Sintesi della Visita Pastorale alla parrocchia di S. Giovanni Battista, Campoleone.
Vicaria di Aprilia. Dal 1 al 4 marzo 2012.
Giovedì 1° marzo 2012.
Ore: 20.30
L’incontro con il Consiglio Pastorale degli Affari Economici è stato più lungo del solito, in quanto
erano diversi i temi da discutere. Il Vescovo ha esortato il CPAE a riunirsi con maggiore frequenza,
almeno trimestrale. Ha inoltre sottolineato che alcune peculiarità della parrocchia, come ad esempio
la proprietà della strada laterale che da’ accesso a via del Tufetto, al 50% con altri privati,
impongono cautela, avendo la parrocchia responsabilità civili in caso di incidente. È consigliabile
una forma di donazione al Comune che sgravi la parrocchia da potenziali rischi.
L’incontro con il Consiglio Pastorale Parrocchiale è stato spostato in data che sarà in seguito
definita.
Venerdì 2 marzo 2012
Il venerdì ha avuto luogo l’incontro con gli anziani e gli ammalati. Sono stati visitati per primi gli
anziani ospiti di Villa Paradiso. Il Vescovo ha voluto rivolgere un saluto personale a ciascuno degli
ospiti del centro, servendo loro personalmente i pasticcini su di un vassoio, pregando con loro ed
infine dando la sua benedizione al gruppo. (vedi foto 1,2, 3)
Ha fatto quindi visita a quattro famiglie. Per prima è stata visitata Delfina (foto 4), ammalata e
impossibilitata a muoversi, che è stata sino a due mesi fa’ sicuramente la più assidua nella recita del
Santo Rosario e nella partecipazione alla S. Messa quotidiana. La seconda visita è stata effettuata in
un casale, all’anziana bisnonna della famiglia Ferrazza, che ha radunato attorno a sè i figli, nipoti, e
i pronipoti. Incontro molto significativo con quattro generazioni (foto 5,6). È stata poi visitata Rosa
una donna seriamente inferma da due anni, con marito ed un figlio di 27 anni che disegna fumetti
(foto 7). Infine il Vescovo ha visitato Maria Adossi, che ha poca libertà di movimento, la cui
famiglia da molto tempo abita nel territorio (foto 8). Per tutti il Vescovo ha avuto parole di
incoraggiamento ad accettare la sofferenza come mezzo diretto per l’incontro con Gesù, riunendosi
con loro in preghiera.
Sabato 3 marzo 2012
Sabato ha avuto luogo l’incontro con il gruppo Scout, comprensivo dei bimbi e dei ragazzi che
saranno tra poco integrati con il solenne giuramento della “promessa”, ed i rispettivi genitori.
Il Vescovo ha posto l’accento sulla “preghiera”, prendendo spunto dai Diari di Etty Hillesum,
olandese di religione ebraica, ma non osservante e con molto scarsa conoscenza della Bibbia, morta
ad Auschwiz nel 1943, con parole particolarmente toccanti: “Un giorno scriverò un racconto di una
ragazza che non si sapeva inginocchiare”, scriveva, ma si comprende come Etty Hillesum, pur
nella privazione drammatica della sua libertà, abbia poco a poco imparato a pregare, a rivolgere
“la preghiera”, la “sua” preghiera, direttamente all’Altissimo”. Un giorno mi sono trovata
inginocchiata”. Ciò è avvenuto, dice ancora nei suoi diari, attraverso due vie. Una di queste vie è
stato l’incontro con la natura. Anche nel Campo di Auschwitz si può incontrare la natura.
La seconda via è stata quella della interiorità, cercando il silenzio. Incontrando Dio dentro di se.
Voi Scout, avendo nel vostro dna il vivere a diretto contatto con la natura, avete tanta possibilità di
riuscire ad incontrare Dio, e ad imparare a rivolgere a Lui la “vostra” preghiera.
L’incontro è stato anche caratterizzato dalle domande che diversi bimbi, ragazzi, e giovani hanno
fatto al Vescovo su diversi argomenti.
La prima Domanda di un bimbo: Cosa fai durante il giorno?
Sua Eccelenza ha risposto tutte le domande.
Ha avuto quindi luogo l’incontro con la Confraternita San Giovanni Battista ed i rappresentanti dei
due centri anziani dei comuni di Lanuvio ed Aprilia presenti a Campoleone. Tutti hanno raccontato
le attività che svolgono durante l’anno. Il vescovo ha anche ascoltato altre persone che hanno dato
la loro opinione sulla attuale situazione di Campoleone e la sua evoluzione nell’arco della sua
recente storia. Il Vescovo ha risposto a tutti i quesiti posti, impartendo la benedizione per i
partecipanti e le loro famiglie.
Domenica 4 marzo 2012
Incontro con gli alunni del catechismo e i loro genitori.
