2| diario ZEROSEIMESI 4| DIARIO DEL MASTER VISITA CANTIERE WELLDOM INCONTRO CON TIZIANA MARTIRE ECOLOGICAL DESIGN PROCEDURE LEED OPEN LESSON AZIENDE IN CATTEDRA | FASSABORTOLO – LEGNOLEGO - CELENIT VISITA ALLA NUOVA SEDE DI PADOVA PROVE DI LABORATORIO OPEN LESSON INDAGINI TERMOGRAFICHE DEL SITO DI PROGETTO VISITA ALLO STABILIMENTO DI PRODUZIONE WORK IN PROGRESS | MOSTRA DEI PROGETTI OPEN LESSON Zeroseimesi Biocasa82 Patto di Stabilità Paolo Cascone Brainstorming MAXXI Genesis Costruiamo Schüco Italia Pultrusi Diesel Headquarters Termografia Wienerberger Notte Verde allo Iuav Torre Unipol diario ZEROSEIMESI CON IL CONTRIBUTO DI: MASTER UNIVERSITARIO DI SECONDO LIVELLO INFO SU WWW.IUAV.IT WWW.MASTERPCS.IT WWW.MASTERPCS-BLOG.IT ZEROSEIMESI Zeroseimesi | Diario del Master Durante la prima edizione del Master Processi Costruttivi Sostenibili molto tempo è stato dedicato a capire, attraverso esperienze concrete, la realtà dei processi che portano allo sviluppo di materiali da costruzione e architetture innovative. Grazie ad incontri e visite a cantieri e stabilimenti di produzione gli studenti e i docenti hanno potuto vedere e “toccare con mano” cosa accade quando un’idea si trasforma in realtà: fare innovazione significa infatti prima di tutto conoscere e diventare esperti dell’ambito entro il quale si può operare, individuandone i limiti e le opportunità, sia che si parli dell’ottimizzazione di un componente edilizio, sia che ci si appresti a progettare un’architettura. Conoscere le pratiche di cantiere, le nuove normative ma anche le prassi utilizzate e gli esempi all’avanguardia, diventa indispensabile se si vuole operare nell’ambito della sostenibilità. Ciò è stato possibile grazie al confronto continuo con professionisti esterni di rilievo, che hanno portato il loro know how all’interno delle lezioni presentando i lavori più rappresentativi dei propri studi professionali. Attraverso specifici approfondimenti su dettagli costruttivi, metodiche innovative e attività di cantiere il percorso didattico si è sviluppato in equilibrio tra esempi di pratica costruttiva e studio di una metodologia innovativa in grado di gestire la complessità dei processi progettuali odierni. 8| Gli incontri con le aziende (Costruiamo), non sono serviti semplicemente a conoscere in modo approfondito i prodotti presentati, ma sono stati occasioni di continuo confronto tra produttori, studenti e docenti sui materiali, il loro ciclo di vita, le possibilità di riciclo, le opportunità di fare innovazione attraverso un uso inedito di tale materiale o di una diversa posa in opera. Durante le visite agli stabilimenti di produzione è stato possibile imparare a conoscere il ciclo di produzione di alcuni materiali dalla materia prima al prodotto finito. Le aziende incontrate: > Artesa Extenzo, Vicenza > Bluesteel, Treviso > Carlo Gavazzi, Milano > Celenit, Padova > Clivet, Belluno > E++, Cuneo > Fassa Bortolo, Treviso > Gaudenzi, Padova > Graniti Fiandre, Reggio Emilia > Inox Piave, Belluno > Legnolego, Vicenza > Listotech, Padova > Rockwool, Milano > RTisolazioni, Trento > Schueco, Padova > Secco Sistemi, Treviso > Wienerberger, Bologna - Feltre > Woodn Industries, Belluno > Ytong Xella, Piacenza s o p r a l l u o g o s e m i n a r i o costruzione&cantiere i n c o n t r o c o n iniziomaster sitodiprogetto patto di stabilità casaLEED/welldom paolo cascone b r a i n s t o r m i n g s e m i n a r i o procedureLEED solutionMAP/Xmind le aziende raccontano le aziende raccontano fassabortolo MAXXI GENESIS le aziende raccontano una lettura per campi dal concept al cantiere del museo di zaha hadid |9 c e l e n i t legnolego le aziende raccontano costruzione&cantiere s o p r a l l u o g o le aziende raccontano ZinCoitalia gruppoSimeon termografie schucoitalia s e m i n a r i o le aziende raccontano le aziende raccontano le aziende raccontano le aziende raccontano p u l t r u s i ytong-xella bluesteel WoodnIndustries rockwool > Zin.Co, Milano >Zintek, Venezia > 888 Software, Rovigo DIESEL HEADQUARTERS Gli studi professionali e le imprese di costruzioni coinvolte hanno saputo trasmettere la passione per il proprio lavoro, la ricerca della massima attenzione sia al singolo dettaglio che all’intero processo, il desiderio di inserire in ogni realizzazione un particolare innovativo per continuare a crescere e proporre soluzioni eccellenti. Studi Professionali e Imprese incontrate: > Simco Tecnocovering, Venezia > Favero&Milan, Venezia > Rizzani de Eccher, Udine > Orizzonte Costruzioni, Rovigo > Welldom, Treviso > Studio Àddita, Pordenone-Londra > Hanami Progetti, Belluno > TAM Associati, Venezia > Paolo Cascone, Parigi > Open Project, Bologna > Diesel, Vicenza Questo Diario vuole essere un racconto degli incontri fatti durante i sei mesi di corso. Nelle pagine seguenti sono presentati i resoconti più approfonditi di alcune di queste lezioni, scritti dagli studenti della prima edizione del Master. le aziende raccontano le aziende raccontano w Favero&Milan rizzanideeccher 888software le aziende raccontano strategie innovative per ambienti di lavoro all’avanguardia/ il verde verticale in architettura i n c o n t r o c o n le aziende raccontano wienerberger o r k s h o p TAMASSOCIATI le aziende raccontano esperienze di cohousing tra sostenibilità, mercato immobiliare e innovazione sociale 10 | | 11 Un grazie a tutti i professionisti che sono intervenuti e che hanno arricchito il percorso didattico con la loro passione, i loro progetti, le loro idee innovative (e a volte un pò folli!); e grazie soprattutto per il prezioso bagaglio di insegnamenti che ci hanno messo a disposizione, frutto della pratica professionale e del loro fare architettura “sporcandosi le mani”. studioàddita seccosistemi le aziende raccontano le aziende raccontano RTisolazioni e x t e n z o le aziende raccontano le aziende raccontano orizzonte granitifiandre listotech INVOLUCRI SOSTENIBILI il processo costruttivo della Torre Unipol di Bologna tra innovazione sostenibile dell’involucro e protocollo ambientale notteverdealloiuav BIOCASA82 Biocasa 82 | Cantiere Welldom VISITA AL CANTIERE LEED PLATINUM DI WELLDOM Biocasa82 è stato il primo cantiere visitato nell’ambito del Master Processi Costruttivi Sostenibili. I lavori sono ad uno stadio molto avanzato, si leggono chiaramente gli spazi, ormai conclusi nella parte strutturale. Adesso i veri protagonisti del cantiere sono gli impianti, che qui la fanno da padroni. Il tecnico impiantista ci porta nella stanza dei bottoni e ci racconta l’iter di progettazione e costruzione dei sistemi, realizzato con il coordinamento di Welldom; ci perdiamo tra serbatoi d’accumulo e centraline, che regolano anche funzionamento e gestione dell’impianto fotovoltaico e delle sonde geotermiche verticali, poste sotto il giardino. 