IL GIORNALE
쎲
ALBUM SPETTACOLI
Mercoledì 12 gennaio 2005
AL POSTO DI BONOLIS
ASCOLTI DEL 2004
Esordio boom della Ventura: 32 per cento
Mediaset: siamo leader tra i giovani
Milano. L’effetto sorpresa ha garantito re il format che ha sostituito Affari
a Simona Ventura un ottimo esordio. tuoi di Bonolis, impegnato a preparaAi critici tv è piaciuto poco
re Sanremo. «Siamo felici
ma il pubblico ha premiaper questo inizio così belto il format: 9.326.000 spetlo, ma è solo il primo pastatori con uno share del
so: siamo qui per migliora32,15%. Ma anche il ritorre. Questo programma è
no di Iacchetti a fianco di
un work in progress: posGreggio ha garantito alla
siamo renderlo più sempliconcorrente Striscia la noce e più sintetico, confortatizia
ottimi
ascolti:
ti dall'entusiasmo che na8.840.000 telespettatori,
sce dagli ascolti di lunedì.
pari al 29.81% di share. Simona Ventura
I critici televisivi parlano
di meccanismo complicaMolto contenta la Ventura
che è andata in onda in fretta e furia to? È solo l'impatto iniziale. Il proavendo pochissimo tempo per prova- gramma piacerà, bisogna dargli tem-
po di crescere». Quanto ai tempi stretti per la preparazione replica: «Siamo
andati in onda quando ce lo ha chiesto l'azienda: non ho mai posticipato
un programma nella mia vita».
Anche Ricci ha commentato i risultati delle Tre scimmiette ribadendo
che il campione Auditel non è esatto
perché tarato su un pubblico vecchio.
«Il game - ha detto - deve scontare il
rodaggio iniziale: bisogna vedere se
Simona saprà essere abbastanza vecchia e poco innovativa. L'Auditel premia trasmissioni vecchie per vecchi,
per questo auguro a Simona di fare
sempre più spettatori».
Milano. Alla vigilia della tradizionale
presentazione in Rai di Un anno di
Auditel, l'appuntamento con l'analisi dei dati di ascolto televisivi, Mediaset ha giocato ieri d'anticipo con un
lungo comunicato istituzionale, che
mette in luce i successi del gruppo,
primo fra tutti la sua forza sul cosiddetto «target commerciale» tra 15 e
64 anni, quello che interessa maggiormente i clienti pubblicitari di
una tv finanziata esclusivamente dalla pubblicità.
Prendendo in esame questa fascia,
Mediaset risulta leader sia nelle 24
ore (44,6%), sia nel day time (44,7%)
29
con Canale 5 prima rete italiana nel gliore della storia di Mediaset».
Se si considerano separatamente i
totale giornata (24,1%) e nel day titre canali, Canale 5 risulta
me (24,3%). Oggi la Rai reprima rete in day-time (dalplicherà mettendo in luce i
le 7 del mattino alle 2 di
risultati ottenuti dalla Tv
notte) con il 22,5%. Italia 1
di Stato in prime time.
risulta la terza rete in priAl di là della fascia di tarme time per il terzo anno
get commerciale, nel totaconsecutivo con l'11,2%.
le della giornata del camRetequattro invece in pripione Auditel, le tre reti
me time centra il miglior riMediaset sono al 43% nelsultato degli ultimi 10 anle 24 ore. «Si tratta - diconi: 8,9%, consolidando il
no i dirigenti della Tv priva- Maria De Filippi
trend positivo e ottenendo
ta - di un risultato che si
allinea a quello del triennio così il miglior risultato d'ascolto dal
2000-2001-2002, considerato il mi- 1995.
DENUNCIATO A ROMA
Abel Ferrara
intasca l’anticipo
e scompare
MICHELE ANSELMI
FERRUCCIO GATTUSO
da Roma
da Milano
Un luogo che si presta bene alla metafora: è
certo un caso, ma riuscito, che Michelle
Hunziker appaia in via Marghera a Milano, la via dei tanti gelatai. Con quel
completo bianco panna e stivali neri
che sceglie per la conferenza stampa
al Mondadori Multicenter la diva televisiva riesce nell'ardita impresa di
rendere sexy il concetto della stracciatella. C'è chi può, e il suo sorriso
spontaneo è in grado di fare magie.
