Istituto Comprensivo “J. F. Kennedy”
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Kennedy NEWS
l a s c u o l a . . . i n p r i m a pa g i n a
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Quadrimestrale dell’I.C. di Cusano Mutri
Anno 8 - Numero 1
Gennaio 2015
R
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ORIENTAMENTO
Pag. 4
Giaccio Mara, III B
I
* Dirigente Scolastico
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Pag. 7
CONCORSI
Giordano Bruno, che resiste alle
pressioni fisiche, tortura inclusa,
e non cede - sono presupposti
per il corretto funzionamento
dello Stato, dall’altra si percepiscono numerosi segnali che indicano che la libertà di espressione
si è affievolita in correlazione alla
diminuzione della libertà di critica
con conseguente minaccia per la
democrazia. Ed ecco che, oggi
più che mai, il ruolo della corretta
formazione delle giovani generazioni deve ispirarsi costantemente al perseguimento dei principi
scritti nella Costituzione dai
Padri costituenti. Questo serve a
rafforzarci nella nostra identità di
scuola, con lo sguardo volto
costantemente alla condivisione,
all’intercultura ed alla solidarietà
e dove possano pacificamente
studiare e lavorare insieme, studenti di diverse nazionalità, culture e credi religiosi: concreto
esempio di convivenza civile.
NEL MONDO
Il suo messaggio è, inoltre, ripreso dalla Convenzione europea
per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali: “Ogni persona ha diritto alla
libertà di espressione. Tale diritto
include la libertà di opinione e la
libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza
ingerenza alcuna da parte delle
autorità pubbliche, e senza considerazione di frontiera”.
Ma cosa hanno compreso le
nuove generazioni dalla incoerenza che, anche su questo
tema, gli adulti manifestano attraverso le parole, le ideologie, le
convinzioni religiose o, come nell’attentato terroristico di Parigi
alla redazione del giornale
Charlie Ebdo, anche attraverso le
azioni e i comportamenti?
Se, infatti, da una parte si sottolinea con forza che il pluralismo di
opinioni e la libertà di critica - per
la cui affermazione sono morte
da sempre numerose persone,
come nel caso dell’eretico
IN VIAGGIO
tragici fatti di questi giorni ci
portano a riflettere su quanto
ancora siamo lontani da quelle conquiste che, apparentemente, sembrerebbero naturali. La
libertà di espressione è il cardine
essenziale di ogni democrazia,
riconosciuta oltre che dalla
Costituzione
anche
dalla
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 che, all’art.
19, recita: “Ogni individuo ha il
diritto alla libertà di opinione e di
espressione, incluso il diritto di
non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare,
ricevere e diffondere informazioni
e idee attraverso ogni mezzo e
senza riguardo a frontiere”. Tutti,
quindi, hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e ogni
altro mezzo di diffusione e anche
la Costituzione all’articolo 21,
comma 1, sancisce la libertà di
manifestazione del pensiero, che
si esplica attraverso la libertà di
stampa e la libertà di parola.
TERRITORIO
... continua a pagina 2 ..
di Giovanna Caraccio*
LEGALITÀ
memoria, per l’orrore
dei numeri e la brutalità del gesto, gli attacchi, sempre più frequenti, mossi alle
scuole in Italia e nel mondo.
Vorrei ricordarne alcuni, non
per riaprire ferite o alimentare
paure, ma per fissare bene
nella mente di tutti il dramma e
i pericoli ad essi legati e per
condannare ancora una vota,
qui, in questo istante, con
questo inchiostro, la follia di
gesti barbari che, colpendo la
scuola, minacciano di distruggere, oltre che idee e valori
faticosamente affermati, la
convivenza civile e democratica degli uomini.
L’episodio più recente e più
vicino a noi, ha visto protagonista Napoli. Il 24 novembre
2014, in un quartiere difficile,
nel cuore della notte, l’Istituto
tecnico commerciale Galiani,
simbolo e presidio di legalità
democratica, viene saccheggiato e devastato: oltre
200mila euro di danni. La preside dell’Istituto racconta: “i
ladri hanno agito con furia iconoclasta distruggendo quanto
non potevano portare via”.
Fuori dai confini nazionali, in
Pakistan, il 16 dicembre 2014,
i Talebani attaccano la scuola
pubblica militare di Peshawar:
145 ragazzi perdono la vita e
molti altri restano feriti. Otto
mesi prima, il 14 aprile 2014,
alla scuola secondaria governativa di Chibok in Nigeria, il
gruppo dei terroristi islamici di
Boko Haram sequestra 276
studentesse che si erano presentate agli esami. E ancora,
come non ricordare la terribile
strage del settembre del 2004
avvenuta nella scuola di
Beslan in Russia o l’attentato
NEWS
SCUOLA, INSEGNARE AD LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA
ESSERE E A PENSARE
I tragici accadimenti di Parigi inducono a riflettere sulla mancata acquisizione di un
estano impresse nella diritto che dovrebbe, invece, essere ampiamente riconosciuto.
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Legalità
- DALLA PRIMA PAGINA del 19 maggio 2012 davanti alla scuola
Morvillo Falcone di Brindisi? E, ahimè, la lista
potrebbe continuare. Tralascio gli aspetti
umani e i contorni emotivi di tali vicende, perché, almeno per gli episodi più gravi e violenti, non ci sono parole per attenuare il dramma
e la sofferenza portati dalla morte di giovani
innocenti. Resta il dolore.
Apparentemente si tratta di episodi distinti
quanto a cause, autori e conseguenze, certamente differenti per modalità, tempi, luoghi.
C’è tuttavia un filo rosso che li lega, che delinea i contorni di una minaccia terribile contro
la libertà, la democrazia, la legalità. Si tratta di
fatti che non possono lasciare indifferenti, che
pongono interrogativi e impongono riflessioni.
Il primo è “Perché?”. La domanda è ovvia, la
risposta pure. Se il terrorismo o la criminalità,
in Italia o altrove, attaccano la Scuola è perché
questo è il luogo in cui viene sottratto loro
capitale umano prezioso; dove la “seduzione
dell’illegalità” viene respinta; il luogo in cui essi
possono essere sconfitti, il luogo del cambiamento. E perché ancora la scuola è un simbolo, e come tutti i simboli, vale non solo per ciò
che è, ma anche per ciò che rappresenta. La
scuola non è forse il luogo del confronto, della
partecipazione, dell’integrazione dove convivono le differenze di tutti nel rispetto dell’identità di ciascuno? Non è forse autentico presidio
e baluardo della cultura della legalità quale
dimensione formativa trasversale al sapere? A
scuola non si trasmettono solo conoscenze,
non si impara solo ad apprendere ma si insegna ad essere: ad essere liberi, tolleranti,
rispettosi, civili, responsabili, riflessivi; si insegna ad essere cittadini capaci di partecipare
con spirito critico alla costruzione di una collettività sana nel rispetto delle regole e della
dignità della persona. Allora contro il terrorismo, le mafie, l’illegalità, la vera sfida è concentrare ogni nostro sforzo educativo nell’insegnare ”ad essere” e soprattutto “a pensare”,
nella speranza di formare individui e cittadini
capaci di difendere, nella complessità degli
scenari moderni, la legalità democratica
costantemente minacciata.
Prof.ssa Angela Conte
..un momento, stiamo pensando..
IL BULLISMO
A SCUOLA
Il bullismo: conoscere, condividere e parlarne
In questo periodo a scuola abbiamo affrontato
insieme all’insegnante di Italiano il tema del bullismo, di cui sono vittima sempre più frequentemente bambini, ragazzi e adolescenti.
Nonostante le gravi conseguenze che gli atti di
bullismo determinano, chi si macchia di tale condotta non sempre viene punito adeguatamente.
Eppure le vittime di queste violenze, a volte ne
portano il segno per tutta la vita. Abbiamo letto
sui giornali di casi di vittime che non sono riuscite a sopportare il peso di tali intimidazioni, umiliazioni e violenze fisiche, fino al punto di togliersi la vita.
Certo non è facile contrastare questo complicato fenomeno perché richiederebbe la sinergia e
la collaborazione di tutte le istituzioni, famiglia
inclusa, per promuovere un’educazione all’insegna del rispetto di se stessi e degli altri.
Alle vittime, oltre alla mia solidarietà sincera, mi
sento di dire che parlarne con qualcuno può
essere la migliore scelta. Dobbiamo convincerci
che ognuno di noi è unico, anche nelle sue
diversità, e mai dovremmo consentire ad altri di
feire la nostra autostima o la fiducia in noi stessi.
Carlotta Maturo, Classe I B
L’ a l t r o a s p e t t o d e l b u l l i s m o :
d i e t r o l a v i o l e n z a , u n a r i c h i e s ta d i a i u t o
Leggendo i giornali o ascoltando i notiziari, è
sempre più frequente imbattersi in notizie riguardanti casi estremi di bullismo fra gli studenti
delle scuole di ogni ordine e grado. Il bullismo,
traduzione letterale della parola inglese “bullying”, rappresenta ormai uno spiacevole aspetto
della vita scolastica. È una forma di comportamento aggressivo con caratteristiche peculiari e
distintive,
quali
l’intenzionalità, la
sistematicità, l’asimmetria di potere. Può manifestarsi in molteplici
forme, alcune evidenti ed esplicite,
altre sottili e sfuggenti all’osservazione degli adulti.
Può consistere in
violenza
fisica
(colpire con pugni
o calci, appropriarsi o rovinare gli effetti personali di qualcuno) ma anche verbale (deridere,
insultare, prendere in giro ripetutamente, fare
affermazioni razziste). Esistono anche forme di
bullismo indirette (diffondere pettegolezzi fastidiosi, escludere qualcuno da gruppi di aggregazione, ecc..); e ancora forme di cyber bullismo,
quando le azioni aggressive e violente si manifestano attraverso l’uso di Internet, posta elettronica, social network, chat, blog, forum.
I “bulli” sono quei ragazzi, appartenenti ad un
“gruppo”, che ritengono di essere più forti e più
furbi degli altri. La caratteristica più evidente del
comportamento da “bullo” è chiaramente quella
dell’aggressività rivolta verso i compagni, ma
molto spesso anche verso i genitori e gli insegnanti. I bulli hanno un forte bisogno di dominare gli altri e si dimostrano spesso impulsivi.
Vantano spesso la loro superiorità, vera o presunta, si arrabbiano facilmente e manifestano
grosse difficoltà nel
rispettare le regole.
Per apparire più forti
agli occhi degli altri
ragazzi, si prendono
gioco di quelli più
deboli maltrattandoli
sia fisicamente che
psicologicamente.
Sebbene il bullo rappresenti normalmente “il cattivo che va
soltanto
punito”,
bisognerebbe riflettere anche sul fatto che si tratta di una persona
che sta esprimendo una difficoltà, di qualsiasi
natura essa sia. Il suo comportamento andrebbe, pertanto, contestualizzato e interpretato
anche come una possibile richiesta d’aiuto.
Personalmente ritengo che l’educazione e il
rispetto di se stesi e degli altri siano valori fondamentali del vivere in comune; quando vengono ignorati le conseguenze sono evidenti.
Giancarlo Torrillo
Classe IB
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Legalità
LA VIOLENZA SULLE DONNE
La “scarpa rossa” come simbolo
del cammino verso la libertà
La violenza contro le donne rappresenta un
tema importante, certo da non sottovalutare.
In Italia, infatti, sono sempre più numerose le
donne vittime di violenza. Purtroppo solo
poche di queste denunciano le violenze subite, talvolta molto gravi e con conseguenze
devastanti, sia fisiche (ferite, lividi, cicatrici)
o, peggio ancora, psicologiche (depressione,
L A G I O R N ATA D E I D I R I T T I D E L L ’ I N F A N Z I A
E D E L L’ A D O L E S C E N Z A
All’Istituto J. F. Kennedy di Cusano: cartelloni, dibattiti e proiezione di film
Il nostro Istituto, il 20 novembre ha ritenuto importante celebrare la Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con varie iniziative: cartelloni, discussioni in classe, visioni di film inerenti al tema. Infatti, il 20 novembre 1989,
l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione dei diritti dei minori. La
Convenzione è nata da una lunga evoluzione: nel
1924, per la prima volta si fa riferimento al bambino; oggi aderiscono alla Convenzione, che è
composta da 54 articoli, 193 Stati, eccetto
Somalia e Stati Uniti.
Dall’approvazione, l’Italia si è impegnata, oltre
che a proteggere molto di più i minori, anche a far
conoscere l’importanza dei contenuti della
Convenzione. A questo scopo ha contribuito
soprattutto
l’UNICEF
(United
Nations
International Children’s Emergency Fund), un’agenzia fondata l’11 dicembre 1946 dalle Nazioni
Unite per aiutare i bambini vittime della Seconda
Guerra Mondiale.
Tutte le iniziative a favore dei minori, secondo noi,
sono positive in quanto nel mondo attuale spesso
ci capita di vedere violati i loro diritti. Vediamo
bambini che lavorano invece di giocare, che sono
violentati, sfruttati ed emarginati, anziché essere
protetti nella loro debolezza e fragilità.
Terry Vitelli, Gianna Romanelli,
Nicole M. Cassella
Classe II A
In Prefettura per l’incontro “Presente Futuro” dell’Unicef
mancanza di autostima, rabbia, paura).
Il “teatro” dei soprusi spesso è rappresentato
dalle mura domestiche. Secondo le statistiche, circa ogni tre giorni una donna viene
uccisa dal coniuge, che poi si difende affermando che a spingerlo a compiere quel
gesto è stato un raptus o che la gelosia.
L’ONU nel 1999 ha dichiarato il 25 novembre
“Giornata Internazionale per l’eliminazione
della violenza sulle donne“ proprio per ricordare l’importanza di questi avvenimenti. È
stato scelto proprio questo giorno in onore
delle sorelle Mirabal, uccise il 25 novembre
1960 per essersi opposte al regime dittatoriale. Il simbolo di questo giorno è la scarpa
rossa: il rosso simboleggia il sangue e allo
stesso tempo l’amore delle donne, mentre la
scarpa rappresenta ogni passo che ciascuna
donna compie verso la libertà.
Ma come fermare gli atti di violenza e i femminicidi? Per realizzare questo nostro desiderio ognuno di noi deve impegnarsi e le
donne che hanno subito violenze devono
raccontare ciò che hanno vissuto, in modo
che i loro violentatori possano essere fermati.
Benedetta Di Biase, Classe I B
Giovedì 20 novembre 2014.
Insieme ad altre scuole della provincia, l’Istituto “J.F. Kennedy” di
Cusano Mutri con la Dirigente
Dott.ssa Giovanna Caraccio, ha
partecipato, presso la Prefettura di
Benevento,
alla
Giornata
Universale dei Diritti dell’Infanzia
e dell’Adole-scenza.
