94° Stagione Concertistica 2015/2016 Martedì 10 novembre 2015 Teatro Sperimentale, ore 21.00 EUROPA GALANTE FABIO BIONDI, violino solista e direttore 60121 ANCONA, Via degli Aranci 2 tel. e fax 071/2070119 www.amicimusica.an.it [email protected] P. IVA 00733590426 PROGRAMMA PIETRO ANTONIO LOCATELLI (Bergamo, 1695 – Amsterdam, 1764) Sinfonia Funebre composta per l'Esequie della sua donna, che si celebrano in Roma, in fa minore I. Lamento: Largo II. Alla breve ma moderato III. Grave IV. Non presto V. La consolatione: Andante [Durata: 13'] JEAN-MARIE LECLAIR (Lione, 1697 – Parigi, 1764) Concerto per violino e archi, in do maggiore, op.7 n. 3 I. Allegro II. Adagio III. Allegro assai [Durata: 14'] ANTONIO VIVALDI (Venezia, 1678 – Vienna, 1741) Sinfonia dall' opera La Griselda, RV 718 I. Allegro II. Andante III. Minueto [Durata: 6'] ANTONIO BRIOSCHI (Casale Monferrato [?], attivo da 1725 al 1750) Sinfonia in re maggiore I. Allegro II. Andante piano III. Presto [Durata: 10'] *** JEAN-MARIE LECLAIR Concerto per violino e archi in fa maggiore, op. 7 n. 4 I. Allegro II. Adagio III. Allegro [Durata: 13'] PIETRO ANTONIO LOCATELLI Concerto op. 1 n. 5, in re maggiore I. Largo II. Allegro III. Largo IV. Allegro [Durata: 9'] ARCANGELO CORELLI (Fusignano, 1653 – Roma, 1713) Concerto Grosso n.12 in fa maggiore, op. 6 I. Preludio - Adagio II. Allegro III. Adagio IV. Sarabanda - Vivace V. Giga – Allegro [Durata: 9’] EUROPA GALANTE: FABIO BIONDI, direttore e violino FABIO RAVASI, violino ANDREA ROGNONI, violino PABLO DE PEDRO, viola ALESSANDRO ANDRIANI, cello PATXI MONTERO, violone GIANGIACOMO PINARDI, tiorba PAOLA PONCET, cembalo NOTE AL PROGRAMMA Pietro Antonio Locatelli, Sinfonia Funebre composta per l’Esequie della sua donna, che si celebrano in Roma, in fa minore Genesi. Locatelli nasce a Bergamo nel 1693 e muore ad Amsterdam nel 1764. Poco si sa della sua vita. Nell’autunno del 1711 studia a Roma, probabilmente con Antonio Montanari o Giuseppe Valentini e forse per un breve periodo con Arcangelo Corelli. In una lettera del 17 marzo 1714 scrive al fratello di essere diventato membro della “Compita Accademia di varj instrumenti”, a servizio del principe Michelangelo Caetani. La composizione della Sinfonia funebre risale forse agli anni 1719-21, periodo in cui si collocherebbero matrimonio e vedovanza del compositore. Ma non ce n’è notizia negli atti del Necrologium romanum (Archivio vaticano), per cui l’ipotesi è che si debba intendere “Donna” non come essere reale, bensì con il significato poetico di “donna amata”. Inoltre, la partitura manoscritta conservata nella biblioteca granducale di Darmstadt e usata da A. Schering per la sua revisione, è andata distrutta durante la Seconda guerra mondiale. Struttura. Per due violini, viola e basso, la Sinfonia si apre con un Lamento: Largo su un pedale del basso; segue, in uno strazio che non si placa, un movimento Alla breve ma moderato ad imitazioni, e dopo sei misure di adagio, un Grave, pagina di grande ispirazione. Dopo un Non presto, il pezzo si conclude con un mirabile Andante, La consolatione, di una rassegnata serenità. I movimenti sono eseguiti senza interruzione. Annus mirabilis. Nel 1719 viene pubblicato il romanzo Robinson Crusoe di Daniel Defoe. Jean-Marie Leclair, Concerti per violino e archi op. 7 n. 3 in do maggiore e n. 4 in fa maggiore Genesi. Leclair pubblica solo musica strumentale: sonate e concerti per violino e sonate in duo e trio. Anche se non sono stati i primi nel loro genere scritti in Francia, i