IV Istituto Comprensivo
REGOLAMENTO DI ISTITUTO
1. Principi generali.
La scuola favorisce e promuove la formazione integrale della persona e assicura il diritto allo studio
garantito a tutti i cittadini dalla Costituzione della Repubblica.
Essa affianca l’azione educativa svolta dalla famiglia, promuove l’integrazione sociale e culturale
degli alunni, proponendosi come comunità educativa nella quale si prepara l’esercizio della
cittadinanza attiva, attraverso l’assunzione di responsabilità, capacità di collaborare con gli altri,
solidarietà, impegno in vista di un bene comune.
Ispirandosi ai principi della Costituzione la scuola:
promuove l’apprendimento in tutto l’arco della vita;
assicura a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali;
sviluppa capacità e competenze, coerenti con le attitudini e le scelte personali e con i
compiti istituzionali assegnati;
promuove il conseguimento di una formazione storica e di appartenenza alla comunità
locale, nazionale ed europea.
La nostra comunità scolastica:
accoglie, rispetta, valorizza le persone;
promuove nei bambini e nei ragazzi comportamenti e atteggiamenti di fiducia, di autonomia
e di responsabilità, di rispetto;
favorisce la motivazione ad apprendere;
promuove le migliori condizioni per l’integrazione degli alunni diversamente abili;
favorisce il dialogo interculturale come fattore di crescita educativa, improntandolo al
rispetto delle diverse culture e all’osservanza delle norme dello Stato italiano;
ritiene fondamentale il dialogo educativo con le famiglie ed è aperta alle sollecitazioni del
territorio.
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2. Rapporti scuola-famiglia: impegni reciproci
Scuola e famiglia sono cointeressate, ciascuna con la propria specifica funzione e competenza, a
collaborare ad un progetto coerente di educazione e formazione dell’alunno.
La collaborazione ha il fine di rendere reciprocamente efficaci ed incisivi gli interventi e di
orientare progressivamente l’educando nel rapporto con una realtà extrascolastica ed extrafamiliare
estremamente ricca, articolata e, allo stesso tempo, ambivalente.
Per questo fine la scuola assume i seguenti impegni:
a) comunicare le linee essenziali della programmazione educativo-didattica e
dell’organizzazione scolastica;
b) adeguare la proposta formativa e le richieste di impegno alle caratteristiche personali di ogni
alunno, in modo da favorire un percorso di crescita rispettoso della personalità e delle
potenzialità originali;
c) promuovere occasioni di incontro con le famiglie al fine di informare, discutere di eventuali
problemi e proposte, accogliere suggerimenti relativamente all’organizzazione dell’attività
scolastica;
d) ricercare ed accogliere dalle famiglie informazioni circa la storia, i problemi, gli interessi
extrascolastici dei singoli alunni al fine di rendere più adeguati interventi e percorsi
didattici;
e) farsi carico di informare e dialogare con i genitori sugli esiti scolastici e di apprendimento al
fine di sollecitare la corresponsabilità educativa;
f) promuovere e attuare attività educative e didattiche mirate a sottolineare aspetti
fondamentali della proposta formativa, favorire un’interazione con il territorio e a suscitare
in particolare la collaborazione della famiglia;
g) informare i genitori, nelle prime assemblee di classe, circa gli impegni e i criteri relativi ai
compiti per casa;
h) offrire la disponibilità a concordare incontri personali con i genitori interessati, per problemi
particolari ed urgenti.
Per questo fine la famiglia si impegna a:
a)
Partecipare alle assemblee, ai colloqui individuali, agli incontri a carattere formativo, al
fine di conoscere la proposta formativa scolastica ed essere informata dei comportamenti,
delle dinamiche relazionali, dei problemi del gruppo classe.
b) Fornire ai docenti informazioni essenziali ad una più approfondita conoscenza dell’alunno.
c) Intervenire, da un punto di vista educativo, in occasione di eventuali segnalazioni da parte
degli insegnanti.
d) Informarsi presso i docenti dell’andamento scolastico del figlio.
e) Dialogare con il figlio sulle attività e sull’esperienza scolastica.
f) Prendere visione del lavoro svolto a scuola.
g) Controllare periodicamente la cartella e i quaderni dei ragazzi.
h) Seguire i figli nei compiti per casa, non sostituendoli, ma sostenendoli ed orientandoli.
i) Accogliere e collaborare con la scuola in quelle attività ed iniziative di arricchimento della
proposta educativa coinvolgenti l'intera comunità scolastica.
j) Discutere eventuali problemi, conflitti o mancanze, riguardanti i propri figli o la classe, con
chi di competenza, anche tramite il rappresentante di classe, insegnanti e Dirigente
Scolastico.
Entro un anno dall’entrata in vigore del presente regolamento, un gruppo di lavoro misto incaricato
dal Consiglio di Istituto elaborerà e presenterà una proposta di patto educativo di corresponsabilità,
di cui all’articolo 5-bis del DPR 235/2007 (integrazioni e modifiche allo Statuto dello Studente), nel
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quale saranno definiti in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto fra istituzione
scolastica, studenti e famiglie. La proposta conterrà anche indicazioni relative alle procedure di
sottoscrizione e di revisione condivisa.
Il gruppo di lavoro curerà anche la diffusione e la conoscenza del presente regolamento.
3. Diritti e doveri degli alunni
1. L’alunno ha diritto:
a) ad essere trattato con amorevolezza e rispetto;
b) ad una formazione culturale qualificata, che rispetti e valorizzi, anche attraverso
l’orientamento, l’identità di ognuno e sia aperto alla pluralità delle idee;
c) ad un insegnamento rispettoso delle caratteristiche e dei ritmi personali di apprendimento;
d) a richieste di impegno rispettose dell’età ed attente alle condizioni familiari ed
extrascolastiche;
e) ad una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione
che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio
rendimento;
f) alla trasparenza delle procedure relative ai procedimenti disciplinari;
g) di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola;
h) ad una partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola;
i) alla riservatezza ed alla tutela dei dati personali.
