-MSGR - 14 PESARO - 1 - 24/02/16-N: €1,20* ANNO 138- N˚ 53 ITALIA Pesaro Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma Mercoledì 24 Febbraio 2016 • S. Etelberto Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT IL GIORNALE DEL MATTINO La scoperta Nuove tavole, svelata la Forma Urbis segreta di Roma imperiale La rivoluzione Barilla, dal 2020 tutti gli impiegati potranno lavorare da casa La cerimonia Folla a Milano per l’addio laico a Umberto Eco «Grazie maestro» Larcan a pag. 23 Arnaldi a pag. 14 Pezzini a pag. 23 Libia, il piano B dell’Italia Caso Panebianco La libertà imbavagliata dai pacifisti `Salta ancora a Tobruk l’accordo per un nuovo governo: rischio escalation, possibili nuovi raid Palazzo Chigi valuta azioni mirate solo come estrema ratio. Ecco i droni sulla pista di Sigonella Marco Gervasoni L’area mediterranea La scelta di Totti sulla Roma passa anche da lei Non siamo più spettatori cambia il ruolo Ennio Di Nolfo È sufficiente citare il nome di Sigonella per risvegliare l’eco di lontane vicende, che a suo tempo, nel 1985, fecero apparire l’Italia come coraggiosamente ostile ai diktat di Reagan. La decisione, resa pubblica nei giorni scorsi e che segue l’importante visita del Presidente della Repubblica negli Stati Uniti, secondo la quale il governo italiano concederà agli Stati Uniti la possibilità di utilizzare Sigonella come base di partenza per i droni che verranno usati nelle azioni militari contro le formazioni Isis nell’area di Sirte o in altre parti della Libia, se non fosse sottoposta alla condizione che gli aerei militari servano a scopo difensivo, capovolgerebbe l’idea di un’Italia coraggiosa. La reazione automatica di molti insisterebbe sulla subalternità dell’Italia verso le decisioni del più potente alleato poiché trascinerebbe indirettamente l’Italia nelle operazioni militari contro il cosiddetto “Stato islamico”. Questa illazione è tuttavia insensata e infondata. Il che non significa che la decisione sia irrilevante e sfiori appena gli interessi italiani. Significa invece che oggi il ruolo della base di Sigonella è ben profondamente diverso da quello che essa aveva nel 1985. Continua a pag. 22 ROMA l’Italia ha un piano B per la Libia, che contiene tra l’altro l’ipotesi di ridisegnarne i confini. Il Paese potrebbe essere diviso in tre: Roma farebbe da tutor alla Tripolitania. Intanto Tobruk frena sull’ok al governo e c’è il rischio di una escalation della guerra con nuovi raid dei droni di stanza a Sigonella. Palazzo Chigi valuta azioni mirate solo come estrema ratio. Sulla pista di Sigonella i droni dell’ultima generazione. Menafra, Ventura e Tinazzi alle pag. 2 e 3 Wikileaks «Spiato Berlusconi» E Roma convoca l’ambasciatore Usa Mario Stanganelli I file di Wikileaks continuano a mandare in fibrillazione il quadro delle relazioni tra Paesi alleati. A pag. 4 Conti e Ventura a pag. 4 A ll’Università di Bologna, l’Alma Mater, la più antica d’Europa, circondata dai portici di Strada Maggiore, un passato più recente, e meno gradevole, ha fatto capolino in questi giorni: la contestazione violenta di un professore durante la lezione. Il docente è molto noto, uno dei principali scienziati politici del nostro Paese, autore di libri fondamentali. Dalle colonne del “Corriere della sera” fustiga il politicamente corretto e osserva con sguardo severo la politica. Parliamo di Angelo Panebianco. Continua a pag. 22 Calitri a pag. 10 Il giallo dell’assistente del Papa aperta un’inchiesta sulla morte Era incinta di 7 mesi, forse un malore. Sentita una guardia svizzera ` Francesco Totti e Ilary Blasi (foto RED) Il dilemma del Capitano decisivi i consigli di Ilary Maria Latella I lary è la sua fortuna. Aiuta il capitano a restare tranquillo. Lo ha detto lui, Francesco Totti. D’accordo, nei momenti topici lo dicono tutti, o quasi. Gli attori e i registi quando ricevono l’Oscar. Barack Obama e in generale i presidenti americani quando vincono le elezioni e arrivano alla Casa Bianca. Perfino Berlusconi rese merito all’allora sposa Veronica. A pag. 28 Angeloni, Saccà e Spalla nello Sport ROMA La receptionist del Papa è morta in solitudine, per giorni nessuno l’ha cercata o si è preoccupato per lei. C’era un segreto nella vita di Miriam Woldu, un uomo misterioso conosciuto in Vaticano, un addetto alla sicurezza di Papa Francesco. La donna, separata da oltre un anno, nascondeva il nuovo amore, ma una vicina lo aveva visto una sera di sfuggita, «alto, elegante, capelli tagliati a spazzola come li portano i militari, aveva un mazzo di fiori in mano». Ma nemmeno lui, forse il padre del bambino che doveva nascere, si è accorto del silenzio di Miriam. De Risi e Vuolo a pag. 13 Il personaggio Campidoglio, M5S sceglie una donna Virginia Raggi: ora rivincita per Roma Stefania Piras A lla fine l’ha spuntata Virginia Raggi. Gli attivisti romani hanno preferito far correre come candidata sindaco ufficiale del M5S lei, la mamma avvocato, consigliera capitolina uscente di 37 anni. A pag. 11 Domani il voto Unioni civili, il Pd dice sì allo stralcio delle adozioni TORO, SI AVVICINA L’ORA DEL SUCCESSO Buongiorno, Toro! Il finale di febbraio non è proprio ideale per il vostro segno, ma si tratta davvero degli ultimi influssi negativi mandati da Marte, Venere e Mercurio, proprio quelli che incidono più direttamente e velocemente sulla vita quotidiana. Non appena passerà l’opposizione di Marte sarete pronti per nuove esaltanti imprese. Giove è più in alto di tutti, aiuta a realizzare sogni di felicità e speranze professionali. Auguri. Simona Ciaramitaro M atteo Renzi incontra i senatori del Pd e Palazzo Chigi mette a punto il maxiemendamento al ddl sulle unioni civili senza più stepchild adoption su cui verrà posta la fiducia. «Se si vogliono salvare almeno le norme sulle unioni civili, va presa un’altra strada rispetto a quella dell’accordo con i 5 Stelle perché «perseverare è diabolico», ha chiarito. A pag. 8 Bertoloni Meli, Giansoldati e Marincola alle pag. 8 e 9 © RIPRODUZIONE RISERVATA L’oroscopo a pag. 31 -TRX IL:23/02/16 23:27-NOTE: -MSGR - 20 CITTA - 2 - 24/02/16-N: 2 Primo Piano Mercoledì 24 Febbraio 2016 www.ilmessaggero.it Libia, Tobruk frena sull’ok al governo Rischio escalation: possibili nuovi raid `Veti incrociati e continue tensioni bloccano il Parlamento Rimandato alla prossima settimana il via libera all’esecutivo LA CRISI Anche questa volta un nulla di fatto al parlamento di Tobruk sul voto per l'approvazione del governo di Unità Nazionale di Fajez al Serraj, sponsorizzato dalle Nazioni Unite. L'Assemblea, riferisce il portale in lingua araba Al wasat, «ha rinviato il voto sul governo alla prossima settimana». Secondo la tv satellitare al Arabiya, la seduta è stata rinviata a lunedì prossimo, il ventonove febbraio. Come per tutte le altre volte, sarebbe mancato il quorum necessario. DOCCIA FREDDA Ennesima doccia fredda quindi per Martin Kobler, il rappresentante speciale per la Libia del segretario generale dell'Onu, che forse un po' troppo ingenuamente, pensava di fare meglio e più velocemente del suo predecessore, Bernardino Leon. Kobler in mattinata aveva anche esortato la Camera dei Rappresentanti, con un messaggio su Twitter, a votare per il governo nel suo insieme e non sui suoi singoli ministri: una possibilità questa non inverosimile e che potrebbe affossare definitivamente il governo Serraj lunedì prossimo. Quello che serve al momento, sia in Libia che all'estero, è solo un parere favorevole o contrario, non una maggioranza qualificata. Ma il parlamento è preda di continue tensioni e gruppi che si rallentano l'un l'altro con veti e ricatti incrociati, in attesa forse di capire cosa succederà nei prossimi giorni a livello militare in Cirenaica. Perché una novità c'è, ed è quella dei successi improvvisi dell'eserci- IL GENERALE HAFTAR AVANZA SU BENGASI: AVREBBE PIEGATO LA RESISTENZA DEI MILIZIANI ISIS E DI ANSAR AL SHARIA HANNO DETTO to libico guidato dal generale Khalifa Haftar sia a Bengasi che nella turbolenta Ajdabiya attraverso l'operazione “Sangue dei martiri”. L’AVANZATA DELL’ESERCITO Utilizzare le basi per operazioni di antiterrorismo non è preludio a un intervento militare Paolo Gentiloni Né minacce né intimidazioni per i deputati di Tobruk Devono decidere liberamente MARTIN KOBLER A Bengasi soprattutto, le posizioni tenute da gruppi legati ad Ansar al Sharia e Isis (ma è probabile che le forze legate a Tobruk includano in queste sigle “generiche” anche il consiglio dello Shura dei Mujaheddin della città) sarebbero state spazzate via dalla zona del porto. I “regolari” di Haftar avrebbero preso anche i quartieri di Sabri e Suq al Hout, bastioni delle milizie islamiste alleate con Tripoli. I successi seguono quelli avvenuti pochi giorni fa nella zona sudovest della città, dove l'esercito libico, aiutato da rinforzi provenienti dalla lontana città di Zintan (situata sullo Djebel Nafusa, in Tripolitania) ha conquistato uno dopo l'altro i distretti di Buatni, LA PRIORITÀ DI ROMA L'utilizzo della base di Sigonella per gli aeromobili a pilotaggio remoto (comunemente noti come droni) americani, con un quadro di utilizzo specifico (non attacchi diretti) è un segno indicativo della volontà di leadership italiana nel- Drone da ricognizione, dotato di obiettivi e telecamere capaci di cogliere dettagli del suolo da 20 km di altezza Altitudine max Brett McGurk ogni tanto vengono annunciate fughe in avanti che di fatto non ho mai visto. In tutti i consessi internazionali viene sempre chiesto all'Italia di riferire sulla Libia. A Parigi come a Bruxelles», ha risposto il ministro. Il Global Hawk RQ-4B Peso al decollo Cooperazione con gli alleati europei ma pronti ad agire in caso di minaccia diretta Hawari e Leithi. L'improvvisa efficacia del malconcio esercito personale di Haftar ha destato non pochi sospetti. Circolano anche voci di presenze militari francesi a Bengasi, forze speciali e consiglieri militari, ma sono voci, appunto, sulle quali non è stato possibile avere riscontri. La notizia però contrasta con quanto ha riferito il nostro ministro della Difesa, Roberta Pinotti, proprio parlando lunedì scorso al Messaggero, in merito a possibili operazioni militari clandestine e non coordinate dei francesi: «C'è rispetto, Autonomia 14,6 t 18,3 km 36 ore Lunghezza 14,5 m Altezza 4,7 m la questione libica e al momento prevede solo appoggio ad eventuali blitz e autorizzazioni per i raid da richiedere e concordare volta per volta. Resta sempre prioritaria, per Roma, la linea diplomatica. La Nato intanto si dichiara pronta ad aiutare la Libia. «Se ci verrà richiesto dal nuovo governo unitario», sottolinea il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, davanti alla commissione Affari esteri del Parlamento europeo a Bruxelles. LA SCELTA DI DAMASCO Sull’altro fronte, in Siria, il governo di Damasco si è detto pronto a rispettare il cessate il fuoco concordato da Washington e Mosca. Il dittatore Bashar al Assad, ha fissato per il 13 aprile le prossime elezioni legislative, ma resta non chiarito se verranno tenute sotto l’egida dell’Onu, come chiesto da una risoluzione del Consiglio di sicurezza. Anche se la tregua comincia sabato, il presidente Usa Barack Obama, d’intesa con i tre principali leader europei - Cameron, Hollande e Merkel - ha rivolto un appello perché i bombardamenti sui civili siano fermati subito. Cristiano Tinazzi © RIPRODUZIONE RISERVATA IN SIRIA ASSAD ACCETTA LA TREGUA PER SABATO MA OBAMA E L’EUROPA CHIEDONO: STOP SUBITO ALLE BOMBE SUI CIVILI Apertura alare 39,9 m -TRX IL:23/02/16 23:10-NOTE: -MSGR - 20 CITTA - 3 - 24/02/16-N: 3 Primo Piano IL RETROSCENA ROMA Quasi in guerra. Si avvicina sempre di più il momento della verità per un possibile intervento in Libia dopo che il Parlamento di Tobruk ha rinviato il voto sulla lista di ministri del governo d’unità nazionale. «L’Italia farà la sua parte», dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi, confermando e approfondendo quanto già il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, aveva spiegato al “Messaggero”. I droni armati americani nella base di Sigonella serviranno a colpire l’Isis in Libia e proteggere i militari americani. «Le autorizzazioni saranno caso per caso», dice Renzi. «Se si tratta di iniziative contro i terroristi c’è uno stretto rapporto tra noi, gli americani e gli alleati. Di conseguenza siamo in piena sintonia coi nostri partner internazionali». Mercoledì 24 Febbraio 2016 www.ilmessaggero.it L’Italia ha pronto un “piano B” L’ipotesi di ridisegnare i confini Il Paese potrebbe essere diviso in tre: `Cirenaica e Fezzan finirebbero sotto Roma farebbe da tutor alla Tripolitania la protezione di Gran Bretagna e Francia ` LE INIZIATIVE La base, anche nel piano B, resta una coalizione ribattezzata LIAM, Libyan International Assistance Mission, il cui nucleo sarebbe costituito da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna in quanto già in prima linea contro l’Isis in Siria, affiancati da Germania, Italia, Spagna e altri 19 Paesi, alcuni arabi. Nelle intenzioni originarie questa coalizione avrebbe inviato un contingente sul terreno con funzioni essenzialmente di formazione e addestramento delle forze libiche anti-Isis purtroppo oggi in conflitto tra loro, per mettere in sicurezza il paese riunificato sotto un solo premier, El Sarraj. Si voleva cioè affidare la guerra all’Isis, sul modello Siria, a forze locali. L’INVIATO Da Washington gli fa eco l’inviato degli Stati Uniti per la Libia, Brett McGurk, «molto preoccupato» perché l’Isis sta attirando in Libia quanti più combattenti stranieri possibile e a quel punto, dice, «non esiteremo ad agire contro minacce dirette». Aggiunge di aspettarsi «tanta cooperazione da un sacco di paesi», comprese l’Italia e la Francia. «Stiamo parlando di assumere un ruolo di primo piano, ma soprattutto nel sostenere un nuovo governo di unità nazionale». Anche Renzi indica «la risposta diplomatica come la priorità, ma se poi ci sono evidenze di potenziali attentatori che si stanno preparando, l’Italia fa la sua parte con tutti gli altri». LA FARNESINA E anche se il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, dalla Turchia ammonisce che i droni a Sigonella «non sono un preludio all’intervento», si fa strada il piano B. La Libia non è più considerata un’entità immobile e unitaria come sotto Gheddafi. Potrebbe spezzarsi in tre, e ognuno di questi spezzoni potrebbe finire sotto la protezione di un tutor europeo. L’Italia in Tripolitania, la Gran Bretagna in Cirenaica, la Francia nel Fezzan, dove non solo c’è passaggio di jihadisti verso Sud ma sono state anche trovate terre rare. A Tobruk, in Cirenaica, ope- IL PRIMO MINISTRO ITALIANO SPIEGA CHE «L’OK ALLE MISSIONI DEI DRONI USA DA SIGONELLA SARÀ DATO CASO PER CASO» ra il generale Haftar sotto l’ombrello politico e militare dell’Egitto e degli Emirati arabi uniti. Tripoli ricade nella sfera d’influenza dei Fratelli musulmani e, quindi, del Qatar e della Turchia. Quanto agli Stati Uniti, stanno dispiegando forze nell’area in previsione di uno spostamento del Califfato dalla Siria in Libia, diventando il perno di una possibile coalizione internazionale per la stabilizzazione della Libia, quella che l’Italia avrebbe voluto guidare, legittimata da una risoluzione dell’Onu ma soprattutto da un’esplicita richiesta del nuovo governo (che però non vede la luce). La base di Sigonella sotto l’Etna. Sopra Matteo Renzi 25 Sono i milioni di dollari che gli Stati Uniti hanno deciso di spendere per modernizzare la base di Sigonella, in Sicilia. La base è attiva dalla fine degli anni ’50 per alleggerire la base militare di Malta 6.500 Sono, secondo le stime dell’intelligence degli Stati Uniti, i miliziani dell’Isis in Libia, concentrati nella zona di Sirte. Secondo i servizi segreti francesi il numero è più elevato, e stimato attorno ai diecimila jihadisti. 574 È, in chilometri, la velocità oraria del Global Hawk, il drone aereo di sorveglianza da alta quota che è il “gioiello” di Sigonella. Può volare fino a una quota di 18mila metri. A Sigonella i Global Hawk sono 3, poi ci sono 6 droni Predator Obama parla con i grandi d’Europa video-vertice sulla Siria, Renzi non c’è LA DIPLOMAZIA ROMA Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha parlato ieri in video conferenza con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente francese, Francois Hollande, ed il premier britannico, David Cameron, riguardo l'accordo sul cessate il fuoco in Siria. Lo ha riferito la stessa Casa Bianca in un comunicato diffuso in serata, precisando che i leader hanno invitato «tutte le parti di attuarlo fedelmente». Dalla videconferenza è rimasto escluso Matteo Renzi, proprio nel giorno che ha visto scoppiare lo scandalo Wikileaks con le intercettazioni di Silvio Berlusconi quando era ancora premier. Ieri la Farnesina ha convocato l’ambasciatore americano a Roma, John Phillips per chiarimenti. E lo stesso Dipartimento di Stato è dovuto intervenire a chiarire che «non Il premier David Cameron MA LO STAFF DI PALAZZO CHIGI NON SI STUPISCE: IN QUESTO MOMENTO NORMALE NON ESSERE STATI COINVOLTI conduciamo alcuna attività di sorveglianza di intelligence a meno che non vi sia una specifica e valida ragione di sicurezza nazionale. E ciò si applica a cittadini ordinari come a leader mondiali». «Il presidente è stato chiaro sul fatto che, a meno che non vi sia uno stringente motivo di sicurezza nazionale, non monitoreremo le comunicazioni di capi di Stato e di governo dei nostri amici e alleati». Proprio perché la videoconferenza del presidente Usa cade in un momento così delicato nei rapporti con il nostro Paese, nello staff del premier non sono rimasti affatto sorpresi dal mancato coinvolgimento. Tanto più che, sottolineano, si trattava di uno scenario come quello della Siria dove non c’è nessun coinvolgimento diretto dell’Italia. Non mancherà occasione per chiarirsi e riprendere contatti, assicurano, mai venuti meno. M.C. LE MODIFICHE Adesso, invece, gli Stati Uniti e l’Italia cominciano a valutare la prospettiva di una Libia diversa, ridisegnata nei confini interni e minacciata dall’espandersi del Califfato “in fuga” dal Medio Oriente. Non resterebbe che creare un cordone sanitario aero-navale nel Mediterraneo con la missione Nato anti-terrorismo Active Endeavour che pattuglierebbe le acque internazionali più vicino alle coste libiche, e la possibilità di raid mirati come quello effettuato con successo dagli americani in terra libica a Sabrata contro le menti degli attentati del Bardo e di Sousse in Tunisia. I MEZZI Essenziali i droni, spostati nella base di Sigonella. Sarebbero una decina, non tutti armabili, due potrebbero volare in contemporanea contro minacce concrete. Un’azione di contenimento, secondo la filosofia Obama. L’Italia si ritroverebbe giocoforza esposta. Una situazione decisamente ad alto rischio, anche per possibili ritorsioni terroristiche sul territorio nazionale. Marco Ventura © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Abu Omar, Strasburgo condanna Roma per il rapimento LA VICENDA ROMA Non ci sarà nessuna conseguenza pratica, se non un risarcimento tutto sommato contenuto alla famiglia, ma ieri, la Corte europea di Strasburgo, con un collegio presieduto dall’italiano Guido Raimondi, ha condannato l’Italia per la ”extraordinary rendition” dell’imam Abu Omar, rapito dalla Cia nel 2003 e quindi finito nelle carceri egiziane dopo aver passato alcuni giorni nella base di Aviano. Nelle 40 pagine della sentenza la Corte ha stabilito che le autorità italiane, permettendo agli americani di sequestrare Abu Omar, «lo hanno scientemente esposto al rischio di essere maltrattato» e che lo Stato italiano «deve essere considerato come direttamente responsabile per la violazione dei diritti del ricorrente, dato che i suoi agenti si sono astenuti dal prendere le misure che sarebbero state necessarie per impedire l'operazione degli 007 americani». La condanna parla anche di uso improprio del segreto di stato. «Tenuto conto delle prove, la Corte ha stabilito che le autorità italiane erano a conoscenza che Abu Omar era stato vittima di un’operazione di ”extraordinary rendition” cominciata con il suo rapimento in Italia e continuata con il suo trasferimento all’estero» scrive la Corte. Il segreto di stato ha impedito ai giudici europei di appurare il coinvolgimento diretto dell’Italia nelle torture a cui è stato sottoposto l’imam, ma il nostro paese è stato condannato per non aver impedito quelle torture e per aver violato la vita familiare di Abu Omar e della moglie. IL SEGRETO DI STATO La corte specifica che l’Italia avrebbe applicato in modo improprio il segreto di stato, facendo sì che i responsabili del rapimento e delle torture «non dovessero rispondere delle loro azioni». «Nonostante gli sforzi degli inquirenti e dei giudici italiani, che hanno identificato le persone responsabili e assicurato la loro condanna questa è rimasta lettera morta a causa del comportamento dell’esecutivo e del presidente della Repubblica», si legge nel passaggio più duro della sentenza che fa riferimento ai tre provvedimenti di grazia firmati da Napolitano e Mattarella. Prima, nell’aprile 2013, il colonnello Joseph Romano, capo della sicurezza della base di Aviano e quin- di, nel 2015, il capocentro di Milano, Robert Seldon Lady e Bernie Medero sono stati ”perdonati” senza passare neppure un giorno in carcere. Secondo i principi della Corte, queste decisioni hanno violato l’articolo 3 della Convenzione perché non hanno permesso l’esecuzione della condanna dei responsabili. L’esecuzione delle pene inflitte, scrive la Corte, è «un elemento essenziale per preservare l’effetto dissuasivo del L’IMAM FU PRELEVATO A MILANO NEL 2003 DALLA CIA E TRASFERITO IN EGITTO. PER L’ITALIA USO IMPROPRIO DEL SEGRETO DI STATO sistema giudiziario e il ruolo che questo è tenuto ad esercitare nella prevenzione delle violazioni al divieto di sottoporre chiunque a maltrattamenti». LE REAZIONI Abu Omar rapito e portato in Egitto quand’era imam a Milano -TRX IL:23/02/16 Duro il commento dei magistrati che hanno seguito l’inchiesta sull’imam Osama Mustafa Hassan Nasr, in particolare di Armando Spataro, oggi procuratore capo a Torino: «La sentenza di Strasburgo dà ragione alle tesi della corte di Cassazione, che diceva che il segreto di Stato non può apporsi su condotte illegali, anche se dei servizi di sicurezza». Per Spataro «le democrazie devono assicurare a tutti gli imputati, anche ai presunti terroristi, la possibilità di piena difesa». Sara Menafra © RIPRODUZIONE RISERVATA 23:10-NOTE: -MSGR - 20 CITTA - 4 - 24/02/16-N: 4 Primo Piano Mercoledì 24 Febbraio 2016 www.ilmessaggero.it Berlusconi spiato dagli Usa Roma chiede spiegazioni convocato l’ambasciatore `Nuove rivelazioni di Wikileaks sull’attività Nsa. Il Dipartimento di Stato: non sorvegliamo senza validi motivi. Proteste bipartisan IL CASO ROMA I file di Wikileaks continuano a far fibrillare il quadro delle relazioni internazionali, soprattutto tra Paesi alleati. Le ultime rivelazioni, pubblicate in Italia da Espresso e Repubblica, riferiscono di conversazioni intercettate dallo Special Collection Service dell’agenzia Usa Nsa, a carico dell’allora premier Silvio Berlusconi con i suoi principali collaboratori e dello stesso leader di FI con l’israeliano Benjamin Netanyahu. Spiate anche le conversazioni tra il presidente francese Sarkozy e la cancelliera Merkel nei giorni della grave crisi finanziaria che contribuì alla crisi del governo Berlusconi, e della stessa Merkel con il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon. Il caso, giudicato di insolita gravità dalla generalità delle forze politiche, ha indotto il premier Renzi «a chiedere informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali» sulla vicenda riguardante il suo predecessore a palazzo Chigi. Quindi la Farnesina ha convocato l’ambasciatore Usa John Phillps per manifestargli «la viva aspettativa italiana di poter disporre quanto prima di chiarimenti specifici». In serata una secca risposta arrivava direttamente dal Dipartimento di Stato di Washington: «Come già detto in precedenza, non conduciamo attività di intelligence a meno che non ci sia una specifica e valida ragione di sicurezza nazionale: E ciò si applica a cittadini ordinari come a leader mondiali». Anche la Procura di Roma ha annunciato L’ex ministro che, in presenza di esposti e denunce, indagherà sul caso. E sul nuovo capitolo dello ”scandalo“, a suo tempo innescato da Julian Assange, riferirà domani al Copasir il sottosegretario con delega ai Servizi, Minniti. Ma su quella che anche la presidente della Camera Laura Boldrini definisce «un’inaccettabile azione di spionaggio contro il legittimo capo del governo italiano dell’epoca» è, non a caso, Forza Italia a insorgere con particolare