12 | Durante la visita all’abitazione, si instaura un dibattito che coinvolge Giovanni Fabris (Welldom), i docenti presenti e gli studenti. Si cerca di capire come sia possibile legare sostenibilità e qualità architettonica del costruito, magari introducendo fin dalle prime fasi progettuali strategie di ottimizzazione e verifiche che consentano di non dover snaturare il progetto in fase esecutiva. Giovanni Fabris spiega nel dettaglio il sistema costruttivo adottato, in legno, mostrando giunti, attacchi a terra, dettagli creati appositamente per questa casa. Tra le righe si leggono la passione e la conoscenza dei materiali e delle tecniche costruttive, e il desiderio di fare il proprio lavoro al meglio, al di là della targa LEED (che sarà comunque, con tutta probabilità, PLATINUM). Tiziano Dalla Mora | 13 PATTOSTABILITÀ Patto di Stabilità | Incontro con Tiziana Martire INCONTRO CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Nella vita professionale il rapporto con la Pubblica Amministrazione presenta non pochi nodi da sciogliere, queste difficoltà nascono dal fatto di avere un ordine mentale diverso. L’incontro tra il Master Processi Costruttivi Sostenibili e la P.A., con l’Assessore Tiziana Martire, ci aiuta a dipanare uno di questi nodi, quello riguardante il Patto di Stabilità che i comuni italiani (dal 2013 anche quelli sotto i 1000 ab.) hanno dovuto adottare dopo il 2008. La dott.ssa Martire è una entusiasta amministratrice che, come Assessore al Bilancio delle società partecipate del Comune di Belluno, ha avuto la possibilità di toccare con mano gli effetti concreti dei vincoli di finanza. Ha scelto di parlarci dal punto di vista del professionista che si rapporta con l’Ente Pubblico e deve progettare e eseguire un’opera avendo possibilmente una certezza di risorse. 14 | Per quanto riguarda l’assetto finanziario di un Ente, ad oggi l’entrata e l’uscita danno la possibilità di impegnare la spesa per la parte Corrente (Ordinaria) per la quale il Patto di Stabilità indica un saldo programmatico di spesa che è dato dalla somma delle entrate + spesa per le competenze, mentre per la parte in Conto Capitale, con la quale un professionista si scontra, perché è la parte a cui fanno riferimento le spese di investimento, il Patto parla di incassi e pagamenti per questo motivo l’Ente può fare un’opera solo se saprà di aver incassato e quindi saprà di poter spendere. Di tutte le possibilità di incasso lo Stato ne riconosce solo alcune, ad esempio se l’Ente contrae un mutuo questo non viene riconosciuto come incasso e per realizzare l’opera dovrà cercare risorse da un’altra parte ovvero tramite alienazioni e oneri di urbanizzazione o da un movimento molto virtuoso che è quello di portare un avanzo sano di spesa corrente in conto capitale. In definitiva l’Ente deve avere le risorse che gli permettano di definire un piano triennale di Opere Pubbliche il quale deve essere finanziato e rispettoso del Patto di Stabilità attraverso il Piano dei Pagamenti. Tutti aspetti che andranno approfonditi in incontri futuri con la Pubblica Amministrazione. Un Grazie particolare all’Assessore Tiziana Martire. Rossella Russolillo | 15 PAOLOCASCONE Paolo Cascone | Ecological Design NUOVE DISCIPLINE PER UN’ARCHITETTURA PERFORMATIVA Un incontro interessante per gli studenti del Master è stato quello con Paolo Cascone, architetto specializzato in “Environmental Parametric Design” alla Architectural Association School of Architecture di Londra. Quello di Paolo Cascone è un approccio innovativo nel campo della progettazione: un sistema interdisciplinare, un modo di progettare con tipologie che sconfinano nella biologia e che tiene conto di variabili ambientali, sociali e funzionali. Si tratta di un nuovo modo di mettere in relazione high-tech design (un modo di progettare avanzato, con la modellazione parametrica e simulazioni di performance ambientali) e low-tech construction (costruzioni realizzabili in tempi brevi, con poche risorse e che si rifanno ai materiali tradizionali). 16 | Un approccio di questo tipo si ispira ad uno studio analitico dei processi ricorsivi di morfogenetica che avvengono spontaneamente in natura. L’architetto ha l’opportunità/responsabilità di utilizzare le tecniche di progettazione avanzate (parametriche, algoritmiche etc.) per sviluppare una famiglia di soluzioni architettoniche in grado di ottimizzare risorse ed energia. L’interpretazione dei risultati ottenuti dai software deve essere il pretesto per lavorare con le informazioni in maniera creativa e in termini di processo; la geometria, indagata attraverso un sistema logico e controllato, diventa uno strumento per mettere materia e tecnologia dove serve. “If something happens …. something else happens” Stefania Prando > Paolo Cascone AA-MA PhD Eng. Paolo Cascone, born in Naples and grew up between East-Africa and West-Indies, is an AA-trained architect. In the last years Paolo has been researching and working to develop an interdisciplinary design methodology in the field of ecologic design. He founded COdesignLab in 2007 in Paris where is also involved in research and education, teaching design studio at ESA (Ecole Speciale d’ Architecture) as associate professor and scientific director