2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti, attraverso la cura per il
clima relazionale nelle classi, improntato a fiducia, stima e rispetto reciproco.
3. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto dell’identità culturale e religiosa della comunità alla
quale appartengono, nell’osservanza delle norme dello Stato. La scuola favorisce l’accoglienza e
l’integrazione.
4. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:
a) un ambiente favorevole alla crescita della persona e alla realizzazione di un servizio
educativo-didattico di qualità;
b) offerte formative di qualificazione e integrative del curriculum;
c) iniziative per il recupero di situazioni di ritardo o svantaggio, nonché la prevenzione e il
recupero della dispersione scolastica;
d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti;
e) la disponibilità di una adeguata strumentazione tecnologica;
f) servizi di sostegno e promozione della salute.
5. Gli studenti hanno il dovere:
a) di essere puntuali;
b) di frequentare regolarmente le lezioni e ad assolvere agli impegni di studio connessi;
c) di comportarsi e utilizzare con rispetto l’ambiente, le strutture, i sussidi e i materiali messi a
disposizione dalla scuola;
d) di rispettare e utilizzare con cura il proprio materiale;
e) di portare a scuola l’occorrente per l’attività scolastica, evitando oggetti o strumenti che
potrebbero provocare distrazioni;
f) di svolgere puntualmente i compiti assegnati per casa, applicandosi con diligenza e impegno
alle attività di studio richieste;
g) di avere nei confronti del capo di istituto, dei docenti, di tutto il personale della scuola, dei
loro compagni, lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi;
h) di mantenere un linguaggio consono con l’ambiente, evitando assolutamente ogni forma di
turpiloquio;
i) di non assumere atteggiamenti che disturbino il lavoro dell’insegnante e dei compagni;
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di mantenere un abbigliamento consono all’istituzione scolastica;
di essere particolarmente attenti ed accoglienti verso i compagni in situazione di handicap,
stranieri, o in condizioni di difficoltà o disagio.
6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico e averne
cura, come importante fattore di qualità della vita della scuola.
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4. Norme disciplinari.
1. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono a rafforzare il senso di
responsabilità ed il ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.
2. La responsabilità disciplinare è personale, quindi i provvedimenti disciplinari sono individuali e
mai collettivi.
3. Nessuna infrazione disciplinare può influire sulla valutazione del profitto.
4. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare, graduali, ispirate,
per quanto possibile, alla riparazione del danno. Esse possono essere convertite in attività a
favore della comunità scolastica.
5. All’alunno responsabile di violazioni delle norme, prima di essere sottoposto a sanzioni
disciplinari, è garantita la possibilità di esporre le proprie ragioni.
6. In caso di danno patrimoniale procurato alla scuola, l’alunno è tenuto al risarcimento, anche
attraverso un diretto ed operativo interessamento. Il personale della scuola è tenuto a controllare
periodicamente lo stato dell’arredo (in particolare dei banchi) al fine di individuare e segnalare
eventuali responsabilità.
5. Provvedimenti disciplinari.
1. La violazione dei doveri, di cui all’articolo 3 del presente regolamento, comporterà, in rapporto
alla gravità ed alla eventuale recidiva, i seguenti provvedimenti disciplinari:
a) Richiamo verbale, da parte di un qualsiasi componente adulto della comunità educativa;
b) Richiamo scritto, comunicato dal docente alla famiglia tramite il libretto personale;
c) Richiamo scritto sul registro di classe, comunicato alla famiglia dal docente tramite il libretto
personale;
d) Allontanamento temporaneo dalla classe. In tal caso l’alunno viene affidato ad un altro
insegnante della stessa classe. Il provvedimento viene annotato sul registro di classe e
comunicato alla famiglia tramite il libretto personale;
e) Segnalazione e richiamo verbale da parte del Dirigente Scolastico;
f) Richiamo da parte del Consiglio di Classe con comunicazione scritta alla famiglia a cura del
coordinatore del Consiglio di classe.
g) Sospensione dalle lezioni per un periodo non superiore a quindici giorni con provvedimento
adottato dal Consiglio di Classe e di modulo (presieduto dal capo di istituto) in caso di gravi
o reiterate infrazioni disciplinari. Esso viene comunicato formalmente alla famiglia tramite
lettera.
h) Sospensione da una o più uscite didattiche e/o dalla gita d’istruzione in presenza di
comportamenti scorretti, recidivi nonostante i richiami e che creano pericolo per sé e per gli
altri. La non partecipazione di alunni alle uscite o alla gita a causa di provvedimento
disciplinare non incide sul calcolo della percentuale necessaria perché l’iniziativa possa
essere autorizzata.
2. La sanzione della sospensione può essere disposta, dopo aver percorso le altre possibilità, dal
Consiglio di Classe nella scuola secondaria di primo grado, presieduto dal dirigente Scolastico,
nella composizione allargata alla presenza dei genitori eletti; nella scuola primaria dal consiglio
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del gruppo docente responsabile della classe, presieduto dal dirigente scolastico, con la presenza
del genitore eletto quale rappresentante nel Consiglio di Interclasse.
Il telefono cellulare durante l’orario scolastico deve essere tenuto rigorosamente spento. Nel
caso in cui un alunno fosse trovato col telefono acceso, questo sarà ritirato, consegnato
all’insegnante vicario, il quale lo restituirà ad un genitore dopo aver informato la famiglia con
comunicazione scritta sul libretto personale. Se inoltre il telefono fosse usato per fotografare,
registrare o diffondere immagini e dati personali, questo comporterà l’avvio di un procedimento
disciplinare con sospensione dalle lezioni fino a 15 giorni, in rapporto alla gravità del
comportamento e alle conseguenze che ne derivano.