vigore. Brucia ancora, infatti, nelle file azzurre il sospetto che il Cavaliere nel novembre 2011 sia stato vittima di un «complotto internaziona- Tra le intercettazioni c'è anche un cable su Giulio Tremonti e la sua «filosofia economica eclettica». «In questa definizione mi riconosco», ha commentato lo stesso Tremonti da New York. © RIPRODUZIONE RISERVATA Silvio Berlusconi con Barack Obama nel 2010 (foto ANSA) Il premier pensa al match Ue e blinda il rapporto con Obama IL RETROSCENA ROMA «La convocazione dell’ambasciatore era dovuta, altre iniziative sono tutte da valutare». Non si sbottonano più di tanto a palazzo Chigi dove giudicano «molto sgradevole» sapere che una potenza amica possa spiare un presidente del Consiglio. La protesta diplomatica non poteva che essere tempestiva e non certo dovuta, sostengono, «all’esigenza di tutelare i rapporti con Silvio Berlusconi». Ma se viene giudicato «risibile» qualunque interesse a preservare ciò che resta del Patto del Nazareno, a palazzo Chigi ci si interroga sulla tempistica che ha portato una ”manina” a rivelare ora i cablo WikiLeaks che contengono intercettazioni e considerazioni ai danni del Cavaliere e di un gruppo ristretto di collaboratori. SISTEMI Tremonti: «Eclettico? Mi ci riconosco...» le». Una ventina di parlamentari di FI, con in testa i capigruppo Brunetta e Romani, rinnovano la richiesta di «una commissione d’inchiesta sul caso che avvalora la tesi del complotto», anche alla luce delle smentite dell’ex premier Enrico Letta su «intromissioni di centrali investigative Usa». Di qui l’invito a Renzi di venire in Parlamento a spiegare e a «manifestare verso la Casa Bianca la stessa indignazione che Berlino espresse quando emerse la notizia delle intercettazioni del cellulare di Angela Merkel». Mario Stanganelli Soprattutto ci si interroga sul perché la notizia esca a distanza di mesi, se non di anni, da quella che nel 2013 rivelava come ad essere intercettata dall’amministrazione americana fosse stata due anni prima anche la cancelliera Angela Merkel e che la stessa sorte era toccata ai presidenti francesi Chirac, Sarkozy ed Hollande. Quando esplose il Datagate toccò all’allora premier Enrico Letta sostenere davanti al Parlamento che «gli Usa ci hanno assicurato che i loro organi- I precedenti Nei mesi scorsi la Germania ha protestato per le telefonate della cancelliera Merkel intercettate dai servizi Usa Fra gli intercettati da parte degli americani anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon I servizi Usa hanno ascoltato anche conversazioni di Berlusconi con il premier israeliano Netanyahu smi informativi non hanno rivolto in via sistematica i propri strumenti di ricerca contro il nostro Paese». Nessuna intercettazioni sistemica ma solo conversazioni ”casuali”, quindi, a differenza di ciò che invece accadde alla Merkel che seppe di essere ascoltata da anni. Allora la reazione della Cancelliera fu veemente, con tanto di conferenza stampa contro l’amministrazione americana alla quale seguirono le scuse dello stesso Obama. La vicenda si ripete, a distanza di mesi e a palazzo Chigi ci si interroga se non serva a creare più di un problema al rapporto ora molto solido tra Washington e un Paese, come l’Italia, che il giorno prima ha ufficializzato la messa a disposizione delle basi italiane per i droni americani che bombarderanno in Libia, e nel bel mezzo di uno scontro durissimo in Europa tra due diverse e diametralmente opposte visioni di intendere l’Unione e la sua politica economica. D’altra parte, come rivelano le intercettazioni, le preoccupazioni di Washington nel 2011 sono tutte concentrate sulla tenuta politica ed economica dell’Italia e dell’Europa tutta e risultavano note anche senza le intercettazioni. Timori che negli anni scorsi si sono via via palesati durante il duro confronto dell’estate scorsa sulla crisi in Grecia. I falchi di Berlino e dei Paesi del Nord Europa, che avrebbero voluto mettere fuori Atene dall’eurozona, hanno do- in questi mesi ha articolato con cifre, richieste esplicite e attacchi ad alzo zero nei confronti dell’attuale Commissione e dell’euroburocrazia. CAMBIO Palazzo Chigi vuto ripiegare dopo una serie di prese di posizione di Washington sino all’incontro di luglio tra Hollande e Obama al termine del quale i due dissero che la Grecia doveva restare nell’euro. Gli interessi geopolitici che Washington ha in Grecia, dove la Nato spende un budget secondo solo agli Usa, sono noti anche in funzione anti-Russia e anti-Cina. Altrettanto nota è però l’insofferenza dell’attuale amministrazione americana per la politica economica tutta austerity seguita in questi anni dal Vecchio Continente e dettata da Berlino e dai Paesi del Nord Europa. Critiche e riflessioni che Matteo Renzi non ha mai taciuto e che La querelle rischia di gettare sabbia nell’ingranaggio dei rapporti e non ha quindi colto di sorpresa solo il neo sottosegretario Enzo Amendola in volo ieri mattina per New York anche per preparare il viaggio che Renzi farà a fine mese negli Usa dove incontrerà di nuovo anche il presidente Obama. Preoccupazioni, assicurano a palazzo Chigi, che comunque non freneranno l’irruenza con la quale Renzi sta combattendo in Europa per ottenere un cambio radicale di politica economica, e rafforzano le intenzioni di voler rafforzare la cyber security italiana con la creazione di un’apposita agenzia affidata a Marco Carrai. Sulla tesi del complotto per rovesciare Berlusconi, che in queste ore viene rilanciata dagli azzurri, Renzi non si è mai pronunciato lasciando a Marco Minniti, sottosegretario con delega ai Servizi, il compito di riferire domani al Copasir. Al Nazareno, dove la memoria è più lunga, si fa però notare che nel 2011 le preoccupazioni di Parigi e Berlino per il caos esistente nel governo di centrodestra erano evidenti non solo per i sorrisetti tra Merkel e Sarkozy, ma anche per la decisione presa dalla Deutsche Bank - senza nessun avviso alle autorità italiane - di disfarsi di miliardi di titoli di Stato del nostro Paese. Marco Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA Friedman: la tela di Merkel e Sarkozy per cacciare il Cavaliere L’INTERVISTA ROMA «Il problema non è che gli Usa abbiano intercettato Berlusconi. Hanno spiato anche Sarkozy, la Merkel e il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Il sistema elettronico di spionaggio americano è il più potente del mondo. Vogliamo essere cinici? Tutti hanno sempre spiato tutti, anche gli alleati. È scorretto, ma non è questo l’unico caso. Ciò che vediamo è la punta dell’iceberg». Alan Friedman ha dedicato due libri agli intrighi messi in luce da Wikileaks. «Io sono un giornalista, non il governo americano. Lascio al mio amico ambasciatore Phillips spiegarsi. Quando uscirono le intercettazioni della Merkel, il presidente Obama annunciò che gli americani avrebbero smesso: sarebbe utile che Obama dicesse lo stesso per l’Italia». Che cosa emerge dalle intercettazioni? «Sono l’ultima ed ennesima conferma di una rivelazione che seguo da anni: non amo il termine complotto, preferisco dramma, schema, piano, disegno per far cadere Berlusconi e sostituirlo con Monti. Ne avevo scritto in ‘Ammazzare il giaguaro’ nel febbraio 2014. Nel maggio successivo uscì il libro di Geitner, l’ex segretario di Stato al Tesoro di Obama, che non solo confermò, ma parlò di misteriosi funzionari europei alla Casa Bianca e a Washington che volevano strumentalizzare il Fondo monetario contro Berlusconi nel 2011. Nell’ottobre 2015, nell’altro mio libro ‘My Way’ ho dedicato molte pagine a questo intrigo, facendo parlare Barroso, Zapatero e funzionari della Casa Bianca di Obama». E che cosa venne fuori? «Che erano stati Sarkozy e la Merkel a voler usare il Fondo monetario, come conferma Wikileaks. Quello che vediamo sono le super-pressioni su Berlusconi. Zapatero da testimone oculare parla di attacco da terra e dal mare contro l’Italia. A guidarlo erano Sarkozy e la Merkel col sostegno della Lagarde, capo dell’FMI. Le intercettazioni sono solo un tas- Alan Friedman (foto GRAFFITI) «WASHINGTON HA SEMPRE ASCOLTATO TUTTI, ANCHE GLI ALLEATI. MA NEL 2011 FURONO GLI UNICI A DIFENDERE SILVIO» sello, ma importante. L’idea era quella di portare l’FMI a forzare la troika a Roma, magari con l’aiuto di Obama, e imporre all’Italia un prestito inutile che l’allora presidente della Commissione europea, Barroso, ha definito una sciocchezza. Wikileaks conferma pure i toni di Sarkozy con Berlusconi, senza precedenti nei rapporti tra capi di governo». L’Italia come un tappo di champagne che sta per esplodere? «Sì. Sarkozy è mercuriale, volubile. L’Italia deve riflettere su tutto questo. Obama si rifiutò di far parte dello schema contro Berlusconi. Disse no, non vogliamo avere il sangue di Berlusconi sulle nostre mani. Al tempo stesso, l’America ha un sistema di spionaggio elettronico e satellitare che ha catturato questa manovra di Merkel e Sarkozy. Benvenuto Wikileaks, che conferma -TRX IL:23/02/16 quell’intrigo ingiusto di Germania e Francia per imporre la loro egemonia all’Italia». Sarkozy era il più accanito contro Berlusconi? «Anche Zapatero e Barroso ne parlano come di un bullo. Gli americani non vollero partecipare a quelle trame. Alla fine fu Obama a difendere Berlusconi al G20 di Cannes. In Italia, Napolitano aveva un piano per portare Monti a Palazzo Chigi. In Europa, il gioco era quello di far cadere Berlusconi. Un vero intrigo internazionale. Chi urla al complotto lo fa per politica, mentre io da giornalista racconto il potere com’è davvero dietro le quinte: il disegno, il gioco di potere di Germania e Francia, osservato dagli americani attraverso le intercettazioni». Marco Ventura 22:30-NOTE: © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 6 - 24/02/16-N: 6 Primo Piano IL RAPPORTO BRUXELLES La Commissione europea si prepara a mantenere l'Italia sotto stretta sorveglianza a causa del suo elevato livello di debito pubblico che rischia di mettere a repentaglio il resto della zona euro, ma dovrebbe astenersi dal lanciare una procedura per squilibri macro-economici eccessivi, constatando alcuni progressi realizzati dal governo di Matteo Renzi nel campo delle riforme. «Non ci sarà nessuna sorpresa per l'Italia» dal dibattito di orientamento che terrà oggi il collegio dei commissari sugli squilibri macro-economici dei paesi dell'area euro, spiega una fonte europea. La decisione formale sarà adottata entro le prossime due settimane. Come accaduto in passato, la Commissione dovrebbe accertare l’esistenza di squilibri «eccessivi», lanciare il monitoraggio e chiedere al governo una «azione decisa» sul fronte dei conti pubblici e della competitività. Tuttavia «ci sono altri paesi più problematici», rivela la fonte. Nel mirino dell'esecutivo comunitario ci sono soprattutto Francia, Portogallo e Bulgaria. «La Commissione deve decidere se aprire per la prima volta una procedura per squilibri eccessivi», secondo la fonte. La Germania, anche se dovrebbe evitare il monitoraggio di Bruxelles, non sarà esente da critiche per il suo surplus commerciale. «Non vediamo alcuna tendenza a ridurre il surplus della partite correnti» che rende il processo di aggiustamento nel resto dell’eurozona più difficile, dice la fonte. «Non siamo contenti». I NODI APERTI I segnali di pacificazione tra Roma e Bruxelles si moltiplicano a pochi giorni dalla visita del presidente della Commissione, dopo le polemiche degli ultimi mesi. Jean Claude Juncker sarà venerdì a Roma. Matteo Renzi ha promesso di Mercoledì 24 Febbraio 2016 www.ilmessaggero.it Ue: l’Italia ha fatto progressi ma resta sotto sorveglianza Nel mirino l’elevato livello del debito `Sotto accusa Francia, Portogallo ma non verrà aperta una procedura e Bulgaria. Critiche alla Germania ` Berlino Fiducia delle imprese inferiore alle aspettative 132,8 In percentuale rispetto al Pil è il livello del debito pubblico italiano raggiunto alla fine del 2015 2,6 In percentuale rispetto al Pil è il livello del deficit italiano raggiunto alla fine dello scorso anno accoglierlo con un «Benvenuto nel Paese più bello del mondo», ma il presidente del Consiglio non ha rinunciato alla sua battaglia. «Agli europei stiamo provando a fare cambiare idea. Devono capire che l'Italia non è il problema dell' Europa ma in questi momenti di difficoltà è l'unica che sta tenendo la barra dritta sull'immigrazione e anche sull'economia per più crescita e meno discussioni sull'austerity e sui vincoli», ha spiegato Renzi. Secondo il portavoce della Commissione, Juncker «lavora per unire le persone, non per dividerle». Nel Country report sull'Italia l'esecutivo comunitario dovrebbe constatare progressi nel merca- Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker (foto EPA) RENZI: «NON SIAMO IL PROBLEMA DELL’EUROPA MA GLI UNICI CHE STANNO TENENDO LA BARRA DRITTA» L'economia è ancora solida, ma la fiducia degli imprenditori cala vistosamente sulla prospettiva a sei mesi. Sono i due messaggi che arrivano dalla Germania, dove oggi si sono incrociati i dati sulla crescita, con una buona prestazione del Pil (1,7% nel 2015) e un avanzo primario da record, e i numeri che dimostrano invece la netta contrazione della fiducia nell'industria del Paese: con l'Ifo sceso a febbraio a 105,7 punti dai 107,3 del mese scorso. È il terzo calo di seguito - nonchè il peggior valore dal 2014 - stando al rapporto redatto sulle affermazioni di 7000 manager tedeschi, e questo è il segnale chiaro del raffreddamento del clima a bordo della locomotiva europea. Notizie migliori dall'istituto di statistica Destatis: la Germania ha confermato infatti una crescita del Pil dello 0,3% nel quarto trimestre 2015 su trimestre, e dell'1,3% su anno. to del lavoro, la governance delle banche, la scuola e la riforma di costituzione e legge elettorale. Il documento sugli squilibri macroeconomici conterrà comunque diversi rilievi, in particolare sul rallentamento del ritmo della riduzione del debito. L'Italia resta vulnerabile a choc esterni, con l'aggravante che il sistema bancario è esposto al rischio sovrano. Il debito limita il margine di manovra sugli investimenti. I crediti deteriorati delle banche e la disoccupazione incidono negativamente sulle prospettive di crescita. Se il giudizio definitivo sulla Legge di Stabilità è atteso per maggio, tra le righe della bozza del rapporto emergono i molti dubbi dell'esecutivo comunitario. Le critiche dovrebbero essere esplicite su abolizione della Tasi e spending review. I tagli alle tasse sugli immobili non seguono la raccomandazione di spostare la tassazione dai fattori produttivi verso proprietà e consumi. Gli obiettivi di risparmio di spesa per il futuro sono stati abbassati, mentre un intervento onnicomprensivo su deduzioni e detrazioni fiscali è ancora assente. BANCHE E GIUSTIZIA Sulla legge sulla concorrenza, la riforma della pubblica amministrazione, il completamento della strutturadell'Agenzia territoriale di coesione, la gestione dei crediti deteriorati che gonfiano i portafogli delle banche e infine la giustizia civile, la Commissione attende di vedere i risultati di quanto è stato messo in cantiere perché ci sono ritardi e incertezze. Per contro - secondo l'esecutivo comunitario - il governo non si è mosso, o non abbastanza, su revisione dei valori catastali, contrattazione collettiva di secondo livello e razionalizzazione di imprese e servizi pubblici locali. David Carretta © RIPRODUZIONE RISERVATA Privatizzazioni, in campo alternative alle Ferrovie IL CASO ROMA Enrico Morando non si sbilancia. Ma qualche indizio lo lascia trapelare. Sulle privatizzazioni, ha spiegato ieri il vice ministro dell’Economia, «abbiamo l’esigenza di conseguire gli obiettivi che ci siamo prefissi». Poi ha aggiunto anche che «se non li facciamo nel 2016 attraverso Ferrovie, vorrà dire che dovremo compensare con altre». Dove per altre intende le società pubbliche. Il cantiere, insomma, è aperto. Qualche indicazione più precisa, probabilmente, la si avrà soltanto ad aprile, quando il governo presenterà il nuovo Def, il documento di economia e finanza, nel quale aggiornerà le previsioni economiche. Una cosa è certa. Il capitolo sul debito pubblico sarà uno di quelli che verranno esaminati con il lanternino dalla Commissione europea, che già nelle sue stime invernali ha ritoccato al rialzo la previsione del 2016 indicando un rapporto tra debito e Pil al 132,4%, leggermente in discesa sul dato del 2015. Il punto è che venendo a mancare i proventi della quotazione di Ferrovie, il cui sbarco in Borsa è stato rinviato al 2017, il segno meno davanti al debito potrebbe trasformarsi in un segno più. Da qui l’esigenza di trovare qualche modo di «compensare» i mancati introiti. Che, secondo il governo, dovrebbero essere pari allo 0,5% di Pil, anche se Morando ha detto che in realtà si tratta di «un po’ meno». La forbici sarebbe tra i 6,5 miliardi (lo 0,4% raggiunto nel 2015) e gli 8 miliardi (lo 0,5%). In cantiere ci sono alcune operazioni già previste. C’è la quotazione di Enav, che procede abbastanza spedita. Il filing alla Consob potrebbe arriva- re già a fine marzo. La società per giugno dovrebbe essere sul listino, dove è accreditata di un valore che può arrivare a 2 miliardi. Se collocasse tutto il 49% autorizzato dal decreto di privatizzazione, potrebbe arrivare nelle casse del Tesoro circa 1 miliardo. LE OPERAZIONI Poi c’è l’operazione Stm. Da tempo la partecipazione deve essere trasferita dal Tesoro al Fondo strategico della Cdp. I tempi sarebbero ormai maturi. L’incasso sarebbe tra i 400 e i 500 milioni. C’è l’operazione Grandi Stazioni, ma si tratta di una privatizzazione indiretta che, anche se porterà benefici per il bilancio statale grazie ai minori trasferimenti alle Ferrovie, difficilmente potrà essere messa in conto all’abbattimento del debito pubblico. Qualcosa si farà di certo anche sugli immobili, ma per coprire l’ammanco di Ferrovie bisognerà ipotizzare qualche operazione più consistente. Si potrebbe ragionare, per esempio, di una nuova tranche di Poste, società che capitalizza 8 miliardi e di cui il Tesoro ha ancora oltre il 60%. Ma è da escludere almeno fino a quando il titolo non recupererà in Borsa il livello della quotazione, ossia 6,75 euro. Mentre, per ora, sarebbero escluse totalmente nuove cessioni di Enel e di Eni. A. Bas. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL VICE MINISTRO MORANDO: «ABBIAMO L’ESIGENZA DI CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI CHE CI SIAMO PREFISSI» -TRX IL:23/02/16 22:19-NOTE: © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 8 - 24/02/16-N:RCITTA’ 8 Primo Piano Mercoledì 24 Febbraio 2016 www.ilmessaggero.it Unioni civili, Renzi: «Diabolico insistere con M5S e con la Cei posizioni divergenti» Assemblea dem, via libera anche della sinistra allo stralcio delle adozioni. Domani il voto, varo definitivo entro due mesi ` LA GIORNATA ROMA Matteo Renzi incontra i senatori del Pd e Palazzo Chigi mette a punto il maxiemendamento al ddl sulle unioni civili senza più stepchild adoption su cui verrà posta la fiducia. «Se si vogliono salvare almeno le norme sulle unioni civili, va presa un'altra strada rispetto a quella dell'accordo con i 5 Stelle perché ‘errare humanum, perseverare diabolicum’», ha chiarito. In serata sono poi arrivati i chiarimenti del premier anche sulle divergenze con la Cei. Durante l'incontro Italia-Vaticano, Renzi ha dichiarato che «le posizioni sulle unioni civili tra governo italiano e Conferenza episcopale non coincidono o almeno non coincidono su molti aspetti», precisando di rispettare «l' opinione diversa della Cei» e che è «corretto che la Conferenza episcopale abbia la propria linea». Con lo stralcio dell'articolo 5 sulla stepchild sarebbero quindi recepiti gli emendamenti del senatore, Giuseppe Lumia, che non prevedono però modifiche all’articolo 3 nella parte che equipara in più punti il matrimonio e le unioni civili, lasciando quindi spazio alla discrezionalità del giudice nel caso di adozione del figlio di un membro di una coppia omosessuale. Sarebbe dunque questo il motivo che ha spinto il senatore della sinistra Pd, Miguel Gotor, ad affermare che la sua area voterà la fiducia perchè comun- La foto Il fronte del no Family Day: vittoria a metà Conferenza stampa del Family Day: «Una piccola, parziale vittoria del popolo delle famiglie», dicono. que si sta «conquistando un passaggio importante». Dal Pd viene però riferito che il maxiemendamento dovrebbe contenere in realtà anche i ritocchi all’articolo 3. La riunione di ieri è terminata con l’assicurazione da parte di Matteo Renzi che il governo avrebbe provveduto allo stralcio, ma senza modificare l’impianto della legge. Le adozioni rientreranno, promette il leader, in un ddl ad hoc. ASSEMBLEA NCD Ieri è stata anche la giornata della risposta del M5S che ha voluto smarcarsi dallo stralcio della stepchild e attaccare il Pd per avere preferito l’accordo al ribasso con Ncd piuttosto che fidarsi di loro. Un’opinione poco distante da quella della minoranza Pd che giudica un errore essersi consegnati al partito di Angelino Alfano. Proteste anche da Sel, che, fa sapere, contrasterà il voto di fiducia. Sul fronte Ncd, l’area più radicale continua invece a insistere affinchè ci siano ulteriori ritocchi per eliminare completamente anche l’ombra di ogni riferimento a un’equiparazione tra matrimonio e unioni civili che, temono gli alfaniani, potrebbe riaprire la strada appunto alle adozioni. Il maxiemendamento potrebbe essere già presentato questa mattina in Aula e la fiducia votata giovedì, in due giorni, come auspicato da Renzi, per poi affrontare il passaggio alla Camera per l’approvazione definitiva. Simona Ciaramitaro © RIPRODUZIONE RISERVATA Matteo Renzi arriva al Senato per l’assemblea dem (foto ANSA) La Consulta verso l’inammissibilità del ricorso sulla stepchild adoption LA PRONUNCIA ROMA Inammissibilità per difetto di motivazione. Sarebbe questo l’orientamento prevalente della Corte Costituzionale in merito alla causa sulla ”stepchild adoption” che stamane arriva all’esame dei giudici. Il verdetto arriverà più probabilmente domani, visto che nel pomeriggio i quindici giudici si riuniranno per eleggere il quarantesimo presidente della Corte - Paolo Grossi il favorito - dopo le dimissioni, per motivi familiari, di Alessandro Criscuolo. L’ipotesi che la questione di legittimità di alcune norme della legge sulle adozioni del 1983 venga rigettata senza essere esaminata nel merito si è andata rafforzando nelle ultime ore. Probabilmente anche in concomitanza con lo stralcio della ”stepchild adoption” dal ddl Cirinnà. Una pronuncia nel merito potrebbe suonare come una sorta di volontà sostitutiva della Consulta nel momento un cui la politica non è riuscita a sbrogliare un nodo così difficile contenuto nel ddl sulle unioni civili. A sollevare la questione dinanzi alla Corte è stato il Tribunale dei minori di Bologna: il caso è quello di due donne sposate negli Stati Uniti, Eleonora Beck e Liz Joffe. Ciascuna ha una propria figlia e un tribunale dell'Oregon ha stabilito che entrambe sono, reciprocamente, madri adottive dell'altra. Ma le donne chiedono come coppia il riconoscimento in Italia dell'adozione. E il tribunale ha deciso di rinviare gli atti ai giudici costituzionali dubitando della legittimità di due articoli della legge sulle adozioni del 1983 che vieterebbero questa possibilità alle coppie gay. IL NODO Il governo Renzi, con una me- OGGI ALLA CORTE IL CASO DELLE DUE DONNE DI BOLOGNA SPOSATE NEGLI USA L’AVVOCATURA AVEVA DATO IL SUO OK moria dell’Avvocatura dello Stato depositata un anno fa, quando ancora l’ ”adozione del figliastro” non era diventata un caso in parlamento, ha chiesto il rigetto del ricorso del Tribunale di Bologna. Motivo: avrebbe mal posto la questione trascurando la possibilità di interpretare un’altra norma della legge 184 del 1983- art. 44, lettera d, - che permette l’adozione «in casi particolari» , così come è già avvenuto a Roma per l’adozione di una bimba da parte della compagna lesbica della madre naturale. Decisione allora motivata in nome dell’equilibrio psicofisico della piccola. Se la Consulta - relatore della causa è il giudice Nicolò Zanon - sposasse l’interpretazione dell’Avvocatura, l’effetto sarebbe quello di avallare l’introduzione della ”stepchild adoption” tra persone dello stesso sesso per via giurisprudenziale. Vale a dire a legge vigente, bypassando le accese discussioni parlamentari di questi ultimi mesi. Un’ipotesi, questa, assai difficile se non impossibile. Sil.Bar. © RIPRODUZIONE RISERVATA Timori del Vaticano sulla parificazione al matrimonio: grimaldello pericoloso STATO-CHIESA CITTÀ DEL VATICANO Come il convitato di pietra ad una festa, il nodo Cirinnà ieri sera incombeva silenzioso, nel salone di Palazzo Borromeo lo