Comunicazione verbale:
tecniche di analisi
Dott. Ezio GAETANO
1° Dirigente della Polizia di Stato
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Esperti della comunicazione attribuiscono alle parole un
valore marginale. Secondo una diffusa partizione nella
comunicazione:
Verbale 10 %
Paralinguaggio 25 %
Comportamento 65%
Le osservazioni non sostenute da appropriate modalità
espressive o in contrasto con i segnali inviati dal corpo, non
sono credibili, perdono il loro significato e soccombono nel
confronto con il messaggio prevalente del comportamento
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
A ben vedere l’espressione verbale non è svalutata in
senso assoluto ma solo se contraddetta da fattori che
prevalgono nella idoneità a rappresentare l’intimo
intendimento di chi l’ha pronunciata
In realtà le parole sono preziose perché oltre a
definire le informazioni, sono portatrici di contenuti
subliminali e linguistici che è possibile analizzare per
valutarne l’adeguatezza al contesto, la possibile
mendacità, il tentativo di occultare o omettere
informazioni
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Nella maggior parte dei casi le persone che mentono
tendono ad omettere l’informazione piuttosto che
riportarne una falsa. Spesso, nelle narrazioni scritte o
durante un’intervista scelgono parole che mascherano
o occultano la verità
Vi sono quindi modalità espressive che, deviando
dalla norma o non essendo adeguate ad un dato
contesto, qualificano la loro incompatibilità con il
medesimo e definiscono la elevata probabilità di
mendacità nel racconto
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Narrazioni orali
COMUNICAZIONE
VERBALE
Narrazioni scritte
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
1996 – Kerrville (Texas), una giovane donna chiama
in lacrime il 911.
“Somebody came in, they broke in and just stabbed
me and my children”.
Dettagli di grave inadeguatezza al contesto ...
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Annamaria Franzoni da Vespa.
“Ma lei ha mai pensato che potrebbe veramente aver ucciso
Samuele?”
“Ci ho pensato molte volte e sono arrivata alla conclusione che
non posso essere stata io”
Dettagli di grave inadeguatezza al contesto ... “non posso essere stata
io” è una chiara carenza di convinzione peraltro espressa con la
negazione “non posso” che evoca la non accettazione dell’evento e
del suo disvalore. La carenza di convinzione si riscontra anche nel “ci
ho pensato molte volte” che non trova giustificazione nel racconto di
qualcuno che si professa innocente
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
FATTORI DI MANIPOLAZIONE VERBALE
Parole che implicano conversazione
Nella narrazione è rilevante osservare i riferimenti ad
ogni forma di comunicazione o conversazione.
Il narratore può utilizzare verbi o locuzioni che
descrivono con vaghezza e carenza di specificità una
situazione relazionale che comporta uno scambio di
opinioni, magari conflittuale .
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Se vi è stato, tra due interlocutori, un dialogo conflittuale
prima di un evento criminoso, può essere che il narratore lo
descriva con vaghezza o, semplicemente che ometta di
parlarne.
Magari descriverà un contesto nel quale lo scambio verbale è
altamente probabile se non scontato.
“mi sono visto con lei per un caffè …”
“prima di partire l’ho incontrata in piazza …”
L’omissione
di dettagli sulla conversazione avrà un
significato da approfondire, perché la scelta di non citarla è
deviante rispetto ad un comportamento normale improntato a
chiarezza e completezza
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Parole che mascherano azioni
Chi cerca di occultare il suo coinvolgimento in un
crimine tende a mascherare le sue azioni scegliendo
parole o frasi portatrici di contenuto manipolatorio.
Fattore di manipolazione frequente nel linguaggio si
riscontra nell’utilizzo dei verbi.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Cambio dei verbi.
Voce passiva del verbo.
Verbi che descrivono azioni incomplete.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Cambio dei verbi.
Descrizione di un
evento passato
uso del verbo coniugato
al passato
L’uso del presente è una deviazione della norma.
Se l’evento non è presente nella memoria può essere fabbricato, ma
la mente che lo costruisce in quel momento tende ad usare il verbo
al presente.
Occorre cautela nella valutazione perché, soprattutto nelle interviste
di vittime di crimini violenti, può succedere che il soggetto recuperi
memoria dell’evento “rivivendolo” con modalità cognitive e quindi
utilizzando il verbo al presente
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Voce passiva del verbo.
