PERIODICO TRIMESTRALE
Registrazione n. 203/2008 del 01/02/2008 Tribunale di Venezia
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN% VE
50°Anniversario
Festa della Banca
L’Amministratore:
Emanuele Lazzaro
p. 07
Area Controllo e Rischi
p. 13
Filiale di Jesolo Lido
p. 15
Il socio:
Carlo Vanucci
p. 16
0.3 OTTOBRE 2013
p. 11
il sommario
16
. Il Socio
26
. Sponsorizzazioni
MESTRE IN CENTRO
CARLO VANUCCI
03
. Editoriale
IL RECUPERO
DI UNA STORIA
04
. Attualità
Presso Banca Santo Stefano
Piazza Vittoria, 11
30030 Martellago (VE)
tel. 041 54 04 044
[email protected]
Direttore Responsabile
Federica Zanata
NOTIZIE E CURIOSITÀ
07
. La Banca
FESTA DELLA BANCA
50° ANNIVERSARIO
11
L’AMMINISTRATORE:
EMANUELE LAZZARO
Giuliana Barbiero
Raffaele D’Errico
Daniela Gambato
Veronica Maccatrozzo
Claudio Marchiori
Roberto Pandolfo
Progetto Grafico
www.matteoscorsini.com
Stampa
Svet s.r.l.
www.svetsrl.net
13
. Prodotti e Servizi
INTERVENTI DI
RIQUALIFICAZIONE
ENERGETICA
20
. La Fondazione
“FORMATO APERTO”
. La Banca
Hanno collaborato
19
. La Banca
CI PRESENTIAMO:
AREA CONTROLLO E RISCHI
15
. La Banca
FILIALE DI JESOLO LIDO
21
. La Fondazione
NEWS DALLA FONDAZIONE
22
. La Fondazione
VIAGGIO A LONDRA
24
. Itinerari
PELLESTRINA
29
. La Ricetta
SPAGHETTI
AI CALAMARETTI DI SICILIA
E POMODORINI DEL PIENNOLO
30
. Appuntamenti
IL TERRITORIO
B A NC A S A N TO S T E FA NO
L’EDITOR IALE
IL RECUPERO
DI UNA STORIA
di Onorato Zanata
Presidente di Banca Santo Stefano
LA NOSTRA
È UNA STORIA
DIVERSA
on voglio fare la cronaca di un avvenimen-
N
fini e non come mezzi.
to, anche se importante, ben riuscito e che
Nella sua vita Banca Santo Stefano ha raggiunto gran-
ha saputo suscitare l’entusiasmo degli intervenuti. Si
di traguardi, ed allora la nostra – evidentemente – è
tratta di cose importanti e significative, tuttavia mi
una storia fatta di uomini che non avevano interessi
interessa mettere in luce un altro aspetto, cioè quello
personali, bensì “la voglia di far bene” e la capacità di
che c’è dietro la celebrazione del 50° di fondazione
progettare un futuro migliore per sé e per il proprio
della Banca.
paese.
Cinquant’anni sono un traguardo importante nel-
Godiamoci quindi la nostra festa, godiamo di quel-
la vita di una persona, un evento raro nella vita di
lo che tante brave persone hanno fatto in questi anni.
un’azienda, soprattutto nella nuova economia dove
Ma contemporaneamente facciamo anche tesoro
molte imprese nascono e muoiono nel giro di pochi
di questa lezione: per andare avanti bisogna investire
anni (o addirittura mesi) per sfruttare le opportunità
su persone credibili. Le competenze tecniche sono
del mercato. La nostra allora è una storia diversa e
indispensabili, ma con un po’ di accortezza si posso-
come ha ben sottolineato Mons. Adriano Vincenzi
no reperire. Gli uomini, invece, non si comprano e
nel suo intervento, di una trasparenza sorprendente.
non si vendono: recuperiamo quindi con orgoglio
La storia ha una sua severità di giudizio e alla fine
la nostra storia e conserviamo, noi tutti, la capacità di
valuta equamente. Perdona gli errori all’uomo che
credere e di investire su persone che abbiano ancora
sa guardare avanti, oltre l’orizzonte immediato ma,
una volta la capacità di progettare il futuro della Ban-
– nel contempo – condanna senza appello chi non
ca assieme al futuro della comunità.
sa impegnarsi e pone l’apparire ed il profitto come
03
ATTUALITÀ
ATTUALITÀ
BRASILE, CINA, AFRICA:
ECCO DOVE FUGGONO I GIOVANI
“CERVELLI” EUROPEI
Matricole inglesi in fuga dal caro-rette. Ingegneri
di Lisbona in volo per il Brasile. Laureati in lingue
che perfezionano il mandarino e scelgono la Cina,
infilandosi nella richiesta continua di insegnanti di
inglese. Sono solo tre esempi della “criss-crossing
migration”, l’incrocio di talenti sulle strade di Asia,
Africa e America Latina. Uno studio della Banca
Mondiale analizza le nuove frontiere dell’immigrazione qualificata, in continua crescita tra gli under 30 europei. E inverte la rotta classica dei flussi
migratori, da nord a sud del mondo.
È soprattutto il Vecchio Continente a infoltire i
numeri del fenomeno. Nel 2012, 328mila portoghesi hanno chiesto e ottenuti permessi per il
Brasile, in crescita di 50mila unità rispetto all’anno
precedente. E chi non sceglie il gigante latinoamericano punta sull’Africa, orientandosi soprattutto
sulle ex colonie di Angola e Mozambico. Spostandosi a est della penisola iberica, le cifre lievitano: in
Spagna il numero di emigrati è cresciuto fino alle
500mila unità nel giro di un decennio. E le mete
europee, Germania in primis, intercettano solo un
terzo degli “spaniards” in viaggio. Secondo i dati
Eurostat, il 32% sceglie l’America Latina, il 17%
l’Africa, il 10% l’Asia. I restanti agli antipodi. Nel
vero senso del termine: Australia, Nuova Zelanda
e isole del Pacifico sono terra d’approdo per l’8%
degli “esuli” spagnoli.
Grecia e Italia non fanno eccezione, anzi. Dal 2010
a oggi, sono più di 120mila i professionisti e neoprofessionisti greci che hanno cercato un contratto fuori dal Paese d’origine. E in Italia quasi la metà
dei 79mila emigranti registrati nel 2012 oscillava
tra un minimo di 20 e un massimo di 40 anni. Navigando oltre la Manica, tra Irlanda e Gran Bretagna, l’età media scende ancora. Il 40% dei 300mila
irlandesi decollati tra il 2009 ed oggi non ha ancora
compiuto i 24 anni. E la spinta all’estero sta assorbendo anche i giovanissimi inglesi, da sempre restii
a esperienze fuori dall’isola.
Che cosa cercano i Paesi emergenti o già emersi
fuori dai confini europei? Lavoratori qualificati e
giovani, per reggere i ritmi in crescita delle economia. In Brasile, ad esempio, c’è una richiesta media
di 20mila ingegneri: ne servono 60mila all’anno, ma le università locali non ne sfornano più di
40mila. In Cina porte spalancate per i docenti di
lingua: il “fabbisogno” di insegnanti di inglese, soprattutto a Pechino, cresce con i 300 milioni di
cittadini alle prese con la basic grammar anglofona. Senza trascurare i fisioterapisti richiesti in Canada, i medici cercati in India e Nuova Zelanda, i
dentisti “corteggiati” dall’Australia. Rotte inedite.
