PERIODICO TRIMESTRALE Registrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di Venezia Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN% VE 50°Anniversario Festa della Banca L’Amministratore: Emanuele Lazzaro p. 07 Area Controllo e Rischi p. 13 Filiale di Jesolo Lido p. 15 Il socio: Carlo Vanucci p. 16 0.3 OTTOBRE 2013 p. 11 il sommario 16 . Il Socio 26 . Sponsorizzazioni MESTRE IN CENTRO CARLO VANUCCI 03 . Editoriale IL RECUPERO DI UNA STORIA 04 . Attualità Presso Banca Santo Stefano Piazza Vittoria, 11 30030 Martellago (VE) tel. 041 54 04 044 [email protected] Direttore Responsabile Federica Zanata NOTIZIE E CURIOSITÀ 07 . La Banca FESTA DELLA BANCA 50° ANNIVERSARIO 11 L’AMMINISTRATORE: EMANUELE LAZZARO Giuliana Barbiero Raffaele D’Errico Daniela Gambato Veronica Maccatrozzo Claudio Marchiori Roberto Pandolfo Progetto Grafico www.matteoscorsini.com Stampa Svet s.r.l. www.svetsrl.net 13 . Prodotti e Servizi INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA 20 . La Fondazione “FORMATO APERTO” . La Banca Hanno collaborato 19 . La Banca CI PRESENTIAMO: AREA CONTROLLO E RISCHI 15 . La Banca FILIALE DI JESOLO LIDO 21 . La Fondazione NEWS DALLA FONDAZIONE 22 . La Fondazione VIAGGIO A LONDRA 24 . Itinerari PELLESTRINA 29 . La Ricetta SPAGHETTI AI CALAMARETTI DI SICILIA E POMODORINI DEL PIENNOLO 30 . Appuntamenti IL TERRITORIO B A NC A S A N TO S T E FA NO L’EDITOR IALE IL RECUPERO DI UNA STORIA di Onorato Zanata Presidente di Banca Santo Stefano LA NOSTRA È UNA STORIA DIVERSA on voglio fare la cronaca di un avvenimen- N fini e non come mezzi. to, anche se importante, ben riuscito e che Nella sua vita Banca Santo Stefano ha raggiunto gran- ha saputo suscitare l’entusiasmo degli intervenuti. Si di traguardi, ed allora la nostra – evidentemente – è tratta di cose importanti e significative, tuttavia mi una storia fatta di uomini che non avevano interessi interessa mettere in luce un altro aspetto, cioè quello personali, bensì “la voglia di far bene” e la capacità di che c’è dietro la celebrazione del 50° di fondazione progettare un futuro migliore per sé e per il proprio della Banca. paese. Cinquant’anni sono un traguardo importante nel- Godiamoci quindi la nostra festa, godiamo di quel- la vita di una persona, un evento raro nella vita di lo che tante brave persone hanno fatto in questi anni. un’azienda, soprattutto nella nuova economia dove Ma contemporaneamente facciamo anche tesoro molte imprese nascono e muoiono nel giro di pochi di questa lezione: per andare avanti bisogna investire anni (o addirittura mesi) per sfruttare le opportunità su persone credibili. Le competenze tecniche sono del mercato. La nostra allora è una storia diversa e indispensabili, ma con un po’ di accortezza si posso- come ha ben sottolineato Mons. Adriano Vincenzi no reperire. Gli uomini, invece, non si comprano e nel suo intervento, di una trasparenza sorprendente. non si vendono: recuperiamo quindi con orgoglio La storia ha una sua severità di giudizio e alla fine la nostra storia e conserviamo, noi tutti, la capacità di valuta equamente. Perdona gli errori all’uomo che credere e di investire su persone che abbiano ancora sa guardare avanti, oltre l’orizzonte immediato ma, una volta la capacità di progettare il futuro della Ban- – nel contempo – condanna senza appello chi non ca assieme al futuro della comunità. sa impegnarsi e pone l’apparire ed il profitto come 03 ATTUALITÀ ATTUALITÀ BRASILE, CINA, AFRICA: ECCO DOVE FUGGONO I GIOVANI “CERVELLI” EUROPEI Matricole inglesi in fuga dal caro-rette. Ingegneri di Lisbona in volo per il Brasile. Laureati in lingue che perfezionano il mandarino e scelgono la Cina, infilandosi nella richiesta continua di insegnanti di inglese. Sono solo tre esempi della “criss-crossing migration”, l’incrocio di talenti sulle strade di Asia, Africa e America Latina. Uno studio della Banca Mondiale analizza le nuove frontiere dell’immigrazione qualificata, in continua crescita tra gli under 30 europei. E inverte la rotta classica dei flussi migratori, da nord a sud del mondo. È soprattutto il Vecchio Continente a infoltire i numeri del fenomeno. Nel 2012, 328mila portoghesi hanno chiesto e ottenuti permessi per il Brasile, in crescita di 50mila unità rispetto all’anno precedente. E chi non sceglie il gigante latinoamericano punta sull’Africa, orientandosi soprattutto sulle ex colonie di Angola e Mozambico. Spostandosi a est della penisola iberica, le cifre lievitano: in Spagna il numero di emigrati è cresciuto fino alle 500mila unità nel giro di un decennio. E le mete europee, Germania in primis, intercettano solo un terzo degli “spaniards” in viaggio. Secondo i dati Eurostat, il 32% sceglie l’America Latina, il 17% l’Africa, il 10% l’Asia. I restanti agli antipodi. Nel vero senso del termine: Australia, Nuova Zelanda e isole del Pacifico sono terra d’approdo per l’8% degli “esuli” spagnoli. Grecia e Italia non fanno eccezione, anzi. Dal 2010 a oggi, sono più di 120mila i professionisti e neoprofessionisti greci che hanno cercato un contratto fuori dal Paese d’origine. E in Italia quasi la metà dei 79mila emigranti registrati nel 2012 oscillava tra un minimo di 20 e un massimo di 40 anni. Navigando oltre la Manica, tra Irlanda e Gran Bretagna, l’età media scende ancora. Il 40% dei 300mila irlandesi decollati tra il 2009 ed oggi non ha ancora compiuto i 24 anni. E la spinta all’estero sta assorbendo anche i giovanissimi inglesi, da sempre restii a esperienze fuori dall’isola. Che cosa cercano i Paesi emergenti o già emersi fuori dai confini europei? Lavoratori qualificati e giovani, per reggere i ritmi in crescita delle economia. In Brasile, ad esempio, c’è una richiesta media di 20mila ingegneri: ne servono 60mila all’anno, ma le università locali non ne sfornano più di 40mila. In Cina porte spalancate per i docenti di lingua: il “fabbisogno” di insegnanti di inglese, soprattutto a Pechino, cresce con i 300 milioni di cittadini alle prese con la basic grammar anglofona. Senza trascurare i fisioterapisti richiesti in Canada, i medici cercati in India e Nuova Zelanda, i dentisti “corteggiati” dall’Australia. Rotte inedite. Nell’incrocio tra il vecchio e il nuovo della migrazione europea. Fonte: www.ilsole24ore.it FARE LA SPESA? IN ITALIA COSTA L’11% IN PIÙ DEL RESTO D’EUROPA In un’indagine della