Può tradire un tentativo di dissimulare o minimizzare
una circostanza narrata
Minore assunzione di responsabilità rispetto a quanto si
afferma. Possibile tentativo subliminale di prendere le
distanze dall’azione
Marito che descrive la sparizione della moglie:
- “era stabilito che l’avrei lasciata all’inizio del percorso di
allenamento”;
- “il colpo di pistola è stato esploso da qualcuno”.
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Verbi che descrivono azioni incomplete.
“ ho iniziato…” “ho proceduto…” “ho continuato...”
L’uso di queste forme può indicare che qualcosa o
qualcuno ha interrotto l’azione descritta e quindi il
punto va “amplificato”, investigato nel dettaglio in una
successiva intervista.
“Asserzione
indebolita”
adesione non completa a quanto si
afferma: dire che qualcuno ha
iniziato qualcosa non equivale a dire
che l’attività è stata completata
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Investigazione della mendacità nelle narrazioni orali
Distinzione concettuale tra narrazione scritta dal soggetto e
discorso orale riportato in forma scritta
Il discorso scritto è esito di un processo più conscio e
meno immediato; manca l’interazione domanda risposta
che serve a chiarire il discorso orale.
La narrazione scritta quindi contiene, di solito, elementi
di completezza e chiarezza tali da renderla
autosufficiente.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Il discorso orale è dinamico e mutante in
ragione dell’interazione tra gli interlocutori.
La narrazione scritta è statica, richiede una
sequenza specifica e una struttura chiara che
assicuri al lettore la comprensione di quanto si
vuole comunicare.
Maggiore pianificazione e minore spontaneità.
Differenze grammaticali e lessicali.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Nel discorso scritto, frasi e periodi più lunghi.
Maggiore densità di nomi e verbi rispetto alla
narrazione orale nella quale prevalgono
pronomi e preposizioni.
Il tema della ricerca della mendacità nelle
narrazioni orali è preliminare rispetto all’analisi
delle narrazioni scritte perché quest’ultima può
essere considerata “species” della prima che
rappresenta il “genus”.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
CBCA (Criteria based content analysis)
Tecnica di analisi considerata basilare per lo sviluppo
successivo di studi sulla mendacità”
Si basa sulla individuazione nella narrazione di
19 criteri suddivisi in 5 categorie, considerati
indicatori rilevanti per la valutazione di veridicità
del testo
Tecnica di base che individua i fattori predittivi di
veridicità piuttosto che di mendacità
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
CBCA (Criteria Based Content Analysis)
I criteri generali sono:
La quantità di dettagli..tempi, luoghi, persone, oggetti, episodi
Struttura logica del discorso..coerente, segmenti si integrano in
un tutto dotato di senso
La produzione non strutturata..non organizzata, digressioni o
spostamenti di attenzione, no ordine di presentazione rigido
Utilizzata in origine per l’analisi delle dichiarazioni
di minori abusati sessualmente
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Dall’evoluzione del CBCA diversi studiosi hanno
sviluppato studi successivi focalizzati sulla
mendacità piuttosto che sulla veridicità
Tecnica del reality monitoring (Johnson M.K.)
Memoria di eventi realmente vissuti
Maggior numero
di informazioni
sensoriali
Informazioni
temporali più
specifiche
Numero maggiore di
dettagli e minore di
processi cognitivi (“io
ricordo”, “io stavo
pensando”)
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
1997 – Sporer, S. L. – Ha utilizzato insieme il
CBCA e il reality monitoring analizzando la
presenza nel discorso dei fattori di:
Chiarezza
Esperienze sensoriali
Informazioni spaziali
Informazioni temporali
Emozioni e sentimenti
Ricostruibilità della storia
Realismo
Operazioni cognitive
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Tecnica mista con utilizzo del CBCA per valutare la
veridicità e del reality monitoring unito al scientific
content analysis per investigare la mendacità
Scientific content analysis individua gli indicatori di
mendacità più rilevanti in:
Cambi nel linguaggio
Connessioni non necessarie (informazioni estranee)
Deviazioni nei pronomi
Deviazioni nei tempi dei verbi
Carenza di convinzione e coinvolgimento
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
INVESTIGAZIONE DELLA MENDACITÀ NELLE
NARRAZIONI SCRITTE DEGLI ADULTI
Studi sulla detection of deception evolvono da quelli sulle
narrazioni orali
Rudacille, W.C. 1994, nei suoi studi sulla evasività verbale, esaminando
narrazioni di sospetti, vittime e testimoni ha concluso che:
Risposte chiare e dirette
Presenza di dettagli
Voce attiva della frase
Verbi al passato
Bassa probabilità di
menzogna
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
DRISCOLL, L.N.