Per l’occasione, il Comitato provinciale UNICEF ha organizzato l’incontro “Presente Futuro” con l’intenzione di indicare la stretta connessione tra l’oggi e il domani e dire
che l’UNICEF, in materia dei diritti
per i minori, protegge i cittadini più
giovani e promuove la loro formazione perché diventino i più importanti artefici di cambiamento del
domani. Nel corso della manifestazione sono intervenuti il Prefetto
Paola Galeone, il Presidente provinciale Unicef Carmen Maffeo,
l’Assessore alle Pari Opportunità
del Comune di Benevento Maria
Iele, tutti i sindaci del territorio sannita “Difensori dell’Infanzia“ e i
Sindaci junior, dando voce ai bisogni di ragazzi, bambini e volontari.
Nel suo intervento, il Prefetto ha
dichiarato che: “Nessun paese del
mondo, nessun sistema politico può
pensare al proprio avvenire se non
attraverso l’immagine di queste
nuove generazioni che dai loro
genitori erediteranno il molteplice
patrimonio dei valori e dei doveri,
delle aspirazioni della nazione alla
quale appartengono, insieme con
quello di tutta la famiglia umana”. Il
Dirigente Scolastico Provinciale,
Angelo Marcucci, ha presentato
invece il progetto sperimentale
“Scuola Amica dei Bambini e dei
Ragazzi”. Marcucci, poi, al fianco
della Presidente Unicef, ha consegnato a tutte le scuole partecipanti,
quale riconoscimento per il lavoro
svolto nella promozione e nell’attuazione della Convenzione sui Diritti
dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la
pergamena di nomina “Scuola
Amica dei Bambini e dei
Ragazzi”. Per concludere si è esibito
anche
il
Coro
Unicef
“Si…Fa…Musica”,
diretto
dal
Maestro Dina Camerlengo.
È stata una giornata significativa e
molto importante in quanto abbiamo
capito il valore e l’importanza di salvaguardare e tutelare i diritti di tutti i
bambini del mondo.
Classe III A
LEGALITÀ FISCALE A SCUOLA. L’Istituto Kennedy fa visita all’Agenzia dell’Entrate di Benevento
Grazie all’Intesa tra Agenzia delle
Entrate e il Ministero della Pubblica
Istruzione, il nostro Istituto ha aderito al progetto “Fisco e Scuola” per
sensibilizzare noi alunni, futuri contribuenti, all’importanza del rispetto
dell’attività fiscale per una buona
convivenza civile. Nell’ambito delle
attività, è stata organizzata una visita all’Agenzia delle Entrate di
Benevento. Siamo stati accolti dal
Dott. Luigi Miele che ci ha guidato
nella visita della struttura illustrandoci i servizi del front-office, il punto
assistenza e informazione, il codice
fiscale. La dottoressa Miriam
Clemente e il dott. Federico
Cantone, direttori generali, ci hanno
descritto attraverso slides come
opera l’Agenzia delle Entrate. La
missione è volta sia ad erogare servizi ai contribuenti e alla collettività
sia ad operare prevenzione.
Abbiamo appreso che l’evasione
fiscale danneggia la nostra società
e che i tributi sono importanti, in
quanto servono a finanziare i servizi essenziali. Abbiamo capito, inol-
tre, la differenza tra tasse e impo- nella vita sociale e nel mondo del
ste. Tra quelle più evase ci sono lavoro.
l’IVA (imposta sul valore aggiunto: è
Classe III A
un’imposizione fiscale che si applica in tutte le fasi di produzione di un
bene o servizio, si tratta di un’ imposta sui consumi) e l’IRPEF (l’imposta sul reddito delle persone fisiche:
è un’imposta diretta, personale,
progressiva e generale). Lo scopo
dell’incontro è stato soprattutto
quello di promuovere in noi giovani
la cultura della legalità fiscale per
favorire un adeguato inserimento
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Spazio adolescenza
O R I E N TA M E N TO
Futuro
DOMANDE
Personalità
S C E LT E
Dubbi
DIVERSITÀ
È giunto il momento di riflettere su cosa fare da grandi
Tutti uguali eppure diversi … unici!
L’IMPORTANZA DI SCEGLIERE PER SE STESSI
Nell’ambito della quinta edizione della
Settimana per il Benessere Psicologico in
Campania, si è svolta presso il nostro istituto
un’importante
conferenza
sulla
tematica
dell’”inclusione”, diretta dalle psicologhe dott.ssa
Maria Di Carlo (consigliera Ordine Psicologi) e
dalla dott.ssa Domenica Rosaria Marotta, per
sensibilizzare noi ragazzi ad accogliere la diversità come arricchimento e opportunità di crescita
culturale e umana. Interessanti sono stati gli interventi delle autorità locali presenti, che hanno sottolineato come noi siamo tutti uguali a livello di
dignità umana ma diversi come individui. Poi la
parola è passata alla Presidente dell’Ordine
capire oggi cosa
È difficile
ne sarà del nostro futuro.
Quale scuola sarà più adatta
a noi? Faremo la scelta giusta? Beh… gli indecisi non
avranno una facile risposta a
queste domande…
Ci sono tante, tantissime cose
da analizzare … Meglio un
liceo, un istituto tecnico o un
professionale? E se pensiamo
di iscriverci a uno dei tre citati
sopra, quale indirizzo è quello
per noi? E ancora, nella scelta della scuola superiore è
meglio seguire il nostro cuore,
oppure è più opportuno restare con i piedi ben ancorati a
terra e valutare l’andamento
del mercato del lavoro?
Purtroppo una risposta esatta
non esiste perché una decisione come questa è talmente
personale da non poter essere frutto di formule matematiche. Una cosa però è certa:
per scegliere bene bisogna
informarsi! Informarsi bene su
quali materie vengono studiate nel liceo, istituto professionale o istituto tecnico che più
ci attira, e su com’è strutturato
il percorso di studi, ma non
solo.
Diventa sempre più sentito il
problema di capire cosa accadrà dopo le superiori quando
si dovrà scegliere se lavorare
o andare all’Università. Come
fare a non ritrovarsi nel gruppo dei diplomati pentiti?
Semplice: scegliendo con
molta cura. E per effettuare
questa scelta la nostra scuola
ci aiuta mettendoci a disposizione il famoso “orientamento”. Per fare una giusta scelta
bisogna conoscere i propri
interessi, le proprie aspirazioni, sperimentare le proprie
attitudini.
L’orientamento serve per farci
capire (a noi e non al prof)
cosa ci piace. Cosa mi piace.
Perché Io sono qualcuno. Io
scelgo per il mio futuro, Io. È
un mio desiderio vero e a
volerlo sono io e non altri.
Sono io che lo sento dentro e,
siccome lo voglio, farò di tutto
perché sia così.
È così che dovremmo pensarla tutti. Quindi, anziché scegliere una scuola che piace al
mio amico o ai miei genitori,
seguiamo attentamente l’orientamento, in modo da scegliere quello che davvero ci
piace. Un amico dice: ”La vertigine non è paura di cadere
ma voglia di volare”. Quindi
voliamo insieme per raggiungere la nostra meta. Magari
così in futuro saremo felici.
Giaccio Mara Alyssa
Torrillo Antonella
Classe IIIB
Il Giovane favoloso
Giovedì 27 novembre, noi alunni delle
classi terze ci siamo recati a Telese al cinema
“Modernissimo”, in occasione della rappresentazione del film “Il Giovane Favoloso” diretto
da Mario Martone e presentato al Festival di
Venezia 2014. La storia è ispirata alla vita di
Giacomo Leopardi, caratterizzata da infelicità,
studio e delusioni a livello sentimentale e nei
confronti dell’uomo, ritenuto
insensibile e superficiale. Nel
film vengono messi in risalto
l’amore per la sorella, l’importanza dello scrivere poesie, la
rigidità della famiglia e le sue
fragili condizioni di salute.
L’obiettivo del regista non è
stato quello di narrare la storia di un uomo, ma di un’anima forte e debole, un’anima
che voleva, tramite la poesia, esternare la sua
concezione della vita. Nonostante Leopardi
avesse un concetto di vita cupo e triste a
causa della sua infelice infanzia, credeva che
la felicità si sarebbe potuta raggiungere solo
attraverso l’immaginazione, nel ricordo, nell’attesa, nella quiete dopo una tempesta e nella
contemplazione della natura. Per lui la natura
si rivela buona per le bellezze naturali che
offre, ma anche matrigna perché è causa di
molte delusioni. Nel film sono stati citati famosi versi delle opere dello scrittore. Suggestivi
sono stati i versi de “L’Infinito”, in cui Leopardi
intraprende un viaggio fantastico attraverso
l’immaginazione e il ritorno alla realtà evidenzia il contrasto tra la prima e la seconda: “…e
sovrumani silenzi […] ove per poco il cor non
si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante io quello infinito
silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno…” sentendosi felice e libero. Un altro grande esempio è
“Alla Luna” dove il ricordo è
una fonte di felicità: “…e pur mi
giova la ricordanza, e il noverar
l’etate del mio dolore…”. Con
queste ed altre opere il giovane
Leopardi riusciva ad esternare
la sua concezione del mondo. La visione del
film è stata molto importante per noi perché ci
ha permesso di approfondire e capire meglio
il contesto in cui è vissuto il poeta, gli avvenimenti che hanno causato il suo pessimismo e
le sue grandi opere che hanno dato vita alla
fama di questo giovane favoloso.
Cassella M. Concetta, Vitelli Melania
Classe III A
Psicologi, che ci ha salutato via video e ci ha illustrato come l’INCLUSIONE, la RESPONSABILITA’
e la COLLABORAZIONE portino al benessere
interiore. E’ stato poi approfondito il concetto della
diversità percepibile nell’aspetto fisico delle persone, nel carattere, nelle idee, nei sentimenti, nelle
emozioni, ecc..
Se fossimo tutti uguali? Non ci sarebbe riconoscimento; non avremmo qualcuno a cui ispirarci;
non ci potremmo confrontare con nessuno e non
cresceremmo. E’ possibile convivere tranquillamente con la diversità prendendo consapevolezza delle proprie differenze, accettandole senza
cambiare, capendole e arricchendoci con esse.
“SIAMO ANGELI CON UN’ALA SOLA, SE CI
METTIAMO INSIEME POSSIAMO VOLARE”. Il
discorso si è poi incentrato su alcuni aspetti della
nostra personalità: i bisogni che ci accomunano
tutti (bisogno di mangiare, di dormire …) e i desideri che ci rendono unici. Il desiderio è il voler realizzare qualcosa che ci rende felici, un sogno che
parte dal cuore che ci fa emozionare veramente, ci
fa sentire felici, e nello stesso tempo ci rende unici!
Noi siamo convinti che l’incontro di questa giornata, dedicata al progetto del benessere psicologico,
ci aiuterà a crescere meglio.
Cassella M. Concetta
Classe III A
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Territorio
A L L A S C O P E R TA D E L L A N O S T R A P R O V I N C I A
Bellissima giornata quella del 14 novembre,
quando noi ragazzi delle classi prime e terze
della scuola secondaria di primo grado abbiamo visitato la nostra provincia, Benevento e in
particolare il Museo del Sannio e la chiesa di
Santa Sofia.
Quando siamo arrivati, la prima cosa che
abbiamo osservato è stata la Rocca dei Rettori,
con la guida che ci spiegava il passaggio dei
Longobardi a Benevento, di cui conosciamo
molto sia grazie alla storia che al progetto
“Primavera Longobarda”che ci ha visti protagonisti di una recita sulle tradizioni di questo
popolo. Da quello che abbiamo capito, i
Longobardi hanno lasciato delle importanti
Rocca dei Rettori
testimonianze soprattutto artistiche che vedono
l’architettura come nucleo principale. Ci siamo
poi recati al Museo del Sannio, per osservare
tutti i resti archeologici longobardi che ci sono
arrivati; la guida, in particolare, ci ha fatto notare in una stanza del museo una cartina illustrativa della discesa dei Longobardi in Italia.
Proseguendo abbiamo visto tutti i gioielli (che
hanno attirato l’attenzione soprattutto di noi
ragazze!) , gli oggetti sacri, le armi e l’ abbigliamento da guerrieri di questo popolo.
I Longobardi, infatti, erano un popolo nomade
che proveniva dall’ Europa del Nord e occupavano i territori alla foce del fiume Elba;essi arrivarono nel 568 a.C. dalla Pannonia sotto la
guida del re Alboino e, dopo aver superato le
Alpi, conquistarono diverse città fino a stabilirsi
a Pavia, che divenne subito dopo la loro capitale. Scesero poi nell’ Italia centrale e meridionale creando i ducati di Spoleto e Benevento. La
guida ci ha anche spiegato che la loro denominazione di “Longobardi” proveniva, probabilmente dalla loro”lunga barba” o “lunga lancia”.
Usciti dal museo, ci siamo dedicati alla visita
della Chiesa di Santa Sofia, che si trova vicino
al museo, nella piazza precedentemente anoni-
Un albero contro la violenza sulle donne
CUSANO MUTRI. In Piazza
Orticelli, c’e’stata l’accensione dell’
albero di natale, decorato quest’anno con scarpette rosse dipinte, simbolo importante contro la la
violenza sulle donne. Negli ultimi
dieci anni, quasi la metà dei femminicidi e’ avvenuto al Nord. Dal
2013 c’e’ invece stata un’ inversione di tendenza sotto il profilo territoriale, divenendo il Sud l’area a
più alto rischio con 75 vittime ed
una crescita del 27,1% sull’anno
precedente, anche a causa del
decremento registrato nelle regioni
del Nord (-21%, 60 vittime). Il Lazio
e la Campania con 20 donne uccise, presentano nel 2013 il più alto
numero di femminicidi tra le regioni italiane, seguite da Lombardia
(19) e Puglia (15). Ma e’ l’Umbria a
registrare l’indice più alto (12,9
femminicidi per milione di donne
residenti). Nella graduatoria provinciale ai primi posti c’è Roma
(con 11 femminicidi nel 2013),
Torino (9 vittime) e Bari (8). Il femminicidio nelle regioni del Nord si
configura essenzialmente come
fenomeno familiare, con 46 vittime
Cento Territoriale Permanente
Corsi di istruzione per adulti
Annualità 2014/2015
IL GIORNO IN CUI SI SMETTE DI IMPARARE È IL GIORNO IN CUI SI
SMETTE DI VIVERE (Albert Einstein).
