Istituto Comprensivo “J. F. Kennedy” - Via Orticelli, 26 - 82033 Cusano Mutri (BN) - 0824.862064 - [email protected] Kennedy NEWS l a s c u o l a . . . i n p r i m a pa g i n a SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Quadrimestrale dell’I.C. di Cusano Mutri Anno 8 - Numero 1 Gennaio 2015 R Pag. 2 Pag. 3 ORIENTAMENTO Pag. 4 Giaccio Mara, III B I * Dirigente Scolastico Pag. 5 Pag. 6 Pag. 7 CONCORSI Giordano Bruno, che resiste alle pressioni fisiche, tortura inclusa, e non cede - sono presupposti per il corretto funzionamento dello Stato, dall’altra si percepiscono numerosi segnali che indicano che la libertà di espressione si è affievolita in correlazione alla diminuzione della libertà di critica con conseguente minaccia per la democrazia. Ed ecco che, oggi più che mai, il ruolo della corretta formazione delle giovani generazioni deve ispirarsi costantemente al perseguimento dei principi scritti nella Costituzione dai Padri costituenti. Questo serve a rafforzarci nella nostra identità di scuola, con lo sguardo volto costantemente alla condivisione, all’intercultura ed alla solidarietà e dove possano pacificamente studiare e lavorare insieme, studenti di diverse nazionalità, culture e credi religiosi: concreto esempio di convivenza civile. NEL MONDO Il suo messaggio è, inoltre, ripreso dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali: “Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza ingerenza alcuna da parte delle autorità pubbliche, e senza considerazione di frontiera”. Ma cosa hanno compreso le nuove generazioni dalla incoerenza che, anche su questo tema, gli adulti manifestano attraverso le parole, le ideologie, le convinzioni religiose o, come nell’attentato terroristico di Parigi alla redazione del giornale Charlie Ebdo, anche attraverso le azioni e i comportamenti? Se, infatti, da una parte si sottolinea con forza che il pluralismo di opinioni e la libertà di critica - per la cui affermazione sono morte da sempre numerose persone, come nel caso dell’eretico IN VIAGGIO tragici fatti di questi giorni ci portano a riflettere su quanto ancora siamo lontani da quelle conquiste che, apparentemente, sembrerebbero naturali. La libertà di espressione è il cardine essenziale di ogni democrazia, riconosciuta oltre che dalla Costituzione anche dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 che, all’art. 19, recita: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”. Tutti, quindi, hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione e anche la Costituzione all’articolo 21, comma 1, sancisce la libertà di manifestazione del pensiero, che si esplica attraverso la libertà di stampa e la libertà di parola. TERRITORIO ... continua a pagina 2 .. di Giovanna Caraccio* LEGALITÀ memoria, per l’orrore dei numeri e la brutalità del gesto, gli attacchi, sempre più frequenti, mossi alle scuole in Italia e nel mondo. Vorrei ricordarne alcuni, non per riaprire ferite o alimentare paure, ma per fissare bene nella mente di tutti il dramma e i pericoli ad essi legati e per condannare ancora una vota, qui, in questo istante, con questo inchiostro, la follia di gesti barbari che, colpendo la scuola, minacciano di distruggere, oltre che idee e valori faticosamente affermati, la convivenza civile e democratica degli uomini. L’episodio più recente e più vicino a noi, ha visto protagonista Napoli. Il 24 novembre 2014, in un quartiere difficile, nel cuore della notte, l’Istituto tecnico commerciale Galiani, simbolo e presidio di legalità democratica, viene saccheggiato e devastato: oltre 200mila euro di danni. La preside dell’Istituto racconta: “i ladri hanno agito con furia iconoclasta distruggendo quanto non potevano portare via”. Fuori dai confini nazionali, in Pakistan, il 16 dicembre 2014, i Talebani attaccano la scuola pubblica militare di Peshawar: 145 ragazzi perdono la vita e molti altri restano feriti. Otto mesi prima, il 14 aprile 2014, alla scuola secondaria governativa di Chibok in Nigeria, il gruppo dei terroristi islamici di Boko Haram sequestra 276 studentesse che si erano presentate agli esami. E ancora, come non ricordare la terribile strage del settembre del 2004 avvenuta nella scuola di Beslan in Russia o l’attentato NEWS SCUOLA, INSEGNARE AD LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE NELLA COSTITUZIONE ITALIANA ESSERE E A PENSARE I tragici accadimenti di Parigi inducono a riflettere sulla mancata acquisizione di un estano impresse nella diritto che dovrebbe, invece, essere ampiamente riconosciuto. Pag. 8 KENNEDY N E W S Anno 8 - Numero 1 PA G I N A 2 Gennaio 2015 Legalità - DALLA PRIMA PAGINA del 19 maggio 2012 davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi? E, ahimè, la lista potrebbe continuare. Tralascio gli aspetti umani e i contorni emotivi di tali vicende, perché, almeno per gli episodi più gravi e violenti, non ci sono parole per attenuare il dramma e la sofferenza portati dalla morte di giovani innocenti. Resta il dolore. Apparentemente si tratta di episodi distinti quanto a cause, autori e conseguenze, certamente differenti per modalità, tempi, luoghi. C’è tuttavia un filo rosso che li lega, che delinea i contorni di una minaccia terribile contro la libertà, la democrazia, la legalità. Si tratta di fatti che non possono lasciare indifferenti, che pongono interrogativi e impongono riflessioni. Il primo è “Perché?”. La domanda è ovvia, la risposta pure. Se il terrorismo o la criminalità, in Italia o altrove, attaccano la Scuola è perché questo è il luogo in cui viene sottratto loro capitale umano prezioso; dove la “seduzione dell’illegalità” viene respinta; il luogo in cui essi possono essere sconfitti, il luogo del cambiamento. E perché ancora la scuola è un simbolo, e come tutti i simboli, vale non solo per ciò che è, ma anche per ciò che rappresenta. La scuola non è forse il luogo del confronto, della partecipazione, dell’integrazione dove convivono le differenze di tutti nel rispetto dell’identità di ciascuno? Non è forse autentico presidio e baluardo della cultura della legalità quale dimensione formativa trasversale al sapere? A scuola non si trasmettono solo conoscenze, non si impara solo ad apprendere ma si insegna ad essere: ad essere liberi, tolleranti, rispettosi, civili, responsabili, riflessivi; si insegna ad essere cittadini capaci di partecipare con spirito critico alla costruzione di una collettività sana nel rispetto delle regole e della dignità della persona. Allora contro il terrorismo, le mafie, l’illegalità, la vera sfida è concentrare ogni nostro sforzo educativo nell’insegnare ”ad essere” e soprattutto “a pensare”, nella speranza di formare individui e cittadini capaci di difendere, nella complessità degli scenari moderni, la legalità democratica costantemente minacciata. Prof.ssa Angela Conte ..un momento, stiamo pensando.. IL BULLISMO A SCUOLA Il bullismo: conoscere, condividere e parlarne In questo periodo a scuola abbiamo affrontato insieme all’insegnante di Italiano il tema del bullismo, di cui sono vittima sempre più frequentemente bambini, ragazzi e adolescenti. Nonostante le gravi conseguenze che gli atti di bullismo determinano, chi si macchia di tale condotta non sempre viene punito adeguatamente. Eppure le vittime di queste violenze, a volte ne portano il segno per tutta la vita. Abbiamo letto sui giornali di casi di vittime che non sono riuscite a sopportare il peso di tali intimidazioni, umiliazioni e violenze fisiche, fino al punto di togliersi la vita. Certo non è facile contrastare questo complicato fenomeno perché richiederebbe la sinergia e la collaborazione di tutte le istituzioni, famiglia inclusa, per promuovere un’educazione all’insegna del rispetto di se stessi e degli altri. Alle vittime, oltre alla mia solidarietà sincera, mi sento di dire che parlarne con qualcuno può essere la migliore scelta. Dobbiamo convincerci che ognuno di noi è unico, anche nelle sue diversità, e mai dovremmo consentire ad altri di feire la nostra autostima o la fiducia in noi stessi. Carlotta Maturo, Classe I B L’ a l t r o a s p e t t o d e l b u l l i s m o : d i e t r o l a v i o l e n z a , u n a r i c h i e s ta d i a i u t o Leggendo i giornali o ascoltando i notiziari, è sempre più frequente imbattersi in notizie riguardanti casi estremi di bullismo fra gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Il bullismo, traduzione letterale della parola inglese “bullying”, rappresenta ormai uno spiacevole aspetto della vita scolastica. È una forma di comportamento aggressivo con caratteristiche peculiari e distintive, quali l’intenzionalità, la sistematicità, l’asimmetria di potere. Può manifestarsi in molteplici forme, alcune evidenti ed esplicite, altre sottili e sfuggenti all’osservazione degli adulti. Può consistere in violenza fisica (colpire con pugni o calci, appropriarsi o rovinare gli effetti personali di qualcuno) ma anche verbale (deridere, insultare, prendere in giro ripetutamente, fare affermazioni razziste). Esistono anche forme di bullismo indirette (diffondere pettegolezzi fastidiosi, escludere qualcuno da gruppi di aggregazione, ecc..); e ancora forme di cyber bullismo, quando le azioni aggressive e violente si manifestano attraverso l’uso di Internet, posta elettronica, social network, chat, blog, forum. I “bulli” sono quei ragazzi, appartenenti ad un “gruppo”, che ritengono di essere più forti e più furbi degli altri. La caratteristica più evidente del comportamento da “bullo” è chiaramente quella dell’aggressività rivolta verso i compagni, ma molto spesso anche verso i genitori e gli insegnanti. I bulli hanno un forte bisogno di dominare gli altri e si dimostrano spesso impulsivi. Vantano spesso la loro superiorità, vera o presunta, si arrabbiano facilmente e manifestano grosse difficoltà nel rispettare le regole. Per apparire più forti agli occhi degli altri ragazzi, si prendono gioco di quelli più deboli maltrattandoli sia fisicamente che psicologicamente. Sebbene il bullo rappresenti normalmente “il cattivo che va soltanto punito”, bisognerebbe riflettere anche sul fatto che si tratta di una persona che sta esprimendo una difficoltà, di qualsiasi natura essa sia. Il suo comportamento andrebbe, pertanto, contestualizzato e interpretato anche come una possibile richiesta d’aiuto. Personalmente ritengo che l’educazione e il rispetto di se stesi e degli altri siano valori fondamentali del vivere in comune; quando vengono ignorati le conseguenze sono evidenti. Giancarlo Torrillo Classe IB KENNEDY N E W S Anno 8 - Numero 1 PA G I N A 3 Gennaio 2015 Legalità LA VIOLENZA SULLE DONNE La “scarpa rossa” come simbolo del cammino verso la libertà La violenza contro le donne rappresenta un tema importante, certo da non sottovalutare. In Italia, infatti, sono sempre più numerose le donne vittime di violenza. Purtroppo solo poche di queste denunciano le violenze subite, talvolta molto gravi e con conseguenze devastanti, sia fisiche (ferite, lividi, cicatrici) o, peggio ancora, psicologiche (depressione, L A G I O R N ATA D E I D I R I T T I D E L L ’ I N F A N Z I A E D E L L’ A D O L E S C E N Z A All’Istituto J. F. Kennedy di Cusano: cartelloni, dibattiti e proiezione di film Il nostro Istituto, il 20 novembre ha ritenuto importante celebrare la Giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con varie iniziative: cartelloni, discussioni in classe, visioni di film inerenti al tema. Infatti, il 20 novembre 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione dei diritti dei minori. La Convenzione è nata da una lunga evoluzione: nel 1924, per la prima volta si fa riferimento al bambino; oggi aderiscono alla Convenzione, che è composta da 54 articoli, 193 Stati, eccetto Somalia e Stati Uniti. Dall’approvazione, l’Italia si è impegnata, oltre che a proteggere molto di più i minori, anche a far conoscere l’importanza dei contenuti della Convenzione. A questo scopo ha contribuito soprattutto l’UNICEF (United Nations International Children’s Emergency Fund), un’agenzia fondata l’11 dicembre 1946 dalle Nazioni Unite per aiutare i bambini vittime della Seconda Guerra Mondiale. Tutte le iniziative a favore dei minori, secondo noi, sono positive in quanto nel mondo attuale spesso ci capita di vedere violati i loro diritti. Vediamo bambini che lavorano invece di giocare, che sono violentati, sfruttati ed emarginati, anziché essere protetti nella loro debolezza e fragilità. Terry Vitelli, Gianna Romanelli, Nicole M. Cassella Classe II A In Prefettura per l’incontro “Presente Futuro” dell’Unicef mancanza di autostima, rabbia, paura). Il “teatro” dei soprusi spesso è rappresentato dalle mura domestiche. Secondo le statistiche, circa ogni tre giorni una donna viene uccisa dal coniuge, che poi si difende affermando che a spingerlo a compiere quel gesto è stato un raptus o che la gelosia. L’ONU nel 1999 ha dichiarato il 25 novembre “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne“ proprio per ricordare l’importanza di questi avvenimenti. È stato scelto proprio questo giorno in onore delle sorelle Mirabal, uccise il 25 novembre 1960 per essersi opposte al regime dittatoriale. Il simbolo di questo giorno è la scarpa rossa: il rosso simboleggia il sangue e allo stesso