Numero 2 > 2007 - Aprile Maggio Giugno Notizie A G E O P RICERCA A CURA DI A.G.E.O.P. RICERCA ONLUS ENTE MORALE D.M. 15-02-93 C/C Postale: N.14704407 A.G.E.O.P. RICERCA ONLUS CONTIENE I.R. Pubblicazione trimestrale. Poste italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2, DCB Filiale di Bologna. Autorizzazione del Tribunale di Bologna N.5321 del 17-12-1985 In caso di mancato recapito inviare a Ufficio BO CMP per la restituzione al mittente che si impegna a versare la dovuta tassa SOMMARIO AGEOP RICERCA NOTIZIE / 2 3 EDITORIALE Breve cronologia di un sogno lungo 25 anni DARIA FORACCHI SASSOLI DE’ BIANCHI Un piccolo viaggio nella storia di A.G.E.O.P. SUZANNE CAPPELLO 7 MEDICO INFORMA Grazie Prof... PROF. ANDREA PESSION 8 PSICOLOGA INFORMA Esperienza di conduzione di gruppo per genitori DOTT.SSA DORELLA SCARPONI 10 VOLONTARIATO Ventidue anni d ’a amore PIERA MATTIOLI 11 LA POSTA DI AGEOP Cara Ageop-Ricerca A CURA DELLA REDAZIONE 12 RINGRAZIAMENTI In questo numero ringraziamo A CURA DI PAOLA MINGHETTI A.G.E.O.P. RICERCA NOTIZIE Proprietà: A.G.E.O.P. RICERCA ONLUS Progetto Grafico Argento e China Direzione Redazione Ematologia ed Oncologia Pediatrica “Lalla Seràgnoli” - Ospedale S.Orsola Malpighi via Massarenti, 11 - 40138 Bologna Tel. 051/399621 - Fax 051/309650 Impaginazione Argento e China Direttore Responsabile Tino Ferrari Sito internet www.ageop.org Segreteria di Redazione Paola Minghetti E-mail [email protected] Stampa Tipografia Negri - Bologna EDITORIALE Breve cronologia di un sogno lungo 25 anni Daria Foracchi Sassoli de’ Bianchi - Presidente A.G.E.O.P. RICERCA In 25 anni di vita A.G.E.O.P. ha conquistato molti e importanti traguardi: è quindi motivo di grande soddisfazione poterli ripercorrere, prima schematicamente, poi attraverso il caldo racconto di Suzanne, insieme. 8 maggio 1982 nasce A.G.E.O.P. Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica 1983 numero unico del Notiziario…formato “tovaglia”, uscito nel mese di marzo, 1984 primi medici all’estero: dott. Andrea Pession, dott. Paolo Paolucci, 1985 prima scuola ospedaliera: la mitica maestra Ornella De Prospero, 1985 nasce Ricerca sui Tumori e Leucemie del Bambino, 1986 notiziario anno 1 numero 1…e prosegue ancora… 1986 le prime assistenti ludiche: le allieve dell’istituto Sirani in tirocinio, 1986 inaugurazione camere sterili : 19 dicembre, 1986 incasso del primo milione di lire dalla famiglia Patini, 1987 prime borse di studio per giovani medici, 1988 prima edizione della raccolta giochi ospiti di Mc Donald’s, 1989 unione di A.G.E.O.P. e Ricerca in un’unica associazione, 1993 riconoscimento Ente Morale, 1994 presentazione ufficiale del progetto 4° e 5° piano, 1994 primo corso di volontariato, 1995 entra, con una borsa di studio A.G.E.O.P. la prima psicologa in reparto, 1995 iscrizione al Registro del Volontariato, 1995 A.G.E.O.P. diventa una O.N.L.U.S, 1995 prima edizione della vendita delle uova di Pasqua, 1997 acquisto della casa di accoglienza in via Massarenti, 1999 1999 1999 1999 2000 2000 2001 2002 2006 2006 2006 2007 la casa di accoglienza di via Siepelunga viene data in comodato d’uso dalla Fondazione Pini e Ospizi Marini, la casa di accoglienza in via Livraghi viene affittata, ci sarà donata dalla famiglia Tabarroni nel 2002, inizia il cantiere per la costruzione del 4° e 5° piano, trasferimento nella sede temporanea in attesa del nuovo reparto, donazione della casa di accoglienza in via Frescobaldi da parte di Dina Lombardi, viene attivato, su richiesta dell’associazione, presso l’ospedale Sant’Orsola Malpighi, il Servizio di M.I.B.G. terapeutica; questo eviterà ai bambini affetti da neuroblastoma il grande disagio di trasferte a Roma, viene attivato, su richiesta dell’associazione, presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica ed in collaborazio ne con gli anestesisti, il servizio di sedazione profonda per manovre particolarmente dolorose ed invasive come l’aspirato midollare, primo viaggio ad Eurodisney per i bambini in terapia e le loro famiglie regalato da A.G.E.O.P. e prosegue ancora…. il 22 giugno si inaugura il 4° piano ristrutturato e il nuovo 5° piano, salutiamo il prof. Guido Paolucci, il 27 luglio si torna a casa! A.G.E.O.P. è diventata grande: compie 25 anni...(continua) Non saremmo arrivati fino a qui senza il sostegno, la fiducia, la generosità di infiniti bambini, infiniti genitori, infiniti amici. A tutti loro un grazie infinito. 3 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 2 EDITORIALE Un piccolo viaggio nella storia di A.G.E.O.P. Suzanne Cappello Socio fondatore, ex Presidente e Consigliere Anziano dell’Associazione Mi hanno chiesto di prendere “la penna in mano” e di scrivere sull’Associazione, da noi fondata 25 anni fa, di parlare dei ricordi sepolti (pochi) e di quelli ancora vivi (quasi tutti, perché certe cose sono impresse in modo indelebile nella storia della vita di ognuno di noi). Ricoverata con mio figlio nel lontano 1981, ho conosciuto la Clinica prima ancora che A.G.E.O.P. esistesse. Ho vissuto la disperazione di allora dei bambini e delle famiglie. Nel 1983, assieme ad altri 20 genitori, abbiamo fondato l’Associazione dove sono rimasta (e sono tuttora), con vari ruole e competenze, per 25 anni, osservando e contribuendo alla sua evoluzione. In questo numero celebrativo del Notiziario, Daria, nostro attuale Presidente, ha avuto il compito di compilare una cronologia della nostra storia, io di rendere vivi questi avvenimenti con i ricordi e le impressioni di un genitore che, come tanti nella storia di A.G.E.O.P., si è appassionato al compito di aiutare altre famiglie lungo il difficile percorso che i familiari e tutti i parenti del bambino ammalato di cancro sono costretti a compiere. Ho pensato di cercare di descrivere da dove siamo partiti per arrivare all’A.G.E.O.P. che conosciamo oggi, perché molte tappe intermedie hanno segnato questo percorso di crescita e maturazione. 4 LA NONNA VALENTINA Nel 1981 siamo ricoverati in Clinica per la prima volta, disperati e frastornati. La diagnosi di leucemia era stata comunicata alcuni giorni prima. Siamo in camera con Marco di 12 anni e con la sua nonna Valentina di 80 anni. Lei è lì, sola col nipotino da molti mesi. Le condizioni del ragazzo sono disperate e lei lo accudisce con amore, pazienza e dolcezza. Di giorno non lo lascia mai. A volte si addormenta esausta sulla sedia con la testa appoggiata al letto. Di notte per lei c’è un austero giaciglio messo a disposizione dalla Clinica in una grande camera con 4 letti a castello, molto lontana da quelle dei bambini. Gli infermieri in Clinica sono come i medici, gentili ma molto occupati. L’accoglienza alla nostra famiglia, quindi la fa lei spontaneamente, con un sorriso che esce dal suo dolore e con tutte le spiegazioni che ci serviranno per sentirci meno soli e smarriti durante la lunga permanenza in reparto. Per tutto il lungo tempo del primo ricovero ci starà vicina e ci insegnerà con il suo esempio a sopravvivere e a reagire. Noi siamo particolarmente fortunati ad avere accanto la nonna Valentina in questo momento, non tutti i genitori sono così aperti e generosi. Marco, che non ha molto ancora da vivere e che sta spesso I lunghi corridoi, con qualche manifesto per bambini e qualche lavoretto della scuola appeso ai muri, sono quasi sempre vuoti tranne per l’andirivieni degli infermieri e dei medici. A volte qualche bambino va nel corridoio con un amichetto per far correre le macchinine portate da casa o regalate per asciugare le lacrime dopo le terapie. Marco è molto debole e non si alza dal letto, ma è intelligente e molto abile con le mani; gli regaliamo un libretto di origami, con tante cartine colorate che lui imparerà a piegare in fantastici animali da donare al nostro piccolo e che mostra orgoglioso alla maestra. I bambini tendono a restare nelle stanze con le mamme o qualche raro papà e con i compagni di camera. Sono spaventati dall’ambiente ospedaliero e molto annoiati, tanto che questo è quasi peggio delle terapie, per quanto dolorose. Quanto sono importanti per noi Marco e la sua nonna Valentina e quanto diventano importanti in questa situazione i rapporti tra i genitori per l’aiuto reciproco! Da questo spirito nascerà A.G.E.O.P. UNA DIFFICILE SOPRAVVIVENZA I genitori stanno quasi sempre con i loro figli. Soltanto quando i bambini si appisolano escono in corridoio e condividono per un attimo lo sconforto. Siamo quasi tutti mamme e siamo sole, non c’è posto per l’altro genitore in clinica né soldi per un albergo, i papà, di solito, stanno a casa a lavorare o ad accudire gli altri figli. Se la famiglia proviene dalle vicinanze di Bologna, l’altro genitore arriva spesso di sera per dare il cambio e un po’ di conforto. Se le condizioni dei figli lo permettono, scappiamo in fretta al supermercato per fare un po’ di spesa. Abbiamo un piccolo e vecchissimo frigorifero dove tenere qualche provvista. In una stanza lontana, fuori dal reparto, qualcuno ha messo un piccolo fornello elettrico per scaldare qualcosa o fare un caffè, se si portano da casa le stoviglie. C’è anche un lavello per il bucato e qualche stendino. Pensiamo sia la buona volontà degli infermieri che ci permette di godere di questi