of the Urban Ecologies research project. Paolo is regularly lecturing on his work and research widely in schools of architecture and engineering. [email protected] BRAINSTORMING Brainstormig LEED INCONTRO CON LA COMMITTENZA PER LA DEFINIZIONE DELLE FUNZIONI DEL SITO DI PROGETTO All’inizio del Master è stato presentato il tema di progetto su cui noi studenti andremo ad operare per applicare concretamente gli insegnamenti teorici. Il sito si trova nel centro storico di Belluno e comprende un edificio storico costruito in vari passaggi tra il 1500 e il 1800 (Palazzo Alpago), che andrà riqualificato con criteri di efficienza energetica, e un’appendice adiacente di più recente costruzione (Alpago Est), su cui si potrà agire con una demolizione e ricostruzione per ottimizzare forma, involucro e struttura. Il primo mese di Master PCS si conclude quindi il giorno 22 dicembre 2011, con un incontro alla presenza dei rappresentanti di Confindustria, proprietaria del sito di progetto. L’obiettivo è di conoscerne con precisione volontà e punti di vista. In particolar modo si cercherà di capire le strategie che i proprietari stessi vorranno perseguire, in modo da presentare progetti il più possibile rispondenti alle esigenze reali dei committenti. 18 | Alla Tavola rotonda, per definire le destinazioni d’uso relative al tema progettuale, sono presenti il Dott. Italo Luigi Tonet (Membro giunta esecutiva, Confindustria), il Dott. Stefano Perale (Direttore servizi alle imprese, Confindustria), l’Architetto Barbara Tonet, “portavoce” di quella parte di cittadini che al proprio territorio chiede innovazione di idee e di atteggiamento; a questi si aggiunge l’Architetto Amelia Cassol, membro dell’Ordine degli Architetti di Belluno. A questi ospiti si aggiungono alcuni dei docenti del Master, che fungono da consulenti per specifici aspetti del progetto (impianti, cantiere, computo...), necessari se fin dalle prime fasi della progettazione si vogliono formulare ipotesi concrete e coerenti, tenendo conto di tutti gli aspetti di un progetto complesso. Con la finalità di capire, dunque, aspettative e limiti dell’intervento al sito di progetto, poniamo alla Committenza una serie di domande formulate secondo le procedure LEED sotto l’impeccabile guida del docente Alessandro Speccher (GBC Italia), con cui nelle lezioni precedenti avevamo preparato una traccia precisa per la gestione della giornata, che rientra nelle buone pratiche di Progettazione Integrata. Le risposte? Non del tutto definite. Confindustria non ci chiarisce le idee sulla destinazione d’uso dell’edificio, che andremo quindi a proporre noi stessi, né sul potenziale budget. La discussione si focalizza sulla valorizzazione dell’immobile, e nel raggiungimento di questo. Che peso ha la sua funzione? Il suo processo costruttivo sostenibile? L’innovazione? L’effetto volano? Emerge da questo confronto un’attribuzione di valori percentuali relativi ai diversi aspetti di innovazione e valorizzazione: il nostro input per il lavoro del secondo mese. In questo caso specifico come progettisti cercheremo di formulare differenti ipotesi di utilizzo, analizzando le peculiarità del territorio in cui ci troviamo ad operare e proponendo al committente soluzioni innovative in grado di attrarre investitori. Agnese Ferretti | 19 MAXXIGENESIS MAXXI Genesis | Open Lesson OPEN LESSON DEL MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO PROCESSI COSTRUTTIVI SOSTENIBILI TENUTA DAL DOCENTE DI LABORATORIO PROGETTUALE ENRICO DI MUNNO 20 | Quante volte trovandoci di fronte ad un’architettura contemporanea, che ad un primo sguardo ci appare “strana”, ci chiediamo: “perché ha quella forma”? L’open lesson del master universitario di II livello Processi Costruttivi Sostenibili, tenutasi il 23 gennaio 2012 allo IUAV di Venezia, ha cercato di dare risposta a tale domanda analizzando attraverso una lettura per campi il museo MAXXI dell’architetto Zaha Hadid. In architettura, il campo è visto come dominio dinamico che controlla il processo progettuale. Tale dominio consente di gestire ed analizzare simultaneamente tutti i differenti canali di informazioni che strutturano un processo complesso. Strumento di analisi, ma anche di controllo e verifica, il campo si pone come strumento ordinatore di opportunità e vincoli dello spazio architettonico. Ma il campo è in primo luogo un modo di osservare, una chiave per indagare l’architettura, un atto interpretativo dell’esistente, prima che del progetto. Zaha Hadid si è trovata ad operare in un contesto già urbanizzato e per questo si è dovuta confrontare con delle preesistenze. Da qui nasce lo studio del campo, questo insieme di relazioni tra storia, tessuto urbano e funzionalità. Un’analisi che ha portato in risalto le parti del tutto che non davano continuità, ma che erano interrotte nello sviluppo degli anni. Partendo dalla planimetria dell’esistente, individuando i flussi, ha eseguito delle deformazioni figurative per individuare il campo dell’architettura futura. Lo schizzo base viene chiamato “campo di striature”, un disegno che rappresenta linee più o meno spesse ad indicare i flussi primari e secondari. Nel progetto non sono previste sale espositive ma solo un gran percorso che porta il visitatore alla scoperta dell’arte. Interessante è stato vedere come il metodo di realizzazione dei modelli in scala sia stato diametralmente opposto al metodo di realizzazione delle strutture reali. Per i modelli si è partiti dal pieno e con l’ausilio di macchine a controllo numerico si è ricavata l’architettura, un processo dal pieno al vuoto, mentre per le strutture reali si è dovuto, prima progettare e realizzare un’architettura di casseforme (vuoti), la quale poi è stata riempita con calcestruzzo auto compattante che ha costituito il pieno. Una struttura mono materiale, almeno all’apparenza, che vuole lasciare spazio alle opere d’arte in essa contenute. “…La forma è davvero uno scopo? Non è piuttosto il risultato del processo del dare forma? Non è il processo