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SERGIO BERSANETTI
Conoscere la mente profonda
Guida pratica per conquistare la serenità
Avvertenza: Non è intenzione di questo libro fungere da terapia alternativa per curare
patologie quali malinconia o depressione, che necessitano per ovvi motivi della supervisione
di un medico
© 2011 Sergio Bersanetti
LA DISTRIBUZIONE DI QUESTO DOCUMENTO È PERMESSA, MA
È ESPRESSAMENTE VIETATO MODIFICARNE IL CONTENUTO
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INTRODUZIONE ............................................................................................................................4
CHI SIAMO .....................................................................................................................................8
SPIRITUALITÀ E RELIGIONE.....................................................................................................................10
PERCEZIONE DELLA REALTÀ ....................................................................................................................13
LA MENTE DI SUPERFICIE ....................................................................................................16
LA MENTE PROFONDA .............................................................................................................20
CHI È L’OSSERVATORE?.........................................................................................................26
I VAMPIRI ENERGETICI ............................................................................................................................30
VIVERE NEL PRESENTE...........................................................................................................35
PASSATO E VITTIMISMO ..........................................................................................................................40
SULLA LEGGE DI ATTRAZIONE .................................................................................................................41
I DESIDERI ...............................................................................................................................................42
LA MEDITAZIONE.......................................................................................................................46
MEDITAZIONE E DOLORE .........................................................................................................................50
COGLIERE I SEGNALI ..............................................................................................................54
IL BRANO “THE OBSERVER”................................................................................................61
E.F.T. E BAGNO DERIVATIVO ..............................................................................................63
EMOTIONAL FREEDOM TECHNIQUES ......................................................................................................63
BAGNO DERIVATIVO ................................................................................................................................64
LA DIPENDENZA .......................................................................................................................................66
TABELLA RIASSUNTIVA .........................................................................................................70
CONCLUSIONE .............................................................................................................................71
CONGEDO .................................................................................................................................................73
NOTE AI CAPITOLI....................................................................................................................75
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Introduzione
La fine di qualcosa coincide spesso con l’inizio di un piccolo
dramma, perchè l’essere umano è portato a dare alla parola fine
un connotato negativo: la fine di un amore, la fine della vita, la
fine delle vacanze e così via.
Io invece ritengo che la chiusura di un capitolo della nostra
vita possa e debba condurre all’apertura di un altro più esaltante;
pertanto qualche mese fa, a seguito di un’esperienza negativa,
decisi di lavorare verso due obiettivi ben precisi: trovare risposte
che stavo cercando da molto tempo attraverso un percorso di
ricerca spirituale, e riuscire a diventare emozionalmente
indipendente da qualunque fattore esterno.
Mi sono inizialmente concentrato sullo studio dei lavori di
autori come Eckhart Tolle, Neale Donald Walsch, Igor Sibaldi,
William Buhlman e Jon Kabat-Zinn, cogliendo gli aspetti più
significativi del loro pensiero. In seguito ho sviluppato e
sperimentato personalmente un sistema globale per raggiungere
gli obiettivi di cui sopra, basato su regole semplici sia da
assimilare che da applicare.
Il sistema viene spiegato in modo dettagliato nei vari capitoli
(nei quali vengono anche riportati vari esempi di vita reale) e non
richiede di essere credenti per funzionare. La base del suo
successo risiede infatti non nel credere a ciò che ti dico, bensì nel
sperimentarlo su di te.
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Se mi seguirai, potrai trovare la chiave per raggiungere
serenità d’animo e lucidità mentale costanti, tali da permetterti di
prendere le decisioni giuste al momento giusto e di migliorare di
conseguenza la qualità della tua vita, poichè saprai sempre reagire
alle situazioni difficili senza farti condizionare da esse.
Alcuni consigli che ti darò abbracciano il mondo della
spiritualità, mentre altri hanno più a che fare con la psicologia o il
semplice buon senso.
Tutto dipende da te, e la serenità è davvero a portata di mano.
Parlo di serenità e non di felicità perchè quest’ultima indica uno
stato d’animo temporaneo, un picco di energia positiva che si
verifica come reazione a un fatto o una notizia. Certo, sarebbe
fantastico se potessi garantirti che leggendo questo o un qualsiasi
altro libro tu sarai in grado di essere sempre felice, ma temo che
questa condizione sia raggiungibile da un numero limitato di
persone estremamente illuminate.
La serenità invece può diventare una condizione che
accompagna chiunque per tutta la vita, purchè vi sia la seria
intenzione di lavorare con disciplina e convinzione su se stessi.
Ciò significa per prima cosa liberarsi dai pregiudizi ed essere
pronti a tollerare opinioni diverse dalle nostre, per quanto
sbagliate ci possano sembrare.
A questo punto potresti obiettare: “Come fai a dirmi che è
possibile affrontare qualunque situazione con serenità quando
ogni giorno in molte parti del mondo i bambini muoiono di fame,
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le donne vengono stuprate, i cataclismi uccidono un sacco di
persone e così via?”
Se da una parte capisco questo tipo di obiezione, dall’altra
sarebbe come dire che, poichè non ritieni di essere in grado di
capire le funzioni esponenziali, allora è inutile imparare a contare!
Qualsiasi materia deve essere imparata un passo alla volta e
richiede tempo e pazienza per essere assimilata; pertanto è
possibile che, una volta che avrai interiorizzato alcuni concetti, tu
sia in grado di vedere la logica nascosta anche dietro a situazioni
estreme, come può darsi che invece non riuscirai mai a coglierla
(allo stesso modo in cui il saper contare non ti garantisce di capire
automaticamente le funzioni esponenziali).
Comunque sia, ti invito caldamente a non utilizzare queste
situazioni estreme come scusa (perchè di una pura e semplice
scusa si tratta) per evitare di dare uno scossone alla tua vita e
mantenere così le tue credenze limitanti.
Un’ultima
considerazione:
la
brevità
del
manuale
è
intenzionale, perchè voglio stimolarti a leggerlo più e più volte
dall’inizio alle fine, affinchè i concetti di base vengano assimilati e
diventino parte della tua vita quotidiana in modo naturale, senza
sforzo. Per lo stesso motivo, i concetti principali verranno
sviluppati e ripresi in più di un capitolo.
Nel caso in cui volessi approfondire uno o più argomenti, nelle
note ai capitoli troverai i link ai siti internet che io consiglio per
semplicità di descrizione e completezza di informazioni.
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Chi siamo
Rispondere con certezza a questa domanda è ovviamente
impossibile, per cui mi limiterò a esporti in forma semplificata la
spiegazione che mi sembra più plausibile.
Noi siamo essenzialmente una forma di energia dotata di
coscienza, a cui è stata data la grande opportunità di vivere
un’esperienza sensoriale sulla Terra.
Per esperienza sensoriale intendo dire che, grazie al corpo di
cui siamo dotati, abbiamo la possibilità di interagire con tutto ciò
che ci circonda (che è a sua volta una forma di energia) attraverso
i cinque sensi (vista, udito, gusto, olfatto e tatto). I sensi mandano
segnali al cervello e noi reagiamo alle sollecitazioni esterne
attraverso azioni collegate alle emozioni.
Tutto qui? Ovviamente no!
In quanto energia, noi siamo onde e quindi interagiamo con
l’esterno anche attraverso la risonanza con altre onde. Possiamo
intendere questa risonanza come la reazione che abbiamo quando
ascoltiamo una canzone che ci piace, o quando conosciamo una
persona che immediatamente ci ispira fiducia e che abbiamo
l’impressione di conoscere da sempre. Questo accade perchè la
frequenza della nostra onda è ‘in fase’ con quella che riceviamo
dall’esterno, e ciò genera in noi un senso di benessere. Questa
interazione avviene attraverso un sesto senso di cui siamo dotati,
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che per semplicità in questo contesto chiamerò senso della
‘percezione’.
Un altro concetto importante da accettare per capire chi siamo
è che la morte non è l’opposto della vita ma soltanto l’opposto
della
nascita,
in quanto
la
vita
non termina mai ma
semplicemente assume forme diverse, secondo un ciclo di nascita
e morte.
Sulla validità di quest’ultimo punto la mia convinzione deriva
da un’esperienza molto critica, ma al tempo stesso esaltante, che
vissi quando avevo circa otto anni.
Poichè ero e sono tuttora allergico al polline di molte piante,
mi recavo settimanalmente con mia madre da una dottoressa che
mi somministrava un vaccino. Un giorno, per distrazione, la
signora si dimenticò di diluire la dose del vaccino nell’acqua e di
conseguenza l’iniezione mi procurò un immediato shock
anafilattico. Le mie palpebre si gonfiarono al punto di non poter
aprire gli occhi e mi diventò quasi impossibile respirare.
Nonostante la situazione drammatica, in un attimo mi sentii
invadere da una sensazione di pace mai provata prima e che sono
riuscito a sperimentare nuovamente solo da pochissimo tempo.
Lo sforzo immenso che dovevo fare per respirare non mi turbava
minimamente e avevo l’impressione di avere tutto sotto controllo,
di essere molto più adulto di quanto non fossi in realtà.
Mi sentivo come se avessi vissuto per migliaia di anni e
conoscessi la risposta a qualsiasi domanda.
Sentivo le voci
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concitate e spaventate della dottoressa e di mia madre e volevo
urlare di stare tranquille, che tutto andava bene, ma ovviamente
non poteva uscire alcun suono dalla mia bocca, perchè in quel
momento io non avevo più la percezione del mio corpo e
probabilmente la mia coscienza era uscita da esso.
Per molti anni non fui in grado di spiegarmi cosa fosse
successo, anche perchè dal mio punto di vista non era successo
nulla di drammatico e pensavo che mia madre avesse esagerato
nella descrizione degli eventi, per quanto il nitido ricordo del
dialogo tra lei e la dottoressa mi suggerisse che non ci fosse stata
alcuna esagerazione. Poi un giorno sentii in televisione il racconto
di una donna che aveva provato una sensazione simile in seguito a
un grave incidente d’auto, e poi un’altra persona, e poi un’altra
ancora, e allora capii il significato di quanto mi era successo e la
grande fortuna che avevo avuto nel poter provare una simile
esperienza.
Spiritualità e religione
Ora dirò una cosa che potrebbe farti storcere il naso, ma abbi
la pazienza di seguirmi un attimo e capirai dove voglio arrivare.
Nell’introduzione ho accennato al fatto che da tempo ero alla
ricerca di risposte su questioni spirituali. Per quanto avessi la
netta sensazione di essere molto ‘di più’ del corpo che mi
conteneva e della mente che lo comandava, nelle risposte date
dalla religione non mi ero mai sentito completamente a mio agio.
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Tutti i divieti, i tabù, la necessità di usare intermediari per
comunicare con l’Aldilà, mi sembravano forzature più dirette a
permettere la sopravvivenza di certe istituzioni che a garantire la
salvezza dell’uomo. Non a caso, ‘religare’ in latino significa
‘contenere’, inteso anche come rinchiudere, e nel linguaggio
religioso si parla di un ‘pastore’ e di un ‘gregge’.