L’utilizzo di materiale non consentito a scuola comporterà, oltre all’applicazione della sanzione
proporzionata alla gravità dell’infrazione, il ritiro del materiale fino al termine delle lezioni e la
comunicazione ai genitori mediante il libretto personale. Il materiale pericoloso per l’incolumità
delle persone verrà consegnato al dirigente scolastico o all’insegnante vicario e messo a
disposizione per il ritiro da parte dei genitori.
Le sanzioni che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono adottate dal consiglio
di classe o modulo, presieduti dal dirigente scolastico. Le sanzioni che comportano un
allontanamento superiore a 15 giorni e quelle che implicano l’esclusione dallo scrutinio finale o
la non ammissione all’esame di stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di
istituto.
L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica per un periodo superiore a 15 giorni,
fino al termine dell’anno scolastico, con eventuale non ammissione all’esame di stato o allo
scrutinio finale, è disposto quando siano stati commessi reati, anche con recidiva, che violano la
dignità e il rispetto della persona, vi sia pericolo per l’incolumità delle persone, o nei casi di
violenza grave e tali da ingenerare un elevato allarme sociale.
6. Fasi del procedimento
Per le sanzioni che prevedono l’allontanamento dalla comunità scolastica e sono deliberate da un
organo collegiale, è prevista la seguente procedura:
a) segnalazione scritta da parte del docente presente al dirigente scolastico dell’avvenuta
infrazione, con specificazione dettagliata dei fatti e delle circostanze e dei presunti
responsabili;
b) convocazione, entro i successivi tre giorni, dell’alunno segnalato e colloquio alla presenza
del dirigente scolastico e del docente coordinatore del consiglio di classe, al fine di accertare
l’effettiva responsabilità e le eventuali motivazioni o circostanze causali;
c) redazione di un sintetico verbale del colloquio sottoscritto dai docenti presenti e dal dirigente
scolastico;
d) convocazione del consiglio di classe, entro i successivi due giorni, nella forma allargata alla
presenza dei rappresentanti dei genitori per esaminare il caso sulla base della segnalazione
scritta del docente presente e del successivo verbale relativo al contraddittorio avvenuto alla
presenza del Dirigente Scolastico; decisione motivata dell’eventuale sanzione disciplinare;
e) la riunione dell’organo collegiale risulta valida se è presente la maggioranza dei suoi
componenti;
f) la deliberazione risulta approvata se votata dalla maggioranza dei voti espressi; l’eventuale
astensione non viene considerata nel computo dei voti;
g) della decisione motivata viene data comunicazione scritta alla famiglia dell’alunno;
h) la sanzione viene comunque applicata successivamente alla decisione dell’organo
competente.
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7. Impugnazione
a) Contro le sanzioni disciplinari anzidette è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia
interesse, entro quindici giorni dalla comunicazione, ad un apposito Organo di Garanzia
interno alla scuola;
b) l’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni. Qualora l’organo di
garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che ritenersi confermata;
c) la composizione dell’organo di garanzia è la seguente: il dirigente scolastico che lo presiede,
due docenti designati dal consiglio di Istituto e due genitori componenti la giunta esecutiva.
L’organo di garanzia dura in carica due anni.
d) nel caso di incompatibilità o dovere di astensione (qualora faccia parte dell’O.G. il genitore
dell’alunno sanzionato) il componente non prende parte alla riunione, che risulta comunque
valida;
e) la riunione dell’O.G. è valida se sono presenti almeno quattro componenti, incluso il
presidente;
f) la decisione sul ricorso è presa a maggioranza dei voti espressi; l’eventuale astensione non
viene considerata nel computo dei voti. In caso di parità prevale il voto del presidente.
8. Vigilanza alunni.
1. Per la vigilanza degli alunni durante l’ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante
l’uscita dalla medesima valgono le norme seguenti:
a) i cancelli delle sedi della scuola, onde evitare situazioni di pericolo connesse alla sosta nei pressi
della strada, sono aperti quindici minuti prima dell’inizio e della fine delle lezioni. L’obbligo di
vigilanza da parte del personale scolastico scatta, in osservanza alla vigente normativa, cinque
minuti prima dell’inizio delle lezioni, con l’apertura delle porte del plesso. I genitori che lasciano
i figli davanti l’edificio scolastico prima di tale orario, lo fanno sotto la propria responsabilità;
b) la scuola assume la responsabilità della custodia degli alunni che usufruiscono del trasporto
scolastico e di coloro per i quali sia accolta una motivata richiesta di ingresso anticipato;
c) gli alunni in ritardo rispetto all’orario sono ammessi in classe con idonea giustificazione: è
dovere degli insegnanti richiamare formalmente gli alunni in ritardo. Al fine di evitare il ripetersi
di queste situazioni, i docenti richiederanno ai genitori giustificazione scritta del ritardo al
verificarsi di un secondo episodio nel volgere di qualche giorno; il terzo ritardo dell’alunno
comporterà l’applicazione della sanzione disciplinare prevista, in rapporto all’entità dei ritardi e
dell’intervallo tra di essi;
d) non sono ammessi ritardi sistematici: i casi saranno considerati ed eventualmente riferiti al
Dirigente Scolastico per gli opportuni provvedimenti, decisi dal consiglio di classe o di modulo;
e) l’uscita anticipata è consentita solo previo accoglimento di motivata domanda e a condizione che
gli alunni stessi siano prelevati dai genitori o da familiari conosciuti e maggiorenni;
f) la presenza degli alunni è obbligatoria, oltre che alle lezioni, a tutte le altre attività che vengono
svolte nel contesto dell’attività didattica;