essenziale? Una piccola modifica delle condizioni non ha come conseguenza un altro risultato? Un’altra forma? Io non mi oppongo alla forma, ma soltanto alla forma come scopo...” (Mies van der Rohe, 1886-1969) Dall’analisi per campi c’è molto da imparare, non solo per l’architettura… Omar Sartor | 21 COSTRUIAMO Costruiamo | Aziende in cattedra FASSABORTOLO – LEGNOLEGO - CELENIT NELL’AMBITO DEL MODULO PCP, PROGETTO-CANTIERE-PROTOTIPO 22 | Venerdì 27 gennaio 2012 il Master in Processi Costruttivi Sostenibili inaugura il ciclo di incontri con le aziende, accogliendo, in ordine, FASSA BORTOLO,LEGNOLEGO e CELENIT. FASSA BORTOLO è un’azienda trevigiana specializzata in finiture, sistemi di isolamento termico, prodotti per il risanamento di murature e recupero del calcestruzzo, dunque soluzioni rivolte al progetto e al recupero della “pelle” dell’edificio, una “pelle”, che oggi riveste un ruolo sempre di maggiore spessore. “Nel 95% dei casi, la principale causa dei problemi che sorgono in cantiere è la scorretta scelta del prodotto”: così apre il discorso Walter Ganeo, chimico industriale che da 10 anni lavora nei laboratori Fassa e che da 3 si è specializzato nel settore delle costruzioni. Ganeo non ha dubbi, Il costruire sostenibile è legato al concetto di durabilità dell’opera, partendo dalle tecniche di protezione dell’edificio, dove la finitura gioca un ruolo fondamentale in quanto è il primo, e quindi il più esposto, baluardo per la sua difesa. Non esistono prodotti più o meno sostenibili, ma processi e scelte consapevoli. La conoscenza di un materiale, e il suo corretto uso, diventano pre-requisiti fondamentali della sostenibilità. Quali sono i parametri che ci aiutano a capire come utilizzare un determinato materiale? Idrorepellenza, riflettanza e traspiranza sono solo alcuni di essi, misurabili, e quindi interpretabili. La presentazione si conclude con un esempio significativo: due materiali, la calce idraulica naturale e il comune cemento portland; il primo viene prodotto cuocendo il calcare per 24 ore a circa 1100 °C mentre per il secondo sono necessari circa 1450°C per un’ora. Analizzando questi dati ci rendiamo conto quanto sia difficile affermare che un materiale naturale sia necessariamente il più. Talvolta i consumi necessari, la quantità di rifiuti prodotti, e le emissioni di agenti inquinanti sono fattori che possono fare la differenza. Ci spostiamo poi a Vicenza, per parlare di Piero Canderle e del suo LEGNOLEGO, un ingegnoso sistema strutturale realizzato in legno massiccio e completamente assemblato a secco. Perché il legno? Canderle mette a confronto diversi materiali e le loro proprietà quali spessore, conduttività, attenuazione, calore specifico e potenza, ma soprattutto massa e sfasamento termico e a parità di trasmittanza unitaria (U=0,28 W/m2K) indentifica nel legno il miglior compromesso. Ed è proprio attraverso le proprietà di massa e di sfasamento termico che questo sistema si impegna nell’assicurare un isolamento termico che riduca al minimo i costi per il riscaldamento e il condizionamento della casa. Il potere fono-isolante, la possibilità di integrare gli impianti all’interno della struttura, la posa in opera e la riciclabilità dei materiali sono alcuni degli aspetti che rendono questa tecnologia piuttosto interessante sia per quanto riguarda gli interventi ex-novo che quelli su edifici preesistenti, ma quello che più ha solleticato la mente di noi progettisti è stata certamente l’idea compositiva: elementi lineari si affiancano e formano superfici, piane o curve discretizzare dal numero stesso degli elementi che le compongono; in altre parole, tante travi accostate l’una all’altra come fossero i conci di un arco, e come in un arco, una gerarchia che distingue i conci dai conci “di chiave”. L’intensa giornata giunge al suo epilogo con CELENIT; a parlarci con noi, è venuto l’arch. Mora, direttamente dall’Ufficio Tecnico dell’azienda e che offre assistenza tecnica gratuita, anche per ciò che riguarda il cantiere. Non a caso l’azienda, molto attenta ai requisiti della committenza, interviene nei capitolati d’appalto per definire scrupolosamente le caratteristiche dei loro prodotti e le loro modalità di posa in opera. Sempre in quest’ottica, è inoltre l’impegno che l’azienda profonde nel campo della formazione, organizzando corsi e convegni, | 23 con l’obiettivo di offrire un’adeguata conoscenza dei materiali e guidare i progettisti nella scelta e nella corretta applicazione degli stessi. Appare evidente come la sostenibilità in questo caso si esprima in termini di conoscenza e di controllo dei materiali. L’azienda infatti conta su un unico stabilimento a Padova, lì dove è nata nel 1963, proprio per tenere sotto controllo la filiera di produzione. Non ci sorprende arrivati a questo punto, quanto l’arch. Mora esalti l’importanza di lavorare con materiali certificati. L’integrazione di materiali differenti, l’introduzione di un “libretto prodotto” e la gratuita messa a disposizione di software per il calcolo della condensa e dello sfasamento termico sono alcuni esempi della ricerca per quanto concerne il benessere abitativo, dal comfort acustico alla qualità dell’aria interna degli ambienti. In sintesi una giornata che ha evidenziato una pluralità di questioni riguardanti la sostenibilità e di modi attraverso cui essa può esprimersi, e quindi ricca di spunti. Dario Abbenante 24 | | 25 SCHUECOITALIA Schüco International Italia | Visita alla nuova sede di Padova UNA GIORNATA DI STUDIO IN AZIENDA ALL’INSEGNA DELL’ EFFICIENZA ENERGETICA E DEL COMFORT ABITATIVO Schüco Italia, azienda leader nel campo dell’involucro edilizio ad alto isolamento termico e di soluzioni per lo sfruttamento dell’energia solare, ha aperto le porte della sua sede ai partecipanti del Master Processi Costruttivi Sostenibili. La necessità dello stretto rapporto tra formazione e impresa è una visione condivisa con il Master anche da Schüco da sempre attenta a creare innovazione grazie alla qualità delle competenze tecniche dei suoi collaboratori e professionisti. L’attenzione verso il paesaggio e le sue risorse, in primis quelle energetiche, è ormai un fattore di cui non si può fare a meno soprattutto in riferimento ad interventi di tipo costruttivo, che devono armonizzarsi con il territorio su cui incidono e migliorare la qualità della vita delle persone che vi abitano. 