Così come il pastore ha il compito di rinchiudere il gregge in
un recinto per mantenere il controllo su ogni singolo animale, gli
esponenti della Chiesa devono limitare l’accesso degli uomini alla
conoscenza del vero significato delle Sacre Scritture, perchè
altrimenti si scopre che non abbiamo più bisogno di loro. “O sei
con noi, o sei contro di noi”, è il messaggio, e se non segui ciò che
ti dicono di fare sei destinato a una brutta fine, una volta esaurita
la tua vita terrena.
Possiamo considerare la differenza tra una persona spirituale
e una religiosa in modo simile a quella che esiste tra un
appassionato del gioco del calcio ed il tifoso di una squadra. Chi
ha semplicemente la passione per il gioco riesce a godersi una
partita indipendentemente dal risultato ed è in grado di
analizzarne gli eventi in modo obiettivo; non sviluppa emozioni
negative nei confronti di nessuno, ed è tollerante con gli errori
dell’arbitro. Il tifoso, al contrario, interpreta ogni episodio con la
lente distorta del tifo e vede solo ciò che vuole vedere. Tutto ciò
che va contro gli interessi della propria squadra del cuore viene
vissuto come un affronto, e i motivi di tensione e scontro con chi
la pensa diversamente abbondano.
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Allo stesso modo, chi si considera esponente di una certa fede
è vincolato ai dogmi e ai limiti imposti dalla propria confessione, e
tutto ciò che va al di là o al di fuori di questi limiti viene visto
come sbagliato e pericoloso.
La persona spirituale, invece, è libera di sperimentare tutto ciò
che la propria anima suggerisce essere buono per lei e può
pertanto permettersi di accedere al mondo meraviglioso che esiste
dentro di noi con una certa facilità e poco sforzo.
Paradossalmente proprio la Bibbia ed i Vangeli, simboli
religiosi per eccellenza, ci invitano continuamente a sperimentare
e a cercare le risposte direttamente dentro di noi, senza essere
influenzati da vincoli esterni.
Per accedere al vero significato delle Sacre Scritture basta
affidarsi a un bravo filologo, che sia in grado di leggere l’ebraico
antico e che non sia schierato con alcuna corrente religiosa
particolare. Imparerai allora che sia la Bibbia che i Vangeli
lanciano formidabili messaggi di libertà, sfidando l’uomo a
superare continuamente i propri limiti.(1)
Attenzione: non sto assolutamente cercando di convincerti ad
abbandonare la tua religione, qualunque essa sia. Se andare a
messa tutte le domeniche ti dà sollievo o se hai instaurato un
rapporto di fiducia con un sacerdote, sono molto contento per te.
Tra l’altro, la recita di una preghiera è un formidabile strumento
evocativo, sempre che si capisca che cosa si sta evocando e lo si
faccia con passione sincera.
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Il motivo per cui ti ho voluto spiegare il mio punto di vista
sulla religione è questo: l’accettazione del fatto che tutti noi
possiamo stabilire un contatto con la nostra parte più intima e
spirituale (che è una diretta emanazione della Forza Creatrice) da
soli, senza bisogno di intermediari, è fondamentale per poter
usufruire in pieno dei benefici del metodo che sto per proporti.
Percezione della realtà
Tu sei molto più grande di quanto ti hanno fatto credere e
puoi avere un controllo sulla tua realtà molto maggiore di quanto
tu possa immaginare. Questo aspetto non viene mai enfatizzato
perchè la paura è un formidabile mezzo di controllo, non solo da
parte delle istituzioni religiose ma anche di quelle politiche ed
economiche.
Non esiste una realtà oggettiva perchè ognuno di noi
percepisce la realtà in modo diverso, e ognuno di noi programma
la propria mente in modo da sperimentare la vita, e di
conseguenza la realtà, come un’avventura meravigliosa oppure
come una corsa ad ostacoli.
Quando interagiamo con gli altri le diverse realtà si
intersecano e si sviluppa un processo di co-creazione, ma alla fine
è sempre la nostra singola percezione che guida le scelte che
compiamo e determina lo sviluppo della nostra vita.
Esempio: Giovanni pensa che la vita sia difficile e che ogni
successo si ottenga solo dopo anni di sacrifici e di scontri; inoltre
si attiene scrupolosamente alle indicazioni di coloro che gli hanno
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spiegato che, nell’ambiente lavorativo in cui si trova ad operare,
le cose si fanno in un certo modo. Questa è la sua percezione della
realtà e questo è esattamente il modo in cui si svilupperà la sua
vita.
Anna invece crede che tutto arrivi con relativa facilità e con un
minimo sforzo, purchè i pensieri e le azioni si basino su calma,
fiducia, pazienza e perseveranza. E’ anche convinta che i risultati
migliori si ottengano seguendo la propria strada e non ricalcando
le orme di qualcun altro. Questo è il percorso che Anna è destinata
a vivere.
Qualora Giovanni e Anna si trovino a lavorare insieme, le loro
due realtà si incroceranno e inizieranno un processo di cocreazione che porterà risultati rispecchianti parte delle realtà di
entrambi. Alla fine però, Anna sarà sempre la persona che otterrà
i risultati con meno sforzo mentre Giovanni dovrà lottare contro il
mondo per raggiungere lo stesso obiettivo.
In base a questo principio è corretto affermare che i concetti
espressi in questa guida funzionano per me perchè ho permesso
loro di entrare a far parte della mia realtà; per questo motivo
insisto nel consigliarti di leggere tutto il libro senza farti
condizionare a priori da pregiudizi, in modo tale che tu possa
scegliere alla fine se far entrare tali concetti nella tua realtà o
rifiutarli. Non c’è nulla di sbagliato nel rifiuto, l’importante è che
tu ti renda conto che lo stai facendo per tua scelta e non a causa di
un fattore esterno chiamato realtà oggettiva che ti impedisce di
credere in certe cose.
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Bene, passiamo ora ad approfondire l’analisi sul modo in cui la
nostra mente percepisce la realtà e struttura i pensieri.
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La mente di superficie
La mente di superficie(2), che potremmo anche chiamare
mente conscia, ha il compito di raccogliere e memorizzare tutte le
informazioni utili per lo svolgimento delle nostre attività
quotidiane, e la sua esistenza è giustificata puramente dalla nostra
condizione temporanea di esseri corporei. Purtroppo, fin dalla
nostra infanzia a questa mente vengono delegati compiti che non
le appartengono, come fare confronti ed esprimere giudizi.
Essa è in costante attività e genera pensieri uno dopo l’altro,
pensieri che non fanno altro che confonderci e che provocano
come un rumore di sottofondo che ci impedisce di concentrarci
sul presente.
Ti porto l’esempio di un dialogo interiore che potrebbe
svolgersi in ciascuno di noi: “Questa strada mi ricorda proprio
quella dove sono passato qualche mese fa. Che brutta gente c’era
lì, però dovevo andare in stazione a prendere ... ah già, fra mezz’
ora devo andare a prendere la bimba a scuola ... eh certo che la
maggior parte dei miei insegnanti non sapeva niente ...
insegnanti, razza di parassiti, li odio tutti ...”
Ti suona familiare? Una serie di eventi del passato mescolati a
impegni futuri e conditi con un giudizio negativo verso una
categoria di lavoratori. E nel frattempo, di cosa stesse succedendo
nella strada in cui stavamo camminando e che aveva causato
l’inizio di questo flusso di pensieri non ce ne siamo neanche
accorti, perchè la nostra testa era altrove.
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La mente di superficie si reputa molto intelligente e non
accetta il fatto che possa esistere un’altra entità ancora più
sviluppata di lei (mi riferisco alla mente profonda, di cui parlerò
nel prossimo capitolo). Tutto ciò che non può essere spiegato in
modo totalmente razionale o secondo una solida base scientifica,
come ad esempio alcuni argomenti di questo libro, viene dismesso
come ridicolo o inutile.
Per questo motivo è così importante leggere senza pregiudizi
qualsiasi cosa e, ove possibile, sperimentare poi su se stessi.
Questo è il metodo che ho utilizzato io all’inizio della mia ricerca
per placare la mente conscia, che continuava a suggerirmi di non
dare retta a coloro che parlano di ‘potere della mente’, in quanto
li considerava dei ciarlatani che scrivono solo per arricchirsi
vendendo sogni ai creduloni.(3)
Il nostro modo di comportarci e di interagire con gli altri
dipende purtroppo quasi interamente dal tipo di informazioni che
questa mente ha accumulato nel tempo, e la sua tendenza ad
interpretare la realtà in base alle nostre esperienze passate porta
spesso ad assumere atteggiamenti non consoni alle circostanze.
Ricordi l’esempio di Giovanni? La sua mente di superficie ha
interpretato alcune esperienze passate in modo negativo e questo
atteggiamento ha guidato il modo in cui lui ora interpreta
qualunque esperienza.
Intendiamoci: la mente di superficie è un dono meraviglioso
perchè senza di lei non sapremmo leggere, scrivere o fare i calcoli,
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non avremmo nè memoria nè educazione. Dobbiamo solo
imparare a limitarne l’esuberanza e impedirle di interpretare la
percezione della realtà, poichè lei svolge questo compito
attraverso strumenti insidiosi quali il giudizio e l’associazione.
Per associazione intendo questo: se per esempio nella tua
infanzia hai avuto una brutta esperienza con una persona dai
capelli rossi, tenderai a sentirti a disagio con tutte le persone con i
capelli rossi. A volte non è neanche necessario avere avuto un’
esperienza diretta: se i tuoi genitori ti hanno insegnato a essere
diffidenti, se non addirittura sprezzanti, verso una certa categoria
di persone, anche da adulti si tenderà a essere diffidenti, pur in
mancanza di un contatto diretto.
Il giudizio di per sè non ha una connotazione negativa,
tutt’altro; avere la possibiltà di ponderare se una cosa sia buona o
cattiva, bella o brutta e così via è fondamentale per poter capire
chi siamo e quali siano le nostre aspirazioni. Il problema è che la
facoltà del giudizio ci porta spesso a non rispettare l’opinione
altrui e a credere che l’unica versione corretta sia la nostra.
Quante volte hai cercato di convincere qualcuno che aveva
torto, anche quando le sue argomentazioni erano obiettivamente
altrettanto valide delle tue? Non iniziare neanche a contare, tanto
so che è un numero alto.
Il potere della mente conscia è così forte che tenerla sotto
controllo è quasi impossibile, e noi arriviamo al punto di
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identificarci totalmente con essa. Questi sono due punti
fondamentali da comprendere, per poterli in seguito modificare.
Il fatto che noi non la controlliamo è ovvio, altrimenti
saremmo in grado di smettere di pensare in qualsiasi momento.
Ecco quindi il primo passo da compiere: riuscire a interrompere il
flusso continuo di pensieri per poter percepire il presente e quindi
captare i segnali della mente profonda.
Dobbiamo
anche
riuscire
a
liberarci
dalla
nostra
identificazione con la mente conscia: per quanto possa essere
difficile da accettare, noi non siamo la serie di eventi che hanno
accompagnato il nostro cammino fino a qui (in altre parole, non
siamo la nostra storia, il nostro passato) e non siamo neanche ciò
che ci accadrà in futuro.
Il nostro vero ‘io’ risiede da un’altra parte, e tutto ciò a cui noi
di solito tendiamo a dare importanza (lo status sociale, l’aspetto e
anche il modo in cui ci percepiscono gli altri) in realtà non ha
nulla a che fare con noi.
