Gruppo scout Borgo piave Progetto educativo di gruppo 2004 - 2007 … non abbiate paura di avanzare con fantasia, sapienza e coraggio … Giovanni Paolo II PREMESSA (discorso di Papa Giovanni Paolo II in occasione del rinnovo della Promessa nel trentesimo anniversario dell’AGESCI) Vi saluto con affetto, cari membri del MASCI e dell’AGESCI, che celebrate anniversari importanti delle vostre Associazioni e vi do il benvenuto in questa Piazza. La vostra presenza così numerosa rallegra il mio cuore. Nel ringraziare cordialmente coloro che si sono fatti interpreti dei vostri sentimenti, saluto in particolare i Vescovi, gli assistenti ecclesiastici e i responsabili che vi seguono con dedizione e competenza. Oggi avete voluto rinnovare la vostra "Promessa" davanti al Papa, ed io sono lieto di essere testimone del vostro proposito di essere fedeli a Dio che vi chiama a vivere la comunione e l’amicizia con Lui; fedeli a voi stessi, nella ricerca e nella realizzazione del progetto che il Padre, nel suo amore, ha elaborato per ciascuno; fedeli verso il prossimo, che attende da voi il dono di un impegno pienamente umano e cristiano. In questo impegno di fedeltà vi è di aiuto la Legge scout, mediante la quale, come il vostro fondatore, Lord Baden-Powell, amava dire, voi potete rendere possibile l’impossibile. Il Papa guarda a voi con fiducia e con speranza, e vi accompagna nella grande avventura della vita con la sua preghiera e la sua simpatia. A voi, coccinelle e lupetti, chiedo di fare ogni giorno "del vostro meglio" per crescere gioiosamente nel Cerchio e nel Branco, scoprendo le meraviglie del creato. Esorto voi, guide ed esploratori, ad "essere sempre pronti" per il bene, mentre fate con il Reparto l’esperienza della responsabilità ed imparate ad essere membri attivi della comunità ecclesiale e di quella civile a cui appartenete. Chiedo a voi, scolte e rovers, di impegnarvi a fare del verbo "servire" il motto della vostra vita, nella convinzione che il dono di voi stessi è il segreto che può rendere bella e feconda l’esistenza. Penso infine a voi che ricoprite nell’Associazione il ruolo difficile ed esaltante di Capi. A voi è affidata la responsabilità di accompagnare nel cammino della vita tanti fanciulli, ragazzi e giovani, che attendono da voi di essere aiutati a crescere armoniosamente, per contribuire all’edificazione di un mondo d’amicizia e di solidarietà. Siate uomini e donne che, facendo riferimento al Vangelo di Gesù, sanno educare altri a vivere nella libertà e nella responsabilità, a "nuotare contro corrente" per vincere la tentazione dell’individualismo, della pigrizia, del disimpegno. Come sapete, cari amici, tutta la Chiesa è entrata da qualche giorno nell’Anno dell’Eucaristia. Vi invito a fare del mistero del "Corpo donato" e del "Sangue versato" un punto costante di riferimento nelle vostre scelte quotidiane. La celebrazione domenicale dell’Eucaristia nelle vostre parrocchie e nelle uscite di Unità vi veda attenti e partecipi nell’ascolto e nell’animazione, e sia sorgente ed alimento costante del vostro impegno. "Duc in altum", AGESCI! "Duc in altum", MASCI! Non abbiate paura di avanzare con fantasia, sapienza e coraggio sulle strade dell’educazione delle giovani generazioni. Il futuro del mondo e della Chiesa dipende anche dalla vostra passione educativa. Carissimi, con questi sentimenti affido tutti voi, le vostre Unità e le vostre famiglie all’intercessione della Madonna della Strada e di San Giorgio, vostro Patrono, e a tutti imparto di cuore la mia Benedizione. Sabato, 23 ottobre 2004 2 INDICE Obiettivi generali La Comunità Capi La catechesi nelle branche Metodologia : • Il metodo nella branca L/C • Il metodo nella branca E/G • Il metodo nella branca R/S Educazione socio-politica Coeducazione ed educazione sessuale Internazionalismo ed educazione alla pace Rapporti con i genitori Amministrazione e finanze Cerimoniale: • Cerimoniale • Cerimoniale • Cerimoniale • Cerimoniale di gruppo della branca L/C della branca E/G della branca R/S Progetti speciali : • Educazione Informatica Allegati: • Vita scout • Scheda di iscrizione • Scheda medica personale • Bolla di accompagnamento 3 OBIETTIVI GENERALI GRUPPO Mettere al centro di ogni nostra attività i ragazzi, dedicando maggiore attenzione e sensibilità alle attività educative, per la costruzione di Cristiani responsabili secondo il metodo originale scout. Le unità del gruppo, al fine di poter applicare correttamente la proposta educativa scout, manterranno il numero dei censiti nei limiti numerici stabiliti bilanciando le nuove iscrizioni per fascia d’età e sesso. Nelle unità del gruppo verrà adeguatamente attuata una catechesi esperienziale e sistematica. Le unità faranno vivere adeguate esperienze di educazione alla dimensione Internazionale e alla pace approfondendo i temi dell’accoglienza e della solidarietà realizzando un campo di servizio all’estero. Il gruppo consoliderà un’azione educativa organica nelle unità nell’ambito della presenza nel territorio riscoprendo e risvegliando la coscienza politica e sociale che è presente in ognuno. Il servizio nel territorio (in particolare della Co.Ca. e della Com. R/S) oltre a presentare una valenza educativa per gli associati, assumerà un significato di denuncia,di proposta e di contributo concreto alla risoluzione dei maggiori problemi della città, dando la priorità all’intervento nel territorio di Borgo Piave. Il gruppo si impegna a crescere sul tema della solidarietà e della accoglienza dando un contributo allo sviluppo, nella città, di politiche sociali in favore dei più deboli e bisognosi. Sviluppo: Il gruppo si propone di presentare la proposta ed i valori dello scoutismo ad altre realtà, privilegiando la scelta della periferia rispetto alla città. In tal senso potendo ipotizzare un apporto significativo di nuovi capi nei prossimi anni, ci poniamo la prospettiva di verificare sia lo svolgimento di servizi educativi in altre realtà, sia la promozione del metodo in nuove situazioni. Amministrazione e finanza: Si continuerà ad attuare la gestione della cassa comune di gruppo nella prospettiva di una effettiva solidarietà tra le unità e della pianificazione degli interventi di autofinanziamento, spiegando in modo chiaro e trasparente l’utilizzo della disponibilità economica. COMUNITA’ CAPI (Formazione dei capi) I capi inseriti nella nostra comunità capi si impegnano a: • approfondire la propria spiritualità basata sulla Parola di Dio alimentando la propria vita di fede, nella comunione ecclesiale, con la preghiera, l’esercizio attivo della carità e la pratica dei sacramenti; • completare l’iter di Fo.Ca. e conseguire il brevetto ,quindi a fondare il loro essere capi scout su scelte di fondo (cristiana,scout,politica) motivate e profonde per dare spessore e solidità al proprio servizio educativo. La Co.Ca. darà ampio risalto alle attività di formazione permanente e al confronto aperto e costruttivo tra capi. • acquisire capacità di lettura e di interpretazione critica della realtà socio-politica in cui essi vivono. La comunità capi punta ad avere due capi a “tempo pieno”, uomo-donna (diarchia) che si curino, in qualità di capigruppo, della animazione della Co.Ca. e della gestione del gruppo stesso. La comunità capi fornirà capi brevettati alla zona in rapporto alle proprie possibilità. La comunità capi si impegna a studiare e sperimentare alcuni progetti speciali su temi innovativi e settori di attualità. 4 LA COMUNITA’ CAPI Premessa Si entra in Comunità Capi non prima dei 20 anni continuando il cammino di crescita che intende portare il Capo ad una più piena maturazione personale, umana e cristiana, come educatore. Tale maturazione, oltre che attraverso proprie esperienze, viene raggiunta tramite i campi scuola e tutti quegli eventi associativi che possono aiutare una crescita umana, religiosa, sociale, politica, e metodologica del Capo così come il servizio e lo Statuto Associativo richiedono. Momenti fondamentali di questo cammino sono l’adesione al Patto Associativo e la richiesta di Nomina a Capo. Modalità di accesso in Comunità Capi e in gruppo 1) Capi di provenienza Extra Associativa • Ai Capi di provenienza Extra associativa o con esperienza remota di scoutismo, al momento di aderire all’Associazione e di entrare in Comunità Capi, verrà consegnata copia del Patto Associativo, dello Statuto, dei Regolamenti e del Progetto Educativo di Gruppo. Per chi non lo avesse già fatto, dopo un congruo periodo di tempo è previsto il momento della Promessa: ovverosia l’impegno formale, che i nuovi Capi si assumono, dinanzi a Dio e alla Comunità Scout, di rispettare le “regole del gioco Scout” e di vivere a fondo lo spirito dello scoutismo. • Chi intende svolgere servizio educativo verrà inizialmente invitato a far parte e a partecipare alle riunioni di Comunità Capi dove potrà verificare, attraverso il confronto con gli altri capi, la propria scelta. In questo periodo per estendere le proprie conoscenze dello scoutismo dovrà partecipare ad almeno una Assemblea di Zona o ad un Convegno di Zona e ad un Campo Scuola per Extra associativi o a formazione equivalente in Zona. • Chi intende svolgere solo attività collaterali al Gruppo (es. Rapporti con i genitori, presenza e collegamento con strutture sociali e/o con la parrocchia, servizi logistici e di aiuto nelle attività del gruppo ecc.) dovrà aderire al Patto Associativo e partecipare alle riunioni di Comunità Capi. • L’adulto, in ogni caso, prima di cominciare un qualsiasi servizio educativo, dovrà aver fatto proprie le scelte di fondo del Patto Associativo e impegnarsi a svolgere l’iter di Formazione Capi secondo le modalità dell’AGESCI. 