Anche quest’anno sono partite le iscrizioni per i corsi modulari per gli
adulti presso il C.T.P. di Cusano Mutri e Pietraroia, ovvero il Centro
Territoriale Permanente, un servizio istituito nel 1997 dal Ministero della
Pubblica Istruzione, che, coordinato dalla Dott.ssa Giovanna Caraccio, è
tutt’oggi vitale ed operante in questo e nei territori limitrofi. Quest’anno,
nell’organizzazione dei percorsi differenziati per adulti, oltre ad agevolare chi, con il Corso di Conseguimento del Diploma di Scuola
Secondaria di Primo Grado, desidera riprendere il cammino scolastico,
si è pensato anche a coloro che, ormai una buona fetta della nostra
popolazione, si trovano ad affrontare diverse situazioni del vivere quotidiano.
Infatti i corsi strutturati saranno: INSTANT ENGLISH, corso di lingua
Chiesa di Santa Sofia
ma, e oggi intitolata a Giovanni Matteotti.
Davanti all’entrata, la guida ci ha spiegato che
è stata ricostruita più volte ed è cambiata nel
corso dei secoli fino ad acquistare il suo aspetto attuale; poi ci ha precisato che essendo un
antico edificio religioso di Benevento, ha un
valore molto importante e caratterizza la nostra
provincia, oltre ad essere una delle più importanti testimonianze dell’ architettura longobarda.La giornata è trascorsa in modo piacevole
ed è stato veramente interessante e divertente
allo stesso tempo, approfondire alcune conoscenze e curiosità sugli antenati della nostra
provincia.
Luciana Torrillo, Lucia Cusanelli
Classe I B
L’ I N I Z I AT I VA
su 60, pari al 76,7% del totale; Pasquale A. Civitillo, Nicola Vitelli
mentre sono il 68,2% dei casi al
Classe I A
centro e il 61,3% al Sud (con 46
donne uccise in famiglia sulle 75
vittime censite nell’ area).
Ma ritorniamo a Cusano!
L’albero è stato acceso verso le
7:00. Per l’occasione sono stati
preparati dei canti natalizi nella
Chiesa di San. Giovanni Battista
che i ragazzi non hanno potuto
eseguire a causa del cattivo
tempo.Tutto si è concluso con l’arrivo di Babbo Natale che ha distribuito caramelle e cioccolatini.
inglese rivolto ad un’utenza varia per un uso quotidiano della lingua nei
diversi contesti lavorativi e di routine, CORSO FOLCLORISTICO TRA
L’INGLESE E IL NAPOLETANO, breve corso folcloristico con performance teatrale a metà strada tra l’inglese e il napoletano per una vivace
rielaborazione in chiave personale delle origini culturali, teatrali napoletane, unite all’ humour britannico.
Sono stati attivati, inoltre, il corso CINEFORUM, rivolto agli appassionati di cinema e che consentirà, dopo la visione, di condividere impressioni e giudizio critico a riguardo e il corso di INFORMATICA, per offrire le
conoscenze di base nell’uso dei principali programmi inclusi nel pacchetto Office (word, power point, excel). In conclusione, parafrasando le
parole di Albert Einstein, un cervello inattivo è un cervello morto, dunque
per restare vivi bisogna continuare ad imparare per tutto il corso della
vita, proprio come previsto nel life long learning.
Chi ha tempo allora…non aspetti tempo!
Il team del CTP
Maria Pia Santillo, Marianna Scarpati, Rosaria Vecchiarelli
KENNEDY N E W S
Anno 8 - Numero 1
Gennaio 2015
PA G I N A 6
In viaggio...
Gli alunni dell’Istituto Kennedy restano incantati dal fascino di Napoli
A scuola di presepe ...
Finalmente dopo una lunga attesa
abbiamo partecipato al viaggio d’istruzione a Napoli. La mattina del 25
novembre tutti noi ci siamo svegliati
con una voglia smodata di metterci in
viaggio. Arrivati sul piazzale della scuola, siamo saliti sul pullman e via ... si
parte! Il viaggio è trascorso tra battute,
canti e grosse risate. Giunti nel cuore
della città, siamo scesi e, dopo aver
costeggiato con passo incalzante,
l’Università Federico II, una delle più
rinomate Università a livello Europeo,
siamo arrivati su Spaccanapoli, strada
che anticamente divideva Napoli in
due parti e dove vengono girate molte
scene di film sul crimine. Entrati in un
vicoletto, giunti in un laboratorio artigianale, abbiamo imparato a decorare un
presepe in gesso ed abbiamo allegramente preparato l’impasto per un
calco di gesso miscelando in una ciotola farina ed acqua (la farina deve
essere in maggiore quantità rispetto
all’acqua per evitare di creare un’
impasto troppo liquido e quindi non
duraturo). Dopo questa entusiasmante
attività ci siamo recati sulle scale dell’ingresso laterale del monastero di S.
Chiara, dove abbiamo fatto una pausa
ed abbiamo scattato qualche foto.
Questo monastero ospita una ventina
di cappelle non molto grandi. Sulla sinistra c’è la cappella di Salvo d’Acquisto
che era entrato nel corpo militare dello
stato all’età di 19 anni. Era un militare
serio e sempre puntuale; decise di
recarsi in guerra per salvare la vita di
poveri schiavi. Si spense all’ età di 23
anni, non da semplice soldato ma da
eroe. Successivamente abbiamo visitato la chiesa del Gesù Nuovo in piazza del Gesù. Questa chiesa antica-
mente era la casa di un re, poi adibita a chiesa e ristrutturata in stile barocco. Abbiamo visitato anche San
Gregorio Armeno dove vengono venduti presepi di alta qualità, quartiere
sempre molto affollata di gente che
viene da tutto il mondo. Molti di questi
presepi raffigurano sarcasticamente
scene di vita quotidiana come, ad
esempio, la statuetta di un avvocato
che si muoveva dicendo “la parcella si
paga in anticipo”. Abbiamo proseguito
il percorso lungo la bellissima via
Toledo, entrando nella galleria
Umberto I. Poi ci siamo recati su via
Medina, strada molto trafficata, dove
una delle nostre prof si è improvvisata
vigilessa per farci passare e arrivare
incolumi dall’altra parte. Abbiamo pranzato da “Fratelli la bufala”, storica pizzeria napoletana, e dopo aver gustato
una celestiale pizza, ci siamo recati sul
lungo mare per ammirare lo splendido
panorama.
Celermente abbiamo raggiunto il gran
Castel dell’Ovo, che anticamente veniva usato per le guerre, dove abbiamo
trascorso molto tempo nell’attesa del
ritorno dell’autista.
Questa gita mi è piaciuta molto perché
pur avendo visto cose che già conoscevo le ho gustate con occhi diversi;
per questo ringrazio tutte le professoresse che ci hanno accompagnato rendendo la giornata affascinante.
Ringrazio inoltre i miei amici per aver
avermi fatto divertire talmente tanto da
rendere questa esperienza un ricordo
che rimarrà impresso nella mia mente
per tutta la vita.
Giacomo Marino
Classe I A
Spaccanapoli
Visita di San Gregorio Armeno: esperienza magnifica
Il giorno 25 novembre noi
ragazzi delle classi prime e
seconde della scuola secondaria di 1° grado ci siamo recati a
Napoli, a San Gregorio
Armeno, per visitare la strada
delle famose botteghe di
pastori. E’ stata un’esperienza
magnifica in quanto abbiamo
partecipato ad un laboratorio
dove abbiamo realizzato un
presepe in miniatura. Abbiamo
inoltre visitato la chiesa di San
Gregorio Armeno con il relativo
complesso conventuale. La
chiesa sarebbe stata costruita
sulle rovine del tempio di
Cerere, intorno al 930. Nel
1909, in epoca normanna il
monastero fu unificato a quello
dedicato a San Pantaleone. A
partire dal 1572, il complesso
conventuale subì un profondo
rifacimento che continuò fino al
1682, facendo assumere al
complesso le attuali forme
barocche. La facciata presenta
quattro lesene che le conferi-
scono armonia. L’interno è formato da una navata unica con
quattro cappelle laterali e termina con un abside a pianta
rettangolare. Uscendo dalla
chiesa si accede al chiostro e
al convento, uno tra i più belli e
suggestivi della città, nel quale
si affacciano gli alloggi a terrazza delle monache che confezionano le ostie e preparano
il vino bianco per la messa. Al
centro del chiostro vi è una
grande fontana barocca con
due statue che raffigurano
Cristo e la Samaritana.
La visita di questi luoghi è stata
per noi molto importante perché oltre a permetterci di
socializzare, ha arricchito
molto le nostre conoscenze,
facendoci scoprire nuove città
e paesi.
Michele Pietro Iassogna
Pasquale Pio Civitillo
Classe II A
KENNEDY N E W S
Anno 8 - Numero 1
PA G I N A 7
Gennaio 2015
Una finestra sul mondo
ATTENTAT O A PARIGI
USA E CUBA: É PACE
“Todos semos americanos”, con
questa frase, lo scorso 17 dicembre, il Presidente degli Stati Uniti
Barack Obama ha dato il via ad
una nuova fase di relazioni geopolitiche con i “vicini” di Cuba.
Sono passati 55 anni da quel 20
ottobre 1960 che ha segnato l’inizio
formale dell’embargo che ha condizionato pesantemente i rapporti tra
L
a mattina del 7 gennaio 2015 c’è stato un Hollande è subito intervenuto sul luogo dell’attentato
attacco alla sede del giornale satirico “Charlie e ha dichiarato che il giorno 8 gennaio 2015 sarà un
Hedbo” a Parigi. 12 morti e 8 feriti , di cui 4 giorno di lutto nazionale in memoria di tutte le persogravi, sono le vittime di questa strage, la più grave in ne morte. C’è stata molta solidarietà da parte dei Capi
Francia dal 1940, rivendicata dal gruppo terroristico di Stato occidentali che hanno condannato la strage
di Al-Queda. I tre terroristi sono entrati nella redazio- e hanno sottolineato che secondo l’Occidente l’attacne parigina ed hanno ucciso alcuni giornalisti e co non è stato compiuto contro la Francia ma contro
vignettisti e il direttore, già minacciato in precedenza l’intera Europa. Significative le parole di Papa
per alcune vignette che ritraevano
Francesco che ha espresso “la più
Maometto. Gli attentatori sono,
ferma condanna per l’orribile attensecondo alcune fonti, di nazionalità
che ha funestato Parigi con un
opporsi con ogni tato
francese ma di origine araba; due
alto numero di vittime, seminando la
di loro sarebbero appena tornati mezzo al diffondersi morte, gettando nella costernazione
dalla Siria, luogo dove ha sede il
l’intera società francese, turbando
Califfato Islamico e dove c’è la dell’odio e di ogni profondamente tutte le persone
sede centrale del fondamentalismo forma di violenza, fisi- amanti della pace ben oltre i confini
musulmano, l’ISIS. Nella capitale
della Francia”. Il Pontefice, inoltre,
ca
e
morale
francese dopo l’agguato ci sono
ha esortato tutti “ad opporsi con
state numerose manifestazioni e
ogni mezzo al diffondersi dell’odio e
raduni di sostegno ai giornalisti
di ogni forma di violenza, fisica e
uccisi e in difesa della libertà d’emorale, che distrugge la vita
spressione, soprattutto a Place de la République umana, viola la dignità delle persone, mina radicaldove oltre cinquemila persone si sono recate per ren- mente il bene fondamentale della convivenza pacifica
dere omaggio alle vittime. Nelle stesse ore c’è stato fra le persone e i popoli, nonostante le differenze di
un allarme bomba nella sede del quotidiano spagno- nazionalità, di religione e di cultura”. Un attacco che
lo “El Pais” a Madrid ma poi la polizia ha appurato fa riflettere sul rapporto tra Medio Oriente e
che era un falso allarme; la capitale spagnola è anda- Occidente, sull’integralismo islamico, sull’immigraziota in panico, ricordando l’attentato alla stazione dei ne e sull’odio.
treni del 2004 in cui sono morte circa 200 persone e Anche NOI condanniamo questa strage che colpisce
ci sono stati 2.057 feriti. C’è stato anche un allarme a tutti, non solo i francesi, non solo la libertà di espresRoma, già minacciata nei video dell’ISIS, ed il mini- sione, ma tutti i principi per cui il mondo ha lottato e
stro dell’Interno Alfano ha aumentato i controlli, per cui molti paesi lottano ancora.
soprattutto nei luoghi di culto più importanti della città
Classe III B
come Piazza S. Pietro e la sua basilica. Il presidente
“
”
Strage alla redazione di Charlie Hebdo
D ai social network parte la catena di solidarietà:
entrambi i Paesi. Dopo un tunnel
chiamato “Guerra Fredda”, che ha
spinto il mondo molto vicino allo
scoppio di una nuova guerra mondiale, si spera che questo sia solo il
primo passo per la normalizzazione
e la distensione di tutta l’area coinvolta. Si tratta di un risultato importante se pensiamo alla deriva guerrafondaia che sta attraversando il
mondo. Tuttavia, il nuovo capitolo
diplomatico inaugurato da Raul
Castro e Barack Obama potrà sortire effetti benefici solo nella misura
in cui sarà emulato dagli altri leader
mondiali che si trovano a gestire
analoghe tensioni politiche. Nel
caso Usa/Cuba il disgelo si è avuto
anche grazie all’impegno e all’intervento di altri soggetti: Papa
Francesco ed il Canada che in primis hanno seguito le trattative tra le
due diplomazie coinvolte. “Si eliminino posizioni inamovibili e punti di
vista unilaterali”, fu il monito del
la parola d’ordine è “Je suis Charlie” , “Io sono Charlie”
perché ognuno di noi poteva essere una delle 12 vittime dei
terroristi.
La Redazione
Santo Padre Benedetto XVI già nel
2012; Papa Francesco, deciso a
“costruire ponti”, si è impegnato
nell’attività di mediazione, convinto
che “quando ci sono problemi,
allora lì si deve applicare il metodo
del dialogo e più ci sono problemi e
più ci sono difficoltà, più ci deve
essere il dialogo”. Per una volta il
dialogo sembra aver vinto rispetto
alle divisioni che per anni hanno
caratterizzato i rapporti tra i due
Paesi. Certo, la strada è ancora
lunga e tortuosa, ma di certo rappresenta un nuovo punto di vista,
una nuova soluzione possibile
dopo la chiusura, l’embargo e le
tensioni che per decenni l’hanno
fatta da padrone.
La pace non è un concetto
astratto, la pace non nasce da
sola. Va cercata, coltivata ed
inseguita così come si inseguono i sogni. Il sogno di un pianeta
che un giorno riuscirà a convivere
con se stesso in pace e senza divisioni. Un’utopia? Certo, a guardarsi indietro pare proprio che l’uomo
non riesca a stare in pace con i propri simili, che la guerra sia una
costante nella storia dell’umanità.
E’ proprio per questo motivo che la
vicenda di Cuba ed Usa rappresenta un segno tangibile di speranza,
di fiducia per il futuro dell’umanità.
