-MSGR - 14 PESARO - 1 - 24/02/16-N:
€1,20*
ANNO 138- N˚ 53
ITALIA
Pesaro
Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma
Mercoledì 24 Febbraio 2016 • S. Etelberto
Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT
IL GIORNALE DEL MATTINO
La scoperta
Nuove tavole,
svelata la Forma
Urbis segreta
di Roma imperiale
La rivoluzione
Barilla, dal 2020
tutti gli impiegati
potranno
lavorare da casa
La cerimonia
Folla a Milano
per l’addio laico
a Umberto Eco
«Grazie maestro»
Larcan a pag. 23
Arnaldi a pag. 14
Pezzini a pag. 23
Libia, il piano B dell’Italia
Caso Panebianco
La libertà
imbavagliata
dai pacifisti
`Salta ancora a Tobruk l’accordo per un nuovo governo: rischio escalation, possibili nuovi raid
Palazzo Chigi valuta azioni mirate solo come estrema ratio. Ecco i droni sulla pista di Sigonella Marco Gervasoni
L’area mediterranea
La scelta di Totti sulla Roma passa anche da lei
Non siamo più
spettatori
cambia il ruolo
Ennio Di Nolfo
È
sufficiente citare il nome di
Sigonella per risvegliare
l’eco di lontane vicende,
che a suo tempo, nel 1985,
fecero apparire l’Italia come
coraggiosamente ostile ai diktat di Reagan. La decisione, resa pubblica nei giorni scorsi e
che segue l’importante visita
del Presidente della Repubblica negli Stati Uniti, secondo la
quale il governo italiano concederà agli Stati Uniti la possibilità di utilizzare Sigonella come
base di partenza per i droni che
verranno usati nelle azioni militari contro le formazioni Isis
nell’area di Sirte o in altre parti
della Libia, se non fosse sottoposta alla condizione che gli
aerei militari servano a scopo
difensivo,
capovolgerebbe
l’idea di un’Italia coraggiosa.
La reazione automatica di
molti
insisterebbe
sulla
subalternità dell’Italia verso le
decisioni del più potente alleato poiché trascinerebbe indirettamente l’Italia nelle operazioni militari contro il cosiddetto “Stato islamico”. Questa
illazione è tuttavia insensata e
infondata. Il che non significa
che la decisione sia irrilevante
e sfiori appena gli interessi italiani. Significa invece che oggi
il ruolo della base di Sigonella è
ben profondamente diverso da
quello che essa aveva nel 1985.
Continua a pag. 22
ROMA l’Italia ha un piano B
per la Libia, che contiene tra
l’altro l’ipotesi di ridisegnarne i confini. Il Paese potrebbe essere diviso in tre: Roma
farebbe da tutor alla Tripolitania. Intanto Tobruk frena
sull’ok al governo e c’è il rischio di una escalation della
guerra con nuovi raid dei
droni di stanza a Sigonella.
Palazzo Chigi valuta azioni
mirate solo come estrema ratio. Sulla pista di Sigonella i
droni dell’ultima generazione.
Menafra, Ventura
e Tinazzi alle pag. 2 e 3
Wikileaks
«Spiato Berlusconi»
E Roma convoca
l’ambasciatore Usa
Mario Stanganelli
I
file di Wikileaks continuano a mandare in fibrillazione il quadro delle relazioni tra Paesi alleati.
A pag. 4
Conti e Ventura a pag. 4
A
ll’Università di Bologna,
l’Alma Mater, la più antica
d’Europa, circondata dai
portici di Strada Maggiore,
un passato più recente, e meno
gradevole, ha fatto capolino in
questi giorni: la contestazione
violenta di un professore durante la lezione. Il docente è molto
noto, uno dei principali scienziati politici del nostro Paese,
autore di libri fondamentali.
Dalle colonne del “Corriere della sera” fustiga il politicamente
corretto e osserva con sguardo
severo la politica. Parliamo di
Angelo Panebianco.
Continua a pag. 22
Calitri a pag. 10
Il giallo dell’assistente del Papa
aperta un’inchiesta sulla morte
Era incinta di 7 mesi, forse un malore. Sentita una guardia svizzera
`
Francesco Totti e Ilary Blasi (foto RED)
Il dilemma del Capitano
decisivi i consigli di Ilary
Maria Latella
I
lary è la sua fortuna. Aiuta il capitano a restare tranquillo. Lo
ha detto lui, Francesco Totti.
D’accordo, nei momenti topici
lo dicono tutti, o quasi. Gli attori e
i registi quando ricevono l’Oscar.
Barack Obama e in generale i presidenti americani quando vincono le elezioni e arrivano alla Casa
Bianca. Perfino Berlusconi rese
merito all’allora sposa Veronica.
A pag. 28
Angeloni, Saccà e Spalla
nello Sport
ROMA La receptionist del Papa
è morta in solitudine, per giorni nessuno l’ha cercata o si è
preoccupato per lei. C’era un
segreto nella vita di Miriam
Woldu, un uomo misterioso
conosciuto in Vaticano, un addetto alla sicurezza di Papa
Francesco. La donna, separata
da oltre un anno, nascondeva
il nuovo amore, ma una vicina
lo aveva visto una sera di sfuggita, «alto, elegante, capelli tagliati a spazzola come li portano i militari, aveva un mazzo
di fiori in mano». Ma nemmeno lui, forse il padre del bambino che doveva nascere, si è accorto del silenzio di Miriam.
De Risi e Vuolo a pag. 13
Il personaggio
Campidoglio, M5S sceglie una donna
Virginia Raggi: ora rivincita per Roma
Stefania Piras
A
lla fine l’ha spuntata Virginia Raggi. Gli attivisti
romani hanno preferito
far correre come candidata sindaco ufficiale del M5S
lei, la mamma avvocato, consigliera capitolina uscente di
37 anni.
A pag. 11
Domani il voto
Unioni civili, il Pd
dice sì allo stralcio
delle adozioni
TORO, SI AVVICINA
L’ORA DEL SUCCESSO
Buongiorno, Toro! Il finale di
febbraio non è proprio ideale
per il vostro segno, ma si tratta
davvero degli ultimi influssi
negativi mandati da Marte,
Venere e Mercurio, proprio
quelli che incidono più
direttamente e velocemente
sulla vita quotidiana. Non
appena passerà l’opposizione
di Marte sarete pronti per
nuove esaltanti imprese. Giove
è più in alto di tutti, aiuta a
realizzare sogni di felicità e
speranze professionali.
Auguri.
Simona Ciaramitaro
M
atteo Renzi incontra i senatori del Pd e Palazzo Chigi
mette a punto il maxiemendamento al ddl sulle unioni
civili senza più stepchild adoption
su cui verrà posta la fiducia. «Se si
vogliono salvare almeno le norme
sulle unioni civili, va presa un’altra strada rispetto a quella dell’accordo con i 5 Stelle perché «perseverare è diabolico», ha chiarito.
A pag. 8
Bertoloni Meli, Giansoldati
e Marincola alle pag. 8 e 9
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L’oroscopo a pag. 31
-TRX IL:23/02/16
23:27-NOTE:
-MSGR - 20 CITTA - 2 - 24/02/16-N:
2
Primo Piano
Mercoledì 24 Febbraio 2016
www.ilmessaggero.it
Libia, Tobruk frena
sull’ok al governo
Rischio escalation:
possibili nuovi raid
`Veti incrociati e continue tensioni bloccano il Parlamento
Rimandato alla prossima settimana il via libera all’esecutivo
LA CRISI
Anche questa volta un nulla di fatto al parlamento di Tobruk sul voto per l'approvazione del governo
di Unità Nazionale di Fajez al Serraj, sponsorizzato dalle Nazioni
Unite. L'Assemblea, riferisce il
portale in lingua araba Al wasat,
«ha rinviato il voto sul governo alla prossima settimana». Secondo
la tv satellitare al Arabiya, la seduta è stata rinviata a lunedì prossimo, il ventonove febbraio. Come
per tutte le altre volte, sarebbe
mancato il quorum necessario.
DOCCIA FREDDA
Ennesima doccia fredda quindi
per Martin Kobler, il rappresentante speciale per la Libia del segretario generale dell'Onu, che
forse un po' troppo ingenuamente, pensava di fare meglio e più velocemente del suo predecessore,
Bernardino Leon. Kobler in mattinata aveva anche esortato la Camera dei Rappresentanti, con un
messaggio su Twitter, a votare
per il governo nel suo insieme e
non sui suoi singoli ministri: una
possibilità questa non inverosimile e che potrebbe affossare definitivamente il governo Serraj lunedì prossimo.
Quello che serve al momento,
sia in Libia che all'estero, è solo
un parere favorevole o contrario,
non una maggioranza qualificata.
Ma il parlamento è preda di continue tensioni e gruppi che si rallentano l'un l'altro con veti e ricatti
incrociati, in attesa forse di capire
cosa succederà nei prossimi giorni a livello militare in Cirenaica.
Perché una novità c'è, ed è quella
dei successi improvvisi dell'eserci-
IL GENERALE HAFTAR
AVANZA SU BENGASI:
AVREBBE PIEGATO
LA RESISTENZA
DEI MILIZIANI ISIS
E DI ANSAR AL SHARIA
HANNO
DETTO
to libico guidato dal generale Khalifa Haftar sia a Bengasi che nella
turbolenta Ajdabiya attraverso
l'operazione “Sangue dei martiri”.
L’AVANZATA DELL’ESERCITO
Utilizzare le basi
per operazioni
di antiterrorismo
non è preludio
a un intervento
militare
Paolo Gentiloni
Né minacce
né intimidazioni
per i deputati
di Tobruk
Devono decidere
liberamente
MARTIN KOBLER
A Bengasi soprattutto, le posizioni tenute da gruppi legati ad Ansar al Sharia e Isis (ma è probabile
che le forze legate a Tobruk includano in queste sigle “generiche”
anche il consiglio dello Shura dei
Mujaheddin della città) sarebbero state spazzate via dalla zona
del porto. I “regolari” di Haftar
avrebbero preso anche i quartieri
di Sabri e Suq al Hout, bastioni
delle milizie islamiste alleate con
Tripoli.
I successi seguono quelli avvenuti pochi giorni fa nella zona
sudovest della città, dove l'esercito libico, aiutato da rinforzi provenienti dalla lontana città di Zintan
(situata sullo Djebel Nafusa, in
Tripolitania) ha conquistato uno
dopo l'altro i distretti di Buatni,
LA PRIORITÀ DI ROMA
L'utilizzo della base di Sigonella
per gli aeromobili a pilotaggio remoto (comunemente noti come
droni) americani, con un quadro
di utilizzo specifico (non attacchi
diretti) è un segno indicativo della
volontà di leadership italiana nel-
Drone da ricognizione,
dotato di obiettivi e telecamere
capaci di cogliere dettagli
del suolo da 20 km di altezza
Altitudine max
Brett McGurk
ogni tanto vengono annunciate fughe in avanti che di fatto non ho
mai visto. In tutti i consessi internazionali viene sempre chiesto
all'Italia di riferire sulla Libia. A
Parigi come a Bruxelles», ha risposto il ministro.
Il Global Hawk RQ-4B
Peso al decollo
Cooperazione
con gli alleati
europei ma
pronti ad agire
in caso di
minaccia diretta
Hawari e Leithi. L'improvvisa efficacia del malconcio esercito personale di Haftar ha destato non
pochi sospetti. Circolano anche
voci di presenze militari francesi
a Bengasi, forze speciali e consiglieri militari, ma sono voci, appunto, sulle quali non è stato possibile avere riscontri. La notizia
però contrasta con quanto ha riferito il nostro ministro della Difesa, Roberta Pinotti, proprio parlando lunedì scorso al Messaggero, in merito a possibili operazioni militari clandestine e non coordinate dei francesi: «C'è rispetto,
Autonomia
14,6 t
18,3 km
36 ore
Lunghezza 14,5 m
Altezza
4,7 m
la questione libica e al momento
prevede solo appoggio ad eventuali blitz e autorizzazioni per i
raid da richiedere e concordare
volta per volta. Resta sempre prioritaria, per Roma, la linea diplomatica. La Nato intanto si dichiara pronta ad aiutare la Libia. «Se
ci verrà richiesto dal nuovo governo unitario», sottolinea il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, davanti alla commissione Affari esteri del Parlamento europeo a Bruxelles.
LA SCELTA DI DAMASCO
Sull’altro fronte, in Siria, il governo di Damasco si è detto pronto a
rispettare il cessate il fuoco concordato da Washington e Mosca.
Il dittatore Bashar al Assad, ha fissato per il 13 aprile le prossime
elezioni legislative, ma resta non
chiarito se verranno tenute sotto
l’egida dell’Onu, come chiesto da
una risoluzione del Consiglio di sicurezza.
Anche se la tregua comincia sabato, il presidente Usa Barack
Obama, d’intesa con i tre principali leader europei - Cameron, Hollande e Merkel - ha rivolto un appello perché i bombardamenti sui
civili siano fermati subito.
Cristiano Tinazzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IN SIRIA ASSAD
ACCETTA LA TREGUA
PER SABATO
MA OBAMA E L’EUROPA
CHIEDONO: STOP SUBITO
ALLE BOMBE SUI CIVILI
Apertura alare 39,9 m
-TRX IL:23/02/16
23:10-NOTE:
-MSGR - 20 CITTA - 3 - 24/02/16-N:
3
Primo Piano
IL RETROSCENA
ROMA Quasi in guerra. Si avvicina sempre di più il momento
della verità per un possibile intervento in Libia dopo che il
Parlamento di Tobruk ha rinviato il voto sulla lista di ministri del governo d’unità nazionale. «L’Italia farà la sua parte», dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi, confermando e approfondendo quanto già
il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, aveva spiegato al
“Messaggero”. I droni armati
americani nella base di Sigonella serviranno a colpire l’Isis in
Libia e proteggere i militari
americani. «Le autorizzazioni
saranno caso per caso», dice
Renzi. «Se si tratta di iniziative
contro i terroristi c’è uno stretto rapporto tra noi, gli americani e gli alleati. Di conseguenza
siamo in piena sintonia coi nostri partner internazionali».
Mercoledì 24 Febbraio 2016
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L’Italia ha pronto un “piano B”
L’ipotesi di ridisegnare i confini
Il Paese potrebbe essere diviso in tre: `Cirenaica e Fezzan finirebbero sotto
Roma farebbe da tutor alla Tripolitania la protezione di Gran Bretagna e Francia
`
LE INIZIATIVE
La base, anche nel piano B, resta una coalizione ribattezzata
LIAM, Libyan International Assistance Mission, il cui nucleo
sarebbe costituito da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna in
quanto già in prima linea contro l’Isis in Siria, affiancati da
Germania, Italia, Spagna e altri
19 Paesi, alcuni arabi.
Nelle intenzioni originarie
questa coalizione avrebbe inviato un contingente sul terreno con funzioni essenzialmente di formazione e addestramento delle forze libiche anti-Isis purtroppo oggi in conflitto tra loro, per mettere in sicurezza il paese riunificato sotto
un solo premier, El Sarraj. Si voleva cioè affidare la guerra all’Isis, sul modello Siria, a forze locali.
L’INVIATO
Da Washington gli fa eco l’inviato degli Stati Uniti per la Libia, Brett McGurk, «molto preoccupato» perché l’Isis sta attirando in Libia quanti più combattenti stranieri possibile e a
quel punto, dice, «non esiteremo ad agire contro minacce dirette». Aggiunge di aspettarsi
«tanta cooperazione da un sacco di paesi», comprese l’Italia e
la Francia. «Stiamo parlando di
assumere un ruolo di primo
piano, ma soprattutto nel sostenere un nuovo governo di unità
nazionale». Anche Renzi indica «la risposta diplomatica come la priorità, ma se poi ci sono
evidenze di potenziali attentatori che si stanno preparando,
l’Italia fa la sua parte con tutti
gli altri».
LA FARNESINA
E anche se il ministro degli
Esteri, Paolo Gentiloni, dalla
Turchia ammonisce che i droni
a Sigonella «non sono un preludio all’intervento», si fa strada
il piano B. La Libia non è più
considerata un’entità immobile e unitaria come sotto Gheddafi. Potrebbe spezzarsi in tre,
e ognuno di questi spezzoni potrebbe finire sotto la protezione di un tutor europeo. L’Italia
in Tripolitania, la Gran Bretagna in Cirenaica, la Francia nel
Fezzan, dove non solo c’è passaggio di jihadisti verso Sud ma
sono state anche trovate terre
rare.
A Tobruk, in Cirenaica, ope-
IL PRIMO MINISTRO
ITALIANO SPIEGA CHE
«L’OK ALLE MISSIONI
DEI DRONI USA DA
SIGONELLA SARÀ DATO
CASO PER CASO»
ra il generale Haftar sotto l’ombrello politico e militare dell’Egitto e degli Emirati arabi
uniti. Tripoli ricade nella sfera
d’influenza dei Fratelli musulmani e, quindi, del Qatar e della
Turchia. Quanto agli Stati Uniti, stanno dispiegando forze
nell’area in previsione di uno
spostamento del Califfato dalla
Siria in Libia, diventando il perno di una possibile coalizione
internazionale per la stabilizzazione della Libia, quella che
l’Italia avrebbe voluto guidare,
legittimata da una risoluzione
dell’Onu ma soprattutto da
un’esplicita richiesta del nuovo
governo (che però non vede la
luce).
La base di Sigonella sotto
l’Etna. Sopra Matteo Renzi
25
Sono i milioni di dollari che gli
Stati Uniti hanno deciso di
spendere per modernizzare la
base di Sigonella, in Sicilia. La
base è attiva dalla fine degli
anni ’50 per alleggerire la base
militare di Malta
6.500
Sono, secondo le stime
dell’intelligence degli Stati
Uniti, i miliziani dell’Isis in
Libia, concentrati nella zona di
Sirte. Secondo i servizi segreti
francesi il numero è più
elevato, e stimato attorno ai
diecimila jihadisti.
574
È, in chilometri, la velocità
oraria del Global Hawk, il
drone aereo di sorveglianza da
alta quota che è il “gioiello” di
Sigonella. Può volare fino a una
quota di 18mila metri. A
Sigonella i Global Hawk sono 3,
poi ci sono 6 droni Predator
Obama parla con i grandi d’Europa
video-vertice sulla Siria, Renzi non c’è
LA DIPLOMAZIA
ROMA Il presidente degli Stati
Uniti, Barack Obama, ha parlato ieri in video conferenza con
la cancelliera tedesca, Angela
Merkel, il presidente francese,
Francois Hollande, ed il premier britannico, David Cameron, riguardo l'accordo sul cessate il fuoco in Siria. Lo ha riferito la stessa Casa Bianca in un comunicato diffuso in serata, precisando che i leader hanno invitato «tutte le parti di attuarlo fedelmente».
Dalla videconferenza è rimasto escluso Matteo Renzi, proprio nel giorno che ha visto
scoppiare lo scandalo Wikileaks con le intercettazioni di Silvio Berlusconi quando era ancora premier. Ieri la Farnesina ha
convocato l’ambasciatore americano a Roma, John Phillips
per chiarimenti. E lo stesso Dipartimento di Stato è dovuto intervenire a chiarire che «non
Il premier David Cameron
MA LO STAFF
DI PALAZZO CHIGI
NON SI STUPISCE:
IN QUESTO MOMENTO
NORMALE NON ESSERE
STATI COINVOLTI
conduciamo alcuna attività di
sorveglianza di intelligence a
meno che non vi sia una specifica e valida ragione di sicurezza
nazionale. E ciò si applica a cittadini ordinari come a leader
mondiali». «Il presidente è stato
chiaro sul fatto che, a meno che
non vi sia uno stringente motivo
di sicurezza nazionale, non monitoreremo le comunicazioni di
capi di Stato e di governo dei nostri amici e alleati».
Proprio perché la videoconferenza del presidente Usa cade in
un momento così delicato nei
rapporti con il nostro Paese, nello staff del premier non sono rimasti affatto sorpresi dal mancato coinvolgimento. Tanto più
che, sottolineano, si trattava di
uno scenario come quello della
Siria dove non c’è nessun coinvolgimento diretto dell’Italia.
Non mancherà occasione per
chiarirsi e riprendere contatti,
assicurano, mai venuti meno.
M.C.
LE MODIFICHE
Adesso, invece, gli Stati Uniti e
l’Italia cominciano a valutare
la prospettiva di una Libia diversa, ridisegnata nei confini
interni e minacciata dall’espandersi del Califfato “in fuga” dal
Medio Oriente. Non resterebbe
che creare un cordone sanitario aero-navale nel Mediterraneo con la missione Nato anti-terrorismo Active Endeavour che pattuglierebbe le acque internazionali più vicino alle coste libiche, e la possibilità
di raid mirati come quello effettuato con successo dagli americani in terra libica a Sabrata
contro le menti degli attentati
del Bardo e di Sousse in Tunisia.
I MEZZI
Essenziali i droni, spostati nella base di Sigonella. Sarebbero
una decina, non tutti armabili,
due potrebbero volare in contemporanea contro minacce
concrete. Un’azione di contenimento, secondo la filosofia
Obama. L’Italia si ritroverebbe
giocoforza esposta. Una situazione decisamente ad alto rischio, anche per possibili ritorsioni terroristiche sul territorio
nazionale.
Marco Ventura
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Abu Omar, Strasburgo condanna Roma per il rapimento
LA VICENDA
ROMA Non ci sarà nessuna conseguenza pratica, se non un risarcimento tutto sommato contenuto
alla famiglia, ma ieri, la Corte europea di Strasburgo, con un collegio presieduto dall’italiano Guido
Raimondi, ha condannato l’Italia
per la ”extraordinary rendition”
dell’imam Abu Omar, rapito dalla Cia nel 2003 e quindi finito nelle carceri egiziane dopo aver passato alcuni giorni nella base di
Aviano. Nelle 40 pagine della sentenza la Corte ha stabilito che le
autorità italiane, permettendo
agli americani di sequestrare
Abu Omar, «lo hanno scientemente esposto al rischio di essere
maltrattato» e che lo Stato italiano «deve essere considerato come direttamente responsabile
per la violazione dei diritti del ricorrente, dato che i suoi agenti si
sono astenuti dal prendere le misure che sarebbero state necessarie per impedire l'operazione degli 007 americani». La condanna
parla anche di uso improprio del
segreto di stato. «Tenuto conto
delle prove, la Corte ha stabilito
che le autorità italiane erano a conoscenza che Abu Omar era stato
vittima di un’operazione di ”extraordinary rendition” cominciata con il suo rapimento in Italia e
continuata con il suo trasferimento all’estero» scrive la Corte. Il segreto di stato ha impedito ai giudici europei di appurare il coinvolgimento diretto dell’Italia nelle torture a cui è stato sottoposto
l’imam, ma il nostro paese è stato
condannato per non aver impedito quelle torture e per aver violato la vita familiare di Abu Omar e
della moglie.
IL SEGRETO DI STATO
La corte specifica che l’Italia
avrebbe applicato in modo improprio il segreto di stato, facendo sì che i responsabili del rapimento e delle torture «non dovessero rispondere delle loro azioni». «Nonostante gli sforzi degli
inquirenti e dei giudici italiani,
che hanno identificato le persone
responsabili e assicurato la loro
condanna questa è rimasta lettera morta a causa del comportamento dell’esecutivo e del presidente della Repubblica», si legge
nel passaggio più duro della sentenza che fa riferimento ai tre
provvedimenti di grazia firmati
da Napolitano e Mattarella. Prima, nell’aprile 2013, il colonnello
Joseph Romano, capo della sicurezza della base di Aviano e quin-
di, nel 2015, il capocentro di Milano, Robert Seldon Lady e Bernie
Medero sono stati ”perdonati”
senza passare neppure un giorno
in carcere. Secondo i principi della Corte, queste decisioni hanno
violato l’articolo 3 della Convenzione perché non hanno permesso l’esecuzione della condanna
dei responsabili. L’esecuzione
delle pene inflitte, scrive la Corte,
è «un elemento essenziale per
preservare l’effetto dissuasivo del
L’IMAM FU PRELEVATO
A MILANO NEL 2003
DALLA CIA E TRASFERITO
IN EGITTO. PER L’ITALIA
USO IMPROPRIO DEL
SEGRETO DI STATO
sistema giudiziario e il ruolo che
questo è tenuto ad esercitare nella prevenzione delle violazioni al
divieto di sottoporre chiunque a
maltrattamenti».
LE REAZIONI
Abu Omar rapito e portato in
Egitto quand’era imam a Milano
-TRX IL:23/02/16
Duro il commento dei magistrati
che hanno seguito l’inchiesta sull’imam Osama Mustafa Hassan
Nasr, in particolare di Armando
Spataro, oggi procuratore capo a
Torino: «La sentenza di Strasburgo dà ragione alle tesi della corte
di Cassazione, che diceva che il
segreto di Stato non può apporsi
su condotte illegali, anche se dei
servizi di sicurezza». Per Spataro
«le democrazie devono assicurare a tutti gli imputati, anche ai
presunti terroristi, la possibilità
di piena difesa».
Sara Menafra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
23:10-NOTE:
-MSGR - 20 CITTA - 4 - 24/02/16-N:
4
Primo Piano
Mercoledì 24 Febbraio 2016
www.ilmessaggero.it
Berlusconi spiato dagli Usa
Roma chiede spiegazioni
convocato l’ambasciatore
`Nuove rivelazioni di Wikileaks sull’attività Nsa. Il Dipartimento
di Stato: non sorvegliamo senza validi motivi. Proteste bipartisan
IL CASO
ROMA I file di Wikileaks continuano
a far fibrillare il quadro delle relazioni internazionali, soprattutto
tra Paesi alleati. Le ultime rivelazioni, pubblicate in Italia da
Espresso e Repubblica, riferiscono
di conversazioni intercettate dallo
Special Collection Service dell’agenzia Usa Nsa, a carico dell’allora premier Silvio Berlusconi con
i suoi principali collaboratori e dello stesso leader di FI con l’israeliano Benjamin Netanyahu. Spiate
anche le conversazioni tra il presidente francese Sarkozy e la cancelliera Merkel nei giorni della grave
crisi finanziaria che contribuì alla
crisi del governo Berlusconi, e della stessa Merkel con il segretario
generale dell’Onu Ban Ki-Moon.
Il caso, giudicato di insolita gravità dalla generalità delle forze politiche, ha indotto il premier Renzi
«a chiedere informazioni in tutte
le sedi, anche con passi formali»
sulla vicenda riguardante il suo
predecessore a palazzo Chigi.
Quindi la Farnesina ha convocato
l’ambasciatore Usa John Phillps
per manifestargli «la viva aspettativa italiana di poter disporre quanto prima di chiarimenti specifici».
