Ordine dei Chimici della Toscana
4 dicembre 2003
Classificazione di
Fanghi di Dragaggio
Dott. Antonio Cecchi
Definizioni e Caratteristiche
FANGO DI DRAGAGGIO
Definizione fornita dal D.M. 05 febbraio 1998 che ha
individuato i rifiuti NON pericolosi ammessi al
recupero in procedura semplificata:
Fanghi provenienti da attività di
dragaggio di fondali di laghi, dei canali
navigabili o irrigui e corsi d'acqua
(acque interne), pulizia di bacini idrici.
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Definizioni e Caratteristiche
Caratteristiche
Materiale composto da limi, argille,
sabbie e ghiaie con contenuto in acqua
<80%, idrocarburi totali <30 mg/kg SS,
PCB <0,01 mg/kg SS, IPA <1 mg/Kg SS,
pesticidi organoclorurati <0,01mg/kg
SS, coliformi fecali <20 MPN in 100 ml;
salmonelle assenti in 5000 ml.
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Definizioni e Caratteristiche
Ma quando non si rispettano
queste caratteristiche, come si
classifica il rifiuto ?
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Criteri di classificazione

Dal 1982 al 1997
 D.P.R. 915/82
 Delibera Comitato Interministeriale del 27 luglio 1984
Determinazione e confronto con i limiti di :
Metalli tossici (compresi nelle 28 classi dell’allegato del DPR 915/82)
Sostanza
Arsenico e suoi composti (come As)
Berillio e suoi composti (come Be)
Cadmio e suoi composti (come Cd)
Cromo esavalente e suoi composti (come Cr)
Mercurio e suoi composti (come Hg)
Piombo e suoi composti inorganici (come Pb)
Rame, composti solubili (come Cu)
Selenio e suoi composti (come Se)
Tellurio e suoi composti (come Te)
Concentrazione Limite nel rifiuto (CL)
100 mg/kg
500 mg/kg
100 mg/kg
100 mg/kg
100 mg/kg
5.000 mg/kg
5.000 mg/kg
100 mg/kg
100 mg/kg
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Criteri di classificazione
Dal 1982 al 1997

Sostanze Organiche Volatili (SOV)
Sostanza
Benzene
Carbonio Tetracloruro
Cloroformio
1,2 – Dibromoetano
2, 4, 6 - Triclorofenolo
Concentrazione Limite nel rifiuto (CL)
500 mg/kg
500 mg/kg
500 mg/kg
500 mg/kg
500 mg/kg
Policlorobifenili (PCB)
S o st a n za
Policlorobifenili
C o n ce n t r a zi o n e L i m i t e n e l r i f i u t o ( C L )
5 0 0 m g / kg
Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA)
S o st a n za
B e n zo ( a ) p i r e n e
C o n ce n t r a zi o n e L i m i t e n e l r i f i u t o ( C L )
5 0 0 m g / kg
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Criteri di classificazione

Dal 1998 al 2001
Catalogazione con il CER appropriato e classificazione:
• Come PERICOLOSO se presente nell’Allegato D
• Come NON PERICOLOSO se NON presente nell’Allegato D
I FANGHI DI DRAGAGGIO ERANO QUINDI DA
CLASSIFICARE COME NON PERICOLOSI PERCHE’ IL
CODICE CER
17 05 02 TERRA DI DRAGAGGIO
NON ERA COMPRESO NELL’ALLEGATO D
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Criteri di classificazione

Dal GENNAIO 2002
DECISIONE DELLA COMMISSIONE 16 Gennaio 2001
(2001/118/CE)
Inserisce i cosiddetti codici “specchio”
17 05 05 FANGHI DI DRAGAGGIO contenenti sostanze
pericolose (p)
17 05 06 FANGHI DI DRAGAGGIO NON contenenti
sostanze pericolose (np)
E QUINDI LA POSSIBILITA’, O OBBLIGATORIETA’, DI
DEFINIRE LA PERICOLOSITA’ CON CARATTERIZZAZIONE
CHIMICA
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Criteri di classificazione dal 2002
“Si ritiene che i rifiuti classificati come pericolosi presentino una o più caratteristiche indicate
nell'allegato III della direttiva 91/689/CEE e, in riferimento ai codici da H3 a H8 e ai codici H10 e H11 del
medesimo allegato, una o più delle seguenti caratteristiche:
 punto di infiammabilità < 55 °C,
 una o più sostanze classificate come molto tossiche in concentrazione totale > 0,1 %,
 una o più sostanze classificate come tossiche in concentrazione totale > 3 %,
 una o più sostanze classificate come nocive in concentrazione totale > 25 %,
 una o più sostanze corrosive classificate come R35 in concentrazione totale > 1 %,
 una o più sostanze corrosive classificate come R34 in concentrazione totale > 5 %,
 una o più sostanze irritanti classificate come R41 in concentrazione totale > 10 %,