Ciò che distingue la Hunziker dal
numero anonimo è proprio
l'immediatezza e la divertita
noncuranza nei confronti della propria bellezza. Se c'è da
esplodere in una risata a pieni
polmoni, Michelle non si fa alcun problema: bon ton plastificato
e pose da sciantosa non fanno per
lei, e così la si vede distribuire pacche sulle spalle al collega Ezio Greggio dietro al banco di Striscia la notizia, o
UN COPIONE DA BROADWAY I protagonisti di «Tutti insieme appassionatamente», che debutta al Teatro della Luna di Milano con la Hunziker (foto a lato) nel ruolo che fu di Julie Andrews
«Debutto a tempo di musical
Il teatro? Non lo mollo più»
giocare divertita con Gerry Scotti nell'ultima
edizione di Paperissima. Oggi, forse, si avvista un pizzico di ansia in più: sintomo dell'
esordio (questa sera al Teatro della Luna) nel
nuovo musical di Saverio Marconi e della
Compagnia della Rancia, Tutti insieme appassionatamente. E non basta l'ovvia considerazione che dovrà confrontarsi con il ruolo che fu, al cinema, di Julie Andrews. È una
prima assoluta come attrice da palcoscenico, per la showgirl dal cognome teutonico e
dal calore mediterraneo: lei raccoglie consensi trasversali, tra adulti, mamme, anziani
e bambini. Chissà se ce la farà anche coi critici teatrali. Saverio Marconi, per esempio,
non ha dubbi: «Da anni volevo mettere in
scena questo classico - spiega il regista -.
Quando ho conosciuto Michelle ho pensato
che il momento era venuto. Lei è esattamente Maria, la protagonista della storia. Solare,
ottimista, ma anche molto timida, come for-
Stasera «Tutti insieme appassionatamente»
in scena con Luca Ward a Milano: «Non dormo
per la tensione di cantare i brani di Julie Andrews»
se la gente non riesce a intuire». Ci sarebbe,
per l'appunto, il piccolo particolare che
l'ugola ufficiale per le platee mondiali, in
questo musical, è quella della Andrews, ma
la Hunziker spiazza tutti: «Credeteci o meno,
la tonalità di tutte le canzoni non è stata cambiata, a parte il brano Do Re Mi, che i bambini del cast richiedevano di un tono più alta».
Insomma, Michelle sarà anche emozionata,
ma ce l'ha messa tutta. Sarà lei la governante
catapultata nell'austera casa del colonnello
austriaco a riposo Von Trapp (interpretato
da Luca Ward, tra i protagonisti di Elisa di
Rivombrosa), vedovo con un esercito di figli,
organizzati per l'appunto come un piccolo
plotone di soldati. Maria giunge laggiù, in un
piccolo Eden di campagna austriaca, per dare una mano ai Von Trapp, ma si deve misurare con il regime autoritario del pater familias, che non gradisce interferenze. Il burbero ufficiale sembra una stalattite coi baffi,
ma si scioglierà di fronte alla dolcezza della
bella Maria. Il tutto nella cornice dell'Austria
minacciata dall'anschluss nazista. Musica,
buoni sentimenti e un pizzico di impegno
politico, per una storia da 5 Oscar. «La sfida
col film? - spiega Marconi -. L'ho fatta tante
volte, con Grease, Cabaret, West Side Story: e
non mi sembra di aver perso». Per vincerla
del tutto, però, il regista pesca un volto mediaticamente esplosivo come quello della
Hunziker e un partner, Luca Ward, la cui voce da doppiatore ha dato spessore a divi come Russel Crowe e Pierce Brosnan. Da un
momento all'altro, l'attore romano sembra
potersene uscire con qualcosa del tipo «Al
mio segnale scatenate l'inferno» (Maximus
nel Gladiatore) e invece c'è solo soddisfazione per la partecipazione a un musical storico.
Però i riflettori, è ovvio, sono quasi tutti per
Michelle: «Stanotte ho preso un Maalox, non
mi succedeva da tempo - spiega la showgirl
-. Sono tesa, anche se Marconi ci ha seguito
passo dopo passo, e praticamente conosce a
memoria tutte le nostre parti. L'esperienza
di Zelig mi ha avvicinato al palcoscenico, ma
con questo progetto mi sento trasformata.
Non dico che abbandonerei la tv, che mi permette di raggiungere soprattutto i bambini,
ma certo il teatro non lo mollo. Il rapporto
col pubblico, il dietro le quinte: ora capisco
perché amici come Claudio Bisio fanno tv
ma poi tornano sempre a casa, al teatro. E se
ci riesco vorrei portare questo musical in Germania, cantandolo in tedesco». Ach, direbbero le Sturmtruppen di Bonvi.
