amianto
L’analisi delle operazioni eseguite dagli addetti esclude l’esposizione degli operatori ad
amianto.
Stima del rischio: assente.
6.1.6 Agenti biologici
L'attività di docenza non comporta, per la sua natura, rischi di esposizione ad agenti
biologici.
Stima del rischio: assente.
6.1.7 Rischi legati all’organizzazione del lavoro
La mansione di insegnante può comportare:
 rischi di stress psico-fisico;
 ansia;
 irritabilità;
 depressione;
 sindrome da burn – out.
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Statale di Musica “F.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Rev. 00 del 17.02.10
DEI RISCHI
Venezze”
Pagina 63 di 95
Tali rischi possono risultare come conseguenza di un’organizzazione del lavoro non
adeguata alle aspettative degli addetti.
Stima del rischio:
P
D
R
1
2
2
Gestione del rischio residuo:
Nella distribuzione dei carichi di lavoro e nell’assegnazione alle varie mansioni, il datore
di lavoro, per quanto possibile, tiene conto:
 delle professionalità acquisite;
 delle richieste motivate dai lavoratori relativamente all’orario di lavoro;
 della concessione di permessi di lavoro;
 di esigenza e richieste personali.
A
seconda
delle
necessità
potranno
essere
esperienza specifica nel campo psico-sociale.
coinvolte
professionalità
esterne
con
Cod. file:
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Statale di Musica “F.
DVR Auditorium Conservatorio.doc
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Rev. 00 del 17.02.10
DEI RISCHI
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6.1.8 Rischi ulteriori derivanti dalla mansione svolta (differenze di genere,
all’età, provenienza da altri paesi)
Allo stato attuale non si evidenziano particolari situazioni che richiedano specifici
interventi.
Stima del rischio: assente.
6.1.9 Rischi ulteriori derivanti dalla mansione svolta (sforzo vocale e postura)
Per la funzione educativa, i rischi collegati alle attività di assistenza didattico – educative
e a quelle relazionali, sono:
 sforzo vocale,
 posture.
Lo sforzo vocale è conseguente ad ambienti troppo rumorosi o non idonei alle attività da
svolgere.
E’ presente un rischio da postura per la permanenza in piedi durante l’insegnamento.
Stima del rischio:
P
D
R
1
2
2
Gestione del rischio residuo:
 valutazione sulla
possibilità
e
necessità
di
organizzare
informazione su tecniche di educazione vocale e posturale.
corsi
di formazione ed
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Statale di Musica “F.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Venezze”
6.2
DEI RISCHI
DVR Auditorium Conservatorio.doc
Rev. 00 del 17.02.10
Pagina 65 di 95
Personale non docente (coadiutori)
Per la valutazione dei rischi a cui i coadiutori possono essere esposti, durante lo
svolgimento della propria mansione all’interno del’auditorium, si rimanda a quanto già
elaborato nel Documento di Valutazione dei rischi (Revisione 01 del 18/11/2008) per la
sede del Conservatorio di Musica “F. Venezze”.
6.2.1 Movimentazione manuale dei carichi
E’ presente per i coadiutori un possibile rischio dovuto alla necessità di sollevare
materiale cartaceo o prodotti utilizzati per gli interventi di pulizia. Vengono di seguito
riportati i dati riportati all’interno del documento di valutazione dei rischi redatto per la
sede del Conservatorio statale di musica “F. Venezze”, in quanto la mansione svolta dai
coadiutori presso l’auditorium è equiparabile per fattori di rischio, all’attività svolta presso
la sede.
Sollevamento di attrezzature varie (peso massimo 4 kg):
Identificazione atti di sollevamento
Valore
Fattore di
riduzione
Costante di peso (uomini)
25
--
Costante di peso (donne)
20
--
Altezza da terra delle mani [cm]
50
0,93
Dislocazione verticale [cm]
110
0,97
Distanza orizzontale [cm]
40
0,63
Dislocazione angolare [°]
90
0,71
Cod. file:
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Statale di Musica “F.
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DEI RISCHI
Venezze”
Giudizio presa
DVR Auditorium Conservatorio.doc
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
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[B, D o S]
B
1
Frequenza [n. atti al min.]