Narrazioni scritte da sospettati in casi criminali
Indicatori più significativi di mendacità sono:
Deviazione dal pronome della 1^ persona singolare
Uso del verbo declinato al presente
Informazioni estranee (connessioni non necessarie)
Cambi nel linguaggio
Prologo lungo
Narrazione dell’evento principale in un tempo inadeguato
(es. meno di 1/3 dello statement)
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Susan ADAMS nel 2002 ha condotto uno studio su 6
caratteristiche delle narrazioni scritte per sperimentare la loro
incidenza sulla rilevazione della mendacità
Equivocità
Negazione
Lunghezza del prologo
MENDACITA’
Dettagli sensoriali
Tratti del discorso riportati integralmente
Emozioni nella parte finale
VERIDICITA’
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Equivocità (tendenza a equivocare, carenza di convinzione)
Incertezza attraverso l’elusione di una affermazione
chiara
“può essere”
“probabilmente”
“io penso”, “io credo”, “mi sembra”, “fondamentalmente”
Frasi qualificatrici di equivocità
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Carenza di convinzione
“io penso…”
espressione di incertezza
“io credo che…”
fattori di indebolimento
“sorta di…”
“tra un pò”
indicatori di vaghezza
“più tardi”
“qualcuno”
la vaghezza si traduce in carenza di
specificità e/o informazioni omesse
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
GRICE, P. dell’università di Harvard, ha descritto le
conversazioni e le narrazioni scritte come “sforzi
cooperativi” nei quali i soggetti dovrebbero osservare
le regole del “Principio Cooperativo”
4 fattori conversazionali alla base del Principio Cooperativo
MANIERA
QUANTITA’
QUALITA’
RELAZIONE
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
MANIERA
conversazione
o
narrazione
scritta
dovrebbero essere ESPLICITE, PRIVE DI
ESPRESSIONI AMBIGUE O OSCURE
QUANTITA’
informazioni richieste dovrebbero essere
fornite
SENZA
AGGIUNTE
O
SOTTRAZIONI
QUALITA’
informazioni
ESAGERATE
RELAZIONE
conversazione o narrazione PERTINENTE
al soggetto che viene trattato
ACCURATE,
NON
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
BAVELAS, J.B.
Studi sulla comunicazione equivoca
contraddittoria
ambigua
oscura
evasiva
In situazioni di potenziale conflitto, sia nelle risposte orali che in
quelle scritte, le persone tendono a equivocare piuttosto che usare
risposte dirette che potrebbero essere interpretate negativamente
Le persone che hanno la scelta tra mentire e non mentire, scelgono
spesso di non mentire direttamente ma di “equivocare in modo
veritiero”
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
RISPOSTE VERE E
CHIARE
“non mi piace il tuo regalo e
non lo userò"
RISPOSTE VERE ED
EQUIVOCHE
“è stata una bella premura da
parte tua farmi questo regalo
RISPOSTE FALSE ED
EQUIVOCHE
“dovrei riuscire ad usarlo il
tuo regalo”
RISPOSTE FALSE E
CHIARE
“mi piace il regalo che mi
hai fatto e lo userò spesso
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
In molte situazioni comunicative la risposta vera ed
equivoca è la sola esente da conseguenze conflittuali
narrazione completa e accurata
ammissione di responsabilità
Soggetto colpevole
narrazione falsa
più probabile essere
sconfessato e scoperto
scelta più conveniente
impianto narrativo con
caratteristiche di veridicità,
ma equivoco
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
De PAULO, B.M.