Usa e Cuba sono divisi su tutti i
fronti: politica, economia, storia,
religione; nonostante tutto sono
riusciti ad intavolare un discorso
che prevede il reciproco riconoscimento attraverso la volontà di porsi
dal punto di vista dell’altro.
Come ragazzi della scuola media
dell’Istituto Kennedy, come protagonisti del domani, non possiamo
che esultare di fronte a questa
bella notizia che rappresenta simbolicamente il cambiamento che
noi stessi vorremmo riuscire a realizzare.
Nel nostro piccolo paese, Cusano
Mutri, con le nostre risorse di pace
e solidarietà siamo pronti ad accogliere il mondo in un abbraccio simbolico e con un modo di dire, molto
in voga in questo periodo, ci sentiamo di gridare al mondo stesso:
“Oggi siamo tutti Cubani, oggi
siamo tutti Statunitensi, oggi siamo
tutti Americanos!” W la Pace…
pace in terra agli uomini di buona
volontà!
Classe III B
KENNEDY N E W S
Anno 8 - Numero 1
Gennaio 2015
PA G I N A 8
Concorsi e Progetti
P R E M I A Z I O N E 4 2 ° C O N C O R S O N A Z I O N A L E E . I . P. I T A L I A
ROMA, 22 Ottobre 2014. Il
nostro Istituto, anche quest’anno, è
stato premiato in occasione del 42°
Concorso Nazionale E.I.P. intitolato
“Riscopriamo le carte. Il futuro
dell’Europa è nel rispetto dei diritti
umani“, svoltosi presso un luogo
straordinario di alto valore storico,
quale la Biblioteca Nazionale di
Roma, con la partecipazione di celebri
personaggi del mondo politico e culturale. La partecipazione al concorso,
ispirato ai diritti umani e alla pace, è
diventata un appuntamento importante e significativo per la nostra crescita culturale e umana. La cerimonia di
premiazione, coordinata dalla Preside
Anna Paola Tantucci, presidente
E.I.P., ha coinvolto alunni e docenti
dei diversi ordini di scuola a livello
nazionale. Il nostro Istituto è stato premiato con coppe, medaglie e targhe
per il successo avuto nell’ambito del
Giornale Scolastico ”Kennedy news.
La scuola in prima pagina”, in collaborazione con la Federazione
Nazionale della Stampa e Il Sannio
Quotidiano, e nelle sezioni relative
alla “Poesia giovane Michele Cossu”
con le poesie Il calcio, Donne belle e
forti, Donne delicate e coraggiose,
Tempi bui, L’amore dei genitori, Chi è
la donna?, pubblicate sull’Antologia
“Poesia come Pace” insieme a tanti
altri testi di giovani poeti di tutta la
nazione. Aabbiamo, inoltre, ricevuto il
1° Premio Nazionale per il Progetto
Legalità, intitolato “Nella legalità si
cresce”, che ha visto il coinvolgimento della comunità scolastica e del territorio. Significativi sono stati gli
apprezzamenti
espressi dalla
Presidente E.I.P., Anna Paola
Tantucci, per l’impegno civile ed etico
che la nostra scuola, guidata dalla
Dirigente Giovanna Caraccio, manifesta da anni con la produzione di originali e creativi lavori all’insegna della
pace e della cittadinanza attiva. Il
direttore della Biblioteca Nazionale,
Andrea De Pasquale, ha sottolineato
l’importanza dell’Istituto per la formazione culturale dei giovani in tutti gli
ambiti; l’ambasciatore Gianludovico
de Martino di Montegiordano,
Presidente del CIDU Ministero degli
Affari Esteri, ha incentrato il suo intervento sull’importanza dell’educazione
per la comprensione, la cooperazione
e la pace internazionale; il Presidente
onorario
dell’E.I.P.
Nazionale,
Edouard Mancini, dal suo privilegiato
Osservatorio di Ginevra, ci ha arricchito grazie alle sue profonde rifles-
Angolo della poesia...
Imitando … Cecco Angiolieri
Se io fossi il cielo, eviterei le nuvole;
se io fossi le stelle, brillerei tutta la notte;
se io fossi un fiore, sboccerei tutto l’anno;
se io fossi un albero, avrei frutti ogni dì.
Se io fossi sindaco me la godrei,
sai perché? Ogni cosa dipenderebbe da me;
se io fossi un uomo, rispetterei le donne
e godrei della loro bontà.
Se io fossi Babbo Natale, porterei i regali a tutti;
se io fossi la musica, suonerei dolci melodie,
per poter alleviare la vita di tutte le persone.
Se io fossi Giovanna Alessia, come sono e sono sempre stata,
proverei a non essere cosi “matta”
ma cercherei di cambiare.
Giovanna Alessia Di Biase, II A
sioni, scaturite da un’intervista condotta da giovani studenti: “un futuro
per l’Europa è possibile solo se tutti
diamo valore ai diritti umani e li rispettiamo attraverso un patto sociale”.
Infine, la sociopsicologa membro
ASDO, Agnese Moro (figlia di Aldo
Moro), in sintonia con le parole di
Papa Francesco sull’importanza della
scuola e sul bisogno di affetto nel
mondo attuale, ha ricordato che il
cammino dell’educazione spetta in
primo luogo alla famiglia, supportata
dalla scuola, organismo preposto alla
formazione dei giovani. Dai vari interventi è emersa l’importanza del parlare e saper parlare la propria lingua,
considerata veicolo di pace; dell’amore per la propria terra e dell’apertura
al pluralismo delle tradizioni; del valore della scrittura creativa come arricchimento e strumento di pace e progresso. Terminata la premiazione,
abbiamo colto l’occasione per visitare
i gioielli della nostra capitale: la chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei
Martiri, una struttura a dir poco meravigliosa, nata per volontà di Antonio
Lo Duca, sacerdote siciliano devoto al
culto degli angeli, che vi ha dedicato
tutta la sua vita fino alla morte. Sul
pavimento della crociera di S. Maria
degli Angeli, abbiamo osservato
attentamente la Meridiana o Linea
Clementina. Essa è una grande linea
di bronzo inserita in una fascia di
marmo, a sua volta contornata da una
cornice di giallo di Verona, distesa
quasi diagonalmente per circa 45
metri. A destra della linea sono rappresentati, i segni zodiacali delle
costellazioni estive e autunnali; a sinistra quelli delle costellazioni primaverili e invernali, mentre alle due estremità figurano i segni delle costellazioni del Cancro e del Capricorno.
Proseguendo nel cuore di Roma,
abbiamo raggiunto i Fori imperiali e
poi Piazza Venezia, ove noi piccoli
turisti abbiamo sostato visitando l’incantevole Altare della Patria. Abbiamo
completato la nostra visita dirigendoci
verso il Colosseo, che è l’anfiteatro
più grande del mondo. E’ un simbolo
della città di Roma ed è anche una
delle maggiori attrazioni turistiche
d’Italia. È stata una bellissima esperienza, anche perché abbiamo avuto
la possibilità di conoscere ancor di più
la nostra bella capitale … un’uscita da
non dimenticare!!!
Cassella Maria Concetta, III A
LA REDAZIONE
Dirigente Scolastico, dott.ssa Giovanna Caraccio
Docente referente, prof.ssa Angela Conte
Alunni e docenti della Scuola Secondaria di I Grado
SIAMO SU INTERNET www.ickennedy.it
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “J. F. KENNEDY” di CUSANO MUTRI
Via Orticelli, 26 - 82033 Cusano Mutri-BN /Tel: 0824 862064-e-mail: [email protected]
KL E N N.E
D
Y
..
A SCUOLA
NEWS
I N P R I M A PA G I N A
Quadrimestrale dell’I. C. di Cusano Mutri - Scuola Primaria e dell’Infanzia
Anno 8 - Numero 1
Gennaio 2015
LA SCUOLA TRA ACCOGLIENZA - LEGALITA’- INNOVAZIONE DIDATTICA
Pietraroja, Giovedì, 25 settembre 2014,
ore 10.30. Ascoltiamo con interesse le parole della maestra che ci legge il regolamento
della prima edizione del concorso di disegno
"FungArt", organizzato dal Forum dei giovani
di Cusano Mutri e a cui sono stati invitati a
partecipare gli alunni piccoli e grandi dell'
Istituto Kennedy. Abbiamo deciso subito di
partecipare, naturalmente con l'aiuto della
maestra. Il tema del concorso non poteva
che essere "Il fungo e la natura".
La maestra ci ha aiutato a ricercare su
Internet testi poetici e di prosa sui funghi e
sulla natura autunnale. Dopo una lettura
attenta, ognuno di noi ha scelto la frase della
poesia o del brano che lo aveva colpito e
voleva illustrare. Abbiamo ideato come prima
cosa il titolo del nostro disegno e poi ci siamo
messi immediatamente all'opera per creare il
nostro capolavoro. Prima abbiamo realizzato
un bozzetto, poi abbiamo ricercato le caratteristiche dei funghi che volevamo illustrare, in
La scuola risponde al territorio
Concorso FungArt: 1
a edizione
Il tema del concorso affascina gli alunni e stimola la loro creatività
seguito abbiamo completato il disegno, scelto i colori e proceduto alla campitura dello
stesso. La parte più impegnativa è stata proprio la campitura del disegno ma alla fine
erano proprio belli i nostri elaborati graficopittorici: funghi di vario colore e di varie forme
spiccavano tra l'erba, sotto gli alberi, in primo
o in secondo piano. Erano
molto belli anche quelli
degli altri studenti che
abbiamo
potuto
osservare
alla
mostra.
Crediamo che la
giuria del concorso,
formata dalla nostra
Dirigente Scolastica
dott.ssa Giovanna
Caraccio, dal sindaco di Cusano Mutri
Giuseppe
Maria
Maturo,
dal
Presidente del Forum dei giovani
Giuseppe Antonio Perfetto, dall’architetto Nicoletta Festa, dalla professoressa Vittoria Napolitano, dal maestro
d’arte Pino Fetto, abbia avuto difficoltà
a scegliere i vincitori. Tra tutti quelli
pervenuti (più di trecento) quattro sono
stati gli elaborati premiati: il disegno
del nostro compagno Michele
Colantone (classe V PrimariaPietraroja (foto a sinistra) con la
seguente motivazione: "Il tema Il fungo e la
natura trova perfetta rispondenza nella composizione. Il sottobosco viene schematizzato
con l'alternanza di linee verticali, i tronchi
degli alberi e i gambi dei funghi, e linee oriz-
SCUOLA DELL’INFANZIA “ANTONIO E CARLO TAMMARO”
ACCOGLIENZA... E POI
PRONTI … PARTENZA VIA. SI RICOMINCIA.
Un nuovo anno scolastico è ormai iniziato … bambini che
vanno bambini che arrivano …
Nuove storie da raccontare e scrivere insieme. Come ogni
anno abbiamo accolto i piccolini al loro primo ingresso a scuola e dato il "bentornato"a chi questa scuola già la conosce ed
è contento di ritrovare compagni e maestre.
Un rituale che si ripete ogni anno, sempre lo stesso ma
sempre diverso. Noi docenti a rassicurare e tranquillizzare
genitori più smarriti dei loro bambini. Il "progetto accoglienza"
facilita di molto il passaggio da casa a scuola, ci permette di
porre quella particolare attenzione ai nuovi arrivati per metterli
a loro agio creando quella atmosfera giusta che riesce a contenere l'ansia dei genitori, l'incontro avuto con loro qualche
giorno prima dell'apertura è stato molto importante, perché ha
fornito l'occasione di conoscere l'ambiente scolastico, il perso-
zontali, il verde del prato. La sintesi cromatica rende immediato il messaggio";
il disegno di Marika Croce (classe I
Primaria- Cusano capoluogo/foto sotto) con
la motivazione "In questo disegno è stata
premiata la spontaneità del bambino privo di
ogni condizionamento e libero dal segno ste-
DI TUTTO
UN PO’
pag. 10
NOI e la
PATRIA
pag.11
VITA
DELLA SCUOLA
pag. 12
INTORNO
A
NOI
pag. 14
reotipato"; ";
i disegni a pari merito di Carla Vitelli (II B
Secondaria di I grado - Cusano Mutri) e
Mariarita Crocco (I A Secondaria di I grado Cusano Mutri) con le relative motivazioni: "Il
disegno è stato premiato per l'interpretazione
originale del tema assegnato. Il cappello del
fungo è sormontato dallo skiline di Cusano
Mutri. La ricercatezza del segno grafico, l'uso
del colore e la composizione conferiscono
all'elaborato un'ottima valenza artistica". "La
spontaneità del segno, l'uso dei colori, la stesura delle diverse campiture danno un'emozione forte all'osservatore".
Gli alunni della pluriclasse IV-V di
Pietraroja
LA VEN
DEMM
a scuola IA
pag. 15
ANGELI
CUSTODI
pag. 13
NATA
L
pag. E
16
nale che vi opera, le regole che ne scandiscono la giornata
e dare risposte a tutte le loro domande. E' cosi che si crea il clima collaborativo fondamentale per la crescita di ogni bambino. Giochi, canti, filastrocche hanno rallegrato e rassicurato e le piccole azioni di ogni giorno hanno reso
familiare il nuovo ambiente.
L'autunno con i suoi colori e i suoi odori
ed i suoi sapori alla scuola dell'infanzia
offre lo spunto per molteplici attività che
vanno dall'osservazione della natura che
cambia, alla classificazione di foglie e frutta ed alle abitudini di alcuni animali. La
pittura, il collage, il frottage hanno incuriosito, stimolato la fantasia e favorito la
manualità specie nei piccolini. Le regole
della vita di sezione sono quelle che
avviano al rispetto dell'altro, alla condivisione ed all'aiuto reciproco ed è cosi che
si diventa amici.
Continua a pag. 10
DI TUTTO UN PO’
KENNEDY NEWS
PAGINA 10
Anno 8 - Numero 1
Gennaio 2015
XIV E ULTIMA
SETTIMANA DI VACANZE
Continua dalla prima pagina
PRONTI … PARTENZA VIA.
SI RICOMINCIA.
Halloween come al solito è stato un
momento in cui gatti neri, fantasmi, zucche,
streghe, pipistrelli e pozioni magiche hanno
cercato di spaventarci ma i canti dei nostri
bambini e la loro allegria esorcizzano tutte le
paure e mettono in fuga i "mostri più spaventosi ". Tra le varie attività di quest'anno merita di essere menzionata la " vendemmia "
promossa da scuola in rete, nell'ambito dell'iniziativa " Amare il territorio". Questa attività
laboratoriale ha coinvolto in modo attivo i
bambini di 5 anni. Partendo dall'osservazione
della vite, del grappolo e della nomenclatura delle
varie parti che lo compongono si è passati alla
pigiatura fino ad ottenere il mosto. Dall'attività che
ha entusiasmato i bambini è nata una conversazione ed una serie di domande-stimolo che hanno
toccato tutti i campi di esperienza. Tutto il lavoro è
stato documentato con foto, cartelloni ed elaborati grafici prodotti dai bambini. Sempre i bambini di
5 anni hanno effettuato un'uscita a Cerreto
Sannita per visitare un frantoio ed assistere alla
produzione dell'olio che poi hanno gustato avidamente sul pane. Questo momento di arricchimen-
to didattico rientra nel progetto " Crescere Felix" .