1
Durata sollevamento [min]
1
Arti superiori in azione contemporanea
2
1
Numero operatori coinvolti
1
1
N
1
Presenza di compiti supplementari
e fisicamente gravosi [S o N]
Peso oggetto sollevato [kg]
0,94
4
Peso limite raccomandato uomini (kg)
9,4
Indice di sollevamento (IS) uomini
0,43
Peso limite raccomandato donne (kg)
7,5
Indice di sollevamento (IS) donne
0,53
E’ previsto inoltre la movimentazione di attrezzature musicali (peso
Identificazione atti di sollevamento
Valore
20 kg)
Fattore di
riduzione
Costante di peso (uomini)
25
--
Costante di peso (donne)
20
--
Altezza da terra delle mani [cm]
60
0,96
Dislocazione verticale [cm]
155
0,87
Distanza orizzontale [cm]
0
1
Dislocazione angolare [°]
0
1
Giudizio presa
D
0,95
[B, D o S]
Cod. file:
Auditorium del conservatorio
Statale di Musica “F.
DVR Auditorium Conservatorio.doc
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Rev. 00 del 17.02.10
DEI RISCHI
Venezze”
Pagina 67 di 95
Frequenza [n. atti al min.]
1
Durata sollevamento [min]
1
Arti superiori in azione contemporanea
2
1
Numero operatori coinvolti
2
0,85
N
1
Presenza di compiti supplementari
e fisicamente gravosi [S o N]
Peso oggetto sollevato [kg]
0,94
20
Peso limite raccomandato uomini (kg)
15,7
Indice di sollevamento (IS) uomini
0,64
Peso limite raccomandato donne (kg)
12,6
Indice di sollevamento (IS) donne
0,80
Stima del rischio:
P
D
R
1
2
2
Gestione del rischio residuo:
 Formazione ed informazione sul rischio da movimentazione manuale dei carichi.
6.2.2 Rischi da movimenti ripetitivi
L’attività svolta dal personale non docente non comporta rischi da movimenti ripetitivi.
Stima del rischio: assente.
Cod. file:
Auditorium del conservatorio
Statale di Musica “F.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Venezze”
DEI RISCHI
DVR Auditorium Conservatorio.doc
Rev. 00 del 17.02.10
Pagina 68 di 95
6.2.3 Utilizzo di videoterminali
Il personale non docente non utilizza postazioni di lavoro munite di videoterminali.
Stima del rischio: assente.
6.2.4 Agenti fisici
Secondo quanto previsto dall’art. 180 del D.Lgs. gli agenti fisici di cui tener conto nella
valutazione sono:
 Rumore e vibrazioni meccaniche
 ultrasuoni e infrasuoni, campi elettromagnetici
 radiazioni ottiche di origine artificiale
 microclima
 atmosfere iperbariche.
6.2.4.1
Rumore
Sulla base delle attività effettuate dagli addetti del gruppo in esame, tenendo conto delle
attrezzature utilizzate e dei dati di letteratura relativi alla rumorosità delle stesse, è
possibile escludere con ragionevole certezza valori di esposizione al rumore superiori ai
valori inferiori di azione (80 dB(A)), previsti dall’art. 189 del D.Lgs. 81/08.
Stima del rischio: assente.
Cod. file:
Auditorium del conservatorio
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Statale di Musica “F.
DEI RISCHI
Venezze”
6.2.4.2
DVR Auditorium Conservatorio.doc
Rev. 00 del 17.02.10
Pagina 69 di 95
Vibrazioni
Sulla base delle attività effettuate dai collaboratori scolastici, tenendo conto delle
attrezzature utilizzate e dei dati di letteratura relativi alle accelerazioni prodotte,
è
possibile escludere con ragionevole certezza valori di esposizione alle vibrazioni superiori
ai valori di azione sia per il sistema “mano braccio” che per il sistema “corpo intero”
previsti dall’art. 201 del D.Lgs. 81/08.
Stima del rischio: assente.
6.2.4.3
Ultrasuoni/infrasuoni, campi elettrom. , rad. ottiche artificiali, camere
iperbariche
L’attività svolta dagli addetti del gruppo porta a considerare come assenti i rischi
di
esposizione ad ultrasuoni/infrasuoni, campi elettromagnetici, radiazioni ottiche artificiali,
camere iperbariche.
Stima del rischio: assente.
6.2.5 Sostanze pericolose
Secondo quanto previsto dal Titolo IX le sostanze pericolose di cui tener conto nella
valutazione sono:
 Agenti chimici
 Agenti cancerogeni e mutageni
 Amianto.
Cod. file:
Auditorium del conservatorio
Statale di Musica “F.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Venezze”
6.2.5.1
DVR Auditorium Conservatorio.doc
Rev. 00 del 17.02.10
DEI RISCHI
Pagina 70 di 95
Agenti chimici
I collaboratori scolastici effettuano quotidianamente operazioni di pulizia nelle aule, nei
laboratori, nei corridoi e nei servizi igienici.