Liberarci da tutto ciò che noi consideriamo ‘io’ e ‘mio’ è
fondamentale per poter abbracciare la nostra vera identità, che
vive in un mondo in cui paura, odio, gelosia e tutte le altre
emozioni negative non esistono.
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La mente profonda
La mente profonda rappresenta il nostro vero essere ed è fonte
di amore e pace infiniti. Il suo funzionamento non è basato sul
ragionamento, bensì sulla conoscenza a priori e ad essa deve
spettare il compito di gestire le nostre emozioni e i rapporti
interpersonali.
Mentre la mente di superficie è vuota nel momento in cui
nasciamo e si riempie di nozioni man mano che accumuliamo
esperienze, la mente profonda ‘sa’ a prescindere dagli episodi
della nostra vita. Nel momento in cui decidiamo di occupare un
corpo fisico (lo stato che chiamiamo nascita, per intenderci)
perdiamo la consapevolezza di questo sapere, ma ogni volta che
entriamo in contatto con la mente profonda possiamo averne un
assaggio. In questo senso, possiamo considerare la nostra vita
terrena non tanto come un percorso di apprendimento bensì come
un viaggio nel quale poco alla volta ‘ricordiamo’ chi siamo
realmente.(4)
Immaginiamo di essere nati e cresciuti in un luogo in cui le
nuvole coprono continuamente il sole e siamo totalmente isolati
dal mondo esterno. Sappiamo che c’è qualcosa che invia una
pallida luce durante il giorno ma non capiamo cosa sia, e per noi
vivere nell’oscurità in un ambiente freddo e umido è la norma.
Poi arriva il giorno in cui un forte vento soffia vie tutte le
nuvole e improvvisamente scopriamo il sole. Tutto ciò che ci
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circonda diventa più luminoso e nitido, e impariamo quanto sia
bello sentire la sensazione di calore che invade il corpo.
Così accade ogni volta in cui entri in contatto con la tua mente
profonda, e la creazione del vento dissipatore delle nuvole
generate dalla mente di superficie dipende solo da te.
Ma come si fa a capire che si è entrati in contatto con la mente
profonda? Per quanto le modalità possano cambiare da persona a
persona, ritengo che le sensazioni siano simili per tutti.
Questo è ciò che accade a me: provo improvvisamente una
sensazione di gioia profonda e a volte sento come una voce
interiore che mi ripete frasi del tipo: “Va tutto bene”, “Non devi
avere paura”, “Non sei mai solo”, e così via. A volte ricevo anche
messaggi di altro genere, come ad esempio il suggerimento di
scrivere questo libro, cosa che per timidezza non avrei mai scritto
se avessi solo seguito la mente conscia.
Infatti, così come il nostro corpo lancia continuamente segnali
sensoriali attraverso sintomi come fame, sonno, brividi ecc., la
mente profonda ci dà indicazioni su ciò che è meglio fare per il
nostro bene: è quella che noi chiamiamo ‘sensazione’ o anche
‘intuizione’. E proprio a questa intuizione che mi riferisco quando
parlo di “voce” e di “messaggi”, che non devono quindi essere
intesi in senso letterale.
Nota che agire per intuizione non è la stessa cosa che agire per
istinto: mentre in quest’ultimo caso la nostra reazione è
immediata e impulsiva, quando agiamo in base a una intuizione la
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nostra decisione è più ponderata e, anche quando non riusciamo a
darne una spiegazione razionale, sappiamo che è la cosa giusta da
fare in quel momento (è il sesto senso al quale ho accennato nel
primo capitolo).
Agire per istinto a volte è fondamentale e può anche salvarci la
vita; pensa ad esempio al gesto di scansarsi quando qualcosa sta
per venirti addosso. Nelle relazioni interpersonali però, agire o
reagire
in
base
al
proprio
istinto
può
essere
a
volte
controproducente. Quante volte ti è capitato di dire una frase a
qualcuno per poi pentirti amaramente di averlo fatto anche solo
qualche minuto più tardi?
E’ molto importante perciò imparare ad ascoltare le
indicazioni della mente profonda e a dar loro una grande
importanza, anche quando ciò significa andare contro i
suggerimenti che ci arrivano dall’esterno.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che anche le persone che
ci conoscono bene e agiscono in buona fede ritenendo di sapere
meglio di noi cosa sia bene e cosa no sono condizionate a loro
volta dalla mente di superficie.
Quando noi impariamo a riconoscere le nostre emozioni per
quello che sono, siamo anche in grado di osservare
il
comportamento degli altri, e diventerà possibile identificare e
separare i suggerimenti che sono effettivamente validi per noi da
quelli puramente dettati dal condizionamento.
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Attenzione: poichè all’uomo non è concessa la facoltà di
controllare totalmente le conseguenze delle proprie azioni,
ascoltare la mente profonda potrebbe a volte portare dei risultati
diversi dalle nostre aspettative, e quindi potremmo essere portati
a dubitare della sua utilità.
In realtà, nulla di ciò che facciamo seguendo le nostre
intuizioni è sbagliato e c’è sempre il modo di ricavare qualcosa di
utile anche da situazioni apparentemente sfavorevoli. Questo
discorso verrà analizzato meglio quando parleremo dei ‘segnali’.
Per ora ti chiedo di avere ancora un po’ di pazienza.
Torniamo per un momento al discorso sul condizionamento:
come possiamo riuscire a osservare le nostre reazioni e le nostre
emozioni, e non farci influenzare da esse? Ecco che entra in gioco
la figura dell’ osservatore.
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Chi è l’osservatore?
L’osservatore (chiamato anche ‘il testimone’ in alcuni testi) è
un meccanismo che possiamo mettere in moto ogni volta che ci
accorgiamo di essere vittime di un’emozione negativa. E’ come se
ci fosse dentro di noi un’altra persona che osserva, per l’appunto,
le
nostre
emozioni
e
riconosce
quelle
risultanti
dal
condizionamento della mente di superficie.
Possiamo
chiedere
aiuto
all’osservatore
in
qualunque
momento, ma all’inizio può essere difficile a causa della difficoltà
nel riconoscere velocemente che stiamo subendo gli effetti di
un’emozione. Vivere nel presente è un ottimo modo per notare
subito che qualcosa non va, ma di questo ci occuperemo più
avanti.
Ecco un esempio di quando può essere utile azionare
l’osservatore: sei sul tram e stai facendo il solito percorso per
andare al lavoro. A una fermata sale un gruppo di ragazzi
chiassosi
che,
seppur
non
importunandoti
direttamente,
disturbano la tua routine con i loro schiamazzi. Automaticamente
aggrotti la fronte, il battito cardiaco aumenta leggermente per il
fastidio e maledici i ragazzi di oggi che sono quasi tutti “dei gran
maleducati”.
Questo è il tipico caso in cui bisogna chiamare in causa
l’osservatore. Lui sa che la situazione di disagio è temporanea
perchè fra pochi minuti sarai arrivata alla tua fermata, per cui
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arrabbiarsi non ha nessun senso. Nota anche come la mente di
superficie stia facendo di tutto per metterti in difficoltà,
ricordandoti che una volta i ragazzi non si comportavano in
questo modo e avvisandoti che, andando avanti così, fra qualche
anno ci troveremo ad avere paura di salire su qualsiasi mezzo
pubblico.
Infine, l’osservatore nota con una punta di compiaciuto
divertimento come gli altri passeggeri siano anch essi disturbati
dal comportamento dei ragazzi e cerchino con lo sguardo la
complicità e solidarietà dei vicini di posto.
Una volta che l’osservatore ha svolto il suo compito, ti accorgi
di come il tuo nervosismo sia calato notevolmente, perchè lo hai
‘osservato’ e accettato senza esprimerlo in maniera reattiva. Una
situazione potenzialmente fastidiosa ti ha alla fine lasciato
indifferente e magari ti ha anche un po’ divertito, poichè è
successo qualcosa che ha rotto la monotonia del solito viaggio in
tram.
Il ruolo dell’osservatore è davvero molto importante, per cui
ora ti porto un altro esempio.
Supponiamo di avere una cognata insopportabile. A essere
onesti non c’è nulla di tremendamente sbagliato in lei, ma ai tuoi
occhi è una persona sgradevole, sempre pronta a farti sentire a
disagio rimarcando i tuoi difetti e facendo considerazioni fuori
luogo.
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In questo caso l’osservatore può aiutarti ad analizzare le tue
emozioni, come nel caso esaminato sopra, ma può anche farti
notare come tua cognata stia agendo così solo a causa della
programmazione della sua mente di superficie, proprio come
succede a te! Come abbiamo imparato infatti, l’interpretazione
della realtà viene quasi sempre affidata alla mente di superficie,
che agisce in base alle nostre esperienze passate. Se tua cognata
cerca di sminuirti evidenziando i tuoi difetti è solo perchè ha una
gran paura di essere inferiore a te e poichè, come ben sappiamo,
“la miglior difesa è l’attacco”, mette in moto un meccanismo di
aggressione
nei
tuoi
confronti
atto
a
cancellare
momentaneamente le sue paure.
Una mia amica, che si trovava esattamente in questa
situazione, ha notato che da quando ha iniziato a usare
l’osservatore sua cognata ha cambiato atteggiamento verso di lei,
e ora i loro incontri sono molto più piacevoli e le situazioni
sgradevoli o imbarazzanti quasi sparite del tutto.
In pratica la mia amica non ha nè represso nè espresso il suo
nervosismo, ma riconoscendolo lo ha de-potenziato a livello
energetico lanciando così un messaggio non verbale del tipo “Io
sono serena, non c’è nulla che tu possa dire o fare che possa
alterare il mio stato d’animo”, con il risultato di ‘disarmare’ la ex
nemica e di guidarla verso un comportamento meno aggressivo.
Cosa ci fa capire che l’osservatore ha svolto il suo compito e ci
ha permesso di entrare in contatto con la mente profonda? Un
indizio, come abbiamo visto, è il de-potenziamento energetico
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dell’emozione negativa con il conseguente ritorno ad uno stato di
calma. Un’altra prova è il forte sentimento di tolleranza verso chi
ci è ostile, una sensazione che si può sentire solo quando sorge da
una fonte di amore infinito.
Per fare un esempio, razzismo e omofobia sono sentimenti che
purtroppo seducono ancora moltissime persone, nonostante le
varie
campagne
di
sensibilizzazione
che
vengono
svolte
regolarmente in quasi tutto il mondo.
Ogni volta che leggo i racconti dei protagonisti di episodi di
intolleranza, la reazione immediata è un sentimento di rabbia
verso coloro che la mia mente di superficie liquida in modo
sbrigativo come idioti senza cervello. La mente profonda, azionata
dall’osservatore, mi suggerisce invece che ogni persona si trova in
un determinato periodo di evoluzione della propria coscienza, e
chi prova odio non potrà mai raggiungere la serenità. Pertanto
non ha senso da parte mia sprecare energie provando un
sentimento negativo verso chi sta già conducendo una vita piena
di sofferenza; qualcuno di loro si evolverà nel corso della sua vita
attuale, altri avranno bisogno di altre vite per poterlo fare.
Mentre è giusto punire razzisti e omofobi quando infrangono
la libertà altrui, ritengo che cercare di convincerli a tutti i costi di
quanto il loro atteggiamento sia errato non porti a nessun
risultato,
perchè
radicalizzazione
l’antagonismo
delle
proprie
provoca
convinzioni
più
spesso
piuttosto
la
che
l’avvicinamento verso le posizioni dell’avversario.