piccoli comfort. Vicino c’è un bagno con lavandini, qualche gabinetto e una doccia. Al bisogno facciamo una veloce scappata, ma il corridoio che ci separa dal reparto sembra così lungo, i figli così lontani... In questi momenti ci occupiamo reciprocamente dei nostri bambini, ma ogni allontanamento è breve e difficile, i bambini hanno paura e per ognuno di essi il genitore che lo assiste è diventato tutto il suo mondo. Vicino all’ospedale c’è un negozio di articoli da campeggio ed è lì che ci indirizzano per acquistare uno sdraio o un lettino da campeggio, da riporre di giorno nello stesso sgabuzzino in cui si trova il frigorifero e da utilizzare solo la notte per poter dormire un po’. Quando sono stesi di notte vicino ai bambini, si fa fatica a camminare nella stanza, però pochi utilizzano la lontana camerona dei letti a castello. Di giorno ci riposiamo sulle dure sedie dell’ospedale e sogniamo una poltrona in un ambiente accogliente, infatti abbiamo le schiene a pezzi. Tutta questa difficilissima situazione è niente rispetto all’angoscia della malattia e delle terapie… NASCE A.G.E.O.P. In un ospedale scientificamente all’avanguardia tutto questo non è accettabile, ma allora era tutto quello che il servizio sanitario nazionale poteva offrire. Non sappiamo che siamo anche fortunati: fino a pochi anni prima i genitori entravano soltanto durante le ore di visita, non avevano il diritto di accompagnare i bambini durante il soggiorno in ospedale e i piccoli pazienti rimanevano, quindi, da soli. Conquistare questo diritto ha permesso l’aggregazione dei genitori e favorito la nascita di associazioni per poter combattere contro queste terribili malattie e fornire una sempre migliore qualità di assistenza ai bambini. Nel 1983, già in molti Paesi, alcuni ospedali pediatrici sono organizzati “a misura di bambino” per evitare i traumi dovuti all’ospedalizzazione e si sono già formati gruppi e associazioni di autoaiuto tra genitori, per darsi sostegno. Sicuramente i nostri medici conoscevano queste esperienze quando ci riunirono, una sera, per chiedere se volevamo formare una associazione di genitori e cosa pensavamo potesse fare un’organizzazione come questa. La nostra risposta fu un corale ed entusiastico “sì!” e da lì partì l’assemblea costituente e l’elezione del primo Consiglio Direttivo, formato da 22 genitori, con la nomina del nostro primo Presidente. LETTINI ED ALTRO: L’ACCOGLIENZA DEI GENITORI Con le prime iniziative tra gruppi di amici di questi genitori, con i primissimi fondi, non avevamo dubbio su come spenderli: l’acquisto di lettini da campeggio da tenere a disposizione in Clinica, di un nuovo grande frigorifero e di un nuovo piano cottura a più piastre. A.G.E.O.P. era situata in una grande stanza inutilizzata della clinica con una piccola scrivania, un paio di sedie, una vecchia macchina da scrivere, carte e buste e una linea telefonica, per poter finalmente dire: “Ci siamo!” EDITORIALE male, nei momenti buoni è molto contento di giocare con nostro figlio, che grazie alla trasfusione e le prime cure è tornato ad essere un normale bambino di 4 anni, vivace e annoiato dalla vita in ospedale e con l’esigenza di un “compagno”. Poter giocare con Marco è molto importante, perché in Clinica c’è soltanto una piccola “scuola” per bambini in età scolastica, aperta poche ore per 5 giorni la settimana. Nella scuola c’è qualche gioco e qualche libro per i più piccoli, ma spesso la stanza è chiusa perché la maestra è impegnata a fare lezioni nelle stanze di degenza. Non ci sono volontari, non c’è una sala giochi, ma soltanto una grandissima stanza vuota, con bianchi tavoli istituzionali, per far mangiare i bambini non costretti a letto e un televisore. I lettini da campeggio diventeranno in fretta dei veri letti pieghevoli, il nuovo piano di cottura diventerà una cucina attrezzata molto elementare ma con tanto di tavolo e sedie per permettere ai genitori di sedersi dignitosamente insieme, per consumare un pasto e, magari, fare due chiacchiere. Presto sarà acquistata una piccola lavatrice e le mamme non saranno più costrette ad arrivare esauste all’entrata della Clinica, dopo un lungo viaggio in treno con un figlio malato a cui badare, trascinandosi dietro una pesante valigia con vestiti, giochi, tegamini ed un lettino. Nell’alloggio genitori squallido e promiscuo, i letti a castello saranno messi a terra per la comodità delle mamme e una seconda stanza diventerà un piccolo dormitorio per i papà che vogliono fermarsi qualche giorno in Clinica. Nel tempo saranno costruiti anche dei box singoli per dare un po’ di privacy a genitori in grave necessità, in particolare per quelli con i figli sottoposti a trapianto di midollo osseo. Dopo anni, per evitare il ricovero a tutti i bambini che non hanno esigenza di cure intensive e che possono usufruire del Day Hospital, vengono dati veri alloggi, in appartamenti fuori dall’ospedale, dove viene accolto l’intero nucleo famigliare, inclusi i fratelli. Ultima tappa, inaugurazione del “4° piano” ristrutturato e di un nuovo “5° piano”: le stanze dei bambini nella nuova Clinica hanno, per la notte, veri letti a scomparsa per ogni genitore, un comodo alloggio con tutto quanto può servire per rendere accogliente l’ospedale, una bella cucina, un comodo soggiorno, nuovi bagni, stanze, lavanderia, una piccola palestra. Dai primi 20 lettini acquistati e dopo un lungo percorso con tante tappe, possiamo dire relativamente all’accoglienza e al comfort: “missione compiuta”! Quanta felicità per ogni obiettivo raggiunto! 5 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 2 Da non dimenticare, nell’ambito dell’assistenza alle famiglie, che A.G.E.O.P. è stata strumentale nell’organizzazione e nell’erogazione del servizio di psicologia per i bambini e per i loro genitori e nel finanziamento delle ricerche in psicooncologia, un nuovo ramo della disciplina mirata a questa patologia e compiute dalla nostra équipe di psicologi. Ogni tappa conquistata da A.G.E.O.P. è stata un lungo percorso sempre rivolto al futuro, con la consapevolezza di quanto ancora ci fosse da fare, ogni conquista è stata accompagnata da un senso di orgoglio e di forte appartenenza e condivisione da parte dei genitori, che da un ruolo passivo e disperato hanno potuto contribuire a ridurre sensibilmente i disagi e il dolore dei propri figli. EDITORIALE UN OSPEDALE A MISURA DI BAMBINO Procedendo sempre a piccoli passi, la triste e vuota sala con i suoi tavoli bianchi diventa una “ludoteca” piena di giochi gestita dai genitori, poi rallegrata con tavolini colorati per i bambini e poltrone per riposare le schiene stanche delle mamme e dei papà. Arriva poi un gruppo di studentesse di pedagogia dell’Istituto Sirani che per alcuni anni gestisce attività ludiche per i bambini, compiendo una ricerca sul Bambino in Ospedale. Poi un grande murale ”Il treno dei desideri” viene realizzato dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti. Infine A.G.E.O.P. organizza il primo di una lunga serie di Corsi per Volontari, che introduce finalmente una risorsa preziosa e qualificata di grande sostegno e sollievo per i bambini e i genitori. Grazie all’intervento di A.G.E.O.P. presso il Provveditorato agli Studi, la maestra elementare viene affiancata prima da un'altra insegnante per il Day Hospital e da una di scuola materna, poi da una intera scuola ospedaliera di ogni ordine e grado e così la triste aula disadorna chiamata “Scuola” viene trasformata dall’Associazione, con nuovi arredi colorati e materiali didattici adatti. Il primo computer per i bambini entra in aula. Oggi molti dei computer forniti dall’Associazione fanno parte integrante della didattica per i bambini ospedalizzati. L’ospedale è finalmente diventato “a misura di bambino.” EMPOWERMENT: L’AVVOCATURA DEI GENITORI I genitori, una volta passivi prigionieri della malattia del figlio, si trasformano, attraverso l’Associazione, in attivi combattenti contro la malattia e contro l’isolamento sociale delle famiglie. Iniziamo a colloquiare con l’Amministrazione Ospedaliera, con il mondo della Scuola, con la Sanità Regionale in collaborazione con i medici, per portare il punto di vista delle famiglie a chi gestisce i problemi della sanità e dell’infanzia. Come “voce delle famiglie” diventiamo attori per quanto riguarda i diritti dei nostri figli, cercando di migliorare l’assistenza e la qualità di vita. ASSISTENZA E RICERCA A.G.E.O.P. presto inizia ad intervenire direttamente nella cura delle varie patologie tumorali investendo i crescenti fondi in assistenza e ricerca. La Clinica fa fatica a tenere il passo con i nuovi sviluppi dell’Oncologia Pediatrica che richiedono investimenti in personale e in strumentazioni. Il dovere delle amministrazioni pubbliche di fornire una assistenza ottimale che garantisce le massime possibilità di guarigione ai piccoli malati, viene meno per rigidità burocratiche e mancanza di risorse sufficienti; i fondi dell’Associazione sono sempre più necessari per colmare le carenze. La missione dell’Associazione, contribuire attivamente alla ricerca ed al futuro dell’oncologia pediatrica, ma non all’assistenza medica che dovrebbe essere di dominio 6 pubblico, viene piegata a queste