Con il Patrocinio di International University of Languages and Media Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 - Milano Lunedì, 2 Febbraio 2015 - ore 21.00 Serie «A» 2014/2015 ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI Direttore e Solista ALEXANDER LONQUICH Programma L.v. BEETHOVEN - 12 Variazioni sulla danza russa del balletto Das Waldsmädchen (1770-1827) in la maggiore WoO 71 (per pianoforte solo) - Sonata in la bemolle maggiore op. 7 Allegro molto e con brio; Largo, con gran espressione (do maggiore); Allegro; Rondò. Poco allegretto e grazioso - Concerto n. 1 in do maggiore op. 15 Allegro con brio; Largo (la bemolle maggiore); Rondò. Allegro scherzando Si ringrazia ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI 27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In programma Mozart e Beethoven accostati a Stravinskij e Prokov’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordinaria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido repertorio classico ed una specifica vocazione alla contemporaneità. Il successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatura fascista: Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Français. I Pomeriggi Musicali avviano, inoltre, una tenace attività di commissione musicale. Per i Pomeriggi compongono infatti Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respighi. Questa scelta programmatica si consolida nel rapporto con i compositori delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, Tutino, Panni, Fedele, Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea. Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio dei Pomeriggi Musicali, che diventano trampolino di lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. È il caso di Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman, Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Alexander Igor Markevitch, Zubin Mehta, Carl Melles, Riccardo Muti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers, Christian Thielemann, Salvatore Accardo, Antonio Ballista, Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni, Franco Gulli, Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti, Giampiero Taverna e Othmar Maga, per arrivare ai milanesi Daniele Gatti, Aldo Ceccato e Antonello Manacorda. In alcuni casi, la direzione musicale è stata affiancata da una direzione artistica: in questa veste Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci, Ivan Fedele, Massimo Collarini e attualmente Maurizio Salerno. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale da concerto europee. I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concertisticoorchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale. Sede dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo storico Teatro Dal Verme sito nel cuore di Milano. Si raccomanda di spegnere i telefoni cellulari. È vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’Organizzazione. ALEXANDER LONQUICH Alexander Lonquich è nato a Trier in Germania. Nel 1977 ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato a Schubert. Da allora ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei, collaborando con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttore-solista. Un importante ruolo svolge inoltre la sua attività nell’ambito della musica da camera. Nel corso degli ultimi anni ha avuto modo di collaborare con Christian Tetzlaff, Joshua Bell, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle Faust, Jörg Widmann, Boris Pergamenschikov, Heinz Holliger e Frank Peter Zimmermann e ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il «Diapason d’Or» nel 1992, il «Premio Abbiati» nel 1993 e il «Premio Edison» in Olanda nel 1994. Nel 2003 ha formato, con la moglie Cristina Barbuti, un duo pianistico che si esibisce in Italia, Austria, Svizzera, Germania e Norvegia. Inoltre nei suoi concerti appare spesso nella doppia veste di pianista e fortepianista spaziando da C. Ph. E. Bach a Schumann e Chopin. Nel ruolo di direttore-solista, Alexander Lonquich collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova – con cui in particolare ha svolto un lavoro di ricerca e approfondimento tra il 2004 e 