EMIGRAZIONE
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AGOSTO-SETTEMBRE 2003
IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO L'UPIESSE FAVOREVOLE
PUNTA AL RILANCIO
A ELEZIONI ANTICIPATE
DEL CIRCOLO DI GRONINGEN
PER IL CONSIGLIO REGIONALE
Nuovo Consiglio Direttivo
al Circolo “Gennargentu” di
Groningen in Olanda. L’assemblea dei Soci ha eletto
Presidente Salvatore Serra. A
far parte dell’esecutivo sono
stati scelti: Gianni Locci, Vicepresidente; Maria Porru,
Segretaria; Agostino Saba,
Tesoriere. Completano il Direttivo i Consiglieri: Maria
Paola Saba, Giuseppe Jacob
Porru e Francesco Assorgia.
Revisori dei Conti sono
stati eletti: Giacomo Meleddu, Presidente; Donato Porru
e Nicolo’ Cosa, Consiglieri.
Il Presidente Salvatore Serra e gli altri dirigenti si sono
impegnati a dar nuovo impulso alla vita del Circolo anche
con attività specifiche per i
bambini e gli anziani. In particolare – ci ha scritto Elena
Masuri - le prime iniziative
assunte dal nuovo Direttivo
del “Gennargentu” sono state
tre. Per Pasqua è stata organizzata la festa dei bambini
che hanno realizzato dei lavoretti apprezzati dagli adul-
Il movimento politico degli
emigrati “Unità Popolo Sardo
UPIESSE” ha chiesto le elezioni anticipate per “liberare la
Sardegna da quella parte di
politici, incompetenti e senza
tanti scrupoli, che la tengono
in ostaggio per meri interessi
personali”. Lo sostiene un comunicato redatto da Nando
Ceruso in rappresentanza della
Segreteria generale estera. Nel
documento l’UPIESSE manifesta preoccupazione “per gli
effetti devastanti, soprattutto
dal profilo economico e sociale, che genererà il permanente
stato di crisi politica alla Regione”. L’elevato tasso di disoccupazione, quella giovanile
ti e dai simpatizzanti del Circolo. I piccoli protagonisti
sono stati festeggiati con entusiasmo. Successivamente,
a fine aprile, è stato ricordato
“Sa die de sa Sardinia” con
una manifestazione cui hanno partecipato anche diversi
cittadini olandesi. A giugno,
infine, si e’ svolta la giornata
della cucina sarda. L’impegno dei numerosi volontari
nell’allestire un menù con
prodotti dell’enograstronomia sarda è stato premiato dal
successo dell’iniziativa caratterizzato dai consensi unanimi dei partecipanti.
RIMPATRIATA DI DESULESI
DELLE PROVINCE VENETE
A GIAVERA DEL MONTELLO
Annualmente un discreto
numero di Desulesi trapiantati nelle province venete di Padova, Venezia, Treviso e
Belluno, si incontrano per ricordare i momenti trascorsi
nella terra natia.
Promotori, Michele Marcis
di Asuai residente a Treviso,
Pinotto Arangino di Ovolaccio residente a Padova e Marco Zanda di Ovolaccio, residente a Venezia. Giorno del
ritrovo, domenica 1 giugno
2003, presso una antica trattoria risalente al 1780 in località Giavera del Montello nelle storiche colline della Marca trevigiana poco distante
dal Piave, fiume sacro per la
nostra patria.
Hanno risposto all’appello
venticinque persone tra uomini e donne; molto gradita
la partecipazione di Peppino
Brodu di Issiria e della sua
gentile signora, che casualmente si trovavano in zona
per motivi personali.
La simpatica festa si è svolta in questa trattoria molto
nota, circondata da splendidi
alberi di ciliegio e da una verde vegetazione collinare, simile a quella delle campagne
di Desulo. Poco distante è
ubicato il Sacrario alla memoria dei Caduti della guerra
15-18.
Piacevolissima occasione
di incontro, la nostra, sì, perché era presente il sottoscrit-
to, il più vecchio del drappello, protagonista da sempre di
un’inguaribile nostalgia per
tutto ciò che ha lasciato nella
terra natia. Durante il simpatico convivio, tra una portata
e l’altra, ciascuno ha raccontato con parole velate di intensa nostalgia la propria storia e le ragioni che lo hanno
indotto a lasciare il paese, in
ricordo del quale nel praticello di casa alcuni di loro hanno piantato alberi come agrifoglio, oleandri e felci autoctoni.
Il menù non prevedeva
piatti della cucina sarda,
niente spiedo, si è preferito
onorare la squisita cucina locale, grati alla terra veneta
che molto generosamente ci
ospita. La giornata è stata allietata da canti desulesi e
dalla lettura di poesie raccolte nella antologia del poeta
desulese Montanaru e dei
temi in lingua sarda premiati in occasione dell’ultimo
concorso letterario intitolato
al poeta medesimo. Questa
piccola e laboriosa comunità
di Desulesi trapiantata come
un gentile fiore in terra veneta, si è perfettamente inserita nel tessuto locale, rispettosa e rispettata. Tutti svolgono attività lavorative dignitose e alcuni sono piccoli
imprenditori. Tutti si dicono
soddisfatti di vivere nel Veneto, ma nel profondo del
cuore si cela l’anelito e insieme la speranza di un possibile ricongiungimento alla
terra d’origine. In ciascuno
di noi, nei pensieri e nell’iride degli occhi, sono sempre
presenti lo scenario, pittoresco delle montagne di Desulo e del maestoso Gennargentu. La lontananza fa si
che Desulo occupi nei nostri
cuori un posto speciale.
