JP4 02/11 01 COP_news 11/01/11 15.21 Pagina 1 MARINA MILITARE In volo con il 1° Gruppo ENGLISH SUMMARY INSIDE TRASPORTO AEREO I PRIMI T-346A PER L’AERONAUTICA N° 2 - FEBBRAIO 2011 - Anno XL LA MANUTENZIONE DI AIR DOLOMITI INDUSTRIA SVELATO IL NUOVO CACCIA CINESE - Mensile - Poste Italiane Spa - Sped.Abb.Post. - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, DCB Firenze 1 - IT 4,80 CH CT 13,00 CHF AERONAUTICA MILITARE JP4 02/11 90-92 REC_Layout 1 11/01/11 15.34 Pagina 90 RECENSIONI Le Bloch 220, le DC-3 français, di Philippe Ricco, Lela Presse, Outreau 2010. Euro 17. Alla metà degli anni ‘30 il mondo dell’aviazione di linea fu rivoluzionato dall’apparizione del Douglas DC-2, monoplano metallico con struttura a guscio, e l’industria europea cercò di rispondere producendo diverse brutte copie del bimotore americano, come il Breguet-Wibault 670, il Fiat G.18 e appunto il Bloch 220. Questo bimotore volò nel 1936, fu costruito in 17 esemplari ed ebbe una vita breve ma intensa: prima in servizio sulla rete europea di Air France e protagonista del viaggio di Daladier a Monaco al tempo della crisi del 1938, poi requisito e impiegato dall’Armée de l’Air durante la guerra. Dopo la sconfitta francese, i Bloch 220 ripresero a volare per Air France, poi furono requisiti e passati alla Lufthansa, molti di loro sopravvissero alla guerra, dopo la liberazione furono rimotorizzati con motori Wright Cyclone ma scomparvero rapidamente di fronte all’abbondanza sul mercato dei ben migliori DC-3 Dakota. Il Bloch 220, che non fu certo un protagonista, ebbe però una vita interessante, che è perfettamente raccontata in questo eccellente libro di 112 pagine, offerto in edicola anche in Italia. Il testo è esaustivo e di piacevole lettura, le foto sono quasi 200, comprese alcune a colori, e molte, immagini professionali scattate a Le Bourget, assolutamente splendide. E poi abbiamo tutto quello che serve: trittici, spaccato, storie individuali di ogni esemplare, 23 ottimi profili a colori, tanto che alla fine il brutto Bloch 220 diventa simpatico. Un libro analogo sul suo cugino italiano, il G.18, sarebbe la realizzazione di un sogno. Lela Presse, 29 Rue Paul Bert, 62230 Outreau - www.avions-bateaux.com. 90 - JP4 Royal Naval Air Service Pilot 1914-18, di Mark Baker, Osprey, Oxford 2010. Sterline 11,99. Questo volumetto di 64 pagine fa parte di una collana chiamata “Warrior” che illustra i combattenti di varie epoche e paesi. Qui il soggetto sono i piloti dell’aviazione di marina britannica, di cui si è appena celebrato il centenario, che nel corso della Grande Guerra passarono da una struttura quasi irrisoria ad una forza di tutta rilevanza, che combatteva su ogni fronte, dal Mare del Nord al Medio Oriente, e che introdusse l’uso delle portaerei e il lancio di siluro dagli aeroplani. Il libretto presenta il reclutamento e l’addestramento dei piloti, gli indumenti di volo e le uniformi, la descrizione degli aerei, le esperienze in servizio e la psicologia dei piloti. Le illustrazioni comprendono una cinquantina di foto e otto tavole a colori a piena pagina, che mostrano le uniformi o scene di combattimento, opera di Adam Hook. L’impressione è di un lavoro non epocale, adatto più ad un pubblico giovanile che agli esperti, ma complessivamente ben realizzato. Osprey Publishing, Midland House, West Bay, Botley, Oxford OX2 0PH - www.ospreypublishing.com. Soviet and Russian Ekranoplans, di Yefim Gordon, Ian Allan Publishing, Hersham 2010. Sterline 35. A cavallo tra gli aliscafi e gli aerei, i veicoli a effetto suolo o WIG (WingIn-Ground-effect), o ancora ekranoplani, sono stati oggetto di un lungo e complesso sviluppo in particolare nell’ex Unione Sovietica dove si resero disponibili ingenti finanziamenti allo scopo di mettere a punto un’arma antisom in grado di contrastare la minaccia dei sommergibili nucleari lanciamissili dell’US Navy. Il massimo rappresentate della categoria è stato il KM del 1966 con uno scafo lungo quasi 100 metri, otto turbogetti di accelerazione montati su un’aletta canard e due motori di crociera ai fianchi dell’enorme deriva, poi spostati sul dorso della parte anteriore. Il gigante, ribattezzato dalle fonti di Intelligence occidentali “Caspian Sea Monster”, poteva raggiungere i 500 km/h e “volare” in crociera a 430 km/h a 4-14 m dalla superficie del