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ECONOMIA
mercoledì 17 aprile 2013
l'Adige
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G3040308
CONFRONTI
Trentini, fate buoni affari in Marocco
Export 2012
a 5,7 milioni
domani
focus Paese
di Trentino
Sprint
Una ricerca Kreutzer
Fischer per Aba Invest:
competitività in picchiata
TRENTO - Trentino Sprint propone
domani un incontro per approfondire le opportunità offerte dal mercato marocchino, con le indicazioni della Camera di Commercio italiana di Casablanca e la testimonianza di Veronafiere. Già 50 gli iscritti
all’iniziativa. Il Marocco è un Paese
giovane, vivace ed in forte crescita.
Nel 2012 il Trentino ha esportato
merci per un valore di 5,7 milioni,
ma i margini di crescita sono ancora molto ampi. A favorire gli scambi sono infatti la vicinanza geografica, la semplificazione burocratica
messa in atto nel Paese ma, soprat-
tutto, la crescita del pil marocchino, prevista sul 5% per il 2013. Con
buone chance edilizie. Appuntamento per domani, giovedì 18 aprile, ore 9.30 Cciaa con Luca Pezzani
(Camera Casablanca), Mauro Albano (Fiera Vr) e Francesco Bresolin,
ad Mèdinit Expo Casablanca.
Austria 3ª, Italia 12ª per fare business
Per i manager nazionali
«oltre Brennero è meglio»
VIENNA - Brutto dirlo, ma i primi che
non credono all’Italia come Paese per
giovani business sono proprio loro, i
manager italiani. Si sono allineati alle
valutazioni dei colleghi europei 50
«top», interrogati a fine 2012 da Kreutzer Fischer & partner consulting per
Aba-Invest in Austria, agenzia per la
promozione degli insediamenti esteri,
che fa capo al ministero dell’economia
di Vienna. Un’agenzia molto «convincente» nell’attirare investimenti stranieri al di là del Brennero.
Kreutzer Fischer ha intervistato 302
top manager scelti tra le prime 1.000
società in Belgio, Germania, Finlandia,
Francia, Uk, Italia, Lussemburgo, Austria, Olanda, Polonia, Svezia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria.
La vicina-lontana Austria appare felix
medaglia di bronzo fra i primi 3 Paesi
in Europa come migliore business location per il futuro, dopo Germania e
Svezia. L’Austria è affiancata a pari merito dalla Svizzera, davanti a Olanda,
Finlandia e Uk. Ungheria e Grecia in coda, dopo Spagna (13ª) e Italia (12ª).
I manager italiani dicono: «Wir lieben
Österreich» per due motivi: qualità del
lavoro e ben minore tassazione d’impresa. Rispetto alla prima ricerca, l’anno scorso, l’Austria sale sul podio europeo scavalcando l’Olanda, con il voto 1,9 su 4 (dove 1 è il migliore punteggio e 4 il peggiore).
La Germania è prima per il 50% degli
intervistati (ma un anno fa era al 68%),
mentre la Francia ha ottenuto solo il
12% delle preferenze (18% nel 2011), a
riprova della forte asimmetria tra i due
Paesi considerati leader (anche contro l’evidenza delle cifre, nel caso della Francia) nell’Ue. E colpisce che due
Stati non appartenenti all’area euro
(Svezia e Svizzera) siano tra i primi 4.
Di tutti i top manager, il 36% concorda: l’Austria già soddisfa per la maggior parte le richieste di una business
location futura. Un altro 42% dei manager pensa che l’Austria stia «andando verso la giusta direzione».
Degli intervistati che hanno dichiarato di conoscere l’Austria, l’86% considera il Paese come leader per qualità
della vita, e più del 70% per collaboratori qualificati e alti standard ambientali ed educativi.
I manager italiani, come assi nella manica dell’Austria indicano: il costo unitario del lavoro (70% degli intervistati), la disponibilità di staff specializzato (84%), le tasse basse (dal 48 al 66%
di «convinti» dal differenziale fiscale in
un anno). Si è invece dimezzata, dal 92
al 46%, la quota dei manager italiani
Paese per imprese e Paese no
VIENNA - Non è un Paese per giovani, l’Italia. Non è
neppure un Paese per business, purtroppo. Mentre la
più piccola, ma più scattante Austria, si accredita in
Europa come un business country piuttosto affidabile.
In un anno L’Austria ha guadagnato 3 punti base nelle
opinioni degli intervistati, mentre Polonia e Finlandia
hanno guadagnato rispettivamente 3 e 2 punti,
valutazione invariata invece per la Repubblica Ceca.