26 | In questo senso la sede dell’azienda padovana risulta un vero e proprio “caso di studio” in quanto progettata come laboratorio tecnologico realizzato appositamente per dare forma e concezione al futuro dell’edilizia ecosostenibile, attraverso l’ideazione di prodotti in grado di coniugare il massimo rispetto dell’ambiente e ridotti consumi energetici con un design moderno, senza rinunciare a un elevato comfort abitativo. L’edificio in cui ha ora sede è infatti uno straordinario esempio di recupero edilizio che ha trasformato un vecchio magazzino logistico in un edificio in classe A grazie all’applicazione delle più avanzate tecnologie Schüco. Per questi motivi, in breve tempo, la sede di Schüco è diventata un centro di scambio culturale per i professionisti della green energy e funge da polo di formazione e informazione al servizio dei cittadini e delle istituzioni. L’edificio, progettato dallo Studio B + B Associati, viene scaldato attraverso impianti solari termici, rinfrescato con un sofisticato sistema di solar cooling, reso autosuffciente dall’energia prodotta attraverso pannelli fotovoltaici posti su tetto e facciate. Lo stabile regola autonomamente la quantità di luce che penetra dalle fnestre, adegua le proprie necessità energetiche ai reali fabbisogni di chi vi sta dentro. L’involucro ha ampie superfci vetrate correttamente orientate, ben isolate termicamente e con schermature solari esterne. Di certo il miglior modo per modulare la condizione climatica esterna trasformandola in condizione climatica interna, con il minor apporto di energia da combustibile fossile. La scelta è ricaduta, per i fronti rivolti ad est e a sud, sulla facciata E2 sviluppata da Schüco. Questo sistema modulare di facciata continua è diventato disponibile come prodotto “da catalogo” dopo una accurata fase di progettazione condotta in collaborazione tra l’uffcio di R&D di Bielefeld e il team del Prof. Behling dell’Università di Stoccarda. Una tecnologia talmente innovativa che Schüco è stato uno dei primi cantieri al mondo ad utilizzarla. Durante la visita alla nuova sede di Padova, l’Ing. Giorgio Nobile ha descritto agli studenti il processo di progettazione e costruzione dell’edificio, con particolare attenzione ai dettagli dell’involucro. Attraverso questo tipo di lezioni è possibile “toccare con mano” in tempo reale soluzioni e strategie adottate per l’ottimizzazione sostenibile dello spazio architettonico. Confindustria Belluno Dolomiti | 27 PULTRUSI Pultrusi | Prove di laboratorio UNA MATTINA AL LABORATORIO PROVE MATERIALI DELL’UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA CON IL PROF. SALVATORE RUSSO Il master Processi Costruttivi Sostenibili è stato ospite della struttura progettata da Francesco Venezia per farsi dedicare, dal vicedirettore del Laboratorio Prof. Salvatore Russo, una mattinata di approfondimento sui materiali compositi FRP (Fibre Reinforced Polymers). 28 | L’attività di ricerca del Laboratorio si concentra particolarmente su questo materiale realizzato con fibre (di vetro, carbonio o arammide) su matrice a base di resine polimeriche con la tecnica della pultrusione. Il composito, più comunemente usato nella forma GFRP (fibre di vetro), è dotato di caratteristiche fisiche e meccaniche non comuni da cui derivano campi di applicazione precisi: il peso proprio molto inferiore a quello dell’acciaio a fronte di valori di resistenza paragonabili, una durabilità tendente a infinito, tempi di realizzazione ridotti, la possibilità di poter scegliere in laboratorio la rigidezza del composito lo rendono ideale per interventi di rinforzo e conservazione del patrimonio storico, per sopraelevazioni, interventi emergenziali e temporanei, ponti e passerelle pedonali. Si possono già contare alcune importanti realizzazioni di questo tipo mentre la costruzione di strutture interamente in composito fibrorinforzato rimane vincolata a dimensioni ridotte. Il materiale in sé infatti è caratterizzato da basso modulo di taglio e modulo elastico, è perfettamente elasto-fragile ed ha comportamento ortotropo nonché poco performante nella resistenza a compressione. Ma quali prospettive offre in una visione sostenibile della costruzione? Nell’ottica di un’architettura di durata eterna il materiale troverebbe una sua collocazione a fronte di necessità manutentive assenti unitamente a un comportamento meccanico non influenzato nel tempo dalla componente matrice (se non in maniera trascurabile) oppure considerandone l’applicazione per strutture facilmente reversibili. In ultimo si può considerare che sono possibili, in laboratorio, operazioni per distaccare la matrice dalle fibre, avendo a fine processo materiale potenzialmente riutilizzabile. Eugenio Romanelli | 29 DIESEL Diesel Headquarters | Open Lesson STRATEGIE INNOVATIVE PER AMBIENTI DI LAVORO ALL’AVANGUARDIA / IL VERDE VERTICALE IN ARCHITETTURA L’ Open Lesson si è concentrata su uno degli edifici più innovativi costruiti negli ultimi anni in Veneto, cercando di descriverne in modo competo il processo progettuale dall’idea iniziale fino ai materiali utilizzati, con un approfondimento dettagliato sulla parete verde verticale montata all’interno dell’architettura. 