necessità. Procediamo sempre per tappe. Si inizia con l’acquisto di piccole attrezzature che i medici non riescono ad ottenere tempestivamente dall’Ospedale. Si istituisce la prima borsa di studio e questo è motivo di grande soddisfazione per l’Associazione, presto ce ne saranno tante altre, anche se, intese come strumento di ricerca e formazione di nuovi medici specializzati, in realtà sono necessarie per colmare le carenze di personale medico. Le borse di studio si trasformeranno in contratti di lavoro tanto che alcuni dei nostri borsisti saranno strutturati dall’Azienda Ospedaliera. Le cure praticate ai bambini diventano sempre più sofisticate: richiedono più mezzi e personale, ma portano a percentuali sempre più alte di guarigione. La Clinica continua a rivolgersi all’Associazione per poter avere rapidamente i presidi medici e gli strumenti per svolgere un’assistenza più innovativa. Anche la ricerca richiede strumenti sempre più elaborati. A.G.E.O.P. cresce ancora e assume personale addetto all’ufficio ed alle pubbliche relazioni per potere fornire queste risorse. Costruisce una delle prime Unità di Trapianto di Midollo Osseo in Italia, nel momento in cui questo intervento, da sperimentale, diventa un’ulteriore possibilità di cura, interviene nella costruzione di una nuova sala operatoria pediatrica, fornisce i fondi per la FONOP, organizzazione scientifica per la ricerca in Oncologia Pediatrica a livello nazionale e con l’avvento della biologia molecolare, vengono attivate borse di studio anche per biologi, che operano nel laboratorio di ricerca, sia nel settore della diagnosi che in ricerche sempre più sofisticate e complesse. Se oggi il 75% dei bambini malati di cancro guarirà dalla malattia, questo è anche grazie alle risorse messe a disposizione da A.G.E.O.P. e da altre associazioni similari operanti nel settore presso le altre Cliniche italiane. IL PUNTO DI ARRIVO Ogni tappa di crescita degli interventi dell’Associazione ha rinnovato la passione del nostro impegno. Il punto di arrivo è stata l’inaugurazione del nuovo 4° / 5° Piano. C’è tutto il mondo di A.G.E.O.P. rispecchiato in questo grande Progetto: un ambiente di ricovero a misura di bambini e genitori con i servizi dell’Associazione a portata di mano, una scuola ospedaliera completamente attrezzata, un alloggio genitori con tutti i comfort, ambienti di assistenza e di ricerca ai massimi livelli, una grande area per il trapianto di midollo osseo. Ma A.G.E.O.P. non si limiterà a conservare quanto realizzato, nuovi progetti sono in cantiere e saranno presto raccontati. Io, come Consigliere anziano, come “memoria storica” dell’associazione, ricordo questi 25 anni a nome di tutti i genitori che hanno collaborato in tutto questo tempo, come consiglieri e come volontari, contribuendo a far crescere A.G.E.O.P. e la consapevolezza, la dignità, il benessere, la qualità della vita dei nostri bambini e delle loro famiglie. A nome loro ringrazio tutti quelli che ci hanno sostenuto. Abbiamo tutti, voi per primi, veramente, fatto la differenza. MEDICO INFORMA Grazie Prof.... Prof. Andrea Pession 25 anni or sono nasceva AGEOP. Quel pomeriggio il reparto non era dei migliori. Due casi impegnavano alcuni di noi e quando si avvicinò l’ora dell’Assemblea arrivò una telefonata del Prof. Paolucci che ci ricordava l’impegno. L’Aula Magna del Gozzadini era stata allestita con sobria squisita eleganza. Sul tavolo alcune composizioni floreali di cui mi pare di ricordare il colore: giallo e bianco. L’odore, quello di sempre. Le persone presenti poche, amici, tutti sorridenti e incuriositi dalla iniziativa. Qualcuno più o meno emozionato per ciò che doveva dire, leggere, trasmettere. L’aria era quella delle grandi occasioni. Nasceva un’associazione a sostegno delle famiglie dei bambini seguiti per patologia oncologica dalla Clinica Pediatrica dell’Università di Bologna. distante sempre avanti verso nuovi orizzonti sempre sfidanti, ma comunque condivisi. Il resto è storia scritta, trascritta, ricordata, confusa, interpretata. In questi primi venticinque anni è stato fatto tanto, talora è stato fatto l’impossibile rispetto alle risorse disponibili, ma tanto resta ancora da fare soprattutto per riscoprire il valore di quel fondamentale insegnamento del senso del camminare insieme verso i sogni. Ai tanti bambini, ai tanti genitori, ai tanti amici ed al Prof. Guido Paolucci dobbiamo riconoscenza e gratitudine. Non era un’iniziativa comune e poche altre realtà nazionali avevano intrapreso un simile cammino. Quale cammino? Verso cosa? Nella testa del Prof. Guido Paolucci l’idea era chiarissima: il cammino comune era quello dell’alleanza terapeutica, quello della fiducia e dell’aiuto reciproci; il traguardo irraggiungibile per definizione, sempre diverso sempre 7 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 2 PSICOLOGA INFORMA Esperienze di conduzione di gruppo per i genitori Una lettura nel tempo Dott.ssa Dorella Scarponi La comunicazione tra genitori, tra genitori e operatori, risente di forti ondate emozionali che ruotano intorno al tema della morte. I vissuti di disperazione e di impotenza rischiano di saturare le capacità creative e progettuali degli adulti, complicando il difficile compito dell'accudimento e della cura del bambino. La proposta di offrire uno spazio gruppale ai genitori ha sempre avuto tra gli obiettivi quello di assicurare ascolto ai sentimenti genitoriali e quello di offrire occasioni di riflessione allo staff. Volendoci avvicinare a configurazioni di cura clinicamente più idonee nell’accoglimento del dolore mentale, ci siamo chiesti che funzione terapeutica potesse svolgere il gruppo analiticamente orientato, in contesto ospedaliero. Le esperienze che descriviamo si sono susseguite nel tempo, nel corso dell’ultimo decennio, puntualizzando in modo particolare il ruolo del conduttore in gruppi aperti di genitori dei pazienti oncologici in regime di ricovero. L’INTRODUZIONE AL GRUPPO: I GRUPPI DI SELF HELP Per diverso tempo si sono svolti alla presenza di due mamme di pazienti oncologici, “esperte”, nel senso che avevano già affrontato il tema del lutto. Nell’ultimo periodo agli incontri con i genitori seguivano momenti di discussione e supervisione con la terapeuta del reparto; emerge, attraverso i racconti delle due coordinatrici, la difficoltà a pensare secondo modalità creative, essendo lo spazio gruppale spesso saturo della chiassosa lamentazione nei confronti della istituzione ospedaliera. 8 D’altro canto sono favorite modalità comunicative più dirette, meno penalizzate dalla distanza imposta dai ruoli, svolgendosi il gruppo tra pari. Fattori terapeutici elettivi sono la condivisione, il mirroring, l’infusione della speranza. LA PRIMA ESPERIENZA DI PSICOTERAPIA Tale esperienza riguarda la conduzione di gruppi aperti coi genitori dei pazienti ricoverati presso la clinica. Gli incontri settimanali di 90 minuti ciascuno sono stati condotti dalla psicoterapeuta, alla presenza di una psicologa in formazione. Il lavoro di gruppo fornisce contenimento e sostegno ai genitori: la condivisione di esperienze comuni crea un clima di fiducia condiviso con la conduttrice, presente anche in tutti gli altri momenti del ricovero. La discontinuità delle presenze dei partecipanti è l’elemento di maggiore difficoltà nello stabilirsi di una storia comune del gruppo, espressa prevalentemente dalla costanza delle conduttrici che sostengono il vuoto lasciato dagli assenti. L'angoscia genitoriale produce sospensione senza storia. La conduzione del gruppo si complica proprio della difficoltà a dargli una "storia", continuamente esposto al cambiamento dei partecipanti, al ripetersi catastrofico dell'evento morte. Più volte la conduttrice ha sentito su di sé il senso della fine, la fatica nel far continuare a vivere il gruppo. LA SECONDA ESPERIENZA. La conduzione mista La seconda parte dell'esperienza ha previsto l'ampliamento dello staff del gruppo che ora è composto oltre che dal conduttore e dall'osservatore, da uno dei medici pediatri dell'equipe. Gli incontri procedono una volta la settimana per 3 mesi. Hanno luogo in una sala del Day Hospital, sono aperti ai genitori dei pazienti ricoverati e non. La durata dell'incontro di ciascun gruppo è di 1 ora circa. Vengono quindi mantenuti stabili i parametri relativi al setting (spazio, tempo). Viene posta l'attenzione, in questa esperienza, alla valenza della partecipazione allargata al gruppo da parte dello staff. Il medico pediatra si è reso disponibile a partecipazione dopo aver ragionato col conduttore su quali potevano essere i rischi e i benefici di tale esperienza, per il gruppo e per sé. Da una parte la partecipazione del medico rendeva possibile fornire un ulteriore elemento di stabilità dentro il gruppo, eccessivamente esposto alla partecipazione di sempre nuovi genitori, dall'altra la sua presenza poteva autorizzare una sorta di "medicalizzazione " anche degli interventi psicologici. Tale ultimo aspetto del resto collude col bisogno, da parte dei genitori, di avere il medico (che si occupa del proprio bambino) come referente previlegiato, in qualsiasi occasione e per qualsiasi esigenza, anche non propriamente riferita all'aspetto organico della