Dalla valutazione del rischio e tenendo conto dell’Algoritmo Movarisch, di cui alle schede
allegate (Allegato N.9 ) risulta un rischio tossicologico
irrilevante per la salute con
margini di incertezza per i prodotti “Glade NeutraFresh” e “Ammoniaca”.
La valutazione del rischio infortunistico per i vari prodotti indica un rischio basso per la
sicurezza; assenti i rischi di esplosione e di incendio. Complessivamente il rischio da
utilizzo di agenti chimici risulta irrilevante per la salute e basso per la sicurezza.
Gestione del rischio residuo:

formazione e informazione sui rischi generali e specifici.

uso di D.P.I. (guanti).

Uso di occhiali di sicurezza (consigliati) durante i travasi.
6.2.5.2
Agenti cancerogeni e mutageni
L’analisi delle operazioni eseguite dagli addetti esclude l’esposizione degli operatori ad
agenti cancerogeni e mutageni.
Stima del rischio: assente
Cod. file:
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Statale di Musica “F.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
DEI RISCHI
Venezze”
6.2.5.3
DVR Auditorium Conservatorio.doc
Rev. 00 del 17.02.10
Pagina 71 di 95
Amianto
L’analisi delle operazioni eseguite dagli addetti esclude l’esposizione degli operatori ad
amianto.
Stima del rischio: assente.
6.2.6 Agenti biologici
L'attività non comporta, per la sua natura, rischi di esposizione ad agenti biologici.
Tuttavia non si esclude un possibile contatto con agenti biologici, correlato al possibile
contatto con materiali organici, in particolare durante gli interventi di pulizie.
Stima del rischio:
P
D
R
1
3
3
Gestione del rischio residuo:
 utilizzo di guanti per gli interventi di pulizia;
 accurata pulizia dei locali;
 formazione ed informazione sui rischi di possibile contatto con agenti biologici.
Cod. file:
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Statale di Musica “F.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
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DEI RISCHI
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Pagina 72 di 95
6.2.7 Rischi legati all’organizzazione del lavoro
La mansione può comportare rischi di stress psico-fisico, ansia, irritabilità, depressione,
ecc. dovuti ad un’organizzazione del lavoro non adeguata alle aspettative degli addetti.
Stima del rischio:
P
D
R
1
2
2
Gestione del rischio residuo:
 Nella distribuzione dei carichi di lavoro e nell’assegnazione alle varie mansioni, per
quanto possibile, si tiene conto delle professionalità acquisite e delle richieste
motivate dai lavoratori relativamente a turni di lavoro e concessione di permessi.
6.2.8 Rischi ulteriori derivanti dalla mansione svolta (differenze di genere,
all’età, provenienza da alti paesi)
Allo stato attuale non si evidenziano particolari situazioni che richiedano specifici
interventi.
Stima del rischio: assente.
Cod. file:
Auditorium del conservatorio
Statale di Musica “F.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Venezze”
7 VALUTAZIONE
DEI RISCHI
DVR Auditorium Conservatorio.doc
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Pagina 73 di 95
DEI
RISCHI
DERIVANTI
DALLE
ATTREZZATURE
Tutte le attrezzature e le parti componenti gli impianti presenti all’interno della scuola
sono soggetti a manutenzione.
7.1 Rischi dovuti all’utilizzo di attrezzature
L’utilizzo di macchine ed attrezzature è consentito agli addetti solo nel rispetto delle
condizioni generali di sicurezza per uso e manutenzione.
Cod. file:
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DEI RISCHI
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7.1.1.1
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
Pagina 74 di 95
Computer, stampanti, ecc.
MANSIONE
Insegnanti
MACCHINA
Computer, stampanti,
ecc.
PERICOLI DI ORIGINE
MECCANICA/ELETTRICA/TERMICA
DESCRIZIONE MACCHINA
Presente
SCHIACCIAMENTO
NO
Nella
scuola
vengono
utilizzate
alcune
attrezzature,
costituite da sistemi di videoproiezione, impianto stereo,
ecc.
I
CESOIAMENTO
NO
rischi
connessi
a
tali
attrezzature
sono
quasi
esclusivamente di natura elettrica.
Gli addetti però non effettuano interventi che possono
costituire possibili rischi in quanto la manutenzione è
PERICOLI DI
ORIGINE
MECCANICA
affidata a ditte esterne specializzate.