Tutti gli altri Paesi hanno invece mostrato - secondo i
top manager consultati nel sondaggio - una
diminuzione nella competitività. La Francia ha
registrato un calo di 20 punti, Italia e Belgio di 14 e
Gran Bretagna 13. Nel 2012 Aba-Invest ha fornito
servizi di consulenza per l’insediamento in Austria a
201 imprese, volume investimenti di 282 milioni. (Foto:
tecnologia e ambiente, un binomio made in Austria).
che considera di crescente importanza l’efficienza dell’infrastruttura energetica: segno forse che in Italia in questo settore si cercano invece progetti
con un ritorno a breve termine.
In trent’anni di onorata carriera, AbaInvest ha fornito consulenza per l’insediamento a 2.358 imprese, per 6,53
miliardi di euro investiti e la creazione di 45.679 nuovi posti di lavoro.
La nostalgia, nel Trentino che non studia più il tedesco, per l’Impero che ci
dava orizzonti internazionali, potrebbe rimontare.
twitter: @pgheconomiadige
LA POLEMICA
Appalti: Antonietta Nardin, di Cembra, replica a De Laurentis, presidente artigiani
«Non siamo terrorizzati dalla Corte dei conti, facciamo di tutto per il nostro territorio»
Io, sindaca, do lavori ai nostri. E non ho paura
CEMBRA - Molti sindaci
trentini hanno letto
l’articolo di ieri: sugli
artigiani che vogliono
mettere in internet la lista
nera dei Comuni che
(come quello di Lasino
attaccato frontalmente dal
presidente De Laurentis)
mettono a gara d’appalto
(con sorteggio di 7 ditte
tra le richiedenti, e
massimo ribasso) anche
cantieri sotto i 50mila
euro, che potrebbero
essere direttamente
assegnati - senza rischiare
incognite - a qualche ditta
locale. Il pubblico
amministratore che ha
reagito più prontamente è
la pimpante sindaca di
Cembra Antonietta Nardin,
area Upt (al centro, nella
foto) che ha preso il
telefono e ha chiamato
l’Adige per spiegare che...
Che non tutti i sindaci sono
uguali, signora Nardin?
«Al contrario! Che tutti
siamo impegnati per
sostenere le nostre
economie locali».
Secondo gli artigiani, con
certe gare non necessarie,
non sembrerebbe.
«Sotto i 50mila euro si può
fare affido diretto con
trattativa privata e quando
si può fare, lo facciamo,
con le nostre ditte».
A Lasino, per quel muro, non
è accaduto.
«Non vado a correggere i
compiti in casa degli altri.
Il collega avrà avuto le sue
ragioni. Non lo giudico
certo senza conoscere il
contesto e i motivi».
Ma lei che cosa fa, per i
lavori sotto i 50mila euro?
«Tutto quello che si può,
per far lavorare le nostre
aziende, lo facciamo. E
non solo verso le ditte
dell’edilizia, ma anche per
i piccoli lavori forestali, e
gli incarichi ai
professionisti, e le
forniture che raccomando
sempre - ai miei
collaboratori - di chiedere
a negozi locali, nei limiti
del possibile».
Insomma, lei sul fronte dei
lavori pubblici
commissionati, di fronte agli
artigiani cembrani si può
mettere la mano sul cuore?
«Certo. Ma attenzione,
non basta puntare sui
cantieri pubblici. Va
stimolata anche l’edilizia
privata. Che è quel che
facciamo, tra modifica del
prg, nuove lottizzazioni,
baite in montagna».
Insomma, a sentir lei, le
lamentele artigiane sono
destituite di fondamento.
«Io credo di poter parlare
per un Comune piccolo
(circa 2mila abitanti), ma
neppure tanto su scala
trentina. E credo di poter
parlare anche in nome
degli altri pubblici
amministratori: noi i
nostri artigiani li
conosciamo, li
incontriamo per strada o
al bar, sappiamo le loro
difficoltà e - nei limiti delle
norme - facciamo il
possibile per rispondere
alla loro fame di lavoro».
Ma è vero o no che siete
paralizzati dalla paura della
Corte dei conti, e per questo
vi lavate le mani con gli
appalti e i sorteggi anche per
importi insignificanti?
«È una sciocchezza. Io non
ho paura della Corte dei
conti perché rispetto le
regole, così come non
temo i carabinieri perché
circolo con la patente e il
libretto apposto».
E non è vero neppure che
obbedite a Provincia e
Consorzio che vi impongono
le gare sempre e comunque?
«Consorzio Comuni e Pat
ci danno utili consigli, ma
poi siamo noi
amministratori, che
decidiamo. Con la nostra
testa e ascoltando i nostri
tecnici, senza diktat. Ma il
problema non è questo».
E qual è allora, secondo lei,
sindaca Nardin?