 una o più sostanze irritanti classificate come R36, R37, R38 in concentrazione totale > 20 %,
 una sostanza riconosciuta come cancerogena (categorie 1 o 2) in concentrazione > 0,1 %,
 una sostanza riconosciuta come cancerogena (categoria 3) in concentrazione > 1 %,
 una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categorie 1 o 2) classificata come
R60 o R61 in concentrazione > 0,5 %,
 una sostanza riconosciuta come tossica per il ciclo riproduttivo (categoria 3) classificata come
R62 o R63 in concentrazione > 5 %,
 una sostanza mutagena della categoria 1 o 2 classificata come R46 in concentrazione > 0,1 %,
 una sostanza mutagena della categoria 3 classificata come R40 in concentrazione > 1 %.”
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Criteri di classificazione dal 2002
Questi criteri sono in genere facilmente applicabili
per rifiuti originati da processi produttivi in quanto si
hanno a disposizione le caratteristiche di
pericolosità delle materie prime
Ad esempio: Assorbenti e stracci sporchi di un prodotto chimico
etichettato come Nocivo sono generalmente etichettati con il codice
15 02 03 assorbenti, materiali filtranti, stracci e
indumenti protettivi non pericolosi
perché si suppone (in via presuntiva o analitica) che il contenuto di
prodotto chimico sia inferiore al 25%, limite indicato per la
pericolosità delle sostanze Nocive
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Criteri di classificazione dal 2002
Più complicata è la classificazione quando non si
conosce l’origine delle sostanze chimiche contenute o
quando possono essere presenti sostanze non
identificabili.
E’ il caso dei Fanghi di dragaggio, ma anche degli Oli
usati e di tutti i rifiuti contenenti idrocarburi o oli di
varia natura
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Criteri di classificazione dal 2001
La “delicatezza” della classificazione non risiede tanto nella definizione di
rifiuto PERICOLOSO o NON, che in via conservativa potrebbe essere data
sempre come pericolosa ma nella assegnazione delle categorie di pericolo
previste dal D.Lgs 22/97 e dalle norme di etichettatura:
H5: "Nocivo": sostanze e preparati che, per inalazione, ingestione o
penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute di
gravità limitata;
H6: "Tossico": sostanze e preparati (comprese le sostanze e i
preparati molto tossici) che, per inalazione, ingestione o
penetrazione cutanea, possono comportare rischi per la salute gravi,
acuti o cronici e anche la morte;
H7: "Cancerogeno": sostanze e preparati che, per inalazione,
ingestione o penetrazione cutanea, possono produrre il cancro o
aumentarne la frequenza;
H14: "Ecotossico": sostanze e preparati che presentano o possono
presentare rischi immediati o differiti per uno o più settori
dell'ambiente.
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Perché assegnare una categoria di pericolo
H5: Nocivo
La Decisione CE indica che questa categoria di pericolo si assegna se sono presenti una o più sostanze
nocive in concentrazione totale > 25 % riprendendo i criteri di etichettatura e classificazione delle sostanze
e preparati pericolosi, riassunti e aggiornati nel D.Lgs 14 marzo 2003, n. 65
CLASSIFICAZIONE DELLA SOSTANZA
T+ con R26,R27,R28
CLASSIFICAZIONE DEL PREPARATO
T+
T
Xn
C >= 7 %
1% <= C < 7%
0,1% <= C < 1%
C >= 25 %
3%<= C < 25%
T con R23, R24, R25
Xn con R20, R21, R22
T+ con R39
T con R39
C >= 25 %
C >= 10 %
1% <= C < 10 %
0,1 % <= C < 1 %
C >= 10 %
1% <= C < 10 %
Xn con R68
T con R48
C >= 10 %
C >= 10 %
Xn con R48
C < 10 %
C >= 10 %
R20/21/22 Nocivo (R23/24/25 Tossico) per inalazione, contatto con la pelle, ingestione
R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi
R68 Possibilità di effetti irreversibili
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Perché assegnare una categoria di pericolo
H7: Cancerogeno
La Decisione CE citata indica il caso in cui questa categoria di pericolo si assegna se sono presenti una o
più sostanze cancerogene in concentrazione totale > 0,1 % per le categorie 1 e 2 e > 1 % per la categoria 3.
