8 ECONOMIA mercoledì 17 aprile 2013 l'Adige Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G G3040308 CONFRONTI Trentini, fate buoni affari in Marocco Export 2012 a 5,7 milioni domani focus Paese di Trentino Sprint Una ricerca Kreutzer Fischer per Aba Invest: competitività in picchiata TRENTO - Trentino Sprint propone domani un incontro per approfondire le opportunità offerte dal mercato marocchino, con le indicazioni della Camera di Commercio italiana di Casablanca e la testimonianza di Veronafiere. Già 50 gli iscritti all’iniziativa. Il Marocco è un Paese giovane, vivace ed in forte crescita. Nel 2012 il Trentino ha esportato merci per un valore di 5,7 milioni, ma i margini di crescita sono ancora molto ampi. A favorire gli scambi sono infatti la vicinanza geografica, la semplificazione burocratica messa in atto nel Paese ma, soprat- tutto, la crescita del pil marocchino, prevista sul 5% per il 2013. Con buone chance edilizie. Appuntamento per domani, giovedì 18 aprile, ore 9.30 Cciaa con Luca Pezzani (Camera Casablanca), Mauro Albano (Fiera Vr) e Francesco Bresolin, ad Mèdinit Expo Casablanca. Austria 3ª, Italia 12ª per fare business Per i manager nazionali «oltre Brennero è meglio» VIENNA - Brutto dirlo, ma i primi che non credono all’Italia come Paese per giovani business sono proprio loro, i manager italiani. Si sono allineati alle valutazioni dei colleghi europei 50 «top», interrogati a fine 2012 da Kreutzer Fischer & partner consulting per Aba-Invest in Austria, agenzia per la promozione degli insediamenti esteri, che fa capo al ministero dell’economia di Vienna. Un’agenzia molto «convincente» nell’attirare investimenti stranieri al di là del Brennero. Kreutzer Fischer ha intervistato 302 top manager scelti tra le prime 1.000 società in Belgio, Germania, Finlandia, Francia, Uk, Italia, Lussemburgo, Austria, Olanda, Polonia, Svezia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria. La vicina-lontana Austria appare felix medaglia di bronzo fra i primi 3 Paesi in Europa come migliore business location per il futuro, dopo Germania e Svezia. L’Austria è affiancata a pari merito dalla Svizzera, davanti a Olanda, Finlandia e Uk. Ungheria e Grecia in coda, dopo Spagna (13ª) e Italia (12ª). I manager italiani dicono: «Wir lieben Österreich» per due motivi: qualità del lavoro e ben minore tassazione d’impresa. Rispetto alla prima ricerca, l’anno scorso, l’Austria sale sul podio europeo scavalcando l’Olanda, con il voto 1,9 su 4 (dove 1 è il migliore punteggio e 4 il peggiore). La Germania è prima per il 50% degli intervistati (ma un anno fa era al 68%), mentre la Francia ha ottenuto solo il 12% delle preferenze (18% nel 2011), a riprova della forte asimmetria tra i due Paesi considerati leader (anche contro l’evidenza delle cifre, nel caso della Francia) nell’Ue. E colpisce che due Stati non appartenenti all’area euro (Svezia e Svizzera) siano tra i primi 4. Di tutti i top manager, il 36% concorda: l’Austria già soddisfa per la maggior parte le richieste di una business location futura. Un altro 42% dei manager pensa che l’Austria stia «andando verso la giusta direzione». Degli intervistati che hanno dichiarato di conoscere l’Austria, l’86% considera il Paese come leader per qualità della vita, e più del 70% per collaboratori qualificati e alti standard ambientali ed educativi. I manager italiani, come assi nella manica dell’Austria indicano: il costo unitario del lavoro (70% degli intervistati), la disponibilità di staff specializzato (84%), le tasse basse (dal 48 al 66% di «convinti» dal differenziale fiscale in un anno). Si è invece dimezzata, dal 92 al 46%, la quota dei manager italiani Paese per imprese e Paese no VIENNA - Non è un Paese per giovani, l’Italia. Non è neppure un Paese per business, purtroppo. Mentre la più piccola, ma più scattante Austria, si accredita in Europa come un business country piuttosto affidabile. In un anno L’Austria ha guadagnato 3 punti base nelle opinioni degli intervistati, mentre Polonia e Finlandia hanno guadagnato rispettivamente 3 e 2 punti, valutazione invariata invece per la Repubblica Ceca. Tutti gli altri Paesi hanno invece mostrato - secondo i top manager consultati nel sondaggio - una diminuzione nella competitività. La