2007 sull’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Mozart – e tra le altre con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala. Si esibisce regolarmente per l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la quale dalla stagione 2011/12 collabora anche come direttore-solista. Negli ultimi anni Alexander Lonquich è apparso in tutte le più importanti sale da concerto italiane. Dopo aver effettuato incisioni dedicate a Mozart, Schumann e Schubert, ha iniziato una collaborazione con la ECM registrando musiche del compositore israeliano Gideon Lewensohn ed un CD di musica pianistica francese dell’inizio del XX secolo con gli Improptus di Fauré, Gaspard de la nuit di Ravel e i Préludes di Messiaen. Recentemente ha inciso la Kreisleriana e la Partita di Holliger. Ai numerosi impegni concertistici Lonquich ha affiancato negli anni un intenso lavoro in campo didattico tenendo masterclass in Europa, Stati Uniti ed Australia. Ha collaborato inoltre in forma stabile con l’Accademia Pianistica di Imola e la Hochschule für Musik di Colonia. Alexander Lonquich, convinto che il sistema educativo in campo musicale sia da integrare e in parte da ripensare, si è impegnato intensamente nella conduzione di laboratori teatrali/musicali avvalendosi della collaborazione di artisti provenienti da linguaggi artistici diversi. Tra le altre, particolarmente cara gli è stata l’esperienza del laboratorio Kinderszenen dedicato all’infanzia. È ospite di Serate Musicali ogni stagione, proponendo spesso cicli completi e inconsuete. INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI «SERATE MUSICALI», I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI. LUDWIG VAN BEETHOVEN 12 Variazioni sulla danza russa del balletto «Das Waldsmädchen» in la maggiore Wo071 Il brano, composto dal violinista di origine boema Paul Wranitzky, conteneva una danza di carattere russo che diede al giovane Beethoven lo spunto per una serie di Variazioni galanti, coerenti con lo stile dell’epoca, nelle quali però non si manca di riconoscere già la sua mano, al tempo stesso energica e riflessiva, capace di emergere nei passaggi meno prevedibili, ma soprattutto nel gruppo centrale di Variazioni che va dalla n. 10 alla n. 12. Sonata n. 4 in la bemolle maggiore op. 7 Alla metà degli anni Novanta del 1700 il venticinquenne Beethoven era già un protagonista della vita musicale viennese; le sue doti eccentriche di pianista e improvvisatore lo avevano imposto presso le élites culturali della capitale; le lezioni di composizione prese da Haydn erano state proficue più per il confronto con la personalità del vecchio autore che per gli esiti strettamente compositivi, e forse il giovane allievo salutò con sollievo la partenza per Londra del maestro nel 1794. Ad ogni modo non era certo un omaggio formale la dedica ad Haydn delle prime Sonate per pianoforte composte da Beethoven, le tre Sonate op. 2. L’omaggio infatti valeva a rivendicare una continuità stilistica con l’illustre predecessore. Tuttavia un’enorme distanza separa le Sonate pianistiche di Haydn dalle prime composizioni di Beethoven in questo genere. Le Sonate del giovane Beethoven infatti si contraddistinguevano per due caratteristiche: la difficoltà tecnica, che ne precludeva a priori la diffusione presso i dilettanti e ne indicava i veri destinatari in musicisti e intenditori, e l’impianto in quattro movimenti, evitato sia da Haydn che da Mozart. Beethoven rendeva insomma la Sonata un genere di grandi ambizioni, pienamente accostabile per dignità al Quartetto e alla Sinfonia, i generi più illustri e complessi della civiltà del classicismo. La Sonata op. 7 fu pubblicata nell’ottobre 1797 dall’editore Artaria. L’iniziale Allegro molto e con brio, in particolare, amplia ancora di più le prospettive della costruzione, con una accumulazione di idee principali (gli accordi discendenti e la successione di terzine per il primo tema, una sorta di Corale per il secondo) e secondarie, che è un tratto peculiare degli anni giovanili del maestro, e che appare qui poco meno che pletorica. Di vaste dimensioni sono soprattutto le sezioni di esposizione e riesposizione del materiale, in confronto alle quali è quasi