TAGLIO O SEZIONAMENTO
NO
PROCEDURE PER GLI INTERVENTI SUL
IMPIGLIAMENTO
NO
SISTEMA / COMPONENTE
URTO
NO
PERFORAZIONE O PUNTURA
TRASCINAMENTO
NO
O
INTRAPPOLAMENTO
ATTRITO O ABRASIONE
NO
PROIEZIONE DI MATERIALI
NO
RIBALTAMENTO
RISCHIO
ORIGINE
ELETTRICA
GENERICO
DA
CONTATTO O AVVICINAMENTO
CON ELEMENTI IN TENSIONE
ISOLAMENTO
INADATTO
che siano eseguite le seguenti operazioni di messa in
sicurezza:
1) posizionare il selettore remoto/manuale a “0” (off);
2) disalimentare l’utenza al Q.E.
NO
ALIMENTAZIONE ELETTRICA
PERICOLI DI
NO
Prima di qualsiasi operazione di manutenzione, accertarsi
SI
NO
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
ATTUATE

divieto di intervenire sui collegamenti elettrici;

divieto di rimuovere le strutture esterne di protezione
delle macchine.
ELETTRICO
PER
L’USO
SEGNALETICA
NO
PREVISTO
ALTRE CAUSE (AD ES. MESSA
FUORI USO DI DISPOSITIVI)
BRUCIATURE O SCOTTATURE
PERICOLI DI
ORIGINE
TERMICA
(CONTATTO
CALDE)
CON
PARTI
PERICOLO DI INCENDIO E/O
ESPLOSIONE
NO
TIPO
NO
DIVIETO
NO
OBBLIGO
PREVISTA
--
Cod. file:
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DEI RISCHI
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GETTO DI PARTICELLE
NO
AVVERTIMENTO
(folgorazione)
(agganciamento)
ULTERIORI
-
RISCHI
7.1.1.2
--
VALUTAZIONE COMPLESSIVA
DEL RISCHIO
R = P X D = 1 X 4 = 4
Utensili manuali
Durante lo svolgimento delle attività didattica, gli addetti possono avere la necessità di
utilizzare utensili come: cutter, forbici, coltelli, cucitrice ed altra piccola attrezzatura manuale.
I rischi connessi con tale uso sono limitati e dovuti essenzialmente a disattenzione da parte
di chi li usa.
Pericoli di origine meccanica
Presente
Pericoli di origine elettrica
Schiacciamento
NO
Cesoiamento
NO
Contatto
Taglio o sezionamento
SI
Isolamento
Impigliamento
NO
Altre cause (ad es. messa fuori uso di dispositivi)
Urto
NO
o avvicinamento con elementi in tensione
elettrico inadatto per l’uso previsto
Presente
NO
NO
NO
Perforazione o puntura
SI
Trascinamento o intrappolamento
NO
Bruciature e scottature (contatto con parti calde)
Pericoli di origine termica
NO
Attrito o abrasione
NO
Pericolo di incendio o esplosione
NO
Getti di fluido ad alta pressione
NO
Getto di particelle calde o scintille
NO
Valutazione complessiva del rischio R = P x D
= 1 x 4 = 4
Misure di prevenzione e protezione adottate:
 consigliati cutter con lama protetta.
Cod. file:
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
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8 VALUTAZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DAGLI IMPIANTI
8.1 Attrezzature di sollevamento
All’interno dell’auditorium sono presenti due ascensori, la cui manutenzione è gestita dalla
proprietà dell’immobile (Comune di Rovigo).
Stima del rischio:
P
D
R
1
2
2
Gestione del rischio residuo:
 La proprietà dell’immobile, avvalendosi di ditte specializzate esterne, esegue le
manutenzioni periodiche, previste dalla normativa vigente.
8.2 Recipienti a pressione
NON PERTINENTE.
Cod. file:
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
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DEI RISCHI
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Pagina 77 di 95
8.3 Impianti ed apparecchiature elettriche
In relazione agli obblighi previsti dall’art. 80 del D.Lgs. 81/08, sono state adottate da
parte del datore di lavoro tutte le misure necessarie per ridurre al minimo i rischi dovuti
alla presenza di impianti ed apparecchiature elettriche nelle varie sedi di lavoro.
8.3.1 Requisiti di sicurezza
La conformità a quanto previsto dalle norme vigenti con particolare riguardo alla
progettazione,
costruzione
ed
installazione
degli
impianti
elettrici
è
attestata
dalla
documentazione presente, a cui si rimanda (schemi elettrici, dichiarazioni di conformità,
denuncia installazione degli impianti agli organi di controllo, ecc.) elaborata dai progettisti
e dagli installatori.