2) Capi di provenienza Associativa • I giovani Capi provenienti dal Clan e i capi provenienti da altri Gruppi Scout, (che non sono in possesso di adeguata formazione), che intendono svolgere un servizio educativo in Unità devono aderire al Patto Associativo ed impegnarsi a svolgere da subito l’iter di Formazione Capi svolgendo l’anno di Tirocinio secondo le modalità previste dall’AGESCI. Verranno invitati a far parte della Comunità Capi dove potranno, in un ragionevole periodo di tempo, verificare ed approfondire la propria scelta di educatori all’interno dell’associazione. Dopo tale periodo di tempo saranno inseriti nelle staff per l’anno di tirocinio. • E’ possibile l’accesso immediato nello staff di Unità a patto che ci sia una reale necessità di Capi educatori. In caso contrario i Capi disponibili verranno utilizzati per le altre necessità di Comunità Capi e di Gruppo. • Per ogni altra eventualità, non considerata in questo documento, è necessaria prima una valutazione e una decisione collegiale della Comunità Capi. Formazione Capi 1. Le modalità di attuazione dell’iter di Formazione Capi istituzionale e di gestione del periodo di Tirocinio di tutti i nuovi Capi (di provenienza sia Extra Associativa sia Associativa) sono quelle descritte nei Regolamenti Associativi (cfr. Art. 67-76). 2. Ogni singolo Capo, annualmente, formulerà un proprio “Progetto del Capo” da presentare alla Comunità Capi (cfr. Art. 84/85 Regolamenti Fo.Ca. AGESCI). 5 3. Assume inoltre rilevante importanza, per il Capo, la presentazione della Comunità Capi nella richiesta della Nomina a Capo; essa costituisce un momento di verifica e ulteriore contributo alla definizione del proprio Progetto di capo. Vita della Comunità Capi La vita della Comunità Capi è regolata dai Regolamenti Associativi: all’interno di essa ci si sostiene e ci si corregge fraternamente; ognuno dei Capi è impegnato a dare il massimo per i ragazzi, testimoniando con l’esempio personale la validità della scelta fatta, nella consapevolezza di essere dei volontari che vivono questa esperienza donando una parte del loro tempo libero. La Comunità Capi è il luogo di confronto e verifica di tutte le attività del Gruppo; deve far maturare motivazioni tali da garantire al gruppo una stabilità duratura, costruendo un legame solido con Borgo Piave e con tutte quelle realtà che vi operano; deve essere, in collaborazione con le altre realtà che vi operano, parte attiva della vita della parrocchia. Tutti i componenti delle staff di Unità hanno uguale responsabilità educativa e sono responsabili del P.E.G. che ha validità triennale e che viene verificato annualmente. Tutti i componenti della Comunità Capi hanno la possibilità di esprimere le proprie opinioni in modo che, da un proficuo dialogo, possa nascere un lavoro educativo serio e continuativo. Compiti della Comunità Capi I compiti della Comunità Capi sono: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. redigere il Progetto Educativo di Gruppo ogni tre anni verificare annualmente il P.E.G. analizzare la situazione delle Unità stimolare i Capi ad avere un proprio Progetto di Formazione permanente stimolare al completamento dell’Iter formativo e alla partecipazione a tutti gli eventi Associativi verificare che i programmi annuali vengano realizzati in base alle indicazioni del P.E.G fare almeno due riunioni al mese e due uscite l’anno stilare ed approvare il bilancio consuntivo e preventivo dell’anno di attività avere rapporti di collaborazione con la Circoscrizione, le varie realtà di volontariato e le altre componenti sociali del borgo e della città redigere un Progetto di Sviluppo Triennale del Gruppo, da aggiornare e consegnare al Consiglio di Zona ogni anno stabilire ogni anno le nuove staff di unità affidare gli incarichi di Comunità Capi (es. Segretario, Tesoriere, Magazziniere, ecc.) a chi ha la disponibilità a portarli a termine Incarichi 1. Incarichi di Comunità Capi: Segretario con funzioni di verbalizzatore, archivista e bibliotecario, Tesoriere, Magazziniere, Redattore del Libro d’oro, incarichi di presenza nel sociale. Questi incarichi vengono affidati annualmente. 2. Incarichi di capo unità e capo gruppo: essi vengono affidati ai Capi che hanno fatto proprie le scelte del patto associativo, conseguito adeguata formazione metodologica(secondo le norme Statutarie Agesci), esperienza associativa e competenza. • Nelle staff il necessario ricambio di capi avviene tenendo in debito conto la continuità di applicazione metodologica specifica di branca e di tradizione delle unità, (es. in uno staff si cercherà di garantire la presenza di almeno 1 capo che ha già maturato esperienza associativa e competenza nella specifica branca del nostro gruppo). La permanenza media in unità dei capi unità è di 3/4 anni, salvo eccezioni dovute a causa di forza maggiore. • I capi gruppo ( uomo e donna), svolgono, secondo le deliberazioni dell’AGESCI, un ruolo che è insieme di Capo, di Quadro e di Formatore (cfr. Atti CG ‘93). Almeno uno svolge il ruolo a “tempo pieno”. Le funzioni che svolgono e la durata degli incarichi sono descritti nello Statuto. 6 LA CATECHESI NELLE BRANCHE Analisi branca L/C Il bambino in età L/C va scoprendo giorno dopo giorno, il mondo intorno a se, la sua curiosità, alle volte, va stimolata per creare quella base, indispensabile, al buon cittadino: l’interesse. Emergono alcune difficoltà nella comprensione orale della dottrina cristiana, derivante dal fatto che il bambino più di ogni altro, subisce l’influenza dei modelli consumistici. Tali modelli in maniera sottile ma costante, tendono ad allontanare il bambino dalla capacità di sacrificio e di rinuncia, base essenziale per la comprensione della figura di Gesù Cristo. In alcuni casi questa influenza assume livelli di vera dipendenza; questi sono i casi in cui il bambino viene lasciato molto tempo da solo. Nei primi anni di convivenza nel branco, i bambini non presentano una piena capacità critica, vanno quindi aiutati nell’interpretazione dei modelli e dei contenuti proposti. Per la maggior parte del branco emerge una discreta conoscenza della proposta cristiana, manca però la capacità di vedere Gesù nel prossimo e la dimensione della preghiera (che coinvolga la propria vita). Si colloca a questo punto la capacità del capo - educatore di riuscire, grazie alla propria esperienza e formazione, ad evangelizzare i bambini affidati dalla Co.Ca. . Proseguendo l’esperienza fatta negli ultimi anni sulla partecipazione alla S.Messa si propone di far vivere e preparare i bambini a vivere con gioia la celebrazione Eucaristica. Analisi branca E/G Nella branca E/G, si avverte la difficoltà di rivolgere una proposta di catechesi adeguata all’età pre adolescenziale e adolescenziale. E’ necessario trovare un linguaggio adatto, e allo stesso tempo delle tecniche che permettano di ottenere un buon grado di partecipazione da parte di tutti i ragazzi. Occorre fare una proposta che dia loro modo concretamente, attraverso l’esperienza di vita quotidiana, di scoprire l’esistenza di Dio. I ragazzi non mettono in discussione i valori cristiani, ma accettano passivamente queste verità. Presentano una certa difficoltà nel partecipare alla celebrazione eucaristica non comprendendone l’importanza, e vivendo tale momento quasi come un’abitudine. Analisi branca R/S Il ragazzo entra nella Branca R/S nel momento in cui tenta una rielaborazione personale della fede mettendo in crisi ciò che precedentemente aveva appreso e vissuto. Il problema va affrontato evitando la superficialità e rispondendo alle esigenze dei ragazzi con proposte di esperienze significative. I problemi emergenti sono: la difficoltà di credere in Gesù Cristo morto e risorto presente nella nostra vita (il mistero di Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo) ; confusione e informazione sbagliata, in particolare sulla Chiesa e sulla gerarchia ; intimismo e spontaneismo che impediscono la partecipazione alla vita della Comunità cristiana ; rifiuto dei valori religiosi proposti dagli adulti ; difficoltà nel riconoscere modelli che testimoniano il vangelo nella vita quotidiana ; Obiettivi 1. Offrire una catechesi sistematica ed esperienziale; 2. Favorire un itinerario di fede verificabile per ognuno, nella progressione personale; 3. Suscitare una scelta di fede viva e testimoniata nel quotidiano; 4. Stimolare nei ragazzi la scoperta della propria vocazione per testimoniare e annunciare il Vangelo, affinché si sentano membri vivi della Chiesa e vivano la carità nel proprio servizio. Mezzi e strumenti Per il raggiungimento degli obiettivi sopraccitati ci si avvarrà degli strumenti metodologici tipici delle branche; particolare attenzione verrà posta alla partecipazione degli eventi di natura comunitaria parrocchiale. Si utilizzeranno personaggi e figure significative per meglio comprendere il messaggio evangelico. 