ENZA BETTELLI La Tigre del Focolare EDIZIONI ALICE Disegno di Maddalena Sisto. Fare la spesa, cucinare, risparmiare e mangiare bene: si può! Ci sono tre cose che una donna è capace di fare con niente: un cappello, un’insalata, una scenata. Mark Twain La Tigre del focolare Prefazione di Marina Robbiani Enza Bettelli è un’amica, come dire… di famiglia. Da quando la conosco, e mi sembra davvero un’eternità, mi ha insegnato una montagna di trucchi e soluzioni così semplici da apparire quasi impossibili. Ma la cosa più bella, leggendola, è che Enza diventa amica di chiunque perché i suoi articoli (come i suoi libri, ne ha scritti tantissimi) rappresentano una raccolta di tanti piccoli racconti utili a vivere la casa e la cucina con gioia, abilità e fiducia nell’ottimo, immancabile risultato finale. Il suo modo di scrivere - e di essere - è immediato, privo di arzigogoli e ambiguità, pratico, chiaro, preciso. Il suo stile nasce dalla semplice passione di cucinare e comunicare attraverso la voce dell’esperienza ciò che sa. I suoi consigli sono imbevuti dell’amore che la unisce alla sua storia di famiglia, alla tenerezza della madre, e nelle sue parole si sente il desiderio di tramandare ciò che il mondo in cui vive ed è vissuta le ha passato. Sono molte le cose che ha visto fare e che a sua volta ha fatto per anni, sperimentando e correggendo finché non è stata sicura di poter dire: Così è perfetto. Così mi piace. 3 La nuova tigre in cucina 4 In un mondo culinario (e non solo) dove ci si riempie la bocca di nomi roboanti, di chef esaltati a celebrità dalla cronaca, le silenziose protagoniste degli umili fornelli quotidiani continuano infaticabilmente a restare anonime. Si sente parlare di tramonto della donna tradizionale, della fine dei piatti casalinghi come li faceva mamma (nonna) una volta, secoli fa, e tutto questo perché le donne non avrebbero più tempo, e voglia, e pazienza… E se, invece, le nostre care rassicuranti “massaie” continuassero a esistere, magari trasfigurate dalla nuova comparsa di graziosi, lunghi artigli laccati? Ma guarda un po’, forse non è un caso che la crisi abbia di nuovo bisogno della donna, è lei che si inventa ogni giorno la spesa e la cucina, che fa bilanciare gli alimenti e quadrare i conti giostrandosi tra buon senso e creatività. Con il soccorso di tanti piccoli simpatici attrezzi, seduzioni e sorprese condite da spirito d’iniziativa, fantasia e destrezza, può fare miracoli non solo dal punto di vista culinario ma anche economico. Ed eccola qua la tigre del focolare a tenere la barra del timone, grazie ai suoi meravigliosi stratagemmi e a quell’indomabile capacità di adattarsi alle più mutevoli realtà. Quante cose le tocca fare in una giornata? Non perdiamo neanche tempo a elencarle, la lista è infinita. Ma non lamentiamoci. Conosciamo la sfida e sappiamo che per vincerla occorre grinta, coraggio, intelligenza, capacità, fiuto. Non è forse vero che al momento del bisogno la donna tira fuori gli artigli e si trasforma in uno scattante felino? E che muoversi tra libri e padelle, dove cucina e cultura si fondono in esperienza e passione, è assolutamente piacevole e stimolante? Ma questo lo sappiamo da secoli... Elogio alla frugalità Si può continuare a mangiar bene (perché questa è esattamente l’idea) ma in modo frugale. Ebbene sì, parlare di frugalità ci piace di più che di risparmi e di sacrifici, anche se per molte persone, purtroppo, queste sono parole che continuano ad avere un significato allarmante. Proviamo allora a girarla, e a guardare per un attimo la realtà dalla parte del bicchiere mezzo pieno. Crisi o non crisi, viviamo ancora in un pezzo di mondo in cui esiste l’abbondanza, e in fondo proprio questi anni possono aiutarci a ritrovare quel certo non so che di antica frugalità perduta. Significa che si possono ancora fare scelte oculate, decise, gradevoli, e non tristi e lagnose. E se sono tempi duri (ma quando non lo sono stati?), andiamogli incontro con nuove idee, sogni, pensieri e filosofie. È sorprendente quello che si può arrivare a fare con una spesa ben calibrata e con un buon uso della cucina in termini di risparmio, salute, rispetto dell’ambiente, riscoperta di ingredienti, cibi e sapori del territorio, tecniche di conservazione e di cottura... Per non parlare di autostima, maggiore sicurezza e successo personali, soddisfazione, divertimento. La riprova sta nella qualità e nella bontà di piatti e ricette da reinventare ogni giorno, senza niente da invidiare ad alcuna stella Michelin e, “naturalmente”, lontani dalla logica trita e ritrita dei consumi a tutti i costi. A TUTTI I COSTI appunto! Perchè è vero che si può mangiar bene anche in modo frugale. Di sicuro è un’arte riuscire a far diventare la casa e la cucina dei preziosi luoghi di storia, tradizione, cultura raffinata. Ma può diventare anche qualcosa di più. Leggete quello che vi racconta Enza e capirete. 5 Il Risparmio inizia in Cucina La voce degli acquisti alimentari è sicuramente tra le più impegnative per il bilancio di casa, ma risparmiare si può, senza per questo rinunciare alla qualità se si porrà la dovuta attenzione a dove, cosa e quanto acquistare. Il primo passo è scegliere dove fare le compere: al supermercato e al mercato i prezzi sono più contenuti, mentre il negozio è senz’altro insostituibile per le specialità. Al mercato all’ingrosso il risparmio è ancora più sensibile, ma solo se la famiglia è numerosa o se ci si accorda con amici e parenti per dividere frutta, verdura, carne ecc. per evitare ogni possibilità di spreco. Il discount è decisamente economico, ma conviene fare piccoli acquisti di prova quando si tratta di marche sconosciute per controllarne qualità e gradimento; tuttavia spesso vi si possono trovare buoni prodotti a prezzi interessanti. Qualunque sia il punto di acquisto prescelto è utile procurarsi i volantini con le offerte del giorno per poter usufruire di interessanti sconti. 7 L’arte di fare la spesa grosse succede a volte che un uovo sia Si può risparmiare sulla insufficiente e due troppi. spesa anche teLe categorie della carne sono stabilite in nendo presente base alla presenza di grasso e al tempo di qualche piccolo cottura richiesto, ma se i tagli della parte a c c o rg i m e n t o , anteriore sono più economici di quelli come andare al della parte posteriore, qualità e valori mercato verso fine nutritivi sono gli stessi. In ogni caso giornata quando gli un’eventuale cottura prolungata si ambulanti preferiscono può abbreviare con la pentola a presdiminuire i prezzi anziché sione, mentre il grasso visibile si può riportarsi la merce a casa. togliere e quello che inframezza le Oppure scegliere i prodotti meno apparifibre si scioglie cuocendo e rende arroscenti, come le mele piccole o i peperosti & C. più morbidi e saporiti. C’è poi il ni e i pomodori belli senza sembrare grande vantaggio che uno stufato e un “finti”, considerati di seconda scelta non bollito cuociono praticamente da soli e si perché non siano buoni ma solo perché possono preparare anche il giorno si presentano meno bene. prima. Se tuttavia non si vuole rinunA guidare la scelta ci sono i cartelli (obbligatori per legge) che indicano la categoria: extra, prima o seconda. Importante, inoltre, considerare nel costo dei prodotti freschi anche l’eventuale scarto e valutarne l’incidenza. 8 Per risparmiare sulle uova basta ricordare che il prezzo varia in base alla dimensione; quelle medie di 65/70 g sono le più adatte per la cucina perché si possono dosare meglio negli impasti mentre con quelle ciare alla bistecca, conviene acquistare il pezzo intero e affettarlo a casa, così si risparmia e la carne si conserverà meglio e più a lungo. Si risparmia anche così 1 Non va sottovalutato il risparmio che deriva dall’acquistare solo confezioni adeguate al fabbisogno della famiglia, soprattutto quando si tratta di prodotti che non si possono conservare in frigorifero o nel congelatore, o che hanno una scadenza molto ravvicinata. Tuttavia va tenuto presente che di solito le confezioni grandi sono più economiche di quelle piccole e che i prodotti sfusi costano meno di quelli confezionati. 2 Gli articoli con il marchio della grande distribuzione sono più economici di quelli commercialmente più noti pur avendo di solito la stessa qualità. Provengono infatti da aziende che producono sia per il loro marchio sia per la grande distribuzione e i cui riferimenti sono in ogni caso riportati sull’etichetta della confezione. 3 I prodotti secchi si conservano a lungo, ma è bene acquistare sempre la stessa tipologia per evitare avanzi a volte difficilmente utilizzabili perché richiedono cotture diverse o perché non compatibili tra di loro. Acquistando, infatti, spaghetti dello stesso numero, riso che richiede lo stesso tempo di cottura, legumi secchi con uguale scadenza, pelati della medesima marca ecc., quanto eventualmente è rimasto della precedente confezione si può unire al contenuto della nuova. 