Francia ha registrato un calo di 20 punti, Italia e Belgio di 14 e Gran Bretagna 13. Nel 2012 Aba-Invest ha fornito servizi di consulenza per l’insediamento in Austria a 201 imprese, volume investimenti di 282 milioni. (Foto: tecnologia e ambiente, un binomio made in Austria). che considera di crescente importanza l’efficienza dell’infrastruttura energetica: segno forse che in Italia in questo settore si cercano invece progetti con un ritorno a breve termine. In trent’anni di onorata carriera, AbaInvest ha fornito consulenza per l’insediamento a 2.358 imprese, per 6,53 miliardi di euro investiti e la creazione di 45.679 nuovi posti di lavoro. La nostalgia, nel Trentino che non studia più il tedesco, per l’Impero che ci dava orizzonti internazionali, potrebbe rimontare. twitter: @pgheconomiadige LA POLEMICA Appalti: Antonietta Nardin, di Cembra, replica a De Laurentis, presidente artigiani «Non siamo terrorizzati dalla Corte dei conti, facciamo di tutto per il nostro territorio» Io, sindaca, do lavori ai nostri. E non ho paura CEMBRA - Molti sindaci trentini hanno letto l’articolo di ieri: sugli artigiani che vogliono mettere in internet la lista nera dei Comuni che (come quello di Lasino attaccato frontalmente dal presidente De Laurentis) mettono a gara d’appalto (con sorteggio di 7 ditte tra le richiedenti, e massimo ribasso) anche cantieri sotto i 50mila euro, che potrebbero essere direttamente assegnati - senza rischiare incognite - a qualche ditta locale. Il pubblico amministratore che ha reagito più prontamente è la pimpante sindaca di Cembra Antonietta Nardin, area Upt (al centro, nella foto) che ha preso il telefono e ha chiamato l’Adige per spiegare che... Che non tutti i sindaci sono uguali, signora Nardin? «Al contrario! Che tutti siamo impegnati per sostenere le nostre economie locali». Secondo gli artigiani, con certe gare non necessarie, non sembrerebbe. «Sotto i 50mila euro si può fare affido diretto con trattativa privata e quando si può fare, lo facciamo, con le nostre ditte». A Lasino, per quel muro, non è accaduto. «Non vado a correggere i compiti in casa degli altri. Il collega avrà avuto le sue ragioni. Non lo giudico certo senza conoscere il contesto e i motivi». Ma lei che cosa fa, per i lavori sotto i 50mila euro? «Tutto quello che si può, per far lavorare le nostre aziende, lo facciamo. E non solo verso le ditte dell’edilizia, ma anche per i piccoli lavori forestali, e gli incarichi ai professionisti, e le forniture che raccomando sempre - ai miei collaboratori - di chiedere a negozi locali, nei limiti del possibile». Insomma, lei sul fronte dei lavori pubblici commissionati, di fronte agli artigiani cembrani si può mettere la mano sul cuore? «Certo. Ma attenzione, non basta puntare sui cantieri pubblici. Va stimolata anche l’edilizia privata. Che è quel che facciamo, tra modifica del prg, nuove lottizzazioni, baite in montagna». Insomma, a sentir lei, le lamentele artigiane sono destituite di fondamento. «Io credo di poter parlare per un Comune piccolo (circa 2mila abitanti), ma neppure tanto su scala trentina. E credo di poter parlare anche in nome degli altri pubblici amministratori: noi i nostri artigiani li conosciamo, li incontriamo per strada o al bar, sappiamo le loro difficoltà e - nei limiti delle norme - facciamo il possibile per rispondere alla loro fame di lavoro». Ma è vero o no che siete paralizzati dalla paura della Corte dei conti, e per questo vi lavate le mani con gli appalti e i sorteggi anche per importi insignificanti? «È una sciocchezza. Io non ho paura della Corte dei conti perché rispetto le regole, così come non temo i carabinieri perché circolo con la patente e il libretto apposto». E non è vero neppure che obbedite a Provincia e Consorzio che vi impongono le gare sempre e comunque? «Consorzio Comuni e Pat ci danno utili consigli, ma poi siamo noi amministratori, che decidiamo. Con la nostra testa e ascoltando i nostri tecnici, senza diktat. Ma il problema non è questo». E qual è allora, secondo lei, sindaca Nardin? «Il problema è che il Trentino faticherà ad uscire dalla crisi se si continua nella logica della contrapposizione: artigiani da una parte, amministratori pubblici dall’altra, Corte dei conti da un’altra ancora. Io sono