7 IL METODO NELLA BRANCA L/C Il nostro branco è formato da bambini e bambine di età compresa tra i 7 e gli 11 anni. Per favorire l’istaurarsi di legami di fratellanza, per garantire la verifica della Pista e per rendere fecondo il rapporto bambino – adulto è necessario che in numero dei censiti possibilmente non sia superiore alle 32 persone. Attraverso la Legge e la Promessa si esprime l'adesione spontanea e gioiosa del lupetto alla comunità di branco. Le Sestiglie L’unità si articola in sestiglie con struttura verticale per garantire che bambini di età diverse collaborino e giochino insieme, nel rispetto reciproco: essa favorisce il passaggio delle conoscenze e l’inserimento dei più piccoli. Nel nostro branco le sestiglie sono miste e composte da non più di 7 bambini . Il Consiglio degli Anziani Il CdA è il gruppo orizzontale dei bambini dell’ultimo o penultimo anno di branco, che offre una proposta educativa e una serie di attività più rispondenti alle esigenze di questa fascia di età. Coesiste con le sestiglie e sviluppa un programma proprio inserito nella Pista di branco con attività specifiche che offrono ad ognuno incarichi e responsabilità personali. Il CdA si riunisce una volta ogni due settimane dalla seconda metà dell’anno. Gioco, Ambiente Fantastico e Famiglia Felice Il Gioco fa parte del mondo dei bambini. E’ lo strumento per eccellenza della branca L/C. Attraverso di esso i bambini si misurano continuamente con se stessi, con il proprio corpo e con le proprie capacità. Il gioco è un ottimo mezzo per proporre attività, temi e contenuti importanti. Per Ambiente Fantastico si intende il gioco continuativo di un tema in cui sono immerse le attività di branco. Questo gioco si realizza attraverso la traduzione pedagogica di un racconto. Ciò costituisce uno sfondo semplice che integra le esperienze infantili. Il linguaggio dell’ambiente fantastico costituisce la “Parlata Nuova” che, secondo l’intuizione di B.P., offre all’adulto uno strumento di comunicazione comprensibile al bambino o alla bambina e da ad essi la possibilità di farsi capire dall’adulto attraverso un linguaggio alla propria portata. Tutto nel Branco si vive con un clima di Famiglia Felice, dando al Lupetto la voglia di divertirsi e volersi bene. Ciò contribuisce a favorire l’accoglienza dei più piccoli nel branco. Riunioni, Uscite e Campi Lo svolgimento delle attività deve poter avvenire in una tana propria dell’unità. Il branco svolge una riunione settimanale ed una caccia di un giorno almeno una volta al mese quando opportuno con pernottamento in accantonamento. Nel periodo di Natale e in estate sono previste le Vacanze di Branco dove tutta l’unità vive un campo in accantonamento della durata di 3/4 giorni per l’inverno e di 8/10 giorni per l’estate. In questa occasione il bambino vive il momento più bello ed intenso dell’anno con tutti i fratellini e le sorelline a contatto con la natura. La Pista La Progressione Personale in Branco si sviluppa su tre momenti ben distinti: Lupo della Legge, Lupo della Rupe, Lupo Anziano. Nel primo momento si vive la scoperta, di se stessi, dei propri bisogni e delle proprie capacità; degli altri attraverso la vita comunitaria. Nel secondo momento si vive la competenza: il lupetto si apre agli altri e comincia ad assumere, nei confronti della comunità degli impegni personali. Nel terzo momento il lupetto vive la fase della responsabilità; il bambino ha acquisito sicurezza nei propri mezzi e si fa promotore di attività e trascinatore del gruppo. Le Specialità sono uno strumento di completamento della Pista personale tese a sviluppare le capacità individuali sia evidenti sia nascoste. Il lupetto che conquista la specialità mette a disposizione della comunità le competenze acquisite. Catechesi Un altro importante momento in branca L/C è l’educazione alla fede attraverso la catechesi sistematica ed occasionata. Attraverso questo aspetto così importante il bambino è chiamato a scoprirsi figlio di Dio con semplicità e con un linguaggio appropriato alla sua età. Maggiore approfondimento a questo tema viene dato nel capitolo della catechesi. 8 IL METODO NELLA BRANCA E/G Per quanto concerne la branca esploratori/guide ci sembra importante precisare, in questa parte del progetto educativo di gruppo, solamente alcuni aspetti del metodo che ci preme sottolineare, per la loro valenza educativa, e alcune decisioni che la Co.Ca. ha preso riguardo all'organizzazione della vita di reparto. Si tralascia volutamente il riferimento ad alcuni valori educativi che vengono proposti, e all'analisi della realtà dei ragazzi (trattata in un altra parte del progetto educativo). E’ da tener presente che tutto ciò che non viene specificato in questo contesto lo si può ritrovare nel regolamento di Branca E/G, a cui facciamo stretto riferimento nell'organizzare le attività e la vita di reparto. Struttura del Reparto Il reparto è misto, con squadriglie monosessuali, con non più di otto ragazzi/e per squadriglia. Il numero massimo dei ragazzi/e non deve superare possibilmente le 32 unità. Bisognerà favorire un certo equilibrio numerico nel rapporto maschi/femmine, e per fascia d’età, equilibrio che dovrà essere già raggiunto nel branco. Il passaggio dalla branca L/C alla branca E/G avviene all'età di 11 anni compiuti o da compiersi entro dicembre. Il passaggio dalla branca E/G alla branca R/S avviene invece all'età di 16 anni compiuti o da compiere entro dicembre. La Squadriglia E' la struttura fondamentale del reparto; viene attribuita ad essa, anche nel nostro reparto, una forte valenza educativa. Ogni squadriglia si riunisce 1 volta a settimana e svolge le proprie attività; preghiera, meditazione, gioco, imprese, attività tecniche, cura del proprio angolo ... con adeguato stile scout. Tutti i ragazzi/e devono partecipare alla riunione settimanale di sq. Ogni squadriglia deve inoltre conservare in buono stato il materiale che gli è stato affidato tenendone aggiornato l'inventario. I capi sq. hanno la responsabilità di tenere le chiavi della sede. La sq. effettuerà almeno un’uscita l’anno. Il Consiglio dei Capi Lo strumento del Consiglio dei Capi è al centro del corretto funzionamento del reparto. E’ formato dai Capi, A.E. e Aiuti, dai Capi Squadriglia e quando opportuno dai Vice Capi Squadriglia. Il Con.ca. è momento ed occasione di verifica periodica della vita di Reparto e, conseguentemente, può anche essere di promozione e proposta di nuove attività. In esso i Capi Sq. hanno occasione per crescere e maturare come “leader” di piccoli gruppi a confronto con gli altri Capi Sq. e con gli adulti. E’ anche occasione di razionalizzazione della loro esperienza di guida di altri ragazzi. L'Alta squadriglia I più grandi del reparto (14-15 anni) costituiscono l’alta squadriglia. Vi fanno parte tutti coloro che rientrano nella fascia d'età suddetta, indipendentemente dal ruolo assunto nella squadriglia. L'alta squadriglia che serve esclusivamente per venire incontro alle esigenze educative dei più grandi offrendo loro attività formative, si incontrerà in alcuni momenti forti dell'anno (es. settimana santa, attività di zona, ecc....). Saranno svolti, durante l'anno, cicli di riunioni a cadenza quindicinale. Attività di alta squadriglia, prevede, durante l'anno, almeno 1 uscita. Uscite e Campi I ragazzi del reparto avranno modo di effettuare 1 uscita al mese (tra uscita di reparto, squadriglia, alta squadriglia, S. Giorgio, ecc...). Ogni anno è previsto per il reparto il campo invernale (27-30 Dicembre) e il campo estivo (10-12 giorni nel periodo Luglio - Agosto). Tutti i ragazzi sono tenuti a parteciparvi per il grande valore educativo che le uscite e i campi rivestono. Progressione Personale Ogni ragazzo/a del reparto seguirà un suo "sentiero" di progressione personale. Dal dialogo educativo capo ragazzo scaturiranno le mete e i vari obiettivi che i ragazzi si impegneranno a valorizzare per raggiungere la promessa, le varie tappe, le specialità ... I ragazzi in cammino verso la terza tappa saranno seguiti e sostenuti perché conseguano il brevetto di competenza, offrendo loro la possibilità di svolgere campi di competenza non solo a livello di zona e regionale, ma anche a livello nazionale. Catechesi Nel reparto viene svolto un cammino di educazione alla fede realizzando una catechesi sistematica ed esperenziale. Le modalità specifiche del cammino di fede sono trattate nel capitolo riguardante la catechesi nel gruppo. 