conoscevano tutti bene ma nessuno voleva nominarlo apertamente. Naturalmente si sarebbe guastato il clima e magari prodotto uno strappo al cerimoniale. Chissà. E così gli argomenti del colloquio bilaterale, tra la delegazione governativa italiana e quella vaticana, un appuntamento tradizionale che fa da apri pista all' affollatissimo ricevimento per l'anniversario dei Patti Lateranensi, si è inizialmente attenuto alla scaletta. La convenzione fiscale raggiunta, il giubileo in corso, la collaborazione reciproca, il tema della immigrazione, gli sforzi della Chiesa sul fronte sociale. Solo alla fine, quando ministri e cardinali si sono alzati per congedarsi, il premier Renzi si è appartato per mettersi a parlottare con il Segretario di Stato Parolin. Il tema Cirinnà è saltato fuori. Anzi è stato “evocato”, come ha fatto sapere il cardinale. Lo stralcio della stepchild adoption sta andando avanti: almeno quel rischio è stato neutralizzato. «Una ipotesi corretta». Per Parolin, così come per il resto della delegazione vaticana (presenti anche Bagnasco e Galantino della Cei), il timore adesso si concentra sulla temuta equiparazione tra le coppie di fatto con il matrimonio nel testo del progetto di legge. «Per evitare altri grimaldelli» che possano indebolire il matrimonio. La decisione spetta al Parlamento. Si vedrà. Il Sostituto Becciu, nel frattempo, coglieva l'occasione per complimentarsi con il ministro Lorenzin, per avere contrastato tante parti della legge, ma soprattutto per avere contribuito a fare chiarezza sulla pratica dell'utero in affitto. Il premier Renzi, viste le circostanze, è stato salomonico e conciliante, pur mettendo i puntini sulle 'i'. «Il fatto che possiamo avere idee diverse, per esempio sulle unioni civili, non significa non apprezzare l'importanza del contributo della comunità cattolica in Italia». Poi è andato oltre, segnalando come la Chiesa sia un punto «di riferimento non solo per chi crede e non solo per il magistero del Papa». La collaborazione resta solida, un valido esempio per ogni italiano: il lavoro della Caritas, l’educazione negli oratori, le scuole, il volontariato, il terzo settore e la cultura. Tutto, ha aggiunto, mette in luce l’importanza della «presenza della Chiesa ben oltre all’aspetto religioso». ALL’INCONTRO PER I PATTI LATERANENSI, CENTRALE IL RUOLO DIPLOMATICO DI PAPA FRANCESCO LORENZIN RINGRAZIATA PER IL SUO IMPEGNO DA CUBA A MOSUL Se mai ci fossero state delle difficoltà nella riunione non sono emerse, e se in futuro dovessero palesarsi, non sono un problema: «la volontà comune supererà qualsiasi nodo», riferisce Parolin. Renzi, reduce da un viaggio in America Latina, ha voluto cono- Parolin e Mattarella L’incontro governo-Vaticano (foto LAPRESSE) Bagnasco e Renzi scere qualche dettaglio in più sui recenti successi diplomatici del Papa: la missione a Cuba, dopo la normalizzazione dei rapporti tra l'Avana e Washington, e l'abbraccio con il Patriarca Kirill. «Quando ho visitato Cuba mi sono reso conto che senza la visionaria lucidità di Papa Francesco probabilmente non si sarebbe giunti a quell’accordo storico che abbiamo visto». Tra le delegazioni si è parlato anche della situazione in Medio Oriente: l'inferno della Libia, il Libano, e poi?Siria e Iraq dove l'Italia è sta costruendo la diga -TRX IL:24/02/16 a Mosul. «Ho espresso la gratitudine del governo italiano per il ruolo politico con la P maiuscola che il Santo Padre ha svolto, penso al lavoro fondamentale per Cuba e in tante altre parti del mondo. Sempre in campo internazionale Italia e Santa Sede hanno concordato «sull’importanza di arrivare a un cessate il fuoco» in Siria. Un’esigenza ampiamente condivisa. «Abbiamo registrato - ha chiosato Renzi - intenti comuni. Si tratta di una grande priorità». Franca Giansoldati 00:33-NOTE:RCITTA’ © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 9 - 24/02/16-N:RCITTA’ 9 Primo Piano Mercoledì 24 Febbraio 2016 www.ilmessaggero.it Il leader prepara la conta in aula determinanti i 19 voti di Verdini Almeno quattro i centristi dissidenti `Matteo ironizza: «Casaleggio li dirige I dem uniti: non inseguiremo più Grillo da fuori... la nostra è una grande vittoria» ` IL RETROSCENA ROMA Tra i più delusi con i cinquestelle sono apparsi proprio quelli che ci avevano sperato, Monica Cirinnà in primis, Sergio Lo Giudice in pari grado. «Che il governo metta la fiducia, per me è una medaglia», ha confidato la Cirinnà al termine dell’assemblea dei senatori dem; mentre Lo Giudice davanti ai colleghi di gruppo ha allargato le braccia e ha riconosciuto «se le Unioni civili saltano anche a questo giro, rischiamo di dover aspettare per anni». Il ddl diventa maxiemendamento Stralciata la norma sulla "stepchild adoption". Il tema verrà riproposto in un ddl sulle adozioni in generale (da estendere anche a single e gay) L’UNIONE Sottoscritta di fronte a un ufficiale di stato civile, alla presenza di due testimoni, è iscritta in un registro comunale RECIPROCA ASSISTENZA Riconosciuti alla coppia diritti di assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, subentro nel contratto d’affitto, reversibilità della pensione e i doveri previsti per le coppie sposate alla ministra Boschi su Banca Etruria, ma mai avevano dato platealmente la fiducia al governo. Un voto che, se ci sarà come appare sicuro, sarà anche determinante. Se tutto il Pd vota, saranno in 111; poi ci sono i 28 di Ncd scontando tre-quattro dissidenti; dei 15 di Gal la maggioranza dovrebbero dire di sì; risultato: per rag- REGIME GIURIDICO Nel nuovo testo tagliati del tutto i riferimenti agli articoli del codice civile che disciplinano il matrimonio CAUSE IMPEDITIVE Se una delle parti è ancora sposata Se ha meno di 18 anni (salvo apposita autorizzazione) Se ha un’interdizione per infermità mentale Se ha un legame di parentela con il partner Se è stata condannata per omicidio o tentato omicidio del coniuge del partner CONVIVENZE DI FATTO Possibilità di regolare i rapporti patrimoniali attraverso contratti di convivenza di fronte a un notaio E’ stata un’assemblea di chiarificazione, quella dei senatori del Pd assieme a Matteo Renzi, e anche di prospettiva politica, di alleanze, di tenuta del governo, di maggioranza e maggioranze. Con un dato a suo modo chiarificatore: il Pd tutto, non una parte o qualche fetta, ha deciso di chiudere definitivamente con il M5S, ha preso atto che non è possibile intavolare alcunché con chi ha nel proprio programma al primo punto «la distruzione del Pd». Renzi su questo aveva già suonato la carica all’assemblea nazionale di domenica, e davanti ai suoi senatori è stato ancora più esplicito: «Casaleggio li dirige tutti da fuori». Poi, rivolto a chi probabilmente ancora nicchia o fa finta di credere a un accordo possibile con i seguaci del comico, ha aggiunto: «Abbiamo riportato una grande vittoria, facendo passare le Unioni civili, e se qualcuno non lo capisce vuol dire che appartiene a quella sinistra che vuole sempre perdere». Avanti tutta con la maggioranza che c’è, dunque. E quando a Renzi riportano i primi risultati dell’assemblea dell’alleato Ncd con Angelino Alfano - «Formigoni, Sacconi e altri la fiducia non la votano» - il premier segretario ai suoi confida: «Se va così facciamo cappotto». Niente accordi impossibili con il M5S; possibili, forse, con Sel (ma al Senato non hanno numeri significativi); resta dunque la giungere la fatidica quota 161 che assicura la maggioranza urgono i consensi di Verdini. «E mica possiamo fare come Prodi con Cossiga, che voleva i suoi voti ma senza chiederglieli pubblicamente in aula, tanto che il Picconatore si incavolò, non diede i voti e Prodi cascò», ricorda un parlamentare che quel passaggio visse in prima persona. NASI ARRICCIATI DATO CHIARIFICATORE Angelino Alfano (foto LAPRESSE) ADOZIONI maggioranza con Ncd, ma ancora i numeri a palazzo Madama non sono sufficienti. Dunque? La fiducia sulle Unioni dovrebbe registrare per la prima volta il sì del gruppo di Ala, i 19 verdiniani che finora hanno assicurato il proprio consenso su passaggi importanti come le riforme, hanno votato contro la sfiducia dei grillini Denis Verdini e Lucio Barani in aula al Senato (foto BLOW UP) La protesta Famiglie gay: sciopero delle urne La prospettiva del voto di fiducia su un maxiemendamento sulle unioni civili decurtato della stepchild adoption ha scatenato opposti sentimenti nella società civile, tra le associazioni cattoliche che parlano di «parziale vittoria» ma sognano lo stop tout court della legge e le famiglie arcobaleno che minacciano lo sciopero elettorale. «Siamo pronti a fare proteste molto forti, anche lo sciopero del voto» dice Famiglie Arcobaleno, associazione delle famiglie omogenitoriali, che da anni aspettano una legge che regolamenti le loro unioni. «Se passerà il maxiemendamento senza l'adozione, alle prossime amministrative proporremo al movimento lgbt e tutte le persone sensibili di non recarsi a votare o di andare e non mettere la scheda nell'urna, dichiarando che si tratta di una protesta per i diritti civili. Noi crediamo che bisogna tentare fino all'ultimo la via parlamentare. Sel e M5S dicono che vogliono andare avanti sulla stepchild adoption. Il ddl va discusso in Parlamento» insistono. E del resto, Renzi al Parco dei Principi lo aveva spiegato a chiare lettere, «è inutile che ci giriamo attorno, la maggioranza al Senato non ce l’abbiamo». E Alessandro Malan, che ha lasciato Scelta civica per rientrare nel Pd, ricorda: «A chi tra di noi arriccia il naso, ricordo che con Verdini e finanche con Berlusconi ci abbiamo fatto un governo, nel recente passato, allora andava bene e adesso non più?». Soddisfatto anche Beppe Fioroni: «Si è trovata una soluzione saggia, si sta votando una buona legge con una maggioranza allargata, tutti, compresa la nostra sinistra interna, devono capire che non c’è possibilità di interloquire con il M5S». Soddisfatta anche Emma Fattorini, cattodem in prima fila: «Non è questione di chi ha vinto o chi ha perso, l’importante è avere portato tutto il gruppo su una linea responsabile». La sinistra interna, al momento, conferma di non voler salire sulle barricate. Si è attestata su uno sconsolato «sbagliato affidarsi a Ncd», ma forse da oggi riprenderanno le ostilità sul Verdini in maggioranza e sul partito della nazione. In assemblea Gotor non ha parlato, lo ha fatto Tronti per avvertire di «non scollegare le élites dal Paese reale», il quale Paese reale, a suo dire, «non vede bene adozioni gay et similia». Con l’amaro in bocca i giovani turchi, che con Verducci hanno chiesto a Renzi «un patto» interno per l’unità del Pd fondato sulla promessa che «la stepchild deve restare un obiettivo pd nella legislatura». Nino Bertoloni Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA L’intervista Renato Schifani «Vogliamo chiarezza sulle modifiche via ogni possibile ritorno delle adozioni» ROMA L’incontro con i senatori del Pd si è appena concluso tra levate di scudo e frenetiche trattative. Il via libera al ddl Cirinnà con lo stralcio delle adozioni è il punto d’arrivo di un percorso tortuoso che la maggioranza ora vuole mettere in sicurezza evitando che in Aula vi siano altri colpi di scena. Renato Schifani, ex presidente del Senato e capogruppo di Area Popolare (Ncd-Udc) vede l’uscita dal tunnel. «Siamo soddisfatti, il premier Matteo Renzi ha scelto di andare a un emendamento di maggioranza e ha deciso dunque di trovare una soluzione politica all’interno della maggioranza e non ricorrendo a geometrie variabili. La posizione del mio partito del resto è stata sempre chiara, togliamo la stepchild e approviamo le unioni civili. La nostra coerenza è stata premiata». Condivide anche la scelta di chiedere la fiducia? «Anch’io avevo auspicato un a base parlamentare piu ampia su un’intesa che stralciasse la stepchild e coinvolgesse i partiti che si erano dichiarati disponibili, mi riferisco ad Ala e FI. Ma non v’è dubbio che il tempo trascorso e le preccupazione che le votazioni libere potessero originare incidenti d’Aula o percorsi non omogenei ha indotto il presidente del consiglio a chiudere la partita nel gioro dipochi giorni. Va dato atto ad Ala e a FI i non essersi discostati dalle nostre posizioni e aver assunto un ruolo collaborativo». Qual è stato il punto più delicato della trattativa. «Abbiamo chiesto di stralciare tutte le parti della legge che possano in via indiretta o surrettizia aprire le porte della stepchild. Come ad esempio l’articolo 3 comma 4. E abbiamo chiesto chiarezza nella stesura del maxi emendamento». E sui diritti? «In questo caso i margini di trat- tativa sono stati ridotti visto che la questione primaria è rimasta durante tutta la trattativa lo stralcio della stepchild adoption. Proveremo comunque prima della stesura definitiva del maxi-emendamento a proporrre qualche ritocco migliorativo, fermo restando che il nostro obiettivo è fare chiarezza sui diritti/doveri della coppia e che questa chiarezza allontani il contenuto del testo della nuova legge dall’istituto del matrimonio. E ciò per evitare che una eccessiva sovrapponibilità del testo che andremo ad approvare rispetto al testo che disciplina il matrimonio possa consentire interventi di giurisprudenza europea volti a introdurre il regime delle adozioni». Piacerà questo accordo al popolo del Family day? «Io al Family day c’ero. E dunque ricordo bene come l’attenzione fosse principalmente concentrata sul tema della genatorialità. PRIMA DELLA STESURA DEFINITIVA PROVEREMO A PROPORRE QUALCHE RITOCCO MIGLIORATIVO IL PRESIDENTE GRASSO, DI FRONTE AL NON OSTRUZIONISMO, HA FATTO BENE A CANCELLARE IL SUPERCANGURO Mi sembra che su questo punto, con la nostra coerenza, sia stata soddisfatta la richiesta della piazza. Altro aspetto era non intervenire completamente sui diritti e i doveri delle coppie omosessuali visto che in ogni caso l’Aula del Senato senza la fiducia avrebbe dato via ad un iter parlamentare. Ricordo che il M5S non ha presentato emendamenti dunque avrebbe votato anche la stepchild per dar vita ad una legge sideralmente distante dalla piazza del Family Day». Condivide la scelta del presidente Grasso, cancellare il Supercanguro? «In Aula con un mio intervento avevo contestato l’ammissibilità del Supercanguro perché riproduceva i principi della legge. -TRX IL:24/02/16 Non si trattava di un intervento emendativo ma di un voto confermativo, non previsto perciò dal regolamento. Votando il Marcucci si sarebbe aperto un precedente molto delicato. E il presidente Grasso, dopo il ritirito degli emendamenti della Lega, dinanzi a un non-ostrizionismo, bene ha fatto a prenderne atto». Sia sincero, in cuor suo lei pensa che questa legge sia il male minore? «No, non è il male minore. Abbiamo trovato il giusto equilibrio, dando risposte all’Europa, alla Corte costituzionale e a tante persone dello stesso sesso su diritti che da noi non venivano riconosciuti. E’ cambiata la coscienza del Paese. Ricordo che i ”Dico” si fermarono non tanto per le divisioni interne al governo Prodi quanto per il movimento di contestazione dell’opinione pubblica. Quel progetto, che non prevedeva le adozioni, non si potè mandare avanti. Anche la Chiesa ha assunto un atteggiamento molto attento e rigoroso». Gli errori da non ripetere? «Sui temi che cambiano l’assetto di una società anche se toccano la coscienza non si va su geometrie variabili». Claudio Marincola © RIPRODUZIONE RISERVATA 00:33-NOTE:RCITTA’ -MSGR - 14 PESARO - 33 - 24/02/16-N: Pesaro [email protected] www.ilmessaggero.it Pesaro ANCONA Macerata Fermo Ascoli P. Mercoledì 24 Febbraio 2016 METEO REDAZIONE: Viale della Vittoria, 35 (AN) T 071/34386 F 071/3580726 L’evento Vuelle-Fortitudo Basket d’altri tempi al vecchio Hangar Marche Cult Il palato, il tatto la vista, le parole La regione dei piaceri Tennis Cataldo a pag. 47 Domani con il Messaggero Benelli a pag. 47 Davis senza Fognini “Adunata” di Barazzutti Forfait dell’azzurro, il tecnico dell’Italia: «Serve un grande pubblico che ci aiuti a battere la Svizzera» Comune, la rivoluzione è green Illuminazione, 6 milioni per diecimila Led in un’ottica di ottimizzazione energetica `Gli impianti obsoleti saranno sostituiti consentendo un risparmio del 30 per cento ` Rivoluzione green da 6 milioni di euro per illuminare Pesaro. Led in 10 mila punti luce e wi-fi anche in piazzale Lazzarini, Fiorenzuola e Candelara. Via ai lavori per la nuova tribuna del campo di villa San Martino. "Non si guarderanno più le partite in piedi dalla strada", dice Belloni. Un maxi-piano spalmato nell'arco dei prossimi tre anni, con i lavori che inizieranno a breve, nel mese di marzo. La giunta lo ha approvato ieri mattina. "Un intervento da oltre sei milioni di euro, di cui un milione e mezzo dal Comune, il resto da Marche Multiservizi - spiega il sindaco Matteo Ricci - che porterà alla sostituzione di 9 mila e 800 punti luce cittadini obsoleti, nella riqualificazione con la tecnologia a led. Inoltre, cambieremo anche 2 mila lampioni, adeguando altri mille e 500 pali della luce". Il risparmio energetico stimato dal Comune sarà di circa il 30 per cento. Ma questo intervento "garantirà anche più sicurezza e un miglioramento sul lato dell' arredo urbano". Nel pacchetto illuminazione, anche un ampliamento del wi-fi gratuito, che verrà esteso ai punti chiave della città in ottica turistica, dal centro-mare fino alle zone collinari. Delbianco a pag.35 Sanità Fano.Nascondevano la droga in corpo Ceriscioli: pronti a cambiare ma stop a proteste Ceriscioli sulla sanità: «Non finisce tutto il 29 febbraio, per quella data dobbiamo avere le carte in regola, ma poi se si vuole cambiare modello, possiamo discuterne». Grandi a pag.34 Miss picchiata, la Cassazione conferma condanna a 8 anni `Rosaria Aprea era diventata reginetta a Pesaro quando iniziarono le violenze IL CASO Muore il custode di Casa Raffaello Conosciuto e benvoluto da tutti. Una figura che univa passione e competenza nel lavoro. E’ morto ieri mattina Marco Mariotti, 59 anni, custode della Casa di Raffaello. A pag.37 Il meteo Giorni incerti e ancora miti Da oggi e probabilmente per l’intero fine settimana, il tempo rimarrà quanto meno incerto, con tratti di moderata perturbabilità anche sulla nostra regione. Oggi sarà la giornata meteorologicamente migliore, con cielo poco o parzialmente nuvoloso. Domani transiterà un nuovo fronte atlantico; i cieli saranno nuvolosi con precipitazioni sparse. Venerdì, infine, avremo a che fare con una spiccata variabilità ma probabilmente senza precipitazioni, in un contesto climatico sempre piuttosto mite. Le temperature odierne saranno comprese tra 6 e 13˚C; le minime oscilleranno tra -2 e 8˚C. Oggi lei fa la corteggiatrice a "Uomini e Donne". Ma non basta il lavoro in tv a cancellare il passato di violenze, per Rosaria Aprea, ex Miss Yacht Club che nel 2013 è stata picchiata selvaggiamente per gelosia dal suo ex compagno e padre del loro bambino, Antonio Caliendo. Anche perché sul suo caso è appena arrivata l'ultima definitiva parola dei giudici. La Corte di Cassazione ha infatti confermato la condanna a 8 anni di reclusione per lesioni gravissime a Caliendo. Lo scorso 16 dicembre, i giudici supremi hanno depositato le motivazioni della decisione con la quale hanno respinto ogni tentativo dell' imputato di ottenere una riduzione della pena inflitta dalla Corte di Appello di Napoli a maggio 2015. La Cassazione ha negato anche le attenuanti generiche. Nel 2011 la Aprea era a Pesaro per partecipare al concorso di bellezza Miss Yacht club. E già in quell'occasione, il compagno aveva dato sfogo alla sua gelosia folle e violenta. Tanto che la ragazza lo denunciò. Nel frattempo, Rosaria ha continuato con la sua carriera di modella e miss. Fino ad approdare a miss Italia. Ma anche Caliendo ha continuato con le sue ossessioni. Sempre più pericolose. Fino ad arrivare al punto di picchiare Rosaria anche quando era incinta. Poi il culmine, nel 2013, quando il giovane la prende a calci spappolandole la milza. "Non l'ho lasciato perché pensavo che sarebbe cambiato, ma mi sbagliavo" aveva detto Rosaria subito dopo l'aggressione. Una tartarughina in spiaggia. Questa volta viva e vegeta, non come le ultime che sono state ritrovate sull’arenile tra Fano e Pesaro, ormai ridotte a carcassa. La tartarughina, esemplare d’acqua dolce, è stata segnalata ieri pomeriggio da una ragazza che, passeggiando sul lungomare, l’ha avvistata avvistata tra i ciottoli della spiaggia nei pressi dell’Hotel Imperial, a Ponte Sasso tra Fano e Marotta. La tartaruga, piccolina, di circa 10 centimetri di lunghezza, era immobile apparentemente bloccata nel gesto di operare il grande tuffo verso l’Adriatico e il mare aper- Dopo 28 anni dalla sua chiusura l'ospedale Bartolini torna ad essere un importante presidio sanitario sotto forma di Casa della Salute per l'erogazione di prestazioni di residenze sanitarie assistenziali, servizio che va ad aggiungersi a quelli da tempo attivi di distretto sanitario ed ambulatori. L'inaugurazione, che vedrà la presenza del presidente della Regione Luca Ceriscioli, della senatrice Camilla Fabbri, dell'onorevole. Marco Marchetti, del vescovo di Senigallia monsignor. Franco Manenti e del direttore dell'Asur Carmine Di Bernardo, è prevista per sabato alle ore 10 presso la sala del consiglio comunale. L'annuncio nel corso della conferenza stampa, presente l'intera giunta, aperta dal sindaco Pietro Cavallo che ha espresso tutta la soddisfazione "per aver onorato l'impegno assunto nel lontano giugno 2006 al momento di iniziare il primo quinquennio da sindaco ". Ovviamente Cavallo ha ringraziato quanti, a partire da Ceriscioli, Mezzolani, Ca- babilmente troppo cresciuta per l’habitat domestico, la tartaruga è stata abbandonata molto probabilmente sulla spiaggia da chi non poteva o non voleva più tenerla in casa, preferendo lasciarla al suo destino. La ragazza che l’ha avvistata, di ritorno dalla passeggiata, incuriosita, ha provato a cercarla ma non l’ha più trovata. Nei giorni scorsi a Fosso Sejore un cane durante una passeggiata con il padrone ha invece ritrovato una carcassa, ormai decomposta, di una tartaruga marina, della specie ”caretta caretta” spiaggiata dopo una mareggiata. Monia Donati palbo, Ricci, Guidi e Di Bernardo si sono adoperati per la realizzazione della Casa della Salute per finire con la Fondazione Carifano, Banca di Credito Cooperativo ed associazioni varie che hanno donato macchinari di alta tecnologia. Attualmente l'ex ospedale Bartolini ospita al piano terra l'unità operativa di riabilitazione e spazi per i medici di famiglia mentre al primo piano ci sono guardia medica , servizi amministrativi e cassa, sale d'attesa, distretto sanitario con il centro prelievi e l'Adi oltre all'ampia ala dedicata ai poliambulatori per le varie specialistiche, alla diagnostica per immagini ed al centro antidiabetico. Il secondo piano ospita la Casa della Salute che dispone di 10 camere con bagno fra singole e doppie con una dotazione di 16 posti letto, ossigenoterapia e spazi soggiorno. Casa della Salute che si avvarrà della presenza durante il giorno dei medici di base mentre la guardia medica garantirà il servizio per la notte e festivi per un'assistenza h24. I lavori sono stati finanziati per 1.350 mila euro dalla Regione e per 200mila euro dal Comune di Mondolfo. Giuseppe Binotti © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Spaccio, due in manette Arrestati due spacciatori a prova di perquisizione. Entrambi sono stati inchiodati dalla perseveranza dei carabinieri. A pag.39 to. La piccola tartarughina, come ha poi confermato un veterinario locale, era un esemplare di acqua dolce, uno di quelli, per intenderci, che si compra negli appositi negozi o nelle fiere, per fare una piccola nuotatina nella vaschetta in plastica di casa o in un più capiente acquario. Piccola per il mare, ma pro- L’ESEMPLARE TROVATO DA UNA RAGAZZA IERI POMERIGGIO SUL LITORALE DI PONTE SASSO TAGLIO DEL NASTRO IL SINDACO CAVALLO: «LA STRUTTURA DIVENTERÀ UN’ECCELLENZA PER L’INTERO TERRITORIO» La tartaruga d’acqua è cresciuta, abbandonata in spiaggia ANIMALI Mondolfo inaugura il nuovo Bartolini La tartaruga trovata in spiaggia -TRX IL:23/02/16 22:02-NOTE: -MSGR - 14 PESARO - 34 - 24/02/16-N: 34 Marche Mercoledì 24 Febbraio 2016 www.ilmessaggero.it Sanità, Ceriscioli «Pronti a cambiare ma basta proteste» L’incontro. Il presidente: «La ricerca è un valore» L’apertura del governatore a condividere il nuovo modello Case della Salute: come saranno trasformati i piccoli ospedali LA RIFORMA ANCONA «Non finisce tutto il 29 febbraio, per quella data dobbiamo avere le carte in regola, ma poi se si vuole cambiare modello, possiamo discuterne. L'obiettivo è rafforzare il sistema sanitario pubblico». Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, apre al confronto sulla riorganizzazione della sanità e ad eventuali modifiche in corsa. Lo ha fatto ieri in Consiglio regionale durante il dibattito su due mozioni presentate da M5S e Lega Nord, la prima con cui si chiedeva la sospensione dei provvedimenti di riforma della sanità, l'altra sulla situazione nel Maceratese (entrambe bocciate). Dunque la sanità continua a dividere territori e politica, soprattutto all'indomani dell'approvazione, da parte della Giunta, della delibera con cui si dà il via definitivo alla trasformazione delle piccole strutture in Ospedali di comunità. Un processo che dovrà essere concluso categoricamente entro il 31 dicembre. LE RICONVERSIONI Dal primo gennaio del 2017, dunque, i 10 piccoli ospedali interessati - Cagli, Chiaravalle, Cingoli, Fossombrone, Loreto, Matelica, Montegiorgio, Recanati, Sant'Elpidio a Mare, Sassocorvaro, Sassoferrato, Tolentino e Treia - inizieranno una nuova vita. Per altri tre - Arcevia, Montegiorgio e Sassoferrato la trasformazione in realtà è già conclusa. Per gli altri, dopo una convivenza ancora per quest'anno tra vecchio e nuovo, il cambio di pelle dal primo gennaio. Ma cosa troveranno, dopo il lifting, i cittadini? Oggi un piccolo ospedale offre ambulatori, reparti per i ri- coveri, qualche sala operatoria, pronto soccorso. A dire il vero molti dei 13 già oggi non sono più dotati di questi servizi. E dopo? Niente più ospedali (nonostante al nome Casa della salute, si sia preferito il più rassicurante Ospedale di comunità), bensì strutture territoriali. Al loro interno opereranno le équipe territoriali dei medici di famiglia che offriranno servizi ambulatoriali e garantiranno, in alternanza con la guardia medica, la continuità assistenziale h24. Vi sarà svolta attività socio-sanitaria come l'assistenza per le cronicità, le disabilità oltre ad attività specialistica che varia da struttura a struttura. Niente più ricoveri per patologie acute né per lungodegenza, via libera alle cure intermedie. Cosa sono? Si tratta di ricoveri di pazienti che hanno necessità di essere sottoposti a terapie per patologie come scompensi cardiaci o bronchiti croniche riacutizzate. Pazienti che potranno usufruire di un monitoraggio infermieristico e che, in precedenza, venivano ricoverati in strutture per acuti. Sempre alle cure intermedie saranno indirizzati pazienti provenienti da ospedali veri e propri per convalescenza e riabilitazioni. E per le emergenze? Via i pronto soccorso e i punti di primo intervento (che rimarranno comunque in fase transitoria fino al 31 dicembre), AL POSTO DEI PRONTO SOCCORSO AMBULANZE ATTREZZATE MEDICI 24 ORE SU 24 CURE INTERMEDIE ASSICURATE Dissesto Bdm Commissione d’indagine al lavoro Prima riunione, ieri, della Commissione regionale d'indagine sul dissesto di Banca Marche, guidata da Mirco Carloni, dopo la burrascosa seduta "zero" della scorsa settimana dopo la quale i quattro quinti dell'organismo si erano dimessi. Stilato ieri un elenco di circa 20 persone da sentire in Commissione, tra dirigenti e amministratori di BdM, sindacalisti, rappresentanti di Banca d'Italia (si sta valutando se convocare il governatore Visco) e Consob. Domani seconda riunione e, forse, prime audizioni. Nonostante le dimissioni delle opposizioni, la commissione è al lavoro. gli Ospedali di comunità saranno dotati di Potes, vale a dire un'ambulanza attrezzata. Una riforma che ieri in Consiglio Ceriscioli è tornato a difendere. «Non è vero - ha detto, a proposito della rivolta dei territori - che manca la volontà di discutere. Tutt'altro: finora non c'è stata questa volontà da parte di alcuni nostri interlocutori, che hanno solo protestato». Forti le critiche delle opposizioni, ma non sono mancate anche quelle, velate, di Luca Marconi (Udc) per il mancato coinvolgimento di parte della maggioranza nelle scelte. Cl.Gr. © RIPRODUZIONE RISERVATA Onde gravitazionali, i nostri fisici in Regione Ceriscioli e l'assessore Bravi hanno ricevuto gli scienziati di Urbino e Camerino che hanno contribuito alla rilevazione delle onde gravitazionali. «Occorre - ha detto Ceriscioli - dare valore alla ricerca che, anche se astratta, un giorno può diventare un'applicazione essenziale». All'incontro anche il rettore di Urbino Vilberto Stocchi, e il prorettore di Camerino Claudio Pettinari. Confindustria, dopo Squinzi: Bucciarelli tenta la sintesi Ancona e Pesaro per Vacchi, Macerata verso Boccia LA SCELTA ANCONA Vacchi vs Boccia. Nelle Marche si profila una corsa a due per la presidenza nazionale di Confindustria. Le associazioni territoriali della regione hanno iniziato ad esprimersi su chi dovrà succedere a Squinzi alla guida di Viale dell'Astronomia. Ebbene, i due nomi emersi sino ad oggi nei favori degli imprenditori marchigiani sono quelli di Alberto Vacchi e Vincenzo Boccia. Presidente di Unindustria Bologna e alla guida della multinazionale Ima il primo; salernitano, ex presidente della Piccola industria e patron delle omonime Arti grafiche il secondo. Restano al momento indietro gli altri due candidati, Aurelio Regina, romano d'adozione, socio e presidente del sigaro Toscano nonché ex vice dell'uscente Squinzi, e Marco Bonometti, presidente degli industriali di Brescia e imprenditore manifatturiero. Quest'ultimo, in realtà, qualche consenso lo sta raccogliendo, ma non sufficiente, almeno per ora, per trasformarsi in un appoggio ufficiale. Sugli altri due, invece, il sostegno è già stato espresso e sarà presto formalizzato. La procedura, infatti, prevede che ciascuna territoriale, per voce del relativo presidente, ufficializzi di fronte ai tre saggi incaricati di guidare il percorso verso l'elezione (tra loro anche il marchigiano Adolfo Guzzini) il nome del candidato che intende sostenere. Una "dichiarazione di voto" fondamentale, perché i saggi ammetteranno alla fase finale solo i candidati che possono contare su almeno il 20% del consenso dei delegati all'Assemblea. Percentuali desumibili appunto dai favori espressi dalle associazioni territoriali. LE VOTAZIONI A partire da oggi i presidenti provinciali formalizzeranno davanti ai saggi le preferenze delle associazioni che rappresentano. Tra i primi a farlo ci sarà Claudio Schiavoni di Confindustria Ancona. «Lunedì - dice - ho riunito la giunta e l'esito finale è stato che Ancona sosterrà Vacchi. Ai saggi porteremo anche un nostro documento in cui spieghiamo quale, secondo noi, dovrà essere il profilo migliore del nuovo presidente di Confindustria». Una scelta sofferta quella degli industriali anconetani divisi equamente tra Vacchi, Boccia e Bono- LE ORGANIZZAZIONI TERRITORIALI INIZIANO LE CONSULTAZIONI NEL CONSIGLIO GENERALE VOTERANNO MERLONI SCHIAVONI E MINGARELLI metti. Il primo (che gode del sostegno di alcune delle associazioni più forti, come Milano, Monza e tutte le emiliane) ha "vinto" alla fine per soli due voti. Nelle Marche Vacchi, che quasi sicuramente sarà oggi ad Ancona per esporre il proprio programma (nei prossimi giorni arriveranno anche gli altri candidati) potrà contare, ma in questo caso non c'è ancora l'ufficialità, anche sull'appoggio di un'altra associazione territoriale, quella Pesaro, mentre Boccia si ferma per ora a un unico probabile sostegno (Macerata?). Due delle cinque associazioni non si sono però ancora espresse. Il quadro che emerge è comunque quello di una regione spaccata ed è certo che il presidente di Confindustria Marche, Bruno Bucciarelli, tenterà fino all'ultimo una sintesi. Quali i prossimi passi? Il 17 marzo i candidati che avranno raggiunto quota 20% dei voti dell'assemblea passeranno al vaglio del Consiglio generale da cui il 31 dello stesso mese, uscirà l'unico "designato" per succedere a Giorgio Squinzi. A votare in rappresentanza delle Marche in seno al Consiglio, Paolo Merloni, consigliere di Confindustria, lo stesso Schiavoni e Diego Mingarelli, a capo della Piccola industria regionale. Claudia Grandi © RIPRODUZIONE RISERVATA Il presidente di Confindustria Marche Bruno Bucciarelli -TRX IL:23/02/16 21:46-NOTE: -MSGR - 14 PESARO - 39 - 24/02/16-N: 39 SOLTANTO UN ESAME RADIOLOGICO HA CONSENTITO DI SCOPRIRE GLI OVULI DI EROINA NELL’INTESTINO Fano Mercoledì 24 Febbraio 2016 www.ilmessaggero.it Fax: 0721 370931 e-mail: [email protected] Il cartellone dell’estate cerca sponsor `Già in moto la macchina organizzativa GLI EVENTI I due soggetti pedinati dai carabinieri in alto un ovulo Droga, era il corpo il mezzo di trasporto `Due spacciatori arrestati dai carabinieri L’INDAGINE Arrestati due spacciatori a prova di perquisizione. Entrambi sono stati inchiodati dalla perseveranza dei carabinieri fanesi, che li hanno sottoposti all'unico controllo in grado di smascherarli. L'esame radiologico, effettuato nell' ospedale San Salvatore, a Pesaro, ha infatti accertato che nascondevano ovuli di eroina all'interno dell'intestino. L'udienza per la convalida dell'arresto si è tenuta in ospedale. I due spacciatori, S.M. di 50 anni e A.M. di 33, avevano adottato un sistema di trasporto pericolosissimo, che li avrebbe esposti alla possibile morte per overdose nel caso i contenitori di droga si fossero aperti per qualche motivo imprevisto. Il margine di rischio è stato ampliato, poi, dall' aver trattenuto a lungo gli involucri di stupefacente per non fornire la prova del reato. Dopo alcuni giorni, però, gli stimoli fisiologici hanno avuto il sopravvento e sono stati recuperati sei ovuli pieni di eroina, per un totale di 260 grammi. Entrambi i magrebini sono stati arrestati per spaccio di stupefacenti dai carabinieri del nucleo operativo, coordinati dal capitano Alfonso Falcucci, e portati in carcere. In origine l'emporio di droga era condotto da tre uomini di origine nordafricana, che vendevano eroina alla stazione ferroviaria di Fano, a Gimarra e all'Arzilla, in via del Moletto, dopo averla acquistata in Campania e tagliata con varie sostanze. Il terzetto aveva clienti, informati con puntualità all'arrivo di ogni nuova partita, sia in città sia in altre zone della provincia. "A un certo punto però spiegavano ieri i carabinieri - all' interno del gruppo sono nati dissapori. Uno dei tre aveva iniziato a iniettarsi troppa eroina e, per far tornare i conti, doveva tagliarla molto. I clienti si lamentavano per la scarsa qualità o accusavano ma- L’UDIENZA DI CONVALIDA SI È TENUTA IN OSPEDALE: HANNO RISCHIATO UN’OVERDOSE lori fino all'overdose. Gli altri due si sono dunque separati dal terzo, conosciuto come Lo Sporco, che si è messo in proprio ed è stato arrestato tempo addietro dai carabinieri per aver rapinato una ragazzina nella stazione ferroviaria, mentre stava prestando dei soldi a un'amica". La ditta iniziale si è dunque sciolta con qualche fibrillazione e un momentaneo calo dell'attività, poi però i due compari si sono riorganizzati in fretta e hanno riallacciato i rapporti con i fornitori campani. Al ritorno a Fano, però, i carabinieri li aspettavano alla stazione ferroviaria per un controllo. Sospettavano che i due viaggiassero a pieno carico, solo che la perquisizione è andata a vuoto: nessuna traccia di droga. I militi non si sono dati per vinti e hanno chiesto esami radiologici per i due magrebini. L'intuizione si è rivelata esatta: c'erano corpi estranei, gli ovuli, nei retti di entrambi. Restando in tema di malavita, hanno suscitato scalpore i ripetuti furti ai danni del bar Polvere di Caffè, a Sant'Orso. L'altro ieri il coordinamento di Lega Nord ha portato la propria solidarietà ai titolari, preannunciando una fiaccolata con tutte le vittime dei furti, lunedì prossimo davanti al Polvere di Caffè dalle 18 alle 20. La macchina organizzativa delle feste si è messa di nuovo in moto. Sono gli stessi soggetti, giunta fanese, associazioni di categoria, Proloco e comitato dei negozianti, che hanno contribuito ad allestire il programma delle iniziative natalizie 2015, ora si tratta però di preparare la prossima stagione estiva in centro storico. Qualità dell'offerta e quantità delle risorse camminano sovente a braccetto, anche questo caso non fa eccezione. L'intervento di Etienn Lucarelli, presidente della Proloco, assomiglia infatti a un appello: "Ormai si è capito che gli enti locali hanno risorse sempre più limitate, quindi il tema fondamentale COINVOLTI TUTTI COLORO CHE HANNO CONTRIBUITO AL SUCCESSO DELLE INIZIATIVE NATALIZIE Serata estiva in centro Volontari per assistere anziani e malati del momento è di capire se siano agganciabili degli sponsor e fino a quale punto possano contribuire i negozianti. Positivo, comunque, che si sia già iniziato a ragionare sul modo di rendere attraente e accogliente il centro storico della città durante la stagione turistica, risultato cui tengono molto gli stessi operatori". Avviato con largo margine d'anticipo anche il lavoro per programmare il prossimo Carnevale, nei giorni scorsi il presidente Luciano Cecchini ha assicurato che mai prima d'ora si fosse iniziato così presto, mentre incontri decisivi sugli eventi estivi delle zone a mare sono previsti per i primi giorni di marzo. Toccato, durante la riunione dell'altro ieri, anche il tasto dolente della musica dal vivo in bar, concessioni balneari e ristoranti (si può, non si può, fino a che ora?) con l'intento di trovare la soluzione soddisfacente per tutte le categorie interessate. Ha detto Francesco Mezzotero, di Confcommercio: "Non è possibile che a Pesaro oppure a Senigallia le cose si possano fare in un certo modo, mentre a Fano nascono sempre dei problemi. Un margine di tolleranza non guasterebbe, magari fino alle 24. Se anche ci fosse della musica un po' più alta della norma, non penso che cadrebbe il mondo. Durante la riunione, insieme con i tecnici comunali, sono stati analizzati i regolamenti di settore e sono subito iniziati i distinguo interpretativi. Il tavolo di confronto sarà convocato di nuovo e a quel punto si potrà dare un giudizio più strutturato". L'estate scorsa è stata agitata dalle polemiche sugli eventi, che si sono succedute a più riprese. Prima il trasloco degli spettacoli dalla corte Malatestiana al piazzale interno del Sant'Arcangelo, poi la questione della musica dal vivo e dei limiti ai volumi. Un solo verbale, ma la cosa fece molto discutere. Per sovrapprezzo ci scappò anche un esposto, che ha lasciato un segno rugginoso tra negozianti e bagnini. Osvaldo Scatassi © RIPRODUZIONE RISERVATA AVULSS Sono aperte le iscrizioni al corso per volontari dell'Avulss, l'associazione che assiste anziani soli e persone bisognose sia in ospedale sia a domicilio. L'iniziativa è stata presentata ieri, nei locali de Il Caffè del pasticciere, dal presidente Giuseppe Guiducci. Si comincerà il 7 marzo prossimo: primo incontro dalle 20.30 alle 22.30 nella sala Gialla dell'Asur, a Fano in via Ceccarini. Alla serata di presentazione parteciperanno il vescovo Armando Trasarti e l'assessore Marina Bargnesi. Le iscrizioni sono raccolte dalla segreteria di Avulss in viale Vittorio Veneto 2 (nell'ospedale Santa Croce) il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9.30 alle 11.30. Il numero di telefono è 0721/801396, gli altri recapiti sono: 0721/827028 e 348/9339599. Il tredicesimo corso di base Avulss si concluderà con i colloqui finali, il 16 e il 19 maggio prossimi. Sono previste lezioni ogni lunedì e giovedì, sempre dalle 20.30 alle 22.30 nella sala Gialla della sede Asur. Due appuntamenti anche il sabato, il 2 aprile e il 14 maggio dalle 14.30 alle 17.30. Gli iscritti acquisiranno i rudimenti fondamentali "per iniziare un servizio gratuito e organizzato in campo socio-sanitario", ha spiegato Guiducci, al quale è affidata la direzione del corso insieme con Maria Gertrude Fazi. Tra le materie, per fare qualche esempio, temi come 'Situazioni di bisogno e le attuali risposte del territorio' oppure 'Il ruolo del volontariato nella legislazione locale e nazionale' o 'La solidarietà del volontariato nella comunità cristiana' o ancora 'Le precauzioni in ambito infettivologico'. I volontari Avulss operano nei vari reparti ospedalieri di degenza e portano il loro sostegno morale alle persone sole, senza familiari che le assistano. In particolare le aiutano durante i pasti. Avulss è inoltre presente in pediatria con il progetto 'Nati per leggere'. Altra parte dell'attività è svolta nelle case di riposto per anziani e nelle abitazioni di anziani o di chiunque abbia bisogno di compagnia oppure di conforto. Il progetto su viale Piceno fa discutere Franchi vuole risarcire l’ospedale URBANISTICA Ampliata la parte commerciale nell'area di proprietà comunale in viale Piceno, ridotta invece la quota direzionale, quindi uffici e servizi in genere. Due pesi e due misure rispetto al vicino ex zuccherificio? "No, le cose non stanno affatto così, non c'è trippa per gatti che cerchino polemiche", ha risposto l'assessore Marco Paolini. La questione, ha spiegato, riguarda "il commerciale accessorio, quindi i magazzini. In compenso si è diminuito il direzionale e il terreno edificabile nel suo complesso. La superficie di vendita è invece rimasta tale e quale, invariata. Per quale motivo la giunta ha approvato la scelta? La proprietà comunale in viale Piceno deve essere resa più appetibile sul mercato immobiliare. Non si trovano acquirenti, nonostante sia in vendita da almeno un paio d'anni, quindi si è intervenuti per sbloccare l'attuale fase di stallo". La delibera approvata in questi giorni dalla giunta fanese aumenta di 200 metri quadri lo spazio per i magazzini, che di conseguenza passano "da circa 500 a 700 metri quadri", mentre resta inalterata, ha garantito l'assessore Paolini, la superficie per la media struttura di vendita. L'atto, una variante, transiterà in commissione Ur- POLEMICHE PER COME SONO STATE RIPARTITE LE QUOTE PAOLINI REPLICA banistica e sarà votato dal consiglio comunale. Ha concluso lo stesso Paolini: "Siamo nell'ambito dell'Agenda urbana, che ha tra i propri obiettivi di rendere più appetibili al mercato immobiliare i terreni comunali valorizzati dall' attuale piano regolatore. Se non si facessero simili operazioni in tempi difficili per i Comuni, e Fano non ne è esclusa, non si troverebbero i soldi per asfaltare le strade o per altri investimenti sulle opere pubbliche". La superficie commerciale nella vicina area dell'ex zuccherificio è stata ridotta da 7.500 a 2.500 metri quadri, l'attuale piano - proposta degli uffici comunali individua infatti il nuovo volano di sviluppo in una dotazione di impianti sportivi e di ricettività per dare impulso al turismo. La proprietà dell'area non è d'accordo e ha adito alle vie legali. L’UDIENZA Prima vuole pagare il conto all' azienda, poi quello alla Giustizia. Ma la trattativa tra l'ex primario di pediatria di Fano, Gianfranco Franchi, e gli Ospedali riuniti Marche Nord è ancora in corso. E così anche l'udienza di ieri mattina, davanti al gup Lorena Mussoni, si è chiusa con un nulla di fatto e il rinvio al 17 maggio. L'ultimo rinvio al quale le parti dovranno arrivare già con l'accordo in tasca. Per Franchi (che è difeso dal professore Lucio Monaco) scatta anche il termine finale per la scelta del rito con cui intende essere processato. Rito che molto probabilmente sarà un abbreviato. Pesanti i reati di cui è chiamato a rispondere l'ex primario: peculato, falso e rivelazioni di segreti d'ufficio. Accuse che a settembre del 2013 lo avevano fatto finire agli arresti domiciliari. Al centro dell'indagine, opera della Guardia di Finanza di Pesaro, c'erano quelle visite ai suoi piccoli pazienti fatte in regime di intramoenia, ma mai denunciate. Visite, fatte nel suo studio, le cui parcelle avrebbe dovuto dividere con l'azienda. E che invece ha tenuto per sé, senza emettere ovviamente alcuna ricevuta. Si tratta di almeno 116 visite "fuorilegge". Ma non solo. A Franchi viene conte- L’EX PRIMARIO DI PEDIATRIA DEVE RISPONDERE DI ACCUSE COME FALSO E PECULATO -TRX IL:23/02/16 stata anche la rivelazione di segreti d'ufficio perché, in occasione di un concorso pubblico in ospedale, avrebbe fatto conoscere in anticipo a uno dei candidati gli argomenti oggetto d'esame. Un mese dopo l'arresto, a ottobre 2013, Franchi aveva presentato all' azienda osepdaliera le sue "dimissioni immediate e irrevocabili". In realtà, la stessa direzione di Marche Nord non aveva perso tempo e aveva subito spiccato un provvedimento di sospensione per il medico. Franchi davanti agli inquirenti aveva ammesso di non aver rilasciato le ricevute, ma di averlo fatto "solo per far risparmiare dei costi ai pazienti". Nel frattempo l'indagine si è chiusa ed è arrivata sul tavolo del gup Mussoni che ha già disposto un paio di rinvii. E.Ros. 21:32-NOTE: © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 41 - 24/02/16-N: 41 Mercoledì 24 Febbraio 2016 www.ilmessaggero.it Proseguono gli appuntamenti dedicati ai 200 anni del Barbiere di Siviglia Civitanova, venerdì al Donoma le mitiche Sister Sledge grandi firme della disco anni Settanta e Ottanta Sì, We are family A Pesaro Rossini secondo Totò LIVE U na sola data in Italia per le regine della Disco. Le Sister Sledge si esibiranno venerdì sera al Donoma in occasione del consueto Tyche Friday. Un'esclusiva nazionale molto attesa, e tre sole date europee per questo tour 2016 che inizierà proprio al Donoma, per poi approdare nel Regno Unito, tornare negli States, toccare di nuovo l'Europa (Germania) e poi volare fino a Palm Springs nella calda California. La storia delle sorelle di Philadelphia è iniziata nel 1972. Il gruppo nasce come coro di chiesa, per poi affermarsi come "Mrs. Williams Granddaughters" in onore dell'amata nonna Viola (un soprano). Debbie, Joni, Kim e Kathy, che si allontanò dal complesso nel 1989, hanno sin dagli esordì affermato la forza della famiglia e dell' unità in cui si è riconosciuta un'intera generazione. Jazz, soul, gospel, disco e R&B: in ogni genere le Sister Sledge hanno impressionato pubblico e critica. Ben presto il loro successo è uscito dai confini statunitensi. Memorabile la loro esibizione del 1974 a Kinshasa in Zaire in occasione dello storico match di pugilato Muhammad Alì Vs Foreman. La prima hit è "Mama never told me" ma il successo planetario arriva con "We are family", album prodotto da Nile Rodgers e Bernard Edwards de- PESARO Proseguono le iniziative “Figaro qua, Figaro là. Pesaro per i 200 anni del Barbiere di Siviglia e il compleanno di Rossini”, in onore del compositore pesarese. Stasera , alle 21, la chiesa dell’Annunziata ospiterà - con la Mostra del Nuovo Cinema e Ripley's Film - la proiezione del film Figaro qua, Figaro là con Totò, Isa Barzizza, Gianni Agus e Renato Rascel, per la regia di Carlo Ludovico Bragaglia (ingresso libero). CIVITANOVA Una personalità carismatica e una voce virtuosa: sono le caratteristiche che Greta Panettieri porta sul palco a ogni sua esibizione. Donna da sold out e artista di formazione internazionale (per anni ha studiato a New York), si è fatta conoscere in tutto il mondo grazie al suo talento eclettico. Domani sera il Greta Panettieri Quartet si esibisce al Teatro Cecchetti con Viaggio in jazz, insieme ad Andrea Sammartino al pianoforte, Francesco Puglisi al contrabbasso e Alessandro Paternesi alla batteria. Cecchetti in Jazz, diretto da Gianluca Diomedi e Luca Scagnetti e organizzato da Comune e Teatri di Civitanova in collabora- Dall’altro gli scrittori Luis Sepulveda e Muriel Barbery e la presentazione di Letteraria Le leggendarie Sister Sledge gli Chic. I successivi brani "Lost in music", "Thinking of You"e "All American Girls" hanno contribuito a cementificare il successo delle "sorelle del soul". Quindi l'album "African Eyes" che rimane uno dei loro migliori realizzazioni artistiche. Nel corso degli anni, il gruppo ha accumulato una serie di dischi d'oro e di platino, collezionando un centinaio di premi e onorificenze ed esibendosi nei più celebri palcoscenici del mondo: la Carnegie Hall, il Madison Square Garden, la Royal Albert Hall, la Nakano Sun Plaza, il Festival di Glastonbury in Gran Bretagna, il Burg Al Arab di Dubai, lo Zenith di Parigi. Ed ancora oggi sono le Regine indiscusse del soul. Lo scorso anno hanno preso parte all'iniziativa umanitaria "Women Are the Rhythm of the World" di Kacey Jones. Prevendite su ciaotickets e ticketone. Prezzo 25 euro. Andrea Maccarone © RIPRODUZIONE RISERVATA Greta Panettieri a Cecchetti Jazz CONCERTI Auguri Figaro zione con Amat e Made Again, chiude la sua terza edizione portando una donna sul palco. Greta Panettieri, attualmente presenza fissa al programma televisivo L’aria che tira di La7 con il Greta Panettieri Trio, ha alle spalle una lunghissima carriera nazionale e internazionale. Ha collaborato con moltissimi artisti, tra cui Fabrizio Bosso, Sergio Cammariere e Gegè Telesforo, ed è stata protagonista di programmi televisivi e radiofonici in tutto il mondo, come RKC Parigi e Streetcredmusic Radio Shows Chicago. Il suo ultimo album, Non gioco più (Italian ‘60 in jazz) riarrangia i successi di Mina in chiave jazz e ha raccolto grande plauso del pubblico, grazie anche ad un tour internazionale che ha già toccato le città di New York e Barcellona. Tra chi ne è rimasto entusiasta c’è Vincenzo Mollica, che le ha destinato uno spazio nella sua rubrica Doreciakgulp su Rai 1. Al racconto della sua vita viene dedicata persino la graphic novel Viaggio in Jazz, in cui viene illustrata a fumetti la sua ascesa professionale nel periodo americano. Il costo del biglietto è di 10 euro per l’intero e di 8 per il ridotto (per under 24, over 65 e convenzionati vari). Info Teatro Cecchetti, tel. 0733/817550. Con Letteraria parole premiate Al Battelli il musical “Ti amo sei perfetto” MACERATA FELTRIA Teatri d’Autore la stagione dei teatri storici della provincia di Pesaro e Urbino torna a Macerata Feltria questa sera alle ore 21.15 al Teatro Battelli. In scena la versione italiana di uno dei musical off -Broadway più famosi, vincitore dell’Oscar italiano dei musical 2015, categoria Musical OFF: Ti amo, sei perfetto, ora cambia (I love you, you’re perfect, now change) scritto da Joe Di Pietro (libretto e testi) e musicato da Jimmy Roberts. Marco Simeoli, il regista, lo ripropone in una veste rinnovata grazie anche a Piero Di Blasio, che ne ha curato l’adattamento. IL FESTIVAL FANO Non uno, ma ben due sono i festival letterari che la città di Fano propone ai suoi concittadini e non solo: Passaggi e Letteraria sono il fulcro dell'attività culturale rivolta alla lettura ed entrambi promuovono il nostro territorio anche fuori regione. Letteraria, ideato e curato dai docenti Maura Maioli e Gino Cecchini, è prima di tutto un premio, che, alla sua terza edizione, sta uscendo dai confini cittadini verso un respiro nazionale e ha il merito di coinvolgere moltissimi studenti che vengono chiamati in prima persona a scegliere e premiare autori italiani, ma anche i traduttori di autori stranieri, spesso sottovalutati o passati in secondo piano. Questa manifestazione riesce a sfatare ogni pregiudizio sulla lettura dei libri da parte dei giovani: quest'anno oltre 800 studenti parteciperanno con passione ed entusiasmo: oltre ai licei Nolfi, Torelli e Apolloni, l'ist.Tecnico Battisti a Fano, il Liceo Raffaello di Urbino; il Liceo Mamiani, il Mengaroni e il Marconi, l'ist. Bramante e Genga a Pesaro, entrano a far parte della giuria anche due istituti scolastici fuori provincia, il Pluricomprensivo di Brunico e l'Itis di San Donato Milanese che nei giorni del premio (dal 7 al 9 ottobre prossimo) saranno ospitati a Fano. I libri in concorso per questa edizione sono 55 con la partecipazione dei più importanti editori italiani, tra cui Adelphi, Bompiani, Einaudi, Guanda e Sellerio. Tra gli autori di punta figurano: Romana Petri, Diego De Silva, Letizia Muratori, Fabio Stassi, Franca Cavagnoli e Fabio Geda. Tra gli stranieri, molti i francesi, tra cui Muriel Barbery (l'autrice de L'eleganza del Riccio), insieme ad altri grandi maestri come Luis Sepulveda, Peter Terrin, l'indiano Akhil Sharma e l'americano George Saunders. Passaggi Festival, a Fano dal 23 al 26 giugno, ha annunciato in questi giorni che si prepara ad un evento ricco di grandi nomi ed iniziative, grazie anche alla "occupazione" di grandi spazi nella città: Piazza XX Settembre e zone limitrofe, oltre alla zona mare di Sassonia, saranno la suggestiva scenografia di questa edizione 2016, dedicata alla ricerca de 'La felicità possibile', con il lancio di pacchetti turistici per un soggiorno diverso e denso di stimoli letterari. Elisabetta Marsigli © RIPRODUZIONE RISERVATA AL CINEMA SALA PER SALA CINECIRCOLO DON MAURO ASCOLI PICENO Via dei Frassini, 4 PORTO SANT’ELPIDIO UCI CINEMAS PORTO SANT’ELPIDIOVia Fratte, CAPITOL Riposo MULTIPLEX DELLE STELLE Sala 1 Sala 2 Sala 3 Sala 4 Sala 5 Sala 6 Sala 7 Sala 8 Sala 9 Sala 9 Sala 10 Sala 10 Sala 11 Zona Campolungo - Tel. 0736.815220 Deadpool (azione) 18.00-20.40-23.00 Onda su onda (commedia) 18.00-21.00-23.00 Zootropolis (animazione) 18.00-19.00-20.50 The Danish Girl (drammatico)18.00-20.30-23.00 Il caso Spotlight (drammatico) 18.00-20.30-22.50 Cinquanta sbavature di nero (commedia) 18.00-21.00-23.00 Zoolander No. 2 (commedia) 21.00-23.00 Perfetti Sconosciut i (commedia) 18.00-21.00-23.00 The Hateful Eight (western) 21.30 Single ma non troppo (commedia) 23.00 Point Break (azione) 18.00 L’abbiamo fatta grossa (commedia) 20.40-23.00 Il viaggio di Norm (avventura) 18.00 MULTISALA ODEON Viale Federici, 82 - Tel. 0736.255552 Sala 1 Zootropolis (animazione) 17.30-21.00 Sala 2 Perfetti Sconosciuti (commedia) 17.30-21.00 Sala 3 Onda su onda (commedia) 17.30-21.00 Sala 1 Sala 2 Sala 2 Sala 3 Sala 3 Sala 4 Sala 4 Sala 5 Sala 5 Sala 6 Sala 6 Sala 7 Sala 7 Sala 8 Sala 8 Sala 9 Sala 9 41 - Tel. 892960 Lupin III - il film (azione) 18.00-21.00 Zootropolis (animazione) 18.00 Cinquanta sbavature di nero (commedia) 21.45 The Danish Girl (drammatico) 17.45 Perfetti Sconosciuti (commedia) 21.30 Perfetti Sconosciuti (commedia) 18.00 The Hateful Eight (western) 20.30 Deadpool (azione) 18.00 The Danish Girl (drammatico) 21.30 Onda su onda (commedia) 17.30 The Danish Girl (drammatico) 20.30 Il caso Spotlight VO in ita (drammatico) 18.00 Onda su onda (commedia) 21.30 Il viaggio di Norm (avventura) 17.45 Zootropolis (animazione) 21.00 Zootropolis (animazione) 17.30 Deadpool (azione) 21.00 CINEMAGNOLIE PORTO SAN GIORGIO Lungomare Gramsci, 155 CUPRA MARITTIMA Via Cavour, 29 - Tel. 0735.778983 Riposo Il caso Spotlight (drammatico) CINEMA CECCHETTI Viale Vittorio Veneto - Tel. 0733.817550 Riposo CINEMA CONTIVia Parini, 5 (San Marone) - Tel. 0733.812849 Riposo ROSSINI Via Buozzi, 6 - Tel. 0733.812936 Riposo MULTIPLEX SUPER 8 Sala 1 Sala 2 Sala 2 Sala 2 Sala 3 Sala 4 Riposo CINEMA MARGHERITA CIVITANOVA MARCHE SALA DEGLI ARTISTI CINEMAVia Mameli, 2 - Tel. V. Venier A. 73 - Tel. 0733.817139 Riposo Sala 5 Sala 6 Sala 7 Sala 8 DON BOSCO MACERATA V.le Don Bosco, 55 - Tel. 0733.234875 Riposo EXCELSIOR Via Colle Montaldo, 4 - Tel. 0733.232370 Riposo ITALIA Via Gramsci, 25 - Tel. 0733.237472 Riposo FERMO MULTIPLEX 2000 Contrada Campiglione - Tel. 0734.628853 The Danish Girl (drammatico) 17.30-20.10-22.30 L’abbiamo fatta grossa (commedia) 18.00 Lupin III - il film (azione) 18.00-20.30 Zoolander No. 2 (commedia) 23.00 Zootropolis (animazione) 17.40-20.30-22.40 Perfetti Sconosciuti (commedia) 18.00-20.30-22.30 Single ma non troppo (commedia) 20.20-22.40 Onda su onda (commedia) 17.30-20.30-22.40 Deadpool (azione) 18.00-20.30-22.40 Cinquanta sbavature di nero (commedia) 17.40-20.40-22.40 0734.221714 21.30 Via Velluti (Centro commerciale) - Tel. 0733.288107 Sala 1 L’abbiamo fatta grossa (commedia)18.00-20.20 Sala 2 Zootropolis (animazione) 17.40-20.30-22.40 Sala 3 Perfetti Sconosciuti (commedia) 18.00-20.30-22.30 Sala 4 Cinquanta sbavature di nero (commedia) 17.30 Sala 4 Lupin III - il film (azione) 20.00 Sala 4 Zootropolis (animazione) 22.40 Sala 5 Single ma non troppo (commedia) 20.20-22.40 A Onda su onda (commedia) 17.30-20.30-22.40 B Deadpool (azione) 18.00-20.30-22.40 C The Danish Girl (drammatico) 17.30-20.10-22.30 C Lupin III - il film (azione) 18.00-20.30 PORTO RECANATI PALARIVIERA KURSAAL P. F.lli Brancondi - Tel. 071.9798403 Riposo MULTIPLEX GIOMETTI CINEMA MATELICA Via Grifoni - Tel. 0737.787663 Mgc1 Perfetti Sconosciuti (commedia) 20.30-22.30 Mgc2 Onda su onda (commedia) 20.40-22.40 Mgc3 Deadpool (azione) 20.40-22.45 Mgc4 Zootropolis (animazione) 20.30-22.30 NUOVO Via M. Beata, 33 - Tel. 0737.84457 Riposo TEATRO FAMIGLIA Via Beata Mattia, 33 - Tel. 0737.84457 Riposo ARLECCHINO MONTE URANO Via Gioberti, 14 - Tel. 0734.840532 Non pervenuto DURASTANTE MONTE SAN GIUSTO Via Garibaldi, 1 - Tel. 0733.837707 Riposo SAN BENEDETTO DEL TRONTO CINE TEATRO SAN FILIPPO NERI P.zza San Filippo Neri, 1 Riposo -TRX IL:23/02/16 Via Paganini 10 - Tel. 0735.395153 Auditorium Zootropolis (animazione) 17.30-20.15-22.45 Sala 1 The Danish Girl (drammatico) 17.40-23.00 Sala 2 Onda su onda (commedia) 17.30-20.30-22.50 Sala 3 Deadpool (azione) 17.30-20.15-22.45 Sala 4 Lupin III - il film (azione) 17.20-21.30 Sala 5 The Hateful Eight (western) 17.30-21.30 Sala 6 Perfetti Sconosciuti (commedia) 17.30-20.15-22.40 (drammatico) Sala 7 The Danish Girl VO 20.20 TOLENTINO MULTIPLEX GIOMETTI TOLENTINO Uscita Superstrada Tolentino Est - Centro Commerciale OASI - Tel. 0733.974348 Perfetti Sconosciuti (commedia) 20.30-22.30 Zootropolis (animazione) 20.30-22.30 Onda su onda (commedia) 20.30-22.30 Deadpool (azione) 20.40-22.45 The Danish Girl (drammatico) 20.15-22.30 Lupin III - il film (azione) 20.30 Zoolander No. 2 (commedia) 22.40 Cinquanta sbavature di nero (commedia) 20.40 Single ma non troppo (commedia) 22.40 21:19-NOTE: Concessionaria di pubblicità esclusiva per il Corriere Adriatico Concessionaria di pubblicità esclusiva per il Corriere Adriatico VIA BERTI, 20 – 60126 ANCONA TEL. 071.214981 - FAX 071.205549 Anno 156 N˚ 54 Mercoledì 24 Febbraio 2016 € 1.20 Dal 1860 il quotidiano delle Marche PosteitalianeSped.inA. P.- D.L.353/2003 conv.L.46/2004,art. 1,c.1,DCB-AN-“Taxe Perçu” CorriereAdriatico +dorso nazionaledelMessaggero a€1.20 (RegioneMarche) PESARO e FANO Il dibattito sulla sanità infiamma l’Aula. Opposizioni all’attacco “Riaprire il dialogo politico” Antonini A pagina 3 μ Arrestati Ancona Riforma sanitaria: il day after. Dopo il calcio d’inizio ufficiale dato lunedì dalla Giunta, la partita si sposta sul ring del Consiglio regionale: da una parte, il Governatore Ceriscioli difende il progetto di riorganizzazione del settore - sostenuto dalla maggioranza - dall’altra, le opposizioni danno battaglia, con il Movimnto 5 y(7HB5J0*QOTORO( +.!z!?!$!& www.corriereadriatico.it Ceriscioli difende la riforma μ Il Pd di Fabriano VIA BERTI, 20 – 60126 ANCONA TEL. 071.214981 - FAX 071.205549 Stelle che promette il ricorso al Tar. Lo spunto per il dibattito in Aula sulla riforma sanitaria è arrivato ieri da due mozioni: una targata M5S, che chiedeva la sospensione in autotutela dei provvedimenti di riorganizzazione dei servizi ospedalieri e di emergenza-urgenza; l’altra della Lega Nord, incentrata sulla difesa dei servizi sanitari dell’emergenza urgenza territoriale (Msa-188 e Continuità assistenziale). Entrambe bocciate. Ma prima del voto, parola a Ceriscioli: “Grazie alla delibera di Giunta, comunque se ne giudichi il contenuto - è la sua tesi noi saremo in gradi di fare le nuove assunzioni che servono nelle Marche. Votare una mozione come questa, che impedisce di fare assunzioni, vuol dire fare un favore al privato”. Marinangeli A pagina 3 IL CREDITO LA MODA μ La Commissione μ Oggi a Milano Per Bm indagine parallela Le Marche sfilano con Renzi La sede di Nuova Banca Marche Il premier Matteo Renzi Ancona Milano Una Commissione d’indagine parallela per analizzare il crac di Banca Marche e per verificare “l’intreccio tra politica e finanza”. I gruppi consiliari di M5S, Lega, Fdi e Gruppo misto non mollano la presa. Dopo aver abbandonato la Commissione regionale d’indagine “ufficiale” - in seguito “all’invasione di campo del Pd che coi suoi voti ha eletto anche il presidente della Commissione la cui nomina spetta alle minoranze” - ripartono con il nuovo progetto. Domani si incontreranno per istituire un tavolo tecnico. A pagina 2 La moda marchigiana torna sulle passerelle milanesi. Dopo il meanswear protagonista a gennaio, parte oggi la Fashion Week dedicata alle collezioni femminili per l’autunno-inverno 2016/17 che si chiuderà il 29 febbraio. La manifestazione ingloba 184 collezioni, di cui 73 sfilate ufficiali e 98 presentazioni: in passerella 13 brand marchigiani. E c’è una grande novità: è la prima volta in assoluto che la settimana della moda milanese verrà inaugurata da un premier: Matteo Renzi. Viti A pagina 4 due spacciatori scoperti con una radiografia: sequestrati 260 grammi di eroina Nascondevano la droga nell’addome L’OPERAZIONE μ Trasporti sanitari Fano Sono stati arrestati due spacciatori che per nascondere l'eroina pronta da immettere nel mercato avevano ingoiato sei ovuli contenenti la droga. Si tratta di due magrebin di 33 e 50 anni che si rifornivano in Campania. Da mesi ormai i carabinieri guidati dal capitano Falcucci erano sulle loro tracce. Al rientro a Fano dal loro ultimo viaggio hanno trovato ad attenderli i carabinieri, che li hanno fermati e controllati. Non trovando niente, li hanno portati in ospedale dove una radiografia ha rivelato la presenza della droga nell’addome: in tutto pesava 260 grammi. Falcioni In cronaca di Fano LA TENDENZA Il lavoro va a casa P CRISTINA LATESSA rende piede in Italia lo smart working, una nuova forma di telelavoro che permetterà ai dipendenti di svolgere la loro attività in modo più flessibile, ad esempio da casa, per via telematica. Lo smart working, secondo un rapporto della School of management del Politecnico di Milano, è diffuso soprattutto... Continua a pagina 13 Gli autisti di Solaris non lavorano In cronaca di Fano μ Incontro in Prefettura Dipendenti Icot restano ancora senza stipendio Interventi allo stadio e 40 nuovi parcheggi Siglato l’accordo tra il Comune e il quartiere: sarà realizzato anche il campo supplementare μ A Macerata, regia di Latella Monica Piseddu incontra Veronika Macerata “Ti regalo la mia morte, Veronika” al Teatro Lauro Rossi di Macerata in prima ed esclusiva regionale stasera e domani. Veronika è Monica Piseddu. Niccolini In Cultura e Spettacoli Monica Piseddu μ In mostra permanente 150 preziose motociclette Le Officine Benelli nel circuito dei Musei L’INIZIATIVA Pesaro Anche il museo delle Officine Benelli nella rete di Pesaro Musei la cui offerta diventa così sempre più ricca. La collaborazione tra il Comune di Pesaro e Sistema Museo infatti gestore delle strutture, nell'ultimo anno ha portato alla nascita un vero e proprio circuito museale, che com- In cronaca di Pesaro Un episodio di spaccio documentato dai carabinieri alla stazione ferroviaria prende Musei Civici di palazzo Mosca, Casa Rossini, area archeologica di via dell'Abbondanza, Centro arti visive Pescheria, Scalone Vanvitelliano e Sinagoga. A questi con lo scopo di fare sistema e rendere sempre più fruibili e interconnessi i luoghi cittadini di alto valore storico artistico, oggi si aggiunge il museo Officine Benelli. "Pesaro è terra di motori”. Senesi In cronaca di Pesaro Pesaro Accordo raggiunto fra amministrazione e quartiere Pantano - Santa Veneranda per i parcheggi e la riqualificazione dello stadio Benelli. Soluzione intermedia, che soddisfa esigenze del quartiere da una parte e dall'altra le richieste della Vis. Arrivano i parcheggi promessi, così ha confermato il presidente di quartiere, Ugo Schiaratura. Francesconi In cronaca di Pesaro μ Verso le trasferte di domenica a Chieti e Fermo Il Fano ritrova Favo Costantino scalda la Vis SPORT Pesaro Il Fano ritrova subito Favo e aspetta il recupero di Borrelli, in vista della trasferta di domenica a Chieti: per i tifosi, su decisione della prefettura teatina, è scattato l’obbligo di prevendita dei biglietti nominali entro sabato. Sfida con tanti ex dietro l’angolo invece per la Vis che domenica sarà di scena a Fermo. “Abbiamo vinto una partita importantissima”, dice intanto Rocco Costantino, autore del gol decisivo contro il San Nicolò. Barbadoro-Lucarini NelloSport L’attaccante Rocco Costantino μ Champions League, in gol Dybala e Sturaro Una Juventus tutto cuore Rimonta e fa 2-2 col Bayern Martello Nello Sport Mercoledì 24 Febbraio 2016 3 MARCHE Online www.corriereadriatico.it “Ora è tutto in regola, via alle assunzioni” Ceriscioli in Aula difende la riforma sanitaria. Opposizioni all’attacco. Pergolesi (M5S): eviti strumentalizzazioni FERMENTI IN CORSIA MARTINA MARINANGELI Ancona Riforma sanitaria: il day after. Dopo il calcio d’inizio ufficiale dato lunedì dalla Giunta, la partita si sposta sul ring del Consiglio regionale: da una parte, il Governatore Ceriscioli difende il progetto di riorganizzazione del settore - sostenuto dalla maggioranza - dall’altra, le opposizioni danno battaglia, con il Movimnto 5 Stelle che promette il ricorso al Tar. Ma procediamo con ordine. Lo spunto per il dibattito in Aula sulla riforma sanitaria è arrivato ieri da due mozioni: una targata M5S, che chiedeva la sospensione in autotutela dei provvedimenti di riorganizzazione dei servizi ospedalieri e di emergenza-urgenza; l’altra della Lega Nord, incentrata sulla difesa dei servizi sanitari dell’emergenza urgenza territoriale (Msa-188 e Continuità assistenziale). Entrambe bocciate con 15 voti contrari e 10 a favore. Prima del voto dell’Aula, Ceriscioli è intervenuto per fare il punto sulle trasformazioni in atto in campo sanitario. All’accusa del primo firmatario della mozione dei pentastellati, Piergiorgio Fabbri, di impoverire le strutture sanitarie pubbliche dei territori a vantaggio della sanità privata, il Governatore ha risposto laconico: “Come se la trasformazione dei piccoli ospedali in Case di Comunità portasse queste strutture da pubbliche a private: non è così”. È poi entrato nel dettaglio delle delibera varata Il Governatore Luca Ceriscioli durante i lavoro del Consiglio lunedì dall’esecutivo: “Entro il 29 febbraio dobbiamo portare avanti una serie di atti per far vedere al ministero che siamo in linea col decreto 70 che prevede la riorganizzazione delle strutture ospedaliere. Grazie alla delibera di Giunta, comunque se ne giudichi il contenuto, noi saremo in gradi di fare le nuove assunzioni che servono nelle Marche. Votare una mozione come questa, che impedisce di fare assunzioni, vuol dire fare un favore al privato”. Naufragata l’idea di un referendum i 5 Stelle hanno deciso di puntare sul ricorso al Tar L’analisi di Ceriscioli ha toccato poi il tasto dolente della “rivolta” dei territori - in particolare dell’entroterra - che hanno manifestato più volte la loro contrarietà alla riforma sanitaria. “Non è vero che manca la volontà di discutere da parte della Regione - ha affermato Piuttosto, finora non c’è stata volontà di discutere da parte di alcuni nostri interlocutori, ma solo di protestare. Se uno ha un modello, bene, ma non basta solo dire voglio fare questo; bisogna vedere se rispetta le regole e se ci sono le risorse. Nessuna chiusura al confronto, quindi: c’è il tempo e c’è la mia disponibilità a farlo”. Ceriscioli ha, infine, aggior- nato il cronoprogramma: “La scadenza del 2017 per i Punti di primo intervento (Ppi) segna una fase transitoria che ci permette di traghettare la sanità marchigiana verso un’altra forma in grado di dare risposte ai cittadini. Possiamo valutare insieme cosa sono e cosa devono fare i pronto soccorso e se è possibile averli oppure no. Idem gli ospedali”. L’intervento del presidente ha provocato gli elogi misti a critica velata di Luca Marconi (Udc) per il mancato coinvolgimento di parte della maggioranza nelle scelte, e gli attacchi delle opposizioni. Naufragata l’idea di un referendum sulla riforma sanitaria poiché, è l’analisi di Fabbri - “alla fine alcuni sindaci hanno avuto paura” - i 5 Stelle hanno deciso di passare al piano B, puntando sul ricorso al Tar per bloccare la delibera 1183, che prevede la riorganizzazione della rete ospedaliera. Romina Pergolesi (M5S) ha inoltre invitato il Governatore a evitare strumentalizzazioni: “Le assunzioni di nuovo personale non erano vietate negli anni scorsi e non c’entrano niente con la riforma”. Sandro Zaffiri (Ln) ha fatto notare che Ceriscioli non ha risposto alla mozione sull’entroterra maceratese: “in alcuni territori sono state recepite le istanze dei sindaci, in altri no”. Nota a margine: durante i lavori dell’ Assemblea è stata protocollata una mozione a firma Elena Leonardi di Fratelli d’Italia-An. Un documento per chiedere la “compartecipazione alle spese sostenute per il trasporto in ambulanza a carico di chi viene soccorso perché ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti”. Una “tassa” aggiuntiva che fa subito il giro dei social network. © RIPRODUZIONE RISERVATA μ Il regalo di Lucia Giannandrè al marito Vincenzo D’Orazio. Ancona terra promessa per i due teramani Trapianto di rene da donatore vivente L’OPERAZIONE ENRICO FEDE Ancona · Un atto d’amore, quello che ha portato Lucia Giannandrè a donare un rene al marito Vincenzo D’Orazio. Dopo un rifiuto ricevuto in Lombardia, i due coniugi teramani hanno trovato la terra promessa ad Ancona. Ospedali Riuniti, al quindicesimo posto per numero di trapianti renali in Italia (superando Firenze e il San Raffaele), ha permesso a Lucia (54enne) di realizzare il suo sogno: “Vengo da una famiglia di donatori di sangue e dono anch’io, mio marito avrebbe voluto ma non poteva per la malattia. Ora gli ho regalato un organo, anche se, con due figlie, molte persone hanno cercato di dissuadermi”. E Vincenzo (55enne), tornato al lavoro a gennaio in seguito all’operazione del 17 giugno scorso, ammette: “Ero un po’ spaventato dall’intervento ma il fatto di poter recuperare le funzionalità mi ha fatto superare ogni paura”. Dopo 35 anni di insufficienza renale cronica potrà evitare la dialisi grazie a una pratica ancora poco diffusa in Italia, anche se più antica del trapianto dai cadaveri. Lo ha sottolineato ieri mattina dal reparto di ne- Da sinistra, Michele Caporossi, Lucia Giannandrè, Vincenzo D’Orazio e Sauro Longhi frologia di Torrette il dottor Vivarelli, illustrando come la tecnica laparoscopica hand-assisted, sia “molto meno invasiva e con molto meno dis-comfort rispetto al passato”. È stato il primo trapianto in Italia realizzato con questo metodo che, ha ri- Il rettore Longhi: “È importante trasmettere l’entusiasmo della ricerca ai nostri studenti” cordato il dottor Frascà, “rispetto a quello tradizionale con un grande taglio, prevede un piccolo foro in cui si agisce molto più rapidamente”. Il prelievo dal donatore vivente è in costante crescita dal 2004, con 377 trapianti di rene (affiancati da 386 di fegato) nel 2015 contro i 336 del 2014. Nelle Marche questo è reso possibile soprattutto dalla collaborazione con Univpm. A tal proposito il rettore Sauro Longhi ha ricordato quanto sia “importante tra- smettere questo entusiasmo della ricerca ai nostri studenti che hanno iniziato la facoltà di medicina”. Ha concluso il direttore degli Ospedali Riuniti, Michele Caporossi, specificando che la sua azienda sta “facendo da apripista e battistrada verso una metodica destinata a crescere in futuro. Si rivolgono a noi infatti persone da tre regioni”. Il 29% di queste viene dall’Emilia Romagna, il 27% dall’Abruzzo e dall’Umbria. © RIPRODUZIONERISERVATA μ Fabriano in trincea per il punto nascita Sagramola riflette il Pd rompe il silenzio IL CASO MARCO ANTONINI Fabriano C’è un silenzio surreale intorno alla chiusura del punto nascita dell’Ospedale Profili di Fabriano. Dopo il pronunciamento del Tar, che ha respinto le istanze con cui si chiedeva la sospensiva della deliberazione Asur che dispone la chiusura dei punti nascita sotto i mille parti annui, il sindaco della città della carta si è preso alcuni giorni di riflessione e all’interno della maggioranza targata Pd sono in corso trattative. “Sto valutando attentamente - ha detto Giancarlo Sagramola - le motivazioni dell’ordinanza e sto analizzando gli atti”. La cittadinanza, invece, chiede un segno forte in difesa del reparto come il ricorso al Consiglio di Stato (già annunciato dal comitato di San Severino) e poi le dimissioni di massa. “Pretendiamo - ha detto l’associazione culturale Fabriano Futura - che il sindaco proceda col Consiglio di Stato, non curandosi delle conseguenze per il suo partito”. E sulla sentenza i toni sono ancora più duri. “E’ grave che un giudice non abbia preso in considerazione che una gestante non può essere trasportata in eliambulanza, né viaggiare in travaglio in ambulanze non specializzate e neppure del tragitto lungo e difficoltoso che ci separa da Jesi”. Anche Sveglia Fabrianesi attacca il Governatore e sollecita le dimissioni della Giunta, comunale e regionale. Accuse arrivano anche dal Movimento 5 Stelle che interviene dopo l’inaugurazione di una struttura privata a Porto Potenza Picena. “Tagliare il nastro di una nuova struttura sanitaria privata nel momento in cui sta ridimensionando quella pubblica a suon di chiusure di reparti e depotenziamento di numerosi nosocomi dell’entroterra - hanno detto gli attivisti dovrebbe essere già fonte di imbarazzo. Farlo andando a festeggiare l’apertura di una nuova struttura di una società che ha finanziato la sua campagna elettorale con 4 mila euro lo riteniamo inopportuno, vergognoso e irrispettoso verso i marchigiani”. In tanti, poi, hanno condiviso anche il duro sfogo del vescovo Giancarlo Vecerrica. “Mi sento sempre più offeso e turbato da questo atteggiamento degli amministratori impegnati a depauperare la sanità dell’entroterra. Costringere