In serata una secca risposta arrivava direttamente dal Dipartimento
di Stato di Washington: «Come già
detto in precedenza, non conduciamo attività di intelligence a meno
che non ci sia una specifica e valida ragione di sicurezza nazionale:
E ciò si applica a cittadini ordinari
come a leader mondiali». Anche la
Procura di Roma ha annunciato
L’ex ministro
che, in presenza di esposti e denunce, indagherà sul caso. E sul nuovo
capitolo dello ”scandalo“, a suo
tempo innescato da Julian Assange, riferirà domani al Copasir il sottosegretario con delega ai Servizi,
Minniti. Ma su quella che anche la
presidente della Camera Laura
Boldrini definisce «un’inaccettabile azione di spionaggio contro il legittimo capo del governo italiano
dell’epoca» è, non a caso, Forza Italia a insorgere con particolare vigore. Brucia ancora, infatti, nelle file azzurre il sospetto che il Cavaliere nel novembre 2011 sia stato vittima di un «complotto internaziona-
Tra le intercettazioni c'è anche
un cable su Giulio Tremonti e la
sua «filosofia economica
eclettica». «In questa definizione
mi riconosco», ha commentato
lo stesso Tremonti da New York.
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Silvio Berlusconi con Barack Obama nel 2010 (foto ANSA)
Il premier pensa al match Ue
e blinda il rapporto con Obama
IL RETROSCENA
ROMA «La convocazione dell’ambasciatore era dovuta, altre iniziative
sono tutte da valutare». Non si
sbottonano più di tanto a palazzo
Chigi dove giudicano «molto sgradevole» sapere che una potenza
amica possa spiare un presidente
del Consiglio. La protesta diplomatica non poteva che essere tempestiva e non certo dovuta, sostengono, «all’esigenza di tutelare i rapporti con Silvio Berlusconi». Ma se
viene giudicato «risibile» qualunque interesse a preservare ciò che
resta del Patto del Nazareno, a palazzo Chigi ci si interroga sulla
tempistica che ha portato una ”manina” a rivelare ora i cablo WikiLeaks che contengono intercettazioni e considerazioni ai danni del Cavaliere e di un gruppo ristretto di
collaboratori.
SISTEMI
Tremonti: «Eclettico?
Mi ci riconosco...»
le». Una ventina di parlamentari di
FI, con in testa i capigruppo Brunetta e Romani, rinnovano la richiesta di «una commissione d’inchiesta sul caso che avvalora la tesi
del complotto», anche alla luce delle smentite dell’ex premier Enrico
Letta su «intromissioni di centrali
investigative Usa». Di qui l’invito a
Renzi di venire in Parlamento a
spiegare e a «manifestare verso la
Casa Bianca la stessa indignazione
che Berlino espresse quando emerse la notizia delle intercettazioni
del cellulare di Angela Merkel».
Mario Stanganelli
Soprattutto ci si interroga sul
perché la notizia esca a distanza di
mesi, se non di anni, da quella che
nel 2013 rivelava come ad essere
intercettata dall’amministrazione
americana fosse stata due anni prima anche la cancelliera Angela
Merkel e che la stessa sorte era toccata ai presidenti francesi Chirac,
Sarkozy ed Hollande. Quando
esplose il Datagate toccò all’allora
premier Enrico Letta sostenere davanti al Parlamento che «gli Usa ci
hanno assicurato che i loro organi-
I precedenti
Nei mesi scorsi la Germania ha
protestato per le telefonate
della cancelliera Merkel
intercettate dai servizi Usa
Fra gli intercettati da parte
degli americani anche il
segretario generale dell’Onu,
Ban Ki Moon
I servizi Usa hanno ascoltato
anche conversazioni di
Berlusconi con il premier
israeliano Netanyahu
smi informativi non hanno rivolto
in via sistematica i propri strumenti di ricerca contro il nostro Paese». Nessuna intercettazioni sistemica ma solo conversazioni ”casuali”, quindi, a differenza di ciò
che invece accadde alla Merkel
che seppe di essere ascoltata da anni. Allora la reazione della Cancelliera fu veemente, con tanto di conferenza stampa contro l’amministrazione americana alla quale seguirono le scuse dello stesso Obama.
La vicenda si ripete, a distanza
di mesi e a palazzo Chigi ci si interroga se non serva a creare più di un
problema al rapporto ora molto solido tra Washington e un Paese, come l’Italia, che il giorno prima ha
ufficializzato la messa a disposizione delle basi italiane per i droni
americani che bombarderanno in
Libia, e nel bel mezzo di uno scontro durissimo in Europa tra due diverse e diametralmente opposte visioni di intendere l’Unione e la sua
politica economica. D’altra parte,
come rivelano le intercettazioni, le
preoccupazioni di Washington nel
2011 sono tutte concentrate sulla
tenuta politica ed economica dell’Italia e dell’Europa tutta e risultavano note anche senza le intercettazioni. Timori che negli anni scorsi si sono via via palesati durante il
duro confronto dell’estate scorsa
sulla crisi in Grecia. I falchi di Berlino e dei Paesi del Nord Europa,
che avrebbero voluto mettere fuori Atene dall’eurozona, hanno do-
in questi mesi ha articolato con cifre, richieste esplicite e attacchi ad
alzo zero nei confronti dell’attuale
Commissione e dell’euroburocrazia.
CAMBIO
Palazzo Chigi
vuto ripiegare dopo una serie di
prese di posizione di Washington
sino all’incontro di luglio tra Hollande e Obama al termine del quale i due dissero che la Grecia doveva restare nell’euro.
Gli interessi geopolitici che
Washington ha in Grecia, dove la
Nato spende un budget secondo solo agli Usa, sono noti anche in funzione anti-Russia e anti-Cina. Altrettanto nota è però l’insofferenza
dell’attuale amministrazione americana per la politica economica
tutta austerity seguita in questi anni dal Vecchio Continente e dettata
da Berlino e dai Paesi del Nord Europa. Critiche e riflessioni che Matteo Renzi non ha mai taciuto e che
La querelle rischia di gettare
sabbia nell’ingranaggio dei rapporti e non ha quindi colto di sorpresa
solo il neo sottosegretario Enzo
Amendola in volo ieri mattina per
New York anche per preparare il
viaggio che Renzi farà a fine mese
negli Usa dove incontrerà di nuovo
anche il presidente Obama. Preoccupazioni, assicurano a palazzo
Chigi, che comunque non freneranno l’irruenza con la quale Renzi sta combattendo in Europa per
ottenere un cambio radicale di politica economica, e rafforzano le intenzioni di voler rafforzare la cyber security italiana con la creazione di un’apposita agenzia affidata
a Marco Carrai. Sulla tesi del complotto per rovesciare Berlusconi,
che in queste ore viene rilanciata
dagli azzurri, Renzi non si è mai
pronunciato lasciando a Marco
Minniti, sottosegretario con delega ai Servizi, il compito di riferire
domani al Copasir. Al Nazareno,
dove la memoria è più lunga, si fa
però notare che nel 2011 le preoccupazioni di Parigi e Berlino per il
caos esistente nel governo di centrodestra erano evidenti non solo
per i sorrisetti tra Merkel e
Sarkozy, ma anche per la decisione presa dalla Deutsche Bank - senza nessun avviso alle autorità italiane - di disfarsi di miliardi di titoli di Stato del nostro Paese.
Marco Conti
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Friedman: la tela di Merkel e Sarkozy per cacciare il Cavaliere
L’INTERVISTA
ROMA «Il problema non è che gli
Usa abbiano intercettato Berlusconi. Hanno spiato anche
Sarkozy, la Merkel e il segretario
generale dell’Onu, Ban Ki-moon.
Il sistema elettronico di spionaggio americano è il più potente
del mondo. Vogliamo essere cinici? Tutti hanno sempre spiato
tutti, anche gli alleati. È scorretto, ma non è questo l’unico caso.
Ciò che vediamo è la punta dell’iceberg». Alan Friedman ha dedicato due libri agli intrighi messi
in luce da Wikileaks. «Io sono un
giornalista, non il governo americano. Lascio al mio amico ambasciatore Phillips spiegarsi.
Quando uscirono le intercettazioni della Merkel, il presidente
Obama annunciò che gli americani avrebbero smesso: sarebbe
utile che Obama dicesse lo stesso
per l’Italia».
Che cosa emerge dalle intercettazioni?
«Sono l’ultima ed ennesima conferma di una rivelazione che seguo da anni: non amo il termine
complotto, preferisco dramma,
schema, piano, disegno per far
cadere Berlusconi e sostituirlo
con Monti. Ne avevo scritto in
‘Ammazzare il giaguaro’ nel febbraio 2014. Nel maggio successivo uscì il libro di Geitner, l’ex segretario di Stato al Tesoro di
Obama, che non solo confermò,
ma parlò di misteriosi funzionari europei alla Casa Bianca e a
Washington che volevano strumentalizzare il Fondo monetario contro Berlusconi nel 2011.
Nell’ottobre 2015, nell’altro mio
libro ‘My Way’ ho dedicato molte pagine a questo intrigo, facendo parlare Barroso, Zapatero e
funzionari della Casa Bianca di
Obama».
E che cosa venne fuori?
«Che erano stati Sarkozy e la Merkel a voler usare il Fondo monetario, come conferma Wikileaks.
Quello che vediamo sono le super-pressioni su Berlusconi. Zapatero da testimone oculare parla di attacco da terra e dal mare
contro l’Italia. A guidarlo erano
Sarkozy e la Merkel col sostegno
della Lagarde, capo dell’FMI. Le
intercettazioni sono solo un tas-
Alan Friedman (foto GRAFFITI)
«WASHINGTON HA
SEMPRE ASCOLTATO
TUTTI, ANCHE GLI
ALLEATI. MA NEL 2011
FURONO GLI UNICI
A DIFENDERE SILVIO»
sello, ma importante. L’idea era
quella di portare l’FMI a forzare
la troika a Roma, magari con
l’aiuto di Obama, e imporre all’Italia un prestito inutile che l’allora presidente della Commissione europea, Barroso, ha definito
una sciocchezza. Wikileaks conferma pure i toni di Sarkozy con
Berlusconi, senza precedenti nei
rapporti tra capi di governo».
L’Italia come un tappo di champagne che sta per esplodere?
«Sì. Sarkozy è mercuriale, volubile. L’Italia deve riflettere su tutto
questo. Obama si rifiutò di far
parte dello schema contro Berlusconi. Disse no, non vogliamo
avere il sangue di Berlusconi sulle nostre mani. Al tempo stesso,
l’America ha un sistema di spionaggio elettronico e satellitare
che ha catturato questa manovra di Merkel e Sarkozy. Benvenuto Wikileaks, che conferma
-TRX IL:23/02/16
quell’intrigo ingiusto di Germania e Francia per imporre la loro
egemonia all’Italia».
Sarkozy era il più accanito contro Berlusconi?
«Anche Zapatero e Barroso ne
parlano come di un bullo. Gli
americani non vollero partecipare a quelle trame. Alla fine fu
Obama a difendere Berlusconi al
G20 di Cannes. In Italia, Napolitano aveva un piano per portare
Monti a Palazzo Chigi. In Europa, il gioco era quello di far cadere Berlusconi. Un vero intrigo internazionale. Chi urla al complotto lo fa per politica, mentre
io da giornalista racconto il potere com’è davvero dietro le quinte: il disegno, il gioco di potere di
Germania e Francia, osservato
dagli americani attraverso le intercettazioni».
Marco Ventura
22:30-NOTE:
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-MSGR - 20 CITTA - 6 - 24/02/16-N:
6
Primo Piano
IL RAPPORTO
BRUXELLES La Commissione europea si prepara a mantenere l'Italia
sotto stretta sorveglianza a causa
del suo elevato livello di debito
pubblico che rischia di mettere a
repentaglio il resto della zona euro, ma dovrebbe astenersi dal lanciare una procedura per squilibri
macro-economici eccessivi, constatando alcuni progressi realizzati dal governo di Matteo Renzi nel
campo delle riforme. «Non ci sarà
nessuna sorpresa per l'Italia» dal
dibattito di orientamento che terrà oggi il collegio dei commissari
sugli squilibri macro-economici
dei paesi dell'area euro, spiega
una fonte europea.
La decisione formale sarà adottata entro le prossime due settimane. Come accaduto in passato, la
Commissione dovrebbe accertare
l’esistenza di squilibri «eccessivi»,
lanciare il monitoraggio e chiedere al governo una «azione decisa»
sul fronte dei conti pubblici e della
competitività. Tuttavia «ci sono altri paesi più problematici», rivela
la fonte. Nel mirino dell'esecutivo
comunitario ci sono soprattutto
Francia, Portogallo e Bulgaria.
«La Commissione deve decidere
se aprire per la prima volta una
procedura per squilibri eccessivi»,
secondo la fonte. La Germania, anche se dovrebbe evitare il monitoraggio di Bruxelles, non sarà esente da critiche per il suo surplus
commerciale. «Non vediamo alcuna tendenza a ridurre il surplus
della partite correnti» che rende il
processo di aggiustamento nel resto dell’eurozona più difficile, dice
la fonte. «Non siamo contenti».
I NODI APERTI
I segnali di pacificazione tra Roma
e Bruxelles si moltiplicano a pochi
giorni dalla visita del presidente
della Commissione, dopo le polemiche degli ultimi mesi. Jean
Claude Juncker sarà venerdì a Roma. Matteo Renzi ha promesso di
Mercoledì 24 Febbraio 2016
www.ilmessaggero.it
Ue: l’Italia ha fatto progressi
ma resta sotto sorveglianza
Nel mirino l’elevato livello del debito `Sotto accusa Francia, Portogallo
ma non verrà aperta una procedura e Bulgaria. Critiche alla Germania
`
Berlino
Fiducia delle imprese
inferiore alle aspettative
132,8
In percentuale rispetto
al Pil è il livello
del debito pubblico
italiano raggiunto
alla fine del 2015
2,6
In percentuale rispetto
al Pil è il livello
del deficit italiano
raggiunto alla fine
dello scorso anno
accoglierlo con un «Benvenuto
nel Paese più bello del mondo»,
ma il presidente del Consiglio non
ha rinunciato alla sua battaglia.
«Agli europei stiamo provando a
fare cambiare idea. Devono capire
che l'Italia non è il problema dell'
Europa ma in questi momenti di
difficoltà è l'unica che sta tenendo
la barra dritta sull'immigrazione e
anche sull'economia per più crescita e meno discussioni sull'austerity e sui vincoli», ha spiegato
Renzi. Secondo il portavoce della
Commissione, Juncker «lavora
per unire le persone, non per dividerle». Nel Country report sull'Italia l'esecutivo comunitario dovrebbe constatare progressi nel merca-
Il presidente della
Commissione europea,
Jean-Claude Juncker (foto EPA)
RENZI: «NON SIAMO
IL PROBLEMA
DELL’EUROPA
MA GLI UNICI CHE
STANNO TENENDO
LA BARRA DRITTA»
L'economia è ancora solida,
ma la fiducia degli
imprenditori cala
vistosamente sulla
prospettiva a sei mesi. Sono i
due messaggi che arrivano
dalla Germania, dove oggi si
sono incrociati i dati sulla
crescita, con una buona
prestazione del Pil (1,7% nel
2015) e un avanzo primario da
record, e i numeri che
dimostrano invece la netta
contrazione della fiducia
nell'industria del Paese: con
l'Ifo sceso a febbraio a 105,7
punti dai 107,3 del mese
scorso. È il terzo calo di
seguito - nonchè il peggior
valore dal 2014 - stando al
rapporto redatto sulle
affermazioni di 7000 manager
tedeschi, e questo è il segnale
chiaro del raffreddamento del
clima a bordo della
locomotiva europea. Notizie
migliori dall'istituto di
statistica Destatis: la
Germania ha confermato
infatti una crescita del Pil
dello 0,3% nel quarto
trimestre 2015 su trimestre, e
dell'1,3% su anno.
to del lavoro, la governance delle
banche, la scuola e la riforma di
costituzione e legge elettorale.
Il documento sugli squilibri macroeconomici conterrà comunque diversi rilievi, in particolare
sul rallentamento del ritmo della
riduzione del debito. L'Italia resta
vulnerabile a choc esterni, con
l'aggravante che il sistema bancario è esposto al rischio sovrano. Il
debito limita il margine di manovra sugli investimenti. I crediti deteriorati delle banche e la disoccupazione incidono negativamente
sulle prospettive di crescita. Se il
giudizio definitivo sulla Legge di
Stabilità è atteso per maggio, tra le
righe della bozza del rapporto
emergono i molti dubbi dell'esecutivo comunitario. Le critiche dovrebbero essere esplicite su abolizione della Tasi e spending review. I tagli alle tasse sugli immobili non seguono la raccomandazione di spostare la tassazione dai
fattori produttivi verso proprietà e
consumi. Gli obiettivi di risparmio di spesa per il futuro sono stati abbassati, mentre un intervento
onnicomprensivo su deduzioni e
detrazioni fiscali è ancora assente.
BANCHE E GIUSTIZIA
Sulla legge sulla concorrenza, la riforma della pubblica amministrazione, il completamento della
strutturadell'Agenzia territoriale
di coesione, la gestione dei crediti
deteriorati che gonfiano i portafogli delle banche e infine la giustizia civile, la Commissione attende
di vedere i risultati di quanto è stato messo in cantiere perché ci sono ritardi e incertezze.
Per contro - secondo l'esecutivo
comunitario - il governo non si è
mosso, o non abbastanza, su revisione dei valori catastali, contrattazione collettiva di secondo livello e razionalizzazione di imprese e
servizi pubblici locali.
David Carretta
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Privatizzazioni, in campo
alternative alle Ferrovie
IL CASO
ROMA Enrico Morando non si sbilancia. Ma qualche indizio lo lascia trapelare. Sulle privatizzazioni, ha spiegato ieri il vice ministro dell’Economia, «abbiamo
l’esigenza di conseguire gli obiettivi che ci siamo prefissi». Poi ha
aggiunto anche che «se non li
facciamo nel 2016 attraverso Ferrovie, vorrà dire che dovremo
compensare con altre». Dove per
altre intende le società pubbliche. Il cantiere, insomma, è aperto. Qualche indicazione più precisa, probabilmente, la si avrà
soltanto ad aprile, quando il governo presenterà il nuovo Def, il
documento di economia e finanza, nel quale aggiornerà le previsioni economiche. Una cosa è
certa. Il capitolo sul debito pubblico sarà uno di quelli che verranno esaminati con il lanternino dalla Commissione europea,
che già nelle sue stime invernali
ha ritoccato al rialzo la previsione del 2016 indicando un rapporto tra debito e Pil al 132,4%, leggermente in discesa sul dato del
2015. Il punto è che venendo a
mancare i proventi della quotazione di Ferrovie, il cui sbarco in
Borsa è stato rinviato al 2017, il
segno meno davanti al debito potrebbe trasformarsi in un segno
più. Da qui l’esigenza di trovare
qualche modo di «compensare»
i mancati introiti. Che, secondo il
governo, dovrebbero essere pari
allo 0,5% di Pil, anche se Morando ha detto che in realtà si tratta
di «un po’ meno». La forbici sarebbe tra i 6,5 miliardi (lo 0,4%
raggiunto nel 2015) e gli 8 miliardi (lo 0,5%). In cantiere ci sono
alcune operazioni già previste.
C’è la quotazione di Enav, che
procede abbastanza spedita. Il filing alla Consob potrebbe arriva-
re già a fine marzo. La società
per giugno dovrebbe essere sul
listino, dove è accreditata di un
valore che può arrivare a 2 miliardi. Se collocasse tutto il 49%
autorizzato dal decreto di privatizzazione, potrebbe arrivare nelle casse del Tesoro circa 1 miliardo.
LE OPERAZIONI
Poi c’è l’operazione Stm. Da tempo
la partecipazione deve essere trasferita dal Tesoro al Fondo strategico della Cdp. I tempi sarebbero
ormai maturi. L’incasso sarebbe
tra i 400 e i 500 milioni. C’è l’operazione Grandi Stazioni, ma si tratta
di una privatizzazione indiretta
che, anche se porterà benefici per
il bilancio statale grazie ai minori
trasferimenti alle Ferrovie, difficilmente potrà essere messa in conto
all’abbattimento del debito pubblico. Qualcosa si farà di certo anche
sugli immobili, ma per coprire
l’ammanco di Ferrovie bisognerà
ipotizzare qualche operazione più
consistente. Si potrebbe ragionare, per esempio, di una nuova tranche di Poste, società che capitalizza 8 miliardi e di cui il Tesoro ha
ancora oltre il 60%. Ma è da escludere almeno fino a quando il titolo
non recupererà in Borsa il livello
della quotazione, ossia 6,75 euro.
Mentre, per ora, sarebbero escluse totalmente nuove cessioni di
Enel e di Eni.
A. Bas.
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IL VICE MINISTRO
MORANDO: «ABBIAMO
L’ESIGENZA
DI CONSEGUIRE
GLI OBIETTIVI CHE
CI SIAMO PREFISSI»
-TRX IL:23/02/16
22:19-NOTE:
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-MSGR - 20 CITTA - 8 - 24/02/16-N:RCITTA’
8
Primo Piano
Mercoledì 24 Febbraio 2016
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Unioni civili, Renzi:
«Diabolico insistere
con M5S e con la Cei
posizioni divergenti»
Assemblea dem, via libera anche della sinistra allo stralcio
delle adozioni. Domani il voto, varo definitivo entro due mesi
`
LA GIORNATA
ROMA Matteo Renzi incontra i
senatori del Pd e Palazzo Chigi
mette a punto il maxiemendamento al ddl sulle unioni civili
senza più stepchild adoption su
cui verrà posta la fiducia. «Se si
vogliono salvare almeno le norme sulle unioni civili, va presa
un'altra strada rispetto a quella
dell'accordo con i 5 Stelle perché ‘errare humanum, perseverare diabolicum’», ha chiarito.
In serata sono poi arrivati i chiarimenti del premier anche sulle
divergenze con la Cei. Durante
l'incontro Italia-Vaticano, Renzi ha dichiarato che «le posizioni sulle unioni civili tra governo
italiano e Conferenza episcopale non coincidono o almeno
non coincidono su molti aspetti», precisando di rispettare «l'
opinione diversa della Cei» e
che è «corretto che la Conferenza episcopale abbia la propria
linea».
Con lo stralcio dell'articolo 5
sulla stepchild sarebbero quindi recepiti gli emendamenti del
senatore, Giuseppe Lumia, che
non prevedono però modifiche
all’articolo 3 nella parte che
equipara in più punti il matrimonio e le unioni civili, lasciando
quindi
spazio
alla
discrezionalità del giudice nel
caso di adozione del figlio di un
membro di una coppia omosessuale. Sarebbe dunque questo il
motivo che ha spinto il senatore
della sinistra Pd, Miguel Gotor,
ad affermare che la sua area voterà la fiducia perchè comun-
La foto Il fronte del no
Family Day: vittoria a metà
Conferenza stampa del Family Day: «Una piccola,
parziale vittoria del popolo delle famiglie», dicono.
que si sta «conquistando un
passaggio importante». Dal Pd
viene però riferito che il maxiemendamento dovrebbe contenere in realtà anche i ritocchi all’articolo 3. La riunione di ieri è
terminata con l’assicurazione
da parte di Matteo Renzi che il
governo avrebbe provveduto allo stralcio, ma senza modificare
l’impianto della legge. Le adozioni rientreranno, promette il
leader, in un ddl ad hoc.
ASSEMBLEA NCD
Ieri è stata anche la giornata
della risposta del M5S che ha
voluto smarcarsi dallo stralcio
della stepchild e attaccare il Pd
per avere preferito l’accordo al
ribasso con Ncd piuttosto che fidarsi di loro. Un’opinione poco
distante da quella della minoranza Pd che giudica un errore
essersi consegnati al partito di
Angelino Alfano. Proteste anche da Sel, che, fa sapere, contrasterà il voto di fiducia.
Sul fronte Ncd, l’area più radicale continua invece a insistere
affinchè ci siano ulteriori ritocchi per eliminare completamente anche l’ombra di ogni riferimento a un’equiparazione
tra matrimonio e unioni civili
che, temono gli alfaniani, potrebbe riaprire la strada appunto alle adozioni. Il maxiemendamento potrebbe essere già presentato questa mattina in Aula
e la fiducia votata giovedì, in
due giorni, come auspicato da
Renzi, per poi affrontare il passaggio alla Camera per l’approvazione definitiva.
Simona Ciaramitaro
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Matteo Renzi arriva al Senato per l’assemblea dem (foto ANSA)
La Consulta verso l’inammissibilità
del ricorso sulla stepchild adoption
LA PRONUNCIA
ROMA Inammissibilità per difetto
di motivazione. Sarebbe questo
l’orientamento prevalente della
Corte Costituzionale in merito
alla causa sulla ”stepchild adoption” che stamane arriva all’esame dei giudici. Il verdetto arriverà più probabilmente domani,
visto che nel pomeriggio i quindici giudici si riuniranno per
eleggere il quarantesimo presidente della Corte - Paolo Grossi
il favorito - dopo le dimissioni,
per motivi familiari, di Alessandro Criscuolo. L’ipotesi che la
questione di legittimità di alcune norme della legge sulle adozioni del 1983 venga rigettata
senza essere esaminata nel merito si è andata rafforzando nelle
ultime ore. Probabilmente anche in concomitanza con lo
stralcio della ”stepchild adoption” dal ddl Cirinnà. Una pronuncia nel merito potrebbe suonare come una sorta di volontà
sostitutiva della Consulta nel
momento un cui la politica non
è riuscita a sbrogliare un nodo
così difficile contenuto nel ddl
sulle unioni civili. A sollevare la
questione dinanzi alla Corte è
stato il Tribunale dei minori di
Bologna: il caso è quello di due
donne sposate negli Stati Uniti,
Eleonora Beck e Liz Joffe. Ciascuna ha una propria figlia e un
tribunale dell'Oregon ha stabilito che entrambe sono, reciprocamente, madri adottive dell'altra.
Ma le donne chiedono come coppia il riconoscimento in Italia
dell'adozione. E il tribunale ha
deciso di rinviare gli atti ai giudici costituzionali dubitando della
legittimità di due articoli della
legge sulle adozioni del 1983 che
vieterebbero questa possibilità
alle coppie gay.
IL NODO
Il governo Renzi, con una me-
OGGI ALLA CORTE
IL CASO DELLE DUE
DONNE DI BOLOGNA
SPOSATE NEGLI USA
L’AVVOCATURA AVEVA
DATO IL SUO OK
moria dell’Avvocatura dello Stato depositata un anno fa, quando ancora l’ ”adozione del figliastro” non era diventata un caso
in parlamento, ha chiesto il rigetto del ricorso del Tribunale
di Bologna. Motivo: avrebbe mal
posto la questione trascurando
la possibilità di interpretare
un’altra norma della legge 184
del 1983- art. 44, lettera d, - che
permette l’adozione «in casi particolari» , così come è già avvenuto a Roma per l’adozione di
una bimba da parte della compagna lesbica della madre naturale. Decisione allora motivata in
nome dell’equilibrio psicofisico
della piccola. Se la Consulta - relatore della causa è il giudice
Nicolò Zanon - sposasse l’interpretazione dell’Avvocatura, l’effetto sarebbe quello di avallare
l’introduzione della ”stepchild
adoption” tra persone dello stesso sesso per via giurisprudenziale. Vale a dire a legge vigente,
bypassando le accese discussioni parlamentari di questi ultimi
mesi. Un’ipotesi, questa, assai
difficile se non impossibile.