ESORDIENTE
Saverio Costanzo: con il mio film «Private»
ho messo d’accordo israeliani e palestinesi
LAVINA CAPRITTI
da Milano
Ha messo d'accordo israeliani e palestinesi,
facendoli recitare gli uni accanto agli altri. E
in cambio ha vinto il Pardo d'oro all'ultimo
Festival del Cinema di Locarno. Non è poco
per un regista di ventinove anni al suo primo
film. E ha ottenuto il più prezioso dei riconoscimenti: quello di essere stato imparziale
nel raccontare la difficile convivenza tra i
due popoli. Il film si intitola Private (nelle
sale da venerdì) ed è stato diretto da Saverio
Costanzo. Regista di talento, dunque. Con
un papà molto ingombrante, Maurizio, del
quale preferisce non parlare, limitandosi a
precisare che ha con lui un rapporto normalissimo. Anche se, assillato dalle domande,
legge l'ultimo sms ricevuto dal padre sul film
: «Sono stato colpito ed emozionato. Bravo»,
gli scrive il genitore.
Un tipo schivo Costanzo jr, magro e robusto
al contempo. Una massa di capelli che sembrano andarsene per conto loro. Di fronte
alle richieste sulla sua vita personale, pregi e
difetti compresi, stoppa tutti con un deciso:
«Niente marzullate, per favore». Si scioglie
appena un poco quando parla della sua vita
lavorativa. Due anni trascorsi a New York,
Il giovane regista esordiente parla della
pellicola nelle sale da venerdì con cui
ha vinto il Pardo d’oro a Locarno
FIGLIO D’ARTE Saverio Costanzo
come documentarista, e una laurea presa a
IL PROTAGONISTA
Roma in Sociologia delle Comunicazioni.
«Usavo la telecamera come un libretto degli
appunti», spiega. E aggiunge: «Dirigere documentari mi dava una grande libertà: poter
fare a meno di budget molto elevati».
Adesso può essere orgoglioso di se stesso.
Milano. Brillantino al naso, cappello di lana di Armani che non si
Imparata la lezione newyorchese ha diretto
una piccola e toccante storia, che ricostruitoglie mai, nonostante si sia in un luogo chiuso. Lior Miller è l'idolo
sce un fatto vero: una famiglia di
delle ragazzine di Tel Aviv. In strada non riesce neanche
palestinesi è costretta alla convia passeggiare, perché torme di adolescenti lo fermano in
venza forzata con alcuni militari
continuazione. «La fama non mi ha cambiato - sottolinea
israeliani che fanno irruzione nel- sono sempre lo stesso e a casa dormo da solo». Miller
la loro casa, al confine tra gli insesi è trasferito in Israele dall'ex Unione Sovietica quando
diamenti israeliani e un villaggio
aveva quattro anni, ora ne ha 33. Di Private dice: «Non
arabo. I soldati vorrebbero costrinso come sarà accolto in Israele, ma per me è stato
gerli ad andare via, ma il capofamiimportante recitare in quel ruolo». E i sentimenti? È stato
glia si oppone in modo pacifico. ATTORE Lior Miller
sposato con Yael Abecassis, conosciuta in Italia per il film
Spiegando alla moglie e ai figli che
Ballo a tre passi. «Eravamo troppo famosi e non è
la violenza appartiene solo ai codardi. Per il
durata. Ci consideravano il Brad Pitt e la Jennifer Aniston
suo primo film Costanzo ha «arruolato
israeliani...».
[LCap]
Mohammad Bakri, vincitore come miglior at-
Lior Miller, il Brad Pitt israeliano
«Quel ruolo è stato importante»
GIORN - EDIZIO-ES - 29 - 12/01/05- Plate NUOVA-GRAFICA - Autore: COMINELLI Stampa: 11/01/05
tore a Locarno («È come se avessi cercato di
scritturare Robert De Niro: Bakri è famosissimo in Palestina») e due star israeliane, Tomer Russo, prediletto di Amos Gitai, e Lior
Miller, l'equivalente locale di Raoul Bova.