9 IL METODO NELLA BRANCA R/S Presentazione La branca Rover/Scolte è l’esperienza Scout proposta a ragazzi/e dai sedici anni compiuti ai 20/21 anni, ed è un’esperienza tesa a favorire la crescita di ciascuno nell’impegno all’autoeducazione, nella disponibilità al servizio del prossimo, nello sforzo di maturare delle scelte per la vita. La scelta che si chiede di fare al R/S, nel momento della Partenza, (momento in cui / il R S lascia il clan e quindi lo scoutismo) sono : • LA SCELTA DI FEDE : il R/S ha maturato la convinzione che Gesù, Dio e uomo, è l’unico che porta la salvezza a tutti. Il R/S s'impegna a testimoniare la propria fede partecipando alla vita della Chiesa, in particolare della propria Chiesa locale. • LA SCELTA POLITICA : il R/S ha maturato una scelta politica che lo porta ad impegnarsi e ad essere parte viva della società attraverso la conoscenza, la partecipazione e la collaborazione con gli altri, per attuare il bene comune. Il R/S definisce inoltre, in maniera chiara e definitiva, il suo ambito di servizio. • LA SCELTA SCOUT : il R/S ha maturato e s'impegna a vivere e testimoniare i valori proposti dallo Scoutismo, ad esempio il rispetto per il proprio corpo, la crescita culturale, l’amore per il creato, la creatività, il lavoro manuale, l’essenzialità ecc. Strumenti del metodo • LA STRADA La strada che facciamo vivere ai nostri ragazzi, è un momento diverso dal solito vivere, perché si evitano tutte quelle comodità sempre a portata di mano e si riscopre l’importanza dell’essenzialità e il gusto dell’avventura. Inoltre è l’esperienza concreta che permette al ragazzo di entrare in sintonia con il creato, di incontrare gli altri e conoscere meglio se stessi. Non si fa strada solo perché è un’attività Scout si tratta invece di essere capace di ritrovare ciò che corrisponde ai valori più veri e avere il coraggio di prendere una nuova direzione. • LA COMUNITA’ Attraverso la comunità, il ragazzo vive l’esperienza della condivisione impara ad essere persona che riconosce i pregi e difetti sia suoi sia degli altri per crescere non solo con il proprio impegno ma anche con l’aiuto dei compagni La comunità aiuta a maturare uno spirito critico nei confronti dei problemi sociali, sviluppa la formazione di una coscienza politica impegnata e aperta alle varie realtà sociali. • IL SERVIZIO E’ un'occasione per imparare ad amare l'altro maturando la disponibilità a servire con particolare attenzione verso gli ultimi, che aiuta i R/S a fare il salto di qualità tra solidarietà e servizio. Infatti lo Scoutismo propone di “servire” e non di “ aiutare”, affinché il gesto di aiuto non sia richiamato solo dalle necessità occasionali ma si concretizzi come effettivo servizio volontario e desiderio di mettersi a disposizione dell’altro. Il servizio, a differenza del Noviziato (dove sono fatte molteplici esperienze), è annuale e assegnato dal Capo. Compito del R/S, prima di iniziare, è quello di presentare il proprio progetto di servizio. Il cammino nella branca R/S Il ragazzo che è appena entrato in branca R/S si definisce NOVIZIO/A e ha un periodo di circa un anno per sperimentare la proposta della branca. Il Novizio/a alla fine di questo periodo continua il suo cammino in Clan, firmando la C.d.C., al più tardi entro il Campo invernale successivo alla Route estiva. Essendo questo documento d’identità del gruppo è anche specchio del cammino del singolo. La firma non è quindi il segno di una meta ormai raggiunta, ma di un cammino che s'intende fare avendo alcuni precisi riferimenti. La C.d.C. è revisionata periodicamente dai R/S per rispondere fattivamente alle esigenze interne e alle realtà sociali. E’ lo strumento privilegiato di confronto sui problemi sociali. Il punto di riferimento per ogni R/S è la PARTENZA, ed in preparazione di questa è importante far seguire ai R/S un cammino: 1. Verifica del cammino di crescita vissuto in comunità ; 2. Riflessione sulle tre scelte fondamentali, (fede politica progetto di servizio),attraverso un momento di deserto 3. Stesura della “lettera della partenza”, e confronto sulle implicazioni delle proprie scelte con i Capi e la Comunità. Progressione Personale Il R/S è seguito sempre con un'attenzione particolare in tutto il suo camino di crescita. Il metodo si articola in due momenti: 10 • • Primo momento detto “fase della coscienza e del confronto” il R/S, in una lettera che è indirizzata ai Capi, mette a fuoco il cammino compiuto e prende coscienza del suo modo di essere e relazionarsi. La riflessione è condotta su quattro punti: (ME STESSO, DIO, GLI ALTRI, L’AMBIENTE SOCIALE). Questo documento viene fatto annualmente, discusso con i Capi, e inserito nelle schede personali. Secondo momento del progetto e del programma è la definizione di un proprio progetto di crescita che tenga conto delle valutazioni fatte con i Capi ; questo viene annualmente presentato alla comunità, ha degli obiettivi concreti, e viene verificato trimestralmente in comunità (verifica che viene definita come “PUNTO DELLA STRADA”). Per tutti gli altri strumenti metodologici previsti, ci si rimanda al regolamento: Capitolo, Veglia, Rout, Hike Challenge, lavoro, manuale, gioco, festa, canti, ecc.. Organizzazione della comunità Vengono fatte due riunioni settimanali, un'uscita mensile preferibilmente con pernottamento in tenda e facendo strada. La cassa è autogestita e si paga una quota mensile. 11 EDUCAZIONE SOCIO-POLITICA Oggi si ha grossa difficoltà nel fare proposte adeguate ai giovani, oramai prevenuti e diffidenti. In una fase storica, tra l’altro, che vede il politico non più come colui che deve essere attento ai problemi della città. L’educazione politica nello scautismo si deve basare su un concetto di agire politico realmente impegnato a costruire una casa comune per la comunità e nella comunità, superando il particolarismo e l’individualismo che segnano pesantemente il nostro tempo. Quindi nella nostra azione educativa grande importanza ha la “regola”, vista, non come coazione ma come promozione di una convivenza che realizza la libertà della persona nella comunità e la valorizzazione delle diversità e le ricchezze dei singoli. Inoltre va sottolineata l’attenzione alla soggettività della persona, pur inserita in una vita comunitaria senza cadere nell’errore di annullare la persona a vantaggio di un collettivismo asfissiante e massificante. Infine elemento fondamentale della proposta educativa “politica” è il principio del “conoscere - scegliere intervenire” . E‘ innegabile che questi tratti brevemente accennati, si ritrovino nella pedagogia scout e quindi nel nostro gruppo come proposta di un autentico cammino di “formazione del buon cittadino” (B.P.). Educazione alla libertà Educare alla libertà è aiutare i ragazzi ad autodeterminarsi al bene attraverso la verità che è la scoperta del progetto di Dio su ciascuno. Autodeterminarsi al bene vuol dire non soltanto volere il bene, ma anche saper fare il bene; e per conoscere il bene occorre ricercare la verità, mantenere vigile l’intelligenza e la curiosità per scoprire le situazioni, per capirle, per scoprire e capire gli altri, per intervenire nella realtà in aiuto degli altri; ma per “autodeterminarsi” occorre anche possedere quelle capacità necessarie per “guidare la propria canoa”, occorre saper vivere secondo un proprio progetto di vita; infine, occorre uno spirito avventuroso che sappia appassionarsi alla vita e coinvolgersi pienamente in essa. In questa espressione sono racchiuse le parole chiave che individuano le aree educative su cui intervenire: Bene, Verità, Progetto e Avventura. L’educazione al bene è aiutare i ragazzi a scoprire la felicità vera nel far felici gli altri e sperimentarla concretamente nel servizio alle persine. L’educazione alla verità è aiutare i ragazzi a mantenere vigile l’intelligenza e la curiosità per capire sempre meglio ciò che gli altri e le situazioni ci dicono e ci chiedono. E’ inoltre aiutare i ragazzi a scoprire e conoscere le proprie vocazioni. L’educazione al progetto è aiutare i ragazzi a vivere con “intenzionalità”, vale a dire secondo una direzione determinata, dando senso unitario ad ogni cosa che si fa e sapendo scegliere. L’educazione all’avventura è aiutare i ragazzi a sapersi coinvolgere completamente, non lasciarsi semplicemente sfiorare da ciò che avviene ma immergervisi intensamente con tutto se stessi. Presenza nel sociale Analisi Borgo Piave è periferia della città e dipende da essa. Non esistono, quindi, strutture se non quelle strettamente necessarie. Le attività economiche svolte sono, prevalentemente, quelle di tipo rurale. Nel territorio sono presenti due case famiglia private per anziani ed una di accoglienza per extracomunitari diocesana. Il nostro gruppo, finora, si è impegnato nell’assistenza agli anziani ed ai malati, tramite il servizio continuativo della branca R/S ed alcune attività delle altre unità. Si è inoltre cercato di interagire, senza grande profitto, con le istituzioni locali. Vi sono stati, infine, alcuni tentativi di attrezzare il verde presente nei pressi della parrocchia. Obiettivi 1. Acquisire un atteggiamento di sensibilità e conoscenza della realtà circostante (sia del borgo che della città) educando al senso di responsabilità e di rispetto verso ciò che è comune. 2. Promuovere la solidarietà e l'accettazione dei diversi, l’accoglienza degli emarginati, degli ultimi o di coloro che sono portatori di handicap. 3. Collaborare con altri gruppi, associazioni, e istituzioni, alla realizzazione di opere di utilità pubblica e servizi secondo le esigenze prioritarie della comunità (sia del borgo che cittadina). Proposte Ogni unità programmerà le attività per sensibilizzare i ragazzi all'attenzione per il territorio circostante in cui vivono nel rispetto di esso secondo quanto diceva B.P.: “Lasciate il mondo un po’ migliore di come lo avete trovato”, ricordando che l’educazione alla politica è anche educazione alla capacità di governare le proprie azioni perché attraverso queste garantiamo le condizioni di realizzazione umana per noi e per gli altri. Ogni branca svilupperà e concretizzerà attraverso il gioco, l’impresa, il servizio gli obiettivi di questo progetto. 