tempo l’amore delle donne, mentre la scarpa rappresenta ogni passo che ciascuna donna compie verso la libertà. Ma come fermare gli atti di violenza e i femminicidi? Per realizzare questo nostro desiderio ognuno di noi deve impegnarsi e le donne che hanno subito violenze devono raccontare ciò che hanno vissuto, in modo che i loro violentatori possano essere fermati. Benedetta Di Biase, Classe I B Giovedì 20 novembre 2014. Insieme ad altre scuole della provincia, l’Istituto “J.F. Kennedy” di Cusano Mutri con la Dirigente Dott.ssa Giovanna Caraccio, ha partecipato, presso la Prefettura di Benevento, alla Giornata Universale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adole-scenza. Per l’occasione, il Comitato provinciale UNICEF ha organizzato l’incontro “Presente Futuro” con l’intenzione di indicare la stretta connessione tra l’oggi e il domani e dire che l’UNICEF, in materia dei diritti per i minori, protegge i cittadini più giovani e promuove la loro formazione perché diventino i più importanti artefici di cambiamento del domani. Nel corso della manifestazione sono intervenuti il Prefetto Paola Galeone, il Presidente provinciale Unicef Carmen Maffeo, l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Benevento Maria Iele, tutti i sindaci del territorio sannita “Difensori dell’Infanzia“ e i Sindaci junior, dando voce ai bisogni di ragazzi, bambini e volontari. Nel suo intervento, il Prefetto ha dichiarato che: “Nessun paese del mondo, nessun sistema politico può pensare al proprio avvenire se non attraverso l’immagine di queste nuove generazioni che dai loro genitori erediteranno il molteplice patrimonio dei valori e dei doveri, delle aspirazioni della nazione alla quale appartengono, insieme con quello di tutta la famiglia umana”. Il Dirigente Scolastico Provinciale, Angelo Marcucci, ha presentato invece il progetto sperimentale “Scuola Amica dei Bambini e dei Ragazzi”. Marcucci, poi, al fianco della Presidente Unicef, ha consegnato a tutte le scuole partecipanti, quale riconoscimento per il lavoro svolto nella promozione e nell’attuazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, la pergamena di nomina “Scuola Amica dei Bambini e dei Ragazzi”. Per concludere si è esibito anche il Coro Unicef “Si…Fa…Musica”, diretto dal Maestro Dina Camerlengo. È stata una giornata significativa e molto importante in quanto abbiamo capito il valore e l’importanza di salvaguardare e tutelare i diritti di tutti i bambini del mondo. Classe III A LEGALITÀ FISCALE A SCUOLA. L’Istituto Kennedy fa visita all’Agenzia dell’Entrate di Benevento Grazie all’Intesa tra Agenzia delle Entrate e il Ministero della Pubblica Istruzione, il nostro Istituto ha aderito al progetto “Fisco e Scuola” per sensibilizzare noi alunni, futuri contribuenti, all’importanza del rispetto dell’attività fiscale per una buona convivenza civile. Nell’ambito delle attività, è stata organizzata una visita all’Agenzia delle Entrate di Benevento. Siamo stati accolti dal Dott. Luigi Miele che ci ha guidato nella visita della struttura illustrandoci i servizi del front-office, il punto assistenza e informazione, il codice fiscale. La dottoressa Miriam Clemente e il dott. Federico Cantone, direttori generali, ci hanno descritto attraverso slides come opera l’Agenzia delle Entrate. La missione è volta sia ad erogare servizi ai contribuenti e alla collettività sia ad operare prevenzione. Abbiamo appreso che l’evasione fiscale danneggia la nostra società e che i tributi sono importanti, in quanto servono a finanziare i servizi essenziali. Abbiamo capito, inol- tre, la differenza tra tasse e impo- nella vita sociale e nel mondo del ste. Tra quelle più evase ci sono lavoro. l’IVA (imposta sul valore aggiunto: è Classe III A un’imposizione fiscale che si applica in tutte le fasi di produzione di un bene o servizio, si tratta di un’ imposta sui consumi) e l’IRPEF (l’imposta sul reddito delle persone fisiche: è un’imposta diretta, personale, progressiva e generale). Lo scopo dell’incontro è stato soprattutto quello di promuovere in noi giovani la cultura della legalità fiscale per favorire un adeguato inserimento KENNEDY N E W S Anno 8 - Numero 1 PA G I N A 4 Gennaio 2015 Spazio adolescenza O R I E N TA M E N TO Futuro DOMANDE Personalità S C E LT E Dubbi DIVERSITÀ È giunto il momento di riflettere su cosa fare da grandi Tutti uguali eppure diversi … unici! L’IMPORTANZA DI SCEGLIERE PER SE STESSI Nell’ambito della quinta edizione della Settimana per il Benessere Psicologico in Campania, si è svolta presso il nostro istituto un’importante conferenza sulla tematica dell’”inclusione”, diretta dalle psicologhe dott.ssa Maria Di Carlo (consigliera Ordine Psicologi) e dalla dott.ssa Domenica Rosaria Marotta, per sensibilizzare noi ragazzi ad accogliere la diversità come arricchimento e opportunità di crescita culturale e umana. Interessanti sono stati gli interventi delle autorità locali presenti, che hanno sottolineato come noi siamo tutti uguali a livello di dignità umana ma diversi come individui. Poi la parola è passata alla Presidente dell’Ordine capire oggi cosa È difficile ne sarà del nostro futuro. Quale scuola sarà più adatta a noi? Faremo la scelta giusta? Beh… gli indecisi non avranno una facile risposta a queste domande… Ci sono tante, tantissime cose da analizzare … Meglio un liceo, un istituto tecnico o un professionale? E se pensiamo di iscriverci a uno dei tre citati sopra, quale indirizzo è quello per noi? E ancora, nella scelta della scuola superiore è meglio seguire il nostro cuore, oppure è più opportuno restare con i piedi ben ancorati a terra e valutare l’andamento del mercato del lavoro? Purtroppo una risposta esatta non esiste perché una decisione come questa è talmente personale da non poter essere frutto di formule matematiche. Una cosa però è certa: per scegliere bene bisogna informarsi! Informarsi bene su quali materie vengono studiate nel liceo, istituto professionale o istituto tecnico che più ci attira, e su com’è strutturato il percorso di studi, ma non solo. Diventa sempre più sentito il problema di capire cosa accadrà dopo le superiori quando si dovrà scegliere se lavorare o andare all’Università. Come fare a non ritrovarsi nel gruppo dei diplomati pentiti? Semplice: scegliendo con molta cura. E per effettuare questa scelta la nostra scuola ci aiuta mettendoci a disposizione il famoso “orientamento”. Per fare una giusta scelta bisogna conoscere i propri interessi, le proprie aspirazioni, sperimentare le proprie attitudini. L’orientamento serve per farci capire (a noi e non al prof) cosa ci piace. Cosa mi piace. Perché Io sono qualcuno. Io scelgo per il mio futuro, Io. È un mio desiderio vero e a volerlo sono io e non altri. Sono io che lo sento dentro e, siccome lo voglio, farò di tutto perché sia così. È così che dovremmo pensarla tutti. Quindi, anziché scegliere una scuola che piace al mio amico o ai miei genitori, seguiamo attentamente l’orientamento, in modo da scegliere quello che davvero ci piace. Un amico dice: ”La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare”. Quindi voliamo insieme per raggiungere la nostra meta. Magari così in futuro saremo felici. Giaccio Mara Alyssa Torrillo Antonella Classe IIIB Il Giovane favoloso Giovedì 27 novembre, noi alunni delle classi terze ci siamo recati a Telese al cinema “Modernissimo”, in occasione della rappresentazione del film “Il Giovane Favoloso” diretto da Mario Martone e presentato al Festival di Venezia 2014. La storia è ispirata alla vita di Giacomo Leopardi, caratterizzata da infelicità, studio e delusioni a livello sentimentale e nei confronti dell’uomo, ritenuto insensibile e superficiale. Nel film vengono messi in risalto l’amore per la sorella, l’importanza dello scrivere poesie, la rigidità della famiglia e le sue fragili condizioni di salute. L’obiettivo del regista non è stato quello di narrare la storia di un uomo, ma di un’anima forte e debole, un’anima che voleva, tramite la poesia, esternare la sua concezione della vita. Nonostante Leopardi avesse un concetto di vita cupo e triste a causa della sua infelice infanzia, credeva che la felicità si sarebbe potuta raggiungere solo attraverso l’immaginazione, nel ricordo, nell’attesa, nella quiete dopo una tempesta e nella contemplazione della natura. Per lui la natura si rivela buona per le bellezze naturali che offre, ma anche matrigna perché è causa di molte delusioni. Nel film sono stati citati famosi versi delle opere dello scrittore. Suggestivi sono stati i versi de “L’Infinito”, in cui Leopardi intraprende un viaggio fantastico attraverso l’immaginazione e il ritorno alla realtà evidenzia il contrasto tra la prima e la seconda: “…e sovrumani silenzi […] ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno…” sentendosi felice e libero. Un altro grande esempio è “Alla Luna” dove il ricordo è una fonte di felicità: “…e pur mi giova la ricordanza, e il noverar l’etate del mio dolore…”. Con queste ed altre opere il giovane Leopardi riusciva ad esternare la sua concezione del mondo. La visione del film è stata molto importante per noi perché ci ha permesso di approfondire e capire meglio il contesto in cui è vissuto il poeta, gli avvenimenti che hanno causato il suo pessimismo e le sue grandi opere che hanno dato vita alla fama di questo giovane favoloso. Cassella M. Concetta, Vitelli Melania Classe III A Psicologi, che ci ha salutato via video e ci ha illustrato come l’INCLUSIONE, la RESPONSABILITA’ e la COLLABORAZIONE portino al benessere interiore. E’ stato poi approfondito il concetto della diversità percepibile nell’aspetto fisico delle persone, nel carattere, nelle idee, nei sentimenti, nelle emozioni, ecc.. Se fossimo tutti uguali? Non ci sarebbe riconoscimento; non avremmo qualcuno a cui ispirarci; non ci potremmo confrontare con nessuno e non cresceremmo. E’ possibile convivere tranquillamente con la diversità prendendo consapevolezza delle proprie differenze, accettandole senza cambiare, capendole e arricchendoci con esse. “SIAMO ANGELI CON UN’ALA SOLA, SE CI METTIAMO INSIEME POSSIAMO VOLARE”. Il discorso si è poi incentrato su alcuni aspetti della nostra personalità: i bisogni che ci accomunano tutti (bisogno di mangiare, di dormire …) e i desideri che ci rendono unici. Il desiderio è il voler realizzare qualcosa che ci rende felici, un sogno che parte dal cuore che ci fa emozionare veramente, ci fa sentire felici, e nello stesso tempo ci rende unici! Noi siamo convinti che l’incontro di questa giornata, dedicata al progetto del benessere psicologico, ci aiuterà a crescere meglio. Cassella M. Concetta Classe III A KENNEDY N E W S Anno 8 - Numero 1 Gennaio 2015 PA G I N A 5 Territorio A L L A S C O P E R TA D E L L A N O S T R A P R O V I N C I A Bellissima giornata quella del 14 novembre, quando noi ragazzi delle classi prime e terze della scuola secondaria di primo grado abbiamo visitato la nostra provincia, Benevento e in particolare il Museo del Sannio e la chiesa di Santa Sofia. Quando siamo arrivati, la prima cosa che abbiamo osservato è stata la Rocca dei Rettori, con la guida che ci spiegava il passaggio dei Longobardi a Benevento, di cui conosciamo molto sia grazie alla storia che al progetto “Primavera Longobarda”che ci ha visti protagonisti di una recita sulle tradizioni di questo popolo. Da quello che abbiamo capito, i Longobardi hanno lasciato delle importanti Rocca dei Rettori testimonianze soprattutto artistiche che vedono l’architettura come nucleo principale. Ci siamo poi recati al Museo del Sannio, per osservare tutti i resti archeologici longobardi che ci sono arrivati; la guida, in particolare, ci ha fatto notare in una stanza del museo una cartina illustrativa della discesa dei Longobardi in Italia. Proseguendo abbiamo visto tutti i gioielli (che hanno attirato l’attenzione soprattutto di noi ragazze!) , gli oggetti sacri, le armi e l’ abbigliamento da guerrieri di questo popolo. I Longobardi, infatti, erano un popolo nomade che proveniva dall’ Europa del Nord e occupavano i territori alla foce del fiume Elba;essi arrivarono nel 568 a.C. dalla Pannonia sotto la guida del re Alboino e, dopo aver superato le Alpi, conquistarono diverse città fino a stabilirsi a Pavia, che divenne subito dopo la loro capitale. Scesero poi nell’ Italia centrale e meridionale creando i ducati di Spoleto e Benevento. La guida ci ha anche spiegato che la loro denominazione di “Longobardi” proveniva, probabilmente dalla loro”lunga barba” o “lunga lancia”. Usciti dal museo, ci siamo dedicati alla visita della Chiesa di Santa Sofia, che si trova vicino al museo, nella piazza precedentemente anoni- Un albero contro la violenza sulle donne CUSANO MUTRI. In Piazza Orticelli, c’e’stata l’accensione dell’ albero di natale, decorato quest’anno con scarpette rosse dipinte, simbolo importante contro la la violenza sulle donne. Negli ultimi dieci anni, quasi la metà dei femminicidi e’ avvenuto al Nord. Dal 2013 c’e’ invece stata un’ inversione di tendenza sotto il profilo territoriale, divenendo il Sud l’area a più alto rischio con 75 vittime ed una crescita del 27,1% sull’anno precedente, anche a causa del decremento registrato nelle regioni del Nord (-21%, 60 vittime). Il