Analogamente al caso precedente i criteri sono rilevabili dal D.Lgs 65/03
CLASSIFICAZIONE DELLA SOSTANZA
CLASSIFICAZIONE DEL PREPARATO
Categoria 1 e 2
CANCEROGENE di categoria 1 o 2 (R45 o R49)
>=0,1 % CANCEROGENO
CANCEROGENE di categoria 3 (R40)
MUTAGENE di categoria 1 o 2 (R46)
>=1 % CANCEROGENO
>=0,1 % MUTAGENO
MUTAGENE di categoria 3 (R68)
TOSSICHE PER IL CICLO RIPRODUTTIVO di
categoria 1 o 2 (R60) (fertilità)
>=1 % MUTAGENO
>=0,5 % TOSSICO PER
IL CICLO RIPRODUTTIVO
TOSSICHE PER IL CICLO RIPRODUTTIVO di
categoria 3 (R62) (fertilità)
TOSSICHE PER IL CICLO RIPRODUTTIVO di
categoria 1 o 2 (R61) (sviluppo)
Categoria 3
>=5 % TOSSICO PER IL
CICLO RIPRODUTTIVO
>=0,5 % TOSSICO PER
IL CICLO RIPRODUTTIVO
TOSSICHE PER IL CICLO RIPRODUTTIVO di
categoria 1 o 2 (R63) (sviluppo)
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>=5 % TOSSICO PER IL
CICLO RIPRODUTTIVO
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Perché assegnare una categoria di pericolo
H7: Cancerogeno
R 40
R 45
R 46
R 49
R 60
R 61
R 62
R 63
Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti.
Può provocare il cancro.
Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.
Può provocare il cancro per inalazione.
Può ridurre la fertilità.
Può danneggiare i bambini non ancora nati.
Possibile rischio di ridotta fertilità.
Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati.
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Perché assegnare una categoria di pericolo
H14: Ecotossico
In questo caso la Decisione CE non dà nessuna indicazione e si fa quindi ancora riferimento ai criteri del
D.Lgs 65/03.
CLASSIFICAZIONE DELLA
SOSTANZA
N (R50-53)
N (R51-53)
(R52-53)
CLASSIFICAZIONE DEL PREPARATO
N, R50-53
N, R51-53
R52-53
>=25
2,5% <C<25 %
0,25% <C<2,5 %
C>=25 %
2,5% <C<25 %
R52
C>=25 %
N (R50)
C>=25 %
N (R52)
R 50
R 51
R 52
R 53
N, R50
C>=25 %
Altamente tossico per gli organismi acquatici.
Tossico per gli organismi acquatici.
Nocivo per gli organismi acquatici.
Può provocare a lungo termine effetti negativi per
l'ambiente acquatico.
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Quali determinazioni si devono effettuare
ANALISI CHIMICHE PER LA
CLASSIFICAZIONE
ANALISI CHIMICHE PER LO
SMALTIMENTO
Essenziali solo per determinare la
pericolosità del rifiuto
Devono essere compresi quindi tutti i
parametri che possono conferire una o
più caratteristiche di pericolo
Possono essere esclusi i parametri che
non danno alcuna caratteristica di
pericolo
(es. Ferro, Manganese)
Essenziali per la individuazione del più
corretto sistema di smaltimento
Parametri richiesti dalla normativa
Parametri richiesti dagli impianti
Ad esempio Test di Cessione
PCB, Organici
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Analisi Chimiche per la CLASSIFICAZIONE
Metalli
INORGANICI
(anche se non sempre sono da
considerare “inorganici”)
Idrocarburi leggeri (SOLVENTI)
Idrocarburi Policiclici Aromatici
PCB – PCT
ORGANICI
Policlorobifenili o trifenili
OLI
Minerali, Totali
QUALI SONO I LIMITI DI RIFERIMENTO PER LA CLASSIFICAZIONE ?