il popolo della montagna ad andare a partorire verso la costa - ha detto - è un’offesa tremenda. Non capisco - ha ribadito - il perché di queste decisioni e il motivo di tanto silenzio davanti a una popolazione che soffre”. E proprio ieri pomeriggio il segretario del Pd cittadino ha rotto il silenzio ed è intervenu- Crocetti: “Superate queste fasi giudiziali dovrà riprendere il dialogo politico” Il sindaco di Fabriano Sagramola to per ribadire la necessità di una soluzione politica. Il primo passo è il Consiglio di Stato che dovrà pronunciarsi il 3 marzo sull’ospedale di Osimo. “Prendiamo atto dell’esito, purtroppo, negativo del Tar. L’iter giudiziario ha sospeso il dibattito politico che avevamo avviato ha dichiarato Michele Crocetti - e grazie al quale avevamo ottenuto un’apertura politica dalla Regione per la costituzione dell’Area Integrale. Superate queste fasi giudiziali, qualunque sia il loro esito, sia il Pd di Fabriano sia quello regionale dovranno riprendere il dialogo per salvaguardare il punto nascita del territorio montano. Sappiamo e siamo sicuri - conclude - che si saprà scegliere la soluzione migliore per le legittime istanze della nostra comunità”. Ogni decisione, quindi, è rimandata al 4 marzo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA “Niente ticket per le donne vittime delle violenze” LA MOZIONE Ancona Niente ticket sanitario per le donne vittime di violenze sessuali o domestiche che avranno la gratuità delle prestazioni sanitarie legate al percorso di sostegno e cura. Lo prevede una mozione presentata dai consiglieri regionali Romina Pergolesi, Gianni Maggi e Piergiorgio Fabbri (M5S) e Sandro Bisonni (gruppo misto), emendata su proposta del presidente della quarta Commissione Fabrizio Volpini e Francesco Micucci, entrambi del Pd. “La violenza tra le mura di casa è un fenomeno molto diffuso - ha detto Pergolesi, prima firmataria - che riguarda ogni forma di abuso psicologico, fisico, sessuale e le varie forme di comportamenti coercitivi esercitati per controllare emotivamente una persona può portare gravi conseguenze nella vita psichica delle donne, degli uomini e dei bambini che la subiscono e la Regione deve essere vicina alle vittime in modo concreto e non solo formale, con il suo pieno e giusto sostegno. La Regione si dovrà impegnare per improntare azioni concrete a sostegno delle vittime”. II Mercoledì 24 Febbraio 2016 PESARO •URBINO Online www.corriereadriatico.it “Pd, nessun dialogo con i sindaci” Maurizio Gambini rinvia il giudizio sulle modifiche alla delibera 1.183 e rileva l’autismo del partito Urbino Mariotti. "La sua morte - ha commentato il primo cittadino Maurizio Gambini - ha toccato profondamente tutta la città, affezionata alla sua presenza, riservata e costante, all'ingresso del museo in via Raffaello. Tutta la Città ducale partecipa con commozione al dolore della famiglia e dell' Accademia Raffaello". Casa Raffaello in suo ricordo, resterà chiusa per due giorni di lutto. Ha ragione il consigliere Gino Traversini o il presidente Luca Ceriscioli? Perchè a proposito dei Ppi dicono cose opposte. Lo sottolineano Giacomo Rossi del Fap e Antonio baldelli di Fratelli d’Italia. “La delibera regionale 1.183 è ridicola - scrive Rossi - non risolve i problemi e con la stessa, siamo arrivati all'apoteosi. Traversini dice che con la nuova delibera mantiene i Punti di Primo Intervento h24 mentre Ceriscioli dice che i Ppi verranno chiusi e sostituiti con un servizio ambulatoriale. Tre cose sono certe: che al peggio non c'è mai fine, che uno dei due tra Traversini e Ceriscioli è un emerito ciarlatano e che noi continueremo la nostra lotta per il diritto alla salute”. "Il Pd- aggiunge baldelli - dopo averla distrutta, sta riducendo la sanità della nostra provincia a una barzelletta. Il presidente Ceriscioli e il consigliere regionale Traversini, entrambi a targa Pd, sono riusciti a contraddirsi in maniera clamorosa e persino comica. Da una parte Ceriscioli, annuncia la chiusura dei Ppi entro il 31 dicembre ricordando come tali strutture siano per loro natura temporanee e saranno sostituiti con semplici ambulatori, di cui però non dice nulla, nemmeno quale sarà il personale sanitario impiegato, ossia se si tratterà di medici ospedalieri oppure di medici di famiglia. Incredibilmente, sempre lo stesso giorno Traversini annuncia con toni trionfali di aver salvato i Ppi riportandoli ad H24 con tanto di medico dedicato. A questo punto ci chiediamo come i galoppini locali del Pd, sempre pronti a difendere il loro partito e non certo i nostri ospedali, giustificheranno la schizofrenia politica dei loro capi in Regione e le loro contraddizioni. Conclude Baldelli: "I cittadini sono stanchi d'essere presi in giro da una classe politica incompetente, che cura solo gli interessi di partito e che sta uccidendo la sanità pubblica per fare spazio a quella privata”. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA EUGENIO GULINI Urbino “Resta il grande valore dell’impegno dei primi cittadini difensori della sanità di questi territori” Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini è anche il presidente della Conferenza dei sindaci di Area vasta. In questa veste interviene sull’ospedale di Urbino ne politica, né tantomeno realizzare un'azione politica personale, ma, nell'ambito dei miei ruoli istituzionali, cerco di rappresentare la voce dei sindaci e dei territori che non vogliono più essere messi da parte, ma chiedono di essere coinvolti attivamente nelle decisioni che li riguardano. In questa vicenda non esiste vendetta e né rivincita, esiste un percorso condiviso dai sindaci e senza il quale né la giunta regionale, né il consiglio regionale sarebbero arrivati all'approvazione di questa nuova delibera, che è un atto conseguente all'azione portata avanti dall'Assemblea di Area Vasta”. Ma secondo il sindaco di Urbino né il presidente Ceriscioli né il suo partito hanno capito la lezione impartita dai sindaci e dai cittadini che all’indomani del maldestro tentativo dell’Asur di imporre la famigerata delibera, senza il passaggio in commissione, tout court alle popolazioni, si sono trovati con le spalle al muro. “Devo però constatare conclude infatti Maurizio gambini - che il metodo con il quale il Pd affronta le situazioni rimane invariato: nessun dialogo, neanche questa volta, di fronte a un atto così importate, il presidente Ceriscioli non ha informato, né coinvolto direttamente i sindaci, spiegandoci come intendeva modificare l'assetto della riforma e come i nostri territori ne possono beneficiare". © RIPRODUZIONE RISERVATA “Traversini stia sereno, l’Amministrazione considera il nosocomio una sua priorità” LA POLEMICA Urbino “Vorrei rassicurare Traversini dice il sindaco Gambini - che l'ospedale di Urbino è tra le nostre priorità: infatti il Consiglio comunale ha istituito una commissione speciale di studio sulle problematiche del nosocomio, che è già al lavoro. Inoltre, ho chiesto un incontro al direttore di Area Vasta, Di Bernardo e lo chiederò anche all'assessore regionale alla Sanità, Ceriscioli, per affrontare la situazione dell'ospedale. Ricordo però che è la Regione ad avere piena competenza sulla sanità, quindi il Consiglio e la Giunta si dovrebbero interessare di più della struttura urbinate per cercare di risolvere le numerose criticità che sta vivendo. E’ interesse di tutto l'entroterra il buon funzionamento dell'ospedale di Urbino e le sue condizioni possono migliorare solo se le strutture di Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro possono offrire un servizio di primo soccorso col personale, le attrezzature e i servizi necessari per affrontare l'emergenza-urgenza". Profondo cordoglio per la scomparsa di Marco Mariotti, aveva 58 anni ed era il custode del museo di Casa Raffaello Colpito da un malore si accascia e muore IL DRAMMA LUCA SENESI Urbino Come ogni mattina si stava recando al lavoro ma, a pochi passi dalla sua meta, si è sentito male e si è accasciato al suolo senza più rialzarsi. E'deceduto in questo modo, lasciando tutti increduli e sgomenti, Marco Mariotti 58 anni residente a Gadana. Era da quasi vent'anni il custode del “Sui Ppi duplice versione” LE CONTRADDIZIONI OSPEDALI DI COMUNITA’ “Prendiamo atto che la giunta regionale ha ascoltato le istanze arrivate dalla nostra provincia in merito alla riforma regionale della sanità, ma ancora non siamo in grado di valutare appieno le modifiche apportate al piano di riordino visto che nessuno ce le ha illustrate”. Il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, presidente della Conferenza dei sindaci di Area Vasta 1, commenta così la notizia dell'approvazione da parte della giunta regionale della delibera 1.183 in materia di sanità. "Il risultato è importante continua Gambini - e sicuramente non lo si sarebbe raggiunto senza l'azione fondamentale messa in campo dalla nostra Conferenza dei sindaci di Area Vasta, che ha saputo rimanere compatta contro lo smantellamento dei servizi sanitari nelle aree interne. Contrariamente alle opinioni di alcuni, io non sono in lotta contro nessuno, ma agisco avendo come unico obiettivo il bene di tutto il nostro territorio; non voglio fare nessuna speculazio- Rossi e Baldelli museo di Casa Raffaello, proprio il luogo dove si stava recando per cominciare la sua giornata di lavoro. Intorno alle 8.45 si è invece accasciato a terra mentre saliva via Santa Margherita. A stroncarlo molto probabilmente un arresto cardiaco. Nulla da fare per i medici del 118 accorsi sul posto che hanno effettuato diversi tentativi per rianimarlo. La ricognizione cadaverica è stata sufficiente per stabilire la causa della morte pertanto sul corpo non sarà effettuata alcuna autopsia. Sul posto è intervenuta anche la polizia municipale che si è occupata dell'indagine sotto la delega della dottoressa Catani, sostituto procuratore della Repubblica al tribunale di Urbino. Le parole di affetto e stima di tutta l’amministrazione comunale. “Una presenza discreta che ci mancherà” Il fatto ha lasciato sgomento l'intera città, anche perché si è verificato in pieno centro storico e diversi sono stati i passanti che hanno assistito alla terribile scena ed hanno chiamato i soccorsi. Mariotti inoltre era molto conosciuto in città. Laureato in geologia, ricopriva il ruolo di custode del museo dal 1997. Il sindaco e l'intera Amministrazione comunale di Urbino esprimono il più profondo cordoglio ai familiari di Ceriscioli incontra gli artigiani della Cna e annuncia 12 milioni per il sistema dei Confidi Aveva fatto incetta di chewingum in un bar “Avanti con la Camera di Commercio unica” Sorpreso a rubare gomme deve restituire il maltolto LA DIREZIONE Pesaro Un’unica Camera di Commercio; la quinta in Italia per numero di imprese (220mila). Un modo per contare di più piuttosto che un gioco al ribasso. Il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli alla direzione della Cna di Pesaro e Urbino, torna a parlare agli imprenditori artigiani dell’imminente riordino degli Enti camerali e ipotizza la creazione di un’unica Camera di Commercio regionale così come quella di un’unica Azienda speciale. “Non si tratta di un accorpamento che toglie risorse ai territori - ha detto Ceriscioli - ma di una razionalizzazione e di un rafforzamento delle politiche settoriali e di svi- luppo delle imprese. Non più dispersioni, divisioni e azioni scollegate tra di loro, ma concentrazione dei progetti e delle risorse”. Definitivamente archiviata anche la prima ipotesi circolata (due Camere di Commercio una a nord con le province di Ancona e Pesaro e una a sud con Macerata, Ascoli e Fermo), torna in campo dunque una grande Camera di Commercio regionale nell’ipotesi di riordino degli Enti camerali, la cui prima scadenza è fissata per il 30 giugno. Per il Governatore Ceriscioli è questa la strada giusta da percorrere, “i grandi cambiamenti vanno vissuti senza timori; non affrontare i rischi significa perdere comunque. Ed ancora; le scelte vanno fatte mettendo insieme le risorse”. Ed a questo proposito Ceri- Drudi, Bordoni e Ceriscioli scioli - che annuncia un assestamento del bilancio regionale a marzo - tocca anche il tema dei Confidi. “Anche in questo campo dobbiamo percorrere processi di aggregazione. Abbiamo stanziato 12 milioni di euro a fa- vore delle imprese. Vogliamo che questi soldi diventino occasione di sviluppo”. Alla presenza dei presidenti delle Camera di Commercio di Pesaro (Alberto Drudi) e Ascoli (Gino Sabatini) quest’ultimo anche presidente regionale Cna, il segretario della Cna di Pesaro e Urbino, rilancia la posizione dell’associazione sul riordino delle Camera di Commercio. “L’importanza degli Enti camerali per noi - dice Bordoni - è strategica. A noi non interessa il dibattito su quante Camere di Commercio e sulle poltrone. A noi interessa che non venga a mancare quella politica di sostegno, di promozione e sviluppo delle imprese, soprattutto nel nostro territorio devastato da anni di crisi profonda”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA IL FURTO Apecchio In tempo di crisi tutto può far brodo…Così avrà pensato ieri mattina un avventore non della zona, nel bar Sport, che con fare disinvolto più volte si è girato intorno e visto che la barista era impegnata nel servire altri clienti, ha preso qualche pacchetto di chewingum, mettendoli furtivamente in tasca e tenendone bene in vista uno in mano, con l'intento di pagarlo alla cassa. Ma il suo modo di fare non è sfuggito ad un cliente di Apecchio dall'occhio da detective, già colpito dalle capienti tasche del suo giacchetto, che ha bloccato all' interno del bar, l'avventore in procinto di uscire, intimandogli prima di tirar fuori dalla tasca ciò che aveva indebitamente preso. Alle proteste inevitabili dell'avventore, l'apecchiese ha minacciato di chiamare i carabinieri, convincendolo così, di riconsegnare alla sbigottita barista, il "lieve" maltolto. Certo che questo episodio, rispetto alla successione di gravi furti che si stanno succedendo un po' ovunque, può fare solo sorridere; probabilmente in questo caso il, chiamiamolo "disonesto" avventore, era forse un povero patito di chewingum. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mercoledì 24 Febbraio 2016 FANO T: 0721 31633 E: [email protected] III F: 0721 67984 Troppi furti, fiaccole della Lega al bar Polvere di Caffè L’INIZIATIVA Fano Ha suscitato impressione in città la notizia del bar Polvere di Caffè di Sant’Orso bersagliato dai ladri. E si registrano anche reazioni politiche, in particolare della Lega Nord. Le incursioni notturne sono state cinque negli ultimi mesi, otto quelle complessivamente registrate negli ultimi anni. Il titolare Paolo Marcantognini si è detto disperato per i continui danni che subisce, tra merce e denaro sottratti e danni provocati, come nell’ultima occasione la sera di domenica allorché a fronte del furto di un modesto fondo cassa i ladri hanno rotto una vetrata esterna e hanno danneggiato due porte. Per l’alto numero di furti subiti, l’esercente ha detto che nessuna agenzia è disposta ad assicurare il suo bar sul rischio furti. Lunedì sera il coordinamento cittadino Lega Nord Fano si è recato presso il bar Polvere di Caffè per portare la propria solidarietà al titolare e al personale e prendere visione dei danni provocati dai ladri. Inoltre, la Lega Nord ha deciso all'unanimità “di indire una fiaccolata di solidarietà con queste e con tutte le vittime di furti che sempre più dissanguano cittadini, operatori economici e famiglie del nostro territorio”. La fiaccolata si svolgerà lunedi 29 ottobre, davanti il bar Polvere di Caffè, dalle 18 alle 20, e servirà - si legge nella nota “per chiedere ancora al Governo Renzi, un radicale cambio di rotta in materia di sicurezza, ripristinando la custodia cautelare in carcere obbligatoria per i recidivi e per chi ruba nelle ca- se, pene triplicate per clandestini e recidivi, nuove norme in materia di legittima difesa con esclusione di qualsiasi risarcimento per danni provocati a chi sta commettendo un reato da La manifestazione prevista lunedì 29 dalle 18 per chiedere pene maggiori e carcere per i colpevoli parte della vittima, processi per direttissima, realizzazione entro sei mesi, con procedure speciali di urgenza, di nuove carceri, utilizzando ex caserme abbandonate; assunzione immediata di almeno 5.000 nuove unità tra agenti di custodia e personale di cancelleria; modifica della norme sul cumulo giuridico e sulla liberazione anticipata”. © RIPRODUZIONERISERVATA Due spacciatori avevano ingerito l’eroina Perquisizione a vuoto, ma i carabinieri sottopongono i sospetti a una radiografia che evidenzia sei ovuli INDAGINE ANTIDROGA SILVIA FALCIONI Fano Sono stati arrestati due spacciatori che per nascondere l'eroina pronta da immettere nel mercato avevano ingoiato sei ovuli contenenti la droga. Si tratta di due magrebini, S. M. 50enne e A. M. 33enne, arrestati dai carabinieri di Fano diretti dal capitano Alfonso Falcucci. Da mesi ormai i militari erano sulle loro tracce, ma all’epoca gli spacciatori erano tre e le loro zone di competenza erano la stazione ferroviaria, via del Moletto e la zona di Gimarra. La tecnica usata era sempre la stessa: una volta che arrivava una partita di droga, il trio avvisava i tossicodipendenti della provincia e così avveniva lo spaccio. E' però successo che uno dei magrebini aveva iniziato a fare un maggiore consumo di eroina, tanto da tagliare pesantemente quella da spacciare per far tornare i conti. I clienti però si accorgevano che qualcosa non andava, perché avevano notato la scadente qualità della droga e in alcuni casi avevano persino accusato dei malori, fino all'overdose. Tra i tre quindi scoppiavano di frequente liti e uno di questi, conosciuto da tutti come "lo sporco", ha finito per mettersi "in proprio", ma i carabinieri sono riusciti ad arrestarlo per un episodio di rapina. Per qualche tempo gli altri due sono rimasti fermi, per poi riprendere regolarmente lo spaccio. Durante l'ultimo viaggio i magrebini sono andati a rifornirsi in Campania, arrivando sul posto in treno; al loro rientro a Fano hanno trovato ad attenderli i carabinieri, che li hanno fermati e controllati. Nel corso delle perquisizioni però non è stata trovata nessuna sostanza stupefacente ma i militari non si sono fermati, insospettiti dal vedere che ai cellulari i magrebini avevano tolto sia le batterie che le schede Sim. I carabinieri così hanno portato i due all’ospedale a Fano, perché fossero sottoposti a un esame radiologico, che ha confermato i sospetti. La radiografia, infatti, ha rilevato come nell’addome fossero presenti alcuni corpi estranei. I due spacciatori sono stati quindi ricoverati all'ospedale San Salvatore di Pesaro, attrez- Recuperati 260 grammi di sostanza stupefacente pari a un giro di 45 mila euro Il rifornimento in Campania Un terzo complice già arrestato per una rapina IL PRECEDENTE Fano Un episodio di spaccio documentato dai carabinieri alla stazione ferroviaria, sotto uno degli ovuli con l’eroina zato allo scopo, dove nel giro di qualche giorno hanno evacuato più riprese i sei ovul, contenenti eroina. In totale sono stati recuperati in questo modo 260 grammi di droga, che se immessa sul mercato avrebbe fruttato quasi 45 mila euro. Il 50enne ed il 33enne invece sono stati arrestati in flagranza di reato per possesso ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L'udienza di convalida degli arresti si è tenuta direttamente in ospedale ed una volta espulsa tutta la droga per i due si sono aperte le porte del carcere. © RIPRODUZIONE RISERVATA La prima aggressione a Rosaria Aprea al concorso Miss Yacht Club Otto anni al compagno “padrone” che picchiò la modella per gelosia Fano Confermata, dalla Corte di Cassazione, la condanna a otto anni di reclusione per lesioni gravissime a carico di Antonio Caliendo che il 12 maggio del 2013, per motivi “futili e abietti” di inescusabile “gelosia punitiva”, trascinò a terra la sua compagna Rosaria Aprea, miss di bellezza campana eletta a Fano, e le diede un calcio che le spappolò la milza. Una storia segnata dalla gelosia quella tra Rosaria e il 28enne Antonio, residente a Casal di Principe. Già nel 2011 Aprea finì in ospedale a Pesaro mentre Pubblicate le motivazioni della Cassazione che ha confermato la pesante condanna in appello partecipava ad un concorso di bellezza; il giovane infatti la raggiunse a Fano, dove c'era il concorso di bellezza Miss Yacht Club Fano, e la picchiò selvaggiamente (il processo è iniziato alla fine del 2013). Nel maggio 2013 la 21enne fu poi portata d'urgenza all'ospedale di Caserta dove i medici le asportarono la milza che l'allora compagno le aveva spappolato con un calcio; oggi Rosaria non ha più l'ombelico, ha una lunga cicatrice, ma soprattutto quelle ferite le hanno compromesso la carriera di modella. Le motivazioni del verdetto della Suprema Corte - emesso lo scorso 16 dicembre - sono state pubblicate lunedì dalla Quinta sezione penale nella sentenza 6892 che ha respinto tutti i tentativi dell'imputato di ottenere una riduzione della condanna inflittagli dalla Corte di Appello Rosaria Aprea di Napoli, il 13 maggio 2015, e conforme a quella emessa con rito abbreviato dal giudice per l’udienza preliminare. La difesa di Caliendo si è lamentata per il diniego delle attenuanti generiche e per l'entità della pena, e ha anche chiesto che la gelosia “pu- nitiva” dell'imputatonon fosse considerata come un motivo “futile e abietto” che costituisce una aggravante, ma fosse valutata come gelosia “pura” che seppure collegata “a un abnorme desiderio di vita in comune” non aggrava i comportamenti dolosi. Ad avviso dei giudici, la Corte di Appello ha dato atto “in maniera esauriente delle ragioni per cui nel caso concreto la gelosia doveva essere intesa” come “punitiva” integrando “l'aggravante dei motivi abietti”. La Cassazione ricorda il “costante atteggiamento ossessivo da parte dell'imputato che per un consistente periodo aveva impedito alla donna di avere relazioni sociali, di frequentare amiche, di coltivare i suoi interessi e le possibilità di lavoro, come nel caso della costrizione, ancora una volta violenta, ad abbandonare un concorso di bellezza”. Confermata la valutazione dei giudici di appello secondo cui i comportamenti precedenti e l’aggressione con “crudeli modalità” “potevano appartenere solo a chi si fosse sentito, in sostanza, padrone della persona oggetto del suo desiderio”. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Resta ancora in carcere il 32enne tunisino, soprannominato “lo sporco”, arrestato dai carabinieri lo scorso 12 gennaio. Il giovane, dopo essersi separato dagli altri due magrebini che sono stati arrestati in questi giorni, è accusato non solo di spaccio ma anche di rapina, per l’episodio avvenuto all’inizio dell’anno allorché aveva incontrato la sua fidanzata insieme ad un'amica alla stazione ferroviaria. In quell'occasione il 32enne, dopo essersi chiuso in bagno per iniettarsi una dose, aveva sottratto il portafogli alla giovane, una 18enne di Fabriano domiciliata a Pesaro per motivi di studio. In quell'occasione era scattata la denuncia e i carabinieri erano riusciti a catturare l'uomo, ritrovato in ospedale in preda ad una crisi d'astinenza e lo avevano arrestato. Secondo le attuali indagini, il tunisino fino a quell’episodio sarebbe stato in combutta per l’attività di spaccio con i due magrebini finiti in carcere. Giuliani della Vigilar: 8 minuti per un colpo “I sistemi di allarme mandano in crisi i ladri” Fano Non è raro che il tempestivo intervento delle guardie giurate riesca a sventare un furto, costringendo i malviventi intenti nella operazione a dileguarsi a gambe levate. La loro presenza, specialmente di notte, in aiuto alle purtroppo scarse pattuglie di polizia e carabinieri, è di fondamentale importanza per tutelare la sicurezza pubblica. L'ultimo caso riguarda il furto sventato al ristorante Gazebo, in strada delle Marche, dove una pattuglia della Vigilar, al primo suono dell'allarme, si è precipitata costringendo i ladri a fuggire a mani vuote. Ma il caso più eclatante riguarda l'arresto degli autori di un grosso furto di gasolio al parco mezzi della ditta Montanari Comincio, effettuato dalle forze dell'ordine, in seguito all' intervento dei vigilanti. Secondo Alessandro Giuliani dell'istituto di vigilanza, la situazione nel territorio fanese è progressivamente migliorata, anche se permane la presenza di alcuni malviventi solitari che prendono di mira soprattutto slot machine e macchinette che distribuiscono bibite e merendine. Spesso comunque è più il valore dei danni che compiono all'interno del locale che quello del bottino. Il miglioramento si deve alla diffusione dei sistemi di allarme che concedono ai ladri pochi minuti, prima che giunga una pattuglia, per portare a termine il loro furto. Considerate le pattuglie in servizio, il tempo che rimane agli estranei solitamente non supera gli 8 minuti. Ecco perché si mira quasi esclusivamente al contante, lasciando sul posto computer e dispositivi elettronici. © RIPRODUZIONE RISERVATA IV Mercoledì 24 Febbraio 2016 FANO Online www.corriereadriatico.it Gli autisti di Solaris a casa La cooperativa esce dall’Ati ma Croce Azzurra ne ha recuperato la gestione NOTIZIE FLASH Amarcord, l’Anpi oggi a Rtv San Marino TRASPORTI SANITARI SILVIA FALCIONI Fano Non è ancora risolta la vicenda dei trasporti sanitari affidati alle aziende private, su cui nel settembre scorso era finita l'attenzione di un servizio del programma televisivo "Le Iene", il cui inviato Giulio Golia era stato proprio a Fano per documentare alcune presunte irregolarità nelle prestazioni. Da mesi infatti la situazione si protrae critica per i lavoratori, che facevano capo alla cooperativa Solaris di Carpi e che sono ormai rimasti in pochi perché la situazione instabile ha spinto parecchi a presentare dimissioni per giusta causa. Come è noto, gli autisti dipendenti da mesi non percepivano gli stipendi per il loro lavoro e dopo l'interessamento dei sindacati e del prefetto si era riusciti ad arrivare ad una mediazione con l'Area Vasta 1 che si è sostituita in solido nel pagamento delle retribuzioni. Il problema però è che l'Asur in base agli accordi stabiliti è riuscita a erogare il pagamento di due soli stipendi arretrati al personale, quelli di agosto e settembre, dietro presentazione dei cedolini paga da parte della cooperativa di Carpi. Restano però ancora altre mensilità in arretrato da corrispondere ai lavoratori. Nel frattempo, la cooperativa Solaris ha deciso di lasciare l'appalto fanese, quindi la Darsena Borghese Non c’è pace per i lavoratori dei trasporti sanitari privati, in particolare per gli autisti della cooperativa Solaris sua parte dei trasporti sanitari programmati, aprendo quindi a diverse possibilità di "successione". In prima battuta, a farsi carico del servizio, che comunque rientra tra i servizi pubblici essenziali e non può subire delle sospensioni, sono state le altre due società facenti capo all'associazione temporanea di imprese (Ati) che si è costituita per gestire i trasporti, cioè Croce Verde e One Emergenza. Le due aziende tuttora surrogano Solaris nell'erogazione delle prestazioni. Intanto, i vertici di Croce Azzurra, che avevano ceduto il ramo d'azienda alla cooperativa di Carpi, per mezzo di Grande incertezza per i lavoratori che con l’Asur hanno recuperato solamente due stipendi arretrati battaglie legali sono riusciti a recuperarne la gestione, nella quale sono subentrati ufficialmente lo scorso 21 dicembre, dandone comunicazione ai dipendenti a cavallo tra la fine del 2015 e l'inizio del nuovo anno. Le festività natalizie sono trascorse tra diverse fasi organizzative e il 5 febbraio è arrivato anche l'accreditamento dell'azienda sanitaria per fare in modo che Croce Azzurra potesse iniziare a lavorare. Ad oggi, però, i lavoratori non sono ancora stati richiamati in servizio e di fatto risultano ancora in ferie o in recupero ore per chi ne aveva svolte in eccedenza. I trasporti sanitari continuano invece ad essere affidati alle altre due società, in attesa di regolarizzare la situazione, che resta quanto meno anomala. © RIPRODUZIONE RISERVATA Controlli dell’Asur partiti da Le Iene e blocco delle fatture L’ACCERTAMENTO Fano Dopo il servizio del programma tv "Le Iene" sono partiti accertamenti dell'Azienda sanitaria su quanto avvenuto negli ospedali di Fano e Pesaro. L'Area Vasta 1 ha bloccato i pagamenti alle croci private, in modo da effettuare i dovuti controlli sulle fatture per i servizi prestati. Questo ha consentito anche di sostituirsi nel pagamento dei dipendenti delle aziende, dove è stato necessario, retribuendo direttamente i lavoratori che effettuano il servizio. L'operazione però è stata una lama a doppio taglio. Fano L'Anpi provinciale al centro del programma sulla memoria storica "Amarcord San Marino e dintorni". Questa sera alle 20 e mercoledì 2 marzo andranno in onda due puntate di "Amarcord" con i racconti di Giuseppe Scherpiani, presidente dell'Anpi di Pesaro-Urbino, Alessandra Cambrini e Carlo Carletti. Il programma racconta la vita di un tempo attraverso le testimonianze di chi, quelle pagine di storia, le ha scritte direttamente con la propria esperienza. Si va dai ricordi della guerra a quelli della vita quotidiana nella prima metà del '900. Ad oggi sono andate in onda oltre 250 puntate 316 ospiti. Neuropata relaziona sulle difese naturali Fano Oggi alle 16.30 nell’aula magna dell’Itc Battisti si terrà, a cura del circolo culturale Bianchini, l’ultimo incontro del ciclo riguardante la medicina integrata. La conferenza tenuta da Valerie Gattari, naturopata ed iridologa con esperienza ventennale in medicina naturale, si propone di far capire e valorizzare le tante declinazioni della nostra forza vitale capace di stimolare le difese immunitarie dell’organismo e di opporre resistenza a ciò che minaccia la nostra salute. Si parlerà anche di infiammazioni da cibo che porta a intolleranze alimentari, problema in grande crescita nell’attuale società. Affidati i lavori di restauro La Darsena Borghese Fano E' stato infatti affidato l'appalto per la riqualificazione della terrazza della Darsena Borghese, i cui lavori verranno svolti dalla società Rb srl Unipersonale di Gualdo Cattaneo in provincia di Perugia. L'importo totale dell'opera è di 110.000 euro. L'intervento avrà una durata di 180 giorni lavorativi dalla data di consegna dei lavori, che riguarderanno il restauro della balaustra e il rifacimento del passaggio ciclo-pedonale sopra la Darsena Borghese, in accordo con il Demanio marittimo e con la Soprintendenza per i beni architettonici delle Marche. Il ponte sulla Liscia sarà tinteggiato e la pavimentazione delle scale che conducono alla Darsena sarà sostituita con un materiale impermeabilizzante di piccola graniglia, in armonia con il laterizio della balaustra. L'intento è quello di creare una passeggiata decorosa di collegamento tra il centro città e la zona mare, nell'ambito del progetto che va sotto il nome di "La Fano che cresce" e che comprende anche la sistemazione di via Garibaldi lato monte, per un importo di altrettanti 110.000 euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Udienza per peculato, falso e violazione di segreti d’ufficio rinviata al 17 maggio per consentire al medico di firmare l’accordo con Marche Nord L’ex primario Franchi deve risarcire l’azienda ospedaliera ELISABETTA ROSSI Fano Prima vuole pagare il conto all’azienda, poi quello alla giustizia. Ma la trattativa tra l’ex primario di Pediatria di Fano, Gianfranco Franchi, e gli Ospedali riuniti Marche Nord è ancora in corso. E così anche l’udienza di ieri mattina, davanti al Gup Lorena Mussoni, si è chiusa con un nulla di fatto e il rinvio al 17 maggio. L’ultimo rinvio al quale le parti dovranno arrivare già con l’accordo in tasca. Per Franchi (che è difeso dal professore Lucio Monaco) scatta anche il termine finale per la scelta del rito con cui intende essere processato. Rito che molto probabilmente sarà un abbreviato. Pesanti i reati di cui è chiamato a rispondere l’ex primario: peculato, falso e rivelazioni di segreti d’ufficio. Accuse che a settembre del 2013 lo avevano fatto finire agli arresti domiciliari. Al centro dell’indagine, opera della Guardia di Finanza di Pesaro, c’erano quelle visite ai suoi piccoli pazienti fatte in regi- Un bando per assegnare un incarico esterno Stanziati 250 mila euro per studi geologici del Prg Fano Quando si parla di dare un incarico esterno per la redazione del nuovo Piano regolatore generale, si tratta di mettere in campo cifre rilevanti e l’amministrazione comunale ha iniziato a mettere a bilancio quanto necessario. Solo per redigere lo studio geomorfologico e geologico tecnico del territorio e quello dell’invarianza idraulica sono stati messi a disposizione 253.760 euro, di cui 200.000 costituiscono la ba- se d’asta dell’incarico che verrà affidato. Tra i requisiti richiesti ai partecipati: l’aver svolto negli ultimi dieci anni per conto di enti locali la redazione come progettista di un Prg o di un piano strutturale comunale o di uno strumento urbanistico generale Per la revisione urbanistica l’amministrazione comunale cerca un professionista di comprovata fama me di intramoenia, ma mai denunciate. Visite, fatte nel suo studio, le cui parcelle avrebbe dovuto dividere con l’azienda. E che invece ha tenuto per sé, senza emettere ovviamente alcuna ricevuta. Si tratta di almeno 116 visite “fuorilegge”. Ma non solo. A Franchi viene contestata anche la rivelazione di segreti d’ufficio perché, in occasione di un concorso pubblico in ospedale, avrebbe fatto conoscere in anticipo a uno dei candidati gli argomenti oggetto d’esame. Un mese dopo l’arresto, a ottobre di un territorio con popolazione, pari a quella di Fano, ovvero di almeno 60.000 abitanti, con un bacino di riferimento di 100.000 unità. Stante la rilevanza storica, architettonica e ambientale del territorio di Fano, il Comune si aspetta che i concorrenti o il gruppo di lavoro partecipante, garantiscano l’apporto di una figura professionale di alto livello, la cui esperienza dovrà essere comprovata da documentazione professionale. Insomma per il nuovo Prg di Fano si vuole un grosso nome che oltre ad effettuare un ottimo lavoro dia lustro al nome della città, sperando che tutto non vada a finire come nel caso di Cervellati che ha svolto un gran lavoro, poi chiuso in un cassetto. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2013, Franchi (allora difeso dall’avvocato Duccio Nicola Cerfogli) aveva presentato all’azienda ospedaliera le sue “dimissioni immediate e irrevocabili”. In realtà, la stessa direzione di Marche Nord non aveva perso tempo e aveva subito spiccato un provvedimento di sospensione per il medico. Franchi davanti agli inquirenti aveva ammesso di non aver rilasciato le ricevute, ma di averlo fatto “solo per far risparmiare dei costi ai pazienti”. Nel frattempo l’indagine si è chiusa ed è arrivata sul tavolo del Gup Mussoni che ha già disposto un paio di rinvii. Qualche mese fa, il primario ha deciso di cambiare avvocato e di farsi difendere da Monaco. Il procedimento ha così subito un primo stop per dare tempo al nuovo legale di conoscere il caso. Ieri la seconda fermata per via della trattativa economica in corso tra l’azienda Ospedali riuniti Marche Nord e il suo ex camice bianco. Ma, ancora un paio di mesi, e poi ci sarà tempo solo per il processo. L’ex primario Gianfranco Franchi Le proposte di Schiaroli per il finanziamento “Carnevalesca, no ai veleni I turisti paghino per l’auto” Fano Il rinnovo del direttivo della Carnevalesca fa discutere. Per Sergio Schiaroli, ad essere maliziosi si può pensare che l’aumento vertiginoso del tesseramento a ridosso dell’elezione possa anche essere strumentale a questa. “Questo non sarebbe certo un bene specie se desse origine a una campagna al veleno – afferma l’ex segretario provinciale della Federconsuma- tori -. A mio giudizio la manifestazione ha raggiunto livelli prestigiosi pur con la necessità di qualche aggiustamento che ne elevi il significato culturale ma senza stravolgimenti. In proposito va approfondito il possibile contributo dei turisti, ad esempio facendo pagare per le tre giornate dei corsi mascherati il parcheggio auto in apposite aree vicine, ma lasciando libero l’ingresso. Come cittadino e come socio, perché la manife- © RIPRODUZIONE RISERVATA stazione va incoraggiata, sarei deluso di assistere a una battaglia di voti . E’ innegabile che il lavoro di questi anni ha risollevato la manifestazione e che nel contempo i maestri carristi sono l’anima e rappresentano una scuola insostituibile e da valorizzare in un ben più ampio progetto per la città come emerso in un recente convegno alla Fondazione Carifano. Una lotta tra fazioni forse rischierebbe di riportare indietro il Carnevale”. Per Schiaroli, confermare le migliori esperienze e accogliere qualche forza giovane anagraficamente e di idee potrebbe essere il giusto compromesso costruttivo. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL CASO MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016 LA GUERRA DELL’ADRIATICO Marche: pescatori di vongole in rivolta «Troppe barche, dateci la Romagna» Su 150 chilometri di costa c’è la più alta concentrazione d’Italia PESARO UNA TALE concentrazione di ‘vongolare’, imbarcazioni dedite esclusivamente alla sola pesca dei molluschi bivalvi, non si era mai vista. Le Marche infatti collezionano quasi un terzo di tutte le vongolari operanti in Italia: 221 su 710 circa. Un record del quale non c’è affatto da vantarsi. Questo fa sì che ogni volta che escono in mare, le imbarcazioni rischiano di urtarsi, tanto è stretto il perimetro del loro raggio di pesca. Il calcolo fatto dalle stesse cooperative di pescatori chiarisce che nei 150 chilometri di costa marchigiana c’è una vongolara ogni 680 metri! E’ facile intuire che in queste condizioni è difficile pescare e tensioni e frizioni possono nascere in ogni momento. La Regione Marche deve procedere alla nuova determinazione delle aree di gestione tra i 4 consorzi di Pesaro-Fano, Ancona, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto. Ma ci sono ancora da sistemare una trentina di barche ancora in attività che facevano parte di quelle 72 licenze di pesca alle vongole concesse nel 1994 per un progetto di ricerca scientifica e che ancora oggi nessun compartimento marchigiano vuole addossarsi. Un bel rebus. Basti pensare che nel Veneto Chioggia e Venezia hanno 180 vongolare in totale rispetto alle 221 delle Marche, che nell’Emilia Romagna il compartimento di Ravenna ne ha appena 18 e quello di Rimini meno di 40, che a Pescara sono 80 alle quali aggiungere le 20 di Ortona e le 12 di Termoli. Numeri, insomma, che non fanno mai l’enorme concentrazione delle sole Marche. Il problema è stato portato all’attenzione del governo. «Decongestionare», è la parola d’ordine. Traduzione: i vongolari marchigiani vorrebbero poter pescare anche nel mare di Romagna. Silvano Clappis 23 IL GIORNO il Resto del Carlino LA NAZIONE TRE DOMANDE A SERGIO CASELLI, LEGAPESCA EMILIA ROMAGNA 1 I vongolari delle Marche vengono a pescare a Rimini? «Violazioni sistematiche dei compartimenti di pesca non mi risultano. Non escludo singoli episodi» 2 Pezzature minime delle vongole, a che punto siamo? 221 le vongolare nelle Marche in 150 chilometri «Situazione drammatica per i 54 pescherecci dei due Consorzi regionali, Ferrara-Ravenna e Rimini. Sono allo stremo. E in mare c'è una montagna di vongole. Dal Governo ci è stato detto che entro febbraio la Commissione Europea avrebbe ridotto la pezzatura minima per l'Adriatico da 25 a 22 millimetri, introducendo una tolleranza del 5%, oggi inesistente» 3 Cosa significa? «Se in un quintale di vongole ce n'è una da 20 millimetri, scatta il sequestro di tutto e la denuncia penale» m.gra. un’imbarcazione ogni 680 metri 710 le vongolare in Italia 40 a Rimini 18 a Ravenna Fonte: produttori pesca di Fano Marotta e Senigallia L’INTERVISTA IL PRESIDENTE FABIO MARCACCINI «La soluzione? Devono ritirare le licenze» Tiziana Petrelli FANO (Pesaro e Urbino) Fabio Marcaccini PUBBLICITÀ LEGALE Presidente della Regione Emilia-Romagna – Commissario Delegato D.L. n. 74/2012 «RITIRATE le licenze o fateci andare in Romagna». E’ semplice per Fabio Marcaccini, presidente del Consorzio Gestione Molluschi (Cogemo) Pesaro e Urbino, la soluzione al problema del sovraffollamento delle vongolare. «Purtroppo, negli anni 90, qualcuno si è inventato un consorzio sperimentale. Sono scaturite un’ottantina di licenze che ci stiamo portando dietro, con tutti i danni che ne derivano». Come si può fare? «Ritirare definitivamente le licenze. Molti hanno dato la loro disponibilità a demolire la barca per un prezzo congruo (300mila euro, ndr). Ma mancano i soldi. L’altra soluzione è permettere alle barche di muoversi. Ad esempio fino in Romagna dove sono solo 54». Un altro problema è quello della misura delle vongole. «AI MIEI TEMPI...» «Vado in mare dal 1971 Prima si pescava tanto, così i molluschi ricrescevano» «Aspettiamo con ansia questi 22 millimetri. Perché la legge dei 25 millimetri è stata fatta ‘tanto per’. Vado a vongole dal 1971 e come pretende la legge non le ho mai pescate. E’ nell’indole del pescatore andare in mare e racimolare tutto quello che si può. Se ne pescava 40 quintali al giorno, il 90% di quelle vongole erano da 20 millimetri. Facendo così quelle che rimanevano crescevano». E adesso? «Adesso facciamo il contrario. Non peschiamo più e non perché non ci siano vongole in mare. Ce ne sono quante ne vuoi, sotto i 25 millimetri. Ma siccome non le sfoltiamo, non crescono più. Le acque poi non sono più quelle di una volta, sono magre: ora ci sono i depuratori... evidentemente tutte quelle sostanze servivano a far crescere le vongole. Mi ricordo che una volta stavi fermo un mese e quando tornavi in mare era cambiato il mondo. Adesso stai fermo tre o quattro mesi e quando torni è peggio di prima». Com’è cambiato il lavoro nei suoi 40 anni di attività? «Peschiamo tre giorni a settimana, in media 35 sacchetti al dì, 3 quintali e mezzo, 10 a settimana, 400 sacchi al mese... Quelli che si pescavano in un giorno 40 anni fa. Sono cambiate anche le condizioni del mare: intanto la sabbia non è più quella di allora, perché i fiumi non portano più sabbia al mare. Le vongole vivono nella sabbia e se questa non c’è... C’è novellame quindi, ma se non lo sfoltiamo le vongole non crescono». PESARO PRIMO PIANO MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016 LA SANITA’ E’ SEMPRE NEL MIRINO I GIUDICI HANNO INVIATO ALLA CORTE DEI CONTI UN DOSSIER SUI MEDICI OSPEDALIERI PAGATI ANCHE PER ORARI IN REALTA’ NON EFFETTUATI UNA SERIE DI INDAGINI PENALI PER ORA SENZA FINE, SIA SULL’OSPEDALE CHE SULL’ASUR. IPOTIZZATI DANNI ALL’ERARIO DA 1,2 MILIONI DI EURO Assemblea dell’Aido positivi incrementi di futuri donatori DENUNCIA Parte dall’azienda Marche Nord e dalla sua farmacia ospedaliera il caso su cui sta indagando la procura. In realtà l’Asur aveva segnalato picchi anomali di prescrizioni gratuite di un farmaco anti-tumorale La procura indaga sul farmaco a pagamento fornito gratis a tutti Un buco di 500mila euro. La denuncia è partita da ‘Marche Nord’ A PRESENTARE mesi fa un esposto in procura della Repubblica è stata la direzione ospedaliera di Marche nord che aveva ricevuto dal sistema controllo dell’Asur una segnalazione su picchi di prescrizioni per quel farmaco. Anomali e ingiustificati. E’ partito l’accertamento e si è visto che veniva prescritto da medici specialisti ospedalieri oltre che da esterni, con i pazienti non necessariamente affetti da malattie tumorali. La somministrazione veniva fatta anche dalla farmacia ospedaliera, ma non solo: anche le farmacie della città smerciavano il farmaco in maniera gratuita. In pratica, nessuno si sarebbe accorto dell’anomalia. Il controllo fatto dall’Asur è arrivato sul tavolo dell’allora direttore generale di Marche Nord Aldo Ricci che a quel punto non ha avuto dubbi nell’inviare un esposto alla procura della Repubblica ipotizzando il falso e soprattutto il ‘buco’ nei conti della sanità, compreso il suo bilancio. IL MAGISTRATO che indaga è il pm Sante Bascucci, che è già titolare di un filone d’in- chiesta su sprechi e costi della sanità riguardanti gli ospedali riuniti Marche Nord e Asur area vasta 1. In particolare, l’inchiesta aperta oltre un anno fa ha già prodotto anche un corposo dossier per la procura della Corte dei Conti. Al centro dell’interesse investigativo, le ore di lavoro dei medici che risultavano non tutte espletate ma assolutamente tutte pagate. Quando la direzione ospedaliera ha chiesto indietro quei soldi ai medici, pochi di loro hanno accettato di rimborsare. La maggior parte ha risposto di no. A parer loro, non c’era nessun motivo per riconsegnare quelle cifre consi- VICENDA INTRICATA La medicina (anti-tumorale ma non solo) veniva distribuita dalla farmacia ospedaliera alle altre e poi ai pazienti derate in eccesso. L’EX direttore generale Aldo Ricci disse di aver fornito agli inquirenti «supporti per agevolare le analisi sull’attività svolta dai medici». «Abbiamo perfezionato negli ultimi anni, strumenti di controllo – scrisse Aldo Ricci – al fine di rendere più trasparente e tracciabile il sistema e l’attività effettuata in tutte le sue forme. Fin dalla costituzione dell’azienda ospedaliera “Marche Nord”, sono state intraprese azioni sull’attività di libera professione intra- •• TRAPIANTI TANTI DOSSIER APERTI ALTRA VORAGINE per i conti sanitari pesaresi. Un farmaco che può avere anche un utilizzo antitumorale è stato prescritto per mesi senza farlo pagare. In realtà, quel medicinale apparteneva ad una fascia di farmaci a pagamento, e dai costi molto alti. Fino a 500 euro a confezione. L’ammontare del presunto danno a carico del servizio sanitario supera il mezzo milione di euro. 3 muraria e sul non completo assolvimento del debito orario, adottando i seguenti provvedimenti: l’emanazione di circolari sull’orario di lavoro, l’avvio di procedimenti disciplinari, la decurtazione dello stipendio corrispondente alle ore non lavorate e, quando dovuto, è seguita la segnalazione alla Procura. In particolare sono stati effettuati controlli sui cartellini marcatempo di numerosi professionisti, anche in riferimento alla congruenza delle fasce orarie autorizzate per l’attività libero professionale e l’attività di fatto espletata. A tal fine – spiegava – per rendere più chiaro il percorso autorizzativo e di controllo e per dare uniformità alla gestione dell’attività nei due presidi afferenti l’Azienda, è stata costituita una unica commissione con funzioni di controllo sull’esercizio della libera professione intramuraria, ridefinendo il quadro di responsabilità. L’immagine che emerge non coinvolge tutti i professionisti dell’Azienda, ma ne riguarda un limitato numero». L’INDAGINE della procura sta mettendo in luce un danno complessivo per le casse della sanità pesarese (azienda Marche nord e Asur area vasta 1) di oltre 1 milione e 200 mila euro. Sia per gli stipendi pagati in più, per le sovrapposizioni in orario di servizio di visite specialistiche private, sia per il buco apertosi con la prescrizione di farmaci gratuiti quando invece dovevano essere a pagamento. Sono pure spariti brutalmente 60mila euro dalle casse dell’Asur. Mai più ritrovati. ro.da. LA DONAZIONE di organi dopo la morte. E’ uno dei temi affrontati dall’assemblea elettiva dell’Associazione Italiana Donazione Organi (Aido) di Pesaro, in programma domani sera, alle ore 21, nella sede di via largo Aldo Moro 12 (angolo statale Adriatica, primo piano). Esiste in Italia una legge (91 del 1999), che regolamenta la materia ma solo negli ultimi tempi, grazie agli accordi con gli uffici anagrafe dei Comuni che raccolgono le dichiarazioni di volontà quando si richiede, o si rinnova, la carta di identità, si può sperare che diventi pienamente operativa. NELLE prime settimane del 2016, grazie a questa iniziativa, 9 mila persone hanno accordato il proprio assenso alla donazione, mentre 1400 l’hanno negata. A Pesaro i dati statistici raccolti segnalano che l’85,6 per cento delle persone interrogate sono favorevoli, a fronte di 14,4% di contrari. A Fano, l’80,4% degli interpellati hanno detto sì, il 19,6% hanno dichiarato no. Nella penisola si stima ci siano 1,6 milioni donatori; circa 140mila hanno espresso l’assenso attraverso gli uffici dell’Asl di appartenenza, altrettanti nei Comuni, mentre 1,3 milioni lo hanno fatto iscrivendosi all’Aido. «Sono numeri molto positivi. Ma non basta – dice il presidente Aido di Pesaro, Gabriele Riciputi –. Sappiamo che le liste dei pazienti in attesa di trapianto non accennano a diminuire. Prima di trovare un donatore compatibile si attendono in media circa 36 mesi e purtroppo, ogni anno, il 10% dei malati muore aspettando l’intervento» A questo proposito, l’università di Urbino ha appena pubblicato una ricerca, firmata da Alessandro Fiori e Francesco Scachetti e redatta con l’apporto di otto associazioni di volontariato. Il volume, edito da Franco Angeli editore, è in vendita preso l’Aido al prezzo di 16,50 euro (Info: 0721. 