Chi mente mostra carenza di impegno nel discorso (nel senso di
piena adesione a ciò che dice)
riferimenti vaghi
risposte evasive
Comunicazione mendace
considerazioni irrilevanti
o fuorvianti
coinvolgimento distante
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Giovane studentessa di College che affermava di essere stata
aggredita nella sua stanza, sul suo letto, in piena notte da uno
sconosciuto armato di coltello
“I was kind of startled”
“kind of…”
(sorta di …)
è equivoca perché rivela carenza
di convinzione nella narrazione
“startled”
(sbigottita, sorpresa)
verbo non appropriato al contesto.
Carenza di coinvolgimento in una
circostanza
stressante
che
richiedeva l’uso di altri termini
(terrorizzata, spaventata)
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Esito della ricerca di Susan ADAMS
positiva relazione tra equivocità e mendacità nella intera
narrazione e nel dialogo
più forte la relazione tra equivocità e falsificazione
meno forte la relazione tra equivocità e mendacità per
omissione
(la falsificazione è più stressante e quindi richiede maggiore
equivocità)
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
NEGAZIONE
Densità eccessiva di negazione
Negazione = “specificità non denotativa”
carenza di specificità
WIENER E
MEHRABIAN
Se viene riportato cosa NON è successo, molte altre opzioni
sono possibili
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Coulthard, M. 1999 forensic application of linguistic
analysis
Nel discorso orale e nella narrazione scritta la norma è la frase
positiva.
La frase negativa è deviazione dalla norma.
Mendacità per omissione: invece di mentire riguardo a ciò che
è successo, il narratore afferma la verità su ciò che non è
successo.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Studi sull’evasione verbale di Rudacille
Negli statements mendaci sono presenti gli indicatori di
evasività da lui identificati con frequenza 6 volte maggiore
rispetto alle narrazioni veritiere.
Tra gli indicatori di evasività ve ne sono 3
di negazione:
FRASI OBIEZIONE
“non potrei fare una cosa del genere”
“non sarei capace di fare queste cose”
FRASI “NON POSSO”
“non posso immaginare”
“non posso dirti”
FRASI DINIEGO DI
CONOSCENZA
“non ricordo”, “non so”
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Susan ADAMS
Ha trovato una relazione positiva tra densità delle negazioni e
mendacità nell’intera narrazione e nelle singole partizioni
L’investigatore deve approfondire le parti del discorso nelle
quali si addensano le espressioni negative
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Lunghezza del prologo
prologo
STATEMENTS che descrivono
un evento criminale
evento
conclusioni
Lunghezza del prologo non può essere esaminata se la
narrazione non descrive l’evento
3 partizioni del discorso
• Prologo….stabilisce il contesto dell’evento fornendo
dettagli di quando e dove un evento si è verificato
• Incidente criminale....seconda parte della
narrazione, risponde alle domande “chi”, “che cosa”,
“come”, in relazione all’evento in argomento
• Parte finale.... conclusione, descrive le reazioni
fisiche e mentali del narratore
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Lunghezza del prologo
Bilanciamento delle 3 partizioni
RABON
1/3 - 1/3 - 1/3
RUDACILLE
20%
ADAMS
Lunghezza del prologo
Elemento predittivo di mendacità nelle
narrazioni più rilevante in assoluto
60%
20%
Proporzionalità indiretta tra mendacità e
lunghezza della descrizione dell’incidente o del
fatto.
Se decresce la percentuale della descrizione
dell’evento, aumenta la incidenza della
mendacità.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Dettagli sensoriali unici
Johnson
Memoria vissuta contiene un numero maggiore
di informazioni sensoriali rispetto alla memoria
costruita (mendace)
Dana – Kirby; De Paulo;
Riferimento a dettagli sensoriali
Steller and Koehnken;
Forte indicatore di verità
Miller and Stiff
Per essere codificati, i riferimenti sensoriali devono essere dettagliati e unici
“ho visto il sangue sulla mia mano” – (visuale)
“ho sentito un forte rumore di colpi di pistola” – (uditivo)
“stavo soffocando, avevo grande difficoltà a respirare” – (chinestetico)
“odio quegli hotdogs” – (gustativo)
“dovevo cambiarle il pannolino perché puzzava terribilmente” – (olfattivo)
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Dettagli sensoriali unici
Verificata una relazione positiva tra la densità dei dettagli
sensoriali unici e la veridicità delle narrazioni, con un picco
nella partizione centrale (descrizione evento)
Carenza della relazione
suddetta nel prologo
Il narratore mendace può sentire
il bisogno di includere una quota
di dettagli specifici e tende a
collocarli nel prologo
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Emozione nelle conclusioni
8 FAMIGLIE PRINCIPALI
 Rabbia
 Tristezza
 Amore
 Gioia
 Paura
 Sorpresa
 Disgusto
 Vergogna
ansietà
oppressione
spavento
terrore
Johnson, studiando il discrimine tra memoria reale e memoria costruita, ha
trovato che i ricordi di situazioni vissute includono:
+ informazioni affettive, reazioni emozionali
– operazioni cognitive
Le emozioni fluiscono nella coscienza quando la crisi è finita. È più
probabile che vengano riportate nella parte conclusiva della narrazione.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Emozione nelle conclusioni
Lo studio della Adams ha trovato una debole relazione tra
veridicità e densità di emozioni nella parte conclusiva della
narrazione
Nei casi di omicidio la relazione
CRESCE e diventa MODERATA
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Frasi citate letteralmente (quoted discourse)
Il narratore non vuole modificare o sintetizzare con un concetto
le parole esatte che preferisce riportare testualmente.