concerti dell’op. 7 rappresentano un progresso significativo nel corso degli adattamenti che in precedenza altri compositori avevano tentato. Struttura. Ogni Concerto è composto da tre movimenti, in cui si alternano Tutti e Solo. Nei movimenti veloci si trovano temi basati su note ribattute, sincopi e bruschi passaggi all’unisono. I movimenti lenti, invece, sono caratterizzati spesso da melodie all’italiana, mentre le danze seguono un’ispirazione francese. Il violino lavora con e contro l’orchestra, con alcuni passaggi solistici che ne esaltano la tecnica. La scrittura orchestrale è già sinfonica, le voci intermedie finemente trattate, il contrappunto sapientemente costruito. Ma l’abilità tecnica non scade mai in un virtuosismo fine a se stesso, rendendo la musica di Leclair un esempio estetico della sua epoca. I movimenti del Concerto n. 3 sono Allegro, Adagio, Allegro assai. Quelli del Concerto n. 4 sono Allegro, Adagio, Allegro. Annus mirabilis. Nel 1764 Jean-Marie Leclair viene ucciso da un parente o da un musicista invidioso con una pugnalata alla schiena. Antonio Vivaldi, Sinfonia dall’opera La Griselda Genesi. Vivaldi ha 47 anni quando compone La Griselda, opera nella quale si esprimono due grandi nomi dell’epoca. Infatti, è a Carlo Goldoni che spetta l’adattamento del libretto che Apostolo Zeno aveva preparato in precedenza per la musica di Antonio Maria Bononcini (Regio Ducal Teatro di Milano il 26 dicembre 1718). L’opera in 3 atti va in scena il 18 maggio 1735 al Teatro San Samuele di Venezia. Struttura. Griselda si basa su un racconto de Il Decamerone di Boccaccio e narra delle crudeli prove alle quali il re Gualtiero di Tessaglia sottopone sua moglie Griselda al fine di provare al popolo le virtù della regina, a dispetto delle sue umili origini. Come gran parte della coeva produzione strumentale e vocale veneziana, anche questo dramma è permeato dalla lettura quasi pittorica dei sentimenti, resi attraverso le cosiddette arie di “similitudine”, nelle quali ogni stato emotivo trova la sua espressione in un fenomeno naturale. Ne sia un esempio l’aria “Agitata da due venti” in cui amore e dovere si oppongono come due venti contrari e la musica stessa diventa selvaggia e scossa da ampi salti. Sebbene tutte le opere di Vivaldi, come pure quelle di molti altri compositori, fossero aperte da un’ouverture o da una sinfonia, il frontespizio di Griselda recita “Opera in tre atti con Sinfonia a Principio”, quasi a evidenziarne la particolare forma tripartita (Allegro, Andante, Minueto) che fa di questa una pagina eseguibile indipendentemente dall’opera. Annus mirabilis. Nel 1735 l’opera Ariodante di Händel debutta al Covent Garden di Londra. Antonio Brioschi, Sinfonia in re maggiore Genesi. Brioschi scrive circa ventisei sinfonie, venticinque delle quali si trovano nei Fonds Blancheton, una delle più importanti collezioni private di musica strumentale del primo Settecento, custodita nella Bibliothèque Nationale di Parigi. La collezione contiene parti di trecento opere strumentali di oltre un centinaio di compositori. Le sinfonie sono state copiate tra il 1740 e il 1744 circa da Charles Estien per Pierre Philibert de Blancheton, un mecenate della musica e membro del Parlamento di Metz. Non se ne conoscono le date di nascita. Si sa di un’esecuzione della Sinfonia in sol maggiore a Casale Monferrato il 10 ottobre 1733 e dell’esistenza di una copia manoscritta italiana del 1734 della Sinfonia in re maggiore. Struttura. In comune le sinfonie hanno