In occasione di modifiche strutturali e/o di impianti elettrici è la proprietà dell’immobile che
provvede ad aggiornare la documentazione richiesta dalle norme vigenti.
8.3.2 Lavori sotto tensione
L’attività
degli
addetti
non
prevede
l’effettuazione
di
interventi
su
impianti
ed
apparecchiature in tensione.
Qualora si rendessero necessari tali interventi, la struttura fa ricorso a personale esterno
qualificato.
Stima del rischio:
P
D
R
1
4
4
Cod. file:
Auditorium del conservatorio
Statale di Musica “F.
DVR Auditorium Conservatorio.doc
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
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DEI RISCHI
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Pagina 78 di 95
Gestione del rischio residuo:
 Formazione e informazione a tutto il personale del divieto assoluto di intervenire su
macchine e impianti sotto tensione;
 Nell’incaricare personale esterno ad intervenire sugli impianti elettrici, il conservatorio
valuta secondo quanto previsto dal comma 1 dell’art. 26 del D.Lgs. 81/08, l’idoneità
tecnica professionale della ditta incaricata.
8.3.3 Lavori in prossimità di parti attive
Nel corso dell’attività svolta dagli addetti non vengono effettuati interventi in prossimità di
impianti ed apparecchiature in tensione.
Stima del rischio:
P
D
R
1
4
4
Gestione del rischio residuo:
 In occasione di interventi che richiedono l’utilizzo di mezzi di qualsiasi tipo che possa
determinare l’avvicinamento alle linee elettriche aeree con distanze inferiori a
quelle
indicate nella tabella 1 dell’Allegato IX del D.Lgs. 81/08, si procederà ad elaborare
idoneo coordinamento con le ditte esterne,
richiedendo eventualmente al gestore delle
linee elettriche l’interruzione del passaggio della corrente.
Cod. file:
Auditorium del conservatorio
Statale di Musica “F.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
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DEI RISCHI
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8.3.4 Protezione da fulmini
E’ in corso la verifica della necessità di protezione delle scariche atmosferiche del plesso
scolastico.
8.3.5 Protezioni di edifici, impianti, strutture ed attrezzature
La necessità di protezione di edifici, impianti, strutture ed attrezzature da rischi di
esplosione è analizzata nel capitolo 10 - ATEX, a cui si rimanda.
8.3.6 Verifiche e manutenzioni
Sugli impianti di messa a terra e scariche atmosferiche, vengono effettuati con la
cadenza prescritta (quinquennale) i controlli previsti dal D.P.R. 462/01 da parte di A.S.L.
o di altri organismi individuati dal Ministero delle attività produttive, sulla base di criteri
stabiliti dalla normativa tecnica europea UNI CEI.
I verbali della verifica periodica vengono conservati a cura del datore di lavoro assieme
alla documentazione relativa agli impianti elettrici. La manutenzione degli impianti e delle
apparecchiature elettriche è affidata a ditte esterne specializzate.
Cod. file:
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Statale di Musica “F.
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
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DEI RISCHI
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8.4 Impianto termico di riscaldamento
La gestione degli impianti termici è affidata ad azienda esterna, la quale è incaricata
delle verifiche previste dalla normativa vigente.
Stima del rischio:
P
D
R
1
2
2
Gestione del rischio residuo:
 Sono eseguiti periodicamente i controlli previsti dalla normativa vigente.
Cod. file:
Auditorium del conservatorio
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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE
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DVR Auditorium Conservatorio.doc
DEI RISCHI
Rev. 00 del 17.02.10
Pagina 81 di 95
9 VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO
9.1.1 Situazione documentale
Per quanto riguarda la prevenzione incendi l’auditorium, ai sensi della normativa vigente,
considerato singolarmente, è soggetto al controllo da parte del Comando Provinciale dei
Vigili del Fuoco per l’attività n. 83 (locali di spettacolo e di intrattenimento in genere con
capienza superiore a 100 posti). La pratica per l’ottenimento del Certificato di Prevenzione
Incendi è in corso di attuazione.
9.1.2 Identificazione dei pericoli d’incendio
9.1.2.1
Materiali combustibili e/o infiammabili
La verifica dei pericoli di incendio ed esplosione ha evidenziato situazioni a rischio
relativamente alle seguenti tipologie di materiali:
 Rete di distribuzione del gas metano combustibile (centrale termica);
 Arredi.