12 Si cercherà di collaborare fattivamente attraverso attività delle singole unità e tramite i delegati della Co.Ca. con altre associazioni (es.Libera, Domusculta, Il Sentiero ecc.) che promuovono e sviluppano tematiche a sfondo sociale. Si cercherà di continuare il lavoro con la Circoscrizione, ed eventualmente con il Consiglio di Quartiere, per promuovere la realizzazione di strutture ed iniziative culturali (biblioteca, ludoteca, cineforum, ecc.). 13 COEDUCAZIONE ED EDUCAZIONE SESSUALE Analisi Il nostro gruppo è formato da unità miste che rispettano la verticalità e l’orizzontalità. Nel branco e nel clan è più presente la vita di comunità miste (sestiglie miste), mentre nel reparto sono presenti squadriglie monosessuali. Obiettivi • Favorire l’incontro tra i due sessi attraverso il dialogo e la collaborazione inseriti nella dimensione del progetto di Dio. • Rendersi consapevoli del proprio modo di essere uomo o donna superando i modelli precostituiti. • Crescere nella propria identità sessuata sviluppando anche la dimensione psico-affettiva a la capacità di amare. Strumenti Le attività devono portare i ragazzi a scoprire l’arricchimento che ricevono dall’altro sesso vivendo esperienze uguali. Il capo deve porre attenzione nel far vivere le esperienze a seconda di diversi tempi di maturazione di ragazzi e ragazze sarà importante quindi : 1. Rispettare il mistero della persona e i suoi tempi di crescita ponendo la massima attenzione nella programmazione delle attività e nella vita delle unità. 2. Aiutare questo processo di scoperta attraverso la testimonianza dei capi, quali persone che in modo sereno e maturo testimoniano propria identità e la sanno mettere in relazione con l’altro. La proposta educativa Scout ha dunque, come intento principale, quello di promuovere l’uguale dignità dell’uomo e della donna e il rispetto reciproco. Tutte le attività che vengono proposte durante tutto l’iter Scout hanno le finalità sopra descritte. Nelle diverse unità possiamo indicare ora alcuni obiettivi specifici e i relativi strumenti metodologici : BRANCA L/C Obiettivi • • • Conoscenza reciproca bambino/a e collaborazione. Accettazione dei bambini dell’altro sesso (relativamente al livello di maturità raggiunto). Superamento dei ruoli stereotipati di maschi e femmina (almeno come inizio). • • • Sestiglie miste. Gioco. Applicazione della progressione personale. Strumenti metodologici BRANCA E/G Obiettivi • • • Scoperta e accettazione delle trasformazioni corporee psicosociali relative allo sviluppo puberale (informazione sessuale). Favorire l’integrazione della componente genitale con quella affettiva della sessualità degli adolescenti. Valorizzazione delle differenze a livello fisico, psicologico, di sensibilità e spirituali presenti nelle ragazze e nei ragazzi. Favorire nell’Esploratore e nella Guida il raggiungimento di una identità sessuale. Superamento della rigida ruolizzazione stereotipata dei due sessi. • • • Squadriglie monosessuali. Gioco comunitario. Attività scouting (hike, esplorazione, cucina topografia, ecc...). • • Strumenti Metodologici BRANCA R/S Obiettivi • • • • Superamento dei ruoli precostituiti. Creazione nella comunità di rapporti umani arricchenti fra ragazzi/e basate sul reciproco rispetto e sul dialogo. Conoscenza e accettazione gioiosa del proprio essere uomo/donna. Integrazione della sessualità nella totalità della persona finalizzata poi alla scelta matura e consapevole del proprio progetto di vita. Strumenti Metodologici • • Il capitolo. Hike individuali e a coppie e deserto come momento di superamento stereotipi sociosessuali. 14 INTERNAZIONALISMO ED EDUCAZIONE ALLA PACE Il nostro gruppo ritiene essenziale offrire ai giovani per i quali collabora al processo educativo e formativo una capacità di comprensione del mondo ed una curiosità per ciò che avviene fuori dai nostri gusci protetti, tesi alla accoglienza, alla solidarietà concreta, alla testimonianza che il cambiamento è possibile. Abbiamo preso coscienza nel nostro cammino che il mondo non è diviso fra i buoni (noi e l’Occidente) ed i cattivi che ci assediano ed invidiosi cercano di colpirci, ma in modo molto più complesso è fatto di donne ed uomini che con gli stessi sogni in modo diverso si confrontano per la assoluta maggioranza con condizioni di vita difficilissime. Abbiamo imparato lungo la nostra Strada che il messaggio universale di Pace, Perdono e Fratellanza è comunque il più forte. In questa fase storica nella quale i rumori del mondo e la esasperazione mediatica ci rendono spesso sordi, come donne ed uomini nella storia, ai valori veri della nostra umanità cristiana, e distratti dai fratelli che vivono, gioiscono, spesso soffrono in silenzio, ci impegniamo ad offrire ai nostri bambini, ragazzi e giovani un cammino continuo di comprensione della diversità come ricchezza dell’uomo e non come barriera di divisione. Ci impegniamo a testimoniare qui ed ora a Borgo Piave l’amore, seguendo il comandamento nuovo di Nostro Signore, rifiutando la violenza e la guerra come possibile soluzione di ogni problema, sapendo, vivendo e testimoniando la assurdità e l’ingiustizia di ogni guerra. Ci impegniamo concretamente, anche sulla base di quanto abbiamo avuto la gioia di sperimentare con i nostri fratelli scout libanesi fra il 1998 ed il 2000 per offrire nelle Branche esperienze concrete di accoglienza, condivisione di valori diversi, accettazione e fratellanza. Ci impegniamo anche ad offrire una visione critica della globalizzazione, cercando sempre di guardare e leggere la storia con gli occhi dei fratelli e delle sorelle che hanno meno voce per farsi ascoltare, qui nel nostro Borgo, nel nostro Paese ed in ogni luogo del mondo, per lo sviluppo di una capacità analitica e critica nelle bambine e bambini che ci sono affidati fino al loro divenire donne e uomini della partenza capaci di comprendere, accogliere, amare. Nel periodo di validità di questo progetto educativo in particolare pendiamo l’impegno ad una visitazione della lettera del Santo Padre Tertio Millemio Ineunte , come base e sostegno delle proposte che formuleremo nelle nostre branche, riprendendo come anelito della nostra storia quotidiana la aspirazione alla Pace e l’esortazione di Papa Paolo VI, se vuoi la pace lavora per la giustizia. 15 RAPPORTI CON I GENITORI La nostra Co.Ca. è impegnata già da anni a lavorare con i genitori ed è arrivata a coinvolgerne alcuni, nelle attività scout nelle vesti di Capi. Dall’esperienza avuta ci sembra opportuno continuare ad avere rapporti frequenti e proficui con essi per meglio collaborare nella educazione dei ragazzi che ci sono stati affidati. Obiettivi • Collaborazione e coordinamento di alcune attività delle unità e della Comunità Capi con i genitori sia di tipo organizzativo sia educativo. • Incontri regolari e occasionali con i capi delle staff per discutere problemi educativi e organizzativi (es. iscrizioni annuali, Imprese, Cacce, Uscite di unità, Campo Estivo, ecc.). • Colloqui informali personalizzati per discutere i problemi educativi dei singoli ragazzi. • Incontri formativi (almeno due) di conoscenza del metodo o di problematiche educative anche con consulenti esterni. Ogni anno a Maggio sarà organizzata la "Giornata dei Genitori”. Un’intera Domenica di incontro tra Capi - Genitori - Ragazzi dedicata alla preghiera, al gioco e alla riflessione su temi educativi. Potrà essere ripetuta in altri momenti dell’anno se si riterrà necessaria. All’atto dell'iscrizione le staff dovranno prendere accordi precisi con i Genitori facendo sottoscrivere loro l'apposita scheda, dove sono descritti gli impegni dei ragazzi, dei genitori, le quote da versare, ecc.. Se i genitori e i ragazzi non rispetteranno gli accordi presi con i Capi, all’atto dell’iscrizione, questi ultimi debbono sentirsi sollevati da responsabilità educative, e considerare l'iscritto come non facente più parte del gruppo. Si allega al presente progetto educativo Fac - simile della scheda di iscrizione, in uso già da qualche anno presso il nostro gruppo. Ogni altra iniziativa, da intraprendere con i Genitori, non contemplata nel presente progetto, verrà prima discussa e approvata in Comunità Capi. Varie: Realizzazione di un archivio di fotografie delle attività scout del gruppo, anche in formato elettronico, con la collaborazione dei genitori interessati. 