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Credimi: è molto più redditizio utilizzare le tue energie verso
scopi creativi che cercare di convincere chi non è ancora pronto a
rispettare gli altri; ovviamente questo ragionamento vale non solo
per razzisti e omofobi ma per tutti quelli che provano un disprezzo
ingiustificato verso alcune categorie di persone.
I vampiri energetici
Passiamo
ora
comportamento
che
ad
può
analizzare
un’altra
essere
neutralizzata
tipologia
con
di
l’aiuto
dell’osservatore.
Come forse hai già intuito, i vampiri energetici sono coloro che
‘succhiano’ energia dagli altri senza dare nulla in cambio, proprio
come la nostra simpatica cognata di cui sopra.
Tutti noi ne conosciamo qualcuno; può essere il nostro
capufficio, un vicino di casa o, nei casi più sfortunati, persino il
nostro partner.
Queste persone si alimentano energeticamente del nervosismo
e del timore che incutono quando si entra in contatto con loro, e
non perdono mai l’occasione per lamentarsi della loro misera
condizione per causa nostra o, in altri casi, per farci sentire
inadeguati rispetto a loro. Quando poi tocca a noi di avere bisogno
di loro si nascondono, o il loro contributo al nostro benessere è
comunque minimo.
Come abbiamo visto, alcuni attuano questa tattica come forma
di difesa preventiva, ma ci sono anche persone che agiscono così
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per puro cinismo o smania di potere, anche se la motivazione di
fondo è sempre la paura.
Ti porto un esempio: un mio amico che lavora nel settore
militare mi ha raccontato che recentemente un suo cliente, con il
quale fino a poco tempo fa era in rapporti accettabili, si è molto
arrabbiato con lui perchè in una lettera che aveva ricevuto, il suo
nome compariva in indirizzo sotto al nome di un altra persona di
grado inferiore al suo. Tengo a precisare che l’ordine delle persone
in indirizzo in quella specifica lettera era totalmente ininfluente ai
fini lavorativi, pertanto la reazione del cliente era esclusivamente
emotiva.
Il mio amico si è giustamente irritato per questa reazione, ma
ha commesso l’errore di prenderla come un affronto personale; ha
raccontato l’episodio a un sacco di gente, pensava a questa cosa
giorno e notte, e tuttora si sente a disagio ogni volta che deve
incontrare questo cliente.
Il nostro osservatore invece sa bene che il militare in
questione non merita così tanta attenzione da parte nostra, perchè
evidentemente è dominato dalla paura che la sua figura e la sua
funzione non vengano adeguatamente riconosciute dagli altri, e
usa la tecnica del “lei non sa chi sono io” per guadagnare una
posizione di momentaneo vantaggio rispetto a loro. Se proprio
non puoi fare a meno di esprimere un giudizio, al massimo puoi
provare un po’ di pena per questa persona; se invece il racconto
dell’episodio ti provoca un senso di rabbia e frustrazione così
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come è accaduto al mio amico, vuol dire che hai la tendenza a
riversare su di te dei problemi che in realtà appartengono ad altri.
Mi rendo conto che può sembrare strano, ma ti assicuro che
dietro l’arroganza e la presunzione si nasconde spesso la paura,
per cui molti dei nostri ‘vampiri’ sotto sotto non sono altro che
agnelli travestiti da lupi.
Qualunque sia la loro motivazione, il trucco da usare con i
vampiri è sempre lo stesso: privarli della fonte di alimentazione
dimostrando che il loro atteggiamento non ci turba.
Non si tratta di fingere di non essere a disagio, perchè la
finzione prima o poi verrebbe scoperta; si deve essere veramente
convinti di avere scoperto il loro gioco, perchè a questo punto
comportarti in modo disinvolto ti verrà naturale e non avrai più
nulla da temere.
Un esempio di comportamento simil vampiro arriva da coloro
che giustificano spesso le proprie azioni dicendoti “Sai che io sono
sempre sincero” oppure “Sai che non ho peli sulla lingua”. La
sincerità è un requisito fondamentale nei rapporti interpersonali e
a volte è necessario dire cose sgradevoli, purchè si tratti di una
critica costruttiva. Il fatto è che le persone che sottolineano spesso
questo aspetto del loro carattere tendono a essere dei lamentosi a
oltranza, criticano tutto e tutti e si nota anche una punta di
compiacimento quando emettono i loro giudizi, in quanto lo
sminuire il prossimo li aiuta ad aumentare la propria autostima.
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Anche con questo tipo di persone possiamo mettere in
funzione l’osservatore e, qualora ti riconoscessi in una di esse
leggendo queste righe, devi cercare di capire che stai confondendo
la causa con l’effetto. Se il mondo ti appare come un campo di
battaglia è a causa del tuo atteggiamento negativo verso di esso e
non viceversa. Cambia il tuo atteggiamento e vedrai che cambierà
anche la tua percezione della realtà. E quando critichi qualcuno,
prima di farlo pensa sempre se ciò che stai per dire a questa
persona può esserle utile, a meno che tu non parta già con
l’intenzione di ferirla.
Per intenderci, una frase del tipo “ Mi sembra che tuo marito
sia un bel fannullone; sai che io sono sincera e dico sempre quello
che penso” (altro esempio di vita reale che mi è stato raccontato di
recente) è un modo formidabile per cercarsi grane. La tua
sincerità in questo caso è totalmente inopportuna e ti assicuro che
non verrà apprezzata.
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Vivere nel presente
Bene,
è il momento di fare
un breve riepilogo di cosa
abbiamo scoperto fino a ora.
Sappiamo che siamo esseri spirituali dotati di due tipi di
mente, una conscia che ci dà indicazioni su come muoverci nelle
nostre incombenze quotidiane, e una ‘profonda’ che gestisce (o
dovrebbe gestire) le nostre relazioni interpersonali e ci guida nelle
decisioni importanti.
Inoltre abbiamo introdotto la figura dell’ osservatore, che ha lo
scopo di calmare la mente di superficie e facilitare il contatto con
la mente profonda. Il prossimo passo consiste nel capire in quale
modo noi possiamo comunicare costantemente e senza sforzo con
questa mente.
L’osservatore da solo non basta, perchè interviene solo nel
momento in cui interagiamo con qualcuno o ci troviamo a dover
gestire situazioni di stress. Ma la nostra realtà è anche fatta di
momenti in cui siamo soli o ci occupiamo di attività di routine
mentalmente poco impegnative; pensiamo ad esempio a quando
laviamo i piatti o ci rechiamo al lavoro. In questi casi l’osservatore
non serve, ma non per questo vogliamo essere disturbati dal
ronzio della mente di superficie, giusto?
Bene, il metodo più sicuro per mantenere una condizione di
serenità in tutti i momenti della giornata è quello di ‘vivere nel
presente’, che non a caso è la modalità in cui vive la mente
profonda.
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Questa modalità ti permetterà di accedere a quello che alcuni
studiosi chiamano ‘il silenzio interiore’, che è uno stato di estrema
vigilanza e consapevolezza e non di torpore, come il suo nome
potrebbe erroneamente indurre a pensare.
Ti ricordi l’episodio del tipo che era passato per una strada
quasi senza accorgersene perchè la sua mente era altrove? Questo
succede sovente quando si compiono percorsi abituali, perchè la
mente di superficie si annoia facilmente e una strada su cui
camminiamo tutti i giorni non rappresenta uno stimolo sufficiente
per ‘essere lì’. E allora si inizia a pensare ad esempio a qualche
episodio del passato, o a un impegno che ci aspetta fra qualche
giorno.
Difficilmente questi pensieri producono serenità o gioia; certo
ti può capitare di pensare a un episodio divertente, ma in questo
caso all’allegria si associa spesso una punta di nostalgia e magari
l’idea che stai invecchiando, che certe cose adesso non potresti più
farle e così via. Se invece pensi al futuro, è molto probabile che in
te crescano ansia o speranza, a seconda del tipo di pensiero.
Vivere
nel
presente
significa
semplicemente
‘essere’
consapevolmente nel posto e nel momento in cui ti trovi,
osservando cosa ti circonda e accogliendo qualunque situazione ti
si presenti.(5)
Accogliere
non significa
accettare passivamente, bensì
accorgersi di cosa sta succedendo ponendo attenzione a tutto ciò
che stimola i sensi, e reagire nel modo più vantaggioso. Quando tu
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‘ci sei’, la mente di superficie si placa e puoi accedere molto più
facilmente alla mente profonda, che come ormai sappiamo è fonte
di amore e pace infiniti.
Non ci credi? La prossima volta che addenti un melone, non
limitarti a giudicare se è dolce o no. Osservane il colore, annusalo,
prendi nota di quale sensazione provi quando la sua fresca polpa
entra in contatto con il palato, assaporalo come se non avessi mai
assaggiato un melone prima.
Se stai camminando per andare al lavoro, è inutile pensare a
quante scartoffie ti stanno aspettando sulla scrivania, tanto da lì
non si muovono. Guardati attorno mentre cammini, nota come
sono vestiti gli altri passanti (ma senza giudicare), accorgiti del
tuo respiro, ascolta il rumore dei tacchi delle scarpe sull’asfalto.
Quando avrai imparato ad allenare i sensi in questo modo, ti
accorgerai che quella strada che percorri ogni giorno non è mai la
stessa, così come ogni momento della nostra vita non è mai lo
stesso, e tornerai a sviluppare una facoltà che avevi perso molti
anni prima, quando si era ancora bambini: lo stupore.
Questo è uno dei miracoli compiuti dal contatto con la mente
profonda: in un certo senso si torna bambini e si ridiventa curiosi.
Dei petali di un fiore si iniziano a vedere più nitidamente le
sfumature di colore, le nuvole tornano a essere affascinanti nella
loro mutevolezza e così via.
Considera anche che quando vivi nel presente, tu non hai mai
un problema bensì una situazione da affrontare.
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Rifletti su cosa sta accadendo adesso, proprio nel momento in
cui stai leggendo questa frase. Certo, fra un po’ dovrai preparare la
cena e a fine mese ci saranno le bollette da pagare ma ‘adesso’, in
questo momento esatto, tu stai bene e non c’è nessun motivo di
preoccuparsi per quello che arriverà dopo. La mente di superficie
sa benissimo quali sono le nostre incombenze e possiamo stare
certi che ci avviserà quando arriverà il momento di agire.
Se applichi questo ragionamento a ogni momento della
giornata, ti accorgerai che i ‘problemi’ sono spariti e sono stati
rimpiazzati da ‘eventi’.
Torniamo a un esempio che abbia a che fare con l’ambito
lavorativo. Domani hai un colloquio di lavoro e la cosa ti rende
ansioso perchè non sai chi avrai di fronte e quale sarà l’esito del
colloquio. Non hai elementi per scoprire queste cose in anticipo e
di conseguenza la mente di superficie inizia a macinare tutta una
serie di supposizioni su come potrebbe svolgersi il colloquio, con il
risultato di innervosirti.
Concentrandoti sul presente, ti sentirai subito meglio e potrai
continuare a svolgere quello che stavi facendo con più serenità.