9.1.2.2
Identificazioni delle sorgenti d’innesco
Sorgenti significative d’innesco presenti sono:
 possibile formazione di scintille, dovute a corto circuiti elettrici, dove sono presenti
attrezzature ed impianti elettrici;
 surriscaldamento di macchine e attrezzature.
Cod. file:
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DEI RISCHI
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9.1.2.3
DVR Auditorium Conservatorio.doc
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Prodotti di combustione
Per le tipologie di sostanze combustibili presenti nel plesso scolastico, in caso di
incendio, i prodotti di combustione non rivestiranno carattere di elevata pericolosità, in
quanto saranno costituiti da composti normalmente presenti nell’atmosfera (quali CO2, CO,
H2O).
E’ possibile che in circostanze particolari e in aree delimitate l’incendio di attrezzature
particolari possa determinare la formazione di prodotti di decomposizione di materie
plastiche, quali aldeidi, chetoni, idrocarburi che potrebbero configurarsi come molto
pericolose. Non si ritiene comunque necessario adottare particolari precauzioni oltre a
quelle generalmente già adottate per lo spegnimento di incendi.
9.1.3 Organizzazione della sicurezza antincendio
L’auditorium ha adottato azioni e misure finalizzate a ridurre il cosiddetto fattore umano
come causa scatenante l’incendio. Otre ad una regolare manutenzione e controllo dei
sistemi
di
protezione,
sono
state
predisposte
delle
procedure
specifiche
relative
all’evacuazione, in particolare per i luoghi di lavoro per i quali è prevista ai sensi dell’art.
5 del D.M. 10/03/98 l’elaborazione di un piano di emergenza.
9.1.4 Identificazione dei lavoratori e delle altre persone esposte ai rischi
d’incendio
Il pubblico viene informato sui comportamenti da adottare in caso di evacuazione.
Sono potenzialmente presenti lavoratori di Ditte esterne, che vengono di volta in volta
informati sui luoghi ai quali per contratto possono accedere.
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9.1.5 Misure antincendio
Al fine di limitare la possibile insorgenza di un incendio all’interno dell’auditorium, sono
state adottate misure di sicurezza antincendio come indicato nello specifico piano di
emergenza (D.M. 10 marzo 1998, art. 5) elaborato in conformità all’art. 5 del medesimo
decreto.
9.1.5.1
Misure di tipo tecnico
Le misure di tipo tecnico che sono state adottate sono:
 utilizzo di impianti realizzati a regola d’arte e adeguatamente protetti;
 sistema di illuminazione di sicurezza indipendente dalla rete di illuminazione normale
e ad inserimento automatico;
 rilevatori automatici di fumo;
 sgancio dell’energia elettrica;
 pulsanti dall’allarme;
 messa a terra degli impianti.
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9.1.5.2
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Attrezzature ed impianti di estinzione degli incendi
Gli estintori presenti sono così identificabili:
LUOGO D’INSTALLAZIONE
Piano
Ingresso principale
TIPOLOGIA DELL’ESTINTORE
n. 1 Estintore Kg. 6 polvere, 55A
terra
Vano tecnico (quadro elettrico)
Vano tecnico
(impianto termico/climatizzazione)
233BC
n. 1 Estintore Kg. 6 polvere, 55A
Seminterrato
233BC
n. 1 Estintore Kg. 6 polvere, 55A
seminterrato
Accesso alla platea
233BC
n. 1 Estintore Kg. 6 polvere, 55A
primo
Palco
terra
Corridoio, dietro al palco
Corridoio a servizio delle scale
comunicanti con i piani superiori.
terra
terra
233BC
n.
2
Estintori
Kg.
6
polvere,
233BC
n. 1 Estintore Kg. 6 polvere, 55A
233BC
n. 1 Estintore Kg. 6 polvere, 55A
233BC
Le manichette antincendio sono così identificabili:
LUOGO D’INSTALLAZIONE
Area esterna
(In prossimità delle n. 3 uscite di emergenza poste su via Pighin)
Primo piano (accesso alla platea)
55A
quantità
n. 3
n. 1
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Per l’ubicazione dei dispositivi di estinzione si rimanda alla planimetria. allegata al piano
di emergenza.
9.1.5.3
Percorsi di esodo verso il luogo sicuro
L’auditorium è provvisto di un sistema organizzato di vie di uscita, tali da assicurare il
deflusso, in condizioni di emergenza, del personale, e di quanti occasionalmente si
trovano nei locali.
