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L'ULTIMO SCUDO FISCALE
L'ultima volta che se ne parlò eravamo nel 200g, quando
l'allora Governo Berlusconi decise di varare uno scudo
fiscale che agevolasse il rientro dei capitali illecitamente
trasferiti presso la Confederazione Elvetica o altri paradisi
fiscalicome Liechtenstein e Principato di Monaco.
La norma prevedeva l'istituzione di un'imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori dal
territorio nazionale, a condizione che le stesse fossero rimpatriate in ltalia da paesi compresi nei confini del Vecchio
Continente.
La "multa", se così si poteva chiamare, si sostanziava in
un'aliquota complessiva del 5/", applicata sulle attività
finanziarie e patrimoniali detenute almeno fino al 31 dicembre 2008 o rimpatriate e regolarizzate a partire dal 15 settembre 2009 e fino al 15 aprile 2010.
L'emendamento prevedeva infine che l'imposta si applicas-
se su un rendimento lordo presunto in ragione del 2o/o
annuo per i cinque anni precedenti, senza possibilità di
scomputo di eventuali perdite e con un'aliquota sintetica
del 50% l'anno, comprensiva di interessi e sanzioni e
senza diritto allo scomputo di eventuali ritenute e crediti.
Altro aspetto londamentale era che in linea con quanto già
accaduto per gli scudi precedenti, l'emendamento garantiva l'anonimato e prevedeva che il rimpatrio o la regolarizzazione non potessero costituire elemento utilizzabile a
sfavore del contribuente in ogni sede amministrativa o giudiziaria.
Una mossa tesa quindi a recuperare quanto più denaro
possibile, ma che difatto lasciava ai contribuenti la possibilità di decidere se continuare a godere del segreto bancario garantito dalle costituzionidei Paesi "ospiti" o se invece uscire finalmente dall'anonimato fiscale.
Furono mesi in cui si susseguirono innumerevoli conferen-
ze sul tema a cui parteciparono tutti i diretti inleressali e
quindi anche diversi banchieri.
ln una di queste circostanze rimase agli annali il botta e
risposta tra un giornalista ed un manager di un importante
Banca Svizzera. Quando il giornalista chiese se questo
scudo non fosse l'ultima opportunità prima di un definitivo
crollo del segreto bancario in Europa, il manager si lasciò
andare ad una dichiarazione molto forte ed un po'stizzita
"...è più facile che la Svizzera vinca i prossimi mondiali di
calcio, piuttosto che il segreto bancario cada da noi e negli
altri Paesidella black list'.
Alla luce di quanto abbiamo visto in questi anni, si può tranquillamente affermare che mai previsione fu tanto sbagliata.
STATI UNITI: I VERIAPRIPISTA
Nel 2011 la giustizia americana annunciò di aver posto
sotto inchiesta una decina di banche svizzere sospettate di
aver aiutato migliaia di clienti ad evadere le imposte degli
Stati Uniti. ll Dipartimento americano di giustizia pretese
tutte le informazioni sulle transazioni delle banche, com-
presi nomi e dati degli impiegati coinvotti neile attività USA.
Nel 2012, il governo svizzero con una decisione storica,
aulorizzò le banche a collaborare con la giustizia americana fornendo migliaia didati richiesti a Washington.
Ma questo non bastò perché nel2013 il dipartimento ame-
ricano di giustizia bussò ancora alla porta
di Berna.
Il
governo svizzero propose allora di regolare Ia trasmissione
delle informazioni attraverso un'apposita legge (Lex USA),
che però venne inizialmente bocciata dal parlamento rosso
crociato, in quanto ritenuta non necessaria e contraria ai
principi di sovranità della Svizzera.
ll 3 luglio dello stesso anno però, il ministro delle finanze
Eveline Widmer-Schlumpf propose un piano B che questa
volta venne accettato dalle autorità elvetiche e che portò
alla firma del primo accordo fiscale tra la Svizzera ed un
altro Paese (era il29 agosto).
Da quella data, gli istituti che avevano gestito averi americani non dichiarati poterono quindi evitare azioni penali,
salvo il pagamento di multe salate. Un compromesso che
per la prima volta mise la Svizzera in una posizione di
debolezza e che la costrinse ad ignorare il segreto bancario ancora costituzionalmente normato, fornendo l'elenco
dei residenti americani proprietari di conti correnti sulterritorio elvetico.
Una scelta obbligata visto che in caso contrario, il Paese
avrebbe continuato ancora per anni a correre il rischio di
incappare in procedimenti penali, oltre che a vedersi esclu-
dere l'operatività nella più importanle piazza finanziaria ed
economica del pianeta.