«Il problema è che il
Trentino faticherà ad
uscire dalla crisi se si
continua nella logica della
contrapposizione:
artigiani da una parte,
amministratori pubblici
dall’altra, Corte dei conti
da un’altra ancora. Io sono
convinta che queste
polemiche incrociate
servano a poco e non ci
facciano risolvere i
problemi di tutti».
pgh
Qui Sudtirolo/1 | Il caso centrali elettriche. Dello Sbarba attacca la giunta
Qui Sudtirolo/2 | Il gruppo di tlc ha fatturato 37 milioni con 115 addetti
Verdi: «Durnwalder usa Sel per giochi al ribasso»
Brennercom +9% difende 1,2 milioni di utile
BOLZANO - La «soluzione Durnwalder»:
prendere tempo e intorbidire le acque. I
consiglieri provinciali Verdi del Sudtirolo
(Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss) sparano a zero contro il
Landeshauptmann per la gestione del caso Sel,
la società elettrica provinciale finita nella bufera degli appalti «pilotati», costate le dimissioni
all’ex assessore Svp all’energia Laimer.
«L’obiettivo della delibera imposta da Durnwalder alla giunta è quello di mantenere la Sel nella partita delle concessioni e così trattare con
le altre società, innanzitutto coi Comuni, da posizioni di forza, per costringerli ad un accordo.
Dello Sbarba e Heiss hanno molti dubbi.
1) Chi potrà decidere quali sono i «progetti originari» di Sel da riesaminare? Gli inquirenti hanno accertato che Sel ha modificato più volte i
progetti. L’indagine si è svolta sulla base dell’analisi dei computer della Sel. Tuttavia, nes-
BOLZANO - Ricavi
a 32 milioni (+9%
sul 2011) per Brennercom, che punta
su servizi cloud ed
estensione della rete ottica, essendo
già fornitrice di 75
delle prime 100
aziende dell’Alto Adige e di 42 delle prime 100
del Trentino. L’assemblea degli azionisti (i principali sono il gruppo Athesia con il 48,3% e la
Provincia autonoma di Bolzano con il 42,3%)
ha approvato il bilancio 2012, che si è chiuso
con utili netti per 1,2 milioni, in lieve calo sull’anno precedente (1,3), mantenendo un elevato profilo di investimenti.
I ricavi complessivi di gruppo verso il mercato esterno, che comprendono tra l’altro la controllata Telefonia Alto Adige specializzata in
distribuzione, installazione e manutenzione
impianti per trasmissione voce e dati, hanno
toccato i 37 milioni.
Stabili i valori di redditività, con un margine
suno sa che cosa, il 30 dicembre 2005, la Sel depositò davvero nell’ufficio dell’assessore: solo
questi faldoni contenevano i «progetti originari». Ma di essi fu protocollato e timbrato solo il
frontespizio, nessun funzionario aprì i faldoni,
il cui contenuto autentico non è mai stato trovato. Dunque i progetti originari non esistono.
2) Chi giudicherà tecnicamente i progetti? Gli
uffici competenti che invoca Durnwalder sono
stati demoliti pezzo per pezzo proprio dalla giunta provinciale, perché si erano ribellati appena
avevano avuto sentore di manipolazione. Dunque non esistono più «uffici competenti».
3) La «commissione di esperti» annunciata da
Durnwalder sarà nominata dalla giunta provinciale, che è proprietaria al 93,8% di Sel. Se Sel
perderà centrali, avrà perdite milionarie. Chi
può credere che la giunta, cioè la proprietà di
Sel, possa giudicare con imparzialità?
4. In parallelo andrà avanti il tentativo di accordo extra-giudiziale: ma con Sel in campo penderà una spada di Damocle sulla testa delle altre
società, specialmente dei Comuni, che Durnwalder sa di poter «convincere».
operativo lordo ebitda a 9,8 mln, +2,1%, e un
ebitda margin al 30,8%. A conferma dell’elevato livello degli investimenti, gli ammortamenti sono quasi un quarto dei ricavi (23,7%).
«Il 2012 è stato per Brennercom un anno di rafforzamento e orientato al futuro, che ha segnato l’avvio di una nuova fase di sviluppo»,
ha dichiarato il presidente Ferdinand Willeit.
«Abbiamo avuto una forte accelerazione degli interventi di cablatura in zone di elevato
interesse regionale, in linea con gli indirizzi
delle Province, tra cui le aree industriali di
Trento sud e Trento nord», ha affermato l’ad
Karl Manfredi. Aggiungendo: «Il programma di
espansione geografica fortemente voluto dall’azienda ha registrato un sostanziale progresso con l’apertura della sede di Verona, primo
passo per nuovi investimenti nell’area quali
la cablatura, in corso di completamento, della zona industriale di Nogarole Rocca».
Le nuove attività sono state accompagnate anche dalla crescita dello staff, che è stata del
10%, a 155 addetti a livello di gruppo e di 115
per la sola capogruppo.
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