Coldiretti, emerge che la spesa nel Belpaese costa l’11% in più rispetto alla media europea, con punte del +26% per latte formaggi e uova. Più cari sono anche carne e pane, rispettivamente +15% e +14%. Si salvano solo i tabacchi e le bevande alcoliche, che costano l’1% e il 2% in meno rispetto alla media Ue. Il Paese più caro per la spesa alimentare è comunque la Danimarca (+43% rispetto alla media) mentre quello più a buon mercato è la Polonia (-39%). Il globe trotter del carrello per risparmiare in Europa dovrebbe comperare le sigarette in Ungheria (costano il 48% in meno rispetto alla media Ue), gli alcolici in Bulgaria (-33%) dove più conveniente sono anche il pane e gli altri cereali (-43%), mentre la carne si paga il 45% in meno in Polonia dove anche latte, formaggi e uova hanno i prezzi più bassi 04 (-37%). Tutto questo senza considerare però i livelli qualitativi e di sicurezza. Una situazione che – spiega la Coldiretti – riflette numerosi fattori che vanno dalla situazione economica generale dei Paesi alle abitudini a tavola, ma che dipende anche dalle caratteristiche del sistema agroalimentare delle diverse realtà. L’Italia, sottolinea l’associazione, è costretta ad importare oltre il 25% del proprio fabbisogno alimentare, ma la percentuale sale al 40% per latte e carne, per colpa di un modello di sviluppo industriale sbagliato che ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Fonte: il giornale.it CRISI, È ANCORA BOOM DI FALLIMENTI. SOFFRONO ANCHE LE IMPRESE “STORICHE” Produzione industriale, fiducia dei consumatori, dinamica del Pil. Sarà anche vero che gli indicatori economici mostrano una luce in fondo al tunnel della recessione, ma per il momento a guardare il mercato del lavoro e la salute delle imprese c’è poco da festeggiare. Lo testimonia il fatto che anche durante il periodo estivo i Tribunali fallimentari hanno fatto tutto fuorché andare in vacanza: in Italia sono circa 126mila le imprese che hanno in corso ad oggi una procedura concorsuale tra fal- limenti e concordati preventivi. Secondo i dati della Camera di commercio di Monza e Brianza, guardando ai soli fallimenti nel primo primo semestre del 2013 si sono registrate circa 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento rispetto allo scorso anno del 5,9%. Si tratta di quasi 36 procedure fallimentari al giorno. E mentre aumentano i fallimenti, anche le imprese storiche fanno fatica a resistere. Per la crisi, tra il 2008 e il 2012 hanno chiuso circa 9mila imprese storiche, cioè con più di 50 anni di attività. Fonte: repubblica.it BOOM DELL’USATO ONLINE ANTI-CRISI. CACCIA ALL’OCCASIONE, DAI VESTITINI ALLE BARCHE La crisi economica per gli italiani passa anche e soprattutto attraverso la stretta dei redditi e di conseguenza dei consumi, tanto che le vendite – nell’ultimo mese censito dall’Istat, maggio – sono calate ancora dell’1,1% registrando l’undicesima flessione consecutiva. Ma se il cibo tutto sommato è in tenuta, dal comparto non alimentare arrivano i segni negativi più intensi con poche eccezioni, come quella del settore informatica-telefonia. Così, per cercare di far fronte a questa situazione, ci si rivolge al mercato dell’usato. In particolare online. Tanto che tutte le categorie merceologiche censite da Subito.it, il maggior portale di compravendita tra privati, registrano progressioni in doppia cifra. Non mancano le particolarità, che testimoniano un cambiamento di costumi e atteggiamenti di spesa. Sempre più gli “oggetti del quotidiano” sono ricercati online. Alla tradizionale bicicletta (+59% di annunci censiti nell’ultima settimana di giugno rispetto allo stesso periodo del 2012) si sommano così i capi di abbigliamento con i relativi accessori (+60%) e – a sorpresa – si registra un boom di ricerche e offerte di articoli (abbigliamento e giocattoli) per i bambini: +56%. Dinamiche di forte crescita anche per gli elettrodomestici (+55%) e per i libri usati (+48%). Che il periodo di ristrettezza economica aguzzi l’ingegno emerge anche da come vengono “sponsorizzati” i prodotti offerti: capita infatti che gli inserzionisti ricordino che “in tempo di crisi è meglio non buttare denaro”, o più candidamente ammettano di “vendere causa crisi”. In Sardegna, c’è chi propone un “orto personale” in affitto per pochi euro – per risolvere anche il problema dell’approvvigionamento. O ancora, fioccano le proposte di ritorno al “baratto, strumento universale al quale ricorrere in tempi di crisi” per l’inserzionista che vuol scambiare una chitarra con una coppia di pneumatici. Se dunque l’imperativo è spendere il meno possibile, sembra che quest’attenzione si estenda anche a chi ha stili di consumo diversi. Almeno a giudicare dal target delle proprie ricerche. In questo momento, infatti, sul portale più di 136mila italiani stanno cercando una Vespa, più di 60mila un iPhone o una Bmw. Non manca chi cerca un Rolex in occasione o, ben 15.800 persone, una barca. Fonte: www.associazionedifesaconsumatori.it 05 BA NC A SA N TO S TEFANO FESTA DELLA BANCA: 50° ANNIVERSARIO fondo e carico di umanità, ha trattato il rapporto fra economia ed etica, tema quanto mai opportuno nell’occasione. Ed infine spazio allo spettacolo, alla musica: una musica “diversa” come è stato sottolineato. Petra Magoni, Ferruccio Spinetti e l’Orchestra Filarmonia Veneta diretti dal Maestro Di Gregorio hanno dato vita ad una serata di pura emozione. Brani famosi e nuove composizioni, reinterpretati con originale maestria, hanno tenuto il pubblico col “La prima impressione che ho avuto è che questa è una cosa bella, davvero bella, perché ho visto un’armonia, una realtà che esprime il meglio di sé….” C on queste parole Mons. Adriano Vincenzi incaricato Confcooperative per la Conferenza Episcopale Italiana ha iniziato il suo intervento, sabato 14 settembre, salutando gli ospiti alla Festa di Banca Santo Stefano, la festa del cinquantesimo. Probabilmente non si sarebbe potuto fotografare meglio l’atmosfera che si respirava nell’occasione. I soci, i dipendenti, gli invitati sono stati accolti nel brolo delle cantine di villa Grimani Morosini. Lo scenario particolare unito alla naturale cordialità dell’incontro hanno fatto volare le quasi tre ore riservate al buffet, alla conversazione fra amici ed anche ad apprezzare l’atmosfera del tramonto in un ambiente capace di conservare