malattia. Compito del conduttore è stato quello di rendere possibile una lettura anche in termini psicologici della medesima domanda, analizzando poi, con il resto del gruppo di conduzione, le possibili collusioni tra genitori e operatori rispetto ai vissuti di onnipotenza degli "adulti", genitori e operatori. LA TERZA ESPERIENZA. Il conduttore esterno L'esperienza successiva ha visto come conduttore uno psicologo esterno alla clinica, affiancato da un osservatore psicologo appartenente allo staff ospedaliero. L'esperienza, della durata di un anno, si è svolta in uno spazio del day hospital, con incontri settimanali della durata di un'ora e mezzo ciascuno. Dopo ogni incontro i conduttori hanno discusso del gruppo con il resto degli psicologi operanti dentro la clinica. Durante questa esperienza è stato possibile osservare i vissuti espressi dai genitori rispetto all'estraneo (lo psicologo esterno) che entra in contatto con la loro esperienza. L'"assenza" è stata una delle manifestazioni più evidenti per palesare l'incapacità a sopportare possibili comunicazioni psicologiche con altri che non siano gli operatori quotidianamente presenti in ospedale. Sono migliorati in tal senso le relazioni tra i genitori e l'osservatore del gruppo, con un aumento delle richieste di aiuto individuali poste dai genitori agli psicologi interni. Alcuni genitori, apertamente, hanno riferito lo scontento in un'altra sede (l'Associazione dei genitori), piuttosto che nel gruppo terapeutico. Il gruppo "assente" diventa così anche il posto dove depositare, oltre che i vissuti di impotenza quelli di aggressività e distruttività. Alcune madri hanno invece utilizzato il gruppo in tutta la sua potenzialità, con evidenti richieste di aiuto, manifestazioni di solidarietà, una più adeguata partecipazione emotiva alla malattia dei figli. PSICOLOGA INFORMA reazioni di rabbia, moti di invidia e il timore che le parole possano contaminare ogni cosa, inducendo nella conduttrice somatizzazioni, paure di morte, desiderio di fuga. Assenza. La paura della "contaminazione da dolore" è forse la forza anti-gruppale più evidente in queste condizioni che impedisce a molti genitori di partecipare al gruppo terapeutico: la condivisione di esperienze così estreme e coinvolgenti può scatenare infatti la preoccupazione che, parlandone, la sofferenza possa amplificarsi. Tale convinzione poggia su meccanismi difensivi di scissione ed isolamento di vissuti d'angoscia concernenti la possibilità di separazione, i quali vengono come incistati nella storia psichica e relazionale della famiglia fino alla completa negazione. In tal modo ci si arrende all'idea di avere a che fare con una malattia imprevedibile, assumendo un atteggiamento fatalista e limitando il proprio intervento al mantenimento di uno stato di relazione "genitori-bambino" esclusiva e statica. Ugualmente precaria, volta apparentemente a proteggere il paziente da cambiamenti avvertiti come catastrofici, tale predisposizione psichica e comportamentale dell'adulto lascia i più piccoli confusi e soli nella gestione delle intuizioni emotive che hanno a proposito della propria malattia. La Proiezione. Lo spazio di gruppo inserito all'interno del reparto, è stato a volte sentito come il polso alternativo alla cucina dei genitori, dove si parla liberamente: parteciparvi ha richiesto ai partecipanti una variazione nello stile comunicativo, che diventa più responsabile, più pensato, più "difficile". Durante alcune discussioni vengono palesemente contrapposti al lavoro di gruppo gli incontri informali tra genitori, lasciando alla conduttrice un senso di esclusione. Per alcuni genitori l'Istituzione Ospedaliera diventa, nelle dinamiche gruppali, motivo di risentimento senza interporre a tali fenomeni inconsci alcuno spazio di pensiero. Il segreto. Il gruppo terapeutico tende a sviluppare processi di pensiero intorno agli eventi, interni ed esterni, anche se avvertiti come distruttivi, al fine di renderli comunicabili, comprensibili e creativamente utilizzabili. Nei casi in cui tale lavoro è stato possibile in gruppo, i genitori avevano già instaurato col terapeuta un rapporto di fiducia durante la vita di reparto, tanto da sentirsi incoraggiati a farne parte, affiancando all'attività gruppale interventi di sostegno individuali. La partecipazione al gruppo quando prevalentemente materna ha espresso la possibilità di poter pensare sui sentimenti e sugli eventi, la tendenza cioè a funzionare secondo il codice materno; la figura paterna, quando presente, ha teso invece a "tenere sotto silenzio" il proprio dolore per assicurare un buon contenimento alla madre che, a sua volta, più intimamente accoglie il figlio. I padri sono quelli, inoltre, che riescono tuttavia a rivolgere uno sguardo verso il mondo sociale esprimendo sentimenti come la vergogna, il confronto, la competizione. La tendenza al "segreto" si palesa comunque all'interno della coppia rispetto al tema di "cosa dire" della malattia al paziente (la comunicazione della diagnosi ). L'immobilità. Le difficoltà relative alla conduzione del gruppo dei genitori hanno a che fare con l'angoscia scatenata dalla prossimità dell'idea della morte. La paura estrema di perdere un bambino mobilita infatti timori arcaici di "fine di tutto" che sembrano corrispondere ai vissuti psicopatologici di depersonalizzazione e di derealizzazione. Mentre le prime forme di reazione della famiglia alla dichiarazione della diagnosi sono l'aggressività e la rabbia, predomina poi la tendenza a fermare il tempo e lo spazio, in una sorta di 9 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 2 Ventidue anni d ’a amore VOLONTARIATO 10 Ciao sono Piera, ci conosciamo già. Ho già scritto altre volte per rendervi partecipi delle mie emozioni, dei miei traguardi di volontaria di reparto. Oggi, vi dico che uno dei principali obiettivi, il 5° Piano, già da un po’ di tempo è stato raggiunto. Per me è stata una grande conquista, dopo 13 anni di volontariato in reparto. Dicevo sempre: devo arrivare a questo traguardo! Non vi nascondo una grande emozione. Ho iniziato lì. Mi sono ritrovata a fare la stessa strada e, anche se tutto è più nuovo, più grande, non dico che ero “spaventata” come allora, ma sicuramente tanto emozionata! Ora ci sono due piani. Al 4° uffici AGEOP, ambulatori, day hospital, laboratorio e studi, al 5° degenze e unità di trapianto. Sarà un caso che questo obiettivo sia stato raggiunto quasi allo scadere dei 25 anni di AGEOP? Sì, perché AGEOP compie 25 anni!! È ancora “giovane”, ma piena di tantissime belle esperienze fatte di gioie e dolori come un grande “vecchio”!! Ormai, sono rimasta una delle più longeve volontarie di reparto e, in generale, con i vari settori di AGEOP, sono volontaria da ormai 22 anni!! Un grandissimo amore!! e tanti ricordi!!! L’inizio di AGEOP. Eravamo un po’ pioniere! Quasi ogni domenica partecipavamo alle varie manifestazioni podistiche o in qualche posto “armate” di un tavolino, volantini, un sorriso, tanta buona volontà per raccogliere fondi. Poi le prime vendite. Per la Festa della Mamma cofanetti con creme, cioccolatini, la raccolta giochi!!! Ci divertivamo tantissimo e eravamo veramente tutte, Paola, Cristina, Tiziana, Manuela, Giovanna, Giuliana e poche altre, guidate da Lidia, la fondatrice dell’Associazione, concentrate per far crescere AGEOP. All’inizio si organizzavano sole le manifestazioni esterne. Poi nel 1994 cominciarono i corsi per i volontari. Credo che in un reparto di Oncologia Pediatrica, sicuramente Ageop sia stato una delle prime a far entrare i volontari. Il reparto è sempre, nonostante sia tanto tempo che vado, una grande emozione e un grande coinvolgimento. Fonte di arricchimento e un grandissimo regalo che ho ricevuto. Un regalo? Sì. La possibilità e un po’ la capacità, di donare a questi splendidi bambini, un momento di gioia e di serenità. Da loro ho ricevuto tantissimo. Tanto insegnamento, bravissimi ad affrontare le dure prove della malattia. Non nascondo che quando anch’io ho avuto qualche problema, mi dicevo sempre: “Se loro sono così bravi, anch’io devo essere forte!” Una delle domade che più spesso mi sono sentita fare è: “Perché vai? e come riesci ad andare in quel reparto con così tanto dolore? Nei bimbi un male così tremendo è qualcosa di innaturale.” Sì lo so, ma inanzitutto, sono onesta nel dire che, anch’io, a volte ho avuto la tentazione di non andare più. Coincideva sempre con le punte più alte di dolore, quando un bimbo, purtroppo, veniva a mancare. Mi dicevo: perché infliggermi un dolore così grande? Durava poco. Spesso con quel bimbo avevo condiviso un momento bello di gioco, di gioia, di serenità, e allora perché non cercare di fare altrettanto con gli altri bimbi? Così sono sempre tornata ancora con più voglia di fare, anche perché,magari, proprio quel giorno un bimbo mi aveva detto: “Quando torni? Oggi mi sono divertito molto con te! Rimani ancora un po’?..” Non mi sono mai sentita “arrivata”, sostengo sempre che non si finisce mai di imparare come diceva De Filippo, gli esami non finiscono mai!! Bisogna cercare di dare il massimo con il massimo della disponibilità ed essere consapevoli che in quel contesto così particolare, una lode