4 Acquistando quantità importanti di prodotti freschi in offerta è conveniente cucinare tutto e congelarne una parte, quindi senza sprechi e con in più il vantaggio di poter contare su un piatto già pronto e solo da scongelare. 5 In ultimo, ma non per questo meno importante, gli acquisti vanno fatti tenendo conto della capacità effettiva della dispensa, del frigorifero e del congelatore per far sì che ogni prodotto possa essere conservato al meglio fino alla naturale scadenza. In questo modo non si butta nulla e si evitano costosi sprechi. 9 Iniziamo dalla cucina 10 Si può continuare sulla strada del risparmio anche ai fornelli, cominciando con lo scegliere una ricetta che consenta di utilizzare tutto il contenuto di una confezione o l’intera quantità di alimenti freschi acquistati. Infatti, un cucchiaio di pelati o manciate di pasta di formato diverso, o un pezzetto di formaggio o qualche gambo di sedano, tanto per fare qualche esempio, rischiano di invecchiare in frigorifero o in dispensa per finire poi nella spazzatura. Di solito le dosi delle ricette, a meno che non si tratti di un dolce particolare, di un impasto o simili, si possono anche non rispettare rigidamente e aggiungere un po’ in più o in meno degli ingredienti previsti non pregiudica la riuscita finale. Comunque, nel caso che qualcosa sia avanzato si possono improvvisare fantasiose minestre, torte salate e dolci, frittate e dessert per realizzare un recupero gustoso e invitante. Molto importante, infine, cuocere le varie preparazioni in modo adeguato e a fuoco moderato e nei recipienti adatti. Per carne e pesce occorrono casseruole che li contengano a misura, perché cuocendo si ritirano lasciando il fondo del recipiente scoperto e, di conseguenza, il fondo di cottura si asciuga o addirittura brucia. Le padelle piccole o medie sono da preferire a quelle larghe che richiedono molto olio o burro per coprirne il fondo. Inoltre è più facile bruciare i cibi in una padella larga perché girarli richiede velocità e abilità o gli ultimi pezzetti saranno inevitabilmente troppo dorati. Questi accorgimenti saranno ancora più efficaci utilizzando recipienti di qualità, cioè piuttosto spessi e con il fondo pesante, buoni conduttori di calore e ideali per cotture perfette, risparmiando in tal modo anche gas ed energia elettrica. Che raffinatezza, gli avanzi La cucina del giorno dopo Nulla si butta e nulla si deve sprecare, è una regola delle nostre nonne che oggi sta tornando d’attualità, ma per favore non chiamiamola “cucina degli avanzi” facendola sembrare molto triste mentre, al contrario, può riservare gradite sorprese per il palato (e il portafogli). Ovviamente gli avanzi si possono contenere facendo la spesa con attenzione, meglio se lista alla mano, acquistando cioè solo quello che effettivamente serve. Ma se dovesse capitare di sbagliare la quantità, ci sono sempre frigorifero e congelatore a darci una mano, conservando per giorni e perfino per mesi quello che al momento non serve. Un’altra utile prevenzione è controllare spesso le scadenze delle varie derrate, soprattutto le più deperibili (carne, pesce, latticini ecc.). E quando la scadenza si avvicina e non avete la possibilità di utilizzare il prodotto a breve, potete sempre congelarlo nella sua confezione originale, oppure dopo averlo cotto o appena scottato, a seconda della sua tipologia. Se, invece, quanto avete cucinato è troppo abbondante anziché riproporlo monotonamente per più pasti di fila, chiedete di nuovo aiuto al congelatore e prima o poi quel piccolo avanzo congelato potrebbe trasformarsi in una comoda risorsa per completare un menu. 13 Il congelatore: un amico prezioso Per i veri e propri avanzi, cioè le piccole o addirittura piccolissime quantità di cibo che a prima vista sembrano proprio inutilizzabili, basta avere sottomano qualche sacchetto per congelatore, foglio e piccoli contenitori di alluminio e la vaschetta per il ghiaccio. Per esempio, sul fondo delle casseruole a volte resta solo qualche cucchiaio di salsa di pomodoro, brodo, sugo d'arrosto. Fateli congelare nella vaschetta per il ghiaccio, riuniteli in un sacchetto e aggiungeteli (uno o due cubetti alla volta) a minestre, salse e intingoli vari che prenderanno nuovo sapore. Avete invece preparato una pietanza a base di pesce, sfilettando per esempio la sogliola o sgusciando i gamberi prima di cucinarli? Lavate con cura lisca, testa e gusci, asciugate e congelate nei sacchetti. 14 Sono la base perfetta per il prossimo court bouillon o per preparare il brodo per il risotto alla marinara. Ricordate però che gli scarti di pesce azzurro non sono adatti a essere conservati. Potete congelare anche eventuali ossi di manzo e vitello (avvolti nel foglio di alluminio), se disossate la carne prima della cottura: anche se piccoli, danno alle minestre e alle salse un gusto molto più intenso. Pane & C. . Sappiamo bene che il pane è il . Se non fosse abbastanza secco prodotto che più spesso viene buttato, perché perde subito la sua consistenza o non è conservato bene e quindi secca o ammuffisce. È quindi importante imparare a prevenire lo spreco, conservandolo in modo adeguato: in un sacchetto di carta o di stoffa, in modo che l'aria circoli liberamente e non si crei l’umidità che lo farebbe ammuffire. per poterlo grattugiare fatelo prima asciugare nel forno o nel tostapane. Anche con fette biscottate e grissini potete ottenere un ottimo “pangrattato”, da soli o mescolati al pane. . Se si è solo un po’ afflosciato, per dargli di nuovo fragranza avvolgetelo in un panno inumidito per una decina di minuti, poi mettetelo senza il panno nel forno caldo (non microonde) per qualche minuto. - Se è secco, grattugiatelo e conservatelo in frigorifero anche per settimane, in un vasetto chiuso e con una foglia di alloro che gli conferirà un buon aroma. - Il pangrattato è ovviamente utilissimo per impanare, ma anche per addensare una salsa o una minestra troppo liquide, per dare consistenza alle polpette, per cospargere le teglie imburrate prima di cuocervi torte e sformati, e anche per evitare che la frutta della crostata bagni la base di pasta: cospargetela con il pangrattato che ne assorbirà l’umidità. . Se invece utilizzate il pane raffermo come ingrediente, prima di farlo ammorbidire nel latte o in altri liquidi spezzettatelo ed eventualmente togliete la crosta. E per le zuppe, tostatelo in modo che non diventi troppo molle assorbendo il brodo. 15 Istruzioni per l’Uso “C’è qualcosa di ipnotico in una tigre... si tratta di una sua dote. Si muove leggera, senza il minimo rumore, e non ti rendi conto che c’è. Ma se qualcosa non le garba, si ferma e ti fissa negli occhi. È come un balletto psicologico: chi abbasserà lo sguardo? Quand’è così, non devi dartela subito a gambe perché l’odore della paura si diffonde in un lampo. Devi indietreggiare lentamente, molto lentamente, soprattutto se la tigre ha una preda o dei cuccioli: lei fa un passo, e fai un passo anche tu. Mai mettersi a correre. Solo quando esci da quello che lei ritiene il suo territorio, solo a quel punto puoi darti alla fuga.” 16 Citazioni da John Vaillant, La Tigre, Einaudi ed. Biscotti e altri Dolci • I biscotti sono per i dolci quello che il pangrattato è per le preparazioni salate. Per sbriciolarli metteteli tra due fogli di pellicola e passatevi sopra il matterello o il batticarne, oppure usate il frullatore se volete polverizzarli. Potete poi rivestire gli stampi, addensare le creme e la frutta cotta, e perfino mescolarli agli impasti delle torte e di nuovi biscotti, che così saranno più friabili. Ma possono diventare dei nuovi, irresistibili dolcetti mescolati a crema di mascarpone o di ricotta e sagomati poi a palline da rivestire di cacao o di frutta secca tritata. • Prima però che diventino avanzi, conservate i biscotti in scatole di latta ben chiuse perché non perdano la loro consistenza, e provate comunque a recuperarli passandoli per qualche minuto in forno caldo per renderli di nuovo friabili. • Con le fette di torte, panettone, colomba e dolci lievitati si possono realizzare dei mini tiramisu da servire nelle coppette, oppure tagliatele a bastoncino, tostatele e utilizzate per decorare macedonie, dolci al cucchiaio e gelati. 