Sil.Bar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Timori del Vaticano sulla parificazione
al matrimonio: grimaldello pericoloso
STATO-CHIESA
CITTÀ DEL VATICANO Come il convitato di pietra ad una festa, il nodo
Cirinnà ieri sera incombeva silenzioso, nel salone di Palazzo Borromeo lo conoscevano tutti bene ma
nessuno voleva nominarlo apertamente. Naturalmente si sarebbe
guastato il clima e magari prodotto uno strappo al cerimoniale.
Chissà. E così gli argomenti del
colloquio bilaterale, tra la delegazione governativa italiana e quella vaticana, un appuntamento tradizionale che fa da apri pista all'
affollatissimo ricevimento per
l'anniversario dei Patti Lateranensi, si è inizialmente attenuto alla
scaletta. La convenzione fiscale
raggiunta, il giubileo in corso, la
collaborazione reciproca, il tema
della immigrazione, gli sforzi della Chiesa sul fronte sociale.
Solo alla fine, quando ministri
e cardinali si sono alzati per congedarsi, il premier Renzi si è appartato per mettersi a parlottare
con il Segretario di Stato Parolin.
Il tema Cirinnà è saltato fuori. Anzi è stato “evocato”, come ha fatto
sapere il cardinale. Lo stralcio della stepchild adoption sta andando
avanti: almeno quel rischio è stato neutralizzato. «Una ipotesi corretta». Per Parolin, così come per
il resto della delegazione vaticana
(presenti anche Bagnasco e Galantino della Cei), il timore adesso si
concentra sulla temuta equiparazione tra le coppie di fatto con il
matrimonio nel testo del progetto
di legge. «Per evitare altri grimaldelli» che possano indebolire il
matrimonio. La decisione spetta
al Parlamento. Si vedrà. Il Sostituto Becciu, nel frattempo, coglieva
l'occasione per complimentarsi
con il ministro Lorenzin, per avere contrastato tante parti della
legge, ma soprattutto per avere
contribuito a fare chiarezza sulla
pratica dell'utero in affitto. Il premier Renzi, viste le circostanze, è
stato salomonico e conciliante,
pur mettendo i puntini sulle 'i'. «Il
fatto che possiamo avere idee diverse, per esempio sulle unioni civili, non significa non apprezzare
l'importanza del contributo della
comunità cattolica in Italia». Poi è
andato oltre, segnalando come la
Chiesa sia un punto «di riferimento non solo per chi crede e non solo per il magistero del Papa». La
collaborazione resta solida, un valido esempio per ogni italiano: il
lavoro della Caritas, l’educazione
negli oratori, le scuole, il volontariato, il terzo settore e la cultura.
Tutto, ha aggiunto, mette in luce
l’importanza della «presenza della Chiesa ben oltre all’aspetto religioso».
ALL’INCONTRO PER I PATTI
LATERANENSI, CENTRALE
IL RUOLO DIPLOMATICO
DI PAPA FRANCESCO
LORENZIN RINGRAZIATA
PER IL SUO IMPEGNO
DA CUBA A MOSUL
Se mai ci fossero state delle difficoltà nella riunione non sono
emerse, e se in futuro dovessero
palesarsi, non sono un problema:
«la volontà comune supererà
qualsiasi nodo», riferisce Parolin.
Renzi, reduce da un viaggio in
America Latina, ha voluto cono-
Parolin e Mattarella
L’incontro governo-Vaticano (foto LAPRESSE)
Bagnasco e Renzi
scere qualche dettaglio in più sui
recenti successi diplomatici del
Papa: la missione a Cuba, dopo la
normalizzazione dei rapporti tra
l'Avana e Washington, e l'abbraccio con il Patriarca Kirill. «Quando ho visitato Cuba mi sono reso
conto che senza la visionaria lucidità di Papa Francesco probabilmente non si sarebbe giunti a
quell’accordo storico che abbiamo visto». Tra le delegazioni si è
parlato anche della situazione in
Medio Oriente: l'inferno della Libia, il Libano, e poi?Siria e Iraq dove l'Italia è sta costruendo la diga
-TRX IL:24/02/16
a Mosul. «Ho espresso la gratitudine del governo italiano per il
ruolo politico con la P maiuscola
che il Santo Padre ha svolto, penso al lavoro fondamentale per Cuba e in tante altre parti del mondo.
Sempre in campo internazionale
Italia e Santa Sede hanno concordato «sull’importanza di arrivare
a un cessate il fuoco» in Siria.
Un’esigenza ampiamente condivisa. «Abbiamo registrato - ha chiosato Renzi - intenti comuni. Si
tratta di una grande priorità».
Franca Giansoldati
00:33-NOTE:RCITTA’
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Primo Piano
Mercoledì 24 Febbraio 2016
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Il leader prepara la conta in aula
determinanti i 19 voti di Verdini
Almeno quattro i centristi dissidenti `Matteo ironizza: «Casaleggio li dirige
I dem uniti: non inseguiremo più Grillo da fuori... la nostra è una grande vittoria»
`
IL RETROSCENA
ROMA Tra i più delusi con i cinquestelle sono apparsi proprio quelli
che ci avevano sperato, Monica
Cirinnà in primis, Sergio Lo Giudice in pari grado. «Che il governo metta la fiducia, per me è una
medaglia», ha confidato la
Cirinnà al termine dell’assemblea dei senatori dem; mentre Lo
Giudice davanti ai colleghi di
gruppo ha allargato le braccia e
ha riconosciuto «se le Unioni civili saltano anche a questo giro, rischiamo di dover aspettare per
anni».
Il ddl diventa maxiemendamento
Stralciata la norma
sulla "stepchild adoption".
Il tema verrà riproposto
in un ddl sulle adozioni
in generale (da estendere anche
a single e gay)
L’UNIONE
Sottoscritta di fronte
a un ufficiale di stato civile,
alla presenza di due testimoni,
è iscritta in un registro comunale
RECIPROCA
ASSISTENZA
Riconosciuti alla coppia diritti
di assistenza sanitaria, carceraria,
unione o separazione dei beni,
subentro nel contratto d’affitto,
reversibilità della pensione e i doveri
previsti per le coppie sposate
alla ministra Boschi su Banca
Etruria, ma mai avevano dato platealmente la fiducia al governo.
Un voto che, se ci sarà come appare sicuro, sarà anche determinante. Se tutto il Pd vota, saranno
in 111; poi ci sono i 28 di Ncd scontando tre-quattro dissidenti; dei
15 di Gal la maggioranza dovrebbero dire di sì; risultato: per rag-
REGIME
GIURIDICO
Nel nuovo testo
tagliati del tutto i riferimenti
agli articoli del codice civile
che disciplinano il matrimonio
CAUSE
IMPEDITIVE
Se una delle parti è ancora sposata
Se ha meno di 18 anni
(salvo apposita autorizzazione)
Se ha un’interdizione
per infermità mentale
Se ha un legame di parentela
con il partner
Se è stata condannata per omicidio o
tentato omicidio del coniuge del partner
CONVIVENZE
DI FATTO
Possibilità di regolare i rapporti
patrimoniali attraverso contratti
di convivenza di fronte a un notaio
E’ stata un’assemblea di chiarificazione, quella dei senatori del
Pd assieme a Matteo Renzi, e anche di prospettiva politica, di alleanze, di tenuta del governo, di
maggioranza e maggioranze. Con
un dato a suo modo chiarificatore: il Pd tutto, non una parte o
qualche fetta, ha deciso di chiudere definitivamente con il M5S, ha
preso atto che non è possibile intavolare alcunché con chi ha nel
proprio programma al primo
punto «la distruzione del Pd».
Renzi su questo aveva già suonato la carica all’assemblea nazionale di domenica, e davanti ai
suoi senatori è stato ancora più
esplicito: «Casaleggio li dirige tutti da fuori». Poi, rivolto a chi probabilmente ancora nicchia o fa
finta di credere a un accordo possibile con i seguaci del comico, ha
aggiunto: «Abbiamo riportato
una grande vittoria, facendo passare le Unioni civili, e se qualcuno
non lo capisce vuol dire che appartiene a quella sinistra che vuole sempre perdere». Avanti tutta
con la maggioranza che c’è, dunque. E quando a Renzi riportano i
primi risultati dell’assemblea dell’alleato Ncd con Angelino Alfano
- «Formigoni, Sacconi e altri la fiducia non la votano» - il premier
segretario ai suoi confida: «Se va
così facciamo cappotto».
Niente accordi impossibili con
il M5S; possibili, forse, con Sel
(ma al Senato non hanno numeri
significativi); resta dunque la
giungere la fatidica quota 161 che
assicura la maggioranza urgono i
consensi di Verdini. «E mica possiamo fare come Prodi con Cossiga, che voleva i suoi voti ma senza
chiederglieli pubblicamente in
aula, tanto che il Picconatore si
incavolò, non diede i voti e Prodi
cascò», ricorda un parlamentare
che quel passaggio visse in prima
persona.
NASI ARRICCIATI
DATO CHIARIFICATORE
Angelino Alfano (foto LAPRESSE)
ADOZIONI
maggioranza con Ncd, ma ancora
i numeri a palazzo Madama non
sono sufficienti. Dunque? La fiducia sulle Unioni dovrebbe registrare per la prima volta il sì del
gruppo di Ala, i 19 verdiniani che
finora hanno assicurato il proprio consenso su passaggi importanti come le riforme, hanno votato contro la sfiducia dei grillini
Denis Verdini e Lucio Barani in aula al Senato (foto BLOW UP)
La protesta
Famiglie gay: sciopero delle urne
La prospettiva del voto di
fiducia su un
maxiemendamento sulle
unioni civili decurtato della
stepchild adoption ha
scatenato opposti
sentimenti nella
società civile, tra le
associazioni
cattoliche che
parlano di «parziale
vittoria» ma sognano
lo stop tout court della
legge e le famiglie
arcobaleno che
minacciano lo sciopero
elettorale. «Siamo pronti a
fare proteste molto forti,
anche lo sciopero del voto»
dice Famiglie Arcobaleno,
associazione delle famiglie
omogenitoriali, che da anni
aspettano una legge che
regolamenti le loro unioni.
«Se passerà il
maxiemendamento senza
l'adozione, alle prossime
amministrative
proporremo al
movimento lgbt e
tutte le persone
sensibili di non
recarsi a votare o di
andare e non mettere
la scheda nell'urna,
dichiarando che si
tratta di una protesta per i
diritti civili. Noi crediamo che
bisogna tentare fino all'ultimo
la via parlamentare. Sel e M5S
dicono che vogliono andare
avanti sulla stepchild
adoption. Il ddl va discusso in
Parlamento» insistono.
E del resto, Renzi al Parco dei
Principi lo aveva spiegato a chiare lettere, «è inutile che ci giriamo attorno, la maggioranza al Senato non ce l’abbiamo». E Alessandro Malan, che ha lasciato
Scelta civica per rientrare nel Pd,
ricorda: «A chi tra di noi arriccia
il naso, ricordo che con Verdini e
finanche con Berlusconi ci abbiamo fatto un governo, nel recente
passato, allora andava bene e
adesso non più?». Soddisfatto anche Beppe Fioroni: «Si è trovata
una soluzione saggia, si sta votando una buona legge con una maggioranza allargata, tutti, compresa la nostra sinistra interna, devono capire che non c’è possibilità
di interloquire con il M5S». Soddisfatta anche Emma Fattorini, cattodem in prima fila: «Non è questione di chi ha vinto o chi ha perso, l’importante è avere portato
tutto il gruppo su una linea responsabile».
La sinistra interna, al momento, conferma di non voler salire
sulle barricate. Si è attestata su
uno sconsolato «sbagliato affidarsi a Ncd», ma forse da oggi riprenderanno le ostilità sul Verdini in
maggioranza e sul partito della
nazione. In assemblea Gotor non
ha parlato, lo ha fatto Tronti per
avvertire di «non scollegare le élites dal Paese reale», il quale Paese
reale, a suo dire, «non vede bene
adozioni gay et similia». Con
l’amaro in bocca i giovani turchi,
che con Verducci hanno chiesto a
Renzi «un patto» interno per
l’unità del Pd fondato sulla promessa che «la stepchild deve restare un obiettivo pd nella legislatura».
Nino Bertoloni Meli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’intervista Renato Schifani
«Vogliamo chiarezza sulle modifiche
via ogni possibile ritorno delle adozioni»
ROMA L’incontro con i senatori
del Pd si è appena concluso tra
levate di scudo e frenetiche trattative. Il via libera al ddl Cirinnà
con lo stralcio delle adozioni è il
punto d’arrivo di un percorso
tortuoso che la maggioranza ora
vuole mettere in sicurezza evitando che in Aula vi siano altri
colpi di scena. Renato Schifani,
ex presidente del Senato e capogruppo di Area Popolare
(Ncd-Udc) vede l’uscita dal tunnel. «Siamo soddisfatti, il premier Matteo Renzi ha scelto di
andare a un emendamento di
maggioranza e ha deciso dunque
di trovare una soluzione politica
all’interno della maggioranza e
non ricorrendo a geometrie variabili. La posizione del mio partito del resto è stata sempre chiara, togliamo la stepchild e approviamo le unioni civili. La nostra
coerenza è stata premiata».
Condivide anche la scelta di
chiedere la fiducia?
«Anch’io avevo auspicato un a
base parlamentare piu ampia su
un’intesa che stralciasse la stepchild e coinvolgesse i partiti
che si erano dichiarati disponibili, mi riferisco ad Ala e FI. Ma
non v’è dubbio che il tempo trascorso e le preccupazione che le
votazioni libere potessero originare incidenti d’Aula o percorsi
non omogenei ha indotto il presidente del consiglio a chiudere la
partita nel gioro dipochi giorni.
Va dato atto ad Ala e a FI i non essersi discostati dalle nostre posizioni e aver assunto un ruolo collaborativo».
Qual è stato il punto più delicato della trattativa.
«Abbiamo chiesto di stralciare
tutte le parti della legge che possano in via indiretta o surrettizia
aprire le porte della stepchild.
Come ad esempio l’articolo 3
comma 4. E abbiamo chiesto
chiarezza nella stesura del maxi
emendamento».
E sui diritti?
«In questo caso i margini di trat-
tativa sono stati ridotti visto che
la questione primaria è rimasta
durante tutta la trattativa lo
stralcio della stepchild adoption.
Proveremo comunque prima
della stesura definitiva del maxi-emendamento a proporrre
qualche ritocco migliorativo, fermo restando che il nostro obiettivo è fare chiarezza sui diritti/doveri della coppia e che questa
chiarezza allontani il contenuto
del testo della nuova legge dall’istituto del matrimonio. E ciò
per evitare che una eccessiva
sovrapponibilità del testo che andremo ad approvare rispetto al
testo che disciplina il matrimonio possa consentire interventi
di giurisprudenza europea volti
a introdurre il regime delle adozioni».
Piacerà questo accordo al popolo del Family day?
«Io al Family day c’ero. E dunque
ricordo bene come l’attenzione
fosse principalmente concentrata sul tema della genatorialità.
PRIMA DELLA STESURA
DEFINITIVA
PROVEREMO
A PROPORRE
QUALCHE RITOCCO
MIGLIORATIVO
IL PRESIDENTE GRASSO,
DI FRONTE AL
NON OSTRUZIONISMO,
HA FATTO BENE
A CANCELLARE
IL SUPERCANGURO
Mi sembra che su questo punto,
con la nostra coerenza, sia stata
soddisfatta la richiesta della
piazza. Altro aspetto era non intervenire completamente sui diritti e i doveri delle coppie omosessuali visto che in ogni caso
l’Aula del Senato senza la fiducia
avrebbe dato via ad un iter parlamentare. Ricordo che il M5S non
ha presentato emendamenti
dunque avrebbe votato anche la
stepchild per dar vita ad una legge sideralmente distante dalla
piazza del Family Day».
Condivide la scelta del presidente Grasso, cancellare il Supercanguro?
«In Aula con un mio intervento
avevo contestato l’ammissibilità
del Supercanguro perché riproduceva i principi della legge.
-TRX IL:24/02/16
Non si trattava di un intervento
emendativo ma di un voto confermativo, non previsto perciò
dal regolamento. Votando il Marcucci si sarebbe aperto un precedente molto delicato. E il presidente Grasso, dopo il ritirito degli emendamenti della Lega, dinanzi a un non-ostrizionismo,
bene ha fatto a prenderne atto».
Sia sincero, in cuor suo lei pensa che questa legge sia il male
minore?
«No, non è il male minore. Abbiamo trovato il giusto equilibrio, dando risposte all’Europa,
alla Corte costituzionale e a tante persone dello stesso sesso su
diritti che da noi non venivano riconosciuti. E’ cambiata la coscienza del Paese. Ricordo che i
”Dico” si fermarono non tanto
per le divisioni interne al governo Prodi quanto per il movimento di contestazione dell’opinione
pubblica. Quel progetto, che non
prevedeva le adozioni, non si potè mandare avanti. Anche la
Chiesa ha assunto un atteggiamento molto attento e rigoroso».
Gli errori da non ripetere?
«Sui temi che cambiano l’assetto
di una società anche se toccano
la coscienza non si va su geometrie variabili».
Claudio Marincola
© RIPRODUZIONE RISERVATA
00:33-NOTE:RCITTA’
-MSGR - 14 PESARO - 33 - 24/02/16-N:
Pesaro
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Pesaro
ANCONA
Macerata
Fermo
Ascoli P.
Mercoledì 24
Febbraio 2016
METEO
REDAZIONE: Viale della Vittoria, 35 (AN) T 071/34386 F 071/3580726
L’evento
Vuelle-Fortitudo
Basket d’altri
tempi
al vecchio Hangar
Marche Cult
Il palato, il tatto
la vista, le parole
La regione
dei piaceri
Tennis
Cataldo a pag. 47
Domani con il Messaggero
Benelli a pag. 47
Davis senza Fognini
“Adunata” di Barazzutti
Forfait dell’azzurro, il tecnico dell’Italia: «Serve un grande
pubblico che ci aiuti a battere la Svizzera»
Comune, la rivoluzione è green
Illuminazione, 6 milioni per diecimila Led in un’ottica di ottimizzazione energetica
`Gli impianti obsoleti saranno sostituiti consentendo un risparmio del 30 per cento
`
Rivoluzione green da 6 milioni di
euro per illuminare Pesaro. Led
in 10 mila punti luce e wi-fi anche
in piazzale Lazzarini, Fiorenzuola e Candelara. Via ai lavori per la
nuova tribuna del campo di villa
San Martino. "Non si guarderanno più le partite in piedi dalla
strada", dice Belloni. Un maxi-piano spalmato nell'arco dei prossimi tre anni, con i lavori che inizieranno a breve, nel mese di marzo.
La giunta lo ha approvato ieri
mattina. "Un intervento da oltre
sei milioni di euro, di cui un milione e mezzo dal Comune, il resto da Marche Multiservizi - spiega il sindaco Matteo Ricci - che
porterà alla sostituzione di 9 mila
e 800 punti luce cittadini obsoleti, nella riqualificazione con la
tecnologia a led. Inoltre, cambieremo anche 2 mila lampioni, adeguando altri mille e 500 pali della
luce". Il risparmio energetico stimato dal Comune sarà di circa il
30 per cento. Ma questo intervento "garantirà anche più sicurezza
e un miglioramento sul lato dell'
arredo urbano". Nel pacchetto illuminazione, anche un ampliamento del wi-fi gratuito, che verrà esteso ai punti chiave della città in ottica turistica, dal centro-mare fino alle zone collinari.
Delbianco a pag.35
Sanità
Fano.Nascondevano la droga in corpo
Ceriscioli: pronti
a cambiare ma
stop a proteste
Ceriscioli sulla sanità: «Non
finisce tutto il 29 febbraio,
per quella data dobbiamo
avere le carte in regola, ma
poi se si vuole cambiare
modello, possiamo
discuterne».
Grandi a pag.34
Miss picchiata, la Cassazione
conferma condanna a 8 anni
`Rosaria Aprea era diventata reginetta a Pesaro quando iniziarono le violenze
IL CASO
Muore il custode
di Casa Raffaello
Conosciuto e benvoluto da tutti.
Una figura che univa passione e
competenza nel lavoro. E’ morto
ieri mattina Marco Mariotti, 59
anni, custode della Casa di Raffaello.
A pag.37
Il meteo
Giorni incerti
e ancora miti
Da oggi e probabilmente per l’intero fine settimana, il tempo rimarrà quanto meno incerto, con
tratti di moderata perturbabilità
anche sulla nostra regione. Oggi
sarà la giornata meteorologicamente migliore, con cielo poco o
parzialmente nuvoloso. Domani
transiterà un nuovo fronte atlantico; i cieli saranno nuvolosi con
precipitazioni sparse. Venerdì, infine, avremo a che fare con una
spiccata variabilità ma probabilmente senza precipitazioni, in un
contesto climatico sempre piuttosto mite. Le temperature odierne
saranno comprese tra 6 e 13˚C; le
minime oscilleranno tra -2 e 8˚C.
Oggi lei fa la corteggiatrice a "Uomini e Donne". Ma non basta il lavoro in tv a cancellare il passato di
violenze, per Rosaria Aprea, ex
Miss Yacht Club che nel 2013 è stata picchiata selvaggiamente per gelosia dal suo ex compagno e padre
del loro bambino, Antonio Caliendo. Anche perché sul suo caso è appena arrivata l'ultima definitiva
parola dei giudici. La Corte di Cassazione ha infatti confermato la
condanna a 8 anni di reclusione
per lesioni gravissime a Caliendo.
Lo scorso 16 dicembre, i giudici supremi hanno depositato le motivazioni della decisione con la quale
hanno respinto ogni tentativo dell'
imputato di ottenere una riduzione della pena inflitta dalla Corte di
Appello di Napoli a maggio 2015.
La Cassazione ha negato anche le
attenuanti generiche. Nel 2011 la
Aprea era a Pesaro per partecipare
al concorso di bellezza Miss Yacht
club. E già in quell'occasione, il
compagno aveva dato sfogo alla
sua gelosia folle e violenta. Tanto
che la ragazza lo denunciò. Nel
frattempo, Rosaria ha continuato
con la sua carriera di modella e
miss. Fino ad approdare a miss Italia. Ma anche Caliendo ha continuato con le sue ossessioni. Sempre più pericolose. Fino ad arrivare al punto di picchiare Rosaria anche quando era incinta. Poi il culmine, nel 2013, quando il giovane
la prende a calci spappolandole la
milza. "Non l'ho lasciato perché
pensavo che sarebbe cambiato,
ma mi sbagliavo" aveva detto Rosaria subito dopo l'aggressione.
Una tartarughina in spiaggia.
Questa volta viva e vegeta, non
come le ultime che sono state ritrovate sull’arenile tra Fano e
Pesaro, ormai ridotte a carcassa. La tartarughina, esemplare
d’acqua dolce, è stata segnalata
ieri pomeriggio da una ragazza
che, passeggiando sul lungomare, l’ha avvistata avvistata tra i
ciottoli della spiaggia nei pressi
dell’Hotel Imperial, a Ponte Sasso tra Fano e Marotta. La tartaruga, piccolina, di circa 10 centimetri di lunghezza, era immobile apparentemente bloccata nel
gesto di operare il grande tuffo
verso l’Adriatico e il mare aper-
Dopo 28 anni dalla sua chiusura l'ospedale Bartolini torna
ad essere un importante presidio sanitario sotto forma di
Casa della Salute per l'erogazione di prestazioni di residenze sanitarie assistenziali, servizio che va ad aggiungersi a
quelli da tempo attivi di distretto sanitario ed ambulatori. L'inaugurazione, che vedrà
la presenza del presidente della Regione Luca Ceriscioli, della senatrice Camilla Fabbri,
dell'onorevole. Marco Marchetti, del vescovo di Senigallia monsignor. Franco Manenti e del direttore dell'Asur Carmine Di Bernardo, è prevista
per sabato alle ore 10 presso la
sala del consiglio comunale.
L'annuncio nel corso della
conferenza stampa, presente
l'intera giunta, aperta dal sindaco Pietro Cavallo che ha
espresso tutta la soddisfazione "per aver onorato l'impegno assunto nel lontano giugno 2006 al momento di iniziare il primo quinquennio da
sindaco ". Ovviamente Cavallo
ha ringraziato quanti, a partire da Ceriscioli, Mezzolani, Ca-
babilmente troppo cresciuta
per l’habitat domestico, la tartaruga è stata abbandonata molto
probabilmente sulla spiaggia
da chi non poteva o non voleva
più tenerla in casa, preferendo
lasciarla al suo destino. La ragazza che l’ha avvistata, di ritorno dalla passeggiata, incuriosita, ha provato a cercarla ma
non l’ha più trovata. Nei giorni
scorsi a Fosso Sejore un cane
durante una passeggiata con il
padrone ha invece ritrovato
una carcassa, ormai decomposta, di una tartaruga marina,
della specie ”caretta caretta”
spiaggiata dopo una mareggiata.
Monia Donati
palbo, Ricci, Guidi e Di Bernardo si sono adoperati per la
realizzazione della Casa della
Salute per finire con la Fondazione Carifano, Banca di Credito Cooperativo ed associazioni varie che hanno donato
macchinari di alta tecnologia.
Attualmente l'ex ospedale Bartolini ospita al piano terra
l'unità operativa di riabilitazione e spazi per i medici di famiglia mentre al primo piano
ci sono guardia medica , servizi amministrativi e cassa, sale
d'attesa, distretto sanitario
con il centro prelievi e l'Adi oltre all'ampia ala dedicata ai
poliambulatori per le varie
specialistiche, alla diagnostica per immagini ed al centro
antidiabetico. Il secondo piano ospita la Casa della Salute
che dispone di 10 camere con
bagno fra singole e doppie con
una dotazione di 16 posti letto,
ossigenoterapia e spazi soggiorno. Casa della Salute che
si avvarrà della presenza durante il giorno dei medici di
base mentre la guardia medica garantirà il servizio per la
notte e festivi per un'assistenza h24. I lavori sono stati finanziati per 1.350 mila euro
dalla Regione e per 200mila
euro dal Comune di Mondolfo.
Giuseppe Binotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Spaccio, due in manette
Arrestati due spacciatori a prova di perquisizione. Entrambi sono
stati inchiodati dalla perseveranza dei carabinieri.