Attenzione, non devi ripeterti continuamente “Non devo
pensare a domani, non devo pensare a domani”, perchè altrimenti
otterrai esattamente l’effetto opposto. Pensare di non pensare è di
per sè un pensiero, giusto?
Si tratta di affidarti completamente alla tua mente profonda,
di godere in pieno del senso di pace che l’accettazione del presente
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comporta, e vedrai che quando arriverai al colloquio sarai in
grado di dare il meglio di te, perchè ti sarai liberato
dell’insicurezza sui tuoi mezzi e dell’ansia per l’esito del colloquio
stesso.
Certo, tutto questo non ti garantisce che verrai assunto, ma
indubbiamente ne aumenta le possibilità. Nel caso in cui le cose
non andassero bene, tieni comunque presente che nulla accade
per caso e preparati a cogliere i segnali della prossima occasione, a
proposito dei quali ho dedicato un capitolo più avanti.
Per chi crede nella possibilità di poter dialogare con i propri
angeli custodi, detti anche spiriti guida, può essere interessante
sapere che persino loro sembrano invitarci a vivere nel presente,
se vogliamo imparare a entrare in contatto con entità spirituali.
Igor Sibaldi, nel suo libro “I maestri invisibili”, ci racconta che
durante una sua conversazione con uno spirito, questi gli spiegò
che si può entrare in contatto con loro quando “i nostri rami si
allargano”, quindi crescono lateralmente.
L’interpretazione di Sibaldi, che io condivido, è che per
entrare in contatto con gli spiriti bisogna accorgersi di cosa c’è
intorno a noi in quel determinato momento. I nostri rami si
allargano lateralmente, ossia noi percepiamo le cose che ci
circondano e che prima non riuscivamo a sentire.(6)
Partendo da questa interpretazione, io vado un po’ più in là e
aggiungo: l’unico modo per poter ‘essere’ pienamente in un certo
posto e accorgersi della realtà circostante è quello di vivere quel
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momento in piena consapevolezza, cosa che si può ottenere solo
se la nostra attenzione è ben radicata nel presente. Questo perchè
la realtà è in costante mutazione, e ciò che ci circondava un
minuto fa è diverso da ciò che c’è adesso e da ciò che ci sarà fra un
minuto.
Passato e vittimismo
Vivere nel passato è una ‘malattia’ della quale soffriamo quasi
tutti. Il passato ci dà sicurezza, perchè riguarda fatti già accaduti e
in quanto tali immutabili; inoltre ci permette di poterci piangere
addosso, atteggiamento tanto dannoso quanto diffuso.
Come abbiamo visto, molti vampiri energetici rientrano nella
categoria dei ‘lamentosi a oltranza’. La loro vita è una continua
lotta contro tutto e tutti, quando ti parlano cercano di trascinarti
nella loro miseria e guai se osi fargli notare che forse la loro
sofferenza se la sono cercata; ti diranno sicuramente che certe
cose non le puoi capire perchè per te la vita è sempre stata facile!
Noto spesso questo atteggiamento su Facebook, dove tante
persone amano postare messaggi in cui dichiarano di sentirsi
“sfortunate”, “abbandonate”, “malinconiche” e così via, tutto a
causa di episodi accaduti nel passato. Questo tipo di messaggi
riceve di solito la solidarietà degli amici, che scrivono risposte del
tipo “hai ragione”, “anche io mi sento come te” o “cosa vuoi farci,
la vita è difficile”.
Beh, per fortuna la vita non è difficile, o almeno non deve
necessariamente esserlo. Ora abbiamo imparato che il passato è
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territorio della mente di superficie mentre la mente profonda, che
rappresenta chi siamo veramente, non è interessata al passato e
non si preoccupa del futuro, ma vive solo il presente con serenità e
in modo lucido, ossia non condizionato dalle emozioni.
Tengo a sottolineare nuovamente che le nostre due menti non
rappresentano due personalità distinte, altrimenti staremmo
parlando di schizofrenia! Una è il nostro vero io, mentre l’altra è
una mente di supporto, tanto utile quanto purtroppo plasmata e
condizionata dalle nostre esperienze e dall’educazione ricevuta.
Sulla legge di attrazione
La legge di attrazione è un fenomeno molto interessante di
convergenza tra presente e futuro. Essa sostanzialmente dice che
la tua vita è uno specchio fedele dei tuoi desideri e dei tuoi timori
perchè ogni tuo pensiero attrae verso di sè un pensiero simile.
Pertanto, concentrando la tua attenzione solo su cosa desideri e
comportandoti a livello emozionale come se fossi già in possesso
della cosa desiderata, questo desiderio verrà realizzato.
Il motivo per cui bisogna desiderare solo ciò che si vuole e non
quello che non si vuole è che questa legge non fà distinzione tra le
due cose. Pertanto, se per esempio siamo preoccupati per la
nostra salute, dobbiamo desiderare di rimanere in salute e non di
non ammalarci.
Devi anche stare attento al tipo di emozione che associ al
desiderio, o potresti vivere anche tu la disavventura capitata a me
qualche tempo fa: nel periodo in cui stavo manifestando
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mentalmente lo sviluppo della mia esperienza di cantautore, ho
commesso l’errore di visualizzare le mie performance dal vivo
senza rendermi conto che stavo inviando allo stesso tempo un
segnale di timore e ansia, con il risultato che, poco dopo aver
concordato la data per il mio primo live, mi sono ritrovato senza
voce per diverse settimane!
Il motivo principale per cui il 99 % delle persone non riesce a
utilizzare a proprio favore la legge di attrazione è che se desideri
qualcosa che è per te importante e del quale senti la mancanza, il
messaggio emozionale che invii è proprio quello della mancanza e
di conseguenza l’universo reagirà inviandoti ... mancanza! Dalla
mia esperienza ti posso confermare che questa legge ti dà le
maggiori soddisfazioni nel momento in cui focalizzi il pensiero su
un qualcosa del quale puoi fare tranquillamente a meno; pertanto
ti consiglio di non riporre eccessive aspettative su di essa per
migliorare drasticamente il tuo tenore di vita, a meno che tu non
riesca davvero a sentirti e comportarti come se la cosa che tu
desideri e che per te è molto importante sia già in tuo possesso.
Ad ogni modo sulla legge di attrazione sono stati scritti decine
se non centinaia di libri che descrivono in modo dettagliato i suoi
meccanismi, pertanto non è opportuno proseguire qui oltre
sull’argomento.(7)
I desideri
A questo punto mi aspetto la seguente obiezione: “Ma come,
se io devo vivere solo nel presente perchè il futuro non esiste
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ancora, allora non mi è permesso alcun desiderio, perchè i
desideri sono per propria natura legati al futuro”.
In realtà non è così. Esprimere desideri o porsi degli obiettivi è
molto salutare, nonchè fondamentale per la nostra crescita
spirituale. Ribadisco il concetto di cui sopra: l’importante è che tu
veda il futuro solamente come il punto di riferimento della
realizzazione dei tuoi desideri, e non come lo scopo della tua vita.
Molte persone infatti vivono la propria vita come una
proiezione di ciò che non hanno e che vorrebbero realizzare. Più il
desiderio
sembra
irrealizzabile
e
più
vi
si
attaccano
emozionalmente, senza in realtà fare nulla per avvicinarvisi. In
pratica vivono mentalmente la vita di un altro!
Quando vivi nel presente, ti si apre un mondo di opportunità
che possono aiutarti a realizzare ciò che desideri. Il trucco consiste
nel mantenere la mente lucida, essere creativi, seguire le
intuizioni e ascoltare i sogni. Si, anche i sogni possono insegnarci
molto, come vedremo un po’ più avanti.
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La meditazione
Uno dei metodi più efficaci per avviare quel meccanismo
automatico che ci permette di essere per la maggior parte del
tempo sintonizzati sul presente è la meditazione, formidabile
aiuto per prendere consapevolezza del nostro corpo e di ciò che lo
circonda.
Il termine meditazione spaventa ancora molte persone, che
vedono in essa un qualcosa di complicato, che può essere messo in
pratica solo da esperti e dopo anni di studio. In realtà, meditare
significa semplicemente concentrare la propria attenzione su un
oggetto o un pensiero, e questa è un’ attività che ognuno di noi
svolge varie volte durante la giornata.
Come possiamo diventare consapevoli del nostro corpo? Ad
esempio attraverso una scansione mentale delle sue varie parti,
come se fosse una TAC.
Assumi una posizione che sia confortevole ma che non ti
permetta di addormentarti (di solito basta sedersi su una sedia
anzichè sulla
poltrona preferita), chiudi gli occhi, respira
profondamente un paio di volte e inizia a concentrarti sulle varie
parti del corpo in sequenza, non importa se partendo dall’alto o
dal basso. La sequenza pertanto potrebbe essere piedi, gambe,
bacino, addome e così via fino alla testa o viceversa.
Impara ad ‘ascoltare’ le sensazioni che il corpo ti comunica:
calore, formicolio, dolore, o quant’altro. Cerca di trasmettere
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amore verso ogni parte percependo la sua magnificenza e non ti
preoccupare se ogni tanto la mente di superficie introduce un
pensiero che ti distrae; lasciatelo passare e poi torna alla tua
analisi.
Può darsi che lo stato di rilassamento indotto da questo tipo di
meditazione ti faccia sentire il corpo pesante, quasi paralizzato;
questo va benissimo e non ti deve minimamente preoccupare.
Dopo un po’ di pratica con questa tecnica, ti accorgerai che
anche durante le normali attività della giornata ti verrà molto più
semplice ‘sintonizzarti’ con il corpo, dialogare con lui e coglierne i
segnali. Non solo: nel momento in cui avviene questa
sintonizzazione si entra anche in contatto con tutto ciò che ti
circonda in quel momento.
Un’ altra pratica di meditazione molto semplice ed efficace
consiste nel concentrarsi sul respiro. Attenzione, non sto parlando
di controllo o di alterazione del ritmo respiratorio, ma solo
dell’accorgersi del fatto che si sta respirando.
Questa pratica è un formidabile canale di comunicazione tra
ciò che noi chiamiamo ‘io’ e la nostra mente profonda che, come
ormai sai, rappresenta il nostro vero ‘io’.(8)
La combinazione delle due tecniche, scansione del corpo più
attenzione sul respiro, produce in me un effetto molto bello, che ti
voglio raccontare perchè sono convinto possa essere raggiunto da
tutti anche in un periodo di tempo relativamente breve.
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Svolgo sempre questo esercizio a stomaco vuoto (affinchè il
processo digestivo non porti via energie preziose) e quando mi
sento riposato (per evitare di addormentarmi, dal momento che lo
si fà da sdraiati). E’ anche necessario trovarsi in un ambiente
silenzioso e da soli.
Quando tali condizioni sono soddisfatte e ho la possibilità di
concentrarmi, inizio a sentire delle forti vibrazioni e, per quanto il
mio corpo sia perfettamente immobile, ho l’impressione che
occupi una porzione di spazio molto superiore a quella reale.
Inoltre, sento che
tutti gli oggetti che mi circondano diventano
un’estensione di me, come se essi stessi facessero parte del mio
corpo.
Subito dopo vengo inondato da una sensazione di pace,
serenità e amore, e spontaneamente si forma un sorriso nel mio
volto; il tempo e lo spazio non hanno più significato e mi sento in
qualche modo parte di un qualcosa che abbraccia tutto
l’universo.(9)
A volte ho anche l’impressione di stare per sollevarmi dal
divano, nonostante il mio corpo continui a essere perfettamente
immobile, e sento le gambe muoversi come se stessi camminando.