17 Le Uova G Di solito, sono gli albumi che avanzano. Per fortuna si possono conservare per qualche giorno in frigorifero in un recipiente ben chiuso, mentre nel congelatore dureranno fino a 10 mesi. In questo caso batteteli leggermente solo finché sono un po’ spumosi, congelateli nella vaschetta per il ghiaccio e conservate i cubetti nei sacchetti. G Congelate allo stesso modo le uova intere e i tuorli, che si conserveranno per 8 mesi ca. Per regolarvi sulle quantità, ricordate che un albume corrisponde a circa un cucchiaio e mezzo, un tuorlo a un cucchiaio e un uovo intero a due cucchiai e mezzo. G Se preferite liberarvene al più presto, utilizzate gli albumi montati per dare più volume a maionese e panna montata, oppure per rendere limpido il brodo. Si fa così: filtrate il brodo, portatelo a leggera ebollizione e mescolatevi 1-2 albumi montati. Poi, non appena si sono rassodati, asportateli con le impurità che hanno raccolto. G Con gli albumi battuti potete dare alla solita torta una bella crosta croccante: togliete il dolce dal forno una decina di minuti prima di fine cottura, spennellate con gli albumi, cospargete con zucchero e mettete di nuovo nel forno. 18 G Per trasformare un gratin dolce o salato in qualcosa di speciale, quando è quasi pronto ricopritelo con gli albumi montati a neve e lasciate sotto il grill del forno per pochi minuti, finché la meringa inizia a prendere colore. G Infine battete leggermente gli albumi per renderli spumosi e stendeteli sulla base di crostate dolci e salate prima di completare con frutta o verdure che così non inumidiranno la pasta durante la cottura. G Ma ci sono anche delle eccellenti ricette a base di soli albumi, come le lingue di gatto, e un dolce facilissimo che poi si può tagliare a strati e farcire, come La Torta degli angeli: Montate a neve ben ferma 8 albumi e amalgamatevi a pioggia 150 g di zucchero, 100 g di mandorle macinate, 1 cucchiaio di succo di limone, 1 bustina di vanillina. Setacciate 150 g di farina con una bustina di lievito e aggiungeteli a cucchiaiate al composto, mescolando con delicatezza. Unite infine 100 g di burro fuso e freddo, quindi cuocete per circa 40 minuti nel forno a 190°C. Carne e Pesce m Se volete conservare carne e pesci avanzati per un altro pasto, teneteli in frigorifero avvolti nel foglio di alluminio o in un recipiente ben coperto perché si mantengano morbidi. Per scaldarli senza che si asciughino lasciateli nel loro involucro e metteteli nel forno caldo per qualche minuto. Se si fossero comunque asciugati, tritateli fini e mescolateli con burro a temperatura ambiente prima di unirli a una farcia o altri ripieni. m Per realizzare una gustosa torta salata, tritate la carne o il pesce e mescolateli con patate schiacciate o besciamella e legate con 1-2 uova. Versate in uno stampo ad anello rivestito di pangrattato e cuocete nel forno. Servite con salsa di pomodoro. m Se si tratta di arrosto o bollito, anche di più tipi di carne, potete ricavarne un antipasto o un secondo freddo. Tritate fine la carne, mescolatela con capperi e acciughe ugualmente tritati e sottaceti, se ne avete. Legate con maionese ed eventualmente patate lessate e schiacciate per aumentare il volume, poi formate una specie di polpettone, avvolgetelo nel foglio di alluminio e lasciate in frigorifero per qualche ora prima di servire. m Per un antipasto tritate la carne, mescolatela con fontina o mozzarella tritate e dadini di pomodoro, mettete il composto al centro di dischetti di pasta sfoglia, ripiegateli a metà e cuocete nel forno già caldo a 200°C per 15 minuti circa. m E se avete fretta, preparate dei mini stuzzichini infilando sugli stuzzicadenti un cubetto o una strisciolina arrotolata di carne o pesce con un’oliva farcita. Un’altra idea perfetta da unire all’aperitivo è quella di inserire la carne (sempre dopo averla tagliata a cubetti) su degli stuzzicadenti alternandola a olive farcite, pezzetti di sottaceti e/o cubetti di mortadella o prosciutto. 19 Pasta e riso m Oltre alla solita frittata, potete preparare un eccellente gratin, mescolando abbondante formaggio grattugiato o tritato (anche avanzi, ovviamente), sistemando gli ingredienti a strati, oppure mescolarvi uova e formaggio e cuocere in forno come un tortino. m Se pasta e riso sono pochi e in bianco, mescolateli con uova e formaggio e trasformateli in farcia per le verdure. Se invece fossero conditi con sugo di pomodoro, verdure o pesce, mescolateli a una pastella e friggeteli a cucchiaiate servendo le frittelle come antipasto. m Se avete avanzi di pasta lunga di qualsiasi tipo ma non condita, arrotolateli a nido, friggeteli nell’olio e passateli poi nel miele ricavando una deliziosa merenda. 20 m Infine, se vi fosse avanzata solo qualche manciata di riso non condito o al pomodoro fatelo saltare con olio, aglio e prezzemolo, farcite delle cozze divise a metà e fate gratinare in forno. Le verdure Tenete le verdure cotte in frigorifero, coperte; si conserveranno per un paio di giorni oppure, sgocciolate e già tagliate, nel congelatore fino a un paio di mesi. Con le verdure le occasioni di riciclo non mancano: m tritate da aggiungere a sughi e sformati; m frullate per diventare creme raffinate; m a dadini per frittate rustiche; m mescolate alla pastella densa, per diventare eccellenti frittelle da servire come contorno all’arrosto e alla carne alla griglia. E se le verdure avanzate fossero poche aggiungetevi qualche patata lessata e schiacciata o a cubetti, sempre preziosa per dare volume e consistenza a molti tipi di cibo avanzato. E se fossero avanzate proprio le patate? Affettatele, se occorresse, e fatele rosolare in padella con olio e cipolla o porro tritati, formando una specie di tortino che farete dorare da entrambi i lati. Eccellente con la carne arrosto e le bistecche. Se invece fosse avanzato il puré tenetelo in frigorifero, in un recipiente chiuso con la pellicola; si conserva per un paio di giorni al massimo. E si può anche congelare, si conserva infatti nel congelatore per 1-2 mesi. Fatelo poi scongelare a temperatura ambiente o direttamente in casseruola con un po' di burro e latte. Se poi ne preparate dell'altro fresco, aggiungetevi quello avanzato scaldandolo prima a parte con un po' di burro e mescolando energicamente. Il puré è un’ottima farcia per le verdure e per i ravioli, arricchito eventualmente con formaggio, carne, pesce, salumi e verdure tritati. E per un dessert insolito, diluite il puré con poca panna, insaporite con cannella o cacao, friggete a cucchiaiate nel burro e servite le frittelle cosparse con lo zucchero. 21 Salumi e Latticini Il primo recupero di salumi e formaggi, e il più ovvio, è nelle insalate. Ma in certi periodi dell’anno ci possono essere anche avanzi di cotechino e zampone o altri salumi più impegnativi come quelli affumicati, per non parlare dei fondi di formaggio un po’ rinsecchiti e poco presentabili. Se ne avete raccolti una certa quantità, tagliateli a striscioline o tritateli grossolanamente, quindi stendeteli, sottaceti compresi, sulla pasta sfoglia e formate a piacere un rotolo da servire affettato con dell’insalata o dei ravioloni da offrire con l’aperitivo. E se vi serve un antipasto, se salumi e formaggi non fossero sufficienti, farcite dei vol-au-vent mescolandovi un poco di besciamella. I salumi, a dadini o sbriciolati, arricchiscono inoltre le verdure o il radicchio saltati, o una minestra. Il formaggio tritato o grattugiato è l’ideale per i piatti gratinati, le verdure ripiene e perfino la polenta. E naturalmente non gettate le croste di grana, parmigiano e pecorino che, ben grattate e cotte con le verdure, insaporiscono il minestrone e sono loro stesse un boccone molto gustoso. 22 Se il latte fosse andato a male, lasciatelo a temperatura ambiente per un paio d’ore, fatelo sgocciolare su un passino ricoperto con una tela per mezza giornata, e condite questa specie di ricottina con zucchero o miele oppure con erbe aromatiche tritate. Alla panna, invece, aggiungete un poco di succo di limone, lasciate riposare per La Frutta m Il recupero più semplice è la macedonia, ma per renderla meno banale mettetela in coppette a prova di calore, ricoprite con albumi montati a neve con zucchero a velo e fate rassodare sotto il grill del forno per una decina di minuti. m Se vi sono avanzate delle mele potete aggiungerle alle insalate verdi, oppure dividerle a spicchi e farle saltare nel condimento di maiale e pollame per servirle come contorno agrodolce. Potete fare lo stesso con arance e ananas, mentre avocado e kiwi vanno bene con le insalate e la papaia con il prosciutto. m Se vi piace l’idea di un dolce un po’ diverso, lavorate “a crema” ricotta e/o altri formaggi freschi con del mascarpone, addolcite e aromatizzate a piacere con spezie o liquore, e mescolatevi la frutta a dadini. Mettete in uno stampo a cassetta avvolto nella pellicola, e lasciate nel congelatore per un paio d’ore. m La frutta (anche cotta), frullata e mescolata allo yogurt e poi congelata negli appositi stampini si trasforma in golosissimi ghiaccioli, ma potete suddividerla tal quale nella vaschetta per il ghiaccio e utilizzare poi i cubetti per raffreddare le bibite. Fate lo stesso con gli avanzi di succhi di frutta. 