Lazio e la Campania con 20 donne uccise, presentano nel 2013 il più alto numero di femminicidi tra le regioni italiane, seguite da Lombardia (19) e Puglia (15). Ma e’ l’Umbria a registrare l’indice più alto (12,9 femminicidi per milione di donne residenti). Nella graduatoria provinciale ai primi posti c’è Roma (con 11 femminicidi nel 2013), Torino (9 vittime) e Bari (8). Il femminicidio nelle regioni del Nord si configura essenzialmente come fenomeno familiare, con 46 vittime Cento Territoriale Permanente Corsi di istruzione per adulti Annualità 2014/2015 IL GIORNO IN CUI SI SMETTE DI IMPARARE È IL GIORNO IN CUI SI SMETTE DI VIVERE (Albert Einstein). Anche quest’anno sono partite le iscrizioni per i corsi modulari per gli adulti presso il C.T.P. di Cusano Mutri e Pietraroia, ovvero il Centro Territoriale Permanente, un servizio istituito nel 1997 dal Ministero della Pubblica Istruzione, che, coordinato dalla Dott.ssa Giovanna Caraccio, è tutt’oggi vitale ed operante in questo e nei territori limitrofi. Quest’anno, nell’organizzazione dei percorsi differenziati per adulti, oltre ad agevolare chi, con il Corso di Conseguimento del Diploma di Scuola Secondaria di Primo Grado, desidera riprendere il cammino scolastico, si è pensato anche a coloro che, ormai una buona fetta della nostra popolazione, si trovano ad affrontare diverse situazioni del vivere quotidiano. Infatti i corsi strutturati saranno: INSTANT ENGLISH, corso di lingua Chiesa di Santa Sofia ma, e oggi intitolata a Giovanni Matteotti. Davanti all’entrata, la guida ci ha spiegato che è stata ricostruita più volte ed è cambiata nel corso dei secoli fino ad acquistare il suo aspetto attuale; poi ci ha precisato che essendo un antico edificio religioso di Benevento, ha un valore molto importante e caratterizza la nostra provincia, oltre ad essere una delle più importanti testimonianze dell’ architettura longobarda.La giornata è trascorsa in modo piacevole ed è stato veramente interessante e divertente allo stesso tempo, approfondire alcune conoscenze e curiosità sugli antenati della nostra provincia. Luciana Torrillo, Lucia Cusanelli Classe I B L’ I N I Z I AT I VA su 60, pari al 76,7% del totale; Pasquale A. Civitillo, Nicola Vitelli mentre sono il 68,2% dei casi al Classe I A centro e il 61,3% al Sud (con 46 donne uccise in famiglia sulle 75 vittime censite nell’ area). Ma ritorniamo a Cusano! L’albero è stato acceso verso le 7:00. Per l’occasione sono stati preparati dei canti natalizi nella Chiesa di San. Giovanni Battista che i ragazzi non hanno potuto eseguire a causa del cattivo tempo.Tutto si è concluso con l’arrivo di Babbo Natale che ha distribuito caramelle e cioccolatini. inglese rivolto ad un’utenza varia per un uso quotidiano della lingua nei diversi contesti lavorativi e di routine, CORSO FOLCLORISTICO TRA L’INGLESE E IL NAPOLETANO, breve corso folcloristico con performance teatrale a metà strada tra l’inglese e il napoletano per una vivace rielaborazione in chiave personale delle origini culturali, teatrali napoletane, unite all’ humour britannico. Sono stati attivati, inoltre, il corso CINEFORUM, rivolto agli appassionati di cinema e che consentirà, dopo la visione, di condividere impressioni e giudizio critico a riguardo e il corso di INFORMATICA, per offrire le conoscenze di base nell’uso dei principali programmi inclusi nel pacchetto Office (word, power point, excel). In conclusione, parafrasando le parole di Albert Einstein, un cervello inattivo è un cervello morto, dunque per restare vivi bisogna continuare ad imparare per tutto il corso della vita, proprio come previsto nel life long learning. Chi ha tempo allora…non aspetti tempo! Il team del CTP Maria Pia Santillo, Marianna Scarpati, Rosaria Vecchiarelli KENNEDY N E W S Anno 8 - Numero 1 Gennaio 2015 PA G I N A 6 In viaggio... Gli alunni dell’Istituto Kennedy restano incantati dal fascino di Napoli A scuola di presepe ... Finalmente dopo una lunga attesa abbiamo partecipato al viaggio d’istruzione a Napoli. La mattina del 25 novembre tutti noi ci siamo svegliati con una voglia smodata di metterci in viaggio. Arrivati sul piazzale della scuola, siamo saliti sul pullman e via ... si parte! Il viaggio è trascorso tra battute, canti e grosse risate. Giunti nel cuore della città, siamo scesi e, dopo aver costeggiato con passo incalzante, l’Università Federico II, una delle più rinomate Università a livello Europeo, siamo arrivati su Spaccanapoli, strada che anticamente divideva Napoli in due parti e dove vengono girate molte scene di film sul crimine. Entrati in un vicoletto, giunti in un laboratorio artigianale, abbiamo imparato a decorare un presepe in gesso ed abbiamo allegramente preparato l’impasto per un calco di gesso miscelando in una ciotola farina ed acqua (la farina deve essere in maggiore quantità rispetto all’acqua per evitare di creare un’ impasto troppo liquido e quindi non duraturo). Dopo questa entusiasmante attività ci siamo recati sulle scale dell’ingresso laterale del monastero di S. Chiara, dove abbiamo fatto una pausa ed abbiamo scattato qualche foto. Questo monastero ospita una ventina di cappelle non molto grandi. Sulla sinistra c’è la cappella di Salvo d’Acquisto che era entrato nel corpo militare dello stato all’età di 19 anni. Era un militare serio e sempre puntuale; decise di recarsi in guerra per salvare la vita di poveri schiavi. Si spense all’ età di 23 anni, non da semplice soldato ma da eroe. Successivamente abbiamo visitato la chiesa del Gesù Nuovo in piazza del Gesù. Questa chiesa antica- mente era la casa di un re, poi adibita a chiesa e ristrutturata in stile barocco. Abbiamo visitato anche San Gregorio Armeno dove vengono venduti presepi di alta qualità, quartiere sempre molto affollata di gente che viene da tutto il mondo. Molti di questi presepi raffigurano sarcasticamente scene di vita quotidiana come, ad esempio, la statuetta di un avvocato che si muoveva dicendo “la parcella si paga in anticipo”. Abbiamo proseguito il percorso lungo la bellissima via Toledo, entrando nella galleria Umberto I. Poi ci siamo recati su via Medina, strada molto trafficata, dove una delle nostre prof si è improvvisata vigilessa per farci passare e arrivare incolumi dall’altra parte. Abbiamo pranzato da “Fratelli la bufala”, storica pizzeria napoletana, e dopo aver gustato una celestiale pizza, ci siamo recati sul lungo mare per ammirare lo splendido panorama. Celermente abbiamo raggiunto il gran Castel dell’Ovo, che anticamente veniva usato per le guerre, dove abbiamo trascorso molto tempo nell’attesa del ritorno dell’autista. Questa gita mi è piaciuta molto perché pur avendo visto cose che già conoscevo le ho gustate con occhi diversi; per questo ringrazio tutte le professoresse che ci hanno accompagnato rendendo la giornata affascinante. Ringrazio inoltre i miei amici per aver avermi fatto divertire talmente tanto da rendere questa esperienza un ricordo che rimarrà impresso nella mia mente per tutta la vita. Giacomo Marino Classe I A Spaccanapoli Visita di San Gregorio Armeno: esperienza magnifica Il giorno 25 novembre noi ragazzi delle classi prime e seconde della scuola secondaria di 1° grado ci siamo recati a Napoli, a San Gregorio Armeno, per visitare la strada delle famose botteghe di pastori. E’ stata un’esperienza magnifica in quanto abbiamo partecipato ad un laboratorio dove abbiamo realizzato un presepe in miniatura. Abbiamo inoltre visitato la chiesa di San Gregorio Armeno con il relativo complesso conventuale. La chiesa sarebbe stata costruita sulle rovine del tempio di Cerere, intorno al 930. Nel 1909, in epoca normanna il monastero fu unificato a quello dedicato a San Pantaleone. A partire dal 1572, il complesso conventuale subì un profondo rifacimento che continuò fino al 1682, facendo assumere al complesso le attuali forme barocche. La facciata presenta quattro lesene che le conferi- scono armonia. L’interno è formato da una navata unica con quattro cappelle laterali e termina con un abside a pianta rettangolare. Uscendo dalla chiesa si accede al chiostro e al convento, uno tra i più belli e suggestivi della città, nel quale si affacciano gli alloggi a terrazza delle monache che confezionano le ostie e preparano il vino bianco per la messa. Al centro del chiostro vi è una grande fontana barocca con due statue che raffigurano Cristo e la Samaritana. La visita di questi luoghi è stata per noi molto importante perché oltre a permetterci di socializzare, ha arricchito molto le nostre conoscenze, facendoci scoprire nuove città e paesi. Michele Pietro Iassogna Pasquale Pio Civitillo Classe II A KENNEDY N E W S Anno 8 - Numero 1 PA G I N A 7 Gennaio 2015 Una finestra sul mondo ATTENTAT O A PARIGI USA E CUBA: É PACE “Todos semos americanos”, con questa frase, lo scorso 17 dicembre, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dato il via ad una nuova fase di relazioni geopolitiche con i “vicini” di Cuba. Sono passati 55 anni da quel 20 ottobre 1960 che ha segnato l’inizio formale dell’embargo che ha condizionato pesantemente i rapporti tra L a mattina del 7 gennaio 2015 c’è stato un Hollande è subito intervenuto sul luogo dell’attentato attacco alla sede del giornale satirico “Charlie e ha dichiarato che il giorno 8 gennaio 2015 sarà un Hedbo” a Parigi. 12 morti e 8 feriti , di cui 4 giorno di lutto nazionale in memoria di tutte le persogravi, sono le vittime di questa strage, la più grave in ne morte. C’è stata molta solidarietà da parte dei Capi Francia dal 1940, rivendicata dal gruppo terroristico di Stato occidentali che hanno condannato la strage di Al-Queda. I tre terroristi sono entrati nella redazio- e hanno sottolineato che secondo l’Occidente l’attacne parigina ed hanno ucciso alcuni giornalisti e co non è stato compiuto contro la Francia ma contro vignettisti e il direttore, già minacciato in precedenza l’intera Europa. Significative le parole di Papa per alcune vignette che ritraevano Francesco che ha espresso “la più Maometto. Gli attentatori sono, ferma condanna per l’orribile attensecondo alcune fonti, di nazionalità che ha funestato Parigi con un opporsi con ogni tato francese ma di origine araba; due alto numero di vittime, seminando la di loro sarebbero appena tornati mezzo al diffondersi morte, gettando nella costernazione dalla Siria, luogo dove ha sede il l’intera società francese, turbando Califfato Islamico e dove c’è la dell’odio e di ogni profondamente tutte le persone sede centrale del fondamentalismo forma di violenza, fisi- amanti della pace ben oltre i confini musulmano, l’ISIS. Nella capitale della Francia”. Il Pontefice, inoltre, ca e morale francese dopo l’agguato ci sono ha esortato tutti “ad opporsi con state numerose manifestazioni e ogni mezzo al diffondersi dell’odio e raduni di sostegno ai giornalisti di ogni forma di violenza, fisica e uccisi e in difesa della libertà d’emorale, che distrugge la vita spressione, soprattutto a Place de la République umana, viola la dignità delle persone, mina radicaldove oltre cinquemila persone si sono recate per ren- mente il bene fondamentale della convivenza pacifica dere omaggio alle vittime. Nelle stesse ore c’è stato fra le persone e i popoli, nonostante le differenze di un allarme bomba nella sede del quotidiano spagno- nazionalità, di religione e di cultura”. Un attacco che lo “El Pais” a Madrid ma poi la polizia ha appurato fa riflettere sul rapporto tra Medio Oriente e che era un falso allarme; la capitale spagnola è anda- Occidente, sull’integralismo islamico, sull’immigraziota in panico, ricordando l’attentato alla stazione dei ne e sull’odio. treni del 2004 in cui sono morte circa 200 persone e Anche NOI condanniamo questa strage che colpisce ci sono stati 2.057 feriti. C’è stato anche un allarme a tutti, non solo i francesi, non solo la libertà di espresRoma, già minacciata nei video dell’ISIS, ed il mini- sione, ma tutti i principi per cui il mondo ha lottato e stro dell’Interno Alfano ha aumentato i controlli, per cui molti paesi lottano ancora. soprattutto nei luoghi di culto più importanti della città Classe III B come Piazza S. Pietro e la sua basilica. Il presidente “ ” Strage alla redazione di Charlie Hebdo D ai social network parte la catena di solidarietà: entrambi i Paesi. Dopo un tunnel chiamato “Guerra Fredda”, che ha spinto il mondo molto vicino allo scoppio di una nuova guerra mondiale, si spera che questo sia solo il primo passo per la normalizzazione e la distensione di tutta l’area coinvolta. Si tratta di un risultato importante se pensiamo alla deriva guerrafondaia che sta attraversando il mondo. Tuttavia, il nuovo capitolo diplomatico inaugurato da Raul Castro e Barack Obama potrà sortire effetti benefici solo nella misura in cui sarà emulato dagli altri leader mondiali che si trovano a gestire analoghe tensioni politiche. Nel caso Usa/Cuba il disgelo si è avuto anche grazie all’impegno e all’intervento di altri soggetti: Papa Francesco ed il Canada che in primis hanno seguito le trattative tra le due diplomazie coinvolte. “Si eliminino posizioni inamovibili e punti di vista unilaterali”, fu il monito del la parola d’ordine è “Je suis Charlie” , “Io sono Charlie” perché ognuno di noi poteva essere una