Alto livello di specificità che non ci si aspetta da un soggetto
che sta fornendo una versione costruita.
La ricerca della Adams dimostra una relazione debole tra
veridicità e la densità del discorso “quoted” nell’intera
narrazione
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Applicazioni
 Cancellature
Il cambio nel pensiero del narratore e la conseguente
cancellatura può corrispondere all’esigenza di non tradire la
sua narrazione mendace ovvero al tentativo di sostituire
affermazioni che possono determinare conseguenze
negative, con altre più vaghe e meno impegnative.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
 Parole non necessarie
Parole superflue, informazione affermativa.
es.: “proprio”; “in realtà”; “fondamentalmente”; ecc.
Il sostegno di parole non necessarie colma una carenza
intima di convinzione
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Cambio nell’uso di nomi o sostantivi
Il cambio nel linguaggio può riflettere un cambio nella realtà e
quindi una costruzione mendace.
– la lingua italiana è un ostacolo perché i cambi nei nomi sono
clausole di stile
Racconto. …la parola “moglie” ripetuta 7 volte.
“poi … mi sono accorto che la canna era puntata in direzione di
Louise … la pistola si è scaricata e ho visto il sangue sul volto di
Louise”
Cambio nel nome + utilizzo di voci passive del verbo.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Cambio nei tempi dei verbi in un racconto
L’uso del passato è la NORMA. Il passaggio al presente può
indicare mendicità (la memoria costruita necessita di un
processo
attuale mentre la memoria vissuta richiama
informazioni presenti e archiviate).
Persone scomparse
la norma è il tempo presente
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Informazioni estranee
Si è visto che
Equivocità
vaghezza
carenza di specificità
carenza di convinzione
Lunghezza eccessiva
del prologo
Sono fattori fortemente predittivi di mendacità
Il narratore che mente o che si esprime in modo equivoco, tende a
inserire nel discorso informazioni estranee, devianti e non
pertinenti.
Caso Candit/Levy
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Pronomi
L’utilizzo dei pronomi può fornire informazioni sul livello di
coinvolgimento del narratore, sulla natura delle relazioni.
La scomparsa del pronome può significare tensione o tentativo
di distrazione da sé un oggetto o una persona.
I pronomi più importanti sono i personali “io” e “noi” e i
possessivi “mio”, “suo”, “nostro”, “vostro”.
NOI
descrive relazione, condivisione
Omissione del NOI, quando due sono sposati o in relazione,
rivela carenza di unione profonda
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Pronomi
Violenza sessuale
il “noi” non è adeguato al contesto
il contesto di violenza presuppone
l’assenza di un rapporto pregresso o
una relazione non serena e conflittuale
Pronomi possessivi
attaccamento del narratore a persone o
oggetti
utilizzo o cambio nell’uso, vanno
analizzati
O. J. Simpson
“io sono grato che, anche coloro che credono
nella mia colpevolezza, credono anche che dovrei avere un mio
giorno in tribunale, e hanno dato il consenso alla pubblicazione
delle loro parole in questo libro”.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Pronomi
La scomparsa del “MIO” in una narrazione nella quale il
pronome è stato usato all’inizio, indica un cambio nel
linguaggio rilevante
qualifica un cambio nella percezione e
comunicazione di possesso dell’oggetto o
persona in argomento
“ho lasciato la mia casa dopo colazione … Ho guidato verso casa
mia, ho fatto qualche telefonata, poi sono uscito a cena con Franco
che mi ha riportato a casa mia verso le 22.00. Dopo, mi sono
cambiato e ho lasciato la casa per passare la notte da mio cugino
Tom. Verso mezzanotte abbiamo sentito i Vigili del fuoco e ci siamo
alzati per vedere cosa succedeva”
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Carenza di convinzione
Fattore rilevante per la comprensione della mendacità.