convinta che queste polemiche incrociate servano a poco e non ci facciano risolvere i problemi di tutti». pgh Qui Sudtirolo/1 | Il caso centrali elettriche. Dello Sbarba attacca la giunta Qui Sudtirolo/2 | Il gruppo di tlc ha fatturato 37 milioni con 115 addetti Verdi: «Durnwalder usa Sel per giochi al ribasso» Brennercom +9% difende 1,2 milioni di utile BOLZANO - La «soluzione Durnwalder»: prendere tempo e intorbidire le acque. I consiglieri provinciali Verdi del Sudtirolo (Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss) sparano a zero contro il Landeshauptmann per la gestione del caso Sel, la società elettrica provinciale finita nella bufera degli appalti «pilotati», costate le dimissioni all’ex assessore Svp all’energia Laimer. «L’obiettivo della delibera imposta da Durnwalder alla giunta è quello di mantenere la Sel nella partita delle concessioni e così trattare con le altre società, innanzitutto coi Comuni, da posizioni di forza, per costringerli ad un accordo. Dello Sbarba e Heiss hanno molti dubbi. 1) Chi potrà decidere quali sono i «progetti originari» di Sel da riesaminare? Gli inquirenti hanno accertato che Sel ha modificato più volte i progetti. L’indagine si è svolta sulla base dell’analisi dei computer della Sel. Tuttavia, nes- BOLZANO - Ricavi a 32 milioni (+9% sul 2011) per Brennercom, che punta su servizi cloud ed estensione della rete ottica, essendo già fornitrice di 75 delle prime 100 aziende dell’Alto Adige e di 42 delle prime 100 del Trentino. L’assemblea degli azionisti (i principali sono il gruppo Athesia con il 48,3% e la Provincia autonoma di Bolzano con il 42,3%) ha approvato il bilancio 2012, che si è chiuso con utili netti per 1,2 milioni, in lieve calo sull’anno precedente (1,3), mantenendo un elevato profilo di investimenti. I ricavi complessivi di gruppo verso il mercato esterno, che comprendono tra l’altro la controllata Telefonia Alto Adige specializzata in distribuzione, installazione e manutenzione impianti per trasmissione voce e dati, hanno toccato i 37 milioni. Stabili i valori di redditività, con un margine suno sa che cosa, il 30 dicembre 2005, la Sel depositò davvero nell’ufficio dell’assessore: solo questi faldoni contenevano i «progetti originari». Ma di essi fu protocollato e timbrato solo il frontespizio, nessun funzionario aprì i faldoni, il cui contenuto autentico non è mai stato trovato. Dunque i progetti originari non esistono. 2) Chi giudicherà tecnicamente i progetti? Gli uffici competenti che invoca Durnwalder sono stati demoliti pezzo per pezzo proprio dalla giunta provinciale, perché si erano ribellati appena avevano avuto sentore di manipolazione. Dunque non esistono più «uffici competenti». 3) La «commissione di esperti» annunciata da Durnwalder sarà nominata dalla giunta provinciale, che è proprietaria al 93,8% di Sel. Se Sel perderà centrali, avrà perdite milionarie. Chi può credere che la giunta, cioè la proprietà di Sel, possa giudicare con imparzialità? 4. In parallelo andrà avanti il tentativo di accordo extra-giudiziale: ma con Sel in campo penderà una spada di Damocle sulla testa delle altre società, specialmente dei Comuni, che Durnwalder sa di poter «convincere». operativo lordo ebitda a 9,8 mln, +2,1%, e un ebitda margin al 30,8%. A conferma dell’elevato livello degli investimenti, gli ammortamenti sono quasi un quarto dei ricavi (23,7%). «Il 2012 è stato per Brennercom un anno di rafforzamento e orientato al futuro, che ha segnato l’avvio di una nuova fase di sviluppo», ha dichiarato il presidente Ferdinand Willeit. «Abbiamo avuto una forte accelerazione degli interventi di cablatura in zone di elevato interesse regionale, in linea con gli indirizzi delle Province, tra cui le aree industriali di Trento sud e Trento nord», ha affermato l’ad Karl Manfredi. Aggiungendo: «Il programma di espansione geografica fortemente voluto dall’azienda ha registrato un sostanziale progresso con l’apertura della sede di Verona, primo passo per nuovi investimenti nell’area quali la cablatura, in corso di completamento, della zona industriale di Nogarole Rocca». Le nuove attività sono state accompagnate anche dalla crescita dello staff, che è stata del 10%, a 155 addetti a livello di gruppo e di 115 per la sola capogruppo.