«In realtà, abbiamo girato in Calabria dove ci
sono molte case incompiute, che ricordano
quelle palestinesi» racconta. E motiva: «Far
recitare gli attori in un luogo neutro ci ha
aiutato moltissimo». Nessuno screzio, dunque, nessuna tensione tra i protagonisti? «È
come se il film fosse diviso in due momenti
temporali», chiarisce il regista. «Il giorno, durante il quale israeliani e palestinesi non si
incontrano mai. E la notte, quando esiste un
confronto tra i due popoli. Ecco, la tensione
saliva nelle scene notturne, anche se si stava
solamente recitando. Ricordo in modo particolare il ciak della prima irruzione. Gli attori
palestinesi dicevano: “Non ci state toccando
come davvero fanno gli israeliani. Ci dovete
toccare con più violenza”. E gli attori israeliani rispondevano: “Ma noi non siamo così,
non siamo assassini”».
Adesso l'obiettivo di Costanzo, di Bakri e di
Miller (che in conferenza stampa sedevano
vicini, apostrofandosi con un friend, così come sempre vorremmo vedere israeliani e palestinesi) è di proiettare il film nelle scuole di
entrambi i Paesi. Perché sia chiaro a tutti che
è la conoscenza reciproca tra nemici l'unica
soluzione per una pace giusta.
21.06 - Composite
Dev'essere stata una scena memorabile. L'ufficiale giudiziario
che il 7 gennaio bussa alla porta
del residence romano di Abel Ferrara, in via delle Mantellate, compulsando una fotografia del regista italo-americano; il quale, vedendosi recapitare l'atto di citazione, pensa bene di chiudersi in
bagno per non firmare la notifica.
Non sorprende che sia finita così.
Ci sono di mezzo, per ora, 125 mila euro lordi: quanto intascato, in
anticipi contrattuali, dal cinquantatreene regista, trasferitosi nella
capitale un annetto fa per girare
un film che a questo punto difficilmente si farà. Icona di un certo
cinema indipendente cupo e scorticato, molto da festival, Ferrara
ha firmato dal 1977 a oggi una
quindicina di lungometraggi, alcuni dei quali di pregio: da King
of New York a Il cattivo tenente a
Fratelli (il
suo capolavoro).
«C'è caos
in Ferrara,
ma è un caos molto
ordinato»,
disse Christopher
Walken,
uno
dei
suoi attorifeticcio, insieme ad
Harvey Keitel. Ma anPROVOCATORE Abel Ferrara
che
Madonna, Claudia Schiffer, le nostre
Isabella Rossellini e Asia Argento
devono saperne qualcosa: tutte
hanno recitato per lui, toccando
con mano la ribollente personalità di un autore a suo modo unico:
lambìto dai temi della fede, incline allo sballo, in bilico tra genio e
sregolatezza, volentieri sopravvalutato.
Fatto sta che il 2 aprile scorso Ferrara aveva firmato il contratto
con Gam Film e Istituto Luce per
iniziare a Roma le riprese, tra il 13
dicembre e il 10 gennaio, di un
film intitolato Go-go tales. Una
storia delle sue, ambientata in un
locale notturno newyorkese, tra
ballerine di lap-dance, balordi,
sbandati e innamorati. Nei panni
di Ray Ruby, il proprietario sognatore, doveva figurare l'inglese Robert Carlyle, quello di Full Monty,
affiancato da Bob Hoskins, Naomi Campbell, Eva Herzigova e altri. Ma, dopo aver intascato il congruo anticipo sulla sceneggiatura, il fumantino regista - spiega
l'amministratore delegato del Luce, Luciano Sovena - s'è reso irreperibile. Per l'esattezza dal 6 novembre, giorno in cui avrebbe dovuto incontrare Carlyle, disponibile per febbraio e marzo.
Nel frattempo Ferrara ha continuato a lavorare su altri progetti,
tutti piuttosto fumosi, tra i quali
un film tratto da Hemingway,
una storia cucita addosso a Nino
D'Angelo, soprattutto un Maria
Maddalena da girare a Matera
(forse con Juliette Binoche o Monica Bellucci). Un atteggiamento
che s'è configurato come inadempienza contrattuale, tanto da far
scattare la richiesta di un risarcimento per sei milioni di euro. Per
l'avvocato Rocchetti, infatti, il
comportamento di Ferrara sta
provocando al Luce, coproduttore per 1 milione e 100 mila euro,
«gravissimi danni di carattere patrimoniale e in particolare all'immagine commerciale». Per ora il
regista sta zitto. Ma dal bagno dovrebbe essere uscito.
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Non lo mollo più - Compagnia della Rancia