esiguo lo spazio dello sviluppo. Il Largo, con gran espressione (in do maggiore) è una pagina solenne, con due sezioni esterne che procedono in modo assorto e frammentario; lo scorrevole Allegro che segue è interessante soprattutto per la sezione centrale, un succedersi di rapidi arpeggi spezzati che mirano alla macchia timbrica. Il Rondò finale, Poco allegretto e grazioso, è fra i più riusciti del suo genere, per il carattere del refrain (lunga melodia discendente su pedale ribattuto di dominante) e il calibrato impianto, che vede un solo couplet, il secondo, nettamente contrastante. C’è già, in questo Rondò, quella perfetta costruzione che attribuisce a ogni riapparizione del refrain una sorta di valore aggiunto, che non è dato solo dalle variazioni ornamentali, ma dalle differenti strumentazioni del tema, protagonista di una sorta di «viaggio» espressivo ed emotivo; è questa la tecnica che porterà, attraverso gli esiti più disparati, fino al Rondò della Sonata op. 90. Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in do maggiore Il Concerto n. 1 uscì nel 1801 a Vienna per i tipi dell’editore Mollo. Fu in quell’occasione che ricevette il suo numero d’opera, cioè l’op. 15, così come il Concerto n. 2 in si bemolle maggiore ebbe il numero d’opera 19, sequenze che però in realtà invertivano il reale ordine cronologico di composizione. Era stato infatti scritto per primo il Concerto in si bemolle in una versione risalente già al 1794-95, e tale stesura era stata in parte abbozzata da circa un decennio, sin dal 1785. In questa versione il Concerto in si bemolle fu eseguito il 29 marzo 1795 e replicato in un’accademia di Haydn il 18 dicembre dello stesso anno, ma poi andò perduto. Solo successivamente fu composto il Concerto in do maggiore, dai primi abbozzi del 1795 sino alla stesura completa, quella del 1798. Il Concerto in si bemolle fu quindi riproposto in una seconda versione, quella «ufficiale» giunta fino a noi e messa alle stampe da Hoffmeister & Kühnel a Lipsia nel 1801. Comunque sia, i primi due concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven riflettono l’immagine di un compositore non certo alle prime armi: sono sì opere giovanili, ma solo per l’età anagrafica dell’autore; dal punto di vista del valore musicale non rappresentano certo composizioni anonime o di maniera. Beethoven si rifà, naturalmente, alla grande tradizione del concerto per strumento solista e orchestra, ma introduce suoi elementi caratteristici firmando in modo inconfondibile i propri lavori: vi ritroviamo il suo particolare e plastico timbro pianistico, da esecutore virtuoso qual egli era – noto al pubblico viennese per la tecnica solida e granitica –, deliziose quanto improvvise venature di passaggi cangianti e impetuosi, grandi collegamenti modulanti colorati di armonie ardite e inattese, combinazioni ritmiche di icastica efficacia, lo spezzarsi della linea melodica in una serie di arcate irregolari di audace profilo. È il Beethoven che tutti conosciamo, anche se non dimentico dei suoi illustri predecessori. Il Concerto fu probabilmente eseguito da Beethoven durante la tournée concertistica del 1798 a Praga. L’aspetto «pubblico», di brillante esito sonoro, è una delle molle del lavoro: il pianismo è più vicino ai modelli di Clementi e Hummel, con la tipologia sommaria di scale, arpeggi e altre formule di studio, piuttosto che alla raffinata invenzione mozartiana. Questo aspetto della scrittura pianistica si sposa, nel primo movimento (Allegro con brio), con una tematica orchestrale quanto mai netta e squadrata che, anche per la strumentazione con trombe e timpani, ricorda la simpatia del giovane Beethoven per le marce e la musica militare di matrice francese. Anche nell’amabile Largo centrale l’esempio della romanza mozartiana riceve un’ambientazione più larga ed esplicita; ma il movimento più personale è il Rondò per la trascinante carica ritmica e per la quantità e l’umorismo degli episodi secondari. Amici Serate Musicali Presidente Onorario Hans Fazzari *** Soci Fondatori Carla Biancardi Franco Cesa Bianchi Giuseppe Ferreri Emilia Lodigiani Enrico Lodigiani Luisa Longhi Stefania Montani Gianfelice Rocca Luca Valtolina Amici