23 m Se invece vi fosse avanzata un’arancia o un mandarino separate gli spicchi, pelateli a vivo e congelateli su un foglio di alluminio prima di chiuderli in un sacchetto: saranno una bella e refrigerante decorazione per le bibite. m E poi ci sono i noccioli. Quelli di pesche e albicocche asciugati al sole si possono conservare in un sacchetto di carta o in un vasetto di vetro, per ricavare poi le mandorle che si trovano all’interno e che sostituiscono le mandorle amare della pasticceria. Si aggiungono a torte, biscotti e confetture per aromatizzarle, ma non utilizzatene più di 2-3 per volta perché in grandi quantità possono diventare tossiche. Per estrarle rompete i noccioli con un pestello di legno o con il batticarne, battendoli di piatto in modo da poterle estrarre intere. m I semi di melone puliti dai filamenti, saltati in padella con un filo d’olio e poi salati sono un piacevole stuzzichino per l’aperitivo. m Infine, con una manciata di noccioli di nespole e 5 nespole intere pelate si prepara un aromatico Ratafià: Pestate leggermente noccioli e frutti, metteteli in un vaso con 5 dl di alcol per liquori, aggiungete dopo 2 giorni uno sciroppo freddo preparato facendo bollire per una decina di minuti 2 dl di acqua e 350 g di zucchero. Filtrate dopo 24 ore, imbottigliate e fate riposare per 3-4 mesi. 24 Roy Lichtenstein, In the Car, 1963 “Le esperienze vissute e il contatto con le credenze native hanno indotto a considerare la possibilità che la tigre sia dotata di qualche potere soprannaturale. Ho sentito spesso cacciatori e gente della zona parlare delle strane cose che accadono in presenza di una tigre. È qualcosa di paragonabile a quando un serpente ipnotizza un coniglio con lo sguardo: la tigre esercita un influsso inspiegabile su oggetti ed esseri umani e, in sua presenza, possono verificarsi fenomeni magici.” 25 Vino e Spumante Vino e spumante non hanno l’elevata gradazione dei liquori e si possono congelare a cubetti, nella versatile vaschetta per il ghiaccio. I cubetti serviranno poi per insaporire intingoli, salse e dolci, scongelati o no a seconda del tipo di preparazione. Ma potete utilizzarli anche per raffreddare vino e spumante nel bicchiere senza annacquarli, mentre per servire un long drink davvero speciale mettete nella vaschetta frutti di bosco, acini di uva, foglioline di menta o dei piccoli fiori freschi commestibili come margherite, petali di rosa, nasturzi, violette, ricoprite con lo spumante avanzato e mettete a gelare. 26 Immagine di Maurizio Boscheri. La spesa senza segreti Fare la spesa è un compito al quale non ci si può sottrarre, ma che può rivelarsi meno noioso di quanto possa sembrare. I centri commerciali hanno infatti orari molto comodi, perfino in giornate festive, e questo consente di diluire gli acquisti in più volte e senza troppo stress. Naturalmente un po’ di organizzazione non guasta. Per esempio, acquistando i prodotti per la pulizia della casa e gli alimenti a lunga conservazione a mano a mano che si esauriscono, è più facile contenere il volume e il peso degli acquisti da trasportare fino a casa. Per i prodotti freschi e quelli surgelati, invece, è meglio programmare l’acquisto in base allo spazio di cui potete disporre in frigorifero e nel congelatore. E se non avete molta fretta, potrete perfino trasformare il giro tra gli scaffali del supermercato in una specie di passeggiata gastronomica che vi permetterà di scoprire prodotti nuovi e magari più convenienti, senza lasciarvi sfuggire offerte speciali e sfiziose specialità. Tuttavia, per evitare inopportune dimenticanze, non tralasciate di preparare sempre una lista di quanto effettivamente vi occorre. Infine, non è da sottovalutare che fare la spesa a stomaco vuoto induce a far sì che sia la gola a guidare la scelta. Se tenete alla vostra linea siete avvisate! 29 Nel Carrello Gli scaffali del supermercato sono disposti secondo un ordine logico che lascia per ultimi i banchi dei surgelati. Prelevando i vari prodotti mettete sul fondo del carrello quelli più pesanti mentre formaggi, uova e tutte le confezioni meno resistenti troveranno posto nello scomparto superiore. Collocando i prodotti freschi tenete inoltre lontani aglio e cipolla dalla frutta che si impregnerebbe del loro odore. Eventualmente potete riporre i prodotti più delicati a parte, in una borsa del tipo riciclabile che ha ormai sostituito quelle inquinanti di plastica. In estate non trascurate di portare con voi anche una borsa termica per riporvi surgelati e congelati. 30 Occhio alla Scadenza Att.!: tutti, ma proprio tutti i prodotti debbono avere sulla confezione la data di scadenza. Alcuni prodotti freschi a volte hanno solo quella di confezionamento, e in questo caso calcolate un paio di giorni di frigorifero. La data di scadenza è riferita al prodotto conservato in modo adeguato e quindi prima di utilizzarlo è bene controllare che sia comunque in buono stato, anche se la data di scadenza non è ancora stata superata. l I prodotti freschi (formaggi, verdure, carne ecc.) si possono consumare fino a 1/2 giorni dopo la scadenza se non hanno subito modifiche per quanto riguarda odore, colore e consistenza, tenendo presente che gli alimenti in pezzi interi si conservano meglio di quelli tagliati o tritati. i I prodotti a lunga scadenza (scatolame, farina ecc.) si possono consumare fino a un paio di mesi dopo la scadenza, però le confezioni debbono essere perfettamente integre, senza rigonfiamenti e senza fuoriuscita di gas al momento dell’apertura. p I legumi secchi sono commestibili anche dopo un anno dalla scadenza, ma andranno reidratati e cotti molto più a lungo degli altri, perché saranno molto induriti. Tutti i prodotti dopo la scadenza perdono parte delle loro proprietà organolettiche e/o nutritive. 31 Congelati e Surgelati La borsa termica è indispensabile per portare a casa i prodotti sottozero senza interrompere la catena del freddo, soprattutto durante la stagione calda. Una volta a casa inserite subito nel congelatore le varie confezioni, già suddivise per tipologia per tenere lo sportello aperto il meno possibile. Tuttavia, a volte succede che la catena del freddo sia stata accidentalmente interrotta prima che il prodotto arrivi in negozio. Ve ne potete accorgere controllando che il pacchetto 32 non abbia tracce di ghiaccio all’esterno e se maneggiando la confezione di minestrone, legumi e altri prodotti a pezzetti sentite che sono in un blocco unico anziché staccati. Se consumate il prodotto dopo la scadenza e la confezione si presenta integra come al momento dell’acquisto non ci sono problemi. Nel caso, invece, in cui non riusciate a consumare il prodotto entro la scadenza cucinatelo e poi congelate il piatto pronto che si conserverà fino a un paio di mesi. L’arte di riporre la spesa Premesso che bisognerebbe riporre qualunque prodotto in modo che siano in evidenza quelli con scadenza più ravvicinata (e quindi da consumare per primi), lo scatolame, farina, pasta e gli altri prodotti non deperibili non hanno bisogno del frigorifero, però richiedono un ambiente fresco, asciutto e possibilmente buio. I mobili di cucina possono andare bene, ma non quelli vicini a forno e fornelli per evitare calore e umidità. In frigorifero troveranno posto tutte le derrate più deperibili, chiudendo in contenitori ermetici e possibilmente di vetro gli alimenti con odore intenso come aglio e cipolla (che comunque si conservano a lungo a temperatura ambiente), il melone e il pesce. In questo modo il loro odore non si diffonderà all’interno del frigorifero. A parte e ben isolati tenete uova, latte e burro che sono invece porosi e assorbono facilmente odori estranei. Inoltre non mettete nello sportello del frigorifero gli alimenti più deperibili, perché è la posizione più esposta agli sbalzi di temperatura ogni volta che lo si apre. Infine, se si avvicina la scadenza di un prodotto fresco e volete conservarlo più a lungo, congelatelo nella confezione originale o dopo averlo preparato per la cottura o addirittura cotto, senza dimenticare di segnare la data di congelamento. 33 Le Mani in Pasta Ci sono poche cose che danno soddisfazione in cucina come lavorare con le mani un impasto che si lascia docilmente modellare, e che sembra poi prendere vita gonfiandosi per effetto dell’azione del lievito. La pasta da far lievitare è molto versatile e già con la semplice base di farina e acqua si possono ottenere un numero infinito di pani, focacce, pizze e simili. E lo stesso impasto, arricchito con uova, burro e zucchero, è subito pronto per trasformarsi in dolci stupendi, lasciandosi lavorare senza fretta fino a prendere la vellutata e voluttuosa consistenza che gli permetterà di alzarsi con il calore del forno. 35 L’importanza del lievito In casa si utilizza di solito quello di birra fresco, che si acquista in cubetti e va conservato in frigorifero fino alla data di scadenza indicata, controllando però che sia ancora efficace. Deve infatti sbriciolarsi con facilità mentre è da scartare se risulta elastico. Il lievito disidratato è più facile da usare perché lievita immediatamente ed è sufficiente mescolarlo agli ingredienti secchi. Si conserva a lungo a temperatura ambiente. 