A pag.39
to. La piccola tartarughina, come ha poi confermato un veterinario locale, era un esemplare
di acqua dolce, uno di quelli,
per intenderci, che si compra
negli appositi negozi o nelle fiere, per fare una piccola nuotatina nella vaschetta in plastica di
casa o in un più capiente acquario. Piccola per il mare, ma pro-
L’ESEMPLARE
TROVATO
DA UNA RAGAZZA
IERI POMERIGGIO
SUL LITORALE
DI PONTE SASSO
TAGLIO DEL NASTRO
IL SINDACO
CAVALLO:
«LA STRUTTURA
DIVENTERÀ
UN’ECCELLENZA
PER L’INTERO
TERRITORIO»
La tartaruga d’acqua è cresciuta, abbandonata in spiaggia
ANIMALI
Mondolfo
inaugura
il nuovo
Bartolini
La tartaruga trovata
in spiaggia
-TRX IL:23/02/16
22:02-NOTE:
-MSGR - 14 PESARO - 34 - 24/02/16-N:
34
Marche
Mercoledì 24 Febbraio 2016
www.ilmessaggero.it
Sanità, Ceriscioli
«Pronti a cambiare
ma basta proteste»
L’incontro. Il presidente: «La ricerca è un valore»
L’apertura del governatore a condividere il nuovo modello
Case della Salute: come saranno trasformati i piccoli ospedali
LA RIFORMA
ANCONA «Non finisce tutto il 29 febbraio, per quella data dobbiamo
avere le carte in regola, ma poi se
si vuole cambiare modello, possiamo discuterne. L'obiettivo è rafforzare il sistema sanitario pubblico». Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, apre al confronto sulla riorganizzazione della sanità e ad eventuali modifiche
in corsa. Lo ha fatto ieri in Consiglio regionale durante il dibattito
su due mozioni presentate da
M5S e Lega Nord, la prima con cui
si chiedeva la sospensione dei
provvedimenti di riforma della sanità, l'altra sulla situazione nel
Maceratese (entrambe bocciate).
Dunque la sanità continua a dividere territori e politica, soprattutto all'indomani dell'approvazione, da parte della Giunta, della delibera con cui si dà il via definitivo
alla trasformazione delle piccole
strutture in Ospedali di comunità.
Un processo che dovrà essere concluso categoricamente entro il 31
dicembre.
LE RICONVERSIONI
Dal primo gennaio del 2017, dunque, i 10 piccoli ospedali interessati - Cagli, Chiaravalle, Cingoli, Fossombrone, Loreto, Matelica, Montegiorgio, Recanati, Sant'Elpidio a
Mare, Sassocorvaro, Sassoferrato, Tolentino e Treia - inizieranno
una nuova vita. Per altri tre - Arcevia, Montegiorgio e Sassoferrato la trasformazione in realtà è già
conclusa. Per gli altri, dopo una
convivenza ancora per quest'anno tra vecchio e nuovo, il cambio
di pelle dal primo gennaio. Ma cosa troveranno, dopo il lifting, i cittadini? Oggi un piccolo ospedale
offre ambulatori, reparti per i ri-
coveri, qualche sala operatoria,
pronto soccorso. A dire il vero
molti dei 13 già oggi non sono più
dotati di questi servizi. E dopo?
Niente più ospedali (nonostante
al nome Casa della salute, si sia
preferito il più rassicurante Ospedale di comunità), bensì strutture
territoriali. Al loro interno opereranno le équipe territoriali dei
medici di famiglia che offriranno
servizi ambulatoriali e garantiranno, in alternanza con la guardia medica, la continuità assistenziale h24. Vi sarà svolta attività socio-sanitaria come l'assistenza
per le cronicità, le disabilità oltre
ad attività specialistica che varia
da struttura a struttura. Niente
più ricoveri per patologie acute
né per lungodegenza, via libera alle cure intermedie. Cosa sono? Si
tratta di ricoveri di pazienti che
hanno necessità di essere sottoposti a terapie per patologie come
scompensi cardiaci o bronchiti
croniche riacutizzate. Pazienti
che potranno usufruire di un monitoraggio infermieristico e che,
in precedenza, venivano ricoverati in strutture per acuti. Sempre alle cure intermedie saranno indirizzati pazienti provenienti da
ospedali veri e propri per convalescenza e riabilitazioni. E per le
emergenze? Via i pronto soccorso
e i punti di primo intervento (che
rimarranno comunque in fase
transitoria fino al 31 dicembre),
AL POSTO DEI
PRONTO SOCCORSO
AMBULANZE ATTREZZATE
MEDICI 24 ORE SU 24
CURE INTERMEDIE
ASSICURATE
Dissesto Bdm
Commissione d’indagine al lavoro
Prima riunione, ieri, della
Commissione regionale
d'indagine sul dissesto di
Banca Marche, guidata da
Mirco Carloni, dopo la
burrascosa seduta "zero" della
scorsa settimana dopo la
quale i quattro quinti
dell'organismo si erano
dimessi. Stilato ieri un elenco
di circa 20 persone da sentire
in Commissione, tra dirigenti
e amministratori di BdM,
sindacalisti, rappresentanti di
Banca d'Italia (si sta valutando
se convocare il governatore
Visco) e Consob. Domani
seconda riunione e, forse,
prime audizioni. Nonostante
le dimissioni delle
opposizioni, la commissione è
al lavoro.
gli Ospedali di comunità saranno
dotati di Potes, vale a dire un'ambulanza attrezzata.
Una riforma che ieri in Consiglio Ceriscioli è tornato a difendere. «Non è vero - ha detto, a proposito della rivolta dei territori - che
manca la volontà di discutere.
Tutt'altro: finora non c'è stata questa volontà da parte di alcuni nostri interlocutori, che hanno solo
protestato». Forti le critiche delle
opposizioni, ma non sono mancate anche quelle, velate, di Luca
Marconi (Udc) per il mancato
coinvolgimento di parte della
maggioranza nelle scelte.
Cl.Gr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Onde gravitazionali, i nostri fisici in Regione
Ceriscioli e l'assessore Bravi hanno ricevuto gli scienziati di Urbino e Camerino che hanno
contribuito alla rilevazione delle onde gravitazionali. «Occorre - ha detto Ceriscioli - dare valore alla
ricerca che, anche se astratta, un giorno può diventare un'applicazione essenziale». All'incontro
anche il rettore di Urbino Vilberto Stocchi, e il prorettore di Camerino Claudio Pettinari.
Confindustria, dopo Squinzi: Bucciarelli tenta la sintesi
Ancona e Pesaro per Vacchi, Macerata verso Boccia
LA SCELTA
ANCONA Vacchi vs Boccia. Nelle
Marche si profila una corsa a
due per la presidenza nazionale
di Confindustria. Le associazioni
territoriali della regione hanno
iniziato ad esprimersi su chi dovrà succedere a Squinzi alla guida di Viale dell'Astronomia. Ebbene, i due nomi emersi sino ad
oggi nei favori degli imprenditori marchigiani sono quelli di Alberto Vacchi e Vincenzo Boccia.
Presidente di Unindustria Bologna e alla guida della multinazionale Ima il primo; salernitano,
ex presidente della Piccola industria e patron delle omonime Arti grafiche il secondo. Restano al
momento indietro gli altri due
candidati, Aurelio Regina, romano d'adozione, socio e presidente
del sigaro Toscano nonché ex vice dell'uscente Squinzi, e Marco
Bonometti, presidente degli industriali di Brescia e imprenditore manifatturiero. Quest'ultimo,
in realtà, qualche consenso lo sta
raccogliendo, ma non sufficiente, almeno per ora, per trasformarsi in un appoggio ufficiale.
Sugli altri due, invece, il sostegno è già stato espresso e sarà
presto formalizzato. La procedura, infatti, prevede che ciascuna
territoriale, per voce del relativo
presidente, ufficializzi di fronte
ai tre saggi incaricati di guidare
il percorso verso l'elezione (tra
loro anche il marchigiano Adolfo Guzzini) il nome del candidato che intende sostenere. Una "dichiarazione di voto" fondamentale, perché i saggi ammetteranno alla fase finale solo i candidati
che possono contare su almeno
il 20% del consenso dei delegati
all'Assemblea. Percentuali desumibili appunto dai favori espressi dalle associazioni territoriali.
LE VOTAZIONI
A partire da oggi i presidenti provinciali formalizzeranno davanti ai saggi le preferenze delle associazioni che rappresentano.
Tra i primi a farlo ci sarà Claudio
Schiavoni di Confindustria Ancona. «Lunedì - dice - ho riunito la
giunta e l'esito finale è stato che
Ancona sosterrà Vacchi. Ai saggi
porteremo anche un nostro documento in cui spieghiamo quale, secondo noi, dovrà essere il
profilo migliore del nuovo presidente di Confindustria». Una
scelta sofferta quella degli industriali anconetani divisi equamente tra Vacchi, Boccia e Bono-
LE ORGANIZZAZIONI
TERRITORIALI INIZIANO
LE CONSULTAZIONI
NEL CONSIGLIO GENERALE
VOTERANNO MERLONI
SCHIAVONI E MINGARELLI
metti. Il primo (che gode del sostegno di alcune delle associazioni più forti, come Milano, Monza
e tutte le emiliane) ha "vinto" alla
fine per soli due voti. Nelle Marche Vacchi, che quasi sicuramente sarà oggi ad Ancona per esporre il proprio programma (nei
prossimi giorni arriveranno anche gli altri candidati) potrà contare, ma in questo caso non c'è
ancora l'ufficialità, anche sull'appoggio di un'altra associazione
territoriale, quella Pesaro, mentre Boccia si ferma per ora a un
unico probabile sostegno (Macerata?). Due delle cinque associazioni non si sono però ancora
espresse. Il quadro che emerge è
comunque quello di una regione
spaccata ed è certo che il presidente di Confindustria Marche,
Bruno Bucciarelli, tenterà fino
all'ultimo una sintesi.
Quali i prossimi passi? Il 17
marzo i candidati che avranno
raggiunto quota 20% dei voti
dell'assemblea passeranno al vaglio del Consiglio generale da cui
il 31 dello stesso mese, uscirà
l'unico "designato" per succedere a Giorgio Squinzi. A votare in
rappresentanza delle Marche in
seno al Consiglio, Paolo Merloni,
consigliere di Confindustria, lo
stesso Schiavoni e Diego Mingarelli, a capo della Piccola industria regionale.
Claudia Grandi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il presidente di Confindustria Marche Bruno Bucciarelli
-TRX IL:23/02/16
21:46-NOTE:
-MSGR - 14 PESARO - 39 - 24/02/16-N:
39
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Il cartellone
dell’estate
cerca sponsor
`Già in moto
la macchina
organizzativa
GLI EVENTI
I due soggetti pedinati dai carabinieri in alto un ovulo
Droga, era il corpo
il mezzo di trasporto
`Due spacciatori
arrestati
dai carabinieri
L’INDAGINE
Arrestati due spacciatori a prova
di perquisizione. Entrambi sono
stati inchiodati dalla perseveranza dei carabinieri fanesi, che li
hanno sottoposti all'unico controllo in grado di smascherarli. L'esame radiologico, effettuato nell'
ospedale San Salvatore, a Pesaro,
ha infatti accertato che nascondevano ovuli di eroina all'interno
dell'intestino. L'udienza per la
convalida dell'arresto si è tenuta
in ospedale. I due spacciatori, S.M.
di 50 anni e A.M. di 33, avevano
adottato un sistema di trasporto
pericolosissimo, che li avrebbe
esposti alla possibile morte per
overdose nel caso i contenitori di
droga si fossero aperti per qualche
motivo imprevisto. Il margine di
rischio è stato ampliato, poi, dall'
aver trattenuto a lungo gli involucri di stupefacente per non fornire
la prova del reato. Dopo alcuni
giorni, però, gli stimoli fisiologici
hanno avuto il sopravvento e sono
stati recuperati sei ovuli pieni di
eroina, per un totale di 260 grammi. Entrambi i magrebini sono stati arrestati per spaccio di stupefacenti dai carabinieri del nucleo
operativo, coordinati dal capitano
Alfonso Falcucci, e portati in carcere. In origine l'emporio di droga
era condotto da tre uomini di origine nordafricana, che vendevano
eroina alla stazione ferroviaria di
Fano, a Gimarra e all'Arzilla, in
via del Moletto, dopo averla acquistata in Campania e tagliata con
varie sostanze. Il terzetto aveva
clienti, informati con puntualità
all'arrivo di ogni nuova partita, sia
in città sia in altre zone della provincia. "A un certo punto però spiegavano ieri i carabinieri - all'
interno del gruppo sono nati dissapori. Uno dei tre aveva iniziato a
iniettarsi troppa eroina e, per far
tornare i conti, doveva tagliarla
molto. I clienti si lamentavano per
la scarsa qualità o accusavano ma-
L’UDIENZA
DI CONVALIDA
SI È TENUTA
IN OSPEDALE:
HANNO RISCHIATO
UN’OVERDOSE
lori fino all'overdose. Gli altri due
si sono dunque separati dal terzo,
conosciuto come Lo Sporco, che si
è messo in proprio ed è stato arrestato tempo addietro dai carabinieri per aver rapinato una ragazzina nella stazione ferroviaria,
mentre stava prestando dei soldi a
un'amica". La ditta iniziale si è
dunque sciolta con qualche fibrillazione e un momentaneo calo
dell'attività, poi però i due compari si sono riorganizzati in fretta e
hanno riallacciato i rapporti con i
fornitori campani. Al ritorno a Fano, però, i carabinieri li aspettavano alla stazione ferroviaria per un
controllo. Sospettavano che i due
viaggiassero a pieno carico, solo
che la perquisizione è andata a
vuoto: nessuna traccia di droga. I
militi non si sono dati per vinti e
hanno chiesto esami radiologici
per i due magrebini. L'intuizione
si è rivelata esatta: c'erano corpi
estranei, gli ovuli, nei retti di entrambi. Restando in tema di malavita, hanno suscitato scalpore i ripetuti furti ai danni del bar Polvere di Caffè, a Sant'Orso. L'altro ieri
il coordinamento di Lega Nord ha
portato la propria solidarietà ai titolari, preannunciando una fiaccolata con tutte le vittime dei furti,
lunedì prossimo davanti al Polvere di Caffè dalle 18 alle 20.
La macchina organizzativa delle feste si è messa di nuovo in
moto. Sono gli stessi soggetti,
giunta fanese, associazioni di
categoria, Proloco e comitato
dei negozianti, che hanno contribuito ad allestire il programma delle iniziative natalizie
2015, ora si tratta però di preparare la prossima stagione estiva in centro storico. Qualità
dell'offerta e quantità delle risorse camminano sovente a
braccetto, anche questo caso
non fa eccezione. L'intervento
di Etienn Lucarelli, presidente
della Proloco, assomiglia infatti a un appello: "Ormai si è capito che gli enti locali hanno risorse sempre più limitate,
quindi il tema fondamentale
COINVOLTI TUTTI
COLORO CHE HANNO
CONTRIBUITO
AL SUCCESSO
DELLE INIZIATIVE
NATALIZIE
Serata estiva
in centro
Volontari
per assistere
anziani
e malati
del momento è di capire se siano agganciabili degli sponsor e
fino a quale punto possano
contribuire i negozianti. Positivo, comunque, che si sia già iniziato a ragionare sul modo di
rendere attraente e accogliente
il centro storico della città durante la stagione turistica, risultato cui tengono molto gli
stessi operatori". Avviato con
largo margine d'anticipo anche il lavoro per programmare
il prossimo Carnevale, nei giorni scorsi il presidente Luciano
Cecchini ha assicurato che mai
prima d'ora si fosse iniziato così presto, mentre incontri decisivi sugli eventi estivi delle zone a mare sono previsti per i
primi giorni di marzo. Toccato,
durante la riunione dell'altro
ieri, anche il tasto dolente della
musica dal vivo in bar, concessioni balneari e ristoranti (si
può, non si può, fino a che
ora?) con l'intento di trovare la
soluzione soddisfacente per
tutte le categorie interessate.
Ha detto Francesco Mezzotero,
di Confcommercio: "Non è possibile che a Pesaro oppure a Senigallia le cose si possano fare
in un certo modo, mentre a Fano nascono sempre dei problemi. Un margine di tolleranza
non guasterebbe, magari fino
alle 24. Se anche ci fosse della
musica un po' più alta della
norma, non penso che cadrebbe il mondo. Durante la riunione, insieme con i tecnici comunali, sono stati analizzati i regolamenti di settore e sono subito
iniziati i distinguo interpretativi. Il tavolo di confronto sarà
convocato di nuovo e a quel
punto si potrà dare un giudizio
più strutturato". L'estate scorsa è stata agitata dalle polemiche sugli eventi, che si sono
succedute a più riprese. Prima
il trasloco degli spettacoli dalla
corte Malatestiana al piazzale
interno del Sant'Arcangelo, poi
la questione della musica dal
vivo e dei limiti ai volumi. Un
solo verbale, ma la cosa fece
molto discutere. Per sovrapprezzo ci scappò anche un
esposto, che ha lasciato un segno rugginoso tra negozianti e
bagnini.
Osvaldo Scatassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AVULSS
Sono aperte le iscrizioni al corso per volontari dell'Avulss, l'associazione che assiste anziani
soli e persone bisognose sia in
ospedale sia a domicilio. L'iniziativa è stata presentata ieri,
nei locali de Il Caffè del pasticciere, dal presidente Giuseppe
Guiducci. Si comincerà il 7 marzo prossimo: primo incontro
dalle 20.30 alle 22.30 nella sala
Gialla dell'Asur, a Fano in via
Ceccarini. Alla serata di presentazione parteciperanno il vescovo Armando Trasarti e l'assessore Marina Bargnesi. Le iscrizioni sono raccolte dalla segreteria di Avulss in viale Vittorio
Veneto 2 (nell'ospedale Santa
Croce) il lunedì, il mercoledì e il
venerdì dalle 9.30 alle 11.30. Il
numero
di
telefono
è
0721/801396, gli altri recapiti sono: 0721/827028 e 348/9339599.
Il tredicesimo corso di base
Avulss si concluderà con i colloqui finali, il 16 e il 19 maggio
prossimi. Sono previste lezioni
ogni lunedì e giovedì, sempre
dalle 20.30 alle 22.30 nella sala
Gialla della sede Asur. Due appuntamenti anche il sabato, il 2
aprile e il 14 maggio dalle 14.30
alle 17.30. Gli iscritti acquisiranno i rudimenti fondamentali
"per iniziare un servizio gratuito e organizzato in campo socio-sanitario", ha spiegato Guiducci, al quale è affidata la direzione del corso insieme con Maria Gertrude Fazi. Tra le materie, per fare qualche esempio,
temi come 'Situazioni di bisogno e le attuali risposte del territorio' oppure 'Il ruolo del volontariato nella legislazione locale
e nazionale' o 'La solidarietà del
volontariato nella comunità cristiana' o ancora 'Le precauzioni
in ambito infettivologico'. I volontari Avulss operano nei vari
reparti ospedalieri di degenza e
portano il loro sostegno morale
alle persone sole, senza familiari che le assistano. In particolare le aiutano durante i pasti.
Avulss è inoltre presente in pediatria con il progetto 'Nati per
leggere'. Altra parte dell'attività
è svolta nelle case di riposto per
anziani e nelle abitazioni di anziani o di chiunque abbia bisogno di compagnia oppure di
conforto.
Il progetto su viale Piceno fa discutere Franchi vuole risarcire l’ospedale
URBANISTICA
Ampliata la parte commerciale
nell'area di proprietà comunale in
viale Piceno, ridotta invece la quota direzionale, quindi uffici e servizi in genere. Due pesi e due misure
rispetto al vicino ex zuccherificio?
"No, le cose non stanno affatto così, non c'è trippa per gatti che cerchino polemiche", ha risposto l'assessore Marco Paolini. La questione, ha spiegato, riguarda "il commerciale accessorio, quindi i magazzini. In compenso si è diminuito il direzionale e il terreno edificabile nel suo complesso. La superficie di vendita è invece rimasta tale
e quale, invariata. Per quale motivo la giunta ha approvato la scelta? La proprietà comunale in viale
Piceno deve essere resa più appetibile sul mercato immobiliare. Non
si trovano acquirenti, nonostante
sia in vendita da almeno un paio
d'anni, quindi si è intervenuti per
sbloccare l'attuale fase di stallo".
La delibera approvata in questi
giorni dalla giunta fanese aumenta di 200 metri quadri lo spazio
per i magazzini, che di conseguenza passano "da circa 500 a 700 metri quadri", mentre resta inalterata, ha garantito l'assessore Paolini, la superficie per la media struttura di vendita. L'atto, una variante, transiterà in commissione Ur-
POLEMICHE
PER COME
SONO STATE
RIPARTITE
LE QUOTE
PAOLINI
REPLICA
banistica e sarà votato dal consiglio comunale. Ha concluso lo
stesso Paolini: "Siamo nell'ambito
dell'Agenda urbana, che ha tra i
propri obiettivi di rendere più appetibili al mercato immobiliare i
terreni comunali valorizzati dall'
attuale piano regolatore. Se non si
facessero simili operazioni in tempi difficili per i Comuni, e Fano
non ne è esclusa, non si troverebbero i soldi per asfaltare le strade
o per altri investimenti sulle opere
pubbliche". La superficie commerciale nella vicina area dell'ex zuccherificio è stata ridotta da 7.500 a
2.500 metri quadri, l'attuale piano
- proposta degli uffici comunali individua infatti il nuovo volano di
sviluppo in una dotazione di impianti sportivi e di ricettività per
dare impulso al turismo. La proprietà dell'area non è d'accordo e
ha adito alle vie legali.
L’UDIENZA
Prima vuole pagare il conto all'
azienda, poi quello alla Giustizia.
Ma la trattativa tra l'ex primario di
pediatria di Fano, Gianfranco
Franchi, e gli Ospedali riuniti Marche Nord è ancora in corso. E così
anche l'udienza di ieri mattina, davanti al gup Lorena Mussoni, si è
chiusa con un nulla di fatto e il rinvio al 17 maggio. L'ultimo rinvio al
quale le parti dovranno arrivare
già con l'accordo in tasca. Per
Franchi (che è difeso dal professore Lucio Monaco) scatta anche il
termine finale per la scelta del rito
con cui intende essere processato.
Rito che molto probabilmente sarà un abbreviato. Pesanti i reati di
cui è chiamato a rispondere l'ex
primario: peculato, falso e rivelazioni di segreti d'ufficio. Accuse
che a settembre del 2013 lo avevano fatto finire agli arresti domiciliari. Al centro dell'indagine, opera della Guardia di Finanza di Pesaro, c'erano quelle visite ai suoi
piccoli pazienti fatte in regime di
intramoenia, ma mai denunciate.
Visite, fatte nel suo studio, le cui
parcelle avrebbe dovuto dividere
con l'azienda. E che invece ha tenuto per sé, senza emettere ovviamente alcuna ricevuta. Si tratta di
almeno 116 visite "fuorilegge". Ma
non solo. A Franchi viene conte-
L’EX PRIMARIO
DI PEDIATRIA
DEVE
RISPONDERE
DI ACCUSE
COME FALSO
E PECULATO
-TRX IL:23/02/16
stata anche la rivelazione di segreti d'ufficio perché, in occasione di
un concorso pubblico in ospedale,
avrebbe fatto conoscere in anticipo a uno dei candidati gli argomenti oggetto d'esame. Un mese
dopo l'arresto, a ottobre 2013,
Franchi aveva presentato all'
azienda osepdaliera le sue "dimissioni immediate e irrevocabili". In
realtà, la stessa direzione di Marche Nord non aveva perso tempo e
aveva subito spiccato un provvedimento di sospensione per il medico. Franchi davanti agli inquirenti
aveva ammesso di non aver rilasciato le ricevute, ma di averlo fatto "solo per far risparmiare dei costi ai pazienti". Nel frattempo l'indagine si è chiusa ed è arrivata sul
tavolo del gup Mussoni che ha già
disposto un paio di rinvii.
E.Ros.
21:32-NOTE:
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 14 PESARO - 41 - 24/02/16-N:
41
Mercoledì 24 Febbraio 2016
www.ilmessaggero.it
Proseguono
gli appuntamenti
dedicati
ai 200 anni
del Barbiere
di Siviglia
Civitanova, venerdì al Donoma le mitiche Sister Sledge
grandi firme della disco anni Settanta e Ottanta
Sì, We are family
A Pesaro
Rossini
secondo
Totò
LIVE
U
na sola data in Italia per le
regine della Disco. Le Sister Sledge si esibiranno
venerdì sera al Donoma in
occasione del consueto
Tyche Friday. Un'esclusiva
nazionale molto attesa, e tre sole
date europee per questo tour 2016
che inizierà proprio al Donoma,
per poi approdare nel Regno Unito, tornare negli States, toccare di
nuovo l'Europa (Germania) e poi
volare fino a Palm Springs nella
calda California.
La storia delle sorelle di Philadelphia è iniziata nel 1972. Il gruppo nasce come coro di chiesa, per
poi affermarsi come "Mrs. Williams Granddaughters" in onore
dell'amata nonna Viola (un soprano). Debbie, Joni, Kim e Kathy,
che si allontanò dal complesso nel
1989, hanno sin dagli esordì affermato la forza della famiglia e dell'
unità in cui si è riconosciuta un'intera generazione. Jazz, soul, gospel, disco e R&B: in ogni genere
le Sister Sledge hanno impressionato pubblico e critica. Ben presto
il loro successo è uscito dai confini statunitensi. Memorabile la loro esibizione del 1974 a Kinshasa
in Zaire in occasione dello storico
match di pugilato Muhammad
Alì Vs Foreman. La prima hit è
"Mama never told me" ma il successo planetario arriva con "We
are family", album prodotto da Nile Rodgers e Bernard Edwards de-
PESARO Proseguono le
iniziative “Figaro qua,
Figaro là. Pesaro per i
200 anni del Barbiere di
Siviglia e il compleanno
di Rossini”, in onore del
compositore pesarese.
Stasera , alle 21, la
chiesa dell’Annunziata
ospiterà - con la Mostra
del Nuovo Cinema e
Ripley's Film - la
proiezione del film
Figaro qua, Figaro là
con Totò, Isa Barzizza,
Gianni Agus e Renato
Rascel, per la regia di
Carlo Ludovico
Bragaglia (ingresso
libero).
CIVITANOVA Una personalità carismatica e una voce virtuosa: sono
le caratteristiche che Greta Panettieri porta sul palco a ogni sua esibizione. Donna da sold out e artista di formazione internazionale
(per anni ha studiato a New
York), si è fatta conoscere in tutto
il mondo grazie al suo talento
eclettico. Domani sera il Greta
Panettieri Quartet si esibisce al
Teatro Cecchetti con Viaggio in
jazz, insieme ad Andrea Sammartino al pianoforte, Francesco Puglisi al contrabbasso e
Alessandro Paternesi alla batteria. Cecchetti in Jazz, diretto da
Gianluca Diomedi e Luca Scagnetti e organizzato da Comune e
Teatri di Civitanova in collabora-
Dall’altro gli scrittori
Luis Sepulveda
e Muriel Barbery
e la presentazione
di Letteraria
Le leggendarie Sister Sledge
gli Chic. I successivi brani "Lost in
music", "Thinking of You"e "All
American Girls" hanno contribuito a cementificare il successo delle "sorelle del soul". Quindi l'album "African Eyes" che rimane
uno dei loro migliori realizzazioni artistiche. Nel corso degli anni,
il gruppo ha accumulato una serie di dischi d'oro e di platino, collezionando un centinaio di premi
e onorificenze ed esibendosi nei
più celebri palcoscenici del mondo: la Carnegie Hall, il Madison
Square Garden, la Royal Albert
Hall, la Nakano Sun Plaza, il Festival di Glastonbury in Gran Bretagna, il Burg Al Arab di Dubai, lo
Zenith di Parigi. Ed ancora oggi
sono le Regine indiscusse del
soul. Lo scorso anno hanno preso
parte all'iniziativa umanitaria
"Women Are the Rhythm of the
World" di Kacey Jones. Prevendite su ciaotickets e ticketone. Prezzo 25 euro.