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Analisi Chimiche: INORGANICI
Metalli (anche se non sempre sono da considerare “inorganici”)
SI HANNO SEMPRE RISULTATI
ASPECIFICI
Piombo = 3400 mg/kg
Cadmio = 65 mg/kg
LIMITI DI RIFERIMENTO
Piombo Alchili = 500 mg/kg
Altri composti = 5000
(come Pb alchili e non come Pb)
Cloruro di Cadmio = 0,01 %
(corrisponde a 61 mg/kg di Cadmio)
Tutti i composti di Cromo VI = 0,1 %
CromoVI = 28 mg/Kg
(per il bicromato di potassio equivale a
circa 177 mg/kg di CrVI)
QUINDI ADOTTARE SEMPRE VALUTAZIONI CONSERVATIVE
Ad esempio: Piombo = 1.000 ppm - Cadmio = 50 ppm
Cromo VI = 100 ppm - Mercurio = 500 ppm - ecc.
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Analisi Chimiche: ORGANICI
Idrocarburi leggeri (solventi)
Si hanno risultati “CERTI”
LIMITI DI RIFERIMENTO
0,1 %
Benzene = 84 mg/kg
(il Benzene è Cancerogeno
di 1° categoria con R45)
25 %
Toluene = 1.250 mg/kg
(il Toluene è Xn con R20)
25 %
Xileni = 280 mg/Kg
(gli Xileni sono Xn R20)
LA DIFFICOLTA’ RISIEDE NEL DETERMINARE E QUANTIFICARE
TUTTI GLI IDROCARBURI PRESENTI NEL RIFIUTO
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Analisi Chimiche: ORGANICI
Idrocarburi Policiclici Aromatici
Si hanno risultati “CERTI”
LIMITI DI RIFERIMENTO
Naftalene Acenaftilene Acenaftene
Fluorene Fenantrene Antracene
0,005 % per il
Fluorantene Pirene Benzo[a]Antracene
Crisene Benzo[b]Fluorantene
Benzo[a]Pirene Indeno[1,2,3,c,d]Pirene
Benzo[a]Pirene
0,1 % per i “Cancerogeni”
Dibenzo[a,h]Antracene
Benzo[g,h,i]Terilene
25 %
per gli altri
CON UNA ACCURATA ANALISI SI RIESCE A DETERMINARE E
QUANTIFICARE I VARI I.P.A. PRESENTI NEL RIFIUTO
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Analisi Chimiche: ORGANICI
PolicloroBifenili e PolicloroTrifenili
PCB/PCT
Si hanno risultati “CERTI”
LIMITI DI RIFERIMENTO
0,005 % (50 ppm)
PCB+PCT = 58 mg/kg
classifica il rifiuto Pericoloso con
Xn R33
IN QUESTO CASO
SI RIESCE A DETERMINARE E QUANTIFICARE I
PCB/PCT ADOTTANDO I METODI DI RIFERIMENTO DI LEGGE
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Analisi Chimiche: ORGANICI
Determinazione degli OLI totali
Si hanno risultati complessivi ma non specifici
Tecnica GRAVIMETRICA, IR, GC
Oli totali = 2,6 %
Oli minerali = 2,1%
DRO (Diesel Range Organic) = 15.000 mg/kg
LIMITI DI RIFERIMENTO
SI FA RIFERIMENTO AI CRITERI
DI CLASSIFICAZIONE ED
ETICHETTATURA DEI
PREPARATI PERICOLOSI
0,1 % CANCEROGENI
GRO (Gasoline Range Organic) = 18.000 mg/kg
3 % TOSSICI
25 % NOCIVI
IN PARTICOLARE LA DIFFICOLTA’ RISIEDE NEL VALUTARE LA
CANCEROGENICITA’ DEGLI OLI
(oli esausti, oli “bruciati”, oli di sentina, ecc.)
