I CAMERISTI DEL
MAGGIO MUSICALE FIORENTINO
IN CONCERTO PER FILE
Lunedì 27 maggio 2013
Villa Caruso Bellosguardo
Lastra a Signa (Firenze)
Fondazione
Italiana di
Leniterapia®
si
ringrazia
per i frac dei
Professori d’Orchestra
un’iniziativa a cura di
FILE - FONDAZIONE ITALIANA DI LENITERAPIA ONLUS
E AIDA STUDIO
con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze
ed il sostegno di Studio Puck e Lebole
Il programma del concerto
a cura di Aida Studio
ore 21
Pëtr Il’ič Čajkovskij,
Sestetto per archi op. 70, “Souvenir de Florence”
Firenze, 1890. Ciaikovski dimora all’albergo Washington, in piazza Ognissanti. Deve finire La Dama di Picche, e poi
fuggire. Le passeggiate “al cascino” non bastano più a vincere la noia di una città che non significa più niente per
lui, e la irresistibile voglia di tornare nella madre Russia, “il solo posto dove io possa vivere”. Fuggire, come quei
colombi della società colombofila fiorentina che in quei giorni coprirono la tratta Genova-Firenze in poco più di
tre ore, fuggire dalla nuova tramvia elettrica (!) che sferragliava fino a Fiesole, dal traffico che sollevava nuvole di
povere, dai rodei itineranti di Buffalo Bill con i suoi gauchi, indiani e cow-boys che lo costringevano a rinserrarsi
in albergo. “Non biasimerò la povera Firenze, per nulla colpevole, che senza sapere il perché ho preso a rifuggire.”
Non c’è biasimo, ma totale indifferenza. Tornato in Russia, affida a sei strumenti ad arco gli incanti e le lacerazioni
dei suoi ricordi fiorentini. Non quelli recenti, però, ma quelli di dodici anni prima. La storia è nota, e ha fatto felici
registi cinematografici e romanzieri, psicologi e biografi. Invitato a soggiornare in una villa del viale dei Colli dalla sua
protettrice, Nadezhda von Meck, che abita lì vicino, a Villa Oppenheim, oggi Villa Cora. Lei è innamorata della sua
arte, e da tempo lo sostiene finanziariamente. Il suo folle sogno è di avere Piotr vicino a lei, di vederlo passare sotto
le sue finestre, di incontrarne lo sguardo in un teatro, alla Pergola o al Niccolini, di posare il piede sugli stessi vialetti
dove è passato lui. E Piotr accetta, ma a condizione di non incontrarsi mai. Nadezhda è, con la sorella e la madre, una
delle tre donne importanti della sua vita, ma sono creature immateriali, idealizzate, tutt’altra cosa da quella moglie che
gli ispirava ribrezzo al semplice contatto fisico. Lei gli fa recapitare ogni giorno una lettera con la descrizione dei suoi
orari e spostamenti, in modo da potersi regolare per evitarla. O per favorire un incontro? Fatto sta che un giorno lei
fa tardi rispetto alle sue tabelle, e l’incontro avviene. Ciaikovski ne fa un dramma, e vive i giorni successivi nel terrore
di essere in trappola, braccato, spiato. L’incanto è finito. “Lei sbircia attentamente la mia finestra per scorgermi, ma è
miope e a malapena ci riesce. io invece la vedo benissimo...” Lui stesso si sorprende a passare sotto le finestre di Villa
Oppenheim, e l’idea di usare la sua illustre magione come alcova di delizie nell’incombente inverno si concreta in inviti
aperti, dai quali Piotr rifugge, trovando pace solo in casa, in quella casa che l’amore di Nadezhda gli ha donato...Non
poter vivere con lei, né senza di lei. Non può durare a lungo. Le notizie inevitabili sono sempre inattese. Lo fu anche
quella della partenza di lei, il 13 dicembre, in una Firenze che a questo punto era per lui una landa desolata. Dodici
anni dopo, proprio dopo la composizione del souvenir, un’altra notizia, altrettanto ineluttabile, altrettanto inattesa. Da
tempo l’amicizia si era raffreddata, le lettere erano sempre più rare, ma il sostegno finanziario, anche se ormai non più
indispensabile, non era mai cessato. Ora, adducendo a pretesto un fittizio dissesto finanziario, Nadezhda gli annuncia
la fine dei suoi mecenatismi, concludendo la lettera, l’ultima, con una di quelle espressioni fredde e false che fanno
impazzire gli uomini innamorati e che suggellano il mistero della unione, spirituale o fisica che sia non importa, e della
separazione: “Pensi a me, qualche volta”. Quello che è accaduto è una rivincita del terreno sullo spirituale. I figli di
lei, stanchi di vedersi sottrarre parte del patrimonio, la informano delle voci sulla omosessualità di Ciaikovski. Lei ne
è sconvolta, e decide di troncare ogni relazione. “In vita mia, non mi sono mai sentito così”. Due anime distrutte da
parole, pettegolezzi, perfidia. Tre anni dopo, Ciaikovski muore, per un bicchiere di acqua infetta, voluto o no non si sa,
è un esercizio che qualunque dilettante di psicanalisi può fare. Secondo Nina Berberova ed altri, tra lo stupore di tutti,
la sua ultima parola fu: “Nadezhda”.