30 | Il nuovo Headquarter di Breganze (VI), progettato dallo studio Ricatti e supervisionato dai progettisti Diesel, realizzato in tempi molto rapidi (30 mesi), ed inaugurato a settembre 2010, è situato in un’area precedentemente occupata da un’industria meccanica. L’intervento affronta la tematica oggi quanto mai attuale della ottimizzazione dei luoghi di lavoro, trasformando il progetto in processo. I parametri utilizzati non sono quindi solo quelli legati alla forma architettonica e alla logica aziendale, ma coinvolgono l’utilizzo, le prestazioni, il comfort di chi ogni giorno opera nell’edificio. La matrice spaziale iniziale, essenziale ed efficace, ha saputo accogliere le esigenze complesse di un marchio che ritiene indispensabile uno spazio di lavoro efficiente come elemento di crescita e sviluppo dell’azienda stessa. Il complesso accoglie quindi gli uffici, i magazzini, l’area sviluppo tecnologico, l’auditorium ma anche un asilo, un fitness center e un museo. Tutto ruota intorno all’utente, e tale obiettivo è raggiunto attraverso la costruzione di un processo progettuale in grado di controllare simultaneamente spazi, flussi, esigenze specifiche e prestazioni energetiche. La ricerca dell’efficienza, che rispecchia tradizionalmente la produzione industriale, viene quindi utilizzata per proporre un’architettura compiutamente sostenibile: ciò significa non solo risparmio energetico, ma ottimizzazione delle risorse, anche umane, con servizi dedicati e concezione innovativa degli spazi. Tenendo conto dell’intero metabolismo dell’opera, che comprende costruzione – utilizzo – consumi e risorse, è stato possibile realizzare un sistema in equilibrio tra l’interno, luogo di vita e di lavoro e l’esterno, ambiente circostante che ospita e che offre risorse (il complesso, in classe enegetica A, è energeticamente autosufficiente). Le strategie costruttive e impiantistiche adottate, in sinergia con aziende leader nel campo dell’architettura, contribuiscono a rendere il complesso di edifici un esempio di utilizzo intelligente della tecnologia. Al recupero dell’energia termica, delle acque, all’efficienza dell’involucro e ad un’attenzione particolare al ciclo di vita dei materiali utilizzati si affiancano strategie innovative che caratterizzano e qualificano gli spazi. In particolare per Diesel è stato realizzato il giardino verticale indoor più alto al mondo, progettato e realizzato da Sundar. Tale intervento, posto nell’atrio principale, ha spinto i tecnici di Sundar a studiarne le caratteristiche intorno a quello spazio specifico. I progettisti dell’azienda hanno messo a punto un programma in grado di ottimizzare struttura ed essenze vegetazionali in base a dimensioni e posizionamento degli impianti di irrigazione e illuminazione, oltre che alla manutenzione. Le tematiche trattate durante la open lesson sono parte integrante del percorso didattico del Master Processi Costruttivi Sostenibili. Valentina Temporin > Sundar Italia Sponsor della lezione, è una società formata da persone che hanno integrato le loro competenze strutturali e lavorative nel settore del verde per interni e della progettazione con lo scopo di sviluppare i nuovi prodotti legati al verde verticale. L’esperienza in merito alla progettazione e realizzazione dei giardini verticali parte nel 2007 in seguito ad una collaborazione con i tecnici di Patrick Blanc. | 31 TERMOGRAFIA Indagini termografiche del sito di progetto UN’ANALISI CRITICA DELL’UTILIZZO DELLA TERMOCAMERA IN FASE DI INDAGINE DEGLI EDIFICI ESISTENTI Durante il secondo sopralluogo al sito di progetto, Palazzo Alpago di Belluno, si è deciso di approfondire la conoscenza del manufatto attraverso un’indagine termografica. Ciò è stato possibile grazie alla strumentazione del Dipartimento di Energetica dell’Università Iuav. La lezione “sul campo” è stata condotta dal Prof. Fabio Peron, esperto di tali apparecchi riservati alle indagini non invasive sugli edifici esistenti. 32 | Prima di procedere all’indagine vera e propria, il docente ha fatto un’introduzione sull’uso della termocamera, che oggi è sempre più utilizzata quando ci si appresta a riqualificare energeticamente il costruito. Descrivendo pregi e difetti di tali procedure, ha spiegato quando sono effettivamente necessarie, e quando invece è possibile comprendere lo stato dell’edificio anche attraverso un attento rilievo e alcuni saggi sulle murature. Inoltre ha sottolineato l’importanza di un’adeguata strumentazione: troppo spesso si utilizzano apparecchi sottodimensionati, soprattutto per analizzare intere facciate e grandi volumi, in questo caso la risposta della macchina non sempre rende la situazione reale del manufatto, e non aggiunge nulla all’analisi ben fatta del professionista. L’esempio più lampante riguarda i ponti termici dei sottofinestra in palazzi storici: la pratica ci insegna che tali punti sono necessariamente tra i più deboli dell’involucro, poiché con una sezione più ridotta rispetto al resto della muratura. Non è dunque necessaria l’indagine termografica per predisporre un intervento che migliori in quel punto la trasmittanza della parete, rendendo più omogeneo l’involucro e diminuendo così le dispersioni. In altri casi comunque tali indagini restano fondamentali, dal restauro al controllo del funzionamento impiantistico, sia all’interno che all’esterno degli edifici. Come per ogni altra strumentazione necessaria ad analizzare in modo approfondito l’architettura bisogna quindi evitarne l’uso non corretto, affidandosi a seri professionisti specializzati in tale campo. È necessario inoltre che venga fatta una lettura accurata dei dati, poiché se a prima vista sembra facile ed immediato utilizzare la termocamera, la parte più difficile sta nel tradurre l’immagine in informazioni utili ed esatte per lo scopo che ci si è prefissati. Solo con la pratica è possibile raggiungere un’adeguata preparazione che consente di diventare esperti del settore. Dopo la parte teorica si è passati ad analizzare l’edificio di progetto, imparando che nella pratica è ancora più complesso l’uso corretto di tali strumenti, poiché bisogna tenere conto di tutti i fattori ambientali che disturbano o inficiano sulla chiarezza dell’analisi. Un esperto qualificato sa come tenere conto di tali “disturbi” e come correggere i risultati in fase di lettura dei dati. È comunque sempre importante ricordare che tali indagini non possono sostituire il rilievo dei dati da parte del professionista, che deve quindi avvalersi della termocamera e di altri strumenti per indagini sul costruito solo per avere un supporto ulteriore e più esatto alle proprie idee, prima di procedere all’intervento. | 33 WIENERBERGER Visita allo stabilimento di produzione della Wienerberger DALLA CAVA AL PRODOTTO FINITO Una della visite più affascinanti ed istruttive è stata sicuramente quella allo Stabilimento di Feltre della Wienerberger. Grazie all’esperienza e alla passione del responsabile d’azienda, abbiamo potuto conoscere in modo chiaro ed approfondito tutto il processo di lavorazione del laterizio, dalla cava al prodotto finito. 