delle 12 vittime dei terroristi. La Redazione Santo Padre Benedetto XVI già nel 2012; Papa Francesco, deciso a “costruire ponti”, si è impegnato nell’attività di mediazione, convinto che “quando ci sono problemi, allora lì si deve applicare il metodo del dialogo e più ci sono problemi e più ci sono difficoltà, più ci deve essere il dialogo”. Per una volta il dialogo sembra aver vinto rispetto alle divisioni che per anni hanno caratterizzato i rapporti tra i due Paesi. Certo, la strada è ancora lunga e tortuosa, ma di certo rappresenta un nuovo punto di vista, una nuova soluzione possibile dopo la chiusura, l’embargo e le tensioni che per decenni l’hanno fatta da padrone. La pace non è un concetto astratto, la pace non nasce da sola. Va cercata, coltivata ed inseguita così come si inseguono i sogni. Il sogno di un pianeta che un giorno riuscirà a convivere con se stesso in pace e senza divisioni. Un’utopia? Certo, a guardarsi indietro pare proprio che l’uomo non riesca a stare in pace con i propri simili, che la guerra sia una costante nella storia dell’umanità. E’ proprio per questo motivo che la vicenda di Cuba ed Usa rappresenta un segno tangibile di speranza, di fiducia per il futuro dell’umanità. Usa e Cuba sono divisi su tutti i fronti: politica, economia, storia, religione; nonostante tutto sono riusciti ad intavolare un discorso che prevede il reciproco riconoscimento attraverso la volontà di porsi dal punto di vista dell’altro. Come ragazzi della scuola media dell’Istituto Kennedy, come protagonisti del domani, non possiamo che esultare di fronte a questa bella notizia che rappresenta simbolicamente il cambiamento che noi stessi vorremmo riuscire a realizzare. Nel nostro piccolo paese, Cusano Mutri, con le nostre risorse di pace e solidarietà siamo pronti ad accogliere il mondo in un abbraccio simbolico e con un modo di dire, molto in voga in questo periodo, ci sentiamo di gridare al mondo stesso: “Oggi siamo tutti Cubani, oggi siamo tutti Statunitensi, oggi siamo tutti Americanos!” W la Pace… pace in terra agli uomini di buona volontà! Classe III B KENNEDY N E W S Anno 8 - Numero 1 Gennaio 2015 PA G I N A 8 Concorsi e Progetti P R E M I A Z I O N E 4 2 ° C O N C O R S O N A Z I O N A L E E . I . P. I T A L I A ROMA, 22 Ottobre 2014. Il nostro Istituto, anche quest’anno, è stato premiato in occasione del 42° Concorso Nazionale E.I.P. intitolato “Riscopriamo le carte. Il futuro dell’Europa è nel rispetto dei diritti umani“, svoltosi presso un luogo straordinario di alto valore storico, quale la Biblioteca Nazionale di Roma, con la partecipazione di celebri personaggi del mondo politico e culturale. La partecipazione al concorso, ispirato ai diritti umani e alla pace, è diventata un appuntamento importante e significativo per la nostra crescita culturale e umana. La cerimonia di premiazione, coordinata dalla Preside Anna Paola Tantucci, presidente E.I.P., ha coinvolto alunni e docenti dei diversi ordini di scuola a livello nazionale. Il nostro Istituto è stato premiato con coppe, medaglie e targhe per il successo avuto nell’ambito del Giornale Scolastico ”Kennedy news. La scuola in prima pagina”, in collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa e Il Sannio Quotidiano, e nelle sezioni relative alla “Poesia giovane Michele Cossu” con le poesie Il calcio, Donne belle e forti, Donne delicate e coraggiose, Tempi bui, L’amore dei genitori, Chi è la donna?, pubblicate sull’Antologia “Poesia come Pace” insieme a tanti altri testi di giovani poeti di tutta la nazione. Aabbiamo, inoltre, ricevuto il 1° Premio Nazionale per il Progetto Legalità, intitolato “Nella legalità si cresce”, che ha visto il coinvolgimento della comunità scolastica e del territorio. Significativi sono stati gli apprezzamenti espressi dalla Presidente E.I.P., Anna Paola Tantucci, per l’impegno civile ed etico che la nostra scuola, guidata dalla Dirigente Giovanna Caraccio, manifesta da anni con la produzione di originali e creativi lavori all’insegna della pace e della cittadinanza attiva. Il direttore della Biblioteca Nazionale, Andrea De Pasquale, ha sottolineato l’importanza dell’Istituto per la formazione culturale dei giovani in tutti gli ambiti; l’ambasciatore Gianludovico de Martino di Montegiordano, Presidente del CIDU Ministero degli Affari Esteri, ha incentrato il suo intervento sull’importanza dell’educazione per la comprensione, la cooperazione e la pace internazionale; il Presidente onorario dell’E.I.P. Nazionale, Edouard Mancini, dal suo privilegiato Osservatorio di Ginevra, ci ha arricchito grazie alle sue profonde rifles- Angolo della poesia... Imitando … Cecco Angiolieri Se io fossi il cielo, eviterei le nuvole; se io fossi le stelle, brillerei tutta la notte; se io fossi un fiore, sboccerei tutto l’anno; se io fossi un albero, avrei frutti ogni dì. Se io fossi sindaco me la godrei, sai perché? Ogni cosa dipenderebbe da me; se io fossi un uomo, rispetterei le donne e godrei della loro bontà. Se io fossi Babbo Natale, porterei i regali a tutti; se io fossi la musica, suonerei dolci melodie, per poter alleviare la vita di tutte le persone. Se io fossi Giovanna Alessia, come sono e sono sempre stata, proverei a non essere cosi “matta” ma cercherei di cambiare. Giovanna Alessia Di Biase, II A sioni, scaturite da un’intervista condotta da giovani studenti: “un futuro per l’Europa è possibile solo se tutti diamo valore ai diritti umani e li rispettiamo attraverso un patto sociale”. Infine, la sociopsicologa membro ASDO, Agnese Moro (figlia di Aldo Moro), in sintonia con le parole di Papa Francesco sull’importanza della scuola e sul bisogno di affetto nel mondo attuale, ha ricordato che il cammino dell’educazione spetta in primo luogo alla famiglia, supportata dalla scuola, organismo preposto alla formazione dei giovani. Dai vari interventi è emersa l’importanza del parlare e saper parlare la propria lingua, considerata veicolo di pace; dell’amore per la propria terra e dell’apertura al pluralismo delle tradizioni; del valore della scrittura creativa come arricchimento e strumento di pace e progresso. Terminata la premiazione, abbiamo colto l’occasione per visitare i gioielli della nostra capitale: la chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, una struttura a dir poco meravigliosa, nata per volontà di Antonio Lo Duca, sacerdote siciliano devoto al culto degli angeli, che vi ha dedicato tutta la sua vita fino alla morte. Sul pavimento della crociera di S. Maria degli Angeli, abbiamo osservato attentamente la Meridiana o Linea Clementina. Essa è una grande linea di bronzo inserita in una fascia di marmo, a sua volta contornata da una cornice di giallo di Verona, distesa quasi diagonalmente per circa 45 metri. A destra della linea sono rappresentati, i segni zodiacali delle costellazioni estive e autunnali; a sinistra quelli delle costellazioni primaverili e invernali, mentre alle due estremità figurano i segni delle costellazioni del Cancro e del Capricorno. Proseguendo nel cuore di Roma, abbiamo raggiunto i Fori imperiali e poi Piazza Venezia, ove noi piccoli turisti abbiamo sostato visitando l’incantevole Altare della Patria. Abbiamo completato la nostra visita dirigendoci verso il Colosseo, che è l’anfiteatro più grande del mondo. E’ un simbolo della città di Roma ed è anche una delle maggiori attrazioni turistiche d’Italia. È stata una bellissima esperienza, anche perché abbiamo avuto la possibilità di conoscere ancor di più la nostra bella capitale … un’uscita da non dimenticare!!! Cassella Maria Concetta, III A LA REDAZIONE Dirigente Scolastico, dott.ssa Giovanna Caraccio Docente referente, prof.ssa Angela Conte Alunni e docenti della Scuola Secondaria di I Grado SIAMO SU INTERNET www.ickennedy.it ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “J. F. KENNEDY” di CUSANO MUTRI Via Orticelli, 26 - 82033 Cusano Mutri-BN /Tel: 0824 862064-e-mail: [email protected] KL E N N.E D Y .. A SCUOLA NEWS I N P R I M A PA G I N A Quadrimestrale dell’I. C. di Cusano Mutri - Scuola Primaria e dell’Infanzia Anno 8 - Numero 1 Gennaio 2015 LA SCUOLA TRA ACCOGLIENZA - LEGALITA’- INNOVAZIONE DIDATTICA Pietraroja, Giovedì, 25 settembre 2014, ore 10.30. Ascoltiamo con interesse le parole della maestra che ci legge il regolamento della prima edizione del concorso di disegno "FungArt", organizzato dal Forum dei giovani di Cusano Mutri e a cui sono stati invitati a partecipare gli alunni piccoli e grandi dell' Istituto Kennedy. Abbiamo deciso subito di partecipare, naturalmente con l'aiuto della maestra. Il tema del concorso non poteva che essere "Il fungo e la natura". La maestra ci ha aiutato a ricercare su Internet testi poetici e di prosa sui funghi e sulla natura autunnale. Dopo una lettura attenta, ognuno di noi ha scelto la frase della poesia o del brano che lo aveva colpito e voleva illustrare. Abbiamo ideato come prima cosa il titolo del nostro disegno e poi ci siamo messi immediatamente all'opera per creare il nostro capolavoro. Prima abbiamo realizzato un bozzetto, poi abbiamo ricercato le caratteristiche dei funghi che volevamo illustrare, in La scuola risponde al territorio Concorso FungArt: 1 a edizione Il tema del concorso affascina gli alunni e stimola la loro creatività seguito abbiamo completato il disegno, scelto i colori e proceduto alla campitura dello stesso. La parte più impegnativa è stata proprio la campitura del disegno ma alla fine erano proprio belli i nostri elaborati graficopittorici: funghi di vario colore e di varie forme spiccavano tra l'erba, sotto gli alberi, in primo o in secondo piano. Erano molto belli anche quelli degli altri studenti che abbiamo potuto osservare alla mostra. Crediamo che la giuria del concorso, formata dalla nostra Dirigente Scolastica dott.ssa Giovanna Caraccio, dal sindaco di Cusano Mutri Giuseppe Maria Maturo, dal Presidente del Forum dei giovani Giuseppe Antonio Perfetto, dall’architetto Nicoletta Festa, dalla professoressa Vittoria Napolitano, dal maestro d’arte Pino Fetto, abbia avuto difficoltà a scegliere i vincitori. Tra tutti quelli pervenuti (più di trecento) quattro sono stati gli elaborati premiati: il disegno del nostro compagno Michele Colantone (classe V PrimariaPietraroja (foto a sinistra) con la seguente motivazione: "Il tema Il fungo e la natura trova perfetta rispondenza nella composizione. Il sottobosco viene schematizzato con l'alternanza di linee verticali, i tronchi degli alberi e i gambi dei funghi, e linee oriz- SCUOLA DELL’INFANZIA “ANTONIO E CARLO TAMMARO” ACCOGLIENZA... E POI PRONTI … PARTENZA VIA. SI RICOMINCIA. Un nuovo anno scolastico è ormai iniziato … bambini che vanno bambini che arrivano … Nuove storie da raccontare e scrivere insieme. Come ogni anno abbiamo accolto i piccolini al loro primo ingresso a scuola e dato il "bentornato"a chi questa scuola già la conosce ed è contento di ritrovare compagni e maestre. Un rituale che si ripete ogni anno, sempre lo stesso ma sempre diverso. Noi docenti a rassicurare e tranquillizzare genitori più smarriti dei loro bambini. Il "progetto accoglienza" facilita di molto il passaggio da casa a scuola, ci permette di porre quella particolare attenzione ai nuovi arrivati per metterli a loro agio creando quella atmosfera giusta che riesce a contenere l'ansia dei genitori, l'incontro avuto con loro qualche giorno prima dell'apertura è stato molto importante, perché ha fornito l'occasione di conoscere l'ambiente scolastico, il perso- zontali, il verde del prato. La sintesi cromatica rende immediato il messaggio"; il disegno di Marika Croce (classe I Primaria- Cusano capoluogo/foto sotto) con la motivazione "In questo disegno è stata premiata la spontaneità del bambino privo di ogni condizionamento e libero dal segno ste- DI TUTTO UN PO’ pag. 10 NOI e la PATRIA pag.11 VITA DELLA SCUOLA pag. 12 INTORNO A NOI pag. 14 reotipato"; "; i disegni a pari merito di Carla Vitelli (II B Secondaria di I grado - Cusano Mutri) e Mariarita Crocco (I A Secondaria di I grado Cusano Mutri) con le relative motivazioni: "Il disegno è stato premiato per l'interpretazione originale del tema assegnato. Il cappello del fungo è sormontato dallo skiline di Cusano Mutri. La ricercatezza del segno grafico, l'uso del colore e la composizione conferiscono all'elaborato un'ottima valenza artistica". "La spontaneità del segno, l'uso dei colori, la stesura delle diverse campiture danno un'emozione forte all'osservatore". Gli alunni della pluriclasse IV-V di Pietraroja LA VEN DEMM a scuola IA pag. 15 ANGELI CUSTODI pag. 13 NATA L pag. E 16 nale che vi opera, le regole che ne scandiscono la giornata e dare risposte a tutte le loro domande. E' cosi che si crea il clima collaborativo fondamentale per la crescita di ogni bambino. Giochi, canti, filastrocche hanno rallegrato e rassicurato e le piccole azioni di ogni giorno hanno reso familiare il nuovo ambiente. L'autunno con i suoi colori e i suoi odori ed i suoi sapori alla scuola dell'infanzia offre lo spunto per molteplici attività che vanno dall'osservazione della natura che cambia, alla classificazione di foglie e frutta ed alle abitudini di alcuni animali. La pittura, il collage, il frottage hanno incuriosito, stimolato la fantasia e