35529), IL CASO LA DIFESA DEL NOTO PEDIATRA FANESE CERCA ACCORDO CON L’AZIENDA MARCHE NORD PRIMA DEL PROCESSO Inchiesta Franchi, rinviata udienza gup per decidere la cifra da rimborsare SI PARLA DI SOLDI prima ancora che di processo per il dottor Gianfranco Franchi (foto), pediatra, ex primario di Fano, finito nei guai con la giustizia per una serie di visite specialistiche senza il rilascio della regolare ricevuta. Ieri era in programma davanti al gup Lorena Mussoni l’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio del medico. Ma prima ancora, la parte civile rappresentata dall’avvocatessa Manila Cecchini che rappresenta l’azienda ospedaliera Marche Nord ha sollevato il problema del risarcimento dei danni in favore dell’azienda, cifra che si aggirerebbe sui 70mila euro. L’ex primario pur avendo manifestato con i suoi legali (professor Lucio Monaco) l’intenzione di restituire quella somma, ha chiesto una miglior determinazione della cifra. Per questo l’udienza di ieri è stata aggiornata al prossimo 17 maggio, in modo da avere la cifra esatta per il rimborso. Una volta stabilito questo, la difesa si appresterà a chiedere il giudizio abbreviato in modo da andare al processo in manie- ra rapida e solamente con le carte processuali fin qui acquisite e, col rimborso, evitare la costituzione di parte civile da parte dell’Azienda. VA DETTO che il dottor Franchi ha ammesso gran parte degli addebiti, come la sovrapposizione delle visite privatistiche durante l’orario di servizio e senza il rilascio della ricevute. Ma poi ci sono da affrontare molte particolarità sul carattere della prestazione, a carattere privatistico o meno, e su questo si incentrerà il processo. •• 12 MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016 ASET CHIUSO IL CENTRO DI RACCOLTA CHIUSO per due giorni il Centro di raccolta differenziata in via dei Platani. A seguito dei lavori di ripristino dell’asfalto, il Centro non sarà accessibile agli utenti nelle giornate di giovedì e venerdì. Il Centro tornerà operativo da sabato con il solito orario: lunedi e mercoledì dalle 13.15/18.00; martedì, giovedì, venerdì e sabato 7.45/12.30. Aset «si scusa per i disagi». e-mail: [email protected] DUE SPACCIATORI traditi dai raggi X. Trasportavano ovuli di eroina in un nascondiglio segreto, a prova di fiuto di qualsiasi cane poliziotto. «Valli a scovare nello stomaco» avranno pensato. Ma i carabinieri che li tenevano d’occhio da mesi non ci sono cascati e l’altro giorno, insospettiti dall’ennesimo viaggio in Campania di quei due magrebini amici de ‘lo sporco’, non appena sono scesi alla stazione di Fano li hanno caricati in macchina e portati al Santa Croce per fare le lastre al torace. L’esito dell’esame non ha lasciato dubbi: tra le ossa del bacino il medico radiologo ha immediatamente individuato una massa più scura ed ha subito escluso si potesse trattare di una malattia. «Nelle cavità addominali sono presenti alcuni corpi estranei» ha detto. «Verosimilmente ovuli contenenti eroina» la replica dei carabinieri. SUBITO S. M e A. M, rispettivamente di 50 e 30 anni, sono stati ricoverati all’Ospedale S. Salvatore di Pesaro, più attrezzato in tal senso. I due dovevano infatti evacuare ciò che avevano ingerito e che nel frattempo era sceso nell’intestino. Ci sono volute più soluzioni per espellere complessivamente sei ovuli contenenti circa 260 grammi di eroina, che tagliata e immessa sul mercato avrebbe fruttato circa 45mila euro. Una volta verificato il contenuto, sono subito scattate le manette ai polsi dei due, arrestati in flagranza di reato per possesso ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L’udienza di convalida si è tenuta addirittura in ospedale. Mentre, una volta dimessi, i due sono stati condotti direttamente al carcere di Villa Fastiggi. DA DIVERSI mesi i carabinieri del nucleo operativo di Fano erano sulle tracce di tre magrebini che spacciavano eroina a Gimarra, alla stazione ferroviaria e in via del Moletto, a pochi passi dal litorale e dal lungo fiume Arzilla. L’eroina veniva acquistata in Campania, portata a Fano, tagliata e immessa sul mercato. All’arrivo della merce i tre avvisavano i tossicodipendenti del luogo e della provincia che si riversavano sul- LO SMERCIO La piazza I due maghrebini di 50 e 33 anni spacciavano l’eroina – acquistata in Campania – a Gimarra, alla stazione ferroviaria e in via del Moletto, a pochi passi dal litorale e dal lungofiume Arzilla LA DROGA Dall’alto, uno degli ovuli di 260 grammi di eroina espulso dai pusher; lo spaccio alla stazione e i carabinieri in una foto d’archivio Eroina in pancia Finiscono in manette i pusher di Gimarra I sei ovuli avrebbero fruttato 45mila euro le piazze di spaccio. Ad un certo punto, però, all’interno del gruppo sono nati dei dissapori perché uno dei tre ha iniziato ad iniettarsi troppa eroina e per far tornare i conti doveva tagliarla pesantemente. I clienti hanno cominciato a lamentarsi per la scarsa qualità e si sono moltiplicati i casi di overdose. Alcuni mortali. Così i due si separano dal terzo (conosciuto come «lo sporco», arrestato qualche settimana fa dai carabinieri dopo aver rapinato una ragazzina nella stazione ferroviaria mentre stava prestando dei soldi ad un’amica che aveva acquistato eroina) e si mettono in proprio. Le fibrillazioni del gruppo e l’arresto de «lo sporco» interrompo- LA GANG I due arrestati erano ‘soci’ di un terzo, detto Lo sporco. Poi nacquero dei dissapori no per un po’ il flusso di eroina su Fano. Poche settimane e ricominciano i viaggi in treno in Campania, per gli approvvigionamenti di eroina. Durante l’ultimo viaggio i carabinieri controllano i due una volta giunti alla stazione di Fano provenienti dal sud. Vengono perquisiti ma della droga nessuna traccia. Il possesso di cellulari senza batterie e schede sim, però, hanno insospettito i militari... il resto è storia. ALLARME SICUREZZA LA LEGA DÀ APPUNTAMENTO DAVANTI AL BAR PRESO DI MIRA DAI LADRI «Fiaccolata di solidarietà contro le vittime dei furti» FIACCOLATA della solidarietà contro le vittime dei furti organizzata dalla Lega Nord. L’appuntamento è per lunedì davanti al bar Polvere di Caffè (nella foto il titolare davanti ai filmati), dalle 18 alle 20. L’ennesimo furto di cui è stato vittima il bar di via Bellandra, a S.Orso, ha indotto gli esponenti della Lega Nord a pensare una manifestazione che richiamasse l’attenzione sul fenomeno dei furti. «Servirà – spiega il segretario regionale della Lega Nord, Luca Rodolfo Paolini – per chiedere ancora al Go- verno Renzi, un radicale cambio di rotta in materia di sicurezza, ripristinando la custodia cautelare in carcere obbligatoria per i recidivi, e per chi ruba nelle case, pene triplicate per clandestini e recidivi, nuove norme in materia di legittima difesa con esclusione di qualsiasi risarcimento per danni provocati a chi sta commettendo un reato da parte della vittima, processi per direttissima, realizzazione entro 6 mesi, con procedure speciali di urgenza, di nuove carceri, utilizzando ex caserme abbandonate; as- sunzione immediata di almeno 5000 nuove unità tra agenti di custodia e personale di cancelleria; modifica della norme sul cumulo giuridico« e sulla liberazione anticipata». Prima ancora della fiaccolata i leghista lunedì sera hanno voluto manifestare la loro solidarietà direttamente al titolare del bar preso di mira dai ladri. «L’idea della fiaccolata – fa presente Paolini – nasce dall’esigenza di richiamare l’attenzione dei cittadini sui furti che sempre più dissanguano gli operatori economici e le famiglie». FANO 13 MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016 L’INCHIESTA •• 221 SU 710 150 CHILOMETRI SONO LE VONGOLARE MARCHIGIANE SUL TOTALE DI IMBARCAZIONI IN ITALIA È LA LUNGHEZZA DELLA COSTA MARCHIGIANA. OGNI 680 METRI C’È UNA VONGOLARA IL REPORTAGE UNA MATTINA AL PORTO DI FANO, DALL’ARRIVO DELLE BARCHE AI SACCHI DA DISTRIBUIRE Il viaggio dei vongolari in un mare di assurdità Il racconto dei 40 pescatori alle prese con i problemi di sovraffollamento e pezzatura SONO 40 e fanno rientro alla spicciolata. Sono le 7.10 del mattino quando all’imboccatura del porto di Fano compare la prima vongolara. Se ne vede ancora solo il rastrello arancione, che svetta dalla prua, perché il resto dell’imbarcazione è nascosta alla vista dal muretto che delimita l’ingresso al porto... ma gli uomini di mare che attendono alla pesa già da lì riconoscono l’equipaggio: «E’ il Romano» urlano. E si mette subito in moto la catena umana. Di Romano ce ne sono due in mare: «P» ed «R». Il primo a scaricare ieri i suoi 35 sacchettini di vongole, è Romano R. La bilancia segna 385 chili che vengono subito riportati nel registro. Poi sarà la volta di Cassiopea, El Gatt, Il Federica, L’Orca, la Nuova Cleopatra, la Barbara P, Orizzonte e tutte le altre vongolare, compresa Annarita di Pietro Ciavaglia che insieme a Rosato senior racconta la dura vita del lupo di mare. lidi d’acqua sul volto mentre la vongolara sfreccia in mare aperto alla ricerca di un buon posto dove calare il ferro (così chiamano il rastrello, i vongolari). Poi c’è l’attesa nella prima calata. Dieci minuti in cui si fuma una sigaretta, mentre il comandante mette la retromarcia e la barca procede lentamente ruspando nella sabbia. Trascorsi quei primi minuti si solleva il ferro e si vede se la sabbia ha portato buoni frutti. A QUEL PUNTO le vongole cadono come pioggia tintinnante sull’acciaio della vasca sottostante, un getto d’acqua le lava prima che scivolino nella vite continua che le porta al selezionatore. «Lo chiamiamo ‘staccino’ – dice Rosato senior -, ha fori di varie misure così le selezioniamo». La legge impone infatti la misura minima di 25 millimetri e tutte le vongole 25 MILLIMETRI «Al di là dell’Adriatico non c’è taglia. Non resta che sperare nell’Europa» più piccole vengono rigettate in mare. Su 4 quintali se ne tengono sì e no 30 chili. «Ci vuole il calibro per vederlo, ad occhio nudo come ti accorgi?» dice Pietro che sgrana gli occhi azzurri mentre racconta di tenere le dita incrociate perché l’Europa metta fine all’assurdità delle leggi italiane che impongono i 25 millimetri quando al di là dell’Adriatico non c’è taglia. Dopo la prima calata le vongole si lavano, si insacchetta- SULLA BANCHINA del porto si vede solo l’ultimo affascinante atto di una mattinata che è cominciata alle 3 e per alcuni terminerà non prima delle 10.30. Prima c’è il freddo pungente, gli spruzzi ge- no ed è già tempo di tirare su nuovamente il ferro. E si ricomincia. L’ultimo atto del rito mattutino è l’arrivo in porto. Quando dalla banchina si intravede il ferro... gli uomini mettono in moto la prima catena di montaggio. A mano si trascina un bancale nel punto di attracco (che è diverso da barca a barca), uno dell’equipaggio lancia in aria i sacchetti avvolti in una retina azzurra che vengono presi al volo da un collaboratore a terra che li impila con la stessa perizia con cui un muratore tira su un muro. Lo fanno con una tale leggerezza che non sembra neppure che quelle reti pesino 11 chili l’una. Fatto il mucchio, il bancale si arrotola nel cellophane ed arriva un muletto che lo inforca e lo porta alla pesa e da lì ai camion che attendono per portare il quantitativo ai centri di lavorazione Copromo di Bellocchi e Ancona. Nel mezzo è tutta una risata, un racconto in dialetto, un aiutarsi a vicenda ed un parlare per radio. E di cose da dirsi ce ne sono tante essendo il settore sempre più in difficoltà. Soprattutto nel compartimento di Pesaro dove in 43 chilometri di mare sono costrette a pescarsi addosso 63 imbarcazioni. Tiziana Petrelli L’INTERVISTA GIARDINI, RESPONSABILE DI COLDIRETTI PESCA, SPIEGA L’ORIGINE DELL’ECCESSO DI LICENZE «Un paradosso generato da un esperimento politico» – FANO – «IL GOVERNO, in passato, ha combinato un pastrocchio, il Governo, oggi, deve risolverlo». Non usa mezzi termini Tonino Giardini, responsabile nazionale della Coldiretti Settore Pesca. Giardini, come è nata questo eccessivo sovraffollamento di vongolare, per giunta proprio nelle Marche? «Guardi, la storia inizia così. Nel 1994 l’allora Ministero della Pesca diede vita ad un progetto di pesca sperimentale dei molluschi bivalvi rilasciando allo scopo una novantina di licenze di pesca in tutta Italia. Di queste ben 74, per i misteri della politica, vennero attribuite alle Marche, ma fu ben presto chiaro che l’Adriatico non poteva sorreggere tutte queste imbarcazioni in aggiunta a quelle esistenti. Finito il progetto le imbarcazioni vennero ‘spalmate’, cioè distribuite nei vari compartimenti marchigiani». E da allora, immagino, iniziarono i problemi... «Le dirò di più. Noi intuimmo fin dall’inizio che, alla lunga, l’aumento delle vongolare avrebbe causato problemi al settore della pesca dei molluschi bivalvi, settore delicato la cui risorsa ittica è ormai da tempo sotto controllo grazie a forme di autogestione. Tanto è vero che fummo noi fanesi i soli in Italia ad avanzare un ricorso al Tar costringendo l’allora Ministro, mi sembra Vizzini, a rifare il decreto. Infatti dopo circa due anni il Ministero ritirò 40 delle 74 licenze concesse pagandole, badi bene con i soldi pubblici dei cittadini, 250 milioni di lire l’una. Il problema è che anche con le 34 imbarcazioni rimaste il comparto è sempre troppo affollato. Nel comunicato emesso nei giorni scorsi dall’Organizzazione Produttori della Pesca di Fano, Marotta e Senigallia, si parla di una vongolara ogni 680 metri di mare, nei compartimen- ti di Pesaro e di Ancona, questo raggio scende addirittura a 600 metri. Ditemi voi se una vongolara può sopravvivere, cioè produrre reddito e utile d’impresa, pescando in appena mezzo chilometro di mare». Ma allora non si potrebbe fare come in passato, cioè ritirare anche le altre licenze in eccedenza rimaste? «Inizio da una premessa fondamentale. Nessuno vuol colpire le 34 imprese di pesca rimaste. La colpa non è la loro. Noi diciamo, invece, che colui che è stato la cau- sa di questa situazione che proprio nelle Marche ha determinato una concentrazione pazzesca di vongolare adesso deve provvedere a riparare il danno causato. Vale a dire il Governo, anche se capisco che oggi come oggi non è semplice». Mi scusi, perché? «Ci sono principalmente due ordini di problemi. Il primo è che oggi il premio speciale per il ritiro della licenza deve essere come minimo raddoppiato rispetto a quello di venti anni fa. Dare 120mila euro, l’equivalente dei 240 milioni di lire di allora significa per i proprietari delle quote di una imbarcazione ricevere appena qualche decina di migliaia di euro. Mi dice lei chi lascia un lavoro per 20/30mila euro? La seconda questione è che oggi il premio si configura come un aiuto di Stato e quindi ricade sotto la tagliola dell’Unione Europea, con tutto quello che ne consegue». Una bella patata bollente... DELUSO Tonino Giardini, responsabile nazionale della Coldiretti Pesca «Esatto. Ho visto che in altre occasioni, il Governo italiano un escamotage lo ha trovato. Come ad esempio per il tonno a Salerno. Adesso è chiamato a farlo anche per le vongolare, se vuole salvare il settore e non far scoppiare casini. In fondo con un po’ di ragionevolezza si potrebbe trovare una mediazione che venga incontro a tutti. Restare, al contrario, fermi e nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere il problema, sarebbe la scelta peggiore». Silvano Clappis •• 14 FANO MERCOLEDÌ 24 FEBBRAIO 2016 VERSO L’ESTATE DOPO LE MULTE DELLO SCORSO ANNO, I LOCALI GIOCANO D’ANTICIPO Prove tecniche di movida in Comune La giunta incontra i gestori che chiedono deroghe per la musica live RAPPRESENTANTE Andrea Giuliani, di Oasi Confartigianato LA KERMESSE ‘Letteraria’ scalda i motori LAVORA a pieno regime la macchina organizzativa di uno dei due appuntamenti fanesi che portano la città della Fortuna alla ribalta della cultura nazionale in fatto di libri. E’ stata infatti presentata ieri la terza edizione di «Letteraria», la tre giorni dedicata agli scrittori e alle case editrici nazionali più importanti, costruita attorno all’omonimo Premio per la narrativa edita: incontri, seminari, reading, narrazioni che si svolgeranno a Fano dal 7 al 9 ottobre. Nei mesi scorsi è stato possibile per gli editori, ormai affezionati, avanzare la candidatura al Premio presentando una propria opera. I libri in concorso per l’edizione 2016 sono 55. Come ogni anno di ogni titolo l’editore fornisce dieci copie che vengono distribuite alle scuole e restano patrimonio delle biblioteche scolastiche. Le copie sono quindi 550, per un valore di 8450 euro. Letteraria si distingue dai suoi simili per aver coinvolto e reso protagonisti gli adolescenti: l’evento fanese coinvolge infatti centinaia di ragazzi delle scuole medie superiori nella lettura e nella valutazione dei romanzi di narrativa italiana e narrativa straniera in traduzione. Dalla seconda metà di febbraio è partito il lavoro di lettura della giuria, composta dai 745 studenti dei gruppi di lettura di ben 12 istituti superiori. Al vincitore di ciascuna sezione andranno 2000 euro. Quest’anno oltre alla partecipazione di istituti scolastici affezionati all’evento come il liceo Nolfi, il Torelli, l’Apolloni, l’istituto tecnico Battisti a Fano; il liceo Raffaello di Urbino; il liceo Mamiani, il Mengaroni, l’istituto Bramante a Pesaro la manifestazioni si arricchirà della presenza di studenti del liceo Marconi edell’ Istituto Genga sempre di Pesaro. Ma la vera novità dell’edizione 2016 sarà la partecipazione di due Istituti Scolastici fuori Provincia. Precisamente l’Istituto Pluricomprensivo di Brunico e l’Itis di San Donato Milanese. Tiziana Petrelli A FANO si balla? La politica dice sì, ma l’apparato amministrativo del Comune frena. Dopo le polemiche della scorsa estate (multe per gli esercenti che avevano organizzato musica live) la giunta Seri quest’anno ha deciso di anticipare i tempi e di affrontare prima dell’estate le criticità dei piccoli concerti dal vivo. Così lunedì sera ha convocato titolari di locali, albergatori, concessionari di spiaggia e le associazioni di categoria per affrontare il tema di come conciliare il divertimento estivo con la tutela della quiete pubblica. «Non si può fare crescere il turismo – commenta il responsabile di Oasi Confartigianato di Fano, Andrea Giuliani – se tutti non remano dalla stessa parte. Lunedì sera abbiamo trovato grande disponibilità della politica (erano presenti il sindaco Massimo Seri e gli assessori Stefano Marchegiani e Carla Cecchetelli ndr), meno da parte dei funzionari. Anche a loro si chiede un atteggiamento diverso e di maggiore collaborazione». MA QUALI sono le richieste degli operatori turistici che trovano le resistenze dell’apparato amministrativo del Comune? «Noi vorremmo che si distinguesse tra serate danzanti, con tutte le norme da rispettare – fa notare il direttore di frenare. Se in Romagna si possono fare tante iniziative è perché tutti ci mettono del buon senso». E ancora: «Se in un locale si fa musica e qualcuno si alza e balla, quella non è una serata danzante. Ci vuole buon senso. Noi di Confartigianato siamo contro l’abusivismo ma quello delle imprese edili o dei servizi alle persone non in regola, mentre evitiamo le battaglie che colpiscono attività che svolgono regolarmente il loro lavoro». È QUI LA FESTA Un locale fanese gremito. L’anno scorso molti esercenti che avevano organizzato musica dal vivo incorsero in sanzioni IL DISTINGUO «Un conto sono le serate danzanti, un altro gli eventi con deejay o band» Confcommercio, Francesco Mezzotero – dalla semplice serata di accoglienza, con la musica dal vivo fino a mezzanotte. I funzionari del Comune hanno fatto il loro lavoro spiegandoci il contenuto dei regola- menti comunali che, però, se applicati rigidamente non consentiranno mai a un complessino di esibirsi dal vivo». «Visto che ogni pratica per l’impatto acustico costa 700-800 euro, abbiamo ipotizzato per gli eventi live – aggiunge Giuliani – 10-12 deroghe, a stagione, per ogni esercente. Se gli amministratori si sono dimostrati disponibili a a valutare la nostra proposta, impegnandosi a convocare una conferenza dei servizi, da parte dei funzionari abbiamo notato una tendenza a «LA MATERIA è complessa – fanno sapere dagli uffici comunali – i regolamenti di Fano mi sembra siano tra i più permissivi tra i Comuni della costa, da Ravenna a Montemarciano. Senza dimenticare che abbiamo l’obbligo di tutelare la quiete pubblica e quindi la salute dei cittadini come previsto dall’articolo 32 della costituzione». Al lavoro anche gli operatori del centro storico per animare le serate d’estate: giovedì scorso il primo incontro, ieri pomeriggio un altro. «L’idea – spiega Mezzotero – è creare un progetto ricco di eventi, in parte autofinanziati dai commercianti stessi, in parte pagati dal Comune o dagli sponsor». Coinvolti tutti i commercianti, il comitato Centro storico 2.0, Confesercenti e Confcommercio e la Pro Loco. Anna Marchetti L’INIZIATIVA L’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO È ATTIVA NEL CAMPO DELL’ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA Da Avulss un corso per imparare a prendersi cura degli altri UN CORSO per aiutare gli altri. Venti appuntamenti, dal 7 marzo al 19 maggio nella sala Gialla dell’Asur in via Ceccarini, per diventare soci Avulss o semplicemente per conoscere più da vicino il mondo del volontariato socio-sanitario. Medici, psicologi, volontari, uomini di chiesa... tutti insieme appassionatamente per spiegare la bellezza del dono del proprio tempo ai più bisognosi. «L’Avulss di Fano è un’associazione di volontariato nelle unità socio-sanitarie – spiega il presidente Giuseppe Guiducci i cui soci offrono del 1988 alcune ore settimana- li al servizio di chi soffre in ospedale, a domicilio per persone bisognose di compagnia e conforto, nelle case di riposo per anziani, nel reparto di pediatria con il progetto ‘Nati per Leggere’. Lo scopo è quello di incontrare, aiutare svolgendo compiti di servizio, di animazione con una presenza organizzata, volontaria è gratuita». Il corso è ‘obbligatorio’ per chi vuole unirsi al gruppo che attualmente è formato da 39 persone che svolgono ciascuna settimanalmente (due ore circa a testa) un servizio «serio e competente». L’intento del corso non è solo quello di acquisire nuovi soci, ma soprattutto «diffondere la cultura della prossimità, della inclusione perché la vicinanza a chi soffre ha lo scopo di umanizzare le relazioni e i legami». Nel 2014 sono state 718 le ore dedicate dai volontari fanesi ai degenti in ospedale e 900 quelle a domicilio. «Non vogliamo essere sostitutivi delle istituzioni, ma integrativi per la costruzione del bene comune nello spirito di una migliore giustizia sociale». Costo 15 euro come contributo delle dispense che verranno distribuite. Infotel. 0721.801396 o 3489339599 IL LUTTO LEANDRO TEMPORINI, PADRE DI DUE FIGLI, AVEVA 40 ANNI. MILITÒ ANCHE NELLA PERGOLESE Muore in un incidente ex calciatore del Mondolfo – PESARO – LEANDRO Temporini, di anni 40, calciatore argentino per diverse stagioni anche in compagini della nostra provincia, è deceduto sabato scorso verso le 17, in un incidente stradale al km 22, Route 20 in Malagueno. Temporini, nativo di Villa Carlos Paz, si trovava a bordo di una Chevrolet-Sonic di colore nero, quando dopo aver perso il controllo dell’auto è uscito dalla careggiata, perdendo la vita. Leandro Temporini era arrivato in Italia, indossando la maglia della Sambenedettese nella stagione sportiva 2000/01, poi un anno a Sassoferrato e da lì dal campionato 2002/03 a Mondolfo, con due tornei in Promozione e poi in Eccellenza, poi era ritornato nel suo paese natio. «Un ottimo giocatore – ricorda l’ex segretario del Mondolfo di quelle stagioni, Franco Clini – ma anche un bravissimo ragazzo, tant’è che gli abbiamo all’epoca affidato il compito di istruire anche i nostri giovani. Questa mattina mi ha mandato un messaggio il nostro ex preparatore dei portieri Nicolini avvertendomi della disgrazia e sono rimasto profondamente colpito, era ritornato dopo l’esperienza italiana in Argentina». «ERA un centrocampista di grande carisma e qualità – ricorda l’attuale diesse della Pergolese Giorgio D’Innocenzo – era il leader in campo, lo segnalai io al Sassoferrato, ho saputo purtroppo della disgrazia e sono rimasto veramente male, era una brava persona, un ragazzo eccezionale, faceva gruppo, ADDIO Leandro Temporini mi ricordo che di lui mi parlò il portiere Cortizo, pure lui argentino che giocò a Pergola. Anche un mese fa ci siamo sentiti sui social, mi chiedeva del Mondolfo calcio e della Pergolese e dei suoi ex compagni di gioco, mi diceva che aveva avuto due figli dalla moglie argentina. Il mondo del calcio dilettantistico è in lutto». «Per quello che potevo – sottolinea l’ex trainer del Mondolfo Giampiero Ciacci che l’ha avuto in squadra per due anni – ho fatto sentire la nostra vicinanza alla famiglia, tramite i social ho parlato con la moglie, ho voluto trasmettere a lei e ai due figli tutto quello che di positivo ha lasciato da noi. Era una grande uomo, corretto, che ha trasmesso i valori sani dello sport. Ci sentivamo spesso: il nostro era un rapporto di stima reciproco». Amedeo Pisciolini