mare e durante i collaudi operò a pesi fino a 544 tonnellate. Il KM volò per 15 anni finchè un pilota troppo pesante sui comandi esagerò nel “decollo” ed uscì dall’effetto suolo con successiva perdita di controllo. Un ekranoplano più piccolo, ma sempre imponente, entrò brevemente in servizio. Si trattava dell’Orlyonok da assalto/trasporto truppe con musone ribaltabile per permettere lo sbarco di veicoli blindati dalla stiva lunga 21 metri. Equipaggiato con due motori a getto di accelerazione nel muso e con una turboelica sulla deriva per la crociera. I tre esemplari di produzione che seguirono il prototipo furono valutati dalla Marina Sovietica dal 1979 al 1992. Tra i vari ekranoplani un altro gigante fu il Loon di quasi 74 metri spinto da otto turboegetti e armato con sei missili antinave Moskit in contenitori dorsali, realizzato in un unico esemplare mentre un secondo venne abbandonato prima dellla trasformazione in veicolo SAR. Ma la grande famiglia dei WIG comprende anche rappresentanti in grado di lasciare l’effetto suolo temporaneamente o per lunghi periodi. E qui troviamo un italiano, Roberto Bartini, naturalizzato Lyudvigovich, che sviluppò una serie di progetti fino a portare in volo l’avveniristico e magnifico VVA-14 classificato come anfibio VTOL antisommergibile. All’opera di Bartini e dei suoi successori l’autore dedica giustamente 42 pagine. Quelli citati sono solo pochissimi dei WIG trattati da questo magnifico volume di 336 pagine illustrato da centinaia di fotografie, di cui molte a colori, e disegni di mezzi costruiti o solo di progetti accomunati da una tecnica di volo dalle enormi potenzialità ma che in tutti questi anni non è riuscita a dare prodotti talmente appetibili da essere impiegati su larga scala in attività civili e militari. Ian Allan Publishing, 4 Watling Drive, Hinckley, Leics LE10 4EY, UK www.ianallanpublishing.com. Dambusters Operation Chastise, di Douglas C.Dildy, Osprey, Londra. Sterline 11,99. L’operazione Chastise fu il famoso raid degli Avro Lancaster del 617 Squadron della RAF guidato da Guy Gibson per distruggere le dighe della Ruhr e togliere l’elettricità alla produzione bellica tedesca, un’operazione pianificata fin dal 1940 e realizzata il 16 maggio 1943 grazie alle speciali bombe rimbalzanti progettate da Barnes Wallis. È una storia famosa in Gran Bretagna, di cui molti dettagli sono rimasti segreti fino agli anni ‘60, considerata una delle grandi vittorie nazionali e celebrata da decine di libri e da un film. Questo nuovo lavoro, di 80 pagine, descrive la genesi e lo svolgimento dell’impresa, segue le rotte di ogni singolo aereo e la sorte di ogni equipaggio (la metà dei partecipanti furono abbattuti), analizza l’operazione considerando i suoi veri risultati e la inquadra nel contesto strategico dell’epoca. Ottimo riepilogo da un punto di vista testuale, illustrato da alcune tavole a colori ma da solo una ventina di piccole foto, di cui pochissime degli aerei protagonisti. Osprey Publishing, Midland House, West Bay, Botley, Oxford OX2 0PH - www.ospreypublishing.com. Febbraio 2011 JP4 02/11 90-92 REC_Layout 1 11/01/11 15.34 Pagina 91 RECENSIONI Unmanned Combat Air Systems - A New Kind of Carrier Aviation, di Norman Friedman, Naval Institute Press, Annapolis 2010. Dollari 52,95. La prima cosa che colpisce in questo lavoro dell’esperto di armamenti navali Norman Friedman è che, a differenza dei libri tradizionali, il 75% è costituito da appendici. Si tratta di una scelta che può sorprendere ma che trova piena giustificazione nell’impostazione del lavoro con quel 25% iniziale che ricostruisce l’evoluzione degli UCAS e le prospettive future tradendo un occhio di favore per l’impiego navale con le aspettative dell’introduzione dell’X-47B sul ponte delle portaerei dell’US Navy. Così Friedman spiega come l’X-47B potrà essere usato e come probabilmente la Marina Americana finirà con l’avere una componente aerea costituita in gran parte da velivoli non pilotati. La seconda appendice, di ben 180 pagine sulle 280 complessive del libro, copre invece tutti i sistemi non pilotati (UAV quindi e non solo UCAS) raggruppati per paese. Si tratta del primo “catalogo” del settore con molte informazioni interessanti, illustrato da 194 fotografie in bianco e nero, e ben accessibile grazie all’indice finale. Naval Institute