16 AMMINISTRAZIONE E FINANZE Obiettivi • educare il bambino/ragazzo alla gestione economica autonoma (per quanto possibile) delle attività che svolge nel gruppo Scout. • ridurre le spese individuali per i campeggi dei censiti. • acquistare beni e materiali utili per la gestione delle attività educative. • sostenere le spese di segreteria e di consumi (giustificati). • sostenere le attività di formazione dei singoli capi (su domanda degli interessati). Bilancio Consuntivo e preventivo Il Bilancio consuntivo del nostro gruppo viene redatto tenendo conto dell’anno Scout che va dal 1° Settembre al 31 Agosto. Ogni singola Unità deve consegnare entro e non oltre il 30.09 il bilancio dell’anno già trascorso. Tale schema riassuntivo deve elencare le seguenti voci: Entrate: l’ammontare delle quote mensili, le quote per i campi estivi ed invernali, l’autofinanziamento e altre voci che si verranno a creare anno per anno. (le eventuali rimanenze dell’anno precedente, eventuali contributi, i censimenti e tutte le altre quote relative alla Zona saranno riportate in bilancio dalla cassa di gruppo) Uscite: acquisti di materiale di segreteria, magazzino, infermeria; acquisti La Tenda (distintivi, oggetti per il gruppo ecc.), le spese sostenute ai campi estivi ed invernali e varie.( i censimenti e tutte le altre quote relative alla Zona saranno riportate in bilancio dalla cassa di gruppo) Nel mese di Settembre entrano nella Cassa Centrale o di gruppo tutte le eventuali rimanenze delle casse di Unità. Le Unità e la Comunità Capi presentano in Co.Ca. una nota preventiva di spesa per l’anno di attività che copre le sole ed effettive esigenze. Il cassiere di gruppo predispone il consuntivo e preventivo globale di gruppo. Nel mese di Ottobre le unità e la Co.Ca. progettano le attività di autofinanziamento e contestualmente alle esigenze delle altre unità e della parrocchia, stabiliscono i periodi in cui realizzano le attività suddette. Il gruppo realizza almeno un’attività di autofinanziamento per la Cassa di Gruppo se necessario. Funzionamento della Cassa Centrale • distribuisce una % a censito per unità stabilita dalla Co.Ca. in base alle possibilità di cassa. • finanzia in % maggiore le unità che presentano maggiori esigenze giustificate nella nota preventiva di spese. • finanzia le spese previste per la Co.Ca. e il gruppo (foulard, libri ecc.). Modalità di autofinanziamento Cassa di gruppo • quota annuale che ogni censito versa all’atto dell’iscrizione specificatamente per la cassa di gruppo stabilita all’inizio dell’anno Scout in Co.Ca. insieme alla quota censimenti e alla quota di zona. • quote derivanti dalle attività di autofinanziamento svolte da tutto il gruppo. • quote derivanti da eventuali contributi finanziari ottenuti presso Enti e/o Istituzioni pubbliche e private. Casse di unità • quote mensili che ogni censito versa alla cassa di unità e quote dei C.E. e C.I. • quote derivanti dalle attività di autofinanziamento progettate. • quote derivanti dal trasferimento di denaro dalla cassa centrale (% per censito) come base annuale. • quota derivanti dalla cassa centrale secondo le esigenze di unità rilevate dalla Nota preventiva di spesa. Casse di squadriglia • quote che gli E/G versano periodicamente alla cassa di sq. • quote derivanti da imprese di autofinanziamento, con alto spessore educativo, autorizzate dai capi unità, sulla base del preventivo spese presentato dagli E/G. Varie • Ogni capo che partecipa al C.E. e al C.I. contribuisce alle spese • Viene data copia del Bilancio Consuntivo e Preventivo al Parroco, alla Zona, ai Genitori. E’ vietato alle unità ricorrere a finanziamenti presso Enti e Istituzioni pubbliche e private poiché, ovviamente, la presenza nel territorio è del gruppo scout nella sua interezza. 17 CERIMONIALE DI GRUPPO Il nostro gruppo Scout vive di segni più che di parole. Il segno parla da solo, è una lingua universale, accessibile a ciascun essere umano, che perde la sua forza quando viene spiegato, commentato, ridotto in parole. I simboli sono il mezzo più adeguato per tradurre i concetti astratti, superano la povertà di linguaggio e la difficoltà di concettualizzazione. Tutta la pedagogia dello scoutismo è ricchissima di spunti simbolici (uniforme, guidoni, modi di riunirsi, cerimonie....) e bisogna far sì che nel nostro gruppo essi siano sempre utilizzati correttamente per far predominare l’azione sul discorso. Ogni unità possiede come tradizione delle cerimonie e dei momenti particolari in cui ogni singolo bambino, ragazzo si abitua a solennizzare un momento e a festeggiarlo poiché rimarrà un segno indelebile nella vita di ciascuno. Tuttavia esistono dei momenti di gruppo che vanno vissuti secondo alcuni principi per non snaturare l’evento e renderlo una prassi. L’evento di gruppo che richiede una buona preparazione è l’apertura dell’anno scout e i relativi passaggi di unità; è bene non vedere le cose dal punto di vista E/G o R/S, bisogna concretizzare, in collaborazione con i capi L/C, un passaggio che simboleggi ed attui un momento di continuità metodologica, e che tenga conto sia del racconto vissuto dalla metodologia L/C sia dell’avventura Scout. E’ preferibile che i passaggi siano un momento significativo vissuto in parrocchia come presenza e continuità del lavoro del gruppo. Ciò non toglie che per esigenze particolari possano essere vissuti diversamente. Il passaggio prevede uno schema dove il lupetto passa in reparto e successivamente l’esploratore in noviziato per meglio evidenziare la salita alla branca superiore. 18 CERIMONIALE DELLA BRANCA L/C Promessa Quando ? • • Dopo qualche mese che il bambino è entrato in branco ed Il bambino afferma di voler rimanere nel branco fa la promessa. • La sera prima si fa la veglia dove il bambino riflette un attimo con i Capi sulla scelta fatta e sui motivi della scelta. Il giorno della promessa si fa il cerchio; il Lupetto/a viene accompagnato dal capo sestiglia e portato dinanzi al capo branco. Si fa il saluto. Il capo branco chiede se il bambino vuole far parte del branco e il perché. Il capo branco chiede al lupetto/a di pronunciare la promessa e poi la legge. Il lupetto/a pronuncia la promessa e la legge. Viene consegnato il foulard del branco "Seeonee" insieme al distintivo della promessa. Il branco saluta. Come ? • • • • • • • Lupo della legge Quando ? • Come ? • Un lupo diventa Lupo della legge dopo aver camminato sulla sua pista e dopo aver cacciato diverse prede. Quando caccia nella giungla rispettando la legge gli verrà consegnato il distintivo di Lupo della rupe. La struttura della cerimonia è simile a quella della promessa. Lupo della rupe Quando ? • Come ? • Un lupo della legge diventa lupo della rupe dopo aver camminato sulla sua pista e dopo aver cacciato diverse prede. Arrivato al momento in cui si muove con agilità nella giungla gli verrà consegnato il distintivo di Lupo della rupe. La struttura della cerimonia è simile a quella della promessa. Lupo anziano Quando ? • Come ? • Un lupo della rupe diventa lupo anziano quando con un sempre maggior impegno caccia le sue prede e diventa un vero aiuto ed esempio per i più' piccoli. La struttura della cerimonia è simile a quella della promessa e di lupo della rupe. Il consiglio della rupe Il consiglio della rupe è un momento fondamentale della vita di branco ; durante questo si verificano le attività fatte e si prendono decisioni importanti. E' un'occasione di vera Comunità per tutto il branco e si partecipa in perfetta uniforme. Il passaggio Quando ? • Il lupo anziano passerà al reparto quando avrà 11 anni compiuti. • • • • La cerimonia si fa insieme a tutto il gruppo. Il branco lancia il grande urlo, le varie squadriglie lanciano il grido, e così anche il clan e il noviziato. I capi sestiglia accompagnano i lupi che devono "passare." Ogni lupo dovrà superare una "prova di coraggio". Dopo di quella sarà accettato dal reparto e lascerà per sempre il branco. Come ? Le specialita' Le specialità vengono consegnate durante una cerimonia oppure durante il cerchio in un normale giorno di attività. 19 Il grande urlo Come si fa ? Vedi Manuale. Il grande urlo viene lanciato solo d'Akela; non possono partecipare i cuccioli e si deve essere in perfetta uniforme. Non deve essere lanciato sempre, ma solo in momenti importanti per la vita del branco : le promesse, prima delle cacce e nelle cerimonie importanti di gruppo. 20 CERIMONIALE DELLA BRANCA E/G Le tradizioni del reparto sono le seguenti: Consiglio della Legge, Veglia della promessa, Cerimonia della Promessa, Cerimonia di conferma tappe, assegnazione specialità e brevetti. Consiglio della Legge Pur essendo un avvenimento abituale nella vita di reparto e che si presenta con una certa frequenza è opportuno che abbia un certo tono e che ne accentui il senso di momento importante per la vita dell'unità. Le guide e gli esploratori siedono riuniti per Sq. con la fiamma ben in evidenza .E’ opportuno l'uso dell'uniforme. I capi sq., o un capo sq., ricordano la legge Scout al resto della comunità. E’ bene che il luogo sia riparato da disturbi estranei ed è altresì importante che il C.d.L. non duri oltre i 60 minuti, oltre i quali è impossibile mantenere desta l’attenzione. Durante il C.d.L. una guida o uno esploratore anziano redige il verbale; “Può prendere la parola solo chi ha già la Promessa ed è quindi membro della comunità"? Veglia della Promessa La veglia è un momento delicato in cui i Capi reparto con tutti coloro che precedentemente hanno richiesto e ottenuto di entrare a far parte della Comunità, meditano sull'importanza di questo passo. E’ bene quindi seguire il seguente schema che riassume la Veglia: • Introduzione: significato della Promessa • Spiegazione della Legge e della Promessa Scout • Lettura "Il buon Seminatore”: Mt.13,1-9.18-23 • Impegno scritto dell'E/G in base alla riflessione