36 Con la madre è meglio Un tempo il pane veniva preparato in grandi quantità e conservato nella madia anche per mesi. Tuttavia, si manteneva abbastanza soffice per lunghi periodi perché lievitava molto lentamente grazie alla pasta madre, che non è altro che un pezzetto dell’impasto precedente tenuto da parte. Questo pezzo di pasta veniva quindi “rinfrescato” amalgamando la farina e l’acqua necessari per il nuovo impasto, dal quale veniva tenuto da parte il pezzo che sarebbe servito per la volta successiva. Un tempo ciascuna famiglia aveva la sua pasta madre, e ancora oggi sia pasticcieri sia l’industria dei prodotti da forno hanno un lievito che ha decenni, e perfino un secolo (e oltre) di vita. La pasta madre è il metodo più naturale che ci sia per far lievitare gli impasti e ad essa è stata dedicata la giornata del Terra Madre Day, che ha luogo tutti gli anni la prima metà di dicembre, per diffondere la panificazione casalinga e l’utilizzo di cereali antichi. In questa occasione professionisti e buongustai di tutta Italia mettono a disposizione la loro pasta madre, regalandola a chi vuole imparare i segreti della lievitazione tradizionale e condividendo la loro esperienza (www.pastamadre.net). Facciamo la pizza ….. In una ciotolina stemperate 15 g di lievito di birra sbriciolato con circa mezzo bicchiere di acqua tiepida. Unite 2/3 cucchiai di farina, quanto basta per ottenere un panetto molto morbido, coprite con un canovaccio e lasciate riposare per circa 20 minuti. In un’altra ciotola più capace disponete a fontana 300 g di farina e unite un pizzico di sale, eventualmente un paio di cucchiai di olio e tanta acqua tiepida quanta ne occorre per ottenere un impasto consistente ma morbido. Allargatelo sul tavolo leggermente infarinato, mettete al centro il panetto lievitato, avvolgete bene il tutto e lavorate energicamente per una decina di minuti finché la pasta diventa omogenea, liscia ed elastica. A questo punto formate una palla, incidetela con un taglio a croce e mettetela a lievitare per circa un’ora. Quando l’impasto ha raddoppiato di volume lavorate velocemente la pasta per appiattirla, tiratela con le mani o stendetela con il matterello, girandola spesso, quindi sistematela nella teglia. Accendete il forno a 230-250°C e scaldatelo. Picchiettate la pasta con la punta delle dita, distribuite sopra la guarnizione della pizza e cuocete nel forno caldo per 10-15 minuti circa. ……o la focaccia dolce? Amalgamate all’impasto 2/3 cucchiai di burro fuso anziché olio, un paio di cucchiai di zucchero ed eventualmente dell’uvetta fatta rinvenire in acqua tiepida, strizzata e infarinata. Dopo aver fatto lievitare l’impasto ed averlo steso nella teglia spennellatelo con burro fuso, cospargete con zucchero di canna e cuocete la focaccia nel forno. 37 Trucchi e segreti per la lievitazione perfetta f È un errore aggiungere molto lievito di birra per far lievitare in fretta l’impasto, perché dopo la cottura la pasta diventa secca e anche non digeribile dato che il lievito, che non ha avuto il tempo di esaurire il suo compito, continua a “lavorare” nello stomaco. Durante la stagione calda si può ridurre la quantità del lievito perché la lievitazione è comunque più rapida. f La pasta deve essere morbida e malleabile, facile da manipolare anche se le mani non sono infarinate: se è troppo dura non si riesce a stendere, e se è troppo morbida si appiccica e si straccia. f Per una corretta lievitazione ponete la pasta in una capace terrina leggermente infarinata, quindi incidete il panetto con un taglio a croce ben deciso, eventualmente con una lametta perché sia netto. 38 f La pasta va poi tenuta in un luogo tiepido, lontano da correnti d’aria e coperta, perché non si secchi in superficie screpolandosi. Attenzione anche alla temperatura di lievitazione. Deve essere tiepida perché quando è molto calda fa gonfiare la pasta troppo in fretta. Al contrario, se fosse fredda richiederebbe tempi assai lunghi. L’ideale è il forno, spento e chiuso, dove la pasta sarà ben riparata e con spazio sufficiente per espandersi. f Un’ora circa può essere sufficiente perché il volume raddoppi, se l’impasto è stato lavorato bene. Ricordate però che più l’impasto è ricco di ingredienti, più tempo occorre perché gonfi perfettamente. Per controllare la lievitazione premete la pasta leggermente con la punta del dito, e se la fossetta scompare abbastanza in fretta è pronta. Oppure, quando mettete la pasta a lievitare, immergetene una pallina in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente: quando salirà a galla la lievitazione è conclusa. f Se invece avete bisogno che la lievitazione sia più lenta, mettete la pasta in un ampio recipiente coperto in frigorifero e lasciatevela anche 12-18 ore. In seguito va trasferita a temperatura ambiente e coperta per almeno 2 ore affinché non sia più fredda. f Dopo aver steso o sagomato la pasta, lasciatela riposare coperta con un canovaccio per altri 10-15 minuti perché le fibre della farina si distendano di nuovo. 39 L’attrezzatura di Cucina a prova di Chef Si può cucinare per passione o per necessità. In ogni caso è facile trovare i “pezzi giusti”, mentre è difficile resistere alla tentazione di fare acquisti superflui. Non resta che preparare un elenco che tenga conto delle effettive necessità in cucina, come per esempio quanti pasti vengono consumati a casa e la tipologia preferita di menu. Una volta pronto controllate l’elenco… metro alla mano, perché deve essere anche adeguato allo spazio a disposizione. 41 I pezzi di base E Alcuni pezzi non possono assolutamente mancare nella dota- zione di cucina, come per esempio lo scolapasta, oggi disponibile in varie tipologie: piccolo per i single, piatto a mezzaluna da applicare all’imboccatura della pentola e perfino colorato e pieghevole che si appiattisce a disco. Se invece amate la cottura a vapore, acquistate lo scolapasta di metallo e di forma che entri perfettamente nella pentola con l’acqua, foderatelo con foglie di cavolo o di lattuga, disponetevi quanto volete cuocere e coprite inserendo un foglio di alluminio sotto il coperchio. Calcolate circa 20 minuti di cottura per le cimette di cavolfiore, 15 per le zucchine affettate, 10 per le fettine di carne, 6 per gamberi e filetti di pesce. A Anche l’imbuto, un altro ovvio pezzo della batteria da cucina, nella versione moderna è colorato e si appiattisce. D Gli stampi più pratici per le torte dolci e salate sono quelli di dimensione media (22/24 cm di diametro) e antiaderenti perché impediscono al composto di attaccare. E se siete un po’ distratti, non rinunciate ai nuovissimi stampi che cambiano colore man mano che si raffreddano, evitando così di scottarvi. K Oltre a pentole, coltelli, mestoli, tagliere ecc. è utilissima la caraffa graduata per misurare velocemente solidi e liquidi senza bisogno della bilancia. Indispensabili anche le forbici da cucina, una frusta piccola e maneggevole per mescolare ogni tipo di impasto e un coltello elettrico per affettare dal pane alla carne e perfino i surgelati. 42 I E il prezioso robot di cucina sceglietelo con molte funzioni ma pochi accessori, e tenetelo a portata di mano, in bella vista, perché solo così lo utilizzerete spesso e volentieri. Utilissimi, praticamente indispensabili Spazio permettendo, non fatevi mancare il misura spaghetti per non sbagliare quantità anche senza bilancia, il frullatore a immersione per preparare le creme nel recipiente di cottura, il passaverdura in alternativa al robot di cucina per ottenere puré di verdure più densi e salsa di pomodoro di colore naturale (se frullata diventa infatti più rosa che rossa). Ci sono poi lo spremiaglio per dare ai piatti solo un leggero aroma, la grattugina per le spezie e la scorza di limone e d’arancia, il levatorsolo per svuotare mele, zucchine e ananas. Il contaminuti è di grande aiuto per i distratti mentre il termometro per gli arrosti è prezioso per cuocere la carne a puntino. Tuttavia ricordate di non inserirlo vicino agli ossi perché la temperatura risulterebbe falsata, e se lo utilizzate per il microonde acquistate quello senza parti metalliche. Se vi piace friggere procuratevi un economico ma utilissimo cestello a rete che va messo nella padella assieme all’olio e che si può sollevare estraendo così in un sol colpo tutta la frittura. Se invece vi piace preparare i dolci non potete fare a meno del matterello di marmo per stendere la pasta frolla a regola d’arte mentre le bilie di metallo sostituiscono in modo più razionale lo strato di legumi che si stende sui gusci di pasta frolla da cuocere senza ripieno. Infine, tra gli accessori praticamente indispensabili non dimenticate i vari tipi di carta: di alluminio, speciale da forno, pellicola, speciale per fritti oltre a quella assorbente che ha molteplici usi, ma non per cucinare a meno che non si tratti del microonde. 