34 | Una delle caratteristiche più interessanti l’abbiamo scoperta appena arrivati, durante la visita alla cava. L’estrazione dell’argilla della cava in monte avviene infatti per fasi successive alternate a risistemazione ambientale, con il controllo periodico di enti di vigilanza competenti in materia di attività estrattive. Questo sistema di estrazione è stato scelto dall’azienda un po’ di anni fa, per continuare il proprio lavoro rispettando le persone e il territorio circostante. Dopo una passeggiata all’esterno, siamo entrati nella prima parte dello stabilimento, dove l’argilla viene fatta riposare in cumulo per un periodo di almeno 6-8 mesi così da raggiungere il giusto grado di “maturazione” per disgregazione e omogeneizzazione a opera degli agenti atmosferici. In alcuni dei prodotti si utilizzano in aggiunta all’argilla carbone e farina di legno vergine, che servono per conferire ai blocchi proprietà di isolamento termico e acustico. Nel ciclo di pre-lavorazione le dimensioni granulometriche vengono ridotte a valori ottimali attraverso frantumazione, macinazione, laminazione, impasto con acqua e omogeneizzazione. Dopo che l’impasto è stato ancora qualche giorno in silos, si dà avvio al ciclo di formatura e estrusione attraverso la filiera. Gli stampi per “plasmare” il mattone sono gli elementi più preziosi del ciclo di lavorazione, e consentono di creare quei micro fori che sono una delle caratteristiche peculiari del prodotto. I blocchi “crudi” impilati su carrelli a pianali entrano nell’essiccatoio all’interno del quale, in condizioni programmate e controllate di temperatura, umidità e ventilazione, si realizza l’essiccazione del materiale. L’ultima fase di produzione del laterizio è la cottura in forno, che è completamente automatico e che occupa quasi la metà dello stabilimento, mediante la quale il materiale, conseguendo una struttura a matrice ceramica, acquisisce le proprietà tecnicostrutturali permanenti del laterizio (resistenza meccanica, porosità, resistenza al fuoco). Alla fine il duplice controllo di qualità fa in modo che eventuali mattoni fallati non escano dallo stabilimento. Altro elemento peculiare di questo tipo di prodotto è che non esiste materiale di scarto, poiché tutti i pezzi ritenuti non idonei vengono rimacinati e rimessi in produzione, in un ciclo chiuso sicuramente sostenibile. Al termine della visita ci si è soffermati sulle procedure di posa in opera. La Wienerberger infatti punta molto sulla formazione di tecnici competenti, per ottimizzare i tempi e le modalità di posa che contribuiscono a rendere ancora più prestazionale il materiale. La continua ricerca che la Wienerberger fa sulle mescole utilizzate, sugli stampi e sui materiali utilizzati per il fissaggio dei blocchi tra loro, contribuiscono a rendere il mattone ancora oggi uno dei sistemi più attuali, efficienti e sostenibili sul mercato delle costruzioni. | 35 NOTTEVERDE Work in Progress / Architettura e Musica MOSTRA DEI PROGETTI DEL MASTER PCS IN COLLABORAZIONE CON GBC ITALIA APERITIVO E JAM SESSION JAZZ IN COLLABORAZIONE CON L’UNISONO DI FELTRE Durante la Notte Verde del Nord-est, lo IUAV e Confindustria Belluno Dolomiti in partnership con GBC Italia e con il supporto di Schüco Italia hanno presentato nel giardino del Palazzo Badoer di Venezia la mostra dei progetti in corso di elaborazione della prima edizione del Master Processi Costruttivi Sostenibili. A completare l’esposizione sono state presentate alcune tra le piu’ importanti realizzazioni di architetture certificate LEED in Italia. Durante l’evento c’è stata l’occasione di confrontarsi con gli autori dei progetti, con i docenti del Master e con i formatori di GBC Italia, accompagnati da un aperitivo e dalla jam session jazz del club Unisono di Feltre. 36 | > La notte Verde del Nordest La Città di Venezia ha partecipato all’evento Notte Verde del Nordest, una lunga notte nel segno della sostenibilità, che sabato 5 maggio 2012 ha coinvolto venti città e quartieri dell’area metropolitana tra Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Dal tardo pomeriggio a notte fonda, la Notte Verde è stata momento di confronto - tra cittadini, istituzioni e imprese - sui progetti realizzati e sulle nuove prospettive della green economy così come della green society. Molte le città che - contemporaneamente - si sono accese di verde nelle piazze, negli impianti industriali, nei luoghi culturali del Nordest, con un pubblico di oltre 200.000 persone: più grande manifestazione europea nel suo genere. Dibattiti e workshop, presentazione di progetti e prodotti, performance musicali, teatrali ed artistiche, degustazioni di prodotti biologici o a km 0, hanno animato Venezia e le altre città del Nordest, per esplorare le migliori esperienze sostenibili: tecnologie pulite ed energie alternative, mobilità e gestione dei rifiuti, bioarchitettura e design, smart city, arte e cultura, agricoltura, paesaggio. http://www.notteverdevenezia.eu/ > Schüco Italia Con 200 dipendenti, un fatturato di 230 milioni di Euro nel 2011 e una rete di oltre 1500 partner commerciali, è la consociata italiana del gruppo tedesco Schüco International KG, leader mondiale nel campo dei sistemi per finestre e facciate in alluminio e nelle tecnologie solari per l’involucro edilizio che ha 5.250 dipendenti, è presente in 78 paesi e nel 2011 ha fatturato circa 2.2 miliardi di Euro. Costantemente