favorito la manualità specie nei piccolini. Le regole della vita di sezione sono quelle che avviano al rispetto dell'altro, alla condivisione ed all'aiuto reciproco ed è cosi che si diventa amici. Continua a pag. 10 DI TUTTO UN PO’ KENNEDY NEWS PAGINA 10 Anno 8 - Numero 1 Gennaio 2015 XIV E ULTIMA SETTIMANA DI VACANZE Continua dalla prima pagina PRONTI … PARTENZA VIA. SI RICOMINCIA. Halloween come al solito è stato un momento in cui gatti neri, fantasmi, zucche, streghe, pipistrelli e pozioni magiche hanno cercato di spaventarci ma i canti dei nostri bambini e la loro allegria esorcizzano tutte le paure e mettono in fuga i "mostri più spaventosi ". Tra le varie attività di quest'anno merita di essere menzionata la " vendemmia " promossa da scuola in rete, nell'ambito dell'iniziativa " Amare il territorio". Questa attività laboratoriale ha coinvolto in modo attivo i bambini di 5 anni. Partendo dall'osservazione della vite, del grappolo e della nomenclatura delle varie parti che lo compongono si è passati alla pigiatura fino ad ottenere il mosto. Dall'attività che ha entusiasmato i bambini è nata una conversazione ed una serie di domande-stimolo che hanno toccato tutti i campi di esperienza. Tutto il lavoro è stato documentato con foto, cartelloni ed elaborati grafici prodotti dai bambini. Sempre i bambini di 5 anni hanno effettuato un'uscita a Cerreto Sannita per visitare un frantoio ed assistere alla produzione dell'olio che poi hanno gustato avidamente sul pane. Questo momento di arricchimen- to didattico rientra nel progetto " Crescere Felix" . Eccoci a Dicembre immersi nella magia del Natale, fervono le attività per la realizzazione di addobbi, biglietti augurali e decorazioni per il nostro albero. Dolci canti risuonano in tutta la scuola, il giorno 5 Dicembre, i bambini di 4 e 5 anni hanno cantato su invito della Pro loco, insieme alle altre scuole del nostro istituto per l'accensione dell'albero. Adesso, c'è una recita che ci aspetta " Il Presepe lo facciamo noi" , un modo molto dolce da parte dei bambini della scuola dell'infanzia "Antonio e Carlo Tammaro" di dire " Buon Natale … e tanti tanti Auguri a tutti". Ecco è arrivata l'ultima settimana di vacanza. Devo mettere le ultime cose nello zaino, perché i libri ancora non sono arrivati, quindi non posso chiuderlo. Quest'anno mia sorella Piera, inizia il primo anno della scuola primaria. Mamma le ha comprato un po' di tutto: dallo zaino, alle penne, ai pastelli, al diario e tante altre cose, tutto ciò che serve per iniziare la scuola. Anche a me mamma ha comprato tante cose, ho tutto nuovo, siamo uscite e abbiamo comprato un po' di tutto. Sono emozionata per lunedì quindici settembre, rivedrò la maestra, i miei compagni di classe e le collaboratrici, è tanto che non li vedo tutti. So che sono cambiate alcune cose come: ci sono anche i bambini di S. Felice, perché devono ristrutturare la loro scuola. Loro stanno al primo piano e noi, del plesso di Cusano capoluogo, resteremo al piano terra. Non vedo l'ora che inizi l'anno scolastico, mi è mancato un po' tutto. Antonia Orsino Le docenti INTITOLAZIONE CASA CANONICA Tre momenti importanti hanno caratterizzato il pomeriggio del 3 Novembre 2014: la celebrazione eucaristica di Sua Eccellenza Monsignor Michele De Rosa, la presentazione del volumetto "Messa meditazione", curato dal parroco don Donatello Camilli, e l'apposizione di una lapide sulla casa canonica in ricordo del donatore don Vittorio Adone. Numerosi Pietrarojesi insieme a persone dei paesi vicini hanno preso parte agli avvenimenti elencati. Anche noi bambini abbiamo partecipato con curiosità. Sapevamo che il nostro nuovo parroco aveva scritto un libro e siamo stati contenti di vivere insieme a lui questa esperienza. Il libretto "Messa meditazione" contiene delle riflessioni per il mese di novembre, è un periodico che fa parte di una collana pubblicata da Edizioni Art. Alla cerimonia di presentazione è intervenuto il sindaco Torrillo, il direttore operativo Domenico Pascale e Monsignor Vescovo che ha commentato l'opera. Subito dopo ci siamo recati in Corso IV Novembre presso la casa canonica dove è stata apposta una targa commemorativa. Abbiamo scoperto così che la casa era stata donata alla parrocchia di Pietraroja da Don Vittorio Adone, un sacerdote che veniva in vacanza nel nostro paese per riposarsi e per respirare aria di montagna. Aveva comprato la casa dalla famiglia Cardogna emigrata in Argentina agli inizi degli anni 50. Don Vittorio Adone apparteneva ad una famiglia numerosa, era molto riservato, amante della fotografia. Spesso la sera invitava a casa i giovani e i ragazzi e si cimentava a proiettare filmini con una macchina d’epoca. Di pomeriggio faceva sempre un riposino e chiudeva le imposte. I vicini sapevano le abitudini e rispettavano il silenzio. Quando riapriva le imposte tutti ritornavano a fare chiasso. Le persone che lo hanno conosciuto raccontano che spesso chiedeva ai bambini di fargli qualche servizio e in cambio donava le caramelle messe in un cestino che calava con una fune dal suo balcone. Gli alunni della pluriclasse IV-V Primaria Pietraroja INDOVINELLI Io son rossa o son bianca In autunno son molto stanca. son dolce o son gustosa sempre molto deliziosa. Ho bisogno di tanta acqua anche se non sono molto alta… son son…… Alessia - CLASSE V Sono piccolo e rotondo, son giallastro oppure rosso, sono sempre in compagnia e mi chiamo…. Son piccina e saporita sono ….l'uva fragolina! Marika C. - CLASSE V L' AUTUNNO E` RITORNATO! D' incanto l' autunno è ritornato: parlan le foglie, gli uccelli e il prato. I rami si svestono dei loro colori, i viali si riempiono di rari splendori. Sibila il vento sui monotoni campi piange il cielo di pioggia e lampi. Timidi tra i rovi si affaccia il ciclamino perché sente l' inverno ormai vicino. L'aria esplode di odori sopraffini, grigia nel cielo la nebbia appare, stormi di uccelli stanno per migrare. Guardo fuori dalla finestra e la malinconia mi prende… Cristian PerfettoV Primaria Cusano Capoluogo PRIMO PIANO SU... Nel nostro paese, Cusano Mutri, ogni anno, dalla metà di settembre all'inizio di ottobre, si svolge la SAGRA dei funghi. Il nostro territorio, con i suoi boschi ed il ricco sottobosco ce ne offre diverse varietà. Tra le varie mostre che vengono allestite in occasione della sagra, quella che attira molto la nostra curiosità è la MOSTRA MICOLOGICA, dove possiamo osservare tanti tipi di funghi commestibili e non commestibili, tutti dalle forme molto strane e buffe. In scienze abbiamo studiato i funghi. I funghi I funghi sono vegetali privi di clorofilla. Non sono perciò in grado di produrre da soli il proprio nutrimento e devono cibarsi di organismi in decomposizione o vivere come parassiti di altre piante. Non avendo clorofilla non sono di colore verde e possono vivere in ambienti molto bui. I funghi più conosciuti sono quelli che si trovano nel sottobosco e sono considerati una prelibatezza dai buongustai. Occorre però stare molto attenti perchè non tutte le specie sono commestibili: alcune sono velenosissime. I funghi sono molto utili perchè aiutano le sostanze organiche a decomporsi: infatti le trasformano per potersene cibare. Classe Terza Cusano Capoluogo Anno 8 - Numero 1 Gennaio 2015 NOI E LA PATRIA "UNITI PER LA PATRIA" Gli alunni riflettono sul significato di Patria E' dal 1919 che il giorno 4 novembre si commemorano i caduti in guerra. La data ricorda il 4 novembre 1918 quando per l'Italia finì la Prima guerra mondiale e il maresciallo Badoglio lo annunciò, attraverso la radio, con il famoso "bollettino della vittoria". A tale anniversario quest'anno ci siamo preparati con impegno e in modo un poco diverso. Guidati dalle maestre abbiamo realizzato dei cartelloni: il primo, dal titolo "UNITI PER LA PATRIA", comprende delle frasi che spiegano che cos'è la Patria e che noi siamo orgogliosi di avere come patria la nostra bella Italia, la terra dei nostri padri, la terra dove siamo nati e cresciuti. Per noi la patria è come una grande casa che accoglie tutti gli Italiani. KENNEDY NEWS PAGINA 11 LA MIA PATRIA La mia Patria è l'Italia, la terra meravigliosa incoronata di monti superbi e bagnata dal mare azzurro. Essa è ricca di bellissime città, di colli verdeggianti, di pianure fertili. Roma è il cuore dell'Italia. Io amo la mia Patria e la sua libertà. Molti uomini forti e generosi offrirono la loro vita per difendere la libertà d'Italia. Il simbolo della mia Patria è la bandiera tricolore, che sventola al sole nei giorni di festa o pende abbrunata nei giorni di dolore. Classe IV Cusano Capoluogo sacrificato la loro vita, gli anni migliori della loro esistenza, per la Patria. Tuttavia, quest'occasione non deve essere soltanto il giorno della ricordo e del ringraziamento, ma anche quello della riflessione perché il passato, la storia, ci deve insegnare qualcosa per il futuro. Noi siamo fortunati di vivere in Italia, di far parte dell' Europa, dove si difendono gli ideali di pace e di solidarietà. Abbiamo riflettuto che ancora oggi, in Afganistan, in Iraq, in Libano, i militari italiani, insieme ad altre forze straniere, DAVANTI AL MONUMENTO Oggi 4 novembre, come il 4 novembre di ogni anno, si ricordano, tra l'altro e per sempre, i Caduti della Grande Guerra. Vado al Monumento e leggo… Un nome dopo l'altro… Che tristezza, sapere che ognuno ha consegnato alla morte la propria giovinezza! Ed ecco che li vedo, quei giovani arditi: nei loro occhi ogni speranza è sparita, mentre un proiettile spezza per sempre il filo della vita. Un nostro compagno ha disegnato e colorato la "VITTORIA", una statua raffigurante una donna alata ad indicare che dalla "GRANDE GUERRA" l'Italia uscì vittoriosa e, per la prima volta nella storia, gli italiani erano uniti dentro gli stessi confini, dalle Alpi alla Sicilia, sotto la stessa bandiera. Infatti, sui monumenti dedicati ai caduti di varie città spicca la statua della Vittoria. Da vecchie foto abbiamo scoperto che anche nel nostro paese, sul vecchio monumento, ve ne era una. Il secondo cartellone, invece, intitolato "UN MONDO DI PAROLE" raffigura una spirale e un cuore; l'una comprende parole da dimenticare, l'altro parole da ricordare. Le prime si inseguono in quanto se si parla dell'una si parla per forza anche dell'altra; ad esempio: guerra ti fa pensare a lotta, morte, fame, strage, bombe…. Le seconde contrastano con le prime e sono quelle che dovremmo usare sempre come amicizia, bene, dono, generosità, impegno….Abbiamo anche realizzato il simbolo che mostravamo sul nostro petto: un cuore tricolore perché abbiamo voluto ricordare che tanti italiani hanno sono impegnati e rischiano la vita per aiutare quei popoli a convivere civilmente e in pace. La cerimonia di commemorazione si è svolta domenica 9 novembre alle ore 11.00 presso la Chiesa di "Santa Maria Assunta in cielo" con la celebrazione della Santa Messa da parte del nostro parroco Don Donatello Camilli e presso il Monumento dei Caduti in Piazza Vittoria. Le Forze Armate, rappresentate dal Brigadiere dei Carabinieri Nardone e dal Maresciallo dell'Esercito Nicola Varrone hanno deposto ai piedi del monumento la corona di alloro mentre le note del "Canto degli Italiani" hanno suscitato commozione tra i presenti. Subito dopo è intervenuto il nostro sindaco signor Angelo Pietro Torrillo con un breve discorso, noi alunni che abbiamo recitato delle poesie sulla pace e sul tricolore e un gruppo di adulti che ha letto alcuni versi del Cantico di San Francesco. Il lancio dei palloncini ha concluso la manifestazione. Gli alunni della pluriclasse IV-V di Pietraroja frantumi i loro sogni proprio come il vento d'autunno strappa le foglie dal ramo… "Si sta come TRISTEZZA, DOLORE, MORTE…MA ANCHE d' autunno sugli alberi le foglie"… Quanta sofferenza … quante lacrime… quante SPERANZA E LIBERTÀ croci … Intervento degli alunni alla celebrazione ufficiale Mi vengono in mente le parole del Papa che continua a ripetere che anche nei nostri giorni si sta combattendo un'altra guerra mondiale, la terza, anche In questo giorno penso soprattutto ai soldati caduti sul se non ce ne accorgiamo, perché viene combattuta "a campo di battaglia durante la Grande Guerra: padri, figli, pezzi". fratelli, che si sono sacrificati per la conquista della libertà Il mio pensiero in questo giorno diventa preghiera per e della pace, quella pace che purtroppo ancora non c'è… tutti loro, i soldati, anche giovanissimi, che si sono sacriPer onorare quei Caduti mi sono fermato davanti al ficati per la libertà e la pace nel nostro Paese. Monumento, in contemplazione, a leggere quei nomi Non potrò mai ringraziarli abbastanza perché, mi hanno incisi sulla pietra e, via via che scorrevo quel triste elenspiegato, il loro sacrificio è servito a migliorare anche la co, nella mia mente quei nomi prendevano forma, tornamia vita.Non posso far altro che custodire quei nomi vano ad essere i "Ragazzi del '99": pieni di vita, di sogni, come una cosa preziosa e importante, per farli continuadi progetti, di ideali… E mentre leggevo mi rendevo conto re a vivere nei miei ricordi. che si stavano imprimendo sulla pietra più dura, più forte Giaccio Mirco - Perfetto Cristian - Quinta Primaria e più resistente del mondo: il mio