Andrea Maccarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Greta Panettieri a Cecchetti Jazz
CONCERTI
Auguri
Figaro
zione con Amat e Made Again,
chiude la sua terza edizione portando una donna sul palco.
Greta Panettieri, attualmente
presenza fissa al programma televisivo L’aria che tira di La7 con
il Greta Panettieri Trio,
ha alle spalle una lunghissima carriera nazionale e internazionale. Ha collaborato con moltissimi
artisti, tra cui Fabrizio Bosso, Sergio
Cammariere e Gegè
Telesforo, ed è stata
protagonista di programmi televisivi e radiofonici in tutto il mondo, come RKC
Parigi e Streetcredmusic Radio
Shows Chicago.
Il suo ultimo album, Non gioco
più (Italian ‘60 in jazz) riarrangia
i successi di Mina in chiave jazz e
ha raccolto grande plauso del
pubblico, grazie anche ad un tour
internazionale che ha già toccato
le città di New York e Barcellona.
Tra chi ne è rimasto entusiasta
c’è Vincenzo Mollica, che
le ha destinato uno spazio nella sua rubrica
Doreciakgulp su Rai
1. Al racconto della
sua vita viene dedicata persino la
graphic novel Viaggio in Jazz, in cui viene illustrata a fumetti
la sua ascesa professionale nel periodo americano.
Il costo del biglietto è di 10 euro
per l’intero e di 8 per il ridotto
(per under 24, over 65 e convenzionati vari). Info Teatro Cecchetti, tel. 0733/817550.
Con Letteraria
parole premiate
Al Battelli
il musical
“Ti amo
sei perfetto”
MACERATA FELTRIA Teatri
d’Autore la stagione dei
teatri storici della
provincia di Pesaro e
Urbino torna a
Macerata Feltria questa
sera alle ore 21.15 al
Teatro Battelli. In scena
la versione italiana di
uno dei musical off
-Broadway più famosi,
vincitore dell’Oscar
italiano dei musical
2015, categoria Musical
OFF: Ti amo, sei
perfetto, ora cambia (I
love you, you’re perfect,
now change) scritto da
Joe Di Pietro (libretto e
testi) e musicato da
Jimmy Roberts. Marco
Simeoli, il regista, lo
ripropone in una veste
rinnovata grazie anche
a Piero Di Blasio, che ne
ha curato
l’adattamento.
IL FESTIVAL
FANO Non uno, ma ben due sono i
festival letterari che la città di Fano propone ai suoi concittadini e
non solo: Passaggi e Letteraria sono il fulcro dell'attività culturale
rivolta alla lettura ed entrambi
promuovono il nostro territorio
anche fuori regione. Letteraria,
ideato e curato dai docenti Maura Maioli e Gino Cecchini, è prima di tutto un premio, che, alla
sua terza edizione, sta uscendo
dai confini cittadini verso un respiro nazionale e ha il merito di
coinvolgere moltissimi studenti
che vengono chiamati in prima
persona a scegliere e premiare
autori italiani, ma anche i traduttori di autori stranieri, spesso sottovalutati o passati in secondo
piano. Questa manifestazione riesce a sfatare ogni pregiudizio sulla lettura dei libri da parte dei giovani: quest'anno oltre 800 studenti parteciperanno con passione
ed entusiasmo: oltre ai licei Nolfi,
Torelli e Apolloni, l'ist.Tecnico
Battisti a Fano, il Liceo Raffaello
di Urbino; il Liceo Mamiani, il
Mengaroni e il Marconi, l'ist. Bramante e Genga a Pesaro, entrano
a far parte della giuria anche due
istituti scolastici fuori provincia,
il Pluricomprensivo di Brunico e
l'Itis di San Donato Milanese che
nei giorni del premio (dal 7 al 9 ottobre prossimo) saranno ospitati
a Fano. I libri in concorso per questa edizione sono 55 con la partecipazione dei più importanti editori italiani, tra cui Adelphi, Bompiani, Einaudi, Guanda e Sellerio.
Tra gli autori di punta figurano:
Romana Petri, Diego De Silva,
Letizia Muratori, Fabio Stassi,
Franca Cavagnoli e Fabio Geda.
Tra gli stranieri, molti i francesi,
tra cui Muriel Barbery (l'autrice
de L'eleganza del Riccio), insieme
ad altri grandi maestri come Luis
Sepulveda, Peter Terrin, l'indiano Akhil Sharma e l'americano
George Saunders. Passaggi Festival, a Fano dal 23 al 26 giugno, ha
annunciato in questi giorni che si
prepara ad un evento ricco di
grandi nomi ed iniziative, grazie
anche alla "occupazione" di grandi spazi nella città: Piazza XX Settembre e zone limitrofe, oltre alla
zona mare di Sassonia, saranno
la suggestiva scenografia di questa edizione 2016, dedicata alla ricerca de 'La felicità possibile', con
il lancio di pacchetti turistici per
un soggiorno diverso e denso di
stimoli letterari.
Elisabetta Marsigli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AL CINEMA SALA PER SALA
CINECIRCOLO DON MAURO
ASCOLI PICENO
Via dei Frassini, 4
PORTO SANT’ELPIDIO
UCI CINEMAS PORTO SANT’ELPIDIOVia Fratte, CAPITOL
Riposo
MULTIPLEX DELLE STELLE
Sala 1
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Zona Campolungo - Tel. 0736.815220
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Onda su onda (commedia) 18.00-21.00-23.00
Zootropolis (animazione)
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The Danish Girl (drammatico)18.00-20.30-23.00
Il caso Spotlight
(drammatico)
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Cinquanta sbavature di nero
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Zoolander No. 2 (commedia)
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Perfetti Sconosciut
i (commedia)
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The Hateful Eight (western)
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Single ma non troppo (commedia)
23.00
Point Break (azione)
18.00
L’abbiamo fatta grossa
(commedia)
20.40-23.00
Il viaggio di Norm (avventura)
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MULTISALA ODEON
Viale Federici, 82 - Tel. 0736.255552
Sala 1 Zootropolis (animazione)
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Sala 2 Perfetti Sconosciuti (commedia) 17.30-21.00
Sala 3 Onda su onda (commedia)
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Sala 1
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Cinquanta sbavature di nero (commedia) 21.45
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Perfetti Sconosciuti (commedia)
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The Hateful Eight (western)
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The Danish Girl (drammatico)
21.30
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The Danish Girl (drammatico)
20.30
Il caso Spotlight VO in ita (drammatico)
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Il viaggio di Norm (avventura)
17.45
Zootropolis (animazione)
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Zootropolis (animazione)
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CINEMAGNOLIE
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The Danish Girl (drammatico) 17.30-20.10-22.30
L’abbiamo fatta grossa (commedia)
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Perfetti Sconosciuti
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Single ma non troppo (commedia) 20.20-22.40
Onda su onda (commedia) 17.30-20.30-22.40
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Cinquanta sbavature di nero
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Sala 1 L’abbiamo fatta grossa (commedia)18.00-20.20
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Sala 4 Cinquanta sbavature di nero
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Sala 4 Lupin III - il film (azione)
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Sala 4 Zootropolis (animazione)
22.40
Sala 5 Single ma non troppo (commedia) 20.20-22.40
A
Onda su onda (commedia) 17.30-20.30-22.40
B
Deadpool (azione)
18.00-20.30-22.40
C
The Danish Girl (drammatico) 17.30-20.10-22.30
C
Lupin III - il film (azione)
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Non pervenuto
DURASTANTE
MONTE SAN GIUSTO
Via Garibaldi, 1 - Tel. 0733.837707
Riposo
SAN BENEDETTO DEL TRONTO
CINE TEATRO SAN FILIPPO NERI
P.zza San Filippo Neri, 1
Riposo
-TRX IL:23/02/16
Via Paganini 10 - Tel. 0735.395153
Auditorium Zootropolis (animazione) 17.30-20.15-22.45
Sala 1 The Danish Girl (drammatico)
17.40-23.00
Sala 2 Onda su onda (commedia) 17.30-20.30-22.50
Sala 3 Deadpool (azione)
17.30-20.15-22.45
Sala 4 Lupin III - il film (azione)
17.20-21.30
Sala 5 The Hateful Eight (western)
17.30-21.30
Sala 6 Perfetti Sconosciuti
(commedia)
17.30-20.15-22.40
(drammatico)
Sala 7 The Danish Girl VO
20.20
TOLENTINO
MULTIPLEX GIOMETTI TOLENTINO
Uscita Superstrada Tolentino Est - Centro Commerciale
OASI - Tel. 0733.974348
Perfetti Sconosciuti (commedia) 20.30-22.30
Zootropolis (animazione)
20.30-22.30
Onda su onda (commedia)
20.30-22.30
Deadpool (azione)
20.40-22.45
The Danish Girl (drammatico)
20.15-22.30
Lupin III - il film (azione)
20.30
Zoolander No. 2 (commedia)
22.40
Cinquanta sbavature di nero
(commedia)
20.40
Single ma non troppo
(commedia)
22.40
21:19-NOTE:
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per il Corriere Adriatico
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Anno 156 N˚ 54
Mercoledì 24 Febbraio 2016
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Dal 1860 il quotidiano delle Marche
PosteitalianeSped.inA. P.- D.L.353/2003
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CorriereAdriatico +dorso nazionaledelMessaggero a€1.20
(RegioneMarche)
PESARO e FANO
Il dibattito sulla sanità infiamma l’Aula. Opposizioni all’attacco
“Riaprire
il dialogo
politico”
Antonini A pagina 3
μ Arrestati
Ancona
Riforma sanitaria: il day after.
Dopo il calcio d’inizio ufficiale
dato lunedì dalla Giunta, la
partita si sposta sul ring del
Consiglio regionale: da una
parte, il Governatore Ceriscioli difende il progetto di riorganizzazione del settore - sostenuto dalla maggioranza - dall’altra, le opposizioni danno
battaglia, con il Movimnto 5
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Ceriscioli difende la riforma
μ Il Pd di Fabriano
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Stelle che promette il ricorso
al Tar. Lo spunto per il dibattito in Aula sulla riforma sanitaria è arrivato ieri da due mozioni: una targata M5S, che
chiedeva la sospensione in autotutela dei provvedimenti di
riorganizzazione dei servizi
ospedalieri e di emergenza-urgenza; l’altra della Lega Nord,
incentrata sulla difesa dei servizi sanitari dell’emergenza
urgenza territoriale (Msa-188
e Continuità assistenziale).
Entrambe bocciate. Ma prima
del voto, parola a Ceriscioli:
“Grazie alla delibera di Giunta, comunque se ne giudichi il
contenuto - è la sua tesi noi saremo in gradi di fare le nuove
assunzioni che servono nelle
Marche. Votare una mozione
come questa, che impedisce di
fare assunzioni, vuol dire fare
un favore al privato”.
Marinangeli A pagina 3
IL CREDITO
LA MODA
μ La Commissione
μ Oggi a Milano
Per Bm
indagine
parallela
Le Marche
sfilano
con Renzi
La sede di Nuova Banca Marche
Il premier Matteo Renzi
Ancona
Milano
Una Commissione d’indagine parallela per analizzare il
crac di Banca Marche e per
verificare “l’intreccio tra politica e finanza”. I gruppi
consiliari di M5S, Lega, Fdi
e Gruppo misto non mollano la presa. Dopo aver abbandonato la Commissione
regionale d’indagine “ufficiale” - in seguito “all’invasione di campo del Pd che
coi suoi voti ha eletto anche
il presidente della Commissione la cui nomina spetta
alle minoranze” - ripartono
con il nuovo progetto. Domani si incontreranno per
istituire un tavolo tecnico.
A pagina 2
La moda marchigiana torna sulle passerelle milanesi. Dopo il meanswear protagonista a gennaio, parte
oggi la Fashion Week dedicata alle collezioni femminili per l’autunno-inverno
2016/17 che si chiuderà il
29 febbraio. La manifestazione ingloba 184 collezioni, di cui 73 sfilate ufficiali
e 98 presentazioni: in passerella 13 brand marchigiani. E c’è una grande novità:
è la prima volta in assoluto
che la settimana della moda milanese verrà inaugurata da un premier: Matteo
Renzi.
Viti A pagina 4
due spacciatori scoperti con una radiografia: sequestrati 260 grammi di eroina
Nascondevano la droga nell’addome
L’OPERAZIONE
μ Trasporti sanitari
Fano
Sono stati arrestati due spacciatori che per nascondere
l'eroina pronta da immettere
nel mercato avevano ingoiato
sei ovuli contenenti la droga.
Si tratta di due magrebin di 33
e 50 anni che si rifornivano in
Campania. Da mesi ormai i carabinieri guidati dal capitano
Falcucci erano sulle loro tracce. Al rientro a Fano dal loro ultimo viaggio hanno trovato ad
attenderli i carabinieri, che li
hanno fermati e controllati.
Non trovando niente, li hanno
portati in ospedale dove una radiografia ha rivelato la presenza della droga nell’addome: in
tutto pesava 260 grammi.
Falcioni In cronaca di Fano
LA TENDENZA
Il lavoro
va a casa
P
CRISTINA LATESSA
rende piede in Italia lo
smart working, una nuova forma di telelavoro che
permetterà ai dipendenti di
svolgere la loro attività in modo più flessibile, ad esempio da
casa, per via telematica. Lo
smart working, secondo un
rapporto della School of management del Politecnico di Milano, è diffuso soprattutto...
Continua a pagina 13
Gli autisti
di Solaris
non lavorano
In cronaca di Fano
μ Incontro in Prefettura
Dipendenti Icot
restano ancora
senza stipendio
Interventi allo stadio e 40 nuovi parcheggi
Siglato l’accordo tra il Comune e il quartiere: sarà realizzato anche il campo supplementare
μ A Macerata, regia di Latella
Monica Piseddu
incontra Veronika
Macerata
“Ti regalo la mia morte, Veronika” al Teatro Lauro Rossi di
Macerata in prima ed esclusiva
regionale stasera e domani. Veronika è Monica Piseddu.
Niccolini In Cultura e Spettacoli Monica Piseddu
μ In mostra permanente 150 preziose motociclette
Le Officine Benelli
nel circuito dei Musei
L’INIZIATIVA
Pesaro
Anche il museo delle Officine
Benelli nella rete di Pesaro
Musei la cui offerta diventa
così sempre più ricca. La collaborazione tra il Comune di
Pesaro e Sistema Museo infatti gestore delle strutture,
nell'ultimo anno ha portato
alla nascita un vero e proprio
circuito museale, che com-
In cronaca di Pesaro
Un episodio di spaccio documentato dai carabinieri alla stazione ferroviaria
prende Musei Civici di palazzo Mosca, Casa Rossini, area
archeologica di via dell'Abbondanza, Centro arti visive
Pescheria, Scalone Vanvitelliano e Sinagoga. A questi
con lo scopo di fare sistema e
rendere sempre più fruibili e
interconnessi i luoghi cittadini di alto valore storico artistico, oggi si aggiunge il museo
Officine Benelli. "Pesaro è
terra di motori”.
Senesi In cronaca di Pesaro
Pesaro
Accordo raggiunto fra amministrazione e quartiere
Pantano - Santa Veneranda per i parcheggi e la riqualificazione dello stadio
Benelli. Soluzione intermedia, che soddisfa esigenze
del quartiere da una parte
e dall'altra le richieste della
Vis. Arrivano i parcheggi
promessi, così ha confermato il presidente di quartiere, Ugo Schiaratura.
Francesconi In cronaca di Pesaro
μ Verso le trasferte di domenica a Chieti e Fermo
Il Fano ritrova Favo
Costantino scalda la Vis
SPORT
Pesaro
Il Fano ritrova subito Favo e
aspetta il recupero di Borrelli, in vista della trasferta di domenica a Chieti: per i tifosi,
su decisione della prefettura
teatina, è scattato l’obbligo di
prevendita dei biglietti nominali entro sabato. Sfida con
tanti ex dietro l’angolo invece
per la Vis che domenica sarà
di scena a Fermo. “Abbiamo
vinto una partita importantissima”, dice intanto Rocco Costantino, autore del gol decisivo contro il San Nicolò.
Barbadoro-Lucarini NelloSport
L’attaccante Rocco Costantino
μ Champions League, in gol Dybala e Sturaro
Una Juventus tutto cuore
Rimonta e fa 2-2 col Bayern
Martello Nello Sport
Mercoledì 24 Febbraio 2016
3
MARCHE
Online
www.corriereadriatico.it
“Ora è tutto in regola, via alle assunzioni”
Ceriscioli in Aula difende la riforma sanitaria. Opposizioni all’attacco. Pergolesi (M5S): eviti strumentalizzazioni
FERMENTI
IN CORSIA
MARTINA MARINANGELI
Ancona
Riforma sanitaria: il day after.
Dopo il calcio d’inizio ufficiale
dato lunedì dalla Giunta, la partita si sposta sul ring del Consiglio regionale: da una parte, il
Governatore Ceriscioli difende
il progetto di riorganizzazione
del settore - sostenuto dalla
maggioranza - dall’altra, le opposizioni danno battaglia, con
il Movimnto 5 Stelle che promette il ricorso al Tar. Ma procediamo con ordine.
Lo spunto per il dibattito in
Aula sulla riforma sanitaria è
arrivato ieri da due mozioni:
una targata M5S, che chiedeva
la sospensione in autotutela dei
provvedimenti di riorganizzazione dei servizi ospedalieri e di
emergenza-urgenza; l’altra della Lega Nord, incentrata sulla
difesa dei servizi sanitari dell’emergenza urgenza territoriale (Msa-188 e Continuità assistenziale). Entrambe bocciate
con 15 voti contrari e 10 a favore. Prima del voto dell’Aula, Ceriscioli è intervenuto per fare il
punto sulle trasformazioni in
atto in campo sanitario.
All’accusa del primo firmatario della mozione dei pentastellati, Piergiorgio Fabbri, di
impoverire le strutture sanitarie pubbliche dei territori a vantaggio della sanità privata, il
Governatore ha risposto laconico: “Come se la trasformazione
dei piccoli ospedali in Case di
Comunità portasse queste
strutture da pubbliche a private: non è così”. È poi entrato nel
dettaglio delle delibera varata
Il Governatore Luca Ceriscioli durante i lavoro del Consiglio
lunedì dall’esecutivo: “Entro il
29 febbraio dobbiamo portare
avanti una serie di atti per far
vedere al ministero che siamo
in linea col decreto 70 che prevede la riorganizzazione delle
strutture ospedaliere. Grazie
alla delibera di Giunta, comunque se ne giudichi il contenuto,
noi saremo in gradi di fare le
nuove assunzioni che servono
nelle Marche. Votare una mozione come questa, che impedisce di fare assunzioni, vuol dire
fare un favore al privato”.
Naufragata l’idea
di un referendum
i 5 Stelle hanno deciso
di puntare sul ricorso al Tar
L’analisi di Ceriscioli ha toccato poi il tasto dolente della
“rivolta” dei territori - in particolare dell’entroterra - che hanno manifestato più volte la loro
contrarietà alla riforma sanitaria.
“Non è vero che manca la
volontà di discutere da parte
della Regione - ha affermato Piuttosto, finora non c’è stata
volontà di discutere da parte di
alcuni nostri interlocutori, ma
solo di protestare. Se uno ha un
modello, bene, ma non basta
solo dire voglio fare questo; bisogna vedere se rispetta le regole e se ci sono le risorse. Nessuna chiusura al confronto,
quindi: c’è il tempo e c’è la mia
disponibilità a farlo”.
Ceriscioli ha, infine, aggior-
nato il cronoprogramma: “La
scadenza del 2017 per i Punti di
primo intervento (Ppi) segna
una fase transitoria che ci permette di traghettare la sanità
marchigiana verso un’altra forma in grado di dare risposte ai
cittadini. Possiamo valutare insieme cosa sono e cosa devono
fare i pronto soccorso e se è
possibile averli oppure no.
Idem gli ospedali”.
L’intervento del presidente
ha provocato gli elogi misti a
critica velata di Luca Marconi
(Udc) per il mancato coinvolgimento di parte della maggioranza nelle scelte, e gli attacchi
delle opposizioni.
Naufragata l’idea di un referendum sulla riforma sanitaria
poiché, è l’analisi di Fabbri - “alla fine alcuni sindaci hanno
avuto paura” - i 5 Stelle hanno
deciso di passare al piano B,
puntando sul ricorso al Tar per
bloccare la delibera 1183, che
prevede la riorganizzazione
della rete ospedaliera. Romina
Pergolesi (M5S) ha inoltre invitato il Governatore a evitare
strumentalizzazioni: “Le assunzioni di nuovo personale non
erano vietate negli anni scorsi e
non c’entrano niente con la riforma”. Sandro Zaffiri (Ln) ha
fatto notare che Ceriscioli non
ha risposto alla mozione sull’entroterra maceratese: “in alcuni territori sono state recepite le istanze dei sindaci, in altri
no”.
Nota a margine: durante i lavori dell’ Assemblea è stata protocollata una mozione a firma
Elena Leonardi di Fratelli d’Italia-An. Un documento per chiedere la “compartecipazione alle spese sostenute per il trasporto in ambulanza a carico di
chi viene soccorso perché
ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti”. Una “tassa” aggiuntiva che fa subito il
giro dei social network.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
μ Il regalo di Lucia Giannandrè al marito Vincenzo D’Orazio. Ancona terra promessa per i due teramani
Trapianto di rene da donatore vivente
L’OPERAZIONE
ENRICO FEDE
Ancona
·
Un atto d’amore, quello che ha
portato Lucia Giannandrè a donare un rene al marito Vincenzo D’Orazio. Dopo un rifiuto ricevuto in Lombardia, i due coniugi teramani hanno trovato
la terra promessa ad Ancona.
Ospedali Riuniti, al quindicesimo posto per numero di trapianti renali in Italia (superando Firenze e il San Raffaele), ha
permesso a Lucia (54enne) di
realizzare il suo sogno: “Vengo
da una famiglia di donatori di
sangue e dono anch’io, mio marito avrebbe voluto ma non poteva per la malattia. Ora gli ho
regalato un organo, anche se,
con due figlie, molte persone
hanno cercato di dissuadermi”.
E Vincenzo (55enne), tornato
al lavoro a gennaio in seguito all’operazione del 17 giugno scorso, ammette: “Ero un po’ spaventato dall’intervento ma il fatto di poter recuperare le funzionalità mi ha fatto superare ogni
paura”.
Dopo 35 anni di insufficienza renale cronica potrà evitare
la dialisi grazie a una pratica ancora poco diffusa in Italia, anche se più antica del trapianto
dai cadaveri. Lo ha sottolineato
ieri mattina dal reparto di ne-
Da sinistra, Michele Caporossi, Lucia Giannandrè, Vincenzo D’Orazio e Sauro Longhi
frologia di Torrette il dottor Vivarelli, illustrando come la tecnica laparoscopica hand-assisted, sia “molto meno invasiva e
con molto meno dis-comfort rispetto al passato”. È stato il primo trapianto in Italia realizzato
con questo metodo che, ha ri-
Il rettore Longhi: “È
importante trasmettere
l’entusiasmo della ricerca
ai nostri studenti”
cordato il dottor Frascà, “rispetto a quello tradizionale con un
grande taglio, prevede un piccolo foro in cui si agisce molto più
rapidamente”. Il prelievo dal
donatore vivente è in costante
crescita dal 2004, con 377 trapianti di rene (affiancati da 386
di fegato) nel 2015 contro i 336
del 2014. Nelle Marche questo è
reso possibile soprattutto dalla
collaborazione con Univpm.
A tal proposito il rettore
Sauro Longhi ha ricordato
quanto sia “importante tra-
smettere questo entusiasmo
della ricerca ai nostri studenti
che hanno iniziato la facoltà di
medicina”. Ha concluso il direttore degli Ospedali Riuniti, Michele Caporossi, specificando
che la sua azienda sta “facendo
da apripista e battistrada verso
una metodica destinata a crescere in futuro. Si rivolgono a
noi infatti persone da tre regioni”. Il 29% di queste viene dall’Emilia Romagna, il 27% dall’Abruzzo e dall’Umbria.
© RIPRODUZIONERISERVATA
μ Fabriano
in trincea per il punto nascita
Sagramola riflette
il Pd rompe il silenzio
IL CASO
MARCO ANTONINI
Fabriano
C’è un silenzio surreale intorno
alla chiusura del punto nascita
dell’Ospedale Profili di Fabriano. Dopo il pronunciamento
del Tar, che ha respinto le istanze con cui si chiedeva la sospensiva della deliberazione Asur
che dispone la chiusura dei
punti nascita sotto i mille parti
annui, il sindaco della città della carta si è preso alcuni giorni
di riflessione e all’interno della
maggioranza targata Pd sono
in corso trattative. “Sto valutando attentamente - ha detto
Giancarlo Sagramola - le motivazioni dell’ordinanza e sto
analizzando gli atti”. La cittadinanza, invece, chiede un segno
forte in difesa del reparto come
il ricorso al Consiglio di Stato
(già annunciato dal comitato di
San Severino) e poi le dimissioni di massa. “Pretendiamo - ha
detto l’associazione culturale
Fabriano Futura - che il sindaco proceda col Consiglio di Stato, non curandosi delle conseguenze per il suo partito”.
E sulla sentenza i toni sono
ancora più duri. “E’ grave che
un giudice non abbia preso in
considerazione che una gestante non può essere trasportata
in eliambulanza, né viaggiare
in travaglio in ambulanze non
specializzate e neppure del tragitto lungo e difficoltoso che ci
separa da Jesi”. Anche Sveglia
Fabrianesi attacca il Governatore e sollecita le dimissioni della Giunta, comunale e regionale.
Accuse arrivano anche dal
Movimento 5 Stelle che interviene dopo l’inaugurazione di
una struttura privata a Porto
Potenza Picena. “Tagliare il nastro di una nuova struttura sanitaria privata nel momento in
cui sta ridimensionando quella
pubblica a suon di chiusure di
reparti e depotenziamento di
numerosi nosocomi dell’entroterra - hanno detto gli attivisti dovrebbe essere già fonte di imbarazzo. Farlo andando a festeggiare l’apertura di una nuova struttura di una società che
ha finanziato la sua campagna
elettorale con 4 mila euro lo riteniamo inopportuno, vergognoso e irrispettoso verso i
marchigiani”.