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Cancerogenicità degli OLI
Dal XXVIII adeguamento alla normativa comunitaria per la classificazione ed
etichettatura dei preparati pericolosi si rilevano molti “tagli” classificati come
cancerogeni:
CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE
N. CEE
CANCEROGENICITA’
NOTE
Olio leggero frazione bassobollente
648-003-00-1
Categoria 2
J
Nafta con basso punto di ebollizione
649-373-00-7
Categoria 2
P
Oli residui (petrolio); Olio base non specificato
649-462-00-0
Categoria 2
L
Olii di catrame; Olio leggero
648-002-00-6
Categoria 2
J
Olio di catrame, altobollente
648-109-00-8
Categoria 2
M
Olii lubrificanti (petrolio), C17-32
649-528-00-9
Categoria 2
L
Olii lubrificanti (petrolio), C17-35
649-497-00-1
Categoria 2
L
Olii lubrificanti (petrolio), C18-27
649-514-00-2
Categoria 2
L
Olii lubrificanti (petrolio), C18-40
649-506-00-9
Categoria 2
L
Olii lubrificanti (petrolio), C20-35
649-529-00-4
Categoria 2
L
Olii lubrificanti (petrolio), C20-50
649-483-00-5
Categoria 2
L
Olii lubrificanti (petrolio), C24-50
649-530-00-X
Categoria 2
L
Pece, catrame di carbone, alta temperatura
648-057-00-6
Categoria 2
M
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Cancerogenicità degli OLI
Le NOTE di riferimento del XXVIII adeguamento alla normativa comunitaria per la
classificazione ed etichettatura dei preparati pericolosi sono quindi
FONDAMENTALI per la corretta CLASSIFICAZIONE:
NOTA J: La classificazione “cancerogeno” non è necessaria se si può dimostrare
che la sostanza contiene benzene in percentuale inferiore allo 0,1 %
NOTA M: La classificazione “cancerogeno” non è necessaria se si può
dimostrare che la sostanza contiene benzo[a]pirene in percentuale inferiore allo
0,005 %
NOTA L: La classificazione “cancerogeno” non è necessaria se si può dimostrare
che la sostanza contiene meno del 3 % di estratto di DMSO secondo la
misurazione IP346 (che fornisce una misura complessiva e conservativa degli
Idrocarburi Policicli Aromatici)
NOTA P: La classificazione “cancerogeno” non è necessaria se si può
dimostrare che la sostanza contiene benzene in percentuale inferiore allo 0,1 %
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Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO
PARAMETRO
U.M.
RISULTATO
Residuo a 105 °C
% p/p
73,0
Ceneri a 600 °C
% p/p
61,2
%C
1,4
Cadmio
mg/kg t.q.
6,9
Cromo totale
mg/kg t.q.
112
Arsenico
mg/kg t.q.
45,3
Mercurio
mg/kg t.q.
0,3
Nichel
mg/kg t.q.
34,3
Rame
mg/kg t.q.
36,1
Piombo
mg/kg t.q.
214,2
PCB + PCT
mg/kg t.q.
11,2
Carbonio Organico
E per questi parametri il rifiuto è NON pericoloso
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Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO
PARAMETRO
OLI (ad esempio “GRAVIMETRICI”)
U.M.
RISULTATO
mg/kg t.q.
613,0
Ed in questo caso il rifiuto è NON pericoloso perché < 0,1 %
PARAMETRO
OLI
U.M.
RISULTATO
mg/kg t.q.
4370,0
in questo caso se gli OLI fossero “Cancerogeni” il rifiuto
sarebbe da classificare PERICOLOSO perché > 0,1 %
Quindi considerare le
note J, L, M, P
Benzene < 0,1 % (nota J e P)
Benzo[a]Pirene < 0,005 % (nota M)
Estratto in DMSO < 3 % (nota L)
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Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO
Benzene < 0,1 % (nota J e P)
Benzo[a]Pirene < 0,005 % (nota M)
Estratto in DMSO < 3 % (nota L)
Ma queste PERCENTUALI a COSA SI RIFERISCONO ?
Alla sola quantità degli OLI
Al rifiuto TOTALE
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28
Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO
Alla sola quantità degli OLI
PARAMETRO
U.M.
RISULTATO
OLI
mg/kg t.q.