g) dopo un’assenza deve sempre essere presentata una giustificazione esplicita, firmata da uno dei
genitori; per le assenze superiori a 5 giorni causate da malattia è necessario che i docenti esigano,
prima di riammettere l’alunno alle lezioni, il certificato medico;
h) non sono di norma ammesse assenze che non siano giustificate da motivi di salute o da motivi di
famiglia;
i) l’intervallo ha un valore ricreativo e costituisce pertanto un diritto per gli alunni ed un’occasione
di serena socialità. Esso conserva nondimeno una valenza educativa, per cui la prevenzione di
eventuali incidenti costituisce solo una parte dell’operato degli insegnanti. Per non snaturarne la
funzione, di norma è bene che non superi i 20 minuti e che abbia inizio e termine uguale per tutte
le classi di un plesso;
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j) l’accesso degli alunni al servizio di mensa, ove previsto, avviene a rotazione tra gruppi di classi,
con precedenza agli alunni più giovani. Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici hanno
l’obbligo di dare aiuto a coloro che si trovassero in difficoltà. Eventuali diete specifiche connesse
a particolari condizioni di salute, ad allergie od intolleranze alimentari debbono essere
comunicate alla scuola mediante adeguata certificazione medica, in osservanza alle norme
previste dalle convenzioni vigenti tra il comune e il gestore del servizio. Eventuali esigenze
alimentari connesse a temporanee indisposizioni dovranno essere segnalate all’insegnante
all’inizio delle lezioni. In caso di indisposizione degli alunni insorta durante l’orario scolastico i
docenti addetti al turno di mensa si comporteranno secondo ciò che la loro esperienza suggerisce.
k) al termine delle lezioni l’uscita deve avvenire in modo ordinato e con la vigilanza del personale
docente e non docente;
l) dopo l’orario stabilito cessa l’obbligo di vigilanza da parte della scuola, il personale scolastico
della scuola primaria si farà carico dell’eventuale vigilanza degli alunni, all’interno dei locali
scolastici, in casi eccezionali di ritardo dei genitori. Eventuali reiterati ritardi dei genitori
verranno segnalati alle competenti autorità;
m) i cancelli saranno chiusi dai collaboratori scolastici 15 minuti dopo la fine delle lezioni in
ciascun plesso;
n) durante l’orario scolastico non può essere ammessa la presenza di alcun estraneo entro l’area
comprensiva dell’edificio scolastico e delle relative pertinenze;
o) gli insegnanti sono altresì tenuti a vigilare sulla puntualità degli alunni, nonché sulle condizioni
igienico-sanitarie con cui si presentano a scuola;
p) in caso di indisposizione o di infortunio di un alunno, deve essere approntato un tempestivo
soccorso. Qualora quest’ultimo venisse organizzato dall’insegnante di classe, i rimanenti alunni
saranno affidati alla custodia del personale collaboratore scolastico o dei colleghi;
q) Qualora si rendesse necessario il trasporto degli alunni al Pronto Soccorso, l’insegnante
provvederà a chiamare il SUEM al n. 118. In tal caso saranno avvisate la Direzione e la famiglia
dell’alunno. Ai fini assicurativi, nel caso di infortunio di un alunno, è necessario redigere e
consegnare tempestivamente in Direzione una dichiarazione contenente la descrizione dei fatti;
r) nelle prime assemblee con i genitori gli insegnanti sono tenuti ad illustrare il Regolamento di
Istituto che sarà fornito in copia a ciascuna famiglia all’atto della sua approvazione o modifica e,
successivamente, alle famiglie delle classi prime all’inizio di ogni anno scolastico.
9. Regolamento delle mense scolastiche.
a. La mensa scolastica costituisce un momento fondamentale dell'attività educativa della
scuola: in questa sede infatti si sviluppa particolarmente l'educazione alla socialità,
all’autonomia, all'alimentazione, al corretto uso degli spazi comuni, ad un adeguato
atteggiamento che eviti comportamenti di spreco.
b. Le mense scolastiche devono essere pertanto luoghi in cui sia possibile pranzare e dialogare
serenamente.
c. Gli insegnanti vi svolgono un’ineliminabile funzione educativa, per cui non possono essere
completamente distolti da compiti organizzativi e distributivi.
d. Le famiglie che aderiscono al servizio si impegnano a far sì che i figli fruiscano con
continuità del servizio stesso, evitando particolarismi e pretese che risultano insostenibili per
un servizio di refezione scolastica.
e. I genitori che non aderiscono al servizio si impegnano, sotto la propria responsabilità, a
venire a prelevare il figlio ed a riportarlo in tempo per la ripresa dell'attività pomeridiana;
non sono comunque ammesse uscite durante l’orario di refezione scolastica da parte di
alunni non accompagnati dai genitori.
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f. Eventuali problemi o lamentele andranno prontamente comunicate ai rappresentanti dei
genitori nel Consiglio di Interclasse o Intersezione, o nel comitato mensa, affinchè siano
segnalate al Dirigente ed opportunamente affrontate e superate.
10. Attività extrascolastiche.
La scuola è una comunità educante che ricerca una continuità con la famiglia, il territorio, i contesti
educativi e formativi del tempo libero. Essa accoglie, valuta criticamente e seleziona le proposte che
le sono presentate dall’esterno sulla base dei seguenti criteri:
realtà: rispetto ai bisogni educativi dei bambini e al contesto culturale e sociale locale;
intenzionalità: le attività devono essere programmate e preparate per produrre apprezzabili esiti
formativi;
pubblicità: l'attività dev'essere condivisa dai docenti che la propongono ed incontrare l'assenso delle
famiglie;
non discriminazione: le attività promosse non possono essere motivo di distinzione o
discriminazione, di ordine economico, culturale o religioso, fra gli alunni;
rispondenza ai compiti istituzionali: la scuola non può e non deve occuparsi di tutto, restando fedele
ad una specificità che esige scelte attente e selettive.