Nell’incrocio tra il vecchio e il nuovo della migrazione europea. Fonte: www.ilsole24ore.it
FARE LA SPESA? IN ITALIA COSTA
L’11% IN PIÙ DEL RESTO D’EUROPA
In un’indagine della Coldiretti, emerge che la
spesa nel Belpaese costa l’11% in più rispetto alla
media europea, con punte del +26% per latte formaggi e uova. Più cari sono anche carne e pane,
rispettivamente +15% e +14%. Si salvano solo i tabacchi e le bevande alcoliche, che costano l’1% e il
2% in meno rispetto alla media Ue.
Il Paese più caro per la spesa alimentare è comunque la Danimarca (+43% rispetto alla media) mentre quello più a buon mercato è la Polonia (-39%).
Il globe trotter del carrello per risparmiare in Europa dovrebbe comperare le sigarette in Ungheria
(costano il 48% in meno rispetto alla media Ue), gli
alcolici in Bulgaria (-33%) dove più conveniente
sono anche il pane e gli altri cereali (-43%), mentre
la carne si paga il 45% in meno in Polonia dove anche latte, formaggi e uova hanno i prezzi più bassi
04
(-37%). Tutto questo senza considerare però i livelli qualitativi e di sicurezza.
Una situazione che – spiega la Coldiretti – riflette
numerosi fattori che vanno dalla situazione economica generale dei Paesi alle abitudini a tavola, ma
che dipende anche dalle caratteristiche del sistema
agroalimentare delle diverse realtà. L’Italia, sottolinea l’associazione, è costretta ad importare oltre
il 25% del proprio fabbisogno alimentare, ma la
percentuale sale al 40% per latte e carne, per colpa
di un modello di sviluppo industriale sbagliato che
ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra
coltivata. Fonte: il giornale.it
CRISI, È ANCORA BOOM
DI FALLIMENTI. SOFFRONO ANCHE
LE IMPRESE “STORICHE”
Produzione industriale, fiducia dei consumatori,
dinamica del Pil. Sarà anche vero che gli indicatori
economici mostrano una luce in fondo al tunnel
della recessione, ma per il momento a guardare
il mercato del lavoro e la salute delle imprese c’è
poco da festeggiare. Lo testimonia il fatto che anche durante il periodo estivo i Tribunali fallimentari hanno fatto tutto fuorché andare in vacanza:
in Italia sono circa 126mila le imprese che hanno
in corso ad oggi una procedura concorsuale tra fal-
limenti e concordati preventivi.
Secondo i dati della Camera di commercio di
Monza e Brianza, guardando ai soli fallimenti nel
primo primo semestre del 2013 si sono registrate
circa 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento rispetto allo scorso anno del 5,9%. Si tratta di quasi 36 procedure fallimentari al giorno. E
mentre aumentano i fallimenti, anche le imprese
storiche fanno fatica a resistere. Per la crisi, tra il
2008 e il 2012 hanno chiuso circa 9mila imprese
storiche, cioè con più di 50 anni di attività.
Fonte: repubblica.it
BOOM DELL’USATO ONLINE
ANTI-CRISI. CACCIA ALL’OCCASIONE, DAI VESTITINI ALLE BARCHE
La crisi economica per gli italiani passa anche e
soprattutto attraverso la stretta dei redditi e di
conseguenza dei consumi, tanto che le vendite –
nell’ultimo mese censito dall’Istat, maggio – sono
calate ancora dell’1,1% registrando l’undicesima
flessione consecutiva. Ma se il cibo tutto sommato
è in tenuta, dal comparto non alimentare arrivano
i segni negativi più intensi con poche eccezioni,
come quella del settore informatica-telefonia.
Così, per cercare di far fronte a questa situazione,
ci si rivolge al mercato dell’usato. In particolare
online. Tanto che tutte le categorie merceologiche censite da Subito.it, il maggior portale di
compravendita tra privati, registrano progressioni
in doppia cifra. Non mancano le particolarità, che
testimoniano un cambiamento di costumi e atteggiamenti di spesa. Sempre più gli “oggetti del quotidiano” sono ricercati online. Alla tradizionale
bicicletta (+59% di annunci censiti nell’ultima settimana di giugno rispetto allo stesso periodo del
2012) si sommano così i capi di abbigliamento con
i relativi accessori (+60%) e – a sorpresa – si registra
un boom di ricerche e offerte di articoli (abbigliamento e giocattoli) per i bambini: +56%. Dinamiche di forte crescita anche per gli elettrodomestici
(+55%) e per i libri usati (+48%). Che il periodo di
ristrettezza economica aguzzi l’ingegno emerge
anche da come vengono “sponsorizzati” i prodotti
offerti: capita infatti che gli inserzionisti ricordino
che “in tempo di crisi è meglio non buttare denaro”, o più candidamente ammettano di “vendere
causa crisi”. In Sardegna, c’è chi propone un “orto
personale” in affitto per pochi euro – per risolvere anche il problema dell’approvvigionamento. O
ancora, fioccano le proposte di ritorno al “baratto,
strumento universale al quale ricorrere in tempi
di crisi” per l’inserzionista che vuol scambiare una
chitarra con una coppia di pneumatici.
Se dunque l’imperativo è spendere il meno possibile, sembra che quest’attenzione si estenda anche
a chi ha stili di consumo diversi. Almeno a giudicare dal target delle proprie ricerche. In questo
momento, infatti, sul portale più di 136mila italiani
stanno cercando una Vespa, più di 60mila un iPhone o una Bmw. Non manca chi cerca un Rolex in
occasione o, ben 15.800 persone, una barca.
Fonte: www.associazionedifesaconsumatori.it
05
BA NC A SA N TO S TEFANO
FESTA DELLA BANCA:
50° ANNIVERSARIO
fondo e carico di umanità, ha trattato il rapporto
fra economia ed etica, tema quanto mai opportuno nell’occasione.
Ed infine spazio allo spettacolo, alla musica: una
musica “diversa” come è stato sottolineato. Petra
Magoni, Ferruccio Spinetti e l’Orchestra Filarmonia Veneta diretti dal Maestro Di Gregorio hanno
dato vita ad una serata di pura emozione. Brani
famosi e nuove composizioni, reinterpretati con
originale maestria, hanno tenuto il pubblico col
“La prima impressione che ho avuto
è che questa è una cosa bella, davvero
bella, perché ho visto un’armonia, una
realtà che esprime il meglio di sé….”
C
on queste parole Mons. Adriano Vincenzi incaricato Confcooperative per la
Conferenza Episcopale Italiana ha iniziato il suo intervento, sabato 14 settembre, salutando
gli ospiti alla Festa di Banca Santo Stefano, la festa
del cinquantesimo.
Probabilmente non si sarebbe potuto fotografare
meglio l’atmosfera che si respirava nell’occasione.