attraverso i secoli il suo fascino. Tutto bene, quindi, tanto che – dopo il taglio della torta celebrativa – non è stato facile convincere gli ospiti a prendere posto nella Corte di Banca Santo Stefano per la seconda parte della celebrazione. Qui, il Presidente Zanata - dopo il benvenuto - ha voluto ricordare il significato della festa ponendo in luce i valori da cui trae origine la storia della Banca e soprattutto il ruolo delle persone nella realizzazione della nostra Impresa. Dopo il saluto del Presidente di Federveneta, Ilario Novella, l’intervento di Mons. Vincenzi, pro- fiato sospeso fino alla sorpresa finale: 20 minuti di fuochi d’artificio in un crescendo entusiasmante. Mi fermo qui: chi ha partecipato non ha bisogno d’altro. Per chi non c’era, basterà il commento di un socio (e si tratta di cosa importante, perché è un socio fondatore) il quale, il giorno dopo, incontrandomi ha esclamato: “…finalmente avete capito come si fa una festa… è stata bellissima, tutto perfetto, ma… ma bravi, sopratutto perché questa volta ci siamo sentiti a casa nostra!”. (R.D) 07 BANC A S AN TO ST EFANO FESTA DELLA BANCA: 50° ANNIVERSARIO BA NC A SA N TO S TEFANO EMANUELE LAZZARO: PUNTIAMO SUI GIOVANI, IL VERO FUTURO DELLE NOSTRE BANCHE di Federica Zanata Classe 1976. Laurea in Economia e Commercio all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Commercialista - Revisore Contabile con studio a Martellago. Felicemente sposato con Irene, ha un bimbo Mattia di un anno e mezzo. In questa intervista oltre a tracciare un bilancio di questo primo anno come amministratore Emanuele Lazzaro ci spiega come vede il futuro delle Bcc. Dott. Lazzaro, cosa significa essere amministratore di una Bcc? Essere amministratore di una Bcc non è soltanto una professione, ma un mandato ed un incarico di grande responsabilità. Svolgendo da molti anni l’attività di commercialista, ritengo sia un dovere mettere a disposizione le mie conoscenze e il mio impegno a favore della banca, soprattutto in questa difficile fase economica per il nostro territorio e per l’Italia. Il mio obiettivo è quello di dare un contributo tale da permettere alla nostra banca di crescere e diventare ancora più professionale e di successo. Un bilancio di questo anno e mezzo da consigliere... Sicuramente è un bilancio positivo. Un’esperienza unica che mi sta arricchendo sia dal punto di vista personale che lavorativo. Un incarico che richiede competenze, responsabilità ed un continuo aggiornamento professionale che sto portando avanti con impegno e serietà. Cosa ne pensa della crisi che sta attraver- sando il movimento? Secondo lei termini come solidarietà e mutualismo sono ancora attuali? La crisi del movimento Bcc rispecchia la crisi del Paese in questo difficile momento congiunturale. Solidarietà e mutualismo sono termini come non mai attuali. Le Bcc sono banche solidali perché sono costituite su base societaria e promuovono l’aiuto reciproco dei soci facilitando l’accesso al credito alle fasce più deboli. Sono banche mutualistiche perché essendo aperte a tutti erogano il credito prevalentemente verso i soci; inoltre non perseguendo scopo di lucro sono rivolte al raggiungimento di finalità sociali, poiché l’utile non rappresenta un fine, ma solo lo strumento per lo sviluppo e la promozione del territorio in cui operano. Anche nella crisi che stiamo attraversando il forte radicamento nel territorio e la fiducia accordata dai risparmiatori consentono alla Bcc di esercitare un ruolo stabilizzatore delle fonti di finanziamento delle Piccole Medie Imprese e di estendere il sostegno anche a quelle di dimensione minore che spesso incontrano difficoltà a trovare finanziamenti presso le banche più grandi. Le indicazioni generali delle Bcc sono di fare clienti più giovani. Ma il linguaggio, i messaggi e i valori comunicati sono adeguati a questo target? Territorialità, localismo, tradizione, solidarietà, comunità, sono termini efficaci per attirare il pubblico giovane oppure è necessario trovare una terza via? Il Credito Cooperativo rivolge una particolare attenzione ai giovani, intesi non solo come destinatari di prodotti e servizi mirati, ma anche come interlo- cutori privilegiati dei territori nei quali operano le singole Bcc, con l’obiettivo di accoglierli nelle compagini sociali e sviluppare, in questo modo, la diffusione e la cultura della cooperazione di credito. Ritengo che le Bcc devono puntare sui giovani che da questo punto di vista spesso vengono sottovalutati; bisogna creare delle occasioni in cui questi possano fare esperienza e pratica di protagonismo responsabile e in cui siano produttori di idee, co-produttori di decisioni, attori di realizzazione. L’interesse delle Bcc verso i giovani è anche di natura strategica, perché da loro in futuro, dovranno pervenire gli amministratori, i soci, i clienti e i collaboratori delle nostre banche. Bcc sui social network. Non crede che ciò comporti qualche rischio (es: dover rispondere a qualche cliente imbufalito) ma allo stesso tempo possa essere un canale promozionale/comunicativo di espansione da cogliere al volo? Le nostre cooperative bancarie sono “banche di relazione” per definizione. E’ necessaria una qualità nella relazione con i soci e i social network rappresentano ormai un canale comunicativo alternativo e un’opportunità di business importante. Sicuramente ciò comporta il rischio di esporsi al confronto diretto con i clienti, ma i nostri soci e correntisti pretendono serietà, trasparenza e facilità di comunicazione. Sicuramente non è facile misurare nel breve periodo i benefici tangibili di questa apertura ai social network ma è senza dubbio un’opportunità promozionale e comunicativa da non sottovalutare. Il presente è internet, il prossimo futuro saranno i tablet, il sistema bancario dovrà adeguarsi. 