Tutte queste iniziative sono di competenza del Consiglio di classe, interclasse e intersezione in fase
propositiva-promozionale e del Consiglio di Istituto in sede deliberante.
11. Viaggi di istruzione.
La procedura generale per l'effettuazione delle visite guidate è quella prevista dalla normativa
vigente, che richiama finalità, organizzazione e modalità di effettuazione.
Per quanto non previsto si precisa che :
- la delibera sulla programmazione di visite guidate che comportino l'uso del mezzo di
trasporto spetta sempre al Consiglio di Istituto che vi provvede almeno una volta all'anno,
con la procedura prevista dalla normativa;
- sono possibili deroghe e deleghe al Dirigente, salvo successiva ratifica del Consiglio di
Istituto, per quelle attività non programmabili, data l'estrema possibilità di variazione dei
calendari non dipendenti dall’organizzazione scolastica;
- per le uscite nel territorio, che non comportino uso del mezzo di trasporto, deve essere
comunque preventivamente informato il Dirigente e richiesto il consenso scritto delle
famiglie.
All’inizio di ogni anno scolastico ogni gruppo docente presenterà al Consiglio di
classe/interclasse/intersezione della propria scuola, per l’approvazione, il piano delle visite guidate
e viaggi di istruzione. È opportuno che i docenti abbiano preventivamente acquisito l’assenso dei
genitori nelle prime assemblee di classe/sezione.
Sono ammessi viaggia di norma non superiori ai tre giorni continuativi, in considerazione
dell’impegno economico richiesto alle famiglie. Per la scuola dell’infanzia si autorizzeranno uscite
nell’ambito del territorio comunale o dei comuni viciniori, di non più di una giornata.
L’autorizzazione dei singoli viaggi, inclusi nel piano approvato annualmente dal Consiglio di
Istituto, è disposta dal Dirigente Scolastico, che vi provvederà a condizione che:
partecipino alle visite o ai viaggi almeno il 90% degli alunni;
nessuno sia escluso per motivi economici;
siano a carico dei genitori gli oneri relativi;
sia acquisito il consenso scritto dei genitori degli alunni partecipanti e gli stessi siano forniti
di cartellino di riconoscimento rilasciato dalla scuola.
Saranno autorizzate dal Consiglio solamente le uscite e i viaggi con agenzie di trasporto che
documentino il rispetto di tutte le condizioni assicurative e di sicurezza previste dalla vigente
normativa in materia.
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Alle visite guidate e ai viaggi di istruzione può essere eccezionalmente consentita la partecipazione
dei genitori con funzioni di accompagnatori o esperti, purché coperti da assicurazione.
12. Presenza di esterni alla scuola.
In linea di principio non può essere ammessa nella scuola la presenza di personale estraneo alle
attività dell’ Istituto. La presenza è motivata solo se richiesta dagli insegnanti e giustificata dal
punto di vista didattico. Il contributo offerto da queste persone deve far riferimento alla loro
esperienza o competenza da porre a servizio dell'attività scolastica. Non essendo possibile
remunerare questo tipo di contributo è ovvio che deve trattarsi di prestazione gratuita.
Per qualsiasi intervento esterno va preventivamente richiesta l'autorizzazione del Dirigente
scolastico e, per gli interventi continuativi, l’ approvazione da parte del Consiglio di Istituto.
Per nessun motivo possono comunque essere raccolti a titolo privato fondi all'interno della scuola,
se non per iniziative che siano state preventivamente discusse e approvate dal Consiglio di Istituto.
E' inteso che la gestione di fondi deve avvenire attraverso gli strumenti ordinari del Bilancio.
I genitori sono ammessi all’interno della struttura scolastica solo nelle occasioni canoniche del
ricevimento con gli insegnanti, per le assemblee, ed in generale in tutte le occasioni in cui sia
esplicitamente richiesta la loro presenza.
In tutte la altre occasioni i genitori devono sostare nell’atrio ed attenersi alle istruzioni ricevute dal
personale docente e collaboratore scolastico.
Rimane esclusa la presenza di chiunque non addetto alle attività scolastiche , anche per brevissimi
periodi, all’interno dei locali scolastici, fatto salvo l’atrio, durante l’orario scolastico.
13. Distribuzione di comunicazioni e materiali propagandistici.
Qualsiasi manifesto o pubblicazione o volantino estraneo all’attività della scuola non può essere
fatto circolare o distribuito agli alunni. Le comunicazioni esterne hanno diritto di cittadinanza solo
se preventivamente autorizzate dal Capo di Istituto sulla base di alcuni criteri guida :
a) essere rivolte alla maggioranza di genitori e ragazzi;
b) non esibire marcata finalità di lucro;
c) rispondere a riconosciuti bisogni culturali, formativi, ricreativi, sportivi ecc..;
d) non esibire marcata caratterizzazione partitica e/o religiosa;
e) essere promosse da Enti o Associazioni che rispondono ai criteri individuati.
La scuola non accetta a nessun titolo materiale librario o pubblicazioni lasciate in visione, rivolte a
insegnanti o alunni, in quanto non può farsi strumento di propaganda e veicolazione di materiale
delle case editrici. La disponibilità resta evidentemente in occasione dell'adozione dei libri di testo,
escludendo a qualsiasi titolo l'assunzione in carico dei quaderni operativi per le vacanze.