cuore. Cusano Capoluogo Il vento della guerra strappò le loro vite e mandò in 4 NOVEMBRE: E il cuore si riempie di pianto… Leggo…altri nomi…quanti!!! E intanto un raggio di sole accarezza la pietra… mentre sciami di foglie secche mi avvolgano e sussurrano: "Non sono morti invano, son morti per la Pace". Anastasia Petrillo Quinta Primaria Cusano Capoluogo FRATELLI D'ITALIA Questa mattina, davanti al monumento, con sguardo triste guardavo i nomi incisi su quella fredda lastra. E nella mente mia pensavo: "Perché anime innocenti, perché ragazzi di poca età, perchè sono stati uccisi ? E soprattutto, perché così?" E fissavo quella dura pietra e, mentre leggevo, cadevano a frotte le foglie, e sembravano vive: forse erano quei soldati morti sul campo di battaglia , ritornati a vivere così? E ancora pensavo: "Questi uomini, questi giovani, hanno lasciato i loro cari , per andare in guerra, per liberare l' Italia da chi aveva occupato le sue terre… Forse non sapranno mai quanto grande è stato il loro sacrificio, ma lo sappiamo noi e, per questo, li onoriamo. Ma ora, insieme al Papa, grido anch'io: " Basta guerra!" Costruiamo la Pace! Iniziamo così, onorando quei morti, onorando la Patria: siam tutti fratelli… fratelli d'Italia! Marisa Petrillo Quinta Scuola primaria Cusano Capoluogo Vita della Scuola KENNEDY NEWS PAGINA 12 Per la maestra LUCIA Il giorno 7 ottobre 2014, nell'ambito del progetto"Crescere Felix", è stata organizzata un'uscita didattica presso le Forre di Lavello e il ponte di Annibale. Noi alunni delle classi quarta della scuola primaria Capoluogo, S. Felice, Civitella, Pietraroja, accompagnati dalle nostre insegnanti, siamo partiti da scuola con gli scuolabus. In pochi minuti siamo stati condotti alla stradina che conduce al ponte di Annibale sulla provinciale Cusano- Cerreto. Sul posto ci aspettavano le guide del CAI, tra cui la nostra ex maestra d'inglese, M. Teresa Natillo: è stata unapiacevole sorpresa rivederla! Le guide ci hanno raccontato la storia di Annibale, il condottiero cartaginese che era venuto in Italia per combattere contro Roma. Dopo aver ascoltato le notizie fornite dalle guide, abbiamo attraversato il ponte e siamo andati lungo il corso del fiume Titerno per poter ammirare meglio la splendida natura circostante. In seguito ci siamo recati presso il piazzale posto a lato del ponte di Lavello, abbiamo consumato la merenda e poi abbiamo imboccato un sentiero e siamo andati alle Forre, le rocce scavate dal corso del fiume Titerno. Dopo aver osservato il fenomeno dell'erosione delle rocce abbiamo percorso il sentiero che di fianco al monte il Cigno conduce alla Grotta delle Fate. Abbiamo camminato per circa un chilometro e abbiamo osservato alberi, cespugli, fiori , in particolare tantissimi ciclamini selvatici. Vicino ad uno scalino di tronchi di legno abbiamo osservato una famigliola di funghi molto piccoli di colore arancione- giallastro, avremmo voluto racco- Gennaio 2015 Cara maestra, Cara Lucia, all'inizio di questo anno scolastico c'è stato in noi tutti un senso di malinconia … quando abbiamo saputo che avresti lasciato l'insegnamento al quale ti sei dedicata per tanti anni con amore e passione. Molti uomini e donne del nostro paese sono stati a scuola da te. Da te hanno appreso tante cose utili e necessarie per ben vivere e sicuramente ti ringraziano con tutto il cuore. Insegnare è una delle cose più nobili, più importanti, più belle e più responsabili che esista sulla terra. Insegnare ai piccoli, che aprono la loro mente e il loro cuore alla vita che li circonda, è sicuramente una missione alta, insostituibile e molto delicata, alla quale si può ben dire, tu hai dedicato la maggior parte della tua vita. L'hai fatto volentieri, con dedizione e competenza. Questo primo periodo senza la scuola, è di per sé un poco triste ma può e deve essere addolcito: per te dal ricordo di aver fatto sempre il tuo dovere e per noi tutti dal ricordo del bene ricevuto. Il Signore ti ricompenserà, come sa fare Lui, in abbondanza, ma anche noi vogliamo farlo manifestandoti la nostra gratitudine e il nostro affetto. Le tue colleghe Un'uscita didattica … molto interessante Anno 8 - Numero 1 fermati un momento e ascoltaci. Quel giorno di settembre 20072008 e 2009-2010 ci siamo incontrati e tu con i tuoi occhi azzurri, la tua statura piccola e i tuoi piedini delicati, ci hai fato pensare a Cenerentola. Facilmente con il tuo sorriso ci hai conquistato, con qualche morbida caramella ci hai consolato e tante storie ci hai raccontato. Siamo pian piano cresciuti e ci hai insegnato a modellare il das, a mescolare i colori, ci hai fatto divertire con gli impasti di farina. A pranzo seduta accanto a noi ci hai fatto assaggiare tutto. Anche alla merenda hai pensato; svelta svelta sbucciavi e affettavi mele e pere e con destrezza spremevi le rosse arance per farci crescere forti. Il terzo anno, poi, ognuno di noi vicino a te si misurava e tu con i tuoi teneri abbracci ci dicevi. “Bambì, siete diventati grandi”. Tutto questo ci accompagnerà e ci mancherà. I tuoi alunni glierli ma purtroppo erano velenosi. Arrivati a destinazione, a gruppi, siamo stati condotti all'interno della grotta artificiale dove abbiamo osservato due pipistrelli attaccati al soffitto della grotta, un ragnetto…. All'uscita un nostro compagno ha catturata una piccola rana. L'abbiamo osservata ed infine liberata. Filastrocca dei diritti E' un diritto mangiare, senza dover lavorare. E' un diritto l'istruzione e la libertà di espressione. E' un diritto l'allegria, come la fantasia. E' un diritto la famiglia che ti ama e ti consiglia. E' un diritto per i bimbi di ogni colore vivere in un mondo fatto di amore, giustizia, lealtà e pace nel cuore. Marika C. classe V PRIMARIA SAN FELICE PARLIAMO DI... VENDEMMIA Il periodo della vendemmia è l'ideale per parlare di un frutto che a noi piace tanto: l'uva. Abbiamo raccolto qualche tralcio, alcuni grappoli, i pampini e... subito al lavoro per osservare, discutere, annusare, assaggiare, scrivere, illustrare, leggere, studiare, recitare, risolvere problemi, contare e raccogliere dati ! La vendemmia è la raccolta dei grappoli maturi; si fa nei mesi di settembre e ottoE' stato emozionante vedere la grotta bre. perché sembrava che da un momento L'uva raccolta viene messa in grandi all'altro potesse arrivare un brigante in cesti, poi pigiata con le macchine pigiatrici carne ed ossa. e riunita nei tini. Al termine della visita siamo stati riacGli acini si trasformano in mosto. Nel compagnati a scuola. mosto esistono delle sostanze molto picE' stata un'uscita bellissima e istruttiva. cole chiamate saccaromiceti; questi emetAbbiamo appreso tante notizie interessanti riguardanti la storia del nostro terri- tono anidride carbonica, un gas che sale torio. Abbiamo immaginato Annibale che attraverso il liquido e si sparge nell'aria. A con il suo esercito e i suoi mitici elefanti causa di questo gas molto velenoso e periattraversava i sentieri dei nostri bellissi- coloso, è necessario effettuare la pigiatura all'aria aperta. Infine il mosto chiuso nelle mi monti. Abbiamo apprezzato i suoni, i colori, le forme del paesaggio che ci cir- botti si trasforma in vino perché quei piccoconda. Ci sentiamo fortunati perché li saccaromiceti hanno il potere di trasforviviamo in un paese ricco di storia e di mare lo zucchero del liquido in alcool. ambienti naturali. meravigliosi. Classe III - Cusano Capoluogo Classe quarta Cusano Capoluogo Per tutti noi bambini I bambini hanno il diritto di mangiare e di giocare, di affetto e non di maltrattamento. Devono vivere in un mondo migliore colorato con tanto amore. Tutti i bambini devono avere gli stessi diritti: diritti di vita e non di capricci. Marica P. classe V PRIMARIA Plesso SAN FELICE DIVERSI … UGUALI Luigi si vuol mostrare forte Ma ha paura della sorte Che a questa età I dentini gli leverà. Camilla la sbarazzina Una pettinatura per ogni mattina Sorridente e permalosa Se non è lei la più valorosa. Chiara sorride ogni mattina Ma spesso è birichina Sempre pronta a lacrimare Per farsi accontentare. Orsola sorridente e piccolina Arriva tardi la mattina Ma svelta, svelta lavorerà E al passo si metterà. Valentina con gli occhiali e la sua aria da intellettuale. Sembra un po' sbadata Ma dà sempre la risposta adeguata. Federica la vivace Vuol far solo ciò che le piace. Parla e si muove senza sosta Perché ciò poco le costa. Pluriclasse II-III - Pietraroja ANGELI CUSTODI Anno 8 - Numero 1 Gennaio 2015 LA FESTA DEI NONNI La Festa dei nonni è una ricorrenza civile introdotta in Italia con la Legge 159 del 31 luglio 2005,quale momentoper celebrare l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie . Viene festeggiata il 2 ottobre, data in cui la chiesa cattolica celebra gli Angeli custodi. La Festa dei Nonni è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1978 durante la presidenza di Jimmy Carter su proposta di una casalinga del West Virginia, madre di quindici figli e nonna di quaranta nipoti. iniziò a promuovere l'idea di una giornata nazionale dedicata ai nonni nel 1970, lavorando con gli anziani già dal 1956. Riteneva, infatti, obiettivo fondamentale per l'educazione delle giovani generazioni la relazione con i loro nonni, portatori di conoscenza ed esperienza. Il fiore ufficiale della Festa dei Nonni è il Non-ti-scordar-di-me. In tale occasione noi ragazzi ci siano cimentati a scrivere alcune poesie. Classe IV San Felice I NONNI Ci sono delle cose Che solo i nonni sanno: le storie più lontane. Ci sono delle coccole che solo i nonni fanno: per loro tutti i giorni sono il tuo compleanno. Ci sono nonni e nonne che fretta mai non hanno: nonni e nipoti piano nel tempo insieme stanno. Orsino Pasqualina I NONNI NONNI EROI NONNA LUCIA I miei sono nonni perfetti, mi riempiono di affetti, sono unici e speciali, san curare tutti i mali: non usano medicine, quelle della farmacia, usano tutto il loro amore per colmare il mio cuore. Di Biase Pamela I suoi occhi sono stanchi, i suoi capelli bianchi… dalla vita ha avuto gioie e difficoltà, in compagna e in città. La mia nonna è un tesoro e vale più dell' oro. Florio Federica NONNI Nonni, io mi ricordo con affetto le favole che mi raccontavate nel mio letto . So che a volte vi faccio arrabbiare ma voi sapete sempre come perdonare. Quando vengo da voi sono a volte di male umore, ma voi sapete sempre come rallegrare il mio cuore. Nonni, voi mi date tanto amore e mi circondate con il vostro calore, perciò vi voglio dire con tutto il cuore: senza di voi la mia gioia muore! Danilo Di Muzio Quinta Primaria Cusano "Capoluogo" KENNEDY NEWS PAGINA 13 GRAZIE NONNI NONNO PEPPE Grazie nonni Per aver con me giocato E tante cose insegnato. Grazie nonni! Per l'aiuto che mi date E di me mai vi stancate. E' tanto il bene che vi voglio e lo dico con orgoglio. Maturo Angelo Ho un amico molto speciale, con lui gioco, rido e parlo e imparo cose importanti; lui sta sempre accanto a me estate, inverno e sapete chi è? E' il nonno che vive accanto a me. Di Gennaro Giuseppe PER I MIEI NONNI Nonna, nonno quando guardo il vostro viso mi viene un bel sorriso. I MIEI NONNI Nonni, generosi e affettuosi, Mi mostrate il vostro amore mi coccolate anche quando facendo il mio cuore. Con voi voglio trascorrere tante sere sono dispettoso. perché vi voglio bene. Sono proprio fortunato perché dai nonni sono amato. Bi Biase Nadia Con loro sto bene, sapete perché? POESIA PER I NONNI Io li amo e loro amano me. I miei nonni son proprio speciali, Crocco Francesco di loro ora vi voglio parlare: UN NONNO SPECIALE C'è un nonno assai speciale che gioca niente male; con lui parlo e rido, è sempre felice e volentieri a lui mi affido. Se ho i compiti da fare o invece voglio giocare, Ogni persona ha dei nonni, lui è sempre accanto a me! chi ancora in vita, chi no, Creta Emanuela ma per ognuno di noi, i nonni sono delle persone speciali e meraviglioPOESIA DIVERTENTE se. SUI NONNI Chissà perché i nonni sono sempre I miei nonni sono proprio pronti a difenderci, carini, a proteggerci, ad accontentarci mi danno tanti bacini anche più dei nostri genitori. e pochi soldini, E poi i nonni hanno tanta esperienza di mangiamo insieme dolci vita e caramelle e hanno la pazienza di raccontare Nonni speciali e facciamo tante cose belle, e spiegare tante cose. NONNI, VOI PER ME SIETE PERSONE SPECIALI, i miei nonni sono speciali Quando stanno con i nipoti, SCUSATE SE A VOLTE VI FACCIO ARRABBIARE: e mi fanno tanti regali! si sentono più allegri, QUANDO MI RIMPROVERATE, IO MI SENTO MALE Vitelli Federica si ricordano della loro infanzia: E CERCO SUBITO DI RIMEDIARE. con nostalgia pensano che NONNI, DA GRANDE COME VOI VOGLIO DIVENTAanche loro sono stati bambini! RE… Civitillo Vittorio CON ME SAPETE PARLARE E GIOCARE E PER SEMPRE VI VOGLIO AMARE . Michael Di Muzio Quinta Primaria Cusano "Capoluogo" LA VERA STORIA DI BABBO NATALE Nicola nacque nel 260 d. C. a Patara, in Turchia. I suoi genitori, che erano molto ricchi, un brutto giorno morirono. Nicola fu l'erede di tutte le ricchezze. Egli era molto generoso e aiutava con i suoi soldi i bisognosi. Un giorno ascoltò casualmente due genitori che parlavano disperati della loro situazione. Erano così poveri che non riuscivano a mantenere