43 E se vi piacciano i dolci farciti, preparate la crema così , Montate 4 tuorli e 100 g di zucchero e unite 2 cucchiai di farina e 1 bustina di vanillina. Versate a filo 5 dl di latte caldo continuando a mescolare con la frusta. Cuocete mescolando a fiamma bassissima per qualche minuto, finché la crema si è addensata velando il cucchiaio. , Per una versione più ricca sostituite 1 dl di latte con altrettanta panna. Oppure unite verso fine cottura 1 cucchiaiata di cacao amaro o di cioccolato grattugiato. 44 , Per evitare che si formino grumi fate raffreddare la crema inserendo il pentolino in un recipiente con acqua fredda e mescolate. Se invece volete prevenire la pellicina in superficie, infilzate un cubetto di burro con la forchetta e passatelo rapidamente sulla superficie della crema bollente. In questo caso non occorre mescolare. Sfiziosamente utili T Qualche pezzo, apparentemente superfluo, può rendere più piacevole cucinare e soprattutto più invitante la presentazione dei piatti, che è importante quasi quanto il gusto. Sono piccole cose che aggiungono il tocco in più che fa la differenza, come per esempio i centrini di carta pizzo di colori, dimensioni e formati differenti. Potete appoggiarvi sopra i bicchieri per vivacizzare la tavola o decorare il piatto dei dolci e quello piano prima di appoggiarvi quello con la minestra o la pietanza. H Le uova al tegamino assumono una V La vaschetta per il ghiaccio con M E infine, per sbucciare l’aglio senza gli spazi fantasia vi permetterà di decorare le bibite con fiori, stelle o animaletti di ghiaccio. E se volete qualcosa di veramente diverso preparate il ghiaccio con succhi di frutta o inserite in ogni spazio un petalo di rosa o una fogliolina di menta. forma perfettamente circolare se le tagliate con l’apposito stampino o le cuocete direttamente nella padella con le formine già predisposte. E restando in tema di uova, quelle al tegame potete prepararle con forme fantasia utilizzando le formine di silicone e otterrete fettine perfettamente regolari con il taglia uova sode. N Il tagliapatate è utile per ottenere spicchi uguali, pronti da friggere. che le mani prendano il suo aroma, basta inserire gli spicchi negli appositi cilindretti, ancora di silicone colorato. R Per caratterizzare i bicchieri ci sono anche le graffette colorate e di forme fantasia, che consentono inoltre a ciascuno di riconoscere il proprio. 45 Utili e Colorati Z Sformare non è mai molto semplice, soprattutto se lo stampo è di disegno elaborato, con tanti spigoli che possono trattenere le sporgenze della torta o del budino dando loro un aspetto tristemente amputato. Nessun problema, invece, utilizzando i colorati stampi al silicone alimentare dai quali è facilissimo far scivolare via qualsiasi tipo di composto, sia freddo sia cotto al forno o nel microonde. Non occorre imburrarli e le cotture sono leggermente più veloci che con gli stampi tradizionali. Scegliete quelli con la garanzia (colore e resistenza al calore), e quando sono nuovi utilizzateli un paio di volte con un composto che butterete via prima di prepararvi il vostro budino preferito. 46 “Una tigre è il prodotto che si ottiene accoppiando l’agilità e gli appetiti di un gatto con la massa di un frigorifero industriale.” “Prima che tu la veda una sola volta, la tigre ti ha visto cento volte.” “Ancora una volta, come sua abitudine, era la tigre a comandare il gioco.” 47 2 parole in più sul Silicone È un materiale veramente versatile e di grandissima resa, che dalle cucine professionali è finalmente arrivato anche in quella di casa. Infatti, del silicone non si può dire che bene. È assolutamente antiaderente e anche i budini e le torte più elaborate escono perfetti dagli stampi che non hanno bisogno di essere unti, eventualmente solo sciacquati con acqua fredda se vi si fanno rassodare budini freddi e semifreddi. Tutto questo grazie alla sua grande flessibilità che lo fa anche durare a lungo senza che si screpoli o si rompa. I contenitori possono passare senza problemi dal caldo del forno al freddo del frigorifero fino al gelo del freezer e si trovano a loro agio anche nel microonde, grazie alla sofisticata tecnologia di produzione della materia prima. E infine, ma non meno importante, il silicone è facile da tenere pulito poiché si può lavare a mano e in lavastoviglie, rendendo più allegra la cucina con i suoi molteplici colori del tutto atossici. Unico difetto forse il prezzo, ma utensili e recipienti sono praticamente indistruttibili e il loro costo viene ammortizzato dalla durata. 48 49 La Pentola Perfetta Una ricetta collaudata e ingredienti di qualità sono già un buon inizio, ma è il recipiente di cottura la carta vincente per la buona riuscita di un piatto. Infatti, ogni materiale “lavora” in modo diverso e una giusta scelta consente di sfruttare al meglio le sue caratteristiche. Acciaio inox: il più pratico È facile da pulire e, soprattutto se è piuttosto spesso, dura a lungo nel tempo. Però non è un buon conduttore di calore e in particolare è adatto per le cotture in abbondante liquido, a meno che pentole e casseruole non abbiano un fondo molto pesante che impedisca ai cibi di attaccare. Ideale per cuocere la pasta e il riso, lessare le verdure, preparare il brodo. E se pentole e casseruole hanno un fondo molto pesante, si possono cuocere anche arrosti e stufati perché difficilmente attaccheranno. 51 Alluminio: per quando si ha fretta Questo materiale si scalda velocemente ed è l’ideale per le cotture rapide, purché abbia un buon spessore per evitare che si deformi. Tende inoltre a scurire durante la cottura e gli alimenti acidi (pomodoro, limone ecc.) lo corrodono e vanno pertanto trasferiti appena pronti in un altro recipiente. Adatto per tutte le pietanze saltate, frittate, filetti di pesce da rosolare ecc. Rame: il più tradizionale Ottimo conduttore di calore, è adatto per cotture delicate o con molto zucchero. È perfetto se rivestito con stagnatura o acciaio per evitare che lasci residui tossici ai cibi. E perché si mantenga bello va lucidato spesso. Adatto per confetture, caramello e tutte le creme con molto zucchero. 52 Ferro: per fritture da chef Non si usa più molto perché arrugginisce facilmente, ma è il materiale ideale per le cotture ad alte temperature come la frittura. Dopo aver lavato le padelle, ungetele leggermente con olio di semi e avvolgetele in carta oleata prima di riporle. Pirex, vetro & porcellana Materiali estremamente pratici perché non assorbono odori e si puliscono con grande facilità, ma il cibo tende ad attaccarsi. Sono anche fragili: attenzione perciò a non scheggiarli, e per le cotture sul fornello interponete una retina spargifiamma. Adatto per tortini e gratin di ogni tipo, da portare in tavola nel recipiente di cottura. 53 Terracotta: per i sapori di una volta Ideale per le cotture lunghe e lente, la terracotta è però molto fragile e inoltre, se non si controllano spesso, i cibi possono attaccarsi e bruciare. I recipienti smaltati internamente sono i migliori, ma quando il rivestimento inizia a rovinarsi è meglio sostituire la casseruola poiché inizia ad assorbire odori e sapori. Prima di utilizzare la terracotta nuova sfregatela esternamente con uno spicchio d’aglio, riempitela con acqua fredda, aggiungete un po’ di aceto, fate sobbollire lentamente per qualche minuto, poi lasciate raffreddare prima di lavare e asciugare la casseruola. Per stufati, brasati, ragù. Ghisa: recipienti di peso Ottimo materiale per le cotture lunghe e lente poiché si scalda lentamente e mantiene poi il calore costante. Le casseruole di ghisa sono però piuttosto pesanti, difficili da sollevare e spostare quando contengono il cibo in cottura. Prima di utilizzarla per la prima volta, la ghisa nuova va trattata seguendo le indicazioni del fabbricante. Anche la ghisa è adatta per la preparazione di stufati, brasati e ragù. 54 Antiaderente: il rivestimento più versatile È diffusissimo perché consente sia di sfruttare le caratteristiche del materiale che riveste, sia di utilizzare pochissimi grassi per la cottura. Molto facile da pulire e resistente, ma delicato allo stesso tempo perché si riga con facilità, rendendo così inservibili padelle e casseruole. Per non rovinare il rivestimento mescolate i cibi in cottura solo con cucchiai di legno o di altri materiali non metallici. Evitate inoltre di scaldare il recipiente a secco e, anche se volete cuocere senza grassi, ungetelo con un velo di olio o di burro prima di porlo sul fuoco. Vi si può cuocere praticamente tutto quanto va saltato, arrostito o fritto. 