14. Criteri per la concessione dei locali scolastici.
L’uso dei locali scolastici, degli spazi e delle attrezzature avviene nel rispetto dei seguenti criteri :
I locali possono essere concessi ad enti, associazioni, o soggetti, solo per iniziative ed
attività che realizzino una funzione di promozione sociale, culturale e civile coerente con
compito formativo svolto dalla scuola.
Le iniziative devono avere carattere pubblico e non marcata finalità di lucro.
L’apertura, la custodia e la chiusura dei locali deve essere, di norma, assicurata da personale
scolastico.
Nel caso in cui il servizio non sia garantito dal personale scolastico, deve essere sempre
individuato un responsabile per l’apertura e la chiusura dei locali al fine di garantire un’
adeguata custodia.
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La concessione è subordinata all’individuazione delle responsabilità in ordine al riordino ed
alla pulizia dei locali e all’assunzione di responsabilità per i danni a strutture e/o attrezzature
utilizzate, causate anche accidentalmente dall’utente.
La concessione è sempre limitata ad un anno scolastico e deve, quindi, essere sottoposta a
verifica del Consiglio di Istituto per l’eventuale rinnovo.
L’utilizzo dei laboratori informatici da parte di esterni può avvenire solamente sotto la
diretta vigilanza da parte dei responsabili scolastici, o loro delegati, e comporta il pagamento
di una tariffa stabilita dal Consiglio di Istituto.
Il venir meno dei principi e delle condizioni stabiliti dal presente regolamento, da parte dei
soggetti assegnatari del servizio, comporta la sospensione della concessione anche durante il
corso dell’attività e senza preavviso, fatte salve le azioni di risarcimento dei danni materiali
e morali che il Consiglio di Istituto vorrà intraprendere.
La richiesta di utilizzo dei locali avverrà con documentata domanda scritta indirizzata al Dirigente
Scolastico che la inoltrerà al Consiglio di Istituto per l’esame.
Il Consiglio di Istituto, nel valutare la richiesta di concessione dei locali scolastici per attività che
realizzino le funzioni previste dall'art. 12 della legge 517/77, dovrà attenersi ai criteri stabiliti dal
Consiglio Scolastico Provinciale e dalla C.M. 144 del 03.06.1978.
La decisione relativa alla concessione può essere esaminata dal Dirigente Scolastico, in autonomia e
senza il coinvolgimento del Consiglio di Istituto, nei casi in cui l’urgenza della risposta non
consenta apposita convocazione dell’organo collegiale e si tratti di concessione breve e non
continuativa.
Sarà cura del Consiglio di Istituto inserire nelle delibere positive per l’utilizzo dei locali scolastici
per attività complementari allo studio, e che richiedano da parte degli utenti un esborso economico,
una clausola di solidarietà che riservi agli utenti non abbienti un congruo numero di posti gratuiti.
15. Criteri per la formazione delle classi.
Nella formazione delle classi prime della scuola primaria, dopo una prima fase di osservazione
iniziale, i docenti incaricati procedono alla proposta di formazione delle classi con riferimento ai
seguenti criteri:
eterogeneità dei livelli apprendimento/maturazione degli alunni;
presenza equamente distribuita di maschi e femmine;
non concentrazione dei casi di difficoltà di apprendimento, disagio o handicap;
equa distribuzione di alunni stranieri;
considerazione di eventuali indicazioni ricavate dalla scheda di continuità fra scuola
dell’infanzia e scuola primaria.
Le richieste di trasferimento all’interno dell’istituto e in casi eccezionali all’interno del plesso,
dovranno essere motivate e potranno essere concesse, a discrezione del capo di istituto, valutate
anche le condizioni didattiche delle classi richieste, a seguito di colloquio coi genitori e i docenti
interessati.
In caso di eccedenza delle domande di iscrizione alle classi di tempo pieno si applicano i
seguenti criteri, che daranno origine a tre graduatorie distinte, in ordine di priorità:
alunni residenti nel territorio dell’istituto comprensivo;
alunni residenti nel Comune di Padova;
alunni residenti fuori del Comune di Padova
Nell’ambito di ogni graduatoria le priorità saranno determinate in base al punteggio
spettante in riferimento ai seguenti ulteriori criteri:
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alunni nati entro il 31/12 dell’anno di riferimento: p. 10;
alunni anticipatari, nati fra il 1/1 e il 30/4 dell’anno successivo a quello di riferimento: p. 6;
alunni provenienti da scuole dell’infanzia dell’istituto di riferimento: p. 6;
alunni con fratelli frequentanti la scuola richiesta, e/o figlio di personale in servizio
nell’istituto: p. 6;
presenza di un solo genitore nel nucleo familiare: P.6;
richiesta di iscrizione di alunno in condizione di handicap: P.6;
numero di figli minori di 14 anni presenti in casa: p. 1 per due figli; p. 2 per tre figli; p. 4 per
quattro o più figli (compreso l’alunno);
entrambi i genitori lavoratori, p.3;
un genitore in grave condizione di handicap, p. 6;
parenti conviventi in grave situazione di handicap, p. 3.
In caso di parità di punteggio precede l’alunno nato prima.
Le precedenti condizioni dovranno essere opportunamente documentate all’atto di iscrizione.
I criteri di cui sopra si applicano alle iscrizioni pervenute e regolarizzate entro il termine stabilito
dall’annuale circolare ministeriale; dopo quel termine le precedenze sono determinate dall’ordine di
arrivo, certificato dal numero di protocollo, immediatamente assegnato dalla segreteria.
Entro i termini per la formazione delle classi e la comunicazione a sistema dell’organico, sono
pubblicate a cura della segreteria, nel caso di eccedenza di domande, le graduatorie delle richieste,
che valgono come eventuali “liste di attesa”, valide fino all’inizio dell’anno scolastico.