che, mentre i movimenti esterni mantengono la stessa tonalità, la maggior parte di quelli centrali migra verso le aree tonali minori, relative o parallele, e poche sono scritte nelle chiavi della sottodominante o della dominante. Tutti i movimenti veloci esterni sono in due parti. Ogni parte si ripete a ritornello. La prima parte di ogni movimento è in forma-sonata con l’esposizione che introduce il materiale tematico, poi lo sviluppo e infine la ripresa che si apre con un doppio ritorno alla tonalità di impianto e al tema iniziale. I movimenti sono Allegro, Andante piano, Presto. Annus mirabilis. Nel 1756 muore Pierre Philibert de Blancheton. Pietro Antonio Locatelli, Concerto op. 1 n. 5 in re maggiore Genesi. A Roma Locatelli debutta come compositore. Se con i suoi Capricci mira quasi esclusivamente al virtuosismo e con i Concerti grossi crea i presupposti per l’avvento dell’opera di Tartini, con le Sonate per violino e basso delle op. 6 e 8, il compositore raggiunge il più elevato grado espressivo nello sviluppo della tecnica violinistica. Tra il 1716 e il 1722 è membro della Congregazione Generale dei musici di Santa Cecilia. Sotto la protezione del futuro cardinale Camillo Cybo, al quale li dedica, nel 1721 compone i XII Concerti grossi op. 1, pubblicati ad Amsterdam, città nella quale, dopo essere stato al servizio del principe Filippo di Hessen-Darmstadt e aver viaggiato lungamente, si stabilisce. Struttura. I movimenti del Concerto op. 1 n. 5 sono Largo, Allegro, Largo, Allegro. Annus mirabilis. Nel 1721 escono le Lettere persiane di Montesquieu. Arcangelo Corelli, Concerto grosso op. 6 n. 12 in fa maggiore Genesi. L’op. 6 di Corelli comprende dodici concerti grossi. La prassi del concerto grosso consiste nella suddivisione dell’organico in un concertino di solisti opposto al concerto grosso o ripieno costituito dall’intera orchestra, secondo un principio dialettico di contrasto e fusione di forze diverse. L’opera, nata nel 1709, viene pubblicata postuma nel 1714, quando, ad opera soprattutto dei veneziani Abinoni e Vivaldi, la situazione musicale si è trasformata. L’op. 6, compendio del concerto grosso, al momento della sua uscita in stampa, può considerarsi antologia di lavori “superati”: gli interessi musicali volgono ormai verso un’indagine degli aspetti melodico-armonici del suonare insieme a più strumenti. Struttura. Dei dodici concerti, otto sono “da chiesa” (dal primo all’ottavo), scrittura contrappuntistica, movimenti fugati, concatenati senza soluzione di continuità. Quattro sono “da camera” (dal nono al dodicesimo), con un preludio lento seguito da una serie di movimenti di danza: gavotta, sarabanda, minuetto, allemanda e giga. Ogni concerto può essere costituito da quattro, cinque o anche sei movimenti. Quelli del Concerto n. 12 sono Preludio-Adagio, Allegro, Adagio, Sarabanda-Vivace, GigaAllegro. Annus mirabilis. Nel 1709 il marinaio scozzese Alexander Selkirk viene salvato dopo essere rimasto cinque anni da solo su un’isola deserta. Ispirerà il romanzo Robinson Crusoe. Anna Cepollaro 19 ottobre 2015 EUROPA GALANTE Europa Galante nasce nel 1990 dal desiderio del suo direttore artistico, Fabio Biondi, di fondare un gruppo strumentale italiano per le interpretazioni, su strumenti d’epoca, del grande repertorio barocco e classico. L’ensemble ottiene un grande successo fin dalla pubblicazione del primo disco, dedicato alla produzione concertistica vivaldiana (Premio Cini di Venezia, Choc de la Musique in Francia). Negli anni seguenti