9.1.5.4
Misure organizzative e gestionali
Le misure di tipo organizzativo e gestionale adottate sono:
 ordine e pulizia nelle zone di lavoro e adiacenti;
 rimozione di materiali non indispensabili che possono favorire la propagazione di
incendio;
 controllo, a fine lavoro, che non esistano condizioni per innesco incendio;
 informazione/formazione dei lavoratori sui rischi incendio e sulle procedure da
adottare;
 piani e/o procedure di emergenza.
9.1.5.5
Misure per l’allarme in caso di incendio
Il segnale di diramazione dell’allarme viene dato tramite gli avvisatori acustici/luminosi,
attivabili dai pulsanti di emergenza o dai rilevatori di fumo, come indicato all’interno del
piano di emergenza, a cui si rimanda.
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10 PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO DI ESPLOSIONI
Nell’auditorium non vengono utilizzate o immagazzinate sostanze o svolte attività
che
possono generare un rischio di esplosione.
Stima del rischio: assente.
11 RISCHIO STRESS LAVORO-CORRELATO
La valutazione di tale fattore di rischio è rinviata all’emanazione di linee guida da parte
della Commissione Consultiva Permanente per la salute e sicurezza sul lavoro e
comunque entro il 31 dicembre 2010, secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 81/08 e
successive modifiche.
12 RISCHIO LAVORO SVOLTO IN SOLITARIO
L’attività degli addetti svolta all’interno dell’auditorium non prevede mansioni svolte in
modo solitario.
Stima del rischio: assente.
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13 RISCHIO LAVORO NOTTURNO
L’attività degli addetti svolta all’interno dell’ auditorium non prevede lavori durante il
periodo notturno.
Stima del rischio: assente.
14 RISCHIO LAVORO IN AMBIENTI CONFINATI
Per nessuna delle mansioni sono previsti interventi in ambienti confinati.
Stima del rischio: assente.
15 RISCHIO LAVORO IN QUOTA
Nessuna delle attività normalmente previste dal personale prevedere lavori in quota ai
sensi degli artt. 105 e 107 del D.Lgs. 81.
Stima del rischio: assente.
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16 ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
16.1
Premessa
Obiettivo dell’analisi del fenomeno infortunistico è quello di fornire uno strumento di
conoscenza utile alla prevenzione e protezione. A seguito di ogni infortunio accaduto ai
dipendenti
vengono
eseguite
le
verifiche
mirate
all’individuazione
delle
cause
determinanti.
Successivamente vengono adottate le misure tecnico e organizzative volte ad eliminare
il fattore di rischio o perlomeno a ridurre la gravità dell’eventuale danno e la probabilità
che si verifichi.
Per tutti gli infortuni che avvengono all’interno dell’area di pertinenza, sia a propri
lavoratori che a terzi, è vigente ed operante il piano di emergenza.
Per quanto concerne l’attività dei lavoratori adibiti presso l’Auditorium del Conservatorio
Statale di Musica, non si individua un rischio infortunistico associabile all’ambiente
operativo in cui i lavoratori svolgono la loro attività.
L’attività d’ufficio presenta fattori di rischio poco rilevanti e sostanzialmente simili a quelli
riscontrabili in generale in tutti gli uffici.
Ogni infortunio scaturisce da una combinazione di più cause: la visione d’insieme dei
fattori di rischio presenti in una attività è fondamentale per una efficace prevenzione dei
danni.
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16.2
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Analisi degli infortuni (2002-2010)
L'analisi degli infortuni, desunta dal registro infortuni, riguarda il periodo di attività
compreso tra gli anni 2002 ed il 2010 e si riferisce agli infortuni accorsi presso la sede
della ditta.
Nel periodo esaminato si sono verificati 6 episodi, con inabilità totale di 101 giornate.
Inabilità
Anno
N. infortuni
2002
3
24
2003
1
40
2004
0
0
2005
0
0
2006
1
7
2007
0
0
2008
1
30
2009
0
0
2010
0
0
Giornate
Giorni infortuni per anno
Infortuni/anno
40
5
35
4
30
3
25
2
20
Numero totale
infortuni
n. giorni /anno
15
1
10
0
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Anno
2008
2009
2010
5
0
2002
Anno Numero totale infortuni
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
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Il dato medio relativo all’inabilità riferito all’anno 2003 è influenzato da un infortunio in
itinere, che ha comportato da solo 40 giornate di inabilità.