le loro tre figlie e avrebbero dovuto venderle come schiave. Allora Nicola preparò tre sacchetti di monete e di notte entrò nella casa della povera famiglia. Senza farsi vedere li lasciò sul pavimento. Il mattino seguente, quando si svegliarono, trovarono i tre sacchetti e riuscirono a cambiare la sorte delle tre ragazze. Si dice che Nicola si trovasse a Myra quando nella città si doveva eleggere il nuovo vescovo ed era stato deciso che sarebbe stato scelto il primo uomo che fosse entrato in chiesa. Ebbene, quell'uomo fu proprio Nicola.he egli si prodigò sempre per la sua gente. Il nuovo vescovo fu buono con tutti. Si racconta che egli si prodigò sempre per la sua gente. Durante una terribile carestia procurò ai Myresi in modo clamoroso una grande quantità di grano. In un'altra occasione, intervenendo con coraggio, Nicola impedì che alcuni suoi concittadini fossero giustiziati dai Romani. Addirittura in seguito salvò dalla stessa sorte due ufficiali romani: essi, imprigionati ingiustamente, si misero a pregare invocando l'aiuto del Santo Vescovo.Quella stessa notte, Nicola apparve in sogno all'imperatore, dimostrò l'innocenza dei due ufficiali ed essi furono subito liberati. Quando l'imperatore chiese ai cittadini di pagare un altissimo tributo, andò da lui di persona e lo fece annullare! Infine proteggeva i naviganti: appariva nelle tempeste e le placava, salvando così navi e marinai. Il buon Vescovo morì quando aveva più di settant'anni. Nel 1087 alcuni cavalieri italiani rubarono le spoglie di Nicola e le portarono a Bari, per farsi proteggere dal Santo. Fin dal Medioevo, la notte che precede la sua festa, celebrata il 6 dicembre, San Nicola, vestito da vescovo e aiutato da un asinello, porta i doni ai bambini. La storia si sparse in tutto il mondo e arrivò in America, dove il suo nome venne tradotto in SanNicholaus, successivamente abbreviato in Santa Claus. Con il tempo l'asinello cominciò a volare, poi fu sostituito dalle renne. Inoltre il numero di bambini a cui distribuire regali aumentava vertiginosamente e così Santa Claus dovette assumere degli aiutanti, i folletti, e si trasferì al Polo Nord……e fu per tutti Babbo Natale! CLASSE IV PLESSO "SAN FELICE" sono gentili, molto affettuosi, in ogni occasione sono generosi. Son dei vecchietti assai felici, mi sanno ascoltare come veri amici. Il loro passato raccontano fieri come se fosse successo ieri; i miei nonni sono come stelle: quando sorridono sono ancora più belli. Vitelli Ilenia UN RICORDO SPECIALE Nonno, questa parola mi dice tante cose: dolcezza, gentilezza e cuore grande, tutto questo eri per me. Eri la mia gioia e il mio rifugio. Nonno, ti voglio un mondo di bene e mi manchi tanto. Mi ricordo quando mi hai abbracciato affettuosamente per la prima volta: ero ancora un piccolo bambino e tu il mio caro giovane nonnino . Resti il mio nonnino speciale e non ti dimenticherò mai. Vitelli Andrea UN NONNO SPECIALE Vi voglio parlare di mio nonno Donato, da noi molto amato. Quando ci vede è sempre una festa anche se ha mal di testa. Mio nonno usa sempre le parole che arrivano al cuore. Ho un solo nonno e meno male che è proprio speciale! Civitillo Cristian La mia bisnonna che non c'è più Una persona a me cara scomparsa è la mia bisnonna Orsino Maria Concetta, nonna di mia mamma.Aveva partorito nove figli, tre maschi e quattro femmine, una bambina appena nata morì e un altro figlio morì a ventidue anni, in Svizzera in un incidente. Ha avuto ventidue nipoti .Me la ricordo molto bene quando mi faceva i calzini con la lana, che ancora conservo. Quando andavo a casa sua con mia mamma, mi raccontava di quando era piccola. Indossava sempre una fazzolettoin testa, una camicia bianca a fiorellini celesti, una gonna arricciata che le arrivava al ginocchio e portava un grembiule con le tasche. Alcune volte, quando andavo a casa sua, mi accarezzava e mi diceva che ero una bambina dagli occhi d'oro come i suoi. Mi dicevano, e lo dicono ancora, che io ero e sono uguale a lei, nel carattere e nella somiglianza. Le voglio sempre tanto bene e vorrei che ora fosse qui accanto a me, per poterla riabbracciare e coprire di baci. Anastasia Petrillo Quinta Primaria "Capoluogo" INTORNO A NOI KENNEDY NEWS PAGINA 14 Anno 8 - Numero 1 Gennaio 2015 a cura degli alunni e delle docenti di Civitella Licinio PROGETTO ARTE, FEDE E CULTURA :"San Rocco" Nell'ambito del progetto "Arte, fede e cultura", realizzato in occasione della XXX Sagra della Castagna , anche quest'anno abbiamo avuto modo di conoscere meglio le bellezze artistiche e le tradizioni religiose del nostro paese. In particolare il nostro lavoro di ricerca si è concentrato sulla piccola e graziosa chiesa di San Rocco, ristrutturata e riaperta al culto nel 2006. Riguardo la sua fondazione non vi sono notizie certe; si sa che vi veniva officiato già alla fine dell'Ottocento. Attualmente la facciata esterna è interamente in pietra. Internamente la chiesa ha un'unica navata che presenta una copertura in legno; la muratura è in pietra locale e la pavimentazione è in cotto. Nello spazio antistante la chiesa dimora un tiglio plurisecolare che vi fu piantato, con ogni probabilità, nel XVIII secolo. Alto più di dieci metri, ha una circonferenza di circa 6,5 metri. Il tronco è cavo e presenta più fori nella corteccia, di cui uno grande dal quale si può entrare all'interno. Si dice che, una volta, la cavità del tiglio veniva usata dai ragazzi come nascondino. Siamo rimasti molto affascinati dalla storia della vita di San Rocco che preferì sempre stare vicino ai più deboli. Era nato da una famiglia ricca di Montpellier in Francia; divenuto orfano, distribuì le sue ricchezze ai poveri e da pellegrino venne in Italia dove in quel periodo vi era l'epidemia di peste. Egli cominciò a soccorrere gli ammalati ed un giorno un angelo gli apparve e gli rivelò che gli era stato dato il potere di guarire i malati di peste con il solo segno della croce. Dopo aver fatto tante guarigioni miracolose, anche san Rocco fu contagiato dalla peste e fu curato da un cane che ogni giorno gli portava un pezzo di pane e gli leccava le ferite. Dopo la sua guarigione , decise di tornare in patria ma nel nord Italia, dove vi era la guerra, fu scambiato per una spia e venne arrestato e rinchiuso in carcere dove morì all'età di 32 anni. Le sue spoglie ora si trovano a Venezia nella chiesa di san Rocco. RICICLARE PER DONARE D A L L’ A C Q U A . . . P E R L’ A C Q U A Un'altra iniziativa molto bella portata avanti dalla nostra scuola è la raccolta dei tappi di plastica. Nel mese di novmbre , alcuni giovani del Servizio Civile Nazionale del Comune di Cusano Mutri sono venuti da noi portandoci un contenitore molto carino che doveva servire per la raccolta dei tappi di plastica di bottiglie di acqua, latte, olio, .... Ci hanno informato che questi sarebbero stati consegnati ad aziende di riciclaggio di plastica e il ricavato sarebbe servito per la realizzazione di pozzi nelle zone aride dell'Africa, in prossimità di villaggi che ancora sono senza acqua. I tappi sono fatti di un materiale che si presta facilmente ad essere rilavorato per fare mobili da giardino, giochi, cassette per la frutta e tanto altro ancora. Attraverso delle ricerche, abbiamo scoperto che i tappi sono fatti di Polietilene (PE), mentre le bottiglie di plastica sono di Polietilene tereflatato (PET) e il processo di riciclaggio per i due materiali è differente. Per questo, quando facciamo la raccolta differenziata dobbiamo togliere sempre i tappi dalle bottiglie di plastica. Noi a scuola stiamo dando una grande mano per la raccolta dei tappi , ma tutti dovrebbero contribuire a questa iniziativa perché con un piccolo gesto proteggiamo l'ambiente e doniamo l'acqua a chi muore di sete. PIU’ RICICLI PIU’ AIUTI Alunni di classe quinta della Scuola Primaria di Civitella Licinio Il santo, venerato sia in Italia che all'estero, è invocato contro la peste e altre malattie contagiose,comprese l'AIDS; è patrono degli invalidi, dei prigionieri e degli emarginati per aver provato le stesse condizio- ni durante la sua vita. Anche per noi civitellesi la fede verso san Rocco è molto viva; viene festeggiato il 16 agosto con una processione solenne che percorre tutte le strade del nostro paese. Con questo progetto abbiamo svolto tante attività piacevoli ed i lavori realizzati sono stati esposti in una mostra che abbiamo tenuto aperta nei giorni in cui si è svolta la Sagra della Castagna. Durante le visite guidate effettuate nella chiesa di san Rocco, abbiamo fatto da guida ai turisti facendo loro ascoltare anche l'antico canto dedicato al Santo. Ognuno di noi si è impegnato al massimo in questo progetto e siamo davvero molto soddisfatti per aver scoperto tante cose e per aver dato la possibilità anche ai tanti visitatori di conoscere meglio il nostro territorio che è ricco di bellezze di ogni genere. Gli alunni della Scuola Primaria di Civitella Licinio DALLA SCUOLA DELL' INFANZIA Come consuetudine la scuola dell' infanzia di Civitella Licinio in continuità con la scuola primaria ha riproposto il percorso didattico nell' ambito del progetto di plesso "Arte,Fede,Cultura" focalizzando la figura di "San Rocco". Il progetto, in particolare, è stato finalizzato alla conoscenza delle tradizioni popolari ripercorrendo la vita del santo e le storie locali nei diversi aspetti: arte sacra,cultura, artigianato. Alla realizzazione di tale lavoro, hanno partecipato i bambini di cinque anni, attraverso la compilazione di schede operative libere e guidate, elaborate con diverse tecniche rappresentanti la vita e le opere del santo. Nei diversi incontri che si sono avuti, la figura del santo è stata approfondita e modellata su un plastico in maniera bidimensionale e completata dai bambini con svariate tecniche grafico-pittoriche e manipolative che hanno suscitato particolare interesse ed entusiasmo fino all'ultima fase operativa. Il lavoro realizzato in maniera cartacea sarà rilegato in un libricino che verrà consegnato ai bambini alla fine dell' anno scolastico. Anche quest'anno in occasione della "sagra delle castagne" è stata allestita una mostra con tutti i lavori dei bambini nei locali della Scuola dell' infanzia. Il progetto, ha suscitato interesse e tanta ammirazione da parte del pubblico, e possiamo affermare che il percorso didattico svolto in maniera manuale abbia raggiunto gli obiettivi prefissati con grande successo. Conseguentemente al progetto "Arte,Fede,Cultura"è stato realizzato il progetto "Natale"che, oltre a far cogliere ai bambini i messaggi autentici di pace,amicizia,amore e solidarietà ha visto i bambini protagonisti di una performance cantata e recitata, attraverso la quale hanno raccontato la storia della nascita di Gesu' rivivendo momenti magici e suggestivi insieme alle loro due insegnanti e al pubblico presente in un clima festoso e gioioso che solo i bambini sono capaci di creare. Le docenti Anno 8 - Numero 1 Gennaio 2015 La VENDEMMIA ... a scuola contano LA VENDEMMIA: gli alunni rac A Pietraroja come a Cusano Mutri, nei paesi vicini come in tutta la nostra bella Italia, i contadini sono impegnati dal mese di settembre al mese di ottobre nella vendemmia. Raccolgono i grappoli ormai maturi dall'alba al tramonto; vanno su e giù per la vigna con ceste, cassette e trattori; con le pigiatrici nelle cantine schiacciano i grappoli e versano tutto in grandi botti; nei giorni seguenti osservano la fermentazione alcoolica per ottenere il colorato e saporito vino. Una volta tutto avveniva con più fatica perché i contadini non avevano a disposizione tante macchine che facilitano il loro lavoro. I nostri nonni ci hanno raccontato che quando erano giovani gli acini venivano pigiati nel tino con i piedi nudi. Era una gioia incredibile per i bambini, quando gli si dava il permesso di aiutare i grandi. Sentivano il tepore dell'uva sotto i piedi anche se gli schizzi arrivavano fino alle cosce. Nel nostro paese non vi sono vigne perché si trova in montagna e il clima non permette la coltivazione di questa pianta. Molte persone che conosciamo comprano nei paesi vicini l'uva e fanno il vino in casa. Molti di noi hanno avuto, per questo, la possibilità di vedere dal vivo la produzione del vino. Ecco alcune esperienze dirette. Andrea: “L'anno scorso sono stata presente quando mio zio Tonino ha vendemmiato. Ho partecipato con impegno alla raccolta dei grappoli di uva. Con un paio di forbici ho tagliato il raspo e le mie mani diventavano appiccicose e violacee.” Giuseppe: “Io ho aiutato mia mamma a svuotare le cassette di uva nella macchina. Era molto forte ma piacevole l'odore dolciastro che si spandeva nell'aria. Nei giorni in cui il mosto è rimasto nelle botti a fermentare, la cantina era piena di moscerini e vespe che erano attirati dal suo profumo.” Michele: “Anch'io ho visto come si fa il vino. Abbiamo scaricato dal trattore le cassette piene di uva che abbiamo versato nella pigiatrice per separare gli acini dai raspi. Il tutto macinato attraverso un tubo andava a finire nei tini.” Gianni: “Per me è stato interessante assistere alla torchiatura e mi sono anche divertito ad azionare la leva per premere la vinaccia e far uscire il famoso liquido rosso o bianco.” Nicola: “Mio nonno mi ha fatto