11 RESPONSABILE DAV I D D OR O SEGUE L’AREA CREDITI MA R G H ER ITA AN TONELLO SEGUE L’AREA FINANZA BA NC A SA N TO S TEFANO La crescente complessità della normativa e dell’attività bancaria, le recenti turbolenze dei mercati finanziari e non da ultimo l’andamento negativo dell’economia reale hanno evidenziato l’attualità e l’importanza del tema del controllo e della gestione dei rischi: pertanto emerge la necessità che le banche siano dotate non soltanto di metodologie per individuare, misurare, e gestire i rischi ma anche di modelli organizzativi efficienti, in cui gli obiettivi di rischio/rendimento siano definiti e costantemente presidiati. Anche Banca Santo Stefano ha un’area controllo rischi che in staff alla direzione generale si occupa di controlli interni e del monitoraggio dei rischi. Il responsabile David Doro ci spiega quali sono le principali funzioni della sua area. MAT TEO C ER ONI SEGUE LA CONFORMITÀ VA NIA VEC C H IATO SI OCCUPA DEL PROGETTO DI RICOGNIZIONE DEL DOCUMENTALE STEFANO BUSET TO David, di cosa si occupa l’area controllo rischi? La nostra area svolge due compiti fondamentali: il controllo dei rischi e la conformità. Il Consiglio di Amministrazione approva la normativa e le procedure aziendali, le deleghe e le politiche di rischio/rendimento che fissano i limiti all’operatività dei comparti. Sulla base di queste indicazioni noi cerchiamo di fare in modo che l’attività segua le direttive che sono state impartite. Va precisato che recentemente la Banca d’Italia, nel suo ruolo di regolamentazione e vigilanza del settore bancario, ha emanato un aggiornamento della normativa sul sistema dei controlli interni, che ridisegna la struttura, l’organizzazione, le competenze e le responsabilità attribuite agli organi societari ma anche alle diverse funzioni aziendali. Sull’effettiva attuazione di queste novità regolamentari, che avranno necessariamente importanti riflessi sulla nostra struttura, la Banca è attualmente impegnata, unitamente ai principali organismi del movimento del credito cooperativo. Cosa intende per controllo sulla gestione dei rischi? Il controllo sulla gestione dei rischi è un controllo di secondo livello. Ci sono dei controlli di linea che vengono effettuati dai singoli uffici. A noi spetta il compito di verificare che l’area interessata abbia svolto correttamente il proprio compito. Per controlli di linea – o di primo livello - intendiamo infatti quella serie di verifiche di routine compiute sia da chi svolge una determinata attività, sia da chi ne ha la supervisione, rimanendo però, sempre nell’ambito della stessa unità organizzativa o funzione. I controlli di linea sono finalizzati al corretto svolgimento dell’operatività. I controlli sulla gestione dei rischi, hanno invece l’obiettivo di concorrere ad una corretta definizione delle metodologie per la misurazione dei rischi, di verificare il rispetto dei limiti operativi fissati e la coerenza con gli obiettivi rischio/rendimento assegnati alle singole aree produttive. C’è inoltre una attività di revisione chiamata Internal Audit affidata alla Federazione Veneta delle Bcc, che ha come finalità l’individuazione delle anomalie e delle violazioni delle procedure e delle regole, nonché la valutazione della funzionalità in termini di adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni aziendali. Ci faccia un esempio concreto di controllo del rischio Il controllo in termini di rischi di mercato si svolge principalmente attraverso la lettura di indicatori, che fotografano e talvolta cercano di anticipare, l’evoluzione di determinati fenomeni. Per questo scopo ci si avvale di reportistica ricavata dal sistema informativo e prodotta anche da funzioni aziendali diverse dalla nostra, con le quali si instaura quindi una certa collaborazione. Per rischi di mercato s’intendono essenzialmente quelli del credito, della finanza, del risparmio, e del sistema degli incassi e pagamenti. Per quanto riguarda l’area crediti, il controllo si preoccupa ad esempio se vi è la con- CI PRESENTIAMO: CONTROLLO RISCHI cessione di troppi affidamenti a singoli soggetti (rischio di concentrazione), oppure se sono stati esercitati correttamente i poteri di erogazione delegati dal Consiglio di Amministrazione. In tema di finanza, il nostro ufficio verifica ad esempio se le operazioni compiute dall’area di riferimento eccedono nell’acquisto o nella vendita, oppure se vi è una particolare concentrazione di saldi su determinati prodotti. Sugli incassi e pagamenti si va invece a vedere come viene fatta la lavorazione degli assegni, dei bonifici... La lettura di questi indicatori ha lo scopo quindi di aiutare a indirizzare la successiva eventuale attività di approfondimento, anche ispettivo. Oltre al controllo rischi parlava anche di conformità. Di cosa si tratta? Il rischio di non conformità è il rischio di non essere in linea con la normativa. Le banche sono state negli ultimi anni sottoposte a consistenti cambiamenti organizzativi: quelli che un tempo erano i rischi principali cui era sottoposta la Banca ossia i rischi derivanti dal mercato e dal credito, sono stati progressivamente affiancati da quei rischi intrinseci della gestione, ovvero i rischi operativi e quelli di mancata conformità alle leggi. Hanno preso forma e sono entrate in vigore numerose nuove norme e regole che hanno obbligato le Bcc, così come i grandi istituti di livello nazionale, ad adeguarsi. Anche per quanto riguarda la conformità abbiamo il supporto della Federazione Veneta, ma fondamentalmente siamo noi a dover seguire l’evoluzione delle diverse normative, aggiornandoci, facendo da supporto alle altre aree organizzative affinché tutti i soggetti interessati recepiscano tali aggiornamenti. Un lavoro il vostro che richiede una visione complessiva di tutta la banca... Nello svolgimento delle nostre attività ci interfacciamo con le varie aree della Banca, sia con gli uffici di sede che con la rete commerciale e proprio per questo dobbiamo avere una visione generale dell’azienda nel suo complesso. Il nostro è un settore dove è importante saper abbinare alle conoscenze tecniche lo spirito critico, per intuire sulla base delle informazioni che acquisisci dove può esserci la difformità, il mancato rispetto delle regole, il problema da risolvere. Dobbiamo essere pronti al cambiamento e agli aggiornamenti, documen- tarci costantemente ed essere sempre disposti a confrontarci con gli altri. Insomma, siete i cattivi della banca? Siamo il braccio operativo della direzione che si avvale di questa struttura per svolgere un’attività di controllo e di reportistica. Gli esiti del nostro lavoro vengono sottoposti periodicamente al Con- siglio di Amministrazione e puntualmente alla Direzione Generale e al Collegio Sindacale, per i provvedimenti del caso. Il nostro obiettivo è quello di contribuire alla salvaguardia del