Press, 291 Wood Road, Annapolis, MD 21402 www.nip.org. Junkers Ju 88 Kampfgeschwader on the Russian Front, di John Weal, Osprey, Oxford 2010. Sterline 12,99. Lo Junkers Ju 88, il migliore bombardiere tedesco della guerra, diede un contributo determinante all’operazione Barbarossa, l’attacco all’URSS nel giugno 1941, con ben 18 Gruppen schierati dal Mare Artico al Mar Nero. I successi degli Ju 88 Febbraio 2011 furono colossali, ma le perdite molto alte, e già a metà del 1943 la forza era ridotta a sei Gruppen, per poi azzerarsi alla fine dell’anno. Questo libretto presenta un testo piacevolmente scritto, fitto di nomi, di sigle e di località, dato il continuo spostamento di reparti e la passione germanica di organizzare strutture di comando, e fa capire come i tedeschi, costretti a spostare reparti dal fronte russo a quello mediterraneo, per turare le varie falle, mentre le forze aeree degli avversari erano in continuo aumento, già dal 1942 non avevano la forza di vincere la guerra. Le illustrazioni non sono preponderanti, un’ottantina di foto, ma ci sono anche trenta profili a colori. Tabelle e un buon indice completano questo interessante lavoro, molto professionale anche se nella cornice di una collana economica. Osprey Publishing, Midland House, West Bay, Botley, Oxford OX2 0PH - www.ospreypublishing.com. Jagdgeschwader 400, di Stephen Ransom e Hans-Hermann Cammann, Opsrey, Oxford 2010. Sterline 14,99. Nella serie “Aviaton Elite Units” esce un corposo libro, di 128 pagine, dedicato all’JG 400, l’unico stormo della Luftwaffe equipaggiato con il rivoluzionario caccia a propulsione a razzo Messerschmitt Me 163 e al suo predecessore, l’EKdo 16, che offre una completa storia operativa di questo aereo. I libri sul Me 163 sono stati numerosi, ma qui abbiamo in forma compatta e completa il resoconto di tutte le missioni. Si tratta di una storia notevolmente lunga, dato che i Me 163 hanno operato per un anno, dalla primavera 1944 alla fine della guerra, anche se i risultati ottenuti sono stati minimi. Il testo non è di facile lettura, dato il continuo cambio di sedi, di comandi e di strutture, con pignoleria burocratica tedesca, ma è reso vivo dalla contrapposizione fra i rapporti di combattimento tedeschi e i rapporti di missione alleati per i singoli combattimenti, che permettono di vedere lo stesso scontro dai due punti di vista, ed è frutto di un completo studio sulle fonti archivistiche tedesche. Due cose colpiscono, l’efficacia della caccia dell’USAAF anche contro i nuovi velocissimi aerei, e il numero tutto sommato ridotto delle perdite tedesche per incidenti con un aereo dalla gestione pericolosissima. Moltissime le foto nuove, frutto della collaborazione con l’associazione dei veterani dell’JG 400, cui si aggiungono cinque pagine di profili a colori. Un buon lavoro che toglie il Me 163 dalla nebbia della leggenda per darci un resoconto analitico e definitivo. Altamente raccomandabile. Osprey Publishing, Midland House, West Bay, Botley, Oxford OX2 0PH - www.ospreypublishing.com. African MiGs Volume 1 Angola to Ivory Coast, di Tom Cooper e Peter Weiner, con F. Hinz e M. Lepko, Harpia Publishing, Houston 2010. Euro 35,95. Scopriamo una nuova casa editrice internazionale, che produce libri aeronautici su soggetti assolutamente insoliti. Qui abbiamo un colossale volume di 250 pagine che presenta la complessa e assolutamente poco conosciuta storia dei vari caccia sovietici MiG, dal MiG-17 al MiG-29, più per buona misura anche i Sukhoi 20, 22 e 25, e perfino Su-27, nonchè delle versioni cinesi FT-5, F6, F-7 e A-5C, nelle varie aeronautiche dell’Africa sub-sahariana. Dopo le varie decolonizzazioni, mezzo secolo fa, il continente ha visto nascere numerose nazioni indipendenti, con le loro forze aeree, ma ha anche visto combattere troppe san- guinose guerre, aggravate, se non suscitate, dalla contrapposizione fra USA e URSS. Se alcuni di questi caccia hanno avuto carriere di poco rilievo, in aeronautiche come quella del Burkina Faso o della Guinea Bissau, altri hanno avuto un duro impiego bellico, come i caccia dell’Angola, impegnati in una lunga guerra civile contro i ribelli sostenuti dal Sudafrica, o quelli dell’Etiopia nel corso della guerra per l’indipendenza dell’Eritrea, e negli scontri successivi fra i due stati. La quantità di informazioni che ci