L’esame analitico delle cause di infortunio nel periodo considerato ha fornito i seguenti
risultati:
Causa di infortunio
Numero complessivo
di infortuni occorsi
Percentuale sul totale
distorsione
1
16,7
Trauma
3
50
Ferita
1
16,7
contusione
1
16,7
Tipo di infortuni
contusione
17%
distorsione
17%
ferita
17%
trauma
49%
L’analisi statistica degli infortuni evidenzia un numero relativamente ridotto in valore
assoluto di infortuni/anno e
tenuto conto
del numero di addetti una percentuale di
infortuni molto bassa.
Relativamente al tipo di infortuni, risulta dovuto ad infortuni in itinere.
L’azienda nell’analisi di ogni infortunio verifica ogni possibile intervento per la riduzione
del rischio, comprese attività di formazione specifiche.
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17 SORVEGLIANZA SANITARIA
Per gli obblighi di sorveglianza sanitaria
si fa riferimento
al Documento di Valutazione
dei Rischi generale.
18 PROGRAMMA
DI
ATTUAZIONE
DELLE
MISURE
DI
PREVENZIONE PROTEZIONE
In allegato (Allegato n. 11) viene riportato il programma di attuazione delle misure di
prevenzione
e protezione.
19 SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA
Secondo quanto previsto dall’art. 161 del D.Lgs. 81/08, sulla base anche della presente
valutazione dei rischi,
si è fatto ricorso alla segnaletica di salute e di sicurezza per
fornire le indicazioni, le informazioni, gli avvertimenti
e i divieti per i rischi che non
possono essere eliminati o sufficientemente limitati.
Stima del rischio:
P
D
R
1
2
2
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Gestione del rischio residuo:
 Verifica periodica dell’integrità della segnaletica istallata;
 Formazione e informazione sul significato e i comportamenti da adottare.
20 INFORMAZIONE E FORMAZIONE
L’individuazione degli addetti da formare, i bisogni formativi, gli argomenti da trattare e la
durata dei corsi, nonché la registrazione degli interventi, corredata dalla valutazione dei
risultati ottenuti sono conservati dalla Referente interna.
21 LAVORATRICI IN STATO DI GRAVIDANZA
L’art. 28 del D.Lgs. 81/08 stabilisce, per il datore di lavoro il compito di valutare i rischi
per la salute e la sicurezza delle lavoratrici in stato di gravidanza.
Sulla base:
 delle attività effettuate dagli addetti;
 della conoscenza dei luoghi di lavoro;
 della valutazione dei rischi che risulta dal presente D.V.R.
 dal D.Lgs. 151 del 26 marzo 2001, pubblicato sulla G.U. S.O. n. 93/L del 26 aprile
2001, relativo alle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità
e della paternità
il Datore di lavoro, sentito il Servizio Sanitario Nazionale,
individuerà tra le mansioni
possibili, quelle compatibili con lo stato di gravidanza e di allattamento.
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22 PROTEZIONE DEI GIOVANI SUL LAVORO
NON APPLICABILE
23 MANUTENZIONE PROGRAMMATA
La manutenzione periodica delle attrezzature di lavoro e degli impianti è effettuata con
regolarità, in modo da assicurare sempre l’idoneità degli stessi, relativamente a salute e
sicurezza.
24 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
L’elenco dei dispositivi di protezione individuali utilizzati dal personale viene allegato alla
presente relazione (Allegato n. 8).
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25 CONCLUSIONI
Il presente documento, costituito da una relazione e da allegati, il cui elenco è riportato
nella
tabella
alla
pagina
successiva,
è
stato
elaborato
previa
consultazione
del
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Il datore di lavoro, dopo aver preso visione di quanto descritto nel presente documento,
dichiara che lo stesso è stato redatto sulla base di notizie veritiere, per cui il documento
è rappresentativo della reale situazione scolastica.
Rovigo, 17 febbraio 2010
Il Datore di lavoro
Per presa visione:
Il Responsabile S.P.P.
Il Rappresentante dei
lavoratori per la Sicurezza
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Elenco Allegati
Allegato
1
Identificazione personale scolastico
2
Planimetrie
3
Nomina medico competente
4
Verbale elezione RLS
5
Attestati formazione RSPP – ASPP e nomina
6
Attestati formazione RLS
7
Consultazione RLS
8
Elenco D.P.I.
9
Schede Movarisch
10
Inventario scale
11
Programma delle misure di attuazione
A
Scheda rilevazione carico lavoro fisico
B
Schema valutazione movimenti ripetitivi
C
Scheda rilevazione caratteristiche vdt
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