patrimonio e alla crescita della Banca, dando il più possibile una consulenza puntuale e proficua ai nostri colleghi. (F.Z) 13 BA NC A SA N TO S TEFANO LA FILIALE DI JESOLO LIDO Presente a Jesolo Lido dal 2007 in via Aquileia 41 con una filiale che lo scorso anno è stata rinnovata ed ampliata e dal 2011 anche con uno sportello bancomat a pochi passi da piazza Nember, la nostra banca ha trovato nella città balneare un mercato sicuramente recettivo che sembra soffrire meno degli altri la crisi economica in atto. In questa intervista Stefano Danieli ci racconta le peculiarità della piazza jesolana e la sua esperienza in questi quattro anni di direzione. Stefano, per la prima volta Direttore di Filiale qui a Jesolo... Sono arrivato a Jesolo nel luglio del 2009 dopo alcuni anni trascorsi nella filiale di San Donà di Piave dove ricoprivo la carica di Vice direttore. Non conoscevo questa piazza e la nuova esperienza un po’ mi intimoriva. Al contrario è stata una piacevole Una filiale la vostra che sembra risentire in minima sorpresa che continua a darmi molte soddisfazioni. parte della difficile situazione economica che sta attraversando il nostro Paese. Come dicevo in precedenza qui tutto è legato al Chi sono i vostri principali clienti? Qui tutto è collegato al turismo ed al suo indotto. turismo, un settore che per fortuna sta soffrendo La nostra clientela aziendale è composta per lo più meno degli altri. Se infatti il vacanziere italiano sta da albergatori, ristoratori, gestori di bar e gelaterie spendendo meno, in questo momento abbiamo oltre a numerosi negozianti di abbigliamento. Ab- lo straniero che fa girare l’economia, in particolare biamo anche parecchi artigiani poiché sia a Jesolo quello facoltoso dell’est Europa. L’andamento poPaese che qui al Lido c’è una importante zona in- sitivo che caratterizza la nostra filiale è inoltre meridustriale. I privati sono invece in prevalenza alber- to della perfetta location nella quale siamo inseriti: gatori che operano per le loro esigenze famigliari. ci troviamo nel centro di Jesolo, abbiamo accanto un grande parcheggio e a pochi metri di distanza ci sono le Poste, l’Associazione degli Albergatori, Cosa mi può dire del cliente jesolano? Al primo contatto è un cliente che presta molta l’Azienda di Promozione Turistica, studi di comattenzione alle condizioni, ma non appena ti co- mercialisti e di notai. nosce e capisce che le risposte e la consulenza che Una banca, che nonostante la numerosa gli fornisci sono corretti, ti riconosce il valore della concorrenza è stata accettata fin da subito... Il nostro è stato un ingresso quasi in punta di piedi relazione. poiché questa è indubbiamente una piazza particolare sulla quale, come dicevo prima, avevamo poca esperienza. Tuttavia abbiamo trovato fin da subito una risposta convinta da parte della clientela. Ed a confermarlo è stato l’ampliamento della filiale e dell’organico: dai tre dipendenti iniziali oggi siamo passati a cinque. Oltre al sottoscritto, alla vice direzione c’è Pietro Facco, Silvia Vallese alla gestione della clientela privata, Marco Sartorel e Luca Pasqual al back office e sportello. Quanto conta per voi la stagionalità? È fondamentale. Nel nostro lavoro abbiamo due fasi ben definite che ruotano intorno alle esigenze dei nostri clienti: da ottobre a marzo c’è un lavoro di consulenza che ci consente di preparare il terreno per la stagione successiva: affidamenti, revisioni, consigli da elargire... i frutti vengono poi raccolti in estate quando diminuisce il lavoro dei gestori e aumenta quello di cassa. In sostanza arriva tutto il beneficio dei mesi precedenti, ovvero migliori flussi commerciali, incassi e se siamo stati bravi anche la liquidità che è quello di cui oggi la banca ha più bisogno. (F.Z) 15 I L S O C IO CARLO VANUCCI: È LA RUSSIA LA NUOVA FORZA TURISTICA DI JESOLO di Federica Zanata Romagnolo di nascita ma jesolano di adozione, Carlo Vanucci è socio da qualche anno di Banca Santo Stefano. Alla sua 48esima stagione come operatore turistico al Lido di Jesolo dirige da oltre 40 anni l’agenzia viaggi Sky Tours di Piazza Drago e Aurinko Tours di Via Equilio. In questa intervista ci racconta la sua esperienza come tour operator e ci spiega come è cambiato il turismo jesolano dal 1970 ad oggi. contro alle esigenze di questo tipo di turista ho deciso di aprire l’agenzia Aurinko Tours con personale anche di madrelingua che sappia bene interpretare i loro bisogni. Chi è il cliente tipo di Jesolo? E’ la famiglia, anche se Jesolo vive anche di giovani, Signor Vanucci, ci racconti come ha cominciato... Risiedo qui a Jesolo dal 1970 da quando cioè mi chiamarono per prendere la direzione di un’agenzia turistica dove sono rimasto per sette anni. Nel 1978 ho deciso di mettermi in proprio e con una calcolatrice, una matita, un telefono ed una valigetta ho iniziato la mia avventura che ancora oggi continua... Come vede il turismo fra 10 anni? Quello che probabilmente arriverà a cambiare saranno i servizi che erogheranno gli hotel. A mio avviso, per esempio, la pensione completa sparirà, innanzitutto perché è un impegno molto forte per l’albergo a livello di personale e in secondo luogo perché non c’è più l’esigenza di mangiare tre volte al giorno. Inoltre quello che cambierà è il tipo di vacanza: nessuno farà più le due settimane continuative e nello stesso luogo, ma si faranno tre/quattro giorni alla volta con destinazioni diverse. Come è il lavoro del tour operator? E’ un lavoro faticoso che non si impara in due giorni. Acquisire clienti non è così facile come sembra, devi viaggiare molto e partecipare a tante fiere che ti tengono lontano da casa. Che differenza c’è tra la vacanza di un inglese e quella di un russo? Gli inglesi e in genere i turisti europei sono clienti che solitamente vivono la loro settimana di ferie stando in spiaggia, andando al bar e a mangiare una pizza la sera; il russo, ha un modo diverso di concepire le vacanze, appoggia la valigia e scappa via, fermo in spiaggia si vede poco. Così, proprio per venire in- Le strutture alberghiere si sono completamente rinnovate soprattutto nei servizi. Se per esempio nel ‘70 la colazione comprendeva un panino con burro e marmellata, oggi tutti gli alberghi propongono dei buffet. In quegli anni inoltre c’erano ancora le camerate con 7 - 8 posti letto per famiglie numerose e bagno in corridoio, oggi la camera senza bagno non esiste più. C’è stato poi l’avvento della tv in camera e oggi siamo addirittura arrivati al plasma e ad internet... ma si tratta del turismo mordi e fuggi del sabato e della domenica. E Jesolo come si è modificata nel corso degli anni? Perché scegliere proprio Jesolo per le vacanze? Abbiamo una spiaggia che è molto attrezzata e non pericolosa dove i bimbi possono entrare in acqua senza problemi, abbiamo un’ isola pedonale dove la sera si può camminare tranquillamente, abbiamo un mare pulito ed un lungo litorale sabbioso e poi a pochi chilometri c’è una meravigliosa città d’arte che tutti al mondo ci invidiano. 