Benemeriti Alvise Braga Illa Fondazione Rocca Ulla Gass Thierry le Tourneur d’Ison Erika Rottensteiner Società del Giardino ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» Amici Giovanni Astrua Testori Valeria Bonfante Isabella Bossi Fedrigotti Roberto Fedi Ugo Friedmann Camilla Guarneri Vincenzo Jorio Lucia Lodigiani Mario Lodigiani Paolo Lodigiani Maria Candida Morosini Rainera e Mario Morpurgo G.B. Origoni Della Croce Adriana Ragazzi Ferrari Giovanna e Antonio Riva Alessandro Silva Maria Giacinta Tolluto Maria Luisa Vaccari Marco Valtolina Beatrice Wehrlin Soci Antonio Belloni Carla Beretta Ricci Umberto Bertelè Elisabetta Biancardi Mimma Bianchi Maria Brambilla Marmont Carlo e Angela Candiani Giancarlo Cason Nicoletta Colombo Egle Da Prat Piero De Martini Maya Eisner Federico ed Elisabetta Falck Silvana Fassati Carlo e Anna Ferrari Giuliana File Finzi Bianca e Roberto Gabei Matilde Garelli Felicia Giagnotti Giuseppe Gislon Maria Clotilde Gislon Eugenia Godani Ferruccio Hurle Giuliana e Vittorio Leoni Maurizia Leto di Priolo Giuseppe Lipari Gabriella Magistretti Eva Malchiodi Giuseppina Maternini Lucia ed Enrico Morbelli Stefano Pessina Francesca Peterlongo Denise Petriccione Giuseppe Pezzoli Gian Pietro Pini Giustiniana Schweinberger Antonietta Scroce Paola e Angelo Sganzerla Maria Luisa Sotgiu Giuseppe Tedone Adelia Torti Graziella Villa Giuseppe Volonterio «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Cecilia Falck Gianfelice Rocca Vera e Fernanda Giulini Fondazione Rocca Emilia Lodigiani Carlo Sangalli Mediaset Maria Grazia Mazzocchi Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Fondazione Cariplo Conservatorio G. Verdi - Milano Luigi Venegoni Ugo Carnevali Francesca Colombo Giuseppe Ferreri Roberto De Silva Stefania Montani Banca Popolare di Milano Roberto Formigoni Cristina Muti Camera di Commercio di Gaetano Galeone Simonetta Puccini Milano Società del Giardino Rosanna Sangalli Publitalia Gianni Letta Elisso Virsaladze Mario Lodigiani Juana Zayas *** Roberto Mazzotta Flavia De Zigno Francesco Micheli Bianca Hoepli Diana Bracco Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Martha Argerich Robert Parienti Marina Berlusconi Paolo Pillitteri Fulvio Pravadelli Quirino Principe Fedele Confalonieri Carlo Maria Badini Alberto Falck Oscar Luigi Scalfaro Giovanni Spadolini Leonardo Mondadori Giuseppe Lodigiani Giancarlo Dal Verme Tino Buazzelli Peter Ustinov Franco Ferrara Franco Mannino Carlo Zecchi Shura Cherkassky PROSSIMI CONCERTI Lunedì 9 febbraio 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) I SOLISTI DI MOSCA - Violista YURI BASHMET «Omaggio a Sviatoslav Richter nel centenario della nascita» BEETHOVEN- MAHLER: Quartetto-serioso in fa minore op. 95 - D. SHOSTAKOVICH: Sonata per viola (arr. per viola e archi di Alexander Levkovich) - S. COLASANTI: Preludio, Presto e Lamento (dedicato a Yuri Bashmet) per viola solista e orchestra d'archi Prima Esecuzione a Milano Biglietti: Intero € 30,00 - Ridotto € 25,00 Venerdì 13 febbraio 2015 - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) «IL GENIO È DONNA» TRIO ES-TRIO - Violinista LAURA GORNA, Violoncellista CECILIA RADIC, Pianista LAURA MANZINI FABIO VACCHI: Orna buio ciel - L.V BEETHOVEN: Trio n. 5 in re maggiore, op. 70 n. 1 «Gli spettri» FANNY MENDELSSOHN: Trio op. 11 Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 Lunedì 16 febbraio - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) «IL GENIO È DONNA» Violinista ISABELLE FAUST J.S. BACH: Sonata n. 1 in sol minore BWV 1001; Partita n. 1 in si minore BWV 1002; Sonata n. 2 in la minore BWV 100 Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 Lunedì 23 febbraio - ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio) «IL GENIO È DONNA» «Cento Concerti in memoria del genocidio armeno del 1915» Pianista VARDAN MAMIKONIAN - Flautista MARIA FEDOTOVA B. MANTOVANI: V Pezzo per flauto solo su Tema armeno - C. FRANCK: Sonata - BACH-BUSONI: Ciaccona F. CHOPIN: 6 Studi op. 25 (1, 3, 5, 7, 10, 12) - A.BABAJANIAN: «Elegie», «Poem» - A. COMITAS: «Garun a», «Krunck», «Dzirani Dzar» per flauto e pianoforte Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 GLI AMICI PROPONGONO