I soci, i dipendenti, gli invitati sono stati accolti nel
brolo delle cantine di villa Grimani Morosini. Lo
scenario particolare unito alla naturale cordialità
dell’incontro hanno fatto volare le quasi tre ore
riservate al buffet, alla conversazione fra amici ed
anche ad apprezzare l’atmosfera del tramonto in
un ambiente capace di conservare attraverso i secoli il suo fascino.
Tutto bene, quindi, tanto che – dopo il taglio della
torta celebrativa – non è stato facile convincere gli
ospiti a prendere posto nella Corte di Banca Santo
Stefano per la seconda parte della celebrazione.
Qui, il Presidente Zanata - dopo il benvenuto - ha
voluto ricordare il significato della festa ponendo
in luce i valori da cui trae origine la storia della Banca e soprattutto il ruolo delle persone nella realizzazione della nostra Impresa.
Dopo il saluto del Presidente di Federveneta, Ilario Novella, l’intervento di Mons. Vincenzi, pro-
fiato sospeso fino alla sorpresa finale: 20 minuti di
fuochi d’artificio in un crescendo entusiasmante.
Mi fermo qui: chi ha partecipato non ha bisogno
d’altro. Per chi non c’era, basterà il commento di
un socio (e si tratta di cosa importante, perché è
un socio fondatore) il quale, il giorno dopo, incontrandomi ha esclamato: “…finalmente avete capito
come si fa una festa… è stata bellissima, tutto perfetto, ma… ma bravi, sopratutto perché questa
volta ci siamo sentiti a casa nostra!”. (R.D)
07
BANC A S AN TO ST EFANO
FESTA DELLA BANCA:
50° ANNIVERSARIO
BA NC A SA N TO S TEFANO
EMANUELE LAZZARO:
PUNTIAMO SUI GIOVANI, IL VERO FUTURO DELLE NOSTRE BANCHE
di Federica Zanata
Classe 1976. Laurea in Economia e Commercio all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Commercialista - Revisore Contabile con studio a Martellago. Felicemente sposato con Irene, ha un bimbo Mattia di un anno e mezzo.
In questa intervista oltre a tracciare un bilancio di questo primo anno come amministratore Emanuele Lazzaro ci spiega come
vede il futuro delle Bcc.
Dott. Lazzaro, cosa significa essere amministratore di una Bcc?
Essere amministratore di una Bcc non è soltanto una
professione, ma un mandato ed un incarico di grande responsabilità. Svolgendo da molti anni l’attività
di commercialista, ritengo sia un dovere mettere a
disposizione le mie conoscenze e il mio impegno
a favore della banca, soprattutto in questa difficile
fase economica per il nostro territorio e per l’Italia.
Il mio obiettivo è quello di dare un contributo tale da
permettere alla nostra banca di crescere e diventare
ancora più professionale e di successo.
Un bilancio di questo anno e mezzo da
consigliere...
Sicuramente è un bilancio positivo. Un’esperienza
unica che mi sta arricchendo sia dal punto di vista
personale che lavorativo. Un incarico che richiede
competenze, responsabilità ed un continuo aggiornamento professionale che sto portando avanti con
impegno e serietà.
Cosa ne pensa della crisi che sta attraver-
sando il movimento? Secondo lei termini
come solidarietà e mutualismo sono ancora attuali?
La crisi del movimento Bcc rispecchia la crisi del
Paese in questo difficile momento congiunturale.
Solidarietà e mutualismo sono termini come non
mai attuali. Le Bcc sono banche solidali perché sono
costituite su base societaria e promuovono l’aiuto
reciproco dei soci facilitando l’accesso al credito alle
fasce più deboli. Sono banche mutualistiche perché
essendo aperte a tutti erogano il credito prevalentemente verso i soci; inoltre non perseguendo scopo
di lucro sono rivolte al raggiungimento di finalità sociali, poiché l’utile non rappresenta un fine, ma solo
lo strumento per lo sviluppo e la promozione del territorio in cui operano. Anche nella crisi che stiamo
attraversando il forte radicamento nel territorio e la
fiducia accordata dai risparmiatori consentono alla
Bcc di esercitare un ruolo stabilizzatore delle fonti
di finanziamento delle Piccole Medie Imprese e di
estendere il sostegno anche a quelle di dimensione
minore che spesso incontrano difficoltà a trovare finanziamenti presso le banche più grandi.
Le indicazioni generali delle Bcc sono di
fare clienti più giovani. Ma il linguaggio,
i messaggi e i valori comunicati sono adeguati a questo target? Territorialità, localismo, tradizione, solidarietà, comunità,
sono termini efficaci per attirare il pubblico giovane oppure è necessario trovare una
terza via?
Il Credito Cooperativo rivolge una particolare attenzione ai giovani, intesi non solo come destinatari
di prodotti e servizi mirati, ma anche come interlo-
cutori privilegiati dei territori nei quali operano le
singole Bcc, con l’obiettivo di accoglierli nelle compagini sociali e sviluppare, in questo modo, la diffusione e la cultura della cooperazione di credito.
Ritengo che le Bcc devono puntare sui giovani che
da questo punto di vista spesso vengono sottovalutati; bisogna creare delle occasioni in cui questi possano fare esperienza e pratica di protagonismo responsabile e in cui siano produttori di idee, co-produttori
di decisioni, attori di realizzazione.
L’interesse delle Bcc verso i giovani è anche di natura
strategica, perché da loro in futuro, dovranno pervenire gli amministratori, i soci, i clienti e i collaboratori
delle nostre banche.
Bcc sui social network. Non crede che ciò
comporti qualche rischio (es: dover rispondere a qualche cliente imbufalito) ma
allo stesso tempo possa essere un canale
promozionale/comunicativo di espansione da cogliere al volo?
Le nostre cooperative bancarie sono “banche di relazione” per definizione. E’ necessaria una qualità nella
relazione con i soci e i social network rappresentano
ormai un canale comunicativo alternativo e un’opportunità di business importante. Sicuramente ciò
comporta il rischio di esporsi al confronto diretto
con i clienti, ma i nostri soci e correntisti pretendono
serietà, trasparenza e facilità di comunicazione. Sicuramente non è facile misurare nel breve periodo i
benefici tangibili di questa apertura ai social network
ma è senza dubbio un’opportunità promozionale e
comunicativa da non sottovalutare. Il presente è internet, il prossimo futuro saranno i tablet, il sistema
bancario dovrà adeguarsi.
11
RESPONSABILE
DAV I D D OR O
SEGUE L’AREA CREDITI
MA R G H ER ITA AN TONELLO
SEGUE L’AREA FINANZA
BA NC A SA N TO S TEFANO
La crescente complessità della normativa e dell’attività
bancaria, le recenti turbolenze dei mercati finanziari e
non da ultimo l’andamento negativo dell’economia reale
hanno evidenziato l’attualità e l’importanza del tema
del controllo e della gestione dei rischi: pertanto emerge
la necessità che le banche siano dotate non soltanto di
metodologie per individuare, misurare, e gestire i rischi
ma anche di modelli organizzativi efficienti, in cui gli
obiettivi di rischio/rendimento siano definiti e costantemente presidiati.