16 SCOPRI I VANTAGGI DELLE SOLUZIONI DI FINANZIAMENTO CREDIPER. P R OD OT T I E S E RV I Z I INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Con il Decreto Legge 63/2013 sulle spese sostenute dal 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del Dl 63/2013) al 31 dicembre 2013, per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici già esistenti, spetta una detrazione del 65%. . Ecco quali sono gli interventi che rientrano in questa categoria: · interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti. Il valore massimo della detrazione è pari a 100.000 euro · interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali, strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti), finestre comprensive di infissi, fino a un valore massimo della detrazione di 60.000 euro. · l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università. Il valore massimo della detrazione è di 60.000 euro · interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione. La detrazione spetta fino a un valore massimo di 30.000 euro. Chi sostiene spese per i lavori di ristrutturazione edilizia può fruire della detrazione d’imposta Irpef pari al 50% e si calcola su un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare. Il bonus è stato esteso anche all’acquisto di mobili, di grandi elettrodomestici di classe A+ (frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie) e di classe A (forni), finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo, ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro. Effettuando, ad esempio, dei lavori di sostituzione degli infissi (con infissi ad alto risparmio energetico) per un valore di 20.000 euro, il rimborso da parte dello Stato sarà di 13.000 euro ripartito in 10 quote annuali da 1.300 euro (rimborsati sulla busta paga di luglio). Inoltre con l’installazione di nuovi infissi (o qualsiasi altra spesa relativa al risparmio energetico) si ridurranno le dispersioni e di conseguenza i consumi energetici. Passa in Filiale. Con i finanziamenti Crediper, Banca Santo Stefano ti offre la soluzione veloce e trasparente per realizzare tutti i tuoi progetti in modo semplice e consapevole Puoi richiedere fino a 20.000 euro e rimborsarli in comode rate mensili. I finanziamenti Crediper ti offrono tutta la tranquillità che vuoi per realizzare piccoli e grandi progetti. 19 FON DAZ IONE FON DA Z ION E “ FOR MATO A P E RTO” MARTELLAG O SPAZIA IN NUOVI P R O G E T T I C U LT U R A L I B ONUS SCUOLA MATERNA E B ONUS SC OLARI. C ORTE GREMITA DI STUDENTI Ben 75 le richieste che sono pervenute in Fondazione per l’assegnazione dei Bonus Scuola Materna e Bonus Scolari. Ed erano in molti, bambini e ragazzi, che si sono presentati lo scorso 12 settembre in Sala A.Barbiero alla cerimonia di consegna dei premi. Fondazione Banca Santo Stefano assegna infatti un contributo una tantum di 100 euro ad ogni figlio di socio della Banca che, nell’anno in corso è iscritto alla scuola materna. Agli alunni della scuola primaria, invece, viene regalato uno splendido zaino da utilizzare per il trasporto dei libri. Ai ragazzi delle scuole medie inferiori infine viene consegnato un buono studio (sotto forma di libretto a risparmio o titolo equivalente) del valore di 100 euro. Nella cornice di Corte Banca Santo Stefano a Martellago, sede della nostra Banca è stato inaugurato i primi giorni di ottobre un nuovo spazio dedicato alle arti, reso possibile dal bando “Libero spazio alle vostre idee” pubblicato dalla Fondazione stessa lo scorso Aprile. Ad aggiudicarsi il bando è stato il collettivo Interstizio con il progetto “Formato Aperto”. Interstizio è un collettivo curatoriale costituito nel 2012 a Zero Branco da Francesco Cagnin, Matteo Licordari, Roberto Righetti, Michele Spagnolo e Alice Modenato, con l’obiettivo di far incontrare le più diverse ricerche nelle arti visive e nella sperimentazione sonora creando momenti di condivisione con il pubblico. Forte delle esperienze maturate dai membri di Interstizio, “Formato Aperto” si presenta dunque come un’occasione di scambio, dove artisti, musicisti, performer locali e internazionali, emergenti o consolidati, sono chiamati a presentare al pubblico le loro creazioni. Votato alla contaminazione, “Formato aperto” è un progetto che cerca l’interazione tra le pratiche artistiche contemporanee e le tradizioni locali. R I N NOVATO I L C DA DEL L A FONDA Z ION E E I L C OL L EG IO DEI R EV I S OR I Si tinge ancor più di rosa il Consiglio di Amministrazione di Fondazione Banca Santo Stefano. Nominata alla Presidenza una donna - Norma Castellarin - che si affianca alla già vicepresidente Rita Tronchin. Entrano a far parte della squadra anche Mario Busatto e Luca Luise. Anche il Collegio dei Revisori si arrichisce di una nuova componente: Roberta Masiero. Vediamo nel dettaglio gli ORGANI SOCIALI: Consiglio di Amministrazione Presidente: NORMA CASTELLARIN Consiglieri: RITA TRONCHIN - Vicepresidente MARIO BUSATTO, MARCO MICHIELETTO, LUCA LUISE LORIS PAVANELLO, ONORATO ZANATA Direttore: RAFFAELE D’ERRICO Collegio dei Revisori GENOVEFFA DE MARTINO - Presidente ROBERTA MASIERO, SANDRA TOMAELLO Da ottobre saranno presentati i cinesi Mind Fiber con la loro sperimentazione sonora, il giovane artista veneziano Matteo Vettorello, il duo giapponese Jiku55 e le loro sensazioni ambient, un progetto site specific dell’artista marchigiano Giulio Vesprini, e una retrospettiva del lavoro fotografico di Guido Sacchetto. Tutti gli eventi inaugurati alla presenza degli artisti e di un ricchissimo buffet saranno ad ingresso libero. 