o un grazie dai bimbi e dai genitori così provati dal dolore, è già una grandissima ricompensa.. Ho avuto anche fortuna, perché ho incontrato tanti bravissimi e bellissimi giovani volontari. Così motivati ed entusiasti che con la loro freschezza, la loro voglia di fare, il loro entusiasmo mi hanno “trascinata” anche quando mi sentivo un po’ stanca e, a volte, hanno fatto loro il mio tutor. È nata una bella amicizia che, penso, trapeli anche quando facciamo il turno insieme. Ci vogliamo bene e siamo molto in sintonia. Grazie ad Antonella, Fabio, Stefania, Alessandra, Viviana, Daniele, Luca (quelli del sabato!) e a tutti gli altri volontari che hanno condiviso con me tanti momenti. Un grazie speciale ad AGEOP, che mi ha dato sempre la possibilità di fare il mio “lavoro” con serenità. Grazie a tutte le ragazze dell’ufficio AGEOP. In modo particolare a Paola. Via non siate gelose!! La Paola Minghetti è MITICA !! Ci conosciamo dall’inizio di AGEOP ed è sempre un punto di riferimento, per me ed anche per gli altri. A tutte le responsabili dei volontari, che in questi anni si sono succedute, e con le quali ho avuto sempre un bel rapporto e un dialogo sempre aperto. Dialogo che ritengo importantissimo anche tra noi volontari. Si concretizza una volta al mese, nell’incontro di supervisione con la psicologa dott. ssa Scarponi: è sempre stato un momento di confronto, completamento, conclusione del lavoro fatto in reparto. A tutto il personale di reparto sempre disponibile ad aiutare in qualche momento di titubanza. Il grazie più grande però, va tutti i bimbi sempre pronti a “farci giocare” e così meravigliosi! Ai genitori che, con il loro coraggio la loro forza e la fiducia che ci dimostrano, sono veramente speciali. Per concludere, (perché altrimenti con tutti i ricordi, le gioie, i dolori di questi 25 anni mi vorrebbe veramente un libro!!) mi auguro altri 25 anni di AGEOP perché ho cercato di dare quello che potevo ma, sicuramente, ho ricevuto tantissimo sia nei momenti più faticosi che in quelli più lieti AGEOP mi è sempre stata vicina, e continua ad essere una bellissima esperienza. Con affetto, grazie, ciao! Piera Mattioli Cara Ageop-Ricerca... Un eroe del mio tempo Per alcuni un eroe è colui che si distingue per la forza o per i superpoteri, ma per me un eroe è, invece, una persona che pur sapendo di mettere a rischio la propria vita si sacrifica per un’altra persona. Per esempio, c’è sono stato il caso di un uomo che è morto per salvare due bambini che caduti in un fiume, addirittura un altroche ha prestato soccorso ad un uomo che stava affogando, ed è stato poi arrestato e rimpatriato perchè era clandestino; per quest’ultimo caso penso che le autorità, in una situazione del genere, dovrebbero tener conto dell’atto eroico e del coraggio e cercare di aiutarlo e sostenerlo in qualche modo. Gli eroi del mio tempo sono anche dei semplici donatori di organii, di sangue e di midollo, perchè la loro bontà d’animo permette a molte persone meno fortunate di continuare a vivere. Anch’io da grande vorrei poter diventare donatore e aiutare chi ne ha bisogno. C’è un episodio che io considero eroico: circa un mese fa, mentre mi trovavo in ospedale per una visita, ho potuto incontrare due miei grandi idoli musicali: due componenti dei DEEP PURPLE, una famosa band che ha fatto la storia del rock internazionale. Secondo me delle persone così importanti che vanno a trovare dei bambini ammalati in ospedale, non possono essere che considerati degli eroi. Nell’ambiente ospedaliero poi molte persone meritano di essere considerati eroi, tra questi anche gli infermieri del Sant’Orsola. Quando sono stato ricoverato per la prima volta, mi hanno aiutato e sostenuto, rendendo sopportabile la mia permanenza in quel posto sgradevole. Un pensiero particolare va a Floppy, l’infermiere più simpatico di tutti che grazie alla sua allegria è sempre riuscito a farmi venire il buonumore; mi ricordo quando ballava all’interno del reparto ascoltando la canzone di Jovanotti “L’ombelico del mondo” , ci ha fatto veramente ridere e divertire. Beh, Floppy è veramente l’eroe più grande che abbia mai conosciuto. Bologna 28/5/2007 L’ultimo consiglio di interclasse dell’anno scolastico 2006-2007 della Scuola Primaria Zamboni (vicolo Bolognetti, 8) di Bologna, ha deciso di incaricare il sottoscritto al versamento di quattrocento euro alla Vs. Associazione. Siamo consapevoli che queste due righe, questa piccola donazione, non bastano per esprimere la Ns. sincera gratitudine e riconoscenza per quanto avete fatto e state facendo. Mi piace riferirVi che sappiamo bene che i bambini, anche quelli più sfortunati, sono il nostro futuro! Cordiali saluti Marco Mazzetti 2° MEMORIAL LORENZO all’Associazione A.G.E.O.P. Siamo al secondo anno, ma non è finita. Il nostro motto è “Essere non apparire”. Vi saremo sempre vicini cari genitori e bimbi, come voi operatori. Questa sera il pensiero, il cuore, va a tutti voi, perchè siete voi che nella sofferenza ci avete permesso di crescere, di maturare, non conta l’età per sentirsi maturi ed intelligenti, noi come organizzatori Lega (UISP Forlì Cesena), Autolavaggio Arcobaleno, Teknocart, ci sentiamo in dovere verso di voi. Siamo più fortunati per questo non vi lasceremo mai. Il ringraziamento va a tutte le squadre partecipanti. Un caloroso abbraccio va ad Andrea e Matteo, che gestiscono il centro sportivo (MAF di Bellaria) grazie veramente alla loro collaborazione. Da tutti i partecipanti un abbraccio a tutti al prossimo anno. Con affetto Autolavaggio Arcobaleno Teknocart S. Mauro Pascoli LA POSTA DI AGEOP Un saluto Nell’impossibilità di farlo di persona utilizzo le pagine del notiziario dell’AGEOP per salutare tutti i bambini/e, ragazzi/e ed i loro genitori e famigliari che ho avuto l’opportunità di conoscere presso il Reparto e presso il DH di Ematologia ed Oncologia pediatrica. Oltre i saluti, molto affettuosi che rivolgo loro, voglio mandare il mio più profondo ringraziamento. Grazie a voi ho imparato la maggior parte di quello che so dal punto di vista medico ed ho imparato tutto quello che conta davvero nella vita dal punto di vista umano. I 24 anni passati in questo Reparto li ho spesi con un grande entusiasmo, anche grazie a voi, nonostante le difficoltà ed il dolore talvolta (e troppo spesso) da affrontare.Io rimango sempre e comunque disponibile ed anche se talvolta la memoria non è più quella di una volta ed i nomi sfuggono, il ricordo rimane immutato. Con grande affetto un abbraccio. Dr.ssa Roberta Burnelli Francesco Ghersi 11 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 2 In questo numero ringraziamo GRAZIE A TUTTI COLORO CHE CON LA LORO GENEROSITA’ CI HANNO PERMESSO DI RENDERE IL NUOVO REPARTO BELLO PER I BAMBINI, COMODO PER I GENITORI, FUNZIONALE PER GLI OPERATORI , ALL’AVANGUARDIA PER LA RICER CA In particolare • IL GRANDE CUORE DEI TRADER DI BORSA : È difficile trovare parole nuove per ringraziare ancora Remo Mariani, in collaborazione con Ascanio Strinati ed Emilio Tomasini per essersi mobilitati ancora una volta per noi. Lo straordinario ricavato dall’ultimo corso, 10.142 €, è stato finalizzato al software di supervisione ed automazione della criobanca. • Sempre e molte grazie a Unicredit Banca d’Impresa per il Progetto Gift Matching, anche quest’anno a nostro favore e grazie alla Fondazione Unidea. Il ricavato del progetto 2007 è stato di 8.267,35 € finalizzati agli arredi del nuovo reparto. Un pensiero molto riconoscente al coordinatore Edgardo Baldini. • Un grazie a Daniela Fini per il contributo di 1000 € per la sala giochi del day hospital. RINGRAZIAMENTI Le donazioni finalizzate IL NOSTRO GRAZIE PIÙ SINCERO • Alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna per il contributo di 1600 € a sostegno della ricerca sui tumori e leucemie infantili. mo successo. Grazie al Presidente Rino Carnevali, ad Ombretta Poli e a tutti coloro che hanno regalato sorrisi, PER PERMETTERE ANCHE QUEST’ANNO DI CONTINUARE CON LA TERAPIA EURODISNEY PER I BIMBI E LE LORO FAMIGLIE, GRAZIE: • alla “gente di Fabbrico” che ha voluto ricordare con generose donazioni il caro Adriano Santini, • al Coro “Amici di Mattia”, instancabili e generosi, che non ringrazieremo mai abbastanza per aver raggiunto il traguardo di 17.000 €, • ai genitori di Isacco Giovanni Ghizzoni per voluto pensare al viaggio ad Eurodisney in occasione del battesimo di Isacco, grazie agli amici per la generosa solidarietà, • al gruppo Auser di Rio Saliceto (Re) che ha dedicato ad Eurodisney ed alla ricerca una mini rassegna teatrale di grandissi- • a Recilia Conti, Dina Trippa, Luca Vinelli per credere da tempo nella terapia Eurodisney. Le donazioni UN GRAZIE GRANDE > A Virtus Pallacanestro per il grande affetto che ci dimostra in ogni occasione e per la percentuale sulla vendita dei biglietti. Onore a Claudio Sabatini per aver portato la squadra in finale, dopo sei anni (senza voler essere di parte!) ma soprattutto GRAZIE per la possibilità che ci ha dato di incassare 19.020,75 € (SI’, AVETE LETTO BENE!) con la vendita delle esclusive magliette ”coniglio” Virtus durante la semifinale con Olimpia Milano. La nostra riconoscenza per averci scelto anche in occasione del Virtus Happy