Anche Banca Santo Stefano ha un’area controllo rischi
che in staff alla direzione generale si occupa di controlli
interni e del monitoraggio dei rischi. Il responsabile David Doro ci spiega quali sono le principali funzioni della
sua area.
MAT TEO C ER ONI
SEGUE LA CONFORMITÀ
VA NIA VEC C H IATO
SI OCCUPA DEL PROGETTO DI
RICOGNIZIONE DEL DOCUMENTALE
STEFANO BUSET TO
David, di cosa si occupa l’area controllo
rischi?
La nostra area svolge due compiti fondamentali: il
controllo dei rischi e la conformità.
Il Consiglio di Amministrazione approva la normativa e le procedure aziendali, le deleghe e le
politiche di rischio/rendimento che fissano i limiti
all’operatività dei comparti.
Sulla base di queste indicazioni noi cerchiamo di
fare in modo che l’attività segua le direttive che
sono state impartite.
Va precisato che recentemente la Banca d’Italia,
nel suo ruolo di regolamentazione e vigilanza del
settore bancario, ha emanato un aggiornamento
della normativa sul sistema dei controlli interni,
che ridisegna la struttura, l’organizzazione, le competenze e le responsabilità attribuite agli organi
societari ma anche alle diverse funzioni aziendali.
Sull’effettiva attuazione di queste novità regolamentari, che avranno necessariamente importanti
riflessi sulla nostra struttura, la Banca è attualmente impegnata, unitamente ai principali organismi
del movimento del credito cooperativo.
Cosa intende per controllo sulla gestione
dei rischi?
Il controllo sulla gestione dei rischi è un controllo di secondo livello. Ci sono dei controlli di linea
che vengono effettuati dai singoli uffici. A noi
spetta il compito di verificare che l’area interessata
abbia svolto correttamente il proprio compito.
Per controlli di linea – o di primo livello - intendiamo infatti quella serie di verifiche di routine
compiute sia da chi svolge una determinata attività, sia da chi ne ha la supervisione, rimanendo però,
sempre nell’ambito della stessa unità organizzativa
o funzione. I controlli di linea sono finalizzati al
corretto svolgimento dell’operatività.
I controlli sulla gestione dei rischi, hanno invece
l’obiettivo di concorrere ad una corretta definizione delle metodologie per la misurazione dei rischi,
di verificare il rispetto dei limiti operativi fissati e
la coerenza con gli obiettivi rischio/rendimento
assegnati alle singole aree produttive.
C’è inoltre una attività di revisione chiamata Internal Audit affidata alla Federazione Veneta delle
Bcc, che ha come finalità l’individuazione delle
anomalie e delle violazioni delle procedure e delle
regole, nonché la valutazione della funzionalità in
termini di adeguatezza ed efficacia del sistema dei
controlli interni aziendali.
Ci faccia un esempio concreto di controllo del rischio
Il controllo in termini di rischi di mercato si svolge
principalmente attraverso la lettura di indicatori,
che fotografano e talvolta cercano di anticipare,
l’evoluzione di determinati fenomeni. Per questo
scopo ci si avvale di reportistica ricavata dal sistema
informativo e prodotta anche da funzioni aziendali diverse dalla nostra, con le quali si instaura quindi una certa collaborazione. Per rischi di mercato
s’intendono essenzialmente quelli del credito, della finanza, del risparmio, e del sistema degli incassi
e pagamenti. Per quanto riguarda l’area crediti, il
controllo si preoccupa ad esempio se vi è la con-
CI PRESENTIAMO:
CONTROLLO RISCHI
cessione di troppi affidamenti a singoli soggetti
(rischio di concentrazione), oppure se sono stati
esercitati correttamente i poteri di erogazione delegati dal Consiglio di Amministrazione. In tema
di finanza, il nostro ufficio verifica ad esempio se
le operazioni compiute dall’area di riferimento
eccedono nell’acquisto o nella vendita, oppure
se vi è una particolare concentrazione di saldi su
determinati prodotti. Sugli incassi e pagamenti si
va invece a vedere come viene fatta la lavorazione
degli assegni, dei bonifici... La lettura di questi indicatori ha lo scopo quindi di aiutare a indirizzare la
successiva eventuale attività di approfondimento,
anche ispettivo.
Oltre al controllo rischi parlava anche di
conformità. Di cosa si tratta?
Il rischio di non conformità è il rischio di non essere in linea con la normativa. Le banche sono state
negli ultimi anni sottoposte a consistenti cambiamenti organizzativi: quelli che un tempo erano i
rischi principali cui era sottoposta la Banca ossia i
rischi derivanti dal mercato e dal credito, sono stati
progressivamente affiancati da quei rischi intrinseci della gestione, ovvero i rischi operativi e quelli
di mancata conformità alle leggi. Hanno preso
forma e sono entrate in vigore numerose nuove
norme e regole che hanno obbligato le Bcc, così
come i grandi istituti di livello nazionale, ad adeguarsi. Anche per quanto riguarda la conformità
abbiamo il supporto della Federazione Veneta,
ma fondamentalmente siamo noi a dover seguire
l’evoluzione delle diverse normative, aggiornandoci, facendo da supporto alle altre aree organizzative affinché tutti i soggetti interessati recepiscano
tali aggiornamenti.
Un lavoro il vostro che richiede una visione complessiva di tutta la banca...
Nello svolgimento delle nostre attività ci interfacciamo con le varie aree della Banca, sia con gli uffici di sede che con la rete commerciale e proprio
per questo dobbiamo avere una visione generale
dell’azienda nel suo complesso. Il nostro è un settore dove è importante saper abbinare alle conoscenze tecniche lo spirito critico, per intuire sulla
base delle informazioni che acquisisci dove può esserci la difformità, il mancato rispetto delle regole,
il problema da risolvere. Dobbiamo essere pronti
al cambiamento e agli aggiornamenti, documen-
tarci costantemente ed essere sempre disposti a
confrontarci con gli altri.
Insomma, siete i cattivi della banca?
Siamo il braccio operativo della direzione che si
avvale di questa struttura per svolgere un’attività di
controllo e di reportistica. Gli esiti del nostro lavoro vengono sottoposti periodicamente al Con-
siglio di Amministrazione e puntualmente alla
Direzione Generale e al Collegio Sindacale, per i
provvedimenti del caso. Il nostro obiettivo è quello di contribuire alla salvaguardia del patrimonio e
alla crescita della Banca, dando il più possibile una
consulenza puntuale e proficua ai nostri colleghi.
(F.Z)
13
BA NC A SA N TO S TEFANO
LA FILIALE DI JESOLO LIDO
Presente a Jesolo Lido dal 2007 in via Aquileia 41 con
una filiale che lo scorso anno è stata rinnovata ed ampliata e dal 2011 anche con uno sportello bancomat a pochi passi da piazza Nember, la nostra banca ha trovato
nella città balneare un mercato sicuramente recettivo che
sembra soffrire meno degli altri la crisi economica in atto.
In questa intervista Stefano Danieli ci racconta le peculiarità della piazza jesolana e la sua esperienza in questi
quattro anni di direzione.
Stefano, per la prima volta Direttore di
Filiale qui a Jesolo...