Eccoci a Dicembre immersi nella magia del
Natale, fervono le attività per la realizzazione di
addobbi, biglietti augurali e decorazioni per il
nostro albero. Dolci canti risuonano in tutta la
scuola, il giorno 5 Dicembre, i bambini di 4 e 5
anni hanno cantato su invito della Pro loco, insieme alle altre scuole del nostro istituto per l'accensione dell'albero. Adesso, c'è una recita che ci
aspetta " Il Presepe lo facciamo noi" , un modo
molto dolce da parte dei bambini della scuola dell'infanzia "Antonio e Carlo Tammaro" di dire "
Buon Natale … e tanti tanti Auguri a tutti".
Ecco è arrivata l'ultima settimana di vacanza. Devo mettere le ultime cose nello zaino, perché i libri ancora non sono
arrivati, quindi non posso chiuderlo. Quest'anno mia sorella
Piera, inizia il primo anno della scuola primaria. Mamma le
ha comprato un po' di tutto: dallo zaino, alle penne, ai
pastelli, al diario e tante altre cose, tutto ciò che serve per
iniziare la scuola. Anche a me mamma ha comprato tante
cose, ho tutto nuovo, siamo uscite e abbiamo comprato un
po' di tutto. Sono emozionata per lunedì quindici settembre,
rivedrò la maestra, i miei compagni di classe e le collaboratrici, è tanto che non li vedo tutti. So che sono cambiate
alcune cose come: ci sono anche i bambini di S. Felice, perché devono ristrutturare la loro scuola. Loro stanno al primo
piano e noi, del plesso di Cusano capoluogo, resteremo al
piano terra.
Non vedo l'ora che inizi l'anno scolastico, mi è mancato un
po' tutto.
Antonia Orsino
Le docenti
INTITOLAZIONE
CASA CANONICA
Tre momenti importanti hanno caratterizzato il
pomeriggio del 3 Novembre 2014: la celebrazione eucaristica di Sua Eccellenza Monsignor
Michele De Rosa, la presentazione del volumetto "Messa meditazione", curato dal parroco
don Donatello Camilli, e l'apposizione di una
lapide sulla casa canonica in ricordo del donatore don Vittorio Adone. Numerosi Pietrarojesi
insieme a persone dei paesi vicini hanno preso
parte agli avvenimenti elencati. Anche noi bambini abbiamo partecipato con curiosità.
Sapevamo che il nostro nuovo parroco aveva
scritto un libro e siamo stati contenti di vivere
insieme a lui questa esperienza. Il libretto "Messa meditazione" contiene delle riflessioni per il mese di
novembre, è un periodico che fa parte di una collana pubblicata da Edizioni Art. Alla cerimonia di presentazione è intervenuto il sindaco Torrillo, il direttore operativo Domenico Pascale e Monsignor Vescovo
che ha commentato l'opera. Subito dopo ci siamo recati in Corso IV Novembre presso la casa canonica
dove è stata apposta una targa commemorativa. Abbiamo scoperto così che la casa era stata donata alla
parrocchia di Pietraroja da Don Vittorio Adone, un sacerdote che veniva in vacanza nel nostro paese per
riposarsi e per respirare aria di montagna. Aveva comprato la casa dalla famiglia Cardogna emigrata in
Argentina agli inizi degli anni 50. Don Vittorio Adone apparteneva ad una famiglia numerosa, era molto
riservato, amante della fotografia. Spesso la sera invitava a casa i giovani e i ragazzi e si cimentava a
proiettare filmini con una macchina d’epoca. Di pomeriggio faceva sempre un riposino e chiudeva le
imposte. I vicini sapevano le abitudini e rispettavano il silenzio. Quando riapriva le imposte tutti ritornavano a fare chiasso. Le persone che lo hanno conosciuto raccontano che spesso chiedeva ai bambini di
fargli qualche servizio e in cambio donava le caramelle messe in un cestino che calava con una fune dal
suo balcone.
Gli alunni della pluriclasse IV-V Primaria Pietraroja
INDOVINELLI
Io son rossa o son bianca
In autunno son molto stanca.
son dolce o son gustosa
sempre molto deliziosa.
Ho bisogno di tanta acqua
anche se non sono molto alta…
son son……
Alessia - CLASSE V
Sono piccolo e rotondo,
son giallastro oppure rosso,
sono sempre in compagnia
e mi chiamo….
Son piccina e saporita
sono ….l'uva fragolina!
Marika C. - CLASSE V
L' AUTUNNO E` RITORNATO!
D' incanto l' autunno è ritornato:
parlan le foglie, gli uccelli e il prato.
I rami si svestono dei loro colori,
i viali si riempiono di rari splendori.
Sibila il vento sui monotoni campi
piange il cielo di pioggia e lampi.
Timidi tra i rovi si affaccia il ciclamino
perché sente l' inverno ormai vicino.
L'aria esplode di odori sopraffini,
grigia nel cielo la nebbia appare,
stormi di uccelli stanno per migrare.
Guardo fuori dalla finestra
e la malinconia mi prende…
Cristian PerfettoV Primaria
Cusano Capoluogo
PRIMO PIANO SU...
Nel nostro paese, Cusano Mutri, ogni anno, dalla metà
di settembre all'inizio di ottobre, si svolge la SAGRA dei
funghi. Il nostro territorio, con i suoi boschi ed il ricco
sottobosco ce ne offre diverse varietà.
Tra le varie mostre che vengono allestite in occasione
della sagra, quella che attira molto la nostra curiosità è
la MOSTRA MICOLOGICA, dove possiamo osservare
tanti tipi di funghi commestibili e non commestibili, tutti
dalle forme molto
strane e buffe. In
scienze abbiamo
studiato i funghi.
I funghi
I funghi sono vegetali privi di clorofilla.
Non sono perciò in
grado di produrre da
soli il proprio nutrimento e devono
cibarsi di organismi
in decomposizione o
vivere come parassiti di altre piante.
Non avendo clorofilla non sono di colore verde e possono vivere in ambienti molto bui.
I funghi più conosciuti sono quelli che si trovano nel
sottobosco e sono considerati una prelibatezza dai
buongustai. Occorre però stare molto attenti perchè
non tutte le specie sono commestibili: alcune sono
velenosissime.
I funghi sono molto utili perchè aiutano le sostanze
organiche a decomporsi: infatti le trasformano per
potersene cibare.
Classe Terza Cusano Capoluogo
Anno 8 - Numero 1
Gennaio 2015
NOI E LA PATRIA
"UNITI PER LA PATRIA"
Gli alunni riflettono sul significato di Patria
E' dal 1919 che il giorno 4 novembre si commemorano i
caduti in guerra. La data ricorda il 4 novembre 1918 quando per l'Italia finì la Prima guerra mondiale e il maresciallo
Badoglio lo annunciò, attraverso la radio, con il famoso
"bollettino della vittoria". A tale anniversario quest'anno ci
siamo preparati con impegno e in modo un poco diverso.
Guidati dalle maestre abbiamo realizzato dei cartelloni: il
primo, dal titolo "UNITI PER LA PATRIA", comprende delle
frasi che spiegano che cos'è la Patria e che noi siamo orgogliosi di avere come patria la nostra bella Italia, la terra dei
nostri padri, la terra dove siamo nati e cresciuti. Per noi la
patria è come una grande casa che accoglie tutti gli Italiani.
KENNEDY NEWS
PAGINA 11
LA MIA PATRIA
La mia Patria è l'Italia, la terra meravigliosa incoronata di monti superbi e
bagnata dal mare azzurro.
Essa è ricca di bellissime città, di colli verdeggianti, di pianure fertili.
Roma è il cuore dell'Italia.
Io amo la mia Patria e la sua libertà. Molti uomini forti e generosi offrirono la loro vita per difendere la libertà d'Italia.
Il simbolo della mia Patria è la bandiera tricolore, che sventola al sole nei
giorni di festa o pende abbrunata nei giorni di dolore.
Classe IV Cusano Capoluogo
sacrificato la loro vita, gli
anni migliori della loro esistenza, per la Patria.
Tuttavia, quest'occasione
non deve essere soltanto il
giorno della ricordo e del
ringraziamento, ma anche
quello della riflessione perché il passato, la storia, ci deve insegnare qualcosa per il
futuro. Noi siamo fortunati di vivere in Italia, di far parte dell'
Europa, dove si difendono gli ideali di pace e di solidarietà.
Abbiamo riflettuto che ancora oggi, in Afganistan, in Iraq, in
Libano, i militari italiani, insieme ad altre forze straniere,
DAVANTI AL MONUMENTO
Oggi 4 novembre,
come il 4 novembre di ogni anno,
si ricordano, tra l'altro e per sempre,
i Caduti della Grande Guerra.
Vado al Monumento e leggo…
Un nome dopo l'altro…
Che tristezza, sapere che ognuno
ha consegnato alla morte
la propria giovinezza!
Ed ecco che li vedo, quei giovani arditi:
nei loro occhi ogni speranza è sparita,
mentre un proiettile
spezza per sempre
il filo della vita.
Un nostro compagno ha disegnato e
colorato la "VITTORIA", una statua raffigurante una donna alata ad indicare che dalla
"GRANDE GUERRA" l'Italia uscì vittoriosa
e, per la prima volta nella storia, gli italiani
erano uniti dentro gli stessi confini, dalle
Alpi alla Sicilia, sotto la stessa bandiera.
Infatti, sui monumenti dedicati ai caduti di
varie città spicca la statua della Vittoria. Da
vecchie foto abbiamo scoperto che anche
nel nostro paese, sul vecchio monumento,
ve ne era una.
Il secondo cartellone, invece, intitolato
"UN MONDO DI PAROLE" raffigura una
spirale e un cuore; l'una comprende parole da dimenticare, l'altro parole da ricordare. Le prime si inseguono in quanto se si
parla dell'una si parla per forza anche dell'altra; ad esempio: guerra ti fa pensare a
lotta, morte, fame, strage, bombe…. Le
seconde contrastano con le prime e sono
quelle che dovremmo usare sempre come amicizia, bene,
dono, generosità, impegno….Abbiamo anche realizzato il
simbolo che mostravamo sul nostro petto: un cuore tricolore perché abbiamo voluto ricordare che tanti italiani hanno
sono impegnati e rischiano la vita per aiutare quei popoli a convivere civilmente e in
pace.
La cerimonia di commemorazione si è
svolta domenica 9 novembre alle ore
11.00 presso la Chiesa di "Santa Maria
Assunta in cielo" con la celebrazione della
Santa Messa da parte del nostro parroco
Don Donatello Camilli e presso il
Monumento dei Caduti in Piazza Vittoria.
Le Forze Armate, rappresentate dal
Brigadiere dei Carabinieri Nardone e dal
Maresciallo dell'Esercito Nicola Varrone
hanno deposto ai piedi del monumento la
corona di alloro mentre le note del "Canto
degli Italiani" hanno suscitato commozione tra i presenti. Subito dopo è intervenuto il nostro sindaco signor Angelo Pietro
Torrillo con un breve discorso, noi alunni
che abbiamo recitato delle poesie sulla
pace e sul tricolore e un gruppo di adulti
che ha letto alcuni versi del Cantico di San Francesco. Il
lancio dei palloncini ha concluso la manifestazione.
Gli alunni della pluriclasse IV-V di Pietraroja
frantumi i loro sogni proprio come il vento d'autunno strappa le foglie dal ramo… "Si sta come
TRISTEZZA, DOLORE, MORTE…MA ANCHE d' autunno sugli alberi le foglie"…
Quanta sofferenza … quante lacrime… quante
SPERANZA E LIBERTÀ
croci …
Intervento degli alunni alla celebrazione ufficiale
Mi vengono in mente le parole del Papa che
continua a ripetere che anche nei nostri giorni si
sta combattendo un'altra guerra mondiale, la terza, anche
In questo giorno penso soprattutto ai soldati caduti sul
se non ce ne accorgiamo, perché viene combattuta "a
campo di battaglia durante la Grande Guerra: padri, figli,
pezzi".
fratelli, che si sono sacrificati per la conquista della libertà
Il mio pensiero in questo giorno diventa preghiera per
e della pace, quella pace che purtroppo ancora non c'è…
tutti loro, i soldati, anche giovanissimi, che si sono sacriPer onorare quei Caduti mi sono fermato davanti al
ficati per la libertà e la pace nel nostro Paese.
Monumento, in contemplazione, a leggere quei nomi
Non potrò mai ringraziarli abbastanza perché, mi hanno
incisi sulla pietra e, via via che scorrevo quel triste elenspiegato, il loro sacrificio è servito a migliorare anche la
co, nella mia mente quei nomi prendevano forma, tornamia vita.Non posso far altro che custodire quei nomi
vano ad essere i "Ragazzi del '99": pieni di vita, di sogni,
come una cosa preziosa e importante, per farli continuadi progetti, di ideali… E mentre leggevo mi rendevo conto
re a vivere nei miei ricordi.
che si stavano imprimendo sulla pietra più dura, più forte
Giaccio Mirco - Perfetto Cristian - Quinta Primaria
e più resistente del mondo: il mio cuore.
Cusano Capoluogo
Il vento della guerra strappò le loro vite e mandò in
4 NOVEMBRE:
E il cuore si riempie di pianto…
Leggo…altri nomi…quanti!!!
E intanto un raggio di sole
accarezza la pietra…
mentre sciami di foglie secche
mi avvolgano e sussurrano:
"Non sono morti invano,
son morti per la Pace".
Anastasia Petrillo
Quinta Primaria Cusano Capoluogo
FRATELLI D'ITALIA
Questa mattina,
davanti al monumento,
con sguardo triste guardavo
i nomi incisi su quella fredda lastra.
E nella mente mia pensavo:
"Perché anime innocenti,
perché ragazzi di poca età,
perchè sono stati uccisi ?
E soprattutto, perché così?"
E fissavo quella dura pietra
e, mentre leggevo,
cadevano a frotte le foglie,
e sembravano vive:
forse erano quei soldati
morti sul campo di battaglia ,
ritornati a vivere così?
E ancora pensavo:
"Questi uomini, questi giovani,
hanno lasciato i loro cari ,
per andare in guerra,
per liberare l' Italia
da chi aveva occupato le sue terre…
Forse non sapranno mai
quanto grande è stato il loro sacrificio,
ma lo sappiamo noi
e, per questo, li onoriamo.