Hour , dove abbiamo raccolto 2.565 € Sincere grazie ai nostri volontari, sommersi dalla folla in queste occasioni: Fabio Galimberti, Stefano Susi, Vittorio Longo Vaschetto, Simone Ferri, Stefania Muraro, Roberta Stano, Veronica Guidasti e Simonetta Palombi. > Al grande cuore della Cumpagni di Esen, fondamentali sostenitori: da nove anni ricordano l’amico Gil con una trascinante festa danzante benefica che richiama pubblico da ogni dove. L’impegno organizzativo è gigantesco ma la loro passione e la loro disponibilità sono ancora più grandi. Da nove anni cerchiamo di ringraziarli adeguatamente ma ormai la nostra riconoscenza è difficile da raccontare… le parole sono sempre quelle. Vogliamo mandare un abbraccio a Romano e Gregorio, tenaci coordinatori, un grande grazie a tutti i collaboratori per aver donato tempo, fatica e solidarietà. Grazie al Circolo Arci Tolara per la disponibilità del locale, ai tantissimi generosi sponsor che hanno offerto quintali di premi per la lotteria, alle Scuole di Ballo che si sono esibite, all’orchestra Piero Band, a E’Tv, Ciao Radio e Radio San Luchino per la pubblicità, a chi ha contribuito economicamente, al pubblico. Concludiamo con quattromilacentosettantasette grazie a tutti coloro che hanno permesso l’importante ricavo di 4.177 €. Un pensiero affettuoso a Pina. > A Marposs Spa per l’ultima donazione di 2.000 € e per la sensibilità. > A Reno De Medici Spa per l’elargizione di 2.525,20 € del Premio Sicurezza 2005. > Alla Scuola Elementare Garibaldi di Ravenna per il concorso di disegno “Il gioco dà colore alla vita ma la vita non è un gioco”, indetto per ricordare il nostro Marco e per sensibilizzare bambini e genitori alla realtà oncologica. Un grazie a Luciana e Vincenzo e a tutti coloro che hanno raccolto il loro appello di credere sempre nella speranza e nell’amore. > Al Comitato Commercianti di Via Dagnini per la simpatica festa “Bancarellando sotto i portici” che ci ha permesso, oltre ad un ottimo incasso, di far conoscere A.G.E.O.P.-RICERCA a tante persone. > Al Comitato di gestione Caserme Rosse per la tradizionale e divertente Tombola benefica. Grazie agli organizzatori, ai volontari, al pubblico e a Laura Gottardi che ci ha rappresentato. > Al Centro di Danza del Maestro Buratto in collaborazione con Letizia Venturi e i suoi allievi per lo spettacolo benefico di danza e musica “Danze e suoni fra cielo e terra” che ha portato un ricavato di 1260 €. Un grazie al Sindaco e all’Assessore alla Cultura del Comune di Zola Predosa per aver appoggiato l’iniziativa e un ringraziamento speciale al signor Matteo e collaboratori dello Spazio Binario per l’aiuto, la disponibilità e la solidarietà. > A Hermes Investimenti, alla Associazione Bambi di Molina di Fiemme e a Giuseppe Piccolo per il contributo di 1000 €. > All'Associazione Gelsomina Clown per lo spettacolo benefico al Teatro Manzoni a favore dei nostri piccoli. L e d o n a z i o n i m a t e r i a l i GRAZIE DI CUORE • A Kore Edizioni, nella persona di Cristiana Zappoli, per la pagina pubblicitaria gratuita nella bella rivista “ Bologna Mensile”. • Al BOLOGNA F.C. per la bellissima maglia firmata dai calciatori e che fa bella mostra di sé nel corridoio degli studi. • A Castorama Lame Bologna per averci donato tavoli e sedie , casetta di legno , contenitori per la nostra casa di Via Siepelunga. • Al Milan A.C. per i graditissimi gadgets. • A Librerie Feltrinelli di Piazza Galvani per i 27 colli di graditissimo e bellissimo materiale di ogni tipo. • A IDEA per le utilissime tende. • A Marinella Merighi per i graziosi braccialetti. • A Otello Minari per la Tv portatile e la macchina fotografica digitale. • A papà Bazzocchi per i giochi bellissimi e graditissimi. • Alla famiglia Rosoni – Dalia per le mascherine pediatriche. • A Elena Bonazzi che ha regalato ai nostri bimbi copie del suo libro di favole e filastrocche “Piccole bolle di fantasia”. Grazie anche a Ismeca Editrice. 12 • Sempre grazie a Giorgina che non ci dimentica. • A Elisa Pezzutti di Atlantyca per aver permesso ad un gruppo di bimbi di assistere gratuitamente allo spettacolo di Geronimo Stilton. • A papà Conti per i graditi giochi da Play Station. • A tutti i bimbi dell’INTERNATIONAL SCHOOL per la solidarietà dimostrata ai loro piccoli amici del reparto donando libri bellissimi e molto utili: abbiamo accolto con molta gioia questo gesto di sensibilità. Le ricorrenze IL SORRISO DI UN BAMBINO È UNA GIOIA PER IL MONDO. UN MONDO DI SORRISI È LA NOSTRA SPERANZA… I Battesimi B E N V E N U T I Leonardo Amantini; Caterina Amico; Sara Bedetti; Alex Bizzarri; Alice Bondi; Filippo Braccio; Martina Califano; Edoardo Carella; Alessia Carpaneda; Andrea Cavalli; Gabriele Cesaro; Isabella Colli; Ginevra Collina; Camilla Conti; David Cricca; Simona Dalbuono; Lucia Dall'Omo; Irene De Angelis; Francesco Della Fortuna; Matteo Donati; Gian Marco Elicona; Valentina e Alessandro Leonardo e Luca Filippin (nella foto qui a fianco), Amedeo Maria Fini; Susanna Fossi festeggiata anche da Davide Piana e Simone con S e r e n a Bernardi; Lorenzo Galassi; Davide Gallerani; Valentina Gelli; Lucia Giorgi; Isacco Giovanni Ghizzoni; Giulia Grimaldi; Matteo Faus Garcia; Adriana Licciardello; Vanessa Lops; Giada Lucchesi; Chiara Maietti; Camilla Manfredini; Ambra Marchetti; Bianca Marchesini; Flavia Marchesini; Filippo Masetti; Luca Matulli; Bianca Mazzetti; Davide Mazzanti; Matilde Migliore; Luca Migliori; Samuele Motola; Gioele Pantaleo; Marco Pappi; Rebecca Pasqui; Francesca Polizzi; Mattia Raimondi; Filippo Ricchi; Alessandro Rondelli; Michele Rosa; Giulio Roveroni; Olivia Sacchetti; Davide Salani; Edoardo Santolini; Samuele Giovanni Soffritti; Agata Stefanetti; Beatrice Tacconi, Giovanni Tommasini; Anna Tonelli; Christian Valentini; Mathias Venturi; Enrico Vernarelli; Chiara Veronesi; Samuele Zerbini; Ramize e Massimo; Anna Campo di Costa festeggiata da Beatrice e Giampiero ; Casciello Maria Rosa dà il benvenuto a Beatrice Tazzari con una generosa donazione; Angela Buffa dà il benvenuto a Caterina Zabini. I Compleanni MOLTI AUGURI A Camilla per i suoi otto anni da Elisabetta Marsigli; Giorgio Gambini Scota per averci dedicato la festa del suo 18° compleanno , grazie ai suoi amici per il contributo totale di 1240 €; Marta Santandrea; Leonida Tugnoli festeggiato dagli amici; Francesca Raffaelli; ancora grazie a Stefano Minguzzi e ai suoi amici che hanno festeggiato il suo compleanno con generose donazioni; Valeria Sgarzi festeggiata da Luciana; auguri a Luca e Benedetta da Maria Lidia Intrieri. Le Cresime e le Comunioni A U G U R I G R A N D I A Tommaso Alpi, Alessandra Agresta, Camilla Amadei, Francesca Al Toum, Mattia e Riccardo Baccelliere, Emma Baietti, Sara Balboni, Francesca Ballestrazzi, Anna Bardasi, Alice Bartolini, Laura Bassi, Simone Bazzi; Martina Bernardini, Federica Bertozzi, Riccardo Bertusi, Alessandro Bisconti, Tommaso Biscotti, Jessica Blancuzzi, Michele Bonini, Davide Bonora, Virginia Bortolazzi, Filippo Bozza, Emma Brighenti, Bruni Federico, Salvatore Burtone, Busi Maria Veronica, Matteo Buttazzi, Luca Calabritto, Mattia Campagna, Samuele Candini, Giacomo Carcano, Davide Casaroli, Giulia Castagnini, Maria Aparecida Cavrini, Francesco Cerutti, William Clementi (grazie ai suoi genitori per la donazione e le belle parole), Martina Colace, Alessandro Colavecchia, Andrea Collina, Matteo Collina, Riccardo Corbo, Matilde Costa, Luca Costi, Giulia Dalmastri, Giacomo Dal Pane, Leonardo Dal Re, Sara D’Angelo, Francesca Del Monte, Roberta Di Francesco, Samuele Di Furia, Chiara Dolcini ricordata da Cecilia Conti, Farati Fabio, Riccardo Farnè, Amedeo Ferraresi, Giovanni Fornasari, Valentina Foschi, Pietro Franzaroli, Gregorio Frabetti, Ludovica Gabrielli, Andrea Gardenghi, Luca Gardosi, Alessandra Gatti, Elena Garuti, Martina Ghedini, Nicolas Giacomelli, Gaia Girati, Massimo Giuliani dalla lontana Capurso (Ba), Lorenzo Gobitta, Diego Goggiani, Ginevra Gozzi, Valentina Grillini, Kalfus Riccardo, Federica Lagazzi, Davide Lauria, Francesco Leone, Alessia Letizia, Federico Lisi, Giovanni Liverani, Giulia Lodi, Claudio Giacomo Marenco Lucchin, Sofia Maccariello, Rachele Magnani, Martina Mancini, Gian Luca Manfredini, Giulia Mangiafico, Lisa Marchetti, Roberta Malisardi, Giacomo Marenco (nella foto), Marco Marengo (grazie alla mamma per i complimenti che ci ha fatto!), Martini Eugenia, Mattia Mascarucci, Luca Mazzini, Enrico Medici, ai tre gemelli Carlotta/Gabriele e Federico Mei, Edoardo Melli, Nicolas Menna, Paul Meriens, Jacopo Mezzetti, Milani Andrea Leonardo, Martina Mingarini, Davide Mariani, Daniele Mingardi, Matteo Monduzzi, Riccardo Montalti, Giacomo Morigi, Federica Murano, Matteo Muratori, Matilde Muzzi, Margherita Nanni, Stefano e Lorenzo Nannetti, Davide Negrini, Riccardo Negro, Elisa Negroni, Lorenzo Nobili, Matteo Notararigo, Elena Odorici, Margherita e Giovanni Orsi, Margherita Pancaldi, Elena e Marco Parisi, Francesca Pesaresi, Alice Pocaterra, Marco Pancaldi, Tommaso Papponi, Eleonora Pastremoli, Sara e Virginia Maria Pavone, Daniele Pazzaglia, Amerigo Pellegrini, Pezzoli Edoardo, Giulia Pirini, agli alunni della 4° A Scuola Elementare Bassi di Castel Maggiore (Bo) GRAZIE per averci pensato in occasione della Comunione, Giampaolo Pirotti Bonetti, Daniele Poli, Tommaso Poli, Eleonora Previati, Andrea Prodi, Alessandro Ravaglia, Ruggero Ricci, Niccolò Righetti, Federico Ronchetti, Filippo Rontini, Federico Ruberto, Maria Silvia Ruffilli, Claudia Santoro, Chiara Schiassi, Simone Schincaglia, Camilla e Carlotta Selleri, Simone Senese, Beatrice Serafini, Chiara Serafini, Costanza Simeoli, Rosanna Simeone, Federico Soffritti, Francesco Spano, Sara Spezzani, Filippo Sportelli, Samuele Stefani, Giacomo Suprani, Luca Tabarroni, Emanuele Tampellini, Alberto Tonti, Luca Turco, Romina Ventura dalla Valfloriana (TN), Alessandro Venturi, Sara Visani, Alessio Vitali, Jessica Vitali,Tommaso Zanetti, Elena Zaniboni, Federico Zanna, Andrea Zanotti, Tommaso e Michela, i comunicandi della Parrocchia di Anzola dell’Emilia (grazie per il grande contributo!) RINGRAZIAMENTI Per questo tanti amici, in occasioni liete, pensano che un sorriso di gratitudine possa essere il più bel dono, devolvendo ad A.G.E.O.P.