In tanti, poi, hanno condiviso anche il duro sfogo del vescovo Giancarlo Vecerrica. “Mi
sento sempre più offeso e turbato da questo atteggiamento
degli amministratori impegnati a depauperare la sanità dell’entroterra. Costringere il popolo della montagna ad andare
a partorire verso la costa - ha
detto - è un’offesa tremenda.
Non capisco - ha ribadito - il
perché di queste decisioni e il
motivo di tanto silenzio davanti
a una popolazione che soffre”.
E proprio ieri pomeriggio il
segretario del Pd cittadino ha
rotto il silenzio ed è intervenu-
Crocetti: “Superate queste
fasi giudiziali
dovrà riprendere
il dialogo politico”
Il sindaco di Fabriano Sagramola
to per ribadire la necessità di
una soluzione politica. Il primo
passo è il Consiglio di Stato che
dovrà pronunciarsi il 3 marzo
sull’ospedale di Osimo. “Prendiamo atto dell’esito, purtroppo, negativo del Tar. L’iter giudiziario ha sospeso il dibattito
politico che avevamo avviato ha dichiarato Michele Crocetti
- e grazie al quale avevamo ottenuto un’apertura politica dalla
Regione per la costituzione dell’Area Integrale. Superate queste fasi giudiziali, qualunque
sia il loro esito, sia il Pd di Fabriano sia quello regionale dovranno riprendere il dialogo
per salvaguardare il punto nascita del territorio montano.
Sappiamo e siamo sicuri - conclude - che si saprà scegliere la
soluzione migliore per le legittime istanze della nostra comunità”. Ogni decisione, quindi, è rimandata al 4 marzo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
“Niente ticket
per le donne vittime
delle violenze”
LA MOZIONE
Ancona
Niente ticket sanitario per le
donne vittime di violenze
sessuali o domestiche che
avranno la gratuità delle
prestazioni sanitarie legate al
percorso di sostegno e cura.
Lo prevede una mozione
presentata dai consiglieri
regionali Romina Pergolesi,
Gianni Maggi e Piergiorgio
Fabbri (M5S) e Sandro Bisonni
(gruppo misto), emendata su
proposta del presidente della
quarta Commissione Fabrizio
Volpini e Francesco Micucci,
entrambi del Pd. “La violenza
tra le mura di casa è un
fenomeno molto diffuso - ha
detto Pergolesi, prima
firmataria - che riguarda ogni
forma di abuso psicologico,
fisico, sessuale e le varie forme
di comportamenti coercitivi
esercitati per controllare
emotivamente una persona
può portare gravi
conseguenze nella vita
psichica delle donne, degli
uomini e dei bambini che la
subiscono e la Regione deve
essere vicina alle vittime in
modo concreto e non solo
formale, con il suo pieno e
giusto sostegno. La Regione si
dovrà impegnare per
improntare azioni concrete a
sostegno delle vittime”.
II Mercoledì 24 Febbraio 2016
PESARO •URBINO
Online
www.corriereadriatico.it
“Pd, nessun dialogo con i sindaci”
Maurizio Gambini rinvia il giudizio sulle modifiche alla delibera 1.183 e rileva l’autismo del partito
Urbino
Mariotti. "La sua morte - ha
commentato il primo cittadino Maurizio Gambini - ha toccato profondamente tutta la
città, affezionata alla sua presenza, riservata e costante,
all'ingresso del museo in via
Raffaello. Tutta la Città ducale partecipa con commozione
al dolore della famiglia e dell'
Accademia Raffaello". Casa
Raffaello in suo ricordo, resterà chiusa per due giorni di lutto.
Ha ragione il consigliere Gino Traversini o il presidente
Luca Ceriscioli? Perchè a
proposito dei Ppi dicono cose opposte. Lo sottolineano
Giacomo Rossi del Fap e Antonio baldelli di Fratelli
d’Italia. “La delibera regionale 1.183 è ridicola - scrive
Rossi - non risolve i problemi e con la stessa, siamo arrivati all'apoteosi. Traversini dice che con la nuova delibera mantiene i Punti di Primo Intervento h24 mentre
Ceriscioli dice che i Ppi verranno chiusi e sostituiti con
un servizio ambulatoriale.
Tre cose sono certe: che al
peggio non c'è mai fine, che
uno dei due tra Traversini e
Ceriscioli è un emerito ciarlatano e che noi continueremo la nostra lotta per il diritto alla salute”. "Il Pd- aggiunge baldelli - dopo averla distrutta, sta riducendo la sanità della nostra provincia a
una barzelletta. Il presidente Ceriscioli e il consigliere
regionale Traversini, entrambi a targa Pd, sono riusciti a contraddirsi in maniera clamorosa e persino comica. Da una parte Ceriscioli,
annuncia la chiusura dei Ppi
entro il 31 dicembre ricordando come tali strutture siano per loro natura temporanee e saranno sostituiti
con semplici ambulatori, di
cui però non dice nulla, nemmeno quale sarà il personale sanitario impiegato, ossia
se si tratterà di medici ospedalieri oppure di medici di
famiglia. Incredibilmente,
sempre lo stesso giorno Traversini annuncia con toni
trionfali di aver salvato i Ppi
riportandoli ad H24 con tanto di medico dedicato. A
questo punto ci chiediamo
come i galoppini locali del
Pd, sempre pronti a difendere il loro partito e non certo i
nostri ospedali, giustificheranno la schizofrenia politica dei loro capi in Regione e
le loro contraddizioni. Conclude Baldelli: "I cittadini sono stanchi d'essere presi in
giro da una classe politica incompetente, che cura solo
gli interessi di partito e che
sta uccidendo la sanità pubblica per fare spazio a quella
privata”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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EUGENIO GULINI
Urbino
“Resta il grande valore
dell’impegno dei primi
cittadini difensori della
sanità di questi territori”
Il sindaco di Urbino Maurizio
Gambini è anche il presidente
della Conferenza dei sindaci di Area
vasta. In questa veste interviene
sull’ospedale di Urbino
ne politica, né tantomeno realizzare un'azione politica personale, ma, nell'ambito dei
miei ruoli istituzionali, cerco di
rappresentare la voce dei sindaci e dei territori che non vogliono più essere messi da parte, ma chiedono di essere coinvolti attivamente nelle decisioni che li riguardano. In questa
vicenda non esiste vendetta e
né rivincita, esiste un percorso
condiviso dai sindaci e senza il
quale né la giunta regionale, né
il consiglio regionale sarebbero arrivati all'approvazione di
questa nuova delibera, che è
un atto conseguente all'azione
portata avanti dall'Assemblea
di Area Vasta”.
Ma secondo il sindaco di Urbino né il presidente Ceriscioli
né il suo partito hanno capito
la lezione impartita dai sindaci
e dai cittadini che all’indomani
del maldestro tentativo dell’Asur di imporre la famigerata
delibera, senza il passaggio in
commissione, tout court alle
popolazioni, si sono trovati con
le spalle al muro.
“Devo però constatare conclude infatti Maurizio gambini - che il metodo con il quale
il Pd affronta le situazioni rimane invariato: nessun dialogo,
neanche questa volta, di fronte
a un atto così importate, il presidente Ceriscioli non ha informato, né coinvolto direttamente i sindaci, spiegandoci come
intendeva modificare l'assetto
della riforma e come i nostri
territori ne possono beneficiare".
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“Traversini stia sereno, l’Amministrazione
considera il nosocomio una sua priorità”
LA POLEMICA
Urbino
“Vorrei rassicurare Traversini dice il sindaco Gambini - che
l'ospedale di Urbino è tra le
nostre priorità: infatti il
Consiglio comunale ha istituito
una commissione speciale di
studio sulle problematiche del
nosocomio, che è già al lavoro.
Inoltre, ho chiesto un incontro al
direttore di Area Vasta, Di
Bernardo e lo chiederò anche
all'assessore regionale alla
Sanità, Ceriscioli, per affrontare
la situazione dell'ospedale.
Ricordo però che è la Regione ad
avere piena competenza sulla
sanità, quindi il Consiglio e la
Giunta si dovrebbero
interessare di più della struttura
urbinate per cercare di risolvere
le numerose criticità che sta
vivendo. E’ interesse di tutto
l'entroterra il buon
funzionamento dell'ospedale di
Urbino e le sue condizioni
possono migliorare solo se le
strutture di Cagli, Fossombrone
e Sassocorvaro possono offrire
un servizio di primo soccorso col
personale, le attrezzature e i
servizi necessari per affrontare
l'emergenza-urgenza".
Profondo cordoglio per la scomparsa di Marco Mariotti, aveva 58 anni ed era il custode del museo di Casa Raffaello
Colpito da un malore si accascia e muore
IL DRAMMA
LUCA SENESI
Urbino
Come ogni mattina si stava recando al lavoro ma, a pochi
passi dalla sua meta, si è sentito male e si è accasciato al
suolo senza più rialzarsi. E'deceduto in questo modo, lasciando tutti increduli e sgomenti, Marco Mariotti 58 anni residente a Gadana. Era da
quasi vent'anni il custode del
“Sui Ppi
duplice
versione”
LE CONTRADDIZIONI
OSPEDALI
DI COMUNITA’
“Prendiamo atto che la giunta
regionale ha ascoltato le istanze arrivate dalla nostra provincia in merito alla riforma regionale della sanità, ma ancora
non siamo in grado di valutare
appieno le modifiche apportate al piano di riordino visto che
nessuno ce le ha illustrate”. Il
sindaco di Urbino, Maurizio
Gambini, presidente della Conferenza dei sindaci di Area Vasta 1, commenta così la notizia
dell'approvazione da parte della giunta regionale della delibera 1.183 in materia di sanità.
"Il risultato è importante continua Gambini - e sicuramente non lo si sarebbe raggiunto senza l'azione fondamentale messa in campo dalla
nostra Conferenza dei sindaci
di Area Vasta, che ha saputo rimanere compatta contro lo
smantellamento dei servizi sanitari nelle aree interne. Contrariamente alle opinioni di alcuni, io non sono in lotta contro nessuno, ma agisco avendo
come unico obiettivo il bene di
tutto il nostro territorio; non
voglio fare nessuna speculazio-
Rossi e Baldelli
museo di Casa Raffaello, proprio il luogo dove si stava recando per cominciare la sua
giornata di lavoro. Intorno alle 8.45 si è invece accasciato a
terra mentre saliva via Santa
Margherita. A stroncarlo molto probabilmente un arresto
cardiaco. Nulla da fare per i
medici del 118 accorsi sul posto che hanno effettuato diversi tentativi per rianimarlo.
La ricognizione cadaverica è
stata sufficiente per stabilire
la causa della morte pertanto
sul corpo non sarà effettuata
alcuna autopsia. Sul posto è
intervenuta anche la polizia
municipale che si è occupata
dell'indagine sotto la delega
della dottoressa Catani, sostituto procuratore della Repubblica al tribunale di Urbino.
Le parole di affetto e stima
di tutta l’amministrazione
comunale. “Una presenza
discreta che ci mancherà”
Il fatto ha lasciato sgomento l'intera città, anche perché
si è verificato in pieno centro
storico e diversi sono stati i
passanti che hanno assistito
alla terribile scena ed hanno
chiamato i soccorsi.
Mariotti inoltre era molto
conosciuto in città. Laureato
in geologia, ricopriva il ruolo
di custode del museo dal
1997. Il sindaco e l'intera Amministrazione comunale di
Urbino esprimono il più profondo cordoglio ai familiari di
Ceriscioli incontra gli artigiani della Cna e annuncia 12 milioni per il sistema dei Confidi
Aveva fatto incetta di chewingum in un bar
“Avanti con la Camera di Commercio unica”
Sorpreso a rubare gomme
deve restituire il maltolto
LA DIREZIONE
Pesaro
Un’unica Camera di Commercio; la quinta in Italia per numero di imprese (220mila). Un modo per contare di più piuttosto
che un gioco al ribasso. Il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli alla direzione della Cna di
Pesaro e Urbino, torna a parlare
agli imprenditori artigiani dell’imminente riordino degli Enti
camerali e ipotizza la creazione
di un’unica Camera di Commercio regionale così come quella di
un’unica Azienda speciale. “Non
si tratta di un accorpamento che
toglie risorse ai territori - ha detto Ceriscioli - ma di una razionalizzazione e di un rafforzamento
delle politiche settoriali e di svi-
luppo delle imprese. Non più dispersioni, divisioni e azioni scollegate tra di loro, ma concentrazione dei progetti e delle risorse”. Definitivamente archiviata
anche la prima ipotesi circolata
(due Camere di Commercio una
a nord con le province di Ancona
e Pesaro e una a sud con Macerata, Ascoli e Fermo), torna in
campo dunque una grande Camera di Commercio regionale
nell’ipotesi di riordino degli Enti
camerali, la cui prima scadenza
è fissata per il 30 giugno. Per il
Governatore Ceriscioli è questa
la strada giusta da percorrere, “i
grandi cambiamenti vanno vissuti senza timori; non affrontare
i rischi significa perdere comunque. Ed ancora; le scelte vanno
fatte mettendo insieme le risorse”. Ed a questo proposito Ceri-
Drudi, Bordoni e Ceriscioli
scioli - che annuncia un assestamento del bilancio regionale a
marzo - tocca anche il tema dei
Confidi. “Anche in questo campo dobbiamo percorrere processi di aggregazione. Abbiamo
stanziato 12 milioni di euro a fa-
vore delle imprese. Vogliamo
che questi soldi diventino occasione di sviluppo”. Alla presenza
dei presidenti delle Camera di
Commercio di Pesaro (Alberto
Drudi) e Ascoli (Gino Sabatini)
quest’ultimo anche presidente
regionale Cna, il segretario della
Cna di Pesaro e Urbino, rilancia
la posizione dell’associazione sul
riordino delle Camera di Commercio. “L’importanza degli Enti camerali per noi - dice Bordoni
- è strategica. A noi non interessa il dibattito su quante Camere
di Commercio e sulle poltrone.
A noi interessa che non venga a
mancare quella politica di sostegno, di promozione e sviluppo
delle imprese, soprattutto nel
nostro territorio devastato da anni di crisi profonda”.
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IL FURTO
Apecchio
In tempo di crisi tutto può far
brodo…Così avrà pensato ieri
mattina un avventore non della zona, nel bar Sport, che con
fare disinvolto più volte si è girato intorno e visto che la barista era impegnata nel servire
altri clienti, ha preso qualche
pacchetto di chewingum, mettendoli furtivamente in tasca
e tenendone bene in vista uno
in mano, con l'intento di pagarlo alla cassa. Ma il suo modo di fare non è sfuggito ad un
cliente di Apecchio dall'occhio da detective, già colpito
dalle capienti tasche del suo
giacchetto, che ha bloccato
all' interno del bar, l'avventore in procinto di uscire, intimandogli prima di tirar fuori
dalla tasca ciò che aveva indebitamente preso. Alle proteste inevitabili dell'avventore,
l'apecchiese ha minacciato di
chiamare i carabinieri, convincendolo così, di riconsegnare alla sbigottita barista, il
"lieve" maltolto. Certo che
questo episodio, rispetto alla
successione di gravi furti che
si stanno succedendo un po'
ovunque, può fare solo sorridere; probabilmente in questo caso il, chiamiamolo "disonesto" avventore, era forse un
povero patito di chewingum.
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Mercoledì 24 Febbraio 2016
FANO
T: 0721 31633
E: [email protected]
III
F: 0721 67984
Troppi furti, fiaccole della Lega al bar Polvere di Caffè
L’INIZIATIVA
Fano
Ha suscitato impressione in città la notizia del bar Polvere di
Caffè di Sant’Orso bersagliato
dai ladri. E si registrano anche
reazioni politiche, in particolare della Lega Nord.
Le incursioni notturne sono
state cinque negli ultimi mesi,
otto quelle complessivamente
registrate negli ultimi anni. Il titolare Paolo Marcantognini si è
detto disperato per i continui
danni che subisce, tra merce e
denaro sottratti e danni provocati, come nell’ultima occasione la sera di domenica allorché
a fronte del furto di un modesto
fondo cassa i ladri hanno rotto
una vetrata esterna e hanno
danneggiato due porte. Per l’alto numero di furti subiti, l’esercente ha detto che nessuna
agenzia è disposta ad assicurare il suo bar sul rischio furti.
Lunedì sera il coordinamento cittadino Lega Nord Fano si
è recato presso il bar Polvere di
Caffè per portare la propria solidarietà al titolare e al personale e prendere visione dei danni
provocati dai ladri.
Inoltre, la Lega Nord ha deciso all'unanimità “di indire una
fiaccolata di solidarietà con queste e con tutte le vittime di furti
che sempre più dissanguano cittadini, operatori economici e famiglie del nostro territorio”.
La fiaccolata si svolgerà lunedi 29 ottobre, davanti il bar Polvere di Caffè, dalle 18 alle 20, e
servirà - si legge nella nota “per chiedere ancora al Governo Renzi, un radicale cambio di
rotta in materia di sicurezza, ripristinando la custodia cautelare in carcere obbligatoria per i
recidivi e per chi ruba nelle ca-
se, pene triplicate per clandestini e recidivi, nuove norme in
materia di legittima difesa con
esclusione di qualsiasi risarcimento per danni provocati a chi
sta commettendo un reato da
La manifestazione prevista
lunedì 29 dalle 18
per chiedere pene maggiori
e carcere per i colpevoli
parte della vittima, processi per
direttissima, realizzazione entro sei mesi, con procedure speciali di urgenza, di nuove carceri, utilizzando ex caserme abbandonate; assunzione immediata di almeno 5.000 nuove
unità tra agenti di custodia e
personale di cancelleria; modifica della norme sul cumulo giuridico e sulla liberazione anticipata”.
© RIPRODUZIONERISERVATA
Due spacciatori avevano ingerito l’eroina
Perquisizione a vuoto, ma i carabinieri sottopongono i sospetti a una radiografia che evidenzia sei ovuli
INDAGINE
ANTIDROGA
SILVIA FALCIONI
Fano
Sono stati arrestati due spacciatori che per nascondere l'eroina
pronta da immettere nel mercato avevano ingoiato sei ovuli
contenenti la droga.
Si tratta di due magrebini, S.
M. 50enne e A. M. 33enne, arrestati dai carabinieri di Fano diretti dal capitano Alfonso Falcucci. Da mesi ormai i militari
erano sulle loro tracce, ma all’epoca gli spacciatori erano tre
e le loro zone di competenza
erano la stazione ferroviaria,
via del Moletto e la zona di Gimarra.
La tecnica usata era sempre
la stessa: una volta che arrivava
una partita di droga, il trio avvisava i tossicodipendenti della
provincia e così avveniva lo
spaccio. E' però successo che
uno dei magrebini aveva iniziato a fare un maggiore consumo
di eroina, tanto da tagliare pesantemente quella da spacciare
per far tornare i conti. I clienti
però si accorgevano che qualcosa non andava, perché avevano
notato la scadente qualità della
droga e in alcuni casi avevano
persino accusato dei malori, fino all'overdose. Tra i tre quindi
scoppiavano di frequente liti e
uno di questi, conosciuto da tutti come "lo sporco", ha finito per
mettersi "in proprio", ma i carabinieri sono riusciti ad arrestarlo per un episodio di rapina.
Per qualche tempo gli altri
due sono rimasti fermi, per poi
riprendere regolarmente lo
spaccio. Durante l'ultimo viaggio i magrebini sono andati a rifornirsi in Campania, arrivando
sul posto in treno; al loro rientro
a Fano hanno trovato ad attenderli i carabinieri, che li hanno
fermati e controllati.
Nel corso delle perquisizioni
però non è stata trovata nessuna sostanza stupefacente ma i
militari non si sono fermati, insospettiti dal vedere che ai cellulari i magrebini avevano tolto
sia le batterie che le schede Sim.
I carabinieri così hanno portato
i due all’ospedale a Fano, perché fossero sottoposti a un esame radiologico, che ha confermato i sospetti. La radiografia,
infatti, ha rilevato come nell’addome fossero presenti alcuni
corpi estranei.
I due spacciatori sono stati
quindi ricoverati all'ospedale
San Salvatore di Pesaro, attrez-
Recuperati 260 grammi di
sostanza stupefacente pari
a un giro di 45 mila euro
Il rifornimento in Campania
Un terzo complice
già arrestato
per una rapina
IL PRECEDENTE
Fano
Un episodio di spaccio documentato dai carabinieri alla stazione ferroviaria, sotto uno degli ovuli con l’eroina
zato allo scopo, dove nel giro di
qualche giorno hanno evacuato
più riprese i sei ovul, contenenti
eroina. In totale sono stati recuperati in questo modo 260
grammi di droga, che se immessa sul mercato avrebbe fruttato
quasi 45 mila euro.
Il 50enne ed il 33enne invece
sono stati arrestati in flagranza
di reato per possesso ai fini di
spaccio di sostanze stupefacenti. L'udienza di convalida degli
arresti si è tenuta direttamente
in ospedale ed una volta espulsa
tutta la droga per i due si sono
aperte le porte del carcere.
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La prima aggressione a Rosaria Aprea al concorso Miss Yacht Club
Otto anni al compagno “padrone”
che picchiò la modella per gelosia
Fano
Confermata, dalla Corte di Cassazione, la condanna a otto anni
di reclusione per lesioni gravissime a carico di Antonio Caliendo che il 12 maggio del 2013, per
motivi “futili e abietti” di inescusabile “gelosia punitiva”, trascinò a terra la sua compagna Rosaria Aprea, miss di bellezza
campana eletta a Fano, e le diede un calcio che le spappolò la
milza.
Una storia segnata dalla gelosia quella tra Rosaria e il 28enne
Antonio, residente a Casal di
Principe. Già nel 2011 Aprea finì
in ospedale a Pesaro mentre
Pubblicate le motivazioni
della Cassazione
che ha confermato la
pesante condanna in appello
partecipava ad un concorso di
bellezza; il giovane infatti la raggiunse a Fano, dove c'era il concorso di bellezza Miss Yacht
Club Fano, e la picchiò selvaggiamente (il processo è iniziato
alla fine del 2013). Nel maggio
2013 la 21enne fu poi portata
d'urgenza all'ospedale di Caserta dove i medici le asportarono
la milza che l'allora compagno
le aveva spappolato con un calcio; oggi Rosaria non ha più
l'ombelico, ha una lunga cicatrice, ma soprattutto quelle ferite
le hanno compromesso la carriera di modella.
Le motivazioni del verdetto
della Suprema Corte - emesso
lo scorso 16 dicembre - sono state pubblicate lunedì dalla Quinta sezione penale nella sentenza
6892 che ha respinto tutti i tentativi dell'imputato di ottenere
una riduzione della condanna
inflittagli dalla Corte di Appello
Rosaria Aprea
di Napoli, il 13 maggio 2015, e
conforme a quella emessa con
rito abbreviato dal giudice per
l’udienza preliminare. La difesa
di Caliendo si è lamentata per il
diniego delle attenuanti generiche e per l'entità della pena, e ha
anche chiesto che la gelosia “pu-
nitiva” dell'imputatonon fosse
considerata come un motivo
“futile e abietto” che costituisce
una aggravante, ma fosse valutata come gelosia “pura” che
seppure collegata “a un abnorme desiderio di vita in comune”
non aggrava i comportamenti
dolosi. Ad avviso dei giudici, la
Corte di Appello ha dato atto “in
maniera esauriente delle ragioni per cui nel caso concreto la
gelosia doveva essere intesa” come “punitiva” integrando “l'aggravante dei motivi abietti”.
La Cassazione ricorda il “costante atteggiamento ossessivo
da parte dell'imputato che per
un consistente periodo aveva
impedito alla donna di avere relazioni sociali, di frequentare
amiche, di coltivare i suoi interessi e le possibilità di lavoro, come nel caso della costrizione,
ancora una volta violenta, ad abbandonare un concorso di bellezza”. Confermata la valutazione dei giudici di appello secondo cui i comportamenti precedenti e l’aggressione con “crudeli modalità” “potevano appartenere solo a chi si fosse sentito,
in sostanza, padrone della persona oggetto del suo desiderio”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Resta ancora in carcere il
32enne tunisino,
soprannominato “lo sporco”,
arrestato dai carabinieri lo
scorso 12 gennaio. Il giovane,
dopo essersi separato dagli altri
due magrebini che sono stati
arrestati in questi giorni, è
accusato non solo di spaccio ma
anche di rapina, per l’episodio
avvenuto all’inizio dell’anno
allorché aveva incontrato la sua
fidanzata insieme ad un'amica
alla stazione ferroviaria.
In quell'occasione il 32enne,
dopo essersi chiuso in bagno per
iniettarsi una dose, aveva
sottratto il portafogli alla
giovane, una 18enne di
Fabriano domiciliata a Pesaro
per motivi di studio.
In quell'occasione era scattata
la denuncia e i carabinieri erano
riusciti a catturare l'uomo,
ritrovato in ospedale in preda ad
una crisi d'astinenza e lo
avevano arrestato. Secondo le
attuali indagini, il tunisino fino a
quell’episodio sarebbe stato in
combutta per l’attività di
spaccio con i due magrebini
finiti in carcere.
Giuliani della Vigilar: 8 minuti per un colpo
“I sistemi di allarme
mandano in crisi i ladri”
Fano
Non è raro che il tempestivo intervento delle guardie giurate
riesca a sventare un furto, costringendo i malviventi intenti
nella operazione a dileguarsi a
gambe levate. La loro presenza, specialmente di notte, in
aiuto alle purtroppo scarse
pattuglie di polizia e carabinieri, è di fondamentale importanza per tutelare la sicurezza
pubblica. L'ultimo caso riguarda il furto sventato al ristorante Gazebo, in strada delle Marche, dove una pattuglia della
Vigilar, al primo suono dell'allarme, si è precipitata costringendo i ladri a fuggire a mani
vuote. Ma il caso più eclatante
riguarda l'arresto degli autori
di un grosso furto di gasolio al
parco mezzi della ditta Montanari Comincio, effettuato dalle
forze dell'ordine, in seguito all'
intervento dei vigilanti.
Secondo Alessandro Giuliani dell'istituto di vigilanza, la situazione nel territorio fanese è
progressivamente migliorata,
anche se permane la presenza
di alcuni malviventi solitari
che prendono di mira soprattutto slot machine e macchinette che distribuiscono bibite
e merendine. Spesso comunque è più il valore dei danni
che compiono all'interno del
locale che quello del bottino. Il
miglioramento si deve alla diffusione dei sistemi di allarme
che concedono ai ladri pochi
minuti, prima che giunga una
pattuglia, per portare a termine il loro furto. Considerate le
pattuglie in servizio, il tempo
che rimane agli estranei solitamente non supera gli 8 minuti.
Ecco perché si mira quasi
esclusivamente al contante, lasciando sul posto computer e
dispositivi elettronici.