Si tratta della fase preparatoria di un cosidetto ‘viaggio astrale’,
che non ho ancora avuto la possibilità di sperimentare e per il
quale francamente non mi sento ancora pronto.(10) Tengo a
precisare che per poter compiere un viaggio astrale bisogna avere
la ferma intenzione di separare la coscienza dal corpo fisico,
pertanto se l’argomento ti spaventa o non ti interessa è comunque
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molto improbabile che riuscirai a “volare” solo per il fatto di
trovarti in uno stato meditativo.
Tornando agli effetti della meditazione, in realtà è molto
difficile spiegare in modo semplice e completo ciò che si prova
perchè il linguaggio umano, che da sempre è stato sviluppato solo
dalla mente di superficie, non è adatto per spiegare ciò che accade
nell’ aldilà.
Non farti spaventare dalla parola ‘aldilà’. Noi non stiamo
evocando spiriti, ma semplicemente vivendo un’esperienza che va
aldilà della nostra coscienza consueta, pertanto non vi è nulla da
temere.
Importante: non scoraggiarti se all’inizio non sentirai alcuna
sensazione, perchè per arrivare a ottenere i primi risultati occorre
un po’ di pazienza e di applicazione. L’importante è riuscire a
rilassarsi senza crearsi troppe aspettative, perchè se ti sdrai con
l’intenzione di ottenere un determinato risultato rischi di non
arrivare da nessuna parte.
E’ anche possibile che le esperienze che vivrai tu siano diverse
dalle mie; l’importante comunque è sapere che nel momento in
cui entrerai in contatto con il tuo io più profondo, proverai
sensazioni di pace e amore che ti daranno una fortissima carica,
molto utile per trascorrere nel migliore dei modi il resto della
giornata.
Non commettere l’errore di cercare di capire se quanto ti sta
accadendo sia reale o no, perchè la questione è totalmente
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irrilevante nel momento in cui entriamo in una dimensione
diversa dalla nostra realtà abituale. I sogni sono reali?
Ovviamente no, è la prima risposta, ma se ci pensi bene ti
accorgerai che per il nostro cervello certamente lo sono (basta
notare le reazioni che certi sogni scatenano nel corpo).
Una delle tante cose belle della meditazione è che i suoi effetti
benefici sono cumulativi, nel senso che più la pratichi e più ti senti
meglio, e dopo un po’ diventa difficile tornare a vivere in uno stato
di nervosismo o ansia se non con grandi sforzi.
Mi spiego meglio: a volte succede che durante gli esercizi di
respirazione arrivino rumori improvvisi che disturbano la mia
concentrazione. Sino a qualche tempo fa la cosa mi avrebbe
sicuramente innervosito, avrei perso la concentrazione e avrei
cominciato a maledire mentalmente i vicini o gli animali che
vivono in zona. Ora invece resto quasi indifferente o, nel caso si
tratti di un rumore insolito, mi sale una grossa risata ‘di pancia’,
perchè riesco a cogliere il lato comico della situazione anzichè
ritenerla una seccatura inaccettabile.
Meditazione e dolore
Come tutti ben sappiamo, attraverso il dolore il corpo ci
segnala
che
qualcosa
sta
impedendo
il
suo
regolare
funzionamento.
La nostra cultura ci ha insegnato a considerare il dolore
puramente come un fastidio, un evento indesiderato del quale
bisogna liberarsi subito e in modo radicale. Per questo motivo
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siamo portati ad assumere un sacco di medicinali, spesso già
durante i primi sintomi di un fastidio, con risultati a volte
catastrofici a causa dell’accumulo di effetti collaterali portati dalle
medicine stesse.
Non sono un medico e lungi da me l’idea di invitarti a smettere
di curarti o a non dare più retta a cosa ti suggerisce il medico di
fiducia. Voglio solo invitarti a riflettere sul fatto che il dolore è un
segnale indispensabile per aiutarci a capire che qualcosa non va
(se
non
provassimo
dolore,
in
molti
casi
passeremmo
direttamente da uno stato di apparente salute alla morte), e che
pertanto vale la pena ‘accoglierlo’ e vedere se possiamo eliminarlo
attraverso metodi alternativi alle medicine.
Non
dimenticare
che
lo
scopo
primario
delle
case
farmaceutiche non è quello di curarti, ma di far sì che tu abbia
bisogno di loro anche in futuro; considera anche che ogni
medicina ‘tappa un buco’ ma, a lungo andare, ne apre altri a volte
ancora più grossi. Le case farmaceutiche questo lo sanno bene ma
non se ne preoccupano affatto perchè, per tappare questi altri
buchi, avrai bisogno di altre medicine. Si crea così un circolo
vizioso del quale ti assicuro che il tuo corpo farebbe volentieri a
meno.
Cosa fare allora per alleviare il dolore nel caso in cui si
manifesti in forma di leggero fastidio e non di acuta sofferenza?
Tra i vari metodi più o meno efficaci che vengono proposti in
giro, ti segnalo quello che sembra funzionare meglio su di me.
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All’interno dei suoi seminari sulla riduzione dello stress, il
professor
Jon
Kabat-Zinn
consiglia,
durante
la
fase
di
meditazione attraverso il respiro, di concentrare la nostra
attenzione sulla parte del corpo che duole e ‘sentirla respirare’,
proprio come se fosse un organo che inspira ed espira. Nel mio
caso questa tecnica è di solito sufficiente per farmi diminuire il
mal di testa a un livello tale per cui non ho più necessità di
prendere medicine, e in pochi minuti il fastidio scompare del
tutto.
Un altro metodo molto efficace per ridurre certi tipi di fastidio
è la EFT, di cui parleremo un po’ più avanti.
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Cogliere i segnali
All’uomo viene di solito concesso un ampio ventaglio di
possibilità di scelta sulle proprie azioni, ma purtroppo non
sempre si può avere il controllo sui risultati e sulle conseguenze
delle azioni stesse.
Detto questo, nulla ci impedisce di predisporre il nostro stato
d’animo in modo tale da accettare tutte le conseguenze, incluso
quelle apparentemente negative. Dico apparentemente perchè
sono convinto che nulla accade per caso, e credo che da qualunque
situazione si può trarre un vantaggio o un insegnamento.
La vita ci lancia spesso
segnali sulla direzione giusta da
seguire e con un po’ di attenzione non diventa così difficile saperli
cogliere. L’importante è ragionare con lucidità e non farsi
prendere dallo sconforto o dal vittimismo, nel caso in cui si sia
stati protagonisti di un episodio spiacevole.
Oltre agli episodi della ‘vita reale’, alcuni tipi di sogni sono
potenzialmente un ottimo veicolo di trasmissione di questi
segnali. Di che cosa sto parlando precisamente? Eccoti un altro
episodio della mia vita che, mi auguro, ti aiuterà a capire.
Tempo fa mi capitò di partecipare a un concorso indetto da
una band americana per la pubblicazione di un brano musicale; si
trattava di elaborare un pezzo originariamente composto da loro
e di proporlo in una nuova versione (in pratica un remix). I
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quattro pezzi giudicati migliori dal gruppo sarebbero stati in
seguito pubblicati all’interno di un loro album.
Poichè il brano mi piaceva e avevo alcune idee su come
realizzare una versione ballabile, decisi di partecipare e sottoposi
la mia versione, convinto di aver fatto un buon lavoro.
I commenti del gruppo furono molto positivi e anche l’ascolto
degli altri remix in gara mi convinse che avevo molte possibiltà di
vincere.
Il risultato del concorso lo puoi immaginare: contrariamente
alle mie aspettative, la mia canzone non fu selezionata e al suo
posto vennero scelti dei brani che avevano ricevuto dalla band
giudizi molto meno lusinghieri in fase di valutazione.
A questo punto avrei potuto commettere un secondo errore,
cosa che avrei sicuramente fatto fino a qualche tempo fa, ossia
quello di gridare al complotto: “Qualcuno ha pagato per vincere”
– “Come sempre, alla fine ci ho rimesso io” – “In questo ambiente,
se non hai delle conoscenze non hai nessuna chance di successo”.
Queste sono alcune frasi che avrebbero potuto frullarmi in testa.
Per mia fortuna mi rifiutai di vestire i panni della vittima e
decisi di considerare l’episodio come un segnale che, almeno in
quel momento, la pubblicazione del mio brano ‘non era la cosa
migliore per me’, e che dovevo aspettare indicazioni per capire
quale fosse una strada migliore da seguire. L’indicazione, o se
preferisci il segnale, mi arrivò alcune notti più tardi.
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Devi sapere che per anni ho avuto un sogno ricorrente: mi
trovavo in una stazione di una città indefinita, dovevo prendere
un treno per un posto altrettanto indefinito e non sapevo da quale
binario partisse. Avevo pochissimi minuti di tempo, pertanto
iniziavo a correre e, quando finalmente vedevo il treno in
lontananza, le mie gambe diventavano pesantissime e mi
impedivano di raggiungerlo prima che partisse. Mi svegliavo
sempre con una sensazione sgradevole, anche perchè sapevo
benissimo qual era il significato che di solito viene attribuito a
questo tipo di sogno: confusione su quale direzione prendere nella
vita, occasioni perdute e così via.
Alcune notti dopo la delusione per il remix non pubblicato,
feci
un
sogno
sullo
stesso
tema
ma
con
elementi
sorprendentemente diversi: mi trovavo all’ingresso di Roma
Termini e dovevo andare a Napoli con un treno che sarebbe
partito dal binario cinque una decina di minuti più tardi.
Con me c’erano alcuni compagni di liceo e, avendo a
disposizione indicazioni tanto precise, riuscimmo tutti insieme a
salire sul treno giusto e a partire tranquillamente, scherzando
anche tra di noi sul fatto che fossimo arrivati in stazione in leggero
anticipo.
Questa variazione su un sogno ricorrente era troppo insolita
per essere casuale, pertanto iniziai a riflettere su quale messaggio
potevo cogliervi. Dunque, treno giusto più compagni di scuola
poteva voler dire solo una cosa: la strada giusta da intraprendere
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in questo periodo della mia vita aveva a che fare con
l’apprendimento o l’insegnamento.
Il fatto di imparare qualcosa non mi diceva nulla di nuovo
perchè, nel mio piccolo, non ho mai smesso di cercare di
aumentare le mie conoscenze nei campi pìù disparati; pertanto, la
novità doveva consistere nell’insegnamento.
Tempo prima avevo tentato di dare lezioni di italiano, ma
avevo dovuto rinunciare all’idea perchè nessuno aveva mai
risposto ai miei annunci. Decisi allora di ritentare, e questa volta
tre ragazze mi risposero nel giro di una settimana (tutte persone
splendide con cui sono ancora oggi in contatto, per inciso).
Inoltre pensai che poteva valer la pena iniziare a condividere
con alcuni amici quanto stavo sperimentando su di me
(sostanzialmente i vari temi di questo libro); anche in questo caso
il successo fu totale e scoprii di avere una vocazione come
divulgatore a me totalmente sconosciuta fino a quel momento.