Sono arrivato a Jesolo nel luglio del 2009 dopo alcuni anni trascorsi nella filiale di San Donà di Piave
dove ricoprivo la carica di Vice direttore. Non conoscevo questa piazza e la nuova esperienza un po’
mi intimoriva. Al contrario è stata una piacevole Una filiale la vostra che sembra risentire in minima
sorpresa che continua a darmi molte soddisfazioni. parte della difficile situazione economica che sta
attraversando il nostro Paese.
Come dicevo in precedenza qui tutto è legato al
Chi sono i vostri principali clienti?
Qui tutto è collegato al turismo ed al suo indotto. turismo, un settore che per fortuna sta soffrendo
La nostra clientela aziendale è composta per lo più meno degli altri. Se infatti il vacanziere italiano sta
da albergatori, ristoratori, gestori di bar e gelaterie spendendo meno, in questo momento abbiamo
oltre a numerosi negozianti di abbigliamento. Ab- lo straniero che fa girare l’economia, in particolare
biamo anche parecchi artigiani poiché sia a Jesolo quello facoltoso dell’est Europa. L’andamento poPaese che qui al Lido c’è una importante zona in- sitivo che caratterizza la nostra filiale è inoltre meridustriale. I privati sono invece in prevalenza alber- to della perfetta location nella quale siamo inseriti:
gatori che operano per le loro esigenze famigliari. ci troviamo nel centro di Jesolo, abbiamo accanto
un grande parcheggio e a pochi metri di distanza
ci sono le Poste, l’Associazione degli Albergatori,
Cosa mi può dire del cliente jesolano?
Al primo contatto è un cliente che presta molta l’Azienda di Promozione Turistica, studi di comattenzione alle condizioni, ma non appena ti co- mercialisti e di notai.
nosce e capisce che le risposte e la consulenza che Una banca, che nonostante la numerosa
gli fornisci sono corretti, ti riconosce il valore della concorrenza è stata accettata fin da subito...
Il nostro è stato un ingresso quasi in punta di piedi
relazione.
poiché questa è
indubbiamente
una piazza particolare sulla quale, come dicevo
prima, avevamo
poca esperienza.
Tuttavia abbiamo
trovato fin da subito una risposta
convinta da parte
della clientela.
Ed a confermarlo è stato l’ampliamento della
filiale e dell’organico: dai tre dipendenti iniziali oggi siamo passati a
cinque. Oltre al sottoscritto, alla vice direzione c’è
Pietro Facco, Silvia Vallese alla gestione della clientela privata, Marco Sartorel e Luca Pasqual al back
office e sportello.
Quanto conta per voi la stagionalità?
È fondamentale. Nel nostro lavoro abbiamo due
fasi ben definite che ruotano intorno alle esigenze
dei nostri clienti: da ottobre a marzo c’è un lavoro
di consulenza che ci consente di preparare il terreno per la stagione successiva: affidamenti, revisioni,
consigli da elargire... i frutti vengono poi raccolti
in estate quando diminuisce il lavoro dei gestori e
aumenta quello di cassa. In sostanza arriva tutto il
beneficio dei mesi precedenti, ovvero migliori flussi commerciali, incassi e se siamo stati bravi anche
la liquidità che è quello di cui oggi la banca ha più
bisogno. (F.Z)
15
I L S O C IO
CARLO VANUCCI:
È LA RUSSIA LA NUOVA FORZA TURISTICA
DI JESOLO
di Federica Zanata
Romagnolo di nascita ma jesolano di adozione, Carlo
Vanucci è socio da qualche anno di Banca Santo Stefano.
Alla sua 48esima stagione come operatore turistico al Lido
di Jesolo dirige da oltre 40 anni l’agenzia viaggi Sky Tours
di Piazza Drago e Aurinko Tours di Via Equilio.
In questa intervista ci racconta la sua esperienza come tour
operator e ci spiega come è cambiato il turismo jesolano dal
1970 ad oggi.
contro alle esigenze di questo tipo di turista ho deciso di aprire l’agenzia Aurinko Tours con personale
anche di madrelingua che sappia bene interpretare i
loro bisogni.
Chi è il cliente tipo di Jesolo?
E’ la famiglia, anche se Jesolo vive anche di giovani,
Signor Vanucci, ci racconti come ha cominciato...
Risiedo qui a Jesolo dal 1970 da quando cioè mi
chiamarono per prendere la direzione di un’agenzia
turistica dove sono rimasto per sette anni. Nel 1978
ho deciso di mettermi in proprio e con una calcolatrice, una matita, un telefono ed una valigetta ho
iniziato la mia avventura che ancora oggi continua...
Come vede il turismo fra 10 anni?
Quello che probabilmente arriverà a cambiare saranno i servizi che erogheranno gli hotel. A mio avviso,
per esempio, la pensione completa sparirà, innanzitutto perché è un impegno molto forte per l’albergo
a livello di personale e in secondo luogo perché non
c’è più l’esigenza di mangiare tre volte al giorno. Inoltre quello che cambierà è il tipo di vacanza: nessuno
farà più le due settimane continuative e nello stesso
luogo, ma si faranno tre/quattro giorni alla volta con
destinazioni diverse.
Come è il lavoro del tour operator?
E’ un lavoro faticoso che non si impara in due giorni.
Acquisire clienti non è così facile come sembra, devi
viaggiare molto e partecipare a tante fiere che ti tengono lontano da casa.
Che differenza c’è tra la vacanza di un inglese e quella di un russo?
Gli inglesi e in genere i turisti europei sono clienti
che solitamente vivono la loro settimana di ferie
stando in spiaggia, andando al bar e a mangiare una
pizza la sera; il russo, ha un modo diverso di concepire le vacanze, appoggia la valigia e scappa via, fermo
in spiaggia si vede poco. Così, proprio per venire in-
Le strutture alberghiere si sono completamente rinnovate soprattutto nei servizi. Se per esempio nel ‘70
la colazione comprendeva un panino con burro e
marmellata, oggi tutti gli alberghi propongono dei
buffet. In quegli anni inoltre c’erano ancora le camerate con 7 - 8 posti letto per famiglie numerose e
bagno in corridoio, oggi la camera senza bagno non
esiste più.
C’è stato poi l’avvento della tv in camera e oggi siamo addirittura arrivati al plasma e ad internet...
ma si tratta del turismo mordi e fuggi del sabato e
della domenica.
E Jesolo come si è modificata nel corso degli anni?
Perché scegliere proprio Jesolo per le vacanze?
Abbiamo una spiaggia che è molto attrezzata e non
pericolosa dove i bimbi possono entrare in acqua
senza problemi, abbiamo un’ isola pedonale dove la
sera si può camminare tranquillamente, abbiamo un
mare pulito ed un lungo litorale sabbioso e poi a pochi chilometri c’è una meravigliosa città d’arte che
tutti al mondo ci invidiano.
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DELLE SOLUZIONI
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P R OD OT T I E S E RV I Z I
INTERVENTI DI
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
Con il Decreto Legge 63/2013 sulle spese sostenute dal 6 giugno 2013 (data di entrata
in vigore del Dl 63/2013) al 31 dicembre
2013, per gli interventi di riqualificazione
energetica di edifici già esistenti, spetta una
detrazione del 65%. .