La dichiarazione comune, che come detto venne firmata il
29 agosto 2013 dall'ambasciatore svizzero a Washington
Manuel Sager e dal viceprocuratore generale del
Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti James Cole, ha
quindi costituito un passo importante nella lotta all'evasione fiscale e di fatto ha aperto la strada ad accordi del tutto
similari da parte di altri Paesi.
llprogramma statunitense era però aperto alle banche che
ancora non erano oggetto di un'inchiesta penale da parte
delle autorità Statunitensi. Vennero quindi escluse il Credit
Suisse, UBS, Julius Bàr oltre che le banche cantonali di
Zurigo e Basilea, che stavano già negoziando multe e confessioni con la giustizia americana per evitare una denuncia.
Gli lstituti elveticifornirono quindi le informazioni sulle loro
operazioni transfrontaliere (organizzazione e controllo
delle loro filiali negli Stati Uniti), e pagarono una multa commisurata al volume del patrimonio amministrato (dal2O/" al
50% del capitale evaso, a dipendenza della data di apertura dei conti).
Anche se i dati ufficiali non furono mai comunicati, si parlo
di svariate decine di miliardi di Franchi.
LA LISTA FALCIANI
Chi è Hervè Falciani? ll suo nome è diventato famoso
quando, grazie a lui, venne diffusa per la prima volta neila
storia una lista di clienti della banca ingtese HSBC che ave-
vano illegalmente trasferito capital dai loro paesi di residenza.
Andiamo quindi a riassumere brevemente la vicenda che
pose le basi per un'azione congiunta di diverse Nazioni
verso le lstituzioni svizzere e che portò al crollo del segreto bancario nel Paese Elvetico.
Hervé Daniel Marcel Falcioni, classe 1972, è un informatico con passaporto francese e italiano, che ha lavorato
presso la filiale svizzera della banca britannica Hsbc dal
2001 al 2008.
La sua vicenda inizia nel 2006, quando si occupò di riorganizzare e migliorare Ia sicurezza del database della banca.
Un lavoro gigantesco che evidenziò delle falle enormi nel
sistema che l'uomo esplicitò al management dell'lstituito
svizzero. Ma quando Falciani apprese che il frutto del suo
lavoro era stato completamente ignorato dpcise di reagire,
e così, per due anni, copiò i nomi dei clienii su un supporto digitale perché, come dichiarò in seguito, riteneva inaccettabile la sottrazione difondi che invece avrebbero dovuto essere utilizzati per l'interesse generale.
lnsomma, Falciani voleva incastrare gli evasori e ci è riuscito, aiutando molti Paesi a recuperare milioni didollari di
tasse non pagate dai clientidella Hsbc.
lnizialmente Falciani cercò senza successo la collaborazione delle autorità svizzere. Per questo decise divolare a
Beirut in una filiale della Hsbc, dove incontrò dei dirigenti
della banca offrendo loro un falso sistema di estrazione di
datideiclienti.
La reazione fu violenta tanto che la banca awiò un'indagine per violazione del segreto industriale. A quel punto
Falciani decise di fuggire ma dopo qualche giorno l'informatico decise di farsi ritracciare pagando biglietti aerei con
il suo conto Hsbc, tanto che il 22 dicembre 2008 venne
arrestato, interrogato e successivamente rilasciato.
Falciani decise quindi di tornare in Francia dove venne
nuovamente arrestato nelgennaio del 2009 in cambio della
garanzia di non venire estradato in Svizzera. Contro di lui
venne quindi emesso un mandato di cattura internazionale, ma la volontà dell'uomo di collaborare con il fisco di tutti
i Paesi interessatigligarantì la liberta.
Grazie a Falciani, tanto per fare qualche esempio, il governo lrancese ha recuperato 188 milioni di euro e quello spagnolo 220 milioni.
Secondo alcune fonti, Falciani si è poi consegnato alle
autorità americane dopo che queste stesse, avendolo
ascoltato come testimone, Io avevano informato che correva il rischio di subire un attentato; infine, nel maggio del
2013, dopo che il tribunale spagnolo ha respinto l'ennesima richiesta di estradizione della Svizzera, Falciani è tornato in liberta
L'ACCORDO ITALIA _ SVIZZERA
La pubblicazione della Lista Falciani ha spinto anche I'ltalia
a seguire l'esempio di Stati Uniti, Germania, Francia,
Spagna e Gran Bretagna e il nostro Paese ha infatti
anch'esso raggiunto un accordo di libero scambio di informazioni bancarie e fiscalicon le autorità svizzere.
Lo scorso 23 febbraio verrà quindi ricordato come ilgiorno
dello storico accordo fiscale tra ltalia e Svizzera, siglato a
Milano dal ministro Padoan e dal capo del Dipartimento
lederale delle finanze della Confederazione Svizzera,
Eveline Widmer-Schlumpf .
