Giovedì 17 dicembre 2015
ore 19.30 Auditorium Galdus
“Se il grande dramma della nostra pratica
cristiana è la separazione tra la fede e la vita,
occorre qualificare nel miglior modo possibile
l’impegno della Chiesa nel mondo dell’educazione, in particolare scolastica. In questo contesto
le libere scuole di ispirazione cristiana hanno
un compito importante e delicato per mostrare
quanto il pensiero di Cristo favorisca una ricerca ed uno studio appassionati alla verità”.
Monsignor Angelo Scola
Siamo ancora in grado di appassionare i nostri studenti a una
prospettiva di bellezza nella quale tutto venga ricompreso?
Possiamo aiutarli a divertirsi senza eccesso, vivere senza sopravvivere, appassionarsi senza annoiarsi?
Da sempre Galdus accoglie la sfida educativa a partire da una
esperienza diretta degli studenti. Questo stile di apprendimento, che muove dalla pratica per aiutare i ragazzi a riflettere e
trovare connessioni con la cultura e la realtà, è stato all’origine
del desiderio di abbracciare nuovi percorsi didattici e formativi.
Con Don Antonio Berera abbiamo pensato che l’insegnamento della religione cattolica a scuola rappresentasse una opportunità vera per i nostri studenti: a partire dalla constatazione
concreta che Gesù, proprio come noi, mangiava, beveva, partecipava ai banchetti, li abbiamo stimolati a una riflessione libera
e personale sul rapporto tra vita, professione e fede.
Da qui il progetto interdisciplinare che ha, quale esito finale, la
cena del Santo Natale di Galdus.
Ad essa abbiamo invitato parenti e amici, con cui abbiamo
condiviso l’anno che sta per finire, con cui abbiamo lavorato, ci
siamo impegnati con passione, abbiamo insieme raccolto sfide
importanti.
Con tutti coloro che hanno risposto all’invito e per tutti quelli
che non sono riusciti per limite dei posti a disposizione, desideriamo condividere questo bel momento insieme, denso di valori, contenuti e buona cucina. Sempre nello stile che contraddistingue Galdus: con i ragazzi che sono i veri protagonisti della
serata, accompagnati dai loro docenti.
A tutti loro va il nostro ringraziamento, per lo straordinario lavoro svolto: la cena, il servizio ai tavoli, la mostra, il libretto, il
segnalibro, l’illuminazione esterna degli edifici, l’organizzazione
della serata.
E, soprattutto, per il percorso di senso al quale hanno aderito
curiosi e appassionati.
Auguri di un Santo Natale
Diego Montrone - Presidente Galdus
L’IDEA DEI DOCENTI
L’unità formativa intitolata: “ In cucina con Gesù” è nata da alcune
riflessioni che prendono lo spunto da un testo scritto da D. Cesare
Pagazzi “La cucina del Risorto” edito da “lemi” nel settembre del
2014 in preparazione all’evento dell’anno, EXPO 2015.
Con alcuni docenti del corso per gli alunni della quarta annualità di
tecnico di cucina e tecnico dei servizi di sala e bar, abbiamo pensato
di costruire una unità formativa interdisciplinare che potesse far
crescere i ragazzi, sia da un punto di vista tecnico – professionale sia
da un punto di vista culturale, offrendo loro un bagaglio di conoscenza che restasse per il loro futuro. La figura di Gesù come un cuoco e
amante della convivialità e della buona tavola sembrava il punto di
partenza interessante e originale per costruire un percorso storico,
religioso, eno-gastronomico e di galateo estremamente ampio
e complesso, ma nello stesso tempo intrigante e originale. Così
l’insegnante di religione, quello di storia e quello di sala, assieme allo
chef hanno lavorato con i ragazzi per approfondire, da diversi punti
di vista, l’epoca della vita di Gesù nella Palestina del suo tempo, con
uno sguardo al grande Impero romano che allora dominava tutto il
mediterraneo.