4370,0
Benzene
mg/kg t.q.
Benzo[a]Pirene
mg/kg t.q.
Estratto in DMSO
mg/kg t.q.
< 4,37
< 0,21
< 131
Al rifiuto TOTALE
PARAMETRO
U.M.
RISULTATO
OLI
mg/kg t.q.
4370,0
Benzene
mg/kg t.q.
Benzo[a]Pirene
mg/kg t.q.
Estratto in DMSO
mg/kg t.q.
< 1.000
< 50
< 30.000
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Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO
Alla sola quantità degli OLI
Questi rifiuti sarebbero PERICOLOSI perché i 4.000 ppm di
OLI sarebbero da considerare “Cancerogeni”
PARAMETRO
U.M.
1° caso
2° caso
3° caso
OLI
mg/kg t.q.
4.000
4.000
4.000
Benzene
mg/kg t.q.
<1
8
<1
Benzo[a]Pirene
mg/kg t.q.
0,5
< 0,1
< 0,1
Estratto in DMSO
mg/kg t.q.
< 50
< 50
150
Ed anche il rifiuto “CANCEROGENO” e quindi si applica il
D.Lgs 626/94 e seguenti con Registro degli ESPOSTI,
COMUNICAZIONE ALLA ISPESL, ecc.
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30
Esempi caratterizzazione FANGHI DRAGAGGIO
Ma riferirsi alla sola quantità degli OLI è PARADOSSALE
Rifiuti PERICOLOSI
(e CANCEROGENI)
Rifiuti NON PERICOLOSI
Un rifiuto con
4.000 ppm di OLI
8 mg/kg di Benzene
Un rifiuto con
400 ppm di OLI
300 mg/kg di Benzene
Un rifiuto con
2.000 ppm di OLI
80 mg/kg di estratto in DMSO
Un rifiuto con
400 ppm di OLI
250 mg/kg di estratto in DMSO
Quindi appare ragionevole considerare tali percentuali
riferibili all’intero RIFIUTO
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31
SCHEMA DI CLASSIFICAZIONE
ANALISI CHIMICA
Superiori ai LIMITI
P
OLI totali
Superiori a 1.000 ppm
Inferiori a 1.000 ppm
NP
Benzene
Inferiore a 1.000 ppm
Superiore a 1.000 ppm
P
Benzo[a]Pirene
Inferiore a 50 ppm
Superiore a 50 ppm
P
Superiore a 3 %
P
Metalli, Solventi, PCB, IPA
Inferiori ai LIMITI
estratto in DMSO
Inferiore a 3 %
NP
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32
CONCLUSIONI
INTERPRETAZIONE VALIDA PER TUTTI I RIFIUTI CON OLI
IMPORTANZA ED OBBLIGATORIETA’ DELLE ANALISI CHIMICHE
DETERMINAZIONI “CONVENZIONALI” (SOV, Metalli, PCB, IPA)
DETERMINAZIONE OLI (totali o minerali)
NON E’ SUFFICIENTE LA DETERMINAZIONE DEGLI OLI
DETERMINAZIONE benzene (0,1 %), benzo[a]Pirene (0,005 %)
DETERMINAZIONE ESTRATTO IN DMSO (3 %)
GENERALMENTE I FANGHI DI DRAGAGGIO SONO NON
PERICOLOSI
SE FOSSERO PERICOLOSI SAREBBERO H07 = CANCEROGENI
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CONCLUSIONI
IL PERCORSO EFFETTUATO APPARE LOGICO MA LA DELICATEZZA
DEL PROBLEMA …
rifiuti con OLI se sono PERICOLOSI
sono anche CANCEROGENI
… IMPONE UNA CONFERMA INTERPRETATIVA DA PARTE DELLE
VARIE FIGURE
(poduttori, smaltitori, Enti di controllo, Provincia, Regione)
IN OGNI CASO, AL DI LA’ DEL GIOCO DEI NUMERI SI DEVE
COMUNQUE CONSIGLIARE SEMPRE L’ADOZIONE DI MISURE DI
PROTEZIONE ADEGUATE PER LA MOVIMENTAZIONE E
MANIPOLAZIONE
Ordine dei Chimici della Toscana – 4 dicembre 2003 – Dott. Antonio Cecchi
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