L'accordo di fatto ha cancellato il segreto bancario fra i due
Paesi e permetterà, a partire dal 2017, il libero scambio di
informazioni senza la necessità di complicate lungaggini
burocratiche.
Una novità che se da un lato priverà la Svizzera di una
delle sue principali fonti di reddito, dall'altra permetterà al
Paese di uscire dalla black-list, vale a dire dagli elenchi stilati dall'OCSE (ma anche da ogni singolo Paese ndr), in cui
vengono menzionate le Nazioni che godono di regimifiscali particolarmente vantaggiosi e verso iquali non è presente alcun accordo internazionale per uno scambio reciproco
delle informazioni.
Tornando all'intesa tra ltalia e Svizzera, è opportuno sottolineare che, oltre allo scambio reciproco di informazioni, si
è stabilita una road-map in cuiverranno risolte altre annose questioni, tra le qualispiccano Campione d'ltalia e quella, molto delicata, dei frontalieri.
Per quanto concerne il segreto bancario, si prevede lo
scambio "a richiesta" di informazioni modificando l'attuale
Convenzione sulla doppia imposizione ltalia-svizzera. ll
protocollo sarà soggetto alla ratifica dei due parlamenti, un
processo che avrà quindi bisogno di un anno o due per il
completamento.
ANCHE LO IOR VICINO ALLA SIGLA DELL'INTESA
Anche l'lstituto per le opere religiose (lOR), o più semplicemente la Banca dello Stato Vaticano, che in passato è
stato coinvolto in diversi scandalifinanziari, sarebbe vicino
a firmare un accordo fiscale con il nostro Paese, seguendo
il sentiero che è già stato tracciato grazie agli accordi raggiunticon Svizzera, Liechtenstein e Principato di Monaco.
Anche in questo caso la svolta sarebbe epocale, perché
nonostante le premesse iniziali che imponevano la cittadi-
nanza Vaticana per l'apertura
di conti presso
l,istituto,
secondo la Santa Sede i conti attualmente aperti allo IOR
sono circa 19mila, tra correntisti esteri, cittadini della Santa
Sede e istituti religiosi.
Un processo di revisione morale cominciato nel 2013,
quando il Papa "emerito" Joseph Ratzinger impresse un
nuovo corso di trasparenza finanziaria che fu ereditato da
Papa Francesco e che da allora ha portato alla chiusura di
oltre 3 mila depositi bancari, di cui circa 800 italiani.
Come detto, in linea con quanto fatto con le altre nazioni,
l'accordo avrà l'obiettivo di siglare un protocollo sulla doppia imposizione fiscale, oltre che aderire allo schema che
garantisca lo scambio automatico di informazione bancarie
su richiesta dell'Agenzia delle Entrate.
VOLUNTARY DISCOSURE, ISTRUZIONI PER L'USO
Dopo mesi di attesa è finalmente arrivato, dall'Agenzie
delle Entrate, il manuale delle procedure per l'adesione alla
voluntary disclosure.
Un documento di oltre 200 pagine che cercheremo di rias-
sumere nei suol concetti principali, fermo restando la
necessità per chiunque desiderasse aderire alla procedura
di farsi affiancare obbligatoriamente da professionisti del
settore.
l@rimo luogo definiamo itermine entro ilquale si può ade_
rire. La scadenza ultima è prevista per il 30 settembre
2015, e comprenderà il risanamento di omissioni e irrego_
larità commesse dal 1 gennaio 2009 fino al 30 settemÉre
2014. Tutto quanto accaduto prima del 1 gennaio 200g
ormai è prescritto, in quanto sono decaduti i termini per
l'accertamento o per la contestazione delle violazioni in
materia di monitoraggio fiscale (a tal proposito da notare
che vanno fatte le dovute eccezioni per i ieati gravi e per i
contribuenti che hanno depositato le proprie ,,riòerve,,pres_
so Paesi Black List che non hanno sottoscritto gli accordi
per lo scambio automatico delle informazioni: in questi
caso è infatti previsto il raddoppio deitermini).
Chi può aderire.
Alla voluntary possono aderire chiaramente tutti i cittadini
italiani, ma anche gli *estero residenti fittizi',, icittadini ,trasferiti" in Paesi black list, i soggetti ,,esterovestiti,,, i trust, i
trust "esterovestiti" ed i contribuenti che detengono attività
all'estero senza esserne formalmente intestatari, perché
hanno fatto ricorso a soggetti interposti o a intestazioni
fiduciarie estere.
Quali sono i reati sanabili.
Le violazioni ammesse alla regolarizzazione riguardano
redditi e addizionali, imposte sostitutive, lrap, lva, sostituti
d'imposta.