fatta • Spiegazione Cerimonia • Canto della Promessa Cerimonia della Promessa Il momento della Promessa è il vero inizio dell'avventura scout. Deve quindi essere preparata affinché l'esploratore o la guida la ricordi come momento straordinario che ha vissuto da protagonista. E’ necessario che la cerimonia abbia alcune caratteristiche: • che tutto il reparto sia presente in atteggiamento di rispetto e partecipazione perché l'impegno è davanti a tutti e tutti dovranno aiutare il nuovo esploratore o guida a mantenerlo; • che la sq. abbia sottolineato la sua realtà di prima piccola comunità che accetta il nuovo ragazzo/a; • che vi sia un richiamo alla realtà internazionale dello scoutismo; • che questo momento venga vissuto come momento di preghiera e di gioia. Esempio di cerimonia: • Il reparto in uscita o al campo si dispone in quadrato. • Il Capo reparto ricorda brevemente il significato che quel momento ha per il novizio e per tutto il reparto. • Il Csq. accompagna davanti ai Capi il novizio che esprime davanti a tutti la motivazione e l'impegno che si assume davanti al reparto. • Successivamente il ragazzo pronuncia la Promessa e la Legge che intende rispettare. • In seguito il Capo lo accoglie, a nome di tutti, nella fraternità internazionale Scout ed in particolare nel gruppo. • Gli altri componenti dello staff consegnano al ragazzo il fazzoletto del gruppo e il distintivo A.G.E.S.C.I. che va appuntato sulla camicia. La cerimonia prevede l'uso dell'uniforme. • Alla fine segue il canto della Promessa che chiude l'avvenimento. Cerimonia di conferma Tappe, assegnazione Specialità e Brevetti La conferma di delle specialità e dei brevetti è un momento non meno importante rispetto a : Consiglio della Legge, Veglia della Promessa, Cerimonia della promessa. Essa è la conclusione di una parte del Sentiero dove si manifesta la maturazione della personalità del ragazzo. La cerimonia di conferma Tappe, assegnazione Brevetti e specialità viene fatta al campo, alle uscite e comunque dopo averne discusso nel Consiglio della Legge. La cerimonia è molto semplice: • Il reparto viene disposto a quadrato, in maniera composta e partecipe. Ogni Csq. tiene alto il guidone di squadriglia. • Viene chiamato l'E/G che, accompagnato dal Csq. (se è invece Csq. verrà da solo) si presenta dinanzi ai Capi reparto. • Il/La Capo reparto richiama brevemente il significato del momento e la notevole importanza che ha, per l'E/G, aver raggiunto un obiettivo della sua Progressione personale. 21 • • • Viene quindi consegnato il distintivo L’E/G saluta i Capi, tutto il reparto e ritorna al suo posto. La cerimonia si chiude semplicemente; se ci sono state però anche delle Promesse, viene fatto, a chiusura, il Canto della Promessa. 22 CERIMONIALE DELLA BRANCA R/S Premessa Le cerimonie della branca R/S sono meno numerose che nelle altre branche, poiché non vi sono tappe, ne specialità ...... Anche se poche le cerimonie non vanno improvvisate ; per ognuna è necessaria, infatti, una successione precisa di parole, letture, canti e segni che devono essere accuratamente predisposti dai capi, attingendo alla tradizione, ma rinnovando, quando è necessario, a volte con la collaborazione dei rover e delle scolte interessate. Le cerimonie relative alle tappe della progressione personale del R\S, nella comunità, sono : la salita al Noviziato, la Firma dell’impegno, la Partenza. Oltre a questi tre momenti, essa potrà avere le proprie tradizioni per quanto riguarda i capitoli, le veglie, le route e altre tipiche attività di roverismo - scoltismo. Cerimonia della salita al Noviziato La salita al Noviziato - come parte della comunità R\S - è un passo che l’aspirante novizio compie come scelta personale di sperimentare la proposta del roverismo - scoltismo. La cerimonia della salita può essere preceduta da una veglia, simile a quella che precede la promessa, durante la quale gli aspiranti novizi meditano sul scelta che stanno per compiere. Cerimonia della Firma dell’impegno Avviene normalmente alla fine dell’anno di Noviziato o, al più tardi, entro il campo invernale successivo, nel momento in cui il rover e la scolta accettano di porre i valori e le scelte della C.d.C., alla base del loro cammino di crescita. La firma non è quindi il segno di una meta ormai raggiunta, ma di un impegno a camminare sulla strada avendo per preciso riferimento la C.d.C. . Per questo motivo, la firma è personale e non collettiva : essa avviene su richiesta, di ciascun rover e scolta, man mano che essi ritengono di aver maturato questa scelta. La cerimonia viene fatta in un momento solenne, durante un'uscita, in una route o in un momento particolare dell'anno, in uniforme ; il rover o la scolta rinnova la promessa ed assume dinanzi al clan anche un più specifico impegno personale. Il Capo Clan gli consegna il fazzolettone di gruppo e invita tutti ad una breve riflessione su di un brano significativo del Vangelo (MT 5,13-16); al termine regala al R/S un lumino simbolo di luce e un po’ di sale simbolo della Missione. Infine, il novizio appone la sua firma sulla Carta di Clan entrando a far parte così del Clan. Il momento dell'uscita dalla Comunità R/S, e quindi dallo Scoutismo, può avvenire secondo due modalità differenti: o con la cerimonia della Partenza o con la festa dell'Uscita. Cerimonia della Partenza Il R/S si presenta alla comunità, dopo aver vissuto un'ultima esperienza di Deserto, con il suo zaino. Viene invitato dal capo clan a esporre brevemente le scelte maturate e in particolare il Servizio che intende intraprendere. Gli viene poi chiesto di rinnovare la Promessa Scout. Il capo clan chiede un impegno solenne di fedeltà alle scelte fatte e al servizio scelto donando una accetta, simbolo della volontà, per affrontare e superare gli ostacoli che si presenteranno. Gli vengono consegnati : • La scheda personale, testimonianza del cammino fatto; • La Bibbia come libro della vita; • La lanterna come simbolo di luce da tenere alta e da far splendere agli occhi di tutti; • Il pane simbolo della condivisione e della essenzialità; • I nastri che ricordano e impegnano a testimoniare il cammino percorso nello Scoutismo : il giallo, della branca L/C, colore della gioia e del gioco; il verde, della branca E/G, colore della speranza e della avventura; il rosso, della branca R/S, colore dell'amore e della testimonianza. • La forcola, simbolo della branca R/S e della scelta tra una vita facile e comoda e quella impegnativa e faticosa. Il R/S riceve salutando, dagli altri R/S, compagni di cammino, doni simbolici. Infine dopo essersi caricato il proprio zaino saluterà i capi e mentre si intonerà un canto significativo, lascerà il cerchio, partendo per “nuovi orizzonti”. Festa per l'Uscita Il capo clan ricorda brevemente l'esperienza vissuta dall' R/S in clan, gli consegna la scheda personale, testimonianza del suo cammino; il R/S saluta la Comunità R/S e riceve doni da mettere nello zaino. Dopo un canto conclusivo si vive un momento di Festa. 23 EDUCAZIONE INFORMATICA Con il fenomeno Internet, molti ragazzi si sono avvicinati ed appassionati sempre più al computer (a casa, a scuola, ecc.) perché esso consente loro ad esempio di comunicare con altri ragazzi sparsi in qualsiasi altra parte del mondo. Possiamo tranquillamente affermare, quindi, che il computer è diventato per i ragazzi, uno strumento abitudinario (nel nostro gruppo circa un ragazzo su due ha un rapporto più o meno diretto con il computer). Considerando però, che l’utilità educativa del computer sta proprio nel suo uso, ci si è resi conto che, utilizzato come viene proposto oggi, esso non ha un risvolto educativo positivo. E’ necessario quindi, educare i ragazzi ad avere un rapporto attivo con il computer, e non passivo come di solito avviene, che possa stimolare in loro qualità come: • l’inventiva, la costanza, l’intuizione, per riuscire a prevalere sulla complessità della macchina; • la creatività come possibilità di realizzare in modo diverso e personale le stesse cose; • la fantasia; • la crescita di capacità di analisi e sintesi (occorre avere chiari i processi di utilizzo); • lo sviluppo della logica ( passaggi rigorosi e logici ); • l’eliminazione del pressappochismo e della faciloneria; • l’osservazione, la deduzione, la competenza e la tenacia; • l’abitudine a progettare e a pianificare; • la curiosità nella scoperta del mezzo e delle sue potenzialità. I programmi del computer possono diventare: • mezzi nuovi per riproporre ai ragazzi le tecniche tradizionali dello scouting; • esche per far riscoprire la tecnica ed esserne un completamento, senza diventare centro dell’attività; • mezzi per stimolare i ragazzi ad affrontare più seriamente l’argomento, ottenendo risultati migliori. Attività pratiche Branca L/C Botteghe gestite dai capi mirate all’alfabetizzazione informatica; Attività grafiche e di videoscrittura; Corrispondenza via Internet (scambio messaggi, distintivi, giochi, ecc.); Aggiornamento del sito web del gruppo; Branca E/G Botteghe gestite dai capi rivolte alle squadriglie mirate all’alfabetizzazione e l’affinamento delle tecniche informatiche per il conseguimento di specialità individuali (es.Informatico) e di squadriglia (es. Giornalismo) e del brevetto di competenza (es. Animazione espressiva). Attività grafiche e di videoscrittura. Corrispondenza via Internet (scambio messaggi, distintivi, giochi, ecc.). Partecipazione allo JOTI – Jamboree On The Internet Aggiornamento del sito web del gruppo; Branca R/S Botteghe gestite dai capi o da R/S già competenti mirate all’alfabetizzazione informatica. Attività grafiche e di video scrittura ( giornalismo, cartellonistica, ecc.). Corrispondenza via Internet (scambi culturali, di distintivi, attività varie, ecc.) Partecipazione allo JOTI – Jamboree On The Internet Aggiornamento del sito web del gruppo; Si proporrà l’acquisizione di un personal computer di gruppo (per svolgere tali attività pratiche) da custodire in un luogo dove ogni membro del gruppo (soprattutto chi non ne possiede uno proprio) possa accedere. Si istituirà, attraverso una sorta di censimento, una mailing list di gruppo (raccolta degli indirizzi e-mail dei membri del gruppo) per favorire lo scambio di materiale, idee, comunicazioni, ecc. e per sensibilizzare i ragazzi all’uso corretto della posta elettronica. 