impegnata nello sviluppo di tecnologie che garantiscano il massimo rispetto dell’ambiente, la sede italiana di Schüco a Padova, certificata in classe energetica A, è un esempio eccellente di riqualificazione edilizia, efficienza energetica e utilizzo di tutte le soluzioni dell’azienda. | 37 TORREUNIPOL Torre Unipol di Bologna | Open Lesson IL PROCESSO COSTRUTTIVO DELLA TORRE UNIPOL DI BOLOGNA TRA INNOVAZIONE SOSTENIBILE DELL’INVOLUCRO E PROTOCOLLO AMBIENTALE Il giorno 1 giugno 2012 si è tenuta la lezione conclusiva del Master PCS. Erano presenti i Docenti e gli studenti, ed è stata l’occasione per conoscere meglio uno dei progetti di cui si è parlato durante il corso, sia all’interno del Modulo GBC che durante le lezioni di illuminotecnica con l’Arch. Marina Vio. Il progetto in questione è quello della Torre Unipol di Bologna, progettato dallo studio Openproject che ne ha da poco portato a termine la costruzione. Insieme ai progettisti, Schüco si è occupata dell’involucro e il protocollo LEED ne ha misurato i parametri ambientali. Tutto nel progetto è stato pensato e progettato in termini di efficienza, sostenibilità e risparmio energetico; ogni elemento dell’edificio è stato immaginato come parte di un unico sistema in grado di interagire ottimizzando le risorse usate per il comfort interno e trovando una sinergia con soluzioni legate alla loro fruizione. 38 | Uno degli elementi che più caratterizzano l’edificio, e consentono di ottimizzarne le prestazioni, è l’involucro. Si presenta infatti come una composizione di molteplici elementi progettati tenendo conto delle diverse esposizioni solari durante l’intero arco dell’anno. Le pareti est e sud si differenziano per il loro irraggiamento solare diretto dalla parete nord, investita da una luce diffusa, e soprattutto dalla parete ovest, adibita a “cuscinetto” termico con il posizionamento delle scale e dei vani termici. Le facciate est e sud sono costituite da una doppia pelle con intercapedini continue orizzontali, garantendo l’indipendenza funzionale ad ogni unità immobiliare interna. Le due pelli sono separate da un sistema computerizzato di schermature frangisole: l’inclinazione delle lamelle permette di adattare la schermatura solare alle condizioni determinate dal periodo dell’anno, ottimizzando il comfort interno a seconda che sia inverno o estate. Il cuore dell’edificio è l’impiantistica dedicata alla ventilazione interna e al riciclo dell’aria. Grazie al controllo dei parametri ambientali di queste e di molte altre componenti del progetto complesso, la Torre Unipol si è posizionata nella fascia Gold del sistema di rating ambientale internazionale LEED (GBC). Per la candidatura agli standard LEED, oltre agli impianti e alle soluzioni tecniche proposte, ci sono altri punti forti perseguiti all’interno di tutto il complesso che circonda e completa la Torre: dall’introduzione di posti bicicletta per l’incentivazione dei mezzi di trasporto “verdi” alla ricerca di forniture entro un raggio di 800 km, la scelta di arredamenti a basso impatto di emissività e l’incremento dei controlli per singolo impianto con una conseguente ottimizzazione dei consumi. Dopo la presentazione del progetto, fatta dall’Arch. Luca Drago, ci sono stati due interventi di approfondimento, uno sui dettagli costruttivi dell’involucro, tenuto dall’Ing. Giorgio Nobile di Schüco, e uno dall’Ing. Claudia Calabrese, che ha studiato e progettato la parte di illuminotecnica interna ed esterna alla Torre insieme all’Arch. Marina Vio, e ne ha calcolato il rispettivo credito LEED. Al termine della lezione gli studenti hanno presentato pubblicamente i loro progetti di Master, e infine l’Ing. Giorgio Nobile ha consegnato il Premio Schüco per il Miglior Processo Costruttivo. Dopo un attento esame dei progetti e dei Book Tecnici degli studenti, il premio è stato assegnato all’Arch.Tiziano Dalla Mora, che ha saputo coniugare al meglio architettura, uso dei materiali innovativi e tecnologie per la sostenibilità. Valentina Temporin | 39 Direzione - Coordinamento Fabio Peron - responsabile scientifico Iuav Enrico Di Munno - coordinamento scientifico Valentina Temporin - coordinamento didattico - comunicazione Docenti Marco Rapone / Fabio Peron / Enrico Di Munno / Vittorio Spigai / Luca Taccalozzi / Michele Domeneghetti / Maurizio Brufatto / Salvatore Russo / Valentina Temporin Ugo Mazzali / Matteo Civiero / Matteo Diez / Alessandro Speccher / Alberto Altavilla Edith Colomba / Marina Vio / Stefano Fortuna / Fabio Favoino / Massimiliano Condotta Comitato d’indirizzo Fabio Peron, Vittorio Spigai - Unità di Ricerca “Innovazione e costruzione efficiente” Università Iuav di Venezia Luciano Vettoretto - Direttore Dipartimento Iuav per la ricerca Guido M. Mantovani - Professore di Finanza Aziendale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia Giandomenico Cappellaro - presidente CONFINDUSTRIA Belluno Dolomiti Enrico Di Munno - responsabile scientifico per CONFINDUSTRIA Belluno Dolomiti Roberto Chemello – Presidente Woodn srl – Belluno Adriano Rasi Caldogno - Presidente Fondazione per l’Università e l’Alta cultura della Provincia di Belluno Mario Zoccatelli - Presidente GBC Italia Paolo Perenzin - Sindaco del Comune di Feltre 42 | per informazioni: Universita’ Iuav di Venezia Master e Career Service Campo della Lana (1° piano), Santa Croce, n. 601, 30135 - Venezia Tel. 0039.041/2572101/1322/ 2306 /1891 / Fax: 0039.041.2571003 e-mail: [email protected] www.iuav.it/master CON IL SOSTEGNO DI: PARTNER: Campus Universitario di Feltre Elisa Corrà Segreteria didattica e Coordinamento Campus Via Borgo Ruga, 40, 32032 - Feltre (BL) Tel. 0039. 320.0471657 email: [email protected] / [email protected] LEGNOLEGO per informazioni relative al territorio Bellunese: Vania Lira Servizi alla Direzione - Confindustria Belluno Dolomiti Via San Lucano, 15, 32100 - Belluno (BL) Tel. 0039.0437.951224 Fax. 0039.0437.951324 email: [email protected] progetto di comunicazione Bok Design Office / www.bokdesignoffice.com | 43