Com'è facile intuire non potranno usufruire della voluntary
disclosure quei contribuenti che prima della firma degii
accordi, erano già stati oggetto di indagine, ispezionei
verifiche da parte dell,Agenzia delle Entràte, o che risultano indagati o imputati in procedimenti penali per violazioni
di norme tributarie.
La procedura non può essere attivata anche nel caso in cui
un soggetto terzo, obbligato solldalmente in via tributaria
con il richiedente o che abbia concorso in un reato tributa_
rio a lui attribuito, venga a conoscenza delle cause di inammissibilità.
Quanto costa aderire.
ll protocollo prevede due principi fondamentali.
1) il CALCOLO FORFETTARTO.
ln questo caso il calcolo sarà semplice. Bisognerà applica_
re un coefficiente di redditività pari al S% del valore com_
plessivo della consistenza alla fine di ogni anno; sul reddi_
to ottenuto si dovrà pagare un,aliquota del27o/o.
Facciamo un esempio concreto su un patrimonio di un
milione di euro mai movimentato (frutto diun,eredità):
- Patrimonio: 1.000.000 euro;
- Anni accertabili: 5;
- Coefficiente di redditività del S/" pari quindi a: 5O.OO0
euro (reddito annuo presunto):
- Aliquota 27o/o pari a: 1 3.500 euro, cioè all,1 ,OSyo per ogni
anno accertabile.
2) il CALCOLO ANALIT|CO.
La seconda modalità di calcolo (tassazione a calcolo
ana_
litico) terrà conto di tutte le voci che costituiscono
le tasse
e. le sanzioni da applicare, a cui vanno
sommati gli interes_
si corrispondenti. Bisognerà quindi contemplarJ la consi_
stenza del capitale al 31 dicembre di ogni anno e il rendimento annuo che si è prodotto e calcolàrci sopra le imposte e le sanzioni.
Per quanto riguarda le imposte, se sitratta di un privato
si
applica l'imposta sostitutiva sur rendimento finanziario der
27oA per gli anni 201 O-1 1 ; det 2Oy" dat 201 2in giù.
Net caso
di un imprenditore che ha evaso oltre ai redditì-anche l,lraf
e l'lva, icostisono decisamente più alti. Oltre al pagamen_
to dell'lrpef, calcolato sull,intero importo iniziale del-capita_
le, dovranno essere versati anche l;lrap e l,lva calcolati
con
le aliquote vigenti all'epoca dell,invesiimento e le relative
addizionali.
Per quanto riguarda le sanzioni, esse rappresentano
l,a_
spetto con il quare ir regisratore ha voruto fornire ar contril'incentivo maggiore ad aderire alla voluntary. Esse
Py"ll"
infatti sono state ridotte sensibilmente e riguardano l,o_
messa compilazione del quadro RW e I'omessa o infedele
dichiarazione dell'imposta sui redditi.
All'omessa compilazione del quadro RW saranno applicate
sanzioni in misura minima, cioè pari alla metà del'minimo
edittale. Cosa vuol dire? ln parole semplici che dal 3% si
scenderà all'1 ,Syo. Una volta irrogata la sanzione relativa
al
quadro RW, sarà possibile applicare la riduzione
a 1/3 in
base all'istituto dell'acquiescenza. per cui la sanzione
sarà
ridotta allo 0,5%.
Relativamente ail'omessa o infedere dichiarazione del'imposta sui redditi, le sanzioni vengono ridotte di
% della
misura minima prevista ex legge. Ma anche qui vi è un
margine di abbattimento fino a un sesto del minimo in
sede
diadesione.
lnsomma a prescindere dagli importi che andranno pagati
e che dipenderanno dalle singole realtà, appare cfriaio
òne
la voluntary disclosure rappresenti l,ultima possibilità per
sanare delle posizioni pendenti.
ll rischio per chi deciderà di ignorarla è quello che a partire
dal 2018 lo scambio automatico delle informazioni accen_
da un faro verso questi soggetti che rischieranno oltre a
sanzioni pecuniarie molto più rilevanti (pari anche al làOo/o
della riserva accumulata), conseguenzè penali importanti.
"Se il mercato fosse efficiente
io sarei una cosuccia a cui nessuno fa caso
,,
Weaaex
Burrmt
Oresente messaggio non costìtulice sollecito
Iìnlormativi
e per
o pubbtico risparmio, S'invitono i clienti nelfu lettura dei prospetti
ulteriori inlormozioni rivolgersi a:
CESARE ANEDDA
Studio di consulenza finanziaria evoluta
Sanpaolo tnvest Private Banking
via Repubblica, 5 - Parma
te]. 052V503511 cell.33 9 I 4832267
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articolo giugno 2015