Ha preso la parola per prima una catechista, per spiegare come viene effettuato, in parrocchia, il
catechismo per la preparazione alla prima comunione. Una seconda catechista ha consegnato al
Vescovo un libretto che raccoglie le domande ed i messaggi che i bambini stessi hanno fatto,
illustrando le modalità del lavoro svolto. Una terza catechista ha descritto come nella parrocchia
viene svolta la catechesi per la preparazione alla Cresima. I bambini, e i loro genitori, hanno fatto
domande al Vescovo, che ha dato risposta a tutte le domande. Rivolto quindi ai presenti, li ha
esortati indirizzando loro le seguenti parole:
Paolo VI diceva: ciò di cui abbiamo bisogno non è di Maestri, ma di Testimoni. I nostri ragazzi
conoscono molte più cose di noi. Ma alcune cose non si possono apprendere dal computer o
leggendo un’enciclopedia. La testimonianza della vita è quella che non si apprende dai libri, ma
stando insieme.
Dico “grazie” ai genitori perché hanno fiducia nella Parrocchia e di coloro che vi lavorano. Noi
diciamo affettuosamente “ i nostri ragazzi”. Ma i figli sono vostri, non saranno mai di altri. Voi
date consigli ai vostri ragazzi, come ad esempio di non dare retta a sconosciuti. Insegnate loro che
ci sono incontri che non devono fare. Viceversa, avete fiducia nella parrocchia, e desiderate che gli
operatori vi aiutino nell’insegnamento delle cose dello Spirito, della Religione.
Ai catechisti dico che una Visita Pastorale serve al Vescovo per vedere “de visu”, nel senso
etimologico della parola visita, le realtà del territorio, per rendersi conto direttamente della vita
cristiana nella propria diocesi, di parlare, di ascoltare, di controllare i percorsi che vengono
seguiti. Ecco quindi la raccomandazione ai catechisti di essere un gruppo veramente unito, che non
porti a ritenersi educatori migliori o peggiori di un altro, ma che persegua attivamente il
miglioramento delle proprie conoscenze, anche attraverso i percorsi di aggiornamento e le
iniziative offerti dalla Diocesi. Un predicatore potrebbe dedicare molto tempo a parlare, parlare,
ma non altrettanto tempo ad “ascoltare”, per apprendere. Tanto più potremo insegnare, quanto più
saremo disposti ad apprendere. Questo significa, per voi catechisti, un impegno di formazione. Di
essere un gruppo dal quale prendere esempio di comunione. Ricordate che voi non porgete un
pensiero vostro, ma un pensiero che è diventato vostro, e che proviene in toto dalla Chiesa, che
trasmette il Vangelo di Gesù. Inoltre è importante che voi siate vicini ai Sacerdoti che di volta in
volta vengono ad operare nella vostra comunità.
E’ bello per me aver incontrato voi ragazzi. Mi avete lasciato delle domande scritte. Le domande
dei bambini sono quelle che più ci aiutano a fare una revisione della nostra vita. Le leggerò con
attenzione e vi fornirò le risposte.
L’incontro si è concluso con la Benedizione del Vescovo.
La S. Messa di chiusura è stata celebrata come previsto nel rito della visita pastorale. Nella omelia il
Vescovo ha fatto una sintesi degli diversi incontri avuti con i diversi gruppi e ha incoraggiato la
comunità a lavorare di più per mettere ordine in tutto ciò che lo richiede.
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Saluto del parrocco
Mons. Marcello Semeraro
Vescovo della Diocesi Suburbicaria di Albano
«Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo annunciato la parola del Signore, per vedere come stanno» At 15,36
Sua Eccelenza: Marcello Semeraro
La comunità parrocchiale La riceve nel nome del Signore.
Questa mattina ci siamo svegliati con il batticuore per la Sua Visita Pastorale. E come potrebbe un
fedele trascurare la Sua presenza fra il gregge? E infatti, se un bambino del catechismo non ha mai
visto il vescovo, come potrebbe accogliere la immagine del pastore della Chiesa?
Sta di fatto che ci siamo resi conti che oggi ogni cosa è diversa, come se la Chiesa avesse luce
nuova. Salvo che sapevamo di riconoscere Gesù nel tabernacolo. Li, ovvero qui, troviamo il volto
amorevole di Dio in mezzo noi.
Monsignore, sappiamo assai bene che lei si preoccupa per la nostra parrocchia, e che pertanto volge
il suo sguardo amorevole per incontrare a quattro occhi i malati, i bambini, i ragazzi, gli adulti, gli
anziani, e per conoscere la nostra situazione come comunità.
Ecco, dunque. Noi sappiamo che Lei ha saggezza sperimentata da tanti anni. Se desideriamo
arrivare all’incontro con Gesù, il modo migliore e di riporre in lei la fiducia e lasciarci guidare dal
suo vincastro, considerando che siamo stati a Lei affidati da Gesù, il Buon Pastore. Questo è il
desiderio della comunità parrocchiale di San Giovanni Battista, Campoleone.
Sia Lodato Gesù Cristo.
Don Reyes Baltazar
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