Avverso le graduatorie di Istituto è ammesso ricorso entro cinque giorni a una commissione,
nominata dal Dirigente Scolastico, di cui fanno parte i due genitori e il docente della giunta
esecutiva e un assistente amministrativo incaricato delle iscrizioni.
La commissione, presieduta dal dirigente scolastico, decide sui ricorsi entro i successivi dieci
giorni.
Per la formazione delle classi prime della scuola secondaria di primo grado si applicano i
seguenti criteri:
Criteri di omogeneità
Criteri di eterogeneità
scelta della seconda lingua
fasce di livello secondo i dati forniti
dalle scuole primarie di provenienza
numero di alunni per classe
segnalazioni di inserimenti specifici
distribuzione maschi e femmine
motivati (aspetti comportamentali e di
distribuzione alunni stranieri
socializzazione)
alunni certificati, alunni ripetenti
fratelli o gemelli in classi diverse
Per l’inserimento degli alunni stranieri nelle classi si considera:
la data di arrivo in Italia, perché essa incide sulle competenze linguistiche;
la famiglia linguistica di appartenenza;
la regolarità della frequenza scolastica negli anni precedenti, se riscontrabile;
il livello delle conoscenze e abilità acquisite, quale risulta dalla scheda di continuità.
Gli alunni stranieri neo-arrivati vengono distribuiti in modo uniforme in classi la cui situazione
educativo-didattica appare più proficua per il loro inserimento.
Per la scelta della seconda lingua comunitaria deve sempre essere espressa una seconda opzione da
parte della famiglia. In caso di eccedenza di richieste rispetto al numero delle sezioni autorizzate, la
commissione del collegio dei docenti incaricata di formare le classi procederà nel rispetto dei criteri
adottati, tenendo conto della seconda opzione espressa, previa comunicazione ai genitori interessati.
In caso di mancata indicazione della seconda opzione, sarà la commissione incaricata a provvedere
sulla base dei criteri precedenti.
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Inoltre, al fine di regolare le precedenze, in caso di richieste eccedenti il numero di sezioni
autorizzate, il presente regolamento accoglie e fa propri i criteri generali assunti a livello cittadino,
nell’intesa fra Rete delle scuole del primo ciclo di Padova e settore dei Servizi scolastici del
Comune di Padova.
Per l’iscrizione alla scuola primaria:
1. alunni residenti nel territorio dell’istituto comprensivo;
2. alunni non residenti nel territorio dell’istituto comprensivo:
2.1. assenza di scuola a tempo normale nell’istituto di riferimento;
2.2. provenienza da scuola dell’infanzia dell’istituto di riferimento;
2.3. fratello frequentante la scuola richiesta e/o figlio di personale in servizio
nell’istituto;
3. alunni residenti fuori del territorio comunale, esclusivamente a completamento delle classi
autorizzate con gli iscritti di cui ai punti 1 e 2.
Per l’iscrizione alla scuola secondaria di primo grado:
1. alunni residenti nel territorio dell’istituto comprensivo;
2. alunni non residenti nel territorio dell’istituto comprensivo:
2.1. alunni provenienti da scuola primaria dell’istituto comprensivo;
2.2. alunni con fratello frequentante la scuola richiesta e/o figlio di personale in servizio
nell’istituto;
3. alunni residenti fuori del territorio comunale, esclusivamente a completamento delle classi
autorizzate con gli iscritti di cui ai punti 1 e 2.
In caso di eccedenza di richieste alla scuola secondaria di primo grado e alla scuola dell’infanzia,
rispetto alle sezioni autorizzate, oltre ai criteri generali sopra richiamati, si applicano, con gli
opportuni adattamenti, i criteri, i punteggi e le procedure previsti per l’iscrizione al tempo pieno
nella scuola primaria.
16. Scuola dell’infanzia
La scuola dell’infanzia funziona dal lunedì al venerdì con i seguenti orari e regole.
Accoglienza: dalle ore 8:00 alle ore 9.00
I genitori devono accompagnare i bambini all’interno della scuola e affidarli alle insegnanti di
sezione.
È fatto divieto ai genitori di sostare nei locali della scuola oltre il tempo necessario alle suddette
operazioni di affidamento.
Il cancello della scuola sarà chiuso alle ore 9.00: eventuali ritardi saranno segnalati telefonicamente
alle insegnanti in tempo utile.
Uscita: dalle ore 15.15 alle ore 16.00
Sono consentite uscite anticipate: dalle ore 11.45 alle ore 12.00 per coloro che eccezionalmente non
usufruiscono del servizio mensa per particolari motivazioni; dalle ore 13.00 alle ore 13.30 per
coloro che non si fermano a scuola il pomeriggio.
Il bambino potrà essere affidato solo ai genitori. In casi di necessità potrà essere delegata
altra persona maggiorenne, preventivamente autorizzata per iscritto dai genitori.
Le assenze dei bambini devono essere motivate. Quando si protraggono per un periodo
superiore a 5 giorni per malattia, il bambino potrà essere riammesso a scuola solo se
accompagnato da certificato medico.
In caso di malattia infettiva il genitore è tenuto a informare le insegnanti.
Nella scuola è previsto il servizio mensa: il menù sarà posto in visione nella bacheca
all’ingresso.
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Nel caso in cui il bambino necessiti di una dieta particolare, per allergia o intolleranze, i
genitori dovranno avvertire le insegnanti e fare richiesta al competente settore comunale
attraverso la segreteria, previa presentazione di certificazione medica.
I genitori dovranno provvedere a consegnare alle insegnanti un cambio completo di
abbigliamento per ogni alunno, per far fronte a eventuali necessità.
I genitori hanno il dovere di curare l’igiene e il decoro degli alunni e di provvedere a
eventuali segnalazioni da parte delle insegnanti.