55 “Come gli uomini anche le tigri sono capaci di comportamenti estremamente sconcertanti. Più un animale è intelligente, più tenderà a essere ‘caratteriale’.” “Quando una tigre ti si avvicina, puoi capire quel che vuole da te dalla sua espressione facciale. Puoi valutarlo dagli occhi e dagli orecchi.” “... una creatura indissolubilmente associata alla segretezza, all’eleganza e al caldo...” 56 A vapore: cottura in leggerezza Per questo tipo di cottura si utilizzano sia apparecchi elettrici (vaporiere), che fanno tutto da soli e sono molto pratici anche se un poco ingombranti, sia la pentola a pressione, sia recipienti appositi composti da una casseruola di base per l’acqua, nella quale viene inserito un cestello che a sua volta è chiuso da un coperchio a tenuta. Di solito il materiale è l’acciaio inox, anche se a volte si utilizzano cestelli di bambù, più decorativi ma meno pratici di quelli in metallo. In alternativa, vanno bene una normale casseruola e un colapasta metallico che vi entri perfettamente con un coperchio a misura, in modo che non vi sia dispersione di vapore. Un foglio di alluminio posto tra cestello e coperchio assicurerà una perfetta tenuta. Qualunque attrezzatura utilizziate per la cottura a vapore otterrete risultati migliori foderando il cestello con foglie di lattuga, di spinaci o di cavolo prima di adagiarvi le vivande da cuocere che così prenderanno più gusto. 57 A misura di ingrediente Ogni alimento reagisce in modo diverso al calore ed è quindi molto importante che il recipiente di cottura lo accolga in modo adeguato. Al momento della scelta tenete presenti questi semplici accorgimenti: 8 Carne e pesce perdono i succhi durante la cottura e si riducono parecchio; il recipiente dovrà quindi contenerli di stretta misura altrimenti il fondo resterà scoperto e sarà più probabile che sugo e condimento brucino. 8 Per la stessa ragione arrosti e polpettoni, che hanno forma lunga e stretta, cuoceranno meglio in un recipiente oblungo come la pesciera. 8 Le verdure e gli alimenti tagliati e poco consistenti hanno invece bisogno di un recipiente largo, in modo che pezzetti e fettine stiano in un solo strato o in uno strato sottile e cuociano in modo rapido e omogeneo. 8 Per le carni lessate e le zuppe la casseruola sarà alta e capace, da chiudere sempre con il coperchio in modo che si formi uno strato di vapore che aiuti la cottura e concentri aromi e sapori. 58 8 Per creme, salse e tutte le preparazioni da mescolare, sono perfette le casseruole con un manico lungo, che consente di tenerle ben ferme senza scottarsi. 8 La padella per friggere deve essere non molto ampia ma allo stesso tempo profonda per poter girare tutte le frittelle rapidamente, senza pericolosi schizzi e limitando la quantità di olio necessaria. 59 In cucina: gli elettrodomestici sono… da addomesticare Il Frigorifero I modelli sul mercato consentono ampia scelta, preferite però quelli a due porte (frigo vero e proprio e congelatore) per limitare al massimo la dispersione del freddo. Collocate l’apparecchio lontano da fonti di calore come forno, termosifoni e luce diretta del sole, in un punto perfettamente piano e scostato di una decina di centimetri dalla parete per evitare surriscaldamento del motore. E per un buon funzionamento, evitate di riempire eccessivamente il frigorifero e fate in modo che le varie confezioni non siano a contatto con le pareti interne del frigo. Oltre a questo, ricordate che i cibi con odori pungenti (cipolla, melone ecc.) vanno posti in contenitori chiusi perché non passino il loro odore agli altri cibi, in particolare a uova, burro e latte che sono molto sensibili e andrebbero a loro volta protetti in contenitori ugualmente ben chiusi. Se malgrado ciò l’interno dell’apparecchio ha preso un cattivo odore, ponetevi una ciotolina con latte o aceto caldi rinnovandoli finché necessario. Esiste anche un prodotto apposito a forma di pallina o di uovo, di lunga durata e che funziona inoltre come prevenzione. 61 Meglio non conservare i cibi delicati negli scomparti dell’anta, a portata di mano ma anche esposti al cambio repentino di temperatura ogni volta che il frigo viene aperto. La disposizione ottimale dei cibi viene suggerita dal fabbricante sul libretto di manutenzione. In linea di massima però ricordate che la parte alta del frigorifero è quella dove la temperatura si mantiene più bassa, adatta quindi per carne, pesce e tutte le altre derrate molto deperibili. Al centro si possono collocare i prodotti confezionati cotti o semicotti che sopportano una temperatura leggermente più alta, mentre la parte inferiore è studiata per ospitare frutta e verdura, possibilmente nelle confezioni originali o nei cassetti dove c’è sempre un poco di umidità, necessaria perché i vegetali non avvizziscano rapidamente. Infine, pulite regolarmente l’interno del frigorifero, dopo averlo staccato e sbrinato, passandovi un panno o una spugnetta molto morbidi inumiditi con acqua e aceto, ripassando poi con solo acqua e con un panno asciutto. Da evitare senz’altro i materiali abrasivi e i 62 detersivi profumati. Il Forno Per ottenere i risultati I modelli recenti sono di migliori scaldate il forno solito autopulenti e termoprima di inserirvi i cibi ventilati e si possono tenere da cuocere, a meno puliti con molta facilità. Il forno che non si tratti di un inserito nella colonna è il più modello ventilato; comodo poiché non bisogna chiregolate il termonarsi per infornare e controllare la stato su una temperatura un poco più alta cottura, però assicuratevi sempre, di quella necessaria poiché aprendo lo qualunque modello abbiate scelto, sportello il calore scenderà di qualche che sia posto perfettamente in piano grado, quindi proseguite la cottura alla onde evitare che i dolci e le altre pretemperatura prevista dalla ricetta. parazioni lievitate si alzino in modo La preparazione in forno è pratica poiché irregolare. non va sorvegliata di continuo, ma il reciI prodotti per la pulizia interna sono piente deve contenere esattamente le vivanoggi molto meno aggressivi, ma è de per evitare che il fondo di cottura bruci. più pratico lasciare intiepidire il L’inconveniente opposto è che carne e pesce forno e passare le pareti con una cuocino nel grasso che hanno espulso, ma si spugnetta imbevuta con acqua e può rimediare facilmente aceto, un mix sgrassante e appoggiandoli su una grinaturale al tempo stesso. glietta, o su delle posate di Tuttavia si può prevenire metallo incrociate che li la formazione dello sportengono sollevati dal fondo co foderando l’interno del del recipiente. Un altro forno con foglio di alluinconveniente è dato dal minio da togliere e gettacalore che a volte asciuga re dopo l’uso. Lo stesso si troppo la superficie degli può fare con la placca arrosti. Ma basta coprirli a mentre le griglie si possometà cottura con un foglio no lavare in lavastoviglie, di alluminio o di carta anche appoggiate sulle forno perché non si stoviglie poiché non ostaformi una crosta colano la circolazione deleccessiva. l’acqua del lavaggio. 63 La Lavastoviglie Stoviglie, bicchieri, pentole e posate vanno disposti secondo i suggerimenti del fabbricante, senza riempire eccessivamente la macchina o il lavaggio sarà imperfetto. E per risparmiare energia elettrica il programma va scelto di durata e temperatura regolati sul carico da lavare. Tuttavia, per una lunga ed efficiente vita della lavastoviglie, le stoviglie e tutto il resto vanno inseriti il più possibile puliti. Non è un controsenso, perché basta una sciacquata sotto l’acqua corrente o una passata con carta da cucina per asportare i depositi di cibo che 64 andrebbero a incrostare e a danneggiare scarico e filtro della macchina. Se le stoviglie sono servite per pesce e uova è meglio sciacquarle con acqua fredda e passarle velocemente con mezzo limone, anche già spremuto. Se alla fine il carico avesse comunque odore di fresco, rifate il lavaggio con un programma più breve e versando sul fondo della macchina un bicchiere o due di aceto. L’aceto, infatti, è uno sgrassante naturale che aiuta a tenere la macchina in efficienza e di tanto in tanto è consigliabile fare un lavaggio a vuoto per pulire a fondo la lavastoviglie. Puliti e in ordine nella lavastoviglie m È vero che ormai quasi tutti gli oggetti per la cucina sono di materiali a prova di lavastoviglie, ma è utile seguire gli eventuali suggerimenti del produttore per un corretto lavaggio. In ogni caso, è consigliabile lavare a mano i materiali molto delicati come cristallo, porcellana sottile, oggetti dipinti a mano o che non resistono alle alte temperature. Inoltre, non lasciatevi sedurre dalla pubblicità di alcuni detersivi e non inserite mai pentole e stoviglie ancora incrostati di sporco. m Se alcuni recipienti fossero un poco incrostati, riempiteli con acqua e lasciateli riposare per almeno 30 minuti prima di lavarli, in modo che lo sporco si ammorbidisca e sia più facile asportarlo. Se invece ci fosse del bruciato, ricoprite la crosta con il prodotto per la pulizia del forno oppure, come alternativa ecologica, ricoprite con aceto e fate sobbollire adagio finché la parte bruciata si sarà staccata. C Attenzione: affinché non si rovini il filo, i coltelli di ceramica vanno lavati a mano. E sarebbe meglio fare la stessa cosa anche per i recipienti con rivestimento antiaderente, che così durerà più a lungo. m Fate sempre un rapido prelavaggio a mano con detersivo e acqua fredda di tutto quanto è stato a contatto con uova e pesce, o il lavaggio a macchina con acqua calda fisserà sgradevolmente questo odore. 