Ecco quali sono gli interventi che rientrano in questa categoria:
· interventi di riqualificazione energetica di edifici
esistenti. Il valore massimo della detrazione è pari
a 100.000 euro
· interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture
opache verticali, strutture opache orizzontali (coperture e
pavimenti), finestre comprensive di infissi, fino a un valore
massimo della detrazione di
60.000 euro.
· l’installazione di pannelli
solari per la produzione di
acqua calda per usi domestici
o industriali e per la copertura
del fabbisogno di acqua calda
in piscine, strutture sportive,
case di ricovero e cura, istituti
scolastici e università. Il valore
massimo della detrazione è di
60.000 euro
· interventi di sostituzione di
impianti di climatizzazione
invernale con impianti dotati
di caldaie a condensazione e
contestuale messa a punto del
sistema di distribuzione. La
detrazione spetta fino a un valore massimo di 30.000 euro.
Chi sostiene spese per i lavori di ristrutturazione edilizia può fruire della detrazione d’imposta
Irpef pari al 50% e si calcola su un limite massimo di
spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.
Il bonus è stato esteso anche all’acquisto di mobili,
di grandi elettrodomestici di classe A+ (frigoriferi,
lavatrici e lavastoviglie) e di classe A (forni), finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va ripartita in 10 quote
annuali di pari importo, ed è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.
Effettuando, ad esempio, dei lavori di sostituzione
degli infissi (con infissi ad alto risparmio energetico) per un valore di 20.000 euro, il rimborso da
parte dello Stato sarà di 13.000 euro ripartito in 10
quote annuali da 1.300 euro (rimborsati sulla busta
paga di luglio).
Inoltre con l’installazione di nuovi infissi (o qualsiasi altra spesa relativa al risparmio energetico) si
ridurranno le dispersioni e di conseguenza i consumi energetici.
Passa in Filiale. Con i finanziamenti Crediper, Banca Santo Stefano ti offre la soluzione veloce e trasparente per realizzare tutti i tuoi progetti in modo semplice
e consapevole
Puoi richiedere fino a 20.000 euro e
rimborsarli in comode rate mensili. I finanziamenti Crediper ti offrono tutta la
tranquillità che vuoi per realizzare piccoli e grandi progetti.
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FON DAZ IONE
FON DA Z ION E
“ FOR MATO A P E RTO”
MARTELLAG O SPAZIA IN NUOVI
P R O G E T T I C U LT U R A L I
B ONUS SCUOLA
MATERNA
E B ONUS SC OLARI.
C ORTE GREMITA
DI STUDENTI
Ben 75 le richieste che sono pervenute in Fondazione per l’assegnazione dei Bonus
Scuola Materna e Bonus Scolari. Ed erano in molti, bambini e ragazzi, che si sono
presentati lo scorso 12 settembre in Sala A.Barbiero alla cerimonia di consegna dei
premi.
Fondazione Banca Santo Stefano assegna infatti un contributo una tantum di 100 euro ad ogni figlio di socio della Banca che, nell’anno in corso è
iscritto alla scuola materna.
Agli alunni della scuola primaria, invece, viene regalato uno splendido
zaino da utilizzare per il trasporto dei libri. Ai ragazzi delle scuole medie
inferiori infine viene consegnato un buono studio (sotto forma di libretto a
risparmio o titolo equivalente) del valore di 100 euro.
Nella cornice di Corte Banca Santo Stefano a Martellago, sede della nostra Banca è stato inaugurato i primi
giorni di ottobre un nuovo spazio dedicato alle arti, reso
possibile dal bando “Libero spazio alle vostre idee” pubblicato dalla Fondazione stessa lo scorso Aprile.
Ad aggiudicarsi il bando è stato il collettivo Interstizio con il progetto “Formato Aperto”.
Interstizio è un collettivo curatoriale costituito nel
2012 a Zero Branco da Francesco Cagnin, Matteo
Licordari, Roberto Righetti, Michele Spagnolo e
Alice Modenato, con l’obiettivo di far incontrare
le più diverse ricerche nelle arti visive e nella sperimentazione sonora creando momenti di condivisione con il pubblico. Forte delle esperienze maturate dai membri di Interstizio, “Formato Aperto”
si presenta dunque come un’occasione di scambio,
dove artisti, musicisti, performer locali e internazionali, emergenti o consolidati, sono chiamati a
presentare al pubblico le loro creazioni. Votato alla
contaminazione, “Formato aperto” è un progetto
che cerca l’interazione tra le pratiche artistiche
contemporanee e le tradizioni locali.
R I N NOVATO
I L C DA DEL L A
FONDA Z ION E
E I L C OL L EG IO
DEI R EV I S OR I
Si tinge ancor più di rosa il Consiglio di Amministrazione di Fondazione Banca
Santo Stefano. Nominata alla Presidenza una donna - Norma Castellarin - che
si affianca alla già vicepresidente Rita Tronchin. Entrano a far parte della squadra
anche Mario Busatto e Luca Luise. Anche il Collegio dei Revisori si arrichisce di
una nuova componente: Roberta Masiero.
Vediamo nel dettaglio gli ORGANI SOCIALI:
Consiglio di Amministrazione
Presidente:
NORMA CASTELLARIN
Consiglieri:
RITA TRONCHIN - Vicepresidente
MARIO BUSATTO, MARCO MICHIELETTO, LUCA LUISE
LORIS PAVANELLO, ONORATO ZANATA
Direttore:
RAFFAELE D’ERRICO
Collegio dei Revisori
GENOVEFFA DE MARTINO - Presidente
ROBERTA MASIERO, SANDRA TOMAELLO
Da ottobre saranno presentati i cinesi Mind Fiber
con la loro sperimentazione sonora, il giovane artista veneziano Matteo Vettorello, il duo giapponese Jiku55 e le loro sensazioni ambient, un progetto site specific dell’artista marchigiano Giulio
Vesprini, e una retrospettiva del lavoro fotografico
di Guido Sacchetto.
Tutti gli eventi inaugurati alla presenza degli artisti e di un ricchissimo buffet saranno ad ingresso
libero.
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21
FON DA Z ION E
Celebre la battuta di Cristina di Danimarca alla richiesta del Re di averla in moglie: “Lo sposerei, se
avessi due teste”.
V I AG GIO A L ON DRA
Nel Castello di Windsor, residenza reale da 900
anni (la presenza in sede della Regina era testimoniata dalla esposizione del vessillo reale) si sono
potuti ammirare i giardini – curatissimi - e, all’interno, negli appartamenti dei sovrani, dipinti di
di Giuliana Barbiero
Una tipica Londra piovigginosa, un cielo imbronciato,
l’aria fresca, hanno accolto a fine giugno i quasi cinquanta visitatori veneti, giunti con l’intento di conoscere
la Capitale del Regno Unito.
Il gruppo era composto da “giovani di tutte le età” (è sempre giovane chi viaggia): si iniziava con la pattuglia dei
cinque ragazzi – un’età variabile dai tredici ai diciotto
anni, cui il viaggio era stato donato dai genitori - fino a
giungere ai settantanove, magnificamente portati, della
persona “più grande”.