il gruppo colleziona un’eccezionale lista di riconoscimenti: cinque Diapason d’Oro, Diapason d’Oro dell’Anno in Francia, premio RTL, nomina ‘Disco dell’Anno’ in Spagna, Canada, Svezia, Francia e Finlandia, Prix du disque, tra i tanti altri. Da allora Europa Galante si è esibita nelle più importanti sale da concerto e teatri del mondo: dal Teatro alla Scala di Milano all’Accademia di Santa Cecilia a Roma, dalla Suntory Hall di Tokyo al Concertgebouw di Amsterdam, dalla Royal Albert Hall di Londra al Lincoln Center di New York, dal Théatre des Champs-Elysées di Parigi alla Sydney Opera House. In Italia collabora con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel recupero di opere vocali del ‘700 italiano quali la Passione di Gesù Cristo di A. Caldara, Sant’Elena al Calvario di L. Leo e Gesù sotto il Peso della Croce di F. di Mayo, La Santissima Annunziata di A. Scarlatti. In questa stagione, Europa Galante presenterà a Roma un programma tutto vivaldiano, che includerà il Gloria interpretato da Ann Hallenberg e Raffaella Milanesi. Europa Galante si è anche impegnata nella diffusione del repertorio scarlattiano, con numerosi Oratori e Opere tra le quali, in collaborazione con il Festival Scarlatti di Palermo, Massimo Puppieno, Il Trionfo dell’Onore, Carlo Re d’Alemagna e La Principessa Fedele. Con grande successo di pubblico e di critica, Europa Galante è stata presente a Venezia - in collaborazione con la Fondazione Teatro La Fenice - con le Opere Didone nel 2006, Bajazet ed Ercole sul Termodonte di Vivaldi nel 2007, e Virtù degli strali d'amori nel 2008. Nel 2002, Fabio Biondi ed Europa Galante hanno ottenuto il Premio Abbiati della critica musicale italiana per l’insieme dell’attività concertistica e per l’esecuzione del Trionfo dell’Onore. Di nuovo nel 2008 è stato assegnato a Fabio Biondi ed Europa Galante, insieme alla Compagnia Colla, il premio speciale Abbiati per Filemone e Bauci di Haydn (produzione della LXV Settimana Senese), per l'originalità e il pregio della riscoperta di questo lavoro, che gli ha restituito il pieno splendore strumentale e vocale. Nel 2004 il Premio Scanno per la Musica è stato assegnato a Fabio Biondi ed Europa Galante in considerazione dei meriti acquisiti da questa ensemble, che è diventato uno dei gruppi musicali più autorevoli in campo internazionale. Europa Galante risiede presso la Fondazione Teatro Due a Parma. FABIO BIONDI Foto Emile Ashley Nato a Palermo, Fabio Biondi inizia la sua carriera internazionale molto giovane, spinto da una precoce curiosità culturale e musicale che lo porta ad incontrare i pionieri della nuova scuola barocca. A sedici anni viene invitato al Musikverein di Vienna per interpretare i Concerti per violino di Bach. Da allora collabora quale primo violino con i più famosi ensemble specializzati nell'esecuzione di musica antica con strumenti e prassi esecutiva originali: la Cappella Real, Musica Antiqua Vienna, Il Seminario Musicale, La Chapelle Royale, e i Musiciens du Louvre (sin dalla sua fondazione). Nel 1990 la svolta decisiva: fonda Europa Galante che, in pochissimi anni, grazie ad un'attività concertistica estesa in tutto il mondo e ad un incredibile successo discografico, diviene l'ensemble italiano specializzato in musica antica più famoso e più premiato in campo internazionale. Con Europa Galante, Fabio Biondi è invitato nei più importanti Festival e nelle sale da concerto più famose del mondo. In pochi anni vende quasi un milione di dischi e le Quattro Stagioni di