assaggiare il mosto preparato con l'uva fragola, l'uva coltivata nel suo orto. Era molto dolce.” Quest'anno in classe, affrontando l'argomento vendemmia, abbiamo scoperto che non è consentito produrre il fragolino, il vino ricavato dall'uva fragola, perché contiene molto metanolo, una sostanza tossica. Per evitare questo fatto bisogna togliere vinaccioli, raspi e bucce durante la fermentazione. Abbiamo imparato tante altre cose oltre al procedimento per ottenere il vino, come le parti che compongono la vite ed abbiamo arricchito sicuramente il nostro vocabolario con parole nuove. È stata proprio un' esperienza interessante. Gli alunni della pluriclasse IV-V Primaria Pietraroja KENNEDY NEWS PAGINA 15 Dall'uva al vino n Felice a cura delle classi III e IV di Sa OCCORRENTE: UVA BIANCA E NERA BACINELLE SCOLAPASTA COLINI IMBUTO TINOZZO TORCHIO FIASCO IMPAGLIATO PROCEDIMENTO: -Raccolta dei grappoli nella vigna "LABORATORIO IN CLASSE" -Separazione degli acini dal raspo in classe -Sistemazione degli acini nelle bacinelle -Pigiatura con le mani in una scolapasta -Trasformazione del tutto in mosto -Fermentazione -Filtrazione del succo d'uva con il colino e l'imbuto dalla bacinella al fiasco -Degustazione -Successiva fermentazione, nella tinozza, del mosto rimasto per ottenere l'aceto -Torchiatura del mosto -Produzione di aceto. Abbiamo cominciato l'attività separando gli acini dal raspo , in pratica abbiamo staccato gli acini dai grappoli raccogliendoli nella bacinella. La parte più divertente è stata quella di schiacciare gli acini per fare uscire il succo: ci siamo sporcati le mani fino ai gomiti, ci schizzavamo, avevamo le mani appiccicose, molti si sono sporcati il grembiule! La fase successiva è stata quella di raccogliere tutta l'uva schiacciata in una grande tinozza per poi versare il tutto nel torchio. A questo punto, a turno, abbiamo cominciato a torchiare l'uva. Dal fondo del torchio abbiamo visto uscire il mosto che tra un mese, dopo la fermentazione, diventerà vino. Da questa esperienza sono nati i seguenti TESTI: La nascita dell'uva (testo narrativo fantastico) C'era una volta una strega malvagia nelle cui vene scorreva un succo speciale. La strega era così cattiva che riusciva a pietrificare persone e animali solo con uno sguardo. La gente del villaggio era molto spaventata, ma nessuno aveva il coraggio di affrontarla. Un giorno mentre stava compiendo un atto malefico su un animale, questi scappò perché un cavaliere, pur di salvarlo, lanciò una spada alla strega. Il cavaliere si era preparato da molto tempo per affrontarla e quando lo fece era pronto e forte tanto che subito la colpì, facendo fuoriuscire dalle sue vene quel liquido speciale. Il succo cadendo a terra innaffiò una parte del terreno da cui, dopo un po' di tempo, germogliarono degli strani fusti contorti che produssero un frutto molto saporito: l'uva. La leggenda dell'uva (testo narrativo fantastico) Tanto tempo fa, un contadino in un bosco trovò una pianta tutta storta e contorta; il contadino la portò subito a casa e la legò con una fune ad un palo di ferro sperando di raddrizzarla. Durante la notte, la pianta iniziò a produrre frutti e a sua volta a riprodursi creando un filare a pergolato. La mattina seguente il contadino era stupefatto e volle subito assagALLA SCOPER TA DELLE NOSTRE TRADIZIONI giare quello strano frutto. Gli piacque molto, era saporito e gustoso. Alla fine decise di chiamare quella pianta "VITE" perché aveva "LA VENDEMMIA … DI IERI" preso vita, era nata e si era riproAbbiamo chiesto ad alcune persone anziane di riferirci come si svolgeva la vendemmia ai dotta pur se in un modo strano! loro tempi. L'uva I loro occhi si sono illuminati ed è iniziato il racconto… L'uva ha tante qualità "Ci alzavamo all' alba e ci riunivamo sull' aia: eravamo così numerosi! Chiacchierando allee si mangia ad ogni età; gramente ci avviavamo a piccoli gruppi verso la vigna, ognuno con le sue ceste vuote. il suo succo è eccezionale Mentre raccoglievamo l' uva nei filari e ammucchiavamo i grappoli dentro le ceste, cantavasi direbbe molto speciale! mo, ci raccontavamo storielle divertenti o i nostri segreti. Si raccoglie ad ottobre Quando le ceste erano piene le caricavamo sulla testa e le portavamo sull'aia o in cantina. ma è già pronta a settembre; Lì mettevamo l' uva su dei teli per farla maturare meglio. Successivamente, gli uomini la matura con il sole passavano nello "stampatur" per schiacciarla e farla cadere nel "tinaccio", dove noi ragazzi chele dono un dolce sapore! continuavamo a pigiarla con i piedi. Che divertimento! Saltellavamo felici sui cumuli di chicchi Gregory - CLASSE V e ci ritrovavamo con i piedi appiccicosi e pieni di raspi. Finita la pigiatura lasciavamo " bollire" il mosto. Un uomo della famiglia andava in cantina Filastrocca… dolce dolce due, tre volte al giorno per mescolare con un bastone i raspi e il succo d' uva; prima di entraSono buona e son gustosa re, però,stava attento ad arieggiare il locale, perché il mosto che fermentaproduce un gas sono l'uva generosa. che può anche uccidere. Da tutti mi faccio assaggiare Dopo che il vino aveva "bollito" per alcuni giorni nelle botti di legno, lo raccoglievamo nelle ma non da quelli damigiane di vetro e i raspi li strizzavamo nel torchio per fare uscire altro succo: la "torcituche mi trattano male. ra". Noi bambini andavamo di nascosto in cantina per assaggiare il mosto zuccherino: buoIn autunno mi raccolgono nissimo, ma qualche volta ci faceva venire il mal di pancia. mentre prima ne approfitto Dopo una settimana, versavamo il mosto nelle damigiane di vetro e, sulla bocca della damiper fare un bel sonno. giana, mettevamo una foglia di fico per proteggerlo dalla polvere. La mia polpa è molto gustosa Solo a San Martino potevamo mettere il tappo di sughero e chiudere per bene la damigiana, proprio perché son generosa. perché la fermentazione era completata. Ai bambini piaccio tanto Infatti si dice ancora: "A San Martino ogni mosto si fa vino". e gli adulti mi danno gran vanto! Finalmente potevamo mettere a posto le damigiane e il vino per tutto l' anno era pronto. Raffaele - CLASSE V LAVORO DI GRUPPO Classe V Scuola Primaria Cusano "Capoluogo" KENNEDY NEWS PAGINA 16 NATALE È’ Natale NATALE DEL SIGNORE GESÙ È NATO. PACE E AMORE HA PORTATO. CHIEDO AL BAMBINELLO DI SPEGNERE LA GUERRA CHE DILAGA SU TUTTA LA TERRA. LE CAMPANE SQUILLANO IN UN DOLCE SUONO E DA OGNI CUORE NASCE IL PERDONO. OGNI FAMIGLIA SI RIUNISCE CON CALORE PER FESTEGGIARE IL GIORNO DEL SIGNORE. NATALE È AMORE PER IL PROSSIMO: GESÙ TI PREGO, NON ABBANDONARE NESSUNO: A QUEI BAMBINI CHE SOFFRON PER LA FAME, DA' OGNI GIORNO UN PEZZO DI PANE. TU CHE SEI IL RE DEI CIELI E CHE TUTTO PUOI FA' SBOCCIARE L'AMORE IN OGNI CUORE. Giuseppe Civitillo, Nicola Vitelli Quinta Primaria Cusano "Capoluogo" Anno 8- Numero 1 Gennaio 2015 E' arrivato Natale Finalmente è arrivato il Santo Natale, Lì nella stalla è nato un Bimbo avvolto in pochi veli lo annunciano le campane, e ogni angelo lo chiama Re dei cieli. e nei cuori della gente Il suo Natale non è fatto di luci e doni, sgorga la gioia che tutto sommerge. Lui è venuto per insegnare l'amore. Mi avvicino al presepe Ora capisco… e ti vedo sorridente : …è Natale quando si illumina il cuore, o Bambinello fa' sparire la guerra è Natale quando nella mia famiglia c'è calore, da tutta la Terra , è Natale quando ognuno di noi chiede a Gesù Bambino, dona la pace a chi non ce l' ha di donare l'amore di una famiglia a un ragazzino. e a tutti tanta serenità!! È Natale quando quell' abete si riempie di neve Luca Candiello e qualcuno nelle case accende le candele. Giuseppe Cassella È Natale quando nel mondo c'è la Pace, Quinta Primaria Cusano Capoluogo e le persone si amano per quello che sono. È Natale quando noi esprimiamo la gioia racchiusa nel cuore Il vero senso del Natale e la regaliamo a chi ne ha bisogno. E' Natale quando aiuto un poverello. Un augurio speciale vogliamo dedicare E' Natale quando prego Gesù. soprattutto a chi sa amare! RECITAL DI NATALE E' Natale quando so amare gratuitamente. Buon Natale! E' Natale quando dono e non ricevo. Anastasia Petrillo Mi scopro attore… E' Natale quando ascolto di più e parlo di meno. Marisa Petrillo E' Natale quando nasce il Bambinello. Classe quinta Quest' anno, per Natale, il nostro plesso ha scelto di realizzare E' Natale quando esplodo di gioia. Scuola primaria Cusano Capoluogo il progetto "Insieme per…donare" , finalizzato all'allestimento di E' Natale quando ascolto la famiglia. un mercatino di beneficenza. E' Natale quando porgo l'altra guancia. Ma a noi non andava proprio giù l'idea di non fare anche una E' Natale quando prego di più. rappresentazione teatrale, così abbiamo chiesto alla maeE' Natale quando sono più disponibile. stra di accontentarci. Lei è stata d'accordo e ci ha proposto E' Natale quando dono a chi non ha. due copioni. La nostra scelta è caduta immediatamente, E' Natale quando mi accontento delle cose semplici. senza pensarci due volte, su " Canto di Natale" di Charles E' Natale quando esprimo i miei sentimenti. Dickens. All'inizio il copione era molto sintetico,ma quando E' Natale quando amo e sono spensierato. abbiamo iniziato a provare le parti per vedere chi le doveva E' Natale quando do una mano. interpretare, abbiamo dimostrato tanto entusiasmati che la E' Natale quando siamo cuore a cuore con gli altri: maestra ha inserito altri personaggi. Abbiamo provato per allora è Natale! un giorno intero, ma poi era chiaro chi doveva interpretare Cristian Perfetto, Mirco Giaccio, chi. Io avevo la parte principale, ero "Ebeneezer Scrooge", Pasquale Mastrillo ma in fondo, tutti i personaggi erano comprimari. Abbiamo iniziato curando molto la dizione e la gestualità per interpretare bene il copione. Poi abbiamo provato per la prima volta sul palcoscenico, decidendo bene come usare ognuno i proPensiero di Natale pri spazi. Abbiamo fatto molta attenzione anche a passarci i microfoni, con molta naturalezza. Ci E' Natale ... siamo procurati i costumi e abbiamo curato tutti i minimi particolari. Il giorno della recita ero orgoglioBrillano le stelle E' Natale ... so e entusiasta di essere riuscito a imparare tutto bene. Mentre recitavamo mi mancava il fiato, ma come pensieri di bambini quando so vedere usavo strategie per parlare e non ridere in segui- puri sono i sogni che luccicano in un bambino to alle risate del pubblico. Alla fine della recita mi in questa notte di Natale. il volto di Dio. sentivo fiero, commosso e importante. Non mi Che magia,che mistero! sono mai sentito così entusiasta, ero felice agli Se potessi raccoglierei le stelle E' Natale... applausi che mi facevano. Non c'è gioia più gran- in un sacchetto per lanciarle, quando c'è come coriandoli,al mondo intero de di fare le cose insieme agli amici. Se sono la pace nel mondo. riuscito a fare questa bellissima recita un grazie per far sparire paure e sofferenspeciale va a Dickens e un altro alla mia maestra. ze. Tutto, a Natale,può accadere, E' Natale ... Cristian Perfetto Quinta Primaria Cusano magari è già successo, "Capoluogo" quando tutti sono felici. sto sognando……. Maria Cristina Orsino RICICLARE PER CREARE Addobbi natalizi con rotoli di carta igienica Tutti sappiamo che per diminuire l'inquinamento del nostro pianeta bisogna effettuare il riciclo di alcuni materiali come la plastica, l'alluminio, il vetro, la carta. Per questo è necessario fare la raccolta differenziata dei materiali utilizzando gli appositi contenitori. Per renderci partecipi del riciclo, le nostre insegnanti ci hanno proposto di realizzare una ghirlanda natalizia con i rotoli della carta igienica. L'idea è piaciuta a tutti noi e così subito ci siamo messi a fare la raccolta dei cartoncini, non solo nella nostra famiglia ma anche con l'aiuto di parenti e vicini. Per prima cosa, con le tempere, abbiamo pitturato di verde i rotoli di cartone sia dentro che fuori. Appena si sono asciugati, li abbiamo appiattiti e tagliati alla distanza di un centimetro. Con la colla a caldo abbiamo assemblato cinque petali per formare un fiore. Una volta realizzati otto fiori, li abbiamo disposti a cerchio e incollati sempre con la colla a caldo. Poi, al centro di ogni fiore, abbiamo messo tre bacche rosse e per finire un fiocco di raso. La ghirlanda è venuta perfetta! Con la stessa tecnica abbiamo realizzato anche gli addobbi per l'albero di Natale della scuola, solo che i rotoli li abbiamo dipinto di rosso e i bordi dei fiori cosparsi di brillantini dorati. A dire il vero c'è voluta tanta pazienza ma i risultati sono stati soddisfacenti: le stelle di Natale hanno reso il nostro albero davvero splendente. Siamo contenti di aver imparato che con materiali riciclati si possono fare tante cose originali, risparmiando ma soprattutto contribuendo allo smaltimento dei rifiuti. Alunni di IV e V Primaria di Civitella Licinio E' Natale ... quando sono sicura che ce la posso fare. E' Natale ... quando sento che i sogni si avverano. E' Natale... quando i sogni non mancano. Giovanna Grazia Civitillo Redazione: Dirigente Scolastico dott.ssa Giovanna Caraccio Referente ins. Michelina Venditto Gli alunni e i docenti della Scuola Primaria e dell’Infanzia Siamo su Internet! ww.ickennedy.it