17. Servizi generali e di segreteria.
a) L’orario di apertura al pubblico è deliberato dal Consiglio di Istituto e pubblicato
annualmente all’albo della scuola e nel sito web. Nei periodi estivi il ricevimento si svolgerà
secondo orari diversi e comunicati agli utenti.
b) Il servizio all’utenza, oltre a tener conto delle vigenti disposizioni, si ispira a principi di
trasparenza, equità, correttezza, rispetto della privacy, accoglienza, efficacia, efficienza,
valorizzazione delle risorse umane.
c) Le mansioni del personale di segreteria sono suddivise in aree di pertinenza, che vengono
comunicate al personale e all’utenza, sulla base del piano annuale di lavoro: area del
personale, area amministrativa e contabile ed affari generali, area didattica e alunni.
d) Le fondamentali competenze del personale collaboratore scolastico sono le seguenti:
accoglienza e vigilanza alunni; sorveglianza, custodia e pulizia dei locali e spazi scoperti
della scuola; supporto all’attività didattica e amministrativa; assistenza agli alunni in
condizione di handicap; attività di piccola manutenzione e interventi non specialistici.
18. Funzionamento degli organi collegiali
Fasi delle attività.
Le fasi dell'attività degli Organi Collegiali possono essere così elencate:
- convocazione dell'Organo;
- svolgimento della seduta;
- discussione dei singoli punti all'Ordine del giorno;
- votazione;
- verbalizzazione della seduta.
Convocazione dell'Organo
Il potere di convocazione è attribuito in via ordinaria al Presidente; in caso di assenza la seduta è
presieduta dal vicepresidente, se eletto, da un delegato del Dirigente Scolastico, o dal membro più
anziano.
Iniziative per sollecitare la convocazione dell'Organo possono essere assunte anche da un numero
qualificato dei suoi componenti (maggioranza assoluta).
Della convocazione va data comunicazione scritta ai singoli membri, con congruo anticipo: nella
stessa devono essere indicati data, ora, luogo della riunione e ordine del giorno.
Eventuali integrazioni all'ordine del giorno devono essere proposte in apertura di seduta ed
approvate a maggioranza dei componenti.
Svolgimento della seduta
Il Presidente deve innanzitutto verificare la sussistenza del numero legale. Per la validità delle
adunanze del Collegio dei Docenti, del Consiglio di Istituto e della Giunta è richiesta la presenza di
almeno la metà più uno dei componenti in carica.
Il Presidente dichiara quindi aperta la seduta e verifica la presenza del segretario verbalizzatore;
nell'eventualità di una sua assenza o nel caso in cui non sia stato nominato, designa il segretario fra i
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componenti del Consiglio. Il segretario che verbalizza gli incontri del Consiglio di Istituto avrà
preferibilmente un mandato triennale.
Tra le sue attribuzioni il Presidente:
- presiede la seduta, eventualmente la sospende, la aggiorna, ne dichiara la chiusura;
- coordina il dibattito e concede la parola secondo l'ordine di richiesta ad intervenire;
- designa gli scrutatori in caso di votazioni segrete;
- sottoscrive, unitamente al segretario, il verbale della seduta del Consiglio.
Discussione dell'Ordine del giorno
L'ordine di trattazione degli argomenti è di norma quello indicato nell'Ordine del giorno della
convocazione. Il Consiglio può decidere di modificarlo.
L'argomento in discussione dovrà essere circostanziato e presentato ai consiglieri dal Presidente o
da altro componente dell'Organo, in modo da chiarire i termini dell'eventuale delibera da adottare.
Ciò al fine di favorire una partecipazione consapevole dei consiglieri in fase di formulazione ed
assunzione della decisione.
Alle riunioni degli Organi Collegiali possono partecipare, con compiti consultivi, gli specialisti che
operano nell'ambito dei servizi territoriali, amministratori o esperti di cui l'Organo, a maggioranza,
decida di avvalersi per affrontare più compiutamente determinati argomenti.
Qualora non sia eletto fra i componenti, il Consiglio di Istituto si avvarrà della consulenza e della
presenza, per particolari aspetti tecnico - amministrativi, del Direttore dei Servizi Generali e
Amministrativi.
Votazione
Esaurita la discussione si passa alla votazione quale momento di sintesi del dibattito, che formalizza
gli orientamenti (prese di posizione, espressione di pareri...) e le decisioni (delibere) dell'Organo
Collegiale.
La votazione può essere preceduta da motivate dichiarazioni di voto. Il voto può essere espresso:
- in forma tacita, se nessun consigliere interviene, chiedendo votazione palese dopo che il presidente
ha dichiarato che una determinata proposta si intende approvata all'unanimità;
- in forma palese, per alzata di mano con conteggio di favorevoli, contrari, astenuti;
- in forma segreta, se si fa questione di persone.
Una delibera si intende approvata se adottata a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi.
Ai fini del computo della maggioranza, astensioni e schede bianche o nulle non sono considerate
voto validamente espresso.
In caso di parità prevale il voto del Presidente.
Qualora si fronteggino due o più proposte alternative, risulta approvata quella che in prima
votazione ottiene la maggioranza assoluta dei voti espressi validamente o, in ballottaggio, la
maggioranza relativa.
Verbalizzazione delle sedute
La verbalizzazione delle sedute di tutti gli Organi Collegiali di Istituto è aspetto fondamentale della
vita dell'Organo, in assenza della quale ogni seduta o delibera è da considerarsi nulla.
Saranno pertanto verbalizzate le sedute dei Consigli di Interclasse e Intersezione, del Collegio
Docenti, del Consiglio di Istituto, della Giunta, nonché di tutti gli incontri di programmazione dei
moduli e di sezione.
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regolamento di istituto - 4° ISTITUTO COMPRENSIVO – Padova