-RICERCA il corrispettivo di regali e bomboniere. I Matrimoni E V V I V A G L I S P O S I A G E O P - R I C E R C A Isabella Amidei e Simone Galassi; Serena Bellentani e Maurizio Lavanga; Annalisa Buono e Simone Sacchetti; Francesca Casadio e Carlo Possati; Sara Claudi e Manuel Lazzari; Francesca Di Giosia e Federico Francia; Emilia Di Matteo e Alberto Bortolini; Luana Donato e Andrea Pagani; Elisa Ferrari e Andrea Rinaldo; Clara Gambetti e Gabrio Biavati; Giorgia Gugliotta e Enrico Auresso; Jessica Liverani e Fabrizio Fanelli con la piccola Michelle; Elisa Galanti e Bauchiero Federico; Elena Inglese e Lorenzo Di Re; Stefania Maccarone e Matteo Zanna; Mascolo Monia e Giovanni Lo Presti; Sabrina Mattei e Andrea Grossi; Monica Marangoni e Mauro Rambelli: grazie anche agli amici per le donazioni; Aurora Marzocchi e Danilo Giacomini; Marcella Monti e Massimiliano Ferraresi; Federica Onori e Stefano Patrignani; Julia Otano e Giancarlo Pace; Claudia Parenti e Mauro Nastretti; Maria Rosaria Pedana e Enrico Gibellieri; Daniela Poluzzi e Cristian Sapori; Vanessa Rizzoli e Emilio Donà; Rossella Riva e Piero Menetti; Valentina Rosetti e Marco Viroli; Simonetta Scala e Stefano Sermenghi; Simona Venturi e Marco Orienti; Elisa Ziccardi e Ascanio Strinati: grazie di cuore per averci scelto come “lista di nozze” e grazie ai loro tanti e generosi amici; gli sposi FerraresiMontagnan sono stati festeggiati da Marisa Aldrovandi, Paolo Marzocchi e Signora e da Aldina e Carmen Castellari. EVVIVA GLI SPOSI D’ORO Cinquantamila auguri alla volontaria Marisa Gavioli che festeggia questo importante traguardo insieme al marito Luigi Girati. 13 AGEOP RICERCA NOTIZIE / 2 I Gruppi Sportivi, le Associazioni, i Centri Sociali, Culturali e i Circoli Aziendali RINGRAZIAMO RINGRAZIAMENTI gli alunni della Scuola Primaria di Zola Predosa per la concreta e costante solidarietà che ci accompagna da tempo e per il contributo di 861,30 €; Tina Comani e le amiche per la cena benefica; Pensare Basket che ha pensato a noi!; Giovanni Fornasari che voluto ringraziare il dott. F. Raimondi con una donazione; Matteo Natali & Company per lo spettacolo “Da cosa nasce cosa” a nostro favore; le amiche di Bubuweb per il consolidato affetto; le ragazze Xsp Angels per il loro simpatico progetto di ricamo per beneficenza “Un filo per la vita”; il Coordinamento donne CGIL di Zola Predosa per averci pensato; il Centro Famiglie Anzola dell’Emilia per aver donato parte del ricavato della cena in occasione della Festa della Donna; le sorelle Chiara ed Elisabetta Bellesia di Fabbrico che hanno donato i loro risparmi e grazie ai genitori che stanno insegnando l’altruismo; il Gruppo Sempreverdi della Parrocchia Arcoveggio per la vicinanza; il Circolo Tennis Poggi di San Lazzaro per il torneo di burraco a nostro favore; il Circolo Zama di Castel Maggiore per la cena benefica; l’Associazione UDI di S.Antonio di Medicina; l’Associazione La Solidarietà di Forlimpopoli; gli amici di Simoni Racing; il Gruppo Cacciatori di Cinghiali di Sala Bolognese e Calderara di Reno per la consistente donazione e le belle parole di incoraggiamento eccoli eccoli...I soliti ignoti Filippo di San Giovanni in Persiceto: grazie per i 100 €!, grazie a Dania che scrive di abitare in Via Felicità !!; all’anonimo che ha inviato 18 €. Vorremmo ringraziare O. Scopetti per aver ricordato M. Sommaruga con una consistente donazione ma non abbiamo il suo indirizzo! RESOCONTO DAL POLLAIO loro non sarebbe la stessa cosa. Tra le tante iniziative solidali ricordiamo i Soci del Circolo Bridge di Quarto Inferiore, Silvana Del Papa e company, la piccola Matilda e il suo enorme uovo di Pasqua per i bimbi (foto), la Pasticceria Mani in Pasta per il grande uovo artigianale, la Pasticceria San Carlo di Castel Guelfo per le colombe, Hair Clips Acconciature per la tradizionale mini lotteria pasquale (grazie a Luigina Pancaldi). Quest’anno la distribuzione delle uova è stata un po’ inferiore allo scorso anno: 6.927 ma siamo contenti lo stesso !!!... il nostro allegro caos e la fatica sono stati uguali agli anni passati. Hit parade: UOVO D’ORO sempre e ancora al Gruppo di Imola con 1356 uova: ringraziamo l’instancabile Catia Trerè e nonna Dianella che si occupa dello stoccaggio; il Consiglio d’Amministrazione Cefla; Nerio,Tonino e colleghi centralinisti Cefla; i signori Bartoli, Pirazzini, Irianna Dall’Aglio e Germano Porati della Sacmi; Natura Parrucchieri; Eva, Lorena, Maria Cristina, Sabrina, Franca, Suor Noel e Suor Elisabetta, Laurie, Silvia e Luca, Lucia, Max, Lorenzo, Ivan e Valentina, Tatiana e Normanno, Ago e Gloria, Giuliana, Stefania, Carlotta, Rossella e tutti gli amici della famiglia Cocchi. UOVO D’ARGENTO: ancora a Giovanna Casarini di Monteveglio che ha battuto il suo record personale; uovo di bronzo al nostro promoter dott. Paolo Sacco (cogliamo l’occasione per ringraziare Giuliano Equipe, Centro Estetico Unisex, Studio Commercialista Monti e Associazione Sportiva Bridge per la collaborazione data al dott.Sacco), seguono nella classifica alta le sorelle Fabbiani di Forlì, poi a pari merito la volontaria Marisa Gavioli col supporto del marito, la volontaria Miria Minari e l’Ufficio Acquisti del Comune di Bologna. Un grande grazie a Gianluca Sacchi, responsabile del Centro Leonardo di Imola per la gentilezza e la disponibilità dimostrata concedendo la possibilità di allestire un banchetto per la distribuzione delle nostre uova. Grazie ai tanti che si sono impegnati a rendere dolcissima la Pasqua dei nostri bimbi, spargendo la voce, allestendo banchetti, coinvolgendo colleghi, amici e parenti. Grazie ai nostri volontari: senza di 14 che hanno scritto; i colleghi Unicredit che danno il benvenuto a Marco Giausa; l’Istituto del Nastro Azzurro per la bella festa dedicata ad A.G.E.O.P.; Il Centro Sociale Il Quadrifoglio di Pontelagoscuro (Fe) per lo spettacolo a favore dei nostri bimbi: grazie anche a Franco Rinaldi, Riccardo Braiato, Davide Franco di Suono Immagine, Antonio Formaggi, Compagnia delle streghe e papà Fabrizio Conti (foto); l’Asilo Nido Lo Scoiattolo di Casola Valsenio per sostenerci con tanta solidarietà e da tanti anni; gli organizzatori dei mercatini Banca del Tempo di Anzola dell’Emila per aver donato 600 €; alunni e genitori della classe 5°A Scuola Mazzini per il regalo solidale alle maestre Anna, Francesca e Sandra; la Polisportiva San Donato per il 4° memorial Pierino Negroni ancora a nostro favore: grazie di cuore a tutti e un grazie particolare a papà Bergami; insegnanti e genitori della Scuola Elementare di Fontana/Sasso Marconi per la festa di fine anno scolastico; Giovanni Gamberini che ci ha devoluto il rimborso IVA; il Gruppo Cicloturistico Cefla per la tradizionale biciclettata benefica...sotto la pioggia; la classe 4° A Scuole Donini di San Lazzaro per il sincero affetto. Siamo molto riconoscenti alle Società Sportive che hanno ospitato le nostre postazioni pasquali in occasione della “Terza settimana del basket”, iniziativa di solidarietà organizzata dal Comitato Regionale Emilia Romagna della Federazione Italiana Pallacanestro con il patrocinio del Comune e della Provincia di Bologna, del CONI Regionale e l’adesione, come testimonial, della Climamio FORTITUDO Bologna, della Vidivici VIRTUS Bologna e del BOLOGNA FC 1909. Un grazie speciale a Giancarlo e Fabio Galimberti, a Claudio Sabatini, sempre in prima linea, ai capitani Fabio Di Bella e Dan Gay presenti alla conferenza stampa. A tutti un arrivederci al prossimo anno per un’altra settimana di sport, sostegno, solidarietà e speranza. Un pezzo di storia del rock è venuto a trovarci !!!!!! Per esaudire il desiderio di Alessandro, Gianmarco e Martina abbiamo contattato il sito ufficiale, senza troppe speranze, invece…hanno detto sì!!!! Grazie per sempre a Paolo Sburlati, senza il cui intervento non avremmo conosciuto due belle persone, anzi due miti, con sensibilità ed umanità veramente incomparabili. E così Ian Paice e Roger Glover si sono materializzati regalando emozioni veramente indescrivibili ai nostri ragazzi ed anche ai “ragazzi di una volta” cresciuti con le loro canzoni. Ancora non ci crediamo ! Grazie Ian, grazie Roger, vi aspettiamo ancora. RINGRAZIAMENTI THANK YOU DEEP