Vivaldi, incise per Opus 111, diventano un vero caso internazionale. Europa Galante conquista i più importanti premi discografici internazionali. Il suo sviluppo musicale, orientato verso un repertorio universale, ma anche incline alla riscoperta di compositori oggi poco eseguiti, si dirige verso una letteratura che copre 300 anni di musica. La produzione discografica lo conferma, evidenziando gli sforzi (in veste di direttore d'orchestra) tesi alla riscoperta degli Oratori, Serenate e opere di Alessandro Scarlatti (La Messa di Natale, Clori, Dorino e Amore, Massimo Puppieno e Il trionfo dell'onore), delle opere di Händel (Poro) e del repertorio violinistico del Settecento italiano (Veracini, Vivaldi, Locatelli, Tartini). Oggi, Fabio Biondi incarna il simbolo della perpetua ricerca di uno stile libero da condizionamenti dogmatici e interessato alla riscoperta del linguaggio originale. Questa inclinazione lo porta a collaborare in veste di solista e direttore con orchestre quali: l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, l'Orchestra da Camera di Rotterdam, l'Opera di Nizza, l'Opera di Halle, l'Orchesta da Camera di Zurigo, l'Orchestra da Camera di Norvegia, l'Orchestra Mozarteum di Salisburgo, la Mahler Chamber Orchestra e molte altre. Dal marzo 2005 Fabio Biondi è Direttore Stabile per la musica antica dell'Orchestra Sinfonica di Stavanger, con la quale ha registrato, ottenendo un grande successo discografico, dischi come l'opera Carlo Re d'Alemagna di Alessandro Scarlatti; Arie per Marietta Marcolini (Diapason d'Or) con Ann Hallenberg e, nel 2015, l'Oratorio Morte e Sepoltura di Christo di Caldara per la casa discografica Glossa. Nella stagione 2014-2015, Fabio Biondi ha diretto la Stuttgart Chamber Orchestra, l’Orchestra de Valencia, l’Orchestra della Rai di Torino, l’Orchestre de Chambre di Zurigo. In duo con pianoforte, cembalo, fortepiano o come solista, è presente nelle sale più prestigiose: Cité de la Musique a Parigi, Hogi Hall a Tokio, Carnegie Hall a New York e Wigmore Hall a Londra. Nel 2015, presenta il programma "Storia del Violino in Italia (1700-1750)" in Spagna, Italia, Francia (Theatre de la Ville) e Hong Kong. Dal 2011 è Accademico dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Fabio Biondi suona un violino Andrea Guarneri (Cremona,1686). Suona anche un violino Carlo Ferdinando Gagliano del 1766, già appartenuto al suo Maestro Salvatore Cicero ed affettuosamente messo a disposizione dalla omonima fondazione. *** ABBONAMENTI: Concerto compreso nell’abbonamento alla Stagione 2015/2016 degli Amici della Musica BIGLIETTI INTERI: € 22.00 RIDOTTI: € 13.50 (Riservato a: Palchettisti; Amici delle Muse; dipendenti di aziende sponsor; titolari Marche Teatro Card e Opera Card; ARCI; UNITRE; studenti universitari; giovani da 19 a 26 anni; invalidi e disabili – un biglietto omaggio per l’accompagnatore) RIDOTTI EXTRA: € 4.00 (Gruppi di allievi di Scuole Medie Inferiori e Superiori; bambini e ragazzi fino a 19 anni) Ingresso gratuito riservato a n. 10 studenti dell’Università Politecnica delle Marche: per ritirare il biglietto gratuito, presentarsi muniti di libretto universitario presso la biglietteria del Teatro delle Muse dalle ore 9.30 del giorno del concerto, fino ad esaurimento dei posti disponibili. BIGLIETTERIA: Tel. 071 52525 – Fax 071 52622 [email protected] PER INFO: Società Amici della Musica “Guido Michelli” Via degli Aranci, 2 Tel. – fax: 071/2070119 (Lun. – ven. 9.30 – 17.00) [email protected] www.amicimusica.an.it