Ciliegina sulla torta: mi è stato riferito recentemente che i
vincitori del concorso stanno ancora aspettando la pubblicazione
dei loro brani. Il progetto è stato congelato e non si sa se verrà mai
realizzato. Si vocifera pure che tutto il concorso fosse solo una
messa in scena per fare pubblicità al gruppo, pensa un po’.
Credo che il messaggio di questo esempio ti sia chiaro: se
proprio non puoi evitare di crearti delle aspettative per una tua
azione, non abbatterti nel caso in cui queste venissero tradite;
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prova ad ascoltare i tuoi sogni e vedrai che qualcosa prima o poi
accadrà.
Un’altra situazione interessante può crearsi quando nel sogno
vengono introdotti elementi di conversazione totalmente estranei
al tuo modo di esprimerti o di pensare.
Mentre nei sogni è
normale che si creino situazioni anche bizzarre per quanto
riguarda gli elementi visivi, solitamente i dialoghi rispecchiano il
nostro modo di esprimerci e raramente serbano sorprese.
Questo è quanto mi capitò in sogno qualche tempo fa: mi
trovavo a scuola come alunno e stavo avendo una discussione con
un’ insegnante (a cui tra l’altro ero molto affezionato) circa
l’opportunità di aggiungere un compito in classe a quelli già
previsti. Ad un certo punto lei smise di parlare, mi guardò fisso
negli occhi e, con mia grande sorpresa, mi chiese quante chiavi
avevo in tasca. Io risposi che ne avevo due e lei mi disse
testualmente: “Finchè ne terrai una qui (indicando il taschino
della maglia all’altezza del cuore) ed una qui (indicando la tasca
dei pantaloni in cui tenevo il portafoglio) non avrai nulla da
temere. E ora smettila di lamentarti!”
Mi svegliai di soprassalto e subito cominciai a chiedermi cosa
diavolo fosse successo: cosa c’entravano le chiavi con il compito in
classe? E perchè dovevo tenerle esattamente in quelle tasche?
Poi improvvisamente arrivò la risposta: fino a quando sarò
disposto ad aprire la porta del cuore (le chiavi servono si a
chiudere ma soprattutto ad aprire le porte) e a non diventare
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schiavo dell’egoismo (la chiave del portafoglio), tutto nella mia
vita andrà bene.
Attenzione: questa risposta non fu il frutto di un lungo
ragionamento della mente conscia, bensì un’ intuizione della
mente profonda e lo capii da due indizi: il fatto che tutto mi
apparve molto chiaro nell’arco di una frazione di secondo ed il
brivido che provai lungo la schiena seguito da un ampio sorriso.
Queste sono le tipiche sensazioni che provo quando ho la certezza
di una cosa, quando mi rendo conto che la conoscenza di cui sono
stato reso partecipe non deriva da un condizionamento esterno
ma arriva direttamente da colei che sa a prescindere dalle nostre
esperienze: la mente profonda.
Ovviamente non tutti i sogni lanciano segnali: alcuni sono
fisiologici, ossia legati a fabbisogni insoddisfatti del corpo, mentre
altri sono la conseguenza di situazioni traumatiche. Dalla mia
esperienza direi che questi sogni raramente lanciano segnali
mentre, come ho spiegato sopra, altri tipi di sogni possono essere
portatori di messaggi molto importanti per il nostro benessere.
L’importante è prendere nota dei dettagli del sogno appena ci
si sveglia, perchè bastano pochissimi minuti per far si che di esso
resti solo un vago ricordo.
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Il brano “The Observer”
Poichè in molti mi hanno chiesto il significato del mio brano
“The
Observer”,
contenuto
nell’
omonimo
album,
voglio
approfittarne per dedicare una paginetta all’approfondimento di
alcune sue parti. Ti consiglio di continuare a leggere anche se non
ti interessa la mia musica, poichè faremo un breve ripasso di
alcuni concetti espressi in precedenza e in più potresti trovare
nuovi spunti di riflessione.
Il testo (l’originale è ovviamente in inglese) inizia così:
‘Il cervello umano non è in grado di separare ciò che è reale da ciò
che non lo è, perciò sei in grado di costruire la tua realtà e
diventare ciò che vuoi essere ...’
Qui viene ribadito il concetto della legge di attrazione per cui i
pensieri abbinati alle emozioni inviano messaggi ai quali
l’universo
risponde
sempre.
Pertanto,
se
ti
concentri
prevalentemente su cosa vuoi ottenere e riesci ad “ingannare” la
tua mente facendole credere che stai già usufruendo adesso di ciò
che hai chiesto, hai buone probabilità che i tuoi desideri si
manifestino nella realtà.
‘... ma l’ignoranza può essere uno strumento potente e loro la
useranno per controllarti e dominarti ...’
Non credo sia necessario ribadire chi sono questi “loro”, vero?
‘... non lasciare che la TV decida per te e concentrati su tutto ciò
che hai attorno, c’è così tanta bellezza che non riusciamo a
scorgere ...’
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Ora si parla dell’importanza del vivere nel presente, concetto
ampiamente esposto in un capitolo precedente.
‘... non maledire le avversità ma impara da esse per diventare più
forte ...’
Immagina di avere costruito una casa con fango e sabbia
perchè in base alle tue conoscenze pensavi che fossero i materiali
migliori, e che una bufera te l’abbia distrutta. Mentre ti prepari a
ricostruirla vieni a sapere che usando cemento e mattoni otterrai
una casa molto più resistente, e tu ti regoli di conseguenza.
Ho usato questa analogia per ribadire il fatto che nessuna
persona o avvenimento ci può buttare a terra per sempre; facendo
tesoro dell’esperienza negativa possiamo sempre risollevarci e
diventare più forti e più saggi di prima.(11)
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E.F.T. e bagno derivativo
“Mens sana in corpore sano”, come si suol dire. Pertanto ora
voglio segnalarti due metodi che, attraverso la stimolazione del
corpo, portano benefici non solo ad esso ma anche alla mente.
Ovviamente non sono gli unici disponibili, ma sono quelli che
hanno avuto su di me gli effetti più evidenti.
Emotional Freedom Techniques
La emotional freedom tecnniques, tradotto come ‘tecniche di
libertà emozionale’, è stata sviluppata dall’ingegnere americano
Gary Craig e presentata ufficialmente nel 1995. E’ un metodo che
in molti casi può curare allergie, dolori, paure e blocchi psicologici
in genere, e prende spunto da pratiche di medicina orientale come
l’agopuntura.
Noi siamo energia e il nostro corpo viene continuamente
percorso da un flusso energetico che è vitale per la nostra salute;
quando questo flusso si interrompe, possono sorgere vari tipi di
disturbi a livello fisico e/o emotivo, che spesso sfociano in
malattie.
Stimolando
alcune
parti
del
corpo
attraverso
il
‘picchettamento’ (ossia battendo con la punta delle dita), viene
ristabilito il libero flusso dell’ energia e il disturbo scompare.
Il grosso vantaggio dell’applicazione dell’E.F.T. è che,
contrariamente alle medicine che agiscono sul sintomo ma non
sulla causa, qui si interviene direttamente sulla causa e di
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conseguenza il disturbo, una volta eliminato, di solito non si
ripresenta più. Inoltre, non introducendo veleno nel nostro corpo,
non si generano effetti collaterali.
Nel mio caso, la E.F.T. ha eliminato completamente la mia
paura dei viaggi in automobile, mentre sulle allergie ho notato che
funziona meno bene.
Imparare e mettere in pratica gli esercizi è semplice e veloce,
ma non è compito di questa guida descriverli in dettaglio. Su
internet sono a disposizione alcuni siti dove è possibile scaricare
gratis tutte le informazioni che ti servono.(12)
Prova gli esercizi e vedrai che in poco tempo riuscirai a
ripulire la mente di superficie da diverse scorie che ne limitano il
corretto funzionamento.
Bagno derivativo
Per spiegare il bagno derivativo mi appoggio a una descrizione
che ho trovato su internet:
“Che cos’è il Bagno Derivativo? E’ una semplice pratica,
naturale e gratuita che, oltre a consentire un buon funzionamento
dell’organismo, permette di espellere scorie ed eccedenze,
responsabili di una lunga serie di patologie. Un po’ d’acqua fresca
e un guanto da bagno: ecco che cosa occorre per effettuare un
bagno derivativo. Come indica il suo nome, fa “derivare”,
viaggiare le sostanze, le materie, le molecole di troppo che
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abbiamo nel nostro corpo, quelle che non sono trasformate in
muscoli, sangue e ossa ... verso l’intestino, al fine di evacuarle.
La pratica del bagno derivativo consiste nel rinfrescare con
acqua la parte più bassa delle due pieghe dell’inguine su ciascun
lato, tanto nell’uomo quanto nella donna. A tale scopo, si prende
un pezzo di stoffa di fibra naturale e assorbenti (un guanto da
bagno, un piccolo asciugamano di spugna o un spugna naturale) e
lo si fa scorrere delicatamente dopo averlo immerso in acqua
fresca, con un gesto continuo avanti e indietro fra l’acqua fresca e
la zona da rinfrescare, che parte a ciascun lato del pube e scende
fino al livello dell’ano. Tutto il resto del corpo dev’essere coperto e
rimanere ben al caldo. Il rinfrescamento deve durare almeno dieci
minuti consecutivi per una persona adulta e può protrarsi fino a
un’ora.”(13)
La pratica quotidiana del bagno derivativo mi ha permesso di
migliorare la qualità del sonno e ridurre i sintomi dell’ allergia alla
polvere. In base a varie testimonianze, sembra che funzioni molto
bene anche con acne, reumatismi, stitichezza e che aiuti a perdere
peso.
Come ho detto in precedenza, le pratiche per migliorare il
nostro stato psicofisico sono numerose e la maggior parte di esse
non richiede sforzi particolari o materiali costosi per essere messe
in pratica. Un bagno di un’ora in acqua e bicarbonato una volta
alla settimana, ad esempio, è un ottimo sistema per diminuire
l’acidità del corpo e tonificare la pelle. In caso non avessi una
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vasca a disposizione, va benissimo anche un semplice pediluvio
nella stessa soluzione, purchè fatto quotidianamente.
La dipendenza
“Bella roba”, adesso mi dirai. “Ma io non ho mica tempo per
fare tutte queste cose: la meditazione, l’e.f.t., il bagno derivativo ...
avrei bisogno che ogni giornata durasse almeno trenta ore”.
Può darsi che sia così, ma vorrei comunque invitarti a una
riflessione: quanto del tuo tempo libero viene impiegato per fare
cose che effettivamente ti divertono o ti stimolano e quanto invece
viene sprecato in attività che non hanno più alcun significato per
te?
Ti racconto un episodio citato spesso da Jon Kabat-Zinn nelle
sue conferenze.
Una coppia sposata da diversi anni si reca da un consulente
matrimoniale, perchè il loro matrimonio non funziona più. In
particolare, la moglie si lamenta del fatto che il marito non le
dedichi più abbastanza tempo. Una volta analizzato in che modo
trascorra il suo tempo libero, viene fuori che da ben venticinque
anni l’uomo legge ogni giorno tre quotidiani, ognuno di
un’ideologia politica diversa, perchè ritiene che sia l’unico modo
per poter sviluppare una visione oggettiva sullo stato del suo
Paese. Sebbene la cosa lo stimolasse molto all’inizio, questo
signore ha ormai da tempo perso interesse per le questioni che
riguardano la società, eppure continua ostinatamente a leggere i
tre giornali, per abitudine.