Sono iniziati così, con la visione classica della city, i nostri cinque giorni londinesi, il cielo grigio, gli ombrellini e
gli impermeabili sempre a portata di mano.
Questo avveniva per noi, ovviamente, non per i
londinesi, che sembrano quasi indifferenti all’acqua che cade sulle loro teste.
Maurizio, nostra guida preparata e paziente, capace di emozionarsi alla notizia che molti di noi
toccavano il suolo inglese per la prima volta (mi
sento responsabile - ci disse - del ricordo della città che porterete con voi) ci spiegò che gli abitanti
definiscono la pioggerellina leggera “raggi di sole
bagnati” e la accolgono con il loro impareggiabile
“aplomb”.
Quasi a premiare la sollecitudine di Maurizio – un
toscano trapiantato a Londra da venticinque anni,
“british” nella riservatezza, “latino” nella attenzione
amorevole con cui si prendeva cura di ognuno - i
giorni seguenti il cielo si aprì, regalando un sole insperato, quasi mediterraneo ….
Dall’albergo, in posizione centrale (molte le pas-
seggiate serali a Piccadilly Circus) si partiva per le
visite nei luoghi classici della città: L’Abbazia di
Westminster, dove sono avvenute la maggior parte delle incoronazioni e dei matrimoni reali, compreso quello di William e Kate nel 2011, ma anche
la Cattedrale di St. Paul, che vide la splendida Diana incantare il mondo, sposando il principe Carlo.
Una favola presto dissolta e tragicamente conclu-
milioni di abitanti (senza considerare però l’intera
area metropolitana, che supera i dodici milioni),
città cosmopolita e multietnica, in cui si parlano
circa 300 lingue diverse?
La visita turistica non può prescindere da Buckingham Palace, residenza reale, con il celebre cambio
della guardia, e dalla vista del palazzo di Westminster, sede del Parlamento, con annesso il famoso
al cui interno è custodito il Tesoro della Corona e
splendidamente illuminato dal sole, nel pomeriggio della nostra visita, il Tower Brigde, famoso e
caratteristico ponte, in grado di aprirsi per consentire il passaggio delle grandi navi.
C’è una Londra antica, con la caratteristica City
ed una città moderna, dagli arditi grattacieli; il
viaggiatore può arricchire la propria cultura, con la
visita del British Museum o della National Gallery,
scegliere tra la programmazione di ben 150 Teatri
(regna sovrano il Musical), salire fino a 135 metri
d’altezza su il London Eye, la ruota panoramica o
immergersi nella tipica atmosfera di un caratteristico pub.
sa. Diana, ragazzina impacciata, trasformatasi in
icona di stile e grazia è rimasta però, per sempre,
nel cuore degli inglesi.
Cosa vedere a Londra, città di 1600 Kmq e quasi 8
Big Ben, la torre dell’orologio, la cui gigantesca
campana scandisce, con i suoi rintocchi, la vita dei
londinesi.
Imponente la Torre di Londra, massiccia fortezza
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Se si ha la fortuna di avere una guida competente,
si può ascoltare, recandosi nei dintorni a visitare
Hampton Court, una delle residenze di Enrico
VIII, la storia del Re che diede origine alla Chiesa Anglicana, celebre per la sua crudeltà e la triste
fine di cinque delle sue sei mogli (chi ripudiata, chi
decapitata, chi morta di parto). Solo l’ultima gli
sopravvisse.
Rubens, Rembrant e Canaletto. Splendida la Cappella di San Giorgio.
Rimandata ad un futuro, imprescindibile viaggio,
la realizzazione degli inevitabili desideri frustrati
dalla brevità del soggiorno londinese: chi desidera
salire sulla Ruota panoramica oppure andare a Teatro, chi visitare con calma gli innumerevoli Musei
o, in alternativa, perdersi da Harrods, chi immergersi in Hyde Park…
A Londra non si può non tornare perché:
“Quando un uomo è stanco di Londra
significa che è stanco della vita, perché a
Londra si trova tutto ciò che la vita può
offrire” (Samuel. Johnson)
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ITINERARI
A P E L LE S TR I NA
PE R A M M I R A R E LE ME R L E T TAIE
Quando si giunge a Pellestrina, lingua di terra che si dilunga fra i due porti di Malamocco e di Chioggia, si rimane colpiti dalle basse
case dalle facciate allegramente dipinte dove
si dipartono, all’interno, calli e campielli alla
veneziana.
Appena fuori l’ingresso delle abitazioni, sedute
all’ombra, si incontrano le donne impegnate nella
lavorazione del merletto: un’arte di lontane origini nell’isola secondo una testimonianza del 1780
che documenta come, a quel tempo, l’industria dei
merletti occupasse fra Chioggia e Pellestrina 6725
donne producendo annualmente un valore di sessantamila ducati.
Lentamente abbandonata a Chioggia, l’industria
del merletto si ravvivò a Pellestrina nei secoli successivi, tanto da essere ancora praticata costituendo una caratteristica tipica dell’isola. Ed è uno
spettacolo che lascia incantati quello dell’abilità
con cui sono manovrati i fuselli: piccoli fusi di legno duro e pesante dove si arrotola il filo. Più grande è il lavoro più fuselli servono e ciascun fusello è
riempito di filo sottile ed è indipendente dagli altri
per cui tutti devono essere guidati con arte per formare il ricamo.
Per lavorare al tombolo, la merlettaia usa un cavalletto di legno sopra al quale si trova il cuscino
riempito di paglia fine, chiamato “balon” per la sua
forma particolare. Alcune merlettaie rivestono il
cuscino con del tessuto per proteggerlo dall’usura
ponendovi sopra il disegno da seguire per l’esecuzione del ricamo. A questo punto hanno inizio
velocemente le fasi iniziali, interrotte di tanto in
tanto per “fermare il lavoro” (fissarlo) con degli
apposti spilli per poi terminare la saldatura vera e
propria adoperando l’uncinetto. L’abilità e l’esperienza della ricamatrice qui svolgono un ruolo
strando una grande sapienza artigianale maturata
attraverso infinite giornate di lavoro e di pazienza.
Tutto questo tesoro di conoscenza fortunatamente è preservato da alcune signore che si dedicano
all’insegnamento con l’intenzione di tramandare
l’antica arte del merletto al tombolo a Pellestrina;
vero e proprio simbolo di identità e recupero delle
radici.
fondamentale nella finezza dell’esecuzione che è
alternata da quattro punti fondamentali. La padronanza di questa vera e propria arte è testimoniata
dal fatto che le ricamatrici di Pellestrina possono
permettersi di chiacchierare amabilmente con i
turisti o i curiosi mentre le loro mani volteggiano
i fuselli in maniera magica e affascinante, dimo-
Fonte:
99 cose da fare, da vedere e da scoprire a Venezia e nel
suo territorio (Mazzetto - Rorato)
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S PON S OR I Z Z A Z ION I
MESTRE IN CENTRO
ANC HE B A NC A SA NTO ST E FA NO
T R A I S O S TEN I TOR I DE L L’AU T U NNO M ES TRINO
Ritorna Mestre in Centro. Fino al 27 ottobre 2013 Mestre sarà al centro di eventi, fiere, incontri culturali e momenti di autentica festa. Il tradizionale appuntamento
mestrino organizzato in occasione del patrono San Michele Arcangelo, propone quest’anno un calendario fitto
di iniziative di qualità. Ogni giorno spettacoli, incontri,
dibattiti, concerti, gastronomia con prodotti del nostro
territorio.