65 Grande la Cena, Piccolo il Prezzo È sempre piacevole passare una serata con gli amici, e si può farlo senza spendere cifre esagerate per la cena. Bisogna solo organizzarsi in cucina, scegliendo ingredienti e piatti con attenzione e, quando possibile, preparando da sé anche quelle basi come impasti, salse e creme che per praticità di solito si acquistano già pronte. Cominciamo dall’aperitivo Un buon vino bianco fermo (per es. Chardonnay, Muller Thurgau, Sauvignon) sostituisce egregiamente le più costose bollicine. Per i salatini, impastate insieme la stessa quantità di farina, burro e pecorino grattugiato unendo un uovo ogni 500 g in totale degli altri ingredienti. Stendete l’impasto allo spessore di circa mezzo cm direttamente sulla placca del forno, e con la rotella ritagliatevi forme geometriche (così non ci sono scarti e farete molto in fretta). Spennellate con uovo battuto e cospargete con semi di cumino, sesamo o finocchio. Cuocete nel forno caldo a 190°C per circa 15 minuti. Se volete ulteriormente arricchire l’aperitivo, servite anche striscioline di salmone affumicato arrotolate e infilzate su uno stuzzicadenti. I ritagli di salmone sono venduti in buste che costano molto meno di quello intero o affettato, e sono ugualmente buoni. 67 E voilà il primo piatto La pasta all’uovo piace a tutti, è versatile, di grande resa e costa pochissimo preparata in casa, e poco di più acquistata già pronta. Le tagliatelle sono le più amate, ma se preferite lasagne e cannelloni scegliete quella molto sottile che non ha bisogno di precottura e tagliatela a quadrati di circa 5-6 cm di lato, più facili da porzionare. Per la farcitura utilizzate qualsiasi intingolo a base di carne, pesce o verdure, purché non sia troppo denso e abbondante quanto basta per coprire interamente lo strato di pasta. Cuocete in forno già caldo a 200°C per almeno 30 minuti, finché il condimento sarà stato assorbito. Potete anche preparare la pasta in anticipo e scaldarla prima di andare a tavola. 68 Una pietanza succulenta Il filetto è sempre una portata prestigiosa, che diventa economica utilizzando quello di maiale che è tenerissimo, molto magro e si cuoce con le stesse ricette di quelle per il manzo. E per una presentazione di grande effetto potete prepararlo in crosta. Rosolatelo velocemente in padella e lasciatelo intiepidire. Quindi preparate un rettangolo di pasta lievitata (quella per la pizza), fatevi sopra uno strato di spinaci o carciofi saltati, adagiate il filetto al centro, arrotolate e chiudete la pasta. Cuocete nel forno già caldo a 200°C per circa 30 minuti. Se scegliete questa ricetta dovete cambiare quella della pasta. Anziché al forno, condirete semplicemente con il sugo prescelto, dopo averla tagliata a pezzetti irregolari (maltagliati) e lessata. 69 Una pietanza senza carne Questa base può essere variata all’inIl soufflé è un secondo di finito. Aromatizzate con spezie grande effetto che, cono(paprica, senape ecc.) o aggiungete scendo alcuni trucchi, non è bietole, spinaci o altri ortaggi verdi poi così difficile da preparare. lessati e tritati. Oppure sostituite Basta utilizzare una base di 100 g di patate con puré di verpatate lessate perché mantenga dure a piacere (per es. cavolfiouna giusta consistenza e, con re). Se volete giocare con i colol’aggiunta di un pizzico di lievito ri, sostituite le patate con caroper torte salate, resterà “in piedi” te, piselli o zucca lessati e passenza fare brutti scherzi. sati, aggiungendo anche un Lessate in acqua salata 500 g di cucchiaio di pangrattato per patate farinose, pelatele e schiacdare più consistenza. ciatele in una casseruola, quindi E per un colore brillante con poca unite 4 cucchiai di panna e 50 fatica, aggiungete all’impasto base g di burro e amalgamate con solo un paio di bustine di zafferano. cura. Unite 70 g di parmigiano e 70 g di gruyère grattugiati, quindi 1 cucchiaino di lievito per torte salate, 3 tuorli e infine 4 albumi montati a neve con un pizzico di sale. Profumate con timo, erba cipollina e prezzemolo tritati, versate nello stampo imburrato solo sul fondo, e cuocete nel forno caldo a 180°C per 15 minuti e poi per altri 15 minuti a 200°C. 70 Il contorno Il dessert C La zucca può diventare una piacevolissima sorpresa. Scartate i semi e cuocetela nel forno moderato per circa 45 minuti o fino a quando diventa morbida. Frullatela con ricotta, uova e formaggio grattugiato, quanto basta per ottenere una crema densa. Mettetela a cucchiaiate sulla placca foderata con carta forno e cuocete nel forno caldo per 15-20 minuti a 190°C. Oppure friggete la crema a cucchiaiate e servite caldo in entrambi i casi. C Il menù è sostanzioso, quindi il dessert deve essere leggero, meglio ancora se è anche facile da realizzare. Mescolate yogurt bianco e 1/3 del suo peso di panna montata, e unite dadini di frutta fresca (nessuna frutta esotica o il dolce non si rassoda) o congelata, o marmellata di arance. Addolcite a piacere e pesate il composto. Fate quindi ammorbidire in acqua tiepida per 10 minuti 8 g di gelatina ogni 500 g di mix allo yogurt, scolatela, strizzatela e fatela sciogliere a fuoco bassissimo in 2 cucchiai di succo d’arancia. Fate intiepidire e mescolate la gelatina al composto di yogurt. Versate negli stampini e lasciate in frigorifero per almeno mezza giornata. Sformate o servite nelle coppette con una spolveratina di cacao amaro. Ottima anche semplicemente tagliata a fette, lessata in acqua salata finché sarà morbida ma non disfatta, poi impanata e passata in padella. Oppure saltata in padella con olio e aceto balsamico. 71 La Bella Tavola Ormai sono in pochi a non sapere come dev’essere una corretta alimentazione, ma succede spesso che ci si dimentichi che si mangia anche con gli occhi. E perché il pasto sia una pausa il più possibile rilassante, è essenziale stare in un ambiente tranquillo e possibilmente con la luce naturale. Sedersi vicino a una finestra e aprire le tende per fare entrare sole e luce è senz’altro d’aiuto, ma è la tavola ben apparecchiata che fa la differenza. Prima la tovaglia La tovaglia va scelta nello stile dei piatti, deve scendere di almeno 30 cm, essere sempre ben stesa e possibilmente senza pieghe, e cadrà bene se il tavolo è stato ricoperto con il mollettone che lo protegge e lo rende più morbido e confortevole. I colori pastello sono piacevoli e riposanti e devono avere tonalità che non spengono ma anzi mettono in risalto i piatti, preferendo la tinta unita se i piatti hanno decori importanti. I tovaglioli saranno uguali alla tovaglia se l’apparecchiatura è classica, ma stanno bene anche di tinta contrastante se fosse invece moderna o rustica. E per non sbagliare, non devono essere né troppo grandi né troppo piccoli, ben stirati, piegati in modo semplice e posti alla 72 destra del piatto. Piatti, posate e bicchieri Per far sì che i commensali stiano comodi, i coperti andrebbero sistemati almeno a 60 cm l’uno dall’altro. Un sottopiatto veste la tavola ma, in mancanza, va bene anche un normale piatto piano per evitare di appoggiare quelli con le varie portate direttamente sulla tavola. A destra del piatto vanno il coltello con la lama rivolta all’interno e il cucchiaio con il dorso appoggiato, a sinistra la forchetta, davanti al piatto le posate per il dessert. Le posate vanno disposte in ordine di utilizzo, dall’esterno verso l’interno. I bicchieri, infine, davanti al piatto leggermente sulla destra, sempre in ordine di utilizzo. Colori giusti per ogni situazione È provato che i colori influenzano l’umore. Così il giallo-arancio rasserena ed è energetico; il rosso e il giallo limone stimolano l’appetito; il verde, il rosa, l’azzurro e il bordeaux sono calmanti; il viola è rilassante e il 73 turchese ancora di più. ENZA BETTELLI Giornalista specializzata in gastronomia, turismo gastronomico, alimentazione ed economia domestica. Ha pubblicato numerosi manuali e ricettari oltre a varie opere di fascicoli collezionabili dedicati a menu e pasticceria. Collabora inoltre con alcune delle più importanti testate del settore, tra cui Insieme. È vice presidente dell'Associazione Stampa Agroalimentare Italiana e fa parte dell'Associazione Nazionale Donne del Vino. EDIZIONI ALICE Viale Col di Lana, 4 - 20136 Milano Tel 02.89.12.74.66 [email protected] - www.hod.it Foto di copertina: © Eva Byrne