sono offerte è imponente, con lunghi testi, liste di matricole, stemmi di reparto, mentre la parte illustrativa è colossale. Fra le tante fotografie, diverse, specie le più antiche, sono di cattiva qualità, o tratte da video, ma ben maggiore è il numero di immagini nitidissime e di grande effetto, accompagnate poi da dozzine di ottimi profili a colori. La presentazione grafica è eccellente, con ottime mappe che mostrano ogni paese e la collocazione delle sue basi aeree. Il modellista troverà in questo libro infiniti spunti, ma sostanzialmente si tratta di un lavoro storico ponderoso e completo. Distributore: Skyhawk International, Semperstrasse 1/5, 1180 Wien, Austria - [email protected]. IRIAF 2010, di Tom Cooper, Babak Taghvaee e Liam F. Devlin, Harpia Publishing, Houston 2010. Euro 29,95. L’Aeronautica della Repubblica Islamica dell’Iran, IRIAF, non è totalmente sconosciuta, c’è molto interesse, per ragioni di attualità, per questa forza aerea che, a dispetto dell’embargo statunitense ed europeo, riesce a mantenere in volo degli aerei, come l’F-14 Tomcat o l’F-4 Phantom, veterani della lunga guerra con l’Irak, che in occidente sono ormai pezzi da museo. Qui abbiaJP4 - 91 JP4 02/11 90-92 REC_Layout 1 11/01/11 15.34 Pagina 92 RECENSIONI mo un grosso volume di 160 pagine che presenta tutta la situazione dell’IRIAF oggi con una completezza e un’abbondanza che rivaleggia con i migliori lavori sulla RAF o sull’AM. Il libro, dopo una breve introduzione, è diviso per capitoli, uno per ognuna delle 14 basi aeree del paese, e in ciascuno vengono esaminati tutti i reparti che vi sono basati. Le foto sono tutte, nessuna esclusa, fotografie nitidissime e di grande formato di macchine in servizio, con molte immagini riprese in volo. Abbiamo, come detto, grande abbondanza di F-4, F-14, e di vecchi ma sempre eleganti F-5, ma non man- cano immagini di aerei da trasporto, dei caccia di Saddam Hussein recuperati dopo la fuga in Iran, come i Sukhoi Su-24 e i Mirage F.1, e delle intriganti, anche se poco minacciose, versioni iraniane ammodernate del Northrop F-5, il Saeqeh e l’Azarakhsh. Gli autori esprimono il loro rispetto per dei professionisti impegnati a difendere il loro paese e sottolineano l’imponente lavoro per operare questa forza aerea obsoleta, e si meritano la gratitudine di ogni appassionato, per delle immagini veramente di alta classe. Distributore: Skyhawk International, Semperstrasse 1/5, 1180 Wien, Austria - [email protected]. Latin American Mirages, di Santiago Rivas e Juan Carlos Cicalesi, Harpia Publishing, Houston 2010. Euro 35,95. Altro volume della casa editrice Harpia dedicato ad un soggetto insolito e poco conosciuto, questo volumone di 256 pagine mette a fuoco la lunga e complessa vicenda delle varie versioni di Dassault Mirage che operano o hanno volato in America Latina. Il libro ci ricorda che i caccia francesi, soprattutto i delta, hanno avuto una fortissima presenza nella regione, favorita anche da una temporanea politica sta- tunitense di non favorire corse agli armamenti nel subcontinente. La lista comprende Argentina con Mirage III e 5, Brasile con Mirage III e 2000, Cile con Mirage 50 e 5, Colombia con il Mirage 5, Ecuador con il Mirage F.1 e 50, Perù con Mirage 5 e 2000 e Venezuela con Mirage III, 5 e 50, cui si devono ag- giungere tutti gli aggiornamenti successivi, come Dagger, Finger e Pantera, e i derivati del Mirage poi giunti nella regione, i Kfir israeliani in Colombia e i Cheetah sudafricani in Venezuela. Il testo presenta una completa storia di tutte queste forze aeree compreso, per l’Argentina, il difficile impiego bellico nella guerra delle Falkland/Malvine. La completezza è assoluta, con storie individuali di tutti gli aerei, completa rassegna degli stemmi di squadriglia, indici e perfino l’album genealogico del Mirage. Le illustrazioni sono numerosissime e presentano diverse foto d’epoca (si tratta di una storia cominciata 40 anni fa) per arrivare a foto attuali, ottime, accompagnate da tanti bei profili. Un libro del genere è difficile, perchè deve raggiungere la completezza per ogni modello e per ogni aeronautica, ma ha colto il risultato in maniera magistrale. Forse costoso, ma è un lavoro d’alta classe che lo merita. Distributore: Skyhawk International, Semperstrasse 1/5, 1180 Wien, Austria - [email protected].