Giovanni Gioi
in particolare, nonché l’avvilente stato di precarietà e di disagio sociale in cui vive una
fascia sempre più ampia della
popolazione evidenzia – precisa Nando Ceruso - la marcata
deriva politica, fonte dei mali
della Sardegna. La rissosità e
l’inadempienza dei politici sta
portando la Regione al collasso economico, mentre rimane
bloccato il potenziale delle risorse di cui dispone. Al lato di
una situazione di grave crisi, di
degrado politico e di stato di
emergenza, tutte le componenti politiche – sottolinea il comunicato - si distinguono per
nichilismo e mancanza di progettualità.
A SAN PAOLO ASSEGNATO
IL PREMIO LICCIARDI
A UN GIOVANE CUOCO SARDO
Augusto Piras, 37 anni di Bonorva (Sassari), chef di cucina, ha vinto l’edizione 2003 del premio “Ugo Licciardi”, indetto per sottolineare i meriti acquisiti dai lavoratori italiani emigrati a San Paolo in
Brasile. Da tre anni e mezzo nella Città di San Paolo dove è titolare
di un affermato ristorante, Augusto Piras, pur essendo nato a Bonorva è vissuto – come ha precisato ad Angela Licciardi che lo ha intervistato – ad Olmedo, un paese tra Sassari ed Alghero dove tuttora risiede la famiglia. Cuoco affermato, dopo 14 anni di attività tra i fornelli, è stato convinto a trasferirsi in Brasile dalla moglie nativa di San
Paolo. Nella nuova terra si è perfettamente integrato e nel suo locale
sfoggia piatti prelibati della gastronomia sarda molto apprezzati dalla folta e fedele clientela.
Entusiasta della terra che lo ospita, ha espresso, nell’intervista ad
Angela Licciardi, giudizi positivi. Il Brasile – ha detto – è un paese che
mi ha conquistato. Nonostante i gravi problemi sociali, le diverse etnie presenti sono riuscite ad integrarsi. È molto spiccato il senso dell’ospitalità e del buon rapporto con lo straniero. San Paolo, malgrado
abbia 15 milioni di abitanti, il traffico asfissiante ed una burocrazia
lenta, offre a chi ha buona volontà e capacità professionali diverse
possibilità di affermarsi sul lavoro e di intraprendere attività commerciali ed imprenditoriali. E poi – ha aggiunto – la notte a San Paolo è
magica ricca di una gioventù allega e spensierata. Ciò nonostante ho
nostalgia della Sardegna e della mia famiglia. Non posso dimenticare
la bellezza ed i profumi dell’isola; li porto nel cuore per la Sardegna è
la terra dove sono vissuto per 34 anni e dove sono nati i miei figli
Laura e Gabriele. Nel ricordo anche della gente e sincera che ho lasciato, non smetterò mai di ripetere “Deo Seu Sardu”.
PITTORI SARDI DI MESTRE
ALLA MOSTRA COLLETTIVA
“ALKIMIE CROMATICHE”
Tre artisti, soci del Circolo
“Ichnusa” di Mestre, sono stati
protagonisti di una collettiva
svoltasi in uno degli spazi espositivi di Palazzo Candiani, la
casa della cultura di Mestre di
recente inaugurazione dopo
un’attesa di decenni. La mostra,
con il titolo “Alkimie Cromatiche”, è stata realizzata dal gruppo d’arte “Materia Prima”. I pittori Guido Baldessari, Giuliano
Negretto e Bruno Pagliaro, che
costituiscono il Gruppo, hanno
avuto il sostegno del Circolo ed
hanno riscosso un lusinghiero
successo di pubblico e di critica.
“Alkimie Cromatiche” ha visto anche la partecipazione del
poeta Maurizio Zanon che ha
presentato l’ultima opera “Un
cuore lacerato” vincitrice successivamente del Premio Internazionaledi Poesia e Narrativa
“Prato un tessuto di cultura”.
L’esposizione si è inoltre avvalsa di un agile libretto di presentazione curato dal critico
Paolo Rizzi con introduzione
del Prosindaco di Mestre Gianfranco Bettin.
I tre pittori – ha scritto il critico Francesco Moisio – fanno
gruppo, ma ognuno mantiene la
propria individualità, il proprio
linguaggio ed i propri referenti.
Tommaso Dellisanti ha invece
sottolineato sul “Gazzettino Illustrato” che “i tre artisti, in
concorso tra di loro vanno a
comporre una scena mirata a
produrre un’intensa emozione
corale”.
Alla soddisfazione di Guido
Baldessari, Giuliano Negretto e
Bruno Pagliaro, si è aggiunta
quella del Presidente del Circolo “Ichnusa”. Sin dalla costituzione, nel 1960, il Circolo sardo di Mestre – ha scritto Saverio Vidili a “Il Messaggero Sardo” – partecipa e assicura il patrocinio alle attività culturali
non solo promuovendo e diffondendo la cultura sarda. Soci
e dirigenti del Circolo sono orgogliosi del successo ottenuto
dai tre pittori e di aver contribuito alla realizzazione di
“Alkimie Cromatiche”.
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