Come i tradizionali festeggiamenti di San Michele
prevedono, non sono mancati e non mancheranno
le fiere e i mercati: dalla fiera Altrofuturo, alla Fiera
di San Michele, alla fiera conclusiva MestrEuropa
che garantiscono un’ampia scelta per tutti i gusti.
Saranno inoltre riproposte le giornate di animazione del centro cittadino che lo scorso anno hanno riscosso un successo di pubblico straordinario:
il primo appuntamento è stato il 15 settembre, il
secondo si svolgerà il 13 ottobre.
Ecco il programma
della seconda metà di ottobre:
13 ottobre ore 9.00
Cerimonia della Madonna del Don
Via Palazzo, Piazza Ferretto
dalle ore15.00
Mestre in Centro
Spettacoli ed animazioni per tutti
14 ottobre ore18.00
libri&autori Paolo Di Paolo
Spazio coperto in Piazza Ferretto
15 ottobre ore18.00
libri&autori Paolo Roversi
Spazio coperto in Piazza Ferretto
libri&autori Michele Reich - Zerocalore
Spazio coperto in Piazza Ferretto
19 ottobre ore 20.30
Kombat Folk - La sera della Manteca
Piazza Ferretto
16 ottobre ore 18.00
Libri&autori Francesco Niccolini
Spazio coperto in Piazza Ferretto
22 ottobre ore 18.00
libri&autori
Gigi Garanzini e Fiora Gandolfi Herrera
Piazza Ferretto
17 ottobre ore 17.00
libri&autori Diego Fusaro
Spazio coperto in Piazza Ferretto
26 ottobre
Toniolo 100:
il Teatro Toniolo compie 100 anni
18 ottobre ore 17.00
libri&autori Emanuele Ferragna
Spazio coperto in Piazza Ferretto
ore 18.30
libri&autori Paola Marella
Spazio coperto in Piazza Ferretto
27 ottobre
La Sortita
19 ottobre ore 17.00
Libri&autori Stefano Feltri
Spazio coperto in Piazza Ferretto
ore 18.30
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L A RICET TA
SPAGHE T T I
AI CALAMAR ET TI DI SICI L I A
E POMOD OR I N I DE L PI E NNOL O
A suggerirci la ricetta di questo numero i nostri soci Renato e Matilde, titolari del ristorante Laguna di Jesolo
Lido. Aperto nel 1977 come tavola calda-pizzeria, il
Laguna, negli anni, è diventato un ristorante di livello,
specializzato in piatti della tradizione marinara.
Ecco un primo piatto che ci propone il nostro chef
Renato e che potete provare a preparare da soli:
INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
320g spaghetti,
300g calamaretti freschi di Sicilia
20 pomodorini del Piennolo
1 spicchio d’aglio
peperoncino, sale, pepe quanto basta.
olio extravergine
qualche foglia di prezzemolo
Mondare i pomodorini, glassarli al forno profumati all’origano con sale e pepe, cuocere gli spaghetti,
nel frattempo rosolare uno spicchio d’aglio e gettare un po’ di peperoncino nella padella capiente,
togliere l’aglio, mettere i calamaretti e cuocerli per
3-4 minuti, salarli e peparli.
Scolare gli spaghetti molto al dente, metterli nella
padella dei calamaretti e spadellare il tutto aggiungendo i pomodorini, aggiungere qualche foglia di
prezzemolo e un goccio di olio extravergine .
Buon appetito!
SEI UN SOCIO?
TI PIACE CUCINARE?
FAI COME MATILDE E RENATO
INVIA LA TUA RICETTA A
[email protected]
LA PUBBLICHEREMO
NEI PROSSIMI NUMERI
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B A NC A S A N TO S T E FA NO
APPUNTAMENTI
POR
PORTOGRUARESE
VENETO ORIENTALE
VEN
TORRE DI MOSTO
2 novembre 2013
Fiera San Martino
1 dicembre 2013
Natale Insieme : Mercatino di Natale
DAL SILE AL PIAVE
FOSSALTA DI PIAVE
17-20 ottobre 2013
Profumi d’ Autunno
8 dicembre 2013
Marcia della Pace
JESOLO
19-20 ottobre 2013
Festa d’autunno
15-22 dicembre 2013
Natale in piazza
NOVENTA DI PIAVE
8-22 dicembre 2013
Natale a Noventa
QUARTO D’ALTINO
7-8 dicembre 2013
Mercatini di Natale
e Corsa dei Babbi Natale
24 dicembre 2013
Arriva Babbo Natale
31 dicembre 2013
Cin Cin Insieme
SAN DONÀ DI PIAVE
NOALE
6-7 ottobre 2013
Fiera del Rosario
13 ottobre 2013
Festa de a Poenta Bianca e ....
8 dicembre 2013
Accensione dell’Albero e Mercatini di Natale
8 dicembre 2013
Mercatino dell’Antiquariato
PIANIGA
3/4 - 9/13 novembre 2013
Sagra di San Martino
ZERO BRANCO
SALZANO
10-19 gennaio 2014
Mostra Radicchio tardivo IGP
18/20-25/27-31 ottobre/1-3 novembre 2013
19^ Festa della Zucca
DECUMANO TERRA DEI TIEPOLO
MARTELLAGO
26 ottobre 2013
Concerto in memoria di A. Barbiero
15 novembre 2013
Fondazione Banca Santo Stefano: Inaugurazione
rassegna “IncontraCultura”
15 dicembre 2013
Trofeo Canoro Radicchio d’Argento
6 -16 dicembre 2013
Mostra del Radicchio Tardivo
24 dicembre 2013 - 6 gennaio 2014
Presepio Vivente – Maerne
SANTA MARIA DI SALA
30 novembre - 1 dicembre 2013
Mostra del Radicchio Tardivo IGP
22-26-29 dicembre / 6 Gennaio 2014
La Casa delle Fiabe e il Giardino Incantato
8/31 dicembre 2013
Manifestazioni natalizie
SCORZÉ
20-27 ottobre 2013 Cappella
23^ Rassegna Organistica internaz.le
8 - 24 novembre 2013 Rio S. Martino
Festa e Mostra del Radicchio Rosso IGP
26 dicembre 2013 e 5 gennaio 2014 Gardigiano
Concerto di Natale e Pane e Vin
MIRANO
VENEZIA
9-10 novembre 2013
Fiera dell’Oca
14 - 15 e 21-22 dicembre
Mercatino di Natale
15 dicembre 2013
Mercatino dell’Antiquariato
21 novembre 2013
Festa della Madonna della Salute
Fino al 24 novembre
Eposizione Internazionale d’Arte
Biennale di Venezia
30
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IOsocio 03/2013 - Banca Santo Stefano