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IV Mercoledì 24 Febbraio 2016
FANO
Online
www.corriereadriatico.it
Gli autisti di Solaris a casa
La cooperativa esce dall’Ati ma Croce Azzurra ne ha recuperato la gestione
NOTIZIE
FLASH
Amarcord, l’Anpi
oggi a Rtv San Marino
TRASPORTI
SANITARI
SILVIA FALCIONI
Fano
Non è ancora risolta la vicenda dei trasporti sanitari affidati alle aziende private, su
cui nel settembre scorso era
finita l'attenzione di un servizio del programma televisivo
"Le Iene", il cui inviato Giulio
Golia era stato proprio a Fano per documentare alcune
presunte irregolarità nelle
prestazioni.
Da mesi infatti la situazione si protrae critica per i lavoratori, che facevano capo alla
cooperativa Solaris di Carpi e
che sono ormai rimasti in pochi perché la situazione instabile ha spinto parecchi a presentare dimissioni per giusta
causa.
Come è noto, gli autisti dipendenti da mesi non percepivano gli stipendi per il loro
lavoro e dopo l'interessamento dei sindacati e del prefetto
si era riusciti ad arrivare ad
una mediazione con l'Area
Vasta 1 che si è sostituita in
solido nel pagamento delle
retribuzioni.
Il problema però è che
l'Asur in base agli accordi stabiliti è riuscita a erogare il pagamento di due soli stipendi
arretrati al personale, quelli
di agosto e settembre, dietro
presentazione dei cedolini paga da parte della cooperativa
di Carpi.
Restano però ancora altre
mensilità in arretrato da corrispondere ai lavoratori.
Nel frattempo, la cooperativa Solaris ha deciso di lasciare l'appalto fanese, quindi la
Darsena Borghese
Non c’è pace per i lavoratori dei trasporti sanitari privati, in particolare per gli autisti della cooperativa Solaris
sua parte dei trasporti sanitari programmati, aprendo
quindi a diverse possibilità di
"successione".
In prima battuta, a farsi carico del servizio, che comunque rientra tra i servizi pubblici essenziali e non può subire delle sospensioni, sono state le altre due società facenti
capo all'associazione temporanea di imprese (Ati) che si è
costituita per gestire i trasporti, cioè Croce Verde e
One Emergenza. Le due
aziende tuttora surrogano Solaris nell'erogazione delle
prestazioni.
Intanto, i vertici di Croce
Azzurra, che avevano ceduto
il ramo d'azienda alla cooperativa di Carpi, per mezzo di
Grande incertezza per
i lavoratori che con l’Asur
hanno recuperato solamente
due stipendi arretrati
battaglie legali sono riusciti a
recuperarne la gestione, nella quale sono subentrati ufficialmente lo scorso 21 dicembre, dandone comunicazione
ai dipendenti a cavallo tra la
fine del 2015 e l'inizio del nuovo anno.
Le festività natalizie sono
trascorse tra diverse fasi organizzative e il 5 febbraio è
arrivato anche l'accreditamento dell'azienda sanitaria
per fare in modo che Croce
Azzurra potesse iniziare a lavorare.
Ad oggi, però, i lavoratori
non sono ancora stati richiamati in servizio e di fatto risultano ancora in ferie o in recupero ore per chi ne aveva
svolte in eccedenza.
I trasporti sanitari continuano invece ad essere affidati alle altre due società, in attesa di regolarizzare la situazione, che resta quanto meno
anomala.
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Controlli dell’Asur
partiti da Le Iene
e blocco delle fatture
L’ACCERTAMENTO
Fano
Dopo il servizio del programma
tv "Le Iene" sono partiti
accertamenti dell'Azienda
sanitaria su quanto avvenuto
negli ospedali di Fano e Pesaro.
L'Area Vasta 1 ha bloccato i
pagamenti alle croci private, in
modo da effettuare i dovuti
controlli sulle fatture per i
servizi prestati. Questo ha
consentito anche di sostituirsi
nel pagamento dei dipendenti
delle aziende, dove è stato
necessario, retribuendo
direttamente i lavoratori che
effettuano il servizio.
L'operazione però è stata una
lama a doppio taglio.
Fano L'Anpi provinciale al
centro del programma sulla
memoria storica "Amarcord
San Marino e dintorni".
Questa sera alle 20 e
mercoledì 2 marzo
andranno in onda due
puntate di "Amarcord" con i
racconti di Giuseppe
Scherpiani, presidente
dell'Anpi di Pesaro-Urbino,
Alessandra Cambrini e
Carlo Carletti. Il programma
racconta la vita di un tempo
attraverso le testimonianze
di chi, quelle pagine di storia,
le ha scritte direttamente
con la propria esperienza. Si
va dai ricordi della guerra a
quelli della vita quotidiana
nella prima metà del '900.
Ad oggi sono andate in onda
oltre 250 puntate 316 ospiti.
Neuropata relaziona
sulle difese naturali
Fano Oggi alle 16.30
nell’aula magna dell’Itc
Battisti si terrà, a cura del
circolo culturale Bianchini,
l’ultimo incontro del ciclo
riguardante la medicina
integrata. La conferenza
tenuta da Valerie Gattari,
naturopata ed iridologa con
esperienza ventennale in
medicina naturale, si propone
di far capire e valorizzare le
tante declinazioni della
nostra forza vitale capace di
stimolare le difese
immunitarie dell’organismo e
di opporre resistenza a ciò
che minaccia la nostra salute.
Si parlerà anche di
infiammazioni da cibo che
porta a intolleranze
alimentari, problema in
grande crescita nell’attuale
società.
Affidati
i lavori
di restauro
La Darsena Borghese
Fano
E' stato infatti affidato l'appalto per la riqualificazione della
terrazza della Darsena Borghese, i cui lavori verranno
svolti dalla società Rb srl Unipersonale di Gualdo Cattaneo in provincia di Perugia.
L'importo totale dell'opera è
di 110.000 euro.
L'intervento avrà una durata di 180 giorni lavorativi dalla data di consegna dei lavori,
che riguarderanno il restauro
della balaustra e il rifacimento del passaggio ciclo-pedonale sopra la Darsena Borghese,
in accordo con il Demanio
marittimo e con la Soprintendenza per i beni architettonici delle Marche. Il ponte sulla
Liscia sarà tinteggiato e la pavimentazione delle scale che
conducono alla Darsena sarà
sostituita con un materiale
impermeabilizzante di piccola graniglia, in armonia con il
laterizio della balaustra.
L'intento è quello di creare
una passeggiata decorosa di
collegamento tra il centro città e la zona mare, nell'ambito
del progetto che va sotto il nome di "La Fano che cresce" e
che comprende anche la sistemazione di via Garibaldi lato
monte, per un importo di altrettanti 110.000 euro.
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Udienza per peculato, falso e violazione di segreti d’ufficio rinviata al 17 maggio per consentire al medico di firmare l’accordo con Marche Nord
L’ex primario Franchi deve risarcire l’azienda ospedaliera
ELISABETTA ROSSI
Fano
Prima vuole pagare il conto all’azienda, poi quello alla giustizia. Ma la trattativa tra l’ex primario di Pediatria di Fano,
Gianfranco Franchi, e gli Ospedali riuniti Marche Nord è ancora in corso. E così anche l’udienza di ieri mattina, davanti al
Gup Lorena Mussoni, si è chiusa con un nulla di fatto e il rinvio
al 17 maggio. L’ultimo rinvio al
quale le parti dovranno arrivare
già con l’accordo in tasca.
Per Franchi (che è difeso dal
professore Lucio Monaco) scatta anche il termine finale per la
scelta del rito con cui intende essere processato. Rito che molto
probabilmente sarà un abbreviato. Pesanti i reati di cui è chiamato a rispondere l’ex primario: peculato, falso e rivelazioni
di segreti d’ufficio. Accuse che a
settembre del 2013 lo avevano
fatto finire agli arresti domiciliari. Al centro dell’indagine, opera della Guardia di Finanza di
Pesaro, c’erano quelle visite ai
suoi piccoli pazienti fatte in regi-
Un bando per assegnare un incarico esterno
Stanziati 250 mila euro
per studi geologici del Prg
Fano
Quando si parla di dare un incarico esterno per la redazione del
nuovo Piano regolatore generale, si tratta di mettere in campo
cifre rilevanti e l’amministrazione comunale ha iniziato a mettere a bilancio quanto necessario.
Solo per redigere lo studio geomorfologico e geologico tecnico
del territorio e quello dell’invarianza idraulica sono stati messi
a disposizione 253.760 euro, di
cui 200.000 costituiscono la ba-
se d’asta dell’incarico che verrà
affidato. Tra i requisiti richiesti
ai partecipati: l’aver svolto negli
ultimi dieci anni per conto di enti locali la redazione come progettista di un Prg o di un piano
strutturale comunale o di uno
strumento urbanistico generale
Per la revisione urbanistica
l’amministrazione comunale
cerca un professionista
di comprovata fama
me di intramoenia, ma mai denunciate. Visite, fatte nel suo
studio, le cui parcelle avrebbe
dovuto dividere con l’azienda. E
che invece ha tenuto per sé, senza emettere ovviamente alcuna
ricevuta. Si tratta di almeno 116
visite “fuorilegge”. Ma non solo.
A Franchi viene contestata
anche la rivelazione di segreti
d’ufficio perché, in occasione di
un concorso pubblico in ospedale, avrebbe fatto conoscere in
anticipo a uno dei candidati gli
argomenti oggetto d’esame. Un
mese dopo l’arresto, a ottobre
di un territorio con popolazione,
pari a quella di Fano, ovvero di
almeno 60.000 abitanti, con un
bacino di riferimento di
100.000 unità. Stante la rilevanza storica, architettonica e ambientale del territorio di Fano, il
Comune si aspetta che i concorrenti o il gruppo di lavoro partecipante, garantiscano l’apporto
di una figura professionale di alto livello, la cui esperienza dovrà
essere comprovata da documentazione professionale. Insomma
per il nuovo Prg di Fano si vuole
un grosso nome che oltre ad effettuare un ottimo lavoro dia lustro al nome della città, sperando che tutto non vada a finire come nel caso di Cervellati che ha
svolto un gran lavoro, poi chiuso
in un cassetto.
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2013, Franchi (allora difeso dall’avvocato Duccio Nicola Cerfogli) aveva presentato all’azienda ospedaliera le sue “dimissioni immediate e irrevocabili”. In
realtà, la stessa direzione di
Marche Nord non aveva perso
tempo e aveva subito spiccato
un provvedimento di sospensione per il medico. Franchi davanti agli inquirenti aveva ammesso di non aver rilasciato le ricevute, ma di averlo fatto “solo
per far risparmiare dei costi ai
pazienti”. Nel frattempo l’indagine si è chiusa ed è arrivata sul
tavolo del Gup Mussoni che ha
già disposto un paio di rinvii.
Qualche mese fa, il primario ha
deciso di cambiare avvocato e di
farsi difendere da Monaco. Il
procedimento ha così subito un
primo stop per dare tempo al
nuovo legale di conoscere il caso. Ieri la seconda fermata per
via della trattativa economica in
corso tra l’azienda Ospedali riuniti Marche Nord e il suo ex camice bianco. Ma, ancora un paio di mesi, e poi ci sarà tempo solo per il processo.
L’ex primario Gianfranco Franchi
Le proposte di Schiaroli per il finanziamento
“Carnevalesca, no ai veleni
I turisti paghino per l’auto”
Fano
Il rinnovo del direttivo della
Carnevalesca fa discutere.
Per Sergio Schiaroli, ad essere maliziosi si può pensare
che l’aumento vertiginoso
del tesseramento a ridosso
dell’elezione possa anche essere strumentale a questa.
“Questo non sarebbe certo
un bene specie se desse origine a una campagna al veleno
– afferma l’ex segretario provinciale della Federconsuma-
tori -. A mio giudizio la manifestazione ha raggiunto livelli
prestigiosi pur con la necessità di qualche aggiustamento
che ne elevi il significato culturale ma senza stravolgimenti. In proposito va approfondito il possibile contributo
dei turisti, ad esempio facendo pagare per le tre giornate
dei corsi mascherati il parcheggio auto in apposite aree
vicine, ma lasciando libero
l’ingresso. Come cittadino e
come socio, perché la manife-
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stazione va incoraggiata, sarei deluso di assistere a una
battaglia di voti . E’ innegabile che il lavoro di questi anni
ha risollevato la manifestazione e che nel contempo i maestri carristi sono l’anima e
rappresentano una scuola insostituibile e da valorizzare in
un ben più ampio progetto
per la città come emerso in
un recente convegno alla
Fondazione Carifano. Una
lotta tra fazioni forse rischierebbe di riportare indietro il
Carnevale”. Per Schiaroli,
confermare le migliori esperienze e accogliere qualche
forza giovane anagraficamente e di idee potrebbe essere il
giusto compromesso costruttivo.
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IL CASO
MERCOLEDÌ
24 FEBBRAIO 2016
LA GUERRA DELL’ADRIATICO
Marche: pescatori di vongole in rivolta
«Troppe barche, dateci la Romagna»
Su 150 chilometri di costa c’è la più alta concentrazione d’Italia
PESARO
UNA TALE concentrazione di
‘vongolare’, imbarcazioni dedite
esclusivamente alla sola pesca
dei molluschi bivalvi, non si era
mai vista. Le Marche infatti
collezionano quasi un terzo di
tutte le vongolari operanti in
Italia: 221 su 710 circa. Un
record del quale non c’è affatto
da vantarsi. Questo fa sì che
ogni volta che escono in mare,
le imbarcazioni rischiano di
urtarsi, tanto è stretto il
perimetro del loro raggio di
pesca. Il calcolo fatto dalle
stesse cooperative di pescatori
chiarisce che nei 150 chilometri
di costa marchigiana c’è una
vongolara ogni 680 metri! E’
facile intuire che in queste
condizioni è difficile pescare e
tensioni e frizioni possono
nascere in ogni momento. La
Regione Marche deve procedere
alla nuova determinazione delle
aree di gestione tra i 4 consorzi
di Pesaro-Fano, Ancona,
Civitanova Marche e San
Benedetto del Tronto. Ma ci
sono ancora da sistemare una
trentina di barche ancora in
attività che facevano parte di
quelle 72 licenze di pesca alle
vongole concesse nel 1994 per
un progetto di ricerca scientifica
e che ancora oggi nessun
compartimento marchigiano
vuole addossarsi. Un bel rebus.
Basti pensare che nel Veneto
Chioggia e Venezia hanno 180
vongolare in totale rispetto alle
221 delle Marche, che
nell’Emilia Romagna il
compartimento di Ravenna ne
ha appena 18 e quello di Rimini
meno di 40, che a Pescara sono
80 alle quali aggiungere le 20 di
Ortona e le 12 di Termoli.
Numeri, insomma, che non
fanno mai l’enorme
concentrazione delle sole
Marche. Il problema è stato
portato all’attenzione del
governo. «Decongestionare», è
la parola d’ordine. Traduzione: i
vongolari marchigiani
vorrebbero poter pescare anche
nel mare di Romagna.
Silvano Clappis
23
IL GIORNO
il Resto del Carlino
LA NAZIONE
TRE DOMANDE
A SERGIO CASELLI,
LEGAPESCA
EMILIA ROMAGNA
1 I vongolari delle Marche
vengono a pescare a Rimini?
«Violazioni sistematiche
dei compartimenti di pesca
non mi risultano. Non escludo
singoli episodi»
2 Pezzature minime delle
vongole, a che punto siamo?
221
le vongolare nelle Marche
in 150 chilometri
«Situazione drammatica per i
54 pescherecci dei due
Consorzi regionali,
Ferrara-Ravenna e Rimini.
Sono allo stremo. E in mare
c'è una montagna di vongole.
Dal Governo ci è stato detto
che entro febbraio la
Commissione Europea
avrebbe ridotto la pezzatura
minima per l'Adriatico
da 25 a 22 millimetri,
introducendo una tolleranza
del 5%, oggi inesistente»
3 Cosa significa?
«Se in un quintale di vongole
ce n'è una da 20 millimetri,
scatta il sequestro di tutto
e la denuncia penale»
m.gra.
un’imbarcazione
ogni 680 metri
710 le vongolare in Italia
40 a Rimini
18 a Ravenna
Fonte: produttori pesca di Fano Marotta e Senigallia
L’INTERVISTA IL PRESIDENTE FABIO MARCACCINI
«La soluzione? Devono ritirare le licenze»
Tiziana Petrelli
FANO (Pesaro e Urbino)
Fabio Marcaccini
PUBBLICITÀ LEGALE
Presidente della Regione Emilia-Romagna – Commissario Delegato D.L. n. 74/2012
«RITIRATE le licenze o fateci andare in Romagna». E’ semplice per
Fabio Marcaccini, presidente del
Consorzio Gestione Molluschi (Cogemo) Pesaro e Urbino, la soluzione al problema del sovraffollamento delle vongolare. «Purtroppo, negli anni 90, qualcuno si è inventato
un consorzio sperimentale. Sono
scaturite un’ottantina di licenze
che ci stiamo portando dietro, con
tutti i danni che ne derivano».
Come si può fare?
«Ritirare definitivamente le licenze. Molti hanno dato la loro disponibilità a demolire la barca per un
prezzo congruo (300mila euro,
ndr). Ma mancano i soldi. L’altra
soluzione è permettere alle barche
di muoversi. Ad esempio fino in
Romagna dove sono solo 54».
Un altro problema è quello
della misura delle vongole.
«AI MIEI TEMPI...»
«Vado in mare dal 1971
Prima si pescava tanto,
così i molluschi ricrescevano»
«Aspettiamo con ansia questi 22
millimetri. Perché la legge dei 25
millimetri è stata fatta ‘tanto per’.
Vado a vongole dal 1971 e come
pretende la legge non le ho mai pescate. E’ nell’indole del pescatore
andare in mare e racimolare tutto
quello che si può. Se ne pescava 40
quintali al giorno, il 90% di quelle
vongole erano da 20 millimetri. Facendo così quelle che rimanevano
crescevano».
E adesso?
«Adesso facciamo il contrario. Non
peschiamo più e non perché non ci
siano vongole in mare. Ce ne sono
quante ne vuoi, sotto i 25 millimetri. Ma siccome non le sfoltiamo,
non crescono più. Le acque poi
non sono più quelle di una volta, sono magre: ora ci sono i depuratori... evidentemente tutte quelle sostanze servivano a far crescere le
vongole. Mi ricordo che una volta
stavi fermo un mese e quando tornavi in mare era cambiato il mondo. Adesso stai fermo tre o quattro
mesi e quando torni è peggio di prima».
Com’è cambiato il lavoro nei
suoi 40 anni di attività?
«Peschiamo tre giorni a settimana,
in media 35 sacchetti al dì, 3 quintali e mezzo, 10 a settimana, 400 sacchi al mese... Quelli che si pescavano in un giorno 40 anni fa. Sono
cambiate anche le condizioni del
mare: intanto la sabbia non è più
quella di allora, perché i fiumi non
portano più sabbia al mare. Le vongole vivono nella sabbia e se questa
non c’è... C’è novellame quindi, ma
se non lo sfoltiamo le vongole non
crescono».
PESARO PRIMO PIANO
MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016
LA SANITA’ E’ SEMPRE NEL MIRINO
I GIUDICI HANNO INVIATO ALLA CORTE DEI CONTI
UN DOSSIER SUI MEDICI OSPEDALIERI PAGATI
ANCHE PER ORARI IN REALTA’ NON EFFETTUATI
UNA SERIE DI INDAGINI PENALI PER ORA SENZA
FINE, SIA SULL’OSPEDALE CHE SULL’ASUR.
IPOTIZZATI DANNI ALL’ERARIO DA 1,2 MILIONI DI EURO
Assemblea dell’Aido
positivi incrementi
di futuri donatori
DENUNCIA
Parte dall’azienda
Marche Nord e dalla
sua farmacia
ospedaliera il caso su
cui sta indagando la
procura. In realtà
l’Asur aveva
segnalato picchi
anomali di
prescrizioni gratuite
di un farmaco
anti-tumorale
La procura indaga sul farmaco
a pagamento fornito gratis a tutti
Un buco di 500mila euro. La denuncia è partita da ‘Marche Nord’
A PRESENTARE mesi fa un esposto in procura della Repubblica è stata la direzione ospedaliera di Marche nord che aveva ricevuto dal
sistema controllo dell’Asur una segnalazione
su picchi di prescrizioni per quel farmaco.
Anomali e ingiustificati. E’ partito l’accertamento e si è visto che veniva prescritto da medici specialisti ospedalieri oltre che da esterni,
con i pazienti non necessariamente affetti da
malattie tumorali. La somministrazione veniva fatta anche dalla farmacia ospedaliera, ma
non solo: anche le farmacie della città smerciavano il farmaco in maniera gratuita. In pratica, nessuno si sarebbe accorto dell’anomalia.
Il controllo fatto dall’Asur è arrivato sul tavolo dell’allora direttore generale di Marche
Nord Aldo Ricci che a quel punto non ha avuto dubbi nell’inviare un esposto alla procura
della Repubblica ipotizzando il falso e soprattutto il ‘buco’ nei conti della sanità, compreso
il suo bilancio.
IL MAGISTRATO che indaga è il pm Sante
Bascucci, che è già titolare di un filone d’in-
chiesta su sprechi e costi della sanità riguardanti gli ospedali riuniti Marche Nord e Asur
area vasta 1. In particolare, l’inchiesta aperta
oltre un anno fa ha già prodotto anche un corposo dossier per la procura della Corte dei
Conti. Al centro dell’interesse investigativo, le
ore di lavoro dei medici che risultavano non
tutte espletate ma assolutamente tutte pagate.
Quando la direzione ospedaliera ha chiesto indietro quei soldi ai medici, pochi di loro hanno accettato di rimborsare. La maggior parte
ha risposto di no. A parer loro, non c’era nessun motivo per riconsegnare quelle cifre consi-
VICENDA INTRICATA
La medicina (anti-tumorale ma non
solo) veniva distribuita dalla farmacia
ospedaliera alle altre e poi ai pazienti
derate in eccesso.
L’EX direttore generale Aldo Ricci disse di
aver fornito agli inquirenti «supporti per agevolare le analisi sull’attività svolta dai medici». «Abbiamo perfezionato negli ultimi anni,
strumenti di controllo – scrisse Aldo Ricci – al
fine di rendere più trasparente e tracciabile il
sistema e l’attività effettuata in tutte le sue forme. Fin dalla costituzione dell’azienda ospedaliera “Marche Nord”, sono state intraprese
azioni sull’attività di libera professione intra-
••
TRAPIANTI
TANTI DOSSIER APERTI
ALTRA VORAGINE per i conti sanitari pesaresi. Un farmaco che può avere anche un utilizzo antitumorale è stato prescritto per mesi
senza farlo pagare. In realtà, quel medicinale
apparteneva ad una fascia di farmaci a pagamento, e dai costi molto alti. Fino a 500 euro a
confezione. L’ammontare del presunto danno
a carico del servizio sanitario supera il mezzo
milione di euro.
3
muraria e sul non completo assolvimento del
debito orario, adottando i seguenti provvedimenti: l’emanazione di circolari sull’orario di
lavoro, l’avvio di procedimenti disciplinari, la
decurtazione dello stipendio corrispondente
alle ore non lavorate e, quando dovuto, è seguita la segnalazione alla Procura. In particolare
sono stati effettuati controlli sui cartellini marcatempo di numerosi professionisti, anche in
riferimento alla congruenza delle fasce orarie
autorizzate per l’attività libero professionale e
l’attività di fatto espletata. A tal fine – spiegava
– per rendere più chiaro il percorso autorizzativo e di controllo e per dare uniformità alla gestione dell’attività nei due presidi afferenti
l’Azienda, è stata costituita una unica commissione con funzioni di controllo sull’esercizio
della libera professione intramuraria, ridefinendo il quadro di responsabilità. L’immagine che emerge non coinvolge tutti i professionisti dell’Azienda, ma ne riguarda un limitato
numero».
L’INDAGINE della procura sta mettendo in
luce un danno complessivo per le casse della
sanità pesarese (azienda Marche nord e Asur
area vasta 1) di oltre 1 milione e 200 mila euro.
Sia per gli stipendi pagati in più, per le sovrapposizioni in orario di servizio di visite specialistiche private, sia per il buco apertosi con la
prescrizione di farmaci gratuiti quando invece
dovevano essere a pagamento. Sono pure spariti brutalmente 60mila euro dalle casse
dell’Asur. Mai più ritrovati.
ro.da.
LA DONAZIONE di organi dopo la morte. E’ uno dei
temi affrontati dall’assemblea elettiva dell’Associazione Italiana Donazione Organi (Aido) di Pesaro, in programma domani sera, alle
ore 21, nella sede di via largo Aldo Moro 12 (angolo
statale Adriatica, primo piano). Esiste in Italia una legge (91 del 1999), che regolamenta la materia ma solo
negli ultimi tempi, grazie
agli accordi con gli uffici
anagrafe dei Comuni che
raccolgono le dichiarazioni
di volontà quando si richiede, o si rinnova, la carta di
identità, si può sperare che
diventi pienamente operativa.
NELLE prime settimane
del 2016, grazie a questa iniziativa, 9 mila persone hanno accordato il proprio assenso alla donazione, mentre 1400 l’hanno negata. A
Pesaro i dati statistici raccolti segnalano che l’85,6 per
cento delle persone interrogate sono favorevoli, a fronte di 14,4% di contrari. A
Fano, l’80,4% degli interpellati hanno detto sì, il 19,6%
hanno dichiarato no. Nella
penisola si stima ci siano
1,6 milioni donatori; circa
140mila hanno espresso l’assenso attraverso gli uffici
dell’Asl di appartenenza, altrettanti nei Comuni, mentre 1,3 milioni lo hanno fatto iscrivendosi all’Aido.
«Sono numeri molto positivi. Ma non basta – dice il
presidente Aido di Pesaro,
Gabriele Riciputi –. Sappiamo che le liste dei pazienti
in attesa di trapianto non accennano a diminuire. Prima di trovare un donatore
compatibile si attendono in
media circa 36 mesi e purtroppo, ogni anno, il 10%
dei malati muore aspettando l’intervento» A questo
proposito, l’università di
Urbino ha appena pubblicato una ricerca, firmata da
Alessandro Fiori e Francesco Scachetti e redatta con
l’apporto di otto associazioni di volontariato. Il volume, edito da Franco Angeli
editore, è in vendita preso
l’Aido al prezzo di 16,50 euro (Info: 0721. 35529),
IL CASO LA DIFESA DEL NOTO PEDIATRA FANESE CERCA ACCORDO CON L’AZIENDA MARCHE NORD PRIMA DEL PROCESSO
Inchiesta Franchi, rinviata udienza gup per decidere la cifra da rimborsare
SI PARLA DI SOLDI prima ancora che
di processo per il dottor Gianfranco Franchi (foto), pediatra, ex primario di Fano, finito nei guai con la giustizia per una serie
di visite specialistiche senza il rilascio della
regolare ricevuta. Ieri era in programma davanti al gup Lorena Mussoni l’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio
del medico. Ma prima ancora, la parte civile rappresentata dall’avvocatessa Manila
Cecchini che rappresenta l’azienda ospedaliera Marche Nord ha sollevato il problema
del risarcimento dei danni in favore
dell’azienda, cifra che si aggirerebbe sui
70mila euro. L’ex primario pur avendo manifestato con i suoi legali (professor Lucio
Monaco) l’intenzione di restituire quella
somma, ha chiesto una miglior determinazione della cifra. Per questo l’udienza di ieri è stata aggiornata al prossimo 17 maggio,
in modo da avere la cifra esatta per il rimborso. Una volta stabilito questo, la difesa
si appresterà a chiedere il giudizio abbreviato in modo da andare al processo in manie-
ra rapida e solamente con le carte processuali fin qui acquisite e, col rimborso, evitare la costituzione di parte civile da parte
dell’Azienda.