ore 21.30
Richard Strauss
Sestetto per archi TrV 279 dall’opera “Capriccio“
Capriccio è l’ultima opera del compositore tedesco Richard Strauss; apparve con la denominazione “conversazione per
musica”. La prima rappresentazione ebbe luogo al Nationaltheater di Monaco il 28 ottobre 1942. Il libretto fu scritto
da Clemens Krauss e dallo stesso Strauss. L’idea originale, comunque, era stata di Stefan Zweig negli anni 1930, e
venne ulteriormente elaborata da Joseph Gregor parecchi anni dopo. Il libretto fu poi rilevato da Strauss, che scelse
come collaboratore Krauss, a cui si deve in gran parte la versione finale. Il tema dell’opera può essere sintetizzato così:
“cos’è più importante: la poesia o la musica?”. Questa domanda prende vita nella storia di una Contessa combattuta
tra due pretendenti: il poeta Olivier e il compositore Flamand. La scena è un castello nei pressi di Parigi, al tempo
in cui Gluck iniziò la sua riforma dell’opera. Circa il 1775. Al castello della Contessa Madeleine, si sta svolgendo la
prova di un sestetto di Flamand di nuova composizione. Olivier e Flamand discutono sui meriti della musica e dei
versi. L’impresario La Roche, appisolato, si ridesta, e dice ai due che gli impresari sono necessari per portare in vita i
loro lavori. Olivier ha scritto un nuovo dramma per celebrare, il giorno seguente, il compleanno della Contessa, e si
avviano alle prove. La Contessa e suo fratello, il Conte, discutono dei rispettivi corteggiatori. Il Conte prende in giro
la sorella, paragonando l’amore di lei per la musica alle attenzioni rivoltele da Flamand, mentre la Contessa ribatte
che la passione del fratello per la poesia non è estranea all’attrazione che lui prova per l’attrice Clairon. Il Conte è
maggiormente incline agli amori brevi, mentre la Contessa è in cerca dell’amore eterno, e non sa scegliere tra Flamand
e Olivier. Giunge Clairon, e insieme al Conte legge una scena dal dramma di Olivier, che culmina in un sonetto d’amore.
Poi Clairon e il Conte partono per le prove in teatro. Olivier dice alla Contessa che il sonetto lo ha pensato per lei.