E’ una delle espressioni dell’equivocità.
Parole che sottintendono, in profondità, una non piena
associazione con quanto viene affermato.
Frasi o parole “qualificatrici”:
“io credo” – “io penso” – “per quanto ne so” – “mi sembra” –
“fondamentalmente” – “sorta di” – “effettivamente” – “in
qualche modo”
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Informazioni omesse (EDITING)
Rilevante per una successiva “AMPLIFICAZIONE” le parole
indicative di una non completa rappresentazione dell’evento o
del contesto.
I termini “dopo”, “più tardi”, “prossimo”, “iniziato”,
“continuato”, sono portatori di un contenuto intrinseco di
vaghezza (dopo … quando esattamente?), (iniziato … perché
non ha finito? Chi ti ha interrotto?)
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Ordine di apparizione
Corrisponde a una scelta, conscia o subliminale, che va tenuta
in considerazione.
Normalmente corrisponde all’ordine di importanza. Fornisce
quindi informazioni aggiuntive sulle reali priorità del testimone
e sulle possibili manipolazioni che egli mette in atto.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Criteri di analisi temporale
Tecnica del “Tempo mancante”
Prende in esame la cadenza temporale del racconto, ne
individua la norma e ne osserva le deviazioni.
“alle 8.00 ho fatto questo … alle 9.00 ho fatto questo, alle 10.00 ho
fatto questo … alle 14.00 ho fatto questo … alle 15.00 …”
Il GAP del tempo mancante nella narrazione può essere
significativo
Indisponibilità a fornire
informazioni stressanti
Volontà di equivocare per
non mentire esplicitamente
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Tecnica del “Cambio del ritmo”
Considera la cadenza temporale in funzione del ritmo del
racconto, cioè di quante linee della narrazione vengono
dedicate a ogni scansione.
es.: se il narratore dedica in media 2 linee del testo per ogni ora del
racconto, la deviazione della norma rappresentata da un’ora
raccontata con 9 linee, deve essere approfondita.
Addensarsi di dettagli
magari non necessari
o estranei al contesto.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Bilanciamento del tempo
PRIMA
DURANTE
DOPO
Verificare quante linee di racconto sono dedicate ad ognuna
delle 3 parti.
maggioranza studiosi
1/3
1/3
1/3
minoranza
20%
60%
20%
Quello che rileva è la chiara deviazione dalla norma.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Protocollo per investigatori
 linee dell’intera narrazione numerate progressivamente;
 ogni parola o frase indicatore di carenza di convinzione
evidenziata in VERDE;
 informazioni estranee evidenziate in GIALLO;
 cambi nei tempi dei verbi sottolineati in BLU;
 nomi delle persone sottolineati la prima volta che vengono
menzionati e messi in lista nel margine del foglio;
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
 circolate tutti i pronomi e annotate a margine i pronomi
mancanti;
 sottolineate in ROSA i cambi nel linguaggio;
 evidenziate in ROSA le parole o frasi indicative di Editing
(informazioni omesse);
 evidenziate in ROSSO le frasi costruite con voce passiva;
 sottolineate in ROSSO le frasi costruite con negazioni;
 sottolineate tutti i riferimenti all’orario del racconto e messi
in lista a margine per visualizzare gli eventuali GAP
temporali.
Comunicazione verbale: tecniche di analisi
Bilanciamento
Definiti nei margini, contando le linee dedicate, prologo,
incidente e conclusioni.
Valutazione
Individuare le deviazioni dalla norma, anche con una
osservazione della densità cromatica del testo.
Amplificazione
L’analisi deve individuare i punti del discorso da approfondire
nelle indagini e nelle successive audizioni del narratore.
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