PURPLE! Appuntamento da non perdere BRIC BRAC 13 e 14 OTTOBRE CI SCUSIAMO PER IL RITARDO DOVUTO A MANCANZA DI SPAZIO E RINGRAZIAMO SARA PER IL MERAVIGLIOSO DISEGNO E PER LA SUA SOLIDARIETÀ! Il Premio Nobel per la Pace Muhammad Yumus accompagnato dal Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Sant’Orsola Malpighi dott. Augusto Cavina 15 RELAZIONE MORALE di Daria Foracchi Sassoli de’ Bianchi, Presidente A.G.E.O.P. RICERCA Il 2006 è stato un anno fondamentale per l’Associazione: dopo 7 anni di cantiere e 13 dall’inizio del progetto per la ristrutturazione del 4° piano e sopraelevazione del 5°, finalmente a luglio 2006 tutta l’Oncoematologia Pediatrica è ritornata a casa. Una “casa” bella e accogliente, funzionale e comoda, dotata di comfort per la degenza e di strumentazioni e tecnologia d’avanguardia per la ricerca, una “casa” come l’avevamo sognata e che ha impegnato per molti anni l’Associazione nel non piccolo sforzo di raccogliere tutti i fondi necessari e che sembrava non dovessero bastare mai. Durante l’anno i servizi erogati sono stati in linea con i livelli di efficienza e cortesia caratteristici di AGEOP, dato estremamente significativo considerato il momento di grande complessità che la preparazione, esecuzione e successiva sistemazione al trasloco hanno comportato. Grazie a tutti i collaboratori e volontari dell’ufficio che hanno saputo mantenere i nervi saldi anche durante i mesi più caotici e che con flessibilità, grande impegno e molti sorrisi, hanno garantito il normale svolgimento delle attività dell’Associazione. Stabile l’afflusso nelle case accoglienza dell’Associazione, anche se gli introiti relativi alle permanenze sono raddoppiati rispetto allo scorso anno in seguito, evidentemente, ad una minor necessità di esoneri da parte delle famiglie ed al ritocco dei contributi richiesti per questo servizio. Come sempre e mai abbastanza, grazie ai volontari dell’accoglienza che con dedizione, attenzione e sempre grande calore tutelano i nostri assistiti e questo grande patrimonio dell’Associazione. Sono stati erogati al reparto 1.000 euro in più dei 913.171 stanziati per i nuovi arredi e che rappresentano piccoli e previsti aggiustamenti rispetto al progetto iniziale. Questo dato è confortante per due motivi: il primo che quanto previsto in fase progettuale ha ampiamente soddisfatto le necessità reali, il secondo che per un po’ di anni a venire non avremo bisogno di stanziare fondi in questo settore. Grazie alla caposala e agli infermieri che con tanta competenza hanno dedicato tempo ed energie alla realizzazione di spazi consoni e funzionali e a tutti i volontari di DayHospital e Reparto, che con sensibilità, pazienza ed estrema disponibilità di sono adattati alle rigidità e difficoltà che la nuova sistemazione ha comportato. A proposito del 4° e 5° piano, ad un anno di distanza possiamo trarre un primo bilancio. La struttura ha ampiamente soddisfatto le aspettative sia degli operatori che dei bimbi ricoverati e delle famiglie. Queste ultime hanno apprezzato anche le limitazioni restrittive imposte dalla nuova sede, come segno di una sempre più attenta e scrupolosa gestione delle patologie dei bambini ricoverati. Per contro il maggior comfort offerto dalla struttura permette di vivere le lunghe degenze con minori disagi rispetto a prima. In finale di questo lungo e travagliato progetto AGEOP ha dovuto accollarsi dei costi non previsti con Università e Azienda Ospedaliera. Abbiamo ritenuto che il risultato tanto atteso fosse troppo importante per non compiere anche quest’ultimo sforzo e l’esperienza di questo anno ci conforta sulle decisioni prese. Decisioni condivise anche con la famiglia Seràgnoli e Daniela in particolare che ha sostenuto, incoraggiato e affiancato l’Associazione in questo lungo, difficile e oneroso percorso e senza la quale non saremmo, oggi, nel reparto dedicato a “Lalla Seràgnoli”, del quale siamo orgogliosi. Nonostante tutti questi impegni, finanziari e logistici, abbiamo ritenuto opportuno continuare nella ormai famosa “terapia Eurodisney” e a giugno il 4° gruppo di entusiasti bimbi, fratelli, mamme, papà, medici, infermieri e volontari è partito alla volta del parco. E la magia si è ripetuta fra il divertimento, lo stupore e la commozione di tutti. Grazie a Paola, sempre lei, alla dottoressa Elena Cantarini, all’infermiera Silvia, al grande volontario Gabriele tornato piccolo per l’occasione e alla Salvadori Viaggi che ci affianca con grande professionalità, trasparenza e calore. E, come sempre, gli appuntamenti di rito dell’Associazione: - 5.448 giocattoli raccolti contro i 7.598 dello scorso anno; sono in calo, ma sempre tanti e i tempi difficili per tutti - in crescita i calendari dell’avvento, passati da 840 a 1.000 - bene, come al solito, i calendari - stabili anche le lettere di Natale, 2.832 e tutte firmate a mano dal presidente, con un incasso di 26.380 euro - in crescita le uova di Pasqua, con 8.134 uova vendute contro le 7.331 dello scorso anno. Come sempre l’uovo d’oro è stato vinto da gruppo di Imola, guidato da una sempre agguerrita Catia Trerè, con 1.539 uova, quello d’argento ancora da Giovanna Casarini di Monteveglio con 713 uova vendute (battendo il suo record personale di 702) e quello di bronzo da Bologna Football Club con 500 uova acquistate. Nella classifica alta segue il volontario, promoter e instancabile Paolo Sacco che ne ha distribuite porta a porta ben 333 (l’anno scorso 179), le sorelle Fabbiani da Forlì con 290. Poi, a pari merito Unipol, Comune di Bologna/Ufficio Acquisti e la volontaria Marisa Gavioli. Fuori qualsiasi graduatoria possibile l’ufficio, con 6.435 uova vendute e smistate - bene i biglietti augurali e i gadgets, in via di esaurimento e che provvederemo a rifornirci - ottimi i risultati delle bomboniere che, quest’anno, sono state 365, con un incasso di 83.585 euro - sempre molto bene il notiziario. Grazie davvero a tutti, all’ufficio, ai volontari della promozione e non, a chi ha venduto e a chi ha comprato, a chi ha parlato di noi, a tutti coloro che hanno AGEOP nel cuore e ci incoraggiano, sostengono e dimostrano stima e fiducia, la nostra riconoscenza è impossibile da raccontare. Durante il 2006 sono un po’ diminuite le manifestazioni a favore dell’Associazione, anche a causa del grande impegno per il trasferimento, ma il ritorno di immagine è stato ugualmente importante, soprattutto per la grande visibilità con i media in occasione del trasloco. Ci rifaremo nel 2007, anno in cui AGEOP compirà 25 anni. E poi ancora record per il tradizionale mercatino delle fate: 6.535 euro incassati. Grazie a loro, all’indomito vicepresidente Francesca Testoni e agli inossidabili Black & Deker, che sono la Ferrari dell’Associazione. Nel 2006 sono stati erogati fondi per contratti con i medici per un totale di 35.000 euro, di 116.112 euro con i biologi e di 23.793 euro per le psicologhe. Un ringraziamento speciale a tutto il personale dell’Oncoematologia Pediatrica che, seppure obbligato ad un impegnativo surplus di lavoro qual è stato il trasferimento di tutto il reparto, ha continuato ad occuparsi con la consueta sensibilità, allegria e attenzione dei nostri bambini e delle famiglie. Per fronteggiare i numerosi impegni finanziari relativi al completamento del 4° e 5° piano, è diminuito l’impegno a favore dell’AIEOP, che riprenderà non appena espletati gli obblighi assunti. A questo punto i ringraziamenti: il primo è sempre stato per il Professor Guido Paolucci, è lo è anche quest’anno, anche se a luglio 2006 il prof. ci ha improvvisamente lasciato, a pochi giorni dal trasferimento in quel reparto che con tanta professionalità aveva creato e che con tanto amore aveva voluto migliore per i suoi collaboratori e i suoi bambini. Allora grazie prof., come sempre e per tutto quello che ci ha insegnato e regalato, AGEOP, con l’accento sulla O, insieme al prof. Pession, istituirà un premio a Suo nome, sotto l’egida dell’Accademia delle Scienze di Bologna. C’è un’altra persona alla quale AGEOP deve molti ringraziamenti per la fedeltà di 21 anni di lavoro: Giovanna, che è andata in pensione, ma, uscita dalla porta, è subito rientrata dalla finestra e adesso è la nostra più qualificata volontaria. Ancora: grazie all’Università di Bologna per aver fatto il possibile e l’impossibile per consegnarci un reparto finalmente finito e all’Azienda Ospedaliera per aver fatto il miracolo del trasloco in tempi strettissimi. Grazie al prof. Masi, al prof. Pession per la sempre grande, costante disponibilità e presenza, ai pazienti e sempre tonici collaboratori, ai nostri grandi volontari, ai soci e ai sostenitori. Un grazie particolare ai consiglieri, al collegio sindacale e al dott. Vianelli per l’attenzione, la professionalità e la lucidità con cui partecipano alla vita dell’Associazione. Il loro instancabile impegno è la garanzia della qualità e della trasparenza dell’operato di AGEOP. Se ho dimenticato qualcuno è solamente perché le persone che ci sono vicine sono veramente così tante che non si possono avere tutte nella mente, ma nel cuore senz’altro sì. Un grazie speciale ai bimbi e ai genitori dell’Oncoematologia Pediatrica per i tanti sorrisi che, nonostante tutto, ci regalano.