Flamand, però, lo ha messo in musica e lo canta, facendo inorridire Olivier. Viene chiesto a Olivier di apportare tagli
al suo dramma. Flamand dichiara il proprio amore per la Contessa. Ella gli chiede di incontrarsi, il mattino seguente,
nella biblioteca, dove lei renderà nota la sua scelta. Si serve il rinfresco, e gli ospiti vengono intrattenuti da cantanti e
ballerini. La Roche descrive il ricevimento di compleanno, diviso in due parti: “I natali di Pallade Atena” saranno seguiti
da “La fine di Cartagine”. Gli invitati lo canzonano, ma La Roche ribadisce la sua fede nel teatro. Dopo che La Roche ha
sfidato Flamand e Olivier a creare nuovi capolavori, la Contessa decide che tutti debbano collaborare alla realizzazione
di un’opera. Il Conte propone il soggetto: gli eventi appena vissuti. Tutti partono. Nella scena finale, al chiaro di luna,
la Contessa apprende dal maggiordomo che l’indomani Olivier ha intenzione di venire in biblioteca, alla stessa ora
in cui già è atteso Flamand, per salutarla e sapere quale decisione ha preso. Irrimediabilmente incerta, la Contessa
canta l’inseparabilità di parole e musica, e chiede lumi per la decisione alla sua immagine riflessa in uno specchio. Il
maggiordomo annuncia che «la cena è servita» e termina l’opera.
I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino
I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino, costituiti per iniziativa del M° Domenico Pierini, Primo Violino
dell’omonima orchestra sinfonica, annoverano tra le loro fila prestigiosi musicisti all’apice della maturità strumentale
e musicale tutti appartenenti all’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino che, grazie alla collaborazione con il M°
Zubin Mehta, ha raggiunto livelli di eccellenza. Sotto la direzione musicale del M° Pierini, i Cameristi del Maggio
Musicale Fiorentino hanno il privilegio di portare nel mondo il nome del Teatro fiorentino. Si propongono come
interpreti sensibili nell’adeguare la timbrica e il fraseggio alle esigenze espressive di un repertorio che spazia dalla
grande musica strumentale italiana del ‘700, al romanticismo europeo, alle varie correnti artistiche del ‘900, unendo la
tipica lucentezza del suono italiano ad una rigorosa cura e disciplina. Nel 2009 i Cameristi del Maggio si sono esibiti
presso il National Grand Theater di Pechino, presso il circolo del Whist di Torino, alla Loggia del Mercato Nuovo di
Firenze, al Cortile del Museo Nazionale del Bargello di Firenze e presso l’Auditorium 2000 del resort Il Ciocco di Lucca
da cui sono stati nuovamente invitati per il grande concerto del 1 gennaio 2011 in occasione dei festeggiamenti dei
150 anni dell’Unità d’Italia. Nel quadro del rapporto di amicizia e collaborazione che lega i Cameristi al proprio Teatro,
l’ensemble è stato ospite degli istituti di credito che risultano in prima linea nel sostegno al Teatro fiorentino: nel
novembre 2009 I Cameristi del Maggio si sono esibiti per la Banca del Chianti presso il Teatro Niccolini di S.Casciano
Val di Pesa, nel dicembre 2009 sono stati protagonisti con il Coro dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze sul prestigioso
palco della sala grande del Teatro del Maggio. Nel 2010 si sono esibiti, sempre con il Coro dell’Ente Cassa di Risparmio
di Firenze presso lo storico Teatro della Pergola di Firenze e presso l’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto di
Torino. Fin dalla loro fondazione i Cameristi del Maggio dedicano gran parte della loro attività alla realizzazione di
eventi musicali di rilievo a fini umanitari e utilità sociale. Dal dicembre 2009 aderiscono a MUSICAPER - iniziativa ideata
e promossa da AidaStudio - che, mirando alla creazione di spazi di serenità all’interno dei luoghi di cura, vi organizza
incontri musicali dedicati in particolare agli ospiti degli Hospice di Firenze. Nel luglio 2010 i Cameristi del Maggio
hanno rappresentato il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino come espressione della cultura italiana e della Toscana
all’Expo2010 a Shanghai in un concerto memorabile diretto dal M°Pierini presso il Grand Theatre di Shanghai.