LE OSSERVAZIONI DEI RAGAZZI
È stato in occasione della prima lezione di Religione che abbiamo
conosciuto il professor Don Antonio Berera e abbiamo scoperto il
Progetto che ci sarebbe spettato nei primi mesi di scuola.
“ In cucina con Gesu’” nasce come progetto multidisciplinare le cui
materie coinvolte sono Storia, Religione e Tecnica professionale.
Quando ci è stato riferito il titolo del progetto siamo rimasti tutti
molto perplessi e diffidenti in quanto pensavamo fosse un qualcosa
di interesse prettamente “religioso” e quindi magari non adatto ai ragazzi di altre confessioni. Solo con il passare del tempo e dopo alcune
lezioni ci siamo incuriositi sempre di più, suddivisi in gruppi abbiamo
approfondito la Tematica secondo punti di vista differenti, a livello
storico, religioso ed enogastronomico.
Tramite questo progetto abbiamo conosciuto un’immagine di Gesù
diversa, a cui non avevamo mai pensato. Abbiamo conosciuto un
Gesù più “vicino”, un Uomo che cucinava, che mangiava e che impastava il pane…
È stato interessante conoscere la storia di quel determinato periodo,
conoscere le usanze, l’importanza anche simbolica che si dava al
cibo e alla Convivialità che oggi probabilmente c’e meno, le materie
prime, le tecniche della preparazione dei pasti, le tipologie di servizio
esistenti all’epoca, le bevande utilizzate e servite durante i pasti.
Tutti noi, sia professori che alunni, abbiamo preso a cuore questo
evento per noi di straordinario arricchimento da tanti punti di vista.
Gli alunni dei Corsi di IV Annualità
Tecnico di Cucina e Tecnico dei Servizi di Sala e Bar
CAPPUCCINO DI ZUCCA
Parmigiano liquido, finferli e miele
(accompagnato a Fiano di Avellino)
É l’entree di benvenuto, servita in zuppiere realizzate con la pasta di
pane, modellata a forma di grolla. Questo insolito contenitore è stato
scelto perché significa condivisione, amicizia e fratellanza.
RISOTTATA DI CEREALI E LEGUMI
Gemme di melagrana e pane azzimo
(accompagnata a Frascati bianco)
Lenticchie, orzo e frumento erano già coltivati dalle popolazioni
preistoriche delle coste orientali del mediterraneo, della Siria e della
Palestina. In questo caso abbiamo nobilitato un’antica ricetta per
renderla più gradevole al gusto del nostro tempo. Vi abbiamo aggiunto
il parmigiano, le gemme di melagrana – il frutto dei re - e il pane azzimo
grattugiato e tostato per ricordare le origini palestinesi.
MANZO PROFUMATO ALLE CIPOLLE
(accompagnato a Grignolino del Monferrato)
La cipolla era un cibo di uso quotidiano, che si accompagnava alle carni
di capretto, agnello, quaglia e montone. Abbiamo riproposto la ricetta
sostituendo le carni antiche con quella di manzo.
TACCHINELLA FARCITA
Castagne e profumo di agrumi
(accompagnata a Grignolino del Monferrato)
Uno dei modi di cucinare nel deserto era quello di costruire una specie
di forno scavato nella sabbia e circondato dal fuoco. La preparazione
della tacchinella ricorda l’antica tecnica della cottura delle quaglie al
modo del deserto. É stato scelto il tacchino in quanto carne più adatta
ai palati contemporanei.
PANE Testicius
L’antenato della nostra piada romagnola, era preparato
e consumato dai legionari nei loro accampamneti
DOLCE DI GRANO AI PROFUMI DELLA TERRA:
FRATELLO SOLE
Il dolce ha la forma di una sfera di grano cotto ricoperta di crema
vaniglia, poggiante su un trono di pasta frolla.