Ma ora, insieme al Papa, grido anch'io:
" Basta guerra!"
Costruiamo la Pace!
Iniziamo così,
onorando quei morti,
onorando la Patria:
siam tutti fratelli…
fratelli d'Italia!
Marisa Petrillo Quinta
Scuola primaria Cusano Capoluogo
Vita della Scuola
KENNEDY NEWS
PAGINA 12
Per la maestra LUCIA
Il giorno 7 ottobre 2014, nell'ambito del
progetto"Crescere Felix", è stata organizzata un'uscita didattica presso le
Forre di Lavello e il ponte di Annibale.
Noi alunni delle classi quarta della scuola primaria Capoluogo, S. Felice,
Civitella, Pietraroja, accompagnati dalle
nostre insegnanti, siamo partiti da scuola con gli scuolabus. In pochi minuti
siamo stati condotti alla stradina che
conduce al ponte di Annibale sulla provinciale Cusano- Cerreto.
Sul posto ci aspettavano le guide del
CAI, tra cui la nostra ex maestra d'inglese, M. Teresa Natillo: è stata unapiacevole sorpresa rivederla!
Le guide ci hanno raccontato la storia di
Annibale, il condottiero cartaginese che
era venuto in Italia per combattere contro Roma.
Dopo aver ascoltato le notizie fornite
dalle guide, abbiamo attraversato il
ponte e siamo andati lungo il corso del
fiume Titerno per poter ammirare meglio
la splendida natura circostante.
In seguito ci siamo recati presso il piazzale posto a lato del ponte di Lavello,
abbiamo consumato la merenda e poi
abbiamo imboccato un sentiero e siamo
andati alle Forre, le rocce scavate dal
corso del fiume Titerno.
Dopo aver osservato il fenomeno dell'erosione delle rocce abbiamo percorso il
sentiero che di fianco al monte il Cigno
conduce alla Grotta delle Fate. Abbiamo
camminato per circa un chilometro e
abbiamo osservato alberi, cespugli, fiori
, in particolare tantissimi ciclamini selvatici. Vicino ad uno scalino di tronchi di
legno abbiamo osservato una famigliola
di funghi molto piccoli di colore arancione- giallastro, avremmo voluto racco-
Gennaio 2015
Cara maestra,
Cara Lucia,
all'inizio di questo anno scolastico c'è
stato in noi tutti un senso di malinconia …
quando abbiamo saputo che avresti lasciato l'insegnamento al quale ti sei dedicata
per tanti anni con amore e passione.
Molti uomini e donne del nostro paese
sono stati a scuola da te. Da te hanno
appreso tante cose utili e necessarie per
ben vivere e sicuramente ti ringraziano con
tutto il cuore.
Insegnare è una delle cose più nobili, più
importanti, più belle e più responsabili che
esista sulla terra. Insegnare ai piccoli, che
aprono la loro mente e il loro cuore alla vita
che li circonda, è sicuramente una missione alta, insostituibile e molto delicata,
alla quale si può ben dire, tu hai dedicato la maggior parte della tua vita. L'hai
fatto volentieri, con dedizione e competenza.
Questo primo periodo senza la scuola, è di per sé un poco triste ma può e
deve essere addolcito: per te dal ricordo di aver fatto sempre il tuo dovere e
per noi tutti dal ricordo del bene ricevuto.
Il Signore ti ricompenserà, come sa
fare Lui, in abbondanza, ma anche noi
vogliamo farlo manifestandoti la nostra
gratitudine e il nostro affetto.
Le tue colleghe
Un'uscita didattica …
molto interessante
Anno 8 - Numero 1
fermati un momento e ascoltaci.
Quel giorno di settembre 20072008 e 2009-2010 ci siamo
incontrati e tu con i tuoi occhi
azzurri, la tua statura piccola e i
tuoi piedini delicati, ci hai fato
pensare a Cenerentola.
Facilmente con il tuo sorriso ci
hai conquistato, con qualche
morbida caramella ci hai consolato e tante storie ci hai raccontato.
Siamo pian piano cresciuti e ci
hai insegnato a modellare il
das, a mescolare i colori, ci hai
fatto divertire con gli impasti di
farina. A pranzo seduta accanto
a noi ci hai fatto assaggiare
tutto. Anche alla merenda hai
pensato; svelta svelta sbucciavi
e affettavi mele e pere e con
destrezza spremevi le rosse
arance per farci crescere forti. Il
terzo anno, poi, ognuno di noi
vicino a te si misurava e tu con i
tuoi teneri abbracci ci dicevi.
“Bambì, siete diventati grandi”.
Tutto questo ci accompagnerà e
ci mancherà.
I tuoi alunni
glierli ma purtroppo erano velenosi.
Arrivati a destinazione, a gruppi, siamo
stati condotti all'interno della grotta artificiale dove abbiamo osservato due pipistrelli attaccati al soffitto della grotta, un
ragnetto….
All'uscita un nostro compagno ha catturata una piccola rana. L'abbiamo osservata ed infine liberata.
Filastrocca dei diritti
E' un diritto mangiare,
senza dover lavorare.
E' un diritto l'istruzione
e la libertà di espressione.
E' un diritto l'allegria,
come la fantasia.
E' un diritto la famiglia
che ti ama e ti consiglia.
E' un diritto per i bimbi di ogni
colore
vivere in un mondo fatto di amore,
giustizia, lealtà e pace nel cuore.
Marika C. classe V PRIMARIA
SAN FELICE
PARLIAMO DI... VENDEMMIA
Il periodo della vendemmia è l'ideale per
parlare di un frutto che a noi piace tanto:
l'uva. Abbiamo raccolto qualche tralcio,
alcuni grappoli, i pampini e... subito al
lavoro per osservare, discutere, annusare,
assaggiare, scrivere, illustrare, leggere,
studiare, recitare, risolvere problemi, contare e raccogliere dati !
La vendemmia è la raccolta dei grappoli
maturi; si fa nei mesi di settembre e ottoE' stato emozionante vedere la grotta
bre.
perché sembrava che da un momento
L'uva raccolta viene messa in grandi
all'altro potesse arrivare un brigante in
cesti, poi pigiata con le macchine pigiatrici
carne ed ossa.
e riunita nei tini.
Al termine della visita siamo stati riacGli acini si trasformano in mosto. Nel
compagnati a scuola.
mosto esistono delle sostanze molto picE' stata un'uscita bellissima e istruttiva.
cole chiamate saccaromiceti; questi emetAbbiamo appreso tante notizie interessanti riguardanti la storia del nostro terri- tono anidride carbonica, un gas che sale
torio. Abbiamo immaginato Annibale che attraverso il liquido e si sparge nell'aria. A
con il suo esercito e i suoi mitici elefanti causa di questo gas molto velenoso e periattraversava i sentieri dei nostri bellissi- coloso, è necessario effettuare la pigiatura
all'aria aperta. Infine il mosto chiuso nelle
mi monti. Abbiamo apprezzato i suoni, i
colori, le forme del paesaggio che ci cir- botti si trasforma in vino perché quei piccoconda. Ci sentiamo fortunati perché
li saccaromiceti hanno il potere di trasforviviamo in un paese ricco di storia e di
mare lo zucchero del liquido in alcool.
ambienti naturali. meravigliosi.
Classe III - Cusano Capoluogo
Classe quarta Cusano Capoluogo
Per tutti noi bambini
I bambini hanno il diritto di mangiare
e di giocare,
di affetto e non di maltrattamento.
Devono vivere in un mondo migliore
colorato con tanto amore.
Tutti i bambini devono avere gli
stessi diritti:
diritti di vita e non di capricci.
Marica P. classe V PRIMARIA
Plesso SAN FELICE
DIVERSI … UGUALI
Luigi si vuol mostrare forte
Ma ha paura della sorte
Che a questa età
I dentini gli leverà.
Camilla la sbarazzina
Una pettinatura per ogni mattina
Sorridente e permalosa
Se non è lei la più valorosa.
Chiara sorride ogni mattina
Ma spesso è birichina
Sempre pronta a lacrimare
Per farsi accontentare.
Orsola sorridente e piccolina
Arriva tardi la mattina
Ma svelta, svelta lavorerà
E al passo si metterà.
Valentina con gli occhiali e
la sua aria da intellettuale.
Sembra un po' sbadata
Ma dà sempre la risposta adeguata.
Federica la vivace
Vuol far solo ciò che le piace.
Parla e si muove senza sosta
Perché ciò poco le costa.
Pluriclasse II-III - Pietraroja
ANGELI CUSTODI
Anno 8 - Numero 1
Gennaio 2015
LA FESTA DEI NONNI
La Festa dei nonni è una ricorrenza civile introdotta in Italia con la
Legge 159 del 31 luglio 2005,quale momentoper celebrare l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie . Viene
festeggiata il 2 ottobre, data in cui la chiesa cattolica celebra gli
Angeli custodi. La Festa dei Nonni è stata introdotta negli Stati Uniti
nel 1978 durante la presidenza di Jimmy Carter su proposta di una
casalinga del West Virginia, madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti. iniziò a promuovere l'idea di una giornata nazionale dedicata ai nonni nel 1970, lavorando con gli anziani già dal 1956. Riteneva, infatti, obiettivo fondamentale per l'educazione delle giovani generazioni la relazione con i loro nonni, portatori di
conoscenza ed esperienza. Il fiore ufficiale della Festa dei Nonni è il Non-ti-scordar-di-me. In
tale occasione noi ragazzi ci siano cimentati a scrivere alcune poesie.
Classe IV San Felice
I NONNI
Ci sono delle cose
Che solo i nonni sanno:
le storie più lontane.
Ci sono delle coccole
che solo i nonni fanno:
per loro tutti i giorni
sono il tuo compleanno.
Ci sono nonni e nonne
che fretta mai non hanno:
nonni e nipoti piano
nel tempo insieme stanno.
Orsino Pasqualina
I NONNI
NONNI EROI
NONNA LUCIA
I miei sono nonni perfetti,
mi riempiono di affetti,
sono unici e speciali,
san curare tutti i mali:
non usano medicine,
quelle della farmacia,
usano tutto il loro amore
per colmare il mio cuore.
Di Biase Pamela
I suoi occhi sono stanchi,
i suoi capelli bianchi…
dalla vita ha avuto gioie e difficoltà,
in compagna e in città.
La mia nonna è un tesoro
e vale più dell' oro.
Florio Federica
NONNI
Nonni, io mi ricordo con affetto
le favole che mi raccontavate nel mio letto .
So che a volte vi faccio arrabbiare
ma voi sapete sempre come perdonare.
Quando vengo da voi
sono a volte di male umore,
ma voi sapete sempre
come rallegrare il mio cuore.
Nonni, voi mi date tanto amore
e mi circondate con il vostro calore,
perciò vi voglio dire con tutto il cuore:
senza di voi la mia gioia muore!
Danilo Di Muzio Quinta Primaria
Cusano "Capoluogo"
KENNEDY NEWS
PAGINA 13
GRAZIE NONNI
NONNO PEPPE
Grazie nonni
Per aver con me giocato
E tante cose insegnato.
Grazie nonni!
Per l'aiuto che mi date
E di me mai vi stancate.
E' tanto il bene che vi voglio
e lo dico con orgoglio.
Maturo Angelo
Ho un amico molto speciale,
con lui gioco, rido e parlo
e imparo cose importanti;
lui sta sempre accanto a me
estate, inverno e sapete chi è?
E' il nonno che vive accanto a me.
Di Gennaro Giuseppe
PER I MIEI NONNI
Nonna, nonno
quando guardo il vostro viso
mi viene un bel sorriso.
I MIEI NONNI
Nonni, generosi e affettuosi, Mi mostrate il vostro amore
mi coccolate anche quando facendo il mio cuore.
Con voi voglio trascorrere tante sere
sono dispettoso.
perché
vi
voglio
bene.
Sono proprio fortunato
perché dai nonni sono amato. Bi Biase Nadia
Con loro sto bene,
sapete perché?
POESIA PER I NONNI
Io li amo e loro amano me.
I miei nonni son proprio speciali,
Crocco Francesco
di loro ora vi voglio parlare:
UN NONNO SPECIALE
C'è un nonno assai speciale
che gioca niente male;
con lui parlo e rido,
è sempre felice
e volentieri a lui mi affido.
Se ho i compiti da fare
o invece voglio giocare,
Ogni persona ha dei nonni,
lui è sempre accanto a me!
chi ancora in vita, chi no,
Creta Emanuela
ma per ognuno di noi, i nonni
sono delle persone speciali e meraviglioPOESIA DIVERTENTE
se.
SUI NONNI
Chissà perché i nonni sono sempre
I miei nonni sono proprio
pronti a difenderci,
carini,
a proteggerci, ad accontentarci
mi danno tanti bacini
anche più dei nostri genitori.
e pochi soldini,
E poi i nonni hanno tanta esperienza di
mangiamo
insieme
dolci
vita
e caramelle
e hanno la pazienza di raccontare
Nonni speciali
e facciamo tante cose belle,
e spiegare tante cose.
NONNI, VOI PER ME SIETE PERSONE SPECIALI, i miei nonni sono speciali
Quando stanno con i nipoti,
SCUSATE SE A VOLTE VI FACCIO ARRABBIARE:
e mi fanno tanti regali!
si sentono più allegri,
QUANDO MI RIMPROVERATE, IO MI SENTO MALE
Vitelli Federica
si ricordano della loro infanzia:
E CERCO SUBITO DI RIMEDIARE.
con nostalgia pensano che
NONNI, DA GRANDE COME VOI VOGLIO DIVENTAanche loro sono stati bambini!
RE…
Civitillo Vittorio
CON ME SAPETE PARLARE E GIOCARE
E PER SEMPRE VI VOGLIO AMARE .
Michael Di Muzio Quinta Primaria Cusano "Capoluogo"
LA VERA STORIA DI BABBO NATALE
Nicola nacque nel 260 d. C. a Patara, in Turchia. I suoi genitori, che erano molto
ricchi, un brutto giorno morirono. Nicola fu l'erede di tutte le ricchezze. Egli era
molto generoso e aiutava con i suoi soldi i bisognosi.
Un giorno ascoltò casualmente due genitori che parlavano disperati della loro
situazione. Erano così poveri che non riuscivano a mantenere le loro tre figlie e
avrebbero dovuto venderle come schiave. Allora Nicola preparò tre sacchetti di
monete e di notte entrò nella casa della povera famiglia. Senza farsi vedere li
lasciò sul pavimento. Il mattino seguente, quando si svegliarono, trovarono i tre
sacchetti e riuscirono a cambiare la sorte delle tre ragazze.