Da sinistra: Lorenzo Fuoco (violino I), Laura Marianelli (violino II), Flavio Flaminio (viola II),
Patrizio Serino (violoncello I), Jörg Winkler (viola I), Michele Tazzari (violoncello II)
FILE - FONDAZIONE ITALIANA DI LENITERAPIA ONLUS
FILE, Fondazione Italiana Leniterapia Onlus, nasce allo scopo di individuare e reperire risorse umane
e finanziarie per aiutare la persona malata e la sua famiglia nell’affrontare l’ultima e più difficile fase
della vita. Costituita nel 2002, FILE è attiva con le sue équipe sanitarie - composte da medici, psicologi,
fisioterapisti, operatori socio-sanitari e volontari - a Firenze e a Prato e nelle loro province per fornire
assistenza completa, a domicilio e presso strutture dedicate (hospice), ai malati alla fine della vita e alle
loro famiglie, operando sia autonomamente che a sostegno delle aziende sanitarie del territorio.
In Italia la cultura delle cure palliative è carente e su di essa aleggia un’ombra di pregiudizi e paure.
FILE, nel tentativo di rendere più comprensibile il vero significato del termine cure palliative, ha creato
il neologismo Leniterapia, dal verbo latino lenire, legato all’idea di dolcezza, di cura, di solidarietà, e
riconosciuto dall’Accademia della Crusca. Una terapia lenitiva, infatti, rispetta l’uomo, i suoi affetti, il suo
dolore, la sua volontà e la dignità della sua vita.
L’obiettivo di FILE, quindi, non è solo di aiutare concretamente, con tutte le sue risorse, i pazienti affetti
da malattie croniche in fase terminale, ma anche di promuovere la cultura della Leniterapia, di fornire la
giusta preparazione ai professionisti del settore, di sensibilizzare la popolazione con eventi e iniziative
sull’importanza di dare valore e dignità alle persone fino all’ultima fase della loro vita.
FILE riesce a realizzare tutto questo solo grazie all’aiuto dei molti donatori e sostenitori, nonché alle
numerose iniziative di raccolta fondi, che permettono alle sue équipe sanitarie di essere presenti per
queste persone nella fase più difficile della malattia.
I fondi raccolti nell’arco della serata contribuiranno a finanziare l’attività di assistenza ai malati oncologici
e alle loro famiglie gestita dalla Fondazione FILE sia a domicilio, sul territorio vasto di Firenze nord-ovest,
e in particolare nei Comuni di Lastra a Signa, Signa, Scandicci, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, sia
all’interno dell’Hospice “San Giovanni di Dio” e del Day Hospital Oncologico dell’Ospedale di Torregalli,
in collaborazione con la ASL di Firenze.
Per informazioni: 055.2001212 - www.leniterapia.it
AIDASTUDIO
AidaStudio nasce a Firenze dall’incontro di professionisti da lungo tempo attivi nell’ambito della
produzione culturale italiana riunendo e coordinando professori del Maggio Musicale Fiorentino
e artisti professionisti provenienti da realtà e percorsi diversi. Proponiamo formazioni strumentali e
generi musicali in grado di soddisfare qualunque richiesta ed esigenza organizzando concerti per
diverse tipologie di eventi. La direzione artistica di Lorenzo Fuoco - primo violino dell’orchestra da
camera del Maggio Musicale Fiorentino - garantisce per ogni evento un cast artistico di altissimo livello
professionale ed un gruppo di lavoro di grande efficienza volto alla realizzazione ottimale dei concerti.
Offriamo al cliente un accurato servizio di consulenza logistica guidandolo anche nella scelta dei generi
musicali, evidenziando le caratteristiche delle diverse formazioni strumentali per individuare insieme,
nella vasta gamma di scelte, ciò che più si adatta alla situazione richiesta. Con l’obiettivo di fornire un
approccio stimolante e creativo alla musica ci dedichiamo intensamente anche alla didattica offrendo
un’ampia e interessante gamma di attività a carattere musicale rivolte a bambini e ragazzi di ogni ètà.
Credendo fortemente che la musica sia da sempre un veicolo privilegiato per accrescere il senso di
solidarietà, AidaStudio si dedica regolarmente fin dalla sua fondazione alla realizzazione di concerti
a sostegno di importanti progetti a fini umanitari e utilità sociale in stretta collaborazione con enti e
associazioni.
Per informazioni: 347.3342211 - www.aidastudio.it
Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione
di questo evento di raccolta fondi
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