20 21 FON DA Z ION E Celebre la battuta di Cristina di Danimarca alla richiesta del Re di averla in moglie: “Lo sposerei, se avessi due teste”. V I AG GIO A L ON DRA Nel Castello di Windsor, residenza reale da 900 anni (la presenza in sede della Regina era testimoniata dalla esposizione del vessillo reale) si sono potuti ammirare i giardini – curatissimi - e, all’interno, negli appartamenti dei sovrani, dipinti di di Giuliana Barbiero Una tipica Londra piovigginosa, un cielo imbronciato, l’aria fresca, hanno accolto a fine giugno i quasi cinquanta visitatori veneti, giunti con l’intento di conoscere la Capitale del Regno Unito. Il gruppo era composto da “giovani di tutte le età” (è sempre giovane chi viaggia): si iniziava con la pattuglia dei cinque ragazzi – un’età variabile dai tredici ai diciotto anni, cui il viaggio era stato donato dai genitori - fino a giungere ai settantanove, magnificamente portati, della persona “più grande”. Sono iniziati così, con la visione classica della city, i nostri cinque giorni londinesi, il cielo grigio, gli ombrellini e gli impermeabili sempre a portata di mano. Questo avveniva per noi, ovviamente, non per i londinesi, che sembrano quasi indifferenti all’acqua che cade sulle loro teste. Maurizio, nostra guida preparata e paziente, capace di emozionarsi alla notizia che molti di noi toccavano il suolo inglese per la prima volta (mi sento responsabile - ci disse - del ricordo della città che porterete con voi) ci spiegò che gli abitanti definiscono la pioggerellina leggera “raggi di sole bagnati” e la accolgono con il loro impareggiabile “aplomb”. Quasi a premiare la sollecitudine di Maurizio – un toscano trapiantato a Londra da venticinque anni, “british” nella riservatezza, “latino” nella attenzione amorevole con cui si prendeva cura di ognuno - i giorni seguenti il cielo si aprì, regalando un sole insperato, quasi mediterraneo …. Dall’albergo, in posizione centrale (molte le pas- seggiate serali a Piccadilly Circus) si partiva per le visite nei luoghi classici della città: L’Abbazia di Westminster, dove sono avvenute la maggior parte delle incoronazioni e dei matrimoni reali, compreso quello di William e Kate nel 2011, ma anche la Cattedrale di St. Paul, che vide la splendida Diana incantare il mondo, sposando il principe Carlo. Una favola presto dissolta e tragicamente conclu- milioni di abitanti (senza considerare però l’intera area metropolitana, che supera i dodici milioni), città cosmopolita e multietnica, in cui si parlano circa 300 lingue diverse? La visita turistica non può prescindere da Buckingham Palace, residenza reale, con il celebre cambio della guardia, e dalla vista del palazzo di Westminster, sede del Parlamento, con annesso il famoso al cui interno è custodito il Tesoro della Corona e splendidamente illuminato dal sole, nel pomeriggio della nostra visita, il Tower Brigde, famoso e caratteristico ponte, in grado di aprirsi per consentire il passaggio delle grandi navi. C’è una Londra antica, con la caratteristica City ed una città moderna, dagli arditi grattacieli; il viaggiatore può arricchire la propria cultura, con la visita del British Museum o della National Gallery, scegliere tra la programmazione di ben 150 Teatri (regna sovrano il Musical), salire fino a 135 metri d’altezza su il London Eye, la ruota panoramica o immergersi nella tipica atmosfera di un caratteristico pub. sa. Diana, ragazzina impacciata, trasformatasi in icona di stile e grazia è rimasta però, per sempre, nel cuore degli inglesi. Cosa vedere a Londra, città di 1600 Kmq e quasi 8 Big Ben, la torre dell’orologio, la cui gigantesca campana scandisce, con i suoi rintocchi, la vita dei londinesi. Imponente la Torre di Londra, massiccia fortezza 22 Se si ha la fortuna di avere una guida competente, si può ascoltare, recandosi nei dintorni a visitare Hampton Court, una delle residenze di Enrico VIII, la storia del Re che diede origine alla Chiesa Anglicana, celebre per la sua crudeltà e la triste fine di cinque delle sue sei mogli (chi ripudiata, chi decapitata, chi morta di parto). Solo l’ultima gli sopravvisse. Rubens, Rembrant e Canaletto. Splendida la Cappella di San Giorgio. Rimandata ad un futuro, imprescindibile viaggio, la realizzazione degli inevitabili desideri frustrati dalla brevità del soggiorno londinese: chi desidera salire sulla Ruota panoramica oppure andare a Teatro, chi visitare con calma gli innumerevoli Musei o, in alternativa, perdersi da Harrods, chi immergersi in Hyde Park… A Londra non si può non tornare perché: “Quando un uomo è stanco di Londra significa che è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire” (Samuel. Johnson) 23 ITINERARI A P E L LE S TR I NA PE R A M M I R A R E LE ME R L E T TAIE Quando si giunge a Pellestrina, lingua di terra che si dilunga fra i due porti di Malamocco e di Chioggia, si rimane colpiti dalle basse case dalle facciate allegramente dipinte dove si dipartono, all’interno, calli e campielli alla veneziana. Appena fuori l’ingresso delle abitazioni, sedute all’ombra, si incontrano le donne impegnate nella lavorazione del merletto: un’arte di lontane origini nell’isola secondo una testimonianza del 1780 che documenta come, a quel tempo, l’industria dei merletti occupasse fra Chioggia e Pellestrina 6725 donne producendo annualmente un valore di sessantamila ducati. Lentamente abbandonata a Chioggia, l’industria del merletto si ravvivò a Pellestrina nei secoli successivi, tanto da essere ancora praticata costituendo una caratteristica tipica dell’isola. Ed è uno spettacolo che lascia incantati quello dell’abilità con cui sono manovrati i fuselli: piccoli fusi di legno duro e pesante dove si arrotola il filo. Più grande è il lavoro più fuselli servono e ciascun fusello è riempito di filo sottile ed è indipendente dagli altri per cui tutti devono essere guidati con arte per formare il ricamo. Per lavorare al tombolo, la merlettaia usa un cavalletto di legno sopra al quale si trova il cuscino riempito di paglia fine, chiamato “balon” per la sua forma particolare. Alcune merlettaie rivestono il cuscino con del tessuto per proteggerlo dall’usura ponendovi sopra il disegno da seguire per l’esecuzione del ricamo. A questo punto hanno inizio velocemente le fasi iniziali, interrotte di tanto in tanto per “fermare il lavoro” (fissarlo) con degli apposti spilli per poi terminare la saldatura vera e propria adoperando l’uncinetto. L’abilità