VA DETTO che il dottor Franchi ha ammesso gran parte degli addebiti, come la sovrapposizione delle visite privatistiche durante l’orario di servizio e senza il rilascio
della ricevute. Ma poi ci sono da affrontare
molte particolarità sul carattere della prestazione, a carattere privatistico o meno, e
su questo si incentrerà il processo.
••
12
MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016
ASET CHIUSO IL CENTRO DI RACCOLTA
CHIUSO per due giorni il Centro di raccolta
differenziata in via dei Platani. A seguito dei
lavori di ripristino dell’asfalto, il Centro non
sarà accessibile agli utenti nelle giornate di
giovedì e venerdì. Il Centro tornerà operativo da
sabato con il solito orario: lunedi e mercoledì
dalle 13.15/18.00; martedì, giovedì, venerdì e
sabato 7.45/12.30. Aset «si scusa per i disagi».
e-mail: [email protected]
DUE SPACCIATORI traditi
dai raggi X. Trasportavano ovuli
di eroina in un nascondiglio segreto, a prova di fiuto di qualsiasi cane poliziotto. «Valli a scovare nello stomaco» avranno pensato. Ma
i carabinieri che li tenevano d’occhio da mesi non ci sono cascati e
l’altro giorno, insospettiti dall’ennesimo viaggio in Campania di
quei due magrebini amici de ‘lo
sporco’, non appena sono scesi alla stazione di Fano li hanno caricati in macchina e portati al Santa
Croce per fare le lastre al torace.
L’esito dell’esame non ha lasciato
dubbi: tra le ossa del bacino il medico radiologo ha immediatamente individuato una massa più scura ed ha subito escluso si potesse
trattare di una malattia. «Nelle cavità addominali sono presenti alcuni corpi estranei» ha detto. «Verosimilmente ovuli contenenti
eroina» la replica dei carabinieri.
SUBITO S. M e A. M, rispettivamente di 50 e 30 anni, sono stati
ricoverati all’Ospedale S. Salvatore di Pesaro, più attrezzato in tal
senso. I due dovevano infatti evacuare ciò che avevano ingerito e
che nel frattempo era sceso nell’intestino. Ci sono volute più soluzioni per espellere complessivamente sei ovuli contenenti circa 260
grammi di eroina, che tagliata e
immessa sul mercato avrebbe fruttato circa 45mila euro. Una volta
verificato il contenuto, sono subito scattate le manette ai polsi dei
due, arrestati in flagranza di reato
per possesso ai fini di spaccio di
sostanza stupefacente. L’udienza
di convalida si è tenuta addirittura in ospedale. Mentre, una volta
dimessi, i due sono stati condotti
direttamente al carcere di Villa
Fastiggi.
DA DIVERSI mesi i carabinieri
del nucleo operativo di Fano erano sulle tracce di tre magrebini
che spacciavano eroina a Gimarra, alla stazione ferroviaria e in
via del Moletto, a pochi passi dal
litorale e dal lungo fiume Arzilla.
L’eroina veniva acquistata in
Campania, portata a Fano, tagliata e immessa sul mercato. All’arrivo della merce i tre avvisavano i
tossicodipendenti del luogo e della provincia che si riversavano sul-
LO SMERCIO
La piazza
I due maghrebini di 50
e 33 anni spacciavano
l’eroina – acquistata
in Campania – a Gimarra,
alla stazione ferroviaria
e in via del Moletto,
a pochi passi dal litorale
e dal lungofiume Arzilla
LA DROGA Dall’alto, uno
degli ovuli di 260 grammi
di eroina espulso dai pusher;
lo spaccio alla stazione
e i carabinieri in una foto d’archivio
Eroina in pancia
Finiscono in manette
i pusher di Gimarra
I sei ovuli avrebbero fruttato 45mila euro
le piazze di spaccio. Ad un certo
punto, però, all’interno del gruppo sono nati dei dissapori perché
uno dei tre ha iniziato ad iniettarsi troppa eroina e per far tornare i
conti doveva tagliarla pesantemente. I clienti hanno cominciato a lamentarsi per la scarsa qualità e si sono moltiplicati i casi di
overdose. Alcuni mortali. Così i
due si separano dal terzo (conosciuto come «lo sporco», arrestato
qualche settimana fa dai carabinieri dopo aver rapinato una ragazzina nella stazione ferroviaria
mentre stava prestando dei soldi
ad un’amica che aveva acquistato
eroina) e si mettono in proprio.
Le fibrillazioni del gruppo e l’arresto de «lo sporco» interrompo-
LA GANG
I due arrestati erano ‘soci’
di un terzo, detto Lo sporco.
Poi nacquero dei dissapori
no per un po’ il flusso di eroina su
Fano. Poche settimane e ricominciano i viaggi in treno in Campania, per gli approvvigionamenti
di eroina. Durante l’ultimo viaggio i carabinieri controllano i due
una volta giunti alla stazione di
Fano provenienti dal sud. Vengono perquisiti ma della droga nessuna traccia. Il possesso di cellulari senza batterie e schede sim, però, hanno insospettito i militari...
il resto è storia.
ALLARME SICUREZZA LA LEGA DÀ APPUNTAMENTO DAVANTI AL BAR PRESO DI MIRA DAI LADRI
«Fiaccolata di solidarietà contro le vittime dei furti»
FIACCOLATA della solidarietà contro le vittime dei furti organizzata dalla
Lega Nord. L’appuntamento è per lunedì davanti al bar Polvere di Caffè (nella
foto il titolare davanti ai filmati), dalle
18 alle 20. L’ennesimo furto di cui è stato vittima il bar di via Bellandra, a S.Orso, ha indotto gli esponenti della Lega
Nord a pensare una manifestazione che
richiamasse l’attenzione sul fenomeno
dei furti. «Servirà – spiega il segretario
regionale della Lega Nord, Luca Rodolfo Paolini – per chiedere ancora al Go-
verno Renzi, un radicale cambio di rotta in materia di sicurezza, ripristinando
la custodia cautelare in carcere obbligatoria per i recidivi, e per chi ruba nelle
case, pene triplicate per clandestini e recidivi, nuove norme in materia di legittima difesa con esclusione di qualsiasi
risarcimento per danni provocati a chi
sta commettendo un reato da parte della vittima, processi per direttissima, realizzazione entro 6 mesi, con procedure
speciali di urgenza, di nuove carceri, utilizzando ex caserme abbandonate; as-
sunzione immediata di almeno 5000
nuove unità tra agenti di custodia e personale di cancelleria; modifica della
norme sul cumulo giuridico« e sulla liberazione anticipata». Prima ancora della fiaccolata i leghista lunedì sera hanno voluto manifestare la loro solidarietà
direttamente al titolare del bar preso di
mira dai ladri. «L’idea della fiaccolata –
fa presente Paolini – nasce dall’esigenza
di richiamare l’attenzione dei cittadini
sui furti che sempre più dissanguano
gli operatori economici e le famiglie».
FANO 13
MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016
L’INCHIESTA
••
221 SU 710
150 CHILOMETRI
SONO LE VONGOLARE
MARCHIGIANE SUL TOTALE
DI IMBARCAZIONI IN ITALIA
È LA LUNGHEZZA DELLA COSTA
MARCHIGIANA. OGNI 680 METRI
C’È UNA VONGOLARA
IL REPORTAGE UNA MATTINA AL PORTO DI FANO, DALL’ARRIVO DELLE BARCHE AI SACCHI DA DISTRIBUIRE
Il viaggio dei vongolari in un mare di assurdità
Il racconto dei 40 pescatori alle prese con i problemi di sovraffollamento e pezzatura
SONO 40 e fanno rientro alla
spicciolata. Sono le 7.10 del mattino quando all’imboccatura del
porto di Fano compare la prima
vongolara. Se ne vede ancora solo
il rastrello arancione, che svetta
dalla prua, perché il resto dell’imbarcazione è nascosta alla vista
dal muretto che delimita l’ingresso al porto... ma gli uomini di mare che attendono alla pesa già da lì
riconoscono l’equipaggio: «E’ il
Romano» urlano. E si mette subito in moto la catena umana. Di
Romano ce ne sono due in mare:
«P» ed «R». Il primo a scaricare ieri i suoi 35 sacchettini di vongole,
è Romano R. La bilancia segna
385 chili che vengono subito riportati nel registro. Poi sarà la volta di Cassiopea, El Gatt, Il Federica, L’Orca, la Nuova Cleopatra, la
Barbara P, Orizzonte e tutte le altre vongolare, compresa Annarita
di Pietro Ciavaglia che insieme a
Rosato senior racconta la dura vita del lupo di mare.
lidi d’acqua sul volto mentre la
vongolara sfreccia in mare aperto
alla ricerca di un buon posto dove
calare il ferro (così chiamano il rastrello, i vongolari). Poi c’è l’attesa nella prima calata. Dieci minuti in cui si fuma una sigaretta,
mentre il comandante mette la retromarcia e la barca procede lentamente ruspando nella sabbia. Trascorsi quei primi minuti si solleva il ferro e si vede se la sabbia ha
portato buoni frutti.
A QUEL PUNTO le vongole cadono come pioggia tintinnante
sull’acciaio della vasca sottostante, un getto d’acqua le lava prima
che scivolino nella vite continua
che le porta al selezionatore. «Lo
chiamiamo ‘staccino’ – dice Rosato senior -, ha fori di varie misure
così le selezioniamo». La legge impone infatti la misura minima di
25 millimetri e tutte le vongole
25 MILLIMETRI
«Al di là dell’Adriatico
non c’è taglia. Non resta
che sperare nell’Europa»
più piccole vengono rigettate in
mare. Su 4 quintali se ne tengono
sì e no 30 chili. «Ci vuole il calibro per vederlo, ad occhio nudo
come ti accorgi?» dice Pietro che
sgrana gli occhi azzurri mentre
racconta di tenere le dita incrociate perché l’Europa metta fine
all’assurdità delle leggi italiane
che impongono i 25 millimetri
quando al di là dell’Adriatico non
c’è taglia. Dopo la prima calata le
vongole si lavano, si insacchetta-
SULLA BANCHINA del porto
si vede solo l’ultimo affascinante
atto di una mattinata che è cominciata alle 3 e per alcuni terminerà
non prima delle 10.30. Prima c’è
il freddo pungente, gli spruzzi ge-
no ed è già tempo di tirare su nuovamente il ferro. E si ricomincia.
L’ultimo atto del rito mattutino è
l’arrivo in porto. Quando dalla
banchina si intravede il ferro... gli
uomini mettono in moto la prima
catena di montaggio. A mano si
trascina un bancale nel punto di
attracco (che è diverso da barca a
barca), uno dell’equipaggio lancia
in aria i sacchetti avvolti in una retina azzurra che vengono presi al
volo da un collaboratore a terra
che li impila con la stessa perizia
con cui un muratore tira su un
muro. Lo fanno con una tale leggerezza che non sembra neppure
che quelle reti pesino 11 chili
l’una. Fatto il mucchio, il bancale
si arrotola nel cellophane ed arriva un muletto che lo inforca e lo
porta alla pesa e da lì ai camion
che attendono per portare il quantitativo ai centri di lavorazione
Copromo di Bellocchi e Ancona.
Nel mezzo è tutta una risata, un
racconto in dialetto, un aiutarsi a
vicenda ed un parlare per radio. E
di cose da dirsi ce ne sono tante
essendo il settore sempre più in
difficoltà. Soprattutto nel compartimento di Pesaro dove in 43 chilometri di mare sono costrette a
pescarsi addosso 63 imbarcazioni.
Tiziana Petrelli
L’INTERVISTA GIARDINI, RESPONSABILE DI COLDIRETTI PESCA, SPIEGA L’ORIGINE DELL’ECCESSO DI LICENZE
«Un paradosso generato da un esperimento politico»
– FANO –
«IL GOVERNO, in passato, ha combinato un pastrocchio, il Governo, oggi, deve
risolverlo». Non usa mezzi termini Tonino Giardini, responsabile nazionale della
Coldiretti Settore Pesca.
Giardini, come è nata questo eccessivo sovraffollamento di vongolare,
per giunta proprio nelle Marche?
«Guardi, la storia inizia così. Nel 1994 l’allora Ministero della Pesca diede vita ad un
progetto di pesca sperimentale dei molluschi bivalvi rilasciando allo scopo una novantina di licenze di pesca in tutta Italia.
Di queste ben 74, per i misteri della politica, vennero attribuite alle Marche, ma fu
ben presto chiaro che l’Adriatico non poteva sorreggere tutte queste imbarcazioni in
aggiunta a quelle esistenti. Finito il progetto le imbarcazioni vennero ‘spalmate’,
cioè distribuite nei vari compartimenti
marchigiani».
E da allora, immagino, iniziarono i
problemi...
«Le dirò di più. Noi intuimmo fin dall’inizio che, alla lunga, l’aumento delle vongolare avrebbe causato problemi al settore
della pesca dei molluschi bivalvi, settore
delicato la cui risorsa ittica è ormai da tempo sotto controllo grazie a forme di autogestione. Tanto è vero che fummo noi fanesi
i soli in Italia ad avanzare un ricorso al Tar
costringendo l’allora Ministro, mi sembra
Vizzini, a rifare il decreto. Infatti dopo circa due anni il Ministero ritirò 40 delle 74
licenze concesse pagandole, badi bene con
i soldi pubblici dei cittadini, 250 milioni
di lire l’una. Il problema è che anche con
le 34 imbarcazioni rimaste il comparto è
sempre troppo affollato. Nel comunicato
emesso nei giorni scorsi dall’Organizzazione Produttori della Pesca di Fano, Marotta e Senigallia, si parla di una vongolara
ogni 680 metri di mare, nei compartimen-
ti di Pesaro e di Ancona, questo raggio
scende addirittura a 600 metri. Ditemi voi
se una vongolara può sopravvivere, cioè
produrre reddito e utile d’impresa, pescando in appena mezzo chilometro di mare».
Ma allora non si potrebbe fare come
in passato, cioè ritirare anche le altre
licenze in eccedenza rimaste?
«Inizio da una premessa fondamentale.
Nessuno vuol colpire le 34 imprese di pesca rimaste. La colpa non è la loro. Noi diciamo, invece, che colui che è stato la cau-
sa di questa situazione che proprio nelle
Marche ha determinato una concentrazione pazzesca di vongolare adesso deve provvedere a riparare il danno causato. Vale a
dire il Governo, anche se capisco che oggi
come oggi non è semplice».
Mi scusi, perché?
«Ci sono principalmente due ordini di problemi. Il primo è che oggi il premio speciale per il ritiro della licenza deve essere come minimo raddoppiato rispetto a quello
di venti anni fa. Dare 120mila euro, l’equivalente dei 240 milioni di lire di allora significa per i proprietari delle quote di una
imbarcazione ricevere appena qualche decina di migliaia di euro. Mi dice lei chi lascia un lavoro per 20/30mila euro? La seconda questione è che oggi il premio si
configura come un aiuto di Stato e quindi
ricade sotto la tagliola dell’Unione Europea, con tutto quello che ne consegue».
Una bella patata bollente...
DELUSO
Tonino
Giardini,
responsabile
nazionale
della
Coldiretti
Pesca
«Esatto. Ho visto che in altre occasioni, il
Governo italiano un escamotage lo ha trovato. Come ad esempio per il tonno a Salerno. Adesso è chiamato a farlo anche per le
vongolare, se vuole salvare il settore e non
far scoppiare casini. In fondo con un po’ di
ragionevolezza si potrebbe trovare una mediazione che venga incontro a tutti. Restare, al contrario, fermi e nascondere la testa
sotto la sabbia per non vedere il problema,
sarebbe la scelta peggiore».
Silvano Clappis
••
14 FANO
MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016
VERSO L’ESTATE DOPO LE MULTE DELLO SCORSO ANNO, I LOCALI GIOCANO D’ANTICIPO
Prove tecniche di movida in Comune
La giunta incontra i gestori che chiedono deroghe per la musica live
RAPPRESENTANTE Andrea
Giuliani, di Oasi Confartigianato
LA KERMESSE
‘Letteraria’
scalda
i motori
LAVORA a pieno regime la
macchina organizzativa di uno
dei due appuntamenti fanesi
che portano la città della Fortuna alla ribalta della cultura nazionale in fatto di libri. E’ stata
infatti presentata ieri la terza
edizione di «Letteraria», la tre
giorni dedicata agli scrittori e alle case editrici nazionali più importanti, costruita attorno
all’omonimo Premio per la narrativa edita: incontri, seminari,
reading, narrazioni che si svolgeranno a Fano dal 7 al 9 ottobre. Nei mesi scorsi è stato possibile per gli editori, ormai affezionati, avanzare la candidatura
al Premio presentando una propria opera. I libri in concorso
per l’edizione 2016 sono 55. Come ogni anno di ogni titolo l’editore fornisce dieci copie che vengono distribuite alle scuole e restano patrimonio delle biblioteche scolastiche. Le copie sono
quindi 550, per un valore di
8450 euro. Letteraria si distingue dai suoi simili per aver coinvolto e reso protagonisti gli adolescenti: l’evento fanese coinvolge infatti centinaia di ragazzi
delle scuole medie superiori nella lettura e nella valutazione
dei romanzi di narrativa italiana e narrativa straniera in traduzione. Dalla seconda metà di
febbraio è partito il lavoro di lettura della giuria, composta dai
745 studenti dei gruppi di lettura di ben 12 istituti superiori. Al
vincitore di ciascuna sezione andranno 2000 euro. Quest’anno
oltre alla partecipazione di istituti
scolastici
affezionati
all’evento come il liceo Nolfi, il
Torelli, l’Apolloni, l’istituto tecnico Battisti a Fano; il liceo
Raffaello di Urbino; il liceo
Mamiani, il Mengaroni, l’istituto Bramante a Pesaro la manifestazioni si arricchirà della presenza di studenti del liceo Marconi edell’ Istituto Genga sempre di Pesaro. Ma la vera novità dell’edizione 2016 sarà la
partecipazione di due Istituti
Scolastici fuori Provincia. Precisamente l’Istituto Pluricomprensivo di Brunico e l’Itis di
San Donato Milanese.
Tiziana Petrelli
A FANO si balla? La politica dice
sì, ma l’apparato amministrativo
del Comune frena. Dopo le polemiche della scorsa estate (multe per
gli esercenti che avevano organizzato musica live) la giunta Seri quest’anno ha deciso di anticipare i
tempi e di affrontare prima
dell’estate le criticità dei piccoli
concerti dal vivo. Così lunedì sera
ha convocato titolari di locali, albergatori, concessionari di spiaggia e
le associazioni di categoria per affrontare il tema di come conciliare
il divertimento estivo con la tutela
della quiete pubblica. «Non si può
fare crescere il turismo – commenta il responsabile di Oasi Confartigianato di Fano, Andrea Giuliani –
se tutti non remano dalla stessa parte. Lunedì sera abbiamo trovato
grande disponibilità della politica
(erano presenti il sindaco Massimo Seri e gli assessori Stefano Marchegiani e
Carla Cecchetelli ndr), meno da parte dei funzionari. Anche a loro si
chiede un atteggiamento diverso e
di maggiore collaborazione».
MA QUALI sono le richieste degli operatori turistici che trovano
le resistenze dell’apparato amministrativo del Comune? «Noi vorremmo che si distinguesse tra serate
danzanti, con tutte le norme da rispettare – fa notare il direttore di
frenare. Se in Romagna si possono
fare tante iniziative è perché tutti
ci mettono del buon senso». E ancora: «Se in un locale si fa musica e
qualcuno si alza e balla, quella non
è una serata danzante. Ci vuole
buon senso. Noi di Confartigianato
siamo contro l’abusivismo ma quello delle imprese edili o dei servizi
alle persone non in regola, mentre
evitiamo le battaglie che colpiscono attività che svolgono regolarmente il loro lavoro».
È QUI LA FESTA Un locale fanese gremito. L’anno scorso molti
esercenti che avevano organizzato musica dal vivo incorsero in sanzioni
IL DISTINGUO
«Un conto sono le serate
danzanti, un altro gli eventi
con deejay o band»
Confcommercio, Francesco Mezzotero – dalla semplice serata di accoglienza, con la musica dal vivo fino
a mezzanotte. I funzionari del Comune hanno fatto il loro lavoro
spiegandoci il contenuto dei regola-
menti comunali che, però, se applicati rigidamente non consentiranno mai a un complessino di esibirsi
dal vivo». «Visto che ogni pratica
per l’impatto acustico costa
700-800 euro, abbiamo ipotizzato
per gli eventi live – aggiunge Giuliani – 10-12 deroghe, a stagione, per
ogni esercente. Se gli amministratori si sono dimostrati disponibili a a
valutare la nostra proposta, impegnandosi a convocare una conferenza dei servizi, da parte dei funzionari abbiamo notato una tendenza a
«LA MATERIA è complessa –
fanno sapere dagli uffici comunali
– i regolamenti di Fano mi sembra
siano tra i più permissivi tra i Comuni della costa, da Ravenna a
Montemarciano. Senza dimenticare che abbiamo l’obbligo di tutelare la quiete pubblica e quindi la salute dei cittadini come previsto
dall’articolo 32 della costituzione».
Al lavoro anche gli operatori del
centro storico per animare le serate
d’estate: giovedì scorso il primo incontro, ieri pomeriggio un altro.
«L’idea – spiega Mezzotero – è creare un progetto ricco di eventi, in
parte autofinanziati dai commercianti stessi, in parte pagati dal Comune o dagli sponsor». Coinvolti
tutti i commercianti, il comitato
Centro storico 2.0, Confesercenti e
Confcommercio e la Pro Loco.
Anna Marchetti
L’INIZIATIVA L’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO È ATTIVA NEL CAMPO DELL’ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA
Da Avulss un corso per imparare a prendersi cura degli altri
UN CORSO per aiutare gli altri. Venti appuntamenti, dal 7 marzo al 19 maggio nella sala
Gialla dell’Asur in via Ceccarini, per diventare
soci Avulss o semplicemente per conoscere più
da vicino il mondo del volontariato socio-sanitario. Medici, psicologi, volontari, uomini di
chiesa... tutti insieme appassionatamente per
spiegare la bellezza del dono del proprio tempo
ai più bisognosi. «L’Avulss di Fano è un’associazione di volontariato nelle unità socio-sanitarie – spiega il presidente Giuseppe Guiducci i cui soci offrono del 1988 alcune ore settimana-
li al servizio di chi soffre in ospedale, a domicilio per persone bisognose di compagnia e conforto, nelle case di riposo per anziani, nel reparto di pediatria con il progetto ‘Nati per Leggere’. Lo scopo è quello di incontrare, aiutare
svolgendo compiti di servizio, di animazione
con una presenza organizzata, volontaria è gratuita». Il corso è ‘obbligatorio’ per chi vuole
unirsi al gruppo che attualmente è formato da
39 persone che svolgono ciascuna settimanalmente (due ore circa a testa) un servizio «serio
e competente». L’intento del corso non è solo
quello di acquisire nuovi soci, ma soprattutto
«diffondere la cultura della prossimità, della inclusione perché la vicinanza a chi soffre ha lo
scopo di umanizzare le relazioni e i legami».
Nel 2014 sono state 718 le ore dedicate dai volontari fanesi ai degenti in ospedale e 900 quelle a domicilio. «Non vogliamo essere sostitutivi
delle istituzioni, ma integrativi per la costruzione del bene comune nello spirito di una migliore giustizia sociale». Costo 15 euro come contributo delle dispense che verranno distribuite.
Infotel. 0721.801396 o 3489339599
IL LUTTO LEANDRO TEMPORINI, PADRE DI DUE FIGLI, AVEVA 40 ANNI. MILITÒ ANCHE NELLA PERGOLESE
Muore in un incidente ex calciatore del Mondolfo
– PESARO –
LEANDRO Temporini, di anni
40, calciatore argentino per diverse
stagioni anche in compagini della
nostra provincia, è deceduto sabato
scorso verso le 17, in un incidente
stradale al km 22, Route 20 in Malagueno. Temporini, nativo di Villa
Carlos Paz, si trovava a bordo di
una Chevrolet-Sonic di colore nero, quando dopo aver perso il controllo dell’auto è uscito dalla careggiata, perdendo la vita. Leandro
Temporini era arrivato in Italia, indossando la maglia della Sambenedettese nella stagione sportiva
2000/01, poi un anno a Sassoferrato
e da lì dal campionato 2002/03 a
Mondolfo, con due tornei in Promozione e poi in Eccellenza, poi
era ritornato nel suo paese natio.
«Un ottimo giocatore – ricorda l’ex
segretario del Mondolfo di quelle
stagioni, Franco Clini – ma anche
un bravissimo ragazzo, tant’è che
gli abbiamo all’epoca affidato il
compito di istruire anche i nostri
giovani. Questa mattina mi ha mandato un messaggio il nostro ex preparatore dei portieri Nicolini avvertendomi della disgrazia e sono rimasto profondamente colpito, era
ritornato dopo l’esperienza italiana
in Argentina».
«ERA un centrocampista di grande carisma e qualità – ricorda l’attuale diesse della Pergolese Giorgio D’Innocenzo – era il leader in
campo, lo segnalai io al Sassoferrato, ho saputo purtroppo della disgrazia e sono rimasto veramente
male, era una brava persona, un ragazzo eccezionale, faceva gruppo,
ADDIO Leandro Temporini
mi ricordo che di lui mi parlò il portiere Cortizo, pure lui argentino
che giocò a Pergola. Anche un mese fa ci siamo sentiti sui social, mi
chiedeva del Mondolfo calcio e della Pergolese e dei suoi ex compagni
di gioco, mi diceva che aveva avuto
due figli dalla moglie argentina. Il
mondo del calcio dilettantistico è
in lutto». «Per quello che potevo –
sottolinea l’ex trainer del Mondolfo Giampiero Ciacci che l’ha avuto
in squadra per due anni – ho fatto
sentire la nostra vicinanza alla famiglia, tramite i social ho parlato con
la moglie, ho voluto trasmettere a
lei e ai due figli tutto quello che di
positivo ha lasciato da noi. Era una
grande uomo, corretto, che ha trasmesso i valori sani dello sport. Ci
sentivamo spesso: il nostro era un
rapporto di stima reciproco».
Amedeo Pisciolini
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24 Febbraio 2016 - Movimento 5 Stelle Fano