24 AGESCI associazione guide e scout cattolici italiani GRUPPO SCOUT BORGO PIAVE SCHEDA DI ISCRIZIONE Con la presente scheda è nostra intenzione ricordare ai genitori gli impegni che ogni bambino/a, ragazzo/a deve rispettare dal momento in cui si iscrive al gruppo Scout. Facciamo presente che, ai fini di un proficuo inserimento nel gruppo, e in vista di migliori risultati educativi dei vostri figli, riteniamo sia necessaria una assidua frequenza alle riunioni settimanali, e un impegno attivo nelle attività (compreso il rispetto della Progressione Personale). Inoltre riteniamo importante che ci sia un interessamento costante da parte vostra, riguardo all'esperienza educativa che i vostri figli stanno compiendo presso di noi, incontrando spesso i capi per verificare il cammino educativo dei bambini e dei ragazzi. Vi • • • • • ricordiamo gli impegni più importanti per i ragazzi: Una riunione settimanale di Unità di due ore (di solito il Sabato); Almeno una riunione infrasettimanale (a seconda delle Unità); Una uscita mensile di Unità; Campo Invernale (periodo 27-30 Dicembre oppure 2-6 Gennaio); Campo Estivo di 8 - 10 giorni (nel periodo 20 Luglio - 10 Agosto). Impegni per i Genitori: • Almeno tre riunioni durante l'anno con i capi; • Una "Giornata Genitori" di Domenica a Maggio. Attenzione! La preparazione ai Sacramenti della Comunione e della Cresima, viene fatta dalla Parrocchia nei corsi di catechismo settimanali. I capi fanno presente infine, che non intendono assumersi responsabilità educative nei confronti degli iscritti che frequentano saltuariamente e con scarso impegno le attività. Pertanto essi non verranno considerati più facenti parte del Gruppo. • • La quota di iscrizione annuale (comprendente l'abbonamento alla rivista, l'assicurazione, il contributo alla Zona e alla cassa di gruppo) è di € ____________________ Per venire incontro alle spese di segreteria, materiale, ecc. che ogni unità affronta durante l’anno, ogni iscritto al gruppo deve versare la quota mensile di € ____________________ -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------I Sig.ri ______________________________________ genitori di ______________________________________ prendono atto e sottoscrivono quanto detto su questa scheda, impegnandosi a favorire la partecipazione attiva del/la proprio/a figlio/a alle attività. Borgo Piave, _______________________ Firma ______________________________________ 25 AGESCI associazione guide e scout cattolici italiani GRUPPO SCOUT BORGO PIAVE SCHEDA MEDICA PERSONALE • DATI PERSONALI Cognome ___________________________________________ Nome ___________________________________ Nato a _____________________________________________ il ______________________________________ residente a __________________________________________ via _____________________________________ telefono ____________________________________________ Gruppo scout di appartenenza ___________________________________________________________________ Indirizzo della famiglia nel periodo del campo estivo _________________________________________________ telefono ____________________________________________ Medico curante _______________________________________ indirizzo ________________________________ telefono ____________________________________________ • NOTIZIE SANITARIE Deve subire limitazioni nella dieta ? SI NO Quali ? ______________________________________________________________________________________ Deve subire limitazioni nell'attività fisica ? SI NO Quali ? ______________________________________________________________________________________ Deve assumere farmaci regolarmente o occasionalmente ? SI NO Quali ? ______________________________________________________________________________________ Quando ? ____________________________________________________________________________________ Dosi ____________________________________________________________________________________________ Quali malattie infettive ha avuto ? ________________________________________________________________ Quando ? ____________________________________________________________________________________ Ha contratto patologie gravi in passato ? SI NO Quali ? ______________________________________________________________________________________ Ha mai subito interventi chirurgici ? SI NO Quali ? ______________________________________________________________________________________ Quando ? ____________________________________________________________________________________ Ha subito fratture in passato? SI NO Quali ? ______________________________________________________________________________________ Quando ? ____________________________________________________________________________________ E' portatore di patologie croniche o in via di lenta guarigione ? SI NO Ha avuto in passato emorragie abbondanti ? SI NO Dal naso ? SI NO Da ferite ? SI NO Ha manifestazioni di tipo allergico ? SI NO Asma bronchiale ? SI NO Rinite da polvere, pollini, pelo di animali ? SI NO Altre _______________________________________________________________________________________ Ha avuto manifestazioni di intolleranza (allergia) a farmaci ? SI NO Quali ? ______________________________________________________________________________________ Che tipo di manifestazioni ? _____________________________________________________________________ Ha avuto reazioni importanti a punture di insetti ? SI NO Locali (gonfiore, dolore, arrossamenti) ? SI NO Sistemici (pallore, vertigini, svenimenti) ? SI NO Ha mai presentato sintomi di allergia in occasione di profilassi con sieri ? SI NO Antitetanico ? SI NO 26 Antitifico ? SI NO Altri ________________________________________________________________________________________ Quando ? ____________________________________________________________________________________ Se è Guida, ha mestruazioni regolari ? SI NO Ritmi _______________________________________________________________________________________ Sono dolorose ? SI NO Assume farmaci in relazione a ciò ? SI NO Dosi ________________________________________________________________________________________ EVENTUALI ALTRE OSSERVAZIONI: _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ GRUPPO SANGUIGNO: RH _________ ALLEGATI: - Fotocopia del libretto delle vaccinazioni - Fotocopia del libretto sanitario In caso di eventi gravi che richiedano decisioni immediate in ordine a ricoveri, trasferimenti e terapie in genere anche chirurgiche, indipendente dalla tempestiva comunicazione ai familiari reperibili che sarà sempre tentata, è necessario che il genitore o chi ne fa le veci dichiari di rimettersi, finché assente, alle decisioni dei Responsabili del Reparto e dell' Equipe medica di assistenza. Dichiaro altresì, sotto la mia responsabilità, che quanto scritto sopra corrisponde a verità. Data Firma ___________________ _______________________________________ 27 AGESCI associazione guide e scout cattolici italiani GRUPPO SCOUT BORGO PIAVE BOLLA DI ACCOMPAGNAMENTO Il sottoscritto _________________________________________________________________________________ nato a __________________________________________________________ il __________________________ e residente a _________________________________________________________________________________ in (via, piazza, ecc.) ___________________________________________________________________________ in qualità di Capo Gruppo responsabile del Gruppo Scout BORGO PIAVE DICHIARA Ai sensi dell’ art. 4, ultimo comma D.P.R. 06.10.1978 n° 627, Circolare n° 5 del 12.02.1979 paragrafo 2 e integrazione circolare n° 15/381322 del 19.03.1980 della Direzione Generale delle Tasse; che i beni trasportati sono di proprietà del Gruppo Scout BORGO PIAVE e non sono destinati alla vendita. __________________________ lì ____________________ In fede _________________________________ Luogo, data e ora inizio del trasporto _____________________________________________________________ Luogo, data e ora inizio del viaggio di rientro _______________________________________________________ Targa automezzo _________________________________ 28