e l’esperienza della ricamatrice qui svolgono un ruolo strando una grande sapienza artigianale maturata attraverso infinite giornate di lavoro e di pazienza. Tutto questo tesoro di conoscenza fortunatamente è preservato da alcune signore che si dedicano all’insegnamento con l’intenzione di tramandare l’antica arte del merletto al tombolo a Pellestrina; vero e proprio simbolo di identità e recupero delle radici. fondamentale nella finezza dell’esecuzione che è alternata da quattro punti fondamentali. La padronanza di questa vera e propria arte è testimoniata dal fatto che le ricamatrici di Pellestrina possono permettersi di chiacchierare amabilmente con i turisti o i curiosi mentre le loro mani volteggiano i fuselli in maniera magica e affascinante, dimo- Fonte: 99 cose da fare, da vedere e da scoprire a Venezia e nel suo territorio (Mazzetto - Rorato) 24 S PON S OR I Z Z A Z ION I MESTRE IN CENTRO ANC HE B A NC A SA NTO ST E FA NO T R A I S O S TEN I TOR I DE L L’AU T U NNO M ES TRINO Ritorna Mestre in Centro. Fino al 27 ottobre 2013 Mestre sarà al centro di eventi, fiere, incontri culturali e momenti di autentica festa. Il tradizionale appuntamento mestrino organizzato in occasione del patrono San Michele Arcangelo, propone quest’anno un calendario fitto di iniziative di qualità. Ogni giorno spettacoli, incontri, dibattiti, concerti, gastronomia con prodotti del nostro territorio. Come i tradizionali festeggiamenti di San Michele prevedono, non sono mancati e non mancheranno le fiere e i mercati: dalla fiera Altrofuturo, alla Fiera di San Michele, alla fiera conclusiva MestrEuropa che garantiscono un’ampia scelta per tutti i gusti. Saranno inoltre riproposte le giornate di animazione del centro cittadino che lo scorso anno hanno riscosso un successo di pubblico straordinario: il primo appuntamento è stato il 15 settembre, il secondo si svolgerà il 13 ottobre. Ecco il programma della seconda metà di ottobre: 13 ottobre ore 9.00 Cerimonia della Madonna del Don Via Palazzo, Piazza Ferretto dalle ore15.00 Mestre in Centro Spettacoli ed animazioni per tutti 14 ottobre ore18.00 libri&autori Paolo Di Paolo Spazio coperto in Piazza Ferretto 15 ottobre ore18.00 libri&autori Paolo Roversi Spazio coperto in Piazza Ferretto libri&autori Michele Reich - Zerocalore Spazio coperto in Piazza Ferretto 19 ottobre ore 20.30 Kombat Folk - La sera della Manteca Piazza Ferretto 16 ottobre ore 18.00 Libri&autori Francesco Niccolini Spazio coperto in Piazza Ferretto 22 ottobre ore 18.00 libri&autori Gigi Garanzini e Fiora Gandolfi Herrera Piazza Ferretto 17 ottobre ore 17.00 libri&autori Diego Fusaro Spazio coperto in Piazza Ferretto 26 ottobre Toniolo 100: il Teatro Toniolo compie 100 anni 18 ottobre ore 17.00 libri&autori Emanuele Ferragna Spazio coperto in Piazza Ferretto ore 18.30 libri&autori Paola Marella Spazio coperto in Piazza Ferretto 27 ottobre La Sortita 19 ottobre ore 17.00 Libri&autori Stefano Feltri Spazio coperto in Piazza Ferretto ore 18.30 26 L A RICET TA SPAGHE T T I AI CALAMAR ET TI DI SICI L I A E POMOD OR I N I DE L PI E NNOL O A suggerirci la ricetta di questo numero i nostri soci Renato e Matilde, titolari del ristorante Laguna di Jesolo Lido. Aperto nel 1977 come tavola calda-pizzeria, il Laguna, negli anni, è diventato un ristorante di livello, specializzato in piatti della tradizione marinara. Ecco un primo piatto che ci propone il nostro chef Renato e che potete provare a preparare da soli: INGREDIENTI PER 4 PERSONE: 320g spaghetti, 300g calamaretti freschi di Sicilia 20 pomodorini del Piennolo 1 spicchio d’aglio peperoncino, sale, pepe quanto basta. olio extravergine qualche foglia di prezzemolo Mondare i pomodorini, glassarli al forno profumati all’origano con sale e pepe, cuocere gli spaghetti, nel frattempo rosolare uno spicchio d’aglio e gettare un po’ di peperoncino nella padella capiente, togliere l’aglio, mettere i calamaretti e cuocerli per 3-4 minuti, salarli e peparli. Scolare gli spaghetti molto al dente, metterli nella padella dei calamaretti e spadellare il tutto aggiungendo i pomodorini, aggiungere qualche foglia di prezzemolo e un goccio di olio extravergine . Buon appetito! SEI UN SOCIO? TI PIACE CUCINARE? FAI COME MATILDE E RENATO INVIA LA TUA RICETTA A [email protected] LA PUBBLICHEREMO NEI PROSSIMI NUMERI 29 B A NC A S A N TO S T E FA NO APPUNTAMENTI POR PORTOGRUARESE VENETO ORIENTALE VEN TORRE DI MOSTO 2 novembre 2013 Fiera San Martino 1 dicembre 2013 Natale Insieme : Mercatino di Natale DAL SILE AL PIAVE FOSSALTA DI PIAVE 17-20 ottobre 2013 Profumi d’ Autunno 8 dicembre 2013 Marcia della Pace JESOLO 19-20 ottobre 2013 Festa d’autunno 15-22 dicembre 2013 Natale in piazza NOVENTA DI PIAVE 8-22 dicembre 2013 Natale a Noventa QUARTO D’ALTINO 7-8 dicembre 2013 Mercatini di Natale e Corsa dei Babbi Natale 24 dicembre 2013 Arriva Babbo Natale 31 dicembre 2013 Cin Cin Insieme SAN DONÀ DI PIAVE NOALE 6-7 ottobre 2013 Fiera del Rosario 13 ottobre 2013 Festa de a Poenta Bianca e .... 8 dicembre 2013 Accensione dell’Albero e Mercatini di Natale 8 dicembre 2013 Mercatino dell’Antiquariato PIANIGA 3/4 - 9/13 novembre 2013 Sagra di San Martino ZERO BRANCO SALZANO 10-19 gennaio 2014 Mostra Radicchio tardivo IGP 18/20-25/27-31 ottobre/1-3 novembre 2013 19^ Festa della Zucca DECUMANO TERRA DEI TIEPOLO MARTELLAGO 26 ottobre 2013 Concerto in memoria di A. Barbiero 15 novembre 2013 Fondazione Banca Santo Stefano: Inaugurazione rassegna “IncontraCultura” 15 dicembre 2013 Trofeo Canoro Radicchio d’Argento 6 -16 dicembre 2013 Mostra del Radicchio Tardivo 24 dicembre 2013 - 6 gennaio 2014 Presepio Vivente – Maerne SANTA MARIA DI SALA 30 novembre - 1 dicembre 2013 Mostra del Radicchio Tardivo IGP 22-26-29 dicembre / 6 Gennaio 2014 La Casa delle Fiabe e il Giardino Incantato 8/31 dicembre 2013 Manifestazioni natalizie SCORZÉ 20-27 ottobre 2013 Cappella 23^ Rassegna Organistica internaz.le 8 - 24 novembre 2013 Rio S. Martino Festa e Mostra del Radicchio Rosso IGP 26 dicembre 2013 e 5 gennaio 2014 Gardigiano Concerto di Natale e Pane e Vin MIRANO VENEZIA 9-10 novembre 2013 Fiera dell’Oca 14 - 15 e 21-22 dicembre Mercatino di Natale 15 dicembre 2013 Mercatino dell’Antiquariato 21 novembre 2013 Festa della Madonna della Salute Fino al 24 novembre Eposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia 30