Accompagnerà il dolce il Mulsum: una bevanda a base di vino e miele
aromatizzata con spezie e allungata con acqua poi lasciata riposare per
un mese in giare di terracotta e infine filtrata, poteva essere servita con
la “gustatio” quello che oggi definiremmo antipasto o a fine pasto come
corroborante per lo stomaco.
Abbiamo scelto questo dolce a base di grano, perché collegato
con il pane, simbolo cristiano dell’eucarestia.
Gli alunni dei Corsi di IV Annualità, Tecnico di Cucina e Tecnico dei
Servizi di Sala e Bar. Al centro, Silvia Fagioli, direttore del settore
ristorazione; Don Antonio Berera, docente di religione; Alessandro
Bianucci, chef e docente di cucina; Davide Vecchio, docente di sala bar.
IL SEGNALIBRO DEGLI ORAFI:
IL GRAPPOLO D’UVA
È stata utilizzata l’antica tecnica di fusione a cera persa. L’origine è
legata ai manufatti artistici a partire dal VI secolo a.C. Ad oggi sono
rimasti immutati i principi di base, mentre si è modificato l’uso dei
materiali e delle tecniche. Nel III sec a. C. si definisce il sistema degli
stampi in gesso a tasselli che permette di ottenere più copie.
Si è realizzato il prototipo a mano, riproducendo con la cera il modello
del grappolo d’uva in miniatura. Si è creato lo stampo in gomma, dal
quale poter riprodurre diversi modelli in cera.
Questi sono stati attaccati ad una struttura portante, immersa nel gesso. Una volta indurito, il gesso è stato posto in forno ad una temperatura di 150° provocando così la fusione ed eliminazione per colatura della
cera contenuta all’interno.
Nella sagoma svuotata dalla cera, si è proceduto alla iniezione in bronzo ad una temperatura intorno ai 1.000°.
Dopo il raffreddamento, il calco di gesso è stato rotto. I modelli così
ottenuti sono stati ripuliti.
Per la realizzazione della foglie di vite si è utilizzata la tecnica innovativa del laser. I ragazzi hanno creato il disegno della foglia e della iscrizione in essa contenuta, utilizzando il software “Rhinoceros”.
Le foglie sono state poi limate e lucidate e la scritta brunita.
La scelta di utilizzo di queste due diverse tecniche è stata pensata come
ideale congiunzione tra antico e moderno, tradizione ed innovazione.
Le fasi di progettazione e realizzazione del segnalibro
da parte degli studenti di oreficeria.
L’ABBELLIMENTO DEGLI ELETTRICI
In occasione del Santo Natale, nasce l’idea di bandire una gara tra le
classi degli elettricisti che vengono invitati a proporre un progetto
corredato di disegno tecnico e preventivo, per dotare di illuminazione festiva la nostra scuola.
Si studia la storia delle luminarie e della nostra tradizione, si impara a
utilizzare le luci led, bianche, gialle, fredde, calde... e poi i vari dispositivi per realizzare le intermittenze e le temporizzazioni.
Felice, studente del primo anno del corso per elettricisti, ha presentato il progetto più completo in ogni dettaglio e di sicuro effetto,
aggiudicandosi il primo posto.
In un pomeriggio di lavoro il progetto trova la sua realizzazione.
Ora anche la nostra scuola partecipa alla festa di luce per il Santo
Natale e ognuno può gustare questa bella realizzazione.
É proprio vero: in Galdus si impara facendo e ogni occasione è buona
per far entrare la realtà nelle aule scolastiche.
Gli studenti del corso per elettricisti.
Si ringraziano gli sponsor Panino Giusto e Svizzera Ricevimenti.
Ricordiamo che quanto verrà raccolto sarà destinato all’apertura
di un centro di formazione professionale Galdus in Bangladesh in
collaborazione con la ONG Dalit (http://dalitbd.org/).
Via Pompeo Leoni 2, Milano
Tel. 02-49516000 - www.galdus.it
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(a pag. 6) il menù della serata di gala