Si dice che Nicola si trovasse a Myra quando nella città si doveva eleggere il
nuovo vescovo ed era stato deciso che sarebbe stato scelto il primo uomo che
fosse entrato in chiesa. Ebbene, quell'uomo fu proprio Nicola.he egli si prodigò
sempre per la sua gente. Il nuovo vescovo fu buono con tutti.
Si racconta che egli si prodigò sempre per la sua gente. Durante una terribile carestia procurò ai Myresi in modo
clamoroso una grande quantità di grano. In un'altra occasione, intervenendo con coraggio, Nicola impedì che
alcuni suoi concittadini fossero giustiziati dai Romani. Addirittura in seguito salvò dalla stessa sorte due ufficiali
romani: essi, imprigionati ingiustamente, si misero a pregare invocando l'aiuto del Santo Vescovo.Quella stessa
notte, Nicola apparve in sogno all'imperatore, dimostrò l'innocenza dei due ufficiali ed essi furono subito liberati.
Quando l'imperatore chiese ai cittadini di pagare un altissimo tributo, andò da lui di persona e lo fece annullare!
Infine proteggeva i naviganti: appariva nelle tempeste e le placava, salvando così navi e marinai.
Il buon Vescovo morì quando aveva più di settant'anni. Nel 1087 alcuni cavalieri italiani rubarono le spoglie di
Nicola e le portarono a Bari, per farsi proteggere dal Santo. Fin dal Medioevo, la notte che precede la sua festa,
celebrata il 6 dicembre, San Nicola, vestito da vescovo e aiutato da un asinello, porta i doni ai bambini.
La storia si sparse in tutto il mondo e arrivò in America, dove il suo nome venne tradotto in SanNicholaus, successivamente abbreviato in Santa Claus. Con il tempo l'asinello cominciò a volare, poi fu sostituito dalle renne.
Inoltre il numero di bambini a cui distribuire regali aumentava vertiginosamente e così Santa Claus dovette assumere degli aiutanti, i folletti, e si trasferì al Polo Nord……e fu per tutti Babbo Natale!
CLASSE IV PLESSO "SAN FELICE"
sono gentili, molto affettuosi,
in ogni occasione sono generosi.
Son dei vecchietti assai felici,
mi sanno ascoltare come veri amici.
Il loro passato raccontano fieri
come se fosse successo ieri;
i miei nonni sono come stelle:
quando sorridono sono ancora più belli.
Vitelli Ilenia
UN RICORDO SPECIALE
Nonno, questa parola mi dice tante cose:
dolcezza, gentilezza e cuore grande,
tutto questo eri per me.
Eri la mia gioia e il mio rifugio.
Nonno, ti voglio un mondo di bene
e mi manchi tanto.
Mi ricordo quando mi
hai abbracciato affettuosamente
per la prima volta:
ero ancora un piccolo bambino
e tu il mio caro giovane nonnino .
Resti il mio nonnino speciale
e
non
ti
dimenticherò
mai.
Vitelli Andrea
UN NONNO SPECIALE
Vi voglio parlare di mio nonno Donato,
da noi molto amato.
Quando ci vede è sempre una festa
anche se ha mal di testa.
Mio nonno usa sempre le parole
che arrivano al cuore.
Ho un solo nonno e meno male
che è proprio speciale!
Civitillo Cristian
La mia bisnonna
che non c'è più
Una persona a me cara scomparsa è la mia bisnonna
Orsino Maria Concetta, nonna di mia mamma.Aveva
partorito nove figli, tre maschi e quattro femmine, una
bambina appena nata morì e un altro figlio morì a ventidue anni, in Svizzera in un incidente. Ha avuto ventidue nipoti .Me la ricordo molto bene quando mi faceva
i calzini con la lana, che ancora conservo. Quando
andavo a casa sua con mia mamma, mi raccontava di
quando era piccola. Indossava sempre una fazzolettoin
testa, una camicia bianca a fiorellini celesti, una gonna
arricciata che le arrivava al ginocchio e portava un
grembiule con le tasche. Alcune volte, quando andavo
a casa sua, mi accarezzava e mi diceva che ero una
bambina dagli occhi d'oro come i suoi. Mi dicevano, e
lo dicono ancora, che io ero e sono uguale a lei, nel
carattere e nella somiglianza. Le voglio sempre tanto
bene e vorrei che ora fosse qui accanto a me, per
poterla riabbracciare e coprire di baci.
Anastasia Petrillo
Quinta Primaria "Capoluogo"
INTORNO A NOI
KENNEDY NEWS
PAGINA 14
Anno 8 - Numero 1
Gennaio 2015
a cura degli alunni e delle docenti di Civitella Licinio
PROGETTO ARTE, FEDE E CULTURA :"San Rocco"
Nell'ambito del progetto "Arte, fede e cultura", realizzato in occasione della XXX Sagra della Castagna
, anche quest'anno abbiamo avuto modo di conoscere meglio le bellezze artistiche e le tradizioni religiose del nostro paese.
In particolare il nostro lavoro di ricerca si è concentrato sulla piccola e graziosa chiesa di San Rocco,
ristrutturata e riaperta al culto nel 2006.
Riguardo la sua fondazione non vi sono notizie
certe; si sa che vi veniva officiato già alla fine
dell'Ottocento. Attualmente la facciata esterna è interamente in pietra. Internamente la chiesa ha un'unica
navata che presenta una copertura in legno; la muratura è in pietra locale e la pavimentazione è in cotto.
Nello spazio antistante la chiesa dimora un tiglio
plurisecolare che vi fu piantato, con ogni probabilità,
nel XVIII secolo. Alto più di dieci metri, ha una circonferenza di circa 6,5 metri.
Il tronco è cavo e presenta più fori nella corteccia, di
cui uno grande dal quale si può entrare all'interno. Si
dice che, una volta, la cavità del tiglio veniva usata
dai ragazzi come nascondino.
Siamo rimasti molto affascinati dalla storia della vita
di San Rocco che preferì sempre stare vicino
ai più deboli. Era nato da una famiglia ricca di
Montpellier in Francia; divenuto orfano, distribuì
le sue ricchezze ai poveri e da pellegrino venne
in Italia dove in quel periodo vi era l'epidemia
di peste. Egli cominciò a soccorrere gli
ammalati ed un giorno un angelo gli apparve
e gli rivelò che gli era stato dato il potere di
guarire i malati di peste con il solo segno
della croce. Dopo aver fatto tante guarigioni
miracolose, anche san Rocco fu contagiato
dalla peste e fu curato da un cane che ogni
giorno gli portava un pezzo di pane e gli leccava le ferite.
Dopo la sua guarigione , decise di tornare in
patria ma nel nord Italia, dove vi era la guerra, fu scambiato per una spia e venne arrestato e rinchiuso in carcere dove morì all'età
di 32 anni. Le sue spoglie ora si trovano a Venezia
nella chiesa di san Rocco.
RICICLARE PER DONARE
D A L L’ A C Q U A . . . P E R L’ A C Q U A
Un'altra iniziativa molto bella
portata avanti dalla nostra
scuola è la raccolta dei tappi
di plastica. Nel mese di novmbre , alcuni giovani del
Servizio Civile Nazionale del
Comune di Cusano Mutri sono
venuti da noi portandoci un
contenitore molto carino che
doveva servire per la raccolta
dei tappi di plastica di bottiglie
di acqua, latte, olio, ....
Ci hanno informato che questi sarebbero stati consegnati ad aziende di
riciclaggio di plastica e il ricavato sarebbe servito per la realizzazione di
pozzi nelle zone aride dell'Africa, in prossimità di villaggi
che ancora sono senza acqua.
I tappi sono fatti di un materiale che si presta facilmente ad
essere rilavorato per fare mobili da giardino, giochi, cassette per la frutta e tanto altro ancora.
Attraverso delle ricerche, abbiamo scoperto che i tappi
sono fatti di Polietilene (PE), mentre le bottiglie di plastica
sono di Polietilene tereflatato (PET) e il processo di riciclaggio per i due materiali è differente. Per questo, quando facciamo la raccolta differenziata dobbiamo togliere sempre i
tappi dalle bottiglie di plastica.
Noi a scuola stiamo dando una grande mano per la raccolta dei tappi , ma tutti dovrebbero contribuire a questa iniziativa perché con un piccolo gesto proteggiamo l'ambiente e
doniamo l'acqua a chi muore di sete.
PIU’ RICICLI PIU’ AIUTI
Alunni di classe quinta della Scuola Primaria di Civitella Licinio
Il santo, venerato sia in Italia che all'estero, è invocato contro la peste e altre malattie contagiose,comprese l'AIDS; è patrono degli invalidi, dei prigionieri e
degli emarginati per aver provato le stesse condizio-
ni durante la sua vita.
Anche per noi civitellesi la fede verso san Rocco è
molto viva; viene festeggiato il 16 agosto con una
processione solenne che percorre tutte le strade del
nostro paese.
Con questo progetto abbiamo svolto tante attività
piacevoli ed i lavori realizzati sono stati esposti in una
mostra che abbiamo tenuto aperta nei giorni in cui si
è svolta la Sagra della Castagna. Durante le visite
guidate effettuate nella chiesa di san Rocco, abbiamo fatto da guida ai turisti facendo loro ascoltare
anche l'antico canto dedicato al Santo.
Ognuno di noi si è impegnato al massimo in questo
progetto e siamo davvero molto soddisfatti per aver
scoperto tante cose e per aver dato la possibilità
anche ai tanti visitatori di conoscere meglio il nostro
territorio che è ricco di bellezze di ogni genere.
Gli alunni della Scuola Primaria
di Civitella Licinio
DALLA SCUOLA DELL' INFANZIA
Come consuetudine la scuola dell' infanzia di Civitella Licinio in continuità con la scuola primaria ha riproposto il percorso didattico nell' ambito del progetto di plesso
"Arte,Fede,Cultura" focalizzando la figura di "San Rocco".
Il progetto, in particolare, è stato finalizzato alla conoscenza delle tradizioni popolari
ripercorrendo la vita del santo e le storie locali nei diversi aspetti: arte sacra,cultura,
artigianato. Alla realizzazione di tale lavoro, hanno partecipato i bambini di cinque anni,
attraverso la compilazione di schede operative libere e guidate, elaborate con diverse
tecniche rappresentanti la vita e le opere del santo. Nei diversi incontri che si sono
avuti, la figura del santo è stata approfondita e modellata su un plastico in maniera
bidimensionale e completata dai bambini con svariate tecniche grafico-pittoriche e
manipolative che hanno suscitato particolare interesse ed entusiasmo fino all'ultima
fase operativa. Il lavoro realizzato in maniera cartacea sarà rilegato in un libricino che
verrà consegnato ai bambini alla fine dell' anno scolastico. Anche quest'anno in occasione della "sagra delle castagne" è stata allestita una mostra con tutti i lavori dei bambini nei locali della Scuola dell' infanzia. Il progetto, ha suscitato interesse e tanta
ammirazione da parte del pubblico, e possiamo affermare che il percorso didattico
svolto in maniera manuale abbia
raggiunto gli obiettivi prefissati con
grande successo.
Conseguentemente al progetto
"Arte,Fede,Cultura"è stato realizzato il progetto "Natale"che, oltre a far
cogliere ai bambini i messaggi
autentici di pace,amicizia,amore e
solidarietà ha visto i bambini protagonisti di una performance cantata
e recitata, attraverso la quale
hanno raccontato la storia della
nascita di Gesu' rivivendo momenti
magici e suggestivi insieme alle
loro due insegnanti e al pubblico
presente in un clima festoso e gioioso che solo i bambini sono capaci di creare.
Le docenti
Anno 8 - Numero 1
Gennaio 2015
La VENDEMMIA ... a scuola
contano
LA VENDEMMIA: gli alunni rac
A
Pietraroja come a Cusano
Mutri, nei paesi vicini come in
tutta la nostra bella Italia, i
contadini sono impegnati dal
mese di settembre al mese di
ottobre nella vendemmia.
Raccolgono i grappoli ormai
maturi dall'alba al tramonto;
vanno su e giù per la vigna
con ceste, cassette e trattori;
con le pigiatrici nelle cantine
schiacciano i grappoli e versano tutto in grandi botti; nei
giorni seguenti osservano la
fermentazione alcoolica per ottenere il colorato e saporito vino.
Una volta tutto avveniva con più fatica perché i contadini non avevano a
disposizione tante macchine che facilitano il loro lavoro. I nostri nonni ci hanno
raccontato che quando erano giovani gli acini venivano pigiati nel tino con i
piedi nudi. Era una gioia incredibile per i bambini, quando gli si dava il permesso di aiutare i grandi. Sentivano il tepore dell'uva sotto i piedi anche se gli schizzi arrivavano fino alle cosce.
Nel nostro paese non vi sono vigne perché si trova in montagna e il clima non
permette la coltivazione di questa pianta. Molte persone che conosciamo comprano nei paesi vicini l'uva e fanno il vino in casa. Molti di noi hanno avuto, per
questo, la possibilità di vedere dal vivo la produzione del vino. Ecco alcune
esperienze dirette. Andrea: “L'anno scorso sono stata presente quando mio zio
Tonino ha vendemmiato. Ho partecipato con impegno alla raccolta dei grappoli di uva. Con un paio di forbici ho tagliato il raspo e le mie mani diventavano
appiccicose e violacee.” Giuseppe: “Io ho aiutato mia mamma a svuotare le
cassette di uva nella macchina. Era molto forte ma piacevole l'odore dolciastro
che si spandeva nell'aria. Nei giorni in cui il mosto è rimasto nelle botti a fermentare, la cantina era piena di moscerini e vespe che erano attirati dal suo
profumo.” Michele: “Anch'io ho visto come si fa il vino. Abbiamo scaricato dal
trattore le cassette piene di uva che abbiamo versato nella pigiatrice per separare gli acini dai raspi. Il tutto macinato attraverso un tubo andava a finire nei
tini.” Gianni: “Per me è stato interessante assistere alla torchiatura e mi sono
anche divertito ad azionare la leva per premere la vinaccia e far uscire il famoso liquido rosso o bianco.” Nicola: “Mio nonno mi ha fatto assaggiare il mosto
preparato con l'uva fragola, l'uva coltivata nel suo orto. Era molto dolce.”
Quest'anno in classe, affrontando l'argomento vendemmia, abbiamo scoperto
che non è consentito produrre il fragolino, il vino ricavato dall'uva fragola, perché contiene molto metanolo, una sostanza tossica. Per evitare questo fatto
bisogna togliere vinaccioli, raspi e bucce durante la fermentazione. Abbiamo
imparato tante altre cose oltre al procedimento per ottenere il vino, come le
parti che compongono la vite ed abbiamo arricchito sicuramente il nostro vocabolario con parole nuove. È stata proprio un' esperienza interessante.