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E noi? Quante cose facciamo solo per abitudine, solo perchè il
rituale ci rassicura e ci invia un segnale di “tutto normale”, “tutto
a posto”? Più di quanto tu possa immaginare.
Io ad esempio ho questo dilemma con il calcio. Sebbene da
anni questo gioco non mi appassioni più e raramente riesca a
seguire una partita intera senza addormentarmi, l’abitudine di
sedermi in poltrona e seguire il campionato è così radicata che mi
viene difficile spegnere il televisore e dedicarmi a cose più
interessanti.
Persino l’osservatore è in difficoltà! Lui vede che Sergio si sta
annoiando e cerca di pungolarlo, ma non sempre riesce a
smuoverlo dal suo torpore.
Ti ho raccontato questo episodio per sottolineare come il
liberarci dalle nostre abitudini sia molto faticoso e richieda tempo
e tenacia; però si può fare, nel momento in cui riusciamo a
individuare quelle che ci incatenano a una routine che non dà più
gioia e ci liberiamo non solo delle catene ma anche di chi le ha
create.
E chi è il creatore? E’ il senso di attaccamento al rituale, una
delle emozioni più subdole e insidiose in quanto molto difficile da
riconoscere.
Mentre tutti sappiamo quanto la dipendenza da droghe, fumo
o alcool renda schiavi, ci sono tante altre piccole dipendenze che a
noi sembrano innocue perchè non intaccano il nostro fisico ma
che, non dando più gioia, ci rendono comunque schiavi e ci fanno
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perdere solo tempo: la colazione al bar la domenica mattina, il
cinema il lunedì sera ... tutti ne abbiamo almeno una.
Una volta individuata, sii brutale e liberatene. In questo modo
avrai molto più tempo da dedicare ad attività creative o comunque
stimolanti.
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TABELLA RIASSUNTIVA
•
Noi siamo una forma di energia dotata di coscienza a cui è
stata data la possibilità di vivere un’esperienza sensoriale
sulla Terra. Attraverso le nostre vibrazioni interagiamo con
tutto ciò che ci circonda.
•
La mente di superficie ha il compito di raccogliere e
memorizzare informazioni utili allo svolgimento delle nostre
attività quotidiane. Non dobbiamo permetterle di assumere
alcuna altra funzione, in particolare il confronto e il giudizio
•
La mente profonda rappresenta il nostro vero essere ed è
fonte di amore infinito. A lei dobbiamo lasciare il compito di
guidarci nelle nostre relazioni con gli altri e nelle decisioni
importanti
•
L’osservatore è lo strumento che abbiamo a disposizione per
calmare la mente di superficie, facilitando così l’accesso alla
mente profonda
•
La mente profonda vive solo nel presente, pertanto per
accedere alle sue preziose informazioni è necessario
imparare a sintonizzarsi sul presente
•
La meditazione può aiutare a vivere nel presente, perchè ci
permette di prendere consapevolezza del nostro corpo e di
ciò che lo circonda
•
E’ molto utile cogliere i segnali che arrivano dai nostri
presunti insuccessi e dai nostri sogni
•
Il bagno derivativo e la EFT sono tecniche di stimolazione del
corpo molto semplici ed efficaci per migliorare la qualità della
nostra vita, in quanto portano benefici sia al corpo che alla
mente
•
Liberiamoci dalle tossicodipendenze emozionali! In questo
modo avremo più tempo da poter dedicare a esperienze
nuove e stimolanti
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Conclusione
Questo è davvero tutto ciò che ti occorre sapere per poter
migliorare notevolmente la qualità della tua vita. Io l’ho
sperimentato su di me e l’ho trasmesso verbalmente a un gruppo
di persone, e ti posso garantire che ha funzionato in tutti i casi in
cui mi sono trovato di fronte una persona libera da preconcetti.
Ritieni ad esempio di avere subito un’ingiustizia o stai
lottando per una causa che ti sta molto a cuore? Pensa a quali
benefici potrai ottenere nel momento in cui riuscirai ad agire con
lucidità e senza aggiungere ansia alle tue aspettative, ben sapendo
che coloro che consideri come nemici stanno agendo in un certo
modo a causa dei condizionamenti della loro mente programmata.
Le tue azioni saranno molto più incisive e farai la cosa giusta
al momento giusto, perchè queste azioni non saranno il risultato
di una forza impulsiva bensì di una intuizione che arriva
direttamente dalla mente profonda. Non diventerai invulnerabile,
questo no, ma sicuramente acquisirai maggiore forza e fiducia.
Tieni presente che non tutte le persone attorno a te saranno
pronte ad accogliere con entusiasmo il tuo cambiamento,
soprattutto se cercherai di spiegarne il motivo. Molta gente infatti
si trova perfettamente a proprio agio nel ruolo di vittima e non
accetta di buon grado di seguire una filosofia di vita che non
permette di addossare ad altri la responsabilità della propria
infelicità. Inoltre, poichè tenderai a reagire alle notizie positive
come se fossero una cosa naturale e prevista e non come un fatto
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straordinario e casuale, qualcuno potrebbe interpretare male
questa reazione e farti sentire in colpa. Pertanto ti consiglio di
parlare di meditazione, dell’osservatore e della legge di attrazione
solo con quelle persone che ritieni possano essere ricettive su
questi argomenti. Cercare di convertire i cinici nichilisti o i
fondamentalisti religiosi non ti porterà da nessuna parte, come è
giusto che sia, perchè ognuno deve vivere il proprio percorso e
ogni posizione va rispettata. Per intenderci, quando i pensieri di
una persona vibrano a una frequenza così diversa dai nostri, è
meglio lasciar perdere.
Io stesso non ho imparato a dominare totalmente le mie
emozioni e a volte ricado nei vecchi schemi di pensiero,
soprattutto quando mi accadono episodi sgradevoli che intaccano
momentaneamente il mio stato d’animo. Questo perchè le
‘tentazioni’ della mente di superficie sono forti e molti fattori,
come ad esempio la stanchezza mentale,
possono limitare il
contatto con la mente profonda.
Detto questo, grazie all’applicazione delle regole che ho qui
descritto ho imparato ad accorgermi con estrema velocità della
presenza di una condizione di disagio, di sentimenti negativi che
inquinano il mio essere. Ora sono in grado di separarmi dalle
emozioni negative, e di conseguenza posso prendere le decisioni
più adeguate allo scopo di ristabilire una condizione di pace e
armonia con me stesso e con il mondo in brevissimo tempo.
Mi rendo conto che esistono situazioni estreme in cui è molto
difficile accettare subito il presente così come è, ed è quasi
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impossibile non farsi travolgere emotivamente dagli eventi. Anche
da queste situazioni si può comunque trarre un vantaggio, perchè
esse stimolano la ricerca della solitudine e dell’introspezione, che
a loro volta possono creare opportunità formidabili per una
crescita spirituale.
Nel mio caso ad esempio, la determinazione ad uscire da un
momento difficile mi ha spinto verso la ricerca di me stesso; una
ricerca che tra l’altro è ancora in corso, perchè quando iniziamo
ad addentrarci nelle profondità del nostro essere non si smette
mai di imparare.
Congedo
Bene, siamo arrivati alla fine del nostro viaggio. Mi auguro che
per te questa ‘fine’ rappresenti l’inizio di una vita più serena e
armoniosa, così come lo è stato per me.
Ricordati sempre che noi siamo qui solo di passaggio;
pertanto, quando hai un tetto sulla testa, la pancia piena, un corpo
che funziona e una rete di amici fidati, non esiste niente altro che
meriti di essere preso troppo seriamente. Mi rendo conto che
suona banale e semplicistico, eppure quasi nessuno presta
attenzione alla verità di queste parole.
Vivere bene è un tuo diritto, anche quando le circostanze
esterne sono avverse, ed esercitare questo diritto dipende
esclusivamente da te. Per vivere bene bisogna essere liberi, e dove
c’è paura non c’è libertà. Poichè la tua paura fà comodo a molti,
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fidati sempre delle tue intuizioni e valuta con attenzione i consigli
degli altri.
Un abbraccio
Sergio
P.S. Se hai trovato questa guida utile, ti sarei grato se potessi
lasciare un piccolo contributo come riconoscimento per gli sforzi e
il tempo che ho dedicato alla sua stesura. Lo puoi fare cliccando
sul seguente link: http://anima.sir-joe.com/
Qualora avessi delle domande mi puoi contattare cliccando qui
http://www.sir-joe.com/contact
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Note ai capitoli
(1) Lettura consigliata nel caso in cui volessi approfondire
l’argomento: ‘La creazione dell’ universo’, di Igor Sibaldi.
Sperling & Kupfer editori
(2) I termini ‘mente di superficie’ e ‘mente profonda’ sono
presi dallo splendido film/documentario “Lo sfidante”, di
Giulio Achilli, che può essere scaricato gratis dal sito
http://losfidante.marenectaris.net/
(3) In effetti di ciarlatani in giro ce ne sono tanti, ma di solito
sono facilmente riconoscibili perchè vendono solo fumo e si
fanno pagare uno sproposito. Le persone serie portano
esempi concreti su come applicare i loro metodi e il loro
materiale viene venduto a cifre ragionevoli.
(4) Se vuoi approfondire l’argomento del “ricordo” ti consiglio
di leggere lo splendido ‘Conversazioni con Dio vol.1’ di Neale
Donald Walsch.
(5) Tutta la filosofia di Eckhart Tolle è basata sul vivere nel
presente. Molte delle sue opere sono state tradotte in italiano
e sono facilmente reperibili
(6) ‘I maestri invisibili’, edito da Mondadori, è una raccolta di
dialoghi tra l’autore Igor Sibaldi e i suoi spiriti guida. All’inizio
dell’opera viene anche spiegato come entrare in contatto con
le nostre guide
(7) Non lasciarti incantare da chi ti propone metodi infallibili
per applicare con successo la legge di attrazione. Su internet
si possono trovare moltissime informazioni sull’argomento,
sia sotto forma di testo che di video, ma potrai ottenere
risultati solo nel momento in cui scoprirai qual è il metodo
giusto per te
(8) Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, in
rete sono disponibili diversi video che mostrano tecniche di
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rilassamento e di ricarica energetica attraverso esercizi
basati sul respiro. Personalmente ho trovato molto
interessante la meditazione del guerriero, insegnata da
Roberto Maria Sassone su www.nonsoloanima.tv
(9) Questo non è un caso, perchè mentre la mente di
superficie separa, scompone, la mente profonda riporta
all’unità
(10) Se questo argomento ti interessa, puoi trovare numerose
informazioni nell’ottimo sito http://www.viaggioastrale.net/
(11) Puoi ascoltare un estratto di questo brano nel mio sito
http://www.sir-joe.com/index.php/start/the-observer mentre
il testo completo è disponibile nel libretto del cd omonimo
(12) Dal sito www.eft-italia.it puoi scaricare gratis l’ottimo
video-corso a cura di Andrea Fredi. Il mio consiglio è di
partire da lì per il tuo approfondimento
(13) Purtroppo il blog con il testo completo è stato chiuso
recentemente, per cui non sono in grado di darti un
riferimento
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Scarica

1 www.sir-joe.com - La mente profonda