Gli alunni della pluriclasse IV-V Primaria Pietraroja
KENNEDY NEWS
PAGINA 15
Dall'uva al vino
n Felice
a cura delle classi III e IV di Sa
OCCORRENTE:
UVA BIANCA E NERA
BACINELLE
SCOLAPASTA
COLINI
IMBUTO
TINOZZO
TORCHIO
FIASCO IMPAGLIATO
PROCEDIMENTO:
-Raccolta dei grappoli
nella vigna
"LABORATORIO IN CLASSE"
-Separazione degli acini dal raspo in
classe
-Sistemazione degli acini nelle bacinelle
-Pigiatura con le mani in una scolapasta
-Trasformazione del tutto in mosto
-Fermentazione
-Filtrazione del succo d'uva con il colino
e l'imbuto dalla bacinella al fiasco
-Degustazione
-Successiva fermentazione, nella tinozza,
del mosto rimasto per ottenere l'aceto
-Torchiatura del mosto
-Produzione di aceto.
Abbiamo cominciato l'attività separando gli acini dal raspo , in pratica abbiamo
staccato gli acini dai grappoli raccogliendoli nella bacinella.
La parte più divertente è stata quella di schiacciare gli acini per fare uscire il
succo: ci siamo sporcati le mani fino ai gomiti, ci schizzavamo, avevamo le mani
appiccicose, molti si sono sporcati il grembiule!
La fase successiva è stata quella di raccogliere tutta l'uva schiacciata in una
grande tinozza per poi versare il tutto nel torchio. A questo punto, a turno, abbiamo cominciato a torchiare l'uva. Dal fondo del torchio abbiamo visto uscire il
mosto che tra un mese, dopo la fermentazione, diventerà vino.
Da questa esperienza sono nati i seguenti TESTI:
La nascita dell'uva (testo narrativo fantastico)
C'era una volta una strega malvagia nelle cui vene scorreva un succo speciale.
La strega era così cattiva che riusciva a pietrificare persone e animali solo con
uno sguardo. La gente del villaggio era molto spaventata, ma nessuno aveva il
coraggio di affrontarla.
Un giorno mentre stava compiendo un atto malefico su un animale, questi scappò
perché un cavaliere, pur di salvarlo, lanciò una spada alla strega.
Il cavaliere si era preparato da molto tempo per affrontarla e quando lo fece era
pronto e forte tanto che subito la colpì, facendo fuoriuscire dalle sue vene quel
liquido speciale. Il succo cadendo a terra innaffiò una parte del terreno da cui,
dopo un po' di tempo, germogliarono degli strani fusti contorti che produssero un
frutto molto saporito: l'uva.
La leggenda dell'uva
(testo narrativo fantastico)
Tanto tempo fa, un contadino in un bosco trovò una pianta tutta storta e contorta;
il contadino la portò subito a casa e la legò con una fune ad un palo di ferro sperando di raddrizzarla. Durante la notte, la pianta iniziò a produrre frutti e a sua
volta a riprodursi creando un filare a pergolato.
La mattina seguente il contadino era stupefatto e volle subito assagALLA SCOPER TA DELLE NOSTRE TRADIZIONI
giare quello strano frutto. Gli piacque molto, era saporito e gustoso.
Alla fine decise di chiamare quella pianta "VITE" perché aveva
"LA VENDEMMIA … DI IERI"
preso vita, era nata e si era riproAbbiamo chiesto ad alcune persone anziane di riferirci come si svolgeva la vendemmia ai
dotta pur se in un modo strano!
loro tempi.
L'uva
I loro occhi si sono illuminati ed è iniziato il racconto…
L'uva ha tante qualità
"Ci alzavamo all' alba e ci riunivamo sull' aia: eravamo così numerosi! Chiacchierando allee si mangia ad ogni età;
gramente ci avviavamo a piccoli gruppi verso la vigna, ognuno con le sue ceste vuote.
il suo succo è eccezionale
Mentre raccoglievamo l' uva nei filari e ammucchiavamo i grappoli dentro le ceste, cantavasi direbbe molto speciale!
mo, ci raccontavamo storielle divertenti o i nostri segreti.
Si raccoglie ad ottobre
Quando le ceste erano piene le caricavamo sulla testa e le portavamo sull'aia o in cantina.
ma è già pronta a settembre;
Lì mettevamo l' uva su dei teli per farla maturare meglio. Successivamente, gli uomini la
matura con il sole
passavano nello "stampatur" per schiacciarla e farla cadere nel "tinaccio", dove noi ragazzi
chele dono un dolce sapore!
continuavamo a pigiarla con i piedi. Che divertimento! Saltellavamo felici sui cumuli di chicchi
Gregory - CLASSE V
e ci ritrovavamo con i piedi appiccicosi e pieni di raspi.
Finita la pigiatura lasciavamo " bollire" il mosto. Un uomo della famiglia andava in cantina
Filastrocca… dolce dolce
due, tre volte al giorno per mescolare con un bastone i raspi e il succo d' uva; prima di entraSono buona e son gustosa
re, però,stava attento ad arieggiare il locale, perché il mosto che fermentaproduce un gas
sono l'uva generosa.
che può anche uccidere.
Da tutti mi faccio assaggiare
Dopo che il vino aveva "bollito" per alcuni giorni nelle botti di legno, lo raccoglievamo nelle
ma non da quelli
damigiane di vetro e i raspi li strizzavamo nel torchio per fare uscire altro succo: la "torcituche mi trattano male.
ra". Noi bambini andavamo di nascosto in cantina per assaggiare il mosto zuccherino: buoIn autunno mi raccolgono
nissimo, ma qualche volta ci faceva venire il mal di pancia.
mentre prima ne approfitto
Dopo una settimana, versavamo il mosto nelle damigiane di vetro e, sulla bocca della damiper fare un bel sonno.
giana, mettevamo una foglia di fico per proteggerlo dalla polvere.
La mia polpa è molto gustosa
Solo a San Martino potevamo mettere il tappo di sughero e chiudere per bene la damigiana,
proprio perché son generosa.
perché la fermentazione era completata.
Ai bambini piaccio tanto
Infatti si dice ancora: "A San Martino ogni mosto si fa vino".
e gli adulti mi danno gran vanto!
Finalmente potevamo mettere a posto le damigiane e il vino per tutto l' anno era pronto.
Raffaele - CLASSE V
LAVORO DI GRUPPO Classe V Scuola Primaria Cusano "Capoluogo"
KENNEDY NEWS
PAGINA 16
NATALE
È’ Natale
NATALE DEL SIGNORE
GESÙ È NATO.
PACE E AMORE HA PORTATO.
CHIEDO AL BAMBINELLO DI SPEGNERE LA GUERRA
CHE DILAGA SU TUTTA LA TERRA.
LE CAMPANE SQUILLANO IN UN DOLCE SUONO
E DA OGNI CUORE NASCE IL PERDONO.
OGNI FAMIGLIA SI RIUNISCE CON CALORE
PER FESTEGGIARE IL GIORNO DEL SIGNORE.
NATALE È AMORE PER IL PROSSIMO:
GESÙ TI PREGO, NON ABBANDONARE NESSUNO:
A QUEI BAMBINI CHE SOFFRON PER LA FAME,
DA' OGNI GIORNO UN PEZZO DI PANE.
TU CHE SEI IL RE DEI CIELI E CHE TUTTO PUOI
FA' SBOCCIARE L'AMORE IN OGNI CUORE.
Giuseppe Civitillo, Nicola Vitelli
Quinta Primaria Cusano "Capoluogo"
Anno 8- Numero 1
Gennaio 2015
E' arrivato Natale
Finalmente è arrivato il Santo Natale,
Lì nella stalla è nato un Bimbo avvolto in pochi veli
lo annunciano le campane,
e ogni angelo lo chiama Re dei cieli.
e nei cuori della gente
Il suo Natale non è fatto di luci e doni,
sgorga la gioia che tutto sommerge.
Lui è venuto per insegnare l'amore.
Mi avvicino al presepe
Ora capisco…
e ti vedo sorridente :
…è Natale quando si illumina il cuore,
o Bambinello fa' sparire la guerra
è Natale quando nella mia famiglia c'è calore,
da tutta la Terra ,
è Natale quando ognuno di noi chiede a Gesù Bambino,
dona la pace a chi non ce l' ha
di donare l'amore di una famiglia a un ragazzino.
e a tutti tanta serenità!!
È Natale quando quell' abete si riempie di neve
Luca Candiello
e qualcuno nelle case accende le candele.
Giuseppe Cassella
È Natale quando nel mondo c'è la Pace,
Quinta Primaria Cusano Capoluogo
e le persone si amano per quello che sono.
È Natale quando noi esprimiamo
la gioia racchiusa nel cuore
Il vero senso del Natale
e la regaliamo a chi ne ha bisogno.
E' Natale quando aiuto un poverello.
Un augurio speciale vogliamo dedicare
E' Natale quando prego Gesù.
soprattutto a chi sa amare!
RECITAL DI NATALE
E' Natale quando so amare gratuitamente.
Buon Natale!
E' Natale quando dono e non ricevo.
Anastasia Petrillo
Mi scopro attore…
E' Natale quando ascolto di più e parlo di meno.
Marisa Petrillo
E' Natale quando nasce il Bambinello.
Classe quinta
Quest' anno, per Natale, il nostro plesso ha scelto di realizzare
E' Natale quando esplodo di gioia.
Scuola primaria Cusano Capoluogo
il progetto "Insieme per…donare" , finalizzato all'allestimento di
E' Natale quando ascolto la famiglia.
un mercatino di beneficenza.
E' Natale quando porgo l'altra guancia.
Ma a noi non andava proprio giù l'idea di non fare anche una
E' Natale quando prego di più.
rappresentazione teatrale, così abbiamo chiesto alla maeE' Natale quando sono più disponibile.
stra di accontentarci. Lei è stata d'accordo e ci ha proposto
E' Natale quando dono a chi non ha.
due copioni. La nostra scelta è caduta immediatamente,
E' Natale quando mi accontento delle cose semplici.
senza pensarci due volte, su " Canto di Natale" di Charles
E' Natale quando esprimo i miei sentimenti.
Dickens. All'inizio il copione era molto sintetico,ma quando
E' Natale quando amo e sono spensierato.
abbiamo iniziato a provare le parti per vedere chi le doveva
E' Natale quando do una mano.
interpretare, abbiamo dimostrato tanto entusiasmati che la
E' Natale quando siamo cuore a cuore con gli altri:
maestra ha inserito altri personaggi. Abbiamo provato per
allora è Natale!
un giorno intero, ma poi era chiaro chi doveva interpretare
Cristian Perfetto, Mirco Giaccio,
chi. Io avevo la parte principale, ero "Ebeneezer Scrooge",
Pasquale Mastrillo
ma in fondo, tutti i personaggi erano comprimari. Abbiamo
iniziato curando molto la dizione e la gestualità per interpretare bene il copione.
Poi abbiamo provato per la prima volta sul palcoscenico, decidendo bene come usare ognuno i proPensiero di Natale
pri spazi. Abbiamo fatto molta attenzione anche a passarci i microfoni, con molta naturalezza. Ci
E' Natale ...
siamo procurati i costumi e abbiamo curato tutti i minimi particolari. Il giorno della recita ero orgoglioBrillano
le
stelle
E' Natale ...
so e entusiasta di essere riuscito a imparare tutto
bene. Mentre recitavamo mi mancava il fiato, ma come pensieri di bambini
quando so vedere
usavo strategie per parlare e non ridere in segui- puri sono i sogni che luccicano
in un bambino
to alle risate del pubblico. Alla fine della recita mi in questa notte di Natale.
il volto di Dio.
sentivo fiero, commosso e importante. Non mi Che magia,che mistero!
sono mai sentito così entusiasta, ero felice agli Se potessi raccoglierei le stelle
E' Natale...
applausi che mi facevano. Non c'è gioia più gran- in un sacchetto per lanciarle,
quando c'è
come
coriandoli,al
mondo
intero
de di fare le cose insieme agli amici. Se sono
la pace nel mondo.
riuscito a fare questa bellissima recita un grazie per far sparire paure e sofferenspeciale va a Dickens e un altro alla mia maestra. ze.
Tutto, a Natale,può accadere,
E' Natale ...
Cristian Perfetto Quinta Primaria Cusano
magari è già successo,
"Capoluogo"
quando tutti sono felici.
sto sognando…….
Maria Cristina Orsino
RICICLARE PER CREARE
Addobbi natalizi con rotoli di carta igienica
Tutti sappiamo che per diminuire l'inquinamento
del nostro pianeta bisogna effettuare il riciclo di
alcuni materiali come la plastica, l'alluminio, il
vetro, la carta. Per questo è necessario fare la
raccolta differenziata dei materiali utilizzando gli
appositi contenitori.
Per renderci partecipi del riciclo, le nostre insegnanti ci
hanno proposto di realizzare una ghirlanda natalizia
con i rotoli della carta igienica.
L'idea è piaciuta a tutti noi e così subito ci siamo messi
a fare la raccolta dei cartoncini, non solo nella nostra
famiglia ma anche con l'aiuto di parenti e vicini.
Per prima cosa, con le tempere, abbiamo pitturato di
verde i rotoli di cartone sia
dentro che fuori.
Appena si sono asciugati,
li abbiamo appiattiti e tagliati alla distanza di un centimetro. Con la colla a caldo
abbiamo assemblato cinque
petali per formare un fiore. Una
volta realizzati otto fiori, li
abbiamo disposti a cerchio e
incollati sempre con la colla a
caldo.
Poi, al centro di ogni fiore, abbiamo
messo tre bacche rosse e per finire
un fiocco di raso. La ghirlanda è
venuta perfetta!
Con la stessa tecnica abbiamo realizzato anche gli addobbi per l'albero di Natale della
scuola, solo che i rotoli li abbiamo dipinto di rosso e i
bordi dei fiori cosparsi di brillantini dorati.
A dire il vero c'è voluta tanta pazienza ma i risultati sono
stati soddisfacenti: le stelle di Natale hanno reso il
nostro albero davvero splendente.
Siamo contenti di aver imparato che con materiali riciclati si possono fare tante cose originali, risparmiando
ma soprattutto contribuendo allo smaltimento dei rifiuti.
Alunni di IV e V Primaria di Civitella Licinio
E' Natale ...
quando sono sicura
che ce la posso fare.
E' Natale ...
quando sento che
i sogni si avverano.
E' Natale...
quando i sogni
non mancano.
Giovanna Grazia Civitillo
Redazione:
Dirigente Scolastico
dott.ssa Giovanna Caraccio
Referente ins. Michelina Venditto
Gli alunni e i docenti
della Scuola Primaria e dell’Infanzia
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